PON C5 - Scuole Maffucci

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La tua

Campania cresce in

Europa

I.I.S. “ A. M. MAFFUCCI” Calitri

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2 3 Con l’Europa investiamo nel vostro futuro


Piano Integrato 2011 Presentazione del Dirigente Scolastico Il presente opuscolo cerca di dare conto di tutti gli elementi che hanno dato corpo al Piano Integrato 2011, che l’Istituto Maffucci ha ideato e strutturato a seguito del bando 4462 emanato il 31 marzo 2011, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Per prima cosa, è necessario ricordare che la filosofia che ha ispirato il nuovo approccio ai PON Scuola del settennio 2007/2013, mediante la definizione di Piano Integrato d’Istituto,poggiava sulla consapevolezza dei limiti delle precedenti progettazioni per singoli Obiettivi ed Azioni, e sulla conseguente necessità di articolare in modo sistemico, ovvero in maniera coordinata e sinergica, le singole azioni, in virtù dei bisogni diagnosticati dal Collegio dei docenti, relativamente ai seguenti quattro ambiti: 1.le caratteristiche dell’insegnamento dei docenti; 2.le modalità di apprendimento degli allievi; 3.il grado di coinvolgimento dell’utenza diretta, i genitori, ed indiretta, gli stakeholders; 4.il contesto reale delle risorse strutturali e strumentali della singola Scuola e del territorio in cui essa vive ed opera. In coerenza con tali premesse, il gruppo di ideazione e stesura del Piano integrato si è attribuito il compito di armonizzare le scelte programmatiche con l’ausilio di un’analisi di tipo SWOT, individuando i punti di forza e di debolezza riscontrati in ciascuno dei quattro ambiti. Di sicuro, è possibile creare il giusto mix di offerta scegliendo, opportunamente, tra i vari Obiettivi ed Azioni, ma quasi mai un singolo progetto riesce a far interagire concretamente tutti i soggetti sopra indicati (docenti, utenza, risorse interne e territorio). Al contrario, corroborati dall’esperienza vissuta dalla nostra Scuola in questi anni di Piani integrati, si è potuto affermare, con buona dose di certezza, che tra i diversi Obiettivi, il C è quello più integrato didatticamente e l’Azione C5 è quella che raggruppa, al massimo grado, le risorse umane e strumentali della scuola e del territorio: ecco perché, dopo una lunga discussione tra i protagonisti, il Collegio dei docenti ha invitato il gruppo di lavoro a progettare attività di tirocini e stage, in Italia o nei Paesi europei, mediante l’articolazione di Corsi C5. Ed infatti, il C5 è rivolto, in primo luogo, agli allievi, prevedendo una fase di accoglienza di un terzo di ore ( 40/120 ore), alla presenza di tutor aziendali e tutor scolastici, ma, al tempo stesso, obbliga i docenti ad organizzare il proprio percorso didattico in vista delle future applicazioni, in aziende o ambienti di ricerca e lavorativi, dei contenuti specifici. Infine, ma non meno importante, il C5, costringe tutti - docenti, discenti e famiglie a misurarsi con un altro contesto geografico, in vista di possibili feedback, professionali e lavorativi, in loco, e può essere applicato a qualsiasi indirizzo di studio e, come nel nostro caso, può esaltarne le differenti specificità, pur nell’unitarietà della impostazione generale.


Tuttavia, la scelta della nostra scuola è stata motivata anche dalla consapevolezza che, dopo quattro anni di profonda crisi economica, finanziaria e culturale che abbiamo alle spalle, le nuove generazioni dell’ Occidente, di questo ormai inoltrato XXI secolo dell’era cristiana, rischiano di saltare l’esperienza lavorativa al punto tale da ignorare letteralmente gli spazi ed i tempi di vita di una azienda, quale che sia: alle precedenti generazioni giovanili, invece, si è comunque presentata la possibilità di vivere momenti lavorativi, anche solo nelle botteghe di famiglia, a partire dalle attività agricole. Ovviamente, alla scuola, in generale, non spetta il ruolo di sportello per il lavoro, bensì quello di agenzia formativa sempre attenta e rigorosa nel sapere coniugare i bisogni conoscitivi con le istanze applicative, siano esse insite nelle stesse discipline oppure indotte dalle esigenze del mercato e, quindi, dal “territorio”. La nostra fiducia nella formazione integrata, pertanto, data ormai da molti anni, però negli ultimi tempi abbiamo talmente sposato tale idea/progetto da destinare tutte le risorse spettanti, ad una scuola come la nostra, tramite il Fondo Sociale Europeo, proprio al compimento di tali stage proposti con la Azione C5: mentre in passato gli stage erano esclusivo appannaggio dell’ITC, a partire dalle due trascorse annualità, abbiamo voluto offrire a ciascuno dei tre Indirizzi presenti nella nostra Scuola (ITC, Liceo artistico/ISA e Liceo scientifico) un’occasione unica di formazione in situazione. Al Liceo scientifico, inoltre, forti del fatto che la lingua inglese è l’unica lingua straniera studiata e, al contempo, disciplina assai coltivata, abbiamo addirittura offerto per due anni consecutivi lo stage sulla green economy in Paesi Europei anglofoni (Irlanda). Dopo avere esplorato le varie possibilità occupazionali offerte dalla cura dell’ambiente (green economy), con questa progettazione si è inteso tornare al classico, ovvero puntare sull’approfondimento delle competenze più propriamente specifiche per ciascun indirizzo: quelle scientifiche per il Liceo scientifico, quelle economiche per l’ITC e quelle artistiche per il Liceo artistico/’ISA. In tal modo, tutti si sono potuti svolgere in Italia, compreso quello dello scientifico, avendo un reale interesse a far vedere come la ricerca scientifica e le applicazioni tecnologiche siano avanzate anche nel nostro Paese. Le osservazioni che di seguito leggerete – dalle riflessioni del Facilitatore, prof Franco Acquaviva, alle testimonianze dei ragazzi dei tre Indirizzi, alle risultanze dei monitoraggi analizzati dalla prof.ssa Carmen Piazza – raccontano di un successo reale e di un apprezzamento profondo del lavoro svolto: la mia soddisfazione profonda, al di là della certezza di ottime ricadute formative e psicologiche sugli allievi, risiede nella consapevolezza che tutto il nostro impegno di Scuola ha potuto saldarsi con un’immagine di Europa non più avvertita come rischio bensì come vera, grande opportunità. Il Dirigente scolastico Prof Gerardo Vespucci


Dal banco all’azienda:

gli Stage del PON C5 all’Istituto d’Istruzione Superiore “A.M. Maffucci” Prima che il Dirigente scolastico, Gerardo Vespucci, la prof.ssa Maria Antonietta Abate e chi scrive, su precisa e circostanziata delega del Collegio Docenti del 13 maggio 2011, ci accingessimo a progettare, in tempi diversi, il quadro di riferimento del piano integrato 2011 e la struttura(con esplicitazione di competenze ed attività), che avrebbero guidato gli interventi dell’obiettivo C5 - Stage in Italia, (approvati e svolti verso la fine del 2012), convenimmo innanzitutto sulla filosofia complessiva dello stage, da intendersi come completamento del percorso di formazione scolastica, e, successivamente, sull’opportunità che i due percorsi formativi dell’Istituto Tecnico Commerciale e dell’Istituto d’Arte collegassero strettamente mondo dello studio ed esperienza pratica, con l’obiettivo sotteso di provare sul campo una metodologia focalizzata di orientamento dei giovani, l’affiancamento in azienda(vera e propria parola d’ordine del Dirigente Scolastico), che rendesse più funzionale la loro “socializzazione lavorativa”. La ridotta consistenza numerica di gruppo, nel limite massimo di due corsisti per azienda, a conti fatti, ha favorito il perseguimento di obiettivi concreti, offrendo agli studenti non solo la possibilità di avvicinarsi e di conoscere la realtà aziendale, ma soprattutto di comprendere meglio comportamenti, valori e obiettivi ad essa legati. Per quanto riguarda invece il Liceo Scientifico, al di là dell’esperienza del ciclo lavorativo, tracciata per le altre due scuole, si è voluto continuare nel solco della scelta qualificante ed impegnativa della “green economy”, che aveva già visto anni fa il nostro Istituto d’Istruzione Superiore”Angelo Maria Maffucci”, impegnato in prima battuta nel settore delle rinnovabili col “marketing ambientale”, grazie al coinvolgimento di due quinte del Tecnico Commerciale. Quest’esperienza significativa era poi stata ripresa dalle quinte del Liceo Scientifico, seppur in una più vasta dimensione europea e in un processo di formazione integrata(la lingua inglese come strumento veicolare a supporto dell’apprendimento di conoscenze scientifiche: una sorta di minisperimentazione dei moduli “CLIL”). L’obiettivo dello sviluppo sostenibile dell’ambiente, quest’anno ricondotto ad una dimensione nazionale, è stato perseguito attraverso la conoscenza


di nuove tipologie di fonti energetiche alternative a quelle fossili, attraverso esperienze laboratoriali sui materiali fotovoltaici, attraverso incontri con esperti e visite ad aziende di punta, nel settore delle energie rinnovabili. Nelle tre scuole(ad eccezione fatta dell’Istituto d’Arte, dove il progetto è stato “spalmato” sul triennio finale), si è deciso di lavorare con le classi quinte, recependo in pieno le indicazioni del Collegio Docenti. I motivi che hanno condotto a questa decisione sono legati alla valenza formativa del progetto, alla maturità degli allievi e alla vicinanza temporale al momento dell’uscita e, quindi, dell’incontro con il mercato del lavoro e col prosieguo degli studi. L’attività di formazione, propedeutica al cuore del percorso formativo(lo stage di ottanta ore), svolta sotto la guida dei tutor d’aula e dei tutor aziendali, si è proposta di fornire punti generali di riferimento allo studente, orientati principalmente a favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze di tipo professionale, relative all’attività che i corsisti avrebbero svolto in azienda oppure nei laboratori di formazione e simulazione. In tale contesto, ad esempio, per gli alunni delle quinte del Liceo Scientifico, la strutturazione dei moduli formativi ha previsto l’introduzione alle fonti energetiche rinnovabili per pervenire alla delineazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti, mentre agli allievi dell’Istituto tecnico Commerciale e dell’I.S.A., sono stati illustrati i contenuti del progetto e offerti gli elementi per la comprensione dell’organizzazione aziendale e delle mansioni correlate alle conoscenze pregresse ed alla formazione scolastica da essi perseguita, soffermandosi sulle competenze necessarie per lo svolgimento di un ruolo specifico. Prof. Franco Acquaviva Facilitatore del Piano Integrato


Formazione consapevole in azienda Codice: C-5-FSE-2011-45 Nome: Formazione consapevole in azienda. Contenuto della proposta: Conoscere il modello organizzativo di un’impresa; saper applicare le proprie conoscenze in situazioni operative ed esperienziali. Destinatari: Alunni delle classi quinte I.T.C. dell’anno scolastico 2012-2013 MASSA Antonella DI BIASI Roberto ROSANIA Giuseppe D’ANGELIS Concetta GRASSO Luigi DI CAIRANO Alessandro DEL COGLIANO Alessandra DE BERNARDO Giuseppe DI BIASI Emanuele LUONGO Anna TARTAGLIA Viviana TOGLIA Michela CIALEO Letizia GALGANO Lucia IANNO Antonella PORTANOVA Paola FRIERI Antonella

Giuseppe e Letizia raccontano la loro esperienza di stage Nel mese di novembre 2012, come classi quinte dell’Istituto Tecnico Commerciale “Angelo Maria Maffucci”, abbiamo svolto , nell’ambito del PON C5 “Formazione consapevole in azienda”, lo stage a Rimini.

L’intero percorso formativo prevedeva 120 ore di frequenza, ripartite in una prima parte propedeutica di orientamento(quaranta ore) , che abbiamo svolto in parte nella nostra sede scolastica in parte nei locali dell’agenzia formativa, la Welcome Training, ed in un secondo segmento, l’esperienza di stage (ottanta ore), presso uffici aziendali, amministrativi, studi commerciali ed assicurativi. In qualità di corsisti siamo stati coinvolti da subito nelle varie fasi del processo, partecipando ad un primo incontro in cui il Tutor d’obiettivo ed il Facilitatore, rispettivamente i professori Abate ed Acquaviva, hanno presentato le fasi in cui si sarebbe articolato il progetto ed hanno fornito chiarimenti ad ogni nostra richiesta di approfondimento. La fase successiva di orientamento ci ha introdotto al tirocinio in azienda e in ufficio, mediante una serie di azioni finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di conoscenze e competenze di tipo legislativo, amministrativo e commerciale, relative all’attività da svolgere.


Il periodo di stage vero e proprio ha consentito a ciascuno di noi di approfondire un settore di particolare interesse, entrando completamente nella realtà della struttura a cui siamo stati assegnati. Per fare un esempio, i nostri compagni di classe, Alessandro, Lucia, Luigi e Michela sono stati assegnati rispettivamente alla “Magnus Servizi, revisioni e contabilità”, alla “Maggioli Editore”, alla Confartigianato ed al Tribunale di Rimini; altri allievi dell’altra classe(ne citiamo solo alcuni per ragioni di spazio), come Antonella, Roberto, Concetta ed Anna hanno conosciuto anche loro l’esperienza dell’affiancamento in azienda, vivendola come un’occasione per avere un contatto tangibile con il mondo del lavoro. Per quanto riguarda il mio stage (sono Giuseppe, un alunno della V A I.T.C.), si è svolto presso il reparto tributi della ditta “Maggioli”, sita a S.Arcangelo di Romagna, un’azienda con tanti reparti(il più conosciuto a livello nazionale è quello dell’editoria) e molti dipendenti. Il mio compito iniziale è stato quello di fotocopiare ed archiviare documenti, a cui si sono aggiunti, nei giorni successivi, mansioni veramente interessanti come la registrazione di dati sul computer, tramite l’utilizzo di software aziendali. In questo contesto, alcuni tutor d’ufficio, che mi hanno affiancato, mi hanno spiegato come utilizzare un programma ad hoc, tale da permettermi di registrare le entrate dei contribuenti e di portare così avanti l’aggiornamento della loro situazione contributiva. Invece io, Letizia, nello stesso periodo, ho eseguito mansioni più prettamente amministrative, perché impegnata nell’ufficio di cancelleria del Tribunale di Rimini. Qui potrei dire scherzosamente che non mi sono fatta mancare niente e le giornate di lavoro sono andata dalla compilazione di documenti obbligatori a quelli relativi al riconoscimento di parti in separazioni consensuali. Sia io sia Giuseppe, come tutti gli altri corsisti, a giudicare dai discorsi e dalle opinioni che ci scambiavamo a cena, sui mezzi pubblici che ci conducevano al lavoro o nei momenti di pausa, abbiamo svolto, i compiti assegnatici con un discreto grado di autonomia, facendo tesoro tuttavia dei suggerimenti operativi dei più esperti colleghi d’ufficio. Siamo rimasti piacevolmente colpito dal forte spirito di squadra e orientamento agli obiettivi che era presente nei nostri reparti, al punto che, per il periodo di stage, ci siamo sentiti parte del gruppo, e ciò ha influito molto sul nostro rendimento. In conclusione, lo stage a Rimini è stata un’esperienza veramente molto interessante e istruttiva, che ha consolidato l’affiatamento tra noi compagni e con i docenti-tutor, ma ha anche rafforzato le nostre motivazioni circa la strada che vogliamo intraprendere, una volta concluso il nostro percorso scolastico. Giuseppe Rosania e Letizia Cialeo, alunni della classe V A dell’’I.T.C.


Una scuola nuova per vecchi mestieri Codice: C-5-FSE-2011-45 Nome: Una scuola nuova per vecchi mestieri. Contenuto della proposta: Sviluppare i saperi tecno-professionali spendibili nel mondo del lavoro; analizzare ed individuare le fasi che hanno determinato il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale Destinatari: Alunni del triennio I.S.A. ANGELILLO Marisa CAGGIA Mariantonella CERRETA Giuseppe DI MAIO Angela DI PAOLO Mariachiara DI PAOLO Miriam FALIVENA Tania GUARDIONE Antonio

MAFFUCCI Riccardo MAFFUCCI Angelomaria MARGOTTA Vincenzo MASTROGIACOMO Maria Teresa PAGNOTTA Alessandro PUNTILLO Gabriella ROSANIA Riccardo ZARRILLI Eleonora

Lo stage dell’ISA di Calitri: impressioni e riflessioni Come classi IV e V dell’Istituto d’Arte di Calitri, abbiamo partecipato al progetto PON C5 “Una scuola nuova per vecchi mestieri”, vivendo un’esperienza utile per il nostro futuro, non solo per ciò che riguarda l’ambito strettamente formativo, ma anche come acquisizione di autonomia e senso di responsabilità. Sede ospitante dello stage era l’Assoform, l’Ente di formazione della Confindustria della provincia di Rimini, che ha strutturato operativamente il percorso secondo le indicazioni fornite, prima in sede di progettazione, dal Dirigente Scolastico, Gerardo Vespucci e dal Facilitatore, Franco Acquaviva e, successivamente, dai Tutor, Fabiana Di Cecca, Antonio Vella e Vito Natale.


Noi corsisti eravamo in totale 16, ma siamo stati divisi operativamente per indirizzo, Arredamento e Ceramica. Gli allievi della sezione arredamento erano distribuiti, presso le aziende nella città di Forlì, mentre quelli della sezione ceramica erano impegnati presso il “Museo Internazionale delle Ceramiche”, ubicato nella città di Faenza. Per alcuni di noi la giornata era molto impegnativa e stancante, ma nonostante questo abbiamo sempre cercato di dare il meglio, mostrandoci attenti e disponibili ad approfondire le nostre conoscenze. La giornata “tipo” si svolgeva in questo modo: una volta fatta colazione in hotel, ci recavamo alla fermata del bus per dirigerci alla stazione di Rimini, dove prendevamo il treno che aveva come prima tappa Forlì e, come fermata successiva, Faenza. Gli alunni della sezione arredamento, giunti a Forlì, si recavano nelle aziende assegnate, mentre quelli della sezione ceramica proseguivano per Faenza, raggiungendo dopo un breve tragitto a piedi il Museo. Ogni allievo dell’arredamento svolgeva il suo tirocinio aziendale presso una postazione multimediale, con un tutor aziendale che lo guidava e lo indirizzava nella progettazione di alcuni lavori. Uno dei più belli è stato il progetto di un mobile per l’arredamento di un negozio di telefonia ed elettrodomestici. Invece, gli allievi della ceramica hanno collaborato ad allestire una mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, dove spiccavano le ceramiche di Guerrino Tramonti. Nel tardo pomeriggio terminava lo stage , e tutti insieme andavamo in stazione per prendere il treno che ci riportava in sede. Nel fine settimana, dopo la frequenza dell’orientamento, propedeutico rispetto allo stage vero e proprio, eravamo liberi e i tutor ci hanno portati a visitare Rimini e Ravenna. Siamo stati elogiati dai tutor d’aula e d’azienda per la diligenza con cui abbiamo svolto il lavoro che ci è stato assegnato: questo per noi è stato gratificante e ci ha dato una carica in più per credere nelle nostre capacità. In conclusione, quest’ esperienza ci ha fatto capire come orientarci in ambito lavorativo , grazie al confronto con persone più esperte e qualificate e all’osservanza di regole, norme e comportamenti. Marisa Angelillo e Maria Antonella Caggia Classe V - I.S.A.


Energie rinnovabili e futuro scientificamente sostenibile Codice: C-5-FSE-2011-45 Nome: Energie rinnovabili e futuro scientificamente sostenibile. Contenuto della proposta: Acquisire nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche attraverso lo studio della green economy; apprendere come la gestione virtuosa della materia possa diventare fonte di energia e ricchezza. Destinatari: Alunni delle classi quinte Liceo Scientifico dell’anno scolastico 2012-2013 ARMIENTO Michele BASILE Francesca CERRETA Michela CESTONE Federico DE NICOLA Francesco DI NAPOLI Maria Francesca FRINO Chiara IANNOLILLO Chiara

MAFFUCCI Rossella MARZULLO Angela MEGLIOLA Pasquale PELULLO Chiara RUSSO Nicoletta SANACORE Valeria SCARANO Federica SCOCA Canio

Gli alunni del Liceo a scuola…di eco-sostenibilità. Dopo tanta attesa, il 10 novembre 2012 è iniziata l’esperienza formativa di stage a Rimini, che ha coinvolto sedici alunni delle classi quinte del Liceo scientifico. Il percorso di formazione, organizzato dall’Ente di formazione della Confindustria di Rimini, l’”Assoform”, sulla base delle attività e competenze, delineate a suo tempo dal nostro Istituto, nella fase di progettazione del PON C5, ha riguardato nel dettaglio i settori dell’ingegneria fotovoltaica e della domotica, ma anche l ’ambito che abbraccia l’architettura bio-sostenibile e le nuove avanguardie sul fronte dell’energia rinnovabile. I quindici giorni riminesi, sotto la guida dei docenti Maria Rosaria Di Napoli e Gerardo Pandiscia, sono trascorsi tra lezioni teoriche e simulazioni di laboratorio nella sede dell’Assoform di Rimini, dove noi alunni siamo stati seguiti dal tutor


aziendale, l’architetto Loris Casali, che ha una consolidata esperienza tecnica nella costruzione di edifici bio-sostenibili. Le lezioni si sono alternate a visite guidate, presso un impianto di cogenerazione, il “Bagno Giulia”, progettato dallo stesso Casali per ridurre gli sprechi idrici delle docce durante la stagione balneare e, infine, presso l’azienda agricola Tosi, che pratica l’utilizzo di biomassa per ricavare energia. Assieme all’ingegner Paolo Valentini, abbiamo “toccato con mano” un pannello fotovoltaico, misurandone l’intensità, l’energia potenziale e la resistenza con il multimetro. L’esperienza di Rimini ci ha portati a valorizzare l’ambito tecnico delle nostre conoscenze teoriche e ad arricchire il nostro bagaglio culturale, indirizzandoci a valutare la richiesta in campo lavorativo delle nuove tecnologie ingegneristiche e architettoniche, legate alla sostenibilità dell’ambiente. Si sono presentate dunque nuove idee e nuovi spunti di riflessione per l’imminente scelta universitaria. Quest’esperienza ci ha anche condotti a capire quanto sia diversa e frenetica la vita cittadina rispetto a quella di paese a cui siamo abituati, seppur , a giudicare da come ci siamo mossi, non è stata deludente la nostra “full immersion”: dal rispetto degli orari dei bus alla puntualità alle lezioni alle uscite sincronizzate ed entusiaste per momenti di svago e di visita alla città romagnola. I quindici giorni riminesi sono stati perciò vissuti come palestra di formazione, di arricchimento culturale, di confronto e di entusiasmo per un’esperienza decisamente nuova. Michela Cerreta e Rossella Maffucci, classi quinta “A” e “B” del Liceo Scientifico


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Monitoraggio L’esperienza di Stage proposta per i tre indirizzi è accompagnata da un’azione di monitoraggio ex- ante ed ex –post. Rispettando quelli che sono gli obiettivi specifici per ciascun indirizzo, agli alunni partecipanti sono state sottoposte delle domande relative alle aspettative (monitoraggio in ingresso) e considerazioni sull’esperienza svolta e dunque sullo sviluppo di saperi tecnico professionali (monitoraggio in uscita). Dall’analisi dei dati, l’esperienza fatta è stata considerata dagli alunni più che positiva, fornendo agli stessi le giuste conoscenze, abilità e competenze spendibili nel mondo del lavoro. Quanto detto si evince dai 3 grafici, di seguito riportati; è stato infatti chiesto loro ( monitoraggio in uscita): Pensi che sapresti utilizzare, anche nel mondo del lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite durante questo Stage? Per niente

Poco

Abbastanza

Molto

I due questionari sono stati somministrati ai 48 alunni in maniera anonima ed in particolare quello successivo allo stage, dunque in uscita, è stato strutturato in due sezioni. Nella prima si chiedeva se gli obiettivi previsti dalla programmazione iniziale sono stati pertinenti e rispondenti alle aspettative per ciascun indirizzo di scuola; nella seconda invece, è stato chiesto loro una valutazione relativa ai tutor scolastici, tutor aziendali e aziende di stage (informazioni, contenuti e strutture).


ISA

Istituto Tecnico Economico

Liceo Scientifico

Prof.ssa Carmen Piazza esperta della valutazione


L’Istituto d’Istruzione Secondaria “A.M. Maffucci”nasce dalla fusione, avvenuta per legge nel 1998, delle tre Scuole Superiori di Calitri: l’Istituto Tecnico Commerciale “A.M. Maffucci” dal quale prende il nome, il Liceo Artistico “Salvatore Scoca” e il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. Sebbene siano nate come realtà distinte, l’Istituto Tecnico Commerciale nel 1953, l’Istituto d’Arte nel 1959 e il Liceo Scientifico nel 1961, esse appartengono ad un unico disegno politico: l’avanzamento culturale e sociale delle giovani generazioni. Un disegno perseguito ardentemente da Calitri nel secondo dopoguerra e realizzato da un suo illustre figlio, Salvatore Scoca, a quell’epoca Ministro e Avvocato Generale dello Stato. Il tutto si compì in circa dieci anni, ed ai giovani della comunità calitrana e di quelle del circondario, fu data la possibilità di accedere a una varietà di studi che, allora, solo la città era in grado di offrire. Ne beneficiarono in particolare gli studenti delle famiglie contadine ed artigiane, i quali, altrimenti, non avrebbero avuto altro futuro che quello, spesso povero, dei loro genitori. Molti di quei ragazzi oggi costituiscono il nerbo della società locale. Ma, allargando lo sguardo al contesto nazionale, troviamo alcuni dei nostri studenti in vari posti di prestigio dell’Amministrazione dello Stato, nelle Università, negli Ospedali e nelle Imprese ed infine constatiamo con orgoglio che alcuni di essi si sono fatti strada anche a livello internazionale. Ciò ha dato lustro alla tradizione didattica calitrana, la cui fama supera i confini locali.

Liceo Scientifico - Istituto Tecnico Economico - ISA/Liceo Artistico Design Cod. Scuola AVIS008001 - www.scuolemaffucci.it - avis008001@istruzione.it


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