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marzo 2019, n. 57
Il Multifunzione MK 18P di Trevi Benne all’opera con Effe Ambiente Milano
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Il 2018 è stato un altro anno da record - il terzo di fila - per Bonfigliolicon un fatturato complessivo di 913 milioni di euro e una crescita di circa il 13% rispetto al 2017. Per quanto riguarda il settore delle macchine per costruzione, negli ultimi 2 anni Bonfiglioli ha registrato una crescita complessiva più rapida del 6-7% rispetto alle altre aziende sul mercato, consolidando la sua posizione di leader a livello mondiale nel settore dei riduttori epicicloidali. Il 2019 sarà un altro anno decisivo anche e soprattutto per le nuove tecnologie e soluzioni lanciate, a partire dal Bauma durante il quale Bonfiglioli presenterà i nuovi riduttori per traslazione elettrici per frantumatori; i nuovi riduttori per rotazione e per traslazione per mini escavatori e due nuove soluzioni IIOT basate sulle piattaforme IIOT personalizzate di Bonfiglioli.
2019
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dalle aziende
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
2019 4
MACCHINE CANTIERI 5.0
OMC Ravenna 27 - 29 marzo
BAUMA Monaco di Baviera 8 - 14 aprile
TOC 2019 Rotterdam 18 - 20 giugno
GIS 2019 Piacenza 3 - 5 ottobre
ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre
TRASPORTI ECCEZIONALI
A GENOVA
Fincantieri sceglie ancora Cometto
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incantieri ha aggiunto un nuovo veicolo Cometto all’interno della propria flotta di trasporto, un semovente per cantieri navali mod. SYT 4/2 destinato al cantiere di Riva Trigoso (Genova), specializzato nella produzione di navi militari per la marina italiana. Con una capacità di carico utile di 216 t, Cometto SYT 4/2 è progettato per la movimentazione di sezioni di navi durante le diverse fasi di produzione e assemblaggio. Il SYT 4/2 di Fincantieri è dotato di quattro assi per un totale di otto sospensioni. Ha una piattaforma di carico di 14x6 metri con due cabine per l’operatore posizionate in sicurezza al di sotto della piattaforma. Le caratteristiche principali dei Cometto SYT sono la sterzatura elettronica, il sistema di sollevamento idraulico e la possibilità di essere accoppiati con più semoventi. Ciò consente di ottenere una piattaforma di carico più ampia e una maggiore capacità di carico utile, mantenendo la perfetta sincronizzazione del convoglio.
FONTE:
COMETTO
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ATTREZZATURE
5 0 A N N I D I A C C E S S O. 50 ANNI DI JLG. Nel 1969 John L. Grove radunò un piccolo gruppo di persone con una grande idea: c’è sicuramente un modo per svolgere meglio i lavori in quota. Inventò così il primo sollevatore a braccio, fondando la nostra azienda e aprendo la strada al settore delle apparecchiature per l’accesso. Oggi portiamo avanti l’innovazione, progettando soluzioni di attrezzature avanzate per clienti sparsi in tutto il mondo. Nei nostri primi 50 anni abbiamo posto le basi. Nei nostri prossimi 50 anni lasceremo il segno. Vedi come su jlg.com/jlg50
JLG Industries (Italia) s.r.l. Via Po 22 | 20010 Pregnana-Milanese | Tel. 02 9359 5210
À GOGO
VTN porta a Bauma diverse novità
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a più di 45 anni VTN pensa e realizza attrezzature innovative per migliorare e facilitare il lavoro di chi opera nel movimento terra, nell’industria, nella demolizione e nel riciclaggio. Modelli unici, di alto livello tecnico e qualitativo, capaci di rispondere alle aspettative anche degli specialisti più esigenti e di soddisfare tutte le necessità del cantiere.VTN Europe non è solo un brand, ma un prezioso patrimonio di storia e tradizione, di cultura e passione per il lavoro. Un’azienda esportatrice nel mondo del made in Italy, che si è fatta apprezzare per il valore della propria produzione e l’eccellenza dei suoi servizi. Forte del consolidato riconoscimento del mercato e supportata da invidiabili risultati di vendita,VTN si appresta a presentare al Bauma di Monaco alcune novità di prodotto.Tutte le attrezzature esposte allo stand meriterebbero la giusta presentazione. Vogliamo però focalizzare l’attenzione su alcune nuove proposte. Come cambiare ogni tipo di attrezzatura con connessioni idrauliche in tutta sicurezza dalla cabina dell’escavatore e senza scendere dal posto di guida? Con il nuovo sistema di attacco rapido Link o Matic, VTN rende possibile l’operazione in modo semplice, sicuro e veloce. Come aumentare le prestazioni di un’attrezzatura da demolizione e diminuire i consumi della macchina operatrice? Attraverso l’utilizzo di uno speciale dispositivo idraulico che lo permette. Il nuovo CK 22 Plus+ ne rappresenta la sintesi: consente di abbassare le pressioni di esercizio garantendo elevate forze di penetrazione e frantumazione, oltre a cicli di lavoro più veloci e rapidi. Non meno importante è infine il nuovo frantumatore per la demolizione secondariaVF 23HM dotato di magnete incorporato ad azionamento esclusivamente idraulico (Power Unit interna) di elevata potenza. FONTE: VTN
Cresce, ma piano (Nuove tecnologie)
Nel 2019 la spesa ICT delle aziende italiane arriverà a 30,5 miliardi di euro. Il Nord Italia coprirà il 56% del mercato, ma a livello regionale sarà il Lazio a spendere di più, oltre il 20% del totale, seguito dalla Lombardia. Le micro imprese stanno investendo soprattutto in Security e Applicazioni Mobile, le piccole e le medie aziende, invece, in Applicazioni di Core Business. Ma un’azienda su tre dichiara come principale ostacolo alla Trasformazione Digitale la mancanza di competenze o di cultura adeguata.
In fiera
(Sicurezza e certificazioni) A OCM 2019 ICIM presenterà la gamma completa dei servizi dedicati al comparto: unico Ente riconosciuto come Agenzia Ispettiva Autorizzata in Italia, ICIM mette a disposizione delle aziende i servizi previsti dal codice ASME, certificazione PED, expediting e inspection, Industria 4.0 e cybersecurity.
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VEICOLI INDUSTRIALI
ACTROS DIGITALE
Daimler implementa il proprio sistema Sideguard Assist
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razie ai suoi innovativi sistemi di assistenza, il nuovo Actros ha fatto un altro salto in avanti per quanto riguarda la sicurezza: basti pensare alla rivoluzionaria Mirror Cam. Tuttavia, gli ingegneri Daimler che lavorano sul nuovo Actros non hanno raggiunto questo progresso solo grazie all’introduzione di nuovi sistemi, come Active Drive Assist per la
guida semi-automatica in tutte le gamme di velocità, ma anche migliorando i sistemi esistenti. Il miglior esempio di ciò è Sideguard Assist. Questo sistema è disponibile dal 2016 e riduce al minimo la probabilità di incidenti pericolosi sul lato del passeggero quando il veicolo gira a destra. Ora è stato rivisto e migliorato per il futuro digitale dei camion. FONTE: DAIMLER
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TUNNELING
PREMIATA
Una piattaforma Genie GS-3390 RT modificata da Hybeko vince agli IAPAs
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gli International Awards for Powered Access (IAPAs), 2019, Hybeko, distributore autorizzato di Genie in Norvegia, ha visto il proprio Hybeko Tunnel 3390 RT Lift nominato “Prodotto dell’anno” nella categoria Scissor Lifts and Vertical Masts. “Si tratta di una macchina unica nel suo genere, basata su una piattaforma aerea a forbice Genie GS-3390 RT, progettata per rispondere alle esigenze della costruzione di tunnel e per applicazioni generali nell’edilizia. È stata creata una macchina che aiuta le imprese a lavorare in modo sicuro e produttivo in cantieri impegnativi”, ha dichiarato la giuria. FONTE: GENIE
QUASI quasi Il 2018 è stato l’anno migliore per il settore europeo delle macchine per le costruzioni dopo la crisi del 2008/09: le vendite sono cresciute dell’11% e il livello assoluto del mercato è ora inferiore solo del 10% rispetto al 2007. Nel corso del 2018 si è registrato uno slancio considerevole: dopo l’aumento delle vendite del 5% nel primo trimestre (rispetto al primo trimestre 2017), la crescita è stata dell’8,5% e del 9,4% rispettivamente nel secondo e nel terzo trimestre.
MERCATO
+4,3% VS 2018
Il mercato dei veicoli commerciali si assesta in leggera crescita
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l 2019 è partito in leggero calo per il mercato dei veicoli commerciali ma febbraio inverte la rotta e dopo un anno esatto trova un risultato positivo. Secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, le immatricolazioni di autocarri con ptt fino a 3,5 t nel mese di febbraio sono state 15.053, in aumento del 4,3% rispetto alle 14.431 del febbraio 2018. Saldo positivo, quindi, per il cumulato gennaio-febbraio che si attesta su un incremento dell’1,4% grazie alle 28.543 unità, contro le 28.157 del primo bimestre 2018. Il mercato si è mantenuto in territorio positivo grazie soprattutto alla coda di immatricolazioni di veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2018 che hanno, quindi, usufruito del Superammortamento. “Lo scenario all’interno del quale si muoveranno le vendite di veicoli commerciali – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – sarà caratterizzato da investimenti in contrazione, penalizzati dal confronto con periodi incentivati e dall’elevata incertezza che condiziona le scelte delle imprese, con consumi che rimarranno deboli”. FONTE: UNRAE
Partner fieristico (Ambiente)
Con un ricco programma di eventi, una visibilità capillare in tutta la città e un personaggio come Linus, vicino alle tematiche del vivere sano e sostenibile come testimonial, MCE in the City, l’evento dedicato al tema del comfort abitativo, alla riduzione dello spreco e al rispetto dell’ambiente, sarà una delle più interessanti attrazioni durante la Settimana delle Energie Sostenibili organizzata dal Comune di Milano. L’intento è di far conoscere anche all’utente finale, oltre che al professionista, con un approccio a volte ludico e interattivo, tutte le tecnologie più innovative che possono contribuire a proporre uno standard di vita basato sul comfort abitativo, sul risparmio energetico ed economico. Tre piazze nel centro di Milano (Largo Cairoli, via Dante e Piazza Cordusio) accoglieranno installazioni di intrattenimento educativo per avvicinare i cittadini ai temi dell’efficienza energetica, della riduzione dei consumi e della salvaguardia delle risorse. Da sempre fedele alla sua vocazione di azienda responsabile per l’energia e l’ambiente, che offre soluzioni tecnologicamente evolute per il riscaldamento e il benessere in ambiente, Hoval non poteva che accogliere con entusiasmo l’invito a sostenere gli obiettivi del progetto. “Le nostre proposte di Smart Heating sottolinea David Herzog, amministratore delegato Hoval - si sposano perfettamente con un concetto più ampio di Smart Building e di Smart Habitat, in un contesto di Smart Cities. Soluzioni digitalizzate che ci consentono di costruire un futuro più salubre anche in contesti urbani”.
ANCHE NEL TRASPORTO MERCI SU ROTAIA C’È CARENZA DI OPERATORI: LE FERROVIE TEDESCHE CERCANO UN MIGLIAIO DI CONDUTTORI. E NON SONO LE SOLE
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M O T O R E
F R E E
P R E S S
Sommario
D E L L ’ E D I L I Z I A
5.0
MACCHINE CANTIERI
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
marzo 2019, n. 57
MC 5.0 • MARZO 2019 • NUMERO 57
56
The
Il Multifunzione MK 18P di Trevi Benne all’opera con Effe Ambiente Milano
World Is NotEnough
MC I L
COVER Il Multifunzione MK 18P di Trevi Benne all'opera a Milano... e nel Mondo
ATTUALITÀ
26 APPLICAZIONE
04 NOVITÀ DAL
ELETTRIZZANTE
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
INTELLIGENTE
(BÖCKER)
30 IL CLIENTE E
BUONI? CATTIVI? O METÀ E METÀ?
32 RISCRIVERE
20 LA GALAXY
SI ESPANDE
(ALLIANCE)
22 SUPERATA
QUOTA 100
(AMMANN)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola
Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti
38 UNIVERSO FASSI (FASSI)
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MACCHINE CANTIERI 5.0
(MANITOU)
DI RINASCIMENTO (HAULOTTE)
78 IN CATTEDRA (WEBER)
67 IL NUOVO
MASTER Z.E.
(RENAULT TRUCKS)
68 LA SFIDA
PIÙ DURA DI TUTTE
44 COLPO DOPPIO A MONACO
(HINOWA)
46 DOTAZIONI SPECIALI (HITACHI SCAI)
48 BASTA CHIEDERE (KOHLER)
50 FINALMENTE DISPONIBILI
(SCANIA)
74 DIESEL&ELETTRICO (VOLVO PENTA)
76 ON&OFF ROAD (VOLVO TRUCKS)
INNOVAZIONI
60 CONGLOMERATI 5.0 (MARINI)
(JCB)
Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
40 PROFUMO
E PRESTAZIONI
(CIFA)
Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com
TESTIMONIANZE
(PILOSIO)
34 FUOCHI D'ARTIFICIO
Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
BESTIA TOSTO!
(SSAB)
PERFETTA
(CATERPILLAR)
(DI MAURIZIO GUSSONI)
REPORT TECNICO
58 TRA DESIGN
LE REGOLE
È DAVVERO MEGLIO?
(TREVI BENNE)
(MAN)
66 LA VETRINA
(CASE)
82 Editoriale off
70 PIÙ BELLA E... E PIÙ
56 THE LION ROARS
LE APPLICAZIONI
(DI EMANUELA PIROLA)
THE WINNER IS... TREVI BENNE
BELLA MOSTRA
(LIEBHERR)
28 FACILE, RAPIDA,
12 Editoriale on
14 Cover story
52 MUSCOLI IN
(BOBCAT)
EDITORIALI
COVER STORY
74
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IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film The World is Not Enough (Il Mondo non Basta) del 1999, il diciannovesimo della saga dell'agente 007, con Pierce Brosnan nel ruolo dell'agente segreto.
Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com
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Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)
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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice
“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019
EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Buoni? Cattivi? O metà e metà?
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SI NON POTES INIMICUM TUUM VINCERE, HABEAS EUM AMICUM. (CAIO GIULIO CESARE)
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entre andiamo in stampa con questo numero di Macchine Cantieri rimbalza la notizia che (forse, probabilmente, mah...) l’Italia si appresta a sottoscrivere un’intesa con il Governo cinese con la quale diventerà il primo Paese del G7 a sostenere il progetto Belt and Road Initiative, che molti conoscono con il soprannome di “nuova Via della Seta”. Giusto per fare il punto di cosa si tratta, ricordo che tale progetto, fortemente voluto dal presidente cinese Xi Jinping, è in realtà un insieme di progetti infrastrutturali declinati nella realizzazione di porti e corridoi marittimi, ma anche linee ferroviarie e strade, che connetteranno in maniera diretta, sebbene su scala planetaria, la Cina con Europa ed Africa, toccando diverse Nazioni “nel mezzo”. Una connessione che avverrà su due fronti: un corridoio attraverserà l’Asia Centrale e, passando per la Russia, arriverà al porto di Rotterdam. L’altro corridoio invece, in prevalenza marittimo, si svilupperà lungo la costa asiatica del Pacifico, poi lungo quella indiana, per passare dal Mar Rosso e giungere, nuovamente, a Rotterdam, attraverso i Balcani. A questi due corridoi principali se ne intersecano altri che si sviluppano sulla direttrice nord-sud per coinvolgere la penisola araba e la Turchia da un lato, e il sudest asiatico e l’India dall’altro. Fin qui il progetto. Andando un po’ oltre, cosa comporterà la realizzazione di tali infrastrutture? In breve, la Cina (e i suoi prodotti) sarà molto (e intendo sia in termini di tempo che di costi di trasporto) più vicina (ma anche noi saremo più vicini alla Cina!). Inutile dire cosa succederà: nuovi player si affacceranno un po’ in tutti i settori, con tutte le conseguenze del caso. Come controbilanceremo tale effetto? A questa prima considerazione, va aggiunta la valutazione, doverosa, di cosa seguirà alla corale levata di scudi della UE e di Washington all’annuncio di un’eventuale intesa Italia-Cina. Mi viene in mente una citazione attribuita a Cesare che dice più o meno così: se non puoi vincerli, unisciti a loro. Ma con chi ci dovremmo alleare, in questo caso? E quali vantaggi possiamo tentare di ottenere, in un caso o nell’altro? Una valutazione, certo, difficile. Peccato che, in questo caso almeno, non possiamo delegare “ai posteri l’ardua sentenza” perché non si tratta di una decisione prorogabile a tempo indeterminato. Xi Jinping, infatti, sarà in visita in Italia proprio a fine marzo. E, per come la vedo io, siamo drammaticamente, inesorabilmente, impreparati a prendere questa decisione. ❑
PERFORMANCE TOTALE
CoverStory TREVI BENNE
THE WINNER IS...
TREVI BENNE Il red carpet della demolizione premia il Multifunzione MK 18P. La statuetta dell’Oscar consegnata da Effe Ambiente Milano, che ha utilizzato l’attrezzatura Trevi Benne in un delicato cantiere nel capoluogo lombardo TESTI E FOTO DI CRISTIANO PINOTTI
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Gli ultimi giorni di febbraio tradizionalmente coincidono con la notte degli Oscar, la spettacolare serata-evento che, ogni anno, premia il mondo del cinema. Nello stesso periodo, a Milano, in zona via Washington, si è concluso il cantiere di demolizione dell’area industriale Veglia Borletti. In questo contesto, il multifunzione MK 18P di Trevi Benne, utilizzato su uno dei più importanti palcoscenici d’Italia, ha completamente conquistato l’impresa Effe Ambiente Milano, che ha consegnato il suo Oscar virtuale alla società vicentina. UNA REALTÀ SPECIALIZZATA Effe Ambiente Milano nasce nel 2009 e si occupa prevalentemente di demolizione di edifici civili e industriali e di bonifiche ambientali nella zona Milano e in Lombardia, senza disdegnare interessanti puntate nelle regioni limitrofe. La società dà lavoro a 15 dipendenti, che possono contare su un parco macchine composto da dieci mezzi d’opera, principalmente escavatori cingolati coadiuvati da sollevatori telescopici e autocarri. In genere gli escavatori sono equipaggiati con bracci tradizionali, fatta eccezione per il 924 Liebherr sul quale è montato il nuovo MK 18P, che non prevede un braccio boomerang ma un elemento raddrizzato, che va a guadagnare in altezza e permette di classificare il braccio tra quelli speciali da demolizione.“Come origine aziendale”, ci spiega Diego Fermi, titolare e responsabile tecnico di Effe Ambiente Milano srl, “proveniamo dalle demolizioni, ma nel periodo più difficile della crisi ci siamo specializzati nelle bonifiche di amianto. Questa scelta strategica ci ha permesso di continuare a lavorare, in un periodo in cui è venuto un po’ a mancare il nostro abituale lavoro. Negli anni più difficili abbiamo fatto tanto amianto, pur mantenendo vivo il filone movimento terra e demolizioni, che negli ultimi due anni sta tornando a crescere. Infatti - a Milano soprattutto, ma in tutto il nostro raggio d’azione - questo mercato sta trovando nuova linfa e oggi la demolizione pura ha un peso sul nostro fatturato che si attesta attorno al 60-70%”. Oltre all’attività di bonifica amianto e demolizione, Effe Ambiente Milano si occupa di sbancamenti, di scavi ad alta profondità e di installazione di linee vita. UN PEZZO DI STORIA Ci troviamo a Milano, precisamente in via Antonio Cecchi. Al momento della nostra visita in cantiere, la società di Diego Fermi è occupata nella demolizione dell’ultima ala della Veglia Borletti, una realtà industriale nata a fine Ottocento, che nel capoluogo lombardo ha svolto un ruolo decisamente importante. La Borletti occupava un intero comprensorio, formato da ben quattro isolati. Nata per la produzione di orologi, durante la prima guerra mondiale fu convertita alla produzione militare, per poi tornare all’attività civile nel dopoguerra,
Diego Fermi, titolare e responsabile tecnico di Effe Ambiente Milano Srl MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory TREVI BENNE
CARATTERISTICHE TECNICHE Modello Lunghezza corpo Pressione olio Portata olio Escavatore
MK 18P 1.270 mm 250 bar 130-200 l/min da 17 a 27 t
MK 23P 1.330 mm 250 bar 180-250 l/min da 24 a 38 t
MK 28P 1.385 mm 250 bar 230-300 l/min da 33 a 48 t
MK 38P 1.465 mm 250 bar 250-300 l/min da 43 a 63 t
specializzandosi nella meccanica di precisione.Tantissimi i prodotti usciti dalle fabbriche Borletti, tra i quali orologi, contachilometri e tachimetri per l’industria automobilistica, macchine per cucire e strumenti di misura. Entrata nell’orbita Fiat, nella metà degli anni Ottanta è divenuta parte integrante della Magneti Marelli. Come per tutte le fabbriche inserite nei contesti urbani, anche la Veglia Borletti ha segnato fortemente l’area del suo insediamento e ha dato lavoro a migliaia di persone. L’area nel cuore di Milano è stata dismessa nel 1989. IL CANTIERE L’intervento di via Cecchi si contestualizza in una zona densamente abitata, con le strutture da demolire incastrate tra parecchie abitazioni civili. In queste occasioni tutti gli occhi sono puntati sul cantiere e quindi le imprese non solo sono chiamate (più del solito) al massimo rispetto delle regole, ma anche a un’attività poco invasiva e rapida nei tempi di esecuzione. A livello volumetrico Effe Ambiente ha demolito 60.000 metri cubi: cinque piani più l’interrato, per un’altezza massima di 25 m. Un lavoro impegnativo e interessante, iniziato il primo di settembre 2018 e che, per quanto concerne i lavori di demolizione, si è concluso a fine febbraio 2019. Contestualmente la società ha operato la bonifica del terreno, mentre un’altra impresa specializzata si è occupata della realizzazione di micropali e paratie. Il tutto propedeutico alla costruzione di un edificio residenziale con due piani di box più le cantine, per un interrato di circa 10 m.
*
L’EVOLUZIONE DEL MULTIFUNZIONE
Al prossimo Bauma, Trevi Benne (Hall C5, Stand 424), esporrà il restyling del frantumatore girevole FR 75RD e Innovazione, design, qualità. Questi i valori Trevi Benne presenti al prossimo appuntamento di Monaco di Baviera dall’8 al 14 aprile. Nel nuovo padiglione C5, la società vicentina esporrà ben 11 attrezzature da demolizione, riciclaggio, scavo e forestale all’interno di uno stand completamente rinnovato
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e dedicato all’accoglienza dei visitatori e distributori, a testimonianza di quello che è lo spirito di ospitalità che da oltre venticinque anni contraddistingue Trevi Benne. Sugli scudi due novità assolute. Partiamo dal restyling della serie iconica di Trevi Benne, con la presentazione del nuovo modello FR 75RD, un
frantumatore girevole da 8.100 kg, le cui caratteristiche strutturali consentono all’operatore di affrontare con un’unica attrezzatura le fasi di demolizione primaria e secondaria. Preciso e veloce come una pinza grazie alla rotazione idraulica continua, è un’attrezzatura potente e produttiva grazie alle ganasce
tipiche di un demolitore. Il restyling estetico lo rende più aggressivo e ”cattivo”, ma i miglioramenti più significativi riguardano soprattutto le prestazioni e la resistenza allo stress. Nuovi denti intercambiabili heavy duty, aggiunta di piastre anti-usura, idraulica completamente protetta sono solo alcune delle
“Sono molto contento di questa nuova attrezzatura, completa sotto tutti i punti di vista: sia nella velocità di utilizzo, che nella velocità di masticazione del cemento. È molto rapida anche la sostituzione del kit per passare, nell’utilizzo, da frantumatore a cesoia. L’MK è davvero valido in entrambe le versioni”.
Claudio Malfasi operatore dell’escavatore Liebherr 924 equipaggiato con il frantumatore Multi Kit MK 18P con Booster
UNA SCELTA VINCENTE Come accennato, il cantiere meneghino ha visto l’esordio, per quanto concerne l’impresa milanese, del multifunzione MK 18P di trevi Benne, da pochi mesi entrato a far parte del parco attrezzature di Effe Ambiente. “La scelta di un’attrezzatura multifunzione”, interviene Diego Fermi, “nasce dalla nostra specifica esigenza di avere una macchina molto flessibile. Dal punto di vista operativo, in questo cantiere era presente una struttura in parte in carpenteria metallica e in parte realizzata in cemento armato classico. Questa conformazione dell’intervento ha permesso di sfruttare al massimo il multikit: il kit frantumazione ci consente di fare il grosso del lavoro sul cemento armato, mentre abbiamo tagliato la carpenteria metallica con il kit cesoia”. Un esordio vincente non solo per l’attrezzatura, ma anche per il marchio Trevi Benne nel suo complesso. Continua Fermi: “Trevi Benne per me è stata una novità assoluta. È un marchio che ho scelto per la prima volta con l’MK 18P, e questo cantiere si è rivelato un test perfetto, superato a pieni voti. Ecco perché abbiamo deciso di investire in un’altra attrezzatura Trevi
presenterà in anteprima mondiale la nuova generazione di frantumatore multifunzione: la Serie MA. migliorie apportate alla Serie FR. Altra novità di rilievo è la presentazione al pubblico internazionale di una nuova generazione di Frantumatore Multi Funzione: la Serie MA, perfetta espressione di produttività ed efficienza. La nuova famiglia MA unisce potenza di frantumazione, rapidità nel ciclo apri/chiudi
e massima affidabilità in cantiere. Disponibile nella versione con Kit Combi (come nella foto) e Kit Svizzero è l’attrezzatura ideale per ogni processo di demolizione: dall’abbattimento e frantumazione di strutture in cemento al taglio dei tondini di armatura e dei profili metallici. Al pubblico
del Bauma verrà proposto il modello MA 25 con Kit Combi (da 2.700 kg di peso) ideale per le demolizioni di strutture in cemento armato con alta percentuale di materiale ferroso. Il Multi Attachment MA sarà disponibile in cinque differenti classi di peso, dal modello MA 18 di 1.900 kg all’MA 65 di 11.000 kg.
CoverStory TREVI BENNE
I KIT A DISPOSIZIONE Come l’intera gamma MK, anche il modello MK 18P è disponibile in differenti versioni - Kit Frantumatore, Kit Combi e Kit Cesoia – che permettono la più ampia flessibilità di utilizzo. Grazie al nuovo sistema IZI-Lock la sostituzione del kit avviene in soli 3 minuti. Queste le caratteristiche tecniche salienti dei tre kit offerti da Trevi Benne. Kit Peso Massima apertura Lunghezza chele Forza chele
Benne, l’MK 07, di minori dimensioni, da montare su un escavatore da 80 q. Nello specifico Trevi Benne mi ha molto incuriosito per la tecnologia legata al sistema Booster che ci sta dando ottime soddisfazioni”. Esame superato, quindi, e cliente acquisito, anche in vista di prossime forniture. Riprende Fermi:“andando a paragonare due attrezzature con il Booster, cioè Trevi Benne e il mio precedente fornitore, la qualità della società vicentina è eccellente e il prezzo è sicuramente più adeguato. In poche parole il rapporto qualità-prezzo è estremamente vantaggioso. Inoltre l’attrezzatura Trevi Benne ci ha impressionato per la velocità. In questo cantiere abbiamo fatto un lavoro più rapido di quanto avessimo preventivato inizialmente, e buona parte del merito va attribuita all’MK 18P”. UNO SGUARDO TECNICO L’MK 18P fa parte della Premium Line di Trevi Benne, la più recente gamma di attrezzature da demolizione dotata del dispositivo molti-
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Kit FR 780 kg 750 mm 950 mm 80-255 t
Kit CS 650 kg 410 mm 785 mm 115-510 t
Kit CB 760 kg 690 mm 1.010 mm 80-480 t
plicatore di potenza Impact Booster. Quest’ultimo, per chi ancora non lo sapesse, è un dispositivo idraulico integrato che consente di moltiplicare la potenza, intesa come pressione di esercizio dell’escavatore. Aggredendo il materiale, in caso la pressione dell’escavatore non fosse sufficiente per frantumarlo, entra in gioco automaticamente l’Impact Booster, che permette di moltiplicare la pressione in arrivo della macchina operatrice (pretarata a 250 bar) raggiungendo un picco di 750 bar. Com’è evidente, questo sistema porta con sé innumerevoli vantaggi che vanno al di là della semplice produzione.Tra questi: un consumo del carburante ridotto del 20%, un minor impatto ambientale, una riduzione del tempo di ciclo apertura/chiusura in 3,5 secondi e un minor peso complessivo dell’attrezzatura. Gli MK – ricordiamo infatti che oltre ai multifunzione la tecnologia Impact Booster trova applicazione anche sulla linea FR, HC e F – beneficiano inoltre del nuovo sistema IZILock, che permette di sostituire il kit (Kit Frantumatore, Kit Combi e Kit Cesoia) in soli 3 minuti. Il tutto a vantaggio della massima produttività ed efficienza in cantiere. ❑
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REPORTTECNICO
ALLIANCE TIRE GROUP (ATG)
LA GALAXY SI ESPANDE rosegue l'impegno di Alliance Tire Group per fornire una gamma completa di pneumatici off road e la soluzione giusta per ogni applicazione. La rinnovata gamma Galaxy a Bauma si arricchirà di nuovi modelli ad alte prestazioni per pale gommate e motolivellatrici, le cui caratteristiche salienti si possono riassumere in ottima trazione, lunga durata (e quindi usura ridotta), elevate caratteristiche autopulenti e una carcassa particolarmente resistente ai fianchi. Ma andiamo nel dettaglio. Per le pale gommate scende in campo lo pneumatico Galaxy LDSR 300 E3/L3, pensato per equipaggiare macchine che operano nei contesti più svariati,
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dai cantieri edili, alle cave di ghiaia, a quelle di pietra, tutti con il minimo comune denominatore di essere ambienti particolarmente aggressivi per la macchina e i suoi pneus. In siffatte condizioni operative la prima caratteristica richiesta ai pneumatici è l'estrema affidabilità e resistenza all'usura, doti imprescindibili per evitare costosi fermi macchina. A questi primi parametri si affiancano poi altre richieste, altrettanto importanti: la stabilità su terreni scoscesi o instabili,
la trazione e la resistenza ai danni, unite a una usura ridotta, sono necessarie per movimentare e caricare in modo efficiente materiale sfuso quale sabbia, terra o ghiaia. Ecco perché le speciali mescole degli pneumatici LDSR 300 E3/L3 garantiscono una resistenza superiore alle scheggiature e agli strappi. In combinazione con la carcassa interamente in acciaio, che presenta uno speciale design delle cinture che consente di ridurre la concentrazione dei carichi sulle stesse, e il forte sistema di protezione dei fianchi,
questi pneumatici offrono caratteristiche convincenti di usura ridotta e protezione efficace contro i danni. A garantire la trazione è chiamato il disegno “a S” del battistrada che offre un ottimo rapporto pieno/ vuoto; inoltre, i ramponi sovrapposti creano più angoli di incidenza per ridurre lo slittamento, migliorano le caratteristiche autopulenti e, grazie al disegno con canali aperti del battistrada, favoriscono anche la rimozione dei detriti. La lunga durata del modello LDSR 300 E3/L3 rende questo pneumatico la scelta ideale per i clienti che cercano resistenza, prestazioni elevate e convenienza. Un discorso analogo si può fare per i pneumatici che equipaggiano le motolivellatrici impiegate nei cantieri stradali. Se le imprese di costruzione riescono a svolgere il loro lavoro in modo rapido e efficiente, è possibile evitare o ridurre blocchi stradali e
terreno mosso che la resistenza sulla roccia e la ghiaia sono i requisiti fondamentali per garantirne un funzionamento senza problemi. Quindi al pari delle pale gommate, anche le motolivellatrici richiedono parametri operativi particolari. Questi comprendono la stabilità su terreni elevati, la resistenza ai tagli e alle forature e una trazione affidabile unita a una lunga vita utile. Ecco perché ATG, nei nuovi pneumatici Galaxy MGSR 200 G2, utilizza mescole speciali e una costruzione interamente in acciaio, che offrono una protezione superiore da forature, scheggiature, tagli e usura, con un’eccezionale resistenza della carcassa. Al contempo, il diseLE gno del battistrada unico nel suo genere garantisce una DIMENSIONI trazione elevata, la facile Con 17.5R25, 20.5R25, 23.5R25 rimozione dei detriti e e 26.5R25, sono al momento ottime caratteristiche disponibili quattro diverse misure autopulenti. Anche nel del modello LDSR 300 E3/L3 per pale gommate. Per i nuovi pneumatici caso dei nuovi pneus per motolivellatrici Galaxy MGSR ingorghi. “Per i noper motolivellatrici, 200 G2 sono invece attualmente stri clienti il tempo è un particolare sistema disponibili le misure denaro. Perciò, oltre aldi protezione dei fianchi 14.00R24 e 17.5R25. la resistenza ai tagli e alle ne migliora la resistenza ai forature, i nostri sviluppatori danni mentre la loro intrinsesi sono concentrati sulla lunga ca flessibilità consente un elevato durata dello pneumatigrado di assorbimento degli urti. Il co e sulla sua resistenza, disegno ottimizzato delle cinture al fine di evitare costosi Galaxy è utilizzato anche nel motempi di fermo e ritardi dello MGSR 200 G2 e garantisce nei progetti di costruuna minore concentrazione dei carizione” spiega Angelo chi sulla stessa, contribuendo anche Noronha, presidente alla resistenza della carcassa. ❑ della regione EMEA di ATG. Va da sé che le motolivellatrici, utilizzate per la costruzione e la manutenzione di strade in terra battuta o ghiaia e la preparazione del fondo stradale per le strade di asfalto e calcestruzzo, siano le macchine chiave dei cantieri, che non possono permettersi fermi macchina non preventivati. Questo significa, guardando ai pneumatici, che sia la trazione su
REPORTTECNICO
AMMANN
SUPERATA QUOTA 100 n Ammann, come si dice in gergo giornalistico, sono proprio “sul pezzo”. Infatti, mentre da noi si vara “Quota 100” per le pensioni, il costruttore supera addirittura questa soglia ed espone al Bauma oltre 100 prodotti, arricchiti da alcune, importanti novità. E se non bastasse, la kermesse bavarese offrirà anche l'opportunità di festeggiare un traguardo importante: i 150 anni di attività. "Continuiamo a focalizzarci nell'integrare nei prodotti una tecnologia intuitiva in grado di fornire alla clientela soluzioni adatte ad affrontare le sfide in cantiere.Tali prodotti devono pertanto soddisfare o spesso addirittura superare gli attuali stan-
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Buon
compleanno
Ammann si appresta a celebrare un appuntamento
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dard globali per la tutela dell'ambiente". Le parole di Hans-Christian Schneider, CEO di Ammann, sintetizzano alla perfezione l'impegno della società nell'affrontare un mercato sempre più competitivo. Di seguito una rapida carrellata delle più interessanti novità proposte dal costruttore. Partiamo dalla compattazione leggera. Sugli scudi la nuova linea di vibrofinitrici e piastre reversibili APR e APH, che andrà a sostituire l'attuale gamma di macchine, conosciute e apprezzate
importante. 150 anni di attività, infatti, non sono un traguardo facile da raggiungere, soprattutto se sempre nell'ottica della più elevata tecnologia e della sostenibilità. “Come il resto del mondo, anche Ammann negli
ultimi 150 anni ha assistito a moltissimi cambiamenti,” spiega il CEO HansChristian Schneider, discendente diretto di Jakob Ammann, fondatore dell'azienda nel 1869. “Ma una cosa non è cambiata: il nostro impegno
per potenza e affidabilità. Le nuove piastre idrostatiche mantengono le caratteristiche operative dei modelli precedenti e riducono ulteriormente i livelli delle vibrazioni su mano e braccio (HAV), utilizzando inoltre le più moderne soluzioni tecnologiche per quanto concerne l'aspetto motoristico. Le nuove APH si caratterizzano per l'adozione della tecnologia ACE per una compattazione ottimizzata e del sistema con eccitatore a tre alberi, che garantisce movimenti omogenei della
a fornire ai clienti prodotti che offrano soluzioni”. Il tutto ricorrendo alla più elevata tecnologia disponibile. Continua il CEO Ammann: “Tutti i nostri prodotti, dai compattatori più leggeri ai grandi impianti per
la produzione di calcestruzzo e di asfalto, sfruttano la tecnologia per aiutare i clienti ad affrontare le sfide nei cantieri di tutto il mondo. E spesso questi progressi tecnologici sono il frutto di anni o persino di decenni di
NON SOLO Oltre a piastre, rulli e finitrici, Ammann propone gli impianti di miscelazione asfalto ABC ValueTec che permettono di usare l'asfalto riciclato con percentuali comprese tra il 25 e il 40 percento. Da segnalare anche l'impianto di miscelazione del calcestruzzo CBT 130 TB Elba; e il frantumatore, deferrizzatore e vaglio RSS 120-M, una macchina mobile che prepara l'asfalto riciclato per l'uso successivo in un impianto di miscelazione asfalto.
piastra per una guida dolce, anche su terreni pesanti e ad alta densità. Durante il Bauma sarà presentata anche le nuove linee di vibrofinitrici e di piastre reversibili APR e idrostatiche APH. Al momento di andare in stampa non sono trapelate altre informazioni tecniche se non che queste attrezzature saranno equipaggiate con una staffa a basse vibrazioni finalizzata a migliorare il comfort di lavoro, oltre a renderlo più semplice e produttivo. Prima di trattare l'argomento “rulli”, soffermiamoci su un preciso aspetto tecnologico che sarà mostrato e spiegato a dovere nello stand Ammann. Stiamo parlando dell'Ammann Compaction Expert (ACE), l'intelligente sistema di compattazione di esclusiva della società, che abbiamo visto già applicato alle nuove piastre APH. Il sistema ACE sfrutta spie LED per segnalare che il progresso di compattazione è in atto. Se ACE-
lavoro. L'innovazione in Ammann non è iniziata qualche anno fa, è nel DNA di Ammann sin dalla sua fondazione”. Un esempio? Una macchina, brevettata da Ammann nel 1908, destinata al macadam, che in
force misura la compattazione e correla i valori specifici al progresso operativo mediante un'interfaccia digitale e può anche confermare il raggiungimento degli obiettivi di compattazione, ACEpro rappresenta la versione più sofisticata del sistema. Quest'ultimo misura il progresso della compattazione e
sostanza produceva e posava un'antica forma di asfalto. Questa attrezzatura eliminava il problema della polvere, migliorava l'ambiente, era in pratica un primo passo verso la sostenibilità nella
pavimentazione stradale. “L'azienda”, conclude Schneider, “investe già da molto tempo nel successo dei clienti e nella crescita sostenibile; il nostro successo è la prova della validità di questo approccio. Attivi da
Hans-Christian Schneider, CEO di Ammann
permette anche una regolazione istantanea e continua di ampiezza e frequenza, sia automaticamente che manualmente. E ora, avvertendo come le tantissime macchine presentate non consentono di entrare nei particolari di ogni singolo modello, apprestiamoci a una raffica impressionante di macchine, tutte di elevato livello. Partiamo dal rullo tandem articolato ARX 91 che sfrutta un elevato rendimento di compattazione per lavorare rapidamente e con pochi passaggi su strati di asfalto spessi o sottili. La produttività della macchina è ottenuta grazie alla sinergia di dimensioni del tamburo, frequenze e ampiezze lavorative. Va inoltre segnalato come il rullo sia equipaggiato con un efficiente sistema di propulsione, che massimizza la trazione anche in cantieri con condizioni operative difficili. Un sistema per avvio/arresto dolce migliora la qualità operativa sull'asfalto. Le nuove serie di rulli tandem leggeri ARX di Ammann - il cui range operativo spazia su larghezze comprese tra 1.000 e 1.200 mm, per peso delle macchine compreso tra 2 e 2,5 t – sono pensati per facilitare il lavoro in prossimità di ostacoli, come ad esempio i bordi dei marciapiedi. Un nuovo giunto articolato che non richiede manutenzione permette rapide regolazioni del
150 anni, godiamo oggi di un ottimo posizionamento nel mondo e continuiamo a puntare su prodotti innovativi, attenzione al cliente e collaboratori altamente qualificati”.
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AMMANN SERVICELINK
tamburo per passare da configurazioni in linea a offset. Le macchine offrono anche una struttura intuitiva del cruscotto, un nuovo design per fronte e retro della macchina e un nuovo impianto di illuminazione a LED, oltre a livelli di rumorosità ridotta. Sono disponibili anche versioni combinate che sfruttano tamburi in acciaio anteriormente e quattro ruote pneumatiche sul retro. I modelli ARX 23-2 T4f, ARX 23-2C T4f, ARX 26-2 T4f e ARX 26-2C T4f adottano motori Kubota Tier 4 F/EU Stage 5. Per la linea ARS - che sfrutta la soluzione Ammann senza asse posteriore per una trazione straordinaria e ottima potenza in pendenza - segnaliamo il modello ARS 122 T3, motorizzato Cummins BS-III. La macchina base pesa 10 t e permette modifiche fino a 11 t. Da segnalare anche la serie di compattatori ARS ST5, con il display per controllo e informazioni integrato nel volante, e i cui controlli intuitivi sono un valido aiuto anche in caso di operatori poco esperti. Molto interessante il rullo con ster-
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zo pivottante ARP 95 ST5 che integra un telaio base ridisegnato per permettere alla macchina di lavorare su larghezze fino a 3.070 mm in configurazione offset. Secondo quanto affermato dai tecnici Amman, si tratta della massima larghezza operativa sul mercato per un rullo di tali dimensioni. Produttività, ergonomia e manutenzione semplificata sono gli elementi fondamentali del rullo gommato idrostatico ART 280, adatto a lavorare sia su
Ammann ServiceLink è uno strumento che permette ai proprietari delle macchine di accedere a tutte le informazioni chiave. Tra queste: lo stato della batteria, le ore di esercizio, il numero di avvii della macchina e i dettagli sulla manutenzione. Le informazioni sono fornite direttamente sulla macchina e sono accessibili online o con l'app mobile. Nello specifico l'app garantisce un rapido accesso alla documentazione della macchina, ai manuali utente e agli elenchi dei pezzi. Sfrutta la tecnologia GPS per supportare gli utenti nell'identificare il rivenditore per l'assistenza più vicino. Strumento efficace sia per le società di piccole dimensioni, sia per le aziende di noleggio, ServiceLink è disponibile per le macchine leggere e per i rulli più grandi.
asfalto sia su terra. Dotato di una nuova cabina, si segnala per un sistema straordinario di zavorra. Facilmente caricabile, permette infatti di regolare il peso della macchina da 9 a 28 t in un'ora, utilizzando semplicemente un carrello elevatore a forche. I carichi si traducono quindi in una regolazione del carico per ruota che varia da 1.125 kg a 3.500 kg. Il sistema permette di sfruttare vari materiali di zavorra, come acqua, acciaio, cemento e sabbia. Allo stesso tempo il sistema di regolazione dell'aria "air on the run" garantisce un perfetto controllo della pressione dei pneumatici direttamente dalla cabina. Il rullo è dotato del nuovo motore Deutz che rispetta gli standard statunitensi Tier 4F/EU Stage 4 e integra le tecnologie EGR, DOC e SCR. ❑
REPORTTECNICO
BOBCAT
APPLICAZIONE ELETTRIZZANTE
l prossimo Bauma vedrà una partecipazione Bobcat a tutto tondo. Presso lo stand FN 820 oltre a un’esposizione completa dei miniescavatori, il marchio della lince mostrerà il portafoglio completo dei suoi prodotti: sollevatori telescopici, pale compatte e accessori presentati nei più diversi campi di applicazione, dalla movimentazione dei materiali al movimento terra, dai lavori stradali alla paesaggistica, alla demolizione. Se al comparto movimentazione dei materiali abbiamo dedicato l'apposito box di approfondimento con l'analisi dei nuovi sollevatori, l'area movimento terra sarà dominata dai mini E27, E34 e E35z
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I nuovi
telescopici
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della Serie R e dalla pala compatta cingolata T450 equipaggiata con il motore diesel turbocompresso Bobcat D24 da 45,5 kW (61 HP). L'area dei lavori stradali sarà presidiata dal nuovo miniescavatore E27z ZHS e dalle pale compatte Bobcat S630 e S770, equipaggiate con il nuovo scavacanali a disco Bobcat WS-SL20 e con gli accessori fresa autolivellanti PSL120. Il nuovo scavacanali a disco WS-SL20 è progettato per tagliare in modo efficiente asfalto, roccia e calcestruzzo e dispone di segmenti variabili, che consentono di cambiare rapidamente sul campo la larghezza del disco (50, 80, 100 e 120 mm). L'area paesaggistica vedrà invece pri-
L'area dedicata alla movimentazione del materiale sarà il palcoscenico perfetto per l'esordio del nuovo sollevatore telescopico Bobcat
TL43.80HF che offre una capacità di sollevamento di 4,3 t e un’altezza massima di sollevamento di quasi 8 m. Progettato per applicazioni
meggiare l'E26 equipaggiato con innovative funzioni supplementari, come il gruppo di lavoro CIB (cilindro all’interno del braccio). Sarà inoltre dotato del nuovo falciaschiacciatrice da 85 cm, parte di una nuova linea di accessori per impieghi leggeri per l’utilizzo con l’intera gamma di escavatori compatti Bobcat da 1,5 a 8 t. In quest'area da evidenziare anche la pala compatta cingolata top di gamma Bobcat T870 che, con le sue sospensioni a torsione, offre il 10% di capacità di sollevamento in
pesanti, prevede assali rinforzati, un contrappeso aggiuntivo e cinematica a Z, soluzioni che permettono una
notevole capacità di movimento, un'elevata forza di strappo e una velocità del braccio che non teme confronti. E non è finita. Spazio anche al
sioni standard, entra ed esce senza problemi in ascensori ed è pertanto ideale per tutti i lavori al chiuso, ad esempio demolizione e realizzazione di seminterrati, ma anche per i lavori nelle aree urbane, per quelli notturni e in zone a bassa rumorosità quali ospedali, cimiteri, scuole, eccetera. La soluzione elettrica - che assicura una rumorosità contenuta in soli 64 dBA - risolve infatti numerosi problemi legati a queste attività. Inoltre, collegando l'E10e a un super caricabatteria Bobcat opzionale mentre l'operatore è in pausa, la macchina è in grado di funzionare per l'intera giornata di lavoro, ovvero 8 ore. L'E10e è equipaggiato con una batteria all'avanguardia agli ioni di litio con sistema di gestione avanzato ed esente da manutenzione, progettata per adattarsi al volume standard della macchina per mantenerne il profilo ZTS. La macchina è inoltre dotata di linee ausiliarie e di un efficiente sistema di raffreddamento dell'olio per un funzionamento continuo del Al Bauma 2019, lo stand martello perforatore idrauliBobcat (FN 820) promuoverà ogni area della propria co. Nessun problema neppuattività con una mostra re in fase di trasporto: oltre dinamica dedicata a prodotti all'accesso fornito dal sottoBobcat nuovi e già esistenti più rispetto al modello con Roller Tail Swing), che rientra nella carro retrattile, che riduce e alle relative applicazioni. Suspension precedente. Un vero best classe da 1 t. Progettato pres- L’esposizione sarà integrata con la larghezza della macchina seller, il mini E10z, dominerà l'area so il Centro di Innovazione a solo 710 mm, la struttura tecnologie avanzate di realtà aumentata. Lo stand includerà demolizione. Con una profondità di Bobcat di Dobris, in Repubintegrata pieghevole TOPS scavo massima di 1,82 m e un peso di blica Ceca, in collaborazio- anche apposite aree dedicate ai (Tip Over Protective Struc1.066 kg, si caratterizza per le console ne con specialisti del settore ricambi e ai servizi post-vendita, ture) facilita il passaggio atoltre alle soluzioni laterali regolabili brevettate in cui si delle auto elettriche, il nuovo traverso gli ingressi con ridi finanziamento. trovano i joystick a servocomando E10e è basato sul design del dotta altezza. Una volta che idraulico. Ma abbiamo definito “elet- miniescavatore E10 convenl'escavatore è stato posiziotrizzante” la partecipazione al Bauma zionale. Tanti gli spunti di interesse. nato ed è pronto all'uso, è possibile di Bobcat per un motivo ben preci- Zero emissioni, bassa rumorosità di estendere il sottocarro fino a 1.100 so: a Monaco il marchio lancerà il funzionamento e una larghezza di mm, per avere la massima stabilità in nuovo miniescavatore elettrico E10e, soli 72 cm: il nuovo E10e passa fatutte le condizioni con profilo girosagoma ZTS (Zero cilmente attraverso porte di dimendi lavoro. Come visto per la versione convenzionale, un'altra caratteristica vincente è nuovo TL30.70 che si è di 2,1 m), il TL30.70 possibile sollevare rappresentata dalle consolcontraddistingue per è un telescopico in fino a 2 t. Per le laterali regolabili brevettate che una capacità massima grado di offrire uno intenderci un valore oltre a regalare maggiore comfort, di sollevamento di sbraccio massimo di sufficiente alla permettono di regolarne la larghezza 3 t e un'altezza di 4 m con oltre 1 t di movimentazione per passare con facilità attraverso i quasi 7m. Pur molto carico, mentre alla di un pallet di compatto (la larghezza massima altezza è mattoni. passaggi più stretti. ❑
Lo stand
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Il nuovo Arriva HD37G con un esemplare di Junior HD24G.
BÖCKER
FACILE, RAPIDA, INTELLIGENTE re termini per definire la soluzione messa in campo da Böcker per la movimentazione sicura dei ponteggi. Stiamo parlando dell'Arriva HD37G che poco tempo fa è andato ad arricchire la flotta della Termisol di Livorno già in possesso di quattro Junior HD24G. Tra gli elevatori più potenti del mercato – la portata Standard in versione edilizia è di 270 kg, in versione G è di 300 kg, mentre in versione Maxi per mobili/traslochi raggiunge i 400 kg – gli Arriva
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Daniele Tommasin, Responsabile commerciale di Böcker Italia
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La gamma
permettono di rispondere ideale per tutte le operazioni a qualsiasi necessità operaedili in cui lo spazio è limiLa gamma Arriva rappresenta tiva, anche grazie ai potenti tato e non esiste la possibilità la perfetta sintesi tra progresso motori Honda che assicudi montare gru o di adottare ed esperienza ed è figlia di uno sviluppo tecnologico continuo, rano un'elevata velocità altre macchine di supporto. mirato al miglioramento della della slitta, e alla possibilità “I vantaggi rispetto ad altri tecnica applicata agli elevatori. di salire fino a 37 m (cosistemi di sollevamento deIl sistema costruttivo dell'intera me nel caso dell'HD37G). gli elementi del ponteggio gamma si caratterizza per Questi elevatori sono inolsono semplici ed evidenti“, l'adozione di un pacco scala in tre sinonimo di grande fa- alluminio e di un telaio di grande afferma Daniele Tommasin, robustezza, due autentici marchi cilità di utilizzo, anche in Responsabile commerciale di fabbrica a garanzia dell’ormai virtù della loro bassa aldi Böcker Italia. “Normalriconosciuta e apprezzata durata tezza di carico; mentre lo mente”, continua, “in candei prodotti Böcker. spostamento motorizzato, tiere per queste operazioni che viene offerto in via non ci sono sistemi dedicaopzionale, assicura un'ulteriore ti, come invece accade nel noriduzione della fatica e dello stress stro caso, e ogni impresa eleva gli durante tutte le operazioni di lavoro. elementi come può, spesso interLa flessibilità operativa si esalta nei namente al ponteggio, negli spazi vari tipi di gabbie disponibili. Ma dedicati al passaggio degli operai è giunto il tempo di analizzare la per accedere ai piani superiori. Al versione “G”, appositamente pensata contrario, e con notevole sicurezza per il sollevamento degli elementi e velocità, il nostro sistema prevede dei ponteggi. di elevare i vari elementi dall’esterLa Böcker HD37G protagonista no del ponteggio, in maniera molto delle nostre pagine è una macchina meno complicata. Ovviamente non
si tratta dell'unica soluzione per elevare gli elementi dall’esterno, ma il punto cruciale è rappresentato dalla velocità e dalla praticità del sistema Böcker rispetto a qualsiasi altro metodo di sollevamento materiali. La nostra gabbia, inoltre, permette di ospitare nei vani posteriori anche quei piccoli giunti o materiali di fissaggio che altrimenti dovrebbero essere portati a mano. E non è finita. Nei cantieri italiani – basti
pensare alle ristrutturazioni leggere, alle opere di finitura come cappotti, imbiancature, isolamenti termo/ acustici, o anche solo per questioni di spazio ed economiche – non sempre può essere installata una gru, che del resto offrirebbe, rispetto ai nostri standard, un'elevazione molto più lenta. E anche il montacarichi da cantiere vale la pena di essere utilizzato solo nel caso di ponteggi di una certa estensione, in quanto implica
DATI TECNICI
Modello Portata utile Velocità della slitta Lunghezza Larghezza Lunghezza pacco scala Estraibile Peso massimo ammissibile
Böcker HD37G 300 kg 45 m/min 8.550 mm 1.760 mm 5.570 mm da 6,8 a 36,5 m 2.300 kg
un montaggio della durata di circa 8 ore da parte di due persone”. In conclusione ricordiamo come l'HD37G disponga di una piattaforma appositamente pensata per i ponteggi, da utilizzare direttamente nelle guide senza la necessità di ulteriori slitte. Il lungo interasse ne garantisce uno scorrimento silenzioso, anche a carico completo, e la base è particolarmente resistente all'usura grazie all'utilizzo di una speciale lamiera striata. La piattaforma (chiamata anche gabbia) è equipaggiata con pratici vani di appoggio per piccoli componenti e di supporti per i tubi da ponteggio.❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
ono queste le chiavi di lettura per comprendere la partecipazione di CASE Construction Equipment a Bauma 2019. Scusandoci in anticipo per l'impossibilità di trattare pienamente un'esposizione ricca di ben 15 macchine (cui si aggiungono anche quattro veicoli IVECO), ci preme soffermarci in particolare modo sui mezzi d'opera dedicati all'edilizia urbana e al riciclaggio. Il primo settore - ricordiamo che lo stand è suddiviso sulla base delle differenti applicazioni – è capeggiato dal nuovo escavatore CASE CX90D cui si aggiungono la minipala compatta cingolata CASE TV450, i miniescavatori CASE CX18 e CX37,
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CASE
IL CLIENTE E LE APPLICAZIONI la terna CASE 570ST (per i mercati non regolamentati), la pala gommata compatta CASE 321F e l’IVECO DAILY 4x4. Il midi girosagoma CX90D MSR completa la gamma degli escavatori della serie D e vanta un motore Yanmar Stage V da 3,3 l e 69 HP di potenza, a tutto beneficio di una coppia maggiore ai regimi più bassi e di un intervallo di coppia più ampio in linea generale. Il CX90D presenta opzioni come le valvole di campionamento dell’olio, la predisposizione per attacco rapido e le
Il Rodeo al Bauma
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luci a LED. Sul fronte del comfort nessun problema, il nuovo escavatore è infatti allestito con la spaziosa cabina della serie D di CASE, che vanta grandi monitor di facile lettura e un sedile con schienale alto progettato per ridurre i punti di pressione e, quindi, la stanchezza. A Monaco debutto europeo per il modello CASE TV450, la più grande minipala compatta cingolata mai prodotta dal costruttore e presentata in Nord America all’inizio dell’anno. Con una massiccia capacità operativa di
Il Rodeo CASE compie 10 anni e per celebrare l'evento la società, in occasione del Bauma, ha ideato un apposito gioco al quale sono invitati tutti
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gli appassionati di macchine movimento terra presenti alla manifestazione bavarese. Ogni giorno i visitatori potranno partecipare al Rodeo “in sella”
all’escavatore CX145D per dimostrare le proprie abilità e la manovrabilità della macchina. In palio un premio che verrà assegnato alle 17:00 da lunedì a sabato e
alle 15:00 la domenica. Assieme ai premi per l’abilità degli operatori, saranno offerti anche omaggi a tema Rodeo. E non è finita. Diversi progetti dedicati agli
Nello stand Tradizione del marchio e innovazione continua saranno al centro dello stand espositivo di CASE Construction Equipment, nella nuova ubicazione FN 817. Come prevede l’approccio adottato dalla società volto a fornire soluzioni alle richieste specifiche dei clienti, lo stand sarà suddiviso in base alle differenti applicazioni. Attività
2.040 kg al 50% del carico di ribaltamento, questo modello può gestire anche i lavori più impegnativi: dal movimento pallet alla silvicoltura. Da segnalare la tecnologia a riduzione catalitica selettiva (SCR) che assicura un’efficiente erogazione di potenza e si associa a una facilità di rabbocco e di manutenzione del motore. Il comfort dell’operatore è garantito da una cabina spaziosa (quasi un metro), interamente pressurizzata per ridurre i rumori e tenere fuori fumi e polveri. Un accenno anche al Daily 4x4, il primo veicolo 4x4 sul mercato con peso a pieno carico fino a 7 t, un carico utile fino a 4.300 kg e lunghezze della carrozzeria fino a 5 m. Daily 4x4 offre l’esclusivo cambio automatico Hi-Matic IVECO a 8 rapporti e freni a disco con ABS. Senza dimenticare il Programma di Stabilità Elettronica (ESP) apposita-
operatori saranno resi noti durante la fiera per festeggiare gli operatori CASE e premiarli per la loro lealtà e per il loro impegno nei confronti del
mente sviluppato per la gamma di furgoni Daily, che garantisce durata e le migliori prestazioni in frenata. Cambiamo applicazione per analizzare le proposte CASE in tema di recycling. A Monaco largo alla pala gommata CASE 821G Waste Handler (WH) e a un IVECO Stralis X-Way NP con gru. La pala gommata adotta un motore Stage V con tecnologia di post-trattamento HieSCR2 di FPT Industrial. In pratica si tratta di un'unità che non richiede manutenzione ed è abbastanza compatta da non compromettere l'ottima visibilità posteriore. Appositamente progettata per questa applicazione, la pala CASE 821G Waste Handler è dotata di un pacchetto completo di protezioni che salvaguardano la macchina e prevengono l’accumulo di materiale. Il pacchetto comprende: una protezione dell’assale anteriore, protezioni del cilindro di sollevamento, espulsori di detriti sul telaio anteriore e una protezione per il serbatoio. Accanto alla pala largo a uno Stralis X-Way NP IVECO, la cui alimentazione è affidata a un motore Cursor
marchio. Tutti questi appassionati, infatti, contribuiscono alla mission del marchio: la creazione di una autentica community degli operatori di macchine CASE.
estrattive, di riciclaggio, edilizia urbana e stradale avranno ciascuna un’area dedicata, in cui CASE esporrà 15 macchine e la consociata IVECO quattro veicoli.
9 a gas naturale compresso (CNG) da 400 HP e 1.700 Nm, che offre prestazioni pulite, silenziose e a basso consumo energetico. Performance che si uniscono ad altre caratteristiche vincenti quali: manovrabilità, dimensioni compatte, ottima altezza libera dal suolo, trazione e a un notevole carico utile.Accanto alle macchine i visitatori dello stand avranno a disposizione un display interattivo con tutte le soluzioni CASE. Mentre i membri del team Parts & Service, assieme a quelli di CNH Industrial Capital, saranno disponibili per illustrare altri aspetti particolarmente importanti: pacchetti finanziari su misura, garanzie estese, programmi di manutenzione e costo di proprietà competitivo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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CATERPILLAR
RISCRIVERE LE REGOLE
onaco.Aprile. Bauma. L'appuntamento con la fiera monacense si prospetta a dir poco grandioso. E Caterpillar lo affronta con un'ambizione ai massimi livelli: riscrivere le regole del segmento, rinnovando efficienza e redditività delle proprie macchine e attrezzature e proponendosi quale partner in grado di offrire ai propri clienti la più vasta gamma di mac-
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chinari, la migliore connettività nella gestione delle macchine e la tecnologia più all’avanguardia per un’efficienza dei consumi maggiore. Più, più, più. A partire dalle macchine. A Bauma il Costruttore esporrà ben 64 unità, 20 delle quali saranno modelli completamente nuovi, i prodotti più all’avanguardia che Caterpillar abbia mai presentato. Preparatevi dunque a una full immersion nel vasto stand
che occuperà una superficie di oltre 9.000 mq nel padiglione B6. Cosa vedremo nel dettaglio? Partiamo con le macchine che Caterpillar indica come ideali per i lavori di edilizia e per la realizzazione di infrastrutture: in questo ambito troviamo innanzitutto i nuovi dozer D6, disponibili in un’ampia gamma di configurazioni e con tecnologie aggiornate tra cui una trasmissione elettrica in grado
di offrire un’efficienza dei consumi del 35% migliore rispetto al modello precedente. Passando alle pale gommate, la gamma offre un'ampia scelta in primis a livello di propulsori. A Bauma sarà inoltre possibile vedere i modelli per movimentazione materiale 950 GC, 950M, 962M, 986K e 992K, oltre a diversi modelli XE (966M XE, 972M XE e 988K XE). I modelli 966M XE e 972M XE sono equipaggiati con la trasmissione a sequenza parallela Caterpillar che combina la trasmissione idrostatica con un sistema di ingranaggi meccanici paralleli per fornire una trasmissione variabile continua che innesca rapporti flessibili, garantendo la massima efficienza dei consumi in tutte le condizioni di lavoro. Tale tecnologia garantisce un’efficienza maggiorata del 35% rispetto alle pale gommate con trasmissione power-
Le pale si aggiornano
I pacchetti di aggiornamenti 2019 per la linea di pale gommate medie Cat serie M (950M - 982M)
shift tradizionale. Il modello 988K XE è invece la prima pala elettrico/ diesel proposta da Caterpillar: questa utilizza un motore di trazione con sistema a riluttanza, un generatore e un inverter associati ad assali e scatola ingranaggi meccanica. Dalle pale agli escavatori.Verranno presentati i nuovi modelli 330 GC, 330 e 336. Il 330 e il 336 sono dotati di tecnologia Cat Connect integrata in grado di aumentare l’efficienza operativa fino al 45% in più e un’efficienza nei consumi del 20% rispetto ai modelli precedenti. Cinque invece i miniescavatori di nuova generazione della linea BCP: 301.5, 301.6, 301.7 CR, 301.8, 302 CR, progettati per offrire migliori prestazioni, versatilità, sicurezza e comfort. I nuovi mini Caterpillar prevedono di serie lo sterzo a joystick e il tettuccio o la cabina inclinabili, oltre ad altre op-
include tecnologie all'avanguardia che garantiscono costi di esercizio ridotti mediante intervalli di manutenzione prolungati; migliorato comfort dell'operatore con nuovi sedili e sospensioni; strategie di controllo delle emissioni per soddisfare gli standard EU Stage
zioni quali aria condizionata e sottocarri espandibili.Tre nuovi modelli arrivano invece nella categoria da 7 a 10 t. I nuovi 308 CR VAB, 309 CR e 310 offrono diverse configurazioni di base che permettono di scegliere la macchina più adatta, sia essa in configurazione standard, a raggio compatto o a braccio ad angolazione variabile. Chiudiamo questa veloce carrellata con la pala gommata compatta a zero emissioni 906, alimentata da una batteria agli ioni di litio e, tra le altre macchine BCP, vi sono le pale gommate 907M, 908M, 918M con una configurazione per movimentazione materiali, il modello 926M con una speciale configurazione per l’agricoltura e il modello 938M, oltre a una terna, una minipala gommata SSL 226D, una pala cingolata compatta 259D e un sollevatore telescopico TH408. ❑
V (solo UE); nuove configurazioni della macchina (per silvicultura e nella versione a braccio lungo); strumenti di misurazione per aumentare la produttività; funzionalità di aggiornamento remoto del software; miglioramenti nelle parti di usura e nei sistemi di attacco. MACCHINE CANTIERI 5.0
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CIFA
FUOCHI D'ARTIFICIO e di per sé il Bauma rappresenta un tripudio per quanto ruota attorno al mondo dell'edilizia e del construction, lo stand del gruppo Zoomlion Heavy Industry (area esterna FS905/2) si prefigura come un vero spettacolo, tante sono le novità presentate al mercato e che abbiamo cercato di sintetizzare in queste pagine. Cifa, parte integrante del gruppo Zoomlion, prosegue nel solco della sua storia mantenendo l’innovazione e la sostenibilità al centro della propria attenzione e al servizio dell'incremento delle performance, attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e l’adozione di nuove soluzioni volte a migliorare il lavoro. Il tutto si traduce in tante novità, con due autentiche punte di diamante: il Magnum MK28E, la prima autobetonpompa ibrida al mondo, e la nuova pompa autocarrata Carbotech K67H. Partiamo dal Magnum. Cifa amplia l’offerta della gamma ibrida/elettrica Energya e lo fa con una macchina che è un vero e proprio simbolo della società di Senago: il Magnum. Il modello MK28E è la prima auto-
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Gli Impianti
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Presso lo stand posto nell'area esterna 905A/1, sarà presentata anche la gamma di impianti nata dall’unione dell’offerta Cifa ed Euromecc. Dallo scorso anno, infatti,
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betonpompa al mondo a tecnologia ibrida plug-in, il che significa: meno consumi, meno rumore, più rispetto dell’ambiente e alte prestazioni in linea con gli standard del costruttore. Il nuovo MK28E - già disponibile sul mercato e operativo in paesi
Cifa ha unito la propria esperienza di oltre 70 anni nel settore della produzione di impianti di betonaggio con quella di Euromecc. Di qui è scaturita una nuova gamma di
storicamente sensibili alle tematiche sulla sostenibilità come Norvegia e Finlandia - unisce le due innovazioni che contraddistinguono Cifa: la tecnologia ibrida e il carbonio. Sotto il profilo tecnico il Magnum ibrido è caratterizzato da un tamburo da 7
impianti stazionari e mobili, distribuita e venduta a marchio Cifa by Euromecc. Al Bauma sarà esposto il modello FiveTech 1500B con capacità di produzione di 65 m3/h. Tra le
caratteristiche vincenti dell'impianto citiamo: il pre-cablaggio, con quadro elettrico e comandi già posizionati in cabina di controllo; il pre-montaggio, realizzato con strutture
Allo Stand Queste le macchine Cifa esposte presso lo stand del gruppo Zoomlion Heavy Industry (area esterna FS905/2) • pompa autocarrata Carbotech K67H • pompa autocarrata Carbotech K53H • pompa autocarrata Carbotech K47H • pompa autocarrata Steeltech K42L • pompa autocarrata Classic K36C • autobetoniera Energya E9 • autobetonpompa ibrida MK28E • betoniera da lavoro sotterraneo Coguaro 4
Energya si traduce così in concreti vantaggi. Infatti, sia durante le operazioni di carico in impianto, sia nella fase di scarico e pompaggio in cantiere, il motore diesel del camion può essere spento e la betonpompa azionata con il motore elettrico collegato alla batteria agli ioni di litio. Se necessario, il motore del camion può essere impiegato per la ricarica della batteria, assicurando così autonomia operativa alla betonpompa. Le funzionalità gestite elettricamente riguardano le quattro fasi principali e cioè: rotazione del tamburo, stabilizzazione, apertura/chiusura del braccio e pompaggio. E la batteria è caricabile secondo quattro modalità: direttamente dalla rete elettrica con il caricabatterie montato a bordo macchina (sistema plug-in); tramite la colonnina di ricarica esterna (pubblica o Cifa Fast Charge); mediante il generatore alimentato dal motore diesel del camion; attraverso il sistema KERS (Kinetic Energy Recovery System – Sistema di recupero dell’energia cinetica), che permette al Magnum MK28E di recuperare durante la fase di decelerazione del
veicolo l’energia che andrebbe altrimenti dispersa. Come accennato, l'innovazione si nasconde anche nel braccio del nuovo Magnum MK28E, che si caratterizza per l’utilizzo della fibra di carbonio nella realizzazione delle ultime due sezioni. La scelta del carbonio (materiale già in uso per la linea top di gamma di pompe autocarrate e autobetonpompe, denominata Carbotech) è anch’essa una soluzione sostenibile. Grazie al suo peso inferiore consente minori consumi durante la fase di trasporto su strada, mantenendo prestazioni strutturali ad alti livelli. Novità anche sul fronte delle pompe autocarrate con l'ingresso dei modelli Carbotech K67H (da 67 m) e Steeltech K63L. La K67H è la macchina più lunga montata su un camion a 6 assi attualmente sul mercato. Ha un braccio composto da 7 sezioni con geometria di ripiegamento RRZ, che coniuga un braccio con ripiegamento a R ricciolo, con una parte che invece si piega a Z. Le ultime quattro sezioni sono in fibra di carbonio, materiale composito che permette una maggiore stabilità e lunghezza e un peso complessivo inferiore alle 60 t. L’allestimento di serie per questo modello, come per l’intera gamma Carbotech, è particolarmente ricco di accessori. Da segnalare: l'avanzato sistema di gestione della macchina Smartronic Gold con
m³ e da un braccio di 28 m, con le ultime due sezioni realizzate in fibra di carbonio. La tecnologia ibrida consente di azionare l’autobetompompa anche a motore (diesel) del camion spento. L'innovativo principio di funzionamento del Magnum
completamente zincate a caldo; l'assenza di opere di fondazione, sostituite da un telaio in carpenteria per l’appoggio diretto su terreno compattato o platea in calcestruzzo;
le paratie e le sponde laterali di contenimento inerti pre-montate, incernierate e interamente richiudibili; e la struttura portante della rampa interamente in acciaio e zincata a caldo. MACCHINE CANTIERI 5.0
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controllo di stabilità ASC (Advanced Stability Control), diagnostica e nuove funzioni elettroniche per facilitare le operazioni in cantiere. Si distingue anche per le tubazioni a doppio spessore Cifa Long Life Top, che coniugano un’alta resistenza all’usura con il contenimento del peso. La seconda pompa autocarrata che va a implementare l’offerta nel segmento 60 m è invece la K63L, appartenente alla gamma Steeltech, una famiglia che offre alte possibilità di personalizzazione. Montata su 6 assi, ha un peso inferiore alle 60 t e un braccio a 6 sezioni con la medesima geometria di ripiegamento RZ che abbiamo visto sul modello da 67 m. Ma non è finita. Al Bauma, Zoomlion si apre all’Europa con la nuova società Zoomlion Cifa Europe e le sue nuove linee dedicate al sollevamento, che includono carrelli elevatori, gru fisse e mobili. Si tratta di prodotti per-
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m. Specificamente progettata per i clienti europei, ecco anche la gru a torre Flat-Top T7020-12H con sbraccio massimo di 70 m e portata massima di 12 t, montata con braccio di 35 m e altezza di 25,4 m, sarà installata su carro con piedi regolabili da 4,5x4,5 m. Progettate e realizzate in Italia con componentistica esclusivamente di fabbricazione europea e con design “Made in Italy”, largo infine alle due autogrù ATC 1000 (100 t di portata massima su 4 assi con braccio telematico da 55 m) e ATC 960 (60 t di portata massima su 3 assi con formanti, affidabili, braccio telematico solidi, progettati da 48 m). Oltre ai L’offerta di Cifa non riguarda da Zoomlion prodotti, Zoomesclusivamente le macchine, ma si e presenti sui lion CIFA Eucompleta con una nuova gamma di servizi mercati monfinanziari di Zoomlion Capital Italy, la società rope presentecaptive che offre supporto finanziario unicamente diali da dirà una gamma a clienti e partner delle società del gruppo versi anni e di servizi per Zoomlion. Si tratta di un portafoglio di prodotti ora disponii propri deafinanziari rivolti al mercato del vecchio continente bili in confiler che posche, grazie alla partnership con uno dei principali gurazione sono contare vendor finance europei, consentirà ai clienti e europea, e su un nuovo partner di Cifa di beneficiare delle migliori condizioni finanziarie possibili. Molti dei marchiati CE. polo logisticoservizi possono essere personalizzati e Quattro i cardistributivo di riguarderanno il leasing finanziario, il relli elevator i oltre 1.200 m 2 leasing operativo rivolto al mercato proposti: un cone il noleggio. europeo e basato prestrobilanciato 4 ruote so la sede della società a da 3 t con motore diesel Senago (Mi). Qui il cliente avrà e montante triplex da 4,8 m di la possibilità di visionare le macchialtezza massima; un controbilanciato ne, configurare i prodotti secondo le 4 ruote elettrico da 2 t con montanproprie necessità, rifornirsi di parti te triplex da 4,5 m; un 3 ruote eletdi ricambio originali e contare sulla trico da 1,8 t con montante triplex competenza di tecnici e consulenti da 4,5 m; e uno stoccatore elettrico specializzati. ❑ da 1,6 t e montante triplex da 4,6
I Servizi
REPORTTECNICO
FASSI
UNIVERSO FASSI A
d Albino batte il cuore Fassi che alimenta una rete che si estende in tutta Europa, grazie a varie consociate che negli anni sono entrate a far parte del Gruppo, ossia Cranab, Jekko e Marrel e, last but not least,ATN. Il Gruppo è guidato dal vulcanico Giovanni Fassi che, per primo nel settore delle gru retrocabina, ha intuito le varie potenzialità aggiuntive di queste macchine e ha fortificato la propria realtà con l'acquisizione di player nazionali e internazionali di riconosciuto va-
Fassi&
Scania
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lore al fine di trasformare Fassi in un costruttore che si pone come partner completo per i propri clienti. In questo articolo proponiamo una breve carrellata su quelle che saranno le novità delle aziende che gravitano nell'universo Fassi, lasciando all'articolo sul numero di aprile il compito di approfondire le anteprime Bauma di Fassi itself. Per non far torto a nessuno, iniziamo in ordine strettamente alfabetico, con ATN. Il Costruttore francese di piattaforme aeree semoventi su gomma o cingolate, con
Fassi Gru è partner del progetto Gryphus per la fornitura all’esercito olandese di 2.037 camion Scania. Una parte di questi veicoli sarà allestita con gru Fassi da 8 a 17 tm. La
consegna dei primi veicoli è avvenuta ufficialmente a metà dicembre 2018 presso lo stabilimento Scania di Zwolle, in Olanda, alla presenza dei Ministri della difesa
motorizzazioni elettriche o diesel, è la new entry del Gruppo bergamasco, che l'ha acquisita attraverso la propria holding francese che già detiene Fassi France e Marrel. ATN offre una gamma di prodotti pensati soprattutto per il noleggio, mercato particolarmente fiorente in Francia, caratterizzate da qualità e robustezza dei materiali per garantire un lungo ciclo di vita anche in condizioni operative gravose. Con l’acquisizione di ATN, il Gruppo Fassi prosegue il suo processo di espansione in tut-
olandese e svedese, di alte cariche militari e ai rappresentanti dei fornitori esterni, tra cui Fassi Gru. Nei prossimi tre anni saranno consegnate le restanti unità previste
dalla commessa, che comprende veicoli a due, tre e quattro assi a trazione integrale e 185 veicoli con cabine corazzate. Presso lo stabilimento Scania a Zwolle ha luogo sia la
ti gli ambiti del sollevamento e, in particolare, nel segmento delle macchine non installate su un autocarro. A questo proposito, ATN diventerà il naturale partner di Jekko, per proporre una gamma completa di soluzioni in un mercato che vanta dei numeri sempre più importanti. Per quanto riguarda invece le novità di prodotto, il Gruppo mantiene per ora il massimo riserbo. Da ATN passiamo a Cranab che nel 2019 avrà due grossi obiettivi, entrambi finalizzati a consolidare il processo di sviluppo intrapreso da quando è entrata nell’orbita Fassi. Sul fronte dei processi produttivi, l’azienda svedese effettuerà tre grandi investimenti, rappresentati dall'acquisto di importanti attrezzature produttive. La prima è una saldatrice underpowder Esab con funzioni adattive Welmax che garantirà un aumento della capacità produttiva del 60% rispetto all’attuale. Grazie al centro di lavoro FPT Verus 250, una macchina lunga 12 m con una testa orizzontale e una testa index, saranno sostituite le vecchie fresatrici twp e la capacità produttiva aumenterà del 40%. La sua installazione prevede anche un ampliamento dello stabilimento di 750 mq. Il Consiglio d’amministrazione ha anche deciso l’acquisto
produzione del telaio base, sia il montaggio dell’allestimento specifico. “Fassi Gru è parte integrante del progetto Gryphus con la fornitura delle gru F175ADMO e
F85BDMO” spiega Emilio Bertazzi, Responsabile Commerciale Estero di Fassi Gru Spa. “Oltre ad aver conquistato la fiducia di uno dei costruttori di veicoli industriali leader nel
di una nuova sabbiatrice che dovrà garantire un aumento della capacità produttiva del 50%. Il 2019 vedrà infine l’avvio della produzione e l’inizio delle consegne della gru Cranab TZ18. Oltre a questo importante passo è previsto l’ampliamento delle offerte sulle opzioni dei modelli di gru TZ12 e TL12 e, più in generale, dei prodotti per le gru da trasporto e le pinze. Tra gli obiettivi del 2019 anche la distribuzione in nuovi mercati per le gru per autocarri e l’inizio delle consegne in serie delle pinze per gru idrauliche. Jekko tornerà a Bauma con l’intera gamma rinnovata. Dalle mini gru ai minipicker, passando per la serie JF fino ad arrivare all’accessoristica, infatti, Jekko presenterà diverse novità, a partire dalla SPX532 con una motorizzazione full electric a litio per arrivare alla JF990 che, dopo i successi della JF545 e della JF365, porta un'ulteriore evo-
luzione nel segmento: si tratta infatti della mini gru più grande al mondo, con una capacità di sollevamento fino a 100 t/m e, nonostante le sue dimensioni, resta comunque sotto le 23 tonnellate di peso. Al Bauma saranno esposti anche i nuovi minipicker MPK06 e MPK12. Il primo ha una portata di 600 kg mentre l’MPK12 di 1.200 kg, ed entrambi hanno quattro ruote invece che tre, con la possibilità di lavorare off road con gomme speciali. Si tratta dei primi pick&carry che presentano tutti gli attuatori completamente elettrici. Inoltre sia l’MPK06 che l’MPK12 saranno equipaggiati con manipolatori ideali per la manipolazione e la posa del vetro. Marrel, infine, che a settembre festeggerà il suo 100esimo anniversario. Prima però ci saranno una serie di appuntamenti, a partire da Bauma per andare poi a Waste Expo negli Stati Uniti e Solutrans in Francia. Nel 2019 è programmato il lancio della nuova gamma di scarrabili ad alta capacità Ampliroll AL24 e AL26. Caratteristica saliente di questi nuovi modelli sono prestazioni migliorate grazie a una maggiore velocità di esecuzione e un peso inferiore a tutto vantaggio delle possibilità di carico e allestimento sul veicolo grazie al fatto di essere completamente imbullonabili. Inoltre, i nuovi scarrabili proporranno un’ampia gamma di accessori dedicati. ❑
mondo, per Fassi Gru è importante essere parte integrante di un nuovo concetto di logistica in ambito militare, riferimento futuro per tutte le forze di difesa NATO”. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(HAULOTTE)
PROFUMO DI RINASCIMENTO Una piattaforma articolata Haulotte HA26 RTJ Pro è stata utilizzata per il monitoraggio di un gioiello di Firenze: il Palazzo Medici Riccardi
DI CRISTIANO PINOTTI – FOTO DI HAULOTTE PHOTO GALLERY
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irenze ha un fascino unico. Le strette strade del centro, contornate di palazzi sontuosi, sono uno spettacolo per gli occhi e un elisir per il cuore. Autentico scrigno del rinascimento, il suo patrimonio artistico per conservarsi nel tempo ha però la necessità di essere costantemente monitorato. È quanto accade a Palazzo Medici Riccardi, esempio dell’architettura civile del Rinascimento, recentemente oggetto di un ciclo di monitoraggi per controllare lo stato di salute del prezioso bugnato in pietra dei prospetti di facciata e delle gronde.A coadiuvare quest’opera è stata chiamata una piattaforma articolata Haulotte HA26 RTJ PRO, le cui caratteristiche tecniche hanno consentito di operare con la massima sicurezza ed efficienza anche in un contesto deli-
PER LA città La HA26 RTJ PRO presenta alcune caratteristiche che la rendono particolarmente idonea all’utilizzo in ambiti urbani, caratterizzati (come in questo caso) da vincoli riguardanti le emissioni inquinanti e sonore. La
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cato come quello del centro storico fiorentino. La necessità di operare a quote elevate in sicurezza, unitamente ai vincoli dettati dalla conformazione del tessuto urbano in cui si inserisce il palazzo, caratterizzato dagli spazi ristretti delle tipiche vie del centro storico fiorentino, ha infatti indotto l’impresa affidataria dei
macchina Haulotte è infatti equipaggiata con l’innovativo STOP Emission System, che arresta e riavvia automaticamente il motore quando necessario riducendone l’usura fino al 20%, diminuendo
parallelamente i consumi di carburante e i costi operativi. Inoltre, poiché la macchina presenta emissioni acustiche ridotte fino al 20%, è possibile lavorare anche in aree sensibili senza alcun problema.
lavori, la ICET Industrie di Barberino Val d’Elsa (Fi), a ricorrere a questa piattaforma articolata Haulotte, noleggiata dalla Toscana Noleggi di Scandicci (Fi). Con 26 m di altezza operativa utile, la HA26 RTJ PRO è stata progettata per soddisfare le più alte aspettative degli operatori in termini di prestazioni, sicurezza e costi di gestione. Nel quadro dell’intervento protagonista delle nostre pagine la scelta di questo modello non è stata casuale, in quanto la HA26 RTJ PRO presenta caratteristiche che la rendono particolarmente idonea a operare in contesti che richiedono, oltre ad elevate altezze operative, anche massima agilità e precisione di manovra. Infatti i progettisti Haulotte hanno dedicato grande attenzione nel garantire al braccio movimenti fluidi, simultanei e proporzionali, adottando soluzioni in grado di as-
PER LA
sicurezza
Di tutto rispetto le dotazioni di sicurezza. Tra queste citiamo l’ACTIV’Lighting System con diversi punti luce collocati intorno alla macchina per illuminare perfettamente i comandi e l’intera area intorno al braccio per operazioni di carico e scarico in sicurezza; e la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte ACTIV’Shield Bar 2.0, che tutela gli operatori da qualsiasi rischio di schiacciamento senza comprometterne la produttività. Da segnalare anche il sistema di diagnostica di bordo ACTIV’Screen, che fornisce accesso a dettagli e procedura completa di risoluzione dei guasti, impostazioni della macchina, avvisi e intervalli di manutenzione.
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TESTIMONIANZE
sicurare grande sicurezza e comfort. Tra questi accorgimenti spiccano un braccio di elevata rigidità, la cui cinematica è accuratamente regolata grazie al computer incorporato, e un sistema di smorzamento automatico del movimento quando quest’ultimo si avvicina all’estensione completa. Il risultato è un’elevata fluidità di manovra e una completa assenza di sobbalzi, che permettono agli operatori di lavorare con la più assoluta tranquillità. Altrettanto importante è la visibilità che deve essere sempre ottimale; per questo motivo il braccio della HA26 RTJ PRO può essere sollevato in posizione verticale anche quando la macchina procede alla piena velocità, consentendo una guida più rapida e sicura. Dal punto di vista funzionale, il design della piattaforma offre la possibilità di muoversi in un’area di lavoro ottimizzata, caratteristica che si traduce in un’elevata produttività e ampiezza dello spazio di manovra senza la necessità di muovere la macchina; tutto ciò grazie a un’altezza di lavoro fino a 26,4 m, all’escursione verticale del jib di 9,3 m, che consente di superare facilmente eventuali ostacoli, e a uno sbraccio orizzontale di 17,5 m, per raggiungere anche le zone di più difficile accesso. Senza dimenticare l’eccellente capacità di carico grazie alla duplice modalità 230/350 kg. ❑
NELLA storia
edificio otagonista delle nost e agine a atto la sto ia della citt di i en e Commissionato nel 1444 da Cosimo il Vecchio de’ Medici, Palazzo Medici Riccardi rappresenta uno degli esempi più riusciti dell’architettura rinascimentale di Firenze. Oltre a essere stata dimora privata della famiglia Medici, il palazzo ha assolto alla sua funzione pubblica di centro
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del potere cittadino fino al 1540, quando il giovane duca Cosimo I dei Medici decise di lasciare la dimora di famiglia in favore del più strategico Palazzo della Signoria. Ritenuto ormai troppo austero rispetto ai gusti del tempo, nel 1659 il palazzo venne venduto al marchese Gabriello Riccardi, il quale lo fece ampliare verso nord e ne ristrutturò gli interni. Nel 1814 il rapido declino economico della famiglia portò i Riccardi a cedere la residenza al Demanio, che lo
trasformò nella sede per gli uffici amministrativi. Nel 1874 l’edificio viene acquistato dalla Provincia di Firenze (oggi Città Metropolitana), operante tutt’oggi nel palazzo insieme alla Prefettura e all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. L’edificio - che permette di ripercorrere quattro secoli di storia dell’arte, dell’architettura e del collezionismo a Firenze - conserva anche la Biblioteca Moreniana, e quella Riccardiana.
HAULOTTE ITALIA Via Lombardia 15 20098 San Giuliano Milanese - Italia Tel. 02 98 97 01 10 Fax 02 98 97 01 25 E-mail haulotteitalia@haulotte.com www.haulotte.it
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REPORTTECNICO
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uando un costruttore vuole essere sul mercato da autentico protagonista, i segnali sono chiari. Non solo realizza prodotti all'avanguardia, ma è anche pronto a mettersi in gioco senza paura. Hinowa è un costruttore con queste caratteristiche e partecipa al Bauma con novità nel settore minidumper e in quello relativo alle piattaforme cingolate, e senza alcun timore riverenziale nei confronti della kermesse tedesca, affrontata addirittura con due stand: nell’area esterna FS1103/8 (dedicato alle piattaforme) e nel padiglione C4, stand 325 (per quanto concerne HINOWA
COLPO DOPPIO A MONACO i minidumper e i sottocarri). Il tutto per un made in Italy all'insegna dell'ecologia. Due le novità di spicco: il minidumper cingolato HS701 proposto con cassone piano a sponde reclinabili e nella nuova versione elettrica “E”; e le nuove piattaforme cingolate LL33 bienergy e LL26 bi-energy, entrambe con batterie al litio e motore a
Versione Lithium 44
Con il minidumper cingolato elettrico HS701E Lithium alimentato con batterie al litio (48 V-200 Ah), Hinowa è in grado
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di soddisfare qualsiasi esigenza in interni ed esterni. Tra i pionieri di questo tipo di alimentazione, Hinowa offre
un sistema di alimentazione a bassi consumi, garantito in questo caso anche da due innovativi motori di trazione CTE2010
combustione. Partiamo dall'HS701. Lasciamo al box il compito di approfondire le qualità del mezzo con batterie al litio e concentriamoci sul minidumper cingolato HS701 con cassone piano a sponde reclinabili, che amplia i campi d’applicazione di questa macchina a tutta multifunzionalità, resistenza, compattezza e rapidità di scarico. Perfetto per i
48 Vdc. I mezzi dotati di batterie al litio non necessitano di prese elettriche in cantiere, non presentano cavi che possono essere
danneggiati e rappresentano un rischio di inciampo, possono operare con ridotte emissioni acustiche e vantano un'alta
AZIENDA Green Le macchine ecologiche Hinowa ben si sposano con l'attenzione all'ambiente della società veneta che, per la sua attività quotidiana, utilizza pannelli solari ed efficaci sistemi di depurazione delle acque reflue per i suoi stabilimenti, nonché vernici ad acqua e oli biodegradabili durante l’intero ciclo di produzione delle sue macchine. Anche grazie a questa visione ecologica, Hinowa si è sempre distinta per la qualità dei componenti utilizzati e per la ricerca di soluzioni all’avanguardia che l’hanno portata a diventare un punto di riferimento per il suo settore in Italia e sul mercato internazionale.
6,3 kW (8,4 HP) di potenza a 3.600 giri/min o, in alternativa, a un diesel Kubota OC95 da 416 cc e 7 kW (9,4 HP) a 3.600 giri al minuto, ad lavori edili, le ristrutturazioni e l’alavviamento elettrico. lenta o rapida, in base alla tipologia lestimento di giardini, il minidumLe novità Hinowa riguardano andi terreno. Inoltre la macchina è doper è in grado di spostarsi anche su tata di una pedana ripiegabile: una che il settore delle piattaforme aefondi sconnessi, fangosi e sabbiosi e ree con l'ingresso in gamma delle volta distesa, l’operatore può starvi in presenza di forti pendenze e, grabi-energy LL26 e LL33. Come per in piedi saldamente e salire e scendezie al sistema di scarico alto a guide re agevolmente dal mezzo; quando tutti i modelli Hinowa, si tratta di verticali brevettato da Hinowa, un macchine sicure, stabili, semplici e è ripiegata, la lunghezza totale del solo operatore può scaricare il mamolto maneggevoli, perfette per uso minidumper risulta ridotta, a tutteriale direttamente nei container o to vantaggio del trasporto o dello interno o esterno. Nello specifico le sugli autocarri in totale autonomia. stoccaggio. Comodo e intuitivo il piattaforme aeree LL26 bi-energy e Dopo le apprezzate versioni “edi- pannello di controllo e, come accade LL33 bi-energy sono equipaggiate le”, “autocaricante”, “a scarico alto per tutte le macchine del costruttocon batterie al litio, rispettivamenedile”, “extra scarico alto edile” ed re veneto, la compattezza (larghezza te da 100 Ah e 150 Ah, accoppiate “extra scarico alto autocaricante”, 758 mm, 1.058 opzionale; altezza a un motore diesel Kubota D902, è quindi la volta della versione Tier 4, Stage V, 3 cilindri, raffred1.304 mm; lunghezza 2.200 mm) è con cassone piano che, grazie alla dato a liquido, da 16,1 kW (21,6 un plus assoluto. Perfetta anche la ditrasmissione idraulica e a coman- stribuzione dei pesi per una stabilità CV) a 3.200 giri/min, con coppia di pratici da usare, offre una mamassima di 56 Nm a 2.400 giri e da primato. La capacità si assesta sui novrabilità e una precisione senza cilindrata di 898 cc. Particolarmen700 kg (0,30 m3). L’alimentazione paragoni. Anche in questa versione è affidata a un monocilindrico a te contenute le emissioni sonore sia l’operatore può scegliere la velocità, benzina Honda GX270 da 270 cc e durante l’utilizzo con motore diesel (90 dB il livello di potenza all’orecchio dell’operatore, 102 dB quello misurato e 104 dB quello garantito) autonomia del di carica residua senza nuovo minidumper una lunghezza di che con motore elettrico da 3,5 kW pacco batterie (una interferire con la vita cingolato elettrico 2.134 mm (1.934 mm (rispettivamente 70 e 77 dB il livello giornata lavorativa). utile del pacco stesso. HS701E Lithium in condizioni all’orecchio dell’operatore, 86 e 92 Quest'ultimo ha Con una larghezza si distingue per di trasporto), dB quello misurato e 88 e 95 dB dimensioni compatte dei cingoli di 180 mm una capacità una larghezza di e può essere ricaricato (tre rulli per lato) e di carico di 0,34 m3 750 mm e un’altezza quello garantito). Il caricabatterie è a qualsiasi percentuale un peso di 590 kg, il (700 kg), presenta di 1.330 mm. a bordo delle piattaforme. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
HITACHI - SCAI
DOTAZIONI SPECIALI opo averla vista a Ecomondo allo stand Scai, la prima pala gommata Hitachi ZW180-6 Waste ha preso la via di Aprilia dove è impegnata nella movimentazione del vetro. Un ambito perfetto per una macchina che, al pari della sorella maggiore ZW2206, vede nelle applicazioni speciali il proprio habitat ideale. Infatti, per rispondere a specifiche esigenze dei clienti, Hitachi ha recentemente implementato queste pale gommate con apposite dotazioni speciali finalizzate a incrementare la protezione per l'operatore e per i componenti essenziali delle macchine. Dotazioni che, oltre ad accrescere la sicurez-
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In Italia
za e la vita utile della pala assali. Allo stesso tempo Scai ha consegnato la prima gommata, vanno a ridurre apposite spirali in acciaio ZW180-6 Waste alla O-I i tempi di fermo imprevisti proteggono i tubi idraulici Manufacturing Italy Spa, e le spese di manutenzione. del braccio sollevatore e del produttore di contenitori in E se non bastasse, oltre che cilindro. Altri componenti vetro a livello mondiale, che per il settore riciclaggio, essenziali, come il gruppo vanta un'esperienza di oltre un queste dotazioni sono adattrasmissione e il freno di secolo nel packaging in vetro. Equipaggiata con sistema di te anche per le applicazioni stazionamento, sono invece pesatura e benna da 3 m3, la forestali e per le demolizioprotetti dalla caduta di detriti macchina è stata offerta con la ni.Vediamo di cosa si tratta. da un cofano posto nell’area formula del noleggio a lungo Per evitare i danni causati di articolazione. In questa titermine. Viene utilizzata, e non dai detriti, le due pale gompologia di lavori la polvere poteva essere altrimenti, per la mate Hitachi sono state rappresenta sempre un pemovimentazione del vetro. equipaggiate con resistenti ricolo. Di conseguenza, per protezioni per i fari, mentre accrescere l’affidabilità delle le ruote sono protette da guarnizioprestazioni durante le movimentani sigillate per salvaguardarle dall’avzioni in ambienti particolarmente volgimento di materiali attorno agli difficili, ecco che Hitachi ha pensa-
DATI TECNICI
Modello Potenza motore Peso operativo Capacità benna Forza di strappo Carico di ribaltamento statico Carico di ribaltamento statico
to a una griglia antipolvere a maglia sottile e a una ventola di raffreddamento a rotazione invertibile automatizzata. La rotazione della ventola inverte la direzione ogni 30 minuti e, per una maggiore flessibilità, il costruttore mette a disposizione anche un’opzione manuale. Da segnalare inoltre il sistema di pre-pulitura del motore per eliminare polvere e sporcizia. E se ancora non bastasse, largo a ulteriori prote-
Hitachi ZW180-6 Hitachi 129 kw (173 HP) 14.880-15.250 kg 2,4-2,8 m³ (a colmo) 107-126 kN 12.660-13.000 kg (braccio standard) 9.900-10.140 kg (braccio alto)
ZW220-6 149 kW (200 HP) 17.950-18.360 kg 2,4-3,3 m³ (a colmo) 134-185 kN 14.840-15.230 kg (braccio standard) 11.750-12.000 kg (braccio alto)
zioni opzionali per il parabrezza, per il cilindro della benna, per l’albero e per gli organi di trasmissione. Viste le dotazioni speciali, la qualità di queste macchine merita un ripasso anche delle caratteristiche tecniche principali. Il motore, con tecnologia SCR, risponde alle vigenti normative e non richiede il filtro antiparticolato (DPF), con conseguente riduzione dei costi manutentivi.Al solito ci troviamo di fronte a un'unità particolarmente “pastosa”, potente, in cui il selettore rapido incrementa in modo istantaneo la resa del motore quando serve maggiore potenza, oppure in caso di salite con elevata pendenza. Se il movimento simultaneo della benna e del braccio sollevatore assicura l'efficienza durante lo scavo, il cambio a cinque velocità incrementa la produttività, diminuendo il consumo
di carburante in fase di traslazione. In cabina c'è tanto spazio e un'ottima visibilità, assicurata anche dalla videocamera di retrovisione, dalla differente posizione della marmitta e della presa d'aria. Il comfort beneficia di notevoli migliorie apportate al sistema di insonorizzazione e di una guida senza scossoni su ogni tipo di terreno, mentre il sistema antibeccheggio limita le oscillazioni. La ZW220-6 è inoltre equipaggiata con il joystick di sterzo per la maggiore fluidità dei movimenti e un eccezionale controllo. Da segnalare anche il monitor LCD multifunzione con display retrovisore che, mostrando le informazioni essenziali a colpo d'occhio, semplifica il lavoro. ❑
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REPORTTECNICO
KOHLER
BASTA CHIEDERE ambiano le direttive in materia di emissioni ed ecco che Kohler lancia sul mercato (e sarà protagonista al prossimo Bauma presso il padiglione A4/225) un prodotto in grado di intercettare i nuovi bisogni dei costruttori del settore off-road. Stiamo parlando della nuova unità ibrida di generazione di potenza combinata elettrica e meccanica K-HEM (KOHLER Hybrid Energy Module). In pratica: il mercato chiede e Kohler risponde, ma lo fa a modo suo. La scelta di Kohler non è stata quella di mettere in competizione le fonti di energia disponibili, bensì di integrarle, di farle convivere per estrarne tutto il potenziale valore. Da questo approccio è nato KHEM, l’unità di generazione di potenza data dalla combinazione del motore diesel KDW 1003 da 18 kW (conforme alla normativa Stage V e senza DPF), e dell'unità elettrica 48 Volt, che garantisce 15 kW di picco
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DOVE USARLO L’unità ibrida K-HEM è studiata per le applicazioni contraddistinte da cicli di lavoro discontinui che richiedono picchi di potenza (saldatori, rasaerba, trattori con accessori per l’agricoltura...) e per le macchine che operano prevalentemente con cicli di lavoro costanti a bassi carichi, che impediscono il raggiungimento delle temperature necessarie per lo svolgimento della rigenerazione passiva all’interno del filtro antiparticolato, quali piattaforme aeree, carrelli elevatori, eccetera.
e 9 kW continuativi. Il risultato? Un motore in grado di offrire più di 30 kW senza bisogno di utilizzare sistemi di post-trattamento dei gas di scarico. Già questo potrebbe bastare, eppure non è finita: K-HEM può funzionare anche come generatore per sistemi di accumulo dell’energia. In sostanza la
base di potenza è fornita dal motore termico, mentre i picchi di potenza sono garantiti dal motore elettrico; tale sistema, nel rispetto dei limiti indicati dalla normativa Stage V, permette alle macchine di evitare un’operazione di detaratura e garantisce
DATI TECNICI
Modello Potenza massima Coppia massima Architettura Aspirazione Iniezione Valvole Cilindrata Alesaggio Corsa Rapporto di compressione Peso a secco Capacità olio
Kohler Hybrid KDW 1003/K-HEM 18 kW a 3.000 giri/min + 15 kW da motore elettrico 60+100 (motore elettrico) Nm a 2.000 giri/min motore endotermico diesel a 3 cilindri in linea atmosferica indiretta meccanica 2/cilindro 1.028 cc 75 mm 77,6 mm 22,8:1
tamento, immagazzinamento e sfruttamento dell’energia prodotta in eccesso grazie all’alterna131 kg tore integrato, re2,4 l cupero dell’energia elevati livelli di produttività: durante le fasi di frenata e di scarico, la centralina master integrata possibilità di gestire le operazioni permetterà infatti all’utilizzagrazie alla centralina master, ridutore di monitorare e gestire zione delle emissioni gassose, della le modalità di lavoro e le rumorosità e dei consumi, miglioratransizioni in base alle mento delle prestazioni e della moproprie esigenze. Tanti dulazione della potenza grazie alla i vantaggi derivanti da gestione integrata di ogni operazioquesta soluzione. Tra ne. Inoltre, dato che questi: riduzione della complessità del motore, assenza di sistemi di post-trat-
il motore diesel garantisce il massimo del rendimento in specifiche condizioni di esercizio, l’unità ibrida permetterà di ragg iungere più velocemente e più frequentemente i punti ottimali di lavoro, aumentando così l’efficienza del lavoro svolto e, di conseguenza, la produttività dell’applicazione. Allo stesso tempo, la doppia funzione della componente elettrica, che lavora come generatore o come motore ausiliare, permette di recuperare energia dal sistema di trasmissione durante le fasi di frenata e di scarico della macchina e dallo stesso motore termico durante le fasi di lavoro a bassa richiesta di potenza. In questo modo, l’energia immagazzinata nelle batterie sarà disponibile quando la macchina richiederà di superare la soglia dei 18 kW termici installati, oltrepassando i 30 kW. E il tutto si traduce in un notevole risparmio in termini di emissioni, di consumi e di potenza termica installata. Nessun problema neppure per l'integrazione macchina-motore. L’unione dell’unità ibrida con il sistema idraulico, o la trasmissione meccanica, è identica a quella del motore diesel. Inoltre l’elevato livello di integrazione tra parte meccanica e parte idraulica reso possibile dall’unità ibrida permette una totale ottimizzazione della gestione della macchina: ciascun attuatore può essere gestito dal sistema idraulico, o elettrico, a seconda delle specifiche esigenze e controllato dalla centralina master che sovrintende il sistema. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
JCB
FINALMENTE DISPONIBILI l Costruttore inglese ha finalmente deciso di aggredire il mercato nazionale anche con la propria divisione access. È quindi iniziata ufficialmente la commercializzazione di una prima gamma di piattaforme aeree a pantografo composta da nove modelli elettrici. Le nuove piattaforme JCB, progettate e costruite per soddisfare innanzitutto
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le società di noleggio e gli appaltatori in tutto il mondo, sono certificate e garantiscono i più alti standard di qualità, oltre alla piena conformità alle più recenti normative ANSI e CSA. Tali caratteristiche, unite all'intrinseco valore rappresentato dal marchio stesso del Costruttore, compongono un'offerta di elevata qualità, che rappresenta un'alternativa agli altri player del seg-
LA GAMMA DI PLE A PANTOGRAFO JCB: FAST SPECH Modello Altezza di lavoro Peso Piattaforma Portata Raggio di sterzata Pendenza superabile Velocità traslazione Velocità elevazione Batteria Motore
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S1530E 6,6 m 1.330 kg 1,64x0,76x1,1 m 280 kg 1,49 m 30% 0,8-3,2 km/h 15-20 sec. 6Vx4 (225) Ah 3,3 kW
S1930E 7,8 m 1.526 kg 1,64x0,76x1,1 m 230 kg 1,49 m 25% 0,8-3,2 km/h 15-20 sec. 6Vx4 (225) Ah 3,3 kW
S2032E 8,3 m 1.834 kg 2,25x0,81x1,1 m 380 kg 2,1 m 25% 0,8-3,2 km/h 25-30 sec. 6Vx4 (225) Ah 3,3 kW
S2046E 8,3 m 2.134 kg 2,25x1,15x1,1 m 550 kg 2,35 m 25% 0,8-3,2 km/h 25-30 sec. 6Vx4 (225) Ah 3,3 kW
mento di assoluto rilievo. Come detto poc'anzi, la nuova gamma di piattaforme a pantografo JCB comprende nove modelli elettrici con altezze al piano di calpestio da 4,6 a 13,8 m, che si traducono in altezze di lavoro da 6,6 a 15,8 m, ideali per molteplici utilizzi nei più differenti settori applicativi. Alimentate da quattro batterie da 6 o 12 V, con azionamento idraulico, stiamo parlando di macchine con un peso compreso tra 1.330 kg e 3.366 kg, di fatto estremamente facili da utilizzare e da manovrare anche negli spazi angusti. I due modelli più piccoli, ossia la S1530E e la S1930E, sono equipaggiate con navicelle da 1,64 m di lunghezza per 0,76 m di larghezza, mentre tutte le versioni di dimensioni
S2632E 10,1 m 1.972 kg 2,25x1,15x1,1 m 250 kgm 2,1 m 25% 0,8-3,2 km/h 30-35 sec. 6Vx4 (225) Ah 3,3 kW
S2646E 10,1 m 2.528 kg 2,25x1,15x1,1 m 450 kg 2,35 m 25% 0,8-3,2 km/h 30-35 sec. 6Vx4 (240) Ah 3,3 kW
S3246E 12 m 2.646 kg 2,25x1,15x1,1 m 320 kg 2,35 m 25% 0,8-3,2 km/h 53-58 sec. 6Vx4 (240) Ah 3,3 kW
S4046E 13,9 m 2.996 kg 2,25x1,15x1,1 m 320 kg 2,35 m 25% 0,8-3,2 km/h 63-68 sec. 12Vx4 (150) Ah 3,3 kW
maggiori montano navicelle da 2,25 m di lunghezza, fatta eccezione per il modello più grande, la S4550E, che è caratterizzato da una cesta di lavoro di 2,64 m di lunghezza. Le macchine hanno una capacità nominale di carico al cestello che va da un minimo di 227 kg fino a un massimo di 550 kg. Notevole l'attenzione posta alla sicurezza. Per esempio la maniglia di discesa di emergenza è posizionata in modo da essere raggiunta anche con la piattaforma posta contro una parete; allo stesso modo quando la navicella si abbassa, uno stop di sicurezza e un ritardo di 3 secondi ricorda all'operatore di controllare i dintorni prima di chiudere completamente il pantografo. ❑
S4550E 15,8 m 3.366 kg 2,64x1,25x1,1 m 227 kg 2,56 m 25% 0,8-3,2 km/h 75-85 sec. 12Vx4 (150) Ah 4,5 kW
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REPORTTECNICO
LIEBHERR
MUSCOLI IN BELLA MOSTRA Q
uando c'è di mezzo il Bauma, Liebherr fa sempre le cose in grande. Non fa eccezione l'edizione 2019, per la quale il costruttore ha progettato nello stand esterno FM 809-813 una vasta area dedicata al settore movimento terra che vedrà l'allestimento di un'enorme esposizione statica e di grandi spettacoli che avranno luogo più volte al giorno. Ovviamente il ruolo da protagoniste assolute sarà riservato alle macchine con un'incredibile serie
Per il calcestruzzo
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Grande fermento anche per quanto concerne le pale gommate di piccole dimensioni, che vedono l'introduzione dei modelli L 509 Speeder e L 518 Stereo. Ricordiamo come il sistema Stereo sviluppato da Liebherr offra una combinazione perfettamente equilibrata di sterzo articolato e asse posteriore sterzante. Il risultato è un diametro di sterzata ridotto al minimo, particolarmente vantaggioso negli spazi ristretti. L'asse posteriore sterzante consente di ridurre a 30° l'angolo di articolazione delle pale Stereo, di conseguenza il baricentro resta al centro della macchina anche durante il trasporto di carichi pesanti.
di novità. Partiamo dagli escavatori cingolati con gli ultimi prodotti della Generazione 8, che hanno visto la rielaborazione del loro concetto di base, al fine di incrementare comfort, sicurezza, prestazioni ed ergonomia dei comandi. In particolare l'escavatore R 934 è conforme alla norma Stage V e si basa, come l'R 938, su una piattaforma appositamente sviluppata da Liebherr-France SAS. L'R 934
Novità importanti anche sul fronte calcestruzzo. Liebherr presenta l’autopompa 42 M5 XXT completamente riprogettata ed equipaggiata con l’unità di azionamento
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Nuove Stereo
Liebherr-Powerbloc. Grazie all’integrazione completa di tutti gli elementi idraulici di attivazione e di misurazione, questo nuovo modello convince per robustezza, potenza
e l'R 938 hanno un peso operativo rispettivamente di 35 e 38 t, raggiungono una potenza di 200 e 220 kW, mentre la capacità della benna varia da 1 a 2,5 m3 per l'R 934 e da 1 a 3 m3 per l'R 938. Le forze di scavo, la forza di trazione del sottocarro e la coppia di rotazione della torretta sono state notevolmente incrementate rispetto alla generazione precedente; inoltre
elevata e funzionamento silenzioso. La rielaborazione di questo modello ha visto la modifica di tutti i componenti: grazie a questo intenso lavoro, studiato nei
minimi dettagli, il peso totale del macchinario, maneggevole e compatto, è inferiore al limite di 32 t in vigore per l’omologazione nella maggior parte dei paesi europei. E il tutto senza
questi ultimi modelli sono disponibili con diverse varianti di sottocarro a X, particolarmente robuste, che assicurano la necessaria stabilità anche negli impieghi particolarmente pesanti. I cingoli non richiedono manutenzione e i rulli sono lubrificati a vita. Infine l'impianto automatico di lubrificazione centralizzata consente di massimizzare sia la durata utile dei componenti sia la produttività. La cabina (certificata ROPS) è spaziosa, dotata di aria condizionata, di
rinunciare alla stabilità e alla silenziosità tipica di Liebherr. Il braccio è in cinque sezioni. Ovviamente anche per il nuovo modello 42 M5 XXT sono disponibili molteplici dotazioni supplementari.
un sedile pneumatico con sospensione verticale e longitudinale e di un touchscreen da 7" ad alta risoluzione, facile e intuitivo da usare. Le lampade alogene sono state rimpiazzate dalla tecnologia LED, mentre la visibilità panoramica e le videocamere di sorveglianza posteriori e laterali garantiscono la massima sicurezza. Il parabrezza è completamente abbassabile. La fiera di Monaco darà la possibilità a Liebherr di presentare al pubblico mondiale un pacchetto completo
con diversi sistemi di assistenza intelligenti dedicati alle pale gommate di grandi dimensioni XPower. Tra questi il nuovo sistema di riconoscimento attivo delle persone nell’area posteriore e un sistema di monitoraggio integrato della pressione degli pneumatici supportato da sensori. Tutti i sistemi sono stati sviluppati da Liebherr e pertanto sono completamente integrati nel sistema di comando della macchina. Vediamoli nel dettaglio. Il riconoscimento attivo delle persone segnala automaticamente sul display e con segnali acustici eventuali pericoli nell’area posteriore. Una particolarità del sistema è la presenza di sensori in grado di distinguere autonomamente fra persone e oggetti: se nella zona di pericolo sono presenti persone, il riconoscimento attivo si attiverà a una distanza maggiore rispetto a quello MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
Il futuro è INTUSI
degli oggetti statici. Il conducente riceve così una segnalazione più specifica in caso di imminente pericolo di lesioni personali e in questo modo evita inutili segnali di avviso, riducendo lo stress del conducente. Come ben sanno gli operatori del settore, gli pneumatici rappresentano una delle parti soggette a usura più costose di una pala gommata, inoltre una pressione non corretta comporta un maggior consumo di carburante e ha effetti negativi in termini di stabilità e di diminuzione delle prestazioni. Per risolvere tempestivamente questi problemi, Liebherr mette a disposizione un nuovo sistema integrato di monitoraggio della pressione che, grazie a sensori applicati sugli pneumatici e protetti da eventuali danni, registra lo stato delle “calzature” delle pale gommate visualizzandolo sul display. Infine, sempre per quanto concerne il segmento pale gommate, va sottolineato come Liebherr presenterà in fiera una rassegna di tutte le classi di
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grandezza.Tutti i caricatori gommati a partire da aprile saranno inoltre disponibili con motorizzazione StageV. Chiudiamo la nostra disamina del-
In assoluta prima mondiale, al prossimo Bauma Liebherr mostrerà al pubblico l’innovativo e adattativo concetto INTUSI, che nelle intenzioni del costruttore vuole rivoluzionare la comunicazione delle (e con) le macchine edili. INTUSI (abbreviazione per Interfaccia Utente Interattiva) è la chiave dell'Internet of Things per le macchine edili e per quelle dedicate alla movimentazione dei materiali, in cui Liebherr combina una logica operativa intelligente con una sofisticata intelligenza del macchinario. Liebherr ha per questo creato un intero ambiente di controllo completamente nuovo e moderno. L'obiettivo nella fase di sviluppo era di fornire agli operatori un'interfaccia macchina orientata al futuro, in cui poter contare sulla trasparenza e su una chiara logica generale, prossimamente questo concetto verrà utilizzato su tutte le macchine Liebherr movimento terra e su quelle per la movimentazione dei materiali.
anteriore. L'attrezzatura è costituita da un braccio posizionatore lungo 4,65 m e da un bilanciere di 2,25 m, con il sistema di cambio rapido Liebherr Likufix completamente idraulico. Il motore sviluppa 95 kW di potenza massima e rispetta i parametri Stage V attraverso la combinazione di un convertitore catalitico per ossidazione diesel, un filtro antiparticolato e un sistema SCR. Tra gli optional da segnalare il sistema di telecamere a 360° montato sulla torretta. ❑
le macchine del costruttore con il prototipo del nuovo escavatore gommato A 913 Compact Litronic Stage V, che sarà disponibile a partire dalla metà del 2020. Con un peso operativo tra i 13.800 e i 15.500 kg, si tratta di un classico tutto-fare che beneficia dello sterzo integrale e della modalità a granchio. La macchina esposta in fiera è equipaggiata con un carro largo 2.550 mm, con retrostabilizzatori e lama stabilizzatrice
Munich, April 8th – 14th
Vieni a trovarci alla fiera Bauma 2019 Partecipa alla fiera Bauma 2019: in questa occasione presenteremo gli ultimi progressi di Liebherr e ti daremo un assaggio di quello che abbiamo in serbo per il futuro. Visita il nostro stand e sperimenta in prima persona gli ultimi sviluppi del settore. Together. Now & Tomorrow. 8-14 Aprile – Messe München Area Esterna – stand 809-813 Liebherr Components, Hall A4, stand 326 Liebherr utensili, Hall B5, stand 439 Liebherr training, THINK BIG! ICM Foyer, stand 308
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REPORTTECNICO
MAN
THE LION ROARS a partecipazione di MAN a Transpotec è stata letteralmente un ruggito. Massiccia, completa, intensa e... appassionata. Massiccia perché il Costruttore ha predisposto uno stand al chiuso di oltre 3.700 mq cui si aggiungevano altri 1.200 nell'area esterna. Completa perché erano presenti tutte le divisioni: truck, van, bus, motori,Top Used, servizi e soluzioni finanziarie. Intensa, perché ogni divisione ha presentato non semplici novità, ma una visione del futuro del trasporto e delle sue tecnologie, tant'è che vi era nello stand l'area Innovation. E infine appassionata perché il Costruttore ha voluto coinvolgere i propri clienti con alcuni spettacoli e, soprattutto, con alcuni veicoli davvero, davvero speciali: a partire dal MAN TGX XLION con il caratteristico color brunello e una grafica distintiva.Ammiratissima inoltre la Limited Edition del MAN TGX dedicata a Leonardo daVinci e la nuovissima versione mi-
L
nibus del TGE. Per noi di Macchine Cantieri lo stand si presentava come un vero parco giochi.Tra i truck abbiamo ammirato l'imponente TGS 41.500 8x4 BB con cabina media, un veicolo che con il suo interasse da 2.505 mm e i suoi 40.000 kg di massa tecnicamente ammissibile fa venir voglia di “guidare pesante”, fiduciosi che i 500 CV, ma soprattutto i 2.500 Nm di coppia sappiano sbrigarsela in ogni situazione sostenuti dal cambio Tipmatic Offroad e dal pacchetto Traction XLION, nonché dalle balestre (paraboliche sia anteriormente che posteriormente) rispettivamente da 9,5 e 16 t, con stabilizzatore e, ovviamente, bloccaggio del differenziale sull'asse posteriore. 4,83 il rapporto al ponte con doppia riduzione ai mozzi. Insomma una
vera goduria tecnologica, cui non manca certo il comfort di bordo: la cabina era equipaggiata con ogni genere di comodità, come il sedile Comfort pneumatico, il condizionatore (senza cfc) e l'impianto radio MAN-Sound-System con il Connectivity Board Modul (RIO Box) con display a colori da 5' che consente lo streaming audio tramite Bluetooth, la funzionalità viva voce per un telefono cellulare (compatibile Bluetooth e comandabile con i comandi integrati nel volante multifunzione). Completa la nostra breve descrizione
INNOVATION time
cippatore, ruotabile e con comandi disposti ergonomicamente (a questo speciale veicolo Macchine Cantieri dedicherà un servizio sui prossimi numeri).Tra i “leggeri” abbiamo invece ammirato il nuovo TGE che MAN ha enfatizzato per la sua versatilità, proponendolo in una serie infinita di allestimenti, dal furgone coibentato al TGE doppia cabina con cassone 4x4, dal TGE 5.120 4x2 con passo 3.340 mm al TGE 3.140 4x2 furgone con cambio automatico. Ci siamo soffermati sul TGE 6.180 con cabina singola, gru Fassi F40 e cassone ribaltabile Onnicar. Un veicolo estremamente versatile, adatto ai lavori più impegnativi grazie al suo carico utile di oltre 3.000 kg e al motore, un 4 cilindri in linea per 180 CV e 410 Nm di coppia erogati a 1.500-2.000 rpm. Cui faceva sicuramente eco il TGE 3.140 4x4, doppia cabina e cas-
un cenno ai comandi, a partire sone fisso: grazie alla trazione Non perdete dal cruscotto High-Line a cointegrale e al motore da 140 il prossimo lori e dal computer di bordo CV e 340 Nm di coppia, numero di MAN Tronic con visualizzaquesto TGE è ideale se si Macchine Cantieri zione dei dati di marcia sul deve affrontare anche un con tutte le novità display (km, consumi, ecc). po' di off road impegnativo. di MAN a Bauma All'esterno abbiamo ammiraInsomma, una presenza ve2019! to invece un TGS 18.500 con ronese coi fiocchi per MAN, gru Fassi F395 della Antoniazzi che ha festeggiato per l'occaTrasporti, nonché un TGS 33.500 sione una chiusura dell'anno 2018 6x6 BB della AlpiService, allestito in grande spolvero: con un fatturato con cippatore. Peculiarità di questo superiore ai 300 milioni di euro, il veicolo la modifica della cabina: il Costruttore con sede a Verona ha insedile passeggero, infatti, è stato trafatti consolidato la propria crescita sul sformato nel posto di controllo del mercato nazionale. Sempre nel 2018,
Presso il proprio stand a Verona, MAN ha allestito un'area dedicata esclusivamente al futuro del trasporto. In essa ha mostrato ai visitatori la propria visione del futuro, passando però un chiaro concetto di base: le motorizzazioni diesel di ultima generazione dimostrano nei fatti di essere ancora la soluzione e la scelta più “sostenibile” per il modello di business attuale, in attesa che le nuove tecnologie dedicate ad automazione, digitalizzazione ed elettromobilità siano pienamente sviluppate e affidabili. Ma ecco quali parti di futuro erano già realtà a Verona: in primis l'eTGE. Con un’autonomia di circa 160 chilometri e un carico utile da 1 a 1,75 t (a seconda dell’omologazione), il van elettrico eTGE è ideale per gestire la logistica dell’ultimo miglio, all’insegna dell’ecologia, e di diversi vantaggi economici. All'eTGE si affianca l'eTGM, il primo truck elettrico da 26 tonnellate per la logistica urbana basato sul modello TGM. Lo scorso settembre nove eTGM 6x2 sono stati consegnati, con allestimenti diversi, ad altrettante aziende di un consorzio logistico austriaco, per servizi di distribuzione, per effettuare i test sul campo. Presente a Verona anche il futuristico MAN CitE, veicolo elettrico da 15 tonnellate progettato per le consegne in città che si contraddistingue per il design ergonomico e cabina con accesso ribassato e pavimento piatto per agevolarne l’accesso. La posizione bassa del sedile, le ampie superfici vetrate e le telecamere offrono a conducente e passeggero una visibilità sicura del traffico. Nato in soli 18 mesi, questo autocarro elettrico introduce standard rivoluzionari in termini di ergonomia della postazione di guida, sicurezza e sostenibilità nella distribuzione in città.
con l'avvento del TGE, MAN è stata riconosciuta dal mercato come costruttore full-range e ha ulteriormente rafforzato la propria presenza sul territorio nazionale, con l’apertura di 3 nuove filiali dirette: MAN Center Venezia, MAN Center Milano Ovest e MAN Center Forlì. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
MANITOU
TRA DESIGN E PRESTAZIONI on possiamo che iniziare questo ar ticolo dedicato alla presenza di Manitou a Bauma introducendo la big new entry: l'MRT 12330. Con i suoi 11,76 m di altezza operativa per 33 t di portata con le forche, che diventano 35 con il gancio, questo nuovo telescopico sarà sicuramente una delle novità di rilievo dello stand del Costruttore francese a Monaco. Mosso da un motore Deutz Stage V da 245 HP, il nuovo sollevatore trova negli ambiti heavy duty le sue applicazioni principali, dal settore minerario, a quello edile delle grandi opere, dei sollevamenti eccezionali e svariate situazioni off-road, nonché del noleggio. Per
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adattarsi al meglio a tanta varietà applicativa, il nuovo MRT 12330 è supportato da una gamma di attrezzature particolarmente ricca. Ai nastri di partenza poi la nuova gamma MT, con l'MT 420 H, l'MT 1335 Easy e l'MT 1840. Il primo sarà mosso da un'unità Kubota da 57 CV emissionata Stage V con presenza di un FAP, ma la vera novità sarà nel braccio che avrà una nuova sagoma in grado di migliorare la visibilità che l'operatore ha sulle forche. Un plus notevole visto che il nostro è destinato a lavori in cantieri edili e di ristrutturazione, in quelli per la creazione di parcheggi sotterranei e in generale per ogni applicazione in ambito urbano. Prestazioni: si attesta a 4,3 m l'altezza di sollevamento, mentre la portata massima è di 2 t. Aggiornata anche la motorizzazione dell'intera gamma MT Easy da 11 a 18 m, che passa a propulsori Stage V. Modello di punta della gamma l'MT 1840 che sfoggia 18 m di altezza operativa per 4 t di portata e una trasmissione che può essere idrostatica o
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Non solo sollevamento con convertitore di coppia. Oltre al nuovo motore l'MT 1840, come gli altri modelli della gamma, adotterà una nuova dashboard “armonizzata” il cui obiettivo principale è semplificare le operazioni di bordo. Si tratta di un'interfaccia composta da un display da 7 pollici sui quali vengono mostrati i comandi in maniera veramente intuitiva e i tre valori principali (temperatura olio, livello carburante, livello AdBlue), nonché una serie di informazioni chiave per l'operatore. Il sistema pop-up assicura assistenza e informazioni aggiuntive, permettendo un contenimento del TCO e aumentando contemporaneamente produttività e sicurezza. Sui nuovi MT da 11 a 18 m arriva anche una visibilità migliorata e alcuni accorgimenti a favore di una riduzione del TCO. Applicazioni ideali? Coperture, movimentazione materiali sfusi, carico e scarico camion e opere edili. In affiancamento alle proprie macchine il Costruttore lancerà la nuova app per smartphone “MyManitou” che
A Bauma non mancheranno gli skid steer loader e le pale articolate di Gehl. Quattro modelli di skid gommati (R105, R135, R220 e V330), uno cingolato (RT 165) e la pala articolata AL 540 saranno protagonisti della sezione movimento terra e colpiranno per alcune migliorie sia a livello estetico che di struttura. Per quanto riguarda il design, le nuove macchine Gehl saranno caratterizzate dalle nuove cabine, chassis e attrezzature total black, nonché dai cerchioni argentati. Tra le caratteristiche tecniche salienti, invece, segnaliamo i 3,5 m di altezza di sollevamento della AL 540 per 1.116 kg di capacità, nonché il range di capacità degli skid steer loader, sia gommati che cingolati, compreso fra le 1,9 e le 4,1 t.
permette di monitorare in tempo reale la macchina e le sue prestazioni e, in caso di nuovo acquisto, offre interessanti strumenti per velocizzare la familiarizzazione con il nuovo acquisto. Chiudiamo la carrellata in rosso di Manitou al Bauma con un accenno di futuro. Con lo slogan “Today is tomorrow” Manitou presenterà un'area presso il suo stand interamente dedicata ai futuri sviluppi che avverranno in tema di alimentazione delle macchine industriali. Si tratta di un argomento decisamente attuale, in quanto il tipo di alimentazione delle macchine influisce sensibilmente su
due aspetti: usabilità in determinate situazioni e costi di gestione. Per questo l'apposito corner organizzato da Manitou tratterà delle future macchine cosiddette low emission, presentando tre nuove gamme che il Costruttore francese sta approntando e facendo specifici approfondimenti sulle diverse soluzioni possibili per ridurre il total cost of ownership (TCO). ❑
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Innovazioni MARINI
CONGLOMERATI 5.0 A Bauma Marini presenterà il proprio Master Tower, un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi frutto di 3 anni di R&D. Si apre con esso una nuova era per l’uso del fresato d’asfalto DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA E MARINI PHOTO GALLERY
“U
n balzo evol u t ivo n e l settore degli impianti per conglomerati, che mette lo stato dell’arte della tecnologia al servizio delle esigenze del settore e dei nostri clienti”. Così Marzio Ferrini, Responsabile Marketing e Prodotto di Marini, ha presentato il nuovo Master Tower. Una tecnologia innovativa, progettata con il chiaro obiettivo “Think Further”, Pensare Oltre, ossia offrire soluzioni, rispettare l’ambiente, e garantire ai clienti un reale ritorno sull’investimento. Ma come? In effetti non è stato semplice. Master Tower è il risultato di una progettazione durata 3 anni, portata avanti da un team di 20 progettisti Marini affiancati da un pool di aziende esterne tra cui Aster, Cineca, Enea e Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bolo-
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gna che hanno collaborato alle fasi di pura ricerca e alla progettazione virtuale: l’intera torre è stata infatti progettata utilizzando software di modellazione e simulazione, fra cui i sistemi di Computational Fluid Dynamics e Discrete Element Modeling. Il processo progettuale a più mani ha permesso da una parte di accorciare notevolmente il cosiddetto time to market e, dall’altra, gra-
zie alla simulazione a elementi finiti della termodinamica e degli scambi termici che avvengono nell’impianto, di mettere sul mercato un impianto già verificato. Non a caso la prima unità è già stata venduta e andrà a operare in Italia. Ma andiamo a vedere nei dettagli questa complessa opera di ingegneria.
IL SOFTWARE DEL MASTER TOWER Il nuovo impianto per conglomerati bituminosi di Marini è una macchina raffinata e complessa. Ma non per questo di difficile gestione. Tutt’altro. Marini ha infatti sviluppato un apposito software di gestione dell’impianto di
nuova generazione, di tipo predittivo, che consente un tipo di controllo completamente nuovo, preciso ed estremamente affidabile, e una gestione dell’impianto più semplice e con la garanzia di un aumento della resa del
processo produttivo. Il sistema comunica in modo semplice le informazioni necessarie all’operatore e gestisce tutte le varie fasi del processo produttivo automaticamente, con la massima efficienza e sicurezza.
Il prototipo dell’innovativo sistema a doppio tamburo integrato allestito nello stabilimento Marini ad Alfonsine
UNA RISORSA DA SFRUTTARE Strade. In tutto il Mondo la richiesta di nuove vie di comunicazione nonché la corretta manutenzione di quelle esistenti è in costante crescita, direttamente connessa alla crescente domanda di beni e servizi che una altrettanto crescente popolazione mondiale necessita. Ma, a differenza dell’atteggiamento avuto negli anni passati, non possiamo più permetterci di non considerare gli impatti ambientali di queste crescite. Anche nella realizzazione dei conglomerati bituminosi posti a rivestimento stradale vanno perciò adottate tecnologie a basso impatto ambientale. Con un approccio a 360°: basso impatto ambientale sia degli impianti di produzione dei conglomerati, sia nell’uso delle materie prime di tali prodotti. Proprio partendo da queste necessità, i progettisti Marini hanno approcciato la progettazione del Master Tower partendo da una domanda: come sfruttare al meglio il fresato di asfalto? Quest’ultimo è una risorsa preziosa, al 100% riciclabile perché gli aggregati non invecchiano e il bitume può essere recuperato in molteplici applicazioni. Oggi la maggior parte delle strade viene asfaltata/ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Una riproduzione virtuale del nuovo Master Tower. Grazie al suo sviluppo fortemente verticale (45 m di altezza per 25 m di larghezza) l’impianto è adattabile a qualsiasi cantiere.
riasfaltata ex novo, con bitume realizzato a partire da materie prime vergini, perché finora si è sempre erroneamente pensato che le prestazioni del bitume realizzato con alte percentuali di fresato fossero inferiori. Niente di più sbagliato: recenti studi hanno dimostrato non solo che le prestazioni sono analoghe, ma utilizzando il fresato d’asfalto il processo di produzione del bitume è molto più ecosostenibile su tutti i fronti: innanzitutto recupera aggregati (quindi minor attività estrattiva in cava); inoltre il bitume
recuperato sotto forma di fresato può essere riqualificato, riaddittivato e recuperato, cosa che implica minor uso di bitume, minori trasporti e minori emissioni in atmosfera. Il 90% del costo di una tonnellata di conglomerato all’impianto è rappresentato dal costo del bitume e degli aggregati: usando il 50% di fresato si ottiene fino al 54% di risparmio dei costi di produzione. Questo risparmio consente di accedere a gare di appalto al ribasso pur mantenendo alta la qualità del conglomerato utilizzato (vedi
box di approfondimento). Le nuove tecnologie del Master Tower garantiscono quindi la possibilità di utilizzare fino al 100% di fresato nel processo produttivo. Dall’altro inoltre, riducono le emissioni in atmosfera durante il processo produttivo. Un impianto per conglomerati è sempre un “vicino” ingombrante perché ha un impatto di un certo rilievo. Polveri, odori, emissioni: tutti questi parametri sono regolamentati per legge, ma sono molto influenzati dalle tecnologie utilizzate. Per esempio i composti
IL FRESATO D’ASFALTO È DAVVERO PRESTAZIONALE? Marini sta effettuando da alcuni mesi diversi test per comprendere come reagisce il fresato d’asfalto in base all’uso dell’impianto 62
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Quando consegnano il nuovo impianto, consegnano anche tutti i risultati di questi test, un pacchetto di know how con analisi dei costi e prove di laboratorio che analizzano i vari aspetti del processo produttivo (per esempio come impattano le diverse temperature di riscaldamento del fresato sulle prestazioni del nuovo conglomerato). Grazie
a ciò, Marini fornisce tutte le informazioni utili alla messa a punto di ricette per realizzare una miscela con 100% di fresato che garantisce alte prestazioni. Tale miscela è stata testata in un cantiere nei pressi di Bordeaux, in Francia, e a breve Eapa pubblicherà un elenco di miscele con percentuali variabili di fresato d’asfalto riconosciute
prestazionali. Il Master Tower consentirà quindi all’azienda che lo acquista non solo di presentarsi quale realtà virtuosa e attenta agli aspetti ecosostenibili dei processi di realizzazione dei conglomerati, ma anche di competere economicamente in gare d’appalto e di mantenere al contempo un’elevata qualità del bitume offerto.
Da sinistra Marzio Ferrini (Responsabile Marketing e Prodotto Marini), Paolo Monduzzi (Responsabile di Produzione Macchine Bomag), Daniele Rambelli (Responsabile di Produzione Impianti Marini), Gian Paola Pezzi (Responsabile Comunicazione Marini), Andrea Pirazzini (Responsabile Direzione Tecnica e Ricerca & Sviluppo Marini) e Delia Forte (Addetta alla Comunicazione Marini)
organici volatili sono i responsabili degli odori e la loro volatilità è direttamente proporzionale alle temperature dei processi: superati i 160 °C l’aumento delle emissioni è esponenziale e a 240 °C il bitume subisce anche una considerevole perdita di massa. LE TECNOLOGIE FINO A IERI Oggi sul mercato sono disponibili diverse soluzioni, che partono da tecnologie diverse. Ci sono impianti che usano fresato non vagliato, introdotto direttamente nel forno di essiccazione e che, oltre certe percentuali, non può passare attraverso il vaglio, una soluzione economica ma che può generare problemi meccanici sull’impianto. Altra soluzione prevede l’uso di fresato a freddo che poi deve essere scaldato velocemente prima della fase di miscelazione. Questo comporta l’uso di temperature elevate, i cui svantaggi sono stati spiegati poco sopra. La percentuale raccomandata è del 10-20% per non deteriorare il bitume contenuto nel fresato. Le altre tecnologie tradizionali disponibili sul mercato si basano sull’uso di un sistema a doppio essiccatore, ciascuno dotato di un proprio bruciatore. In questo caso il fresato viene riscaldato a temperature non superiori ai 160 °C, buone per contenere le emissioni. Inutile dire, però, che il funzionamento a doppio essiccatore consuma molta energia, cosa che porta non solo a
un consumo significativo di carburante ed elettricità, ma anche emissioni elevate in atmosfera derivate dai consumi dei bruciatori, superando i limiti fissati dalle normative internazionali. E OGGI? La soluzione innovativa che Marini ha sviluppato sul Master Tower consiste proprio nella semplificazione dei componenti destinati alla produzione di calore: nel nuovo impianto i due essiccatori sono posizionati in linea e scaldati da un solo bruciatore in grado di fornire energia sufficiente per riscaldare i materiali vergini nel primo tamburo, e trasferire il calore al secondo tamburo dove viene trattato il fresato. Questo trasferimento avviene attraverso raffinati sistemi di circolazione di aria calda, che consentono di utilizzare tutta l’energia termica nel sistema. Così il Master Tower può produrre asfalto sia con il 100% di fresato trattato a 160 °C oppure una miscela con percentuali variabili di fresato e materiale vergine, fino ovviamente al 100% anche di materiale
vergine. Nel dettaglio, il fresato viene essiccato e riscaldato dai gas caldi provenienti dal tamburo degli aggregati vergini. L’uso di gas caldi evita sia il contatto tra la fiamma del bruciatore e il materiale riciclato e la radiazione diretta della fiamma sul fresato, limitando in questo modo i picchi di temperatura durante il processo di riscaldamento del materiale riciclato. Un sistema di valvole automatico e di serrande gestisce il flusso di aria calda mentre una rete di sensori e sonde di temperatura fornisce le informazioni necessarie al software di controllo centralizzato. I 2 essiccatori sono posizionati sopra il mescolatore per evitare ogni possibile incollamento dovuto ai materiali riciclati a caldo, mentre gli aggregati vergini raggiungono la torre di mescolazione direttamente dallo scivolo di scarico evitando così le perdite termiche dovute al passaggio nell’elevatore a caldo degli impianti tradizionali e riducendo anche l’usura di benne e catene. Grazie a tutte queste innovazioni progettuali Master Tower garantisce un notevole risparmio energetico durante le fasi di produzione e funzionamento, nonché MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni MARINI una riduzione delle emissioni inquinanti nell’ambiente durante la produzione di miscele con leganti bituminosi. Questa nuova soluzione ecologica facilita e accelera sia l’ottenimento del permesso di installazione che la modifica di un impianto di asfalto esistente. L’impianto ha uno sviluppo fortemente verticale per poter ospitare tramogge tampone per mantenere una disponibilità immediata sia di fresato (50 t che possono diventare 130 t) che di materiale vergine (200 t che possono anch’esse aumentare) già caldi a 160 °C. IN CONCLUSIONE Con l’adozione del Master Tower di vantaggi, come abbiamo visto, ve ne sono molti. Ma riassumiamoli brevemente. In primis elevato risparmio energetico: l’uso di un solo bruciatore consente fino al 30% di risparmio di energia. Possibilità di usare fino al 100% di fresato, con conseguente risparmio sui costi di acquisto delle materie prime. Disponibilità di nuovi ricette per l’uso fino al 100% di fresato a 160 °C. Flessibilità produttiva grazie alle enormi tramogge tampone con doppia coibentazione (200 mm di spessore) che limita la dispersione di calore e quindi i consumi energetici per mantenere il materiale in temperatura. Innovative tecniche di costruzione degli essiccatori (oggetto di un brevetto Marini) e utilizzo di materiali speciali che migliorano il comportamento allo stress legato alla dilatazione/compressione innescati dagli sbalzi termici del ciclo di produzione, assicurandone una maggior durata. Ricombustione del particolato contenente
ARRIVANO I NUOVI XPRESS Marini lancia sul mercato la nuova gamma Xpress 1500 e Xpress 2000, impianti super-mobili con una produzione rispettivamente di 120 e 160 t/h. L’intero impianto è costituito da due trailer larghi solamente 3 m, sui quali sono montati tutti i componenti già pre-cablati in fabbrica e non necessita di alcuna gru per l’assemblaggio, riducendo notevolmente i costi di trasporto e di installazione, non necessitando di fondamenta in calcestruzzo. La configurazione di base di suddette macchine è composta da 4 (5 opzionale) predosatori a bordo del trailer comprensivo del tamburo essiccatore, del filtro e della cabina di controllo. Il trailer principale comprende l’elevatore a caldo, il vaglio a 4 o 5 selezioni, la tramoggia sotto vaglio e il mescolatore. Opzionalmente, sul trailer principale possono essere trasportate anche la cisterna del bitume e quella del combustibile, rispettivamente di 29.000
e 7.000 litri. Le opzioni disponibili, come silo del filler di apporto e/o recupero e silo di stoccaggio prodotto finito, rendono l’impianto personalizzabile in base alle esigenze di applicazione. Con gli impianti Xpress è possibile introdurre nella miscela fino al 40% di materiale riciclato. In qualsiasi momento è possibile implementare soluzioni tecniche che permettono all’Xpress di arricchirsi e potenziarsi per far fronte alle diverse esigenze produttive, come per esempio installazione del kit “Bitume schiumato Marini”, che consente la produzione di conglomerato tiepido, ovvero una miscela di altissima qualità ma a temperatura di circa 20-30 °C inferiori rispetto alla miscela tradizionale calda. Il risparmio energetico che si raggiunge producendo conglomerato a una temperatura più bassa di 30°C rispetto alle tradizionali produzioni è oggi possibile con un’installazione facile e semplice.
La parte essenziale della soluzione innovativa e brevettata del Master Tower di Marini
bitume e composti organici volatili (anche questo sistema è un brevetto Marini). Sistema completo di trattamento di tutte le emissioni dell’impianto comprese quelle odorigene, grazie alla presenza di filtri a maniche e depolveratore al termine dei due cilindri essiccatori. La messa in opera e la facilità di manutenzione del nuovo Master Tower, infine, sono analoghe a quelle di altri impianti Marini. Inoltre il Costruttore ha previsto un pacchetto formativo sulla gestione dell’impianto. ❑
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205x275 - abb3mm/5mm MC 5.0 MACCHINE CANTIERI
PRESTAZIONI POLIVALENZA SEMPLICIT MANITOU Lavorare in ogni situazione senza limiti. Con Manitou è possibile! Rotazione 360°, fino a 12 tonnellate di portata e 32 m di altezza di sollevamento, oltre 41 metri di altezza di lavoro con cestello in positivo e fino a -11 metri di lavoro in negativo. Una straordinaria gamma di sollevatori telescopici rotativi e fissi da 4 a 32 metri con un’ampia e specifica gamma di accessori per ogni esigenza, sempre nella massima sicurezza operativa. Manitou, per il vostro lavoro!
Gamma
MRT
REPORTTECNICO
LO stand
PILOSIO
LA VETRINA PERFETTA I
l prossimo Bauma rappresenta l’ideale vetrina mondiale per Pilosio Group SpA che ne approfitterà per presentare la propria gamma. Le casseforme verticali, quelle orizzontali e i ponteggi sono stati rinnovati, aggiornati e completati con nuovi accessori e finiture. Mentre grande attenzione è stata riservata alla semplificazione di montaggio e alla sicurezza. Partiamo dal sistema modulare Slabform per il getto in opera di solai in ambito residenziale, civile e industriale. Migliorato e implementato nei suoi accessori, sono da segnalare le due teste zincate, a caduta e fissa; i profili in PVC ottimizzati in termini di spessori e duttilità del materiale; la nuova staffa di collegamento trave-puntello per collegare in modo semplice e veloce qualunque tipo di puntello (acciaio o Slabprop 2.0 in alluminio) in qualsiasi posizione sotto trave. Sul versante sicurezza spazio alla nuova staffa (Patent Pending) per il fissaggio di un parapetto con un sistema a baionetta. Incrementata con nuove misure anche la gamma dei puntelli di alluminio Slabprop 2.0, così com’è stato implementato il si-
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Sulle orme delle scorse edizioni, Pilosio si presenta al Bauma con uno stand realizzato con una grande struttura in MP Multidirezionale alta 10 metri all’interno del quale si snoderà un percorso tematico: dalle casseforme per muri verticali ai sistemi per il settore delle manutenzioni industriali con il ponteggio Multidirezionale MP e le coperture T76 EVENT per arrivare ai sistemi per solai e alle strutture di sostegno ad alta portata. Pilosio aspetta i visitatori nell’area esterna nord-est FN 720/7.
stema Linear a travi e puntelli con l’inserimento di telai di collegamento per i puntelli in acciaio. Pilosio presenterà anche un nuovo sistema a torre per il sostegno di carichi in quota. La torre ad alta portata Simplex HD con finitura zincata si distingue per la velocità e facilità di montaggio, con portate fino a 100kN per gamba. Il sistema – che verrà esposto in abbinamento con una torre ad alta portata MP HD - permette di realizzare torri da un minimo di 1,5x0,75m fino a 1,5x2,5m. Nuova versione anche per la cassaUna recente realizzazione Pilosio in Sud Africa
forma modulare a telaio Magnum 2.0 che nasce per rispondere alle esigenze di elevate pressioni di getto (fino a 80 kN/m2 e fino a 100 kN/m2 per i pannelli per colonna regolabili) ed è ideale per le grandi superfici. Un accenno anche alla rinnovata gamma di Piombatori per casseforme con staffe ottimizzate; al nuovo elemento di colmo per la copertura T76 in alluminio; e alla nuova gamma di rompitratta specifici per il settore oil&gas e per le manutenzioni industriali che agevolano il montaggio del ponteggio MP anche in presenza di ostacoli. ❑
REPORTTECNICO
RENAULT TRUCKS
IL NUOVO MASTER Z.E. A
l recente Transpotec Renault Trucks ha presentato il nuovo Master Z.E., della nuova gamma 100% elettrica Z.E. Com’è facile intuire si tratta di una soluzione di trasporto innovativa, sostenibile e completamente elettrica, ideale per l’utilizzo in città. Il nuovo mezzo Renault Trucks, che sarà commercializzato nel corso di quest’anno, è un veicolo perfetto per le consegne di ultimo chilometro e
C’è anche il diesel
Se l’elettromobilità è la risposta al problema
Master con motore diesel. Il nuovo Master Z.E. è inoltre disponibile in sei versioni (quattro varianti furgone e due pianale-cabina) ed è in grado di rispondere a tutte le necessità logistiche tipiche dell’ambiente urbano. Infine, per la perfetta sicurezza dell’autista, dei pedoni e del carico, il Master Z.E. è provvisto, di serie, di una videocamera posteriore, di un radar e di uno specchietto anti angolo morto. Lo stand veronese ha offerto un momento di puro godimento anche a tutti gli appassionati degli sport automobilistici, che hanno avuto il piacere di ammirare il T High Renault Sport Racing. Questo veicolo, dall’aspetto decisamente sportivo, sfoggia la verniciatura giallo Sirius, colore simbolo della Formula 1 di Renault IN PILLOLE Sport Racing, e una scacQueste le principali chiera giallo-nera, identità caratteristiche tecniche grafica dei modelli Redel Renault Master Z.E. nault Sport. Il T Sport • PTT 3,1 t • Motore elettrico 57 kW Racing è stato presenta• Coppia massima 225 Nm to insieme a una Renault • Velocità massima 100 km/h Sport Megane. ❑ • Batterie Li-Ion 33 kWh • Autonomia reale fino a 120 km
permette di recarsi in tutte le zone urbane, anche quelle ad accesso limitato. Da segnalare la velocità di ricarica, infatti, per ricaricare completamente la batteria di questo veicolo 100% elettrico sono sufficienti sei ore. Anche sotto il profilo della capacità di carico non ci sono problemi di sorta. Il nuovo Z.E., grazie alle batterie posizionate sotto i sedili anteriori, garantisce lo stesso carico utile di un Renault
della qualità dell’aria e dell’inquinamento sonoro in città, per le lunghe distanze Renault Trucks (e noi siamo sulla stessa linea, ndr) è convinta che il diesel continuerà a essere importante ancora per molti anni.
Per questo la società continua le sue ricerche volte a migliorare l’efficienza energetica dei camion diesel. Al Transpotec, Renault Trucks ha dato modo di approfondire i dettagli
del suo progetto di ricerca Optifuel Lab 3, il veicololaboratorio frutto della collaborazione Falcon, con il quale il costruttore si propone di ridurre del 13% il consumo di carburante di un
autocarro. L’Optifuel Lab 3 sfrutta le tecnologie legate all’aerodinamica, la resistenza al rotolamento, l’assistenza alla guida, la gestione energetica e il sistema di trasmissione.
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REPORTTECNICO
SCANIA
LA SFIDA PIÙ DURA DI TUTTE
a “sfida più dura di tutte” è poter affrontare tutte le sfide. Per un mezzo d'opera questo significa essere affidabile, produttivo e sicuro in ogni situazione d'impiego, indipendentemente dalle condizioni climatiche o dal carico. "Quest'anno Scania partecipa al Bauma con l'intenzione di ispirare e fare la differenza nello sfaccettato segmento construction" ha dichiarato Alexander Vlaskamp, Senior Vicepresident di Scania Trucks. "Mostreremo come la sostenibilità e altre difficili sfide tipiche del segmento possono essere affrontate già qui e ora, se sei un cliente Scania, senza rinunciare alla produttività o alla redditività. Offriamo i prodotti e i servizi necessari per operare ottenendo la migliore economia operativa totale”. Saranno cinque i veicoli esposti a Monaco, di cui quattro statici e uno in area esterna: tutti pensati per essere produttivi, robusti e, prima grande
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novità, alimentati ad HVO (olio vegetale idrotrattato). "Mentre l'elettrificazione e altre alternative stanno guadagnando slancio in questo settore dinamico, il motore a combustione interna ha ancora molto da offrire" ha spiegato Vlaskamp. "Tutti dipendiamo dai propulsori a combustione interna, mentre ci spostiamo verso la società senza carburanti fossili. Scania continua a migliorare l'efficienza nel consumo di carburante, e gli ultimi risultati di tale sforzo sono i miglioramenti introdotti, per esempio, sui motori della gamma da 13 litri”. A Monaco il Grifone presenterà anche le proprie soluzioni di connettività, per creare una rete in grado di monitorare la flotta dei mezzi di un'azienda e ottimizzarne l'uso e la manutenzione. Si tratta di servizi già in essere sui veicoli per autotrasporto, che oggi approdano in ambito construction. "Ultimo ma non me-
no importante, celebriamo il fatto che il nostro Scania V8 compie 50 anni. Era il 1969 quando la leggenda ha fatto il suo debutto" ha aggiunto Vlaskamp. "Nelle sue ultime edizioni è ancora la soluzione preminente, in grado di offrire prestazioni come nessun'altro. Indipendentemente dal fatto che ci siano le emozioni o la logica dietro l'acquisto, i V8 non lasciano più scendere i nostri clienti”. Oltre al V8, la punta di diamante di Scania a Bauma saranno i veicoli XT, proposti in una gamma rappresentativa con pesi massimi fino a 66 t in configurazione 8x4, composta da tre diversi camion, tra cui un pesante ribaltabile G 500 con configurazione 8x4 e un GVW tecnico di 58 tonnellate. "Abbiamo aggiunto numerosi plus prestazionali ai nostri XT, tra cui un nuovo assale anteriore, la riduzione al mozzo, sospensioni a balestra, un nuovo cambio e nuovi componenti dello sterzo”
I camion da cantiere Scania, qui rappresentati da uno Scania XT 8x4 con un cassone ribaltabile Meiller, sono stati creati pensando a sfide difficili e possono offrire la migliore economia operativa totale, indipendentemente dal tipo di applicazione
ha dichiarato Jenny Engvall, Product Director, Construction, Scania Trucks. Grazie al sistema modulare Scania, inoltre, un autocarro XT può essere configurato per adattarsi perfettamente sia alla raccolta dei rifiuti o per accogliere come allestimento una gru retrocabina con pianale di carico. L'introduzione della gamma Scania XT ha segnato anche l'inizio di un'offensiva mirata, con soluzioni su misura incentrate sulle esigenze specifiche dei clienti construction. La gamma Scania XT sfoggia un paraurti che offre un angolo di attacco di circa 25 gradi che, insieme a una piastra paramotore e una robusta griglia di protezione per i fari, rende tutti i veicoli XT ideali per affrontare le sfide più impegnative. Il lancio di Scania della nuova gamma Truck Generation e XT non ha solo introdotto solide soluzioni per il segmento delle costruzioni, ma ha anche svolto un ruolo importante
nel promuovere alternative sostenibili per l'industria. Scania offre la più ampia gamma di servizi connessi e propulsori che viaggiano con carburanti rinnovabili o alternativi.Attualmente esistono non meno di nove diversi motori a combustione interna disponibili, che vanno da 280 a 580 CV, alimentabili a gas, biodiesel o bioetanolo. E tutti i motori diesel Euro 6 di Scania possono funzionare con HVO.Tutti i camion che Scania esporrà a Bauma, tranne uno, possono funzionare con olio vegetale idrotrattato (HVO), un biodiesel che può offrire riduzioni di emissione di anidride carbonica fino al 90%, mentre il veicolo non alimentabile ad HVO, uno Scania G 410 con betoniera, è mosso dal motore a gas sei cilindri in linea da 13 litri di Scania che offre prestazioni paragonabili a quelle dei motori diesel. Questo particolare autocarro è equipaggiato con un serbatoio per gas naturale compresso (CNG), il che significa che può funzionare sia a gas naturale che con biogas. La betoniera ibrida da 8 metri cubi dell'italiana Cifa è invece alimentata da un motore elettrico. I veicoli ibridi Scania possono essere ordinati con le cabine della serie L o P. La serie L offre le nuove cabine con soglia d'ingresso abbassata, introdotte nel 2018. Grazie alla tecnologia di ibridizzazione, questi autocarri possono soddisfare alcune delle più severe esigenze ambientali, pur essendo in grado di percorrere lunghe distanze senza limitazioni alla portata. Per esempio un autocarro con cassone ribaltabile a tre assi ibrido avrebbe ancora un carico utile di 14 tonnellate. ❑
Tra presente e futuro
Mentre la ricerca porta verso il futuro di un'industria dei trasporti completamente slegata dall'utilizzo di carburanti fossili, al presente Scania sa perfettamente che la maggior parte dei suoi clienti (on e off road) dipende ancora da motorizzazioni a combustione interna, senza le quali il mondo (o buona parte di esso) smetterebbe di funzionare. Per questo il Grifone si è posto come obiettivo non solo lo sviluppo delle nuove forme di trasporto, ma anche di facilitare il più possibile la transizione ad esse. Per farlo ha sviluppato i propri motori, tra
cui il leggendario V8, in maniera tale che possano fin da adesso essere alimentati con combustibili alternativi, come l'HVO, mantenendo un'economia operativa totale favorevole. I V8 di Scania possono quindi essere alimentati con HVO, ma il Costruttore propone quattro livelli di potenza anche per i suoi motori DC13: 370, 410, 450 e 500 CV. Quello che tutti i propulsori hanno in comune è che offrono un'eccellente capacità di risparmio di carburante, SCR solo per il post-trattamento degli scarichi e unità turbo a geometria fissa.
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Innovazioni SSAB
PIÙ “BELLA”... Ricordate lo slogan della presentazione al Mondo di Strenx? Era “la bella”, che andava a braccetto con Hardox, “la bestia”. Quest’anno a Monaco SSAB presenterà un nuovo Strenx e un nuovo Hardox, più belli e tosti che mai DI TEA GIUSTI • FOTO DI SSAB PHOTO GALLERY
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Bauma SSAB si presenta con i propri “cavalli vincenti” per il settore construction. A partire dalla novità assoluta: il nuovo acciaio strutturale Strenx 1100 Plus, ideale per la progettazione delle macchine per il sollevamento. Data la corsa in atto fra gli OEMs di questo segmento a “fare di più con meno”, il produttore di acciai altoresistenziali svedese ha creato il nuovo Strenx che va ad aggiungersi alla gamma degli acciai da 1100 MPa. Laminato a caldo, altoresistenziale, Strenx 1100 Plus possiede proprietà di saldatura uniche e assicura eccezionali prestazioni in piega. Inoltre, grazie alla resistenza ottimizzata dei cordoni di saldatura, contribuisce a realizzare attrezzature più leggere, resistenti ed eco-compatibili, con prestazioni migliori nei settori del tra-
sporto e del sollevamento. Come suggerisce il Plus nel suo nome, il nuovo Strenx offre quindi un valore aggiunto. Per tradizione i cordoni di saldatura possono rappresentare i punti deboli nei gradi più alti degli acciai strutturali. Tuttavia con l’uso di Strenx 1100 Plus, tali punti deboli della saldatura vengono praticamente eliminati perché le proprietà di resistenza, allungamento e resilienza dell’area saldata soddisfano le garanzie minime del materiale di base. La combinazione ottimale di resistenza e tenacità dell’area saldata e soggetta al calore offre un importante vantaggio al processo di progettazione: il design può basarsi sulla stessa resistenza statica minima per l’intera applicazione, a seconda delle regole di progettazione. Queste caratteristiche strutturali rendono il nuovo arrivato della famiglia 1100 MPa ideale per la realizzazione di
SALVAGUARDARE L’AMBIENTE CON SSAB ECOUPGRADED SSAB è convinta che il rispetto dell’ambiente favorisca anche una buona gestione imprenditoriale Per questo si impegna a ridurre il proprio impatto ambientale e quello dei suoi clienti, operando in molteplici maniere: in quanto firmatari del Global Compact delle Nazioni Unite, SSAB aderisce per esempio a progetti e organizzazioni di
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ricerca ambientale e ottimizza i propri processi produttivi, le procedure e le politiche aziendali. Però lo sforzo più importante proviene dalla collaborazione con i clienti. Attraverso il programma SSAB EcoUpgraded, i clienti
possono passare all’acciaio altoresistenziale e ridurre il peso delle proprie attrezzature, migliorare il risparmio di carburante e prolungare la durata utile del prodotto, tutti fattori che hanno grande impatto sull’ambiente.
Passando dall’acciaio standard a quello altoresistenziale, gli OEMs sono in grado di ridurre il peso del prodotto finale mantenendo la stessa resistenza e aumentando durata e produttività. Dal punto di vista del ciclo di vita,
E PIÙ “BESTIA” I VANTAGGI AGGIUNTI DI STRENX 1100 PLUS IN OFFICINA Strenx 1100 Plus è un acciaio eccezionalmente pulito che permette un processo di produzione controllabile con precisione. Ciò si traduce in qualità costantemente elevata e risultati prevedibili. Il nuovo Strenx di SSAB garantisce planarità, spessore e curvabilità omogenee, tolleranze ristrette, e consente i processi di saldatura a temperatura ambiente (basata su test CTS conformi allo standard ISO 176422:2005), offrendo una combinazione ottimale di resistenza e tenacità nell’area saldata e soggetta a calore.
mezzi di sollevamento, quali autogrù, nonché per soluzioni di trasporto più leggere e strutture avanzate che richiedono una resistenza corrispondente nelle saldature. Esso, infatti, offre una resistenza superiore rispetto al materiale di base Strenx 1100, che si traduce in mezzi di sollevamento che arrivano più in alto, rimorchi che trasportano più carico utile e camion che consumano meno carburante ed emettono meno anidride carbonica. Strenx 1100 Plus sarà disponibile in spessori di 4,0-8,0 mm, larghezze fino a 1.600 mm e lunghezze fino a 13.000 mm. “Siamo entusiasti di presentare Strenx 1100 Plus al Bauma” ha
quest’aspetto è fondamentale perché la maggior parte dell’impatto ambientale negativo deriva dalla fase di utilizzo di un prodotto. SSAB aiuta gli OEMs esaminando ogni specifica applicazione e confronta il potenziale risparmio di anidride carbonica nella fase di utilizzo con quella emessa durante la produzione. In questo modo, identifica
i prodotti che potrebbero trarre il massimo vantaggio dal passaggio all’acciaio altoresistenziale Strenx e/o Hardox. Una volta raggiunto il periodo di neutralizzazione (payback) delle emissioni di anidride carbonica, il veicolo continuerà a realizzare un risparmio di CO2 di gran lunga superiore al debito di anidride carbonica originario. MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni SSAB
dichiarato Magnus Carlsson, Product Manager Strenx presso SSAB.“Riteniamo che questo prodotto sia attualmente imbattibile sul mercato per tutte le applicazioni ad alte prestazioni che possono trarre vantaggio dalla resistenza nelle saldature. Cerchiamo sempre di guardare oltre, per continuare a servire mercati che si sviluppano rapidamente sia in termini di design che di tecnologie avanzate e di applicare le innovazioni tecniche di SSAB alle sfide che si presentano nei settori del sollevamento e del trasporto”. Ma nel contesto di SSAB a Bauma non poteva mancare lui, l’Hardox, il re degli acciai construction.A Bauma sarà protagonista l’Hardox 500 Tuf, l’acciaio du-
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ro e tenace di ultima generazione di SSAB che giunge a Monaco dopo aver raccolto successi in tutto il mondo in un’ampia serie di applicazioni. In effetti, dopo il suo pre-lancio al Conexpo 2017 di Las Vegas, i produttori (e non solo) hanno capito rapidamente dove, come e perché Hardox 500 Tuf potesse rendere i loro prodotti più competitivi. “Avevamo grandi aspettative su Hardox 500 Tuf. Racchiude la durezza di Hardox 500 e la tenacità del nostro prodotto più venduto a livello mondiale, Hardox 450. Ora è stato accuratamente testato per più di un anno dai clienti di varie parti del mondo. Il feedback che stiamo ricevendo è davvero sorprendente. Sono sicura che Hardox 500 Tuf sarà il nuovo standard per cassoni ribaltabili per carichi pesanti, container e benne di fascia premium” ha affermato Jenny Brandberg Hurtig, Product Manager per lamiere antiusura Hardox di SSAB. I produttori che utilizzano Hardox 500 Tuf possono scegliere di incrementare la durata di resistenza all’usura o aumentare il carico utile, o entrambi. L’utilizzo di una lamiera da treno più sottile in Hardox
500 Tuf può facilmente assicurare una capacità di carico del 10-15% maggiore per un dumper o un container. D’altra parte, mantenere lo stesso spessore garantisce una vita utile maggiore del 30% o più, a seconda del livello abrasivo dei materiali con cui Hardox viene in contatto. Hardox 500 Tuf non solo offre un’elevata resistenza all’usura, bensì risulta anche sufficientemente tenace da essere utilizzato come acciaio strutturale antiusura. Ciò offre nuove opportunità per ridurre o escludere le strutture portanti, consentendo invece a Hardox 500 Tuf di sostenere il carico. Hardox 500 Tuf ha dimostrato il suo valore in cassoni ribaltabili, benne, rivestimenti, container e parti soggette a usura di ogni tipo. ❑
I VANTAGGI PRINCIPALI DI HARDOX 500 TUF Rispetto al 400, con Hardox 500 Tuf è possibile estendere la vita utile del prodotto fino a 2 volte, perché è altamente resistente alle ammaccature e alle crepe quando viene colpito da oggetti e materiali taglienti e pesanti e offre prestazioni comprovate in condizioni difficili o di gelo (energia d’impatto garantita di 27 J a -20°C). Inoltre questo Hardox offre tolleranze dimensionali ristrette, pulite e coerenti per un’eccellente affidabilità di lavorazione in officina ed è sufficientemente tenace per essere utilizzato come materiale strutturale.
15MC CHANTIER/IT-02/19 - Crediti foto Mecalac - Documento non vincolante
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REPORTTECNICO
Uno dei principali driver nello sviluppo della nuova gamma Volvo Penta Stage V è stato garantire che i motori e il sistema di posttrattamento degli scarichi lavorino perfettamente insieme
VOLVO PENTA
DIESEL& ELETTRICO roduttività, tempi di attività e TCO sono i tre punti chiave che le nuove soluzioni Stage V per applicazioni fuoristrada di Volvo Penta intendono valorizzare al massimo. Queste soluzioni compongono una nuova e sofisticata gamma di motori che offre facilità di installazione, di funzionamento e di manutenzione, il tutto nel rispetto dei severi requisiti della normativa Stage V per l'Europa, entrata in vigore a gennaio 2019. Uno dei principali driver nello sviluppo della nuova gamma Volvo Penta Stage V è stato garantire che motori e sistema di post-trattamento
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D8 Stage V
Accordi per crescere
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dei gas di scarico funzionino perfettamente insieme. Tale perfetta simbiosi, che porta alla massimizzazione della rigenerazione passiva durante il funzionamento della macchina, permette di evitare fermi macchina durante una rigenerazione stand-still, ed è alla base della produttività della macchina in quanto ne aumenta il tempo di lavoro e, di conseguenza, aumenta la redditività dei clienti. "Nella nostra nuova gamma Stage V, il sistema di post-trattamento dei motori e degli scarichi lavora in perfetta sinergia formando un'unità potente che soddisfa le esigenze di molte applicazioni diverse, soprattutto quando le condizioni sono impegnative" ha dichiarato Giorgio Paris, responsabile del segmento industriale di Volvo Penta. In particolare sui motori D5 e D8, Volvo Penta ha ridotto i requisiti di raffreddamento di circa il 20%, il che significa che è possibile ridurre
Volvo Penta e Mantsinen, costruttore di gru idrauliche per la movimentazione industriale, sono legati da una lunga storia di collaborazione. L'intera gamma di
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macchine finlandesi, che vanno da 30 a 500 t, monta esclusivamente propulsori Volvo in tutte le classi di emissione, dal D5 al D16. Questa storia di fiducia e collaborazione
Peter Granqvist, chief technology officer di Volvo Penta con una trasmissione elettrica
entra ora in una nuova fase, grazie all'accordo recentemente firmato che prevede la condivisione delle responsabilità dei servizi post-vendita tra la rete dei concessionari
Mantsinen, presente in 55 Nazioni, e la rete Volvo Penta, mettendo in comune risorse e competenze a vantaggio del cliente finale. Tale condivisione ha l'obiettivo di aiutare
le dimensioni del radiatore o aumentare la potenza in base alle esigenze del cliente. Allo stesso tempo,Volvo Penta è riuscita a ridurre il consumo di carburante (rispetto allo Stage IV) su tutta la gamma a vantaggio della linea di fondo degli utenti finali e dell'ambiente. "I test sul campo dei nostri nuovi motori Stage V si sono dimostrati estremamente promettenti, vantando riduzioni del consumo di carburante fino al 5%" ha spiegato Paris. "Ciò significa che Volvo Penta è in grado di ridurre considerevolmente l'impronta di anidride carbonica e, considerando la vita media dei motori di 10.000-12.000 ore o più, il risparmio nel solo consumo di carburante pagherà il motore per tutta la sua durata”. Un ulteriore contributo alla redditività dei clienti è l'intervallo di assistenza per il cambio dell'olio, che è stato allungato da 500 a 1.000 ore. Al Bauma Volvo Penta esporrà la propria gamma completa, inclusi i nuovi motori Stage V D5, D8, D11, D13 e D16 con potenze comprese tra 105 a 585 kW (143-796 CV). Ma i propulsori diesel Stage V non saranno la sola novità di Volvo Penta a Monaco. I progressi nella tecnologia elettrica e la maggiore capacità delle batterie stanno infatti alimentando l'impegno di Volvo Penta
a risolvere i problemi più rapidamente, riducendo i fermi macchina e aumentando la soddisfazione dei clienti. Volvo Penta ha in programma
nell'offrire soluzioni elettrificate affidabili entro il 2021. "La possibilità di coniugare le esigenze di sostenibilità ambientale con le esigenze aziendali dei clienti sono sempre più concrete, perché le soluzioni elettrificate diventano sempre più fattibili" ha dichiarato Peter Granqvist, Chief Technology Officer di Volvo Penta. "Le esigenze peculiari di tutti i settori, come l'edilizia, l'industria mineraria e la movimentazione dei materiali, sono diverse, proprio co-
di implementare questo concetto di cooperazione tra concessionari aftermarket a più mercati nel tentativo di migliorare i tempi di attività dei clienti
finali su larga scala. Tuttavia, non sarà una soluzione valida per tutti. Il concetto sarà adattato alle esigenze specifiche dell'OEM e del cliente finale.
In alto, D11 Stage V; sopra, D13 Stage V
me accade per le applicazioni marine commerciali e per il tempo libero.Tuttavia, vi è ora una chiara domanda da parte di tutti di trasmissioni più pulite, silenziose e più efficienti”. La collaborazione con i clienti è la chiave e Volvo Penta sta lavorando a stretto contatto con loro e i propri fornitori per esplorare soluzioni di elettrificazione non solo praticabili, ma affidabili e sicure. Un indubbio vantaggio di far parte del Gruppo Volvo è l'accesso a tecnologie avanzate. Volvo Penta sta ulteriormente sviluppando la collaudata piattaforma di elettromobilità che è stata già utilizzata con successo dalle divisioni autobus e camion. Finora i fattori limitanti per lo sviluppo di soluzioni elettriche commercialmente valide per applicazioni pesanti sono stati la capacità della batteria, il loro peso e i tempi di ricarica. Ma gli sviluppi dell'ultimo decennio hanno portato allo sviluppo di nuove tecnologie. "L'aumento della densità energetica e le batterie più piccole consentono nuovi design di macchine. E con costi inferiori si intende che il costo di proprietà sta raggiungendo un punto in cui, per diverse applicazioni, sarà più vantaggioso utilizzare una macchina elettrica anziché una con un motore convenzionale” ha dichiarato Niklas Thulin, direttore dell'elettromobilità di Volvo Penta. “Inoltre, i tempi di ricarica più brevi e infrastrutture di ricarica via via sempre più disponibili contribuiranno alle diffusione di macchine elettriche”. ❑
REPORTTECNICO
VOLVO TRUCKS
ON&OFF ROAD
olvo Trucks parteciperĂ al Bauma a Monaco di Baviera insieme alle altre divisioni del Gruppo, ossia Volvo CE, per le macchine movimento terra, e Volvo Penta per quanto riguarda i motori. Una sinergia che ha sempre permesso al Gruppo di proporre le migliori tecnologie in maniera trasversale su tutti i prodotti commercializzati, e i cui ultimi (solo in ordine cronologico, ovviamente) frutti saranno evidenti proprio visitando lo stand del Gruppo a Monaco. Se dei motori Volvo Penta parliamo in questo
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Non solo Bauma
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Volvo Trucks ha recentemente partecipato al Transpotec di Verona, dove ha presentato il Volvo FL Electric, veicolo completamente elettrico perfetto per la
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distribuzione urbana e la raccolta rifiuti grazie alla sua autonomia di 300 km. La presenza di Volvo a Verona si è declinata su quattro grandi tematiche: sostenibilità (dove l'FL
Electric ha detto la sua insieme alle soluzioni LNG rappresentate da un FH LNG), sicurezza, progresso e driver passion. In tema di sicurezza Volvo ha festeggiato i 60 anni
della cintura di sicurezza, inventata da Volvo e subito condivisa gratuitamente con gli altri OEMs del settore. E ha proposto due nuovi sistemi di assistenza alla guida: il Volvo Dynamic
stesso numero a pagina 74, vi diamo appuntamento a quanto predisposto da Volvo CE sul prossimo numero di Macchine Cantieri, e qui dedichiamo tutta la nostra attenzione ai veicoli industriali del Costruttore svedese. Che a Monaco farà il pieno di innovazioni, tutte con un comune denominatore: rendere il lavoro di ogni autista più produttivo, sicuro e confortevole. Partendo proprio dall'FMX, il mezzo d'opera per antonomasia della gamma Volvo, tra i più potenti e prestazionali oggi disponibili per arrivare all'FH, un mezzo in grado di combi-
Steering con Stability Assist (assistenza alla stabilità) e il Volvo Dynamic Steering con Controllo della corsia di marcia attivo. Inoltre ha presentato la seconda fase del progetto Stop Look Wave con le scuole,
nare un eccellente comfort di guida con caratteristiche tecniche peculiari per affrontare le mission più impegnative. Inutile dire che l'FH16, con i suoi 750 CV, è il massimo cui si può aspirare per muovere carichi pesanti. Sia sull'FMX che sull'FH saranno disponibili innumerevoli tecnologie, come il Volvo Dynamic Steering, che a Bauma verrà presentato in una nuova forma, comprensiva di quattro nuove funzionalità per migliorare il mantenimento della corsia, la stabilità, lo sterzo remoto esterno e le impostazioni personali.Altre caratteristiche
volto all'insegnamento dell'educazione stradale. Progresso: il tema è stato affrontato parlando non solo di camion elettrici, ma anche di guida autonoma e veicoli connessi. E infine, passione: Volvo ha incontrato i “suoi
che saranno presentate e “dimostrate sul campo” a Bauma saranno le sospensioni pneumatiche per applicazioni off-road Tandem Axle Lift, il sistema Automatic Traction Control e la trasmissione automatica I-Shift con ingranaggi cingolati. Questi e molte altre innovazioni tecnologiche disponibili lavorano sinergicamente sui mezziVolvo che equipaggiano per garantire alta produttività e prestazioni ai massimi livelli, ma anche la massima manovrabilità e un comfort di guida eccezionale. Inoltre,Volvo Trucks presenterà i progressi compiuti sul fronte dell'elettromobilità, presentando una nuova soluzione per il segmento construction in ambito urbano. "Le nuove motorizzazioni diesel ad alta efficienza sono oggi la soluzione più competitiva per la maggior parte dei nostri clienti. Tuttavia, condividendo i nostri progressi nell'ambito dell'elettromobilità, vogliamo dimostrare che ci stiamo preparando per il futuro e abbiamo già a disposizione la tecnologia pronta per quando diventerà un'opzione competitiva per i nostri clienti " ha dichiarato Roger Alm, Presidente di Volvo Trucks. ❑
autisti”, premiando la loro passione e devozione aprendo le iscrizioni alla nuova edizione del Volvo Trucks Driver Specialist Challenge, competizione che eleggerà il miglior autista Volvo italiano. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(WEBER MT)
IN CATTEDRA Le “Tecnologie per la compattazione leggera di terreni e pavimentazioni stradali” protagoniste di una tesi di laurea in Ingegneria Civile all’Università di Udine
DI CRISTIANO PINOTTI FOTO DI WEBER PHOTO GALLERY
l mondo della scuola incontra il lavoro, la quotidianità che si misura con tutte le problematiche (e sono tante) che contraddistinguono i cantieri stradali, o meglio il ripristino dei manti messi alla prova dal traffico, dal clima e dal mancato utilizzo di tecniche moderne. Questo piccolo “miracolo”, cioè l’incontro tra mondo accademico e realtà industriale, è avvenuto a Udine grazie alla tesi di Filippo Tortul dal titolo “Tecnologie per la compattazione leggera di terreni e pavimentazioni stradali”, che lo scorso anno gli ha permesso di conseguire la Laurea in Ingegneria Civile. “L’argomento propostomi dal Professor Baldo”, commenta il neolaureato, “ha suscitato il mio interesse andando a toccare un tema che ogni automobilista nel nostro paese si ritrova ad affrontare pressoché quotidianamente, ovvero quello della pessima condizione dei manti stradali. L’elaborato è stato sviluppato principalmente come una presentazione, o meglio, una breve disamina, delle tecnologie relative alla compattazione sia dei terreni
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che dei manti stradali, al fine di creare un documento introduttivo a tale mondo, che nel nostro paese è spesso trascurato o anche totalmente ignorato”. La tesi ha quindi visto l’interazione tra il mondo accademico e quello industriale attraverso un’esperienza più che positiva. Continua Tortul: “la preparazione fornita dagli studi universitari è innegabilmente buona,
Filippo Tortul si è laureato in Ingegneria Civile con la tesi “Tecnologie per la compattazione leggera di terreni e pavimentazioni stradali”.
ma spesso manca di un reale contatto diretto con il mondo del lavoro, al quale è molte volte difficile avvicinarsi prima del conseguimento del titolo di studio. Io mi reputo molto fortunato ad aver avuto la possibilità di svolgere questo elaborato in così stretta vicinanza ad una ditta (Weber MT) di tali dimensioni, poiché so che è una occasione che rimane invece preclusa a molti altri studenti”. In relazione alle attrezzature utilizzate, la tesi discussa presso l’ateneo friulano ha messo in evidenza l’arretratezza delle prassi abitualmente utilizzate nella manutenzione stradale. L’elaborato ha infatti messo in evidenza come queste attrezzature (cioè le piastre vibranti) siano trop-
po poco utilizzate in Italia rispetto al resto dell’Europa. Infatti, analizzando i dati di vendita relativi al 2017 messi a disposizione dall’Associazione Europea Produttori Macchine LightCompacting si vede come nel nostro paese vi sia una media di 17 vendite per milione di abitanti, un valore estremamente lontano dalle oltre 300 dei paesi scandinavi o dalle 185 della Germania. Dati facilmente riscontrabili osservando i cantieri italiani in cui, riprende Tortul, “si nota la quasi totale assenza di macchinari adibiti alla compattazione leggera, in special modo le piastre bi-direzionali; queste sono in gran parte dei casi sostituite dai rulli da 15 q uomo-a-bordo, i quali però al giorno d’oggi risultano
IL Relatore
Nicola Baldo è Professore Associato presso l’Università degli Studi di Udine. Coordinatore del CdS in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, è docente titolare degli insegnamenti di “Costruzioni di Strade, Ferrovie ed Aeroporti” e “Progetto di Infrastrutture Viarie”, nei corsi di Laurea e di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile, e Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. È responsabile scientifico del gruppo di ricerca Road Engineering e del Laboratorio Strade del DPIA, con annesso simulatore di guida in realtà virtuale a piattaforma mobile (AutoSim 1000m). Autore di oltre 80 pubblicazioni scientifiche, i suoi principali argomenti di ricerca sono legati all’analisi e alla modellazione della sicurezza stradale, al mix design e alla caratterizzazione prestazionale avanzata dei materiali per le infrastrutture viarie, oltre che alla modellazione costitutiva delle miscele bituminose per pavimentazioni flessibili. Dati di vendita relativi al 2017 dell’Associazione Europea Produttori Macchine Light-Compacting.
meno efficienti se confrontati con le piastre vibranti, che riescono, proprio grazie alle loro oscillazioni, ad agire sul terreno in profondità e non solo in un limitato strato superficiale. Per esempio, una piastra reversibile da poco più di 200 kg arriva a ottenere la stessa resa di compattazione di un rullo da 1.500 kg, che al confronto risulta essere più ingombrante, più costoso e richiedente anche molti più accorgimenti relativi alla sicurezza durante l’utilizzo”. Quando poi la situazione non raggiunge i limiti dell’assurdo
SI PUÒ fare
L’utilizzo di tecniche corrette consente la perfetta riparazione della pavimentazione stradale Troppo spesso, in Italia, siamo abituati ad associare gli interventi di riparazione eseguiti sulle pavimentazioni con l’originarsi di dossi e discontinuità. Infatti, riparazioni sommarie e superficiali risultano inutili poiché i meccanismi di fratturazione del manto
stradale si innescano principalmente in profondità. Al contrario, quando un’operazione di rifacimento localizzato è eseguita a opera d’arte, quest’ultima dovrebbe risultare pressoché indistinguibile dalla pavimentazione originale, fatto salvo per il colore. Una
riparazione efficace comporta il rifacimento dell’intera zona danneggiata e va a risolvere i problemi strutturali all’origine e non solo nascondendoli alla vista. Grazie a un’adeguata compattazione, il nuovo manto risulta così perfettamente a livello con il precedente.
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TESTIMONIANZE
Schema di funzionamento della compattazione dinamica rispetto a quella statica.
con terreni e pavimentazioni non compattati, ma battuti con benne, calpestati con mezzi da cantiere, o lasciati aperti al traffico aspettando che questo ne comporti l’addensamento. Procedure tanto inutili quanto potenzialmente pericolose, la cui causa, sono ancora parole di Tortul, può essere ricercata anche “nell’assenza di una normativa italiana che sviluppi il tema specifico della compattazione leggera, ponendo dei requisiti necessari da rispettare, come avviene per esempio in molti paesi europei, non lasciando quindi queste necessità alla sola sensibilità dei tecnici che troppo spesso
Un volto noto
Confronto tra rullo da 15 q e piastre vibranti.
Se Relatore della tesi è stato il Prof. Ing. Nicola Baldo, dell’Università di Udine, l’elaborato di Filippo Tortul ha avuto come Correlatore non un personaggio accademico, bensì un rappresentante del mondo edile, che ben conosce le problematiche legate alla pavimentazione stradale. Stiamo parlando di Alberto Lovo, responsabile per Weber in Italia, che ha avuto il merito di stabilire un reale trait d’union tra la scuola e il mondo del lavoro.
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utilizzate nei cantieri a nuovi standard costruttivi, peraltro già in uso in molti altri paesi, sia europei che non: una strada specificamente progettata e realizzata in maniera congrua può resistere molto più a lungo nel tempo di una costruita con tecniche e metodologie ormai superate che non dovrebbero trovare più spazio nel panorama contemporaneo dei lavori pubblici. Un analogo discorso può essere fatto anche per gli interventi di riparazione localizzata, in cui si collocano più specificatamente i macchinari per la compattazione leggera. Il principale e più immediato beneficio che il loro utilizzo corretto e capillare sul territorio potrebbe portare è quello di rendere più indolore gli interventi di sistemazione, localizzata e non, e di posa di cavi o tubature, andando ad uniformare la zona di pavimentazione rifatta a quella precedente, eliminando così il calo di comfort della guida; si avrebbe inoltre un risparmio economico
purtroppo risultano, anche non colpevolmente, inesperti in materia vista la mancanza di corsi di aggiornamento specifici”. Eppure la soluzione sembra a portata di mano. Conclude Tortul: “Nel nostro paese risulterebbe infatti necessario un aggiornamento delle pratiche attualmente
a lungo termine poiché delle riparazioni corrette non comporterebbero una continua necessità di intervento sempre nelle stesse zone”. ❑ WEBER MT ITALIA - AL Consulting sas Via Boezio, 2 Feletto Umberto, 33010 Tavagnacco (Ud) Tel. 0432 689275 www.al-importagency.it e-mail: webermt@alimportagency.it
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
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L’AVVENIRE CI TORMENTA, IL PASSATO CI TRATTIENE, IL PRESENTE CI SFUGGE. (GUSTAVE FLAUBERT)
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MACCHINE CANTIERI 5.0
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ecentemente un quotidiano ha celebrato il Palazzo dei giornali, un edificio razionalista a Milano, in piazza Cavour, ricco di affreschi di Sironi. Uno di quei palazzi che normalmente vengono chiamati “fascisti”. Per decenni fu la sede de “La Notte”, il quotidiano del pomeriggio guidato da Nino Nutrizio che diede molto filo da torcere al Corriere. La Notte fu uno dei primi quotidiani con i quali collaborai, forse non ancora ventenne. Mi occupavo di “nera”: omicidi, suicidi, rapine e qualche accoltellamento per amore. Le truffe mi annoiavano. Facevo il pezzo e le foto, ma ai delitti più difficili riservavo un trattamento particolare, seguivo pure le indagini fino all’arresto del cattivone. Poi tutto passava nelle mani degli esperti cronisti della giudiziaria. In quel Palazzo dei Giornali alloggiava il salone della cronaca de La Notte. Al centro campeggiava una radio motomontata della polizia, sgraffignata non so dove e come, dalla quale arrivavano gli ordini per le volanti. Che partivano sgommando dai commissariati, mentre io partivo con la mia moto al loro inseguimento, taccuino in tasca e Nikon F con pellicola da 400 ASA al collo. Poi tornavo, camera oscura, retino dell’immagine e dieci/venti righe da pubblicare. Scrupolosamente scritte con la macchina per scrivere. Solo la Fiat 124 del Corriere disponeva di ponte radio e di fotografo, armato di Rolleiflex 6x6. Non si poteva comunicare con la redazione se non con il classico gettone telefonico color oro e con il telefono del bar dell’angolo. Dove si incappava ritualmente nella solita signora che, conversando con l’amica, teneva occupata la linea che, poi, si liberava con il solito trucco magliaro: mettersi vicino, guardarla fissa e annuire con lei quando il discorso lo consentiva. Una distruzione molecolare della privacy che non poteva non cagionare, da parte sua, l’abbandono stizzoso della cornetta! Però, pur senza tecnologia, il giornale in poche ore usciva lo stesso. Le immagini (bianco e nero) si mandavano per telefoto e il pezzo urgente si affidava ai dimafonisti. Quei personaggi lunari e senza volto che, sotto dettatura telefonica, scrivevano a velocità di fulmine e senza un errore. A patto, però, di dettare anche la punteggiatura e gli a capo. Oggi l’editoria è molto diversa. Talmente diversa che - parafrasando il Ragazzo della via Gluck - si è perso tutto quel romantico e guascone modo di lavorare. Entrambi divorati da tablet, smartphone, email e foto ritoccate al computer. Tutti mezzi fantastici, certo, e forse senza colpa, visto che sono inanimati. Ma certamente incapaci, come spesso i loro odierni utilizzatori, di scovar notizie e di scrivere in corretto italiano. ❑
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