PJ magazine n°10 - luglio 2014

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SOCIETà EDITRICE pj magazine di favaro paola - ANNO ii N° 7 - luglio 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA - iscrizione registro stampa n° 2344 del 23/12/2013

La posta dell’avvocato

Una serata all’aperto da Spiller Le thermae non hanno stagione Shiatsu: radici antiche per una disciplina attuale

Padova volta pagina

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EGO (PD) - VIA LEONINO DA ZARA 5 - TEL. 049 8625950 www.pjmagazine.net - www.gruppoceccato.it |3


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FOLTI & FORTI Così vorremmo fossero i nostri capelli. Tuttavia per il 70% degli uomini e il 40% delle donne la perdita dei capelli è un problema vissuto quotidianamente. In mezzo agli altri o di fronte allo specchio spesso la sensazione provata è quella dell'inadeguatezza: del non piacersi e non piacere. Landen Tricologia con la sua esperienza di oltre 40 anni ha avuto modo di conoscere migliaia di persone colpite da questo disagio e a ognuna di esse ha dato la possibilità di ritrovare la serenità e la voglia di mostrarsi e riscoprirsi senza paura. Un'equipe di medici chirurghi specialisti, tricologi, dermatologi e biologi fanno di Landen Tricologia un'eccellenza del settore. Uno staff così eterogeneo garantisce una vasta gamma di conoscenze di tutti gli aspetti della tricologia: dalla ricerca e sperimentazione, all'applicazione di nuove cure e metodi di infoltimento sempre più efficaci. Tutto questo con l'unico scopo di garantire la risoluzione completa del problema per vivere una vita con i tuoi capelli.

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SOMMARIO SALUTE E BENESSERE Lo sapevate che... Le thermae non hanno stagione Fili in PDO: non solo per il viso Shiatsu: radici antiche per una disciplina attuale

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Gli esperti di salute & benessere: Perchè ci baciamo? Relazioni: “e se ci ricasco?” Il tatuaggio sulla pelle e il suo significato psicologico Travolti dalle sensazioni

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S V peciale

irtuose

FOOD

Una serata all’aperto da Spiller Un’estate da amanti della natura

LIFESTYLE

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La posta dell’avvocato L’intervista di PJ: Vittoria de Buzzaccarini Padova volta pagina Book Corner: Raffaella Silvestri La coreografia: movimento ed emozioni Panda e Freemont Cross: apriti nuove strade L’oroscopo di PJ


EDITORIALE

SOCIETà EDITRICE PJ MAGAZINE di PAOLA FAVARO VIGONZA (PD) - Via Germania 7/13 DIRETTORE EDITORIALE Massimo Ceppa Degrassi 348 3294425 ceppa@pjmagazine.net DIRETTORE RESPONSABILE Federica Favaro direzione@pjmagazine.net DIRETTORE AMMINISTRATIVO Paola Favaro 348 3252311 amministrazione@pjmagazine.net SEGRETERIA DIREZIONE Andreea Ionela Borza 348 3297718 borza@pjmagazine.net RESPONSABILE RELAZIONi INTERNE SERVIZIO CLIENTE Andreea Ionela Borza 348 3297718 borza@pjmagazine.net RESPONSABILE REDAZIONE Benedetta Tubaldo 348 9828249 redazione@pjmagazine.net GRAFICA Laura Manfra laura@pjmagazine.net REDAZIONE Benedetta Tubaldo, Laura Manfra, Mariagiulia Nardi, Davide Baru RESPONSABILE WEB Manuel Targa web@pjmagazine.net DIREZIONE PUBBLICITà Massimo Ceppa Degrassi info@pjmagazine.net Tel. 348 9828249 HANNO COLLABORATO: dott.ssa Sara Ronchi, Lucrezia Holly Paci, dott. Andrea Carubia, Tomaso Borzomì, Ida Poletto, Claudio Terri STAMPA Grafiche Callegaro srl Via Germania 35 35010 Peraga di Vigonza (PD) www.grafichecallegaro.it

Padova: la svolta

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ensando a PJ, in origine, la mia idea è stata subito quella di farne un mezzo di comunicazione efficace: di argomenti quotidiani, argomenti di interesse generale, con menzione delle migliori strutture e professionisti, medici e non, solo presenti sul territorio. Volevo non fosse un mezzo di promozione politico, ma ora capisco che non è più possibile restare al di fuori della realtà politica nella quale viviamo: dobbiamo schierarci apertamente, dire chi siamo e cosa vogliamo, ma soprattutto in cosa crediamo. È con questo spirito che do il benvenuto alla giunta del sindaco Bitonci appena insediatasi. Mi auguro vivamente siano in grado di comprendere i veri bisogni di questa città, della quale faccio parte da ormai 32 anni. Ci arrivai per caso, a 19 anni, e in questa città sono cresciuto. Ho incominciato ad amarla, comprenderne la semplicità ma allo stesso tempo le problematiche tipiche di una città universitaria, che nel tempo è stata invasa da immigrati e non solo; una città che per certi versi ha perso la sua identità e che fa fatica a trovare un nuovo sbocco. Bitonci ha dimostrato nelle sue precedenti esperienze di essere un uomo pratico, sensibile e, parola strana, onesto. Gli auguro di tutto cuore di riuscire nel suo intento e di ridare alla nostra città l’identità e la dignità perdute.

Direttore Editoriale Massimo Ceppa Degrassi

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EVENTI ESTATE AGOSTO 2014 Venerdì 01.08 ENERGIA 90 con RADIO COMPANY Venerdì 08.08 PRIMOPIANO Sabato 09.08 INDIGA SUMMERLIFE Giovedì 14.08 FERRAGOSTO INDIGA SUMMERLIFE Venerdì 15.08 HIT IBIZA Venerdì 22.08 PRIMOPIANO

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Gli

Specialisti scelti da PJ www.pjmagazine.net | 9


scelti da PJ

Salute

Lo sapevate che… di Stefano Pastorini, direttore di Landen Tricologia Padova

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ggi più che mai è opinione universalmente accettata che l’uomo che possiede una bella capigliatura sia più piacente e più virile di un uomo calvo o semicalvo. Un uomo con pochi capelli generalmente viene percepito come dimesso, fragile e poco desiderabile. Non parliamo poi delle

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donne, per le quali i capelli sono di gran lunga al primo posto come fattore di bellezza. D’altra parte la storia è ricca di esempi che dimostrano che i capelli sono sempre stati presi in grandissima considerazione. Lo sapevate che fin dai tempi dei Faraoni emerge quanto fosse importante la cura dei capelli nell’antico Egitto? E pensate che


“ Landen: capelli folti&forti dal 1973 ” il più antico specialista in malattie dei capelli di cui si ha notizie è l’egiziano Hakien El Demagh, vissuto nel 4000 a.C. Lo sapevate che nel Medioevo i capelli erano considerati come la propaggine esterna dell’anima, tant’è vero che venivano usati con grande abbondanza nelle pozioni magiche che maghi e fattucchiere preparavano per gli usi più svariati? Col passare del tempo i capelli, legati in piccole ciocche da nastri multicolori, divennero un dono e un pegno d’amore da elargire all’amato, che li custodiva gelosamente fino alla morte. Lo sapevate che nel Settecento i capelli divennero, da un punto di vista estetico, materiale per creare le più fantasiose acconciature per stupire i parrucchieri dell’epoca? Questo fu definito anche Secolo dei Lumi perché la ricerca scientifica prese impetuosamente piede e infatti, per ciò che riguarda i capelli, fu scoperto l’igrometro: strumento che misurava l’umidità relativa dell’aria attraverso una piccola treccia di capelli. Lo sapevate che un secolo più tardi i medici si trasformarono da barbieri in seri professionisti? Addirittura durante le loro visite esaminavano sempre i capelli perché questi potevano comunicare loro una serie di informazioni sulle fasi di incubazione di alcune malattie, sull’evoluzione degli stessi nelle fasi acute e sulla mancanza nell’organismo di sostanze indispensabili ad una corretta nutrizione dei capelli. Oggi la medicina moderna ha a disposizione esami diagnostici mirati e gli specialisti dei capelli possono valutare molto più

accuratamente le condizione di salute del cuoio capelluto. Lo sapete che noi di Landen Tricologia siamo specializzati dal 1973 nella soluzione dei problemi di capelli? Grazie ad oltre 40 anni di esperienza siamo in grado di trattare con successo il diradamento, la caduta elevata di capelli, la prevenzione della calvizie, l’eccesso di sebo del cuoio capelluto e qualsiasi altra patologia tricologica. Nei nostri studi mettiamo a disposizione dei pazienti tutte le tecniche e le tecnologie più all’avanguardia come il Low Level Laser Therapy, la Tricovitaliy, gli impianti protesici 3T Ionix, la tricopigmentazione e, per quanto riguarda le metodologie chirurgiche, l’autotrapianto monofollicolare di capelli e l’impianto di capelli biocompatibili.

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Salute

Le thermae non hanno stagione Anche in estate i benefici delle thermae sulla pelle di chi le sceglie di Ida Poletto

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na volta, non un secolo fa, solo qualche decennio, insomma quando ero piccola, mia madre mi mandava al mare con la nonna assieme a mia sorella e ai miei cugini, ma mai ad agosto, “ad agosto – ci dicevano – i raggi del sole sono troppo perpendicolari, meglio la montagna…” Aggiungo io: meglio le thermae, dove storicamente, nella Belle Époque soprattutto, si andava a “passare le acque”. E se il termalismo è una delle forme di turismo più antico ed elitario legato all’OTIUM degli antichi romani, senz’altro il turismo è il mestiere più antico del mondo, forse più antico anche di quell’antico mestiere a cui tutti stiamo pensando: di fatto il turismo sessuale è sempre esistito. Magellano e Marco Polo non furono turisti per caso, ma scopritori, e di fatto la scoperta e il viaggio sono le leve più importanti del turismo. Anche le mete di fede, come Compostela e Gerusalemme, altro non sono se non famosi percorsi di

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turismo religioso di allora, e potremmo continuare all’infinito la lista degli esempi paralleli a sostegno di come il turismo sia, di fatto, il lavoro più antico e trasversale del mondo. Le thermae dicevamo, sono mete turistiche ambite, allora come ora, per viaggiatori alla scoperta di sé, del proprio tempo, del proprio ritmo biologico in un viaggio fantastico che dal corpo porta alla mente. E quando si scrive di thermae non si devono confondere con i wellness centre e di “remise en forme”, né con le beauty farm. Le thermae, piuttosto, potranno essere anche tutto questo insieme, ma soprattutto saranno SPA: salute e benessere attraverso l’acqua termale, un’acqua meravigliosa che parla ed è viva perché “cammina” lungo le viscere della terra per anni, si arricchisce ed esce “acqua madre” che irrora l’argilla e la rende unica, trasformandola in fango bio termale maturo. Così thermae per tutti, buone thermae a tutti, anche solo per un giorno ma meglio di più: perché al bene e al bello non c’è fine.


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Goditi le thermae con SPA Day di Abano Ritz Non è mai troppo presto né troppo tardi per concedersi un giorno di vacanza; soprattutto quando le giornate diventano troppo lunghe o troppo pesanti; quando la mente è più stanca del corpo: è il momento di staccare. Se cercate un po’ di relax e soprattutto se credete nella salute e nel benessere come mezzi per star bene con se stessi e con gli altri, concedetevi una pausa all’AbanoRITZ. • Camera d’appoggio. • Massaggio di un’ora a scelta. • Trattamento estetico a scelta. • Cena presso uno dei nostri due ristoranti. • Spazio RitzVITAL & SPAkit. • Dalle ore 10.00 alle ore 18.00

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Salute

“ Tempo e abitudini errate segnano il viso e il corpo �

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Fili in PDO: non solo per il viso a cura di Benedetta Tubaldo

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edute intensive di palestra, diete e sacrifici: per ritrovare tonicità siamo disposti a fare questo e molto altro. È importante però conoscere le cause che stanno alla base della perdita di tono dei tessuti che non possono essere sempre e solo riconducibili al naturale processo di invecchiamento cellulare e capire quale può essere il trattamento giusto per ritrovare un aspetto tonico e ritrovare la fiducia nella propria immagine. Lo scorso mese la dottoressa Ute Bauer ci ha parlato del trattamento di medicina estetica, e quindi non chirurgico, con fili in PDO. Il discorso è stato focalizzato sul loro impiego per recuperare il tono dei tessuti del viso, oggi invece la dottoressa Bauer, medico specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, ci parlerà del loro impiego nel miglioramento della silhouette del corpo. Dottoressa Ute Bauer, può spiegare cosa sono i fili in PDO a chi ancora non li conoscesse? I fili in PDO sono da anni utilizzati in ambito chirurgico per realizzare suture. La sostanza che li compone è il polidiossanone, materiale che risulta completamente riassorbibile dalla pelle, anallergico e antimicrobico. Proprio per queste sue proprietà il filamento in PDO risulta una scelta efficace anche in ambito medico-estetico. Come vengono impiegati i fili in PDO nel suo settore? Il trattamento con fili in polidiossanone è conosciuto come “lifting invisibile” questo perché i filamenti vengono inseriti nel derma al fine di ridare sostegno ai tessuti che, con il trascorrere del tempo o in seguito a disturbi fisici di varia natura, hanno perso la loro tonicità. Oltre a ripristinare visibilmente la struttura dell’ovale del viso sono impiegati anche per ridurre le rughe del decolleté e le lassità di altre zone come braccia, cosce e addome. Quali sono le principali cause della perdita di tono? Con il trascorrere degli anni il corpo si modifica, naturalmente, proprio perché i processi di rinnovo cellulare subiscono un rallentamento e non in età adulta, ma già a partire dai 2530 anni, ovviamente in maniera progressiva e a seconda del soggetto. Tuttavia anche molte cause esterne influiscono più o meno evidentemente nella perdita di tono: per esempio una diminuzione notevole del peso corporeo (anche a seguito di disturbi fisici) ed errate abitudini alimentari e comportamentali. Per parlare concretamente il vizio della sigaretta e il consumo abituale di bevande alcoliche portano la pelle a disidratarsi

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“ Fili biostimolanti per rimodellare il corpo � 16 | www.pjmagazine.net


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Salute

“ Aspetto giovane fino a 18 mesi ”

instaurando un effetto a catena sulle sue naturali funzionalità. Tutti questi fattori influenzano l’aspetto del viso ma anche del corpo. Come funziona il lifting invisibile? E qual è in concreto la funzione dei fili? È fondamentale sapere che il trattamento avviene in ambito ambulatoriale, quindi senza bisogno di ricovero, e si tratta di un procedimento non chirurgico. La pelle non viene incisa né tagliata ma si procede con l’inserimento dei fili in PDO mediante un ago, a 5 millimetri di profondità nel derma: i filamenti sono invisibili, non si notano dall’esterno se non per l’effetto di rilassamento e distensione dei tessuti. Si può effettuare l’anestesia solo nei punti di entrata dell’ago, proprio per ridurre al minimo il disagio del o della paziente. Il trattamento con fili in PDO, infatti, è indicato sia agli uomini che alle donne che vogliano riacquistare un aspetto più giovane e tonico. Per quanto riguarda la funzione dei fili il discorso è molto semplice: la struttura del filo inserito nel derma, che può essere liscia, spinata o caratterizzata da micro coni, va a sostenere il tessuto interessato. Il filo, di varie lunghezze a seconda della zona di inserimento, viene fatto scorrere per tutta la lunghezza della lassità: si può paragonare a un “lavoro sartoriale” di rimodellamento di un capo.

Per quanto riguarda la durata degli effetti del trattamento cosa ci può dire? Come per ogni trattamento dipende dalle caratteristiche del singolo paziente, ma già nei primi giorni l’effetto lifting è ben visibile. Il trattamento con fili in PDO però presenta un vantaggio enorme: il polidiossanone consente sì alla pelle di sintetizzarlo naturalmente, ma in questo modo va a stimolare le cellule che producono collagene (il principale responsabile dell’aspetto elastico e tonico della pelle, n.d.r.) in modo che, una volta completamente riassorbito, queste continueranno la produzione per molto tempo. Il polidiossanone viene mediamente riassorbito in 6-8 mesi, ma osservazioni scientifiche dimostrano la durata dell’effetto lifting fino a 18 mesi.

DOTT.SSA UTE BAUER

Medico specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica Segreteria – cell: 329 8494358 www.utebauer.it

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Salute

Shiatsu: radici antiche per una disciplina attuale di Benedetta Tubaldo

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a tecnica dello Shiatsu ha origini molto antiche e, sebbene venga considerata una disciplina della cultura cinese, affonda le sue origini in Giappone. Il termine Shiatsu significa letteralmente “premere con le dita” e si può affermare che questa disciplina sia antica come l’uomo in quanto, quando si prova dolore o fastidio in un punto del corpo, istintivamente si tende a toccare la zona dolente per trarre un qualche beneficio. Lo Shiatsu come noi lo conosciamo deriva da tecniche manipolatorie molto antiche, chiamate Anma, che erano impiegate per curare e alleviare i fastidi del corpo e ritrovare l’equilibrio con la mente. Secondo la tradizione cinese, infatti, vari punti del corpo sottoposti a disturbi manifestavano delle variazioni rispetto allo stato naturale: aumento o diminuzione della temperatura, irrigidimento o rilassamento dei tessuti, dolore o insensibilità e molto altro ancora. Occorreva una sensibilità particolare per

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riuscire a riconoscere queste variazioni e proprio per questo pare che i primi operatori Shiatsu fossero dei non vedenti: la mancanza della vista, infatti, avrebbe reso il senso del tatto molto più sensibile e sviluppato. I medici cinesi, individuarono quindi oltre 600 punti mappando il corpo e individuando i meridiani attraverso i quali scorre l’energia vitale di ognuno. Oggi, come nell’antichità, lo Shiatsu è considerato una tecnica che va a stimolare la naturale capacità del corpo di auto-guarirsi e che consente a chiunque, con la dovuta preparazione, di poter apprendere questa antica disciplina. La capacità di insegnare e diffondere lo Shiatsu e le varie tecniche di manipolazione hanno spinto Claudia Beretta, Shiatsu Pratictoner dal 1986, a fondare la Shiatsu e ShinTai School dove è possibile seguire un percorso formativo d’eccellenza che porta a scoprire tutti i benefici dello Shiatsu, per stare bene con se stessi e far ritrovare l’equilibrio tra mente e corpo.


Programma dei tre livelli: Primo livello

Trattamento di base completo Teoria dei Meridiani della Medicina Tradizionale Cinese Relazioni e reazioni del Sistema Nervoso Autonomo Filosofia ed applicazioni del principio Yin e Yang Fondamenti di filosofia macrobiotica Elementi fondamentali ed esercizi per una corretta pressione Do-In (automassaggio) Ampuku (trattamento dell’addome) e valutazione di Hara Valutazione visiva e posturale Kyo e Jitsu / Punti Yu e punti Bo Teoria delle cinque trasformazioni Principi di alimentazione naturale Anatomia 1: embriologia, apparato scheletrico, articolare e muscolare

Secondo livello

Trattamento in posizione laterale ed in posizione seduta Valutazione di Hara secondo il metodo Masunaga Introduzione e studio del sistema dei Meridiani di Masunaga su tutto il corpo Shiatsu con i piedi Shiatsu per la gravidanza Chi-Kung, stiramenti ed esercizi di riequilibrio e tonificazione energetica Principi di scarica e di riequilibrio Trattamento della testa, del collo e delle spalle La cucina e le cinque trasformazioni Anatomia 2: topografia, struttura e funzione di organi e visceri

re b m e t t e 2S 2 i d e n Lu 00 . 0 2 e r alle o E N O I Z TA N E S E PR A L O U C S A L L E D SU T A I H DI S

Terzo livello

Completamento dello studio del sistema dei Meridiani di Masunaga: aspetti ed effetti specifici di ogni Meridiano in relazione a mente, corpo ed emozioni Applicazione dello Shiatsu a squilibri del sistema riproduttivo Equilibrio dei Chakras e suoni di guarigione Uso di semplici rimedi naturali interni ed esterni Chi-Kung, stiramenti ed esercizi di riequilibrio e tonificazione energetica Correzioni strutturali di base: collo, spalle, anche, sacro e lunghezza delle gambe Principi di etica professionale Anatomia 3: sistema endocrino, sistema nervoso centrale e periferico

LA PORTA DI LEGNO DI CLAUDIA BERETTA Padova – via Santa Maria Assunta, 48 (zona Guizza) Tel. 049 8685591 – Cell. 338 5456367 www.shiatsu-shintai.it - laportadilegno@libero.it

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Salute

Dott. Andrea Carubia Psicologo Psicosessuologo Psicoterapeuta a Padova e Vicenza www.psicologo-psicoterapeutasessuologo.it

Perchè ci baciamo? del dott. Andrea Carubia

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l bacio è il simbolo dell’amore, ma se lo analizziamo appare come un gesto curioso che sembra non avere alcuna utilità: ma allora perché abbiamo voglia di baciare la persona che ci piace?

Secondo la scienza, inizialmente, i baci rappresentano un esame più approfondito per valutare l’altra persona e stimare se si tratta di un potenziale partner, mentre in seguito hanno la funzione di mantenere vicina la coppia e rafforzare i legami affettivi. Uno studio dell’Università di Oxford ha evidenziato alcune interessanti conclusioni sul ruolo del bacio in una relazione: sembra che le donne diano maggiore importanza al bacio rispetto agli uomini e che un singolo bacio è in grado di aiutarci nella ricerca della nostra anima gemella. Il dott. Wlodarski, a margine di questo studio, ha spiegato le differenti funzioni del bacio sostenendo che ne esistono tre: contribuire alla valutazione genetica dei potenziali partner, favorire il miglioramento e il mantenimento delle relazioni affettive e infine incrementare l’eccitazione sessuale. Attraverso il bacio è infatti possibile, con l’utilizzo dei nostri sensi (tatto, olfatto, sapore), riuscire a ottenere importanti indizi per valutare il livello di salute di una persona e di conseguenza la sua “qualità genetica”: un test che eseguiamo senza nemmeno rendercene conto. Una volta che abbiamo un partner stabile, gli scienziati sostengono che baciare rappresenti una forma di comunicazione e di mantenimento della nostra relazione: soprattutto le donne evidenziano il proprio coinvolgimento affettivo nei confronti del partner attraverso il bacio e percepiscono la propria relazione come soddisfacente e appagante in funzione della qualità e della quantità dei baci scambiati con il partner. Alla fine della giornata poi, baciarsi è il migliore indicatore della nostra passione.

Relazioni: “e se ci ricasco?” A cura di Lucrezia Holly Paci

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n amore non c’è chi non sia passato attraverso l’esperienza di sentir battere le ginocchia a terra. Di sbagliare, di cadere in un errore. E ben venga, anche, cadere se serve a sviluppare una maggiore consapevolezza. Cosa resta però dopo una caduta? La paura di ricadere. Una volta ammesso uno sbaglio e rialzatoci da terra, conosciamo il limite che ci ha fatto inciampare ma entriamo anche in uno stato di vigilanza e di allerta: “se ci ricasco?”. Il timore di deludere di nuovo l’altra persona, di danneggiare la relazione, di provocare nuove spaccature ci blocca. Cadere fa male, ma il pensiero di ricadere ancora di più. Meglio concentrarsi sul corpo, allora. Mantenere lo sguardo a terra. Sentire le proprie gambe e quanto peso riescono a sorreggere. Senza incolparsi al prossimo sbaglio perché di riflesso rischiamo di incolpare anche l’altro. Ricadere è possibile. Ma non esistono ricadute vissute sulla stessa scoperta: ogni volta si inciampa in un limite nuovo e viene smascherato qualche aspetto in più. A meno che la vecchia caduta non sia stata ancora compresa. Solo in questi casi la storia si ripete. Tutto sommato non è così spaventosa l’eventualità del “e se ci ricasco?”.

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Salute

La dott.ssa Mariagrazia Raffa vive e lavora a Padova, psicologa e psicoterapeuta centrata sulla persona. È anche terapista EMDR.

Travolti dalle sensazioni della dott.ssa Mariagrazia Raffa

Il tatuaggio sulla pelle e il suo significato psicologico della dott.ssa Sara Ronchi

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l tatuaggio è un disegno, che può avere moltissime forme, significati e colori, inciso sulla pelle tramite un ago imbevuto con l’inchiostro del colore desiderato. Chi si fa tatuare la pelle in modo più o meno vistoso, ha qualcosa da dire agli altri: vuole esprimere la sua personalità, una richiesta verso l’esterno, e spesso vuole ricordare a se stesso in modo permanente qualche evento significativo della sua esistenza (es. il nome di una persona amata, la nascita di un figlio, un portafortuna, date importanti, ecc.); altre volte invece il tatuaggio viene fatto solamente a scopo decorativo. A seconda anche dell’età di una persona si modificano le motivazioni per le quali farsi tatuare, se in un giovane possiamo trovare la voglia di affermare la propria identità, unicità e per affermare la propria personalità ancora in via di sviluppo, un adulto può farlo per ricordare a se stesso un evento unico e importante. Sottolineando le differenze fra maschi e femmine possiamo affermare che mentre per gli uomini un tatuaggio potrebbe voler esprimere forza, rabbia e trasgressione verso la società, per le donne può invece significare essere alla moda, indicare un accessorio, o semplicemente un segreto personale; e se lo vogliamo togliere? L’unica tecnica utile di rimozione di un tatuaggio è l’uso del laser; a volte può rimanere un lieve alone che ricorda il tatuaggio, il cosiddetto “ghost”(fantasma) ma con le tecniche moderne di laserterapia possiamo affermare che nella maggior parte dei casi il tatuaggio viene rimosso del tutto e con successo.

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gnuno di noi vive dei momenti stressanti come il lavoro o le relazioni sociali, il rapporto con i propri genitori o con il partner e capita che alcuni abbiano delle reazioni emotive legate a questi eventi sproporzionati rispetto all’evento in sé. Per esempio se salta un appuntamento con il compagno e ciò viene vissuto come trascurante: ci si può sentire indegni di amore e abbandonati. Oppure una telefonata con un genitore fa sentire nuovamente piccoli e non ascoltati, causando rabbia. Sul lavoro un capo particolarmente aggressivo ci fa sentire impotenti e incapaci, allora si viene presi da un’ansia travolgente che si sente alla bocca dello stomaco o un nodo alla gola che non ci permette di respirare, tesi e angosciati eccessivamente rispetto ad un avvenimento che conosciamo e non possiamo più affrontare. Cosa succede? Le ferite del passato si riattualizzano nelle relazioni di oggi: alcune emozioni di oggi sono legate a un passato non ancora chiuso e risolto. Si tratta di episodi semplici e quotidiani che sembrano insormontabili e ci si sente bloccati, timorosi, spaventati a tal punto che si comincia a evitare il conflitto. Si diventa accondiscendenti, oppure ci si nega per non affrontare o si fa finta di non provare nulla. Allontaniamo dalla coscienza le sensazioni reali impariamo a far finta rinunciando a noi stessi fino a quando non ci riconosciamo più e ci chiediamo prepotentemente: “Ma io chi sono veramente?”. Non possiamo permetterci di sentirci inadeguati o incapaci e allora diventiamo affidabili e premurosi con gli altri e per tanto tempo ci dimentichiamo di noi stessi, dei nostri bisogni. Nascosti da noi stessi il corpo comunque parla. Questa apatia emotiva si rivela attraverso problemi fisiologici come la gastrite o l’ansia, le fobie o l’isolamento sociale. Il corpo urla “Ascoltami!” e si fa sentire con ansia, angoscia, paura e depressione rendendoci sempre più introversi, insonni, asociali, spaventati. I pensieri negativi di noi stessi travolgono la nostra mente e l’unica cosa che si sente è confusione, mancanza di punti di riferimento. A questo punto una delle soluzioni potrebbe essere quella di cominciare un percorso terapeutico che aiuta a scoprire e rivelare a noi stessi queste dinamiche emotive e che comincino a palesarci altre possibilità di serenità. La durata di una psicoterapia dipende da molti fattori: motivazione, risorse personali e tipo di disagio. In media dai 3 ai 12 mesi. Per approfondire leggi i miei articoli sulla fan page di Facebook: Studio di Psicoterapia Padova Dott.ssa Mariagrazia Raffa Oppure visita il sito: www.psicologapadova.it Per un appuntamento telefonami al 347 0556083 O scrivimi a raffa.mari74@gmail.com

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Volontari italiani insieme per dare vita a un sogno

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l progetto Africa dal Cuore Italiano prende vita dalla generosità e dallo spirito d’iniziativa di un gruppo di coraggiosi volontari. La sede della casa famiglia è a Mkamoto vicino al paese di Sabaha, che è stata scelta proprio per la vicinanza a una grande scuola, dove i bambini potranno studiare, e alla chiesa in modo che ci possano arrivare in poco tempo e in sicurezza, senza dover percorrere anche molti chilometri a piedi. A ottobre insieme a dieci volontari di Livigno, cari e disponibili amici, e con l’aiuto importante e significativo di alcuni lavoratori del luogo si dà inizio ai lavori: la prima pietra della futura nuova casa famiglia viene ufficialmente posata!

AIUTACI A SOSTENERE IL LORO FUTURO Un ringraziamento a: Fiorenza Carli Ballola Cecilia Macii Dario Bormolini e i suoi amici di Livigno PJ Magazine Paola Favaro Massimo Ceppa Degrassi Monica Gharib Cuore d’Africa: Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, filiale di FIBBIANA IT74Y0539037962000000091073 ABI - CAB 05390 - 37962

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e unire le risorse può cambiare i risultati e, andando per slogan: “servono competenze per decidere e decisioni per competere”; direi che il mondo femminile professionale ha ancora molta strada da fare… e non tanto e non più per raggiungere traguardi formali ed espliciti, ma piuttosto per far crescere nella società un’idea completa e condivisa di quanto insieme si possa fare in un periodo storico dove ormai solo i sordi non sentono gli scricchiolii di un mondo e di un modo che sta fallendo, morendo, esaurendosi. E naturalmente non sto parlando di un rigurgito femminista, ma siamo sicuramente tutti convinti che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore predeterminate che modella l’identità sociale o i diritti socio politici o economici di una persona. Del resto sembrano passati secoli, sotto tutti i punti di vista, da quando venne alla ribalta negli anni sessanta del secolo breve, il ‘900, il movimento femminista. Le origini di questo in realtà furono già in Inghilterra con Mary Wollstonecraft a fine ‘700 e anche la Francia poi con Olympe de Gouges e Hubertine Auclairtche ebbe le sue eroine, ma dobbiamo aspettare il 1848 per vedere a New York la prima Women’s Right Convention. Una delle pioniere del femminismo italiano fu Elisa Salerno la quale tenne, dal 1909 al 1927, un giornale chiamato “La Donna e il Lavoro”. Mentre il femminismo italiano nasce con la contestazione studentesca: nel 1969 si costituiscono il Fronte italiano di liberazione femminile e il Movimento per la liberazione della donna, espressione del Partito Radicale, che avanza richieste concrete: istituzione del divorzio, informazione sui metodi anticoncezionali, legalizzazione dell’aborto, creazione di asili nido; è il primo momento politico italiano di critica storica alla famiglia. Del resto il diritto di voto alle donne in Italia è datato 2 giugno1946 grazie al referendum istituzionale e all’assemblea costituente mentre fu introdotto nella legislazione internazionale solo nel 1948 quando le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tutta questa rivisitazione storica solo per arrivare all’astensionismo di oggi, a una certa indifferenza politica quando ancora, invece, esistono conflitti di ruolo e personalizzazioni, pregiudizi professionali e di status, pressioni sociali e stereotipi. Soprattutto serpeggia, ancora, una discriminazione implicita. Rara, ovviamente, oggi quella esplicita (un tempo in Europa era chiaro come e a cosa non erano ammesse le donne). Malgrado si ricorra sempre più a posizioni e ruoli politacally correct, i pregiudizi sono rimasti così radicati, direi ontologici, che non ci si rende neanche conto che persino le donne, assumendoli come fumo passivo, utilizzano spesso la famiglia come alibi sostitutivo. Professionalmente parlando per

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le donne un buon lavoro sicuro sembra essere sufficiente e, come nella vita affettiva, molte si aspettano di essere scelte, che qualcuno le premi o le prediliga. Troppo spesso l’attenzione delle donne è focalizzata sul sistema di aspettative degli altri, delle persone che le circondano, raramente discuteranno di carriera o di denaro (poco elegante?!). Fatto sta che, per il mondo lavorativo femminile, i problemi non sono mai ai primi livelli della carriera, ma si cominciano a percepire piuttosto ai livelli più alti dove, storicamente, si trovano gli uomini. Rimane alla fine il grande divario tra leadership e potere: parola anche questa poco chic senz’altro ma è il potere (denaro e collaboratori) che resta agli uomini mentre, pericolosamente, la leadership (banalmente le responsabilità) viene riconosciuta spesso alle donne. Di fronte alle quali si ergono ancora stereotipi di genere apparentemente dismessi o sorpassati ma al contrario sempre più subdoli e minacciosi per l’equilibrio sociale. Così, in estrema sintesi, avremo: la strega, la professoressa e la statua, e i rimandi favolistici o fumettistici non ne sfumano i vecchi profili! La strega, lei è piuttosto aggressiva e infelice per paura di rimanere in eterna attesa di un riconoscimento, solitamente sono donne belle e che hanno “le physique du role”. Non troppo belle sono invece le istitutrici, le professoresse: molto competenti, tenderanno a eliminare ogni caratteristica di umanità e sensibilità rinunciando al proprio sesto senso: quello dell’intelligenza emozionale. Infine sono al contrario molto femminili: le manger-statua, donne che nel team aspettano di parlare solo se pensano di avere un’idea sorprendente e comunque all’altezza. L’ironia resta l’unica arma, quindi vi chiedo di indossare un sorriso e di confessare, a voi stesse almeno, a quale caricatura di voi siete prima o poi ricorse nella carriera lavorativa e nella vita. Personalmente? Credo di aver vissuto, in momenti e situazioni diverse, tutte e tre gli stereotipi per approdare oggi a un’idea di me così originale che mi accorgo a volte di essere costretta per rimanere all’interno della “comunità” e per essere accettate - o alla solitudine o a quell’omogeneizzazione che sacrifica le mie peculiarità. È a questo punto che nasce Virtuose e il mio dialogo con voi. Grazie dunque, e di cuore.

Ida Poletto


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Il Gusto raccontato da

PJ


Spiller apre i giardini estivi “ la tradizione che fa tendenza �

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Una serata all’aperto da Spiller di Davide Baru

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os’hanno in comune Padova, Vicenza, Verona e Brescia? Una nuova idea di locale, un progetto innovativo, in continuo sviluppo, che è già realtà: Spiller. Nato dal desiderio di imprenditori con trent’anni di esperienza nel settore di dare una nuova forma alla ristorazione, Spiller si propone come un luogo adatto ai momenti di svago e alle serate in compagnia di amici o in famiglia: un nuovo concetto del gusto e della convivialità in un ambiente che attinge dalla tradizione altoatesina ma allo stesso tempo presenta linee minimaliste che lo rendono il luogo ideale per qualsiasi tipo di evento. Quando si parla di Spiller c’è molto da scoprire e da gustare. Per chi ama la buona cucina e vuole sperimentare nuovi piatti, Spiller stuzzica il palato con delle specialità della tradizione tirolese, come il classico stinco, ma soddisfa anche chi preferisce il sapore del mare con primi e secondi di pesce. Ogni piatto, dal più semplice al più elaborato, è caratterizzato da una grande attenzione nella scelta dei prodotti: solo di prima qualità. La partnership con Birra Forst, inoltre, impreziosisce il progetto Spiller con una fornitura di 7 diversi tipi di birra, con i più alti standard qualitativi, per soddisfare tutti i cultori della bevanda. Con l’arrivo dell’estate si sono aperte anche le porte dei grandi giardini estivi che danno l’opportunità di passare del tempo all’aperto godendosi tutta la qualità delle proposte Spiller: non solo con le birre e i piatti del ristorante ma anche con le gustose pizze, i cocktail e i buonissimi dolci. Adatto a tutti, dai grandi ai piccini, dai piccoli gruppi a quelli più numerosi: Spiller accoglie e soddisfa ogni tipo di cliente. Chi passa un serata allo Spiller non vede l’ora di tornarci per provare sempre qualcosa di nuovo. Fidatevi di chi l’ha provato, e ha in programma di tornarci. Il progetto Spiller è in continua evoluzione ed espansione: le prossime aperture in calendario hanno come protagonista Milano, ma nei prossimi 5 anni tutto il nord Italia verrà contagiato dalla Spillermania.

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“ Spiller stuzzica il palato con ogni piatto : dal più semplice al più elaborato ”

PADOVA- via Fornace Morandi, 24 Tel. 0498644822 - fornace@birreriespiller.it VICENZA - via Rossini, 2 Tel. 0444569061 - vicenza@birreriespiller.it PIAZZOLA SUL BRENTA -via Albarese, 1 Tel. 049 9601587 - piazzola@birreriespiller.it BRESCIA- via Cefalonia, 49 Tel. 0302422261 - brescia@birreriespiller.it VERONA- via Luigi Pasteur, 24 Tel. 045508613 - verona@birreriespiller.it

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scelti da PJ

Food

“ A luglio, buone vacanze dal Brutto Anatroccolo ”

Un’estate da amanti della natura di Ida Poletto

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on luglio, settimo mese secondo il calendario gregoriano, siamo già entrati nella seconda metà dell’anno. Il mese fu chiamato così in onore di Giulio Cesare nato il 13 luglio. Mese del segno del Cancro e poi del Leone, sta tra la luna e il sole. Questo è il mio mese, io sono nata in cuspide, il 21. Il mio ristorantino “Il Brutto anatroccolo” a luglio resta chiuso, si prepara a seminare e a raccogliere nuovi spunti e altre materie prime e nuove ricette proprio come si fa nelle diverse stagioni. Così se siete in vacanza e dopo il mare dovete preparare qualcosa per una cena sana e buona ricordate che in questo mese si raccolgono pere, mele, fichi fioroni, meloni, cetrioli, pesche, prugne, indivia, finocchi. Se siete in campagna non dimenticate che nell’aia si ingrassano i capponi e si esegue la monta del bestiame, mentre nell’orto si raccolgono semi di cavolo e fiori di finocchio. Si cavano aglio e cipolle, si zappano le fragole e si trapiantano porri, zucche, meloni, pomodori, melanzane. Se,

beati voi, avete il pollice verde e amate il giardinaggio ricordate che, a seconda della luna, si piantano ranuncoli, giacinti, rose, garofani indiani e crisantemi, amaranto e calendula, altrimenti si dissotterrano i bulbi di tulipano e narciso. Il nostro Brutto Anatroccolo osserva intorno a sé il generoso mondo naturale, lo fa suo e ve lo proporrà nei suoi piatti, nelle sue zuppe e vellutate, nelle sue insalatone e tra i pezzetti della sua frutta al cubo. Buon volo migratorio a tutti!

Abano Terme (PD) - Via Monteortone19 Tel. 049 8633100 - www.ristoranteilbruttoanatroccolo.it


Lifestyle raccontato da

PJ

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scelti da PJ

Lifestyle

La posta dell’avvocato L’avv. Claudio Calvello è iscritto presso l’Ordine degli Avvocati di Padova ed esercita la professione dal 1999. È attivo nel campo del contenzioso civile con particolare attenzione ai settori del diritto societario, del diritto di famiglia e della responsabilità civile. A cura dell’avv. Claudio Calvello www.studiolegalecalvello.it studiocalvello@tiscali.it

CONTRATTO DI LOCAZIONE E RECESSO

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bito in un appartamento in locazione ed il mio vicino di casa ha un cane che abbaia a tutte le ore. Ho mandato alcune lettere all’amministratore, ma il problema persiste. Cosa potrei fare? Alessandra Cara Signora, una recente sentenza della Cassazione (per la precisione la n. 12291 del 2014) mi fornisce lo spunto per rispondere al Suo quesito. Lei può percorrere due strade: la prima è quella di rivolgere le proprie pretese, anche risarcitorie, nei confronti del proprietario del cane, oppure recedere legittimamente dal contratto di locazione per gravi motivi. Infatti la Cassazione ha precisato che i gravi motivi ben possono essere costituiti dal fatto illecito del terzo (in parole povere, nel caso specifico, l’abbaiare persistente e continuativo del cane ha creato un pregiudizio alla salute), che rendeva gravosa la prosecuzione del rapporto contrattuale di locazione. La Cassazione ha ritenuto che le condizioni di stress indotte dal disturbo alla quiete e al riposo notturno, con precise ripercussioni alla salute sopravvenute rispetto all’inizio del rapporto di locazione, rendessero oltremodo gravosa se non intollerabile la prosecuzione del rapporto locatizio per causa indipendente dalla volontà del conduttore. Pertanto, venendo alla Sua domanda: se anche Lei si trova in una situazione analoga a quella appena descritta e trattata dai Giudici della Suprema Corte, potrà inviare una raccomandata a/r di recesso al locatore per gravi motivi, facendo tuttavia attenzione a subordinare la risoluzione al preavviso di sei mesi. A questo punto è chiaro che in tutti quei casi in cui un vicino di casa crei un notevole disagio al conduttore, quest’ultimo non sarà costretto a continuare a detenere il bene (cioè l’immobile) e ad agire in giudizio contro il vicino, potendo recedere dal contratto. Rimarrà in ogni caso nelle possibilità del locatore agire in giudizio contro il terzo, per avere subito un pregiudizio economico derivante dal mancato percepimento dei canoni di locazione.

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PILLOLE DI GIURISPRUDENZA Divorzio senza separazione: possibile? Il Tribunale di Parma, con sentenza del 9 giugno 2014, in applicazione del Regolamento Ue n. 1259/2010, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione, ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio (ossia il divorzio) di una coppia di sposi – lei spagnola e lui italiano. I coniugi avevano stabilito, con una scrittura privata, che il loro rapporto matrimoniale dovesse essere regolato dalla legge spagnola. Quest’ultima consente, ai sensi degli articoli 81 e 88 del Codigo Civil Espanol, ai coniugi di chiedere direttamente il divorzio, senza aver proceduto alla separazione, dopo tre mesi dalla celebrazione del matrimonio. Il Tribunale emiliano ha chiarito che, una volta ravvisata la compatibilità della normativa straniera scelta dalle parti con l’ordine pubblico, risulta necessario e sufficiente che “il divorzio segua all’accertamento dell’irreparabile venir meno della comunione di vita e di affetti tra i coniugi”

STUDIO LEGALE CALVELLO

Abano Terme (PD) – via Previtali, 30 Tel. 049 8668202 – Fax. 049 8668926


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Lifestyle

L’ intervista di pj Tomaso è nato e cresciuto a Venezia, dove ha frequentato l’Università Ca’ Foscari, laureandosi magistrale in Economia e Management con 110/110. Tra le sue passioni ci sono lo sport, le news e la cultura. Iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2010, si occupa di questa rubrica dove intervisterà personaggi di spicco. Buona Lettura!

PJ incontra

Vittoria de Buzzaccarini

a cura di Tomaso Borzomì

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ittoria de Buzzaccarini, marchesa di una nota famiglia padovana, ama definirsi “editore per caso”. Il suo cognome è conosciuto nel padovano dal 1084, quando i suoi avi dettero origine alla sua stirpe. Il padre, Brumoro de Buzzaccarini, fu collaboratore e firmatario dell’atto di abdicazione di Vittorio Emanuele III. La marchesa mi riceve nella sua redazione veneziana, tenendo a precisare però come la sua vita sia suddivisa tra la laguna e Padova, dove ha mantenuto la casa editrice che dirige: Nova Charta. A 84 anni, mi accoglie davanti al suo computer Mac, condiviso tra due monitor dove si destreggia senza alcuna fatica tra tastiere e mouse, scegliendo la foto tra le centinaia di email che riceve. Lei, che fa della difesa della carta un grido disperato, non si perde d’animo e utilizza la tecnologia per fare ciò che più le piace: dirigere una casa editrice… Tutto iniziò con la moda. Ancora giovane mi spostai da Padova a Milano negli anni Cinquanta, dove iniziai a occuparmi di un ufficio stampa ai tempi in cui stava nascendo la moda italiana e il “Made in Italy”. Finché Celestino Zanfi, editore di Modena, mi propose di occuparmi di una rivista sull’antiquariato e sulla carta. Avevo già collaborato con lui in precedenza, occupandomi di una collana di storie della moda del ‘900. Quando la nostra collaborazione cessò, l’editore mi regalò la testata e fu così che iniziai questo mestiere, che ancora oggi, dopo tanti anni, mi regala infinite emozioni. Emozioni che derivano da cosa? La carta. Il piacere di avere tra le mani qualcosa che rimanga, che sia parte di una cultura storica e contribuisca a creare sapere. Per questo, attraverso l’uso dei fac-simile, riusciamo a rendere disponibili per lo studio documenti che altrimenti verrebbero persi. Ad esempio è il caso del recupero dei codici, nostro obiettivo. Come abbiamo fatto in occasione del codice medico “In Corpore Sano” del XIV secolo, scritto interamente in volgare, non in latino come si usava all’epoca. L’originale è custodito nella biblioteca di medicina legale di Padova. Noi abbiamo provveduto a farne un fac-simile e renderlo disponibile, assieme a un commentario, per coloro

che abbiano interesse a comprendere la medicina dell’epoca. Appassionati o studiosi che siano. Cosa ne pensa del mondo di oggi in cui il digitale spadroneggia contro la carta? È evidente che in molti non capiscano il valore di questo strumento. Basti pensare alla velocità con cui tutto muti intorno a noi, dal punto di vista tecnologico, ma una cosa resta invariata: la carta. Sin dai tempi dei latini si usano i libri, che resistono, seppur a fatica, tutt’oggi. Si considerino i floppy-disc: sono nati attorno agli anni ‘70 e ora, 40 anni dopo, sono del tutto inservibili e difficilmente recuperabili. Si possono usare quasi esclusivamente come oggetti decorativi, o, ironicamente, volendo, per farne una collana. Mentre i libri resistono e si stampano ancora oggi. Ci sarà un motivo no? Già. Ma come difendere la carta allora? I privati devono impegnarsi in prima persona. Il settore pubblico purtroppo oggi ha altri problemi, ma i privati, le associazioni e i mecenati del terzo millennio possono prendersi a cuore questo valore culturale e renderlo fruibile al pubblico. È uno sforzo che deve esser fatto ai fini di non perdere le nostre radici e la nostra conoscenza, per aiutare le persone a studiare, capire e sapere. Il libro è un impegno, non si può essere passivi davanti a un testo, ma si deve compiere questo sforzo perché è un arricchimento necessario.

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PADOVA VOLTA PAGINA Dott.ssa Giulia Golo

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on il voto dell'8 giugno i padovani hanno scelto il cambiamento, quello che hanno sempre chiesto e che continuano a volere, anche oggi. Quel cambiamento che è sempre stato il protagonista indiscusso della campagna elettorale, che si è basata sull'ascolto della gente e che ha costruito il successo del sindaco Massimo Bitonci e della sua squadra. Ed è proprio dall’ascolto, dalla partecipazione, dalla trasparenza, che ripartirà la nuova squadra di governo della città. Difficile tracciare in poche righe il profilo del candidato alla carica di primo cittadino che con il 53,5% dei consensi ha conquistato Padova: quarantanovenne, sposato, papà di due bimbi, commercialista con due studi avviati a Cittadella e Dolo, rugbista per passione. Il suo obiettivo? Cambiare la città, renderla più sicura, più vivibile, più attrattiva, più vivace e più bella. “Non esistono formule magiche per risolvere i problemi legati alla criminalità e al degrado urbano – sostiene il nuovo sindaco - la sicurezza è infatti un tema trasversale, sul quale impattano anche le politiche abitative, sociali, di accoglienza, educative, urbanistiche e di gestione del territorio” E’ però convinto che “serve ripartire da un concetto di legalità che deve essere trasmesso dal basso, dai cittadini, attraverso il rispetto delle norme più semplici e basilari, per dare a tutta la comunità un esempio positivo da seguire, che diventi il traino per ripristinare le condizioni di sicurezza nella nostra città”. Affiancheranno il sindaco un consiglio comunale, presieduto da Roberto Marcato, ridotto nel numero dei consiglieri e più Roberto Marcato

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Sindaco Massimo Bitonci giovane rispetto al precedente, che avrà funzioni di controllo e indirizzo del lavoro svolto dalla giunta comunale, altrettanto snellita nella sua composizione: nove assessori anziché dodici, tra i quali quattro donne: un mix tra volti nuovi e altri già noti alla politica padovana. Ma ecco chi sono le donne e gli uomini del sindaco: Eleonora Mosco, ventisettenne, ricopre il ruolo di vicesindaco e si occuperà anche delle politiche giovanili: 679 preferenze al suo attivo, la più votata. Dall’età di sei anni tira di sciabola iniziando alla Comini, poi alla Petrarca Scherma per poi lasciare a causa di un infortunio. All’attività sportiva agonistica affianca gli studi classici al liceo Tito Livio, iniziando ad appassionarsi di politica. Nel 2009 si candida per il consiglio comunale nella civica “Per Padova con Marco Marin”, nello stesso tempo è consigliere del quartiere centro


“ Un successo quello del nuovo sindaco Bitonci nato dall’ascolto del cittadino „ dove ricopre anche il ruolo di coordinatrice della commissione pari opportunità, scuola, educazione. Prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Padova. Nel 2013 si candida nelle liste di Forza Italia e nel 2014 diventa coordinatrice regionale dei giovani di Forza Italia. Fino ad oggi: vicesindaco della giunta Bitonci. Ancora spazio alle “donne”: Alessandra Brunetti, quarantenne, imprenditrice nel campo immobiliare, impegnata nel sociale e nel volontariato ma anche ambientalista e attiva animalista a sostegno del canile di Rubano, debutta in politica con la lista civica “Bitonci Sindaco”. Assessore, a lei vengono affidate le deleghe alle politiche abitative, edilizia residenziale, scolastica, alle politiche scolastiche ed educative, al sociale, all’integrazione e convivenza e si occuperà anche dei rapporti con il mondo religioso. Si occuperà di sport, impiantistica ed eventi sportivi, l’ex campionessa di nuoto Cinzia Rampazzo, cinquantaduenne, plurimedagliata negli anni Settanta e Ottanta e presidente del progetto Olympic Spirit Team Smile, che si occupa del sostentamento delle attività riabilitative che si svolgono in piscina. Il suo è un volto tutto nuovo per la politica padovana. Marina Buffoni è invece chiamata ad occuparsi di partecipazione e trasparenza amministrativa impegnandosi anche in tema di cooperazione Brunetti Alessandra internazionale e decentramento. Trentottenne, una laurea in economia e commercio, consulente aziendale, vive e lavora a Padova. Ha iniziato la sua attività politica in Alleanza Nazionale e

Flavio Rodeghiero

Marina Buffoni e Eleonora Mosco

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attualmente è referente regionale di Fratelli d’Italia. Dal 2007 al 2014 è stata consigliere comunale e capogruppo nell’Amministrazione comunale di Conegliano. “Tra le mie deleghe, quella al decentramento e quartieri, aboliti dalla recente normativa, mi consentirà di ascoltare le esigenze dei cittadini, raccogliere da loro problemi e proposte, soprattutto ora che si sono persi i punti di riferimento dei consigli di quartiere – sostiene l’assessore Buffoni – piace sottolineare che il mio impegno, così come quello di tutta la squadra del sindaco Bitonci, sarà l’ascolto dei cittadini, fondamentale per capire come e dove intervenire con azioni concrete e costruttive”. Ad occuparsi di bilancio, tributi, patrimonio, catasto, società partecipate, mobilità, anagrafe, servizi cimiteriali, sarà l’assessore Stefano Grigoletto. Farmacista, festeggerà cinquant’anni il prossimo agosto. Dal 2009 al 2014 è stato consigliere del Popolo della Libertà e poi di Forza Italia. Il suo primo obiettivo? Abbassare la pressione fiscale per un’equa giustizia sociale.

“ Ripartiamo da: trasparenza, legalità, partecipazione „

Rampazzo Cinzia

“Legalità è anche sicurezza” ha dichiarato il sindaco Bitonci, che nel suo programma di governo si è impegnato ad approvare un nuovo regolamento di polizia locale e a potenziare adeguatamente il corpo esistente con l’obiettivo di avere più agenti a disposizione per vigilare sul territorio. Ad occuparsi di sicurezza sarà l’assessore Maurizio Saia, cinquantacinquenne, ex parlamentare prima di Alleanza Nazionale, poi del Popolo della Libertà e di Futuro e Libertà, già assessore comunale alla polizia locale dal 1999 al 2004. Nella nuova giunta, oltre alla delega alla sicurezza, si occuperà

IERI

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Saia Maurizio

anche della protezione civile. Tra le problematiche all’attenzione del nuovo assessore, solo per citarne alcune, l’istituzione del vigile di quartiere, di un gruppo cinofilo che si occupi anche di pattugliamento del territorio, del controllo delle residenze e del sovraffollamento degli alloggi, ma anche il potenziamento del controllo nei cimiteri cittadini e nei luoghi sensibili, quali scuole e parchi. Parola sulle politiche ambientali all’avvocato trentasettenne Matteo Cavatton che avrà anche la delega ai contratti, all’ufficio relazioni con il pubblico, alla rete civica. Dal 2009 al 2014 è

stato consigliere comunale prima per il Popolo della Libertà e poi per Forza Italia. Tra le numerose sfide, un impegno importante: il suo matrimonio. A settembre, infatti, il giovane avvocato ha già invitato il sindaco alle sue nozze. Edilizia privata, comunale, monumentale, manutenzioni, verde pubblico, arredo urbano, acque fluviali: questo il “pacchetto” di deleghe affidato all’assessore Fabrizio Boron, quarantaduenne, imprenditore, leghista, già consigliere del quartiere 6 – Brentelle – dal 1995 al 1999 e dal 2004 al 2009. Tra le sue priorità, la sistemazione di strade, marciapiedi e quant’altro possa migliorare la qualità della vita dei cittadini nei quartieri, oltre a far tornare i parchi e gli spazi verdi, tranquilli luoghi di aggregazione a disposizione di famiglie, bimbi, giovani, anziani, per far rivivere la città. Completa la squadra l’assessore Flavio Rodeghiero che gestirà la cultura, il turismo, i musei cittadini e si occuperà della promozione di eventi e spettacoli per dare alla città una dimensione internazionale. Cinquantatreenne, tre lauree: teologia, giurisprudenza, scienze politiche con una tesi sulla “Tutela dei beni culturali nell’attività del Consiglio d’Europa”. Attualmente è iscritto anche al corso di laurea magistrale in Storia dell’Arte. Attivo nella lega Nord dagli anni ’90, è stato deputato dal 1994 al 2006 ricoprendo l’incarico di membro della Commissione Cultura. Dal 1994 al 2001, con diversi ruoli, è stato componente nel Consiglio d’Europa. Dal 2007 al 2011 Commissario dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario – Esu - . Giornalista e docente di Storia delle Istituzioni, è autore anche di diversi libri tra i quali “Architetture Universitarie a Padova e “Europa: radici, confini, prospettive”.

OGGI

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Rubano- in Via della Provvidenza 82 Tel. 049 630093 - www.rensi.it www.pjmagazine.net | 43


Book Corner a cura di Remo Valitutto

Due chiacchere con l’autore:

Raffaella Silvestri

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ssenziale nello stile ed emotivamente policromatico. La distanza da Helsinki è un viaggio nella diversità, ma anche un romanzo di formazione sorprendentemente non convenzionale. È l’esordio di un’autrice sicura, consapevole, raffinata, a tratti ferocemente cinica e spietata nei toni, ma che nell’insieme mostra la rara e preziosa capacità di essere straordinariamente originale.

Sei stata la concorrente più agguerrita, determinata e consapevole di Masterpiece: si direbbe, usando una metafora calcistica, che sei una donna/scrittrice che gioca all’attacco? Non credo. In realtà non ho attaccato molto, e sicuramente non gli altri concorrenti: cercavo semplicemente di sopravvivere scrivendo al meglio delle mie capacità, date le circostanze (e per questo ci voleva determinazione), e sono sempre stata me stessa. La televisione amplifica ed esaspera alcuni tratti del tuo carattere, e magari alcuni li inventa di sana pianta perché vanno d’accordo con l’idea che gli autori si sono fatti di te… Di me hanno detto “sofisticata”: davvero? Format unico, originale, largo spazio anche sui media internazionali: cosa non ha funzionato in Masterpiece, secondo te, da un punto di vista televisivo? Io ho scritto di Masterpiece e della cultura italiana in un articolo sul New York Times: ho scritto che Masterpiece è stato un bell’esperimento, qualcosa di positivo per la cultura italiana, un bel modo di coniugare intrattenimento al tema della scrittura. La distanza da Helsinki, romanzo di formazione, ma anche viaggio nella diversità. Viola e Kimi, due mondi completamente diversi che si attraggono, rimanendo a distanza: perché? Sono due personaggi opposti ma anche due diverse evoluzioni dello stesso tipo umano. Viola è un personaggio "scisso" - da una parte vorrebbe essere come tutti gli altri, ma una sensibilità diversa che cerca di reprimere, come accade a molti. Il tema padre-figlia è molto importante, sottolinea il suo isolamento e i suoi costanti e inutili tentativi di creare un legame con il padre. Kimi, d'altra parte, è più univoco, il suo rapporto problematico con il mondo è anche "ufficializzato" dalla sindrome di Asperger, quindi si sente più libero: sa di non essere "normale" e non gli interessa esserlo. Per loro incontrarsi vuol dire fare delle scelte e avere coraggio, in un certo senso "salvarsi" - è per questo che rimangono sempre a distanza... Ci vuole coraggio anche per salvarsi.

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Uno stile che punta all’essenziale, come dice Antonio Pennacchi, ma che rimodula costantemente il registro emotivo: da attimi di ingenuo romanticismo, si passa a momenti di feroce cinismo… È vero, innanzitutto era il mio primo romanzo quindi all'inizio della narrazione stavo "prendendo le misure", detesto le scritture narcisistiche e rispetto molto il lettore, quindi il mio era un tentativo reale di puntare all'essenziale, con una scrittura asciutta specialmente nei momenti in cui si toccavano i sentimenti: non servivano orpelli. La scrittura cambia molto con il procedere della narrazione perché cambiano le circostanze, crollano molte speranze dei protagonisti, e allora c'è più spazio per una scrittura paradossalmente più sciolta che accompagna dei momenti più "feroci". Quando hai capito che eri e volevi diventare una scrittrice: c’è un momento preciso, un’immagine… Sì, è un momento talmente chiaro che lo racconto spesso: avevo sei o sette anni, camminavo verso la scuola con mia madre, che mi chiese cosa volessi fare "da grande". Ricordo di aver risposto "la scrittrice", non ho idea di come e perché, ma ricordo bene il piacere che provavo nel leggere grossi libri di fiabe rilegati all'antica, nella mia stanza, fino a che non mi obbligavano a spegnere la luce... Editoria italiana sempre in crisi. Dire semplicemente che non siamo un popolo di lettori, come spesso accade, non è riduttivo? Anche di questo ho scritto sul New York Times. L'editoria è in crisi ovunque, in Italia in particolare. Siamo un popolo che semplicemente non è stato accompagnato alla lettura nel giusto modo, dalla scuola ma anche dall'editoria stessa, che ha un'importante funzione di mediazione fra la produzione letteraria e la domanda di libri.


scelti da PJ

Lifestyle

La coreografia: movimento ed emozioni

Perché lo studio e la disciplina sono così importanti? di Caterina Di Napoli Direttrice artistica centro professionale del balletto DanzaCity

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gni arte ha i suoi principi che danno vita e regolano le dinamiche dell’uso del talento creativo. Nell’arte coreutica queste dinamiche, a mio avviso, appartengono alla danza classica. Coloro che aspirano a diventare ballerini o coreografi dovrebbero studiarne a fondo le regole: solo così potranno applicare lo stile e la qualità del movimento ed esaltare al massimo il potenziale personale. La danza classica accademica è una delle discipline che richiedono più applicazione e dedizione e spesso, travolta dalla frenesia del mondo moderno, viene abbandonata o accantonata per altre tecniche di più immediata soddisfazione. Nella danza classica la realizzazione di ogni movimento è strettamente correlata e limitata dalla struttura anatomica dell’individuo e dalla capacità del danzatore di tenere sotto controllo il proprio movimento e arricchirlo con la giusta intensità. Questa composizione di movimenti, la coreografia appunto, determina l’intensità e la tensione del “passo”. Oggi si tende a considerare il ballerino come una “macchina”; ma “macchina “ non è”. È piuttosto un insieme di emozioni, caratteristiche, abilità, personalità, senso artistico. Nella delicata fase legata alla formazione di un allievo, l’introduzione dello studio della danza classica ricopre un ruolo

fondamentale. La ricchezza della precisione, dell’organizzazione, della memoria, fanno dell’allievo un piccolo essere umano capace di analisi e di ragionamento.I giovani danzatori apprendono la responsabilità dello stare in gruppo, dell’ordine e del rispetto dell’insegnante e dei propri compagni; si addentrano in un mondo fatto di musica e di bellezza anche se di indubbio sacrificio personale. Apprendono la spazialità e il controllo del proprio corpo e acquisiscono sincronia ed eleganza. Il centro del proprio corpo rappresenta il centro del “globo” personale del ballerino da cui partono le linee degli arti che disegnano le meravigliose figure della danza. È nella sala di danza che nascono le costruzioni coreografiche. La grande Ninette de Valois diceva: “La coreografia comincia nel momento in cui il coreografo sostituisce un movimento convenzionale con uno non ortodosso”.

DANZACITY

Limena (PD), via Breda 36 Tel. 049 8841955 – Cell. 334 8463297 www.danzacity.org - info@danzacity.org

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“ Non c’è terreno che tenga ”

Panda e Freemont Cross: apriti nuove strade

a cura di Davide Baru

G

li specialisti di Gruppo Ceccato questo mese ci portano alla scoperta di strade inesplorate con i nuovi modelli di casa Fiat: Panda e Freemont Cross. Una nuova concezione di fuori strada quella rappresentata dal design e dalle prestazioni dei nuovi Suv. Il focus principale di entrambi i modelli sta nella marcata connotazione estetica: negli ultimi anni diventata una caratteristica fondamentale e decisiva tra le ragioni d’acquisto per quella parte di clientela sensibile e affascinata dal look 4x4. Entrambi i modelli hanno personalità forti che le distinguono subito dal resto della gamma.

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Panda Cross: piccola e versatile

Panda con la sua spiccata vocazione off-road non lascia dubbi riguardo le effettive capacità di disimpegno nei terreni più impervi, lo stile è stato rivisto per una precisa funzione, come i paraurti ridisegnati per offrire migliori angoli fuoristradistici al top nel panorama dei SUV; di alto livello le caratteristiche funzionali e di prodotto come l’introduzione del Terrain Control, che permette di gestire la trazione integrale, e la nuova funzionalità Hill Descent alla stregua dei SUV più blasonati e costosi del mercato, rendendo Panda Cross unica nel suo genere e leader indiscussa del segmento. Il piccolo fuoristrada unisce il sistema di trazione e le capacità


scelti da PJ

Lifestyle

tecniche di un vero off-road. Nulla è stato lasciato al caso: le prestazioni e i contenuti tipici di un SUV; le dimensioni, l’efficienza e l’agilità di una city car. Uno stile che è un perfetto connubio tra razionalità ed emozione. La parola che più definisce la nuova Panda Cross è “trasversale”: grazie alla trazione integrale e al Blocco Differenziale Elettronico è capace di “attraversare” ogni ostacolo. Ma è trasversale anche nei gusti che esaudisce: i clienti più diversi possono trovare la risposta a tutte le loro esigenze di mobilità. I proiettori e i nuovi fendinebbia integrati nella zona del baffo portalogo sono una novità assolutamente inedita, le luci diurne DRL con tecnologia LED sono integrate nello skid plate. Panda Cross, in esclusiva per quanto riguarda il settore di appartenenza, offre la possibilità di scegliere la modalità di guida che consente agli amanti dell’off-road di poter selezionare l’utilizzo della trazione integrale, scegliendo fra tre modalità: Auto, Off-road e Hill Descent Control.

lucido, le minigonne laterali in tinta Platinum Chrome e le barre longitudinali sul tetto dello stesso colore, oltre alle cornici nere dei gruppi ottici, anteriori e posteriori, e al paraurti posteriore con inserto di protezione sottoscocca color Platinum Chrome. Freemont Cross, inoltre, monta inediti cerchi in lega a cinque razze bruniti “Hyper Black” da 19”. All’interno dell’abitacolo, Fiat Freemont Cross presenta dettagli unici come i nuovi sedili in pelle nera con tessuto tecnico e cuciture a vista color grigio chiaro ardesia, L'allestimento Cross offre di serie quanto di meglio oggi disponibile nel campo dell’infotainment: navigatore satellitare a mappe con schermo Touch Screen da 8.4" , lettore DVD e slot SD, connessione Bluetooth, telecamera posteriore di parcheggio, impianto audio Premium Alpine con 6 speaker amplificatore da 368 watt e subwoofer.

Freemont Cross: libertà su ruote

Freemont si ripresenta con uno stile rivisto a 360°: per quanto riguarda l’esterno nuovi paraurti, nuovi cerchi in lega e nuove minigonne; all’interno invece si scopre un ambiente più accattivante e in pieno stile Cross con nuove finiture graphite e una nuova selleria in pelle e tessuto tecnico. Il nuovo Fiat Freemont Cross propone un look rinnovato che lo rende ben distinto nella gamma; ma vediamolo nei dettagli. Un nuovo paraurti frontale con inserti color Platinum Chrome, la griglia anteriore e le cornici dei fari fendinebbia in nero

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dal 1/08/2014 al 15/08/2014

Oroscopo di PJ Per consulti personalizzati: Tel. 345 9290501 astrotarocco@hotmail.it astrotrigono@hotmail.it

a cura di Claudio Terri

ARIETE:

Senso di ambiguità cari amici dell’Ariete. I corteggiamenti favoriti non mancano ma voi siete indisposti e nervosi. Il registro cambia nella seconda metà del mese quando si inizierà a vedere chiarezza in molti settori, specie nel lavoro.

TORO:

Non dovete vivere nell’idealismo senza agire: questo vi penalizza. È importante portare a termine patti e chiarimenti: nella seconda parte di agosto i successi sono molto ostacolati. Attenzione alle finanze: le spese eccessive potrebbero lasciarvi con le tasche vuote.

GEMELLI:

Per i single del segno ci sono novità, incontri improvvisi vi attendono ricchi di momenti magici all’insegna del vero benessere. Cercate di pensare a voi stessi ed evadete dal vostro quotidiano: un viaggio, una vacanza in luoghi ricchi di divertimento sono necessari. La fortuna è dalla vostra.

CANCRO:

Attenzione a infatuazioni e colpi di fulmine che meritano i giusti passi rispettando le tappe: la fretta potrebbe farvi fare qualche errore. Non create caos. Ascoltatevi e siate più obbiettivi e razionali con le giuste misure e vedrete che questo caldo sole estivo darà soddisfazioni.

LEONE:

Finalmente i riflettori si accendono su di voi cari amici del Leone e grandi sorprese vi attendono in questo periodo. Un momento magico dove bisogna agire e vivere grandi emozioni. Credo sia proprio ora di mettersi in gioco. Sfruttate le vostre idee, che sono illuminate positivamente.

VERGINE:

Necessità di viaggiare e puntare al rilassamento vi vengono consigliati per portare serenità nel vostro entourage. Uscite da un periodo abbastanza pesante: qui vige l’amor proprio. Lasciatevi alle spalle il vecchio per il nuovo: potreste rischiare solo in meglio.

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dal 16/08/2014 al 31/08/2014

Numeri fortunati di agosto: 12-27-78-79 Roma – Venezia – Tutte Frase del mese : “ Non bisogna rinchiudere i sogni o evitarli o soprattutto non crederci più: sono il grande progetto dei nostri desideri e per poterli realizzare bisogna pensarli, scriverli e attuarli con grande azione e decisione se vogliamo davvero viverli appieno nella loro pura essenza. Essenza che è vita ”

Bilancia:

Finalmente il momento della vacanza porta molta allegria e voglia di novità. Attenzione al segno del Leone che potrebbe farvi perdere la testa. Ora dovete mantenere la pazienza e non pretendere tutto e subito: godetevi la quotidianità e quello che vi viene regalato dal destino.

SCORPIONE:

La riflessione vi appartiene cari amici. Questo è un momento valido per valutare le persone intorno a voi decidendo chi allontanare perché porta negatività nella vostra vita. Nella seconda parte del mese puntate in alto, e devo dire che per i più decisi l’obiettivo è vicino rispettando i tempi.

SAGITTARIO:

Lasciato un periodo di confusione ecco che il Sagittario con l’inizio del mese si rigenera. Persone solari vi stanno aspettando sul vostro percorso. Facile fare un scelta dal momento che avete un intuito acuto in questo periodo. Il rientro vi abbatte un po’ nel riprendere il lavoro.

CAPRICORNO:

Inizio del mese abbastanza nervoso, non riuscite a raggiungere in pieno quello che vorreste. La pazienza è una grande virtù. La seconda parte del mese è decisamente migliore: cala la tensione e riemerge la parte più tenera di voi. Sarete desiderosi di coccole da parte del vostro partner.

ACQUARIO:

Iniziate un mese abbastanza delicato per i rapporti affettivi e famigliari in genere: vi impunterete su quello che non vi sta più bene. Approfittatene per staccare la spina e dedicarvi ad altro. Il lavoro porta belle notizie da un momento all’altro.

PESCI:

La vostra concretezza e determinazione porta a buon fine patti, contratti e affari. L’amore dà ottimi risultati soprattutto nei rapporti affettivi abituati agli scambi di idee e opinioni. Forte il momento per la seconda e terza decade: un contratto va a buon fine e per qualcuno l’assunzione è confermata.


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