Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 3 2016

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N° 397

AN

N IN &FORDUSTRIA I MAZ IONE

ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

Certificazioni in Europa, Asia e Africa Cascate Vittoria - fiume Zambesi. Summit di coordinamento sulla certificazione dei tecnici del freddo per Asia e Africa in francese, inglese ed arabo con il Centro Studi Galileo © Photos CSG

Intervento del direttore Istituto Internazionale del Freddo al Convegno CSG in MCE2016

Aggiornamento XVI Convegno Europeo Centro Studi Galileo e ATF in Mostra Convegno di Milano Sotto nel riquadro l’intervento al Summit presso le cascate Vittoria del direttore CSG Marco Buoni

Anno XL - N. 3 - 2016 - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato


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Tecnici di 3 generazioni in 40 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONO ALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Chiara Bertelli, decana dei dipendenti Centro Studi Galileo e da decenni responsabile dei rapporti con le aziende per i corsi ad hoc, posa con un gruppo di allievi che hanno terminato un corso di manutenzione avanzata degli impianti di refrigerazione e condizionamento, naturale percorso formativo successivo all’ottenimento del patentino frigoristi.

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A BOLOGNA

Ieri Alessandro C&C SYSTEM srl Pistoia Cannata Gianluca Casarsa Delizia

Piretti Stefano ACQUAKLIMA srl Bologna

Luongo Massimo CENTER CLIMA srl Bologna

Pedrazzi Vittorio ALL CLIMA DI PEDRAZZI Ferrara

De Chirico Valter CLIMATIC srl Spilamberto

Vitali Gabriele ALTA spa Pisa

Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Coletta Rocco COLETTA ROCCO IMPIANTI TECNOLOGICI Bagnara Calabra Chiastra Alberto COSTA EUGENIO srl Parma Lusuardi Lorenzo COSTA EUGENIO srl Parma

Guazzetti Daniele COSTA EUGENIO srl Parma

Sterli Simone DD WATER DI D’ONOFRIO Villamagna

Aceti Graziano COSTA EUGENIO srl Parma

Doria Vito Giuseppe Marano Panaro

Bernini Francesco Edoardo COSTA EUGENIO srl Parma D’Onofrio Domenico DD WATER DI D’ONOFRIO Villamagna

Bottacin Fabrizio DUE BI srl Mestre Zampardo Massimiliano EDILSANTAMARIA srlu Ghezzano San Giuliano Terme

Cumerlato Matteo ARGENTA GRUPPO spa Reggio Emilia Milanese Fabrizio ARROW IMPIANTI Bologna Semeghini Enea ARTICA srl Suzzara Mazzali Gabriele ARTICA srl Suzzara Lorenzini Luca ARTICA srl Suzzara Montanari Valerio ASTEC DI PASSERINI snc San Mauro Pascoli Passerini Paolo ASTEC DI PASSERINI snc San Mauro Pascoli Mantovani Erik ATTILIO VERONESI & C. sas Gualtieri

La grande sede dei Corsi di Roma Centro Studi Galileo ospita un partecipato corso di Tecniche Frigorifere a marzo 2016. Il Docente Donato Caricasole posa con gli allievi a termine del corso. A Roma vengono svolti oltre 50 corsi all’anno con quasi 1000 tecnici del freddo.

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Mancuso Salvatore IOTTI FRIGORIFERI srl Reggio Emilia

Ottani Massimo OTTANI TERMOIDRAULICA snc S.M. Decima

Calvano Ivan IVAN IDRAULICA Firenze

Panconi Piero Pistoia

Montefiori Alberto LUCIS DI MONTEFIORI Imola Terzi Paolo MACH 1 DI TERZI Calderara di Reno Mancuso Massimo Modena Tafuri Antonio MINERVA OMEGA GROUP Bologna Guicciardi Dario MST MANUTENZIONI & SERVIZI TECNICI srl Roma

La terza e conclusiva prova dell’esame per l’ottenimento del Patentino è la brasatura. Semplice ma molto delicata va eseguita con riempimento completo e con un carattere estetico accettabile. Non deve avere assolutamente perdite pena la compromissione dell’efficienza dell’impianto. Rizzo Rosario EFFEGI IMPIANTI Vergato

Guietti Stefano GRANFRUTTA ZANI soc. coop. Granarolo Faentino

Minelli Massimo ILSA spa San Vincenzo di Galliera

Garani Wainer ELETTRAUTO F.LLI GARANI snc Savignano S/Panaro

Frascà Domenico IDROEDIL srls Bologna

Bonvicini Giuliano INNOVATEK srls Modena

Bondi Andrea ETA BETA srl Forlì

Diemmi Roberto NILMA spa Parma Dignani Michele O&M GREEN SERVICE soc. coop. Osimo Stazione

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1

3

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Polazzi Cristian POLAZZI IMPIANTI srl Pianoro Vacchiano Massimiliano REBUILD soc. coop. Bagni di Lucca D’Alto Francesco RGS srl Budrio Rosadi Massimo Prato Campi Roberto RUBY TERMOIDRAULICA Ferrara Rucci Francesco RUCCI SERVICE srl Imola Brettini Massimo SEVEN CENTER srl Padova Signorini Alessandro San Casciano Val di Pesa

Fabi Bruno Imola Mariorino Carlo Alberto FRIGO SERVICE RPF srl Spilamberto Dell’Edera Luca FRIGOR BOX srl Scandiano Ruberto Fabio FRIGOR BOX srl Scandiano Di Matteo Cosimo FRIGOR BOX srl Scandiano Gamberini Pietro San Martino Gennaro Umberto Monte Colombo Kurti Edmond GESTA spa Reggio Emilia Caria Francesco GESTA spa Reggio Emilia Moretti Loris GRANFRUTTA ZANI soc. coop. Granarolo Faentino

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(Foto 1, 3) Madi Sakande, docente CSG per i corsi di Tecniche, Brasatura e Patentino Frigoristi PIF, nella sede dei corsi Centro Studi Galileo di Bologna. Foto di gruppo degli allievi e la tradizionale consegna degli Attestati al termine del corso. Il corso di Tecniche Frigorifere Specializzazione è fondamentale per giungere preparati all’esame per l’ottenimento del PIF. (4) Eseguire una perfetta carica/vuoto è requisito essenziale per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi. Importante che l’operazione non causi alcuna perdita di gas refrigerante. (2) Il laboratorio didattico, oltre ad essere una delle tre prove pratiche per l’ottenimento del Patentino Frigoristi, è un utile allenamento per simulare le situazioni reali nelle quali un Tecnico del Freddo dovrà operare nel corso della sua professione.


Giovanelli Giorgio SIRTI spa Milano Muscarella Giuseppe TADDIA F.LLI srl S. Pietro in Casale Frascani Alessandro TECNICACLIMATICA srl Firenze Manna Andrea Loris TECNO ASSISTENZA sas Reggio Emilia Branzanti Matteo TECO srl Ravenna Iaquinta Pietro TEKNOCOMFORT srl Cadriano Roncarati Stefano TEKNOCOMFORT srl Cadriano Lolli Marco TEKNOCOMFORT srl Cadriano Sintoni Giampiero TOWER srl Forlì Trifu Vasile Ferrara Tufo Marco VENTURI CAFFE’ srl Bologna

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A MILANO Schembari Nunzio Mario AIRPLUS srl Castelseprio Amato Wilcker Verano Brianza

L’ispettore inglese Kelvin Kelly istruisce un piccolo gruppo di futuri Tecnici del Freddo all’utilizzo delle attrezzature per il recupero del gas refrigerante, requisito essenziale per il rispetto delle normative vigenti. Marchiori Giulio ANGELANTONI LIFE SCIENCE srl Massa Martana Ascione Ciro ASCIONE IDRAULICA Desio Sigalini Ambrogio ASEL IMPIANTI srl Limbiate Fiorella Luigi ASSISTANCE IND-SERVICE snc Buccinasco Bianchi Vincenzo BIANCHI ANTONINO IMPIANTISTICA Giussano

Navalesi Stefano BMM scarl Tortona

Ferraroni Dario CF ELETTRICA snc Abbiategrasso

Guzzon Renato DI ELETTRICA snc San Giuliano M.se

Rota Federico BMM scarl Tortona

Pesci Pietro CLIMA SERVICE DI PESCI sas Sondrio

Dinacci Giuseppe Bellusco

Braga Giuseppe Vigevano

Belfiglio Ivan CLIMATIKA SERVICE snc Piantedo

Calì Manuel Settimo M.se Canevari Daniele CANEVARI IMPIANTI Buccinasco Carluschi Andrea Limbiate Cavallotti Matteo Luca Milano

Corti Giuliano COLD TECH IMPIANTI srl Varedo Colombini Marco Milano Corsini Angelo CORSINI NANDO snc Milano

Mondelli Gerardo EMMEGIESSE spa Valenzano Ermondi Giordano ERMONDI srl Castelberlforte Conti Tiziano FONDAZIONE POLITECNICO DI MILANO Milano Galotta Marco G3 srl Grandate

Numeroso corso per il rinnovo del Patentino Europeo Frigoristi PEF, il Centro Studi Galileo ha fama mondiale per l’organizzazione in 3 continenti Africa, Asia e Europa, di certificazioni sulle competenze dei tecnici della refrigerazione e condizionamento. Al centro l’ispettore inglese Kelvin Kelly.

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Dellafiore Roberto GENERAL IMPIANTI snc Albairate Colombo Fabio Davide GFC SISTEMI snc Seregno Ghenai Abdel Waheb Hicheme Inveruno Mazzone Pasquale IDRO MP Cologno M.se Lipreri Maurizio LA FOLGORINA snc Como Mazzoni Alberto LOGO SERVICE srl Piacenza Lombardo Antonino Trento Mazzucchelli Marco MAZZUCCHELLI CAT Magenta Caminita Ivan MEI snc Milano Mereu Federico MOSAICO SERVICE Cremona Manzino Paolo MR IMPIANTI srl Milano Nisi Luca OLICAR spa Bra Cagnoni Boris OLICAR spa Bra

Sono state quasi 200 le persone che in 16 ore di incontri formativi presso la Fiera di Milano Mostra Convegno Expocomfort hanno potuto seguire tutte le ultime tecnologie del nostro settore. I docenti CSG e le aziende partner Platinum, Gold e Silver si sono susseguite per spiegare come cambieranno completamente la refrigerazione e il condizionamento nei prossimi anni. Hanno partecipato in ordine di intervento Luve, Testo, Rivoira, Emerson, Wigam, AREA, CSG, Zanotti, Inficon, Bureau Veritas, Bitzer, LMV, Carel, Kriwan, Vulkan, Frascold. Tutti gli interventi sono visibili sul canale Youtube del Centro Studi Galileo XVI European Conference. Cocco Maurizio OLICAR spa Bra Torraco Ruggero OLICAR spa Bra

Paparo Luca Milano Pasquini Ivan PASQUINI FRIGO Milano

Garuffi Andrea PDIESEL srl Seriate

Tombini Emanuele PDIESEL srl Seriate

Bonetti Nicola Riccardo PDIESEL srl Seriate

Pizzolitto Manuele PROTEO SERVICE srl Gallarate Ripamonti Amedeo Enrico RIPAMONTI TERMOSANITARI Cambiago Piapi Gianluca SACIGAS srl Busto Arsizio Shterev Mariyan Aleksiev THERMOLOGIC DI SHTEREV Tirano Tramelli Marco Ponte Dell’Olio Valletta Enzo Simone Monza Tarsia Nicola VERDEBLU ENGINEERING Milano Salaheddine Mida VERDEBLU ENGINEERING Milano

Un corso di preparazione al Patentino dei Frigoristi PIF. Centro Studi Galileo aiuta i giovani che vogliono intraprendere il mestiere di Tecnico del Freddo tramite formazione specifica su tutti gli aspetti della Professione, compresa la certificazione finale per utilizzare e comprare i gas refrigeranti.

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Vitellaro Salvatore Giuseppe VIMER DI VITELLARO Truccazzano Zampini Paolo Milano


TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A CASALE MONFERRATO Aspesi Gian Mauro ARGOCLIMA Gallarate Prataviera Ivano CATTANEO IMPIANTI Lomazzo Dimitrov Angelko CPA srl Roddi Cavi Tiziano COPOTEL Torino Comanducci Stefano DM FRIGO DI DOVANO Romano C.se Mentori Riccardo MENTORI ELETTROMECCANICA Abbiategrasso Grassi Cristiano SANNIO STEFANIA Cilavegna Zangarini Ivan MARCOLD GROUP Gazzoldo Ippoliti Malotti Roberto SADA 3 IMPIANTI Novi Ligure

Alcuni allievi, presso la Sanden Vendo di Casale Monferrato, azienda leader nella produzione di vending machine, eseguono prove di brasatura. Il progetto ha coinvolto sedici allievi dell’Istituto di Istruzione Superiore San Giovanni Bosco di Viadana (Mantova) e ha permesso loro di ottenere il Patentino Italiano Frigoristi. Pochi giorni dopo il conseguimento alcuni allievi sono stati contattati per iniziare un rapporto lavorativo con aziende del settore.

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A PALERMO

Lisa Roberto TECNO RAIL Rho

Marretta Antonino COMUNE DI BAGHERIA Bagheria

Bellucci Martino MINISTERO DIFESA Nettuno

Condurso Tindaro Messina

Ragolia Claudio ENNERGI SERVICE Altavilla M.

Geraci Carmelo TERNA RETE ITALIA Roma

Spinelli Ignazio ESSE IMPIANTI Palermo

CORSI A MILANO

Rizzo Alessandro GMA IMPIANTI Palermo Miceli Alessandro Palermo

B-UNO IMPIANTI DI BONFISSUTO Bonfissuto Giuseppe Palazzolo V.se

BUTERA FRANCESCO Albairate CLIMA TEAM MPL srl Aboulkhair Rachid Louazine Mounir Milano COLANGELO GIOVANNI Cavaria con Premezzo COLOMBO ALESSANDRO MICHELE Calvenzano

Nella sede centrale di Casale Monferrato sono 4 le sale corsi a disposizione dei Tecnici per la loro istruzione. Nella foto il laboratorio pratico dove con le nuove tecnologie di misurazione, Fabio Mastromatteo della Testo, mostra che senza fili e senza fruste si possono visualizzare sul telefonino tramite APP, pressioni, temperature, vuoto e gli andamenti nel tempo di qualsiasi impianto frigorifero di refrigerazione e di condizionamento.

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CONDARIA 87 srl Bocchi Fabio Nova M.se

PISANO F.LLI snc Pisano Emanuel Pinerolo

CV TECNOIMPIANTI Catania Leonardo Milano

PNEUMATIC IND.TECH. srl Lattaruolo Alessandro Villastellone

DONINELLI CLAUDIO Lainate

ROSSI STEFANO Ornago

GHELLER SIMONE Cadorago

SACIGAS srl Piapi Gianluca Busto Arsizio

GHISONI CHRISTIAN San Giorgio P.no IGECO ITALIA srl Bagnoli Gianluca Giovannoni Mauro Misinto LOPEZ CAICEDO PEDRO PABLO Pieve Emanuele MAX TAPE DI MOSSO & C. snc Mosso Giancarlo Giaveno MOSCATIELLO GIOVANNI Vidigulfo MR IMPIANTI srl Manzino Paolo Milano PAGHERA ROBERTO Ghedi PASQUINI FRIGO Pasquini Ivan Milano

SAMIT snc Manzoni Ruggero Marchesi Marco Calvenzano SATE DI ALUNNI ROBERTO Alunni Stefano Cesano Maderno SEIDITA MICHELE San Vittore Olona SIGITECH IMPIANTI Ligonzo Christian Cassano D’Adda SCR DI FUCCIA OLGA Scaramella Claudio Buccino STE DI GAUDENI Gaudeni Gioele Chivasso TAFFURELLI GIACOMO Milano TAGLIABUE spa Barone Oliviero Minerva Stefano Paderno Dugnano

L’ispettore inglese Kelvin Kelly segue insieme all’esaminatore CSG Marco Boscain un candidato al Patentino Europeo Frigoristi PEF. Sono passati ormai 5 anni da quando sono stati svolti i primi Patentini validi in tutta Europa da parte del Centro Studi Galileo. Il rinnovo del PEF è iniziato e vengono richieste informazioni sui nuovi refrigeranti alternativi e le conoscenze sulle ultime regolamentazioni (ton. Eq CO2, GWP, Divieto dell’uso dei refrigeranti in alcuna applicazioni etc….) TECNOARIA DI SEMENZATO snc Semenzato Massimiliano Andrea Guanzate

VALLETTA ENZO SIMONE Monza

VIRTUOSO ANTONIO Vicenza

VANOLI STEFANO Levate

Nella sede centrale di Casale Monferrato il vicepresidente AREA Marco Buoni e il docente CSG Roberto Ferraris consegnano gli Attestati di un corso di Tecniche Frigorifere propedeutico all’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi, requisito essenziale per la professione di Tecnico del Freddo.

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Sommario Direttore responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato scientifico Marco Buoni, Enrico Girola, PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato tel. 0142/452403 fax 0142/525200 Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Argentina: La Tecnica del Frio Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 397 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

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Industrie che collaborano all’attività della rivista mensile Industria & Formazione divise in ordine categorico

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Editoriale

L’Europa pronta alla rivoluzione della refrigerazione e condizionamento

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Promozione delle alternative con un basso potenziale di riscaldamento globale GWP R. Savigliano, K. Vigh, R. Aledo - UNIDO

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Lo sviluppo della catena del freddo nel settore alimentare D. Coulomb – Direttore International Institute of Refrigeration - IIR

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Un’alternativa agli impianti centralizzati alla luce delle stringenti normative sugli F-gas A. Cavatorta – Refco sas

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Principi di base del condizionamento dell’aria

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La riduzione del consumo energetico e della carica di refrigerante con gli scambiatori di calore a basso impatto ambientale S. Filippini, U. Merlo, D. Maddiotto – LU-VE

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Qualità di installazione di condizionatori a finestra e split

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Linee guida per la scelta del sistema di rilevazione perdite adatto all’applicazione M. Roncoroni, N. Roncoroni, TDM Rilevazione dei diversi gas refrigeranti – Ammoniaca (NH3) – Gas fluorurati ad effetto serra CFC, HCFC e HFC – Refrigeranti infiammabili – Anidride carbonica (CO2)

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Problemi di ritorno dell’olio nei compressori funzionanti in parallelo P.F. Fantoni – 191ª lezione

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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento

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Un’estate rovente accompagnerà un cambiamento importante M. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF Centro Studi Galileo in Zimbabwe su incarico delle Nazioni Unite – A Ginevra per la conferenza OEWG sul protocollo di Montreal e l’eliminazione degli HFC, il mondo guarda all’uso dei refrigeranti infiammabili come alternativa

UNIDO e lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile – UNIDO nel quadro del protocollo di Montreal – Sfide globali per il settore della refrigerazione identificare e superare le barriere per l’uso dei refrigeranti naturali – Bisogna identificare le strategie olistiche per i paesi in via di sviluppo – Progetti pilota per lo sviluppo inclusivo e sostenibile delle industrie della pesca nei paesi in via di sviluppo

Introduzione – Miglioramenti nei paesi sviluppati – Bisogni nei paesi in via di sviluppo – Conclusioni

Sistema di condensazione ad acqua ad anello chiuso, senza consumo d’acqua, con raffreddamento dell’acqua senza o con l’ausilio di una pompa di calore, che permette anche il riutilizzo del calore di condensazione – Le temperature degli scambiatori – Impianti centralizzati a fluido incongelabile Principali caratteristiche dei chiller P.F. Fantoni – 171ª lezione Introduzione – Tipologie di impianti centralizzati – Chiller – Inerzia termica dell’acqua – Installazione e manutenzione del circuito idraulico

Sistema PLUG&SAVE per valvole di espansione elettroniche – Nuova geometria con tubo da 5 mm – Conclusioni

Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) Tratto da “Good Pratices in Installation and Servicing of Room Air-conditioners”

Introduzione – Gestione dell’olio nei compressori – Particolarità dei gruppi rack – Frequenti ciclaggi – Valutazione operativa e possibile varianti (Parte centocinquantacinquesima) – A cura di P.F. Fantoni Alchilbenzenici – Burn-out – Condizionamento d’aria, sistema – Evaporatore a piastre – Flash-gas – Microfarad – PSIA Aggiungi agli amici “Centro Studi Galileo” su Facebook

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403 SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it

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valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it

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componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it

DANFOSS

compressori, filtri, spie del liquido, valvole Massimo Alotto 10137 Torino Tel. 011/3000511 www.danfoss.com

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accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it

FRASCOLD

produzione compressori per refrigerazione e condizionamento Giuseppe Galli 20027 Rescaldina Tel. 0331/742201 www.frascold.it

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ricambi, riparazione e revisione compressori Alessandro Trezzi 20091 Bresso Tel. 02/6100048 www.frigorgas.com

LU-VE GROUP

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produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione Daniel Meyer 6285 Hitzkirch - Svizzera Tel. 0041/41/9197294 Alessandro Bergamaschi Tel. 344/1992030 www.refco.ch/it

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gruppi frigoriferi preassemblati Giorgio Signoretti 61020 Montecchio Tel. 0721/919911 www.rivacold.com

TERMORAMA

DORIN

componenti e compressori Vittorio Massariello 20098 San Giuliano Milanese Tel. 02/9881005 www.termorama.com

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apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com compressori ermetici Marek Zgliczynski 10023 Riva presso Chieri Tel. 011/9437111 www.embraco.com

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compressori, componenti Floriano Servizi 21047 Saronno Tel. 02/961781 www.ecopeland.com

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compressori, controlli, gas refrigeranti chimici Marco Curato 20128 Milano Tel.02/25200879 www.ecritaly.it

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ricambi per refrigerazione commerciale e cucine professionali Michele Magnani 47522 Cesena Tel. 0547/341111 www.lfricambi724.it

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Editoriale

L’Europa pronta alla rivoluzione della refrigerazione e condizionamento Un’estate rovente accompagnerà un cambiamento importante MARCO BUONI Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA Segretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

Uno dei momenti tradizionali di Expocomfort, la principale fiera europea del settore della Refrigerazione e Condizionamento, è il Convegno Europeo organizzato dall’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo in collaborazione con Centro Studi Galileo, istituto formativo sulle tecniche del freddo che in 40 anni di attività ha conquistato la leadership di settore in tutto il vecchio continente. “Le nuove tecnologie su impianti e componenti. Certificazioni e la rivoluzione legislativa europea sui refrigeranti” aggiornamento al XVI Convegno Europeo è andato quindi in scena presso la Sala Sagittarius – Centro Congressi Stella Polare il 18 marzo, giorno di chiusura della manifestazione. Il tavolo dei relatori ha visto alternarsi i massimi esperti mondiali del settore e

i rappresentanti delle principali imprese produttrici. Un concetto fondamentale ha trovato tutti concordi: le normative di tutela ambientale e il conseguente efficientamento tecnologico derivato saranno un motore importante per la ripresa economica europea e in particolare nel nostro paese dove molte aziende già primeggiano a livello planetario per la qualità delle produzioni. EPEE e IIR, rispettivamente Associazione Europea dei Produttori e Istituto Internazionale della Refrigerazione per bocca dei propri direttori Andrea Voigt e Didier Coulomb hanno auspicato che l’accordo internazionale sull’ambiente per la riduzione dei refrigeranti a forte effetto serra (GWP) venga presto siglato da tutte le Nazioni mondiali sotto un protocollo ONU alla stregua di quello di Montreal per il buco dell’o-

zono. Non è un elemento di secondo piano. Gli scienziati ci stanno avvertendo chiaramente che abbiamo poco tempo per salvare il clima e quindi il pianeta. Ancora un decennio di attività inquinanti come quelle odierne e il problema del surriscaldamento globale diventerà irreversibile! L’Europa è nettamente avanti in tale materia rispetto a tutto il resto del mondo. Affinché gli sforzi del vecchio continente non siano vani occorre una grande coalizione mondiale che guardi nella stessa direzione. Per “salvare la Terra, l’unica che abbiamo”. I cambiamenti per addivenire ad una situazione sostenibile dal punto di vista ambientale saranno drastici. Saranno i più grandi di sempre, infatti si passerà da sostanze non dannose e non pericolose per l’uomo a sostan-

I partecipanti al Convegno CSG-ATF in MCE a Milano, in primo piano il relatore prof. Luca Tagliafico dell’Università di Genova.

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ze a bassa o alta infiammabilità. Occorreranno investimenti ingenti da parte delle imprese e dei tecnici. E’ anche per questo che tutto il mondo si deve adeguare ai severi standard da noi applicati. Le relazioni, come dicevamo, hanno visto alternarsi Associazioni, accademici e imprese con moderatori due autorità del settore: Alberto Cavallini, Professore Ordinario dell’Università di Padova, e Marco Masoero, ordinario del dipartimento Energia del Politecnico di Torino. Prime relazioni affidate proprio a Didier Coulomb e Andrea Voigt (IIR e EPEE), che hanno parlato delle nuove tecnologie su impianti e componenti e dell’andamento europeo della regolamentazione F-Gas, seguite dal VicePresidente AREA Marco Buoni e dal Prof. Luca Tagliafico, ordinario dell’Unige, con la regolamentazione europea F-Gas e le pompe di calore assistite dal solare. Sempre dall’Università di Genova è giunto l’importante contributo del Prof. Federico Scarpa che ha affrontato il tema innovativo della refrigerazione magnetica. La carrellata degli interventi delle istituzioni è stata chiusa da Katinka Vigh, funzionario UNIDO (Agenzia per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite), che si è soffermata sullo sviluppo della refrigerazione a livello internazionale, tema ripreso anche da Madi Sakande, docente Centro Studi Galileo recentemente riconosciuto miglior imprenditore Italo – Africano dell’anno per l’attività della sua New Cold System, che ha analizzato la Catena del Freddo nelle Nazioni in via di sviluppo. L’importanza della certificazione in tutto il mondo delle imprese del settore del freddo è stato oggetto dalla relazione di Cristina Norcia di Bureau Veritas Italia. Le imprese presenti hanno analizzato il settore mettendo in luce aspetti positivi e criticità riscontrate nel grande cambiamento che stiamo vivendo. I rappresentanti delle società di compressori: Pietro Trevisan di Bitzer, Bachir Bella di Emerson, Luca Alinovi di Frascold e Johari Gregorio di Embraco hanno trattato le reazioni dei compressori rispetto ai refrigeranti a basso GWP, idrocarburi, HFO e CO2. Una carrellata completa insomma del futuro di un componente fon-

La relazione di Marco Buoni, VicePresidente AREA e Direttore Centro Studi Galileo al summit delle cascate dello Zambesi.

damentale e delle possibili applicazioni con refrigeranti non dannosi per l’ambiente. A seguire Giovanni Tonin di Carel ha fatto chiarezza sulle buone pratiche per ottenere l’alta efficienza nella refrigerazione commerciale, Edoardo Monfrinotti di Chemours sui nuovi refrigeranti a basso GWP, Francesco D’Angelo della Angelantoni Life Scienze sulla conservazione di campioni biologici a temperature criogeniche, Stefano Filippini di LUVE sugli scambiatori di calore ad alta efficienza e CO2, Riccardo Turolla di Vulkan su attrezzature e giunti meccanici e Maurizio Roncoroni di Inficon sulle apparecchiature per la rilevazione di perdite negli impianti di refrigerazione. Le conclusioni del convegno quindi confermano che le aziende sono pronte a questo passo con tecnologie adeguate e all’avanguardia. Saranno pronti i tecnici e il mercato che dovranno usarle? Tocca a tutti noi con la formazione e l’informazione fare che ciò avvenga nel miglior modo possibile. Il prossimo appuntamento con il Convegno Europeo a giugno 2017 presso il Politecnico di Milano, con la storica edizione dei 35 anni di informazione ad altissimo livello tecnico e scientifico a favore di un settore fondamentale per la vita sulla Terra. Su www.bit.ly/AttiConvegnoCSG si può accedere ai Video, alle foto e ai Power Point di tutte le presentazioni.

CENTRO STUDI GALILEO IN ZIMBABWE SU INCARICO DELLE NAZIONI UNITE Tutte le Nazioni dell’Africa araba, anglofona e francofona si sono ritrovate in Zimbabwe in questi giorni per fare il punto sul sistema di certificazione dei tecnici e delle aziende e sulle innovazioni da portare nella catena del freddo nei paesi africani. E’ bene ricordare come il clima africano renda indispensabile un’efficiente catena del freddo. Più del 50% della frutta e verdura prodotte deperiscono prima di giungere sulle tavole dei consumatori finali, in aree dove la malnutrizione infantile è ancora una delle prime cause di morte. Occorre quindi creare e rinnovare un’efficiente catena del freddo, che potrà inoltre consentire una maggiore diffusione territoriale dei vaccini salvavita, con un occhio attento al corretto utilizzo dei gas refrigeranti. Tutte le nazioni partecipanti si sono trovate concordi che essi vadano usati con cura e che i Tecnici del Freddo dovranno essere formati con standard europei. La certificazione garantisce quindi la sicurezza del Tecnico che effettua le operazioni e la qualità delle stesse a vantaggio dell’utente finale. Proprio su questo tema si è tenuta la relazione di Marco Buoni. AREA con la collaborazione di Centro Studi Galileo seguirà su incarico delle Nazioni Unite,

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Kelvin Kelly corregge gli esami dei Tecnici del Freddo che stanno rinnovando il patentino PEF con ente certificatore inglese. Sono passati 5 anni da quando il Centro Studi Galileo, primo in Italia ed in Europa ha iniziato questa attività resa possibile dal mutuo riconoscimento delle certificazioni in tutta Europa. Sono 900 i Tecnici che sono stati riconosciuti in Italia grazie al lavoro del CSG.

come tradizione dell’ultimo decennio, la formazione e la certificazione nelle Nazioni in via di Sviluppo. A Ginevra per la conferenza OEWG sul protocollo di Montreal e l’eliminazione degli HFC, il mondo guarda all’uso dei refrigeranti infiammabili come alternativa Abbiamo più volte scritto in questo giornale che il futuro sarà dei refrigeranti alternativi ed è per questo motivo che da circa un anno si è concluso ed è completamente disponibile il progetto finanziato dalla comunità europea per la formazione teorica online “Real Alternatives” mentre la formazione pratica può essere completata presso le sedi corsi CSG. Come per il Patentino Europeo Frigoristi, ormai 5 anni fa, il Centro Studi Galileo per primo, con molto tempo di anticipo, era partito a istruire i propri tecnici sull’importanza di cambiare, così oggi ancor più importante che i tecnici, che vogliono essere i primi in termini di tempo e di capacità, si adeguino al cambiamento e frequentino i corsi CSG sui refrigeranti alternativi: R32, Idrocarburi, Anidride carbonica e Ammoniaca, Refrigeranti alternativi sintetici. Infatti, come per il Patentino Europeo PEF gli oltre 900 tecnici, che lo hanno conseguito nel 2011, hanno potuto godere del vantaggio competitivo di essere i primi, ora a 5 anni di distanza stanno già rinnovando con sessioni apposite al CSG con l’ente certificatore inglese Business Edge con l’ispettore Kelvin Kelly, imparando e venendo certificati già considerando le informazioni

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sui nuovi refrigeranti e l’importanza della sicurezza nell’uso di quelli leggermente (A2L) o molto infiammabili (A3), così possono nuovamente fare ora i 60.000 Tecnici del Freddo collegati in oltre 40 anni al Centro Studi Galileo. Il CSG infatti è pure chiamato, vista la sua esperienza, a svolgere gli stessi corsi per tutto il mondo. ATF-AREA-CSG insieme hanno lavorato e stanno lavorando tuttora con le Nazioni Unite UNEP in 3 continenti: Africa, Asia ed Europa, formando oltre 50 stati del mondo e i loro tecnici del freddo. Da ultimo corsi per il Medio Oriente, Arabia Saudita. Poche settimane prima per i paesi ex-sovietici: Ukraine, Bielorussia, Tajikistan e Uzbekistan. Senza contare quanti già elencati negli ultimi mesi Africa Anglofona, Francofona, Paesi Balcanici, etc…. A Ginevra, proprio nelle scorse settimane, si è discusso di stabilire un gruppo di lavoro per definire gli standard indispensabili per ogni paese delle Nazioni Unite. Infatti il trentasettesimo incontro del gruppo di lavoro aperto (OEWG 37) delle parti del Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono si è aperto lunedì 4 aprile a Ginevra per tutta la settimana. Il Gruppo di lavoro sulla fattibilità e modalità di gestione degli Idrofluorocarburi ha ripreso le discussioni sulle principali sfide e soluzioni proposte per l’eliminazione graduale degli HFC. Le argomentazioni della prima giornata di lavori hanno riguardato principalmente le soluzioni per l’eliminazione graduale degli HFC e gli ostacoli riscontrabili nel percorso. I nuovi refri-

geranti presentano infatti caratteristiche di infiammabilità e pericolosità per i Tecnici e gli utenti finali sconosciute ai gas tradizionali. In particolare la riunione plenaria si è soffermata sulle opportunità di finanziamento per lo studio di nuove tecnologie e prodotti adatti all’utilizzo di refrigeranti non dannosi per l’ozono e per l’effetto serra. La significativa proposta di creazione di un gruppo internazionale per definire gli standard di sicurezza dei refrigeranti alternativi è provenuta da una Nazione tradizionalmente ostica a questo genere di cambiamenti, la Cina. Sicuramente un segnale molto positivo. ● RIVISTA DIGITALE Tutte le riviste possono essere pure sfogliate online in formato digitale. Al seguente link: http://bit.ly/rivista2-2016 può prendere visione delle ultime notizie dal mondo della refrigerazione e del condizionamento


Speciale Nazioni Unite per ambiente e sviluppo

Promozione delle alternative con un basso potenziale di riscaldamento globale GWP

RICCARDO SAVIGLIANO, KATINKA VIGH, RAQUEL ALEDO Il dott. Savigliano al Convegno CSG presso il Padiglione Italia ad EXPOMILANO.

Environment Branch, United Nations Industrial Development Organization – UNIDO

UNIDO e lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile UNIDO è l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo industriale per la riduzione della povertà e la sostenibilità ambientale ai fini di accelerare la crescita economica globale e la riduzione della povertà. Tenendo in considerazione le sue finalità e il suo mandato di promuovere lo sviluppo industriale complessivo e sostenibile, UNIDO principalmente cerca soluzioni a lungo termine e promuove interventi multifocali valutando le lezioni apprese, le pratiche e le esperienze migliori che provengono da tutto il mondo. In questo quadro, le sfide ambientali sono considerate come una opportunità per potenziare le pratiche esistenti, sostenere la gestione delle risorse a lungo termine e raggiungere un miglioramento globale dei processi industriali. La consapevolezza di promuovere modelli più chiari e risorse più efficienti per la produzione e per i processi industriali oggi giorno sta aumentando nei dibattiti sullo sviluppo industriale, visto che qualsiasi progresso economico e industriale sarà di breve durata se non si dovesse raggiunge un quadro solido e sostenibile a livello ambientale. La Convenzione di Vienna per la protezione dello strato d’ozono è un chiaro esempio di come un impegno globale per proteggere l’ambiente può influenzare positivamente vari settori industriali. Infatti, senza dubbio, il Protocollo di Montreal per l’eliminazione delle sostanze che riducono l’ozono ha promosso (e sta ancora promuovendo) i

cambiamenti e i miglioramenti della qualità del prodotto, l’accesso al mercato internazionale, la salute umana, l’accesso al cibo e alla sicurezza del cibo, lo sviluppo di migliori condizioni lavorative e la parità di genere. Il Protocollo è stato un eccellente successo globale per molte ragioni: per il suo chiaro obbiettivo e la chiara progettazione, per il suo meccanismo finanziario trasparente teso a supportare i paesi in via di sviluppo, per la sostenibilità delle tecnologie alternative esistenti e ultimo, ma non di minore importanza, la continua volontà di cercare nuove sfide e migliorare il supporto per l’adozione di tecnologie alternative sostenibili. UNIDO nel quadro del protocollo di Montreal Durante gli ultimi 20 anni di attività seguendo il Protocollo di Montreal, UNIDO ha portato a termine oltre 1.340 progetti finanziati dal Fondo Multilaterale per l’attuazione del Protocollo di Montreal MLF, dallo Strumento Globale a favore dell’Ambiente GEF e dai contributi bilaterali. Attualmente, UNIDO sta sostenendo oltre 70 paesi in via di sviluppo impegnati nell’eliminazione dell’uso degli idroclorofluorocarburi (HCFC). Il progetto di UNIDO è basato sulla valutazione delle condizioni esistenti e assicura che ogni paese riceva il supporto necessario per personalizzare la strategia più appropriata e per identificare gli interventi più adeguati all’interno dei meccanismi finanziari esistenti. Questi progetti completati e in via di

completamento corrispondono all’eliminazione di quelle sostanze con quasi 65.000 tonnellate di potenziale di riduzione dell’ozono (tonnellate ODP) e all’implementazione di circa 725 milioni di $. Del totale dell’intervento implementato da UNIDO, l’85% è stato usato per l’aggiornamento industriale, il 40% dalle aziende assistite visto che sono piccole medie imprese PMI. Come risultato di questi progetti, l’emissione diretta e indiretta di gas ad effetto serra è stata ridotta di più di 338 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Sfide globali per il settore della refrigerazione – identificare e superare le barriere per l’uso dei refrigeranti naturali Nel contesto dell’eliminazione dell’HCFC22 promossa dal Protocollo di Montreal, il trend generale dei paesi in via di sviluppo sarebbe quello di dirigersi verso alternative con alto Potenziale di riscaldamento globale (GWP) nel settore del riscaldamento, della refrigerazione e dell’ aria condizionata (HRAC). Sebbene questa scelta potrebbe rappresentare una soluzione con investimento più basso, i proprietari degli impianti e i consumatori dovrebbero essere consapevoli degli alti livelli di emissione di anidride carbonica e delle problematiche ambientali correlate. UNIDO e il suo lavoro ambientale per facilitare e accelerare l’introduzione di alternative con basso GWP nei paesi in via di sviluppo, identifica e mitiga gli ostacoli nel momento in cui si presentano, fornendo supporto finanziario alle imprese di produzione e stimolando le

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discussioni tra i soggetti interessati. Una delle principali sfide affrontate da UNIDO nelle sue attività nei paesi in via di sviluppo è quella di promuovere l’adozione di buone pratiche attraverso l’intera catena HRAC, dalla progettazione, al mantenimento e allo smaltimento dei sistemi HRAC, assicurandosi che i requisiti di sicurezza e le misure valide a livello ambientale siano adeguatamente promosse, adottate e messe in pratica. La formazione e la certificazione delle varie parti interessate lungo la catena HRAC è certamente un elemento chiave delle nostre strategie, che possono accelerare e supportare in modo significativo l’introduzione delle alternative con basso GWP. Altri punti importanti sono le misure normative e i provvedimenti a livello politico, le sinergie tra le parti interessate, la disponibilità e la scelta delle tecnologie e la consapevolezza pubblica. Comunque, l’ostacolo più critico all’ampia adozione delle tecnologie con refrigeranti naturali è il relativamente alto costo del capitale iniziale delle tecnologie, che può/dovrebbe essere mitigato attraverso meccanismi finanziari esterni, come per esempio attraverso incentivi per i proprietari degli impianti.

dustria della pesca. Nonostante il fatto che l’uso delle tecnologie di refrigerazione sia uno degli elementi chiave della pesca globale legata al valore della catena alimentare in quanto assicura la qualità del cibo e la sicurezza alimentare, minimizza le perdite postraccolto e permette opportunità di commercio e mercato, la maggior parte dei dispositivi usati nei paesi in via di sviluppo (es. celle frigorifere, la lavorazione del pesce, gli impianti di fabbricazione del ghiaccio, le unità di refrigerazione delle navi da pesca) funzionano con una bassa efficienza energetica e alte emissioni dirette di anidride carbonica. Considerando il grande consumo di refrigeranti che riducono lo strato d’ozono e che hanno un alto GWP e la sua importanza significativa a livello economico e sociale, UNIDO ha riconosciuto l’industria delle pesca come settore di priorità per dimostrare le strategie di sviluppo sostenibile. Questi progetti di dimostrazione pilota si stanno implementando in un quadro olistico che ha come fine al tempo stesso la sostenibilità, l’efficienza e la competitività industriale. L’obiettivo finale dei progetti è quello di portare alla creazione di lavoro e generare reddito oltre quello di produrre benefici ambientali.

Bisogna identificare le strategie olistiche per i paesi in via di sviluppo I progetti UNIDO si rivolgono sempre ai settori industriali, che ricoprono un ruolo cruciale per le economie nei paesi in via di sviluppo, e il settore della pesca è uno di questi. Direttamente o indirettamente l’esistenza di milioni di persone, che interessa un vasto numero di donne e famiglie, dipende dall’in-

Progetti pilota per lo sviluppo inclusivo e sostenibile delle industrie della pesca nei paesi in via di sviluppo Attraverso progetti dimostrativi nei vari paesi (es Vietnam, Gambia), UNIDO cerca di agire come catalizzatore per l’adozione di tecnologie nuove, rispettose del clima e a risparmio energetico attraverso una combinazione siner-

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gica di misure politiche, trasferimento tecnologico e attività rivolte ad aumentare la consapevolezza. Questi progetti sono particolarmente innovativi siccome combinano varie risorse di finanziamento (es. meccanismi di finanziamento multilaterale e bilaterale, settore privato, programmi governativi, investimento delle banche) e l’interesse su questioni di sviluppo come la protezione ambientale, la sicurezza alimentare e l’apertura dei mercati. Il primo passo della strategia è quella di identificare i partners nazionali e internazionali per superare le barriere nazionali e internazionali per l’introduzione dei refrigeranti naturali. Nel caso di due progetti pilota in Vietnam e Gambia, i partners internazionali pronti a supportare i progetti da co-finanziare sono stati identificati dall’impresa (Zanotti), dal mercato e dagli esperti di politica (es. Shecco) e dagli esperti di formazione e certificazione (Centro Studi Galileo). In Vietnam il progetto, attuato in coordinamento con il Ministro delle Risorse Naturali e Ambientali, punta a promuovere la sostituzione dei dispositivi esistenti ad HCFC-22 con nuove unità che funzionano con idrocarburi come refrigeranti nelle celle frigorifere. Dopo la dimostrazione pilota della sua efficacia ai proprietari, agli operatori e ai politici, le conversioni saranno replicate e impiegate in numerosi impianti grazie a una procedura finanziaria stabilita in cooperazione con il Vietnam Evironmental Protection Fund. In Gambia, il progetto è coordinato con la Natural Environment Agency e punta a promuovere il cambiamento tecnologico attraverso la formazione tecnica dei tecnici e dei progettisti di impianti con refrigeranti naturali (idrocarburi e anche la CO2) e attraverso l’istituzione di un meccanismo di supporto tecnico e finanziario che permetta agli utenti finali di accedere alle nuove tecnologie. Attraverso il coinvolgimento attivo della Gambia Technical Training Institute (GTTI) e grazie ai corsi di formazione e certificazione supportati dal Centro Studi Galileo, i tecnici della refrigerazione saranno competenti e preparati per l’introduzione di nuove alternative con GWP ridotto, e ciò che ci si attende in seguito sarà il lancio del meccanismo di incentivo finanziario per gli utenti finali. ●


Speciale il futuro della refrigerazione e condizionamento

Lo sviluppo della catena del freddo nel settore alimentare e sanitario

INTERVISTA A DIDIER COULOMB Direttore International Institute of Refrigeration - IIR

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID 177, Bd Malesherbes - 75017 Paris Tel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

È necessario migliorare la catena del freddo per i prodotti alimentari e sanitari in tutto il mondo. Malgrado le numerose apparecchiature nei paesi industrializzati, il numero di morti e malattie è ancora considerevole e i comportamenti dei consumatori devono evolversi. Sono anche possibili risparmi energetici. Nei paesi sviluppati, la mancanza di infrastrutture è la causa delle perdite post-raccolto ed è diventato un problema di sicurezza alimentare destinato ad aumentare in futuro. L’IIR ha recentemente lanciato varie iniziative per affrontare queste sfide. INTRODUZIONE La refrigerazione è necessaria alla vita. Ogni essere vivente (batteri, piante, animali) ha una fascia di temperatura in cui può vivere. Mantenendo la temperatura ad un certo livello si preservano i prodotti alimentari e sanitari. Abbiamo bisogno di ricordare alcuni punti: • 1.600 morti all’anno negli Stati Uniti sono dovute a fattori patogeni, alme-

no parzialmente associate al controllo della temperatura e molte di più nei paesi in via di sviluppo. Secondo un report WHO (2008), dal 1930, la refrigerazione e i miglioramenti nell’igiene hanno ridotto il cancro allo stomaco dell’89% negli uomini e del 92% nelle donne negli USA. • La crescita nella popolazione globale, particolarmente in Africa e nell’Asia meridionale (9-10 miliardi nel 2050, più di 8 miliardi nei paesi in via di sviluppo). • Il 70% (adesso il 50%) avverrà nelle aree urbane (il doppio nei paesi in via di sviluppo), aumentando il bisogno della catena del freddo per via delle distanze sempre più lunghe tra il luogo della produzione e i mercati sempre più occidentalizzati (carne…). • 800.000 persone sono denutrite. • 23% delle perdite alimentari sono causate da una mancanza di refrigerazione (contro il 9% nei paesi sviluppati). • La capacità delle celle frigorifere nei paesi sviluppati è dieci volte la capacità delle celle frigorifere per abitante nei paesi in via di sviluppo. • Gli approcci a queste questioni, da parte dei paesi in via di sviluppo e di quelli industrializzati, dovrebbero essere differenti. MIGLIORAMENTI NEI PAESI SVILUPPATI È necessario migliorare sia la qualità dei prodotti attraverso la catena del freddo, grazie ai progressi avvenuti e

Articolo tratto dal 16° Convegno Europeo alle nuove tecnologie, sia la comprensione del comportamento del consumatore. Le perdite finali sono più significative nei paesi sviluppati rispetto alle perdite post-raccolto (%). È necessario ridurre anche il consumo energetico dei dispositivi lungo tutta la catena del freddo e, al tempo stesso, bisogna diminuire l’uso di gas fluorurati ritenuti potenti gas ad effetto serra. Le azioni dell’IIR sono le seguenti: a) Rivedere i bisogni e le aspettative dei consumatori e dell’industria riguardo alla refrigerazione: l’IIR ha partecipato al progetto di ricerca europeo, FRISBEE, che si è concluso ad agosto 2014. I risultati sono stati pubblicati nel database IIR Fridoc (www. iifiir.org). b) Sviluppo e diffusione di strategie di costo ottimizzato per migliorare l’efficienza energetica nei sistemi di raffreddamento nel settore alimentare e delle bevande: l’IIR ha partecipato ad un altro progetto europeo, Cool-Save, che è terminato ad aprile 2015. I risultati saranno pubblicati nel database Fridoc dell’IIR e in una guida che è già stata stampata. c) L’informazione sui bisogni della catena del freddo per i prodotti

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sanitari, siccome la maggiore parte dei prodotti farmaceutici ha bisogno di essere conservata e trasportata ad una temperatura controllata e il settore farmaceutico è raramente al corrente delle pratiche da adottare per una corretta refrigerazione. Questi prodotti per esempio rappresentano attualmente dall’1 al 2% dei volumi in Francia ma il 1020% del valore e il loro volume aumenta del 20% all’anno, in modo particolare per i prodotti di biotecnologia. Una nota informativa su questa problematica dell’IIR è stata pubblicata nel 2015. d) L’IIR ha lanciato una serie di conferenze scientifiche e tecniche sulla catena sostenibile del freddo per i prodotti alimentari e sanitari nel 2010. La prima si è tenuta a Londra a giugno 2014 e la prossima è in questi giorni organizzata a Auckland (Nuova Zelanda) ad aprile del 2016. BISOGNI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO a) L’importanza del problema La mancanza di una catena del freddo affidabile e sufficiente nei paesi in via di sviluppo, particolarmente nell’Africa Sub-Sahariana e nei paesi dell’Asia meridionale, è una delle principali cause di perdita di prodotti deteriorabili e si stima che sia il 25-30% per i prodotti animali e del 40-50% per radici, tuberi, frutta e verdure. Queste perdite non conducono solamente a modalità di sicurezza alimentare più scadenti, ma anche alla perdita di opportunità commerciali e allo spreco di risorse preziose (acqua, terra e energia) destinate alla loro produzione e a un’impronta ambientale considerevole. Inoltre, una catena del freddo affidabile ed efficiente contribuisce non solamente a ridurre queste perdite, ma anche a migliorare l’efficienza tecnica e operativa nella catena del freddo. Favorisce pertanto il rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza e promuove la crescita del mercato che stimola l’aumento della produzione (%). Sviluppare la catena del freddo potrebbe quindi essere considerato come un passo obbligatorio verso il raggiungimento della sicurezza nutrizionale e alimentare.

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Grafico 1. Distribuzione globale del consumo energetico nel settore della refrigerazione. 15,4

Settore residenziale

45,0

Settore terziario

39,6

Settore industriale

Il grafico 1 mostra le stime realizzate dall’IIR della distribuzione globale del consumo energetico nel settore della refrigerazione nei vari settori: residenziale, terziario, industriale. Il settore industriale è essenzialmente il settore dell’industria alimentare.

Grafico 2. Distribuzione del consumo energetico per i sistemi di refrigerazione (kWH/anno/procapite) tra le regioni del mondo.

Il grafico 2 mostra le differenze regionali nel consumo energetico del settore della refrigerazione, che dipende in particolar modo dai livelli di sviluppo e dalle condizioni climatiche. In base alla definizione dell’SRES Regioni del Mondo: MEA: Medio Oriente e Nord Africa NAM: Nord America LAM: America Latina e Caraibi PAO: OCSE Pacifico WEU-EEU: Europa occidentale, centrale e CPa: Asia centrale e Cina SAS_PAS: Asia del Sud- altre regioni del orientale FSU: stati indipendenti dell’Ex Unione Asia Pacifico AFR: Africa Sub-Sahariana Sovietica

L’IIR ha stimato la capacità delle celle frigorifere di 200 litri pro capite nei paesi industrializzati (con 70% dei residenti urbani) e di 19 litri pro capite nei paesi in via di sviluppo (con 50% residenti urbani), includendo i paesi

emergenti come Cina che è situata a un livello intermedio di sviluppo. Esistono statistiche più accurate, ma incomplete, in alcuni paesi che mostrano grandi differenze al loro interno: alcuni di questi paesi hanno


solamente una capacità di 2 litri pro capite nelle zone urbane. b) Azioni da adottare Le perdite alimentari aumentano le differenze di prezzo tra i produttori e i consumatori. La mancanza di una catena del freddo affidabile e sufficiente riduce le possibilità di mercato, impedisce la crescita della produzione e riduce l’accessibilità del prodotto per i consumatori e la redditività per i produttori. Lo sviluppo della logistica del freddo dovrebbe inoltre essere un elemento essenziale nelle strategie globali per lo sviluppo agricolo, la sicurezza alimentare e nutrizionale. Il costo di una catena del freddo affidabile è economicamente sostenibile se la produzione è qualitativamente e quantitativamente sufficiente. Al tempo stesso, il mantenimento dei dispositivi richiede personale qualificato la cui formazione è giustificata solamente se il numero di sistemi operativi è sufficiente per assicurarne l’utilizzo. Entrambi questi esempi mostrano che una catena del freddo dovrebbe essere integrata in multipli settori e impiegata in diverse strategie di sviluppo (agricoltura, logistica, formazione, R&D, monitoraggio, etc.) che incoraggiano i rapporti di cooperazione interprofessionale e tra pubblico e privato. Alcune strategie devono essere il risultato di conclusioni condivise tra operatori privati e pubblici, inoltre devono essere chiaramente formulate e realizzate congiuntamente. La natura e l’impatto dei blocchi allo sviluppo della catena del freddo cambia a seconda dei: – Settori (carne, frutta e verdure, pesce, frutti di mare e prodotti lattierocaseari…) – Regioni (clima, reti elettriche, infrastrutture di trasporto, distanza dai mercati, potere d’acquisto, organizzazione economica e sociale, abitudini alimentari, etc.) Se le principali caratteristiche di una catena efficiente del freddo sono simili dovunque, le strategie e i percorsi di sviluppo dovrebbero essere adattati alle diversità e capacità degli interessati privati e pubblici per i cambiamenti ed azioni. Le azioni in corso sono in collaborazione con la FAO, altre organizzazioni intergovernativa ed alcuni paesi, che

hanno seguito un seminario in Yapundé, Cameroun, nel 2012 e dovrà essere pubblicato in inglese un documento di sintesi di politica comune [versione francese]. I principi sono: – dovrebbe essere elaborato un piano di sviluppo strategico o di amministrazione per la catena del freddo e attuato nel partenariato con il settore privato; questo progetto dovrebbe essere coerente con i progetti di sviluppo in altri settori come: agricoltura, infrastrutture, industria alimentare, distribuzione, formazione, etc. – Dovrebbero essere definite le regolamentazioni e gli standard di qualità connessi alla qualità sanitaria alimentare e alla protezione ambientale. – L’applicazione degli standard e le regolamentazioni dovrebbero essere monitorate grazie a opportuni controlli di conformità, per il bene della salute pubblica, la fiducia dei consumatori e dei professionisti. – Le strutture dei corsi di formazione professionale dovrebbero essere supportate in tutti i settori interessati, particolarmente in quelli correlati alla logistica, alla manutenzione di refrigerazione, all’ingegneria e alle applicazioni. – Il passaggio tecnologico dovrebbe essere incoraggiato in vista del consolidamento delle capacità locali. – R&D si sforza di rispondere ai bisogni specifici e alle attività (come l’energia solare per esempio) dell’Africa Sub-sahariana che dovrebbero essere supportate, mentre si dovrebbe assicurare che le autorità nazionali e regionali svolgano dei ruoli complementari. – Dovrebbero essere migliorate le infrastrutture essenziali e i servizi connessi (elettricità, trasporti, mercati..) per l’attuazione effettiva e l’efficienza della catena del freddo. – Si dovrebbe elaborare un incentivo di investimento e applicarlo con il fine di promuovere investimenti e il potenziamento delle capacità nei principali sotto settori agricoli (aiuti all’acquisto di lotti edificabili, collaborazioni pubbliche e private, etc.). – Si dovrebbe puntare alla nascita delle organizzazioni professionali attorno alla catena del freddo e alla parteci-

pazione attiva nel loro funzionamento; queste organizzazioni possono funzionare come informazione attendibile e come formazione. – Canali. – Si dovrebbe avviare un dialogo interprofessionale tale da permettere una visione futura dei bisogni e dei mercati. – È consigliabile spendere un po’ di più con il fine di risparmiare maggiormente; studi preliminari prima dell’acquisto di un dispositivo, manutenzione preventiva, ottimizzazione del trasporto, condizioni di stoccaggio e gestione, rispetto degli standard e migliori pratiche, etc. – Partecipazione nella formazione professionale all’interno delle imprese; dovrebbero essere offerte e supportate in modo attivo la sensibilizzazione e la formazione continua. CONCLUSIONE Migliorare la catena del freddo nel settore alimentare e sanitario è adesso riconosciuto come un’alta priorità dalle organizzazioni intergovernative, soprattutto delle Nazioni Unite. Una priorità che bisogna considerare anche negli altri paesi, sviluppati o in via di sviluppo, è investire di più in quel settore: la sicurezza alimentare dipende dalla qualità della catena del freddo e diventerà una sfida strategica in futuro; la salute della popolazione mondiale ha bisogno anche di essere migliorata grazie a una preservazione di alimenti e prodotti sanitari. ●

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Speciale nuovi sistemi di refrigerazione

Un’alternativa agli impianti centralizzati alla luce delle stringenti normative sugli F-gas

ALBERTO CAVATORTA Refco sas – Traversetolo (PR)

Sistema di condensazione ad acqua ad anello chiuso, senza consumo d’acqua, con raffreddamento dell’acqua senza o con l’ausilio di una pompa di calore, che permette anche il riutilizzo del calore di condensazione. L’uscita di scena dell’R404A è già iniziata, anche se la data del 01-01-2020, prevista dalla normativa F-gas non è vicinissima. La disponibilità di questo refrigerante, che diminuirà per la chiusura di alcuni impianti di produzione, e la contingentazione, prevista dalla direttiva, ne faranno lievitare i costi, favorendone l’eliminazione. Ma soprattutto la spinta del mercato ad essere “green” . Si sperimentano miscele sostitutive, che però presentano alcuni inconvenienti non trascurabili, fra cui l’elevata temperatura di fine compressione, che costringe a modificare gli impianti con iniezioni di liquido sull’aspirazione. Intanto alcuni costruttori di compressori ermetici non forniscono dati sulle prestazioni dei loro compressori con queste nuove miscele sostitutive, né tanto meno alcuna omologazione. Altri costruttori non le prendono in considerazione, essendo soluzioni a vita breve. Ma alla data del 01-01-2022 si potranno usare solo gas con un GWP < 150, quindi la vera scelta da fare, che non sia una soluzione temporanea, al momento è fra l’ R290 e la CO2. D’altra parte i frigoriferi a R290 richiedono di contenere la quantità di gas sotto i 150 g e quindi usare scambiatori con tubi di piccolissimo diametro e divi-

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dere gli impianti in più circuiti separati. Oppure correlare la carica gas alle dimensioni del locale che ospita il frigorifero. Quindi non impianti centralizzati, a meno che non si voglia sottostare a numerosi vincoli. Gli impianti a CO2 in clima mediterraneo sono a ciclo transcritico, superando la temperatura dell’aria la temperatura critica del gas, con pressioni al gas-cooler di 90-130 bar e quindi con problematiche legate alla normativa PED e i relativi collaudi tramite organismo notificato. In alternativa sono impianti subcritici in cascata CO2-R134A oppure CO2-R290 abbastanza complessi. Una soluzione alternativa, che abbiamo attuato già a partire dal 2013 ed ora sta diffondendosi (vedi gruppo Epta, Arneg, AHT), è quella di dotare tutte le macchine frigorifere di un condensatore ad acqua per lo smaltimento del calore di condensazione. L’acqua viene raccolta e raffreddata in un unico circuito chiuso “idronico” o con un semplice scambiatore acqua-aria in “free cooling” oppure con l’ausilio di una pompa di calore, che ha la funzione bivalente di raffreddare l’acqua e di recuperare il calore, rendendolo fruibile in impianti di riscaldamento dell’ACS e di riscaldamento ambiente. Così ogni frigorifero a R290 può semplificare l’impianto, che rimane totalmente a bordo di ciascuna macchina, e contenere il quantitativo di gas ridotto. Per le macchine a CO2 occorre che la temperatura dell’acqua di condensazione sia mantenuta sotto i 27 °C per i cicli di refrigerazione sub-critici e

quindi meno energivori e più semplici. Nelle macchine a CO2 a bassa temperatura di evaporazione (BT) che contengano l’impianto in un singolo stadio di compressione sub-critico, occorre mantenere la temperatura di condensazione sotto i 15 °C. In entrambi i casi un anello d’acqua di condensazione, che serva tutte le macchine, sia di bassa che di media temperatura, sembra la soluzione sia per frigoriferi a R290 sia a CO2. L’acqua viene riciclata in un loop e raffreddata in free cooling per R290 oppure in un loop che sia dotato anche di chiller a pompa di calore per rendere il ciclo della CO2 sub-critico quando la temperatura dell’aria esterna superi i 25 °C, l’acqua di condensazione i 27 °C (impianti MT) oppure contengano la temperatura dell’acqua entro i 12-15°C per gli impianti in BT. Il sistema con pompa di calore fornisce l’opportunità di sfruttare il calore, innalzandone la temperatura per utilizzarlo in vari modi: riscaldamento di ambienti o riscaldamento di ACS di servizio in laboratori di preparazione dei cibi. Quindi l’impianto centralizzato tradizionale possiamo evitarlo in quanto costoso e ingombrante (la sala macchine), e deve rispettare numerose prescrizioni e vincoli: a – istallazione a norma PED (per impianti contenenti gas in pressione) in classe superiore alla 1°, con necessità di un ente di certificazione, che faccia un soppraluogo e un collaudo per ogni tipologia d’impianto; b – libretto d’impianto con quantità di


gas superiore agli equivalenti 5 tonnellate oppure 10 tonnellate (se ermeticamente sigillato) di CO2 e quindi necessità di ispezioni più volte all’anno, per il controllo di eventuali perdite di gas da parte di personale specializzato; c – necessità di avere due impianti centralizzati, nel caso si usino due o più temperature di evaporazione (bassa e media); d – impossibilità di collaudo finale in fabbrica dei frigoriferi in condizioni operative, in quanto escono dalla fabbrica non completi (manca il condensatore) e quindi vuoti di gas e vengono poi assemblati sul posto; e – necessità di doversi affidare per l’istallazione finale ad un frigorista esterno, spesso indipendente dalla casa costruttrice, che molto spesso non conosce fino in fondo le macchine e dalla cui abilità dipende il funzionamento di tutte le macchine; f – deve essere assemblato all’esterno della fabbrica, spesso in condizioni disagiate, che difficilmente consentono un lavoro preciso ed accurato … L’impianto proposto è semplice: consente di portare fuori il calore, senza dover sprecare un bene prezioso come l’acqua, mantenendo bassi costi di gestione, senza dover rinunciare a temperature di condensazione dei frigoriferi che assicurino buona resa e bassi consumi ai banchi frigo e sopratutto senza cambiare la taglia del compressore rispetto al solito per la condensazione diretta gas-aria. Inoltre: A – ogni frigorifero è un impianto completo che viene collegato plug-in e

questo dà all’insieme una flessibilità incredibile, con facilità di ampliamenti e spostamenti dei vari frigoriferi; B – non richiede nessuna certificazione PED (se non l’autocertificazione del costruttore di ogni tipologia di frigo), senza bisogno di un ente certificatore terzo, perché il contenuto di ogni singolo frigorifero rientra fra quelli esenti (PxV <limite);in ogni caso per la CO2 la certificazione è per il frigorifero omologato e non per ogni tipo di impianto centralizzato; C – nessuna necessità di controlli periodici da parte di un frigorista, per la verifica più volte all’anno delle eventuali perdite di gas (per quantitativi inferiori agli equivalenti 10 tonnelate di CO2 per ogni macchina con sistemi sigillati); D – ogni macchina è dotata di un condensatore ad acqua con ricircolo dell’acqua. Acqua che serve tutti i frigoriferi di bassa o media temperatura (quindi un impianto unico ad anello chiuso, in quanto l’acqua viene riciclata); E – finalmente ogni macchina esce dalla fabbrica completa e collaudata sino in fondo, perché dotata del proprio condensatore e quindi carica di gas; F – per il collegamento dell’impianto idronico di smaltimento di calore basta un idraulico (tecnico di più facile reperibilità sul mercato del lavoro), che segua le istruzioni e lo schema; In più: G – nessun aumento della temperatura di condensazione, anzi… nonostante l’uso di un fluido intermedio (acqua) fra il gas ed l’aria esterna, abbiamo le stesse condizioni operative della condensazione diretta ad aria e quindi gli stessi consumi di energia

CERCASI TECNICO FRIGORISTA

PER MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI GRUPPI FRIGORIFERI AD AMMONIACA E DEI CHILLERS A GAS REFRIGERANTE Requisiti: – Conoscenza teorica e pratica di funzionamento dei gruppi frigoriferi citati – Autonomia nell’esecuzione delle manutenzioni – Patentino gas tossici per ammoniaca Determinazione, capacità di lavorare in team, flessibilità oraria e buone capacità relazionali Inviare curriculum a: hr.montecchio@fisvi.com esprimendo il consenso al trattamento dei dati personali

elettrica (ad esempio una condensazione bassa a +37 °C con aria esterna a +32 °C); H – nessun consumo d’acqua e quindi nessun reintegro di acqua nell’impianto, che una volta caricato con acqua, non viene più toccato (come invece occorre fare con le torri evaporative); I – l’aggiunta di un additivo antigelo, calcolato correttamente, secondo la località e quindi la temperatura minima invernale; J – ventilatori ampiamente dimensionati, la cui velocità diminuisce automaticamente durante la notte e i periodi più freschi in modo progressivo, per contenere la rumorosità e per i bassi consumi; L – la possibilità di riutilizzare il calore di condensazione dei frigoriferi per ottenere: – Acqua calda sanitaria da usare in laboratorio o altro; – Acqua calda per l’integrazione del riscaldamento dei locali. Le pompe di calore sono mezzi efficaci per innalzare la temperatura dell’acqua prodotta, sia per l’uso sanitario che per il riscaldamento. Queste macchine sono interessanti, tanto più competitive rispetto alle caldaie tradizionali, tanto più è alta la temperatura dell’acqua da cui prelevare il calore. Noi disponiamo quindi di una favorevole occasione per risparmiare rispetto al sistema di riscaldamento tradizionale, in quanto abbiamo l’acqua riscaldata dai condensatori. La temperatura di utilizzo dell’acqua, se necessario, viene portata al livello richiesto dall’utenza, sia essa fornitura di acqua calda sanitaria, sia si tratti di impianto di riscaldamento ambiente, tramite integrazione con vari sistemi come caldaia a gas, pompa di calore elettrica o a gas. I sistemi che utilizzano per il riscaldamento dei locali acqua a più bassa temperatura, come i sistemi radianti a pavimento, a soffitto e a parete, sono i più favoriti, in quanto serve acqua a circa 34÷36 °C. La scelta dell’impianto ad anello “chiuso” in alternativa ad un impianto raffreddato con acqua di torre evaporativa ad anello “aperto”. Un raffreddamento dell’acqua tramite torre evaporativa ha i seguenti problemi:

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– necessità di un importante reintegro dell’acqua evaporata e del relativo spillamento ,per controllarne la concentrazione di calcare ed altri sali, con i relativi costi; – necessità di un impianto di addizione di anticalcare, antincrostanti ed antialghe che si formano facilmente in queste macchine; – necessità di ampi spazi e di una zona molto umida. Le temperature degli scambiatori Per mantenere la stessa temperatura di condensazione che il sistema avrebbe se funzionasse ad aria diretta, le temperature dei fluidi sono molto vicine, come si può leggere in questo esempio per R290: Condizione

Area esterna temperatura °C

Condensazione temperatura °C

1 2 3

32 35 37

37 40 42

Oppure con l’integrazione temporanea della pompa di calore per estati simili alla scorsa 2015: Condizione

Area esterna temperatura °C

Condensazione temperatura °C

4 5

38 40

40 42

Impianti centralizzati a fluido incongelabile Si può osservare che in passato impianti centralizzati ad acqua con notevoli quantità di glicole, che utilizzavano per il trasporto soluzioni “fredde”, si sono dimostrati notevolmente energivori rispetto agli impianti tradizionali, ma occorre precisare che: 1 – le concentrazioni di glicole propilenico ad anello “freddo” variavano dal 45 al

ULTIME NOTIZIE NOTIZIE DALL’EUROPA (Tratto da refripro.eu) Politica & Ambiente Stati Uniti e Canada si pronunciano a favore del phase-down degli HFC • Di comune accordo, il Presidente Barack Obama e il Primo Ministro Justin Trudeau si sono pronunciati a favore delle misure finalizzate alla riduzione dell’uso e delle emissioni di HFC a livello nazionale e internazionale. Efficienza energetica: la Commissione Europea chiede alla Spagna di osservare la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici • La Commissione Europea chiede alla Spagna di soddisfare i requisiti della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. In base a questa direttiva, gli Stati Membri sono tenuti a rispettare dei requisiti di efficienza energetica per gli edifici... Industria & Tecnologia BP investe circa 160 milioni di euro nella sostituzione del R22 • Secondo la rivista online www.coolingpost.com, BP ha deciso d’investire circa 160 milioni di euro nella sostituzione della sua installazione funzionante con il R22 di Kinneil (Scozia). Stati Uniti: 443.000 euro di ammenda per mancato rispetto della legislazione sul R22 • Due società americane (Ocean Gold Seafoods e Ocean Cold LLC) sono state condannate al pagamento di un’ammenda di 495.000 dollari per non aver rispettato la legislazione sul R22. Economia & Generalità Nuovo progetto per promuovere il rinnovamento degli edifici • BUILD UPON è un nuovo progetto nell’ambito del programma Horizon 2020. Vi aderiscono 13 paesi (Francia esclusa per il momento) con l’obiettivo di creare le condizioni ottimali per il rinnovamento degli edifici. Sono previsti più di 80 eventi nel 2016 e nel 2017 che si terranno nelle capitali e nelle grandi città europee. Mercato dei refrigeratori in Europa, Medio Oriente e Africa • Quest’anno, il mercato dei refrigeratori rappresenta 19,6 milioni di kW rispetto ai 20,4 milioni di kW dell’anno precedente. ■ I NUOVI GAS REFRIGERANTI CON GWP MINORE DELLA CO2 Un nuovo nome nel mondo dei gas refrigeranti. Chemours è stata fondata nel Luglio 2015 quando DuPont ha separato la sua sezione performance chemicals business. Il nuovo marchio si occuperà di sviluppo e commercializzazione dei nuovi refrigeranti. Il portfolio dei nuovi refrigeranti Opteon™ è basato sulla nuova tecnologia HFO (idro-fluoro-olefine) che è pronta a rivoluzionare il mercato della refrigerazione. Queste nuove molecole HFO possiedono un potenziale di surriscaldamento globale (GWP) più basso addirittura della CO2 stessa (studio basato su “Climate Change 2013: the Physical Science Basis” ’IPCC). Questi prodotti mantengono anche molte delle caratteristiche favorevoli dei vecchi HFCs (Idro fluoro carburi) garantendo quindi eccellenti performance operative senza però andare ad impattare negativamente sull’ambiente come i vecchi prodotti quali l’R404A, che posseggono GWP molto elevati. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it ■ RIDURRE I GAS FLUORURATI PER DIMINUIRE GLI EFFETTI SUL CLIMA Interessante sintesi a cura di ARPA Toscana dei dati comunicati dalle aziende europee sulla quantità di gas fluorurati ad effetto serra prodotti, importati ed esportati. Le emissioni di gas fluorurati in Europa sono cresciute di quasi il 60% dal 1990 e attualmente costituiscono circa il 2,5% delle emissioni complessive di gas serra in Europa (misurate in tonnellate di CO2-equivalente). La produzione europea di gas fluorurati ha continuato a diminuire nel 2014 per il quarto anno consecutivo dal 2011. Il calo della produzione è in gran parte il risultato di una diminuzione del 15% nella produzione di idrofluorocarburi, i principali gas fluorurati. Le importazioni di gas fluorurati sono aumentate del 90% rispetto al 2013 in termini di CO2-equivalente. L’elevato incremento delle importazioni è principalmente dovuto ad un aumento delle importazioni di idrofluorocarburi che rappresentano il 95% dell’aumento. Per avere maggiori informazioni su www.industriaeformazione.it

50% mentre gli impianti ad anello idronico “caldo” di condensazione variano dal 20 al 30% con queste differenze. 2 – gli impianti idronici utilizzano le

Concentrazione soluzione glicole % Anello caldo

Temperatura di congelamento della soluzione °C

Viscosità dinamica a 34 °C in cPoise

Calore specifico KJ/Kg°K

20 30 40

-7.6 -13 -20

1.59 1.91 2.65

4.03 3.93 3.78

Viscosità dinamica a -25 °C in cPoise

Anello feddo

45 50

32

-26 -33

105.68 139.82

3.59 3.47

soluzioni a bassa concentrazione di glicole per trasportare il fluido “caldo” e quindi sono notevolmente diverse in quanto meno viscose e più efficaci per il maggiore calore specifico. 3 – la scelta delle circuitazioni degli scambiatori, dei diametri dei tubi di collegamento in Alupex (politene reticolato e film di alluminio come barriera gas) e l’eliminazione di valvole limitatrici e di intercettazione, richiedono ad un impianto ben bilanciato una prevalenza di pompaggio molto bassa ed una spesa energetica molto contenuta. Diversamente dal passato. ●


Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria

Principi di base del condizionamento dell’aria Principali caratteristiche dei chiller 171ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOSETTANTUNESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 18 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

INTRODUZIONE Gli impianti di condizionamento centralizzati ad acqua permettono di risolvere alcune problematiche connesse all’impiego di unità per il condizionamento singole, come possono essere i sistemi split. In essi, oltre al tradizionale circuito frigorifero, vi è la presenza anche di un circuito idraulico, necessario per convogliare l’acqua allo scambiatore di calore e per veicolare tale acqua verso il luogo ove si ha la necessità di freddo. I chiller, infatti, possono essere impiegati sia per il condizionamento dei locali sia per necessità di raffreddamento di alcuni processi produttivi industriali. Anche il circuito idraulico, come quello frigorifero, richiede regolare e periodica opera di manutenzione. TIPOLOGIE DI IMPIANTI CENTRALIZZATI Per quanto riguarda le modalità di funzionamento, gli impianti centralizzati offrono tutte le possibilità che caratterizzano le altre tipologie di impianti. Essi, infatti, possono funzionare sia in modalità raffrescamento estivo, che in riscaldamento invernale. Inoltre possono consentire il recupero di calore, attraverso il riscaldamento ed il raffreddamento contemporaneo. CHILLER

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

I chiller permettono il funzionamento autonomo delle diverse unità collegate mediante la regolazione del flusso

d’acqua che transita in ogni singola unità. Il fluido termovettore è l’acqua. Questa tecnologia per il trasferimento del caldo e del freddo richiede due scambi di calore particolari, che nei sistemi ad espansione diretta non sono contemplati. Il primo scambio di calore è necessario già all’interno del chiller, in corrispondenza dell’evaporatore (di solito del tipo a piastre). Qui il refrigerante, evaporando, raffredda l’acqua che deve essere inviata alle singole utenze. Il secondo scambio avviene proprio in corrispondenza delle utenze, ad esempio nei ventilconvettori posizionati all’interno degli ambienti da climatizzare. Con tale soluzione, quindi, è necessario poter disporre di due ∆t, uno all’evaporatore (tra refrigerante e acqua) e uno all’unità singola di raffreddamento (tra acqua ed aria). Dal punto di vista energetico questo penalizza il rendimento complessivo della macchina, se non altro perché, ad esempio, comporta pressioni di lavoro dell’impianto frigorifero più basse. Come mostra la figura 1, eliminando il fluido intermedio nel caso di un impianto di raffrescamento la temperatura di evaporazione risulta essere più alta a parità di temperatura dell’ambiente raffrescato. Questo significa permettere al compressore di lavorare con rapporti di compressione più bassi e quindi di risparmiare in maniera significativa sui consumi di energia elettrica. Anche la risposta del sistema alle richieste di freddo o di caldo è diversa. L’inerzia termica dell’acqua è molto maggiore rispetto a quella di qualsiasi

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Figura 1. Confronto dei salti termici tra un sistema ad espansione diretta ed un refrigeratore d’acqua.

refrigerante. Quando si tratta di far pervenire a regime l’impianto (fase di avviamento iniziale dell’impianto), nel caso di impiego di acqua i tempi risultano maggiori rispetto a quelli necessari con un impianto ad espansione diretta. Sul lato opposto, gli impianti centralizzati ad espansione diretta rispetto ai chiller hanno lo svantaggio di richiedere cariche di refrigerante maggiori, refrigerante che risulta inoltre essere in circolo lungo tubazioni di lunghezza molto più grande. Nei chiller, il refrigerante scorre in circuiti molto brevi e confinati, mentre è l’acqua che viene inviata nelle varie unità interne per il raffrescamento ed il riscaldamento. Questo, oltre che provocare un maggior costo per la carica comporta maggiori rischi di fughe e perdite di fluido frigorifero, oltremodo più complesse da rilevare rispetto a perdite di acqua. Nell’ottica tecnologica moderna, molto attenta alle problematiche di tipo ambientale, questo fatto depone decisamente a favore dei sistemi a fluido secondario. INERZIA TERMICA DELL’ACQUA L’impiego dell’acqua come fluido vettore del calore risulta senz’altro vantaggioso nell’ottica di una riduzione della carica di refrigerante del chiller e del suo confinamento in spazi ristretti e più facilmente controllabili. Più è breve la lunghezza del circuito, minore è la probabilità di avere un elevato

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Figura 2. Circuito idraulico di un chiller con evidenziato il filtro acqua (2) posto sulla tubazione in ingresso allo scambiatore a piastre (1) che ha la funzione di raffreddare l’acqua. (da catalogo Aermec)

numero di giunzioni. Inoltre la lunghezza stessa delle tubazioni è inferiore. Due elementi che si traducono in una minore probabilità di fughe di refrigerante. D’altra parte l’uso dell’acqua introduce alcune variabili che non sono presenti negli impianti ad espansione diretta. Una delle caratteristiche dell’acqua è quella di essere un liquido che presenta un’alta inerzia termica. Questo significa che l’acqua non è in grado di riscaldarsi o raffreddarsi molto velocemente, come ad esempio fa l’aria. A

meno che non si mettano in gioco grandi quantità di energia termica, ossia che si favoriscano scambi di calore molto elevati in tempi molto stretti. Ma questo richiede di avere disponibili potenze termiche/frigorifere elevate, possibili solo se si dispone di componenti (scambiatori, compressori, ecc.) sovradimensionati. Tale caratteristica dell’acqua diventa significativa quando si avvia l’impianto, la cosiddetta fase di pull-down, ossia quella che permette di variare la temperatura esistente nel locale da clima-


tizzare per portarla al valore desiderato. Essa è maggiore oppure minore di quella esistente a seconda che si desideri riscaldare o raffrescare l’ambiente. Prima che l’aria del locale possa variare è necessario che l’acqua del circuito idronico si raffreddi (o riscaldi) e questo, appunto, richiede un certo tempo date le caratteristiche dell’acqua. Esistono comunque soluzioni tecnico/impiantistiche che consentono di attenuare fortemente questo problema. A confronto, i sistemi split o centralizzati (VRV, VRF, ecc.) che sono ad espansione diretta, risultano essere molto più pronti nella risposta, al momento della loro accensione, in quanto utilizzano come fluido termovettore il refrigerante che, di qualunque tipo esso sia, risulta avere un’inerzia termica molto minore rispetto l’acqua.

CALENDARIO CORSI MAGGIO 2016

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www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”)

INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DEL CIRCUITO IDRAULICO La presenza del circuito idraulico (vedi figura 2), che rappresenta un elemento suppletivo rispetto ai sistemi ad espansione diretta in quanto in essi non è presente, richiede opportune attenzioni sia in fase di installazione che in fase di manutenzione periodica del chiller. Il problema delle possibili impurità presenti nell’acqua richiede l’installazione di un filtro adeguato. Esso non deve provocare eccessive perdite di carico e deve essere in grado di fermare la maggior parte delle impurità presenti. Generalmente è costituito da una rete a maglia con dimensioni di ogni singola maglia inferiore al millimetro. Tale filtro va pulito periodicamente con una frequenza che non è possibile stabilire a priori ma che va stabilita in base alle caratteristiche dell’acqua impiegata. Se tale manutenzione non viene eseguita si ha il serio rischio che la portata di acqua attraverso lo scambiatore diminuisca progressivamente nel tempo e quindi che vengano penalizzati gli scambi di calore con conseguente riduzione della resa frigorifera. Nei casi più estremi si può anche verificare l’intervento delle protezioni che bloccano il funzionamento dell’impianto. ●

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Speciale nuovi componenti

La riduzione del consumo energetico e della carica di refrigerante con gli scambiatori di calore a basso impatto ambientale STEFANO FILIPPINI, UMBERTO MERLO, DAVIDE MADDIOTTO LU-VE

Articolo tratto dal 16° Convegno Europeo Negli ultimi anni sta diventando molto importante la ricerca di soluzioni volte alla riduzione del consumo energetico ed alla diminuzione della carica di refrigerante nei circuiti degli impianti di raffreddamento. Questo articolo si concentra su due soluzioni recentemente sviluppate da LU-VE. La prima si applica ad aero-evaporatori per celle frigorifere; essa consiste in un innovativo sistema di controllo che può essere installato a bordo dell’unità di raffreddamento stessa ed è quindi in grado di funzionare correttamente in ambienti freddi (fino a -30 ° C), umidi e con la presenza di ghiaccio. Questo controllore aziona la valvola di espansione elettronica che alimenta l’unità di raffreddamento stessa. Il sistema combina l’efficienza della valvola elettronica con la semplicità di una soluzione plug-and-play, da cui deriva il suo nome, PLUG&SAVE. Avere un sistema già montato semplifica notevolmente l’installazione, facilita la costruzione dell’impianto e promuove l’uso di valvole elettroniche che permettono una riduzione del consumo energetico; infatti, la maggiore precisione della valvola permette che il surriscaldamento dell’evaporatore sia contenuto e quindi di aumentare la temperatura di evaporazione, mentre l’ampio campo di funzionamento della valvola permette di lavorare con una condensazione flot-

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tante riducendo la temperatura di evaporazione nei periodi freddi. La seconda soluzione, invece, si applica soprattutto ai condensatori. Questo documento presenta i risultati dello sviluppo di una nuova e compatta geometria tubi-alette, 20x17.32mm. La tecnologia utilizza tubi di rame di 5,0 millimetri di diametro ed alette intagliate. In primo luogo, il processo di sviluppo del profilo delle alette e la definizione della nuova generazione di tubo scanalato sono illustrati; la base di sviluppo è l’analisi CFD in grado di trovare il compromesso ottimale tra diversi parametri geometrici per massimizzare il coefficiente di scambio termico di calore e minimizzare la perdita di carico lato aria. I risultati teorici sono stati confortati da una vasta campagna di test sperimentali. Questo intenso studio ha portato alla progettazione di un prodotto con bassi costi del ciclo di vita e con una ridotta carica di fluido refrigerante, come richiesto dalla corrente rigorosa normazione europea. L’articolo mette a confronto la nuova geometria e tecnologia ideata da LU-VE con invece la tradizionale con scambiatore di calore con tubo alettato con la geometria 25x21.65 metri e 9,52 millimetri di diametro tubi in rame e con scambiatore di calore Micro Channel con tubi di alluminio estrusi e alette corrugate. SISTEMA PLUG&SAVE PER VALVOLE DI ESPANSIONE ELETTRONICHE Negli ultimi anni le valvole elettroniche stanno aumentando di molto la loro diffusione nel campo della refrigerazione,

tuttavia il loro potenziale è ancora in parte inespresso, basti pensare che al giorno d’oggi ancora molti installatori si affidano alla tradizionale valvola di laminazione termostatica, nonostante i vantaggi garantiti da questo tipo di valvola siano molteplici soprattutto per quanto concerne le prestazioni energetiche degli impianti. Tra questi vantaggi possiamo citare senz’altro la possibilità di avere una condensazione del tipo flottante in grado di adattarsi al meglio alle condizioni ambientali, questo permette al ciclo di portarsi ad una pressione di condensazione inferiore qualora la temperatura ambiente si allontani dalle condizioni di progetto (in genere le più gravose), portando ad una diminuzione del lavoro di compressione e quindi ad un aumento del COP del ciclo. A riprova di ciò in Figura 1 viene presentata una prova relativa ad una cella per la conservazione della carne, nella quale sono state testate sia valvole di tipo standard che valvole di tipo elettronico di tipo proporzionale. Come è evidente dal grafico, che presenta le stagioni durante le quali le temperature ambiente sono più basse, la possibilità di utilizzare un sistema di condensazione flottante porta ad una drastica riduzione dei consumi energetici, che si assesta nel caso studiato al 25%. Oltre a questo vantaggio, la valvola elettronica consente di avere un controllo del surriscaldamento più preciso, permettendo di alzare la temperatura di evaporazione. Infine una valvola elettronica presenta un campo di lavoro molto più ampio e una capacità di


adeguarsi alle variazioni del carico molto superiori, il che porta a ridurre il tempo di messa a regime della cella (pull-down), ovvero migliora la capacità di raffreddare in breve tempo le derrate alimentari da conservare. Per queste ragioni LU-VE ha sviluppato (con l’ausilio di CAREL S.p.a.) un sistema innovativo denominato PLUG&SAVE che prevede il montaggio della valvola e del controllore direttamente a bordo dell’evaporatore per celle frigorifere. Il sistema è piuttosto semplice, come può essere osservato dalla Figura 2 esso è composto dalle seguenti parti: 1. controllore: innovativa scheda elettronica realizzata con tecnologia overmoulding per poter lavorare in ambiente umido e con ghiaccio fino a -30 °C; la scheda gestisce tutti i parametri della valvola e contiene dei programmi preimpostati per il funzionamento su evaporatore da cella, minimizzando le operazioni di messa in esercizio in campo; 2. sensore di temperatura e pressione: entrambi da porre in corrispondenza del collettore di uscita dall’evaporatore permettono la valutazione del grado di surriscaldamento; 3. valvola elettronica di tipo proporzionale. Il sistema è molto semplice da installare così come è semplice eseguire tutti i cablaggi necessari, bisogna infatti ricordare come la scheda sia alimentata direttamente dalla rete a 230V, senza necessità alcuna di un trasformatore ausiliario. Inoltre il settaggio del dispositivo è molto semplice: basta infatti definire il tipo di fluido (all’interno del controllore è presente un database di 24 fluidi diversi) ed il sistema è completamente funzionante. Inoltre è previsto un cavo “Modbus” per permettere un’ulteriore comunicazione con un eventuale sistema di supervisione e controllo. NUOVA GEOMETRIA CON TUBO DA 5mm Sempre nell’ottica di limitare l’impatto ambientale nell’ambito della refrigerazione, di grande importanza è la riduzione della carica di refrigerante negli impianti; siccome gli scambiatori di calore sono in genere quei dispositivi nei quali si trova la maggior parte di

Figura 1. Confronto tra valvola termostatica e valvola tradizionale, consumi invernali.

Figura 2. Schema del sistema PLUG&SAVE.

fluido diventa importante sviluppare delle unità che abbiano un volume interno il più basso possibile al fine di diminuire appunto la carica. LU-VE è stata la prima società a proporre una geometria con tubo diametro 5mm. La geometria è caratterizzata da alette intagliate e da tubi micro-alettati (che incrementano la superficie interna del tubo) al fine di avere delle prestazioni di scambio termico molto elevate. Inoltre il collettore può essere scelto a piacimento senza particolari limitazioni meccaniche, di conseguenza il volume dello scambiatore può essere ridotto grandemente. Infatti come si osserva dalla Tabella 1, il volume dello scambiatore e quindi della carica di refrigerante è molto minore per la nuova soluzione rispetto a quella stan-

dard con tubo da 9,52 mm di diametro e è leggermente inferiore a quella di uno scambiatore realizzato con tecnica Micro-Channel avente pari potenza e pari dimensioni esterne. Per lo sviluppo della nuova soluzione si è fatto largo uso della fluidodinamica computazionale (CFD); se infatti nel passato la definizione delle principali caratteristiche degli scambiatori erano basate soprattutto su un’ottimizzazione tecnico-economica e su prove sperimentali al giorno d’oggi non si può più prescindere da uno studio dettagliato della fluidodinamica soprattutto quando la geometria dell’aletta comincia a diventare complessa come nei casi in esame (presenza di microintagli). L’approccio CFD utilizzato in LU-VE è stato validato su un’intensiva

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Figura 3. Nuova geometria sviluppata da LU-VE.

Tabella 1. Confronto tra soluzione standard LU-VE, Micro-Channel e tubo da 5mm.

Tabella 2. Confronto tecnologia tra la soluzione LU-VE e Micro-Channel.

Figura 4. Campo di temperature e linee di flusso lungo l’aletta di scambio termico.

fronta direttamente con gli scambiatori realizzati integralmente in alluminio con la tecnologia “Micro-Channel”. A fianco viene riportato un confronto tecnologico fra le 2 soluzioni. Come si evince dalla Tabella 2, i vantaggi principali del tubo da 5 mm (“Minichannel” in rame-alluminio rispetto al “Microchannel” di solo alluminio) sono legati soprattutto al minor sporcamento, alla maggior flessibilità della produzione, ed alla miglior affidabilità. Infine, come ultima cosa, va ricordato come questa soluzione si adatta molto bene ai fluidi naturali come la CO2 (che essendo caratterizzata da perdite di carico molto basse non soffre molto utilizzando un tubo di piccolo diametro) ed agli idrocarburi che per ragioni di carica massima di refrigerante (legata alla loro infiammabilità) necessitano di volumi i più piccoli possibile. CONCLUSIONI

campagna sperimentale, in questo modo i risultati dei modelli numerici sono molto affidabili ed in grado di descrivere con un buona accuratezza le prestazioni degli scambiatori di calore. Più di 30 soluzioni sono state testate a livello numerico, cambiando per esempio il numero di intagli ed il disegno del pattern intagliato: una volta fatta una prima scrematura si è passati all’analisi sperimentale (basata su prove al tunnel) al fine di ottenere un’ulteriore validazione delle prestazioni della batteria di scambio termico. Sono state indagate poi le pre-

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stazioni a diversa spaziatura delle alette ed a diverso spessore delle alette al fine di ottenere una migliore caratterizzazione dello scambiatore. Oltre all’analisi delle prestazioni dello scambio termico e della fluidodinamica esterna tramite prove al tunnel batterie ed alla CFD sono state testate diverse tipologie di tubo, in particolare non ci si è fermati alle tipologie di tubo presenti sul mercato ma si è cercato di andare verso delle soluzioni ottimizzate, ovviamente lo studio ha coinvolto in primis anche il fornitore del tubo. Questo genere di soluzione si con-

In questo articolo sono state delineate le strategie di LU-VE per la produzione di scambiatori a basso impatto ambientale: la prima consiste nell’utilizzo del sistema PLUG&SAVE a valvola elettronica che permette un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’impianto grazie al miglior controllo del grado di surriscaldamento e della temperatura di condensazione; la seconda consiste invece nell’introduzione della tecnologia “Mini-Channel” che permette una diminuzione della carica di refrigerante e che si accompagna ottimamente all’utilizzo dei fluidi naturali caratterizzati da un minor GWP. ●


Speciale per i soci ATF

Qualità di installazione di condizionatori a finestra e split

Tratto da “Good Practices in Installation and Servicing of Room Air-conditioners” Rolf Huehren (a destra) e Rajendra Shende in missione a Casale Monferrato.

Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH incaricata dal German Federal Ministry for Economic Cooperation and Development (BMZ).

L’ implementazione di corrette pratiche di installazione è molto importante, poichè ha una grande portata sul funzionamento effettivo dei condizionatori d’aria. Un’installazione non corretta può portare a notevoli sprechi energetici, scarsa circolazione d’aria e problemi di manutenzione. Molti studi hanno dimostrato che l’installazione non corretta dei condizionatori d’aria riduce la loro capacità ed efficienza di oltre il 20%. Un’appropriata installazione del condizionatore è una pratica importante per mantenere il sistema di raffreddamento economico, efficiente e confortevole. SICUREZZA GENERALE PER L’INSTALLAZIONE Il tecnico deve imparare a seguire le buone pratiche di sicurezza e manutenzione durante l’installazione di condizionatori d’aria. Dovrebbe essere obbligatorio che solo tecnici qualificati, specializzati ed esperti (ndr quindi in possesso del Patentino Frigoristi) si occupino dell’installazione di condizionatori. Durante l’installazione bisogna seguire tutte le norme di sicurezza; ad esempio l’utilizzo di adeguate connessioni elettriche, lo spegnimento dell’alimentazione principale durante il lavoro sul sistema, la messa a terra del condizionatore d’aria come da codice, evitare di installare condizionatori d’aria nei pressi di una fonte di calore, il controllo sulle possibili perdite di refrigerante, la pulizia prima e dopo il posizionamento, lavorare in zone areate, non lasciare componenti all’interno del condizionatore d’aria. MACCHINARI E ATTREZZATURE PER L’INSTALLAZIONE Set minimo di strumenti e attrezzature necessarie per l’installazione di condizionatori d’aria: 1. Set di cacciaviti 2. Cacciavite a stella punta Phillips 3. Coltellino e spellafili 4. Metro d’acciaio 5. Livella 6. Seghetto

7. Punte principali per trapanatura 8. Martello 9. Trapano 10. Tagliatubi 11. Svasatore 12. Piegatubi 13. Chiave dinamometrica 14. Chiave regolabile 15. Alesatore (per sbavatura) 16. Nastro isolante (termico) per refrigerazione 17. Puntali e connessioni per il collegamento di cavi elettrici 18. Stucco 19. Morsetti o selle per proteggere le tubazioni del refrigerante 20. Termometro 21. Multimetro o Tester a morsetti o Tester a pinza 22. Manometro 23. Tester a pinza 24. Multimetro a pinza 25. Recuperatore 26. Saldatrice 27. Pompa da vuoto PRESA DI CORRENTE Prima di cominciare l’installazione del condizionatore d’aria, le connessioni elettriche devono essere controllate per verificare la corrente nominale, il voltaggio e i collegamenti di fase su prese elettriche devono essere verificati come mostrato in Figura 1. Il tecnico deve garantire l’adeguata messa a terra secondo le norme nazionali.

Figura 1 – Controllo prese elettriche

GIZ non si assume responsabilità su quanto scritto, tradotto o azioni intraprese dai lettori o utilizzatori.

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INSTALLAZIONE DI CLIMATIZZATORE A FINESTRA Posizione Per l’installazione di condizionatori d’aria a finestra (WAC), la posizione dovrebbe essere scelta in base alle dimensioni del telaio. La distanza del lato inferiore del condizionatore dal pavimento, deve essere superiore a 1000 mm. La distanza del lato superiore del condizionatore dal pavimento non dovrebbe essere più di 2000 mm

Apertura del telaio deve essere (b x a) Altezza x Larghezza = (altezza x larghezza di condizionatore d’aria) + 2-4 mm, c = 250 mm (min), d = 1000 mm (min) e e = 500 mm (min)

Figura 2 – Selezione di una corretta posizione

Il dispositivo WAC deve essere posto ad almeno 1.500 millimetri da altri dispositivi elettronici (ad esempio, TV) per evitare l’interferenza delle onde, lontano da fonti di calore per ridurre al minimo l’aggiunta di calore e in una parete di spessore minimo di 250 mm . Dovrebbe essere sicuro per i bambini e privo di umidità. La parte esterna del condizionatore dovrebbe essere posta all’ombra. Altre dimensioni e capacità dei condizionatori d’aria, con tolleranza per gli spazi aperti, sono riportati nella Figura 2. Passi per l’installazione di dispositivi condizionatori a finestra Il tecnico deve seguire la procedura di installazione come da libretto del produttore. Di seguito sono riportate le linee guida e istruzioni di lavoro per tecnici: 1. Posizionare l’unità tolta dal suo imballo in modo sicuro, con i suoi accessori, sul tavolo di lavoro. 2. Togliere la griglia e il filtro. 3. Rimuovere i fissaggi dal mobile di sostegno. 4. Estrarre l’unità base mobile. 5. Installare l’armadio inclinato all’indietro / leggermente verso l’esterno, 4 - 6 mm (per agevolare lo scarico) 6. Praticare 8 fori di 6 mm di diametro sul telaio di legno. 7. Fissare l’armadietto esterno saldamente al telaio di legno. 8. Se necessario, applicare grasso al fondo della base e ai canali. 9. Inserire la base nel mobile esterno con adeguata cura di tutti i tubi. 10. Verificare che tutti gli accessori siano montati e consegnare il materiale rimanente al cliente. 11. Creare una unità unica come indicato nel manuale del condizionatore d’aria in fase di installazione. 12. Inserire l’isolante termico tra il mobile esterno e il telaio di legno.

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13. Garantire che l’unità sia installata correttamente e pulita. 14. Montare i blocchi antifurto, se forniti insieme al condizionatore d’aria. 15. Montare dall’esterno il filtro, la griglia e il tubo di scarico alla base. 16. Collegare il cavo di alimentazione alla presa di corrente e accendere l’unità di alimentazione elettrica. 17. Impostare il pannello di controllo come desiderato e avviare il condizionatore d’aria. 18. Avviare il condizionatore d’aria per circa 20-25 minuti. 19. Mostrare l’uso effettivo e i benefici e spiegare le caratteristiche del climatizzatore al cliente. 20. Compilare i documenti di garanzia forniti con il condizionatore d’aria. 21. Registrare tutte le osservazioni in un rapporto e riempire la lista di controllo. 22. Congedarsi dal cliente e dal luogo con tutti gli attrezzi. Perdite d’aria Per evitare la fuoriuscita di aria, gli spazi tra le porte e finestre e intorno all’unità esterna del condizionatore a finestra, devono essere riempiti con materiale isolante. Tutti gli spazi devono essere sigillati. Il tecnico deve assicurarsi che non rimangano spifferi nella stanza. INSTALLAZIONE CONDIZIONATORI D’ARIA SPLIT Nel caso di condizionatori split l’evaporatore è situato più in alto in confronto ai condizionatori a finestra. L’aria fredda ha maggiore densità dell’aria calda. L’aria che entra in contatto con la serpentina dell’evaporatore viene raffreddata e l’aria raffreddata essendo di maggiore densità, scorre verso il basso verso il pavimento. L’aria calda si alza siccome è più leggera del resto dell’aria nella stanza. Questo fenomeno viene mostrato in figura 3

Figura 3 – Corretta posizione per condizionatori d’aria split

Posizionamento per unità interna (IDU) Per una installazione di qualità dell’unità interna, è necessaria una parete resistente lontana da fonti di calore o correnti d’aria. Nessun ostacolo dovrebbe essere posto alla circolazione dell’aria. Ci dovrebbe essere uno spazio adeguato, più di 150 mm , intorno alla unità interna. La distanza tra il soffitto e l’unità interna dovrebbe essere di più di


Più di 6 cm

Più di 5 cm

Più di 5 cm

Più alta dell’altezza degli occhi

3. Aprire il coperchio del foro del tubo di plastica in modo adatto secondo la direzione di scarico. 4. Praticare un foro di 70 o 100 mm di diametro per rispettivamente unità di 1,0 TR e 2.0 TR di potenza (ndr 1 TR equivale a 3,5 kW) per tubi e cavi. 5. I fori devono essere leggermente inclinati, 4 - 6 mm verso il lato esterno. 6. Eseguire il foro del tubo sul lato destro o sinistro della piastra di installazione secondo la linea di scarico. 7. Utilizzare un condotto speciale per permettere ai tubi di scivolare fuori senza problemi.

Figura 4 – La corretta posizione per l’unità interna (IDU) Fissare la stringa al foro centrale

50 mm nel caso di condizionatore ad aspirazione frontale o design a griglia e di più di 150 mm nel caso di aspirazione dall’alto o design a pannello piatto. Per lo scarico, il tubo deve avere una pendenza verso l’esterno della parete. Dovrebbe essere posizionato lontano da materiali infiammabili e con curvature e gomiti minimi dei tubi. Un foro deve essere praticato nel muro per il tubo di scarico, i tubi del refrigerante e il cavo elettrico, tenendo in conto tutti gli aspetti menzionati. Posizionamento dell’unità esterna (ODU) Per un’installazione di qualità dell’unità esterna, è necessaria un montaggio solido lontano da fonti di calore. Non ci dovrebbero essere ostacoli alla circolazione dell’aria. Lo spazio intorno all’unità esterna deve essere superiore a 150-250 mm nella parte posteriore e superiore a 1500 mm nella parte davanti dell’unità. Deve essere collocata lontano da materiali infiammabili. Una zona ombreggiata sopra l’ unità esterna, migliorerà le sue prestazioni. Evitare di installare l’unità esterna in un luogo esposto ad atmosfera salata. Il tubo dovrebbe avere una quantità minima di curve e raccordi.

Almeno 60 mm

Piombino 70-100 mm

70-100 mm

Figura 6 – Installazione di IDU

Installazione di Unità esterna ODU Le seguenti istruzioni devono essere seguite durante l’installazione dell’Unità esterna ODU: 1. Assicurarsi che la base per l’installazione della unità esterna sia solida. 2. Nel caso il luogo si trovasse esposto a vento forte, o in alta quota, installare la ODU longitudinalmente lungo la parete, utilizzando un riparo per proteggere il funzionamento del ventilatore. Assicurarsi che non faccia entrare aria nell’unità ODU. Scegliere un luogo per l’unità ODU che sia di facile accesso sia per l’installazione che per la manutenzione futura. 3. Se il drenaggio funziona male, o se l’acqua tende ad accumularsi vicino all’unità esterna, posizionare l’ODU su un blocco di cemento o su di una piattaforma rialzata, se possibile. 4. Se l’unità esterna vibra troppo, regolare l’angolo delle gambe di installazione. Nel caso in cui l’unità si possa inclinare o cadere, ancorare con un bullone di 8mm di diametro.

Figura 5 – Distanze corrette per l’unità esterna

Installazione di unità interne IDU Di seguito sono riportati i passaggi per l’installazione della unità interna IDU: 1. Allineare la piastra di montaggio alla parete orizzontale e contrassegnare i punti per gli elementi di fissaggio. Utilizzando la livella a bolla segnare la linea verticale centrale. 2. Praticare fori di 6 mm nei punti segnati, inserire guaine / prese e montare la piastra di montaggio con otto viti.

Figura 7 – Installazione di ODU

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Installazione di tubi per split Di seguito sono riportati i passaggi per l’installazione dei tubi del refrigerante. Il tecnico deve seguire la procedura per l’installazione dei tubi senza alcuna variazione. 1. Fare un buco di 70 -100 mm di diametro nel muro (Sx o Dx) per far passare i tubi, il tubo di scarico e i fili. 2. Misurare la distanza tra l’unità di installazione interna ed esterna, incluse tutte le curve. 3. Tagliare i tubi un po’ più lunghi della distanza misurata. 4. Rimuovere le sbavature dai bordi dei tubi tagliati. 5. Rimuovere il dado svasato dalla fine del tubo. 6. Allargare le estremità dei tubi, dopo aver inserito i dadi svasati. 7. Nastrare la porzione svasata per proteggerla da polvere o danneggiamenti. 8. Allineare i centri di entrambe le svasature sia all’unità esterna che a quella esterna. Stringere i dadi svasati. 9. Isolare tutti i tubi refrigerante per migliorare le prestazioni e fare vuoto ai tubi fino a 500 micron. 10. Collegare il tubo di scarico e prolungarlo con un tubo rigido, se necessario. 11. Isolare il tubo per lo scarico collocato all’interno. Il tubo di scarico deve essere inclinato verso il basso. 12. Rimuovere i filtri e versare l’acqua nella vaschetta di scarico per confermare che il flusso dell’acqua sia regolare. Per collegare l’unità interna e quella esterna con il compressore, è necessario un tubo di rame. Se l’altezza tra IDU e ODU è di circa 3 m, allora la lunghezza del tubo deve essere di 5 m, e quando l’altezza è di 7 m, allora la lunghezza dovrebbe essere 10 m (32,8 piedi). Nell’installazione vengono utilizzati vari codici colore per i tubi che trasportano liquidi o refrigerante gassoso e tre cavi elettrici con anima. È indispensabile che il tubo di scarico sia inclinato in modo che la condensa dreni all’esterno. Nel caso di un tubo di scarico posizionato come un sifone, la condensa non scorrerà. Applicare la giusta torsione ai dadi svasati. Applicando una eccessiva stretta ai vasi svasati si potrebbe rompere il tubo con conseguenti perdite. Installazione dei collegamenti elettrici di alimentazione ai condizionatori split Il tecnico deve seguire le istruzioni / linee guida e la procedura fornita dal produttore originale dei condizionatori d’aria: 1. Tagliare il cavo elettrico di 1500 mm più lungo della lunghezza del tubo. 2. Garantire il rispetto dei codici colore dei fili e utilizzare solo fili consigliati. 3. Fare riferimento allo schema elettrico di serie incollato sull’unità (IDU e ODU). 4. Assicurarsi che la messa a terra prevista sia nel luogo appropriato. 5. Non permettere che il cablaggio elettrico venga a contatto con i tubi del refrigerante, il compressore o altri componenti del climatizzatore 6. Collocare le batterie nel telecomando, se necessario. 7. Aprire le valvole per consentire il flusso di refrigerante nel condizionatore.

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8. Collegare il cavo di alimentazione alla presa di corrente e accendere l’alimentazione elettrica dell’unità. 9. Impostare il pannello di controllo come desiderato e avviare il condizionatore d’aria. 10. Permettere all’aria condizionata di funzionare per circa 20-25 minuti. 11. Fare una dimostrazione per un uso efficace. 12. Compilare i documenti di garanzia del condizionatore d’aria. 13. Registrare tutte le osservazioni in una relazione e riempire la lista di controllo per completare l’installazione. 14. Prima di lasciare il sito, raccogliere tutte le cose. Supplemento quantità refrigerante per SAC La quantità di refrigerante specificato dal produttore può non essere sufficiente se la distanza tra l’unità interna e quella esterna è diversa / maggiore di quanto suggerito dal produttore. Di solito la lunghezza standard del tubo è di soli 4 m. La quantità di carica aggiuntiva di refrigerante/gas varia con la lunghezza e il diametro del tubo del refrigerante. Come è calcolata la quantità di refrigerante aggiunta? Per diametri 6,35 mm (1/4”) di tubo di liquido e 12,7 mm (1/2”) di tubo per gas con un lunghezza totale di 15 m, la carica aggiuntiva sarà di circa 256 g di HCFC-22 (ndr. fare riferimento al costruttore per gli altri refrigeranti R32 o R410a). Il tecnico deve utilizzare la tabella data qui sotto. In alternativa, bisogna contattare gli OEM, consultare i loro manuali di servizio indicati per questo scopo. Tabella 1 – Supplemento quantità refrigerante Diametro tubo gas 12.7 mm (1/2”) 15.87 mm (5/8”) 19.05 mm (3/4”)

g/m 2,27 4,11 5,58

Diametro tubo liquido g/m 6.35 mm (1/4”) 21,38 7.94 mm (5/16”) 37,16 9.52 mm (3/8”) 58,06

Valvole di servizio per condizionatori split I diagrammi di una valvola a due vie usati dal lato liquido e una valvola a tre vie utilizzato sul lato del gas sono illustrati nella Figura 6.8. Il tecnico deve eseguire i collegamenti dei tubi con le valvole come mostrato nella Figura 8 al momento dell’installazione dello split. Utilizzare le chiavi corrette e non uno strumento qualsiasi. Qui, una valvola a tre vie può essere utilizzata per lo scarico e/o la ricarica del gas. Coperchio della valvola Chiave esagonale (4 mm) Per unità esterna

Per unità esterna Posizione aperta Posizione chiusa Per la connessione delle tubature

Piedino Per la connessione delle tubature

Dado svasato

Posizione aperta Posizione chiusa

Coperchio Porta di della porta servizio di servizio Dado svasato

Figura 8 – Valvole a due e tre vie


Verifica post-installazione Quanto segue è un questionario per la valutazione del lavoro svolto: 1. Il condizionatore è stato installato in modo sicuro? 2. C’è abbastanza spazio come previsto intorno alla unità interna IDU e all’unità esterna ODU per garantire le migliori prestazioni? 3. C’è qualcosa che ostacola la circolazione dell’aria? 4. Tutti gli spazi intorno all’unità sono stati riempiti con isolante termico? 5. Si è presa cura di evitare eventuali lamentele da parte dei vicini a causa di vibrazioni e gocciolamento di acqua? 6. I fili elettrici sono stati utilizzati come da richiesta? 7. Il filo di messa a terra è collegato correttamente alle unità? 8. La tensione di linea e la fornitura di corrente sono quelle specificate? 9. Garantire l’assenza di perdita di refrigerante. 10. Controllare le operazioni del pannello di controllo elettronico ed elettrico. 11. È stata annotata la temperatura dell’aria di andata e di ritorno? (La differenza deve essere 10-12 °C). 12. Il flusso di scarico acqua scorre senza intoppi? 13. Il cliente è stato informato riguardo alle prestazioni alla manutenzione, alla pulizia del filtro e della griglia anteriore? RAPPORTO DI INSTALLAZIONE Il tecnico deve compilare il rapporto di installazione seguendo, come esempio, il formato dato qui sotto. Il tecnico deve imparare tutte le procedure per una corretta installazione di condizionatori d’aria e acquisire le migliori competenze per l’installazione. Il rapporto è la prova del buon lavoro eseguito e un riferimento per il futuro. Nome della Società di Installazione:

I materiali a memoria di forma. Una nuova rivoluzione per la refrigerazione? Il meccanismo è semplice ma interessante. Sfruttare la potenzialità dei materiali a memoria di forma per produrre calore da usare per il raffreddamento. I materiali a memoria di forma sono dei filamenti in nichel titanio che una volta deformati tornano autonomamente alla forma iniziale. Questa sollecitazione attiva il meccanismo. Potrebbe essere una grande rivoluzione nel settore? A quanto affermano i professori Stefan Seelecke e Andreas Schütze (Università del Saarland) e da Gunther Eggeler e Jan Frenzel (Ruhr University di Bochum) parrebbe di sì. I ricercatori sono partiti dai nostri muscoli per analizzare questa strana lega nichel titanio che produce calore. La ricerca, finanziata dalla Fondazione per la ricerca tedesca con circa 1 milione di euro di investimento, ha dato ottimi risultati sino ad oggi. Tutti i processi di raffreddamento analizzati non richiedono utilizzo di refrigeranti e hanno un impatto energetico bassissimo se confrontati con le tecnologie oggi disponibili. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Dati elettrici Alimentazione elettrica (tensione): Lettura Complessiva Ampere: Assorbimento di corrente del compressore: Altre esecuzioni per messa in servizio del sistema (Scatola di controllo per il completamento)

Nota: utilizzare solo strumenti corretti e affidabili / Attrezzature per la messa in servizio del sistema Controllare la Funzione del sistema AC compresa verifica delle prestazioni

Indirizzo:

Controllare il sistema AC per perdite di refrigerante

Numero di telefono:

Controllare che i collegamenti elettrici siano saldi

Nome del tecnico:

Verificare che il condensatore di scarico acqua sia corretto e effettuare lo scarico

Nome del cliente:

Controllare l’isolamento dei tubi del refrigerante e dei collegamenti rapidi

Indirizzo:

Controllare che le ventole del condensatore ed evaporatore siano liberi

Numero di telefono:

Controllare il funzionamento del sistema (interno / esterno) su Rumore Operativo Anormale

Installazione / Dati dispositivo:

Pulire i componenti del sistema compreso il filtro dell’aria (se indicato)

N° di modello:

Sr. N°:

Data di installazione / Riparazione:

Tempo:

Nome Refrigerante / Tipo:

Quantità di refrigerante in g:

Pressione di aspirazione:

Pressione di scarico:

Temp aria che entra condensatore:

Temp. aria in uscita condensatore:

Temp aria che entra nell’evaporatore: Temp. aria in uscita dall’evaporatore: Lunghezza totale di tubi di rame:

ULTIME NOTIZIE

Controllare il display del telecomando Istruire Utente del sistema AC

Firma Società e Data:

Firma Cliente e Data:

Altezza di installazione:

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Speciale controllo delle fughe di refrigerante

Linee guida per la scelta del sistema di rilevazione perdite adatto all’applicazione MAURIZIO RONCORONI, NICCOLÒ RONCORONI TDM

RILEVAZIONE DEI DIVERSI GAS REFRIGERANTI Generale Quando si parla di monitoraggio di gas pericolosi, è fondamentale per l’utente, adottare misure che mettano in sicurezza il personale e l’ambiente. Un adeguato controllo e la supervisione dei locali sono quindi essenziali. AMMONIACA (NH3) L’ammoniaca è un refrigerante comunemente utilizzato nei grandi impianti; poiché alte concentrazioni di questo gas possono essere letali per gli esseri umani, l’ammoniaca è trattata con grande rispetto. Nella maggior parte dei casi il principale scopo di un sistema di rilevazione gas è quello di attivare un allarme di emergenza. L’allarme deve portare ad azioni che garantiscano l’incolumità delle perso-

Gas OEL (TWA-8h) Breve periodo (STEL) NH3 20 ppm 50 ppm Livello di allarme suggerito Pre-allarme - C Allarme - B Blocco - A

Ammoniaca 50-150 ppm 200-500 ppm > 2000 ppm

Fonte: basato sulla normativa italiana

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Concentrazione Gas in ppm

Impatto sull’uomo privo di protezioni

5

Dipende dalla temperatura, più facile da rilevare a basse temperature e in ambienti asciutti

20

La maggior parte sente l’odore

Esposizione illimitata in certi Paesi

50

L’odore è molto forte, chi non ne è abituato cerca di andarsene

Limite di 8h/giorno è permesso in molti Paesi

100

Non stare più del necessario

300

Nessun effetto negativo su persone sane, può provocare panico tra la gente non abituata all’ammoniaca Personale esperto lascia l’area

400-700

Irritazione immediata degli occhi e delle vie respiratorie

In circostanze normali nessun danno ad un esposizione fino a 30 min.

1.700

Tosse, spasmi alle corde vocali, irritazione al naso, agli occhi e alle vie respiratorie

1/2 ora di esposizione porta a lesioni che richiedono cure adeguate

2.000-5.000

Tosse, spasmi alle corde vocali, irritazione al naso, agli occhi e alle vie respiratorie Perdita di conoscenza e stress respiratorio

1/2 ora o anche meno può essere letale Letale in pochi minuti

7.000

Tempo di esposizione

(fonte: Ammonia Partnership) Ammoniaca (NH3) impatto sull’uomo

ne all’interno della struttura e nei suoi dintorni. L’uso di ammoniaca in impianti di refrigerazione è regolato dalla norma Europea (EN378:2008) che richiede che, tutti gli impianti con carica > 50Kg, debbano avere sistemi di rilevamento di gas installati nelle sale macchine e nelle altre aree in cui vi è il rischio di raggiungere il limiti di rischio per la sicurezza del personale. La EN378-3 stabilisce che un rivelatore di R717 deve essere in grado di segnalare una concentrazione non superiore a: • 350 mg/m3 (500 ppm) in sala macchine (pre-allarme) • 21.200 mg/m3 (30.000 ppm) (allarme principale)

L’ammoniaca ha un odore caratteristico già a concentrazioni inferiori all’ATEL / ODL, nessun livello di allarme è richiesto per il Limite Pratico. Il livello dell’allarme principale in relazione all’EN378 è fissato al 20 % del LIE. L’ammoniaca è più leggera dell’aria e quindi tende a salire verso l’alto. Concentrazioni inferiori alla tabella precedente, cioè < 5 ppm, si possono trovare facilmente a basse temperature (sotto gli 0° C). Il vantaggio della percettibilità anche a bassi livelli permette alle persone di lasciare immediatamente la zona di pericolo. Tuttavia, a causa della sua natura irritante può provocare il panico tra la folla.


GAS FLUORURATI AD EFFETTO SERRA – CFC, HCFC E HFC I gas fluorurati ad effetto serra sono conosciuti anche con il nome di Freons (Freon® è il nome originale dato da DuPont a questa categoria di gas refrigeranti). Il loro impatto negativo sullo strato di ozono è stato scoperto negli anni ‘70 e da allora i CFC sono stati banditi. I gas fluorurati ad effetto serra si possono trovare in molte miscele con caratteristiche diverse, ma sono tutti più pesanti dell’aria e in concentrazioni elevate possono indurre all’asfissia. I gas generalmente non sono tossici, tranne R123a, ma hanno un impatto negativo sull’ambiente: i CFC e gli HCFC sullo strato di ozono e gli HFC sull’effetto serra. L’uso degli HFC negli impianti di refrigerazione è regolato dalla EN378 standard europeo: 2008, che richiede che tutti gli impianti con una carica > 25kg debbano avere sistemi di rilevamento di gas installati nelle sale macchine e altre aree in cui vi è il rischio di raggiungere i limiti pratici o per la sicurezza del personale. Gas fluorurati ad effetto serra sono disciplinati anche dal regolamento FGas (CE 517/2014), che impone un sistema fisso di rilevazione delle perdite su impianti con una carica > 500 ton CO2 equivalente. Dato che i gas fluorurati “spostano” l’ossigeno nell’aria, le applicazioni sono generalmente regolate anche da leggi nazionali inerenti, ad es, la progettazione dei luoghi di lavoro. Tutti i tipi di gas fluorurati ad effetto serra riducono la presenza di ossige-

Gas OEL (TWA-8h) CFC, HCFC 1.000 ppm HFC 1.000 ppm

STEL 750 ppm 750 ppm

Livello di allarme suggerito Pre-allarme - C Allarme medio - B Allarme principale - A

HFC (HCFC) 100 ppm 1.000 ppm 2.000 ppm

Perdita Kg

Concentrazione ppm

Concentrazione Ossigeno % Vol %

21

100.465

10

Circa 19

42

201.290

20

Circa 17

63

301.936

30

Circa 15

84

402.581

40

Circa 13

Effetti sull’uomo L’ossigeno si sta riducendo Attenzione: Pericolo di Ipossia Pericolo: Allarme Ipossia Pericolo immediato. E’ necessario applicare l’ossigeno . . . È come respirare acqua

Nota: l’R134 influisce sulla concentrazione di ossigeno nell’aria. La % di ossigeno nell’aria è il 20,95%

no nell’aria e, dal momento che sono inodori, sono difficili da individuare. Di seguito sono riportati alcuni esempi di ciò che accade in un ambiente non ventilato di circa 50 m3 con una fuoriuscita di R134a. Nota! L’HFC è pesante e riempie il volume del locale a partire dal pavimento. Concentrazioni di gas possono inizialmente essere molto più alte vicino al pavimento. Ad esempio, 21 kg possono, a breve termine, provocare la stessa concentrazione a 0,5 m dal pavimento come 84 kg (esempio nella precedente tabella) completamente miscelati nella stanza. REFRIGERANTI INFIAMMABILI Gli Idrocarburi (HC) e il propano, in particolare, sono diventati i refrigeranti più adatti in applicazioni di raffreddamento. L’uso di refrigeranti infiammabili in impianti di refrigerazione come propano, butano ecc. è regolato dalla Direttiva ATEX e dagli standard europei (EN378 : 2008). Per tutti gli impianti con carica di gas > 25kg, dove sussista il pericolo di raggiungere i limiti di rischio, è necessario installare un

sistema di rilevazione gas. Bisogna tener presente che alcune aree con presenza di refrigeranti infiammabili, sottoposte a classificazione ATEX, a volte necessitano di apparecchiature di rilevamento di gas esplosivi. I livelli di allarme dipenderanno dal posizionamento del rivelatore oppure “dall’oggetto/soggetto” che dovranno proteggere. I seguenti livelli possono essere considerati come parametri di riferimento per diverse applicazioni: Pre-allarme - C Allarme medio - B Allarme principale - A

5% LEL 10% LEL 20% LEL

Si noti che il propano, il butano e l’isobutano sono indicati come leggermente narcotici e quindi possono essere soporiferi. Dato che i refrigeranti infiammabili riducono l’ossigeno nell’aria, le applicazioni sono generalmente disciplinate

Fonte: basato sugli standard internazionali

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da leggi nazionali che regolamentano ad esempio la progettazione dei luoghi di lavoro e l’uso di gas pericolosi. ANIDRIDE CARBONICA (CO2) L’utilizzo dell’anidride carbonica, come refrigerante, è diventato sempre più comune negli ultimi anni e il suo uso è destinato ad aumentare costantemente in futuro poiché è un refrigerante naturale. L’anidride carbonica è un gas inodore e, di solito, non velenoso, però ha due caratteristiche che la rendono pericolosa per l’uomo: • Più pesante dell’aria - “riduce” l’ossigeno • Influisce sulla respirazione (capacità respiratoria) L’utilizzo di anidride carbonica negli impianti di refrigerazione è regolata dalla norma europea (EN378: 2008). Tale norma richiede che tutti gli impianti con carica > 25kg debbano essere dotati di sistemi di rilevazione gas installati nelle sale macchine e altre aree in cui sussista la possibilità di raggiungere il limiti di rischio per la sicurezza del personale. ll rilevamento delle perdite dovrebbe essere effettuato in celle frigorifere per evitare il rischio di lesioni al personale e per evitare aumenti di temperatura che possano distruggere “preziosi” prodotti alimentari.

L’anidride carbonica è un gas “speciale” perché è presente naturalmente nell’aria ed è pericolosa solo in alte concentrazioni. L’anidride carbonica riduce la concentrazione di ossigeno nell’aria. Le sue applicazioni sono generalmente regolate da leggi nazionali riguardanti, ad esempio la progettazione dei luoghi di lavoro. Gas CO2

OEL (TWA-8h) STEL 5.000 ppm 10.000 ppm

Pre-allarme - C Allarme medio - B Allarme principale - A

– 2.000 ppm 5.000 ppm

Fonte: basato sugli standard internazionali

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ULTIME NOTIZIE 40ª Mostra Convegno Expocomfort: innovazione, efficienza, integrazione, formazione. Record di presenze e stati partecipanti La manifestazione chiude con risultati che la confermano leader mondiale nei settori dell’impiantistica, della climatizzazione e delle energie rinnovabili. Centro Studi Galileo e Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo protagonisti con 16 Incontri Formativi e il più significativo, dal punto di vista tecnico e scientifico, simposio all’interno della kermesse che ha visto oltre 2.100 espositori, di cui il 40% esteri per oltre 155.000 visitatori da tutto il mondo con un trend positivo per i flussi dall’estero (+5,5%), a conferma che in MCE si parlano tutte le lingue del mondo. Operatori in rappresentanza di 134 Paesi che coprono tutte le latitudini: dall’Antartide alla Nuova Zelanda, passando per la Guyana Francese, lo Swaziland e lo Zimbabwe. Due riunioni con le nazioni in via di sviluppo si sono tenute presso lo stand dell’ATF per valutare le politiche da porre in essere nelle Nazioni in via di sviluppo perché la refrigerazione possa conservare i cibi prodotti più a lungo evitando il deperimento attuale che tocca quota 50%. Nel 2015 l’installazione degli impianti in Italia ha prodotto un valore di quasi 46 miliardi di euro, collocando il nostro Paese al terzo posto in Europa. Di questi, quasi 19 miliardi vengono dall’idrotermosanitario, con un incremento rispetto al 2014 del 2,2% e un +1,4% previsto per il 2016. Una quota cospicua, oltre il 60%, viene dall’export, dato che conferma non solo l’utilità ma Nella foto delegazione del Ghana, Burkina Faso, anche la necessità di una manifestazione Associazione ATF e CSG, Progetto Tornado a discutere come MCE capace di creare valore reale per il della catena del freddo nel sud del mondo. business dei propri espositori. Continua a leggere www.industriaeformazione.it Leggi del XVI Convegno Europeo Aggiornamento in MCE2016 ALTISSIMO LIVELLO TECNICO E SCIENTIFICO AL CONVEGNO EUROPEO CSG – I&F Su www.bit.ly/AttiConvegnoCSG video, foto e Presentazioni disponibili online

Marco Buoni intervistato a Dubai Il Vicepresidente AREA Marco Buoni è stato intervistato dalle Nazioni Unite a Dubai per la formazione sui refrigeranti alternativi (clicca sull’immagine per aprire l’intervista). I governi delle Nazioni a temperatura ambientale elevata hanno sollevato serie preoccupazioni circa la disponibilità dei refrigeranti alternativi che possono favorire il raggiungimento degli obiettivi di conformità del protocollo di Montreal. La refrigerazione e il condizionamento sono fondamentali e costituiscono le prime voci di consumo in ambito energetico. L’incertezza circa la disponibilità di refrigeranti sostenibili, per i paesi ad alta temperatura ambiente, ha creato un senso di incertezza sulle politiche e le tecnologie da implementare. Continua a leggere e guarda l’intervista su www.industriaeformazione.it

Concentrazione ppm 300-400 1.000 5.000 10.000 20.000 > 20.000 70 - 100.000 ca 200.000

Concentrazione Effetti sull’uomo % Vol 0,03-0,04 Tipico nell’aria ambiente esterna 0,1 Max livello raccomandato per la qualità dell’aria in ambiente 0,5 Livello limite, ancora nessun sintomo 1 Livello limite. Può causare disturbi fisiologici minori 2 Il ritmo respiratorio aumenta del 50% >2 Palpitazioni, sudore, mal di testa, vertigini e nausea 7-10 Incoscienza ca 20 Morte Fonte: Work Environmental Authority (Ventilation 2009-08-178)


Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Problemi di ritorno dell’olio nei compressori funzionanti in parallelo 191ª lezione di base

PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI

CENTONOVANTUNESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 18 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2016, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

Introduzione Gestire bene il livello dell’olio nei compressori in parallelo è fondamentale per garantirne il loro buon funzionamento nel tempo. Un sistema composto da separatore/riserva/regolatore solitamente aiuta a raggiungere tale obiettivo, ma nulla può fare se il circuito frigorifero è stato progettato e realizzato male e se la manutenzione dello stesso risulta essere carente. Gestione dell’olio nei compressori Abbiamo già sottolineato in precedenza come negli impianti frigoriferi sia fondamentale predisporre un buon sistema di gestione dell’olio dei compressori. Se non si permette all’olio di poter circolare lungo tutto il circuito e di imbrattare internamente gli scambiatori, peggiorandone sensibilmente la capacità di trasferire calore, si ottengono deludenti risultati dal punto di vista della resa dell’impianto. Affinché ciò avvenga è necessario impiegare un buon separatore dell’olio, in grado di impedire ad una elevata quantità di olio (anche il 95-99% a seconda del modello) di entrare in circolo. Il sistema composto da separatore, riserva e regolatore ha il compito di provvedere a far si che l’olio che abbandona il compressore possa farvi ritorno in breve tempo e secondo le corrette quantità. Non va dimenticato, infatti, che se l’olio ritorna in modeste quantità allora il compressore può andare incontro a seri problemi di funzionamento nel tempo, sia di tipo mec-

canico che di tipo elettrico. Ma anche se l’olio ritorna al compressore in quantità eccessive il compressore entra in sofferenza, soprattutto se tale arrivo avviene in maniera massiccia e repentina. Non va scordato, infatti, che l’olio è a tutti gli effetti un liquido e che, come tutti i liquidi, risulta essere incomprimibile. Se troppo olio viene inviato al compressore allora si possono verificare problemi di tipo meccanico proprio nelle stesse modalità e con le stesse conseguenze di quando al compressore giunge refrigerante liquido. Particolarità dei gruppi rack In un gruppo di compressori in parallelo può accadere, anche frequentemente, che solo alcuni compressori lavorano, mentre altri sono fermi a causa della riduzione del carico termico. Tale eventualità si può presentare in inverno, quando la diminuzione del grado di umidità dell’aria porta ad avere un carico termico latente inferiore. Un’altra situazione in cui ciò può accadere è il funzionamento notturno dei frigoriferi commerciali in un supermercato: questo perchè durante tale periodo non vi è presenza di clienti all’interno del locale che prelevano i prodotti da tali frigoriferi provocando quindi un aumento delle temperature interne dell’aria. Quando si lavora con carichi parziali la tubazione comune di mandata risulta essere sovradimensionata, in quanto la quantità di gas che la attraversa è inferiore considerato che non tutti i compressori sono in funzione. In generale questo fatto comporta una riduzione

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Figura 1. Schema di un sistema di controllo dell’olio comprendente separatore, riserva e regolatori dell’olio. (catalogo Castel)

Linea aspirazione Valvola tarata

Indicatore

Linea mandata

Riserva d’olio

Separatore d’olio

Filtro olio

Compressore

Indicatore

Regolatore d’olio

della velocità del refrigerante nella tubazione e quindi una maggiore difficoltà di trascinamento dell’olio, che così fatica a ritornare al compressore. In tali condizioni è indispensabile adottare un sistema per la separazione ed il ritorno bilanciato dell’olio ai singoli compressori. Frequenti ciclaggi Non è mai bene che un compressore abbia un elevato numero di attaccastacca in tempi brevi. L’accensione e lo spegnimento continuo, infatti, oltre a provocare varie problematiche di tipo meccanico ed elettrico, provoca, come conseguenza, difficoltà di ritorno dell’olio al compressore, in quanto la quantità che normalmente viene espulsa dal compressore stesso non ha la possibilità di farvi ritorno in quanto le viene a mancare la spinta del compressore che, spegnendosi repentinamente dopo la partenza, non permette all’olio di far ritorno al carter del compressore stesso lungo il circuito. Anche in tale situazione l’impiego di un sistema di separazione/regolazione dell’olio risulta essere pressochè indispensabile. Valutazione operativa e possibili varianti Il sistema composto da separatore, riserva e regolatori è una delle configu-

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razioni che viene impiegata più di frequente nei gruppi frigoriferi con compressori in parallelo, anche di grande potenza. Dal punto di vista componentistico richiede l’impiego di un certo numero di elementi, con ripercussioni ovvie sul costo economico. Tuttavia il suo funzionamento e la sua efficacia nella gestione dell’olio sono ormai ben collaudate e non sono soggette a variabili imponderabili a priori che possono mettere in crisi il funzionamento del sistema. Se poi si usano regolatori di tipo elettronico allora è possibile anche ottenere una buona stabilità del livello dell’olio all’interno del carter dei compressori. Esistono anche variazioni impiantistiche di tale versione atte proprio a ridurre il numero di componenti utilizzati: ad esempio è possibile prevedere di integrare in un unico componente il separatore e la riserva dell’olio, eliminando anche la valvola equalizzatrice. Non va dimenticato, però che in questo caso è d’obbligo impiegare un regolatore di tipo elettronico ed una valvola a solenoide in grado di lavorare con differenziali di pressione elevati. Un problema supplementare si presenta nei gruppi rack di compressori a velocità variabile, gestiti da inverter, dove è più difficile realizzare una buona separazione e gestione dell’olio a causa della variabilità del numero di giri dei vari compressori. In questi casi è

proprio d’obbligo impiegare regolatori di livello di tipo elettronico. Rimane comunque errato pensare che un sistema di gestione dell’olio costituito da separatore/riserva/regolatore permetta di ottenere risultati soddisfacenti se il circuito frigorifero è stato progettato e realizzato male, soprattutto per quanto riguarda il diametro delle tubazioni. Per rendersi conto di questo inconveniente è sufficiente appurare che non si verifichino improvvise e consistenti variazioni del livello dell’olio nei compressori. Quando un gruppo rack si avvia e stabilizza il suo funzionamento il livello dell’olio nel carter dei compressori e nella riserva deve rimanere costante sempre. Se tali variazioni invece si verificano si può pensare anche ad un cattivo funzionamento degli evaporatori, che risultano essere troppo brinati rispetto alle normali condizioni di funzionamento con conseguente decadimento della temperatura di lavoro e peggioramento della capacità dell’olio di far ritorno al compressore. L’eccessiva brinatura può essere causata da un aumento dell’umidità dell’aria o da una non corretta frequenza e durata dei cicli di sbrinamento o da un’errata taratura della valvola termostatica. ● È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.


ULTIME NOTIZIE ASERCOM: Importante attività di ricerca sulle unità di condensazione in nord Europa

etichettatura, rimandando quindi la pubblicazione al 2017. (Pagina 5 della Newsletter AREA 1/2016) Revisione della Direttiva sull’etichettatura energetica – La discussione sulla bozza di revisione della Direttiva sull’etichettatura energetica è molto vivace. Numerosi sono gli emendamenti presentati, soprattutto per quanto riguarda le informazioni che devono essere contenute all’interno dell’etichetta energetica, in special modo per quanto riguarda il numero delle classi di efficienza energetica da adottare. Sulla base dell’andamento dei lavori, la votazione è attesa per il 24 maggio 2016. (Pagina 6 della Newsletter AREA) Revisione della Direttiva sull’efficienza energetica – La Commissione Europea intende ratificare a settembre 2016 la revisione della Direttiva sull’efficienza energetica assieme all’analoga revisione delle Direttive EPBD e RES. L’obiettivo principale è quello di fissare il nuovo obiettivo di efficienza energetica dell’UE: il 27% di risparmio energetico entro il 2030. Non mancano proposte, però, di fissare al 30% tale obiettivo mentre il Parlamento europeo preme per fissarlo al 40%. (Pagina 6 della Newsletter AREA 1/2016) REFRIGERANTI

Asercom, Associazione dei costruttori di compressori, ha inteso con lo studio che pubblichiamo indagare sull’utilizzo e sul mercato delle unità di condensazione in Nord Europa. Lo studio è d’utilità per la pianificazione di strategie future ed è di utile lettura per i tecnici del freddo per intuire il domani di un’area significativa del nostro settore. Entrare su www.industriaeformazione.it per visionare lo studio

NOTIZIE DALL’EUROPA (Sintesi da P. Fantoni) LEGISLAZIONE Fgas: in Francia nuove misure per la vendita delle apparecchiature precaricate – La Francia ha adottato una legislazione specifica per quanto riguarda la vendita delle apparecchiature frigorifere pre-caricate. Il Regolamento F-gas, infatti, stabilisce che tali apparecchiature possono essere vendute all’utente finale solo nel caso in cui egli attesti che l’installazione verrà eseguita da un’impresa certificata. In tale attestazione deve essere indicato il nominativo dell’impresa ed il numero di certificato di chi effettua l’installazione. Ogni Stato membro è libero poi di implementare tali disposizioni. La Francia obbliga i venditori a tenere traccia delle seguenti informazioni in un registro apposito: – Data della vendita – Tipo di apparecchiatura venduta – Tipo di refrigerante – Se l’acquirente è un distributore, il suo nome e codice identificativo – Se è un installatore, il suo nome, codice identificato e numero di certificazione F-gas – Se l’acquirente è un privato, il suo nome ed il nome, codice identificativo e numero di certificazione F-gas dell’installatore che eseguirà l’installazione dell’apparecchiatura. Copia della fattura deve essere conservata nel registro. (Pagina 3 della Newsletter AREA 1/2016) Ecodesign – È attesa per maggio o giugno 2016 la pubblicazione del regolamento predisposto dagli Stati membri e riguardante le apparecchiature per il riscaldamento (capacità inferiore a 1 MW), per la refrigerazione e il condizionamento (ad aria e acqua) ed i chiller di processo (capacità inferiore a 2MW). La normativa non riguarda tutti i prodotti già soggetti ad altre normative eco-design. Restano esclusi, inoltre, i chiller per il comfort umano e quelli di processo ad alta temperatura, gli impianti di cogenerazione, gli impianti assemblati direttamente in sito. Per quanto riguarda gli impianti di refrigerazione commerciale è stato deciso di attendere l’uscita della Direttiva

Alternative a basso GWP nella refrigerazione commerciale – AREA ha partecipato allo svolgimento dell’indagine statistica svolta da Öko-Recherche riguardo I refrigeranti alternative a basso GWP per la refrigerazione commerciale. L’indagine è attinente all’articolo 21 del Regolamento F-gas che stabilisce che dal 2022 sarà proibito l’uso di refrigeranti con GWP maggiore di 150 negli impianti di refrigerazione centralizzati multi-pack con potenza superiore a 40 kW, mentre rimane consentito un limitato impiego di refrigeranti con GWP maggiore di 1500 nei circuiti primari dei sistemi in cascata. AREA sottolinea come vi sia un problema di sicurezza nell’uso dei refrigeranti alternativi poichè pochi addetti ai lavori hanno esperienza con questi tipi di gas. Fondamentale, inoltre, che gli installatori avvisino i propri clienti di cambiare refrigerante il più presto possible, anche se i costi di investimento iniziale costituiscono un ostacolo per ottenere un rapido mutamento. (Pagina 3 della Newsletter AREA 1/2016) Anche in Canada bando agli HFC – Probabilmente entro la fine del 2016 anche il Canada deciderà la progressiva dismissione dell’uso degli HFC nel settore delle schiume, degli aerosols, dei climatizzatori per autoveicoli, della refrigerazione e del condizionamento. (Pagina 7 della Newsletter AREA 1/2016) ENERGIA Strategia europea – Il 16 febbraio 2016 la Commissione Europea ha pubblicato un documento dal titolo “Una strategia europea per il riscaldamento ed il raffreddamento”. Tale strategia mira ad integrare all’interno della politica energetica europea le tecnologia riguardanti il riscaldamento, il condizionamento e la refrigerazione. Vengono individuati due ambiti: quello civile e quello industriale. Il contenuto fornisce chiari obiettivi per la revisione delle Direttive EPBD, EED, RES e per la riforma del mercato dell’elettricità. Tra le varie cose riportate nel documento, si sottolinea come sia necessario formare tecnici installatori capaci ed esperti del settore. Inoltre come sia necessario creare sinergie tra le industrie che rigettano grandi quantità di energia ed il teleriscaldamento ed il teleraffreddamento dei quartieri cittadini. (Pagina 4 della Newsletter AREA 1/2016) IMPIANTI Calano le vendite di pompe di calore – Nel 2014 le vendite in Europa di pompe di calore sono calate da poco meno di 2 milioni di unità (dato 2013) a 1,7 milioni di unità, soprattutto a causa del forte calo registratosi in Italia (-17% circa) e, in misura minore, in Francia. Particolarmente colpito il settore delle pompe di calore reversibili aria-aria mentre il mercato delle pompe di calore idrotermali è aumentato del 3,6% e quello del tipo aria-acqua è salito del 10%. Le vendite delle apparecchiature di tipo geotermico è diminuito dell’8,8%. In futuro si prevede che i mercati che potranno crescere di più sono quelli inglese e tedesco. (Pagina 7 della Newsletter AREA 1/2016)

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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centocinquantacinquesima) Sedicesimo anno

A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI

Alchilbenzenici: I lubrificanti alchilbenzenici (AB) sono oli di natura sintetica, composti dalle materie prime propilene e benzene, non miscelabili con gli HFC. A differenza degli oli minerali, quindi, non sono prodotti ricavati direttamente dal petrolio greggio. Trovano impiego negli impianti caricati con refrigeranti CFC o HCFC, funzionanti a basse temperature di evaporazione. Risultano particolarmente utilizzati nelle applicazioni ancora funzionanti a R22 a basse temperature. In tali applicazioni gli AB sono preferiti agli oli minerali, data la limitata miscibilità di questi ultimi con l’R22 stesso. L’utilizzo degli AB (puri o miscelati con oli minerali) consente di evitare i problemi dovuti alla separazione di fase tra olio e R22 che può avvenire nei punti più freddi dell’impianto quali possono risultare l’evaporatore e i carter dei compressori che equipaggiano gli impianti a pompa di calore. Inoltre, gli AB hanno una migliore stabilità termica degli oli minerali, una minore tendenza alla schiumatura e un punto di flocculazione più basso. Questo permette di limitare la formazione di cere alle basse temperature ed evitare, così, il possibile intasamento dei capillari o l’imbrattamento delle superfici interne dell’evaporatore e della valvola d’espansione termostatica od elettronica. Grazie alla loro viscosità, gli oli alchilbenzenici sono in grado di accettare disciolto al loro interno

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molto vapore di refrigerante. Buona è la loro compatibilità con i normali materiali impiegati nei circuiti frigoriferi, anche con gli elastomeri, che non vengono sollecitati da tali oli a dilatarsi e contrarsi in seguito a fenomeni di assorbimento, così come avviene, invece, con gli oli minerali. Trattandosi di oli di natura sintetica sono portati ad assorbire velocemente l’umidità presente nell’aria per cui è bene non lasciarli a diretto contatto con essa per tempi prolungati. I lubrificanti alchilbenzenici non sono tossici per l’uomo. Burn-out: Termine inglese che indica la bruciatura degli avvolgimenti di un motore elettrico. Condizionamento d’aria, sistema di: Complesso di tutti i componenti necessari per un sistema di trattamento dell’aria in cui la temperatura è controllata o può essere abbassata, eventualmente con il controllo della ventilazione, dell’umidità e della purezza dell’aria (Direttiva Europea 2002/91 CE sul rendimento energetico nell’edilizia). Evaporatore a piastre: Tipo di evaporatore che risulta composto da una serie di piastre parallele tra loro che delimitano diversi spazi entro i quali scorrono, in maniera alternata, il refrigerante e il liquido da raffreddare. Tali piastre possono essere unite mediante saldo-brasatura o mediante imbullonamento. Lo scorrimento del refrigerante e del liquido da raffreddare avviene attraverso passaggi paralleli tra loro che rendono particolarmente efficiente lo scambio di calore. Per tale motivo le dimensioni di tali tipi di evaporatori sono, a parità di capacità frigorifera, ridotte rispetto agli altri tipi di scambiatori. Contribuisce all’efficienza dello scambio la particolare conformazione superficiale delle piastre atta a creare turbolenze nello scorrimento dei due fluidi, e quindi a massimizzare lo scambio di calore, anche con ridotti differenziali di temperatura esistenti tra i due fluidi. Data la ristrettezza degli spazi delimitati da due piastre contigue, questo tipo di evaporatore

presenta l’inconveniente di danneggiarsi facilmente non appena l’acqua che viene raffreddata inizia a cristallizzare. Flash-gas: Termine inglese con il quale si indica la vaporizzazione improvvisa e repentina di un liquido. Tale fenomeno si verifica durante il processo di espansione del refrigerante quando attraversa il capillare o la valvola di espansione di un circuito frigorifero. Quando il liquido passa improvvisamente dall’alta pressione alla bassa pressione e vede aumentare in maniera repentina la sezione del condotto in cui scorre subisce una forte espansione che lo porta a nebulizzarsi ed a trasformarsi parzialmente in vapore. In questa fase la maggior parte del liquido diminuisce la sua temperatura poichè cede del calore alla restante parte di liquido, che così vaporizza. Tale fenomeno si può verificare anche nella linea del liquido quando il refrigerante è soggetto a non desiderati cali di pressione o ad assorbimenti di calore. Esso provoca la parziale evaporazione del refrigerante a monte del dispositivo di espansione, provocandone il cattivo funzionamento. Per limitare il fenomeno del flash-gas è possibile procedere al sottoraffreddamento del liquido in uscita dal condensatore o isolare la linea liquida in modo che il refrigerante non acquisti calore indesiderato. Microfarad: Sottomultiplo del farad, unità di misura utilizzata per esprimere il valore della capacità dei condensatori elettrici. Corrisponde a un milionesimo di farad. Ha per simbolo µF. I normali condensatori utilizzati negli impianti elettrici delle apparecchiature frigorifere hanno capacità fino a qualche centinaio di microfarad. PSIA: Pounds per Square Inch Absolute (libbre su pollice quadrato assoluti). Unità di misura della pressione assoluta in uso nel sistema anglosassone. ● Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.


I gas refrigeranti alternativi DuPont® Opteon® Ridurre le emissioni di “gas serra” oggi è semplice e possibile, senza cambiare tecnologia ed in sicurezza

Opteon® XP10

Opteon® XP40

Opteon® XP44

R-513A

R-449A

R-452A

GWP

631

1.397

2.141

CLASSE

A1

A1

A1

SOSTITUISCE

R-134a

R-404A, R-507

R-404A, R-507

APPLICAZIONI

Refrigerazione TN, Chiller

Refrigerazione BT

Trasporti refrigerati

Capacità frigorifera superiore al R-134a e COP simile

Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507

Efficienza energetica e temperature di scarico simili a quelle con R-404A ed R-507

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Rivoira Refrigerants S.r.l. - Gruppo Praxair Tel. 199.133.133* - Fax 800.849.428 sales.rivoira.refrigerants@praxair.com

Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas DuPont Opteon® sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.

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CSW

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Il compressore è il cuore di ogni sistema di refrigerazione. Gli affi dabili modelli CSW per bassa condensazione operano in sistemi per comfort ed unità di processo e soddisfano ai requisiti del Regolamento Europeo sugli F-Gas Nr. 517/2014. Con BITZER si potranno così realizzare applicazioni di refrigerazione e condizionamento con una straordinaria qualità ed un funzionamento ineccepibile. Per saperne di più sui nostri prodotti: www.bitzer.it


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