MC5.0-Macchine Cantieri - n. 61 agosto - settembre 2019

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MACCHINE CANTIERI

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

settembre 2019, n. 61

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variabile di ogni stabilizzatore per poter lavorare in spazi stretti, jib idraulico e possibilitĂ di trasformazione in piattaforma di lavoro aereo con livellamento automatico.

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Dove si applica la digitalizzazione in un business come quello di Mewa? Innanzitutto nei processi produttivi e operativi, per i quali contribuisce a creare un modello di impresa, oltre che a rendere più fluidi i processi, migliorare l’interfaccia uomo-macchina e aprire nuovi canali di business. Un esempio classico è la collaborazione che Mewa ha instaurato con produttori di tessuti e istituti di ricerca: Mewa stessa esegue test nei propri laboratori, per verificare se i prodotti tessili rispondono alle esigenze dei clienti. E le tecniche adottate vengono costantemente migliorate e sono innovative per l’intero settore, grazie anche alla digitalizzazione. Un elevato standard tecnico è stato raggiunto anche nel comparto degli articoli per la protezione sul lavoro, che integrano l’offerta dei servizi con un più rapido processo di gestione delle richieste e di fornitura.

NOLO

4.0

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

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MACCHINE CANTIERI 5.0

CERSAIE 2019 Bologna 23 - 27 settembre

GIS 2019 Piacenza 3 - 5 ottobre

ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre

MARMOMAC Verona 25 - 28 settembre

BATIMAT Parigi 4 - 8 novembre


NUOVO partner

SICUREZZA

PIÙ IMPEGNO

IPAF chiede più impegno per sensibilizzare all’uso dei DPI anticaduta

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PAF ha invitato i principali Costruttori di piattaforme di lavoro mobili elevabili a braccio mobile (MEWP) a impegnarsi per garantire che tutti gli operatori utilizzino l’imbracatura anticaduta. Tale impegno è stato sancito dalla sottoscrizione di uno speciale accordo durante l’evento BICES a Pechino, Cina. I produttori invitati a firmare l’impegno, che rinnova e rafforza un precedente accordo già firmato all’epoca durante la Conferenza e vetrina IPAF Asia 2017 a Changsha, in Cina, includono Sinoboom, DingLi, JLG,Terex Genie, Haulotte, Zoomlion, Sany, LGMG, JiangHe e Shandong Chufeng. fonte: ipaf

Thomas Hoogwerkers è il nuovo dealer di Palazzani per la regione del Benelux. I noleggiatori e operatori di Belgio, Olanda e Lussemburgo potranno usufruire, per l’intera gamma dei ragni Palazzani, di una accurata consulenza commerciale e di un immediato e preparato servizio di assistenza e post‐vendita. Thomas Hoogwerkers opera nel settore delle piattaforme oltre 40 anni, iniziando nel 1967, anno in cui l’azienda lanciò alcune innovative gru idrauliche per uso agricolo.

Visite aziendali (Allestimenti)

Kässbohrer ha ospitato i membri della Technical Hosted Transport Association (TRTA) nel suo più grande impianto di produzione ad Adapazari. Kässbohrer ha 4 impianti di produzione che sorgono a Goch e Ulm in Germania, Tula in Russia e Adapazari. Questo importante numero di siti produttivi permette a Kässbohrer di offrire uno dei portafogli prodotti più ampi in assoluto in termini di allestimenti, rimorchi e semirimorchi per numerose applicazioni, tra cui catena del freddo, intermodale, costruzioni e trasporto di merci sfuse. Durante la visita di due giorni, i membri TRTA sono stati coinvolti in un ampio tour nel campus di Adapazarı e hanno avuto la possibilità di osservare le evoluzioni avvenute dalla loro prima visita nel 2007.

QUANDO GLI SCANIA SOSTITUISCONO I DUMPER. L’AZIENDA NORVEGESE PER A ØREN DI HØYANGER HA INVESTITO IN 3 SCANIA G500 6×6 CON TRASMISSIONI ALLISON SERIE 4500 AUTOMATICHE CON RALLENTATORE IDRAULICO.


Haulotte a GIS 2019 (In quota)

La piattaforma a braccio articolato HA20 LE Pulseo, la HA26 RTJ PRO e le nuove piattaforme verticali Star 8S e Star 6: saranno tutte presenti allo stand Haulotte a GIS (Area Esterna I17). La piattaforma articolata HA20 LE PRO è il primo modello della linea Pulseo “full electric”. Gazie ai materiali e componenti di alta qualità, alla protezione ideale per le parti elettriche e idrauliche e ai test di durata prolungati, i modelli Pulseo sono tutti coperti da una garanzia di 5 anni. La nuova piattaforma articolata HA26 RTJ PRO, basata sugli stessi accorgimenti costruttivi innovativi introdotti con i recenti modelli da 16 e 20 m, è progettata per garantire elevate prestazioni, massima sicurezza e bassi costi di gestione. La nuova piattaforma ad albero telescopico verticale Haulotte Star 8 S è una macchina con un’altezza di lavoro di 8 m in grado di distinguersi sul mercato per la sua migliorata manovrabilità e rapidità, anche in ambienti di lavoro ristretti, con una maggiore sicurezza garantita per l’operatore.

MERCATO

AHI?

JCB tra record e prospettive

U

na crescita del fatturato 2018 pari al 22%, equivalente a 4,1 miliardi di sterline rispetto ai 3,35 miliardi di sterline del 2017, e una crescita delle vendite di macchine fino a 96.246 esemplari (75.693 nel 2017): con questi numeri JCB sancisce la chiusura del 2018, anno che rappresenta un record asoluto nella storia del Costruttore inglese. Anche nel 2018 l’India si è confermata come il più grande mercato di JCB. “Il 2018 è stato un anno molto positivo per JCB, durante il quale il mercato globale delle macchine movimento terra è cresciuto del 18%, raggiungendo il massimo storico di un milione di pezzi. JCB ha superato questo tasso di crescita aumentando nel 2018 il fatturato del 22%, un risultato decisamente significativo” , ha sottolineato Graeme Macdonald, CEO di JCB. “Tuttavia, la crescita è attualmente in fase di stallo a causa dell’indebolimento di diversi

mercati, in particolare in Medio Oriente, Turchia, America Latina e India. Continua naturalmente la nostra politica di investimenti strategici nello sviluppo di nuovi prodotti e nel potenziamento della nostra capacità produttiva, in modo da garantire a JCB la possibilità di sfruttare le future opportunità di crescita a lungo termine”. JCB ha inoltre investito 50 milioni di sterline in un nuovo stabilimento per la produzione di cabine destinate alle proprie macchine a Uttoxeter, Staffordshire, che verrà inaugurato nell’autunno 2019.

Nella foto: Mecalac ha ospitato, nella sua sede di Annecy-Le-Vieux, in Francia, i suoi concessionari italiani per una formazione completa sugli ultimi prodotti e sulle più recenti tecnologie.

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CONTEST FOTOGRAFICO

#MAGNItudechallenge Magni lancia un concorso fotografico

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S.p.A.

catta (è il caso di dirlo) l’operazione #MAGNItudechallenge! Si tratta di un photo contest lanciato dal Costruttore dei telescopici in rosso: per partecipare è sufficiente scattare tre fotografie che abbiano come protagonista, beh, ovviamente un telescopico Magni (ma anche un modellino) e paesaggi mozzafiato, situazione divertenti o ambientazioni creative. Le foto vanno inviate a challenge@magnith. com entro il 31 ottobre 2019. I primi classificati saranno gratificati con dei premi tra cui una GoPro per l’autore della foto che sbaraglierà tutte le altre. Diamo una piccola dritta: prospettive e giochi d’illusione ottica saranno… particolarmente apprezzate dalla giuria. Non ci resta che augurare buona fortuna a tutti! Per leggere il Regolamento completo del contest, visitate il sito www.magnith. com/contest-fotograficochallenge fonte: magni

Gru&alberi (In quota)

A portare in cima agli alberi i ricercatori del progetto di ricerca sul clima a Hölstein (Basilea) è una gru a torre Liebherr 150 EC-B 8 Litronic PT allestita in modalità trasporto passeggeri grazie all’apposita cesta (che fu una delle principali attrazioni di un’edizione di bauma…).

NUOVO TRASPORTATORE CINGOLATO

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CALCESTRUZZO

DOKA SUL FIUME La tecnologia Doka va in scena a Linz

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e soluzioni Doka sono utilizzate per la costruzione dei bypass per il ponte Voest a Linz, in Austria. Il ponte Voest, lungo l’autostrada A7 Mühlkreis, per più di 40 anni è stato utilizzato da circa 100.000 automobilisti al giorno per attraversare il Danubio. Ora è giunto il momento di rinnovare l’intera strada. Per mantenere il flusso del traffico durante i lavori di ristrutturazione e aumentare la capacità della tratta, il progetto prevede l’aggiunta di ponti di bypass. Il cantiere costituisce una vera sfida progettuale in cui spicca la realizzazione di due enormi colonne alte circa 15 m, larghe 4,5 m e lunghe fino a 19,7 m. fonte: doka

50 anni

KAMAG, produttore di veicoli speciali e parte di TII Group, festeggia il suo 50esimo anniversario. L’azienda con sede a Ulm fin dall’inizio è stata un produttore innovativo, che offre veicoli speciali flessibili e convenienti, nonché soluzioni di trasporto elettriche e completamente automatizzate. Nel 1969, FranzXaver Kogel e Karl Weinmann fondarono la Karlsdorfer Maschinenbau Gesellschaft, con l’obiettivo di realizzare soluzioni di trasporto per i carichi più pesanti.

MOVIMENTO TERRA

5 ERRORI

Tutti in monopattino (Trasporti)

Mercedes-Benz Trucks Italia porta sul mercato Italiano una soluzione di trasporto eco-friendly per gli autisti, offrendo la possibilità, arrivati a destinazione, di muoversi agevolmente su un monopattino elettrico nelle aree meno servite dal trasporto pubblico. Fin da ora è possibile acquistare il monopattino Segway firmato “Mercedes-Benz” presso la rete ufficiale Mercedes-Benz Trucks. Si tratta di un monopattino elettrico modello Ninebot by Segway Kickscooter ES2 pensato per facilitare gli spostamenti dell’autista durante la sosta con il camion e agevolarne la vita dopo una giornata di lavoro. Il monopattino Ninebot by Segway Mercedes-Benz Trucks è caratterizzato da un telaio di colore grigio siderale: sul tubo del manubrio in risalto la stella Mercedes-Benz ed il claim “Trucks you can trust”. Le ruote ammortizzate garantiscono stabilità e guida sicura su ogni tipo di superficie, adattandosi perfettamente a qualsiasi terreno in un contesto urbano.

Da Volvo CE un utile vademecum

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embra incredibile ma il primo errore da evitare è quello di non leggere il manuale. Rimedio? Leggerlo spesso. Un’importante causa di usura degli iniettori è invece determinata dall’eccessivo riempimento dei filtri per il carburante. Più immediato, ma non per questo causa di minori problemi, è l’uso di attrezzature errate. L’utilizzo di una benna troppo grande rallenta la macchina e mette a dura prova l’idraulica. Anche la troppa velocità può essere una nemica. In genere un cantiere ben eseguito richiede una velocità costante, senza grandi scatti che possono determinare la fuoriuscita del materiale dalla benna. Infine secondo Volvo CE è un grave errore non connettere le macchine con il sistema telematico CareTrack. fonte: volvo ce DRAGFLOW, COSTRUTTORE DI POMPE SOMMERGIBILI CON AGITATORE PER SERVIZI PESANTI E DI MACCHINE E SISTEMI PER IL DRAGAGGIO HA ADERITO A UNACEA.

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AZIENDE

CAMBIA TUTTO

CNH annuncia la nuova strategia del Gruppo

SEMPRE UN PASSO AVANTI, INSIEME

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NH cambia pelle. In ogni senso. La scorsa settimana abbiamo assistito a quello che può essere definito un sequel di annunci praticamente epocali. A partire dalla scissione in due del gruppo, On-HighWay e Off-HighWay, fino ad arrivare alla conferma della partnership strategica con Nikola per la produzione di veicoli commerciali pesanti a fuel cell (celle d’idrogeno) ed elettrici in Nord America e in Europa. Durante il Capital Markets Day a NewYork, lo scorso 3 settembre CNH Industrial ha annunciato il nuovo piano strategico quinquennale 2020-2024 Transform 2 Win, presentando un dettagliato programma per trasformare struttura e performance del Gruppo. Il piano Transform 2 Win include la separazione dei business ‘OnHighway’ (stradale) e ‘Off-Highway’ (non stradale), una decisione che fa seguito al completamento di un approfondito processo di revisione del portafoglio, dopo aver valutato considerazioni di carattere strategico, relative agli investitori e alle sinergie. Il gruppo ‘Off-Highway’, con un fatturato pro-forma delle attività industriali del 2018 pari a 15,6 miliardi di dollari, sarà principalmente un’azienda produttrice di macchine per l’agricoltura (75 per cento dei ricavi), sostenuta dal business delle macchine per le costruzioni (19 per cento dei ricavi). I veicoli speciali (6 per cento dei ricavi) rimarranno nel gruppo ‘Off-Highway’. Case Construction Equipment e New Holland Construction (questi ultimi non sono distribuiti in Italia), così come i mezzi pesanti da cava Astra si concentreranno sul migliorare la redditività, semplificare il portafoglio prodotti e aumentare le quote in segmenti per applicazioni specifiche. I veicoli da difesa e quelli antincendio Magirus svilupperanno ulteriormente le loro offerte, ai vertici del mercato per le rispettive clientele specializzate. fonte: cnh

IL VOSTRO VANTAGGIO? L’INNOVAZIONE Quello che vi serve è una serie di prodotti innovativi e della massima qualità: una flotta versatile di piattaforme aeree e sollevatori telescopici ideati per gestire le situazioni di noleggio più impegnative. Per essere sempre un passo avanti, vi serve il nostro supporto totale, che comprende finanziamenti, formazione, ricambi e assistenza, per mantenere le macchine operative e assicurare che producano valore per voi e i vostri clienti. Contate su JLG per avere non solo macchine potenti e affidabili ma anche un supporto a tutto tondo. Per saperne di più, visita www.jlg.com JLG Industries Italia Srl Via Po, 22 20010 Pregnana Milanese (MI) italia@jlg.com


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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Driver App (Trasporti)

MAN ha lanciato la sua nuova MAN Driver App che riunisce in un solo strumento diverse funzionalità, quali il controllo veicolo e la segnalazione di eventuali danni o anomalie del veicolo, un manuale interattivo/informativo su strumentazione di bordo e spie luminose, la localizzazione dei centri autorizzati MAN e l’assistenza MAN Mobile24 in caso di panne.

 Nuove gru by Hyva

(In quota)

Hyva aggiunge un nuovo segmento alla propria gamma di gru retrocabina: i modelli da 11 tm. La gamma del

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Costruttore va così da 1 ora a 165 tm. La nuova famiglia di prodotti Hyva della classe da 11 tm comprende 7 modelli e 5 diverse configurazioni del braccio.

Carbon black in produzione

(Pneumatici)

BKT ha iniziato la produzione nel nuovissimo impianto di carbon black, cosa che rende BKT l’unica azienda indiana nel settore degli pneumatici a poter contare su un tale asset di proprietà. Alla fine del primo trimestre 2019, l’impianto aveva una produttività di 60.000 t di carbon black aumentata a 80.000 t nel secondo trimestre: obiettivo è raggiungere la produzione totale di 130.000 t entro il 2021.

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Nella foto: DAF ha prodotto 100.000 camion della nuova generazione CF e XF. La chiave del veicolo è stata consegnata dal presidente di DAF Trucks Harry Wolters a Luc Gheys, co-fondatore del gruppo belga Gheys. Un traguardo incredibile raggiunto in tempi record, infatti il primo veicolo dell’ultima generazione di CF e XF è stato prodotto nel luglio 2017.

Mammoet & ALE (Trasporti eccezionali)

Mammoet ha annunciato di aver siglato un accordo per l’acquisizione di ALE. Entrambe le società sono specializzate nel sollevamento e nei trasporti eccezionali in settori quali l’industria petrolchimica, le energie rinnovabili, la produzione di energia, l’edilizia civile e l’industria offshore. Paul van Gelder, CEO di Mammoet ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di questo accordo. Mammoet e ALE si completano a vicenda in termini di presenza geografica in tutti i continenti. Insieme, abbiamo un portafoglio ben bilanciato di attività in tutto il mondo. Questo ci permette di migliorare la nostra offerta di servizi e creare sinergie, siamo in grado di mobilitare attrezzature e personale rapidamente e ovunque. Ultimo ma non meno importante, Mammoet e ALE hanno una forte eredità di innovazioni che, una volta combinati, permetteranno di crescere come player tecnologico di punta”. La chiusura della transazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti per la concorrenza.

GENIE

va in Africa Marsa Maroc ha recentemente acquisito la prima piattaforma a braccio telescopico Genie SX180 venduta in Marocco. Si tratta in verità anche della prima piattaforma Genie a sbarcare in tutto il Nord Africa. La macchina andrà a operare nel Porto di CAsablanca per la manutenzione delle gru a ponte e delle gru portuali.

STRADALE

NUOVI ASSETTI Bomag entra in Marini

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partire da ottobre Bomag Italia Srl sarà incorporata nella società Marini SpA. Una decisione presa a livello di Gruppo Fayat con l’obiettivo di sfruttare al meglio sinergie aziendali e ottimizzare le risorse presenti in entrambe le società. La nuova divisione Bomag Italia, pur incorporata all’interno di Marini SpA, continuerà comunque ad operare con la stessa autonomia e capacità tecnico-commerciale attualmente garantite.Analogamente, sia la strategia distributiva che commerciale in Italia non subiranno modifiche. Il management di Bomag Italia è fiducioso che il nuovo assetto continuerà a garantire la forte presenza del marchio Bomag nel mercato italiano, rinforzando inoltre la compattezza del Gruppo Fayat come fornitore unico di soluzioni per macchine e impianti per le costruzioni stradali. fonte: bomag MACCHINE CANTIERI 5.0

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COMPONENTI

NUOVI MOTORI Arrivano le nuove famiglie di propulsori by Yanmar

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anmar presenta la gamma completa dei propri rinomati motori diesel con particolare attenzione ai più recenti motori industriali ad alta potenza, i 4TN101 e 4TN107. Presentata a Intermat 2018, la serie TN nella versione EU Stage V sarà ora presentata per la prima volta nella configurazione agricola completa del sistema di post-trattamento, montato sul 4TN101. La nuova serie TN combina durata e robustezza con un ridotto consumo di carburante e un’alta densità di potenza.

PRESTO detti Le Mondial du Bâtiment, rappresenta un appuntamento con l’innovazione nell’edilizia. Ogni due anni, gli Innovation Awards mettono in luce le soluzioni innovative degli espositori e facilitano la diffusione di queste innovazioni sul mercato. Questa edizione 2019 degli Innovation Awards registra la candidatura di 140 innovazioni che rappresentano nuove soluzioni per gli operatori dell’edilizia che potranno scoprire e fare proprie.

fonte: yanmar

CAMION

SCANIA MIGLIORA Nuove funzionalità permettono ai camion del Grifone di migliorare ulteriormente la produttività

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cania ha presentato diverse nuove funzionalità per ottimizzare ulteriormente il cosiddetto uptime dei veicoli, ossia il loro tempo di produttività. La prima novità è una funzione di allarme che agisce sia a livello locale sul veicolo, sia in remoto se il cliente sceglie il Pacchetto Controllo Scania. In questo caso, vengono inviati SMS ed e-mail di notifica direttamente attraverso il sistema di Fleet Management. Migliorata anche la gestione del carico dell’autocarro, mediante una funzione che, in maniera automatica, rilascia i freni sull’assale di supporto lasciando che le ruote si muovano liberamente, cosa che impedisce che, in fase di sollevamento del cassone o scarramento dell’allestimento, l’assale di supporto venga sollecitato da forze eccessive. Infine, Scania introduce un upgrade anche per il sistema BCI (Bodywork Communication Interface), che ora può essere utilizzato per monitorare e misurare le funzioni relative all’allestimento dell’autocarro. Dati ottenuti dai sensori, che misurano parametri come peso, temperatura, angoli, allarmi ecc. vengono raccolti nel sistema BCI del veicolo. fonte: scania

On the Annone’s way (Sollevamenti eccezionali)

Autovictor ha infatti completato i lavori di movimentazione e sollevamento necessari per il ripristino del ponte di Annone Brianza. Il nuovo impalcato, che ha un peso di circa 250 t, è stato movimentato utilizzando due carrelli SPMT Scheuerle a 4 assi e due carrelli SPMT Scheuerle a 6 assi con relative Power Pack Unit. Oltre ai carrelli SPMT, Autovictor ha utilizzato tre autogrù: una Demag AC 300, una Terex Demag AC 500-2 e una Liebherr LTM 17509.1. Mentre, a livello di personale, il noleggiatore piemontese ha messo in campo ben 15 persone tra operatori autogrù, operatori carrelli SPMT, autisti e tecnici. L’intervento, commissionato da ANAS, è stato studiato, progettato e interamente gestito da Autovictor. “Ci siamo occupati dello studio di fattibilità e della progettazione del sollevamento”, conferma Alessandro Gino, Chief Operating Officer della società, “optando per l’utilizzo delle macchine telescopiche in quanto sono molto più rapide nelle operazioni di allestimento e disallestimento. Come accade in tutti questi lavori particolarmente delicati abbiamo dovuto affrontare e superare non poche problematiche. Nello specifico, la difficoltà principale che abbiamo incontrato è stata relativa al trasporto. A metà del tragitto è infatti stato necessario sollevare con le autogrù l’impalcato per ruotarlo e permettere il transito dello stesso su una carreggiata stretta, di circa 5 metri. Inoltre, come al solito, abbiamo affrontato un’autentica corsa contro il tempo”

JCB CHE HA GIÀ INVIATO AI PROPRI CLIENTI 50 UNITÀ DEL NUOVO MINIESCAVATORE ELETTRICO 19C-1E.

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TRASPORTI ECCEZIONALI

COMPATTISSIMI Faymonville lancia VarioMAX Plus per 105 t di portata

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on VarioMAX Plus, Faymonville lancia una nuova gamma di semirimorchi superibassati più larghi, che assommano i vantaggi dei sistemi VarioMAX e CombiMAX e garantisce un carico utile fino a 105 t con carico per asse di 12 t. Ideali per il trasporto di macchine construction giganti, mega-frantoi e trasformatori, i nuovi VarioMAX Plus si contraddistinguono per le caratteristiche di versatilità modulare e manovrabilità. Entrambe si basano sul concetto di “Joker axle”, che consente di integrare un carrello a 1 asse o dietro il collo di cigno, o dopo il pianale ribassati, o in entrambe le posizioni, quando è necessario spostare un carico utile più elevato. fonte: faymonville

Nella foto: Manitowoc ha presentato la gru a torre Potain MCT 325 che amplia ulteriormente la già popolare gamma di gru topless MCT. Come per altre gru della gamma, l’MCT 325 è progettata per garantire trasporto e assemblaggio più semplici, oltre a un’alta efficienza e affidabilità.

Nuovo Fabio Martucci è entrato nella organizzazione di Renault Trucks Italia come Direttore Commerciale. La nomina rappresenta un tassello fondamentale nel processo di consolidamento della struttura commerciale. “Renault Trucks Italia dà il benvenuto a Fabio Martucci nella propria squadra, certa che saprà sfruttare al meglio la sua competenza trasversale per contribuire alla crescita di Renault Trucks” ha dichiarato Giovanni Lo Bianco, Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia.

Le prime Grove di Niella Tanaro (In quota)

Esattamente un anno dopo l’annuncio dell’inizio della produzione dei modelli di autogru fuoristrada GRT880 and GRT8100 presso lo stabilimento italiano di Manitowoc di Niella Tanaro, le prime autogrù Grove Grove GRT655 e GRT655L hanno lasciato le linee produttive. E visto il successo della produzione dei modelli GRT8100 e GRT880 di Niella Tanaro, Manitowoc ha deciso di espandere il portafoglio prodotti della sua produzione Europea. La GRT655 e la GRT655L hanno capacità nominale di 60 t e l’unica differenza tra i due modelli è nella lunghezza del braccio, 34,8 m sulla GRT655 e 43 m sulla GRT655L.

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M O T O R E

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P R E S S

Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

5.0

MACCHINE CANTIERI

MC 5.0 • AGOSTO/SETTEMBRE 2019 • NUMERO 61

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

settembre 2019, n. 61

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COVER Il sollevatore telescopico Magni. Molto più di un... sollevatore

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ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

18

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

EDITORIALI

16 Editoriale on

42 E L'ELETTRONE SI

È DAVVERO RECESSIONE?

VESTE DI ARANCIO

(DI EMANUELA PIROLA)

(JLG)

82 Editoriale off

DABBENAGGINE... ALL'INFINITO (DI MAURIZIO GUSSONI)

COVER STORY

18 Cover story 3 IN 1

(MAGNI TH)

REPORT TECNICO

24 DURI&PURI (ATG GROUP)

26 IL TOCCO

DELLO CHEF

(BAUER)

34 LA STELLA DELLA POLIVALENZA

(HAULOTTE)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola

50 UN CANESTRO DA TRE PUNTI

(MANITOU)

52 NEL PROPRIO

HABITAT NATURALE (MECALAC)

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INNOVAZIONI

38 WELCOME IN

A NEW WORLD

(VOLVO CE)

76 INSEGNA DA 60 ANNI

80 IL DADO

È TRATTO

(KOBELCO)

Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

ASSOCIAZIONI

63 DOVE STIAMO ANDANDO?

TESTIMONIANZE

(UNACEA)

28 HIGH TECH (CATERPILLAR)

30 E SONO GIÀ 100 (MARREL)

62 NON FATEVELE SCAPPARE

(HINOWA)

66 CURSUS HONORUM (PIC8)

70 NUMERI DA BRIVIDO (SERMAC)

(ZOOMLION)

Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

PANORAMIC

(MERLO)

44 POWER GIRL

(VOLVO TRUCKS)

(YANMAR CEE)

55 MA CHE BEL

EXCAVATOR

"BARRICATO"

78 FOCUS ViO

L'ULTIMA FRONTIERA

(IVECO)

74 UN MINI

Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis

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IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Wall-e di Walt Disney

Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com

R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice

“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019


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Ammann Italy S.r.l., Via dell’Industria, 1, 37012 Bussolengo Tel. + 39 045 676 4911, Fax + 39 045 670 1192, info.ait@ammann.com Per informazioni dettagliate sui prodotti e i servizi offerti, si prega di far visita al sito : www.ammann.com MMP-1726-00-IT | © Ammann Group


EditorialeOn EMANUELA PIROLA

È recessione?

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orreva l’anno 2007, e Nassim Nicholas Taleb, filosofo epistemologo (ma anche ex-trader) dava alle stampe il suo saggio “The Black Swan” (il Cigno Nero). All’epoca il web si riempì di immagini di rari cigni neri (i pennuti, si) che ovviamente non c’entravano una fava con quanto è materia del libro di Taleb, ossia quei eventi rari e poco prevedibili che, in ambito economico, potrebbero avere un impatto potente e inaspettato (e direi negativo) sull’economia globale, che il gergo economico definisce appunto cigni neri. Un anno dopo circa (2008, brrr...) sappiamo tutti cos’è successo. Agosto 2019, 11 anni dopo: il web torna a riempirsi di cigni neri (ancora i pennuti) che accompagnano lo spettro di una nuova recessione. Google-ando “recessione 2019” oggi che scrivo (21 agosto, ndr) ecco cosa il potente (?) algoritmo di Mountain View mi propone nella prima pagina della sezione notizie (vi risparmio le altre pagine, ok?):

• Sta arrivando una nuova recessione, pare - Il Post - 19 ago 2019 • La Bundesbank lancia l’allarme sull’economia tedesca: “Rischio … - La Repubblica - 19 ago 2019 • Usa, calano le vendite di camper: anticipano sempre la recessione - La Repubblica - 19 ago 2019 • S&P: “Aumentano rischi recessione Usa” – Adnkronos - 16 ago 2019 • La guerra dei dazi e delle valute porta la recessione - Servizio Informazione Religiosa - 20 ago 2019 • Odendahl (Cer): “Per Germania recessione probabile, il governo … - Adnkronos - 16 ago 2019 • Renzi: “Voto subito? In ogni caso sarà recessione” – Adnkronos - 14 ago 2019 • Crisi alla tedesca: che succede se la Germania usa il deficit per … - Open - 18 ago 2019 • La Germania paga i dazi: il Pil torna negativo (-0,1%): recessione alle … - Il Sole 24 ORE - 14 ago 2019 • Ci sarà davvero la recessione? Tutti i segnali negativi: dalla curva dei … - Corriere della Sera 15 ago 2019 (qui c’è anche l’immagine del povero pennuto nero, ndr).

CRISI È QUEL MOMENTO IN CUI IL VECCHIO MUORE ED IL NUOVO STENTA A NASCERE. (ANTONIO GRAMSCI)

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Ecco, cigni neri e facezie simili a parte, appare evidente anche solo scorrendo i titoli, che serpeggia un (bel) po’ di terrorismo economico-psicologico. Meglio addentrarsi e leggere qualcosa di più: leggi-leggi sembra ch, alla fine, proprio il primo articolo, quello de Il Post, spieghi bene la situazione. Riassumo: l’economia capitalista segue un andamento ciclico, di solito di circa 10 anni (e quindi ci siamo: 2008/2009-2019); in maniera tra loro diversa Germania, Cina, Giappone e UK mandano segnali di rallentamento dell’economia; USA e Cina si fanno la guerra economica (e la cosa non aiuta); Brexit no-deal a un passo (e la cosa non aiuta); in USA si è invertita la curva dei rendimenti sui titoli di stato, uno dei principali indicatori di una recessione in arrivo. Insomma: sembra che ci siamo. Non so voi, ma personalmente ammetto di aver da poco smesso di leccarmi le ferite della precedente recessione, e poco mi consola leggere da più parte che: “tranquilli, la nuova recessione probabilmente non sarà grave come nel 2008-2009”. Perché? Fondamentalmente perché vivo e lavoro in Italia, e sappiamo tutti che l’Italia si trova in una situazione di bilancio non proprio perfetta (tragica? Si, ok, tragica) e quando tutti gli altri Governi adotteranno misure anticicliche (a sostegno della domanda e dei consumi interna) chi ci governa/ governerà non avrà soldi da spendere (anzi probabilmente ce ne chiederà di più sottoforma di tasse, dazi, balzelli, accise, ecc). Quindi, ricordandovi che sto scrivendo in data 21 agosto 2019, mi fa in-BIIIP-re il comportamento della Gang pentastellatileghisti-pddini & Co che, fregandosene amabilmente della reale spada di Damocle che sta per tranciare l’esile collo dell’economia italiana, se la ridono e se la spassano tra crisi, crisine, crisette di Governo, bacioni e discorsi da campagna elettorale quando ancora il Presidente Mattarella non ha fatto alcuna dichiarazione su elezioni o quant’altro. Io la butto lì: ma scendere in piazza e mandarli tutti a casa no, eh? Azione che, per inciso, consiglio anche a cinesi, inglesi e statunitensi. ❑


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3 IN 1

Un po’ piattaforma. Un po’ gru. Un po’ forklift. E un’unica anima, rosso fuoco: da sollevatore telescopico DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI CRISTIANO PINOTTI

I TH MAGN ente s e r p rà

sa 019, a GIS 2 erna, t area es 4 e F.1 2 stand N

Facili da usare grazie all’innovativa interfaccia uomomacchina MCTS ospitata dal nuovissimo display da 10 pollici, con cinque schermate l’operatore ha tutti gli aspetti del sollevatore sotto controllo. Inoltre la sicurezza è garantita anche dall’innovativo sistema di controllo del carico (brevettato) che rileva i rischi di sovraccarico durante l’utilizzo e inibisce eventuali movimenti aggravanti.

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I sollevatori telescopici Magni sono macchine versatili e flessibili.

Possono essere utilizzati in molteplici applicazioni grazie all’ampia gamma di accessori a disposizione, tra cui forche, argani e piattaforme, e grazie alla rotazione a 360° della torretta.


Alessandro Pastorelli, Responsab Globale M ile Assiste agni TH nza

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Protagonista di queste pagine un RTH 6.35 SH, scelto dal management Magni quale testimonial di tutti i vantaggi che un sollevatore telescopico nato su solidi (e avanzati) presupposti tecnologici può garantire. Appare evidente come l’acquisto di un telescopico come questo può rappresentare inizialmente un investimento economico importante, ma davvero la somma del costo del sollevatore e delle tre attrezzature di cui parliamo in queste pagine (argano, piattaforma e forche) è superiore alla somma dell’acquisto di tre diverse macchine, ossia una gru, una piattaforma aerea semovente e un carrello elevatore di grosse dimensioni? Noi ne dubitiamo. Senza considerare altri fattori decisivi: uno per tutti il TCO. Con l’opzione 3 in 1 il TCO è uno solo, non tre. Certo (direte voi) ha scoperto l’uovo di Colombo. Ma dite un po’, se si tratta di una soluzione così semplice, perché i nostri cantieri sono così “poveri” di tale soluzione? Si , siamo un po’ provocatori, ma vorremmo sfatare il pregiudizio per cui “una soluzione troppo semplice è generalmente inefficace”. Almeno nel caso dei sollevatori RTH

COMING SOON: MAGNI TRACK

Sarà il nuovo sistema di controllo e monitoraggio in tempo reale da remoto di Magni: grazie ad esso il cliente e/o responsabile di flotta potrà in ogni momento verificare la localizzazione del mezzo, il modo d’uso e aprire una chat con l’assistenza qualora necessario. Magni Track sarà disponibile di serie su tutte le unità RTH e l’intera gamma Magni, e l’uso sarà gratuito per i primi tre anni di vita del sollevatore telescopico. Dal quarto anno è previsto un canone annuo. Il debutto ufficiale sarà a GIS e Batimat.

MAGNI SOCIAL Prosegue la crescita dell’awareness del brand Magni nel mondo. E i risultati social lo confermano.

200 followers in meno di un mese on line;

2.000 followers nel primo mese on line;

oltre 11.000 followers in tre anni.

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CoverStory MAGNI TH

Come una

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PIATTAFORMA AEREA

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erché acquistare una piattaforma aerea, magari anche molto costosa se si intende raggiungere altezze al di sopra dei 20-25 m, che però serve solo a portare in quota 2 persone e qualche centinaio di chili di materiale, quando con un sollevatore telescopico si fa tutto questo, e molto altro? Grazie alla dir poco ricchissima gamma di modelli di cestelli portapersone che Magni offre, il sollevatore telescopico diventa un vero factotum, passando in scioltezza dal “banale” sollevamento in quota fino a 3 persone per la manutenzione industriale o le costruzioni, a modelli specializzati per la manutenzione di viadotti, ponti e infrastrutture, la rimozione di coperture eternit o la posa di facciate ventilate nonché la posa di vetrate. E quando avete finito? Semplice: una piattaforma resta ferma fino a nuovo ordine, il sollevatore telescopico cambia attrezzatura e si rimette all’opera. LA GAMMA Cestello con accessorio vetri 500 kg Cestello estensibile rotante – 4,7 m 800 kg con argano 300 kg Cestello estensibile rotante – 6.5 m 500 kg con argano 300 kg Cestello estensibile rotante – 6.5 m 500 kg con argano 600 kg Cestello estensibile rotante 1.000 kg Cestello estensibile rotante 1.000 kg – 6.5 m Cestello estensibile rotante 1.000 kg- 7 m Cestello estensibile rotante per tetti 1.000 kg Cestello fisso 200 kg Cestello galleria 500 kg Cestello non estensibile rotante 1,4 m 200 kg Cestello rimozione eternit Cestello rotante eternit 1.000 kg Cestello sospeso rotante Cestello telescopico pivotante con rotazione 180° Cestello telescopico pivotante positivo-negativo con rotazione 340° Cestello telescopico TP 2.10 Piattaforma non estensibile rotante 2,2 m – 500 kg

di Magni. Sono macchine all’avanguardia, basate su progetti innovativi che hanno ripensato il concetto di sollevatore telescopico partendo, cinque anni fa, da un foglio bianco e tanta, tanta esperienza. Queste macchine oggi sono un esempio eclatante di come la semplicità sia veramente a portata di joystick. Basta uno sguardo in cabina, dove campeggia il nuovo display da 10 pollici, finestra digitale sul nuovo sistema MCTS, Magni Combi-Touch System che propone all’operatore solo cinque schermate attraverso le quali l’operatore controlla e gestisce tutta la macchina in punta di dita (Guida; Stabilizzazione; Diagramma di Carico; Comandi; Personalizzazione). Ogni RTH è equipaggiato con il sistema RFID che riconosce in automatico l’attrezzatura e permette al sistema MCTS di proporre in automatico all’operatore il corretto diagramma di carico, senza perdite di tempo o dubbi. Se non ci credete, non resta che provarli di persona.

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NUOVI HEADQUARTERS Sono iniziati i lavori per la nuova sede di Magni TH che sorgerà proprio di fronte a quella attuale, sempre nel cuore pulsante dell’Emilia Romagna, a Castelfranco Emilia. In azienda la chiamano (scherzando) Magni City, perché, quando sarà ultimata, coprirà una superficie complessiva di 23 ettari. Ma non è tanto l’ampiezza a essere la caratteristica peculiare di questa nuova sede

(anche se, guardando la fotografia, le dimensioni lasciano senza parole) quanto la modernità: essendo destinata a proiettare l’immagine di Magni TH nel Mondo la nuova sede sarà qualcosa di veramente alternativo: architettura supermoderna e tecnologie già in linea con quelle realtà social ed economiche che si stanno delineando all’orizzonte. Per esempio sono previste postazioni


La sede attuale

di car sharing e per le motociclette elettriche. Senza dimenticare l’ambiente: ogni sito produttivo ha una sua impronta ecologica, ma Magni vuole che quella della sua sede sia (pressoché) inesistente. Ecco allora che al servizio dei nuovi edifici verranno installati impianti

Il cantiere della nuova sede (si, eravamo a bordo del 6.35. A 35 m la vista è spettacolare!) di depurazione delle acque, ma anche di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, nonché impianti fotovoltaici per la produzione sia di energia elettrica che di acqua calda sanitaria, e gli impianti di riscaldamento saranno alimentati da energia autoprodotta. Ci sarà anche

tanto verde, con oltre 460 nuovi alberi. Ma l’impronta green di questa sede non si ferma all’implementazione degli aspetti di cui sopra: molto dell’inquinamento di una produzione industriale è fatto dai trasporti: componenti che viaggiano qua e là per raggiungere le

Come una

sedi di assemblaggio. Niente di tutto questo accadrà in Magni: nella nuova Cittadella infatti troveranno posto anche le linee produttive dei principali fornitori del Costruttore emiliano (19.000 m2 destinate ad esse). Come dire? I telescopici Magni saranno a... km zero!

GRU

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G

razie al sistema di aggancio rapido ideato dai tecnici Magni, sostituire un’attrezzatura con un’altra è un gioco da ragazzi. Pochi minuti e, restando comodamente seduti in cabina, si passa a un nuovo lavoro. Con l’argano il sollevatore telescopico si trasforma in una gru. Pensate a quanti vantaggi si possono avere utilizzando un telescopico, come questo Magni RTH 6.35 SH, in un cantiere edile. All’inizio entra in gioco proprio come gru, al posto di una più costosa (e meno flessibile) gru fissa a torre. Se poi si tratta di una costruzione prefabbricata, allora il posizionamento e l’assemblaggio dei vari elementi diventa davvero... come giocare ai Lego. E anche qui cosa succede una volta finito (ma anche negli intermezzi tra una fase e l’altra)? Il sollevatore smette i panni della gru e inforca “le forche”, trasformandosi in un forklift . Anche con la gamma di argani messa a disposizione Magni stupisce.

L’AZIENDA È GIOVANE, E SE MI SERVE ASSISTENZA? Se questo è il vostro dubbio, rasserenatevi e concedetevi l’esperienza con un RTH. Oltre a essere macchine estremamente affidabili (per esempio la componentistica vanta nomi quali Mercedes-Benz o Deutz per i motori, Bosch per le trasmissioni, Dana Spicer sugli assali e Sauer/Danfoss per l’idraulica), Magni gode di un reparto di post-vendita con i controfiocchi. A capo di tutto c’è Alessandro Pastorelli, Responsabile Assistenza Globale Magni, che dopo 15 anni di esperienza presso due aziende competitor, un anno fa entra in Magni con l’obiettivo di consolidare l’assistenza ai telescopici emiliani in tutto il Mondo. A lui risponde tutto lo

LA GAMMA Argano 3 t Argano 3,5/1,75 t Argano 5 t Argano 6 t Argano 8 t Argano retrobraccio 6 t Argano retrobraccio articolato per circolazione stradale

staff del post vendita, composto da tre tecnici interni, un ispettore, due product support tecnici per i dealer nonché tutti i referenti Magni esteri per i mercati inglese, francese, sudafricano, tedesco e statunitense. A queste figure si affianca un trainer che segue sia la formazione interna che quella esterna (dealer e clienti). “Attualmente nel mondo sono operative circa 4.000 macchine Magni, di cui 200 circa in Italia”, ci spiega Alessandro. “In caso MACCHINE CANTIERI 5.0

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Il Forestry Kit

CoverStory MAGNI TH

Come un

FORKLIFT

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A

nche qui basta un po’ di fantasia e il sollevatore può trasformarsi nel “muletto” perfetto sia quando si è in un cantiere edile, sia se la macchina opera in ambito industriale. La gamma Magni è composta da sei diversi modelli di forche: ad ognuno il suo. LA GAMMA Forche ad occhio 5 t Forche ad occhio 6 t Forche FEM 5 t Forche FEM 5 t con posizionatore Forche FEM 6 t Forche rotanti 2.5 t

VANNO PAZZI PER LA VERSATILITÀ Tutto questo articolo è incentrato sulla versatilità delle macchine Magni. Una caratteristica che i tecnici progettisti continuano ad enfatizzare giorno per giono. Recentemente, infaticabili, hanno presentato altri due kit per rendere il sollevatore telescopico la macchina polivalente per eccellenza. Largo dunque al Forestry Kit e al Marble Kit. Quest’ultimo è composto da una speciale morsa con posizionatore idraulico e, come si evince dal nome, è stato ideato per la movimentazione delle lastre di marmo con semplicità e sicurezza, data la facilità con cui esse possono essere assicurate agli elementi della morsa. Con una portata di 4,8 t, il kit può equipaggiare tutta la gamma HTH. Altro kit destinato a riscuotere ampio successo è il Forestry Kit, che può trovare applicazione nella manutenzione

di parchi e giardini, vivai, boschi e foreste. Certificato da TÜV SÜD, il nuovo kit di Magni è l’all in one solution per realizzare tutte le operazioni necessarie all’abbattimento e taglio secondario di alberi di alto fusto. Come è noto, le operazioni di abbattimento possono essere pericolose ma il Forestry Kit di Magni propone alcune features dedicate tra cui: diagramma di carico e sovraccarico dedicati, nonché l’apposito comando “quick drop” che permette lo sgancio rapido dell’albero, qualora il suo peso (sconosciuto all’origine) possa mettere in pericolo la stabilità del telescopico; protezioni alle parti vitali del braccio nonché griglia vetrata di protezione anteriore e superiore della cabina; versione del radiocomando integralmente dedicata all’uso del kit.

Il Marble Kit

di necessità il nostro cliente chiama, in una prima fase, il dealer. Questo perché tutti i nostri concessionari sono formati e periodicamente aggiornati dal punto di vista tecnico. Qualora poi il dealer non riuscisse a gestire la problematica in autonomia, può chiedere il nostro supporto. Noi operiamo sia da remoto, portando la macchina in officina e collegandola a un PC, sia recandoci direttamente sul posto se necessario”. Ma l’attività di Alessandro e del suo team non si esaurisce nel... riparare gli inconvenienti tecnici.“Ogni mese redigiamo un report che riporta sia le non conformità che abbiamo registrato, sia i suggerimenti che abbiamo raccolto da clienti e dealer. Si tratta di un documento molto utile a numerose divisioni, tra cui produzione, qualità, acquisti e ufficio tecnico”. E come vede l’Industria 4.0 con i telescopici Magni? “Per i clienti italiani abbiamo già approntato

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un kit che permette di uniformare i nostri sollevatori alle esigenze dell’Industria 4.0. Anche il portale per il controllo della macchina è già on line e raccogliamo molti dati in tempo reale, cosa che ci consente un tracciamento più facile della vita della macchina. Si tratta di informazioni particolarmente utili per clienti che hanno flotte, come i noleggiatori”, ha concluso Alessandro Pastorelli al termine della nostra chiacchierata. ❑


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REPORTTECNICO

ATG

DURI&PURI S

viluppare prodotti e soluzioni particolarmente efficaci per applicazioni heavy-duty: con questo obiettivo ATG ha lanciato, a partire da Bauma, due nuovi pneumatici in grado di “dire la loro” in ambiti da veri duri e puri... di mescola. Stiamo parlando del nuovissimo Alliance 585, sviluppato per equipaggiare macchine edili quali caricatori compatti e terne impegnate in operazioni “difficili”, e dell'altrettanto nuovo Galaxy LHD 500 SDS, pneumatico Severe Duty So-

Gli "altri" di ATG

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La gamma di pneus proposta da Alliance Tire Group comprende molteplici prodotti per altrettante applicazioni. Vale la pena ricordare per esempio i modelli

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Dual Master, e in particolare Alliance 506 Dual Master e Alliance 528 Dual Master, due pneus la cui struttura dei fianchi consente uno stretto contatto tra

lid (SDS) appositamente realizzato per affrontare ambienti di lavoro particolarmente impegnativi, calzato su pale gommate impegnate in attività quali la movimentazione dei materiali, l’edilizia, le attività minerarie e la gestione dei rifiuti. Partendo proprio da quest'ultimo, cosa dire innanzitutto se non che questo nuovo pneumatico della famiglia SDS offre un’usura ridotta, una lunga durata utile (da tre a quattro volte maggiore rispetto


ad analoghi pneumatici ad aria) e una buona produttività grazie al fatto di presentare una fila singola di fori sui fianchi che ne migliora il comfort di guida e contribuisce a ridurne l’accumulo di calore. Inutile dire che la struttura in gomma piena e le mescole speciali garantiscono una resistenza elevata ai tagli e all’abrasione mentre i talloni a rete in filo d'acciaio sono abbastanza robusti da resistere agli elevati momenti torcenti e impediscono lo slittamento sul cerchio. Il comfort di guida è invece garantito dalla costruzione a tre stadi che include quello ammortizzato centrale. Disponibile in tre dimensioni (14.00-24 per cerchi 10.00-24, 14.00-25 per cerchi 10.00-25 e 17.5-25 per cerchi 14.00-25), con l'introduzione del

pneumatici gemellati, escludendo la necessità di montare uno speciale anello in gomma per evitare la penetrazione di pietrisco. Alla linea Galaxy invece appartengono, oltre al

nuovo Galaxy LHD 500 SDS oggi ATG dispone di uno dei portfolio di pneumatici più ampio del settore che comprende anche modelli quali Hulk SDS, Beefy Baby SDS, Super Smooth SDS per le minipale multifunzione, nonché Yardmaster SDS e Liftop SDS per la movimentazione dei materiali con carrelli elevatori pesanti. L' Alliance 585 è la seconda new entry di ATG per questo 2019. Si tratta di uno pneumatico pensato per ridurre al minimo i tempi di fermo macchina dovuti a forature e altri danni alle gomme di macchinari che operano in ambienti particolarmente ostili: da questo obiettivo primario deriva la sua struttura con cinghie in acciaio che

nuovo LHD 500 SDS, anche i due modelli Galaxy LDSR 300 e Galaxy Beefy Baby III. Grazie alle speciali mescole, il primo è ideale per equipaggiare macchine dedicate

alla movimentazione e al carico di materiale sfuso quale sabbia, terra o ghiaia su terreni e/o ambienti difficili. Il secondo invece è caratterizzato da un design avanzato,

offrono appunto una buona re s i s t e n z a alle forature, mentre i fianchi rinforzati prevengono i danni causati da materiale come pietre e ghiaia. La scolpitura antislittamento accentuata e un migliore rapporto pieno/vuoto del battistrada garantiscono invece resistenza a tagli e usura persino su superfici particolarmente abrasive come calcestruzzo e asfalto. Gli ampi blocchi multidirezionali del battistrada sono stati invece integrati nel design per permettere al nuovo A585 di consentire manovre di precisione in spazi ristretti nonché trasferimenti su strada semplici e rapidi grazie al fatto che conferiscono sia una buona stabilità che una capacità portante ottimale nonché aderenza e trazione ai massimi livelli. Il battistrada offre anche ottime caratteristiche autopulenti. Il nuovo pneumatico Alliance 585 è disponibile in sei misure, incluse le dimensioni 460/70R24, 500/70R24, 440/80R24, 400/70R20, 400/70R18 e 340/80R18. ❑

con una profondità del battistrada incrementato del 10% rispetto al design di Beefy Baby II, cosa che lo rende ideale per pale caricatrici, terne e sollevatori

telescopici utilizzati nei cantieri edili, grazie alle particolari doti autopulenti nonché alla maggior trattività data dagli angoli dei ramponi sulla spalla più superficiali. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

BAUER MACCHINE ITALIA

IL TOCCO DELLO CHEF Emilia Romagna è una terra opulenta, ricca di bellezza, di cultura, di grande cucina, di passione e competenza per la meccanica. Ingredienti che creano un fascino unico e si traducono in un'attrattiva turistica e in una qualità industriale che non temono confronti. Perfettamente inserita in questo contesto, da anni Bauer Macchine Italia, la cui sede si trova a Mordano in provincia di Bologna, è un'autentica ricetta di alta cucina per l'intero mondo delle perforazioni, con soluzioni in grado di soddisfare le molteplici esigenze del settore. Un piatto gourmet, ul-

L'

La formazione e l'officina

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teriormente arricchito da un tocco da chef stellato: la certificazione, da parte del Gruppo Bauer Maschinen, come Bauer Service for Cutter Gear Boxes. In pratica, Bauer Macchine Italia è diventata una sede accreditata ufficialmente per la riparazione e la revisione dei riduttori per idrofrese e CSM (Cutter Soil Mixing) Bauer di ogni modello. Questa certificazione, non è un semplice “pezzo di carta”, ma rappresenta un risultato straordinario, che premia la qualità dei tecnici italiani. Com'è risaputo, i riduttori per idrofrese e CSM devono essere revisionati periodicamente. Si tratta di un'operazione estremamente de-

Dopo un training sul campo che ha visto la revisione di circa 20 motoriduttori sotto la supervisione dei tecnici tedeschi, Bauer Macchine Italia ha inviato il

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proprio personale a Schrobenhausen per un'intensa attività di formazione teorica e pratica. Due tecnici specializzati di Mordano hanno trascorso parecchie

Alberto Dalle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia

licata che deve essere sempre effettuata da tecnici specializzati Bauer. E all'interno del mondo Bauer la certificazione ottenuta dalla sede italiana ha un significato speciale. Infatti, fatta

settimane negli stabilimenti di montaggio e di revisione dei riduttori, hanno messo le mani nell'intero percorso manutentivo e hanno seguito innumerevoli

corsi teorici sui riduttori di fresa. Nel frattempo Bauer Macchine Italia ha attrezzato la propria officina con nuovi macchinari e nuove attrezzature di precisione, finalizzati


Che risultato! Portando la revisione dei riduttori per idrofrese e CSM nel nostro Paese, Bauer Macchine Italia compie un deciso passo avanti a favore delle imprese nazionali, venendo incontro ai propri clienti in termini di costi e di tempo. Un'operazione che consente alle imprese italiane di comprendere appieno l'intervento manutentivo e seguirlo passo dopo passo.

eccezione per il quartier generale di Schrobenhausen, le uniche due società del gruppo certificate per la revisione dei riduttori sono due autentici colossi: Bauer Stati Uniti, che segue l'intero nord America, e Bauer Singapore, che si occupa del Far East. Due mercati enormi gestiti dalle più grandi realtà commerciali del gruppo Bauer. Per Bauer Macchine Italia e per il suo mercato di riferimento si tratta quindi di un risultato importantissimo, frutto di un lungo iter formativo da parte dei tecnici della società emiliana. “I riduttori probabilmente sono gli organi meccanici che contengono il più elevato knowhow Bauer”, commenta l'ing. Alberto Dalle Coste, Amministratore Delegato di Bauer Macchine Italia.“Sono progettati e costruiti appositamente per questa tipolo-

esclusivamente a eseguire le revisioni dei riduttori e si è anche dotata di un sistema di gestione delle garanzie e del monitoraggio continuo dei riduttori stessi.

riprende Dalle Coste,“è una delle più grandi soddisfazioni avute in questi anni di attività di assistenza in Bauer Macchine Italia. Abbiamo lottato e investito molto per ottenerla, perché vogliamo offrire al mercato italiano un risparmio in termini di manodopera, di ricambistica e di tempo. Inoltre è un servizio completamente trasparente, che permette al cliente di verificare passo dopo passo la condizione del proprio riduttore, cosa che sarebbe impensabile con il riduttore inviato in Germania. I clienti possono entrare in officina e prendere visione del riduttore aperto e hanno a disposizione un tecnico italiano altamente specializzato in grado di spiegare la sostituzione di ogni singolo pezzo. In questo modo l'impresa non si trova più la semplice fattura del riduttore revisionato, ma prende coscienza del gia di macchine e sono oggetto di continui aggiornamenti. Da decenni l'impegno progettuale di Bauer su questi dispositivi, che rappresentano il cuore delle idrofrese, è altissimo. Del resto si tratta delle macchine sulle quali non abbiamo rivali in termini di affidabilità e prestazioni”. Stiamo parlando di meccanica fine, in cui i millimetri fanno la differenza. Una complessità fatta di ingranaggi planetari, di coppie coniche, di cuscinetti e tenute, di accoppiamenti estremamente precisi, di tensionamenti e chiusure molto accurati. In pratica è il lavoro di manutenzione più delicato eseguito dall'officina di Mordano. “Questa certificazione”,

lavoro svolto da un'officina con la medesima preparazione tecnica della casa madre tedesca. Siamo convinti che mostrare quanto facciamo sia importante, accresca la fiducia delle imprese che possono toccare con mano il nostro lavoro e capire con esattezza perché si eseguono determinati interventi”. Inoltre Bauer Macchine Italia ha accesso diretto alla catena di fornitura di Bauer e può offrire al cliente un più elevato sconto sulla ricambistica: il risparmio medio per ogni revisione si attesta attorno al 15%. Senza contare i vantaggi in termini di tempo e di controllo diretto sull'attività svolta. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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DEALERSTORY

(CGT - CATERPILLAR)

HIGH TECH EXCAVATORS Con l’evento di Roma CGT ha messo a segno un’ulteriore tappa del Roadshow 2019. E le macchine Next Gen conquistano sempre di più TESTO E FOTO DI LAURA MOLE PIANE

a tappa del Roadshow 2019 di Caterpillar ospitata nella nuova sede CGT di Roma è stata l’occasione per una duplice festa. Da una parte l’inaugurazione della nuova sede di Via Nomentana, una struttura moderna e completamente sviluppata per offrire un service sempre più dinamico, flessibile e veloce alle aziende che scelgono le macchine Cat nel centro e sud Italia. Macchine fra cui spiccano, ovviamente, gli escavatori della serie Next Gen (il secondo motivo per festeggiare, ndr), per i quali i responsabili Cat e CGT hanno previsto una demo sul campo che potesse fornire dal vivo la dimostrazione dell’utilità delle tecnologie che il Costruttore americano mette oggi a disposizione. Vedere queste nuove tecnologie, di cui vi diremo tra poco, applicate dal vivo, consente indubbiamente di constatare come esse siano vantaggiose non solo dal punto di vista produttivo, ma anche dal punto di vista della sicurezza in

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cantiere o cava che dir si voglia, senza dimenticare gli aspetti legati alla miglior gestione del TCO e all’estrema semplicità con cui l’operatore può utilizzarle. Come anticipato le tecnologie a disposizione sono numerose, molte delle quali sono disponibili di serie dei nuovi escavatori Next Gen.Vediamole insieme. DISPONIBILI DI SERIE Tutte accomunate dalla semplicità di impostazione e uso, le tecnologie Next Gen disponibili di serie sui nuovi escavatori Caterpillar sono il CAT Grade con 2D, il CAT Grade con Assist, il CAT Payload e il CAT E-Fence. Iniziamo l’analisi di questi sistemi dal CAT Grade 2D che permette di realizzare scavi o riempimenti alla profondità e pendenza prevista, senza più bisogno delle tradizionali misurazioni con inclinometro. La posizione della benna

rispetto alla pendenza da realizzare viene visualizzata in tempo reale sul monitor touchscreen a colori ad alta risoluzione. Dopo aver selezionato pendenza e profondità desiderate, il sistema fornisce una guida in tempo reale per profondità, pendenza e distanza orizzontale rispetto al grado, con avvisi di altezza e profondità che indicano gli ostacoli o il grado prefissato. Il lavoro con Grade Assist aggiunge capacità di scavo semiautomatiche e attiva lo scavo a leva singola. Inoltre il cantiere è più sicuro grazie al minore numero di personale necessario a controllare il grado nella fossa o intorno all’escavatore. L’uso del sistema Grade con 2D consente di aumentare l’efficienza e la produttività negli scavi e nei livellamenti di basamenti, fondamenta, fossati, pendenze e canali di scolo. CAT Grade con Assist, invece, è il sistema che automatizza alcuni movimenti della macchina. Questa tecnologia aggiunge un sistema di scavo semi-


RISPARMIO garantito

Grazie alla nuova pompa elettronica maggiorata, alla nuova valvola di controllo elettroidraulica e al nuovo sistema di raffreddamento messo a punto per i radiatori, gli escavatori Next Gen di Cat garantiscono il 25% in meno di consumo carburante. Il TCO invece scende di un 15% grazie all’eliminazione del sistema di pilotaggio e dei relativi filtri, al raddoppio della durata dei filtri di spirazione dell’aria e al 20% di olio idraulico in meno necessario.

autonomo alla versione Grade standard con sistema 2D e lavora con gli aggiornamenti Grade con 3D e Grade con Advanced 2D per aumentare l’efficienza dell’operatore fino al 45%. La tecnologia Grade Assist è un supporto per l’operatore che automatizza i movimenti di benna e braccio per ottenere tagli più precisi sia con attrezzi standard, sia con attrezzi rotanti. È sufficiente impostare la profondità e la pendenza nel monitor e attivare lo scavo a leva singola. Si ottengono così maggiori risultati con un minore sforzo grazie alle regolazioni automatizzate del sistema e al semplice controllo della velocità. Passiamo ora a CAT Payload che è il sistema di pesatura integrato sugli escavatori. Grazie ad esso il sovraccarico (ma anche il sottocarico) dei camion non è più un rischio in quanto la pesatura automatica fornisce una stima dei pesi su sollevamento e scalati dopo l’oscillazione. È possibile quindi ottenere in tempo reale le stime del carico utile della benna senza oscillazione, cosa che permette di visualizzare rapidamente i pesi regolati e scaricare qualsiasi materiale in eccesso dalla benna. Il sistema fornisce anche la possibilità di monitorare la produttività giornaliera dalla cabina, grazie all’accesso rapido a informazioni quali il peso dei dumper, i carichi, i conteggi dei cicli, i movimenti dei materiali e i totali giornalieri. In abbinamento con le tecnologie Cat Link è possibile tracciare la produzione e la movimentazione del materiale.

Chiudiamo questa carrellata con il CAT E-Fence: si tratta di un sistema che ferma automaticamente il movimento dell’escavatore utilizzando dei vincoli impostati dal monitor. CAT E-Fence lavora in abbinamento ai sistemi Grade con 2D, Grade Assist, Grade con Advanced 2D, Grade con sistema 3D, riduce i tempi di inattività, i costi del cantiere (evitando riparazioni costose e tempi di inattività) e le potenziali multe mantenendo gli operatori e l’escavatore sicuri. Tra le modalità di limitazione segnaliamo E-swing, che consente di evitare l’oscillazione verso ostacoli accanto alla macchina come ad esempio il traffico e le strutture; E-floor, che aiuta a evitare gli ostacoli sotterranei come un cavo in fibra ottica e le utenze sotterranee; E-wall che consente di evitare strutture poste anteriormente all’escavatore. Cab Avoidance, infine, previene il contatto tra l’attrezzatura e la cabina.

IN OPZIONE Il sistema CAT Grade 3D è disponibile invece come opzione ordinabile. Utile nell’esecuzione di tagli e riempimenti complessi che richiedono una precessione precisa, il sistema fornisce la guida di posizione in tempo reale e la posizione esatta dell’escavatore proveniente dai sistemi GPS e Glonass. Ma le funzioni disponibili sono molte di più: in effetti grazie a Grade 3D è possibile gestire l’intero cantiere in termini di progetto e produttività: è possibile infatti inviare i dati del progetto all’escavatore e scaricare da esso i dati memorizzati per valutare l’avanzamento lavori. Inoltre con il sistema Grade 3D è possibile calcolare e gestire i volumi di materiale da spostare, nonché esportare tutti i report da allegare alla documentazione di cantiere. ❑ CGT - VIMODRONE Strada Statale Padana Superiore, 19 20090 Vimodrone Tel. 02 274271 www.cgt.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

MARREL – GRUPPO FASSI

E SONO GIÀ

100!

Un secolo di storia, un'idea geniale e tante innovazioni. E un unico scopo: rivoluzionare per sempre le operazioni di movimentazione nel riciclaggio e nella raccolta rifiuti

ome si inizia un articolo celebrativo sui 100 anni di un'azienda? Non lo sappiamo per certo, ammesso che esista una formula univoca: non lo sappiamo perché è rara l'occasione di poter scrivere di un'azienda che supera con successo una tale soglia temporale. Tanto più ai giorni nostri, dove l'evoluzione tecnologica e gli andamenti economici sono talmente accelerati da rendere spesso obsoleta un'idea o una strategia di business in soli sei mesi. Ma la storia che stiamo per raccontare ha superato ben più di una difficoltà e sicuramente molte crisi economiche, globali o locali poco importa. Pensate che, quando ha inizio ciò che vogliamo raccontarvi, correva l'anno 1919: appena terminato il primo Conflitto mondiale, con un'Europa politicamente e geograficamente stravolta dalla caduta degli ultimi Imperi, in Francia veniva fondata

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Marrel, all'epoca azienda produttrice di allestimenti (cassoni ribaltabili) per i veicoli industriali di allora. Già era in nuce, fin da allora, l'anima di quella che sarebbe stata la milestone per eccellenza dell'azienda, ossia l'idea che ogni movimento fatto dall'allestimento dovesse essere generato da un sistema idraulico. Sarà stata sicuramente l'esperienza con i cassoni ribaltabili a portare i tecnici Marrel,

FASSI&IVECO PER TERNA Terna ha recentemente ritirato 14 Iveco Daily 55S8H 4x4 allestiti con una gru Fassi F32A.0.23 a tre sfili con radiocomando e la predisposizione per il cestello porta persone FAB 1S, lama spazzaneve Orsi/Assaloni PK2450, cassone fisso e gancio da traino Orlandi A50XS. Un'allestimento piuttosto complesso, che garantisce

comunque una portata residua di 1.500 kg per ogni veicolo. Si tratta di una partita di veicoli che hanno preso servizio in diversi centri AOT (Area Operativa di Trasmissione), punti nevralgici dai quali Terna gestisce la manutenzione della rete di trasmissione italiana in alta tensione, una delle più moderne e

tecnologiche in Europa. Vale la pena ricordare che questa nuova fornitura è in realtà una riconferma della fiducia che l'ente aveva già riposto nei veicoli Iveco e nelle gru Fassi: nel gennaio 2018, infatti, Terna aveva già acquistato altri sei veicoli simili. L’allestimento è stato curato da Briccolani di Terra del Sole, in provincia di


zionale che opera in 40 Paesi nel Mondo”, ci spiega Mario Bortolussi, International Sales Manager di Marrel.“Con più di 200 dipendenti e un fatturato consolidato di 45 milioni di euro nel 2018, Marrell è uno dei quattro maggiori player del segmento degli allestimenti scarrabili”.

nel 1935, a creare il primo sistema scarrabile idraulico, che nel 1965 si evolve nel primo braccio articolato e, finalmente nel 1970, si perfeziona nel gancio Ampliroll, un brevetto che rappresenterà il successo dell'azienda (un successo poi ampiamente 'copiato'). Non a caso nei dieci anni successivi Marrel sbarca negli Stati Uniti. E dagli Anni 80 i successi si susseguono (tra cui alcuni contratti per la for-

Forlì, alla quale Fassi Gru da oltre quarant’anni affida le realizzazioni destinate agli enti pubblici come Terna, Enel, Autostrade, Anas, per citare i più noti. “Siamo particolarmente soddisfatti di questa fornitura che, in collaborazione con Iveco, ci consentirà di consolidare il rapporto con Terna”, ha dichiarato Mauro Dellacasa,

nitura di sistemi scarrabili all'esercito francese), tanto da attirare l'attenzione di CTELM e GESTIONI, entrambe parte del gruppo Fassi, che nel 2013 acquisiscono Marrel. Il passo verso la completa integrazione nel Gruppo di Albino è breve, avviene nel 2017, preceduta di un anno dal lancio della nuova gamma S, la new generation di ganci scarrabili Ampiroll. “Oggi Marrel è una realtà interna-

Responsabile Venite Italia Fassi Gru. “Oltre alla realizzazione di allestimenti personalizzati e ottimizzati per le varie tipologie di lavoro, Fassi garantisce a Terna una capillare organizzazione postvendita in grado di fornire una risposta rapida e professionale a tutte le esigenze di manutenzione ed eventuali problematiche assistenziali”.

MARREL & FASSI “L'ingresso nel gruppo Fassi ha indubbiamente rappresentato un momento di svolta dell'azienda: a parte la filiale USA diretta, infatti, i prodotto Marrel sono distribuiti attraverso la rete dei dealer Fassi, presenti in moltissime Nazioni, molte di più delle 40 nelle quali operiamo attualmente”, ci spiega Bortolussi. “Non a caso uno degli obiettivi a medio termine di Marrel è l'ingresso in nuovi mercati, quali i Paesi scandinavi e alcune Nazioni dell'Asia. Oltre a ciò puntiamo a rafforzare la nostra presenza in alcuni mercati dove già operiamo, quali la Gran Bretagna, e in Sud America”. Un'espansione che verrà sicuramente veicolata dalla rete dei dealer Fassi in queste nazioni, nonché dall'introduzione di nuovi prodotti, quali i nuovi impianti scarrabili della fascia 24 – 26 t di capacità, e i sistemi scarrabili per cassoni di lunghezza superiore ai 7 m. “In Italia abbiamo iniziato la distribuzione dei nostri sistemi da relativamente poco tempo”, entra nel dettaglio poi Bortolussi, che prosegue: “la peculiarità del mercato italiano, comune anche ad altre Nazioni, è la presenza di un discreto numero di produttori locali che, pur


AZIENDE

UN CARRO MOLTO SPECIALE

non potendo eguagliare la qualità del nostro prodotto e della nostra assistenza, sono radicati nella 'coscienza' del mercato, e rappresentano quindi una concorrenza che non possiamo permetterci di ignorare. Per questo abbiamo deciso di focalizzarci inizialmente su due specifici segmenti applicativi, che sono il riciclaggio e la raccolta rifiuti. Qui troviamo clienti che non valutano solamente il prezzo di acquisto, ma anche l'affidabilità del prodotto, nonché la capillarità della rete di assistenza. Questo perché un fermo macchina di un impianto scarrabile all'interno di una realtà di riciclaggio o di raccolta rifiuti può rappresentare un forte aggravio dei costi”. Comunque, vuoi per la qualità del prodotto, vuoi per il fatto di far parte di un gruppo internazionale come quello di Fassi, fatto sta che oggi Marrel è un marchio de-

cisamente molto più conosciuto (e apprezzato) dalla clientela rispetto a qualche anno fa; e anche i numeri cominciano a risentire positivamente di questo aumento di brand awareness. “Siamo soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo in Italia, ma siamo consapevoli che il mercato vale potenzialmente molto di più, in termini di unità vendibili e fatturato”, conclude Bortolussi. “Intendiamo quindi proseguire l'attuale strategia di rafforzamento del marchio, perseguendo l'obiettivo di un progressivo aumento della nostra quota a partire sempre dai settori del riciclaggio e raccolta rifiuti”. ❑

A destra, Mario Bortolussi, International Sales Manager di Marrel

Grazie alla gru Fassi della Serie T, Scarpinello Auto ha ideato un nuovo tipo di allestimento per carri soccorso stradale, la cui versatilità e flessibilità consente interventi che finora era possibile eseguire solo con le autogrù. “Con questo Eurocargo allestito con una gru Fassi F190ATXP a tre sfili”, spiega Andrea Scapinello, titolare dell’omonima azienda, “abbiamo voluto coprire una nicchia finora scoperta: un carro che potesse intervenire anche nel recupero di veicoli finiti lontano dalla sede stradale, magari in luoghi impervi, senza dover ricorrere alle ingombranti e lente autogru. Tutto questo senza danneggiare ulteriormente i veicoli incidentati, ma anche stando attenti alle infrastrutture circostanti, per esempio i guard rail e gli altri elementi che

si trovano sul bordo della strada oltre, ovviamente, senza mettere a repentaglio la sicurezza degli operatori. Oggi con questo Eurocargo 180E28P possiamo proporci per interventi complessi, con la certezza di poterli portare a termine con successo e in tempi brevi. Se ne sono accorti anche gli agenti della Polizia Stradale che chiedono il nostro intervento sempre più frequentemente. La migliore conferma della validità di questo progetto a cui hanno contribuito in maniera fondamentale, oltre a Fassi Gru, l’allestitore Co.Me.Ar e la concessionaria Iveco Orecchia che ha fornito questo Eurocargo dotato di sospensioni pneumatiche sull’asse posteriore e di balestra rinforzata su quello anteriore”.


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REPORTTECNICO

HAULOTTE

LA STELLA DELLA POLIVALENZA

econdo la Treccani – perdonateci, ma anche in questi tempi iper-moderni e ipertecnologici preferiamo affidarci a un totem della cultura italiana – è “polivalente” quello “che serve a più scopi, che si prefigge di ottenere più effetti, che ha efficacia in più casi”. Una definizione che calza a pennello alla nuova piattaforma ad albero Star

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Haulotte Activ’Screen

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Come tutte le piattaforme Haulotte, anche la Star 8 S integra il nuovo strumento di diagnostica Haulotte Activ’Screen, che consente un accesso diretto e completo

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alle informazioni e ai componenti da controllare e offre la possibilità di determinare rapidamente le cause di un problema e di individuare le azioni

8 S di Haulotte. Questa macchina, infatti, può essere utilizzata nelle più differenti applicazioni: da quelle industriali e di manutenzione (pulizia, magazzinaggio, illuminazione, impiantistica, stabilimenti produttivi, logistica e depositi, eccetera) agli ambiti commerciali (negozi, magazzini merci, imbiancature, decorazione e manutenzione strutture), dagli

da intraprendere. Questo strumento evoluto di diagnostica fornisce in tempo reale all’operatore informazioni chiave per velocizzare e facilitare le operazioni

di manutenzione. Per una diagnostica più completa, inoltre, le piattaforme verticali Star sono compatibili con lo strumento di diagnostica universale Haulotte Diag.


Ottimizzata Per ottimizzare i costi di gestione e ridurre i tempi di inattività la manutenzione è ridotta al minimo, anche grazie all’installazione della nuova tipologia di motori asincroni, che non necessitano di manutenzione ordinaria. Inoltre il riempimento centralizzato delle batterie permette, con la semplice pressione di un tasto, di riempire automaticamente le batterie garantendo una riduzione delle attività manutentive.

interventi in ambito produttivo o manutentivo (energia elettrica, illuminazione, impiantistica civili e industriale, eccetera) agli eventi e alle manifestazioni. In parole povere una piattaforma tuttofare, che può trovare ampio spazio anche in molteplici cantieri edili e di ristrutturazione. La nuova piattaforma verticale Haulotte Star 8 S è una macchina con un’altezza di lavoro di 8 m in grado di distinguersi per la sua migliorata manovrabilità e rapidità, anche in ambienti di lavoro ristretti, con una maggiore sicurezza garantita per l’operatore, grazie ai sistemi di sicurezza mobili (potholes/minigonne). Questo modello va ad ampliare la gamma Haulotte di piattaforme semoventi verticali Star, che com-

prende i modelli Star 6 e Star 6 Picking, piattaforma specificatamente destinata alla logistica di magazzino, e i due modelli di piattaforme con jib Star 8 e Star 10. Sotto il profilo tecnico da segnalare la nuova motorizzazione asincrona (motori AC senza spazzole) che garantisce elevata efficienza e fornisce un controllo totale della macchina, permettendo all’operatore di accedere in modo preciso in qualsiasi sito di lavoro anche con spazio di manovra ridotto. Questo in virtù anche del nuovo joystick e dei nuovi pulsanti di comando integrati nella plancia di controllo, che consentono di guidare e manovrare con precisione la macchina e di effettuare posizionamenti precisi, intuitivi e sicuri. La nuova Star 8 S è equipaggiata con una piattaforma con una rinnovata stabilità durante le fasi di salita e discesa dell’albero: la sua architettura con cassettoni capovolti rende l’insieme più rigido e quindi più stabile per lavorare in tutta sicurezza. Se l’albero senza cavi né catene contribuisce al miglioramento complessivo della piattaforma, l’accesso in cesta è semplice e sicuro grazie alla pedana antiscivolo integrata nella struttura della macchina. Da segnalare anche l’elevata durabilità e affidabilità dei componenti, che garantiscono alla macchina di resistere nel tempo anche con un utilizzo frequente e intensivo. Assali, boccole, elementi di fissaggio, verniciatura, eccetera beneficiano di un trattamento spe-

ciale per garantire un elevato livello di protezione contro la corrosione. Com'è semplice intuire dalle fotografie, la Star 8 S è particolarmente compatta (1,4x0,79 m) e prevede una portata massima di 200 kg. La dimensione del cestello standard è di 1,38x0,77 m, ma è disponibile un'estensione del cestello di 40 cm. Con un raggio di sterzata molto ridotto, permette di manovrare nelle zone di lavoro più difficili; inoltre, può passare senza difficoltà per una porta standard di 80 cm di larghezza. Nessun problema neanche in fase di trasporto, mentre il sistema integrato di sollevamento con forche del telaio permette di semplificare le operazioni di imbracatura e di stivaggio grazie alla capacità di superare pendenze fino al 25%, potendo così salire facilmente sulle rampe di camion e furgoni. ❑

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AZIENDE HINOWA

NON FATEVELE SCAPPARE L'iperammortamento 2019 al 270% si applica a tutta la gamma delle piattaforme aeree Hinowa: un motivo in più per sceglierle

er una volta il legislatore sembra essere dalla parte giusta. Cioè dalla parte di chi produce, di chi lavora per migliorare questo strano Paese sempre di rincorsa. Com'è facile intuire ci riferiamo alla proroga dell'iperammortamento 2019, cioè alla maggiorazione del costo di acquisizione dei beni strumentali, a favore delle imprese che effettuano investimenti in nuovi beni finalizzati a favorire processi di trasformazione tecnologica/digitale secondo il modello “Industria 4.0”. Investimenti, è utile ricordarlo, che devono essere concretizzati entro il 31 dicembre del 2019, oppure entro il 31 dicembre 2020 a patto che entro il 31 dicembre di quest'anno il relativo ordine sia accettato dal venditore e sia effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Questa agevolazione fiscale si applica anche ai beni acquisiti tramite leasing ed è valida ai fini

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NEL DETTAGLIO Queste le macchine Hinowa che rientrano nei parametri di “Industria 4.0”. Goldlift 14.70 IIIS (Serie Goldlift) Lightlift 14.72 IIIS (Serie Lightlift) Lightlift 23.12 IIIS (Serie Lightlift) Lightlift 13.70 (Serie Performance) Lightlift 15.70 (Serie Performance) Lightlift 17.75 MK2 (Serie Performance) Lightlift 20.10 MK2 (Serie Performance) Lightlift 26.14 (Serie Performance) Lightlift 33.17 (Serie Performance)

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AL GIS dell’imposta I.R.E.S. (attualmente fissata al 24%). Sgomberato il campo dai dubbi leguleio-fiscali, sta di fatto che l'iperammortamento rappresenta davvero una ghiotta opportunità, da non lasciarsi sfuggire nel caso si abbia intenzione di acquistare una piattaforma aerea cingolata, settore in cui le macchine Hinowa sanno certamente dire la propria, non solo in termini di prestazioni, ma anche in virtù di particolari caratteristiche tecniche che permettono di accedere al suddetto beneficio fiscale. Le piattaforme Hinowa sono infatti equipaggiate con un PLC e con schede Microcontrollori Dedicate. Inoltre su ogni macchina è installato un modem GSM-GPRS che permette di accedere al sistema di controllo e di automazione della macchina denominato R.A.H.M. Quest'ultimo consente di

Hinowa sarà ovviamente presente al prossimo GIS di Piacenza. Il tradizionale motorhome del costruttore veneto sarà posizionato nell'area esterna, allo stand G2. I 200 mq di spazio espositivo saranno animati da parecchie macchine: le piattaforme con tecnologia “Bi-Energy” (due motorizzazioni sulla stessa macchina, cioè motore termico e pacco batterie al litio), e i modelli della gamma Performance IIIS tra cui una versione lithium-ion. L'esposizione dovrebbe completarsi con uno dei carrelli elevatori cingolati Hinowa.

interfacciare in modalità bidirezionale le informazioni che provengono dalla macchina e il flusso delle stesse verso il sistema di supervisione. In pratica la piattaforma aerea è in grado di dialogare con il gestionale di fabbrica, inviando precise informazioni inerenti lo stato della macchina, il registro degli eventi, i parametri di configurazione impostati e lo stato della commessa di lavoro. Allo stesso tempo (ricordate, il flusso è di tipo

bidirezionale) la piattaforma aerea può ricevere diversificate informazioni dal gestionale inerenti il software, i parametri di configurazione e di funzionamento e la commessa di lavoro. In poche parole la macchina dialoga in modo intelligente con il sistema remoto e si interfaccia con l'operatore tramite un telecomando ergonomico con display LCD per i messaggi di stato. Alcune piattaforme dispongono anche di un pannello touch-screen (da 3 o 7 pollici) con le informazioni della macchina montato a bordo. E se a tutto questo aggiungiamo prestazioni di assoluto livello, affidabilità invidiabile e compattezza delle macchine per raggiungere anche i cantieri più complessi, allora il gioco è davvero fatto. ❑

HINOWA SPA Via Fontana, 3 - 37054 Nogara (Vr) Tel. +39 0442 539100 Mail: info@hinowa.com Internet: www.hinowa.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni IVECO

Autista. Connettività. Servizi. Sostenibilità. TCO. I 5 punti fermi del nuovo S-Way di Iveco TESTI E FOTO DI TEA GIUSTI

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ome sarà il trasporto pesante e a lungo raggio del futuro? I megatrend che ne guideranno lo sviluppo sono abbastanza chiari e condivisi da tutti i Costruttori. A fare la differenza sono le soluzioni che ognuno di loro adotta per rispondere alle esigenze Guarda il video girato in diretta dalla Redazione di MC5.0-Macchine Cantieri durante il lancio del nuovo Iveco S-Way a Madrid il 2 luglio 2019

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imposte da tali tendenze. La risposta che Iveco ha dato proprio recentemente e che sembra sia quella definitiva per, almeno, i prossimi 10 anni, si chiama Iveco S-Way, ed è il primo veicolo della nuova gamma pesante Iveco Way, sviluppata per offrire funzionalità e servizi focalizzati sull’autista, massima sostenibilità e un livello di connettività avanzata che consente la fornitura di nuovi servizi personalizzati. Così il nuovo Iveco S-Way integra tutti i miglioramenti introdotti nelle generazioni precedenti, aggiungendovi una nuova cabina, ridisegnata interamente per soddisfare le esigenze di autisti e proprietari (per i dettagli della nuova cabina rimandiamo al box di approfondimento in questo articolo nonché al focus on line raggiungibile


NON SCHERZATE CON LA CABINA/1 Tra i numerosi sforzi progettuali dell’Iveco S-Way spiccano quelli mirati alla realizzazione di una cabina completamente nuova

tramite il QR Code). Ma la filosofia alla base dello sviluppo di S-Way, tralasciando per un attimo quella che ha guidato le implementazioni tecniche, va oltre: S-Way vuole essere percepito dai clienti come il nucleo di un modello di business che copre l’intero ciclo di vita del veicolo e aiuta i clienti Iveco a soddisfare le esigenze dei.. loro clienti! IL CAMION COME STRUMENTO ATTIVO DI BUSINESS A partire dal pieno potenziamento delle opportunità offerte dalla connettività (che non a caso è uno dei megatrend di cui sopra): su Iveco S-Way la connettività è rappresentata dal nuovo Connectivity Box integrato, che permette la raccolta, l’elaborazione e lo scambio di dati in tempo reale con un funzionamento basato su una piattaforma sviluppata in collaborazione con Microsoft, che include funzioni di memorizzazione e gestione sicura dei dati, oltre che numerosi servizi a valore aggiunto. Proprietari e autisti sono sempre connessi al veicolo tramite il proprio dispositivo mobile o PC, mediante l’intuitivo portale MyIveco, disponibile anche in versione App. Sempre connessi, ossia sempre controllati? No, al contrario. Iveco S-WAY sfrutta si la connettività, ma per semplificare la vita dell’autista, fornendo la possibilità di un’esperienza di livello superiore grazie ai sistemi avanzati di assistenza alla guida e alle funzioni per migliorare lo stile di guida, in combinazione con servizi sviluppati per aiutarli a lavorare agevolmente ed efficientemente, accessibili tramite l’intuitiva App MyIveco Easy Way. Tale connettività avanzata è stata sviluppata anche per

Aerodinamica all’esterno, comfort di guida e qualità della vita a bordo all’interno: su questi aspetti si sono concentrate le attenzioni dei progettisti torinesi. Alla fine il risultato è una cabina completamente riprogettata intorno all’autista e al TCO. Iniziamo da quest’ultimo punto per spiegare che il nuovo design esterno, creato per migliorare le prestazioni aerodinamiche, consente un risparmio di carburante fino al 4%. Come? È presto detto: il tetto ora è integrato nella parte anteriore del veicolo e presenta una superficie piana che riduce la resistenza aerodinamica, mentre il gradino di salita che consente un facile accesso al parabrezza scompare completamente quando non viene utilizzato. La calandra con angoli arrotondati e alette laterali, i fanali anteriori integrati, il nuovo design del paraurti con deflettori integrati, ma anche il nuovo design dei passaruota nonché quello della porta (che ora si estende fino al secondo gradino, aggiungendo una superficie liscia ai lati della cabina e riducendo la rumorosità quando si raggiunge la velocità di crociera), danno forma a linee che ottimizzano il flusso d’aria, mentre il kit aerodinamico ottimizzato e le minigonne laterali con estensioni in gomma, che riempiono lo spazio tra il trattore e il semirimorchio, completano il quadro sulle principali modifiche di design che consentono al nuovo S-Way di registrare un miglioramento del coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) fino al 12% e un risparmio nei consumi, come detto, fino al 4%. Ma non solo: i progettisti hanno sfruttato ogni occasione possibile per aumentare sia il livello di efficienza economica che la produttività, come il nuovo paraurti diviso in più parti che, in caso di danni, permette di sostituire unicamente il pezzo coinvolto anziché l’intero paraurti; oppure il condizionatore da stazionamento integrato, che comporta il duplice vantaggio di essere più efficiente

a livello energetico rispetto a un kit installato da terzi, e non ha alcun impatto sulle prestazioni aerodinamiche del veicolo. E dentro? Beh, anche all’interno non mancano le novità. Il nuovo layout della cabina offre un ambiente più spazioso per autisti e passeggeri rispetto alle precedenti cabine dello Stralis, con scomparti capienti e ben organizzati, nonché un’ergonomia di base applicata a tutti gli elementi e un’area notte comoda e funzionale. Nel dettaglio, la posizione di guida è ulteriormente regolabile mediante l’abbassamento dell’altezza di guida (che si traduce in una corsa del sedile più lunga e in un cuscino di seduta più alto). Il layout ergonomico dei comandi fa si che tutte le funzioni fondamentali siano sempre a portata di mano, a partire dal volante multifunzione con 22 comandi compresi i sistemi di assistenza alla guida. Il quadro portastrumenti e la sezione centrale del cruscotto sono stati riprogettati per massimizzare il comfort operativo e l’efficienza, grazie a un nuovo layout e all’introduzione di funzionalità ottimizzate. Il touch-screen capacitivo da 7 pollici fornisce accesso al nuovo sistema di infotainment che permette agli autisti di portare a bordo i propri contenuti digitali grazie alla funzione di mirroring con Apple CarPlay. Inoltre, offre la funzione Bluetooth per le chiamate in vivavoce e lo streaming di contenuti audio, la radio DAB, il riconoscimento vocale e un navigatore con le mappe specifiche per i camion, oltre che una serie di miglioramenti hardware e software che includono funzioni di sicurezza informatica. L’autista ha la possibilità di accedere anche al servizio Assistance Non-Stop, all’assistenza a distanza e allo strumento di valutazione dello stile di guida DSE (Driving Style Evaluation). Per le altre novità rimandiamo al PDF che è possibile scaricare dal QR Code in questo box.

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Innovazioni IVECO aiutare gli operatori logistici a garantire la redditività del proprio business, massimizzando i tempi di disponibilità del veicolo, attraverso l’erogazione di un servizio di manutenzione predittiva e costante con le soluzioni MyIveco Way e la riduzione del Costo Totale d’Esercizio. Consente inoltre la fornitura di una nuova offerta modulare di servizi premium personalizzati che includono una consulenza professionale sui consumi di carburante e opzioni per la gestione e la manutenzione delle flotte, al fine di migliorarne ulteriormente prestazioni ed efficienza. IL CAMION COME STRUMENTO SOSTENIBILE Fedele al suo retaggio, il nuovo S-Way con propulsori endotermici diesel unisce un TCO ridotto a emissioni limitate, grazie all’esclusivo sistema di post-trattamento HI-SCR made by FPT e all’efficienza dei consumi derivante dall’avanzata tecnologia del motore e della trasmissione Hi-Tronix, oltre che mediante le numerose soluzioni per il risparmio di carburante integrate, tra cui il sistema Smart EGR. E benché il diesel sia ancora la soluzione principe per l’alimentazione dei veicoli pesanti da lungo raggio, non dimentichiamo la pionieristica presenza di Iveco nelle alimentazioni alternative: S-Way non manca in tutto questo, e infatti è disponibile anche nelle versioni Natural Power, continuando a essere l’unico camion a LNG da 460 CV che offre un’autonomia fino a 1.600 km per le missioni a lungo raggio. Questo veicolo consentirà loro di usufruire di tutti i vantaggi del gas naturale, l’unica alternativa al diesel immediatamente disponibile nel segmento pesante, in grado di ridurre le emissioni di particolato del 99%, quelle di NO2 del 90% e, con l’impiego del biometano, di portare le emissioni di CO2 a rasentare lo zero, con una riduzione del 95%. IL CAMION COME STRUMENTO SICURO Sviluppato intorno all’autista, Iveco S-Way vede nella nuova cabina un miglioramento della sicurezza dell’autista grazie alla rielaborazione del design non solo in chiave aerodinamica, ma anche in chiave di maggiori livelli di sicurezza passiva, con una

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NON SOLO S-WAY La presentazione del nuovo Iveco S-Way è stata un’occasione triplice in realtà. A fare il proprio esordio a fianco del pesante per eccellenza del Costruttore torinese anche due concept truck il cui sviluppo proseguirà nei prossimi mesi in collaborazione diretta con numerosi clienti. Il primo concept, in particolare, sarà espressamente sviluppato sulla base dei feedback dei clienti: si tratta dell’Iveco Fit Cab e Iveco Magirus. Già dai nomi è facile intuire su cosa sono incentrati i due concept, ma diamo comunque qualche dettaglio. Punta a trasformare il camion (anche) in una palestra l’Iveco Fit Cab sul quale i progettisti Iveco sono riusciti a integrare numerosi dispositivi che puntano a migliorare la mobilità dell’autista, la sua stabilità, forza e forma fisica in generale. Ganci appositi e punti di ancoraggio sono integrati all’esterno per alloggiare equipaggiamento appositamente progettato. Lo scalino anteriore retrattile può essere usato anche come attrezzo di allenamento. L’interno della cabina è dotato di attrezzi da palestra, come una leva multidirezionale integrata alla parete, una soluzione multi-grip integrata al tetto e un pacchetto funzionale che comprende bande di resistenza, slider e pesi. Iveco Magirus invece è un concept truck ovviamente celebrativo,

“Vogliamo diventare il Costruttore di truck caratterizzati dalla massima semplicità di guida e innovazione per i nostri fornitori e clienti, adattando perfettamente i nostri veicoli alla vita dell’autista, che è molto più importante della strada da lui percorsa. La sostenibilità implica anche una nostra precisa responsabilità di rendere questa professione, cruciale per la nostra società, più attraente e piacevole ... che va ben oltre la semplice aggiunta di rifiniture di pregio come pelle e legno.” Gerrit Marx, President Commercial and Specialty Vehicles Iveco

fin dal nome. Ma pur rendendo omaggio all’illustre tradizione del Produttore tedesco di veicoli antincendio che dal 1996 fa parte dell’universo CNH, il nuovo concept guarda al futuro aggiungendo agli elementi del brand originale (come la classica livrea bicolore e i dettagli cromati) una lavorazione di precisione e tecnologia all’avanguardia. Finiture in pelle di alta qualità, tessuti di pregio, interruttori, inserti e leve in metallo, nonché un’ampia gamma di opzioni consentirà ad ogni cliente di rendere la propria cabina davvero unica.

resistenza meccanica conforme alla normativa ECE R29.03. Inoltre, l’assale anteriore è stato perfezionato per ridurre la distanza di frenata del 15%, aumentando così la sicurezza generale. Il nuovo design della cabina fornisce anche una visibilità diretta nettamente migliore, grazie agli specchietti retrovisori e ai finestrini senza la presenza dei montanti. Per di più, la gamma Iveco S-Way include fanali Full LED che presentano un fascio di luce più nitido e di maggiore portata e aumentano la visibilità e la percezione degli ostacoli del 15%, migliorando ulteriormente la sicurezza in condizioni di scarsa illuminazione. Ma non finisce qui: Iveco S-Way è dotato di una gamma completa di sistemi avanzati di assistenza alla guida, che aiutano l’autista a lavorare in maniera efficiente e sicura, riducendone l’affaticamento. La nuova cabina affronta il problema della sicurezza anche quando il veicolo è in stazionamento, introducendo un nuovo design della porta che si estende verso il basso, lasciando esposto soltanto il gradino inferiore, e un sistema di bloccaggio meccanico delle porte aggiuntivo. ❑



REPORTTECNICO

JLG

E L'ELETTRONE SI VESTE DI ARANCIO appiamo già tutto. Cioè sappiamo che nel prossimo futuro dobbiamo aspettarci da tutti i Costruttori di piattaforme, o almeno dai più grandi tra loro, una progressiva, ma inarrestabile, integrazione delle gamme prodotte con versioni full electric. Quello che non abbiamo immaginato, anche se ora ne siamo consapevoli, è che la moderna tecnologia alla base delle batterie al litio di ultima generazione, è in grado di assicurare un'autonomia elevata anche a macchine medio-grosse, che trovano applicazione di settori non più solo legati alla logistica, ma anche in edilizia e manutenzione industriale. L'altra cosa che non conosciamo, ma che scopriremo di volta in volta, è l'offerta di modelli che ogni player confezionerà per il mercato. Oggi per esempio alziamo il velo sulla prima gamma full electric di JLG, che infatti ha recentemente introdotto una nuova gamma di piattaforme semoventi a braccio articolato, ideali per applicazioni edili, completamente elettriche. Si tratta di tre modelli: 340AJ, 450AJ e 520AJ, che offrono

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altezze di lavoro da 12 a 18 m e una portata (non limitata, gran bel vantaggio) in cesta di 250 kg. La gamma è equipaggiata, di serie, con batterie al litio e 2 ruote motrici, e sono stati progettati per offrire prestazioni analoghe a quelle delle macchine diesel equivalenti. “Progettata per l’utilizzo in siti di lavoro urbani, dove si applicano limiti di rumorosità e rigorosi standard sulle emissioni, questa gamma di piattaforme rappresenta un’alternativa alle attrezzature convenzionali a combustione”, spiega Barrie Lindsay, direttore del settore di ingegneria a Leicester, Regno Unito. Ecco

quindi l'obiettivo strategico di JLG: posizionarsi con una gamma full electric nel segmento delle piattaforme aeree ad uso edile urbano, dove più che le prestazioni estreme in termini di altezze o portate, servono ottime prestazioni in termini di bassa rumorosità e accesso libero a spazi indoor. Senza dimenticare mai che una macchina La 520AJ full electric raggiunge i 18 m è anche di altezza di lavoro meno in e i 10,65 m di quinante, sbraccio. cosa che in ambito urbano di certo non guasta. Come abbiamo detto, i tre nuovi modelli sono equipaggiati con 2 ruote motrici, cosa che conferisce loro buone capacità di

JLG 520AJ: FAST SPECH

Sbraccio di lavoro: Altezza di lavoro: Capacità di sollevamento – Illimitata:

10,65 m 18 m 250 kg


Nonostante le notevoli prestazioni, è evidente dalle immagini che la 520AJ vanta dimensioni decisamente contenute.

manovra e grande mobilità anche su terreni semi-accidentati. Inoltre, il fatto di essere esclusivamente elettriche riduce sensibilmente i requisiti di manutenzione e di sostituzione delle parti: va da sé che non esista più una manutenzione motore o filtri, proprio perché non esistono più proprio motore e filtri. E il TCO sicuramente ringrazia. “Inoltre, nel corso degli anni è stato implementato lo sviluppo delle batterie e al giorno d’oggi la possibilità di ricaricare le batterie in modo rapido ed efficace è diventata una realtà effettiva. Per JLG è fondamentale che non si verifichi alcuna riduzione delle prestazioni in termini di operatività, cicli di lavo-

ro o stabilità su tutti i terreni”, ha sottolineato Barrie Lindsay.“Per una differenza di prezzo relativamente piccola, i proprietari di attrezzature possono approfittare di un’usabilità ottimizzata, in quanto la macchina può essere utilizzata in ambienti sia esterni che interni, se necessario”, ha tenuto a precisare Jan-Willem van Wier, Product Marketing Manager senior per le attrezzature di accesso JLG EMEA. “Il mercato richiede un numero maggiore di soluzioni elettriche da utilizzare nelle aree urbane. Con la disponibilità di questi bracci elettrici di medie dimensioni per il settore edile, le flotte dei nostri clienti potranno essere ottimizzate, per diventare a prova di futuro.” ❑

JLG 340AJ: FAST SPECH

Sbraccio di lavoro: Altezza di lavoro: Capacità di sollevamento – Illimitata:

6,71 m 12,33 m 250 kg

JLG 450AJ: FAST SPECH

Sbraccio di lavoro: Altezza di lavoro: Capacità di sollevamento – Illimitata:

8,27 m 15,77 m 250 kg

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Personeinnovative KOBELCO & DIOTTO SCAVI

Una passione nata da bambina ha spinto Roberta Diotto a lavorare con il padre dopo il diploma con 100/100 e l’ammissione alla Bocconi TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS

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on è facile, per una donna, lavorare in un settore ritenuto maschile da sempre. Eppure Roberta Diotto, classe 1998, non si è fatta minimamente scoraggiare e ha coltivato sul campo una passione nata da bambina. “In casa nostra non sono mai mancati i modellini di macchine movimento terra e io ho iniziato a giocarci fin da bambina. Il passo verso tutto quanto avesse un motore è stato molto breve”. Roberta coltiva infatti anche altre due passioni extra lavorative che, però, hanno molto a che fare con i motori: il fuoristrada e i rally. Una ragazza fuori dal comune che, senza conoscerla, potrebbe dare l’impressione del classico “maschiaccio”. Nulla di più falso. Pur lavorando in un settore maschile per antonomasia, Roberta Diotto colpisce per la sua determinazione e per non rinunciare a quella “normalità” che la accomuna con tutte le ragazze della sua età. Una normalità che la vede lavorare

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sulle macchine movimento terra insieme al padre Marco, con cui gestisce l’impresa di famiglia che opera su due fronti: il settore delle costruzioni e quello dell’agricoltura. Ci spiega infatti Roberta che “la Diotto Scavi s.r.l. conta oggi un parco macchine composto sia da mezzi movimento terra classici, come escavatori, mini escavatori e track-loader, sia da trattori e attrezzature agricole. Trovandoci in pieno Monferrato svolgiamo infatti molti servizi in conto terzi per diverse aziende agricole”. UN CANTIERE PER IL DIO BACCO Il cantiere dove abbiamo incontrato Roberta Diotto insieme a suo padre Marco si trova nelle vicinanze di Casale Monferrato ed è propedeutico alla piantumazione di una nuova vigna. “Stiamo effettuando lo scasso per un nuovo vigneto” ci spiega Roberta “in una zona che si sta rapidamente rivalutando. Di solito queste operazioni sono effettuate con un dozer o un trattore cingolato ad alta


Il Kobelco ED160-5 Blade Runner è stato usato da Diotto Scavi srl in uno scasso del terreno per il successivo impianto di una vigna nel cuore del Monferrato.

potenza dotato di un aratro monovomere con un elevato peso proprio che rompe il terreno a una profondità importante”. In questo caso, invece, la Diotto Scavi srl sta utilizzando un escavatore Kobelco ED160-5 Blade Runner. E Roberta ci spiega il perché: “stiamo lavorando su un lotto di terreno le cui dimensioni e posizionamento non giustificano l’utilizzo di un trattore cingolato con aratro da scasso. In casi come questo l’escavatore idraulico è ideale per la sua comodità e polivalenza. Di

Roberta Diotto lavora con il padre Marco nell’impresa di famiglia portando un contributo fondamentale allo sviluppo aziendale.

fatto è come se usassimo una grande vanga meccanica e, rispetto al metodo tradizionale, riusciamo a essere più veloci grazie alla precisione di lavoro. Nel lotto stretto e lungo faremmo fatica a usare l’aratro per gli spazi che richiede. Inoltre siamo in un terreno che presenta forti intrusioni di argille compatte utilizzate anche per la produzione di calce. Queste intrusioni spesso non permettono all’aratro di andare in profondità”. LA MACCHINA PERFETTA PER IL LAVORO PERFETTO L’ED160-5 Blade Runner è un unicum nel panorama degli escavatori idraulici grazie alla lama dozer a sei vie, al carro con motori di traslazione e longheroni di due classi superiori, e ai cingoli con i pattini dalle costole che facilitano le manovre di sterzata. “Si tratta di un escavatore le cui caratteristiche strutturali si adattano in modo interessante ai tipi di lavori che svolgiamo” ci spiegano Roberta e Marco “in quanto la presenza di una lama dozer e di un carro sovradimensionato aumentano la polivalenza in modo ottimale”. E continua Roberta: “mi hanno colpito soprattutto la precisione dell’idraulica e i consumi che sono molto buoni rispetto a macchine della stessa classe. Il carro ha una grande forza e, in generale, la macchina risponde con dolcezza, senza stancare. L’unico limite, se così lo possiamo definire” sorride Roberta “è la forza di strappo allineata alla classe di questo escavatore. Noi vorremmo avere macchine compatte come il Blade Runner ma con la forza di un 30 tonnellate ben sapendo che, però, questo non è possibile. Ogni macchina ha infatti il proprio contesto operativo ottimale”.

UN’ANIMA DOPPIA, MA SEMPRE PRECISA E ATTENTA Attiva sia nel movimento terra classico che nei servizi per l’agricoltura, Diotto Scavi srl è stata fondata nel 1999 da Marco Diotto. La storia di Marco inizia però tempo prima e arriva dall’agricoltura dove, in società con un’altra persona, si occupava di servizi in conto terzi fra cui anche la trebbiatura. Le macchine movimento terra erano già presenti in azienda e nel momento di iniziare la sua nuova impresa da solo, Marco decise di dedicarsi maggiormente a questo settore. Il parco macchine è composto da escavatori, dozer, pale cingolate, skid e track loader, mini escavatori, trattori e attrezzature di vario tipo, in grado di andare incontro alle esigenze dei diversi committenti. L’entrata in azienda a tempo pieno della figlia Roberta ha dato ulteriore slancio a un’impresa in piena crescita e attenta a un servizio puntuale. Tanto che molti clienti vogliono che sia proprio la “giovane Diotto” a seguire i lavori grazie a una precisione che sta diventando il suo biglietto da visita.

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Personeinnovative KOBELCO & DIOTTO SCAVI

LA FORZA DEL LEGAME FAMIGLIARE Diotto Scavi srl è la classica azienda famigliare che costituisce la forza del tessuto produttivo italiano. Il legame che unisce Roberta e suo papà Marco è evidente: si capiscono al volo e basta uno sguardo per impostare il lavoro in modo rapido e produttivo. “Roberta ha fatto una scelta difficile” ci racconta Marco “perché è una ragazza capace e molto precisa. Quando si è diplomata con 100/100 ha fatto l’esame di ammissione alla Bocconi e poi, una volta superato lo sbarramento e preparati i documenti per l’iscrizione, mi ha detto di voler continuare l’attività dell’azienda lavorando insieme a me”. E continua “Se da un lato mi ha fatto un piacere enorme, dall’altro avrei preferito continuasse per garantire basi ancora più solide al suo futuro. Il suo apporto in azienda è fondamentale perché è in grado di occuparsi sia dell’aspetto amministrativo che dell’utilizzo dei mezzi. Ci sono alcuni clienti, soprattutto in agricoltura, che preferiscono che vada lei a eseguire i lavori perché la ritengono più precisa e attenta

rispetto ad altri. La cosa mi riempie di orgoglio”. Attualmente Diotto Scavi srl ha un parco macchine composto da numerosi mezzi di marchi diversi ma la fiducia nella Ga.R.I. è il filo conduttore che lega Marco Diotto alla struttura di vendita e assistenza ubicata ad Asti. “Quando ho cominciato l’attività in proprio” ci spiega Marco “la famiglia Gamarino mi ha dato fiducia permettendomi di avere le macchine che mi

servivano senza nessun problema. Sono cose che non si dimenticano”. L’attività aziendale si sta oggi sempre più ampliando grazie all’apporto di Roberta che, nonostante la giovanissima età, sta dimostrando una maturità e una capacità fuori del comune contribuendo, con il suo lavoro quotidiano, ad allargare la fiducia di un numero sempre maggiore di committenti. Segno evidente che quando le donne si impegnano, quale sia l’attività ha poca importanza nel raggiungimento del successo. ❑

KOBELCO ED160-5 BLADE RUNNER: FAST SPECH

Peso operativo Motore Potenza motore Portata massima pompe principali Numero cilindri Velocità di traslazione Trazione massima Benne Livello sonoro (interno/esterno) Larghezza complesiva Altezza complessiva (ant.std) Lunghezza complessiva (ant.sdt) Raggio di rotazione posteriore Forza di scavo alla benna Forza di scavo al bilanciere Sbraccio di scavo max (ant.std) Profondità di scavo max (ant.std) Altezza di scavo max (ant.std)

16.300 kg Isuzu AR-4JJ1XASK-01 78,5 kW 2 x 130 l/min 4 (2,9 l) 2,4 / 4,8 km/h 196 kN 0,24 / 0,70 m3 69 dB(A) / 95 dB(A) 2.490 mm (3.260 mm con lama aperta) 3.030 mm 8.530 mm 1.490 mm 90,1 kN (9.100 kgf) 64,4 kN (6.570 kgf) 8.780 mm 5.820 mm 9.710 mm

NOLOCOM & GA.R.I. Solidi punti di riferimento per l’azzurro Kobelco grazie all’attenzione verso il cliente Importatore Kobelco per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Nolocom è una struttura in continua espansione grazie alla visione di un team determinato che ha preso origine dalla Nolovallée con sede a Verrès, in bassa Val d’Aosta. La vocazione per il noleggio è sempre stata chiara fin da principio, operando sul territorio come vero e proprio precursore dei tempi. Nolocom è oggi una struttura polivalente in cui vendita e noleggio sono le attività trainanti sia nel movimento terra che nel sollevamento. Opera con quattro sedi dirette a Venaria e Lessolo (To), Verrès (Ao), Sandigliano (Bi) e con sei strutture affiliate a Rivoli (To), Alessandria, Asti, Cuneo, Quiliano (Sv) e Genova potendo

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così contare su una rete di assistenza capillare e ben organizzata. Il territorio astigiano e del basso alessandrino, Monferrato compreso, è presidiato dalla Ga.R.I., apprezzata struttura storica che è stata legata per decenni a un altro marchio di cui ha contribuito alla capillare diffusione locale. La preparazione tecnica e assistenziale, insieme a una vocazione commerciale che vede la Ga.Ri. vicina al cliente in ogni momento, ha determinato l’entrata nell’orbita Kobelco di questo significativo punto di riferimento territoriale che ha portato con sé la fiducia incondizionata di molti affezionati clienti come, per esempio, la famiglia Diotto.



DEALERSTORY

(KOMATSU RETE ITALIA)

SI PUÒ DARE DI PIÙ “Non esiste una storia triste se ancora esiste”. Con questo verso si chiude una poesia che Francesco Grassi ha scritto e recitato in occasione della Convention 2019 del Gruppo. Un inno alla voglia di fare squadra e... vincere! TESTO E FOTO DI TEA GIUSTI

e fossero una bandiera sarebbero l’Union Jack. Se fossero un simbolo matematico sarebbero una unione fra insiemi. Se fossero molecole sarebbero unite da un legame covalente (il più forte, ndr). Ma sono aziende, e ciò che le unisce è una ferrea volontà di crescere e prosperare che ha portato alla nascita di una super-entità che le riunisce, le coordina e accomuna risorse per il bene comune. Stiamo parlando di Komatsu Rete Italia e NolOk, che lega fra loro quasi 40 aziende tra distributori, dealer e officine autorizzate e ruota ovviamente intorno al marchio giapponese Komatsu.

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MACCHINE CANTIERI 5.0

A giugno i rappresentanti di tutte le aziende partecipanti si sono riuniti in un’importante convention per suggellare i risultati degli ultimi tre anni, e nominare il nuovo consiglio direttivo che guiderà Komatsu Rete Italia e NolOk per il prossimo ciclo triennale. I RISULTATI Il ciclo triennale guidato dal direttivo che aveva in Francesco Grassi di GIS il proprio presidente si è chiuso con un sostanzioso segno positivo in termini di risultati sul mercato italiano. Il fatturato 2018 si è praticamente triplicato (mentre è raddoppiato il market share di Komatsu sia nel segmento Construction che in quello Utility),

Da sinistra Devis Varini e Francesco Grassi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Komatsu Rete Italia e NolOk


lavoro di team building che Grassi ha fortemente voluto e incentivato nei suoi tre anni di mandato.“Si tratta di uno sforzo continuo, necessario per costruire il nostro grande team” ha dichiarato Grassi. “Oggi Komatsu Rete Italia e NolOk sono una grande famiglia, pronta per nuove sfide”. A rimarcare il fatto che si tratta Ci aspettano tre anni confronto. Francesco Grassi di una grande squadra dove impegnativi, ma siamo sarà il tutor di questo dreognuno gioca il proprio am team di persone che, ruolo in armonia con diventati una grande squadra. gli altri la convention Conto sul mio Direttivo e su tutte al termine del percorso, sarà un gruppo di élite ha sancito il passaggio le aziende di Komatsu Rete Italia e altamente formato non del testimone della presidenza per il prossimo NolOk per trasformare gli enormi solo nelle tematiche di triennio, che è andato a risultati degli ultimi tre anni in un vendita e promozione, ma anche nelle relazioni Devis Varini del Gruppo successo ancora più grande. con i clienti. I corsi tecnici Varini. Francesco Grassi, DEVIS VARINI, PRESIDENTE verteranno su pale, escavatori, che ora ricopre il ruolo di dozer, dumper, macchine speciali, Vicepresidente, ha così comma anche sul TCO e lo studio di fatmentato:“Ogni azienda, per crescere, tibilità, su temi finance, gli incentivi deve cambiare e adattarsi, non solo in fiscali e principi di analisi di bilancio. termini di prodotti, ma anche di maI corsi di management tratteranno innagement. Dopo tre anni di grandi vece di principi base di negoziaziosoddisfazioni è giusto darsi il cambio, ne, project management, gestione del perché il rinnovamento alla guida è tempo, cultura del feedback, assertivisempre foriero di nuove idee e protà e gestione dei conflitti.Tra le altre spettive. Sono contento che sia Deattività confermate, la partecipazione vis Varini a subentrare nella carica di del gruppo sia a Ecomondo 2019 che Presidente. A lui assicuro tutto il mio a Samoter 2020. ❑ appoggio e impegno per portare a termine le nuove e impegnative sfide e raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissi”. Presente alla Convention 2019 di Komatsu Rete Italia e NolOk anche Mas Morishita, CEO di Komatsu Europe, che ha rilasciato un’importante dichiarazione: “Il mercato italiano è un importante asset per Komatsu Europe. Sono qui per garantire di persona che Komatsu si impegnerà al massimo per supportare Komatsu Rete Italia e NolOk nel raggiungimento degli obiettivi prefissati”.

grazie non solo alla riconosciuta bontà delle macchine giapponesi, ma anche alla solida collaborazione con diversi partner commerciali, tra cui Cangini Benne, Simex e Uemme. Risultati che vedono però la propria base più intima e solida nel

Il nuovo direttivo

E IL FUTURO Nel triennio guidato da Devis Varini ci saranno davvero parecchie novità. A partire dall’innovativo progetto formativo nato dalla collaborazione tra Komatsu Rete Italia e Würth. Con una durata di 24 mesi e l’inizio fissato per novembre 2019, il progetto “Grande Venditore” si compone di 12 sessioni formative (6 tecnico commerciali di prodotto e 6 di management) che si terranno con cadenza bimestrale e, novità nella novità, verranno integrate con attività culturali (per esempio l’assegnazione di sei libri tematici da leggere, tra cui Il principe di Macchiavelli, che saranno poi oggetto di momenti di dialogo e

Devis Varini, presidente (Gruppo Varini) Francesco Grassi, vicepresidente (GIS) Basilio Ricciardello (Co.M.Edil) Giacomo Maugeri (Maugeri Macchine) Pasquale Baffoni (Maior) Giovanni Lucchiari (F.lli Lucchiari).

Tutti i contatti Komatsu Rete Italia e NolOk sono reperibili sul sito www.komatsuitalia.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MANITOU

UN CANESTRO DA TRE PUNTI

l tiro da tre punti è poesia allo stato puro. Fare canestro oltre l’arco significa tecnica, tempismo, sangue freddo, la capacità di prendersi grandi responsabilità quando la palla “scotta”. Qualità che si possono riscontrare anche a livello industriale, ma solo in determinati costruttori in grado di cimentarsi, con successo, su più fronti. Uno di questi costruttori è certamente Manitou, capace di dare il meglio di sé in molteplici settori

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Le Piattaforme

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e applicazioni, attraverso una gamma poliedrica che avremo modo di ammirare al prossimo GIS di Piacenza. Se lasciamo ai box il compito di illustrare, seppur brevemente, le famiglie Manitou inerenti le piattaforme aeree e i carrelli elevatori, concentriamoci sui sollevatori telescopici rotativi MRT Privilege+, macchine in grado di fare la differenza in moltissime applicazioni edili e industriali e capaci di sostituire senza problemi mezzi d’opera di ben altro peso e in-

Conosciuta in tutto il mondo per i suoi sollevatori telescopici, Manitou vanta anche un’interessante gamma di piattaforme aeree declinata in diversificate tipologie. Si passa infatti dalle semoventi

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articolate (sono 4 i modelli della Serie ATJ) alle telescopiche (la Serie TJ si caratterizza per 4 modelli), dalle forbici (con le versioni 100 SC, 120 SC e 140 SC) alle macchine appositamente pensate per il noleggio

gombro. I cinque modelli a rotazione continua che compongono la gamma MRT Privilege+ si caratterizzano per le loro qualità fuoristrada, con quattro ruote motrici e direttrici; per il braccio pentagonale (con il cilindro di brandeggio ben protetto dietro la testa del braccio); per un telaio monoblocco elettro-saldato con

come la MAN’GO 12. Una gamma che beneficia inoltre di molteplici optional e di soluzioni speciali pensate per specifici mercati quali la rete ferroviaria, l’esercito, l’aeronautica, le miniere o le raffinerie.


I Carrelli Al GIS, oltre ai sollevatori telescopici MRT e alle piattaforme, Manitou esporrà anche la sua gamma di carrelli MI disponibili con tre tipi di montante: Duplex a visibilità totale, Duplex ad alzata libera e Triplex ad alzata libera. Ideali per il settore industriale, i carrelli MI sono macchine polivalenti anche grazie a numerosi optional e accessori. La gamma si compone di 14 modelli dal piccolo MI15 da 1,5 t all’MI 100 da 10 t.

struttura ad alta resistenza; per assali protetti e freni multidisco integrati a bagno d’olio e riduttori epicicloidali; e per la trasmissione idrostatica (la trasmissione Shift-on-fly è invece opzionale sull’MRT 2470 P+ e sull’MRT 3050 P+). Le prestazioni parlano di capacità di carico da 4.999 a 5.500 kg, una massima altezza di sollevamento da 20,90 a 31,60 m e uno sbraccio massimo da 17,90 a 27,20 m. Il tutto grazie a motori Mercedes in grado di sviluppare 115 kW (MRT 2150

P+ e MRT 2550 P+), 129 kW (MRT 2470 P+ e MRT 3050 P+) e 170 kW nel caso del top di gamma MRT 3255 P+. Come accennato, si tratta di macchine decisamente polivalenti che possono rendersi utili in modalità telescopico, in modalità gru (con argano fino a 12 t al piede del braccio e argano da 3 a 7,2 t), o anche in modalità piattaforma, grazie al cestello estensibile e orientabile che permette carichi fino a 1.000 kg e offre la possibilità di lavoro anche in negativo. La più elevata flessibilità operativa è inoltre incrementata da una vasta gamma di accessori che beneficiano del sistema di riconoscimento delle attrezzature E-RECO. Quest’ultimo individua e analizza l’attrezzatura per proporre il tipo di lavoro corrispondente e ottimizzare i parametri della macchina. Tra le attrezzature più interessanti: la benna di ripresa CBR (per sabbia, terra e ghiaia), le forche classiche o flottanti, il cestello con argano, quello estensibile e quello a pendolo rotante, il braccetto tralicciato, l’argano idraulico e il jib. Notevole la cabina (omologata ROPS/FOPS di livello 2) dove tutti i comandi sono facili e a portata di mano. Ottima la visibilità sull’attrezzatura e sul carico, mentre il sedile inclinabile elettri-

camente (opzionale su tutti i modelli) permette un comfort assoluto quando il braccio è alla massima altezza. Due joysticks ergonomici permettono di controllare contemporaneamente tutti i movimenti della macchina, inclusa la trasmissione grazie all’FNR (avanti/folle/retromarcia) integrato nel joystick destro.Tutte le funzioni della macchina sono sintetizzate, con comandi e menu identificati da icone, nel quadro strumenti, con il display TFT da 7 o 9 pollici posizionato sulla destra. Ovviamente le funzioni del braccio e delle attrezzature possono essere controllate tramite radiocomando. ❑


REPORTTECNICO

MECALAC

NEL PROPRIO HABITAT NATURALE n un tempo in cui la biodiversità e la protezione delle aree naturalistiche sono finalmente diventati un valore, ci sembra corretto abbinare le “nostre” macchine a un ambiente di lavoro in grado di esaltarne le caratteristiche, cioè di farle sentire nel proprio habitat naturale. Quando parliamo delle Mecalac MCR è quindi del tutto razionale associarle ai cantieri italiani, a quei luoghi di lavoro stretti, complessi, incastrati tra le viuzze dei nostri centri storici. Cantieri tipici del nostro Paese che, a dispetto di condizioni di lavoro estremamente intricate, richiedono allo stesso tempo potenza, velocità e massima flessibilità operativa. Cioè il “terreno di caccia” perfetto per le MCR prodotte da Mecalac, che del resto

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Dei Fulmini Gli escavatori MCR possono raggiungere una velocità di 10 km/h; sono quindi due volte più rapidi di qualsiasi altro piccolo escavatore sul mercato. Questa velocità contribuisce a eliminare dai cantieri le operazioni senza valore aggiunto. Riducendo i tempi di spostamento si guadagna infatti in produttività, si ottimizza il parco macchine e si sfrutta al meglio ogni mezzo d'opera.


vede proprio l'Italia tra i suoi principali mercati di sbocco. Un dato su tutti per capire come l'Italia calzi a pennello alle macchine francesi: il modello 8MCR presenta un raggio di rotazione totale di 2.698 mm, che grossomodo corrisponde al raggio totale di un escavatore da 2 t. Inoltre gli MCR propongono un vero raggio compatto a 360°: sulla parte posteriore (1.254 mm) e anteriore (1.444 mm). Proposti in tre versioni (6MCR, 8MCR e 10MCR, dalle 6 alle 10 t) i miniescavatori MCR con un semplice selettore si trasformano in pale caricatrici compatte e viceversa, mantenendo gli stessi comandi. L’efficacia è massima: il carico si effettua con la benna skid in appoggio sulla lama, che beneficia dello sforzo di spinta trasmesso direttamente dal telaio alla benna. Mentre la

traslazione tramite manipolatore rende la manovra più precisa. Nelle operazioni di scavo le MCR sono pronte ed efficaci. Aprire una trincea nei pressi di un muro o sopra un ostacolo, sgombrare materiali da riciclare, posare condotte e tubature senza difficoltà non è mai un problema grazie al deporté integrato del braccio delle MCR. Il cinematismo del braccio articolato permette infatti di lavorare molto vicino alla macchina e fino a 7 m di distanza (nel caso del 10MCR) in una sola operazione. Allo stesso tempo il celebre braccio brevettato Mecalac si ripiega a 130° per offrire la massima compattezza e stabilità in tutte le operazioni di solleva-

mento e movimentazione. Questa incredibile flessibilità operativa si esalta nel nuovo Connect, un attacco rapido pilotabile dalla cabina, progettato per lavorare nei due sensi e con il quale è impossibile perdere l’attrezzo sia durante l’aggancio sia durante il lavoro in modo escavatore o in modo caricatore. Adatto a tutti gli accessori, assicura la massima semplicità di presa nei due sensi e un'estrema compattezza e leggerezza. Una soluzione che fa il paio con la naturale propensione delle MCR a essere macchine porta-attrezzi capaci, in pochi istanti, di trasformarsi in fresa, decespugliatore, spazzatrice o demolitore con martello idraulico. Senza dimenticare come le MCR si guidino con una sola mano e con notevole precisione. La cabina, molto spaziosa e dotata di ampie superfici vetrate, garantisce una visibilità perfetta sull'area di lavoro, mentre il nuovo schermo a colori TFT assicura una grande semplicità di utilizzo. In qualunque condizione di luce l’operatore visualizza in modo chiaro e leggibile tutte le informazioni utili: modo in uso, velocità, regime motore, numero di ore, martinetto selezionato e sicurezze attivate. ❑

DATI TECNICI

Modello Motore Potenza massima Coppia massima

6MCR Deutz TD 2,9 L4 55.4 kW 260 Nm a 1.800 giri Velocità di traslazione 10 km/h Capacità massima benna 0,49 m3 Sbraccio massimo 2.608 mm Profondità massima scavo 6.220 mm Forza di strappo 4.300 daN Forza di penetrazione 2.500 daN Raggio minimo di sterzata 3.300 mm Peso 5.700 kg

8MCR Deutz TCD 2,9 L4 55.4 kW 300 Nm a 1.600 giri 10 km/h 0,53 m3 2.698 mm 6.750 mm 5.000 daN 2.800 daN 3.700 mm 7.200 kg

10MCR Deutz TCD 3,6 L4 55.4 kW 390 Nm a 1300 giri 10 km/h 0,75 m3 3.266 mm 7.500 mm 6.000 daN 3.400 daN 4.000 mm 9.400 kg

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO

MA CHE BEL

PANORAMIC! Il Merlo Panoramic P40.17 è il modello al top della nuova gamma stabilizzata del costruttore di Cuneo. E con i nuovi sistemi di sicurezza ci porta in alto senza problemi TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS

MERLO PANORAMIC P40.17

PESO OPERATIVO

POTENZA

PORTATA IDRAULICA

ALTEZZA MAX DI SOLLEVAMENTO

SBRACCIO MASSIMO

CAPACITÀ MAX SOLLEVAMENTO

11.670 kg

55,4 kW / 75 kW @ 2.200 giri/min

104 l/min

16,60 m

12,47 m

4.000 kg

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LA TECNOLOGIA

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1) La stabilizzazione anteriore permette di posizionarsi laddove passa la macchina aumentando in modo significativo la capacità operativa della stessa. 2) I ponti sono completamente nuovi con struttura in fusione e nuovo cinematismo del tilting-traslazione a tre soli tiranti. Nuovi anche i giunti omocinetici. 3) Il display del CDC è un opzione fondamentale per l’efficienza: fornisce in tempo reale le possibilità operative e permette di regolare l’idraulica. 4) I motori sono i Deutz TCD 2,9 e 3,6 L4 StageIIIb/IV che erogano 55,4 kW (75 CV) e 75 kW (102 CV). Lo Stage IV impiega un modulo SCR che integra il DOC. 5) La gamma di attrezzature Merlo comprende anche la navicella omologata con radiocomando che si carica quando è posizionato in cabina nella propria sede.

FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo

I nuovi Panoramic hanno ulteriormente alzato il livello di sicurezza ed efficienza nei sollevatori telescopici stabilizzati grazie all’evoluzione del Controllo Dinamico del Carico.

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l nome Panoramic porta alla memoria il portata massima di 4.000 kg per un’altezza masprimo sollevatore telescopico con il mosima di 16,60 metri. L’introduzione del CDC, tore laterale e il braccio a completa Controllo Dinamico del Carico, che opera scomparsa nel telaio che la Merlo con la stessa logica dei nuovi modelli DETTAGLI lanciò sul mercato nel 1987. Roto, lo colloca in una fascia “preDA SAPERE Un’intuizione che rivoluzionò il mium” che strizza l’occhio non Il Controllo Dinamico del Carico mondo di queste macchine rensolo ai noleggiatori ma anche ai utilizzato sul Panoramic P40.17 permette di sapere in anticipo, una dendole quelle che sono oggi. professionisti del sollevamento che volta agganciato il carico, quale sarà Merlo non ha mai interrotto l’eutilizzano quotidianamente queil campo d’azione permesso dalla voluzione dei suoi modelli e ora, ste macchine al limite delle loro macchina. Questo consente di con questo nome, individua in possibilità. lavorare non solo più sicuri ma modo chiaro i modelli con braccio di aumentare l’efficienza ESSERE SICURI frontale fisso dotati di stabilizzazione. ottimizzando il tempo a Il sistema di controllo automatico del L’impostazione modulare, iniziata con disposizione. carico è disponibile di serie, ma solo con il rinnovamento della gamma Turbofarmer nel 2014, porta in eredità una nuova cabina, nuovi telai, la versione Plus o con la cabina Premium è possibile nuovi assali e, cosa fondamentale, il sistema di gestione avere il display da 10,1” che permette di interagire automatica del carico che li colloca oggi allo stesso in modo attivo con il P40.17 sapendo in anticipo il campo utile di lavoro e potendo intervenire con le livello della nuova gamma Roto. Al top della gamma Panoramic c’è il P40.17 con una regolazioni idrauliche su braccio e attrezzature.


L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / L’UOMO E LA MACCHINA

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ue livelli di allestimento, molti elementi in comune fra cui l’impianto idraulico e il Controllo Dinamico del Carico ma un’interfaccia decisamente più interattiva nella versione Plus o con la cabina Premium.Vale la pena, a nostro avviso, spendere qualcosa in più per poter interagire con il sistema elettronico di controllo del carico come avviene sui nuovi Roto. Un’opportunità che fa passare in secondo piano il prezzo superiore anche in virtù della possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal piano Industria 4.0. L’interfaccia con display del Panoramic P40.17 permette infatti di capire in anticipo le possibilità operative senza dover procedere per tentativi fino all’azionamento dei blocchi di sicurezza. Cosa che, con il sistema senza display, non è possibile perché non è visibile lo schema dinamico di lavoro del sollevatore.

FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo

CONTROLLARE NEL COMFORT

La nuova cabina modulare ha alzato il livello di comfort rispetto al passato introducendo alcuni nuovi elementi come il nuovo joystick elettronico sviluppato appositamente per i modelli frontali fissi. Con la cabina Premium, oltre al display di controllo del CDC, si ha una superiore finitura interna che permette di avere un comfort superiore avendo tutto sotto controllo.

La cabina Premium o l’allestimento Plus permettono di avere il display di interazione con il CDC che permette non solo di controllare il campo d’azione sulla base dell’effettivo peso movimentato ma anche di interagire con l’idraulica del sollevatore.

COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer La polivalenza dimostrata sul campo dal P40.17 ha messo in luce un ottimo equilibrio generale di tutta la macchina. La cabina del P40.17 è quella, apprezzata, della gamma modulare. Ci sono due livelli di allestimento dove spicca il nuovo joystick elettronico sviluppato appositamente per i modelli fissi del Costruttore. Il CDC è di serie per tutti i modelli ma nella versione base non è presente il display. Ottima la visibilità e la silenziosità a bordo.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LA MACCHINA IN CAMPO

FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo

L’evoluzione della gamma stabilizzata Merlo sta andando nella direzione del continuo aumento di polivalenza fornendo al mercato delle macchine che si prestano ancora di più a impieghi meno usuali per i telescopici. La nuova gamma Panoramic sta entrando in questo momento sul mercato con un riscontro decisamente positivo in termini di gradimento e di vendite. La Merlo ha lavorato per evolvere in modo positivo un prodotto che riscuoteva già un grande successo e la progettazione in chiave modulare sta portando vantaggi a tutte le diverse famiglie dei nostri telescopici.

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l Merlo Panoramic P40.17 è attualmente il top di gamma dei sollevatori telescopici stabilizzati del Costruttore di Cuneo. Evoluzione della precedente gamma, introduce molte novità che, a prima vista, potrebbero sfuggire. Cabina modulare e cofani a parte, evidenti per il design completamente diverso, le news sono tutte funzionali e migliorano il comportamento dinamico della macchina. I nuovi assali in fusione e con giunti omocinetici migliorati, il nuovo sistema di tilting-traslazione che utilizza tre tiranti, il nuovo telaio completamente diverso rispetto al passato, il nuovo naso che ottimizza la geometria del cilindro di azionamento della zattera. Sia la versione standard che quella Plus sono equipaggiate di serie con un impianto idraulico con pompa a portata fissa e distributore a centro aperto da 104 l/ min @ 250 bar. Una scelta che risulta sufficiente per il tipico utilizzo medio di queste macchine che, sovente, stazionano per lungo tempo in postazione fissa con navicelle o elementi da sollevare e posizionare. Un impianto Load Sensing Flow Sharing avrebbe forse potuto fare una certa differenza nella versione Plus. Quest’ultima infatti adotta anche il motore Deutz TCD3.6 Stage IV da 75 kW/102 CV mentre la standard utilizza il Deutz TCD2.9 Stage IIIb da 55,4 kW/75 CV ed è maggiormente indirizza-

ta verso i noleggiatori o i clienti con grandi parchi macchine. La trasmissione è idrostatica a due rapporti con gestione elettronica EPD nella versione Plus. Un sistema che conferisce alla macchina il massimo controllo nei lavori di precisione.

TANTE DIVERSE PROSPETTIVE

Un sollevatore telescopico come il Panoramic P40.17 può essere un prezioso alleato non solo per un’impresa di costruzioni ma anche per chi si occupa di lavorazione inerti. L’elevata altezza raggiungibile e


lo. Un contesto operativo dove le applicazioni e gli scenari possono variare di continuo durante tutta la giornata.

SOLLEVA, CONTROLLA, CARICA ETC ETC…

Cosa può fare un sollevatore telescopico? Tantissimo. In molti rimangono fissi sull’idea che serva solo per sollevare. Una macchina come il P40.17 deve, a mio avviso, essere acquistato completo di piattaforma, verricello ed eventualmente anche falcone. Accessori come benne miscelatrici, pinze speciali, benne con griffe, ecc sono disponibili in after market. Il CDC permette il loro riconoscimento automatico integrandole nel ciclo di lavoro. La polivalenza aumenta ancora di più con il display da 10,1” che permette di effettuare alcune regolazioni sull’idraulica e verificare in modo immediato il raggio d’azione utile sulla base dell’effettivo carico sollevato. La stabilizzazione frontale permette di lavorare dove si passa a malapena con le ruote: cosa non da poco in un contesto come quello di un impianto di inerti. La proverbiale visibilità Merlo è assicurata dal profilo dei cofani molto basso e dal nuovo telaio che rende equilibrato questo modello. L’impianto idraulico, sulla carta, non ha dei numeri da capogiro ma alla resa dei conti non si comporta male: segno di limitate perdite di potenza e di un equilibrio basato su una lunga esperienza. l’idraulica semplice lo rendono fondamentale non solo nella manutenzione degli impianti ma anche nel carico dei mezzi (soprattutto quelli piccoli) durante i periodi di punta in cui le pale gommate sono tutte impegnate. La semplicità di utilizzo, insieme a visibilità, manovrabilità e facile accesso, ampliano in modo significativo il suo campo d’azione.

L’OPINIONE DI COSTANTINO/1

L’OPINIONE DI COSTANTINO/2

Il nuovo Panoramic P40.17 ha migliorato un sollevatore che riscuoteva già ampi consensi. La possibilità di controllare in modo diretto il CDC con il display da 10,1” (opzione fondamentale!) permette di aumentare efficienza e sicurezza in cantiere. L’impianto idraulico non si comporta male ma con un Load Sensing Flow Sharing in opzione sarebbe imbattibile.

COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer Il Panoramic P40.17 è un sollevatore telescopico che può trovare ampio spazio non solo nel classico sollevamento ma

anche come macchina di servizio all’interno degli impianti di lavorazione inerti. Si tratta di una macchina che permette di ottimizzare gli investimenti e si presta particolarmente bene come mezzo di servizio per aiutare le pale gommate nei momenti di punta o con i piccoli mezzi di trasporto.

Andare oltre l’impiego convenzionale è sempre stato un mio personale punto di vista. La polivalenza, poi, mi ha sempre affascinato e i sollevatori telescopici contemporanei stanno diventando sempre di più dei portattrezzi di alto livello. Il nuovo Panoramic P40.17 esce dal cliché del classico telescopico stabilizzato per andare nella direzione di una macchina più dinamica di quel che potrebbe sembrare. Anche se, numeri alla mano, si potrebbe forse pensare il contrario. La scelta di Merlo di non adottare un impianto Load Sensing Flow Sharing farebbe pensare a una macchina non troppo agile. Occorre infatti parzializzare i movimenti ma, con il nuovo joystick, questa operazione non risulta stancante. L’impianto di lavorazione inerti della Tomatis Giacomo Srl di Caraglio (Cn) è stato il teatro della nostra prova in anteprima di questo nuovo modelMACCHINE CANTIERI 5.0

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / I SERVIZI

DETTAGLI DA SAPERE La nuova gamma Merlo Panoramic adotta soluzioni tecnologie più evolute rispetto al passato permettendo, anche nelle versioni meno accessoriate, di avere sistemi di sicurezza di alto livello. Nelle versioni al top della gamma si interagisce in modo intelligente aumentando l’efficienza.

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erlo è uno dei marchi con il maggiore remarketing nel settore dei sollevatori telescopici e con una rete vendita organizzata e capillare. Questi due elementi sono, insieme alle soluzioni tecnologiche messe a punto per le proprie macchine, alla base del successo del marchio. La vicinanza con il cliente finale è sempre stato un obiettivo del costruttore di Cuneo. La Merlo ha investito da sempre in un servizio ricambi efficiente in grado di fornire anche pezzi di macchine ormai non più in produzione. Questo anche a decenni di distanza. Si tratta di una certezza che pochi altri costruttori possono vantare. Si tratta di una vera e propria “mission” aziendale

che deriva anche dal fatto che il 90% dei componenti delle macchine è prodotta in casa e quindi il marchio italiano è in grado, con i dovuti tempi, di costruire anche i pezzi necessari più complessi per eventuali riparazioni. Merlo ha inoltre effettuato ingenti investimenti finalizzati alla messa in servizio di un magazzino ricambi automatizzato in grado di evadere oltre il 90% delle richieste correnti in 24 ore per gli ordinativi arrivati entro le prime ore del pomeriggio. Il rimanente 10% dipende dalla distanza a cui il ricambio va spedito e dall’età della macchina a cui il ricambio è destinato. Il costruttore cuneese, tramite la propria società Movimatica, ha sviluppato un proprio sistema di connessione dal nome Merlo Mobility. Una tecnologia perfettamente integrata che permette di utilizzare tutte le informazioni provenienti dalla macchina per utilizzarle in un processo integrato di controllo aziendale. Ciò permette, oltre ad avere pieno controllo delle fasi di lavoro e delle procedure di sicurezza, di rientrare nelle agevolazioni fiscali del piano Industria 4.0 potendo così aumentare l’efficienza aziendale. È possibile effettuare diagnostica in remoto e monitorare il funzionamento delle singole macchine per capire il loro reale impiego. A questo si unisce la possibilità di avere contratti di manutenzione programmata ed estensioni di garanzia. Un pacchetto di servizi che costituisce un valore aggiunto indiscutibile in termini di remarketing.


L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / TCO

Il Merlo Panoramic P40.17 esce dal cliché del semplice sollevatore telescopico stabilizzato per puntare verso efficienza e polivalenza.

L’interazione uomo/macchina possibile con il nuovo display in opzione permette di operare in modo ragionato e più sicuro con la macchina.

CONSUMI

MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

Le rete di vendita e assistenza di Merlo è fra le più capillari del mercato. L’impiego di motori e componenti idraulici di marchi primari come Deutz e Bosch Rexroth, permette di reperire con facilità i ricambi. Il layout della macchina è pensato per facilitare gli interventi in cantiere.

Il Merlo Panoramic P40.17 utilizza, a seconda delle versioni, i Deutz TCD 2.9 Stage IIIb e TCD 3.6 Stage IV che non sono particolarmente assetati. L’impiego classico di questa macchina non prevede di per sé consumi elevati visto l’uso prevalente come mezzo di sollevamento in posizione statica.

MA QUANTO MI COSTI?

COSTO D’ACQUISTO

TECNOLOGIE DIGITALI

Il costo d’acquisto del Merlo Panoramic P40.17 può variare in base a versione e allestimento. È bene quindi equipaggiarlo con il display digitale che permette di interagire con il CDC: soldi ben spesi che aumentano l’efficienza in cantiere risparmiando tempo.

Merlo, da sempre, crede e investe nella tecnologia digitale. Con Merlo Mobility è possibile raccogliere dati e interagire a distanza. Il CDC è invece il sistema di gestione del carico che permette di prevenire situazioni di potenziale pericolo rendendo l’uso più sicuro.

del P40.17 in modo rilevante, potendo anticipare eventuali situazioni difficili.

DEPREZZAMENTO

Il valore dell’usato dei sollevatori telescopici Merlo si mantiene alto nel tempo. Difficile, se non impossibile, trovare macchine usate recenti, se non provenienti da qualche noleggiatore. Il remarketing è dato dal brand, dalle caratteristiche tecniche e da una rete di assistenza puntuale.

I sollevatori telescopici Merlo mantengono un elevato valore residuo nel tempo grazie a un ottimo remarketing e una capillare rete di vendita e assistenza.

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Icons - Created by ProSymbols from Noun Project

La tecnologia digitale è da sempre nel DNA del Costruttore e oggi, con Merlo Mobility, EFFICIENZA è possibile I sollevatori telescopici sono macchine interagire a polivalenti la cui efficienza è legata strettamente alla modalità di impiego. distanza e La possibilità di installare il display per raccogliere interagire con il CDC aumenta l’efficienza dati utili.

OPERATORE

La nuova cabina porta il comfort su livelli più alti. La nuova impostazione generale ha visto lo spostamento del distributore idraulico nella culatta, abbassando la pressione sonora in cabina. Vale la pena acquistare la versione con display in cabina perché consente l’interazione con la macchina.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LE CONCLUSIONI

MA CHE BEL

PANORAMIC!

FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo

La nuova gamma Panoramic è stata completamente riprogettata in chiave modulare: nuovo telaio, implementazione dei sistemi di sicurezza, possibilità di avere l’interazione con il CDC, nuovi assali in fusione con carichi superiori, nuovo sistema tiltingtraslazione a tre tiranti, nuova cabina, nuovo joystick sviluppato appositamente per queste macchine. Una macchina che fissa nuovi standard nella sua categoria con costi di gestione decisamente favorevoli.

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ndare in alto è sostanzialmente fosse così scontato, un comportamento la mission di un sollevatore tedinamico. La trasmissione idrostatica è DAL VIVO lescopico. Non tutti i modi per pronta e vivace. L’idraulica di braccio Non perdere i video arrivarvi, però, sono uguali. e benna, nonostante una pompa a indella prova. Li trovi su La nuova gamma di telescopici granaggi con un distributore a centro macchinecantieri.com stabilizzati di impostazione modulare aperto, si è messa in luce per una certa sta valorizzando in modo intelligente il fluidità di funzionamento. Parzializzare bagaglio di soluzioni tecniche che Merle manovre non risulta difficile tenenlo ha introdotto sul mercato nel corso do conto che abbiamo usato la versione della sua storia. Il Panoramic P40.17 base che dispone di 55,4 kW (75 CV) e è quello che, per prestazioni e altezze 104 l/min. Non era presente il display utili di lavoro, meglio sintetizza questo del CDC. Le prestazioni in sollevamento percorso. Anche se modelli più piccoli, hanno permesso di muoverci in modo come il P35.11, sono altrettanto significativi per le agile sia con la navicella che riposizionando un pepratiche soluzioni utilizzate. L’impiego in modalità sante vaglio. Le sicurezze sono intervenute quando di carico ha evidenziato, nonostante sulla carta non necessario. Il display ci avrebbe però permesso di operare sapendo con esattezza, e in anticipo, il potenziale raggio d’azione permettendoci, se necessario, di riposizionarci in modo corretto prima di iniziare le manovre di sollevamento: tempo prezioso risparmiato. Ne consigliamo quindi l’acquisto perché sono soldi veramente ben spesi. Il comportamento è stato molto buono e, proprio per questo, penso che sarebbe bello se, in opzione, fosse disponibile un Load Sensing Flow Sharing con qualche litro in più. Prontezza e velocità al carico sarebbero ancora maggiori e le manovre di sollevamento negli spazi difficili sarebbero ancora più semplici. La stabilizzazione frontale, infine, rimane sempre insuperabile negli spazi sacrificati e fa la differenza fra il “riuscire” o “non riuscire” a compiere certe manovre. Tanti dettagli che fanno la differenza.


ASSOCIAZIONI

UNACEA ASSODIMI

Hanno provato a spiegarlo Assodimi-Assonolo e Unacea in un'assemblea congiunta che si è svolta a fine giugno presso la Fiera di Verona

n un Paese in cui l'individualismo la fa da padrone, l'iniziativa Assodimi-Assonolo e Unacea è davvero qualcosa di unico e assolutamente apprezzabile. Le due associazioni, all'insegna del motto “Insieme per contare di più”, hanno dedicato una giornata ai temi emergenti nella produzione, nel mercato e nel noleggio delle macchine per costruzione in Italia: dati economici, trend tecnologici, rischi e sfide di un settore industriale in rapido cambiamento. Sede dell'incontro Veronafiere, che il prossimo marzo ospiterà SaMoTer 2020. Con Luca Nutarelli, segretario generale Unacea,

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e Marco Prosperi, direttore generale Assodimi-Assonolo, nel ruolo di moderatori, l'evento ha permesso di fare il punto su un mercato complesso attraverso molteplici e eterogenei interventi. Stefano Fantacone, direttore della ricerca di CER, e Davide Meinero, Managing director di I&D Consulting, hanno analizzato da un punto di vista economico e tecnologico i processi di digitalizzazione in corso nel comparto. Mentre dallo studio dei bilanci condotto insieme a Cribis, Unacea ha stimato, per il 2018, una produzione di macchine per costruzione di circa 2,7 miliardi di euro e ha previsto, per il 2019, un MACCHINE CANTIERI 5.0

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ASSOCIAZIONI

ulteriore passo in avanti in considerazione del permanere dell’alto livello mondiale delle vendite e dell’alto tasso di esportazione del comparto. Infatti le esportazioni di settore nel 2018 hanno totalizzato 2,9 miliardi di euro con una crescita del 6% sull’anno precedente. La bilancia del commercio estero ha raggiunto gli 1,9 miliardi di euro e per l’anno in corso si dovrebbe assestare intorno ai 2 miliardi di euro. Le importazioni nel 2018 hanno superato il miliardo di euro, con un tasso di crescita del 4% in linea con il buon andamento del mercato interno. Guardando ai principali mercati di sbocco della produzione italiana di settore, il commercio intra Ue con i paesi dell’Europa occidentale, con oltre 1,2 miliardi di euro di interscambio nel 2018, rappresenta poco meno della metà dell’export totale annuale. Con riferimento ai singoli stati, gli Usa si confermano primo partner commerciale dell’Italia per il settore, con quasi 350 milioni di euro nel 2018 e in crescita del 15% rispetto al 2017. Seguono, la Francia, la Germania e il Regno Unito. Ottime le notizie sul fronte nazionale, invece della temuta flessione, nei primi sei me-

LE DUE ASSOCIAZIONI Benché non abbiano bisogno di molte presentazioni, riassumiamo la presenza Unacea e Assodimi-Assonolo nel mercato italiano. Unacea è l’associazione di categoria che riunisce le aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni ed è aperta al contributo di tutte le imprese, enti e

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organizzazioni che lavorano nel comparto. Conta circa 60 aziende associate dei settori movimento terra, perforazioni, attrezzature, calcestruzzo, gru a torre e macchine stradali. In Europa è la componente italiana del CECE, Committee for European Construction Equipment, che riunisce

13 associazioni nazionali in rappresentanza di 1.200 aziende. Assodimi-Assonolo è un'associazione chiaramente rivolta al mercato del noleggio e fornisce strumenti, servizi, informative, formazione e consulenza ai propri associati. Sviluppa progetti per aiutare i noleggiatori e innalzare

la qualità del servizio e promuovere cultura del noleggio. Fortemente orientata a “fare gruppo”, è formata da 315 soci (oltre 250 dei quali noleggiatori). I settori principali sono rappresentati da movimento terra, piattaforme aeree, generatori, carrelli e attrezzature.


si del 2019 sono state vendute sul mercato italiano 7.352 macchine per costruzioni (7.078 macchine movimento terra e 274 stradali), con una crescita del 15% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2018. Numeri che consentono un cauto ottimismo, ma “alla base di queste ipotesi”, dichiara Mirco Risi, presidente di Unacea, “continua a esserci il rinnovo del parco dopo gli anni di obsolescenza forzata dalle crisi, gli incentivi dell’industria 4.0 e dei bandi Inail. Dobbiamo precisare che queste prospettive, tuttavia, non sono esenti da ribassi causati da eventuali contraccolpi politici o dalla mancata attuazione dei lavori pubblici previsti nel prossimo biennio". Ovviamente per confermare e migliorare

questi numeri serve uno sforzo comune. “La collaborazione fra gli attori delle costruzioni è fondamentale per migliorare e incentivare il mercato”, ha affermato Mauro Brunelli, presidente di Assodimi/Assonolo. “L’associazione dei noleggiatori da molti anni crede fortemente nella collaborazione fra le aziende che devono andare oltre il concetto di concorrenza in un mercato in continua evoluzione. I dati del comparto noleggio sono positivi con la possibilità di ulteriore crescita e di sviluppo dei parchi noleggio”. ❑

LA PAROLA AD ASCOMAC Presente al convegno anche Ruggero Riva, presidente di Ascomac, l’associazione degli importatori del settore. “Dal nostro punto di vista” ha affermato, “giudichiamo molto positivamente questa iniziativa comune e ci auguriamo un coordinamento sempre più stretto tra produttori,

importatori, distributori, noleggiatori di macchine e attrezzature per costruzioni. Solo in questo modo saremo in grado di difendere e valorizzare un comparto industriale e commerciale che fa investimenti per miliardi di euro e dà lavoro a decine di migliaia di persone”.

UN MERCATO IN EVOLUZIONE I cambiamenti del mercato delle costruzioni sono stati illustrati da Federico Della Puppa, responsabile area Economia&Territorio di Smart Land e collaboratore storico di Assodimi/Assonolo. Come ben sanno gli operatori del settore, il mercato delle costruzioni sta vivendo un momento positivo, anche se con grandissime oscillazioni. “I cambiamenti nel mercato delle costruzioni”, ha spiegato Federico Della Puppa, “sono enormi, ad esempio dopo la crisi le aziende di noleggio si stanno trasformando da semplici imprese individuali a imprese di capitali. Purtroppo l’economia nazionale è ancora in galleggiamento, ma i sentiment delle imprese sono positivi così come l’andamento delle assunzioni che fanno presagire un mercato dinamico. In alcune regioni si sta rinnovando il piano casa con interessanti novità. Sul versante noleggio, il mercato è ancora frastagliato e composto da un numero di aziende molto elevato, con un personale esiguo e un fatturato molto ridotto rispetto ai player europei. Ciò significa che il settore italiano del noleggio ha ancora spazi consistenti di sviluppo”. Ad oggi, infatti, la crescita media del fatturato del noleggio è dell'8,3%.


DEALERSTORY

(GRUPPO PIC8)

CURSUS HONORUM Da costruttori di perforatrici a noleggiatori, concessionari e importatori di macchine per le costruzioni. Il Gruppo Pic8 si presenta oggi in modo articolato e poliedrico TESTO E FOTO DI COSTANTINO RADIS

on è facile cambiare pelle in un settore specializzato come quello delle macchine per le costruzioni. Ma i fratelli Piergiorgio e Marco Picotto non sono nuovi a sfide di questo tipo e, dopo aver fondato e portato al successo l’azienda Perfora, si sono impegnati in un’attività di noleggio, importazione e vendita. I brand commercializzati dal Gruppo Pic8 sono Doosan Infracore, con tutta la gamma di macchine movimento terra del costruttore coreano; Epiroc per quanto riguarda le macchine costruite fino a pochi anni fa dalla Perfora e i sollevatori telescopici Merlo. Da inizio 2019, inoltre, l’azienda di Bagnolo Piemonte (Cn), è importatore per quasi tutta Italia degli impianti mobili Terex Finlay. “La nostra attività è estremamente sfaccettata e multiforme” spiegano i fratelli Picotto “e spazia dalla vendita e assistenza su tutto il territorio nazionale delle macchine Epiroc ‘ex

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Perfora’, passando per l’importazione e la vendita dei prodotti Doosan per il basso Piemonte, Liguria e Sardegna, la vendita della gamma Merlo in parte della provincia di Cuneo e zona sud della provincia di Torino, per finire con gli impianti mobili Terex Finlay che offriamo in quasi tutta Italia. Senza contare il noleggio di macchine e attrezzature speciali, comprese le perforatrici, che si estende a tutto il territorio europeo e, in alcuni casi, anche extra UE”. Una realtà multiforme in cui movimento terra, perforazione, sollevamento e frantumazione e vagliatura vanno a braccetto. “La positiva esperienza di Perfora” continuano i fratelli Picotto “che abbiamo venduto ad Atlas Copco (ora Epiroc) e che mantiene qui nella nostra sede la produzione storica di perforatrici e macchine per il taglio con filo diamantato, ci ha permesso di maturare quell’esperienza necessaria per sviluppare le nostre attività commerciali e di noleggio in varie

La collaborazione di Pic8 con Epiroc e Doosan si concretizza con molte perforatrici montate su escavatori gommati del gruppo coreano.


direzioni. Il mondo delle cave è da sempre il nostro habitat ma ci siamo aperti nel tempo a cantieri di ogni tipo e alle diverse opportunità offerte dal noleggio. Quest’ultimo ha trovato una forte propensione verso macchine estremamente perfezionate che si trovano raramente sul mercato perché richiedono un’elevata specializzazione. La nostra storia di costruttori di perforatrici è stata messa a frutto facendoci diventare un punto di riferimento a livello internazionale”. AL DI LÀ DELLA PERFORAZIONE Sebbene la perforazione sia un asset fondamentale per il Gruppo Pic8, la partnership con Doosan è quanto mai strategica. “Copriamo una zona molto ampia e impegnativa che si Sotto: La flotta noleggio comprende molte macchine non così diffuse come, ad esempio, i dumper articolati Doosan.

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DEALERSTORY Il Gruppo Pic8 punta da tempo sul noleggio con parecchie attrezzature speciali inserite nella propria flotta.

estende a tutto il sud del Piemonte, con le province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino-sud, passando per tutta la Liguria e terminando con tutta la Sardegna” ci illustrano i fratelli Picotto “Si tratta di zone dove abbiamo una presenza storica proprio grazie alle cave e che stiamo presidiando sia in modo diretto che con strutture che ci supportano per l’assistenza”. Un’alleanza che permette al Gruppo Pic8 di presidiare in modo competitivo non solo il movimento terra ma anche il mercato industriale e del riciclaggio, grazie anche agli impianti mobili Terex Finlay che hanno un contenuto qualitativo di alto profilo. Tutto questo avviene in sinergia con la gamma Merlo che completa l’offerta per la logistica di imprese e industria fornendo soluzioni competitive. Un cursus honorum che testimonia come metodo e organizzazione siano fondamentali in settori così complessi e competitivi come quelli in cui i fratelli Picotto operano da sempre. ❑ GRUPPO PIC8 Via Cavour 99 12031, Bagnolo Piemonte (Cn) Tel: (+39) 0175 391932 www.pic8.it e-mail: info@picorent.com

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PIC8 GROUP: tante anime, un solo

obiettivo

Sotto l’ombrello di Pic8 Group ci sono anime diverse fra loro ma con un obiettivo comune: fornire al mercato servizi professionali strutturati e organizzati. La Pic8 srl si occupa della vendita di macchine e attrezzature, la Picorent Nolo si occupa di noleggio, la Picotto Service di tutto quello che è post vendita sia per clienti esterni che per il parco

noleggio aziendale. La vocazione di noleggiatori estremamente specializzati ha portato Pic8 Group a sapersi organizzare in modo professionale per intervenire ovunque sia necessario. La copertura assistenziale in Sardegna è assicurata dalle officine Oleomec di Olbia, nel nord, e dalla UM Service di Cagliari, nel centrosud, che sono anche basi commerciali per la gamma Doosan e Terex Finlay.

Da inizio 2019 il Gruppo Pic8 è importatore per quasi tutta Italia degli impianti mobili Terex Finlay.



TESTIMONIANZE

(SERMAC)

NUMERI DA BRIVIDO Il Gruppo Migliaccio ha utilizzato le pompe Sermac per dare un fondamentale contributo al getto dell’enorme platea di fondazione per il nuovo ospedale Galeazzi DI CRISTIANO PINOTTI - FOTO DI SERMAC PHOTO GALLERY

l calcestruzzo è il settore che più lentamente si sta riprendendo dalla crisi. Eppure qualche segno di risveglio lo si nota, specialmente in tutte le occasioni in cui alle parole seguono i fatti. Anzi, alcuni segnali sono talmente evidenti da far parlare di getti e platee anche i media che, solitamente, riservano ben poco spazio all’edilizia. Questo è certamente il caso del getto, da record, che ha riguardato la platea di fondazione del nuovo Ospedale Galeazzi di Milano. Un progetto che ha registrato numeri da brivido: sono stati pompati oltre 33.000 m3 di calcestruzzo in 90 ore. Questo enorme quantitativo di calcestruzzo è andato a realizzare una platea di 190x50 m con uno spessore di

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Da sinistra Roberto e Camillo Migliaccio in compagnia di Alessandro Viello di Sermac

ben 3,5 m. Un lavoro che ha visto il fondamentale contributo del Gruppo Migliaccio e delle macchine Sermac. “Siamo stati coinvolti dalla Unical”, afferma Camillo Migliaccio, fondatore del Gruppo

Il progetto Il nuovo Istituto Ortopedico Galeazzi sarà edificato nella cosiddetta area Expo e prevede un investimento di circa 200 milioni di euro. I suoi 17 piani, dei quali uno interrato, ospiteranno il Pronto Soccorso, i principali servizi per la diagnostica e gli spazi

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per l’accoglienza dei pazienti e i loro accompagnatori. Le 338 stanze daranno la possibilità di ospitare quasi 600 pazienti. L’edificio prevede 35 sale operatorie e 140 ambulatori, in cui opereranno 650 medici, 430 docenti e non pochi studenti universitari.

La struttura, caratterizzata da ampi spazi verdi e da una particolare attenzione per l’impatto ambientale, oltre all’Irccs Galeazzi accoglierà anche l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, specializzato in ambito cardio-toracovascolare e bariatrico.

omonimo, “per fare esattamente il nostro lavoro, quello del trasporto e pompaggio calcestruzzo. Abbiamo messo a disposizione del progetto platea Nuovo Galeazzi ben 32 autobetoniere attive su più turni, 5 pompe che hanno gettato senza mai fermarsi e 2 pompe di scorta pronte ad intervenire in caso di emergenza. Anche il personale attivo è stato ingente: abbiamo schierato ben 82


LA comunicazione

Migliaccio è una realtà importante, solida e attenta alla comunicazione, che ha visto il restyling del sito aziendale (www.gruppomigliaccio. com) e l’apertura di una pagina Facebook. Il sito è aggiornato costantemente, mentre la pagina Facebook, “Gruppo Migliaccio trasporto e pompaggio calcestruzzo”, permette all’impresa di mantenere un canale social dedicato a coloro che appartengono al settore del calcestruzzo.

nostri dipendenti, presenti h24. Sia io, sia mio figlio Roberto eravamo in cantiere e possiamo certamente dire che si è trattato di un bel lavoro. Aver partecipato al getto da record ci ha conferito una grande emozione”. Per il pompaggio della platea la società ha utilizzato anche le due pompe Sermac dal braccio più lungo. “Le due macchine”, riprende Migliaccio, “hanno lavorato dall’inizio alla fine senza mai fermarsi. Grazie alla rinomata qualità e serietà della casa costruttrice e all’esperienza dei nostri operatori le macchine non hanno dato problemi notevoli durante il getMACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

UNA STORIA di passione Il Gruppo Migliaccio è nato 42 anni fa dalla passione di Camillo Migliaccio coadiuvato da sua moglie Anna. Partendo da due pompe carrate, getto dopo getto, con tenacia, costanza e onestà il Gruppo ha costruito cose importanti, ha ampliato notevolmente il proprio parco macchine (oggi composto da 53

autobetoniere 3 e 4 assi, 38 pompe carrate con bracci di varie lunghezze, 22 betonpompe, 1 camion ribaltabile, 3 pale gommate, 1 braccio a torre, 1 pompa carrellata), aprendo varie sedi sul territorio nazionale. “Mio padre”, sottolinea con orgoglio Roberto Migliaccio, “ha sempre curato personalmente la

to. Nonostante le pompe abbiano pompato per 90 ore consecutive un calcestruzzo speciale come l’SCC e nonostante siano state loro a conferire alla platea gran parte dei metri cubi, non erano sotto sforzo. Per queste macchine è stata quasi normale routine, tanto che il giorno successivo le stesse pompe erano pienamente operative per altre commesse”. Il getto milanese ha quindi riconfermato il valore delle macchine prodotte dalla società lombarda, da anni interlocutore di punta del gruppo Migliaccio. “La nostra scelta”, conferma Migliaccio, “ricade ben volentieri su Sermac: la metà

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maggior parte degli aspetti operativi del Gruppo gestendo personalmente i clienti e dedicando la giusta attenzione ai propri dipendenti. Spesso è presente in cantiere e porta la propria esperienza al servizio del Gruppo durante le operazioni, proprio come è accaduto con questo getto record. Mia madre

delle nostre pompe è Sermac. Ci siamo affidati a Sermac sin dalla sua nascita, questa casa costruttrice ha dimostrato da sempre di essere affidabile e performante. Sia la proprietà, sia lo staff sono stati sempre disponibili e attenti alle nostre esigenze specifiche. Abbiamo utilizzato macchine Sermac in passato per grandi opere e le utilizziamo quotidianamente in lavori come il Terzo Valico dei Giovi, la Piattaforma Maersk di Vado Ligure, la Metro4 di Milano, il tratto autostradale della Variante di Valico e l’alta velocità Milano-Bologna. Riteniamo le macchine Sermac molto versatili e maneggevoli, grazie anche

si è occupata da sempre degli aspetti amministrativi del Gruppo, seguendo in prima persona le strategie, i partner commerciali e l’aspetto mediatico”. Anche le nuove generazioni sono in azienda: Laura Migliaccio ha seguito le orme di Anna, mentre Roberto e Gabriele hanno intrapreso la stessa strada di Camillo.

alla vasta scelta di mezzi prodotti riusciamo ad utilizzare macchine Sermac sia per grandi opere sia per piccoli lavori. Eravamo sicuri che le macchine Sermac non ci avrebbero deluso ed è per questo che abbiamo deciso di affidare loro questa grande sfida. Oggi possiamo affermare che le aspettative sono state totalmente onorate”. ❑ SERMAC SRL Via A. Manzoni, 146 20811, Cesano Maderno (MB) Tel. 0362 - 364320 Fax 0362 - 1632000 www.sermacpumps.com info@sermacpumps.com


Con la nuova generazione di escavatori compatti da 1-2 tonnellate, JCB ti offre molto di più di quello che sei abituato a chiedere quando devi scegliere cosa acquistare. Ora è possibile scegliere tra tre modelli disponibili in varie configurazioni, cabina o tettuccio, a rotazione compatta o girosagoma. SCEGLI LA ROBUSTEZZA con carrozzeria in acciaio al 100%, tubi protetti e un solido portello posteriore in ghisa. SCEGLI LA FACILITÀ per la pulizia, la manutenzione, i controlli e le operazioni giornaliere. SCEGLI LA SEMPLICITÀ con intervalli di lubrificazione di 500 ore e vetro frontale piano ed economico. SCEGLI LA VELOCITÀ per tempi rapidi di trasporto e trasferimento. Noi abbiamo reso facile la tua scelta, ora contatta il tuo rivenditore JCB e scopri di più.

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REPORTTECNICO

VOLVO CE

UN MINI “BARRICATO” a barrique è una piccola botte di legno stagionato e tostato, utilizzata per l'affinamento di nettari bianchi e rossi. Questi gioiellini di rovere sono riservati a vini particolarmente nobili, che si arricchiscono attraverso il prolungato contatto con questi legni in grado di elevare le sensazioni gustative anche di molteplici liquori. Ovviamente noi non ci occupiamo di questioni eno-gastronomiche (e un po' ce ne dispiace, ndr) eppure, osservando il nuovo EC60E di Volvo CE, il paragone con un nettare barricato è stato pressoché immediato. Il mini Volvo è infatti un mezzo di assoluto carattere (diremmo “corpo” se fosse un vino), più potente e più produttivo del predecessore EC55C, che esce di produzione, in grado di garantire comfort ed efficienza operativa in un'ampia varietà di applicazioni. Insomma, è un gran “vino” da

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tutto pasto. Il nuovo escavatore cingolato EC60E si adatta infatti a qualsiasi cantiere di lavoro, dagli spazi più ristretti ai progetti di costruzione più impegnativi. Offre una trazione migliore, una grande forza di rotazione e un'elevata capacità di sollevamento per produrre ottimi risultati in tempi ristretti. Con il suo design compatto, l'avambraccio lungo, il braccio fisso e il braccio di offset opzionali, il versatile e potente EC60E è in grado di affrontare molteplici applicazioni. Macchina che non ha paura di lavorare sodo, è equipaggiata con un motore Volvo Stage V/Tier 4 final. Un quattro cilindri in linea da 4 l con turbocompressore e iniezione elettronica ad alta pressione, raffreddamento a liquido e intercooler ariaaria, in grado di erogare una potenza pari a 44,3 kW (60 HP) a 2.200 giri/ min. Il propulsore si accoppia con un impianto idraulico potenziato, la cui

valvola di comando principale beneficia di un nuovo design. Il risultato è una maggiore funzionalità a disposizione dell'operatore: quando un particolare movimento richiede un flusso idraulico più consistente, la valvola di comando principale riesce a combinare la portata di più pompe per ottimizzare il funzionamento dell'escavatore. Soprattutto per il livellamento, è possibile convogliare un flusso combinato nel cilindro dell'avambraccio perché lavori più velocemente. Inoltre, grazie ai comandi decisamente reattivi, l'EC60E fa esattamente ciò che desidera l'o-


Gli Attachement Volvo offre una nutrita gamma di attrezzature adatte a ogni tipo di cantiere; dai servizi pubblici all'edilizia, dall'agricoltura al riassetto paesaggistico al campo forestale. Le attrezzature Volvo – tra le quali spiccano gli attacchi rapidi meccanici o idraulici, i martelli demolitori e la grande varietà delle benne dai modelli multiuso rinforzati a quelli da scavo - sono parte integrante dell'escavatore cui sono destinate, per assicurare il massimo livello di produttività e versatilità.

DATI TECNICI

Modello Volvo EC60E Motore Volvo D2.6H Stage V, 4 cilindri, turbocompresso a iniezione elettronica Potenza 44,3 kW (60 HP) a 2.200 giri/min Coppia 221,6 Nm a 1.500 giri/min Sottocarro telaio inferiore a X Pattini cingoli 2x39 Larghezza pattini 380-500 mm (acciaio) 400 mm (gomma) Traslazione motore di traslazione automatico a 2 velocità Velocità traslazione 2,4-4,4 km/h Velocità di rotazione 9,5 giri/min Impianto idraulico negativo a centro aperto Pompa principale a cilindrata variabile Pompa rotazione a ingranaggi Larghezza massima 1.920 mm Sbraccio massimo 6.105 mm (avambraccio standard) 6.395 mm (avambraccio lungo) Altezza di scarico 4.150 mm (avambraccio standard) 64.340 mm (avambraccio lungo) Profondità di scavo 3.695 mm (avambraccio standard) 3.995 mm (avambraccio lungo) Forza di penetrazione 28,8 kN Forza di strappo 43,3 kN Peso operativo 5,5-6,8 t

peratore, garantendo movimenti fluidi per tutto il ciclo di lavoro. È possibile impostare la macchina in base al proprio stile e al lavoro da svolgere, semplificandone il comando e aumentando le prestazioni. L'operatore può regolare i flussi idraulici dei circuiti ausiliari, la velocità della lama dozer elettrica e del brandeggio del braccio e personalizzarli in tre diverse modalità operative:Active, Normal o Soft. Il motore e l'impianto idraulico sono inoltre tarati per contenere il consumo di carburante. Con l'opzione arresto automatico del motore, il propulsore si spegne automaticamente dopo un periodo di tempo predefinito; allo stesso tempo la modalità ECO, fornita di serie, permette di abbassare leggermente il regime motore, ma non le prestazioni. Com'è facile intuire, due dispositivi che riducono le ore di funzionamento, limando quindi i

costi di manutenzione. Sotto questo profilo va sottolineato l'accesso da terra a tutti i punti di manutenzione e di ingrassaggio. Mentre gli intervalli per il service sono monitorati dallo schermo in cabina, che visualizza i necessari promemoria. Se il nuovo miniescavatore è dotato del software Volvo MATRIS, che analizza il comportamento dell'operatore per migliorare l'efficienza, la produttività e ridurre i costi legati a carburante e manutenzione,Volvo CE offre anche un sistema di diagnosi VCADS Pro che agevola il controllo della macchina. La cabina offre un ambiente di lavoro confortevole, un ottimo impianto di climatizzazione, tanti spazi portaoggetti e una visibilità migliorata grazie a montanti particolarmente sottili e a superfici vetrate decisamente ampie, coadiuvate da una telecamera posteriore con display LCD da 7”. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

on è facile restare sulla cresta dell'onda. Né per una persona, né per un'azienda. Ma a Volvo Trucks sembra che restare sotto i riflettori riesca piuttosto bene. E la cosa va a tutto vantaggio anche dei driver che si affidano ai mezzi scandinavi e ai servizi correlati. Ma in un caso particolare, che andiamo a ricordare proprio in questo articolo, il vantaggio è stato (praticamente) universale. 60 anni fa (anno 1959) infatti un ingegnere di nome Nils Bohlin che lavorava proprio per Volvo Trucks ideò un dispositivo di sicurezza che in seguito ha salvato un numero spropositato di vite: stiamo parlando della cintura di sicurezza a tre punti che si stima abbia contribuito a salvare più di un milione di vite. Sebbene il progetto venne brevettato, la Società decise che il brevetto doveva essere lasciato aper-

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VOLVO TRUCKS

INSEGNA DA 60 ANNI

A sinistra, Nils Bohlin, l'ingegnere che nel 1959 inventò la cintura di sicurezza a tre punti

to, rendendolo disponibile gratuitamente a tutti i produttori di veicoli. Questa decisione (ammettiamolo, decisamente non convenzionale) venne presa nel maggiore interesse della sicurezza pubblica, per garantire che tutti, indipendentemente dal fatto che guidassero o meno un veicolo Volvo, potessero essere più sicuri nel traffico. Una decisione che si è rivelata molto vantaggiosa per il mondo, come abbiamo detto. Oggi la cintura di sicurezza è ancora considerata la più importante innovazione di sicurezza del traffico, tuttavia troppi camionisti ancora oggi trascurano di utilizzare questo semplice dispositivo. "Non esiste un sistema di sicurezza che si avvicini

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alla cintura di sicurezza in termini di risparmio di vite umane", ha dichiarato Anna Wrige Berling, Direttore Traffic & Product Safety di Volvo Trucks. “Ci sarebbero molte meno vittime se tutti gli autisti usassero la cintura. Il rapporto sulla sicurezza di Volvo Trucks per il 2017 ha mostrato, infatti, che la metà di tutti gli autisti rimasti vittima in incidenti stradali sarebbe sopravvissuta se avessero indossato la cintura di sicurezza. Si tratta letteralmente di un enorme spreco di vite umane". Ma perché questa benedetta cintura non viene utilizzata? Alcuni autisti di veicoli industriali credono che non vi sia alcuna necessità di una cintura in un camion, a causa delle dimensioni del veicolo. Ma è una credenza erronea: in caso di ribaltamento, per esempio, la cintura può aiutare a proteggere il conducente dall'essere incastrato tra il camion e il terreno. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. In questa sede però ci sembra opportuno ricordare una cosa: in caso di apertura dell'airbag a seguito di un incidente, essere senza cintura di sicurezza che


Il Video

Vale la pena dare un’occhiata al video che Volvo Trucks ha realizzato appositamente per spiegare i vantaggi che possono nascere dal seguire il corso di guida per i mezzi cava cantiere. Due minuti che possono cambiare molte convinzioni e aprire nuovi orizzonti.

A sinistra, Anna Wrige Berling, Direttore Traffic & Product Safety di Volvo Trucks

unica dei veicoli FMX e FH. Il nuovo corso di formazione combina una parte tecnicoteorica e una parte pratica. Nella prima vengono illustrate le caratteristiche distintive dei veicoli; nella seconda gli autisti testano sul campo le conoscenze apprese attraverso sessioni di guida su percorsi misti, per riprodurre le condizioni abituali con le quali si confronta tutti i giorni chi conduce questa particolare tipologia di automezzi, con prevalenza di guida in fuoristrada. Ma perché un corso apposito per i veicoli cava cantiere? In generale le nuove generazioni di mezzi, fra cui gli FMX e FH di Volvo spiccano particolarmente, sono equipaggiati con tecnologie avanzate che devono essere necessariamente conosciute da chi li conduce, per sfruttarne pienamente le potenzialità ed evitare rotture legate, per esempio, a stili di guida o manovre sbagliati. I veicoli FMX per esempio sono costruiti per eseguire incarichi impegnativi in qualsiasi tipo di ambiente,

e possiedono le caratteristiche giuste per portarli a termine mantenendo inalterati la sicurezza e il comfort di guida per gli autisti. Purché chi è alla guida li conosca e ne sappia sfruttare al massimo il pieno potenziale. Chi partecipa al corso scopre, per esempio, come sfruttare al meglio l'I-Shift con primini, il cambio automatizzato progettato da Volvo Trucks che aiuta a effettuare ripartenze in salita con un carico pesante, su pendenze superiori al 10%, o su terreni molto dissestati. Questa particolare tecnologia permette di ridurre fino al 75% la sollecitazione sulla frizione, evitando usure precoci o riparazioni superflue. Il corso illustra inoltre il funzionamento e l’uso corretto del Controllo automatico della trazione sui veicoli a trazione integrale e del sistema di bloccaggio del differenziale automatico, con l’obiettivo di garantire sempre la massima operatività del veicolo con minore stress per l’autista, riducendo nel contempo le sollecitazioni meccaniche sul veicolo e consentendo la massima efficienza nei consumi. A questo si aggiunge l’approfondimento su Volvo Dynamic Steering, la funzionalità che agevola la sterzata e assorbe i colpi sul volante provocati dalle irregolarità dei fondi stradali sconnessi. ❑

trattiene e riporta indietro significa finire completamente avvolti dall'airbag, con il conseguente rischio quasi certo di soffocamento. Per cui, per favore, allacciate le cinture. Come detto all'inizio, a Volvo Trucks piace innovare, mettendo la sicurezza sempre in prima fila. Così, degni esempi del filone nato nel 1959 con la cintura a tre punti, oggi Volvo Trucks propone corsi di guida sicura, tra cui spicca il nuovo corso dedicato ai driver del segmento cava cantiere, per aiutarli a sfruttare la tecnologia MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

YANMAR CEE

FOCUS ViO A

pochi mesi dal lancio ufficiale a Bauma 2019, facciamo un focus sull'ultimo nato della gamma ViO di Yanmar CEE: il ViO23-6, un miniescavatore girosagoma da 2,3 t di peso operativo, con carro allargabile, che offre uno dei migliori connubi oggi disponibili sul mercato tra ridotti consumi, comfort operativo e sicurezza racchiuso in una macchina dalle dimensioni, come intuibile, decisamente compatte. Analizzando le principali caratteristiche del nuovo componente della famiglia ViO, il 23-6 è equipaggiato con un carro a larghezza variabile, che misura 1.380 mm chiuso per arrivare, alla massima estensione, a 1.550 mm: la seconda caratteristica, ossia l'essere uno zero tail radius, è garantita a sottocarro chiuso. Quindi i contrappesi e la torretta del nostro nuovo mini sono in sagoma con il carro a 1.380 mm di larghezza, dimensione che ne fa uno dei miniescavatori migliori sul mercato nella sua classe per le applicazioni nei cantieri urbani dove è lo spazio a rappresentare uno dei principali problemi. Il binomio sottocarro allargabilezero tail funziona grazie al fatto che i progettisti Yanmar CEE hanno rea-

Meno, meno,

meno

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lizzato una perfetta combinazione di pesi che fornisce al nuovo mini altre due caratteristiche di pregio: buona stabilità e altrettanto buona capacità di sollevamento in rapporto alla sua categoria. Con un peso complessivo di 2.365 kg nella versione con cabina, contrappesi e braccio standard, il nuovo ViO23-6 si lascia trasportare con facilità su un normale cassone posteriore di un veicolo patente B. Nel caso comunque serva un diverso equilibrio di pesi il Costruttore ha messo a disposizione come optional un contrappeso aggiuntivo che di fatto aumenta la versatilità operativa

Meno emissioni, meno consumi, meno carburante: è questo il motto di Yanmar CEE che si appresta a entrare nello Stage V delle proprie

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macchine grazie all'adozione dei nuovi propulsori TNV su tutta la gamma dei mini e midiescavatori (5-8 t) e trasportatori cingolati. La nuova


del suo nuovo modello della gamma ViO. Passando dall'esterno all'interno, sotto i cofani troviamo un propulsore a 3 cilindri a iniezione diretta e controllo elettronico da 14,6 kW@2.400 rpm. Ovviamente si tratta di un'unità Yanmar (ça va sans dire) di nuova generazione equipaggiato di serie con un sistema automatico di decelerazione nonché della modalità operativa Eco, altro binomio eccellente del nuovo ViO23-6 che così arriva ad attestarsi tra le fila dei modelli della categoria operativa delle 3 t più parsimoniosi in termini di consumi, voce importante della TCO. A mantenere contenuto il valore di quest'ultimo contribuisce anche il sistema idraulico ViPPS (ViO Progressive 3-Pump System) comune ai modelli ViO, che utilizza 4 pompe idrauliche, due a portata variabile e due a ingranaggi (di cui una per i joystick) in abbinamento a un distributore che accumula il flusso di diverse pompe per ottenere la giusta portata di flusso idraulico atta a garantire lo svolgimento contemporaneo di tutti i movimenti e azionamenti a base idraulica. Dall'interno dei cofani all'interno della nuova cabina, dove troviamo un nuovo livello di comfort per l'operatore che ora gode di un maggior spazio per le gambe e di una posi-

famiglia di motori TNV utilizza un sistema di iniezione diretta common rail e un ricircolo dei gas di scarico raffreddati per ottenere una

combustione più pulita e efficiente. Risultato: meno ossido di azoto (NOx) e particolato (PM), mantenendo inalterati potenza e

prestazioni. Per la gamma di miniescavatori che comprende i modelli ViO50-6B, ViO57-6B e SV60-6B, Yanmar CEE ha invece optato

zione operativa in generale più confortevole grazie al posizionamento ergonomico delle leve di comando e dei joystick: grazie all'idraulicaViPPS e alla posizione agevole dei comandi, ilViO23-6 risulta docile e preciso nei movimenti. Last but not least, a livello manutentivo il ViO23-6 eccelle nel mantere basso il TCO grazie all'intelligente posizionamento dei vari componenti, di facile accesso e manutenzione, e degli elementi a protezione dei cilindri e in generale del braccio (piastre in acciaio) che mettono al riparo da guasti e fermi macchina per danni accidentali alle componenti vitali del miniescavatore. ❑ DATI TECNICI

Modello Profondità di scavo Potenza di scarico Potenza Forza di scavo Forza di strappo Peso operativo Peso di trasporto Dimensioni

ViO23-6 max. 2.570 mm max. 2.570 mm 14,6 kW 13,1 kN 17,5 kN 2.295 kg (canopy) / 2.435 (cabina) 2.220 kg (canopy) / 2.365 kg (cabin) 3.890 x 1.380 mm – altezza 2.480 mm

per l'adozione di filtri antiparticolato (DPF) per soddisfare i bassi livelli di emissioni richiesti dalla normativa per questa categoria di

macchine. Perfetto per le applicazioni nei centri urbani, ogni modello vanta meno emissioni e un consumo di carburante ridotto. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

a strategia del gruppo Zoomlion è quella di entrare in un mercato di grandi potenzialità per il settore del sollevamento e della logistica come quello europeo. Grazie a prodotti affidabili, performanti, maturi per l’Europa, al know-how e all’esperienza sviluppata nel mercato europeo, siamo fiduciosi che questa società saprà offrire ai propri partner servizi di valore a 360°”. Le parole di Davide Cipolla, Amministratore Unico di Zoomlion CIFA Europe, la nuova società che distribuisce ufficialmente in Europa i prodotti a marchio Zoomlion, sintetizzano alla perfezione l'approccio dell'azienda verso il mercato europeo e italiano del sollevamento. Un

"L

ZOOMLION EUROPE

IL DADO È TRATTO

mercato da affrontare con prodotti robusti, affidabili e in grado di garantire prestazioni di alto livello. Attualmente la gamma prevede carrelli elevatori, gru a torre e autogrù, tutti rigorosamente marchiati CE. In questa occasione vogliamo concentrarci in particolare sulle autogrù, prodotti completamente made

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Davide Cipolla, Amministratore Unico di Zoomlion CIFA Europe

in Italy, dalla progettazione alla realizzazione. Nello specifico la ATC 960, della classe delle 70 t, è una tre assi con braccio telematico da 48 m. Interamente progettata e realizzata in Italia, si tratta di una macchina equipaggiata con le migliori soluzioni tecnologiche oggi disponibili e prevede l'utilizzo di componentistica esclusivamente di fabbricazione europea. Mentre il design, com'è facile intuire, è chiaramente di matrice nostrana. Della gamma delle mobile crane fa parte anche il modello ATC 1000 (100 t di portata massima su 4 assi con braccio telematico da 55

m), che è stata presentata al Bauma 2019 congiuntamente alla gru a torre Flat-Top con sbraccio massimo 70 m e portata 12/2 ton. Come detto la componentistica è di primissima qualità: la ATC 1000 è infatti equipaggiata con un motore Mercedes-Benz da 340 kW emissionato Stage V, trasmissione automatica ZF Taxon, sistema di sospensioni Hydac, assali Kessler e freni Wabco con sistema ABS. La famiglia delle gru a torre Flat-Top comprende invece prodotti fabbricati in Cina (nella più grande fabbrica al mondo di gru a torre) ma assemblati in Italia,


DATI TECNICI

Modello Capacità di sollevamento Altezza max braccio principale Altezza max braccio principale + jib Velocità massima argano principale Velocità massima argano ausiliario Velocità massima su strada Massima pendenza superabile Raggio di sterzata minimo Altezza da terra Peso totale Dimensioni massime Area di stabilizzazione

e risponde a tutte le esigenze del mercato europeo. Si tratta di macchine progettate in conformità agli standard europei con una struttura solida, affidabili e di alta qualità. Le diverse tipologie di torri a disposizioni permettono di raggiunge elevate altezze. Il processo produttivo di queste gru prevede linee di saldatura e verniciatura completamente automatiche, con ispezioni non distruttive al termine dei processi produttivi (test magnetici, test a ultrasuoni). Acciaio

e componenti provengono dai principali produttori europei e mondiali. Da segnalare l’apposito trattamento di elettroforesi a cui sono sottoposte le torri al loro interno per prevenire la corrosione. Notevole il lavoro fatto sulla cabina che comprende un sistema di monitoraggio integrato in un unico display, che prevede la

ATC 960 ATC 1000 60 t (a 3 m) 100 t (a 3 m) 48 m 57,1 m 59,5 m 65,6 m 120 m/min 128 m/min 120 m/min 128 m/min 80 km/h 80 km/h 62% 60% 9,4 m 10 m 420 mm 400 mm 36 t 48 t 11.365x2.540x3.850 mm 12.770x2.690x3.960 mm 7.350x6.410 mm 8.400x7.420 mm

registrazione dei dati di sollevamento, peso e altezza, oltre alla gestione delle aree interdette (il sistema anticollisione utilizza un allarme automatico, riduce la velocità e frena il movimento della macchina). Le operazioni di sollevamento beneficiano di un sistema che adatta la velocità al peso sollevato. ❑

IN FIERA Zoomlion sarà presente a GIS 2019 (Area esterna, L30 – M25) con 4 carrelli elevatori: un controbilanciato diesel 4 ruote da 3 t e montante triplex da 4,8 m; un controbilanciato 4 ruote elettrico da 2 t con montante triplex da 4,5 m; un 3 ruote elettrico da 1,8 t con montante triplex da 4,5 m e uno stoccatore elettrico da 1,6 t e montante triplex da 4,6 m. A completare lo stand l'autogrù ATC 960 da 70 t su 3 assi.

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Dabbenaggine...

all’infinito U

UNA DELLE PIÙ INCRESCEVOLI E NOCIVE COSE DI QUESTO MONDO È LA DABBENAGGINE CHE USURPI IL NOME DELLA BONTÀ. (ARTURO GRAF)

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n po’ alla Goethe maniera, cristallizziamo l’attimo fuggente politico con i fatti alla giornata del voto sul TAV, in agosto. E tiriamo le somme. I Cinquestellati si sono presentati in aula con un NO di natura atavica. Conti economici, convenienze politiche e minacce di crisi non avevano minimamente turbato le granitiche certezze di Toninelli et similia. La Lega, invece, da tempo era per il sì, sostenendo, cifre alla mano, che il costo del non fare sarebbe stato più salato di quello del fare. Il che, o derivava da conti sbagliati, ma i Cinquestellati non lo hanno mai dimostrato, o era un inossidabile viatico per la scelta del sì. Ma gli Stellini erano, immoti come paracarri, per il no. Comunque e dovunque. Ovviamente rinunziamo a chiedere loro spiegazioni logiche, il tempo e il quinto di lustro al governo hanno matematicamente dimostrato che si tratta di una pratica inutile. Ma pure una sottile forma di masochismo, visto che i tentativi di spiegare (sempre numerosi e copernicanamente differenti tra loro), per lo sciagurato richiedente equivalgono a varie sedute con lo Stivaletto Malese, con in aggiunta un gran finale nella Vergine di Norimberga. Naturalmente, visto che il voto in aula è equivalso a un sonoro pernacchio (da Eduardo De Filippo, ndr), per loro si è aperto un Supplizio di Tantalo. La Lega, furbamente, ha dato pressione alle caldaie ed è partita in quarta dando loro la colpa dello sfascio - in verità agognato da tempo - fustigando e sbeffeggiando l’ “alleato” il quale, nelle stelle, non solo ha la definizione, ma anche la materia grigia. Ora non sappiamo come finirà. Anzi, lo sappiamo. I Cinquestellatissimi, limpidamente presi per fessi, andranno in caduta libera nella considerazione degli elettori (gli stessi, però, che un anno e mezzo fa li trattarono come evangelisti) e, se coscienti della loro situazione, accetteranno di diventare terreno di caccia libera per gli psichiatri in cerca di occupazione. E il contratto di governo? Una patacca, chiamata in quel modo per far vedere che non si chiama più “patto”, come lo appellavano i vecchi politici. Ovvero coloro i quali sapevano come gestire gli accordi e come essere eleganti nei voltafaccia. Insomma, per stupidità e non per peso atomico, hanno fatto la parte degli elementi transuranici della Tavola Periodica di Mendeleiv. Infatti, se ci fosse una tavola periodica della dabbenaggine e se finisse con il numero 92 (come è per l’uranio in quella autentica), loro spunterebbero un numero... tendente all’infinito! P.S. Infatti, ora, abbiamo saputo di aver visto giusto. Salvini, per un po’, pagherà i suoi errori tattici. Ma i gonzi, per mantenere la sedia, si sono messi nelle mani dei megalodonti del PD. I quali, nonostante nel corso delle trattative di governo abbiano dimostrato di avere la schiena flessibile come le guarnizioni di un frigorifero, alla fine riusciranno - pezzo a pezzo a mo’ di squalo - a fregare al 5Stelle un bel po’ di elettorato. E qui sentiremo se Grillo avrà ancora voglia di far battute... ❑


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