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L’Invisibile

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L’INVISIBILE

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TRA PITTURE E FOTOGRAFIA

78 Valentino Vago, La mia estate, 1960, olio su tela, 100x70cm

Se è vero che spesso pittura e fotografia sono due discipline considerate antagoniste, è altrettanto vero che a volte riescono a dialogare fra di loro in una profonda ricerca di assonanze e armonie. Un dialogo più che mai proficuo quando a dialogare sono Valentino Vago e Silvio Wolf, due fra gli artisti più rappresentativi delle proprie rispettive generazioni, e quando il piano del confronto è quello dell’astrazione.

by Barbara Lanza

Un incontro fertile e creativo che diventa magia nella mostra “L’invisibile”, che il Comune di Milano, in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago, presenta alla Casa Museo Boschi Di Stefano di via Giorgio Jan 15 di Milano dal 22 marzo sino al 5 giugno. Curata da Luca Pietro Nicoletti, la mostra è caratterizzata da due differenti esposizioni dalla forte consonanza poetica: “Valentino Vago. Figure e orizzonti” al piano terra dello spazio espositivo, e “Silvio Wolf. Prima del Tempo” al terzo piano. Quaranta opere di grande respiro e dal forte impatto visivo ed emotivo per due differenti ricerche sull’Invisibile attraverso la pittura e la fotografia. Un confronto a distanza fra le magie di luce nella fotografia di Silvio Wolf e la pittura aniconica di Valentino Vago. Due percorsi che si sviluppano attraverso tecniche, materiali e linguaggi diversi e dialogano su più piani: quello percettivo, cercando una costante interazione con l’osservatore per condurlo oltre il visibile, e quello concettuale, attraverso percorsi collegati tra loro nel continuo rimando a una ricerca metafisica e contemplativa dello spazio, e al dissolversi dell’immagine nella luce e nel colore. Aproductive and creative dialogue becomes magic in the exhibition "The invisible," scheduled to the house Boschi Museum of Stefano di Via Giorgio January 15 Milan from March 22 until June 5. Curated by Luca Pietro Nicoletti, the exhibition is characterized by two different exposures from strong poetic consonance: "Vaglio Valentino. Figures and horizons "On the ground floor of the exhibition space, in what was the former ceramic laboratory, and" Silvio Wolf. Before the time "on the third floor. Forty of great breath works and strong visual and emotional impact for two different research on invisible through painting and photography. A remote comparison between the spells of light in the photograph of Silvio Wolf and the Vago Valentino Valentino Aniconic painting. Two paths that develop through different techniques, materials, and languages and talk about multiple floors: the perceptive one, looking for constant interaction with the observer to lead him beyond the visible, and the conceptual one, through paths connected together in the continuous reference to a meta-research. 79

Valentino Vago, Composizione, 1961, olio su tela, 60x80cm

VALENTINO VAGO FIGURES AND HORIZONS An essential vision of painting, an extraordinary abstract and modern, mystical and pure art, capable of exciting in its constant search for invisible. The retrospective on Vago Valentino's work (1931-2018), inserted in the necklace viewed closely, takes inspiration from the five paintings already present in the Boschi collection of Stefano to retrace the evolution of his artistic path developed around two hinge elements, the Twenty works, all canvas oils, testify as the artistic vocation of one of the masters of Italian abstract painting has always woven spiritual research that led him to create an extraordinary and unique poetic universe. The exhibition starts from the academic work without a title of 1953, in a palain between figuration and metaphysics, and then immediately immersed in the abstract formulations of the Vago Valentino's works of the sixties, unmistakable in the sign as well as in the light of uniform colors, intense and from the Abstract expressiveness of works as a green image (1959), colors in light and my summer, both of 1960, or still composition (1964) and oblique presence (1965), show how the language of Vaglio Valentino is eloquent in its synte They stand out among the works present on the Single Space (1960), published on the cover of the folding of the exhibition presented by Guido dance at the Milanese Milan hall in 1960 and purchased on that occasion by engineer forests and then never more exposed to the public. Key to read the Black Horizon Exhibition (1965), emblematic framework, where the theme of the landscape, internalized VALENTINO VAGO FIGURE E ORIZZONTI Una visione essenziale della pittura, un’arte astratta straordinaria e modernissima, mistica e pura, capace di emozionare nella sua costante ricerca dell’Invisibile. La retrospettiva sull’opera di Valentino Vago (1931-2018), inserita nella collana Visti da Vicino, prende spunto dai cinque dipinti già presenti nella collezione Boschi Di Stefano per ripercorrere l’evoluzione del suo percorso artistico sviluppatosi attorno a due elementi cardine, la luce e il colore. Venti opere, tutti olii su tela, testimoniano come la vocazione artistica di uno dei maestri della pittura astratta italiana si sia sempre intrecciata a una ricerca spirituale che lo ha portato a creare un universo poetico straordinario e unico. La mostra parte dall’opera accademica Senza Titolo del 1953, in bilico tra figurazione e metafisica, per poi immergersi immediatamente nelle formulazioni astratte delle opere di Valentino Vago degli anni Sessanta, inconfondibili nel segno così come nella luce di colori uniformi, intensi e dalla visibilità silenziosa, perfetti nella volontà di rappresentare l’Invisibile. L’espressività astratta di lavori come Immagine Verde (1959), Colori nella luce e La mia estate, entrambi del 1960, o ancora Composizione (1964) e Presenza obliqua (1965), mostrano come il linguaggio di Valentino Vago sia eloquente nella sua sintesi cromatica e di come la sua pittura sia intimamente sacra ma allo stesso tempo potente. Spiccano tra le opere presenti in mostra Spazio Solare (1960), pubblicata sulla copertina del pieghevole della mostra presentata da Guido Ballo al Salone Annunciata di Milano nel 1960 e d’allora mai più esposta al pubblico. Chiave di lettura del percorso espositivo Orizzonte nero, quadro emblematico del 1965, dove il tema del paesaggio, interiorizzato e mentale, entra

Silvio Wolf, Horizons 23-22-26 trittico, 2011-2015, c-print, plexiglas, Dibond

nella pittura di Vago come eliminazione di qualsiasi riferimento figurativo, avvio di un percorso ascetico e visionario che lo porterà a dipinti di grande respiro, diafani e rarefatti come C. 268 del 1970, oggi nella collezione del Museo del Novecento. La mostra dedicata a Valentino Vago, legato da profonda amicizia a Marieda Di Stefano e Antonio Boschi, è inoltre arricchita da documenti, cataloghi, fotografie, disegni inediti ed a una serie di incisioni che evidenziano il passaggio dalla figurazione all’astrazione.

SILVIO WOLF - PRIMA DEL TEMPO La seconda esposizione, “Prima del Tempo”, dedicata alla fotografia di Silvio Wolf, presenta sedici opere della serie “Orizzonti”. Inoltre, all’interno della collezione permanente situata al secondo piano del palazzo progettato dall’Architetto Portaluppi, tre opere di Silvio Wolf (Vuoto di Memoria del 1978-2002, Icona di Luce 24 del 1992 e Icona di Luce 30 del 1994) entrano come ospiti nel progetto Sostituzioni, ideato da Maria Fratelli, prendendo il posto dei tre dipinti di Valentino Vago normalmente esposti nella collezione: Due Forme del 1960, Composizione del 1964 e Rettangoli del 1961 e ora esposti in mostra. Silvio Wolf lavora da sempre alla fotografia come oggetto di luce che si trasfigura in immagine portandola verso un radicale concetto di astrazione e gli Orizzonti sono sicuramente uno dei risultati più interessanti della ricerca di Wolf sulle potenzialità linguistiche, percettive e cognitive della fotografia. Non solo, l’attenta riflessione sul rapporto che l’opera instaura con lo spazio circostante fa sì che lo spettatore sia posto al centro di un’esperienza meditativa e sensoriale, nella quale viene amplifica la dimensione “di ascolto” che l’artista propone a chi osserva le opere. Il titolo stesso della mostra sottolinea come le opere della and mental, enters the blurred painting as elimination of any figurative reference, start an ascetic and visionary path that will take it to The exhibition dedicated to Vago Valentino, tied by deep friendship in Marieda of Stefano and Antonio Boschi, is also enriched by documents, catalogs, photographs, unpublished designs and a series of engravings that show the transition from figuration to abstraction.

SILVIO WOLF BEFORE THE TIME The second exhibition, "Before the time," dedicated to the photograph of Silvio Wolf, presents sixteen works from the "Horizons" series. Furthermore, within the permanent collection located on the second floor of the building designed by the architect Portaluppi, three works by Silvio Wolf (memory emptiness of 1978-2002, 1992 light icon and Icon of Light 30 of 1994) enter as guests in the replacement project, conceived Silvio Wolf has always worked to photography as an object of light that moves into the image by bringing it to a radical abstraction concept The horizons are definitely one of the most interesting results of Wolf research on the linguistic, perceptive and cognitive potential of photography. Not only that, the careful reflection on the relationship that the work establishes with the surrounding space means that the viewer is placed at the center of a meditative and sensory experience. Wolf chose the works for the rooms on the third-floor dialogue with the strong space personality, and I am an expression of art that amplifies the "listening" dimension that the artist proposes to those who observe the works. The title of the exhibition emphasizes how the works of the Horizontal series are pre-photographic images created by light directly 81

1 Silvio Wolf, foto di Manuela De Leonardis

on the initial fragment of the film before it registers the first image and out of photographer control: Light scriptures, nonoptical images that manifest themselves on the photo surface As per Vista Valentino with painting, reflection on the photograph of Silvio Wolf puts the light to its center, a true protagonist of every photographic work. The glimpse of light and color in suspended spaces that manifest themselves in its abstract photographs, as well as in Vago Valentino paintings, highlight how both artists aspire to an abstract return of the real, intending to lead the gaze beyond the visible. The composition above of vague and even more black horizon, painted by the great evocative force as well as the Wolf horizons, give substance to the unverifiable, showing the essence of something that exists a priori, in painting for Vago, in photography for Wolf. n Home Museum Boschi di Stefano Via Giorgio January 15 20129, Milan Contact Email: c.casaboschoschi@comune.milano.it; Tel.: 0288463614 www.casamuseoboschidistefano.it www.facebook.com/casaboschidystefano @casaboschidystefano serie Orizzonti siano immagini pre-fotografiche create dalla luce direttamente sul frammento iniziale della pellicola, prima che essa registri la prima immagine e fuori dal controllo del fotografo: scritture di luce, immagini non ottiche che si manifestano sulla superficie foto-sensibile durante il processo di caricamento della macchina, e prima dell’inquadratura di alcun soggetto esterno, trasformandosi così in forme e linguaggio nella mente di chi le osserva. Come per Valentino Vago con la pittura, la riflessione sulla fotografia di Silvio Wolf pone al proprio centro la luce, vera protagonista di ogni sua opera fotografica. Gli squarci di luce e colore in spazi sospesi che si manifestano nelle sue fotografie astratte, così come nelle pitture di Valentino Vago, evidenziano come entrambi gli artisti aspirino a una restituzione astratta del Reale, con lo scopo di condurre lo sguardo oltre il visibile. La già citata Composizione di Vago, e ancor di più Orizzonte nero, dipinti dalla grande forza evocativa così come gli Orizzonti di Wolf, danno sostanza all’indefinibile, mostrando l’essenza di qualcosa che esiste a priori, in pittura per Vago, in fotografia per Wolf. n Casa Museo Boschi Di Stefano Via Giorgio Jan 15 - 20129, Milano email: c.casaboschi@comune.milano.it - tel. 0288463614 www.casamuseoboschidistefano.it www.facebook.com/CasaBoschiDiStefano @casaboschidistefano

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