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Rotary International Distretto 2090
Club di Loreto
le “4R” il Rotary per il Risparmio il Riciclo il Riuso a cura di Gesualdo Angelico Rotary Club Loreto
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COS’È IL ROTARY? Il Rotary è un’associazione internazionale di imprenditori, dirigenti e professionisti che collaborano a progetti di volontariato e iniziative umanitarie promuovendo la buona volontà e la pace nel mondo. I Rotariani – circa 1,2 milioni, affiliati a più di 33.000 club in oltre 200 Paesi e aree geografiche – si prefiggono di promuovere elevati standard etici in ambito professionale e di realizzare progetti per far fronte ai più urgenti problemi mondiali, come l'analfabetismo, le malattie, la fame, la povertà, la mancanza di acqua potabile e i problemi ambientali.
IL ROTARY E L’ACQUA Il Rotary riconosce l’importanza vitale dell’acqua potabile e ne ha fatto una delle sue priorità. Attraverso la sua rete di 33.000 sedi, il Rotary incoraggia club e distretti a sostenere iniziative che consentono alla popolazione di utilizzare risorse idriche ragionevolmente vicine alle proprie abitazioni attraverso il ricorso a tecnologie sostenibili. Questa filosofia si riflette nei progetti idrici promossi dal Rotary in tutto il mondo. Il Rotary collabora con organizzazioni non governative, con società ed agenzie per migliorare le condizioni idriche nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, i soci Rotary ogni anno danno il via a migliaia di progetti per fornire, conservare e purificare l’acqua – tutto questo al fine di offrire acqua potabile alle comunità che ne hanno bisogno. Il Rotary è da sempre impegnato nel varo di progetti in Paesi in via di sviluppo, dove non servono fiumi di parole ma poche gocce di buon senso per insegnare a conservare e usare questo bene prezioso.
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ACQUA: BENE PREZIOSO
“Non abbiamo ricevuto il mondo in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli” “L’acqua è la fonte della vita” “La terra e la vita su di essa esistono grazie all’acqua” “L’acqua è un bene prezioso” “L’acqua è un diritto, sprecarla è un delitto” Possono sembrare delle affermazioni banali, ma non lo sono. Anzi, sono una elementare verità scientifica, peraltro a conoscenza di tutti noi. E sono le ragioni per cui l'acqua è un bene così prezioso. Purtroppo spesso dimentichiamo questo concetto o lo sottovalutiamo e non consideriamo l'acqua per la sua fondamentale importanza. Ci sembra che l'acqua sia un bene illimitatamente disponibile, facilmente accessibile, di scarso valore perché abbondante. Spesso con i nostri comportamenti contribuiamo a sprecarla, e talvolta anche ad inquinarla. Sprecare l'acqua è un delitto contro un patrimonio dell'umanità che diminuisce ogni giorno. Difendiamolo, perché non diventi un lusso per pochi. Questo Vademecum ed il progetto ad esso collegato vuole essere la naturale prosecuzione del lavoro da tempo intrapreso riguardante il problema dell’acqua nel mondo. Abbiamo così deciso di affrontarne un filone in particolare, un filone che ci coinvolge da vicino in quanto riguarda la nostra vita di tutti i giorni. Il nostro obiettivo è indurre ad una riflessione. Magari vi chiederete come un litro d’acqua non sprecato dai nostri rubinetti possa contribuire a risolvere il problema della grave crisi idrica in cui versano molte popolazioni, ma forse la domanda più corretta sarebbe: cosa posso fare per contribuire al risparmio di un bene così prezioso come l’acqua? Vorremmo solamente dare degli spunti che possano far capire l’im2
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portanza della situazione che stiamo vivendo. Noi ci poniamo lo scopo di dare dei consigli e di sensibilizzare quanta più gente possibile su una emergenza che presto coinvolgerà sempre più paesi e anche quelli che oggi vivono in una realtà dorata per quanto riguarda le riserve idriche. È importante poter operare a stretto contatto con la gente, informarla ed aiutarla ed è proprio in quest’ottica che anche quest’anno abbiamo inserito nel contesto della nostra attività un “service” per i più piccoli, cercando di coinvolgere soprattutto coloro che rappresentano il nostro futuro L’accesso all’acqua può essere definito come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo. È compito della società, nel suo complesso e ai diversi livelli di organizzazione sociale, garantire il diritto di accesso ad essa senza discriminazioni di razza, sesso, religione, reddito o classe sociale. Le risorse idriche non sono insufficienti a sostenere la domanda mondiale, ma sono iniquamente ripartite, in aree vaste di difficile accesso. La questione fondamentale è come coniugare il diritto universale all’accesso all’acqua con la necessità di una sua gestione più efficiente e meno sprecona. L'acqua rappresenta una risorsa di primaria importanza all'interno di ogni sistema economico: essa viene utilizzata nelle attività pubbliche e private, per usi domestici e produttivi. La sua fruizione rappresenta, in primo luogo, un diritto inalienabile di ogni individuo che gli Stati nazionali devono provvedere a garantire.
L'ACQUA, ORO BLU DEL XXI SECOLO L’acqua in cifre Anche se la superficie terrestre è coperta per il 71% di acqua, questa è costituita per il 97,5% da acqua salata. L’acqua dolce è per il 68,9% contenuta in ghiacciai e nevi perenni, per il 29,9% nel sottosuolo e solo lo 0,3% è localizzata in fiumi e laghi e quindi potenzialmente disponibile. Tale quantità corrisponde allo 0,008% dell’acqua totale del pianeta. Si tratta di un quantitativo irrisorio distribuito in modo ineguale sulla superficie terrestre. La maggior 3
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parte di essa, infatti, è concentrata in alcuni bacini in Siberia, nella regione dei grandi laghi in Nord America, nei laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, mentre il 27% è costituita dai cinque più grandi sistemi fluviali: il Rio delle Amazzoni, il Gange con il Bramaputra, il Congo, lo Yangtze e l’Orinoco. Nel mondo un miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso all’acqua potabile. Il rischio è talmente grande che nell’anno 2025, quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani, il numero delle persone senza accesso all’acqua potabile aumenti a più di 3 miliardi. In media ogni abitante del pianeta consuma oggi il doppio di acqua rispetto all’inizio del 1900 e, globalmente, il consumo mondiale di acqua è decuplicato solo nell’arco di un secolo. Negli ultimi cinquant’anni la disponibilità d’acqua è diminuita di tre quarti in Africa e di due terzi in Asia. La FAO prevede che nel 2020 saranno almeno 30 i paesi che dovranno far fronte a crisi idriche croniche. L'acqua è essenziale per la vita umana e molte persone danno ancora per scontata la sua disponibilità. Oggi, 1,1 miliardi di persone - quasi il 20 per cento della popolazione mondiale - non dispongono di un accesso sicuro all'acqua potabile e 2,6 miliardi vivono senza i servizi sanitari di base. Acqua contaminata e strutture igienico-sanitarie inadeguate aggravano la diffusione di malattie prevenibili, con la conseguente morte di circa 6000 persone al giorno, tra cui la gran parte è costituita dai bambini. Inoltre, questi problemi contribuiscono in maniera primaria alla povertà mondiale e all'instabilità sociale. Ecco alcuni dati su cui riflettere: • Più di 5000 bambini in tutto il mondo muoiono ogni giorno per dissenteria e altre malattie causate da acqua inquinata e dalla mancanza di servizi igienici. • Più di 125 milioni di bambini sotto i cinque anni vivono in famiglie senza accesso ad una fonte di acqua pulita e più di 280 milioni soffrono per la mancanza di adeguati servizi igienici. • Donne e bambini nei Paesi in via di sviluppo spesso spendono almeno sei ore al giorno in viaggio per trovare acqua potabile per le loro famiglie, un compito che pregiudica la salute e impedisce loro di perseguire una corretta scolarizzazione. 4
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L’Italia è prima in Europa per il consumo d’acqua e terza nel mondo con 1.200 metri cubi di consumi l’anno pro capite. Più di noi soltanto gli Stati Uniti e il Canada. Rispetto ai parametri europei non possiamo invece che passare per spreconi: gli italiani consumano quasi 8 volte l’acqua usata in Gran Bretagna, dieci volte quella usata dai danesi e tre volte quella che consumano in Irlanda o in Svezia. L’Allarme sullo spreco arriva anche da parte del WWF che annuncia che la disponibilità d’acqua dolce in Italia sta scendendo dai 2.700 metri cubi pro capite a 2.000 metri cubi. Salvo piccole variazioni dovute a evaporazioni vulcaniche, il ciclo dell'acqua riguarda oggi una massa idrica immutata da milioni di anni. L'acqua che beviamo noi è quella che bevevano gli antichi romani ed è l'acqua che berranno i nostri pro-pronipoti. L'acqua che scarichiamo ed inquiniamo oggi potrebbe essere quella da bere domani, facciamone un uso rispettoso. Risparmiare acqua è un doppio vantaggio sia per l'ambiente che per le tasche dei consumatori. La siccità di questi anni e i mutamenti climatici provocano gravi difficoltà di approvvigionamento idrico, un'emergenza che è fortemente sentita in tutti quei paesi dove la scarsità d'acqua sta diventando un problema sempre più grave. L'acqua è un elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza e tutti noi siamo chiamati a difenderla anche con piccoli atti quotidiani. È necessaria una nuova coscienza nell'utilizzo dell'acqua, correggendo comportamenti che producono sprechi inutili.
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MA È DAVVERO POSSIBILE RISPARMIARE FINO AL 40 % DI ACQUA? Certo che è possibile! Basta fare un calcolo molto semplice, ovviamente approssimato e non “scientifico” ma certamente veritiero. Molti dati, abbastanza consolidati, indicano che ogni italiano consuma in media al giorno 250 litri di acqua. Questo porta, moltiplicando per 365 giorni, ad un consumo annuo di 90.000 litri, ovvero 90 metri cubi procapite (infatti un metro cubo di acqua “vale”1.000 litri). Il dato si riferisce naturalmente a tutti i consumi di acqua giornalieri: quindi non solo quelli casalinghi, ma anche tutti quelli diretti o indiretti che ogni individuo effettua durante la giornata, in ufficio, a scuola, in ospedale, al bar, al ristorante, in palestra, per andare al bagno, mangiare, lavarsi. Parlando invece dei consumi effettuati in casa, su cui ovviamente viene pagata la bolletta, la stima è che una famiglia composta da 3 persone può consumare in media all’anno dai 150 ai 220 m/cubi (da 50 a 75 metri cubi pro-capite) a seconda del contesto abitativo (condominio, casa autonoma, eventuale presenza di giardino) e, naturalmente, a seconda delle abitudini e stili di vita. I suggerimenti indicati possono portare a sensibili riduzioni di consumi di acqua che proveremo a precisare. I consumi “cruciali” ovviamente sono legati all’igiene personale e all’ambiente bagno, con particolare attenzione ad un corretto uso della cassetta del WC ed alla scelta doccia o bagno in vasca. Con alcune forme di risparmio, che qui di seguito suggeriamo, si può risparmiare un abbondante 40% su un consumo “normale” di 150 metri cubi: niente male!!! A questi risparmi si possono aggiungere quelli legati a situazioni abitative particolari o a problemi di impianto.
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RISPARMIO IDRICO: ALCUNI CONSIGLI DA AMICO Il giardino dei sogni • Il momento migliore per innaffiare le piante non è il pomeriggio, quando la terra è ancora calda e fa evaporare l’acqua, bensì la sera, quando il sole è calato. • Per terrazzi e giardini scegliete i moderni sistemi di irrigazione a micropioggia programmabili, che possono funzionare anche durante la notte, quando i consumi sono più bassi. Esistono anche gli irrigatori goccia a goccia, che rilasciano l’acqua lentamente senza dispersioni e con un utilizzo ottimale. • Per le piccole innaffiature (le piante d’appartamento, per esempio) potete sfruttare l’acqua che avete già usato per lavare, ad esempio, frutta e verdura. • Meglio spazzare i vialetti con una ramazza che usare la canna dell’acqua. Un’auto sulla strada del risparmio Troppo spesso ci curiamo di una carrozzeria splendente trascurando il seppur minimo rispetto per l’acqua potabile. Pensate che per il lavaggio dell’auto viene utilizzata acqua per circa 30 minuti, con un notevole spreco di circa 150 litri d’acqua. Bisognerebbe ricordarsi di utilizzare sempre un secchio pieno (vale lo stesso esempio fatto per lavare i piatti). Si potranno risparmiare così circa 130 litri di acqua potabile a ogni lavaggio evitando sprechi inutili.
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Riutilizzare l’acqua L’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante per lavare le stoviglie senza uso esagerato di detersivo, mentre l’acqua usata per pulire la frutta e la verdura può essere riutilizzata per lavare l’auto o per innaffiare le piante e i fiori. A questo proposito è bene ricordare che quest’ultima operazione va eseguita la sera, quando il sole è calato e l’acqua evapora in misura minore. • Raccogli l’acqua piovana con delle bacinelle, potrai usarla successivamente per innaffiare le piante. • Quando fai scorrere l’acqua in attesa che diventi calda, raccoglila in una bacinella: puoi usarla per innaffiare, lavare i pavimenti, etc. • Quando lavi la frutta e la verdura usa una bacinella e lascia in ammollo, usa l’acqua corrente solo per sciacquare. L’acqua che hai raccolto nella bacinella potrà essere riutilizzata.
Uso razionale degli elettrodomestici Per risparmiare acqua ed energia elettrica è opportuno utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico, diminuendo cosi la frequenza dei lavaggi, attenzione anche alla temperatura: un lavaggio a 30° consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a 90°. Quando si acquista uno di questi elettrodomestici è bene confrontare il consumo di acqua indicato dal costruttore e scegliere il prodotto che garantisce un minor consumo: si risparmierà per anni senza rendersene conto.
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In cucina Non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno con un pizzico di bicarbonato. Nella preparazione dei cibi vengono spesso imbrattate più stoviglie del necessario. Inoltre viene utilizzata una dose eccessiva di prodotti chimici per la loro pulizia e della casa, il che, oltre a causare inquinamento dei corsi d’acqua, aumenta il consumo d’acqua necessaria per il risciacquo.
Controllo impianto Un rubinetto che gocciola, oltre ad infastidire, è causa di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litri di acqua sprecata all’anno); con una corretta manutenzione si risparmia acqua e denaro. Inoltre sono in vendita riduttori di flusso e dispositivi che permettono di ottenere un getto efficace e ricco con la metà dell’acqua comunemente utilizzata per ottenere lo stesso risultato. Questo è possibile attraverso una valvola di riduzione della portata d’acqua, un dispositivo a spirale che imprime all’acqua un movimento circolare aumentandone la velocità e un sistema di retine e fori che, sfruttando la forza dell’acqua stessa, la miscela con aria aumentandone il volume. È sufficiente avvitare all’uscita del rubinetto il riduttore/regolatore; nella doccia inserirlo direttamente nel flessibile. Il kit è realizzato in resina polarizzata sulla quale il calcare non si deposita. 9
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Lo sciacquone OItre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; sarebbe utile dotare lo scarico del WC con moderni sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze. Anche nel caso dello sciacquone è importantissima la manutenzione, considerato che un WC che perde può arrivare a consumare 100 litri al giorno. Infine, non usate la toilette come discarica di prodotti tossici (vernici, lacche, prodotti chimici per la casa) o di farmaci. Non adoperate deodoranti da WC che contengono sostanze che possono essere pericolose per l'ambiente, o carta igienica colorata.
Il rubinetto Per lavarsi le mani è inutile tenere sempre aperto il getto d'acqua. Per una buona pulizia è soprattutto necessario un buon metodo nell'insaponarsi le mani. Aprite il rubinetto una prima volta per bagnare le mani e il sapone, poi richiuderlo. Dopo aver insaponato le mani, per 1-2 minuti, riaprite il getto d'acqua solo per risciacquarle. Il risparmio d'acqua è assicurato, si tratta solo di modificare qualche piccola abitudine.
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Usa la doccia Preferire la doccia al bagno. Per riempire una vasca sono necessari 100 litri d'acqua mentre per una doccia il consumo d'acqua è pari circa alla metà.
Altri accorgimenti Coi rubinetti chiusi il contatore generale non deve girare; in caso contrario c'è una perdita. Un foro di un millimetro in una tubatura provoca, in un giorno, una perdita di 2.328 litri di acqua potabile. Quando si va in ferie o ci si assenta per lunghi periodi da casa è buona regola chiudere il rubinetto centrale dell’acqua, evitando così perdite e disagi dovuti a rotture impreviste nell’impianto. Fate periodici controlli sullo stato dell'impianto idrico di casa. È sufficiente controllare il contatore dell'acqua nel momento in cui tutti i rubinetti sono chiusi. Se continua a girare è probabile che ci sia una perdita nell'impianto. Chiamate un idraulico prima che la perdita peggiori e danneggi la vostra casa. Come si vede basta poco per consumare acqua in modo anomalo ma basta poco anche per risparmiarla, grazie a semplici accorgimenti e attenzioni di comportamento e di efficienza degli impianti di casa. E nota bene che non è solo risparmio di acqua ma anche di altra energia, per i minori consumi di acqua calda! Infatti parte di questi risparmi avvengono proprio con l’acqua calda, la cui diminuzione di consumi crea anche diminuzione dell’impiego del metano o dell’energia elettrica necessaria a portarla a temperatura. 11
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RICICLAGGIO DEI RIFIUTI È importante iniziare con la definizione di rifiuto. L'elemento distintivo fra un rifiuto e qualcosa che non lo è, non può risiedere nella qualità della cosa, né in caratteristiche oggettive, come ad esempio aver cessato di svolgere la sua funzione originaria. Spesso ciò che è rifiuto per un'attività umana può essere risorsa per un'altra attività. Negli anni ‘90 ha iniziato a svilupparsi una maggiore consapevolezza sulle tematiche ambientali, ma non si è ancora riusciti a risolvere il problema della produzione, raccolta, smaltimento e riciclo dei rifiuti. In quest’ottica è importante cambiare le proprie abitudini introducendo nuove pratiche quotidiane. Per esempio, limitare l’uso della plastica utilizzando altri materiali, come vetro, carta e cartone, comprare confezioni ricaricabili di prodotti, fare la spesa con sacchetti di tela, riutilizzare quanto più possibile gli oggetti per usi differenti. Il problema della gestione dei rifiuti è divenuto sempre più rilevante e direttamente sotto gli occhi dei cittadini. La crescita dei consumi e la pro12
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gressiva urbanizzazione hanno aumentato sempre più la produzione dei rifiuti e la loro gestione nella società moderna si è trasformata in un problema di difficile soluzione, a partire dalla raccolta. Per "risolvere" il problema dello smaltimento dei rifiuti la raccolta differenziata rappresenta senza dubbio il metodo più razionale nel contesto dell'intero ciclo previsto dalla normativa vigente che comprende, inoltre, il recupero, il riciclo, la termovalorizzazione e, in ultima ratio, la collocazione in discarica. La raccolta differenziata è importante perché è la base per ogni operazione di recupero e riciclo sia di materia che energetico. È dunque interesse di tutti praticarla per recuperare energia dalle cosiddette "materie seconde", ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti e, con maggior senso civico, rispettare costantemente l'ambiente e le risorse naturali. Ci proponiamo di fornire una panoramica su questioni di maggior interesse legate al ruolo della raccolta differenziata nel sistema di gestione integrata dei rifiuti e sulle possibilità di recupero e riciclaggio dei vari materiali raccolti e il loro impatto ambientale, sui benefici economici e sociali derivanti da un'ottimale gestione dei rifiuti e sull'importanza del ruolo di istituzioni e cittadini che giocano una parte fondamentale nell'applicazione delle politiche di prevenzione e riciclo. In Italia si producono in media 130 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, pari a circa 540 kg annui per persona. È dunque fondamentale, per la salvaguardia dell’ambiente e della stessa salute umana, una gestione più razionale dei rifiuti prodotti. La raccolta differenziata, resa obbligatoria, dovrebbe riguardare il 35% dei rifiuti, mentre la media attuale è ancora del 22% circa, con notevoli differenze tra Nord, Centro e Sud. La strategia individuata è quella della minimizzazione dei rifiuti, detta anche strategia delle “4 R”: riduzione all’origine dei rifiuti; riuso; riciclo dei materiali ancora utilizzabili e infine il recupero, sia in termini di materia prima che di energia. Lo smaltimento diventa una fase residuale del ciclo di gestione dei rifiuti, l’ultima soluzione dopo aver messo in pratica le “4 R”. La soluzione del problema dei rifiuti dovrebbe passare dunque attraverso l’avvio di un nuovo ciclo economico in cui di fondamentale im13
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portanza è la riduzione dei rifiuti. Al contrario, invece si assiste a un aumento della quantità dei rifiuti, in particolare nel settore alimentare. In diverse regioni italiane si stanno sperimentando soluzioni per intervenire sulle abitudini dei consumatori, sensibilizzando sui gesti quotidiani: dalla tassa rifiuti differenziata in base alla quantità prodotta, alle iniziative per ridurre gli imballaggi. Il riciclaggio è una pratica di introduzione abbastanza recente, nata nei paesi industrializzati intorno agli anni cinquanta per rispondere a esigenze di tipo economico ed ecologico: in primo luogo, infatti, è un sistema intelligente di smaltimento dei rifiuti e un modo per ridurre i consumi energetici e i costi delle industrie, in secondo luogo, è una via da perseguire per risparmiare le risorse naturali del pianeta. Dal punto di vista ecologico, è l’alternativa più vantaggiosa ai sistemi convenzionali di smaltimento dei rifiuti (accumulo nelle discariche e incenerimento in appositi impianti), che oltre a non essere più sufficienti per smaltire il sempre crescente carico di rifiuti prodotti, hanno un impatto ambientale non trascurabile. Se evitiamo di gettare alla rinfusa il vetro, il metallo, le materie plastiche e la carta che usiamo ogni giorno, ma li deponiamo negli appositi cassonetti, possiamo riciclarli e usarli di nuovo. Ciò aiuta a conservare le risorse naturali della Terra. Il riciclaggio riduce drasticamente la quantità dei rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e fa risparmiare energia. ➤
Raccolta differenziata e riciclo dei materiali Esistono 3 modalità di svolgimento della raccolta differenziata: - intensiva detta anche capillare o “porta a porta”: si fissa un turno periodico di raccolta con cassonetti a svuotamento settimanale; - punti diffusi sul territorio attraverso vari tipi di cassonetti, differenziati per tipologia di materiale raccolto; - raccolta presso appositi centri allo scopo di minimizzare i costi di raccolta (soprattutto in piccoli centri). ➤ Carta Solo il 10% della carta viene utilizzato per prodotti di lunga durata come i libri. Il restante 90% si usa una sola volta e poi diventa rifiuto. La rac14
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colta differenziata permette di produrre carta dalle fibre di recupero e di abbattere meno alberi. La carta raccolta viene selezionata e privata delle sue impurità, poi viene pressata e trasportata in centri specializzati dove viene trasformata in pasta. Le fibre più lunghe prodotte da questa pasta vengono unite alle fibre vergini e si produrranno nuovi fogli di carta. ➤ Vetro La raccolta differenziata del vetro è la realtà italiana più consolidata. Il processo consiste nel pulire le bottiglie, separare i vetri di diverso colore, sottoporre i materiali così ottenuti a una deferrizzazione; solo a questo punto le vecchie bottiglie possono entrare nei forni di fusione. Per quanto riguarda il riuso, dal rottame del vetro si ricavano contenitori per uso alimentare che differiscono da quelli ottenuti da materie prime solo per la minore trasparenza. ➤ Plastica I materiali plastici (ne esistono di diverse composizioni chimiche: PVC, Polietilene, Polipropilene, PET), una volta utilizzati, possono essere riciclati o bruciati negli inceneritori e utilizzati come combustibile. Gli oggetti di plastica, raccolti negli appositi contenitori differenziati, vengono portati in centri di pressatura e di qui in uno degli otto centri di selezione presenti in Italia, dove le bottiglie vengono lavate e suddivise in base alla composizione chimica. Da qui vengono portate nei Centri di rilavorazione, per la trasformazione e la reimmissione sul mercato. ➤ Alluminio L'alluminio è un materiale con molte proprietà: offre un’eccellente barriera alla luce, non è permeabile e non altera il gusto al contenuto e, nella prospettiva del riciclaggio, può essere utilizzato all'infinito senza perdere le sue qualità originali, con un risparmio del 95% dell'energia richiesta per produrre lo stesso quantitativo utilizzando la materia prima. Il materiale raccolto viene trasportato negli appositi impianti dove, fuso e liberato di eventuali corpi estranei, è pronto per la creazione di nuovi lingotti di alluminio. 15
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➤ Rifiuti
organici: il compostaggio I rifiuti organici possono essere utilizzati per produrre concime. Il sistema di trattamento, che permette di recuperare dai rifiuti urbani le sostanze organiche per poi reimpiegarle in agricoltura, si chiama “Compostaggio”. Alla base del “compost” vi è il processo di decomposizione delle materie organiche. Il compost apporta al suolo una parte di nutrimento indispensabile alla crescita delle piante e permette di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici. Nel contenitore per rifiuti organici si possono introdurre gli avanzi alimentari: scarti di frutta e verdura; pane raffermo; carne e ossi; pesce e lische; gusci di uova; fondi di caffè, filtri di tè e tisane; fiori, foglie, erba. ➤ Pile, batterie e oli usati La raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi è obbligatoria in Italia dal 1988, ma ancora poco si è fatto in questo senso, nonostante la pericolosità di questi materiali. Le pile esauste si degradano, liberando i metalli pesanti che si depositano nel terreno e nelle acque, con gravi danni per flora e fauna. L’olio lubrificante ha origine petrolifera ed è quindi un prodotto prezioso che deve essere recuperato ecologicamente per favorire il risparmio di una fonte esauribile di energia. L’olio usato è per la quasi totalità riutilizzabile come prodotto di basi lubrificanti o come combustibile. ➤ Farmaci I prodotti farmaceutici appartengono alla categoria dei “rifiuti urbani pericolosi” e quindi necessitano di tecniche di smaltimento appropriate. La parte di prodotto che pone problemi sul piano dello smaltimento è quella costituita dai cosiddetti “principi attivi” (sostanze chimiche ad attività farmacologica). In discarica, mischiati ai normali rifiuti, possono dar luogo a emanazioni nocive e moleste e inquinare il liquido che si accumula sul fondo della discarica. I farmaci scaduti possono produrre negli inceneritori fumi di scarico per i quali sono necessari sistemi di neutralizzazione diversi da quelli previsti per i rifiuti ordinari. I medicinali vanno quindi raccolti in appositi contenitori presenti nelle farmacie; di qui verranno portati presso imprese che provvedono al loro smaltimento. 16
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➤ IL
ROTARY e l’educazione ambientale L’educazione ambientale ha lo scopo di far acquisire nuove informazioni, conoscenze e competenze, ma anche di creare valori e sviluppare una mentalità in grado di stimolare la partecipazione di individui e comunità alla gestione dell’ambiente. Il problema dei rifiuti è tra i più importanti, perché riguarda comportamenti quotidiani che sono alla portata di tutti e sui quali quindi è più semplice agire. I progetti di educazione ambientale perseguono i seguenti obiettivi: - rendere le persone consapevoli dell’emergenza rifiuti; - far comprendere l’importanza della loro riduzione; - incentivare riutilizzo, riciclo e trasformazione.
Fonte: legambiente
Le quattro R: Riduzione, Riciclaggio, Riutilizzo, Recupero
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Riciclare
Il riciclaggio è l’alternativa più efficace alle discariche e agli inceneritori, spesso costosi e inadeguati e che hanno un fortissimo impatto ambientale. Basta deporre negli appositi cassonetti il vetro, il metallo, le materie plastiche e la carta che usiamo ogni giorno, per riciclarli e usarli di nuovo. Così aiutiamo a conservare le risorse naturali della Terra e l'economia perchè il riciclaggio riduce drasticamente la quantità dei rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e fa risparmiare energia.
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Riusare
Infatti davanti alle abitazioni ci sono tanti CASSONETTI colorati: carta e cartone, alluminio, ferro, abiti usati ecc., avanzi di demolizione; apparecchiature elettriche; vetro e naturalmente la plastica. In questo modo il 98% dei rifiuti viene riciclato e non arriva alle Discariche. • • • • • • •
Con 500 lattine si costruisce una bicicletta; Con 15 bottiglie di plastica si fa un maglione; Con 13 scatolette in acciaio si fabbrica una pentola; 9 scatoloni su dieci sono prodotti con cartone riciclato; Il 60% delle bottiglie è di vetro riciclato; L'industria italiana del mobile ricicla 2/3 milioni di tonnellate di legno; Dalle buste di plastica si possono fare vestiti da sposa o costumi da bagno; • Tritando i bicchierini del caffè, nascono le matite.
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LAVIAMOCI LE MANI Lavarsi le mani: pare non esista regola piÚ semplice ed efficace per proteggere la propria e l'altrui salute. I germi, infatti, sono ovunque e si spostano facilmente da un punto all'altro utilizzando l'acqua, gli oggetti, gli esseri viventi e le particelle di polvere come navicelle di trasporto. Quando trovano un ambiente ideale o comunque protetto, vi si annidano e, se le condizioni ambientali lo consentono, proliferano moltiplicandosi ad un ritmo impressionante. Durante la giornata le nostre mani vengono a contatto con numerosi oggetti, spesso con animali e con alimenti che pullulano di microrganismi (pensiamo, ad esempio, alle banconote, ai sostegni dei mezzi pubblici, alle maniglie delle porte, agli attrezzi della palestra o ai pulsanti degli strumenti elettronici). Anche se la maggior parte di questi germi è innocua, alcuni microrganismi possiedono caratteristiche patogene. Basti pensare alla diffusione nei Paesi dove le norme igieniche generali e personali sono particolarmente carenti di certe malattie, come il colera, la salmonellosi e l'epatite A. Senza scomodare patologie fortunatamente rare nel nostro Paese, prendiamo in esame il raffreddore, la congiuntivite o le comuni "influenze intestinali". Come sostengono gli esperti, è sufficiente lavarsi le mani ogni volta si esce dalla toilette o si manipolano gli alimenti, per abbattere considerevolmente il rischio di infezione. In caso contrario, questi germi possono penetrare nell'organismo quando le mani vengono portate al naso, alla bocca, agli occhi o passano su ferite aperte, anche impercettibili ad occhio nudo. 20
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Alcuni batteri, inoltre, hanno sviluppato una notevole resistenza agli antibiotici ed è quindi importante prevenire l'infezione lavandosi accuratamente le mani, soprattutto se la persona ha un sistema immunitario debilitato (un banale raffreddore potrebbe complicarsi in una bronchite cronica).
Quando si dovrebbero lavare le mani? Prima di... Maneggiare o consumare alimenti Medicare o toccare una ferita Applicare o rimuovere le lenti a contatto Dopo aver... Soggiornato alla toilette Maneggiato cibo crudo, in modo particolare le carni (pollo, maiale, hamburger) o il pesce Soffiato il naso, tossito o starnutito Aver accarezzato un animale domestico, Aver maneggiato rifiuti Essersi allenati in palestra Dopo aver soggiornato in luoghi molto affollati, come le sale da aspetto di ferrovie, aeroporti ecc.
Come lavarsi le mani? Quando si parla di igiene personale, non è importante rispettare solo le indicazioni sul momento opportuno per lavarsi le mani, ma anche quelle inerenti la corretta tecnica di lavaggio e detersione. Un risciacquo veloce, infatti, non è sufficiente per eliminare il problema. Vediamo allora alcuni semplici consigli per lavarsi le mani nel modo più idoneo. 21
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Utilizzare sapone ed acqua corrente, preferibilmente calda. Lavare accuratamente tutte le superfici, compresi i polsi, i palmi ed il dorso delle mani, le dita e lo spazio al di sotto del margine libero delle unghie. ➤ Sfregare le mani tra di loro e strofinare tutte le superfici ➤ Risciacquare e asciugare le mani con l'apposita carta usa e getta, con un asciugamano personale pulito o con un dispositivo ad aria calda Qualora il lavandino sia dotato dei vecchi rubinetti o dei più moderni ma antigienici miscelatori, questi andrebbero chiusi con le mani protette dalla carta usa e getta.
Ulteriori informazioni su come lavarsi le mani Il comune sapone è sufficiente per rimuovere i germi dalle mani, ma in assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti saponi a base alcolica per lavare le mani a secco. Sempre negli ultimi anni, sono comparsi nella grande distribuzione detergenti dotati di azione battericida, ma più del prodotto scelto è fondamentale rispettare la corretta tecnica di lavaggio (anche perché gli agenti antibatterici potrebbero aumentare la resistenza batterica). La campagna di sensibilizzazione per il lavaggio delle mani con sapone è stata approvata da un gran numero di governi, istituzioni internazionali, organizzazioni della società civile e ONG ed è stata fatta propria dal Rotary International. Gli obiettivi principali di questa iniziativa sono: ➤ promuovere e sostenere una cultura globale e locale del lavarsi le mani con il sapone. ➤ puntare i riflettori sulla necessità di lavarsi bene le mani. ➤ sensibilizzare sui vantaggi del lavarsi le mani con il sapone. Anche se molte persone in tutto il mondo si lavano le mani semplicemente con l’acqua, pochissime lo fanno con il con sapone, soprattutto nelle situazioni critiche. 22
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Avere le Mani Pulite contribuisce a diminuire la trasmissione di malattie infettive e può salvare la vita! Inculchiamo ai nostri figli l’importanza di integrare l'abitudine di lavarsi le mani con sapone nella loro routine quotidiana, Un recente studio suggerisce che lavarsi le mani con sapone in momenti critici, potrebbe contribuire a ridurre le malattie infettive di circa il 42%. Per questo è essenziale che i bambini abbiano accesso al sapone nelle scuole. Purtroppo, questo non è sempre disponibile. Nel 2006 l'UNICEF ha condotto una ricerca in paesi in via di sviluppo che ha mostrato un basso tasso di disponibilità di sapone nelle scuole. Lavarsi le mani con il sapone è il metodo più economico e più efficace per combattere la propagazione di alcune malattie ed infezioni.
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LAVIAMOCI I DENTI
Quanto dentifricio mettere? Che tipo di spazzolino usare? Sono tanti gli interrogativi che sorgono intorno al semplice gesto di lavarsi i denti. Ecco alcuni consigli su come realizzare una buona igiene orale fin da piccoli; l'igiene orale deve iniziare già in tenera età. Per una corretta igiene orale e per avere una bocca sana, non basta lavarsi i denti, la cosa fondamentale è come lavarli. È molto importante anche che le corrette abitudini di igiene orale siano acquisite dall’infanzia, per poi essere rafforzate durante l’adolescenza e divenire automatiche nell’età adulta, quando i denti evidenziano le prime debolezze. Far lavare i denti ai propri figli a volte può essere quasi un’impresa impossibile. Ma se si comincia fin da piccoli a metterli davanti a quello che sarà un’azione da compiere per tutto il resto della loro vita, l’accettazione scaturisce in modo molto più naturale e quindi anche l’insorgere dell’abitudine. L’età giusta, secondo gli esperti, per iniziare a far lavare i denti ai bambini è verso l’anno e mezzo di età, nel periodo in cui questi sono spinti a imitare quello che fanno i grandi. Di conseguenza è il genitore stesso a dare il buon esempio lavandosi i denti la mattina, dopo pranzo e la sera prima di coricarsi. A questa età però i bambini non sono in grado di impugnare lo spazzolino e lavarsi i denti da soli, devono quindi essere accompagnati nel movimento giusto. La vera autonomia si raggiunge intorno ai 5-6 anni di età, periodo in cui i bambini sono in grado di impugnare lo spazzolino con più sicurezza. Devono essere ugualmente controllati dai genitori al fine di evitare un lavaggio troppo sbrigativo e quindi sostanzialmente inefficace.
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Le mosse da seguire Ai bambini fin da piccoli si deve insegnare il giusto movimento da eseguire per lavarsi in modo corretto ed efficace i denti. Per prevenire la carie, infatti, la manovra da svolgere è quella di spostare verticalmente lo spazzolino partendo dalle gengive e andando verso l’estremità del dente. Inoltre va spiegato al bambino che non è sufficiente eseguire questo movimento nella parte esterna dei denti ma che deve essere ripetuto anche in quella interna. Lo spazzolino da usare Lo spazzolino in generale deve essere abbastanza piccolo da raggiungere tutte le superfici dei denti; deve essere tenuto pulito e riposto dove possa asciugare velocemente cambiato ogni 3 mesi al massimo. La giusta quantità di dentifricio È consigliabile scegliere un dentifricio che contenga fluoro. Naturalmente la quantità di dentifricio da usare non deve mai essere esagerata. Istruzioni su come lavarsi i denti Osservando la bocca umana la prima cosa che balza all’occhio sono due arcate parallele lungo cui sono disposti elementi bianchi, i denti. Si tratta di formazioni mineralizzate, rivestite da smalto, che ricoprono altri strati di tessuto molle e i nervi. Le funzioni principali svolte da questi corpi sono la masticazione e, quindi, la triturazione dei cibi in modo da favorire la digestione degli alimenti, e l’articolazione del linguaggio in collaborazione con la lingua. Affinché compiti di tale importanza non vengano compromessi è buona norma avere cura della propria bocca, evitando così che i denti possano essere intaccati da malattie, quali la carie e la piorrea. A tal fine, il primo passo da compiere è quello di un’accurata pulizia al termine di ogni pasto. Abitualmente le persone lavano i propri denti almeno una volta al giorno, spesso, tuttavia, in maniera superficiale e inefficace, oltre che, ovviamente, insufficiente. Si deve invece pensare ad una specie di rituale da svolgere seguendo regole ben precise. Innanzitutto bisogna dotarsi di uno spazzolino dalle setole medie: non troppo dure perché creerebbero lesioni alle gengive, ovvero alla strut25
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tura atta a rivestire la base inferiore dei denti, né troppo soffici, in quanto piegandosi in modo eccessivo non riuscirebbero a trascinare via i residui alimentari. Lo spazzolino va mosso dall’alto verso il basso e viceversa, e non lateralmente come la maggior parte di noi fa. In tal modo le setole riescono ad inserirsi negli spazi tra un dente e l’altro trascinando con sé le impurità lasciate dai pasti. Per eseguire tale operazione, inoltre, non è necessario esercitare pressione, sono sufficienti movimenti leggeri ma decisi ed eseguiti correttamente. I denti vanno spazzolati una prima volta col semplice spazzolino asciutto e, solo in un secondo momento, deve essere usato il dentifricio. Sarebbe bene cambiare spesso tipo di dentifricio, in modo da compensare le varie carenze che potrebbero affliggere la dentatura, apportando una volta del calcio, una volta del fluoro, un’altra ancora sostanze minerali, e così via. Dopo aver eseguito queste semplici ma meticolose operazioni, terminare facendo scorrere il filo interdentale tra un dente e l’altro. Inoltre, per un’efficace igiene orale quotidiana, è buona abitudine praticare, ogni sera prima di coricarsi, risciacqui col collutorio, perché oltre a lasciare un gradevole gusto e una sensazione di freschezza, attenua i processi infiammatori. Quando il bambino avrà tutti i denti, sarà necessario incoraggiare lo sviluppo dei muscoli masticatori, dandogli alimenti che richiedano una masticazione intensa; in particolare frutta fresca e verdura cruda. Questi cibi hanno inoltre il vantaggio di favorire la pulizia in quanto, durante la masticazione, le fibre che essi contengono strofinano i denti. 26
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INDICE
ACQUA: BENE PREZIOSO
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pag.
RICICLAGGIO DEI RIFIUTI
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pag. 12
LAVIAMOCI LE MANI ................................................................................................................
pag. 20
LAVIAMOCI I DENTI
pag. 24
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A chi queste cose le fa già: grazie! A chi non le fa ancora: per favore, anche un piccolo impegno su qualche consiglio sarà un buon contributo! Risparmiare acqua significa anche una bolletta più leggera. E se metti in pratica tutti questi accorgimenti tra un anno potrai scoprire di aver risparmiato fino al 40% !
Il Rotary Club di Loreto
Questo opuscolo è stampato su carta reciclata
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“Laudato si’, mi Signore, per sor ‘acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”
Si ringrazia per la collaborazione: