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Parador Hotel Carlos V, Jarandilla de La Vera, Extremadura

Parador Hotel & Ristorante Carlos V “Un Castello caduto dal Paradiso”

Margaux Cintrano, editore Traduzione di Maurizio Pelli, editore fotografia: Parador Hotel Carlos V, Jarandilla de La Vera, Cáceres

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Nel 1928, il Governo spagnolo su iniziativa del Marqués Vega Inclán, durante il regno di re Alfonso XIII, aprì al pubblico il primo “Hotel Parador”. Un gioiello rinascimentale del XV secolo, incastonato nel cuore della catena montuosa Gredos a Navarredonda di Gredos, Ávila, nella contea di La Vera, Cáceres. Da allora, la catena Parador Hotel, riportò allo splendore altri antichi castelli, importanti fortezze storiche, monasteri di straordinaria bellezza, maestosi conventi medievali, palazzi principeschi, imponenti torri ottagonali e molte case padronali della nobiltà.

Fu reclutato un team internazionale di architetti, restauratori e specialisti di fama mondiale per restaurarli e trasformarli in autentici paradisi di rara bellezza. Celebre per l’impegno di mantenimento dei concetti originali, la Catena agisce come custode del patrimonio artistico nazionale spagnolo, offendo nel contempo strutture per il turismo internazionale di alta gamma, promuovendo e dinamizzando le regioni spagnole meno conosciute al pubblico. Hotel extra lusso, dotati di tutti i più moderni confort e servizi, senza mai comprome-

tterne lo stile e il fascino della loro straordinaria atmosfera, colma di dettagli storici e ricordi del passaggio di leggendari personaggi del passato.

L’imperatore Carlo V , in quel periodo fu l’uomo più potente del mondo, durante il suo regno risiedette in questo storico castello per alcuni mesi, prima di ritirarsi nel monastero di Yuste, a otto chilometri a Cuacos, un luogo da annotare per essere visitato. L’hotel nasce sul castello fortificato che risale ai conti di Oropesa, allora costruito sulle rovine di un’antica fortezza, successivamente ricondizionata secoli dopo, dove abitò Re Alfonso XIII. Dotato di tutto quello che un castello dovrebbe possedere; una stanza blu con camino e arazzi del XV secolo, il salone dei ritratti, la sala d’armi, le robuste torri angolari, fortificazioni e feritoie, ora usate come temporaneo rifugio dalle cicogne durante la migrazione. Non mancano le “macchicolazioni” e “buchi di omicidio” dove si preparava l’olio bollente per contenere gli assalti dei nemici, le “torrette” piccole strutture sporgenti per armi da fuoco dei cannonieri e gli stemmi araldici. Il Rinascimento italiano influenzò tutte le vedute della sala da pranzo che si affacciano sul bellissimo cortile, che è un santuario coperto di edera, ombreggiato da palme raffiguranti il microclima della regione. Il centro del cortile ospita una fontana, creando un luogo ideale per i cocktail e i drink dopo cena, animano le conversazioni durante le serate estive e di inizio autunno. Oggi, senza mai stravolgere le strutture originali si può accede dal ponte levatoio tra due torri cubiche della fortezza ai giardini di squisita bellezza, contornati di antichi eucalipti, piante di aranci e cespugli di lillà. Un Castello Nobile, nel vero della parola.

Una delle “Camere Nobili”, la 219, è tra delle migliori del castello, dotata di un grande balcone, situato sopra i giardini, un rifugio ideale di questo privilegiato paradiso di sogni dorati. Il castello è disposto su tre piani, ospita cinquantadue camere, perfettamente restaurate, in un ambiente rinascimentale ricco di “tesori reali” risalenti al 1556, che disposti nei saloni di comune accesso, seducono e incantano gli ospiti dell’hotel.

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