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VACANZE GREEN TRA ARLES E LA CAMARGUE

Affacciata sul fiume Rodano, Arles è la porta di accesso per la Camargue, una delle più interessanti aree naturali in Europa, caratterizzata da natura selvaggia che alterna paludi, spiagge e saline dove incontrare fenicotteri rosa e cavalli allo stato brado.

Il nome della graziosa cittadina provenzale è indissolubilmente legato a quello di Van Gogh, che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita, alla ricerca della luce del sud, e dove dipinse oltre 300 opere (nessuna conservata ad Arles) in soli 15 mesi. Passeggiare nel centro storico è un po’ come sentirsi proiettati in un quadro dell’artista olandese, magari sedendosi proprio a un tavolino di Le Café Van Gogh di Place du Forum, immortalato nella celebre tela “Caffè di notte”, o in un’opera impressionista tra angoli ombreggiati da platani, tipici bistrot, il lungo Rodano al tramonto o i resti dell’antica città romana (la piccola Roma di Gallia).

I monumenti di quel periodo glorioso, insieme a luoghi imperdibili, come piazze, chiese, punti di interesse si possono scoprire in modo originale contattando “Taco & Co”, società specializzata in trasporti urbani ecologici, che mette a disposizione veicoli a pedali e bici cargo elettriche, grandi tricicli che ricordano un po’ i cocotaxi cubani o i tuk tuk thailandesi con tanto di conducentecicerone. Oltre agli itinerari turistici la società è impegnata nella raccolta dei rifiuti (le viuzze del centro sono di difficile circolazione per veicoli di una certa dimensione), consegne a domicilio, taxi, noleggi o riparazione delle bici, conferimento di bagagli in stazione e trasporto gratuito di anziani e disabili.

Nel cuore del centro storico, patrimonio mondiale dell’UNESCO, sarà facile imbattersi nell’Are- na d’Arles, anfiteatro romano in ottimo stato di conservazione, che ricorda il Colosseo ma anche l’Arena di Verona, in una piazza ovale che segue la sua forma. Un tempo al suo interno si svolgevano corse con le bighe e lotte tra gladiatori. Del periodo romano anche l’antico teatro, utilizzato soprattutto nel Medioevo come cava per la costruzione della città, quindi oggi rimangono le gradinate e solamente due colonne della scena e alcuni mosaici sul pavimento dell’orchestra. Offre il meglio di sé quando si assiste a qualche spettacolo teatrale o musicale durante il periodo estivo.

Place de al Republique è una delle piazze più scenografiche della città: una grande area pedonale che abbraccia alcuni degli edifici e monumenti più importanti, tra cui la cattedrale di Saint-Trophime. In stile romanico provenzale, presenta un grande chiostro annoverato tra i migliori del sud della Francia, una sintesi perfetta tra stile gotico e romanico, è meraviglia unica nel suo genere con esili colonne binate e capitelli istoriati. Da non perdere poi il portale in pietra bianca finemente scolpito che raffigura il Giudizio Universale.

Sotto la piazza della cattedrale, si nasconde il Criptoportico (nell’antica Roma un corridoio o passaggio coperto): capolavoro ingegneristico romano, un enorme quadrilatero sotterraneo che fungeva da magazzino del grano. Ogni città romana possedeva anche i bagni pubblici: Arles non fa quindi eccezione. Spostandosi verso il lungofiume, si incontrano le Terme di Costantino, le più grandi della Provenza. Infine la necropoli (Les Alyscamps), in epoca romana fuori dalla città, era considerato uno dei luoghi più sacri di tutta Europa ed era una tappa fissa per i pellegrini diretti a Santiago de Compostela. Le sue atmosfere dall’aura romantica con la via alberata bordata da sarcofagi non potevano non affa- scinare Van Gogh che dipinse “Les Alyscamps”. E in questa città così ricca di storia e cultura, a pochi passi dalla necropoli, nel 2021 è stato inaugurato Luma Arles, campus creativo di 11 ettari nel Parc des Ateliers: è un centro culturale esemplare che interroga il rapporto tra arte, cultura, ambiente, istruzione e ricerca. Comprende sei edifici che ospitano spazi per mostre e installazioni, un archivio, una residenza e un atelier per artisti e performer, un laboratorio di design e ricerca, caffè, bar, un ristorante, un hotel e un parco pubblico progettato dall’architetto-paesaggista belga Bas Smets. Ha trasformato una piattaforma di cemento in una lussureggiante area verde di sei ettari con una vegetazione tipica della regione, scelta e disposta in modo da attenuare l’impatto del maestrale e delle calde temperature estive, per collegare il polo culturale con la città.

Il Parc des Ateliers sorge in un ex sito industriale ferroviario dismesso al centro della cittadina. È stato realizzato grazie all’iniziativa privata della mecenate e filantropa svizzera Maja Hoffmann, discendente del magnate farmaceutico Fritz Hoffmann-La Roche. A dominare l’intero complesso è l’Artes Resource Center, una torre spettacolare firmata dall’architetto americano Frank O. Gehry: una struttura geometrica irregolare alta 56 metri, di 10 piani, la cui superficie esterna è ricoperta da 10.752 pannelli di acciaio inossidabile che riflettono la luce da migliaia di angoli. Si è ispirato alle cime della piccola catena montuosa calcarea delle Apilles a nord-est di Arles, alle rocce di Les Baux-de Provence, strizzando l’occhio ai lavori di Van Gogh che catturava nelle sue tele le variazioni di luce del cielo provenzale, mentre la corona circolare in vetro alla base della torre è chiaramente ispirata all’anfiteatro romano di Arles. Dalla terrazza al nono piano il panorama sulla città vecchia è unico.

Ad Arles sono diverse le realtà green, grazie a Provence Tourisme, da tempo impegnata nella promozione del turismo sostenibile, che ha creato il Manifesto per un Turismo Responsabile, contenente una serie di impegni precisi concreti, programmati sul triennio 2021-2023.

Tra queste realtà c’è POP-Arles, raggiungibile anche con Taco & Co, uno spazio di 5mila mq che accoglie un’impresa solidale di utilità sociale nata nel 2018. Pop sta per Plateforme Ouverte au Public o Popolare ed è incentrata sull’economia circolare. Qui le iniziative offerte sono tantissime: dai laboratori di trasformazione della plastica in oggetti di riuso ai concerti, dalle mostre d’arte agli eventi culturali, ma anche mercatini, nonché degustazioni. Dietro al progetto un affiatato team che lavora con un approccio eco-responsabile, privilegiando le energie rinnovabili, i materiali sostenibili e il know-how locale, lavorando ogni giorno per il benessere del Pianeta. POP fa da connettore tra il servizio di Taco & Co, che raccoglie vetri e carta da ristoranti e mercato, e il valorizzatore, dove poi confluiscono. Prestissimo sarà pronta una cucina a vista aperta ai visitatori, biologica e sostenibile. Intanto si può bere un caffè etico e bio alla torrefazione Cafar Cafè.

LE MARAIS DEL VIGUEIRAT

A una ventina di chilometri a sud di Arles c’è una grande riserva naturale, unica in Europa, di circa mille ettari: le Marais del Vigueirat. Si può raggiungere facilmente attraverso il percorso ciclopedonale lungo il corso del fiume Rodano (la bici elettrica si noleggia nel centro storico di Arles da 1 Veloc: contact@1veloc.f).

Lungo il tragitto su pista ciclabile si incontra il ponte di Langlois, luogo caro a Van Gogh che ne dipinse diversi versioni. Per motivi di restauro, il ponte venne spostato dopo la seconda guerra mondiale, a 3 chilometri di distanza dal punto esatto originale e oggi si trova sul canale che collega Arles a Port-de-Bouc. Da qui in breve tempo si arriva alle paludi du Vigueirat, un’ampia area umida nel cuore della Camargue, a cavallo tra due importanti ecosistemi rappresentati dal delta del Rodano e dalla pianura steppica della Crau. Qui saline, praterie, mare, risaie, campi coltivati e il grande canneto si incontrano per dare vita all’habitat di numerose specie di uccelli migratori. In totale oltre 2mila esemplari tra flora e fauna. Più di 300 sono le specie di uccelli che si possono incontrare: dall’airone rosso alla cicogna bianca e nera, dal fenicottero rosa all’ibis lucido, ma anche svasso, aironi e uccello spatola dal becco a ciabatta. Verso il canale che provie- ne da Arles (canal d’Arles à Bouc) vaste zone rappresentano il regno dei cavalli camarghesi di colore bianco-grigio, possenti, sulla cui schiena non è infrequente si posino alcuni volatili. Non mancano tori neri di Camargue che qui vivono e si riproducono in piena libertà.

La Riserva Naturale del Vigueirat, gestita dall’Associazione Les amis des Marais du Viguerat con lo scopo di proteggerla e sensibilizzare i visitatori, è aperta tutto l’anno e si scopre sia in visita libera attraverso percorsi su palafitte o in visita guidata con carrozza o a piedi. Tante le esperienze per adulti e bambini.

Dopo la visita alla Riserva si può fare una tappa al Domaine Attillon, cantina d’eccellenza tra la Crau e il Rodano, che produce e invecchia vino biologico dal 1983. Novanta ettari di vigneto sono circondati da boschi di querce, quelle grandi querce sotto le quali, racconta una leggenda, trovò ristoro Saint Louis, in partenza per le Crociate. Lo sfruttamento della vite su questa antichissima proprietà risale al XVII secolo e oggi si coltivano diversi vitigni. Tra i rossi: Merlot, Marselan, Pinot Nero e Cabernet-Sauvignon, Pinot Nero, Syrah e Caladoc i rosati, Chardonnay, Sauvignon, Colombard e Moscato i bianchi. Oltre al vino biologico è prodotto anche quello etichettato vegano.

DOVE DORMIRE

Hôtel du Musée

Vicino all’Arena di Arles e accanto al Museo Réattu, è un posto incantevole. Ricavato da un edificio storico, di cui presenta ancora le mura e i pavimenti originali, è il luogo ideale in cui trascorrere un soggiorno e respirare la magica atmosfera di Arles antica. Il fiore all’occhiello è il giardino interno, impreziosito da piante di bouganville e tanti fiori colorati. hoteldumusee.net

DOVE MANGIARE

L’O à la Bouche

Dallo stile contemporaneo, offre cucina tradizionale a base di prodotti tipici a chilometro zero. l-o-a-la-bouche-restaurant-arles.fr Cafè de l’Avenir, a soli 2 chilometri dalla Riserva Naturale Le Marais du Vigueirat, all’ingresso del villaggio di Mas-Thibert offre piatti tradizionali a base di prodotti locali e freschi. Una piacevole sosta all’ombra degli alberi in estate (2 Av. Alain Guigue)

Camargue Social Club, nel centro storico di Arles e fresco d’inaugurazione, presenta una cucina moderna fatta di prodotti tipici, freschi e a km 0. Specialità di mare, di terra e vegetariane. camarguesocialclub.com

Le Réfectorie, nel Parc des Ateliers: ex mensa del cantiere ferroviario, ideale per la pausa pranzo durante la visita al Luma Arles. Il menù è a base di prodotti freschi e locali, accompagnati spesso dal riso di Camargue. Le pareti all’interno del locale sono fatte di conchiglie di cozze frantumate, l’arredamento è costruito con la sansa di oliva. Anche le tazzine dove si serve il caffè sono fatte al 100% con residui di caffè. Il riciclo qui è la parola d’ordine. luma.org

INFO

Camera di Commercio Italiana di Marsigliawww.ccif-marseille.com

Conseil Departemental Des Bouches-DuRhone (www.departement13.fr)

Provence Tourisme www.myprovence.fr

Ufficio del turismo di Arles: www.arlestourisme.com

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