visuReal
MoveAI
e visuReal MasterAI : i nuovi sistemi esclusivi Hoya che elevano la personalizzazione e la soddisfazione del cliente.
visuReal MoveAI , il nuovo video-centratore portatile che garantisce flessibilità e facilità d’uso nel Centro Ottico e visuReal MasterAI , il sistema dotato di un elegante specchio con 6 fotocamere integrate, grazie all’enorme potenziale dell’Intelligenza Artificiale, offrono una misurazione accurata con un processo ancora più semplice, per un comfort visivo immediato e a lungo termine.
Entrambi i nuovi sistemi garantiscono il massimo della personalizzazione e offrono benefici tangibili sia per l’otticooptometrista che per i clienti finali.
Agli specialisti, assicurano precisione e velocità estrema del flusso di lavoro. Per i clienti, l’esperienza di acquisto diventa unica, grazie alla misurazione rapida e confortevole.
Hoyalux
iD MySelf si arricchisce di un’importante novità: nascono le lenti iD Myself Profile.
Da oggi tutte le tecnologie delle lenti progressive top di Hoya sono disponibili anche in versione iD MySelf Profile Grazie ai 5 design predefiniti con personalizzazione basata sulle esigenze visive dello stile di vita digitale, le lenti iD MySelf Profile offrono una facile messa a fuoco a tutte le distanze e una visione confortevole, anche durante l’uso intensivo dei dispositivi.
Modern
Per transizioni fluide tra vicino e lontano, consigliate per nuovi portatori.
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Stable
Il design bilanciato che offre ottima nitidezza visiva a tutte le distanze.
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La migliore lente progressiva Varilux®*.
Progettata con intelligenza artificiale per una visione nitida e fluida anche mentre sei in movimento.
Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Ottobre 2024 numero 8 www.b2eyes.com In copertina Essilor
La migliore lente progressiva Varilux®*.
EDITORE
FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it
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Sommario
editoriale
4 Miopia-presbiopia, 1X2 speciale Forum presbiopia
6 Forum presbiopia: l’ottico e l’ottica, dove stanno andando?
10 Hoya: tecnologia e personalizzazione per soddisfare i presbiti moderni
14 EssilorLuxottica: al Forum 2024 focus su Varilux XR Series
18 Zeiss: tecnologia e informazione al servizio del presbite
22 Filab: al Forum 2024 è… Dinamica
24 VisionOttica: personalizzazione e servizi per la gestione del presbite moderno attualità
30 Vision Adria, anche il suo convegno diventa “grande”
36 moda Quanto sono inclusivi i centri ottici?
40 l’ottico digitale Living apart together, anche con il tuo ottico
42 in store Centro ottico performante? Occorrono leadership e collaborazione
46 lab Lac morbide: standard o custom?
lexicon
66 Lente: dalla Serenissima a Galileo, traccia l’identità della nostra professione
Forum presbiopia: l’ottico e l’ottica, dove stanno andando?
Vision Adria, anche il suo convegno diventa “grande”
Centro ottico performante? Occorrono leadership e collaborazione
36 Quanto sono inclusivi i centri ottici?
Lac morbide: standard o custom?
Miopia-presbiopia, 1X2
di Angelo Magri
Più che il mese della vista, come da tradizione, quest’anno ottobre è sembrato soprattutto il mese della miopia. Niente di male, anzi: contrastare il difetto refrattivo maggiormente diffuso al mondo e destinato a raddoppiare in meno di trent’anni è un modo professionale e lungimirante per parlare di prevenzione anche in senso lato. Tant’è che sono state numerose le iniziative con l’area medica protagonista, il mondo ottico optometrico coinvolto, la classe politica osservatrice interessata e l’industria a fare da motore: incontri istituzionali ed eventi informativi a Roma e a Milano in occasione del 10 ottobre, Giornata mondiale della vista, meeting interdisciplinari in abbinata ad appuntamenti consolidati per il settore, come al Convegno di Monopoli, eventi alla presenza di una decina di senatori, quale quello presso il prestigioso Palazzo Giustiniani, nella Capitale.
A sua volta novembre può essere visto come il mese della presbiopia, se non altro per la sesta edizione del Forum a essa dedicato, diventato ormai un punto di riferimento nel panorama congressuale del comparto: anche qui oculisti, ottici optometristi e aziende dell’oftalmica e della contattologia possono confrontarsi sul presente e, soprattutto, sul futuro di un mercato che sta finalmente offrendo segnali di maggiore dinamismo e consapevolezza a tutta la filiera, consumatore finale compreso.
Così, se il segmento del multifocale, all’interno del quale non vanno considerate solo le progressive, ma anche le lenti a supporto accomodativo e occupazionali, viaggia verso una penetrazione del 30% sul totale del sell out oftalmico, anche le soluzioni per la gestione della progressione miopica stanno costantemente incrementando la propria quota, con già alcuni punti percentuali sul volume complessivo.
Certo, la sproporzione appare ancora evidente, ma le due categorie non vanno viste in competizione, anzi: sono entrambe modalità utili a migliorare l’informazione e quindi la prevenzione presso il pubblico, si rivolgono a target differenti ma che possono favorire, sinergicamente, il traffico in store e, di conseguenza, tendono a dare nuova linfa al business del centro ottico.
Se dovessimo evocare la leggendaria schedina del Totocalcio, nata nel lontano 1946 e per decenni un fenomeno sociale nel nostro paese, ma oggi purtroppo quasi del tutto svanita nell’immaginario collettivo per la concorrenza di altri tipi di scommesse, sul “match” tra miopia e presbiopia si potrebbe giocare una bella tripla 1X2: qualunque delle due dovesse vincere, sarebbe un segnale positivo per il settore e spingerebbe anche l’altra a fare meglio. Un pareggio, poi, auspicabilmente al rialzo, sarebbe come una vittoria per tutti.
Forum presbiopia: l’ottico e l’ottica, dove stanno andando?
a cura della redazione
La sesta edizione dell’evento parte dai risultati del 2023, quando è stato avviato il percorso ideale per il soggetto presbite tra studio medico e centro ottico e viceversa. E vi aggiunge nuovi elementi concreti, cercando di delineare anche quale sarà il futuro della professione alla luce dell’introduzione di nuovi strumenti, primo fra tutti l’intelligenza artificiale, e attraverso il confronto con settori diversi ma per certi aspetti affini, come quello delle farmacie
Per capire la portata dei contenuti e il valore che ha ora nel calendario congressuale di settore il Forum presbiopia, in programma il 17 e 18 novembre alla Stazione Marittima di Napoli, bisogna fare un salto indietro di cinque anni: allora l’editore di questa testata e di EyeSee, specializzata nell’oftalmologia, decise che bisognava fare qualcosa
per incrementare la quota di penetrazione delle lenti progressive e, più in generale, multifocali, sul mercato italiano, agli ultimi posti in Europa in questa particolare classifica, a causa soprattutto dell’ampia diffusione di premontati e dell’inclinazione a proporre il doppio occhiale anche per i primi presbiti e persino per quelli consolidati. Nacque così il Progressive Business Forum, con oltre 600 partecipanti alla prima edizione di Firenze nel 2019. Otto mesi più tardi scoppiò la pandemia, con tutto quello che ne derivò, pure in termini di chiusure e distanziamento: tuttavia l’evento non poteva fermarsi proprio sul nascere, per cui fu deciso di rinnovarlo con cadenza annuale, prima esclusivamente su piattaforma digitale, poi ibrido, per farlo in seguito tornare in presenza. Fino all’edizione di un anno fa, per la prima volta a Napoli: complici la scelta della città, il ritrovato interesse a partecipare agli appuntamenti fisici e, soprattutto, il coinvolgimento come relatori
Una fase della prima edizione dell’evento dedicato alla gestione del soggetto presbite, allora chiamato Progressive Business Forum, nel giugno 2019 a Firenze
“Grazie MiYOSMART! La tua efficacia permette a tanti bambini come me di continuare a guardare lontano!”
Gli studi scientifici più numerosi del settore, la crescente fiducia dei Professionisti della Visione e l’esperienza diretta di oltre 4 milioni di giovani miopi nel mondo confermano il successo di MiYOSMART, la lente che corregge la miopia e può rallentarne la progressione. Per informazioni, scrivi a hoyatiinforma@hoya.it miyosmart.it - Seguici su:
sia di esponenti dell’area ottico optometrica e dell’industria sia di alcune delle principali realtà associative e scientifiche del mondo oculistico, fu un successo di pubblico e di idee.
Un successo che tuttavia, nelle intenzioni degli organizzatori, non va considerato un punto di arrivo: così all’edizione 2023 si riparte da quelle idee, con la volontà di tradurle in strumenti e materiali condivisi sia per gestire il paziente-cliente presbite sia per informarlo meglio e costantemente, negli studi oftalmologici, nei centri ottici e attraverso un osservatorio online e permanente.
Sul palco dell’auditorium della Stazione Marittima, nel cuore del capoluogo campano, quest’anno prosegue quindi lo scambio di proposte tra classe medica, area tecnica e aziende, le quali verranno coinvolte, inoltre, nella valutazione delle opportunità che l’AI, di cui tanto si parla oggi, può offrire all’intera filiera e, di conseguenza, all’utente finale, con un taglio pratico di istruzioni per l’uso. Il tutto cercando di delineare il ruolo dell’ottico optometrista di domani, anche confrontandolo con quello del farmacista, che potrebbe cambiare sensibilmente per via della recente introduzione in Italia della farmacia dei servizi: un’indagine realizzata da Strategy Innovation, società di ricerche nata da un gruppo di esperti formatisi all’Università Ca’ Foscari di Venezia, può infatti offrire spunti essenziali al riguardo.
Ma il Forum è altresì riconoscimento del lavoro portato avanti in molti anni di attività da figure professionali che hanno vissuto l’ottica, l’optometria, l’oculistica o l’impresa prima di tutto come una passione: tornano quindi i premi all’eccellenza e quelli alla carriera. E si aggiunge un nuovo format: il Talent show della presbiopia. Alcuni ottici, selezionati tra quanti avranno inviato un breve video su come affrontare i tre principali ostacoli alla prima dotazione di occhiali progressivi, cioè prezzo, adattamento e presbiofobia, si confronteranno sul palco del Forum su tali argomenti, attraverso una altrettanto breve dimostrazione in diretta con un potenziale cliente, cercando di convincerlo con argomentazioni efficaci riguardo i propri dubbi rispetto alla soluzione proposta. Le tre migliori performance, una per ogni ostacolo, verranno premiate tramite il voto di una giuria di esperti e dal giudizio della platea presente a Napoli.
Il 17 e 18 novembre sono in programma due giornate intense e, auspicabilmente, proficue, di confronto, dialogo, discussione e approfondimento su un tema, quello della presbiopia, e su un segmento di mercato, quello delle lenti multifocali, oftalmiche in primis ma anche a contatto, finalmente in crescita pur con ulteriori margini di sviluppo. E con l’obiettivo di comprendere al meglio il potenziale di tali prodotti, in termini di business e di benessere visivo, sia per la filiera sia per il consumatore.
Hoya: tecnologia e personalizzazione per soddisfare i presbiti moderni
a cura della redazione
L’azienda oftalmica lancia al Forum 2024
le sue novità in fatto di progressive e sistemi di videocentratura, realizzati con il supporto dell’intelligenza artificiale
Per Hoya quello delle soluzioni per la presbiopia rimane un mercato strategico. «Negli ultimi anni abbiamo puntato sull’evoluzione della nostra offerta di progressive personalizzate Hoyalux iD in base alle esigenze visive di ciascun portatore: il
Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia
beneficio principale della customizzazione elevata è il comfort visivo - spiega Maurizio Veroli, amministratore delegato della filiale italiana del gruppo giapponeseQuesto approccio ci ha permesso di aumentare significativamente i volumi di tale segmento e di essere riconosciuti dal grande pubblico come marchio e azienda che offre lenti confortevoli fin dal primo utilizzo e nel tempo: non a caso le nostre campagne pubblicitarie definiscono le progressive Hoya “così confortevoli che non ti accorgi di indossarle”, messaggio che si è rivelato facilmente memorizzabile ed efficace».
Il Forum 2024 è, dunque, l’occasione per consolidare il ruolo di Hoya nelle proposte customizzate per la presbiopia, grazie sia alle soluzioni oftalmiche sia ai sistemi tecnologici di videocentratura. «All’evento di Napoli presentiamo le nuove progressive iD MySelf Profile, contraddistinte dalla semplicità di personalizzazione: sono infatti disponibili in cinque design, che rispondono alle esigenze visive del portatore moderno - precisa Veroli - I profili offrono comfort elevato e una facile messa a fuoco alle distanze di visione più richieste,
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ravvicinata, intermedia e lontana, fino a soddisfare le necessità dei primi presbiti o di quelli già consolidati. Inoltre, in linea con l’ampio spazio che questo Forum dedica al tema dell’intelligenza artificiale, proponiamo i nostri nuovi sistemi di videocentratura visuReal, nella versione Master e in quella portatile visuReal Move, rilasciata di recente: entrambe sfruttano l’AI che, grazie all’evoluto algoritmo, massimizza la precisione, la semplicità e la velocità di rilevazione dei dati di centratura, favorendo l’operatività dell’ottico optometrista, che potrà offrire ai propri clienti un’ottima esperienza d’acquisto e lenti totalmente personalizzate dal comfort immediato».
Hoya si impegna anche a supportare i centri ottici nel garantire un servizio di eccellenza e affermarsi come punto di riferimento nella gestione della presbiopia sul loro territorio. «Per questo motivo, oltre alla partecipazione a convegni ed eventi in ambito ottico optometrico e oftalmologico, promuoviamo momenti di formazione e informazione su misura: le nostre sessioni
La versione portatile del nuovo videocentratore dell’azienda, visuReal Move, che utilizza l’intelligenza artificiale
one-to-one con i partner sono pensate per approfondire le opportunità specifiche di ciascuno, affiancandoli con strategie di comunicazione e strumenti formativi mirati che li aiutino a rispondere in modo efficace alle esigenze dei portatori di progressive - dice ancora il numero uno della società di Garbagnate MilaneseNel 2025 concentreremo particolare attenzione ai neopresbiti, area che consideriamo di grande potenziale: puntiamo a sensibilizzarli sull’importanza di adottare lenti personalizzate già dai primi segnali di presbiopia, con un focus specifico sugli emmetropi, che non hanno ancora l’abitudine di recarsi nei negozi di ottica o di indossare occhiali da vista. Lanceremo perciò iniziative di drive-to-store e campagne mirate, sia online sia offline, e sarà essenziale investire in visibilità attraverso vetrine attraenti e innovative, posizionando gli Hoya Center come i punti di riferimento in tale ambito sul proprio territorio».
Hoya è altresì convinta dell’importanza che tutti i professionisti del benessere visivo, classe medica e mondo ottico optometrico, considerino le progressive come la prima soluzione per la presbiopia. «Intensificheremo, perciò, il dialogo con la classe medica anche su questa problematica visiva, continuando a informare e sensibilizzare sull’efficacia di tale tipologia di lenti: tutti insieme, infatti, possiamo migliorare significativamente la qualità della visione e della vita delle persone».
L’immagine di campagna di iD MySelf Profile, l’ultima progressiva della società oftalmica
REFOCUSING HUMANSON A NEW EYEWEAR PERSPECTIVE. 8-10 FEBBRAIO 2025 | Fiera Milano, Rho
Al Forum presbiopia 2024 di Napoli i riflettori saranno puntati sul consolidamento del gruppo nel segmento delle progressive, con un’attenzione particolare proprio alla Varilux XR Series. «L’obiettivo è portare il dibattito sulla presbiopia a un livello superiore, coinvolgendo non solo gli ottici, ma anche la classe medica e dimostrando sia il valore aggiunto delle nostre tecnologie premium sia come l'uso dell’intelligenza artificiale abbia modificato e innovato la progettazione delle lenti progressive - precisa Giorgio Parisotto, professional & business manager wholesale EssilorLuxottica Italia - I nostri centri ottici partner sono in grado di proporre soluzioni all’avanguardia che rispondano ai bisogni visivi dei consumatori di oggi, soprattutto grazie alle possibilità di personalizzare l’ausilio visivo specificamente sulle esigenze delle nuove generazioni di presbiti».
Sul fronte della formazione sono molteplici le iniziative intraprese da EssilorLuxottica nel campo della presbiopia. «Il gruppo ha da sempre investito fortemente nell’aggiornamento dei professionisti del settore - aggiunge Parisotto - In un’epoca caratterizzata da una rapida digitalizzazione, quello online è diventato un pilastro fondamentale per garantire la crescita professionale anche nel mondo dell’ottica: i nostri
brand sono presenti su Leonardo, la piattaforma di formazione di EssilorLuxottica in cui i clienti possono accrescere la propria expertise con numerose risorse in continuo aggiornamento. Durante il Forum 2024, una sessione specifica presso il nostro spazio espositivo è dedicata alla formazione e alla condivisione di strumenti pratici per supportare gli ottici nella gestione delle necessità dei portatori presbiti, tenendo conto dei vari stili di vita».
Anche il 2025 avrà un piano molto articolato sulle progressive. «Espanderemo ulteriormente la gamma Varilux, Nikon e Galileo introducendo nuove tecnologie che si concentrano sempre più sul rispondere alle esigenze, in continua evoluzione, dei presbiti nuovi e consolidati e sulla personalizzazione dell’esperienza visiva - concludono Barzaghi e Parisotto - Un altro obiettivo sarà ampliare i progetti di ricerca e sviluppo del gruppo, per far fronte alle nuove sfide poste dall'invecchiamento della popolazione e dalla crescente domanda di soluzioni visive avanzate. Puntiamo inoltre a potenziare le collaborazioni sia con l’area ottico optometrica sia con la classe medica, affinché i professionisti della vista e della visione possano lavorare in sinergia per le migliori proposte per la presbiopia».
Da sinistra: le immagini di campagna di Presio Ultimate SP e di Iconica 1864, le nuove lenti progressive rispettivamente di Nikon e di Galileo, e quella di Varilux XR Series di Essilor
DISPONIBILI IN 16 COLORAZIONI
Zeiss: tecnologia e informazione al servizio del presbite
di Nicoletta Tobia
Al Forum di Napoli l’azienda oftalmica non solo mette in luce le innovazioni delle proprie progressive e il proprio approccio al portatore moderno, ma punta sul dialogo e il confronto con classe medica e mondo ottico optometrico per riflettere insieme sullo sviluppo del comparto
Anche quest’anno Zeiss partecipa al Forum presbiopia, che, giunto alla sesta edizione, si è confermato luogo privilegiato di dibattito, incontro e discussione tra quanti investono tempo, competenze e risorse su questo segmento ricco di potenziale: industria, classe medica e area tecnica. «Sicuramente è un evento molto importante per tutto il comparto: un momento di confronto con gli ottici e gli oculisti, non solo per condividere le ultime novità di prodotto, ma anche per spiegare il nostro approccio al portatore, oltre che per potere raccogliere da coloro che hanno un contatto diretto e quotidiano con il pubblico sensazioni e feedback basati sulle esperienzecommenta Carlo Abbate, customer development manager di Zeiss Vision Care Italia - Nelle ta vole rotonde e nei Ted talk speriamo di co gliere spunti interessanti per riflettere sulla futura evoluzione delle progressive e delle esigenze del portatore. Visto l’andamento demografico della popolazione, vogliamo
essere tra le aziende che da un lato trainano il comparto e dall’altro sono in grado di rassicurare gli utilizzatori sulla portabilità di tale soluzione visiva, smontando le credenze popolari che ancora alcuni avvertono. Di sicuro al tecnologia ha fatto passi da gigante in fatto di accettazione della progressiva e la possibilità di personalizzarla punto per punto è un’ulteriore garanzia della validità della proposta individualizzata».
Nell’arco di questi anni, dalla prima edizione del Forum a Firenze del 2019 a oggi, l’offerta di progressive da parte di Zeiss si è sviluppata, puntando proprio su un livello di personalizzazione sempre più elevato,
Da
sinistra, Carlo Abbate, customer development manager di Zeiss Vision Care Italia, e Fabio Briganti, product manager di Zeiss Vision Care Italia
Espositore da Terra Il Nuovo elegante
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Oftalmologicamente testate e confortevoli da indossare, queste lenti sono disponibili in oltre 35 colori, consentendo ai tuoi clienti di esprimere la propria personalità con eleganza.
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basato su un’analisi precisa delle necessità visive dei portatori. «L’intero portafoglio lenti Zeiss SmartLife è stato recentemente aggiornato grazie all’integrazione di nuove tecnologie le quali vanno a rispondere a esigenze e comportamenti visivi che si evolvono con il cambiare dell’età - afferma Fabio Briganti, product manager dell’azienda - Anche le nostre progressive, quindi, sono più evolute che mai da quando abbiamo integrato la HV Core Technology, frutto degli studi effettuati sul centro di rotazione dell’occhio in collaborazione con l’Università di Tubinga per analizzare i movimenti oculari sia orizzontali sia verticali: il parametro che si ottiene prendendo in considerazione non uno ma due centri di rotazione consente di progettare lenti dal design ottimizzato, in grado di garantire non solo campi di visione più ampi e una maggiore adattabilità, ma soprattutto una migliore visione periferica, ideale per un comportamento visivo più dinamico».
In tema di futura evoluzione, uno dei punti nodali dell’edizione 2024 del Forum è l’intelligenza artificiale: l’obiettivo è cercare di capire come questa possa tornare utile a migliorare la vita e la vista del portatore e come spiegare tali opportunità al cliente finale. Parlando proprio di AI, soprattutto in relazione alle progressive, Zeiss dà una sfumatura particolare al concetto, che non prescinde dalla centralità della persona. «Già da alcuni anni applichiamo le tecnologie dell'intelligenza artificiale, dell'informatica e dell'apprendimento automatico al processo di progettazione delle nostre lenti, ma sempre mantenendo al centro il professionista della visione - spiega Briganti – La AI è un termine in voga al giorno d’oggi e ancora spaventa, perché si tende a pensare che, in un futuro non troppo lontano, una macchina sostituirà l'intelligenza degli esseri umani. Anche per questo, preferiamo parlare di IA, ovvero di “Intelligence Augmentation”: il concetto è che quando si hanno a disposizione molti dati, e nel corso dei nostri studi ne abbiamo raccolti più di 12,5 milioni in tre anni, è fondamentale avere strumenti che aiutino il professionista a elaborarli e integrarli con quelli da lui raccolti in fase di anamnesi. Ed è qui che entra in gioco la tecnologia, che ci viene incontro quando si tratta di analizzarli e sfruttarli per dare vita a una lente evoluta, contraddistinta dall’Intelligence Augmented Design. L’obiettivo è assicurare il più alto livello di personalizzazione della lente stessa. La nostra progressiva Individual 3 tiene conto di ben 44 mila parametri, che variano non solo in funzione dell’addizione e del canale di progressione, ma soprattutto considerando le differenze del comportamento visivo in base all’età anagrafica. Intelligence Augmentation significa che la tecnologia supporta e integra le prestazioni umane
Confronto che mostra il ridotto livello di sfocatura alle distanze da intermedio a vicino offerto dalle progressive SmartLife rispetto alla precedente generazione di lenti progressive Zeiss
senza sostituirle: quindi, per noi la persona, che sia il portatore, l’ottico optometrista o il medico oftalmologo, è sempre al centro, solo con una freccia in più al suo arco, la tecnologia».
Dati i progressi della tecnologia stessa, ma anche l’evoluzione del portatore e delle sue necessità, Zeiss pone grande attenzione e significativi investimenti sulla formazione. «Come Zeiss Academy intensificheremo gli incontri in presenza durante i quali esaminiamo in modo innovativo l’approccio al portatore: con una nuova modalità di corso, molto interattivo, analizziamo casi pratici e reali di giovani presbiti e di presbiti consolidati - sottolinea Abbate - Con i partecipanti discutiamo quindi su come affrontare il singolo caso e quali ausili proporre di volta in volta, senza dimenticare che, oltre alle lenti oftalmiche, si possono proporre anche le lac multifocali, come soluzione alternativa o complementare. Nella formazione online facciamo degli approfondimenti specifici sui nostri prodotti, spaziando dalle progressive top di gamma Individual 3 alle lenti occupazionali».
Nel corso della sua storia il Forum ha coinvolto in misura crescente la classe medica in un dialogo e un confronto costruttivi: un aspetto su cui Zeiss intende concentrare sempre più le proprie azioni. «Prevediamo di coinvolgere gli oculisti costantemente attraverso incontri in presenza e online, anche in collaborazione con ottici optometristi locali – conclude Abbate - L’obiettivo è esplorare insieme i vari scenari che possono evidenziare la condizione del paziente presbite e le possibili soluzioni, illustrando i vantaggi e le caratteristiche delle lenti multifocali, sia come opzione correttiva sia come soluzione complementare ai trattamenti chirurgici».
Filab: al Forum 2024 è… Dinamica
a cura della redazione
Alla soluzione office dell’azienda oftalmica, protagonista assoluta all’evento di Napoli, va ad affiancarsi una nuova funzione nel progetto Piattaforma Digitale, con l'introduzione di un sistema di tutor per la scelta della progressiva
Stefano Cazzola, direttore commerciale di Filab, che conferma la propria presenza al Forum presbiopia 2024, traccia il percorso dell’azienda alla ricerca di prodotti sempre più in linea con le esigenze dei portatori.
Come si è evoluta negli ultimi anni la vostra proposta di lenti progressive e soluzioni per la presbiopia?
Filab ha sempre cercato di trovare soluzioni innovative ed efficaci per il portatore. Come nel 2020, con il lancio di Assoluta, per quanto riguarda la filosofia di progressione, grazie a un nuovo disegno dei gradienti. E anche successivamente, nel 2022, con il sistema Matrice Digitale, grazie al quale siamo entrati nella realtà virtuale realizzando Anima, un progetto tecnologicamente all’avanguardia: grazie a un visore riusciamo a conoscere, attraverso un test, la dinamica di sguardo e il comportamento del sistema oculomotore che coinvolge testa, collo e occhi.
Quali gli obiettivi al Forum 2024? Cosa presenta Filab?
Il Forum è la sede adatta per lanciare un nostro nuovo progetto. Nello specifico, parliamo di Dinamica, la nostra lente personalizzata per l'ambiente di lavoro: creare una correzione visiva, realizzata sempre grazie alla realtà virtuale, consente al portatore di trovare una soluzione unica e personalizzata per vicino e medie distanze. Anticipiamo, inoltre, una novità che va ad arricchire il nostro progetto di Piattaforma Digitale. Attiveremo all'interno del nostro visore, strumento fondamentale per la realizzazione di una lente progressiva e da ufficio, un tutor di ultima generazione che permetterà al centro ottico di far capire, con una
simulazione efficace e coinvolgente, l'importanza e i benefici dell'utilizzo di questa correzione visiva. Tale funzione permetterà in modo chiaro e rapido di proporre una lente a valore aggiunto.
Lato formazione, quali le iniziative di Filab nel campo della presbiopia?
L'esperienza raccolta in questi anni, attraverso incontri costanti con gli imprenditori ottici, ci ha insegnato che la formazione vera, quella a 360 gradi, deve considerare innanzitutto l'epoca in cui stiamo vivendo e il cambiamento rapido delle necessità di visione. Quindi fare formazione significa per Filab mettersi a fianco del centro ottico per analizzare insieme le esigenze che il consumatore finale può avere e aiutarlo a soddisfarle. Quindi procederemo sino alla fine del 2024 con una serie di webinar dedicati unicamente alle soluzioni ideali per i casi di presbiopia e di scelta della lente più adatta, confrontandoci direttamente con i professionisti: l’intero percorso terminerà con un attestato di partecipazione e di frequenza.
Quali i progetti per il prossimo anno sempre in questo segmento di mercato?
Sulla scia di quanto espresso, il 2025 sarà nuovamente un anno ricco di eventi con l'oramai consolidato “Filab Incontra”, un appuntamento itinerante di carattere nazionale che toccherà tutte le regioni italiane per incontrare, appunto, i centri ottici partner. La novità sarà coinvolgere maggiormente i professionisti della visione e condividere con loro situazioni giornaliere che si possono presentare durante l’attività lavorativa con casi reali, cercando di comprendere insieme quali possano essere le soluzioni migliori da adottare.
VisionOttica: personalizzazione e servizi per la gestione del presbite moderno
a cura della redazione
L’intelligenza artificiale può dare un contributo importante al raggiungimento di questi due obiettivi e a migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente finale: è uno dei temi del Forum presbiopia 2024, che vede tra i protagonisti l’insegna nazionale di Vision Group
Negli ultimi anni le esigenze dei presbiti sono cambiate radicalmente, soprattutto a seguito dell'evoluzione dello stile di vita nel periodo post-pandemia. Non è più sufficiente proporre ai
Valentina Rocco,
commercial and marketing director di Vision Group
clienti semplicemente delle progressive standard per la correzione della visione: oggi questa tipologia di portatori richiede soluzioni personalizzate che rispondano alle sue esigenze quotidiane, influenzate dall’uso intensivo di dispositivi digitali, e che offrano un'esperienza sempre più focalizzata sui loro bisogni specifici. «VisionOttica ha prontamente risposto a queste nuove aspettative con un approccio customer-tailored e tecnologicamente avanzato: nei centri dell’insegna vengono perciò utilizzati strumenti all’avanguardia per rilevare i parametri visivi individuali, consentendo di adattare le lenti non solo in base alla prescrizione, ma anche in funzione della conformazione oculare, della montatura scelta e, soprattutto, dello stile di vita del cliente - spiega Valentina Rocco, commercial and marketing director di Vision Group, network leader nella distribuzione ottica associata in Italia e proprietario dell’insegna che conta circa 400 punti vendita sull’intero territorio nazionale, quasi equamente ripartiti tra diretti e affiliati - Questo livello di precisione consente di fornire soluzioni su misura che garantiscono una visione ottimale e un comfort prolungato. A completare l’offerta, VisionOttica propone anche la possibilità di acquistare una seconda dotazione di occhiali, pensata
Le lenti Essilor® Stellest® rallentano la progressione miopica in media del 67%(1)
Le Lenti Stellest® sono la soluzione visiva di Essilor® progettata per contrastare la miopia nei bambini. Rallentano in media del 67%(1) la progressione della miopia rispetto alle lenti monofocali, se indossate 12 ore al giorno 1) Rispetto alle lenti monofocali, se indossate dai bambini almeno 12 ore al giorno, tutti giorni. Bao, J., Huang, Y.,
E.W., Spiegel, D.P. Drobe, B., Chen, H., 2022. Spectacle Lenses With Aspherical Lenslets for Myopia Control vs Single-Vision Spectacle Lenses: A Randomized
Trial. JAMA Ophthalmol. 140(5), 472-478. https:/doi.org/10.1001/jamaophthalmol.2022.0401. Essilor® e Stellest® sono marchi registrati di Essilor International.
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per la protezione dai raggi solari o per un l’uso in ufficio, assicurando così una copertura completa in ogni situazione d’uso».
Un ulteriore servizio esclusivo offerto è il test dello stress visivo, pensato non solo per i neopresbiti, ma per chiunque utilizzi dispositivi digitali o lavori in ambienti che affaticano la vista. «Permette infatti di individuare segni di affaticamento visivo che potrebbero influire sul comfort quotidiano, consentendo agli ottici VisionOttica di proporre soluzioni ottiche personalizzate, migliorando sia la qualità della visione sia il benessere complessivo – dice ancora Rocco - L'esperienza del consumatore non si conclude con l'acquisto delle lenti, ma si estende al post vendita: grazie a un sistema di Crm molto sofisticato vengono offerti agli ottici affiliati strumenti e dati per conoscere i clienti, capire come percepiscono prodotti e servizi e rimanere in contatto con loro nel tempo. Subito dopo l’acquisto, infatti, ricevono una survey per valutare il livello di soddisfazione, seguita da messaggi periodici che li invitano a usufruire di nuove opportunità o a effettuare ulteriori acquisti. L'analisi dei dati di vendita, insieme a
quella delle esperienze di acquisto e delle recensioni online, consente quindi di sviluppare proposte sempre più mirate, adattate alle specificità delle diverse location e dei vari punti vendita».
Il network ricorda, inoltre, che utilizza avanzate strategie di marketing e co-marketing, collaborando con i principali produttori oftalmici per promuovere le ultime tecnologie nel campo delle progressive. «Tutto questi strumenti costituiscono un notevole valore aggiunto nella gestione del soggetto presbite, migliorando il livello di servizio offerto: stiamo inoltre rafforzando il customer care, sfruttando le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale - conclude Rocco - VisionOttica continua dunque a distinguersi per la capacità di innovare e mettere il cliente al centro: grazie all’adozione di tecnologie all’avanguardia e a una personalizzazione attenta delle soluzioni, i nostri centri sono in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze dei presbiti e di chiunque desideri migliorare la qualità della propria visione, con un impatto positivo sulla vita quotidiana e sul benessere visivo».
aperto all’interno di uno spazio che fa capo a Esselunga, nella zona nord ovest del
Il nuovo catalogo lenti KIDS 2024 di Ital-lenti si amplia di nuovi prodotti dedicati ai portatori più piccoli, con un particolare focus sulle lenti MYOPICA per la gestione dell’evoluzione miopica ampliate nella gamma di materiali disponibili e range di correzione www.itallenti.com
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Vision Adria, anche il suo convegno diventa “grande”
di Angelo Magri
La vista in età adulta è stato il tema della quinta edizione dell’evento biennale promosso dalla cooperativa di centri ottici del nord est, in collaborazione con la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto: un centinaio i professionisti che hanno seguito gli interventi di esperti del mondo oculistico, dell’area ottico optometrica e dell’industria
Il convegno, svoltosi il 23 settembre all’auditorium del Padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, presso la sede della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, ha voluto analizzare una tematica ancora sottostimata dal mondo dell'ottica, ma di concreta attualità e fonte di possibili soddisfazioni per i professionisti della visione. «Il segmento della cosiddetta grey economy, quella che riguarda gli over 65,
presenta interessanti opportunità per il nostro settore, alla luce di una serie di ragioni - dice Nicola Di Lernia, curatore e conduttore di “A Nord Est dell’ottica”, il progetto congressuale avviato nel 2016 da Vision Adria, che proprio in occasione del convegno ha annunciato il suo ingresso in Optocoop Italia-Oxo - Oltre ai ben noti argomenti demografici e alla vitalità presente e futura di tale fetta di popolazione, secondo i dati di Confindustria questo è il target più resiliente alle crisi economiche e con la maggiore capacità di reddito e minore debito rispetto alle altre età: il valore complessivo della spesa annua realizzata da tale fascia è, infatti, di circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie italiane. Si stima inoltre che nel 2030 la quota varrà circa il 25% del totale e nel 2050 il 30%».
Al convegno di Mestre oculisti, docenti del mondo ottico optometrico, imprenditori dell’eyewear e manager dell’oftalmica e della contattologia si sono confrontati su questi aspetti, analizzando anche il contributo che può offrire l’intelligenza artificiale. «Il messaggio di fondo uscito dalla giornata di lavoro è che le esigenze visive degli over 65 sono molteplici e spesso diverse l’una dall’altra, in base al singolo portatore e alle sue abitudini di vita: un solo occhiale o una sola soluzione
visiva non può rispondere a tutte, per cui bisogna intraprendere la strada del multi equipaggiamento, ancora più necessario in questo segmento di mercato», afferma ancora Di Lernia.
Sono stati numerosi gli spunti di riflessione emersi dall’evento: gli interventi di quattro docenti di chiara fama del mondo ottico optometrico, come Laura Boccardo, Antonio Calossi, Fabio Casalboni e Giancarlo Montani, hanno toccato tematiche differenti ma spesso collegate tra loro, come ad esempio la questione dell’adattamento del presbite alle progressive o gli effetti della cosiddetta sindrome da visione nel sempre maggiore utilizzo di device digitali da parte della popolazione in età avanzata. Significativo anche il video registrato da Paolo Nucci, docente ordinario di Oftalmologia all’Università degli Studi di Milano, sulle opportunità che l’intelligenza artificiale offre oggi in ambito medico.
«Il futuro ci ha già superato: questa citazione dello stesso Nucci ha particolarmente colpito la plateasottolinea Di Lernia - Si può parlare di futuro anche in merito alla ricerca sulla soddisfazione dei clienti presbiti da parte del gruppo giovani di Vision Adria, che ha monitorato duecento persone in poco meno di tre mesi su sette centri ottici diversi: un bell'esempio di lavoro di squadra e di analisi collettiva dei dati. Ora anche “A Nord Est dell’ottica” è diventato grande e deve guardare al domani: non mancheranno i temi per le prossime edizioni, ma andranno calibrati ogni volta alla luce delle rinnovate esigenze di un mercato in costante e rapida evoluzione, con uno sforzo ancora
maggiore da parte degli organizzatori e anche di chi vorrà seguirlo, non soltanto da quest’area del territorio nazionale, per trarne spunti di analisi, confronto e riflessione».
Foto di gruppo dei relatori all’evento del 23 settembre scorso, che ha visto la partecipazione di un centinaio di ottici optometristi, non soltanto del nord est
Borbonese: l’autunno inverno è di spessore e ricco di dettagli
La donna Borbonese è pronta per la nuova stagione e la collezione autunno inverno 24-25 si presenta elegante e dinamica come lei. Le montature sono caratterizzate da spessori importanti, ma ben calibrati e alleggeriti da speciali lavorazioni come diamantature, fresature, sculture, e impreziosite dalla massima cura per i dettagli. Il tutto in equilibrio con le aste, ricche di particolari ed effetti tridimensionali, resi ancora più evidenti dalle trasparenze dei materiali, che accentuano il movimento dell'acetato e la matericità della linea. Immancabili i richiami alla pelle con stampa OP brown, iconica del brand e filo conduttore di tutte le collezioni.
Grande novità presente in due modelli: un decoro in cristallo Swarovski intercambiabile. Verrà fornito, con un packaging dedicato, un cofanetto con altre tre opzioni colore della pietra, nero, rubino e acquamarina, per personalizzare la montatura in base al proprio outfit. Con un semplice gesto si sostituisce il castone magnetico ed ecco il nuovo look: l'occhiale diventa ancora di più un vero e proprio accessorio moda, da abbinare al mood della giornata.
Senza dimenticare i clip-on del modello Cervinia, opzione sempre più amata e richiesta dal pubblico femminile, che qui si sdoppia in due: un clip-on in acetato e uno in titanio con lenti polarizzate.
Le montature in metallo sono moderne, dalle forme nette e geometriche, e ricche di dettagli: una di esse è inoltre impreziosita da una pietra a taglio navetta di Swarovski, in posizione asimmetrica, estremamente chic.
Gli occhiali da sole si fanno notare, per dimensione e carattere, con aste che rimandano ai dettagli metallici delle borse o, come nel caso del modello protagonista della campagna pubblicitaria, agli intrecci di nastri con logo provenienti dall'archivio storico Borbonese.
La palette cromatica e gli accostamenti di colore sono sempre sofisticati, con l'ormai immancabile e amatissimo ottanio, il raffinato bordeaux, i delicati toni di rosa cipria, rosso e viola. Oltre ovviamente ai classici nero, avana e champagne.
Quanto sono inclusivi i centri ottici?
di Angelica Pagnelli
Ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica
Credere in questo valore, sempre più diffuso tra le aziende della filiera, anche sulla scia del mondo della moda, significa soprattutto lasciare spazio ai clienti, condividere con loro la propria immagine e spostare la visione dal prodotto all’individualità
Una società inclusiva è una società perfetta, in quanto garantisce pari opportunità a tutti i cittadini, indipendentemente da orientamenti, capacità e attitudini, migliorando la qualità della vita individuale e collettiva. Mira infatti a creare ambienti in cui tutti si sentono accolti e rispettati per le loro caratteristiche uniche. Da tempo nelle aziende si parla di “diversity management” e di recente alcune multinazionali, anche nella moda, hanno cominciato a introdurre figure manageriali ad hoc con il compito di favorire l'integrazione di ogni collaboratore, a prescindere dalla sua identità.
Quanto il fenomeno abbia contagiato positivamente il mondo dell’ottica, diventando una priorità e non
solo un trend, possiamo scoprirlo con un’analisi attenta e obiettiva che abbracci diverse sfere del settore. La pubblicità, ad esempio, sembra essere decisamente più inclusiva: le realtà oftalmiche promuovono la cultura del benessere visivo di adulti e bambini, di professionisti digitali e analogici, di uomini e donne. Sono le immagini a parlare, sempre molto variegate nella raffigurazione di diverse generazioni e differenti tipologie di persone che interpretano. È così anche per le aziende di montature, che non parlano solo al maschile o al femminile, ma si rivolgono a tutti. Le collezioni eyewear sono pensate e clusterizzate per kids, teen e adulti. Sempre di più il design contempla l’Asian fitting, ma un po' meno, ahimè, i volti ampi, tipici ad esempio dell’Europa dell’est. Possiamo considerare non inclusivo un brand che non pensa a tutte le diversità etniche?
La risposta è sì, nella misura in cui non riesce a rispondere alle esigenze di quel mercato perché le caratteristiche estetiche di gran parte di quella popolazione non possono essere soddisfatte dal design e dal fitting del marchio. Un altro elemento di non inclusività è la richiesta da parte di alcune realtà, soprattutto nell’eyewear di lusso, di un’esposizione visual differenziata in negozio per modelli uomo e donna.
Due modelli no gender: dall'alto, Loewe e Bulgari
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Giù il cappello invece per i brand che scelgono ambassador lontani dai canoni della bellezza standard per scattare immagini di campagna in cui l’occhiale veste volti di persone comuni e talvolta visibilmente imperfette. Applausi anche per i marchi che disegnano collezioni no gender, senza categorizzarle in base al sesso. Perché quest’ultimo non è più determinante. Basti pensare che ormai anche in alcuni dei più importanti aeroporti del mondo sono presenti toilette gender neutral.
Se ampliamo lo sguardo e guardiamo invece alle posizioni manageriali in ottica o ai vertici di gruppi d’acquisto e associazioni di categoria e non, la componente femminile è ormai integrata nei board: senza alcun dubbio, è un ottimo segnale d’inclusività.
E il centro ottico quanto è inclusivo ai giorni nostri? Qui è visibile la difficoltà di esserlo nel coinvolgimento dei propri clienti o potenziali. Essere inclusivi vuol dire infatti ascoltare le persone, prestare loro attenzione, far condividere la loro esperienza. Non c’è inclusività senza consapevolezza e per questo i centri ottici dovrebbero imparare dai brand e organizzare in store momenti dedicati al tema. Nel mondo della moda questo è ormai realtà. Basta osservare nelle grandi città negozi di celebri marchi fashion per scoprire piccole platee di clienti che condividono l’esperienza del brand stesso con designer, marketing manager e professionisti, skillati per mantenere il ritmo della discussione.
Pochi centri ottici organizzano talk in store, eventi a tema e percorsi esperienziali con l’obiettivo di far conoscere la propria realtà, vendendo immagine e non prodotti. Condividere valori, non solo nella parte dedicata sul sito o nei post social, è un’arte poco praticata in ottica. Credere nell’inclusività, infatti, vuol dire proprio lasciare spazio ai clienti. È la vendita più silente ed efficace che il retail moderno contempli tra le tecniche più innovative. Non c’è niente di più inclusivo di questo.
Non sono sufficienti per raggiungere tale obiettivo soltanto questionari telefonici e QR code in negozio attraverso i quali chiedere di rispondere a poche semplici domande per aiutare a migliorare i servizi, ma sono necessari inviti speciali per condividere e promuovere la conoscenza di argomenti che possono regalare un beneficio, elevando in modo rilevante il desiderio di adesione a prodotti e servizi.
Infine, l’imprenditore dell’ottica inclusivo recluta le risorse facendo leva sulle diversità, coinvolge il team facendo sentire tutti inseriti nell’organizzazione, in base a un’attenta individuazione delle attitudini, e rispetta le esigenze dei suoi dipendenti. L’inclusività, anche in ottica, ha dunque il forte potere di spostare la visione dal prodotto all’individualità, rendendo più fluido il naturale processo di acquisto.
Living apart together, anche con il tuo ottico
di Nico Caradonna
Connessione e indipendenza, bisogno di relazione ed esigenze specifiche rappresentano questo concetto, che individua un modo nuovo di vivere i rapporti di coppia: un approccio che anche i professionisti della visione possono adottare per trasformare l’esperienza del cliente finale e soddisfarne le necessità
Il concetto di Living apart together rappresenta una tendenza sociale emergente in cui le coppie scelgono di mantenere relazioni strette e impegnate, pur vivendo in abitazioni separate, spesso a pochi passi l'una dall’altra. Questo stile di vita riflette un desiderio di equilibrio, indipendenza e connessione, elementi che riguardano il privato ma che sono imprescindibili in ogni tipo di attività e che ogni settore del retail dovrebbe tenere in considerazione. Con il mutare delle mode e degli strumenti di comunicazione, anche le interazioni umane si evolvono, e l’ottica non fa eccezione.
Negli ultimi anni i clienti hanno iniziato a esprimere necessità sempre più personalizzate, cercando esperienze in negozio che si adattino al loro stile di vita contemporaneo. Gli ottici devono quindi comprendere e studiare queste dinamiche, poiché una mancanza di attenzione alle esigenze del mercato può comportare svantaggi competitivi rispetto a concorrenti più sensibili ai cambiamenti sociali.
Come nelle relazioni Living apart together, anche i clienti si aspettano un approccio su misura: un centro ottico dovrebbe pertanto offrire prodotti e prestazioni personalizzate che spaziano da montature di design
unico a lenti specificamente calibrate per le diverse necessità visive.
Inoltre, i professionisti della visione possono avvaler si di canali digitali per mantenere un contatto costante e individuale con i clienti: il ricorso a consulenze vir tuali, software per provare occhiali online e servizi di promemoria automatici pianificati con sistemi di Crm rappresentano un modo efficace per rispondere alle esigenze attuali del mercato.
Per adattarsi a questi cambiamenti, un ottico mo derno dovrebbe creare esperienze customizzate all’al tezza delle aspettative degli utenti in un senso più al largato: in altre parole, non ci si dovrebbe limitare al semplice prodotto che, viste le dinamiche del settore, è sempre più facilmente reperibile.
Adottando un approccio che abbraccia i principi del Living apart together, gli ottici possono trasfor mare l’esperienza del consumatore, rispondendo ai bisogni di indipendenza e personalizzazione senza compromettere qualità, connessione e business. La combinazione vincente di tutte queste sfaccettature non solo migliora il servizio offerto, ma contribuisce a consolidare relazioni durature e soddisfacenti con la clientela.
Centro ottico performante? Occorrono leadership e collaborazione
di Marco Brugnola
Formatore ed esperto in comunicazione
Adattabilità e supporto continuo: sono i concetti chiave di due metodologie di lavoro ampiamente utilizzate nello sviluppo software, i cui principi sono applicabili anche nel nostro settore per incrementare il business
Ogni ottico optometrista sa che il proprio contributo è indispensabile al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Tuttavia tende spesso a dimenticare che anche l’apporto di ciascuno dei colleghi del punto vendita è altrettanto indispensabile. In altre parole, nessuno vince da solo, ma in team: dallo store manager all’ottico optometrista, dall’assistente alle vendite per arrivare al tecnico di laboratorio e all’amministrativo, ciascuno deve concorrere consapevolmente al raggiungimento dei risultati. Gli strumenti per promuovere un atteggiamento di tipo collaborativo esistono e sono mutuati dall’esperienza di altri contesti lavorativi, ma possono essere recepiti anche nel mondo dell’ottica. La responsabilità è in mano quasi esclusivamente a chi ricopre ruoli di leadership.
Da qualche anno nel campo dello sviluppo software, ambiente in costante evoluzione che richiede adattabilità e supporto continuo, sono nate due metodologie di lavoro, Agile e Scrum1, finalizzate a migliorare la gestione dei progetti e applicabili anche nel nostro settore.
Almeno un paio di concetti chiave di Agile sono immediatamente declinabili in un centro ottico. Agile promuove gli individui e le loro interazioni poiché il successo di un’attività dipende soprattutto dalle persone e dalla loro collaborazione anziché dagli strumenti utilizzati. Tale metodo punta sulla flessibilità e sulla capacità di adattarsi in tempo reale ai cambiamenti delle priorità o dei requisiti, piuttosto che aderire a un piano fisso e invariabile.
Se Agile ci indica i principi guida, Scrum ci dice come attuarli concretamente. Tra gli strumenti fondamentali applicabili in qualsiasi negozio ci sono i cicli di lavoro brevi che Scrum definisce “sprint”. Per aumentare la produttività è consigliabile definire intervalli di tempo concentrati e intensi, sprint appunto, da una o due settimane ciascuno, per puntare a ottenere piccoli incrementi o miglioramenti anziché attendere improbabili risultati complessivi al termine di un lungo periodo. Un breve ciclo di lavoro è sufficiente per la realizzazione di una serie di obiettivi concreti e consente margini per apportare correttivi d’azione in tempo reale. Rappresentano esempi di sprint idonei per un centro ottico
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quelli relativi alle vendite, a come affrontare i periodi di bassa affluenza, come massimizzare il business in periodi di alta affluenza oppure come aumentarlo con l’upselling o il cross-selling di articoli di fascia alta. Sprint utilissimi sono quelli relativi all’esperienza del cliente in negozio: ad esempio, come accogliere consumatori di profili diversi (clientela fidelizzata, turisti, Vip) e come personalizzare il servizio, dai piccoli dettagli fino alle iniziative esclusive.
Alla base dei cicli brevi c’è la necessità di incontrarsi all’inizio per definire una pianificazione con cui stabilire ruoli e obiettivi sulle base delle priorità. Per tenere alta l’intensità dell’impegno durante le due ipotetiche settimane di lavoro al progetto, Scrum suggerisce di utilizzare lo strumento dello stand up meeting, un incontro di massimo dieci minuti in cui quotidianamente ogni membro del team potrebbe rispondere a domande molto semplici come “cosa hai fatto ieri?”, “cosa farai oggi?”, “che tipo di ostacoli hai incontrato?”. Questo rapido appuntamento, che di solito si svolge in piedi e informalmente all’inizio della giornata lavorativa, addirittura prima di aprire il negozio, facilita la comunicazione, la condivisione degli obiettivi e l'allineamento delle attività tra i membri, rendendo ciascuno concretamente responsabile delle proprie azioni ai fini del risultato. Inoltre evita disorganizzazione e sovrapposizioni, prevenendo anche problematiche o blocchi prima che diventino ostacoli reali per l’operatività del team. Gli stand up meeting rafforzano la cultura del dialogo aperto e della collaborazione all'interno della squadra poiché ognuno, seppur in tempi stretti e in maniera operativa, quindi senza perdite di tempo, ha l’opportunità di esprimersi, contribuendo con idee e proposte all’attività quotidiana. Ciò alimenta il senso di appartenenza e cooperazione. Il briefing giornaliero, inoltre, è anche un'opportunità per apportare i necessari cambiamenti o variazioni nel progetto. Al termine dello sprint, il team si riunisce con il leader per presentare il lavoro completato e discute cosa ha funzionato e cosa può essere migliorato.
Ogni professionista e ogni centro ottico dovrebbero essere in grado di implementare queste semplici soluzioni di collaborazione e leadership condivisa che mirano a migliorare la capacità della squadra di rispondere ai cambiamenti e di fornire valore al cliente in modo rapido ed efficace.
1. Schwaber, K., & Sutherland, J. (2017). The Scrum Guide: The Definitive Guide to Scrum: The Rules of the Game.
Standard o custom: quali lac morbide scegliere?
di Mirko Chinellato e Paolo Facchin
La decisione sulla tipologia di lente a contatto disposable più adatta a un portatore è la conseguenza di opportune valutazioni da parte dell’applicatore, mirate a ottenere un buon comfort, una visione ottimale e la riduzione del rischio di complicanze nel breve e nel lungo termine
Le lenti a contatto morbide possono essere suddivise in due grandi famiglie: standard, cioè costruite per lo più per stampaggio, in grado di soddisfare condizioni di massa con limitati parametri, adatte a sostituzioni frequenti, anche monouso; custom, realizzate attraverso tornitura e potenzialmente capaci di rispondere a qualsiasi richiesta di parametro. Dati i costi maggiori derivanti dalla lavorazione, queste ultime non sono indicate per un utilizzo monouso e vengono generalmente destinate a sostituzioni poco frequenti, con ricambio almeno mensile.
Da un punto di vista ideale e al netto di eventuali errori di costruzione, la scelta di una lente a contatto custom potrebbe sembrare sempre la soluzione migliore, in quanto ottimizzata sulla base dei parametri geometrici oculari individuali per un appoggio ottimale e della specifica refrazione di ogni occhio. Vedremo che ci sono tuttavia altre variabili importanti per venire incontro alle diverse esigenze di ogni portatore e per assicurare un uso efficace e sicuro delle lac.
Una lente a contatto custom, oltre alle disponibilità refrattive quasi illimitate, permette di personalizzare la curvatura centrale e periferica, il diametro, la zona ottica e il materiale per rispondere alla quasi totalità delle condizioni oculari. Per tali ragioni può essere indicata, ad esempio, in caso di:
• valori refrattivi elevati;
• parametri corneali fuori norma;
• cornee irregolari;
• necessità di utilizzo di prismi;
• personalizzazione della multifocalità in caso di presbiopia;
• necessità di ridurre problemi estetici o funzionali (ad esempio, coloboma, aniridia, policoria, ecc);
• necessità di filtri particolari (ad esempio, problematiche retiniche o occlusioni).
Una lac standard presenta, invece, parametri geometrici e ottici limitati pensati per soddisfare le necessità di visione della maggior parte della popolazione e, grazie al particolare sistema industriale, consente di ottenere pro-
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• comodità e versatilità;
• costi ridotti anche in fase di prova;
• sterilità quotidiana all’inserimento in caso di monouso;
• grossi investimenti industriali nella ricerca di nuovi materiali, processi produttivi e di controllo.
Scegliere la tipologia di lente più adatta per un portatore è successiva a molteplici valutazioni preliminari atte a individuare, tra le altre cose, le esigenze visive e di utilizzo tipiche della persona. Risulta perciò necessario effettuare un percorso decisionale che rispetti il seguente ordine di priorità:
• safety (non far danno): cercando di adottare scelte che riducano il rischio di complicanze anche gravi;
• visione: garantendo una qualità visiva soddisfacente per le esigenze della persona, condizione che potrebbe non corrispondere alla massima acuità visiva raggiungibile con gli occhiali;
• costo: variabile importante che va discussa con il portatore e che può condizionare con consapevolezza l’equilibrio di scelta.
Uno studio inglese, pubblicato da Carnt et al. sulla rivista Ophthalmology nel 2023, ha indicato che l’adozione di lenti a contatto riutilizzabili aumenta di 3,8 volte il rischio di contrarre una cheratite da Acanthamoeba rispetto all’uso di quelle monouso e che, nei limiti del disegno di studio, se tutti i portatori passassero alla modalità giornaliera, si dimezzerebbero i casi di Acanthamoeba.1 È stato inoltre dimostrato che gli utenti di lenti monouso hanno tendenzialmente un maggiore rispetto nella frequenza di sostituzione consigliata rispetto a quelli di lac riutilizzabili, in quanto probabilmente è più semplice istruire il soggetto a gettare la lente dopo ogni uso che
dargli indicazioni di cambiarle dopo un determinato numero di giorni, aspetto che può indurre dimenticanze o aggiustamenti “fai da te”.2 L’assenza di procedure di manutenzione e disinfezione nei portatori di lac daily consente di non avere a che fare con i contenitori portalenti, i quali risultano essere la principale causa di contaminazione da microrganismi patogeni.3 Benché attualmente siano disponibili prodotti molto efficaci per la disinfezione, questi non possono garantire, dopo il primo utilizzo, una sterilità quotidiana della lente, intesa come completa assenza di microrganismi: condizione invece assicurata da ogni singola monouso all’apertura del blister.
La scelta della lac più adeguata per un portatore richiede, quindi, una valutazione che va oltre i parametri geometrici e ottici, ma deve concentrarsi anche sulla gestione del rischio: è stato infatti dimostrato come il loro uso rappresenti una delle principali cause di complicanze oculari infettive anche gravi.4
Queste considerazioni dovrebbero indurre il professionista della visione a un’analisi del rischio più completa, valutando in primis la possibilità di testare l’efficacia delle monouso anche in quelle condizioni geometriche o refrattive che potrebbero invece indicare l’applicazione di una lac custom: ciò permetterebbe all’utente una maggiore comodità, un costo ridotto in caso di uso oc casionale e, soprattutto, un abbassamento statistico del rischio infettivo. In caso di non efficacia delle giornaliere, una valida alternativa è considerare la scelta di una lente custom, cercando la maggiore frequenza di sostituzione in relazione ai costi e suggerendo un sistema di manu tenzione adeguato.
Risulta altresì doveroso sottolineare che anche l’ado zione di monouso va sempre accompagnata da un’ade guata educazione del portatore alle norme igieniche e di utilizzo, prevedendo controlli periodici completi e pro fessionali da parte del medico oculista e dell’applicatore, al fine di accertarsi della corretta gestione e di individua re precocemente complicanze o relativi fattori di rischio.
Riferimenti bibliografici
1. Carnt et al. Acanthamoeba Keratitis Risk Factors for Daily Wear Con tact Lens Users: A Case–Control Study. Ophthalmology 2023
2. Rueff E et al. A study of contact lens compliance in a non-clinical setting. Contact Lens Anterior Eye 2019
3. Campolo et al. Microbial Adherence to Contact Lenses and Pseudo monas aeruginosa as a Model Organism for Microbial Keratitis. Pa thogens 2022
4. Loretta B et al. Microbial Contamination of Contact Lenses, Lens Care Solutions, and Their Accessories: A Literature Review. Eye Contact Lens 2010
L’articolo è una sintesi della relazione degli autori al Congresso nazionale Sopti dell’aprile 2024
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Essere un ottico indipendente oggi significa affrontare numerose sfide, dalle esigenze dei clienti in continua evoluzione alle dinamiche del mercato sempre più competitive. In questo contesto far parte di un'associazione come CECOP non è solo una scelta strategica, ma una vera e propria opportunità di crescita. CECOP supporta i centri ottici con soluzioni esclusive, pensate per migliorare la redditività e garantire un focus costante sul benessere visivo.
Uno degli aspetti più rilevanti per i nostri associati è la possibilità di accedere a programmi di valore unici. Grazie alle partnership consolidate con aziende leader nel settore delle lenti oftalmiche, come Hoya e Zeiss, CECOP offre ai suoi membri vantaggi che vanno oltre la semplice fornitura di prodotti. Programmi come Mondo Hoya e Zeiss Premier Alliance trasformano i
consumi dei nostri associati in veri e propri ca shback, fornendo loro un supporto economico tangibile che può essere reinvestito nel miglio ramento dei propri punti vendita. Questi accordi esclusivi non solo ottimizzano i costi, ma per mettono agli ottici di offrire ai clienti soluzioni visive all’avanguardia, garantendo al contempo una maggiore competitività sul mercato.
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la vendita delle lenti a valore proposte dall’industria oftalmica
Negli ultimi cinque anni Clipsystem ha supportato i centri ottici nel migliorare le vendite di lenti, offrendo un sistema innovativo che permette ai clienti di provare monofocali, da ufficio, progressive e altre soluzioni oftalmiche in soli cinque minuti. Con il lancio della versione 2.0 al Forum presbiopia 2024, Clipsystem non solo conferma la propria efficacia, ma evolve ulteriormente per rispondere alle sfide del mercato.
La nuova versione permette ai negozi di ottica di uscire dalla competizione sul prezzo, proponendo prodotti di valore che rispondono alle esigenze visive dei consumatori in modo più efficace. Spesso, infatti, questi ultimi non comprendono immediatamente le differenze tra le varie tipologie di lenti, rendendo la vendita più difficile e prolungata: Clipsystem era nato proprio per risolvere queste difficoltà, consentendo all’utente finale di vivere un'esperienza reale e tangibile con le lenti stesse, adattata alle sue necessità quotidiane.
Gli ottici optometristi sanno che la proposta di prodotti oftalmici top richiede un approccio che unisca competenze tecniche e capacità di comunicazione per trasmettere le proprietà della soluzione proposta: con il nuovo sistema i clienti possono sperimentare in prima persona la qualità visiva che ogni tipologia di lente offre, eliminando dubbi e incertezze e riducendo la loro paura di fare una scelta economicamente impegnativa senza capire, attraverso
solo le parole e un listino, il reale valore delle tipologie di quanto proposto.
Clipsystem 2.0: un sistema vincente per la crescita dei centri ottici
Clipsystem 2.0 rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla sua versione precedente, grazie a nuove funzionalità progettate per accompagnare la crescita del centro ottico in modo costante e misurabile.
Componenti e nuove funzionalità del sistema
Clipsystem 2.0:
• Clipsystem per la prova delle lenti: collocato in uno spazio dedicato nel centro ottico e consigliato per l’analisi visiva, è pronto all'uso dopo l'esame della vista o quando il cliente arriva con una prescrizione medica, per provare con assoluta precisione tutte le tipologie di lenti sul mercato, dalle monofocali alle progressive premium.
• Trylensystem: attraverso eleganti vassoi posizionati nell’area vendita, i consumatori possono provare le differenze tra le lenti, inclusi trattamenti antiriflesso, colorazioni, polarizzazione, fotocromatiche e lenti da guida. Non è solo una presentazione visiva, ma una prova concreta che facilita la scelta della soluzione più adatta al cliente.
• Kit training vision test: il sistema include anche diversi strumenti per ottimizzare la precisione nelle fasi di prova e di consegna delle lenti personalizzate. L’ottico optometrista guida il portatore passo dopo passo, accompagnandolo con script chiari e procedure collaudate, per facilitare una scelta consapevole e sicura.
• Formazione continua per il team: Clipsystem 2.0 offre ai centri ottici una formazione continua con incontri periodici per aggiornare il
team su tecniche di proposta e consulenza. Inoltre, fornisce competenze per analizzare i dati di vendita, monitorare i progressi e ottimizzare le strategie, migliorando la redditività.
• Comunicazione integrata: il sistema propone una strategia di comunicazione completa con materiali per il pubblico (opuscoli, cartelli) e supporti digitali per social media e web. Include anche strumenti per facilitare il dialogo con la classe medica, posizionando il centro ottico come partner di fiducia e riferimento per i loro pazienti interessati a provare e capire prima di effettuare l’acquisto delle lenti.
Benefici del sistema Clipsystem 2.0 per il centro ottico
• Vendita delle lenti rapida e mirata: Clipsystem 2.0 consente di far provare tutte le lenti in cinque minuti, riducendo il tempo necessario per spiegare i loro vantaggi a valore (progressive, office, ecc), accelerando le vendite e aumentando i margini economici. Una prova pratica vale più di mille parole.
• Esperienza personalizzata per il cliente: in soli cinque minuti può confrontare diverse tipologie di lenti, valutando subito i benefici per il proprio stile di vita. Questo riduce l'incertezza, rendendolo più sicuro nella scelta, spostando l'attenzione prima sull'esperienza reale e poi sul prezzo.
• Aumento del traffico in store: le persone cercano i centri ottici dove possono provare le soluzioni che utilizzeranno per alcuni anni, così da apprezzarne il valore con i propri occhi.
• Aumento del numero di lenti a valore vendute: i clienti che provano le diverse tipologie di lenti e sono guidati da professionisti esperti comprendono la necessità di possedere un multi-equipaggiamento per il proprio stile di vita.
• Aumento del valore dello scontrino medio: la proposta del multi-equipaggiamento con le diverse soluzioni offerte oggi dall’industria oftalmica fa incrementare in maniera consistente lo scontrino medio.
• Efficienza del personale: l’uso del sistema 2.0 riduce il tempo che il personale del negozio deve dedicare a valutazioni tecniche, come capire l’idoneità del soggetto a utilizzare lenti progressive, ad esempio, liberando risorse e tempo per altre attività.
Quante volte non sei riuscito a proporre un multi-equipaggiamento al tuo cliente?
Per fare la differenza e vendere il multi-equipaggiamento serve un metodo che renda il consumatore più consapevole e sicuro della propria scelta. Clipsystem 2.0 è il metodo ideale per supportarlo, differenziandosi e creando valore.
Menicon Soleko, nuovo look per le soluzioni, stesso impegno per la qualità
Menicon Soleko opera a 360 gradi nel campo delle lenti a contatto, con una forte attenzione a un suo pilastro fondamentale, le soluzioni per la manutenzione delle lac: il loro nuovo aspetto, moderno e accattivante, è stato pensato per riflettere l’attenzione dell’azienda stessa verso le esigenze dei clienti. Il rebranding coinvolgerà infatti sia il design del packaging sia l'identità visiva dei prodotti. Colori e linee vivaci e un nuovo logo contraddistingueranno i flaconi, rendendoli facilmente individuabili e conferendo una maggiore riconoscibilità sugli scaffali.
La linea continuerà a garantire il massimo di igiene e sicurezza, mantenendo la composizione e le formulazioni avanzate grazie a test rigorosi, assicurando così una cura ottimale delle lenti a contatto.
Un'offerta completa per ogni esigenza
Il rebranding riguarderà l’intera gamma di soluzioni, che comprende prodotti per la pulizia, la disinfezione, l’idratazione e la conservazione delle lac.
«La proposta Menicon è completata dalla linea Soleko, che offre alta qualità a un prezzo accessibile, soddisfacendo le diverse esigenze dei clienti finali. Proprio in quest’ottica, la gamma Soleko eredita lo spirito degli specialisti delle
lenti a contatto Menicon, garantendo artigianalità, innovazione ed eccellenza, e rappresenta una scelta affidabile per tutti i tipi di portatori - dice Kristina Colombo, Lenscare Category Manager EMEA del gruppo - Il business delle soluzioni per lac offre ancora molte opportunità ed è rilevante sia a livello nazionale sia globale: rimane infatti elevato il numero di portatori di FRP e RGP che necessitano di prodotti specifici per una corretta cura delle lenti. Proprio per enfatizzare l’importanza che Menicon riserva alle soluzioni, l’immagine della gamma Soleko viene rinnovata, conferendole un aspetto fresco e dinamico. Il nuovo design, caratterizzato da movimento ed energia, fonde la classica goccia d’acqua con bolle circolari di ossigeno, simbolo di idratazione e traspirabilità».
Attenzione costante alla sostenibilità
Oltre al rinnovamento dell’immagine Menicon Soleko conferma l’impegno green. I nuovi packaging sono stati progettati con materiali riciclabili e un approccio che mira a ridurre l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva. L’azienda punta, infatti, a coniugare eccellenza e responsabilità sociale, offrendo prodotti all’avanguardia per la cura e la manutenzione delle lenti a contatto che rispettino l’ecosistema, con un occhio di riguardo al benessere dei consumatori e del pianeta.
Sel Optical
Sel Optical da oltre 40 anni produce lenti oftalmiche e filtri solari nei due stabilimenti di Pontemaodino di Codigoro e Pontelangorino, entrambi in provincia di Ferrara.
I punti di riferimento dell’azienda sono: tecnologia produttiva per fornire lenti di qualità eccellente, ampiezza della gamma oftalmica, di materiali e geometrie, supporto per i centri ottici partner e, non ultimi, servizi e formazione degli addetti alla vendita, di fondamentale importanza per proporre soluzioni visive adeguate alle esigenze di ciascun portatore.
Proprio a Pontemaodino, Sel Optical ha recentemente inaugurato il nuovo sito produttivo di lenti oftalmiche e trattamenti antiriflesso, con un significativo investimento nelle tecnologie delle lenti di ricetta, oggi un deciso riferimento del mercato, che richiede sempre più prodotti e geometrie personalizzate sugli stili di vita.
La seconda anima di Sel Optical è rappresentata dai filtri solari: nello stabilimento di Pontelangorino vengono realizzati annualmente quasi 4 milioni di pezzi nei materiali organici, nylon e policarbonato. Si tratta di uno degli impianti produttivi più grandi d’Europa, che comprende un imponente reparto dedicato ai trattamenti antiriflesso su filtri, consentendo così all’azienda di andare incontro alle effettive richieste del retail ottico e soddisfacendo un mercato sempre più specifico e con esigenze sempre nuove in termini di colorazioni e qualità.
Per quanto riguarda i filtri solari, Sel Optical prevede da ormai 40 anni un servizio per le
Una consolidata realtà italiana nella produzione di lenti oftalmiche
grandi aziende di occhialeria a livello mondiale con un progetto personalizzato per ogni fase di realizzazione, dalla produzione alla finitura con trattamenti e specchiature, sino al servizio di sagomatura. L’amplissima gamma di colorazioni dei filtri solari può, inoltre, essere realizzata anche su lenti graduate sia di stock sia di ricetta.
In questo contesto, il servizio e l’assistenza tecnica sono alcuni tra i principali asset aziendali, per garantire tempi di consegna rapidi e capillari su tutto il territorio nazionale, sia per lenti intere sia per lenti telesagomate, sempre più richieste dal mercato, grazie ai sistemi di fresatura computerizzati e automatizzati che permettono di evadere celermente tutti gli ordini pervenuti.
Sul fronte delle lenti oftalmiche, Sel Optical propone nell’ultima parte del 2024 alcune novità, anticipando così quelle del prossimo MIDO, grazie all’introduzione del concetto dell’intelligenza artificiale negli algoritmi di calcolo.
Due prodotti già oggi disponibili riguardano le lenti progressive e le lenti per la gestione dell’evoluzione miopica.
ULTRA HD PLUS - È la progressiva di ultima generazione che personalizza la geometria con infinite combinazioni in relazione al potere refrattivo e consente al centro ottico di richiederla modulando autonomamente, con un apposito programma di inserimento ordini, le zone di visione da privilegiare (lontano, intermedio, vicino), in modo da soddisfare le esigenze visive quotidiane e prioritarie del portatore in base al suo stile di vita.
MYOSEL - La gestione dell’evoluzione miopica nei bambini è oggi uno dei principali argomenti in campo oftalmico: studi e test hanno confermato che l’adozione di specifiche lenti con geometrie brevettate permettono di contenere la miopia nei bambini in età scolare. Myosel è disponibile nella più completa gamma di materiali e range di correzione.
Transitions® Terzo e ultimo appuntamento dell’advisory board italiano
Si è svolto a fine settembre, presso lo spazio TR35, a Milano, il terzo e ultimo appuntamento (nella foto) di Our Vision [Is More], an Italian Advisory Board dedicato a Transitions® GEN S™. Questo percorso di confronto ha coinvolto ottici e Key Opinion Leader per raccogliere opinioni e definire strategie di approccio e storytelling per proporre efficacemente il prodotto ai consumatori.
Fin dall’inizio, il team degli Ambassador ha visto la partecipazione di Assunta Di Vizio (Ottica Zeri), Matteo Fagnola (Prospettiva), Gianni Forlini (Ottica Forlini), Isabella Beltramo (Ottica Prisma), Davide Salerno (Ottica Vision Art) e Andrea Cappellini (VisionOttica Lippi), insieme al fisico Alessandro Farini (CNR-Istituto Nazionale di Ottica e IRSOO), esperto di gestione della luce. A partire dalla seconda sessione, il team si è arricchito del contributo di Francesco Pozzi, specialista in Behavioral Economics, il cui apporto si è rivelato fondamentale per integrare la dimensione comportamentale nell'elaborazione del protocollo.
Un percorso in tre tappe
Il progetto si è articolato in tre tappe chiave. Il primo incontro, Engage&Test, svoltosi ad aprile 2024, ha posto le basi per un approfondimento tecnico e scientifico delle lenti Transitions® GEN S™, mentre il secondo appuntamento, Sharing Experience, nel maggio scorso, ha coinvolto un gruppo più ampio di ottici italiani, permettendo di raccogliere feedback e condivisioni concrete sull’esperienza d’uso delle lenti. Il terzo e ultimo incontro, intitolato Drive Consensus, ha rappresentato il culmine di questo percorso con la formalizzazione e firma del Protocollo di Proposta delle lenti intelligenti alla luce.
La firma del protocollo:
un passo avanti per il settore
«È stato un percorso sfidante per chi è stato coinvolto nella stesura di questo protocollo di proposta - ha dichiarato Antonio Gadaleta, Senior Business Brand Manager di EssilorLuxottica - Abbiamo lavorato fianco a fianco con esperti del settore, integrando competenze tecniche e prospettive comportamentali, per sviluppare uno strumento che migliora significativamente l’esperienza del portatore e promuove la crescita del consenso verso le lenti intelligenti alla luce e quindi di Transitions® GEN S™. Con questo protocollo la gestione della luce diventa non solo un valore tecnico, ma un vero elemento distintivo per la qualità visiva e la vita quotidiana dei clienti finali».
«La sfida è stata proprio far sedere allo stesso tavolo persone con expertise diverse, che ci aiutassero a mettere a terra un percorso, il quale tenesse conto oltre che della parte tecnica, che è fondamentale, anche di una parte legata all’estetica: siamo così riusciti a mettere insieme le diverse anime di un prodotto - ha sottolineato Giorgio Parisotto, Professional & Business Manager di EssilorLuxottica - Innovazione tecnica, qualità della visione e anche una grande attenzione dal punto di vista estetico sono infatti i punti chiave emersi da questo lavoro, che sarà sicuramente di grande aiuto nella pratica giornaliera all’interno dei centri ottici».
«Uno dei punti fondamentali di riflessione da cui siamo partiti è la poca consapevolezza di quanto siamo esposti alla luce - ha affermato Francesco Pozzi - Noi siamo costantemente illuminati, a volte troppo, a volte poco. Diventa fondamentale aiutare le persone a prendere consapevolezza di tale aspetto e a percepire il bisogno di essere protetti».
Un confronto costruttivo
Un lavoro di squadra, di dialogo e di confronto: è l’essenza del percorso che ha portato alla sigla del protocollo e che ha arricchito l’esperienza degli ottici che vi hanno preso parte in maniera attiva, analizzando il prodotto in tutte le sue sfaccettature, sia tecniche sia estetiche.
«È stato un percorso molto interessante che ha coinvolto figure diverse e grazie al confronto con gli ottici ho capito in cosa la ricerca può aiutare maggiormente», ha dichiarato il docente Alessandro Farini
«Partecipare a questo percorso è stato estremamente positivo - ha rivelato Isabella Beltramo - È stato molto interessante condividere con i colleghi punti di vista ed esperienze. Transitions GEN S™ racchiude in sé più anime: non solo protezione e qualità visiva, ma anche aspetti legati al colore, alla moda e agli abbinamenti. È uno degli elementi chiave del protocollo. Sono sicura che da oggi in avanti il nostro modo di proporre le lenti cambierà, perché avremo strumenti nuovi e saremo sicuramente più efficaci e diretti».
«Ho partecipato con grande entusiasmo alle giornate di confronto. Ne ho tratto importanti strumenti tecnici, soprattutto per migliorare la comprensione dell’utente - ha sottolineato Matteo Fagnola - Abbiamo la fortuna, ma anche la sfida, di dover interpretare cosa ci chiedono i clienti: spesso vogliono risolvere un problema ma non conoscono le soluzioni disponibili. Durante il percorso abbiamo discusso proprio di tale aspetto e sono certo che miglioreremo la nostra offerta. In passato, le lenti Transitions venivano proposte principalmente a portatori attenti agli aspetti tecnici, ma meno a quelli estetici. Grazie ai miglioramenti delle ultime generazioni del prodotto, possiamo ora consigliare queste lenti a un pubblico molto più ampio».
L’apertura a un pubblico più ampio è stata confermata anche da Davide Salerno durante l’ultima tappa dell’Advisory Board. «Il mondo delle lenti Transitions si sta affacciando al mercato in maniera differente con un legame più forte rispetto alle precedenti generazioni - ha affermato Salerno - Le lenti si adattano meglio alle esigenze visive attuali e offrono un tocco innovativo nelle colorazioni. Si percepisce una maggiore accettazione da parte dei clienti, rendendo più facile trasformare un'esigenza in una scelta concreta. Ora c'è più positività nel combinare montature e colori e stiamo aprendo nuove opportunità soprattutto per un target più giovane».
«Questo percorso ha cambiato il mio approccio nel proporre le lenti - ha rivelato Andrea Cappellini - Prima consideravo le Transitions come un’aggiunta, mentre ora le presento come prima scelta. Offrirle fin dall’inizio è diventato un passo naturale. Spero che il lavoro di sintesi che abbiamo realizzato fornisca uno strumento utile ed efficace per modificare e migliorare il nostro modo di suggerire le lenti».
«Il protocollo ci permette di consolidare la fiducia nel prodotto, offrendo una soluzione in grado di rispondere alle esigenze della clientela a 360 gradi», ha detto Assunta Di Vizio
«Questo percorso ha già cambiato qualcosa in me e nella mia modalità di approccio al consumatore finale - ha dichiarato Gianni Forlini - Il confronto e la condivisione di idee ed esperienze con i colleghi sono stati molto arricchenti. Il protocollo creato è innovativo, frutto di un grande lavoro con professionisti affermati. Sicuramente sarà di aiuto alla categoria degli ottici: è un punto di partenza per il futuro nella proposta di questo prodotto».
Il Protocollo di Proposta delle lenti intelligenti alla luce sarà introdotto ufficialmente nei prossimi mesi.
Ital-lenti: innovazioni nel Catalogo Kids
Ital-lenti si distingue per la sua continua ricerca e sviluppo di soluzioni avanzate per la correzione visiva. Il nuovo listino Kids rappresenta un esempio emblematico di questa dedizione, introducendo innovazioni tecnologiche e prodotti specificamente progettati per rispondere alle esigenze visive dei bambini.
Lenti Myopica: controllo della progressione miopica
La miopia è un disturbo visivo sempre più diffuso tra i più piccoli, spesso associato a un incremento progressivo della lunghezza assiale dell’occhio durante la crescita. Con Myopica, Ital-lenti utilizza una tecnologia avanzata che combina una corretta messa a fuoco per la visione a distanza con un defocus ipermetropico periferico. Questo approccio mira a ridurre lo stimolo per l'allungamento assiale dell'occhio, rallentando potenzialmente l’evoluzione miopica. Studi scientifici hanno dimostrato l'efficacia di tali lenti nel ridurre la velocità di avanzamento della miopia nei bimbi, fornendo un beneficio significativo per la loro salute visiva a lungo termine.
Oltre alle già in uso Myopica Retina e Myopica in indice 1.5, l’innovazione di rilievo nel nuovo catalogo è rappresentata dalle lenti con indice di refrazione 1.67, che permettono una riduzione dello spessore delle lenti stesse, caratteristica particolarmente vantaggiosa per i bambini con elevate prescrizioni, poiché consente di migliorare il comfort e l’estetica. La riduzione dello spessore non compromette la qualità ottica delle lenti, che rimangono altamente performanti in termini di nitidezza e di precisione visiva.
Lenti fotocromatiche Transitions® Gen S™: adattamento automatico alla luce
Myopica Transitions® Gen S™ è una delle aggiunte più significative nel listino Kids di Ital-lenti. Queste fotocromatiche possiedono la capacità di adattarsi automaticamente alle condizioni di luce ambientale, scurendosi all'aperto
e schiarendosi al chiuso. La tecnologia Transitions® Gen S™ utilizza molecole fotocromatiche integrate nella struttura della lente, che reagiscono ai raggi UV e alla luce visibile ad alta energia. Tale adattamento dinamico offre una protezione continua dai raggi UV e dalla luce intensa, riducendo l'affaticamento visivo e migliorando il comfort visivo in diverse situazioni. Le Tran-
sitions® Gen S™ rappresentano una soluzione versatile e pratica per i bambini, disponibili in indice 1.5 e 1.6 nei colori grigio, verde e marrone.
Lenti pronte a stock colorate con protezione UV 400
Ital-lenti amplia la propria offerta con lenti pronte a stock colorate, tutte dotate di protezione UV 400, essenziale per bloccare il 100% dei raggi UVA e UVB, che possono causare danni oculari a lungo termine. Le lenti colorate offrono ulteriori benefici in termini di riduzione dell'abbagliamento e miglioramento del contrasto visivo, particolarmente utili in ambienti esterni. Disponibili in tre colori, grigio, verde e marrone, permettono ai bambini di esprimere la propria individualità senza compromettere la protezione e la qualità visiva. La disponibilità a stock garantisce una pronta consegna, facilitando l’accesso a soluzioni di alta qualità in tempi brevi.
Per migliorare la comunicazione delle caratteristiche tecniche delle lenti, l’azienda ha introdotto una serie di nuove iconografie. Questi simboli grafici sono stati progettati per essere
intuitivi e facilmente comprensibili da parte dei professionisti della visione e dei genitori, migliorando la trasparenza e l'accessibilità delle informazioni sui prodotti. Le iconografie coprono vari aspetti, tra cui la protezione UV, la resistenza agli urti, la leggerezza, l'adattabilità fotocromatica e altre proprietà specifiche.
«Il nuovo catalogo Kids di Ital-lenti rappresenta un significativo passo avanti nella prevenzione visiva dei bambini, combinando innovazione tecnologica e qualità superiore - commenta Marco Serpelloni, product manager della società bellunese - Myopica offre una soluzione efficace per il controllo della progressione miopica, con le novità in indice 1.67, e Transitions® Gen S™ migliora il comfort e la protezione visiva. Le lenti pronte a stock colorate con protezione UV 400 forniscono una difesa ottimale dai raggi nocivi e le nuove iconografie assicurano una comunicazione chiara e informativa delle caratteristiche tecniche delle lenti».
Ital-lenti continua a essere un punto di riferimento nel settore, impegnata a offrire soluzioni avanzate e personalizzate per garantire il benessere visivo dei più giovani.
Lente: dalla Serenissima a Galileo, traccia l’identità della nostra professione
di Sergio Cappa
Il lemma è uno dei pochissimi senza un etimo greco o latino, ma è nostrano come l’origine attorno alla quale si raccoglie: con la sua apparizione sul tappeto della storia nasce il racconto della nostra identità professionale, narrazione che germoglia senza un inventore, senza un luogo, senza una data.
Quanti si avvicinano alla genesi della nostra professione s’accorgono fin da subito delle differenti origini della montatura, delle aste, delle ametropie, degli strumenti e così via. Per quanto riguarda la lente, le prime notizie si hanno dai Capitolari delle Arti e dei Mestieri veneziani sottoposti alla Giustizia. Il Capitolo di una Scuola, nella Serenissima, era un rigido sistema statuario di regole e doveri cui qualunque artigiano doveva attenersi: dal 1173 le Arti sono sottoposte al severo controllo dei Giustizieri con il compito di redigere i Capitolari, gli statuti delle arti, che vengono raccolti in un unico Codice dal 1278. Al capitolo X del novembre 1284 del Capitolare de Cristalleri vengono nominati, per la prima volta, i rodoli da lezer de ogli, con la garanzia dei Giustizieri Contarini, Zane e Mocenigo che non fosse barattato vetro per cristallo: l’Accademia dei Lincei nel 1914 ha acclarato essere i rodoli de ogli le prime lenti. Siamo quindi ancora a Venezia (il Maggior Consiglio solo nel 1291 sposta tutte le vetrerie a Murano), ma senza un nome né un luogo indicato.
I rodoli erano, con molta probabilità, le gocce di scarto della soffiatura, lacrime biconvesse piccole come lenticchie da cui il nome di lentecchie, lenti, ma
Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione
anche poi conspicilla o lapides. Qualche anno dopo un altro anonimo iscritto all’Arte prova a inserire due lentecchie più grandi in una forma di legno che, sorretta con una mano davanti agli occhi, genera la meraviglia dell’ingrandimento: siamo attorno al 1300 e nasce la montatura del primo occhiale per la vista debole, cinque secoli più tardi chiamata presbiopia. Solo un secolo dopo nascono le prime lenti biconcave e le stesse, positive e negative, rimangono poi sino alla soglia del XX secolo: tutta la realtà che oggi conosciamo ha poco più di un secolo di vita.
L’ottica degli occhiali, luogo privilegiato dove oggi sapientemente si coniugano al meglio bellezza e tecnologia, ha attraversato da protagonista l’Umanesimo e il Rinascimento sino alla rivoluzione scientifica del XVII secolo. Il sorprendente prodigio dell’ingrandimento immagine ha catalizzato la curiosità di sapienti e scienziati, sino a essere dirimente nel processo a Galileo: avere visto prima di altri quanto la dottrina romana ha scelto di continuare a non vedere gli è costata l’avvilente abiura.
La lente, i tratti della sua storia e i dettagli della sua tecnologia segmentano l’identità della nostra professione, marcatamente artigianale e mercantile, stura della raffinata optometria. L’oftalmologia ha invece un tracciato didattico educativo: tentare di confonderle è operazione dichiaratamente speciosa e artefatta. Tratteggiare la storia sorprende nello specifico ed educa il presente.
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20089 Rozzano (MI) Centro direzionale Milanofiori Strada 7 palazzo T3 Tel. 02 31041 rodenstock.italia@rodenstock.com www.rodenstock.com
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50121 Firenze Stazione di Santa Maria Novella, binario 1/A Tel. 055 216033 Fax 055 216033 info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it
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20141 Milano Via Ripamonti, 44 Tel. 02 92885300 Fax 02 92885348 info@vision-group.it www.vision-group.it
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Transitions e il logo Transitions sono marchi registrati di Transitions Optical, Inc. usati su licenza da Transitions Optical Ltd. marchio di Transitions Optical Limited. ©2024 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate dalla temperatura, dall’esposizione ai raggi UV e dal materiale della lente.
STAY TUNED, il protocollo creato è in arrivo Nell’attesa inquadra il QR Code per vedere l’intervista completa