Edizione Aprile 2022 - Free Services Magazine

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L’editoriale di Antimo Caturano

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Facciamo il punto della situazione lo scorso mese, grazie alla collaborazione di tanti autotrasportatori Campani, abbiamo cercato di portare avanti idee e proposte per trovare una risoluzione ai disagi che l’autotrasporto subisce ormai da tanto. Abbiamo visto lievitare i prezzi del carburante in modo sproporzionato creando un’ulteriore difficoltà al comparto. “Non si può partire per viaggiare in perdita” è stato il messaggio che abbiamo cercato di far comprendere a tutti, manifestando in maniera autonoma con l’astensione dal lavoro lasciando i camion nei piazzali. Un messaggio che, in un modo o nell’altro, ha dato uno scossone al Governo che, se non altro, ha convocato per ben sei volte in un paio di mesi le associazioni di categoria istituendo un tavolo tecnico che, fino a prima della crisi dei costi veniva convocato una volta all’anno circa. Da qui è scaturito il protocollo d’intesa dove il Governo si impegnava per cercare di risolvere e tutelare alcuni punti fondamentali e il 18 marzo, col Decreto Energia n. 17/2022, sono state scritte alcune misure da approvare, di interesse per l’autotrasporto: riduzione per tutti delle accise pari a 25 centesimi/litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento; investimento per l’Autotrasporto di 500 milioni di euro per l’anno 2022 che verrà utilizzato per contrastare l’aumento dei prezzi. Un provvedimento risolutivo? Senza dubbio no, perché le norme nazionali per l’autotrasporto risultano ancora incomplete, inapplicabili e non incisive. Come categoria abbiamo il compito di pensare che la vertenza non è affatto conclusa e lottare affinché ci siano le giuste integrazioni. L’autotrasporto ha bisogno di regole che tutelino e che ci permettano di recuperare gli investimenti con il nostro lavoro e le norme proposte dal Governo non forniscono alcuna garanzia, perché, allo stato attuale, non hanno forza contrattuale né garantistica. Trasportounito, l’associazione che è stata precursore su tutta la linea della protesta, non ha ancora sciolto la riserva sul Protocollo presentato dal Governo il 17 marzo, in attesa che tutti gli impegni assunti trovino attuazione. Restiamo sentinelle affinché, ancora una volta, non si mortifichino i sacrifici di una categoria strategica per l’Italia e che incide in maniera determinante i flussi commerciali, finanziari con grande impatto sui ruoli occupazionali.

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Aprile 2022


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