Alessio Greguoldo
la magia delle ostriche rosa del Delta del Po Articolo di Maurizio Pelli, editore Fotografia La Perla del Delta L’ostricoltura nella penisola italica (secondo Plinio il Vecchio) risale ai tempi della Roma Imperiale, l’acquacoltura per l’allevamento delle ostriche e delle perle, era già praticata dai romani in Gran Bretagna. Con carri allora definiti “veloci” le ostriche giungevano a Roma. Dal diciottesimo secolo, l’ostricoltura si diffuse in tutta la Francia, anche se nel bacino del mediterraneo veniva praticata in modo diverso, causa la limitata escursione delle maree rispetto a quelle oceaniche. Negli stagni del Mediterraneo, in particolare in quello di Thau, in Francia, nel dipartimento della Languedoc - Roussillon e nello stagno di Port Leucate, nel dipartimento dei Pirenei Orientali e dell’Aude, gli allevamenti vennero predisposti verticalmente sostituendo il sistema orizzontale, per compensare i tempi di presa d’aria delle ostriche. Alessio Greguoldo, nasce a Contarina - Rovigo nel 1997. Giovane imprenditore già appartenente al Consorzio Pescatori di Scardovari, nel 2010, durante un incontro, tra acquacoltori nella laguna di Thau, Alessio fu l’unico tra gli imprenditori presenti ad accettare la proposta di partnership, lanciata da chi sarebbe diventato presto un suo futuro socio. Nel 2016, diventa socio e amministratore unico della “La Perla del Delta”, società che si dedicherà alla produzione di ostriche, con sistema unico del suo genere in Italia, totalmente innovativo e protetto da due brevetti internazionali. Un macchinario creato dal suo nuovo socio, nonché famoso e facoltoso ostricoltore francese Florent Tarbouriech. Un macchinario inventato per riprodurre artificialmente un “effetto marea”, esattamente lo stesso che naturalmente avviene in Bretagna, dove l’escursione durante maree è superiore ai cinquanta centimetri. Viene così ricreato nella “Sacca degli Scardovari”, dove lo stesso andamento, rende la conchiglia più resistente e il mollusco più croccante, grazie alle emersioni e immersione delle ostriche nelle acque salmastre del Delta del Po. L’impianto per mezzo di argani mossi da energia eolica, solare, fotovoltaica è completamente ecocompatibile e rinnovabile. Mosso da motori a circuito chiuso, comandati da distanza remota e azionabili da qualsiasi luogo nel mondo. Quando in funzione, fanno ruotare un argano dove sono appese le corde delle ostriche in verticale, consentendo alle conchiglie di ricevere la corretta esposizione al sole e all’aria. La Perla del Delta, è ubicata nella Sacca Degli Scardovari - Isola della Donzella, Rovigo. Patrimonio Unesco e riserva della biosfera. Oggi, è la più importante azienda italiana della produzione ostriche di alta qualità. Considerata prodotto di nicchia, acclamata da gourmand e decantata da intenditori, ristoratori e chef come una tra le migliori al mondo. L’ostrica “rosa” coltivata in Italia è oggi una realtà. Questo micro ambiente protetto che gode del benefico influsso delle acque del mare Adriatico, è situato nella parte veneta del Delta del Po. Esattamente nella più grande laguna del Delta, un consistente specchio d’acqua di quasi tremila ettari che si estende tra le foci del Po di Gnocca e del Po delle Tolle, al perfetto punto di confluenza tra il Delta del grande fiume e il mare Adriatico. Un habitat naturale, ideale per l’allevamento di cozze e vongole, da decenni coltivate in queste acque. Grazie all’intuizione, capacità, abilità, determinazione, caparbietà e perseveranza, Alessio Greguoldo, iniziò la sperimentazione delle ostriche in acqua tra molte difficoltà e pochi riscontri positivi, lottando per ben sette anni, con risultati poco soddisfacenti e con chi ormai non nutriva speranze di successo. Non si fece influenzare da nessuno, sicuro che sarebbe riuscito nel suo intento, caparbiamente continuò a sperimentare e testare senza tregua, 49