Grigolo definitivo

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Vittorio Grigolo - Vincenzo Scalera

Vittorio Grigolo Tenore

Vincenzo Scalera Pianoforte

Recital di canto 2012 / 2013

7 gennaio 2013

Recital di canto 2012 / 2013






Occupava pochissimo spazio nel mondo, una bolla silenziosa fluttuante su un mare di rumori. Arundhati Roy anello collezione Parsifal

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Recital di canto 2012-2013

Vittorio Grigolo Tenore

Vincenzo Scalera Pianoforte

EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA


TEATRO ALLA SCALA LunedĂŹ 7 gennaio 2013, ore 20 SOMMARIO PAGINA 5

Vittorio Grigolo PAGINA 6

Bella rosa impallidita... La melodia da camera italiana tra declamazione e melodramma Mario Marcarini PAGINA 11

I testi cantati PAGINA 19

Vincenzo Scalera PAGINA 20

Il Teatro alla Scala


PROGRAMMA

Vincenzo Bellini Dolente immagine di Fille mia Vanne, o rosa fortunata Malinconia, Ninfa gentile Per pietà, bell’idol mio Gioachino Rossini da “Soirèes musicales” La danza Gaetano Donizetti e Matteo Salvi da “Il duca d’Alba” Inosservato, penetrava.... Angelo casto e bel Giuseppe Verdi da “Il corsaro” Ah sì, ben dite…..Tutto parea sorridere Francesco Paolo Tosti Chanson de l’adieu / Canto dell’addio Pour un baiser / Per un bacio Ideale ’A vucchella L’ultima canzone Stanislaus Gastaldon Musica proibita Ruggero Leoncavallo Mattinata Ernesto De Curtis Ti voglio tanto bene Vincenzo D’Annibale ’O paese d’ ’o sole


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Foto Jason Bell


Vittorio Grigolo Nato ad Arezzo e cresciuto a Roma, già a 4 anni ha scoperto la sua passione per la musica, esibendosi dopo pochi anni come solista nel Coro della Cappella Sistina e debuttando a 13 come Pastorello nella Tosca di Puccini. Ha poi approfondito lo studio del canto debuttando a soli 23 anni al Teatro alla Scala. In pochi anni è apparso in tutto il mondo sotto la direzione di Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Myung-Whun Chung, Daniel Oren e Antonio Pappano. Il suo repertorio comprende circa 24 opere di Mozart, Donizetti, Verdi, Puccini, Gounod, Massenet, Offenbach, Bernstein, oltre a composizioni sacre di Rossini. Considerato tra i più importanti tenori della sua generazione, è ora presente nei più prestigiosi teatri d’opera del mondo: Teatro alla Scala, Covent Garden di Londra, Metropolitan di New York, Washington National Opera, Deutsche Oper di Berlino, Opernhaus di Zurigo, Palau de les Arts di Valencia e Chorégies d’Orange… Il suo debutto al Covent Garden nel 2010 nel ruolo di Des Grieux nella Manon di Massenet ha suscitato le lodi della critica internazionale. Fra le sue recenti esibizioni: Faust e Roméo et Juliette di Gounod, Manon di Massenet, Don Carlo, La traviata, Il corsaro e Rigoletto di Verdi, Les contes d’Hoffmann di Offenbach, La bohème e Gianni Schicchi di Puccini, Lucrezia Borgia e Lucia di Lammermoor di Donizetti. Spesso presente anche in sede concertistica, nel 2008 è stato invitato a cantare davanti a un pubblico di oltre 40.000 persone nel corso di un evento organizzato a Chicago in onore di Luciano Pavarotti; nel 2010 ha collaborato con Zubin Mehta e la Israel Philharmonic Orche-

stra in uno speciale concerto di gala del Rigoletto a Tel Aviv, e a inizio 2011 e 2012 ha compiuto una tournée in Germania e Svizzera eseguendo arie e romanze tratte dai suoi album recenti. La sua discografia comprende: il suo primo album “In the Hands of Love” premiato col Disco d’Oro e di Platino, West Side Story di Bernstein che gli è valsa una Grammy-nomination, e il suo album “The Italian Tenor” che gli ha meritato il primo posto nella “US Billboard Classical Album Chart”. Il suo ultimo album “Arrivederci” (autunno 2011) comprende la sua personale selezione delle più amate romanze e arie d’opera italiane per tenore. Inoltre, ha avuto molto successo per le sue esibizioni televisive: nel 2008 come Alfredo nella Traviata trasmessa dal vivo dalla stazione centrale di Zurigo, e nel 2010 per la trasmissione di Rigoletto (regia di Andrea Andermann) ripresa dal vivo nella città di Mantova, nel ruolo del Duca di Mantova accanto a Plácido Domingo in quello di Rigoletto. Fra i suoi riconoscimenti: “European Border Breakers Award” per il suo primo album solistico “In the Hands of Love” e il “2010 Diapason” francese “Decouverte de l’Année” per il suo album “The Italian Tenor”; e inoltre: “Best Tenor” dei “2011 Opera Awards” da parte di “Opera Magazine” per la sua interpretazione di Des Grieux nella Manon al Coven Garden (2010), nonché il prestigioso “ECHO Klassik Newcomer of the Year Award” del 2011. Fra gli eventi futuri: La bohème al Covent Garden, Rigoletto al Metropolitan, Lucia di Lammermoor all’Opéra di Parigi, e il suo nuovo album “Ave Maria”.

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Bella rosa impallidita... La melodia da camera italiana tra declamazione e melodramma Mario Marcarini

Incastonata fra le trame filigranate del melodramma ottocentesco e del XX secolo, la melodia da camera italiana potrebbe apparire a un primo fugace sguardo come una gemma di minor splendore, di subalterna eleganza e lucentezza, al pari di un episodio di contorno in una delle ampie scene storiche raffigurate nelle tele di Francesco Hayez; questa percezione, radicata nel sentire comune, appare purtroppo confortata dalla presenza a dir poco esigua riservata a questo genere musicale nei programmi concertistici e in seno alla didattica nei nostri conservatori. Per questi e per altri motivi, anche in ambito internazionale la cosiddetta “romanza” da salotto di matrice italiana gode di una stima infinitamente inferiore rispetto alle cugine francesi e tedesche, la chanson e soprattutto il Lied. Questo in estrema sintesi il panorama, alquanto brumoso, che la scelta operata da Vittorio Grigolo per il suo concerto di canto sicuramente provvederà a rischiarare, grazie alla proposta di un ventaglio di brani firmati dai maggiori compositori di lavori vocali del nostro Ottocento (la triade Rossini-DonizettiBellini) che ci traghetterà al secolo successivo auspice Giuseppe Verdi per approdare infine a Francesco Paolo Tosti, emblema cosmopolita della romanza da salotto italiana per generazioni di cantanti e ascoltatori. Non mancheranno nel percorso i riferimenti all’opera, al palcoscenico, ma anche questo atteggiamento non deve essere avvertito come sintomo di una debolezza estetica, ma al contrario come un elemento genetico, storicamente legato alla natura stessa dell’intrattenimento salottiero italiano, in cui trovano posto, dal Settecento fino ai giorni nostri - accanto alle canzoni appositamente concepite per il consumo cameristico - le trascrizioni e le “riduzioni” per canto e pianoforte (o per voce ed arpa, o anche per soli strumenti) delle melodie più commoventi e accattivanti ascoltate a teatro; questa prassi consentiva di diffondere ben oltre i ristretti confini di un palcoscenico le idee e le invenzioni contenute nei titoli di maggior successo, perpetuandone la memoria destinata altrimenti a disperdersi (data l’assenza della radio e della discografia, il cui avvento era ancora lontano); non è un caso in effetti se il ricordo di maestri del più remoto passato e dei titoli dei loro melodrammi sia comunque giunto fino alle soglie della moderna filologia grazie alle riduzioni cameristiche del Parisotti, rielaboratore (per molti anche traditore, ma certo “salvatore”) di arie di Scarlatti, Paisiello, Vinci e tanti altri. Il teatro in musica è una componente essenziale del genere salottiero italiano, sia sotto il punto di vista formale che contenutistico, ma altri elementi contribuiscono a conferirgli una fisionomia definita e originale, quale il riferimento non desueto alla musica popolare, oppure l’abbandono di strutture

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architettoniche schematiche a vantaggio di una maggiore varietà di concezione, libera di esaurirsi nello spazio breve (che non significa privo di intensità) di quella che per comodità chiameremo “canzone”. Pilastro delle composizioni per canto e tastiera di Vincenzo Bellini (Catania, 1801 - Puteaux, 1835) è il naturale connubio tra melodia e declamazione del testo poetico, ossia il principio stesso su cui si basa l’estetica di Claudio Monteverdi; la melodia belliniana (non solo quella cameristica, beninteso) per riassumere il pensiero di Richard Wagner - che la definì “filosofica” - si può annoverare tra gli esempi più alti di comunicazione drammatica, in cui con efficacia meticolosamente studiata la bellezza del canto è ancella del testo poetico. Dolente immagine di Fille mia si colloca fra i primi lavori belliniani (fu pubblicata attorno al 1824 a Napoli presso Girard) e nell’essenzialità quasi scarna dei mezzi espressivi mostra immediatamente l’afflato leopardiano, l’intenzione di porre in musica una cosmica malinconia venata di tristezza che caratterizzerà tutto il percorso intellettuale del Siciliano. Il compositore, giunto a Milano nel 1827, stringe amicizia con il musicista Francesco Pollini e sua moglie Marianna; i due saranno dedicatari rispettivamente della Sonnambula e di Sei ariette per camera scritte probabilmente in quei giorni e pubblicate da Ricordi nel 1829; da questa raccolta sono tratte Vanne, o rosa fortunata; Malinconia, Ninfa gentile e Per pietà, bell’idol mio, i cui testi poetici sono dovuti rispettivamente a Pietro Metastasio (la prima e la terza) e Ippolito Pindemonte (la seconda). La malinconia è ancora una volta il filo rosso attraverso cui l’ascoltatore è rapito, in atmosfere che sanno comunque divenire di volta in volta più lievi o languide, sempre mantenendo alto il livello di interazione fra poesia, melodia e vocalità. Gli esperti più attenti potranno notare, soprattutto in Vanne, o rosa fortunata, espliciti riferimenti ai melodrammi belliniani, in particolare a Norma; non è una novità che la melodia da camera (o con accompagnamento orchestrale) possa essere trasformata in un laboratorio di idee tematiche, destinate poi a essere ingigantite e ampliate in strutture più vaste, addirittura gigantesche; sarà così in futuro per Wagner e per Mahler, era già stato così per Mozart e Gioachino Rossini (Pesaro, 1792 - Passy, 1868); negli stessi anni in cui si consumavano prematuramente la fortuna e la parabola umana di Bellini, il Cigno di Pesaro (che dal 1829 aveva clamorosamente abbandonato le scene) dedicherà quasi completamente il suo estro alla musica da camera, licenziando centinaia di composizioni per il consumo salottiero; è il caso delle “Serate musicali” (Soirées musicales) pubblicate nel 1835, che raccolgono il frutto squisito dell’ispirazione rossiniana in dodici brani, su testi prevalentemente di Pietro Metastasio e del conte Carlo Pepoli (autore del libretto dei Puritani per Bellini); dal suo salotto parigino Rossini evoca, con sguardo ora sarcastico, ora sornione (ma sempre colmo d’affetto), un mondo fatto di gite in gondola, di pastorelle che scendono dalle Alpi e di panorami ispirati al meridione; La danza (Tarantella Napolitana) è un vero tour de force per tenore e pianoforte, in cui (oltre a rispettare una scrittura indiavolata) gli esecutori sono chiamati a mantenere un tono ironico e disincantato. Lo stesso spirito dovrebbe porre ogni musicologo nel riferire di un brano oggi celeberrimo a firma (apocrifa) di Gaetano Donizetti (Bergamo, 1797 - 1848) che per comodità si intitola Angelo casto e bel: in effetti a dir poco inestricabile appare la genesi del Duca d’Alba, l’opera da cui è tratto. In sintesi: concepita nel 1839 a Parigi, la partitura rimase incompiuta; vari tentativi di revisione furono operati dopo la morte di Donizetti, fino a quando nel 1881 il manoscritto fu acquistato dall’editrice Giuseppina Lucca, che

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costituì un vero e proprio comitato di ricostruzione formato da Bazzini, Dominiceti e Ponchielli. Il lavoro fu affidato ad Angelo Zanardini, che tradusse il libretto di Scribe in italiano, mentre Matteo Salvi mise mano alla musica, componendo ex novo: Angelo casto e bel (la ascolteremo stasera), in luogo di Ange si pur, che Donizetti aveva riutilizzato nella Favorite. Nel 1959 Thomas Schippers rivide nuovamente l’opera, mantenendo il libretto italiano: Ange si pur fu ripristinata come Spirto gentil. Di minore impegno filologico, anzi del tutto lineare il brano seguente, Tutto parea sorridere, tratto dal Corsaro, partitura concepita nella prima parte della carriera di Giuseppe Verdi (Busseto, 1813 - Milano, 1901) e andata in scena per la prima volta a Trieste nel 1848; la temperie romantica (derivata da un testo di Lord Byron) e la scrittura verdiana lasciano qui intravedere ancora qualche ascendenza belliniana, ravvisabile nell’ampia melodia cantabile che ben esalta le corde medio-acute della voce tenorile. Il programma prosegue con un’ampia scelta di canzoni a firma di Francesco Paolo Tosti (Ortona, 1846 - Roma, 1916); a proposito di questo compositore cosmopolita e tanto celebre ai suoi giorni (anche per le frequentazioni con D’Annunzio, la Duse e per l’assidua presenza in veste di maestro di canto presso le famiglie reali italiana e inglese) Rodolfo Celletti ricordava che fra Ottocento e Novecento “Dame e damigelle aspettavano ogni anno le nuove romanze di Tosti come si aspetta che vengano le rondini dal mare”, e argutamente sottolineava come l’accostamento anche casuale di diverse composizioni dell’Abruzzese (se ne contano circa cinquecento) potesse costruire una sorta di percorso sentimentale, in cui quasi sempre era possibile ravvisare una figura maschile in preda ai tormenti d’amore, una donna fatale, la contemplazione di un paesaggio interiorizzato… Sono elementi che si potranno individuare anche negli ascolti odierni, ma certo non si potrà negare a Tosti la palma della melodia ammaliatrice, della scelta della poesia più raffinata e la capacità di una rara adesione al testo, sempre scandagliato con sensibilità nei diversi idiomi in cui il compositore decideva di esprimersi; nella Chanson de l’adieu (1898, poesia di Edmond d’Harancourt) la malinconia per la separazione è il sentimento imperante (“partire è un po’ morire…”), che si perpetra anche in Pour un baiser (1904, testo di Georges Doncieux), in cui la voce si dispiega (anche in zona acuta) in ampie volute di estrema dolcezza. Segue, ancora più etereo e trasognato, introdotto da una cullante nenia del pianoforte, il celeberrimo tema di Ideale (1882, versi di Carmelo Errico), ossia la pagina più nota di Tosti, che D’Annunzio avrebbe definito “sospiro di melodia”; al Vate si deve anche il sapido testo in napoletano (1892), dell’altrettanto celebre ’A vucchella, musicata da Tosti nel 1904 con accenti talmente languidi e appassionati da farla divenire un cavallo di battaglia non solo di ogni tenore moderno, ma anche di numerosi cantanti “pop”. L’ultima canzone (1905, poesia di Francesco Cimmino) chiude idealmente e degnamente un cerchio fatto di melodie squisite e atmosfere rarefatte, simbolo di un’Italia felice, sospesa in un’epoca spensierata, ma non priva dei presagi di mutamenti ormai sempre più prossimi e ineluttabili. Figlia della medesima temperie culturale, Musica proibita è il brano più noto di Stanislaus (Martino Stanislao Luigi) Gastaldon (Torino, 1861 - Firenze, 1939); la canzone, composta quando il maestro aveva appena vent’anni, ottenne immediata e duratura popolarità, tuttora viva. La pagina fu pubblicata presso Venturini a Firenze nel 1880 e suscitò vivo entusiasmo anche nella stampa: la «Gazzetta musicale di Milano» la descrisse come un brano caratterizzato da una “frase inspirata, facile e simpaticissima, che s’imprime su-

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bito nella memoria”. Di eguale, forse perfino di maggiore impatto, Mattinata è ricordata ancora oggi come il capolavoro cameristico di Ruggero Leoncavallo (Napoli, 1857 Montecatini Terme, 1919). La romanza segna un passaggio importante nella storia della diffusione musicale: scritta appositamente fra 1903 e 1904 per la Gramophone Company (HMV), fu registrata nell’aprile 1904 da Enrico Caruso (Leoncavallo sedeva al pianoforte); il tenore donò al brano fama planetaria (aveva inciso anche Vesti la giubba, inaugurando di fatto il fenomeno delle vendite milionarie di supporti fonografici). Negli anni seguenti l’affermarsi sempre più prepotente dei mezzi di comunicazione e di registrazione del suono coincise, e vi fu strettamente legato, con il successo della canzone napoletana, destinata ben presto a divenire uno dei simboli del Paese nel mondo: portabandiera di questo genere furono i compositori proposti al termine del concerto odierno; dalla collaborazione fra Ernesto De Curtis (Napoli, 1875-1937) e Beniamino Gigli nacque Ti voglio tanto bene, frutto degli estremi anni di vita del musicista, che vide i suoi brani trionfare anche al cinema, nelle pellicole interpretate dal celebre tenore (il brano che ascolteremo questa sera fu incluso nel lungometraggio “Solo con te” del 1937). Nel medesimo periodo l’immagine mediterranea e schiettamente popolare dell’Italia musicale aveva trovato in Vincenzo D’Annibale (Napoli, 1894-1950) uno dei suoi più appassionati cantori, e in un brano come ’O paese d’ ’o sole quasi un’icona, divenuta dal 1925 (anno della composizione) patrimonio gioioso e solare dei più apprezzati cantanti del secolo.

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Vincenzo Bellini in un dipinto di G. Tivoli


Vincenzo Bellini

Dolente immagine di Fille mia (versi di anonimo)

Malinconia, Ninfa gentile (versi di I. Pindemonte)

Dolente immagine di Fille mia, perché sì squallida mi siedi accanto? Che più desideri? Dirotto pianto io sul tuo cenere versai finor. Temi che immemore de’ sacri giuri, io possa accendermi ad altra face? Ombra di Fillide, riposa in pace; è inestinguibile l’antico ardor.

Malinconia, Ninfa gentile, la vita mia consacro a te; i tuoi piaceri chi tiene a vile, ai piacer veri nato non è. Fonti e colline chiesi agli Dei; m’udiro alfine, pago io vivrò, né mai quel fonte co’ desir miei, né mai quel monte trapasserò.

Vanne, o rosa fortunata (versi di P. Metastasio)

Per pietà, bell’idol mio (versi di P. Metastasio)

Vanne, o rosa fortunata, a posar di Nice in petto ed ognun sarà costretto la tua sorte invidïar. Oh, se in te potessi anch’io transformarmi un sol momento; non avria più bel contento questo core a sospirar. Ma tu inchini dispettosa, bella rosa impallidita, la tua fronte scolorita dallo sdegno e dal dolor. Bella rosa, è destinata ad entrambi un’ugual sorte: là trovar dobbiam la morte, tu d’invidia ed io d’amor.

Per pietà, bell’idol mio, non mi dir ch’io sono ingrato; infelice e sventurato abbastanza il Ciel mi fa. Se fedele a te son io, se mi struggo ai tuoi bei lumi, sallo amor, lo sanno i Numi, il mio core, il tuo lo sa.

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Gioachino Rossini

La danza (da “Soirées musicales”, versi di C. Pepoli) Già la luna è in mezzo al mare, mamma mia, si salterà, l’ora è bella per danzare, chi è in amor non mancherà. Presto in danza a tondo, donne mie, venite qua, un garzon bello e giocondo a ciascuna toccherà, finché in ciel brilla una stella e la luna splenderà, il più bel con la più bella tutta notte danzerà. (Mamma mia, mamma mia, già la luna è in mezzo al mare, mamma mia, mamma mia, mamma mia, si salterà. Frinche frinche frinche frinche, mamma mia, si salterà, la la ra la ra...) Salta, salta, gira, gira, ogni coppia a cerchio va, già s’avvanza, si ritira e all’ assalto tornerà. Serra, serra colla bionda, colla bruna va qua e là, colla rossa va a seconda, colla smorta fermo sta! Viva il ballo a tondo a tondo, sono un Re, sono un Bascià, è il più bel piacer del mondo, la più cara voluttà. (Mamma mia, mamma mia…)

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Gaetano Donizetti e Matteo Salvi

Giuseppe Verdi

Inosservato, penetrava... Angelo casto e bel (da “Il duca d’Alba”, versi di E. Scribe e C. Duveyrier, trad. ritmica di A. Zanardini)

Ah sì, ben dite…..Tutto parea sorridere (da “Il corsaro”, versi di F. M. Piave)

Inosservato, penetrava in questo sacro [recesso, asil solitario consacrato alle lagrime! Qui move ogni sera a pregar pel padre [suo! L’attenderò, la rivedrò! Angelo casto e bel, non turbi un solo vel di affanno e di terror, ah! no, di questa cara il cor; pietoso al mio pregar, deh! possa Iddio serbar, a lei le gioie, a me i dolor! Ma se proscritto e reo mi manca il tuo sospiro, la mia memoria, Amelia, almen non maledir. La voce mia morendo ancor non può che dir... Angelo casto e bel ecc.

Fero è il canto de’ prodi miei consorti! Ah sì, ben dite... guerra... Perenne, atroce, inesorabil guerra Contro gli uomini tutti; Io per essi fui reo... tutti gli abborro! Temuto da costoro ed esecrato, Infelice son io, ma vendicato! Tutto parea sorridere Al viver mio primiero: L’aura, la luce, l’etere E l’universo intero; Ma un fato inesorabile Ogni mio ben rapì. Più non vedrò risorgere Dell’innocenza il dì. ....................... Pronti siate a seguitarmi… Gianni, a me tu appresti l’anni… Risalpiam!… Trascora un’ora, Tuoni il bronzo… In questa sera Io comando alla bandiera. Sì: de’ Corsari il fulmine Vibrar disegno io stesso, Dal braccio nostro appresso Il Musulman cadrà.

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Francesco Paolo Tosti

Chanson de l’adieu (versi di E. Harancourt)

Canto dell’addio

Partir, c’est mourir un peu, C’est mourir à ce qu’on aime: On laisse un peu de soi-même En toute heure et dans tout lieu. C’est toujours le deuil d’un vœu, Le dernier vers d’un poème; Partir, c’est mourir un peu, C’est mourir à ce qu’on aime. Et l’on part, et c’est un jeu, Et jusqu’à l’adieu suprême C’est son âme que l’on sème, Que l’on sème en chaque adieu: Partir, c’est mourir un peu.

Partire è morire un poco, è morire a ciò che si ama: si lascia un po’ di se stessi a ogni ora e in ogni luogo. È sempre il duolo d’una brama, l’ultimo verso d’una poesia; partire è morire un poco, è morire a ciò che si ama. E si parte, ed è un gioco, e fino al supremo addio si semina la propria anima, la si semina a ogni addio: partire è morire un poco.

Pour un baiser (versi di G. Doncieux)

Per un bacio

Pour un baiser sur ta peau parfumée, pour un baiser dans l’or de tes cheveux reçois mon âme toute, ô bien-aimée! Tu comblerais l’infini de mes voeux... par un baiser! Pour un baiser distillé dans tes lèvres, profond, tenace et lent comme un adieu, souffrir le mal d’amour, et de ses fièvres [brûler, languir et mourir peu à peu... dans un baiser!

Per un bacio sulla tua pelle profumata, per un bacio nell’oro dei tuoi capelli ricevi tutta la mia anima, amor mio! Compirai l’infinito delle mie brame… con un bacio! Per un bacio distillato nelle tue labbra, profondo, tenace e lento come un addio, soffrire il mal d’amore, bruciare della sua [febbre, languire e morire a poco a poco… in un bacio! Traduzioni di Olimpio Cescatti

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Ideale (versi di C. Errico)

L’ultima canzone (versi di F. Cimmino)

Io ti seguii come iride di pace Lungo le vie del cielo: Io ti seguii come un’amica face De la notte nel velo. E ti sentii ne la luce, ne l’aria, Nel profumo dei fiori; E fu piena la stanza solitaria Di te, dei tuoi splendori. In te rapito, al suon de la tua voce, Lungamente sognai; E de la terra ogni affanno, ogni croce, In quel sogno scordai. Torna, caro ideal, torna un istante A sorridermi ancora, E a me risplenderà, nel tuo sembiante, Una novella aurora.

M’han detto che domani, Nina, vi fate sposa, Ed io vi canto ancor la serenata. Là nei deserti piani, Là, ne la valle ombrosa, Oh quante volte a voi l’ho ricantata! Foglia di rosa, O fiore d’amaranto, Se ti fai sposa, Io ti sto sempre accanto. Domani avrete intorno Feste sorrisi e fiori Né penserete ai nostri vecchi amori. Ma sempre notte e giorno, Piena di passione, Verrà gemendo a voi la mia canzone. Foglia di menta, O fiore di granato, Nina, rammenta I baci che t’ho dato! Ah!... Ah!...

’A vucchella (versi di G. D’Annunzio) Sì comm’a nu sciorillo tu tiene na vucchella nu poco pocorillo appassuliatella. Meh, dammillo, dammillo, – è comm’a na rusella – dammillo nu vasillo, dammillo, Cannetella! Dammillo e pigliatillo, nu vaso piccerillo comm’a chesta vucchella, che pare na rusella nu poco pocorillo appassuliatella...

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Stanislaus Gastaldon

Ruggero Leoncavallo

Musica proibita (versi di S. Gastaldon)

Mattinata (versi di R. Leoncavallo)

Ogni sera di sotto al mio balcone sento cantar una canzone d’amore, più volte la ripete un bel garzone e battere mi sento forte il core. Oh quanto è dolce quella melodia! Oh com’ è bella, quanto m’ è gradita! Ch’io la canti non vuol la mamma mia: vorrei saper perché me l’ha proibita? Ella non c’è ed io la vo’ cantare la frase che m’ha fatto palpitare: Vorrei baciare i tuoi capelli neri, le labbra tue e gli occhi tuoi severi, vorrei morir con te, angel di Dio, o bella innamorata tesor mio. Qui sotto il vidi ieri a passeggiare, e lo sentiva al solito cantar: Vorrei baciare i tuoi capelli neri, le labbra tue e gli occhi tuoi severi! Stringimi, o cara, stringimi al tuo core, fammi provar l’ebbrezza dell’amor.

L’aurora, di bianco vestita, già l’uscio dischiude al gran sol, di già con le rose sue dita carezza de’ fiori lo stuol! Commosso da un fremito arcano intorno il creato già par, e tu non ti desti, ed invano mi sto qui dolente a cantar. Metti anche tu la veste bianca e schiudi l’uscio al tuo cantor! Ove non sei la luce manca, ove tu sei nasce l’amor! ecc.

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Ernesto De Curtis

Vincenzo D’Annibale

Ti voglio tanto bene (versi di D. Furnò)

’O paese d’ ’o sole (versi di L. Bovio)

Non una stella brilla in mezzo al cielo, la stella mia sei tu, sul mio cammino tu m’accompagni e segui il mio destino; tu sei la vita e la felicità. Dimmi che l’amor tuo non muore; e come il sole d’oro non muore mai più! Dimmi, che non mi sai ingannare, il sogno mio d’amore per sempre sei tu! Cara, ti voglio tanto bene, non ho nessun al mondo più cara di te. T’amo! Sei tu il mio grande amore, la vita del mio cuore sei solo tu.

Ogge stò tanto allegro ca, quase quase me mettesse a chiagnere pe’ sta felicità. Ma è vero o nun è vero ca so’ turnato a Napule? Ma è vero ca sto ccà? ’O treno stava ancora int’ ’a stazione quanno aggio ’ntiso ’e primme [manduline. Chisto è ’o paese d’ ’o sole, chisto è ’o paese d’ ’o mare, chisto è ’o paese addò tutt’ ’e pparole, sò doce o sò amare, sò sempre parole d’ammore.

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Vincenzo Scalera Nato negli Stati Uniti da genitori italoamericani, ha iniziato a soli cinque anni lo studio del pianoforte, per poi laurearsi presso la Manhattan School of Music di New York, lavorando inizialmente come pianista presso l’Opera dello Stato di New Jersey. Dopo l’arrivo in Italia ha continuato gli studi musicali e nel 1980 ha iniziato il suo rapporto con il Teatro alla Scala come maestro collaboratore dove ha curato la preparazione musicale di numerose produzioni, lavorando con prestigiosi direttori quali Claudio Abbado, Carlos Kleiber, Gianandrea Gavazzeni, Riccardo Chailly... Ha partecipato a diversi Festival musicali: Edimburgh, Rossini Opera Festival di Pesaro, Martina Franca, Les Chorégies d’Orange, Salzburger Festspiele, fra altri. Ha suonato nei principali centri musicali d’Italia oltre che a New York, Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Bonn, Vienna, Tokyo, Lisbona e Mosca, accompagnando nei recital i più famosi cantanti lirici come Carlo Bergonzi, Montserrat Ca-

ballé, José Carreras, Leyla Gencer, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, Renata Scotto, Cesare Siepi, Lucia Valentini Terrani, Leontina Vaduva, Sumi Jo, Juan Diego Flórez e numerosi altri. Ha partecipato, come cembalista, alle registrazioni discografiche della Cenerentola e del Viaggio a Reims di Rossini, diretti da Claudio Abbado. La sua discografia pianistica comprende anche le registrazioni di vari recitals: Carlo Bergonzi (“In concerto” e “The art of bel cantoCanzone”); José Carreras (“Live dalla Staatsoper di Vienna” e “The come back concerts”), Leyla Gencer (Paris recital, 1981); Renata Scotto (Liriche complete di G. Verdi); Sumi Jo (La Promessa). È stato docente alla Renata Scotto Opera Academy a Savona svolgendo masterclasses per accompagnatori e dal 2003 è docente all’Accademia Teatro alla Scala. Ultimamente ha accompagnato Andrea Bocelli in tournée in Germania e alla Metropolitan Opera di New York.

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Fondazione di diritto privato

SOVRINTENDENZA

DIREZIONE GENERALE

Sovrintendente StĂŠphane Lissner Responsabile Relazioni Esterne e Assistente del Sovrintendente Donatella Brunazzi Responsabile Ufficio Stampa Carlo Maria Cella Responsabile Controllo di Gestione Enzo Andrea Bignotti

Direttore Generale Maria Di Freda Responsabile Servizio Rapporti Istituzionali Dino Belletti Coordinatore Segreteria e Staff Andrea Vitalini Responsabile Ufficio Promozione Culturale Carlo Torresani Responsabile Segreteria Organi e Legale Germana De Luca Responsabile Provveditorato Antonio Cunsolo Direzione Tecnica Direttore Tecnico Marco Morelli Responsabile Manutenzione Immobili e Impianti Persio Pini Responsabile Prevenzione Igiene Sicurezza Giuseppe Formentini Direzione del Personale Direttore del Personale Marco Aldo Amoruso Responsabile Amministrazione del Personale e Costo del Lavoro Alex Zambianchi Responsabile Servizio Sviluppo Organizzativo Rino Casazza Responsabile Servizio Tecnologie dell’Informazione Massimo Succi Responsabile Ufficio Assunzioni e Gestione del Personale Marco Migliavacca Responsabile Ufficio Lavoro Autonomo Giusy Tonani

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Direzione Marketing e Fund Raising Direttore Marketing e Fund Raising Cristina Paciello Responsabile Ufficio Marketing Francesca Agus Responsabile Biglietteria Annalisa Severgnini Responsabile di Sala Achille Gozzi Direzione Amministrazione e Finanza Direttore Amministrazione e Finanza Claudio Migliorini Capo Contabile Sefora Curatolo Museo Teatrale alla Scala Direttore Museo Teatrale alla Scala Renato Garavaglia


DIREZIONE MUSICALE

DIREZIONE ALLESTIMENTO SCENICO

Direttore Musicale Daniel Barenboim

Direttore Allestimento Scenico Franco Malgrande Assistente Direttore Allestimento Scenico Elio Brescia Responsabile Reparto Macchinisti Cosimo Prudentino Responsabile Realizzazione Luci Marco Filibeck Realizzatori Luci Vincenzo Crippa Andrea Giretti Responsabile Reparto Elettricisti Roberto Parolo Responsabile Cabina Luci Antonio Mastrandrea Responsabile Audiovisivi Nicola Urru Responsabile Reparto Attrezzisti Luciano Di Nicuolo Responsabile Reparto Meccanici Castrenze Mangiapane Responsabile Parrucchieri e Truccatori Francesco Restelli Responsabile Calzoleria Alfio Pappalardo

DIREZIONE ARTISTICA Direttore Artistico St茅phane Lissner Coordinatore Artistico Gast贸n Fournier-Facio Responsabile Servizi Musicali Andrea Amarante Responsabile Controllo di Gestione Artistica Manuela Cattaneo Responsabile Compagnie di Canto Ilias Tzempetonidis Direttore Editoriale Franco Pulcini Responsabile Archivio Musicale Cesare Freddi Regista Collaboratore Lorenza Cantini Direzione Ballo Direttore del Corpo di Ballo Makhar Vaziev Coordinatore del Corpo di Ballo Marco Berrichillo

Capi Scenografi Realizzatori Stefania Cavallin Angelo Lodi Luisa Guerra Capo Scenografo Realizzatore Scultore Venanzio Alberti Scenografi Realizzatori Claudia Bona Emanuela Finardi Verena Redin Flavio Erbetta Claudio Spinelli Barrile Scenografo Realizzatore Scultore Silvia Rosellina Cerioli Responsabile Reparto Costruzioni Roberto De Rota Responsabile Reparto Sartoria Cinzia Rosselli Responsabile Sartoria Vestizione Filomena Graus

Direzione Organizzazione della Produzione Direttore Organizzazione della Produzione Andrea Valioni Assistente Direttore Organizzazione della Produzione Maria De Rosa Responsabile Direzione di Scena Luca Bonini Direttori di Scena Silvia Fava Andrea Boi

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EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA DIRETTORE EDITORIALE

Franco Pulcini

Ufficio Edizioni del Teatro alla Scala REDAZIONE

Anna Paniale Giancarlo Di Marco PROGETTO GRAFICO

Emilio Fioravanti G&R Associati

Le immagini degli spettacoli scaligeri provengono dall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala Realizzazione e catalogazione immagini digitali: “Progetto D.A.M.” per la gestione digitale degli archivi del Teatro alla Scala Si ringrazia per la collaborazione il Museo Teatrale alla Scala Il Teatro alla Scala è disponibile a regolare eventuali diritti di riproduzione per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte Pubblicità: A.P. srl - Str. Rigolino, 1 bis 10024 Moncalieri (TO) - Tel. 011/6615469 Finito di stampare nel mese di gennaio 2013 presso Pinelli Printing srl © Copyright 2013, Teatro alla Scala

Prezzo del volume € 5,00 (IVA inclusa)


Il Teatro alla Scala ringrazia

Per il Progetto Speciale “Grandi Artisti alla Scala”

STAGIONE 2012 - 2013


Il Teatro alla Scala ringrazia i propri Partner e Fornitori Ufficiali

Exclusive timepiece

STAGIONE 2012 - 2013


Sarà una stagione irripetibile. Grazie a chi l’ha resa possibile.


Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione alle iniziative specifiche gli SPONSOR TECNICI ATM COCCINELLE COLLATERAL FILMS MEETING PROJECT LEDIBERG RCS DIRECT ROBERT BOSCH S.P.A. Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione al progetto tecnologico DAM gli SPONSOR TECNICI FONDAZIONE MILANO PER LA SCALA ROBERT BOSCH S.P.A. FASTWEB ORACLE ITALIA



Recital di canto 2012 ~ 2013 7 gennaio 2013 Tenore

Vittorio Grigolo Pianoforte

Vincenzo Scalera 5 aprile 2013 Baritono

Matthias Goerne

La stagione 2012-2013 del Teatro alla Scala è realizzata in collaborazione con

Pianoforte

Eric Schneider 6 maggio 2013 Soprano

Barbara Frittoli Pianoforte

Daniel Barenboim Clarinetto

Fabrizio Meloni 1 giugno 2013 Tenore

Jonas Kaufmann Pianoforte

Helmut Deutsch 9 giugno 2013 Soprano

Joyce DiDonato Pianoforte

David Zobel 6 ottobre 2013 Soprano

Angela Gheorghiu Pianoforte

Dan Grigore

18 novembre 2013 Tenore

Juan Diego Flo´rez Pianoforte

Vincenzo Scalera


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Con la riapertura della sala del Piermarini, anche il Museo Teatrale è ritornato nella sua sede storica di Piazza Scala. Curato da Pier Luigi Pizzi, il nuovo percorso espositivo interpreta l’emozione del Museo come venne creato nel 1913, e la volontà di far rivivere il respiro originario di un’epoca indimenticabile. Il Museo Teatrale alla Scala, oltre ad essere un luogo d’incontro per il grande pubblico, vuole anche continuare ad essere un punto di riferimento per gli studiosi, per gli appassionati della lirica e per l’educazione musicale delle nuove generazioni attraverso l’attività dei laboratori didattici. Un Museo dedicato alla vita del Teatro nel tempo attraverso un’ampia collezione di ritratti, cimeli, busti, documenti, locandine dedicati ai grandi personaggi della lirica, da Giuseppe Verdi ad Arturo Toscanini e Victor De Sabata. Le sale che ospitano le collezioni sono rivestite con stoffe dai colori preziosi per ricreare l’atmosfera di un secolo di vita del Museo. Le visite al Museo offrono, inoltre, la possibilità di ammirare la sala del Teatro riaperta dopo il restauro. La Biblioteca Livia Simoni è tornata nella sua sede storica, all’interno del Museo. Questo permette a un grande numero di studiosi e di studenti di poter consultare i 150.000 volumi, le stampe e i documenti sulla storia del teatro e della musica dal 1500 ai nostri giorni.

Partner Istituzionale

YOKO NAGAE CESCHINA Mecenate del Museo Teatrale alla Scala

Museo Teatrale alla Scala Biblioteca Livia Simoni Largo Ghiringhelli, 1 20121 Milano www.teatroallascala.org Orari Tutti i giorni tranne • 7 dicembre • 24 dicembre pomeriggio • 25 dicembre • 26 dicembre • 31 dicembre pomeriggio • 1° gennaio • Domenica di Pasqua • 1° maggio • 15 agosto Dalle 9.00 alle 12.30 (ultimo ingresso alle 12.00) e dalle 13.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17.00)


Consultazione Biblioteca Livia Simoni su prenotazione tel. 0288792088

Come arrivare MM linea 1 fermata San Babila, Duomo, Cordusio. MM linea 3 fermata Montenapoleone, Duomo Autobus linea 61 Tram 1, 2 Prezzi Biglietto intero Biglietto ridotto Biglietto scuole

Informazioni Tel. 02.88797473

€ 6,00 € 4,00 € 2,50

Servizio visite guidate Civita Servizi. Tel: 02 43353521 (prenotazione obbligatoria per le scolaresche)

Centro guide. Tel: 02 86450433 La sala del Teatro è visibile da un palco, solo qualora non siano in corso prove o spettacoli.

Visite guidate al Teatro Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Francine Garino via email garino@fondazionelascala.it o via fax allo 02.88792090 Catalogo del Museo (italiano - francese, inglese - spagnolo, giapponese - tedesco) in vendita a € 15,00


Foto Marco Brescia


ringrazia

l’ALBO D’ORO 2012 Ada Barberis Fortina Maria Elina Barberis Mosca Nice Barberis Figari Maria Bonatti Mameli Carla Bossi Comelli Francesco Brioschi Giancarlo Colombo Giuseppe Deiure Hélène de Prittwitz Zaleski Giuseppe Faina Margot Ferrari de Mazzeri Marino Golinelli Beatrix Habermann Paolo Jucker Pompeo Locatelli Matteo Mambretti Francesco Micheli Riccardo Ottaviani Vieri Poggiali Patrizia Staffico Roberto Telò Diego Visconti Giovanni M. Volonté Paolo Maria Zambelli

Accenture S.p.A. Amici della Scala - Lugano Banca BSI S.A. Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. Fondazione Schlesinger Mittel S.p.A. Natixis S.A. Pirelli Cultura S.p.A. Sipcam S.p.A. Studio Legale Zambelli-Luzzati-Meregalli UBI Banca Vittoria Assicurazioni S.p.A.

per il contributo speciale

AI PROGETTI DI FORMAZIONE DEI GIOVANI DELL’ACCADEMIA D’ARTI E MESTIERI DELLO SPETTACOLO TEATRO ALLA SCALA

per vivere una grande Tradizione


PER VIVERE DA VICINO UNA GRANDE TRADIZIONE La Fondazione Milano per la Scala nasce nel 1991 con lo scopo esclusivo di sostenere il Teatro alla Scala, attraverso i contributi di coloro che ne amano il patrimonio culturale ed artistico e desiderano vivere più intensamente la sua grande tradizione. È la prima istituzione sorta a supporto di un teatro lirico in Italia.

Presidente Giuseppe Faina

Vice Presidente Hélène de Prittwitz Zaleski

Consiglieri Lodovico Barassi, Francesca Colombo, Jean-Sébastien Decaux, Margot de Mazzeri, Bruno Ermolli, Gioia Falck Marchi, Alfredo Gysi, Marino Golinelli, Stéphane Lissner, Marco Margheri, Paolo Martelli, Francesco Micheli, Federico Radice Fossati, Franca Sozzani, Fiorenzo Tagliabue, Diego Visconti, Paolo M. Zambelli

Presidente d’Onore: Ottorino Beltrami

Per informazioni e per adesioni

Milano per la Scala Via Clerici, 5 20121 Milano Tel. 02.7202.1647 Fax. 02.7202.1662 E-mail. miscala@milanoperlascala.it www.milanoperlascala.it


Milano per la Scala ringrazia tutti i Sostenitori che hanno generosamente contribuito alla speciale raccolta fondi del nostro

Albo d’Oro del Ventennale Grazie di cuore.

NICE BARBERIS FIGARI BENIAMINO BELLUZ LUCIANO BERTI CARLA BOSSI COMELLI EDOARDO TEODORO BRIOSCHI ALFREDO CAMPANINI BONOMI LIVIO E MARIA LUISA CAMOZZI HELENE DE PRITTWITZ ZALESKI LORENZO ENRIQUES GIUSEPPE FAINA PAOLA FATTORINI RENZO FERRANTE MARINELLA FERRARI MARGOT FERRARI DE MAZZERI MARINO GOLINELLI LIA KERBAKER VINCENZO MAGRI MATTEO MAMBRETTI PAOLO MARTELLI FRANCESCO MICHELI RICCARDO OTTAVIANI ROSANNA PIROVANO VIERI POGGIALI FABRIZIO RIVOLTA GIORGIO ROSSI POLVARA ROSSANA SACCHI ZEI NATACHA SANCHEZ DE TAPIA LUIGI STAFFICO GIOVANNI VIVIANI GIOVANNI M. VOLONTE’

VITTORIA ASSICURAZIONI S.P.A.

Il 18 ottobre 2011 Milano per la Scala ha compiuto vent’anni. Vent’anni in cui con passione, energia, impegno e dedizione costanti, ha raccolto fondi per il Teatro alla Scala, sensibilizzando privati cittadini e aziende al mecenatismo culturale, così importante nel mondo dell’arte e della cultura. Nei vent’anni trascorsi la Fondazione ha donato al Teatro circa dieci milioni di euro, finanziando allestimenti, spettacoli e iniziative artistiche, eventi e mostre, pubblicazioni, progetti speciali, e molte altre attività tra le quali l’importantissimo versante formativo gestito dall’Accademia Teatro alla Scala di cui Milano per la Scala è “main sponsor”.

La raccolta fondi per l’Albo d’Oro del Ventennale prosegue per tutto il 2012: partecipa anche TU!


Foto Marco Brescia


Mapei per l’arte e la cultura

Il legame con il Teatro alla Scala ha radici profonde nella storia di Mapei. Si è concretizzato sin dal 1984 come Abbonato Sostenitore ed è proseguito con il contributo alla ristrutturazione e al restauro del Teatro, grazie alla tecnologia e alla ricerca Mapei. Dal 2008 Mapei ha rafforzato ulteriormente il rapporto con la Scala divenendo Socio Fondatore Permanente. Il 75° anno di attività è stato un’ulteriore occasione per consacrare lo storico connubio tra il lavoro, l’arte e la cultura.



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