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LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE 2011
Psicologia MAURILIO ORBECCHI
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he ci crediate o no – e so che molta gente non ci crede - la violenza è in declino da molto tempo. Noi viviamo, probabilmente, nel periodo più pacifico dell’esistenza dell’intera specie umana». Steven Pinker presenta con queste parole il suo nuovo libro, intitolato «The Better Angels of Our Nature: How Violence Has Declined», in uscita negli Stati Uniti. Pinker, titolare della cattedra di psicologia a Harvard, è una star internazionale, al punto di essere stato inserito dalla rivista «Time» tra gli uomini più influenti al mondo. Per sostenere la sua tesi, si avvale di una notevole quantità di esempi e di dati. Parte dall’archeologia forense, disciplina che indaga sul rinvenimento dei resti scheletrici. Questi studi rilevano, su oltre il 15% degli scheletri preistorici, segni di traumi come teschi sfondati da colpi violenti, scheletri decapitati, femori con frecce conficcate e mummie con funi attorno al collo. Paragonando questi dati con quelli degli Usa e dell’Europa nel XX secolo, che hanno una media di morti violente inferiori all’1%, nonostante due guerre mondiali e alcune altre a dimensione regionale, si evidenzia una differenza netta, che indica maggiore violenza nella Preistoria rispetto ad oggi. Se poi si allarga la valutazione del XX secolo a tutto il mondo, considerando come morti violente anche quelle dovute alle grandi carestie create dall’uomo, la differenza si attenua leggermente, perché si arriva al 3% dei morti per cause violente. Una percentuale che, tuttavia, rimane ancora ben lontana da quella della Preistoria. Un altro settore di studio utilizzato è quello della statistica etnografica contemporanea, che registra, nelle società prestatali ancora esistenti, una media di 500 persone morte per omicidio (con punte di 1500) ogni 100 mila. Tra le società statali più violente del XX secolo ci sono, a quote decisamente più basse, la Germania, con un tasso di 135 persone per 100 mila abitanti, la Russia
Perché siamo più buoni Il nuovo saggio di Pinker vuole dimostrare che viviamo nella società più pacifica di sempre Il merito è dell’evoluzione culturale, ma il rischio di un salto all’indietro è sempre incombente
Steven Pinker Psicologo RUOLO: E’ PROFESSORE DI PSICOLOGIA ALLA HARVARD UNIVERSITY (USA) IL LIBRO: «THE BETTER ANGELS OF OUR NATURE: THE DECLINE OF VIOLENCE IN HISTORY AND ITS CAUSES» - PENGUIN
(130) e il Giappone (30). La media del mondo intero, includendo le carestie indotte dall’uomo, è di 60 morti violente per
Medicina LETIZIA MAZZINI CENTRO REGIONALE SLA - NOVARA
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a Sclerosi Laterale Amiotrofica rimane per i ricercatori una delle malattie più frustranti tra quelle che colpiscono il sistema nervoso centrale: per molti anni, infatti, la ricerca è rimasta confinata a pochi istituti e con scarsi risultati. Ma negli ultimi due decenni abbiamo assistito alla produzione di una straordinaria quantità di materiale scientifico che ha fatto luce su alcuni meccanismi che possono essere considerati tra le cause dell'insorgere della malattia: la maggior parte dei risultati ci sono arrivati dai laboratori di genetica. E' quindi la genetica la strada maestra per arrivare all'obiettivo di trovare una cura? Su questo argomento AriSLA, la fondazione per la Ricerca sulla SLA, primo organi-
100 mila persone. Una terza disciplina utilizzata da Pinker per provare la sua tesi è la criminologia della storia. Il ricercatore di punta in questo settore è Manuel Eisner dell’Università di Zurigo, i cui studi hanno evidenziato un forte declino delle morti violente nel nostro continente. In Inghilterra e in Germania, per esempio, calano di oltre il 95%, dall’anno 1300 a oggi. La prima causa della diminuzione degli omicidi va sicuramente riferita alla formazione degli Stati moderni, che si riservano il monopolio dell' uso della forza, del giudizio e della pena, rendendo meno frequenti le ritorsioni private che creano faide plurigenerazionali. Tuttavia gli stessi Stati hanno prodotto una grande violenza al loro interno. Pinker evidenzia con l’ausilio di eloquenti grafici che la vio-
lenza degli Stati, terribile al- tivi, nel 1861. La pena di morte l’inizio della loro formazione, è poi stata abolita progressiè diminuita ancor più degli vamente in tutta l’Europa. Gli omicidi nel corso dei secoli. Usa, l’unica nazione occidenPer esempio la tortura è stata tale a mantenerla in vigore anprogressivamente vietata a cora oggi (in due terzi degli cominciare dalla fine del 1600 Stati, mentre in un terzo è in Inghilterra e Scozia; il di- abolita), hanno conosciuto vieto si è poi esteso alla mag- una diminuzione notevole delgior parte dei Paesi europei le pene capitali, passando dalalla fine del le 16.500 esecu1700, per finire LE PROVE zioni annuali del con Spagna, Vaalle 50 eseDalla preistoria 1700 ticano, Portogalcuzioni (in mefino al presente dia) di questi ullo e Russia, gli un declino costante timi anni. ultimi Stati ad aver abolito la Negli ultimi tortura nel XIX secolo. due secoli la schiavitù, un alNello stesso periodo c’è sta- tro indicatore inequivocabile ta una riduzione dell’uso della di violenza interna allo Stato, pena di morte per crimini non è stata abolita in tutto il monletali. Per esempio in Inghilter- do. Se poi si considera quanto ra si è passati da 222 ragioni avvenuto dal 1945 a oggi, il peper comminare la pena di mor- riodo che Pinker chiama «la te nel 1600 (tra cui sodomia, lunga pace», vediamo che tutti furto, adulterio, falsificazione gli Stati più sviluppati hanno e stregoneria) ad appena 4 mo- vietato il maltrattamento e la
Genetica e staminali: le due vie per battere la Sla smo a livello italiano e nel panorama europeo a occuparsi in maniera esclusiva di ricerca sulla patologia e ad avere come obiettivo la creazione di un network tra i ricercatori del settore, ha lanciato un dibattito, domandandosi quale delle due strade oggi perseguite - la genetica e le staminali - possa essere risolutiva. Negli ultimi 15 anni la ricerca genetica è stata limitata alla mutazione del gene della SOD1 e a questo modello indotto di degenerazione del motoneurone come unica causa nota della malattia. Oggi, invece, la scoperta di altre mutazioni ci permetterà un approccio più ampio anche dal punto di vista terapeutico. Al momento, infatti, nessuna scoperta ha ancora portato a una terapia efficace. Proprio una mutazione genetica è
la più recente scoperta sulla SLA: la ri- principale causa genetica della malatvista «Neuron» ha appena pubblicato tia, almeno tra quelle oggi conosciute. due studi indipendenti, di cui uno con Naturalmente la mutazione di quela partecipazione di alcuni centri ita- sto gene non è la causa di tutte le forliani, che individuame di SLA, ma le ulno un nuovo e ultetime scoperte aproriore gene come no nuove e prometcausa della malattenti strade per la tia. La mutazione ricerca. I prossimi del «c90rf72», locaprimi passi saranlizzato sul cromosoRUOLO: E’ DIRIGENTE MEDICO no infatti la realizma 9, sarebbe rePRESSO IL CENTRO REGIONALE PER LA SLA zazione di modelli DELL’AZIENDA cellulari e animali sponsabile del 38% OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MAGGIORE dei casi familiari DELLA CARITÀ con queste mutazio(cioè ereditari) e di DI NOVARA ni, nei quali studiacirca il 4% delle forre i meccanismi pame sporadiche. Secondo i ricercatori, togenetici e in cui identificare i nuovi inoltre, queste percentuali salirebbe- bersagli terapeutici da colpire. ro rispettivamente al 46% e 21% nella Gli studi sulle staminali sono quinpopolazione finlandese. Se conferma- di una strada da abbandonare? Assoti, i dati farebbero di questo gene la lutamente no. Dalle staminali possia-
Letizia Mazzini Neurologa
discriminazione di gruppi da sempre svantaggiati, come le minoranze razziali, gli omosessuali, le donne, i bambini e perfino gli animali. Non dobbiamo però - avverte Pinker - cadere in facili illusioni. Il declino della violenza non avviene per un' evoluzione della specie umana, ma per un'evoluzione culturale della società. Per questo motivo non siamo al riparo dal rischio che la violenza si ripresenti in forme anche molto gravi e distruttive. Ma una visione corretta della storia aiuta a creare le condizioni per ascoltare i propri migliori angeli, ossia la parte più nobile della natura umana. Per la quantità e la qualità dei dati offerti Pinker risulta convincente. Il suo libro può segnare una svolta nella concezione che l’essere umano ha della propria storia e del suo futuro.
mo creare nuovi modelli da studiare in vitro e dal loro trapianto ci auguriamo si possano ottenere effetti terapeutici. Le staminali posseggono un elevato potenziale terapeutico in quanto, rispetto ai farmaci, potrebbero avere la capacità sia di proteggere sia di riparare le cellule nervose. Questa linea sperimentale appare tuttavia complessa e sono molti i dubbi che devono essere chiariti. Tuttavia, un primo «trial» sull'uomo, che prevedeva il trapianto di cellule staminali mesenchimali autologhe (staminali adulte derivate dal paziente che le riceve), ha già dimostrato la sicurezza anche a lungo termine di questo tipo cellulare e dell' impianto nel midollo. Il futuro è ora rivolto alle potenzialità delle staminali ottenute con riprogrammazione da cellule adulte. Queste, denominate IPs (Induced Pluripotent Stem Cells), presenterebbero le stesse potenzialità delle cellule embrionali, ma senza creare problemi etici o di rigetto. Proprio per la limitata aspettativa di vita che è riservata ai pazienti sofferenti di SLA ci si augura che presto questi filoni di ricerca possano indicarci una terapia o, almeno, aprano concrete prospettive in cui sperare.