Il Tirreno sulla rotatoria

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Livorno

GIOVEDÌ 20 GIUGNO 2013 IL TIRRENO

III

biciclettata dalle 16 a colline

Due nuovi tratti per la ciclabile Oggi l’inaugurazione

◗ LIVORNO

Sono stati ultimati i tratti di congiunzione che danno continuità al percorso ciclabile che da Colline-Coteto porta fino alla pista di via Cattaneo-via Allende (zona La Rosa-Stadio). Gli ultimi lavori sono costituiti dal tratto ciclabile di via Oberdan Chiesa, che collega via degli Etruschi con viale Boccaccio, e dall'attraversamento del viale Nazario Sauro, che collega via Cattaneo con Barriera Roma (da qui è possibile proseguire non solo lungo il percorso di viale Boccaccio,

ma anche lungo il percorso del viale dei Pini, che giunge fino a piazza Aldo Moro). Il costo totale del tratto Barriera Roma-via Oberdan Chiesa è stato di 324mila euro, cofinanziati dal ministero dell'Ambiente nell'ambito del Progetto Boccaccio-Libertà. Il collegamento tra Barriera Roma e via Cattaneo è costato 32mila euro, finanziato con i Pac. Il nuovo anello del percorso ciclabile sarà inaugurato oggi con una biciclettata (aperta a tutta la cittadinanza) che partirà alle ore 16 dalla pinetina di via Lorenzini.

Altro che maxirotatoria, è una gimkana La corsie si restringono e i veicoli devono fermarsi sempre, ma i tecnici affermano: «Giusto così». I dubbi però restano ◗ LIVORNO

Se non piace l’incrocio tra Sauro e Caduti del lavoro, ancora meno convince la prima rotatoria, quella più piccola che gli automibilisti diretti verso il mare si trovano ad affrontare pochi metri dopo. Troppo stretto quel passaggio. Con gli automibilisti costretti a rallentare bruscamente quando la strada da due corsie d’improvviso si dimezza. «Ma la strettoia in quel punto del viale Sauro c'è sempre stata - replica l’architetto del Comune Visciano -, ora paradossalmente si nota di più perché il tratto di strada precedente è molto più scorrevole. Ma di fatto quella rotatoria è stata pensata per fare entrare un veicolo alla volta». Fatto sta che la soluzione ad oggi ha raccolto solo le lamentele di moltissimi cittadini, che spesso restano imbottigliati nel traffico a causa di una conformazione della strada che va via via restringendosi. Prima del semaforo, direzione mare, le corsie sono tre (sebbene una sia riservata alla svolta a sinistra); poi diventano due, e alla rotatoria lo spazio diminuisce ancora. Tanto che se transita un mezzo pesante (un autobus, ma anche un furgone) la rotatoria può essere percorsa solo un mezzo alla volta. La situazione non è tanto diversa in direzione opposta. La spiegazione del responsabile del progetto, ne siamo certi, è destinata a far discutere. «Nei metri precedenti alla rotatoria non sono mai state previste due corsie», rivela Visciano. «Le due corsie - prosegue - arrivano fino al punto in cui prima c'era il varco nello spartitraffico per girare

L’INGORGO QUOTIDIANO

Se passa un furgone c’è posto per un mezzo solo e così la fila è garantita

La coda è garantita in viale Nazario Sauro all’altezza della seconda rotatoria e neanche il semaforo riesce ad evitarla. come dimostrano le foto di Vincenzoni. D’altra parte per chi va verso mare si arriva su una strada che addirittura ha tre corsie e in pochi metri ci si trova su una sola corsia, con frenate brusche e qualche litigio per decidere chi deve passare per primo...

Caos continuo in direzione mare alla rotatoria di Sauro

a sinistra e tornare in viale Sauro, direzione nord. Nel tratto seguente la conformazione della strada è sempre stata a una corsia». «Anzi - fa notare l'architetto -

Alla stessa rotatoria non va meglio sull’altro lato, quello che porta in direzione viale Boccaccio: anche in questo caso è il restringimento che crea problemi tanto che se transita un mezzo pesante (un autobus, ma anche un furgone) la rotatoria può essere percorsa solo un mezzo alla volta.

Un’emblematica immagine delle file (Vincenzoni)

prima la carreggiata era molto più stretta. Chi andava verso sud era chiuso da un lato dalla fila di auto che svoltavano a sinistra, e dall'altro dalle vetture parcheggiate a ridosso del mar-

ciapiede». La rotatoria, insomma, è stata progettata in modo che i veicoli entrino uno alla volta e si preparino a diminuire la velocità. Alla base di questa imposta-

zione c'è una "rivoluzione culturale", pensata dall'Ufficio Mobilità, alla quale gli automobilisti livornesi devono ancora abituarsi. «Il nuovo semaforo - sottolinea Visciano - è uno spartiacque tra due diversi tipi di mobilità. A nord la viabilità è più scorrevole, a sud è più prudente. Questo è il senso del progetto». «Il viale Boccaccio - continua - è un'arteria molto larga, senza attraversamenti pedonali, senza esercizi commerciali, senza aree densamente abitate. Sul viale Sauro, invece, la situazione cambia: subito dopo la prima rotatoria c'è un attraversamento pedonale, poi una fermata dell'autobus. E più avanti ci sono negozi, passi carrabili,

appartamenti. Perciò da lì in poi bisogna ridurre sensibilmente la velocità». Si spiega così la scelta delle rotatorie. «Altrimenti avremmo installato un altro semaforo e garantito l'onda verde, ma questo avrebbe consentito ai veicoli di correre ancora. Invece era necessario che gli automobilisti fossero "costretti" a frenare e a transitare con prudenza». Secondo Visciano le rotatorie hanno disciplinato incroci che prima erano più complessi e pericolosi. «Non va dimenticato inoltre il fatto che ci siamo trovati a operare in una zona congestionata, non in un quartiere ex novo. Eppure gli strumenti che si usano in ogni città, in ogni situazione, sono questi: semafori o rotatorie. E gran parte dei finanziamenti (520 mila euro sul totale di 850 mila per l'intero comparto Boccaccio-Libertà) arrivano dal Ministero dell' Ambiente, che ha analizzato il progetto e espresso parere favorevole. Questo dovrebbe rassicurare tutti sul miglioramento della viabilità e della qualità dell'aria». G.Car.

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