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Troppo triste

Photo by Félix Prado on Unsplash

Tamara viveva a Bitritto. Aveva trentatré anni ed era una tipica donna di casa, sposata, con tre creature e ne aspettava una quarta. Prima aveva studiato per diventare attrice ma poi è finita per essere madre a tempo pieno. Suo marito era scrittore, o così diceva, ma non era ancora riuscito a scrivere niente tranne brevi trattati filosofici che non interessavano a nessuno. Mentre aspettava di diventare ricco e famoso, si dava da fare come aiuto cuoco in una trattoria.

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Una mattina Tamara stava nettando i pavimenti che i bimbi avevano imbrattato, quando sentì una fastidiosa stanchezza. “Uffa, questo terzo trimestre...”, pensò. Affaticata, si sedette su una sedia e presto si addormentò.

Si destò di un rumore strepitoso - era in un teatro. “Bravissima!”, risuonava da tutti i canti. Tamara, vestita di seta, tutta infervorata, stava facendo un inchino dopo una recita riuscita. Vide un uomo affascinante e sorridente che si affrettava a scendere in scenario, con un mazzo di fiori in mano.

“Tamara, cara, eccomi!” Suo marito era appena rientrato. Tamara si mirò intorno. Invece di un vestito di seta vide uno straccio sporco e stropicciato. Tirò un sospiro. Si sentì troppo triste.

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