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STORIA DELL'ORATORIO DI SANTA MONICA

L’oratorio di S. Monica si affaccia sulla piazza del Municipio di Carassai. Esso costituiva la sede dell’omonima Confraternita sin dalla seconda metà del XVI secolo poiché, in epoca antecedente, i confratelli si riunivano davanti all’altare della chiesa di S. Lorenzo, situata a poca distanza.

Nel territorio fermano la nascita di Confraternite dedicate alla santa di Tagaste (Algeria) originano sin dagli ultimi anni del ‘400 con un incremento nei secoli successivi ad opera soprattutto degli Agostiniani, essendo S. Monica la madre di Agostino, uno dei padri spirituali dell’Ordine. Della pia istituzione non si conosce l’anno di costituzione, ma dai verbali delle Visite Pastorali depositate presso l’Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, non si rilevano accenni alla Confraternita sino al 1588.

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Interno della Chiesa di SantaMonica

Nel 1595, però, in seguito alla consueta ispezione vescovile nelle parrocchie di competenza territoriale, visitando la chiesa di S. Lorenzo, il prelato si sofferma di fronte all’altare di S. Monica e trascrive sul verbale che questo risulta essere costruito per devozione della medesima Confraternita.

Nel 1613 l’arcivescovo Alessandro Strozzi (1606 – 1621) affermò che questo sodalizio non aveva beni immobili ma si reggeva solo con i contribuiti dei confratelli e le offerte dei fedeli. Ma a partire dal 1657 due avvenimenti imprimeranno una svolta importante nella storia della Confraternita: Giovanni Massucci fece dono di una somma in denaro e di beni, fra cui alcuni terreni ed una casa che, però, verranno incamerati solo nel 1723 alla morte degli eredi, mentre la liquidità poté essere subito spesa; inoltre Michelangelo Ottavi, un altro benefattore, costituì un beneficio ecclesiastico all’indirizzo della Confraternita. La disponibilità di un fondo patrimoniale rappresentò la spinta principale all’edificazione di una sede propria dove poter tenere le adunanze essendo l’altare di S. Monica, esistente nella chiesa di San Lorenzo in cattive condizioni. In occasione della visita dell’arcivescovo Baldassarre Cenci, il 2 maggio 1699, i confratelli gli chiesero di benedire la loro chiesa “già da molti anni costruita” ma dove non si potevano tenere le funzioni liturgiche perché non benedetta.

Parete sinistra dell'Oratorio di Santa Monica

La ipotetica data di costruzione, quindi, deve collocarsi fra questi due estremi: 1657 e il 1699. Se alla fine del secolo la costruzione era da tempo completata, si può ipotizzare una data fra il 1670 e il 1680.

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