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KIT FAMIGLIE

COME TI VEDO UNIFORM INTO THE WORK / OUT OF THE WORK


Le parole ‘uniforme’ e ‘divisa’ sono utilizzate come sinonimi ma, alla loro radice, troviamo due differenti aspetti: uguaglianza e diversità. L’uniforme ci racconta di qualcosa che ha ‘la stessa forma’, che si assomiglia; la divisa, invece, rimanda a qualcosa di diverso, che si distingue. I calciatori di una squadra indossano una divisa che ha lo stesso colore per tutti: è importante che sia uguale per la stessa squadra, ma diversa da quella avversaria. Allo stesso modo, indossare la stessa uniforme scolastica può significare appartenere a una scuola piuttosto che a un’altra.

In che modo i vestiti che indossiamo raccontano chi siamo e che cosa facciamo? Scopriremo insieme come alcuni fotografi esplorano il tema dell’identità e della sua rappresentazione attraverso abiti e oggetti. Infine potrai anche tu andare alla ricerca di nuove storie, intervistando le persone a te più vicine e realizzando nuovi ritratti di famiglia.

parole chiave In copertina: Weronika Gesicka, dalla serie Traces, 2017 © Weronika Gesicka

> Identità > Intervista > Ritratto > Uniforme


Come ti vedo

conoscere

Irving Penn, Macellai, Parigi, dalla serie Small Trades,1950

Irving Penn, Pescivendolo, Londra, dalla serie Small Trades,1950

© Condé Nast, courtesy Pace Gallery, New York

© Condé Nast, courtesy Pace Gallery, New York

Irving Penn ha scattato queste fotografie nel 1950, quando lavorava per la rivista di moda Vogue e si spostava di città in città per immortalare modelle e sfilate. Nel suo tempo libero, fotografava i lavoratori di tutti i giorni: panettieri, fruttivendoli, ma anche spazzacamini, pompieri e vetrai. Penn chiedeva ai soggetti di presentarsi nel suo studio e posare davanti a un fondale neutro, con gli abiti e gli oggetti del loro lavo-

ro. Tra il 1950 e il 1951 ha realizzato in questo modo tre serie fotografiche nelle città di Parigi, Londra e New York, che in seguito sono state pubblicate proprio sulle pagine di Vogue. Le fotografie di Penn ci permettono di comprendere nonla professione delle persone ritratte, grazie all’uniforme che indossano e di immaginarne pensieri ed emozioni.

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Come ti vedo

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Timm Rautert, Senza titolo, dalla serie Tedeschi in uniforme, 1974 © Timm Rautert

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Come ti vedo

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Timm Rautert, Senza titolo, dalla serie Tedeschi in uniforme, 1974 © Timm Rautert

Timm Rautert ha realizzato la serie fotografica Tedeschi in uniforme per raccontare la vita nella Germania degli anni Settanta, mostrandoci diverse professioni e non solo! Rautert ha creato un set all’interno del suo studio dove ha ritratto i soggetti, in piedi, a figura intera e davanti a un fondale neutro. Il fotografo ha chiesto a

queste persone di indossare la loro uniforme ‘più importante’, quella che avrebbe rappresentato meglio la loro personalità. Non tutti hanno indossato l’abito da lavoro. Vediamo ad esempio un uomo con un costume di scena: è il principe del Carnevale di Düsseldorf... ma solo per qualche giorno all’anno.

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Come ti vedo

conoscere

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Il ritratto

Marianne Mueller, dalla serie M- Portraits, 1998

© Marianne Mueller

M-Portraits è un progetto che Marianne Mueller ha realizzato nel 1998 per Migros, una delle più grosse catene di supermercati della Svizzera.

Le fotografie che abbiamo visto sono ritratti. Ma che cosa è un ritratto? È la raffigurazione di un soggetto che può avvenire attraverso vari mezzi espressivi, come la pittura, la scultura, il disegno o la fotografia. Nel ritratto ci sono diversi elementi che raccontano l’identità del soggetto: la posa, l’espressione, i gesti o il luogo in cui si trova. L’insieme di questi aspetti ci permette di comprendere come è fatta questa persona, ma anche a quale epoca appartiene, quale potrebbe essere il suo lavoro e persino quali sono i suoi pensieri e le sue emozioni in quel momento.

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In questa serie sono ritratti alcuni dipendenti giovani che posano con i loro abiti da lavoro su uno sfondo arancione, il colore che caratterizza l’azienda. Lo sfondo è sempre lo stesso e ogni persona si fa ritrarre diversamente, scegliendo liberamente la posa e l’espressione da assumere.

E tu, hai mai realizzato un ritratto? Per creare il ritratto, hai usato il disegno o la fotografia?

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Come ti vedo

conoscere

Chi sono e che cosa fanno le persone ritratte da Irving Penn? Quali sono gli elementi che fanno capire qual è il loro lavoro? Quali potrebbero essere i loro pensieri?

Che cosa hanno di uguale e di diverso i personaggi di Timm Rautert? Riesci a riconoscere o indovinare che lavoro fanno queste persone? Che tipo di personalità potrebbero avere i soggetti ritratti dal fotografo?

Consigli di visione Billy Elliott, film di Stephen Daldry, 2000, 115’

Kids Workshop Magiche Lucigrafie MAST, La danza degli alberi, 2020 7


Come ti vedo

fare

E ora anche tu realizzerai ritratti fotografici e scoprirai le storie delle persone a noi più vicine.

1.

Fai un’intervista a uno o più membri della tua famiglia per conoscerne i gusti, quali abiti e oggetti preferisce. Potresti scoprire qualche storia divertente che ancora non ti è stata raccontata! Prendi appunti oppure registra l’intervista con uno smartphone… come un vero reporter. Per aiutarti nell’intervista puoi utilizzare le seguenti domande: Raccontami di te usando 3 aggettivi e una cosa che ti piace fare. Quali sono i tuoi abiti preferiti? Raccontami un momento speciale in cui ne hai indossato uno. C’è un oggetto della casa che per te è molto importante? Perché? Quale angolo della casa preferisci? Perché?

2.

Utilizza tutte le informazioni e tutti i dettagli che hai raccolto per realizzare dei ritratti di famiglia. In quale modo? Fai scegliere ad ogni persona che vuoi ritrarre: i vestiti da indossare, gli oggetti, il luogo in cui scattare la fotografia, la posa da assumere. Ricorda: questo ritratto deve rispecchiare l’identità e la personalità di chi è fotografato.

3.

Ora sei pronto per scattare la tua fotografia utilizzando uno smartphone o una macchina fotografica. Puoi fare diverse prove e consultarti con i protagonisti dello scatto per scegliere il ritratto perfetto. Ricorda: puoi metterti in gioco anche tu, facendoti intervistare e fotografare.

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Come ti vedo

fare esempio di laboratorio

INTERVISTA: Raccontami di te usando 3 aggettivi e una cosa che ti piace fare. -Mi chiamo Bruno e sono il tuo papà. Sono ottimista, creativo e pragmatico. Mi piace molto cucinare, soprattutto quando abbiamo ospiti a cena. Quali sono i tuoi abiti preferiti? Raccontami un momento speciale in cui ne hai indossato uno. -Mi piacciono molto le camicie, soprattutto quella grigia che mi avete regalato a Natale. Il giorno in cui è nata tua sorella ero al lavoro e indossavo proprio quella camicia. Mi sono precipitato in ospedale dove, per fortuna, mi hanno fatto indossare un camice verde...e così non mi sono sporcato la mia camicia preferita! C’è un oggetto della casa che per te è molto importante? Perché? -Il mestolo in rame che uso sempre in cucina. È molto importante per me perché è un regalo della mia mamma, la tua nonna. Lo usava sempre anche lei per cucinare il suo ragù speciale. Quale angolo della casa preferisci? Perché? -Mi piace molto il tavolo della cucina perché è spazioso, c’è tanta luce e posso usarlo sia per cucinare sia per lavorare con il mio computer.

Condividi il laboratorio con noi! invia una mail a workshop@fondazionemast.org

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