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L’editoriale di Antimo Caturano
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Il settore attende le giuste tutele Sono passati più di sei mesi da quando abbiamo iniziato a denunciare la stanchezza della categoria ed il rischio concreto di un’implosione. Abbiamo più volte denunciato che il nostro settore negli anni è stato privato di indispensabili tutele (tariffa a forcella, liberalizzazione della licenza ecc…), denunce vanificate dal silenzio assordante delle istituzioni competenti e di tante associazioni di categoria che non hanno salvaguardato i diritti degli autotrasportatori. Abbiamo preannunciato che la categoria si avviava verso un inesorabile fermo, non volendo e potendo più sottostare ad una situazione di sopravvivenza o di perdita, creando una situazione di estremo disagio per il Paese. Da inizio febbraio gli autotrasportatori, seguiti a ruota dalle associazioni di categoria, si sono riuniti e hanno chiesto un intervento urgente alla viceministra Bellanova per l'apertura di un tavolo di lavoro al MIMS, dove presentare diverse proposte per poter ridurre i disagi ormai ben evidenti a tutti. Abbiamo atteso con speranza risposte concrete ed azioni efficaci, risolutive, ma alla fine il risultato raggiunto non è stato quello sperato. Ringraziamo comunque la Ministra per aver messo a disposizione del settore impegno e altre risorse economiche, ma la categoria non può ritenersi certamente soddisfatta dell’esito degli incontri, poiché il tavolo non ha prodotto le giuste tutele per le imprese. Ripercorriamo i momenti salienti della vertenza: il 21 Febbraio, la categoria, dopo la fine dei lavori del tavolo al MIMS del 17 Febbraio, ancora una volta si è sentita non soddisfatta con la consequenziale decisione di proclamare il fermo dei servizi in Puglia, Sicilia e parte dell'Emilia Romagna, Lazio e Campania; Sabato 26 Febbraio, dopo la fine dei lavori del tavolo al MIMS del 25 Febbraio, si è tenuta un'assemblea organizzata dai Trasportatori Campani, senza sigle associative, ognuno rappresentante della propria azienda, per discutere su come procedere nella vertenza. L’assemblea non ha prodotto i risultati sperati poiché la categoria non ha trovato la quadra. E’ mancata la coesione e il gruppo di lavoro si è spaccato con una parte degli autotrasportatori che voleva proseguire con la manifestazione in maniera civile rispettando tutti e dall'altra con una parte degli autotrasportatori che propendevano per la sospensione del fermo dei mezzi e attendere altri 15 giorni per comprendere appieno la conclusione dei lavori del tavolo al MIMS per poi, in caso di esito negativo, continuare con le manifestazioni, con quest’ultima opzione che ha prevalso (Con polemiche e tensioni). Non possiamo essere soddisfatti di come siano andate le cose e restiamo molto critici in quanto in queste ultime settimane il tema dell'aumento spropositato dei costi ha evidenziato tre contesti di cui bisogna prendere atto: il primo riguarda l'assenza di regole forti che diano equilibrio alle condizioni contrattuali da parte delle imprese di autotrasporto; il secondo è l'assenza delle Istituzioni per la questione dei rincari del gasolio e per la carenza degli autisti; il terzo riguarda il quadro della rappresentanza associativa del settore che si è dimostrato tutt'altro che rappresentativo. La nostra posizione era chiara: continuare con le manifestazioni civili. Abbiamo deciso di continuare da soli questa battaglia, ma non perché la linea non ha prevalso, ma perché siamo stati coerenti con gli accordi che erano frutto di tante riunioni tra gli autotrasportatori. Al netto di ciò, abbiamo costituito un nuovo gruppo Whatapp denominato "Autotrasportatori Campani" composto da imprenditori del settore dove poter condividere idee, proposte e portare avanti le nostre istanze. Chiediamo alla Viceministra di raccogliere le reali richieste del settore e stemperare gli animi degli autotrasportatori, con l’auspicio che Ella possa non ascoltare chi sostiene di rappresentare la categoria ma che in realtà non ritraggono nessuna istanza formulata da chi invece vive l’autotrasporto a 360 gradi. La tensione resta alta e qualora non arrivino presto le risposte attese, la categoria non rimarrà indifferente. Non è possibile proseguire verso questa condizione che ci offende come uomini, professionisti, imprenditori ed autotrasportatori: non è possibile proseguire e lavorare in perdita; non è possibile che i diritti di una categoria che fino a qualche mese fa è stata definita “Eroe” durante la pandemia, venga snobbata e, ribadisco, offesa, nei principi più basiliari.
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Marzo 2022