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antonio ielo ...e anche i francobolli D

i come operano e di ciò che ottengono le forze dell’ordine non ci è mai dato saperne con precisione. Gli articoli che sui giornali evidenziano operazioni di successo contro la malavita, di qualsiasi tipo esse siano, in genere le presentano in modo essenziale, con scarsi particolari, e senza la menzione degli agenti autori materiali di queste azioni, che godono di rare gratificazioni pubbliche. Certamente vi sono prassi da rispettare, segreti istruttori (oggi denominati segreti investigativi), e varie altre motivazioni che contribuiscono rendere scarne le cronache riguardanti la lotta alla criminalità e a collocare dietro una cortina di anonimato gli autori di queste azioni pregevoli che contribuiscono in modo determinante a permetterci una vita sociale sufficientemente tranquilla. Certamente il coefficiente di difficoltà ed il merito tra neutralizzare un pirata della strada e un criminale mafioso, un omicida o uno spacciatore, assumono sfumature diverse, ma sta di fatto che dover agire a contatto con la delinquenza di qualsiasi tipo essa sia comporta rischi e coinvolgimenti personali che vanno ben oltre il routinario tran tran di tutte le altre professioni Senza voler attribuire un’aura di eroismo all’operato delle Forze dell’Ordine, che suonerebbe retorico, è però evidente quanto le comunità ne riconoscano più o meno inconsciamente il grande valore.

Il libro “ … E ANCHE I FRANCOBOLLI” di Antonio Ielo ci permette di avere una percezione, almeno superficiale, di quella che è l’operatività di uno dei settori di primo piano della Polizia Giudiziaria nella lotta contro il crimine: la Narcotici Antonio, per molti anni comandante della sua squadra antidroga, nella sua opera ci illustra con uno stile stringato ed essenziale molte sfaccettature della sua lunga militanza nella Squadra Mobile all’ordine della Questura di Mantova. Un compendio di racconti ricchi di curiosità e aspetti umani che spaziano dalle origini calabresi del protagonista, alle progressive fasi della sua militanza nelle forze dell’ordine culminata col grado di Sostituto Commissario della Polizia di Stato, sino all’ultimo gratificante periodo operativo nel Mantovano per il quale è stato insignito del titolo di “Cavaliere della Repubblica per merito” e del “Premio Sant’Ippolito per meriti civili”.

Gli aneddoti snocciolati nel libro mettono a nudo sia la triste realtà dell’ambiente della droga, sia gli espedienti della criminalità che lo alimentano (i francobolli citati nel titolo del libro sono impregnati di LSD), e narrati da Antonio senza alcun cenno di autocelebrazione per l’esito positivo degli interventi della sua squadra, ma quasi con un velo di rammarico nei costanti riscontri di un’umanità logorata, specie nell’ambiente giovanile.

Una testimonianza reale e genuina di un mondo, quello dell’antidroga, da noi conosciuto solo attraverso i film e le spettacolarizzate serie tv americane, che contribuiscono però a crearne un’opinione spesso lontana dalle miserie vissute quotidianamente dai consumatori. La narrazione di Antonio è scorrevole e pacata, e il tatto con cui sono dipinti certi passaggi lascia trasparire una ricca umanità, riscontrabile anche dai cenni riguardanti i suoi affetti familiari, e confermata dai numerosi attestati di stima ed amicizia espressi dai colleghi di innumerevoli avventure al momento del suo ritiro in pensione, e da testimonianze di ex tossici da lui riportati sulla retta via; tutti riportati nel libro.

Ad Antonio Ielo un grazie da tutti noi.

per il 171° della polizia, incontro a gazoldo su dipendenze e microcriminalità

Lo scorso 22 aprile si è tenuto nel salone della Rocca Palatina di Gazoldo degli Ippoliti (Mn), presso l’Associazione Postumia, il convegno “Dipendenze, tossicodipendenza e microcriminalità: come contrastarle”, in occasione del 171° della Polizia di Stato. Relatori dell’incontro Luigi Caracciolo, criminologo, componente del Comitato tecnicoscientifico della Regione Lombardia per il contrasto alle organizzazioni criminali e dell’Osservatorio permanente sulla criminalità del Comune di Mantova, già Sostituto commissario della Polizia di Stato e Vincenzo De Bari, già Sostituto commissario della Polizia di Stato e Comandante di sezione della Squadra mobile e della Digos.Presenti il sindaco Nicola Leoni e il comandante della locale sezione CC Alessandro Andreatta. Moderatori dell’evento sono stati il direttore della Nuova Cronaca di Mantova Werther Gorni e Antonio Ielo già Sostituto commissario della Polizia di Stato, responsabile della sezione Narcotici di Mantova. Tutti in campo per prevenire e far fronte a reati che derivano dall’uso di sostanze stupefacenti oppure che sono conseguenza di debiti contratti dalla dipendenza del gioco d’azzardo ( a tal proposito nel mantovano nel 2019 sono state censite 5mila persone dedite proprio a quella che è diventata un’autentica patologia). Tristi scenari che hanno occulti registi ed organizzazioni perfette votate esclusivamente a delinquere. Nel suo intervento Caracciolo ha evidenziatio come non basti lo Stato a far fronte a una situazione così drammatica, ma che bisogna altresì cambiare l’atteggiamento di indifferenza della gente, in ogni ambito (enti pubblici, associazioni, famiglie), che contribuisce a favorire lo sviluppo della criminalità.

Marco Morelli

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