MC5.0-Macchine Cantieri - n. 59 maggio 2019

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MACCHINE CANTIERI

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maggio 2019, n. 59

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DAF

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FPT Industrial è protagonista di “Pesca di plastica”, un progetto che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla protezione dei mari dall’inquinamento e dai rifiuti. Nel mese di maggio, una quarantina di pescherecci di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, raccoglieranno e porteranno a riva tutta la plastica recuperata in mare durante la pesca. I pescherecci, molti dei quali equipaggiati con motori marini di FPT Industrial, prevedono di raccogliere circa 7 t di plastica. Il progetto si è svolto in collaborazione con CNH Industrial, MedSharks – associazione che sensibilizza sul tema dei rifiuti in mare e sulle spiagge –, la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, il Comune di San Benedetto del Tronto, Garbage, PicenAmbiente Spa e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.

PLASTICA

via

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2019 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

MADE IN STEEL Milano 14 - 16 maggio

TOC 2019 Rotterdam 18 - 20 giugno

CERSAIE 2019 Bologna 23 - 27 settembre

GIS 2019 Piacenza 3 - 5 ottobre

ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre


3 assi per l’edilizia (Veicoli industriali)

MAN Truck & Bus amplia la propria gamma con il nuovo TGX 33.640 6x4 BLS presentato al Bauma 2019. Per il trasporto di macchinari pesanti, materiali da costruzione e accessori gru di notevoli dimensioni, il TGX 33.640 è ideale. Questo trattore stradale a tre assi per traini eccezionali è stato progettato per una m.t.c. di 160 t, con possibilità di deroga fino a 180 t. Il mezzo è equipaggiato con la versione più potente del motore a 6 cilindri della gamma D38, disponibile solo per la gamma TGX, con una cilindrata di 15,3 l, che eroga una potenza di 640 CV (471 kW) a 1.800 giri/min con una coppia massima di 3.000 Nm a 900-1.400 giri/min. Per garantire una buona trazione, MAN ha combinato il telaio in versione alta con assali con riduttori epicicloidali nei mozzi ruota con una portata di 9 t sulla parte anteriore e 13 t sulla parte posteriore. L’asse anteriore prevede una sospensione meccanica, mentre i due assi posteriori sono a sospensione pneumatica.

PROGETTATE PER ESEGUIRE QUALSIASI LAVORO

PNEUMATICI

ALLA PROVA

Stephen Fontenot testa gli pneus BKT

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tephen Fontenot - texano con la passione per l’ATV fuoristrada estremo - ha testato nelle condizioni più difficili le qualità degli pneumatici BKT con il proprio ATV Can Am Maverick X3 XDS .Gli pneumatici Off-Highway non servono solo per il duro lavoro, ma anche per alimentare le grandi passioni. Stephen Fontenot ci ha dimostrato come gli pneumatici BKT

possono diventare una fonte di divertimento e di nuove avventure, equipaggiando mezzi ATV dall’aspetto futuristico. Nello specifico Stephen Fontenot utilizza lo pneumatico AT 171, dotato di un’eccellente trazione sia sui terreni bagnati che su quelli fangosi e sabbiosi, è particolarmente resistente e robusto, il che lo rende un prodotto ideale per le sfide degli ATV. fonte: bkt

PALE COMPATTE CINGOLATE BOBCAT NIENTE E’ IMPOSSIBILE Bobcat progetta e fabbrica pale compatte, escavatori, sollevatori telescopici e più di 100 accessori diversi perché possiate fare al meglio il vostro lavoro. Da oltre 60 anni le nostre macchine dimostrano sul campo tutta la loro tenacia. Ma noi continuiamo a guardare al futuro, per modellarlo secondo le vostre esigenze. OFFRIAMO UN GAMMA INSUPERABILE DI PALE COMPATTE CINGOLATE CON: Grande forza di spinta Minima pressione al suolo Grande versatilità con più di 30 accessori per il movimento terra In sintesi, tutto ciò che ci si aspetta da una macchina compatta Bobcat: agilità, robustezza, adattabilità. Agilità, durata e versatilità sono tutte di serie – ma per una tranquillità ancora maggiore, approfittate della nostra garanzia estesa e dei piani di manutenzione programmata.

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Bobcat è una società del gruppo Doosan. Doosan è un leader globale nel settore delle macchine edili e movimento terra, delle soluzioni per l’acqua e l’energia, dei motori e dell’ingegneria, che da oltre un secolo serve con orgoglio i suoi clienti e le comunità. Bobcat e il logo Bobcat sono marchi registrati di Bobcat Company negli Stati Uniti e in altri paesi. ©2019 Bobcat Company. Tutti i diritti riservati.

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Uptime

(Movimento terra) Situato nel quartier generale regionale EMEA di Volvo CE a Eskilstuna, in Svezia, il nuovo Uptime Center assisterà l’intera rete di concessionari Volvo in Europa, Medio Oriente e Africa con l’obiettivo di migliorare costantemente le performance operative delle macchine e ridurre i tempi di fermo tecnico.

 Nuovo da Stanley

(Attrezzature) Arriva il nuovo Flessometro Fatmax “made in USA” di Stanley: compatto, comodo ed ergonomico. Disponibile in tre varianti - da 5, 8 e 10 m – e distribuito a un prezzo compreso tra 27,30 e 29,90

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euro, il nuovo flessometro garantisce fino a 4 m di rigidità del nastro, inoltre consente sempre una presa perfetta.

Una gamma completa

(Movimento terra) La gamma di minipale compatte gommate e cingolate JCB, con i suoi 15 modelli è tra le più ampie del mercato. A sollevamento verticale o radiale, offrono potenze da 42 a 55 kW e la possibilità di abbinare le più diverse attrezzature anche con impianto idraulico hi-flow. 8 i modelli di minipale compatte gommate: Small Platform 155, 175, 210 e 215, Large Platform 250, 270, 300 e 330. 7 i modelli cingolati: Small Platform 150T, 210T e 215T, Large Platform 250T, 270T, 300T e 325T.

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IN QUOTA

SCELTA STRATEGICA Zeppelin Rental sceglie Genie

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ispondendo alla domanda di soluzioni di accesso in quota eco-compatibili ad alte prestazioni, Zeppelin Rental ha incrementato la propria flotta con 40 piattaforme articolate ibride Genie Z-60 FE. Con un’altezza di lavoro massima di 20,16 m, questo modello, versatile e a basso consumo energetico, offre i vantaggi di due modalità di funzionamento (completamente elettrica o ibrida) intercambiabile tramite un interruttore. Combinando le prestazioni 4WD delle tradizionali macchine diesel, con l’efficienza silenziosa e pulita delle unità elettriche, gli operatori hanno così a disposizione una soluzione “2 in 1” adatta per applicazioni interne ed esterne. Gli elevatori Genie FE combinano un motore elettrico che funge anche da generatore quando la macchina viene azionata in modalità ibrida, oltre a un motore diesel. Il motore-generatore elettrico alimenta la batteria e aziona una pompa idraulica che alimenta i movimenti di sollevamento. fonte: genie

Cuore d’acciaio (Componenti)

Le nuove betoniere Hyundai Motor sono realizzate con componenti in Hardox di SSAB. L’Hardox è impiegato, oltre che per i tamburi, anche per la realizzazione di tramogge e scivoli, tutte componenti soggette alla forte abrasione data dal contatto con il calcestruzzo.

Gamma di miniescavatori La scelta dell’operatore Doosan è leader mondiale per gli escavatori, le pale gommate e i dumper articolati. A complemento di questi prodotti, Doosan offre una gamma ampliata di miniescavatori da 1,1 a 8,5 t. Con un’ampia scelta tra modelli girosagoma, a ingombro posteriore ridotto, convenzionali, oltre a quelli gommati, i miniescavatori Doosan offrono la migliore combinazione sul mercato di produttività, semplicità d’uso, comfort e durata. Maggiori informazioni su www.doosanequipment.eu

Doosan: da oltre 40 anni produttore di macchine edili e movimento terra.


IN QUOTA

ELETTRICA

Un nuovo pick&carry Sennebogen

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ennebogen ha presentato una nuova versione elettrica del movimentatore Pick&Carry Sennebogen 735, particolarmente apprezzato nell’industria del legname. Il prototipo è attualmente in fase di test sul campo ed entrerà in produzione entro la fine del 2019.Tutti i movimenti della macchina sono ancora di tipo idraulico, e l’impianto viene alimentato da un motore diesel Stage 5, ma è la trasmissione ad essere innovativa: essa è infatti totalmente elettrica. Le soluzioni full electric, come quelle utilizzate nella manipolazione del legname stazionario, non sono possibili su macchine come i pick&carry a causa dei numerosi chilometri che percorrono ogni giorno e per il fatto che sono spesso progettate per operare continuamente. Ma la soluzione proposta da Sennebogen rappresenta di sicuro un’ottima “via di mezzo” ibrida, che riduce comunque i consumi e le emissioni.Tale soluzione è stata sviluppata in collaborazione con Bosch Rexroth e sarà lanciata da Sennebogen sotto il nome di “Green Efficiency Drive”. fonte: sennebogen

NUOVO manager Hyundai ha annunciato la nomina di Nicolas Rousseau come nuovo direttore vendite senior della Divisione Construction Equipment nel mercato europeo. Nicolas Rousseau è un direttore delle vendite e key account manager con più di 20 anni di esperienza alle spalle nelle vendite B2B di macchine movimento terra. Il nuovo direttore si è unito al Team i primi di aprile e porterà all’azienda le sue conoscenze nel campo dei prodotti OEM e delle reti di concessionari.

Rutilli sceglie Iveco (Veicoli industriali)

Officine Brennero ha consegnato 10 Iveco Stralis NP 460 alimentati a LNG, al cliente Autotrasporti Rutilli Adolfo S.r.l. Le motrici, sei a tre assi e quattro a due assi, sono tutte dotate di doppi serbatoi, rispettivamente da 410 e 540 litri, ed equipaggiate con un allestimento realizzato dall’officina Brigoni di Castiglione delle Stiviere. La scelta dell’azienda di orientarsi sui veicoli IVECO a LNG è stata dettata in primo luogo dall’esigenza di affrontare senza alcun vincolo o condizionamento le tratte – prevalentemente internazionali – compiute abitualmente dai propri veicoli, che includono alcune zone dell’Ile de France e l’area metropolitana di Parigi, sottoposte a significative restrizioni e limitazioni al traffico.

PIÙ DI 650 DIPENDENTI PROVENIENTI DA 48 PAESI, PIÙ DI 49 PRODOTTI ESPOSTI PER UN TOTALE DI CIRCA 260 T E PIÙ DI 30 INNOVAZIONI DI PRODOTTO: QUESTI SONO ALCUNI NUMERI DELLA PARTECIPAZIONE DI DOKA A BAUMA



Componenti stampati in 3D (Nuove tecnologie)

Ciò che è iniziato come una promettente visione a maggio 2017 ha ora raggiunto una conclusione positiva: il progetto “NextGenAM” lavorerà allo sviluppo di una linea di produzione pilota per un processo automatizzato di “Additive Manufacturing” di prossima generazione per i partner Premium AEROTEC, EOS e Daimler . Il processo di stampa 3D, noto anche come “Additive Manufacturing” (AM), è diventato sempre più interessante in qualità di processo complementare o alternativo alle tecniche di produzione convenzionali. La tecnologia è descritta come “additiva” a causa del modo in cui il processo prevede l’applicazione di uno strato dopo l’altro di materiale sottile, che viene quindi indurito da una fonte di energia. Insieme alla plastica e alla ceramica, è possibile produrre anche componenti metallici in un processo di stampa 3D. Scopo del progetto pilota era sviluppare una linea di produzione 3D che producesse componenti in alluminio per il settore automobilistico e aerospaziale in modo conveniente. Nella foto: con il nuovo sito web Rockwool ha voluto mettere on line una vera e propria “cassetta delle possibilità” a disposizione di progettisti e professionisti del settore. Particolarmente utile la sezione dedicata agli strumenti che Rockwool mette a disposizione dei professionisti, anche in versione App, per facilitare la progettazione www.rockwool.it/ download-strumenti/tool/

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SERVIZI

AD HOC

Mewa per ogni applicazione

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artendo dal presupposto che anche la migliore protezione non è di nessuna utilità se rimane appesa nell’armadietto del lavoratore, Mewa da sempre si sforza di realizzare capi di abbigliamento protettivo che vengano indossati volentieri perché leggeri, comodi e con un taglio che ben si adatti alle esigenze di mobilità dei vari operatori. E già che c’è, Mewa completa questo sforzo dando un occhio di riguardo anche alla linea. Un esempio pratico di questo impegno è la linea Dynamic, una gamma di abbigliamento protettivo tuttofare: segue il movimento ed è esteticamente bella perché assomiglia all’abbigliamento outdoor. Presenta inoltre dettagli funzionali come tasche e occhielli. Le etichette riportano i simboli che si riferiscono ai rischi dai quali gli indumenti proteggono. E poi, Dynamic è declinata in base a quelli che sono i rischi specifici di ogni ambiente di lavoro. Come? Per esempio la serie Dynamic Allround offre una protezione specifica dal calore e dalle fiamme, Protezione arco elettrico Classe 1, proprietà antistatiche, mentre Dynamic Allround ARC è specifica per la protezione dal calore e dalle fiamme, con Protezione arco elettrico Classe 2, proprietà antistatiche. La linea si completa poi con Dynamic Allround CHEM, Dynamic Outdoor (abbigliamento protettivo dalle intemperie per tutti coloro che lavorano all’aperto), Dynamic Reflect (una gamma di capi d’abbigliamento protettivo ad alta visibilità) e Dynamic Elements.


COLLEGATI! LAVORA CON GRU E TRUCK INSIEME

FX-Link connection active

Pneumatic suspension control

Load indicators for group of axles

Parking brake status

Continuous rotation crane

Rack and pinion crane

Auxiliary lights control

Start/Stop engine

Con FX-Link gru e autocarro diventano un tutt’uno. L’innovativa tecnologia è stata sviluppata da Fassi con l’obiettivo di ottimizzare il collegamento tra le due macchine. Questo permette di controllare diverse funzioni del camion dal radiocomando della gru e lo stato della gru dal cruscotto del camion, sviluppando nuove funzionalità integrate di comando/controllo. Scopri di più su:

fassi.com

Dal radiocomando della gru è possibile ad esempio spegnere e accendere l’autocarro, regolare il regime del motore e lo stato del freno di stazionamento. Mentre l’interfaccia del cruscotto del camion segnala la mancata chiusura degli stabilizzatori della gru e non solo. Con FXLink le potenzialità sono molte e Fassi ne stà sviluppando di nuove... facebook.com/fassigruspa

Fuel and level consumption

Battery charge level

Engine RPM control

Truck PTO control


Nella foto: Hitachi Construction Machinery Co., Ltd. ha annunciato in questi giorni la propria vision per l’automazione dell’industria mineraria: si tratta di un “ecosistema” di diverse aziende, aperto e interoperabile, che integrano i loro sistemi insieme all’infrastruttura mineraria esistente.

Bosch elettrifica (Nuove tecnologie)

Entro il 2030 si stima che la percentuale di veicoli elettrici alimentati dalle celle a combustibile arriverà al 20%. Numeri di un mercato che potrebbe rappresentare un’ottima fonte di business. Per questo anche Bosch guarda all’elettrificazione. E per farlo entra nel mercato delle celle a combustibile e apre la strada per l’adozione di questa tecnologia negli autocarri e nelle automobili. Uno dei componenti fondamentali del sistema è la pila, l’anima della cella a combustibile che converte l’idrogeno in energia elettrica. Per migliorarle ulteriormente e realizzare queste pile, Bosch ha siglato un accordo con Powercell Sweden AB, il produttore svedese di pile a combustibile. I due partner lavoreranno insieme per rendere la cella a combustibile PEM (a membrana elettrolitica polimerica) pronta per la produzione. Bosch produrrà questa tecnologia per il mercato automotive a livello globale. La pila a combustibile completerà l’offerta Bosch di componenti per le celle a combustibile e verrà lanciata entro il 2022.

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IN QUOTA

NUOVE

trasmissioni Allison Transmission Holdings Inc. ha annunciato l’acquisizione di Vantage Power e della divisione sistemi per veicoli elettrici (EV) di AxleTech. A seguito delle due acquisizioni Allison ha presentato subito il frutto del mix tecnologico delle tre realtà, la nuova serie AXE, uno dei più potenti sistemi ad assali elettrici per i veicoli commerciali pesanti e medi di tutto il mondo.

AIUTO ALL’ARTE Potain per Notre-Dame

I

n seguito al grave incendio che ha devastato la cattedrale gotica di Notre-Dame de Paris, il produttore di gru a torre Potain, facente parte del Gruppo Manitowoc, si è impegnato nel fornire il proprio contributo agli sforzi che stanno giungendo da tutto il Mondo per ridare una casa ai gargoyles e restituire all’Umanità uno dei suoi patrimoni architettonici. Il gruppo ha da poco reso noto che fornirà gratuitamente le gru a torre e servizi correlati necessari alla ricostruzione.“Saremo lì per affrontare la sfida di una rapida ricostruzione della cattedrale” ha dichiarato Barry Pennypacker, presidente e CEO di The Manitowoc Company, Inc. FONTE: MANITOWOC


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MC M C I L

M O T O R E

F R E E

P R E S S

Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

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MACCHINE CANTIERI

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

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ST AR T Ru CKS

DAF

COLPISCE

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MC 5.0 • MAGGIO 2019 • NUMERO 59

maggio 2019, n. 59

ANCORA

COVER Un pieno di novità per la gamma autocarri di DAF Trucks ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

EDITORIALI

16 Editoriale on

CHI È CAUSA DEI NOSTRI MALI?

(DI EMANUELA PIROLA)

MANIFESTAZIONE DI MEDIOCRITÀ

(DI MAURIZIO GUSSONI)

(FASSI GRU)

SI PUÒ!

(FAYAT - MARINI)

42 BE CONNECTED (HITACHI)

44 IL FUTURO

COVER STORY

18 Cover story

DAF COLPISCE ANCORA

40 DIVERSIFICARE?

82 Editoriale off

(DAF TRUCKS)

È IN LEGNO?

B COME BÖCKER

(BÖCKER)

30 RULLO DI TAMBURI

BY DOOSAN

(DOOSAN)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola

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MACCHINE CANTIERI 5.0

(MAGNI TH)

54 AMBIZIONI

CASA PER BKT

(BKT)

68 I 50 ANNI DEL RE (SCANIA)

SOSTENIBILI (MANITOU)

66 2018 DI CRESCITA, 49 LETTERALMENTE 2019 DI STALLO

CUCITO ADDOSSO

(MAN)

PRODUTTIVITÀ

(VOLVO TRUCKS)

INNOVAZIONI

32 BELLA E POSSIBILE (CASE)

Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis

24 UNA NUOVA

TESTIMONIANZE

(BOMAG)

36 RIVOLUZIONE 5G

QUANTE POSSIBILITÀ

AZIENDE

72 HEAVY MADE EASY 74 SPETTACOLO (SIMEX) NELLO 78 UPTIME & SPETTACOLO

28 B COME BAUMA,

46 IMMAGINATE

(KAMPA)

(SAMOTER)

REPORT TECNICO

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38 CHI SE NON FASSI?

Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

(TREVI BENNE)

L'ULTIMA FRONTIERA

57 NON CHIAMATELO ESCAVATORE (MECALAC)

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci alla saga Star Wars di George Lucas.

Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com

R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice

“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019


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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Chi è causa dei nostri mali?

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DOVE L’ACCIDIA ATTECCHISCE OGNI COSA DEPERISCE. (PROVERBIO)

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i siete mai soffermati a pensare a quanto siamo bravi, noi italiani, a boicottare ciò che funziona bene? A me capita ogni tanto di pensarci, perché è una tendenza che vedo applicata sia nelle aziende private che nella pubblica amministrazione, un po' a tutti i livelli, senza distinzione di settore operativo, dimensioni, risorse finanziarie. Quante volte avete assistito a manager che smantellano team che funzionano e portano risultati? O avete letto di equipe mediche che hanno raggiunto una fama internazionale per bravura e avanguardia tecnica sottoposte alla diaspora dei loro membri in strutture sanitarie diverse? O di singoli proprietari di negozi che improvvisamente mandano a monte attività ben avviate? Potrei andare avanti ancora a lungo in questi esempi, ma avete sicuramente capito a cosa mi riferisco. Quello che invece non capisco io sono i motivi alla base di tale comportamento che oserei quasi definire di massa. Invidia? Incomprensione? Ignoranza? Nessuno di questi motivi, a mio avviso, è sufficiente a motivare il fenomeno. Probabilmente si tratta di un miscuglio, un insieme di fattori che, a un determinato punto della parabola ascendente di un fenomeno di successo, tendono naturalmente ad aggregarsi e quindi a scatenare il boicottaggio. Ma credo che, molto ben nascosto, si celi anche un aspetto connaturato alla nostra “anima latina” (non intesa come discendenza dai Romani, quanto piuttosto come risultato di un crogiuolo di diverse culture e dominazioni che ci hanno forgiato nei secoli): tale aspetto, mi duole dirlo, è la poca voglia di lavorare che affligge la stragrande maggioranza della popolazione (basti vedere le dimensioni assunte dal reddito di cittadinanza, a mio avviso vergognose). Tale accidia, se così vogliam chiamarla, spinge a vedere in chi lavora una minaccia: da qui l’impulso a smantellare quanto funziona. Mi rendo conto che si tratta di una chiave di lettura ben poco lusinghiera, ma forse è meglio essere consapevoli del fatto che se il tuo collega, a differenza di te, non ama lavorare, prima o poi ti giocherà qualche scherzo. Soprattutto se è italiano! ❑


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CoverStory

DAF

DAF TRUCKS

colpisce ancora

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Con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel segmento degli autocarri, il Costruttore olandese spazza via ogni dubbio con una gamma di veicoli per l’edilizia arricchita da nuove configurazioni DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA E DAF PHOTO GALLERY

Nell’intervista pubblicata sul precedente numero di Macchine Cantieri Paolo Starace, AD di DAF Trucks Italia, aveva delineato a chiare lettere l’obiettivo del Costruttore per il prossimo futuro: dopo aver conquistato le vette del market share in Europa confermandosi quale secondo marchio leader nei veicoli sopra le 16 t, la strada da percorrere è una: rafforzarsi in altri segmenti dove le possibilità di crescita sono decisamente... golose.

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Ecco quindi che sale alla ribalta il settore degli autocarri, dove DAF può dire la sua con veicoli di ultima generazione e tecnologie all’avanguardia. Un “dire la sua” che anche nel segmento construction attirerà l’attenzione, complici i numerosi updating tecnici e tecnologici presentati recentemente proprio per equipaggiare i veicoli destinati a mission gravose in ambito edile (e non solo).


a colpo d’occhio

Veramente tante le novità che interessano la gamma di autotelai DAF e che possono fare la differenza su veicoli come quelli che operano nell’ambito construction. A partire da un’ampliata gamma di assali con i due nuovi modelli da 10 e trainato da 7,5 t, per arrivare al nuovo autotelaio 10x4 del CF con tandem a trazione doppia e primo assale posteriore sterzante, cui si affianca un autotelaio 8x2 con due assali anteriori sterzanti e assale folle posteriore sterzante, disponibile anche nel modello XF. In arrivo anche nuove configurazioni come i cabinati CF e XF FAW 8x4 con tridem a trazione doppia e assale folle posteriore sterzante o il veicolo industriale XF FTM 8x4 per trasporti speciali. Una vera e propria invasione di novità tecniche che si spiega bene attraverso le parole di Richard Zink, Direttore Marketing & Sales e membro del Consiglio di amministrazione di DAF Trucks: “vogliamo conquistare una posizione ancora più prominente nel settore degli autotelai e dei veicoli per l’edilizia. È un settore con potenzialità di crescita notevoli per DAF. Offriamo un’ampia gamma di telai e assali robusti, trasmissioni efficienti e cabine confortevoli. DAF ha il veicolo adatto per ogni applicazione”.

partiamo dagli assali

Come anticipato, l’offerta di DAF in ambito assali è decisamente ampliata dall’ingresso di due modelli rispettivamente da 10 e 7,5 t (quest’ultimo trainato) che vanno ad aggiungersi agli assali anteriori da 7,5, 8 e 9 tonnellate già disponibili sul mercato. La versione da 10 t sarà disponibile per CF e XF, veicoli che in edilizia sovente sono sottoposti a carichi concentrati nella parte anteriore (come nel caso di un allestimento con gru retrocabina) e che grazie a

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il nuovo 10x4

In collaborazione con l’azienda olandese Estepe, attiva nello stesso settore, DAF offre ora un CF 10x4 con cassone ribaltabile progettato appositamente per gli impieghi più gravosi, con due assali anteriori sterzanti da 10 tonnellate, un primo assale posteriore sterzante idraulico da 10 tonnellate, che può anche sollevarsi, e il tandem HR1670T con riduzione

nel mozzo e sospensioni pneumatiche. Il carico utile netto di questa variante “speciale”, che verrà utilizzata principalmente per il trasporto di carichi pesanti di sabbia, ghiaia e pietra, è di circa 30 t, mentre il PTT è di 49 t. Nonostante l’alto numero di assali, il design intelligente assicura spazio sufficiente per un serbatoio del carburante da 350 litri. MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory DAF TRUCKS questo nuovo assale da 10 t con sospensioni paraboliche a tre balestre sono automaticamente esenti da sovraccarichi con carichi parziali. È disponibile per le versioni dei modelli CF e XF caratterizzati da singolo assale anteriore e motore PACCAR MX11 o MX-13. Passando al nuovo assale trainato da 7,5 tonnellate con pneumatici singoli, nell’ambito del trasporto edile questo nuovo assale è ideale per l’uso in cabinati destinati a lavori quali consegna di container e per il trasporto di pietre e altri materiali, dove l’automezzo è dotato di una gru posteriore. L’assale presenta un corpo pressofuso dal design interamente nuovo, ancora più rigido e resistente, nonostante il peso sia stato ridotto di 10 kg. La capacità di carico statico è stata aumentata del 25% (fino a 26 tonnellate), un aspetto importante considerando che il carico poggia per breve tempo sull’assale posteriore durante le operazioni di carico e scarico. Ricordiamo che per gli autocarri CF e XF 6x4 e 8x4 che vengono regolarmente guidati fuoristrada o che richiedono una trazione aggiuntiva, DAF offre una scelta di tandem a trazione doppia e bassa manutenzione. A queste si affiancano i nuovi cabinati CF e XF 8x4 FAW, con tandem a trazione doppia e assale trainato posteriore sterzante. Si tratta di veicoli a quattro assali e un tridem, composto dal tandem SR1360T con riduzione singola o dal tandem HR1670T con riduzione nel mozzo e da un assale trainato posteriore sterzante montato dietro. Il nuovo telaio FAW 8x4 ha un PTT tecnico di 37 tonnellate e, grazie all’assale trainato posteriore sterzante, può essere manovrato con estrema precisione. Il diametro di volta ridotto (circa 7,8 metri) fa del FAW 8x4 la scelta ideale per il trasporto di carichi ingombranti o pesanti in cantieri edili in cui lo spazio è relativamente contenuto. Il nuovo telaio si presta perfettamente come cassone ribaltabile, per un allestimento con gru di carico posteriore o per una combinazione di gru di carico e sistema con braccio con gancio.

di una gamma di motori di ultima generazione in grado di raggiungere il picco di coppia al di sotto dei 1.000 giri al minuto: stiamo parlando dei propulsori Paccar MX-11 da 10,8 litri e MX-13 da 12,9 litri che muovono i CF ed XF e che erogano potenze comprese tra 299 CV (220 kW) e 530 CV (390 kW).Tali unità vengono affiancate dal cambio automatizzato TraXon di ultima generazione da 12 e 16 marce. Il DAF CF è disponibile anche con il motore PACCAR PX-7 da 6,7 litri, con potenze comprese tra 234 CV ( 172 kW) e 325 CV (239 kW). Soluzioni analoghe sono disponibili sui veicoli LF che montano i motori quattro cilindri PACCAR PX-4 da 3,9 litri PX-5 da 4,5 litri nonché i motori sei cilindri PACCAR PX-7 da 6,7 litri, con potenze comprese tra 156 CV (115 kW) e 325 CV (239 kW). La ricchezza della gamma di cambi è impressionante: con 5, 6, 9 o 12 marce, manuali, automatizzati o completamente automatici, c’è sempre una trasmissione ottimale per ogni esigenza.

un occhio alle pto

DAF ha dotato i motori MX-11 e MX-13 di una presa di forza al motore posizionata a ore 13. Funziona con montaggio diretto della pompa o con trasmissione a flangia, ha una coppia continua di 800 Nm e una potenza di picco di 1.000 Nm, prestazione che la rendono particolarmente adatta agli impieghi pesanti (betoniere o

cosa dire di motori e trasmissioni?

In ambito construction servono potenza ed affidabilità. Ma questi veicoli sono spesso chiamati ad erogare coppie elevate e a muoversi a velocità ridotte, spesso gravati da carichi importanti. Queste esigenze mettono spesso a dura prova le trasmissioni e i motori dei veicoli. Ma sui mezzi DAF non ci sono problemi in quanto il Costruttore dispone

*

A sinistra il motore Paccar MX-13 abbinato alla trasmissione TraXon e a un assale posteriore

immancabili

DAF continuerà a offrire versioni Construction dei modelli LF e CF, specialmente per i veicoli che vengono Si tratta di veicoli equipaggiati con paraurti e calandra specifici per l’impiego on e off road, angolo di attacco di 25 gradi e ampia altezza da terra di 32 (LF) o 40 (CF) cm, per consentire la guida su qualsiasi tipo di terreno. Tutti i modelli DAF Construction sono inoltre dotati di lamiera in acciaio

spessa 3 millimetri a protezione del radiatore. Grazie a uno speciale gradino dietro la portiera e a un binario sul tetto del modello CF Construction, ispezionare il cassone o controllare il carico è facile e veloce. Il CF Construction è disponibile come trattore da traino FTT 6x4 e come

autotelaio FAT 6x4 e FAD 8x4, entrambi con tandem a trazione doppia e, nel caso del FAD, due assali anteriori sterzanti. Le versioni CF Construction offrono una speciale modalità fuori strada della trasmissione TraXon, di serie, che garantisce prestazioni di cambio marcia ottimali su terreni accidentati.


Sfilata di motori Paccar: da sinistra l’MX-13, l’MX-11, il PX7, il PX5 e il PX4

nei veicoli per la raccolta rifiuti). Sul propulsore MX-11 DAF è disponibile anche la PTO posizionata a ore 11, montata direttamente sul motore e con montaggio diretto della pompa. La coppia erogata da questa PTO si assesta sui 250Nm e offre una potenza di picco di 400 Nm. Questa PTO è ideale per applicazioni leggere quali sistemi di ribaltamento. Una PTO indiretta con collegamento alla pompa può inoltre essere montata sulla parte anteriore. È una PTO leggera, con potenza di 20 kW o 35 kW, ideale per sistemi con braccio con gancio o cassoni ribaltabili. È disponibile anche un’ampia gamma di prese di forza al cambio per sistemi di ribaltamento, compressori e gru di carico.

Arriva anche il nuovo xF FAX 8x2

Due assali anteriori sterzanti (da 8 o 9 t) e un assale trainato posteriore sterzante (da 7,5 t) dietro l’assale motore sono le caratteristiche peculiari del nuovo XF FAX cabinato 8x2. Una versione che in molti sapranno essere già disponibile per i CF, ora viene resa disponibile anche sugli XF. L’XF FAX garantisce un PTT tecnico fino a 37 t, mentre

l’assale trainato posteriore sterzante assicura massima manovrabilità, fondamentale per la distribuzione di materiali da costruzione e, ad esempio, nei casi in cui una gru per carichi pesanti è montata dietro la cabina.

last but not least

In arrivo anche il nuovissimo XF FTM, un trattore da traino 8x4 con tandem SR1360T o HR1670T a trazione doppia e primo assale posteriore sterzante che, insieme, formano un tridem. Si tratta di un veicolo ideale per applicazioni di trasporto speciale, dove le combinazioni di peso possono raggiungere le 120 t. Grazie all’uso di un solo assale anteriore e di tre assali posteriori, i carichi sugli assali possono essere interamente sfruttati senza superare i limiti legali consentiti. Il telaio dell’XF FTM ha un passo di 4,65 m ed è caratterizzato dal design relativamente compatto e da un

regolarmente guidati fuori strada Il cambio è estremamente veloce per garantire la massima trazione a regimi del motore elevati. La versione LF Construction è disponibile con telaio da 19 tonnellate. È superfluo aggiungere che questa versione offre gli stessi vantaggi di tutti i modelli LF, come ad esempio

un carico utile elevato grazie alla tara ridotta, una manovrabilità senza precedenti, un’eccellente visibilità panoramica grazie al finestrino opzionale nella portiera del secondo conducente, un punto di accesso ribassato e massima efficienza dei consumi. MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory DAF TRUCKS PTT tecnico di 41 t. Ne risultano vantaggi significativi in termini di manovrabilità e collocazione della ralla, unitamente allo spazio spesso limitato del collo d’oca nei rimorchi speciali. L’XF FTM è un trattore da traino a quattro assali disponibile in varie configurazioni. La prima è una versione con assale anteriore da 8 t, primo assale posteriore da 8 t e tandem HR1670T da 21 t con riduzione ai mozzi, ideale per un PTT di 34 t. L’XF FTM è disponibile anche con assale anteriore da 9 o 10 t (quest’ultimo è una novità assoluta), primo assale posteriore da 8 t e assali a tandem da 26 t con riduzione nel mozzo. Il carico massimo netto della ralla di entrambi i modelli è rispettivamente di circa 24 e 31 t.

non mancano appositi servizi

DAF ha sviluppato una serie di servizi specifici per i veicoli destinati alle applicazioni edilizia e construction. Tra questi i contratti di riparazione e manutenzione DAF MultiSupport per i veicoli per l’edilizia. Recentemente si è aggiunto alla gamma di servizi un “pacchetto Uptime” avanzato. Oggi gli operatori che scelgono questo pacchetto pagano un tasso di interesse iniziale fino al 5% inferiore per il contratto MultiSupport sul rispettivo veicolo. In caso di problemi tecnici, il servizio garantisce che il veicolo tornerà operativo entro otto ore, in qualunque circostanza. Se ciò non avviene, viene offerto un risarcimento finanziario di 300 euro al giorno (fino a un massimo di 15 giorni). DAF Academy ha sviluppato speciali corsi di formazione per conducenti rivolti al settore edile, che insegnano a guidare nel modo più economico ed efficiente possibile, con particolare attenzione alle funzioni fuori strada del veicolo. Il sistema di gestione veicoli DAF Connect consente ai vettori di monitorare le prestazioni delle proprie flotte online in qualsiasi momento, per garantire la massima efficienza. Ciò permette di pianificare gli interventi di manutenzione in maniera proattiva. Un’altra funzione utile per gli operatori del settore edile è la possibilità di controllare accuratamente il modo in cui vengono utilizzati il veicolo e la sovrastruttura (tramite le

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MACCHINE CANTIERI 5.0

Massima attenzione per gli allestitori Per la massima facilità di fissaggio, DAF colloca alcune varianti dei moduli di fissaggio del cassone (BAM, Body Attachment Module) nelle corrette posizioni in fabbrica, consentendo all’allestitore di preparare, ad esempio, una gru per carichi pesanti, un cassone ribaltabile o un sistema di consegna di container in modo rapido ed efficiente. Inoltre, un ampio schema dei fori nello sbalzo posteriore del telaio favorisce il

rapido montaggio di una sponda montacarichi, una gru, una traversa di traino o una barra paraincastro posteriore, riducendo i costi e assicurando un allestimento più rapido dei veicoli. DAF offre inoltre numerose opzioni per il controllo dell’allestimento dalla cabina e viceversa: parametri come il regime del motore, ad esempio, possono essere controllati dall’allestimento, mediante il bus CAN o mezzi analoghi.

ore di PTO), riducendo i costi e aumentando i tempi di attività. I ricambi invece possono contare sull’efficienza della divisione Paccar Parts che, oltre a fornire ricambi originali DAF e componenti del motore Paccar attraverso concessionari DAF, offre anche una gamma di ricambi universali davvero ampia per veicoli industriali, semirimorchi e allestimenti nonché supporti tramite la gamma TRP All Makes, che quest’anno, solo nel settore degli impianti idraulici, annovera già circa 1.000 diversi impianti montati su veicoli per l’edilizia. ❑


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BKT

UNA NUOVA CASA PER BKT na festa come non se ne vedevano da un po'. Non solo per l'impegno profuso nell'organizzarla, ma anche (e soprattutto) per la partecipazione degli invitati che si sono sentiti coinvolti e “parte di una famiglia”. Questa è stata l'inaugurazione della rinnovata sede di BKT Europe a Seregno (MB), seguita da una cena di gala a Villa Erba durante la quale non sono mancati momenti di puro spettacolo ed emozione. All'evento ha partecipato tutto il management di BKT, giunto dall'India per l'occasione e affiancatosi alla squadra italiana guidata da Lucia Salmaso, CEO di BKT Europe. A fare gli onori di casa insieme a lei Arvind Poddar, Presidente e Amministratore Delegato di Balkrishna Industries Limited (BKT) con la moglieVijailaxmy Poddar, Rajiv Poddar, Joint Managing Director di BKT e tutti i più importanti manager indiani. Una cerimonia che ha saputo

U

In realtà è molto di più di una nuova sede. È il Next Level, un luogo dove si riuniscono persone, tecnologie e know how per delineare il futuro dei pneumatici. E la leadership di BKT PROGETTI, VALORI, IDEE Se c'è una cosa che è stata chiara fin da subito è che BKT non è un mero produttore di pneumatici. Tutt'altro. Fin dagli inizi infatti è stato tangibile il suo impegno in vari fronti, per migliorare le condizioni di vita di molte persone in India e nel Mondo, con il suo impegno verso la sostenibilità. Ciò che c’è alla base del brand BKT è un insieme di elementi fondamentali: qualità, tecnologia, innovazione, servizio ma anche attenzione alle comunità, all’ambiente e

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al futuro delle persone. Non si tratta di chimere (o peggio, di specchietti per le allodole), ma di risultati concreti e reali: per esempio la BKT Foundation opera nel sostenere progetti e iniziative di diversa natura e origine, in ambito sanitario, a sostegno dell’importante diritto allo studio e per assicurare l’istruzione ai bambini meno fortunati, salvandoli dalla strada e portandoli nelle scuole. In collaborazione con il Governo indiano è stato implementato un importante programma di

refezione che fornisce cibo a oltre 1.4 milioni di bambini di 10.000 scuole dislocate in dieci stati in India, con l’obiettivo di combattere la fame e la malnutrizione. Sempre dalla collaborazione con il Governo indiano nasce anche l’ultima iniziativa di solidarietà, la realizzazione di una cucina comunitaria nella cittadina di Bhuj (Gujarat), dove ha sede l’ultimo stabilimento costruito da BKT, un esempio brillante di fabbrica sociale. Nonostante si tratti appunto di una struttura

modello, BKT continua ad impegnarsi per rendere l’area ancora migliore e ricca di servizi. La cucina ogni giorno può nutrire 50 mila studenti provenienti dalle scuole locali e lo scopo è di incoraggiare le famiglie meno fortunate a far partecipare i propri figli a scuola, per ottenere un pasto gratuito. Il progetto collega a doppio nodo due cardini imprescindibili per il futuro: la nutrizione e l`istruzione. Non solo India, abbiamo detto: per esempio, la BKT Christmas Week, lanciata


Il Management di BKT: da destra Arvind Poddar, Rajiv Poddar e DilipVaidya

NEXT LEVEL Con Next Level BKT indica una strategia minuziosamente programmata e mirata a potenziare la presenza del marchio e dei suoi pneumatici Off-Highway in Europa.

mixare sapientemente tradizione e sensibilità indiana con tecnologia e cultura occidentale. Un binomio su cui (forse) in pochi scommettevano, a torto. "Quando ho iniziato in BKT la squadra era composta solo da tre persone. Oggi siamo in 15, una famiglia con la stessa voglia di crescere dei primi anni e che ha come obiettivo incrementare la nostra presenza sul mercato OTR e intensificare il rapporto con tutti gli OEM al fine di aumentare la nostra quota di primo equipaggiamento” ha dichiarato Lucia Salmaso, CEO di BKT Europe durante il suo discorso inaugurale che l'ha vista profondamente emozionata. Un obiettivo che va a braccetto con quello delineato da Arvind Poddar durante il suo intervento:“Dopo aver fatturato oltre 900 milioni di dollari nel 2018, il nostro

lo scorso Natale, ha portato avanti tre iniziative specifiche di raccolta fondi in Italia (tramite la visibilità negli stadi della Serie BKT), Francia (nelle partite di Coupe de la Ligue BKT) e Australia (nei match della KFC Big Bash League di cui BKT è partner) a favore dei meno fortunati, per regalare loro un Natale migliore. In Spagna BKT ha aiutato Aspanoa, un'associazione di sostegno alle famiglie con bambini affetti da tumore. BKT è scesa a fianco di Amref nell’iniziativa

obiettivo è di arrivare a superare il miliardo nel 2020. Tra il 2017 e il 2018 BKT ha registrato circa il 10% di crescita, con una produzione di 215.000 tonnellate di pneumatici, attestante un incremento di circa il 6% versus il 2017”. Un obiettivo ancora più eclatante se si considera che nel 2004 BKT non fatturava più di 100 milioni di dollari. Restano salde anche le strategie con le quali BKT intende raggiungere i propri obiettivi: nessuna acquisizione, ma realizzare tutto in casa, grazie al nuovo centro di R&D presso Bhuj. Sempre Bhuj rappresenta anche un incremento produttivo senza pari nel settore dei pneus degli

Xtractor per realizzare progetti agricoli in Sud Africa e in Australia donando con il suo distributore locale 30.000 dollari australiani agli agricoltori colpiti dalla peggiore siccità australe di sempre. E queste sono solo alcune delle molte iniziative. A livello di sostenibilità ambientale BKT si sta impegnando per sviluppare nuovi metodi di compounding basati sull’utilizzo della gomma dal tarassaco russo TKS, alternativa rinnovabile e sostenibile alla gomma naturale

ultimi anni, un investimento che pochi Produttori oggi affronterebbero. Ma in realtà BKT non ha paura di investire, né in produzione, né in R&D: una filosofia che ha portato alla creazione di una gamma tra le più complete in ambito OTR. Grazie alla maggior capacità produttiva e alla gamma estremamente versatile, i nuovi headquarters di BKT Europe sono ancora più strategici. “Questa nuova sede porterà anche a una nuova riorganizzazione logistica e del team” ha infatti dichiarato Lu-

L'inaugurazione della nuova sede arriva al termine di un ottimo primo trimestre e di un mese di marzo, in particolare, con una crescita a doppia cifra, che fa dimenticare la flessione registrata nell'ultimo trimestre 2018 e lascia ben sperare per tutto il 2019. LUCIA SALMASO – CEO BKT EUROPE

derivata dall’albero della gomma (Hevea brasiliensis), una pianta originaria del Sudamerica che cresce solo nelle zone equatoriali, spesso minacciate dalla deforestazione. BKT ha siglato un accordo di ricerca congiunta con Kultevat Inc., un’azienda americana specializzata in tecnologia verde con sede a Saint Louis nel Missouri. Tutti gli studi e le sperimentazioni si svolgeranno nel modernissimo Centro di Ricerca e Sviluppo BKT “Suresh Poddar Innovation Hub”.

L’accordo prevede la fornitura a BKT di una tonnellata di gomma TKS stabilizzata entro ottobre 2019 su cui poi verranno effettuati test specifici di sviluppo.

MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

IL VIRTUALE DIVENTA REALE

Arvind e Vijailaxmy Poddar tagliano il nastro inaugurale della nuova sede di BKT Europe a Seregno (MB)

cia Salmaso.“Verranno introdotte tre o quattro nuove figure professionali entro la fine di giugno nell'ambito del customer service, della gestione logistica e del field engineering allo scopo di poter monitorare con più assiduità i nostri prodotti sul campo e fornire un maggior supporto al cliente finale e agli OEMs che scelgono BKT come primo equipaggiamento. Inoltre il fatto di poter gestire direttamente il magazzino, ora incorporato alla nostra sede, ci permetterà di migliorare notevolmente i tempi di consegna”. In effetti lo stock di magazzino viene riassortito costantemente dall’India, mentre dal punto di vista della gestione, gli pneumatici vengono gestiti tramite un programma informatico personalizzato che lavora sulla logica del FIFO (First-in First-out), in modo da spedire sempre gomme “fresche” e monitorarne l’anzianità. Lo scopo di questa struttura è di rifornire i clienti OEM sul territorio italiano ed europeo. Oltre al magazzino, la nuova sede ospita gli uffici, dislocati su una superficie di 500 metri quadri e ottimizzati per settori di competenza: interventi tecnici, logistica, gestione Primo Equipaggiamento, marketing e direzione. Fiore all'occhiello della rinnovata sede non è soltanto il magazzino, ma anche il BKT Space, talmente innovativo che abbiamo pensato di dedicargli un box di approfondimento a parte, che trovate in queste pagine. Qui ricordiamo solo

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MACCHINE CANTIERI 5.0

che tale spazio è affiancato da un auditorium che può accogliere fino a 50 persone, perfetto per conferenze, meeting tecnici di aggiornamento e altri incontri. “È un momento storico” ha dichiarato Rajiv Poddar, Joint Managing Director di BKT. “In questo nuova sede accoglieremo le sfide del mercato e ne lanceremo a nostra volta. Il nostro obiettivo è comprendere le priorità e le esigenze dei nostri clienti in primo luogo. Potremo farlo al meglio in questo nuovo spazio, un ambiente di lavoro totalmente innovativo e tecnologico che utilizzeremo per dimostrare che siamo all'altezza di questo compito e anche oltre. Dimostreremo che siamo all’altezza del 'Next Level'”. ❑ Un momento della cerimonia inauguarle secondo la tradizione indiana con l'accensione della luce beneaugurante, cui hanno partecipato anche Alberto Rossi e Luigi Pelletti, rispettivamente Sindaco e Vice-Sindaco di Seregno

È lo stesso Arvind Poddar a dare il benvenuto ai visitatori al BKT Space attraverso un video. Un approccio digitale che fa da porta alle tecnologie che aspettano il visitatore nelle sale successive, dove viene accolto da un mix di tradizione e futuro. A partire dal tunnel interattivo nel quale è possibile ripercorrere le tappe storiche della crescita dell'azienda e approfondire attivamente le tematiche presentate attraverso numerosi strumenti digitali. Subito dopo il tunnel vi è la sala “Tire World” dove è possibile apprendere tutto sui prodotti BKT attraverso una parete e un tavolo interattivo nonché una sezione dedicata alle materie prime utilizzate nella produzione dei pneus. Segue lo Spazio VR nel quale quattro postazioni di realtà virtuale consentono un viaggio a Bhuj, alla scoperta dell'ultimo stabilimento costruito da BKT all'insegna della perfetta integrazione tra produzione e comunità sociale. Non potevano poi mancare spazi più... ludici, visto anche l'impegno di BKT quale sponsor di numerosi sport: Spazio Sport punta proprio

a sottolineare tale impegno del produttore, che vede nello sport la concretizzazione di alcuni suoi valori fondamentali, come spirito di squadra, rispetto dell'avversario e fair play. Nello Spazio Game invece trovano posto videogiochi e un simulatore di guida di macchine industriali, tutte equipaggiate BKT, per lavorare e nel contempo rilassarsi un po'. Non poteva infine mancare lo Spazio Relax, con un ritorno alla tradizione per onorare sempre le proprie radici: si tratta di una sala del silenzio, senza tecnologie ma con elementi tipici della tradizione indiana per un'esperienza sensoriale inaspettata. “Si tratta di un insieme di soluzioni mai viste prima abbinate tra loro in uno spazio a disposizione di dealer e clienti per effettuare training, incontri e affari. L'obiettivo di BKT Space è quello di avvicinare i clienti ai dealer e a BKT attraverso numerose tecnologie che in futuro saranno sempre più applicative” ha dichiarato Lucia Salmaso, CEO di BKT Europe.


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B COME BAUMA, B COME BÖCKER ostenibilità, digitalizzazione ed efficienza sono state le linee guida del Bauma di Böcker, il cui stand ha registrato un interessante afflusso di clienti italiani che si è concretizzato anche nella vendita (incredibile, succede ancora!) di alcune macchine trainate e allestite. Tante le anteprime mondiali: Tra queste la gru AK 46/6000 con azionamento ibrido e il nuovo portale digitale BöckerConnect. I visitatori hanno inoltre potuto apprezzare la nuova piattaforma di lavoro da 3,5

S

Gli

elevatori

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m di larghezza dell’autogrù AK 52 e testare la gru trainata AHK 36. Per il settore elevatori largo al Junior cingolato e al modello allestito per mobili/traslochi HL 55 estensibile fino a 55 m. Senza dimenticare il nuovo sollevatore per persone Super-Lift LX-PM. Ma andiamo con ordine. Sul fronte delle gru autocarrate spicca la Böcker AK 46/6000 presentata in un nuovo allestimento ibrido. Montata su autocarri da 18 o 26 t, la nuova autogrù Böcker si segnala per consumi contenuti, basse emis-

Tra gli elevatori per edilizia, sugli scudi il Junior cingolato, ideale per i cantieri di dimensioni ridotte. Nella versione trainata l'assale del Junior è restringibile

MACCHINE CANTIERI 5.0

per ridurre l'area di manovra a meno di 1 m: di conseguenza l'elevatore passa anche attraverso una porta di dimensioni standard. E se gli spazi dovessero ancora

essere più ridotti è possibile innestare il timone. Notevoli le prestazioni che parlano di una velocità della slitta in discesa fino a 48 m/min, con portata utile di 250 kg.

Il modello HD 18/0-5 assicura un'altezza massima di 18 m, l'HD 24/0-7 raggiunge i 24 m. Quest'ultimo è disponibile nella variante HD 24 K/0-7 che integra la curva


BöckerConnect BöckerConnect è un nuovo portale per informare in tempo reale i proprietari di gru sulla loro flotta e fornire con immediatezza i dati rilevanti. BöckerConnect permette di vedere la posizione delle macchine in qualsiasi momento e di configurare gli intervalli di movimento consentiti, informando via SMS o e-mail quando una macchina lascia l'area specificata. Il server memorizza i documenti tecnici sulla macchina e le informazioni inerenti la persona di riferimento, mentre i dati diagnostici, i valori dei sensori e la cronologia dei servizi consentono la manutenzione remota differenziata.

sioni e rumorosità ridotta. Il motore elettrico da 32 kW è installato come azionamento ausiliario alla presa di forza PTO del camion e utilizza, con una selezione da 63A o 32A, sempre la massima corrente disponibile in cantiere. Grazie al potente azionamento tramite il motore elettrico, la gru può eseguire diverse funzioni contemporaneamente, assicurando la massima flessibilità operativa. Nella classe 26 t spicca invece la AK 52 che si segnala per un carico utile di 12 t, un'estensione di 52 m (55 m optional) e un notevole raggio d’azione che si abbina a una capacità di sollevamento di 1.000 kg fino a 34 m di sbraccio e a un'altezza di 30 m. Il braccio è completamente estendibile idraulicamente e gestito via radiocomando. Facile da traslare e manovrare grazie all'assale posteriore sterzante, il design compatto e il raggio di rotazione ridotto permettono la massima flessibilità operativa persi-

per i tetti e, grazie alla regolazione da 0° a 44°, permette l'uso ottimale dell'elevatore per ogni tipo di tetto. Da segnalare anche le macchine della Serie Agilo la cui gamma va

dal compatto HL 21 da 21 m, fino all'HL 55 con una portata massima di 400 kg e 55 m di altezza. Nella gamma spiccano lo speciale HL 27 Advantage su Nissan NT 400 da

no negli spazi più ristretti.Anche utilizzata alla massima portata, il raggio di rotazione è di 2,2 m e la torretta sporge non oltre i 90 cm. Al Bauma la AK 52 è stata presentata con una nuova piattaforma di lavoro per un carico utile di 600 kg, che può estendersi idraulicamente fino a 3,5 m di larghezza e ruotare di 400°. Grazie al sistema Easy-Lock, la conversione autogrù/piattaforma può essere eseguita senza attrezzi in pochi passaggi. In esposizione anche la gru trainata AHK 36, che raggiunge uno sbraccio massimo di 36 m e solleva fino a 2.400 kg di carico, con un peso totale di 3,5 t. Allestita su un rimorchio a due assi, si segnala per una notevole flessibilità operativa, frutto dei supporti Multiflex che possono essere impostati in 256 posizioni diverse e garantiscono il massimo utilizzo dello spazio disponibile in cantiere. I supporti girevoli e pieghevoli consentono di livellare

3,5 t; e l'Agilo HLECO completamente elettrico. Gli Agilo possono essere azionati da motori ausiliari Honda per una velocità massima della slitta fino a 60 m/min.

la macchina in modo ottimale, direzionandola perfettamente verso il carico e permettono di lavorare anche in presenza di dislivelli della pavimentazione fino a 50 cm senza sottostruttura supplementare. I Multiflex sono combinati con il controllo Bocker EHSC in tecnologia a 32 bit che consente l'elaborazione tempestiva di tutti i comandi di controllo. Chiudiamo la nostra disamina con l'ascensore per cantiere Super-Lift LX-PM che consente il trasporto di carichi fino a 2.600 kg, offre spazio per 25 persone e può raggiungere un'altezza di 200 m. L’azionamento controllato con Inverter assicura una velocità di trasporto fino a 40 m/min che si unisce a un'estrema dolcezza di arresto. Il Super-Lift LX-PM può essere utilizzato anche senza pilota (EN 12159): l'ascensore è dotato di un controllo intelligente, per cui si muove automaticamente verso i singoli punti di arresto mediante la preselezione del piano. A seconda della versione, la lunghezza della piattaforma è compresa tra 1,7 e 5,1 m. ❑


REPORTTECNICO

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RULLO DI TAMBURI e frese Bomag BM 2000/75 e BM 2200/75 raccolgono un'eredità di oltre 20 anni di esperienza nella costruzione di queste tipologie di macchine, che oggi vantano un'ampia gamma da 500 mm a 2.200 mm di larghezza di fresatura. In questa occasione vogliamo concentrarci sui due modelli di maggiori dimensioni (BM 2000/75 e BM 2200/75 ) che, rispetto ai diretti competitor della medesima classe, presentano un approccio costruttivo differente, potremmo dire “più importante”, essendo macchine da oltre 750 CV di potenza. Frese universali, libere da vincoli di motorizzazione, che adottano un motore MTU-Mercedes da 10 cilindri, sono figlie di una richiesta piuttosto specifica proveniente dai mercati del

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Ion Dust Shield

centro Europa alla ricerca dime per l'orientamento del di macchine sempre più porta-dente. Su questo eleQuando si fresa, ogni macchina produce anche polveri sottili, performanti. Frese in ogni mento si inserisce la femmimolto pericolose in quanto caso perfette anche per il na del porta-dente (il comcancerogene e poco sensibili mercato italiano, ovviaponente che subisce meno alla gravità. Rimanendo sospese mente da utilizzare per i usura nel tempo, ma che se in aria calano di circa 1 m grandi lavori, che richiedodovesse saltare permette un ogni 7 ore. Autentico scudo no prestazioni, produttività rapido riposizionamento) per la polvere, il dispositivo opzionale Ion Dust Shield viene e velocità. che accoglie un maschio montato all'uscita della ventola Il nostro titolo mette in dotato di un semplice buldell'abbattimento polveri e evidenza una delle princilone di serraggio e non di presenta un sistema ionizzato pali caratteristiche di queuna brugola, come avviene che carica e cattura le polveri ste macchine: l'adozione di in altri casi, che richiede una sottili, riducendone l'emissione un tamburo con un sistema coppia di serraggio attorno dell'80%. di porta-denti brevettato ai 50 kg da controllare con completamente esente da manuuna certa continuità. Il sistema Botenzione, che non richiede alcun mag prevede infatti un serraggio di controllo da parte dell'operatore. Il soli 10 kg e non necessita di alcun sistema Bomag presenta una sorta di controllo sino alla sua sostituzione. rombo, saldato direttamente sul nocInoltre la profilatura di impatto del ciolo del tamburo, che comprende le dente sul materiale durante l'azio-


DATI TECNICI

ne di fresatura è strutturata per Bomag BM 2000/75 Bomag BM 2200/75 limitare al mas- Modello 2.200 mm simo l'effetto Larghezza di fresatura 2.000 mm 0-350 mm freno da parte Profondità di fresatura 0-350 mm 15 mm 15 mm del fresato e per Distanza linee ridurre al mini- di fresatura 1.020 mm 1.020 mm mo le vibrazioni. Diametro cerchio Una soluzione di taglio 174 talmente intel- Numero denti di fresa 162 variabile variabile ligente da essere Velocità MTU 10V 1600 MTU 10V 1600 commercializ- Motore fluido fluido zata anche in Raffreddamento 567 kW 567 kW sostituzione di Potenza 3.340 Nm a 1.300 giri 3.340 Nm a 1.300 giri tamburi di frese Coppia Stage IV-Tier 4 final Stage IV-Tier 4 final di altri marchi. E Emissioni 0-7,5 km/h 0-7,5 km/h se non bastasse, Velocità traslazione 0-70 m/min 0-70 m/min questo partico- Velocità di lavoro 900 mm 900 mm lare brevetto del Larghezza nastro tamburo va a trasporto 85 m3/h 485 m3/h influire in mo- Capacità teorica do molto posi- di carico 5.000 mm 5.000 mm tivo anche sui Altezza di scarico 34.850 kg consumi di car- Peso operativo CECE 34.500 kg burante: i tecnici Bomag hanno calcolato un rispar- sottolineare come la macchina possa mio medio quantificabile attorno al montare un sistema di montaggio a 20-25%. Infatti, facendo meno fatica, perno unico e con autoallineamenil tamburo richiede minore potenza to, il che agevola l'eventuale sostitual motore, il che si traduce in un evi- zione con una differente tipologia di dente risparmio di gasolio. Sempre tamburo. Il costruttore mette infatti per quanto riguarda il tamburo da a disposizione ben tre tipi di tambu-

ro: standard, fine e powerdrum. Tra le altre caratteristiche, da sottolineare una cingolatura sovradimensionata, il nastro trasportatore con un angolo di brandeggio di 120°, il grande serbatoio dell'acqua che assicura molte ore di lavoro continuativo e l'ispezione del motore che beneficia dell'apertura a libro di una parte del cofano: una sorta di piattaforma per agevolare le operazioni di manutenzione. In quest'ottica decisamente intelligente la soluzione adottata da Bomag che ha equipaggiato la fresa con un motore ausiliario monocilindrico da utilizzare, in luogo del 10 cilindri, in tutte le funzioni di manutenzione, ispezione, lavaggio e gestione della macchina in riparazione, con un evidente risparmio di carburante. ❑ Il sistema di apertura del cofano per l'ispezione del motore

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Innovazioni CASE

ProjectTETRA è la prima pala gommata al mondo alimentata a biometano, un combustibile alternativo e rinnovabile. Un concentrato di tecnologia che è anche bellissimo

BELLA E POSSIBILE DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI CASE

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rojectTETRA, il concept di pala gommata Case alimentata a metano presentato allo scorso Bauma, apre la strada verso un futuro rinnovabile per le macchine movimento terra, che abbandonano il diesel per affrontare una delle sfide più pressanti del pianeta – la sostenibilità ambientale – con una soluzione concreta per il settore delle costruzioni. RIVOLUZIONE VIRTUOSA Il concept visto a Monaco - ma già ampiamente testato sul campo - include un motore

a metano, appositamente progettato e sviluppato per l’edilizia da FPT Industrial. Con un massimo di 230 hp, genera la stessa potenza e coppia del suo equivalente diesel che equipaggia la pala gommata Case 821G. Come accennato, il motore è alimentato a biometano prodotto in biodigestori con rifiuti di origine alimentare e animale e trucioli di legno. Con zero emissioni, il biometano crea quindi un ciclo virtuoso che converte i rifiuti in energia utile. “Il biometano”, spiega Carl Gustaf Goränsson, presidente del settore Construction di CNH Industrial, “era la scelta più logica per la pala gommata. Ave-

vamo bisogno di un carburante che potesse offrire la trazione e la potenza richieste dai nostri clienti, che fosse facilmente disponibile, facile da rifornire e in grado di sviluppare energia per un’intera giornata di lavoro. Non accettando compromessi sulle prestazioni, abbiamo coinvolto i nostri progettisti in una sfida impegnativa. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare a stretto contatto con la consociata FPT Industrial, pioniere nello sviluppo di gruppi propulsori ad alimentazione sostenibile, con più di 40.000 motori a gas prodotti fino ad oggi”. ProjectTETRA offre molteplici vantaggi per l’ambiente. Usando

SI FESTEGGIA! Il 2019 segna il 50° anniversario della minipala compatta gommata Case Un compleanno importante festeggiato al Bauma con l’esposizione della nuova minipala compatta gommata SV340B e della minipala compatta cingolata TV450B, al loro debutto sul mercato europeo. Per sottolineare l’evento, la SV340B è stata presentata in una spettacolare

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livrea dorata, con interni personalizzati e un “tatuaggio” unico. Allo stesso tempo, a rappresentare il passato, ecco un Uniloader originale del 1969. “Le minipale compatte gommate”, commenta Nicola D’Arpino, Responsabile Sales & Marketing Europa di Case, “sono una parte

essenziale della gamma di prodotto Case, ed esprimono perfettamente i due temi chiave di Bauma 2019: tradizione e innovazione intuitiva”. Macchine fondamentali della gamma Case, la nuova serie sarà disponibile per l’acquisto nel 2020. Queste macchine sono prodotte nello stabilimento di

Wichita, Kansas, che nel 2017 ha ricevuto il Silver Level WCM e nel 2018 ha tagliato il traguardo della produzione del modello numero 300.000. Anche se le prestazioni sono sempre state una caratteristica delle minipale Case, la gamma B alza ulteriormente l’asticella. “La nuova serie B Case”,


“Da molti anni abbiamo focalizzato la Ricerca su fonti di energia sostenibili per le nostre macchine impiegate nel settore delle costruzioni. Il biometano era la scelta più logica per la pala gommata”. CARL GUSTAF GORÄNSSON, presidente del settore Construction di CNH Industrial

il biometano, produce il 95% in meno di CO2, il 90% in meno di biossidi di azoto e il 99% di particolato in meno rispetto a un equivalente diesel. Determina inoltre una riduzione dell’80% nelle emissioni globali e dimezza i livelli di rumore.“Le nostre innovazioni devono risolvere le sfide del mondo reale in modo semplice e diretto”, continua Goränsson, “ProjectTETRA è in grado di svolgere questo compito nei comuni cantieri; gli ambienti agricoli, i centri per il trattamento dei rifiuti e le imprese di riciclaggio sono i luoghi ideali per un impianto di produzione di biogas ed offrono una fonte

afferma Egidio Galano, Responsabile di Prodotto, “è dotata del quadro strumenti migliore della categoria, comandi elettroidraulici migliorati, un chiaro display da 8” con schermo diviso e pulsanti più ergonomici che facilitano il comando e la gestione della macchina”.

di combustibile gratuita per le macchine che lavorano sul posto. Ma il biometano non è l’unica opzione, ProjectTETRA funziona anche a metano, consentendo emissioni più basse rispetto al diesel, anche laddove non si può accedere alla produzione di biometano in loco. Ciò è importante tenuto conto della diversità dei regolamenti in alcune regioni”.

BELLA DA PAURA Osservandola da vicino, la nuova pala gommata presenta, come affermano in Case, “un design innovativo con l’operatore al centro”. Noi, più triviali, diciamo che la nuova ProjectTETRA è “bella da paura”. In effetti i progettisti Case sono riusciti a esporre il meglio dell’innovazione del costruttore, incentrato sull’operatore e sulla produttività, avvolgendolo in linee di chiara

Nello specifico la TV450B è la più grande minipala compatta cingolata mai realizzata da Case. Alimentata da un motore FPT da 90 CV con post-trattamento CEGR e SCR, ha una capacità operativa nominale di 2.045 kg al 50% del carico di ribaltamento. Da segnalare un’impugnatura

impronta automobilistica e quasi futuristiche. “L’automazione e la digitalizzazione ci hanno guidato durante la progettazione”, afferma David Wilkie, Direttore del Centro Design di CNH Industrial, che continua: “ProjectTETRA era un foglio bianco che ci ha permesso di esprimere al meglio la nostra creatività applicando le più recenti tecnologie”. Nella macchina si concentra il binomio tradizione/innovazione. “La caratteristica più impressionante di ProjectTETRA è il design, che amplia la precedente concezione dell’immagine di una pala gommata” afferma con giusto orgoglio Wilkie.“Ci siamo ispirati al nostro emblema, l’aquila americana. Potete riconoscerne la fisionomia nel design, dalle ali integrate nella cabina alla postura dominante della testa e del becco all’interno della calotta motore posteriore. Come suggerisce il nome, ProjectTE-

joystick più stretta per un migliore controllo, un migliore allineamento in rettilineo sia in avanti che indietro, radio Bluetooth nei modelli a cabina chiusa e un maggiore controllo durante le curve graduali. Come per l’intera serie B, il nuovo modello è dotato di telecamera posteriore.

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Innovazioni CASE TRA contiene anche elementi relativi alla struttura del metano. La struttura tetraedrica della molecola del metano viene espressa nel nome ma anche nel design.Abbiamo rifinito la macchina con la nostra vernice metal flake su misura. Un omaggio alla tradizione del nostro marchio, ma con una forte propensione verso un futuro innovativo e sostenibile”. PNEUMATICI SENZ’ARIA E SICUREZZA AL TOP Una partnership esclusiva con Michelin ha portato allo sviluppo anche di innovativi pneumatici senz’aria, realizzati con pura gomma e un materiale composito brevettato, con un design dei raggi a nido d’ape. La fusione cerchio/pneumatico è anche provvista di sospensioni integrate. La struttura, leggera ma robusta, è stata progettata per resistere alle condizioni dei cantieri edili. Inoltre, questo pneumatico riduce il peso della macchina, mentre l’ampia superficie d’appoggio garantisce una bassa pressione di contatto. ProjectTETRA utilizza inoltre la più recente tecnologia biometrica per garantire la sicurezza e il comfort dell’operatore. La scansione a distanza della retina, accessibile attraverso qualunque dispositivo mobile, attiva il riscaldamento e il raffreddamento per regolare la cabina secondo la temperatura ottimale. La tecnologia del riconoscimento facciale biometrico è integrata nelle sequenze di accesso e di avviamento per assicurare che solo operatori altamente qualificati possano utilizzare la macchina. ProjectTETRA include anche la rilevazione integrata degli ostacoli, inoltre è compatibile con la gamma completa di benne e, durante

le attività iniziali di collaudo, è stata integrata con versioni a scarico dall’alto e per cava di Leonardi Benne. LA CABINA Ovviamente la cabina di ProjectTETRA è dotata di vetro panoramico e tetto apribile ad elevata visibilità, che aumenta la superficie vetrata del 16% rispetto a una pala gommata standard. Da evidenziare l’uso di videocamere al posto degli specchietti laterali, automaticamente collegate alla guida della macchina e visibili sui display sul montante A. I comandi possono contare su joystick ergonomici e un monitor tattile a colori integrato, montato sul bracciolo. Rivoluzionario anche il sedile che offre il massimo della comodità estendendosi automaticamente e ruotando per facilitare l’entrata all’apertura della porta e tornando in posizione di lavoro non appena l’operatore si siede. Da segnalare il supporto lombare, le sospensioni compensate e i sistemi attivi di riscaldamento e raffreddamento. È possibile guidare ProjectTETRA semplicemente premendo un pulsante attraverso una componente montata nel bracciolo. Gli operatori possono accedere a tutte le funzioni e ai pa-

rametri operativi chiave compresi: scansione facciale per attivare la sequenza di avviamento; schermo ausiliario per il riempimento benna, che visualizza il carico da prelevare, quello già presente nella benna e quello rimanente; mappa del cantiere di lavoro, che individua gli autocarri in entrata, indica il percorso più rapido verso l’area di lavoro e visualizza informazioni generali; schermo con previsioni meteo in tempo reale; parametri di illuminazione, telefono Bluetooth, comandi riscaldamento, ventilazione e musica; accesso alle impostazioni, ai parametri macchina secondari e ai sottomenù supplementari. L’operatore può inoltre far leggere la schermata operativa agli schermi posti sul montante A, che contengono ulteriori dettagli sul monitoraggio della macchina e indicatori di prestazione istantanei quali i dati provenienti dalle videocamere e i parametri operativi (velocità della macchina, velocità del motore, livello di carburante, temperatura motore e olio, marcia selezionata, ore motore e orario). Tutti i dati vengono comunicati automaticamente al centro di controllo, consentendo l’ottimizzazione e gli aggiornamenti sul lavoro. ❑

UNA TERNA ACCESSIBILE Le innovazioni di Case non hanno limiti. Al Bauma la società ha presentato un prototipo di terna accessibile agli operatori di tutti i livelli di mobilità. Un fattore chiave nello sviluppo del prototipo è stata la semplicità d’uso degli accessori per l’elevatore. L’operatore si avvicina alla porta della cabina, alla quale è fissata una coppia di joystick che controllano un sedile esterno. I joystick vengono utilizzati per

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manovrare il sedile e spostarlo accanto all’operatore. Quindi, l’operatore si trasferisce sul sedile esterno e utilizza i joystick per salire in cabina. Il sedile torna poi ordinatamente al punto di partenza e l’operatore può iniziare a lavorare. “Questi comandi così semplici sono stati cruciali nella nostra idea di prototipo”. Spiega Egidio Galano, responsabile della linea compatta Case, che continua: “assicurano un accesso rapido

e comodo, grazie al quale l’operatore è completamente autosufficiente”. La terna può essere ulteriormente migliorata integrando i comandi manuali in cabina. Così gli operatori che non sono in grado di utilizzare i pedali potranno comunque manovrare la macchina senza problemi. Questa funzionalità, assieme alla tecnologia di accessibilità esterna, può essere estesa a una vasta gamma di macchine Case.



REPORTTECNICO

DOOSAN

RIVOLUZIONE 5G BY DOOSAN l Bauma Doosan ha messo in campo tutte le sue qualità. Non solo una serie di macchine da lasciare a bocca aperta, ma anche una dimostrazione di grande capacità tecnologica: il costruttore è infatti il primo a utilizzare la tecnologia 5G per operare in remoto una macchina movimento terra addirittura da un continente all'altro. E per non farsi mancare nulla, Doosan ha coniato anche un nuovo termine, TeleOperation, per descrivere il controllo e l'azionamento a distanza di macchine movimento terra per mezzo di una postazione di comando in

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L'importanza delle pale

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remoto. E quando si dice “remoto”, non si intende semplicemente la distanza ufficio-cantiere, ma la capacità di azionare un escavatore cingolato Doosan DX380LC-5 da 40 t posto a oltre 8.500 km di distanza, a Incheon, in Corea del Sud, da una postazione di comando situata direttamente presso lo stand Doosan al Bauma di Monaco di Baviera. Infatti durante il Bauma i visitatori hanno potuto beneficiare di sessioni di prova per testare dal vivo questo rivoluzionario sistema, cioè hanno potuto utilizzare, dalla Germania, un escavatore posizionato in Corea, cioè un paese di-

All'interno dello stand Doosan, notevole lo spazio dedicato alle pale gommate. Se la DL280-5 (da 16,6 t) è la macchina dedicata all'industria della gestione dei rifiuti, alla raccolta differenziata e

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alle applicazioni industriali in genere, la nuova DL420CVT-5, conforme allo Stage IV, è il primo modello della gamma Doosan con trasmissione a variazione continua CVT, che si compone

stante ben otto fusi orari dall'Europa. TeleOperation è infatti stato parte integrante dell'emozionante stand allestito da Doosan al Bauma all'insegna del motto "Powered by Innovation". In termini tecnici il sistema TeleOperation è stato sviluppato in collaborazione con LG U+, azienda sudcoreana di telecomunicazioni e servizi di accesso Internet. Per funzionare correttamente, TeleOperation richiede uno streaming video affidabile in diretta dal cantiere, con uno sfasamento temporale per l'operatore ridotto al minimo. Grazie alla sua estrema affidabilità e alla bassa latenza, la nuova

di un motore idraulico associato a una pompa idraulica e assicura una variazione della velocità fluida e continua. Una tecnologia che consente di trasportare carichi elevati a bassi regimi

motore, a tutto vantaggio della produttività e del risparmio di carburante. Saliamo infine di categoria con la Doosan DL5805, che si caratterizza per la robustezza dei


2D e 3D Al fine di soddisfare la crescente domanda, Doosan ha introdotto nuovi kit di predisposizione dei sistemi di guida 2D e 3D Leica, Trimble e Xsite per tutta la gamma degli escavatori gommati e cingolati da 14 a 30 t. Questi kit includono tutti i componenti necessari per l'installazione dei sistemi di guida anche in un secondo momento, senza necessità di saldature, riverniciatura, forature o smontaggi.

rete 5G risolve questi problemi, supportando il sistema Doosan con una larghezza di banda 10 volte più veloce e una latenza 10 volte inferiore rispetto alla rete 4G. Tra le caratteristiche speciali incorporate spicca un modulo di trasmissione video a bassa latenza con trasferimento video (con codifica e decodifica) veloce, fattore importante per la riduzione dello sfasamento temporale. LG U+ ha inoltre introdotto nuovi moduli per l'elaborazione delle immagini a bassa latenza che riducono ulteriormente il ritardo. Altro fattore che contribuisce a rendere più efficace il control-

componenti strutturali e il sofisticato impianto di raffreddamento degli assali a doppio circuito, ottimale per le operazioni di sollevamento di blocchi e di movimentazione

lo remoto è l'innovativa tecnologia elettroidraulica Doosan impiegata nell'escavatore DX380LC-5. In termini pratici, poiché la piattaforma LG U+ fornisce una connessione 5G che è 5-10 volte più veloce degli attuali sistemi 4G, l'operatore della macchina può azionare l'escavatore in remoto con la stessa precisione di controllo che avrebbe se fosse in cabina. Guida macchina in 3D, diagnostica in tempo reale e visualizzazione completa della strumentazione sono tutti disponibili tramite la postazione di controllo in remoto del sistema di TeleOperation.

di altri carichi pesanti in applicazioni industriali, cantieri edili, smaltimento di rifiuti e attività minerarie. Con un peso operativo di 36 t, ha una benna da 5,7 m3 e cinematica a Z rinforzata.

Sebbene sia utilizzabile anche per tutte le normali applicazioni di movimento terra, il nuovo sistema è ideale per il controllo in remoto di escavatori impiegati in applicazioni pericolose come lo smaltimento di rifiuti industriali che coinvolgono sostanze pericolose, tossiche o radioattive. È utile anche per lavori su cumuli di rifiuti instabili e in aree di interesse militare, dove sono presenti mine o altre munizioni interrate. La sicurezza può essere ulteriormente rafforzata grazie alle funzioni di delimitazione di zone e recinto virtuale offerte dal sistema di TeleOperation Doosan. ❑


REPORTTECNICO

FASSI

CHI SE NON FASSI?

FASSI F345RB: FAST SPECH

o ammettiamo, ci ha riempito di orgoglio vedere il successo del Gruppo Fassi in quel del Bauma. Un orgoglio vestito del tricolore, ed enfatizzato dalla massiccia presenza non solo del Costruttore di Albino, che ha accolto i visitatori in uno stand di ben 932 metri quadri (nel 2016 erano 576, ndr), ma anche dalla cospicua presenza del Made in Italy sotto i cieli di Monaco. Molteplici le lingue parlate allo stand quando lo abbiamo visitato, segnale univoco di come questa bella realtà di Albino sia saldamente nei mercati, nelle menti (e speriamo anche nei cuori) di operatori e aziende di tutto il Mondo. Un risultato dei molteplici sforzi che l'azienda, guidata da Giovanni Fassi, ha messo in campo in questi anni, tra cui un'innovazione tecnologica ai massimi livelli e l'acquisizione di diversi brand internazionali volta a completare l'offerta del Gruppo in termini di competenze, prodotti e

L

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servizi. Bauma 2019, inoltre, è stata la seconda edizione della fiera monacense cui Fassi Gru ha partecipato nella sua veste di gruppo internazionale multiprodotto. Oggi Fassi Gru, Marrel, Cranab, ATN e Jekko fanno parte di un gruppo internazionale che fattura oltre 270 milioni di euro e che conta quasi 1.100 dipendenti. L’obiettivo è puntato su nuovi settori di business, nuove sinergie e nuovi traguardi, ma sempre salvaguardando i principi della qualità, dell’eccellenza e dell’innovazione. Una filosofia che ben traspariva dallo stand a Monaco, pensato per offrire al visitatore un’opportunità tanto piacevole quanto professionale di conoscere e approfondire il mondo Fassi e le sue offerte di prodotto. Da ricordare innanzitutto la presenza di ben sei allestimenti nell’area esterna e di due prospicienti all’ingresso della fiera, tra cui una gru Fassi F1150RA.2.28 L616 V30 xhedynamic su Mercedes-Benz Arocs 3253L e una gru Fassi F1650RA.2.28

Capacità di sollevamento: 33,2 tm/326 kNm Massimo sbraccio idraulico con jib: 20,90 m 2,50 x 1,12 x 2,46 m Ingombro (wxlxh): Dotazione elettronica/idraulica: Unità di controllo FX500 Distributore idraulico digitale D850 Unità di comando radio RCH/RCS Controllo della dinamica ADC Flow sharing Caratteristiche: Versione dynamic (.2) con biellismo Dispositivo XP Sistema ProLink doppia biella Rotazione continua su ralla

L816 xhe-dynamic su Scania G500 8x2, ma soprattutto la presentazione in anteprima mondiale della nuova gru di classe media a sei sfili Fassi F345RB, caratterizzata da una nuova sezione decagonale dei bracci sfilabili, che si inserisce nella categoria di sollevamento delle 33 tm. Presso


lo stand erano invece esposte la gru Fassi F2150RA.2.28 xhe-dynamic allestita su Volvo FH 10x4 Tridem; la gru Fassi F1150RA.2.28 L616 xhedynamic su Mercedes-Benz Arocs 3251L 8x4; la gru Fassi F240SXP.23 su MAN TGX 26.500 6x2; la gru Fassi F85BC.0.22 su MercedesBenz Atego 1321L 4x2; la gru Fassi F70B.1.24 e-dynamic su Mitsubishi Canter 7C18 4x2. Per Cranab era presente la gru TZ12.96 con gancio scarrabile Marrel AL18 PA54S, allestimento ospitato dal telaio di un Iveco Trakker 26AD45 6x4. Infine, non allestite, vi erano la gru Cranab TZ18 e il gancio per scarrabili Marrel AL20, nonché la piattaforma a pantografo ATN CX15 e la gru cingolata Jekko JF545. Presso lo stand vi era anche il Fassi Innovation Center, posizionato proprio di fianco alla struttura hospitality, dove il visitatore ha potuto scoprire le più recenti innovazioni tecnologiche, mentre gli appassionati di motosport hanno sicuramente apprezzato il demo truck da gara dello Schwaben Iveco

Truck Team della pilota tedesca Steffi Halm, unica donna a partecipare al FIA European Truck Racing Championship, il campionato europeo dei truck. Ma diamo un occhio nello specifico all'anteprima mondiale, la nuova Fassi F345RB. Questa nuova gru appartiene alla serie xe-dynamic ed è dotata di rotazione continua con ralla. Sono previste versioni da 2 a 8 sfili e tutti gli abbinamenti con jib come nei modelli Fassi di pari categoria. Anche la dotazione elettroidraulica si presenta particolarmente completa e comprende i sistemi ADC (Automatic Dynamic Control),

distributore idraulico digitale D850 (D900 opzionale), unità di comando radio RCH/RCS (V7RRC opzionale), unità di controllo FX500, FSC (Fassi Stability Control), CPM (Crane Position Monitoring), FS (Flow Sharing), XF (Extra Fast), MPES (Multi Power Extension System), XP (Extra Power) e ProLink (Progressive Link). Particolarmente interessante la nuova sezione decagonale dei bracci sfilabili telescopici, che permette una riduzione dei pesi rispetto alla soluzione esagonale utilizzata su altri modelli. Grazie a questa soluzione, che permette una migliore distribuzione degli sforzi tra pattino e longherone, è stato possibile ridurre lo spessore di quest’ultimo, con un contenimento del peso di circa il 15%. Questa nuova soluzione permette inoltre la manutenzione dei pattini senza lo smontaggio dei bracci sfilabili e la regolazione dei pattini laterali. Rispetto ai modelli precedenti sono migliorati il rapporto peso/ potenza e la tara, a tutto vantaggio della versatilità che, come tradizione di questa categoria di gru, hanno nella distribuzione dei materiali edili il loro ambito di impiego più importante. Senza dimenticare però che misure compatte, peso contenuto e versatilità di utilizzo rendono le gru articolate ideali anche per una svariata serie di impieghi in settori, magari definiti di nicchia, ma che le vedono come partner insostituibili dei mezzi su cui sono montate. Pensiamo, per esempio, al settore nautico e della pesca e a quello ferroviario. ❑


REPORTTECNICO

XPRESS 2000 è un impianto super-mobile che garantisce una produzione di 160 t/h.

FAYAT-MARINI

DIVERSIFICARE? SI PUÒ! ell'anno in cui Marini festeggia i suoi 120 anni di attività, ecco un Bauma spumeggiante di novità in cui spicca la nuova gamma XPRESS 1500 e XPRESS 2000: impianti super-mobili con produzione rispettivamente di 120 e 160 t/h. Parafrasando il Verdi del Rigoletto, l'impianto Marini XPRESS non è semplicemente “mobile”, bensì “super-mobile”, e quindi perfetto per chi ha la necessità di produrre grandi quantitativi

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Think Further

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di conglomerato bituminoso in periodi di tempo brevi, con la certezza di poter ricollocare l’impianto con estrema facilità una volta concluso il lavoro. Ne consegue come l'XPRESS sia l'impianto per chi fa della diversificazione l’asse portante del proprio business. Un impianto itinerante che, una volta completato un lavoro senza compromessi per quanto riguarda la qualità dell'esecuzione, si sposta nel cantiere successivo riducendo i tempi di smontaggio e

“Pensare Oltre” è il chiaro obiettivo della nuova tecnologia Marini adottata sull'impianto Master Tower, progettato per dare soluzioni, rispettare l'ambiente

MACCHINE CANTIERI 5.0

e fornire ai clienti un reale ritorno sull'investimento. Già protagonista sulle nostre pagine, l'impianto Master Tower assicura basse emissioni (grazie

montaggio per fornire all’impresa di costruzioni più giorni di produzione. Sotto il profilo tecnico l'impianto è costituito da due trailer (larghi solamente 3 m) sui quali sono montati tutti i componenti pre-cablati in fabbrica. L'XPRESS non necessita di alcuna gru per l’assemblaggio, riduce notevolmente i costi di trasporto e di installazione e non richiede nessuna opera di fondazione in calcestruzzo. La configurazione di base è composta da quattro (cinque in via opzionale)

al riscaldamento indiretto del RAP, al brevetto Marini di ri-combustione del particolato contenente bitume e al trattamento completo delle emissioni

prodotte); elevate prestazioni (fino a 100% di RAP erogato a 160 °C, grande flessibilità produttiva con tramogge ad alta capacità per riciclato e materiale


120 anni

Dalla piccola officina di Alfonsine fondata da Giuseppe Marini all'azienda di oggi sono trascorsi 120 anni. Una storia di impegno, di passione, di visione del futuro, di rispetto dell’ambiente e soprattutto di persone. Entrata nel 1988 nel Gruppo Fayat, oggi Marini può contare su una presenza mondiale con filiali e quattro siti produttivi in Brasile, Cina, India e Turchia, una rete globale di distributori e una gamma di impianti per tutte le esigenze di produzione, riciclaggio e utilizzo di nuove tecnologie.

predosatori a bordo del trailer comprensivo del tamburo essiccatore, del filtro e della cabina di controllo. Il trailer principale comprende inoltre l’elevatore a caldo, il vaglio a quattro o cinque selezioni, la tramoggia sotto vaglio e il mescolatore. Opzionalmente, sul trailer principale possono essere trasportate anche la cisterna del bitume e quella del combustibile, rispettivamente di 29.000 e 7.000 litri.Allo stesso tempo le altre opzioni disponibili, come il silo del filler di

vergine) anche grazie a speciali caratteristiche meccaniche, di produzione e di progettazione dell'impianto di asfalto. Inoltre è un

apporto e/o recupero e il silo di stoccaggio prodotto finito, rendono l’impianto personalizzabile in base alle specifiche esigenze di applicazione. Da segnalare come con gli impianti XPRESS sia possibile introdurre nella miscela fino al 40% di materiale riciclato. Marini infatti offre diverse tecnologie per poter lavorare con il RAP nei propri impianti, non solo per ragioni prettamente ecologiche ma anche per ottimizzare i costi di produzione grazie al minor consumo di aggregati e di bitume che possono essere riutilizzati attraverso le tecniche di riciclaggio. In qualsiasi momento è possibile implementare soluzioni tecniche che permettono all’XPRESS di arricchirsi e potenziarsi per far fronte alle diverse esigenze produttive. L'installazione del kit “Bitume schiumato Marini” consente, ad esempio, la produzione di conglomerato tiepido, ovvero una

autentico campione di risparmio energetico in virtù di un solo bruciatore e di una maggiore efficienza nello scambio di calore rispetto alle soluzioni tradizionali disponibili.

Batchpack utilizza le più recenti tecnologie applicate agli impianti discontinui in termini di precisione del dosaggio e omogeneità delle miscele

miscela di altissima qualità, ma a temperatura di circa 20-30 °C inferiore rispetto alla miscela tradizionale calda. Il tutto per un significativo risparmio energetico, oggi possibile con un’installazione facile e semplice. A margine segnaliamo anche l'impianto Batchpack progettato per produrre piccole quantità di conglomerati a freddo, per impasto, garantendo una qualità di dosaggio e mescolazione paragonabile a quella ottenuta con impianti di maggiore capacità. Ultima creazione di SAE, commercializzato in Italia da Marini, Batchpack si avvale delle più recenti tecnologie degli impianti discontinui in termini di precisione del dosaggio e omogeneità delle miscele. Con una portata da 10 a 30 t/h, Batchpack soddisfa le esigenze dei clienti che desiderano produrre conglomerati bituminosi freddi immagazzinabili per lavori stradali specifici come riprofilatura, riparazione di buche, chiusura di scavi, eccetera. Permette di produrre formule con uno o due tipi di aggregati e può essere equipaggiato con una tramoggia per il riempimento di grandi sacchi o con una linea di riempimento di secchielli. Tra i suoi principali vantaggi la facilità di trasporto, la semplicità di installazione e la massima ergonomia. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO ZW75-6: FAST SPECH

Potenza nominale del motore (kW) 50 Peso operativo (kg) 5,050 Capacità benna ISO (m3) 0,80 - 1,50

HITACHI

BE CONNECTED! itachi Construction Machinery ha partecipato al Bauma con uno stand di oltre 6.000 metri quadri nel quale erano esposte oltre 30 macchine. Tante le novità tra esse, a partire dai nuovi miniescavatori Zaxis-6 per arrivare alle macchine più grosse, ben rappresentate dall'EX-7 per le applicazioni estrattive e minerarie. Motto di tutto l'evento monacense è stato "Connect with Hitachi", che voleva puntare l'attenzione su quelli che sono tutti i benefici e i vantaggi che i clienti del Costruttore possono trarre dalle innovative tecnologie messe a loro disposizione, nonché dalla vasta rete di servizi dedicati. Ma andiamo nel dettaglio. E partiamo dalla nuova gamma Zaxis-6 di miniescavatori, tra cui i nuovi ZX17U-6 e ZX19U-6,

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macchine ideali per realizzare scavi per la posa di servizi pubblici, nonché per lavori di sbancamento, paesaggistica e demolizioni in interno o cantieri edili, e più in generale ovunque lo spazio sia limitato. Leggeri e compatti, possono essere facilmente trasportati da un cantiere all'altro e offrono elevati livelli di produttività, comfort e durata. I nuovi miniescavatori ZX17U-6 e ZX19U-6 sono equipaggiati con nuovi motori Stage V e abbinati a un efficiente sistema idraulico, sono in grado di raggiungere elevati livelli di produttività e di risparmio di carburante, con tempi di ciclo e carichi di lavoro elevati. La versatilità è inoltre garantita dalla possibilità di allargare il carro da 980 a 1.280 mm, per conferire anche una maggiore sta-

ZX17U-6: FAST SPECH

Potenza motore (kW) 11,5 Peso operativo (kg) 1.760 Capacità benna ISO (m3) 0,02 - 0,05 Max profondità di scavo (m) 2.190 Forza di strappo (kN) 16


bilità durante le operazioni, oltre che la massima agilità negli spostamenti. Il comfort dell'operatore è stato un fattore chiave nella progettazione della cabina, dove trova posto un ampio sedile a sospensione regolabile, circondato da comandi intuitivi facilmente raggiungibili. Le leve di comando idrauliche vengono utilizzate per azionare la parte anteriore, il braccio, la corsa e la lama. I bassi livelli di rumorosità, anche con la cabina canopy, consentono agli operatori di lavorare in modo più confortevole e la visibilità sul sito di lavoro è migliorata dal design della cabina canopy a tre montanti. Infine sono diverse le funzionalità integrate nel design di ZX17U-6 e ZX19U-6 che ne aumentano la durata. Ciò include il telaio a D, la protezione del cilindro del braccio e la copertura del cilindro del braccio a forma di V imbullonata per una maggiore durata. I miniescavatori sono equipaggiati anche con nuove luci a LED sul braccio, per una durata maggiore e per un uso ZX19U-6: FAST SPECH

Potenza motore (kW) 11,5 Peso operativo (kg) 1.880 Capacità benna ISO (m3) 0,02 - 0,05 Max profondità di scavo (m) 2.390 Forza di strappo (kN) 16

efficiente dell'energia. Altra novità del Bauma di Hitachi sono state le pale gommate compatte ZW75-6 e ZW95-6, che sono state aggiornate per soddisfare i requisiti sulle emissioni Stage V e beneficiano di numerosi miglioramenti a favore di maggiore efficienza, comfort e prestazioni, con un focus sull'ambiente e sulla sicurezza dell'operatore. Oltre al nuovo motore conforme allo Stage V, le pale gommate compatte infatti sono disponibili con un DPF con

ZW95-6: FAST SPECH

Potenza nominale del motore (kW) 55 Peso operativo (kg) 5.410 Capacità benna ISO (m3) 1,00 - 1,60

rigenerazione passiva di serie. A livello dell'impianto idraulico è possibile scegliere in opzione la variante a flusso più elevato (77 litri al minuto), cosa che consente a queste pale di muoversi velocemente e di alimentare attrezzature che necessitano di una maggior portata idraulica. Sono macchine adatte a una vasta gamma di applicazioni, come edilizia in generale, realizzazione di infrastrutture, riciclaggio e finanche in agricoltura, perché sono equipaggiabili con una vasta gamma di accessori. Per garantire prestazioni affidabili, le nuove pale gommate compatte Hitachi dispongono di numerose funzioni di manutenzione rapida e semplice. I nuovi modelli beneficiano inoltre dell'inserimento della valvola di servizio dell'olio di serie, che consente di risparmiare tempo durante il drenaggio dell'olio motore e dell'olio idraulico durante la manutenzione ordinaria e contribuisce a massimizzare i tempi di attività. Gli intervalli di cambio olio sono previsti a 1.000 ore. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

e innovazioni partono spesso da un sogno, che poi viene ribattezzato vision per adeguarlo alla terminologia marketing. Ma di fatto resta un sogno: quello che sta alla base di Kampa è il sogno del fondatore, Josef Haas, e risponde con coerenza a una domanda su tutte: come vogliamo abitare oggi? Una coerenza che prende atto e tenta di comprendere e conciliare molteplici aspetti, dal cambiamento climatico in atto al fatto che abitare è un'esigenza intrinseca dell'uomo, dallo sviluppo demografico previsto per i prossimi decenni alla digitalizzazione che rivoluzionerà sia il mondo che la nostra vita. Che cosa c'entra tutto questo con l'edilizia è presto

L

KAMPA

IL FUTURO È IN LEGNO? detto: se vogliamo passare ai nostri figli un mondo che abbia un futuro ambientale ed energetico, dobbiamo dare svolte sensate a tutti quegli aspetti della nostra società oggi più energivori in assoluto. E le nostre case, concepite alla vecchia maniera, sono dei veri e propri buchi neri di energia, distruttivi per l'ambiente e talora anche dannosi per chi vi abita. Per Josef Haas, e quindi per Kampa, la risposta a tutto questo malessere abitativo risiede nel legno e nelle strutture prefabbricate con esso. Il legno offre numerosi effetti positivi sulla qualità abitativa, sull'efficienza energetica e sull'equilibrio climatico di edifici sia residenziali che com-

K2: la sede italiana 44

Kampa in Italia ha sede a Merano, in un Centro di eccellenza della tecnologia delle costruzioni realizzato in legno e al tempo stesso uno show room dove chiunque entri, dal privato al progettista, all’impresa,

MACCHINE CANTIERI 5.0

non può che rimanere affascinato dalla bellezza delle realizzazioni in mostra e dalla scrupolosa attenzione alla sostenibilità e alla qualità dell’abitare. Naturalmente anche il

merciali. Da qui la vision di Kampa: puntare unicamente su uffici ed edifici residenziali energeticamente autonomi e sempre neutrale in termini di bilancio della CO2, realizzati in legno, ad oggi l'unica materia prima non solo rinnovabile (gli alberi crescono e ricrescono) ma la cui produzione ha un benefico effetto sull'ambiente. Con le moderne tecniche (progettazione e visualizzazione 3D, per esempio) è oggi possibile costruire in legno persino i grattacieli. E grazie al legno l'ambiente degli edifici è salubre. La dimostrazione pratica che tale approccio è più che praticabile è la sede stessa di Kampa, nonché il suo centro

Centro di Innovazione Kampa K2 è una CasaZero, vale a dire un’abitazione che consuma meno energia di quanta ne produca autonomamente. Il Centro K2 è aperto

al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 e organizza periodicamente degli Open Day rivolti al professionista e/o al privato, per mostrare tutta la bellezza e i vantaggi della CasaZero.


I NUMERI DI UN futuro sostenibile

di innovazione, a Aalen Waldhausen: qui l'azienda ha costruito la sua stessa sede sotto forma di palazzo di otto piani oltre al pianterreno, chiamato K8. Si tratta del primo e unico (almeno finora) grattacielo a bilancio energetico positivo in Europa, completamente realizzato in legno. Un edificio che già oggi risponde alle direttive europee che entreranno in vigore nel 2020, anno a partire dal quale tutti i nuovi edifici devono essere a energia quasi zero (articolo 9 della Direttiva Europea sugli edifici del 2009). Oggi ogni casa prodotta con il metodo Kampa consuma meno energia di quanta ne produca, ed è realizzata in maniera ecologica, con energie rinnovabili al 100% completamente esenti da petrolio o gas: si tratta della CasaZero di serie. Cuore dell'efficienza costruttiva delle case Kampa è il Sistema parete MultiTec, che garantisce un valore U pari a 0,115 W/m2K e uno sfasamento di 14,5 h. Il sistema è composto da una serie di strati comprensivo di un vano di installazione, un telaio in legno ospitante uno strato coibentato, un vano di aerazione e una facciata appesa ventilata. A MultiTec si abbina il sistema tetto ThermoTetto, che garantisce uno sfasamento di 11 ore

• 23 sono i secondi ed è composto da tegole in mo solo case nelle quali i che servono a 10 abeti rossi per terracotta, listelli e controlinostri clienti possono essecrescere quel tanto che basta stelli, pannello a diffusione re autonomi dal punto di a fornire la quantità di legno aperta in fibra di legno da vista energetico utilizzannecessaria per realizzare una 60 mm per uno spessore do esclusivamente energia tipica casa unifamiliare Kampa da 140 metri quadri, pari a circa totale della coibentazione pulita. Questo è il motivo 30 metri cubi di legno; di 315 mm. Inutile dire che per cui anche a livello pro• 55 sono i milioni di ogni casa è personalizzabigettuale dedichiamo una metri cubi di legno che si le al massimo in termini di grande attenzione a tutti i raccolgono annualmente e che aspetto estetico esteriore, di fattori che possono contrisono inferiori alla ricrescita; geometrie, architetture, vani buire a ridurre i consumi: • 40 è la percentuale di e loro disposizione.A queste domanda di energia complessiva una coibentazione con vae dunque di impatto ambientale tecnologie puramente edilori prestazionali tipici di che attualmente richiede li di costruzione della casa, una casa passiva, efficienti il settore edile. Kampa affianca poi tutta tecnologie di raffrescamenuna serie di servizi che guito e riscaldamento senza dano il futuro proprietario in una utilizzo di combustibili fossili, scelta intelligente degli infissi, degli elettrodomestici con l'etichetta di impianti, fino ad arrivare addirittura efficienza energetica A++ o A+++ all'arredamento del locale più enere illuminazione a LED. Sono tutti givoro in assoluto: la cucina. In tale fattori che contribuiscono a ridurambito Kampa ha stretto accordi re il fabbisogno energetico annuo con diversi marchi per la fornitura di una tipica casa Kampa a meno di infissi, impianti, sanitari ed eletdi 6.000 kWh. Questo fabbisogno trodomestici.Tra i partner di Kampa viene interamente coperto da un annoveriamo Schuco per gli infissi, impianto fotovoltaico installato sul Viessman per gli impianti deputati tetto che produce energia sfruttando al riscaldamento (fotovoltaico, accuil sole come fonte di energia rinmulatore di energia, pompa di calore, novabile.Tutto questo viene embleventilazione con recupero di energia maticamente riassunto nella filosofia e sistemi integrati di gestione), Nodella 'CasaZero' Kampa, che offre al bilia per le cucine, Miele e Bosch cliente privato la possibilità di conper la fornitura di elettrodomestici tribuire alla rivoluzione energetica, ad alta efficienza energetica. consumando direttamente l’energia autoprodotta. CasaZero di Kampa “Prendiamo molto seriamente la anticipa e soddisfa già i requisiti che nostra responsabilità nei confronti a partire dal 2020 saranno imposti dell’'ambiente” ha precisato Marco dalle normative in tutta Europa per Manoli, Direttore Marketing e Veni nuovi edifici”. ❑ dite KAMPA in Italia “e costruia-

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Innovazioni MAGNI TH

Immaginate quante possibilità La serie RTH di Magni è un concentrato di tecnologia. Cosa che fa di queste macchine un compendio tra prestazioni ed estrema facilità d’uso TESTI E FOTO DI TEA GIUSTI

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MACCHINE CANTIERI 5.0

“Y

ou, you may say I’m a dreamer/ But I’m not the only one/I hope someday you will join us/And the world will live as one”: così cantava John Lennon nel 1971 nella sua famosa Imagine. Ovviamente si riferiva a un Mondo senza guerre e disastri di varia natura, una speranza che per certi versi è ancora lontana dall’essere realtà. Ma estrapolate dal loro contesto queste parole si attagliano bene a quello che un “sognatore” del nostro settore ha realizzato ed esposto a Bauma quest’anno. Stiamo parlando di Riccardo Magni, fondatore dell’omonima azienda, che a Monaco ha lasciato tutti... a bocca aperta. La base di questo sogno è semplice quanto geniale: immaginare una macchina che in cantiere possa svolgere il lavoro di molte altre. Altezze operative fino ad oltre 45 m, sbracci che si attestano a oltre 33 m e capacità di sollevamento che possono superare le 7 t: questi sono solo


Riccardo Magni, fondatore e amministratore delegato di Magni TH

razioni di ristrutturazione e manutenzione, finanche all’installazione di infissi,vetrate e facciate ventilate e/o continue.

dei numeri indicativi delle prestazioni che possono raggiungere i telescopici di questo Costruttore, che offrono anche di più: per esempio il tempo di movimentazione dei materiali in cantiere può essere ridotto fino al 33%, una percentuale impressionante: immaginate quante operazioni in più ogni giorno sarebbe possibile fare. Immaginate di quanto aumenta la profittabilità in cantiere. Fatto? Beh, adesso smettete pure di immaginare, perché con la gamma RTH di Magni tutto questo è realtà. UNA NEW GENERATION I sollevatori telescopici di Magni rappresentano una vera e propria rivoluzione nel settore, di quelle che solo una nuova generazione di macchine è in grado di introdurre. In Magni l’approccio progettuale ai sollevatori telescopici è stato completamente cambiato per unire in essi la massima espressione tecnica in termini di sicurezza, produttività e attenzione al comfort dell’operatore, senza dimenticare di ridurre quanto possibile il

TCO (costi di spostamento delle macchine, fondamentali per i noleggiatori; consumi; costi di manutenzione e quant’altro). IL COLTELLINO SVIZZERO DEL CANTIERE In Magni amano definire i propri sollevatori telescopici “i coltellini svizzeri” del cantiere. Una metafora azzeccatissima per rendere l’idea della versatilità dei nuovi RTH: in ognuno di essi infatti è racchiuso, di volta in volta, un carrello elevatore, una gru tuttoterreno, una piattaforma aerea e qualunque altro tipo di applicazione. È sufficiente cambiare l’attrezzatura (forche, verricello, cesta portapersone, benne, pinze... la gamma di attrezzature Magni potrebbe comporre un catalogo a sé!) e il gioco è fatto. Con la stessa macchina diventa facile affrontare ogni lavoro, dal cantiere edile (civile o industriale) tradizionale al cantiere con elementi prefabbricati, dalla realizzazione di fondazioni e opere murarie alla posa delle coperture, dal montaggio di strutture in acciaio alle ope-

LA SCELTA GIUSTA Trovare il modello di sollevatore telescopico RTH più adatto alle proprie esigenze è facile: il Costruttore emiliano infatti offre una gamma di ben 14 modelli con altezze comprese tra i 18 e i 46 m, per capacità di sollevamento tra i 4.000 e i 13.000 kg. Anche a capacità di sbraccio non si scherza, con un minimo di 14 m e un massimo di 32. Un’altra precisa scelta volta a garantire la massima affidabilità degli RTH è stata quella di montare solo componentistica della migliore qualità: per esempio i motori, tutti Tier 4 Final, sono solo Mercedes-Benz o Deutz, le trasmissioni idrostatiche sono Bosch, gli assi Dana Spicer, i componenti idraulici Sauer/Danfoss. Tutte le macchine inoltre offrono la protezione IP 67 sui circuiti elettrici, livello chiesto in ambito militare! PERPLESSITÀ? Viene spontaneo chiedersi quanto sia complicato gestire una macchina che di volta in volta si muove come una piattaforma, una pala, una gru o un “normale” sollevatore telescopico. Magari la macchina sarà una, ma quanti operatori servono per manovrarla? La domanda è legittima, tanto legittima che se la sono posta anche nell’ufficio progettazione di Magni. Anzi, sono andati oltre, chiedendosi: quanto è importante l’operatore? La risposta non poteva che essere una: l’operatore è fondamentale. Da qui la genesi non solo di una delle cabine più confortevoli oggi presente sul mercato, ma dell’avanzato sistema MCTS, Magni ComMACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni MAGNI TH

bi-Touch System, che attraverso un touch screen da 10 pollici propone all’operatore un’interfaccia molto intuitiva che consente di gestire tutti i parametri della macchina in maniera semplice e veloce. Soprattutto semplice: il sistema infatti prevede solamente cinque schermate principali: Guida che include le tre modalità di sterzata possibili; Stabilizzazione; Diagramma di carico; Comandi; Personalizzazione. Ogni macchina monta di serie il sistema RFID di riconoscimento automatico dell’attrezzatura montata, che fa si che sia la macchina in autonomia a caricare il corretto diagramma di carico in base all’attrezzatura scelta e a proporla all’operatore. Attraverso questa l’operatore può tenere costantemente sotto controllo i limiti che variano in tempo reale in base al tipo di stabilizzazione, all’attrezzatura montata e al relativo peso sul braccio, all’altezza e allo sbraccio dello stesso, consentendo di scegliere in ogni momento la manovra migliore da eseguire. Risultato finale: lavorare più velocemente e con una maggiore sicurezza. Nella schermata di personalizzazione l’operatore può inoltre introdurre i propri

parametri operativi (angolo del braccio, altezza operativa, angolo di rotazione della torretta, movimenti e velocità), una possibilità che rende gli operatori molto sicuri e “confident” nella macchina stessa. Questo fa si che oggi i sollevatori telescopici Magni siano tra i più richiesti a noleggio. Grazie al sistema MCTS, il software di gestione del sollevatore è in grado inoltre di visualizzare sul display le informazioni più rilevanti rispetto al tipo di lavoro che si sta eseguendo: per esempio se l’operatore inizia le operazioni di stabilizzazione, sul display apparirà in automatico la pagina della Stabilizzazione. Nel momento in cui

l’operatore muoverà il braccio, appariranno i diagrammi di carico, e così via. Una sorta di automatismo che mette al riparo dagli errori umani e permette un set up della macchina in cantiere particolarmente veloce. E QUINDI? Appare chiaro che i sollevatori telescopici Magni siano una scelta da tenere assolutamente in considerazione. E non solo per quanto detto finora, ma anche per il fatto, non trascurabile, di poter contare su una rete di assistenza molto capillare, composta da tecnici specializzati formati direttamente dal Costruttore. ❑

THE CAB La cabina dei sollevatori telescopici Magni non è da meno per quanto riguarda innovazioni e tecnologie. Tant’è che è addirittura coperta da diversi brevetti. Eliminato il cruscotto

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MACCHINE CANTIERI 5.0

anteriore, che lascia spazio a un’ampia vetratura fino a pavimento: in questo modo l’operatore ha la massima visuale possibile sulla zona di lavoro. La cabina inoltre è completamente pressurizzata,

equipaggiata con sistema di condizionamento e sigillata rispetto all’ambiente esterno: in questo modo intorno all’operatore si crea un ambiente confortevole e pulito. Ad accogliere

l’operatore vi è un sedile sospeso, mentre il piantone dello sterzo è completamente regolabile. Due i joystick multifunzione che permettono movimenti simultanei molto precisi e veloci.


TESTIMONIANZE

(MAN)

LETTERALMENTE CUCITO ADDOSSO Protagonista di questa storia un MAN TGS 33.500 6x6 BB allestito con una cippatrice Pezzolato e una gru Palfinger con pinza Cranab che risponde in tutto e per tutto alle esigenze dell’azienda che lo ha acquistato, la piemontese Almaverde Energia TESTI E FOTO DI EMANUELA PIROLA

“V

olevamo un veicolo che si adattasse alla perfezione al nostro lavoro”. Così ha risposto Valter Pagge, uno dei titolari di Almaverde Energia, alla nostra domanda sul perché dell’acquisto di un mezzo tecnologicamente così complesso e, inutile dirlo, completamente tailor made. Stiamo parlando del MAN TGS 33.500 6x6 BB allestito con una cippatrice Pezzolato e una gru Palfinger con pinza Cranab che molti hanno avuto modo di ammirare durante il Transpotec di Verona, all’epoca appena consegnato, e che ora è

operativo e si appresta ad affrontare la stagione calda dell’attività di Almaverde Energia. Quest’ultima è un’azienda piemontese che opera prevalentemente nelle province di Torino,Asti e Cuneo e che si occupa di recuperi ambientali e della gestione di cantieri forestali finalizzata alla produzione e commercializzazione di biomasse legnose per centrali termiche ed elettriche. “La nostra è un’attività che ha origine nella storia stessa delle famiglie di alcuni di noi” prosegueValter Pagge.“Oltre alle zone di Torino,Asti e Cuneo, operiamo anche in Francia dove partecipiamo a diverse aste per l’acquisto di piopMACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

peti ‘in piedi’ che poi provvediamo a trattare e trasformare in legname”. L’acquisto del MAN segna una sorta di svolta nella filosofia aziendale di Almaverde Energia. “Abbiamo una nostra flotta di mezzi, composta da sollevatori telescopici, escavatori, trattori agricoli e pale, ma da sempre abbiamo preferito affidare le operazioni di cippatura e di trasporto a contoterzisti che lavorano con noi da anni” ci spiega Pagge. “Il MAN 6x6 con la cippatrice di Pezzolato è il primo veicolo industriale che acquistiamo, nonché la prima cippatrice. Questo non significa che non ci avvarremo più dei contoterzisti, anzi. Il veicolo è stato acquistato per poter gestire direttamente solo alcuni interventi e la relativa cippatura dei materiali, e per far fronte

a eventuali picchi di lavoro o improvvisi fermi macchina dei nostri contoterzisti, che restano comunque i nostri fornitori privilegiati. Inoltre il trasporto dei materiali è delegato ad autotrasportatori fidati che lavorano da anni con noi”. Non avendo urgenza di un mezzo operativo in breve tempo, Almaverde Energia ha optato per la realizzazione di un veicolo estremamente personalizzato, la cui genesi è stata seguita da diversi attori: in primis il concessionario MAN Alpiservice di Alba, che insieme a Toni Maurer Fahrzeugbau, allestitore tedesco specializzato nella realizzazione di particolari modifiche tecniche sui veicoli MAN, ha seguito la realizzazione della speciale cabina di cui diciamo nel box di approfondimento. Ovviamente la par-

LA CABINA: un unicum Oltre all’allestimento particolare e ai vari dettagli tecnici del telaio e del veicolo in sé, a fare ulteriormente la differenza in questo veicolo è la cabina, anch’essa fortemente personalizzata. Partendo dalla cabina standard LX a tetto alto di MAN, la Toni Maurer Fahrzeugbau ha creato sul lato passeggero il posto di manovra

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per il cippatore a tamburo Hacker Truck PTH 1200/820 e relativa gru Palfinger Epsilon M80F con pinza Cranab CE250. Ça va sans dire, l’operatore (che poi è anche il driver del camion) può posizionare il veicolo a ridosso del materiale da cippare, mettere in folle il cambio e azionare la presa di forza principale. Quindi

te dell’allestimento della cippatrice e della relativa gru è stato invece seguito direttamente da Pezzolato. Essendo un veicolo dalle caratteristiche tecniche complesse, la messa a punto è stata un po’ lunga e laboriosa, anche per alcune modifiche che Almaverde Energia ha chiesto di

è sufficiente che dal lato guida si trasferisca sul sedile passeggero (senza scendere e risalire in cabina), posizioni gli stabilizzatori, la prolunga della tramoggia e la bocca di scarico del cippato e poi è pronto per iniziare a lavorare il legname che carica nel flusso alimentatore del cippatore con la gru. “Utilizzare il motore

del camion per far funzionare l’allestimento è stata una scelta precisa perché, se avessimo voluto un motore dedicato al funzionamento della macchina operatrice, sarebbe stato necessario un camion a quattro assi, quindi più ingombrante e pesante, mentre una delle nostre necessità è proprio quella di avere un mezzo agile


realizzare successivamente alla consegna, dopo aver lavorato per qualche tempo con il mezzo. “Si tratta di dettagli che abbiamo chiesto di implementare dopo che ne è emersa la necessità lavorando con il veicolo. Adesso tutto funziona a meraviglia e siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto” conferma Valter Pagge. Ma quali sono state le basi che hanno portato alla scelta dei due attori principali, MAN e Pezzolato? Di fatto l’esperienza fatta con i mezzi

e maneggevole, per muoversi senza problemi anche sulle strade di montagna e nei sentieri stretti” ha spiegato ancora Valter Pagge. “Inoltre per il nostro operatore questa soluzione all in one in cabina è il massimo: indipendentemente dalla situazione climatica, lui opera al chiuso, al riparo sia dalle

dei contoterzisti che per Almaverde Energia si occupano sia della cippatura che del trasporto. Nei cantieri di Almaverde Energia sono in prevalenza cippatori Pezzolato a operare, mentre a livello di trasporto le aziende cui si affida Almaverde Energia sono spesso clienti affezionati di MAN. “Siamo sempre rimasti stupiti dall’affidabilità delle macchine di questi due marchi. I nostri contoterzisti non ci hanno mai causato ritardi nei cantieri a causa di fermi tecnici”

ha spiegato Valter Pagge. “Nel momento in cui abbiamo deciso per un acquisto diretto, ci è sembrato naturale scegliere gli stessi marchi. Senza dimenticare che comunque Pezzolato è un’azienda piemontese e che anche per quanto riguarda il MAN possiamo contare sulla presenza del loro dealer MAN Alpiservice di Alba. Avere sul territorio in cui operiamo due presenze di tale spessore ci fa dormire sonni tranquilli anche per quanto riguarda l’assistenza”. Quando abbiamo visto il MAN TGS 33.500 in azione, erano pochi i giorni di operatività sulle spalle. SiaValter Pagge che l’operatore che guida e manovra il veicolo e il relativo allestimento, sono soddisfatti dello start up del mezzo che, come abbiamo accennato all’inizio, è un unicum data l’estrema personalizzazione richiesta. Troppo poche le ore per stabilire una media dei consumi, ma abbastanza per capire che tutti i vari aspetti tecnici sono stati azzeccati. A partire dalla scelta della motorizzazione del MAN, che è mosso da un propulsore decisamente potente, un D2676 con sei cilindri in linea per una cubatura di 12,4 litri, in grado di erogare 500 CV (o 368 kW che dir si voglia) ma soprattutto una coppia di 2.550 Nm tra i 930 e i 1.350 rpm. Un valore che potrebbe a prima vista sembrare decisamente sovradimensionato se si pensa che il veicolo non è adibito al trasporto, ma che risulta subito motivato spiegando che è il motore stesso ad alimentare la cippatrice Pezzolato tramite la presa di forza principale sul

intemperie che dal sol leone ma, soprattutto, in piena sicurezza, lontano da eventuali frammenti di legno che possono essere lanciati dal tamburo della cippatrice, per esempio. E anche il rischio di cadute accidentali dalla cabina o da un’eventuale postazione sopraelevata della gru è azzerato”.

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TESTIMONIANZE

lato posteriore, in corrispondenza del volano (il motore ha poi una seconda presa di forza in funzione della frizione in alto a destra). Inoltre l’allestimento della cippatrice con gru ha un peso comunque impegnativo se si considera che Almaverde Energia ha optato anche per alcuni interessanti accessori, quali lo spaccalegna a mezzaluna, la prolunga della tramoggia e la stessa gru Palfinger, oltre ai radiatori maggiorati. Tra le altre chicche del MAN TGS ricordiamo il cambio manuale ZF 16S253 a 16 rapporti e due retromarce, dotato di ripartitore di coppia con posizione di folle che garantisce un’elevata trazione anche in fuoristrada e a basse velocità (esattamente le condizioni operative di questo veicolo per il 90% del suo tempo di lavoro), modulo di comando KSM per lo scambio esterno di dati (equipaggiamento che facilita notevolmente il lavoro degli allestitori), sistema di aspirazione rialzato per evitare di aspirare polvere e segatura. A livello

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MACCHINE CANTIERI 5.0

mentre il tandem posteriore presenta due assi motori a doppia riduzione con gruppi epicicloidali nei mozzi ruota e balestre a 6 foglie per un carico massimo di 16 t. Completa il quadro il bloccaggio del differenziale nell’asse anteriore, la trazione anteriore innestabile manualmente dalla cabina a veicolo fermo, il bloccaggio del differenziale sull’asse posteriore e stabilizzatore sui due assi posteriori che migliora la trazione sui fondi irregolari e riduce l’inclinazione dell’allestimento in curva. ❑

di assali monta un’unità da 9 t anteriormente, con balestre paraboliche a 3 foglie da 9,5 t che rispetto alle trapezoidali consentono un risparmio sulla tara fino al 30% mantenendo invariata la capacità di carico,

MAN TGS 33.500 6X6 BB: PESI AMMISSIBILI

Peso totale (kg) Peso totale autotreno (kg) Assale anteriore (kg) Assale posteriore (kg) Assale posteriore 2 (kg)

Masse omologabili a livello nazionale 26.000 44.000 9.000 9.500 9.500

Masse tecnicamente ammissibili

Masse tecnicamente ammissibili con maggiorazione per impieghi speciali

33.000 44.000 9.000 13.000 13.000

33.000 44.000 9.000 13.000 13.000


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Innovazioni MANITOU

Ambizioni sostenibili Manitou ha incentrato la propria presenza a Bauma su un obiettivo globale: fornire ai propri clienti soluzioni reali(stiche) alle esigenze di lavoro del domani, che vadano a braccetto con le energie alternative DI TEA GIUSTI • FOTO DI MANITOU PHOTO GALLERY

S

oluzioni reali, a portata di mano, già operative e sostenibili. Questo quanto proposto da Manitou all’ultimo Bauma, che ha visto il Costruttore francese fortemente impegnato nell’ambito delle energie alternative. Cuore di questo impegno il nuovo marchio Oxygen, che ha racchiuso il pensiero globale dell’azienda sulle energie verdi e sulla possibilità di abbinarle a nuove macchine che siano in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze operative di oggi e di domani. Detto molto sinteticamente, dietro al nuovo marchio Oxygen vi è un insieme di soluzioni a basse emissioni destinate a essere commercializzate in breve tempo. Ma non poteva esaurirsi in tal modo l’impegno

di Manitou che infatti ha lanciato anche Oxygen Lab, un insieme di prototipi e soluzioni a basse emissioni in corso di prova/valutazione, nonché Oxygen Concept che, come intuibile dal nome stesso, raccoglie un certo numero di concept-truck e tendenze future verso le quali il Gruppo orienterà le proprie soluzioni a basse emissioni. Con questa visione intesa a offrire soluzioni fin da subito, il gruppo Manitou ha confermato a Monaco la volontà di essere visto come un partner affidabile, che offre soluzioni durevoli, prestazionali e redditizie, pur andando incontro alle evoluzioni in atto nel segmento delle nuove tipologie di alimentazione. “Gli attori sul mercato edilizio (noleggiatori e costruttori) devono affrontare una crescente richiesta

di soluzioni flessibili e dal basso livello di emissioni, in particolare per i cantieri in ambito urbano” ha dichiarato Arnaud Sochas, Responsabile Innovazione per il gruppo Manitou. “In quest’ottica, un’attenzione rivolta soprattutto a un livello di emissioni pari a zero e una bassa rumorosità sul posto di lavoro diventa fondamentale. Con la marca Oxygen, il gruppo Manitou desidera fornire una risposta concreta a tali esigenze. La nostra iniziativa integra naturalmente le

MRT 2550 H OXYGEN LAB Si tratta del capostipite del secondo filone Oxygen, ossia il Lab che è il vivaio di prototipi delle macchine del futuro a breve termine. MRT 2550 h Oxygen Lab nasce

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dalla base dell’MRT 2550, ma è interamente elettrico. Analogamente alla piattaforma 200 ATJ e Oxygen la completa elettrificazione della macchina non ne inficia le caratteristiche

prestazionali (25 m di altezza di sollevamento per una capacità di 5 t) grazie all’implementazione di una soluzione che consente l’uso di due livelli di energia

a seconda delle necessità (trasporto, manutenzione). La modalità “zero emissioni” rende l’MRT 2550 h Oxygen Lab estremamente versatile e flessibile, adattabile quindi


macchine elettriche, ma il nostro obiettivo è innanzitutto quello di proporre una soluzione proporzionata e adatta a ogni utilizzo. Queste soluzioni devono essere redditizie per l’utilizzatore e lavoriamo per ridurne i costi di esercizio (TCO, ndr) riducendo al tempo stesso il loro impatto ambientale”. UNA GAMMA SELEZIONATA I progettisti Manitou hanno definito un elenco di criteri di idoneità obbligatori

a qualsiasi tipo di cantiere (interno/esterno/urbano), sia diurno che notturno. La macchina è comunque equipaggiata con un’unità termica Stage V che la rende

perché la macchina possa essere annoverata nella gamma Oxygen: innanzitutto l’utilizzo di un’energia alternativa al diesel come fonte di alimentazione, che consenta un uso permanente o temporaneo in modalità a emissioni zero, la cui conseguenza diretta è l’altro aspetto imprescindibile di una macchina Oxygen, ossia la riduzione del suo impatto ambientale (in particolare delle emissioni in termini di anidride carbonica e particolato, nonché della rumorosità).

completamente autonoma dal punto di vista energetico: le batterie possono infatti essere ricaricate tramite il motore diesel in caso di assenza di un punto di ricarica elettrica.

Indispensabile anche una congrua riduzione del consumo energetico (sulla base del ciclo UTAC normalizzato, ossia manutenzione, carico, strada, folle), nonché del TCO (criterio questo comune a tutte le macchine Manitou di nuova generazione, anche con alimentazione tradizionale). THE FIRST ONE Si chiama 200 ATJ e Oxygen ed è una nuova piattaforma che Manitou ha presentato a Bauma e che è completamente elettrica, rientrando quindi completamente nel concetto Oxygen; tra l’altro è anche la primissima piattaforma full electric costruita da Manitou! Con un’altezza di lavoro di 20 m e una capacità massima di 230 kg in cesta, questo modello è in grado di equiparare le prestazioni di un’analoga piattaforma ad alimentazione termica riducendo però il TCO. MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni MANITOU

François Desbrière, Responsabile sviluppo piattaforme, ha descritto in dettaglio questa innovazione:“Questo modello risponde alle grandi aspettative dei noleggiatori e, in generale, di varie imprese. Con la 200 ATJ e Oxygen, proponiamo una macchina versatile, con un’ottima autonomia, e con un motore elettrico in grado di garantire flessibilità in tutti gli spostamenti, ottimizzando così la sicurezza dell’operatore”. Equipaggiata con una batteria da 48 V, la sua autonomia arriva comunque a una giornata di lavoro anche nelle condizioni operative più avverse, mentre la bassa tensione operativa consente di eseguire interventi di manutenzione senza che sia necessario avvalersi di tecnici con speciali certificazioni. Il peso di 7.200

kg per una lunghezza di 8 m facilita inoltre il trasporto di questa nuova piattaforma che è equipaggiata con un secondo motore situato all’interno della torretta guida che alimenta una pompa che garantisce il flusso idraulico necessario per tutti i movimenti. Grazie alle diverse innovazioni implementate, la 200 ATJ e Oxygen presenta anche un’eccellente capacità di superare pendenze e dislivelli fino a 45°. Nuovo anche il quadro strumenti e comandi, di semplice utilizzo e maggiormente intuitivo, che integra anche le informazioni sullo stato di carica della batteria, nonché altre informazioni inerenti le operazioni in corso e diverse spie di sicurezza che operano al fine di allertare l’operatore in caso di rischio di sovraccarico

200 ATJ E OXYGEN: FAST SPECH

Altezza di lavoro Capacità di sollevamento Dimensioni (Lxl) Batteria Peso

o di ribaltamento. La riduzione del TCO per l’utilizzatore è stimata intorno al 20% rispetto a un equivalente modello termico (costo del carburante incluso). La commercializzazione sarà a partire da inizio 2020. Una versione con alimentazione ibrida della 200 ATJ e Oxygen sarà invece lanciata in un secondo momento sempre del 2020. ❑

IL CONCETTO FUTURISTA DI OXYGEN CONCEPT! A Bauma Manitou ha espresso la propria visione della movimentazione del futuro con un concepttruck particolarmente all’avanguardia, l’MT 625 e Oxygen. Concepito per accogliere un motore

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elettrico, questo modello presenta un’illuminazione specifica e integra componenti strutturali blu per illustrare un concetto di telescopico compatto e non inquinante. La cabina è stata a sua volta rielaborata con nuove

interfacce intuitive. Materiali naturali, contemporanei e durevoli quali il legno, sono inoltre proposti nella cabina per ricordare come questa macchina nasca da una concezione ecologica del Gruppo.

20 m 230 kg 2,32 x 8,35 m 48 V / 460 AH 7.200 kg


L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC

NON CHIAMATELO

ESCAVATORE! Il Mecalac 15MWR è un vero multifunzione a cui la definizione di “escavatore” calza molto stretta, potendo infatti spaziare tra molteplici applicazioni con la massima efficienza TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS

MECALAC 15MWR

PESO OPERATIVO

POTENZA

PORTATA IDRAULICA

CAPACITÀ BENNA

FORZA DI STRAPPO

CAPACITÀ MAX SOLLEVAMENTO

15.548 kg

100 kW @ 2.300 giri/min

270 l/min + 180 l/min (linea accessori)

0,25 / 1,00 mc

8.170 daN

8.000 kg

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / LA TECNOLOGIA

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1) Il telaio rivoluzionario degli MWR abbassa il baricentro della macchina, porta il peso verso il basso e permette il rifornimento direttamente da terra. 2) L’attacco rapido brevettato Mecalac Connect permette in pochi istanti di cambiare qualsiasi attrezzatura in modo sicuro. 3) Il braccio Mecalac è il fulcro attorno a cui ruota la polivalente efficienza di queste macchine. 4) Il motore è un Deutz TCD 3,6 L4 Stage IV che eroga 100 kW (136 CV) @ 2.300 giri/min per una coppia di 500 Nm@1.600 giri/min e usa il post trattamento dei gas di scarico con un modulo SCR che integra il DOC. 5) Sul lato sinistro trovano spazio il serbatoio dell’AdBlue, le batterie, il serbatoio per il liquido lavavetri e uno spazio portaoggetti.

ROBERT FAGIOLINO Responsabile Commerciale Italia Mecalac

Quando il cliente prova in campo le macchine Mecalac capisce immediatamente le loro grandi potenzialità, rimanendo colpito dalle prestazioni e dalla polivalenza.

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a polivalenza è un’arte sottile che non si delle macchine Mecalac che, negli MWR, sono improvvisa e, il più delle volte, è del tutto ottenute grazie a un telaio dal baricentro ribassato innata. Mecalac ha basato da semin cui trova posto anche il serbatoio del pre la sua filosofia progettuale gasolio. La luce libera da terra rimane DETTAGLI su questa importante qualità elevata, garantendo la mobilità, ma DA SAPERE unita alla ricerca dell’efficienza. la torretta è collocata più in basso La geometria del braccio Mecalac, Una reputazione meritata che rispetto a escavatori gommati della insieme alla torretta compatta e si basa su degli assiomi quali, in stessa classe, conseguendo un’ottial telaio che abbassa il baricentro, primis, il braccio dalla particolare male distribuzione dei pesi. conferiscono al 15MWR una capacità geometria e, in secondo luogo, da di sollevamento pari a 8.000 kg a 360°, pari al 51,7% del peso NON RINUNCIA ALL’EQUILIBRIO una continua ricerca della perfeoperativo. Un valore eccezionale L’attenzione per questo aspetto porzione, che prevede soluzioni proper una macchina di questo ta il 15MWR ad avere una capacità gettuali mai scontate. Con gli MWR tipo. di sollevamento, anche a 90° rispetto al il Costruttore francese ha ulteriormencarro, di 8.000 kg, ossia pari al 51,70% del te rivoluzionato il mondo degli escavatori gommati alzando l’asticella in merito a sicurezza, ca- peso operativo. Un valore molto elevato in genere, e pacità operativa e produttività.Al vertice della gamma del tutto eccezionale per una macchina short-radius. troviamo il 15MWR, con un peso operativo di 15.458 La disponibilità di 4 diversi bracci, insieme all’idraukg, massa che, grazie all’estrema compattezza, non tra- lica Bosch-Rexroth a centro chiuso, permettono di spare. Dimensioni contenute è infatti uno dei mantra valorizzare questi elementi tecnologici fondamentali.


L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / L’UOMO E LA MACCHINA

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anta tecnologia a ben poco servirebbe se non fosse utilizzabile semplicemente. Ed è proprio su questo aspetto che Mecalac ha giocato le sue carte migliori. Se un tempo le macchine francesi erano conosciute per le routine di comando complesse, oggi sono fra i mezzi più intuitivi. Questo avviene grazie all’interfaccia uomo/macchina con l’impiego di uno schermo con grandi icone che, tramite un selettore, permette di passare fra le diverse modalità di comando (scavo, viaggio su strada, parcheggio) senza errori. L’ergonomia complessiva è studiata in ogni dettaglio per favorire l’impiego corretto della macchina. Dai manipolatori multifunzione con i comandi idraulici proporzionali che si azionano spostando il pollice sinistra/destra (stancano molto meno di quelli basso/alto), alla leva che aziona lama e stabilizzatori semplicemente con dei deviatori idraulici integrati.

SPAZIO, ORDINE E VISIBILITÀ

A bordo colpisce lo spazio a disposizione, l’ordine logico dei comandi e la visibilità in ogni direzione. I comandi sono raccolti in gruppi funzionali: a sinistra i comandi di sicurezza, a destra quelli funzionali, sul monitor quelli operativi. Un comodo roller con pulsanti permette di controllare ogni parametro semplicemente lasciando per un attimo il manipolatore destro. Sedile di guida e consolle laterali sono regolabili in ogni direzione.

CARLO BAIONI Co-titolare e operatore della CFM Agriterzi L’interfaccia uomo/macchina del 15MWR, così come di tutte le macchine Mecalac, è stata studiata per essere rapida, sicura e intuitiva. La posizione dei comandi, i materiali interni, il livello di silenziosità, la visibilità in ogni direzione e i comandi idraulici precisi e morbidi sono alcuni dei plus di queste macchine polivalenti

La cabina del Mecalac 15MWR è al di sopra di ogni aspettativa per una macchina operatrice. Silenziosa, comoda, ben rifinita, ha una visibilità

eccellente in ogni direzione. Permette di lavorare stancandosi molto meno.

ADELCHI (SINISTRA) E CARLO BAIONI Titolari della CFM Agriterzi

La visibilità della cabina del Mecalac 15MWR alza il livello di sicurezza permettendo di vedere bene l’area di lavoro.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / LA MACCHINA IN CAMPO

CARLO BAIONI Co-titolare e operatore della CFM Agriterzi L’uso del Mecalac nei lavori di sistemazione di fondi, canali e strade, così come nella trinciatura di erba, piante e sarmenti, è

stato fin da subito facile e intuitivo. L’idraulica ha una risposta eccellente e non ci sono mai dei vuoti anche quando si usa intensamente la trincia. La compattezza non è usuale per una macchina di questa classe e ci permette di lavorare con maggiore sicurezza lungo le strade.

ADELCHI (SINISTRA) E CARLO BAIONI Titolari della CFM Agriterzi

Abbiamo deciso di acquistare il Mecalac 15MWR quando abbiamo toccato con mano le prestazioni e la capacità operativa che, a dispetto delle dimensioni molto compatte, è quella di un grande escavatore gommato.

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a definizione di “escavatore gommato” sta molto stretta al Mecalac 15MWR. Siamo infatti di fronte a una vera macchina multifunzione che permette di affrontare in modo efficiente lavori molto diversi fra loro. Il braccio con la geometria Mecalac, vero punto di forza di queste macchine, consente infatti un impiego altrettanto efficace sia come escavatore, sia come pala, sia come sollevatore, sia come portattrezzi dedicato. Una macchina che va ben oltre il concetto di “movimento terra” per abbracciare a tutto tondo ogni applicazione in cui sia necessario avere un mezzo polivalente ma realmente produttivo. Mecalac mette comunque a disposizione anche bracci di tipo più convenzionale ma, oggettivamente, “acquistare un Mecalac senza il braccio Mecalac” non ha senso. Abbiamo testato il 15MWR in un contesto sempre più usuale per chi acquista una macchina di questo tipo e che lo ha visto in azione sia in normale lavoro di scavo che nella manutenzione di un canale irriguo con una trincia idraulica. Il cambio delle attrezzature è fra le altre cose velocissimo grazie all’attacco rapido brevettato (e premiato!) Mecalac Connect. Un test che mette a dura prova l’idraulica della macchina ma che è stato ben superato grazie alla presenza dei due circuiti idraulici indipendenti che comandano trasla-

zione e attrezzatura. Le portate sono notevoli: 220 l/ min per la macchina e 180 l/min per l’attrezzatura sulla linea accessori che viene fornita di serie. È quindi possibile utilizzare attrezzature “golose” di olio senza dare problemi nel corso della guida.

UN TIPO COMPOSTO E DISCRETO

Quando si svolgono lavori di trinciatura occorrono tre fattori per procedere spediti: che i movimenti siano fra loro ben equilibrati, che la traslazione non dia problemi e che la trincia lavori sempre al massimo


teristiche che la CFM Agriterzi dei fratelli Baioni, proprietaria del Mecalac 15MWR di questa prova, apprezza particolarmente dovendo eseguirle anche lungo strade ad alta percorrenza.

SA ANCHE SCAVARE

Se il Mecalac 15MWR è oggettivamente un vero e proprio portatrezzi, occorre anche dire che non rinnega la sua provenienza dal movimento terra classico. Il braccio con geometria Mecalac non penalizza le operazioni di scavo ma, anzi, grazie al deportée ben progettato (opzione scelta dai fratelli Baioni), permette di lavorare fuori asse fino ad arrivare a filo carro per andare, quando necessario, anche oltre. Un particolarità che consente di operare praticamente in ogni situazione operativa dove l’escavatore possa arrivare: a filo delle costruzioni, lungo le strade per la pulizia dei fossati, nello scavo di trincee in posizione disassata rispetto al centro macchina, in tutte quelle situazioni in cui si richiede una posizione della benna diversa rispetto all’ordinario. Apparentemente il braccio Mecalac ha la posizione del cilindro di penetrazione sfavorevole, ma in realtà, usando i movimenti in contemporanea grazie all’impianto Load Sensing Flow Sharing, si ha l’azione congiunta dei cilindri raggiungendo elevate forze di lavoro grazie ai 8.170 daN della benna e ai 6.200 daN della penetrazione. delle prestazioni. Con il 15MWR abbiamo raggiunto tutti questi obiettivi. Un vero e proprio multifunzione travestito da escavatore che non si scompone nemmeno nei passaggi più complessi dove l’avanzamento va gestito in modo preciso, dove il braccio deve seguire geometrie meno usuali e, al contempo, la trincia deve svolgere il suo lavoro con efficienza.

L’OPINIONE DI COSTANTINO/1

L’OPINIONE DI COSTANTINO/2

Le prestazioni del Mecalac 15MWR si attestano sui valori di cui sopra, decisamente buoni per una macchina di questa classe, che mi hanno permesso di lavorare velocemente e con precisione. Nel reinterro la lama si è dimostrata precisa e reattiva, grazie ai comandi “morbidi” che permettono di lavorare in modo piacevole e senza stress.

LUCA LOVERA Funzionario commerciale di Zanon & Ormac

La polivalenza del Mecalac 15MWR è valorizzata da un impianto idraulico e da comandi che permettono manovre di precisione in ogni contesto operativo, sia con il braccio, sia con la lama, sia con attrezzature ad alto assorbimento idraulico. La macchina non va mai in crisi perché è pensata per gli aspetti operativi multifunzionali.

Nel contesto operativo del nostro test, un classico canale irriguo della Pianura Padana fra Brescia e Cremona, ho lavorato con alberi da bypassare, bordi del canale da seguire con precisione, zone in cui è stato necessario soffermarsi più a lungo per la presenza di vegetazione intensa e resistente. COSTANTINO RADIS Il tutto per decine e decine di volte nel Giornalista e web corso della giornata. Si tratta di una situainfluencer. zione molto dinamica e delicata in cui le caratteristiche del Mecalac 15MWR aumentano la sicurezza attiva e passiva. Sicurezza attiva grazie all’idraulica che garantisce prestazioni sempre costanti permettendo anche, se necessario, manovre di emergenza. Sicurezza passiva perché la torretta molto compatta a ingombro posteriore ridotto consente di lavorare senza invadere la corsia opposta.Tutte caratMACCHINE CANTIERI 5.0

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / I SERVIZI

DETTAGLI DA SAPERE Mecalac, come costruttore di macchine polivalenti ad alto valore aggiunto, punta moltissimo sul contatto con il cliente grazie a una approfondita formazione dell’operatore che avviene sia in cantiere che nel Training Center di Annecy-le-Vieux dove è localizzato lo stabilimento principale. Questo permette di valorizzare al massimo l’investimento sfruttando tutte le potenzialità di queste macchine allargando la visione degli operatori»

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ecalac è un costruttore che punta da sempre ad una fascia di mercato evoluta in cui le richieste in termini di servizi non sono banali. Non a caso il Costruttore si è organizzato con una rete di concessionari, affiancandosi spesso alla rete Volvo (come nel caso di Zanon & Ormac, concessionario che ha venduto la macchina ai fratelli Baioni) in cui il servizio post-vendita è un must. Un livello tecnologico molto elevato non può infatti prescindere da un servizio al cliente che sia da meno. La cosa molto interessante è che Mecalac, vista la particolarità delle sue macchine, prevede un organizzato servizio di formazione agli operatori svolto da personale spe-

cifico e che, in Italia, si concretizza con la persona di Giacomo Virdis, volto operativo storico del marchio, che accompagna gli operatori nel corso della consegna della macchina e li affianca, a volte anche per più giorni, nell’uso corretto e sicuro. Le macchine Mecalac sono infatti delle vere e proprie multifunzione, prima ancora che macchine movimento terra classiche, e questo comporta l’acquisizione di una certa mentalità nell’impiego quotidiano. L’investimento iniziale è mediamente superiore rispetto a macchine convenzionali quindi è corretto che il Costruttore dia gli strumenti necessari per ottimizzare il rendimento della macchina. Costruendo macchine la cui polivalenza non è sempre chiaramente percepita dall’utilizzatore finale, Mecalac offre la possibilità, recandosi nello stabilimento di Annecy-le-Vieux, di essere affiancati da istruttori professionali che spiegano e fanno provare le macchine in diverse condizioni operative, illustrando anche possibilità applicative inedite. L’appoggio della Casa madre si concretizza inoltre con servizi finanziari in appoggio ai classici canali percorsi da clienti e concessionari, offrendo un pacchetto completo che faccia percepire la vicinanza al mercato. Mecalac è un Costruttore che sta lavorando in modo molto evoluto nei servizi digitali offrendo ai concessionari, e di riflesso anche ai clienti, dei canali di comunicazione preferenziali per risolvere problematiche di ogni tipo.


L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / TCO

Mecalac è un costruttore che punta alla polivalenza e al massimo sfruttamento della macchina aumentando il coefficiente di utilizzo.

Mecalac dedica molta attenzione all’operatore con dei piani di formazione e con un affiancamento sul campo per capire al meglio la macchina.

CONSUMI

Il Mecalac è una macchina da sempre attenta ai consumi grazie a una gestione idraulica molto precisa. La motorizzazione Deutz TCD 3,6 L4 si caratterizza per il trattamento dei gas di scarico con SCR + DOC che è garanzia di economia gestionale.

MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

La rete di vendita Mecalac è formata da concessionari di alto livello il cui servizio post-vendita è di valore assoluto. Il Costruttore si affida inoltre a fornitori ben reputati come Deutz o Bosch-Rexroth la cui ricambistica e servizio sono capillari e apprezzati.

TECNOLOGIE DIGITALI

Mecalac è un costruttore fortemente orientato alla tecnologia e al digitale e, di conseguenza, i suoi prodotti sono monitorabili in remoto per controllare i parametri di funzionamento e avere sempre sotto controllo la macchina.

MA QUANTO MI COSTI?

EFFICIENZA

Mecalac è diventato sinonimo di macchina multifunzione efficiente. L’investimento iniziale è ripagato da un coefficiente di utilizzo molto elevato nel corso del tempo grazie alla capacità di essere efficiente in applicazioni molto diverse e complementari fra loro.

COSTO D’ACQUISTO

Il Mecalac 15MWR è una macchina dal costo superiore rispetto a un escavatore della stessa classe, ma è un mezzo che ha prestazioni e dotazioni di livello superiore, e riunisce quattro macchine in una: escavatore, pala gommata, sollevatore e portattrezzi.

DEPREZZAMENTO

Le macchine Mecalac, in generale, si sono ritagliate una nicchia di mercato molto specifica che le fa apprezzare fra i loro utilizzatori. La richiesta di usato è molto alta e gode di quotazioni molto buone dovute a una scarsità di offerta.

Le macchine Mecalac hanno un mercato di nicchia ma internazionale, sono molto apprezzate e mantengono elevati valori dell’usato dovuti alla loro longevità.

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Icons - Created by ProSymbols from Noun Project

I processi digitali fanno parte del patrimonio genetico di Mecalac che offre molteplici servizi in tal senso, sia al cliente che al concessionario.

OPERATORE

Sul Mecalac 15MWR l’operatore è al centro del processo. Posto guida, idraulica e servocomandi permettono di mantenere un elevata produttività. La formazione dell’operatore fornita da Mecalac è un valore aggiunto formidabile. L’attacco rapido Connect è comodo e rapido.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MECALAC / LE CONCLUSIONI

NON CHIAMATELO

ESCAVATORE!

ADELCHI (SINISTRA) E CARLO BAIONI Titolari della CFM Agriterzi

Quando abbiamo deciso di sostituire il nostro precedente escavatore gommato non avevamo preso in considerazione il Mecalac 15MWR. Quando la macchina ci è stata spiegata e l’abbiamo vista in azione non abbiamo avuto dubbi di nessun genere. Il concessionario Zanon & Ormac ha dimostrato una professionalità non comune valorizzando ulteriormente un prodotto dall’elevato contenuto tecnologico.

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l Mecalac 15MWR, così come tutti Il 15MWR è una macchina multifuni suoi “fratelli minori” e la gamma zione che va spiegata e provata. Dopo cingolata MCR, non è un escavaun approccio di questo tipo si apprezza DAL VIVO tore. O quanto meno non è solo un il suo valore aggiunto intrinseco, ossia Non perdere i video escavatore. È molto di più, e lo si che è in grado di svolgere molto bene della prova. Li trovi su capisce usandolo. Il Costruttore francese il compito di un escavatore, quello di macchinecantieri.com è riuscito perfettamente nello scopo di una pala gommata, di un sollevatore e trasmettere su macchine dalla struttura di un portattrezzi ad elevate prestazioni convenzionale lo stesso spirito delle sue idrauliche. Mecalac ha lavorato molto storiche macchine articolate che hanno bene nell’interfaccia uomo/macchina fatto la storia dei “Travaux Publics” in che è stata resa intuitiva, semplice e terra di Francia, allargando così il prochiarissima. Un vantaggio che, rispetto prio mercato laddove certe soluzioni a molte altre macchine, fa risultare più faticavano a entrare nell’immaginario semplice l’impiego in sicurezza degli collettivo degli operatori e diffondendo un modo MWR. Non è infatti raro il caso, in escavatori gomdiverso di vedere le macchine movimento terra. mati convenzionali, che vi siano routine di controllo complesse e difficili da memorizzare. Soprattutto nei passaggi fra marcia su strada e lavoro in campo. La struttura del telaio, che abbassa il baricentro della macchina mantenendo elevata la luce libera da terra, è veramente ben studiata. La presenza del serbatoio del gasolio collocata in basso permette da un lato maggiore sicurezza nei rifornimenti, dall’altro di togliere un elemento ingombrante dalla torretta e portare del peso verso il basso. La torretta, short-radius e conformata per non interferire con gli pneumatici, distribuisce i pesi in modo esemplare: una capacità di sollevamento di 8.000 kg in ogni direzione a fronte di un peso operativo di 15.548 kg è un capolavoro di ingegneria che Mecalac ha voluto raggiungere per staccarsi nettamente dal mercato attuale.


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FIERE

SAMOTER

2018 DI CRESCITA, 2019 Q

uesto, in estrema sintesi, il dato emerso dalla quinta edizione del SaMoTer Day svoltosi a Verona lo scorso 26 marzo. L'evento, che ha coinvolto una platea tanto ricca quanto competente, ha visto la partecipazione di molti attori di primo piano. Tra questi: Enrico Prandini, Presidente CECE - Committee for EU Construction Equipment; Marco Ferroni, di Kobelco Construction Machinery; Antonio Strati, per CASE Construction Equipment; e Marco Villa, in rappresentanza di CGT Caterpillar. La discussione, moderata da Luigi Gia, Caporedattore di La Repubblica-Affari&Finanza, ha visto un costruttivo confronto sui temi inerenti il mercato italiano e mondiale delle costruzioni e ha preannunciato una prossima edizione del SaMoTer

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(in programma a Verona dal 21 al 25 marzo 2020) che ha tutta l'intenzione di rinverdire i fasti degli anni pre-crisi. In questo contesto appare decisamente importante il Premio Innovazione SaMoTer, che vede come Presidente della Commissione giudicatrice Costantino Radis. Per noi di MC5.0 Macchine Can-

Marco Villa, CGT Caterpillar

tieri un motivo di orgoglio in più, dato che l'arch. Radis è da alcuni mesi entrato a far parte della nostra squadra. Cuore dell'evento è stato l’outlook di SaMoTer, cioè il report annuale sul mercato mondiale delle macchine movimento terra, che comprende l'analisi dell’andamento congiunturale e delle prospettive nel settore

NEL MONDO Nel 2018 la vendita di macchine per il movimento terra a livello mondiale ha registrato una forte accelerazione, mettendo a segno una crescita del 23%. Se nel 2017 le macchine vendute sono state 825.000,

nel 2018 si è superato il milione. In gran parte delle aree il mercato è cresciuto a due cifre, raggiungendo nuovi massimi storici per i mercati degli Stati Uniti (+36% su base tendenziale), dell’India (+48%), della Cina (+35%) e

del resto del mondo (+20%). Nord America e Cina hanno alimentato quasi due terzi della crescita complessiva, rappresentando insieme quote di mercato pari al 50%, seguite da Europa occidentale (18% del market share) e India


L'OPINIONE “Con iniziative come il SaMoTer Day vogliamo offrire al settore un mezzo di promozione e di business offline rispetto alla manifestazione, che rimane una delle più attrattive a livello internazionale, nella sua cadenza triennale. In uno scenario caratterizzato da una marcata dinamicità, con andamenti non propriamente omogenei a livello globale, l’outlook di SaMoTer si traduce in uno strumento su misura per le imprese, utile per orientarsi sui mercati e per perfezionare un percorso di formazione continua degli operatori”.

delle costruziolia nel 2018 è quindi ni per il prossimo ampiamente positiva e Cristina Rossi e Luca biennio. A presentocca quota 1 miliardo Agolini, Prometeia tarlo Cristina Rossi e e 946 milioni di euro, in Luca Agolini, di Prometecrescita del 6,7% rispetto al ia. Se lasciamo al box di appro2017. 2018 in crescita (e sono cinfondimento il compito di presentare que anni consecutivi) anche per il lo scenario mondiale, vale la pena di mercato interno, che ha segnato un soffermarsi sul contesto italiano, che ottimo +16%. Il Paese, nel suo comCLAUDIO VALENTE, vicepresidente di Veronafiere ha salutato un 2018 di crescita sia per plesso, si colloca al quarto posto nel quanto concerne il mercato interno mercato delle vendite di macchine sia per quello internazionale. Nello movimento terra dell’Europa occiedilizia e dell’economia nazionale specifico l'export delle macchine per dentale, con una quota di mercato nel suo complesso e di una incostruzioni ha sfiorato i tre miliardi del 9%, alle spalle di Germania concepibile miopia nei condi euro, con ottime performance del(23% del market share), Regno fronti delle grandi opere infrale macchine per il movimento terra Unito (22%) e Francia (17%). strutturali delle quali il Paese che hanno segnato un +11,8%, Purtroppo su questi lusinha enorme bisogno. Secondo bene anche le gru a torre ghieri risultati pesa Prometeia “a compensare la (+9,7%), mentre rallenuna previsione per dinamica negativa dovrebbero Marco Ferroni, Kobelco tano le esportazioni il 2019 che parla Construction Machinery contribuire in parte l’esigenza di di macchine stradali di un arretramento rinnovo del parco quale elemento (-6,9%) e per la perdella domanda di in grado di sostenere la domanda forazione (-1,7%). macchine movilungo tutto l’orizzonte di previsioL’Europa occidentale mento terra in Italia. ne”. Fortunatamente, sono ancora Antonio Strati, rimane il primo merUna battuta d’arresto parole di Prometeia, “a partire dal CASE Construction cato di destinazione, figlia del previsto 2020, il mercato potrà evidenziare Equipment con quote che superano i calo dell’attività nuovamente una buona crescita, grazie anche all’attesa ripartenza degli investimenti pubblici. Nel 2020 la crescita è stimata nel 9% e nel 5% nel 2021, superando così le 17.000 macchine vendute”. ❑

DI STALLO 664 milioni di euro (+8,6% rispetto al 2017). A seguire Nord America (+29,9%), Asia, Europa centro orientale e Turchia. Quest'ultima in decisa flessione. Allo stesso tempo, nel 2018 le importazioni italiane di macchine per costruzioni hanno superato il miliardo di euro, crescendo del 3,9% rispetto all’anno precedente. La bilancia commerciale dell’Ita-

(7% del mercato mondiale). Fanalino di coda, in questo trend comunque positivo, è proprio l’Europa occidentale, con un tasso di crescita di appena il 3% e 182.000 macchine vendute. Quanto alle dinamiche per prodotto, il

Enrico Prandini, Presidente CECE

mercato delle macchine per il movimento terra nel 2018 si è caratterizzato per una crescita sostenuta e diffusa per tutte le tipologie: escavatori cingolati (+25%), miniescavatori (+15%), pale gommate (+19%), mini pale compatte (+41%).

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TESTIMONIANZE

(SCANIA)

I 50 ANNI DEL RE Scania festeggia l’anniversario del V8 con un evento che riunisce addetti del settore e gente di tutti i giorni DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI SCANIA PHOTO GALLERY ED EMANUELA PIROLA

os’è la vita senza un po’ di passione? “Senza passione l’uomo è una mera possibilità e forza latente, come la selce che attende la scossa del ferro prima di poter fare la sua scintilla” diceva Henri-Frédéric Amiel*, e aveva ragione. Possiamo dire di essere stati tra i fortunati che hanno avuto la possibilità di assistere allo scoccare di una di queste scintille molto recentemente, in occasione di un evento che è stato contemporaneamente momento di confronto

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e crescita, momento sociale, festa e divertimento. TANTE DOMANDE, UNA RISPOSTA Scania non manca mai a quello che è il suo spirito di innovazione, anche quando a essere innovati non sono i camion. Anche chi guida deve essere pronto a innovarsi, a evolversi: in una parola a crescere. Si, crescita è la risposta alle molte domande sorte dal convegno “Professione conducente: quale futuro?” che è stato l’apripista de I giorni del Re. Al fianco di

*HenriFrédéric Amiel (1821 – 1881) è stato un filosofo, poeta e critico letterario svizzero.

Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania, sono intervenuti Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti, Riccardo Stabellini, Group Supply Chain Logistics Director Italy di Barilla, Emilio Patella, Segretario nazionale di Unasca, Paolo Colangelo, Presidente Confarca e Fredrik Swartling, Direttore Servizi di Italscania. Proviamo a riassumere velocemente le tematiche affrontate. Con Genedani si è parlato di problematiche legate all’assunzione: secondo il Presidente di Confartigianato Trasporti l’assunzione è di per sé una procedura semplice. Il problema sta nel fatto che mancano autisti, almeno 20.000, con una patente adeguata. E poi servono autisti con competenze tecniche e tecnologiche nuove, in grado di uti-


mittente infatti tener conto che il trasporto è fatto anche di tempi di attesa per carico e scarico, che spesso collidono con i tempi di guida degli autisti. E ricordare che gli autisti sono persone innanzitutto, che hanno diritto ad aree di sosta degne di questo nome, nonché punti di ristoro e attesa presso le aziende in cui si recano per ritirare e consegnare le merci. Tutto ciò ancora una volta segnala la necessità di crescita, ma questa volta della parte committente. Da Patella e Colangelo sono giunte le istanze delle scuole guida, in forte affanno per quanto riguarda la carenza di risorse e mezzi adeguati su cui formare gli autisti di veicoli industriali. La soluzione potrebbe essere nell’unione di più scuole guida in consorzi lizzare in maniera proficua i molti servizi che oggi i Costruttori come Scania mettono a disposizione. Serve quindi una crescita della popolazione di autisti, e una crescita professionale. Stabellini ha portato la testimonianza di cosa chiede una multinazionale come Barilla alle aziende di autotrasporto cui si affida: autisti inquadrati come previsto dalla legge, veicoli moderni e in regola e un po’ di visione del futuro, legata alla sostenibilità ambientale. Se si vuole trasportare i prodotti Barilla si deve crescere in termini di modernità del parco mezzi (Euro 6 come minimo, e magari già prendere in considerazione nuove alimentazioni alternative). Ma Stabellini ha portato alla ribalta anche l’importanza di una logistica perfettamente integrata: sta al com-

Un momento del convegno “Professione conducente: quale futuro?”

Scania driver competitions 9 erano i finalisti italiani che si sono sfidati in diverse prove di abilità per conquistare il titolo di migliore autista d’Italia durante I giorni del Re. Al termine della competizione, Lorenzo Boldini, di Brescia, ha conquistato il gradino più alto del podio e avrà quindi l’onore di rappresentare

l’Italia nella finale mondiale in Svezia! Dietro di lui sono saliti sul podio anche Massimo Zanasso e Francesco Zangari. Il premio “Piede di piuma”, consegnato all’autista che ha dato prova di uno stile di guida maggiormente efficiente in termini di consumi, è stato vinto da Massimo Zanasso.

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TESTIMONIANZE

che possano affrontare l’acquisto di veicoli moderni, un investimento dal rientro molto lento proprio per quanto evidenziato all’inizio da Genedani: la poca richiesta di patenti per veicoli industriali. E Scania cosa dice in tutto questo? Swartling ha confermato che il problema delle aziende di autotrasporto clienti di Scania oggi non sono le nuove tecnologie, bensì la difficoltà di trovare autisti: per questo Scania organizza a livello mondiale Scania Driver Competitions, per diffondere l’importante messaggio che la professione del conducente oggi più che mai è fondamentale per la società moderna. Ma perché fare il conducente è una professione oggi percepita come umile e faticosa, che impone parecchi sacrifici? Ed è qui che è intervenuto Franco Fenoglio:“Fare il conducente di un moderno veicolo industriale è oggi una professione complessa e impegnativa. Ma quali professioni, se affrontate seriamente e con determinazione, non lo sono? Quali professioni, se portate avanti con la passione, danno solo soddisfazioni senza richiedere sacrifici? I risultati arrivano solo dalla determinazione”. Parole che sono arrivate un po’ come rasoiate di realtà, quelle di Fenoglio, che ha sottolineato come nella vita, se si vuole ottenere qualcosa, non si può pensare di starsene “in panciolle a casa” sperando che accada qualcosa. E ha poi continuato: “Bisogna che tutti i player del settore, dai Costrut-

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tori ai committenti fino alle aziende di autotrasporto e agli autisti, facciano squadra, si parlino per risolvere i problemi, a partire da quelli basilari come la mancanza cronica di adeguate aree di sosta in Italia. L’86% delle merci in Italia vengono trasportate dai veicoli industriali e non ci sono alternative valide, almeno a medio termine: se l’autotrasporto si dovesse fermare, la nostra società, la nostra vita, sarebbe completamente paralizzata in meno di una settimana. Però il 40% dei camion gira in media a vuoto, e questo è un dato che va assolutamente migliorato (ed ecco che torna ancora una volta la necessità di crescere, in questo caso nell’efficienza della logistica, ndr). Anche la parte politica deve comprendere che l’autotrasporto è un settore fondamentale dell’economia e va sostenuto con provvedimenti a medio-lungo termine per poter creare un ecosistema dell’autotrasporto.” Serve anche una maggior sensibilità da parte dell’opinione pubblica, del comune cittadino che deve essere reso consapevole di due aspetti: di quanto la sua vita sia dipendente dai camion, e che questi ultimi non sono delle entità meccaniche brutte, sporche e cattive, ma strumenti di lavoro e prosperità guidati da persone, esseri umani proprio come lui. “Per questo abbiamo organizzato I giorni del Re: questo fine settimana i camion e l’autotrasporto scendono in mezzo alla gente, parlandole dei

temi importanti come la professione del conducente e la sicurezza stradale. Viva il V8, viva l’Italia!” ha concluso Franco Fenoglio.

Da sinistra Fredrik Swartling, Direttore Servizi di Italscania, Paolo Carri, Business Support & Development Sustainable Solutions – Motori industriali & marini, Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania, Daniel Dusatti, Vendite Veicoli Italscania, Alessandro Girardi, Presales Manager Italscania con il primo veicolo della Limited Edition per i 50 anni del V8


ASTA CUORE da re

Per celebrare il cinquantesimo anniversario del leggendario V8 è stata realizzata una serie limitata e numerata il cui primo modello è stato messo all’asta proprio durante I Giorni del Re. Ad aggiudicarselo è stato Giuseppe Piumatti, Amministratore unico di Bra Servizi, azienda leader dei servizi ecologici in Piemonte. Ma non si è trattato di una mera asta tra aziende appassionate di Scania, bensì di un’asta benefica Cuore da Re: dalla vendita del veicolo sono infatti derivati ben 15.000 euro che sono stati devoluti ad ADMO Trentino ONLUS - Associazione Donatori Midollo Osseo della Provincia di Trento. I fondi consentiranno ad ADMO Trentino di continuare a donare speranza a chi soffre di malattie del sangue.

CHI È IL RE? Ma che domanda, ilV8 naturalmente, il mitico propulsore 8 cilindri aV che Scania ha lanciato ben 50 anni fa e che continua a regalare al trasporto potenza, passione ed efficienza, in un continuo percorso di miglioramento ed evoluzione delle proprie caratteristiche tecniche. Nato nel 1969, da sempre potente, efficiente in termini di consumi, pensato per svolgere le mission più gravose: ecco gli ingredienti che hanno creato la leggenda. Oggi la gamma V8 di Scania, lanciata nel 2017, è riconosciuta per l’eccellente economia nei consumi, oltre che per le potenze che, come da leggenda, sono... di un altro livello! Con potenze di 520, 580, 650 e 730 CV, l’intera gamma offre un risparmio di carburante del 7-10%, ideale per trasporti con una massa totale a terra elevata e/o per chi necessita di velocità medie elevate. I nuovi V8 di Scania sono anche la risposta, dal punto di vista della sostenibilità, alle richieste e tendenze verso autocarri più pesanti e più lunghi, che concretamente abbattono le emissioni di anidride carbonica per tonnellata per chilometro percorso. Durante I Giorni del Re tutti questi plus, nonché la lunga storia del

V8 sono stati raccontati in un inedito museo. “La passione è l’essenza stessa del V8, un prodotto che in 50 anni di storia ha saputo diventare un vero e proprio brand nel brand”, ha sottolineato Giancarlo Perlini, Responsabile Marketing di Italscania. “Un prodotto che rappresenta la sintesi perfetta di emozione e logica, intesa come passione, prestazioni, sostenibilità, innovazione e tecnologia. Sono proprio questi due elementi che abbiamo voluto declinare nelle diverse attività che hanno animato un evento unico e straordinario quanto l’occasione che è stato chiamato a celebrare”. E, INFINE, LA FESTA I Giorni del Re sono stati anche

momenti di grande festa e gioia. Le porte di Italscania erano aperte a tutta la popolazione, e anche la città a sua volta ha aperto le porte ai camion, assistendo sbalordita alla parata per le vie del centro storico dei migliori veicoli storici e decorati che si sono radunati per l’occasione. Ma c’è stato molto di più: il concertshow “UnaVita da Libidine” di Jerry Calà, una scuola guida per i più piccoli e decorazioni live. Chi è stato presente a I Giorni del Re conserverà forse queste pagine come un ulteriore ricordo di questa magnifica esperienza. A chi non è riuscito a partecipare non possiamo che dire di non perdere la prossima occasione, perché siamo sicuri che non mancherà. ❑

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REPORTTECNICO

SIMEX

HEAVY MADE EASY questo il nuovo payoff che Simex ha lanciato al Bauma: una frase identitaria fortemente connessa al marchio e che, nel caso del costruttore emiliano, sintetizza appieno la capacità dei propri prodotti di rendere più facile ogni lavoro, anche di complessa soluzione. Accanto al nuovo payoff, la società ha completato il rinnovamento della propria immagine con la presentazione di nuovi materiali promozionali e del merchandising. Il tutto all'interno di uno stand completamente rivisitato, che ha visto anche il lancio della nuova piattaforma web: un sito che si distingue per una migliorata fruibilità e per una particolare attenzione ai contenuti e alla possibilità di contatto diretto con l’azienda. Ovviamente a fare la parte del leone - in uno stand di oltre 350 metri quadrati che dimostra quanto la società continui nella sua evoluzio-

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Per le

ristrutturazioni

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I due modelli TFC 50 e TFC 100 possono essere impiegati con successo anche per le scarifiche di muri in cemento prefabbricato o per la rimozione di

intonaci e, grazie al peso e alle dimensioni limitate delle macchine motrici con cui sono accoppiate, sono ideali per le ristrutturazioni di edifici civili e industriali.

Una capacità applicativa ulteriormente sottolineata dal basso livello di rumorosità anche in ambienti confinati. Queste attrezzature

si dimostrano inoltre estremamente risolutive anche per la profilatura di superfici orizzontali, o verticali, che necessitano di essere regolarizzate.


L'evoluzione Simex ha avviato la costruzione di un nuovo stabilimento che permetterà di aumentare la capacità produttiva. L’azienda sta inoltre espandendo la propria rete commerciale in America settentrionale, India e Africa.

LA gamma

ne di carattere tecnologico, industriale e di posizionamento sui mercati mondiali - sono state le attrezzature. Tutti i visitatori della manifestazione bavarese hanno potuto ammirare i nuovi modelli destinati al settore stradale, ma anche un’ampia selezione della produzione. Da segnalare diverse versioni della rinnovata RW 500, l’escavatrice a ruota che, grazie alla notevole potenza e produttività, è diventata il punto di riferimento per le imprese che si dedicano allo scavo delle trincee per la posa della fibra ottica. Insieme alla ruota compattatrice CT 2,8 e alle stendi asfalto ST 160 e ST 200, queste attrezzatu-

Simex può offrire la più ampia gamma di attrezzature per i più diversi ambiti applicativi: manutenzione stradale, sottoservizi, riciclaggio, demolizione, estrattivo/minerario e scavo di gallerie. Articolata in 25 gamme di prodotto per oltre 80 modelli, l'offerta è il frutto di un costante impegno dal punto di vista della ricerca e sviluppo, dell’ottimizzazione dei processi industriali e degli investimenti.

re sono la prova di quanto Simex possa offrire agli utilizzatori che si dedicano a questo particolare settore dei sottoservizi. Largo anche alla RS 16, un'attrezzatura pensata per la scarifica di bande sonore, ma dotata di una flessibilità che consente in poco tempo di adattarsi ad altre due funzioni portando a tre le tipologie applicative realizzabili: bande sonore, normale scarifica del conglomerato bituminoso e rimozione della segnaletica orizzontale. Per

quanto concerne la famiglia delle teste fresanti TF, oggi composta da 10 modelli, al Bauma Simex ha esposto i piccoli, ma potenti, TFC 100 e TFC 50. Il primo può essere montato su miniescavatori da 2,5 a 4 t, mentre il TFC 50 è progettato per essere accoppiato con miniescavatori da 1,2 fino 4 t. Ricordiamo come il TFC 50 e il TFC 100 siano teste fresanti che permettono lo scavo per la loro intera larghezza, grazie a un sistema innovativo a catena centrale che non lascia zone non scarificate, consentendo così di sfruttare al meglio la capacità di lavoro dell'attrezzatura. Mentre dal TF 200 in su tutte le teste fresanti sono prive di catena centrale e sono invece azionate da un motore coassiale, una soluzione brevettata da Simex. Particolarmente adatte a impieghi in ambito florovivaistico e forestale, quali il taglio di ceppi e radici, queste attrezzature si dimostrano molto efficaci per lo scavo di piccole trincee in terreno roccioso o per la realizzazione di scavi finalizzati alla posa di pozzetti per reti idriche, telefoniche o elettriche. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(TREVI BENNE)

SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO Prandelli Demolizioni, coadiuvata da un frantumatore FR50RD di Trevi Benne, sta effettuando lo smantellamento dei viadotti e dei ponti propedeutici all’ampliamento dell’autostrada A4 in Friuli

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l Tagliamento è un fiume meraviglioso. Tra i più incontaminati dell’intero territorio nazionale, si caratterizza per un alveo ampio, maestoso, che permette al corso d’acqua di espandersi a seconda della stagione. Un contesto ambientale spettacolare, che offre il degno palcoscenico per un altro spettacolo: la demolizione di una serie di viadotti lungo la A4, sostituiti da nuovi manufatti più consoni alle incrementate necessità viarie di un’area, come quella friulana, interessata da un traffico nazionale e internazionale in continuo aumento. A pochi chilometri dallo svincolo autostradale di Latisana, abbiamo avuto modo di osservare gli uomini e le macchine di Prandelli Demolizioni impegnate a mordere e trattare i viadotti, smantellati dopo vari decenni di utilizzo. La società, che ha sede a Villa Carcina in provincia di Brescia, proprio quest’anno festeggia i 60 anni di attività, essendo stata fondata nel 1959 da Santo Prandelli, padre dell’attuale titolare Maurizio che ha l’orgoglio di vedere in azienda anche la terza generazione: i due figli si occupano infatti del settore commerciale e amministrativo. Si tratta quindi di un’azienda a conduzione familiare, in cui allo stesso Maurizio Prandelli piace, per i lavori di demolizione, sedersi sull’escavatore. La società è proprietaria di parecchi escavatori da demolizione con bracci da 19 a 30 m, cui si aggiungono macchine tradizionali e una decina di autocarri, tre e quattro assi, che vengono utilizzati anche per il servizio neve. L’impresa - che si occupa anche di sbancamen-

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ti e movimento terra e possiede una centrale di betonaggio - ha il proprio core business nelle demolizioni e nelle attività di bonifica.“Demolire quanto non più in uso e salvaguardare i territori”, ci spiega Maurizio Prandelli, “è uno dei valori fondanti della nostra società. Del resto ci siamo sempre occupati di demolizioni, ma negli ultimi vent’anni questa attività è divenuta preminente. In precedenza non avevamo spinto questi aspetti in

quanto la nostra area era molto ricca di lavoro, mentre le demolizioni richiedono una propensione alla mobilità. Oggi le esigenze sono cambiate e chi si è adeguato al cambiamento è riuscito anche a sfruttare il periodo di crisi che, inutile negarlo, è ancora in essere”. In grado di dare un servizio chiavi in mano dalla demolizione alla bonifica, Prandelli opera in tutta Italia ed è un attore che è riuscito a interpretare con successo anche questi

UN SALTO DI qualità “L’FR50RD di Trevi Benne per noi rappresenta un salto di qualità, infatti avevamo già altre attrezzature Trevi Benne, ma montate su macchine più piccole: cesoie e frantumatori che possiamo definire di servizio. Nell’acquistare un’attrezzatura non facciamo mai economia di costi e in questo caso l’abbiamo ritenuta la più idonea a svolgere questo compito. Oltre alle qualità tecniche del frantumatore, devo sottolineare come

Trevi Benne sia stata molto veloce anche con la consegna, rispettando al 100% le nostre aspettative”. Sotto il profilo tecnico l’FR50RD ha un peso di 5.410 kg e si applica a escavatori compresi tra le 49 e le 73 t. Con coltelli da 260 mm permette di cesoiare tondini fino a 60 mm di diametro. Lavora a una pressione di esercizio di 340 bar, mentre la portata d’olio è pari a 400-500 l/min. I denti sono intercambiabili imbullonati.

anni difficili. La crisi, oltre a spronare l’attività di demolizione, ha infatti contribuito allo sviluppo tecnologico dell’azienda. “Non si può rimanere indietro”, sintetizza Prandelli, “bisogna sempre essere all’avanguardia e investire su macchine e attrezzature di alto livello”. Parole che si concretizzano nel cantiere lungo il Tagliamento, che vede in campo macchine di ultima generazione e attrezzature che rappresentano il meglio in circolazione. “Ovviamente”, riprende Prandelli, “non esiste una marca che MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

LA PAROLA

all’operatore

“Prandelli mi ha messo a disposizione una gran macchina che risponde molto bene e con sensibilità ai comandi. L’escavatore e il frantumatore Trevi Benne sono un’accoppiata davvero ben riuscita. In particolare apprezzo molto la velocità del frantumatore che apre, chiude e ruota in modo molto rapido ed efficace. Lo stiamo utilizzando per lo sgrossamento del materiale e sta rispondendo molto bene, anche sottoposto a turni di lavoro impegnativi”. Nicola Palini, operatore della macchina Volvo CE equipaggiata con il frantumatore FR50RD Trevi Benne.

possa coprire tutta la gamma e tutti i possibili utilizzi. Dato che gli escavatori da demolizione costano molto, il nostro obiettivo è mettere sulla punta dei bracci l’attrezzatura migliore offerta dal mercato. Ma non esiste l’attrezzatura migliore in assoluto, si deve saper scegliere il meglio per ogni determinato lavoro. Ogni macchina deve fare il suo lavoro: la cosa peggiore che si può fare è utilizzare la macchina sbagliata e proprio per questo chi fa demolizioni ha un parco macchine smisurato. Non si può fare economia sulle macchine e sulle attrezzature. Per gli escavatori si compra in base all’esperienza, all’officina, al modello adatto per quel determinato lavoro. Per le attrezzature ci si può ridurre a un paio di marchi. Quelli giusti”. Attrezzature, come l’FR50RD di Trevi Benne che, in un cantiere tosto come questo, risultano fondamentali. Come accennato, il cantiere

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Da sinistra: Simone Piva, Area Manager di Trevi Benne; Maurizio Prandelli, titolare di Prandelli Demolizioni; Christian Tadiotto, Marketing Manager di Trevi Benne

lungo il Tagliamento è parte integrante dei progetti di ampliamento per la realizzazione della terza corsia che interessano il tratto autostradale della A4 compreso tra Alvisopoli e Gonars. In questo contesto Prandelli si occupa di tutte le demolizioni e la frantuma-

zione dei materiali cementizi risultanti dalle varie lavorazioni. “Questo in Friuli”, riprende Prandelli, “è un lavoro importante con la demolizione di nove cavalcavia effettuati in orario notturno (mediamente tra le 22.00 e le 04.30 del giorno seguente), che però, con le macchine messe in campo, ha una resa notevole”. Il cantiere comprende anche la demolizione del viadotto del Tagliamento, abbattuto


dopo 60 anni di onorato servizio, benché già declassato per i mezzi eccezionali dirottati sulla strada statale. La vecchia struttura verrà sostituita da due viadotti a tre corsie e predisposti per la futura quarta corsia. La demolizione completa del viadotto ha una durata di circa 90 giorni compresa la deferrizzazione e la macinatura in cantiere degli inerti. “L’FR50RD”, afferma in proposito Prandelli, “è stato acquistato appositamente per questo cantiere, che però ha avuto dei ritardi, e quindi l’abbiamo già utilizzato anche per altre demolizioni civili e industriali. Devo dire che questa attrezzatura per la deferrizzazione primaria è perfetta. Infatti anche per questa tipologia di lavoro, quando si opera su grandi volumi, è necessaria un’attrezzatura importante, montata su un escavatore che permette prestazioni notevoli. L’accoppiata escavatore-attrezzatura compone una

UNO SGUARDO tecnico

I frantumatori girevoli della serie FR consentono di affrontare demolizioni primarie e secondarie

Equipaggiati con valvola moltiplicatrice di velocità che assicura notevole rapidità e produzioni di livello superiore, i frantumatori girevoli della gamma FR permettono, grazie alle loro caratteristiche strutturali, di affrontare con un’unica attrezzatura le fasi di demolizione primaria e secondaria.

Precisi e veloci come una pinza, grazie alla rotazione idraulica continua, sono attrezzature al contempo potenti e produttive in virtù delle ganasce tipiche di un demolitore. Tra le caratteristiche peculiari vanno evidenziati i denti intercambiabili, le lame reversibili e intercambiabili e la citata valvola

moltiplicatrice di velocità e rotazione idraulica continua (che è regolabile manualmente). La gamma si compone di 11 modelli con pesi che vanno dai 900 ai 24.640 kg e aperture comprese tra i 655 e i 2.050 mm. La serie FR consente l’abbinamento con escavatori da 8 a 275 t di peso operativo.

macchina da produzione in grado di comprimere notevolmente i tempi, soprattutto in un caso come questo in cui non c’è il trefolo nelle travi. Le strutture in calcestruzzo del vecchio viadotto presentano ancora le verghe di ferro, un materiale che con altri frantumatori non si riuscirebbe assolutamente ad affrontare”. ❑ TREVI BENNE SPA Via Bergoncino, 18 36025 Noventa Vicentina (Vi) Tel. 0444760773 fax 0444861182 www.trevibenne.it info@trevibenne.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

VOLVO TRUCKS

UPTIME & PRODUTTIVITÀ

l Bauma 2019, Volvo Trucks ha presentato quella che può essere definita tranquillamente come una vera e propria visione su come affrontare i problemi di uptime e produttività

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Carico sicuro, viaggio altrettanto

Chi è responsabile del carico di un camion? L'autista ovviamente. In tutti i suoi aspetti, a partire dagli aspetti legati ai potenziali furti per arrivare alla sicurezza, fondamentale, del carico in sé quale

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nel segmento delle costruzioni, fin da oggi ma soprattutto domani. "Insieme a Volvo Construction Equipment, offriamo soluzioni complete per il settore delle costruzioni” ha dichiarato Roger Alm, presidente di Volvo Trucks. “Abbiamo sempre gli strumenti giusti per ogni tipo di applicazione, indipendentemente dal fatto che il cliente lavori in una cava, in un cantiere urbano o su una strada aperta”. Un impegno importante quello assunto dal Costruttore: offrire lo strumento giusto per ogni possibile applicazione è già difficile quando si parla di trasporto di li-

insieme di elementi che, per peso e volume, riempiono il camion. Siccome si parla di tonnellate, il corretto procedimento di carico e fissaggio dei molteplici oggetti che compongono il carico è fondamentale. Oggetti mobili nel semirimorchio (o sul trailer nel caso di trasporti eccezionali o del settore construction), sono elementi che possono mettere in pericolo il veicolo

(e quindi l'autista) perché durante il percorso e le manovre possono spostarsi e destabilizzare l'equilibrio del veicolo. Inutile dire quali possono essere le conseguenze di un tale accadimento. Per questo è fondamentale che l'autista abbia le giuste informazioni e competenze per gestire tale aspetto del trasporto. Per quanto riguarda le informazioni necessarie per gestire il carico,

nea, figuriamoci nel nostro ambito. Solo le condizioni di lavoro sono talmente variabili (e impreviste in alcuni casi) da trasformare quasi tale impegno in una vera e propria sfida. Come fare? Innanzitutto realizzando uno strumento di base davvero competitivo, che per Volvo Trucks si chiama FMX. Quest'ultimo è uno dei camion da costruzione più potenti e versatili sul mercato. Ma Volvo è andata oltre e quindi ha ampliato in maniera ragionata la propria offerta di veicoli per il settore construction, a partire dal Volvo FH che è in grado di combinare un eccellente comfort in cabina con caratteristiche che gli permettono comunque di affrontare condizioni

è presto detto come fare: il committente deve indicare che tipo di merce sta affidando al trasporto, il suo peso ed eventuali caratteristiche peculiari. E fin qui tutto bene. Ma per quanto riguarda le competenze necessarie al fine di mettere in sicurezza il carico le cose si complicano. Serve formazione, anzi una formazione ad hoc. Siccome Volvo è da sempre estremamente sensibile al tema della sicurezza

(basta pensare anche all'iniziativa Stop. Look.Wave che porta l'educazione stradale e le informazioni relative ai veicoli indutriali anche ai più piccoli utenti della strada), non poteva che venire da questo Costruttore l'iniziativa di organizzare un corso specifico di Sistemazione e Fissaggio del Carico, con il quale Volvo Trucks Italia aggiunge un altro tassello importante al suo


di funzionamento difficili. Da non sottovalutare (ma chi potrebbe?) poi il Volvo FH16, il top di gamma del Costruttore svedese che con i suoi 750 cavalli è il powerpack per eccellenza dei carichi pesanti. Ogni nuova funzionalità di questi veicoli è stata pensata per rendere ogni turno di lavoro più produttivo e sicuro, oltre che più confortevole per il conducente. Il sistema Volvo Dynamic Steering è un esempio eccellente di tale approccio fin dall'inizio, ma recentemente è stato ulteriormente sviluppato con quattro nuove funzionalità per migliorare il mantenimento della corsia, la stabilità, l'external remote steering e per massimizzare la possibilità di impostare parametri personalizzati. "Guardando al futuro, le nuove tecnologie nell'ambito della connettività, dell'elettrificazione e delle soluzioni autonome ci consentiranno di migliorare ulteriormente la redditività dei nostri clienti” ha aggiunto Roger Alm.“Il nostro obiettivo è raggiungere la leadership in questi settori tecnologici e stiamo facendo grandi progressi". Il primo è stato fatto proprio a Bauma, durante il quale Volvo ha introdotto un Volvo FE elettrico equipaggiato con un innovativo gancio per allestimento scarrabile elettrico. Tale veicolo si affianca ai modelli di camion com-

impegno per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, in qualsiasi condizione. Incidenti e infortuni causati da carichi non opportunamente legati sono all’ordine del giorno: la formazione non è ancora obbligatoria, ma nel marzo del 2017 l’Italia ha recepito con una circolare ministeriale la direttiva europea che stabilisce linee guida precise per il controllo del corretto fissaggio del carico da parte

delle Forze dell’Ordine. Volvo Trucks ha deciso di agire d’anticipo e per prima quindi ha lanciato una formazione dedicata al corretto fissaggio del carico. Il corso alterna la teoria in aula alle esercitazioni pratiche. Insegna come calcolare il corretto baricentro del veicolo per determinare dove posizionare la merce, tenendo conto anche del numero di carichi e scarichi previsti nella tratta, per evitare uno sbilanciamento

durante la marcia e ridurre l’usura del veicolo e i rischi di ribaltamento. Durante il corso vengono inoltre presentate le attrezzature specifiche del fissaggio, come cinghie, catene, cricchetti e paraspigoli, che permettono di realizzare trasporti in totale sicurezza, e viene mostrato il loro corretto utilizzo. L’utilità del corso è stata confermata proprio da chi ha potuto partecipare alla

fase pilota, essenziale per testare l’efficacia della formazione. È interessante riportare le parole di una di queste persone, Emanuele Galatolo, impegnato abitualmente nel trasporto di carichi fuori misura che richiedono ancoraggi specifici: “Ho apprezzato particolarmente la parte del corso dedicata al

comportamento delle masse e delle forze in relazione al moto del veicolo, fondamentale per comprendere come varia il suo assetto in fase di accelerazione e frenata a seconda della tipologia di merce trasportata”.

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REPORTTECNICO

pletamente elettrici già introdotti nel 2018 e si posiziona quale nuova soluzione elettrica per applicazioni urbane leggere. Nell'ambito dell'automazione, poi, Volvo Trucks ha compiuto un im-

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portante passo avanti già lo scorso anno firmando un accordo storico con la norvegese Brønnøy Kalk AS che oggi ha in attività sei veicoli FH a guida autonoma per il trasporto di calcare dalla cava di estrazione

al vicino porto dove viene spedito. Anche dal punto di vista della connettività,Volvo Trucks è in grado di dire la propria grazie all'analisi, tramite la tecnologia del machine learning, dei dati provenienti da migliaia di autocarri connessi che consente a Volvo di identificare le eventuali problematiche e prevedere i guasti molto prima che si verifichino. "Sapendo che l'uptime è fondamentale per i nostri clienti construction, analizziamo ogni possibile aspetto per migliorare i nostri veicoli e i nostri servizi e soluzioni per questo settore" ha concluso Roger Alm. "Per esempio in alcuni Paesi non sono i clienti a venire da noi, ma noi di Volvo Trucks ad andare da loro, permettendo un notevole risparmio di tempo e di costi”. ❑



EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Manifestazione di...

mediocrità L’

NELLA REPUBBLICA DELLA MEDIOCRITÀ, IL GENIO È PERICOLOSO. (ROBERT GREEN INGERSOLL)

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MACCHINE CANTIERI 5.0

Italia ha raggiunto la fase elettrica prevedibile: il corto circuito. Il che, evidentemente, ha pure ottenebrato le menti di certa burocrazia, compresa quella di alto loco. Uno scampolo è ciò che ha avuto luogo a Milano, il giorno della ricorrenza della morte di Sergio Ramelli, il diciassettenne che negli Anni ‘70 fu ucciso da un commando della sinistra: sotto casa, mentre legava il motorino, gli fu sfondato il cranio da una decina di sgherri armati di chiavi inglesi. Da allora divenne il simbolo della destra italiana. Da allora divenne oggetto di polemica politica, anche se in parecchie città (ma non nella sua!) gli furono dedicate delle strade. La sceneggiata delle cosiddette istituzioni ha però, nel 2019, raggiunto livelli da opera buffa. Nel giorno della ricorrenza era stato annunciato un corteo che doveva arrivare sotto casa Ramelli e portare il saluto. Come è avvenuto per decenni senza alcun incidente. Eccetto negli ultimi quattro anni nei quali fu autorizzata solo una veglia statica. Forse perché nelle coscienze prefettizie un fascista fermo è meno pericoloso di un fascista che cammina. E, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche personali, il nesso tra l’antifascismo, legittimo per chi si sente tale, e dei giovani che commemorano un giovane morto, lo lasciamo agli psichiatri. Ma per il Prefetto di Milano, nuovo di zecca su quella poltrona, tutto era chiaro e lampante: il corteo non si doveva fare. A nulla sono valsi gli appelli di ben 60 esponenti politici, le dichiarazioni di vari illustri rappresentanti della sinistra, disgustati dal divieto senza senso. Nulla ha smosso il Prefetto, neanche il particolare che, a poche centinaia di metri, era stata autorizzata una manifestazione della sinistra. Addirittura promossa per protestare contro... il ricordo di Ramelli. Il prefetto è rimasto fermo e solido come una roccia carsica, indifferente al senso di umanità verso i defunti, indifferente ai mille appelli che lo hanno raggiunto di ora in ora. E, alla fine, siamo arrivati al dunque. Il pericolosissimo corteo eversivo è partito. Infischiandosene delle carte da bollo del Prefetto. La polizia si è schierata, anzi ha manganellato un (dico UNO) ragazzo. Il quale, seppur un po’ acciaccato, li ha beffati facendo il saluto romano... dalla barella. Da quel momento è partito lo psicodramma: il corteo è rimasto compatto al centro della strada, e i rappresentanti politici si sono messi a “trattare” con la polizia. Il tutto è durato due ore esatte, con il traffico in tilt e il corteo immobile e silenzioso, dal quale non veniva alcuna provocazione, alcun cenno di violenza, ma neanche alcun cenno di arretramento e resa. Ma, è noto, quando ci si fronteggia uno dei due deve cedere. E, alla fine, la solidità del Prefetto si è sgretolata. Il corteo, come da programma, ha ripreso il suo cammino e, sotto casa Ramelli, come da programma, la commemorazione ha avuto luogo. Certo, evitare gli scontri di piazza è stata una cosa saggia, Ma sarebbe stato più saggio autorizzare la commemorazione e lasciare ad altri i comportamenti da duri. Specie se non li si possono sostenere. Invece, come spesso avviene nel mondo dei burocrati, ha vinto la mediocrità. Quella del dire a gran voce e poi non fare un accidente di quanto affermato. Salvo poi continuare a occupare l’ambita poltrona, alla faccia dei principi, del senso di umanità e del decoro della funzione. Altro che prefetto di ferro. Quello era Mori, il combattente antimafia degli Anni ‘30. Qui siamo arrivati alla pastafrolla! ❑


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