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MISSIONE PIANETA TERRA UOMO E AMBIENTE
La Terra nasce circa 4,5 miliardi di anni fa e, nel corso della storia, profonde trasformazioni ne hanno modificato l’aspetto. Gli scienziati collocano la comparsa del genere Homo a 2,6 milioni di anni fa, in concomitanza con l’emergere dei primi manufatti costruiti dagli ominidi. Fin dall’inizio, l’uomo ha agito sull’ambiente circostante per adattarlo alle proprie esigenze. Con la nascita dell’agricoltura e dei primi centri abitati, è intervenuto sulla natura in modo talvolta irreversibile, tagliando foreste, procurandosi materiali da costruzione per edificare le città e addomesticando piante e animali. Nel corso dei secoli, l’evoluzione tecnologica ha intensificato lo sfruttamento delle risorse naturali. A partire dalla Prima rivoluzione industriale, la portata dei cambiamenti impartiti dall’uomo sull’ambiente è diventata così significativa da lasciare tracce permanenti negli strati delle rocce sedimentate sul Pianeta. Circa vent’anni fa, gli scienziati hanno usato la parola ‘Antropocene’ coniata dal premio Nobel per la chimica Paul J. Crutzen, proponendola per indicare una nuova epoca geologica che seguirebbe quella in cui attualmente viviamo, l’Olocene.
La parola Antropocene ci permette di riflettere e discutere sulla nostra storia e su quella del Pianeta che abitiamo. Questo può aiutarci a guardare il mondo con uno sguardo nuovo, più attento e pronto a rispondere alle esigenze e alle cure di cui ha bisogno.
parole chiave In copertina Edward Burtynsky, Cave di marmo di Carrara, Cava di Canalgrande N. 2, Carrara, Italia, 2016 © Edward Burtynsky
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conoscere Per determinare il passaggio da un’epoca geologica all’altra, gli scienziati ricercano nelle stratificazioni rocciose alcune tracce chiamate marker. Secondo gli studiosi, l’Antropocene potrebbe avere avuto inizio a metà del Novecento, con la stratificazione di elementi radioattivi, plastica, cemento, pesticidi e molto altro nelle rocce.
ti interconnessi attraverso reti di scambi complesse e globali: le materie prime sono estratte dalla terra per produrre energia oppure merci che viaggiano nei centri urbani del Pianeta e diventano rifiuti. La tecnosfera esiste in parallelo ad altri sistemi: la biosfera, che comprende la flora e la fauna; la litosfera, ovvero la parte esterna e rocciosa più rigida del Pianeta; l’idrosfera, composta dall’insieme delle acque; l’atmosfera, cioè l’involucro gassoso che avvolge la Terra. L’estrazione e la trasformazione di risorse naturali hanno portato a un progressivo aumento della tecnosfera: secondo alcuni ricercatori, pesa attualmente circa 30.000 miliardi di tonnellate, ovvero 50 kg di materiale prodotto dall’uomo per ogni metro quadrato di superficie terrestre.
Tecnosfera Il termine tecnosfera, coniato nel 2013, indica tutte le strutture che l’uomo ha costruito nel corso del tempo: città, centrali elettriche, linee di trasmissione, strade, edifici, infrastrutture per il trasporto, aziende agricole, industrie e ogni altro risultato dell’attività antropica, prodotti di scarto inclusi. Gli elementi che fanno parte della tecnosfera sono tut-
Edward Burtynsky, Incrocio al mercato di Mushin, Lagos, Nigeria, 2016-18 © Edward Burtynsky 3
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Edward Burtynsky, Bunkeraggio di petrolio N.1, Delta del Niger, Nigeria, 2016 © Edward Burtynsky
Estrazione del petrolio
materie plastiche, vernici, detersivi, fibre sintetiche, gomme e altro. I pozzi di estrazione, presenti sia sulla terra che in mare, possono rappresentare una grave minaccia per l’ambiente, a causa di possibili fuoriuscite di petrolio. Uno degli esempi più significativi è rappresentato dal disastro ambientale avvenuto nella regione del delta del Niger.
Il petrolio è un combustibile liquido oleoso composto da idrocarburi naturali. Si è formato a seguito di un lungo processo di trasformazione della materia biologica che si deposita sul fondo del mare insieme ai sedimenti minerali. L’azione secolare dei microrganismi sulle sostanze organiche poste a elevate pressioni e temperature determina la trasformazione dei sedimenti organici in idrocarburi. Queste sostanze sono definite comunemente ‘materie prime fossili’. Il petrolio (o greggio) è lavorato e trasformato in diversi materiali di uso quotidiano: oltre ai carburanti, la raffinazione del greggio fornisce sostanze all’industria petrolchimica, necessarie per la produzione di
Il 70% delle entrate del governo della Nigeria deriva dalle risorse di idrocarburi localizzate nel delta del Niger e i prodotti petroliferi rappresentano le più redditizie esportazioni nazionali. Se da un lato hanno arricchito alcune regioni del Paese, le attività legate al petrolio hanno però causato danni irreversibili. Per decenni le multinazionali del 4
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conoscere petrolio si sono sottratte alle loro responsabilità al verificarsi di catastrofi ambientali. In queste zone dell’Africa, materiale inquinante è continuamente riversato nell’ambiente a causa di furti e fuoriuscite di petrolio (bunkeraggio) con conseguenze drammatiche per le comunità locali e la natura.
alberi in carbone fossile, un combustibile di colore nero o marrone scuro. La composizione chimica, la solidità e la colorazione del carbone dipendono dal tempo impiegato nella sua formazione. Il carbone è una delle principali fonti di energia di cui dispone l’umanità. Il suo massiccio sfruttamento è associato alla Rivoluzione industriale ma, ancora oggi, produce circa il 38,5% dell’energia elettrica mondiale. In Italia, circa il 10% dell’energia è prodotto dal carbone. Bruciato nelle centrali elettriche, rilascia anidride carbonica, monossido di carbonio, anidride solforosa e polveri di numerosi metalli pesanti. Questo materiale è uno dei più inquinanti sul Pianeta e rappresenta la più grande fonte artificiale di anidride carbonica e monossido di carbonio. Gli scienziati stimano che le riserve mondiali di carbone dureranno poco meno di 300 anni, se consumate al ritmo attuale.
Estrazione del carbone Il carbone, come il petrolio, è una materia prima fossile la cui formazione risale a circa 345 milioni di anni fa. A quel tempo il clima caldo e umido ha favorito la crescita di grandi alberi che, a seguito di sconvolgimenti climatici, sono stati coperti da ingenti strati di sedimenti. L’elevata pressione e l’assenza di ossigeno hanno provocato la trasformazione degli
Edward Burtynsky, Miniera di carbone N.1, Renania settentrionale, Vestfalia, Germania, 2015 © Edward Burtynsky 5
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Edward Burtynsky, Miniere di litio N.1, Piane del sale nel deserto di Atacama, Cile, 2017 © Edward Burtynsky
Il carbone è estratto in due tipologie di miniere. Quelle sotterranee si spingono a oltre 200 metri di profondità, in cunicoli malsani che, anche con le più moderne tecnologie minerarie, comportano gravi rischi per la salute dei minatori. La presenza di reti di tunnel sotterranei, inoltre, può provocare collassi nel territorio sovrastante. Le miniere a cielo aperto, che spesso si estendono per decine di chilometri quadrati, hanno un enorme impatto ambientale, stravolgendo completamente i territori che le ospitano.
Hambach è stata aperta nel 1978, quattro villaggi sono stati trasferiti a causa dell’espansione della miniera e altri due sono in procinto di essere ricollocati.
Estrazione dei minerali Le miniere e le cave sono luoghi da cui l’uomo estrae combustibili fossili e minerali comunemente impiegati per realizzare costruzioni, oggetti tecnologici, fertilizzanti per il settore agricolo, ecc. Tra i minerali più estratti troviamo il litio, il rame, la potassa e il marmo.
La miniera di Hambach è la più grande operazione estrattiva a cielo aperto della Germania. In questa miniera, per raggiungere il carbone da estrarre è necessario asportare ingenti quantità di suolo, che sono accumulate sul terreno fino a formare enormi colline artificiali, modificando il paesaggio in modo irreversibile. Questa miniera, dall’estensione di 85 chilometri quadrati, produce lignite, un carbone morbido, in quantità tali da soddisfare quasi il 5% del fabbisogno energetico del Paese. Da quando
Il litio è il componente principale delle batterie agli ioni di litio e quindi fortemente presente negli strumenti tecnologici di uso quotidiano come, ad esempio, smartphone, computer e macchine elettriche: tra il 2008 e il 2018 la produzione annua totale dei principali paesi produttori di litio è passata da 25.400 a 85.000 tonnellate. 6
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conoscere Nonostante l’aumento della richiesta, le riserve mondiali di litio sono ancora ingenti: le riserve accertate ammontano a circa 62 milioni di tonnellate. Il litio è estratto con due modalità diverse. In alcuni Paesi, come l’Australia, lo Zimbabwe e la Cina, questo minerale è concentrato all’interno di altre rocce da cui deve essere separato. In altre zone del Pianeta, come il cosiddetto ‘triangolo del litio’ che abbraccia Cile, Bolivia e Argentina è invece disciolto in grandi laghi salati, detti ‘salamoie’. Questa seconda tipologia di estrazione è molto più conveniente e avviene tramite evaporazione.
impulsi che viaggiano fisicamente attraverso centinaia di migliaia di chilometri di cavi e sono conservati in enormi data centers presenti in tutto il mondo. I centri dati utilizzano grandissime quantità di energia elettrica: devono restare accesi 24 ore su 24 e necessitano di costante aria condizionata, per evitare il surriscaldamento di quadri elettrici e server. Si stima che l’80% dell’energia utilizzata per alimentare i data centers derivi da combustibili fossili e che Internet produca ogni anno 1,7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Una e-mail, ad esempio, produce tra i 4 e i 50 g di anidride carbonica, a seconda della lunghezza del testo o della presenza di allegati. Se l’email è poi archiviata in una casella di posta elettronica con altre centinaia di messaggi, conservati localmente in un centro dati, questa azione produce circa 1,6 kg di CO2 al giorno.
Atacama, il deserto non polare più arido del Pianeta, si trova in Cile e rappresenta una delle maggiori riserve conosciute di litio, contenendo circa il 27% di questa risorsa a livello globale. L’estrazione dei sali di litio avviene pompando la soluzione salina dal bacino sottostante il Salar di Atacama; questa viene poi lasciata evaporare in una serie di vasche artificiali. Man mano che il liquido evapora le vasche assumono varie colorazioni, fino al punto in cui la concentrazione di litio è ritenuta sufficientemente alta da poter procedere al suo invio in raffineria. L’estrazione di questo minerale comporta un elevato consumo di acqua e, nelle zone in cui è più presente, come l’America Latina, sta accelerando la desertificazione attorno ai laghi salati del ‘triangolo del litio’. I combustibili fossili e gli altri materiali che l’uomo estrae dall’ambiente sono utilizzati per numerose attività e rendono possibile la nostra vita così come la conosciamo. Sono però responsabili dell’89% delle emissioni globali di CO2 e sono tra le principali cause del riscaldamento globale.
Dai carburanti che alimentano il settore dei trasporti e la produzione di energia fino alle materie plastiche che compongono i nostri abiti e oggetti, i combustibili fossili sono così presenti nella nostra vita quotidiana che è molto complesso evitarli. Il settore dell’energia rinnovabile e la nostra capacità di produrre materiali sintetici ecosostenibili stanno progredendo velocemente, ma a un ritmo che rende comunque necessario l’impegno personale di ciascuno di noi, a partire da una consapevolezza sui sistemi che permettono il funzionamento delle nostre economie e le conseguenze che ne derivano.
Persino Internet, percepito come immateriale, si fonda su una infrastruttura globale che dipende fortemente dai combustibili fossili e dai minerali necessari nella realizzazione di strumenti tecnologici, cavi, satelliti, ecc. Ogni giorno circa 4,1 miliardi di persone si connettono alla rete utilizzando diversi dispositivi che devono essere ricaricati utilizzando energia elettrica. Gli utenti si scambiano messaggi, e-mail, caricano contenuti sui propri social media o piattaforme di archiviazione. Queste azioni sono tradotte in 7
Missione Pianeta Terra Le abitudini delle persone possono incidere sulla salute del Pianeta.
fare
Che cosa possiamo fare per limitare l’impatto ambientale delle nostre azioni quotidiane? Prova a metterti in gioco rinunciando a una abitudine dannosa per l’ambiente e cercando di vivere una giornata all’insegna della sostenibilità.
1.
Scegli a quale delle seguenti abitudini rinunciare per 24 ore: - Internet: l’uso della rete ha un impatto non indifferente sull’ambiente. Prova a vivere una giornata offline, disattivando la connessione dati del telefono e evitando le reti Wi-Fi (se possibile spegni il modem di casa). - Mezzi di trasporto inquinanti: macchine, scooter, autobus, contribuiscono ad accrescere le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Prova a vivere una giornata senza l’uso di questi mezzi di trasporto, privilegiando mezzi meno inquinanti come biciclette, veicoli elettrici, monopattini oppure spostati a piedi (anche la tua salute ne trarrà beneficio!). - Materiali in plastica: la plastica è un materiale particolarmente diffuso. Prova a vivere una giornata senza utilizzare materiali plastici di uso quotidiano come stoviglie usa e getta, imballaggi, bottigliette di plastica o altro, sostituendoli con materiali più ecologici.
2.
Documenta la tua giornata sostenibile: scatta alcune fotografie per mostrare le soluzioni alternative che hai trovato e raccontare la tua giornata. Cambiare abitudini spesso ci porta a vedere le cose da un punto di vista diverso.
3.
Scrivi un diario della giornata evidenziando i momenti in cui hai dovuto rinunciare alle vecchie abitudini, racconta quali difficoltà hai avuto e quali soluzioni alternative hai trovato. Arricchisci il racconto con le fotografie che hai scattato realizzando una presentazione in Word o PowerPoint. Ricorda: puoi provare più di una delle azioni proposte, mettere in pratica altre idee per vivere in modo più sostenibile oppure provare a portare avanti la sfida per un periodo più lungo. 8
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fare esempio di laboratorio Oggi ho deciso di passare una giornata più sostenibile e rinunciare ai mezzi di trasporto inquinanti. Il programma della giornata prevede: - scuola dalle 8:00 alle 13:00 - pranzo dai nonni dalle 13:30 alle 14:30 - compiti a casa di Alessio, il mio compagno di scuola che mi aiuta in matematica dalle 15:00 alle 17:00 - palestra dalle 18:00 alle 19:30 Di solito mi sveglio alle 6:30 e prendo il bus per la scuola sotto casa alle 7:40. Oggi farò a meno del bus e andrò a piedi, ho calcolato che ci metterò circa 50 minuti quindi sveglia alle 5:45! Mi incammino alle 6:50 che è ancora buio, cerco di accorciare il tragitto passando nei parchi. Camminando a piedi riesco a concentrarmi sul paesaggio che attraverso, la prima cosa che noto è che l’autunno sta arrivando e le foglie ingiallite ricoprono strade e sentieri.
Trovo un bel sentiero che non avevo mai visto prima che mi fa risparmiare qualche minuto. Arrivo un po’ affannato con 5 minuti di ritardo, tutto sommato accettabili. Il peso dello zaino e la fretta mi hanno sfiancato. Ore 13:00, generalmente il nonno mi aspetta in macchina fuori dalla scuola per portarmi a casa dove la nonna mi prepara sempre il pranzo. Questa volta gli ho detto che ci vediamo a casa da loro. Sono altri 40 minuti di cammino ma se vado svelto e sfrutto qualche scorciatoia dovrei arrivare per le 13:30.
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fare CC BY-SA 4.0
Alle 15:00 mi aspetta Alessio per studiare, generalmente chiederei al nonno di accompagnarmi ma oggi invece mi faccio prestare la sua bici e mi avvio.
Per strada noto un negozio di fumetti che non avevo mai visto, ci voglio tornare con calma per vedere se hanno la prima stampa di Dragon Ball Super.
Con Alessio studiamo gli integrali, finalmente capisco qualcosa di questo complicato argomento. Alle 17:40 risolviamo l’ultimo esercizio. La giornata è stata lunga e faticosa, mi sento molto stanco fisicamente e mentalmente. Dovrei andare in palestra ma non ho la forza e non farei comunque in tempo. Decido allora con Alessio di fare due tiri a canestro nel parchetto sotto casa sua.
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Ore 18:45, saluto Alessio, salto sulla bici e mi avvio lentamente verso casa. Mentre pedalo guardandomi intorno mi accorgo che c’è qualcosa che mi segue. Mi fermo e mi accorgo che si tratta di un cane randagio. Gli faccio cenno di avvicinarsi e lui mi guarda con la faccia un po’ perplessa. Alla fine si decide e viene a prendersi un po’ di carezze. Decido di adottarlo, per convincere mia madre lascerò che sia lei a scegliere il nome. Arrivo sotto casa alle 19:30 con lui, la mamma mi vede dalla finestra e mi viene incontro con l’espressione un po’ contrariata. Dopo qualche secondo il cagnolino decide di giocarsi la sua carta e le corre incontro riempendola di feste. Come avevo immaginato, non ha saputo resistere. Lo ha voluto chiamare Lucky e ora fa parte a pieno titolo della famiglia.
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