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Direttore Responsabile: Mario Coralluzzo - Direttore Editoriale: Matteo Russo - ANNO V - N° 10 - OTTOBRE 2015
QUI SALTA TUTTO!
PER GLI EFFETTI DELLA LEGGE SEVERINO LA CAMPANIA E’ A RISCHIO CAOS ISTITUZIONALE
EDITORIALE
Mario Coralluzzo
DERIVA GIUDIZIARIA DELLA LOTTA POLITICA
LA CAMPANIA A RISCHIO CAOS Corte Costituzionale ha LA rigettato il provvedimento del Tar
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a favore del sindaco De Magistris, sulle norme relative allo stop per gli amministratori locali condannati, anche in via non definitiva, per determinati reati. La legge Severino è costituzionale, il ricorso di De Magistris è infondato. E per Napoli e la Campania è in arrivo il caos, perché se con questa decisione De Magistris va verso la sospensione, la stessa sorte, per un effetto domino, potrebbe toccare (il suo caso è comunque diverso) anche al Governatore Vincenzo De Luca. La norma contestata è quella relativa alla sospensione degli amministratori locali condannati, anche in via non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione. La questione era stata sollevata per il caso del primo cittadino di Napoli, condannato nel 2014 a un anno e tre mesi per abuso d’ufficio. Nel suo ricorso alla Corte costituzionale, il TAR della Campania sollevava il tema della legittimità costituzionale dell’articolo della legge Severino che prevede l’applicazione retroattiva della sospensione dalle cariche di sindaco o amministratore in caso di condanna anche non definitiva. L’avvocatura dello Stato, su mandato del governo, è andata alla Consulta per difendere la legge. L’esito è stato quasi devastante. Sulla questione della irretroattività i giudici
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sembrano hanno fatto propria la tesi del governo, secondo cui la sospensione non è una sanzione ma una tutela degli organi elettivi e dell’interesse pubblico. Da qui il parere negativo circa la violazione del principio di irretroattività, che impedisce l’applicazione di una sanzione per reati compiuti prima dell’approvazione della legge, data la natura “non sanzionatoria” della sospensione. La decisione della Consulta è arrivata alla vigilia del processo di appello a carico dell’ex pm, condannato nell’ambito della vicenda Why not. Per De Magistris si aprono due possibilità: assoluzione o prescrizione. Il sindaco ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di rinunciare. Diverso, invece, il caso De Luca, il cui ricorso poggia non solo sulla incostituzionalità dell’applicazione retroattiva della Severino, ma anche su altre due questioni: la disparità di trattamento tra parlamentari e consiglieri regionali e l’eccesso di delega da parte del governo. La reazione di Palazzo Santa Lucia non si è fatta attendere: “La decisione della Corte Costituzionale non ha alcun rilievo giuridico per il presidente De Luca - dice il comunicato della Regionesono ben più numerosi e di diverso spessore giuridico i rilievi di costituzionalità che la Corte sarà chiamata a valutare nella diversa vicenda riguardante il Governatore. È penoso e propagandistico il tentativo di fare
confusione fra le due distinte vicende. Questa decisione ne ha ritenuto infondato solo uno, peraltro non fra i più rilevanti. Fino alla pronuncia della Corte costituzionale sul suo specifico caso (allo stato si è ancora in attesa della fissazione dell’udienza) il presidente De Luca continuerà ad esercitare regolarmente e legittimamente le sue funzioni”. Fin qui i fatti e le posizioni dei protagonisti ma, mi chiedo, che razza di Paese è questo in cui è legittimo condannare una persona in base ad una legge che al momento in cui si è commesso il reato, neanche esisteva? E poi la demenza di chi scrive certe leggi è ancora maggiore, se pensiamo che, ai sensi della stessa Legge Severino, una persona, ancorché condannata, può candidarsi ad una carica pubblica ma poi, una volta che democraticamente è stata eletta dai cittadini, la si vuole mandare a casa. Ma perchè, se proprio volete applicare retroattivamente la legge, non specificate anche la non candidabilità della persona? Non so a voi, ma a ‘mme me’ pare proprio ‘na strunzata! Ma questo è!
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
C’è una buona notizia per le imprese meridionali: lo strumento dei contratti di sviluppo si dota di un nuovo plafond di risorse: ben 300 milioni di euro in più, provenienti dal Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014-2020. La decisione del Ministero dello Sviluppo Economico - pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2015 - punta a finanziare nuovi programmi d’investimento finalizzati a favorire lo sviluppo economico in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Le iniziative agevolabili possono essere di tipo industriale, turistico o di tutela ambientale. La particolarità dei Contratti sta però nell’essere composti da uno o più progetti di investimento, eventualmente integrati da progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e da interventi infrastrutturali di pubblico interesse. Grazie al nuovo stanziamento deciso dal governo, le risorse assegnate ai Contratti di sviluppo salgono complessivamente a 550 milioni di euro: una decisione assunta per andare incontro alle numerose richieste provenienti dal mondo imprenditoriale del nostro Mezzogiorno. I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, anche mediante il ricorso al contratto di rete. Le agevolazioni potranno essere concesse sotto forma di finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti e contributo alla spesa. i settori agevolati Il Contratto di Sviluppo è il nuovo strumento (DM 9 dicembre 2014) che sostituisce i Contratti di programma e di localizzazione, al fine di favorire la realizzazione di investimenti, anche esteri, di rilevanti dimensioni, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno. La nuova normativa dello strumento agevolativo ha introdotto evidenti semplificazioni procedurali a vantaggio delle imprese beneficiarie e consente la presentazione di programmi di sviluppo nei settori della tutela ambientale, del turismo e dell’industria. Nel settore della tutela ambientale possono accedere alla agevolazione gli interventi che innalzano il livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell’impresa, consentono di ottenere una maggiore efficienza energetica o portino alla realizzazione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento o di riciclaggio. Tra le spese ammissibili ci sono quelle per la sistemazione del suolo aziendale e per le opere murarie strettamente necessarie per soddisfare gli obiettivi ambientali.
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Nel settore turistico e industriale possono accedere alla agevolazione i seguenti interventi: 1) creazione di una nuova unità produttiva; 2) ampliamento della capacità di un'unità produttiva esistente; 3) riconversione di un'unità produttiva esistente; 4) ristrutturazione di un’unità produttiva esistente; 5) acquisizione di un'unità produttiva esistente. Tra le spese ammissibili: l'acquisto di suolo aziendale e le conseguenti sistemazioni, la realizzazione di opere murarie e infrastrutture necessarie, l'acquisto di macchinari, impianti, programmi informatici, brevetti, licenze, know-how ecc.
Invitalia gestisce il Contratto di Sviluppo: riceve le domande, valuta i progetti, concede ed eroga le agevolazioni. L’impresa (o la rete di imprese) proponente potrà presentare domanda esclusivamente online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale, tramite la piattaforma dedicata. CONTATTI: Email info@invitalia.it Utilizzare indirizzi di posta ordinaria non PEC Numero azzurro 848.886 886(*) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00.
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LE MODALITA’ DI LAVORO CONTANO PIU’ DELLE RISORSE
Il mondo del lavoro, sia pubblico sia privato, si trova a dover affrontare, a breve, un appuntamento sempre più complesso qual è il rinnovo contrattuale. Un rinnovo che non è connesso solo a un problema di risorse, ma a esigenze di riordino del sistema e di disciplina di istituti che il legislatore ha voluto rinviare alla contrattazione. Il settore pubblico si trova oggi a dover affrontare il rinnovo contrattuale in un contesto di spending review, e soprattutto dopo il «decreto Brunetta» (Dlgs 150/2009) che ha radicalmente rivisto il rapporto tra legge e contratto. Non è solo un problema finanziario, o non lo dovrebbe essere. Servirebbe allora far emergere, come avviene nel privato, le esigenze del datore di lavoro di miglioramento dei servizi. Ma il modo in cui il settore pubblico ha gestito il contratto collettivo ha portato il legislatore, diversamente da quanto sta avvenendo nel privato, a ridurre l’autonomia delle parti, considerando il secondo livello di contrattazione un “sorvegliato speciale” e non lo strumento per coniugare retribuzione, efficienza e occupazione. Eppure il secondo livello potrebbe essere lo strumento giusto anche per la Pa, se non avesse dato le pessime prove da tutti conosciute, per accompagnare processi di razionalizzazione e riconoscere la maggiore produttività dei lavoratori. Il rinnovo deve fare i conti con la riduzione dei comparti, che genera non pochi dolori ad alcuni sindacati, sulla rappresentatività. Ma poi deve affrontare gli scogli rinviati da anni. C’è il grande tema della retribuzione accessoria e della gestione dei fondi, oggetto più di denunce
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della Corte dei conti che di studi sul management. Gli istituti sulla performace del “decreto Brunetta” sono rimasti sulla carta, iniziando dalla discutibile norma sulle tre fasce per andare ai premi. A monte si pone il problema che di fatto la retribuzione accessoria non è mai stata subordinata a valutazione ma considerata, a partire dalla dirigenza, sostanzialmente fissa e continuativa. La prossima contrattazione potrebbe essere l’occasione per azzerare un’esperienza infelice, consolidando una parte della retribuzione accessoria e gestendo il resto in maniera veramente selettiva: come disse già il legislatore nel 1993, «secondo i poteri del privato datore di lavoro». Anche le forme di partecipazione sindacale potrebbero essere meno ambigue e più semplici. Infine, vi sono tutti i rinvii che la normativa sui contratti flessibili fa alla contrattazione collettiva. Difficile ormai recuperare l’occasione offerta dal Dlgs 276/2003 di armonizzare nel settore pubblico le norme di diritto del lavoro pensate per il privato, ma, in attesa della delega contenuta all’articolo 17 della riforma Madia, Si potrebbero disciplinare le esigenze di flessibilità connesse ad esempio al lavoro a tempo determinato, superando le prassi note di rinnovi e durate illegittime. Proprio in mancanza di risorse adeguate, il prossimo rinnovo potrebbe essere l’occasione per non esaurire il dibattito in un problema di stanziamenti , ma per organizzare al meglio il lavoro. Non sarebbe solo un approccio aziendale, ma anche un segnale importante di fiducia nel settore pubblico.
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PALETTI AL POSTO DEI MARCIAPIEDI
di Luigi DI TORE
In via Pisacane, strada stretta a senso unico perpendicolare a Via Roma, (dove una volta c’era la storica “Radio Diffusione Bellizzi”), l’amministrazione comunale ha fatto installare, sul lato sinistro, dei paletti parapedonali al fine di garantire i pedoni e le attività o residenti in quel tratto urbano, dove tra le altre cose, imperversava la sosta selvaggia e la mancanza di ogni minima segnaletica che ne disciplinasse il parcheggio. Fin qui tutto bene. Ma diversi cittadini hanno segnalato alla nostra redazione che forse sarebbe stato meglio creare un marciapiede a destra e sinistra della stradina, anche perché, è stata eliminata la sosta (erano solo quattro o cinque i posti disponibili) ma è altrettanto vero che nessun pedone utilizza il passaggio pedonale appositamente creato con i paletti. Forse colpa dell’abitudine o per comodità. Tra le altre cose, nelle precedenti amministrazioni Volpe, c’era l’allora assessore alla Viabilità che aveva in mente di pedonalizzare gran parte di queste piccole traversine, compresa via Pescara ovvero la strada davanti alla scuola media, per capirci, pavimentandole e creando delle piccole oasi cittadine a servizio delle attività di ricreazione e del tempo libero, sullo stessa onda del centro storico di Salerno. L’auspicio è che si tratti di un provvedimento temporaneo e che quella strada non rimanga sempre così. Anche in Via Genova furono installate, tanti anni fa, delle barriere parapedonali che ancora oggi, mezze arrugginite per mancanza di idonea manutenzione, sostituiscono quel marciapiede che non è stato mai realizzato. Con conseguenze anche negative sotto il profilo dell'arredo urbano. Con qualche marciapiede in più e qualche paletto in meno Bellizzi si avvicinerebbe di più a quell’Europa che ora sembra un pò lontana.
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di Matteo RUSSO Chissà quale soddisfazione si prova a morire per un male senza sapere di essere malato? In tanti la pensano così e preferiscono non sapere una eventuale diagnosi a seguito di un malessere. Per venire incontro a questi soggetti ci ha pensato il governo Renzi tramite la sua ministra Lorenzin, detta Beatrice, per dirla alla De Luca. In buona sostanza la Lorenzin fa un piacere a chi è malato ma non vuole saperlo. Alcune malattie, che in presenza di sintomi, possono (o potevano) essere curate e sconfitte tramite una buona prevenzione, ora saranno sconfitte dalla morte di chi ne è affetto, magari anche improvvisa, del soggetto che fino a quel momento prima viveva tranquillo. Grande ministro Lorenzin, grazie….!! Perché dovremmo soffrire o essere in ansia per il risultato di una TAC o di una risonanza magnetica con una diagnosi che potrebbe essere una neoplasia? Dai… meglio non sapere! E così, toma toma e cacchia cacchia, la ministra buona per ogni governo ci ha fatto il suo regalo di natale. Ben 208 esami, in buona parte diagnostici, non verranno più erogati se non sotto la responsabilità del medico che potrà essere sanzionato economicamente in caso di valutazione di "non necessità". Supponiamo che il medico non prescriva una tac per sfuggire a eventuali sanzioni. Cosa farà il paziente? O rinuncia, con gravi rischi per la sua salute, o si rivolge a una clinica privata se può permetterselo. E’ superfluo ricordare che la maggior parte dei pensionati, dei disoccupati e degli esodati non può. La ministra Lorenzin, che come background per il ruolo di ministro della Salute ha un diploma di liceo classico, dice che le misure saranno condivise con i medici. E' una presa per il culo. Prima decide poi si consulta con la categoria. Qualunque medico sa che una diagnosi, oltre a salvare la vita al malato, costa meno di un intervento quando la malattia è già sviluppata. Quindi questi tagli, inseriti con linguaggio burocratico-curiale in un documento dal titolo "Individuazione delle condizioni di erogabilità e delle condizioni di appropriatezza prescrittiva" aumenteranno i costi della Sanità, non li diminuiranno, ma avranno però il vantaggio di favorire la sanità privata. La riforma punta a ridurre gli "sprechi" con tagli che arriveranno a sette miliardi entro il 2017. Chi si ammala è perduto, però può far finta di essere sano.
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L’IMPRENDITORE CARLO VITOLO POLIAMBULATORIO ASL: PERCHE’ NON CREARE UN SERVIZIO DI CARDIOLOGIA? CONSULENTE DEL COMITATO PARLAMENTARE di Sabatino LONGOBARDI PER LA LEGISLAZIONE Non è una cosa astratta ma una possibile realtà che si potrebbe concretizzare, anche in tempi brevi, se si ha la volontà (politica e gestionale) di realizzarlo. Si tratta di un ambulatorio di cardiologia, che al momento è mancante nel poliambulatorio bellizzese. Nella nuova (ci auguriamo) struttura si potrebbero eseguire gran parte esami specialistici attinenti alla cardiologia e alla riabilitazione del cardiopatico avendo già avuto la disponibilità di due cardiologi, e di un'assistente, già in forza alla ASL, percui il Comune non avrebbe alcuna spesa. Si tratterebbe, in buona sostanza, solo di individuare lo spazio onde permettere al nascente ambulatorio di cardiologia di poter lavorare tranquillamente. E’ semplice e di rapida esecuzione. Screening della popolazione anziana, riduzione di tempi di attesa, e immediata consulenza specialistica.. Le attrezzature saranno donate da case farmaceutiche e messe ha disposizione dell'ASL. ECG (elettrocardiogramma); visita Cardiologica: dopo aver eseguito l’elettrocardiogramma il paziente viene sottoposto a visita medica dal cardiologo con la misurazione dei parametri vitali, l’esame obiettivo, la visione di eventuali esami in possesso del paziente. Il medico provvederà a prescrivere, quando necessario, ulteriori accertamenti che, verranno prenotati al termine della visita allo sportello. Ambulatorio dello scompenso consiste in una visita cardiologia specialistica per pazienti affetti da scompenso cardiaco acuto o cronico di varia origine. Si accede su prescrizione del cardiologo dopo il primo evento. ECG Dinamico secondo Holter delle 24/48 ore consiste nella registrazione dell’elettrocardiogramma, per un tempo di 24 o 48 ore in base alla richiesta del cardiologo utilizzando uno speciale registratore che il paziente porta con se. Holter pressorio, monitoraggio nelle 24 ore della pressione arteriosa. Ecocardiografia colordoppler transtoracica consente di visualizzare su un monitor il movimento del muscolo e delle valvole cardiache attraverso una sonda ad ultrasuoni che viene appoggiata sul torace. E’ semplice e di rapida esecuzione. Ecco… queste sono solo alcune delle cose che l’ambulatorio di cardiologia potrebbe fare in caso di una sua realizzazione. Si eviterebbero così appesantimenti alla struttura Asl o all’ospedale e sarebbe un buon servizio per la cittadinanza. Speriamo bene….
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Nuovo incarico per l’imprenditore battipagliese, patron del Centro San Luca, Carlo Alberto Vitolo. Il deputato Nello Formisano, presidente del Comitato per la Legislazione, ha chiamato il patron del San Luca come consulente parlamentare. Un incarico prestigioso per Vitolo che ha ricevuto la lettera di “chiamata” alla collaborazione proprio dal deputato del gruppo misto. «Ti sarei grato – scrive Nello Formisano all’imprenditore Carlo Vitolo - sulla base della tua pregressa esperienza, se volessi iniziare un rapporto di collaborazione con il Comitato per la Legislazione da me presieduto». Si tratta di un incarico prestigioso per il quale l’imprenditore battipagliese presterà la sua opera in forma gratuita. Nei giorni scorsi Carlo Vitolo è entrato anche a far parte del gruppo di delegati della Provincia di Salerno in seno al Consorzio di Bonifica in Destra Sele. Una nomina la sua, fortemente sostenuta dal consigliere provinciale del Pd e Sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe. Non ci resta che augurare a Carlo Vitolo, un buon lavoro, nell’ambito dei suoi nuovi e prestigiosi incarichi.
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CI SIAMO ARRESI GIA’ ALL’ISLAMIZZAZIONE? Siamo in guerra! La Jihad è da tempo scatenata contro l’Occidente, dal terrorismo islamico. Ma ci conquistano, giorno per giorno, imponendoci la legittimazione dei loro costumi, delle loro leggi, della loro religione. L’arma vincente della efficace strategia di islamizzazione e di conquista dell'Europa è l'invasione demografica senza regole.
Su circa 500 milioni di abitanti dei 29 Paesi membri dell'Unione Europea, solo il 16% , pari a 80 milioni di abitanti, hanno meno di 30 anni. Viceversa, su circa 500 milioni di abitanti della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo, sommando le popolazioni dei 22 Stati arabofoni, più quelle della Turchia e dell'Iran, ben il 70% ha meno di 30 anni, pari a 350 milioni di abitanti. Quando si mettono su un piatto della bilancia 80 milioni di giovani europei, cristiani in crisi d'identità con una consistente minoranza musulmana, e sull'altro 350 milioni di giovani mediorientali, al 99 per cento musulmani, convinti che l'Islam sia l'unica «vera religione», il risultato è che gli europei sono destinati ad essere sopraffatti demograficamente e colonizzati ideologicamente dagli islamici. Ad un certo punto i musulmani non avranno più bisogno di farci la guerra o ricorrere al terrorismo. Potranno sottometterci limitandosi ad osservare le regole formali della nostra democrazia, che premia il soggetto politico più organizzato e influente, in grado di condizionare e di accaparrare il consenso della maggioranza, astenendosi dall'entrare nel merito dei contenuti delle ideologie e delle religioni, soprattutto dell'islam. Nel 1974, il presidente algerino Boumedienne previde che l'Europa sarà conquistata con il «ventre delle nostre donne». Nel 2006 il leader libico Gheddafi disse che «50 milioni di musulmani in Europa la trasformeranno in un continente
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musulmano in pochi decenni». Ebbene sconvolge che, a fronte dell'evidenza della conquista demografica da parte degli islamici che costituiscono la stragrande maggioranza dei clandestini che ci invadono, a partire dalla Libia e dalla Turchia, l'Onu, l'Unione Europea, l'Italia e la Chiesa concordano sul fatto che dobbiamo spalancare incondizionatamente le nostre frontiere, non solo a chi legittimamente fugge dalle guerre. Il presidente della Commissione Europea Juncker, il 9 settembre. ha detto: «Gli europei devono prendersi carico di queste persone, abbracciarli e accoglierli». Papa Francesco, il 14 settembre, ha esaltato questa invasione: «Gli immigrati ci aiutano a tener viva la nonna Europa». Di questo passo, l'uomo occidentale del futuro sarà un islamico, padrone a casa nostra. Le specificità di oggi saranno vittime della crescente esplosione del fenomeno migratorio di popoli arabi e musulmani verso quel che resta della civiltà occidentale. La naturale evoluzione porterà alla lenta ma inesorabile scomparsa dei popoli indo-europei, vecchi e poco prolifici, soppiantati da un popolo negroide-eurasiatico, simile in aspetto a quello dell'Egitto antico. Ecco perché è fondamentale conoscere la verità di ciò che sta accadendo dentro e fuori di casa nostra e prenderne coscienza. Soprattutto è vitale essere consapevoli che siamo in una sorta di guerra, che dovremo combattiamo per vincere, come Occidente. ,
di Sante GUARINO
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LE REGOLE DEL GIOCO PER UN CORRETTO E PROFICUO RAPPORTO TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE Alzare sempre la posta, rilanciare in continuazione per costringere gli avversari all’inseguimento: è lo stile di governo di Matteo Mimmo Volpe, dal primo giorno della sua avventura. C’è sempre una prova di forza da mettere in atto, una sfida finale da lanciare. Questo atteggiamento, politico e psicologico, ha un lato positivo. Ha trasmesso a una città, paralizzata dai veti incrociati e dalla burocrazia, il senso dell’urgenza. È un bene, a questo punto, che si avvii una riflessione e un dialogo nella vita politica della città. Non tanto perché sia importante andare incontro alle richieste dell’opposizione, di cui penso che alla maggior parte della gente non importi granché, ma per la natura del percorso politico amministrativo che stiamo attraversando. Ci sono tre questioni che dovrebbero spingere a un percorso diverso. La prima e più rilevante riguarda il modo in cui si cambiano, o meglio si declinano, le regole del gioco politico. È sempre un errore (valeva prima e vale oggi) modificare la propria valutazione delle regole, solo perché queste, in questo momento storico, non ci soddisfano. Stiamo parlando, non solo, di rapporti tra maggioranza e minoranza, ma del processo stesso di governo del territorio, delle norme che, secondo alcuni, definiscono le scelte e gli atteggiamenti della politica. Sono “cambiamenti” che non possono essere lasciati allo scontro tra l’opposizione ed il Sindaco, con inevitabili cadute di stile che nascondono soltanto il desiderio di regolare i conti. Le regole, quando sono fatte per piacere ad una parte sola, diventano sono state molto deludenti e, talvolta, spregiudicate, nascondendo dentro di esse delle insidie. Non dimentichiamo che un Regolamento, è stato “bocciato”… La seconda questione riguarda i contenuti. È sicuramente un punto, su cui tutti dovrebbero essere d’accordo, che un’Amministrazione debba mettere in esecuzione il programma con cui si è presentata al corpo elettorale, ottenendo la fiducia. Aiutare la rapidità del processo permetterebbe un’azione più spedita ed efficace, ed è una necessità irrinunciabile, se si vuole davvero bene alla città. Così come indirizzare gli interventi nei vari territori e nei quartieri.
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Ma arrivarci, con la promozione di una classe politica litigiosa ed astiosa, è davvero molto difficile. Noi ci confrontiamo, quotidianamente con i nostri lettori e, quindi, con i cittadini di Bellizzi, che hanno detto chiaramente cosa pensano… hanno operato una scelta, alle ultime amministrative, e pretendono il rispetto, da tutti e da ognuno, maggioranza ed opposizione. Basta con le liti ed i personalismi. Spazio alla politica seria e coerente. Resta infine la terza questione, di etica politica: la continua minaccia di denuncie, a qualsiasi atto prodotto, è un’arma che la minoranza sta usando abbondantemente, ma sortisce, a mio avviso, soprattutto un rallentamento delle procedure, senza che mai nessun atto sia concretamente, fin qui, stato censurato da qualsiasi organismo di controllo. Serve soprattutto a tenere “la pancia” degli antivolpiani, che altrimenti si sentirebbero esclusi dal gioco politico. Ma è utile alla città? Francamente non penso. Interessa alla sola minoranza che si trova di fronte ad un forte ridimensionamento del suo “peso” politico e ad un destino, perlomeno, incerto. Mimmo Volpe ha tutto l’interesse a proseguire, celermente, nella sua azione di governo per dimostrare che è davvero in grado di produrre la scossa promessa, quando è tornato alla guida della città. Ma, soprattutto, c’è una comunità che non ha alcun desiderio di continuare a bruciare, nelle beghe personalistiche, l’occasione di una ripresa, che si sta timidamente affacciando. Le sue richieste sono il taglio delle tasse, l’occupazione, la modernizzazione della macchina comunale, la lotta all’evasione e la fine degli sprechi. Non è certo la battaglia finale tra Volpiani e Salvioliani. Ma c’è ancora tempo per «cambiare verso» ed occuparsi delle vere priorità e indirizzare il percorso politico della città di Bellizzi verso una moderna democrazia? Noi pensiamo che, con la buona volontà di tutti ed un pizzico di buon senso, ci si possa riuscire…anche in tempi brevi. Vedremo…
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SIAMO VIVI E VEGETI. NESSUN PASSO INDIETRO…
Il Movimento bellizzese torna a parlare di se dopo il Consiglio Comunale e risponde a muso duro a chi parlava di un suo scioglimento. Nel mirino la giunta Volpee gli atti fin qui prodotti. “Siamo vivi più che mai, cari amici bellizzesi”. E con questa premessa che il Movimento “Insieme per la Bellizzi che vogliamo” si è presentato alla città in occasione della festa di due giorni tenutasi a Bivio Pratole e a Bellizzi, in piazza Giovanni XXIII°. “Non si può parlare di un ritorno perché non siamo mai andati via, nonostante un maldestro tentativo di seppellimento politico del Movimento in generale e di alcuni ex assessori della giunta Salvioli in particolare, da parte della maggioranza consiliare e del sindaco Volpe”. ci dice il già assessore Valter Esposito. Il Movimento ha infatti continuato a lavorare, pur tra mille e comprensibili difficoltà procedurali e operative. Dalla “Festa Insieme” è partita una nuova fase per gli “insiemini”, secondo i quali “i morti (politicamente, s’intende,) ovvero i consiglieri della maggioranza volpiana, vogliono seppellire il movimento e i suoi rappresentanti. <<Non ce la faranno mai. – dicono dal quartier generale del Movimento - State attenti, perché non ci facciamo crocifiggere assolutamente da questi mediocri qua. Ma anzi reagiremo e la nostra reazione sarà durissima e straordinaria>>. Sono tanti i ricorsi fatti dal Movimento degli “Insieme”. Al Tar, alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica. Non si può quindi parlare di inerzia o di abbandono, così come le proposte alternative a diversi procedimenti voluti dall’amministrazione Volpe. I tempi della giustizia ordinaria e amministrativa è risaputo che sono lunghi, ma prima o poi arrivano a conclusione. Nel frattempo il Movimento serra le file e sta programmando una serie di iniziative da sottoporre al vaglio della città. Novità in vista, dunque. La “Festa Insieme” è passata. Ora si passerà dalle parole ai fatti. Ne sapremo di più!
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AREA CONSORZIO AGRARIO
REFERENDUM POPOLARE PER LA SCELTA DEL PROGETTO DA REALIZZARE I� �������� ��� ������ �������� �� �������� ����������, �� ������� M���� V���� �� ����������, �� ��� ������� ���������� � ������� �� ��� ������� �� ��������, ��� ��� �’���� ����’�� ��������� �������, ���������� � P����� 24 A����� � ���� ������ ��� T������, ���� ������� �� ���������� �������� ��� ��������� ����� �� ���� �� �������� ����� �����������. del consorzio agrario e della destinazione dell’area è stato un cavallo di battaglia di Città Possibile, in forte contrasto con la precedente amministrazione Salvioli, che aveva intenzione di cedere l’area ad una società privata per realizzare un palazzo con alloggi privati e pubblici e servizi sia per privati che per l’Ente con ovvie entrate per le casse comunali. Il progetto della giunta Salvioli è stato revocato dall’amministrazione Volpe. Pensieri politici e amministrativi diametralmente opposti. Il referendum potrà essere indetto dopo l’approvazione del Piano triennale delle Opere Pubbliche 2016/2019. Ovviamente, per dovere di cronaca, sarà un referendum consultivo. E per realizzarlo, qualunque esso sia, ci vorrà un fiume di denaro e non certo le poesie. Ma era proprio quello che noi, dalle pagine del nostro giornale, e tanti cittadini di Bellizzi, nel passato, chiedevamo all’Amministrazione Comunale. Siamo convinti che quando si lascia decidere la comunità, è sempre un fatto positivo. I soldi spesi per un esercizio di democrazia diretta, non sono mai sprecati…e se proprio si deve risparmiare, si può farlo da qualche altra parte.
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FESTA DI SAN PIO: UN SUCCESSO ANNUNCIATO di Matteo RUSSO Una lunga lista di grazie, per una festa di quartiere che ha davvero entusiasmato. E' quella del Comitato Padre Pio di Via T. Paraggio. Un Comitato, ci sia permesso, che è partito davvero con il piede giusto. Non tanto e non solo dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto per quel che riguarda il coinvolgimento della città. Adesso serve proseguire su questa strada, non facile ma l'unica da poter percorrere: unire le forze, del resto, è l'unica soluzione possibile. -“Dopo un mese per ritemprarsi e ragionare sulla buona riuscita della festa, vorremmo condividere un bilancio della manifestazione e ringraziare tutti. -ci dice Franco Ciuccio, vice presidente del Comitato Padre Pio.- Considerando i numerosi attestati di stima ricevuti non possiamo che essere soddisfatti! Tutti non si possono ovviamente accontentare ma pare che i più siano soddisfatti! In particolare gli eventi principali, nonostante le avversità meteo, sono andati ben al di là delle aspettative sia come risultato sia come partecipazione popolare. Accettiamo volentieri critiche e consigli per migliorare ulteriormente... anzi, invitiamo chi volesse, a partecipare alle nostre riunioni per esprimerli”Il presidente Oreste Merola, invece, ringrazia il sindaco e la sua amministrazione che ha dato fiducia al Comitato e la struttura comunale per il fondamentale sostegno operativo e l’aiuto nella selva burocratica. Dal Comitato un grazie a tutti quelli che hanno sgobbato per far funzionare le cose e che non possiamo elencare perché sono troppi... è stato davvero bello vedere sparire le sedie dalla piazza in men che non si dica con l'aiuto di tanti! Un ringraziamento alla Protezione Civile ed alla Polizia Locale per l’impegno profuso. Un grazie “particolare” il Comitato lo riserva agli sponsor grazie ai quali, detto praticamente, hanno reso possibile la manifestazione. La due giorni dedicata a san Pio è iniziata con la santa messa e proseguito con due eventi musicali e terminata con i classici fuochi pirotecnici. Il complesso musicale “I Cugini di campagna”, il cui concerto fu spostato al giorno successivo a quello programmato per colpa della pioggia, hanno portato sotto al palco tantissima gente, arrivata anche dall’entroterra salernitano che si erano informati tramite la pagina facebook del comitato.
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Nato qualche anno fa, il comitato è composto da una decina di componenti che si impegnano con passione, coraggio, fede, caparbietà; alcune volte trascurano anche i loro interessi e le loro famiglie, solo per la buona riuscita della festa, rischiando anche di tasca propria. Va detto, ad onor del vero, si prodigano per la buona riuscita della festa, e visti i tempi che corrono e le tante feste e festicciole a cui i sponsor e i cittadini sono “invitati” a contribuire, non è certo cosa da poco. Va altresì detto che i proventi della “lotteria” della festa sono stati donati in beneficenza ad una associazione umanitaria di Battipaglia.
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
di Matteo Russo
Cari amici bellizzesi, ve lo ricordate Tonyo, il cane di cui parlammo ampiamente qualche mese fa? Tonyo è un cane razza setter originale, vittima di un abbandono, che trovo rifugio nel cantiere della costruenda palazzina della famiglia Toriello, in via D’Annunzio, accudito dai residenti e dal personale tutto del supermercato operante in quella strada. Tonyo, (questo il nome che gli misero i cittadini di via D’annunzio) non si lasciava avvicinare, ne toccare. Aveva paura dell’umano, forse era stato picchiato. Ma era bello ed elegante. Negli ultimi tempi si era innamorato di una cagnolina in Via Paraggio e si allontanava sempre più spesso per andare a trovarla e diverse volte non ha fatto più ritorno a Via D’Annunzio. La nostra redazione fu chiamata da un paio di famiglie residenti nei pressi della statua di Padre Pio e ci informarono del loro nuovo ospite di quartiere, che davano da mangiare ma che non si lasciava avvicinare. Fu così che una signora, di concerto con un veterinario, mise dell’anestetico nei croccantini. Tonyo crollò mezzo addormentato e fu facile prenderlo, ripulirlo, vaccinarlo e via dicendo. Ora, grazie ai residenti di Via Paraggio, Tonyo è stato adottato da una famiglia battipagliese che hanno casa in un terreno agricolo. Ora Tonyo corre felice ed è amato dai suoi nuovi padroni. Pardon, dai suoi familiari umani. Buona vita Tonyo.
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A Bellizzi la plastica vale sconti al supermercato
Anche a Bellizzi, dopo Salerno, i supermercati Etè hanno realizzato la loro isola ecologica che, dopo il conferimento di bottiglie di plastica o di lattine di alluminio, garantiranno sconti alla clientela del supermercato. Il compattatore, realizzato da Garby, è posizionato presso il punto vendita Etè di via Roma e, al conferimento dei rifiuti riciclabili, darà un buono sconto che sarà utilizzabile da un minimo di 80 centesimi per una spesa di almeno 10 euro. "Bellizzi è sempre stata un esempio tra le città in Campania per quanto riguarda la gestione dei rifiuti - spiega Ivano Avallone, concessionario Garby nella zona - non poteva, quindi, non avere un ecopoint Garby al servizio dei propri cittadini. Siamo molto soddisfatti, infine, della collaborazione instaurata con la catena di supermercati Eté. E' un partner molto importante che dà valore alla politica di ecomarketing di Garby" conclude. Il compattatore è stato inaugurato sabato 17 ottobre. Un altro passo, davvero importante, in direzione dello sviluppo della coscienza civile per il riciclaggio ed il recupero dei materiali. Un segnale che acquista ancora più valore se realizzato da un’azienda che, pur in presenza di precise strategie di marketing, investe nel futuro della nostra città. Grazie, a nome della redazione e dei cittadini di Bellizzi, per questo bel segno di amore per l’ambiente.
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
RINUNCERESTE A DUE MESI DI INDENNITA’ PER FINI SOCIALI?
UN SEGNO DI SOLIDARIETA’
COSÌ MI DISTRAGGO UN PÒ
di Antonio LATRONICO
di Matteo RUSSO
In un contesto di progressiva riduzione dei trasferimenti statali ai Comuni e di conseguente ulteriore prelievo fiscale sulla popolazione residente, anche gli Amministratori comunali potrebbero, coerentemente, disporre una sospensione delle indennità percepite, in una logica di "sacrificio" comune, volto ad assicurare servizi indispensabili per la collettività, specie in un momento di crisi economica come l'attuale. Si tratta di destinare le economie derivanti al finanziamento di politiche sociali del comune di Bellizzi, come ad esempio esenzione ticket mensa per figli di disoccupati, lavoratori in mobilità, cassintegrati, aiuti a famiglie bisognose o altro. E’ pur vero che a Bellizzi, già da anni, gli assessori percepiscono una indennità molto ridotta rispetto a quella prevista per Legge, ma è altrettanto vero che siamo in un momento particolare della vita sociale e la rinuncia delle indennità di funzione per vice sindaco, assessori e presidente del consiglio, per finanziare politiche sociali del comune di Bellizzi, con il Natale che bussa alle porte, sarebbe un gran bel gesto di solidarietà. D’altronde, parliamo di stimati e “arrivati” professionisti e imprenditori che dispongono di un buon reddito personale e che non hanno certo bisogno della indennità assessoriale per mettere “’a caccavella”. Basterebbe una semplice delibera di indirizzo, almeno per questo fine anno. Considerato che la somma totale si aggira sui 3 mila euro mensili, con novembre e dicembre (6 mila euro) si consentirebbe di aiutare diverse situazioni, a tutti ben note, di emergenza sociale. E per la ricorrenza del Santo Natale, si eroghi quindi, subito un sostegno economico straordinario alle famiglie indigenti. Sono tantissimi i Comuni italiani che hanno adottato questa scelta. Sarebbe bello aggiungere Bellizzi a questo lungo elenco. Un bel segnale che vi farebbe onore e vi aiuterebbe a trascorrere molto meglio le festività, sapendo che, grazie ad una vostra insignificante rinuncia, una famiglia in più sta pranzando!
Cara RAI, ti ringrazio per le continue missive che mi spedisci; peccato si riferiscano alla richiesta del canone per il possesso di un apparecchio televisivo. Eh si, perché anche se ti spiego che è lungi da me sintonizzarmi con i tuoi programmi, non te ne importa nulla e pretendi l’esosa gabella. Anzi, siamo al punto che vorrai il canone, come se fosse un servizio come la luce elettrica. Vedremo nei Tar, in Consiglio di Stato e in Corte Costituzionale se si può asserire un’assurdità così palese. Vedi, cara RAI, ci sono stati tempi in cui valeva la pena pagare. Il tuo palinsesto offriva una vasta scelta: sport, spettacolo, politica, storia, teatro, film, inchieste, programmi per i più piccini, documentari, sceneggiati, tratti da capolavori letterari che ci facevano crescere nel modo giusto, un modo per fare cultura e informazione a domicilio. Era però il tempo in cui il canone non lo pagavo io, giovane di famiglia, ma mio padre. Ma poiché oggi ho una mia famiglia tocca a me e, purtroppo per te, cara RAI, non ci sono più le condizioni. Manca la soddisfazione dell’utente, la qualità ed i programmi che mi “ispirano” ed è per questo che sono indeciso, se pagarti o meno. Tanto più che quegli spazi di cui ti parlavo. sono spariti a beneficio di uno solo, e sai a chi mi riferisco: “l’uomo solo al comando” che ha lottizzato tutto a suo favore e per il quale stai deformando l’informazione a suo uso e consumo. Hai lasciato andare via artisti e giornalisti di qualità, facendo la fortuna della concorrenza. Per questi motivi, mi sa che dovrai ancora aspettare perché ti arrivi il mio contributo, che qualora ti arrivasse non sarà un riconoscimento al “servizio pubblico” che per il pubblico e di pubblico non ha più nulla, ma probabilmente perché davanti alla tua disonestà, cara RAI, prevarrà il mio senso civico e la mia onestà. Mia e di tanti altri “fessi” sui quali punti regolarmente e dai quali regolarmente prelevi qualcosa che non meriti assolutamente di incassare. E che infatti, ora, per decreto, proverai a estorcere senza averne diritto!
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Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
MA QUANTE BELLE DESTRE, MADAMA DORE’
La destra è in cammino. Qualche giorno fa, tra morsi e sguardi tesi, si chiudeva la parentesi della Fondazione AN, mentre Berlusconi si reinventa, Salvini affonda i canini e Verdini va con Renzi. Si chiude una parentesi e se ne aprono centinaia. Continuamente si ridisegna la strada che ridefinisce chi è l’uomo di destra e che cos’è la destra, all’alba della scoperta dell’acqua su Marte. Quella dal passato immenso, capace di tagliare le epoche, e dal futuro che terrorizza. Il presente a destra sembra un tempo dimenticato, mai adatto ad un’area costantemente in fibrillazione. Eccone una visuale semiseria in macro blocchi… L� ������������� ����� ����� ������ Candida, moderata, lenta nel parlare, ipertattica nel ragionare. È un lancio di dadi, un freddo calcolo di probabilità: carri armati, truppe cammellate, uomini e risorse si spostano verso il continente migliore da conquistare in quel momento. Al diavolo l’etica, l’amicizia, i valori: in guerra tutto è concesso. Giammai prenderebbe posizione senza profitto. Ovattata e perspicace come Sandro Bondi. I ���� ��� ���� - Vanno molto di moda, specie negli ultimi anni. No immigrazione, no Euro, sì ordine, sì giustizia sociale ed improvvisamente si è “destra”. Nell’universo della politica takeaway, che si nutre del momento, spopolano nel versante destro ma di quella storia, di quella identità, di quella coscienza, visione, battaglia, di quei padri non condividono nulla e non poggiano lì le loro fondamenta. Salvini ne offre un ricco esempio. Seppur il suo movimento sia strumentalmente aperto alle destre italiane, sia nella vicinanza tematica, sia nell’aspetto elettorale futuro (ammesso che si vada al voto entro
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il 2094, ma ho i miei dubbi!) la federalista Lega Nord non può dirsi propriamente di destra. Eppure, il loro moto aggressivo verso la tutela della sovranità fa un favore all’anima stessa dell’identità politica della destra, perchè la destra o è sovranità nazionale o non è! L� �������� - Né destra, né sinistra: sinestra, appunto. Non lo sfondamento a sinistra della destra, non l’accezione più nobile di destra sociale. Non il Fronte della Gioventù degli anni ’80, eclettico, moderno e multiforme, non la vena rautiana di ‘andare oltre’. Non l’eresia, tra Bombacci e Prezzolini. Piuttosto, tra “Nazareni” che salvano uomini sull’orlo di una crisi di gradimento e resuscitano un passato da scudo crociato. Bianchi, rossi e Verdini, verrebbe da dire o Verdini (poi) rossi e bianchi. Dal trasformismo allo scambismo, la ricetta italica è servita: invertendo l’ordine degli addendi, il risultato, non cambia R������ �� ������ – Non rinnegano, non restaurano ma neanche inventano, al limite riscoprono, rispolverano, mixano. Sono i fascisti del terzo millennio, D’Annunziani del primo biennio, un pò futuristi, un pò avanguardisti… vedono più in profondità e quando una teoria o un padre culturale è stato sviscerato, rimescolano le carte. Dissidenti, intellettuali, rivoluzionari. L’ego risuona dalle Alpi a Calabria: infaticabili analisti, incommensurabili scrittori, attenti filosofi, inarrivabili pensatori, fulminei giornalisti. Ragazzi normali, papillonati o rasati, con baffetto stilizzato o giacca e cravatta , si nutrono di mistica dell’azione, ravvivando spesso piazza e militanza; indiscutibile presenza, verso le nuove frontiere dello spirito, col pregio di fungere da cuscinetto tra passato e presente e, al contempo, tra tradizione e linearità teorica. L� ������ ������ – Fatta di instancabili militanti di periferia, sempre lì da quarant’anni. Onesta perché pura e coraggiosa, che s’incazza ancora, si riunisce ancora, si cerca ancora. Milita e vive, vive e milita parallelamente. Quella fatta di piccoli consiglieri comunali di Paese…solidi fondamenta che non vedranno mai il capitello della colonna ma che ne reggono il peso. Qui mi fermo, per non incappare in grida fameliche o essere considerato di parte…tanto sarebbe la verità…perchè con questa destra sono cresciuto e mi sono formato. A questi antichi valori mi sono ispirato nella mia vita di uomo, di padre, di cittadino e, davvero mi piange il cuore a vederla ridotta così male…Ma davvero sono orgoglioso di esserne stato parte, insieme a tanti…molti dei quali hanno dato la vita per la fede.
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
ANCORA UN “SIMPATICO RICORDINO” DELLO SBARCO ALLEATO Giovedì 22 ottobre, intorno alle 11:30, un ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale, rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione della Scuola Media “Gaurico”, nei presi della rampa d’accesso alla scuola, è stato rimosso dagli artificieri dell’esercito. Appena scattato l’allarme, una vasta area è stata evacuata e la zona messa in sicurezza e delimitata dalle Forze dell’Ordine e dal Nucleo Comunale di Protezione Civile. Su disposizione del Sindaco, sono stati chiusi, in maniera precauzionale, tre istituti scolastici che si trovano nei pressi: la Scuola Elementare “G. Rodari”, la Scuola Media “L.Gaurico” e l’Istituto Tecnico “E. Mattei”. L’ordigno bellico, avrebbe potuto causare danni nel raggio di qualche centinaia di metri. Per evitare ogni rischio, è stata anche chiusa, al transito di auto e persone, tutta l’area, tra piazza De Curtis e la piscina comunale di via Pescara. Quindi, la bomba è stata trasportata in una cava, dagli Artificieri dell’Esercito, e fatta brillare. E’ terminato, così, il disagio, causato dal ritrovamento dell’ordigno, risalente al secondo conflitto mondiale, che vide il territorio di Bellizzi e l’intera Piana del Sele, teatro dell’Operazione Avalanche, durante lo sbarco degli alleati, sulla spiaggia di Picciola. Il nostro territorio, per la posizione geografica favorevole all’avanzata degli alleati e per la presenza, tra Macchia, San Martino, Rovella e Pugliano, di un grosso contingente tedesco, subì un bombardamento lungo e massiccio. La nostra stazione ferroviaria era un nodo molto importante per lo spostamento delle truppe e nessuno voleva rinunciarvi. Inoltre, nel nostro territorio (all’epoca Montecorvino Rovella), si trovava “il campo di aviazione”, oggi Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi. Motivo in più per cannoneggiare continuamente, con ogni mezzo, e bombardare con “le fortezze volanti” alleate. E’ naturale, quindi, che spesso si rinvengano ancora, dopo oltre 70 anni, “simpatici ricordini”. Non è la prima volta! Durante i lavori per la bonifica dell’area delle “Casermette”, mentre gli operai procedevano agli scavi per la realizzazione degli alloggi destinati alle famiglie ospitate nelle “baracche”, venne ritrovata una grossa bomba, sganciata, appunto, da una “fortezza volante” ed inesplosa. L’intera zona a Sud della S.S. 18 (via Roma) fu evacuata; su decisione del Prefetto di Salerno, venne fermata anche la circolazione ferroviaria e le famiglie vennero indirizzate nel centro di accoglienza realizzato presso la Palestra della Scuola Elementare. Anche quella volta, la macchina dell’emergenza, guidata da un giovane Mimmo Volpe, al suo primo mandato di Sindaco di Bellizzi, si mosse con prontezza ed efficienza e tutto filò liscio. “Ancora una volta, la grande capacità di reazione all’emergenza, da parte dell’intera macchina comunale, delle forze dell’ordine, della Protezione Civile Comunale e dei vari enti ed istituzioni coinvolte – commenta con soddisfazione il Sindaco - è stata ammirevole, come testimoniato dalla immediata messa in sicurezza dell’area e con la risoluzione definitiva del problema, nel giro di meno di 24 ore. Come Sindaco di questa città, sono orgoglioso del lavoro svolto da tutte le componenti chiamate in causa. Ringrazio tutti, ma in particolare il Prefetto di Salerno, per la grande disponibilità, le Forze dell’Ordine che hanno garantito la sicurezza ed accompagnato le operazioni di messa in sicurezza,
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il Nucleo di Protezione Civile, come sempre, pronto a dare una mano, con grande spirito civico. Voglio anche, ringraziare – puntualizza il Primo Cittadino - il personale docente e non docente delle scuole di Bellizzi, per la collaborazione offerta, gli studenti degli istituti scolastici interessati da questo evento ma, soprattutto, i cittadini, le famiglie, gli esercizi commerciali dell’area sottoposta ad evacuazione, per il modo composto e collaborativo con il quale hanno risposto all’emergenza ed all’inevitabile disagio arrecato. Ogni cosa si è risolta per il meglio, grazie alla sinergia tra le istituzioni ed alla preparazione e professionalità del personale dell’Esercito, intervenuto immeditamente. Da domani, 23 ottobre, le scuole riprenderanno in piena normalità le attività didattiche. La macchina dell’emergenza ha funzionato benissimo e la città può riprendere la sua normalità quotidiana.”
di Daniele CORALLUZZO
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GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFCOMMERCIO
Il Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio nasce a Salerno nel luglio del 2014 ed è presente, attraverso le strutture provinciali, in tutte le Regioni italiane e riunisce oltre 130 categorie, appartenenti ai diversi settori di commercio, turismo, servizi e piccole e medie imprese di Confcommercio. A Salerno il nostro Consiglio è composto da 7 giovani imprenditori, più il Presidente; un Consiglio snello che raccoglie volti nuovi e di esperienza. I dati statistici rilevano che la metà degli under 42 di Confcommercio è imprenditore di prima generazione e ha fondato da sé la propria azienda. sensibilizzando i mezzi di informazione alle istanze della categoria.Il Gruppo Giovani Imprenditori è già considerato un ll Presidente Giuseppe Venturiello (Mediatore punto di riferimento di sostegno per gli associati. L'obiettivo è immobiliare); Edoardo Crispo (Gestore impianti quello di favorire la crescita professionale supportando carburante), Paolo Ferro (Prodotti petroliferi); l'imprenditore in ogni fase: dallo start-up d'impresa, al Francesco Di Lascio (Logistica e trasporti); Nunzio consolidamento delle competenze manageriali, al passaggio Giordano (Mediatore Immobiliare); Mario Sottolana generazionale. Gli interventi sono realizzati in diversi ambiti: dalla (Mediatore Creditizio); Giuseppe Gagliano formazione dell'imprenditore a quella del personale dipendente, (Albergatore); Maurizio D’Agostino (Albergatore). dagli aspetti legislativi e burocratici all'accesso al credito, dalle problematiche energetiche all'informazione sulle opportunità In Italia oltre un milione di imprenditori ha un'età inferiore ai riservate ai giovani in ambito provinciale. 42 anni, oltre 400mila operano nel terziario e più di un quarto Le nostre imprese possono crescere e resistere agli effetti ha un'età inferiore ai 30 anni. Pochi sintetici numeri che devastanti della “crisi” ponendo in campo strategie ed azioni di pongono in luce il ruolo innovativo che viene svolto dai giovani sviluppo innovative e vincenti. Dobbiamo essere bravi nel imprenditori. Seguendo le linee guida degli organi nazionali passaparola, dobbiamo invitare alla partecipazione i nostri anche il GGI Salerno aggrega le forze imprenditoriali giovani colleghi superando le vecchie logiche di bottega. Dobbiamo del nostro territorio incentivando la giovane imprenditoria in globalizzare le nostre energie e le nostre menti.….poi le nostre questo difficile contesto, un lavoro di rappresentanza sindacale aziende. presso i nostri interlocutori politici di tutti gli schieramenti, “Un vincitore è solo un sognatore che non si è mai arreso”.
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Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
CAMMINATA ANDOS MANIFESTAZIONE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI AL SENO di Luigi DI TORE
LE NUOVE FRONTIERE DEL RICICLO DAL RICICLO DEI FONDI DI CAFFE’ SI PUO’ STOCCARE METANO
di Daniele CORALLUZZO Dai fondi di caffè si potrà stoccare combustibile, con costi ridotti e benefici per l’ambiente. L’esperimento è stato ideato da ricercatori della Corea del Sud, dove un gruppo di scienziati
Una gran bella iniziativa quella messa in campo dall’Andos di Bellizzi, in perfetta sintonia con le azioni di altre associazioni nazionali. Una corsa/passeggiata per le strade cittadine allo scopo di sensibilizzare le donne ad una maggiore attenzione al problema e alla sua possibile prevenzione. “Questo il nostro scopo- ha dichiarato la presidente Alba Farina - far sì che le donne possano sperimentare come soprattutto durante la malattia, non siano lasciate sole. E come si possa insieme combattere, con le opportune cure e la prevenzione, una patologia un tempo stimata letale.” L’Associazione, dopo il gemellaggio con l’Andos di Parma, di cui parlammo nel numero scorso, ha così dato vita alla prima di una serie di iniziative volte a fare informazione sul delicatissimo problema del cancro al seno. L’Andos e le sue iscritte hanno già raggiunto lusinghieri successi grazie al loro impegno e dedizione, e con puntuale cadenza organizzano, presso la loro sede, incontri e visite mediche (non solo oncologiche) con medici specialisti dei tanti rami della medicina. La manifestazione “Corri in rosa” ha avuto il patrocinio del Comune di Bellizzi e, soprattutto, la partecipazione di tanta gente. L’importante è partire. E l’Andos è partita col piede giusto. Sarebbe doveroso ringraziare l’organizzazione per quanto sta facendo, sia per le donne che per la città.
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ha sviluppato un processo per trattare i fondi derivanti dallo scarto della comune bevanda. Attraverso l’ammollo e riscaldamento dei fondi del caffè si potrà produrre carbonio attivato che permette di inglobare e trattenere in modo sicuro il gas metano. Immagazzinare metano attraverso il carbonio attivato derivante dai fondi di caffè, fornisce un doppio ritorno ambientale: rimuovono dall’atmosfera un gas nocivo che provoca effetto serra e lo immagazzinano correttamente in modo da poterlo utilizzare come combustibile, più pulito rispetto a carbone e petrolio. Il processo è stato realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale della Scienza e della Tecnologia (UNIST) di Ulsan, in Corea del Sud. In tal modo viene ridotto il tempo di fabbricazione e vengono usati materiali a basso costo. Il rifiuto è una materia prima gratuita che, trattato nel modo corretto, può diventare una ricchezza e contribuire, notevolmente, alla salvaguardia dell’ambiente.
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LO GESTIRA’ LA REGIONE CAMPANIA Forse (??) la telenovela dell’aeroporto fantasma di Salerno sta per terminare. La Regione Campania vuole rilevare lo scalo salernitano per imprimere, una volta e per tutte, la sua svolta di funzionalità e occasione di sviluppo. De Luca lo ha pubblicamente dichiarato in occasione della inaugurazione del “Boat Show” al Marina d'Arechi. Dopo anni di stallo e milioni di euro bruciati lo scalo di Salerno è ancora una pista fantasma. Ora la regione Campania, con il controllo totale della società di gestione, punta al rilancio. Mentre la vigilanza di Enac frena: solo voli privati De Luca ha detto, senza tanti giri di parole, che la regione Campania si farà carico della struttura insieme alla regione Basilicata, soffermandosi a lungo sul futuro dello scalo salernitano. “Nell’arco di due o tre anni avremo un aeroporto di livello superiore in grado di accogliere tre, quattro milioni di viaggiatori l’anno”. Come? E’ presto detto: “La Camera di Commercio - ha rivelato De Luca - ci ha comunicato che non è in grado di reggere la struttura per i costi che ha, quindi credo lo rileverà la Regione Campania con la Basilicata, e insieme faremo decollare questa infrastruttura che sarà, decisiva, vitale. Capodichino non potrà andare oltre i 6 milioni di viaggiatori e quindi - ha concluso - è essenziale per il nostro territorio avere un secondo scalo”. Dopo le ben cinque inaugurazioni di un aeroporto che non è mai decollato, serviva una svolta autorevole poiché si è già perso troppo tempo, è ora di fare il bene del territorio e dei cittadini. Il De Luca Airport è tristemente chiuso, in attesa di prendere il volo, dopo anni di stallo, 9 milioni di euro bruciati e pochissimi passeggeri atterrati nello scalo Costa d'Amalfi-Cilento. La rinascita grazie allo Sblocca Italia di un anno fa, che ha inserito tra gli aeroporti di interesse nazionale inserendo nel decreto 40 milioni di euro per l’allungamento della pista di Pontecagnano, i lavori alla torre di controllo e tutte le opere necessarie per trasformare una ex pista di
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atterraggio per i mezzi antincendio in un moderno hub. Salerno, a soli 60 chilometri da Napoli e dal suo scalo aereo, sogna in grande per sfruttare i flussi turistici in arrivo sulla costiera amalfitana e dare uno sbocco al cielo alla vicina Basilicata (appena 600 mila abitanti) e tutta l'area non servita che arriva fino a Bari. I risultati sono però disastrosi: dal 2007 l'aeroporto ad oggi è stato chiuso per tre volte. E anche la gara per affidarlo ai privati è andata deserta. L’ultimo stop and go nell’estate 2012, quando sul primo volo diretto a Milano Malpensa era presente un solo passeggero mentre lo scalo napoletano continuava a crescere. A Salerno i contributi pubblici per incentivi a fondo perduto sono finiti a compagnie come Alitalia che facevano collegamenti poco produttivi con Milano. Forse ci siamo. Conoscendo De Luca, c’è da crederci!
di Matteo RUSSO
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IL GOVERNO DECIDE CHE IL CANONE RAI SI PAGHERA’ NELLA BOLLETTA DELLA CORRENTE, IN SEI RATE DA € 16,66
DIVENTA REATO PENALE MENTIRE SUL POSSESSO DI UN TELEVISORE
Aperto il varco, la gara ad infilarsi è cominciata. Il primo a buttarla lì, è stato il delegato «energia e rifiuti» dell'Anci, l'associazione dei Comuni. Se nella bolletta elettrica ci può andare il canone della Rai, è la sintesi del suo ragionamento, perché non caricarci sopra anche la Tari, la tassa sui rifiuti. In fin dei conti non è che i Municipi hanno meno evasori della Tv pubblica. Al di la della proposta, che lascia il tempo che trova, si mette in luce uno dei primi nodi che andranno sciolti dal governo nell'operazione «canone in bolletta». Le società elettriche dovranno trasformarsi in esattori per lo Stato. Molte di loro, Enel compresa, sono società quotate in Borsa, e difficilmente potranno prestare «gratis» i loro sistemi di fatturazione e di riscossione. È solo una delle questioni che sono ancora sul tappeto e che la norma inserita nella legge di Stabilità rimanda ad un decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 45 giorni dall'approvazione della manovra. E qui sorge un secondo interrogativo. Rilevante. Ce la farà il governo ad introdurre il canone in bolletta già nel 2016? A Palazzo Chigi ne sono convinti. Ma la Rai incassa le somme a gennaio di ogni anno, e la legge di Stabilità entra in vigore il primo giorno dell'anno. Servirà una corsa contro il tempo per addebitare sulla prima bolletta del primo bimestre del 2016, quella che scade a febbraio, la prima rata del canone. L'importo è chiaramente stabilito nella norma: 100 euro che scenderanno a 95 nel 2017. Essendo la cifra spalmata su sei bollette bimestrali, ogni volta che si pagheranno i consumi elettrici bisognerà aggiungere al conto altri 16,66 euro. Ma cosa succede se chi riceve la bolletta ritiene che il canone della Tv non sia dovuto? E non è un'ipotesi di scuola, perché ogni nucleo familiare è tenuto a pagare la tassa una sola volta, ma una stessa persona potrebbe avere più bollette intestate: casa delle vacanze, garage, persino quella di una cappella del cimitero. Nel caso in cui l'addebito del canone dovesse arrivare su due bollette, il consumatore dovrà seguire un iter non semplicissimo. Prima di tutto dovrà compilare un nuovo bollettino postale scomputando dal costo dell'energia quello del canone. Poi dovrà comunicare alla società elettrica che la tassa non è dovuta. Questo potrebbe avvenire anche se in casa non ci sono televisori o «altri apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo», come può essere anche un
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computer. Mentire in questa comunicazione sarà particolarmente rischioso, perché diventerà un reato, con una pena fino a due anni prevista dal codice per le dichiarazioni mendaci. Toccherà alle società elettriche comunicare al Fisco chi sono i «morosi». Nelle prime bozze del provvedimento era prevista una sanzione di 300 euro per i gestori che non effettuano questa segnalazione. Poi la multa è stata ridotta a 30 euro e, infine, nelle ultime bozze è del tutto scomparsa. Salta, invece, per adesso, la sanzione di 500 euro per chi evade il canone, ma rimarrà la formulazione attuale, una sanzione da due a sei volte, quindi fino a 600 euro. Ma anche su questo il testo non è ancora chiuso. Ai morosi, comunque, in caso di mancato pagamento del solo balzello sulla televisione, non sarà staccata la corrente elettrica. Nel decreto attuativo che dovrà essere scritto dal Ministero dello Sviluppo, il nodo più delicato da sciogliere sarà quello della banca dati unica per la fatturazione. Una questione molto delicata per le società energetiche. Dovranno mettere in comune i nominativi e la residenza dei propri clienti. Un'informazione commerciale che fino ad oggi hanno custodito gelosamente. Tutto questo comporterà anche una completa ristrutturazione dei software di fatturazione. Per la Rai, invece, i vantaggi sono evidenti. La Tv pubblica ha un'evasione stimata in circa il 25-28%. Dei 22 milioni di famiglie che possiedono un televisore, solo in 16,5 milioni pagano il canone. Una voce dalla quale, nel 2014 ha incassato circa 1,6 miliardi di euro. Con la fatturazione in bolletta, secondo alcune stime, potrebbe portare a casa fino a 600 milioni in più.
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di Daniele CORALLUZZO Il Comune di Bellizzi, nei giorni scorsi, ha donato un nuovo sistema elimina code, al Poliambulatorio di via Cavour, per agevolare il flusso e la gestione dell’utenza agli uffici. La donazione, per la quale si è molto impegnato il Consigliere Armando Napolitano, è finalizzata al miglioramento della struttura poliambulatoriale, per garantire, oltre a standard , qualitativi elevati, la possibilità di gestire al meglio le inevitabili attese. Un segno, piccolo ma importante, dell’attenzione verso i nostri concittadini che, quotidianamente, per le più varie necessità, devono confrontarsi con i tempi dei servizi del Poliambulatorio. La mancanza di questo semplice strumento può portare, talvolta, a situazioni di tensione, col risultato di aumentare il disagio di tutti ed allungare, inevitabilmente, i tempi di attesa; perché anche un semplice strumento, che normalmente neanche consideriamo, può incidere sulla qualità del lavoro e sulla fruizione dei servizi da parte dei cittadini. “La fornitura, da parte dell’Amministrazione Comunale, dell’elimina code al Poliambulatorio di Bellizzi dichiara il Consigliere Delegato Armando Napolitano – dimostra la volontà di migliorarne la gestione dei servizi, nell’esclusivo interesse della nostra comunità.” “L’esperienza di collaborazione – sottolinea il Sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe - fra Comune e Distretto Sanitario, deve essere di esempio, per gli altri Enti Pubblici che gravitano sul territorio. Credo che una seria collaborazione tra le varie Amministrazioni, possa condurre a risultati apprezzabili per il miglioramento dei servizi
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alla comunità. Basti ricordare, il positivo risultato ottenuto, di concerto con l’Amministrazione Provinciale di Poste Italiane, per l’apertura pomeridiana dell’ufficio postale. D’altra parte – aggiunge il Primo Cittadino - il Poliambulatorio di Bellizzi è una splendida realtà che, attraverso la competenza e la professionalità del suo personale, medico, paramedico ed amministrativo, offre quotidianamente, risposte ed assistenza all’intero territorio. Una struttura che, in sinergia con l’Asl, tenteremo di potenziare ulteriormente, per dare sempre più servizi alla nostra cittadinanza, grazie alla grande sensibilità ed attenzione per il nostro territorio, sempre dimostrata dai vertici dell’Asl e sostenuta dalla Regione Campania.”
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015
ECCELLENZE DEL TERRITORIO, POCO CONOSCIUTE MA DI QUALITA’ E DI VALORE
C'era una volta l'amore per la musica che unì due persone in un connubio perfetto, da qui nasce la nuova ASSOCIAZIONE MUSICALE E CULTURALE "FARE MUSICA". Lo scopo, di questa Associazione è di promuovere l'arte dello spettacolo in tutte le sue sfumature come la musica, la danza e il teatro in tutto il territorio italiano, soprattutto nelle località del Sud Italia. L'associazione “FARE MUSICA” nasce, nel 1998, per promuovere e non disperdere l'arte derivante dall’antica rivista teatrale e dal vecchio varietà televisivo, mettendo in scena, ogni anno, spettacoli musicali itineranti per le feste di piazza. Il fondatore di "FARE MUSICA" è il maestro Guido Salsano, rinomato trombettista della provincia di Salerno, dal 1978 ha iniziato a collaborare in rinomate orchestre spettacolo fino al 1998, anno in cui decise di crearne una tutta sua. Così nacque "FARE MUSICA" e la prima orchestra "PANORAMA IN MUSICA". Le loro tecniche d'intrattenimento sono di anno in anno migliorate, avvicinandosi sempre più alle esigenze del pubblico, con la collaborazione di professionisti del mondo della musica e della danza, con un resoconto finale di 80-120 serate all'anno e avvalendosi della collaborazione di vari artisti famosi. Da un’idea della prof.ssa Serena La Barbera nasce la “SHOW ACCADEMY”. Serena si è Diplomata in sassofono al Conservatorio G. Martucci di Salerno, presso il quale, ha successivamente conseguito con il massimo dei voti e con lode, la laurea in Musicologia in qualità di Manager dell'Impresa Culturale e dello spettacolo. Si è, inoltre, diplomata dopo vari studi di danza, in Coreographic Team alla A.N.M.B. Da anni cavalca l'onda del mondo dello spettacolo e da tanta esperienza e voglia di dare, nasce l'idea di creare una piccola scuola, nuova e fresca, dando la possibilità ai piccoli e ai grandi di
LA VOCE LIBERA - Pag.23
di Serena LA BARBERA
avvicinarsi alla musica nei suoi lati migliori, quali il cantare, il suonare e il ballare, facendo in modo che le varie arti non rimangano isolate l'una dall'altra, ma interagiscano tra loro dando vita a qualcosa di divertente e piacevole. Lo scopo non lucroso della SHOW ACCADEMY è quello di coltivare talenti ed evitare che i ragazzi crescano in strada, dando loro cultura, istruzione ed anche, un’ opportunità di lavoro. Nella SHOW ACCADEMY troviamo laboratori di musica (vari strumenti), laboratori di canto dizione e recitazione, e laboratori di danza. Da quattro anni, dal gruppo che segue il corso "IO CANTO ...BALLANDO", è nata la corale in stile americano “RAINBOW CREW”che sta riscuotendo grandi successi, soprattutto nel periodo Natalizio, in cui l’ha vista esibirsi in mini tour locali. La RAINBOW CREW è stata protagonista in concerti al Centro Commerciale Maximall e più volte al rinomato Christmas Market a Pontecagnano organizzato da Pippo Pelo. Essa è composta da bambini e ragazzi che vanno dai 6 ai 20 anni e il loro repertorio va da brani natalizi a brani di musica leggera e classic rock. In questo periodo sono iniziate le selezioni, se c’è qualche bambino/a o Ragazzo/ appassionato di canto e ballo, questo è il coro in cui potrà esprimersi, ma soprattutto divertirsi. Ricordiamo che alla SHOW ACCADEMY vi sono anche corsi agevolati per hobbisti e vi è la possibilità di frequentare più corsi contemporaneamente per divertirsi maggiormente con l’arte e la cultura.
Anno 5 - N° 10 - OTTOBRE 2015