B2eyes 10/2024

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PRESENTA

ASSISTENTE VIRTUALE

il primo assistente digitale che spiega come utilizzare la lente progressiva ANIMA o la lente operativa DINAMICA aiutando nella vendita di lenti di valore

Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Dicembre 2024 numero 10 www.b2eyes.com

In copertina Shamir

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Copia omaggio

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Sommario

editoriale

4 Mido, un palcoscenico sul mondo

speciale a Mido

6 Mido 2025: le connessioni sosterranno il mercato

10 Mido 2025 cambia abito

attualità

26 Zeiss: il centro ottico del futuro diventa realtà

32 Miopia: un genitore su tre non sa che cos’è

36 Ottica Giulianelli, 110 anni e lode

40 Irsoo, un dottorato di ricerca sulla refrazione virtuale

Attualità

6 10

Mido 2025: le connessioni sosterranno il mercato

32 Miopia: un genitore su tre non sa che cos’è

Mido 2025 cambia abito

Ottica Giulianelli, 110 anni e lode

Mido, un palcoscenico sul mondo

Non solo una fiera, ma un vero e proprio evento. Mido è questo, agli occhi della maggior parte dei visitatori e degli stessi organizzatori. E forse anche di più: un palcoscenico su quanto offrono oggi le aziende della filiera dell’ottica a una vasta platea internazionale di buyer, addetti ai lavori e media.

Accanto al business tradizionale, suo imprescindibile motore, nelle tre giornate della manifestazione si vivono scambi professionali, culturali e umani, quello che oggi viene chiamato, con uno dei tanti anglicismi entrati nell’uso comune, networking. Si realizzano esperienze da portare poi nei centri ottici. Si incontrano personalità extra settore, della moda, dello spettacolo, dello sport, del food, che hanno avuto o hanno tuttora stretti legami con la vista e la visione. Si fa informazione e formazione, con set televisivi o fotografici, all’interno degli stand o in spazi appositamente dedicati.

Uno di questi è stato per oltre un decennio l’Otticlub, area presente nel padiglione delle lenti oftalmiche, quindi prevalentemente frequentata dai professionisti italiani. Quest’anno cambia il suo nome e un po’ anche la sua filosofia: con The Vision Stage gli organizzatori

puntano a un respiro più ampio e inclusivo, in fatto di temi trattati e di operatori coinvolti. E soprattutto già nel nome c’è quel riferimento, stage, a un palcoscenico: sul mondo dell’occhialeria e sulle sue connessioni con l’industria, le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti sociali, il retail e l’area medica. Negli ultimi anni proprio il dialogo tra ottici optometristi e oculisti, tra i cui artecifici figura l'editore di questa testata e di Eyesee, è stato protagonista di quest’area: da qui sono stati lanciati messaggi che successivamente, attraverso eventi o iniziative altrettanto importanti, si sono concretizzati in attività a beneficio dell’utente finale, che sia il presbite o il giovane miope.

Un palcoscenico lo si può generalmente ammirare, applaudire, persino criticare, ma difficilmente ci si può salire: con The Vision Stage, invece, lo si potrà idealmente fare, perché le idee che usciranno dai numerosi incontri, confronti e dibattiti che lo animeranno potranno essere condivise con il pubblico. Sarà il palcoscenico centrale di un teatro ancora più grande e coinvolgente, che nelle tre giornate milanesi di febbraio attirerà migliaia di persone da tutto il mondo: chi non potrà o, peggio, non vorrà farne parte, si sentirà inevitabilmente un po’ più solo.

percezione visiva senza limiti

IN QUOTIDIANA EVOLUZIONE

Lenti Progressive a basso gradiente di astigmatismo

MIGLIORANO LA PERCEZIONE VISIVA, IL COMFORT DELL’UTENTE E PERMETTONO DI MANTENERE

UN’ACUITÀ VISIVA SEMPRE ELEVATA ANCHE NELLA PORZIONE PERIFERICA, DIMINUENDO IL SENSO DI VERTIGINE

Mido 2025: le connessioni sosterranno il mercato

È l’obiettivo di fondo della cinquantatreesima edizione del salone, che si terrà dall’8 al 10 febbraio a Fieramilano Rho

Un hub per il business di una filiera, qui interamente rappresentata, a forte vocazione internazionale: lo dimostrano gli oltre 1.200 espositori internazionali che nelle tre giornate di lavori presenteranno le ultime novità di prodotto e di servizi per l’ottica. Ma anche un appuntamento per comprendere e anticipare le esigenze del mercato, come innovazione, sostenibilità, maggiori connessioni e informazioni. Questi, nelle intenzioni della sua presidente, Lorraine Berton, sono gli obiettivi di Mido 2025.

Mido è ormai un punto di riferimento nel panorama fieristico mondiale di settore. Per il 2025 sono in programma alcune novità: quali sono le motivazioni alla base di questi cambiamenti?

Mido è, da sempre, oltre che business hub per tutta la filiera, un osservatorio privilegiato e un catalizzatore delle tendenze nel settore. L’obiettivo, quindi, è sia confermarsi come punto di riferimento per l’industria dell’eyewear sia comprendere e anticipare le esigenze del mercato, supportare l’innovazione e la sostenibilità, favorire connessioni sempre più significative tra i professionisti e informarli attraverso una serie di incontri: le novità 2025 del settore, tra cui il ritorno dell’Academy al padiglione 6, l’ampliamento dell’Area Design, la rivisitazione di alcune piazze e l’implementazione dei digital tool, ad esempio, nascono proprio da tali motivazioni.

Desideriamo infatti offrire un’esperienza che sia al passo con i cambiamenti globali e le trasformazioni delle dinamiche di business: le modifiche appena elencate, la riorganizzazione degli spazi e le speciali iniziative che presenteremo al The Vision Stage, l’area

Lorraine Berton, imprenditrice cadorina, è alla guida di Anfao, l’associazione delle aziende italiane produttrici di articoli ottici, dal novembre 2023 e di Mido dal giugno scorso

dedicata agli eventi che da Otticlub quest’anno cambia nome, vogliono proprio rispondere alla crescente attenzione verso design, tecnologia e sostenibilità, valorizzando al contempo il ruolo cruciale degli ottici e degli espositori come protagonisti dell’evoluzione del settore.

Inoltre, queste innovazioni sono il risultato di un dialogo costante con gli stakeholder: per noi è fondamentale ascoltare le esigenze di espositori e visitatori, traducendole in cambiamenti concreti che rendano Mido un evento sempre più allineato alle loro aspettative. Questo approccio non è solo importante, è imprescindibile.

L’export rimane il core business dell’eyewear italiano: quanto possono incidere le problematiche internazionali e le difficoltà congiunturali sull’industria dell’occhialeria made in Italy e quale supporto può darle una manifestazione come Mido?

Ovviamente possono incidere e possiamo già notarlo nei dati che abbiamo presentato recentemente. Tra gennaio e agosto 2024 le esportazioni italiane del segmento eyewear hanno registrato una lieve flessione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a circa 3,63 miliardi di euro. L’andamento dei due principali mercati di riferimento, Stati Uniti e Francia, desta particolare preoccupazione. Negli Usa il calo ha superato il 16% sia per le montature da vista sia per gli occhiali da sole: questo risultato è accompagnato dall’incertezza legata alla possibile introduzione di dazi, rispetto ai quali il governo italiano sta lavorando per proteggere il settore, facendo leva sui solidi rapporti commerciali bilaterali. In Francia, invece, si è registrata una flessione del 2%, dovuta principalmente alla diminuzione delle esportazioni del sunwear, che hanno segnato un calo del 6%. Non solo, la Germania sta affrontando una crisi economica significativa, concentrata soprattutto nell’automotive.

Tuttavia la frenata dei consumi non sembra aver ancora influenzato l’eyewear, anche se rimane l’incertezza sugli sviluppi futuri. Tra i principali fattori che stanno incidendo sul rallentamento generale del comparto sono da segnalare l’instabilità globale, alimentata dai conflitti internazionali, e l’elevato costo dell’energia in Italia di gran lunga superiore rispetto ad altri paesi europei: in tale contesto nell’automotive sono in corso azioni a Bruxelles per promuovere una maggiore uniformità dei prezzi energetici a livello comunitario. Anche l'industria ottica, come tutte le altre filiere produttive, deve fare i conti con queste difficoltà, ma ciò che ci distingue è la capacità di adattamento e di resilienza: in tale scenario Mido continuerà a giocare un ruolo cruciale nello sviluppo del settore, rappresentan-

do un'opportunità fondamentale per il comparto.

Il 2025 rappresenterà un anno decisivo se vogliamo non solo mantenere, ma anche accrescere la nostra competitività a livello globale: sarà perciò essenziale sfruttare al massimo questa piattaforma per promuovere l'innovazione, rafforzando la visibilità internazionale e creando connessioni strategiche. Siamo consapevoli che la nostra forza risiede nel rinnovamento continuo: sapremo quindi affrontare le nuove sfide con proattività trasformandole in occasione di crescita, come abbiamo sempre fatto.

Qual è invece il peso oggi del retail ottico italiano sul business delle aziende in mostra a Mido e quali opportunità possono trovare gli ottici optometristi del nostro paese alla prossima edizione del salone?

Il retail ottico italiano rappresenta una componente significativa per molte delle aziende presenti a Mido, che riconoscono l'importanza del mercato domestico come base solida per la crescita e l’espansione e, allo stesso tempo, un'opportunità per testare innovazioni, ampliare la gamma di proposte e rafforzare la loro presenza sul mercato. Le opportunità offerte da Mido vanno oltre la scoperta di nuovi prodotti e lo studio delle tendenze: la manifestazione è anche un’occasione per acquisire strumenti innovativi e tecniche all’avanguardia, migliorando così la competitività e affrontando con successo le sfide del mercato. Durante i tre giorni di manifestazione gli ottici avranno accesso alle migliori soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze di consumatori sempre più attenti e orientati verso prodotti su misura, ottimizzando al contempo le proprie performance professionali, la gestione del punto vendita e le migliori pratiche nell’ambito dell’assistenza al cliente: tutti punti chiave per rendere il proprio centro ottico più competitivo e al passo con i tempi.

Con oltre 1.200 espositori Mido si distingue come l’evento in grado di riunire l’intera filiera dell’occhialeria su scala mondiale: non solo quindi un luogo di esposizione, ma un vero e proprio hub di networking e collaborazione internazionale, dove è possibile instaurare nuove partnership, condividere idee e confrontarsi su temi di attualità che delineano il futuro del settore. Del resto la nostra fiera celebra il lavoro dei professionisti anche attraverso prestigiosi premi assegnati durante l’evento, che riconoscono e valorizzano l’impegno quotidiano, portato avanti in tutto il mondo: un esempio è il Best Store Award, nelle categorie Design e Innovation, che riconosce l’impegno degli ottici nel migliorare costantemente la shopping experience, l’attenzione per il layout, gli arredi e i materiali scelti.

Benessere visivo per tutta la famiglia

Dal 1 gennaio al 28 febbraio

Mido 2025 cambia abito

A cura della redazione

Per l’edizione in programma dall’8 al 10 febbraio sono previste importanti novità nel layout espositivo del salone a Fieramilano Rho: l’obiettivo degli organizzatori è offrire un’esperienza ancora più coinvolgente e innovativa a ottici e buyer

Rivisitazione di alcune delle piazze espositive presenti nei padiglioni, lo storico OttiClub che cambia nome, una app sempre più al servizio di espositori e visitatori: ecco nel dettaglio le principali novità di Mido 2025.

Come cambiano Design, Academy e le piazze

Una delle principali riguarda i padiglioni 2 e 4, che continueranno a ospitare l’area Design. «Dedicata ai creativi più visionari del settore, rappresenta un laboratorio di sperimentazione dove forme e materiali si fondono per raccontare i molteplici volti dell’occhiale:

nel 2025 la riorganizzazione degli spazi permetterà di accogliere un numero importante di nuovi espositori e consentirà l’ampliamento di alcuni stand - spiegano gli organizzatori di Mido - Inoltre, ci saranno alcuni ritorni rilevanti che la arricchiranno ulteriormente».

A sua volta l’Academy, destinata alle aziende che puntano sull’originalità e sull’estro dei designer, cambierà posizione: dal padiglione 2 tornerà al 6 dove è nata, da qualche anno riservato al Tech. «Questo cambiamento segna una nuova fase per l’Academy, che porterà energia creativa in un contesto caratterizzato dall’innovazione tecnica: la sinergia tra queste due

La piazza del padiglione lenti all’ultima edizione del salone

anime, design e tecnologia, offrirà ai visitatori nuove connessioni tra avanguardia stilistica e progresso tecnico», dicono ancora.

Anche le piazze, centri nevralgici di Mido, saranno protagoniste di alcune modifiche. «Fashion Square, crocevia per i grandi marchi e polo d’attrazione per gli appassionati di moda e lusso, verrà sottoposta a una revisione per renderla più funzionale - aggiungono dal salone - Un’attenzione particolare sarà inoltre riservata alle piazze dei padiglioni 2 e 4, fulcro dell’area Design, che da sempre incarnano creatività e innovazione: l’obiettivo è consolidarne il ruolo di epicentro delle tendenze visionarie e migliorare ulteriormente l’esperienza dei buyer».

Otticlub diventa The Vision Stage

La storica area dedicata all’aggiornamento professionale del salone viene rinnovata anche nel nome. Perché The Vision Stage? «Stage è il palcoscenico, luogo dove innovazioni e idee prendono forma e vengono condivise con il pubblico, Vision non solo è il tema centrale della manifestazione, ma soprattutto è un omaggio prospettico: una visione d’insieme che guarda al futuro dell’eyewear, abbracciando innovazione, sostenibilità e made in Italy – affermano da Mido“The” conferisce un tono più autorevole, accentuando il ruolo di palcoscenico centrale che trova in Mido la sua collocazione naturale».

Un re-naming dunque che sottolinea una nuova fase di evoluzione e crescita dell’area e che ne rappresenta un importante riposizionamento strategico, «volto a riflettere l'ampliamento dell’offerta e a sottolinearne la

centralità come luogo di confronto e scoperta», precisano gli organizzatori.

La sua storia inizia nel 2011, con l’avvio di Health and Innovation, uno spazio powered by Anfao destinato a workshop e conferenze per le aziende del padiglione lenti. «Nel 2012 l’internazionalizzazione di Mido e la necessità di aggregare il visitatore italiano portano alla creazione di una nuova area dedicata principalmente all’ottico del nostro paese: nasce così Otticlub – proseguono - Aumenta la capienza, si aggiunge la sala lounge per il networking e l’Otticlub si fa presto punto di riferimento per tutti i visitatori, testate di settore e associazioni, ospitando eventi formativi e informativi continuativi». Successivamente l’Otticlub si evolve trasformandosi «in un vero e proprio contenitore di idee a 360 gradi, diversificando il proprio target e coinvolgendo sempre più espositori e stakeholder – sottolineano dalla manifestazione - Gli argomenti trattati diventano sempre più vari e di ampio respiro con molteplici sessioni a tema medicale, approfondimenti sul mercato e sui consumi, sul design e sulle tecniche di vendita».

Sono stati numerosi gli ospiti di spicco extra settore che negli anni hanno partecipato a questo progetto di informazione, formazione e approfondimento per il mondo ottico optometrico, come gli incontri che hanno coinvolto direttamente i professionisti della visione e che, in certi casi, hanno avviato strade sino a quel momento non ancora battute, come ad esempio in merito al dialogo con gli oculisti sulla gestione del presbite, o in fase di consolidamento, come per il controllo della progressione miopica. Il programma di quest’area sarà presto disponibile sul sito di Mido.

Un’esperienza a 360 gradi grazie ai tool digitali potenziati

Con un focus su accessibilità, interattività e innovazione, le più recenti novità saranno un supporto fondamentale sia per gli espositori sia per i visitatori, semplificando ogni aspetto della partecipazione alla manifestazione. «L’app di Mido, già apprezzata nel 2024, si rinnova con aggiornamenti pensati per migliorare la gestione delle attività in fiera e proseguire il networking anche dopo l’evento - spiegano dal salone milanese - Le nuove implementazioni in lavorazione vogliono garantire una maggiore affidabilità. Per le aziende in mostra sarà possibile registrare le visite presso il proprio stand tramite la scansione del Qr code dei badge d’ingresso: la lista dei buyer sarà accessibile sia tramite app sia nell’area riservata b2b sul sito. Per i visitatori, invece, l’applicazione consentirà di tracciare gli stand visitati e salvare quelli preferiti, aggiungere foto e commenti e connettersi direttamente

Un incontro presso l’Otticlub all’edizione 2024 di Mido

Tutti i premi di Mido 2025

Si sono recentemente chiuse le candidature al Cse Award-Certified Sustainable Eyewear, il premio giunto alla terza edizione, ideato da Mido con Anfao e Certottica, che valuta la sostenibilità nel settore dell’eyewear a livello internazionale. Un’autorevole giuria di esperti valuterà i prodotti in gara, che possono essere un occhiale da sole, una montatura o un astuccio e che dovranno essere stati realizzati nel rispetto dei principi ecologici: riciclo dei materiali, riduzione dei consumi nei processi produttivi e distributivi, valorizzazione della supply chain sono alcuni dei criteri che verranno utilizzati per decretare i vincitori.

Entro il 15 gennaio gli espositori di Mido possono candidarsi a Stand Up For Green, riconoscimento allo stand più sostenibile in termini di attenzione all’impatto ambientale e all’utilizzo dei materiali. Il premio nasce infatti con l’idea di riconoscere l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente e l’attenzione per le buone pratiche del vivere sostenibile: la giuria valuterà quindi allestimento, grado di innovazione, originalità e capacità di trasmettere al pubblico un messaggio positivo sull’importanza di scelte green per il futuro delle persone e del pianeta.

Gli ottici di tutto il mondo invece possono iscriversi fino all’8 gennaio allo storico Best Store Award, che giunge quest’anno alla decima edizione. Il riconoscimento premia il miglior centro ottico a livello internazionale ed è suddiviso nelle categorie Design e Innovation. Assegnato da una giuria internazionale formata da esperti di design e retail, manager, direttori creativi, giornalisti e designer, va al centro ottico che si distingue per la shopping experience, l’atmosfera, l’arredamento, materiali o un particolare layout del punto vendita per la categoria Design, e per la comunicazione digitale e tradizionale, l’interazione, la proposta di servizi al cliente, per la storia e gli aspetti umani ed emozionali per la categoria Innovation.

Novità di quest’anno, la premiazione del vincitore della prima edizione del Sergio Cereda Design Award dedicato ai talenti italiani emergenti nell’eyewear design, per cui si sono chiuse di recente le candidature. Presentato durante la scorsa edizione e dedicato a Sergio Cereda, influente designer dell'industria ottica, scomparso nell'aprile scorso, è stato ideato da Harvey Ross, fondatore di Viva International Group e ceo di Optyx Retail Group, in collaborazione con la famiglia Cereda e Mido. Il premio, del valore di 10 mila dollari, ruota attorno al tema “Occhiali nella loro forma pura: equilibrio tra proporzione e armonia, innovazione e rottura”. I partecipanti, che devono avere al massimo 30 anni e devono essere attualmente iscritti a una scuola di design in Italia o averla appena conclusa, sono invitati a creare progetti che mostrino una profonda comprensione degli stili e dei modelli, bilanciando innovazione e creatività.

con gli espositori. Il pass di ingresso personale fungerà da strumento di interazione digitale, rendendo l’esperienza più fluida e organizzata».

«Gli espositori, inoltre, direttamente dalla propria area b2b, avranno a disposizione alcuni strumenti digitali pensati per supportare ogni fase dell’evento, come l’accesso diretto all’e-service di Fieramilano, il download del media kit ufficiale di Mido 2025 per la creazione di contenuti press e social, la pubblicazione delle novità da presentare in fiera attraverso un form dedicato, e così via», aggiungono gli organizzatori. Il sito ufficiale della rassegna fieristica, già ottimizzato per garantire una navigazione inclusiva, con funzioni dedicate a utenti con disabilità motorie e cognitive, avrà delle aree riservate dove sarà possibile trovare contenuti esclusivi, tra cui video, presentazioni, libri e comunicati stampa.

Infine, grazie al coinvolgimento attraverso il canale Instagram, la cui pagina Mido a novembre contava oltre 39 mila follower, le aziende espositrici avranno l’opportunità di ampliare la propria visibilità, grazie ai repost delle proprie storie con il tag della manifestazione.

La app di Mido 2025

REFOCUSING HUMANSON

A NEW EYEWEAR PERSPECTIVE. 8-10 FEBBRAIO 2025 | Fiera Milano, Rho

Ital-lenti celebra la 45esima partecipazione a MIDO 2025: innovazione e partnership al centro

Ital-lenti parteciperà per la quarantacinquesima volta a Mido, in programma dall’8 al 10 febbraio 2025 presso Fieramilano Rho. La presenza costante all’evento sottolinea l’importanza strategica che il salone riveste per l’azienda: un’occasione fondamentale per presentare le innovazioni tecnologiche, consolidare le relazioni con i partner e riaffermare il proprio ruolo di protagonista nel settore.

Anche a Mido 2025 il focus di Ital-lenti sarà, in primis, la soddisfazione del cliente, con l’impegno a interpretare il fabbisogno dell’ottico in questo momento di grandi cambiamenti.

• Ital-lenti presenterà l’esclusivo sistema di centratura EyeFit Smart Pro, rinnovato rispetto alla precedente versione, ideale per una cen-

tratura perfetta e utile a supporto dell’ottico optometrista per una vendita di maggiore qualità.

• Altra importante conferma è il listino Kids, rinnovato nella grafica e con ampio spazio dedicato a MYOPICA, la lente a defocus periferico studiata per la gestione della progressione miopica nei bambini e negli adolescenti, che sta dando grandi soddisfazioni in termini di facile adattabilità del portatore e di performance.

• Il salone sarà inoltre l’occasione per informare gli ottici optometristi partner sulle importanti innovazioni introdotte negli algoritmi di calcolo utilizzati per la costruzione delle lenti, grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. MIDO 2025

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Sel Optical: tradizione e innovazione a MIDO 2025

Sel Optical, realtà italiana specializzata nella produzione di lenti oftalmiche e filtri solari, conferma la propria presenza a MIDO 2025 con uno spazio espositivo raddoppiato rispetto alle precedenti edizioni, per poter accogliere i clienti partner e poter meglio presentare le novità di prodotto che saranno disponibili a partire dall’inizio del prossimo anno.

Il rinnovamento e il potenziamento del sito produttivo di lenti oftalmiche e trattamenti antiriflesso a Pontemaodino di Codigoro, in provincia di Ferrara, che ha richiesto a Sel Optical un significativo investimento nelle tec-

niche di realizzazione delle lenti di ricetta, ha portato a un’importante evoluzione tecnologica, per rispondere alle esigenze di un mercato che richiede sempre più soluzioni visive e geometrie personalizzate sugli stili di vita dei portatori.

Al prossimo MIDO l’azienda presenterà l’introduzione negli algoritmi di calcolo del concetto di intelligenza artificiale a supporto dell’elaborazione di geometrie free form, che permettono una personalizzazione superiore delle lenti, in grado di garantire una visione confortevole e rilassata ai moderni utenti di ogni età, iper connessi e dinamici.

«Sistemi di fresatura computerizzati e automatizzati e la logistica di automazione produttiva interna consentono di offrire ai clienti partner il servizio Sel fast, che garantisce tempi di evasione di tutti gli ordini pervenuti
ore»

Due importanti novità riguardano le progressive e le lenti per la gestione dell’evoluzione miopica.

MY ULTRA HD PLUS, la progressiva di ultima generazione che personalizza la geometria con infinite combinazioni in relazione al potere refrattivo, consentendo così al centro ottico di richiedere le lenti modulando autonomamente, con un apposito programma di inserimento ordini, le zone di visione da privilegiare (lontano, intermedio, vicino).

MYOSEL, per la gestione della progressione miopica nei bambini: studi e test hanno confermato che l’adozione di specifiche lenti con determinate geometrie permettono di controllarne l’evoluzione in età scolare. Myosel è disponibile nella più completa gamma di materiali organici

in tutti gli indici, sia bianche sia fotocromatiche, e range di correzione.

Ma queste sono solo alcune delle novità che si affiancano ai nuovi progetti in corso presso il centro ricerche e sviluppo dell’azienda e che verranno presentate proprio in occasione di MIDO 2025, dove i product specialist di Sel Optical saranno a disposizione per approfondire gli argomenti tecnici e commerciali.

Oltre alle lenti oftalmiche, non di minore importanza per Sel Optical è il business rappresentato dai filtri solari: nello stabilimento di Pontelangorino, sempre nel Ferrarese, vengono realizzati annualmente quasi 4 milioni di pezzi nei materiali organici, nylon e policarbonato, in uno degli impianti produttivi più grandi d’Europa, che comprende un imponente reparto dedicato ai trattamenti antiriflesso su filtri, permettendo di andare incontro alle effettive richieste del retail ottico e soddisfacendo un mercato sempre più specifico con nuove esigenze in termini di colorazioni, specchiature e qualità di prodotto.

In ambito filtri solari Sel Optical prevede da ormai quarant’anni un servizio per le grandi aziende dell’occhialeria a livello mondiale, con un progetto personalizzato per ogni fase di realizzazione, dalla produzione alla finitura con trattamenti e specchiature, sino alla sagomatura.

L’ampia gamma di colorazioni dei filtri solari può in gran parte essere realizzata anche sulle lenti graduate, sia di stock sia di ricettazione.

In questo contesto il servizio e l’assistenza tecnica sono uno degli asset aziendali per assicurare tempi di consegna rapidi e capillari sull’intero territorio nazionale sia per lenti intere sia per lenti telesagomate, grazie ai sistemi di fresatura computerizzati e automatizzati che, insieme alla logistica di automazione produttiva interna, consentono di offrire ai clienti partner il servizio Sel fast, che garantisce tempi di evasione in 48-72 ore per tutti gli ordini pervenuti.

Dai Optical lancia Daltons

DAI OPTICAL presenterà a Mido 2025 la nuova gamma DALTONS, della famiglia Soft Care, dedicata al daltonismo. Le lenti DALTONS-1 e DALTONS-2 incarnano la tecnologia più avanzata del Centro Ricerca e Sviluppo di DAI OPTICAL nella gestione delle discromatopsie.

In Italia circa il 5% della popolazione è daltonica: la difficoltà di percezione rosso-verde è infatti particolarmente diffusa. Grazie alle lenti DALTONS sarà possibile distinguere questi colori, apprezzare le tonalità dell’autunno, riconoscere i segnali semaforici, aumentando la risposta agli stimoli cromatici e rafforzando il contrasto nella visione.

Già da decenni DAI OPTICAL è impegnata in tale ambito e ottimi risultati sono stati raggiunti con il filtro New SunBlocker 600, capace di ripristinare la differenza netta fra il rosso e il verde in soggetti con visione bicromatica. Recenti sviluppi tecnologici hanno permesso una modulazione più fine delle curve di trasmittanza dei polimeri, consentendo la realizzazione di lenti più performanti. Le lenti DALTONS-1 e DALTONS-2 presentano, infatti, uno spettro in trasmittanza calibrato sui picchi di sensibilità dei fotorecettori, massimizzando la trasmittanza intorno ai 430 nm nella regione del blu e ai 530 nm nel verde.

La regione del rosso, invece, viene trattata con attenzione, dedicando un picco di trasmittanza maggiore nelle lunghezze d’onda superiori ai 600 nm, in modo da accentuare il contrasto cromatico rosso-verde. In casi di protanopia e deuteranopia la visione bicromatica è generata dall’incapacità, totale o parziale, di distinguere il rosso dal verde. Tradizionalmente queste discromatopsie sono racchiuse nel termine daltonismo e rappresentano la maggior parte dei difetti della percezione dei colori. Le lenti DALTONS-1 e DALTONS-2 cercano di compensare la mancanza di sensibilità dei fotorecettori dovuta a ragioni genetiche, alterando in maniera puntuale lo spettro della radiazione di luce visibile che raggiunge la retina.

New SunBlocker 600, invece, permette di ripristinare il contrasto cromatico nelle persone con discromatopsia rosso-verde. Presenta un taglio netto nello spettro in trasmittanza intor-

La nuova famiglia di lenti dedicata alla gestione delle discromatopsie, più comunemente definite daltonismo, in anteprima a MIDO 2025

no ai 600 nm, in maniera tale da lasciar passare soltanto la radiazione rossa. Utilizzando questa strategia, gli oggetti verdi sono percepiti grigi e saranno dunque distinti da quelli rossi. L’approccio di SunBlocker 600 alla gestione ottica della discromatopsia rosso-verde è efficace anche nei casi più severi, poiché ridona la capacità di riconoscere gli oggetti altrimenti rilevati dello stesso colore. Il ripristino della capacità di distinguere la figura dallo sfondo consente di migliorare il punteggio nelle tavole di Ishihara.

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L’evoluzione della visione: Hoya si prepara a MIDO 2025

Sarà un viaggio per raccontare come la visione e le esigenze visive cambiano nel corso della vita, sottolineando l’importante ruolo degli ottici optometristi nel comunicare questi cambiamenti ai loro clienti e aiutandoli così a valorizzare la visione ottimale in ogni momento.

Lo stand di Hoya a Mido 2025 sarà organizzato in due macro aree, ciascuna dedicata a soddisfare i principali bisogni di chi indossa occhiali: la correzione visiva, il comfort e lo stile.

La prima area riguarderà il nuovo approccio al portatore, con soluzioni progettate per le diverse fasi della vita. Tra le principali novità:

• Per bambini e ragazzi: l’estensione delle griglie di MiYOSMART per la gestione delle alte miopie, un’innovazione pensata per affrontare la progressione di miopie elevate e offrire un controllo efficace.

• Per i giovani adulti: la nuova offerta di lenti per la pre-presbiopia, che consentirà all’ottico optometrista di proporre soluzioni personalizzate, capaci di offrire una visione chiara e naturale sin dalle prime fasi di questo cambiamento visivo.

La seconda area, trasversale a tutte le fasce

Al centro la missione dell’azienda e dei suoi partner: offrire soluzioni innovative e su misura, in grado di rispondere alle esigenze visive di ogni fase della vita

d’età, si concentrerà su proposte che uniscono benessere e stile. Tra le protagoniste:

• Lenti Sensity: la gamma si arricchirà di una novità che valorizzerà ulteriormente lo stile dei portatori, unendo tecnologia e stile all’elevato comfort visivo in qualsiasi condizione di luminosità.

• Nuove colorazioni Fashion: sviluppate in collaborazione con la consulente d’immagine Angelica Pagnelli, queste tonalità andranno a completare l’ampia gamma di soluzioni pensate per soddisfare anche i gusti estetici più ricercati.

Nello stand saranno integrati i sistemi di centratura Hoya visuReal MasterAI e visuReal MoveAI, dotati di intelligenza artificiale, che ridefiniscono l’esperienza del cliente nel centro ottico. Saranno inoltre presenti gli strumenti di ultima generazione di Nidek, studiati per supportare i professionisti della visione nell’elevare il livello del proprio servizio attraverso precisione e innovazione.

La partecipazione a Mido 2025 sottolinea l’impegno di Hoya nel consolidare la relazione con gli ottici optometristi, offrendo loro prodotti e sistemi di ultima generazione per eccellere nell’attività professionale: allo stand Hoya potranno perciò fare un viaggio indimenticabile tra tecnologia e personalizzazione.

Un’immagine di campagna a supporto delle novità che Hoya presenterà a Mido 2025

Zeiss: il centro ottico del futuro diventa realtà

Il progetto dedicato ai clienti partner top sul territorio, avviato dall’azienda oftalmica in collaborazione con il Politecnico di Milano e volto a definire un nuovo percorso d’acquisto del consumatore, entra nella fase esecutiva: dal ripensamento del layout del negozio all’affinamento delle tecniche relazionali, ogni aspetto può essere ridefinito rispettando le singole specificità

Dopo una lunga e capillare fase di spiegazione e diffusione dei concetti e dei principi che lo animano, il progetto dedicato al centro ottico del futuro è passato a un livello successivo: la messa a terra, in maniera concreta e rispondente alle esigenze soggettive di ciascun partner, di un articolato concept elaborato sulla base di un’approfondita attività di ricerca. «Quando ne abbiamo parlato oltre

un anno fa sulle pagine di questo magazine, avevamo appena iniziato a presentare il concetto, focalizzando l’attenzione non solo sulla digitalizzazione, ma anche sulla necessità di trovare un nuovo significato al perché un utente finale debba scegliere un centro ottico, individuando come questo possa rispondere alle aspettative di un cliente evoluto e abituato a logiche retail che sono cambiate - afferma Annalisa Marino, trade marketing manager di Zeiss Vision Care ItaliaCon tale progetto vogliamo porci come partner per i clienti Vision Expert: siamo convinti che il ruolo di Zeiss sia portare innovazione, non solo di prodotto, ma anche dell’esperienza all’interno del punto vendita, a coloro che hanno il desiderio di evolvere e crescere. In quest’ultimo anno abbiamo molto seminato e adesso abbiamo intrapreso le prime attività sul campo».

Il lavoro di ricerca

Alla base dell’intero processo, c’è l’impegno di un gruppo di una decina di ricercatori del Politecnico di Milano che vi hanno lavorato all’interno dell’Osservatorio sulla Innovazione Digitale nel retail e del Leadin’Lab,

Annalisa Marino trade marketing manager di Zeiss Vision Care Italia

che si occupa di digital innovation nel campo del retail, puntando il focus su innovazione, servizio e customer experience. «Zeiss ha intuito che il settore poteva avere bisogno di uno stimolo aggiuntivo per guardare avanti rispetto alle sfide dell’innovazione, in primis partendo dalla consapevolezza che il valore oggi non è più dato solamente dal prodotto stesso e dall’assistenza tecnico specialistica su di esso, ma viene sempre più riconosciuto dai clienti finali per quegli elementi legati al servizio, all’esperienza e al significato attribuito alla visita in negozio. In altre parole, il perché desideriamo andare in un centro ottico per migliorare la nostra visione, ma anche per una necessità di rinnovamento e una crescente attenzione al benessere a 360 gradi», spiega Silvia Castellazzi, adjunct professor presso l’ateneo milanese. La sfida, dunque, è passare dall’essere solamente esperti di prodotto all’essere anche attenti ai propri consumatori e a come vivono l’esperienza all’interno del punto vendita nel suo complesso. «Abbiamo come prima cosa avviato un’attività di ricerca: non abbiamo creato a tavolino un modello che poi viene proposto in modo identico ai diversi centri ottici - aggiunge Castellazzi - Questo progetto è stato un grande investimento da parte di Zeiss, anche in termini di tempo e conoscenza condivisa. Ed è stato sviluppato in modo partecipativo, con il coinvolgimento di alcuni ottici nelle prime fasi dell’indagine e l’apporto di esperti di altri campi come l’automotive, la moda, le farmacie: questo perché spostarsi verso il servizio e la customer experience significa guardare a esperienze di diverso tipo».

Un concept da declinare

La metodologia usata è consistita nel trovare a livello strategico un indirizzo comune, che orienta in modo coerente le scelte successive e ha come obiettivo ultimo quello di fare sentire il cliente al centro: un macro concept con una serie di implicazioni importanti da un punto di vista gestionale, di processi, di back end e front end, che ciascun punto vendita va reinterpretan-

do in modo personale rispetto al proprio contesto, ter ritorio e visione imprenditoriale. «Da questo punto di vista ci si trova ora nella fase di embodiment, che con siste nel dare corpo alla strategia di innovazione svi luppata con prototipi e attività di formazione che Zeiss sta portando avanti attraverso, ad esempio, la partner ship con uno studio di architettura, per ripensare gli spazi affinché tale nuova esperienza sia coerente nelle sue diverse componenti - continua Castellazzi - Que sto passaggio è quello che richiede un lavoro maggio re, one to one, con i singoli Vision Expert».

Dall’idea all’applicazione concreta

La parte più complessa dell’intero percorso, mette in luce Marino, è la messa a terra. «Abbiamo portato il progetto sul territorio tramite roadshow, incontri e attraverso la forza vendita, quindi abbiamo messo a di sposizione una serie di strumenti di formazione digitali sulla piattaforma Zeiss Academy, sia con webinar sia con videopillole che illustrano i diversi step», afferma la manager.

Nelle videopillole, dopo l’introduzione generale a cura del team del Politecnico sulla metodologia di ricerca utilizzata, è stata data la parola all’architetto Simona Dentone, che ha analizzato i flussi all’interno dei negozi andando a verificare la situazione di par tenza, ovvero come il cliente si muove dalla zona di accoglienza a quelle di controllo visivo e scelta del la lente per arrivare al momento finale della conse gna. Tutte queste fasi sono state studiate per poter andare a ripensare e ridisegnare il layout del centro ottico al fine di agevolare tale percorso, ridefinendo quindi non solo l’aspetto estetico dell’arredo e della disposizione, ma anche l’utilizzo della luce, dei colo ri, dei materiali. Ci sono poi video in cui lo psicolo go Roberto Provana, esperto di psicologia applicata alle organizzazioni, alle vendite e al retail, si soffer ma sulle tecniche relazionali: è fondamentale come il cliente viene gestito, come viene accolto in termini di linguaggio verbale e non verbale. «Oggi stiamo por tando tutti questi contenuti sul territorio e combinan do i due aspetti, quello più psicologico-relazionale e quello più fisico con l’architetto, che sta attivamen te collaborando con diversi centri ottici dimostratisi interessati a come poter migliorare il layout dei loro negozi», specifica Marino.

Esaltare l’identità del centro ottico

Per quel che riguarda il rinnovamento dei punti ven dita, non esiste un format Zeiss: l’obiettivo è esaltare l’identità del singolo centro ottico, il quale può così va lorizzarla applicando nuove soluzioni che migliorano la customer experience.

Silvia Castellazzi
Alcuni risultati del sondaggio Ipsos che ha coinvolto circa mille famiglie italiane

Ottica Giulianelli, 110 anni e lode

Un traguardo prestigioso quello raggiunto nel 2024 dall’insegna di Ferrara, capace di coniugare artigianalità e innovazione per un centro ottico che continua il proprio percorso con lungimiranza mettendo in campo professionalità, passione e prodotti dall’alto tasso tecnologico

Centodieci anni e non sentirli. Sì, perché Ottica Giulianelli, nonostante la carta d’identità, rappresenta un’eccellenza che ha saputo rinnovarsi nel corso dei decenni, con strumenti e soluzioni all’avanguardia per stare al passo con i tempi, se non addirittura anticiparli. «L’innovazione è un elemento imprescindibile per rispondere alle esigenze dei nostri clienti permettendoci di arrivare fino a qui», commenta Giampiero Giulianelli, oggi alla guida del centro ottico insieme alla moglie Rula e alla cognata Vivianne. Un cammino che inizia nel 1914 in via Borgo dei Leoni 42, sede dell’attività di famiglia. È qui che il giovane

Alberto, ventitreenne figlio di un ferroviere romagnolo e primo di sei fratelli, decide di aprire un negozio di fo tografia con il socio Sarro Ferraguti, sodalizio scioltosi dopo breve tempo. La scelta della via non fu casuale. «All’epoca si distingueva per la presenza di artisti e nu merosi fotografi che qui avevano i loro studi», continua Giulianelli. Il punto vendita inizia il suo percorso dedi candosi alla fotografia, grazie all’arte e alla maestria di Alberto, per poi aprirsi negli anni 50 al ramo ottico su iniziativa del figlio Giorgio. «La decisione di puntare sulla divisione ottica si deve a mio padre che si diploma nel 1950 all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri

Giorgio Giulianelli nel 1965
Da sinistra, Alberto e Giorgio Giulianelli nel 1948

- racconta ancora Giampiero - È stato anche insignito Maestro Ottico nel 1982, riconoscimento che ho ottenuto pure io nel 2014. La sezione ottica dagli anni 80 in avanti diventa l’attività principale del negozio».

Diplomato a Vinci e alla guida del punto vendita dal 1991, Giampiero si appassiona da subito all’ottica e all’optometria, con una forte attrazione verso la contattologia. È grazie a lui, insieme al suo staff, che oggi l’attività risponde alle sfide della modernità mettendo in campo un connubio fatto di tradizione e innovazione. Un cocktail perfetto che ha permesso all’azienda di tagliare con successo il traguardo dei 110 anni. E non si ferma qui, anzi. Il centro ottico, dopo essere stato ristrutturato e ampliato - oggi ha sei vetrine e si sviluppa su oltre 250 metri quadrati - presenta un arredamento moderno e funzionale. Al suo interno propone prodotti di elevata qualità e strumentazione all’avanguardia con un pavimento che ha mantenuto ancora il marmo dei locali usati dal nonno. Ponte simbolico tra passato e futuro. «Abbiamo preservato lo spirito genuino dell’artigianalità intesa come elevazione della nostra professione nella quale investiamo tempo ed energie attraverso un aggiornamento costante - spiega l’imprenditore emiliano - Ci occupiamo della misurazione della vista, proponiamo lenti oftalmiche dall’alto tasso d’innovazione e tecnologia, nonché siamo specializzati nell’applicazione di lenti a contatto, che richiede dedizione e, appunto, tanta professionalità».

La modernità di Ottica Giulianelli sta nella continua ricerca di prodotti mai banali e piuttosto di nicchia, con

un approccio “aperto” per accogliere anche le novità proposte dal mercato sia dell’oftalmica sia della contattologia. «Mia moglie e mia cognata rappresentano le altre due colonne portanti dell’attività - sottolinea Giulianelli - Sono loro che viaggiano per il mondo alla scoperta di aziende capaci di proporre prodotti innovativi e di qualità».

Altro aspetto di differenziazione è il servizio rivolto al cliente finale, «oggi più informato ed esigente rispetto al passato, ma anche pronto a investire sul proprio benessere visivo - conclude Giulianelli - Dall’altra parte del bancone deve esserci un professionista preparato, in grado di spiegare durante la consulenza caratteristiche, differenze e particolarità di un prodotto rispetto a un altro, per accompagnare l’utente finale alla scelta della soluzione più idonea. Siamo da sempre attenti alle esigenze del consumatore, ascoltiamo le sue richieste e da noi viene “coccolato”: questo è tutt’oggi molto apprezzato e rappresenta un plus fondamentale che ci distingue e crea fidelizzazione».

L'interno e l’esterno di Ottica Giulianelli oggi

Irsoo, un dottorato di ricerca sulla refrazione virtuale

a cura della redazione

Finanziato dall’istituto di Vinci presso l’Università di Firenze e partito il 1° novembre scorso, è stato assegnato a Lorenzo Fossetti, vincitore del bando di concorso e già docente della scuola toscana

«La teleassistenza è un tema molto attuale, su cui ricerca e pratica quotidiana si confronteranno sempre di più nel prossimo futuro». Così Laura Boccardo, direttrice dell’Irsoo, motiva le ragioni che hanno spinto la struttura formativa di Vinci ad avviare il dottorato di ricerca su “Refrazione virtuale: confronto di metodi per la refrazione in ambienti domestici”, che avrà la durata di tre anni.

Il programma prevede uno studio dello stato dell’arte, cioè di tutti quei device digitali o applicazioni dedicate già ora disponibili sul mercato. Inoltre, verrà svolta un’indagine sul possibile impiego di vari dispositivi, come smart tv o visori per la realtà virtuale, che nel prossimo futuro saranno verosimilmente sempre più diffusi tra i consumatori italiani ed economicamente sostenibili. «La ricerca si focalizzerà anche sul ruolo dell’ottico optometrista, al fine di comprendere e gestire le possibili resistenze verso una tecnologia che non mira a sostituirsi al professionista, bensì ad ampliare il bacino d’utenza dell’assistenza optometrica, abbreviando ad esempio i tempi fra un controllo visivo e l’altro e quelli di sostituzione degli occhiali», spiega ancora Boccardo.

Le attività di ricerca si svolgeranno sia presso le aule dell’Università fiorentina sia nei laboratori dell’Irsoo.

Lorenzo Fossetti al lavoro presso il Centro ricerche dell'istituto di Vinci

CECOP Italia supporta la digital transformation dei centri ottici

CECOP è la più grande comunità globale di ottici indipendenti. Dal 1996 fornisce soluzioni strategiche per la crescita, la formazione e lo sviluppo di oltre 8.000 ottici nei 7 paesi del mondo in cui è presente.

Negli anni CECOP ha creato un modello innovativo, adattandosi ai trend, ma soprattutto rispondendo alle mutevoli esigenze dei professionisti del settore ottico.

Il gruppo è proiettato verso il futuro, guidato dai tre punti cardine della propria value proposition: valore, community e digital transformation.

La trasformazione che sta vivendo il mondo ha portato alla necessità di sviluppare nuovi sistemi per semplificare i processi aziendali, ottimizzare gli investimenti e offrire soluzioni che si adattino all’evolversi del mercato. Molte imprese hanno sfruttato l’occasione per incrementare la loro attività; per altre, invece, è stato un momento cruciale per comprendere quanto fosse indispensabile attuare un cambiamento.

L’ottica e le dinamiche del punto vendita stanno mutando repentinamente, richiedendo un nuovo approccio, più imprenditoriale, più proattivo, più social, più digital, più su misura del cliente, delle sue esigenze e del suo modo di vivere l’esperienza d’acquisto. Il digital, infatti, permette di personalizzare la customer experience in negozio, nonché il rapporto con gli associati.

È questa la direzione verso cui sta andando il gruppo: per aiutare i propri partner indipendenti, CECOP ha implementato il pacchetto di servizi, così da valorizzare nuovi strumenti digitali e nuovi canali di vendita, al fine di stimolare la crescita imprenditoriale del network e stare al passo con la costante evoluzione del mercato.

La digital transformation oggi non è più una scelta.

Essere digitali non significa solo comunicare

online la propria attività, ma reimpostare a 360 gradi tutti i processi aziendali, a partire dal sistema gestionale (CRM) fino alla comunicazione con l’utente finale.

Sono tantissimi gli strumenti di marketing digitale che possono aiutare a rendere un centro ottico visibile a un pubblico molto più vasto: dipende dagli obiettivi e dagli investimenti che si è disposti a fare.

Benché spesso ancora sottovalutato dalle piccole e medie imprese, l’universo social e digital rappresenta un’incredibile opportunità per incrementare la propria visibilità sul web.

Non a caso, lo scopo di tali canali è creare interconnessioni tra le persone e i brand, in modo da annullare le distanze, sviluppare legami e concedere a tutti la possibilità di connettersi con realtà fino a poco tempo fa ritenute lontanissime.

Oggi i consumatori possono accedere in pochi istanti al sito web di un centro ottico, esplorare i servizi che offre e i prodotti che vende attraverso il catalogo o scorrendo le foto del profilo Instagram, cercare un contatto diretto tramite Facebook o WhatsApp e leggere le recensioni su Google Business Profile. Tutto questo in pochi clic, in una manciata di secondi e da qualsiasi angolo del pianeta.

La presenza sul web è dunque l’insieme delle attività online che vengono utilizzate per veicolare informazioni rilevanti di un punto vendita.

Tali informazioni si trovano su piattaforme digitali differenti, sono “diffuse” nell’universo

di internet e, insieme, concorrono a definire in maniera univoca e coerente l’identità online. Essere online rafforza l’immagine del centro ottico e aumenta il valore di quello si offre ai clienti, aiutando chi ancora non ci conosce a trovarci e ampliando la consapevolezza e la conoscenza del marchio.

Curare la comunicazione e il marketing online e offline è quindi ormai indispensabile per tutti i settori: lavorando solo analogicamente, il rischio è di precludersi una serie di importanti possibilità.

Per gli ottici optometristi essere presenti online si rivela fondamentale perché, insieme alla vendita di prodotti e servizi, aiuta a trasmettere anche l’esperienza, la competenza e la professionalità che si sono acquisite nel tempo e con fatica.

CECOP affianca gli ottici a 360 gradi verso la digital transformation del punto vendita grazie all’esperienza e alla competenza nel settore. Migliorare il drive-to-store, la presenza e la reputazione digitale del centro ottico è l’obiettivo principale delle strategie proposte.

Fra i servizi marketing offerti dal gruppo e inclusi nei pacchetti in abbonamento:

• l’analisi geomarketing: un approccio che uti-

lizza le informazioni del territorio per analizzare, pianificare e ottimizzare le attività di marketing. Grazie a CECOP sarà possibile avere la massima conoscenza delle potenzialità dell’area di interesse e con un’approfondita consulenza rendere più efficaci ed efficienti le decisioni e le attività di comunicazione, vendita, distribuzione e servizio ai consumatori.

• Ottimizzazione Local SEO e Google Business Profile: il 90% delle ricerche online in Italia viene effettuato su Google. Google Business Profile è uno strumento fondamentale per aumentare la visibilità del centro ottico, raccogliere le recensioni dei clienti e aumentare le vendite.

Fra i servizi di CECOP, che punta a semplificare la vita degli ottici associati indipendenti, ricordiamo anche i due programmi di fidelizzazione: FRC e ViveCECOP.

Gli esclusivi programmi di fidelizzazione offerti dal gruppo consentono di massimizzare la redditività degli acquisti effettuati. Con l’FRCpremio riconosciuto in percentuale sul fatturato maturato con le numerose aziende partner - e con il programma a punti ViveCECOP.

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