Le Quattro Stagioni

Page 1

Incominciamo da una favola...

LE QUATTRO STAGIONI C’era una volta un brav’uomo di nome Anno, che aveva quattro graziose figliole: Inverno, Primavera, Estate, Autunno. La giovane Inverno era la più fredda e distaccata dalle emozioni, ma, a modo suo, anche la più dolce. Era la maggiore delle quattro sorelle, e spesso raccontava alle più piccole storie piene di dolcezza e di fascino, descrivendo le delicate forme dei fiocchi di neve, che a lei piacevano tanto, raccontando di quando cantava ninne nanne agli animali, per farli addormentare, e poi li vegliava, proteggendo gli ingressi dei loro ripari con la neve candida. E le altre ascoltavano affascinate le sue storie, per tutti e tre i mesi in cui ella viaggiava per il mondo. Primavera era estremamente vitale, ma timida e riservata, molto mite. Anche a lei piaceva cantare, oh sì, e cantava canzoni d’amore agli uccellini ed agli animali che si ridestavano. Portava nell’aria profumi di vita e rinascita, e i primi raggi di sole, ancora tiepidi, le sorridevano

Un’ ala di riserva

AIAS PIACENZA

ogni giorno, un po’ miti, come lei. I suoi capelli erano castani ed ondulati, intrecciati a rametti d’erica e viole, i suoi occhi erano color della corteccia di quercia, il suo abito di lino leggero era color delle piante della terra, e le sue labbra rosse come rose. L’esuberanza e l’allegria della giovane Estate erano un tocco di pura vitalità per tutti: i suoi capelli color del grano e i suoi occhi dorati come il sole, la rendevano d’una rara bellezza. A lei piaceva il mare: e passava intere giornate fissando gli umani che, col favore del sole, si dilettavano a nuotare e osservare quelle bizzarre creature che l’abitavano. La più bella di tutte le sorelle, era la più piccola: Autunno, dai capelli d’un rosso ramato, gli occhi castani, era la prediletta degli animali e degli uomini. Era tanto bella che, al suo passaggio, le verdi foglie di tanti alberi arrossivano, per poi scivolare ai suoi piedi in segno di stima e rispetto. Per la sua riservatezza alle volte si nascondeva nella nebbia, per guardare il mondo senza che la notassero. Le piacevano i pini e gli abeti, perché non arrossivano mai con lei: le loro foglie aghiformi li coprivano sempre, ed erano in ogni occasione educati e composti, nelle loro tenute verde scuro. Le quattro sorelle amavano girare il mondo, ma tutte e quattro non si vedevano mai. Così si rivolsero al buon padre, che disse loro:« Figliole care, io comprendo il vostro desiderio di incontrarvi, e poiché voglio per voi tutta la felicità possibile, vi dirò così: ogni tre mesi, il ventuno, vi ritroverete assieme per un giorno e festeggerete, dandovi il cambio nel giro del mondo: potrete vedervi, pensate, quattro volte l’anno. Ora, figliole mie, ditemi: siete felici?» Ed esse annuirono, ringraziando il padre per quell’inaspettata munificenza. “ Perché ci hai raccontato questa storia? “ “ Perché da sempre le favole hanno aiutato anche le menti più semplici , come quella dei bambini, a comprendere e a riflettere sui grandi misteri della vita” “Si ma … perché proprio questa? “ “ Perché mi ha fatto pensare...ho pensato che per quanto le persone possano essere diverse, per quanto differenti e lontani possano sembrare i loro mondi poi alla fine è solo attraverso l’incontro alla nascita di significative relazioni tra loro che raggiungono la felicità..” “ Si hai ragione ma, noi ci siamo già incontrati, stiamo insieme da tanto e ci sentiamo felici … adesso che cosa dobbiamo fare?” “ Usciamo! Andiamo ad incontrare gli altri!” Barbara

Un’ala di riserva

1


IL PROGETTO Il progetto, che vuole essere solo un ampliamento di quello che già l’AIAS realizza, mantiene la sua IDEA DI FONDO di porre attenzione prioritaria alla centralità della persona depositaria di bisogni, aspettative e preferenze, che richiedono ascolto e attenzioni, creando le condizioni perché ogni disabile si senta protagonista dei suoi momenti di vacanza e di tempo libero. “ L’idea di democrazia deve camminare a braccetto con il diritto alla felicità e la felicità deve essere uno degli obiettivi fondamentali della civiltà di un popolo, il fine ultimo dell’essere umano.”

La disabilità pur essendo, in qualche modo, un “vincolo” non necessariamente deve rappresentare anche un limite per l’evoluzione positiva della persona, anzi può essere identificata come risorsa dalla quale partire per l’acquisizione di nuove abilità, di nuove competenze affettive-relazionali ma soprattutto per raggiungere un benessere personale. “ Il concetto di benessere viene identificato con il soddisfacimento di un bisogno o come il raggiungimento di una migliore qualità della vita intesa in senso di aspirazione al miglioramento e al cambiamento.”

Il tempo libero riveste indubbiamente nella vita di ciascuno un’importanza fondamentale per il proprio benessere e la propria autostima. Gli incontri, le amicizie e le attività che si possono realizzare in questo tempo sono spesso le maglie più gratificanti della rete sociale che si costruisce. Non incentivare o limitare questa possibilità crea invece esclusione, emarginazione e solitudine. La piena fruizione del tempo libero diventa, quindi, indice di una integrazione sociale e realizzazione personale pienamente raggiunte. Quando le persone disabili si pongono come soggetti attivi che decidono e scelgono in modo autonomo, fuori dai legami familiari, di frequentare luoghi e persone con cui stanno bene dedicandosi a tutte le normali attività che chiunque svolge per divertirsi, diventano libere di rapportarsi con gli altri alla pari, in uno scambio relazionale vero, nel quale dare e ricevere. “non mi pento dei momenti in cui ho sofferto; porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitù. L’unica differenza è che si paga con piacere, e con un sorriso anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime” PAULO COELHO - Lo Zahir

L'interesse per i temi legati al benessere e compresi nel concetto di "qualità della vita", deve essere un interesse che coinvolge le persone nella loro totalità non è pertanto possibile non tenere conto anche delle esigenze di coloro che non hanno autonomamente la possibilità di soddisfare le aspettative correlate al proprio sesso, età e condizione sociale all’interno del gruppo di appartenenza. Il concetto stesso di "qualità della vita" rappresenta spesso il concetto di "felicità", e di conseguenza possiamo porci due semplici domande: - quale il livello di felicità raggiunto? - quale quello raggiungibile? Un’ala di riserva

2


L’intento è quello di offrire ai soggetti coinvolti la possibilità di vivere il proprio tempo libero, troppo spesso tradotto in “tempo senza significato” , senza la presenza della famiglia, sostenendo l’integrazione sociale e permettendo a tutti di accrescere i contatti interpersonali.

Il progetto ha anche la finalità di sensibilizzare la cittadinanza per quanto riguarda sia la problematica delle barriere architettoniche sia quella dell’integrazione sociale. Infatti, le uscite si traducono spesso in occasioni per verificare e segnalare eventuali situazioni discriminanti per l’utenza disabile che potrebbero essere risolte semplicemente attraverso una maggiore sensibilità ed attenzione verso l’altro.

Per gli spostamenti, l’AIAS mette a disposizione due pulmini attrezzati di pedana e un’autovettura. Alle famiglie viene da sempre richiesto un contributo simbolico che non copre in alcun modo le spese effettive sostenute per il progetto (personale, carburante, assicurazione, spese per i mezzi di trasporto, spese vive per i volontari) ma che ha lo scopo di rendere consapevoli i familiari che si tratta di un intervento solidale ma non puramente assistenziale.

L’ASSOCIAZIONE AIAS a Piacenza è da considerarsi un autentico precursore: da oltre 30 anni infatti realizza opportunità di svago per le persone disabili che si traducono sia in momenti ricreativi e di tempo libero che in vacanze da vivere insieme in contesti non emarginati, grazie al supporto di accompagnatori e volontari motivati e attenti. Questo progetto vuole rappresentare una risposta ai quesiti posti sopra e offre un programma trasversale a tutti i momenti di vita della persona disabile.

Un’ala di riserva

3


DESCRIZIONE Il progetto “UN’ALA DI RISERVA” mira a proporre attività differenti e specifiche per ogni momento dell’anno affinché si possa realizzare un percorso integrato grazie al quale ci sia scambio di esperienze individuali da condividere con il gruppo volte a rinforzare le competenze sociali di ciascuno. OBIETTIVI: 

Rinforzare l’autostima e la motivazione di ciascun partecipante

Costruire un contesto che possa garantire il benessere di ciascuno nell’ottica di vivere e sperimentare semplici occasioni di svago e divertimento.

Offrire la possibilità a persone disabili adulte di vivere il proprio tempo libero senza la presenza della famiglia

Garantire indirettamente una risposta di sollievo al nucleo familiare del soggetto coinvolto

Diventare strumento di sensibilizzazione nei confronti dell’intera comunità affinchè l’integrazione sia sempre più possibile e realizzabile.

“ una sana libertà personale comporta l’apprendimento di un nuovo modo di pensare. Cambiàti i pensieri, nuovi stati d’animo cominceranno ad emergere e si sarà mosso il primo passo che porta alla libertà personale” EAYNE W.DYER - Le vostre zone erronee Il progetto quindi individua e descrive dettagliatamente alcune attività ed esperienze caratteristiche per ogni stagione dell’anno ideate ed elaborate perché ritenute particolarmente interessanti ed adatte ai ragazzi le quali, tuttavia, saranno affiancate dalla realizzazione di molte altre attività ed uscite non specificate minuziosamente in questo programma ma comunque presenti ed altrettanto significative ed importanti.

PERIODO DI RIFERIMENTO E FREQUENZA L’idea progettuale, proprio per la sua peculiarità, mira a garantire e ad offrire opportunità che coprano l’intero anno solare programmando le uscite in base alle esigenze ed alle aspettative di chi vi partecipa e alle risorse del territorio che le ospita. Le attività saranno organizzate prevalentemente nei fine settimana, durante l’intero arco della giornata o durante il pomeriggio o la sera in base alla proposta, si svolgeranno continuativamente durante l’intero anno proprio per garantire alle persone disabili stabilità e costanza nelle relazioni e nei riferimenti. Si vuole così creare un legame conduttore che rimanga tale nel tempo. Nella descrizione successiva, più dettagliata, verrà inoltre specificata la durata di alcune uscite tra cui la vacanza al mare e i giorni sulla neve.

Un’ala di riserva

4


AUTUNNO “Un entusiasmante programma alla scuola della natura” Che ne dite di mettersi in viaggio … per vivere una giornata immersi nello splendido paesaggio naturale delle colline dell’Appennino di Salsomaggiore, uno scenario naturale incontaminato che farà da cornice ad una giornata splendida in cui si potranno assaporare il piacere di riscoprire i segreti della natura, delle Erbe Officinali e della buona tavola con menù tipici e specialità. Il programma didattico proposto per questa attività si caratterizza per un insieme di attività didattico-ludico-espressive sempre accompagnate dalla pratica nei laboratori per riproporre ai ragazzi il lavoro svolto quotidianamente alla Gavinell. Con esperti di Scienze dell’alimentazione nella Scuola di cucina Naturale vengono proposte attività che permettono di riscoprire ed apprendere i principi essenziali di una corretta alimentazione oltre a risvegliare nei ragazzi il senso del gusto. Le tappe saranno più o meno le seguenti: introduzione alle piante officinali, l’orto botanico a terrazze, la collina degli ulivi , la lavanda bianca di Salsomaggiore, l’apicoltura, il giardino dei semplici (ricostruzione dei giardini medievali) e la sala erboristica e olfattoteca. L’attività proposta prevede di trascorrere una giornata, come sopra descritta, presso “il giardino Botanico Gavinell” a Salsomaggiore Terme dove la cortesia e la bellezza del luogo immerso nella natura daranno la possibilità ai ragazzi di vivere un’esperienza diversa e molto affascinante nel periodo dell’anno che più di tutti ci regala frutti particolari. L’esperienza sarà resa ancora più interessante e piacevole dal fatto che pranzeremo tutti insieme.

INVERNO “Atmosfera natalizia nell’antica città mineraria” Sarà proprio vero che … le ottanta casette addobbate dl mercatino di Natale di Merano si trovano ai due lati della passeggiata lungo il fiume Passirio che va dal ponte Teatro al ponte della Posta. I visitatori si ritrovano immersi in un’atmosfera da favola, natalizia, con la scenografia romantica del Kurhaus e delle terme. In alcune casette del Mercatino di Natale di Merano vengono esposte prodotti dell’artigianato locale quali candele, ceramiche, addobbi natalizi quali palline in vetro, statue in legno e presepi. In altre specialità gastronomiche tipiche dell’Alto Adige quali dolci, bevande. In altre ancora indumenti, giocattoli ed oggetti da regalo. Durante i fine settimana si svolgono alcuni concerti natalizi con esibizioni musicali e di cori sia nelle chiese di Merano che sulle passeggiate come da tradizioni dell’Avvento. Il centro storico di Merano viene decorato a festa per l’occasione lungo le strade ed i vicoli del centro, ma anche le decorazioni natalizie delle vetrine sottolineano la solennità della festa … Quale attività tipica dell’Inverno se non qualcosa di magico ed avventuroso che ci ricorda il Natale? Allora la proposta diventa quella di trascorre un weekend sulla neve e a visitare il Mercatino di Natale di Merano dove il fascino delle decorazioni natalizie e le illuminazioni suggestive faranno da sfondo a questa magica avventura.

Un’ala di riserva

5


PRIMAVERA “Gita in un’oasi di quiete” Mi hanno raccontato che … adagiato nelle dolci ed armoniche colline moreniche, il Parco Giardino Sigurtà offre una giornata di grande interesse, una passeggiata all’interno di una boutique floreale. Definire il parco Sigurtà un semplice giardino è veramente riduttivo. Il grande parco con la sua flora lussureggiante e radiosa, sa accogliere il visitatore e lo sa trasportare con la sua miscela di profumi e aromi in un inimmaginabile Eden. Uno degli innumerevoli bossi, “scolpiti dal tempo e dalla mano dell’uomo” offrono uno spettacolo insolito ed indimenticabile. Ortensie, tulipani, il giardino delle piante officinali, i diciotto giardini acquatici con ninfee, giacinti d’acqua e pesci tropicali, la grande quercia, lasciano un grande e piacevole ricordo. Il parco giardino Sigurtà rappresenta una oasi stupenda dove tranquillità e natura trasportano in percorsi veramente suggestivi. Il periodo dell’anno in cui vale la pena maggiormente visitare il parco è sicuramente la Primavera durante la quale il parco diventa scenario di grandi fioriture. L’uscita che sicuramente caratterizza maggiormente questo periodo dell’anno è un’attività presso il Parco Sigurtà (a Valeggio sul Mincio—Verona) dove la rinascita e la fioritura del parco faranno vivere ai ragazzi un’atmosfera di magia. Il parco è accessibile a tutti e per gli ospiti con difficoltà di movimento è a disposizione un’area riservata a bordo dei trenini panoramici, dotati di apposita pedana elettrica, che permette anche ai visitatori in carrozzina di godersi comodamente il tour lungo l” itinerario degli incanti”.

ESTATE “Squadra vincente non si cambia” Da sempre l’AIAS organizza vacanze a favore dei propri associati nella convinzione che si tratti di una importante opportunità di inclusione sociale. Il soggiorno, oltre ad avere le caratteristiche della vacanza tradizionale di gruppo, ha da sempre consentito ai partecipanti di essere coinvolti in opportunità di tempo libero (piscina, feste, manifestazioni pubbliche ed eventi culturali) e ad attività educative, tali da sviluppare il grado di integrazione e di socializzazione affettivo/relazionale e da favorire l’instaurarsi di nuove amicizie. Anche quest’anno l’associazione ha realizzato una iniziativa analoga, aperta ai cittadini disabili (anche non aderenti all’Associazione), in una struttura turistica attrezzata a Lignano Sabbiadoro. Quest’anno, in particolare, l’evento “vacanze” è stato particolarmente sentito, sia per il numero elevato dei partecipanti (18 disabili, 18 accompagnatori ed 1 responsabile) sia per la carica affettiva dimostrata dai soggetti coinvolti ma anche e soprattutto da coloro che vengono chiamati “volontari” i quali spesso non vogliono essere così definiti e preferiscono il termine di “amici”. L’esigenza da sempre manifestata da tutti è quella di una vacanza tranquilla ma anche molto allegra costituita da gite in barca, colazioni al bar, “spedizioni” a fare shopping, passeggiate ed occasioni di integrazione sociale che siano soprattutto improntate alla socializzazione e alla relazione interpersonale. Il grado di soddisfazione è sempre stato elevato ed adeguato alle aspettative del gruppo per questi motivi l’attività tipica dell’estate è e rimarrà sempre la vacanza al mare di dieci giorni di pura evasione dal mondo “reale” per approdare in un mondo che davvero ha del fantastico nel quale assapori la gioia dell’essere insieme.

Un’ala di riserva

6


… E MOLTE ALTRE ATTIVITA’... Alle attività specifiche per ogni stagione dell’anno, descritte più dettagliatamente in precedenza, il programma ne comprende molte altre che verranno qui di seguito soltanto elencate non perché meno importanti o interessanti semplicemente per una questione di “spazi”. 1.

Trascorrere la giornata in alcuni parchi divertimento come Gardaland e l’acquario di Genova

2.

Una crociera sul Po per conoscere la città ed i suoi dintorni da una prospettiva diversa

3.

Trascorrere almeno qualche giorno a Roma per incontrare il Papa

4.

Una giornata insieme al gruppo Cinofilo Volontari Protezione Civile “I Lupi”

5.

Trascorrere una giornata presso l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba a contatto con i monaci che vi abitano per vivere una giornata “come loro”

6.

Vivere insieme in festa la giornata di Carnevale, quella di S. Valentino, la notte di S. Silvestro, etc.

7.

Partecipare alle registrazioni del programma televisivo “Zelig” presso gli studi di Milano

8.

Attività di decoupage

9.

Attività di economia domestica, fai - da - te, etc.

10.

Attività individualizzate

Che si sommeranno ad uscite tranquille come “pizzate” in allegria, cene presso sagre e feste di paese, serate a teatro o al cinema, concerti, fiere, eventi sportive come partite di calcio o di pallavolo o rugby il tutto da organizzare dopo aver scandagliato il territorio e le sue offerte.

Un’ala di riserva

7


LA PAROLA AI PROTAGONISTI

“ Da otto anni partecipo alla vacanza a Lignano; per me è un posto magnifico perché ho la possibilità di conoscere nuove persone ed assieme agli altri amici ce la spassiamo molto” Giampiero

“Sono contenta di essere qui, sto molto bene con Nadia la romana, rido la sera prima di dormire, le mangio i biscotti, sento la musica, mi compra le patatine e parliamo con i vu-cumprà” Lucia

“Per me è stata una vacanza bellissima. I momenti più belli? ..la sera al karaoke, le uscite alla “rotonda sul mare” e naturalmente quando facevo il bagno..” Laura

“Questa vacanza mi è piaciuta molto. Mi è piaciuto andare sul pedalò, fare il bagno, andare alle giostre e sul trenino nel centro di Lignano. Ho conosciuto tante persone simpatiche e gentili che mi hanno fatto ridere” Alessia

Un’ala di riserva

8


“Mi piace tutto della vacanza: il mare, la musica, ballare e il fatto che siamo tutti amici...sono un ragazzo fortunato!!” Enzo

“Vengo ora da una bellissima vacanza con un gruppo di amici e amiche fantastici e variegati: c’è il poeta galante e l’enigmista tifoso, la timidina innamorata incompresa e la chiacchierona un po’ ficcanaso, l’amicone un po’ (molto) “sgrezzo” e l’intellettuale maniaco della tintarella, la ballerina matura ma sempre scatenata e il mattacchione sempre sorridente e tutti ci completiamo e stiamo benissimo insieme. Ne abbiamo fatte di tutti i colori sia in spiaggia che con sfide a bocce e giri in pedalò, che in paese con incursioni clamorose al Luna Park e balli scatenati in piazza… ma il momento migliore è sempre la festa finale con improbabili concorsi di miss e ricchi premi e titoli “nobiliari” per tutti: uno spasso! Insomma ci siamo proprio divertiti. Ah dimenticavo: metà dei miei amici son classificati ufficialmente disabili...ma questa è la solita stupidaggine burocratica…” Antonio

Mi è piaciuto andare in giro per il centro e gli aperitivi alla rotonda; mi sono divertita a ballare con i miei “compagni di viaggio” ..e ora sono ancora più bella perché ho una fantastica abbronzatura” Mery “Sono anni che non facevo una vacanza decente…” Angela

Peccato che la vacanza stia quasi finendo...possiamo proporre che tutti mettano 50 euro a testa così invece di tornare a casa mercoledì torniamo sabato o domenica..” Fabio

Un’ala di riserva

9


“Ritrovare gli amici di sempre, ritornare a quel mondo che tanto mi ha fatto sorridere, sperare e costruire castelli di sogni...e scoprire che il “ghiaccio” anche quello più resistente si può sciogliere con un bel sole caldo.. Barbara

“Quest’anno per me è stata la prima volta che ho partecipato alla vacanza dell’Aias, è stato bellissimo e non vedo l’ora di rifarla l’anno prossimo! Marcello

“Io penso che quest’anno sia stato speciale. Il gruppo era numeroso ma molto unito, abbiamo trovato nuovi amici: Marcello, Alessia, Nadia, George e Angela. Con loro mi sono trovata bene e...si sa, chi trova un amico trova un tesoro!” Giuseppina

Un’ala di riserva

10


“Questa vacanza mi rimarrà sempre nel cuore” Giulia

“Mi piace tutto di questa vacanza, non cambierei niente...è perfetta così com’è!!” Francesco

“ Questi dodici giorni sono stati veramente strepitosi. Ho conosciuto persone bellissime e ho trovato un ambiente e un clima piacevoli. Se prima di partire avevo dei timori sono stati subito dissipati. Questa esperienza mi ha sicuramente arricchito tanto e spero di poterla ripetere.” Elisabetta

Un’ala di riserva

11


PERSONALE IMPIEGATO 

Un coordinatore

Un autista/educatore

Un assistente

Un gruppo di volontari

Per realizzare tutto questo l’Associazione individua alcuni operatori in relazione alla loro pregressa esperienza con l’utenza disabile. Le caratteristiche che li contraddistinguono sono: capacità di lavorare in gruppo, creatività e voglia di mettersi in gioco, professionalità non soltanto intesa come preparazione teorica ma anche e soprattutto tradotta come attenzione incondizionata nei confronti dei disabili. Agli operatori si affiancheranno volontari animati non tanto da spirito assistenzialistico quanto dalla consapevolezza che ognuno ha il diritto/dovere di essere protagonista della propria vita e di aiutare anche chi parte svantaggiato a diventarlo. Siamo convinti che il raggiungimento dell’autonomia, in tutti gli ambiti della vita, possa essere possibile per tutti. Ciò che cambia in realtà è solo il raggiungimento individuale del grado di autonomia, maggiore o minore a seconda dei limiti e delle potenzialità di ciascuno che si scopriranno o si riscopriranno cammin facendo … insieme. Non semplici “volontari” quindi ma piuttosto compagni di avventura … amici con cui condividere momenti di vita per crescere insieme come persone. Poiché lavorare in gruppo è un’ “arte” che necessita di continui momenti di confronto e di dialogo tra i componenti sono previsti periodici incontri di verifica.

RISORSE L’ Associazione dispone di locali idonei alle attività proposte e di proprio personale interno che si occuperà del coordinamento e dell’organizzazione delle singole attività. Per gli spostamenti A.I.A.S. mette a disposizione due pulmini attrezzati di pedana e un’autovettura . A parziale copertura dei costi saranno individuati soggetti privati disponibili a sostenere l’iniziativa anche attraverso l’erogazione di contributi finalizzati. Eventualmente mettendo a disposizione un c/c bancario o postale dedicato al progetto “UN’ ALA DI RISERVA”.

Un’ala di riserva

12


PERSONE DISABILI ATTUALMENTE Nominativi

Anno di nascita

B.L.

1966

B.F.

1974

C.C.

1966

C.G.

1954

C.R.

1960

C.S.

1975

D.M.

1978

G.E.

1976

G.F.

1947

G.G.

1968

G.L.

1949

L.A.

1978

M.M.

1985

M.M.G

1968

P.A.

1966

P.E.

1961

P.L.

1966

R.M.

1950

S.C.

1974

S.G.

1989

T.F.

1973

T.M.

1953

T.M.

1965

Z.A.

1964

Un’ala di riserva

VOLONTARI ( 2011 ) Nominativi

Anno di nascita

A.B

1980

B.B

1977

B.E

1987

C.M

1990

C.C

1990

D’A.N

1970

M.G

1988

M.N

1988

M.E

1992

S.L

1991

S.F

1994

S.G.P

1990

S.M

1991

S.V

1988

S.E

1987

S.M

1992

M.C

1978

D.R.V

1988

Servizi di provenienza delle persone disabili

23% 37% 38%

13


COSTO PROGETTO

VOCI

COSTI

Coordinamento

3.000,00

Autista/Educatore

8.000,00

Assistente

4.000,00

Assicurazione volontari

500,00

3.500,00

5.000,00

1.500,00

25.500,00

Automezzi ( carburante, assicurazioni, bolli, manutenzione, autostrada ) Costi per attività ( rimborsi spese volontari, materiali di consumo, ingressi, consumazioni, spese di soggiorno, accompagnatori, etc. ) Spese varie di gestione ( posta, telefono, cancelleria )

TOTALE

VOCI Spesa soggiorno

COSTI €

22.000,00

( noleggio pulmino andata/ritorno, utilizzo mezzo proprio durante tut- € to il periodo del soggiorno )

4.500,00

Spese personale dipendente e rimborso volontari

11.000,00

( bevande ai pasti, consumazioni, noleggio pedalò, ingressi parchi divertimento, telefono etc.

4.800,00

TOTALE

42.300,00

( n° 37 partecipanti ) Trasporto

Spese extra

Un’ala di riserva

14


SEDE DEL PROGETTO

Attività di coordinamento:

Via Colombo 3, Piacenza

Tel: 0523/609514

Mail: aiaspiacenza@yahoo.it

Tel: 0523/318392

Mail: aiascasafamiglia@alice.it

Attività interne e laboratori:

Via Scalabrini 19, Piacenza

Un’ala di riserva

15


Per finire con una preghiera...

Dammi, Signore, un’ala di riserva Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto. L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con Te. Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita”, non è “rosicchiare la vita”. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.

Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita. Anzitutto, per le vite uccise prima ancora che nascessero. Sono ali spezzate. Sono voli che avevi progettato di fare e ti sono stati impediti. Viaggi annullati per sempre. Sogni stroncati sull’alba. Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l’ala penzolante, il fratello che avevi destinato a navigare nel cielo. E Tu l’hai atteso invano, per crociere che non si fanno più.

Soprattutto per questo fratello dammi, o Signore, un’ala di riserva.

(Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, morto il 20 aprile 1993)

Un’ala di riserva

16


Un’ala di riserva

17


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.