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Che spettacolo

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Il cammino

Il cammino

Photo by Alex Antropov on Pixabay

La prima cosa che vide sotto le palpebre chiuse era la luce abbagliante, più forte di mille soli, che in un attimo sommerse tutto in bianco. Appena recuperato dalla cecità temporanea, il vecchio, che pochi secondi prima stava dormicchiando nella sedia a dondolo accanto alla finestra, guardò fuori e registrò una palla di fuoco che lentamente cresceva in alto. “Che spettacolo!”, fu la prima cosa che gli venne in mente.

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Poi arrivò il tuono che scosse la terra. Con le punte delle dita appoggiate sui braccioli percepì l’ondata d’urto che si spinse dall’epicentro caldo verso la periferia, verso la sua finestra.

Il vecchio era calmo. Chissà perché, forse perché si era appena svegliato e la sonnolenza lo avvolgeva ancora in una nebbia che attenuava i sensi e rallentava la mente. Tuttavia, all’improvviso una visione si piantò davanti ai suoi occhi e fece sparire la stanza, la sedia a dondolo, la finestra e quello strano spettacolo fuori. Vide se stesso alzare il suo primogenito appena nato nella luce fluorescente dell’ospedale. Vide sua moglie il giorno del loro matrimonio che si avvicinava all’altare, un’apparizione fiabesca in controluce. Poi vide il loro primo bacio, abbracciati sulla panchina al bordo del mare, bagnati dei primi raggi dell’alba.

“Che spettacolo era...”, pensò . Le sue pupille riflettevano la luce spietata di quel mostro di fuoco ruggente che alla velocità dell’assurdo gli si urtava addosso. Il vecchio chiuse gli occhi e sorrisi.

15:15:10

L’ultima cosa che ricordò era la tenda sulla finestra che sventolò accarezzandogli soavemente il viso.

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