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Attualità Vision Group, rilevati 174 negozi EssilorLuxottica
Libertà è partecipazione, oggi più che mai
di Angelo Magri
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Esattamente mezzo secolo fa Giorgio Gaber, insieme a Sandro Luporini, scriveva una canzone, diventata negli anni un inno e un simbolo, tagliata su misura per molte situazioni complesse, ideale quindi anche per quella attuale. “La libertà non è stare sopra un albero / non è neanche il volo di un moscone / la libertà non è uno spazio libero / libertà è partecipazione”. Mentre imperversa la guerra in Ucraina, sono molteplici gli attestati di partecipazione nel mondo, sotto forma di donazioni, aiuti, solidarietà, manifestazioni o momenti di preghiera. Anche l’ottica si è mossa in tal senso. Ci sono titolari di negozi che hanno rinunciato a collocare in vetrina gli occhiali per sostituirli con bandiere e messaggi di pace. Aziende con collaboratori a Kiev e in altre città del paese che si sono occupate di loro e delle loro famiglie. Associazioni che hanno organizzato raccolte fondi o messo a disposizione la propria professionalità per risolvere i problemi di visione di chi fugge dal conflitto. È poco o è tanto? Difficile valutarlo, forse nemmeno giusto farlo, anche perché questa inaspettata e assurda tragedia, arrivata dopo due anni di pandemia, ha smosso soprattutto le singole coscienze. Dai canali online e cartacei di questa testata è tuttavia uscita una riflessione, che può essere letta anche come un monito o un’opportunità. Non è soltanto importante aiutare i profughi dall’Ucraina, in larga parte donne, bambini e ragazzi, ma diventa necessario accoglierli, renderli partecipi di quanto abbiamo, integrarli insegnando loro un mestiere. E cosa c’è di meglio che un mestiere che mette al centro la persona e il benessere dell’organo più prezioso e delicato del nostro corpo? Le associazioni, sindacali o professionali, della filiera della vista e della visione hanno perciò davanti un obiettivo tanto suggestivo quanto sfidante. E lo stesso vale per le scuole di ottica, che possono fornire al settore futuri e potenzialmente interessanti prospetti. O per le aziende, che con la loro strutturata attività di formazione hanno la possibilità di dotarsi di nuove e preziose risorse. Un’occasione unica, quindi, per un mondo come il nostro, spesso diviso da personalismi o interessi corporativi, di trasformarsi in comunità. E di mostrare che almeno in un ambito professionale non esistono frontiere a chi ben altre frontiere è stato costretto ad attraversare per ritrovare la libertà.