EDUCATION ONLINE
KIT FAMIGLIE
LA MEMORIA DEGLI ALBERI UOMO E AMBIENTE
La Terra nasce circa 4,5 miliardi di anni fa e, nel corso della storia, profonde trasformazioni ne hanno modificato l’aspetto. Gli scienziati collocano la comparsa del genere Homo a 2,6 milioni di anni fa, in concomitanza con l’emergere dei primi manufatti costruiti dagli ominidi. Fin dall’inizio, l’uomo ha agito sull’ambiente circostante per adattarlo alle proprie esigenze. Con la nascita dell’agricoltura e dei primi centri abitati, è intervenuto sulla natura in modo talvolta irreversibile, tagliando foreste, procurandosi materiali da costruzione per edificare le città e addomesticando piante e animali. Nel corso dei secoli, l’evoluzione tecnologica ha intensificato lo sfruttamento delle risorse naturali. A partire dalla Prima rivoluzione industriale, la portata dei cambiamenti impartiti dall’uomo sull’ambiente è diventata così significativa da lasciare tracce permanenti negli strati delle rocce sedimentate sul Pianeta. Circa vent’anni fa, gli scienziati hanno usato la parola ‘Antropocene’ coniata dal premio Nobel per la chimica Paul J. Crutzen, proponendola per indicare una nuova epoca geologica che seguirebbe quella in cui attualmente viviamo, l’Olocene.
La parola Antropocene ci permette di riflettere e discutere sulla nostra storia e su quella del Pianeta che abitiamo. Questo può aiutarci a guardare il mondo con uno sguardo nuovo, più attento e pronto a rispondere alle esigenze e alle cure di cui ha bisogno.
parole chiave In copertina: Edward Burtynsky, Miniera di potassa di Uralkali N. 4, Berezniki, Russia, 2017 © Edward Burtynsky
> Alberi > Antropocene > Deforestazione > Memoria
La memoria degli alberi
conoscere La Terra ha molto da raccontare, più di quanto immaginiamo. Possiamo imparare la sua storia dai libri, ma anche leggerla nella natura che ci circonda. Le curve della superficie terrestre, più o meno pronunciate, indicano gli anni di montagne e colline, il corso dei fiumi suggerisce i cambiamenti che l’erosione dell’acqua ha generato sulla Terra.
Ogni anno le specie vegetali producono un nuovo strato di legno esterno che copre fusto, rami e radici: la parte più vecchia corrisponde quindi a quella centrale. Se decidessimo di tagliare il fusto di un albero trasversalmente ci accorgeremmo che è composto da anelli concentrici circolari, i quali indicano ciascuno un anno di età. Questo sistema si chiama dendrocronologia. Leonardo da Vinci, a cui si deve questa scoperta, studiò e approfondì anche la possibilità di conoscere l’andamento climatico del passato analizzando le forme e gli spessori degli anelli lignei nel fusto delle piante. Sebbene questo metodo per conoscere l’età degli alberi non sia sempre applicabile, è sicuramente rappresentativo dello stretto legame esistente tra le specie vegetali e la storia della Terra e i suoi cambiamenti.
Anche le specie vegetali possono raccontarci la storia del nostro Pianeta: si trovano sulla Terra da molto tempo prima che l’uomo facesse la sua comparsa e hanno assistito a incredibili cambiamenti. Esistono alberi millenari che trattengono il segreto della loro età nel legno del tronco. Ma come si può stabilire l’età di un albero?
Sezione di una quercia di circa 21 anni CC BY-SA 3.0
3
La memoria degli alberi
conoscere Alberi e foreste rappresentano un patrimonio naturale e storico inestimabile, ma per l’uomo significano molto di più: il legname è utilizzato per riscaldarsi, per realizzare oggetti, carta, mobili e abitazioni. Molte aree boschive sono tagliate per creare campi agricoli, dove coltivare cibo per l’uomo e gli animali e per fare spazio agli allevamenti.
foreste sono la casa di tante specie animali: insetti, uccelli e mammiferi trovano riparo nella fitta vegetazione. L’isola del Borneo, ad esempio, è un territorio particolarmente colpito dalla deforestazione. La foresta è periodicamente incendiata per fare spazio a nuove piantagioni di palme da olio, che sono coltivate intensamente e in regime di monocoltura. Malesia e Indonesia producono circa l’85% della fornitura mondiale. La distruzione di queste foreste tropicali ha provocato una grande perdita di biodiversità, rendendo gli oranghi, primati che vivono solo nel Borneo, a rischio di estinzione.
Le piante sono fondamentali per la vita dell’uomo e per il ricambio dei gas nell’atmosfera: sono infatti in grado di trasformare l’anidride carbonica prodotta dagli animali e dall’uomo in ossigeno! Le specie vegetali contribuiscono a mantenere invariati i delicati equilibri che regolano gli ecosistemi. Le
4
La memoria degli alberi
conoscere
Edward Burtynsky, Cathedral Grove N. 1, Vancouver Island, Columbia Britannica, Canada, 2017-18 © Edward Burtynsky
Edward Burtynsky, Disboscamento N. 1, Piantagione di palme da olio, Borneo, Malesia, 2016 © Edward Burtynsky 5
La memoria degli alberi
conoscere
(
Le Foreste Un breve approfondimento
T. J. Watt, Big Lonely Doug, Vancouver Island, Canada, 2016 © T. J. Watt
6
La memoria degli alberi
conoscere
La specie vegetali e gli uomini convivono da molto tempo, trasformandosi reciprocamente, in un rapporto di stretta dipendenza.
ossigeno, anidride carbonica, acqua e sali minerali, estratti dal terreno grazie alle radici, in sostanze nutritive. Con la fotosintesi le piante rilasciano uno scarto, l’ossigeno, espulso dalle foglie e immesso nell’aria. Per questo motivo le specie vegetali sono così importanti per la nostra vita sulla Terra: ci aiutano a respirare! La scarsa presenza di piante e alberi porta a gravi conseguenze ambientali: riscaldamento globale, inquinamento dell’aria, desertificazione, perdita della biodiversità ed erosione del terreno.
Senza la presenza di piante la vita dell’uomo sulla Terra non sarebbe possibile. L’85% delle specie viventi sulla Terra è rappresentato dalle piante: sono tantissime, molto importanti e straordinariamente intelligenti! Sono organismi sensibili che si adattano continuamente all’ambiente che abitano: la natura, infatti, è in continua evoluzione, affronta cambiamenti dovuti a processi naturali e all’azione dell’uomo, che la spingono a trovare sempre nuove soluzioni per sopravvivere. La deforestazione è un’azione dell’uomo che ha un forte impatto sugli ecosistemi del nostro Pianeta e che rischia di cancellare per sempre parte della nostra storia naturale.
In un’area disboscata dell’isola di Vancouver, in Canada, si erge un antico e gigantesco Abete Douglas chiamato Big Lonely Doug. È alto circa 70 metri, come un condominio di 20 piani, e gli ambientalisti locali stimano che abbia un’età compresa tra i 750 e i 1200 anni. Quando l’intera area è stata disboscata, questo albero è stato salvato per la sua età e per la sua grandezza, in quanto secondo abete più grande al mondo. Oggi Big Lonely Doug appare solo e triste, tanto da essere diventato, con la sua grande figura, il simbolo delle foreste secolari distrutte e della lotta per salvarle dall’abbattimento.
)
Le piante e gli alberi svolgono la fotosintesi clorofilliana, un importante processo naturale grazie al quale si nutrono. Questo fa di loro organismi ‘autotrofi’, capaci di trarre da soli il proprio nutrimento. Durante la fotosintesi clorofilliana, gli organismi vegetali utilizzano la luce del sole per trasformare
Ogni essere è fondamentale e la sua esistenza va rispettata in quanto parte del bellissimo e unico Pianeta in cui viviamo: la Terra!
7
La memoria degli alberi
conoscere
Che cosa si potrebbe imparare osservando l’aspetto e le forme della Terra? In che modo le piante raccontano la storia del nostro Pianeta? Conoscete altre specie animali che rischiano l’estinzione a causa della deforestazione?
Quali gesti potreste compiere per salvaguardare le foreste? Conoscete altri alberi antichi e di grandi dimensioni? Dove si trovano? Perché è importante rispettare la natura?
Consigli di visione Foreste, episodio della docuserie Il nostro pianeta di David Attenborough, 2019, 48’
Kids Workshop Magiche Lucigrafie MAST, Il fiore rosso, 2018 8
La memoria degli alberi
fare Gli alberi sono presenze silenziose ma importantissime che vivono intorno a noi, anche quando abitiamo in una città. Quali alberi tu e la tua famiglia avete incontrato nelle vostre passeggiate quotidiane o durante qualche escursione speciale? Quali vi hanno particolarmente colpito?
1.
Scegli un albero vicino a casa tua o in un luogo a tuo piacere. Osservane bene la struttura: foglie, tronco e rami. Scatta una fotografia dell’albero scelto e dell’ambiente che lo circonda, utilizzando uno smartphone oppure una macchina fotografica.
2.
Inoltra l’immagine a diversi membri della tua famiglia, raccontando che tipo di albero hai scelto e perché. Chiedi loro di fare lo stesso: scegliere un albero, scattare una fotografia e inviartela motivando la scelta.
3.
Raccogli tutte le fotografie e prova a inserirle in un file Word, riportando sotto ogni immagine una breve didascalia con il nome del membro della famiglia e perché ha scelto proprio quell’albero. Ricorda: la selezione dell’albero è fondamentale! Ogni partecipante potrà scegliere un albero particolarmente significativo per realizzare un ritratto fotografico di famiglia, composto dagli alberi più importanti, legati alla propria storia personale.
9
La memoria degli alberi
fare esempio di laboratorio Matilde, 8 anni
Il mio albero è un castagno. Lo vedo solo ogni tanto quando vado a fare le escursioni fuori città. Mi sembra molto anziano e per questo mi piace molto... secondo me è molto saggio!
Sara (mamma) - L’albero al centro della foto è una quercia da sughero. È un albero che, seppure molto giovane, è davvero molto importante per me. I giardinieri del parco l’hanno piantato il giorno del tuo compleanno e ogni volta che lo guardo penso a te. Andrea (zio) Quest’albero si chiama Caco. L’ho fotografato perché mi ricorda l’infanzia: si trova infatti a casa dei miei genitori e da piccolo lo utilizzavo come una sorta di vedetta, mi ci arrampicavo, stando in cima per diverso tempo ad osservare tutto il paesaggio.
Giovanni (nonno) - Quell’albero alto alto è un cipresso. Abita nel mio giardino da tanti anni e mi ha fatto compagnia durante le estati. Se hai un albero che ti accompagna, non ti sentirai mai sola!
Condividi il laboratorio con noi! invia una mail a workshop@fondazionemast.org
10