Education online - INVENTIONS - Kit studenti Scuola secondaria 2 grado – Idee, invenzioni, immagini

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KIT STUDENTI SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO

IDEE, INVENZIONI, IMMAGINI INVENTIONS


In Francia, nel periodo compreso tra il 1915 e il 1938, l’Office national des inventions, dipartimento governativo della difesa nazionale francese, cataloga e archivia fotograficamente migliaia di invenzioni, come strategia nazionale per stimolare la ricerca scientifica e industriale. Nel gennaio del 1917 Jules-Louis Breton, inventore e politico francese, è posto a capo della commissione per l’esame delle invenzioni. Breton ricorre all’uso sistematico della fotografia per accelerare la diffusione e comunicazione dei protòtipi, favorendo così una risposta più rapida alla produzione dei prodotti e alla loro immissione sul mercato. Sempre nel 1917, interessato all’aspetto didattico della fotografia e del video, Breton istituisce l’unità fotografica per le invenzioni. Tra le figure che contribuiscono ad accrescere l’archivio di documentazione ci sono Alfred Machin, specialista di cinematografia burlesca, autore di documentari e lungometraggi e Jean Comandon, pioniere del cinema scientifico.

L’Office national des inventions, come un laboratorio di ricerca, riunisce soggetti con formazioni diverse per perseguire un obiettivo comune: l’ideazione di nuove invenzioni commissionate dal governo, molte delle quali non avranno seguito in termini di produzione, tutte documentate fotograficamente insieme a disegni progettuali e a note testuali e tecniche. In copertina: Computer primordiale, immagine pubblicata sul “Sunday Times Magazine” Archive of Modern Conflict

parole chiave > Fotografia > Invenzioni > Pubblicità > Tecnologia


Idee, invenzioni, immagini

conoscere

Cingolato del signor Caufer , 1917-1918 Archives Nationales, Francia

Nell’archivio delle invenzioni concepito da Jules-Louis Breton, la produzione e conservazione delle immagini è molto importante. I negativi fotografici sono inventariati in un grande quaderno scritto, a mano su cui sono riportati il nome del committente, il numero di schedatura, la data e il nome dell’inventore. La stampa di ogni fotografia è incollata su un cartoncino, sopra al quale è trascritto il nome dell’invenzione e dell’ideatore. Le seconde stampe sono invece classificate in album divisi per ordine cronologico.

domestico. Breton non fa distinzioni gerarchiche o categoriche rispetto alle invenzioni, tutte sono raccontate e documentate allo stesso modo.

Diversamente dall’oggetto concreto, la fotografia consente una facile e più rapida diffusione delle idee. Insieme ai disegni progettuali e alle descrizioni dettagliate delle invenzioni, le fotografie permettono di avere una documentazione dei protòtipi e una comprensione più immediata degli oggetti, pensati per ambiti molto diversi, da quello militare all’utilizzo

Nel corso degli anni l’archivio fotografico si arricchisce di immagini, arrivando a contarne migliaia. La fotografia assume così diverse funzioni: informativa, dimostrativa e, in alcuni casi, pubblicitaria, fino a quando nel 1938 l’Office national des inventions cessa la sua attività. Non essendo firmate non è possibile risalire agli au-

Il processo fotografico per l’archiviazione rimane invariato per oltre vent’anni: a seconda dell’oggetto è allestito un set con fondale neutro, una sorta di teatro di posa, dove i protòtipi sono fotografati da soli o in relazione a un soggetto, per renderne le dimensioni, le caratteristiche e le funzionalità.

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Idee, invenzioni, immagini

conoscere

Lo studio come teatro di posa, 1917 - 18 Archives Nationales, Francia

tori delle fotografie. Molte di queste mostrano una forte identità e una valenza estetica messe in risalto da diversi elementi, quali la preparazione del set fotografico, la disposizione dell’oggetto nello spazio, l’utilizzo della luce per fare risaltare le componenti. Le invenzioni sono spesso fotografate mantenendo una inquadratura centrale o laterale, seguendo lo stile oggettivo delle foto segnaletiche della polizia. Gli oggetti sono ripresi isolati, come sculture di una nuova era industriale. Spesso, di una stessa invenzione, sono realizzate sequenze fotografiche, in cui sono riportate le diverse fasi di realizzazione e di utilizzo dello strumento, per avere una panoramica delle caratteristiche tecniche e del funzionamento. Alla base delle immagini fotografiche e filmiche realizzate c’è dunque l’utilizzo della fotografia intesa

come linguaggio che mostra la natura e la struttura dell’invenzione nel modo più fedele possibile. L’utilizzo del fondale bianco o nero crea uno spazio ideale, neutro, in cui l’oggetto è isolato da altri elementi. L’archivio riflette un particolare contesto industriale e scientifico in cui emerge una cura nella ricerca e nella resa estetica delle immagini che va oltre la semplice documentazione. Le didascalie risultano fondamentali per la lettura e la riconoscibilità degli oggetti ripresi. Le fotografie diventano veri e propri testi d’archivio da guardare e da leggere. Nell’immagine dal titolo Lo studio come teatro di posa, è visibile uno dei set in cui sono fotografati e ripresi gli oggetti da documentare. L’immagine è, in questo caso, la fotografia di un atto fotografico che 4


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conoscere mostra le fasi di documentazione delle invenzioni. Il fotografo e il soggetto ripreso sembrano attori immortalati all’interno di una scena teatrale mentre recitano la loro parte. Questa immagine rivela quello che le fotografie delle invenzioni escludono: i supporti per la ripresa, le luci artificiali, l’ambiente funzionale alla realizzazione di documenti d’archivio e le persone che vi lavorano.

Nel primo caso la fotografia è realizzata in set e grazie alla didascalia comprendiamo la natura dell’oggetto e la sua funzione. L’immagine di una piastra rivettata presenta l’oggetto come se fosse sospeso in uno spazio immateriale bianco, mettendone in risalto tutte le parti. In questo tipo di immagini non ci sono riferimenti altri al di fuori dell’invenzione.

Tra le immagini presenti nell’archivio voluto da Breton, le invenzioni appaiono sia isolate dal loro contesto che utilizzate o indossate da una persona mentre ne mostra il funzionamento.

Diversamente, nella fotografia di un dispositivo di ascolto per la sorveglianza a terra, lo scatto realizzato in esterno, con al centro l’uomo mentre testa lo strumento, mette in risalto le modalità di utilizzo dell’invenzione.

Piastra rivettata, 17 febbraio 1922 Archives Nationales, Francia

Dispositivo di ascolto per la sorveglianza a terra, 1917 - 18 Archives Nationales, Francia

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conoscere Le invenzioni documentate, sebbene alcune di esse abbiano avuto un esito fallimentare e non siano mai state prodotte, rappresentano molto chiaramente un preciso momento storico.

zione perché la maschera è considerata troppo pesante e non sufficientemente ermetica. La fotografia, realizzata in studio su fondo bianco, mostra anche in questo caso tutti gli elementi che determinano la struttura dell’oggetto, disposti quasi a seguire la forma del muso del cavallo.

L’immagine di una maschera antigas per cavalli, ad esempio, evoca lo scenario drammatico delle armi chimiche utilizzate a partire dalla Prima guerra mondiale. L’invenzione è proposta nel 1918 da un membro dello staff di nome Giroux, citato sotto la fotografia, come soluzione al problema che vedeva gli animali, utilizzati in guerra per trasportare merci, provviste e armi, subire la stessa sorte dei soldati colpiti dagli effetti delle armi chimiche. Il comitato di valutazione decide di non procedere nella progetta-

Nei casi che abbiamo analizzato, la fotografia diventa strumento funzionale alla comunicazione dell’oggetto, ma anche documento d’archivio e traccia storica di un tempo in cui l’evoluzione tecnica e industriale portano a una continua sperimentazione di materiali e oggetti per nuovi utilizzi e nuove necessità. Un approccio che manifesta la natura stessa dell’uomo, sempre proiettato verso l’innovazione.

Maschera antigas per cavalli, 1917-18 Archives Nationales, Francia 6


Idee, invenzioni, immagini

conoscere

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Immagini manifesto Quando l’immagine diventa specchio dei tempi moderni

Honoré Daumier, Nadar che eleva la fotografia ad arte, litografia, 1862 CC0 1.0

La stagione del manifesto pubblicitario inizia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, durante la Seconda rivoluzione industriale, con l’incremento della produzione e la diffusione di nuovi beni di consumo, che diventano il segno del progresso in atto e comportano la necessità di una comunicazione più efficace e capillare. Nelle principali città occidentali aprono i primi grandi magazzini: R.H. Macy’s a New York (1858), La Samaritaine a Parigi (1869), Tietz a Berlino (1898), Harrods a Londra (1901), i Magazzini Contratti a Milano (1903). All’interno della nuova società di massa la circolazione delle informazioni, delle idee e dei prodotti è affidata alle pubblicazioni periodiche. Come scrive il filosofo tedesco Walter Benjamin, cresce in maniera straordinaria l’elemento spettacolare del commercio e, per la prima volta nella storia, i consumatori incominciano a sentirsi massa. La pubblicità punta sempre più a uno stile essenziale che faccia emergere un messaggio forte, immediato, facilmente leggibile. Priorità diventano l’efficacia e la chiarezza del messaggio, inizialmente veicola-

to tramite il testo scritto e, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, anche attraverso l’immagine, che prenderà sempre più spazio rispetto alla parte testuale. La caricatura disegnata nel 1862 da Honoré Daumier, che ritrae il fotografo inventore Nadar sul suo pallone aerostatico intento a fotografare dall’alto Parigi, sopra la quale si stagliano numerose insegne di atelier fotografici, è una perfetta istantanea del tempo, che mostra la diffusione del mercato fotografico nei centri cittadini e nuove possibilità anche per l’ambito artistico. Il linguaggio sintetico e immediato dell’illustrazione, pensata per i giornali e caratterizzata da un tratto semplice e dinamico, rende l’entusiasmo verso l’innovazione tecnologica, la smania di testare nuovi strumenti e la ricerca di nuove prospettive. In questo caso l’immagine crea una sintesi che restituisce non solo un episodio reale, ma lo spirito del tempo e la fiducia crescente verso le nuove tecnologie. 7


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conoscere Molto diverso è invece uno dei primi slogan pubblicitari della macchina fotografica Kodak, ideata da George Eastman, introdotta sul mercato nel 1888 con la campagna pubblicitaria definita dal claim: ‘You press the button, we do the rest’, ‘Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto’, che sottolinea la semplicità di utilizzo del mezzo, alla portata di tutti.

all’immagine della macchina portatile disegnata a margine. In questo caso lo slogan pubblicitario riportato al centro restituisce, nella sua essenzialità, anche la velocità di realizzazione e di sviluppo delle immagini, nonché la facile portabilità, viste le dimensioni ridotte. La macchina è presentata con un linguaggio pubblicitario diretto e essenziale per convincere all’acquisto del prodotto.

Questa prima pubblicità dà invece ampio spazio alla parte scritta, con un messaggio più forte rispetto

Pubblicità fotocamere Kodak,1893 Public Domain

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Torretta per l’osservazione di uccelli e velivoli di Jules-Louis e Paul Breton, 1930 Archives Nationales, Francia

ta dai Breton segue la linea inversa: dalla terra ci si proietta sempre più lontano con lo sguardo, verso il cielo.

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Tra le immagini d’archivio raccolte dall’Office national des inventions, la Torretta per l’osservazione di uccelli e velivoli, brevettata da Jules-Louis e Paul Breton nel 1930, è uno strumento di visione nuovo che riflette lo spirito del tempo, di fiducia nella scienza e nella tecnologia, elementi alla base del progresso dell’uomo. In questo caso la fotografia ha una funzione documentativa e dimostrativa delle parti dello strumento, delle sue potenzialità e modalità di utilizzo.

Questi tre esempi, che comprendono un arco temporale che va dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, presentano e comunicano, attraverso tipologie di immagini con finalità diverse, la tecnologia e l’innovazione. Nella narrazione disegnata da Daumier, così come nella pubblicità della Kodak e nelle fotografie di documentazione dell’invenzione dei Breton, la tecnologia diventa la traccia concreta di un tempo e di uno spirito.

Se nell’immagine di Daumier l’innovazione è evocata dallo strumento fotografico che, con il pallone aerostatico, consente per la prima volta di restituire un’immagine aerea della città, la torretta brevetta-

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Idee, invenzioni, immagini

fare Le invenzioni e l’evoluzione tecnologica ci permettono di pensare a soluzioni innovative per problemi complessi della nostra società.

A partire dalle tematiche proposte, prova a ideare

e presentare una tecnologia per risolvere uno o più aspetti relativi ad alcune problematiche del nostro tempo.

Sei pronto a diventare anche tu un inventore per un giorno?

1.

Scegli una delle seguenti tematiche: INTEGRAZIONE SOCIALE PARITÀ DI GENERE SALUTE SCUOLA E ISTRUZIONE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

2.

Immagina una tecnologia che possa contribuire a risolvere uno o più aspetti all’interno della tematica da te individuata. Puoi utilizzare le seguenti domande come guida: Qual è il problema principale da te individuato? Quali sono i fattori che lo determinano? Quale/i tecnologia/e potresti utilizzare per risolverlo? Come funzionerebbe la tecnologia da te inventata?

3.

Comunica la tua invenzione attraverso un elaborato accattivante ed efficace, in formato cartaceo o digitale (con programmi come Word, PowerPoint, Indesign, Photoshop o altri). Utilizza una o più fotografie per mostrare l’identità visiva della tua invenzione e scrivi un breve testo per descriverne il funzionamento. La tua pagina deve includere: il nome dell’invenzione, la descrizione delle caratteristiche di funzionamento e una fotografia che possa rappresentare la tua idea. Puoi scattare tu le fotografie oppure cercarle su Internet. Ricorda: comunicazione ed estetica sono fondamentali per trasmettere il tuo messaggio! 10


Idee, invenzioni, immagini

fare esempio di laboratorio

Progetto di un’applicazione per l’integrazione sociale in ambito scolastico

FESTIVIT - APP l’applicazione per condividere con tutta la scuola la tua cultura

Interfaccia dell’applicazione

- Scarica FESTIVIT-APP e accedi utilizzando le credenziali del tuo registro elettronico. - Visualizza il calendario, seleziona un giorno e inserisci un nuovo evento. Ogni studente può inserire fino a un massimo di 3 eventi. - Inserisci un’immagine e un breve titolo per il tuo evento. - Condividi il tuo evento con tutta la scuola!

CAPODANNO CINESE

dove tutto ciò che è rosso porta buona fortuna. Giulia 4°B

Condividi il laboratorio con noi! invia una mail a workshop@fondazionemast.org

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