Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 4-2021

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.448

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NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 448 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Stampa Tipolito Europa - Cuneo Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00

Sommario

6 Editoriale XIX Convegno Europeo, al centro i vaccini e il futuro del freddo A. Sistri - Communication & Events Manager - Centro Studi Galileo

8 AREA, ecco la proposta per le certificazioni obbligatorie sui refrigeranti

10 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini

chimico risponde: come pulire gli impianti A/C? 20 IlPaolo Mattavelli - Errecom ed impianti che utilizzano i gas naturali nelle celle frigorifere per 23 Tecnologie la corretta conservazione dei prodotti agricoli Paolo Amirante - Professore di macchine ed impianti per le industrie agroalimentari

di base del condizionamento dell’aria 28 Principi Perdite di carico e tipi di moto dell’aria all’interno delle canalizzazioni di distribuzione P. Fantoni - 222° Lezione

e misure per ottimizzare gli impianti di refrigerazione 31 Manuale Svizzera Energia di base sulle tecniche frigorifere 38 Concetti Parametri per il confronto del funzionamento del compressore a R404A e R452A alle medie temperature P. Fantoni - 242° Lezione

Notizie: 40 Ultime Anche l’associazione canadese MOPIA si unisce a Real Alternatives 4 Life!

- IOR, online il programma della conferenza annuale: c’è anche il CSG - Ozonaction, ecco la guida alla corretta etichettatura dei cilindri che contengono gas refrigeranti - EFCTC, la action line funziona: nel mirino i commerci di HFC illegali - U-3ARC cresce: ora sono 38 gli stati dell’Associazione Internazionale Africana del Freddo. Annunciato il primo salone internazionale del freddo in Burkina Faso - World Refrigeration Day 2021, al centro il lavoro: si celebrano i “cooling champions”! - Energia a idrogeno, ecco il primo corso ufficiale del Renewable Energy Institute - Freddo e vaccini, così non va: perse altre seicento dosi a Catania - “Il futuro dei refrigeranti: modalità d’uso e sicurezza”: nuovo webinar gratuito targato CSG - Formazione online CSG: banca dati F-Gas | Corso certificato Cepas-Bureau Veritas che insegna a gestire la catena del freddo - Brexit, linee guida dall’Irlanda per i tecnici britannici che operano in Europa - Come evitare i più comuni errori nell’uso degli equipaggiamenti rac? lo spiega un report australiano - AHRI, online un documento per assistere i vigili del fuoco in caso di incendi con refrigeranti A1 e A2L - F-Gas, SNEFCCA esprime soddisfazione per i risultati ambientali conseguiti in Francia - Diritto alla riparazione, cambiano le normative a livello europeo anche per la refrigerazione - Germania, al via il programma di sovvenzioni per le tecnologie del ciclo dell’aria - Il quarto meeting straordinario delle nazioni che hanno firmato il Protocollo di Montreal si svolgerà online il 21 maggio 2021 - Galileo tv, interviste ai partners: Francesco Mastrapasqua, Epta refrigeration | Marco Perri, Frascold - Torna Acquatherm Moscow, la conferenza di AREA - BESA – Indoor Air Quality (IAQ): cosa vuol dire e perché è importante - ISHRAE-India, nuova presidenza!

46 Ditte Collegate

dei termini della refrigerazione e del condizionamento 48 Glossario (Parte duecentoseiesima ) - A cura di P. Fantoni

INDUSTRIA & formazione /5


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

EDITORIALE

XIX CONVEGNO EUROPEO AL CENTRO I VACCINI E IL FUTURO DEL FREDDO

Alberto Sistri

Communication & Events Manager Centro Studi Galileo

Da oltre quarant’anni, il Convegno Europeo del Centro Studi Galileo, realizzato storicamente in collaborazione con le Nazioni Unite, è un punto di riferimento essenziale per l’intero settore del Freddo europeo e mondiale. Il 10 e l’11 giugno si aprirà la diciannovesima edizione, la più grande di sempre: le Nazioni Unite inviteranno infatti 190 nazioni all’evento, i cui focus principali saranno la Catena del Freddo e la distribuzione dei vaccini anti Covid-19. Per i maggiori esperti di tutto il mondo, in rappresentanza delle maggiori associazioni, enti e aziende, il Convegno Europeo è un appuntamento fisso e insostituibile, soprattutto dopo lo straordinario successo della diciottesima edizione, che nel 2019 ha visto il Politecnico di Milano teatro di oltre 45 presentazioni, con la partecipazione di 300 esperti da 32 Stati. Quest’anno, per la prima volta, il Convegno si svolgerà in modalità mista: una parte dell’evento si svolgerà dal vivo, al Politecnico di Milano, mentre il resto del mondo potrà, per la prima volta, seguire il Convegno Europeo in diretta streaming, senza alcuna limitazione al numero massimo dei partecipanti, una novità assoluta che rappresenta un punto di volta storico per l’evento, nonché

www.centrogalileo.it 6/ INDUSTRIA & formazione

un’occasione irripetibile per i partecipanti: la corretta gestione della Catena del Freddo, oggi argomento di importanza fondamentale e strategicamente chiave quando si parla di distribuzione dei vaccini, sarà tra i temi più caldi che verranno affrontati nel corso degli interventi degli esperti. Per questa ragione, il 19° Convegno Europeo si appresta a diventare il più grande di sempre: le Nazioni Unite si sono infatti rivolte al Centro Studi Galileo per puntare come mai prima d’ora sull’evento, invitando a partecipare, come detto, i delegati di oltre 190 Nazioni e posando una nuova pietra miliare nella storia del settore HVAC/R. La nuova formula, unita al vastissimo bacino di utenza, darà all’intero settore la possibilità di fare il punto sull’attuale situazione, in particolar modo sulla gestione della Catena del Freddo, sui nuovi sviluppi tecnologici e sul ruolo che il settore HVAC/R ricopre nella distribuzione dei vaccini anti covid-19. Grazie alla collaborazione con le Nazioni Unite, la partecipazione all’evento sarà garantita anche ai cosiddetti “Paesi dell’Articolo 5”, ossia le Nazioni in via di Sviluppo, per le quali il Freddo rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e miglioramento delle condizioni di vita per milioni di persone. Il 19° Convegno Europeo, come sempre, sarà organizzato dal Centro Studi Galileo in collaborazione con le Nazioni Unite (UNEP - United Nations Environment Programme), ATF (Associazione italiana dei Tecnici del Freddo), IIR (International Institute of Refrigeration) e REI (Renewable Energy Institute), e patrocinato dal MiTE (Ministero per la Transizione Ecologica). Sarà l’occasione per discutere, con interventi e domande in diretta da ogni angolo del globo, tutti gli argomenti più attuali per il settore, dalla necessità di una transizione sempre più marcata


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verso modelli green e sostenibili (con la revisione della normativa europea sui gas fluorurati e il loro phase down e la lotta ai commerci illegali) al valore della formazione (indispensabile per accompagnare le transizioni tecnologiche e garantire la costante efficacia dell’intera catena del valore), passando per le logiche di contrasto alla pandemia (trasporto e conservazione dei vaccini, gestione della Cold Chain, prevenzione tramite ventilazione meccanica), senza dimenticare gli ultimi e fondamentali sviluppi tecnologici (con l’implementazione su larga scala delle logiche di ecodesign e risparmio energetico e l’uso estensivo dei nuovi gas refrigeranti infiammabili, più rispettosi dell’ambiente). Non mancherà, all’interno della discussione, un focus fondamentale sull’ormai prossima revisione della normativa europea sugli F-Gas, che avrà il non semplice compito di determinare come l’intero settore andrà a comportarsi negli anni a venire: AREA, che sarà fortemente coinvolta all’interno del Convegno, ha più volte ribadito negli ultimi mesi alcuni punti fondamentali che non possono essere esclusi dalla discussione, come ad esempio la massiccia lotta ai traffici di gas illegali fuori quota, la necessità di applicare le normative anche al settore navale e, soprattutto, un ben più decisivo approccio nei confronti della formazione di Tecnici specializzati nell’uso dei nuovi refrigeranti infiammabili: la scarsità di personale debitamente qualificato e certificato rende difficile la transizione verso i refrigeranti green, e l’estensione degli obblighi di certificazione anche verso queste tipologie di gas sarebbe un passo avanti fondamentale. L’appuntamento è quindi fissato per il 10 e 11 giugno: l’orario degli interventi sarà modificato, rispetto agli anni precedenti, per tenere conto dell’orizzonte mondiale della trasmissione e dei vari fusi orari, e venire incontro alle necessità dei partecipanti, garantendo come ogni volta un palinsesto di interventi di assoluta qualità, coinvolgendo i massimi esperti mondiali di refrigerazione, condizionamento, riscaldamento, ventilazione e pompe di calore.

LA TRANSIZIONE VERDE Si è svolto in questi giorni, proprio in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra, il summit sul clima nel quale i Grandi Paesi si sono dati appuntamento in teleconfererenza, come si usa ormai da oltre un anno, ciascuno per portare il proprio contributo e le proprie proposte alla transizione green. EU ha posto sul tavolo il Next Generation EU (Recovery Fund) che punterà alla trasformazione ecologica e al European Green Deal. I progetti verranno approvati se saranno in questa direzione. Obiettivo per l’Europa è la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, e carbon neutrality entro il 2050. Percentuali simili finalmente arrivano anche dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Il nostro settore è in prima linea in questa corsa al risparmio energetico e alla salvaguardia del clima. La refrigerazione, il condizionamento dell’aria e le pompe di calore consumano oltre il 20% dell’energia elettrica europea e la percentuale è in aumento continuo perché c’è sempre maggior necessità di temperatura controllata non solo per i nostri cibi, vaccini e farmaci ma anche per le numerose nuove categoria merceologiche che la stanno richiedendo (per esempio i cosmetici). Non è da meno il condizionamento dell’aria per la crescente necessità di comfort estivo e sempre più anche invernale tramite le pompe di calore. Quindi sono diverse le legislazioni internazionali indirizzate al miglioramento del nostro pianeta. Tra queste la revisione Fgas, che con molta probabilità sarà realtà con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla regolamentazione stessa, cioè il 2023, ha sicuramente questo obiettivo ultimo. Il 6 maggio si è svolta la Consultazione Fgas alla quale abbiamo partecipato. Info ufficiale sull’esito si possono trovare su https://ec.europa.eu/ clima/policies/f-gas_en#tab-0-1 Essendo noi molto attivi su questo punto, nell’ultima settimana di aprile la nostra redazione si è incontrata con la Commissione Europea che sta redigendo una “Valutazione e Analisi dell’Impatto” che andrebbe a modifi-

care la regolamentazione così come è stata finora. La valutazione deve rispondere a questi principi: Future proof, Effective, Efficient, Coherent, Relevant, EU added value. Cioè essere proattivi e creare una nuova regolamentazione che guarda lontano, efficace ed efficiente e coerente con altre regolamentazioni già in essere e non sovrapposta, In modo da creare valore aggiunto per l’Europa, ormai da oltre un ventennio leader nella transizione verde. Teniamo conto che sicuramente ci sarà una modifica in quanto la regolamentazione stilata all’inizio del decennio scorso ed entrata in vigore nel 2014 è ora “già vecchia” visti gli obiettivi più stringenti sul clima. In particolare le nostre associazioni di riferimento ATF e AREA affermano che è stato svolto un ottimo lavoro negli ultimi 15 anni (a partire dalle regolamentazione 842/2006) con l’introduzione del controllo dei refrigeranti fluorurati, la certificazione delle persone e delle aziende, l’eliminazione graduale dei refrigeranti ad alto GWP. Ora però il mercato è cambiato, ci sono molti impianti con refrigeranti infiammabili o ad alta pressione che non rientrano nella regolamentazione e che spesso vengono pubblicizzati, secondo noi erroneamente, proprio per essere svincolati dai controlli e dalla manipolazione da personale non certificato e propriamente qualificato. Ma questi impianti hanno problematiche anche se il refrigerante non ha un effetto diretto sul clima: l’impianto potrebbe perdere refrigerante e l’efficienza diminuire velocemente (10-20% di perdita può raddoppiare il consumo energetico) senza contare il danno sui prodotti conservati. Inoltre c’è un grandissimo problema di sicurezza sia per i tecnici che li gestiscono, appunto senza qualifiche, sia per i clienti che li utilizzano inconsapevoli. Tra l’altro tutte le associazioni, istituzioni e pure agenzie dell’ambiente NGOs sono concordi su una estensione della formazione e certificazione, che può essere considerata non come una barriera all’utilizzo delle nuove tecnologie ma proprio come una promozione ad un approccio più consapevole. Quindi attendiamo Buone Nuove! INDUSTRIA & formazione /7


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

AREA, ECCO LA PROPOSTA PER LE CERTIFICAZIONI OBBLIGATORIE SUI REFRIGERANTI ALTERNATIVI In qualità di principale associazione europea a tutela dei Tecnici del Freddo, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore (RACHP), AREA è lieta di presentare il proprio parere sull’attuale revisione del regolamento (UE) n. 517/2014 (regolamentazione F-Gas). AREA sostiene le ambizioni e gli obiettivi del regolamento in considerazione dell’elevato potenziale di riscaldamento globale (GWP) di molti gas fluorurati ad effetto serra e dei loro effetti sul riscaldamento globale. I Tecnici forniscono servizi assolutamente indispensabili in molti settori. AREA è pienamente consapevole della sua responsabilità di fornire informazioni corrette e precise, basate su molti decenni di esperienza combinata, che contribuiscano sia a politiche europee sensate e incentrate sulla lotta ai cambiamenti climatici, sia alla garanzia che questo continui a garantire occupazione e sicurezza, garantendo così la continuità dei servizi RAC-HP. In quest’ottica, solleviamo la questione dell’importanza di una corretta formazione e certificazione per quanto riguarda l’uso di refrigeranti alternativi a basso GWP. A seguito del phase down, la disponibilità di gas fluorurati continuerà a diminuire, mentre la domanda di refrigerazione e servizi correlati rimarrà forte. Di conseguenza, l’uso di refrigeranti alternativi continuerà a crescere, compensando una diminuzione della disponibilità di gas fluorurati sul mercato. Sebbene i refrigeranti alternativi non contribuiscano in modo significativo al cambiamento climatico, presentano comunque alcune sfide legate alla sicurezza. Diversi refrigeranti alternativi pongono sfide diverse. Alcuni sono altamente infiammabili, altri sono tossici se inalati o se vengono a contatto con la cute, oppure se sono impiegati in sistemi che operano ad alte pressioni. Queste caratteristiche sono per lo più assenti negli HFC, il che, considerando la loro attuale prevalenza, significa che molti Tecnici li conoscono meno. Questa scarsa familiarità, combinata con un uso crescente, porta a un sempre 8/ INDUSTRIA & formazione

maggiore livello di rischio. Il raggiungimento degli obiettivi della Regolamentazione F-Gas dipende in larga misura da un’ampia diffusione di refrigeranti alternativi a basso GWP, basato su conoscenze e competenze sufficienti nel settore RACHP su questi refrigeranti alternativi a basso GWP. Attualmente, la percentuale di personale certificato F-Gas addestrato per operare sui refrigeranti alternativi varia dal 3,5% al 7% a seconda del tipo di refrigerante in esame. Questo è molto al di sotto del potenziale di mercato, e crea un divario che limita la piena implementazione dei refrigeranti alternativi. L’estensione dell’attuale sistema di for-

mazione e certificazione degli F-Gas ai refrigeranti alternativi affronterebbe la questione e contribuirebbe pertanto al raggiungimento degli obiettivi. Sembra assolutamente necessario procedere in questa direzione affinchè il regolamento possa realizzare appieno il suo potenziale. In questo contesto, AREA desidera presentare proposte concrete su come estendere l’attuale sistema di formazione e certificazione F-Gas ai refrigeranti alternativi a basso GWP. In effetti, questo è l’unico approccio che fornirebbe una soluzione rapida, chiara ed efficiente, e questo per diversi motivi: • Sebbene la relazione della Commissione del 2016 concluda che il quadro legislativo esistente è appropriato, la realtà è che la percentuale di personale certificato F-Gas competente in materia di refrigeranti alternativi rimane drammaticamente bassa, il che dimostra l’inadeguatezza del quadro esistente. Il problema è noto e la questione è prioritaria nella revisione del regolamento F-Gas.

• Affrontare la questione con un atto legislativo autonomo richiederebbe diversi anni. Ciò ritarderebbe solo l’istituzione di un quadro appropriato e il conseguente aumento dei Tecnici competenti • Esiste una connessione intrinseca tra gas fluorurati ad effetto serra e i refrigeranti alternativi. Le politiche dell’UE sui primi hanno un impatto immediato sui refrigeranti alternativi, e in ultima analisi si tratta pur sempre dello stesso mercato. • Il regolamento F-Gas ha già uno schema obbligatorio di formazione e certificazione, basterebbe aggiornare per includere i refrigeranti alternativi a basso GWP. AREA desidera presentare proposte concrete su come l’attuale programma di formazione e certificazione sui gas fluorurati possa essere esteso per includere anche refrigeranti alternativi a basso GWP, articolabili in tre blocchi principali: • Proposte di modifica del regolamento 517/2014 sugli F-Gas: introduzione del concetto di Gas Refrigeranti Alternativi a Effetto Serra e modifiche all’articolo 10 su formazione e certificazione; • Proposte di modifica del testo fondamentale del regolamento di attuazione 2067/2015: inclusione dei Gas Refrigeranti Alternativi a Effetto Serra, modifica della certificazione aziendale; • Una serie aggiornata di requisiti minimi per le competenze, (regolamento di attuazione 2067/2015, allegato I) basati su norme all’avanguardia EN 13313 e ISO/DIS 22712: accanto all’attuale categorizzazione della certificazione dei gas fluorurati per le persone, introduzione di nuove categorie per i Gas Refrigeranti Alternativi a Effetto Serra, infiammabili (piccoli e grandi) e CO2. Infine, va notato che per garantire la continuità dell’efficienza energetica, la protezione del clima e la sicurezza dei sistemi RACHP che lavorano con refrigeranti alternativi a basso GWP, questi dovrebbero anche essere sottoposti a requisiti di controllo delle perdite. AREA elaborerà in questo punto e altri in un positional paper separato. Sono disponibili per la consultazione tanto il documento originale quanto l’allegato.


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

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L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione)

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Un Tecnico del Freddo alle prese con l’Impianto didattico nella sede milanese del Centro Studi Galileo: una volta verificati e controllati tutti i valori, gli basterà applicare le importantissime lezioni apprese durante il corso per superare la prova e fare un passo avanti nel conseguimento del PIF, il Patentino Italiano Frigoristi, indispensabile per maneggiare e acquistare gli F-Gas! MAZZA MARIO Mazza Mario Belvedere Di Spinello MET SAS DI PREGNO Lepredoro Celestino Nesci Cosimo Castelnuovo Calcea

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Simone Portalupi, docente del Centro Studi Galileo, illustra ad un aspirante Tecnico del Freddo come migliorare le prove di teoria e pratica, aiutandolo a sfruttare l’esperienza per non ripeterli e perfezionare le proprie competenze, subito prima di dare il via invece alle spiegazioni relative alla pratica di laboratorio. Se è vero che un Tecnico deve sempre basarsi su dati e calcoli estremamente precisi per operare al meglio su un impianto, è altrettanto vero che gli strumenti di misurazione utilizzati devono essere perfettamente tarati e utilizzati nel modo corretto: nella sede CSG di Casale Monferrato, il docente Simone Portalupi illustra a un Tecnico del Freddo il termometro che utilizzerà nella prova, spiegandone minuziosamente caratteristiche e funzionamento. SINCRONIS SRL Crepaldi Simone Garrini Mattia Pomponio Marco Cinisello B.Mo TMCI PADOVAN SPA Dal Cin Andrea Ongaro Tiziano Simon Luca Vittorio Veneto TOKHEIM SOFITAM ITALIA SRL Bagnano Matteo Scurzolengo

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La Pandemia non ha fermato il Centro Studi Galileo! Sin dal primissimo lockdown, infatti, il CSG ha spostato in FAD – Formazione a Distanza tutti i suoi corsi teorici, dando ai Tecnici la possibilità di continuare a formarsi e a conseguire il Patentino Italiano Frigoristi nonostante le limitazioni. I corsi in FAD simulano alla perfezione una classica lezione in aula frontale, con in più tutti i vantaggi del supporto multimediale! 12/ INDUSTRIA & formazione



LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO SU PIANO DI QUALITÀ NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE AZIENDA - REG. EUROPEO 2067/2015 TRAMITE FAD AGF SNC DI ALBERTONE Albertone Giampiero Chivasso CAPPELLI GIOELE Moasca CISA SERVIZI FIRENZE SRL Donnini Francesco Firenze COLD SERVICE DI PINTO VITO Pinto Vito Locorotondo EDILSTYLE SRLS Desiante Pietro Torino

Essendo in attività sin dagli anni ’70, il Centro Studi Galileo si è affermato come il principale centro di formazione in assoluto per quanto riguarda il settore HVAC/R. Solo in Italia, sono 15 le sedi CSG a disposizione degli allievi, che oggi, uno per volta e armati di gel e mascherina, possono tornare in sicurezza a esercitarsi sui precisi impianti didattici studiati appositamente per la loro formazione, come ad esempio quello con doppio scambiatore acqua – acqua tubo in tubo della sede di Agliana, in foto. ELETTRO T SAS Taverna Roberto Neive SAI IMPIANTI DI SAPORITO Saporito Alessandro Tusa VIRGAP DI PALERMO VINCENZO Palermo Vincenzo Montesano S/M

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO ABILITANTE FER TRAMITE FAD 3 BACCHINI TERMOTECNICA SAS Bacchini Antonio Roma CENTRO CALORE SRL Cini Luca Bientina

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Un ultimo controllo ai valori prima di andare a operare sull’impianto: il manometro digitale è uno strumento di particolare importanza. Nella foto, scattata nel laboratorio del Centro Studi Galileo di Casale Monferrato, il docente verifica che il Tecnico abbia correttamente assimilato le nozioni che regolano il funzionamento dello strumento prima di passare alla fase operativa. Nella sede storica di Casale Monferrato, illustra il funzionamento della strumentazione che andrà a utilizzare: termometri, pinze amperometriche, cercafughe, recuperatore, pompa del vuoto…. sono solo alcuni degli attrezzi del mestiere che un buon Tecnico del Freddo deve saper maneggiare. 14/ INDUSTRIA & formazione


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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VIRO 99 SNC Rua’ Roberto Roma

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO SULLA BANCA DATI TRAMITE FAD AC DI CIRELLI SNC Cirelli Nicola Marcaria AGR DI GRAZIOLI & C SAS Bosani Hannelore Vanzago AIR BONAITA SPA Bonaita Elena Vanzaghello AIR CONTROL SRL Crosta Ornella Besnate AZZEN SAS DI AZZIMONTI & C Ferella Falda Luisa Fagnano Olona BONAIUTI F.LLI SNC Bonaiuti Massimiliano Pontassieve

Sono quindici, in tutta Italia, le sedi del Centro Studi Galileo. Al momento le lezioni teoriche vengono svolte da casa, e i Tecnici, uno per volta, si presentano in laboratorio per le sole prove pratiche per prepararsi perfettamente al recupero, vuoto, carica, controllo perdite, verifica dei parametri di funzionamento dell’impianto…. , in piena sicurezza. Una delle prime sedi a venire riaperta è stata quella di Bologna, presso la quale numerosi Tecnici hanno potuto completare la propria formazione conseguendo così il PIF, Patentino Italiano Frigoristi, obbligatorio per operare e acquistare gli F-Gas.



LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

PL IMPIANTI SRL Leva Giorgio Angelo Casale Popolo

STA SRL Ghietti Alberto Casale M.To

Q ENERGY SRL Filippi Federico Montecchio Maggiore

TECHNIC TEAM & C SNC Migliozzi Ingmar Trento

QUINTO IMPIANTI SRL Bonasso Gabriele Gai Silvia Asti

TURATI MATTEO Inverigo

TECNOMAN SRL Picaku Egla Caponago TECNOZOO IMPIANTI SRL Marescotti Miriam Lunghi Evelin Zelo Buon Persico TMI FACILITY MANAGEMENT SRL Traina Gaspare Faraone Gianpiero Napoli ZOPPI SRL Accigliaro Lorenza Treiso D’Alba

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO IMPIANTI AD IDROCARBURI TRAMITE FAD

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO SERALE TECNICHE FRIGORIFERE BASE TRAMITE FAD BINELLI SERVICE SRL Maggiali Matteo Marina Di Massa CATTANEO IMPIANTI SRL Simonini Daniele Lomazzo DLB TEK SRL Diliberto Gregorio Menfi ELETTROTECNICA LABATE Labate Domenico Palazzolo Oglio

Prova pratica di brasatura! Una volta superata la componente teorica del corso, aver assistito alle dimostrazioni del docente ed effettuato le simulazioni, il Tecnico si cimenta con la prova pratica di brasatura, una delle più efficienti tecniche di prevenzione delle perdite che vengono insegnate nei corsi del Centro Studi Galileo. Nel laboratorio è pure presente una nuovissima apparecchiatura di brasatura tramite elettrolisi dell’acqua in idrogeno e ossigeno. INCOIP SRL Modugno Davide Torino

SARTORE FRANCO Sartore Luca Vigone

NOLO CLIMAT SRL Naso Corrado Parabiago

STEALCO SRL Filippoli Ivan Morengo

CAT DI CHIABRANDO DARIO Chiabrando Dario Caselle T.Se CLIMA CONTROL SAS Gatto Stephane Morgano CLIMA GROUP SAS Panariello Ivan Varese D’AMBROS FRANCO DI D’AMBROS D’Ambros Davide Belluno ECO CLIMA SERVICE 2015 SNC Costantini Emanuele Roma FARACE EMANUELE Reggio Calabria OGGIAN LUCA Veruno RITECNO DI RINALDI Rinaldi Anacleto Guardasone Di Traversetolo 18/ INDUSTRIA & formazione

Una volta controllate le caratteristiche del refrigerante contenuto nella bombola, il Tecnico del Freddo si appresta a pesarla, uno dei passaggi preliminari per poter effettuare poi correttamente le operazioni di vuoto e carica: si tratta di operazioni che il Tecnico effettuerà molto spesso direttamente sul campo, quindi i docenti CSG si assicurano che vengano apprese e assimilate al meglio. Tutto pronto, inizia la prova! Il Tecnico del Freddo, ormai vicinissimo a conseguire il PIF – Patentino Italiano Frigoristi, si accinge a pesare la bombola e a procedere con le operazioni necessarie. Il Centro Studi Galileo fornisce ai Tecnici strumentazioni precise e all’avanguardia, così che lezioni ed esami avvengano sempre in contesti di precisione assoluta.


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO TECNICHE FRIGORIFERE SPECIALIZZAZIONE A ROMA AERMASTER99 DI DI GRADO Di Grado Francesco Civitavecchia ALTO LAZIO GAS SRL Petrongari Diego Rieti GALVAGNO MASSIMO Reggio Calabria JACK SERVICE Ramos Gomes Herwin Napoli MUGGIRONI MARIO Aritzo ODDO ALBERTO Marino S ITALIA SPA Mitaritonna Franco Emanuele Pomezia

L’operazione di brasatura, la principale tecnica di saldatura insegnata al Centro Studi Galileo, è di importanza fondamentale per garantire la corretta tenuta – e quindi il corretto funzionamento - di un impianto. Roberto Ferraris, docente del Centro Studi Galileo, terminata la spiegazione passa quindi il cannello al Tecnico, seguendolo passo a passo nell’apprendimento della tecnica, pronto a intervenire per segnalare e correggere possibili sbagli.

Tempo di calcoli! I Tecnici che si formano al Centro Studi Galileo imparano sin da subito che per operare al meglio su un impianto è assolutamente necessario intervenire solo dopo un’accurata e precisa analisi, un modus operandi su cui i docenti CSG insistono moltissimo e che garantisce al Tecnico i mezzi per lavorare con ineccepibile professionalità.

L’attività del Centro Studi Galileo non si ferma ai confini nazionali! Il CSG ha formato (e forma tuttora) migliaia di Tecnici in ogni angolo del mondo: l’esperienza dei docenti, grazie alla Formazione a Distanza, permette di portare la mission di diffusione della conoscenza del Centro Studi Galileo ovunque nel mondo, come ad esempio nel recentissimo corso “F-Gas Training Assesment” per Malta per la nave commerciale Armada Mediterranea! INDUSTRIA & formazione /19


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Il chimico risponde: pulire gli impianti A/C

Paolo Mattavelli Errecom

Figura 1 – 2: Esempi di pulizia

20/ INDUSTRIA & formazione

Manutenzione degli impianti di climatizzazione: un’attività troppo spesso sottovalutata. Perché? Sicuramente incidono l’assenza di un obbligo legislativo (invece esistente ad esempio per caldaie, automobili ecc.) e la mancanza di un vero e proprio processo di sensibilizzazione sull’argomento nei confronti dei singoli. Eppure, gli impianti di climatizzazione hanno una funzione importantissima nei nostri edifici: quella di immettere e far circolare l’aria che respiriamo. L’Indoor Air Quality (inteso come qualità dell’aria interna di edifici e strutture) è un concetto di cui si è a lungo discusso in questi ultimi mesi, una condizione che tutti possono e devono monitorare, indipendentemente dalla pandemia in essere, come affermato da BESA (thebesa.com/iaq) nella Beginner’s Guide to Indoor Air Quality. Non solo virus ma anche batteri, muffe e acari: i condizionatori sono ambienti umidi dove questo tipo di microorganismi tendono inevitabilmente a proliferare e la cui presenza può provocare, agli occupanti che li respirano, malattie e allergie di vario tipo. Vivere, lavorare e passare il tempo libero in un ambiente

salubre e pulito è la priorità di tutti, ma affinché questo sia possibile è necessario eseguire regolarmente operazioni di pulizia e manutenzione degli impianti A/C. Abbiamo intervistato il Dr. Paolo Mattavelli, responsabile R&D per capire di più sull’argomento. Cosa bisogna pulire? Con che frequenza? Ecco cosa abbiamo scoperto. Perché è necessario pulire gli impianti di climatizzazione? Le ragioni sono diverse. Innanzitutto, la pulizia regolare e ordinaria di un impianto di climatizzazione è fondamentale per garantire un elevato livello di qualità e salubrità dell’aria immessa nell’ambiente. Pensiamo semplicemente a quanto, in questo ultimo anno, si sia discusso sul concetto di Indoor Air Quality come requisito fondamentale non solo per ridurre al minimo il rischio di diffusione di batteri, germi e virus negli ambienti confinati (quali case private ma anche uffici, scuole, mezzi di trasporto, ecc.) ma come elemento indispensabile per la qualità di vita. Basti pensare che il 90% del nostro tempo viene trascorso indoor e che ricerche hanno dimostrato che la scarsa qualità dell’aria ha un effetto negativo sulla capacità di concentrazione con conseguenze inevitabili sulla produttività. Impianti puliti in profondità e con regolarità significano quindi aria sana: una tutela indispensabile per la salute delle persone e la loro qualità di vita. Inoltre, non dimentichiamo che, in assenza di un’adeguata pulizia degli impianti A/C, questi tendono ad essere meno performanti e a consumare più energia, con un ovvio aumento della bolletta per l’utente finale. Infine, sporco, depositi e incrostazioni non opportunamente puliti e trattati possono provocare guasti prematuri all’impianto A/C, riducendone la vita media.


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Per quanto riguarda la qualità dell’aria indoor, quali sono i rischi a cui andiamo incontro se non puliamo il nostro impianto A/C? La scarsa manutenzione e pulizia dei climatizzatori aumenta il rischio di contrarre malattie di vario tipo. Nei filtri e, più in generale, nelle unità interne degli impianti A/C, infatti, è possibile riscontrare la presenza di agenti infettivi (batteri o virus) e di allergeni (muffe o acari), entrambi potenzialmente nocivi per la salute umana. Pensiamo ad esempio alla legionella pneumophila, un batterio che tende a proliferare nei condizionatori non adeguatamente puliti ed igienizzati, e responsabile di disturbi alle vie respiratorie che possono sfociare persino in gravi polmoniti. O ancora alle congiuntiviti, causate proprio dal trasporto nell’aria di agenti batterici e/o virali che si trovano nelle unità interne (filtri, batterie alettate, ecc.) dei climatizzatori. Sono inoltre diverse le reazioni allergiche che possono essere causate dalla polvere o dalle muffe presenti negli evaporatori dei climatizzatori. Al contrario, invece, se sottoposti ad una corretta manutenzione e pulizia, i condizionatori possono essere utili e, addirittura, salutari per alcuni soggetti allergici. Ad esempio, nelle zone dove l’umidità esterna è elevata, il condizionatore rende l’aria più asciutta, riducendo la crescita degli acari della polvere, con ovvi benefici dei soggetti allergici. In quelle, invece, dove l’inquinamento atmosferico è particolarmente elevato, i filtri trattengono gli agenti nocivi, potendo contribuire a un miglioramento delle condizioni respiratorie dei soggetti asmatici. Lo sgradevole odore che capita di percepire all’accensione dell’aria condizionata, soprattutto in auto, dipende quindi dalla presenza e dalla proliferazione di batteri, muffe e microorganismi contaminanti nei condotti di aerazione? Esattamente! Questo odore sgradevole viene emesso da tutti gli impianti A/C non opportunamente puliti ed igienizzati, ed è collegato alla presenza di batteri, muffe e germi

che nel tempo si sono depositati e accumulati nei canali di ventilazione. Ovviamente nelle auto l’odore è più intenso, essendo l’abitacolo un ambiente più ristretto rispetto agli interni di un’abitazione o di un ufficio ma la situazione è esattamente la stessa anche se la percezione olfattiva è inferiore. Ad aggravare ulteriormente il rischio di malattie in auto è il fatto che le bocchette dell’impianto A/C sono direzionate direttamente sul viso del guidatore e dei passeggeri e che il tempo di esposizione a questo flusso di aria contaminato è costante e prolungato nel tempo. Da cosa dipende, invece, la riduzione di efficienza dell’impianto a cui facevi riferimento prima? Per quale motivo, esattamente, un impianto di climatizzazione pulito consuma meno energia? Lo sporco non trattato si deposita all’interno degli impianti A/C, sui filtri, sulle batterie alettate, ecc., creando una sorta di barriera che impedisce il trasferimento di calore e riduce lo scambio termico. Per raggiungere la temperatura preimpostata l’impianto consuma quindi più energia, con un’inevitabile conseguenza sulle bollette dell’utente finale. Inoltre, se intenso, lo sporco può bloccare le vie di fuoriuscita dell’aria, provocando una drastica riduzione dell’efficienza dell’impianto. Pulire i filtri dell’impianto A/C con detergente e acqua calda è corretto? No, sebbene sia una pratica e una convinzione molto diffusa, la sempli-

NCR NCR BIOCHEMICAL

ce detersione dei filtri con detergente e acqua calda non è sufficiente. Per una igienizzazione profonda e completa dei filtri è necessario eliminare anche germi e batteri, responsabili dell’insorgenza delle malattie a cui accennavo prima. A tale scopo servono prodotti igienizzanti e disinfettanti specifici per questo tipo di utilizzo al fine di evitare danni ai materiali che compongono il filtro. È sufficiente pulire i filtri per poter affermare che un impianto A/C è pulito? No, la pulizia dei filtri non è sufficiente. Per quanto questi siano un vero e proprio ricettacolo di virus, germi, batteri, polvere e agenti contaminanti di vario tipo, non sono l’unica componente dell’impianto ad essere oggetto di contaminazione. Sporco grasso e ambientale, residui organici e microorganismi possono depositarsi anche sulle batterie alettate o sull’interno delle scocche, per non parlare della proliferazione di muffe che interessa particolarmente lo scarico e la pompa di condensa. Si tratta di una condizione assolutamente fisiologica: le unità interne degli impianti di climatizzazione sono ambienti umidi dove è naturale proliferino germi e batteri. Per ovviare il problema è sufficiente procedere con operazioni di pulizia regolari: solo in questo modo si ha la garanzia della salubrità dell’aria immessa nell’ambiente. Per concludere, vorrei fare un ultimo appunto in merito alla pulizia dei condensatori, tendenzialmente

L’evoluzione delle tecnologie chimiche per il trattamento acque L’evoluzione delle te dei circuiti di raffreddamento con torri evaporative o condensatori evaporativi

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INDUSTRIA & formazione /21


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

ancora più sottovalutata in quanto localizzati all’esterno degli edifici. In questo caso sono gli agenti esterni il problema: foglie, smog, sabbia, polvere, ecc. Il loro accumulo potrebbe inficiare l’efficienza delle componenti del sistema, pertanto, per impianti performanti al top, anche la pulizia dei condensatori è fondamentale. Immagino, pertanto, che queste operazioni di pulizia non possano essere effettuate dal privato ma sia necessario affidarsi alle competenze e alla preparazione di tecnici esperti. Corretto? Per una pulizia completa e profonda degli impianti di climatizzazione è necessario l’intervento di un tecnico specializzato. Per quanto riguarda il singolo privato, invece, può eseguire comunque con una certa frequenza operazioni di pulizia ordinaria che garantiscano all’impianto di erogare nell’ambiente aria sempre sana. Esistono infatti prodotti, soprattutto in bombola aerosol, di facile utilizzo e sicuri sia per l’operatore che per l’impianto. Quello che raccomando è

CO2

di affidarsi sempre e solo a prodotti specifici e di qualità, e di seguire le istruzioni riportate sulle relative schede tecniche e di sicurezza. Con quale frequenza ritieni sia necessario pulire un impianto A/C? Ovviamente la risposta dipende dall’intensità di utilizzo dell’impianto di climatizzazione e dal tipo di ambiente in cui questo è installato, che potrebbe essere particolarmente ossidante o presentare un elevato livello di sporco ambientale. In linea di massima direi che possiamo definire un numero minimo di due volte l’anno, sotto il quale consiglierei vivamente di non scendere per garantire una pulizia completa e professionale dell’impianto. Nei mesi primaverili, prima di accenderlo, per evitare che polvere e germi depositati nel tempo vengano immessi nell’aria, disperdendosi negli ambienti interni. E dopo l’estate, una volta che la stagione calda si è conclusa, per evitare che lo sporco accumulatosi nei mesi di utilizzo si incrosti sulle superfici, rischiando

di danneggiare l’impianto. Qualora invece si trattasse di una pompa di calore, consiglio la pulizia ogni volta che si passa dalla modalità di riscaldamento a quella di raffrescamento o viceversa. Per quanto riguarda, invece, la semplice pulizia dei filtri che può essere eseguita anche dal singolo, senza che sia necessario l’intervento del tecnico, consiglio invece una frequenza mensile, raccomandando sempre di utilizzare pulitori igienizzanti specifici e, soprattutto in questo periodo, di completare il trattamento mediante l’utilizzo di un disinfettante, in modo da eliminare eventuali virus. Hai altri consigli che ritieni potrebbero essere utili per i nostri lettori? Credo che tutte le informazioni fornite fino ad ora possano definirsi complete ed esaustive. Ad ogni modo, nel caso i nostri lettori avessero ulteriori dubbi o domande, ERRECOM ha realizzato delle linee guida per la corretta pulizia degli impianti a/c scaricabili gratuitamente.

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NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Tecnologie ed impianti che utilizzano i gas naturali nelle celle frigorifere per la corretta conservazione dei prodotti agricoli Introduzione

Paolo Amirante Professore di macchine ed impianti per le industrie agroalimentari

I gas naturali sono ormai largamente utilizzati come fluidi frigorigeni, principalmente l’anidride carbonica e l’ammoniaca sia negli impianti industriali a refrigerazione indiretta di grandi dimensioni che nei piccoli impianti di nuova concezione ma anche l’aria, molto impiegata in passato, è recentemente utilizzata in impianti costruiti a livello sperimentale, inoltre i fluidi naturali sono utilizzati come gas tecnici all’interno delle celle frigorifere, soprattutto l’etilene e l’anidride solforosa, ma nelle celle sono anche presenti altri gas naturali e cioè l’ossigeno ed il vapore d’acqua e l’anidride carbonica rilasciata dai prodotti. A tal proposito si precisa che l’etilene è un gas naturale che viene emesso dai frutti durante la fase di maturazione con un processo metabolico esotermico con l’assorbimento dell’ossigeno dall’atmosfera da parte dei prodotti e l’emissione di anidride carbonica, etilene e ca-

Calore

Vapore

Etilene C2H4 CO2

Figura 1- Immagini del processo metabolico di respirazione di un frutto

Figura 2- Immagini dei famosi chimici John Dalton (A) e August Wilhelm von Hofmann (B)

lore, detto calore di respirazione, e pertanto nella Figura 1 vengono riportate le immagini delle attrezzature necessarie per la valutazione della respirazione dei frutti ed uno schema del processo metabolico della respirazione di un frutto. L’etilene è stata prodotta in laboratorio per la prima volta nell’anno 1669 dal medico tedesco Johann Becher, alchimista e precursore della chimica, che l’avrebbe ottenuta facendo reagire etanolo e acido solforico e successivamente il famoso chimico John Dalton (cfr. Figura 2 A) ne propose la formula di struttura nell’anno 1806, ma il nome “etilene” entrò in uso solo nella metà del XIX secolo, quando il chimico tedesco August Wilhelm von Hofmann (cfr. Figura 2 B) la inserì nella nomenclatura IUPAC (International Union for Pure and Applied Chemistry) che classifica i composti organici ed inorganici a partire dalla loro formula chimica. Inoltre è importante precisare che il materiale biologico non ha un comportamento costante nel tempo, in quanto i frutti durante la fase di maturazione sono oggetto di processi di degradamento cellulare come ad esempio l’uva che durante la maturazione viene attaccata dalla Botrytis Cinerea che è un parassita, che si diffonde molto rapidamente sul prodotto (cfr. Figura 3 A) e pertanto potrebbe essere

Figura 3- Immagini dell’uva attaccata dalla Botritys Cinea e della distribuzione in campo dell’anidride solforosa INDUSTRIA & formazione /23


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Il problema della lunga conservazione dell’uva da tavola

Figura 5- Immagine del logo della American Society for Testing Materials DISTRIBUZIONE SO2 IN CELLA

Figura 4- Immagini della distribuzione dell’anidride solforosa in una cella frigorifera

Figura 6- Immagine dell’influenza dell’etilene sulle caratteristiche organolettiche dei frutti

opportuno distribuire già in campo un antisettico come l’anidride solforosa all’interno delle cassette (cfr. Figura 3 B). Ma per bloccare definitivamente tale degradazione è indispensabile distribuire all’interno delle celle frigorifere l’anidride solforosa con periodiche fumigazioni che proteggano l’uva dal deterioramento anche per periodi prolungati fino ad un massimo di sei mesi (cfr. Figura 4) e nelle fasi successive di trasporto del prodotto al mercato inserendo nelle cassette dei foglietti generatori di SO2 che preservino la qualità del prodotto anche in caso d’interruzione della catena del freddo. Negli Stati Uniti è stato costituito già dagli anni ’60 del secolo scorso il Comitato ASTM (American Society for Testing Materials) nel quale operano oltre 30.000 tra i maggiori esperti tecnici del mondo e professionisti in rappresentanza di 150 Paesi, con lo scopo di stan24/ INDUSTRIA & formazione

dardizzare i metodi di valutazione delle proprietà fisiche delle sostanze di origine vegetale ed animale (cfr. Figura 5). Nella presente nota saranno pertanto analizzati gli effetti determinati sui prodotti dallo sviluppo o dalla somministrazione di fluidi naturali con particolare riguardo all’etilene e all’anidride solforosa. Sviluppo dell’etilene e sua influenza sulle caratteristiche qualitative dei frutti I frutti nella fase di maturazione

assorbono l’ossigeno dall’atmosfera ed emettono anidride carbonica, vapore acqueo, calore ed etilene, quest’ultima sostanza sviluppa la produzione di enzimi che ammorbidiscono le pareti cellulari favorendo lo sviluppo dei tessuti cellulari migliorando la qualità dei prodotti, ma successivamente stimola la produzione di enzimi che degradano la cellulosa accelerando la senescenza dei frutti. Particolarmente ampia è l’azione dell’etilene sullo stress dovuto all’azione dei parassiti soprattutto quelli vegetali, riducendone le azioni di inibizione e bloccando l’attività degli enzimi che degradano le proteine contenute nei frutti; in particolare si precisa che la riduzione della sviluppo di etilene legata alla frigoconservazione rallenta la maturazione rallentando l’attività respiratoria dei frutti riducendo la degradazione dei catenoidi, degli antociani, delle pectine, dell’amido, della clorofille e la produzione di sostanze volatili, influenzando così le caratteristiche organolettiche dei frutti e la riduzione della loro consistenza (cfr. Figura 6) Pertanto per accelerare i processi di maturazione dei frutti possono impiegarsi delle confezioni ermetiche che trattenendo l’etilene accelerano i processi di maturazione e viceversa usando delle confezioni micro-forate si consente l’allontanamento dell’etilene che prolunga la conservazione dei valori qualitativi dei frutti.

Bonomi system (studiato con la distribuzione della SO2 in cella) Il sistema BS consiste di teli stagni di robusto tessuto spalmato in PVC fabbricati su misura per le celle in cui vengono installati. Questo sistema brevettato “Bonomi System” consente la lunga conservazione dell’uva da tavola per periodi fino a 4 mesi.

Figura 7- Immagine della distribuzione dell’anidride solforosa nelle celle all’interno delle tende Bonomi e nei sacchetti posti sul fondo delle confezioni


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Distribuzione dell’anidride solforosa nelle celle frigorifere e sua influenza sulle caratteristiche qualitative dei frutti L’anidride solforosa viene somministrata nelle celle frigorifere per proteggere i frutti dall’attacco dei parassiti, soprattutto all’uva da tavola, in quanto è un gas dotato di un’elevata attività antimicrobica e con la sua distribuzione tutti i microrganismi presenti sulla superficie dei frutti trattati possono essere completamente devitalizzati; in Italia l’uso dell’anidride solforosa per la conservazione e il trasporto dell’uva da tavola era consentito fino all’anno 1996, successivamente fino al 2008, il suo uso è stato proibito, ma con il decreto del 27/02/2008 concernente la disciplina sugli additivi alimentari, il suo uso è stato riammesso, con un residuo massimo di 11 p.p.m.; tuttavia, non in tutti i Paesi in cui l’uva viene esportata ne è consentito l’impiego, per cui il suo utilizzo deve preventivamente essere concordato con il cliente, in considerazione delle diverse normative locali vigenti. La distribuzione dell’anidride solforosa può eseguirsi sia nelle celle frigorifere proteggendo le pareti con le tende di materiale plastico, sia direttamente nelle cassette con dei sacchetti posti sul fondo delle confezioni che emettano nel tempo valori controllati del prodotto antisettico (cfr. Figura 7).

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Figure 8 - Immagini degli impianti di distribuzione dei gas tecnici (A), della circolazione dell’aria refrigerata all’interno della cella (B) e del controllo della respirazione dei frutti (C).

Impianti di frigoconservazione attrezzati per il controllo dell’etilene e la distribuzione dell’anidride solforosa Gli impianti di frigoconservazione per utilizzare correttamente le suddette tecnologie devono consentire di eseguire le sottoindicate operazioni di processo (cfr. Figura 8): - la distribuzione dei gas tecnici (A); - la circolazione dell’aria refrigerata all’interno della cella (B); - il controllo della respirazione dei frutti (C); - l’imballaggio e la disposizione delle cassette sui pallets (D); - il carico su veicoli refrigerati per il trasporto del prodotto ai mercati (E).

I parametri da regolare per una corretta conservazione della qualità dei prodotti sono la temperatura, l’umidità relativa e la composizione dell’aria della cella al fine di contenere il calo peso dei prodotti e preservarne le caratteristiche nutrizionali (cfr. Figura 19 A) per conseguire i seguenti obiettivi: miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti, miglioramento della caratteristiche degli imballaggi, razionalizzazione della commercializzazione dei prodotti per ottenere una corretta applicazione della catena del freddo (cfr. Figura 9 B). Pertanto, all’interno dell’impianto vengono installati dei ventilatori per eseguire una buona circola-

Figura 9- Immagini dei parametri da controllare nelle celle INDUSTRIA & formazione /25


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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zione dell’aria intorno al prodotto e per evitare possibili condense sull’esocarpo delle bacche e nel caso la frigoconservazione sia estesa a periodi lunghi, può essere utilizzata una cella le cui principali tecnologie consigliate sono le seguenti(cfr. Figura 10): - impianto di combustione delle sostanze volatili; - membrane per eliminare la CO2 (B); - membrane a permeabilità selettiva per eliminare l’ossigeno (C); - convertitore catalitico per la combustione dell’ossigeno (D-E); - sensori per il controllo della atmosfera della cella (F). L’impianto per la combustione delle sostanze volatili è costituito da

un bruciatore che riceve l’aria proveniente dalla cella che a contatto con una resistenza elettrica ad elevata temperatura brucia le sostanze volatili e quindi l’aria depurata da tali sostanze viene raffreddata in uno scambiatore di calore alimentato in contro corrente da acqua gelata (cfr. Figura 11). Quindi con l’ausilio di membrane viene eliminata l’anidride carbonica (cfr. Figura 12 A) e successivamente si procede alla eliminazione dell’ossigeno residuo con una membrana selettiva che separa l’ossigeno dall’azoto (cfr. Figura 12 B). Infine con un convertitore catalitico si elimina l’etilene (cfr. Figura 13); si precisa che il convertitore

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Manutentore Frigorista

Inviare candidature: recruitment@fervo.net CONOSCENZE TECNICHE RICHIESTE •Manutenzione delle parti meccaniche degli impianti di refrigerazione •Saper svolgere interventi di manutenzione su impianti di condizionamento, riscaldamento e trattamento d’aria •Individuazione delle cause di malfunzionamenti •Ricerca e analisi guasti •Capacità di lettura di disegni e schemi elettrici REQUISITI

•Diploma ad indirizzo elettrico/elettrotecnico o termotecnico

•Richiesta esperienza nell’utilizzo di gas criogenici di comune utilizzo in impianti di refrigerazione (CFC, Azoto, CO2) •Richiesto possesso Patentino F-GAS •Richiesto possesso Abilitazione all’utilizzo di Gas Tossici (impianti ad ammoniaca)

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Figure 10 A/B/C/D/E/F - Immagini delle principali tecnologie consigliate per il controllo dell’atmosfera in cella

catalitico normalmente utilizzato è lo SWINGTNERM che è costituito da un serbatoio cilindrico in acciaio la cui parte centrale contiene il letto catalitico riscaldato da una resistenza elettrica; tale cilindro, posto in comunicazione con la cella da tutte e due le testate, consente il passaggio di aria con l’etilene verso il letto catalitico ed in tale cilindro l’elevata temperatura di regime (250°C circa), consente l’ossidazione dell’etilene in anidride carbonica, inoltre è importante che il flusso dell’atmosfera avvenga con intermittenza nei due sensi, in maniera tale da avere una stratificazione di valori della temperatura in senso decrescente passando dalla zona vicina alla resistenza (250°C) alla zona più esterna del cilindro (15-20°C) (cfr. Figura 13). Nelle celle frigorifere vengono, altresì, installati dei sensori per determinare l’umidità e la temperatura dell’aria e dei gas presenti nella cella e cioè l’azoto, l’ossigeno e l’anidride carbonica (cfr. Figura 14). Conclusioni I gas naturali sono ormai largamente utilizzati come fluidi frigorigeni, principalmente l’anidride carbonica e l’ammoniaca sia negli impianti industriali a refrigerazione


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Figura 11- Impianto per l’abbattimento delle sostanze volatili

Figura 12- Immagini delle membrane selettive per l’eliminazione dell’ossigeno

Figura 13- Immagine del convertitore catalitico per l’eliminazione dell’etilene

indiretta che nei piccoli impianti di nuova concezione ma anche l’aria, molto impiegata in passato, è recentemente utilizzata in impianti attualmente costruiti solo a livello sperimentale, inoltre il fluidi naturali sono utilizzati come gas tecnici all’interno delle celle frigorifere, soprattutto l’etilene e l’anidride solforosa, ma nelle celle sono anche presenti altri gas naturali e cioè l’ossigeno, il vapore d’acqua e l’anidride carbonica rilasciata dai prodotti. Pertanto mi è sembrato opportuno analizzare la tecnologie da utilizzare per eliminare i suddetti gas naturali al fine di assicurare le caratteristiche organolettiche dei prodotti e a tal proposito sono state descritte le tecnologie utilizzate per il controllo dei valori di temperatura, umidità relativa e composizione dell’aria della cella al fine di contenere il calo peso dei prodotti e preservarne le loro caratteristiche nutrizionali.

Figura 14- Immagine del posizionamento dei sensori per determinare l’umidità e la temperatura dell’aria e dei gas presenti nella cella

Ormai appuntamento fisso, i webinar del Centro Studi Galileo rappresentano per Tecnici ed esperti una straordinaria opportunità di restare costantemente aggiornati sulle ultime novità del settore HVAC/R. Nell’appuntamento di marzo, i partner del Centro Studi Galileo hanno spiegato nel dettaglio quale sarà il futuro dei refrigeranti, e come sarà possibile muoversi per maneggiarli con efficacia e sicurezza. INDUSTRIA & formazione /27


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

LEZIONE 222 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Perdite di carico e tipi di moto dell’aria all’interno delle canalizzazioni di distribuzione INTRODUZIONE

Pierfrancesco FANTONI

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 28/ INDUSTRIA & formazione

La velocità che l’aria ha all’interno delle canalizzazioni che provvedono alla sua distribuzione gioca un ruolo fondamentale nel determinare il tipo di moto che caratterizza il suo flusso e, di conseguenza, le perdite di carico distribuite che si verificano. Su queste ultime incidono anche altri fattori caratteristici dell’aria e della forma delle sezioni delle canalizzazioni che vengono impiegate. FATTORI CHE INFLUENZANO IL FLUSSO TURBOLENTO DELL’ARIA Come visto, il movimento dell’aria all’interno delle canalizzazioni può sostanzialmente essere diviso in due diverse tipologie: movimento con flusso laminare e movimento con flusso turbolento. Nel primo caso il movimento dell’aria potremmo definirlo più ordinato e composto mentre nel secondo caso possiamo immaginare ad un flusso più caotico, disordinato e turbolento. La distinzione tra l’uno o l’altro dei due flussi dipende da alcuni parametri che è interessante esaminare. Ovviamente la velocità del flusso d’aria è molto importante nel determinare il tipo di flusso. Più la velocità diventa elevata più è probabile che il flusso sia turbolento mentre, al contrario, velocità ridotte sono a maggiore garanzia di un flusso laminare. Questa considerazione non è di poco conto quando si ha la necessità, per cause di forza maggiore, di ridurre la sezione delle canalizzazioni per ragioni di spazio e quindi, di conseguenza, di dover mantenere velocità più elevate del flusso d’aria. Più la velocità del flusso aumenta più sussiste la possibilità che il suo movimento diven-

ti turbolento. Questo ha importanti conseguenze sotto più aspetti, come ad esempio le perdite di carico distribuite lungo il condotto ma anche dal punto di vista della rumorosità che si genera. FORMA DELLA SEZIONE DEL CANALE Anche la forma della sezione della canalizzazione incide sul tipo di movimento del flusso di aria. In particolar modo è il diametro idraulico che ha conseguenze sul tipo di moto. Di questa proprietà già ne abbiamo parlato nello scorso numero. La figura 1 ci permette, ora, di fare qualche considerazione in più. Una canalizzazione a sezione quadrata con lato pari a 300 mm risulta avere lo stesso diametro idraulico di una canalizzazione avente sezione circolare con diametro di 300 mm. Come si vede dalla figura, le due canalizzazioni hanno una sezione ben diversa l’uno dall’altra: la superficie della sezione quadrata risulta essere più grande della superficie della sezione circolare. Ne consegue che l’ingombro della canalizzazione a sezione quadrata risulta essere ben maggiore di quello della canalizzazione circolare: questo aspetto non è di poco conto quando si hanno problemi di spazio nella posa delle canalizzazioni. Nonostante la canalizzazione a sezione circolare abbia ingombi minori (circa il 20% in meno rispetto quella quadrata), e quindi costringa il volume d’aria da spostare a stare in spazi minori, provoca le medesime perdite di carico per unità di lunghezza della canalizzazione a sezione quadrata, ossia le stesse perdite di energia, e quindi non obbliga ad avere ventilatori di poten-


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Figura 1 – Una sezione circolare di 300 mm di diametro ed una sezione quadrata di 300 mm di lato hanno il medesimo diametro idraulico

za più grande. D’altro canto, non è tutto oro quello che luccica: avendo sezione inferiore e a parità di velocità, la sezione circolare permette il passaggio di una portata inferiore rispetto quella quadrata e quindi andrà verificata se tale eventualità soddisfa i requisiti richiesti per la climatizzazione degli ambienti. Il mercato offre la possibilità di scegliere tra diverse forme della sezione trasversale delle canalizzazioni (vedi figura 2). Oltre a questo primo aspetto molto rilevante, ne sussiste un altro altrettanto importante poiché, come detto, il tipo di movimento del flusso d’aria (laminare o turbolento) dipende strettamente dal diametro idraulico. Anche al crescere del diametro idraulico aumenta la possibilità che il tipo di moto dell’aria diventi turbolento. VISCOSITÀ CINEMATICA Vi è un ulteriore parametro che incide sul tipo di moto del flusso d’aria all’interno delle canalizzazioni. Su

Figura 2 – Esempio di possibili forme della sezione trasversale di una canalizzazione per la distribuzione dell’aria di un impianto di climatizzazione

di esso non si può intervenire più di tanto, dato che è una caratteristica propria del fluido impiegato, come invece si può fare per gli altri due parametri già indicati, la velocità e il diametro idraulico della sezione. Per tale ragione non ci soffermiamo più di tanto, considerato che nel settore della climatizzazione il fluido impiegato è generalmente aria. Il parametro in questione è la viscosità cinematica del fluido ossia, in termini molto semplici, una misura della resistenza che una corrente fluida incontra nello scorrere. In linea di principio, tanto più un fluido è viscoso tento più aumenta la possibilità

che il suo moto sia di tipo laminare, ossia “ordinato”. La viscosità agisce come una specie di collante che fa in modo che strati di fluido adiacenti uno all’altro si aiutino reciprocamente nel movimento, supportandosi e trascinandosi a vicenda. In questo modo tra strati adiacenti non possono esserci grandi differenze di velocità o di direzione del movimento, come avviene invece nel moto turbolento. L’aria ha una viscosità inferiore a quella dell’ossigeno o dell’elio ma superiore a quella di molti altri gas come, ad esempio, l’idrogeno, l’anidride carbonica, l’azoto e quasi tutti i tipi di refrigeranti. ATTRITI E PERDITE DI CARICO Definite tutte le grandezze che intervengono a determinare il tipo di moto dell’aria all’interno di un canale, ora è possibile prendere in esame gli attriti che si verificano in tale movimento, e le perdite di carico che ne conseguono, per poter comprendere come è possibile intervenire per limitarne la loro intensità. Innanzitutto per poter fare ciò è necessario distinguere due casi fondamentali. Infatti se il moto dell’aria è di tipo laminare allora le perdite di carico distribuite che si verificano lungo la canalizzazione dipendono esclusivaINDUSTRIA & formazione /29


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

La centrale La centrale multifunzione multifunzione Le nuove pompe per la condensa REFCO

Serie BM Il classico gruppo mente dai parametri che già abbiamo manometrico svizzero citato precedentemente, ossia lunghezza del canale, diametro idrauliNuovo con luci a UV e LED co della sezione, velocità dell’aria e sua densità e viscosità cinematica. Le nuove grandezza in gioco pa- REFCO pompe persembrano la condensa conLe una maggior multifunzionalità. recchie, in realtà se ben si nota tra di una maggior multifunzionalità. Uncon prodotto per tutte applicazioni. esse non compare una le caratteristica Un prodotto per tutte le applicazioni. REF-LOCATOR che invece può sembrare fondamenCercafughe di tale e che è rappresentata dal tipo alto livello di materiale che costituisce la canaPompa per condensa lizzazione. In sostanza, se il moto REF-VAC dell’aria è di tipo laminare allora il mauniversale Vacuometro elettronico teriale non gioca un ruolo significativo Connessione USB Modalità silenziosa LED diagnostico Passa in rassegna la storia Connessione USB OCTA-WIRELESS Configura la prestazione Assicura la corretta Modalità silenziosa LED diagnostico nel determinare le perdite di carico.Al operativa pompa Passa indella rassegna la storia prestazione installazione Assicura lainiziale correttae della Configura pompa in lafunzione Bilancia elettronica contrario, nel moto turbolento anche operativa della pompa pompa in funzione assiste installazione iniziale e della della capacità dell’unità nella diagnosi ENVIRO-DUO/-OS: Ora anche il tipo di dell’unità materialeassiste entra indiagnosi gioco attraCombi capacità nella AC della HY-EX-6 applicabile per R32 e R1234yf Combi AC verso una sua caratteristica: la rugoSet espansore sità. È abbastanza intuitivo pensare Tecnico che carica una unità di prova durante la formazione per AC split con R290 idraulico completo ENVIRO-DUO/-OS al TESDA Filippine © GIZ Proklima / June B. Oliveros II che più la superficie del materiale Unità di recupero per tutti i refrigeranti di uso comune che costituisce la canalizzazione è rugosa sono le universale difficoltà che zione vada sempre mantenuta nelle Per la gamma completa di Sensore digitale maggiori Applicazione Fusibile dabassi 10A mentre in altri, come ad esemSensore digitale Applicazione universale Fusibile da 10A Esclusivo sensore digitale Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile l’aria incontra fluire suo interno originarie del alcuni tipi di metalli o il cemento, sue condizioni prodotti REFCOnel Vi corso preghiamo Esclusivo sensore digitalenelDa 6.000 al Btu/H integratopio sostituibile di livello dell’acqua a 120.000 Btu/H ininvetro Gobi dielivello dell’acqua a 120.000 Btu/H Fusibile vetro II II il di contattare ilpenalizzare Vostro quindi maggiori sono le perditeFusibile di mm per nonGobi possiamo arrivare a valori di rugosi- tempo proprio (da(da 1,75kW a 35kW) 5 5x 20 1,75kW a 35kW) x 20 mmdada10A 10A distributore HVAC/R locale. carico. In effetti, nel moto turbolento, vista tàinstallato anche 100 volte maggiori e quin- movimento dell’aria dal punto di sostituibile sostituibileinstallato in fabbrica è proprio così. Nei materiali classifidi avere perdite di carico più consi- energetico quando il suo tipo di moto in fabbrica cati a bassa rugosità, come ad esem- stenti. A questo punto pare superfluo è turbolento come può avvenire, ad REFCO Manufacturing Ltd. REFCO Manufacturing Ltd. DIGIMON-SE patent pending REFCO Manufacturing Ltd. pio l’acciaio al carbonio o il PVC, sottolineare come sia importante che esempio, quando le velocità del flus6285 Hitzkirch Switzerland Gruppo manometrico 6285 Hitzkirch Switzerland 6285 Hitzkirch - Switzerland digitale a 2 e 4 valori vie riscontriamo di rugosità molto la superficie interna della canalizza- so sonowww.refco.ch molto elevate. www.refco.ch www.refco.ch

2017

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2 0 17

Pompa per condensa universale


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Manuale e misure per ottimizzare gli impianti di refrigerazione QUANTO COSTA E QUALI SONO I BENEFICI? Per quanto riguarda l’applicazione delle misure di ottimizzazione, a ogni gestore sorge una prima domanda: quanto costa e quanto posso risparmiare? Affinché Lei, in qualità di responsabile della refrigerazione, possa avere un primo punto di riferimento riguardo alle spese d’investimento, ai possibili risparmi e alla durata di ammortamento, degli esperti hanno valutato i suddetti dati per impianti di tre grandezze diverse: impianto piccolo = 10 kW freddo impianto medio = 100 kW freddo impianto grande = 200 kW freddo Nota: queste informazioni si riferiscono a un trend medio. A seconda della situazione, nella sua impresa potrà ottenere più o meno risparmio, o potrà trovarsi ad affrontare più o meno spese. Di conseguenza, queste indicazioni non sostituiscono una consulenza individuale o un calcolo dei costi e dei benefici da parte di uno specialista.

SVIZZERA ENERGIA

da sinistra: Il Presidente AREA Marco Buoni, il Segretario Generale dell’Associazione Svizzera tedesca dei Tecnici del Freddo SVK Marco Von Wyl, il Direttore Generale della SPAI Locarno, scuola di formazione per Tecnici del Freddo, Claudio Zaninetti

Misura 1: pulizia dello scambiatore di calore Col tempo i raffreddatori ad aria e i condensatori lamellari si sporcano. Si forma una pellicola di sporco sullo

scambiatore d’aria, che non cessa di espandersi. Ciò rende difficoltoso lo scambio di calore, e porta a un consumo energetico maggiore e a dei costi più alti. Inoltre, nella pellicola di sporco potrebbero accumularsi batteri e spore e, specialmente nel settore delle derrate alimentari, causare seri problemi d’igiene. È raccomandabile prestare particolare attenzione alla pulizia dello scambiatore di calore. Con quale frequenza si deve pulire lo scambiatore di calore? È raccomandabile pulire regolarmente tutti gli scambiatori di calore. L’intervallo tra una pulizia e l’altra dipende molto dall’influenza dell’ambiente. Così gli evaporatori della zona di rifornimento in cui arrivano i camion si sporcano velocemente a causa dei gas di scarico dei mezzi di trasporto e della polvere del legno delle palette. Anche la polvere di farina, la terra sull’insalata, i vapori dei grassi, i pelucchi nel caso delle lavanderie, oppure le piume nel caso dei mattatoi possono portare a un alto grado di sporco nei raffreddatori. Al contrario, l’ambiente in un deposito di formaggi è esposto a un basso grado di sporcizia.

Quadro d’insieme delle diverse possibilità di pulizia per una selezione di scambiatori di calore Scambiatore di calore Applicazione / tipo

Metodo di pulizia superficie

vapore

Pulizia ad alta pressione (Acqua)

acqua (canna dell’acqua)

Aria compressa

Pennello e aspirapolvere

Raffreddatore ad aria (evaporatore) > Con lamelle

umida

fino a 30 cm

no

no

> Liscio (mobile refrigerante)

umida

a determinate condizioni

no

no

no

> All’interno

secca

a determinate condizioni

sì, fino a 30 cm (nuvola di polvere)

sì, fino a 10 cm

> All’esterno

secca

fino a 30 cm

sì, fino a 10 cm

Condensatore

INDUSTRIA & formazione /31


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Valori indicativi per l’intervallo tra una pulizia e l’altra dello scambiatore di calore

almeno

luoghi con molte impurità

1 x all’anno

ambiente di derrate alimentari esposto a un alto grado di sporco

1 x all’anno

ambiente di derrate alimentari esposto a un medio grado di sporco

1 x ogni 2 anni

ambiente di derrate alimentari esposto a un basso grado di sporco

1 x ogni 3 anni

Quali metodi di pulizia si sono dimostrati validi? Vapore ad alta pressione: lo scambiatore di calore (anche quello termico) viene pulito con il vapore a circa 90 °C. In questo modo i batteri vengono eliminati ad ampio raggio. Bisogna prestare attenzione a non esporre l’evaporatore troppo a lungo ad alte temperature poiché ciò potrebbe danneggiare il fluido refrigerante. Gli impianti a CO2 devono essere puliti soltanto con il metodo del vapore ad alta pressione da specialisti con esperienza. Idropulitrice ad alta pressione: è possibile effettuare la pulizia con un’idropulitrice ad alta pressione. L’importante è mantenere il getto d’acqua in posizione perpendicolare rispetto all’evaporatore affinché le lamelle non si deformino.1 Aria compressa: laddove lo sporco non è incollato, conviene utilizzare il metodo della pulizia ad aria compressa. L’importante è che il soffio d’aria venga mantenuto in posizione perpendicolare rispetto all’evaporatore, affinché le lamelle non si deformino. Da notare: quando si opera all’interno l’aria compressa soffia la polvere nel locale. Questo è un problema quando si è in presenza di derrate alimentari.1 Acqua della rete idrica: Il metodo della pulizia ad acqua della rete idrica (canna dell’acqua) funziona con gli evaporatori umidi che presentano una profondità massima di 30 cm. Pennello e aspirapolvere: per quanto riguarda i condensatori che presentano una profondità inferiore ai 30 cm, la pulizia (depolverazione) dev’essere effettuata con un pennello e con un aspirapolvere. Questo metodo non è appropriato per i raffreddatori che presentano una superficie umida 32/ INDUSTRIA & formazione

Figura 1: Sporco su un raffreddatore ad aria, le lamelle si stanno intasando.

Come pulire un evaporatore? L’aria condensa sull’evaporatore, che rimane sempre un po’ umido. Di conseguenza le particelle impure dell’aria vi rimangono incollate. Per la pulizia proceda come segue: 1. Sbrinare l’evaporatore 2. Staccare l’elettricità dall’evaporatore (eseguire senza corrente). Spegnere il ventilatore e togliere l’elettrovalvola per impedire al raffreddatore di gelare durante il lavoro (il resto dell’impianto frigorifero può rimanere in funzione). 3. Smontare il ventilatore, togliere la bacinella di raccolta 4. Avvolgere l’evaporatore in una pellicola di plastica per proteggere l’ambiente dalla sporcizia. 5. Pulire le lamelle da entrambe le parti (pulizia in controcorrente) 6. Per la pulizia si utilizzi un prodotto leggero, sgrassante e biodegradabile. Deve anche essere compatibile sia con le derrate alimentari sia con il rame e l’alluminio. 7. Pulire la bacinella di raccolta e il sifone, poi rimontare il tutto. 8. Pulire le pale e le griglie, poi rimontarle. 9. Rimettere in funzione l’evaporatore, inserire la elettrovalvola, allacciare l’evaporatore all’elettricità. Come pulire un condensatore situato all’esterno I condensatori situati all’esterno si sporcano con le particelle dell’aria circostante, come polvere, pollini, foglie o gas di scarico. Per la pulizia proceda come segue: 1. Spegnere il condensatore e il ventilatore e staccare la corrente. 2. Smontare il ventilatore. 3. Pulire dalle due parti le lamelle con il vapore, l’aria compressa o l’idropulitrice (pulizia in controcorrente).

4. Per la pulizia si utilizzi un prodotto leggero, sgrassante e biodegradabile. Deve anche essere compatibile sia con le derrate alimentari sia con il rame e l’alluminio. 5. Pulire il telaio e le griglie. 6. Rimettere in servizio il condensatore e il ventilatore Lamelle deformate – che cosa fare? Se le lamelle dello scambiatore sono deformate, il flusso d’aria non può più passare nella sua totalità. Il rendimento cala e l’efficienza energetica ne risente. Le deformazioni sono causate da danni meccanici (per esempio il getto d’acqua dell’idropulitrice è stato mantenuto in posizione obliqua rispetto alle lamelle). Se più di un quarto delle lamelle è deformato, è meglio raddrizzarle per migliorare l’efficienza dello scambiatore e dell’impianto di refrigerazione. Le lamelle deformate possono essere raddrizzate con il cosiddetto pettine per lamelle. Se non si dovesse d sporre di un pettine per lamelle e le lamelle dovessero essere molto deformate, è possibile raddrizzarle a mano. Si raddrizzi una lamella alla volta con l’aiuto di una pinza e di un cacciavite. È utile sapere che questo procedimento richiede molto tempo.

Figura 2: Pulizia di un condensatore con l’utilizzo di un pennello e di un aspirapolvere.


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Il momento migliore per pulire i condensatori è dopo il periodo di pollinazione (giugno). Le ditte specializzate offrono un servizio di sbrinamento per armadi refrigeranti. Altre ditte sono specializzate nella pulizia professionale di evaporatori, condensatori e raffreddatori a circuito chiuso. Importante: Richiedere l’intervento di uno specialista per la pulizia delle torri di raffreddamento. La pulizia delle torri di raffreddamento è un lavoro complesso, che richiede la conoscenza della qualità dell’acqua (durezza, dosaggio, inoculazione). Eventuali tentativi autonomi possono rivelarsi costosi. Condensatori degli armadi refrigeranti Il condensatore degli armadi refrigeranti si sporca con l’aria impura interna, che porta il grasso e la polvere nello scambiatore d’aria. La sporco che si trova sul condensatore degli armadi refrigeranti è solitamente asciutto. 1. Svuotare l’apparecchio. 2. Disattivare l’apparecchio. Impianto centrale: spegnere l’interruttore principale. 3. Smontare la griglia o la copertura. 4. Pulire il condensatore a secco. – rimuovere la polvere dalle lamelle di raffreddamento e con un aspirapolvere aspirare la polvere. – Eventualmente spolverare il raffreddatore con l’aria compressa (attenzione: ciò può provocare una nube di polvere). 5. Pulire l’interno del telaio e la griglia, rimontare la griglia. 6. Mettere in servizio l’apparecchio. 7. Rimettere i prodotti all’interno dell’apparecchio. Pulizia del condensatore degli armadi refrigeranti L’evaporatore si sporca di polvere, di derrate alimentari, di grasso, di etichette o supporti dei prezzi caduti all’interno dell’apparecchio. 1. Svuotare l’apparecchio. 2. Disattivare l’apparecchio. Impianto centrale: spegnere l’interruttore principale.

3. Smontare i rivestimento in lamiera del fondo / griglie per accedere alla camera di vaporizzazione. 4. Pulire l’evaporatore con l’acqua e una spugna. Rimuova le etichette e le etichette dei prezzi incollate sull’evaporatore. 5. Pulire con acqua calda la vaschetta di raccolta dell’acqua proveniente dallo sbrinamento e lo scolo dell’acqua (se presente). 6. Pulire l’interno del telaio e la griglia, poi rimontare il rivestimento in lamiera del fondo. 7. Rimettere in servizio il mobile refrigerato. 8. Rimettere i prodotti nel mobile refrigerato. Ogni due anni si dovrebbe smontare la parete posteriore per pulire il condotto di aerazione. Quanto costa e a cosa porta? Grandezza piccolo dell’impianto Pulizia per ogni raffreddatore 800 (CHF) Numero di raffreddatori 2 (Pezzo) Risparmio di energia 200 (CH/anno) Ammortamento 4 (anni)

medio grande 2400

3800

12

20

1500

2200

<2

<2

Misura 2: ottimizzazione dello sfruttamento del calore residuo Se si sfrutta il calore residuo dell’impianto di refrigerazione, si contribuisce a ridurre i costi energetici per il riscaldamento dell’edificio, dell’acqua calda o del calore di processo. Affinché ciò sia redditizio, l’impianto di refrigerazione e le utenze del calore residuo devono funzionare simultaneamente. Spesso, in pratica, ciò non avviene: il calore residuo non è sfruttato in maniera ottimale o genera costi indesiderati. Funzionamento a temperature più basse possibili Più bassa è la temperatura del calore residuo, migliore è il rendimento dell’installazione. Per questo si verifichi la temperatura richiesta dal ricettore di calore residuo e si abbassi la temperatura al minimo. Si avanzi con precauzione fino al punto ottimale: si abbassi la temperatura di con-

densazione di 1°C, si aspetti qualche giorno tenendo in osservazione le applicazioni e i locali esposti. Si ripeta l’operazione finché non giungano dei reclami, o fin a quando non si riescano più a contenere le temperature per le applicazioni e i locali esposti. A questo punto si alzi la temperatura di 1°C (un passo indietro). Nei periodi in cui non c’è la necessità di sfruttare il calore residuo, non alzare le temperature di condensazione più del necessario. Si accerti che la temperatura di condensazione venga alzata manualmente soltanto se il calore residuo può essere sfruttato al 100 %. Nei periodi in cui questo calore non viene sfruttato, ma evacuato verso l’esterno, l’impianto di refrigerazione non deve funzionare a una temperatura di condensazione superiore al necessario. Suggerimento supplementare Prenda in considerazione l’installazione di un sistema di sfruttamento del calore residuo. Se il calore residuo del suo impianto di refrigerazione non viene sfruttato, è raccomandabile prendere in considerazione l’installazione di un sistema di recupero del calore residuo. Il presupposto fondamentale è la necessità di calore nelle immediate vicinanze dell’impianto – sia per riscaldamento, sia per la produzione di acqua calda o per il preriscaldamento (nel caso di macellerie, cucine industriali), per il riscaldamento delle rampe, per il calore di processo (lavanderie) o per altri utilizzi. Se avesse necessità di calore, proceda come segue: 1. Esamini quali fonti di calore sono a disposizione nell’azienda (impianti di refrigerazione, installazioni ad aria compressa, calore di processo proveniente da forni, processi di fusione,…). 2. Determini quali fonti di calore forniscono calore nel periodo in cui ce n’è bisogno e quali rispettano meglio le esigenze di temperatura richieste da queste fonti. 3. Per questa variante richieda un preventivo per un’installazione e un calcolo della redditività (costi/ benefici) dello sfruttamento del calore residuo. INDUSTRIA & formazione /33


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Se l’impianto di refrigerazione deve funzionare a una temperatura di condensazione più elevata per sfruttare il calore residuo, ne consegue un consumo supplementare di energia del 2.5% per ogni grado in più. Il calore residuo, in questo caso, non è gratuito. Accanto alle spese di ammortamento dell’investimento, appaiono anche i costi supplementari energetici del funzionamento. Misura 3: ottimizzare lo sbrinamento elettrico Se l’impianto di refrigerazione sbrina troppo spesso, si consuma inutilmente elettricità. Se l’impianto, invece, sbrina troppo raramente, l’evaporatore (raffreddatore) si copre di ghiaccio, la trasmissione di calore peggiora e l’impianto diviene inefficiente. Grazie a una corretta regolazione del processo di sbrinamento, o all’apporto di un dispositivo di sbrinamento che si mette in funzione a seconda della richiesta, il consumo energetico per lo sbrinamento diminuisce fino al 50 %. Regola generale: l’impianto di refrigerazione non dovrebbe sbrinarsi più di 2 volte al giorno. Potrebbe però essere che i locali con un tasso di umidità elevato (per esempio rampe di scarico in estate) necessitino di sbrinare più spesso. La sonda di sbrinamento si trova al posto giusto? Se intorno alla sonda c’è del ghiaccio, malgrado si trovi in una zona senza gelo, significa che si trova nel posto sbagliato. La sonda segnala troppo presto che l’evaporatore è sbrinato. Per questo dovrebbe trovarsi in un posto ghiacciato (di norma in una zona di iniezione) e va spostata a seconda delle esigenze. Soltanto in questo modo si può essere certi che l’evaporatore è completamente privo di ghiaccio dopo lo sbrinamento, e può quindi funzionare in maniera efficiente. Sbrinamento con l’aria di circolazione nei locali con una temperatura superiore a 4 °C Non è necessario uno sbrinamento 34/ INDUSTRIA & formazione

elettrico nei locali con una temperatura superiore a 4 °C – lo sbrinamento può essere effettuato con l’aria di circolazione. Disconnetta dalla rete la resistenza elettrica riscaldante, affinché durante lo sbrinamento funzioni soltanto il ventilatore, e l’evaporatore sia sbrinato dall’aria di circolazione. In caso di sostituzione, esaminare diverse alternative Se è prevista una sostituzione del dispositivo di sbrinamento, esamini delle soluzioni alternative, come il glicole riscaldato dal calore residuo o lo sbrinamento con gas caldi. Regolazione corretta del termostato di sbrinamento L’obiettivo è quello di trovare la temperatura di sbrinamento minima, in cui dopo lo sbrinamento non ci sia più ghiaccio sull’evaporatore. Proceda come segue: 1. In caso di ghiaccio sull’evaporatore, avviare lo sbrinamento. Non appena il ghiaccio si è sciolto per intero, misuri la temperatura a livello delle lamelle. 2. Configurare la temperatura misurata come nuova temperatura di sbrinamento al termostato. Se tale temperatura non viene raggiunta nel tempo prestabilito (per esempio 45 minuti), il processo di sbrinamento viene terminato. 3. Introduca il tempo di sgocciolamento (per esempio 5 minuti). 4. Fissare il tempo di congelamento in modo che il ventilatore si rimetta in funzione quando la temperatura superficiale dell’evaporatore sia di –2 °C (altrimenti l’acqua non sgocciolata che si trova ancora tra le lamelle verrà nebulizzata all’interno del locale). 5. Il raffreddamento si rimette in funzione. Suggerimento per gli investimenti È il caso di sostituire il dispositivo di sbrinamento? Alcuni vecchi sistemi attivano lo sbrinamento dopo un tempo ben definito, sia che ci sia effettivamente la richiesta, sia che non ci sia. Se prevede di sostituire il dispositivo di sbrinamento, prenda in considerazione il montaggio di un comando che sbrina soltanto in caso di necessità.

Figura 3: Evaporatore ghiacciato. L’aria attraversa soltanto una parte della superficie.

Variante A: Contatore del tempo di funzionamento dell’evaporatore Il dispositivo conteggia il tempo di funzionamento dell’evaporatore e attiva lo sbrinamento soltanto dopo un certo tempo. Variante B: sbrinamento a richiesta Il dispositivo misura e analizza la pressione del sistema e le temperature. I valori misurati permettono di determinare se l’evaporatore è ghiacciato, e attivare lo sbrinamento Grandezza dell’impianto

piccolo medio

grande

Investimento aggiuntivo A/B (CHF)

2’000

10’000

15’000

Risparmio di energia (CHF/anno)

5’00

3’000

4’800

4

3,5

3

Ammortamento (anni)

Il termostato di sbrinamento non fa scattare il processo di sbrinamento, ma misura la temperatura durante lo sbrinamento e segnala il momento in cui l’evaporatore è privo di ghiaccio. Misura 4: ottimizzazione regolazione punti di raffreddamento Il compressore monostadio si mette in funzione e si spegne più di 6 volte all’ora? A causa di un’accensione o spegnimento continui, diversi punti di raffreddamento di minore importanza generano l’accensione o lo spegnimento involontari del compressore? Questo funzionamento cadenzato riduce la durata di vita del compressore e l’efficienza energetica dell’impianto.


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Prevedere un dispositivo di blocco Verifichi il comando per capire se il suo impianto funziona in modo cadenzato (se si spegne e accende più di 6 volte all’ora). Finché non c’è un carico minimo, i singoli punti di raffreddamento di minore importanza non dovrebbero avere la possibilità di attivare l’impianto frigorifero. Trasformando il comando nel vano elettrico, può regolare la potenza in modo tale che il compressore si metta in funzione soltanto in caso di carico ideale. Grandezza dell’impianto Punti di raffreddamento (unità)

Investimento per punto freddo (CHF) Risparmio energetico (CHF/ anno) Ammortamento (anni)

piccolo medio grande 2

5

**

800

1200

**

150

950

**

5

1,5

**

** Misura non sensata per grandi impianti.

Montaggio della regolazione di frequenza per l’accensione. Se è prevista la sostituzione del sistema di regolazione, esamini la possibilità di montare un sistema di regolazione di frequenza per l’accensione. Esso assicura che il compressore non si possa accendere più di 6 volte all’ora. In questo modo si mantiene la qualità del compressore, si riducono le onerose punte di consumo di corrente e il rendimento è più efficiente. Grandezza dell’impianto Punti di raffreddamento (unità) Investimento (CHF) Risparmio energetico (CHF/anno)

Ammortamento (anni)

piccolo medio grande 2

5

**

800

1200

**

150

950

**

5

1,5

**

** Misura non sensata per grandi impianti.

Suggerimento per gli investimenti In caso di sostituzione del compressore: scegliere un modello con convertitore di frequenza Se è prevista la sostituzione del compressore, prenda in considerazione il montaggio di un compressore con un convertitore di frequenza (CF) integrato. All’acquisto è sicura-

mente più costoso di un compressore tradizionale. Però, grazie al convertitore di frequenza, la potenza del compressore si adegua alla richiesta effettiva, previene basse temperature di evaporazione e il rendimento dell’impianto aumenta fino al 15 %. Nel caso di impianti con diversi compressori, è sufficiente che uno solo sia munito di un convertitore di frequenza. Grandezza dell’impianto

piccolo medio grande

Costi aggiuntivi (CHF)

2000

3500

3500

Risparmio energetico (CHF/anno)

500

4000

5300

4

1

<1

Ammortamento (anni)

Ulteriori benefici Il funzionamento con un convertitore di frequenza fino a 60 Hz permette di scegliere un compressore più piccolo. Nel caso di impianti regolati da un convertitore di frequenza, la regolazione dei punti freddi non è più una priorità, siccome l’impianto si adegua automaticamente alle necessità. Misura 5: ottimizzazione del comando dei ventilatori I ventilatori dei raffreddatori a circuito chiuso consumano dall’8 al 15% (in casi estremi fino al 30%) di elettricità di tutto l’impianto di refrigerazione. Al contempo le basse temperature di condensazione e di raffreddamento a circuito chiuso sono un presupposto per il funzionamento efficiente dell’impianto, poiché per ogni grado di temperatura di condensazione o di raffreddamento a circuito chiuso in meno, si risparmia il 2,5 % di energia. Ottimizzare il punto di accensione dei ventilatori dei condensatori. Verifichi l’ordine di accensione dei ventilatori dei condensatori. Il ventilatore accanto all’allaccia-

mento (ventilatore 1: per l’entrata e l’uscita del fluido frigorifero, rispettivamente dello scambiatore di calore) deve venire acceso per primo e spento per ultimo. L’ultimo ventilatore (n) viene spento per primo, e acceso per ultimo. È sulla base delle ore di funzionamento dei ventilatori che si può riconoscere se sono regolati in maniera giusta.(Figura 4) Mirare a basse temperature di condensazione e di raffreddamento a circuito chiuso. Si accerti che ogni condensatore e ogni raffreddatore a circuito chiuso aspiri aria fresca. Il posto ideale per il blocco dello scambiatore di calore è un metro sopra il pavimento. Inoltre, non dovrebbe venire aspirata aria riscaldata da un altro scambiatore di calore (cortocircuito). Se così fosse, provveda a montare una protezione in lamiera, oppure a spostare il blocco dello scambiatore di calore. Suggerimento per gli investimenti Controllo dei ventilatori a comando elettronico (EC) Se è il caso di sostituire un ventilatore, scelga un motore altamente efficiente (IE 3). Nella pratica, i ventilatori EC (electronically commutated motor) si sono dimostrati validi. Si distinguono per la gestione parsimoniosa dell’energia e la loro notevole regolabilità. Grazie a un sistema elettronico di comando integrato, i motori EC possono adattare in continuo, la loro velocità di rotazione alle esigenze di potenza. Funzionano a rendimento elevato anche nelle zone di carico parziale. È per questo che, nel caso di potenza identica, consumano nettamente meno energia rispetto ai comandi a corrente alternativa (AC). Se è prevista la sostituzione di un vecchio ventilatore, chieda un’offerta anche per la variante con un motore EC.

Figura 4. INDUSTRIA & formazione /35


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Misura 6: regolazione degli impianti di condizionamento Gli specialisti implicati nei progetti degli impianti di condizionamento sono tanti e con diverse qualifiche. Architettura, riscaldamento, ventilazione, come anche illuminazione, ombreggiamento e regolazione (MCR – misura/comando/regolazione) influenzano il fabbisogno di freddo e la progettazione degli impianti di refrigerazione. Nel caso di una collaborazione di così tante discipline diverse, è probabile che non tutte le interfacce trovino una soluzione ottimale. Oppure che nel caso di cambiamenti progettuali i parametri non vengano aggiornati. Quindi, nell’ambito dell’ottimizzazione degli impianti di refrigerazione, vale la pena includere la regolazione degli impianti di condizionamento. Controllo del valore di rilascio dell’impianto di condizionamento Nel caso il valore di rilascio dell’impianto di condizionamento sia regolato a un livello troppo basso, l’impianto di refrigerazione si mette in funzione anche se non c’è realmente la richiesta. Siccome non esiste un giusto valore di rilascio per un impianto, avanzi prudentemente fino al punto ottimale. Proceda come segue: 1.Durante la stagione più calda (estate) alzi il valore di rilascio di 0,5 °C. 2. Aspetti qualche giorno (caldo) e osservi i locali più esposti (sale informatiche, uffici che sono rivolti verso sud) prestando attenzione agli eventuali reclami degli utenti.

3. Ripeta questa operazione, finché i reclami cessino, oppure finché le temperature in questi locali esposti non possono più essere contenute. 4. A questo punto riduca il valore di rilascio di 0,5 °C (un passo indietro). Questo procedimento iterativo le permetterà di trovare il valore di rilascio ottimale. Controllo del punto di transizione del raffreddamento libero (Free-Cooling). Determini il migliore punto di transizione per passare dal raffreddamento libero al raffreddamento meccanico. Proceda come indicato al punto 1. Alzi il punto di transizione poco per volta e osservi le reazioni. Evitare un riscaldamento e un raffreddamento simultaneo La situazione ideale è quella in cui un locale non viene simultaneamente riscaldato e raffreddato. Con un dispositivo di blocco si può evitare la situazione di riscaldamento e raffreddamento simultaneo. Esso dovrebbe disporre di una costante di tempo o di una isteresi che permetta di prevenire una commutazione troppo corta (oscillazione). Il dispositivo di blocco può essere realizzato dal sistema di controllo o attraverso un relé di commutazione. In caso di mancanza di un dispositivo di blocco, verifichi se un fornitore specialista in MCR può installarlo a posteriori. Controllo valori teorici e funzione delle temperature dell’acqua fredda. Nel caso di temperature esterne elevate, l’impianto di condizionamento

Inviare candidature: info@ildisgelo.it Il Disgelo S.r.l. società proprietaria del marchio Ocras Zambelli che si occupa di produzione e manutenzione di camere per prove ambientali, forni elettrici industriali, special chiller, e refrigerazione industriale ricerca urgentemente per integrazione in organico aziendale per seguire le zone Liguria, basso Piemonte, bassa Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, un tecnico con le seguenti competenze: • conoscenza impianti frigoriferi e basi di termodinamica • conoscenza impianti idraulici • ottima conoscenza di impianti elettrici di potenza e controllo • buona conoscenza della strumentazione di controllo e verifica La sede principale di lavoro sarà la Liguria. Il candidato avrà in dotazione furgone ed attrezzatura e strumentazione necessaria allo svolgimento dell’attività. E’ previsto un periodo di formazione di circa 3 mesi presso la nostra unità operativa di Settimo Torinese. La sede principale di lavoro sarà in Liguria.

36/ INDUSTRIA & formazione

(refrigerante a soffitto, pannello refrigerante, raffreddatori, …) richiede una potenza superiore, quindi delle temperature di acqua fredda più basse. Nel caso di temperature esterne meno elevate, si può utilizzare una temperatura di acqua fredda più alta. La regolazione della temperatura di acqua fredda in rapporto alla temperatura esterna presente viene detta «rapporto alla temperatura esterna». Questo rapporto permette di fare funzionare la macchina frigorifera con una temperatura di acqua fredda più elevata possibile. Nel caso di temperature di acqua fredda elevate, la macchina frigorifera funziona in maniera più efficiente e più economica. Regoli la curva di raffreddamento del regolatore, affinché essa si adatti automaticamente alle diverse temperature esterne sia in inverno, sia in estate. In questo modo la temperatura di acqua fredda fornita dalla macchina frigorifera corrisponde esattamente alla temperatura richiesta dal sistema di diffusione (plafone raffreddante, pannello refrigerante, attivazione dei componenti eccetera). Raffreddamento libero («naturale») Il raffreddamento libero («Free cooling») il raffreddamento senza l’intervento di una macchina frigorifera. Sistema indiretto: l’acqua fredda viene raffreddata dall’aria esterna per mezzo di un sistema di raffreddamento a circuito chiuso. Nel caso di temperature esterne basse, la temperatura di acqua fredda è talmente bassa da cedere l’energia frigorifera direttamente al circuito di acqua fredda tramite uno scambiatore di calore. La macchina frigorifera non è più necessaria. Sistema diretto: durante la notte l’aria fresca esterna entra nel locale (ventilazione, finestre aperte, …). Grazie all’inerzia termica dello stabile, si può evitare l’operazione di raffreddamento durante il giorno. Nel limite del possibile bisogna evitare di alzare la temperatura di acqua fredda successivamente (per esempio da 6 a 8 °C): ciò, infatti, «annienta» l’energia. È meglio regolare la temperatura di acqua fredda della macchina frigorifera direttamente sul valore superiore (8 °C).


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Misura 7: regolazione corretta della valvola di espansione Generalmente si monta la valvola di espansione con dei valori di fabbrica, che nella maggioranza dei casi non vengono adattati all’impianto. È molto probabile che i valori di surriscaldamento siano regolati per un funzionamento senza rischi, cioè a una temperatura di surriscaldamento eccessiva, e non per un funzionamento ottimizzato in rapporto all’installazione. Vale dunque la pena che uno specialista regoli correttamente questi valori. Valvola di espansione elettronica Nel caso di una valvola di espansione elettronica (VEE) è possibile regolare in maniera semplice e precisa il surriscaldamento a livello del regolatore. Chieda a uno specialista di regolare il surriscaldamento a livello della valvola di espansione su 4–5 K. Grandezza dell’impianto

piccolo

medio

grande

Numero VEE (unità)

2

12

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Investimento (CHF)

400

1’200

2’000

200

1’900

2’600

2

<1

<1

Risparmio energetico (CHF/anno) Ammortamento (anni)

Valvola di espansione termostatica La regolazione di una valvola d’espansione termostatica (VET) richiede molto tempo: lo specialista del freddo deve attendere 15 minuti dopo ogni cambiamento, finché il processo torni a essere stabile. Siccome soltanto pochi proprietari di impianti sono disposti a remunerare questo tempo, di solito l’impianto è regolato per funzionare in tutta sicurezza. Chieda a un esperto di regolare il surriscaldamento a livello della valvola d’espansione su 6–7 K. Grandezza dell’impianto

piccolo

Numero VET (unità) Investimento (CHF)

2

12

20

800

4’800

8’000

200

1’900

2’600

4

2,5

3

Risparmio energetico (CHF/anno) Ammortamento (anni)

medio grande

Suggerimento per gli investimenti Sostituire una valvola di espansione termostatica con una valvola di espansione elettronica. Se prevede di sostituire la valvola di espansione termostatica, oppure se la condensazione è stata ottimizzata in modo che la temperatura di condensazione è inferiore a 30 °C, prenda in considerazione il rimpiazzo con un modello elettronico.

Grandezza dell’impianto Numero VEE (unità) Costi aggiuntivi (CHF) Risparmio energetico (CHF/anno) Ammortamento (anni)

piccolo medio grande 2 3’000

12

20

14’000 20’000

400

3’700

5’300

7

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Sui siti internet di diversi fornitori troverà dei calcolatori che le permettono di regolare correttamente la sua valvola di espansione.

Se la condensazione è stata ottimizzata in modo che la temperatura minima di condensazione si trova tra 15° C e 30 ° C, la valvola di espansione termostatica non può più compiere la sua funzione di regolazione. Un indicatore per questo fatto è che il condotto di iniezione non ghiaccia più in maniera regolare. In questo caso bisogna sostituire la valvola di espansione termostatica con una elettronica. Soltanto la valvola di espansione elettronica permette di ottenere i vantaggi energetici di una condensazione a basse temperature. Informazione: scambiatori di calore e differenze di temperatura A quali differenze di temperatura si raggiunge uno scambio ottimale di energia, senza che il consumo ulteriore di energia da parte dei gruppi ausiliari come le pompe e i ventilatori pesi sul bilancio, mentre i costi di investimento rimangano contenuti? A titolo indicativo si può fare riferimento alle seguenti differenze di temperatura per gli scambiatori di calore più comuni.

Evaporatore (raffreddatore) Raffreddatore ad aria Differenza di temperatura dt = t aria (entrata evaporatore) – to (temperatura di evaporazione) Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere lamellare a secco ≤ 10 K1 ≤ 7 K2 lamellare a immersione ≤8K ≤5K Raffreddatore a liquidi Differenza di temperatura dt = t fluido frigorifero (uscita evaporatore) – to (temperatura di evaporazione) Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere a piastre a secco ≤6K ≤ 2 bis 4 K a fascio tubiero a secco o a immersione ≤5K ≤3K Condensatore Secco Differenza di temperatura dt = t aria (entrata condensatore) – tc (temperatura di condensazione) Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere lamellare a secco ≤13 K ≤8K Raffreddato a liquidi Differenza di temperatura dt = t termovettore (uscita condensatore) – tc (temperatura di condensazione) Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere a piastre raffreddato a liquido ≤5K ≤ 1 bis 2 K a fascio tubiero raffreddato a liquido ≤2K Raffreddatore a circuito chiuso Lamellare Differenza di temperatura dt = t aria (entrata raffreddatore) – t termovettore (uscita raffreddatore) Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere lamellare a secco ≤8K ≤6K Ibrido Differenza di temp. dt = t termovettore(entrata raffreddatore a circuito chiuso) – temp. del bulbo umido Scambiatore di calore Metodo di lavoro dt autorizzato dt da raggiungere Ibrido a secco e umido ≤ 10 K 6 bis 8 K

INDUSTRIA & formazione /37


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

LEZIONE 242 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Parametri per il confronto del funzionamento del compressore a R404A e R452A alle medie temperature INTRODUZIONE

Pierfrancesco FANTONI Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2020, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 38/ INDUSTRIA & formazione

Per verificare che esistano le reali condizioni di sostituibilità di un refrigerante con un altro fluido frigorifero non è sufficiente verificare solamente che le pressioni dell’uno siano prossime a quello dell’altro. Diciamo che questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente: essa deve essere soddisfatta, come spiegato nel numero precedente, ma non basta per garantire il successo del cambio di refrigerante. Per tale ragione è necessario prendere in considerazione altre grandezze che permettono di meglio comprendere il comportamento del medesimo compressore quando lavora con due fluidi diversi. CAPACITÀ FRIGORIFERA Un altro parametro fondamentale da tenere in considerazione è la capacità frigorifera che il compressore è in grado di garantire. Quindi ancora una volta l’attenzione si concentra sul compressore, che è il componente-chiave di un circuito frigorifero. Il compressore svolge il compito di aspirare il gas refrigerante che si forma nell’evaporatore e di “traghettarlo” nel condensatore. Il gas che si produce nell’evaporatore è in correlazione a quanto calore è stato scambiato nell’evaporatore stesso e, quindi, a quanto freddo si è riusciti a produrre, ossia alla potenza frigorifera che è stata erogata. Sulla base della quantità di gas refrigerante che il compressore riesce a spostare durante il suo funzionamento, quindi, si può costruire una correlazione con la potenza o capa-

cità frigorifera che il circuito frigorifero è stato in grado di erogare proprio grazie al lavoro del compressore stesso. La potenza frigorifera che il compressore è in grado di garantire non dipende solo dalle caratteristiche del compressore stesso (cilindrata, numero di giri, ecc.) ma anche da alcune proprietà del refrigerante che viene impiegato. Per tale ragione quando si procede alla sostituzione del refrigerante va necessariamente verificato se il compressore può continuare a garantire la potenza frigorifera, nella maniera sopra illustrata, che garantiva con il refrigerante originario. In caso contrario l’apparecchiatura frigorifera si troverà in difficoltà a garantire le temperature di conservazione nominali o, nella migliore delle ipotesi, pur riuscendo a garantire le temperature richieste il compressore sarà obbligato ad un lavoro maggiore e quindi a tempi di funzionamento prolungati. PRESTAZIONI Un altro parametro significativamente importante e che è consigliabile tenere monitorato nelle operazioni di sostituzione del refrigerante in un circuito frigorifero è senz’altro il COP, Coefficient Of Performance. Per semplificare molto il discorso, possiamo dire che esso è un parametro in grado di fornire utili indicazioni sui costi-benefici del funzionamento dell’apprecchiatura. In sostanza è possibile schematizzare il tutto individuando nei costi la spesa necessaria per il funzionamento dell’apparecchiatura mentre nei benefici l’attitudine dell’apparec-


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

Figura 1 – Grafico che rappresenta la capacità frigorifera dell’R452A messa a confronto con quella dell’R404A, considerata pari a 100. I dati si riferiscono ad una temperatura di evaporazione di -10 °C, surriscaldamento di 10 K e sottoraffreddamento nullo. La capacità dell’R452A risulta essere del 96% per temperatura di condensazione di 30 °C; del 97% per temperatura di condensazione di 40 °C e del 98% rispetto all’R404A per una temperatura di condensazione di 50 °C.

Figura 2 – Grafico che rappresenta il COP dell’R452A messo a confronto con quello dell’R404A, considerato pari a 100. I dati si riferiscono ad una temperatura di evaporazione di -10 °C, surriscaldamento di 10 K e sottoraffreddamento nullo. Il COP dell’R452A risulta essere superiore a quello dell’R404A per temperature di condensazione di 30, 40 e 50 °C. Le prestazioni migliori si ottengono per temperature di condensazione di 50 °C ove l’R452A mostra un COP migliore dell’R404A di oltre il 2%.

chiatura stessa nel generare freddo. Attraverso il COP (ed il suo parametro omologo EER tipico per le apparecchiature per il raffreddamento) siamo in grado di capire quali vantaggi siamo in grado di ottenere in base a quanto spendiamo: ad esempio i kW frigoriferi di raffreddamento per ogni kW elettrico speso. Se riferiamo questo discorso al solo compressore è come mettere a confronto la sua capacità frigorifera, di

cui prima si è detto, con la sua potenza elettrica: dal rapporto tra questi due parametri si ricava il valore del COP (o EER). Già si è detto che la capacità frigorifera del compressore dipende dal tipo di refrigerante impiegato: ora possiamo aggiungere che anche il consumo del compressore è legato al tipo di refrigerante impiegato attraverso varie grandezze quali, solo per far alcuni esempi, le pressioni di lavoro di aspirazione e mandata per una data temperatura o il volume specifico del refrigerante. Appare chiaro, in definitiva, che anche il COP che il circuito frigorifero è in grado di garantire dipende dalle caratteristiche del refrigerante impiegati; tale dipendenza è a doppio filo, come abbiamo appena evidenziato. Confronto tra le capacità ed il COP di R404A e R452A Fatte le debite premesse, si può ora passare all’analisi delle proprietà caratteristiche dei due due fluidi per capire se l’operazione di sostituzione dell’R404A con l’R452A può porre dei problemi in termini di capacità di raffreddamento dell’apparecchiatura di refrigerazione e/o se essa comporta dei vantaggi o degli svantaggi dal punto di vista delle prestazioni e dei consumi. La figura 1 mette a confronto la capacità frigorifera di R404A e R452A. Fatta 100 la capacità frigorifera dell’R404A la figura mostra come l’R452A offra capacità di raffreddamento leggermente inferiori. I dati sperimentali cui il grafico si riferisce sono stati ricavati per un’apparecchiatura a media temperatura, con temperatura di evaporazione a -10 °C. Durante le prove il surriscaldamento è stato mantenuto a 10 K mentre il sottoraffreddamento è nullo. Un ulteriore spunto di riflessione che la figura suggerisce è che l’R452 migliora la propria capacità frigorifera per temperature di condensazione elevate, comportandosi meglio a 50 °C piuttosto che a 30 °C: insomma, lavora meglio nella cucina di un ristorante piuttosto che nella cantina del salumiere. Comunque, per nessuna delle tre

temperature di condensazione riportate l’R452A riesce ad eguagliare la capacità frigorifera dell’R404A. Questo significa, semplificando, che dopo la sostituzione del refrigerante l’apparecchiatura avrà dei tempi leggermente più lunghi per giungere in temperatura o che per mantenere il set-point impostato il compressore sarà chiamato a lavorare un po’ di più. Nella figura 2 viene riportato, invece, il valore del COP per entrambi i fluidi, sempre ponendo uguale a 100 il valore dell’R404A. Anche in questo caso vengono riportati i dati riferiti a tre tipi di prove, effettuati a diverse temperature di condensazione e con temperatura di evaporazione a -10 °C. Anche in questo caso il surriscaldamento mantenuto durante le prove è stato di 10 K mentre il sottoraffreddamento era nullo. Dal grafico si evince come le prestazioni dell’R452A siano assolutamente comparabili con quelle dell’R404A e, anzi, abbiano un piccolo margine di vantaggio. Questo significa che il compressore funzionante con R452A, pur essendo costretto a lavorare un po’ più a lungo durante il suo funzionamento comporta un minor consumo di energia tanto che, nel computo del rapporto costi-benefici, in definitiva offre una soluzione leggermente migliore. Conclusioni In definitiva, nel complesso si può notare come in tutte le applicazioni a temperature medie (temperatura di evaporazione -10 °C) dal punto di vista della cilindrata l’R452 richiederebbe un compressore leggermente maggiorato rispetto l’R404A, ma che tale esigenza non risulta essere inderogable dato che la differenza con l’R404A risulta essere veramente minima, soprattutto per le alte temperature di condensazione. Dal punto di vista della potenza elettrica necessaria al compressore, invece, non sussistono problemi dato che, addirittura, l’R452A presenta prestazioni migliori rispetto all’R404A.

INDUSTRIA & formazione /39


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE ANCHE L’ASSOCIAZIONE CANADESE MOPIA SI UNISCE A REAL ALTERNATIVES 4 LIFE!

REAL Alternatives, il programma di formazione tecnica internazionale dedicato ai refrigeranti alternativi a basso GWP, ha di recente annunciato che MOPIA, la Manitoba Ozone Protection Industry Association, è entrata a far parte del progetto. MOPIA è un’organizzazione multistakeholder nominata dal governo e creata per promuovere la protezione ambientale e mitigare i cambiamenti climatici. Lavora a stretto contatto con il settore e ha già una gamma di opzioni di formazione tecnica. Mark Miller, Direttore Esecutivo, ha commentato: “MOPIA non vede l’ora di portare la formazione REAL Alternatives sui refrigeranti a basso GWP nel suo portafoglio di servizi di formazione destinato agli installatori di tutto il Canada“. In rappresentanza del team di REAL Alternatives, Marco Buoni, REAL Alternatives ambassador, ha aggiunto “MOPIA si unisce alla squadra in un momento straordinario. Poiché il mondo della refrigerazione e della climatizzazione si sta muovendo rapidamente verso l’adozione più diffusa della gamma di alternative a basso GWP ora disponibili, il nostro impegno globale per la sicurezza, l’affidabilità, l’efficienza e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività di raffreddamento è confermato dal crescente numero di paesi che adottano la nostra formula di formazione completa, pratica e teorica”. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

IOR, ONLINE IL PROGRAMMA DELLA CONFERENZA ANNUALE: C’È ANCHE IL CSG Il tema della conferenza, quest’anno, è stato “The Journey to Net Zero Heating and Cooling – Beyond Refrigeration 2021”. I partecipanti avran40/ INDUSTRIA & formazione

no accesso a una serie completa di documenti relativi alla conferenza, webinar dal vivo con tutte le presentazioni e le sessioni di D&R con gli autori, registrazioni di tutte le sessioni per sei mesi, una serie di Keynote che daranno una panoramica delle iniziative politiche e globali, e infine sessioni di discussione coffee lounge. Presente anche il Centro Studi Galileo, con il Direttore Marco Buoni, Presidente di AREA, Segretario di ATF, che il 22 aprile, è stato protagonista dello Short course: Improving skills in handling flammable refrigerants, e il docente Marino Bassi.

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OZONACTION, ECCO LA GUIDA ALLA CORRETTA ETICHETTATURA DEI CILINDRI CHE CONTENGONO GAS REFRIGERANTI

La pubblicazione di UNEP Ozonaction “Legislative and policy options for Hfcs” raccomanda l’etichettatura obbligatoria delle bombole di refrigerante prima del phase down degli HFC, che per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo inizierà il 1° gennaio 2024. La scheda tecnica appena rilasciata incoraggia i governi e i National Ozone Officers a stabilire o modificare la legislazione nazionale che impone l’obbligo di etichettatura delle bombole di refrigerante e spiega quali informazioni dovrebbero essere incluse all’interno delle etichette. I refrigeranti sono contenuti in diversi tipi di bombole, dalle lattine di piccole dimensioni ai contenitori ISO, passando per bombole di trasporto o di recupero, bombole ricaricabili

o non ricaricabili e via discorrendo. L’etichettatura di tali contenitori è necessaria per fornire informazioni sulle bombole e sul loro contenuto, consentire una facile identificazione dei refrigeranti e garantirne una manipolazione sicura e corretta. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

EFCTC, LA ACTION LINE FUNZIONA: NEL MIRINO I COMMERCI DI HFC ILLEGALI

Il commercio illegale di idrofluorocarburi (HFC) minaccia le piccole imprese, finanzia la criminalità organizzata e danneggia il clima. La Action Line di EFCTC nel 2020 ha ricevuto 111 segnalazioni anonime di comportamenti sospetti, che hanno portato direttamente a indagini giudiziarie. Il regolamento sui gas fluorurati mira a ridurre gli HFC ad alto GWP attraverso un sistema di quote. La disomogenea applicazione da parte degli Stati membri dell’UE ha creato un’opportunità per i criminali di aggirare il sistema e importare HFC nell’UE illegalmente. Nuovi dati hanno recentemente dimostrato che nel 2019, fino a un massimo di 31 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 (MtCO2e) potrebbe essere entrato illegalmente in Europa. La Action Line di EFCTC è disponibile in 14 lingue e ha avuto successo nella lotta contro il commercio illegale. 111 rapporti di possibili attività illegali di HFC sono stati ricevuti da tutta Europa nel 2020, il 30% proveniente dall’Italia. I rapporti sono stati analizzati dall’agenzia di investigazione ingaggiata da EFCTC, Kroll. Nel 2020, Kroll ha preparato 74 files di prove che sono stati trasmessi alle autorità di controllo dell’UE e all’Ufficio europeo per la lotta antifrode, l’OLAF. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE U-3ARC CRESCE: ORA SONO 38 GLI STATI DELL’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE AFRICANA DEL FREDDO. ANNUNCIATO IL PRIMO SALONE INTERNAZIONALE DEL FREDDO IN BURKINA FASO

Cresce ancora l’associazione guidata dal Presidente Madi Sakandé, docente del Centro Studi Galileo. U-3ARC accoglie altre cinque nazioni, ossia Mozambico, Egitto, Sudan, Sud Africa e Angola, a ulteriore conferma del successo del progetto, che aspira a garantire anche al continente africano una cold chain perfettamente operativa, con Tecnici del Freddo debitamente formati e in grado di mantenere perfettamente operativi gli impianti degli ospedali, dei data center e, soprattutto, delle filiere alimentari. In Africa, infatti, lo spreco alimentare dovuto alle scarse possibilità di conservare gli alimenti è nettamente più alto che nelle Americhe e in Europa, elemento che rende impossibile pensare a un concreto miglioramento delle condizioni in cui vivono gli abitanti del continente. La missione di U-3ARC è partita dal modello di AREA, che riunisce tutte le associazioni europee dei Tecnici del Freddo, e che ha aiutato e supportato il progetto fin dagli albori, con l’intento di continuare a farlo e costruire insieme un futuro migliore per Africa ed Europa. È stato un successo la prima edizione de SINCRO – Salon international de la climatisation et de la réfrigération de Ouagadougou che si è svolta dal 26 al 28 marzo nella Capitale del Burkina Faso, ed è stata promossa dalla Association des professionnels et acteurs du froid et de la climatisation (APFC) e da Association des ingénieurs, techniciens frigoristes du

Burkina (AITFB). Il tema della prima edizione è stato: “Freddo, energie rinnovabili ed efficienza energetica nella conservazione degli alimenti e dei prodotti farmaceutici“. L’associazione, nata da poco più di un anno, ha riscosso un successo immediato e senza pari in tutto il continente: ricopre un ruolo assolutamente strategico, trattandosi infatti dell’unico interlocutore internazionale in Africa nel settore HVAC/R, e la sua attività spazia dalla diffusione di nuove e più efficienti metodologie di lavoro, allo sviluppo di programmi di formazione, senza dimenticare il grandissimo lavoro svolto per favorire l’accesso dei professionisti africani alle nuove tecnologie, promuovere rapporti di solidarietà tra i tecnici, incrementare la cooperazione con gli istituti di formazione superiore in materia di refrigerazione e creare rapporti stabili con le reti internazionali di tecnici della refrigerazione. U-3ARC promuove anche iniziative di comunicazione, come la creazione di siti web e la partecipazione a fiere ed eventi del settore, lottando inoltre per promuovere la parità di genere.

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stiche per un mondo migliore”. Il World Refrigeration Day celebra le persone e le tecnologie responsabili della creazione e della conservazione del mondo in cui viviamo, un mondo sempre più dipendente dagli ambienti a temperatura controllata. Sempre previsto per il 26 giugno, l’evento è supportato a livello globale da industrie, gruppi professionali, associazioni scientifiche e ingegneristiche, nonché da governi e individui. La campagna WRD 21 si concentrerà sulle carriere nel settore della refrigerazione, della climatizzazione e delle pompe di calore ed si intitolerà ” Cooling Champions: Cool Careers for a Better World “. L’obiettivo della campagna è ispirare studenti e giovani professionisti – sia uomini che donne – in tutti i paesi, incoraggiandoli ad affrontare le sfide quotidiane nelle loro comunità. A seguito di campagne di successo negli ultimi due anni, il Segretariato WRD continuerà a collaborare con UNEP OzonAction alla campagna WRD 21, per attirare una nuova generazione di Cooling Champions. Questa includerà altri partner che rappresentano il settore, nonché professionisti da tutto il mondo: l’elenco completo dei partner e il programma della campagna saranno annunciati nelle prossime settimane. La refrigerazione è al centro della vita moderna. Circa 12 milioni di persone sono impiegate in tutto il mondo nel settore della refrigerazione. Il numero totale di sistemi di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore in funzione nel mondo è di circa 3 miliardi. Questi sistemi forniscono le condizioni di cui abbiamo bisogno per salute, comfort, produttività dei lavoratori, produzione e ambienti essenziali per alimenti, prodotti farmaceutici e dati digitali.

WRD 2021, AL CENTRO IL LAVORO: SI CELEBRANO I “COOLING CHAMPIONS”! La Giornata Mondiale della Refrigerazione annuncia il tema della campagna WRD per il 26 giugno 2021: “Cooling Champions: carriere fanta-

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE ENERGIA A IDROGENO, ECCO IL PRIMO CORSO UFFICIALE DEL RENEWABLE ENERGY INSTITUTE

Il Renewable Energy Institute, premiato per il costante lavoro sulla condivisione delle conoscenze e sulla formazione professionale nelle Energie Rinnovabili in tutto il mondo, ha lanciato il primo corso di Energia a Idrogeno, disponibile per essere studiato online on-demand. L’Energia a Idrogeno (Hydrogen Energy) è stata identificata come una delle soluzioni per raggiungere l’obiettivo delle “zero emissioni” delineato nell’accordo di Parigi. I governi di tutto il mondo stanno includendo l’idrogeno come parte delle strategie per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Dall’essere effettivamente trasportabile all’avere una lunga capacità di stoccaggio, i vantaggi dell’energia verde a idrogeno sono molti.. Il REI ha riconosciuto un divario di conoscenze nel settore su come implementare l’idrogeno sostenibile su una scala più ampia, tenendo conto degli aspetti tecnologici, logistici, finanziari e legislativi. Al fine di colmare questa lacuna, l’Istituto ha introdotto un corso guidato da un esperto di energia a idrogeno con molti anni di esperienza nel settore, per fornire alle aziende e alle organizzazioni un’ampia prospettiva su come affrontare l’Hydrogen Energy al fine di pianificare con successo nuovi progetti che aiuteranno la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

FREDDO E VACCINI, COSÌ NON VA: PERSE ALTRE SEICENTO DOSI A CATANIA 600 vaccini, pronti per essere somministrati a Catania, sono stati so42/ INDUSTRIA & formazione

spesi dalla somministrazione, a causa di un problema relativo alla catena del freddo. Stando alle prime indiscrezioni, il vaccino potrebbe essersi deteriorato in seguito a un problema legato all’alimentazione elettrica dell’impianto, che avrebbe portato a un drastico abbattimento della temperatura, che potrebbe aver reso il lotto inutilizzabile. Tanto preziosi quanto delicati, i vaccini anti covid-19 necessitano di una catena del freddo assolutamente perfetta e priva di sbavature: è per questa ragione che il Centro Studi Galileo, insieme a Cepas – Bureau Veritas, sta organizzando un corso destinato proprio alla gestione della cold chain, minimizzando i rischi di problematiche simili e lo spreco delle preziosissime dosi di vaccino. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

“IL FUTURO DEI REFRIGERANTI: MODALITÀ D’USO E SICUREZZA”: NUOVO WEBINAR GRATUITO TARGATO CSG

I Webinar del Centro Studi Galileo rappresentano una grandissima opportunità didattica per chiunque lavori nel settore HVAC/R: la refrigerazione e il condizionamento sono settori in continuo sviluppo, ed è fondamentale per un Tecnico del Freddo mantenersi sempre aggiornato sugli ultimi cambiamenti tecnologici. Lo scopo di questo webinar è stato mostrare come i nuovi gas refrigeranti siano fondamentali per garantire un nuovo e più ecologico approccio alla refrigerazione in qualsiasi ambito, ma anche come sia assolutamente fondamentale essere pienamente consapevoli delle misure di utilizzo necessarie per maneggiarli in sicurezza, anche nel rispetto della Regolamentazione F-Gas. Relazioni dei partner: Rodolfo Cavicchioli | Product Mana-

ger, LU-VE GROUP: La nuova generazione di refrigeranti a basso GWP – sfide e soluzioni Andrea Ulivi | Refrigerants Indirect Sales Leader, Nippon Gases Refrigerants: Normativa F-GAS e gestione in sicurezza degli A2L Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

FORMAZIONE ONLINE CSG: Banca Dati F-GAS

Su http://www.galileo-online.it, la piattaforma che il principale ente per la formazione sul freddo ha destinato alla Formazione Online, è già disponibile un corso fondamentale per togliere ogni dubbio sulla banca Dati F-Gas. Il corso, della durata di 4 ore, è stato condotto dall’ing. Antonio Fierro ed è rivolto a tutti coloro, tecnici o amministrativi, che sono preposti all’inserimento degli interventi in Banca Dati Fgas e si propone di spiegare il funzionamento della Banca Dati Fgas attraverso esempi pratici di inserimento e delle più comuni criticità (errori di inserimento, storni, numero circuiti ecc.). Corso certificato Cepas-Bureau Veritas che insegna a gestire la Catena del Freddo

Svolto online in Formazione a Distanza, il corso è rivolto a diverse figure professionali, quali gli operatori della logistica (carriers, hubs CARGO), medici, farmacisti e operatori sanitari, e come sempre ai Tecnici del Freddo. Il corso spiegherà nel dettaglio le varie fasi che regolano il funzionamento della catena del freddo e i modi ottimali per gestire i trasporti refrigerati Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE BREXIT, LINEE GUIDA DALL’IRLANDA PER I TECNICI BRITANNICI CHE OPERANO IN EUROPA In seguito alla Brexit, DEFRA F-Gas e il team ODS hanno diffuso un avviso in cui consigliano ai tecnici che desiderano continuare a lavorare nell’UE di ottenere un certificato di equivalenza dall’Agenzia irlandese per la protezione dell’ambiente, a condizione che abbiano fatto richiesta entro il 30 aprile 2021. L’e-mail di DEFRA afferma che: I certificati relativi ai gas fluorurati e gli attestati di formazione emessi da un organismo di certificazione del Regno Unito non sono più riconosciuti negli Stati membri dell’UE dopo la fine del periodo di transizione. È stato istituito un programma ai sensi della legislazione irlandese che prevede per i titolari di certificati e formazione del personale FGas del Regno Unito la possibilità di ottenere un certificato / attestato irlandese equivalente dalla Irish Environmental Protection Agency. I certificati / attestati irlandesi sono riconosciuti in Irlanda e in altri stati membri dell’UE. Il programma è stato esteso e consente: •Riconoscimento continuato dei certificati del personale certificato del Regno Unito e degli attestati di formazione in Irlanda fino al 30 giugno 2021, a condizione che i certificati / attestati del Regno Unito siano stati rilasciati entro il 31 dicembre 2020. •Le persone in possesso di un certificato F-Gas o di un attestato di formazione del Regno Unito possono richiedere un certificato / attestato valido in Irlanda e in altri Stati membri dell’UE per la stessa attività presso l’Agenzia irlandese per la protezione dell’ambiente, a condizione che sia stato rilasciato loro il certificato / attestato nel Regno Unito entro il 31 dicembre 2020. Le domande all’Agenzia per la protezione dell’ambiente dovevano essere presentate entro il 30 aprile 2021. Questo processo non prevede riqualificazione e non è prevista alcuna tariffa. Questo programma si applica anche alle qualifiche e ai certificati del Re-

gno Unito validi per il controllo delle perdite, il recupero o la manutenzione o la riparazione di apparecchiature contenenti ODS. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

COME EVITARE I PIÙ COMUNI ERRORI NELL’USO DEGLI EQUIPAGGIAMENTI RAC? LO SPIEGA UN REPORT AUSTRALIANO

Il Ministero Australiano per Agricoltura, Acqua e Ambiente ha di recente messo a disposizione dei tecnici un’utilissima guida che permetterà di evitare gli errori più comuni nell’uso degli equipaggiamenti RAC. Leaks, maintenance and emissions: refrigeration and air conditioning equipment analizza numerose problematiche, come gli errori più banali, le sorgenti delle perdite – con annesse perdite di rendimento energetico. Sempre di vitale importanza, ovviamente, una corretta e costante manutenzione. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

AHRI, ONLINE UN DOCUMENTO PER ASSISTERE I VIGILI DEL FUOCO IN CASO DI INCENDI CON REFRIGERANTI A1 e A2L

AHRI ha pubblicato i risultati di un progetto realizzato in collaborazione con UL e il Firefighter Safety Research Institute (FSRI) in cui i refrigeranti classificati da ASHRAE come A2L (infiammabilità inferiore) sono stati testati e confrontati con i refrigeranti A1 (senza propagazione di fiamma) in situazioni di pericolo reale. Lo sforzo è stato intrapreso per sviluppare programmi di formazione per il personale antincendio qualora si avesse a che fare con

incendi in strutture che coinvolgono i refrigeranti di tipo A2L e A1: sono stati testati vari scenari, progettati da professionisti dei vigili del fuoco, per sviluppare corsi di formazione e piani tattici utili ad affrontare al meglio i pericoli che possono essere incontrati nel corso di incendi che coinvolgono i refrigeranti A1 e A2L. “Siamo grati ai dipendenti UL e ai membri dei vigili del fuoco che hanno dedicato molto tempo allo sviluppo e all’esecuzione di questo progetto e nella preparazione dei rapporti per garantire che siano accurati e utili ai vigili del fuoco“, ha affermato Helen Walter-Terrinoni, vicepresidente degli affari regolatori di AHRI. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

F-GAS, SNEFCCA ESPRIME SODDISFAZIONE PER I RISULTATI AMBIENTALI CONSEGUITI IN FRANCIA

“Nel 2020, ancora una volta, il consumo di HFC in Francia è stato inferiore a quello imposto dalle normative F-Gas. Questi dati, favorevoli alla professione, riflettono l’impegno di tutti gli attori di refrigerazione e condizionamento dell’aria”: così, dal suo profilo Linkedin, SNEFCCA (syndicat des installateurs en Froid, Cuisine Professionnelle et Conditionnement de l’Air) ha espresso soddisfazione per gli ottimi risultati conseguiti dalla Francia negli ultimi anni. Come si legge, Il successo è stato ottenuto collettivamente: Nel periodo 2018-2020, mentre la normativa imponeva un consumo massimo del 63% di refrigeranti (in tonnellate di CO2 equivalente) rispetto al periodo di riferimento (2009-2012), la mobilitazione e gli sforzi compiuti dall’insieme del settore hanno consentito un consumo medio del 43% , ovvero il 20% in meno rispetto a quanto richiesto dalla normativa F-Gas.

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INDUSTRIA & formazione /43


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE DIRITTO ALLA RIPARAZIONE, CAMBIANO LE NORMATIVE A LIVELLO EUROPEO ANCHE PER LA REFRIGERAZIONE

Perché ricomprare quando si può riparare? Negli ultimi anni, l’abbassamento medio del costo degli elettrodomestici e gli alti costi di manutenzione hanno spinto i consumatori a preferire acquistare prodotti nuovi piuttosto che riparare quelli danneggiati. Oggi, l’UE prova a invertire il trend. Dal primo Marzo, i cittadini europei godono del cosiddetto “diritto alla riparazione” per una vasta serie di elettrodomestici e prodotti tecnologici. Questo grazie al regolamento UE 2021/341, che ha stabilito nuove norme a tutela dei consumatori, che punta anche ( soprattutto se abbinate alla nuova etichettatura energetica) a favorire logiche di economia circolare ed ecosostenibilità. Gli apparecchi di refrigerazione sono inclusi all’interno delle nuove normative, ma sono in ottima compagnia: server e unità di archiviazione dati, motori elettrici e variatori di velocità, sorgenti luminose di vario genere, unità di alimentazione seperate, display elettronici (TV incluse), lavatrice, lavastoviglie e asciugatrici rientrano nel progetto, ma anche le classiche macchinette refrigerate ne faranno parte. “I fabbricanti o gli importatori saranno ora obbligati a mettere a disposizione dei riparatori professionisti una serie di pezzi essenziali (motori e spazzole per motori, pompe, ammortizzatori e molle, cestelli di lavaggio ecc.) per almeno 7-10 anni dall’immissione sul mercato dell’UE 44/ INDUSTRIA & formazione

dell’ultima unità di un modello”, specifica il documento della Commissione. Questo ha reso obbligatorio mettere a disposizione i manuale tecnici, adatti sia a professionisti che amanti del fai-da-te, ma anche pezzi di ricambio spesso ritirati dal mercato, che andranno inoltre consegnati entro 15 giorni (tempo peraltro considerato molto lungo quando si parla di lavastoviglie e lavatrici, per esempio). Molti ricambi e dei manuali, comunque, accessibili solo ai riparatori professionisti, gli unici a poter eseguire gli interventi più complessi. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

GERMANIA, AL VIA IL PROGRAMMA DI SOVVENZIONI PER LE TECNOLOGIE DEL CICLO DELL’ARIA

La preoccupazione per il riscaldamento globale ha generato la necessità di intraprendere azioni concrete per combattere questa crisi climatica globale! La cooperazione tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo dimostra chiaramente che i problemi ambientali globali possono essere risolti solo con gli sforzi congiunti di tutti i paesi che desiderano attuare accordi internazionali e istituire programmi di sovvenzione per aiutare a realizzare nuove tecnologie green. Il ministero federale tedesco per l’ambiente, la conservazione della natura e la sicurezza nucleare ha annunciato l’estensione del programma per sovvenzionare le apparecchiature di refrigerazione e condizionamento d’aria che utilizzano refrigeranti privi di alogeni (noti come refrigeranti naturali) fino al 31 dicembre 2021. Il programma precedente è stato in vigore per due anni fino all’inizio di

questo. Inoltre, per fornire sussidi per i sistemi di refrigerazione a base di refrigerante naturale, il programma ha mirato a ridurre il consumo energetico dei sistemi di refrigerazione e condizionamento d’aria. In particolare, l’obiettivo è aumentare la quota di apparecchiature fisse di refrigerazione che utilizzano refrigeranti naturali, installando nuovi sistemi e modernizzando quelli vecchi. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

IL QUARTO MEETING STRAORDINARIO DELLE NAZIONI CHE HANNO FIRMATO IL PROTOCOLLO DI MONTREAL SI SVOLGERÀ ONLINE IL 21 MAGGIO 2021

La trentaduesima riunione delle parti del protocollo di Montreal ha convenuto di autorizzare il segretariato a organizzare una riunione straordinaria delle parti nel 2021 per prendere una decisione sulla ricostituzione del Fondo multilaterale per il triennio 2021-2023 se e quando le circostanze relative alla pandemia globale di COVID-19 lo consentiranno. In relazione a tale decisione, la Segreteria ha ricevuto una richiesta da parte di alcuni firmatari di programmare la riunione straordinaria il prima possibile, prima di metà giugno 2021, per facilitare il pagamento dei contributi nazionali al Fondo Multilaterale nel 2021 da parte di alcune parti. A seguito di alcune consultazioni su questa richiesta e dell’accordo delle parti sulla convocazione di una riunione straordinaria, il Segretariato desidera notificare a tutte le parti del protocollo di Montreal che la quarta riunione straordinaria delle parti si terrà online il 21 maggio 2021. Ulteriori informazioni sull’Assemblea e sull’invito verranno comunicate in seguito. I documenti pre-sessione pertinenti verranno pubblicati appena saranno pronti. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


NUMERO 4 / MAGGIO 2021

NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE GALILEO TV, PARTNERS:

INTERVISTE

AI

Francesco Mastrapasqua, EPTA Refrigeration

Continuano le interviste di Galileo TV: oggi è con noi Francesco Mastrapasqua (EPTA), che ci ha aiutato a sciogliere numerosi nodi in merito alle nuove logiche di ecodesign ed ecolabelling, argomento estremamente attuale in seguito all’approvazione delle nuove normative Europee, entrate in vigore il 1° Marzo 2021. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Marco Perri, FRASCOLD

Il Centro Studi Galileo ha intervistato Marco Perri, R&D and Technical Support Manager di Frascold SpA. Continuano le interviste di Galileo TV: oggi abbiamo intervistato Marco Perri (Frascold), che ci ha aiutato a mettere in evidenza alcuni dei temi più caldi del momento, tra i quali l’attenzione alle nuove tecnologie e ai refrigeranti alternativi, il focus sulle esigenze dei clienti e il valore aggiunto che competenza e formazione rappresentano per l’intero settore. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

TORNA ACQUATHERM MOSCOW, LA CONFERENZA DI AREA! La mostra internazionale Aquatherm Moscow è una vera e propria fiera ibrida che combina opzioni online e dal vivo per esporre e visitare

stand virtuali, e stabilire nuovi contatti commerciali anche durante la pandemia. Aquatherm Moscow è una piattaforma B2B unica per raggiungere il pubblico target professionale di HVAC/R, mettendo in contatto i principali operatori di settore: produttori, società commerciali e organizzazioni di progettazione, installazione e costruzione.

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BESA – INDOOR AIR QUALITY (IAQ): COSA VUOL DIRE E PERCHÈ È IMPORTANTE

di salute causati dalla cattiva qualità dell’aria siano meglio compresi, in modo da poter aiutare i cittadini a godere di ambienti interni migliori e salubri. La pandemia ha messo come mai prima d’ora in evidenza una situazione che BESA sostiene da anni, ossia la necessità di monitorare e migliorare la qualità dell’aria negli edifici, considerando anche come il 90% del nostro tempo viene trascorso all’interno degli edifici. Risulta quindi di vitale importanza migliorare la qualità dell’aria che respiriamo: l’inquinamento atmosferico, che include una cattiva qualità dell’aria interna, causa problemi di salute cardiaci e polmonari, nonchè livelli ridotti di produttività sul posto di lavoro. Un sondaggio commissionato dalla BESA ha rilevato che una scarsa IAQ ha avuto effetti negativi sugli impiegati, con quasi il 70% che afferma che la scarsa qualità dell’aria sul posto di lavoro ha avuto un effetto negativo sulla produttività e sul benessere quotidiani. La Guida ha ottenuto il sostegno dei principali attivisti ed esperti sanitari, tra cui Rosamund Adoo Kissi-Debrah, sostenitrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la British Lung Foundation e il Global Action Plan, gli organizzatori della Giornata Nazionale dell’Aria Pulita. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

ISHRAE-INDIA, DENZA! Crediamo che tutti abbiano il diritto all’aria pulita, e questo può essere raggiunto solo se lavoriamo insieme per aumentare la consapevolezza dei rischi di inquinamento e per guidare il cambiamento nella nostra legislazione e nei nostri comportamenti”: così BESA ha introtto la nuova Beginner’s Guide to Indoor Air Quality. La guida, è il risultato di una serie di studi sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento che condensano l’argomento in una “guida per profani”. È fondamentale che i problemi

NUOVA

PRESI-

Nel corso della Cerimonia di Insediamento a cui ha presenziato -da remoto- anche Marco Buoni, Presidente di AREA, ISHARAE ha eletto i nuovi National Officers: guidati dal Presidente Amitabha Sur, resteranno in carica per l’anno associativo 2021-2022. La parola scelta come tema di quest’anno sarà LAKSHYA, che tradotta dal Sanscrito significa “Obiettivo” e che cela per il presidente Sur un acronimo che sarà d’ispirazione per l’anno a venire. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

INDUSTRIA & formazione /45


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it CASTEL valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it CORE EQUIPMENT componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it DENA accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it DORIN compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com EMBRACO EUROPE compressori ermetici Enrico Albera 10023 Riva presso Chieri Tel. 335/5828037 www.embraco.com FIELDPIECE INSTRUMENTS strumentazione Stefania La Corte 28002 Madrid - Spagna Tel. +34 678411811 www.fieldpiece.com

FRASCOLD produzione compressori per refrigerazione e condizionamento Giuseppe Galli 20027 Rescaldina Tel. 0331/742201 www.frascold.it LU-VE GROUP scambiatori di calore Elisabetta Nardelli 21040 Uboldo Tel.02/96716885 www.luvegroup.com MODINE CIS ITALY scambiatori di calore Cristian Michelin 33050 Pocemia Tel. 0432/772001 www.modine.com REFCO produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione World Headquarters 6285 Hitzkirch - Svizzera Tel. 0041/41/9197282 www.refco.ch/it RIVACOLD gruppi frigoriferi preassemblati Marco Barilari 61020 Montecchio Tel. 0721/919911 www.rivacold.com SAUERMANN ITALIA apparecchi di controllo, sicurezza regolazione Sabrina Castellin 20831 Seregno Tel. 0362/226501 www.sauermanngroup.com TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

46/ INDUSTRIA & formazione

TURBOALGOR produzione di kit per l’efficienza energetica degli impianti frigoriferi Maurizio Ascani 06056 Massa Martana Tel. 075/8955230 www.turboalgor.it

LAREL ricambi e accessori per refrigerazione Gennaro De Crescenzo 80026 Casoria Tel. 081/7598760 www.larel.it

VULKAN ITALIA cercafughe, connessioni tubi, giunti lokring Cristina Fasciolo 15067 Novi Ligure Tel. 0143/310247 www.vulkan.com

LF RICAMBI ricambi per refrigerazione commerciale e cucine professionali Michele Magnani 47522 Cesena Tel. 0547/341111 www.lfricambi724.it

WIGAM componenti, gruppi manometrici, pompe vuoto, stazioni di ricarica, lavaggio Alessandro Vangelisti Tel. 0575/5011 Massimo Gorno Tel. 02/57307472 52018 Castel San Niccolò www.wigam.com

RIVENDITORI COMPONENTI CENTRO COTER unità condensanti, aeroevaporatori, accessori Nicola Troilo 70032 Bitonto Tel. 080/3752657 www.centrocoter.it

MORELLI accessori per refrigerazione e condizionamento, compressori, condensatori, evaporatori Fausto Morelli 50127 Firenze Tel. 055/351542 www.morellispa.it NEW COLD SYSTEM componentistica per refrigerazione e condizionamento Madi Sakande 40012 Calderara di Reno Tel. 051/6347360 www.newcoldsystem.it

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FRIGO PENTA accessori per refrigerazione e condizionamento Bruno Piras 09122 Cagliari Tel. 070/275149 www.frigopenta,it

SAMA’ SUPERSAMASTORE componenti e attrezzature per la refrigerazione Matteo Samà 23900 Lecco Tel. 0341/1885728 www.supersamastore.it

FRIGOPLANNING ventilatori, frigoriferi industriali e componenti Donatella Gambardella 83100 Avellino Tel. 0825/780955 www.frigoplanning.com

RECO componenti e impianti per la refrigerazione e il condizionamento Stefano Natale 70123 Bari Tel. 080/5347627 www.re-co.it


NUMERO 4 / MAGGIO 2021 ROLESCO componenti per refrigerazione e condizionamento, saldatura, impianti Vittorio Chinni 70123 Bari Tel. 080/5061742 www.rolesco.it ROTOCOLD componenti per refrigerazione, condizionamento, ventilazione Loredana Rotolo 90143 Palermo Tel. 091/6257871 www.rotocold.it

REFRIGERAZIONE COMMERCIALE SPLUGA componentistica, energie rinnovabili, pompe Andrea Cagnacci 09010 Vallermosa Tel. 0781/79399 www.spluga.it AIR LIQUIDE gas tecnici industriali Mariafrancesca Caprino 20158 Milano Tel. 02/4026522 www.airliquide.com IARP-EPTA REFRIGERATION banchi frigoriferi (plug-in) e celle frigorifere Francesco Mastrapasqua 20138 Milano Tel. 02/55403211 www.iarp-plugin.com MONDIAL FRAMEC vetrine Filippo Campese 15040 Mirabello Monferrato Tel. 0142/478211 www.mondialframec.com SANDEN VENDO EUROPE distributori automatici Valter Degiovanni 15030 Coniolo Tel. 0142/335153 www.sandenvendo.com

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ENERGIE RINNOVABILI

MARIEL refrigeranti Luciano e Alberto Faccin 28013 Gattico Tel. 0322/838319 www.mariel.it NIPPON GASES REFRIGERANTS SRL gas refrigeranti e servizi ambientali Paolo Tirone Tel. 02/77119261 Matteo Mangiarotti Tel. 346/0433774 20159 Milano www.nippongases.it

ECONORMA regolatori di temperatura e umidità Alessandro Mattiuzzi 31020 San Vendemiano Tel. 0438/409049 www.econorma.com TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

ARIA CONDIZIONATA RECIR riscaldamento e condizionamento Giovanni Migliori 00159 Roma Tel. 06/43534503 TERMOIDRAULICA AGOSTINI accessori condizionamento Fabrizio Agostini 00178 Roma Tel. 06/7183958 www.t-agostini.com

ENTI CERTIFICATORI CEPAS ente certificatore Eleonora Motta 20126 Milano Tel. 02/270911 www.cepas.it

ASSOCIAZIONI EFCTC associazione che rappresenta i produttori di idrofluorocarburi Angelica Candido B-1040 Bruxelles fluorocarbons@cefic.org www.fluorocarbons.org INDUSTRIA & formazione /47


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 206a) Ventunesimo anno

A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI

CE: Marchio di Conformità Europea, nato nel 1993, che certifica che il prodotto sul quale è apposto soddisfa tutte le disposizioni della Comunità Europea ed i requisiti inerenti il suo utilizzo a partire dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto fino al suo smaltimento. La marcatura attesta il soddisfacimento dei requisiti di sicurezza e salute per i consumatori nonchè la compatibilità ambientale. Un prodotto o un macchinario a cui sono stati apposti il marchio CE possono circolare liberamente all’interno dello spazio economico europeo. I prodotti sui quali è obbligatorio apporre la marcatura CE sono riportati in un elenco suddiviso per famiglie di prodotti oppure per direttive applicabili. Quando un organismo accreditato viene coinvolto nella fase di progettazione o nella fase di produzione o in entrambe allora la marcatura CE deve essere seguita solo dal numero di identificazione dell’organismo accreditato. Dalton, legge di: Legge secondo la quale la pressione creata da una miscela di gas presenti all’interno di un dato recipiente è data dalla somma delle pressioni di vapore dei singoli gas presenti all’interno del recipiente stesso, come se essi occupassero da soli tale volume. Nel caso di presenza indesiderata di 48/ INDUSTRIA & formazione

aria, o di altri gas (come l’azoto che si utilizza per eseguire la pressatura del circuito, ad esempio) all’interno di un circuito frigorifero, la pressione che si misura in un condensatore, ad esempio, è data dalla somma tra la pressione che il refrigerante avrebbe se occupasse da solo tutto il volume interno del condensatore e la pressione dell’aria o dell’azoto che sono rimasti intrappolati. In generale, quindi, la presenza di aria o altri incondensabili all’interno del circuito porta come conseguenza un aumento delle pressioni di lavoro dello stesso e quindi risulta essere negativa per il buon funzionamento del circuito. La pressione dell’aria atmosferica è data dalla somma tra la pressione dell’aria secca e la pressione del vapor d’acqua in essa contenuto. FMEA: Failure Modes and Effect Analysis (analisi delle modalità e delle conseguenze dei guasti). Procedura che mira ad analizzare le conseguenze di guasti e malfunzionamenti dei singoli componenti di un sistema (come ad esempio un circuito frigorifero) con l’obiettivo di identificare quei componenti che risultano essere più vulnerabili o critici e che, quindi, richiedono maggiore attenzione durante il loro funzionamento. Miscela d’aria: Rimessa immediata in circolo o commistione dei flussi d’aria tra le aperture di espulsione e quelle di immissione tanto sulle terminazioni interne quanto su quelle esterne di un’unità di ventilazione, per cui tali flussi non contribuiscono alla ventilazione effettiva dello spazio chiuso quando l’unità viene fatta funzionare alla portata di riferimento. Pompa di calore a ciclo di assorbimento: Pompa di calore munita di un generatore di calore che usa un ciclo di assorbimento basato sulla combustione esterna di combustibili e/o sulla fornitura di calore. Rigenerazione: Processo che consente il trattamento e la valorizzazione dei refrigeranti recuperati attraverso l’esecuzione di

determinate operazioni quali la filtrazione, l’essiccazione, la distillazione ed il trattamento chimico, allo scopo di riportare il fluido a determinate caratteristiche di funzionalità. La rigenerazione è un trattamento che può essere effettuato esclusivamente dai centri opportunamente autorizzati. Affinchè il processo di rigenerazione possa dirsi soddisfatto devono essere rispettati determinati requisiti presenti negli standard nazionali ed internazionali come, ad esempio, l’identificazione dei contaminanti presenti nel refrigerante e la sua analisi chimica. Sistema termodinamico: Sistema rappresentato da una certa quantità di materia e che occupa uno spazio definito. Un sistema termodinamico si dice aperto se ha la possibilità di scambiare sia energia che massa con l’ambiente esterno mentre se può scambiare energia ma non massa allora si dice chiuso. Infine, si dice isolato quando non ha la possibilità di avere nè scambio di energia nè di massa con l’esterno. Temperatura di esercizio: In un armadio refrigerato professionale è la temperatura che si deve avere per la conservazione di alimenti refrigerati: generalmente essa è sempre compresa tra – 1 °C e 5 °C. È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.

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