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Direttore Responsabile: Mario Coralluzzo - Direttore Editoriale: Matteo Russo - ANNO V - N째 11 - NOVEMBRE 2015
MA QUALE JIHAD, SONO SOLO ASSASSINI
FERMATELI
EDITORIALE
Mario Coralluzzo
Un commando semina il terrore a Parigi, lasciandosi dietro oltre 130 vittime. La Francia reagisce, bombardando l’ISIS, mentre cresce la preoccupazione in tutto l’Occidente per la paura di nuovi attacchi. Ma non fate dell’ISLAM il nemico! L notte di sangue di Parigi, ad opera di sedicenti combattenti islamici, ha lasciato ferite profonde nella carne viva dell’Occidente. La consapevolezza di essere diventati un bersaglio della ferocia dei terroristi, sta portando a delle scelte che, se da un lato sono giustificabili con la paura e la necessità di difendere i propri cittadini da eventuali pericoli, dall’altro lato rischiano di dare fiato alle minacce ed agli appelli alla Guerra Santa contro i nuovi Crociati, da parte degli uomini del Califfato. Non si commetta l’errore di farsi trascinare in una guerra di religione accomunando l’Islam al terrorismo. E’ proprio quello che questi assassini senza volto aspettano. L’effetto sarebbe quello di segnare con il marchio del terrorismo, una popolazione di oltre 2 miliardi di persone. L’ISIS non è l’ISLAM, così come i periodi più bui del Papato non erano il Cristianesimo. Non si uccide in nome di un Dio. Nessuna delle grandi religioni lo prescrive. Il richiamo alla Guerra Santa è solo un modo per convincere le masse, per persuadere i più deboli, per definire un nemico unico e comune. Ma in tutto questo non c’entra assolutamente la religione. E’ solo una delle tante guerre di conquista, che da millenni segnano i destini dell’umanità e dei popoli. Se nel secolo scorso, la grande la motivazione delle guerre è stata l’ideologia, che soffiava sul fuoco dei nazionalismi, questo terzo millennio si è aperto e sta proseguendo nel nome della Guerra Santa
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e dello scontro di civiltà. Erano falsi miti che servivano a giustificare le azioni più atroci, quelli esaltati nel XX secolo (che portarono a due guerre mondiali ed a milioni di morti innocenti); sono falsi i miti di oggi. L’obiettivo è lo stesso, da migliaia di anni: controllare la mente degli uomini per poter disporre del potere assoluto. Non era la fede a spingere i Crociati alle porte di Gerusalemme, ma la conquista dei tesori di quelle terre. La polveriera dei paesi arabi è stata sempre ad un passo dall’esplodere, ma l’Occidente, con una politica di connivenze e corruzione, ha imposto le sue scelte, economiche e politiche. E così, per meglio controllare il bacino mediorientale, le potenze occidentali scacciarono dalle loro terre e dalle loro case migliaia di famiglie palestinesi e “costruirono” a tavolino il nuovo Stato di Israele. Per lavarsi la coscienza dal sangue della Shoa, imposero la nascita di uno Stato, a discapito di un altro e rendendo, per decenni, apolidi i palestinesi e consegnando la rivendicazione del loro diritto ad esistere, come Stato, nelle mani dell’estremismo terroristico. E’ sacrosanto il diritto di Israele ad esistere, è giusto che si difenda dal terrorismo, ma non possiamo chiudere gli occhi, come Occidente, di fronte alle violenze e alle sofferenze del popolo Palestinese. Per decenni, con gli Stati Uniti, abbiamo sostenuto la politica corrotta, repressiva e tirannica dello Scià di Persia, nell’interesse delle compagnie petrolifere americane, senza curarci della sofferenza della
popolazione, salvo poi indignarci quando ce la ritroviamo contro, unita in sentimento anti-occidentale che, da qualche decennio, crea problemi di stabilità politica e di sicurezza internazionale. Fu così anche con Cuba, con la sola differenza che la rivolta si ammantò di un alone ideologico, tipico del ‘900. I mille colonialismi europei hanno creato corruzione e complicità, determinando però una rottura con il popolo che si è spesso unito intorno ad una bandiera, assai coinvolgente come quella religiosa. Sono ormai saltati gli equilibri precari che tenevano in piedi dei tiranni corrotti e violenti. Salutammo, come Occidentali, le “primavere arabe”…Tunisia, Libia, Egitto…sperando di sostituire solo dei fantocci con altri. Oggi ci stiamo provando con la Siria…ieri con l’Iraq… anch’essi guidati da burattini nelle mani delle compagnie occidentali! Altro che Guerra Santa! Solo nuovi Signori della guerra, che ammazzano e stuprano in nome della fede-ma è solo per controllare il petrolio, i diamanti, il traffico di esseri umani, la droga, il commercio di armi, il contrabbando di componenti nucleari. E’ solo una questione di vile moneta ed a pagare sono sempre gli innocenti! Ma attenti a non trasformare l’Islam nel nemico dell’Occidente…è proprio quello che i tagliagola stanno aspettando per scatenare il massacro!
Anno 5 - N° 11 - NOVEMBRE 2015
di Matteo RUSSO Dicono che siamo in guerra. Ma contro chi? Per che cosa? Una guerra si combatte per conquistare un territorio, per allargare i confini del proprio Stato, per avere uno sbocco a mare, per poter sfruttare giacimenti di materiali preziosi. Una guerra si combatte tra due fazioni, l’una contrapposta all’altra. Una guerra si combatte tra soldati, dove i civili sono coinvolti solo accidentalmente. Una guerra dovrebbe avere regole etiche, per altro anche stabilite in quella che si chiama la Convenzione di Ginevra. Una guerra ha una dichiarazione, uno svolgimento, un armistizio, una pace. Una guerra si serve della Diplomazia. Ma qui non ci sono eserciti sul campo, non si vedono uniformi amiche e nemiche, non vi sono generali che decidono strategie e soldati in azione. Almeno non nel modo tradizionale che s’intende una guerra. Qui vi sono uomini e donne, quasi sempre giovani, pronti a immolarsi con un gesto eclatante al solo scopo di mettere al centro dell’attenzione mondiale l’esistenza di una causa che ancora sfugge ai più. Qualcuno sostiene che si tratta di odio verso la civiltà Occidentale. Può bastare come spiegazione? Qui vi sono individui che si accaniscono contro il primo che capita. Qui vi sono forze dell’ordine che assistono ignare, spesso inermi, le quali, nella migliore delle ipotesi, intervengono quando già ci sono morti e feriti. E non si tratta di commilitoni, ma di gente di passaggio, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi casualmente nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Vittime innocenti, spesso donne, vecchi e anche bambini uccisi da un kalashnikov che spara all’impazzata o da esplosivo contenuto nella cintura di un kamikaze. Allora che senso ha impiegare forze dell’intelligence e militati per programmare il lancio di un missile per uccidere quello che viene definito il boia dell’Isis, Jihadi John, e poi vantarsene come se si fosse trattato della vittoria di una importante battaglia? Il suo posto sarà preso da altri pronti a decapitare quelli che loro identificano come nemici. L’Isis è un nemico che si serve di soldati “invisibili” e a poco vale contrapporre intelligence e militari se non si cerca di capire cosa spinge tanti giovani a vestirsi di esplosivo e distruggere la propria vita prima di quella altrui.GiovNon
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sappiamo cosa potrebbe accadere a Roma durante il Giubileo. Allora, se di guerra si tratta bisognerebbe usare armi più appropriate, che sono, prima di ogni cosa, quelle di togliere ai kamikaze le motivazioni alla base dei loro gesti estremisti. Altrimenti questa “guerra” non avrà mai fine. E nessuna città europea sarà al riparo, perché nel mirino dei terroristi islamici non vi è solo Parigi, ma la civiltà europea nella sua interezza.
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TUTTI PER PARIGI e NESSUNO PER LE VITTIME DEL JET RUSSO Q��� �����, ��������� �� ����� �� ���������� �����, ����� ��������� ��� ������ �������, �� ����� �� �����. E����� �������� �� ��� 224 �������, ������������ ��������� ����’ISIS, ��� �� ����� ������� �’����� ����� ��� ����� �����������. M� ������� �� ������� �’���� ����� �� ���� �����. D�� ���… ������ �� ������������ ����� � �����? All'indomani della carneficina francese rimane lo sgomento, l’incredulità, l’orrore. Il tempo delle preghiere è terminato. Le parole sono esaurite. Rimane il dolore per le persone ingiustamente strappate alla loro esistenza dalla furia jihadista. Rimane il silenzio, rabbioso, per la nostra libertà definitivamente perduta, per le nostre vite irrimediabilmente cambiate. Quanti fratelli e sorelle dovremo ancora piangere prima che l'Europa si desti dal vile torpore? La scia di sangue è lunga. Lo scorso 31 ottobre un aereo civile russo esplode nei cieli del Sinai. A bordo ci sono 224 persone, uomini e donne, famiglie, bambini, professionisti e studenti che da Sharm-el-Sheikh si dirigono verso San Pietroburgo. C'è chi legge un libro, chi conversa con il vicino, chi ascolta la musica. All'improvviso un boato! Non hai il tempo di prendere coscienza che sei risucchiato nel vuoto. È ormai certo che l'autore della strage sia il leader egiziano di una formazione islamica integralista attiva nel Sinai e legata all'Isis. Ma ammettiamolo: la strage aerea russa non ha suscitato un tripudio di solidarietà neppure paragonabile.. Conta certamente l'ostilità verso lo zar Putin che governa la Russia con il pugno di ferro e contro l'Isis non si limita a dichiarazioni ma manda armi e truppe per fare la guerra. Quei morti, colpevoli di avere un passaporto russo, hanno suscitato una minore empatia. La violenza nel nome di Allah colpisce un volo aereo colmo di turisti. Che cos'è
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se non un atto di guerra? Perdonateci se non abbiamo più lacrime, le parole scarseggiano, le marce simboliche ci risultano indigeste, la voglia di pregare si è dileguata e i tweet... al diavolo i tweet! Anche quelli guardano alla geopolitica, prima di far sentire il loro cinguettio…ed allora, guai a farsi ammazzare su un aereo russo…potresti essere accusato di violare il blocco delle sanzioni a Putin, di essere suo amico…e comunque, non sarai mai degno di un gesto di pietà, di una marcia di solidarietà, di un inno suonato all’interno di uno stadio! Giudicate voi se questa è civiltà…io comincio ad avere seri dubbi!
di Daniele CORALLUZZO
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di Matteo RUSSO di Matteo RUSSO
Il Consiglio Comunale, con il solo voto della maggioranza di Città Possibile del sindaco Volpe, ha approvato la convenzione e il relativo permesso a costruire 28 nuovi alloggi alla società Elimar di Milano. L’insediamento edilizio nascerà a ridosso dell’area della Iacp Futura e della Iacp di Borgonovo, in Via Copernico e dei 28 costruendo appartamenti 20 saranno di edilizia pubblica e 8 privata, secondo quanto sottoscritto dalle parte nella specifica convenzione e deliberazione approvata. Oltre, ovviamente, a locali commerciali e garage. Dopo la lettura della delibera e della convenzione, e dopo l’intervento di Salvioli, capogruppo della minoranza, la stessa lascia l’aula in quanto non convinti della procedura adottata e si riservano di approfondire la questione perché, a loro dire la vicenda, tra PUA e Decreto Sblocca Italia, presenta molti lati oscuri. Nel suo intervento Salvioli parla anche della società che ha proposto il progetto definendo “questi milanesi che arrivano a colonizzare da tutte le parti", ma non va oltre :"ho delle perplessità rispetto al resto" ed abbandonano il Consiglio. Quali sono i dubbi di Salvioli? Perché non li ha esternati in Consiglio Comunale? Staremo a vedere gli sviluppi. Intanto la delibera è stata approvata e si procede.
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C’era una volta… Già perché adesso non c’è più. Dopo qualche sussulto la vecchia Festa de l’Unità è definitivamente morta, sostituita dalla nuova Festa Democratica. Più politicamente corretta, forse. Ma vuoi mettere il fascino! Via dunque un altro brandello d’identità. Come se il cadavere venisse scuoiato un lembo di pelle alla volta. Nelle feste estive del giornale di Gramsci, sentivi quell’orgoglio dell’appartenenza, quella dignità del lavoro gratuito in nome di un ‘qualcosa’ (fosse anche l’arrostire salsicce), quel cementarsi di relazioni e complicità politiche che oggi, in modo semplice, definiremmo “radicamento sul territorio”. Poi il declino, con sempre minor entusiasmo di volontariato. A Bellizzi la festa, quest’anno, non si è fatta, e non si sa il perché. C’era una volta la Festa dell’Unità, ma è una storia senza lieto fine. C’era un tempo in cui la festa prima del Pci, poi del Pds, poi dei Ds, poi del Pd era un appuntamento atteso e irrinunciabile per tanti iscritti, simpatizzanti o anche per chi votava diversamente. Un’occasione per prendere il fresco seguendo distrattamente un dibattito prima della serata canora o gustare un piatto fumante di pasta e fagioli preparata dal mitico prof. Papalino. Ora però, a dispetto di un Partito Democratico che ha riconquistato la scena politica nazionale, della Regione Campania e della provincia di Salerno nonchè e il governo della città, non si capisce perché i democrat bellizzesi non hanno tenuto questo annuale appuntamento. E dopo gli eventi ultimi ce ne stavano cose da dire e far capire ai cittadini. Un partito che si è molto imborghesito. Alla pari, se non peggio, dei destroidi e dei forzisti. Intanto dal segretario locale nessuna dichiarazione. Nella sezione del vecchio PCI, ormai trasformata in “dopolavoro”, si continua a giocare a carte. Con buona pace di tutti!
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ELEZIONI BATTIPAGLIA: QUI VOLPE CI COVA! di Daniele CORALLUZZO
Manca davvero poco alle prossime elezioni amministrative, a Battipaglia. Imperversa, dunque, la febbre da voto ed è scattato il balletto sul prossimo Sindaco. E’chiaro che il carrozzone politico è ormai in marcia. Fra le file del Partito Democratico, Mimmo Volpe, prova a scuotere le coscienze del centrosinistra. Dopo l’appoggio dei fratelli Motta a Vincenzo De Luca, alle Regionali, potrebbe essere proprio Gerardo Motta, il candidato su cui puntare. Una voce che, in primo momento, aveva spiazzato gli amanti del “politically correct”, inducendo lo stesso Gerardo Motta a smentire. Ma, i soliti malpensanti sostengono che, comunque, è possibile che il centrosinistra decida di ricambiare il favore ricevuto alle elezioni regionali, schierando, a competere con Motta. una “candidatura di servizio”. Qualcuno si spinge a sostenere, finanche, l’assenza strategica del simbolo del Partito Democratico sulla scheda elettorale. Tutte ipotesi, ma quale che sia la verità, Volpe ha sentito forte l’esigenza di sgomberare il campo da ogni illazione: «Con il Pd intendiamo mettere in campo un partito aperto e plurale, che discuta con tutti…». Ed allora davvero Volpe ci cova! Fra l’altro, il figlio del primo cittadino bellizzese, è da tempo indicato fra i papabili del PD. Voci che hanno subito scatenato la tiepida reazione dei pochi che non gradirebbero una presenza “straniera”, anche se Andrea non sarebbe considerato proprio uno straniero, visti anche i tanti voti raccolti alle Regionali, proprio a Battipaglia. A
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testimonianza dello stretto legame tra Motta e la famiglia Volpe, la partecipazione di Gerardo, come invitato e sponsor, al premio Fabula, organizzato proprio da Andrea Volpe. Ormai è quasi tempo di ufficialità e Gerardo Motta ribadisce, la sua candidatura a Sindaco di Battipaglia. Intanto, l'arduo compito di curare la comunicazione della campagna elettorale è stato affidato proprio ad Andrea Volpe. Ritorna ancora una volta in auge il nome di Andrea Volpe..sempre che sia davvero disposto a correre a Battipaglia, visto quanto ama fare la radio. Insomma, chi ci capisce è bravo…
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BELLIZZI ONORA I SUOI EROI UNA TARGA PER RICORDARE I CONCITTADINI CHE LOTTARONO PER LA PATRIA COMUNICATO STAMPA ISTITUZIONALE Con una cerimonia estremamente sentita e partecipata, l’Amministrazione Comunale di Bellizzi, ha celebrato il 4 novembre,che ha assunto rilevanza maggiore, per la concomitanza del Centenario della Prima Guerra Mondiale e del 25° Anniversario del Comune di Bellizzi. La manifestazione è partita da Palazzo di Città e, con grande compostezza, ha raggiunto Piazza Europa, dove ha avuto luogo l’alzabandiera, sulle note dell’inno nazionale. Poi, in Piazza 4 novembre, si è scoperta una lapide, dedicata ai Bellizzesi reduci della Grande Guerra ed al concittadino Vasso Giuseppe, caduto in combattimento, nel 1916. Il Sindaco Domenico Volpe, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale: “Una cerimonia sobria ma densa di contenuti. Grazie al lavoro di Cosimo Di Muoio e Bruno Dell’Angelo, abbiamo aggiunto un nuovo tassello, alla nostra storia condivisa. Ringrazio quanti sono impegnati per la riuscita della manifestazione. Il nostro giovane comune, ha bisogno di recuperare pezzi della sua storia. Il lavoro non è certamente agevole, ma grazie alla passione di tante persone, come Lino Nicolino, abbiamo realizzato una bella mostra di cimeli delle due guerre, provenienti dal nostro territorio, a ridosso del “nostro” aeroporto. E’ così che si ricostruisce la storia! Oggi abbiamo voluto onorare – continua il Sindaco – la memoria di quei “ragazzi”, che avevano meno di vent’anni e che lottarono, fino all’estrema conseguenza, per l’Unità d’Italia. Riscoprirne la memoria e, condividerne la “storia”, dopo cento anni, è importante, per sentirsi, ogni giorno di più, parte di questa nostra bella comunità.” In chiusura, il Consigliere Cosimo Di Muoio, ha dato lettura del testo riportato sulla lapide, con i nominativi di quanti presero parte alla Prima Guerra Mondiale, senza tralasciare il doveroso omaggio ai reduci e combattenti della II Guerra Mondiale, tra cui l’ex Vice Sindaco Gigi Fereoli, membro del Comitato per Bellizzi Comune Autonomo e per decenni amministratore, prima a Montecorvino e poi a Bellizzi.
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ACCUSE AL VETRIOLO… l’affondo della minoranza
Dopo una serie di vicende, denunce, consigli comunali infuocati e manifestazioni di piazza, sembra implacabile l’ira dell’opposizione bellizzese che continua a ritmi incessanti. Ultima vicenda oggetto di polemiche, riguarda gli alloggi IACP Futura nel quartiere Borgonovo che tornano a far parlare di se. Esordisce sulla questione il capogruppo Pino Salvioli: <<Continuano le bugie del sindaco, sulla risoluzione del problema Iacp Futura, in località Borgonovo. Aveva promesso che in 18 mesi avrebbe risolto il problema. Riesce a fare solo un comizio di “nuove false promesse”. Mostrasse gli atti di requisizione degli appartamenti, spiegasse come mai vi è una terna di tecnici, e non solo l’ottimo ing. Pino Schiavo, a stimare il valore degli alloggi, visto che gli appartamenti dovrebbero essere stati requisiti…>> A fare le proprie considerazioni anche gli altri consiglieri tra cui Angelo Maddalo:,<<Posso affermare con soddisfazione che nell’ultimo consiglio comunale abbiamo dato una vera prova di forza, grazie alla nostra caparbietà e soprattutto grazie alla fiducia che ci lega ai tanti cittadini che quotidianamente ci danno dimostrazione d’affetto e supporto. Noi, come più volte ribadito, continuiamo la nostra azione senza sosta >>. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Esposito Valter che sostiene :<<A quanto pare il nostro movimento torna a far parlare di se. Dopo il Consiglio Comunale rispondiamo con un volantino duro che chiarisce la vicenda del cantiere IACP, ormai bloccato da anni, dove si mortifica quotidianamente il sacrificio degli assegnatari>> Nel mirino la giunta Volpe e gli atti fin qui prodotti che sollevano anche l’ira di Paolini che sui social che scrive :<<La realtà dice solo una cosa: in questi primi 18 mesi hanno pensato solo a fare affari, sistemare amici consiglieri, regalare incarichi a segretari di partito e tecnici ex assessori, distrutto le politiche sociali che erano il fiore all’occhiello del nostro territorio>> Anche Teresina Granese, unica donna del gruppo di minoranza, esprime un suo parere sull’attuale situazione amministrativa sostenendo che, purtroppo, chi oggi gestisce la cosa pubblica lo fa con superficialità e troppa presunzione.
Va a ormai da tempo in scena nell'aula consiliare di Bellizzi, il tragicomico siparietto che vede protagonista il sindaco della gente, Domenico Volpe, e la sua maggioranza. Ed altrettanto risaputa quanto illegittima è l'imparzialità del Presidente del Consiglio comunale di Bellizzi, che per statuto è “organo super partes, garante del rispetto del ruolo dei consiglieri, siano essi di maggioranza o di opposizione". In realtà il Presidente del Consiglio Comunale di Bellizzi ha perso di vista gli oneri connessi al suo ruolo: nell'ultima seduta di Consiglio di mercoledì 18/11 è difatti intervenuta come parte attiva nel dibattito, scaturito dalle affermazioni di un'accanita opposizione, per nulla intimidita da continui tentativi di censura. E se al sindaco è concesso trattare ogni tipo di argomento, nel demagogico tentativo di accattivare un'attenzione che va sempre più affievolendosi intorno alla sua figura, ai consiglieri di minoranza il presidente rinnova a chiare lettere l'invito ad attenersi ai punti all'ordine del giorno. Di fronte a ciò non può non levarsi la voce di chi esige, da parte di soggetti rappresentanti le istituzioni, pieno rispetto delle norme e delle responsabilità. Se un arbitro scendesse in campo indossando la maglia di una delle squadre, quanto grande sarebbe l'indignazione del pubblico?
di Vitale BALESTRIERI
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di Daniele CORALLUZZO
Dopo la stagione estiva da poco conclusa, anche il prossimo anno si tornerà a volare dall’aeroporto di Salerno grazie alla Travel Before. A partire da giugno 2016 dalla pista dello scalo salernitano riprenderanno non solo i voli per Corfù (Grecia) ma si potranno raggiungere anche Milano Malpensa, Malta ed Ibiza (Spagna). Il tour operator salernitano conferma il suo impegno a sviluppare nuove mete attraverso voli dedicati per le destinazioni turistiche più gettonate. Nello specifico, i voli: Milano Malpensa (frequenza bisettimanale: venerdì - domenica) da giugno a settembre; Ibiza (frequenza settimanale) da giugno ad agosto; Corfù (frequenza settimanale) da luglio a settembre; Malta (frequenza settimanale) da luglio a settembre. Sono in fase di studio anche alcune tratte da alcune destinazioni estere verso il “Salerno Costa d’Amalfi” per favorire l’incoming e, di conseguenza, sviluppare nuovo turismo verso il territorio salernitano. Tutti i voli saranno effettuati con un aeromobile Bae 146 da 95 posti della compagnia inglese Jota Aviation, con la collaborazione tecnica della Aeroservizi Air Charter Broker.
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LA LUDOTECA PATAPUMFETE ALLE “LUCI D’ARTISTA” Quest'anno la “Patapumfete Animation” sarà presente alle Luci d’Artista, a Salerno, con Babbo Natale ed altre sorprese. Dal 27 Novembre al 6 Gennaio tutti i bambini avranno la possibilità di visitare la stupenda casa di Babbo Natale allestita in piazza Cavour, in pieno centro (di fronte al palazzo della Provincia) e di portare a casa una bellissima foto, insieme a Babbo Natale, in modo totalmente gratuito. La splendida cornice, l'atmosfera calda ed accogliente, regaleranno a tutti gli ospiti momenti di pura magia. Sarà una simpatica esperienza per grandi e piccini.
Anno 5 - N° 11 - NOVEMBRE 2015
Anche quest’anno, tra IMU, TASI e bollette varie, lo shopping lo faremo in Municipio!
C’ERA UNA VOLTA LA TREDICESIMA di Antonio LATRONICO Desiderata, sospirata... e tanto attesa. Stiamo semplicemente parlando della tredicesima. Purtroppo, sono finiti i tempi belli e solo una microscopica parte, sarà destinato all’acquisto di regali e spese di Natale. Gran parte dell’importo complessivo delle tredicesime, ben l’80%, sarà destinato al pagamento di: Rc Auto, saldo Imu, spazzatura, mutui, bolli auto e bollette varie. Parte integrante dello stipendio, eppure simbolicamente collocata a parte, in un tempo che non esiste - il tredicesimo mese - la tredicesima sembra avere un ruolo finanziario ibrido nel bilancio dei lavoratori dipendenti e delle loro famiglie. Ci si conta, come parte integrante del salario. Ma la si considera anche come reddito in qualche misura a parte, che serve a coprire spese eccezionali: saldare i debiti, comprare i regali di Natale o pagarsi un viaggio, quasi fosse rimasta la "gratifica natalizia" dei primi anni Trenta del Novecento. La situazione di crisi anche quest’anno, condizionerà fortemente le spese natalizie. A causa della crisi stessa, della diminuzione delle tredicesime e dell’ aumento delle spese da sostenere, saranno sempre di meno i soldi da dedicare ai regali. Poi ci sono quelli che la tredicesima non sanno neanche cos’è, a cui va tutta la solidarietà possibile. Natale è per tutti, ma non è sempre così, purtroppo. Non abbiamo ancora toccato il fondo perché, ogni anno che passa, affondiamo sempre di più. Le famiglie italiane hanno debiti esagerati ed uno stipendio al di sotto della media europea, non ci sono soldi e quando andiamo a fare la spesa, compriamo sempre meno cose. Finora abbiamo tolto il superfluo, adesso cominciamo a tagliare il resto…e, quindi, anche i regali di Natale. Ciao tredicesima e ciao regali di Natale!
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Il Comune di Bellizzi è particolarmente impegnato nello sforzo di migliorare i servizi ed offrire ai cittadini standard qualitativi elevati. Un impegno che prosegue a 360 gradi, per dare risposte a tutte le richieste della comunità. In questo quadro, dal primo novembre, gli uffici comunali, il Lunedì e Giovedì, sono aperti fino alle ore 19:00, per rispondere, in maniera sempre più efficace ai cittadini”. Inoltre, viste le numerose segnalazioni pervenute, per le bollette del servizio idrico molto salate, l’Amministrazione ha incontrato i vertici dell’ASIS. Si è quindi pensato di organizzare uno Sportello per le Verifiche delle bollette, presso la sede della società, in via Roma, a cui potranno rivolgersi, fino a fine mese, i cittadini, per accertare i propri consumi e la esattezza delle cifre contenute in bolletta. “Migliorare i servizi e le risposte ai cittadini, è da sempre un nostro impegno. Siamo partiti, all’indomani delle elezioni, con la costituzione dello Sportello Tributario, aperto tutti i giorni, in orario di ufficio, anche per rimettere in piedi il percorso della restituzione degli importi non dovuti per la depurazione. Oggi, con lo Sportello Verifiche intendiamo dare un segno tangibile – commenta il Sindaco Domenico Volpe - dell’attenzione verso quanti, ogni giorno, devono confrontarsi con la pubblica amministrazione. L’apertura degli uffici comunali fino alle ore 19:00 – aggiunge Mimmo Volpe - e l’attivazione dell’Ufficio Verifiche, garantirà meglio trasparenza ed accessibilità ai nostri concittadini. Noi lavoriamo per la nostra comunità, ogni giorno, per donare a Bellizzi quella “nuova primavera” annunciata e che può cancellare distrazioni e incompetenze del recente passato .”
COMUNICATO STAMPA
Anno 5 - N° 11 - NOVEMBRE 2015
di Mario CORALLUZZO La “fontana delle paparelle”, la tazza di porfido di epoca romana che da circa due secoli fa parte della vasca monumentale progettata da Pietro Bianchi nel complesso della Villa comunale di Napoli, non tornerà nel Duomo di Salerno. L’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, ha confermato il parere negativo, già espresso due anni fa dall’amministrazione municipale e dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, all’ ingegnere Luigi Santorelli che si è fatto artefice di una vera e propria battaglia per la restituzione della fontana assai cara ai salernitani. La vasca ha abbellito la cattedrale di San Matteo dal 1085 fino al 1825 quando, per volontà di Ferdinando I di Borbone, fu “scippata” e portata a Napoli. «Seppure la vasca sia stata per alcuni secoli nel complesso del Duomo di Salerno – scrive in una lettera l’assessore Daniele – essa oggi è parte di un monumento, denominato appunto “Fontana della tazza di porfido”, che dovremmo distruggere per ripristinare una situazione non più esistente da 200 anni». E' la terza fontana
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che abbellisce la Villa Comunale ed è la più antica. Fu, infatti, realizzata tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento. In origine la fontana era abbellita dal gruppo del Toro Farnese proveniente dalle Terme di Caracalla. E' composta da una grande vasca circolare con un grosso "scoglio" in pietra lavica al centro, circondato, alternativamente, da quattro leoni e quattro conchiglie che reggono la tazza circolare in porfido (che era quella che si trovava nell'atrio del Duomo di Salerno, posta dopo essere stata spostata dalla zona archeologica di Paestum). Per molti anni la fontana venne chiamata dai Napoletani "La fontana delle paparelle" perché nella vasca inferiore nuotava un gruppo di anatre.
LA FONTANA DELLE PAPARELLE NELLA VILLA COMUNALE DI NAPOLI
Anno 5 - N° 11 - NOVEMBRE 2015
di Matteo RUSSO Da quasi due mesi una bella statua di San Pio è stata posizionata nell'area degli orti urbani, a ridosso del cancello del Parco Sammarco, dal dinamico Ruggiero Siniscalchi che ha fortemente voluto questa iniziativa. La statua è stata vinta da un cittadino di Belvedere - alla recente festa di quartiere dedicata a San Pio - il quale l’ha regalata a Ruggiero affinchè la sistemasse in qualche posto gradito da tutti gli amici. Una breve consultazione e alla fine la decisione di metterla negli orti urbani, in segno di devozione e protezione. Ovviamente la messa in opera ha richiesto tempo e lavoro, ma alla fine fa la sua gran bella figura, con buona pace di tutti. E’ doveroso chiarire, per dovere di informazione, che l’intera area, dove è stata collocata, è molto ben tenuta e curata dagli assegnatari degli orti urbani; spazi puliti ed accoglienti e ci si sta organizzando, per una Santa messa all'aperto, con la benedizione inaugurale del parroco. Un consiglio ai bellizzesi: fatevi un giretto agli orti urbani. Sono molto ben tenuti e curati. L’intera area - compreso l'alveo del torrente Lama - è stata ripulita e a tratti disboscata dagli stessi assegnatari, per ottenere spazi più più ariosi, con una bella passeggiata sul lungo fiume, dove Zio Paperone fa da guardiano e sentinella. Zio Paperone è un gran bel papero, di proprietà di un gestore di un orto urbano, ormai amico di tutti, ma che quando vede gente estranea lancia l’allarme. San Pio, gli orti urbani sono nelle tue mani.... pensaci tu!
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