B2eyes magazine 7/2024

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Tornare in classe con classe!

Grazie alle lenti per il controllo miopico MYOPYA realizzate con materiali o trattamenti protettivi si inizia un percorso di prevenzione e protezione per un futuro migliore.

foto:

LENTI ITALIANE
nella
lenti MYOPYA in SUNCHROME INTENSIVE UV 420

Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Settembre 2024 numero 7 www.b2eyes.com In copertina Essilor

EDITORE

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Copia omaggio

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Sommario

editoriale

4 Che il sogno stia per diventare realtà? attualità

6 Forum 2024: che ne sarà del benessere visivo tra vent’anni?

8 Switch to Eyezen: per far evolvere il mercato monofocale

10 Vision Group ha un nuovo partner finanziario: Intermediate Capital Group

12 Assottica: un convegno “tailor made” per l’ottico optometrista

16 Anfao: saremo la casa dell’occhialeria italiana

22 Zeiss: l’unicità della visione in un racconto emozionale

26 Menicon Soleko: espansione e integrazione vanno di pari passo

30 Zaccagnini “rivoluziona” optometria

34 Che occhiale porta l’autunno?

38 l’ottico digitale Critical Ignoring: è ora di praticarlo

40 in store La corretta gestione del tempo? Un efficace anti stress

44 lab Accomodazione positiva e negativa: flipper vs forottero

lenti oftalmiche

52 Hoya-Nidek, una partnership a vantaggio dei centri ottici

lexicon

62 Ipovisione: un ambito privilegiato per la sinergia professionale

Forum 2024: che ne sarà del benessere visivo tra vent’anni?

34 Che occhiale porta l’autunno?

22

Zeiss: l’unicità della visione in un racconto emozionale

26

Menicon Soleko: espansione e integrazione vanno di pari passo

Expert 44

infine venivano eseguiti i test dell’ARN e dell’ARP spazio. Tutti i test sono stati somministrati con

Accomodazione positiva e negativa: flipper vs forottero

FIG 1: Set di flipper utilizzati nella misurazione dell’ARP

Analisi dei dati e risultati È stata studiata la relazione tra i valori di ARN

Che il sogno stia per diventare realtà?

Quando nel febbraio di cinque anni fa venne organizzata la prima riunione per parlarne, lo scettiscismo si tagliava a fette: un evento dedicato esclusivamente alle lenti progressive quale soluzione ideale per risolvere i problemi visivi legati a un aspetto fisiologico come la presbiopia sembrava davvero, se non utopistico, un po’ fuori dalla realtà. Un sogno o poco più. Quello coltivato dal suo ideatore, che è anche l’editore di questa testata e di EyeSee, focalizzata sul mondo oculistico. Ma un sogno che nasceva con i piedi ben piantati per terra: contribuire a cambiare la mentalità di un paese, agli ultimi posti in Europa per questo tipo di soluzioni oftalmiche, a partire da quella di buona parte dei due attori fondamentali in tale processo, gli ottici optometristi e gli oftalmologi.

Così, un anno dopo l’altro, rinnovando la sede e adattando il format, investendo su ricerche e coinvolgendo personalità non solo del settore ma anche della cultura e della politica, adeguandosi con l’investimento nel digitale persino alla più grave crisi pandemica dei nostri tempi, il Forum presbiopia, nato come Progressive Business Forum e ora evolutosi non

soltanto nel nome, ma anche nel modello congressuale, celebrerà a metà novembre, presso la Stazione Marittima di Napoli, la sua sesta edizione. E, quel che più conta, lo farà dando seguito a quanto già avviato nell’ultimo biennio: consolidare il dialogo tra classe medica e area ottico optometrica relativamente alla gestione del paziente-cliente presbite, fornendo strumenti pratici e condivisi. Con l’aggiunta, quest’anno, di una riflessione comune su un altro canale interessato alla tematica: il farmaceutico.

Così il sogno abbozzato in quella riunione di febbraio di cinque anni fa sembra più vicino a concretizzarsi. Ancor più se i dati sulle progressive confermeranno la tendenza in atto di una maggiore penetrazione nel mercato interno. Se poi chi uscirà da uno studio oculistico, di fronte a una presbiopia incipiente o addirittura conclamata, non si sentirà più consigliare di andare ad acquistare un premontato in uno dei tanti esercizi commerciali che lo vendono; oppure entrando in un centro ottico, non verrà più dirottato al classico espositore con gli occhiali da lettura, messo in un angolo accanto all’ingresso o sul banco di vendita, vorrà dire che quel sogno si sarà definitivamente realizzato.

DINAMICA

LENTI PROGRESSIVE

LENTI OPERATIVE

LA POSTAZIONE

MATRICE DIGITALE di FILAB LENTI ITALIANE

IL SET È COMPOSTO DA:

• Contenitore per il visore 3D con chiave di sicurezza

• Monitor ad alta definizione per seguire in diretta il cliente durante il test

• Seduta estraibile per il cliente per effettuare il rilevamento dati individuali

LA POSTAZIONE È IN GRADO DI EFFETTUARE:

• Test di 2 minuti per le lenti progressive individualizzate ANIMA

• Test di 47 secondi per le lenti operative individualizzate DINAMICA

Forum 2024: che ne sarà del benessere visivo tra vent’anni?

a cura della redazione

Dove andrà l’ottica e, di conseguenza, l’ottico optometrista, in una prospettiva a lungo termine: è la riflessione di fondo che pone la sesta edizione dell’evento, organizzato dall’editore di questa testata e di EyeSee, in programma il 17 e 18 novembre alla Stazione Marittima di Napoli

Secondo Nicola Di Lernia, esperto di mercato del settore, che partecipa alla realizzazione dei contenuti del Forum presbiopia e lo conduce sin dalla sua nascita, benessere visivo è un concetto ormai abusato, sia nel retail sia nell'industria oftalmica. «Sarebbe necessario capire cosa pensi veramente l’utente finale del significato reale di queste due parole e di come possano davvero cambiare la sua vita e il suo modo di vedere: vent’anni fa uscì un mio saggio sull'emergente benessere degli italiani, tra cui quello visivo, attraverso una indagine

di mercato sul consumatore - spiega Di Lernia - Oggi mi sono riproposto di aggiornarla e di cercare, grazie all'intelligenza artificiale, informazioni utili e autorevoli che attestino quanta offerta di benessere ci sia nella nostra società, come esso venga percepito dal pubblico e come quello visivo sia realmente una materia già consolidata nel nostro paese: se ne discuterà al Forum 2024, con una proiezione sui prossimi vent’anni, con l’obiettivo di offrire agli ottici presenti una ricetta, una formula o addirittura una strategia in tal senso».

In particolare l’AI avrà un ruolo di spicco in diverse sessioni dell’evento di Napoli. «Se ne parla molto, in generale, ma solo ora nel mondo della salute siamo in grado di esprimerci su temi di prevenzione e di cura delle patologie che lo specialista potrà gestire anche con il suo utilizzo: nel confronto con il noto oftalmologo Paolo Nucci, in apertura delle due giornate di lavori, emergeranno le sue opinioni al riguardo, i casi internazionali più evidenti e le applicazioni di intelligenza artificiale già adottate quotidianamente in ambito oculistico - aggiunge Di Lernia - Inoltre l’industria potrà illustrare ai professionisti in platea come l'AI intervenga nella produzione di lenti oftalmiche e come potranno beneficiarne. In pratica, l’intelligenza artificiale non sarà mai stata così vicina a noi, in termini di “istruzioni per l’uso”, come negli interventi al Forum 2024».

Una fase del Forum presbiopia 2023, svoltasi sempre a Napoli nel novembre scorso

“Grazie MiYOSMART! La tua efficacia permette a tanti bambini come me di continuare a guardare lontano!”

Gli studi scientifici più numerosi del settore, la crescente fiducia dei Professionisti della Visione e l’esperienza diretta di oltre 4 milioni di giovani miopi nel mondo confermano il successo di MiYOSMART, la lente che corregge la miopia e può rallentarne la progressione. Per informazioni, scrivi a hoyatiinforma@hoya.it miyosmart.it - Seguici su:

Switch to Eyezen: per far evolvere il mercato monofocale

Fino al 30 novembre il brand di Essilor propone una promozione, supportata da nuovi materiali per il centro ottico: l’obiettivo è che il consumatore finale possa testare la migliore qualità visiva rispetto alle lenti standard

BAntonio Gadaleta e Carlotta Bordi, rispettivamente senior business brand manager e business brand manager EssilorLuxottica

isogna cominciare a pensare a un prodotto evoluto anche nel segmento delle monofocali, quello che fattura e margina di più per il centro ottico, pari a oltre il 70% del totale delle lenti vendute sul mercato interno. «Con Eyezen vogliamo far evolvere il mercato delle monofocali, far sì che diventino il punto di riferimento al suo interno e offrire così al consumatore, che generalmente ha una scarsa consapevolezza di tale tipologia di lente, una qualità visiva superiore», afferma Antonio Gadaleta, senior business brand manager EssilorLuxottica. Grazie alla promo Back to school 2024 l’ottico ha perciò l’opportunità di far provare ai propri clienti le lenti monofocali evolute Eyezen e, a quelli più attenti alla qualità visiva, anche l’abbinamento con Transitions e i suoi otto colori disponibili. «Sia con Eyezen sia con Gen S, l’innovativa tecnologia di lenti intelligenti alla luce realizzata da Transitions, siamo di fronte a un netto upgrade all’interno delle rispettive categorie – spiega ancora Gadaleta – Il messaggio è quindi: non offriamo soltanto la migliore correzione, ma anche la migliore qualità visiva. Inoltre, la promo prevede le otto colorazioni pure per Eyezen Kids, in tutti e tre gli indici,1.5, 1.59 e 1.6. Andiamo perciò a lanciare una sfida in un settore, quello del monofocale, che generalmente propone un prodotto standard e indifferenziato: il consumatore deve invece provare la performance superiore che può garantire la tecnologia Eyezen, superando la leva prezzo che invece di solito determina la scelta di una monofocale. Puntiamo perciò sulla promozione per abbattere proprio il

costo e, offrendo ancora più vantaggi economici, per abbinare Eyezen a Transitions: terminato il periodo di incentivi, l’utente finale avrà sperimentato la differenza e potrà quindi essere più consapevole in occasione delle successive decisioni d’acquisto nell’ambito delle monofocali».

Secondo il management di EssilorLuxottica si tratta di un percorso certamente lungo e complesso, ma fondamentale in questa fase congiunturale, in cui il gruppo sta lavorando a una migliore qualità visiva su diverse categorie di prodotto, in primis le monofocali appunto. Valida fino al 30 novembre, la promozione Back to school offre agli ottici italiani un prezzo vantaggioso sulla famiglia Eyezen, cioè Eyezen Start RX, Eyezen Start Stock, Eyezen Boost profili 0.4 e 0.6 e Eyezen Kids, e sulle Essilor Junior. Se le lenti Eyezen vengono abbinate alla tecnologia Transitions, la promozione per l’ottico risulta ancora più favorevole. Dal gruppo fanno inoltre sapere che le lenti ordinate in promozione Back To School danno accesso all’Essilor Experts One Program, il quale offre supporto continuo e opportunità ai clienti Essilor Experts, tra cui la Garanzia One estesa a 2 anni contro qualsiasi danno alle lenti, compreso il furto, il Rinnovo a 2 anni sulla

Il porgiscontrino con una card che ringrazia il consumatore per aver “switchato” su Eyezen e ricorda di consigliare queste lenti a un amico

nuova coppia di lenti in caso di cambio di prescrizione o la Doppio valore, che permette di proporre un secondo equipaggiamento a parità di potere a un prezzo speciale.

Per sostenere questo messaggio l’azienda ha sviluppato una serie di materiali per il punto vendita. «“Switch to Eyezen” è il claim nuovo e più fresco che abbiamo pensato per comunicare al meglio il brand sia all’ottico sia al consumatore: non solo uno slogan, ma un vero e proprio invito a compiere una scelta consapevole, identificandosi così con un prodotto in grado di rispondere alle esigenze della vita digitale –dice Carlotta Bordi, business brand manager EssilorLuxottica - Per quanto riguarda il materiale in store, oltre alle tradizionali vetrofanie e supporti da banco è stato proposto un porgiscontrino contenente una card che ringrazia il consumatore per aver “switchato” su Eyezen e ricorda di consigliarla a un amico: uno strumento post vendita utile a ricordare al cliente la lente che indossa e a fare passaparola. Una novità assoluta per Eyezen in termini di comunicazione riguarda, inoltre, le cosiddette vestizioni digitali: a partire dal 26 agosto e per le successive tre settimane il video di campagna Eyezen è stato visibile sulle vetrine digitali di 30 clienti wholesale top in Italia. Infine, è previsto un pacchetto di contenuti digital, che vanno da immagini statiche a video e a caroselli, disponibili per l’ottico sulla piattaforma Myessilor e utili ad animare le sue pagine social. Senza dimenticare naturalmente la comunicazione sulla stampa trade».

Vision Group ha un nuovo partner finanziario: Intermediate Capital Group

a cura della redazione

Il network ha siglato a fine giugno un’intesa con la società globale di asset management, la quale subentra ad Arcadia SGR: l’obiettivo è fornire capitale a supporto dello sviluppo, sia organico sia attraverso acquisizioni, oltre che per l’espansione dell’offerta omnicanale

L’operazione consente ad Arcadia SGR, che era entrata come partner finanziario di Vision Group a inizio 2014, una uscita dal loro investimento nella società, che conta oltre 900 dipendenti e nel 2023 ha fatto registrare 113 milioni di euro di ricavi relativamente al proprio core business. Intermediate Capital Group-ICG fornirà un pacchetto finanziario completo per supportare i piani strategici di crescita nei prossimi anni: VG Holding, presieduta da Marco Procacciante, ceo di Vision Group, e il management team rimarranno gli azionisti di controllo».

«Ringraziamo Arcadia dell’importante supporto fornito a Vision Group per la sua crescita e il suo sviluppo professionale: negli ultimi dieci anni l’Ebitda è cresciuto otto volte grazie a una strategia condivisa e a una serie di acquisizioni che ci hanno permesso di raggiungere gli importanti obiettivi prefissati - commenta Procacciante -

Accogliamo con entusiasmo ICG, di cui condividiamo la stessa visione strategica, come nuovo partner finanziario per accelerare i nostri ambiziosi piani di crescita».

«Non vediamo l'ora di supportare Marco, Sergio Perris e il resto del management team di Vision Group nella realizzazione dei loro piani strategici: crediamo che ci siano molteplici opportunità per far crescere ulteriormente la società, sia organicamente sia attraverso acquisizioni, e siamo pronti a lavorare con loro per rafforzare ancora di più la distintività dell’offerta di Vision Group in tutta Italia», sottolinea Peter Kirtley, direttore generale di ICG, che fornisce soluzioni di capitale flessibili per aiutare le aziende a svilupparsi: con una storia di 35 anni, è quotata alla Borsa di Londra e gestisce oltre 98 miliardi di dollari di asset, che investe in quattro classi, Structured and Private Equity, Private Debt, Real Assets e Credit.

Oggi Vision Group conta 480 centri ottici in Italia sotto le insegne VisionOttica e VistaSì e un network di 2.200 punti vendita indipendenti a vari livelli di affiliazione. «L’impressionante profilo di crescita, la generazione di cassa e la prevedibilità del business di Vision Group sono i driver principali nel nostro investimento –conclude Varun Bahri, che pure ricopre il ruolo di direttore generale di ICG - Un forte management team con una chiara visione strategica e una solida posizione di mercato rendono questa opportunità d'investimento molto interessante per ICG».

Assottica: un convegno “tailor made” per l’ottico optometrista

Per la quindicesima edizione dell’appuntamento congressuale dedicato alla contattologia, in programma il 27 e 28 ottobre a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel, l’associazione confindustriale si è rivolta direttamente ai professionisti della visione con una survey: l’obiettivo era far emergere le loro esigenze e richieste, sulla base delle quali costruire il programma delle due giornate formative

Saranno gli ottici optometristi i veri protagonisti del Convegno Assottica 2024. Non solo in termini di partecipanti, ma anche di “ideatori” del programma dell’evento: l’organismo confindustriale, di cui fanno parte Alcon, Bausch + Lomb, CooperVision, Johnson&Johnson Vision, Mark’ennovy, Schalcon Gruppo Omisan e Soleko Gruppo Menicon, ha infatti domandato agli applicatori italiani quali fossero gli argomenti di principale interesse, le esigenze e gli ostacoli da superare durante la loro quotidianità lavorativa nell’ambito delle lenti a

Andrea Milletti, presidente di Assottica Gruppo Contattologia, l’organismo confindustriale al quale fanno capo Alcon, Bausch + Lomb, CooperVision, Johnson&Johnson Vision, Mark’ennovy, Schalcon Gruppo Omisan e Soleko Gruppo Menicon

contatto e intorno a quelli ha strutturato i contenuti dell’appuntamento.

«La survey realizzata nel settembre scorso è la particolarità di questa edizione: si tratta infatti del primo Convegno Assottica il cui palinsesto è stato costruito sulle richieste dei professionisti della visione - sottolinea Andrea Milletti, presidente dell’associazioneHanno risposto da tutta Italia applicatori esperti o più giovani, che non hanno mai preso parte alle precedenti edizioni del nostro evento congressuale o che invece vi hanno già partecipato».

È emersa in primis la necessità di mettere al centro il consumatore per costruire nuove opportunità di business. Questo focus ha spinto verso un’ulteriore indagine rivolta all’utente finale, per comprendere meglio in quale direzione andare. «Per rispondere all’esigenza degli ottici optometristi di conoscere in modo approfondito il potenziale portatore di lac e quello abituale, abbiamo deciso di condurre una survey rivolta all’utente finale dal titolo “Voice of the customer: la prospettiva delle lenti a contatto oggi” - spiega ancora Milletti - La sua finalità è stata capire, validare e sviluppare nuove possibili azioni per favorire l’aumento della penetrazione delle lac presso i non portatori, nonché

migliorare la fidelizzazione dei clienti attraverso la fitting session, ma anche nuove iniziative commerciali di drive to store e dual-wearing, ossia l’opportunità di vendita combinata tra occhiale da vista e lente a contatto».

Per la ricerca, i cui risultati verranno presentati in occasione del Convegno 2024, Assottica ha selezionato un campione di 1.000 rispondenti, costituito per il 60% da donne e per il 40% da uomini. I portatori rappresentavano il 30%, mentre i non portatori il 70%. «Nelle domande rivolte ai cosiddetti User abbiamo indagato temi quali la loro esperienza di utilizzo delle lac, in termini di benefici, occasioni d’uso e desiderata, il ruolo dell’ottico nel loro rapporto con le lenti a contatto, il loro endorsement verso quest’ultime - precisa il presidente di Assottica - In quelle rivolte ai Non user ci siamo concentrati sui benefici dell’occhiale da vista e la relazione con l’ottico, il ruolo del professionista della visione nel loro potenziale rapporto con le lac, le loro conoscenze sul prodotto, come ad esempio percezione di benefici, barriere e occasioni d’uso: i key message della nuova survey ci hanno permesso di definire il fil rouge che unirà i diversi interventi dei relatori nel corso della plenaria e dei workshop all’appuntamento di fine ottobre a Roma».

Come di consueto ricco di temi legati al mercato e alla professione, il Convegno non vuole tuttavia restare, nelle intenzioni dei suoi promotori, un evento a sé stante, da rinnovare e innovare ogni due anni. «Uno dei nostri sforzi principali è passare da un evento biennale a una diffusione costante e capillare dei suoi conte-

nuti e dei suoi valori – dice ancora Milletti – Per raggiungere l’obiettivo abbiamo messo in campo diverse iniziative: una è “Student Voice”, la diretta streaming con alcuni esperti del settore che potranno rivolgersi agli studenti di tutta Italia, anche quest’anno organizzata nel pomeriggio del secondo giorno di lavori congressuali». Alla sessione, patrocinata dall’International Association of Contact Lens Educators e moderata da Fabrizio Zeri, ricercatore e docente presso l’Università Bicocca di Milano, parteciperanno relatori di fama in ternazionale come Lyndon Jones, direttore del Centre for Ocular Research & Education presso l’Università di Waterloo, in Canada, Sarah Morgan, vision sciences fellow e membro dell'American Academy of Optome try e della British Contact Lens Association, e Alberto Recchioni, specialist optometrist e ricercatore presso gli University Hospitals di Birmingham, in Inghilterra. «Dopo l’edizione 2024 pubblicheremo i contenuti del Convegno su ContactPlace, la piattaforma di ag giornamento professionale avviata cinque anni fa, il cui numero di iscritti continua a crescere progressiva mente - precisa Milletti - Un’altra attività dedicata a trasferire i nostri contenuti e valori nella quotidianità della professione è “Contattologia Real Life-For the New Generation”, il progetto itinerante che abbiamo lanciato a metà 2023 insieme a Federottica: in un anno di roadshow nel nostro paese sono stati coinvolti più di 500 studenti, il prossimo 3 dicembre saremo all'ateneo di Padova e poi seguiranno le tappe di Napoli, sempre con il corso di laurea in Ottica e Optometria, e Bologna con l’Istituto Zaccagnini».

Uno scorcio della platea all’edizione 2022 dell’evento congressuale, svoltasi a Milano

Anfao: saremo la casa dell’occhialeria italiana

Dalla sostenibilità alla formazione, dalla collaborazione con le parti sociali all’attenzione per il ruolo delle donne, dalla promozione del made in Italy alle attività per supportare l’internazionalizzazione, fino al maggiore focus sul canale ottico nazionale: sono numerosi i progetti sul tavolo dell’associazione che rappresenta le aziende di eyewear e di oftalmica nel nostro paese, illustrati dalla neopresidente Lorraine Berton durante l’ultima assemblea annuale

Partiamo dal fondo. «Orgoglio e passione sono il motore di quello che siamo. Questa è la differenza tra “fare gli imprenditori” ed “essere imprenditori”: noi siamo imprenditori e siamo anche un’associazione, è un legame profondo, che va rinsaldato ogni giorno». Così la presidente Lorraine Berton, eletta nel novembre 2023 per il prossimo quadriennio, ha concluso la propria relazione il 4 luglio a Palazzo Bembo di Belluno, all’interno della sede della Luiss Business School, davanti ad alcune decine di soci. «Con tutti i progetti per il futuro che abbiamo, oggi potremmo chiamarci Anfao for the future - ha poi aggiunto - Questi sei mesi dalla mia elezione sono letteralmente volati: ringrazio la nostra struttura, alla quale ho chiesto il cambiamento e si è data da fare per metterlo in atto, perché Anfao deve tornare a essere il cuore e la casa dell’occhialeria italiana».

Il made in Italy è la nostra storia

Nel suo intervento ha ricordato, tra i molteplici temi, la qualità della produzione nazionale, ritenuta un patrimonio inestimabile. «Agiremo in primis dal punto di vista politico per sostenere vere proposte di politica industriale che possano aiutare la manifattura degli occhiali nel nostro paese: incentivi agli investimenti, industria 5.0, riduzione del cuneo fiscale, ad esempio - ha detto Berton - Promuoveremo il made in Italy a livello globale, valorizzando le nostre eccellenze e supportando le imprese nel miglioramento continuo dei processi produttivi. Lo scorso 18 aprile abbiamo istituito un’importante giornata, Discover Made in Italy Eyewear: lavoreremo perché diventi un appuntamento strutturale e perché abbia una risonanza non solo limitata al territorio, ma internazionale. Il distretto veneto dell’occhiale e quello varesino sono due esempi eclatanti di cos’è davvero

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il made in Italy: siamo noi, la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro».

Tra i pionieri del green

Un altro aspetto di grande importanza riguarda la sostenibilità. «Nei prossimi mesi vedremo le prime certificazioni CSE, Certified Sustainable Eyewear, rilasciate da Anfao alle aziende che si stanno impegnando in questo percorso: è un progetto importantissimo per il mondo dell’occhialeria, per valorizzare l’impegno dei nostri associati volto al minore impatto ambientale della filiera - ha sottolineato ancora Berton - La sostenibilità non è solo un obbligo morale, ma anche un fattore competitivo sempre più rilevante: in tal senso insieme al progetto CSE, e sempre in collaborazione con Certottica, stiamo lavorando anche alla tematica del fine vita del prodotto. La nostra svolta green è iniziata da tempo prima che questo termine divenisse una “moda”: come imprese dell’occhiale siamo l’avanguardia dell’industria sostenibile e continueremo a esserlo con i fatti».

La forza del lavoro femminile

E poi c’è la formazione, in cui Anfao è impegnata con l'Ente bilaterale dell'Occhialeria e Certottica, che gioca un ruolo cruciale con la proposta di corsi e workshop su temi quali l'e-commerce, il marketing digitale, l'intelligenza artificiale, l'automazione industriale: in questa direzione va il progetto Copernico realizzato da Able e finanziato dall’Ebo, che è stato presentato all’assemblea dell’associazione di categoria dall’amministratore delegato dell’istituto di Longarone, Corrado Facco. «Complementare alla formazione è il sistema delle relazioni industriali: qui, anche grazie all’impegno delle aziende associate che partecipano alla Commissione Sindacale, negli anni abbiamo saputo costruire un impianto contrattuale tra i più moderni del settore manifatturiero - ha dichiarato la presidente di AnfaoContinueremo a promuovere politiche di welfare che migliorino il benessere dei lavoratori e favoriscano l'inclusione: crediamo un ambiente di lavoro rispettoso delle diversità sia fondamentale per attrarre e trattenere i migliori talenti. Svilupperemo linee guida e best practice per aiutare le aziende a implementare queste politiche e promuoveremo programmi di sensibilizzazione e formazione su tali temi, tra cui l’empowering femminile. Ricordo che l’occhialeria si è sviluppata anche grazie al lavoro delle donne. Arrivare a una uguaglianza sostanziale e non solo formale è un obiettivo di civiltà, che fa bene anche alla competitività: tutte le statistiche ci dicono che i sistemi più inclusivi sono quelli che funzionano meglio».

Da destra: Lorraine Berton e Astrid Galimberti, rispettivamente presidente e direttrice generale di Anfao, all'assemblea annuale dell'associazione, che si è svolta il 4 luglio scorso a Palazzo Bembo, storica struttura nel cuore di Belluno, in procinto di ospitare tutte le attività formative di Certottica

Mido specchio di un’industria export oriented Infine l’internazionalizzazione, che da sempre sostie ne il settore. «Circa il 90% di quello che produciamo è rivolto all’export, le nostre aziende hanno dimostrato nel tempo una capacità e una flessibilità senza eguali nell’espandersi in tutti i mercati e Anfao le accompa gna con un fitto programma di workshop e collettive, eventi e missioni commerciali, attività di incoming, stu di e ricerche in collaborazione con Ice e il ministero degli Affari Esteri attraverso un piano promozionale annuale: riteniamo questo vada potenziato e che vada mirato maggiormente alle esigenze delle imprese as sociate - ha concluso Berton - Mido è l’espressione mi gliore di internazionalizzazione per il nostro comparto, con la fondamentale attività di incoming dei buyer in ternazionali: è la fiera leader di settore e, come tale, è e rimarrà il cuore pulsante della nostra occhialeria. Allo stesso tempo è anche, a livello associativo, un asset strategico per sviluppare ulteriormente le attività ri volte alle aziende affiliate: dobbiamo considerare Mido non solo una fiera, ma un vero e proprio hub di innova zione e networking. Intendiamo sfruttare al massimo questa piattaforma per creare nuove opportunità di business, favorire lo scambio di idee e promuovere le eccellenze italiane a livello globale: sono certa che le edizioni del 2025 e del 2026, con l’occasione di Mila no-Cortina, mostreranno tutta la loro potenzialità in tal

Lorraine Berton con Corrado Facco: all’evento assembleare l’amministratore delegato di Certottica ha presentato Copernico, una piattaforma digitale che fornirà alle imprese italiane di eyewear una formazione la quale comprende circa 200 ore di contenuti di proprietà di Anfao, promotrice del progetto, realizzato con il contributo dell’istituto di Longarone

senso. Siamo inoltre al lavoro per un’edizione rinnovata e potenziata di DaTE nel 2025».

L’imprenditrice veneta ha ricordato, inoltre, come l’economia globale stia attraversando una fase di transizione, con sfide significative derivanti da fattori ambientali, tecnologici e geopolitici e da inflazione crescente. «Il settore ha chiuso un 2023 positivo, le esportazioni, che sono il cuore pulsante del nostro business, si sono confermate trainanti, mentre il 2024 si è aperto in modo meno brillante, con la conferma di uno scarso dinamismo del commercio mondiale, proprio a causa dell'aggravarsi delle tensioni politiche internazionali - ha detto Berton - Le nostre esportazioni, nel primo trimestre di quest’anno, sono cresciute complessivamente in valore del 2,3% (rispetto allo stesso periodo del 2023, ndr), ma l’andamento mensile è in rallentamento rispetto ai primi due mesi dell’anno. Il trend nei nostri due principali mercati di riferimento, Stati Uniti e Francia, che insieme coprono circa il 35% delle esportazioni, nei primi tre mesi del 2024 è stato negativo. Tuttavia, rispetto ad altri settori, l’occhialeria si mostra sempre capace di guardare alle nuove opportunità: le tecnologie emergenti, l'accelerazione della digitalizzazione e una crescente consapevolezza verso la sostenibilità stanno ridefinendo i parametri della competitività. È nostro compito, come associa-

zione e come imprenditori, affrontare queste sfide con resilienza e proattività, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita e innovazione».

Favoriremo il dialogo tra ottici e classe medica

La numero uno di Anfao si è poi soffermata sul mercato italiano, che rappresenta «per il comparto dell’oftalmica il core business, e, invece, è spesso poco considerato dalle aziende di montature, più proiettate sui mercati internazionali - ha dichiarato - I rapporti con la distribuzione italiana, gli ottici, sono fondamentali per il successo dei nostri prodotti, così come è importante l’area medica. In particolare, per l’industria è basilare favorire un dialogo costante e positivo tra ottico e oftalmologo che vada a beneficio del consumatore finale: l’informazione e la formazione continua degli ottici e degli oculisti sono importanti per trasferire le novità tecnologiche sviluppate nei nostri prodotti e possono consentire la migliore soluzione possibile per ogni difetto visivo. Stiamo lavorando con il Gruppo Lenti in questa direzione, creando momenti di incontro e confronto per favorire la collaborazione e lo scambio di esperienze. Importante nei confronti del consumatore finale è anche la prevenzione e la promozione della cultura del bene vista, che Anfao porta avanti con il ruolo di Commissione Difesa Vista».

TI I BAM

Zeiss: l’unicità della visione in un racconto emozionale

Nella nuova campagna internazionale

rivolta al consumatore, al via in Italia dal 23 settembre, l’azienda oftalmica punta su un approccio differente: al centro non più solo tecnologia e prodotto, ma un cammino narrativo, attraverso il quale esprimere i propri valori e posizionarsi come marca vicina e presente in tutti i momenti della vita

Annunciata durante la convention internazionale dell’ottobre scorso a Berlino e già avviata in diversi mercati, la campagna “Nessuno vede come te”, ideata con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento di Zeiss verso il consumatore finale come fornitore di soluzioni oftalmiche premium, approda ora anche in Italia. La via scelta è quella del racconto, rinunciando al focus su uno specifico prodotto, sulle sue caratteristiche, il contenuto tecnologico e i benefici che può apportare, per privilegiare le corde dell’emozione.

Il concept verte sull’unicità della visione di ognuno, la quale coinvolge non solo l’atto del vedere in sé, ma una serie di sen-

sazioni, sentimenti ed esperienze che l’accompagnano e che completano la percezione soggettiva della realtà. Anche quando guardiamo le medesime cose, è infatti l’idea di fondo, le percepiamo in maniera diversa: ciascuno di noi le “colora” con le sfumature del proprio animo e della propria personalità. «Il messaggio è che è importante prendersi cura della visione e preservarla, perché va molto oltre il semplice vedere - spiega Roberta Celin, communication manager di Zeiss Vision Care Italia - La protagonista è una donna di cui si narra la storia, da quando nasce sino alla maturità, passando per tutte le tappe fondamentali che la scandiscono, vissute dagli spettatori guardandole attraverso i suoi occhi: ed è una storia in cui proprio l’atto del vedere plasma e costituisce la persona stessa. Rispetto alle campagne precedenti rappresenta un vero e proprio “cammino” di racconto, perché non si tratta di una comunicazione unica e puntuale, ma di un messaggio che verrà esplorato con più contenuti e da molteplici angolature, andando ad analizzare i diversi aspetti dell’esistenza: l’amore, materno o di relazione, l’avventura, in senso stretto o intesa come sfida personale, e tante altre situazioni. Va dunque a lavorare sui valori e sul posizionamento di marca, come brand che ti accompagna per tutta la vita e vuole essere vicino e presente in tutti i momenti importanti».

La programmazione media prevede la combinazione di un video da 20 secondi, l’unico che contiene un esplicito rimando alle lenti Zeiss per creare il collegamento con la categoria merceologica, con altri nei tagli da 15, da 30 e da 45 secondi, che si alterneranno nella rotazione e andranno a comporre tale racconto, di marca e di vita, come i tasselli di un puzzle fino ad ampliare la prospettiva. Questi contenuti, sottolinea Celin, sono stati testati in Italia in Italia, oltre che a livello internazionale, attraverso ricerche di mercato e sono risultati molto efficaci, sia per sostenere il valore della scelta di un prodotto Zeiss sia per stimolare ad approfondire la conoscenza del marchio e a confidare nella sua qualità. Dal 23 settembre sono previste tre settimane di pianificazione dei filmati sulle tv digitali, con un focus iniziale sulle piattaforme di streaming a pagamento Netflix, Prime Video e Disney + e, in parziale sovrapposizione, due settimane sulle principali emittenti generaliste, con una presenza di qualità in prima serata. Inoltre, a supporto, prenderà il via una programmazione di cinque settimane sui canali digitali, quali YouTube e Meta, per dare visibilità ai video coprendo così tutto ottobre. Le attività poi continueranno nei mesi successivi, proponendo periodicamente nuovi contenti e angoli di racconto. «Abbiamo scelto ottobre sia perché è quello della Giornata mondiale della vista, in cui c’è particolare sensibilizzazione sul tema, sia perché a livello di stagionalità è riconosciuto come strategico per il settore: si tratta infatti di un periodo di ripartenza, in cui le persone portano attenzione sugli occhi, ricominciando a utilizzarli in maniera significativa in tutte le attività, di studio e lavorative - sottolinea Celin - Perciò è un momento fondamentale per dare carica al business e nuovi strumenti di comunicazione anche ai centri ottici partner, per tornare a essere protagonisti nell’arena competitiva».

La campagna si articolerà coinvolgendo diversi mezzi di comunicazione, con l’obiettivo di raggiungere il cliente finale in ogni punto del funnel, ovvero del suo percorso che va dalla conoscenza del brand alla ricerca di più informazioni e del centro ottico cui rivolgersi, per arrivare alla visita in negozio e all’acquisto. I pro-

Alcuni frame della campagna internazionale integrata di Zeiss

fessionisti partner sono stati dotati non solo di materiali di grande visibilità per la vetrina, che per l’utente è il primo punto di contatto rispetto a ciò che ha visto nello spot pubblicitario, ma anche di una serie di materiali coordinati che li accompagneranno durante l’intero consumer journey, da una cartellina per seguire il cliente in tutte le fasi a un kit per la consegna dell’occhiale, passando per il certificato di autenticità. «Abbiamo pensato a una serie di attività con un approccio in cui l’ottico è sempre centrale rispetto alla comunicazione: per noi resta l’ambasciatore principale, il punto di riferimento sul territorio per l’utente, il solo che può comprenderne al meglio le necessità e guidarlo nell’individuazione della soluzione più idonea, che sia una lente oftalmica oppure una lente a contatto Zeiss - conclude la manager - Per questo con la campagna puntiamo i riflettori sul far comprendere quanto è importante preservare la vista e affidarsi a un partner che sa quanto l’esperienza visiva sia centrale in un percorso di vita coinvolgente ma anche, talvolta, sfidante. Nella parte finale dello spot c’è poi il rimando al centro ottico, per capire quale sia il prodotto più adatto».

firmata dall’agenzia Jung von Matt Spree e rivolta al consumatore finale

“Nessuno vede come te”: le attività continueranno nei prossimi mesi con nuovi contenuti

Un rendering dei materiali di comunicazione per la vetrina dei centri ottici

Factory Occhiali (MI)

“La fidelizzazione?

Eccola! Serenità e certezza del futuro… tutti gli anni!”

Ottica Ghidoni (BS)

Ottica Free Vision (UD)

“Averci creduto ieri ha determinato il nostro presente e futuro.”

“Più salute, più sicurezza stradale, più professionalità e più flessibilità commerciale, ogni anno! Ed i clienti ce lo riconoscono.”

Punto Ottico (VI)

“Clienti felici che parlano di noi, e noi più felici di loro! Carta canta.”

Non solo vendita, anche noleggio e fai la differenza!

110 negozi con il noleggio attivo. Più di 70.000 contratti. 22% bambini, 63% top brand, 29% occhiali con lenti progressive. 24 opzioni di noleggio!

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Visottica Giuga (SR) “Ero scettico… poi ho avuto un poco di coraggio e costanza, e tutto è cambiato!”

Ci vogliono visione e coraggio, a volte anche solo fiducia e perseveranza, per fare la differenza e dare una svolta alla propria vita, alla propria impresa, al proprio futuro. Per intraprendere un nuovo sentiero, per perdersi e poi… ritrovarsi sulla cima, con una vista migliore. E ci vuole una squadra, perché le avventure più significative e sfidanti, quelle che portano lontano, si affrontano soltanto insieme, declinando al plurale le idee e trasformando lo straordinario in ordinario, dentro nuove realtà e rinnovate soddisfazioni. Rent Too® srl - Roma CONTATTACI: www.renttoo.it - direzione@renttoo.it www.affittasiocchiali.it

Menicon Soleko: espansione e integrazione vanno di pari passo

Massimo Carbone, da quasi trent’anni nell’azienda italiana di contattologia, di cui oggi è ceo della produzione e delle operations, racconta gli obiettivi già raggiunti e quelli a medio termine, dopo che nel 2019 è entrata nel gruppo giapponese

Una nuova linea produttiva per le soluzioni, core business di Menicon Soleko, avviata nell’agosto scorso. E un’altra, sempre dello stesso tipo, che verrà realizzata entro il prossimo quinquennio. Sono alcuni degli sviluppi che l’integrazione con Menicon da parte di Soleko, storica realtà nazionale della contattologia, ha determinato in meno di cinque anni. «Su iniziativa di Giuseppe Carnacina e Motokage Kawamukai, l’azienda nasce nel 1975 a Milano e successivamente si trasferisce a Pontecorvo, in provincia di Frosinone: inizialmente specializzata esclusivamente nelle lenti a contatto, in particolare made-to-order, cioè morbide o Rgp di costruzione, ha poi inserito i liquidi per la loro manutenzione, che sono progressivamente diventati il core business con il 50% sul totale del fatturato, a fronte del 35% delle lac. A loro volta le lenti intraoculari per la chirurgia oculistica, sviluppatesi proprio dal know how nella contattologia, contribuiscono con il 15% dei ricavi complessivi. Su questi numeri ha un’incidenza significativa il segmento delle private o brand label, pari al 30% nelle lenti a contatto e al 70% nelle soluzioni. Con tale tipologia di offerta oggi, di fatto, siamo in grado di offrire all’utente finale l’intera gamma della correzione visiva, dalla na-

scita fino all’età avanzata», spiega Massimo Carbone, una laurea in Economia, che ha percorso pressoché interamente la propria carriera in Soleko: dal ’97 al 2009 è stato responsabile della qualità, della gestione della produzione e del personale, poi consigliere delegato fino al 2014 e, dal 2019, ceo della supply chain, cioè della divisione produttiva e delle operations, affiancato da Guido Carnacina, ceo di commerciale, marketing, professional e customer service.

Alla fine degli anni 80 l’impresa, in termini di solu-

Massimo Carbone, ceo della produzione per Menicon Soleko: il manager è entrato nell’azienda con sede a Pontecorvo, in provincia di Frosinone, quasi trent’anni fa, ricoprendo ruoli di primaria importanza e seguendone la crescita sul mercato

TRASPARENZA

Nelle foto in questa pagina, la sede di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, dove si trova l’unità produttiva delle lenti a contatto e delle soluzioni per la loro manutenzione destinate al canale ottico, oltre alle lenti intraoculari per l’ambito medico oculistico

zioni, realizzava tra i 700 e gli 800 mila pezzi all’anno: oggi viaggia intorno ai 10 milioni. Parallelamente è cresciuto anche il fatturato, passato nell’ultimo decennio da circa 10 a oltre 26 milioni di euro. «E con le prossime due nuove linee a Pontecorvo l’obiettivo è incrementare del 50% la capacità produttiva - sottolinea Carbone - Il salto di qualità è avvenuto nell’autunno del 2019, con l’ingresso di Menicon: abbiamo così unito due approcci diversi al mercato, abbinando la nostra efficienza e flessibilità alla qualità e a un importante

livello di know how e di solidità finanziaria da parte dell’attuale casa madre, che pure ci ha lasciato totale autonomia operativa. Del resto quella in Italia non è la prima operazione del genere che hanno portato a termine: lo hanno fatto un po’ in tutto il mondo e sempre hanno non solo concesso la già citata autonomia, ma anche favorito le sinergie, agevolando lo sviluppo e il business. Ora, ad esempio, collaboriamo con la Menicon dell’Olanda o con quella della Francia, non in termini di competitor bensì realizzando economie di scala importanti».

L’obiettivo del gruppo da qui a cinque anni è avere nei singoli paesi aziende strutturate che si ispirano alla sede nipponica. «Oltre alla collaborazione tra le varie sedi locali, la proprietà e il management puntano su un elevato livello di crescita, qualità e operatività, sostenuto dal reinvestimento totale dei profitti nelle strutture locali, rispettando lo stile di vita e le abitudini professionali di ciascuna di esse - dice ancora Carbone - Senza dimenticare l’investimento sulle risorse umane e sulla loro fidelizzazione: tra l’unità produttiva di Pontecorvo, il polo logistico di Cassino e gli uffici commerciali di Roma, con professional e customer service, marketing e amministrazione, oggi in Italia abbiamo 120 dipendenti, oltre a 12 agenti che compongono la rete vendita sul territorio e 15 addetti interinali. Del resto non siamo solo la sussidiaria italiana di Menicon, ma fungiamo da headquarter per tutto il mondo Soleko, producendo qui le soluzioni con il nostro marchio destinate a ogni mercato in cui il gruppo è presente».

Zaccagnini “rivoluziona” optometria

a cura della redazione

Le integrazioni apportate al piano di studi di questo corso, revisionato dal Comitato Scientifico interno, sono una delle novità per l’anno scolastico 2024-2025 della scuola con sedi a Bologna e a Milano: fra le iniziative introdotte anche un Portfolio professionale clinico che documenta le esperienze maturate dallo studente durante l’iter formativo

Il nuovo anno scolastico dell’Istituto Zaccagnini inizia con un profondo rinnovamento del corso di Optometria, frutto della revisione del Comitato Scientifico interno, guidato da Anto Rossetti che, con il direttore Giorgio Righetti e la responsabile di Milano, Lucrezia Gilardoni, illustra le iniziative previste.

Quali sono le principali novità per l’anno scolastico 2024-2025, in termini di corsi per ottici, di optometria, di aggiornamento e approfondimento?

«L’Istituto Zaccagnini introduce ogni anno innovazioni in coerenza con la mission “essere produttori di formazione di eccellenza”, ossia il proprio concetto di Buona Scuola che premia il merito scolastico e favorisce le relazioni con gli studenti e le famiglie. È fondato sul principio che ogni alunno che abbandona o non

Anto Rossetti, alla guida del Comitato Scientifico Interdisciplinare della scuola

raggiunge il massimo dell’apprendimento possibile rappresenta una sconfitta per la scuola stessa. Inoltre, l’Istituto è impegnato a contrastare il tentativo, sempre più diffuso, di banalizzare la professione dell’ottico e di abbassare il livello dell’iter didattico: sono queste le motivazioni per cui ogni anno viene scelto da oltre 600 alunni e professionisti - spiega Giorgio Righetti, direttore della struttura bolognese - Le numerose novità del prossimo anno scolastico sono tese a elevare i corsi, implementare nuovi supporti alla didattica e all’apprendimento e integrare l’offerta di corsi superiori e master che accompagnano la crescita dei professionisti. Le materie e i programmi di Optometria sono stati “rivoluzionati” sulla base delle linee guida dell’American Optometry Association e del Syllabus dell’Ecoo.

Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini

Lucrezia Gilardoni, responsabile della sede di Milano

AIUTA A RIDURRE L’AFFATICAMENTO DELL’OCCHIO

MESSA A FUOCO PIÙ LEGGERA

IDEALE PER STUDENTI, PER CHI LEGGE E PER CHI SVOLGE

LAVORI CHE SOLLECITANO LA VISIONE DA VICINO

SERENA + ANTIFATICA

Il Comitato Scientifico Interdisciplinare ha già rinnovato il percorso formativo di optometria: quali sono i prossimi obiettivi, soprattutto in ambito optometrico e in fatto di organizzazione della didattica?

«La revisione del percorso formativo è stata generale e integrata per ottica e optometria, a partire da un progetto già ben rodato, con oltre quattromila abilitati e specializzati - precisa Anto Rossetti, alla guida del Comitato - Il primo obiettivo è stato appunto sviluppare la continuità tra ottica e optometria, che si realizza nel percorso allo Zaccagnini con almeno tre anni specifici post maturità secondaria e offre la possibilità di incontro con professionisti di alto livello in un contesto esclusivo. I diplomati in ottica delle scuole statali quinquennali orientati alla professione trovano così nella specializzazione in optometria lo spontaneo completamento delle loro competenze.

Noi crediamo che il corso di specializzazione in optometria sia utile anche a chi possiede una laurea italiana in Ottica e Optometria, per il diverso approccio, perché si studia con colleghi abilitati, molti già in attività, e anche per migliorare la mobilità in Europa. È chiaro che contano le competenze professionali, cioè il saper fare concretamente appreso: dove e come si acquisiscono tali competenze non è certo secondario, ma è altresì fondamentale per la persona formarsi in modo completo, con docenti di valore, strumentazione ed esperienze adeguate.

Una nuova strategia formativa dell’Istituto è, inoltre, il Portfolio professionale clinico, che contribuisce a realizzare la continuità tra ottica e optometria: il nuovo strumento documenta le diverse esperienze in optometria e contattologia che lo studente matura durante il proprio percorso formativo.

A fine novembre è prevista l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico presso la sede di Milano: a sei anni dal suo avvio, è possibile fare un bilancio dell’attività sul territorio milanese e lombardo e anticipare qualche novità?

«È con grande soddisfazione che tracciamo un bilancio estremamente positivo per questi primi sei anni di attività - commenta Lucrezia Gilardoni, responsabile della struttura milanese - Dal 2018 la sede di Milano dell’Istituto Zaccagnini ha saputo integrarsi con il tessuto sociale e imprenditoriale del nord ovest, consolidandosi come il primo punto di riferimento formativo per i principali stakeholder del settore e per le esigenze di studenti nazionali e internazionali. L’attenzione all’innovazione didattica per favorire un apprendimento pratico e interattivo mantenendo alti gli standard di preparazione professionale, gli investimenti in strumentazione oftalmica all'avanguardia e la sensibilità alle necessità del mercato ci hanno permesso di attrarre un numero crescente di iscritti. Riguardo le novità, oltre al corso di specializzazione in Optometria, il prossimo anno scolastico vedrà l’ampliamento dell’offerta dedicata all’aggiornamento con il nuovo corso superiore in Correzione prismatica, un programma finalizzato a comprendere a fondo questo strumento nel trattamento dei disturbi binoculari, e nuovi corsi di Contattologia: l’impegno dello Zaccagnini non si limita, infatti, alla preparazione di ottici e optometristi altamente qualificati, ma si estende anche all’aggiornamento continuo, indispensabile per svolgere efficacemente la professione e offrire un servizio di primaria importanza ai cittadini ametropi».

Gli ambulatori dell'Istituto Zaccagnini presso la sua struttura milanese, inaugurata nel 2018

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Campagna

Che occhiale porta l’autunno?

All’abbigliamento ispirato agli anni Settanta e Ottanta potranno essere abbinati modelli eyewear ispirati a quell’epoca, a capi oversize montature voluminose: sono alcune delle tendenze della stagione in corso, che prevede anche lenti colorate

Conoscere il mercato, identificare i target e definire gli obiettivi di vendita è il mix perfetto di una visione strategica dell’ottico moderno. E se prevedere il futuro non è facile, sapere in quale direzione rivolgere lo sguardo risulta non solo fattibile, ma anche fondamentale. Da sempre essere in grado di individuare anticipatamente quello che andrà di moda nella stagione successiva rappresenta un’opportunità per l’imprenditore che approccia gli acquisti nella fase di sell in. Per arricchire, armonizzare e “centrare” il proprio brand portfolio diventa indispensabile analizzare il magazzino, decidere i partner eyewear con cui continuare il rapporto e quelli ai quali iniziare ad affidarsi secondo precisi criteri di valutazione e di diversificazione delle collezioni, in base a stili, colori e proporzioni degli occhiali di tendenza. Si aggiunge così alle molteplici competenze richieste all’ottico che vuole fare la differenza quella di “trend hunter”, cioè ricercatore di tendenze con cui anticipare le necessità di mercato.

Cosa andrà di moda per l’autunno inverno 20242025? Quali saranno le montature da vista e da sole amate da tutte le generazioni e gli imprescindibili must have della Generazione Z che traina lo shopping nel mercato del lusso? In generale la prossima stagione sarà caratterizzata da un mix di influenze rétro, detta-

Ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica

gli audaci e fortissima attenzione ai materiali e ai colori. In voga le decadi degli anni 70 e 80 con capi come giacche a quadri, pantaloni a zampa e gonne a pieghe. I tessuti saranno di pregio e offriranno un grande comfort, mentre sarà l’oversize a dominare la scena, combinando stile e praticità. I colori includeranno tutte le tonalità autunnali, con protagonista il verde oliva unitamente a bordeaux, marrone cioccolato e nuance vivaci come rosso e arancione.

Borse maxi, stivali alti, cappelli e guanti ricamati e decorati completeranno il look e queste influenze fashion saranno visibili nell’eyewear. Gli oversize e squadrati in pieno stile anni 70 e 80 continueranno a dominare. Le lenti saranno grandi e coprenti, abbatteranno ogni regola dell’armonia che invita a mantenere il sopracciglio a filo con la montatura. Gli occhiali saranno spesso caratterizzati da profili audaci e dettagli distintivi. Ritorno al passato anche con forme rétro, tonde e cat-eye che non tramontano mai.

Diventa crescente la tendenza verso l’unisex che supera le tradizionali categorizzazioni di genere e rafforza il concetto di inclusività. Per rimarcare invece il grande tema dell’individualità, sempre più sentito nella società moderna e brillantemente interpretato nella moda, guadagneranno popolarità anche le montature gioiello, arricchite da inserti scintillanti come brillantini

PRONTO PER UNO SGUARDO SCINTILLANTE?

Nuove tonalità disponibili da ottobre 2024

Alcuni scatti dalle sfilate autunno inverno 2024-2025. Da sinistra e in senso orario, Simon Cracker, Moschino, Julie De Libran, KB Hong

e cristalli. È una delle tante espressioni del lusso glamour che da tempo ha contaminato molti modelli da vista e da sole.

Non mancheranno quelli dallo stile futuristico che rappresentano sempre una scelta di grande personalità: a mascherina e flat-top che, con una barra orizzontale sopra le lenti, sono l’ideale per chi non vuole passare inosservato.

Meno comune, ma non per questo escluso dalle tendenze autunno inverno ‘24-‘25, l’eyewear esagonale che offre un look originale e geometrico, perfetto per comunicare l’unicità spesso richiesta dai clienti più audaci dei centri ottici.

I volumi sono spesso generosi e presentano dettagli in rilievo. Sia per l’uomo sia per la donna, possono essere definiti occhiali scultura, quasi oggetti di culto e di desiderio. Si contrappongono alle linee essenziali e agli effetti rimless che si confermano di moda anche per questa stagione. La sartorialità diventa una filosofia da cavalcare per mettere in evidenza il design delle montature, da quelle più semplici a quelle più opulente. E trionfa il fascino dell’occhiale nero con grandi classici rieditati nella loro versione drammatica, ma vedremo anche molti modelli blu navy e grigi.

Di grande tendenza, infine, le lenti colorate, non solo per esigenze estetiche ma anche funzionali: si aggiudicano la leadership nel mercato, ispirando alla personalizzazione, vero plus del centro ottico moderno. Spiccano quelle blu, grigie e gialle che migliorano altresì la visione in diverse condizioni di luce.

Critical Ignoring: è ora di praticarlo

L’ottico moderno si trova a navigare in un mare di informazioni digitali. La soluzione? Un atteggiamento che lasci spazio al pensiero critico, focalizzando le energie su ciò che davvero conta

Nell'attuale e frenetico contesto digitale l'accesso illimitato a informazioni può apparire un vantaggio, ma rischia di trasformarsi in un impedimento. Superficialità dilagante e fake news minano la capacità di mantenere alta l'attenzione, confondendo le idee e lasciando poco spazio al pensiero critico. Tale sovrabbondanza di stimoli può portare a un sovraccarico cognitivo, ostacolando l’abilità di prendere decisioni ponderate e originali. Per gli ottici questo significa dover filtrare dati autentici e innovativi da contenuti spesso irrilevanti, un compito essenziale per il successo professionale.

Coniato nel 2022 da un gruppo di filosofi e scienziati, il termine Critical Ignoring propone un approccio innovativo per affrontare l'epoca attuale. Non è mera disattenzione, ma l'adozione di abitudini consapevoli e salutari per discernere quali input meritano veramente il focus. Filtrare selettivamente le informazioni permette di far emergere nuove idee e soluzioni originali, nutrendo una crescita personale e professionale continua.

Implementare il Critical Ignoring nella vita quotidiana non è complicato, ma richiede disciplina. La prima strategia è curare l'ambiente digitale, eliminando tentazioni e distrazioni: un'ottima idea potrebbe essere

l'uso di un browser configurato per accedere solo a siti preferiti, ovvero alle fonti ritenute essenziali da ciascun ottico. Un'altra tattica utile consiste nel personalizzare i filtri sulle piattaforme per ricevere soltanto contenuti rilevanti e credibili, oscurando tipologie di annunci indesiderati e purificando almeno in parte le proposte dell’algoritmo. Una pratica particolarmente interessante è, ancora, la lettura laterale: verificare le informazioni con fonti esterne prima di accettarle ridurrebbe la probabilità di trarre conclusioni basate su contenuti poco affidabili.

Adottando tali accorgimenti, si può trasformare quella che per molti è una minaccia in un'opportunità. Non solo si diventa capaci di gestire efficacemente il flusso informativo, ma si emerge come leader del settore, dotati della capacità di prendere decisioni consapevoli e strategiche. Il Critical Ignoring consente di focalizzare le energie su ciò che davvero conta, migliorando il servizio ai clienti e mantenendo una posizione sul mercato ben definita e sostenibile. Rappresenta quindi una competenza chiave per gli ottici moderni, aiutandoli a navigare e a distinguersi in un mare di informazioni. In un’epoca dominata dall’overflow digitale, sapere come ignorare criticamente non solo promette crescita e successo, ma garantisce anche una profonda realizzazione professionale.

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La corretta gestione del tempo? Un efficace anti stress

Per l’ottico moderno individuare un metodo che lo supporti nell’affrontare gli impegni professionali in maniera efficiente e programmata è fondamentale per fare fronte a tutte le incombenze imposte dall’attività lavorativa quotidiana:

un

aiuto può venire dalla cosiddetta Matrice di Ike

Non ho tempo. Quante volte abbiamo pronunciato o udito questa frase? Certo, lavorare in un centro ottico o in uno studio optometrico rappresenta una sfida significativa, con numerosi compiti da svolgere e una pressione costante per offrire un servizio eccellente: rispettare le scadenze legate alla consegna degli occhiali e agli impegni presi con i clienti, gestire le immancabili emergenze in maniera rapida, sostituire un collega assente. Oggi l’efficienza nel raggiungere gli obiettivi nel minore tempo possibile è determinante per la valutazione delle performance lavorative, non solo quelle globali dell’azienda, ma anche di ciascun elemento dello staff del centro ottico. Se le risorse sono solitamente scarse per motivi legati ai costi aziendali, a fronte di impegni numerosi e sfidanti, il tempo a disposizione per conseguire i risultati prefissati è sempre

troppo poco: ne consegue il sentirsi costretti a lavo rare controllando l’orologio e il finire per abituarsi a procrastinare appuntamenti, consegne e incombenze. Quali conseguenze sul nostro benessere psico-fisico può avere la difficoltà di gestire il tempo? Lo stress correlato alla professione è stato introdotto in Italia con l’articolo 28 del Testo Unico sulla sicurezza sul la voro (decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008): può essere definito come la percezione di squilibrio avvertita quando le richieste dell'ambiente professionale eccedono le capacità individuali in grado di fronteggiarle. Il time management è una disciplina che aiuta a gestire meglio il proprio tempo, conciliandone l’inevitabile e oggettivo fluire con le nostre aspettative e i nostri scopi. In altre parole, possiamo tornare a essere “padroni del nostro tempo” adottando alcuni semplici accorgimenti alla portata di tutti.

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Il primo, forse banale ma indispensabile, è dedicare cinque minuti appena svegli a programmare la giornata e i giorni successivi. Per farlo correttamente, è utile definire una lista di obiettivi e relativi compiti, suddividendoli in urgenti e importanti. Uno strumento utile a questo scopo è la matrice di Ike, che prende il nome da Dwight David Eisenhower, detto Ike, generale e politico americano nonché 34esimo presidente degli Stati Uniti d'America dal 1953 al 1961, il quale ha coniato il celebre aforisma: “ciò che è importante raramente è urgente e ciò che è urgente raramente è importante”.

Per prima cosa, occorre redigere un elenco delle cose da fare, la classica to do list. È rilevante notare che di per sé scrivere la lista alleggerisce il carico mentale, evitando di dover memorizzare gli impegni, e il progressivo depennare quanto già svolto induce un senso di soddisfazione. Successivamente si organizzano gli impegni stessi, partendo da quelli legati a una scadenza temporale, per arrivare a quelli ritenuti fondamentali. Combinando i due parametri si ottengono i quattro quadranti che costituiscono la Matrice di Ike, così articolata:

#1 Importante e urgente: compiti da svolgere subito, che richiedono attenzione immediata e hanno un alto impatto.

#2 Importante ma non urgente: compiti da pianificare con particolare attenzione in agenda in quanto strategici.

#3 Non importante ma urgente: compiti da delegare in toto o in parte, che possono essere svolti da altri o anche sbrigati personalmente, ma solo se poco impattanti.

#4 Non importante e non urgente: attività ruba-tempo che devono essere eliminate o ridotte al minimo. Quanto più tempo dedicheremo alle attività poste nel quadrante #2, tanto più ridurremo i compiti presenti nel quadrante #1, poiché pianificandoli con anticipo, eviteremo che diventino improrogabili e che si trasformino in urgenze. Inoltre, ricordiamo che queste ultime non diventano automaticamente anche importanti e ciò che non lo è andrebbe eliminato. Per farlo possiamo iniziare dal contrastare i cosiddetti “ladri di tempo”, cioè tutte quelle situazioni che ci bloccano e distraggono distogliendo la nostra attenzione dalle priorità: i più comuni sono lo smartphone, le interruzioni da parte di estranei, la confusione e la pessima organizzazione dello spazio di lavoro.

Anche se potrebbe sembrare il contrario, prendersi delle pause favorisce la produttività, poiché non sono solo momenti di relax, ma consentono durante la giornata lavorativa di “staccare la spina” e ricaricare le batterie. Situazioni come il pranzo o la pausa caffè devono essere quindi difesi strenuamente e saltarli regolarmente è il primo indicatore di stress.

Ovviamente queste sono soltanto alcune delle tecniche per la gestione del tempo. Ma, per l’ottico moderno, scegliere di individuare un proprio metodo che lo aiuti ad affrontare gli impegni professionali in maniera coerente e programmata costituisce già una modalità efficace.

Immagine tratta da ©Freepik

Accomodazione positiva e negativa: flipper vs forottero

Laureato in Ottica e Optometria all’Università degli Studi di Torino

I test dell'accomodazione relativa possono essere eseguiti al di fuori di uno studio optometrico attrezzato? Esiste una relazione tra l’ampiezza accomodativa e le accomodazioni relative, sia monoculare sia binoculare? Questa ricerca prova a rispondere ai due quesiti, attraverso uno studio su un campione di 120 soggetti

Quando si presenta una mira a una distanza finita, non si manifesta solo un atto accomodativo, ma simultaneamente si attivano anche la convergenza e la miosi. Queste tre funzioni fisiologiche vengono chiamate “triade accomodativa” o “riflesso prossimale”. Nel momento in cui si inserisce una lente sferica davanti a un occhio, si avrà un defocus del target che porterà all’attivazione della triade accomodativa, con conseguente variazione dello stato forico del soggetto.

La triade descrive quanto accade somministrando il test dell’accomodazione relativa negativa (ARN o test #21) e il test dell’accomodazione relativa positiva (ARP o test #20), che valutano quanto il sistema visivo della persona analizzata riesce a mantenere nitido un target. Si usa una mira costituita da un testo con acuità visiva di 10/10 posto a una distanza di 40 cm, mantenendo la richiesta di convergenza costante (2,5 AM). Si inseriscono lenti negative per stimolare l’accomodazione (ARP) o positive per inibirla (ARN) con step di 0,25 D, fino a quando viene riferito uno sfocamento

della mira o, più raramente, il suo sdoppiamento. Il test viene eseguito al forottero in condizione di illuminazione fotopica e con la correzione ottica per lontano. Questa ricerca, condotta presso il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università degli Studi di Torino, con Silvio Maffioletti come relatore e da cui sono tratte le immagini qui riportate, ha provato a verificare se i test dell'accomodazione relativa possono essere eseguiti in condizioni diverse da quelle tipiche di uno studio optometrico. Ha voluto inoltre indagare se esiste una relazione tra l’ampiezza accomodativa e le accomodazioni relative, sia monoculare sia binoculare.

Campionamento

Il campione esaminato, costituito da 120 persone, tutti studenti universitari fra 18 e 35 anni (media 21,6 anni), di cui 54 maschi (45%) e 66 femmine (55%), è stato suddiviso in due gruppi, omogenei per il fattore età e ametropia, di 60 soggetti, ai quali sono stati somministrati i medesimi test, ma con differente ordine di esecuzione. Questa ripartizione è servita per verificare

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all’A.S. 2024-2025

L’Istituto è presente nel mondo della visione, in cui opera integrato con il contesto scientifico, economico e civile e partecipa da protagonista alla vita della filiera ottica. Fornisce agli studenti e alle aziende del settore istruzione e formazione di area sanitaria con l’impegno di consegnare al mercato del lavoro professionisti dotati delle conoscenze scientifiche, delle abilità e delle competenze pratiche richieste per inserirsi con successo nella professione e nelle aziende.

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione

Da oltre 45 anni consegniamo agli Ottici e agli Optometristi conoscenze e competenze professionali e – fra i primi in Italia – da 40 anni quelle optometriche, all’interno di un percorso culturale di aggiornamento professionale dei nostri docenti provenienti dalla filiera ottica e dal mondo accademico, utilizzando metodi didattici sempre in linea con l’evoluzione dei profili professionali e dei sistemi di erogazione della didattica.

Gli ambiti istituzionali di attività dell’Istituto Zaccagnini

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se la successione delle procedure influenzasse la distribuzione dei valori. Nel primo gruppo la valutazione delle accomodazioni relative è stata eseguita prima al forottero e poi nello spazio, mentre nel secondo gruppo prima nello spazio e poi al forottero. Ogni persona è stata assegnata casualmente a una delle due procedure.

Materiali e metodi

Il protocollo di applicazione consisteva nella capacità del soggetto di riuscire a leggere varie lettere a 40 cm, in visione monoculare e binoculare, che sottendevano un’acuità visiva di 0,00 LogMAR. Successivamente veniva valutata l’ampiezza accomodativa tramite il metodo del push-up monoculare e binoculare con la Gulden Fixation Stick, poi venivano verificate l’ARN e l’ARP monoculare per ogni occhio, infine venivano eseguiti i test dell’ARN e dell’ARP binoculare, sia al forottero sia nello spazio. Tutti i test sono stati somministrati con la correzione abituale.

Analisi dei dati e risultati

È stata studiata la relazione tra i valori di ARN e ARP registrati in modalità binoculare, con il forottero e con i flipper (Figura 1). Sono state controllate le distribuzioni dei valori ottenuti, si è valutata la significatività delle differenze tra i valori relativi ai due strumenti con un test ANOVA a due vie per dati accoppiati ed è stato analizzato il Bland-Altman plot, per determinare se le differenze tra le coppie di dati, rispetto al valore medio, cadevano all’interno dell’intervallo di confidenza del 95%.

Nel caso dell’ARN con il test del X2 si è verificato che le differenze tra le due distribuzioni sono dovute al caso (p<0,38), nonostante i picchi cadano in classi diverse: +2.75 D per il forottero e +2.25 D per i flipper. Il test ANOVA a due vie ha evidenziato una differenza altamente significativa tra i dati ottenuti dai due strumenti (p<10-4). Questo risultato è probabilmente dovuto al fatto che le misure effettuate con uno strumento sovrastimano o sottostimano quelle ricavate con l’altro. La differenza significativa trovata dal test ANOVA è dovuta a una generale sovrastima dei dati ottenuti dai flipper (46%), mentre per il 33% esprimono una differenza nulla.

Analisi dei dati e risultati

Figura 1. Set di flipper utilizzati nella misurazione dell’ARN e dell’ARP

FIG 1: Set di flipper utilizzati nella misurazione dell’ARN e dell’ARP

nel caso dell’ARN, i due strumenti sono compatibili.

FIG 1: Set di flipper utilizzati nella misurazione dell’ARP

È stata studiata la relazione tra i valori di ARN e con il forottero e con i flipper (Figura 1). Sono state ottenuti, si è valutata la significatività delle differenze con un test ANOVA a due vie per dati accoppiati plot, per determinare se le differenze tra le coppie cadevano all’interno dell’intervallo di confidenza

Analisi dei dati e risultati È stata studiata la relazione tra i valori di ARN e ARP registrati in modalità con il forottero e con i flipper (Figura 1). Sono state controllate le distribuzioni ottenuti, si è valutata la significatività delle differenze tra i valori relativi con un test ANOVA a due vie per dati accoppiati ed è stato analizzato plot, per determinare se le differenze tra le coppie di dati, rispetto al cadevano all’interno dell’intervallo di confidenza del 95%.

La compatibilità tra il forottero e i flipper è dovuta al fatto che, con l’introduzione di lenti positive e un aumento del rilassamento dell’accomodazione, si ha un immediato sfocamento del target fissato, riducendo al minimo ogni forma di errore. Dalla distribuzione delle differenze si evidenzia che il 71% sta all’interno dell’intervallo del +/- 0,25 D., confermando la ripetibilità del test. Una variazione maggiore o uguale a 0.50 D dei dati può essere accettata poiché con i flipper si opera nello spazio, con maggiori stimoli visivi periferici che rendono il sistema visivo più stabile.

Nel caso dell’ARP il test del X2 non ha evidenziato alcuna differenza tra le due distribuzioni (p<0,91). Il test ANOVA a due vie, in questo caso, fornisce un p-value pari al livello di significatività p<0,05, quindi non si può concludere il test in maniera netta, accettando o rifiutando l’ipotesi di differenza non significativa.

Anche in questo caso, la maggior parte dei dati raccolti nello spazio sovrastima quelli ottenuti al forottero infine venivano eseguiti i test dell’ARN e

Nel caso dell’ARN con il test del X 2 si è verificato distribuzioni sono dovute al caso (p<0,38), nonostante diverse: +2.75 D per il forottero e +2.25 D per i flipper. Il test ANOVA a due vie ha evidenziato una differenza ottenuti dai due strumenti (p<10 -4 ). Questo risultato fatto che le misure effettuate con uno strumento ricavate con l’altro. La differenza significativa trovata generale sovrastima dei dati ottenuti dai flipper (46%), una differenza nulla.

Nel caso dell’ARN con il test del X 2 si è verificato che le differenze distribuzioni sono dovute al caso (p<0,38), nonostante i picchi cadessero diverse: +2.75 D per il forottero e +2.25 D per i flipper. Il test ANOVA a due vie ha evidenziato una differenza altamente significativa ottenuti dai due strumenti (p<10 -4 ). Questo risultato è molto probabilmente fatto che le misure effettuate con uno strumento sovrastimano o sottostimano ricavate con l’altro. La differenza significativa trovata dal test ANOVA generale sovrastima dei dati ottenuti dai flipper (46%), mentre per una differenza nulla.

La Figura 2 riporta il Bland-Altman plot con intervallo verificare se i due strumenti sono compatibili. Ci persone, non ci fossero più di 6 persone fuori dall’intervallo nota che nessun valore si trova al di fuori dell’intervallo sulla linea del limite superiore): si può quindi concludere strumenti sono compatibili.

La Figura 2 riporta il Bland-Altman plot con intervallo di confidenza verificare se i due strumenti sono compatibili. Ci si aspettava che, persone, non ci fossero più di 6 persone fuori dall’intervallo di confidenza. nota che nessun valore si trova al di fuori dell’intervallo di confidenza sulla linea del limite superiore): si può quindi concludere che, nel caso strumenti sono compatibili.

La Figura 2 riporta il Bland-Altman plot con intervallo di confidenza pari al 95% per verificare se i due strumenti sono compatibili. Ci si aspettava che, per un campione di 120 persone, non ci fossero più di 6 persone fuori dall’intervallo di confidenza. Dal grafico si nota che nessun valore si trova al di fuori dell’intervallo di confidenza (solo un dato si trova sulla linea del limite superiore): si può quindi concludere che,

(51%), mentre il 17% non presenta alcuna diversità tra i due strumenti. La Figura 3 riporta il Bland-Altman Plot con valore di confidenza pari al 95% per verificare, anche in questo caso, se i due strumenti sono compatibili.

Dal Bland-Altman plot si notano 9 dati fuori dall’intervallo del 95%. Di questi, 6 si trovano oltre il limite inferiore (i dati dei flipper sovrastimano quelli del forottero) e 3 sono oltre il limite superiore (i dati dei flipper sottostimano quelli del forottero). I valori al di sopra del limite superiore sono relativi a due soggetti ipermetropi elevati (oltre le +3.00 D) e a un emmetrope. Tra i valori al di sotto del limite inferiore, ci sono un soggetto miope elevato (-5.00 D), tre emmetropi e due ipermetropi medio-alti (oltre le +2.00 D). Non risultano quindi esserci caratteristiche comuni tra coloro che presentano valori fuori dall’intervallo di confidenza. Nel caso dell’ARP i due strumenti non possono essere considerati compatibili.

L’incompatibilità dei dati è da attribuire a una maggiore incertezza dovuta all’accomodazione: dalla distribuzione delle differenze, risulta che l’11% delle sovrastime sono superiori a 1.00 D, fino a un massimo di 2.25 D, mentre il 6% delle sottostime sono superiori a 1.00 D, fino a un massimo di 1.75 D.

In questo caso la differenza della strumentazione incide in misura maggiore. Nel forottero il soggetto fissa la mira a 40 cm in posizione primaria, attraverso due diaframmi e una periferia visiva completamente deprivata. Con i flipper il soggetto fissa il target sempre a una distanza di 40 cm, in posizione visiva secondaria, ma la periferia visiva rimane intatta: ciò porta alla conclusione che con i flipper, ove è presente una periferia visiva ampia e luminosa, si evidenziano valori maggiori di ARP rispetto ai dati raccolti con il forottero.

È inoltre stata studiata la relazione tra l’ampiezza accomodativa (PPA) e le accomodazioni relative (ARP e ARN), sia mono sia bino. Dai dati ottenuti si evidenzia che non c’è alcuna relazione significativa tra le differenze dei valori di PPA con i valori di AR, sia nel caso del forottero sia dei flipper: PPA e ARN sono due test essenzialmente opposti, il primo valuta quanta accomodazione viene stimolata, il secondo quanta accomodazione può essere rilasciata mantenendo una certa quantità di convergenza. Nel caso tra PPA e ARP, la prima presenta uno stimolo accomodativo che si avvicina all’occhio, con un aumento delle dimensioni dell’immagine retinica, mentre l’ARP valuta quanta accomodazione può essere impiegata mantenendo una quantità di convergenza fissa. L’introduzione di lenti negative porta al rimpicciolimento dell’immagine retinica. Le richieste dei due test li rendono differenti, con conseguente assenza di una relazione lineare.

Anche in questo caso, la maggior parte dei

ottenuti al forottero (51%), mentre il 17% non presenta

La Figura 3 riporta il Bland-Altman Plot con valore anche in questo caso, se i due strumenti sono compatibili.

Conclusioni

Dal Bland-Altman plot si notano 9 dati fuori dall’intervallo trovano oltre il limite inferiore (i dati dei flipper sovrastimano sono oltre il limite superiore (i dati dei flipper sottostimano al di sopra del limite superiore sono relativi a due +3.00 D) e a un emmetrope. Tra i valori al di sotto soggetto miope elevato (-5.00 D), tre emmetropi +2.00 D). Non risultano quindi esserci caratteristiche presentano valori fuori dall’intervallo di confidenza. non possono essere considerati compatibili.

Da questo lavoro di tesi si può evincere che i flipper possono sostituire il forottero nella pratica optometrica, poiché restituiscono i medesimi valori. D’altro canto, non si può dire lo stesso dell’ARP: dai dati ottenuti si può vedere come i flipper sovrastimano i risultati, spostandoli su valori più negativi. La causa è probabilmente dovuta a una maggiore stimolazione periferica con i flipper, la quale fa sì che la convergenza stimolata sia maggiore rispetto al forottero, aumentando il valo re ottenuto. Non è stata invece riscontrata alcuna rela zione tra l’ampiezza accomodativa e le accomodazioni relative, poiché si tratta di test differenti.

L’incompatibilità dei dati è da attribuire a una maggiore all’accomodazione: dalla distribuzione delle differenze, sono superiori a 1.00 D, fino a un massimo di 2.25 superiori a 1.00 D, fino a un massimo di 1.75 D.

Qualsiasi sia l’approccio utilizzato, l’esaminatore non può infine prescindere dall'uso di uno studio optome trico adeguato, dove gli spazi riproducano le condizio ni ambientali consuete nelle quali il soggetto analizza to svolge la propria attività. Un approccio scientifico all’uso dei test optometrici implica che il professionista conosca il costrutto teorico che misura, sia consapevo le delle proprietà statistiche del test utilizzato (ovvero la sua attendibilità e la sua validità) e che si attenga con precisione alle norme generali di somministrazio ne del test stesso. Il risultato è costituito dalla somma tra il punteggio vero e l’errore: un approccio consape vole che fa riferimento a una metodologia scientifica cerca di ridurre al minimo le cause di errore.

L'esame optometrico complessivo trascende quindi il semplice esame visivo e la prescrizione della com pensazione ottica. Può essere meglio definito come “gestione della condizione visiva”, espressione che sottende l’approntamento di un’adeguata compensa zione ottica, l’approfondimento dei vari aspetti visivi e percettivi, il controllo di ulteriori sviluppi di una situa zione visiva che sta mutando, la fornitura di consigli o indicazioni a carattere preventivo o ergonomico.

In questo caso la differenza della strumentazione il soggetto fissa la mira a 40 cm in posizione primaria, periferia visiva completamente deprivata. Con i flipper una distanza di 40 cm, in posizione visiva secondaria, intatta: ciò porta alla conclusione che con i flipper, ampia e luminosa, si evidenziano valori maggiori

Cosa offriamo

martedi 01/10/2024 giovedi 03/10/2024 martedi 08/10/2024

Ortocheratologia: non solo miopia

La parola a Marcella Marcianò

Nella prestigiosa cornice della Scuola di Ottica e Optometria di Firenze (SIOO), incontriamo Marcella Marcianò, esperta in Ortocheratologia e docente del corso di Gestione del Giovane Miope nel centro ottico. Oggi, esploriamo insieme il mondo dell'ortocheratologia notturna, una tecnica rivoluzionaria per la correzione della vista.

Può spiegare brevemente cos'è l'ortocheratologia notturna?

L’ortocheratologia notturna è una tecnica sempre più richiesta, soprattutto per il ruolo che riveste nel controllo della progressione miopica.

È nata più di 40 anni fa come alternativa alla chirurgia, per coloro che non volevano usare occhiali o lenti a contatto diurne per correggere il proprio difetto visivo. Utilizza speciali lenti a contatto rigide gas permeabili indossate durante la notte, che modellano delicatamente la superficie corneale permettendo di vedere chiaramente durante il giorno senza la necessità di occhiali o lac.

Quali sono i principali benefici dell'ortocheratologia notturna rispetto ad altre forme di correzione visiva?

Uno dei maggiori benefici è sicuramente la libertà di non dover indossare occhiali o lenti a contatto durante il giorno. Questo è particolarmente utile per chi pratica sport o ha uno stile di vita molto attivo. Inoltre, è una soluzione reversibile e non invasiva, a differenza della chirurgia refrattiva. Grazie alle moderne tecnologie e alla progettazione di innovativi design, oggi possiamo, con sicurezza ed efficacia, compensare difetti visivi come astigmatismo, ipermetropia e anche presbiopia.

Come si svolge il corso di Ortocheratologia notturna alla SIOO e cosa possono aspettarsi i partecipanti?

L’argomento viene trattato in una giornata facente parte del percorso “Gestione del Giovane Miope nel centro ottico”. Il corso è strutturato in lezioni teoriche e pratiche, con una forte enfasi sull'applicazione clinica. I partecipanti impareranno le basi dell'ortocheratologia, il controllo della miopia e la gestione di difetti visivi complessi come astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. Potranno inoltre esercitarsi con casi reali, acquisendo le competenze necessarie per risolvere situazioni cliniche complesse.

Che consigli darebbe a chi sta considerando di iscriversi al corso?

Avvicinatevi con curiosità e apertura mentale. L'ortocheratologia notturna è un campo dinamico e innovativo. Il nostro corso offre un ambiente stimolante dove potrete crescere professionalmente e acquisire competenze che faranno la differenza nella vostra carriera.

Se desiderate una formazione avanzata e completa, il corso di “Gestione del Giovane Miope nel centro ottico” della SIOO è ciò che fa per voi. Iscrivetevi oggi stesso. Vi aspettiamo!

Marcella Marcianò

Docente SIOO con una carriera che abbraccia oltre trent’anni di esperienza, Marcella Marcianò è una professionista esperta in contattologia specialistica e optometria. Attualmente, esercita come libero professionista, lavorando in studi ottici e poliambulatori medici. Inoltre, riveste il ruolo di responsabile della formazione e consulente tecnico per Medlac Srl

Iscriviti al corso

Gestione del Giovane Miope nel centro ottico

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Luigi Mele – Andrea Piantanida – Mario Bifani

FABIANO GRUPPO EDITORIALE

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl – Regione Rivelle 7/F – 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 – e-mail: info@fgeditore.it – www.fgeditore.it

Hoya-Nidek, una partnership a vantaggio dei centri ottici

Siglata a livello globale dalle due multinazionali con casa madre in Giappone più di un anno fa, nei mesi scorsi è stata finalizzata sul mercato interno: l’obiettivo è mettere a disposizione dei professionisti della visione esperienze, tecnologie e risorse, rispettivamente in campo oftalmico e di strumentazione, per offrire un’ampia gamma di prodotti e servizi di qualità

Sul mercato interno la collaborazione coinvolge la sede nazionale di Hoya e R.O.M., già distributore in esclusiva di Nidek sul territorio italiano, che si alleano per fornire ai centri ottici, come hanno dichiarato nei mesi scorsi le due aziende, «un assortimento completo per la migliore gestione di tutte le attività, dall’esame della vista

alla consulenza nella fase di vendita, fino alla consegna dell’occhiale con le lenti oftalmiche».

La partnership strategica con Nidek «si allinea perfettamente alla missione principale di Hoya di soddisfare le esigenze visive delle persone con soluzioni personalizzate ed evolute: questo impatta in modo positivo sul successo dei centri ottici, migliorandone l'attività

Da destra: Andrea Langè, new media manager di Hoya Italia, e Tomaso De Cesare, direttore generale di R.O.M.

e l’offerta ai clienti - ha affermato Andrea Langè, new media manager della società oftalmica - Mettendo insieme le competenze di entrambe le nostre aziende, le tecnologie e le opportunità che possiamo proporre, stiamo creando un approccio che permetta ai nostri partner di espandere la gamma di servizi messa a disposizione dei loro utenti e parallelamente concentrarsi sulla qualità dell’esperienza d’acquisto».

«Oggi un ottico che punta sulla qualità necessita di un determinato fabbisogno oftalmico e strumentale: con questa collaborazione indirizziamo tale investimento in un unico canale, con i relativi benefici commerciali e di consulenza, che verranno trasferiti al cliente finale»

Sulla stessa linea d’onda Tomaso De Cesare, direttore generale di R.O.M., per il quale la missione di Nidek è sempre stata proporre ai professionisti della visione i prodotti più avanzati e affidabili sul mercato. «E la nostra, come R.O.M., quella di offrire la più ampia gamma di opportunità per il punto vendita, dal più piccolo al più grande, con un servizio impeccabile e capillare su tutto il territorio - ha aggiunto De Cesare - Questa collaborazione consente di utilizzare i nostri strumenti per prescrivere le evolute lenti Hoya, garantendo all’ottico optometrista dispositivi di qualità superiore per sostenerlo nel raggiungimento di una maggiore soddisfazione del suo cliente».

I due manager rivelano alla nostra rivista alcuni dettagli dell’operazione, partita a livello di case madri già a febbraio 2023 e nata dalla necessità «di fare partnership strategiche, che tuttavia andavano calibrate sui singoli mercati: entrambe realtà giapponesi, con una disciplina simile, su settori di mercato congrui e compatibili, su una fascia di clienti esigente e di alta qualità, il gemellaggio era di fatto naturale, a maggior ragione in Italia dove il mercato è trainato da centri ottici con elevate esigenze di prodotti e di servizi, che sia R.O.M. sia Hoya Italia sono in grado di soddisfare», spiegano De Cesare e Langè.

I clienti avranno perciò il vantaggio di un unico interlocutore a livello commerciale, facendo poi riferimento all’azienda di pertinenza per quanto riguarda la definizione e la configurazione dei singoli prodotti, con la possibilità di usufruire di offerte interessanti. «Se un partner Hoya sceglie la strumentazione Nidek, avrà l’estensione della tradizionale garanzia di tre anni a cinque, ad esempio - dice ancora Langè - Per l’acquisto, inoltre, l’ottico potrà beneficiare di pacchetti completi integrati, grazie a una partnership vantaggiosa in grado, allo stesso tempo, di rafforzare la sua immagine di

professionista a 360 gradi». Lo stesso De Cesare ricorda che oggi un professionista della visione che punta sulla qualità porta con sé un determinato fabbisogno oftalmico e strumentale. «Con questa collaborazione cerchiamo di indirizzare tale investimento in un unico canale di comunicazione, con i relativi benefici commerciali, di servizi e di consulenza, che verranno successivamente trasferiti al cliente finale», sottolinea il direttore generale di R.O.M..

Nel 2019 Hoya aveva già siglato un accordo simile, con Luneau Technology. «L’intesa con R.O.M. per i prodotti Nidek ha una valenza ancora più strategica», precisa Langè, il quale anticipa come ai prossimi eventi sul territorio italiano le due realtà avranno spazi propri, «ma in certe occasioni i rispettivi stand saranno vicini o addirittura congiunti, come al prossimo Forum presbiopia di Napoli, offrendo materiale informativo comune».

Del resto le due aziende tengono a sottolineare il mantenimento delle singole identità e strategie. «L’auspicio è sviluppare idee e iniziative congiunte, avendo competenze complementari: un esempio è il nuovo tracciatore di Hoya, che noi abitualmente proponiamo per la sagomatura a distanza, come uno strumento capace di garantire una consulenza più evoluta al cliente e una lente più personalizzata sulla montatura in termini di spessori, mentre Nidek è in grado di collegarlo alla mola e quindi anche al laboratorio di un centro ottico - sottolinea LangèIn tal caso partiamo dalla base tecnologica di Nidek adattata alle esigenze di Hoya e lo stesso contiamo di fare anche nella produzione di lenti, seguendo l’evoluzione del mercato».

Da quando è stata attivata in Italia, l’intesa ha già dato risultati positivi. «Stiamo costruendo una relazione seria con un’azienda seria, che sta producendo frutti molto interessanti, ancor più in un arco di tempo così breve», conclude Langè, al quale fa eco il titolare di R.O.M.. «C’è la grande consapevolezza, a livello sia apicale sia di rete vendita, che non è una corsa a fatturare di più, ma un progetto strategico a lungo termine, con una comunanza d’intenti sul territorio per favorire il successo dei centri ottici e la piena soddisfazione dei clienti finali», afferma De Cesare.

Serena Plus: le lenti a supporto accomodativo di Divel Italia

Le lenti a supporto accomodativo, comunemente note come antifatica, sono una soluzione ottica innovativa progettata per aiutare gli occhi a gestire meglio lo stress derivante da lunghe ore di lavoro su schermi digitali, di lettura o di altre attività che richiedono uno sforzo visivo prolungato a distanza ravvicinata.

Lenti antifatica: la risposta per le necessità di visione da vicino

Nell'era digitale stiamo assistendo a un aumento delle richieste visive da vicino. In questo scenario le tradizionali monofocali spesso non bastano a garantire comfort e praticità. È infatti fondamentale una visione nitida e fluida nelle attività quotidiane. Ciò è ancora più importante

per quelle persone che dedicano molto tempo a compiti di precisione e di dettaglio. Durante la giornata, infatti, i muscoli oculari incaricati della visione ravvicinata possono affaticarsi. Le lenti a supporto accomodativo migliorano il comfort visivo per coloro che passano frequentemente da una distanza all'altra. Operando in modo più affine alla visione naturale, le lenti antifatica rappresentano perciò una soluzione affidabile.

La Lente Serena a supporto accomodativo di Divel Italia

Tra le opzioni più innovative nel catalogo di Divel Italia spicca la lente antifatica Serena +. Si tratta di una monofocale free form ideata specificamente per minimizzare lo sforzo oculare

durante le transizioni frequenti di messa a fuoco da vicino a lontano e viceversa. La tecnologia free form permette una precisione elevata nella correzione ottica, offrendo una visione chiara e confortevole in ogni situazione.

I contesti di utilizzo di Serena +

Dispositivi Digitali

Molte lenti a visione singola non offrono un adeguato supporto per le distanze immediate o ravvicinate, distanze cui molti trascorrono ore fissando schermi di smartphone, tablet, computer e altri dispositivi digitali.

Problemi Visivi Multipli

Frequentemente le persone presentano più di un problema visivo e necessitano di un supporto superiore a quello offerto dalle lenti monofocali.

Presbiopia

La presbiopia si sviluppa con l’invecchiamento e complica la visione degli oggetti ravvicinati. Questa condizione non può essere compensata esclusivamente con monofocali.

In tutti questi contesti in cui le lenti a visione singola non sono più efficaci, oggi esiste una soluzione eccellente.

Ecco le caratteristiche di Serena +

• Design Ergonomico: sono progettate per otti-

mizzare la visione a distanze tipiche di studio o lavoro, come la distanza dal computer o dai documenti sul tavolo.

• Riduzione Dello Stress Visivo: aiutando la messa a fuoco, contribuiscono a ridurre l'affaticamento degli occhi, migliorando il comfort visivo durante attività prolungate nel tempo.

• Trattamenti Antiriflesso: sono dotate di trattamenti antiriflesso che migliorano ulteriormente il comfort visivo proteggendo gli occhi dai riflessi e dai bagliori emessi dagli schermi.

• Filtro Anti-luce blu: sono disponibili in versione Blue Natural in indice 1.61 e 1.56, per ridurre l'affaticamento oculare causato dagli schermi digitali.

Per maggiori informazioni visita www.divel.it

Nikon Lenswear svela la nuova campagna

“Vision you can feel”

Seguendo la nuova value proposition, il brand di lenti premium Nikon Lenswear presenta la campagna globale 2024 “Vision You Can Feel” invitando a scoprire una “Visione che puoi vivere”.

Il messaggio è potente: vedere chiaramente non è più abbastanza. Quello che conta davvero è una visione che arricchisce e migliora ogni singolo istante, permettendo di sentire la gioia, la meraviglia, la sorpresa e l'emozione in ogni esperienza vissuta. La campagna sottolinea non solo l'innovazione tecnologica che distingue Nikon Lenswear, ma anche il suo carattere aspirazionale, invitando tutti a vedere, vivere e ricordare i momenti più importanti della propria vita con una chiarezza e una ricchezza nuove.

Il focus della campagna è rappresentato da un video avvincente che celebra la magia di percepire il mondo in una veste diversa. Diretto con maestria, intreccia scene toccanti e visivamente sorprendenti, trasportando il pubblico nei cuori, negli occhi e nelle menti di chi indossa le lenti Nikon. Dal tocco delicato che combina situazioni quotidiane con sottili riferimenti all'eredità giapponese, il video è non solo una vetrina di tecnologia all'avanguardia, ma un invito a vivere con chiarezza e vitalità.

«Ci chiediamo sempre come possiamo migliorare e connetterci meglio con i nostri consumatori - dichiara Takeyasu Hirose, Nikon Lenswear Global Marketing Director - Sappiamo che gli occhiali sono una parte essenziale della loro quotidianità, dalla mattina alla sera. Le nostre lenti non sono solo strumenti per vedere, ma compagni che arricchiscono ogni momento.

Un tributo alla capacità di arricchire ogni attimo della vita con emozioni e intensità senza pari

Nikon Lenswear non è solo un brand: è un compagno di vita che arricchisce ogni momento, regalando una visione straordinaria che fa battere il cuore.

La vita merita di essere vista, vissuta e ricordata con la chiarezza che Nikon desidera offrire.

“Vision You Can Feel” non è soltanto una campagna, ma un viaggio emozionale che ti invita a vedere il mondo attraverso una lente di pura emozione. Osserva la differenza, vivi la magia. Scopri con Nikon Lenswear la “Visione che puoi vivere”.

Con questa campagna vogliamo trasmettere il messaggio che Nikon Lenswear non offre soltanto la massima qualità, ma consente di vivere e ricordare ogni istante prezioso».

«Abbiamo voluto realizzare qualcosa di fresco e significativo per il nostro pubblico. Nikon è sinonimo di ricordi e le emozioni che li accompagnano sono ciò che li rende indimenticabili - aggiunge Isabelle Abrieux, Nikon Lenswear Brand, Communication and Digital Marketing General Manager - La nostra campagna riflette questo legame emotivo, sottolineando la capacità unica di Nikon di creare connessioni profonde e fiducia con i consumatori».

Nikon Lenswear ha ideato la campagna mettendo al centro le emozioni. “Vision You Can Feel” è ora visibile su vari canali tra cui i social media e digital screen. Tra i vari materiali spiccano il totem, la vetrofania bifacciale e le pezzuole, per un'esperienza completa e coinvolgente per ogni cliente.

Ital-lenti: tecnologia ed eccellenza ottica

Ital-lenti ha recentemente presentato il suo nuovo catalogo, arricchito di importanti novità tecnologiche e ampliamenti di gamma, offrendo così una linea completa di lenti di alta qualità, progettate per soddisfare ogni esigenza visiva con innovazione e precisione. Con prodotti che spaziano dalle lenti oftalmiche alle soluzioni vista sole, Ital-lenti continua a garantire eccellenza, comfort e stile.

La copertina del nuovo catalogo di Ital-lenti mantiene il design elegante e riconoscibile delle precedenti edizioni. Tuttavia è stata aggiornata con l'inserimento del marchio "Prima" sulla spalla della copertina, storico simbolo della qualità e dell'innovazione continua dell'azienda. Questo dettaglio riflette l'impegno di Ital-lenti nel fornire prodotti all'avanguardia e nel mantenere una reputazione di eccellenza nel settore delle lenti oftalmiche.

Le novità a portfolio nel catalogo

• Transitions Gen S

La nuova generazione di lenti Transitions® Gen S™ rappresenta un significativo avanzamento nella tecnologia fotocromatica. Progettate per offrire una risposta più rapida ai cambiamenti di luce, migliorano la qualità e la protezione visive in diverse condizioni di luminosità.

Caratteristiche Principali

• Adattamento Rapido: le Transitions® Gen S™ si scuriscono e si schiariscono più velocemente rispetto alle generazioni precedenti, garantendo una transizione fluida tra ambienti interni ed esterni.

• Protezione UV e Luce Blu: offrono una protezione completa dai raggi UV e filtrano la luce blu potenzialmente nociva, riducendo l'affaticamento visivo.

• Contrasto Migliorato: grazie alla tecnologia avanzata, migliorano il contrasto e la percezione dei colori, offrendo una visione più nitida e dettagliata.

• Gamma di Colori: disponibili in otto tonalità, tra cui il nuovo colore Ruby.

• Fotocromatico Sunset

Il fotocromatico Sunset è una novità che si distingue per la sua capacità di adattarsi a diverse condizioni di luce, offrendo protezione e comfort visivo. È ideale per chi cerca una lente che garantisca buone prestazioni in ogni situazione.

Caratteristiche Principali

• Adattabilità alla Luce: si attivano rapidamente in presenza di luce solare intensa e si schiariscono in condizioni di bassa luminosità.

• Gamma di Colori: disponibili in tre tonalità, grigio, marrone e verde, permettono agli utenti di scegliere il colore che meglio si adatta al loro stile personale e alle loro esigenze visive.

• Protezione UV: offrono una protezione completa dai raggi UV, contribuendo a prevenire i danni oculari a lungo termine.

3. Indice 1.74 Colorabile

Le lenti con indice di rifrazione 1.74 sono una delle soluzioni più avanzate per chi necessita di correzioni visive significative. La novità di Ital-lenti risiede nella possibilità di colorarle, nelle tre tonalità grigio, verde e marrone a tinta unita con un assorbimento del 30, 40 e 70%, offrendo una combinazione di elevate prestazioni ottiche e personalizzazione estetica.

4. 1.74 UVTech

Le lenti 1.74 UVTech rappresentano l'apice della tecnologia ottica, combinando un alto indice di rifrazione con una protezione UV avanzata. Sono progettate per offrire una correzione visiva superiore e una protezione completa contro

i raggi blu ad alta energia potenzialmente dannosi.

Caratteristiche Principali

• Indice di Rifrazione 1.74: permette di creare lenti sottili e leggere, ideali per correzioni visive elevate.

• Protezione UV: bloccano il 100% dei raggi UV, contribuendo a prevenire danni oculari e perioculari.

5. Progressiva First per Primi Presbiti

Sono perfette per chi sta iniziando a sperimentare i sintomi della presbiopia. Offrono una soluzione ottica comoda e facile da adattare, migliorando la qualità della visione e il comfort quotidiano. Ordinabile con un’addizione massima 1.75.

Caratteristiche Principali

• Transizione Morbida: offrono una transizione graduale tra le zone di visione da vicino, intermedia e da lontano.

• Design Ergonomico: progettate per adattarsi facilmente alla visione naturale degli utenti, limitano l'affaticamento visivo e migliorano il comfort.

• Adattamento Rapido: grazie al design avanzato, gli utenti possono abituarsi rapidamente all'uso di lenti progressive, riducendo il periodo di adattamento.

6. Ampliamento Gamma di Stock 1.67 con Cilindri Alti con Trattamento Iron

Ital-lenti ha ampliato la gamma di lenti stock con indice di rifrazione 1.67 trattate Iron con cilindro fino a 4.00 D. Questa novità risponde alle esigenze di chi ha astigmatismi elevati e richiede lenti con eccellenti prestazioni ottiche e di resistenza.

Novità del Catalogo Kids

Il nuovo catalogo Kids di Ital-lenti introduce una serie di novità pensate per i più piccoli, con l'adozione di iconografie descrittive per facilitare la scelta delle lenti e un ampliamento del portfolio Myopica. Inoltre, vengono introdotte lenti colorate pronte a stock, offrendo maggiore varietà e personalizzazione per i bambini.

Iconografie Descrittive

Per facilitare la scelta delle lenti da parte dei genitori e dei bambini stessi, Ital-lenti ha introdotto iconografie descrittive nel catalogo Kids che aiutano a comprenderne facilmente le caratteristiche principali, come la protezione UV,

la resistenza ai graffi e le proprietà fotocromatiche.

Ampliamento del Portfolio Myopica

Il portfolio Myopica è stato ampliato con l'aggiunta di nuove lenti specifiche per la gestione della miopia nei bambini:

• Myopica 1.67: sottili e leggere con un alto indice di rifrazione, ideali per correzioni elevate di miopia.

• Myopica 1.6: una soluzione versatile con un buon equilibrio tra sottigliezza e prestazioni ottiche.

• Transitions in Indice 1.60 e 1.50: fotocromatiche che si adattano ai cambiamenti di luce, disponibili in due indici di rifrazione e nei due colori grigio e marrone.

Lenti Colorate Pronte a Stock

Per un tocco di personalizzazione e divertimento, Ital-lenti introduce lenti colorate pronte a stock nel catalogo Kids con protezione UV 400. Queste lenti permettono ai bambini di scegliere il colore che preferiscono tra grigio, marrone e verde, rendendo l'uso degli occhiali un'esperienza più piacevole e accattivante.

«La nostra missione è sempre stata migliorare la qualità della vita dei clienti finali attraverso l'innovazione e la qualità dei nostri prodotti - spiegano da Ital-lenti - Con questo nuovo catalogo siamo entusiasti di offrire soluzioni ancora più avanzate e personalizzate per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei nostri utenti».

«Abbiamo lavorato intensa mente per inserire a cata logo prodotti che non solo migliorano la visione, ma che offrono anche un comfort ec cezionale e una protezio ne superiore», commen ta Marco Serpelloni Product Manager di Ital-lenti.

Galileo presenta l’edizione 2024 della promozione dedicata alla famiglia

Torna una delle attività Galileo più attese dagli ottici e dai consumatori: la promozione dedicata alla famiglia, che coinvolge le tecnologie di punta del brand, rinnova completamente la propria veste, in linea con la nuova immagine di marca. L’iniziativa sarà attiva fino al 30 novembre con il duplice obiettivo di sottolineare l’importanza della protezione visiva e fornire ai clienti ottici un’occasione per accrescere il traffico in store. Il timing della promozione è pensato per accompagnare i più piccoli durante il rientro a scuola e i più grandi nel back to work. Poiché per iniziare con il piede giusto è indispensabile disporre degli strumenti adatti alle specifiche esigenze.

Meccanica e lenti incluse nella promo

La meccanica, ancora più vantaggiosa, prevede che, a fronte dell’acquisto a condizioni esclusive di un paio di monofocali BLUV® Xpert o Transitions® trattate Neva® per il bambino, il genitore possa beneficiare di un coupon promozionale per una coppia di progressive o progressive young BLUV® Xpert o Transitions®, anch’esse con i trattamenti premium della famiglia Neva®.

La promozione include le nuove lenti presentate nel 2024 in occasione dello storico anniversario di Galileo, che ha celebrato i 160 anni con un completo restyling di immagine e il rinnovo dei prodotti in catalogo, per rafforzare e ampliare il target di riferimento, conquistando anche i più giovani. Sono la progressiva Iconica 1864™ e la monofocale evoluta Miria 1864™, entrambe lanciate ad aprile, oltre a Iconica 1864™ Young,

Un nuovo concept e una nuova creatività che rispecchiano l’identità rinnovata del brand
L’obiettivo è far riscoprire la bellezza di vivere momenti autentici, indossando lenti Galileo con tecnologia Transitions® e BLUV® Xpert

specifica per i giovani presbiti, introdotta sul mercato a giugno. Dettaglio di pregio è la signature “G” del brand che contraddistingue questi prodotti.

Anche la nuova generazione di lenti intelligenti alla luce Transitions® GEN S™ è inclusa nella promozione dedicata alla famiglia.

Il kit di comunicazione

A supporto dell’iniziativa, Galileo ha creato un esclusivo kit di comunicazione per gli ottici, in linea con la nuova immagine di marca: comprende una vetrofania, un cartello da banco, un blocco coupon e un gadget destinato ai clienti più

piccoli, con cui omaggiarli a fronte dell’acquisto. Per amplificare la promozione e ingaggiare gli utenti, verranno inoltre utilizzati i canali social di Galileo Italia 1864, nuovamente in primo piano nella strategia del brand da aprile scorso, in occasione del rilancio.

La cultura del benessere visivo

Da sempre Galileo promuove la cultura della prevenzione e della buona visione fin dall’infanzia, sensibilizzando i genitori sulla necessità di proteggere i delicati occhi dei loro piccoli con soluzioni ad hoc. La promozione dedicata alla famiglia fa leva su questi temi ricordando, da un lato, l’attenzione al benessere visivo di grandi e piccini e, dall’altro, l’importanza di riscoprire momenti autentici e sinceri assieme ai propri cari.

Galileo supporta i centri ottici partner fornendo loro gli strumenti necessari per attrarre i consumatori e ideando una iniziativa che coinvolge le migliori tecnologie del brand e mira a soddisfare i bisogni dei portatori. Al contem-

po, la promozione rafforza l’immagine del professionista della visione quale consulente del benessere visivo che mette in primo piano la protezione.

La luce blu-viola è compresa tra 400 e 455nm, come indicato dalla norma ISO TR 20772:2018.

© May 2024 - EssilorLuxottica Wholesale Italia S.p.A. - Galileo™ is a trademark of EssilorLuxottica Wholesale Italia S.p.A. Transitions e il logo Transitions sono marchi registrati. GEN S è un marchio di Transitions Optical, Inc. utilizzato su licenza da Transitions Optical Limited. ©2024 Transitions Optical Ltd. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate dalla temperatura, dall'esposizione ai raggi UV e dal materiale della lente.

Ipovisione: un ambito privilegiato per la sinergia professionale

L’ipovisione è la condizione percettiva in cui, nonostante la migliore compensazione ottica, una minorazione visiva, centrale, periferica o entrambe, non permette a una persona di svolgere le comuni attività di vita quotidiana, limitando fortemente la sfera privata e sociale. Si tratta ancora una volta di una derivazione greca e poi latina, combinata da hypo (sotto) e visus (vista), che per sua natura si colloca sull’incerto confine tra le attribuzioni dell’ottico optometrista e dell’oftalmologo: al primo sono ascritte le responsabilità di ottimizzare quanto più possibile le compensazioni oftalmiche o corneali, mentre oltre tale soglia è compito dell’oculista identificare e intervenire sull’eventuale patologia.

Nel 1786 l’insegnante parigino di calligrafia, Valentin Hauy, pubblica l’Essai sur l'éducation des aveugles, iniziando ad applicare un suo sistema, istruendo, per mezzo di caratteri in rilievo mobili, Lesueur, un ragazzo di Lione cieco: fu questo il modesto inizio dell’Institut Nationale des Jeunes Aveugles, ancor oggi esistente a Parigi al civico 56 del Boulevard des Invalides. Nel 1819 viene ammesso alla Scuola il giovane Louis Braille, figlio di un sellaio infortunatosi nell’officina paterna, che due anni dopo migliora il metodo Hauy proponendo un sistema a sei punti mobili, a imitazione di un codice militare, ancora oggi riferimento nel mondo per le gravi disabilità visive.

Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione

Negli stessi anni, sulla riviera napoletana di Chiaia, Ferdinando I di Borbone impone di trasformare il complesso dei Gesuiti annesso alla Chiesa di San Giuseppe in Reale Ospizio dei Santissimi Giuseppe e Lucia. A sua volta a Padova, con il contributo delle autorità austriache, nasce nel 1838 l’Asilo caritatevole per la sociale istruzione dei ciechi Luigi Configliachi e a Milano, nel 1840, l’iniziativa di un gruppo di filantropi guidati da Monsignor Luigi Vitali dà origine all’Istituto dei Ciechi, che per primo accoglie l’Alfabeto Braille: in queste strutture si gettano le basi della tiflopedagogia (dal greco typhlos = cieco), inizia a comporsi la soglia tra cecità totale e ipovisione e il lemma semiciechi vira in ipovedenti.

L’ipovisione è uno spazio vaporoso e dalle tinte tenui, indefinito nelle immagini affievolite e diffuse, sfiancato e indebolito nei contorni, evanescente e leggero nei contenuti, fioco e flebile nei messaggi, gracile e tenue nell’avviso d’attenzione o pericolo: un distretto che per sua natura rischia di subire comportamenti indelicati e irriguardosi, se oggetto di bisticci o frizioni di supremazia o precedenza d’intervento. Tuttavia, come il lemma si raccoglie attorno a un etimo greco e latino, così la disabilità visiva è quel privilegiato ambito professionale che necessita di una onesta e leale collaborazione di specialisti diversi raccolti attorno allo stesso obiettivo, per sfumare l’apprensione affinando il percepito da parte di chi ne è soggetto.

lui è Pigrocchio

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15 MARK’ENNOVY

31050 Ponzano Veneto (TV)

Via Milo Burlini, 39 Tel. 800 785 183 ordini@markennovy.com www.markennovy.com

III Copertina MENICON SOLEKO GROUP

03037 Pontecorvo (FR) Via Ravano, snc Tel 0776 770901 Fax 0776 77 0952 www.soleko.it www.menicon.it

56,57 NIKON LENSWEAR 20123 Milano Piazzale Cadorna, 3 Tel. 02 863341 www.nikonlenswear.com/it marketing@bbgritalia.it

35 OPTISWISS

Tel. 02 82944928 Fax 02 82944927 service.it@optiswiss.ch

41 OPTOVISION

20089 Rozzano (MI) Centro Direzionale Milanofiori Strada 7 Palazzo T/1 Tel. 02 33958811 italia@optovision.com www.optovision.com

25 RENT TOO www.renttoo.it

21 RODENSTOCK

20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@rodenstock.com www.rodenstock.com

27 SEIKO OPTICAL 20024 Garbagnate Milanese (MI) Via Zenale, 27 Tel. 02 9907 1550 info@seiko-optical.com www.seiko-optical.com

pagina rigida SHAMIR RX ITALIA 35138 Padova Via Castelmorrone, 72 Tel. 049 723102-3 Fax 049 723087 www.shamir-rx.it commerciale@shamir-rx.it

49,50 SIOO 50121 Firenze Stazione di Santa Maria Novella, binario 1/A Tel. 055 216033 Fax 055 216033 info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it

29 TRANSITIONS OPTICAL www.transitions.com www. mytransitions.it

23 VISION GROUP 20141 Milano Via Ripamonti, 44 Tel. 02 92885300 Fax 02 92885348 info@vision-group.it www.vision-group.it

13 VITA RESEARCH 00040 Ariccia (RM) Via Variante di Cancelliera, 40 Tel. 06 934980 Fax 06 9345037 info@vitaresearch.com www.vitaresearch.com

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