The Smart Way Of Living - Design On The Road

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design ON THE ROAD

PROVINCIA MONZA BRIANZA

THE SMART WAY OF LIVING CHANGE THE WORLD YOU LIVE IN ®

измени мир, в котором ты живешь 改变你生活的世界


A SMART DESIGN (On The Road) editoriale

Design traces our life with both straight and curved lines, it paints it in light and dark colours, and it transforms what surrounds us every day into beautiful things. Rigour, technique, creativity and talent thus become part of our philosophy of life, and in an changing blend, educate us and are educated by us. This philosophy is present on our streets (or roads) and becomes “on the road”, it goes out into the open and breathes the air of a certain territory where we live, work, love and show ourselves. It is a smart thought that runs quickly while we cross the road and tackle an intersection. Why was Design on the road created? Because today there is a way of being smart and aware of the possible choices we make. Our path guides us towards what we really want. Because in a city like Milan, which during the Fuorisalone (the “side-show” to the furniture fair) brings together and presents the best of national and international design, Design on the road, like a fast and nimble arrow, strikes the target dead centre, that is meaning a new way of living, without hurdles. A smart way of living…

Il design disegna la nostra vita con linee ora dritte ora curve, la dipinge con colori ora chiari ora scuri e trasforma nel bello quello che ci circonda ogni giorno. Rigore, tecnica, creatività e genio entrano così a far parte della nostra filosofia di vita e, in un amalgama mutevole, ci educano e sono educati da noi. Questa filosofia cammina per le nostre strade, diventa “on the road”, va all’aperto e respira l’aria di un territorio dove si vive, si lavora, si ama, ci si mostra. È un pensiero smart che corre veloce mentre attraversiamo la strada e affrontiamo un incrocio. Perché è nato Design on the road? Perché esiste nel nostro presente un modo di essere intelligente e consapevole nelle scelte possibili che facciamo. Esiste nel nostro percorso un senso che ci guida verso ciò che desideriamo avere davvero. Perché in una città come Milano che durante il Fuorisalone raduna e mostra il meglio del design nazionale e internazionale, Design on the road, come una freccia veloce e snella, arriva dritto alla meta di un nuovo modo di vivere senza confini, senza ostacoli. A smart way of living…

Laura Caradonna Presidente Associazione “Tutti più Educati”


Tai nasha no karosha manifesto

In 1966, the Star Trek space ship journey began and gave rise to an unprecedented fandom¸ amongst the most popular in the history of television and cinema. In the second season, during The duel episode, for the first time, we see Spock giving the Vulcan salute and saying Tai nasha no karosha, Long Life and Prosperity. The dream of Gene Roddenberry, his creator, affected audiences around the world and, from the very beginning, portrayed a view of human civilization which, with the aid of new technologies and the cultural integration of its protagonists, lived in a “smarter” way, pursuing goals and aspirations that favoured a sense of the community instead of unrestrained individualism and the quest for knowledge in search of profit per se, cooperation instead of competition. For the first time in the history of television, a Japanese, a woman (of African descent), Americans, a Russian and an alien had to work together and collaborate. At the same time, the characters used portable devices that resembled modern tablets or smart phones to write, read or communicate. In the infirmary of the Enterprise, the vital parameter devices (which bore no resemblance to the medical equipment of the period) anticipated the monitors which are now commonly used in intensive care units. The space ship technologies used (at least conceptually) the modern theories of quantum physics and electromagnetism, which in future were to change computers, transport and much more.

Nel 1966 partiva il viaggio dell’astronave Star Trek dando origine a una fandom senza precedenti, tra le più popolari della storia della televisione e del cinema. Nella seconda stagione durante l’episodio “Il duello”, si vede per la prima volta Spock eseguire il saluto vulcaniano e l’augurio Tai nasha no karosha, Lunga Vita e Prosperità. Il sogno di Gene Roddenberry, il suo creatore, ha contagiato gli spettatori di tutto il mondo e fin dagli esordi ha trasmesso la visione di una civiltà umana che con l’ausilio di nuove tecnologie e l’integrazione culturale tra i suoi protagonisti, viveva in modo più “intelligente” con obiettivi e aspirazioni che privilegiavano il senso della collettività all’individualismo più sfrenato, la ricerca della conoscenza alla ricerca del profitto tout court, la cooperazione alla competizione. Per la prima volta nella storia della televisione un giapponese, una donna (di origine africana), americani, un russo e un alieno, si trovavano a lavorare insieme nello stesso equipaggio e a cooperare. Nello stesso tempo i personaggi utilizzavano per scrivere, leggere o comunicare dispositivi portatili che assomigliavano ai moderni tablet e smartphone, nell’infermeria dell’Enterprise i pannelli dei parametri vitali (che non avevano riscontro nelle attrezzature mediche dell’epoca) anticipavano i monitor che sono divenuti di uso comune in ogni moderno reparto di terapia intensiva, le tecnologie dell’astronave sfruttavano (almeno concettualmente) le moderne teorie della fisica quantistica e dell’elettromagnetismo che nel futuro modificheranno computer e trasporti e tanto altro ancora.

Sergio Battimiello Direttore Editoriale


Star Trek: Pilot episode (intro)

In short, the past imagined by Gene Roddenberry was not so different from that foreseen in “smart cities” or “smart societies” in the future. This means smarter, more tolerant and integrated societies, which are already present in the more advanced intentions (and in research) of architects, town planners and engineers. In our new magazine, there is a practical foretaste in the articles and interviews with the Academia di Brera, the Politecnico di Milano, the projects in progress in the public sector, the patents of the companies that are participating at the moment and will participate (we hope) in the project in the following numbers. So, Bon Voyage to this “smart” magazine and we hope that the new ideas that are proposed will be very successful. We wish the project a Vulcan “Long life and prosperity”.

Il passato immaginato da Gene Roddenberry insomma, non era così lontano da quelle che potrebbero essere le “smart cities” o le “smart societies” del futuro; società più intelligenti, tolleranti e integrate, già presenti nelle intenzioni (e nelle ricerche) più avanzate di architetti, urbanisti, ingegneri. Nel nostro nuovo magazine, ne abbiamo un assaggio concreto negli articoli e nelle interviste con l’Accademia di Brera, con il Politecnico di Milano, dai progetti in cantiere nelle pubbliche amministrazioni, con i brevetti delle aziende che vi partecipano e vi parteciperanno (lo auspichiamo) nei prossimi numeri. Buon viaggio allora in questo “smart” magazine e che le nuove idee vadano lontano, con l’augurio vulcaniano di “lunga vita e prosperità”.

manifesto


SOMMARIO DESIGN ON THE ROAD Numero 1 - Aprile 2013

Freemagazine di

Viale Molise 57 - 20137 Milano Tel. +39 02.54122018 / 55199422 Fax +39 02.55199422 Registrazione Tribunale di Milano n.1 del 7/01/2013

DIRETTORE Laura Caradonna Sergio Battimiello

REDAZIONE Giovanni Abruzzo Manuela Barbieri Beatrice Biffi Anna Brescia Massimiliano Fadini Erika Guarino Serena Massa Antonello Mosca Diana Tabone Marco Vinci

FOTOGRAFIE Tommaso Miredi Enrico Sommaruga

VIDEO Aina Karjakina

PUBBLICITA'

Paola Gonella Chiara Salimbeni

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE

XComm srl

Viale Ranzoni 15/A - 20149 Milano Tel. +39 02.43981715 Fax +39 02.48006999


C

leaner, more breathable air, more efficient public services, information available to everyone, less pollution. Is this utopian science fiction? No it isn’t. On these are the fundamental prerequisites which the future of our planet and our very life hinge. Even capitalism, after a long period of wickedness, now has good intentions (if companies are certified B corporations, they can use their businesses to solve social and environmental problems) and the new revolution is called Smart. A more intelligent, civilized society (a philosophy embodied in the mission of

è SMART

Implementation of a public lighting system based on new technologies (LED, advanced management systems, microgeneration and storage) Smart meters, which can be managed remotely and help rationalize consumption Smartphones used as personal sensors (to monitor people, medical records, etc.)

A

ria più respirabile, servizi pubblici più efficienti, informazione alla portata di tutti, meno inquinamento. Un’utopia da fantascienza? No. Un’ esigenza imprescindibile da cui dipende il futuro del nostro pianeta e della nostra vita. Anche il capitalismo, dopo un lungo periodo di cattiveria, sta diventando buono (con la certificazione B Corps, potranno fregiarsi le aziende che utilizzeranno la propria attività commerciale per risolvere problemi sociali e ambientali) e la nuova rivoluzione si chiama Smart. Tutti più intelligenti, tutti più educati (una filosofia che trova il suo ambito naturale

LA RIVOLUZIONE

A SMART REVOLUTION

Physical presence (on the territory) of social media Electric cars that can put their energy back into the grid (V2G) A micro-network based on plants that use renewable energy sources


2011 Smart City Control Centre

BARCELONA

SPAIN

MASDAR 100% sustainable city

AMSTERDAM

UNITED ARABIAN EMIRATES

ZERO-IMPACT

NETHERLANDS

MILANO

EXPO 2015

ITALIA

the association that initiated the Design on the Road project). That is why it is important to support the development of Smart Cities, ‘smart’ cities that are able to combine innovation, the environment and high quality of life, which can be achieved only through mutual commitment and the ability of companies, universities and institutions to engender innovation. We see examples of this in some European towns and capital cities as well as in many pilot projects in small towns. What about Italy? Despite the widespread stereotype on Italy, some virtuous projects are underway in a few small municipalities or cities and agreements are already in place between companies and universities in order to make become, for instance Turin, Bari and Genoa, Smart Cities at European level. Even in Rome, Acea - a leading Italian multiutility company - is implementing the first stages of a smart grid and in Isernia the real smart future of Italy is taking shape as Enel Distribuzione has installed the first smart grid in Italy here.

nella mission dell’associazione che ispira il progetto Design on the Road). Ecco perché è importante sostenere lo sviluppo delle Smart Cities, città intelligenti capaci di coniugare innovazione, ambiente e qualità della vita e che può realizzarsi solo con l’impegno comune e la capacità di produrre innovazione di aziende, università, istituzioni. Ne vediamo esempi in alcune città o capitali europee o in molti progetti pilota in piccole cittadine. E l’Italia? Nonostante lo stereotipo dilagante alcuni progetti virtuosi sono in atto in piccole amministrazioni o in alcune città e sono già in essere accordi tra aziende e università per rendere ad esempio Torino, Bari e Genova delle smart cities a livello europeo. A Roma ancora, Acea - una delle principali multiutility italiane - sta implementando i primi embrioni di reti intelligenti e a Isernia sta prendendo forma il vero futuro smart dell’Italia, dove Enel Distribuzione ha avviato la prima installazione in Italia di una smart grid.

The Barcellona Smart City Control Centre was inaugurated in November 2011. The building is the heart of the project launched by Endesa (www.endesasmartgrids.com), the Spanish company controlled by Enel, which aims to transform the Catalan capital into one of the most important Smart Cities worldwide. Thoug many people all over the world are interested in supporting the smart revolution, from the UAE, where Masdar, a 100% sustainable city is being built, to the Netherlands, where entire districts of Amsterdam are becoming “zero-impact”, to Spain, where in Malaga (www.smartcitymalaga.com) the largest European experimentation of sustainable and smart-energy cities is underway.

A Barcellona nel novembre del 2011 è stato inaugurato il Centro di controllo della Rete intelligente. Un edificio che è il cuore del progetto lanciato da Endesa (www. endesasmartgrids.com), la società spagnola controllata da Enel, per trasformare il capoluogo catalano in una delle più importanti smart city a livello mondiale. Ma in giro per il mondo sono in tanti a sostenere la rivoluzione smart. Dagli Emirati Arabi, dove sta nascendo la città 100% ecosostenibile di Masdar, all’Olanda, dove ad Amsterdam interi quartieri stanno diventando “a impatto zero”, fino alla stessa Spagna, che ha in Malaga (www.smartcitymalaga.com) la più grande sperimentazione europea di città sostenibile ed energeticamente intelligente.



Schneider Electric’s smart crèche

Schneider Electric has built a company crèche in its headquarters in Stezzano (in the Province of Bergamo). The structure, designed by the architect Pietro Valicenti of Bergamo and realized by CRS Impianti of Gorle (in the Province of Bergamo), integrates Schneider Electric’s energy efficiency green solutions. “All the technological installations within the crèche,” says Valentino Picetti, Project Manager of Schneider Electric, “have been realized considering the wellbeing of children and are linked to energy saving.”

L’Asilo-Nido green di Schneider Electric


Schneider Electric ha realizzato presso la propria sede di Stezzano (BG) un asilo-nido aziendale. La struttura, progettata dell’architetto Pietro Valicenti di Bergamo e realizzata da CRS Impianti di Gorle (BG), integra le soluzioni green per l’efficienza energetica di Schneider Electric. “Tutti gli impianti tecnologici all’interno dell’asilo - afferma Valentino Picetti, Project Manager di Schneider Electric - sono stati realizzati facendo attenzione al benessere del bambino e abbinati al risparmio energetico”.

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The glass walls are equipped with electric Venetian blinds which, thanks to a building automation system, are able to lower and incline the slats of the external shutters according to the amount of natural light in the room.

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Internal artificial lighting, realized using low consumption light bulbs as well as presence and light sensors, is integrated in the control system that modulates the lighting according to the level of natural light in the room.

The roof is equipped with a 2,82 kWp solarelectric power plant realized with twelve 235 Wp polycrystalline silicon panels, which are able to produce 3000 kWh per year that is more than sufficient to cover the crèche’s electricity requirements.


Bergamo Smart City and Community

An example of synergy between the public service, entrepreneurs and research.

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ergamo, as the fourth biggest urban centre in Lombardy, comprising about 480,000 inhabitants in its metropolitan area, is also focusing on the smart development of its territory by facilitating the technology transformation process: • smart mobility (environmentally friendly public transport, real-time information on public transport routes and timetables, etc.) • smart environment (smart buildings, constructing low-energy-consumption and high sound-insulation buildings, smart grids, a smart electrical grid that flanks the electricity distribution system through a communication and control network that monitors and optimizes the energy flow, avoiding waste and therefore accumulating and redirecting possible power surpluses in real-time, etc.) • smart governance (the use of technology to digitize, simplify and speed up administrative procedures)

This is why “Bergamo Smart City and Community” – an association whose task is to promote the territory at international level through the use of technology excellence, and placing cities and sustainability at the heart of each innovative process – was founded. The institution received support, apart from the Public Service, also from the Diocesan Administration, Kilometro Rosso, FaSE and the Fondazione Comunità Bergamasca.


Un esempio di sinergia tra pubblica amministrazione, imprenditoria e ricerca

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uarto centro urbano della Lombardia, con un’area metropolitana che conta circa 480 mila abitanti, anche Bergamo oggi punta allo sviluppo intelligente del suo territorio, facilitandone il processo di trasformazione tecnologica: • smart mobility Mezzi pubblici a basso impatto ecologico, informazioni in tempo reale su linee e orari dei servizi di trasporto pubblico, ecc.

• smart environment Smart buildings, costruzione di edifici a basso consumo energetico ed elevato isolamento acustico: smart grids, reti intelligenti per la distribuzione dell’energia elettrica che affiancano al sistema distributivo una rete di comunicazione e controllo con cui monitorare e ottimizzare i flussi di energia, evitando sprechi e quindi accumulando e reindirizzando eventuali surplus di energia in tempo reale, ecc. • smart governance Utilizzo di tecnologie per digitalizzare, semplificare e velocizzare le procedure amministrative. Nasce così la “Bergamo Smart City and Community”, un’associazione che ha il compito di promuovere il territorio a livello internazionale attraverso l’eccellenza tecnologica, ponendo le città e la sostenibilità al centro di ogni processo innovativo. Oltre alla Pubblica Amministrazione, l’ente ha visto il sostegno della Curia Diocesana, di Kilometro Rosso, di FaSE e della Fondazione Comunità Bergamasca.



Eco urban The LumineXence - the innovative brand owned by the brothers Mario e Pietro D’Ambrosio - in its vision of a sustainable future, has entrusted to the architect Giancarlo Zema the design of a modular eco-urban furniture system in complete harmony with nature - Lotus - and an innovative pedal assisted electric bike.

LumineXence - innovativo brand dei fratelli Mario e Pietro D’Ambrosio - nella sua visione di un futuro sostenibile ha affidato all’architetto Giancarlo Zema la progettazione di un sistema modulare di eco-arredo urbano in completa simbiosi con la natura - Lotus - e di un’innovativa bicicletta elettrica a pedalata assistita.


LOTUS The first modular eco-urban furniture system Like a big leaf that comes out from the ground, Lotus gives life to an intriguing urban design shelter, endowed with seats and integrated photovoltaic panels, perfect for green parks and parking areas. Lotus is able to cover from the rain, to light the ambient with LED technology and to produce energy and is also an electric car charging point. Come una grande foglia che nasce dal terreno, Lotus dĂ vita ad un intrigante arredo urbano di design dotato di sedute e pensiline fotovoltaiche per parchi e aree di sosta, in grado di riparare dalla pioggia, illuminare l‘ambiente circostante (con tecnologia LED) e generare energia. Lotus è anche punto di ricarica per auto elettriche.


Pedal assisted electric bike The main aluminium structure is just one single curve that conceals the integrated battery and the electric motor. The large LED touch screen display also gives information on charge status, road systems and conditions and the nearest Lotus recharging points. The Lotus E-bike can be re-charged at Lotus recharging points, equipped with 8.7Mq (500x220cm) photovoltaic shelters with generating capacities of up to 1.2kWp.

La struttura principale in alluminio disegna un’unica linea sinuosa che nasconde alla vista la batteria e il motore elettrico in essa integrati. Un grande display LED touchscreen, permette, inoltre, di essere costantemente aggiornati sullo stato di carica, sulla viabilità e sui punti di ricarica Lotus più vicini. La Lotus E-bike può essere ricaricata nelle apposite stazioni di ricarica Lotus, dotate di pensilina fotovoltaica da 8.7Mq (500x220cm) in grado di generare 1,2kWp.

LOTUS E-Bike


In collaboration with Stefano Guidarini, architect and researcher at the Department of Architecture, Engineering, Construction and the Built Environment (ABC) of the Polytechnic University of Milan.

Smart City Change begins with us

In collaborazione con Stefano Guidarini, architetto e ricercatore presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano.

http://it.wikipedia.org/wiki/ Enrico_Mattei


T

he evolution of our cities and the shift towards a smart model requires civic awareness and the ability to administer public assets, which unfortunately Italy, due to historical reasons, does not yet have. Italy is only 150 years old and is surrounded by European countries such as Spain, France, Austria, Germany, which being or having been great kingdoms or empires, have always been more capable of administering “public assets” than we do. This can be seen in everyday life. For us, a public space is almost no-one’s space, instead in other European countries it is regarded as everyone’s space. In our country, rather than designing new Smart Cities, we should think about how to make existing cities ‘smart’ because, unlike other countries, it is not easy to replace our building heritage. In France and England entire neighbourhoods, built even recently (in the 1970s), are demolished. Elsewhere, such as in the Far East and the United States, buildings are designed to last “a prescribed period of time”, with a planned life cycle that takes into account rapid technological obsolescence of plants and energy systems. This is almost inconceivable here. In Italy, the smart revolution must deal with the values of history and a deeply rooted notion of the home. For Italians, the home has an ancestral significance, it is the hearth, the seat of family values and for this reason it must remain unchanged, solid and above all ideally eternal.

However today in Italy traditions are beginning to clash with the social changes caused by the presence of new subjects who live in the city, the so-called city-users for example, to which we should add weak people, first amongst which singles – a fast growing category – as well as immigrants and even those who live in the city although they do not have the legal status of citizens. Today, more than ever, a Smart City cannot be separated then from the initial construction of a community. There is an area within the design sector called design services, which studies, amongst other things, the mechanisms and processes that need to be implemented in order to build a community of people and a system of social services for the neighbourhood and the city. The Master in Social and Collaborative Housing, now taking place at the Politecnico di Milano – fulfilling a current, extremely important need – addresses the issue of design and management of forms of contemporary social housing, based on policies of integration and collaboration. Already in the 1950s, some neighbourhoods were built along these lines: Metanopoli, Eni’s famous company-town, commissioned by Enrico Mattei, and QT8, designed in 1948 as an experimental area for emergency housing after the war. Two high-quality housing models, which were very avant-garde at the time, places where the quality of life is higher and closer to that of Smart Cities.

Enrico Mattei Enrico Mattei was a businessman, politician and Italian Executive Manager. Founded in 1953, ENI, which became the backbone of the Agip. http://en.wikipedia.org/ wiki/Enrico_Mattei

Enrico Mattei è stato un imprenditore, politico e dirigente pubblico italiano.Fondò nel 1953 l’ENI, di cui l’Agip divenne la struttura portante. http://it.wikipedia.org/wiki/ Enrico_Mattei

Watch Videos Masdar http://masdarcity.ae/en/49/resource-centre/ Malaga http://www.smartcitymalaga.es/ Wireless For Business http://www.youtube.com/watch?v=CASVJidtks - http://www.youtube.com/watch?v=DeRPm0qzfiQ EXPO 2013 http://www.youtube.com/watch?v=prJYmScIpbY - http://www.youtube.com/watch?v=XWqePGsxDFQ


...il cambiamento parte da noi

L

’evoluzione delle nostre città verso un modello smart richiede una consapevolezza civica e una capacità di amministrare il bene pubblico che purtroppo l’Italia per motivi storici non ha ancora. La nostra è una nazione con soli 150 anni di vita, circondata da esempi europei come la Spagna, la Francia, l’Austria, la Germania che, essendo o essendo stati grandi regni o imperi, hanno sempre avuto una capacità di amministrazione della “cosa pubblica” decisamente superiore alla nostra. Lo si vede nel quotidiano: per noi lo spazio pubblico è quasi lo spazio di nessuno, negli altri paesi europei invece è considerato lo spazio di tutti. Nel nostro Paese, più che progettare nuove Smart Cities, si deve pensare a come rendere più smart possibili le città attuali perché, a differenza degli altri paesi, non è facile sostituire il nostro patrimonio edilizio. In Francia e Inghilterra si demoliscono interi quartieri popolari, costruiti anche di recente (anni ’70). Altrove, come ad esempio in estremo Oriente e negli Stati Uniti, si progettano edifici “a termine”, con un ciclo di vita programmato che tiene conto della rapida obsolescenza tecnologica dell’impiantistica e dei sistemi energetici. Da noi questo è quasi inconcepibile. In Italia la rivoluzione smart deve fare i conti con i valori della storia e con una concezione dell’abitazione che ha radici profonde: per gli italiani la casa è qualcosa di ancestrale, è il focolare domestico, il luogo della permanenza dei valori della famiglia e per questo deve essere fissa, solida e soprattutto idealmente eterna. In Italia però oggi le tradizioni iniziano a scontrarsi con i cambiamenti sociali dovuti alla presenza di nuovi soggetti che abitano le città, i cosiddetti city-users, per esempio, ai quali si aggiungono le fasce deboli, innanzitutto i single - una categoria in forte crescita - gli immigrati e anche chi abita la città pur non avendo lo stato legale di cittadino. Oggi più che mai una Smart City non può prescindere quindi dalla costruzione prima di comunità di abitanti.

C’è un settore del design denominato “design dei servizi” che studia, tra l’altro, i meccanismi e i processi da attuare per costruire una comunità di abitanti e un sistema di servizi sociali per il quartiere e la città. Anche il Master in Housing Sociale e Collaborativo, attivato presso il Politecnico di Milano - rispondendo appunto a un’esigenza attuale di estrema rilevanza - affronta la tematica della progettazione e della gestione delle forme di abitazione sociale contemporanea, fondate su politiche d’integrazione e collaborazione. Già negli anni ’50 a Milano alcuni quartieri sono nati in quest’ottica: Metanopoli, la famosa company-town dell’Eni voluta da Enrico Mattei, e il QT8, progettato nel 1948 come quartiere sperimentale per l’emergenza abitativa del dopoguerra. Due modelli abitativi di alta qualità, molto avanzati per l’epoca, luoghi nei quali la qualità della vita è più alta e più vicina a quella delle Smart Cities.


WiLAMP Controller A Smart Energy Saving Lighting Management Solution

Watch videos: http://www.youtube.com/watch?v=-CASVJidtks http://www.youtube.com/watch?v=DeRPm0qzfiQ

The best solution for the management of lighting and energy saving. The innovative system is based on a wireless sensor network enabled by the lighting systems, which oversees lighting together with the delivery of important services.

www.wi4b.com

The WiLAMP Controller permits to reduce electrical power and energy consumption by controlling and selectively dimming the light output of lighting.


Accademia di BRERA The Design on the road initiative is an opportunity to show the dynamism of academic activity in direct and permanent dialogue with the contemporary art scene. This initiative provides visibility and power to our institution: it consists of documentary material but it also provides a perspective to make Italian academies and the processes they are currently implementing more understandable and clear. The set of events that together create the Salone del Mobile is not to be understood as a separate reality but as an open initiative, an opportunity to rethink and reflect on the current state of our academies, reiterating the urgency of a dialogue between different institutions and collaboration between schools and disciplines. The very notion of collaboration perhaps needs a paradigm shift,

from the organization of events to the ability to work on research projects promoting the interaction between the practical arts of the academies and the external realities through vital contaminations. Projects that are able to establish a dialectical interchange between academic institutions and the “outside world”, while also comparing different teaching methods, activities and ideas developed in diverse contexts. It is indeed through dialogue that hubs can be created, capable of acting as “catalysts” for different experiences and cultural realities. This is the case of our academy that attracts students from other countries beyond national borders: the high number of foreign students makes it a vital international reality as shown by the exhibited works. This melting pot of languages and poetics has the potential of suggesting new art forms and paths. Prof. Franco Marrocco Director of Academy of Fine Arts of Brera


FILIPPO DE FILIPPI INTERIOR DESIGN PROFESSOR

Accademia LIGHT UP Milano The search for and the training of people who will be involved in a new profession within the field of design, interior design and fashion is the main goal of the artistic design course for companies held at the Accademia di Brera in Milan. This renowned academic institution provides the opportunity of gaining considerable wideranging experiences, thus creating a unique course of study for each student. Against a backdrop of a vast selection of training offers, ever more oriented towards the fragmentation of the labour market, students can attend basic courses focused on design and interior design that provide a technical grounding for possible professions in this area and they can also follow interconnected courses such as photography, chromatology,

La ricerca e la formazione di una nuova figura professionale che operi all’interno del campo del design, dell’architettura di interni e del fashion è il principale obbiettivo del corso di progettazione artistica per l’impresa tenuto presso l’Accademia di Brera di Milano. La valenza di esperienze trasversali che un istituto di questa importanza può garantire è notevole, tale da creare un ciclo di studi unico per ogni studente. In un panorama di offerta formativa molto vasto, orientato sempre di più verso una frammentazione del mondo del lavoro, la possibilità di frequentare corsi di base nel campo del design e dell’architettura di interni, tali da fornire i fondamenti tecnici per l’eventuale professione, si confronta con la possibiltà di seguire corsi trasversali quali fotografia, cromatologia, extramedia

franco marrocco accademia di brera director




Accademia light up

MILANO extramedia and, last but not least, they have the chance of having contacts with companies. This means shaping professionals who can interrelate with and fit into the field of staging design and fashion. The artistic design for companies competition offers a glimpse of the design versatility proposed by our students in striving to achieve a bond between form and function, backed by the enormous creative capabilities on which the unique institution of the Accademia di Brera is based.

INTERVIEW

e non ultimo i contatti con le aziende, portano a una formazione di una figura che possa muoversi agilmente nel campo del design dell’allestimento e del fashion. Il concorso di progettazione artistica per l’impresa offre uno sguardo della polivalenza progettuale dei nostri allievi, basata sulla ricerca del rapporto forma e funzione supportata dall’enorme potere inventivo su cui si fonda un istituto unico come l’Accademia di Brera. Filippo De Filippi



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GRAMEGNA


CROMO RAINBOW

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COLOR RAY

IVAN LEZIN


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ELISA GALIOTO


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Aleksandra Wronska

Sara ProTTi


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CORALLO

Luca Cicchinè


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DANIEL MOGOS & LORENZO COLOMBO

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EMILIO PAGANI



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BRUNO BILALI


CESTINO GETTACARTE

DEBORA BALLABIO


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PAULA PATER




Expo 2015 Two years to the opening and the activity in the territory is gaining momentum

Tra due anni l’apertura, il territorio è in fermento It is now time to prepare for EXPO 2015: more than 120 countries will be present, hundreds of millions of Euros of investment will be made in infrastructure and 20 million visitors are expected from Western Europe and from distant China and Russia. It will be an exceptional showcase, this time in Italy, the cradle of culture, art, design, as well as food/wine and technological research and it will also focus on the protection of sites of outstanding natural beauty. A wonderful opportunity that will allow the territory to evolve. In fact, the companies and municipalities of the Rho area are already firmly committed to the project. Ormai è davvero tempo di prepararsi per EXPO 2015: oltre 120 paesi presenti, centinaia di milioni di euro di investimenti per le infrastrutture e un afflusso previsto di 20 milioni di visitatori, provenienti dall’Europa Occidentale e dalle lontane Cina e Russia. Un’eccezionale vetrina, in una cornice, quella italiana, culla della cultura, dell’arte, del design, dell’enogastronomia, della ricerca tecnologica e della tutela delle bellezze ambientali. Un’occasione imperdibile, dalla quale cogliere l’occasione per evolvere il territorio e rispetto alla quale le Aziende e le Amministrazioni Comunali di Rho si stanno già fortemente impegnando.


Milan won the right to host Expo 2015 during a vote on March 31, 2008 and this was the source of inspiration for the presentation in November of the same year of the project “District 33 – a project for the year 2015” – the leaders of which are the Assocazione Imprenditori Lombardi A.I.L. (Association of Lombard Entrepreneurs) as well as some local governments. This project was amongst the winners of the competition organized by the Milan Provincial Council Verso Expo 2015 (Moving towards Expo 2015). In 2009, DISTRICT 33 – a consortium that brings together several leading companies present along the axis of the SS 33 del Sempione (main road n. 33 leading to the Simplon Pass) in the provinces of Milan, Varese, Novara, Verbano-Cusio-Ossola up to the Canton Ticino – was created as an operational arm of the project. The aim of DISTRICT 33, which today comprises more than 60 companies, is to promote the economic and social development of the territory by creating strong synergies between public administrations, associations and businesses, backed by the contribution of the Rete IRIDE (network), of which the Consortium is its operational administrator, and to provide opportunities for small and medium-sized enterprises to attempt to enter foreign markets.

www. www.nuovenergiespa.it/

The company Nuovenergie Spa, the mouthpiece for promoting sustainability, the improvement of quality of life and the common good in its surrounding district, is situated in the northwest area of Milan. Founded in 2003 thanks to the commitment of the municipalities of Rho, Settimo Milanese and Pero, Nuovenergie is a company that supplies methane gas and electricity throughout Italy. “This is a deliberate choice stemming from the desire of these municipalities to explore new markets,” says Giuseppe D’Urso, CEO of Nuovenergie Spa, “favouring ‘savings’ criteria, low costs and transparency.” These characteristics should not be underestimated in a market where profit-oriented enterprises do not carry out activities in favour of local citizens. Nuovenergie Spa, due to its close relationship with the public administrations, operates on the territory and offers customized services to citizens, becoming a part of what is the underlying theme of the project “Energy for Life”, which was also adopted by Expo 2015 as an important value for improving the community as a whole.

L’aggiudicazione alla città di Milano di EXPO 2015 il 31 marzo 2008 è stata anche l’idea ispiratrice per la presentazione, nel novembre dello stesso anno, del progetto “Distretto 33 - un progetto per il 2015” che ha visto come capofila l’Associazione Imprenditori Lombardi A.I.L., alcune amministrazioni locali e associazioni ed è risultato tra i vincitori del concorso indetto dalla Provincia di Milano Verso Expo 2015. Nel 2009, come braccio operativo del progetto, si è costituito DISTRETTO 33, un Consorzio che riunisce alcune imprese di prim’ordine presenti lungo l’asse della S.S. 33 del Sempione nelle Provincie di Milano, Varese, Novara, Verbano Cusio Ossola sino al Canton Ticino. Composto oggi da oltre 60 aziende, DISTRETTO 33 opera per lo sviluppo economico e sociale del territorio creando forti sinergie tra le Pubbliche Amministrazioni, le Associazioni e le Aziende e, con il contributo della Rete IRIDE, di cui il Consorzio ne è il gestore operativo, offre la possibilità alle piccole e medie imprese locali di affacciarsi anche sui mercati esteri. Nel Nord Ovest di Milano, territorio votato da sempre a essere bacino di innovazione e cultura imprenditoriale mitteleuropa, è presente anche Nuovenergie Spa che si fa portavoce della sostenibilità, del miglioramento della qualità della vita e del bene comune. Nata nel 2003 proprio dall’impegno assunto dalle Amministrazioni Comunali di Rho, Settimo Milanese e Pero, Nuovenergie Spa è una società che fornisce gas metano ed energia elettrica in tutta Italia. “Una scelta voluta dalla volontà di questi Comuni di esplorare nuovi mercati - afferma Giuseppe D’Urso, Amministratore delegato di Nuovenergie Spa - privilegiando criteri di risparmio, economicità e trasparenza”. Peculiarità queste non sottovalutabili in un mercato fatto da soggetti che mirano al profitto e non a svolgere attività volte al cittadino. Nuovenergie Spa, proprio per lo stretto legame con le Pubbliche Amministrazioni opera sul territorio per offrire servizi su misura ai cittadini, inserendosi a pieno titolo in quello che è il fil rouge “energia per la vita” acquisito anche da Expo 2015 come valore di miglioramento per la collettività.



Foto Š Ananalisa Cimino


T

he Milan Furniture Fair (Salone del Mobile) takes centre stage once again, together with its product corollaries that make the event more appealing, especially for visitors who come from nearby countries and far and wide. The situation of this exhibition focused on the large furniture market can be defined as having two main markets: a domestic and a foreign market.

T

orna alla ribalta il Salone del Mobile di Milano, con tutti i suoi corollari merceologici che rendono la manifestazione più che attraente soprattutto nei riguardi dei visitatori che vengono dai Paesi sia vicini che lontani. La situazione di questa esibizione del grande mercato dell’arredamento si può ben definire in due settori di destinazione: uno è il mercato interno ed uno il mercato estero.

Foto © Ananalisa Cimino


The domestic market is certainly suffering a severe economic crisis which is being experienced by Italy and does not seem – at least for the moment – to show signs of recovery. While the foreign market continues to provide satisfactory results to our manufacturers, although, recently, unexpected customs duties have been applied which, for instance in the kitchen furniture sector, are creating considerable problems. Il mercato italiano soffre di una forte crisi economica del Paese che non sembra, almeno proprio in questi tempi, dare segno di ripresa e di rilancio; quello esterno, vale a dire quello dei Paesi europei ed extraeuropei assume aspetti che vanno con attenzione differenziati nel giudizio. Il mercato estero in generale non manca di dare soddisfazione ai nostri produttori, anche se ultimamente si sono presentati inaspettati dazi doganali che, ad esempio nel settore cucine, creano difficoltà non da poco.

Foto © Ananalisa Cimino


In general, however, we can say that exports are In generale però possiamo dire che l’ethe real lifeline for most of our companies. One sportazione è davvero l’ancora di salshould consider though the following aspects: vezza della maggior parte delle azienfirstly, furniture sector exhibitions are held in de. Un riferimento che però dà sempre practically every country and therefore detract più difficilmente delle garanzie: le mostre from the Milanese exhibition’s unique appeal di settore si svolgono ormai praticamente acquired over the years; secondly, the number in ogni Paese, e tolgono quindi quell’atof products exhibited, at worldwide level, pre- trattiva unica che il Salone milanese si era cisely because every large country has its own guadagnato nel tempo; secondo punto, la sector exhibition, has increased enormously; quantità di prodotti esposti, a livello monthirdly, a large number of famous architect diale, proprio perché ogni grande nazione designers of the sector no longer exist, not ha una sua fiera di settore, sono cresciuti only in terms of numbers, but in terms of me- enormemente; terzo punto sta nel fatto che rit and renown. This is why there is a profu- un grande numero di famosi architetti progetsion of ‘reconstructions’, or going back to the tisti del settore non ci sono più, non tanto nel golden years, references to important figu- numero, quanto nel valore. Ecco allora che è res, who have passed away, whose creations, il trionfo di rifacimenti, di ritorno ad anni d’oro, ill-treated at best, are reproposed in a far a personaggi scomparsi le cui creazioni, malless appealing manner. Therefore, beyond menate alla meglio, si ripresentano in una veste any expectations, period furniture has beco- molto meno ricca di attrattiva. Ecco allora che me popular once again: Arabs, Russians and ha ripreso quota, al di fuori delle supposizioni, il Americans, the richest people in the world mobile in stile: i Paesi arabi, russi e americani, i in general, are particularly attracted by this più ricchi in generale, sono quelli nei quali questo kind of product. Here business is ‘normal’, genere di arredo ha la maggiore attrazione. E qui contrasting with the overall ‘dead calm’ of l’affare economico è all’ordine del giorno, con la Italian firms. The specific sector is therefore bella differenza della calma piatta del nostro Paeinundated with ‘reconstructions’, ‘like’ pro- se, affogato da copie, rifacimenti, similitudini e così ducts etc. However, we should not disregard via, con un aspetto da non sottovalutare: che i mithe fact that the best furniture manufactu- gliori industriali del settore in Italia non sono certo più giovanissimi. rers in Italy are certainly not very young. Antonello Mosca, Architetto.

Foto © Ananalisa Cimino


1째 Manifesto Salone del Mobile - 1961

Uno stand - 1967

1961 - Ingresso Salone del Mobile, Prima Edizione

Visitatori allo stand - 1967


Esterno - 1970

Manifesto 10째 Salone del Mobile - 1970

Esterno - 1970

Euroluce, Prima Edizione - 1976


Eimu, Prima Edizione - 1982

Manifesto 20째 Salone del Mobile - 1980

Salone del Mobile, Ingresso - 1980


Salone Satellite, Prima Edizione - 1998

Manifesto 30째 Salone del Mobile - 1991

Salone Internazionale del Mobile, allestimento - 1995

Salone Internazionale del Mobile - 1994


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LINK UTILI www.lificonsortium.org/

T H G I L e th T E N e c u l a l è o r u t u f l e d i f i W Li-Fi, il terna-

al r e f a s d n a y l d n e i r f r o a c e m e e r h o t m n o r, e d p e a h e c h n c u a e l o n e h h b c o e t t t y u r na bo o a i t s i u l i o F v i e r W a s i t eb i w tive to d a n a o i t F n i i L b ul d b e l l D a c E L s i y t I n a a t i r v e ket. , v m n e o c d o o m ut a o f y o s n w o i o t l l c a ne n a l o u c d e o h logy that t m s e its e m s s e r n o a f r t i t F a i th e . c r d u n o o s c hotspot. L a e s o t r , e pe l b s t i a c b a d g e e e fm d o e t s c d e t e r e a high-sp d d n e b hu l o t a r t e s v a f e s o t o ist i e c h e c r i h e w ted light a v i t , i l s n na e g i s s t t h n g i e l t t i o t a t a d s t i This interm m ns a r t , e y e . e d n e o k h a p n t r e a h t sm by r o a r e m a c a s a h c u s vers, o c e ù i p a tiv a n r e t l a ’ l i o F t i a L c r a e m m a l i u h s ic e r S a . v fi i i r r W a l r a i d a r e u ta pe t c n i s e s e n o a c ic e g h o l c o a c i r e a , n a io z u l er nomic o p v t i r o p a s i t g o o h l o n n u c e n i t a D n E u L a d l a o ed è c p l i m a e l d e e v qu e r n p u l i a F u i L q l I e r ie. t c e o l R e v a l l a t a trasforma l d a ti d a a d i o v d a e c n n o i u e t i lte m o a m r t a , la trasmiss a m t e a l d u o d m o n m u e i c d u l o te rt e e t n m i s a e l r t legament a n e ch eg s e t o t n s e e g u r o Q s . o d io n h o c c c e o s ’ tà, a una l l l a a t d i b o t a a g v e e l i m r i d e r se s e , r e c e u p l centinaia e a l c l o a l i e l i v b i o s p n p e o s r i t r , o e t vi e c i r mittent a i t a d . e t e t n e o m h s p a t r r t a m s o n u umano, i d era m a c o t o f come la

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LIGHT IS BETTER 1

2

Li-Fi allows the transmission of data in previously inexplorable environments, such as sea depths

Light, unlike electromagnetic waves, does not pass through walls, nor is it subject to RF interference or possible radiation loss

WHO IS HARALD HASS

He is a professor at the University of Edinburgh and was a nominee for the 2011 World Technology Awards. Harald Haas was the first person to publicly demonstrate how to turn a semiconductor light source (LED) into a broadband wireless transmission system. His intuition arose from the invention of the photophone, the device whereby Alexander Graham Bell in 1880 demonstrated that light was able to transmit speech on a beam of light, which for a brief period was employed in the military field as a telecommunication instrument.

Professore della Università di Edimburgo e candidato ai World Technology Awards 2011, Harald Haas è stato il primo a dimostrare pubblicamente come trasformare un LED a semiconduttore in un sistema di trasmissione wireless a banda larga. L’intuizione è nata dall’invenzione del fotofono, l’apparecchio con cui Alexander Graham Bell nel 1880 dimostrò che la luce era in grado di trasmettere segnali audio e telegrafici e che per un breve periodo fu impiegato in campo militare come strumento di telecomunicazione.

3

Existing lighting devices may be used


C

arlo Bernardini lives and works in Milan where he teaches at the Fine Arts Academy of Brera. In 2000, 2005 and 2010 he received a grant “Overseas Grantee” from the Pollock – Krasner Foundation of New York, and in 2002 the prize Targetti Art Light Collection “White Sculpture”. Since 1996 he has been planning and working on environmental installations in optic

fibers and electro-luminescent surfaces that the viewers perceive in a different way and in a different form, depending on where their position in the space is. The use of optical fibre as a new medium leads Bernardini to conceive the possibility of designing space through darkness, using this really thin light line and transforming the environment into artwork itself.

_DESIGNED BY LIGHT_

C

arlo Bernardini vive e lavora a Milano dove insegna Installazioni Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha vinto per tre volte - nel 2000, nel 2005 e nel 2010 - il premio “Overseas Grantee” della Pollock Krasner Foundation di New York e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection “White Sculpture”. Dal 1996 progetta installazioni ambientali realizzate con fibre ottiche e superfici elettro-luminescenti, in cui la luce crea

un disegno nello spazio che cambia secondo i punti di vista e gli spostamenti dello spettatore che si trova a vivere dentro l’opera. È proprio la sperimentazione di un mezzo espressivo nuovo come la fibra ottica che spinge Carlo Bernardini a interagire con le architetture e gli spazi esterni, trasformando così l’ambiente da contenitore dell’opera ad opera stessa e concependo l’installazione come uno spazio dove lo spettatore entra e vive una nuova dimensione ridisegnata dalle linee di luce.


Drawing of the vacuum 2011 Kinetica Art Fair, Prewiew – The Arc Show, Business Design Centre, London.

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Spatial Code 2009, Galleria Grossetti, Arte Contemporanea, Milan.

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The Fourth Direction of Space 2008 Galleria Bruna Soletti, Milan.

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Light Waves 2008 Aeroporto del Salento, Brindisi.

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Ghost of Duchamp 2009 Museo d’arte, Villa Ciani, Lugano.

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The House of Gods La Casa degli Dei


O

ur houses, rooms, the objects with which we furnish are our world. An internal world which, as it is connected the outside world, defines our protected space and our identity. The meanings of internal space are extremely important because they fulfill an ingrained need for protection in human beings. The tangible boundaries of space therefore assume a psychological significance. The fascinating history of the way we build our own space, the home, thus becomes extremely relevant for each one of us because it reveals meanings that have remained unaltered in time. The word “camera” in Italian (derived from the same word in Latin), meaning room in English, originally meant a vaulted cave. In fact, caves were our first homes and that “camera” (room) was not different, emotionally, from what our rooms represent for each one of us today. A route that retraces the history of the home, from its origins, starting from caves to the tents of nomads, to rock-hewn buildings, to courtyard houses, typical of the Mediterranean culture, up to new energy saving systems.

L

e nostre case, le stanze, gli oggetti con cui le arrediamo sono il nostro mondo. Un mondo interno che, in relazione con il mondo esterno, definisce il nostro spazio protetto e la nostra identità. I significati dello spazio interno hanno un’importanza essenziale perché rispondono ad un connaturato bisogno umano di protezione. La delimitazione concreta dello spazio assume allora un valore psicologico. La storia affascinante del modo di costruire il proprio spazio, la casa, diventa così estremamente attuale per ognuno di noi, perché ci svela significati immutati da quelli originari. La parola “camera” in origine significa la volta della grotta. La grotta è stata la nostra prima casa e quella “camera” non era diversa, emotivamente, da ciò che oggi, per ognuno di noi, rappresenta le proprie stanze. Un percorso che ripercorre la storia della casa dalle origini, dai ripari in grotta alle tende dei nomadi, alle architetture scavate nella roccia, alle case a corte tipiche della cultura mediterranea fino ai nuovi sistemi di autonomia energetica.


INTERVIEW

The underlying theme of archaeology focused on living spaces never loses sight of the meanings of architectural shapes, which have been designed according to a precise symbolic order. The atrium of a Roman house is not only a boundary between the inside and outside worlds, it is also a place where the images of one’s ancestors are preserved and honoured so as to protect the home and the family. It is the place that connects the past with the present, the meeting point of different generations. Originally, in ancient times, any new building for humans was also a reconstruction of a world on a human scale. The new home, the village or the new town had to be linked to the cosmic axis of the universe. This defined the sacred character of spaces and the daily actions that were performed in them. Understanding these links between internal and external spaces helps us to redefine our relationship with the world and to regain a sense of wellbeing and safety, overcoming the current fragmentation of knowledge.

Il filo conduttore dell’archeologia dell’abitare non perde mai di vista i significati di forme architettoniche disegnate in base ad un preciso ordine simbolico. L’atrio della casa romana non è solo spazio di confine tra interno ed esterno. È il luogo in cui vengono custodite e onorate le immagini degli antenati a protezione della casa e della famiglia: è il luogo che collega il passato con il presente, il punto di congiunzione delle generazioni. Alle origini, e nell’antichità, qualsiasi nuova costruzione umana era anche una ricostruzione del mondo a misura umana. La nuova casa, il villaggio o la nuova città dovevano essere collegati agli assi cosmici dell’universo. Ciò definiva il carattere sacro degli spazi e delle azioni quotidiane che in essi venivano compiute. Comprendere questi legami tra spazio interno ed esterno ci aiuta a ridefinire la nostra relazione con il mondo e a riconquistare un senso di benessere e sicurezza, superando la frammentazione della conoscenza attuale. Serena Massa - Archeologa

BIBLIOGRAPHY Valente M. , Senso e significato dello spazio interno – XX ciclo Sapienza Università di Roma Ramacciotti P., Strutture e sistemi del messaggio architettonico, Liguori Editore, 2006 Bettini S., Lo spazio architettonico da Roma a Bisanzio, Bari, Dedalo 1990 Vita delle forme, Torino, Einaudi, 1990 Carandini A. La nascita di Roma. Dèi, lari, eroi e uomini all’alba di una civiltà, Biblioteca Einaudi 2003, prima ed. 1997. Ward Perkins B., Architettura romana, Storia Universale dell’Architettura, 1974 Zanker P., Arte romana, Laterza, Bari, 2008



smart :) district T

he Brera Design District was founded about five years ago. The aim of the project is to convey the message that Brera is ‘the’ point of reference of Milanese design, both within Italy and for foreign tourists visiting the city for pleasure or business. In fact, the district has the largest number of showrooms, galleries and spaces dedicated to design. Brera, where art, fashion and design are intertwined, is used to anticipating trends. Studiolabo, a young Milanese communication and concept design company, was entrusted with the task of conducting the territorial marketing operation. Eighty per cent of the Brera Design District territory coincides with that of the Urban Business (Shopping) District (DUC in Italian), a well-defined area that promotes the neighbourhood and its activities. I am convinced that in future the two districts will merge together as they have common objectives.

uno smart district con vocazione internazionale

Brera an international

B

rera Design District è nato circa cinque anni fa. L’obiettivo è quello di comunicare Brera come punto di riferimento del design milanese, territorio con la più alta densità di showroom, gallerie d’arte, location, spazi dedicati al design, in Italia e presso il turismo internazionale che visita la città per piacere o per affari. Brera è un quartiere abituato a percorrere le tendenze, dove arte, moda e design si intrecciano. Questa operazione di marketing territoriale è stata affidata allo Studiolabo, una giovane realtà milanese che si occupa di Design della Comunicazione. Brera Design District coincide


It should be pointed out that Brera has always sought to maintain its character and traditions of a “great historic neigbourhood”, but with an international orientation and an eye on the future. design company, was entrusted with the task of conducting the territorial marketing operation. Eighty per cent of the Brera Design District territory coincides with that of the Urban Business (Shopping) District (DUC in Italian), a well-defined area that promotes the neighbourhoold and its activities. I am convinced that in future the two districts will merge together as they have common objectives. It should be pointed out that Brera has always sought to maintain its character and traditions of a “great historic neigbourhood”, but

territorialmente all’80% con il DUC (i Distretti Urbani del Commercio), realtà territoriali ben definite che promuovono il quartiere e le sue attività. In futuro ci sarà un’unione vera e propria tra i due perché gli obiettivi sono comuni. Anche grazie a ciò, Brera vuole mantenere da sempre il suo carattere e le sue tradizioni di “grande storico paese”, ma con una vocazione internazionale, che guarda al futuro.


Interview with

Marco Torrani

I

was born in Brera and I have lived here for more than fifty years. I know this neighbourhood very well and I love it. For twelve years now I have been the President of Assomab, an association comprising economic stakeholders (traders, artisans, professionals, businessmen and cultural entrepreneurs) whose objective is to enhance the brand image of the area and to protect the environmental, real estate and cultural heritage of the same. It is a challenging assignment, which though has allowed me to be exposed to and become acquainted with all the domains of Brera. This was particularly useful five years ago, when the Lombardy Regional Council and the Milan Municipality founded the so-called Urban Business (Shopping) Districts. I had a leading role in this as I contributed my experience and ideas. The Urban Business (Shopping) Districts are well-defined territorial structures which promote the district and its activities. In future, we shall become more involved in this organizational structure, but we need to find alternative sources of funding.

I

o sono nato a Brera e ci vivo da più di cinquant’anni. È un quartiere che conosco molto bene e amo moltissimo. Da circa dodici anni sono Presidente di Assomab, un’Associazione di forze economiche (commercianti, artigiani, artisti, professionisti, operatori economici e culturali) che ha l’obiettivo di valorizzare l’immagine commerciale della zona e di tutelare il patrimonio ambientale, immobiliare e culturale della stessa. Un incarico impegnativo ma che mi ha permesso di entrare in contatto con tutte le realtà di Brera. Ciò mi è stato particolarmente utile cinque anni fa quando Regione Lombardia e Comune di Milano hanno istituito i cosiddetti DUC, i distretti urbani del commercio. Questa nascita mi ha visto in prima linea, in quanto ho apportato la mia esperienza e le mie idee. I DUC sono delle realtà territoriali ben definite che promuovono il quartiere e le sue attività. Il futuro ci vedrà ancora impegnati con questa struttura organizzativa, ma occorre trovare delle fonti di finanziamento alternative.


Does Brera increasingly look abroad? The internationalization of the neighbourhood is one of the main objectives of the Brera Design District. Already last year, we received three foreign country delegations - from Argentina, Brazil and China - which were interested in learning how the project, already well-known also abroad thanks to the Internet, was initiated and developed. The next important objective is Expo 2015, which is expected to attract 20 million visitors. This is comparable to the Salone del Mobile lasting six months instead of only five days. On the one hand, Expo 2015 is a great opportunity for everyone, while on the other, it could create huge management and logistic problems. In fact, even only during the Salone del Mobile, traffic seizes up and moving around Milan can become extremely difficult. That is why we have asked the Expo 2015 management if we may submit, always in collaboration with Studiolabo, a project focused on incoming travel services for foreign tourists visiting Brera.

Brera quindi guarda sempre più all’estero? L’internazionalizzazione del quartiere è uno degli obiettivi principali di Brera Design District. Già l’anno scorso abbiamo ricevuto tre delegazioni di Paesi esteri - Argentina, Brasile e Cina - interessate a capire come è nato e si è sviluppato questo progetto, già ben noto anche all’estero grazie a internet. L’obiettivo più prossimo è Expo 2015 dove sono previsti 20 milioni di visitatori. È come se ci fosse un Salone del Mobile della durata di sei mesi anziché di soli cinque giorni. Expo 2015, da un lato, è un’enorme opportunità per tutti, dall’altro potrebbe creare grandi problemi di gestione e logistica, già durante il Salone del Mobile la città infatti s’intasa. In quest’ottica, abbiamo chiesto di presentare alla Direzione di Expo 2015 un progetto per Brera di accoglienza del visitatore estero, in collaborazione con lo Studiolabo.


How do the Brera Design District and Design on the Road projects complement each OTHER? Design is the common denominator. I liked the concept of “on the road” very much. Design should not be limited to museums and shops, it should be put “on the road”, that is it should be within everyone’s reach. We would like to extend design to the general public, while retaining high quality. It is an important occasion for young people to make themselves known. That is why this year, in collaboration with the Association “Tutti Più Educati”, we selected some young designers studying at the Brera Academy and we put them on the street (or road so to say) so that they could measure themselves with the general public, in the hope that work or professional opportunities will stem from these contacts.

DISCOVER BRERA BY MARCO TORRANI Brera Design District e Design on the road, come si integrano l’uno con l’altro? Il comune denominatore è il design. Il concetto di “on the road” a me piace molto. Il design non va limitato ai musei e ai negozi, ma al contrario va messo per strada, deve essere alla portata di tutti. Noi vogliamo allargarlo al grande pubblico, mantenendone comunque alta la qualità. È un’importante occasione per i giovani per farsi conoscere. Ecco perché quest’anno con l’Associazione “Tutti Più educati” abbiamo selezionato dei giovani designer dell’Accademia di Brera e li abbiamo messi per strada a confrontarsi con il grande pubblico, nella speranza che da questi contatti nasca per loro un’occasione di lavoro e di professione.

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The best of Design O all year round n the strength of the success of the past edition, in which 100,000 people passed through the district, Brera Design District – from 9 to 14 April – will host the most important international brands in a jam-packed schedule of appointments, comprising more than ninety events in five days, demonstrating how the Fuorisalone (the “side show” to the furniture fair) is becoming a very important event for the entire community of designers, creative artists, art directories, companies and PR professionals of the design world. The theme of this edition is “Reflection on craft production and industrial thinking associated with the value of quality”. Craft jobs do not only have to preserve a cultural value. They are also business activities with credible expectations for development that can represent a driving force for the economy of the future. They are often not considered as a resource, but rather, due to the fact that they are rooted in their local territories and cultures, people think they cannot have a role on the larger markets of the global and globalized system. In actual fact, despite the crisis, well-made products have been able to maintain their competitiveness. It should be borne in mind that in 2012 companies operating in the apparel sector increased by 15.4% over the previous year. Of these, 8.3% fall within the category of artistic creations and 6.8% in that of design. Based on these assumptions, the Brera Design District has undertaken to propose a reflection on the theme of new craft professions as an instrument of growth and innovation. This is one of the most important manufacturing sectors in Italy to which innovative production techniques must be applied so as to further develop its economic appeal.

INTERVIEW


F

orte del successo della scorsa edizione, con un totale di 100.000 persone transitate per il quartiere, Brera Design District ospita per la 4° edizione - dal 9 al 14 Aprile 2013 - i più importanti brand internazionali in un fitto calendario di appuntamenti, più di 90 eventi in 5 giorni, dimostrando come il Fuorisalone sia diventato un fenomeno di enorme rilevanza per tutta la community di designer, creativi, art director, aziende e pr del mondo del design. Tema di questa edizione: i valori della qualità in una riflessione tra il fare Artigianale e il pensare Industriale. I mestieri artigianali non hanno solo un valore culturale da preservare, ma sono attività con credibili aspettative di sviluppo che possono e devono rappresentare un traino per l’economia del futuro. Spesso non vengono considerati come una risorsa, ma invece, grazie proprio al loro radicamento sul territorio e alle culture locali, possono avere un ruolo sui mercati più ampi del sistema globale e globalizzato. E infatti, nonostante la crisi, il prodotto realizzato a regola d’arte è stato in grado di conservare la propria competitività: basti pensare che nel 2012 a Milano le aziende del settore abbigliamento sono aumentate rispetto all’anno precedente del 15,4%, dell’8,3% quelle che rientrano nella più ampia categoria delle creazioni artistiche e del 6,8% quelle del design. Su queste premesse Brera Design District si fa carico di proporre una riflessione sul tema del nuovo artigianato come strumento di crescita e innovazione; uno dei più importanti settori produttivi a livello nazionale al quale devono essere applicate tecniche di produzione innovative che ne possano sviluppare ulteriormente l’appetibilità economica.

http://studiolabo.it/




//SMART STAFF \\

LAURA CARADONNA President of the Association “ Tutti Più Educati”, P.R in Milan; a great cooker for friends. The aim of her Association is to publicize the concepts of tolerance and good education, meant as a diffusion of a legacy culture. For Laura “the smart way of living” can be only “ Tutti Più Educati”.

MARCD VINCI 28-years old, graphic designer and seaman. For 7 years he has lived in Milan, but he was born in Capo d’Orlando in Sicily, where he comes back when he misses his sea. He sings in the shower but not only. He loves musicals and Michel Gondry’s movies. Marco lives in a smart way simplifying his own life with coscience.

SERGIO BATTIMIELLO

MANUELA BARBIERI

I am a Writer, a Game - Team Building Dvp. , a Concept Artist. I love comic culture, science fiction (who d’nt?), archaeological mysteries and i am Italian, based in Milan. Want to know more? See my Blog at :

She is 33 years old, lives in Milan and she is a journalist. She plays tennis and squash tennis, and loves oversea journeys and she likes relaxing, sailing with her friends. Her favourite book is “A Thousand Splendid Suns” by Khaled Kidrauhl Hosseini.

http://sergiobattimiellowritings. wordpress.com

For me “a smart way of living” is ask yourself every morning “What’s next?“

BEATRICE BIFFI 24-years old, italian-colombian, likes indie rock and electrowave music. She is a real fashion addicted, her dream is to organize fashion shows. For Bea “ a smart way of living” means focus on details and small things.

More smiles and less grudges. This is her idea of smart way of living.

ENRICO SOMMARUGA 59 years old, photographer. He was born in Milan, but 4 years ago he escaped to the countryside, where he lives with his adorable Maia, a half- caste 4 years old doggie. For Enrico “ the smart way of living” means living in harmony with the nature.

MAX FADINI A 36-years old graphic designer from Milan, he rocks with his electric guitar, he loves Queen’s music and The Beatles, he gets frightened watching B-movie horror. His way of smart living is listening to music with a smile on his face.

TOMMASO MIREDI 37 years old, someone has defined him the photographer of the running moment. Arturo, his gold labrador, is his inseparable adventure companion and Alice, his one year child, is the love of his life. Tommy lives in harmony with himself, the others and the environment.

ERIKA GUARINO A 24-years old graphic designer, horse-riding is her real and unique passion. She listens to rap music from Germany and she would like to become illustrator of Manga. For Erika a smart way of living means more trains for commuters, cleaner and especially punctual.

AINA KARJAKINA She is a video maker. She was born in Russia 30 years ago, but she has lived in Milan for three years with her husband. She like reading mysteries, sewing and kniting. What does it mean for Aina “a smart way of living?” To give the right priorities to things.


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