MC5.0-Macchine Cantieri - n. 56 gennaio-febbraio 2019

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MACCHINE CANTIERI

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gennaio/febbraio 2019, n. 56

STRADALI

Arriva la nuova Bomag BF 600 P-2, la vibrofinitrice gommata più grande del mercato

La MC96 di Bauer lascierà lebile un segno inde azie gr to ca nel mer a alla sua estrem versatilità d’impiego

D E L L ’ E D I L I Z I A

DEEP IMPACT

M O T O R E

COVERSTORY

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Con oltre 22.000 unità prodotte in più di 50 anni, la pala gommata 988 rappresenta tutt’oggi uno dei prodotti di punta di Caterpillar, tanto da essere riproposta nel nuovo modello 988K che nasce, per garantire elevate prestazioni e con ricche dotazioni standard. Per la versione Block Handler, destinata al lavoro in cava, Caterpillar ha voluto incrementare la sicurezza, aggiungendo la telecamera posteriore di serie Backeye360 di Brigade Elettronica. Si tratta di un sistema di visione a 360 gradi che riunisce in una sola immagine dall’alto in tempo reale le riprese di quattro telecamere con lenti a 187° tutte intorno al mezzo, azzerando gli angoli ciechi. Un software apposito, appiattisce le immagini digitali ultragrandangolari, elimina le distorsioni elaborando e riunendo in tempo reale le varie inquadrature.

NUOVI

occhi

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2019 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

TRANSPOTEC Verona 21 - 24 febbraio

BAUMA Monaco di Baviera 8 - 14 aprile

TOC 2019 Rotterdam 18 - 20 giugno

GIS 2019 Piacenza 3 - 5 ottobre

ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre


Trovato!

MACCHINE

COMPACT

Manitou ha lanciato una nuova gamma di macchine compatte a Bauma China

A

Bauma China Manitou ha presentato una nuova gamma di macchine compatte, piattaforme aeree dedicate al noleggio e una gamma completa di sollevatori telescopici. La nuova gamma Manitou Compact Equipment comprende la pala cingolata Manitou 2100 RT e la terna Manitou 818 S, che sarà disponibile a inizio 2019, nonché il nuovo modello skid steer. Oltre alla nuova gamma di compatte Manitou Group ha esposto una Gehl V420 per la prima volta in Asia. Questo skid-steer è il più grande del mercato con una capacità di carico fino a 1,9 t e un flusso idraulico ad alte prestazioni di 155 l/m. FONTE: MANITOU

DAF aveva annunciato la ricerca del proprio veicolo più vecchio all’inizio di quest’anno, in occasione del 90° anniversario dell’azienda. Gli orgogliosi proprietari del veicolo DAF più vecchio sono la famiglia di giostrai olandesi Hoefnagels, che utilizza il veicolo per trasportare le proprie attrazioni in tutti i Paesi Bassi. Frits e Nicky Hoefnagels, padre e figlio, sono proprietari di non meno di quattro classici veicoli DAF, tutti in ottime condizioni grazie alle attenzioni e alla cura costante a cui sono sottoposti.

Quota 10.000 (Macchine)

Bobcat ha annunciato un risultato eccezionale nel 2018 per l’E10: l’unità numero 10.000 è uscita dalla linea di produzione nello stesso anno del decimo anniversario della macchina. L’E10, ridenominato E10z, è ideale per un’ampia gamma di applicazioni quali il noleggio, lavori di edilizia, demolizione, ristrutturazione, paesaggistica, scavo di canali e bonifica. L’E10 si chiama ora E10z per il fatto che si tratta di un miniescavatore girosagoma ZTS con una profondità di scavo massima pari a 1,82 m e un peso di 1.066 kg. Le caratteristiche principali che contraddistinguono l’E10z sono le consolle laterali regolabili con i joystick a servocomando idraulico.

DAL MERCATO (Aziende)

Fusione perfetta

(Aziende)

2018 record

(Mercato)

Leggera e i e

(Mercato)

Segno +

(Mercato)

Bilancio positivo

OM STILL SI INTEGRA COMPLETAMENTE

IL COSTRUTTORE PIEMONTESE CHIUDE IL 2018 CON SEGNO +

RIMORCHI E SEMIRIMORCHI: CHIUSO IL 2018 A -3,7%

GLI AUTOCARRI CHIUDONO BENE IL 2018

EXPORT COMPONENTI AUTOMOTIVE IN CRESCITA

OM STILL cambia il suo brand in STILL, completando così l’integrazione con il gruppo tedesco leader nel mercato della logistica con oltre 60.000 carrelli prodotti l’anno. STILL è un gruppo con sede ad Amburgo, impiega globalmente più di 9.000 dipendenti, ha 8 stabilimenti produttivi e 286 sedi di vendita distribuite in tutto il mondo. www.still.it

Il 2018 ha rappresentato l’anno dei record per il gruppo Multitel. La produzione, grazie anche a un organico che ormai sfiora le 300 persone e all’apertura di due nuovi stabilimenti produttivi, ha superato il livello delle 1.200 unità, attestandosi su un volume mensile di oltre 120 piattaforme/mese destinato a crescere ulteriormente a breve termine. www.pagliero.com

Sulla base dei dati di immatricolazione UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5 t che per il 2018 indica una diminuzione del 3,7% rispetto al 2017 (con 15.520 unità contro 16.118). Il mese di dicembre ha contribuito con una flessione del 15% (1.292 unità vendute contro 1.520). www.unrae.it

Per gli autocarri si conferma il trend positivo nel 2018: 25.582 immatricolati, +5,1%. Gli autocarri ad alimentazione alternativa raddoppiano (+105% e una quota di mercato del 4,5%), ma preoccupa la carenza e disomogenenità della rete infrastrutturale in Europa, alla vigilia della decisione finale sui target di riduzione delle emissioni di CO2 . www.unrae.it

Nel primo semestre 2018, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ha raggiunto 11,7 miliardi di euro, +7,8% rispetto a gennaio-giugno 2017, (l’export italiano di tutte le merci registra invece un +3,7%). Nello stesso periodo, si registra anche un incremento, seppure lieve, delle importazioni della componentistica (+0,5%), per 8 miliardi di euro. www.unrae.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

I nuovi di Volvo (Escavatori)

Gli escavatori compatti della serie E di Volvo Construction Equipment offrono l’agilità e la flessibilità ovunque per lavorare negli spazi più angusti. EC15E, EC18E ed EC20E sono modelli piccoli ma resistenti, che sostituiscono la precedente serie D di escavatori, mentre l’ECR18E girosagoma è una novità rispetto alla gamma compatta di Volvo CE.

 Nuova

generazione

(Elevatori)

La gamma Arriva è un “classico” fra gli elevatori prodotti da Böcker. I vari modelli che compongono questa famiglia rappresentano, infatti, la perfetta sintesi

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tra progresso ed esperienza nel sollevamento e l’attuale versione è figlia di uno sviluppo tecnologico continuo, mirato al miglioramento della tecnica applicata agli elevatori.

Futuro

elettrizzante

(Sollevatori telescopici) A Eima 2018 Faresin Industries ha presentato, in anteprima mondiale assoluta, la prima realizzazione di sollevatore telescopico Full Electric progettato sullo stesso chassis del sollevatore telescopico 6.26, che promette di mettere fine alle parole “emissioni” e “rumorosità” aprendo il campo ad una nuova gamma di utilizzazioni e migliorando il comfort di utilizzo negli ambienti chiusi e durante le ore notturne.

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Nella foto: Una pala gommata JCB 457 è stata acquistata dalla società pugliese F.lli Di Pinto che si occupa del ciclo completo degli inerti. Tra i punti di forza che hanno portato all’acquisto, affidabilità e prestazioni, comfort e silenziosità, risparmio di carburante e bassi costi di gestione.

Liebherr a Bauma 2019 (Aziende)

Dall’8 al 14 aprile, Liebherr offrirà ai partecipanti di Bauma 2019 un’occasione unica per sperimentare le sue ultime innovazioni di prima mano, che spazieranno dalle macchine per la costruzione, alla movimentazione dei materiali, alle miniere e ai componenti. I visitatori potranno vedere molte nuove tecnologie e altre innovazioni pratiche presso lo stand di Liebherr di 14.000 metri quadri all’aperto (809-813) e il suo stand interno nel padiglione A4, numero 326. Liebherr presenterà gli ultimi sviluppi e innovazioni di prodotto di tutta la gamma di macchine da costruzione, movimentazione materiali, estrazione e componenti. Il Gruppo è fiducioso che queste innovazioni, insieme alla migliore rete di vendita e assistenza, porteranno a un’ulteriore crescita. In base alle previsioni per la chiusura dell’esercizio 2018, il Gruppo Liebherr aumenterà ancora una volta i ricavi, superando per la prima volta la soglia dei 10 miliardi di euro. I driver della crescita sono le macchine da costruzione e le attrezzature minerarie, cresciute di circa il 10 percento in totale.

AZIENDE

- 3% DEI consumi Renault Trucks ha lanciato il suo nuovo T 2019, mosso dai nuovi motori Euro 6 Step D e che nella versione T 2019 offre un risparmio del 3% nel consumo di carburante, oltre a integrare nuovi equipaggiamenti che migliorano il comfort di guida e la vita a bordo. I Renault Trucks T e T High 2019 montano i motori DTI 11 e DTI 13 Euro 6 Step D conformi alla normativa che entrerà in vigore il 1° settembre 2019.

COMPLETATA

Wacker Neuson inaugura la fabbrica a Pinghu

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a cerimonia ufficiale di apertura del nuovo impianto di produzione e centro di ricerca e sviluppo di Wacker Neuson a Pinghu, vicino a Shanghai, si è svolta alla fine di novembre, due anni dopo l’inizio dei lavori che era stato festeggiato con una prima cerimonia. Oltre cinquecento persone tra rappresentanti del governo, fornitori, rivenditori e clienti di tutto il mondo hanno partecipato alla cerimonia e al programma di eventi che l’hanno accompagnata. La Cina è un mercato chiave per il Gruppo Wacker Neuson, che offre potenziale di crescita futura, in particolare per miniescavatori e attrezzature per l’edilizia. FONTE:

WACKER NEUSON MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

ANNO TOP

Nel 2018 Daimler supera la quota dei 500.000 veicoli industriali venduti

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aimler Trucks ha annunciato che il 2018 è stato uno dei migliori anni di vendita nella sua storia: sulla base dei dati iniziali, le vendite di unità dei marchi Mercedes-Benz, Fuso, Freightliner, Western Star, Thomas Built Buses e BharatBenz sono aumentate a oltre 500.000 veicoli nel 2018 (nel 2017 si erano attestate a 470.700 unità). In un contesto di mercato positivo, la divisione camion aveva già aumentato le vendite unitarie dell’11,2% fino a circa 466.900 unità alla fine di novembre, molto più che nello stesso periodo dell’anno precedente. FONTE: DAIMLER

SI cambia I commi 1049 e 1050 della legge di bilancio 2019, modificando l’art. 80 del Codice della strada, hanno esteso ai veicoli di massa superiore alle 3,5 t - ad eccezione dei veicoli che trasportano merci pericolose (ADR) o deperibili in regime di temperatura controllata (ATP) - la possibilità di effettuare le revisioni presso officine private. Il Ministero dei trasporti dovrà, entro fine gennaio, emanare le disposizioni necessarie per dare attuazione a tale novità.

Un TGE alla Dakar (Partnership)

Nicola Dutto ha scelto un MAN TGE, come veicolo di assistenza durante le 10 tappe della Dakar 2019, storica competizione di rally che si è svolta in Perù dal 6 al 17 gennaio. Il veicolo scelto è un TGE 3.180 in versione 4x4, passo lungo 4.490 mm con sbalzo lungo, tetto alto, motore 2,0 l con 180 CV di potenza e cambio automatico. Una delle configurazioni più adatte per i trasferimenti in off-road e su manti stradali accidentati.

AZIENDE

CAMBI AL VERTICE Jonathan Dawson di JLG è il nuovo Managing Director di Power Towers Ltd

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LG ha annunciato che dal 1° gennaio 2019 Jonathan Dawson è il nuovo Managing Director di Power Towers Ltd. Dawson prende il posto di Brian King, fondatore di Power Towers, che a sua volta passa al ruolo di presidente del Product Development Board e della R&D della divisione macchine per accesso ad altezze ridotte di JLG. Con l’acquisizione di Power Towers, avvenuta il 1° giugno 2015, JLG ha ampliato il proprio portafoglio di prodotti per l’accesso ad altezze ridotte. L’azienda di Leicester (GB), fondata nel 2007, è infatti specializzata nella progettazione e costruzione di questi macchinari. Dawson è entrato in JLG nel 2006 come Sales Director della divisione europea dei sollevatori telescopici, responsabile della gestione e vendita di questi prodotti in EMEA. Nel 2010 è diventato Senior Director Sales and Customer Support per EMEA Distribution, con sede in Gran Bretagna. Fino alla fine del 2018 è stato Senior Sales Director di EMEAIR. In seguito a questo cambio della guardia, Laurent Montenay prenderà il posto di Senior Director of Sales di EMEAIR dal 1° gennaio 2019. FONTE: JLG

Il più grande dealer tedesco cambia sede (Aziende)

M& V Veit Baumaschinen fa parte della rete di partner Yanmar CEE dal 2007.Vendendo circa 130 macchine edili all’anno, M&V Veit è uno dei più potenti dealer Yanmar in Germania. All’inizio del 2019, l’azienda si è trasferita a Dettenhausen, vicino a Stoccarda. La nuova sede occupa circa 31.000 metri quadrati, offrendo quindi nuovi spazi di crescita.Yanmar CEE si congratula con il dealer per la sua espansione.

NUROL CONSTRUCTION USERÀ DUE GRU RAIMONDI NEL CANTIERE DELLA CORNICHE TOWER AD ABU DHABI

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Pronte per le città (Piattaforme aeree)

JLG ha dichiarato il proprio impegno a produrre macchine per cantieri urbani conformi alle normative locali con tre gamme a tecnologia di trasmissione diversa adatti all’utilizzo in città: elettrica, ibrida e diesel. Le macchine elettriche sono più efficienti se paragonate a quelle con trasmissione idraulica e sono per loro natura conformi a qualsiasi normativa, senza emissioni e silenziose. La tecnologia a completa trasmissione elettrica è disponibile sui sollevatori a pantografo, sollevatori a braccio, sollevatori a colonna e commissionatori, tutti utilizzabili all’aperto e al chiuso su altezze che vanno dai 3,5 ai 20 m. Grazie ai prodotti ibridi di JLG la conformità alle normative locali è assicurata, sia che si lavori su terreni difficili sia all’interno di edifici. Le prestazioni del diesel associate a livelli di emissioni e rumore ridotti si ritrovano in due serie adatte a tutte le esigenze: i sollevatori a braccio e le piattaforme cingolate compatte. Infine l’uso nelle aree LEZ di macchine JLG diesel sarà possibile grazie alla presenza di filtri antiparticolato.

PIATTAFORME AEREE

TUTTI AL BAUMA A Monaco in aprile CTE svelerà diverse novità

L’

appuntamento internazionale più importante del settore delle costruzioni si sta avvicinando e CTE si sta preparando. I prodotti esposti rappresenteranno il processo di rinnovamento delle gamme autocarrate CTE ZED e CTE B-LIFT con un’attenzione speciale agli allestimenti su autocarri differenti. Ci sarà inoltre una novità nella gamma ragni CTE Traccess. CTE ZED 25 HV allestita su Iveco Daily: la piattaforma più alta della gamma CTE ZED su autocarro 3,5 t è ora disponibile su Iveco Daily. Questo nuovo modello è stato pensato e realizzato in risposta alle esigenze del mercato del noleggio in continua espansione e in cerca di piattaforme aeree sempre più alte, da noleggiare a freddo in assoluta sicurezza. Nel dettaglio, CTE ZED 25 HV raggiunge 25 m di altezza di lavoro, offre 12 m di sbraccio con 250 kg di portata ed è dotata di stabilizzazione intelligente S3 Smart Stability System su stabilizzatori ad H. CTE B-LIFT 20J allestita su Mercedes Sprinter: la piattaforma a braccio telescopico con jib, novità di gamma presentata al mercato agli scorsi Vertikal Days allestita su Nissan Cabstar. 20 m di altezza di lavoro, 12,4 m di sbraccio e 300 kg di portata, dotata di stabilizzazione intelligente S3 Smart Stability System su stabilizzatori ad H. CTE B-LIFT 18 HV allestita su Iveco Daily: presentata al mercato la scorsa primavera allestita su Renault Maxity, è ora disponibile su autocarro Iveco. 18 m di altezza di lavoro, sbraccio max 13 m, con una portata in cesta di max 300 kg con stabilizzazione intelligente S3 Smart Stability System su stabilizzatori ad H. CTE Traccess 200: una novità nella gamma ragni CTE. Dopo l’introduzione di due modelli elettrici negli scorsi anni, è arrivato il momento di ampliare la gamma con una nuova altezza di lavoro, per il momento con motore termico: 20 m di altezza operativa, 8,9 m di sbraccio e 200 kg di portata. FONTE: CTE

Nella foto: Un’autogrù Liebherr LTM 1250-5.1 ha smantellato una gru a torre nel centro storico di Landshut in Baviera in condizioni molto difficili. Le caratteristiche innovative dei sistemi VarioBase e VarioBallast si sono dimostrate essenziali per la configurazione dell’autogrù in un vicolo largo appena 8,5 m.

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M O T O R E

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MACCHINE CANTIERI gennaio/febbraio 2019, n. 56

STRADALI

Arriva la nuova Bomag BF 600 P-2, la vibrofinitrice gommata più grande del mercato

La MC96 di Bauer lascierà un segno indelebile grazie nel mercato alla sua estrema versatilità d’impiego

MC 5.0 • GENNAIO/FEBBRAIO 2019 • NUMERO 56

COVERSTORY

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

5.0

DEEP IMPACT

MC I L

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COVER La MC96 di Bauer lascierà un segno indelebile nel mercato grazie alla sua estrema versatilità d’impiego

ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

28

EDITORIALI

COME SIAMO MESSI

(DI EMANUELA PIROLA)

(MERCEDES-BENZ)

(DI MAURIZIO GUSSONI)

INTERVISTA

16 La parola a...

SEMPRE PIÙ IN ALTO (RICCARDO MAGNI -

18 Cover story

33 APERTI

AL DIALOGO

(JCB)

56 TESTARE, PROVARE, 36 QUELLA CHE DECIDERE

MANCAVA

(MEWA)

(GOODYEAR)

AZIENDE

28 BREAD&BUTTER (DAF)

VOLA ALTO

TESTIMONIANZE

39 LATTONERIA BUCOLICA

(SCANIA)

64 DA OGGI

(HAULOTTE)

Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com

MACCHINE CANTIERI 5.0

INNOVAZIONI

62 FATTA PER LA CAVA 60 IL GRIFONE (VOLVO CE)

(BAUER MACCHINE ITALIA)

12

(ROCKWOOL)

(FASSI GRU)

(SOILMEC)

LA REGINA DEL CANTIERE

Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti

54 DA CASCINA A B&B

LAVORA DURO

AUTOMATIZZATA

COVER STORY

Direttore Responsabile Emanuela Pirola

48 UNA TOSTA CHE

57 CERAMICA

MAGNI TH)

(BKT)

(HOVAL)

(BOMAG)

DI DAIMLER

SUMMUM IUS, SUMMA INIURIA

24 PNEUS 4.0

GOMMATA

45 L'ANIMA GREEN

66 Editoriale off

REPORT TECNICO

42 SI PUÒ FARE!

26 UNA MAXI

14 Editoriale on

Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

A DOMANI

(VOLVO TRUCKS)

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Deep Impact del 1998 diretto da Mimi Leder e prodotto da Steven Spielberg. Nel cast Robert Duvall e Morgan Freeman

Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com

R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice

“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019


NON METTERMI ALLA PROVA.

PINZA DEFORESTATRICE-ABBATTITRICE SERIE WT. Per le aziende che eseguono manutenzione del verde stradale, per i consorzi di bonifica e per le imprese che operano nel settore ecologico e ripristino ambientale.

®


EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Come siamo

messi S

CONTINUIAMO A BERE DEL PESSIMO VINO PREOCCUPATI CHE I CALICI SIANO DI CRISTALLO. (MIRCO STEFANON)

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ono passati più di 10 anni dall’inizio della crisi. Trovo sia interessante fare, a questo punto, un confronto tra la situazione di oggi e quella del 2007, ultimo anno prima della caduta. Un confronto che sta a pennello sul primo numero dell’anno, un 2019 segnato da segnali contrastanti e qualche incertezza che in alcuni ambiti si è concretizzata già negli ultimi mesi del 2018. Ma andiamo per ordine, e partiamo dal complesso mondo del lavoro. Rispetto al 2007 l’occupazione è aumentata dell’1,7%, mentre il tasso di disoccupazione è cresciuto dell’84,4%: ciò significa che il tasso di coloro che era alla ricerca di un’occupazione nel 2007 si attestava al 6,1%, mentre nel 2018 è al 10,5%. Pil: inferiore rispetto al 2007 di 4 punti, sebbene negli ultimi anni il segno sia stato positivo. Cause: da una parte per la mancanza degli investimenti pubblici e privati, ma soprattutto, per una drastica riduzione dei consumi. L’aumento dei disoccupati - solo in piccola parte compensato dall’aumento dell’occupazione - che ha ridotto notevolmente la disponibilità di reddito delle famiglie. Nel 2018 il numero degli occupati in Italia era 23,3 milioni contro i 22,9 del 2007, ma è crollato il numero delle ore lavorate sceso a 43,2 miliardi (-6,1% che, in termini assoluti, equivalgono a -2,7 miliardi di ore). Inoltre sono cresciuti in misura rilevante i lavoratori dipendenti con contratti a termine (+22,4%), ossia i precari. Export, che in questi anni ha tenuto a galla molte imprese italiane: qui, ça va sans dire, si riscontra un +13,9%. Insomma, il Made in Italy continua a registrare successo all’estero. Da ieri al domani: per il 2019 si prevede una crescita dello 0,8%, grazie, in particolar modo, all’incremento dell’1,9% degli investimenti, che dovrebbe far scendere la disoccupazione dello 0,2% e aumentare gli occupati dello 0,4%, nonché sostenere del +1,1% i consumi delle famiglie. E quindi? E, quindi, siamo sostanzialmente un Paese che si sta leccando le ferite. Se la crescita del triennio continuerà ad essere inferiore all’1%, come nel 2019, ebbene molto probabilmente il nostro Paese forse recupererà i 4 punti di Pil persi dal 2007 non prima del 2024: praticamente 17 anni dopo l’inizio della caduta. Buon Anno a tutti. ❑



INTERVISTA

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La parola a... Riccardo Magni

W in alto

SEMPRE PIÙ In ogni senso. Magni TH non solo è salita alla ribalta più volte per aver costruito i sollevatori telescopici rotativi attualmente più alti al mondo (nonché quello con maggior portata), ma anche per essere giunta, in pochissimi anni, ai vertici del mercato DI EMANUELA PIROLA

DA ZERO A 100 IN 5 ANNI. Il rapido successo di Magni Telescopic Handlers è scritto nel suo DNA: ascolto del mercato, capacità di giocare d’anticipo e un innegabile saper fare italiano.

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l segreto del successo in un mercato altamente competitivo è offrire prodotti alternativi alle uniformate gamme dei competitor, caratterizzati da alti livelli di qualità e tecnologia. Con questa filosofia Magni TH, fondata nel non lontano 2013, si è imposta tra i big player del settore dei sollevatori telescopici cui, recentemente, ha affiancato la divisione piattaforme aeree. Un astro in piena espansione, come ci conferma lo stesso fondatore, Riccardo Magni

I

MC: Come si è concluso il 2018? RICCARDO MAGNI: Non posso negare che il 2018 sia stato

un anno molto positivo per la nostra azienda. In 12 mesi abbiamo raccolto il frutto dei nostri sforzi dedicati alla piena internazionalizzazione e infatti il nostro mercato si è notevolmente

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ampliato a livello mondiale, arrivando a sfiorare i 3.000 sollevatori telescopici rotativi venduti. MC: Quali sono i mercati che apprezzano maggiormente i

prodotti Magni TH? RICCARDO MAGNI: Indubbiamente le nazioni del Nord Europa,

oltre ai mercati tradizionali di Francia, Germania e Italia. Fuori dal Vecchio Continente stiamo raccogliendo un consenso sempre più ampio dal mercato statunitense e canadese, grazie all’apertura di due filiali dirette, Magni Americas LLC sulla east coast e Magni Americas INC. sulla west coast, e alla creazione di una rete sempre più fitta di dealer. Sono già operativi 16 concessionari negli Stati Uniti che coprono bene la costa occidentale, e 4 in Canada. In futuro espanderemo senz’altro la nostra presenza in Nord America.


I NUMERI DELLA NUOVA sede di Magni TH

MC: Un commento nello specifico sul mercato

italiano. RICCARDO MAGNI: L’Italia rappresenta circa il 10% del

fatturato di Magni TH. Si tratta quindi di un mercato importante per noi, forse il più importante, con una media variabile tra i 350 e i 380 sollevatori rotativi acquistati ogni anno. Una situazione dovuta da una parte a motivi storici, essendo il sollevatore telescopico una macchina nata in Italia; e dall’altra al fatto che il mercato, così come in altre Nazioni europee, sta evolvendo.Vorrei aggiungere che gli incentivi del super ed iperammortamento hanno sicuramente aiutato un po’ le vendite, ma la ripresa che stiamo registrando è reale e solida, anche in ambito immobiliare e industriale.

• 23 ettari di area complessiva; • 36.000 m2 di superficie edificata coperta complessiva di cui: - 17.000 m2 di linee produttive Magni TH; - 19.000 m2 destinati a ospitare le linee produttive di molti fornitori; - 540.000 m3 volumetria da costruire; - 2.500 m2 di uffici; - 450 parcheggi automobili; - 6 postazioni car sharing elettrico; - 6 postazioni motociclette elettriche; - Impianti di depurazione delle acque di dilavamento dei piazzali produttivi; - Sistemi di accumulo delle acque piovane (previsione dei temporali); - Sistemi di riutilizzo delle acque piovane; - Impianti di produzione d’energia con sistemi fotovoltaici; - Impianti di produzione d’acqua calda con sistema a energia solare; - Impianti di riscaldamento funzionanti con energia autoprodotta; - 460 nuovi alberi piantumati.

MC: Quali sono i modelli più apprezzati in Italia e perché? RICCARDO MAGNI: I nostri clienti italiani hanno una forte

predilezione per i modelli con altezze operative di 18, 21 e 25 metri, ma anche i modelli 6.35 SH e 6.26 SH sono molto richiesti. La maggior parte di queste macchine va a lavorare in ambito construction, dove possono sostituire in alcuni casi le gru a torre e, più frequentemente, le piattaforme semoventi. Grazie all’ampia gamma di attrezzature, infatti, risultano molto più versatili delle piattaforme. Non a caso tra le attrezzature che vanno per la maggiore c’è la cesta portapersone da 6 m in grado di ospitare tre persone, che offre comunque una portata maggiore rispetto a molti modelli di piattaforme semoventi di pari altezza operativa. Sono poi molto richiesti il jib, l’argano e il radiocomando, oltre ovviamente alle immancabili forche.

chiamiamo, scherzando, Magni City, perché, quando sarà ultimata, coprirà una superficie complessiva di 23 ettari. Ma non è tanto l’ampiezza a essere caratterizzante, quanto la modernità: essendo destinata a proiettare l’immagine di Magni TH nel Mondo abbiamo deciso che sarà una sede super-moderna, già in linea con le evoluzioni della società: per esempio abbiamo previsto postazioni di car sharing e per le motociclette elettriche. E poi, altro fattore fondamentale, sarà a basso impatto ambientale: ci saranno impianti di depurazione delle acque, ma anche di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, nonché impianti fotovoltaici per la produzione sia di energia elettrica che di acqua calda sanitaria, e gli impianti di riscaldamento saranno alimentati da energia autoprodotta. Ci sarà anche tanto verde, con oltre 460 nuovi alberi. MC: A pochi mesi da Bauma può anticiparci qualche novità? RICCARDO MAGNI: A Monaco presenteremo sicuramente un

MC: Quindi in futuro i modelli fissi sono destinati a scomparire

nuovo modello di sollevatore telescopico rotativo con altezza operativa da 26 m per una portata massima di 13 tonnellate. Il progetto parte dalla base del modello da 8 tonnellate, ma è stato sviluppato per offrire una portata più importante sia alla massima altezza che al massimo sbraccio. Presenteremo anche notevoli improvement elettronici comuni a molti modelli, tra cui un nuovo display in cabina e il nuovo riduttore di rotazione prodotto da Liebherr, che andrà a equipaggiare i modelli di gamma alta. Infine, già presentate a Bauma China nel 2018, ci sarà la gamma delle piattaforme aeree, composta dai modelli elettrici a pantografo con altezze operative che vanno dai 6 ai 16 metri e il modello da 22 metri ad alimentazione diesel. Nel 2019 arriveranno i modelli telescopici e articolati, con altezze fino a 30 metri: saranno macchine che interesseranno molto le grandi flotte di noleggio.

RICCARDO MAGNI: I sollevatori telescopici fissi saranno

MC: Sempre in ambito fiere, quali sono gli appuntamenti che

MC: Previsioni per il 2019 e per i prossimi cinque anni? RICCARDO MAGNI: Nei prossimi cinque anni le vendite di

sollevatori rotativi sono previste in aumento, anche a discapito dei modelli fissi. Questo perché sempre più clienti chiedono maggiori altezze operative: la media si sta spostando dai tradizionali 21 metri ai 25 e addirittura 30 metri. Per esempio il nostro attuale modello best seller è proprio la macchina con altezza operativa di 30 m. Questo spostamento verso l’alto è innescato dal fatto che i sollevatori telescopici stanno progressivamente sostituendo altre macchine che risultano più costose, sia per il tipo di formazione necessaria al personale, sia per i costi generali di mantenimento, e paradossalmente meno versatili. o saranno lo stesso protagonisti di una fetta del mercato?

comunque una parte importante del mercato, soprattutto in specifiche applicazioni come quelle agricole. Non a caso Magni TH ha intenzione di ampliare l’attuale gamma dei fissi, composta da due modelli, proprio per supportare i nostri dealer offrendo loro un portafoglio prodotti completo con cui competere sul mercato. MC: Nel 2020 ci sarà un evento aziendale importante.

Può già svelarci di cosa si tratta? RICCARDO MAGNI: Inaugureremo la nuova sede. In azienda la

reputate migliori, sia in ambito italiano che europeo? RICCARDO MAGNI: Partecipiamo ad alcune fiere, sia in Europa

che nel Mondo. In Europa, oltre a Bauma, nel 2019 parteciperemo a Batimat, a Bauma CTT Russia, a The ARA Rental Show 2019 e Plantworx 2019. In America saremo al World Of Concrete, a NAHB - International Builders’ Show 2019, al congresso Specialized Carriers & Rigging Association nonché allo Steel Erectors Association of America 2019. In Italia, invece, esporremo a GIS 2019. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory BAUER MACCHINE ITALIA

Una macchina versatile, in grado di affrontare con successo un’incredibile varietà di applicazioni. Noi l’abbiamo vista al Geofluid, ma due MC96 sono già al lavoro in altrettanti cantieri di aziende italiane

LA REGINA DEL

DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI BAUER PHOTO GALLERY

CANTIERE N

Non ce ne vogliano le teste coronate più o meno gossippare che circolano per il territorio europeo, ma nel momento in cui abbiamo pensato di assegnare alla Bauer MC96 il titolo di “Regina”, non abbiamo pensato ad anacronistici ermellini, bensì agli scacchi. Un gioco - o forse sarebbe meglio dire un vero e proprio trionfo dell’intelligenza, dove la matematica si intreccia con la strategia - in cui la regina svolge un ruolo determinante, grazie alla sua capacità di muoversi pressoché senza limiti su tutta la scacchiera. In parole povere, la regina è un pezzo la cui polivalenza può fare la differenza in qualsiasi partita. Allo stesso modo la duty-cycle crane Bauer MC96 è una macchina assolutamente unica, in grado di cambiare volto a qualsiasi cantiere per la sua forza, la sua produttività e, ovviamente, per una flessibilità pressoché inimitabile. Noi l’abbiamo vista allo scorso Geofluid – autentica regina (vedi caso) dello stand di Bauer Macchine Italia – ma due esemplari

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MACCHINE CANTIERI 5.0

di MC96, che fanno parte della flotta noleggio di BMI, sono da tempo all’opera in altrettanti cantieri di aziende italiane: una è impiegata per lo scavo di diaframmi con benna meccanica, la seconda è invece utilizzata per lavori di sollevamento. Del resto appaiono notevoli le possibilità di utilizzo dell’MC96 nei cantieri, in cui spicca certamente l’applicazione con idrofresa, con benna meccanica oppure idraulica; l’uso della macchina per le operazioni di sollevamento e quello per l’infissione di pali vibrati e palancole. POTENTE AD ALTA FLESSIBILITÀ Autentico dominatore dello stand di Bauer Macchine Italia al recente Geofluid, l’escavatore tralicciato per lavori di fondazione Bauer MC96 ha catalizzato lo sguardo e l’attenzione dei tanti visitatori dell’esposizione piacentina, affascinati da una macchina che promette performance e flessibilità applicativa. Nello specifico


*

LE PRINCIPALI APPLICAZIONI

Di seguito alcune delle principali applicazioni in cui la Bauer MC96 può dare il meglio di sé. • Per idrofresa BC35 e BC40, con spessore di scavo da 640 a 1.800 mm, profondità di scavo fino a 120 m con sistema di rotazione e sistema di gestione delle manichette HDS (Hose Drum System), oppure fino a 69 m con HTS (Hose Tensioning System). • Per sollevamento con lunghezza braccio massima di 45,4 m, per un sollevamento massimo di 130 t. • Per pali rivestiti con morsa giracolonna con coppia fino a 11.000 kNm

(1.100 t/m) fino a 3.000 mm di diametro e 120 m di profondità. • Per vibroflottazione con uno o due aghi vibranti in contemporanea, entrambi gestiti con la potenza idraulica della macchina base, zona di compattazione da 2,5 a 5 m di diametro. • Per diaframmi a benna idraulica fino alla profondità di 80 m con sistema HDSG (Hose Drum System Grab). • Per compattazione dinamica, con peso da 20 t, altezza di caduta di 20 m e braccio da 33,4 m. • Per l’infissione di pali vibrati e palancole. MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory BAUER MACCHINE ITALIA

BAUER MACCHINE ITALIA Nel nostro Paese il Gruppo Bauer è rappresentato da Bauer Macchine Italia che ha sede a Mordano, in provincia di Bologna. In oltre dieci anni di attività, BMI è cresciuta sotto tutti i punti di vista: nei ricavi, nel personale, nella presenza

Alberto Dalle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia

sul territorio, nella capacità di rispondere con professionalità e tempestività a ogni richiesta. Oggi la società si occupa di vendita, di noleggio, di revisioni delle macchine, delle rotary e dei riduttori di fresa; è in grado di riparare e revisionare le aste

kelly, gli utensili e di eseguire anche modifiche importanti. Le competenze meccaniche, meccatroniche, nella saldatura e nell’idraulica sviluppate dalla società italiana si sommano al ben noto supporto tecnico nello studio dei cantieri,

nell’analisi geotecnica e nelle metodologie in cui Bauer vanta molti primati. Da non dimenticare, inoltre, come Bauer Macchine Italia segua anche il mercato di alcune consociate come Klemm, Mat ed RTG.

“La proposta della MC 96 al mercato italiano conferma la nostra leadership nella fascia medio-alta e, più in generale, nella macchine di altissima qualità. Questa tipologia di macchine è infatti coerente con le esigenze di un mercato competitivo come quello italiano. Investimenti affidabili e di grandi performance a medio-lungo termine consentono più produttività, meno fermi macchina e, di conseguenza, minori costi per le imprese”. la duty-cycle crane esposta al Geofluid 2018 era equipaggiata con una benna meccanica per la realizzazione di diaframmi da 1.500 mm di spessore fino alla profondità di 55 m, con la possibilità di aumentarla in base alle specifiche richieste di cantiere. Ma l’escavatore tralicciato Bauer MC96 è una macchina estremamente poliedrica, pensata per molteplici lavori di fondazione grazie a caratteristiche tecniche uniche, alla proverbiale solidità e robustezza di tutti i macchinari Bauer e alla massima attenzione per tutti gli aspetti legati alla sicurezza. “Con due argani free fall a caduta libera da 35 t ciascuno”, ci spiega l’ing. Riccardo De Mio, tecnico commerciale di Bauer Macchine Italia, “l’MC96 permette infatti un tiro di 130 t e, grazie al circuito idraulico studiato e realizzato per ben 19 diverse applicazioni, ne garantisce la massima fruibilità per qualsiasi azienda di fondazione. La flessibilità dell’MC96 spazia dai diaframmi a benna o fresa all’utilizzo come battipalo, dalla realizzazione di pali di grande diametro alla

LA REGINA DEL

CANTIERE

Riccardo De Mio, tecnico commerciale di Bauer Macchine Italia


vibrocompattazione e vibroflottazione, dal fly drill alla compattazione dinamica, senza dimenticare le opere di sollevamento, CSM, dragaggi, e via di questo passo. E se non bastasse, equipaggiato con il sistema jack-up, grazie alla comodità di smontaggio dei tralicci e dei cingoli l’MC96 è anche di facile trasportabilità”. Al pari di tutte le macchine Bauer, anche il nuovo MC96 è stato concepito per garantire i massimi livelli di sicurezza, che vanno dalle tante soluzioni intelligenti pensate per il montaggio e lo smontaggio ai bassissimi livelli di emissione sonora. Caratteristica che ne permette l’utilizzo anche negli ambienti urbani, o comunque in tutte le aree in cui si debbano mantenere bassi livelli di rumorosità. ENERGY-EFFICIENCY-PACKAGE La macchina in questione è inoltre equipaggiata con un sistema di raffreddamento e ventilazione intelligente e variabile: la modalità “Smart Eco” del motore diesel regola i giri del propulsore in base all’effettiva necessità delle pompe idrauliche e dei circuiti chiusi degli argani principali per permettere un efficiente recupero dell’energia idraulica in tutte le circostanze operative. Un insieme

DATI TECNICI PRINCIPALI Modello Motore

Bauer MC 96 CAT C 18 Tier 4 final, da 563 kW di potenza a 1.800 giri/min Peso circa 120 t Argani a caduta libera da 35 t ciascuno e con sincronizzazione elettrica Tiro primo strato 2x350 kN Diametro fune 36 mm Velocità fune 65 m/min Diametro tamburo 836 mm Joystick a T per controllare separatamente i 2 argani Datalogger dispositivo B-Tronic con indicazione e registrazione dei dati di lavoro Circuito idraulico 320 bar di pressione Circuito idraulico argani di tipo chiuso Circuiti per duty-cycle 2x430 l/min Circuiti argano 2x400 l/min Circuito ausiliario 1x328 l/min Circuito ralla 1x204 l/min Serbatoio olio idraulico 1.000 l Sottocarro modello UW 195 BC, con cingoli smontabili e sistema jack-up Larghezza cingoli 1.000 mm Larghezza esterna cingoli 3.980-5.310 mm Lunghezza cingoli 7.278 mm Contrappesi fino a 45 t

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CoverStory BAUER MACCHINE ITALIA

PERFETTA PER L’ITALIA Se abbiamo lasciato il ruolo della protagonista alla MC 96, non va trascurata un’altra macchina, la BG 15 che è sicuramente perfetta per il mercato nazionale. La BG 15 è una perforatrice della gamma Value Line, la cui recente introduzione sul mercato è frutto anche di specifiche richieste delle imprese italiane. Con il sottocarro chiuso, presenta una larghezza di 2,5 m, con conseguenti

vantaggi in termini di trasportabilità: tolta la rotary e l’asta kelly è infatti una perforatrice di poco superiore alle 30 t, trasportabile con un semplice permesso permanente. La BG 15, con un peso operativo di 45 t, è l’unica macchina della serie Value Line capace di fare CFA, oltre che palo trivellato, anche rivestito. Inoltre può montare sia il cilindro di spinta sia l’argano di spinta e anche un mast a più sezioni.

Foto di gruppo per il team Bauer allo scorso Geofluid

di soluzioni ecologiche e intelligenti che prende il nome di “EEP” Energy-Efficiency-Package, il pacchetto di efficienza energetica che garantisce un elevato risparmio nei consumi.“L’EEP”, riprende De Mio, “permette una riduzione dei consumi di carburante fino al 30%, che si aggiunge a un incremento della produttività dovuto a una maggiore efficienza indotta dall’aumento del diametro delle manichette idrauliche e dalla contemporanea ottimizzazione fluidodinamica. Il tutto si traduce non solo in maggiore produttività e in una sensibile riduzione dei consumi, verificata sul campo e in molteplici situazioni operative, ma anche in una significativa diminuzione delle emissioni acustiche, a vantaggio di un notevole comfort operativo e di cantiere, molto apprezzato soprattutto in ambito urbano”. ❑

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REPORTTECNICO

BKT

PNEUS 4.0 iamo alle soglie di una nuova era, durante la quale i dispositivi connessi saranno strumenti integrati e preponderanti nella gestione di molteplici aspetti della nostra vita, lavorativa e non. Il passo precedente a questa rivoluzione, che porterà alla connettività globale, è quello che stiamo vivendo oggi nel nostro quotidiano: sempre più dispositivi raccolgono in formato “big data” informazioni che, a un livello variabile situazione per situazione, vengono raccolte e analizzate per i più svariati scopi: giusto per fare un esempio di quotidianità, alcuni di noi hanno già in casa frigoriferi che scansionano i bar code dei prodotti alimentari informandoci, magari sullo smartphone, quando sono prossimi alla data di scadenza. E in un certo senso, praticamente tutti gli oggetti della nostra vita hanno una data di scadenza, più o meno lunga. Lo stesso dicasi degli strumenti di lavoro: macchine, attrezzature e, ovviamente, componenti, sono soggetti a usura a livelli variabili, cosa che porta inevitabilmente alla loro naturale scadenza. Ciò che è importante, è come ci arrivano a tale scadenza, ossia se sono stati utilizzati correttamente e quindi hanno potuto “dare il meglio” in termini di produttività, efficienza e sicurezza. Data la rivoluzione di cui parlavamo prima, ossia la tendenza in ogni ambito alla raccolta sempre più sistema-

S

L'ambito

portuale

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tica di dati per mezzo di strumenti elettronici che poi ne consentono anche l'analisi e la valutazione, anche nel settore construction stiamo assistendo all'introduzione dell'elettronica di monitoraggio e assistenza, preludio alla completa connettività. Non fanno eccezione i componenti: per esempio i motori sono stati i primi a introdurre reti CAN bus e centraline, che sono la porta alla connessione, prima in situ e, domani, in remoto. Anche componenti

Per le applicazioni portuali il ragionamento è leggermente diverso rispetto a quello fatto in ambito OTR. All’interno di un porto non esiste mai

un ciclo ripetitivo ed è stato così più complesso trovare una costante da misurare. Qui diventa rilevante l’utilizzo della GoPro installata sulla macchina,

che registra video della prospettiva dell’operatore ed è sincronizzata con i dati registrati dal Spotech, indagando ad esempio quanti container sono in

movimento ogni ora, la velocità media all’ora o la distanza media percorsa sia con carico che senza. Questo tipo di informazioni hanno permesso a BKT di


insospettabili, come gli pneumatici, sono oggetto di tale rivoluzione. A portarla avanti i big player del segmento, tra cui BKT che ha sviluppato un proprio dispositivo, chiamato Spotech, la cui precipua innovazione e obiettivo è quello di eseguire un’analisi cinematica del moto atta a rendere più efficiente il lavoro del cliente nei settori del movimento terra e portuale. Le informazioni ottenute tramite l'applicazione del dispositivo Spotech consentono di creare un vero e proprio “studio” dell’utilizzo dello pneumatico anche in funzione dei suoi effetti e conseguenze sul macchinario che equipaggia. In ambito OTR, per il quale Spotech è stato inizialmente progettato, le macchine svolgono generalmente cicli ripetitivi: da ciò risulta fondamentale la corretta valutazione del valore TKPH, ovvero lo sforzo sostenuto dalla macchina, per esempio un dumper, analizzando mediamente qual è il peso che trasporta, per quanti chilometri e a che velocità. In sostanza, più l’indice TKPH è alto, più è grave l'inidoneità dello pneumatico al tipo di applicazione che sta eseguendo; viceversa, l'applicazione risulta perfetta laddove il valore dell'indice è minore. Grazie alla rilevazione dei dati e alla estrapolazione del valore

di TKPH gli esperti BKT possono assistere gli utilizzatori offrendo preziosi suggerimenti per interpretare correttamente i dati e intervenire in caso di necessità con azioni correttive sugli pneumatici. Spotech quindi è uno strumento innovativo, programmabile e personalizzabile a seconda del sito di applicazione, dei volumi e dei veicoli e in grado di fornire informazioni sulla posizione esatta dei mezzi, tracciata dal satellite. Data la molteplicità dei dati che deve raccogliere, la sua struttura è piuttosto complessa e comprende, tra l'altro, un accelerometro triassiale, posizionato sulla macchina, in modo da poterne registrare i movimenti latitudinali, longitudinali, verticali e le forze coinvolte, oltre alla velocità, la durata dei cicli e altri parametri utili. È quindi un vero e proprio sistema quello proposto da BKT che parte dalla tecnologia, ma come sempre si basa sull’esperienza e professionalità del team aziendale, volto al miglioramento continuo dell’intera combinazione “macchinario-pneumatico”. ❑

Piero Torassa, Field Engineering Manager di BKT Europe

creare una decina di casi, consentendo di notare le criticità di un centro logistico rispetto a un altro e confrontarle tra loro. “In questo tipo di attività molte

cose si scoprono sul campo. In Germania abbiamo collaborato con alcuni utilizzatori, che ci hanno richiesto esplicitamente le nostre analisi, perché altre aziende che

offrono questo tipo di servizio, non davano poi, in ultima battuta, il feedback di cui il cliente aveva estremamente bisogno” ha dichiarato Piero Torassa, tecnico

BKT. “L’utilizzatore è davvero interessato ad avere in mano questi dati per capire oggettivamente quali possono essere le sue aree di miglioramento. Dal

nostro punto di vista Spotech è quindi un ottimo biglietto da visita, mostrandoci come un partner che conosce al meglio il proprio prodotto e le sue applicazioni”. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

a BF 600 P-2 è una vibrofinitrice la cui impostazione deriva chiaramente dallo stile Bomag, che ha sempre dato notevole importanza al contenuto idraulico della macchina”. Le parole di Davide Tiepolo, General Manager di Bomag Italia, inquadrano alla perfezione la macchina protagonista delle nostre pagine. Infatti la BF 600 P-2 presenta alimentazione, trazione e compattazione tutti serviti da pompe a portata variabile indipendenti. Questo si traduce nell'utilizzo di diverse pompe a portata variabile: una per ogni nastro (in totale due), ALL'OPERA una per ogni coclea Macchina da quasi 20 tonnellate (anche in questo cache può montare un banco so due), una per il da 5 o 6 metri, la BF 600 P-2 è, tamper e una per il oggettivamente, la vibrofinitrice vibrante. Una sogommata più grande del mercato. luzione sofisticata Date queste caratteristiche si rivolge (e impegnativa dal in special modo alle grandi opere, ai lavori aeroportuali e a quelli punto di vista ecoche necessitano di autostradali, nomico) che presenta notevoli produzioni. molteplici vantaggi a li-

"L

BOMAG

UNA MAXI-GOMMATA vello idraulico. Questo sistema non richiede particolare spunto al motore, che diventa così una semplice unità di potenza: proprio per questo il costruttore tedesco ha scelto di adottare un propulsore a quattro cilindri, molto semplice, e che, grazie a questa sovrapotenza idraulica, presenta consumi contenuti al di sotto degli 8 l/h. Continua Tiepolo: “nel caso la finitrice richieda più velocità, o più tamper oppure tanto materiale nelle coclee, in una macchina normale si dà il comando elettrico al motore idraulico che chiede olio, la pompa ne dà finché ne ha, poi va a chiedere al motore di aumentare di giri. Invece con la BF 600 P-2 le pompe a portata variabile fanno da cuscinetto per il motore

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MACCHINE CANTIERI 5.0

che, in funzione Eco cioè a 1.620 giri, incrementa il proprio numero di giri standard solo nel caso in cui il tamper non raggiunga la frequenza che viene impostata. In tutti gli altri casi il motore viaggia al di sotto di questo regime. Infatti in qualsiasi condizione di lavoro la temperatura del liquido nel radiatore difficilmente raggiunge gli 86°C. Chiara dimostrazione di un motore sempre a riposo”. Del resto Bomag ha impostato la macchina perché possa sopportare stress termici ambientali fino a 53°C, temperatura fino alla quale la vibrofinitrice è progettata per lavorare sostanzialmente a riposo. Cuore della finitrice è ovviamente il banco. Bomag mette a disposizione


il banco più pesante del mercato che, allestito per il lavoro, supera le 4,2 t di peso statico, con suole da 40 cm di profondità e tamper sovradimensionati. Il tutto per consentire una precompattazione pari o oltre il 90% prima del passaggio del rullo, non richiedendo barre di compattazione aggiuntive. Da segnalare come questa profondità del banco regali anche un maggiore equilibrio e permetta al tamper di non lavorare mai a vuoto. Grazie alla sua grandezza, il banco ha inoltre una capacità di galleggia-

mento superiore. Da sottolineare, a tale proposito, come con questa profondità il banco sia molto generoso con l'operatore: perdoni con più facilità eventuali errori, o le obiettive difficoltà del cantiere. Il riscaldamento è affidato al collaudato e performante sistema Magmalife. Tra le altre caratteristiche tecniche importanti è doveroso evidenziare l'interasse, di 2,58 m, tra la ruota posteriore e il fulcro del bilanciere anteriore: in pratica 30-40 cm in

DATI TECNICI Modello Bomag BF 600 P-2 Peso 18,5 t Capacità tramoggia 7 m3 Motore Mercedes da 128 kW di potenza massima, Tier 4f Tipo di banco S 500 TV S 600 TV Sistema Tamper/Vibrazione Tamper/Vibrazione di compattazione Larghezza di stesa standard 2,5-5 m 3-6 m Massima larghezza di stesa 7,5 m 7,5 m

Davide Tiepolo, General Manager di Bomag Italia

più rispetto ad altre macchine sul mercato. Questa notevole distanza permette di avere più forza/peso anteriormente e quindi consente di sfruttare al meglio la trazione anteriore anche con la tramoggia vuota. Quest'ultima presenta rulli spingicamion che, azionati dall'operatore, si possono allungare di 15 cm rispetto alla propria sagoma con tanto di sistema sintetico di assorbimento del colpo. La tramoggia prevede anche un sistema di paratie anteriori di contenimento del materiale che è incernierato alla tramoggia stessa. In questo modo, alzando il punto di ricevimento del camion, il materiale non si ammucchia tra la paratia e la tramoggia stessa. Data un'attività spesso notturna, sono da segnalare il kit di luci di lavoro a led che, offerto in via opzionale, prevede, oltre alle sei luci sul tettuccio, quattro luci aggiuntive e direzionabili. A proposito di visibilità il side-view si muove idraulicamente fuori dalla sagoma della macchina. Tra gli altri optional l'aspirazione fumi, mentre è di serie l'impianto di ingrassaggio centralizzato, che agisce su nastri, coclee, tamper e vibrante. Per quanto concerne gli allargamenti (da 25, 50, 75 e 1.250 cm), la macchina Bomag prevede un sistema di accoppiamento tra l'allargamento e l'estensione idraulica: una sella montata nell'estensione idraulica si occupa infatti di accogliere l'allargamento, che viene fissato con pochi bulloni e un collegamento idraulico. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

DAF

BREAD & BUTTER

Tra incertezze del mercato e sfide tecniche impegnative DAF cerca (e trova) la soluzione in una filosofia molto, molto pragmatica

M

entre andiamo in stampa con questo numero di MC5.0 - Macchine Cantieri, si è chiuso da poche settimane uno degli anni migliori di DAF dell’ultimo quinquennio. Segnato da almeno tre milestone: l’essersi aggiudicato il premio di International Truck of the Year con i nuovi XF e CF innanzitutto; i festeggiamenti per i 90 anni di attività; last but non least la presentazione del nuovo CF elettrico. Ma, milestone a parte, il 2018 è stato ricco in termini di iniziative e, ovviamente, vendite. A partire dall’apertura di due nuove concessionarie, la Delcom di Bisceglie e la Over di Catania, che oltre a rendere sempre più capillare la presenza di DAF sul territorio, sanciscono (semmai ce ne

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MACCHINE CANTIERI 5.0

fosse ancora bisogno) l’assoluta convinzione del Costruttore che il modo migliore per raggiungere il mercato e presidiarlo sia attraverso una rete di distribuzione e non direttamente. Per non dimenticare, tra gli eventi, la

conferma proveniente da più clienti, dei dati sui risparmi di carburante che il Costruttore olandese aveva annunciato per i suoi nuovi XF e CF: 7% di risparmio medio di carburante non son certo noccioline. Il tutto condito


© 123rf.com

diano”: quello che conta in DAF è il cliente e le sue esigenze, giorno per giorno, chilometro dopo chilometro. Punto.

da una succosa ciliegina: la rete distributiva DAF in Italia si è aggiudicata il primo gradino del podio in un’indagine indipendente sulla customer satisfaction.

I RISULTATI Ma alla filosofia devono seguire i risultati, tanto più che DAF fa parte del Gruppo Paccar che vanta ormai svariati decenni di crescita ininterrotta (cui ovviamente ogni marchio deve contribuire. Per la cronaca Paccar ha chiuso il 2018 a quota 17.220 miliardi di dollari, +18,7% versus 2017). E l’approccio “bread&butter” sembra proprio che i risultati li abbia raggiunti. In Italia DAF nel 2018 ha registrato crescite a uno o due cifre in tutti i vari segmenti di attività. A par-

Nella pagina a sinistra il grafico mostra l’andamento del mercato dei veicoli industriali in Italia dal 2010 al 2018. Sopra l’andamento del mercato dei veicoli industriali in Europa dal 2010 al 2018

tire dalle vendite, dove nel segmento tra le 6 e le 15,9 t di PTT il Costruttore olandese fa decisamente il botto registrando un + 36,8%. In crescita anche gli over 16 t con un +5,6% che quest’anno potrebbero migliorare ulteriormente la performance grazie all’acquisizione come clienti di alcune grosse flotte di autotrasporto (ingolosite, tra l’altro, da quelle famose noccioline citate poc’anzi). A fare da contraltare alle vendite arrivano i risultati delle altre divisioni: la vendita di ricambi arriva a segnare un +29,4% cui fa eco il +27,7% dei contratti di Manutenzione&Riparazione (in pratica 4 veicoli su 10 in circolazione sono coperti da un contratto). Non da meno la Finanziaria che regi-

BREAD&BUTTER Insomma, se si amplia un po’ la visione a uno sguardo di insieme, si nota che quanto accaduto nel 2018 in casa DAF abbia come comune denominatore la concretezza, declinata in un unico obiettivo: stare a fianco del cliente fornendo soluzioni pratiche e semplici da gestire, risposte veloci e risultati concreti. Filosofia che Paolo Starace, AD di DAF Trucks Italia, ha definito del “bread&butter” (e anche in questa definizione riscontriamo la concretezza!), ossia del “pane quotiMACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

stra un +16,5% conseguito grazie alla politica della “vendita a pacchetto” ossia proporre al cliente il veicolo e i servizi a corredo. IL 2019 Incamerati cotanti risultati, il futuro potrebbe spaventare un po’, se non

altro perché la sfida a mantenere tali livelli di crescita è quanto meno impegnativa. Ma forse quello che adombra un po’ il 2019 di DAF è la stesa nube che sembra prospettarsi all’orizzonte di tutto il settore, ossia una leggera flessione nelle vendite degli over 16 t in tutta Europa. Se

il 2018 a livello EU 28+2 dovrebbe chiudersi con 320.000 unità vendute sopra le 16 t e circa 50.000 veicoli tra le 6 e le 15,9 t, il 2019 dovrebbe portare una sostanziale stabilità nei “leggeri” e vedere una perdita di circa 10.000 unità sopra le 16 t. In Italia a fronte delle 21.000 unità sopra le 16 t e delle 3.500 tra le 6 e le 15,9 t del 2018, la situazione potrebbe essere opposta, con una sostanziale stabilità dei pesanti (21.000 unità vendute) e una flessione verso le 2.700 unità dei leggeri.Tale pronostico impensierisce poco DAF che in Italia nel segmento 6 – 15,9 t sta registrando ottimi risultati grazie alle eccellenti performance degli LF. “La leggera flessione che ci

INIZIA IL COLLAUDO SUL CAMPO DAF Trucks ha recentemente consegnato il suo primo veicolo completamente elettrico alla catena di supermercati olandese Jumbo. Il CF Electric, sviluppato nell’ambito di una joint venture tra DAF e VDL, verrà utilizzato da Jumbo per rifornire i suoi supermercati nel sud dei

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Paesi Bassi. Frits van Eerd, CEO di Jumbo, ha ricevuto le chiavi del DAF CF Electric da Harry Wolters, Presidente di DAF Trucks, e Willem van der Leegte, Presidente e CEO di VDL Groep. La consegna del veicolo commerciale DAF completamente elettrico segna l’inizio di una serie di collaudi

sul campo a lungo termine, in cui verranno utilizzati sia veicoli ibridi che completamente elettrici. Il DAF CF Electric è in grado di effettuare consegne in un raggio di circa 50 chilometri, con emissioni locali pari a zero e un inquinamento acustico minimo. Nel centro di distribuzione Jumbo di Veghel

è stata installata una stazione per la ricarica del veicolo. V-Storage, una joint venture tra VDL Groep e Scholt Energy Control, collabora con il TNO, l’organismo di ricerca olandese, per valutare la possibilità di alimentare la stazione di ricarica tramite pannelli solari.


aspettiamo è fisiologica” ha dichiarato Paolo Starace. “Si tratta del ciclico andamento del mercato che, dopo anni di crescita, fa sempre registrare un ciclo di decrescita. Quello che preoccupa non è la flessione, quanto la possibilità che essa sia più pesante del dovuto a causa di altre incertezze, tra cui la Brexit (e mentre andiamo in stampa i quotidiani annunciano che la Camera dei Comuni inglese ha bocciato l’accordo proposto dal Primo Ministro May, lanciando la

Gran Bretagna verso una Brexit senza accordo), l’incertezza geopolitica di alcune aree e, dulcis in fundo, il rallentamento dell’economia USA e cinese”. COME AFFRONTARE LE INCERTEZZE 2019 Per DAF rispondere è semplice: facendo appello ancora di più alla filosofia del “bread&butter”, applicandola ai temi caldi del 2019 ossia la fuel efficiency, la sostenibilità, il po-

Nella pagina a fianco i futuro del trasporto secondo DAF. Sopra le sfide dei prossimi anni in termini di regolamentazione sulle emissioni in Europa

tenziamento della rete dei dealer e la definizione dei cosiddetti vocational trucks. Partendo dal fondo, il 2019 sarà percorso da una serie di eventi volti proprio a presentare al mercato il veicolo DAF giusto per ogni applicazione, con un Ride&Drive italiano, test sui consumi, un focus sui veicoli construction e su quelli per la distribuzione, con un CF 450 FT 4x2 Space Cab con motore MX-11, MX Engine Break e Intarder in versione Silent a fare da ambasciatore di quest’ultimo focus. La rete dei dealer italiani vedrà nuove aperture e un potenziamento della presenza attraverso un’operazione di razionalizzazione della copertura del territorio: i dealer DAF sempre più ambasciatori del marchio sul mercato. Sul fronte fuel efficiency DAF conferma l’impegno intrapreso con il lancio dei nuovi XF e CF attraverso i corsi di guida Ecodriving, ma non mancheranno novità tecniche fra cui spicca la nuova generazione dei motori Euro 6 Ecofriendly. E proprio in tema di combustibili si apre la grande sfida alla sostenibilità: qui l’approccio “bread&butter” di DAF, dobbiamo ammetterlo, offre il meglio. FAKE DIESEL O FAKE CNG/LNG? La risposta all’amletico quesito del titolo è presto data: dipende dall’apMACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

proccio che si tiene nel valutare l’impatto delle emissioni. Tale approccio va tarato principalmente su due aspetti: considerare le sfide poste dalle future regolamentazioni UE e locali da oggi al 2028 in termini di emissioni da una parte, e dall’altra considerare, nel computo delle emissioni, non solo quelle generate dai veicoli, ma anche dai processi necessari a sviluppare i diversi tipi di carburante. Diciamo che l’approccio di DAF in tal senso, oltre che molto “bread&butter”, ci sembra anche molto razionale.Va da sé che spostare l’inquinamento dalle città alle zone dove hanno sede gli impianti produttivi dei diversi combustibili è un approccio “da struzzi” che nascondono la testa sotto la sabbia: il pianeta è lo stesso, l’atmosfera è unica e far finta che l’aria sia divisa in compartimenti è assolutamente illogico: il riscaldamento è globale. Nel computo delle emissioni va adottato quindi l’approccio well-to-wheel, ovvero dal pozzo alla ruota. E partendo da qui i risultati sono assai diversi dalle aspettative: se si considerano tutte le emissioni del ciclo produttivo del combustibile, allora la produzione di LNG/CNG è equiparabile a quella del diesel B7 in termini di chilogrammi di CO2 per litro. Ma se si valuta la CO2 prodotta per ottenere una miscela biodiesel o addirittura

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IL DAF CF ELECTRIC Il DAF CF Electric è un trattore 4x2 sviluppato per il trasporto su strada fino a 37 t nelle aree urbane, per cui vengono normalmente utilizzati rimorchi con assale singolo o doppio. Il veicolo è basato sul DAF CF, eletto “International Truck of the Year 2018”, e funziona a energia elettrica grazie alla tecnologia E-Power di VDL. L’elemento centrale di questa trasmissione intelligente è costituito dal motore elettrico da 210 kW, alimentato da un gruppo batterie agli ioni di litio con una capacità complessiva di 170 kWh. Con un’autonomia di circa 100

il biodiesel HVO, le cose cambiano: questi due ultimi carburanti, infatti, producono rispettivamente 2 e 0,5 chilogrammi di CO2 per litro di combustibile ottenuto. Ergo, l’utilizzo dei veicoli con motori diesel di ultima generazione, come quelli di DAF, impatta meno sul riscaldamento globale dei veicoli alimentati a CNG/LNG. Eh già, altro che fake

chilometri, il CF Electric è perfetto per il trasporto ad alto volume nel mercato della distribuzione urbana. La batteria è dotata di una funzione di ricarica rapida da 30 minuti e una ricarica completa richiede solo 1,5 ore. • Peso del trattore 9.700 kg • Motore elettrico 210 kW • Coppia 2.000 Nm • Capacità della batteria 170 kW • Autonomia del veicolo in condizioni di ricarica completa 100 km • Ricarica rapida della batteria 30 minuti • Ricarica completa 1,5 ore

diesel. Ovviamente questo non significa che il caro, vecchio gasolio sia la panacea di tutti i mali: l’approccio alla scelta sulle alimentazioni alternative deve essere pragmatica, ossia in base al tipo di applicazione. Ed ecco la soluzione “bread&butter” di DAF: l’alimentazione ideale per ogni tipo di trasporto. Così, sulla base dell’analisi di dati e considerazioni razionali, la risposta è presto data: il veicolo diesel con un’efficiente catena cinematica sarà la soluzione migliore, anche per il futuro, in tutte quelle applicazioni dove la percentuale di percorso urbano è nulla o bassissima. Man mano che il percorso diventa via via sempre più urbano, i veicoli migliori saranno gli ibridi (diesel-elettrico) e il full electric. Ed ecco spiegato il motivo per cui DAF si è focalizzata sullo sviluppo da una parte degli XF, CF ed LF con motori diesel e catena cinematica super-efficiente e dall’altra degli innovation trucks il cui capostipite è il nuovo DAF CF elettrico con motore VDL, la cui prima serie entrerà in funzione proprio quest’anno e che sarà via via disponibile in molteplici configurazioni. ❑


Innovazioni

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FASSI

Aperti al dialogo Grazie al nuovo sistema FX-Link sviluppato da Fassi in collaborazione con VolvoTrucks, finalmente gru e camion parlano lo stesso linguaggio e aiutano il driver-operatore DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI FASSI PHOTO GALLERY

P

are strano, ma finora nessuna gru retrocabina disponibile sul mercato è mai stata connessa al veicolo su cui è allestita. Una considerazione ancora più sorprendente se si considera che ormai le tematiche che stanno sempre più rivoluzionando alcuni settori industriali e che anche nel sollevamento sono ormai destinate a essere vieppiù presenti passano sotto i nomi di digitalizzazione, connettività, industria 4.0. Non poteva essere quindi che un Costruttore che già da anni muove i suoi passi sulla strada dell’avanguardia il

protagonista che ha colmato questa stridente mancanza. “Da alcuni anni Fassi si muove cercando di essere sempre all’avanguardia. Siamo stati i primi a introdurre la digitalizzazione delle funzioni delle gru retrocabina e oggi la partnership con Volvo Trucks ci fa compiere un ulteriore balzo in avanti” ha dichiarato Giovanni Fassi, AD di Fassi Gru, in occasione del lancio del nuovo sistema FX-Link. “Con FX-Link colmiamo il gap creato dalla mancanza di dialogo tra gru e veicolo, e introduciamo un’ulteriore tematica: l’integrazione tra camion e gru”.

L’IDEA Partendo da due macchine distinte, unite solo da alcuni bulloni, qualche connessione analogica e dalla presa di forza, il team di ricerca Fassi, affiancato dagli specialisti Volvo Trucks, ha cercato e trovato la soluzione a quella che è diventata ormai una sorta di necessità fisiologica della società moderna: avere sempre tutte le informazioni a portata di mano. Grazie all’avvento degli smartphone, siamo in grado di ottenere ogni tipo di informazione in tempo reale, in (quasi) qualunque parte del Mondo ci troviamo, direttamente su un unico dispositivo che è sempre con noi. È naturale, quindi, che anche sulle macchine operatrici gli utenti cerchino la stessa comodità. “Per questo Fassi ha pensato di offrire all’operatore, che è anche il conducente del veicolo, un unico sistema attraverso cui poter avere tutto sotto controllo, sia la gru che il veicolo” ha dichiarato Rossano Ceresoli, R&D Technical Director di Fassi. “È stata questa l’idea iniziale da cui abbiamo sviluppato il nuovo FX-Link, che racchiude in sé tutta la filosofia progettuale di Fassi che pone l’oMACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni FASSI

Da sinistra, Silvio Chiapusso, Marketing&Communication Manager Fassi Gru, Giovanni Fassi, AD Fassi Gru, Rossano Ceresoli, R&D Technical Director Fassi Gru, Luca Cantarelli, Bodybuilder Specialist di Volvo Trucks, Roberto Signori, Fassi Prototype and testing area manager, Adriano Battistini Volvo Trucks Italia’s Field Service Engineer

peratore e la sua experience d’uso al centro della progettazione”. Dopo l’avvento della meccatronica, che ha portato il Costruttore di Albino all’introduzione di sistemi quali l’AWC (Automatic Winch Control), l’ACF (Automatic Crane Folding), il CCD (Cabin Collision Detection), con FX-Link si apre quindi una nuova era, quella dell’Internet of Crane, che Fassi affronta, come abbiamo accennato, insieme a uno dei big player dei veicoli pesanti,Volvo Trucks. IL PARTNER “Abbiamo accolto la richiesta di partneship

di Fassi con entusiasmo” ha commentato Luca Cantarelli, Bodybuilder Specialist diVolvo Trucks,“perché il sistema FX-Link sposa integralmente quelle che sono anche le nostre priorità, ossia aiutare i clienti fornendo loro soluzioni-innovazioni che ne aumentino la produttività e la sicurezza”. Stabilite queste basi, la squadra di otto tecnici (cinque di Fassi e tre di Volvo Trucks) dedicata al progetto

I VANTAGGI DEL SISTEMA FX-LINK Qualche esempio pratico del perché gru e camion dovrebbero parlarsi Come abbiamo detto, con FX-Link aumentano, da una parte, le funzioni del camion comandabili tramite il radiocomando della gru, e dall’altra le informazioni riguardanti l’autocarro visualizzabili sul radiocomando. Facciamo alcuni esempi concreti: sul versante gru l’operatore si accorge real time di eventuali problemi al motore e ha il controllo istantaneo dei livelli di carburante, batteria, consumi, ecc. Lato camion, invece, il conducente al volante ha la certezza, prima di muovere il veicolo, della corretta configurazione di sicurezza della gru.

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ha bruciato molto velocemente (in pochi mesi) le tappe del percorso che ha portato alla versione definitiva dell’FX-Link che ha fatto il suo primissimo esordio allo IAA di Hannover lo scorso settembre IL NUOVO FX-LINK A questo punto è doveroso dare uno sguardo tecnico al nuovo sistema di interconnessione


FUNZIONI E INFORMAZIONI FX-LINK DISPONIBILI SUL RADIOCOMANDO • Spegnimento e accensione dell’autocarro; • Regolazione del regime del motore; • Accensione dei fari e di altri indicatori luminosi; • Attivazione del clacson; • Livello e consumo di carburante; • Tensione della batteria; • Stato della presa di forza; • Regime dei giri motore; • Stato del freno di stazionamento; • Carico sugli assali; • Allarmi e avvisi dal veicolo; • Stato delle sospensioni pneumatiche; • Configurazione degli assali dell’autocarro.

tra gru e truck che è composto sia da una piattaforma hardware che da un’applicazione software. Alla base dell’hardware ci sono due linee Can Bus che connettono gru e camion al sistema FX-Link. Le due linee filtrano tutte le informazioni provenienti dal truck e inviano alla gru solo quelle ri-

levanti; assolvono alla funzione di decoder perché traducono nel “linguaggio gru” i vari protocolli provenienti dai diversi truck; permettono di eliminare tutte le connessioni “analogiche” per i comandi di regolazione dei giri motore, di accensione e spegnimento dello stesso, nonché i comandi di controllo

del clacson. Il software, a sua volta, è costituito da un’applicazione bidirezionale che da un lato interpreta i messaggi provenienti dal camion e li rende fruibili come output all’utente tramite il radiocomando, e dall’altro consente, tramite l’interfaccia grafica del radiocomando, di inviare messaggi operativi di comando al truck.Alle funzioni FX-Link disponibili sul radiocomando si affianca poi l’interfaccia del sistema montata a bordo del veicolo, il CPM (Crane Position Monitoring) che permette di visualizzare direttamente sul cruscotto i messaggi di sicurezza dello stato della gru come l’allarme in caso di gru aperta e/o stabilizzatori aperti, con freno di stazionamento inserito o non inserito: in poche parole la sicurezza a portata di cruscotto. L’integrazione del CPM nel cruscotto consente a Fassi l’eliminazione della scatola con i controlli MOL e CPM nella cabina del truck che finora veniva installata al momento dell’allestimento della gru. ❑

Aperti al dialogo MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni GOODYEAR

Si completa con il lancio della nuova gamma Omnitrac il rinnovamento degli pneus Goodyear dedicati ai veicoli industriali DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI GOODYEAR PHOTO GALLERY

QUELLA CHE MANCAVA

G

eneralmente il lancio di un nuovo prodotto ha due possibili scopi: chiudere un “buco di gamma” o fornire una nuova soluzione a un’esigenza del mercato già coperta in precedenza con altri modelli. Con la nuova gamma Omnitrac Goodyear sviscera al meglio il secondo dei due scopi, andando a sostituire la gamma finora commercializzata con pneus per impieghi misti che offrono un quid in più, che può essere riassunto così: resistenza ottimale contro i danni e una durata superiore a quelle del modello precedente, a cui si aggiunge una garanzia contro i danni accidentali e una garanzia di ricostruibilità. Maggior resistenza e durata sono state ottenute grazie allo sviluppo di una nuova tecnologia, mentre le garanzie

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associate ai nuovi pneus sono il frutto di un’attenta analisi di quali siano oggi i servizi maggiormente richiesti dal mercato di riferimento per questi nuovi Omnitrac. Partiamo quindi dall’identificazione del cliente tipo della gamma Omnitrac di Goodyear L’EQUIPAGGIAMENTO PERFETTO I nuovi pneumatici Omnitrac di Goodyear sono stati sviluppati per i veicoli che operano in situazioni di impieghi misti e devono affrontare le difficili condizioni dei siti sterrati, ma operano prevalentemente su strada. I mezzi a cui sono destinati sono quindi autocarri a cassone ribaltabile, betoniere, pompe per calcestruzzo e semirimorchi ribassati che operano nell’industria dell’edilizia, ma anche camion impiegati nell’industria dei rifiuti,

del riciclaggio, del legname e in agricoltura. Praticamente, sono i “calzari perfetti” per la stragrande maggioranza dei veicoli che operano in ambito construction. Ancora più perfetti se si pensa che Goodyear ha declinato questi pneus in 10 misure (6 pneumatici per asse sterzante Omnitrac S e 4 pneumatici per asse motore Omnitrac D), inclusa una nuova misura nell’industria degli impieghi misti: la 315/70R22.5, che risponde alla tendenza sempre più diffusa di usare motrici standard in questo settore. Ma vediamoli nel dettaglio. S&D... E NON SOLO Il pneumatico per asse sterzante Omnitrac S è progettato per affrontare le condizioni specifiche incontrate nell’edilizia moderna e in applicazioni analoghe, dove oltre all’utilizzo


nei cantieri si riscontra anche un elevato uso su strada. Questo pneumatico offre un’ampia serie di benefici tra cui usura uniforme su strada, elevati livelli di resistenza ai danni del battistrada ed eccellente ricostruibilità grazie all’innovativa tecnologia DuraShield. Presenta, come caratteristiche precipue, cinque costolature lamellate la cui forma garantisce una veloce espulsione del pietrisco. I pneus Omnitrac D sono invece caratterizzati da un battistrada con 3 file di tasselli lamellati direzionali, che ottimizzano le prestazioni invernali e in autostrada. Grazie alle ampie scanalature aperte sulla spalla offrono un’ottima capacità di espulsione del pietrisco nonché eccellente drenaggio del fango che, insieme al numero di lamelle doppio rispetto al numero di spigoli taglienti, assicura un’elevata trazione e un’usura uniforme su tutte le superfici. Grazie a queste

caratteristiche gli Omnitrac D offrono buone prestazioni di usura su strada, un’eccellente trazione su tutte le superfici per tutta la durata di vita, una maggiore resa chilometrica e garanzia di ricostruibilità. Grazie alla tecnologia DuraShield, la durata del pneumatico e la resistenza ai danni del battistrada sono stati aumentati notevolmente, soprattutto nei confronti di schegge od oggetti di alto spessore anche con l’applicazione di una coppia elevata, compresa quella derivante dall’uso del retarder. I pneumatici rimorchio Goodyear Omnitrac MST II 385/65R22.5 e 445/65R22.5 completano la gamma di pneumatici per servizio misto di Goodyear e offrono un elevato chilometraggio e una maggiore aderenza nelle applicazioni su strada e in fuori strada. Questi pneumatici presentano un battistrada ampio e assicurano usura uniforme e resa chilometrica, abbinati a un’ottima resistenza ai danni ed elevata stabilità. IL CUORE DEL PRODOTTO Come abbiamo avuto modo di constatare, il cuore della nuova gamma di pneus è una tecnologia, che il Costruttore ha battezzato DuraShield. Sappiamo per esperienza che le innovazioni in ambito pneus sono spesso legate a una più o meno nuova formulazione della mescola, oppure a sostanziali modifiche della carcassa. In ogni caso sui dettagli delle varie implementazioni vige ovviamente il massimo riserbo. Ma qualcosa possiamo dire: DuraShield è un nuovo materiale composito appartenente alla famiglia dei poliesteri con il quale Goodyear ha realizzato un’esclusiva cintura di sommità assolutamente non metallica: questa

GOODYEAR PROACTIVE SOLUTIONS Per ottenere le migliori prestazioni da qualunque pneumatico, soprattutto negli impieghi misti, una corretta manutenzione è di fondamentale importanza. Goodyear raccomanda alle flotte di abbinare l’uso di pneumatici di alta qualità con i giusti livelli di servizio. Per

questo motivo, Goodyear Proactive Solutions si rivela particolarmente utile per il servizio misto, in quanto si tratta di una suite completa di soluzioni basate sui dati, con una telematica avanzata e una tecnologia di analisi predittiva brevettata, in grado di fornire alle flotte di veicoli commerciali

un monitoraggio preciso e in tempo reale dei pneumatici. In particolare, il sistema Goodyear TPMS (sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici) permette di ottimizzare ancora di più le prestazioni dei pneumatici Omnitrac per assicurare una maggiore tranquillità alle flotte

– soprattutto nei luoghi più remoti. Grazie alla telematica avanzata e all’algoritmo esclusivo di Goodyear, è possibile monitorare costantemente i pneumatici e inviare delle allerte istantanee se la pressione o la temperatura del pneumatico non rientrano nei parametri accettabili.

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Innovazioni

“OGGI GLI OPERATORI DELLE FLOTTE DI VEICOLI PER SERVIZIO MISTO RICHIEDONO PNEUMATICI MOLTO VERSATILI SU STRADA E RESISTENTI IN FUORI STRADA. I NUOVI PNEUMATICI OMNITRAC RAPPRESENTANO UNA SIGNIFICATIVA EVOLUZIONE RISPETTO ALLA GAMMA PRECEDENTE E INCORPORANO LA TECNOLOGIA DURASHIELD CHE LI RENDE ANCORA PIÙ RESISTENTI E DURATURI. SIAMO TALMENTE SICURI DELLA ROBUSTEZZA DI QUESTI PNEUMATICI CHE LI GARANTIAMO CONTRO I DANNI ACCIDENTALI”.

GOODYEAR

MATTEO BERTI, COMMERCIAL SALES GM DI GOODYEAR DUNLOP ITALIA

superamento di rigorosi test in condizioni invernali severe.

è, di fatto, l’innovazione. Eliminando parti metalliche si evitano i fenomeni di corrosione e di accumulo di calore durante l’uso, entrambi deleteri per uno pneus. Inoltre il nuovo materiale garantisce un’ottima resa chilometrica (caratteristica fondamentale per questi pneus dedicati all’uso misto dove la percorrenza è un dato che viene computato per la valutazione della profittabilità dei pneus) e un’altrettanto ottima ricostruibilità perché si integra bene con gli altri materiali che compongono lo pneus. Alla cintura di sommità in DuraShield i tecnici Goodyear hanno aggiunto un’ulteriore copertura in materiale composito appena al di sotto del battistrada che, insieme ai particolari espul-

sori di pietrisco presenti sugli Omnitrac S, ferma la penetrazione di quest’ultimo, per offrire una resistenza supplementare contro i danni alla carcassa e una migliore ricostruibilità. Un’ulteriore caratteristica di questa gamma è l’integrazione della tecnologia RFID (identificazione a radiofrequenza) all’interno di ciascun pneumatico, che consente una semplice identificazione con un dispositivo esterno che si collega al sistema di gestione dei pneumatici. Ciliegina sulla torta la marcatura 3PMSF che certifica il

GARANZIA OMNITRAC • Offerta a tutti gli acquirenti di pneumatici Omintrac; • Copre i danni accidentali ai pneumatici; • Comprende l’accettazione del 100% delle coperture per la ricostruzione; • Disponibile registrandosi al sito www.mygoodyear.eu/omnitrac.

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LE GARANZIE Sono due le garanzie offerte insieme alla nuova gamma Omnitrac: 100% di ricostruibilità e garanzia contro i danni accidentali. Nel primo caso Goodyear si impegna a garantire che ogni singola carcassa Omnitrac sia ricostruibile e riscolpibile, sviluppata secondo l’approccio ‘Multiple Life Concept’, che permette alle flotte di ottenere il massimo dai loro pneumatici e di ridurre notevolmente il costo chilometrico. La garanzia contro danni accidentali invece è un servizio che Goodyear ha deciso di integrare nel costo dello pneus: in caso di danno, il rimborso è proporzionale al tempo di vita dello pneus e ne rappresenta il valore residuo. De facto mette al riparo dai danni da impatti accidentali che rendono un pneumatico non riparabile e non utilizzabile. ❑


TESTIMONIANZE

(HAULOTTE)

LATTONERIA BUCOLICA ll’Italia iperattiva, dinamica, ma anche molto chiassosa, che contraddistingue tante zone densamente urbanizzate, fa da contraltare un territorio decisamente più bucolico, a forte connotazione agricola. In queste aree spesso le imprese agricole sono a contatto con piccole zone residenziali e immerse in un

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paesaggio che non tollera rumore e inquinamento. Un contesto perfetto, quindi, per testare le qualità della nuova piattaforma articolata HA20 LE PRO, primo esemplare giunto in Italia dell’innovativa gamma Pulseo by Haulotte. Stiamo parlando di una macchina innovativa, silenziosa e a impatto ambientale zero che fa parte del parco noleggio di Cofiloc, società che ha sempre dimostrato una parti-

In Friuli abbiamo visto all’opera il primo esemplare italiano dell’innovativa piattaforma articolata Haulotte della serie Pulseo ad alimentazione “full electric”

SICUREZZA

e gestione

La nuova generazione di piattaforme Pulseo incorpora, e non poteva essere altrimenti, tutte le ultime innovazioni in materia di sicurezza e di gestione della manutenzione messe a punto dal costruttore. Tra queste citiamo: l’Haulotte Activ’ShieldBar 2.0, il sistema per prevenire il rischio di intrappolamento; l’Haulotte Activ’Lighting System, il dispositivo di illuminazione di sicurezza per agevolare le procedure di carico e scarico della macchina; l’Haulotte Activ’Screen, per la gestione del funzionamento della macchina e per la manutenzione preventiva e la risoluzione di eventuali malfunzionamenti; infine l’Haulotte Diag, per la diagnostica completa del mezzo.

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TESTIMONIANZE

colare sensibilità ai temi ambientali, investendo ingenti risorse non solo nell’acquisto di macchine in linea con i più elevati standard internazionali sulla riduzione dei consumi e delle emissioni, ma anche nell’architettura “green” delle sue filiali. Appena inserita in flotta, la nuova Haulotte Pulseo HA20 LE PRO ha subito preso la strada del cantiere. Prima in un interno a Bassano del Grappa (Vi), poi, ed è questo il can-

tiere protagonista delle nostre pagine, a Pozzuolo del Friuli (Ud), in un contesto operativo che ha permesso di evidenziare tutte le qualità della piattaforma. La Burello srl, società specializzata nella posa di lattonerie e nel rifacimento di coperture, è intervenuta presso un’azienda agricola circondata da abitazioni residenziali, all’interno della quale doveva operare su alcune strutture sia per la manutenzione delle coperture esistenti sia

LO SPECIALISTA del noleggio La nuova Pulseo fa parte del ricco parco nole io di ofiloc Nel panorama del noleggio italiano Cofiloc ha bisogno di ben poche presentazioni. Gruppo specializzato nel noleggio professionale, con le sue quattro divisioni (movimento terra,

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sollevamento, edilizia e autocarri), i suoi numerosi punti noleggio, i consulenti e i tecnici di elevata professionalità e un parco macchine e accessori tra i più moderni e completi sul mercato, offre un vero e proprio servizio di qualità per le imprese. A partire dalla sede centrale di San Biagio di Callalta (Tv), Cofiloc

assicura una ragguardevole capillarità sul territorio del nord-est attraverso le filiali di Riese Pio X (Tv), Codroipo (Ud), San Cesario sul Panaro (Mo), Zanè (Vi), Reggio Emilia, San Martino Buon Albergo (Vr), Bussolengo (Vr), Santa Giustina (Bl), e Bellusco (Mb). Allo stesso tempo, il ricco e variegato parco macchine e attrezzature garantisce una

per la rimozione di porzioni di tetto in lastre di amianto. Come accade in tutti i cantieri che si rispettino, la società si è trovata a intervenire con efficienza e con tempi rapidissimi, ma con una difficoltà in più: lavorare senza arrecare disturbo alle normali attività dell’azienda agricola e, soprattutto, alla quiete del vicinato. Un’occasione perfetta per mettere alla prova la nuova Haulotte HA20 LE PRO Pulseo. E la macchina, che

vasta scelta di prodotti che spaziano dal movimento terra alle gru edili, dalle piattaforme ai sollevatori telescopici, dalla compattazione al calcestruzzo. Senza dimenticare settori importanti quale l’energia, l’illuminazione, l’aria compressa, l’abbattimento polveri e odori, i serbatoi carburante, gli autocarri e i generatori mobili di aria calda.


35 ANNI DI lattoneria

si contraddistingue per un’altezza di lavoro di 20 m, ha risposto da par suo. Nelle diverse operazioni - sollevamento in quota, ritorno a terra, trasferimenti - la piattaforma Haulotte ha dimostrato tutte le sue qualità: affidabilità e sicurezza per l’operatore, sollevamenti rapidi con movimenti fluidi e proporzionali, silenziosità assoluta, consumi energetici ridotti e allo stesso tempo elevata autonomia, garantita dalle batterie di ultima generazione che assicurano la piena operatività per un’intera giornata di lavoro. Decisamente soddisfatti gli operatori della Burello, alle prese con una macchina rapida, precisa e assolutamente silenziosa.

Del resto l’alimentazione full electric è stata pensata per muoversi e operare in estremo silenzio, in interni come in esterni, dove sia richiesta bassa emissione sonora (ospedali, scuole, librerie, eccetera) e nei cosiddetti cantieri “verdi”. La piattaforma articolata prevede l’assale oscillante e la trazione a 4 ruote per la massima aderenza e stabilità all’aperto; mentre negli interni i pneumatici antitraccia permettono di transitare su quasi tutti i pavimenti imprimendo una bassa pressione al suolo. Da segnalare anche un ingombro ridotto che, unito all’oscillazione della parte bassa della macchina e alla sua maneggevolezza, ne consentono il funzionamento negli spazi più ri-

L’impresa protagonista delle nostre pagine è Burello srl. Con sede a Lestizza, in provincia di Udine, è presente da 35 anni nel settore della posa di lattonerie, in ambito industriale e civile. Nello specifico i servizi offerti dall’azienda spaziano dalla costruzione a nuovo al rifacimento delle coperture con posa di lattonerie, realizzazione di diversi tipi di rivestimenti. Tra questi le coperture grecate, le scandole metalliche, l’impermeabilizzazione con membrane bituminose di coperture piane o verticali, la pavimentazione galleggiante su coperture piane, le tegole canadesi, la coibentazione termica dei solai, la bonifica delle coperture in cemento-amianto in fabbricati civili, rurali e industriali. L’ufficio tecnico gestisce anche la progettazione edilizia, quella antincendio e la certificazione Legge 818/84; la progettazione piani di sicurezza sul lavoro D. Lgs. 494; i piani di lavoro per la rimozione, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. La società opera in tutto il Friuli Venezia Giulia, con prevalenza nella provincia di Udine e Gorizia.

stretti. Le batterie ad alta capacità e la possibilità di abbassare la cesta sfruttando la forza di gravità senza alcun consumo energetico massimizzano le prestazioni della batteria. Inoltre, in caso fosse richiesta una durata maggiore, il sistema di estensione di cui sono dotate le macchine Pulseo ricarica rapidamente le batterie, mentre la macchina mantiene la sua piena capacità operativa.Alla fine di un turno di lavoro, il caricatore incorporato e il sistema intelligente di gestione dell’energia (Haulotte Activ) ottimizzano sia la carica che la durata delle batterie. Ovviamente anche in questa macchina elettrica si confermano le altre caratteristiche costruttive e prestazionali delle piattaforme articolate Haulotte e cioè: elevazione ultraveloce, rotazione della torretta continua a 360° e movimenti simultanei. Se i modelli a doppio carico del cestello consentono di aumentare la capacità di portata adattando l’area di lavoro, i controlli proporzionali assicurano movimenti precisi e regolari. ❑ HAULOTTE ITALIA Via Lombardia 15 20098 San Giuliano Milanese (Mi) Tel. 02 98 97 01 10 Fax 02 98 97 01 25 E-mail haulotteitalia@haulotte.com www.haulotte.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(HOVAL)

SI PUÒ FARE!

Le soluzioni Hoval (TopVent DHV e UltraGas 400D) per KTC, società specializzata nella produzione di compressori a vite e molto attenta alla qualità dei processi DI CRISTIANO PINOTTI - FOTO DI HOVAL PHOTO GALLERY

a mitica battuta di Gene Wilder in Frankenstein Junior ben si attaglia all’idea di riqualificazione energetica proposta da Hoval e abbracciata da KTC, giovane e dinamica azienda produttrice di compressori a vite di qualità ad elevata tecnologia, con caratteristiche di silenziosità, compattezza ed efficienza energetica, per un ampio spettro di applicazioni. Soluzioni uniche ed originali, che il reparto ricerca e sviluppo KTC studia e sviluppa in partnership con VMC Engineering, forte di un’esperienza ultratrentennale nell’original equipment del settore aria compressa e titolare di 15 brevetti internazionali. In KTC si presta una grande attenzione alla qualità del prodotto, ma anche dei processi: ogni fase di produzione

L

prevede rigorosi controlli da parte di personale esperto e altamente qualificato. Inoltre tutta la filiera di fornitori partner nelle varie fasi è italiana e certificata a livello internazionale. Questa attenzione si ri-

versa anche sull’ambiente di lavoro, infatti, nella nuova sede di Creazzo, in provincia di Vicenza, il management dell’azienda ha deciso di effettuare una serie di interventi di riqualificazione sull’immobile edi-

Soluzioni digitalizzate

Tutte le caldaie Hoval di ultima generazione sono digitalizzate e dotate del sistema di regolazione TopTronic E 42

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TopTronic E è un meccanismo in grado di gestire centralmente tutti gli impianti. Il dispositivo regola automaticamente il funzionamento dell’impianto e, quindi, la produzione di calore e il consumo di

energia, in base alle reali necessità e all’andamento delle condizioni meteorologiche esterne. E non solo. TopTronic E fornisce dati analitici sul funzionamento e sull’efficienza dell’impianto, con informazioni sui consumi e

sui relativi costi. Un vantaggio notevole, soprattutto per un’azienda attenta a tutti gli aspetti che concernono la riqualificazione energetica e che, in questo modo, può tenere sotto controllo tutti i parametri utili.


A tutto Comfort

Per quanto concerne il reparto produttivo e il magazzino, come visto caratterizzati da altezze importanti, grazie alle soluzioni Hoval l’intervento ha portato a risultati eccellenti in termini di comfort: i rilievi di stratificazione della temperatura ambiente hanno mostrato una differenza di soli 3 °C dall’altezza uomo alla sommità del capannone. Inoltre la diffusione del calore rimane uniforme in tutto il capannone, senza correnti d’aria e ristagno di sostanze impure.

ficato negli anni Sessanta e dotato di un obsoleto impianto ad aerotermi alimentato da generatori di calore di tipo pressurizzato di grossa potenza. L’intervento è avvenuto in due fasi: in un primo tempo ci si è concentrati sul magazzino e sul reparto produttivo, in seguito è stata effettuata anche la riqualificazione della centrale termica. Vediamo le due fasi nel dettaglio. Il capannone che ospita il reparto produttivo e il magazzino presenta una struttura particolare a volte, con altezze elevate di 7 m e di 11 m alla sommità, inoltre la forma delle campate del capannone implica una certa complessità dell’intervento, anche in termini di staffaggio. Proprio per la particolare conformazione del tetto è stata scartata una prima ipotesi di impianto a termostrisce; e il progettista, lungimirante e conquistato dalla semplicità

Da sinistra: Andrea Tecchio, titolare di KTC; Alessandro Ferrati, tecnico commerciale Hoval; Giuseppe Girardello, installatore e titolare di Girardello srl; Marco Girardello, installatore e titolare di Girardello srl; e Diego Girardello, progettista dello studio STG

e dalla facilità di esecuzione della soluzione Hoval, non ha esitato a sceglierla. Complessivamente sono stati installati sei turbodiffusori Hoval TopVent DHV, quattro modelli DHV 9 e due DHV 6. Progettati per il riscaldamento con il ricircolo dell’aria ambiente, i TopVent DHV sono particolarmente adatti per l’utilizzo in locali molto alti. L’apparecchio, montato sotto il soffitto, aspira l’aria ambiente, la riscalda tramite la batteria termica e l’immette

nuovamente nel locale attraverso il diffusore ad alta induzione AirInjector. Grazie all’efficienza della diffusione dell’aria, il turbodiffusore TopVent DHV permette di ventilare intensamente una superficie al suolo molto grande e, confrontato con altri sistemi, richiede un numero ridotto di apparecchi per assicurare le condizioni desiderate. Il flusso d’aria può essere immesso nell’ambiente sia con la forma di un cono verticale, sia in modo MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

Grande soddisfazione

KTC si è dichiarata molto soddisfatta dei risultati: la gestione e la manutenzione della centrale termica risultano decisamente semplificate e non sussistono più i problemi di temperatura di mandata dell’acqua inizialmente rilevati con i vecchi generatori. Tenendo conto del fatto che l’edificio non è ben coibentato, disporre di una caldaia ad alta efficienza energetica comporta anche un notevole beneficio ai fini del contenimento dei consumi. Un’altra caratteristica che ha favorevolmente impressionato l’azienda è la silenziosità della caldaia.

orizzontale. In questo modo ogni turbodiffusore TopVent DHV riscalda una grande superficie a pavimento, non vengono generate correnti d’aria nella zona occupata e la stratificazione della temperatura è sensibilmente ridotta, con un conseguente risparmio di gestione. KTC si è quindi rivolta a Hoval anche per la riqualificazione della centrale termica, al fine di ottimizzare ulteriormente consumi, costi ed emissioni. La scelta questa volta è caduta su una caldaia a condensazione ad alta efficienza Hoval UltraGas 400D, che permette di migliorare il rendimento e di ri-

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durre il consumo di gas. La particolare struttura lamellare dello scambiatore di calore AluFer aumenta di cinque volte la superficie lato fumi, comportando la condensa di una maggior quantità di vapore acqueo e quindi un maggiore recupero del calore. Inoltre, anche la sostenibilità di UltraGas, per un’azienda come KTC attenta alla tutela dell’ambiente, ha giocato un ruolo importante: il bruciatore modulante UltraClean riduce infatti la quantità di emissio-

ni. Per inciso, durante l’intervento è stata recuperata la vecchia canna fumaria ed è stato utilizzato il collettore con un unico scarico fumi. ❑ HOVAL S.R.I Via XXV Aprile 1945, 13/15 24050 Zanica (BG) Italia Tel. 035 6661111 Fax 035 526959 www.hoval.it


REPORTTECNICO

MERCEDES-BENZ

L'ANIMA GREEN DI DAIMLER n fine anno molto green quello di Mercedes-Benz che, tra le consegne sempre più frequenti del nuovo eActros e la partecipazione ad Ecomondo, trasmette al mercato quello che è un impegno alla sostenibilità sempre più stringente. L'elettrificazione è per Daimler uno degli aspetti che più caratterizzeranno il trasporto urbano del futuro: da qui lo sviluppo (si potrebbe dire precoce rispetto a tutti gli altri Costruttori) e, adesso, l'intensa fase di test dell'Actros elettrico, o eActros insieme con i clienti. Al gruppo di questi ultimi si è ag-

U

giunta recentemente Meyer-Logistik. L’azienda, con sede nella città di Friedrichsdorf, in Assia, metterà alla prova nell’arco di un anno un eActros da 25 t dotato con cassone refrigerato per il trasporto di alimenti deperibili dal magazzino alle varie filiali dei supermercati ubicate nel centro di Amburgo. Il peso delle merci trasportate può arrivare fino a 10 t. Il tragitto complessivo da percorrere quotidianamente è lungo circa 100 km e, in un primo tempo, sarà affidato a un unico conducente per un singolo turno. Tra un viaggio e l’altro non è necessario

alcun processo di ricarica, in quanto l’eActros vanta un’autonomia che può coprire fino a 200 km. Come accennato, Meyer-Logistik rientra in un gruppo di 20 Clienti appartenenti a settori diversi, che hanno deciso di integrare il truck pesante a trazione elettrica della Stella nella propria flotta. Ciascun cliente impiegherà un veicolo da 18 o 25 t, molto vicino a un modello di serie, nelle normali condizioni di esercizio, al fine di testarne l’adattabilità all’uso

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REPORTTECNICO

quotidiano. L’obiettivo è ottenere, a partire dal 2021, una guida silenziosa a zero emissioni nelle città, anche con veicoli industriali pesanti prodotti in serie, eguagliando le prestazioni dei truck diesel in termini di redditività operativa. Il programma di prova è suddiviso in due fasi, che coinvolgono rispettivamente dieci Clienti, e copre un periodo di circa due anni.Tutti i clienti coinvolti nella sperimentazione trasportano merci nel contesto urbano e impiegano l’eActros per svolgere attività che altrimenti sarebbero affidate a tradizionali veicoli con motori diesel, ma in settori e categorie completamente diversi. Dai generi alimentari fino ai materiali da costruzione e alle materie prime. Per quanto riguarda gli allestimenti, sono dispo-

Una nuova era 46

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nibili versioni frigo, cassonate, silo o telonate. Dall'elettrico alle altre alimentazioni alternative il passo è breve, soprattutto con la potenza tecnologica di cui dispone Daimler. Una potenza che ha fatto sfoggio di sè a Ecomondo, manifestazione durante la quale la Stella ha presentato tutte le proprie soluzioni green, che si distinguono per versatilità di impiego e motorizzazioni alternative, dall’ibrido fino al gas naturale. Première italiana è stato il nuovo Mercedes-Benz Actros NGT, massima espressione di innovazione, sostenibilità ed efficienza con il suo motore ad alimentazione 100% CNG (gas naturale compresso), MirrorCam di serie per una migliore visibilità su tutti i lati ed una aerodinamica ottimizzata. Il Nuovo Actros

Connettività, guida autonoma, digitalizzazione dei servizi di trasporto ed elettrificazione sono solo alcune delle innovazioni che stanno rivoluzionando il concetto di mobilità.

In questo panorama in forte evoluzione l’obiettivo di Daimler è quello di affermarsi nella fornitura di prodotti e di servizi per la mobilità del

NGT segna l’inizio di una nuova era relativa ai veicoli industriali a basse emissioni, settore in cui anche il brand FUSO si è tradizionalmente sempre distinto. Non a caso in occasione di Ecomondo i veicoli Fuso hanno avuto uno spazio completamente dedicato dove sono stati esposti i veicoli più rappresentativi di tutta la gamma Canter, tra i quali il 7C15 EcoHybrid, l’unico light truck ibrido elettrico diesel sul mercato, il 3S13 che con la sua larghezza di soli 1.70 m è campione di manovrabilità e compattezza ed il 9C18 Duonic, leader indiscusso di portata nella categoria. Non sono mancati all'appello, ovviamente, gli altri modelli della Stella, tra cui l'Unimog U427 con motore OM936, leader nelle attività di manutenzione della

futuro mettendo al primo posto la soddisfazione del cliente mediante “la strategia delle 5 C” incentrata sullo sviluppo di altrettanti aspetti

strettamente collegati tra loro: rafforzare a livello globale il core business (CORE), affermarsi come leader nei nuovi settori della mobilità di domani (CASE), adattare la cultura aziendale in


ECONIC rete stradale, l'Atego 1321L, punto di riferimento nella distribuzione in termini di qualità e affidabilità e l'Antos 2532L, veicolo in grado di soddisfare le molteplici esigenze della distribuzione pesante. Ma vediamo qualche dettaglio della première, l'Actros NGT. Il veicolo è mosso dal moderno motore a 6 cilindri in linea sovralimentato M936 G con una potenza di 302 CV e un cambio automatico Allison con convertitore di coppia di serie. Il veicolo proposto come autocarro a due e tre assi rappresenta una valida alternativa nel servizio di distribuzione pesante con tratte quotidiane fino a 650 km. I serbatoi estremamente robusti in acciaio e materiale composito vantano capacità pari a 4 x 145 litri di gas, e possono essere incrementati a richiesta con ulteriori 4 x 100 litri di gas. L’Actros NGT è equipaggiato inoltre con le MirrorCam di serie, per una migliore visibilità su tutti

i lati ed una aerodinamica ottimizzata. Finora abbiamo potuto vedere le telecamere al posto degli specchi retrovisori esterni installate solo su prototipi. Mercedes-Benz Trucks ha deciso invece di sfruttare da subito in modo coerente i vantaggi di questa tecnologia e, con il nuovo Actros, lancia sul mercato un truck che è il primo veicolo di serie a livello mondiale ad essere provvisto di MirrorCam. Questo sistema funziona grazie a telecamere digitali e display, che sostituiscono i tradizionali specchi principali e grandangolari. Le MirrorCam assicurano una visibilità su tutti i lati nettamente migliorata e le sue prestazioni soddisfano più che ampiamente i requisiti di legge. Oltre alla maggiore sicurezza che ne deriva, l’eliminazione degli specchi retrovisori riduce il consumo di carburante, in quanto le telecamere digitali compatte presentano notevoli vantaggi in termini di aerodinamica.

Grande protagonista a Ecomondo è stato anche l’Econic 2630G, veicolo specificatamente concepito per i servizi pubblici in ambito urbano grazie alla grande accessibilità dell’ingresso “low-entry”, disponibile anche in versione NGT a Gas Naturale. L’Econic NGT Euro VI, dotato del nuovo motore M 936 G, raggiunge le performance di un motore diesel, fissando nuovi standard in termini di emissioni acustiche ed emissioni allo scarico. L’Econic NGT (Natural Gas Technology) viene, infatti, impiegato già dal 2002 a livello internazionale in oltre 1.400 unità. Sia con alimentazione a metano fossile che biogas da fonti rinnovabili, l’Econic soddisfa sempre requisiti che vanno molto al di là di quanto previsto dalle norme e contribuisce alla vivibilità ed alla compatibilità ambientale delle aree densamente abitate.

L’Actros NGT garantisce emissioni inquinanti estremamente contenute contribuendo pertanto a ridurre smog ed effetto serra. Impiego pressoché neutrale sotto il profilo della CO2 utilizzando il biometano, a cui vanno ad aggiungersi rumorosità ridotta e totale assenza di emissioni di polveri sottili: i motori a gas offrono evidenti vantaggi, quando gli operatori di veicoli mirano a ridurre rapidamente le emissioni. L’approvvigionamento di questi veicoli è assicurato da una rete capillare di distribuzione diffusa in tutta Italia ed il rifornimento è semplice e sicuro come per gli altri carburanti tradizionali. ❑

termini di innovazione e sostenibilità (CULTURE), consolidare e rendere più flessibile la struttura divisionale (COMPANY). Lo standard di riferimento di queste componenti strategiche è rappresentato dalla

quinta C, che è anche la più importante: i clienti (CUSTOMER). Nell’ambito di questo pilastro il Board of Management e il Consiglio di Supervisione di Daimler AG hanno approvato la nuova

struttura del Gruppo che prevede tre entità distinte: Mercedes-Benz AG per le divisioni Cars e Vans, Daimler Truck AG per le divisioni Trucks e Buses e Daimler Mobility AG per Daimler Financial Services AG.

Alcuni paesi, in accordo con Daimler, hanno già attuato questo processo e proprio la divisione Trucks di Mercedes-Benz Italia ha colto questa opportunità per offrire soluzioni sempre più mirate ai propri clienti.

A partire dal 1° gennaio 2019, è operativa infatti, Mercedes-Benz Trucks Italia S.r.l., società legalmente indipendente, alla cui guida vi è Maurizio Pompei in qualità di managing director.

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REPORTTECNICO

JCB

UNA TOSTA CHE LAVORA DURO


tiamo parlando della nuova pala gommata heavy duty JCB 437, una 15 t a tutta robustezza, versatilità , comfort ed efficienza gestionale. Nata sull'onda della filosofia costruttiva che ha portato allo sviluppo dell'ammiraglia 457, la macchina protagonista delle nostre pagine è dotata delle stesse innovazioni tecnologiche del top di gamma. Tra le sue caratteristiche chiave: la cabina e il sistema di controllo CommandPlus, il motore Tier 4 Final/Stage IV senza filtri antipar-

S

ticolato, il cofano monoblocco e una gamma di bracci capaci di adattarsi al meglio alle diverse applicazioni. Nella costruzione di questa macchina, processi di produzione all'avanguardia si sono uniti all'utilizzo di analisi a elementi finiti e ad approfonditi test di resistenza e prove al banco, finalizzati a ottenere una robustezza strutturale e una durata di livello superiore. Il risultato è una macchina da lavori gravosi, con un telaio anteriore rinforzato con nervature e piastre aggiuntive.


REPORTTECNICO

L'articolazione della pala JCB 437 presenta una sezione scatolare molto più robusta rispetto alla versione con un'unica piastra con borchia. I cilindri comando sterzo sono situati più in alto, al riparo da possibili urti e danni in cantiere, i tubi flessibili sono fissati all'articolazione e posti al riparo da possibili punti di “pizzicamento”. L'articolazione è inoltre dotata di un perno centrale ad alta resistenza, di una boccola m a g giorata e di doppi cuscinetti a rulli conici sui giunti scatolari superiori. Come accennato, la pala gommata JCB 437 è alimentata da un motore Cummins

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Tier 4 Final/Stage IV, turbocompresso a geometria variabile che utilizza, per rientrare nella normativa antinquinamento, solo i metodi di ricircolo dei gas di scarico (EGR) e un catalizzatore ossidante diesel (DOC), a vantaggio dei consumi di carburante e dei costi di gestione. La trazione prevede una trasmissione con cambio automatico powershift con siGLI ASSALI stema di gestioGrazie alla gamma di assali a ne elettronico

(in opzione c'è il cambio a 5 velocità, con convertitore di coppia bloccabile). La frenatura è completamente idraulica, a doppio circuito, con dischi multipli a bagno d'olio. Da evidenziare la modalità Eco, che limita il regime motore a 1.800 giri/min per ridurre il consumo di carburante, mantenendo allo stesso tempo una produttività molto elevata, e il sistema di ritorno al minimo automatico, che riporta il motore a 700 gidisposizione, è possibile adattare ri/min dopo 30 secondi le prestazioni a qualsiasi applicazione: di inattività. i differenziali standard sono ideali La pala JCB 437 è dispoper terreni duri; quelli “limited slip” nibile con diversi tipi di sono la soluzione ottimale per i terreni bracci, per configurare allentati, fangosi e con scarsa aderenza in genere; quelli di tipo aperto con la macchina in base alle differenziale dell'assale anteriore a specifiche esigenze applibloccaggio automatico assicurano cative: è possibile scegliere un'ottima trazione in molteplici il braccio con leverismo a Z condizioni di terreno. (ZX) per applicazioni a elevata forza di strappo, o con alta coppia (HT) per il sollevamento a bracci paralleli e l'uso di diversi tipi di attrezzature; scegliendo la soluzione HT Super High Lift è possibile usare la macchina per le più elevate


DATI TECNICI Modello JCB 437 HT Peso totale 14.780 kg Lunghezza totale 7.301 mm Larghezza agli pneumatici 2.598 mm Altezza allo scarico 3.133 mm Passo 3.050 mm Sbalzo posteriore 1.833 mm Altezza da terra 472 mm Raggio di sterzatura interno 2.896 mm Capacità pala a colmo 2,3 m³ Capacità benna a raso 1.984 m³ Portata 4.636 kg Forza di strappo 147 kN Altezza di carico 3.760 mm Motore Cummins QSB, 6.7 Turbo, 6 cilindri, EU Stage IV, US EPA Tier 4F Potenza 136 kW (183 CV) a 2.000 giri/min Coppia massima 41 Nm a 1.500 giri/min Impianto idraulico a portata variabile (portata massima 126 l/min)

altezze di carico. Gli steli distributori a scarico libero fanno sì che i bracci si abbassino automaticamente per effetto della forza di gravità, senza alcun azionamento idraulico, riducendo il consumo di carburante. Se l'attacco rapido opzionale Quickhitch di JCB assicura una sostituzione rapida ed efficiente delle attrezzature, la capacità della benna standard è di 2,7 m3. La cabina è la JCB CommandPlus, che viene adottata su tutti i nuovi modelli di pale gommate del costruttore britannico. Da segnalare anche il sistema di controllo della posizione di guida JCB, con nuovi pedali, il piantone sterzo regolabile

e i comandi idraulici sul sedile, tutti dotati di tecnologia elettroidraulica. Due gli schermi LCD a colori per navigare nei menu operativi, uno dei quali con doppia funzione di monitor per la telecamera posteriore e per il menu dei comandi CommandPlus. In cabina, il livello di rumore è di 68 dB (A). A livello manutentivo da segnalare il grande cofano monoblocco per accedere facilmente al motore e al gruppo di raffreddamento. Anche l'accesso ai serbatoi diesel

e del fluido DEF è altrettanto diretto attraverso la griglia bloccabile sul retro della macchina, mentre il controllo dei livelli del liquido lavavetri, dell'olio motore e del liquido di raffreddamento avviene all'interno della cabina. Da segnalare, infine, il sistema di controllo telematico satellitare LiveLink, che consente di gestire la macchina da remoto (via web, e-mail o telefono cellulare) e permette l’accesso ai dati quali: segnalazioni di fermo macchina, indicatori di funzionamento, report carburante, cronologia degli interventi programmati e geolocalizzazione. ❑

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REPORTTECNICO

MEWA

TESTARE, PROVARE, DECIDERE ono questi i tre passaggi fondamentali per selezionare il corretto abbigliamento protettivo per ogni contesto lavorativo. Infatti, se utilizzato correttamente, l'abbigliamento protettivo è un utile strumento che contribuisce a proteggere dai rischi cui si è esposti negli ambienti di lavoro. Silvia Mertens, ingegnere tessile e responsabile prodotto di Mewa, uno dei fornitori di servizi tessili leader a livello europeo, ha creato una sorta di decalogo finalizzato a una scelta corretta, sicura e responsabile dell'abbigliamento protettivo. Il tutto partendo da due

S

Il regolamento

sui DPI

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semplici domande che fanno capo alla valutazione dei rischi: in quali ambienti di lavoro viene indossato l'indumento protettivo e da cosa deve proteggere? A quali requisiti normativi deve rispondere? Una volta definiti questi parametri è logico prendere in esame l'abbigliamento attualmente in uso dall'impresa e chiedersi quali siano i vantaggi o gli svantaggi che presenta e cosa si richiede, invece, al nuovo indumento da lavoro. Stabiliti questi criteri, si procede alla scelta. Ovviamente, trattandosi di capi che vengono usati (e spesso strapazzati) tutti i giorni

Tra gli obblighi del datore di lavoro rientra anche l'informazione da trasmettere ai dipendenti, per esempio su come debba essere trattato

l'abbigliamento protettivo. Perché l'indumento possa mantenere la sua funzione protettiva, deve essere infatti lavato e manutenuto in modo professionale,

MEWA Twinstar Protect Complete protegge dal calore, dalle fiamme e dagli agenti chimici

durante l'attività lavorativa, non ci si può fermare alla teoria, è infatti essenziale testare direttamente sul posto di lavoro l'abbigliamento che si vuole scegliere, verificare, quindi, che il capo sia veramente adatto e fino a che punto protegga dai rischi specifici di quel posto di lavoro, per esempio da agenti chimici o dagli effetti del calore. Infine un punto fondamentale: cosa ne pensano i dipendenti che lo devono indossare? Sappiamo infatti benissimo come la comodità sia direttamente proporzionale all'utilizzo di un determinato strumento o dispositivo di protezione individuale.

tutte attività delle quali, nel caso di Mewa, si prende carico il fornitore di servizi tessili esterno. L'abbigliamento protettivo non può limitarsi a garantire

una protezione mediocre: con una protezione ottimale infatti, si ha la certezza di rispondere pienamente a tutti i requisiti normativi. I fornitori di servizi


di prova della durata di giorni interi, se non di settimane o mesi, prima che il cliente decida definitivamente. I test possono inoltre fornire altre informazioni molto utili, ad esempio inerenti le taglie. E non solo sotto il profilo estetico. Per proteggere completamente, l'indumento deve calzare perfettamente, non può tirare sulla pancia, avere maniche troppo corte o pantaloni troppo lunghi. Quindi, se la taglia non è giusta, deve essere adattata. Ma questo può essere fatto solo da esperti che sanno quali modifiche sono ammesse dall'ente certificatore.“Qualsiasi intervento successivo sul tessuto, sulle cuciture piuttosto che sulle chiusure”, con“Se il giudizio dei dipendenti è ferma Silvia Mercomplessivamente positivo”, afferma tens, “può invalidaSilvia Mertens, ingegnere tessile e re la certificazione. responsabile prodotto di Mewa, “chi lo indossa accetta più volentieri l'indumento Inoltre può essere protettivo e tutto questo fa sì che si ottenga utilizzato solo una protezione ottimale. Il test di prova materiale speciale, contribuisce inoltre ad evitare inutili sprechi per esempio del e quindi, a conti fatti, a risparmiare. Spesso filo speciale ignifuinfatti, una scelta eccessivamente go, perché solo così si affrettata può portare a investire in un indumento protettivo mantiene la funzione

Il test

sbagliato”.

protettiva”. Anche il lavaggio non può essere effettuato a casa con le lavatrici domestiche, perché questo procedimento potrebbe compromettere le funzioni protettive dell'indumento stesso. Perché un indumento mantenga tutte le sue funzioni protettive, Mewa ha messo a punto il suo sistema di gestione in Full-Service: gli indumenti indossati vengono ritirati sporchi, lavati, se necessario sono riparati con competenza, eventualmente viene ripristinata la funzione protettiva per mantenere gli standard di sicurezza e infine sono riconsegnati puliti al cliente. Un circolo virtuoso e sostenibile, che garantisce sicurezza al cliente e solleva l'azienda dalle incombenze relative alla gestione dell'abbigliamento protettivo. ❑

MEWA Exclusive® Cement: abbigliamento protettivo MEWA per la produzione di cemento

Un moderno impianto di lavaggio MEWA

Ecco quindi che diventano fondanti i tre termini del nostro titolo: testare, provare e decidere. Occorre anche valutare se gli indumenti protettivi si possono combinare con altri DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), come calzature e guanti di sicurezza. Ovviamente, la durata del test varia a seconda delle dimensioni dell'azienda e del numero di dipendenti. I fornitori di servizi tessili come Mewa offrono ai loro clienti test

tessili offrono un grande supporto in questo senso, in quanto, se sono di affermata competenza, rispettano anche quanto previsto dal nuovo regolamento

sui Dispositivi di Protezione Individuale (EU) 2016/425, entrato in vigore il 20 aprile 2016, che ha sostituito la Direttiva 89/686/ CEE a partire dal 21 aprile 2018. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(ROCKWOOL)

DA CASCINA A B&B Le soluzioni Rockwool hanno contribuito a un progetto di riqualificazione profonda secondo il protocollo Passivhaus

Italia, si sa, è il paese della ristrutturazione. Ma quando si intende riqualificare un immobile, soprattutto se di rilevante cubatura, uno dei problemi più pressanti è quello relativo ai consumi energetici. Queste problematiche erano ben chiare anche ai proprietari di un cascinale di Cherasco, in provincia di Cuneo che, intenzionati a riqualificare questo edificio storico nella frazione di Meane, si sono dovuti confrontare con i cosiddetti costi di gestione,

L’

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anche in considerazione di cubatura ampia ed “energivora”. Calcoli alla mano, hanno affrontato l’intervento seguendo il progetto dell’architetto Maria Grazia Novo che ha permesso di non snaturare l’aspetto rurale dell’edificio e di ridurre di almeno dieci volte il fabbisogno energetico originale dell’immobile. Nell’intervento un ruolo rilevante è stato svolto dalle soluzioni Rockwool. Ma andiamo con ordine. L’edificio - un cascinale di fine Ottocento a utilizzo prevalentemente agricolo - si presentava disposto a


BELLO e funzionale

“L” con tre lati liberi ed era costituito da un piano terra e da un piano superiore, accessibile con una scala a ballatoio affacciata sul cortile. Secondo lo schema costruttivo tipico degli edifici agricoli dell’epoca, ecco altezze interne ridotte e ambienti collegati direttamente al cortile con diversi dislivelli. I soffitti erano in parte piani e in parte con volte in mattoni, mentre il portico era a tutta altezza con tetto a vista. Per quanto concerne i materiali da costruzione ovviamente erano stati privilegiati i mattoni, per lo più realizzati in loco.

Come è corretto procedere, il progetto di riqualificazione ha cercato di non snaturare l’impronta del passato. Si è quindi intervenuti con un allineamento del fabbricato, eliminando la porzione a “L” che, oltre a oscurare il giardino, impediva di fruire della splendida vista della catena alpina e della vetta del Monviso. L’intervento di riqualificazione è stato realizzato secondo il protocollo Passivhaus (Enerphit), anche se, non è stato possibile effettuare il Blower door test che si sarebbe dovuto applicare a ogni stanza. Si è infatti preferito

Ideale per essere utilizzato su supporti tradizionali e in legno, REDArt è il sistema di isolamento a cappotto Rockwool che combina l’aspetto estetico delle finiture con le ottime proprietà isolanti della lana di roccia. REDArt - che si adatta a diverse tipologie di edifici, residenziali e non, e a particolari configurazioni geometriche - consente di scegliere tra più di 200 tonalità di colore e tra tre tipi di granulometria (1,0, 1,5 e 2,0 mm). Il sistema messo a punto da Rockwool si distingue per l’offerta di prodotti studiati e ottimizzati per garantire alte prestazioni e modalità di posa in opera ideali, sia nel caso di interventi di riqualificazione, sia in quelli di nuova realizzazione. Inoltre è disponibile in due specifici pacchetti di isolamento a cappotto: REDArt Plus: ciclo completo di prodotti adatto ad ogni tipologia di edificio, e REDArt Casa: sistema dalle ottime prestazioni termiche, specificatamente realizzato per edifici di altezza massima fino a 7 m, come abitazioni mono e bi-familiari.

I Protagonisti Progettista e direttore dei lavori Progettista strutturale e termico Impresa edile Fornitore sistema a cappotto Posa isolamento Fornitura legno Serramenti Fornitura impianto Ventilazione meccanica Realizzazione impianto ventilazione e termico Realizzazione Impianto elettrico Strutture in ferro Pavimento in legno

Atelier di architettura Maria Grazia Novo Studio Bertero Associati Novo Costruzioni snc di Alberto Novo e Walter Novo Rockwool Romedil sas di Bustiuc Ovidiu Morra Pierino Legnami Fas Serramenti srl Dora Termosanitaria Srl - Daikin Spa Zendher srl B.B.C. impianti di Basso Angelo e Carlino Giuseppe Snc Casetta Michele Gambera Angelo Rinaldo Bruno Parquet srl

mantenere l’impostazione tipica della tradizione, puntando soprattutto sull’efficienza degli impianti, sull’elevato comfort e sul controllo dell’umidità. Dal progetto di riqualificazione è nato il B&B “La Mela Antica”, composto da 3 camere, un appartamento, un salone, la sala colazioni, la cucina e la lavanderia con il locale tecnico. Nel suo complesso l’edificio ha un volume netto di 1.100 m3 e una superficie netta di 390 m2. Il colore scelto richiama le tonalità della terra e della natura. Nello specifico l’intervento ha consentito di liberare le MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

GLI impianti

Per garantire la qualità del microclima interno e la maggior riduzione possibile dei consumi e ottenere la classe energetica A4, sono stati previsti già in fase progettuale alcuni accorgimenti impiantistici: l’utilizzo di una pompa di calore aria/acqua, un impianto di ventilazione meccanica forzata centralizzata con controllo dell’umidità, un impianto composto da 16 moduli fotovoltaici per la produzione di 5 kW, oltre a una stufa a pellet di tipo idronico.

volte dall’intonaco e, dove possibile, di mantenere gli accessi originali e i differenti dislivelli all’interno delle stanze. La scala esterna è stata ricostruita in ferro e legno, scollegandola dall’edificio per non creare un ponte termico. Il tetto in legno è stato ricostruito, sempre a due falde, recuperando i coppi originali e, per migliorare l’isolamento dell’immobile, sono stati inseriti serramenti a triplo vetro basso-emissivo con tendine oscuranti all’interno della terza intercapedine, con un valore di trasmittanza Uw<1. Il tetto a vista è in legno nella sala colazioni (l’unica porzione costrui-

ta ex novo) e nel salone. Il pavimento di tutto il B&B è in legno, fatta eccezione per la pavimentazione dei bagni, realizzata in cemento colorato. Come accennato, decisivo è stato l’apporto delle soluzioni Rockwool. Infatti, per ottenere la classe A4, con un valore dell’indice di prestazione termica utile per il riscaldamento pari a circa 16 kW/m2 anno, è stato fondamentale intervenire sull’involucro. Si è prestata molta cura all’eliminazione dei ponti termici e all’isolamento del basamento,

del tetto e delle pareti perimetrali. Qui in particolare è stato utilizzato il sistema di isolamento termico a cappotto Rockwool REDArt, con il pannello in lana di roccia Frontrock Max Plus, le cui eccellenti prestazioni si mantengono stabili nel tempo e vengono ottimizzate dalla doppia densità del pannello stesso: lo strato esterno, con densità più alta, assicura infatti migliori caratteristiche meccaniche, mentre lo strato interno, a densità inferiore, migliora le proprietà di isolamento termico. La lana di roccia Rockwool inoltre, non si limita a ridurre le dispersioni termiche e i consumi migliorando il comfort abitativo sia in inverno che in estate, ma contribuisce anche a rendere la facciata resiliente al fuoco e durevole nel tempo. ❑ ROCKWOOL ITALIA SPA via Londonio 2 20154 Milano tel 02346131 www.rockwool.it

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TESTIMONIANZE

(SOILMEC)

CERAMICA AUTOMATIZZATA Due perforatrici Soilmec - una SR-125 HIT e una SR-100 - sono state utilizzate dal Team Trevi per realizzare le fondazioni di un nuovo magazzino automatico per Atlas Concorde a ceramica è un materiale antico quanto l’uomo e nelle sue infinite varianti accompagna da sempre la nostra vita.Terra di eccellenza nei più diversi aspetti della creatività umana, l’Italia è conosciuta in tutto il mondo anche per le sue ceramiche, in particolare per le produzioni che nascono dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, un territorio di quasi 425 km2 con la

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più alta concentrazione di industrie ceramiche al mondo. In questi otto comuni ad “alta densità ceramica” lavorano società dalle più differenti caratteristiche e dimensioni, tra le quali spicca il Gruppo Concorde, un vero e proprio punto di riferimento di questo mercato, la cui capostipite, Atlas Concorde, è un player di riferimento nel settore grazie ai pavimenti in gres porcellanato, ai rivestimenti in pasta bianca per ambienti residenziali e commerciali e ai grandi formati per

IL COMFORT Se le prestazioni, la potenza e la versatilità di una macchina sono importanti, per chi opera in cantiere è fondamentale anche il comfort di lavoro. Un aspetto decisamente curato dai progettisti Soilmec nel disegnare la cabina della SR-125 HIT, che si segnala anche per l’elevata facilità di utilizzo. Grazie al software DMS (Drilling Mate System) e a un monitor touch-screen da 12”, l’operatore ha il completo

controllo dei dati relativi al funzionamento della perforatrice e di quelli inerenti la tecnologia di scavo utilizzata. Retrovisori e telecamere permettono di controllare a 360° l’area di lavoro, mentre opportuni sistemi d’illuminazione a 10 lux agevolano il lavoro notturno. La disposizione del motore e del radiatore, le cofanature in vetroresina complete di materiale fonoassorbente sono inoltre studiate per limitare l’impatto acustico.

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TESTIMONIANZE

gli esterni, le grandi architetture e gli spazi pubblici. Una produzione che necessita sempre di nuovi spazi automatizzati finalizzati a snellire tutte le procedure logistiche. Nei primi mesi del 2018 la società ha quindi avviato i lavori di ampliamento degli stabilimenti produttivi della sede centrale di Fiorano Modenese e ha affidato a Trevi spa l’appalto per la realizzazione delle fondazioni speciali. Nello specifico, il progetto ha previsto la costruzione di un nuovo magazzino automatizzato di 161x37 m, costituito da una struttura a scaffalature autoportanti in acciaio in grado di contenere oltre 36.000 posti pallet, per un carico massimo di più di 35.000 t. Per assicurare

l’operatività del sistema automatico, il massimo cedimento ammissibile delle fondazioni è di soli 5 cm, con cedimenti differenziali praticamente nulli. Il progetto delle strutture di fondazioni, elaborato dalla Enser di Faenza, prevede una platea di spessore uniforme di 100 cm, appoggiata su pali aventi la funzione di riduzione e di regolazione dei cedimenti. Vari elementi - tra i quali le caratteristiche del suolo, la vicinanza di fabbricati e la necessità di limitare i materiali di risulta - hanno suggerito l’esecuzione dei 304 pali complessivi con la tecnica della perforazione in elica continua (CFA - Continuous Flight Auger). Per ridurre al massimo i cedimenti differenziali della platea

sono stati adottati pali da 800 mm di diametro, con lunghezza utile variabile: 64 pali a 19 m di profondità, 84 a 28 m, 68 a 31 m e 88 pali perforati sino a 34 m. I pali, con profondità crescente dal bordo della platea verso il suo centro, sono disposti su una maglia di 4,25x4,5 m. Le gabbie di armatura dei pali, non collegate alla platea di fondazione, sono composte da una parte superiore di tipo

La SR-125 HIT

Versatilità e prestazioni le caratteristiche peculiari della macchina Soilmec La SR-125 HIT è una perforatrice multifunzionale in grado di eseguire pali trivellati con asta kelly (LDP), pali a elica continua (CFA), pali eseguiti con elica e rivestimento (CAP), pali a costipamento laterale di terreno (DP) e può essere utilizzata anche per realizzare colonne di terreno consolidato

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con miscele cementizie (Turbojet). Le prestazioni beneficiano di un motore Cat C18 Acert Tier4, da 470 kW a 1.800 giri/min e di una rotary da 435 kNm di coppia massima che, progettata con una forma particolarmente compatta e appiattita della cassa, apporta notevoli vantaggi in termini

di peso e consente minori perdite di tiro in estrazione. L’antenna è in acciaio ad alta resistenza per alleggerire l’attrezzatura e per ottimizzare la stabilità della perforatrice. Mentre l’argano principale, alloggiato nella parte superiore del corpo macchina, è stato generosamente dimensionato per assicurare

una forza di estrazione di 1.036 kN. Il sistema di collegamento tra macchina e antenna di perforazione è a parallelogrammo. Per il trasporto è possibile smontare le fiancate del sottocarro e la parte inferiore dell’antenna che, con la zavorra, porta la macchina a un peso di traslazione sotto le 50 t.


SG - Sabbia e ghiaia in proporzione variabile SLA - Sabbia, limi ed argille con sporadica presenza di ghiaia LA1 - Limi ed argille in proporzione variabile, superficiali LA2 - Limi e argille in proporzioni variabile, profonde

UN TERRENO difficile

SUB - argille azzurre plioceniche (FAA), elevata consistenza, con componente limosa

Classificato in zona 2, Fiorano Modenese vive un rischio sismicità medio-alto, e il suo territorio è caratterizzato, dal punto di vista geologico, da due settori ben distinguibili. La zona sud è prevalentemente collinare e presenta un substrato di sedimenti marini argillosi e localmente marnosi. La parte nord, pianeggiante, è caratterizzata da sedimenti di ambiente continentale riferiti a un periodo che risale al Pleistocene. Nell’area del cantiere esaminato nelle nostre pagine, il sottosuolo è alluvionale, formato da un’alternanza di livelli granulari più grossolani, sabbie e ghiaie in proporzione variabile, e strati fini di argille e limi. Nella parte centrale si riscontra uno strato di sabbia con sporadica presenza di ghiaia. Due le falde: una a 6-7 m dal piano campagna e la seconda più profonda (non in pressione). Le falde sono separate da un’unità litostratigrafica composta da argille e limi in proporzione variabile.

“classico” pre-assemblata con barre longitudinali, spirali e anelli di irrigidimento, e da una parte inferiore - finalizzata a garantire la continuità del palo in caso di evento sismico realizzata assemblando tre barre longitudinali in un fascio e con distanziatori in acciaio zincato saldati alle barre. Per il getto del palo si è optato per l’utilizzo di un calcestruzzo autocompattante di tipo SCC con classe di spandimento SF3. Le opere di fondazione sono state affidate a una Soilmec SR-100, per i pali fino a 28 m, e a una nuova SR-125 High Technology “HIT” per i pali più profondi. Quest’ultima si è particolarmente distinta per

una produzione media di 23-24 m/h con picchi di oltre 30 m/h. Come accennato, per i pali più profondi la SR-125 HIT doveva arrivare a una profondità effettiva di 35 m (34 m di palo utile più 1 m in testa da scapitozzare). Una misura perfetta per la nuova macchina Soilmec che, nella versione standard in configurazione CFA, è equipaggiata con un’elica da 30 m sotto la rotary e con una prolunga standard di 6 m può raggiungere i 36 m di profondità. Da segnalare infine come nel cantiere di Fiorano, per sfruttare appieno la lunghezza della batteria di eliche e mantenerle pulite, la macchina sia stata equipaggiata con un pulitore a stella. ❑

SOILMEC Via Dismano, 5819 47522 Cesena (Forlì Cesena) Tel. 0547 319311 Fax 0547 318548 www.soilmec.it soilmec@soilmec.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

SCANIA

IL GRIFONE VOLA ALTO Cielo terso nel 2018 per Scania che chiude con dei numeri veramente da record

ormidabile. È l'unico aggettivo che ci viene in mente per commentare i risultati della Casa del Grifone sul mercato italiano nel 2018. +17% di immatricolati trucks, +75% immatricolati autobus, +32% nelle vendite dei motori, +10% nel Service. Senza dimenticare i due segni positivi (pari al 19 e al 33 per cento rispettivamente) dei portafogli Servizi connessi e Servizi di assistenza. A questi numeri fanno da contraltare, sempre positivo, quelli delle quote di mercato: oggi il Grifone dichiara di detenere il 16% di quote nel lungo raggio, l'11,2% nella distribuzione, il 21,9% nel segmento Public&Special, per chiudere con un 7,4% nel settore di nostra competenza, il construction. Numeri che lasciano Paolo Carri, Business Support & Development Director,“contento ma non soddisfatto”. Ovvio: con un mercato che si avvia a passi da gigante

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verso il futuro fatto di connettività, sostenibilità e sicurezza, i margini di miglioramento e crescita sono elevati. Margini cui la squadra ormai ben affiatata di Italscania, capitanata da un inossidabile Franco Fenoglio, si appresta a scalare... a colpi di novità, iniziative e soluzioni custom-made. Il 2019 sarà l'anno del construction, con la gamma XT che si arricchisce

dei primi 8x8 da 48 t: veicoli ideali per entrare nella nicchia delle cave di marmo, gli Scania saranno configurabili anche con Opticruise. Ma la strategia di Scania per il 2019 sarà, citando testualmente Daniel Dusatti, Direttore vendite veicoli, quella del “focus a 360°”, ossimoro efficacissimo per indicare la strategia del Grifone: offrire soluzioni globali, declinate specificamente per ogni ambito operativo e finanche per ogni cliente. Un discorso che vale anche per i servizi,

IN TEMA Consegnato proprio nella prima settimana di gennaio alla Autotrasporti Rigotto il primo veicolo LNG Scania in Trentino – Alto Adige. Tiziano Rigotto, storico trasportatore trentino, alfiere del marchio Scania, ama definirsi un “pioniere” del trasporto, per la sua naturale propensione verso

tutte le novità tecniche che periodicamente Scania lancia sul mercato. Dopo un’attenta valutazione costi/benefici, la sua scelta è caduta su un veicolo alimentato a metano liquido, destinato al trasporto lungo raggio. “Da tempo ero incuriosito dalla possibilità di utilizzare carburanti alternativi e dare così anch’io, nel mio

piccolo, un contributo alla sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Tiziano Rigotto. “Comprendere tutti gli aspetti legati all’utilizzo del gas metano liquido senza un’informazione adeguata non è semplice ma, in questo caso, sono stato fortunato perché ho avuto il supporto di Simone Martinelli di


AAA MECCANICI CERCASI

imprescindibile motore di crescita. Il portafoglio contratti di assistenza di Scania si attesta oggi sui 50 milioni di euro, con il sistema Fleet Care quale punta di diamante che nel solo 2018 ha “fatto suoi” 8 aziende per un totale di 124 veicoli. Più camion su strada significa anche più ricambi: in tale ambito oggi Scania punta su disponibilità, professionalità e qualità che garantisca durata e affidabilità, anche dei ricambi rigenerati. Una filosofia globale che non nasce con il 2019,

Italscania. Durante una serie di incontri mi ha illustrato, in modo semplice e chiaro tutte le caratteristiche tecniche del nuovo motore da 410 CV alimentato con LNG”. Anche Simone Martinelli ci tiene a sottolineare alcuni aspetti: “Il tema dell’utilizzo dei carburanti alternativi nel trasporto su strada solleva molte domande

I nuovi camion, ma soprattutto tutti i servizi che saranno loro connessi, porteranno a una crescita della domanda di personale specializzato per le officine Scania. Un problema che va a braccetto con quello della scarsità di autisti, sul cui fronte Scania sta portando avanti da anni un progetto di sensibilizzazione rivolto agli studenti di alcune Scuole Superiori. Adesso è tempo di iniziare a fare opera di proselitismo anche per la figura del meccanico specializzato. Presso la rete di officine Scania in Italia è previsto un aumento del fabbisogno di ore produttive del 30% nei prossimi 5 anni e serviranno almeno 500 persone (100 all’anno) per coprire questa richiesta. Per questo il Grifone cerca nuovi talenti (meccanici e venditori) e lo fa anche on line, tramite un portale dedicato al reclutamento di nuove professionalità che potranno autocandidarsi o verificare giorno per giorno le posizioni aperte. E ricordiamo anche lo sdoganamento portato avanti da Scania verso le figure femminili quali meccanici: “Poco importa che

e che è madre dei risultati del 2018. Quindi perché cambiare? Nel 2019 vedremo scendere in pista le nuove versioni di alcune tecnologie già sul mercato, quali il Driver Attention Support e i veicoli ibridi (combustione + elettrico) con i quali Scania vuole siglare un contratto a lungo termine con l'ecosistema del pianeta.

e ha molteplici implicazioni, che vanno dall’efficienza del propulsore a quello dell’approvvigionamento del carburante, dai servizi di manutenzione all’uptime. È giusto che un cliente che si affaccia per la prima volta a questi veicoli, venga supportato in ogni aspetto perché giunga ad una scelta

consapevole e profittevole. In questo caso ho trovato un interlocutore estremamente competente e curioso”. La ditta utotrasnporti Rigotto, fondata nel 1994, opera in

si tratti di uomo o donna, quello che conta è che sia una persona di valore e che abbia voglia di entrare a far parte di un settore, quello del trasporto merci e persone, di cruciale importanza per il nostro Paese” aveva dichiarato Franco Fenoglio in riferimento alla notizia in base alla quale una ragazza della scuola professionale “Lombardi” di Airola sarebbe stata rifiutata da tutte le officine per un percorso di alternanza scuola-lavoro perché donna.

E non dimentichiamo chi presidia il mercato per il Grifone: la rete dei dealer nel 2018 inizierà un percorso di digitalizzazione con l'introduzione del Digital Dealer Dashboard che consentirà di incrementare l'offerta dei servizi al cliente. E allora, perché non provare a volare con il Grifone? ❑

tutto il nord Italia, trasportando in massima parte prodotti chimici, tessili e meccanici, per mezzo di una flotta che conta 50 trattori Scania, sempre efficienti e aggiornati.


REPORTTECNICO

VOLVO CE

FATTA PER LA CAVA

I Servizi i chi stiamo parlando? Ovviamente della nuova Volvo L350H, la pala gommata più grande di Volvo CE, ideale in cava, in miniera o nelle infrastrutture pesanti. Rivista in molti particolari compreso il design, rispetto alla versione F, la nuova macchina assicura più efficienza nei consumi e la massima produttività. L'impianto idraulico load sensing di nuova generazione è stato progettato per offrire una reattività superiore dell'attrezzatura e ridurre i tempi di manovra, aumentando la velocità di sollevamento e abbassamento del braccio. Ottimo il contributo offerto dalle attrezzature Volvo alcune delle quali dimensionate e progettate specificatamente per la

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Per ottimizzare le prestazioni della pala e aumentarne la redditività, Volvo offre una serie di servizi quali monitoraggio della macchina, ricambi originali Volvo, corsi di formazione per gli operatori e Volvo Site Simulation.

L350H, senza dimenticare la possibilità di attrezzature personalizzate per specifiche necessità. In questo contesto la nuova benna da roccia Volvo presenta un piano più lungo e un raggio ottimizzato, mentre la nuova benna da movimentazione Volvo ha una capacità di 10,7 m³. Per una maggiore forza di sollevamento e la massima stabilità nelle applicazioni di movimentazione di blocchi, la L350H è disponibile in due varianti: standard o heavy duty e, per incrementare la produttività e assorbire gli urti, ecco l'opzione del boom suspension system, che si inserisce automaticamente in base alla marcia e alla velocità. Inoltre, la con-

figurazione con braccio più lungo consente di caricare un autocarro da 65 t in non più di sei passate. Sul fronte del risparmio di carburante ecco il potente motore D16 Volvo, in grado di erogare una coppia elevata a basso regime e che può essere dotato di funzione di autospegnimento in caso di prolungata inattività. Da segnalare anche il pedale Eco, sviluppato internamente da Volvo, che incoraggia l'operatore ad adottare una guida economica, applicando una forza meccanica contraria in risposta a un utilizzo eccessivo dell'acceleratore. Decisamente tosti telaio e braccio di sollevamento di tipo Z con doppie tenute su ogni


DATI TECNICI Modello Volvo L350H Motore Volvo D16E, Tier 3 oppure Tier 4f Potenza massima 397 kW (540 CV) a 1.800 giri/min Carico statico di ribaltamento 34.290 kg (a tutto sterzo) Capacità benna 6,2-12,7 m3 Pinze per tronchi 5,5-6,3 m2 Peso operativo 50-56,3 t Forza di strappo 472,8 kN Pneumatici 35/65 R33

perno; così come gli assali con alberi completamente flottanti, il riduttore al mozzo a ingranaggi planetari e i cuscinetti dei perni di articolazione dell'assale posteriore. In classico stile Volvo largo infine a una cabina a tutto comfort con minimi livelli di vibrazioni e ottima visibilità, grazie a una nuova telecamera di retromarcia e agli specchi retrovisori ridisegnati. Nuovo anche il sedile regolabile e l'interfaccia uomo/macchina. La L350H può essere personalizzata scegliendo tra tre modalità idrauliche: soft, normal o active. Inoltre, il Comfort Drive Control (CDC) offre all'operatore la possibilità di sterzare utilizzando una piccola leva, particolarmente comoda per le operazioni più veloci. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

VOLVO TRUCKS

DA OGGI A DOMANI Nel 2019 Volvo Trucks inizierà a delineare alcuni aspetti della sua visione del trasporto del futuro. Restando sempre fedele ai tre pilastri della sua filosofia: rispetto per l'ambiente, massima sicurezza e qualità a 360 gradi olvo Trucks ha chiuso un 2018 in netta crescita nel mondo, registrando un + 14% nella consegna di veicoli industriali, pari a 5.843 macchine in più vendute rispetto al 2017.A questi numeri fanno eco quelli dei servizi, che si attestano su una crescita complessiva (ossia in termini di Volvo Group, cui fa capo anche la divisione delle macchine movimento terra) del 15%. Guardando alle quote di mercato nelle diverse aree del mondo (dati

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a settembre 2018), Volvo Trucks ha aumentato il proprio market share in Nord America con il 10,5%, in Brasile con il 20,7%, in Russia con il 24,9%, in Sudafrica con il 17,1%, mentre resta stabile in Australia con il 15,3%. Nei Paesi della cosiddetta EU28 il Costruttore svedese oggi detiene il 16,2%, con un leggerissimo calo rispetto al 16,6% del 2017. Andando nel dettaglio dei dati Italia, secondo Volvo Trucks il mercato complessivamente ha acquistato 20.600 unità

PROMOSSO A PIENI VOTI La prima impressione è quella che conta. Per questo riportiamo qui l'esperienza di uno dei primi clienti Volvo Trucks ad aver acquistato in Italia un veicolo con alimentazione LNG. Si tratta dell'azienda Chiggiato Trasporti di Padova, attiva nei trasporti nazionali e internazionali di prodotti farmaceutici, che ha inserito

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nella sua flotta di oltre 80 veicoli Volvo un nuovissimo FH 460 LNG, tra i primi consegnati. Innanzitutto, l’alimentazione a gas naturale liquido (LNG) ha permesso di ottenere un netto risparmio sui consumi: meno carburante consumato a pieno carico al chilometro, cui si aggiunge il costo inferiore di un chilo di LNG rispetto a un

litro di gasolio. Con questi costi, Chiggiato prevede di ammortizzare il prezzo di acquisto già nei prossimi tre anni. E il risparmio non si accompagna a una perdita di prestazioni, anzi. Matteo Furlan, l’autista che guida quotidianamente il veicolo, assicura che la potenza a disposizione ha rispettato le attese ed è pienamente

sopra le 16 t di MTT, delle quali il 14,5% a marchio Volvo, numero che gli consente di confermarsi sul podio dei tre principali Costruttori in termini di vendite. Una situazione analoga si registra nel segmento dei veicoli per applicazioni speciali, denominati Severe dal Costruttore scandinavo: qui su un mercato di 1.734 unità, il marchio con sede a Zingonia detiene il 12,1%.Tra le 11,5 e le 15,99 t, segmento per il quale si registra ancora una forte sofferenza, sulle 1.500 unità


I VEICOLI LNG DISPONIBILI vendute il 3% spetta a Volvo Trucks. Ma il 2018 non è stato solo l'anno dei buoni risultati: nei 12 mesi passati Volvo Trucks ha festeggiato i 25 anni del suo FH e ha presentato il veicolo di trasporto del futuro,Vera: autonomo, totalmente elettrico e connesso. Ad Hannover, in occasione dello IAA, infine, il Costruttore ha lanciato sul mercato il servizioVolvo Connect e il nuovo FL elettrico, cui si sono affiancati, nelle settimane finali dell'anno, i nuovi veicoli a LNG. Minimi comuni denominatori di tutte queste novità i tre valori di sempre che guidano le attività del Costruttore, ossia rispetto per l'ambiente, sicurezza ai massimi livelli e qualità a 360 gradi. A tutto ciò, in Italia nel 2018 si è aggiunta la definizione della nuova struttura organizzativa a presidio del mercato, da adesso totalmente dedicata al brand Volvo. “Si tratta di una riorganizzazione necessaria per poter garantire il massimo focus sul brand, sui nostri dealer e sui nostri clienti” ha affermato Giovanni Dattoli, Amministratore Delegato di Volvo Trucks Italia. Ricordati i risultati dell'anno concluso, è tempo di guardare al 2019: ad aprire le danze ci sarà l'appuntamento con Transpotec aVerona, ma l'impegno di Volvo Trucks per l'anno appena iniziato si declinerà anche in molti altri filoni. Innanzitutto potenziare le vendite dei nuovi veicoli LNG, facendo leva su quelli che sono gli indubbi plus che questi veicoli garantiscono: prestazioni uguali ad analoghi veicoli diesel nonché l'essere un veicolo dual

paragonabile a quella di un veicolo a gasolio tradizionale, anche in salita. Merito del particolare motore progettato da Volvo Trucks, impiegando la tecnologia a ciclo diesel può raggiungere gli stessi livelli di potenza e di coppia di un veicolo alimentato a diesel. Perfette anche la guidabilità e affidabilità, entrambe conformi agli standard del

• Gamme FH/FM/FMX • Versioni Trattore 4x2, 6x2 e 6x4 Carro 4x2, 6x2 e 6x4 • Potenze 420 CV – 2.100 Nm 460 CV – 2.300 Nm • Serbatoi 115, 155, 205 kg • Autonomia 550, 750, >= 1. 000km

fuel in quanto il motore è a ciclo diesel e quindi può essere alimentato anche a gasolio. Tale possibilità offre un duplice vantaggio: da una parte se si resta senza LNG per vari motivi (uno tra tutti le chiusure estive dei distributori), si può raggiungere la stazione di rifornimento più vicina circolando a diesel (con il solo trattore, per circa 50 km); inoltre per motivi di sicurezza i serbatoi LNG vanno completamente svuotati prima delle operazioni in officina, ma grazie alla possibilità dell'alimentazione diesel i Volvo entrano in officina con le loro ruote (a differenza di altri che invece vanno poi mossi mediante carrellone). Risultato: operazioni di manutenzione più semplici, rapide e sicure. Proseguirà inoltre l'impegno di Volvo nel segmento dei Severe: qui va ricordata per esempio la partnership con Fassi per lo sviluppo del sistema FX-Link che permette alla gru di dialogare con il veicolo e di controllare alcune funzioni dello stesso tramite il radiocomando della gru. A questa prima innovazione tecnologica seguiranno ulteriori sviluppi sia sul fronte FX-Link che per altri aspetti tecnici dei veicoli per applicazioni gravose. Infine, l'altro grande impegno di Volvo Trucks nel 2019 sarà sul fronte servizi. Verranno potenziati i

marchio. I primi mesi di utilizzo hanno anche confermato tutti i dati relativi all’autonomia. Sui loro itinerari, con un pieno, il veicolo percorre almeno 1.000 km. La rete delle infrastrutture permette inoltre di programmare i rifornimenti in tutta tranquillità. E se il gas si esaurisce, l’alimentazione diesel garantisce di portare il mezzo al punto

di rifornimento più vicino. Nessun dubbio nemmeno sulla sicurezza. Spiega Luca Chiggiato, titolare dell'azienda: “Stiamo parlando di un veicolo Volvo Trucks, il che significa sicurezza a 360 gradi sempre, in strada, durante il rifornimento o in caso di impatto. I crash test hanno dimostrato l’assoluta resistenza del serbatoio”.

servizi di manutenzione e riparazione predittiva, e le officine autorizzate saranno approntate per effettuare la manutenzione ai veicoli LNG. In tal senso la sede diVolvo Trucks a Zingonia è stata trasformata in un centro di eccellenza tecnico-manutentiva per i veicoli Volvo Trucks alimentati a LNG, e organizzerà corsi di training specifici per il personale delle officine. Inoltre diventerà pienamente operativo il servizio di truck monitoring su veicoli coperti da un contratto di manutenzione Gold: un team di ingegneriVolvo espressamente dedicato monitorerà costantemente i veicoli e sarà in grado di predire un'anomalia tecnica o un guasto con 20 giorni di anticipo, permettendo alle officine di mettersi in contatto con i clienti e organizzare l'intervento prima che si verifichi l'evento anomalo, scongiurando così il fermo macchina imprevisto. La prima fase del servizio di Truck Monitoring coinvolgerà 200 unità e riguarderà il monitoraggio di due specifiche componenti, ma entro pochi mesi il servizio verrà esteso al monitoraggio da remoto dell'intero veicolo. Chiudiamo con uno sguardo al futuro a medio/lungo termine: Volvo prevede che le esigenze di trasporto dei clienti potranno essere sostenute con una strategia che corre su due binari paralleli: veicoli a LNG per le lunghe distanze e veicoli elettrici in città, con i nuovi FE e FL.Al termine di questo percorso ci saranno i veicoli a guida autonoma ed elettrici, di cui Vera è stato il preludio. ❑

Convincente sotto tutti i punti di vista, quindi: consumi, prestazioni e affidabilità. Ecco perché non solo Chiggiato lo consiglierebbe ai colleghi, ma prevede di acquistarne altri due entro i prossimi mesi. “Ho piena fiducia in Volvo Trucks: come mezzi, come tecnologia e come capacità di seguire il cliente dopo la vendita”, conclude Chiggiato.

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Summum ius, summa iniuria

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IL MASSIMO

DEL DIRITTO, IL MASSIMO DELL’INGIUSTIZIA. CICERONE (DE OFFICIIS, I, 10, 33)

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poi dicono che, in Italia, la giustizia è un’entità ectoplasmatica e claudicante. Falso come una moneta da 350 lire! A Rigopiano, luogo dove crollò un hotel, trascinando nel disastro 29 vite umane, l’italica Dea Bendata (sarebbe la fortuna, ma da noi vale anche per le sentenze) ha fatto il suo corso senza guardare in faccia nessuno. E lo ha fatto, parodiando Virgilio e le sue Bucoliche, iniziando dal mondo campestre. I fatti: Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime del disastro annunciato, si è recato dove era morto il suo ragazzo, ha scavalcato il recinto che delimitava la zona sotto sequestro ed ha deposto un mazzo di fiori. E questo nonostante i richiami delle Forze dell’Ordine. Uno svedese, come un ghanese, uniti dal comune pensiero del buon senso, chiuderebbero la partita con un po’ di commozione per Alessio ed un totale menefreghismo nei confronti del mondo del diritto. Che con il dolore ed il ricordo c’entrano una mazza. Tutto questo, però, il noto rigore italiota non lo ha potuto fare. Papà Alessio è stato denunciato per violazione dei sigilli di uno stato che non tutela alcun segreto, e condannato penalmente dal giudice pescarese Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, a 4.550 euro di multa. Probabilmente quei magistrati avevano le mani legate ed avranno dovuto applicare una ferrea norma del C.P. Ma si sono posti un interrogativo: in questo paese tutte le norme sono fatte rispettare? Comprese quelle che riguardano i magistrati che fanno scadere i processi lasciandoli fossilizzare come i denti dei Megalodon o se la cantano con i cronisti mettendo in piazza i fatti privati degli indiziati o non leggono gli atti e decidono in modo sciatto ed illegittimo? Non è venuto nelle corde del giudicante un sano moto di sessantottina ribellione ed una voglia irrefrenabile di rispettare un dolore e di equilibrare una giustizia che, fra tanti, neanche è stata capace di colpire i prefettizi cialtroni che ignorarono le richieste di aiuto e le interpretarono come degli scherzi. Scherzi pari a quello di ritrovarsi simili figuri sulla sedia dei funzionari di Stato. Cicerone diceva: “Summum ius, summa iniuria”. Ma il grande giurista, che viveva in una Roma grande quanto lui, non avrebbe mai pensato che i suoi eredi sarebbero stati di questa fatta. Altrimenti avrebbe usato le parolacce. Anche se in latino classico. ❑


NUOVA NORMATIVA PRIVACY POLICY Dal 25 maggio 2018 è in vigore il nuovo regolamento generale europeo sulla protezione dei dati, General Data Protection Regulation (GDRP) che impone nuovi e più stringenti obblighi inerenti il trattamento e la gestione dei dati personali di abbonati, fornitori, clienti, consulenti, periti e, più in generale, di chiunque abbia a che fare con la Casa Editrice Orsa Maggiore International Srl. La normativa va rispettata da tutte le organizzazioni produttive e/o commerciali dell’Unione Europea, e anche dalle organizzazioni produttive e/o commerciali con sede legale fuori dall’Unione ma che trattano dati personali di persone residenti nell’Unione Europea, indipendentemente dal luogo ove sono collocati i sistemi di archiviazione e di elaborazione dei dati. Il nuovo regolamento non riguarda la gestione dei dati personali effettuata per attività di sicurezza nazionale o di ordine pubblico e prevede che sia considerato un dato personale “qualunque informazione relativa a un individuo che sia collegata alla sua vita, sia privata, sia professionale, sia pubblica”. Sono quindi da considerare dati personali nomi, foto, indirizzi e-mail, dettagli bancari, interventi su siti web e social network e anche gli indirizzi IP del computer. Va inoltre precisato che il il regolamento disciplina solo il trattamento dei dati delle persone fisiche e impone la protezione degli archivi in cui si conservano le informazioni da accessi non autorizzati, mediante procedure interne adeguate e strumenti tecnologici atti a monitorare e prevenire accessi impropri.

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