Starebene autunno

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Starebene Anno I° | Numero 2 | Ottobre - Novembre 2014

Anno I° | Numero 1 | Messina 11.06.2014

a Messina

La biostimolazione

Sport d'autunno

all'interno

Omeopatia e medicina naturale

Qualità della vita ed ambiente

La certificazione medica per la pratica sportiva Muoversi dopo l 'estate

Prevenzione primaria dell'ictus cerebrale Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro La chirurgia mini-invasiva della colonna vertebrale

La salute passa dalla palestra

Nuove frontiere della pediatria

OSSIGENO OZONO O2O3 Una Terapia a 360°

Alimentazione ed


IN QUESTO NUMERO

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Editoriale: a cura di Wolly Cammareri

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Muoversi dopo l’estate a cura del dott. Mario Cammareri

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La biostimolazione a cura della dott.ssa Mari Scarcella

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La terza età e l'assistenza agli anziani nella città di Messina

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Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro a cura del dott. Giovanni Caminiti

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Assistiamoli: intervista ai soci fondatori

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La chirurgia mini-invasiva della colonna vertebrale a cura del dott. Emanuele Puglisi

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Ozono Terapia La forza della natura a cura del dott. Francesco Fonti

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Messina: la continuità assistenziale vista dagli operatori a cura del dott. Giovanni Caminiti

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Prenditi cura del tuo sorriso a cura del dott. Costantino Allitto

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Sento ma non capisco le parole

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La certificazione medica per la pratica sportiva a cura del dott. Francesco Paolo Sieli

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Farmaprenota: prenotazione visite

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Prevenzione primaria dell'ictus cerebrale a cura del dott. Giuseppe Sottile

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Starebene a Messina |Ottobre| Novembre 2014

OTTOBRE |NOVEMBRE 2014 12 6

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EDITORIALE

IL NOSTRO OBIETTIVO: AIUTARVI A STAREBENE Editoriale a cura di Wolly Cammareri

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nche la nostra redazione si è concessa una pausa estiva, con l’avvento dell’autunno siamo tornati. Lo avevamo già anticicipato, il nostro magazine della salute si avvia ad essere un format regionale. Lo scorso mese di luglio è partita l’edizione di Messina, da questa uscita ci saranno anche Palermo e Catania che accorpa anche Enna e Caltanissetta, con il prossimo anno completeremo le altre provincie siciliane. Ogni edizione provinciale ospiterà delle pagine in comune su argomenti che interesseranno l’intera platea regionale. In questo numero daremo l’addio all’estate! Vacanze ma anche stress per il nostro corpo. Si riprende a lavorare, studiare, ma anche un tran tran che ci

Periodico gratuito di informazione - Supplemento a Trapanipiù del 1/10/2014

accompagnerà durante questa e la prossima stagione. Dovremo riprogrammare i nostri ritmi, prenderci cura del nostro corpo, dalla cura dei capelli ad una diversa alimentazione, alla ripresa dell’attività fisica senza trascurare l’attenzione alla salute. Per chi soffre di particolari patologie è opportuno consultare il proprio medico, magari un serie di analisi di routine o un cambio di terapia possono aiutarci ad affrontare meglio il fresco dell’autunno o la rigidità dell’inverno. In questo numero ci occupiamo anche di ozono terapia, salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, prevenzione primaria dell'ictus cerebrale. Tutto questo con il solito obiettivo, quello di aiutarvi a STAREBENE!

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Starebene Anno I° | Numero 1 | Messina 11.06.2014

a Messina

reg. tribunale di trapani n.350 del 13/03/2013

all'interno Starebene a Messina | Ottobre | Novembre 2014 Omeopatia e

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a cura di: Dott. Mario Cammareri Università Korè Enna Facolta di Scienze Motorie

Muoversi dopo l’estate

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Lunghe camminate per ritrovare la forma giusta

urante l’estate avrete sicuramente abbandonato la palestra, magari vi sarete concessi un pò di nuoto, certamente qualche cena in più, qualche gelato di troppo e la frutta di stagione molto riccadi zuccheri e magari avrete esagerato con la birra i cocktail a base di alcol e chissà quant’altro ancora. Con l’autunno si riprendono ritmi diversi, lo studio, il lavoro e anche l’attività fisica, ma prima di chiuderci in palestra sarebbe opportuno cominciare con lunghe salutari camminate che ci possono essere di aiuto per la ripresa della palestra.

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...prima di chiuderci in palestra sarebbe opportuno cominciare con lunghe salutari camminate che ci possono essere di aiuto... Ecco alcuni consigli: - Una camminata veloce può far dimagrire. Perché sia efficace, però, deve essere parte di un programma di allenamento duraturo nel tempo accompagnato da uno stile di vita equilibrato e da una dieta varia e bilanciata. Camminare velocemente è un’attività aerobica, ciò vuol dire che aumenta anche la circolazione del sangue nel corpo e velocizza il metabolismo, bruciando più calorie. Ma quante calorie si smaltiscono camminando? Se il vostro passo è moderato, brucerete 35-40 calorie facendo mezzo chilometro: con un’ora a passo spedito si arriva a consumare anche 300 calorie. - Basta mezz’ora di camminata veloce tre volte alla settimana per farvi perdere peso e ritrovare la forma in appena tre mesi. Il passo, però, deve essere spedito, fra i 4-7 km/h, e la camminata non deve mai durare meno di 30 minuti. Non è un risultato a cui si arrivi nel giro di poco. Così come per tante altre discipline, è necessario che l’allenamento sia graduale. Non pretendete, quindi, tutto e subito, ma datevi tempo per migliorare. - La camminata veloce agisce soprattutto sul rassodamento delle gambe, ma se il vostro obiettivo fosse quello di una pancia piatta, contraete gli


addominali mentre camminate. In questo modo, oltre a perdere peso, agirete anche sull’addome, tonificandolo. - Perché l’esercizio sia efficace, dovete creare un programma di allenamento delineato, con degli obiettivi finali raggiungibili: per esempio, se volete dimagrire fissate il peso a cui volete arrivare, oppure decidete di voler arrivare a camminare velocemente per un’ora di fila, e così via. Una volta che avrete raggiunto gli obiettivi, fissatene altri un po’ più ambiziosi. In questo modo, sarete sicure di non abbandonare l’allenamento prima del tempo. Un’altra accortezza è quella di organizzare le giornate sulla base delle vostre camminate, in questo modo non avrete scuse e avrete il tempo e il modo di farle. Per evitare di stufarvi velocemente, un altro segreto è quello di cambiare spesso il luogo dove andate a camminare. In questo modo, non vi annoierete mai e l’allenamento sarà per voi anche un momento di scoperta. - Per camminare, poi, non serve un’attrezzatura particolare: l’unico accorgimento è quello di usare scarpe da ginnastica comode per attutire i colpi.

...ricordatevi sempre di finire la vostra camminata facendo stretching. Come rassodare le braccia in poco tempo: Dopo un po’ di tempo che camminate troverete il vostro passo corretto: le falcate non devono essere né troppo grandi, né troppo piccole e il bacino deve acquistare un po’ di flessibilità, ancheggiando a ogni passo. Le spalle devono essere morbide e sciolte. Mentre le braccia dovranno aiutarvi a dare la spinta in avanti. Tenetele dunque a 90° e alternatele in avanti e indietro tenendole vicino al corpo. Se volete cogliere l’opportunità per allenare anche le braccia, comprate due bacchette da cammino e usatele. Importante è anche la posizione della testa che non deve essere né troppo spostata verso l’alto, né verso il basso. In sostanza, evitate di guardarvi i piedi, ma fissate un punto a una certa distanza davanti a voi, mantenendo il mento parallelo al suolo. L’ultimo consiglio è quello di ricordarvi sempre di finire la vostra camminata facendo stretching.

Medico Chirurgo Specialista in urologia Andrologo Ecografie Urologiche Infertilità di coppia

Dott. Francesco Mastroeni

www.urologiamessina.net

Studio: via Pietro Castelli, 24 MESSINA - tel 090.679481 Cell. 347.9575398 E.-mail f.mastroeni@libero.it Starebene a Messina | Ottobre | Novembre 2014

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a cura di: Dott.ssa Mari Scarcella Studio di Chirurgia Plastica ed Estetica Via San Giacomo 19, Messina Tel 090 6409578 - 3484008548 maral.scarcella@tiscali.it

la biostimolazione con fili per una pelle più tonica

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a biostimolazione è un trattamento di medicina estetica che viene utilizzato per contrastare la comparsa delle rughe dovute al fisiologico invecchiamento della pelle. Come sappiamo le cause dell’invecchiamento cutaneo sono dovute all’azione sinergica di fattori interni ed esterni, come stress, fumo di sigaretta, semplici movimenti della mimica facciale, alimentazione errata, raggi nocivi del sole. Tutto ciò provoca una riduzione dell’idratazione della pelle, perdita dell’elasticità ed avvizzimento della stessa, con conseguente formazione delle rughe cutanee. La biostimolazione mira dunque, attraverso l’iniezione di acido ialuronico addizionato ad altre sostanze (aminoacidi, vitamine, acidi nucleici), a riattivare i fibroblasti che sono le cellule deputate alla produzione di collagene ed elastina, con miglioramento della compattezza e del turgore della pelle del viso, collo e decolletè e di tutte quelle aree del corpo che si presentano più rilassate (addome, braccia, interno cosce). Come viene effettuato il trattamento? É un trattamento di medicina estetica che deve essere eseguito da mani esperte e qualificate, con prodotti altamente controllati. Viene effettuato tramite

microiniezioni in punti strategici con aghi sottilissimi che non provocano dolore, solo un lieve fastidio. Il protocollo prevede una seduta a settimana per almeno 4 volte e poi una seduta mensile di mantenimento. Risultati I materiali impiegati determinano una rigenerazione e ricostruzione del collagene, in modo che la pelle possa riorganizzare la propria struttura e mantenere elasticità e tonicità. I risultati sono visibili in breve tempo, la pelle riacquista freschezza, luminosità, tono e volume. Novità: Biostimolazione con fili La biostimolazione con fili rappresenta un’innovazione per il ringiovanimento del viso e di tutti i tessuti che nel tempo perdono sostegno. É una metodica ambulatoriale innocua e di facile esecuzione, senza complicanze di alcun genere, a parte qualche piccolo livido o rossore nella zona di infiltrazione. Il risultato è visibile sia immediatamente con un effetto di tonificazione e compattezza della pelle, sia a lungo raggio per la stimolazione da parte dei tessuti di crescita e la conseguente formazione di un impalcatura di sostegno composta da fibre collagene ed elastiche con un effetto rassodante e liftante. I tempi medi di riassorbimento dei fili sono 6/8 mesi, la paziente vedrà giorno per giorno i miglioramenti, che si avranno anche dopo il riassorbimento del filo, perché l’effetto non è legato al tempo di permanenza, bensì alla stimolazione endogena che i fili stessi andranno a creare.

I materiali impiegati determinano una rigenerazione e ricostruzione del collagene, in modo che la pelle possa riorganizzare la propria struttura e mantenere elasticità e tonicità. 6

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LA TERZA ETÀ E L'ASSISTENZA AGLI ANZIANI NELLA CITTÀ DI MESSINA

redazionale

Casa di Riposo la Rondine: la scelta giusta per i nostri cari

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a terza età è una fase della vita verso la quale tutti siamo inesorabilmente diretti. Ma entrare nella terza età non deve significare per forza un disagio ed una fase della vita in cui il malessere e la rassegnazione debbano per forza prendere il sopravvento. La qualità come valore nella Terza età è indispensabile per attraversare l’ultima fase della nostra vita in maniera serena e spensierata, avendo qualcuno che, oltre ai nostri cari, sia in grado di prendersi cura di noi nella giusta maniera e con servizi di elevato valore in una struttura adeguata con personale assistenziale qualificato e decisamente preparato ad ogni evenienza la salute richieda. La Casa di Riposo La Rondine è la Struttura adeguata all’ accoglienza ed all’assistenza per gli anziani nella zona della città di Messina. Casa di Riposo la Rondine è sinonimo di amicizia, supporto alle famiglie che non possono prendersi cura giorno dopo giorno dei loro cari, causa impegni inderogabili lavorativi. Cominciamo subito ad affermare che parcheggiare un familiare, una persona anziana, in una casa di riposo, non dovrebbe mai essere la prima scelta. Un genitore adesso anziano, ci ha accuditi quando eravamo piccoli, ci ha mantenuti, ci ha a nostra volta cresciuti, si è preso cura di noi con amore e senza doppi fini. Vogliamo fare lo stesso con i nostri cari anziani? Ora è anche vero che nella società odierna, il tempo a disposizione per noi stessi, per i familiari, per gli affetti, purtroppo, è sempre più esiguo a causa dei mille impegni di lavoro che la vita ci obbliga ad osservare. A questo punto prendersi cura di un anziano, prendersene cura nella dovuta maniera, nella maniera più giusta, diventa una cosa

impossibile. O si lavora e quindi ci si mantiene, o si fa altro e non si guadagna più il necessario al sostentamento. In questo caso la Casa di Riposo la Rondine, a Messina, è il punto di riferimento per accudire i vostri cari. La Casa di Riposo a Messina che offre assistenza 365 giorni l’anno 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La Casadi Riposo la Rondine gestita dal signor Barbera, è il modello abituale di casa di riposo dove ogni persona o coppia trova gli stessi comfort della propria casa. Una stanza stile appartamento singola o doppia, struttura per i pasti, , la ricreazione e soprattutto la cura e l’igiene della persona oltre all’assistenza sanitaria 24 ore su 24, il tutto in un ambiente familiare. La Rondine è specializzata in servizi di qualità per garantire la migliore cura dei suoi ospiti con diversi tipi di assistenza: assistenza a disabili e assistenza ad anziani non autosufficienti. All’interno della casa di Riposo la Rondine, il personale stabile di tipo sanitario comprende gli operatori socio-sanitari e gli infermieri e i medici che controllano e visitano gli ospiti con estrema professionalità. La Rondine a Messina garantisce il dignitoso soddisfacimento dei bisogni primari ed assistenziali degli ospiti, sopperendo alle difficoltà che l’ospite incontrerebbe nel provvedere con propria iniziativa, vivendo da solo. La cucina della Casa prepara piatti genuini, sani e gustosi e garantisce la dieta ad ogni ospite. Nell’ambito della casa la Rondine, la vita comunitaria è ricca di occasioni ricreative, gli ospiti vengono accompagnati e stimolati con comprensione e rispetto, nel loro cammino di recupero o mantenimento delle proprie funzioni cognitive.

Anche la terza età può essere verde

Viale Italia 50 - 98124 MESSINA Tel. 090 675076 - Cell. 328 8971851 www.casadiriposolarondine.it Starebene a Messina | Ottobre | Novembre 2014

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a cura di: Dott. Giovanni Caminiti Specialista in Medicina del Lavoro Via 24 Maggio n. 21 Cell. 347 1847484

rispettare le regole per tutelare ogni ambiente di lavoro

SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

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alute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono un problema sempre più sentito nella società contemporanea. Una legislazione volta a proteggere e tutelare la sicurezza negli ambienti di lavoro ha radici ormai antiche risalendo alla metà degli anni ’50 e nel tempo si è progressivamente evoluta. Una pietra miliare venne posta nel 1994 col D.Lgs n. 626; una revisione di questo con una unificazione quasi totale delle normative legate alla sicurezza sul lavoro si è avuta col D.Lgs n. 81 del 2008.

Potrebbe sembrare poco ma i risultati sono stati notevoli. I dati ufficiali INAIL evidenziano che nel 2008 si sono verificati oltre 100.000 infortuni sul lavoro; nel 2012 gli infortuni sono scesi a 70.000: 30.000 infortuni in meno. Rispettare le regole appare quindi fondamentale per migliorare la sicurezza che deve essere tutelata in ogni ambiente di lavoro. Il D.Lgs 81/08 trova infatti campo di applicazione in “tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio” e “si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati” Purtroppo non è sempre semplice ottenere questo risultato raggiungibile solo con una stretta collaborazione tra consulenti, “datore di lavoro” e lavoratori. La preparazione specifica di un consulente è fondamentale per mettere il “datore di lavoro” in condizione di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. Da parte dei lavoratori, l’applicazione precisa delle indicazioni ricevute, rende utili e non vanifica le iniziative del “datore di lavoro”. Il D.Lgs. 81/08 infatti responsabilizza sia “datore di lavoro” che lavoratori nella applicazione delle norme,

Rispettare le regole appare quindi fondamentale per migliorare la sicurezza che deve essere tutelata in ogni ambiente di lavoro. 8

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in prima persona e per tramite dei loro delegati. La via da seguire è tracciata all’interno dello stesso decreto. Il primo intervento da effettuare è la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza”, in funzione di questo “la programmazione della prevenzione” dei rischi e la loro eliminazione totale o almeno parziale. Per giungere ad un risultato quanto più vicino possibile a questo è di fondamentale importanza una corretta formazione e informazione di dirigenti, preposti e dei lavoratori. Ma, non essendo possibile immaginare una totale eliminazione di ogni rischio, diviene fondamentale “il controllo sanitario dei lavoratori”: è necessario valutare se ciascun lavoratore nello svolgere la propria “attività lavorativa specifica” ne abbia la capacità fisica, non ne tragga nocumento, non causi nocumento a terzi. Il primo a doversi occupare della sicurezza comunque il “datore di lavoro” al quale tocca come obbligo “non delegabile” “ la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione del rischio (DVR)” e “la designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP)” Quindi, il “datore di lavoro” dovrà nominare un “Medico Competente” per la sorveglianza sanitaria sui lavoratori, designare i componenti delle squadre di primo soccorso e per la lotta agli incendi e disporre la formazione e informazione di tutto il personale. Tutti i soggetti destinatari di queste azioni del “datore di lavoro” saranno , a loro volta obbligati ad adempiere alle indicazioni ricevute e assolvere agli incarichi assegnati.

...è necessario valutare se ciascun lavoratore nello svolgere la propria “attività lavorativa specifica” ne abbia la capacità fisica, non ne tragga nocumento, non causi nocumento a terzi...

Con il “datore di lavoro” obbligato ad attivarsi e i lavoratori obbligati ad assecondarlo e collaborare alla ricerca della sicurezza, torna il concetto che salute e sicurezza in ambienti di lavoro sono frutto solo del rispetto delle regole e della collaborazione di tutte le componenti aziendali.

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intervista

assistiamoli: intervista ai soci fondatori katia cardile, massimiliano grosso e manuel schinardi illustrano i servizi

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nziani, malati e disabili dal novembre 2011 possono contare a Messina su un aiuto in più. La società cooperativa Assistiamoli fornisce infatti assistenza privata specializzata nel pieno rispetto del contesto familiare, sociale e culturale. I soci fondatori, Katia Cardile, Massimiliano Grosso e Manuel Schinardi, illustrano i servizi garantiti alle persone che si rivolgono ad Assistiamoli. Dottor Massimiliano Grosso, amministratore, (nella foto), come nasce il progetto Assistiamoli? “Innanzitutto dalla consapevolezza che il sistema sanitario in Sicilia non garantisca la tutela dei diritti

Dott. Massimiliano Grosso, amministratore

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dei malati. Praticamente nessuno conosce l’Adi, l’Assistenza domiciliare integrata che dovrebbe assicurare la presenza di personale specializzato in casi di patologie particolarmente gravi che impediscono al soggetto malato di essere autosufficiente. A nostro discapito noi stessi informiamo i potenziali clienti di tale opportunità. Con l’esperienza acquisita a Verona posso davvero sostenere che il sistema sanitario regionale fa acqua da tutte le parti. E proprio per seguire l’esempio veneto abbiamo richiesto di attivare una convenione con l’assessorato alla Salute di Palermo per far parte del servizio Adi regionale”. Chi può rivolgersi ad Assistiamoli? “In realtà chiunque abbia bisogno di assistenza sanitaria. Naturalmente la maggior parte delle persone che si rivolgono a noi sono familiari di pazienti affetti da patologie gravi, anziani e malati terminali. L’assistenza domiciliare include servizi per le persone che necessitano di aiuto sia nelle attività quotidiane come mangiare, lavarsi, vestirsi o scendere dal letto, fino all’acquisto della spesa o dei farmaci. Quello che vogliamo realizzare è un vero e proprio ospedale in casa” Katia Cardile, perchè rivolgersi proprio a voi? Qual è il vostro “valore aggiunto”? “Innanzitutto garantiamo personale altamente qualificato, regolare e selezionato accuratamente. Reclutiamo, per chi lo desidera, figure professionali come badanti e autisti, ma anche medici, infermieri, fisioterapisti. Organizziamo momenti formativi per


un continuo miglioramento dei servizi. Monitoriamo lo stato di salute non solo degli assistiti, ma anche quello degli assistenti per meglio tutelare la nostra clientela. E già è in cantiere il progetto di monitoraggio dell’assistenza. Attraverso un sistema satellitare saremo in grado di conoscere orari e spostamenti del personale. Quello che più ci interessa è il paziente: tutto il nostro operato gira attorno a lui”. L’assistenza può essere sia occasionale che continuativa? “Naturalmente. L’assistenza può avvenire anche solo una volta, per un’emergenza. O essere programmata in anticipo. O può anche durare per un lungo periodo. Siamo presenti su tutto il territorio provinciale e non solo. Assistiamoli è operativa anche a Catania”. Come rivolgersi ad Assistiamoli? “La sede è in via dei Mille 243, isolato 101. I nostri contatti telefonici sono: telefono e fax 0909572192, cellulare 3316349047, numero verde 800572762. Per tutte le informazioni sui nostri servizi e sul tariffario è possibile visitare il nostro sito www.assistiamoli.it e contattarci all’indirizzo di posta elettronica info@assistiamoli. it. Inoltre coloro che condividono la nostra missione, sono alla ricerca di una nuova opportunità lavorativa e desiderano far parte della nostra équipe possono inviare il curriculum vitae a job@assistiamoli.it”.

"...Monitoriamo lo stato di salute non solo degli assistiti, ma anche quello degli assistenti per meglio tutelare la nostra clientela. E già è in cantiere il progetto di monitoraggio dell’assistenza..."

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a cura di: Dott. Emanuele Puglisi Neurochirurgo Resp.le Settore di Chirurgia Vertebrale Clinica Cristo Re Messina

La chirurgia mini-invasiva della colonna vertebrale

È

ben noto che la chirurgia vertebrale, negli anni passati, ha sempre riguardato procedure chirurgiche "pesanti", con tempi di ricovero lunghi e gravate da un’alta incidenza di complicazioni. Da alcuni anni l'avvento della chirurgia mini invasiva e percutanea consente di trattare moltissime patologie della colonna vertebrale con tecniche "soft", a bassissima invasività, quindi a basso rischio per il paziente, spesso con tecniche percutanee, senza dover incidere i tessuti, o tecniche mini-open, cioè con piccolissime incisioni chirurgiche, correlate a tecniche anestesiologiche leggere che riducono al minimo il periodo di degenza in ospedale. I vantaggi di queste procedure sono evidenti: basso rischio chirurgico, rapido recupero funzionale, rapido ritorno alle proprie occupazioni quotidiane. L’obiettivo di base è trattare le principali malattie della colonna vertebrale (ernia discale, stenosi del canale spinale, fratture vertebrali ed instabilità vertebrale) con metodi volti a curare la patologia senza provocare importanti alterazioni strutturali a carico delle strutture anatomiche del rachide. È mia intenzione elencare in questo numero e, nei successivi, le procedure più in uso di neurochirurgia minimamente invasiva che, sempre più, negli ultimi anni rappresentano l’opzione di prima scelta nel trattamento della grande maggioranza delle malattie della colonna vertebrale. Inizieremo con l’endoscopia vertebrale, per poi trattare nei prossimi numeri la discectomia percutanea laser cervicale e lombare, la periduroscopia percutanea lombare e le tecniche percutanee di stabilizzazione vertebrale.

L’Endoscopia Vertebrale – Una nuova metodica Mini-Invasiva per il trattamento delle Ernie e di molte altre patologie della Colonna Cos’è? Per “Endoscopia Vertebrale” (o Spinale o della Colonna) si intende l’utilizzo di un sistema di telecamera e strumenti miniaturizzati, introdotti con un piccolo accesso (incisione) di pochi millimetri ed utilizzati per eseguire manovre chirurgiche sulla colonna vertebrale. La metodica è nata negli anni ’90 con l’affermarsi della consapevolezza che il futuro della chirurgia vertebrale risieda nella riduzione dell’invasività, ovvero minori complicanze e applicabilità anche in età avanzata delle tecniche (con una popolazione che invecchia sempre di più). Perché è importante? - le patologie della colonna hanno una diffusione estrema, basti pensare che la lombalgia rappresenta il disturbo più frequente in età adulta, con massima incidenza tra i 40 e i 50 anni di età, e colpisce circa l'80% della popolazione, almeno una volta nella vita. La terapia chirurgica tradizionale è gravata da complicanze importanti e, soprattutto, da un severo tasso di recidiva (il male torna per la compressione delle cicatrici sui tessuti nervosi) Qual è la novità? L’introduzione dell’Endoscopia Vertebrale è stata nei primi anni frenata da limiti tecnologici che condizionavano le possibili indicazioni: inizialmente non era possibile accedere alle strutture della colonna se non passando attraverso il disco intervertebrale,

Dott. Emanuele Puglisi

Via Galatea, 60 - Saponara (ME) Tel: 090 334066 | Cell: 347 8223487 E-mail: emanuelepuglisi@alice.it 12

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limitando così le indicazioni ad alcuni tipi di ernia (sottolegamentose, contenute). Dopo il 2010 è stato possibile allargare queste indicazioni per le seguenti ragioni: - la tecnologia ha prodotto sistemi maggiormente miniaturizzati;- l’investimento in ricerca si è tradotto, grazie a questi sistemi, nello sviluppo di nuove vie d’accesso, quale quella transforaminale, attraverso il forame da cui fuoriescono le radici, e quella interlaminare; - la metodica del controllo videofluoroscopico (con una radiografia intraoperatoria) contemporaneo al posizionamento degli strumenti ha completato una delle più sofisticate metodiche comparse negli ultimi anni; Cosa si può trattare? Sono stati sviluppati anche innovativi strumenti chirurgici miniaturizzati che hanno consentito di affrontare le più disparate situazioni: - pinze ed altri strumenti per la rimozione di frammenti di ernie del disco; - frese per allargare il forame o il canale midollare, rimuovendo osso; - sonda a radiofrequenze per coagulare vasi, interrompere il sanguinamento e riparare brecce del disco; Dunque ogni tipo di ernia discale ma anche stenosi foraminale e canale stretto possono essere affrontate con la metodica, ovvero frequenti cause di lombalgia e cervicalgia con coinvolgimento del tessuto nervoso (radici spinali).

Quali sono i risultati? Circa 50.000 interventi sono stati eseguiti ad oggi nel mondo (soprattutto in Stati Uniti e Germania) ed i primi report compaiono in letteratura scientifica, indicando un ottimo tasso di successo, ma soprattutto confermando la bassa invasività della metodica, l’eccellente tollerabilità da parte del paziente coniugata a bassissima incidenza di complicanze, rischiC intraoperatori e minima degenza ospedaliera M Y CM MY CY CMY K con rapida mobilizzazione e ritorno, in tempi brevi, alle normali attività giornaliere.

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a cura di: Dott. Francesco Fonti Specialista in Cardiologia ed Angiologia Medica Master di II Livello in ottimizzazione Neuro Psico Fisica e REAC-CRM Terapia dell'Università degli Studi di Firenze

ozono terapia

LA FORZA DELLA NATURA al servizio della nostra salute Di Ossigeno Ozono Terapia si parla da tempo ma pochi sanno che cosa sia ed ancora di meno quali siano i suoi usi ed i suoi effetti.

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ettembre 2013, Roma ha ospitato il “IV Congresso Mondiale di Ossigeno Ozono Terapia” La Sanità dell'efficacia e del risparmio Sfida del III Millennio. Il Presidente, Professore Marianno Franzini, Ordinario all’Università degli Studi di Pavia, assieme a luminari e professionisti di tutto il mondo, si sono ritrovati per trattare i molteplici usi, la grande validità, ed i tanti benefici di questa pratica medica.

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’Ossigeno Ozono Terapia riscuote un interesse sempre crescente, soprattutto per molte condizioni patologiche nelle quali le terapie convenzionali non hanno dato i risultati sperati, o comunque in tutti quei casi in cui il paziente presenta intolleranza o allergia ai farmaci che dovrebbe utilizzare. Le apparecchiature medicali specifiche, certificate dal Ministero della Salute, sono predisposte per fornire una miscela Ossigeno-Ozono nelle proporzioni valutate dal Medico e che variano in base alle patologie da trattare ed alla loro gravità. I campi di utilizzo sono vasti: si va dalla ormai famosa applicazione nell'ernia del disco a quella, più recente, nella terapia del dolore. E ancora dalle infezioni batteriche e virali al campo odontoiatrico”

Ozono terapia Le vie di somministrazione più comuni sono: - Intramuscolare - Sottocutanea - Intrarticolare - Intradiscale (Solo sotto guida radiologica) - Endovenosa (Autoemo infusione) - Insufflazione rettale, vaginale e nasale Agisce come: - Antiossidante ed immunomodulante - Battericida, fungicida e antivirale - Analgesico e miorilassante - Antinfiammatorio - Riattivante del microcircolo Tra le numerose patologie a cui può giovare l’uso dell’ozono medicale, citiamo: •Patologie da carente apporto di ossigeno, come problemi di circolazione arteriosa •Patologie Ortopediche: al primo posto le ernie e le protrusioni discali. Il paziente già dopo pochissime sedute ha la scomparsa del dolore e può riprendere la propria normale attività lavorativa. Anche l'artrosi dell’anca, del ginocchio e della colonna vertebrale possono essere curate con infiltrazioni di ossigeno/ozono. •Malattie croniche: L’autoemoterapia maggiore trova indicazione nei pazienti defedati perché affetti da malattie croniche (bronco pneumopatie ostruttive, diabete, epatiti virali, Aids ecc..) oppure perché di età avanzata. •Andrologia: la recente applicazione dell’OssigenoOzono Terapia nella cura delle “disfunzioni erettili maschili” si inserisce nel contesto di una terapia combinata agente su più fronti, essendo spesso la disfunzione stessa causata da più fattori (circolatorio, neurologico, ormonale, psicologico, ecc..).

L'ossigeno ozono terapia trova il suo sviluppo e la sua validità nell'essere una terapia con costi bassi e con benefici altissimi 14

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•Malattie degenerative: Artrite Reumatoide, Demenza senile precoce, Malattie Neurovascolari. •Lesioni della pelle: Piaghe da decubito, Gangrene diabetiche, Ulcus cruris. •Dermatologia: Herpes-Zoster e Simplex, Acne, Psoriasi, Lipodistrofia (Cellulite). •Stati patogeni dell’osso: Osteoporosi, Osteomieliti. •Malattie dell’intestino: Rettocolite Ulcerosa, Morbo di Crohn. •Oculistica: Maculopatia diabetica, Maculopatia ischemica, Maculopatia retinica degenerativa senile.

praticata da medici qualificati, afferenti alle relative Società Scientifiche, che conoscono i protocolli di cura, i dosaggi da usare, il numero delle sedute e la frequenza con cui ripeterle.

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'Ossigeno Ozono Terapia in Italia si pratica già da molti anni, ma è sempre rimasta una terapia poco nota e spesso, indebitamente, ostacolata con argomentazioni improprie dovute a leggende metropolitane o ad un uso errato della miscela Ossigeno-Ozono fatto da persone non competenti, non qualificate e non deputate all'uso della stessa. È un trattamento che non ha effetti collaterali, in quanto eseguito con ossigeno, uno degli elementi fondamentali per la vita del nostro organismo, che viene convertito in ozono, gas dalle alte proprietà terapeutiche. Pertanto l'Ossigeno-Ozono Terapia deve essere

Il dott. Francesco Fonti riceve a Messina presso STUDIOLAC - tel. 090 2930309

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a cura di: Dott. Giovanni Caminiti Specialista in Medicina del Lavoro Via 24 Maggio n. 21 Cell. 347 1847484

MESSINA: la continuità assistenziale vista dagli operatori

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n ringraziamento ai colleghi che mi hanno dedicato il loro tempo per ritrovare dall’interno una realtà da cui sono ormai lontano da tem-

po. Cosa ne pensano i colleghi messinesi della loro “Continuità assistenziale” e del lavoro che fanno ? La prima riflessione è sul ruolo. Il servizio nasce qualche decennio fa come “Guardia Medica”, poi la denominazione si trasforma in “Continuità assistenziale”. Cambiando il nome sarebbero dovuti cambiare anche i compiti: ieri unico presidio sanitario territoriale notturno, prefestivo e festivo; oggi continuazione dell’ attività del Medico di Famiglia nei giorni e negli orari di chiusura degli ambulatori, in presenza di specifici servizi di emergenza come il 118. Eppure il servizio non è cambiato! Alcune emergenze vengono perfino stornate alla “Continuità assistenziale” dalla centrale del 118. Sarà perché gli operatori telefonici non sono medici e gestiscono autonomamente tutte le chiamate ? Ma i colleghi partono con macchina propria e non con macchina medicalizzata e poi si trovano a dover essere loro a chiamare il 118. Doppio intervento, tempo male impiegato, magari in un “codice rosso”, presidio sguarnito per interventi di “Continuità assistenziale”. Già, perché i “raddoppi” sono ridotti all’osso. Se si è da una parte non si può essere dall’altra.

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La situazione sembra più accettata e comprensibile per chi presta servizio in sedi lontane dai grossi centri; in città il problema è vissuto con maggiore disaggio. Diventa un problema di responsabilità e sicurezza personali. In provincia, lontano dai centri urbani più popolosi e quindi in sedi meno coperte da strutture sanitarie, il Medico della “Continuità” è spesso ben conosciuto, una risorsa per la popolazione di territori piuttosto limitati di dimensione. Ma nei grandi centri non c’è alcun rapporto con i Medici e la richiesta è di interventi veloci, efficaci, risolutivi. Altrimenti sono guai. Dalle pagine di “Messina Medica” qualche tempo fa ho riferito di un soccorritore malmenato per non essere riuscito a rianimare un paziente già morto al suo arrivo avvenuto circa 10’ dopo la chiamata ! Ma superato il problema della incolumità fisica (che non è problema insignificante), di chi è la responsabilità medico-legale di un intervento tardivo, di scarsa efficacia (perché non di competenza) e che richiede il ricorso a ulteriori mezzi di soccorso ? Il timore nei colleghi é grande, ingigantito dalla preoccupazione di non avere alcuna tutela o copertura e di essere quindi abbandonati a se stessi. Da qui scaturiscono immediate due altre problematiche. Una costituita da rivendicazioni economico-contrattuali che possono solo essere oggetto di trattativa sindacale ed un argomento di grande e maggiore importanza: la sicurezza dei Medici in servizio. E non solo al momento degli interventi, ma anche e soprattutto, durante la permanenza nelle loro sedi. Quando il Medico esce per una “domiciliare” non può mai sapere dove andrà a finire, e questo fa parte del “gioco“, ma quando è in sede dovrebbe essere posto in condizioni che salvaguardino la sua incolumità e la sua salute. Invece molte sedi sono collocate in luoghi sperduti. Trovarle non è facile. Chi avesse cercato la sede di


“Messina centro” avrebbe incontrato certamente difficoltà. Perché collocarla nel padiglione più distante dall’ingresso della “cittadella della salute“ Mandalari, quasi due chilometri a monte della centrale via Garibaldi, e non in padiglioni più accessibili e sicuri. Oppure, meglio ancora in posizioni più centrali, più raggiungibili e più sicure. L’ex Ospedale Margherita, già sede di punti di emergenza, sarebbe più agevole e sicuro ! Ma questo è un esempio, e per portarne un altro, vi testimonio che non mi è stato facile arrivare al presidio di Saponara dopo averci prestato personalmente servizio anche se molti anni fa. Entrambi questi presidi immersi nell’isolamento e nell’oscurità. Il Medico abbandonato al suo destino, obbligato ad accogliere chiunque gli si presenti ed in balia di ciò che gli capita. Ricordate quanti Medici sono stati aggrediti nei presidi, ricordate gli atti di violenza sessuale subiti da Medici donna ? Ricordate che qualcuno ha pure perso la vita ? Ricordate che tutte queste vittime non hanno avuto la possibilità di chiedere aiuto o soccorso ? E oggi sono state dimenticate ! La conversazione con i colleghi scorre fluida e da un argomento si lega ad un altro senza soluzione di continuo. Così parlando di sicurezza si considera come in certi momenti si sarebbe più tranquilli. Ma non essendo soli si fornirebbe un servizio migliore.

Ma anche su questi argomenti si evidenzia la differenza tra le sedi dei grandi centri urbani e le sedi più periferiche, tra i territori più vasti e le zone di dimensioni minori Nei piccoli centri il servizio è più semplice. Il numero di chiamate, in proporzione alla popolazione, rimane simile a quello dei centri maggiori ma il numero in assoluto è ovviamente minore. Questo agevola l’esecuzione degli interventi. Anche la familiarità che la popolazione acquisisce con i Medici rende più agevole e tranquillo il rapporto come dimostrato da sondaggi effettuati in alcuni Comuni: il risultato è stato eccezionale. Questo a dimostrare che dove il rapporto è più diretto il servizio è migliore. Grazie a tutti i colleghi della “Continuità” per il

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Prenditi cura del tuo sorriso l'equilibrio dentale

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a dentatura rappresenta una struttura molto complessa del corpo umano. I denti infatti sono veri e propri organi che assolvono a diverse e importanti funzioni: la masticazione, la fonazione e, ultima ma non per questo meno importante, l’estetica. Variamente quanto si potrebbe pensare il caporale, una struttura molto dinamica, soggetta a continui rimaneggiamenti, ma che si mantiene funzionante grazie un equilibrio molto delicato. La perdita degli elementi dentari, ad esempio per patologia o traumi, altera questo equilibrio; l'osso che prima ospitava il dente comincia a riassorbirsi progressivamente in modo irreversibile e continuo nel tempo, mentre i denti attigui e antagonisti si spostano per cercare di chiudere lo spazio vuoto che si è venuto a creare. Ma la mancanza di uno o più denti può innescare una cascata di eventi negativi che alterano in modo importante anche la vita nel quotidiano: le abitudini alimentari si modificano, così come l'articolazione della parola, o ancora il sorriso, il biglietto da visita di ciascun individuo e per questo fondamentale nella vita di relazione. Così si finisce per rifiutare cibi troppo consistenti e difficili da masticare, si prova disagio per un difetto di pronuncia acquisito proprio a seguito della perdita dei denti, e si smette di ridere con disinvoltura proprio per nascondere un sorriso "sdentato”. L'implantologia offre una soluzione stabile e a lunga durata per la risoluzione delle edentulie, sia parziali che totali. L'impianto dentale sostituisce la radice dell'elemento mancante; su questa radice sintetica viene poi applicato un dispositivo protesico che sostituisce la corona, cioè la parte visibile del dente. Componente principale dell'impianto è il titanio, un materiale con notevole biocompatibilità che riesce ad integrarsi alla perfezione nell'osso in cui viene

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Dott. Costantino Allitto Piazza Cairoli 65 Messina Tel. 090/6406452

inserito. In alcuni casi però il riassorbimento dell'osso è così avanzato da non permettere, teoricamente, l’inserimento di dispositivi implanto-protesici; negli ultimi anni la ricerca nell'ambito dell'implantologia si è spinta molto avanti, e adesso è possibile ricorrere a questa soluzione anche nei casi in cui non ci sia nella condizione di partenza un volume osseo adeguato al posizionamento degli impianti. Questo è possibile grazie alle tecniche di rigenerazione ossea guidata (GBR), che consentono di incrementare il volume di osso carente, rendendo così possibile la sostituzione dell'elemento dentario con un impianto. In definitiva l'implantologia rappresenta un’alternativa valida, durevole e con notevoli benefici per chi vuole risolvere un problema complesso come la mancanza di uno o più elementi dentari.


„ Sentire „ le parole» nto, ma “non capisco Sentire bene previe «Sento, ma “non capisco le parole» Questo è il campanello d'allarme dei problemi dell'udito

NOVITÀ

Questo è il campanello d'allarme dei problemi dell'udito

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«Sento, ma “non capisco" le parole»

Chi ha problemi di udito spesso sente, ma non distinch mi di uditoproblemi si avverto- si avvertoCome funziona lo Speeh Guardggi sappiamo cheggi tra sappiamo difficoltà funziona loloSpeech Guard gue bene dileudito parole, Come che gli arrivano poco scandite, Come funziona Speech Guard uditive e declino Come non distinguere alcune lettere compromette la visione uditive e declino cognitivo esindo sentiamo che le no quando sentiamo che le comesono se fossero ste una comprovata relazione. Un chiara, così lalavisione perdita di alcune parole compromette la capaste una comprovata degli altri nonsfocate sonoCome ben non li altri parole non ben Come non distinguere alcunelettere lettere compromette chiara, distinguere alcune compromette la visione chiara, grave deficit uditivo è in grado di cità di seguire il filo del discorso. problemi di udito si avvertono quando sentiamo grave deficit uditivo scandite ed occorre essere così la perdita di alcune parole compromette compromette la capacità di seguiredi seguire ed occorre essere così la perdita di alcune parole la capacità aumentare fino a 5 volte il rischio di il filo del discorso. Chi ha una riduzione dell'udito, ha difficoltà a distinguere socostantemente concentrati per che le parole nondiscorso. sono ben scandite ed aumentare fino a 5 vo filo del ente concentrati per degli ilaltri sviluppare con l'età deficit cognitivi Chi ha una riduzione dell'udito, ha difficoltà a distinguere soprattutto prattutto le parole che contengono alcune consonanti, come non perdere ilessere filo del costantemente discorso. sviluppare con l'età d occorre concentrati per non Chi ha una riduzione dell'udito, ha difficoltà a distinguere soprattutto le parole che contengono alcune consonanti, come la s, la t, la d, re il filoOggi del discorso. importanti. Dobbiamo quindi Questo il campanello d'allarme dei problemi dell'udito la s, la t, la d, la v. Compito dellad, nuova tecnologia Speechinterquestiilèfilo problemi possono le parole contengono alcune importanti. perdere del discorso. 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Dobbiamo quindi intervenire assimilare concetti telefoni fissi, cellulari,con portando “impigrimento” del cervello. chi che acustici tecnologia piccoli scompaiono quando molto tempestivamente uditivo attraverso mentalmente i loro suoni nitidi e chiari diret- sul danno Speech Guard indossati. Occorre porvi rimedio mantenendomeno Senti ma non capisci Speech Guard sono in grado diapparecchi tamente timpano. precocial test dell'udito e moderni acustici senza diall'uso una diperdita le parole? la mente allenata grazie collegarsi senza a iltelevisori, Collegabili senza filifili degli Speech Guard, Gli apparecchi divengono in modo da contrastare piùAvere possibile il decadimento oggi tutti possibili in moderni apparecchi acustici, che episodi di smemoratezza atelefoni televisione e telefono il chip che rimette fissi, cellulari, portando autentici auricolari, "invisibili" sono di fatto invisibili e disponibili a sempre più frequenti, fare fatica ad delle funzioni celebrali. Avere episodi di smemoratez“impigrimento” del c Collegabili senza fili a televisione e telefono Ma non basta, i nuovi appareca fuoco la voce nuovi, essere eza ipersonalizzati. loro suoni e chiari direttutti i livelli diassimilare prezzo. acustici connitidi tecnologia sempre più frequenti, fareassimilare fatica adconcetti Occorre conporvi rimedio Ma non basta, i nuovi apparecchi acustici con tecno- chi mentalmente meno reattivi, in preSpeech Guard in grado di tamente alsono timpano. senzameno di una perdita uditiva, sono cetti nuovi, essere mentalmente reattivi, in prela mente allenata gr logia Speech Guard sono in grado di collegarsi senza collegarsi senza fili a televisori, oggi tutti possibili indicatori di un Gli apparecchi divengono degli senza di una perditaq uditiva, sono oggi tutti possibili moderni apparecchi telefoni fissi, cellulari, portando per questo mese condizioni “impigrimento” del cervello. filiSolo a televisori, telefoni fissi, cellulari, portandostraordinarie i loro i loro suoni nitidi e chiari diretautentici "invisibili" indicatori diauricolari, un "impigrimento" delporvi cervello. 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a cura di: Dott. Francesco Paolo Sieli Specialista in Medicina dello Sport Presidente della Società Mediterranea di Medicina dello Sport Trapani

La certificazione medica per la pratica sportiva tra obblighi di legge e attività fisica in sicurezza

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vete intenzione di svolgere una attività fisica in libertà o portare i vostri figli in palestra o in piscina? Sappiate che da agosto 2013 non è più necessario il certificato medico di buona salute. Per disposizione legislativa dello Stato Italiano la salute è un fatto personale. Svolgere una attività ludico-motoria, a qualsiasi età, resta fuori da qualsiasi interesse perché potrebbe avere un costo per il Servizio Sanitario Nazionale. Ed allora meglio non curarsi della salute degli Italiani e fare rischiare una ”morte cardiaca improvvisa” a fronte di un risparmio. La salute è diventato un fatto economico. È quanto prevedono le nuove norme entrate in vigore ad agosto 2013 (Legge 9 agosto 2013 n. 98 che

ha convertito in legge, con modificazioni, il Decreto Legge 21 giugno 2013 n. 69 - il c.d. "Decreto del fare" che ha apportato modifiche al “Decreto Balduzzi”) che aboliscono l'obbligo del certificato medico di idoneità per l'attività ludico-motoria e amatoriale, mantenendolo, invece, in caso di attività sportiva non agon. Non tutte le norme però sono state abrogate in maniera esplicita, il che ha lasciato sul tavolo numerosi interrogativi cui far fronte. Se con il primo decreto, infatti, si introduceva una distinzione fra tre tipi di certificazioni mediche a seconda che il soggetto richiedente praticasse attività amatoriale o ludico motoria, attività non agonistica o attività non agonistica ad alto impatto cardiovascolare, con l'articolo 42bis del «decreto del fare» titolato «ulteriore soppressione di certificazione sanitaria» si stabilisce che «al fine di salvaguardare la salute dei cittadini promuovendo la pratica sportiva, per non gravare cittadini e Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni, è soppresso l'obbligo di certificazione per l'attività ludico-motoria e amatoriale, e nel contempo rimane l'obbligo di certificazione presso il medico o pediatra di base o il Medico dello Sport per l'attività sportiva non agonistica. Sono i medici annualmente a stabilire, dopo anamnesi e visita, se i pazienti necessitano di ulteriori accertamenti come l'elettrocardiogramma». Quindi viene eliminato anche l'obbligo di sottoporre il soggetto a elettrocardiogramma a riposo per il rilascio del certificato non agonistico e tutto viene lasciato alla discrezionalità del medico.

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Starebene a Messina |Ottobre| Novembre 2014


redazionale

farmaprenota: prenotazione visite un servizio utile e veloce per prenotare le visite nelle variestrutture ospedaliere di messina

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a prenotazione delle visite mediche specialistiche nelle strutture ospedaliere Messinesi, da oggi, può essere effettuata anche in farmacia. Il servizio, prima svolto solo dal Centro Unico di Prenotazione, mediante un centralino, oggi viene offerto all’utenza con metodi pratici e veloci. La convenzione siglata tra Asp e Federfarma, velocizza la procedura di registrazione venendo incontro alle esigenze degli utenti attraverso il portale Farmaprenota, che funge da collegamento tra l’Azienda Sanitaria Provinciale e le farmacie aderenti al progetto. Presentando un

documento di riconoscimento correlato dalla tessera sanitaria e l’impegnativa del medico nella farmacia più vicina, si può effettuare la prenotazione. Il farmacista, in contatto telematico con il Sovracup, comunica le date disponibili per l’esame specialistico nei vari nosocomi: Papardo – Piemonte, Policlinico, Centro Neurolesi e l’Azienda Sanitaria Provinciale, compresi i nosocomi siti tra Taormina e Sant’Agata di Militello. Il cittadino ha la possibilità di scegliere il giorno e la struttura ospedaliera più conveniente, confermando la propria registrazione. Evoluzione tecnologica e digitale, anche in ambito sanitario, hanno consentito la realizzazione di questo innovativo servizio. L’elenco delle farmacie convenzionate, delle strutture ospedaliere e della tipologia di esami specialistici è consultabile sul sito www.farmaprenota.it

www.farmaprenota.it Starebene a Messina | Ottobre | Novembre 2014

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Prevenzione primaria dell'ictus cerebrale alcune regole da seguire

a cura di: Dott. Giuseppe Sottile Neurologo

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er la prevenzione primaria dell'ictus, la prima cosa su cui si può intervenire sono le abitudini di vita spesso non corrette, recarsi da proprio medico di fiducia il quale conoscendo bene il proprio paziente saprà come consigliare e inviare dallo specialista neurologo per ulteriori approfondimenti al minimo sospetto, la prevenzione è fondamentale visto che in Italia ogni anno ci sono circa 200000 nuovi casi di ictus e questa patologia è la prima causa di disabilità e la terza causa di morte .Non bisogna trascurare niente il tempo di intervento è fondamentale, a tal proposito qui di seguito verranno prese in considerazione gli aspetti più importanti per una buona prevenzione raccomandate dalle Società Scientifiche Nazionali e Internazionali. 
DIETA Le abitudini alimentari possono influenzare diversi meccanismi che portano allo sviluppo di ictus, e, probabilmente, anche il decorso della malattia e il suo esito finale. La comunità scientifica internazionale raccomanda l'aderenza al modello alimentare mediterraneo, basato su un elevato consumo di pane, frutta, verdura, legumi, cereali, olio di oliva extravergine; uno scarso utilizzo di grassi animali; un consumo di pesce ricco di omega3,più largo rispetto a quello della carne, e, tra la carne, quella bianca -pollo, tacchino, coniglio- piuttosto che quella rossa.

FUMO DI SIGARETTA

L'abuso di alcool aumenta il rischio di ictus cerebrale. Per l’ictus ischemico c’è un apparente effetto protettivo per coloro che consumano meno di 24 g di alcool al giorno (ossia 2 bicchieri di vino) e un significativo aumento del rischio per consumi superiori ai 60 grammi giornalieri (ossia 5 bicchieri di vino). Per quanto riguarda invece l'ictus emorragico l'aumento del rischio è lineare e raggiunge i valori più elevati nei consumatori abituali di più di 60 g/die di alcool (ossia 5 bicchieri di vino). Si raccomanda quindi di limitare il consumo di alcool a non più di 24 g/die (2 bicchieri di vino) negli uomini e non più di 12 g/die nelle donne (un bicchiere di vino).

L'incidenza di ictus è fortemente correlata ai valori di pressione arteriosa, sia diastolica (“pressione minima”), sia, soprattutto, sistolica (“pressione massima”), e, ancor di più, differenziale (ossia la differenza tra la pressione sistolica e la pressione diastolica). Valori inferiori di 5 o 10 mmHg per la diastolica e di 9 o 18 mm Hg per la sistolica comportano un rischio di ictus inferiore rispettivamente di un terzo o della metà. L'associazione fra pressione arteriosa e ictus è dipendente dall'età e persiste anche sopra gli 80 anni.

ABUSO ALCOLICO

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Starebene a Messina |Ottobre| Novembre 2014

Il rischio di ictus cresce con il crescere del numero di sigarette fumate. Il rischio declina dopo la sospensione del fumo nell'arco di due-quattro anni. Prima si smette di fumare, maggiore è il guadagno, sino a divenire sovrapponibile dopo 10 anni a coloro che non hanno mai fumato. Il fumo passivo pare aumenti il rischio di eventi cardiovascolari (ad esempio infarto cardiaco), ma non il rischio di ictus.

Attività fisica

L'attività fisica di grado moderato ha un effetto favorevole sulla prevenzione dell'ictus sia ischemico che emorragico (effetto in parte legato alla riduzione degli altri fattori di rischio per l'ictus: ipertensione, diabete, obesità...). Maggiore è la frequenza dell'attività fisica, maggiore è l'effetto protettivo. Si consiglia, quindi, lo svolgimento costante di un’attività fisica di moderata intensità e di tipo aerobico, ad esempio una camminata di 30 minuti a passo spedito (10-12 minuti per chilometro) preferibilmente tutti i giorni. Evitare di prendere l’ascensore e utilizzare le scale. Oltre alle abitudini di vita sbagliate che possono essere modificate, esistono delle malattie che aumentano il rischio di ictus: la loro individuazione e la loro cura permettono quindi di ridurre tale rischio. Elenchiamo di seguito le malattie più frequenti che predispongono all'ictus.

Ipertensione arteriosa

Malattie cardiache

Il 15-20% degli ictus ischemici ha origine cardioembolica: un coagulo di sangue parte dal cuore e raggiunge il


cervello, occludendone un'arteria come nei pazienti affetti da fibrillazione atriale. L'ecocardiogramma (soprattutto quello transesofageo) è l'esame che consente di identificare potenziali condizioni ad elevato rischio, quali: - masse che migrano/embolizzano (trombi, vegetazioni, neoplasie, frammenti di placche aterosclerotiche); utile a tal proposito l’esame ecocolor doppler transcranico, meno invasivo e di rapida esecuzione. - anomale connessioni tra le camere cardiache che consentono un passaggio di emboli dalle sezioni destre al circolo sistemico – embolia paradossa (difetto del setto interatriale, pervietà del forame ovale ecc..) - condizioni associate ad elevata propensione alla formazione di coaguli (trombi): fenomeno di ecocontrasto spontaneo, calcificazione dell'annulus mitralico. Un discorso a parte merita la fibrillazione atriale (FA), un disturbo del ritmo cardiaco in cui le cellule dell'atrio si contraggono in maniera caotica e scoordinata, non potendo, quindi, dar luogo ad uno svuotamento efficace dell'atrio stesso nel ventricolo; di conseguenza, il sangue ristagna nell'atrio e tende a formare coaguli (trombi), i quali, a loro volta, possono passare nel circolo sanguigno (diventando quindi “emboli”) e fermarsi nei vasi più piccoli, occludendoli. Se il vaso è nel cervello, la conseguenza è l'ictus. La FA è il disturbo del ritmo più frequente dopo le extrasistoli, e la sua frequenza aumenta con l'età (colpisce lo 0,4% della popolazione generale ma il 10% della popolazione ultra ottantenne!). Nella maggior parte dei casi è associata alla presenza di una malattia cardiaca, ma nel 5-20% dei casi (in genere nelle forme parossistiche, ossia in quelle forme in cui la fibrillazione atriale cessa e il cuore torna a battere con il suo ritmo normale), non è presente una malattia del cuore (in questi casi si parla di FA "isolata" . La FA, per i motivi sopra spiegati, è associata ad un rischio di ictus ischemico 5 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Il 20-25% dei pazienti con ictus ha una FA, spesso di recente insorgenza; inoltre, la FA è responsabile dell'85% degli ictus dovuti ad aritmie cardiache e di oltre il 50% delle forme di ictus legate a malattie del cuore in generale. Oltre il 50% degli ictus associati a fibrillazione atriale si manifesta in pazienti di età superiore a 75 anni. Il rischio di ictus nella FA non è uniforme in tutte le condizioni, ma aumenta in presenza di altri fattori di rischio, quali insufficienza cardiaca, ipertensione, età elevata, diabete, pregresso ictus (per quantificare il rischio totale si fa riferimento al sistema “CHADS2”, che assegna un punteggio ad ogni fattore di rischio e permette di identificare in maniera accurata pazienti a basso, medio ed elevato rischio).

diabete; anche in questo caso, per quantificare il rischio totale si fa riferimento ad un sistema che assegna un punteggio ad ogni fattore di rischio, e permette di identificare pazienti a basso, medio ed elevato rischio (sistema “ABCD2”).

Stenosi carotidea asintomatica

La presenza di placche aterosclerotiche sui vasi che portano il sangue al cervello aumenta il rischio di ictus; in particolare esiste una correlazione con l'entità del restringimento dell'arteria carotide causato da una placca aterosclerotica anche in soggetti asintomatici (rischio di circa 3% all'anno per una stenosi asintomatica del 70%). L'aumento dello spessore delle pareti delle carotidi (spessore intima-media) comporta un aumento del rischio di infarto miocardico e di ictus in anziani senza storia di malattia cardiovascolare.

Diabete mellito

Il diabete è presente nel 3%-5% della popolazione adulta. Il rischio di ictus è aumentato da 1,8 a 6 volte nei diabetici rispetto ai non diabetici. I dati disponibili non hanno evidenziato una riduzione significativa del rischio di ictus in seguito ad un controllo glicemico ottimale, cosa che, invece, si ottiene, negli stessi pazienti, attraverso lo stretto controllo della pressione arteriosa.

Malattie infiammatorie

Tenere sotto controllo le malattie infiammatorie autoimmunitarie, quali il lupus, retto colite ulcerosa e morbo di crhon che anche se di rado possono essere cause di ictus.

TIA: attacco ischemico transitorio

L'ictus ischemico è frequentemente preceduto da un attacco ischemico transitorio, ossia da un disturbo simile ad un ictus, ma che regredisce completamente in alcune ore. I pazienti che presentano un TIA hanno un rischio di ictus valutabile intorno al 4% per anno. Il rischio di ictus varia a seconda delle caratteristiche del TIA e dalla presenza di altri fattori di rischio: età, pressione arteriosa, Starebene a Messina | Ottobre | Novembre 2014

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Starebene a Messina |Ottobre| Novembre 2014


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