L’
PRESENZAEsocietà
8 Settembre 2012 - Anno XXII n. 30
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A TUTELA DELLA SALUTE
I dati in Italia e in Puglia di
Manuela Settimo
L
a bozza di Decreto Balduzzi interviene per tutelare il diritto alla salute sancito dall’art 32 della Costituzione promuovendo corretti stili di vita e riducendo i rischi sanitari che derivano da una cattiva alimentazione. Per tale motivo si rivolge ai minori ed a quel periodo delicato e confuso che è l’adolescenza e la preadolescenza (11-14 anni). L’adolescente è fragile ed impulsivo ed oscilla continuamente tra la dipendenza dalle figure genitoriali ed il desiderio di autonomia. Fluttua ininterrottamente tra la paura dell’iniziativa e la ricerca di affermare il proprio specifico modo di essere, vivendo quindi profonde contraddizioni. L’unico spiraglio per affrontare la realtà è una profonda ricerca di sicurezza, seppur attraverso manifestazioni diverse, alcune adattive altre meno. Tra le manifestazioni patologiche vi è l’avvalersi indiscriminato di alcol e fumo, potenzialmente prodromici ad un utilizzo di sostanze psicotrope e non legalmente riconosciute. L’alcol a basse concentrazioni determina rilassamento, mentre in quantità maggiori provoca eloquio disorganizzato, instabilità emotiva fino allo stupore, al coma ed alla morte per arresto cardio-respiratorio. A livello comportamentale l’alcol rimuove ogni inibizione facilitando l’aggressività e la messa in atto di comportamenti a rischio e violenti. Anche il tabagismo può produrre rilassamento o eccitazione illudendo il fumatore di ottenere un temporaneo miglioramento della memoria, dell’umore e della velocità di riflessi. In realtà la nicotina, sostanza stimolante contenuta nel tabacco, è responsabile delle difficoltà nel riposo e dei disturbi al sistema metabolico oltre ad aumentare l’ansia e, a causa dell’azione vasocostrittrice da essa indotta, ha un forte impatto negativo sulla salute e sulle aspettative di vita del fumatore. Gli adolescenti sono generalmente più propensi a correre dei rischi e per loro provare esperienze al limite è allettante ed è necessario per diventare adulti. Ricerca di sensazioni forti, impulsività ed
FUMO
ALCOOL
AZZARDO
In Puglia nel 2010 si è registrato il 22.5% dei fumatori oltre i 15 anni, di questi il 5.39% rientra nella categoria dei grandi fumatori secondo l’ISTAT, con un consumo medio di 13 sigarette al giorno. Nel 2011 tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni a fumare è il 26,5% dei maschi e il 15,9% delle femmine.
Nel 2011 il 65% della popolazione da 11 anni in su ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, di questi il 25.8% beve almeno un tipo di bevanda alcolica al giorno. Sempre secondo l’ISTAT agisce comportamenti a rischio legati all’uso di alcool il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine adolescenti tra gli 11 e i 17 anni.
In Italia il gioco d’azzardo coinvolge le fasce più deboli. Secondo i dati Eurispes gioca il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio – basso, il 66% dei disoccupati. Secondo l’Ifc-Cnr il 36% dei 15-24enni ha giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi e di questi il 10% rischia di sviluppare dipendenza da gioco d’azzardo.
L’ANALISI / IL PROVVEDIMENTO DELLA SALUTE BALDUZZI PREVEDE MULTE PIù SALATE PER CHI VENDE TABACCO AI MINORI, UNA TASSA STRAORDINARIA PER CHI VENDE BEVANDE ANALCOLICHE, LA PRESENZA DI SALE DA GIOCO LONTANE DA SCUOLE E CHIESE
IL GOVERNO PROVA A RIDURRE LE
DIPENDENZE
anche depressione sono le motivazioni che spingono ad avvicinarsi al gioco d’azzardo. L’inizio precoce coincide con piccole scommesse che si tramutano in vera e propria dedizione al gioco provocandone la forte dipendenza. Il giocatore d’azzardo manifesta atteggiamenti disinibiti che non può esprimere liberamente in altri contesti e che si palesano soprattutto durante periodi di forte stress, quindi attraverso il gioco allenta le tensioni che provengono dall’ambiente sociale, con la conseguenza di venire assorbito e quindi
allontanato dagli affetti e dalle relazioni interpersonali. Spesso è il contesto sociale ad influenzare tali manifestazioni patologiche. Gli adolescenti vogliono apparire più grandi e credono di poterlo fare con una birra, una sigaretta o con la fortuna al gioco. In tal modo si sentono accettati dal gruppo dei pari e si identificano in un ruolo che permette loro di affermare se stessi come adulti o quantomeno di sentirsi tali. Molte volte invece l’esempio proviene dalla famiglia ed infatti il gioco d’azzardo e la
dipendenza da alcol sono comuni tra i genitori di soggetti affetti dalle stesse patologie. Sono i genitori, spesso inconsapevolmente, ad introdurre i figli al gioco facile, all’alcol ed al fumo. Lo spirito di emulazione è sempre molto intenso e così se in famiglia un genitore o un fratello più grande fuma, diventa molto probabile imitare tale comportamento. Ciò a dimostrazione che la familiarità nei disturbi da dipendenza può aggravare la patologia, ma permette anche di agire preventivamente per evitare che la dipendenza
conduca a comportamenti antisociali mettendo a rischio le relazioni significative, le opportunità scolastiche o il lavoro. Qualsiasi forma di dipendenza, affettiva, psichica e fisica, segue percorsi specifici di trattamento da quelli farmacologici e residenziali a quelli psicoeducativi fino al trattamento terapeutico in gruppi di autoaiuto al fine di ripristinare i bisogni individuali e relazionali di autodeterminazione e autostima dell’individuo. Il primo passo verso il superamento della dipendenza
IL PROVVEDIMENTO Il Decreto Sanità proposto dal Ministro della Salute Renato Balduzzi che passerà in settimana al vaglio del Consiglio dei Ministri, all’art. 11 prevede: • multe più salate per chi vende tabacco ai minori; • un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato; • l’installazione di apparecchi idonei al gioco d’azzardo all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto.
è riconoscere di avere un problema, quindi è necessario cercare l’aiuto di un esperto ed infine valutare la propria salute ed il proprio benessere prioritari rispetto al resto.