Viajando con el Levante | Book part 2

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VIAJANDO CON EL LEVANTE Il turismo responsabile come strategia di sviluppo, protezione e valorizzazione del patrimonio naturale del Parco di Cabo de Gata, Spagna

UniversitĂ degli Studi di Ferrara-Dipartimento di Architettura Corso di Laurea Magistrale in Architettura Sessione Novembre 2015-2016 Relatore Luca Emanueli Secondo Relatore Gianni Lobosco Correlatori Enrico Porfido Rafael Delacour Laureande Maria Vittoria Marulli Marta Zandomeneghi


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PROBLEMATICHE

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Nel Parco Naturale c’è un senso diffuso di scontento tra la popolazione indigena, legato al fatto che non si sente arricchita: né economicamente né culturalmente dall’istituzione del Parco nel 1987 Si è presto resa conto che i benefici economici sono stati monopolizzati da imprenditori provenienti da altre province, e che gli abitanti delle città vicine utilizzano il parco naturale solo per finalità turistico-ricreative, e infine, che le normative ambientali limitano drasticamente sia l’uso produttivo del territorio, che la possibilità di costruire case sulle loro proprietà. L’ultimo decennio è stato caratterizzato ad Almeria da una profonda trasformazione dell’uso del suolo. La mancanza di posti da urbanizzare nell’ambito della costa mediterranea spagnola, decimati dall’eccessivo sviluppo che ha caratterizzato gli anni Sessanta, Settanta e primi anni Ottanta, ha reso il sud-est peninsulare una vera mecca per molti speculatori. Nel corso degli ultimi cinque anni, ampi tratti della costa di Almeria hanno optato per un modello di turismo in declino, quello di sole e spiaggia, senza tener conto dei valori ambientali ed etnografici del territorio e trasformando il litorale in una massa amorfa di alberghi, appartamenti e “duplex” affiancati a verdi campi da golf innaffiati con la poca acqua esistente che in queste aree è primaria per l’agricoltura. La legge sulla pianificazione del territorio Andaluso pone dei limiti alla crescita dei comuni in base al censimento e in modalità delimitate in tempo e forma. Tuttavia la collusione tra governo di Andalusia, i comuni e i promotori immobiliari è un dato di fatto verificabile. Nel 2008 la Procura della Repubblica di Almería ha denunciato pubblicamente queste azioni dichiarandole illegali. 160


8.1 LA PRESSIONE PER LA COSTRUZIONE DI SERRE Come discusso in precedenza, all’interno del Parco Naturale, come sta accadendo nel resto del Campo de Nijar, vi è una forte pressione da parte dei proprietari terrieri per poter costruire serre anche al di fuori delle zone dichiarate Aree di Agricoltura Intensiva. C’è anche molta pressione da parte degli investitori almeriensi da ovest, che acquisiscono terreni sperando di installare serre in futuro. Questa pressione ha portato alla costruzione di serre illegali all’interno del territorio del Parco Naturale provocando un grande impatto negativo sul paesaggio e che ha contribuito a rovinare l’immagine Parco Naturale. Il problema delle serre ha portato ad un serrato e duro confronto tra i settori produttivo, turistico e agricolo che, in questo caso, mostrano interessi fra loro contrastanti. I proprietari ritengono che si dovrebbe applicare al Parco Naturale il modello di sviluppo di agricoltura intensiva che ha ‘funzionato’ nella regione occidentale di Almeria. La proposta di sviluppare l’agricoltura biologica come una valida alternativa all’agricoltura intensiva, è stata respinta dai proprietari perché di minore redditività e di maggior rischio. Ora i proprietari chiedono di essere risarciti economicamente perché non possono sfruttare la terra come vogliono e per la perdita di valore dei loro terreni rispetto al prezzo di mercato dei terreni coltivabili a serra. Premono inoltre perchè il territorio in cui è possibile installare serre nel Parco Naturale venga aumentato. Diverse associazioni di proprietari di case minacciano di promuovere l’installazione di serre illegali negli spazi protetti se le loro richieste non venissero soddisfatte, ciò causerebbe danni sicuramente irreparabili. 161


I tour operator vedono la proliferazione di serre come una minaccia per l’attività turistica e sollecitano l’intervento delle Pubbliche Amministrazioni perché questo non accada. Sono coscienti dell’impatto negativo e della pessima immagine che le serre offrono ai visitatori. Le Amministrazioni Pubbliche, i Comuni con parte del loro territorio all’interno del Parco Naturale mostrano differenti posizioni su questo tema. Il comune di Carboneras fa una lettura negativa dell’attuale legislazione, considerandola un freno allo sviluppo economico della zona, tuttavia, le loro preoccupazioni sono più di tipo industriale e urbanistico che di tipo agricolo. La città di Nijar, nel cui comune risiedono la maggior parte dei proprietari e degli agricoltori che lavorano nel Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar e il cui modello di produzione è basato sull’agricoltura intensiva, considera la limitazione dell’uso del suolo per coltivazioni intensive molto negativo per la sua economia. I funzionari del Comune di Almeria hanno una posizione molto diversa rispetto al mantenimento delle attuali norme e regolamenti a protezione del Parco Naturale, sostengono infatti di voler addirittura aumentare il grado di protezione. Questa posizione è sostenuta da gran parte della popolazione della capitale che utilizza le spiagge dell’area protetta nella stagione estiva ed è pertanto favorevole alla conservazione dei luoghi all’interno del Parco e a frenare l’espansione delle serre. Il comune di Almería d’altro canto, sta compiendo un grande sforzo per aumentare il turismo, settore per il quale il Parco Naturale è un’offerta di primaria importanza per i visitatori della capitale. La Direzione del Parco Naturale e il Ministero dell’Ambiente della Junta de Andalucia sono concordi nel mantenere una posizione ferma contro la proliferazione delle serre illegali, ed hanno attivato un processo di monitoraggio sulle violazioni che si stanno commettendo. 162


8.1.1 Rifiuti Agricoli I processi di crescita rapida basata sull’uso delle risorse naturali sono spesso accompagnati da effetti collaterali indesiderati, che possono avere un impatto diretto sulla salute pubblica e sull’ambiente. Il rapido sviluppo che ha caratterizzato l’agricoltura intensiva sotto plastica negli ultimi 25 anni ha creato un problema ambientale inedito a livello nazionale. La superficie delle serre è aumentata drammaticamente negli ultimi due decenni, rendendo Almeria la più grande produttrice orticola in Europa e il principale centro economico provinciale. Questo sviluppo è stato particolarmente marcato nella parte occidentale della città, dove ci sono attualmente più di 24.000 ettari di coltivazioni sotto plastica, che rappresentano circa l’80% della superficie di questa regione. In ogni caso, si tratta di un settore in espansione all’interno del livello provinciale che sta invadendo vaste aree di altre parti della costa di Almeria, come il Campo de Nijar, Bajo Almanzora e le zone interne anche come Alpujarra bassa o la Valle del Andarax. L’agricoltura intensiva è più simile a una pratica industriale che a qualcosa appartenente al settore dell’agricoltura tradizionale, anche gli effetti sulla destinazione dei suoli, la produzione di rifiuti e la logistica di distribuzione della produzione, etc. Il volume dei rifiuti di plastica generati dall’agricoltura almerinse è difficile da quantificare, ma può essere indicativo il fatto che solo nel comune di El Ejido sono registrati annualmente più di 8 milioni di chili di tali rifiuti, corrispondenti alla richiesta del rinnovo periodico della struttura degli invernaderos. I biocidi sono diventati complementi fissi dell’agricoltura intensiva. La coltivazione sotto plastica consuma più del 20% dei prodotti fitosanitari in Spagna, senza contare quelli derivanti dalla vendita illegale. La nocività di questi elementi risiede principalmente nel loro cattivo uso e abuso, ma dipende anche dalla loro struttura chimica, dalla tossicità e durata di vita.Inoltre, l’uso improprio dei pesticidi può causare: l’inquinamento delle acque sotterranee, notevoli perdite agli stessi raccolti, l’emergere di nuovi parassiti resistenti, la distruzione di specie di predatori benefici e l’alterazione irreversibile negli ecosistemi per l’utilizzo di insetticidi. In ogni caso, il futuro per lo smaltimento di questi rifiuti non può continuare con il conferimento in “discariche” con o senza controllo. L’entità del problema merita un trattamento specifico a medio termine, più costoso, più grave, ma anche molto più sicuro, come sarebbe quello di fornire impianti specifici per il trattamento dei residui vegetali che possono essere trasformati in fertilizzanti organici e, i loro percolati, in acqua di irrigazione. 163


8.2 PRESSIONE URBANISTICA La capacità degli impianti e delle infrastrutture è progettata per una popolazione stabile di circa 3.500 persone, mentre si stima che il Parco Naturale riceva circa 875.000 visitatori l’anno. Poiché la crescita della popolazione indigena in termini assoluti è molto bassa, possiamo dire che tutta la pressione nell’area proviene dal turismo. Dobbiamo considerare che lo sviluppo del turismo non ha generato un tessuto urbano ben attrezzato, solo a San Jose si è sviluppato un servizio di base per il tempo libero. Le differenti funzioni e utilizzazioni del Parco richiedono uno studio sulla sua capacità antropica, cioè, il calcolo delle persone che l’area è in grado di sostenere, al fine di adattare le infrastrutture al numero massimo di visitatori previsti. Da una prima verifica si desume che la costruzione di nuove abitazioni dovrebbe essere limitata ai soli centri urbani esistenti. I comuni di Nijar e, in misura minore, di Almería e Carboneras hanno cercato di realizzare uno sviluppo turistico consistente nella costruzione di nuove case per uso vacanziero.Questa scelta ha comportato, in nuclei come La Isleta del Moro, un luogo noto per la sua tradizione di pesca, il proliferare di progetti , taluni già in corso, che prevedono il triplicare della popolazione nel giro di tre anni. Lo sviluppo del turismo basato sulle seconde case produce meno reddito per i residenti rispetto al turismo rurale e all’accoglienza piccoli alberghi di qualità, in quanto consentono un ritorno economico più elevato con l’offerta ad esempio di servizi complementari quali: ristoranti, artigianato, noleggio biciclette, cavalli, barche e diving. A favore di questo modello di turismo vi è anche un minore impatto sull’ambiente, poiché il numero di visitatori può essere controllato e il periodo di soggiorno risulta spesso più breve. I residenti del Parco Naturale ritengono che la crescita incontrollata delle abitazioni, anche se in territorio urbanizzabile, sia il modello più appropriato per il Parco Naturale. Allo stesso tempo, segnalano il malfunzionamento, durante il periodo estivo, delle infrastrutture necessarie per rifornire una popolazione molto più grande di quella invernale e la carenza dell’approvvigionamento idrico, della depurazione delle acque, della raccolta e smaltimento dei rifiuti, ecc. Il problema che si pone davanti è di difficile soluzione, perché costruire e mantenere le infrastrutture e i servizi adeguati ai picchi stagionali di popolazione, richiede organizzazione e comporta costi molto elevati che, se gestiti dai Comuni, provocano un grande impatto sugli stessi abitanti. 164


8.2.1 El Algarrobico L’hotel Algarrobico, costruito illegalmente dalla società Azata del Sol nella spiaggia dallo stesso nome, in una zona naturale unica compresa nel Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar, è la storia dell’impunità in cui ha vissuto la costa spagnola per decenni. Pur essendo uno dei progetti più aggressivi lungo la costa, è stato eseguito con l’approvazione delle quattro amministrazioni coinvolte: il Comune di Carboneras, che ha concesso la licenza per la costruzione e ha esonerato la società dal pagamento del 99% degli oneri dovuti; il Ministero dei Lavori Pubblici dell’Andalucia, che ha ratificato il piano urbanistico di Carboneras dimenticando i rapporti che confermavano l’ illegittimità dell’hotel, l’Ambiente, che ha utilizzato una mappa mai pubblicata nel Bollettino Ufficiale andaluso, per giustificare il fatto che l’hotel non si trovasse in una zona protetta e dando in tal modo legittimità al progetto, e infine, il Ministero dell’Ambiente, che se avesse fatto rispettare la legge costiera, avrebbe dovuto fermare i lavori. Gruppi ambientalisti e associazioni di cittadini sono riusciti a dimostrare che la striscia di protezione delle coste in questo settore è di 100 metri e non 20, come sostenuto da coloro che difendono l’hotel. Sia il Presidente del Consiglio, Manuel Chaves, come l’ex ministro dell’Ambiente, Cristina Narbona, hanno impegnato la loro parola per garantire che l’albergo verrà tolto dalla spiaggia di El Algarrobico, ma non è ancora nota la data di demolizione. Come tutti i parchi, quello di Cabo de Gata-Nijar, ha alcuni standard operativi, il Piano di gestione delle risorse naturali (PORN) e il Piano Rettore di utilizzo e di gestione (PRUG) che determinano il grado di protezione di tutte le aree che compongono il parco e gli usi che possono avere. Il PORN e il PRUG del Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar sono stati approvati nel 1984 (decreto 418/1994 del 25 ottobre). Non era chiaro quali aree fossero sviluppabili e quali no. Tuttavia, nel corso degli anni, la Regione Andalucia ha cominciato ad autorizzare l’urbanizzazione fino in 18 aree del Parco per una superficie di 200 ettari, anche se era stato proibito dal PORN. Il Consiglio ha deciso di modificare illegalmente il Piano di gestione delle risorse naturali (PORN) per rendere urbanizzabili tutti quei luoghi in cui vi fossero dei chiari interessi urbanistici, come nel sito del Algarrobico. Per altre due delle aree in cui vi erano nuovi i progetti di sviluppo si è aperto un contenzioso fra proprietari e l’Amministrazione competente. La Corte Suprema ha posto 165


fine al progetto “Marinas de Aguamarga” che cercava di urbanizzare 150 ettari nel Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar per costruire 350 case e 300 camere d’albergo. La Corte Suprema ha anche bloccato la costruzione a La Fabriquilla, confinante con le Saline, su una superficie di circa 15 ettari di circa 150 case e 40 camere d’albergo. 166


8.3 RISCHI Erosione Il rischio massimo di degrado del suolo in una zona arida con un uso tradizionale estensivo per le attività agricole e di allevamento bestiame, è l’erosione, considerato come il principale fattore di desertificazione, un processo che ha implicazioni ambientali e socio-economiche estese e gravi. Per questo motivo abbiamo eseguito una doppia analisi: una sullo stato attuale della erosione e una sulla stima del rischio di perdita di suolo. a) erosione, stato attuale Per quanto riguarda l’attuale stato di erosione, le informazioni disponibili consentono di conoscere la portata e l’intensità dell’erosione del suolo del Capo Gata Nijar. In breve, si vede che l’erosione idrica colpisce una vasta area, anche se per la maggior parte in forma leggera e moderata, interessando soprattutto lo strato superficiale del suolo. Solo il 6,4% della superficie del Parco Naturale mostra gravi processi di erosione, di solito associati a pratiche agricole inappropriate, o a suoli di elevata fragilità. Queste aree con gravi processi di erosione tendono anche a mostrare canaletti di erosione dell’acqua o canaloni, il che indica una condizione critica che interessa l’integrità del suolo e l’ecosistema in generale. b) rischio di erosione I risultati della stima sulla perdita di terreno (rischio di erosione) mostrano che nella maggior parte dell’area, nelle condizioni attuali, il rischio di erosione è molto basso. Si sottolinea il fatto che, nonostante questi bassi valori di perdita del suolo nel contesto generale, ci siano punti in cui la perdita di suolo può essere stimata superiore alle 200 tonnellate valori / ha / anno. In breve, anche se si ritiene che l’erosione nel Parco Naturale non rappresenti un grosso problema, è necessario intraprendere azioni urgenti per contenerla e riducendola al minimo. Le azioni devono essere sia preventive, con una legislazione che limiti l’uso di queste aree di estrema fragilità, che attive, attraverso programmi che aumentino la copertura vegetale del suolo in quelle aree che necessitano di misure tempestive. 167


Impatto Umano sulle Zone Umide Costiere del sud-est iberico e i suoi Uccelli Data l’elevata sensibilità agli impatti antropici di cui soffrono gli ecosistemi palustri, tali biotopi, nella maggior parte dei casi, sono stati gravemente degradati, negli ultimi tempi, dall’azione dell’uomo, che ha a causa di una riduzione e un impoverimento del loro habitat. In questo senso, è molto importante il fatto che in Spagna è scomparsa il 60% della superficie umida esistente 200 anni fa, con una alta percentuale della zona ancora sopravvivente in uno stato di pessima conservazione. Ciò ha avuto un impatto enorme sulla biocenosi e in particolare sulla sua avifauna, aggravando ulteriormente la situazione di carenza di questo tipo di ambienti. La costa del Sud-Est iberico, a causa della gestione storica e intensiva di gran parte del suo territorio, purtroppo non è un caso eccezionale nel contesto iberico, dove diverse attività antropiche si sono succedute l’un l’altra senza interruzione, in particolare nelle aree più favorevoli al loro insediamento, come ad esempio le pianure, dove si concentrano la maggior parte dei sistemi umidi. Molteplici sono state le incidenze umane sulle zone umide del tratto costiero del sud-orientale e sull’avifauna. Tra questi, anche se può sembrare paradossale, alcuni degli elementi ecologici ne hanno tratto beneficio. In questo senso possiamo citare l’uso di lagune costiere e poco profonde come saline industriali (attualmente ancora in uso a Cabo de Gata o a San Pedro del Pinatar), hanno favorito l’insediamento di alcune specie annesse a questo tipo di biotopi. inoltre, la creazione di nuove aree inondate dall’uomo ha involontariamente creato nuovi rifugi per gli uccelli acquatici nella regione. Tuttavia, in molti casi, nonostante gli sforzi in corso da parte degli organi di tutela e gestione per ridurre al minimo o attenuare le problematiche, dobbiamo ammettere che sono stati gli interventi antropici a peggiorare la condizione di molte paludi e quindi degli uccelli che le abitano. 168


Problematiche Marine Tra le principali minacce per la fauna marina si evidenzia il diffuso inquinamento e l’eutrofizzazione che affligge il Mediterraneo nel suo complesso e alcune minacce locali in materia di usi ricreativi a impatto diretto sugli ecosistemi della costa Parco Naturale. Per le comunità marine del supra e mesolitorale, le principali minacce sono costituite dalla pesca di molluschi e dalla raccolta incontrollata di materiale dei fondali. Queste attività esercitano una pressione significativa su specie come trottole (generi Monodonta e Gibbula), lumache speziate (Stramonita haemastoma), la diga coquina (Donacilla cornea), alcuni granchi come il Granchio Favollo (Eriphia verrucosa), e nel caso della ferruginea patella (Patella ferruginea), potrebbe essere stata la causa della sua estinzione nel Parco naturale nel 1992, che ha causato notevoli sforzi di monitoraggio e di conservazione per permettere il suo recupero nel 2007. Tra le comunità che sarebbero fortemente interessate dall’arrivo delle ‘maree nere’, si trovano splendide scogliere vermetidi, come Cabo de Gata, Los Escullos, la Isleta del Moro e il Playazo di Rodalquilar. Per le comunità marine dell’infra e circalitorale, come nel caso delle praterie, c’è un forte rischio nella pesca a strascico illegale che rende necessario massimizzare gli strumenti di sorveglianza (vasi e telecamere ottiche) e un altro rischio che deriva dall’aumento delle imbarcazioni da diporto, per uso sportivo e turistico, che danneggiano la struttura dei fondali. Le specie delle comunità pelagiche sono influenzate principalmente dalla pesca. La sua gestione dovrebbe includere il monitoraggio completo della pesca sportiva, il controllo della popolazione ittica, e l’adeguamento dei periodi fermo pesca nei periodi di passaggio delle specie migratrici. Come risultato della regressione di queste popolazioni, ad esempio quella del tonno rosso, stanno scomparendo anche alcune attività tradizionali ad esse correlate.

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TURISMO

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9.1 SPAGNA Spagna nel ranking internazionale 6°

Turisti stranieri accolti Guadagni per il turismo Spiagge con bandiera azzurra % Superficie protetta Elementi patrimonio dell’umanità

Attività svolte dai turisti in Spagna 50 40 30 20 10 0 ò ri sin ilia Ca fam a e ici sit at Vi m Te hi rc Pa re ea ln tà Ba vi tti aA nz Se li co ta et ia Sp m no ro st Ga t to or en m Sp ni tte tra In li ra tu

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fonte dati: Atlas of the Brands.com

La Spagna è una delle destinazioni turistiche più popolari in tutto il mondo, occupando il quarto posto nel 2011 nella classifica mondiale degli arrivi turistici, dietro la Francia, gli Stati Uniti e la Cina. In termini di entrate provenienti dal settore turistico (bilancio dei pagamenti), si è spostata di due posizioni ed è al secondo posto dopo gli Stati Uniti. Questa situazione migliora quando si parla di equilibrio del reddito netto e dei pagamenti per il turismo, dove la Spagna conduce la classifica mondiale, con 42,6 miliardi di dollari. L’ambiente fisico influenza positivamente la scelta della Spagna come destinazione turistica. Il paese dispone di 108 giorni all’anno di temperature superiori ai 25 gradi, 2.451 ore di sole, che è equivalente a 6.7 ore di sole al giorno. Può vantare 8.000 km di costa, e il maggior numero di spiagge Bandiera Blu del mondo. Inoltre, il 24% del territorio spagnolo è classificato come area protetta, arrivando terzo nella classifica europea. Infine, la Spagna ha un totale di 44 monumenti e siti riconosciuti come patrimonio mondiale, diventando così il secondo paese al mondo in questa classifica, preceduto solo da Italia, che ne ha 47. Per quanto concerne le infrastrutture, la Spagna ha 2.000 km di linee ferroviarie e 2.900 km di rete ferroviaria ad alta velocità, il che la rende il primo paese in Europa e secondo al mondo, dopo la Cina, in termini di numero di chilometri ferroviari ad alte prestazioni in funzione. Batte anche paesi con una lunga tradizione di questo mezzo di trasporto, come il Giappone e la Francia. La Spagna ha 47 aeroporti gestiti da Aeropuertos españoles y navegación Aérea (AenA), 172


Occupati nel turismo per settori 15,2% Alloggio

19,8% Altre Attività Turistiche 2,6% Agenzie di Viaggi 13% Trasporto di Viaggiatori

49,4% Ristorazione e Bar

Mete del turismo internazionale in Spagna, 2010 Resto

4617

Madrid

4634

Valenciana

5024

Cataluña

13177

Canarias

8611

Balears Andalucia

9178

0

3000

6000

9000

12000

15000

7437

fonte dati: Atlas of the Brands.com

ed è il terzo paese europeo in termini di volume di passeggeri trasportati per via aerea, dopo il Regno Unito e la Germania. Inoltre, tre aeroporti spagnoli, Madrid-Barajas, Barcellona e Palma di Maiorca, sono nella classifica europea dei 15 aeroporti più trafficati, con Madrid Barajas al numero quattro. Allo stesso tempo, è il paese europeo con il maggior numero di chilometri di strade ad alta capacità: 14.262 km. In termini di lunghezza delle strade per km quadrato di superficie è in ottava posizione, al di sopra della media europea. La gamma di hotel posiziona la Spagna anche in un buona posizione grazie agli 1,8 milioni di posti letto disponibili che la portano in seconda posizione a livello europeo, e in quarta in termini di numero di stabilimenti. Dal punto di vista del contributo del turismo all’economia spagnola, il Tourism Satellite Account ci permette di misurare l’importanza delle attività turistiche per l’economia nel suo complesso, che rappresentava nel 2011 il 10,8% del PIL, il che si traduce in 114.965 miliardi di euro. Questo porta il turismo ad essere la quarta attività più importante per l’economia spagnola. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che il turismo, essendo un’attività trasversale, fa anche parte, in misura maggiore o minore, di altre attività, quali l’industria, i servizi e anche le costruzioni e i servizi governativi. L’analisi del turismo in entrata nel 2011 mostra che la Spagna è stata la scelta di 56,7 milioni di turisti internazionali, il che ha significato un incremento del 7,6% rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, la spesa del turismo è stato pari a 52.796 miliardi di euro, con una base 173


Turisti internazionali in Spagna, nellʼanno 2011 3% Resto dell’America 24% Regno Unito

3% Resto del Mondo 6% Resto di Europa 2% Russia 2% Usa 2% Irlanda 2% Svizzera 3% Belgio 3% Portogallo 5% Paesi Bassi

16% Germania

7% Italia 15% Francia

7% Paesi Nordici

Turisti internazionali accolti in Spagna, secondo il tipo di alloggio, anno 2011

Hotel e simili 64%

36%

Alloggi extra hotelieri

21%

Alloggi gratuiti (propri o familiari)

9%

Case in affitto

6%

Altri tipi di alloggi

fonte dati: Atlas of the Brands.com

annua in aumento vicino al 8%. Come già detto, la crescita della spesa è stata leggermente superiore a quella sperimentata nel numero di turisti, il che ha causato un aumento della spesa turistica a persona. Come al solito, i principali Paesi di origine sono il Regno Unito, la Germania e la Francia che insieme compongono circa il 55% degli arrivi turistici in Spagna nel 2011. Tutti cresciuti favorevolmente rispetto al 2010, anche se il Regno Unito ha mostrato l’aumento più grande, divenendo il mercato che ha contribuito maggiormente al turismo in entrata in Spagna nell’anno. Una menzione speciale dovrebbe essere fatta dei Paesi Bassi, con quasi 500.000 turisti in più nel 2011. Analizzando i mercati extra-europei, che rappresentano circa l’8% del totale degli arrivi, la performance favorevole dell’America Latina è chiara, contribuendo con 202.000 turisti, in particolare dal Brasile. Anche i mercati del Nord Africa si distinguono, con un extra di 241.000 turisti, così come quelli asiatici, in particolare la Cina, la Corea del Sud e Turchia, che generano più di 195.000 turisti nel 2010. Per quanto riguarda le regioni autonome di destinazione, le sei principali (Catalogna, Isole Canarie, Isole Baleari, Andalusia, Valencia e Madrid) rappresentano quasi il 92% degli arrivi. Nel 2011, abbiamo notato un aumento in tutti questi, ad eccezione di Madrid, che è rimasta costante. Vale la pena di sottolineare la forte espansione delle Isole Canarie, che hanno assorbito quasi il 40% della crescita complessiva, seguita dalle isole Baleari e Catalogna. I mercati con la più alta spesa turistica in Spagna sono il Regno Unito, la Germania e la Francia. Tuttavia, i paesi che hanno contribuito alla crescita del 2011 sono stati la Russia, la Scandinavia e la Francia. Da segnalare anche il contributo dei paesi dell’America Latina. La Spagna è una tipica meta di vacanze: l’84% dei turisti danno questa motivazione. Questa ha guadagnato terreno rispetto ad altre ragioni di 174


viaggio, quali motivi di lavoro e personali (visitare familiari, benessere e shopping), rispettivamente il 7% e il 5%. L’aeroporto, la porta d’ingresso principale per i turisti internazionali nel 2011, è l’unico mezzo che si è evoluto positivamente, con un significativo incremento del 10%. L’accesso stradale è pari al 18% rimanendo stabile rispetto al 2010. Porti e ferrovie, con circa il 3% dei turisti, sono in diminuzione, in particolare il secondo. La maggior parte dei turisti che visitano la Spagna soggiorna in alberghi (64%), sebbene le sistemazioni non hoteliere siano in aumento (5%). Gli alloggi in affitto si sono evoluti in modo più positivo, anche se in questo gruppo la seconda casa, propria o di amici, risulta avere l’importanza maggiore (21%). Il 69% dei turisti che hanno visitato la Spagna nel 2011, hanno scelto di non contrarre un pacchetto vacanza, una opzione di viaggio che comunque sta guadagnando terreno rispetto agli anni precedenti, rompendo un trend stabile. Il grado di soddisfazione dei turisti è alta. Nel 2011 la soddisfazione complessiva percepita era notevolmente alta, raggiungendo un punteggio medio di 8,5 punti su una scala da 0 a 10. Tra i principali paesi di origine dei turisti, la soddisfazione complessiva è stata più alta tra gli inglesi con una media di 8.7 punti. Si registra, inoltre, un alto grado di fedeltà da parte dei turisti turisti: nel 2011, la stragrande maggioranza - 83,5% aveva già visitato il paese e il 40% l’aveva già fatto dieci o più volte. La fedeltà dei turisti fornisce stabilità alla destinazione, in quanto non dipende solo dall’arrivo di nuovi turisti, ma da un effetto cumulativo (i turisti che tornano), che assicura ricavi stabili. Il grado di soddisfazione sentita da parte dei turisti stranieri che visitano la Spagna è un fattore chiave per raggiungere e mantenere la fedeltà da parte loro. Pertanto, si può concludere che la Spagna è una destinazione che è ben posizionata a livello internazionale, con risorse naturali e un ambiente fisico attraente per i turisti e con infrastrutture e un’offerta turistica che soddisfa i bisogni dei viaggiatori. Tuttavia, non dobbiamo ignorare la crescente forza di alcuni mercati emergenti, né ignorare il fatto che il turismo in Spagna ha subito una significativa perdita di competitività negli ultimi anni. Questa realtà richiede l’adozione di azioni chiave per attivare una crescita su basi solide per assicurare la leadership e la competitività. 175


FERROL SAN CIBRAO

AVILES LA CORUNA LUGO SANTIAGO VILAGARCIA PONTEVEDRA

OURENSE

VIGO

BADAJOZ

HUELVA

176


S

GIJON SANTANDER

OVIEDO

BILBAO SAN SEBASTIAN

VITORIA

LEON

PAMPLONA

LOGRONO

BURGOS

HUESCA

GIRONA

PALENCIA LERIDA

ZARAGOZA

SORIA

VALLADOLID

SABADELL BARCELLONA

ZAMORA TARRAGONA SALAMANCA

SEGOVIA GUADALAJARA

AVILA

MADRID

TERUEL MENORCA

CASTELLON DE LA PLANA

CUENCA TOLEDO

VALENCIA PALMA DE MALLORCA

CACERES

CIUDAD REAL

MERIDA

ALBACETE

IBIZA

ALICANTE

CORDOBA

MURCIA JAEN CARTAGENA

SEVILLA GRANADA

MALAGA

<500.000

ALMERIA

<500.000 e >10.000.000

MOTRIL

persone

< 5.000

migliaia di tonnellate

>5.000 e <30.000

CADIZ >10.000.000

BAHIA DE ALGECIRAS

>30.000

Presenza turistica e traffico aeroportuale nelle principali città di Spagna

CEUTA MELILLA

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Centri Informazioni e Campeggi GIUGNO LMMGVSD 10:00 - 14:00 16:00 - 18:00

LUGLIO AGOSTO LMMGVSD 10:00 - 14:00 18:00 - 20:00

SETTEMBRE LMMGVSD 10:00 - 14:00 18:00 - 20:00

La Spagna ha ratificato la Convenzione del Patrimonio Mondiale nel 1982 e, oggi, è, con 41 beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, il secondo stato con il più alto numero dopo l’Italia (44) e davanti a Germania e Francia (33) e Regno Unito (28). La Spagna ha fatto molta strada negli ultimi decenni sul tema della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale. Le dichiarazioni di Patrimonio dell’Umanità o di Patrimonio Orale e Immateriale dell’Unesco o degli Itinerari Culturali Europei del Consiglio d’Europa presuppongono una maggiore sensibilizzazione del pubblico in loro favore e una crescita dell’interesse per la difesa dei valori che li rendono eccezionali, il che si traduce anche in un maggior flusso di visitatori, che, pianificando secondo i principi dello sviluppo sostenibile, produce notevoli benefici per l’economia locale, che a sua volta può reinvestire sul mantenimento del bene stesso. La dichiarazione di Bene di Interesse Culturale (monumento, sito storico, centro storico, giardino storico o sito archeologico) oltre ad essere importante dal punto di vista della protezione, dovrebbe sostenere l’attuazione di iniziative per lo sviluppo locale. Allo stesso modo, l’ambiente naturale costituisce il 90% del territorio e in esso risiede circa il 35% della popolazione spagnola. Nelle aree rurali si trova il maggior numero di risorse naturali del paese e una parte significativa del suo patrimonio culturale. La dichiarazione di Area Naturale Protetta (parco, parco naturale nazionale, ecc), a volte può essere oggetto di conflitto, soprattutto quando la popolazione percepisce che questa dichiarazione possa rendere difficili le trasformazioni, identificando lo sviluppo con la trasformazione. Questo avviene nonostante studi economici prospettici stiano dimostrando che il patrimonio naturale, non è un deflettore economico e non genera differenze di carattere socio-economico significative tra le regioni in cui si trova e il resto del Paese. Inoltre, il valore del patrimonio naturale supe178


Sentieri Esistenti

13 14 12

Las Almoladeras

2

El Pocico - Las Marinas

3

Vela Blanca

4

Los Genoveses

5

La Loma Pelada

6

Los Escullos - Pozo de los Frailes

7

Los Escullos - La Isleta del Moro

9

8

Requena

8

9

Caldera Majada Redonda

10 1

1

7

6

2

11

10 Cortijo del Fraile

5

11 La Molata

4

12 San Pedro - El Plomo - Agua Amarga

3

13 Via Verde de Agua Amarga 14 Mesa Roldan

Luoghi Cinematografici e Miradores 1 7

2

3

6

4

5

5 4

6

1 3 2

7

Finca de los Genoveses y Finca del Romeral: Johnny Yuma (1966); Spara, Gringo Spara (1968); Una pistola per Ringo (1965); Yo soy la revolución (1966); Tepepa (1969) Playa de Monsul: Il Vento e il Leone (1975); Le Avventure del Barone Munchausen (1988); Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989); L'homme qui a perdu son ombre (1991) Playa Los Genoveses: The Rat Patrol (1966); Il Vento e il Leone (1975); Lawrence d’Arabia (1962) Cortijo El Nazareno e Cortijo El Sotillo: The Rat Patrol (1966), Il Buono, il Brutto e il Cattivo (1966); Jhonny Yuma (1966); Per un Pugno di Dollari (1964) Los Albaricoques: Per un Pugno di Dollari (1965) Cortijo del Fraile: Il Buono, il Brutto e il Cattivo (1966); Yo soy la revolución (1966) Playa del Algarrobico: Lawrence d’Arabia (1962)

ra di gran lunga le spese che genera: si stima che la Rete dei Parchi Nazionali spagnoli abbia un valore di 38.000 milioni di euro, mentre per la loro conservazione sarebbero necessari solo 3.357 milioni di euro. Nel valutare il patrimonio naturale si deve stimare il valore d’uso (tempo libero) e di non-uso (ambientale). Se il primo può essere più o meno misurato attraverso indicatori, quali il numero di visitatori dei Parchi Nazionali, non si può dire lo stesso per quanto riguarda il valore del non-uso. Il numero totale di visite ai parchi spagnoli è compreso tra i 26 e i 36 milioni di euro all’anno. I parchi nazionali ricevono quasi 11 milioni di visite. Ci sono almeno 225 centri visitatori nel totale delle aree naturali protette, ai quali vanno, in media, il 17,9% dei visitatori. Gestire correttamente il patrimonio, culturale o naturale, come motore turistico potrebbe essere una chiave per lo sviluppo di molte regioni del paese. Il patrimonio, per le funzioni ambientali, culturali, turistiche e territoriali che gioca, sta cominciando ad essere considerato una risorsa fondamentale nei programmi di sviluppo regionale e, soprattutto, nelle strategie di sviluppo del turismo, essenziale in Spagna, dove genera circa il 12% del PIL. 179


9.3 TURISMO DEL PARCO Il Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar ha un grande potenziale per lo sviluppo di vari servizi complementari al settore dell’ospitalità nella regione. L’area protetta, la bassa densità di complessi residenziali, una costa vergine, la varietà e la qualità della produzione primaria, il clima, e l’aumento della popolazione con conseguenti preoccupazioni ambientali, rendono questa regione ha un’opportunità unica di diventare un punto di riferimento per il turismo sostenibile nella costa spagnola. Il turismo tradizionale che ha ricevuto la costa mediterranea, il cosiddetto “turismo sole e spiaggia” ha subito un aumento significativo rispetto al numero di visitatori nel corso degli ultimi venti anni. Questo è il tipo di turismo che riceve in gran parte l’area del Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar, a causa delle spiagge e dei paesaggi della zona. Tradizionalmente, nel Parco Naturale, si è sviluppato un turimo basato sulle seconde residenze, che nella maggior parte dei casi vengono acquistate da persone di Almería. Questo modello produce meno reddito dei modelli di eco-turismo e turismo rurale, in quanto comporta un gran numero di visitatori (con un alto impatto ecologico) e la spesa per visitatore è molto più bassa. Inoltre, il Parco Naturale ha dovuto sopportare le conseguenze ambientali che questo sovraffollamento stagionale emergente ha portato, con una controparte economica molto bassa. I Comuni si sono trovati pregiudicati economicamente da questo tipo di turismo, in quanto hanno a che fare con una serie di ulteriori bisogni di base come fognature, raccolta dei rifiuti urbani, illuminazione che prima non costituivano un problema. Oltre al turismo delle seconde case nella zona di influenza del Parco Naturale è anche aumentata l’offerta di camere d’albergo, presso cui soggiornano un gran numero di visitatori. Nel 2000 si contavano 1.265 camere d’albergo, la maggior parte delle quali appartenenti a pensioni; ci 1.557 piazzole distribuite su 3 strutture, che ad oggi sono già 4, che aumentano notevolmente la capacità di accoglienza del Parco. Quasi tutti i posti letto sono all’interno di pensioni e campeggi; solamente 336 posti sono in alberghi, per lo più di una o due stelle. Va notato che, sebbene a Nijar ci siano due alberghi a quattro stelle, la maggior parte delle strutture sono di bassa qualità e 180


turismo di qualità media è quasi assente. La scarsa offerta di strutture turistiche di qualità, insieme con il deterioramento dell’ambiente naturale, il turismo eccessivo di seconda residenza e la stagionalità dei visitatori sono i principali problemi che stanno frenando l’attività turistica a Cabo de Gata, e devono essere superati per raggiungere un turismo che sia sostenibile. Pertanto, l’offerta deve essere diversificata con servizi alberghieri di qualità superiore e ad alto valore aggiunto, che sono anche quelle che producono maggiori vantaggi economici. Un altro aspetto da valorizzare è l’alloggio rurale in modo che la popolazione turistica stabile nel Parco Naturale aumenti. Ciò eviterebbe il problema dei turisti che passano la notte nelle zone fortemente urbanizzate oltre i limiti del Parco Naturale, sottraendogli introiti. Si deve anche promuovere il turismo nelle aree interne del Parco Naturale, fornendo un’offerta per un segmento turistico che richiede più di sole e sabbia, un tipo di turista con un più alto livello di istruzione, che può percepire e contemplare valori culturali tipici regione. Tra le attività turistiche costiere sono compresi sport nautici e immersioni. Gli sport acquatici stanno proliferando negli ultimi anni, aumentando il numero di navi che solcano le acque del Parco Naturale. Una limitazione a questo settore è la carenza di posti barca in questa parte della costa. Da segnalare anche la pratica del nudismo, diffusa in molte spiagge Parco, importante attrazione per il turismo, soprattutto trovandosi in una zona dove c’è un grande rispetto tra i nudisti e non nudisti. Infine, è necessario promuovere il turismo ecologico o ecoturismo, attraverso la promozione e l’uso delle risorse naturali e dei paesaggi del Parco Naturale, in particolare marine, geologiche e risorse ornitologiche, mettendo in evidenza questa area protetta. Un modello di sviluppo turistico economico e rispettoso dell’ambiente deve essere caratterizzato da: - La volontà di conservare le risorse naturali e culturali per l’uso continuato in futuro - La pianificazione e gestione del turismo perché non causi problemi ambientali e socioculturali - Il mantenimento e miglioramento della qualità ambientale dell’area 181


Re Totale popolazione residente nel Parco: 5.500 ab fonte dati: Plan de Gestion de la Movilidad en los Habitats de Interese Comunitario

Popolazione dei principali centri del Parco naturale di Cabo de Gata-Nijar

La Cueva del Pajaro 58ha

Retamar 6773ha

San Miguel de Cabo de Gata 1499ha

Carboneras 7859ha El llano de don Antonio 6200ha

Campohermoso 8871ha

Agua Amarga 424ha

Los Cortijillos 40ha

San Isidro 6765ha

El Barranquete 1030ha

Pozo de los Frailes 482ha

San Isidro 6765ha

Rodalquilar 195ha Los Cortijillos 40ha

Hortichuelas 106ha

Rodalquilar 195ha

La Isleta del Moro 236ha

San JosĂŠ 1012ha

El Barranquete 1030ha

La Isleta del Moro 236ha

Pujaire 554ha

Gafares 37ha

San JosĂŠ 1012ha

Carboneras 7859ha

Totale popolazione residente nel Parco: 5.500 ab fonte dati: Plan de Gestion de la Movilidad en los Habitats de Interese Comunitario

195

104

373

375

418

2785

1046

565 124

15

1300

925

1394 265

Pozo de los

Sa

424 1243 244

Camping

500

La Isleta de

Hotel

911 200

349 391 20

Roda

Strutture extra alberghiere

236

106

Hortic

Residenti

482 398

Las N

San

Agua Amarga

Fernan Perez

Las Negras

1012 3960

Hortichuelas

25

Rodalquilar

554 287

3347

La Isleta del Moro

Pozo de los Frailes

San Jose

Pujaire

San Miguel 1499

Fernan

La Cueva del Pajaro 58ha

El llano de don Antonio 6200ha

Agua Amarga 424ha

San Miguel de Cabo de Gata 1499ha

Las Negras 373ha

Pozo de los Frailes 482ha

Las Negras 373ha Campohermoso 8871ha

Hortichuelas 106ha

Ruescas 532ha

Popolazione dei principali centri del Parco naturale di Cabo de Gata-Nijar

Nijar 2884ha

Ruescas 532ha

Pujaire 554ha

Gafares 37ha

Nijar 2884ha

Retamar 6773ha

Agua A

182


Diagramma della frequentazione annuale delle spiagge del Parco Naturale

(Elaborato a partire dai dati su Escullos, Isleta, Playazo e Las Negras)

5xOttimo

5

4xOttimo

4

3xOttimo

3

2xOttimo

2

Ottimo

1

Turisti giornalieri

Turisti stagionali Turisti del week end Turisti generici Residenti

g

f

m

a

m

g

l

a

s

o

n

d

Il diagramma fa notare l’affluenza stagionale, concentrata nei mesi estivi, per il turismo balneare. Le presenze sono concentrate principalmente nei finesettimana, con un picco nel ponte centrale del mese di agosto (La Virgen de Agosto). Considerando un ipotesi di tutto esaurito nelle strutture di pernottamento, durante il periodo estivo, per ogni dieci bagnanti che soggiornano nei nuclei del parco, ce ne sono altri 6 che si possono considerare giornalieri. Nei fine settimana di luglio e agosto, si può considerare che per ogni dieci giornalieri, ce ne saranno altri dieci che avranno invece pernottato nel parco. Calcolando il livello ottimale di utilizzo delle spiagge, si può notare che nel periodo di Agosto, si arriva a superarlo di cinque volte. fonte dati: Plan de Gestion de la Movilidad en los Habitats de Interese Comunitario

Attività e tipologie turisti

Turisti che pernottano

Turisti giornalieri

Periodo estivo Week end luglio e agosto

5 Vita Notturna 6 Attività Culturali

Ristoranti e bar

13 Attvità Sportive Vita Notturna

Attività Culturali 93 Ristoranti e bar

Attvità Sportive

fonte dati: Trip Advisor

Evoluzione demografica e di visitatori l Parco Naturale 150 120 90 1996

2001

2006

2011

400000 350000 300000 250000 200000

2006

2007

2008

2009

2010

2011

I dati raccolti, testimoniano come negli anni, il parco stia subendo un’incremento quasi esponenziale di visite, tutte concentrate nel periodo estivo, e senza alcun tipo di controllo o regolazione. L’incremento demografico verificatosi a partire dagli anni ‘90 in tutta la provincia sicuramente è parte della crescita turistica della zona. I visitatori totali del Parco sono 875.000 all’anno. fonte dati: Plan de Gestion de la Movilidad en los Habitats de Interese Comunitario

183


9.4 PROBLEMI DERIVATI DAL TURISMO DI MASSA La principale problematica che affetta il Parco è la mancata corrispondenza tra il valore dell’area naturale e l’uso cui è sottoposta. La crisi della mobilità è l’aspetto più evidente e sorprendente, ma deve essere letto nel contesto dell’inadeguatezza generale dei servizi nello spazio naturale. Le misure di gestione della mobilità sono necessarie per superare questa inadeguatezza, ma saranno efficaci solo se inserite in una strategia globale per la gestione del territorio, con il fine ultimo di salvaguardare la qualità di questi spazi per godere di un’esperienza unica in uno spazio unico. I fattori che causano i principali problemi dell’area sono: la stagionalità, il non riconoscimento dell’unicità di alcune zone costiere, la motivazione, quasi esclusivamente orientata spiaggia e bagno, e la banalizzazione dei servizi offerti. Il metodo utilizzato è il flusso di utenti: si leggono il flusso di utenti e le loro tendenze come espressione di una serie di fattori di domanda e dell’offerta caratteristiche. L’influenza della domanda della città di Almeria si fa sentire soprattutto nei nuclei di Retamar-El Toyo, San Miguel de Cabo de Gata e San José (spiagge di Genoveses e Mónsul), mentre si affievolisce notevolmente a nord, dove i nuclei urbani e le destinazioni balneari sono più piccoli, più lontani e mal collegati (Escullos, Isleta, Rodalquilar, Las Negras). Si è registrato un forte aumento della popolazione locale negli ultimi decenni, il che probabilmente spiega l’aumento dell’afflusso a spiagge e nuclei del Parco Naturale, evidente negli ultimi anni. L’aumentato di popolazione si nota anche nei comuni di Nijar e Carboneras, soprattutto nel primo, che ha subito un raddoppio negli ultimi 15 anni e ha registrato il secondo più alto tasso di crescita della popolazione in tutta la provincia, dopo la città di Roquetas de Mar. Allo stesso modo, la popolazione residente è aumentata nei nuclei situati all’interno del Parco, anche se il loro numero è ancora molto basso (1.500 nella provincia di Almería, 3500 in quella di Nijar, 450 a Carboneras, per un totale di 5.500 abitanti nel Parco). La conseguenza di questi fattori è la stagionalità marcata con un aumento estivo dei problemi di congestione. Questa stagionalità ostacola lo sviluppo dei servizi turistici terziari e della qualità dell’offerta, causando una diffusa delusione delle aspetta184


tive dei viaggiatori e turisti che sono attratti dalla natura, il paesaggio e l’unicità territoriale di questa destinazione. Nel totale provinciale, il numero di posti di alloggio è più di 48.000, di cui il 60% corrisponde a strutture alberghiere, circa il 20% ad appartamenti turistici registrati, il 12% è costituito da campeggi e il resto ostelli e alloggi rurali. Il numero dei posti letto turistici all’interno del Parco non raggiunge il 10% della fornitura totale della provincia, che colpisce in considerazione del ruolo forte che ha la sua immagine nei materiali promozionali turistici. I nuclei con una maggiore capacità di accoglieza sono San Jose e San Miguel de Cabo de Gata, seguiti da Las Negras, comprendendo il campeggio della Caleta. A notevole distanza, Agua Amarga e La Isleta, di cui fa parte il complesso turistico di los Escullos. Il resto dei nuclei non supera i 1.000 posti letto. Da questi dati, possiamo concludere che il turismo nel Parco Naturale è di piccole dimensioni, con una certa specializzazione in campeggi ed una stagionalità più elevata che nel resto della Provincia. Tuttavia, il fatto più significativo è che il contributo alla congestione estiva da parte dei turisti che soggiornano nel Parco è molto piccolo, ma certamente sono il segmento di domanda che soffre maggiormente per questo problema. Se consideriamo un’ipotesi “tetto pieno” durante la stagione estiva, per ogni dieci turisti che soggiornano nei nuclei del Parco, ci sono sei che si possono considerare giornalieri, dal momento che non pernottano in esso. Durante i fine settimana di luglio e agosto, si può stimare che ci siano dieci turisti giornalieri per dieci turisti che hanno dormito nel Parco. Per calcolare l’uso effettivo spiagge, bisogna considerare sia residenti che turisti. Se a questi aggiungiamo i turisti stagionali (che risiedono nel Parco in alloggi affittati per l’intera stagione estiva) e i proprietari di seconda casa nel Parco, passiamo dal livello 100 (utilizzo ottimale), a 250. Aggiungendo i giornalieri, raggiungiamo i 400 punti con punte di 500 nei fine settimana di luglio e agosto. Quello del Parco sembra un problema di mobilità, ma in realtà la crisi di mobilità è la manifestazione di un modello territoriale incapace di organizzare i flussi presenti. In breve, si tratta di una mancata corrispondenza tra i valori e l’unicità del sito e l’uso a cui è sottoposto. 185


I quattro aspetti principali del problema sono: - dimensione ambientale: alcuni fattori ambientali subiscono impatti intensi e sproporzionati a causa della forma di accesso e di permanenza su spiagge, centri e zone costiere della riserva. - dimensione funzionale: le spiagge, i centri e le zone costiere non sono in grado di soddisfare le esigenze cui sono sottoposti, producendo situazioni di rischio e insoddisfazione. - dimensione strategica: la situazione attuale, che si è andata intensificando negli ultimi anni, deteriorando l’immagine del marchio e del territorio e ostacolandone lo sviluppo.

186


Scala 1:70000

H

La Cueva del Pajaro

Gafares

2

El llano de don Antonio

Carboneras 6

Nijar

4

3 5

Agua Amarga

Campohermoso

4

5

5 Fernan Perez

San Isidro

4 1

4 Los Albaricoques Hortichuelas

5

4

5

Rodalquilar

1

Retamar

El Barranquete 10 1

1

20 2

La Isleta del Moro

1

40

60

1

Pujaire

50

5

Presillas Bajas

Ruescas

30

5 Pozo de los Frailes

San Miguel de Cabo de Gata

70

1

a

80 San JosĂŠ 90 100

a

La Fabriquilla

a

200

4

a

a

3

300

400

187

5

Las Negras

5


188


10

STRATEGIA

189


Per introdurre la parte progettuale di questa tesi, si deve partire sicuramente dalla linea strategica che si può considerare come il “fil rouge” che ricolleghi tutti i dati e i ragionamenti presenti nell’analisi ad una linea concreta di intervento che vada a risolvere le problematiche presenti e ci riporti allo scopo finale di tutti le riflessioni, ovvero una situazione di maggiore organizzazione, valorizzazione e facilità di visita del Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar. L’azione progettuale va pensata come una soluzione cuscinetto che vada a risolvere il problema dell’affluenza di massa nel periodo estivo. Parte degli interventi (come le microarchitetture, la rivalutazione degli edifici storici, i percorsi pedonali) sono pensati come interventi permanenti, mentre invece l’inserimento della nuova mobilità pubblica, è un espediente stagionale che va a 190


bloccare i flussi di macchine a favore delle navette. In inverno le navette non saranno attive, e verrà restituita la possibilità alle macchine di circolare. I sistemi di autobus che collegano il Parco con le città circostanti e le linee marittime, invece, restano fissi anche durante tutto l’anno, con minore frequenza nel periodo invernale. La strategia si può riassumere brevemente in quattro concetti chiave, che sono le azioni progettuali derivanti dall’analisi svolta: 1) 2) 3) 4)

Proporre una rete integrata di trasporti Sviluppare degli interventi puntuali di rivitalizzazione Migliorare il controllo delle spiagge Posizionare microarchitetture per la risoluzione di problemi specifici 191


10.1 INDIVIDUAZIONE DELLE SPIAGGE PER TIPOLOGIA Per arrivare al punto finale di risoluzione delle problematiche, è stato necessario partire da una ricerca mirata sulle spiagge del Parco. Uno degli aspetti fondamentali di quest’area di intervento, è proprio il suo turismo balneare, come già specificato in precedenza, che è purtroppo, al momento, caratterizzato da una totale disorganizzazione e incuria, con conseguente degrado del paesaggio naturale e un’assoluta mancanza di fruibilità da parte dei visitatori. La suddivisione per tipologia che è stata fatta, non può essere rappresentativa di tutte le spiagge presenti, ma si è ricercata una linea comune per classificarle e per poter intervenire su ciascuna con i criteri stabiliti per le diverse tipologie. I criteri che sono stati presi come base per questa suddivisione, sono: - la tipologia di turisti che frequenta e/o riesce a raggiungere queste spiagge; - l’ecosistema, ovvero la tipologia di suolo (sabbia, rocce, sassi..), la profondità dei fondali marini ed il pregio paesaggistico e faunistico; - il mezzo che permetterà, nella nostra nuova visione globale della mobilità, di raggiungere le spiagge. Seguendo questi criteri abbiamo individuato quattro tipologie: 192


1

Individuazione spiagge per tipologie TIPOLOGIA COMFORT famiglie e turisti lavoratori giornalieri

spiagge lineari sabbiose fondali poco profondi

mezzo

1

Individuazione spiagge per tipologie TIPOLOGIA COMFORT

TIPOLOGIA URBAN

famiglie e turisti lavoratori giornalieri

famiglie, turisti lavoratori giornalieri, turisti stagionali

spiagge lineari sabbiose fondali poco profondi

spiagge lineari sabbiose fondali poco profondi

mezzo

mezzo

zione spiagge per tipologie

OGIA COMFORT

TIPOLOGIA URBAN

TIPOLOGIA NATURE

lie e turisti lavoratori giornalieri

famiglie, turisti lavoratori giornalieri, turisti stagionali

famiglie, turisti lavoratori giornalieri e turisti stagionali

ge lineari sabbiose li poco profondi

spiagge lineari sabbiose fondali poco profondi

spiagge pregiate a livello naturalistico rocce e sabbia

o

mezzo

mezzo

LOGIA URBAN

TIPOLOGIA NATURE

TIPOLOGIA WILD

glie, turisti lavoratori giornalieri, ti stagionali

famiglie, turisti lavoratori giornalieri e turisti stagionali

backpackers, giovani e stanziali

gge lineari sabbiose ali poco profondi

spiagge pregiate a livello naturalistico rocce e sabbia

spiagge molto pregiate a livello naturalistico, rocce e sabbia

zo

mezzo

mezzo

193


1) La tipologia COMFORT Ovvero tutte quelle spiagge presenti nel versante occidentale del parco, caratterizzate da fondali marini bassi e sabbiosi, e da spiagge tendenzialmente sviluppate su una grande lunghezza ma con una profondità limitata. Inoltre questa tipologia è caratterizzata anche dalla presenza, per quasi tutto il versante, di aree di verde protetto che al momento non sono in alcun modo considerate dagli utenti, che non rispettano affatto il loro valore naturalistico. Una caratteristica particolare di queste spiagge è che sono le più vicine alla città di Almeria e servono pertanto tutto quel bacino di utenti che nei giorni festivi, vogliono godersi una tranquilla giornata di mare senza lo stress di lunghi spostamenti. Per tale caratteristica nel nostro progetto rimarranno le uniche ad essere completamente raggiungibili con la macchina nel periodo estivo. 194


195


2) La tipologia URBAN Queste, come si può già intendere dalla denominazione, sono le spiagge che si trovano a stretto contatto con i centri urbani. Tendenzialmente non sono spiagge particolarmente pregiate ma sono sicuramente facilmente raggiungibili per gli utenti che vanno ad alloggiare nelle strutture presenti nei piccoli nuclei abitati, e che magari non sempre hanno tempo o interesse di spostarsi fino ad altre spiagge. La maggior parte di queste spiagge ha fondali sabbiosi, con piccoli tratti rocciosi. Il bacino di utenza è quindi, come già detto, quello di famiglie o turisti stagionali che si fermano per periodi piuttosto lunghi durante le vacanze estive. Grazie alla loro posizione, possono essere raggiunte a piedi da chi alloggia in città e in macchina o autobus da turisti che non pernottano. 196


197


3) La tipologia NATURE Questa tipologia raccoglie tutte le spiagge e le cale che riteniamo molto difficili da raggiungere. Ognuna di queste ha delle caratteristiche piuttosto specifiche, ma in linea generale si tratta di zone di forte interesse naturalistico, con fondali ricchi di fauna e piante marine tipiche della zona. Saranno perciò interessanti non solo per il turismo balneare, ma anche per quello sportivo e quello naturalistico. Fra gli utenti si possono sempre considerare: le famiglie con bambini che però siano ben organizzate negli spostamenti, i giovani o turisti propensi all’avventura. Tendenzialmente questi siti sono consigliati per un bacino di utenza che abbia la possibilità di pernottare all’interno del Parco, principalmente perché, a seguito del nostro intervento, non saranno raggiungibili con mezzi propri. 198


199


4) La tipologia WILD Queste saranno le spiagge che, nella maggior parte dei casi non saranno interessate dai nostri interventi, se non per l’inserimento di campi boa nelle loro vicinanze. Comprendono tutte quelle fasce costiere paesaggisticamente degne di nota, caratterizzate da fondali marini di enorme pregio e per la maggior parte rocciose. Quasi tutte sono raggiungibili soltanto a piedi o per mare, non essendoci strade carrabili: generalmente si trovano tra le scogliere del Parco e godono di panorami mozzafiato. Per questo motivo ci interessa mantenere il loro carattere “wild”, ovvero selvaggio, limitando all’essenziale l’intervento umano. Sono adatte ad un bacino di utenza che apprezzi la natura selvaggia e aspra, che sia disponibile a spostarsi a piedi e che non abbia bisogno di servizi durante la sua permanenza. Grazie al posizionamento dei campi boa, viene dato modo di visitare anche ad altri utenti questo lato selvaggio del Parco, naturalisticamente parlando. 200


201


10.2 FASE 2: ANALISI DELLE PROBLEMATICHE Una volta individuate le tipologie, passiamo all’analisi delle problematiche presenti che andremo a risolvere con linee di intervento comuni, in base alla loro classificazione. Anche qui abbiamo sviluppato il nostro ragionamento dividendolo in macroargomenti, per facilitarne la comprensione. I problemi che abbiamo riscontrato riguardano: le spiagge come meta turistica per bagnanti, e tutto il patrimonio culturale e storico che le accompagna. Ci siamo focalizzati principalmente sul periodo estivo, essendo il periodo dell’anno caratterizzato da maggiore affluenza. Abbiamo quindi individuato queste quattro problematiche, da affrontare e risolvere attraverso la nostra strategia di intervento: 202


2

Analisi problematiche Sovraffollamento estivo

Abbandono

!

I mesi estivi risultano sovraccaricati da un’eccessivo afflusso turistico, concentrato tutto sulle spiagge. Questo porta a un incontrollato accesso di veicoli che, non avendo delle zone predisposte al parcheggio, ostruiscono zone normalmente fruibili per la balneazione.

La maggior parte delle strutture storiche presenti nel Parco, sono lasciate in uno stato di totale abbandono. Pur essendo, per la maggior parte, architetture caratteristiche e ricche di storia, non vengono affatto valorizzate nè utilizzate a scopo turistico.

1. Il sovraffollamento estivo I mesi estivi risultano sovraccaricati da un eccessivo afflusso turistico, concentrato totalmente sulle spiagge. Questo porta ad un incontrollato accesso di veicoli che, non avendo delle zone predisposte a parcheggio, ostruiscono aree normalmente fruibili per la balneazione. Creano inquinamento visivo, acustico e materiale e danno una forte sensazione di incuria e degrado. Inoltre, questa enorme massa di persone che affolla la zona, crea disagi anche a livello urbano, non essendo i piccoli centri abitati, attrezzati per accogliere un numero così elevato di persone. Si riscontrano problematiche anche a livello dei servizi di base come: fognature, elettricità e smaltimento rifiuti. 2. L’abbandono delle strutture storiche La maggior parte delle strutture storiche presenti nel Parco, sono lasciate in uno stato di totale abbandono. Pur essendo, per la maggior parte, architetture caratteristiche e ricche di storia, non vengono nè valorizzate, nè utilizzate. Diverse strutture storiche, durante periodi di carenza di fondi da parte dei comuni, sono state vendute a terzi, quelle rimaste pubbliche, sono in uno stato di incuria totale. Alcune di queste strutture storiche, rimaste pubbliche, sono state ristrutturate ma mai aperte al pubblico. Molti edifici sono comunque mete turistiche per la loro storia e la loro immagine, ad esempio alcuni cortijos dell’interno, sono stati set cinematografici per molti film. La maggior parte sono ora fatiscenti e pericolanti, per questo la visita al loro interno viene sconsigliata. 203

Alc più fen de


nel no. ure tto

Pericolosità

Assenza di gestione

!! !!

Alcune delle spiagge del parco, quelle in particolare più esposte al vento di Levante, e caratterizzate dal fenomeno della resaca, diventano, in certi periodi dell’anno, molto pericolose e provocano rischio di affogamento per i bagnanti.

L’afflusso incontrollato alle spiagge, provoca non soltanto un accumulo di rifiuti organici e non, ma anche un attraversamento inconsapevole delle zone di verde protetto, che vengono in questo modo danneggiate enormemente.

3. Pericolosità delle spiagge Alcune delle spiagge del Parco, in particolare quelle più esposte al vento di Levante, e caratterizzate dal fenomeno della risacca, diventano, in certi periodi dell’anno, molto pericolose per i bagnanti, che rischiano l’annegamento . Al momento vi è il controllo delle spiagge con i bagnini, solo in quelle urbane, dove sono state costruite apposite strutture, ma nelle altre spiagge, dove non vi è alcuna misura di sicurezza, si verificano frequenti annegamenti durante il periodo estivo. L’unica salvaguardia presente al momento, è la segnalazione di bandiera rossa nel sito del Parco Naturale. Visti i dati delle morti per annegamento, ci siamo rese conto che questa misura da sola non basta. 4. Assenza di gestione L’afflusso incontrollato alle spiagge, provoca non soltanto un accumulo di rifiuti organici e non, ma anche un transito, con o senza mezzi di trasporto, e un utilizzo inconsapevole delle zone di verde protetto, che, in questo modo, vengono danneggiate enormemente. Tra i divieti che sono apposti nelle spiagge del Parco, vi è anche quello di non accamparsi essendo l’area sprovvista dei servizi di base come quelli igienici. La realtà è ben diversa: vi sono numerosi esempi di infrazioni di questa regola, che portano ad una produzione di rifiuti organici e inorganici non indifferente. Necessita un maggiore controllo e la realizzazione di servizi di base. 204


10.3 FASE 3: PROPOSTE La strategia di intervento si delinea su tre scale di progetto molto diverse: - in primo luogo avremo la proposta della rete integrata di trasporti che andrà a risolvere il problema della mobilità ad una scala territoriale molto vasta. - in secondo luogo avremo le strutture che vengono progettate in funzione della grande rete di mobilità e che renderanno possibile il suo funzionamento. - In terzo luogo avremo l’intervento puntuale che sarà concentrato su microarchitetture posizionate, in base alla necessità, nei punti focali delle varie problematiche, così da poterle risolverle in modo mirato. Proposte per la risoluzione delle problematiche riscontrate: 205


3

Risoluzione Rete integrata di trasporti Parcheggi scambiatori

Fermate bus con interscambio bici

P

La strategia di risoluzione proposta vuole creare una rete di mobilità che sia di facile utilizzo e che permetta a tutti i tipi di turista di spostarsi comodamente all’interno del Parco. L’utente scegliere tipo di 1.Retepuò integrata di iltrasporti trasporto in base alla sua necessità. Questa macroproposta viene in risposta diretta al problema del sovraffollamento estivo, ovvero, per risolvere la situazione di disorganizzazione e carente possibilità di spostamento rapido all’interno del Parco. Abbiamo formulato diverse opzioni di trasporto per gli utenti, che prevedono l’utilizzo dei mezzi pubblici. La strategia proposta vuole offrire una rete di mobilità che sia di facile utilizzo e che permetta a tutti i tipi di turisti di spostarsi comodamente all’interno del Parco. L’utente potrà scegliere la tipologia di trasporto in base alla sua necessità e raggiungere tutti i punti dell’area senza troppe difficoltà. Viene progettata una rete di mobilità a grande scala con linee di autobus che colleghino il Parco con le principali città dei dintorni, con i più grandi nuclei abitati all’interno dell’area e anche fra di loro. Successivamente viene organizzato un sistema di bus navetta che trasportano gli utenti dai centri abitati alle spiagge. La viabilità all’interno del Parco Naturale viene chiusa al traffico delle automobili, tranne che per il versante ovest. Assieme a queste nuove linee di trasporto, vi sarà anche una nuova linea marittima, con piccoli battelli che porteranno gli utenti da una città all’altra via mare. Infine, nei punti di interscambio tra i vari mezzi, sarà operativa una stazione di noleggio biciclette, che consenta ai turisti di muoversi in autonomia. 206

Per gran pa necessario si una funzion Per altri edific restau


rti

archeggi ambiatori

Interventi puntuali di revitalizzazione

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P

le creare una che permetomodamente iere il tipo di sità.

Riqualificazione Apprendimento Valorizzazione

Per gran parte degli edifici storici, l’intervento necessario si concentra maggiormente sul restituire una funzione a spazi ora disabitati e dimenticati. Per altri edifici l’intervento deve partire invece da un restauro previo la rifunzionalizzazione.

Il rischioso feno anno delle vittim di torrette di av team di monitor possa esse

2.Interventi puntuali di rivitalizzazione I punti principali di rivitalizzazione sono da individuarsi negli edifici storici. Per gran parte degli edifici storici, l’intervento si concretizza restituendo funzione a spazi ora disabitati e dimenticati. Il nostro intervento si concentra quindi, per quanto riguarda gli edifici già restaurati, nell’apertura al pubblico con una nuova e diversa fruizione, pur mantenendo sempre il loro ruolo di elementi fondamentali nella storia e nella cultura del Parco Naturale. Per altri edifici l’intervento deve partire invece da un restauro finalizzato ad una rifunzionalizzazione mirata. In questi casi si dovrà gestire il progetto, solo successivamente al restauro, del quale in questa tesi non ci occuperemo nello specifico. 207


li di e

Controllo con torrette per bagnini

Percorso sopraeleva

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Box servi

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Punti di osservazio uccelli

orici, l’intervento ente sul restituire i e dimenticati. tire invece da un izzazione.

Il rischioso fenomeno della resacca, provoca ogni anno delle vittime tra i bagnanti, tramite l’istallazione di torrette di avvistamento e l’introduzione di un team di monitoraggio, ci si augura che il problema possa essere risolto in modo semplice.

3.Controllo con torrette per bagnini Il rischioso fenomeno della resaca (risacca), provoca ogni anno vittime tra i bagnanti. Con l’installazione di torrette di avvistamento e l’introduzione di un team di monitoraggio, vi sono concrete possibilità che il problema possa essere in buona parte risolto.Abbiamo trovato, tramite studi riguardanti queste pericolose correnti, quelle che sono le spiagge più soggette a rischi per gli utenti e quindi quelle che necessitano urgentemente di un nuovo sistema di monitoraggio.

208

1) non solo p per incanalar 2) fornitura b specifico per


e

provoca ogni e l’istallazione duzione di un he il problema mplice.

Posizionamento microarchitetture Percorso sopraelevato

Passaggi più organizzati

Box servizi

Migliore fruizione spiagge

Punti di osservazione uccelli

Rivalutazione ambiente naturale

1) non solo punto di osservazione, ma anche sistema per incanalare i pedoni lontano dalle zone protette. 2) fornitura bagni, acqua ed energia elettrica. 3) in specifico per le saline, per fotografare la fauna senza disturbare.

4.Posizionamento architetture Abbiamo progettato tre diversi interventi, per risolvere le varie problematiche presenti all’interno del Parco Naturale. - Percorso sopraelevato: non solo inteso quale punto di osservazione, ma anche come sistema per indirizzate il flusso di pedoni al di fuori dalle zone protette. - Box servizi: strutture con servizi igienici che consentano la fornitura di acqua e di energia elettrica. - Punti di osservazione da ricavarsi nello specifico in prossimità delle saline dove è presente una ricca fauna che non va disturbata 209


210


11

LA NUOVA MOBILITA’

211


Nijar

Campohermoso

San Isidro

Pueblo Blanco

Cuevas de los Medinas

Los Albaricoq

Atochares

El Viso

1 * El Barranquete

1

* Playa Torregarcia

*

Pr

Ruescas

* 10

20 30 40

Playa de las Amoladeras

* *

Pujaire

70

80

1

*

50 60

Playa del Charco

* Playa de San Miguel

90

1

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San Miguel de Cabo de Gata

1 a b * 1 2 c d e

b

100

Playa de Cabo de Gata

b

*

* b

200

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San JosĂŠ

b

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a

*

*

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*

* Playa de Playa del Monsul Barronal Cala de la Media Luna

Cala Carbon

Cala Arena Cala Raja

e

* * c d *

* * * b Playa de La Almadraba * a b * Playa de la Fabriquilla * La Fabriquilla 1 a Cala del Corralete

212

Pozo de los F

Playa de los Genoveses

Cala de los Amarillos Cala Chica del Barronal Cala Chica

* 1 2 Playa de San Jose


La Cueva del Pajaro Algarrobico

2 *

2 El llano de don Antonio

* Carboneras

Gafares Venta del Pobre

2

2

g

*

Agua Amarga

*

2 g * 2

g *

Playa de Agua Amarga

Cala Enmedio Cala del Plomo

2 *

Fernan Perez

San Pedro

Las Negras

2 f *

Playa de las Negras

2

ques

Hortichuelas

2

* f *

f 2 f

2

El Playazo

*

* Rodalquilar

*

Cala de la Polacra

Cala del Carnaje

* Cala de los Toros

2

resillas Bajas

* 2 *

Frailes

Playa del PeĂąon Blanco

La Isleta del Moro

2

Playa del Arco/Los Escullos

Playa del Imbarcadero

e

* Cala Higuera

213

Playa de Los Muertos


11.1 LA MOBILITA’ TERRESTRE

11.1.1 La Vecchia Mobilità Per quanto riguarda le dotazioni infrastrutturali, , è importante ricordare la posizione geografica del Parco Naturale, confinato nella punta sud-orientale della penisola iberica. Aspetto molto importante per quanto riguarda i collegamenti, in quanto le distanze dai i centri principali sia andalusi che nazionali sono molto grandi. L’autostrada A-7 del Mediterraneo è la principale via di trasporto di persone e merci nella zona. Questa strada è molto utilizzata dai camion che trasportano frutta e ortaggi, prodotti in tutta la provincia di Almeria, verso l’Europa settentrionale. La rete stradale interna al Parco Naturale mostra un livello accettabile di sviluppo, ma rimangono ancora alcune carenze nei collegamenti fra i centri abitati. Poche linee di autobus si muovono all’interno del Parco e collegano principalmente San Jose ai centri maggiori al di fuori dell’area protetta, Almeria e Nijar. La linea Almeria-San Jose prevede tre passaggi giornalieri durante la settimana e uno solo la domenica, lo stesso per la tratta Almeria-Carboneras, mentre il collegamento tra Almeria e Aguamarga avviene una volta al giorno. Il collegamento tra il capoluogo e Rodalquilar invece prevede fermate nei centri della zona (Nijar, Fernan Perez, Hortichuelas e Las Negras), ma anch’esso ha un solo passaggio giornaliero. L’ultima linea presente (Campohermoso - Fernan Perez - Las Negras – Rodalquilar - La Isleta del Moro - Los Escullos - San Josè - El Pozo de los Frailes - San Isidro) effettua due passaggi giornalieri ma solo nelle giornate di mercoledì e giovedì. 214


2

Almeria Carboneras

5

3

Almeria Agua Amarga

a

Campohermoso Fernan Perez Las Negras Rodalquilar La Isleta del Moro Los Escullos San Jose El Pozo de los Frailes San Isidro San Jose El Barronal Monsul Cala Carbon

Linee di Autobus Esistenti 1

Almeria El Barranquete Los Albaricoques El Pozo de los Frailes San Jose Los Escullos La Isleta del Moro

4

2

Almeria Carboneras

5

3

Almeria Agua Amarga

a

Almeria Nijar Fernan Perez Hortichuelas Las Negras Rodalquilar

Campohermoso Fernan Perez Las Negras Rodalquilar La Isleta del Moro Los Escullos San Jose El Pozo de los Frailes San Isidro San Jose El Barronal Monsul Cala Carbon

Il sistema è chiaramente pensato per la popolazione residente, sicuramente non per i turisti che sono attratti dalla costa e dai paesini che vi si distribuiscono. Oltretutto, i picchi estivi di visitatori del Parco non riescono ad essere sopportati da un così basso numero di passaggi giornalieri, in particolare nel week end. L’assenza di un vero sistema di trasporti pubblici impone l’utilizzo di un mezzo proprio per poter raggiungere non solo le spiagge ma anche i centri abitati. La quasi totalità delle spiagge, ad eccezione delle tipologie Urban e Wild, ad oggi è raggiungibile solo tramite sentieri sterrati percorribili in macchina. Ciò comporta che nella stagione estiva, a ridosso della spiaggia, si incontrino parcheggi improvvisati ed estremamente congestionati posti in spiazzi sterrati. La rete di sentieri infine si presenta carente, non nel numero, essendoci almeno 15 sentieri segnalati, quanto nella gestione, nella cartellonistica e nella connessione con i centri abitati. I sentieri iniziano spesso in zone fornite di parcheggi, anche in questo caso, tendenzialmente improvvisati, e non vi è possibilità di raggiungerli con mezzi pubblici. Risultano quindi totalmente sconnessi fra loro e non molto ricercati, se non dai turisti più avventurosi. La cartellonistica, quando presente, è consunta e antiquata, e i segnali che indicano il percorso sono spesso assenti, in punti particolarmente cruciali. 215


P x

*

P x

*

11.1.2 Introduzione delle Nuove Linee

I Punti d’Interscambio sono luoghi dove le varie mobilità del Parco si intrersecano e il fruitore ha la possibilità di cambiare mezzo di trasporto. Ai Punti d’Interscambio possono essere associati Parcheggi, fermate Autobus e Navette e stazioni di Noleggio Biciclette, Box Servizi. I servizi offerti variano a seconda del luogo dove viene posizionato e alle sue necessità. I Punti d’Interscambio con Blocco del Traffico Privato impongono l’abbandono del proprio mezzo (auto, moto) in favore di Autobus, Navette o Biciclette. 55 ps

30 ps

15 min Autobus

10-50 ps

55 ps

15-30 min Navette Terrestri

15 min Biciclette

Navette Marittime

Il nuovo sistema di trasporto pubblico del Parco è il primo e fondamentale passo per raggiungere una gestione sostenibile della zona. Sono previsti due livelli di linee pubbliche: gli autobus che connettono i centri abitati all’interno del Parco, tra di loro e con l’esterno, e le navette che, con passaggi frequenti collegano i paesi alle spiagge. Le nuove linee di autobus avranno carattere permanente, essendo il problema della mobilità tra i centri del Parco e verso il circondario una limitazione sentita durante tutto l’anno, non solo dai turisti ma anche dai residenti. La linea 1 parte da Almeria e si ferma a Retamar, all’estremità ovest della Playa de Torregarcia, a San Miguel de Cabo de Gata, attualmente priva di collegamenti pubblici, al Pozo de los Frailes e termina a San Jose. Da Torregarcia parte il sentiero che si muove lungo la casta fino a raggiungere San Miguel. Da quest’ultima parte la linea “A” di navette che connette la Fabriquilla, il Faro di Cabo de Gata e la Cala Arena. L’inserimento della navetta comporta che il transito sul tratto di strada che da la Fabriquilla porta fino alla Vela Blanca sia vietato alle automobili. In quest’area abbiamo introdotto anche un’ulteriore linea, la b, che serve i parcheggi retrostanti le Saline, analizzati nel capitolo seguente, e li connette con San Miguel e le spiagge comprese tra quest’ultimo e la Fabriquilla. La linea numero “2” parte da San Jose, centro principale del Parco, e prosegue lungo la costa fermandosi alla Playa del Arco, spiaggia molto frequentata posta in prossimità de los Escullos e al piccolo centro della Isleta del Moro; la linea continua poi verso l’interno fermando a Rodalquilar e Hortichuelas per arrivare a las Negras, infine procede attraverso Fernan Perez, Agua Amarga, la Playa de los Muertos, Carboneras e la Playa del Algarrobico, la spiaggia più settentrionale del Parco. Questa linea si configura quindi come una sorta di arteria che mette in comunicazione i luoghi più turistici del Parco. Da San Jose partono anche altre linee di navette, la “C”, ad esempio che risolve il problema della congestione nelle spiagge di Los Genove216


ses, e la “D” che prosegue e ferma a Mosul, fino ad arrivare alla Cala Carbon. Qui ha inizio il sentiero che a piedi ci consente di raggiunge la Vela Blanca, da qui ci si riconnette alla linea a di navette precedentemente illustrata. La linea “E”, porta da San Jose a Cala Higuera, situata a nord della città. In entrambi i casi le strade, attualmente carrabili, diventeranno percorribili in auto solo dai frontisti, numerosi soprattutto attorno a Cala Higuera. Dalla Cala inizia un percorso costiero a piedi che passa per la Playa dell’Imbarcadero e raggiunge la Isleta del Moro, entrambe collegate alla linea “2”. La linea “F” va da Rodalquilar al Playazo e da quest’ultimo a Las Negras; esiste in ogni caso un percorso a piedi che partendo dal Playazo arriva a las Negras. L’ultima linea di navette è la “G” che da Agua Amarga permette di raggiungere la Cala del Plomo, unica spiaggia raggiungibile con i mezzi, di tutto il tratto di mare compreso tra Agua Amarga e Las Negras. Le cale, San Pedro ed Enmedio, che sono le principali, sono collegate da un sentiero percorribile solo a piedi. Come nei casi precedenti, l’inserimento della navetta implica la chiusura della strada al traffico. Scegliendo questa disposizione delle linee di autobus si rende San Jose il cuore del Parco, luogo di arrivo della maggior parte dei turisti. Considerando che il flusso principale di persone arriva da Almeria si è cercato di soddisfare i turisti giornalieri con una prima linea che collegasse la grande città con il versante di ponente, luogo attualmente frequentato dalla maggior parte di persone che non pernottano nel Parco. Si è progettato anche il collegamento fra Almeria e San Jose scegliendo poi di far ricominciare da qui una seconda linea che servisse tutto il resto del Parco e i luoghi più particolari e isolati. Mentre le linee di autobus sono state pensate per funzionare anche durante il periodo invernale, le navette saranno esclusivamente estive, in quanto rispondono a un bisogno stagionale. Le strade chiuse al traffico quindi vengono riaperte al finale di settembre e rimangono accessibili fino a inizio maggio. 217


Principali AccessiPrincipali al Parco eaccessi Linee dialAutobus Parco e nuove Linee

218


Blocchi al Traffico e Navette Blocchi al Traffico e Navette

*

*

* *

219


11.1.3 Mobilità Privata La mobilità carrabile viene estremamente limitata nella nuova configurazione. Tutte le città rimangono ovviamente raggiungibili in macchina ma lo stesso non si può dire per le spiagge. Tra le poche zone in cui è possibile arrivare alla spiaggia in automobile le più numerose sono le spiagge Comfort, poste nella zona ovest, per queste è stata progettata una mobilità carrabile e pedonale, che verrà illustrata nel prossimo capitolo. Per quanto riguarda il resto del Parco sono stati inseriti e calcolati in base alla carrying capacity nuovi parcheggi in prossimità dei centri abitati, attualmente sovraffollati e con vistosi problemi di mobilità, e in prossimità delle poche spiagge raggiungibili in macchina, ma con parcheggi limitati dalla carrying capacity e dall’inserimento dei nuovi mezzi pubblici, (Playa del Arco a Los Escullos, Cala de los Toros, Cala Carnaje).

11.1.3.1 Carrying Capacity Il termine “carrying capacity” non ha una definizione precisa, piuttosto è un termine generico che copre una gamma di diversi concetti. Questi concetti sono legati all’idea che sistemi come le spiagge hanno certi limiti o soglie. Il tentativo di determinare i limiti effettivi è spesso problematico e solleva alcune questioni fondamentali. E’ ‘stato con il riconoscimento della necessità di comprendere sistemi costieri in termini di sviluppo di un turismo sostenibile, che il concetto di capacità di carico è stata sollevata nell’ambito delle zone turistiche; l’intento è quello di evitare i livelli di saturazione che mettono sistemi naturali a rischio e limitano la qualità della fruizione degli utenti. Lo sviluppo di vari studi della capacità di carico delle aree turistiche ha confermato l’importanza di questo concetto per la comprensione dei limiti dello sviluppo sostenibile. Nel caso delle spiagge, la loro progettazione e gestione dipenderà da molteplici fattori, ma la capacità di carico è senza dubbio una condizione in termini di utilizzo. L’importanza di questo indicatore è fondamentale nel momento in cui all’intensificarsi dell’uso ricreativo di una spiaggia, 220


Carrying Capacity spiagge urbane

10

10mq/ps

spiagge non urbane 25

25mq/ps

3,5 ps/car

la qualità del godimento per gli utenti può diminuire. La massificazione, già citata, del turismo costiero, a partire dal 1960, ha generato un fiorire di vari studi sulla capacità di carico delle spiagge che ha cercato essenzialmente di fornire indici di utilizzo. L’analisi di studi di capacità di carico delle spiagge dimostra che il suo calcolo non può essere semplicemente una divisione della zona di sabbia a disposizione degli utenti della spiaggia per un valore di tot mq / persona. La portata effettiva di una zona costiera dipende in larga misura dalla natura della zona, visto che gli ambienti costieri variano notevolmente nella loro capacità di assorbire la pressione antropica. Per la tipologia di spiaggia urbana il parametro considerato è di 10 mq a persona. Per le spiagge non urbane, il parametro considerato è di 25 mq a persona. Effettuato il calcolo, in base alle dimensioni della spiaggia, si è poi considerata una media di 3,5 persone per automobile, e un’area per ogni automobile di 25 mq. 221


11.1.4 Punti d’interscambio

Punti d’Interscambio e Mobilità Pubblica

*

P x

*

P x

I Punti d’Interscambio sono luoghi dove le varie mobilità del Parco si intrersecano e il fruitore ha la possibilità di cambiare La linea guida nella definizione dellaassociati nuova mobilità statae Navette la ricerca mezzo di trasporto. Ai Punti d’Interscambio possono essere Parcheggi, fermateè Autobus e stazioni di Noleggio Biciclette, Box Servizi. I servizi offerti variano a seconda del luogo dove viene posizionato e alle sue necessità. I Punti d’Intedel massimo rispetto ecologico possibile per quest’area così fragile e rscambio con Blocco del Traffico Privato impongono l’abbandono del proprio mezzo (auto, moto) in favore di Autobus, Navette o preziosa. Biciclette.

Si sono orientati gli utenti verso30mezzi di trasporto sostenibili, quali auto55 ps ps 10-50 ps bus, bus navetta e biciclette, facendo in modo che diventino i mezzi più min 15-30 min comodi e 15 funzionali per i turisti. Autobus Navette Biciclette Navette Tutta la rete quindi èTerrestri stata pensata perché funzioni nel modo più semMarittime plice e diretto possibile e l’ultimo tassello è l’inserimento di luoghi di interscambio, dispositivi per integrare la mobilità carrabile privata, i mezzi pubblici e le biciclette. Questi sono stati inseriti in siti strategici legati alle zone di sosta della mobilità su ruota, quali le fermate degli autobus o i parcheggi, e sono attrezzati con pensiline di attesa per le navette e per gli autobus, e con un sito automatizzato per l’affitto di biciclette. Il turista in questo modo ha la possibilità di scegliere il mezzo più comodo per lui in quel momento, sapendo che i punti scambiatori nel resto del Parco saranno numerosi e posti a breve distanza fra loro. L’uso delle biciclette all’interno del Parco attualmente è minimo, ma può rivelarsi una delle soluzioni migliori per effettuare spostamenti più o meno lunghi su strade poco trafficate, con un clima favorevole per quasi tutto l’anno e per la conformazione favorevole di alcune zone, quali ad esempio tutto il versante di ponente. Generalmente i punti d’interscambio sono associati ai box servizi, che forniscono servizi igienici e acqua potabile. Infine, nelle situazioni in cui le strade vengano bloccate al traffico privato, è stato posto in corrispondenza del blocco della strada stessa un punto d’interscambio che renda più flessibile la mobilità. I servizi offerti nei punti d’interscambio sono principalmente estivi, dovendo considerare che le navette non saranno in funzione in inverno, così come i box servizi 222

55 ps 15 min


11.2 LA MOBILITA’ MARITTIMA Attualmente la mobilità marittima è totalmente assente. L’unico porto all’interno del Parco è quello di San Jose, porto sportivo che non accoglie alcun servizio navetta. I porti più vicini sono quello di Carboneras o di Almeria. Alcune città, storicamente luoghi di pesca, hanno delle zone di attracco per le piccole barche dei pescatori locali, ma senza moli o banchine. I privati che si muovono con la propria barca non trovano luoghi dove attraccare e finiscono per riproporre gli stessi problemi di sovrannumero e di messa in pericolo di luoghi protetti che ritroviamo sulla terraferma. L’alta affluenza di natanti all’interno della Riserva Marina nei mesi estivi provoca problemi di distruzione dei fondali e incagliamenti. Nel ripensare la mobilità del Parco è stato necessario includere anche tutte le problematiche presenti in mare, si è per questo deciso di utilizzarlo come via privilegiata per l’integrazione con la mobilità su terra, fornendo al turista l’opportunità di scegliere fra la propria macchina e il mezzo pubblico. Gli interventi marittimi sono quasi esclusivamente estivi, in quanto si prevede un funzionamento delle navette marittime solo tra i mesi di maggio e settembre. Tutti gli interventi in mare, quindi, quando non sono architetture fisse, vengono semplicemente ritirati durante i mesi invernali, per poi venire nuovamente posizionati all’inizio della bella stagione. 223


Linee Navali

11.2.1 Nuovi Attracchi

Come detto sopra all’interno del Parco vi è un unico porto, quello di San Jose. È stato quindi necessario inserire nuovi punti di attracco in corrispondenza delle fermate previste dal piano. Il percorso delle navette marittime ricalca quello delle linee di autobus nel Parco. È prevista una prima linea (linea 1) che parte da Almeria e ferma a Retamar, San Miguel, La Fabriquilla e arriva a San Jose. Ricalcando quindi il percorso e la logica delle linee di autobus, da San Jose riparte una seconda linea che ferma alla Playa del Arco, al Playazo, a Las Negras e infine a Carboneras. Per gli attracchi si è scelto di inserire un unico pontile per l’attracco dei natanti e lo sbarco dei passeggeri, cercando quindi di produrre il minor impatto possibile con l’ambiente, nel versante di ponente, affacciato sul mare Alboran. Nel versante di levante, dove le spiagge sono più piccole e protette e il mare meno impetuoso, è stato possibile optare per pontili galleggianti, architettura rimovibile durante il periodo invernale o in situazioni di mare agitato. 224


11.2.2 Campi Boa Il campo boa, questo nuovo sistema di mobilità, si configura come una sorta di parcheggio marittimo per le numerose barche di privati che invadono la costa durante l’estate. Con il campo boa riusciamo ad abbinare la protezione ambientale e la fruizione turistica responsabile. Come già analizzato, la forte presenza di turisti causa problemi anche in mare, in particolare l’assenza di controllo provoca la distruzione incontrollata dei fondali a causa delle ancore che letteralmente arano i campi di Posidonia Oceanica. Lo stato di sofferenza di questa specie incredibilmente preziosa è generalmente attribuito a fattori inquinanti e alla conseguente torbidità delle acque, che comporta la difficoltà della specie di compiere la fotosintesi e di contrastare l’eccessiva sedimentazione di materiali fini. Tuttavia, un fattore di impatto non secondario è rappresentato dagli apparati di ancoraggio delle unità da diporto: ancore e catenarie sono la causa principale dell’estirpazione meccanica di foglie e rizomi e, in generale, riducono i valori di copertura e densità della prateria al punto di poter identificare un reale processo di regressione. La realizzazione di aree di sosta precostituite quali i campi ormeggio – ove è vietato l’ancoraggio – con gavitelli assicurati al fondale da sistemi a basso impatto ambientale e visivo, può azzerare il fenomeno dell’erosione dei fondali e la conseguente perdita di biodiversità, generando una offerta aggiuntiva di posti barca e servizi per il diporto senza il ricorso a nuovi porti turistici. Un’infrastruttura leggera, ecocompatibile e proposta nei soli mesi estivi, quando si concretizza la effettiva richiesta di posti barca. 225


226


12

LA NUOVA MOBILITA’ DI PONENTE

227


1 a b *

* *

*

b *

1

Situazione attuale

Concentrare i Parcheggi 1. il parcheggio lineare, distribuito lungo le strade, in vicinanza del mare, portava a una mobilitĂ a piedi diffusa nel tragitto verso le spiagge, causando un porzionamento del verde protetto.

228

2. la concentrazione in un unico parcheggio permette di limitare il movimomento dei pedoni verso le spiagge, ma diventa un elemento molto invasivo a ridosso di ambienti naturali delicati, come le Saline.


b

b b

*

* *

b *

b *

b

*

b

*

b

*

a b * 1

10

20

30

40

50

Spostare e Adattare

Riconnettere 3. i nuovi parcheggi, vengono arretrati in zone meno pregiate dal punto di vista naturalistico, dove vengono poi adattati al contesto in modo da essere resi piÚ organici. Sono infine serviti da una nuova mobilità tramite l’apertura di nuove strade.

4. la mobilitĂ si completa con nuovi collegamenti ciclo pedonali, strutturati in modo da permettere un controllo maggiore sugli accessi alle spiagge.

60

229


L’area di ponente del Parco Naturale di Cabo de Gata si presenta come una delle più delicate all’interno dello spazio protetto. Questa è l’unica zona d Parco che possiede una linea continua di spiaggia bassa e sabbiosa, che va da Retamar alle pendici del Cabo de Gata. Oltretutto si localizza nella parte più a ovest, a un quarto d’ora di strada in macchina da Almeria. La disponibilità di spazio in spiaggia e l’estrema vicinanza col centro, la rendono la meta perfetta per i turisti giornalieri che provengono dalla grande città e che avendo poco tempo non cercano le altre spiagge nel Parco, di più difficile accesso e di minori dimensioni. Questa zona presenta però anche delle notevoli dotazioni naturalistiche, vi troviamo infatti i complessi delle Saline di Cabo de Gata e la foce della Rambla Morales, luoghi umidi per eccellenza posti all’interno del Parco Protetto, che danno riparo a numerose specie, soprattutto avicole. Una considerevole porzione di costa ha la fascia retrostante la spiaggia protetta da una recinzione per impedire il passaggio delle persone. Sono aree che ospitano la vegetazione tipica dunale e offrono riparo a varie specie di uccelli. Attualmente queste zone protette appaiono estremamente frammentate perché, per permettere il passaggio dei bagnanti, sono state frazionate in porzioni da 100-50 metri. La mobilità all’interno di questa area è molto problematica: a nord di 230


San Miguel, vi è una strada sterrata, parallela al mare, a poche decine di metri dalla spiaggia, giusto a ridosso del verde protetto. Tramite questa strada le macchine possono penetrare fino alle spiagge, insabbiandosi spesso e parcheggiando in maniera disordinata. A sud della città, invece, vi è la strada di collegamento con la Fabriquilla che prosegue poi fino alla Vela Blanca. Anch’essa corre parallela al mare a fianco al verde protetto, qui le macchine parcheggiano lungo la carreggiata. I collegamenti con i percorsi pedonali sono praticamente assenti, visto che i pedoni, così come i ciclisti, sono costretti a muoversi lungo strade percorse dalle macchine. Nella nostra classificazione delle spiagge, questa è la tipologia Comfort: per la loro conformazione abbiamo ritenuto opportuno consentirne la fruizione utilizzando le auto private, e al contempo ridisegnare l’attuale mobilità e riorganizzare il sistema di sosta. È infine opportuno spiegare come funzioni attualmente il sistema delle Saline, visto che sono comprese nel nostro progetto. Attorno alle Saline sono ora presenti vari punti di osservazione, uno nella punta ovest, tre nel versante sud-ovest e uno sul lato opposto, tutti raggiungibili attraverso percorsi sterrati discontinui che non permettono la circolazione attorno al perimetro completo. 231


12.2.1 La Nuova Arteria La parte più delicata da affrontare è stata la zona compresa tra la spiaggia e le Saline, un lembo di terra che contiene molti elementi diversi fra loro e ravvicinati: la spiaggia, il verde protetto, la strada carrabile, la zona di vegetazione naturale e le Saline. Superate queste ultime la zona protetta si riduce ad una stretta fascia, oltre la quale finisce il Parco e iniziano le serre, le uniche così a ridosso dell’area protetta. Come detto in precedenza, attualmente i parcheggi sono distribuiti lungo la strada, in maniera incontrollata, con conseguente frazionamento del verde protetto per permettere il passaggio capillare dei bagnanti. La prima cosa che si è voluta realizzare è stata la concentrazione e ricollocazione degli attuali parcheggi per poter realizzare delle zone di verde protetto che fossero più ampie e compatte rispetto alle attuali. Dislocare però questi parcheggi nella zona compresa tra la strada e le saline sarebbe stato troppo invasivo, anche solo dal punto di vista estetico e senza considerare l’impatto di un intervento del genere su un territorio così bello e prezioso. Visto e considerato che attualmente non sono molto valorizzate, abbiamo optato per una maggior inclusione delle Saline in un nuovo sistema costiero. Si è progettata una strada sul il lato nord-est delle Saline, quello verso l’entroterra, lungo la strada abbiamo disposto i nuovi parcheggi, calcolati in base alla carrying capacity e li abbiamo dotati di punti scambiatori. In questo modo la macchina può essere parcheggiata facilmente e per raggiungere il mare al turista verranno offerte tre possibilità: la navetta, il cui percorso si snoderà tra San Miguel, i nuovi parcheggi e le spiagge di Cabo de Gata, la Almadraba e la Fabriquilla; la bicicletta, mezzo ideale in questa parte del Parco, data la sua conformazione pianeggiante; la passeggiata, seguendo i nuovi percorsi pedonali. In questo modo si produrrà un alleggerimento della pressione antropica sulla parte più naturalistica di quest’area del Parco e si forniranno delle valide alternative di mobilità lenta che permetteranno un maggiore godimento della straordinaria natura che vi si trova.

12.2.2 Parcheggi Nascosti Nella zona compresa tra San Miguel e Torregarcia si è scelta come strada percorribile dalle macchine uno sterrato già presente ma arretrato di 500 metri rispetto a quello attualmente utilizzato. Questa strada si muove sempre parallela al mare, ma dislocata molto più nell’entroterra, tanto che in alcuni punti serve anche alcune serre. I parcheggi in questo caso sono stati disposti lungo quest’asse, intersecandoli con le serre e nei punti in cui si possono più facilmente integrare. Con la strada e i 232


Sezione Parcheggio Ribassato Scala 1:100

1m 0,5 m macadam ghiaia

parcheggi arretrati in questo modo, si crea una zona naturale di ampio respiro sia per la spiaggia che per la zona della Rambla Morales, luogo privilegiato dal punto di vista naturalistico. Per rendere i parcheggi, calcolati anche in questo caso in base alla carrying capacity, meno invasivi si è optato per una soluzione in cui il piano del parcheggio viene ribassato di 50 cm rispetto all’intorno e circondato per 2 o 3 lati, a seconda delle necessità specifiche, da un sistema a cassoni di rete metallica autoportanti, che fuoriescono dal piano campagna all’incirca 1 metro, riempiti di rocce e sassi e posti a gradoni. La previsione è che questi si integrino col paesaggio accogliendo la sabbia trasportata dal vento e ospitando piante autoctone che aiutino alla formazione di una sorta di duna artificiale integrata col paesaggio circostante. La volontà è quella di occultare in più possibile alla vista questi spazi a parcheggio e a strada, che, pur essendo necessari, sono spesso troppo invasivi. Questo sistema viene quindi proposto sia nelle aree più squisitamente naturali, come la zona compresa tra la Rambla Morales e Torregarcia, sia nella zona semi-urbanizzata a ridosso delle serre, compresa tra la città di San Miguel e la Rambla stessa, e infine anche nei pressi della cittadina, che attualmente presenta problemi di congestione. Tutti i parcheggi sono dotati di box servizi (analizzati in un capitolo a parte) in modo da sopperire alle necessità minime degli utenti (bagni e acqua potabile), per ovviare ai problemi di inquinamento organico e non, riscontati nella zona. Si è progettato infine un collegamento, che non utilizzasse i numerosi percorsi esistenti tra i parcheggi e il mare, ma che fosse un unico percorso, il più diretto possibile, in modo da ovviare, come nel caso dei parcheggi esistenti, al problema dell’eccessiva frammentazione degli spazi verdi protetti presenti lungo le spiagge. 233


Sezione AA Scala 1:2000

Sezione BB Scala 1:2000

234


P

P

235


12.3 MOBILITA’ LENTA Sezione Dettaglio Percorso Sopraelevato Tipologia B Scala 1:100

2,5 m

macadam

terra ghiaia

4m

gabbia metallica contenente pietre (1x1 m; 0,5x3 m; 0,5x2m)

Quali elementi di integrazione con la nuova mobilità carrabile, abbiamo individuato delle nuove soluzioni di mobilità lenta, attualmente ignorata, che permetteranno una migliore gestione e fruizione degli spazi del Parco Naturale: percorsi sopraelevati e piste ciclabili.

12.3.1 Percorsi Sopraelevati La mobilità pedonale è un focus molto importante da sviluppare in un contesto in cui la fruizione principale è sempre stata quella carrabile. Lo spazio pianeggiante e ampio, con un susseguirsi ininterrotto di spiagge puntellate da luoghi estremamente interessanti (Torregarcia, Rambla Morales etc) e la vicinanza delle Saline, attualmente sottovalutate e ignorate dalla maggior parte dei turisti, consente la creazione di un sistema esteso di percorsi pedonali, sfruttabili come semplice collegamento al mare, ma con la potenzialità di coinvolgerti in una passeggiata immersa nella natura e nella storia del Parco. Il primo tratto che si snoda da San Jose verso nord, è il percorso più basso: alto appena 1,50 m, poggia su un sistema di palificate che assecondi la mutevolezza del paesaggio costiero, permettendo il passaggio della sabbia ed eventualmente dell’acqua in caso di mareggiate. Il secondo tratto inizia fuori San Jose e segue la nuova strada, aperta attorno alle Saline; in questo intervento l’altezza del percorso sarà di 2,50 m con il chiaro intento separare e proteggere il delicato ambiente naturale delle Saline dal rumore e dall’inquinamento dato dalla presenza della strada. Viene realizzato in terra battuta con un soprastante strato di finitura in macadam tra due file di gabbie autoportanti in rete metallica riempite di sassi, disposte a gradonate che vanno a contrastare le spinte della terra La logica dei gradoni di pietra è quella di consentire alla sabbia di 236


Sezione Dettaglio Percorso Sopraelevato Tipologia A Scala 1:100

1,5 m

3,5 m

3,5 m

pali in legno (d=15 cm)

raccogliersi e infilarsi negli interstizi dando così modo di ospitare specie vegetali che contribuiscano all’accumulo della sabbia stessa. L’obiettivo è quello di ricreare un ambiente il più simile possibile a quello naturale, per mitigare l’intervento proposto e integrarlo nel contesto senza sconvolgerne l’aspetto. Il secondo percorso è stato progettato in quel luogo perché offre una vista privilegiata sulle Saline, diventando un punto d’osservazione vero e proprio. La passeggiata è stata arricchita da nuove torrette di avvistamento degli uccelli, poste più ridosso delle Saline e che permettono l’osservazione degli animali senza essere visti. I percorsi sopraelevati scendono per incontrare i sentieri a terra che si collegano con i parcheggi e in generale con l’interno del parco, in un movimento fluido di salite e discese.

12.3.2 Piste Ciclabili La rete di mobilità si completa, con un nuovo sistema di piste ciclabili che si integra con quello esistente e che consente di muoversi in parallelo con le vetture. Le piste ciclabili infatti seguono le strade carrabili attorno alle Saline, quella lungomare e quella da noi progettata, offrendo un’alternativa all’uso delle navette che servono i parcheggi di interscambio. La nuova mobilità ciclabile si sviluppa a livello del suolo correndo a fianco alla strada lungomare. Tra il percorso pedonale rialzato e le Saline, la pista ciclabile verrà realizzata con fondo in macadam come nei nuovi percorsi sopraelevati. Nel tratto invece che si snoda da San Miguel fino a Torregarcia, la mobilità ciclabile segue quella carrabile, percorrendo le strade più interne ma fornite di stazioni d’interscambio. 237


238


13

GUIDA ALLA VISITA DEL PARCO

239


Tour delle Città e Zoom

Tour delle città e zoom

Una delle gravi mancanze che pesa sull’attuale gestione del Parco è l’organizzazione, abbiamo pertanto ritenuto indispensabile organizzare la parte progettuale come una sorta di guida turistica, che serva da un lato a spiegare gli interventi progettuali nello specifico, ma soprattutto a valorizzare le eccellenze naturalistiche e storiche presenti all’interno del Parco Naturale, sconosciute sia agli abitanti che ai turisti. Per questo motivo una parte importante del nostro intervento vuole concentrarsi sulla promozione e sull’informazione puntuale sui numerosi e interessanti luoghi da visitare. Uno degli obiettivi è quindi quello di proporre una guida unica per il visitatore che arrivi per la prima volta nel Parco. Vista la grande dimensione del Parco, abbiamo deciso di suddividerlo in tre “zoom” che siano di aiuto sia per una più facile localizzazione e spiegazione dei percorsi e dei microinterventi progettati e posizionati in modo mirato a risolvere i problemi specifici dell’area, sia per una migliore lettura e maggiore comprensione generale delle varie zone. E’ importante rendere facilmente visibili al turista non solo le mete interessanti da visitare, ma anche il tipo di mobilità che si può utilizzare per spostarsi, offrendo una rapida chiave di lettura della nuova rete di trasporti. 240


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13.1 LA RUTA DE LOS FLAMENCOS Questo primo “zoom” progettuale, interessa il versante ovest del Parco, dove sono presenti: l’area delle Saline, di importanza naturalistica fondamentale per la zona, l’Estuario della Rambla Morales, la città di San Miguel de Cabo de Gata ed il piccolo centro La Fabriquilla.

13.1.1 Luoghi da Visitare

In questo tour vengono proposte tappe che hanno come tema l’architettura e la natura:

Ermita de la Virgen del Mar La cappella fu costruita nel 1950. Secondo la tradizione la Vergine apparve lì il 21 Dicembre 1502 attraversando il mare, a testimonianza delle guardie che videro inoltre nascere gigli sulla sabbia. Torre Garcia Costruita nella seconda metà del XVI secolo. Questa torre di guardia serviva da vedetta e trasmissione del segnale per difendere la costa dai pirati con fuochi serali e fumate di giorno. Factoría de Salazón de Torregarcía Resti scoperti nel 1985. Costruite tra il IV e V secolo, in questa fabbrica si produceva pesce essiccato nel sale e i prodotti derivati. Sono stati scoperti anche antichi pescherecci per tonni. Desembocadura Rambla Morales Piccolo delta,di circa quattro ettari, alimentato dalle piogge e dalle mareggiate, filtrato da una duna di sabbia che lo separa dal mare. Qui troviamo una zona di nidificazione delle tartarughe caretta.

244

Ermita de la virgen del mar

Torre Garcia

Factoría de Salazón de Torregarcía

Desembocadura Rambla Morales


San Miguel de Cabo de Gata

Torreon de San Miguel

Las Salinas

Iglesia de las Salinas

Faro de Cabo de Gata

9

San Miguel de Cabo de Gata Nato come piccolo villaggio di pescatori, mantiene ad oggi la sua tradizione, perciò è ampiamente consigliato a chi cerca una genuina cena di pesce su un tranquillo lungomare e un incantevole tramonto. Torreon de San Miguel Torre di guardia costruita nel 1756 per proteggere la città di La Almadraba di Monteleva e il suo sale. Si compone di due piani più il tetto e il secondo piano si accede da una scala con ponte. Las Salinas L’origine risale al periodo fenicio o cartaginese. Sono circa 400 ettari di pianure alluvionali, l’acqua arriva da un complesso sistema di canali che utilizzano la pendenza dei terreni. Iglesia de las Salinas Costruita su una piattaforma per evitare l’ingresso di acqua e sabbia. Le sue architetture più caratteristiche sono il cortile e la torre quadrata, decorata con piccole finestre. Faro de Cabo de Gata Fu eretto nel 1863, il faro di 18 metri di altezza, i cui lampi sono visibili più di 300 miglia. In tempi antichi questo luogo è stato popolato dalle foche monache, che i marinai scambiavano per sirene.

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1 a b * *

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13.1.2 Mobilità e Servizi Stagionalità degli Interventi

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x

0

0 P

P

Mentre tutti gli interventi sono attivi nel periodo estivo ( Maggio- Settembre), nel periodo invernale si mantengono in funzione solo i parcheggi, i punti di affitto biciclette, i percorsi sopraelevati, i pontili fissi e le torrette per avvistare gli uccelli. Le linee di navette e quelle marittime non saranno in funzione, così come gli edifici riabilitati, le torrette dei bagnini i box servizi. Infine i pontili galleggianti e i campi boa, per il periodo invernale, vengono ritirati.

Questo “zoom” è stato pensato per quella tipologia di turisti che vogliono spostarsi con il proprio mezzo, il nodo fondamentale del progetto è quindi il sistema dei parcheggi, dislocati nelle vicinanze delle Saline da un lato e a lato dell’estuario di Rambla Morales dall’altro. L’altro intervento progettuale estremamente importante per questa zona è dato dai nuovi percorsi pedonali e ciclabili, sopraelevati e non, che vengono disegnati con una particolare attenzione alla loro contestualizzazione e con l’obiettivo di connettere il più possibile la zona attraverso la mobilità leggera.Chi arriva dalla città può spostarsi verso questa zona in diversi modi, può appunto scegliere di arrivare con il proprio mezzo e parcheggiare nelle apposite zone progettate, per poi raggiungere le spiagge a piedi, in bici o con le navette, oppure può arrivare con l’autobus extra urbano o con la navetta marittima fino al centro di San Miguel de Cabo de Gata, provvisto di collegamento con navette e percorsi per la mobilità lenta.Un’altra opzione di arrivo nella zona è tramite le navette marittime, per cui sono stati progettati due attracchi: il primo direttamente connesso al centro di San Miguel e il secondo in prossimità de La Fabriquilla. legenda

in funzione

non funzionanti

non presenti

13.1.3 Interventi Specifici In questo “zoom” approfondiamo tre importanti interventi che sono stati progettati per quest’area: le torrette di avvistamento uccelli, la riqualificazione di Torregarcia e i pontili d’attracco fissi, presenti solo in questa zona del Parco. Le prime ad essere descritte sono le torrette di avvistamento, intervento fisso che rimarrà aperto anche d’inverno per permettere di seguire i cicli dei volatili durante tutto l’anno. L’intervento a Torregarcia invece è a carattere stagionale, verrà quindi aperto a partire da maggio per essere chiuso a fine settembre, ciò perché una gestione annuale diventerebbe troppo onerosa e poco proficua. I pontili d’attracco, infine, presenti solo in questa zona, sono fissi, per poter resistere al mare impetuoso di questa zona. Pur essendo, per loro natura, un’architettura non effimera, questi pontili non saranno usati nel periodo invernale, in quanto la linea marittima verrà interrotta. 248


GESTIONE

3,2 m

2,8 m

150 m

4,4 m

13.1.3.1 Torrette di Avvistamento Uccelli Le torrette di avvistamento uccelli sono specifiche per le Saline, che sono uno degli ecosistemi più interessanti del Parco per quanto riguarda la fauna avicola. Le Saline vantano più di 100 specie di uccelli, il 70%, sono gli uccelli le utilizzano come un luogo di riposo durante la migrazione, il rimanente 30%, le sfrutta per viverci tutto l’anno visto il clima mite della zona nel periodo invernale. Una delle ricchezze ornitologiche più importanti di queste zone umide è la presenza di un gran numero di fenicotteri rosa. Nel periodo estivo, soprattutto a fine Luglio e inizio Agosto, la colonia può essere formata da migliaia di individui. Attualmente sono presenti dei punti di osservazione, scarsamente utilizzati, perché in un estremo stato di degrado e perché non coprono tutte le angolazioni di vista interessanti che ci sono. Le torrette esistenti sono cinque, verranno sostituite con quelle progettate, e ne verranno aggiunte altre 3 sul versante più a est, dove ci sarà anche l’intervento del percorso sopraelevato. Le strutture saranno in legno, in forma di palizzata, pensate per nascondere gli utenti alla vista degli uccelli. Attraverso delle scalette poste sotto, si potrà salire passando inosservati, da lì si potrà godere del panorama attraverso l’apertura rivolta verso le Saline. Le torrette sono state posizionate tenendo conto di una distanza di rispetto di 150 m dagli animali, in modo tale da non infastidire la fauna selvatica. 249


VALORIZZAZIONE L’ingresso era posto molto in alto, per evitare l’intrusione dei nemici, si utilizzava una scala che veniva poi ritirata all’interno

Zona per il fuoco di segnalazione, serviva come un codice Mors, per comunicare tra torrette fino a 200 km di distanza in un’ora

Nel piano intermedio vivevano le sentinelle e venivano conservati viveri e legna

2,5 m

4,6 m

13.1.3.2 Riqualificazione di Torregarcia Le atalayas sono state pensate come punti di avvistamento e protezione dai pirati berberi che popolavano questi mari. L’intervento vuole restituire a questa architettura la sua funzione, di mirador. La struttura di Torre Garcia si trova complessivamente in buono stato di conservazione, verrà quindi riaperta e dotata di una nuova scala per l’accesso dei turisti. L’interno in legno dovrà essere restaurato, perché alcune parti risultano deteriorate. Grazie alla sua altezza di circa 7 metri, si propone per sua natura come punto di vista privilegiato, i turisti potranno così godere di un panorama mozzafiato, che consentirà la vista oltre alle Saline, di tutte le montagne di sfondo al piatto panorama della pianura. 250


POTENZIAMENTO RETE DI TRASPORTI

5m

4m 3m 2m

150 m

13.1.3.3 Pontili d’Attracco I pontili fissi in ferro saranno istallati nelle zone caratterizzate da particolare corrente, dove i pontili galleggianti non sarebbero indicati. In particolare si tratterà della zona esposta al mare di Alboran, che è soggetto a forti fenomeni di correnti e mareggiate che lo rendono particolarmente pericoloso nella fase di attracco delle navi. Il pontile istallato nella città di San Miguel verrà posto in diretto collegamento con la passeggiata sul lungo mare della città, per permetterà ai turisti in arrivo con le navette marittime, un accesso privilegiato al nucleo abitato. Da li poi sarà comodo raggiungere i punti d’interscambio.

251


13.2 LA RUTA DE LOS PIRATAS

Questo tour si distingue per i luoghi particolari e per le numerose leggende che sono legate alle antiche storie di pirati. Il percorso attraversa due centri importanti del Parco naturale, San Jose e La Isleta del Moro, il primo particolarmente frequentato per la vita notturna, la ristorazione e i servizi offerti, il secondo indicato per chi vuole riscoprire antiche tradizioni tra cui la pesca artigianale.

13.2.1 Luoghi da visitare

In questo tour vengono proposte interessanti tappe per il turismo balneare e culturale: Vela Blanca Un faro arabo yemenita situato sul promontorio vulcanico della Vela Blanca, costruito all’incirca nel XV secolo, parzialmente distrutto dai pirati berberi. Venduto nel 1960, ora adibito a uso residenziale. Playa de Monsul Una spiaggia molto rinomata e set cinematografico molto importante, sono state girate qui alcune scene di film come Laurence D’Arabia, Indiana Jones, Parla con lei e La Storia Infinita. Playa de los Genoveses L’origine del nome proviene dall’invasione di un esercito cristiano comandato dalla Repubblica di Genova nella sua battaglia contro i musulmani, nel 1147. Molino de los Genoveses Tipico esempio di molino a vento dotato di due livelli: al piano terra la farina cadeva dalle macine passando attraverso un tubo. Nella parte superiore venivano stipati i sacchi di grano. 252

Vela Blanca

Playa de Monsul

Playa de los Genoveses

Molino de los Genoveses


San Jose

Cala Higuera

Castillo de San Felipe

La Isleta del Moro

Mirador de las Amatistas

San Jose Un piccolo villaggio di pescatori, convertito al turismo, dotato di un piccolo porticciolo turistico. Si trova in una baia protetta su entrambi i lati da alti speroni rocciosi e con spiagge meravigliose. Cala Higuera Una spiaggia piuttosto isolata formata da rocce e scogli. Spiaggia interessante per la pratica dello snorkling, grazie ai suoi incredibili scorci sottomarini tra le rocce. Castillo de San Felipe Costruito sulla duna fossile Escullos, è stato progettato nel 1735. Unisce la parte di artiglieria nella sua facciata di mare, sale comuni, la cappella e le caserme, disposte intorno al cortile e al fossato. La Isleta del Moro Incarna il tipico villaggio di pescatori della zona, imbarcazioni vicino alla spiaggia, case bianche e immensa pace per gran parte dell’anno, interrotta solo nei mesi estivi. Mirador de las Amatistas Questo belvedere ci dà l’opportunità di vedere un bellissimo paesaggio costiero. Sullo sfondo si erge il Cerro del Frailes, resto di un antico vulcano e la più alta montagna del parco con quasi 500 metri di altezza. 253


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Camping Tau

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10 min

30 persone

30 min

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50 persone

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13.2.2 Mobilità e Servizi Stagionalità degli Interventi

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Mentre tutti gli interventi sono attivi nel periodo estivo ( Maggio- Settembre), nel periodo invernale si mantengono in funzione solo i parcheggi, i punti di affitto biciclette, i percorsi sopraelevati, i pontili fissi e le torrette per avvistare gli uccelli. Le linee di navette e quelle marittime non saranno in funzione, così come gli edifici riabilitati, le torrette dei bagnini i box servizi. Infine i pontili galleggianti e i campi boa, per il periodo invernale, vengono ritirati.

legenda

in funzione

non funzionanti

non presenti

Questo “zoom” è pensato per turisti che ricercano una vacanza principalmente a scopo balneare, qui sono infatti presenti le spiagge tra le più famose e frequentate del Parco Naturale. Per un turista proveniente dall’esterno del Parco, sarà molto semplice raggiungere le varie mete. L’intera area è servita da navette che portano alle spiagge e ai punti scambiatori dove troviamo le biciclette che ci consentiranno di raggiungere i punti desiderati. Si può arrivare alle città principali con la linea di autobus e con la linea marittima. In particolare è stata fatta la scelta progettuale di posizionare la fermata della navetta marittima alla playa del Arco, subito a lato dall’Isleta del Moro, proprio perché questa risulta essere una delle spiagge più conosciute e meta della maggior parte dei turisti locali. Questa spiaggia è una delle poche, insieme alle sue limitrofe (Embarcadero, Peñon Blanco, Toros) che nel nostro progetto rimane accessibile con il proprio mezzo, senza il sistema di navette, e per questo sono stati progettati dei parcheggi agli incroci con la strada principale. Questa arteria non poteva essere bloccata al traffico essendo una delle strade principali del Parco, per il resto delle strade invece, è stata decisa la chiusura. La playa de los Genoveses è un’altra delle spiagge più conosciute e sarà raggiungibile, come tutte le altre spiagge e cale presenti in questa zona (Barronal, Monsul, Media Luna, Carbon, Chicrè), con il sistema di navetta “c” e con la bicicletta. La linea “d” invece supera los Genoveses e porta fino alla Playa de Monsul e alla Cala Carbon. Per raggiungere Cala Higuera, del versante accanto a San Jose, si potrà utilizzare la navetta “e”. 256


13.2.3 Interventi Specifici In quest’area è prevista l’installazione di molte nuove microarchitetture, tra cui i box servizi, posizionati a servizio della maggior parte delle spiagge del Parco e i punti scambiatori, fondamentali nell’articolata e complessa mobilità generale. Mentre i punti d’interscambio saranno attivi durante l’intero corso dell’anno, i box servizi sono da utilizzare specificatamente nel periodo estivo, pur rimanendo presenti. Un importante intervento di ristrutturazione e di riqualificazione è invece previsto, per il Mulino de los Genoveses, uno dei simboli di Cabo de Gata, che, come spiegato prima per Torregarcia, risulterà aperto e visitabile solo durante il periodo estivo. 257


* x

POTENZIAMENTO RETE DI TRASPORTI

fermata bus e navette

Playa de los Genoveses

Centri urbani

Max 50 bici

Spiagge

Playa de la Media Luna

Parcheggi

Min 10 bici

pannello fotovoltaico e sistema affitto bici

13.2.3.1 Punti d’Interscambio Questi microinterventi racchiudono più funzioni, sono infatti in primo luogo, dei punti di sosta per l’attesa dell’autobus e delle navette, sono dotati di tettoie in legno che fungono da brise soleil e di panchine in legno e acciaio, dove gli utenti possano riposare durante l’attesa. I parcheggi retrostanti alle Saline, sono stati dislocati a una distanza di circa 1 km dal mare, per evitare l’ingresso e l’invasione delle spiagge da parte delle automobili, lì saranno presenti, per ogni parcheggio i punti scambiatori. Il sistema integrato di affitto delle biciclette, funziona con l’installazione di una torretta principale alimentata ad energia solare; una volta inserita la propria carta di credito, rilascia la bicicletta e in base alle ore di utilizzo, scala l’importo dal conto personale, Saranno disponibili da un minimo di una decina di biciclette a un massimo di 50 per stazione, a seconda della necessità, e, al termine dell’utilizzo, potranno essere riconsegnate in tutti i punti scambiatori. Saranno poste vicino alle piste ciclabili integrate nel progetto, e questo vuole essere di stimolo all’utilizzo della mobilità leggera, non inquinante e più a misura d’uomo, che consente di godere al massimo del paesaggio, elimina lo stress da parcheggio ed evita la noiosa attesa dell’autobus. La zona è caratterizzata da un paesaggio piano e da un clima generalmente mite, è facilmente fruibile da qualsiasi tipo di utente e questo incentiva la scelta della mobilità con le bici. 258


VALORIZZAZIONE

13.2.3.2 Riqualificazione del Mulino de los Genoveses La maggior parte delle architetture tradizionali presenti nel Parco, sono lasciate in uno stato di completo abbandono che le porta ineluttabilmente alla rovina. Il mulino de los Genoveses verrà recuperato e riqualificato, e attraverso l’informazione puntuale sul loro ruolo e utilizzo nel tempo gli sarà data l’importanza storica che merita. Al piano superiore sarà ricavata la zona didattica che illustrerà il funzionamento dei mulini mentre al piano terra verrà attrezzata la zona informazioni sui mulini del Parco. 259


13.2.3.3 I Box Servizi I box servizi sono pensati come dei container, autoportanti che possono essere facilmente spostati e posizionati dove ve ne sia necessità, sono sempre presenti nelle aree di sosta coperte, dove è possibile riposarsi e proteggersi dal calore estivo. Forniranno i servizi fondamentali per i turisti, perché saranno dotati di servizi igienici e di distributori di acqua potabile. Saranno alimentati con pannelli fotovoltaici posti in copertura, che consentiranno anche l’installazione di punti per la ricarica dei dispositivi elettronici. I servizi igienici sono stati pensati per essere il meno inquinanti possibile, pertanto, viste le condizioni meteo del sito nel periodo estivo, si è deciso di utilizzare una tecnologia innovativa proposta dall’azienda PTmatic. Si tratta di TDRY, ovvero le toilette secche ecologiche e ad impatto zero. Sono toilette che non utilizzano né acqua, né elettricità, né prodotti chimici; sfruttano l’azione del vento e del sole, per creare una circolazione naturale di aria che essicca e disidrata i rifiuti organici, riducendo considerevolmente il problema dello smaltimento. Il sistema è progettato per favorire un flusso costante di aria attraverso il wc, il sistema separa per gravità i rifiuti liquidi da quelli solidi, evitando la macerazione e i conseguenti cattivi odori. Il continuo flusso d’aria forzata e il calore del sole, consentono l’evaporazione accelerata dei liquidi e l’essiccazione dei solidi con una perdita del loro volume fino al 90%. I materiali di scarto sono raccolti nel serbatoio e rimangono neutri e privi di odore, il contenuto dei serbatoi viene infine stoccato in sacchi speciali e trasportato in discarica per lo smaltimento. La manutenzione riguarda esclusivamente la rimozione del materiale disidratato in quanto, con l’ossidazione naturale, il volume dei rifiuti si riduce notevolmente. I rifiuti, grazie al processo di essiccazione naturale, si trasformano da rifiuti organici a indifferenziati: a differenza quindi dei bagni chimici, non è necessario l’utilizzo di personale autorizzato per la gestione del materiale di scarto, né di permessi speciali. La frequenza dell’intervento di smaltimento dei rifiuti si attesta generalmente da 1 a 2 volte all’anno. Le toilette secche si integrano perfettamente con l’ambiente naturale e si installano facilmente in ogni contesto, non necessitando dell’allaccio alla fognatura pubblica o di altri sistemi di smaltimento e non necessitano di fondazioni. 260


FORNITURA SERVIZI

261


13.3 LA RUTA DE LOS HIPPIES

Questo tour si concentra principalmente lungo la costa, trattandosi di una zona caratterizzata dalla presenza di cale difficilmente raggiungibili via terra. La particolarità di questa zona è la presenza di una comunità di hippie che vive nel contesto naturale della spiaggia di San Pedro, ed è una delle attrattive più interessanti e famose del Parco.

13.3.1 Luoghi da visitare

Las Negras

Questo percorso attraversa zone di fondamentale importanza sotto il profilo naturalistico e culturale Las Negras Si racconta che le vedove dei marinai di San Pedro, scomparsi in mare, fondarono un nuovo paese che prese il nome dal colore del loro lutto. Cala Hernandez Questa cala fa parte di una serie di piccole spiagge il cui accesso da terra è impossibile, nascoste e chiuse come sono, tra le pendici rocciose a strapiombo sul mare. Cala San Pedro La cala di San Pedro, frequentata dai nudisti, possiede una piccola fonte che l’ha resa una piccola oasi che ospita una popolazione stabile di circa 30. Cala Montaya Gli irregolari rilievi vulcanici tra la Rellana de San Pedro e le scogliere del Plomo, creano un paesaggio scenografico in cui si aprono minuscole cale. 262

Cala Hernandez

Cala San Pedro

Cala Montoya


Cala Chumba

Cala del Plomo

Cala Enmedio

Agua Amarga

Embarcadero de Agua Amarga

Cala Chumba Come cala Montaya, si presenta come una piccola spiaggia raggiungibile solo dal mare e per questo è rimasta completamente vergine. Cala del Plomo Spiaggia tranquilla e isolata, con qualche casa bianca affacciata sul mare. Vi è possibile praticare snorkling e nudismo in totale tranquillità. Cala Enmedio Spiaggia di straordinaria bellezza raggiungibile solo a piedi, con sabbia finissima e pozze d’acqua cristallina raccolta tra le bianche dune fossili. Agua Amarga Uno dei paesi più popolati e turistici del Parco, con spiaggia dotata di tutti i comfort. Attorno alla città si può intravedere un percorso tra ulivi secolari, di cui uno datato all’epoca dei romani. Embarcadero de Agua Amarga Il molo di Agua Amarga è ciò che resta di un’antica via ferrata per il trasporto di minerali. In funzione dal 1896 al 1942, costituisce uno degli esempi di massimo interesse di archeologia industriale del Parco. 263


2 df *

2

1

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P Camping La Caleta

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Scala 1:20000

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30 persone

30 min

30 persone

60 min

g g *

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13.3.2 Mobilità e Servizi Stagionalità degli Interventi

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P

Mentre tutti gli interventi sono attivi nel periodo estivo ( Maggio- Settembre), nel periodo invernale si mantengono in funzione solo i parcheggi, i punti di affitto biciclette, i percorsi sopraelevati, i pontili fissi e le torrette per avvistare gli uccelli. Le linee di navette e quelle marittime non saranno in funzione, così come gli edifici riabilitati, le torrette dei bagnini i box servizi. Infine i pontili galleggianti e i campi boa, per il periodo invernale, vengono ritirati.

Questo tour è il più naturalistico, ovvero quello caratterizzato dalla presenza di spiagge per la maggior parte vergini. Per questa sua caratteristica, non sarà adatto a tutti i tipi di turista, considerato che per raggiungere le spiagge, è quasi sempre necessario affrontare un percorso a piedi più o meno impegnativo. Alcune di queste cale sono difficilmente raggiungibili proprio per la loro localizzazione ai piedi della scogliera, i percorsi sono difficoltosi e molto pendenti. I due centri urbani attraversati sono collegati al resto della rete generale di mobilità sia attraverso la linea di autobus che quella marittima. Solo la cala del Plomo sarà raggiungibile con il sistema di navette, poiché è l’unica ad essere vicina ad una strada carrabile, le altre saranno gestite con la mobilità marittima, attraverso l’istallazione di campi boa, che permetteranno alle imbarcazioni di ormeggiare e raggiungere le spiagge dal mare. Sono previste strutture private di noleggio di piccole imbarcazioni che permetteranno ai turisti di godere a pieno delle meraviglie di questo tour, normalmente troppo difficoltoso da percorrere a piedi. In questa zona del Parco sono presenti due delle spiagge più pericolose per la corrente di risacca, Cala Enmedio e Cala del Plomo, qui sarà necessario intervenire con l’installazione delle torrette di avvistamento per il bagnino. legenda

in funzione

non funzionanti

non presenti

13.3.3 Interventi Specifici Gli interventi illustrati in questo ”zoom”, sono relativi a delle strutture di fondamentale importanza per tutta la mobilità marina del Parco, appurato che quest’area è servita principalmente da questo tipo di mobilità. Abbiamo l’istallazione di campi boa che fungeranno da “parcheggi” per le imbarcazioni private e i pontili d’attracco galleggianti che serviranno per le fermate della navetta marittima. Le torrette dei bagnini, infine, posizionate nelle spiagge più pericolose (Arco, Muertos, Plomo, Enmedio) e soggette alla corrente della risacca, sono l’ultimo intervento di tutte le microarchitetture inserite nel Parco. 266


SICUREZZA

13.3.3.1 Torrette dei Bagnini Come spiegato in precedenza, vi sono quattro spiagge del Parco Naturale che, per la loro conformazione e posizione geografica, sono soggette al fenomeno della risacca, si trovano tutte sul versante est dove sono presenti le correnti portate dal vento di Levante. La corrente di risacca, detta anche di riflusso o di ritorno, è un tipo di corrente marina molto pericolosa. Si tratta di un intenso flusso d’acqua causato dal moto ondoso del mare, che si forma in prossimità delle spiagge. L’accumulo d’acqua lungo la costa provoca un aumento di pressione, che deve essere compensato da un flusso di ritorno che dalla riva va verso il largo ad elevata velocità, trascinando con sé tutto quello che incontra. Le correnti si creano prevalentemente negli specchi di mare davanti alle spiagge sabbiose, soprattutto quando sono delimitate da promontori rocciosi, che formano spesso dei canaloni sul fondale che rendono ancora più pericoloso il riflusso. Si viene risucchiati e trascinati verso il largo e la loro elevata velocità, anche oltre 9 km/h, impedisce anche ai nuotatori più esperti di mettersi in salvo. La soluzione più semplice, oltre all’avvisare gli utenti nei giorni in cui le risacche risultano particolarmente pericolose, è quella di porre un sistema di sorveglianza, nelle spiagge a rischio, che riesca ad avvistare coloro che sono stati trascinati via dalla risacca. Sono state progettate delle torrette di osservazione in legno, di altezza di circa 3 metri, che permetteranno di controllare le acque anche al di là degli scogli. 267


GESTIONE

spazio oscillazione boa 3,5 m Gravitello di superficie

zona di rispetto 2m

Catena

Cala Hernandez Min 6 posti

ampiezza barche 10 / 15 m

zona rispetto 10 / 15 m

Boa di profondità

H 3/4 H

Catena

Max 30 posti

5m

Cala San Pedro

Ancoraggio

Cala San Pedro

Ancoraggio in profondità

13.3.3.2 Campi Boa

Nei fondali con posidonieto, il fenomeno di aratura delle ancore dei mezzi nautici è responsabile in buona parte dell’erosione e della regressione della prateria; tale regressione si traduce in perdita di habitat, riduzione del ruolo ecologico di nursery e del numero di esemplari delle singole specie marine e, complessivamente, minore biodiversità: in termini turistici, l’aratura dei fondali e l’erosione della posidonia si traducono in una deturpazione del paesaggio sommerso e in una minore presenza di pesci e organismi bentonici. La soluzione migliore in questo caso, per permettere la convivenza del turismo e del sistema naturale, è l’inserimento di campi boe, in cui i gravitelli sono assicurati al fondale in modi differenti a seconda delle tipologie. Al sistema di ritenzione è agganciata una catena, tenuta in tensione da una boetta di profondità (flotteur), dalla quale si diparte una altra catena di lunghezza maggiore (circa il 40-50% in più) rispetto alla profondità del fondale. A tale catena si aggancia il gavitello di superficie, a cui ormeggia l’unità da diporto. Il sistema “Harmony” si addice a quei fondali sabbiosi, con fanerogame, avvalendosi di eliche e molle avvitate al fondale, mentre sui fondali sabbiosi e fangosi è buona norma ricorrere ad ancore ad espansione modello “Manta Ray”, “sparate” nel fondale. Nel caso di fondali rocciosi, si può anche optare, per l’aggancio delle catenarie direttamente ai massi rocciosi preesistenti adagiati sul fondale. Sui fondali duri invece, si può ricorrere a sistemi tipo “Halas”, perni di acciaio inseriti nella roccia e cementati al substrato, che garantiscono buona tenuta per i natanti da diporto. 268


POTENZIAMENTO RETE DI TRASPORTI

foglie rizoma radici

navetta 15 m

min 3 metri di profondità

Playa Agua Amarga

Materiale/Composizione: Polietilene ad alta densità Composizione superificiale: Superficie anti-scivolo Dimensioni (LxLxS): 19 cm x 19 cm x 9 cm Peso: 5 kg

La pianta della posidonia, è un rizoma, perciòsarà caratterizzato da radici sotto formadi tuberi che restano sempre ad un livello molto vicino al pelo del terreno

13.3.3.3 Pontili d’Attracco Galleggianti Nelle aree del Parco dove è stato possibile, grazie alle condizioni metereologiche e marittime, sono stati installati dei pontili galleggianti, al posto dei pontili fissi delle spiagge di ponente, strutture effimere facilmente rimovibili durante il periodo invernale, a basso impatto ambientale. Le strutture di questo tipo sono assemblate a partire da una unità, cubi in polietiene riciclato ad alta densità. La loro composizione modulare gli permette di avere un’alta flessibilità anche in caso di onde forti, il che li rende perfetti per il contesto in cui sono proposte. La facilità di montaggio e smontaggio permetteranno la facile rimozione nel periodo in cui non sarà in funzione la navetta marittima. Le dimensioni potranno essere variabili, ma la regola rimane la stessa dei pontili fissi: è necessario raggiungere la profondità di tre metri per permettere l’attracco di qualunque tipo di imbarcazione. 269


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CONCLUSIONI

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Tipologie Paesaggistiche???

1

La modalità di arrivo al luogo, direttamente collegata alle caratteristiche fisiche, è la prima discriminante nellʼindividuazione delle tipologie, nellʼottica dellʼorganizzazione del territorio.

Individuazione dei Punti Critici

2

I punti critici sono quelli a più alta concentrazione di persone e mezzi, principalmente a causa della grande attrattività del luogo o per la maggiore facilità di accesso.

Inserimento dei Punti dʼInterscambio

3

I punti dʼintescambio si inseriscono principalmente nelle zone critiche della mobilità e a seguire nei punti chiave di connessione.

* Tessitura Rete

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La rete di connessioni si innesta a partire dalla disposizione dei punti dʼinterscambio, sovrapponendo mobilità pubblica, privata e lenta.

Completamento Rete

5

La rete si completa con lʼinserimento di interventi specifici pensati dopo lʼanalisi delle problematiche puntuali del luogo.

Promozione dellʼArea

6

Creazione di una proposta turistica per la visita dellʼarea, che espliciti la facilità di fruizione del luogo dopo gli interventi effettuati.

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Conclusioni Per la realizzazione del nostro progetto di tesi siamo partite da un problema specifico da risolvere, che, nonostante le molteplici sfaccettature, si può riassumere come cattiva gestione di uno spazio naturale di estrema bellezza e rarità. Il turismo è attualmente una delle fonti di reddito principali della zona, anche se sviluppato in maniera arretrata e in contrasto con i bisogni del luogo. Ci siamo, quindi, poste l’obiettivo di riuscire a far convivere l’uomo e l’ambiente naturale, creando più un piano paesaggistico che un progetto in senso stretto, con l’intento di raggiungere una gestione ottimale e un confronto fruttifero tra turismo e parco protetto. Il piano di mobilità è sviluppato su scala territoriale ma risponde, con interventi mirati, a problematiche specifiche, emerse dopo un’attenta analisi legata alla situazione e alla fruizione delle spiagge nel periodo estivo, culmine degli arrivi nel Parco. Il flusso di persone è concentrato nei mesi compresi tra maggio e settembre e quasi totalmente votato alla balneazione. Questo risulta come lo specchio di una mancanza di informazione o forse di interesse da parte dei visitatori del Parco, e corrisponde talvolta ad un mancato rispetto nella sua fruizione. Il turista si muove, spesso in giornata, per raggiungere le spiagge più comode saturandole, e, in mancanza di servizi, è costretto a parcheggiare in luoghi non adatti, non solo in macchina ma anche in barca. Ogni spiaggia presenta queste problematiche in combinazioni differenti, perciò la strategia è stata univoca ma articolata con variabili e combinazioni in base alle caratteristiche specifiche di ogni spiaggia. L’obiettivo di ottenere una fruizione il meno vincolata possibile al mezzo privato è stato raggiunto con l’inserimento di una capillare rete di mobilità pubblica, sviluppatasi in parallelo con la mobilità ciclabile. Applicando il nostro progetto, qualunque tipologia di utente sarà in grado di muoversi all’interno del Parco in maniera svincolata dall’onnipresente automobile. Quest’ampia offerta di mezzi, nella previsione, dovrebbe ricadere an276


che su un incremento della mobilità pedonale: i sentieri presenti attualmente permettono di godere di viste mozzafiato e di percepire fino in fondo la bellezza del luogo, ma risultano sconnessi tra loro e senza alcuna opportunità di ritornare al punto di partenza, dove si era lasciato il mezzo. Le nuove connessioni, anche se non nate specificatamente secondo questa visione, risulteranno indispensabili anche in questo senso, e porteranno, si spera, a una nuova consapevolezza della bellezza e delicatezza di questi luoghi. Le microarchitetture, segni leggeri sul territorio incontaminato, sono state studiate in parte, per supportare la nuova mobilità e incentivare il trasporto ciclopedonale, con l’inserzione di box servizi e punti scambiatori in numerosi luoghi stategici, in parte per incrementae la conoscenza del luogo, rivitalizzando strutture storiche abbandonate o potenziando la rete di birdwatching. Il progetto, oltre che soluzione concreta dei problemi del Parco, è stato concepito anche come guida alla conoscenza e alla fruizione consapevole del luogo, raccogliendo molteplici fonti che lo hanno reso un compendio lineare e completo per chiunque si voglia cimentare nella conoscenza di Cabo de Gata. Il progetto conclusivo dovrebbe riguardare la gestione complessiva di tutto il parco, rendendolo operativo 365 giorni all’anno, dato il clima favorevole della zona e la ricchezza dell’interno in termini di storia, natura e cultura. Puntare quindi su un turismo più consapevole, che comprenda il luogo in cui si trova e non cerchi semplicemente la bellezza delle spiagge. I paesaggi verso l’interno offrono un’enorme respiro e una grande varietà, ma presentano gli stessi problemi di quelli sulla costa, così come le architetture tradizionali, quasi tutte in grandissima indigenza. Il nostro si configura, pertanto, come un modello espandibile non solo nella zona ma esportabile anche in altri luoghi simili caratterizzati da una volontà di fruizione ma anche da una necessità di protezione. 277


Suggestioni per il futuro “There is no tourist development without a landscape; it also seems that landscapes, especially those called cultural landscapes, need tourism as an economic activity to be sustained.” Goula 2012. L’interdipenza tra turismo e paesaggio è un legame molto forte. Il paesaggio e la bellezza sono l’essenza stessa del turismo, ciò che lo attira, soprattutto in anni recenti in cui si è visto uno sviluppo vertiginoso di questo settore e soprattutto nell’ottica della sostenibilità. Il turismo, dall’altra parte, è un fattore economico spesso vitale per la zona che interessa, riscoprendo luoghi molte volte depressi e dimenticati, alla ricerca di un passato e una natura che non si è abituati a conoscere. Proprio la conoscenza di un luogo, e quindi il suo raggiungimento da parte di un ampio pubblico, non porta solo alla crescita economica ma compie un ruolo involontario di monitoraggio del paesaggio, aiutandone la preservazione e la crescita sostenibile. Quindi, lo scambio reciproco che avviene tra il paesaggio e il turismo crea un’alchimia di valori che possono portare allo sviluppo di una determinata regione, se ben convogliati. L’ingerenza di un’area protetta, infatti, si riverbera anche nel suo intorno, spingendone la riqualificazione e accrescendone il valore aggiunto. 278


Le aree protette, luoghi del paesaggio per eccellenza, non possono essere considerate come isole, impermeabili a tutto ciò che le circonda, ma anzi, proprio per le loro caratteristiche positive spingono al miglioramento del proprio intorno verso degli obiettivi che siano comuni, in una visione generale di crescita secondo degli standard rispettosi dell’ambiente naturale. La visione auspicabile è che si creino ‘corridoi’ d’influenza positiva tra i vari luoghi protetti, che si amplino sempre più, connessioni dapprima flebili ma in continua espansione. Per questo abbiamo voluto sintetizzare il nostro progetto in dei punti strategici che permettano di espandere questo modello positivo di rifunzionalizzazione di luoghi protetti per liberarli dall’immobilismo e dall’isolamento che troppo spesso li caratterizza. La soluzione non è incubare e dimenticare le zone protette, ma integrarle, nella più totale preservazione, al loro contesto perchè questo ne tragga beneficio positivo. L’evoluzione che auspichiamo per il nostro progetto è che venga applicato prima alle zone interne del Parco stesso, essendoci noi concentrate sulla costa, per poi proseguire nell’hinterland, valorizzandolo: uno sviluppo a macchia d’olio, che partendo dalle aree protette, interessi tutte quelle limitrofe. 279


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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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RINGRAZIAMENTI

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Al professor Luca Emanueli, per l’esuberanza, l’attenzione e la pazienza costante durante tutto lo svolgimento della nostra tesi, non saremmo arrivate fin qui senza di lei. Al professor Gianni Lobosco, per l’energia e soprattutto per lo sguardo critico che non ci è mai stato risparmiato in questo lungo anno. Al professor Rafael De Lacour, per la spontaneità e l’entusiasmo con cui ha accolto il nostro progetto, e la presenza sempre costante anche da lontano. A Enrico Porfido, che si è dedicato anima e corpo al nostro lavoro, con una professionalità e una costanza lodevoli, grazie per il continuo supporto e per le troppe revisioni su Skype. Grazie a Sergio Fortini, perché sebbene la collaborazione sia stata breve è stata sicuramente illuminate Grazie a Mauro, per averci insegnato a stampare, per aver sempre avuto pazienza e un sorriso per tutti, per l’aiuto infinito e per aprire per noi anche di domenica. Grazie ai piccoli aiutanti di Babbo Natale, che ci hanno sollevato di un gran numero di incombenze, grazie Vale, Giuls, Manu, Ele, Elisa, Teresa, Donato, Rocco. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in noi durante questo percorso e ci hanno spinte a dare il meglio ogni giorno. Grazie a Totò e Gaia, che ci hanno assistito durante il viaggio, perché è stato bello essere nel Cabo de Gatta Team. Grazie a Cabo de Gata, per la tua bellezza senza fiato che merita di essere protetta. Mavi Marta 291


Sarà difficile riuscire a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi cinque (in realtà sei) anni di università. Purtroppo già so che non riuscirò a dire tutto quello che vorrei, ma spero che tutte le persone che citerò, siano consapevoli della loro importanza. Alla mia famiglia, semplicemente meravigliosa, per appoggiarmi sempre, e per avermi spinta a guardare ogni volta più lontano. A mia madre, perché sarai sempre l’abbraccio più confortante, perché da te ho imparato la dolcezza e perché dopo venticinque anni, ancora cerchi di insegnarmi cos’è la serenità. A Papà, perché mi hai insegnato a vivere con la poesia, e perché siamo così simili che a volte non ho bisogno di uno specchio per vedermi. A mia sorella, perchè per te ci sarò sempre A mia nonna Vittoria, perché tu in realtà riesci a vedere sempre tutto più chiaramente e perché da te ho imparato che cucinare è un dono meraviglioso. A mio nonno Igino, perché sento ancora la tua risata fragorosa quando ne ho bisogno. Ai nonni abruzzesi, perché sono parte dei miei bellissimi ricordi davanti al focolare di Scanno, con i profumo del Pan dell’Orso nell’aria. Ad Andri e Cate, i miei cugini preferiti Un enorme grazie va a Ferrara, che è diventata la mia seconda casa, il posto dove so di poter sempre tornare, e sicuramente una città che per me resterà sempre nei ricordi più belli. A Marta, perché sei parte di questo viaggio che si conclude, nel modo più speciale di tutti. Ti ringrazio per essere stata metà del mio cervello durante questo lavoro, che possiamo davvero dire di aver fatto insieme. Ti sei sforzata di capirmi anche quando sembrava impossibile e per questo ti sarò sempre riconoscente. Ora devo ammettere che sarà imprevedibile la mia vita senza te, ma voglio ringraziarti per la tua pazienza e il tuo modo speciale di sistemare le mie marullate. Alla fine ho fatto bene a non lasciarti su quella montagna quando me l’hai chiesto, perché poi siamo arrivate a San Pedro. Ai cinque tasselli fondamentale del mio puzzle, che sono sempre stati qui e con pazienza sono riusciti a rimettere insieme i pezzi, senza bisogno di chiederlo. A Enrico, perché mi hai insegnato ad usare le squadre,e mi hai accompagnata per mano anche in questa tesi, quindi forse se sarò un architetto sarà anche colpa tua. Perché sai sempre qual’è la direzione giusta da seguire, e non hai paura di indicarmela. Ad Elisa, perché per essere sorelle non abbiamo bisogno dello stesso sangue. Perché i tuoi insegnamenti non li scorderò, sono troppo saggi d’altronde. 292


Alla Giuls, perché i tuoi occhioni azzurri riescono a vedere tutto più chiaro e perché, pur essendo come la notte e il giorno, troviamo sempre un modo per incontrarci. Ad Elena, perché abbiamo condiviso più di quanto ricordiamo, perché anche quando sembrava che non potessimo ritrovarci, abbiamo avuto la forza di capirci e continueremo a farlo. Ed ultimo, ma non meno importante a te Peppe, perché mi hai permesso di entrare nel tuo favoloso mondo, creando questa famiglia che ci ha accompagnati per tutti questi anni. E anche perché, anche quando hai il ciclo e vorrei litigare tantissimo con te, ai tuoi abbracci non riesco a dire mai di no. Grazie a Saraceno 101, che è diventata la mia casa, e che vorrei non dover mai lasciare. La stanza del boss in effetti sarà difficile da sostituire, ma anche quando sarò lontana, se sentirò profumo di camomilla con il grappino, ormai non potrò pensare ad altro che a queste mura rosse. Alla nuova famiglia di 101 che ha reso questa fase pre tesi molto più facile di quanto pensassi con le tisane allungate, i documentari, la pizza, i muffin senza lievito e tantissimi abbracci, anche i biscotti. Credetemi se vi dico che renderete ancora più difficile la mia partenza da Ferrara, grazie Giuls, Manu, Cap, Marco, Gio, Carli, Marta e ultimo, ma favoloso, Alberto. Mi piace pensare che 101 sia l’insieme di tante persone, e che ognuna a modo suo abbia lasciato qualcosa. A Terri, perché avrei voluto conoscerti prima, per poter mangiare mille altre delle tue bizzarre ricette, che, anche se discutibili a volte, sono sempre fatte con troppo amore per non assaggiarle, grazie per essere un’amica dolcissima. A Magnani, per le canzoni cantate in piazza, per le mille volte che hai ascoltato le mie lamentele sentimentali, e per aver creato il trio speciale, grazie. A Stefano, perché sei stato una parte di me e continui ad esserlo, grazie. Perché anche se è diverso da come lo immaginavamo, alla fine siamo insieme anche in questo momento importante. A Fede, perché sei stata una delle 101 più fiere di esserlo. A tutti i mille coinquilini che hanno attraversato queste mura, Michelo, Alvise, Marlene, Erika, Elisa, Marco, Peppe e forse anche a Cateno, per averci fatto ridere tanto. Ai designers del pranzo del giovedì, Marco, Marci, Mex, Gian e Nic, che rendono le giornate sempre un po’ più swag, vi adoro. Ad Argine Ducale, per le cene infinite, le feste e il vostro piccolo terrazzo delle meraviglie, e perchè non smetterà di mancarmi quella casa. A Rocco, perchè alla fine, anche tu mi vuoi bene A Lorenzo, per le nostre passeggiate notturne nell’Albaicin, il tuo affetto 293


esilarante e la tua presenza costante quando ne ho avuto bisogno. A Donni, per essere sempre così disponibile ad aiutarmi e per essere un ottimo compagno di attese al bancone di un bar A Matte, perché sei il più losco di tutti ed è troppo divertente A Greg, perché con te non ci si annoia mai Ad Alfio, perché prima o poi sarebbe bello vedere il mondo con i tuoi occhi, deve essere un posto incredibile Alla Vale, per le tue torte che sono solo una delle cose dolcissime che fai per noi Alla Linda, perché il tempo passato con te non è mai sprecato A Elena per la tua invidiabile pazienza, che è sempre di grande aiuto, grazie A Manu, per fortuna che alla fine siamo andate a vivere insieme, grazie per essere un’ottima ascoltatrice ed avere sempre il giusto consiglio A Cristina, perché sei proprio una persona speciale, grazie per le giornate al lago, per i tuoi sugerimenti sui colori delle verdure, per le discussioni infinite sul bidet, e per riuscire sempre a tirarmi fuori un sorriso A Linda, perché come si balla Sean Paul insieme a te, con nessuno mai A Greta, la piccola ventata di sorrisi dagli occhi blu A Maurizio, il mio compagno di gruppo del cuore, grazie per le mille risate che abbiamo fatto insieme A Michi e Pietro, i miei regaz di Bolo preferiti Ad Angie, Galla e Josh, i più grandi da cui c’è sempre da imparare A Granada, il mio piccolo paradiso, che mi lascia sempre senza parole, ma soprattuto alla Cuesta, perché sarebbe bello se durasse per sempre. A Chloe, porque tu sonrisa mejora qualquier dia, aunque si todo ha ido mal, gracias para ser una parte de mi vida A Maya, porque gracias a ti he aprendido que significa ser libre, y porque viajar contigo me encanta A Bridget, porque siempre sabes la cancion perfecta para cada momento, y tu presencia me relaja siempre Ad Anto, porque contigo he aprendido el arte de vivir, y tu risa me encanta A Ellen perché mi fai ricordare che si può sempre riuscire a fare quello di cui abbiamo bisogno A Matte, perché sei il re dell’Albaicin e soprattuto perché tu sei la Cuesta A Gaia, ballare con te è meraviglioso A Erika, perché mi hai insegnato che ci vuole impegno per creare qualcosa di bello, e hai condiviso con me gioie e dolori di un anno meraviglioso Ad Albi, perché ti faccio sempre ridere e so che ti fidi sempre del mio 294


punto di vista A Cesare, il più regaz di tutti, è fantastico come riesci a tirare fuori meravigliose dal tuo caos A Fra, perché adoro litigare e soprattutto fare pace con te, grazie per essere un ottimo compagno di viaggio A Carlito, la mia bomba di positività, perché riesci a vedere il lato migliore di qualunque situazione Grazie alla mia piccola Ostra, perché anche se non voglio ammetterlo, le colline marchigiane mi emozionano sempre. A Ragno, perché sarebbe bello passare un giorno nel mondo delle tue illustrazioni A Sofia, perché mi stiri i vestiti sgualciti prima di uscire di casa, e non sei quasi mai d’accordo sulle mie scelte di look, e so per certo che questo è il tuo modo di volermi bene A Federica, che tira fuori il mio lato tamarro e che anche a tanti chilometri di distanza, resta sempre qualcuno su cui contare A Francio, per il suo meraviglioso modo di essere, anche quando ti dimentichi il vino a Ferragosto o tardi mezz’ora a preparare un’insalata. A Elena, perché se faccio qualcosa di sbagliato, non ho mai paura di essere giudicata, ma so di trovare sempre qualcuno che mi può capire A Davide, per essere come un fratello, e perché sento sempre il bisogno di chiedere il tuo parere A Patri, per essere un amico che capisce quando ho bisogno di lui A Maria Silvia, perché siamo cresciute insieme e perché sei un’amica stupenda da quasi 20 anni Grazie a Orsucci, ai due Gobbi, al Bolognesi di quando eravamo giovani, ai fenicotteri in via bologna, al Po, alla mia 500, ai bicchieri rotti, al secret party, la festa che racconterò ai miei figli, ai radiohead, a paolo nutini, che è sempre bellissimo, a Yussef, ai Buskers, alle colazioni da Dario, alla pizza del siciliano, al Caoba, alle saladillas del ripiglio, alla resacca, al suono del basso elettrico, a Via Pergolato 7, a Via Bologna 114, a Corso Isonzo, alle meravigliose mura in primavera, alle corse sotto la pioggia quando piove, al Gin Tonic, al Long Island di Aroldo, a quelcheinfrigo, alla farinata di Orsucci, ai trash party, ai capodanni (guardate che questo è l’ultimo e dobbiamo farlo insieme!), ai bagni di Tassoni, a Mauro che apre la domenica, al punto Veg che anche se puzza di fritto ha il sommacco, alle case in Cammello, a via Ragno, alle sette vite di Mazzacane, e soprattutto grazie anche a tutti quelli che mi sono dimenticata, perché questi ringraziamenti sono stati proprio complessi e spero di avervi fatto versare qualche lacrimuccia di gioia oggi. Mavi 295


A tutte le persone che sto per ringraziare, perché, chi più chi meno, mi avete fatto sentire il vostro affetto in mille modi diversi, e vorrei, per voi, il futuro più luminoso che si possa immaginare. A Mavi per sopportare tutte le cose di me che non sopporti, perché invado i tuoi spazi ma non te ne lamenti, perché ci rendi persone migliori, per l’entusiasmo, l’energia e l’incanto che doni a ogni giorno. Per le marullate e le risate infinite. Per la comprensione e l’ascolto, senza mai giudicare. Perché mi fai provare quello che provi tu, ed è un mondo bellissimo. A Ferrara che ho imparato a conoscere tardi ma di cui non dimenticherò la magia Alla vecchia famiglia di Saraceno, Lollo, Alvise, Federica, Michelo perché è stato splendido diventare un 101 con voi, alla musica italiana di Lollo e al suo odio per i Beatles, ai video molesti di Alvise, alla Fedee alla Taylor e al periodo Mark Ranton di Michelo in cui non aveva neanche il tempo di cambiarsi le mutande. Alla nuova famiglia di Saraceno, Nicolò, Alberto, Marco, Giovanni e Carlotta, che mi avete accolta senza farmi sentire mai un’intrusa e mi avete permesso di essere una 101 ancora per un po’. Ai miei amici di casa, perché è bello che certe cose non cambino. Ai miei amici di Ferrara, perché anche l’universo maschile è vario e misterioso, ma soprattutto grazie per la molestia che mi avete donato, perché è stata una parte bellissima dei miei anni qui. Alle mie amiche di Ferrara per la condivisione di tutto, che mi ha fatto crescere moltissimo. A Valentina, che c’è da sempre e che non è mai mancata quando avevo bisogno, per tutte le volte in cui ti ricordi le cose anche per me e per essere la mia personal shopper. A Teresa, perché porti pazienza tutte le volte che mi perdo e mi dimentico, perché mi dai coraggio e mi abbracci quando vedo tutto nero. A Giuls, per la familiarità e la confidenza che abbiamo, che non so quando e come siano nate, ma sono bellissime. A Manu, nanona, perché mi fai ridere come nessuno (e a Michael). A Linda, perché mi ritieni sempre meglio di quale sono. A Elena per la tua calma che ridimensiona il panico del mondo, e per i nostri sguardi d’intesa. A Erika, perché a casa tua, ovunque fosse, mi hai fatta sentire a casa mia sempre. A Elena, perché mi hai insegnato che niente è impossibile. 296


A Elisa, per la tua saggezza di cui tutti abbiamo bisogno. A Cristina, perché averti nella propria vita rende tutto un po’ più meravigliosamente Cristina. A Peppe, perché non mi dici mai che mi vuoi bene ma me lo dimostri in mille modi, per le nostre uscite romantiche che regalano sempre sorprese, perché noi tre insieme non dovremmo separarci mai. A Enrico, che sei l’amico più cool che si possa desiderare. A Stefano, per la cura che hai avuto di tutti noi. A Michele e Pietro, perché è bello avere dei regaz di Bolo come amici. Ai regaz di Argine Ducale, Cristina compresa, perché quelli di Bolo se la spingono, ma voi siete molto più ghetto di loro. A Marco e ai ragazzi di design, per l’allegria che avete ci avete dato nei cupi momenti di tesi, per i pranzi oroscopo e per il trash. All’Albayzin che mi ha resa più libera. Alla famiglia della Cuesta, che cambia sempre, ma non delude mai, perché è mi sono sentita parte di una famiglia vera. A Pepe, per l’affetto incondizionato. A Siviglia, che nei miei ricordi resterà sempre bellissima, perché è arrivata nel momento in cui avevo più bisogno di lei. A tutte le persone conosciute in quell’anno, perché mi avete insegnato a vivere in maniera migliore. A Saverio, perché ti sei rivelato una sorpresa bellissima. A Martin, perché hai reso quell’anno memorabile. A Donato, per la tua generosità silenziosa e disinteressata. A Lorenzo, perché mi hai convinta a partire anche se non volevo venire, grazie. A Martina per la tua voglia di vivere contagiosa. A Elena, perché ci siamo ritrovate dopo tanto e ne sono davvero felice. A Claudia, perché nonostante ci vediamo troppo poco, riusciamo a tirare fuori talmente tante idiozie (so che apprezzerai la parola) che bastano fino alla volta successiva. A Sara, per le ore incalcolabili che abbiamo passato insieme, nella vita e al telefono. A Fra, per la tua dolcezza e per avermi reso parte del tuo splendido universo. Ad Alvise, per ascoltare tutte le mie paturnie mediche, perché hai sempre avuto tempo per me e io forse ne ho avuto poco per te, perché vederti felice mi rende felice. Ad Anna, perché mi proteggi sempre. 297


A Veronica, perché a pallavolo mi facevi paura ma poi sei stata l’unica a rimanere nella mia vita e ne sono ogni giorno più contenta. A Maddalena, che non lo sa ma mi ha salvato. A Jacopo, Emanuela, Mario e Mattia, perché ci vediamo poco, ma ogni volta è come se il tempo non fosse passato. A Jacopo, perché crescere insieme è stato bellissimo. A Lorenza e Donatella, che siete rimaste con me anche senza di lei. Alla mia famiglia, ai miei zii, cugini e a mia nonna, per essere sempre stati esageratamente orgogliosi di me. A mia nonna Valeria, perché il tuo ricordo è una dei più preziosi che ho. A Francesca, Paride, Gabriele, Annarita, Fabrizio, Giuseppina, Gianni, Giulia, Giorgio e tutti i castelgiorgesi, per essere famiglia, e non c’è niente di meglio che possa dire. A mio padre Oscar, che sei riuscito ad affrontare l’inaffrontabile, perché accetti le cose di me che non riesci a capire, perché mi hai trasmesso la tua gioia di vivere, la tua fiducia ma anche quella sana dose di realismo che solo un veneto riesce ad avere, perché sei una persona giusta, buona, e modesta e cerco sempre di essere come te. A mia madre Clara, amatissima. Marta

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