MC5.0-Macchine Cantieri - n. 60 giugno-luglio 2019

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MACCHINE CANTIERI

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

giugno/luglio 2019, n. 60

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Capace di coprire una vasta area con una portata fino a 15.000 mq di superficie l’ora, il Puliscisabbia Bobcat permette di setacciare la sabbia e di raccogliere anche i più piccoli rifiuti come mozziconi di sigaretta, tappi, pezzi di vetro, schegge di legno, lattine, pietre, sacchetti di plastica, siringhe e alghe. I rifiuti vengono accumulati nella sua benna di raccolta integrata da 350 l e possono essere scaricati direttamente su autocarri o cassonetti, grazie al sistema di apertura idraulica della benna e al braccio caricatore della pala compatta sulla quale è montato. Molto efficace, ha una profondità regolabile fino a 20 cm, setacci intercambiabili con 4 dimensioni delle maglie e una lama posteriore per una migliore finitura. Altro indubbio vantaggio del puliscispiaggia Bobcat è la sua facilità e velocità di montaggio e smontaggio.

PULIRE

tutto

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2019 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

CERSAIE 2019 Bologna 23 - 27 settembre

GIS 2019 Piacenza 3 - 5 ottobre

ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre

MARMOMAC Verona 25 - 28 settembre

BATIMAT Parigi 4 - 8 novembre


PNEUMATICI

SI ESPANDE Michelin acquisisce Masternaut

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a sempre all’avanguardia nella ricerca di nuove tecnologie per i pneumatici, recentemente Michelin ha deciso di applicare la stessa filosofia di ricerca della qualità anche nell’ambito dei servizi telematici per le flotte. Per questo ha deciso di acquisire Masternaut, società già di spicco in mercati come la Francia e l’UK per quanto riguarda il monitoraggio e l’ottimizzazione della flotta, la trasformazione digitale e il miglioramento del comportamento del conducente e della sua sicurezza. fonte: michelin

PERI si adatta Una soluzione Peri Variokit con elementi strutturali in acciaio progettati appositamente è stata usata per la costruzione di enormi serbatoi interrati in Sud Africa. Il progetto ha proporzioni gigantesche: una superficie pari a 24 campi da calcio per un’altezza di 17 m, in grado di stoccare 13,2 milioni di barili di petrolio in 12 serbatoi da 110×110 m.

Il Kögel Parts Shop (Semirimorchi)

Kögel ha ampliato e modernizzato il servizio ricambi online Parts Shop. Il tutto per ottenere una visualizzazione più chiara, una navigazione più veloce e semplificare la ricerca. Quest’ultima, in particolare, avviene tramite parole chiave, numero di identificazione del veicolo (FIN) o numero d’ordine dell’articolo.


Nella foto: Doka, utilizzando il BIM, ha fornito una soluzione di cassaforma efficiente e facilmente adattabile per ampliare la sezione del Viaduc de la Roumer.

Che numeri! (Semirimorchi)

Schmitz Cargobull ha consegnato a Pema il semirimorchio numero 15.555 a conferma di una partnership di lunga durata. Durante il Transport logistic trade show di Monaco, Boris Billich e Jörg Irsfeld di Schmitz Cargobull hanno presentato formalmente il semirimorchio a Peter Ström, amministratore delegato di Pema. Pema acquisisce regolarmente rimorchi che coprono l’intera gamma di prodotti di Schmitz Cargobull, dai semirimorchi refrigerati ai rimorchi ribaltabili per l’agricoltura. Del resto, oltre al suo moderno portafoglio di prodotti, Schmitz Cargobull offre anche una rete di assistenza che vanta 1.700 officine in tutta Europa. “In periodi di forte pressione sui costi, i proprietari delle flotte devono tenere sotto controllo il costo totale di proprietà (TCO). Questa trasparenza avvantaggia sia il cliente che il locatore “ ha dichiarato Irsfeld. Pema è stata fondata nel 1976 e attualmente occupa circa 450 persone, la sua flotta comprende oltre 18.000 unità e il suo network si avvale di sedi in 25 Nazioni.

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+ LNG Dalla Bernardina F.lli ha inaugurato il nuovo impianto LNG di Sommacampagna alla presenza delle istituzioni locali, di Scania e della concessionaria Rangoni & Affini. L’evento è stato l’occasione per Scania per confermare l’importanza di lavorare insieme, coinvolgendo le aziende di trasporto, i rivenditori e la committenza, i fornitori di carburante e i legislatori per dare vita a un sistema di trasporto sostenibile economicamente e green.

TRASPORTO

DEDICATO!

Ecco l’Autonomous Technology Group di Daimler

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aimler Trucks ha fondato l’Autonomous Technology Group una nuova unità organizzativa per la guida automatizzata operante a livello globale.Tra gli obiettivi della nuova struttura: la strategia generale per la guida automatizzata e la relativa implementazione, compresi ricerca e sviluppo nonché creazione dell’infrastruttura e della rete necessarie per consentire l’impiego operativo dei veicoli, puntando alla produzione in serie di truck altamente automatizzati. Con la creazione del nuovo Autonomous Technology Group, Daimler Trucks mira a introdurre sul mercato veicoli industriali altamente automatizzati entro i prossimi dieci anni. Per raggiungere questo obiettivo, Daimler Trucks ha annunciato un investimento di oltre 500 milioni di euro. “Con questa nuova unità”, ha commentato Martin Daum, Membro del Board of Management di Daimler AG e responsabile per la divisione Trucks and Buses, “intendiamo ottimizzare l’efficacia dell’impegno profuso sul fronte della guida automatizzata con investimenti mirati in questa tecnologia chiave di grande rilevanza strategica, trovandoci così nella posizione ideale per riuscire a introdurre sul mercato la guida altamente automatizzata. In questo modo, renderemo il trasporto su strada più sicuro per tutti gli utenti della strada oltre a offrire un concreto supporto ai clienti per incrementare la produttività”. fonte: daimler


Più sicuri, di sicuro (In quota)

Manitou equipaggia i sollevatori telescopici con la nuova generazione di Backeye360 prodotto da Brigade Elettronica. Ancora più performante, la nuova versione presenta un’area visualizzabile a monitor estesa del 22 per cento; mentre la configurazione e le viste possono essere personalizzate a seconda dell’applicazione con ben 19 modalità di visualizzazione sul monitor, in base alla velocità preimpostata.

Preferisce Kohler (Componenti)

I motori Kohler hanno ricevuto il TopLevel Grade da Stihl. Per il produttore di attrezzature per il giardinaggio Kohler Engines è il fornitore preferenziale. “Siamo orgogliosi di alimentare una vasta gamma di apparecchiature Stihl e non vediamo l’ora di continuare a lavorare con questo marchio iconico negli anni a venire”, ha dichiarato Brian Melka, Presidente di Kohler Engines.

IN QUOTA

JEKKO IN SPAGNA Una Jekko JF545 per El Rayo Amarillo

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na minigru Jekko JF545 è stata consegnata a El Rayo Amarillo, azienda specializzata in servizi di trasporto, sollevamento e movimentazione. Dopo 5 macchine consegnate nei mesi scorsi a diversi clienti, tra cui la prima JF365, questa è un’ulteriore conferma del trend positivo del mercato spagnolo, che si sta dimostrando sempre più ricettivo nei confronti delle proposte di Jekko. La Jekko JF545, consegnata dal dealer Transgruas, rappresenta la versione più grande della sorella JF365 ed è sviluppata in partnership con Fassi. Si tratta di una vera e propria evoluzione nella gamma delle minigru Jekko, che porta per la prima volta su cingoli la gru articolata, tradizionalmente installata su camion.

fonte:

Jekko


IN QUOTA

IN TANDEM

Nessun problema se c’è da smantellare un ponte, ci pensa Liebherr

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ue autogrù Liebherr LTM 1500-8.1 di Autokrane Schares e Dietmar Flossdorf hanno smantellato un ponte ferroviario di 100 anni a Essen, in Germania. Le due macchine, da 500 t, hanno dovuto sollevare 120 t di acciaio con un tiro in tandem. L’età del ponte si è rivelata una vera e propria sfida per la pianificazione del lavoro in quanto non c’erano dati affidabili inerenti il peso della struttura. Dopo un’attenta pianificazione, l’appaltatore principale Schares ha deciso di utilizzare due gru LTM 1500-8.1. Le macchine sono state equipaggiate con 135 t di zavorra e i loro bracci telescopici sono stati estesi a 31,7m ciascuno. fonte: liebherr

VANNO bene Parlando dei veicoli con massa a terra fino a 3,5 t i primi mesi del 2019 sono stati decisamente positivi: UNRAE, Associazione delle Case automobilistiche estere, fa sapere che il comparto ha registrato un segno positivo anche a maggio, benché si tratti di una crescita più modesta rispetto a quella del mese di aprile 2019 che ha chiuso con un risultato a doppia cifra (+17,5%). A maggio 2019 l’aumento delle immatricolazioni è del 6,6%, con 17.589 veicoli da lavoro contro i 16.498 del 2018.

COMPONENTI

AGGIORNAMENTI Arriva la Perkins My Engine App anche in italiano

Per il recycling (In quota)

Pensata per il mercato della raccolta dei rifiuti, la gru Hiab S-HiPro 230W ha debuttato alla fiera ReinigingsDemoDagen (RDD) di Utrecht, nei Paesi Bassi. Nello specifico, Hiab ha progettato la S-HiPro 230W per facilitare il lavoro degli operatori nei centri urbani. Nella realizzazione della S-HiPro 230W Hiab ha messo al primo posto le esigenze dei clienti. Di qui una gru per la raccolta dei rifiuti che garantisce prestazioni più elevate, più semplici e più sicure. Rispetto alle generazioni precedenti, la nuova gru offre fino al 30 percento in più di capacità di sollevamento nelle posizioni cruciali per questa specifica applicazione. Allo stesso tempo, gli ingegneri Hiab sono riusciti a ridurre il peso della gru di circa 150 kg. La macchina è equipaggiata con il sistema di controllo remoto advanced HiPro e con il sistema Semi-Automatic Motion, che semplifica il funzionamento della gru e ne incrementa la sicurezza.

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erkins ha recentemente rilasciato un importante aggiornamento dell’app Perkins My Engine che presenta un’interfaccia migliorata e intuitiva. Perkins My Engine è la chiave per semplificare la manutenzione del motore. L’app permette infatti di gestire la manutenzione, l’assistenza e la riparazione di un singolo motore o di un’intera flotta. Il più recente upgrade ha inoltre inserito due lingue fondamentali come l’italiano e il turco, ampliando così al massimo la platea degli utenti che possono usufruire nelle propria lingua madre di un supporto fondamentale. “Perkins My Engine App”, ha dichiarato il product manager Perkins Ian Bradford.“è un prodotto che semplifica la vita e garantisce il miglior supporto e assistenza da parte di Perkins. È gratuita per ogni cliente Perkins, quindi non c’è davvero alcun motivo per non usarla. “ fonte: perkins STILL LANCIA I NUOVI CARRELLI CONTROBILANCIATI DIESEL CON TRASMISSIONE IDRODINAMICA RC 42, CON PORTATA DA 15 A 50 QUINTALI.

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Nuovo da BKT (Componenti)

Ad Automechanika Dubai BKT ha lanciato l’Earthmax SR 423 nella nuova misura 12.00 R 24. Pneumatico destinato ai dumper e agli autocarri con cassoni ribaltabili che operano On e Off-Road, è un prodotto particolarmente richiesto in Medio Oriente.

Il primo (Escavatori)

Il dealer Hyundai Taylor & Braithwaite ha venduto il primo escavatore cingolato Hyundai HX900 L in Europa ai professionisti della demolizione di ABLE UK. L’escavatore HX900 L da 90 t, equipaggiato con una cesoia “Fortress” da 10 t, lavora nelle vicinanze della foce del

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Fiume Tees, dove sta tranciando il metallo per renderlo adatto al riciclo. A seguito di questa vendita, Hyundai ha ricevuto diverse nuove richieste sempre per il nuovo escavatore “big size” HX900 L, per cui ne vedremo presto altri in azione.

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Senza aria (Componenti)

Michelin e General Motors hanno presentato una nuova generazione di pneumatici airless per auto: il prototipo Michelin Uptis, a prova di foratura. L’annuncio è avvenuto durante Movin’On, il summit per la mobilità sostenibile. Le due società intendono testare il prototipo Uptis al fine di equipaggiare le auto a partire dal 2024. E forse lo vedremo presto anche nel nostro settore.

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CAMION

FASE D

AD HOC

La personalizzazione in stile MAN

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AN Individual personalizza i camion MAN attraverso la progettazione e la realizzazione di modifiche alla cabina, al telaio, alla catena cinematica e all’elettronica del veicolo. Tra i vantaggi più evidenti: un referente unico e la realizzazione delle modifiche secondo le direttive vigenti e nel rispetto della qualità. MAN Individual, presso le sedi di Monaco, Wittlich e Steyr, è in grado di adattare e modificare i telai appena usciti dalla catena di produzione in base alle richieste specifiche dei clienti. Per quanto concerne la cabina, una novità recente è rappresentata dalla doppia cabina sul telaio del MAN TGS. Al comfort contribuisce anche l’allestimento con ripiani fissi sulla parete posteriore della cabina di guida XLX e XXL. fonte: man

Cummins è pronta per affrontare il prossimo passo del controllo delle emissioni Euro VI con diesel puliti ora certificati per la più severa regolamentazione Phase-D. I nuovi motori sono stati presentati all’UITP Global Public Transport Summit, che si è svolto a Stoccolma. Seguendo un programma di sviluppo e test della durata di due anni, i motori B4.5, B6.7 e L9 con una gamma da 150 a 400 CV per applicazioni su autobus e pullman passeranno ora alla produzione a Darlington.

Per la formazione (Miniescavatori)

Yanmar ha consegnato all’impresa Leonhard Weiss un escavatore SV 60 molto speciale, che sarà utilizzato dai tirocinanti della società per acquisire esperienza pratica. In questo momento la società sta formando ben 63 persone nell’utilizzo di varie attrezzature per le costruzioni. I tirocinanti seguiranno anche gli aspetti inerenti il service e la manutenzione della macchina. “Promuovere la prossima generazione di operatori è molto importante per noi di Yanmar: con questo escavatore possiamo dare un contributo significativo”, ha dichiarato Stefan Mittelmeier, Direttore vendite area Germania Sud e Svizzera presso Yanmar CEE.

DAL MERCATO (Pneumatici)

Nuova Partnership

ATG ACQUISISCE UN NUOVO RIVENDITORE IN UK Alliance Tire Group ha annunciato la nuova partnership con Europa Tyres in UK. In qualità di grossista di pneumatici leader nel Regno Unito, Europa Tires è diventato il principale distributore all’ingrosso di ATG per il marchio Galaxy nel mercato britannico a partire dal giugno 2019. La gamma Galaxy offre pneumatici per ogni tipo di applicazione e gamma di macchine. https://atgtire.com

(Dealer)

Proposta perfetta

SEI ANNI DI SUCCESSI PER I VAN PRO CENTER DI MERCEDES-BENZ La rete Van ProCenter di Mercedes-Benz compie sei anni. Questo marchio di qualità, lanciato in 12 mercati europei, mette a disposizione dei clienti van un’offerta che supera le aspettative anche dei professionisti più esigenti. In ogni Van ProCenter gli addetti alle vendite consigliano i clienti su tutti gli aspetti del prodotto e dei servizi. https://vanprocenter. mercedes-benz.it

(Motori)

Cuore verde

(Fiere)

Unacea in India

(Camion)

DAF premiata

FPT CONTRIBUISCE ALL’OPERAZIONE URBAN FORESTRY

L’ASSOCIAZIONE ORGANIZZERÀ IL PADIGLIONE ITALIA

I DRIVER POLACCHI PREMIANO LA QUALITÀ DEI CAMION DAF

FPT Industrial da il proprio sostegno al progetto di riforestazione di Basse di Stura. Urban Forestry prevede la piantumazione di 1.000 alberi di 32 specie autoctone caratteristiche dei boschi e delle fasce riparie della pianura piemontese. È un’area di ben 4 ettari, nella quale sono state piantate querce, salici, olmi, rosacee e altri arbusti. www.fptindustrial.com

Unacea e Confindustria Emilia confermano la presenza del Padiglione Italia delle macchine e attrezzature per costruzioni alla prossima edizione di Excon, che si svolgerà a Bangalore dal 10 al 14 dicembre. Grazie alla politica di investimenti pubblici avviata dal governo Modi nel 2015 sono oltre 1.000 i progetti infrastrutturali a essere stati finanziati e avviati. www.unacea.org/it/

La serie DAF CF Construction ha vinto il premio TOP BAU Truck 2019 in Slovacchia. Gli operatori e i conducenti hanno nominato i veicoli industriali DAF come la migliore gamma per l’edilizia presente sul mercato slovacco grazie alla robustezza, ai carichi utili elevati, ai costi di esercizio contenuti, alle trasmissioni potenti e all’eccellente facilità di guida. www.daftrucks.it/it-it MACCHINE CANTIERI 5.0

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MC MC I L

M O T O R E

F R E E

P R E S S

Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

5.0

MACCHINE CANTIERI

MC 5.0 • GIUGNO/LUGLIO 2019 • NUMERO 60

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

giugno/luglio 2019, n. 60

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COVER La gamma XT di Scania da battaglia

ATTUALITÀ

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04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

EDITORIALI

DIAMETRI

14 Editoriale on

(COMACCHIO)

AHI, LA COERENZA/1

(DI EMANUELA PIROLA)

82 Editoriale off

AHI, LA COERENZA/2

(DI MAURIZIO GUSSONI)

COVER STORY

16 Cover story

30 PER I GRANDI

2 FAST, 2 STRONG

(SCANIA)

INTERVISTA

22 NEL GOTHA DEI 5 (HYUNDAI)

32 APPUNTAMENTO

DA NON PERDERE

(FASSI GRU)

TESTIMONIANZE

24 DOPPIETTA

SALENTINA

61 IL PONTE DI

52 DON'T STOP

(PILOSIO)

(HOVAL)

CORNUBIA

44 IL CAVALLO VINCENTE

26 UN CONTROLLO PLUG&PLAY

50 L'INNOVAZIONE

(JLG)

NEL DNA

(HINOWA)

PER GENOVA

68 AI: QUALE FUTURO? (MAN)

66 NATO PER LAVORARE 74 ANTICHI (E NUOVI) (MAHINDRA) SPLENDORI 80 TRA PRESENTE (SOILMEC) E FUTURO 74 OLBIA, (WEBER) MON AMOUR

(VITALI)

INNOVAZIONI

46 IL LAMPEGGIANTE

L'ULTIMA FRONTIERA

28 FATE LARGO,

(HELLA)

56 PRIMUS INTER PARES

SOMMATORIA ALL'INTEGRALE

(ZOOMLION-CIFA)

(JCB)

(DOOSAN)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola

DI ALADINO

Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis

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LAVANO... IN MEWA

(MEWA)

ARRIVA ZOOMLION

RIGHT NOW

62 BRACCI ARANCIONI 72 I PANNI SPORCHI SI

(BOBCAT)

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(HAULOTTE)

REPORT TECNICO

AZIENDE

(AMMANN)

Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

35 DALLA

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci alla saga Fast and Furious

Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com

R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice

“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019


CORTO RAGGIO GRANDI PRESTAZIONI

L'escavatore Volvo EWR150E offre tutta la potenza e le prestazioni che ci si aspetta da un escavatore girosagoma da 16 tonnellate Stage IV - macchina con una lunghezza massima esterno zavorra di soli 1.72 m. Il design compatto ed originale garantisce all'operatore un'ottima visibilità senza ostacoli in entrambi i sensi di rotazione. Ciò significa che l’EWR150E è semplicemente eccezionale in spazi ristretti e ambienti stradali molto trafficati. Oltre a questo, se si considera l’ampia gamma di attrezzature messe a disposizione da Volvo, l’EWR150E rappresenta una splendida novità. Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo. www.volvoce.it


EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Ahi, la

coerenza/1

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el 2014 Volkswagen promosse la Golf elettrica con il Capitano Kirk e il Signor Spock di Star Trek, alias William Shatner e Leonard Nimoy, quali testimonial scelti per trasmettere l’idea che l’elettrificazione non è fantascienza, è realtà. Il 5 giugno di quest’anno Volkswagen ha annunciato un taglio di 4.000 posti di lavoro in Germania, tutti impiegati sulle linee produttive, nel quadro degli investimenti (4 miliardi di euro) per il passaggio alla digitalizzazione e alla nuova epoca full-electric, annunciata a seguito dello scandalo del dieselgate. Beh, dallo spot del 2014 sono passati quasi cinque anni e tutte queste Golf elettriche in giro non ne abbiamo viste. Come a dire: sembrerebbe che questa benedetta elettrificazione non fosse poi una realtà così applicabile. In compenso cinque anni dopo, l’utopia che non si è realizzata in un lustro fa sparire in un lampo (è il caso di dirlo) 4.000 posti di lavori, di cui 2.000 recuperati in nuove figure professionali destinate a traghettare il Gruppo nella nuova era. Il bilancio alla fine è in passivo di 2.000 posti di lavoro. Questi i fatti. La considerazione che voglio fare è semplice. Siamo bombardati da informazioni opposte tra loro: da una parte si afferma che l’elettrificazione è l’unico futuro possibile. Dall’altro alcune ricerche stanno riportando in auge l’infamatissimo diesel che, dopo essere stato accusato di tutti i mali della società, sembra che, bruciato nei moderni propulsori, alla fine inquini meno della tecnologia elettrica, soprattutto se l’analisi non si fa solo “al tubo di scappamento” ma, più coerentemente, considerando tutta la filiera produttiva sia del diesel che dell’energia elettrica ( “well-to-wheel”) e le condizioni delle infrastrutture. Va da sé che elettrico vs diesel è una battaglia ancora tutta da giocare, e i pronostici sono difficili da fare, essendo variabili sia in base al Paese che all’applicazione (trasporto privato/pubblico, di persone/merci). Quindi dagli OEMs che parlano di elettrificazione mi aspetterei un approccio più coerente con le ricerche disponibili, e meno di pancia (o modaiolo). E mi SI PUÒ CONSEGUIRE aspetterei che chi ci governa/governerà sia più lucido nell’analisi della situazione italiana, diversa da quella di molti altri Stati esteri, COERENTEMENTE UNO in primis la Germania dove, sempre dati alla mano, sembra che le fonti rinnovabili rappresentino il 40% nel mix di produzione SCOPO PER TUTTA UNA VITA, elettrica nazionale. E da dove arriva uno studio comparativo del CES-lfo secondo cui tra una Mercedes diesel di ultima SE QUELLO SI SPOSTA DI generazione e una Tesla elettrica di pari categoria, a inquinare meno è proprio la Mercedes. Secondo l’analisi, infatti, i processi CONTINUO. per la produzione delle batterie e la creazione dell’energia (STANISLAW JERZY LEC) elettrica, producono tra i 73 e i 98 g di CO2 per chilometro percorso; questo impatto potrebbe essere ammortizzato solo se l’auto elettrica percorresse più di 150.000 km. Quante ore di ricarica servirebbero per percorrere tale distanza, con una media di 3,5 ore di ricarica ogni 250 km? 87 giorni contro la giornata scarsa dell’auto diesel, considerando 5 minuti per fare ognuno dei 250 pieni necessari calcolati su un’autonomia (scarsa) di 600 km a pieno. Non bastano queste cifre a farci capire che la tecnologia elettrica è ancora lungi da essere una valida alternativa al diesel, sia come metodo per ridurre l’inquinamento, che come metodo di trasporto? Coerenza, vi prego, coerenza. ❑

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CoverStory SCANIA

2 FAST C

Ci sono più di mille possibili configurazioni. E’ un dato di fatto. E ci sono plus tecnologici che possono rendere qualunque mission una vera passeggiata. E anche questo è un dato di fatto. Messi alla prova gli XT di Scania non solo non deludono, ma addirittura entusiasmano. NIENTE PUÒ FERMARLI Nata per affrontare e portare a termine gli impieghi più gravosi, la gamma XT di Scania si distingue dai “fratelli” stradali per numerosi aspetti che li attagliano alle mission heavy duty. Partendo dall’esterno, citiamo al volo il paraurti in acciaio da 150 mm (con un angolo di attacco di circa 25°) abbinato alla robusta piastra di protezione inferiore; gradino di servizio frontale, pie-

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ghevole, per accedere facilmente al parabrezza per effettuare le operazioni di pulizia; gancio di traino frontale da 40 t (!); griglie di protezione per i fari anteriori. E poi, il design, ovviamente. Non potete non ammettere che quel mascherone nero, imponente, conferisce agli XT una “faccia” da veri duri, ancora più affascinante nella versione “nero lucido” abbinata al mitico V8. A cornice di tutto gli specchietti retrovisori, realizzati in un monoblocco di plastica particolarmente resistente agli urti. E DENTRO? Aprire la portiera di un XT è come aprire una sorta di scrigno dei desideri di ogni driver: la cabina è a dir poco ultrapersonalizzabile, a partire dalle dimensioni per arrivare ai minimi dettagli. Gli XT


2 STRONG La gamma non è mai stata così completa TESTI E FOTO DI EMANUELA PIROLA

sono equipaggiabili con tutti i modelli di cabina offerti dal Grifone, a partire dalla corta P che presenta un tunnel motore più accentuato, ma in compenso sono necessari solo tre gradini per accedervi, rendendola ideale per le mission quali carico&scarico frequente, dove l’autista è spesso chiamato al sali-scendi. Si può optare per una cabina G, con un po’ più di spazio e addirittura un piccolo kit riposo, ideale per la maggior parte degli allestimenti cantieristici. E non manca neanche la cabina R, con tunnel basso e massimo spazio e comfort. Quest’ultima è l’unica abbinabile ai mitici V8.Tutte le cabine sono disponibili con il nuovo tetto Normal, più alto di 30 cm. Parlando di comfort non si possono tralasciare le sospensioni della cabina, che sono disponibili di diverso tipo: meccaniche classiche; meccaniche HD specializzate per lavori in

cava su strade particolarmente disconnesse (praticamente per quei veicoli che non vedono mai l’’asfalto); pneumatiche che sono diventate le più “gettonate” in quanto garantiscono il massimo del comfort, uno dei tanti fiori all’occhiello di Scania. Non manca la connettività on board, che trova la sua massima espressione nel nuovo schermo da 7 pollici, in puro stile automotive, con blutooth e possibilità di connettere più dispositivi contemporaneamente, e con la possibilità di supportare Apple Car Play. Inoltre tramite l’app Scania è possibile controllare alcuni comandi da remoto. Il cruscotto offre uno schermo più ampio e completamente digitale. Gli interni a scelta tra tessuto e similpelle, mentre il materiale del cruscotto è vinile, che rende la pulizia della cabina molto, molto più facile. MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory SCANIA

LA GAMMA MOTORI A 6 CILINDRI: FAST SPECH 370 CV 410 CV 450 CV 500 CV

per 1.900 Nm @1.000/1.300 rpm per 2.250 Nm @1.000/1.300 rpm per 2.350 Nm @1.000/1.300 rpm per 2.550 Nm @1.000/1.300 rpm

LA GAMMA MOTORI V8: FAST SPECH 520 CV 580 CV 650 CV 730 CV

SOTTO INVECE... La gamma di motori è identica a quella dei modelli stradali. Si tratta di propulsori a 6 cilindri, per 13 litri di cubatura, che rispondono alle ultime normative in termini di emissioni solo grazie alla tecnologia SCR, senza le complicazioni dell’EGR. Per potenze e coppie rimandiamo alla tabella. In ambito construction i motori sono asserviti da una turbina a geometria fissa che rispetto a una variabile consente un drastico contenimento dei costi di manutenzione. Infine non meno importante la cura dimagrante che la nuova generazione di propulsori ha subito: - 40 kg che si trasformano in portata utile. Il fatto di avere solo la tecnologia SCR a guardia delle emissioni permette il montaggio di una marmitta molto più piccola della media, che si alloca facilmente tra i due assi anteriori e permette di montare, eventualmente, lo scarico verticale senza problemi, senza secondi catalizzatori e, udite udite, permette di configurare

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per 2.700 Nm @1.000/1.300 rpm per 3.000 Nm @1.000/1.300 rpm per 3.300 Nm @1.000/1.300 rpm per 3.500 Nm @1.000/1.300 rpm (unico con EGR)

un allestimento con passo cortissimo, appena 4.150 mm. Ovviamente Scania propone tutta la catena cinematica (motore, cambio, differenziale) e anche in ambito construction propone ai propri clienti l’apprezzato cambio Opticruise di 5a generazione: questa nuova versione garantisce cambiate più veloci del 45% grazie alla presenza di un freno dell’albero secondario che rallenta il cambio e consente gli innesti più rapidi.Tre le modalità di guida disponibili: Standard, Power e Off road, per adattare il cambio alla tipologia di applicazione. Geniale, a nostro avviso, la Clutch on demand (frizione a richiesta) che si può avere optional e che permette all’autista di guidare il camion mantenendo un controllo più diretto su tutto il veicolo, aiutato comunque dall’elettronica on board. Restano comunque ancora disponibili i cambi manuali, sopratutto per applicazioni specifiche con particolari prese di forza. Due le altezze di ponte posteriore a disposizione, per altrettante altezze di telaio: BT 300 per 1.139 mm di altezza e 38 cm di luce libera, ideale per betoniere, e BT 301 che consente una maggiore altezza per i veicoli che lavorano in off road puro e fango. Last but not least le sospensioni posteriori, quattro in questo caso:


45.000!

Tanti sono stati i chilometri percorsi dai veicoli che hanno composto la spedizione Overland20

Si è conclusa lunedì 1 luglio nella stessa piazza da cui aveva preso il via a fine settembre, la prestigiosa Piazza Bra di Verona, la spedizione Overland20. Quattro veicoli commerciali Volkswagen e uno Scania XT B 6x4 HZ da 410 CV con cabina G e allestimento sviluppato da Austeras Trade, hanno superato difficoltà, insidie e anche qualche vero e proprio pericolo, percorrendo (e spesso creando) strade che dall’Italia li hanno portati sino in Nigeria attraverso Francia, Spagna, Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, Nuova Guinea, Gana, Togo, Benin, Sierra Leone e Liberia. Si può ben dire che è stata un’avventura senza precedenti quella vissuta dal temerario team capitanato da Beppe e Filippo Tenti, che ha riunito sotto i cieli d’Africa Vigili del Fuoco, Carabinieri e Paracadutisti in pensione del reggimento “Tuscania”. Certo, perché per

affrontare certi luoghi del mondo ci vuole si, passione, ma anche coraggio, e un po’ di sano addestramento... e un fisico bestiale, canterebbe Luca Carboni, visto che c’è stato anche un momento (invero alcune settimane) dove la squadra ha letteralmente spaccato pietre per poter proseguire senza lasciarci un numero infinito di... coppe dell’olio. Deserto, giungla, città. Ma anche gente, popoli e qualche complicazione geopolitica (il gruppo è stato “rapito” per tre giorni dai ribelli Saharawi tra Marocco e Mauritania) hanno caratterizzato i nove mesi di viaggio, fra culture ed esperienze

differenti e uniche. “Siamo molto orgogliosi di aver partecipato alla ventesima edizione di Overland, una spedizione che ha visto i nostri mezzi impegnati nell’affrontare sfide estremamente complesse”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania. “Il veicolo Scania XT, come si vedrà nel corso delle puntate (i dettagli della trasmissione sono riportati in fondo all’articolo, ndr), ha dato prova di grande affidabilità e robustezza durante tutto il percorso, dimostrando ancora una volta di essere la soluzione ideale per i clienti che si trovano a operare

negli ambienti più gravosi e che hanno quindi maggiori necessità in termini di efficienza, produttività e affidabilità. Con l’introduzione della gamma XT, Scania ha infatti ridefinito gli standard di eccellenza nel settore delle costruzioni, con l’obiettivo chiaro di conquistare una posizione di primaria importanza anche in questo settore”. Ad accompagnare lo Scania XT nella traversata africana, come abbiamo detto, anche quattro veicoli commerciali Volkswagen, in particolare un Amarok 3.0 V6 TDI 4Motion, un Caravelle 2.0TDI 4Motion, un Transporter Kombi Rockton 2.0TDI 4Motion e un Crafter 2.0TDI 4Motion. Le avventure vissute dalla carovana arancione di Overland20 nei 45.000 km percorsi, saranno trasmesse su Rai 1 a partire da venerdì 19 Luglio 2019, per 8 puntate in seconda serata.

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CoverStory SCANIA

DIVERSE POSSIBILITÀ DI EQUIPAGGIAMENTO Al design di base possono essere aggiunti due pacchetti di equipaggiamento esclusivi per XT, uno per gli esterni e uno per gli interni (il contenuto dei pacchetti può variare a livello locale). Il pacchetto per gli esterni è caratterizzato da specchietti retrovisori extrarobusti, parasole esterno e luci supplementari incassate

trapezoidali 8x30, progressive 2x41 e 2x48; paraboliche 5x48 con un pacco balestre molto importante che tollera molto bene il sovraccarico; e pneumatiche, che sono sempre più apprezzate in quanto permettono di sfruttare il mezzo d’opera a 40 t anche su strada, applicando la legge delle tonnellate/metro ammesse (che dice che la somma degli interassi moltiplicata per 5 indica la portata legale del veicolo). TANTA TECNOLOGIA. CHE VA CAPITA E non solo. Gli XT di Scania lanciano un vero e proprio guanto di sfida a imprese e driver di mezzi d’opera: vogliono essere guidati con la testa, non solo con il piede. Altrimenti tutto quello che sulla carta ti entusiasma, tra la polvere e il fango si rivela inutile, se non addirittura dannoso. Provare per credere. Per questo Scania offre appositi corsi di formazione, che entrano nei dettagli, grazie a Master Driver come quelli ritratti nella nostra cover. I Driver Training di Scania permettono di comprendere come funziona il cambio e sfruttarne appieno le potenzialità, abbinate a uno stile di guida moderno: i risultati si notano fin dal primo giorno, sia in termini di produttività che di consumi (si arriva a un massimo di 30% di risparmio di gasolio tra i nuovi XT e la generazione precedente, che è il frutto delle nuove tecnologie abbinate al corretto modo di guida). Ovviamente anche per gli XT la tecnologia di monitoraggio remoto di Scania è disponibile e consente lo scarico dei dati e la loro analisi che permette di valutare la produttività, l’uso del mezzo e la quantità di CO2 emessa, dato oggi ininfluente ma che in futu-

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sul tetto, mentre quello per gli interni comprende ad esempio sedili in versione speciale XT, tappetini in gomma con bordi rialzati, vani portaoggetti e un modulo supplementare allestitori che permette di estendere il cruscotto per consentire l’installazione di comandi destinati all’azionamento dell’equipaggiamento supplementare e dell’allestimento.

ro assumerà sempre maggior rilevanza, soprattutto se si opererà nel settore pubblico. Ad esempio, gli operatori con molti veicoli possono optare per Scania Fleet Care, un servizio basato sulla connettività di tutti i veicoli Scania e che assicura una maggiore efficienza, un maggiore livello di utilizzazione dei veicoli e un quadro più completo dei costi, dei ricavi e della posizione di tutta la flotta. Una partnership con Scania per l’assistenza consente quindi a un’azienda di trasporti di aumentare la propria redditività in modo sostenibile. Un’altra innovazione in quest’ottica è rappresentata dai corsi di formazione pensati per gli autisti dell’industria delle costruzioni. Insomma i nuovi XT di Scania sono una nuova “razza” di mezzi d’opera, sicuramente più facili da guidare da un punto di vista manuale, ma sicuramente più impegnativi mentalmente. Ma non saranno certo i driver del nostro settore a rinunciare a una sfida così appassionante. E, credeteci, sugli XT al massimo delle loro potenzialità, il divertimento, oltre che la produttività, è assicurato. ❑


Giacomo, 27 anni gruista

“Lavoro in totale sicurezzaâ€? Magni Telescopic Handlers srl nasce nel 2012 e da subito si presenta al mercato come partner affidabile ed esperto nella costruzione di telescopici rotativi e fissi e di piattaforme aeree. Presente in tutto il mondo, vanta una buona rete di concessionari. Il saper fare di Magni si traduce in macchine robuste e performanti, con un elevato contenuto di tecnologia ed innovazione. Uno stile costruttivo inconfondibile che parla di qualitĂ , sicurezza e pura passione italiana.

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INTERVISTA La parola a... Nicolas Rousseau

W dei 5

NEL GOTHA Sono ambiziosi gli obiettivi che Hyundai si è prefissa di raggiungere nei prossimi anni. E anche stimolanti, come li ha definiti il nuovo direttore vendite senior della Business Unit Construction Equipment in Europa, Nicolas Rousseau DI EMANUELA PIROLA

IL NOSTRO OBIETTIVO È SEMPLICE: lanciare al mercato un segnale forte, degno di un gruppo che aspira a diventare uno dei 5 maggiori player del settore construction in Europa.

y

icolas Rousseau è il nuovo direttore vendite senior della Business Unit Construction Equipment Hyundai in Europa a partire da aprile. Rousseau vanta più di 20 anni di esperienza nelle vendite B2B di macchine movimento terra, e proprio grazie a tale esperienza, ha il mandato di sviluppare e implementare le strategie commerciali del Costruttore al fine di aumentare significativamente le quote di mercato a livello europeo di Hyundai, in linea con gli obiettivi commerciali di HCEE. Nicolas Rousseau farà base presso la nuova sede europea Hyundai a Tessenderlo, in Belgio.

N

MC: Bauma 2019. Quali sono stati i riscontri che Hyundai ha ottenuto dalla partecipazione alla manifestazione. Siete soddisfatti dei contatti ricevuti? Il numero di visitatori italiani

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y

al vostro stand è stata in linea con le vostre aspettative?

NICOLAS ROUSSEAU: La fiera di Monaco è sempre una buona

occasione per incontrare i vari player e buyer del settore, e anche l’edizione 2019 non ha deluso tale aspettativa. Di conseguenza è anche un momento speciale per presentare l’azienda e le proprie novità. In generale il bauma di quest’anno è stato caratterizzato da un approccio dei visitatori molto positivo, dovuto anche a un generale sentiment favorevole dato dall’andamento in crescita del mercato negli ultimi tre anni. Siamo quindi soddisfatti della qualità dei contatti raccolti e,d è stata elevata anche l’affluenza degli italiani presso il nostro stand è stato elevato. I visitatori italiani hanno dimostrato interesse per i nuovi modelli e cercano sia le nostre macchine che i dealer cui rivolgersi per il supporto. Per potenziare la nostra presenza in Italia abbiamo intenzione di di


ampliare la rete dei dealer. Per noi di Hyundai bauma è stata anche un’occasione per aumentare la percezione del nostro marchio nella mente dei nostri clienti. Per questo insistiamo sullo Hyundai Effect: è molto di più di uno slogan, è offrire prodotti al top del mercato per tecnologie e comfort dell’operatore. Il tutto abbinato ai servizi: in tale ambito le cose stanno cambiando in seguito all’avvento dei megatrend che hanno dominato lo stesso bauma, tra cui la connettività. Ma per noi in Hyundai è importante anche il miglioramento della logistica ricambi: per questo abbiamo investito 30 milioni di euro per creare il nuovo magazzino e le relative facility presso la nostra sede di Tessenderlo, in Belgio. Ci permetterà di migliorare moltissimo il nostro servizio ricambi in termini di efficienza e velocità. Sono stati pianificati altri investimenti per i prossimi anni, a supporto degli obiettivi che ci siamo prefissati.

citare anche il grosso problema dei pagamenti. In Hyundai abbiamo comunque un approccio sempre molto positivo e crediamo che alla fine sia possibile crescere, non a due cifre, ma comunque tra il 3 e il 5%. MC: Sempre per l’Italia quali sono a suo avviso le macchine e i servizi che raccoglieranno il maggior consenso? NICOLAS ROUSSEAU: Di sicuro tutta la nostra gamma utility e

compact. Ma anche le pale, che sono molto ricercate, soprattutto in ambito industriale. Per quanto riguarda gli escavatori, i modelli più richiesti sono sicuramente quelli tra le 15 e le 20 t di peso operativo, mentre nel recycling sono le macchine da 30 t a dominare il panorama.

presenza di Hyundai su tutti i mercati. La strategia che adotterà sarà sviluppata a livello centrale oppure ogni Nazione vedrà un approccio tailor made a quelle che sono le proprie realtà? Ci sono mercati sui quali Hyundai punta maggiormente e perché?

MC: A livello globale ed europeo le stime di crescita del settore construction prevedono un 2019 in leggero rallentamento per poi ripartire dal 2020 per almeno un triennio. Anche secondo lei questo sarà l’andamento del mercato? Sarà principalmente l’ambito privato a fare da motore al settore o pensa che gli investimenti pubblici nelle grandi opere saranno preponderanti?

NICOLAS ROUSSEAU: Da aprile mi occupo del segmento

NICOLAS ROUSSEAU: In questo particolare momento fare

construction di Hyundai. Alla base dei nostri obiettivi c’è innanzitutto la volontà di migliorare la percezione del nostro marchio e delle nostre macchine. Attualmente siamo percepiti come marchio basic, ma in breve vogliamo diventare uno dei 5 big player del settore in Europa. È un progetto molto ambizioso e stimolante. Parallelamente ho intenzione di implementare la rete dei dealer a livello europeo e, come detto, anche in Italia. Nello specifico oggi sono sette i nostri concessionari sul territorio italiano, ma il mercato dimostra parecchio potenziale quindi siamo alla ricerca di nuove realtà, soprattutto nel centro e sud Italia. Sappiamo che il mercato italiano è difficile, quindi più che di un numero elevato di dealer siamo alla ricerca di quelli giusti, possibilmente già introdotti nel mercato, interessati a sposare i nostri piani di sviluppo.Tra gli altri Paesi europei, sicuramente Francia, Spagna e Gran Bretagna sono i più ricchi e promettenti e anche qui amplieremo la rete vendita. Qualunque sia il mercato, comunque, il mio obiettivo è capire di cosa hanno bisogno i nostri dealer per sviluppare strumenti e prodotti adeguati. Una volta ottenuta una buona copertura del mercato, sono certo che la qualità delle nostre macchine sarà la base per incrementare le quote di mercato di Hyundai. Ovviamente abbiamo intenzione di organizzare tour che consentano ai clienti di provare le macchine.

previsioni è abbastanza difficile, perché le variabili sono numerose. La crescita media europea del settore potrebbe oscillare tra il 4 e il 6%, ma gli effetti della Brexit sono imponderabili. La Gran Bretagna è un mercato importante, che rappresenta il 15-20% delle vendite generali a livello europeo. Inoltre è prevista la realizzazione di numerosi progetti infrastrutturali, ma con la Brexit ancora da definire, tutto potrebbe cambiare. Diciamo che volendo guardare con ottimismo, la crescita europea nei prossimi anni oscillerà tra lo zero e il 5%, in base agli effetti della Brexit. A livello mondiale, il trend che porterà la popolazione mondiale a concentrarsi nelle aree urbane sembra ormai una realtà, per cui la crescita del settore construction e la creazione di infrastrutture dovrebbe essere una conseguenza altrettanto certa. ❑

MC: Il suo ruolo prevede l’obiettivo di incrementare la

MC: Può anticiparci gli obiettivi di Hyundai per il mercato italiano a medio termine sia in termini di rete vendita che di quote di mercato? NICOLAS ROUSSEAU: Per quanto riguarda la rete vendita,

l’obiettivo è quello di arrivare a 10 dealer che coprano in maniera completa il territorio. In termini invece di mercato, l’Europa può definirsi ormai “matura”, quindi non più soggetta a crescite a doppia cifra. L’Italia, oltre a essere un mercato sviluppato, sconta le difficoltà legate al fatto di non avere una chiara politica sulle infrastrutture, cosa che determina incertezza, e non posso non MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(AMMANN)

DOPPIETTA SALENTINA Una vibrofinitrice AFW400-3 e un rullo tandem ARX26 sono entrati nel parco macchine di Carone Scavi, impresa di riferimento per i lavori stradali nell’area del Salento DI CRISTIANO PINOTTI

on sede a Oria (Br), Carone Scavi in oltre dieci anni di attività (l’impresa è stata fondata nel 2007) ha saputo ritagliarsi un ruolo da assoluto protagonista. La società, che lavora prevalentemente in Puglia, si occupa di scavi, riempimenti, realizzazione di strade e piazzali, fresature di piccole e grandi dimensioni, oltre a demolizioni e costruzioni. Nello specifico, per quanto concerne i lavori stradali, Carone realizza massicciate e pavimentazioni grazie a maestranze qualificate e a un parco macchine di ottimo livello in cui sono state recentemente inserite

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DATI TECNICI ARX26

due macchine Ammann: una vibrofinitrice AFW400-3 e un rullo tandem ARX26. La AFW400-3 è una vibrofinitrice gommata che sfrutta un intelligente sistema di controllo dotato di molteplici funzioni automatiche. Il sistema permette ottimi risultati a livello di produttività, qualità di stesa e risparmio di carburante. L’impostazione dei sensori che

Peso in esercizio massimo Carico lineare statico Raggio interno di sterzata Angolo di sterzata/oscillazioni Offset rulli Ampiezza di compattazione Frequenza a 2.100/2.400 rpm Forza centrifuga massima Larghezza rullo Motore Potenza 1°/2° velocità di lavoro Velocità di marcia Pendenza superabile

2.650 kg 10,3 kg/cm 2.250 mm 32°/±8° 40 mm 0,42 mm 58 / 66 hz 47 kn 1.200 mm Yanmar 3TNV88 EU Stage IIIA / EPA Tier 4i 22,5 kW / 30,6 HP 2.100 / 2.400 rpm 10 km/h 30% (con vibrazioni) 40% (senza vibrazioni)

L’ASSISTENZA Tecnica

Ammann Italy sta investendo moltissimo sul Service che riveste un’importanza fondamentale La tecnologia pensata da Ammann non solo aiuta l’operatore in tutte le fasi operative, ma anche nella diagnostica riducendo al minimo i tempi di intervento. E se questo non bastasse Ammann Italy mette a

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disposizione delle imprese la professionalità e l’esperienza di Gianluca Gamberini, che ricopre il ruolo di Area Service Manager per Italia, Spagna e Portogallo, inoltre si occupa della formazione rivolta alle officine autorizzate e ai dealer

ufficiali dei tre paesi. “In effetti”, conferma Gamberini, “stiamo puntando molto sia sul service sia sulla formazione degli operatori. Quando si verifica un guasto o un problema su una macchina stradale la situazione va sbloccata immediatamente,

al telefono, o con un intervento rapidissimo. Soprattutto per quanto concerne le finitrici l’assistenza tecnica deve essere sempre ai massimi livelli. Per questo stiamo investendo moltissimo in questo settore e a tale proposito la formazione dei


DATI TECNICI AFW 400-3

regolano la stesa è molto intuitiva e la semplice pressione di un pulsante mette la macchina in condizione di trasporto.Viceversa, lo stesso pulsante permette di avere nuovamente la finitrice operativa. In sostanza stiamo parlando di tanta tecnologia, che però non complica la macchina, ma contribuisce a facilitare la vita all’operatore. Tra i dispositivi presenti su questa vibrofinitrice della serie Premium segnaliamo il VarioSpeed, che attraverso il rilevamento idraulico del carico riduce i consumi di carburante, e l’EcoMode che assicura la massima efficienza operativa. La postazione operatore beneficia quindi di un intelligente sistema di gestione della stesa, di un pannello strumenti mul-

nostri tecnici è fondamentale”. In quest’ottica va letta anche la recente introduzione dell’Ammann ServiceLink, lo strumento che permette ai proprietari delle macchine di accedere a tutte le informazioni chiave.

tifunzionale e di facile utilizzo e del controllo perfetto di tutti i comandi e delle impostazioni. Se le dimensioni compatte assicurano un trasporto facilitato (la larghezza di 2,55 m permette la movimentazione su camion senza smontare le estensioni meccaniche), la AFW 400-3 è in grado di operare con un ottimo rendimento sugli spazi aperti, ma anche di affrontare curve e spazi ristretti, anche grazie allo stretto raggio interno di sterzata di 2.150 mm. Il sistema di alimentazione del materiale si basa su un’ampia coclea da 320 mm di diametro, nastri convogliatori (700 mm) indipendenti e reversibili e sensori proporzionali per il controllo della velocità. Notevole, infine, la tecnologia applicata al rasatore (a vibrazione o a tamper/vibrazione) che prevede una struttura a doppio tubo per un’eccellente stabilità anche lavorando con larghezza di stesa massima, la regolazione ergonomica delle paratie laterali e una semplice regolazione dell’angolo di attacco. La larghezza standard è di 1,75-3,5 m, mentre con le estensioni si raggiungono i 4,7 m. Facilità è la parola d’ordine del rullo ARX26. Facile nel trasporto, anche grazie al ROPS pieghevole; facile nella manutenzione, in virtù di comodi accessi, di un sistema vibrante con un lungo ciclo di vita e a cuscinetti e giunto articolato lubrificati per l’intera vita operativa della macchina; facile nell’utilizzo, grazie a un cruscotto intuitivo ed ergonomico,

Peso con rasatore 10.500 kg Massimo spessore di stesa 200 mm Capacità di stesa teorica 350 t/h Massima velocità di stesa 25 m/min Velocità di trasferimento 4 km/h Trasmissione idrostatica Capacità tramogge 10,5 t Nastro trasportatore 2 indipendenti Controllo nastro automatico proporzionale Regolazione altezza coclea idraulica (200 mm) Motore Deutz Stage IV Potenza 54 kW Larghezza stesa standard 1,75 m Larghezza con estensioni 3,50 m idrauliche Larghezza con prolunghe 4,70 m meccaniche Riscaldamento GPL o Elettrico Tipo di rasatore Vibrazione con o senza Tamper

Da sinistra, Roberto Cortesi, Ammann Territory Manager Machines Italy, con Mimmo Carone, titolare dell’omonima società

a un piano con sede in gomma che elimina le vibrazioni, a un piccolo raggio di sterzata e a comandi elettronici estremamente dolci. Una semplicità che fa il paio con un’ottima produttività in virtù di una potenza di compattazione di 47 kN ideale anche per impegni a filo di marciapiedi e di altri ostacoli. Operazioni agevolate anche dall’ottima visibilità, con il sedile dell’operatore traslabile. ❑

Il responsabile tecnico di Ammann Italy Gianluca Gamberini con Mimmo Carone.

AMMANN ITALY SRL Via dell’industria 1 37012 Bussolengo (Vr) www.ammann-group.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

BOBCAT

UN CONTROLLO PLUG L

e pale compatte Bobcat rappresentano un vero totem per il mondo del movimento terra. Un simbolo di efficienza e produttività, che non cessa mai di apportare novità in grado di migliorare la fruibilità delle macchine in ogni situazione. È così che il marchio della lince lancia un nuovo sistema di controllo remoto dedicato proprio alle sue pale compatte. Questo sistema, che consente all'operatore di controllare la pala Bobcat all'esterno della cabina, è compatibile con i modelli

I decespugliatori

autolivellanti

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con sterzo a ruote fisse, cingolati e a quattro ruote sterzanti, equipaggiati con comandi a joystick selezionabili. Con questa innovazione, che sarà disponibile nel corso dell'anno, Bobcat diventa il primo produttore a introdurre un sistema di controllo remoto come apparecchiatura "Plug & Play" originale, anziché proporlo come soluzione aggiuntiva sviluppata da terzi. Ovviamente si tratta di un'innovazione volta a garantire la massima sicurezza nelle situazioni più difficili, come in caso di calamità naturali e in tutte quelle situazioni

Si amplia la linea dei prodotti per la paesaggistica targati Bobcat con la nuova serie di decespugliatori autolivellanti per miniescavatori. I primi due modelli della serie,

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SL FM 60 e SL FM 85, sono compatibili, rispettivamente, con i miniescavatori Bobcat dall'E17 all'E20 da 1,72,0 t e con i mini Bobcat dall'E26 all'E35z da 2,6-3,5 t. Il modello SL

FM 60 ha una larghezza di taglio di 600 mm e una portata idraulica di 16-38 l/min, mentre l'SL FM 85 si caratterizza per una larghezza di 850 mm e una portata di 36-70 l/min.

Ottimizzati per l'utilizzo sui Bobcat, poiché non sono necessarie linee di drenaggio, possono essere facilmente montati su qualsiasi macchina dotata di valvola


Working Hero

polvere, rumore, vibraziocio commerciale quest'anni e altri pericoli. Inoltre, no, come soluzione Plug & La dirigenza Bobcat ha per una maggiore sicurezPlay. Il sistema di controllo candidato Robby Bosch, un Field Product Trainer senior za, il sistema è dotato di remoto può essere utilizzato dell’azienda, come Bauma un pulsante di arresto di in numerose applicazioni ed Working Hero (la prima serie emergenza e di un sistema è stato progettato per fornire Web TV riguardante il settore di rilevamento di caduta e visibilità illimitata, per essedelle macchine da costruzione) inclinazione. Ogni kit rare in grado di comunicare per l'edizione 2019 del Bauma. diocomando è protetto da con l'ambiente senza che il La sua storia - più di quattro decenni di esperienza sulle una password dedicata e si conducente debba rimanere macchine Bobcat e quasi 40 basa sulla tecnologia di coin cabina e per offrire mianni di servizio presso l’azienda municazione bidirezionale, glior comfort in ambienti – è stata raccontata in un che fornisce tutte le infordifficili e con livelli elevati profilo video trasmesso in tutta mazioni importanti della di rumorosità e vibrazioni, Monaco durante il Bauma. pala (livello carburante e persino in aree pericolose. olio, avvisi, eccetera) su un Con questa applicazione display LCD a colori resoddisfiamo le aspettative troilluminato e transflettivo dei nostri clienti e risponda 3,5”. In modo intuitivo diamo ai problemi che si offre la maggior parte delle presentano nella maggior funzioni che possono esseparte dei cantieri". re eseguite in macchina, tra Il nuovo sistema è costicui accelerazione, illuminatuito da un radiocomando zione, avanzamento lento e industriale portatile che flottazione. Prevede anche può essere montato e un controllo di gestione smontato in pochi midella velocità che facilita le operanuti, senza necessità di adeguazioni in applicazioni come scavo di menti alla macchina. Non solo canali, lavorazione del terreno e scaconsente di avere una visione rificazione. Il radiocomando è dodiretta sullo stato di avanzatato di due batterie intercambiabili mento dei lavori, ma aumenta anche da 20 ore di durata e di una pratica la versatilità della pala compatta e e robusta custodia resistente alle inle possibilità di utilizzo di una vasta temperie.Tra le sue applicazioni più gamma di accessori inclusi spazimportanti: i lavori di demolizione, zoloni angolabili, trivelle, martelli quelli legati al mondo construction, idraulici, benne, turbine da neve, ai cantieri navali, al settore rifiuti e scavacanali (anche a disco), in appliraccolta differenziata, ad alcune ticazioni che richiedono la guida in pologie di lavori stradali e anche alle retromarcia. Questa soluzione perapplicazioni pericolose (ad esempio, mette all'operatore di parlare faccia il rilevamento e la rimozione di mia faccia con i colleghi e allo stesso ne). In molti di questi casi il suo tempo di gestire ciò che lo circonda. utilizzo può ridurre, nella massima È quindi in grado di migliorare la sicurezza, il numero di personale in sicurezza, il comfort e la produttività cantiere. ❑ mantenendo l'operatore al riparo da

& PLAY in cui l'operatore può trovarsi in pericolo. Le parole di Jiri Karmazin, Loaders Product Manager Doosan Bobcat EMEA, ci illustrano la genesi del radiocomando e ne sottolineano il valore plasmato sulle necessità operative. "Abbiamo presentato per la prima volta il prototipo del nostro radiocomando”, afferma il manager, “in occasione dei Bobcat Demo Days nell'ottobre del 2017 e i nostri clienti ci hanno fornito ottimi riscontri. Dopo essere stato migliorato, testato e approvato, siamo lieti di realizzare finalmente il lan-

diretta al serbatoio. Particolarmente utili nelle applicazioni di paesaggistica, disboscamento, nella manutenzione di giardini e parchi, dai servizi all'edilizia e al

noleggio, sono dotati di un circuito di frenatura a tamburo, che arresta l'accessorio in meno di 12 secondi. Per garantire una maggiore sicurezza, sono anche equipaggiati con

protezioni resistenti che deviano i detriti. I nuovi decespugliatori possono essere utilizzati durante la marcia, in quanto la funzione autolivellante assicura facilità d'uso e

massima produttività. Il modello SL FM 60 ha 32 lame, mentre l'SL FM 85 è disponibile nelle versioni a lame (24+12) e a mazze (12), per le applicazioni più pesanti. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

ZOOMLION-CIFA

FATE LARGO, ARRIVA ZOOMLION oomlion Heavy Industry Science & Technology è attiva nello sviluppo e nella produzione di attrezzature per le costruzioni e l’agricoltura. Vanta nove categorie principali di prodotto, 49 linee e circa 800 prodotti. La società, che dai numeri è evidente come sia un vero e proprio colosso, è tesa a elevare sempre più i propri contenuti tecnologici e in quest'ottica va letto il suo recente impegno nella proposta di una nuova gamma di soluzioni di sollevamento per il mercato europeo. Una discesa in campo che include carrelli elevatori, gru a torre e au-

Z

L'ibrido e il

mining

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MACCHINE CANTIERI 5.0

togrù. Disponibili in configurazione europea e marchiati CE, i nuovi prodotti progettati da Zoomlion intendono aprire la strada a una gamma che si vuole proporre al mercato come affidabile, solida e con prestazioni di tutto rispetto. Andiamo con ordine. La prima gru a torre Zoomlion, denominata T7020-12H (CE), è una flat-top che assicura uno sbraccio massimo di 70 m e una portata massima di 12 t (2 t in punta), che al Bauma è stata montata con braccio a 35 m e altezza di 25,4 m. I tecnici ci assicurano si tratti di un prodotto particolarmente robusto e semplice

Al Bauma Cifa ha mostrato l'ampliamento della sua gamma ecofriendly “Energya” esponendo la prima autobetonpompa ibrida al mondo

Magnum MK28E. Con questo nuovo prodotto (del quale abbiamo ampiamente parlato in un precedente numero di MC5.0 Macchine Cantieri, ndr), la società prosegue

EasyFloor Cifa e Blend uniscono il proprio know how e nasce EasyFloor, il primo impianto di pavimentazione mobile realizzato grazie alla collaborazione tra i due costruttori. Montato su autotelaio, è dotato di un modulo di pompaggio in due versioni: a pistoni e ad aria. Nello specifico, l'accordo prevede la sinergia tra le due società che uniscono il loro know how nella realizzazione della macchina a opera di Blend e nella realizzazione del suo gruppo pompante da parte di Cifa, sfruttando la rete di vendita a livello globale di quest’ultima. Easyfloor sarà infatti distribuito e venduto a marchio Cifa. Montato su un telaio a 4 assi, Easyfloor è l’unico impianto che produce massetti, terra umida, autolivellanti, spritz (dry e wet) e calcestruzzo.

da montare, che permette manovre molto precise in virtù di una particolare accuratezza nella lavorazione meccanica e nel movimento di rotazione. Sono invece due i modelli di autogrù, progettati e realizzati in Italia con componentistica di fabbricazione esclusivamente europea e con design “Made in Italy”. La ATC 1000 è una 4 assi da 120 t, con braccio da 55 m; mentre la ATC 960 è una 70 t su 3 assi, con braccio da


48 m. "La nostra nuova linea di gru tuttoterreno ATC”, ha affermato in proposito Davide Cipolla, General Manager di Zoomlion Cifa Europe, “è stata progettata con le migliori caratteristiche della categoria per soddisfare le elevate aspettative degli acquirenti di attrezzature europee". Le macchine in effetti beneficiano di una componentistica di assoluto livello, come dimostra l'utilizzo di prodotti Dana-Brevini. "Dana”, riprende Cipolla “è fornitore di Cifa da più di 20 anni, motivo per cui ci affidiamo ai loro ingegneri per fornire prodotti che garantiscano

in un percorso di progettazione e sviluppo iniziato nel 2011 con la prima autobetoniera ibrida al mondo (la E9) e il primo spritz ibrido con motore elettrico

(CSSE), presentati rispettivamente al Bauma 2013 e al Bauma 2016. Durante l'edizione 2019 Cifa ha presentato anche la prima autobetoniera “Zero Emission” su un

autotelaio Scania cavacantiere alimentato a gas. Questo mezzo garantisce riduzione dei consumi, delle emissioni di CO2, del rumore (sia sul motore del camion sia sul

prestazioni e affidabilità”. In particolare le macchine ATC utilizzeranno motoriduttori Brevini caratterizzati da un design compatto e modulare, che consente di ottimizzare la trasmissione delle due autogrù, andando a soddisfare le più pressanti richieste in termini di velocità, tiro e capacità di frenata. Le due autogrù tuttoterreno ATC, presentate ufficialmente allo scorso Bauma, faranno il loro debutto sul mercato durante il 2020. Chiudiamo la nostra rassegna dedicata al sollevamento Zoomlion con i carrelli elevatori. Stiamo parlando di quattro modelli che al Bauma sono stati presentati in versione full optional che comprende cabina chiusa (per i carrelli con motorizzazione diesel), LED pack per la fanaleria, sedile super-ammortizzato con braccioli ergonomici e sistema centralizzato di rabbocco batteria. Nello specifico abbiamo potuto osservare un carrello controbilanciato a quattro ruote da 3 t alimentato da un motore diesel e dotato di montante triplex da 4,8 m di alzata libera; un suo omologo elettrico da 2 t, sempre con montante triplex e alzata libera da 4,5 m; un carrello elevatore da 1,8 t, a tre ruote, elettrico, con montante triplex e alzata libera da 4,5 m; e infine uno stoccatore elettrico da 1,6 t e 4,6 m di alzata con montante triplex. ❑

tamburo), ma senza alcun compromesso in fatto di prestazioni. Al Bauma uno spazio è stato dedicato anche al mondo underground grazie alla presenza del Coguaro 4 con

motorizzazione Stage 4 Final, la betoniera da lavoro sotterraneo che fa parte della gamma completa di macchine per il settore minerario progettate dal costruttore di Senago. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

COMACCHIO

COMACCHIO PER I GRANDI DIAMETRI

l recente Bauma Comacchio, che ha beneficiato di un incrementato layout dello stand, ha puntato sulle macchine da pali della gamma CH con il lancio dell’ultimo modello: la “piccola” CH 300, con un peso di trasporto di 30 t comprensivo di rotary e asta kelly montate. A Monaco la gamma CH è stata inoltre rappresentata dalla CH 450, esposta nella sua configurazione WPD (Winch Pull Down

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Micropali e ancoraggi

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– con tiro/spinta ad argano). Al pari di quanto accade per la CH 450, anche la CH 300 è completamente automontante: una volta in cantiere, la macchina può essere scaricata dal camion e facilmente messa in posizione di lavoro senza ricorrere a gru o ad altre macchine esterne, grazie all'ausilio di sistemi di rig-up automatici. Le estensioni laterali del sottocarro consentono di raggiungere dimensioni ridotte durante il traspor-

Con quasi 40 modelli che vanno dalle 2 alle 40 t di peso, la linea MC di Comacchio è in grado di coprire qualsiasi esigenza nel settore della piccola e media perforazione.

MACCHINE CANTIERI 5.0

Lo stand al Bauma 2019 ha ospitato sette modelli della linea MC: dalle piccole unità con centrale di potenza separata, alle grandi macchine heavy duty fino a 30 t. Insieme


L'opinione "La CH 300 è stata progettata per essere robusta e affidabile, grazie all'utilizzo di acciai ad alta resistenza che consentono di ridurre il peso senza sacrificare le prestazioni e l'affidabilità in cantiere. Il design della CH 300 incorpora una serie di funzioni volte a migliorare l'efficienza e l'economicità: questa macchina è la prima della gamma CH dotata di un innovativo sistema idraulico ad alta efficienza che riduce significativamente il consumo di carburante”.

to e garantiscono, una nuovi limiti sulle emissioni e il volta aperte, una buona quantitativo di particelle (PN) stabilità della macchina richiesto dalla nuova normativa, in fase di lavoro. Peso e la CH 300 è dotata di tecnodimensioni ridotti non logia Stage V (EPA Tier 4 Fidevono però trarre in nal) che include DPF, SCR e il inganno: la nuova CH dosaggio dell'urea combinati in 300 offre prestazioni di un sistema di post-trattamento coppia relativamente Single Module, che si traduce in elevate, che permettono ingombri e pesi estremamente di eseguire lavorazioni ridotti. Notevoli gli sforzi comche normalmente ripiuti dai progettisti Comacchio chiederebbero l'uso di per assicurare all'operatore il Flavio Durigan, Sales Manager attrezzature più grandi massimo comfort e la più eledi Comacchio Srl. e pesanti. La perforatrivata sicurezza. Il design ergoce può essere configurata nomico della CH 300 si esalta sia per l’esecuzione di pali trivellati in un'ampia cabina, completamente non intubati (scavati con metodo a vetrata e dotata di una porta scorresecco o stabilizzati con fluido), sia vole e, a quanto affermano in Coper pali con tubi di rivestimento macchio, “l'unica nel segmento ad (dove l'installazione del tubo viene aver ottenuto la certificazione TOPS eseguita mediante rotary), fino a una e FOPS-1”. Il posto di lavoro è regoprofondità massima di 48,5 m. Inollabile e utilizza leve e manipolatori tre la macchina può essere facilmente capacitivi, oltre a un display a colori convertita per realizzare perforazioni touch screen da 7" collegato al sistein CFA utilizzando eliche fino a 800 ma CCS: un software di controllo di mm e raggiungendo una profondifacile utilizzo interamente progettato tà massima di 19 m. Comacchio è da Comacchio, che controlla i pastata anche particolarmente attenta rametri di perforazione e consente a migliorare l'efficienza energetica la gestione completa della macchina, e la sostenibilità ambientale. A tale compresa la diagnostica. ❑ proposito ha ottimizzato il sistema di raffreddamento del motore al fine di regolare la dissipazione del calore in funzione delle reali esigenze operative della macchina, il che si traduce in emissioni ridotte, minor consumo di carburante e bassi livelli di rumorosità. La CH 300 esposta a Monaco è stata equipaggiata con un motore Stage III, ma l'impianto può essere offerto anche con un motore Cummins B 4.5, progettato per rispondere ai più elevati standard di sostenibilità ambientale. Per soddisfare i

alle consolidate MC 4 D, MC 8 e MC 22, ecco le recenti MC 9, MC 15 P e MC 28 HD, e un'assoluta novità: la compatta e leggera MC 3, progettata per essere facilmente

trasportabile e per essere utilizzata in spazi limitati e in condizioni di accesso al cantiere molto particolari, quali interni di edifici, pozzi, cantine e piccoli

tunnel. La MC 3 è equipaggiata con un carro a larghezza variabile che permette l'accesso attraverso passaggi da 900 mm e può essere utilizzata dal micropalo alle

chiodature, senza dimenticare gli ancoraggi. Offre un sistema di articolazione del mast brevettato, che consente di raggiungere

un’infinità di posizionamenti e inclinazioni e di soddisfare i più diversi requisiti di progetto, con un semplice comando dalla console radio. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

FASSI

UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE 32

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ttobre. Decimo mese dell'anno. Che porterà Fassi al GIS a Piacenza e, come scoprirete dalle parole di Mauro Dellacasa, dovrebbe portare anche una ripresa del mercato italiano dopo il rallentamento che si sta registrando in queste settimane prima della pausa estiva. Sarà una presenza davvero imponente quella del Gruppo di Albino a Piacenza, con uno stand di 750 metri quadri nei quali troveranno spazio i prodotti dei diversi marchi che fanno capo al Gruppo, ossia Fassi, Marrel, Cranab e, last but not least, ATM, l'ultima azienda acquisita per “mettere un piede” nel sollevamento persone, con le piattaforme per la logistica. A chiudere il cerchio della partecipazione di Fassi a GIS la presenza di CENPI Formazione e dell’Associazione CRG, acronimo di Centro Revisioni Gru, che riunisce i centri specializzati nella manutenzione e assistenza dei mezzi di sollevamento.Tale presenza conferma l'importanza e la serietà con la quale il Gruppo affronta le tematiche della formazione dei driver/operatori di gru da una parte, e dall'altra quella delle verifiche periodiche cui per legge vanno sottoposte le macchine. Dato che stiamo scrivendo questo articolo che apparirà sul numero di luglio, alcuni dettagli dei modelli che troveremo a Piacenza non sono ancora definiti, ma da Albino sono arrivate comunque alcune conferme.

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Assicurata la presenza di almeno sei allestimenti con modelli di gru della gamma media e pesante, una scelta ponderata per mostrare ai visitatori soluzioni applicabili a sollevamenti e movimentazioni tra i più impegnativi e gravosi, che sono poi al centro dell'attenzione a Piacenza. È probabile la presenza di uno Scania G500 8x2 della Bettarini Autogru allestito con una Fassi F1650RA.2.28 xhe-dynamic, veicolo che era presente anche al Bauma. La F1650RA è una gru full optional, con prolunga idraulica L816, IOC Internet of Crane, dispositivo antischiacciamento della cabina Cabin Colliction Detection, verricello idraulico W30, radiocomandoV7 e piattaforma autolivellante. Un secondo allestimento vedrà come co-protagonista un veicolo Volvo, scelta finalizzata alla presentazione per la prima volta in una fiera italiana del sistema FX-Link, sviluppato da Fassi in partnership conVolvo Trucks Italia, e che ha l'obiettivo di ottimizzare la connettività tra gru e autocarro per controllare il camion dal radiocomando della gru e lo stato della gru dal cruscotto del camion. Ovviamente si tratta di un progetto ancora in progress, che porterà a ulteriori upgrade e implementazioni di nuove funzionalità integrate. È probabile anche la presentazione di un nuovo modello di gru, la F30M, particolarmente alleggerito per poter essere montato su veicoli commer-

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REPORTTECNICO

ciali leggeri. Una Fassi F1150RA.2.26 xhe-dynamic sarà inoltre presente su semirimorchio e attivata per poter presentare “dal vivo” la serie di automatismi con cui è equipaggiata. Ma se per vedere tutto questo dovremo aspettare ottobre, possiamo però dire qualcosa del mercato e del suo andamento in Italia. Mauro Dellacasa, responsabile del mercato Italia di Fassi Gru, ci conferma un andamento altalenante.“Fino a marzo la raccolta ordini ha superato ogni previsione, tanto da mettere in difficoltà la filiera degli allestitori, messa sotto pressione dalle consegne che dovevano rispettare le scadenze per permettere l'accesso al superammortamento” ha dichiarato Dellacasa. La metà di giugno, data per poter usufruire della prima tranche di incentivi, ha segnato anche un rallentamento del mercato,“ma i dati in nostro possesso lasciano prevedere una ripresa dopo la pausa estiva, supportata anche dalla disponibilità sia dell'iperammortamento che del superammortamento” ha confermato ancora Dellacasa. Si tratta di buone opportunità: le gru di Fassi sono pronte per rispondere alle direttive dell'Industria 4.0, anche se molto

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Non solo prodotti

spesso il cliente va o F100 quelli più richiesti, accompagnato cui si affiancano mezzi più nella scelta e impegnativi qualora ci Fassi Gru, attraverso l’associazione nella corretta siano da movimentare le CRG, sta definendo la partecipazione integ razione grosse bobine di cavi” ha attiva a un convegno sulle problematiche di queste tecconcluso Mauro Delladel post-vendita, in particolare le nologie all'incasa, che ci ha anche tempistiche delle periodicità delle terno del suo confermato che presso verifiche: un argomento molto specifico lavoro. lo stand a Piacenza, oltre dibattuto soprattutto sul fronte “A livello di moa quanto già detto, sarà della sicurezza nell’operatività delle gru più datate. delli maggiormenpresente una gru Cranab su te venduti” continua semirimorchio. Marrel invece poi Dellacasa,“la tendensarà rappresentato da uno scarraza all'acquisto di macchine bile allestito su Iveco Daily, modello piccole o, al contrario, medio-grosse, piccolo, ideale per il noleggiatore e continua a essere confermata, sosteper il servizio di movimentazione di nuta dal rinnovo di un parco mezzi piccole casse. ❑ ancora piuttosto vetusto. E non mancano le soddisfazioni derivanti dalle nicchie applicative: l'abbinamento con macchine per la perforazione ci sta dando buoni risultati e lo stesso può dirsi per le applicazioni legate ai cantieri stradali, dove le nostre gru sono utilizzate nella posa di tracce e sottoservizi. In quest'ultimo caso sono i modelli della classe F80


L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN

DALLA SOMMATORIA

ALL’INTEGRALE La Doosan DL420-5 CVT adotta una trasmissione a variazione continua sviluppata con ZF che permette di operare in continuo ottimizzando ogni singolo elemento della macchina TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS

DOOSAN DL420-5 CVT

PESO OPERATIVO

POTENZA

PORTATA IDRAULICA

CAPACITÀ BENNA

FORZA DI STRAPPO

23.080 kg

232 kW @ 1.800 giri/min

266 l/min

4,20 mc

22.000 daN

CARICO DI RIBALTAMENTO

18.300 kg (16.155 kg al massimo angolo di sterzo)

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L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / LA TECNOLOGIA

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1) La trasmissione a variazione continua sviluppata da Doosan e ZF è il cuore della DL420-5 CVT permettendo a questa pala di aumentare l’efficienza complessiva del 20% e ridurre i consumi del 15%. 2) Il motore Scania DC09 Stage IV con SCR + DOC eroga 232 kW (316 CV) @ 1.800 giri/min per una coppia di 1.830 Nm @ 1.200 giri/min e ha un’elevata efficienza. 3) Il gruppo caricatore anteriore utilizza una geometria a singolo Z che si distingue per la robustezza e i favorevoli angoli di chiusura e apertura della benna. 4) La ventola idraulica reversibile permette di avere sempre i radiatori puliti e di ottimizzare i flussi verso le masse radianti. 5) Gli assali ZF ad elevato carico utile hanno un impianto autonomo di raffreddamento dell’olio che li mantiene sempre in efficienza e ne allunga la durata.

MARCO BURATTI Doosan Regional Sales Leader Benelux, France and South Europe

La DL420-5 CVT è una pala gommata strategica per Doosan. Sia per il segmento a cui appartiene, sia per la sua tecnologia che segna un netto passaggio di filosofia rispetto alla versione Power Shift.

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e trasmissioni a variazione continua hanno avanti che in retro e alla combinazione idraulica/ cambiato radicalmente il modo di conmeccanica in ogni gamma di velocità. Una cepire lo scarico a terra della forza soluzione, sviluppata da Doosan e ZF, che DETTAGLI motrice. L’agricoltura è stato il permette una riduzione dei consumi DA SAPERE primo campo di applicaziofino al 15% rispetto all’omologo moLa trasmissione è la cPOWERne con i trattori che hanno fatto dello con cambio Power Shift grazie CVT Technology CP260/290, in da avanguardia per lo sviluppo di all’ottimizzazione della forza di tragrado di sostenere potenze fino a 250 kW e specificamente progettata questa soluzione che semplifica la zione a disposizione che comporta per le pale gommate fino a 27 t vita in moltissime colture. Sulle un’efficienza complessiva del 20%. di peso operativo. La tecnologia pale gommate si usano da pochisPower-Split divide, in ogni gamma SI ADATTA A OGNI SITUAZIONE simo tempo e con obiettivi comdi velocità, potenza idrostatica La trasmissione CVT Power-Split pletamente diversi: qui non si parla di e meccanica integrandole permette alla DL420-5 CVT di adatvelocità prefissate in base al tipo di lavoin modo continuo. tarsi a ogni contesto operativo ottimizzando razione ma di aumento complessivo dell’efil comportamento sia negli impieghi più leggeri dei ficienza. Come fare, quindi, per unire i vantaggi di una trasmissione idrostatica con quelli di un cambio piazzali, che in quelli più duri degli sbancamenti o dei Power Shift? La variazione continua è oggi la strada fronti di scavo in galleria. Fluidità, continuità di traziomaestra in grado non solo di sommare i benefici delle ne ed elevata forza di spinta sono le tre caratteristiche due soluzioni ma anche di annullarne gli aspetti negativi. fondamentali che portano la pala a operare nel range Grazie all’azionamento continuo variabile sia in marcia di sfruttamento della coppia massima del propulsore.


L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / L’UOMO E LA MACCHINA

S

e le pale gommate idrostatiche richiedono una diversa guida rispetto ai modelli Power Shift, la Doosan DL420-5 CVT non richiede invece particolari accorgimenti. Facendo leva sull’intuitività dell’operatore, la cabina e i comandi di questa CVT sono identici a quelli della versione Power Shift: un’interfaccia uomo/macchina semplice e logica, in cui l’ergonomia è stata ben progettata ed è eredità di un passato partito dalle Daewoo Mega ed arrivato fino ai giorni nostri con miglioramenti continui. L’impostazione deriva da quella delle pale gommate orientali che presentano i comandi divisi in grandi blocchi logici funzionali. Il sedile di guida a sospensione pneumatica presenta il bracciolo sinistro con, di serie, il joystick di sterzo a comando elettrico. La consolle regolabile di destra integra il bracciolo e il comando braccio/benna che può essere sia a joystick monoleva, sia finger-tip.

MASSIMO CHIARLETTI Titolare e operatore della Chiarletti Massimo Soffro di ernia del disco e la cabina della DL420-5 CVT mi ha piacevolmente sorpreso per il comfort. Nonostante il cantiere sia stato

TUTTO SOTTO CONTROLLO

Il cruscotto posizionato davanti all’operatore permette di tenere tutto sotto controllo con un colpo d’occhio. La linea di cintura anteriore è bassa e coniuga una buona visibilità con il posizionamento di quattro bocchette orientabili che aumentano l’ef-

ficienza della ventilazione. La sensazione è di essere avvolti dai comandi con tutto quello che è necessario a portata di mano senza dover cercare nulla su montanti, in alto o in posizioni poco intuitive.

molto impegnativo, arrivavo a fine giornata molto meno stanco rispetto ad altre macchine che ho recentemente utilizzato.

Fra gli aspetti che mi hanno colpito positivamente ho notato un’elevata silenziosità che permette di lavorare comodamente anche con porta e finestrino aperti.

La cabina della DL4205 CVT si distingue per un’ergonomia che deriva da un’impostazione razionale molto logica. Non ci sono comandi sparsi per la cabina e tutto è a portata di mano attorno all’operatore allo stesso livello dei manipolatori. È possibile scegliere fra joystick monoleva o finger-tip.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / LA MACCHINA IN CAMPO

MASSIMO CHIARLETTI Titolare e operatore della Chiarletti Massimo Il cantiere di sistemazione spondale nel fiume Orco ha previsto lo spostamento di circa 15.000 mc di

materiale alluvionale con la ricollocazione e sistemazione nelle zone in cui l’acqua lo aveva rimosso. L’uso della DL420-5 CVT ha permesso, con una sola macchina, di affrontare il lavoro in tempi molto stretti e con un’efficienza molto elevata. Il costo a tonnellata di materiale spostato è stato molto basso.

La decisione di noleggiare la DL4205 CVT è stata la logica conseguenza dopo l’uso di altre macchine Doosan, sempre prese a noleggio dalla Tractor Service, con cui mi sono trovato molto bene. La produttività dimostrata dalla pala è la prova di una scelta corretta.

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gni macchina movimento terra ha dei contesti operativi in cui le proprie capacità sono messe maggiormente alla prova rispetto ad altri. Abbiamo testato la DL420-5 CVT proprio nel peggiore di questi contesti per una pala gommata: operazioni di load & carry in un letto di un fiume con materiale pesante, fondo sabbioso, bagnato e cedevole, con benna dotata di lama. Peggio di così, non si poteva: un contesto operativo in cui tutti i possibili svantaggi si sono sommati fra loro. Il comportamento della DL420-5 CVT in tale ambiente ha messo in luce i punti positivi che una trasmissione CVT è in grado di conferire a una pala gommata: fluidità, capacità di spinta, bel coordinamento fra idraulica di braccio/benna e penetrazione nel fronte di scavo. L’idraulica di lavoro sfrutta le potenzialità del Load Sensing da 266 l/min @ 310 bar che permette movimenti contemporanei e ben calibrati. Entrando nel fronte di scavo si riesce a dosare in modo naturale e intuitivo chiusura della benna e alzata del braccio. In certi punti il fronte di lavoro presentava un’altezza ridotta che ci ha obbligati a scavare il terreno per riuscire a riempire in modo ottimale la benna. Nella manovra di ritorno si era quindi su un piano fortemente inclinato che ha evidenziato le capacità della trasmissione CVT.

L’uso del freno è una necessità davvero molto rara in quanto la presenza della componente idraulica in ogni gamma di velocità lo rende sostanzialmente superfluo anche nelle discese. È sufficiente alzare il piede dall’acceleratore e la DL420-5 CVT si ferma da sola come una classica idrostatica.

KEEP CALM, LOAD&CARRY

La trasmissione a variazione continua permette di usare la DL420-5 CVT in modo calmo, fluido e rilassato. Rarissimo superare i 1.600 giri/min anche in


questa pala gommata che oggi, insieme ad altri due competitor, si presenta sul mercato in questa fascia di peso con una trasmissione a variazione continua. Una soluzione che sarà sempre più apprezzata e richiesta anche su pale di altra taglia.

L’OPINIONE DI COSTANTINO

La natura della DL420-5 CVT, con il suo motore Scania DC09 Stage IV da 232 kW (316 CV) con una coppia di 1.830 Nm @ 1.200 giri/min, mi ha permesso di lavorare in souplesse con ritmi produttivi intensi. Lo sfruttamenCOSTANTINO RADIS Giornalista e web fase di carico al fronte dove la componente to della coppia massima a un regime influencer. idraulica permette di entrare con un filo di così basso è un notevole vantaggio per gas.Anzi. È fondamentale ragionare in quei consumi che si sono attestati su valori sto modo in un contesto così duro come quello della molto bassi in rapporto alla produttività complessiva. prova: spingere sull’acceleratore porta solo a diminuire Si tratta di un aspetto che, a prescindere dalla pura l’efficienza del sistema complessivo dove l’equilibrio efficienza, permette anche di avere un comfort di di motore e trasmissione permette di non fare slittare lavoro molto elevato. le ruote anche con il fondo completamente sommerso L’equilibrio fra motore, trasmissione e impianto idraudall’acqua. lico permette di affrontare il fronte di scavo in modo molto rilassato. L’idraulica di lavoro permette di enSCAVARE, TRASPORTARE E SISTEMARE trare nel banco sfruttando i movimenti della benna. La Peggio di così non sarebbe potuto essere. E infatti pala non si sbilancia mai e non sobbalza né in scavo, ci si è veramente divertiti. Quando ricapita di poter né in trasporto a vantaggio di produttività e comfort. usare una pala gommata nel letto di un fiume per Il clima caldo ma temperato mi ha permesso di lavoeffettuare dei lavori di ripristino spondale a seguito rare con porta e finestrino destro sempre aperti e la di una piena eccezionale? Poche volte. E la Doosan pressione sonora del motore è stata del tutto trascuraDL420-5 CVT si è comportata in modo eccellente, bile. Ho provato a chiudere completamente la cabina con una produttività che ha permesso di caricare, tra- solo per testare l’efficienza (ottima) dell’impianto di sportare e modellare secondo il progetto stabilito circa condizionamento. Il comportamento della Doosan 15.000 mc di materiale in due settimane di lavoro. DL420-5 CVT è andato al di là delle aspettative visto Con un fondo bagnato o cedevole e con una benna il contesto operativo e la presenza di una benna non dotata di lama. Massimo Chiarletti, l’impresario che ha perfetta per il tipo di lavoro. L’equilibrio dei pesi, effettuato il lavoro, ha infatti noleggiato la DL420-5 l’integrazione di motore, idraulica e trasmissione mi CVT e, vista la massima urgenza, non è stato possibile hanno permesso di lavorare in un contesto ostico sostituire il tagliente con i denti. Poco male. Il contesto con ritmi produttivi soddisfacenti e con un comfort sfavorevole ha permesso di capire le potenzialità di molto elevato.

MARCO ZIMONE Co-titolare e funzionario commerciale della Tractor Service

La scelta di inserire nel parco noleggio la DL420-5 CVT deriva dalle soddisfazioni che stiamo avendo con le pale gommate Doosan. Questa è poi una macchina che ci permette di collocarci alla pari con altri brand blasonati, fornendo ai clienti non solo un’efficienza molto elevata ma anche un rapporto qualità/ prezzo fra i migliori del mercato.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / I SERVIZI

DETTAGLI DA SAPERE Doosan permette, tramite la tecnologia DoosanCONNECT, di monitorare in remoto le proprie macchine tenendo sotto controllo non solo gli aspetti legati al funzionamento delle parti meccaniche ma anche di controllare l’efficienza relativa agli aspetti produttivi, ai consumi e alla sicurezza.

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oosan è un costruttore globale la cui presenza sul mercato è legata a una rete di importatori diretti che coprono delle aree geografiche di competenza. Nel caso specifico la Tractor Service copre tutto il nord Piemonte, laValle d’Aosta e la Provincia di Torino escluse la zona sud e l’area olimpica, con tre sedi a Romano Canavese,Aosta e Novara. La capillarità del servizio e la presenza di una forte componente assistenziale permettono di avere la certezza di un servizio continuo e organizzato. Doosan offre la possibilità di operare con estensioni di garanzia e permette il monitoraggio in remoto con la tecnologia DoosanCONNECT. DoosanCONNECT è controllabile sia tramite PC che tramite un’App da scaricare sul cellulare. In questo modo è possibile tenere sotto controllo le ore di utilizzo, l’efficienza dei consumi, la posizione (con la possibilità di definire un recinto virtuale), effettuare report operativi, gestire tutti gli eventuali alert di malfunzionamenti o avarie, gestire la manutenzione preventiva. Doosan è oggi uno dei costruttori maggiormente presenti a livello mondiale permettendo ai propri clienti di entrare in possesso di macchine il cui servizio assistenziale è sostanzialmente garantito ovunque in modo organizzato. Non è infatti un caso che le macchine Doosan siano state scelte, negli ultimi anni, da moltissime aziende che operano nel mondo dei gasdotti con lotti di decine di escavatori

e pale acquistati per operare in condizioni operative estreme in regioni e paesi che spaziano dall’Europa, all’Asia, al nord Africa fino al centro e sud America. Un evidente segno di fiducia che ha portato questo brand coreano fra i grandi gruppi tenuti in considerazione come opzione di primo acquisto togliendolo dalla condizione che, nel passato, lo ha visto spesso come “outsider”. Uno status che è il segno tangibile di un riconoscimento qualitativo e organizzativo che rassicura i clienti anche in vista del valore residuo delle macchine a fine ciclo. Non è un caso se oggi, in Italia, la rete Doosan conti su un’organizzazione capillare ed efficiente.


L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / TCO

L’attenzione di Doosan verso la tecnologia ha portato il costruttore a sviluppare la trasmissione a variazione continua insieme a ZF raggiungendo un elevato grado di efficienza.

Doosan è un costruttore che si colloca oggi ai vertici del mercato grazie a una presenza importante a livello globale.

CONSUMI

MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

La Doosan DL420-5 CVT è una pala gommata il cui principale punto di forza è rappresentato dall’efficienza complessiva. L’accoppiata fra il motore Scania DC09 Stage IV con SCR + DOC e la trasmissione a variazione continua Doosan ZF permette un risparmio del 15% di carburante.

La rete di vendita italiana di Doosan è oggi fra le più capillari e strutturate del mercato con una preparazione che si basa sul supporto della casa madre. Sono disponibili estensioni di garanzia e pacchetti di manutenzione programmata che si basano anche sul sistema DoosanCONNECT.

TECNOLOGIE DIGITALI

La possibilità di impiegare la tecnologia DoosanCONNECT permette di integrare la DL420-5 CVT in un sistema di controllo complessivo del parco macchine in cui si passa dal semplice monitoraggio delle ore di funzionamento fino al controllo dei consumi e dell’efficienza operativa.

MA QUANTO MI COSTI?

Power-Split in cui potenza meccanica e idrostatica sono divise in ogni gamma di velocità e integrate fra loro in continuo.

COSTO D’ACQUISTO

Le macchine Doosan hanno un rapporto qualità/prezzo molto competitivo. La DL420-5 CVT si inserisce in una fascia di prodotto in cui la concorrenza è qualificata e, grazie alla trasmissione a variazione continua, al risparmio di carburante e alle convincenti prestazioni, scardina molte convinzioni radicate.

DEPREZZAMENTO

Il valore residuo delle macchine Doosan sul mercato italiano è in linea con quelli dei correnti. Sul mercato internazionale dell’usato le sue macchine sono fra le più richieste grazie a una presenza consolidata da lungo tempo.

Il valore residuo delle macchine Doosan è oggi perfettamente allineato ai migliori brand del mercato grazie a una presenza qualificata sul mercato globale.

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L’integrazione digitale delle macchine Doosan avviene tramite la tecnologia DoosanCONNECT che permette di EFFICIENZA monitorare in L’effi cienza è il must della DL420-5 CVT modo continuo grazie al connubio fra il motore Scania l’efficienza di DC09 e la trasmissione a variazione ogni mezzo. continua Doosan ZF con tecnologia

OPERATORE

Il comfort è uno dei punti di forza della DL420-5 CVT grazie a un posto guida ergonomico e razionale. L’efficienza del sistema CVT permette di lavorare a regimi molto bassi, con una ridotta pressione sonora anche con porta e finestrino aperti.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI DOOSAN / LE CONCLUSIONI

DALLA SOMMATORIA

ALL’INTEGRALE

MASSIMO CHIARLETTI Titolare della Chiarletti Massimo Per ottimizzare la produttività e far fronte al lavoro di sistemazione spondale del fiume Orco ho deciso di noleggiare la DL4205 CVT dalla Tractor Service. L’urgenza non ci ha permesso di sostituire la lama con i denti ma il comportamento della pala, anche in un contesto così impegnativo, ha messo in luce una produttività elevata con dei consumi molto più bassi di quanto mi aspettassi.

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a Doosan DL420-5 CVT basa di una trasmissione che lavora in contiDAL VIVO i propri punti di forza sulla tranuo. Per gli appassionati di matematica Non perdere i video smissione a variazione continua si tratta di un paragone identico a quello della prova. Li trovi su sviluppata con ZF. Forte di un’eche vede il passaggio dalla sommatoria macchinecantieri.com sperienza importante nel settoall’integrale, dai numeri naturali ai nure delle pale gommate con una delle meri reali. E gli effetti si sono ben visti gamme più complete del mercato nella nel contesto difficile e molto duro in fascia media e medio-alta, Doosan si è cui la DL420-5 CVT ha operato nel inserita in una nicchia di mercato in cui corso della nostra prova mettendo in sono presenti, fino ad ora, solo altri due campo non solo consumi molto buoni, costruttori con questo tipo di soluzione. ma anche una produttività decisamente L’efficienza elevata del sistema CVT ha elevata che tiene conto della lunghezpermesso di contenere i consumi in modo radicale za di alcuni tragitti che la pala ha affrontato in load segnando un passo fondamentale che ha visto l’af- & carry. Un contributo fondamentale è venuto non fiancamento ad una soluzione convenzionale come solo dall’accoppiata fra il motore Scania DC09 con il cambio Power Shift, splittato in cinque rapporti, SCR e DOC (che si distingue per la sua efficienza) e la trasmissione CVT di Doosan ZF, ma anche da una struttura di base molto equilibrata grazie a una distribuzione dei pesi indovinata che sta incontrando i favori di molti operatori del settore. Nel complesso la DL420-5 CVT è una pala gommata che si presenta sul mercato in modo molto agguerrito nei confronti di una concorrenza molto qualificata. E lo fa puntando su un rapporto qualità/prezzo competitivo, su un’efficienza di base convincente che vede consumi, comfort e basso consumo degli pneumatici come elementi fondamentali per riuscire ad avere un TCO che permetta alle imprese di avere una elevata marginalità complessiva. Marginalità a cui contribuisce anche il valore del brand che, oggi, ha acquisito un valore riconosciuto dal mercato.



REPORTTECNICO

HAULOTTE

IL CAVALLO VINCENTE

er una volta non vogliamo farci attrarre dalle sirene della novità, ma preferiamo focalizzarci su una macchina che, se non è recentissima, è certamente in grado di fare la differenza nelle più diverse applicazioni lavorative fino a 20 m di altezza. Stiamo parlando di un vero e proprio “cavallo vincente”, la piattaforma articolata Haulotte HA20 RTJ PRO. Compatta dalle grandi prestazioni, la macchina Haulotte è un prodotto di

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innata versatilità per applicazioni che vanno dalla classica cantieristica edile agli interventi di recupero, dalla manutenzione all'impiantistica, dal verde alla potatura di alberi, dallo sport all'organizzazione di eventi. Con un'altezza di lavoro di 20,6 m e uno sbraccio orizzontale di 12,2 m, la piattaforma articolata Haulotte HA20 RTJ si caratterizza per un'eccellente velocità di sollevamento (48 secondi) e per l'apprezzata simultaneità dei movimenti. Noleggiatori e clienti finali valutano come un assoluto punto di forza la sua facilità di trasporto, otte-

nuta grazie a dimensioni compatte (la macchina chiusa è lunga 6,5 m) e peso contenuto (meno di 9,5 t). Il che si traduce nella possibilità di caricare due macchine su un rimorchio convenzionale. La piattaforma articolata Haulotte assicura inoltre uno sfilo "morbido" e movimenti estremamente precisi. L'ergonomia del quadro di comando in piattaforma facilita la comprensione intuitiva da parte dell'operatore dei principali movimenti della macchina; il joystick è gestibile con una sola mano, permettendo così di appoggiarsi con l'altra alla ringhiera del cestello porta-persone. Mentre il vassoio porta oggetti, la cui ergonomia è stata attentamente studiata,


DATI TECNICI

permette anche maggiore facilità e flessibilità di impiego: un accessorio ideale per avere gli strumenti giusti sempre a portata di mano. La protezione della scatola di controllo superiore e il vassoio portautensili utilizzano un nuovo materiale di incredibile robustezza. Sotto il profilo della praticità anche tutto quanto concerne la manutenzione. Innanzitutto, la piattaforma è completamente modulare: otto elementi sostituibili in modo indipendente, con una dimensione standard di molte parti della cofanatura che facilitano le operazioni di riparazione. Importante è anche l'accesso diretto ai componenti chiave della macchina, così come il controllo costante dei livelli di funzionamento (motore, idraulica e componenti elettrici). Altra caratteristica costruttiva che facilita le operazioni di ma-

Modello Altezza di lavoro Altezza piano di calpestio Sbraccio orizzontale Punto di articolazione Portata massima cesta Dimensione cesta Lunghezza Larghezza Altezza a riposo Escursione jib Rotazione cesta Rotazione torretta Interasse Altezza da terra Inclinazione Velocità di traslazione Pendenza massima Raggio di sterzata Pneumatici ripieni in lattice Motore Peso complessivo

Haulotte HA20 RTJ PRO 20,6 m 18,6 m 12,2 m 8,4 m 230 kg 1,83x0,8 m 8,8 m (6,5 m in posizione di trasporto) 2,42 m 2,51 m (2,93 m in posizione di trasporto) 140° (+60/-80) 180° (+90/-90) 360° 2,45 m 42 cm 5° 0,5-5 km/h 45% 3,75 m 385/65-22.5 Kubota da 36,5 kW 9.600 kg

nutenzione è il telaio che sorregge il blocco motore ruotabile all'esterno della sagoma. Infine, lo schermo integrato per la pre-diagnostica e i connettori predisposti per il collegamento con il sistema di monitoraggio Haulotte Diag. Sotto il profilo della sicurezza dell'operatore, per avvisare e proteggere l'utilizzatore Haulotte ha vinto due dei sette premi in palio agli "European dal potenziale rischio Rental Awards 2019", svoltisi a di schiacciamento, la Madrid il 15 maggio scorso. piattaforma articolata Il primo, ambito, premio, HA20 RTJ è equipag"prodotto di noleggio dell'anno", giata con l'esclusivo è andato alla nuova piattaforma dispositivo di guardia articolata Haulotte HA20 LE della gamma elettrica Pulseo. secondar io HaulotIl "Lifetime Achievement Award" te ACTIV'Shield Bar è invece stato assegnato a Pierre (installato di serie sulla Saubot, fondatore e presidente versione PRO, opziodi Haulotte Group, che ha nale sui modelli base). ricevuto il premio alla Inoltre, la HA20 RTJ carriera 2019. può essere azionata alla massima velocità con il jib alzato, in modo da avere una visibilità ottimale dell’area di lavoro. ❑

Premiata

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Innovazioni HELLA

Il lampeggiante di Aladino D Da Hella il rivoluzionario lampeggiante K-LED Rebelution che stabilisce nuovi standard di progettazione (e di design) per quanto concerne gli impianti luminosi applicati alle macchine d’opera DI CRISTIANO PINOTTI FOTO DI HELLA PHOTO GALLERY

iciamolo subito: il genio della lampada, in tutto questo, non c’entra assolutamente. Il nuovo lampeggiante proposto da Hella al Bauma è un prodotto unico e che non è eccessivo definire “rivoluzionario”, ma non è frutto di magia, bensì di un’attenta e intelligente progettazione che ha saputo tradurre nel mondo Construction la vastissima esperienza maturata nel settore automotive. E non solo. Hella ha fatto ancora qualcosa di più. In un solo colpo, partendo da un foglio bianco, ha reinventato un oggetto che storicamente appariva immutabile. Il genio (ma quello di Hella, si intende) ha fatto sparire

FARI DA LAVORO MODULARI Al Bauma HELLA ha presentato anche il nuovo “Modular Worklight”, un’innovativa serie di fari da lavoro modulari per un aspetto custom Finora, i produttori hanno dovuto affrontare la sfida di creare una luce coerente dalla parte anteriore verso la zona posteriore delle macchine. Una problematica che spesso è stata risolta attraverso un

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enorme dispendio di tempo e costi per lo sviluppo di soluzioni specifiche per ogni cliente. Tutto questo sta cambiando con il nuovo LED Modulare sviluppato da Hella. La serie “Worklight”, che HELLA sta lanciando sul

mercato, è infatti stata adattata alla serie di lampade modulari “Shapeline”. La serie di lampade modulari Shapeline copre molteplici funzioni di illuminazione: dal fendinebbia alla retromarcia

passando per le luci di posizione, la marcia diurna e i side markers. E oggi, grazie al costante travaso dal mondo automotive a quello construction, attraverso la serie Modular Worklight sono


il cupolino e ha ridisegnato il lampeggiante rivisitandolo completamente, sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista del design. LA BASE DI PARTENZA Come accennato, il lampeggiante nel corso degli anni è rimasto pressoché invariato. Per tecnologia e aspetto questa tipologia di faro per le macchine d’opera sembrava ancorato a un’epoca in cui i famosi Stage (o Tier che dir si voglia) erano ancora da venire. In

Alcune delle soluzioni Hella esposte durante il recente Bauma.

realtà, già parecchi anni or sono, la capacità tecnologica di Hella anche in questo settore aveva cambiato alcune cose. Nel 2006 il costruttore ha sviluppato e lanciato sul mercato il primo lampeggiante a LED e da allora Hella ha venduto ben 380.000 lampeggianti di questa tipologia. Un numero che, da solo, fa comprendere quanto Hella sia importante in questo specifico mercato. Questo step evolutivo ora è stato decisa-

disponibili anche i fari di lavoro con design coordinato. La nuova serie di fari da lavoro è offerta al mercato in due linee di design: “Tech Design “(linea retta classica) e “Style Design “(dinamica curva). Grazie

mente sopravanzato con il nuovo K-LED Rebelution. IL FUTURO È GIÀ PRESENTE “Hella”, ci spiega l’ing. Tullio Candeloro, Target Group Manager Special Original Equipment, “in qualità di leader nel campo dell’illuminazione e dell’elettronica, è il primo fornitore a presentare un faro lampeggiante che combina design e tecnologia

all’introduzione di questa nuova gamma, anche i produttori di veicoli a basso volume possono ora dare alle loro macchine un aspetto inconfondibile e individuale. La nuova serie di fari da lavoro può essere

LED all’avanguardia. Questo lampeggiante di design è il primo del suo genere e consente ai produttori dell’industria delle costruzioni e che operano nelle miniere di dare ai loro veicoli un aspetto unico. Il faro nero, dall’aspetto futuristico, si adatta perfettamente alla sagoma del veicolo esistente grazie al suo design e alle sue dimensioni compatte di circa 60 mm di altezza. Per fare un confronto: il faro più basso prodotto da Hella, il K-LED 2.0, ha un’altezza di 90 mm, mentre i fari alogeni talvolta raggiungono altezze fino a 194 mm”. Hella non ha solo minimizzato le dimensioni del lampeggiante, ma ha anche cambiato il concetto di illuminazione.“Questo aspetto”, riprende Candeloro, “dimostra ancora una volta la nostra leadership tecnologica. Il faro non ha più bisogno di una cupola. La luce, infatti, è visibile attraverso un fascio ad anello”. Grazie all’innovativa tecnologia a LED, il K-LED Rebelution fornisce un ottimo segnale di avvertimento con una du-

completamente integrata nel tetto della cabina, offrendo una maggiore protezione e una migliore dissipazione del calore per i LED, oltre a portare l’integrazione del sistema a un nuovo livello.

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Innovazioni

CAMBIO AL VERTICE

HELLA

La versione Rotante del nuovo K-LED Rebelution.

La versione Lampeggiante del nuovo K-LED Rebelution.

rata molto lunga e soddisfa appieno l’apper l’uso continuo e la batteria del veicolo proccio “Fit & Forget” in quanto esente viene conservata. da manutenzione. Nonostante la minima area di emissione luminosa e le dimensioni PERFETTO PER IL CANTIERE estremamente compatte, il nuovo lamIl nuovo lampeggiante K-LED Rebepeggiante raggiunge i migliori lution è conforme alle classi IP valori di luminosità e un ef(International Protection) 67 Con il nuovo fetto di attenzione ideale e 9K. Ciò significa che è concept K-LED che soddisfano i requiresistente alla polvere e Rebelution, Hella ancora siti legali della direttiva all’acqua, mentre l’euna volta si dimostra un europea ECE-R 65 lettronica è protetta autentico pioniere nel settore per i lampeggianti. fino a una profondità Continua l’ing. Candell’illuminazione applicata agli di un metro quando deloro: “un ulteriore viene immersa per un ambienti di lavoro più difficili, vantaggio è rapprebreve periodo. Inoltre, quali il movimento terra, sentato dalla funzione la luce di segnalazione è il sollevamento e la a doppio flash LED della resistente a sollecitazioni perforazione. spia che emette un segnale a più forti come urti e colpi e 360° diretto e remoto. In questo alle fluttuazioni di temperatura, modo tutti gli attori che gravitano atall’ambiente salino e all’umidità. Queste torno alla macchina vengono allertati in una caratteristiche sono assicurate dalla banda di fase iniziale, sia sul cantiere sia sulla strada, luce in policarbonato, dall’alloggiamento in e la sicurezza sul lavoro aumenta in modo alluminio verniciato a polvere e dall’assensignificativo”. Inoltre, grazie al suo basso za di parti mobili. In sostanza, com’è facile consumo di corrente e ai LED di alta quaintuire, il nuovo faro Hella può essere utilità e a lunga durata, il nuovo faro è adatto lizzato anche nelle condizioni più avverse, cioè quelle abituali in cantiere. Inoltre, soddisfa i valori prescritti per la compatibilità elettromagnetica (EMC) e pertanto non interferisce con altri segnali radio.

Tullio Candeloro, Target Group Manager Special Original Equipment di Hella.

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DUE VERSIONI Il rivoluzionario K-LED Rebelution, oltre a essere ampiamente personalizzabile con il logo del cliente/costruttore e nel colore dell’alloggiamento, è disponibile in due versioni: Segnale Lampeggiante o Segnale Rotante. La versione Lampeggiante prevede: • Percezione intensa e immediata grazie al doppio segnale flash;

A partire dal 1 maggio 2019 Alberto Serra è il nuovo General Manager di Hella Spa. Entrato nel Gruppo Hella nel 2003 come Product Manager e successivamente Sales & Marketing Manager, dopo una parentesi al di fuori dell’azienda, ha maturato la sua esperienza nel Material Handling e nelle batterie industriali. È rientrato in Hella Spa nel 2015 come Sales Manager & Head of the Product Management. “Alberto è la scelta perfetta in un momento di forte cambiamento all’interno del Gruppo Hella”, ha affermato Ismael Carmena Leon, Presidente di Hella Spa e Direttore della regione Western Europe, “grazie alla sua capacità di gestire i cambiamenti e alla sua esperienza nel mondo Hella, Alberto sarà sicuramente in grado di affrontare le sfide interne ed esterne del settore Automotive Aftermarket”. Queste, invece, le prime dichiarazioni del neo Direttore Generale: “sono onorato di questo incarico che intendo svolgere con il massimo impegno personale e professionale. Cercherò di portare avanti le strategie del Gruppo Hella, già ottimamente impostate da Barbieri (il suo predecessore nel ruolo, ndr.), e di imprimere una ulteriore accelerazione e spirito di innovazione al processo di riposizionamento dell’azienda”.

• Migliore effetto di avvertimento grazie a un forte aumento dei valori di luminosità; • Omologazione: ECE-R65 TA1, ECE-R10; • Classe di protezione: IP 6K7, IP X9K. La speciale versione Rotante prevede: • Spia luminosa permanente visibile; • Ulteriore segnale di rotazione più forte; • Omologazione: ECE-R65 TA1, ECE-R10; • Classe di protezione: IP6K7, IP X9K. A margine segnaliamo come Hella, oltre alle lampade alogene, attualmente abbia in gamma ben 14 soluzioni di fari a LED. ❑


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REPORTTECNICO

HINOWA

L'INNOVAZIONE NEL DNA

inowa – e la denominazione aziendale già lo suggerisce – ha nei propri cromosomi i geni dell'innovazione. Una curiosità progettuale (ma anche un'intraprendenza imprenditoriale) che hanno portato la società veronese a proporre sempre nuove soluzioni tecnologiche finalizzate a offrire vantaggi operativi e sicurezza sulle proprie piattaforme. Di qui, ad esempio, il sistema di autostabilizzazione, il telecomando con informazioni visive e i cingoli antitraccia, soluzioni che permettono di ottenere una sicurezza ai massimi vertici della categoria in tutte le fasi d’intervento, evitando contemporaneamente di danneggiare le superfici degli edifici in cui si opera. Da dieci anni a questa parte Hinowa mette a disposizione del mercato anche l'apprezzato sistema a batterie Lithium Ion (pacco batterie al litio). Una soluzione alla quale si è recentemente aggiunta la nuova tecnologia Bi-Energy, che fonde in un unico prodotto le caratteristiche peculiari del motore termico e delle batterie Lithium-Ion esaltando

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I Must Hinowa è una delle più affermate realtà nella produzione di piattaforme cingolate con macchine progettate per agevolare il lavoro in qualsiasi situazione. Tra i principali must: la massima sicurezza, la stabilità, la semplicità e la rapidità di montaggio, oltre la maneggevolezza d’uso data dal ridotto ingombro, che garantisce agli operatori di arrivare in perfetta sicurezza anche alle massime altezze, fino a 33 m.

la flessibilità e la versatilità delle piattaforme Hinowa. La Bi-energy, utilizzata sulle piattaforme LL2614 e LL3317, risponde a precise necessità del mercato, provenienti soprattutto dai noleggiatori, che spesso richiedono la possibilità di installare due motorizzazioni sulla stessa macchina, cioè motore termico e pacco batterie al litio. Sovente, specialmente nel caso delle piccole imprese di noleggio, il budget a disposizione basterebbe solo per l’acquisto di una macchina, di conseguenza Hinowa, sempre attenta alle esigenze dei clienti, ha deciso di combinare

le due versioni in un unico modello. Una scelta figlia anche dell'attenzione che la società pone verso l'ambiente. Senza dimenticare come l'installazione delle due motorizzazioni sulla stessa macchina aumenti i settori di applicazione: lavori all’esterno, all’interno e in centri storici a basse emissioni. Il tutto tenendo presente come in alcune situazioni sia comunque utile avere un tradizionale motore termico a disposizione. Sotto il profilo applicativo e tecnico il sistema Lithium Ion garantisce enormi vantaggi per quanto concerne l’autonomia energetica


DATI TECNICI

termico, che consente di operare in maniera del Modello LL2614 Bi-Energy LL3317 Bi-Energy tutto analoga a una norAltezza di lavoro 25,70 m 32,60 m male macchina diesel. Sbraccio orizzontale 13,75 m 16,50 m Nello specifico le piatUp&Over 10,10 m 17,20 m taforme aeree LL26 BiPortata piattaforma 230 kg 230 kg Energy e LL33 Bi-EnerMotore Kubota D902 Kubota D902 gy sono equipaggiate con Alimentazione diesel diesel un pacco batterie al litio Raffreddamento liquido liquido rispettivamente da 100 delle piattaforme, che non Potenza 16,1 kW a 3.200 giri 16,1 kW a 3.200 giri Ah e 150 Ah, con capa56 Nm a 2.400 giri 56 Nm a 2.400 giri necessitano né di connes- Coppia cità analoga ai rispettivi 100 Ah 150 Ah sioni elettriche, né di parti- Batterie modelli Lithium-Ion. 76 V 76 V colari manutenzioni. È poi Motore elettrico Inoltre sono dotate di 3,5 kW 3,5 kW una soluzione “ecologica” in Potenza un motore a combustio110V-230V/50-60 Hz quanto consente di operare Caricabatterie a bordo 110V-230V/50-60 Hz ne diesel Kubota D902, in assenza di emissioni di gas Tier 4, Stage V, 3 cilindri, le strumento di lavoro che offre la e di fumo. In sostanza è ideale per raffreddato a liquido, da 16,1 kW imprese di diversa natura come quel- possibilità di selezionare la fonte di (21,6 CV). Particolarmente conle edili, di pulizia, di imbiancatura, i alimentazione che muove la macchitenute le emissioni sonore sia durestauratori, i manutentori e i giar- na. Si può optare per l’azionamento rante l’utilizzo con motore diesel con motore-batterie Lithium-Ion dinieri. L'alimentazione Lithium è (104 dB il livello di potenza sonora inoltre particolarmente utile in tutte che rappresenta una soluzione ecogarantito) sia con motore elettrico le lavorazioni eseguite in aeroporti, logica garantendo notevole autono(rispettivamente 88 e 95 dB il livello centri commerciali, palazzi storici, mia, assenza di rumore, vibrazioni ed di potenza sonora garantito). E per alberghi, negozi, industrie, parchi emissioni allo scarico, non necessita la massima comodità di utilizzo la di connessioni elettriche, né di partidivertimento, parchi e giardini. ricarica delle batterie Lithium-Ion colari manutenzioni. Oppure si può E oggi, con la nuova tecnologia avviene tramite il caricabatterie preBi-Energy, si ottiene un ecceziona- selezionare l’attivazione del motore sente a bordo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

HOVAL

DON'T STOP RIGHT NOW

oi verrete assimilati. La resistenza è inutile” dicevano i Borg di Star Trek quando incontravano una nuova civiltà, purché tecnologicamente appetibile. Pur non volendo arrivare a richiamare un futuro distopico in cui tutte le forme di vita senzienti sono degli ibridi tra la vita organica e le macchine, non si può certo negare l'evidenza di quanto sta accadendo ai giorni nostri. In molti la chiamano “rivoluzione digitale”, definizione che ai più suona come probabilmente è suonata, all'epoca, la definizione di rivoluzione industriale ai nostri bisbis-bis-nonni (bis più, bis meno): un cambio di paradigma dell'intera società, l'innestarsi di nuove tecnologie, un balzo repentino verso diversi modi di vivere. In tanti pensano anche che la rivoluzione digitale abbia in comune con quella industriale molto altro: in primis la perdita di posti

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di lavoro. Ebbene, si, accadrà. Molte figure professionali, con l'avvento dei prodromi dell'intelligenza artificiale, sono destinate a scomparire. Però ci dimentichiamo qualcosa, vera anche all'epoca della rivoluzione del vapore/carbone: praticamente per ogni figura professionale scomparsa, ne

sono nate (e ne nasceranno anche ora) una, se non due o più, nuove. Cosa significa tutto ciò? Detto un po' semplicisticamente, significa che non siamo alla fine di un'epoca, ma all'inizio di un periodo di cambiamento. E tutti sappiamo bene che i cambiamenti spesso ci destabilizzano perché,

LA GAMMA HOVAL Hoval, che quest’anno festeggia i suoi 75 anni di attività, ha saputo cogliere le sfide dell’innovazione, analizzando l’evoluzione del mercato e delle necessità del cliente. Il cambiamento nel settore è stato sicuramente favorito dalle nuove normative in materia di efficientamento energetico e dagli ambiziosi obiettivi della direttiva 20-20-20 e ha

portato Hoval allo sviluppo di nuove soluzioni eleganti, performanti e integrate, sistemi abbinati di pompe di calore e ventilazione meccanica controllata, con un unico sistema di regolazione intelligente. Per la nuova generazione di pompe di calore Hoval UltraSource, i driver del successo sono stati molteplici: l’eccezionale

silenziosità, il fatto di poter utilizzare con lo stesso modello diverse fonti di calore (aria/geotermia/ acqua di falda), il design moderno ed elegante, la tecnologia avanzata degli inverter con conseguente riduzione dei consumi elettrici, la compattezza con una notevole velocità di installazione, oltre al sistema di regolazione integrata


APPROCCIO TRADIZIONALE

APPROCCIO AVANZATO

SOLUZIONI

Soluzione tecnica

Componenti aggregati

Soluzione integrata

Gamma Hoval

Proposta economica

Prezzo impianto

Monetizzare il valore aggiunto

Consulenza energetica

Gestione impianto

Approssimativo

Ottimizzata e valorizzata

Contratto SaaS

Tutti saremo interessati da questo cambiamento e solo dalla nostra capacità di adattamento e innovazione dipenderà la nostra “sopravvivenza”. L'edilizia sta già sperimentando questa fase da alcuni anni, con l'avvento delle nuove generazioni di macchine da costruzione, da una parte, e della domotica, dall'altra. Per utilizzare le nuove macchine la maggior parte degli operatori ha accettato di “tornare sui banchi di scuola” e imparare le nuove tecnologie, grazie ad appositi corsi di formazione. La domotica ha stimolato lo stesso approccio nel

settore dell'impiantistica (industriale, pubblica o privata che sia). Oggi stiamo assistendo a una seconda fase della domotica, quella degli impianti connessi, in grado di essere gestiti su una base predittiva grazie all'elaborazione di particolari algoritmi. Pioniera in tale ambito è Hoval che da anni ormai parla a progettisti e installatori di Industria 4.0, connettività e di ciò che sempre più sta venendo alla ribalta: servitizzazione. Con la firma del primo contratto Software as a Service di servizio digitale per il monitoraggio dei consumi energetici

volenti o nolenti, irrompono nella nostra comfort zone, modificandola o addirittura distruggendola. Ma in entrambi i casi c'è una soluzione, ossia accettare il cambiamento, abbracciarlo e iniziare a pensare in maniera diversa. Questo non vale solo per alcuni specifici settori o professioni.

Top Tronic E, collegato alle previsioni meteo, che facilita il monitoraggio e gli interventi di manutenzione a distanza. La pompa di calore UltraSource si integra perfettamente con SolKit Aqua, un altro sistema innovativo introdotto da Hoval per la produzione di acqua calda sanitaria nelle case mono e bifamiliari. Il processo di innovazione tecnologica ha portato Hoval

a mettere a punto anche la nuova generazione di soluzioni di ventilazione meccanica controllata HomeVent. Cosa chiede il cliente a un buon sistema di VMC? Ottenere un elevato comfort e un’ottima qualità dell’aria. Grazie al sistema di filtrazione di HomeVent, la qualità dell’aria non è più un problema: le polveri inquinanti restano fuori, l’aria viene ricambiata quando

è effettivamente necessario, l’umidità relativa si mantiene entro il range corretto (3060%) e i consumi si riducono notevolmente. Il recuperatore rotativo entalpico di Hoval HomeVent gestisce l’umidità in ambiente, evita la formazione di condensa, quindi non serve scarico e non vanno previste protezioni antigelo e, soprattutto, mantiene l’aria

nella zona di comfort. Le unità di VMC Hoval HomeVent FR sono inoltre le più silenziose del mercato e con un valore di 27 dB producono un rumore paragonabile quasi al fruscio delle foglie di un bosco. Disponibili in tre diversi modelli, sono anche queste provviste di sistema di regolazione integrato TTE, pronto alla connessione, flessibile e intelligente.

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AZIENDE

mediante le tecnologie IoT di Hoval Digital, sottoscritto con Agricosmetica Sostenibile, Hoval ha compiuto il primo passo sulla strada che la porterà a diventare leader nella trasformazione digitale delle centrali termiche in Italia entro il 2022. Durante il convegno che Hoval ha organizzato lo scorso 7 giugno presso la propria sede di Zanica, all’insegna del motto “Let’s digitize together!”, David Herzog, AD di Hoval Italia, ha sottolineato che il mercato dell'impiantistica è sali-

to del 3,7% rispetto al 2017 e rappresenta ormai il 47% dell’intero mercato delle costruzioni. Si tratta però di un settore ancora inficiato dalla tendenza a lavorare al ribasso, politica che a lungo termine uccide la marginalità. Per uscire da questo loop negativo bisogna cambiare, puntando a brevissimo termine sulla perfetta formazione (il settore integra competenze molteplici, dalla meccanica all'idraulica, dall'elettrico all'elettronica) e nel medio periodo sull'innovazione della

digitalizzazione per vincere le sfide del futuro, in gran parte legate alla crisi ambientale, proponendo non più prodotti, ma servizi. Cosa offre Hoval a supporto di questo cambiamento? In primis strumenti sempre più smart e veloci nell'utilizzo, come per esempio Hoval Rivalue, il software gratuito che consente di stimare, in modo rapido e intuitivo, il fabbisogno energetico di un edificio e quindi pianificare in maniera virtuale gli interventi di risanamento più adatti. Oppure l'app MyCommunityMonitor, il primo marketplace per la riqualificazione energetica degli edifici dei Comuni; o ancora HovalDesk, dove utente e installatore possono ricevere informazioni sull'impianto, gestirlo in remoto, dialogare e confrontarsi su eventuali anomalie, oltre a TopTronicSupervisor, una soluzione digitale studiata per gestire e monitorare da remoto le centrali termiche e le reti di teleriscaldamento, fino ad un massimo di 1.000 impianti più o meno complessi, anche non necessariamente a marchio Hoval. A questi va però affiancato un cambio di mentalità: ai clienti non va venduta una caldaia o un impianto solare termico. Ai clienti vanno venduti servizi, e per convincerli va mostrata loro un'analisi della spesa complessiva dei loro edifici e i benefici economici che trarrebbero dalla sottoscrizione di un contratto di manutenzione digitale Software as a Service (SaaS) abbinata all'installazione di prodotti Hoval di ultima generazione. In poche parole modificare l'approccio commerciale e spostare il dialogo dalle mere leve del prezzo a quelle di un vero e tangibile valore aggiunto. ❑

LA SERVITIZZAZIONE

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del cliente che coinvolge cliente e fornitore (o l’ecosistema di fornitura) in una relazione prolungata nel tempo. Un ruolo chiave è infatti rappresentato dalle informazioni di ritorno (dai clienti verso i produttori o fornitori del bene) legate allo

stato di funzionamento del prodotto e alle condizioni al contorno, tramite cui poter elaborare specifiche politiche di manutenzione e service che possono abilitare contratti legati allo “sfruttamento” del prodotto (come pay-per-use,

pay-per-availability, pay-perperformance). IoT e cloud permettono di connettere i prodotti ad internet e anche di connetterli tra loro, secondo il paradigma dello smart connected product, che abilita in modo gerarchico una serie di funzionalità.

foto 123rf.com

IoT, cloud e data analytics sono gli elementi abilitanti il processo di servitizzazione, o service transformation, ossia il passaggio dalla vendita di un prodotto (o servizio) standard in ottica transazionale, all’offerta di una soluzione a un bisogno


Con la nuova generazione di escavatori compatti da 1-2 tonnellate, JCB ti offre molto di più di quello che sei abituato a chiedere quando devi scegliere cosa acquistare. Ora è possibile scegliere tra tre modelli disponibili in varie configurazioni, cabina o tettuccio, a rotazione compatta o girosagoma. SCEGLI LA ROBUSTEZZA con carrozzeria in acciaio al 100%, tubi protetti e un solido portello posteriore in ghisa. SCEGLI LA FACILITÀ per la pulizia, la manutenzione, i controlli e le operazioni giornaliere. SCEGLI LA SEMPLICITÀ con intervalli di lubrificazione di 500 ore e vetro frontale piano ed economico. SCEGLI LA VELOCITÀ per tempi rapidi di trasporto e trasferimento. Noi abbiamo reso facile la tua scelta, ora contatta il tuo rivenditore JCB e scopri di più.

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Innovazioni JCB

primus inter pares 56

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li Antichi latini indicavano con Primus inter pares una persona rappresentativa in un gruppo di altre che sono al suo stesso livello e con pari dignità. E per quel che ci sembra, è l’espressione perfetta per indicare il primo sollevatore telescopico rotativo di JCB, che si pone al top della gamma di telescopici del Costruttore inglese, finora solo a torretta fissa. Che dire di questo nuovo player del sollevamento? Sarà un protagonista? I FONDAMENTALI Beh, per dire se il nuovo JCB Hydraload 555-210R darà del filo da torcere ai competitor bisogna guardarlo un po’ a fondo. Partiamo allora dai dati salienti: offre una capacità di sollevamento massima di 5,5 tonnellate e un’altezza di lavoro massima di 20,5 metri. Cosa ci dicono queste due caratteristiche? Che JCB punta a un segmento preciso di macchine, quelle rotative con un’alta capacità di sollevamento, che stanno conoscendo un successo crescente in tutta Europa. I motivi sono presto detti. LA VERSATILITÀ È TUTTO... ...se applicata al momento giusto. Secondo le più recenti indagini di mercato, il settore dell’edilizia prefabbricata è destinato a crescere. Perché? Nei prossimi anni, la popolazione mondiale che si insedierà nelle

TUTTO SOTTO CONTROLLO Il sistema telematico JCB LiveLink è disponibile anche sul nuovo JCB Hydraload 555-210R come dotazione di serie e incorporerà caratteristiche che consentono agli operatori di sfruttare al meglio le prestazioni di questa macchina versatile.

JCB lancia il suo primo modello di sollevatore rotativo, capostipite di una nuova gamma. Ansiosi di sapere come il mercato (e i competitor) lo accoglieranno, per ora diciamo che il nuovo JCB Hydraload sarà inizialmente introdotto in Europa DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI LAURA MOLE PIANE E JCB PHOTO GALLERY MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni JCB

MACCHINA & ATTREZZATURE

Al momento del lancio, JCB offrirà forche per pallet, un verricello per piastra portaforche da 5,5 t, un braccio per verricello da 2 t x 2 m, un braccio dall’altezza ridotta, un gancio da 5,5 t, benne per impieghi leggeri e una gamma di accessori da montare sulle forche, ad esempio cassonetti dei rifiuti e cassonetti per il posizionamento del cemento. Sarà offerto anche il radiocomando e ceste portapersone per trasformare il sollevatore in una piattaforma aerea.

aree urbane aumenterà esponenzialmente, e con essa la domanda di case. Per rendere questa crescita sostenibile, sarà necessario abbandonare i vecchi schemi di edilizia con fondamenta e gettate di calcestruzzo e fare spazio a nuove costruzioni modulari. E come si costruiscono queste ultime? I singoli pezzi vengono prodotti lungo linee produttive che ne standardizzano la qualità, dopodiché i pezzi necessari vengono trasferiti in cantiere (dove nel frattempo è stata preparata una platea di calcestruzzo che fungerà da basamento del nuovo edificio) e assemblati. E qui arriva il bello: per assemblarli serve una macchina che compendi in sé capacità e altezze di sollevamento. Una gru a torre andrebbe bene? Nella maggior parte dei casi no. Troppo ingombrante, costosa e soprattutto, ci vorrebbero più giorni per montare lei che l’edificio! Largo allora alle gru retrocabina o... ai sollevatori telescopici rotativi, ovviamente, che a portate e altezze adeguate abbinano la versatilità necessaria ad affrontare qualunque cantiere: industriale, civile, urbano, extraurbano. Il sollevatore arriva insieme al materiale, monta l’edificio e si sposta al cantiere successivo: zero tempi morti di montaggio e smontaggio; massima

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sicurezza in cantiere. Ecco quindi spiegata in breve la mossa di JCB: farsi trovar pronta a questo nuovo scenario edile con la macchina giusta, o meglio il capostipite della gamma giusta.

COMPLETAMENTE ELETTRICO/1

GIUSTA PERCHÉ? Oltre al fatto di essere la tipologia di macchina che si attaglierà meglio ai nuovi trend edili, il sollevatore telescopico rotativo JCB Hydraload 555-210R strizza l’occhio ad appaltatori specialisti di sollevamento e del settore del noleggio. Ecco quindi che si rivela la macchina giusta anche per stuzzicare i buyers più importanti del mercato europeo, grazie ad altre caratteristiche peculiari oltre alle prestazioni. In primis si distingue per una costruzione del braccio robusta, nonché per la collaudata trasmissione che il Costruttore già propone da diverso tempo e si è guadagnata sul mercato la fama di affidabilità, versatilità, produttività, facilità d’uso e sicurezza per ridurre i momenti di fermo e incrementare la redditività per i clienti. Alla trasmissione si abbinano propulsori JCB Ecomax, anch’essi di ormai compro-

Tra i miniescavatori fa il suo esordio il 19C-1E, primissimo mini escavatore completamente elettrico, potente, a zero emissioni e molto più silenzioso rispetto a una macchina tradizionale. Il 19C-1E fornirà tutte le prestazioni di un mini escavatore tradizionale diesel da 1,9 tonnellate con una riduzione dei livelli di rumorosità sia interna che esterna. Progettato per soddisfare la crescente necessità di attrezzature da costruzione ecologiche, il nuovo 19C-1E dispone di: • Tre o quattro pacchi batterie agli ioni di litio che offrono una capacità di 15-20 kWh; • Impianto idraulico load sensing che offre potenti prestazioni di scavo; • Sofisticato sistema di gestione della batteria che assicura la disponibilità per

Esulando dai sollevatori, le novità di JCB hanno interessato molte altre famiglie di prodotti

vata ed elevata efficienza. Trasmissione e motori in comune con gli altri sollevatori JCB offrono un ulteriore vantaggio particolarmente caro ai noleggiatori: un elevato grado di omogeneità per quanto riguarda i pezzi di ricambio e la manutenzione. COSA MANCA? In questo primo sguardo al nuovo JCB Hydraload 555-210R manca solo una valutazione iniziale degli aspetti legati al suo utilizzo, per la quale possiamo partire dicendo che, per garantire la minimizzazione dei tempi di configurazione, distribuzione, ritiro e livellamento degli stabilizzatori avvengono con l’azionamento di un solo

l’intero turno; • Comodo caricatore a bordo con tensione da ingresso di 110 V per una capacità di ricarica da 12 ore; • Opzione di carica da 230 V quando richiesto, con tempo di ricarica di 8 ore; • Opzione ricarica veloce, consentendo una carica completa in meno di 2 ore. La macchina sarà inizialmente dotata di ricarica sia a 110 V che a 230 V, mentre un’opzione di ricarica veloce sarà presto disponibile. L’alimentazione da 230 V/16 A richiede un tempo di ricarica di otto ore a partire da zero, mentre l’alimentazione da 110 V richiede un tempo di ricarica di 12 ore. Le batterie sono state progettate per resistere per tutta la durata utile della macchina.

comando. Con una disposizione del motore più bassa nel telaio, la macchina offre un accesso ottimale e un’accessibilità per la manutenzione ai vertici della categoria. Il design del braccio, basso e pulito, garantisce un’eccellente visibilità a 360 gradi, aumentata da luci di lavoro complete opzionali e kit di telecamere, tra cui una sulla sommità del braccio per un posizionamento preciso in posizione elevata. Con una capacità di sollevamento massima

primus inter pares MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni JCB

Hydraload 555-210r: fast spech

• Movimentatore

telescopico rotativo • Altezza di sollevamento di 20,5 m • Capacità di sollevamento massima di 5,5 t • Configurazione rapida e maggiore produttività • Visibilità a 360° per la massima sicurezza in cantiere • Ampia gamma di elementi opzionali, tra cui verricelli e piattaforme di lavoro aeree

di 5,5 t, la macchina offre diagrammi di distribuzione del carico eccellenti e molto competitivi. Inoltre tempi di ciclo veloci nel sollevamento e una portata ausiliaria elevata per il funzionamento del verricello aumentano ulteriormente la produttività. Sono disponibili profili di velocità di sollevamento e limiti per la corsa di sollevamento facilmente selezionabili che aiutano l’operatore ad ottimizzare la macchina per impieghi specifici. Infine, il sollevatore può identificare una gamma di attrezzature JCB sviluppate appositamente utilizzando la tecnologia RFID per offrire automaticamente il diagramma di distribuzione del carico corretto per un funzionamento sicuro. ❑

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COMPLETAMENTE ELETTRICO/2 Anche il Teletruck diventa full electric JCB ha lanciato il nuovo Teletruk JCB 30-19E, il primo modello elettrico della sua gamma, aprendo nuove opportunità applicative per questa macchina che ha rivoluzionato l’attività di costruttori, commercianti, di porti, centri di riciclaggio e impianti industriali. Con il lancio del nuovo modello elettrico, infatti, il Teletruk si adatta a una vasta gamma di applicazioni sia all’interno degli edifici che all’esterno, offrendo a una nuova generazione di clienti i vantaggi in termini di costi e risparmio di spazio di cui hanno beneficiato gli utenti negli ultimi due decenni. L’alimentazione è fornita da una batteria al piombo-acido da 80 V che può funzionare per un turno di otto ore con una sola carica. Il vano batterie è posizionato sul retro ed è stato progettato

per consentire una sostituzione rapida e semplice della batteria. Utilizzando un sollevatore a singolo punto o un altro carrello elevatore, la batteria può essere sostituita in circa 2 minuti, assicurando la massima operatività. Grazie alla sua trasmissione elettrica, il nuovo JCB Teletruk può superare con facilità una pendenza del 21% o una rampa e la produttività è ulteriormente migliorata con un’alzata libera di 1.575 mm di serie. Come tutti i modelli Teletruk, il JCB 30-19E è dotato di un braccio laterale e, grazie all’esclusivo sbraccio telescopico in avanti, ha una capacità di sollevamento di 1.900 kg a 2 metri, il che significa che i carichi pallettizzati possono essere caricati fino all’estremità opposta di un pianale di rimorchio.


TESTIMONIANZE

preassemblaggio dei pannelli delle casseforme, l’installazione delle barre di rinforzo e le operazioni di getto in totale sicurezza. Per il supporto dei portali soprastanti l’autostrada si è optato per il sistema di sostegno ad alta portata MP: muri ad alta portata larghi 19,2 m e alti 12,27 m per campate da 16 m e con una capacità di carico totale di 1,451kN. Mentre per il getto di impalcato e velette è stata allestita una superficie multistrato installata su un’orditura di casseforme di travi secondarie in legno e di travi principali in acciaio. La pendenza longitu-

(PILOSIO)

IL PONTE DI CORNUBIA

dinale lorda del ponte di 2,4° è stata ottenuta tramite inclinazione delle travi reticolari principali. Se per le piattaforme di supporto provvisorie, il sistema Pilosio MP di puntellatura modulare si adattava perfettamente alle esigenze del cantiere, l’armatura del ponte è stata realizzata in due fasi: il getto del concio inferioLe coperture Pilosio (2.500 m2 di T76 Building e re e il getto dei muri laterali 2 600 m di T120 Building) sono state utilizzate per la verticali e della lastra superistrutturazione del Museo delle belle Arti di Dijon, in Francia. La modularità e la flessibilità della copertura in riore con le ali laterali. Per alluminio Pilosio si è rivelata la soluzione risolutiva per un l’armatura dell’impalcato cantiere particolarmente delicato, che ha anche confermato del ponte, il costruttore ha la partnership tra Pilosio e Hussor Erecta. Nello specifico, scelto Maximix, un sistema l’intervento ha riguardato la ristrutturazione dei tetti, dei di casseforme con travi in relativi manti e delle murature sottostanti. La necessità di legno, travi in acciaio e panproteggere una porzione di edificio, che richiedeva una copertura con una luce di 34 m, ha indotto Pilosio a nelli multistrato che consenfornire il sistema T120 con travi reticolari modulari te di coprire ampie superfici da 120 cm di altezza. In totale, in questo cantiere gettate in opera e di realizzare sono stati montati circa 3.100 m2 di copertura forme complesse ad alta portata e provvisionale e 170 t di ponteggio per una di peso limitato. durata di 30 mesi di lavori. Da segnalare, infine, l’assistenza fornita da Pilosio per l’intera durata del cantiere. ❑ l’altro il cantiere ha superato la sfida di una costruzione che non ha mi- PILOSIO GROUP SPA, Via E. Fermi 45 - 33010 Tavagnacco, nimamente interferito sul normale fraz. Feletto Umberto (UD) traffico autostradale. Per raggiungere Tel. 0432435311 questo risultato si è però resa ne- Fax 0432570474 cessaria la costruzione di imponenti www.pilosio.com portali soprastanti l’autostrada, per il info@pilosio.com

In Sud Africa un nuovo viadotto costruito da CMC utilizzando i sistemi Pilosio

A

ncora un successo del made in Italy. La branch sudafricana della CMC di Ravenna ha scelto i sistemi Pilosio per la costruzione di un nuovo viadotto a Durban, nell’ambito del progetto N2/Cornubia Interchang. L’infrastruttura collegherà la zona industriale di Umhlanga a Tongat, la nuova area di sviluppo di Cornubia. Un’opera che fa il paio con la recente costruzione, sempre ad opera del duo Pilosio-CMC, dello svincolo autostradale di Mount Edgecombe, che comprende due tra i viadotti più lunghi del Sudafrica. Nello specifico il viadotto di Cornubia Boulevard è un ponte in cemento gettato in opera a tre cassoni scatolari di 127 m di lunghezza, diviso in tre campate. Anche in questo caso gli ingegneri di Pilosio hanno collaborato strettamente con i progettisti di CMC, utilizzando il medesimo sistema che aveva dato ottimi frutti nella realizzazione del viadotto di Mount Edgecombe. Tra

Al Museo

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TESTIMONIANZE

(JLG)

BRACCI ARANCIONI PER GENOVA Partiti i lavori di demolizione del ponte Morandi, a Genova. Procedure e situazioni complesse, che richiedono mezzi che siano lo stato dell’arte. Come le Ultra Boom di JLG DI TEA GIUSTI • FOTO DI JLG PHOTO GALLERY

a disgrazia che lo ha colpito ha portato all’attenzione di tutto il Mondo il Viadotto del Polcevera di Genova, più noto con il nome del suo progettista, Riccardo Morandi. Un’infrastruttura che, fin dagli inizi, ha rappresentato un punto strategico nei collegamenti viabilistici fra il nord Italia e il sud della Francia. E la cui mancanza, ora, si sente non solo a livello del caos veicolare genovese, ma anche a livello economico. In un articolo de Il Sole 24 Ore pubblicato nel dicembre scorso, si legge che tutto il Nord-Ovest italiano può arrivare a perdere fino a poco meno di un miliardo di euro all’anno. Questa la cifra nel peggiore dei casi, ma anche e guardiamo alla stima ottimistica, si parla pur sempre di 490 milioni di euro all’anno andati in fumo. Per questo motivo va da sé che la

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demolizione/ricostruzione dell’infrastruttura sia nel mirino di tutti, da Confindustria all’opinione pubblica. All’epoca in cui mandiamo in stampa questo numero di MC5.0 - Macchine Cantieri, sono iniziati da poche settimane i lavori di demolizione delle parti del ponte ancora in piedi, cui seguiranno i lavori di ricostruzione. Nel mirino anche le aziende che partecipano ai lavori. Un’attenzione che anche noi di MC5.0 non possiamo esimerci dal prestare, essendo comunque tali cantieri un’opportunità, pur nella tragedia, di riscatto del settore construction e dell’Italia tutta. Opportunità che finora sembra essere ben colta e sfruttata dalle aziende del nostro settore, che hanno messo in campo macchine equipaggiate con le ultime tecnologie per fornire le migliori performance sia in termini di produttività che di sicurezza.


La ricostruzione Nel frattempo sono iniziati ufficialmente anche i lavori di ricostruzione sulla base del prestigioso progetto di Renzo Piano, con la posa del primo palo nell’area del cantiere. Il nuovo ponte, di cui si

prevede la consegna nei primi mesi del 2020, sarà lungo 1,1 chilometri, avrà un’altezza di oltre 45 metri e diventerà un punto di riferimento per questa importante città e porto del Mediterraneo.

Un primo esempio è dato proprio da un pool di aziende di cui spesso parliamo sulle nostre pagine. Si tratta di JLG e WeRent, che insieme stanno fornendo al cantiere di demolizione del Ponte Morandi due piattaforme aeree telescopiche 1850SJ impegnate in alcune operazioni di demolizione. PIATTAFORME PER DEMOLIRE? Pur sembrando un paradosso, non va dimenticato che il Ponte Morandi si ergeva a circa 45 m di altezza sopra il fiume Polcevera, sostenuto da tre piloni per un impalcato di oltre un chilometro (di cui 200 m e un pilone sono rimasti coinvolti nel tragico

crollo). Quello che è restato in piedi dopo il cedimento va ora smantellato per far posto alla nuova infrastruttura disegnata da Renzo Piano. Data l’altezza elevata i lavori sono di difficile esecuzione, e necessitano sia delle tecnologie che delle macchine migliori. I due Ultra Boom 1850SJ sono coinvolti nel cantiere di demolizione per realizzare le operazioni di smontaggio dello scheletro rimasto, appunto, in piedi. Grazie al taglio selettivo, metodo raffinato di demolizione con disco e filo, i tronconi del viadotto in calcestruzzo vengono sezionati e smontati uno dopo l’altro, a 45 metri di altezza, su entrambi i fronti del ponte, quello verso Genova e quello verso Savona

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TESTIMONIANZE

e la Francia. Le porzioni sezionate vengono quindi imbragate e calate a mezzo gru. Ben poche sarebbero state le alternative alle Ultra Boom 1850SJ di JLG: questo modello, infatti, è tuttora la più alta piattaforma aerea telescopica semovente del mondo, con un’altezza di lavoro di 56,56 m, raggiungibile in soli 4’40”, uno sbraccio orizzontale di 24,38 m e un’area di lavoro di 83.000 m3, grazie al jib telescopico. Sono state proprio queste prerogative, che consentono di raggiungere altezze senza eguali e di utilizzare la macchina in applicazioni così speciali, ad aver favorito la scelta delle JLG. CHI, SE NON WERENT? “Data la delicata natura dell’intervento di demolizione del ponte Mo-

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randi, la scelta di due Ultra Boom 1850SJ di JLG è stata inevitabile” ha dichiarato Enrico Piovan. “Una macchina dalle prestazioni eccellenti, la più alta piattaforma semovente disponibile a livello mondiale che, grazie al jib telescopico, consente di posizionare la cesta a sbalzo rispetto al braccio principale. La portata di 454 kg, inoltre, consente di trasferire in quota le attrezzature necessarie alle operazioni di taglio cemento e ferro richieste in cantiere”. Dalle parole di Piovan emerge tutta la complessità del cantiere, che va affrontato con il massimo livello di professionalità possibile. Un livello che poche aziende di noleggio di mezzi di sollevamento oggi sono in grado di mettere in campo. Una di queste è appunto WeRent, stori-


JLG ULTRA BOOM 1850SJ: Fast Spech Altezza piattaforma: Sbraccio orizzontale: Capacità della piattaforma – limitata: Capacità della piattaforma – illimitata:

56.56 m 24.38 m 454 kg 230 kg

tutta la gamma di piattaforme aeree JLG, incluso ben 6 unità di 1850SJ, l’ammiraglia di casa JLG”. La piattaforma Ultra Boom 1850SJ, fiore all’occhiello di JLG, si è rivelata ancora una volta la soluzione ideale per l’esecuzione di un cantiere e di lavori estremamente delicati e importanti, grazie ad altezza, capacità di accesso, velocità di sollevamento e altissimi standard di produttività. ❑

co partner di JLG Italia, che opera dal 1996 nel settore del noleggio di attrezzature da cantiere e industriali con mezzi di sollevamento di ogni tipologia. Con sede a Martina Franca (Ta), Bari (Modugno),Venezia (Marghera), Ravenna e Taranto, WeRent opera in tutto il territorio nazionale ed europeo, grazie ad un parco macchine di 1.200 unità. “La collaborazione e la stima reciproca tra JLG e WeRent dura da 20 anni” ha affermato Alessandro Maschera, Responsabile Commerciale JLG per il Nord-Est. “JLG è estremamente grata a WeRent per

il servizio di eccellenza che rende ai propri clienti italiani e stranieri nel fornire le nostre macchine”. “JLG è uno dei nostri fornitori storici” conferma Enrico Piovan, responsabile commerciale WeRent per il nord Italia “Fin dalle origini WeRent si è avvalsa di JLG per l’affidabilità del prodotto, per la costante ricerca nel migliorare la sicurezza e le prestazioni delle macchine e, non per ultimo, per un servizio commerciale, assistenza e ricambi senza eguali. Con un partner come JLG siamo in grado di garantire un servizio di assoluta eccellenza. Disponiamo di

Da sinistra Alessandro Maschera, Responsabile Commerciale JLG per il Nord-Est, Michele Marraffa, titolare e amministratore WeRent, Enrico Piovan, responsabile commerciale WeRent per il nord Italia MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MAHINDRA

NATO PER LAVORARE e qualcuno è convinto che l’India sia solo la terra del mistero e della natura selvaggia, si sbaglia di grosso. Mahindra è una grande realtà industriale di quella nazione, che sviluppa il suo business dalle navi, al turismo, fino ai veicoli. Tanto è vero che molti importanti marchi automobilistici europei sono, da tempo, passati sotto il suo dominio. Ma la sua produzione, enorme nei numeri, si sviluppa proprio in India dove sforna milioni di veicoli all’anno, la maggior parte improntati alla robustezza ed alla economicità di esercizio. Non poteva mancare, quindi, un attacco al mercato occidentale che oggi viene sferrato con la presentazione di un nuovo pickup, il GOA, offerto in svariate soluzioni, tutte contraddistinte dalla voglia di assalto al mercato. GOA viene offerto sia in versione

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con cabina singola che doppia, con trazione posteriore oppure a quattro ruote motrici (con le anteriori ad inserimento elettrico) e marce ridotte. In più è evidente la ricerca sia stilistica che per il comfort, visto che viene offerta con una notevole quantità di dotazioni, ma anche con un nuovo look particolarmente accattivante che, in qualche modo, richiama... una certa classe G. E i prezzi? Ovviamente senza IVA, partono da 14.900 Euro e, nella versione a quattro ruote motrici e doppia cabina, arrivano a 20.520 Euro. Nulla da poter creare sgomento, quindi. Il motore è un turbodiesel 2,2 litri a 16 valvole, 140 CV di potenza e con una coppia massima di tutto rispetto: 330 Nm. Il cambio è

GOA viene offerto sia in versione con cabina singola che doppia

un manuale a sei marce e non manca il differenziale autobloccante. Piuttosto buone le capacità fuoristradistiche, favorite dall’angolo di attacco di 34° e da quello di uscita da 15°. Le dimensioni non sono particolarmente penalizzanti, infatti misura 5,17 m di lunghezza e 1,82 di larghezza. A questo si aggiungono le portate utili che nella versione a cabina singola arriva a 1.195 kg ed in quella a cabina doppia a 1.095 kg, con una massa rimorchiabile di 3.000 kg. Ma abbiamo parlato delle dotazio-


E il look? Teoricamente è poco importante su veicoli del genere, ma è tenuto molto in considerazione nel mondo occidentale. Lo stile però, chiaramente ispirato a blasonati fuoristrada, non possiamo considerarlo una scopiazzatura, frutto della mancanza di fantasia, ma una scelta per andare incontro ai gusti del pubblico che, ci pare più che evidente, si vuole conquistare in fretta ed in modo massiccio.

ni. Di serie il climatizzatore, sulla versione più lussuosa la radio con MP3 e comandi al volante, il navigatore, gli specchi regolabili elettricamente e tanto altro. Abbiamo provato il GOA, in versione con cabina doppia, sia su strada che su un terreno accidentato, compreso un tratto di fuoristrada puro.Tutto è diventato abbastanza facile, data l’ottima coppia ai bassi che consente di procedere sui terreni difficili a velocità costante e con la trazione sempre “in tiro”. Anzi, salire di giri serve a ben poco, perché si nota che il reale quantitativo di potenza viene erogato tra i bassi ed i medi regimi. Buona la trazione che, solo in un paio di passaggi particolarmente difficili, ha richiesto l’inserimento delle quattro ruote motrici. Buoni anche i freni che permettono su strada di marciare in piena sicurezza, a patto di non desiderare la guida sportiva… Qualche perplessità, invece, deriva dalla scatola guida. Infatti lo sterzo (anche se non lo è) appare piuttosto impreciso e trasmette la sensazione di non riuscire a impostare la curva Portate utili: nella versione a cabina singola arriva a 1.195 kg; in quella cabina doppia a 1.095 kg, con una massa rimorchiabile di 3.000 kg

perfettamente e di dover ricorrere a variazioni di traiettoria per correggere. Ma si tratta di un appunto di relativa importanza, se questo veicolo viene usato per quello che è, cioè un pickup nato per lavorare e non per trottare su lunghi percorsi per andare in ferie. In linea di massima, dal punto di vista della qualità di costruzione, non ci si può lamentare dei lamierati esterni come degli interni, che hanno una discreta qualità nelle plastiche, che tuttavia non possono che essere di tipo economico. ❑ Il motore è un turbodiesel 2,2 litri a 16 valvole, 140 CV di potenza e con una coppia massima di tutto rispetto: 330 Nm

PIUTTOS TO BUON E LE CAPA CITÀ FUORIST RADISTIC HE, FAVORIT E DALL’A NGOLO DI ATTAC CO DI 34 ° E DA QU ELLO DI USCITA D A 15°


TESTIMONIANZE

i è tenuto anche quest’anno, come di consuetudine, il Forum Economico ItaloTedesco della Camera di Commercio Italo-Germanica, giunto alla sua 13esima edizione. Argomento spinoso quello affrontato lo scorso 10 giugno in una location d’eccezione, il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano: le reali potenzialità dell’intelligenza artificiale e delle sue varie applicazioni in alcuni ambiti specifici, tra cui l’automotive e il trasporto. Prima di passare a quanto emerso sul fronte del trasporto merci, segmento rappresentato da MAN Truck&Bus, vale la pena snocciolare qualche numero emerso dallo studio “Ricerca, sviluppo e innovazione: Italia e Germania a confronto”, realizzato dalla Camera di Commercio ItaloGermanica e da Deloitte, in collaborazione con ALDAI-Federmanger, Assolombarda e l’Associazione Ita-

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liana per l’Intelligenza Artificiale. I risultati presentati derivano da un’indagine condotta su un campione di circa 100 aziende tra Italia e Germania, realtà produttive cui è stato chiesto di esprimere un parere sul futuro dell’intelligenza artificiale nell’ambito della produttività e del business. COS’È EMERSO, DI RILEVANTE? Innanzitutto che Italia e Germania, i due principali Paesi manifatturieri d’Europa, pur partendo da basi e situazioni diverse, stanno imboccando un percorso comune, dovuto anche al fatto che le due economie sono profondamente correlate. “Nessuno dei due Paesi può permettersi di uscire dalle catene del valore, sempre più connesse e digitalizzate” ha dichiarato Jörg Buck, Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica.“In virtù di questo legame, Italia e Germania devono

(MAN)

AI: QUALE FUTURO? Intelligenza artificiale, le reali prospettive di sviluppo. E l’opinione di MAN

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essere promotori e traino di una strategia europea per l’Intelligenza Artificiale perché solo se uniti, a livello europeo, possiamo competere con i colossi dell’economia globale quali Cina e USA”. In parole più semplici, la poca propensione dell’Italia e del suo tessuto economico a fare rete, sia con altre Nazioni europee che con il mondo della ricerca, potrebbe tradursi in una perdita sempre più marcata di competitività, a discapito dell’economia nazionale. Un discapito che già adesso è presente, dato che è emerso dalla valutazione degli investimenti: sul fronte tedesco gli investimenti pubblici per l’implementazione dell’AI sono stati importanti, pari a 600 milioni di euro entro il 2020, mentre l’Italia si sta affacciando solo ora al tema, con un investimento iniziale di soli 70 milioni, sempre entro il 2020. Vien da domandarsi, a latere dell’argomento principale di questo articolo, dove vadano a finire i nostri soldi, visto che aree come sanità, infrastrutture,

educazione, ricerca e digitalizzazione ricevono solo briciole. Ma meglio proseguire. VEDIAMO ANCHE QUALCHE DATO POSITIVO Innanzitutto sia una netta maggioranza delle aziende italiane (78%)

La partecipazione di MAN all’IAA 2018 è stata particolarmente incentrata sul tema della elettrificazione

che la totalità del campione tedesco riconoscono che le soluzioni di AI assumeranno un’importanza strategica per lo sviluppo aziendale. Coerentemente con questa valutazione, sul piano degli investimenti privati, il 24% delle aziende ha destinato nell’ultimo anno almeno 5 milioni di euro a tecnologie di AI, sebbene il volume si sia attestato sotto i 100.000 euro per quasi la metà del campione (47%). È inoltre l’87% delle imprese a prevedere un aumento degli investimenti nei prossimi 5 anni, da impiegare principalmente per soluzioni di data analysis e automatizzazione dei processi, soprattutto nel manifatturiero e nel settore energetico. A questo quadro manca solo l’analisi degli ostacoli che le aziende percepiscono come maggiori all’integrazione dell’AI nei propri flussi: due sono i grandi ostacoli all’implementazione dell’intelligenza artificiale segnalati dalle aziende. Da un lato la mancanza di competenze adeguate, dall’altro le modalità di integrazione delle nuove tecnologie nei ruoli e nei processi aziendali nonché l’impatto a livello di modelli di business. Coerentemente con questi risultati, è una netta maggioranza delle imprese di entrambi i Paesi a prevedere l’assunzione di molti o alcuni nuovi profili nei prossimi

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TESTIMONIANZE

anni (67% per le italiane e 80% per le tedesche). Come abbiamo accennato all’inizio, tra i relatori intervenuti al Forum Economico Italo-Tedesco vi era anche Alessandro Smania, Marketing & Communication Director di MAN Truck & Bus Italia. Il suo è stato un intervento che ci piace definire “con i piedi per terra”. Il perché è presto detto: in un periodo non solo dominato dalle fake news ma anche da una comunicazione generalista che spaccia per mature tecnologie come quelle alla base dell’elettrificazione dei trasporti o della guida autonoma, Smania (e MAN) preferiscono mettere qualche puntino sulle “i” e dichiarare apertamente che tali tecnologie sono ben lungi da essere applicabili su larga scala traendone vantaggi e profitti. MA COME? Dopo tutto il parlare e lo scrivere di auto, bus e veicoli industriali elettrici... dopo tutte le parole spese dietro a test come il platooning e la guida autonoma, a partire dalle stesse auto, adesso scopriamo che la tecnologia, l’AI dietro tutto ciò, non è pronta, e che passeranno ancora diversi anni prima di “vederla in azione”? Ecco,

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la chiave per capire questo apparente misunderstanding è proprio nella parola “test” che abbiamo appena citato. Ebbene si, è vero che le aziende stanno pensando all’elettrificazione e all’automazione, ma, appunto, ci stanno pensando: e cosa significa pensare, a livello di un’azienda come MAN? Fare ricerca, sperimentare, prototipare, mettere alla frusta i prototipi e poi, solo quando tutto questo processo avrà dato risultati al 100% positivi, rendere disponibili tali tecnologie sul mercato. Questo è l’attuale stato delle cose: le aziende del segmento trasporti e automoti-

L’eTGM è il prototipo full electric di MAN per il trasporto interurbano. Attualmente è in fase di test presso numerosi clienti

ve stanno facendo ricerche, stanno mettendo su strada i primi prototipi o proponendo con cautela i primi veicoli elettrici a limitato raggio d’azione. Insomma, quello che ci aspetta è un periodo di transizione verso l’elettromobilità e l’automazione, e a stabilire i tempi di tale transizione saranno a loro volta i tempi di messa a punto delle nuove tecnologie. TUTTO SEMPLICE. APPARENTEMENTE. In realtà come in ogni periodo di cambio epocale (perché di questo stiamo parlando, inutile negarlo) la


situazione è molto più complessa e i tempi della tecnologia vanno mitigati con i tempi della società. Si, perché l’avvento dell’AI porrà la necessità di trovare una risposta anche ad altri fattori, di ordine etico (come impostare le priorità decisionali di una AI che domani sarà chiamata a prendere decisioni eticamente controverse: per esempio un’AI alla guida di un veicolo autonomo in caso di pericolo su che basi dovrà scegliere se sacrificare il proprio passeggero o un pedone?); di ordine strutturale (un veicolo a guida autonoma dovrà sempre, e ribadiamo sempre, essere connesso al sistema, quindi serviranno infrastrutture adeguate); di ordine metodologico (in un lavoro combinato uomo-macchina quando

la macchina dovrà intervenire?). Un po’ diversa la digitalizzazione: anche nel settore dei trasporti in cui opera MAN è ormai comune che i veicoli siano connessi e trasmettano/ricevano informazioni. Aziende come MAN, utilizzano i milioni di dati che ricevono dai numerosi mezzi in giro per il mondo, che rientrano nella categoria dei big data, per sviluppare algoritmi e sistemi in grado già oggi di essere applicati: proprio dalla digitalizzazione dei mezzi e dall’analisi dei big data derivano infatti i programmi di manutenzione predittiva sui veicoli industriali, o la capacità di verificare lo stile di guida degli autisti in maniera tale da poter dare loro dei consigli per condurre il proprio mezzo in maniera

I PRIMI VEICOLI DI MAN

Detto questo, va anche ricordato che MAN ha già mostrato alcuni risultati circa la propria ricerca sulle nuove tecnologie della mobilità. Stiamo parlando dell’autobus elettrico, che oggi assicura 270 km di autonomia, e del nuovo TGE elettrico, pensato per le consegne del cosiddetto ultimo

miglio. Questo veicolo offre 160 km di autonomia a pieno carico, sfrutta batterie da 7,2 kW e si ricarica completamente in 5,5 ore. Tali parametri possono già essere adeguati per un uso lavorativo urbano, ma, come ha sottolineato Alessandro Smania, i parametri cambiano drasticamente

più sicura, produttiva e parsimoniosa nei consumi. Vogliamo proprio chiudere con uno spunto che nasce da quest’ultimo aspetto: grazie alla digitalizzazione la formazione degli autisti è diventata una sorta di continuous training.Tale necessità è strettamente legata ai veicoli di nuova generazione, e lo sarà ancora di più con i veicoli elettrici un domani: chi guida (e guiderà) dovrà saper guidare correttamente tali mezzi. Per i giovani del futuro non sarà un problema. Ma per chi ha la patente oggi, il concetto è chiaro: auto, bus e camion del domani avranno bisogno che i driver adottino un nuovo stile di guida, o i vantaggi delle nuove tecnologie si trasformeranno in svantaggi. ❑

se parliamo di un veicolo industriale da 40 t. Per muovere tale massa elettricamente con le attuali tecnologie servirebbero batterie per 10 t di massa complessiva (per garantire un’autonomia adeguata a un veicolo per consegne a lungo raggio), peso che verrebbe tolto al carico

utile del veicolo stesso. Senza dimenticare che per la ricarica di tale complesso di batterie servirebbero “colonnine” ben più potenti delle attuali. Ecco quindi altri motivi “tecnici” per cui passeranno diversi anni prima di poter vedere su strada i veicoli industriali completamente elettrici.

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AZIENDE

MEWA

I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN... MEWA In Italia 28.300 persone vestono capi di abbigliamento Mewa e sono "solo" 8,4 i milioni di panni e 1.800 gli zerbini lavati ogni mese a oltre 100 anni (la società è stata fondata nel 1908 in Germania) Mewa opera nei servizi tessili attraverso un'offerta che comprende la preparazione, la fornitura, la consegna, il ritiro, la pulizia e la manutenzione dei tessili, con l'eventuale sostituzione in caso siano consumati. In estrema sintesi Mewa si occupa di abbigliamento da lavoro, panni tecnici, zerbini, tappeti assorbiolio e lavapezzi, cui si aggiunge la vendita di dispositivi per la protezione individuale. Lasciando al box di approfondimento il compito di sviscerare i numeri Mewa a livello continentale, concentriamoci sulla filiale italiana di Turbigo che, da oltre trent'anni, fornisce i propri prodotti tessili a un numero sempre maggiore di aziende dei più svariati settori. Con le sue tre sedi (oltre lo storico insediamento alle porte di Milano, Mewa è presente a Roma e a Padova) la società rappresenta un'alternativa economica e professionale all'acquisto di prodotti tessili per quasi 22.000

D

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La sede Mewa di Turbigo

PER L'AMBIENTE Mewa non è vicina solo alle esigenze delle aziende, ma anche a quelle del nostro pianeta. Per questo adotta una metodologia consapevole nel trattamento dell'acqua, dell‘aria e dell'energia. Mewa utilizza moderni impianti

di lavaggio che, rispetto agli altri convenzionali, comportano una riduzione fino all'85% dell'impatto ambientale. Mentre un sistema computerizzato di controllo e di dosaggio, porta a risparmiare acqua, energia

e detergenti. Per ridurre il consumo di acqua, la società ha messo a punto un sistema speciale di riutilizzo delle acque di lavaggio: la tecnica a cascata. L‘acqua risultante dalle lavorazioni, ancora utilizzabile, viene infatti depurata e


I NUMERI La presenza di Mewa nel mercato europeo negli anni è cresciuta a ritmi decisamente sostenuti. I numeri sono lì a dimostrarlo. Sedi in Europa 45 Fatturato 2018 704 milioni di euro Organico Oltre 5.600 dipendenti Clienti Oltre 188.000 contratti Operatori che indossano abbigliamento professionale Mewa 1.146.000 Quantità di panni tecnici lavati Oltre 1 miliardo all'anno Quantità di zerbini lavati 2,5 milioni all'anno Capacità di lavaggio nelle sedi Mewa Circa 350 t al giorno DPI venduti 11,4 milioni Certificazioni Sistema di gestione della qualità ISO 9001 Sistema di gestione ambientale ISO 14001 Sistema RABC certificato secondo la norma DIN EN 14065

clienti dei settori industria, commercio e artigianato. Mewa Italia occupa 325 persone e nel 2018 ha realizzato un fatturato di 47,9 milioni di Euro. Impressionanti anche le quantità mensili di prodotti tessili lavati, che si riassumono in 140.000 capi di abbigliamento da lavoro, 28.300 persone che indossano capi di abbigliamento Mewa, 8,4 milioni di panni e 1.800 zerbini. Come si evince dai numeri, la gestione dei panni per la pulizia in Italia è l'autentico cavallo di battaglia di Mewa, che si distingue non solo per il servizio, ma anche per la produzione dei propri panni. Questi

riutilizzata nei processi di lavaggio e, grazie a questo riciclo, se ne risparmia fino al 50%. L‘acqua di scarico viene invece purificata con un procedimento di tipo fisico, chimico e biologico, che riesce a ottenere un grado di purezza del 99,8%.

vengono offerti in ben quattro differenti tipologie in grado di affrontare qualsiasi genere di sporco e rappresentano un'alternativa tanto ecologica quanto conveniente rispetto agli obsoleti panni usa e getta. Il servizio Full Service di Mewa per le aziende riveste un ruolo di primaria importanza in quanto permette loro di concentrarsi esclusivamente sul proprio core-business delegando a una società specializzata questi compiti. La pulizia dei panni viene spesso seguita dalla fornitura di abbigliamento professionale e protettivo. Le aziende moderne hanno infatti un concetto di “Corporate Design” piuttosto evoluto, che impone ai dipendenti di indossare capi di abbigliamento decorosi e curati. In cantiere come in officina è infatti opportuno che tutti i dipendenti siano prontamente identificabili come appartenenti alla

medesima realtà e che il loro abbigliamento rifletta il modo di stare sul mercato dell'azienda della quale fanno parte. In linea con questa visione, molti clienti richiedono una consulenza professionale per la fornitura di abbigliamento da lavoro e protettivo e si affidano a fornitori esterni che siano in grado di offrire un Full-Service basato sulla competenza e sull’affidabilità. La consegna e il ritiro puntuali, così come la tempestiva sostituzione dei capi che lo necessitano, costituiscono una premessa fondamentale. Inoltre, in caso di variazioni del personale, i capi vengono prontamente adattati in modo flessibile. E al fine di non creare confusione e ciascuno possa ritrovare la propria giacca, i propri pantaloni, piuttosto che la salopette o il gilet, ogni capo è provvisto di un codice a barre. Con questo sistema di identificazione computerizzato, si può seguire l'iter di ogni capo da una fornitura all‘altra. In qualsiasi momento si può verificare se si trova nella fase di lavaggio, di cucitura, se è stato sostituito o se viene preparato per la spedizione. Su richiesta i capi di abbigliamento possono essere personalizzati con il nome del dipendente, quello dell'azienda e con il relativo logo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

i troviamo in Campania, tra il Vesuvio e la Penisola Sorrentina. Un territorio che trasuda bellezza, cultura e storia. In quest’area un tempo sorgevano alcune delle più belle ville romane, che si specchiavano in un mare da sogno e prosperavano tra i doni di una terra opulenta. Qui, nel 79 d.C, avvenne una delle più spaventose eruzioni vulcaniche che la storia ci abbia tramandato. Una tragedia che ci ha però regalato le preziose testimonianze di Pompei, Ercolano e della sempre troppo dimenticata Stabia, della quale Castellamare è la diretta discendente. Ora i tempi sono cambiati, e questi territori, schiacciati dalla città metropolitana di Napoli, da una cemen-

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(SOILMEC)

ANTICHI (E NUOVI) SPLENDORI La perforatrice multifunzione Soilmec SR-75 è stata utilizzata per la realizzazione delle fondazioni profonde della nuova stazione di Castellammare “Stabia Scavi” DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI SOILMEC

tificazione talvolta scriteriata e dal turismo (troppo spesso malgestito) del litorale, vivono una quotidianità complessa, congestionata, che tenta, attraverso alcuni progetti in fase di realizzazione, di ritrovare, se non gli antichi splendori, almeno la capacità di affrontare più serenamente la vita quotidiana.

Tra questi progetti spicca il Metrò Stabia, un piano impegnativo che Regione Campania, Ente Autonomo Volturno e Circumvesuviana, il concessionario Consorzio San Giorgio Volla Due, d’intesa con il Comune di Castellammare di Stabia realizzeranno per ammodernare e mettere in sicurezza la rete della Circumvesuviana. La costruzione della nuova stazione di Castellammare “Stabia Scavi” è inserita all’interno di questo progetto, il cui

L’area e il progetto A sud della città metropolitana di Napoli, Castellammare di Stabia si trova tra l’area vesuviana e la penisola sorrentina. È un importante snodo stradale e ferroviario che permette di raggiungere

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tutti i centri della penisola sorrentina e della costiera amalfitana. Per questo la sua viabilità, in particolare nel centro cittadino, è da sempre molto congestionata. La nuova stazione della Circumvesuviana sorgerà

proprio nel centro cittadino e rappresenterà un punto di snodo fondamentale per tutti i cittadini che si muovono da e per Castellammare. La fermata sarà vicina a molti istituti scolastici, facilitando il tragitto quotidiano di tanti

studenti, e alle due principali strutture mediche della città, l’Ospedale San Leonardo e la Clinica Villa Stabia. Inoltre permetterà di raggiungere in modo molto più rapido i siti archeologici di Grotta San Biagio e di Varano.


è previsto di procedere con la costruzione di opere di contenimento attraverso la realizzazione di una berlinese di pali trivellati lungo tutto il perimetro del cantiere. A tale proposito la relazione geologica del progetto ha evidenziato nei terreni due formazioni, tra le quali è interposto un livello di sabbie e ghiaie litorali. La formazione superiore, che si estende fino a circa 20 m di profondità, è costituita da prodotti piroclastici in abbondante matrice

L’impresa

Santacroce s.r.l. nasce dalla passione di Mario Santacroce che ha tradotto la sua grande esperienza nel settore delle fondazioni speciali in un’attività in proprio di perforazioni piano di riqualificazione si di piccolo e grande diametro. Oggi, anche compone di cinque staziograzie all’ingresso in azienda del figlio Francesco, ni ferroviarie destinate a Santacroce ha avuto un deciso sviluppo tecnologico, decongestionare il centro ampliando la gamma di tecniche di perforazione utilizzate. Santacroce si propone come partner abitato e a creare nuovi eleideale per l’ingegneria nelle grandi opere e menti di snodo tra il tessuto nei piccoli interventi di ripristino, offrendo urbano e la rete dei trasporti la soluzione giusta per ogni specifica metropolitani. Il progetto, nelesigenza di cantiere.

lo specifico, prevede il restauro e la riqualificazione di due stazioni (Castellammare di Stabia e Castellammare Terme), il totale rifacimento di altre due stazioni (Moregine e Pioppaino) e la costruzione della nuova stazione Stabia Scavi. Quest’ultima, oltre alla costruzione della nuova fermata, si completa con la realizzazione di un parcheggio interrato su due livelli per un totale di oltre 150 posti macchina, il recupero e il riordino del giardino esistente e degli accessi pedonali. Per procedere agli scavi di sbancamento del parcheggio sotterraneo e delle fondazioni della stazione si

limosa-sabbiosa da poco consistente ad addensata; mentre la formazione inferiore è formata da depositi alluvionali costituiti da clasti e litici calcarei di piccole dimensioni in matrice limosa addensata. Queste caratteristiche geotecniche hanno indotto a realizzare i pali con il sistema ad elica continua CFA, tecnologia molto indicata negli interventi nei centri urbani in quanto elimina le vibrazioni e i disturbi alle strutture adiacenti e riduce le emissioni


TESTIMONIANZE

acustiche. Inoltre, evitando l’utilizzo di fanghi da perforazione, consente una notevole semplificazione del trattamento dei materiali di risulta. La realizzazione dei lavori di fondazione - pali con un diametro variabile tra 600, 800 e 1.200 mm perforati fino a una profondità massima di 28 m dal piano campagna - è stata affidata alla Santacroce srl, azienda specializzata in indagini geognostiche, consolidamenti e fondazioni speciali, che ha scelto di utilizzare una perforatrice idraulica multifunzione Soilmec SR-75. Questa macchina, infatti, racchiude le due caratteristiche fondamentali per una

Mario e Francesco Santacroce, dell’omonima impresa specializzata nel settore delle fondazioni speciali

La Soilmec SR-75

La SR-75 è stata disegnata con un concetto altamente flessibile, per adattarsi alle numerose tecnologie di perforazione sviluppate da Soilmec: LDP, CFA, CAP/CSP, DP e TJ La Soilmec SR-75 è una perforatrice di taglia media equipaggiata con un motore Volvo TAD 1383 VE stage V da 345 kW, accoppiato alle pompe e ai blocchi idraulici Bosch Rexroth per offrire la maggiore flessibilità ed efficienza senza perdere in potenza. L’impianto elettrico è stato semplificato e posizionato in modo da ottimizzare la manutenzione, inoltre tutti i collegamenti elettrici sono dotati di cablaggi harness. La rotary è stata alleggerita e al contempo la coppia è stata aumentata fino a un valore massimo di 290 kNm, il sistema di tiro spinta è stato disegnato partendo da una soluzione integrata e semplificata nell’antenna, consentendo un rapido passaggio da cilindro ad argano senza rinunciare alle prestazioni (281 kN di forza di estrazione a cilindro e 408 kN ad argano). La cabina, da 1.050 mm di larghezza, garantisce uno spazio eccezionale e una grande visibilità, mentre il potente sistema di climatizzazione e il sedile con sospensioni pneumatiche assicurano i più elevati standard di comfort. Da segnalare il sistema di videocamere perimetrali allestito con monitor multi-display, che consente di avere sempre sotto controllo l’intera area di lavoro.

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buona e veloce esecuzione del cantiere: il design e le prestazioni. Le dimensioni relativamente contenute (72 t di stazza e 4.310 mm di raggio di coda) hanno consentito di muoversi agevolmente nell’area di cantiere, offrendo allo stesso tempo la stabilità necessaria a garantire all’operatore di lavorare in assoluta sicurezza. Le performance della perforatrice Soilmec consentono di installare una batteria di eliche di 21 m di lunghezza (arrivando ai 28 m di progetto grazie al cannotto di estensione) con un diametro massimo di 1.200 mm. ❑ SOILMEC SPA Via Dismano, 5819 47522 Cesena (Forlì Cesena) Tel 0547 319111 Fax 0547 318548 www.soilmec.com



TESTIMONIANZE

(VITALI)

OLBIA, MON AMOUR Inaugurato il nuovo impianto per la produzione di conglomerati bituminosi e deposito inerti di Vitali in Sardegna DI EMANUELA PIROLA

n impianto sorto in 10 mesi, per un investimento iniziale di 5 milioni di euro, con una capacità produttiva di 250 t/h e che, tra dipendenti diVitali e indotto, darà lavoro inizialmente a circa 70 persone. Potremmo riassumere così, in poche righe, quanto fatto da Vitali in quel di Olbia. Ma sarebbe riduttivo. “Con questo impianto siamo finalmente in grado di servire efficacemente tutta la regione” ha dichiarato Luca Vitali, AD di Vitali SpA., che ha festeggiato l’inaugurazione insieme alla famiglia, ai clienti, intervenuti numerosi all’evento e arrivati sia

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dalla Sardegna che da altre Regioni, ai partner e agli amici. Ma dietro questo impianto c’è una storia la cui lungimiranza imprenditoriale e buon funzionamento burocratico meritano di essere raccontate. Partendo dall’inizio. Vitali arriva in Sardegna nel 2015, a seguito dell’aggiudicazione della gara d’appalto per il rifacimento della pista aeroportuale del Costa Smeralda di Olbia. E non riparte più, grazie all’assegnazione di un secondo appalto pubblico con ANAS: 25 milioni di euro e il rifacimento di tutte le strade ANAS del Nord della Sardegna. A questo punto l’analisi combinata delle risorse presenti sul territorio e delle necessità produttive

L’IMPIANTO DI Olbia

Garantisce una produzione massima di 250 t/h e permette la realizzazione di tutti i tipi di miscele di conglomerato grazie a un nuovo tipo di cilindro essiccatore che consente di immettere il fresato in grandi quantità, fino al 50% della ricetta, nonchè un particolare sistema di introduzione a canali che portano il materiale fresato a miscelarsi con il “vergine” il tutto senza mai andare a contatto con la fiamma.Sia la qualità del conglomerato che il rispetto di tutti i parametri di emissioni in atmosfera vengono così rispettati. L’impianto dispone di vasche di stoccaggio nel sottovaglio, per circa 91 t di materiale pronto per essere impastato, nonché di 4 scoparti per il prodotto finito, anch’essi coibentati e con una capacità di 180 t. L’impianto è gestito completamente in automatico.

Al centro Luca e Sara Vitali 25 LUGLIO 2018 SETTEMBRE 2018 OTTOBRE 2018

Autorizzazione del Comune a installare l’impianto

Iniziano i lavori di scavo per l’impianto

Proseguono i lavori di scavo dell’area circostante l’impianto


e logistiche per far fronte all’impegno con ANAS confluiscono in un’intuizione felice di Luca Vitali di creare un nuovo impianto per conglomerati bituminosi proprio in quel di Olbia, in via Tunisia nella zona industriale alle porte della città. La correttezza dell’intuizione si rivela in pochi mesi, due per l’esattezza. Tanto è stato il tempo necessario aVitali per ottenere l’autorizzazione comunale all’installazione dell’impianto. È il 25 luglio 2018. I lavori iniziano subito dopo la pausa estiva, e tre mesi dopo l’impianto entra in produzione. No, non abbiamo sbagliato a scrivere: tre mesi e inizia la produzione, tant’è che il giorno dell’inaugurazione ufficiale, l’11 maggio, vanta già 25.000 t di conglomerato prodotte. Presenti l’11 maggio i rappresentanti delle Istituzioni, tra cui il Sindaco di Olbia, Settimo Nizzi.“Voglio ringraziare il Comune di Olbia e il Sindaco Nizzi per tutto il supporto e la collaborazione ricevuta” ha dichiarato, non a caso, Luca Vitali. Riassumendo, cinque mesi per creare dal nulla non solo un impianto con una capacità produttiva di 250 t/h, ma anche dell’ottimo materiale per sistemare le strade di tutta la Sardegna.“Abbiamo ricevuto tutte le autorizzazioni a procedere in soli due mesi, una tempistica che non abbiamo mai riscontrato in nessun’altra Regione”. Non sono però questi i dati più importanti, bensì quelli snocciolati sia da Luca Vitali stesso che da Marco Bini, tecnico responsabile delle miscele, sui posti di lavoro generati dall’impianto stesso. 70 per iniziare, ma di sicuro cresceranno. “Vicino all’impianto c’è spazio sufL’impianto prende forma

NOVEMBRE 2018

TUTTI I SERVIZI

di vitali

ficiente anche per espandere l’attività nel settore del riciclaggio” ha affermato Marco Bini. Senza dimenticare che comunque con le proprie attività Vitali fa lavorare l’indotto: il bitume, per esempio, arriva da Oristano, mentre gli inerti necessari provengono da cave in tutta la Sardegna. Inoltre l’impianto è di tipo full-optional, ossia in grado di riutilizzare nei propri processi anche il fresato d’asfalto e il polverino di gomma ottenuto dai pneumatici esausti, offrendo così anche un importante contributo in tema di salvaguardia ambientale, caro dovunque e certo non di meno in una regione a spiccata vocazione turistica. E tutto il materiale viaggia su mezzi di aziende di trasporto sarde. Si, perché di mezzi propri Vitali ha

La famiglia Vitali al completo con il Sindaco di Olbia al momento del taglio del nastro del nuovo impianto per la produzione di conglomerati bituminosi

Viene assemblata la struttura portante della palazzina di ricevimento merci e degli uffici

DICEMBRE 2018

L’impianto viene completato e inizia la produzione

GENNAIO 2019

FEBBRAIO 2019

Viene completata la palazzina

• Stabilizzazione terre e rigenerazione • Bonifiche • Conferimento • Noleggio macchinari e trasporti • Demolizioni • Scavi • Test di laboratorio

portato “dal continente” solo quelli necessari alle proprie squadre di stesa che stanno lavorando nel’ambito dell’appalto ANAS (frese, finitrici, ecc) più un paio di pale gommate e un escavatore di ausilio alle attività dell’impianto di conglomerati. Ma c’è ancora di più: non solo per il funzionamento dell’impianto, ma anche per queste squadre di stesa è stato assunto nuovo personale, tutti uomini e donne sardi. “Siamo orgogliosi di poter facilitare l’attività di aziende comeVitali che vengono in Sardegna con la voglia di investire sul territorio, per creare ricchezza e posti di lavoro” ha dichiarato Settimo Nizzi, Sindaco di Olbia, durante l’inaugurazione. ❑

Vengono completati i piazzali e le aree di movimentazione dell’impianto MARZO 2019

11 MAGGIO 2019

Inaugurazione ufficiale dell’impianto di Olbia MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

a compattazione leggera per Weber MT non ha segreti, in ogni occasione si arricchisce di novità tecniche, frutto di un'intensa attività progettuale. Il recente Bauma non ha deluso le aspettative: alla manifestazione bavarese Weber MT ha infatti presentato tre interessanti novità: la piastra bidirezionale CR 1, la piastra “a cilindro” CFR 90 e la bi-direzionale CR 6 HD a benzina. La nuova CR 1 è una soluzione leggera (pesa solo 92 kg), compatta ed estremamente manovrabile al pari di una piastra mono-direzionale, ma con l'evidente vantaggio della reversibilità. Perfetta per gli scavi stretti (la larghezza è di soli 35 cm), si esalta in molteplici lavori: dalla compattazione dei terreni ghiaiosi e

L

WEBER MT

TRA PRESENTE E FUTURO Un successo

argillosi ai piccoli intervenLo stand al Bauma, grazie a ti di asfalto. Il tutto anche un'ampia area esterna, ha grazie a optional quali il permesso ai visitatori di testare serbatoio dell’acqua, o alla tutte le novità proposte dalla possibilità di compattare lasocietà tedesca (e distribuite nel nostro Paese da Weber MT stre e masselli autobloccanti Italia, A.L.Consulting s.a.s. di utilizzando il tappetino in Alberto Lovo). L'apprezzamento vulcolan. Se l'eccezionale dei visitatori si è concretizzato versatilità strizza l'occhio in centinaia di macchine vendute alle flotte noleggio, il prezpossibilità di impugnatura direttamente in fiera, in modo zo contenuto la rende perda ogni lato, la CFR 90 riparticolare a gruppi e società specializzati nel noleggio. fetta per chi è alla ricerca sulta molto equilibrata, madi una macchina intermeneggevole e praticamente dia tuttofare. Con la piastra perfetta per compattare gli “a cilindro” CFR 90 è finalmente spazi più difficili. A differenza dei disponibile anche per il mercato vibrocostipatori verticali, che pur italiano una tipologia di macchina essendo meno pesanti richiedono estremamente diffusa nei paesi del uno sforzo maggiore da parte dell’ocentro-nord Europa. Grazie a un baperatore, è possibile manovrarla e ricentro particolarmente basso e alla ruotarla di 180° con la minima fa-

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MACCHINE CANTIERI 5.0

tica. Inoltre, pur andando a operare nelle medesime applicazioni, la CFR 90 spicca per una velocità di avanzamento superiore rispetto ai compattatori tradizionali. Interessante anche il costo di acquisto che è in linea con quello di una piastra mono-direzionale e inferiore a quello di un classico costipatore verticale. Saliamo di livello con la piastra bi-direzionale CR 6 HD, una macchina da 400 kg di peso e una forza centrifuga di 55 kN in grado di assicurare una profondità di compattazione massima di 60 cm con una larghezza variabile da 45 a 74 cm. La piastra bi-direzionale Weber più venduta in Italia ora è disponibile anche equipaggiata con un motore Honda a benzina, con avviamento a strappo o elettrico. Offrendo le stesse prestazioni del modello a gasolio, l'unità a benzina consente un prezzo di partenza decisamente inferiore e un


DATI TECNICI

Modello Tipo Motore Alimentazione Avviamento Peso Larghezza di lavoro Forza centrifuga Frequenza Potenza massima Potenza in esercizio

avviamento a strappo immediato. E a breve, ci assicurano i tecnici Weber MT, anche la CR 6 a benzina sarà dotata del dispositivo di controllo della compattazione e diagnostica del motore Compatrol CCD 2.0. Al Bauma sono inoltre state presen-

CR 6 HD (CR 6 HD-E) piastra bi-direzionale Honda GX 390 benzina a strappo (elettrico) 360 kg (386 kg) 45-59-74 cm 55 kN 72 Hz 8,2 kW (11,2 CV) 7 kW (9,6 CV)

CFR 90 CR 1 piastra “a cilindro” piastra bi-direzionale Honda GX 160 Honda GX 120 benzina benzina a strappo a strappo 90 kg 92 kg 43 cm 35 cm 15 kN 15 kN 80 Hz 100 Hz 3,6 kW (4,9 CV) 2,6 kW (3,6 CV) 2,7 kW (3,7 CV) 1,8 kW (2,5 CV)

tate diverse migliorie di gamma. Le piastre CF 2 e CF 3, ad esempio, sono state dotate di un innovativo e più efficiente sistema di irrigazione, mentre la piastra base è stata ridisegnata. Come suggerisce il nostro titolo, il Bauma ha aperto anche un'importante finestra sul futuro, che riguarderà i compattatori con motore a batteria, in linea con una filosofia a “emissioni zero” verso cui Weber MT punterà sempre di più. A tale proposito ricordiamo come da alcuni mesi sia già disponibile un vibrocostipatore elettrico da 30 kg, la cui batteria, della durata di 75 minuti, è comodamente trasportabile con uno zainetto. In questo

A sinistra, Alberto Lovo, titolare di A.L.Consulting s.a.s., durante lo scorso Bauma

modo si salvaguarda la leggerezza e il bilanciamento della macchina, indicata per lavorare in tutte le inclinazioni in piccoli scavi e per la posa di tubazioni. Nel prossimo futuro il comparto elettrico si allargherà ai vibrocostipatori più pesanti e alle piastre, anche bi-direzionali, come hanno potuto verificare in anteprima i visitatori dello stand Weber MT al Bauma. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Ahi, la

coerenza/2 U

CREDO CIÒ CHE DICO, FACCIO CIÒ CHE CREDO. (VICTOR HUGO)

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n aneddoto racconta che Benedetto Croce, quando fustigava la superstizione, sussurrava un “non si sa mai” e faceva le corna. Quindi, alla luce della tempesta che sta dilaniando la magistratura italiana, ci sentiamo in obbligo di pensare che si tratti di un rigurgito di moralizzazione dell’ordine giudiziario. Di una presa di posizione degli addetti ai lavori vogliosi di riportare questo fondamentale ganglio dello Stato nei suoi binari naturali. Però, nel contempo, facciamo le corna. E questo perché fatichiamo a credere che tutto scaturisca dalla voglia di pulizia e che i grandi maestri della giustizia italica, come svegliati da un torpore quarantennale, si siano accorti solo ora che ci sono le correnti, che le correnti condizionano nomine e pensiero di tanti magistrati, che ci siano interessi di bottega in tante e tante azioni della magistratura. Eppure questo modo di agire è noto a chiunque, già la nomina di Falcone, a suo tempo, fu osteggiata proprio per questi motivi. Ma, in Italia, così è, se vi pare. Infatti il campione dell’interpretazione pirandelliana della vita è stato proprio il rappresentante della corrente più genuinamente di sinistra. Questi, intervistato, ha fatto un quadro preciso dei meccanismi poco etici e poco confessabili che vivono all’interno del Consiglio Superiore, ha bastonato a sangue le prese di posizione di altre correnti, a lui nemiche, accusandole di essere il motore di tutto ciò. Ma dimenticandosi, meschino, che proprio con l’acquiescenza della sua corrente negli anni e nei lustri la giustizia italiana è diventata una guerra per bande. Una corrente, la sua, che è stata il motore dell’opposizione a tutto quello che non si rifaceva al pensiero unico, espresso e suggellato dai paludati sacerdoti della sinistra giudiziaria. Ha pure sottolineato, con toni da arringa in Corte D’Assise, che la stragrande maggioranza dei magistrati lavora con onestà e nel silenzio, non spiegando però, nel contempo, il motivo per il quale fanno carriera solo quelli lottizzati e politicizzati. I quali, al contrario, parlano anche troppo. Quindi, questo signore, se pur condivisibile in tutto quello che ha detto al momento dello scandalone togato, dovrebbe essere il primo a prendere un serio provvedimento. Cacciare se stesso da quella poltrona e chiedere lo scioglimento delle correnti. Dopo, ovviamente, aver sciolto la sua, preclaro esempio della lottizzazione militante. ❑


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