Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA - MACCHINE CANTIERI - novembre/dicembre 2019, n.63
MC MC 5.0
TECNOLOGIA AVANZATA MINI-FINITRICE STRADALE GOMMATA VIBROFINITRICI PICCOLE SU CINGOLI
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QUALITÀ IN TUTTE LE DIMENSIONI La nuova linea di Vibrofinitrici per asfalto Ammann comprende modelli che possono sia operare in spazi ristretti sia utilizzare a pieno la loro produttività con larghezze di stesa fino a 14 metri in spazi aperti. Il filo comune in tutte le configurazioni e dimensioni è la tecnologia, che comprende un sistema operativo leader nel settore che automatizza le funzioni chiave per fornire la consistenza e la qualità desiderata. Ma la tecnologia non si ferma qui: consente anche risparmio di carburante, pre-compattazione adeguata dei vari strati di materiale, estrazione dei fumi e una interazione efficace tra finitrice e camion. Alla fine di una giornata di pavimentazione, si vedranno stesure di qualità e costi di produzione più bassi. Tutti i rivenditori Ammann saranno a vostra disposizione per scoprire quale modello e dimensione si adatta meglio alle vostra esigenze.
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La partnership tra Nikola Corporation, Iveco e FPT Industrial ha l’obiettivo di condurre le tre aziende verso il traguardo del trasporto a zero emissioni. Punta di diamante di questa prima fase il nuovo Nikola TRE, un veicolo industriale full electric basato sulla nuova piattaforma S-Way di Iveco che integra la tecnologia, i controlli e l’infotainment di Nikola. I test dovrebbero iniziare a metà del 2020, con il lancio pubblico europeo previsto per l’esposizione dei veicoli commerciali IAA 2020. Il supporto alle vendite e all’assistenza postvendita di Nikola TRE sarà fornito dalla rete Iveco in tutta Europa. L’integrazione del design Nikola sull’S-WAY è stata realizzata congiuntamente da Nikola e Italdesign, nella sua sede principale a Moncalieri (Torino). Il primo trattore presentato è un 4x2, con un’autonomia di 400 km.
NIKOLA
TRE
dalle aziende
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
19-20 4
MACCHINE CANTIERI 5.0
ECOMONDO 2019 Rimini 5 - 8 novembre
BATIMAT Parigi 4 - 8 novembre
SICUREZZA 2019 Milano 13 - 15 novembre
THE BIG 5 SHOW Dubai 25 - 28 novembre
SAMOTER verona 21 - 25 marzo
VEICOLI INDUSTRIALI
DIVENTA UN 6X2
DAF ha presentato il CF Electric in una nuova versione
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opo aver lanciato il CF Electric nella configurazione per le consegne urbane, DAF ha annunciato che da oggi il suo veicolo full electric è disponibile anche in configurazione autotelaio 6×2. Una configurazione ideale in particolare per alcuni allestimenti come la raccolta rifiuti. Le prime unità sono destinate a prendere servizio all’inizio del 2020 presso le due aziende pubbliche olandesi di smaltimento rifiuti HVC e ROVA. Il nuovo CF Electric autotelaio di DAF è equipaggiato con un sistema powertrain VDL E-Power, mentre gli ausiliari dell’allestimento, completamente elettrici, sono stati realizzati da VDL Translift. Il sistema powertrain VDL E-power eroga 285 CV di potenza e una coppia di 2.000 Nm, analogamente al trattore CF Electric. Il motore è alimentato da un pacco batterie con una capacità nominale di 170 kWh. FONTE: DAF
Nuova generazione in termini di prestazioni, efficienza e produttivitá I nuovi Kobelco SK85MSR-7 e SK75SR-7 sono stati impostati per tracciare la strada nella categoria midi.
intelligent Machine Control (Movimento terra)
Dopo il lancio della tecnologia iMC su alcuni modelli, Komatsu ha deciso di ampliare la gamma su cui offre il sistema iMC e presenta il nuovo escavatore PC360LCi-11 con cui è possibile avvalersi dei vantaggi legati all’iMC anche nei grandi interventi infrastrutturali.
Tempi ciclo migliorati del
15%
Potenza motore
53.7kW
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SOFTWARE
ANCHE IN AR Liebherr presenta la propria app
L
iebherr AR Experience è la prima app di realtà aumentata di Liebherr, disponibile gratuitamente su tutti i dispositivi Apple e Android abilitati per AR.Tutto ciò che serve è uno smartphone o un tablet abilitato all’AR. Dopo una corretta installazione dell’app su un dispositivo mobile, i mondi virtuali possono essere visualizzati in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e da qualsiasi prospettiva.Tre diversi cantieri virtuali possono essere visualizzati su qualsiasi superficie orizzontale e visti da tutte le prospettive immaginabili. FONTE: LIEBHERR
MAN monitora Con il monitoraggio dei primi 100 autisti, a ottobre ha preso il via il progetto “Quanto vale la tua salute” voluto da MAN Truck & Bus Italia, in collaborazione con Health Telematic Network (HTN) e l’Università di Brescia. Il progetto intende controllare, durante la normale attività lavorativa, i parametri vitali di un campione statisticamente significativo di autisti.
Cemex sceglie Doosan (Movimento terra)
Sono 100 le pale gommate di Doosan che entrano a far parte della flotta Cemex. Insieme all’ordine, già di per sé notevole, Cemex ha anche confermato Doosan quale unica azienda fornitrice di nuove pale gommate per la regione europea che comprende attività in Francia, Gran Bretagna, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna.
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Fin dalla sua nascita nel 1912 Yanmar ha sempre cercato di superare le aspettative degli operatori sviluppando prodotti e servizi di qualità superiore. Movimento terra, costruzione, demolizione, cura del paesaggio; siamo in grado di proporre soluzioni ottimali per ogni tipo di attività. La nostra gamma completa di macchine compatte include mini – midi escavatori, escavatori gommati , pale gommate, trasportatori cingolati.Tutte macchine progettate per essere efficienti, performanti ed amiche dell’ambiente.
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MACCHINE MOVIMENTO TERRA
NUOVO MIDI
Yanmar CEE continua la sua strategia di ampliamento della gamma delle compatte
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anmar lancia sul mercato il nuovo midiescavatoreViO802PB, un concentrato di comfort e innovazione. Compatto, in chiaro stile Yanmar, il nuovo escavatore da 8 t unisce prestazioni, versatilità, comfort e affidabilità. Il braccio presenta una nuova articolazione che ne incrementa manovrabilità e precisione, mentre il monocilindro nella parte superiore del braccio concorre a ridurre il peso dell’escavatore e ne aumenta la stabilità. La stessa struttura del braccio è disegnata per offrire la massima visibilità, aspetto ulteriormente migliorato dall’adozione di tre luci a LED poste sul braccio e nella parte anteriore della cabina. FONTE: YANMAR CEE
Presso una conceria a Solofra (in provincia di Avellino) è stato installato il primo cogeneratore a gas con motore Scania da 16 l e 330 kW. Il riscaldamento dell’acqua per tutte le lavorazioni della conceria Ferrante avverrà ora in modo più sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. Def power ha lavorato a stretto contatto con la conceria al fine di individuare la soluzione in grado di soddisfare al meglio le esigenze energetiche dello stabilimento.
Nuova gamma Rockwool (Materiali edili)
La nuova gamma di pannelli rivestiti in lana di roccia Rockwool è la risposta ideale per un isolamento ad alta efficienza. Migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente e delle nuove costruzioni è infatti una priorità per Rockwool. La lana di roccia Rockwool costituisce la soluzione isolante ottimale soprattutto se adottata in un concept di progettazione integrata. In quest’ottica va letto il lancio della nuova gamma di pannelli che presentano una bassa conduttività termica per un ottimo isolamento, che offre un’ampia gamma di spessori per rispondere alle diverse esigenze di progetto. Fixrock 33 VF è pensato per l’isolamento di facciate ventilate. Airrock 33 Alu e Airrock 33 Kraft sono ideali per l’isolamento di pareti.
MAN HA DONATO UN TGE CON ALLESTIMENTO ANTINCENDIO AI VIGILI DEL FUOCO DEL VATICANO. IL VEICOLO, BENEDETTO DA PAPA FRANCESCO IL 6 NOVEMBRE, CONTRIBUIRÀ ALLA SICUREZZA OPERATIVA DELL’ELIPORTO.
ATTREZZATURE
PIÙ FACILE
Wacker Neuson trasforma il vibratore per calcestruzzo in uno strumento portatile
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isponibile il sistema di vibratori interni a batteria intercambiabile a zaino per la compattazione del calcestruzzo di Wacker Neuson. Grazie allo zaino con batteria è possibile lavorare senza il cavo di alimentazione, per la massima libertà di movimento e un elevato comfort di utilizzo. La batteria agli ioni di litio offre energia per un’intera giornata di lavoro. La batteria agli ioni di litio è inserita nello zaino convertitore (ACBe). In questo modo l’utente trasporta la fonte di energia direttamente con sé senza la necessità di lunghi cavi elettrici, cosa che aumenta la sicurezza in cantiere. Grazie alle dimensioni compatte dello zaino e all’imbottitura dell’imbragatura per le spalle e le gambe, il peso viene distribuito uniformemente FONTE: WACKER NEUSON
IL PIÙ veloce Il JCB Fastrac Two è il trattore più veloce del mondo con una velocità di 135,191 mph. Progettato e costruito in un allestimento speciale da un team di giovani ingegneri, il Fastrac Two si è assicurato il titolo presso l’Aerodromo di Elvington, a York. L’impresa è stata ratificata dalla Guinness World Records. Il Fastrac Two è alimentato dal motore JCB Dieselmax a 6 cilindri da 7,2 l; la potenza di picco è stata misurata a 1.016 HP, supportata da oltre 2.500 Nm di coppia.
Hyundai si rifà il look
(Macchine movimento terra) Hyundai ha svelato il nuovo look delle sue macchine movimento terra. Le nuove unità della Serie A, conformi allo Stage V e comprendenti pale gommate ed escavatori, adotteranno una rinnovata combinazione cromatica: il tradizionale giallo di avambraccio e braccio verrà sostituito da una tonalità grigioverde identica al colore del telaio. Il nuovo look mira a rafforzare l’immagine del marchio e a rendere le macchine più riconoscibili. Sempre con lo stesso obiettivo, anche il colore del logo ‘Hyundai’ sul braccio cambierà e diverrà bianco. A livello pratico, la nuova tonalità scura renderà meno visibile il naturale scolorimento a causa del contatto con olio, sporco e grasso.
OFFICINE
ECCO TOTAL RUBIA Quadri Industrial è il primo punto in Italia
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naugurato a Pontirolo Nuovo in provincia di Bergamo, presso l’officina Quadri Industrial, il primo centro in Italia a marchio Total Rubia Truck Center (TRTC): la rete di officine indipendenti raccomandate Total specializzate nella manutenzione dei veicoli industriali e nel cambio dell’olio. Il Total Rubia Truck Center è un concetto di multiservizio nel settore dei veicoli pesanti, che intende rivoluzionare la manutenzione dei camion e dei veicoli commerciali di tutte le marche; un progetto internazionale costruito sull’esperienza e la qualità del marchio Total, che può vantare la commercializzazione di lubrificanti in più di 150 Paesi e una rete di oltre 2.000 centri Total Rubia e Total Quartz in tutto il mondo. Quadri Industrial è, inoltre, partner di Alltrucks, la rete europea di officine specializzate sull’assistenza multimarca di camion e rimorchi. FONTE: TOTAL LO SCANIA HYBRID L 320 CONQUISTA IL SUSTAINABLE TRUCK OF THE YEAR (STY) PER LA CATEGORIA DISTRIBUTION. IL NUOVO VEICOLO IBRIDO BASATO SULLA NUOVA GENERAZIONE SCANIA È DISPONIBILE SIA IN VERSIONE PHEV CHE HEV.
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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE
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Active Care (Monitoraggio)
Volvo Active Care è il servizio di monitoraggio remoto di Volvo CE e ha lo scopo principale di ridurre i tempi di fermo macchina non programmati. Il sistema fornisce report su come sono gestite le macchine, avvisi sul comportamento dell’operatore, quanti allarmi si sono verificati sulle macchine, consumo di carburante, tempi di inattività, eccetera.
Un apposito team
(Servizi) Per accompagnare i clienti nel passaggio alla tecnologia elettrica, MAN ha costituito un team di consulenti specializzati, denominato
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Transport Solutions, il cui compito è trovare soluzioni di trasporto personalizzate e redditizie. Questi tecnici forniscono consulenza rispondendo a specifiche richieste relative a veicoli, infrastrutture, fabbisogno energetico, manutenzione e caratteristiche tecniche.
Fatto su misura (Pneumatici)
Il nuovo MTXL di Marangoni scaturisce dall’esigenza, espressa da una società finlandese, di sviluppare una soluzione per la ricostruzione dei pneumatici montati come primo equipaggiamento su uno dei loro slag pot carrier Kiruna (veicoli adibiti al trasporto di scorie metallurgiche).
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Sommario
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA - MACCHINE CANTIERI - novembre/dicembre 2019, n.63
MC 5.0 • NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 • NUMERO 63
COVER KOHLER: dal passato al futuro
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ATTUALITÀ
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04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
64
EDITORIALI
16 Editoriale on
TAGLI E RITORNI
(DI EMANUELA PIROLA)
66 Editoriale off
62 I MAESTRI DELLA
L'IMPORTANZA DELLA STORIA
TERRA
(DI MAURIZIO GUSSONI)
FIVE
24 La parola a...
ROBERTO CORTESI
UNA VITA AL MUSEO
37 L'ECOLOGIA SI
VESTE DI ROSSO
(FASSI)
61 MOLTEPLICI SOLUZIONI
(VOLVO TRUCKS)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola
49 ISTANTANEA SUL
NOSTRO MONDO
(SAMOTER)
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MACCHINE CANTIERI 5.0
L'ULTIMA FRONTIERA
29 TRIATLETI (CGT EDILIZIA)
43 MAN AT WORK DAVVERO ECO
(KOBELCO)
52 RIGHELLO
E COMPASSO
(LIEBHERR)
INNOVAZIONI
58 ENGINEERING
ELETTRIZZANTE
55 SENZA SE
E SENZA MA
(MESSERSÌ - CGT EDILIZIA)
(SCAI - HITACHI)
Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
FLESSIBILITÀ
(ASSODIMI-ASSONOLO)
46 UNA DEMOLIZIONE
FIERE
Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
23 CI VUOLE
(MAN)
(KOMATSU)
Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis
HABITAT!
(HIDROMEK)
LA FIRMA
ASSOCIAZIONI
(CIFA-BLEND)
40 NEL SUO
(VOLVO PENTA)
50 CI HANNO MESSO
COVER STORY
REPORT TECNICO
CANTIERE
AZIENDE
(AMMANN)
(KOHLER)
26 UN TANGO IN
(VOLVO CE)
64 GIVE ME (STAGE)
INTERVISTA
18 Cover story
TESTIMONIANZE
IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Una notte al Museo con Ben Stiller
Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com
R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018
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Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)
Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,
Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice
“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2019
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Tagli e ritorni
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UNA BUGIA FA IN TEMPO A COMPIERE MEZZO GIRO DEL MONDO PRIMA CHE LA VERITÀ RIESCA A METTERSI I PANTALONI. (SIR WINSTON CHURCHILL)
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aimler ha annunciato un taglio di 10.000 posti di lavoro in Germania a causa dell’elettrificazione del settore automotive. Benché i tagli si concretizzeranno entro il 2022, resta assodato che il 2019 ha rappresentato un anno listato a lutto per il settore in Germania: i 10.000 di Daimler si devono sommare ai 9.500 annunciati da Audi, nonché ai 20.000 (!) di Continental (anche se le auto elettriche girano su pneumatici non se ne vendono abbastanza!). Insieme ai tagli di Volkswagen a causa del Dieselgate, si arriva a un numero da brivido: 50.000 posti di lavoro in fumo ben prima che si riesca a riconvertire professionalmente tutte queste figure. Un dato che indica lo stato di profonda sofferenza del settore, cui la UE sembra non essere minimamente sensibile, visto il recente inasprimento delle politiche sulle emissioni di anidride carbonica recentemente approvate. Ma in questa sede è un’altra la considerazione che vorrei fare: il primo che osa pensare una cosa tipo “tanto è in Germania, chissene...” sbaglia. E di maledetto! L’industria automobilistica tedesca ha un forte indotto, e molto di questo è (indovina un po’) proprio in Italia. Questo significa che i 50.000 posti persi in Germania potrebbero coincidere con un analogo numero in Italia. E se i tedeschi sono lenti nella riconversione (pur con il Governo della Merkel che sta andando incontro al settore con un robusto piano di incentivi per favorire l’acquisto di auto elettriche) e quindi si paventano disagi sociali, noi che cosa dovremmo pensare, dire o fare? (La parentesi sul Governo italiano ve la risparmio, sapete già tutto). C’è tempo per agire? Non troppo: Bosch ha già annunciato esuberi per 620 unità nello stabilimento di Modugno (Ba) a causa del Dieselgate che ha messo in ginocchio le vendite di auto diesel e, di conseguenza, la produzione barese di pompe per sistemi common rail. Insomma, ci sarebbe già di che preoccuparsi così, ma c’è di più. Sempre più frequentemente si legge di ricerche che indicano come la tecnologia diesel di ultima generazione sia più vantaggiosa e green della tecnologia elettrica (e benzina). Una campagna che potremmo definire “Electricgate” e che spinge a fare alcune considerazioni: il diesel più pulito delle altre alimentazioni è o no una fake news? Se non è una fake news, perché i giganti dell’automotive si piegano a politiche della UE volte alla salvaguardia ambientale (riduzione dell’anidride carbonica del 55% entro il 2030) senza andare a discutere la correttezza tecnica delle soluzioni indicate e preferiscono perseguire la strada di enormi investimenti per una riconversione all’elettrico che potrebbe anche essere non solo sbagliata per l’ambiente, ma anche per la Società tutta? In Francia, per esempio, un sondaggio portato avanti dalla rivista L’Argus fa notare come le intenzioni di acquisto dei francesi si stiano orientando nuovamente verso automobili diesel. Un ultimo appunto in questo marasma: visto che le prossime limitazioni europee alle emissioni riguardano quelle di anidride carbonica, quanto vale il fatto che un motore diesel di ultima generazione, che consuma quindi meno carburante, emette di conseguenza meno gas serra di un analogo propulsore a benzina? ❑
CoverStory KOHLER
UNA VITA AL MUSEO
Un nuovo museo per celebrare il passato e ancora di più il futuro di Kohler. Legato indissolubilmente alle persone che vi lavorano e al territorio reggiano DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI KOHLER PHOTO GALLERY
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Non c’è futuro per chi non ricorda la propria storia. E proprio in questo articolo parliamo sia di passato che di futuro: un passato celebrato in un museo; un futuro presentato da poco ad Agritechnica fatto di app, digitalizzazione e controllo remoto. Un cerchio virtuale che si chiude praticamente nello stesso periodo, come a voler suggellare l’innegabile legame che unisce Kohler alla sua storia italiana e al suo sviluppo futuro. IL FUTURO Con i KDI Kohler ha segnato una svolta tecnologica importantissima, fatta in primis di tecnologia. Ma un buon motore non è fatto
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solo da parti di qualità e da un progetto a prova di usura e guasti. Un buon propulsore è fatto anche da servizi, cosa ben chiara a Kohler che ha così arricchito di tecnologia anche i propri servizi. Nasce così Kohler Check App, la nuova applicazione disponibile per smartphone attraverso cui è possibile eseguire il monitoraggio e la manutenzione dei motori Kohler. L’app è un filo diretto tra l’utilizzatore finale e il mondo Kohler, e mette a sua disposizione una serie di vantaggi che rendono la gestione del motore molto più snella e agile rispetto al passato. Per ogni motore inserito, Kohler Check App crea una panoramica generale dello stato di salute del motore, ossia il profilo che indica le caratteristiche del
motore e la relativa documentazione, tra cui video tutorial che mostrano come sostituire i pezzi di ricambio originali e manuali di uso e manutenzione, creando così un canale diretto con la documentazione ufficiale Kohler. Siccome è possibile registrare un numero illimitato di motori, questa nuova app è ideale per tenere sotto controllo tutta la propria flotta motorizzata Kohler, cosa che risulta vantaggiosa non solo per i clienti finali, ma anche per i noleggiatori. Possiamo finalmente dire che sono finiti i tempi in cui ci si ritrovava soli nel campo o sul cantiere a procedere per tentativi per risolvere i problemi senza nessun supporto. QUEL QUID IN PIÙ L’app ovviamente non si limita a monitorare i propulsori, ma offre qualcosa di più. Gli utenti di Kohler Check App possono infatti godere di una scontistica unica sull’acquisto di pezzi di
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GALLERY OF ENGINES
Grandi firme per il nuovo layout Progettato fin dall’inizio come uno spazio flessibile che possa ospitare il susseguirsi di diverse mostre (temporanee, con diversi allestimenti quali schermi incassati e supporti mobili), il Museo Gallery of Engines è caratterizzato da
un layout liquido e mutevole nel tempo, che occupa una sorta di tunnel lungo circa 85 metri e largo circa 5 metri. Alla sua realizzazione, oltre ai dipendenti Kohler, alla divisione Comunicazione guidata da Nino De Giglio,
hanno contribuito l’architetto Ilaria Bollati del Politecnico di Milano, specializzata in curatela museale, e lo studio Hasuike con l’architetto Naomi Hasuike. Lo studio aveva già partecipato alla realizzazione del design dei motori KDI in
qualità di consulente. Nino De Giglio, Sr Manager Brand & Communication, sarà il responsabile del museo, che inizialmente non sarà aperto al pubblico, ma visitabile gratuitamente da gruppi privati su appuntamento. MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory KOHLER
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DIAGNOSI IN TEMPO REALE
Oltre a gestire la manutenzione e acquistare i pezzi originali ricevendoli direttamente all’indirizzo desiderato, Kohler Check App permette di fare una diagnosi generica del motore, collegandosi ad esso via Bluetooth con un Dongle,
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un dispositivo che si monta direttamente sul motore per definire gli intervalli di manutenzione ordinaria. Nel caso in cui il Dongle rilevi la necessità di manutenzione straordinaria, l’app permette di mettersi direttamente in
contatto con la rete autorizzata Kohler. Il Dongle è disponibile in due versioni: la prima è Dongle Basic, che rileva le vibrazioni del motore, necessarie per stabilire gli intervalli di manutenzione e generare una serie di indicazioni che verranno mostrate sulla
Kohler Check App; la seconda è Dongle Plus, disponibile per i motori dotati di presa Deutsch, che permette di eseguire una lettura ancora più precisa e puntuale delle ore di lavoro, dato che comunica direttamente con la centralina.
MANUTENZIONE MINUTO PER MINUTO Attraverso l’inserimento del numero seriale del motore in fase di registrazione, Kohler Check App mostra tutte le informazioni necessarie per la manutenzione del motore, rendendo l’utilizzatore finale totalmente indipendente nella gestione. Il sistema di notifiche inoltre invia informazioni riguardanti le scadenze e le tempistiche di manutenzione ordinaria e straordinaria del motore.
ricambio originali Kohler: 20% sul primo acquisto e 10% su tutti gli acquisti successivi tramite app. L’interfaccia user-friendly dello shop online permette di visualizzare con precisione ed esattezza i pezzi necessari per la manutenzione di ogni singolo motore e procedere all’acquisto, selezionando presso quale rivenditore autorizzato rifornirsi. Poi, è possibile pagare tramite Paypal direttamente sull’app e ricevere l’ordine direttamente all’indirizzo indicato, oppure recarsi per il saldo e il ritiro presso uno qualsiasi dei punti della rete ufficiale Kohler indicati all’interno dell’app. IL PASSATO L’arrivo della Kohler Check App coincide temporalmente con un avvenimento che vuole celebrare il passato di un’azienda che ha fatto la storia della motoristica nazionale e internazionale, oltre a giungere anche a suggello di un ciclo molto importante, ossia quello della completa ristrutturazione delle strutture aziendali di Reggio Emilia, processo iniziato nel 2015. Stiamo parlando dell’inaugurazione del nuovo “museo aziendale” Gallery of Engines, che per l’occasione ospiterà la mostra “Fatto con cura. Il motore
raccontato dalle persone” e sarà accompagnata da un libro che ripercorre l’intera mostra. “L’inaugurazione del nuovo museo è un avvenimento importante e carico di molti significati” ci spiega Tommaso Maria Vezzosi, Communication Specialist di Kohler che insieme a Elena Marverti ha coordinato le varie fasi operative. “In quanto museo si inserisce in un filone storico proprio di Lombardini: fin dalla costruzione del primo stabilimento, chiamato Gardenia dal nome del quartiere alla periferia di Reggio Emilia in cui sorgeva, è sempre stato presente uno spazio espositivo. Concepito come uno show-room più che come un museo, raccoglieva i modelli dell’azienda, senza però un percorso ragionato o esplicativo. Nel 2018 questa tradizione ci ha portato in dote una cinquantina di motori tra i quali ci è sembrato giusto mettere un po’ di ordine. Abbiamo quindi vagliato questo patrimonio e scelto alcuni modelli che per storia e tecnologia fossero rappresentativi di un’epoca o un particolare momento aziendale. A questi abbiamo affiancato
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le unità Kohler più importanti e tutte insieme rappresenteranno il cuore del nuovo museo”. LA CELEBRAZIONE Gallery of Engines, come detto, arriva al termine dei lavori di ristrutturazione degli edifici dell’azienda a Reggio Emilia, e costituisce l’ultimo tassello di un percorso ideale che conduce visitatori e clienti attraverso la realtà Kohler, a partire dal benvenuto del Gate d’accesso allo stabilimento per arrivare alla reception, alle sale riunioni e infine, proprio attraverso il museo, alla produzione dei KDI e alla foresteria. “Ma la festa d’inaugurazione sarà ancora più simbolica” continua Vezzosi. “Alla realizzazione del museo hanno partecipato decine e decine di persone, tra dipendenti ed ex dipendenti, che hanno fatto ricerche e hanno messo a disposizione ricordi e documenti legati alla loro storia in azienda. L’inaugurazione sarà quindi un momento di forte emozione, che unirà quanti lavorano in Kohler come momento celebrativo di una parte della loro stessa vita, quella legata all’azienda in cui lavorano o hanno lavorato”. IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO Gallery of Engines verrà celebrato da una festa che non sancirà solo la sua inaugurazione ma ribadirà anche lo stretto legame che unisce Kohler al proprio territorio. La storia industriale reggiana sarà protagonista a 360 gradi anche grazie a uno spettacolo teatrale intitolato “Memorie di fabbrica” la
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PARTNERSHIP CHE CONTANO
Il Costruttore inglese JCB ha appena presentato sul mercato la nuova generazione di pale compatte e di medie dimensioni, che risponde ai nuovi requisiti in materia di emissioni. Come la precedente gamma, anche le nuove unità saranno mosse dai motori JCB Diesel by Kohler che, per rispondere ai limiti della normativa EU Stage V,
saranno affiancati da un filtro antiparticolato (DPF). La potenza rimane invariata, ma JCB offre in più sulla nuova generazione di macchine una funzione di arresto automatico del motore preimpostata in fabbrica, allo scopo di migliorare l’efficienza del motore. Tale funzione può essere poi modificata dal cliente tramite il display della console anteriore.
cui genesi risale a un monologo di un operaio che lavorava presso il primo stabilimento di Lombardini, Gardenia, nel primo dopoguerra e rappresentato alcuni anni fa nella vecchia fonderia ristrutturata.“Memorie di fabbrica” parte da quel primo spettacolo-monologo per arricchire la storia di ulteriori spunti. “Il fatto che ‘Memorie di fabbrica’ sarà messo in scena in fabbrica susciterà forti emozioni tra i partecipanti, siano essi ospiti, dipendenti o ex-dipendenti con le loro famiglie” ci spiega Vezzosi. “Il nostro obiettivo, con il museo e lo spettacolo teatrale, è quello di spiegare l’importanza che i motori e la nostra azienda hanno rivestito per il territorio in 100 anni di storia mediante un parallelismo con la vita delle persone che vi hanno contribuito e partecipato”. Non poteva mancare un aneddoto a chiudere una storia così importante: lo spettacolo teatrale si terrà nello stesso spazio della fabbrica che il 26 febbraio del 1986 ospitò l’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, durante il discorso che tenne in occasione della sua visita ufficiale all’azienda. ❑
ASSOCIAZIONI
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CI VUOLE FLESSIBILITÀ Per vincere nel noleggio. È quanto emerso al Congresso Nazionale Assodimi- Assonolo
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i è tenuto presso la Comunità di San Patrignano l’annuale Congresso Assodimi-Assonolo, quest’anno dal titolo “Le radici della comunità del noleggio”. Un appuntamento che ha raggruppato il Gotha del noleggio e degli OEMs di macchine e attrezzature, che sono rimasti affascinati dai diversi interventi succedutisi nel corso della giornata, e in particolare da due: l’intervento di Sebastiano Barisoni (cui dedichiamo il box di approfondimento) e quello di Federico Della Puppa, con la consueta analisi del settore. E cosa di-
Irresistibile
È stato l’intervento di Sebastiano Barisoni, giornalista e Vicedirettore Esecutivo di Radio 24 (conduce ogni giorno
cono questi numeri? Che il settore sta andando benino, ma... si, c’è un ma. È il “ma” legato all’andamento altalenante del mercato italiano, che segue la crescita di quello europeo, ma molto da lontano in termini di stime di crescita. Le fluttuazioni sono marcate e con cadenza addirittura mensile, cosa che rende impossibile sia fare previsioni dettagliate, sia fare pianificazioni aziendali. Insomma, è un “ma” ingombrante. Consolazione viene dall’ISTAT che ci dice che la fiducia è in aumento, così come il feeling degli imprenditori sul portafoglio ordini. Ma bisogna trovare nuovi
Focus Economia). Alla domanda “Ma cos’è questa crisi?”, titolo del suo intervento, Barisoni ha dato una lucida risposta: non si tratta di una crisi, ma di una rivoluzione. Perché quanto abbiamo vissuto è stato un fenomeno irreversibile, che ha colpito indistintamente tutto e tutti (politica, economia e tutti i
settori produttivi), e imprevedibile. Queste caratteristiche non sono proprie di una crisi, ma delle rivoluzioni. E come si sopravvive a una rivoluzione? Secondo Barisoni facendo piani a brevissimo periodo, dalla spiccata flessibilità; serrando le fila superando l’individualismo. E tenendo ben presente
sbocchi, altrimenti molte delle circa 5.000 aziende attive nel noleggio, entreranno presto in crisi. Della Puppa suggerisce di ampliare gli orizzonti: in Italia c’è potenzialmente tanto da fare nel settore della riqualificazione degli edifici che non coinvolge solo opere di ristrutturazione, ma anche di demolizione e ricostruzione.A questa prima attività di “ampliamento degli orizzonti operativi” Della Puppa affianca una sorta di monito: tenere sempre d’occhio la propria redditività industriale in rapporto al proprio fatturato. In parole povere, secondo le analisi condotte, le aziende con oltre 1 milione di euro di portafoglio crescono il 13% e oltre su base annua. Il 60% delle aziende del campione, sotto al milione di fatturato, è invece sostanzialmente stabile rispetto al 2017. Questo significa che bisogna puntare ad aumentare sia il fatturato che la redditività: oggi il 45,2% delle 5.000 imprese di noleggio fatturano meno di 250.000 euro, il 23,5% fattura tra i 250 e i 500.000 euro e solo l’11,5 arriva al milione. Ed è proprio la soglia del milione di euro di fatturato cui si deve puntare per ottenere anche quella percentuale di redditività salubre che consente all’azienda di continuare a investire e crescere. ❑
che la rivoluzione ha stravolto i paradigmi dell’atteggiamento del consumatore e del rapporto tra impresa e fornitori. Oggi il consumatore è a caccia di valore aggiunto: è questo il driver primario
della nuova economia. Quindi l’unica chance è quella di mettersi al servizio del cliente, perché consulenza, assistenza ed empatia sono i valori aggiunti che un noleggiatore oggi può dare.
INTERVISTA
VUOI CONOSCERE PIÙ A FONDO LA REALTÀ AMMANN? https://www.ammann.com/it/
La parola a Roberto Cortesi
BEST YEAR
Score Ever
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Roberto Cortesi, Ammann Territory Manager Machines Italy, ci parla dei successi del 2019 e delle prospettive per il prossimo anno, in un’ottica di una sempre più elevata presenza sul territorio DI CRISTIANO PINOTTI
IL LAVORO FATTO SULLA RETE COMMERCIALE E DI ASSISTENZA sta dando ottimi frutti. E per il futuro stiamo lavorando per incrementare ancora di più il nostro comparto Service
l 2019 è stato l’anno dei record con un impressionante incremento, che ha portato Ammann a detenere, per alcune tipologie di prodotto, oltre il 25% delle quote di mercato sul territorio italiano. Risultati frutto di ottimi prodotti, di una rete commerciale efficiente e di un servizio di assistenza tecnica in grado di essere sempre vicino al cliente.
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MC: Qual è il bilancio Ammann per il 2019? Roberto Cortesi: Sintetizzo il nostro 2019 con una frase in
inglese: best year score ever, cioè il miglior anno di sempre sul territorio italiano e, sotto il profilo personale, è stato il mio
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miglior anno da quando sono in Ammann, cioè da 13 anni a questa parte. È stato un anno record in termini di fatturato: su alcune linee (come la gamma light, che per noi arriva alle 5 t) Ammann detiene oltre il 25% del mercato nazionale. Ovviamente la crescita complessiva del marchio ha riguardato tutte le famiglie di prodotto. Non ultime le finitrici di grossa taglia, come la 700, la nostra macchina più grande, della quale Canziani, il nostro storico concessionario di Saronno, ha appena concluso una vendita. Abbiamo piazzato parecchie finitrici importanti sull’intero territorio italiano, anche grazie a una nostra politica, che non esito a definire lungimirante,
che ha messo a disposizione del mercato due macchine per le dimostrazioni. In genere facciamo le demo in cantiere, di conseguenza il cliente ha la possibilità di vedere le macchine utilizzate in situazioni reali, può così constatare l’efficacia dei nostri prodotti. Si tratta di dimostrazioni che vedono sempre in prima linea i nostri concessionari, che noi di Ammann Italy affianchiamo sia per la parte tecnica sia per gli aspetti commerciali. MC: Come sempre decisivo è stato l’apporto dei concessionari...
soprattutto le macchine da pavimentazione, dove il service è fondamentale. Un comparto che sta diventando molto interessante anche sotto il profilo del fatturato. Avere tante macchine sul territorio comporta prima di tutto un ricambio generazionale delle unità più datate, ma anche un aumento del fatturato relativo ai ricambi e alla manutenzione. Un discorso che, ovviamente, trova terreno più fertile nelle macchine da pavimentazione rispetto ai semplici rulli, in cui le parti di usura sono decisamente meno.
Roberto Cortesi: In questo
contesto il contributo SCAI, nostro partner dal 2015, è stato notevole, anche attraverso un grande investimento in macchine per la loro flotta noleggio. In particolare il concessionario umbro ha investito su tutti i nostri rulli, in termini di peso, ma anche di tipologie: tandem da asfalto, ferrogomma, linea compatta, oltre a sei minifinitrici. Decisamente importante anche l’apporto di Varini che, tra l’altro, ha messo a stock l’intera linea compatta: minifinitrice, rulli tandem dalle 5 t in giù, piastre e pestelli. Nostro compagno di viaggio da soli due anni,Varini crede molto nel prodotto Ammann e i risultati gli stanno dando ragione. Ottima la risposta anche di SGR di Catania, che si è impegnato in varie demo ed è cresciuto molto come light. Mentre il rapporto con Canziani è qualcosa di speciale, una partnership che va avanti da tantissimi anni con reciproca, enorme, soddisfazione. In sostanza il lavoro che abbiamo fatto sulla rete sta dando ottimi frutti. MC: Così com’è importante avere un servizio tecnico di assistenza all’altezza... Roberto Cortesi: L’idea è quella di diventare sempre più
capillari con il servizio di assistenza. Gianluca Gamberini, il nostro Service Manager, sta valutando una serie di officine, che poi dovranno essere debitamente formate, al fine di creare una rete di officine autorizzate Ammann. Ovviamente non per togliere lavoro ai nostri concessionari o togliere volumi di affari in termini di ricambi nelle loro zone, ma per avere la possibilità di seguire sempre di più e sempre meglio
MC: Quali sono le prospettive per il 2020? Roberto Cortesi: Purtroppo
per il prossimo anno non vedo le stesse opportunità che hanno caratterizzato il 2019. Le trattative già in essere, e che andranno a concludersi nella prossima primavera, sono all’insegna dell’incertezza. Sui modelli, sulla stessa tipologia di macchina. Difficile avere chiarezza su quale linea puntare, nonostante si sia praticamente alla fine dell’anno. Un 2020, per usare una metafora calcistica, da metà classifica. Del resto dopo un anno di così grandi soddisfazioni è normale registrare un certo calo. Un andamento che a mio avviso riguarderà l’intero settore stradale, che soffre di un sistema-paese incapace di investimenti in infrastrutture proiettate nel tempo, che siano in grado di dare un certo impulso, ma soprattutto una certa stabilità al mercato. MC: A livello di manifestazioni fieristiche il 2020 sarà caratterizzato da Samoter-Asphaltica. Ammann come affronterà questo importante appuntamento? Roberto Cortesi: Ovviamente saremo presenti in grande
spolvero. La nostra intenzione è quella di esporre almeno un articolo per ogni linea di prodotto, sia per la compattazione sia per quanto riguarda le finitrici. Saremo anche presenti con gli impianti. Come del resto accaduto nell’edizione precedente, sarà un’Asphaltica affrontata in grande stile, perché per tutti sia chiaro il binomio Ammann/Asfalto. Inoltre crediamo molto nella fiera di Verona, che per noi è la manifestazione di casa. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(CIFA-BLEND)
UN TANGO IN CANTIERE Abbiamo visto all’opera la nuova EasyFloor A70 di Cifa by Blend, che può realizzare calcestruzzi alleggeriti e autolivellanti, massetti asciutti, umidi o bagnati
uante suggestioni in una macchina. EasyFloor evoca eleganza, leggerezza, semplicità. Fluida e flessibile, imita le movenze di una ballerina di tango che fluttua nell’aria seguendo la sua esperta guida. Suggestioni che divengono realtà ascoltando le parole di Paolo Leonardo
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Biglieri, General Manager Blend, che con il suo meraviglioso accento argentino parla della propria macchina come se descrivesse una bella donna impegnata in un tango. Del resto la EasyFloor A70 è davvero una fuoriclasse, nata dalla collaborazione tra Cifa, nome storico nelle macchine e soluzioni per il calcestruzzo, e Blend, specializzata
nella produzione di impianti mobili per la miscelazione di conglomerati. Una vera e propria sinergia che ha permesso alle due società di unire il reciproco know-how per realizzare una macchina (a opera di Blend) e un gruppo pompante (a opera di Cifa) capace di soddisfare molteplici esigenze. Montata su un telaio a quattro assi, EasyFloor produce massetti, terra umida, autolivellanti, spritz (dry e wet) e calcestruzzo, garantendo un funzionamento in continuo e la massima precisione direttamente in can-
ECOLIGHT BY
Ecoplast Nord
tiere. La macchina - che è commercializzata a marchio Cifa sfruttando la rete di vendita a livello globale di quest’ultima - è stata presentata ufficialmente durante lo scorso Bauma, ma ha beneficiato non solo di un attento processo di studio, ma anche
di due test prolungati.“Già da un anno”, precisa Paolo Leonardo Biglieri, “abbiamo due macchine sul campo, a Torino e a Latina. Nello specifico il cliente di Latina è quello con il quale abbiamo collaborato più strettamente per sviluppare il prototipo di questa
La dimostrazione ha visto l’utilizzo anche dell’Ecolight di Ecoplast Nord, un alleggerito a base di gomma con un peso di 550 chili per metrocubo, una resistenza alla compressione di 58 kg/cm2 e un’elevata capacità isolante dal punto di vista termico. Peculiarità del materiale è inoltre un alto isolamento acustico che permette di fare uno strato unico in sostituzione di qualsiasi altro tipo di alleggerito, sostituendo anche il tappetino. Pompabilissimo, prevede un’asciugatura in circa una settimana dopo la posa. Viene staggiato come una sabbia/cemento e presenta una planarità similare, può anche essere elicotterato. In una giornata si posano circa 300 m2 per uno spessore di 10 cm.
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TESTIMONIANZE
IN SINTESI Modello Gruppo pompante Motorizzazione Autotelaio Potenza richiesta totale Produzione massima teorica Pressione massima Capacità stoccaggio inerte Capacità cemento Capacità serbatoio acqua Capacità serbatoio additivi Capacità avvolgitore tubo Altezza pompaggio Distanza pompaggio Peso attrezzatura
macchina, che quindi è collaudata e pronta per affrontare qualsiasi esigenza. EasyFloor, sviluppata insieme a Cifa, ha previsto un lavoro di circa due anni e mezzo”. La peculiarità dell’attrezzatura è presto detta: EasyFloor è in grado di mescolare in continuo, con la tecnologia di Blend, la quantità di prodotto che si desidera. Si tratta di un impianto di notevoli capacità produttive che beneficia di un gruppo pompante, derivato dagli spritz beton di Cifa, abitualmente utilizzato in galleria per produrre calcestruzzi proiettati. In pratica un componente extracollaudato anche in cantieri estremi quali sono i tunnel. Unendo le proprie esperienze, Cifa e Blend hanno
sintetizzato su un camion una macchina che, così configurata e montata su telaio Mercedes da 40 t, raggiunge le 15,4 t di peso a vuoto. Un peso contenuto, che consente una portata residua molto elevata sull’autocarro. Oltre la pompa, che lavora a una bassa pressione (2 bar), a bordo è montato anche un compressore. “L’utilizzo di basse pressioni”, riprende Biglieri, “determina un’estrema fluidità, quindi il tubo non avrà mai contraccolpi con conseguenti movimenti bruschi. Stiamo anche sperimentando un
Paolo Leonardo Biglieri, General Manager Blend
EasyFloor A70 HP86 PTO 4 assi 75 kW 8 m3/h 6 bar 14 m3 3,5 m3 2.000 l 2x42 l 180 m 100 m 180 m 4.300 kg
particolare tubo in pvc riempito con poliuretano, per rinforzarlo all’interno, che garantisce un terzo del peso rispetto a un classico tubo in gomma, una resistenza molto simile alla gomma, un costo minore, ma soprattutto un minor peso, che agevola tutti gli spostamenti. Questo tubo permette anche giunti in plastica di minor peso e minor costo rispetto ai giunti tradizionali”. ❑ BLEND Via Castegnato, 19 25050 Rodengo Saiano (BS) Tel 030 7689730 Fax 030 7689731 Internet: www.blendplants.com E-mail: info@blendplants.com
OROBICA Inerti
L’evento è stato ospitato dalla cava Orobica Inerti di Osio Sopra, in provincia di Bergamo. Con una superficie di 150.000 m2, Orobica Inerti nasce nel 1970 e si occupa di estrazione di materiali inerti, calcestruzzo preconfezionato e recupero di materiali da riciclare. Molto attenta alle problematiche ambientali, Orobica Inerti sta facendo un notevole passo avanti
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in logica 4.0 grazie a un ammodernamento dell’impianto di frantumazione e l’acquisto di macchinari interconnessi quali il frantoio mobile elettrico, pale ed escavatori. La qualità si esalta anche nello studio dei materiali (la sabbia vista durante l’evento
è stata appositamente studiata dalla cava per le esigenze dei massettisti) e nella capacità di agevolare tutti i clienti in molteplici aspetti, prima di tutto una grande flessibilità oraria: aprendo molto presto consente la massima fruibilità dell’impianto.
L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR
TRIATLETI!
I nuovi Caterpillar 308CR, 309CR e 310 Next Generation hanno unito forza, agilità e capacità di adattamento. Midi escavatori che sanno plasmarsi sulle esigenze dell’operatore per affrontare il cantiere TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS
PESO OPERATIVO
POTENZA NETTA
PORTATA IDRAULICA
CAPACITÀ BENNA
FORZA DI STRAPPO
CAPACITA MAX SOLLEVAMENTO
CAT 308CR
9.130 kg
52,4 kW @ 2.400 giri/min
a doppio albero controrotante in continuo 167 l/min
0,1 - 0,39 mc 0,433 – 0,486 mc
62 kN
3,9 t @ 3 m
CAT 309CR HF
9.153 kg
52,4 kW @ 2.400 giri/min
a doppio albero controrotante in continuo 233 l/min
0,1 - 0,39 mc 0,433 – 0,486 mc
62 kN
3,9 t @ 3 m
CAT 310
10.182 kg
52,4 kW @ 2.400 giri/min
a doppio albero controrotante in continuo 233 l/min
0,1 - 0,39 mc 0,433 – 0,486 mc
78 kN
5,3 t @ 3 m
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L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / LA TECNOLOGIA
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1) Il motore è il Caterpillar C3.3B Stage V. Un 4 cilindri da 3,3 litri che eroga 52,4 kW @ 2.400 giri/min ed è equipaggiato con un DPF a bassa manutenzione. 2) Il Cat 309CR offre di serie una pompa High Flow che eroga 140 l/min dedicati alle sole attrezzature, trasformandolo in un vero multifunzione. 3) La manutenzione del sistema di filtraggio della cabina pressurizzata è semplice e avviene tramite la sostituzione dei filtri eseguita dall’esterno cabina. 4) La carrozzeria è stata disegnata per abbassare i costi di riparazione nonché favorire la visibilità e le manovre negli spazi più stretti e angusti. 5) Le superfici vetrate della cabina ROPS-FOPS forniscono una ottima visuale in ogni direzione aumentando i livelli di sicurezza e la produttività.
MARCO PATRIZIO PETTINICCHIO Product Manager CGT Edilizia
I nuovi Caterpillar 308CR, 309CR e 310 Next Generation hanno stabilito un nuovo modo di intendere i midi escavatori grazie ai comandi elettroidraulici regolabili.
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ome adattare perfettamente un midi sibile regolare ogni singolo movimento in modo escavatore alle esigenze del suo opeda avere la massima rispondenza alle abitudini ratore? Semplice: usando un’idell’operatore: accelerare il sollevamento DETTAGLI draulica Load Sensing Flow per velocizzare il carico oppure equiDA SAPERE Sharing (che da sola balibrare avambraccio e braccio prinL’impianto idraulico Load sterebbe già!) insieme a comandi cipale per facilitare le manovre di Sensing Flow Sharing dei nuovi Cat elettroidraulici. Una scelta logica spianamento.Tramite un’interfac308CR, 309CR e 310 fornisce fluidità di azionamento, contemporaneità e comprensibile, che posiziona cia intuitiva ogni operatore può dei movimenti e continuità di azione. i nuovi midi “made in Cat” al regolare questi parametri direttaI comandi elettroidraulici regolabili vertice tecnologico del mercato mente dal posto guida. portano il livello tecnologico di queste e mira a fornire la massima flesmacchine ai vertici del mercato UN MONITOR PER AMICO sibilità e adattabilità a chi lavora in permettendo all’operatore di Tramite il monitor LCD Next Genecantiere. Sui nuovi Next Generation sfruttarne le potenzialità ration è infatti possibile, con una routine è infatti possibile variare la risposta dei al 100%. di comando molto semplice, variare i paramanipolatori e la velocità dell’idraulica su metri di risposta di manipolatori e pompe velocementre livelli, anche in modo differenziato: è possibile avere, ad esempio, la massima velocità con la risposta te. Non a caso Caterpillar ha non solo investito nello più lenta, per mixare forza e precisione. Oppure avere sviluppo di comandi elettroidraulici, ma ha studiato bassa velocità con la massima reattività, per eseguire molto bene la “user experience” per rendere semplice spianamenti con precisione. Ma non solo. È anche pos- l’utilizzo delle sue macchine.
L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / L’UOMO E LA MACCHINA
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a valorizzazione di una macchina parte dall’operatore. Caterpillar è sempre stata attenta al comfort di guida ma, nel caso dei Next Generation (dai mini fino ai modelli construction), ha studiato molto bene l’interazione uomo/macchina. L’utilizzo di tecnologie evolute come i comandi elettroidraulici comporta anche un’interfaccia semplice con cui sfruttare al massimo le loro potenzialità. Caterpillar ha centrato l’obiettivo e ha saputo unire tecnologia e semplicità, senza però rinunciare ai suoi plus tipici e sviluppando una cabina il cui design richiama quello dei modelli più grandi: ottima visibilità, colori e materiali di alta qualità, ergonomia curata nei dettagli. Le grandi superfici vetrate permettono di avere l’area di lavoro sotto controllo e piace il taglio dei cofani sul lato destro per agevolare la visibilità sulla benna quando si brandeggia.
UNA CABINA DA GRANDE
Il design Next Generation accomuna oggi tutti i nuovi escavatori Caterpillar e la cabina è l’elemento che maggiormente unisce i midi ai grandi modelli. Il posto guida è uno dei più riusciti del mercato, con un’impostazione che sposta in alto l’asticella della categoria e sottolinea in modo marcato la visione “premium” che il Costruttore ha voluto dare al 308CR, 309CR e 310.
MARCO PATRIZIO PETTINICCHIO Product Manager CGT Edilizia
La cabina dei nuovi Next Generation ha un family look derivato da quella dei grandi escavatori. Ergonomia, comfort, materiali e soluzioni digitali pongono l’operatore al centro del processo confermando una filosofia che il Costruttore ha fatto propria da sempre. Colpiscono i comandi elettroidraulici facilmente regolabili dal monitor LCD.
I nuovi midi Caterpillar Next Generation sono stati pensati per essere utilizzabili facilmente e per semplificare il lavoro dell’operatore. La cabina ha alzato il livello di comfort della categoria e l’interfaccia con le regolazioni ha una logica semplice e memorizzabile.
COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer La possibilità di “cucirsi addosso” in modo semplice i nuovi midi Caterpillar Next Generation è un valore che ha un riscontro positivo quotidiano in ogni cantiere.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / LA MACCHINA IN CAMPO
COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer La sensazione positiva che trasmettono i Caterpillar 308CR, 309CR e 310 permette all’operatore di trovarsi immediatamente a proprio agio in contesti operativi di ogni tipo. I comandi elettroidraulici e l’impianto idraulico Load Sensing Flow Sharing con High Flow (sul 309CR) li rendono mezzi adatti ad applicazioni molto diverse fra loro spaziando liberamente dalle demolizioni al forestale.
LUCA ZERBIN Socio delle Funivie Faloria (Cortina d’Ampezzo)
Abbiamo scelto il Cat 308CR Next Gen perché abbiamo già diverse unità Cat di cui siamo soddisfatti. La presenza di CMI come referente locale per CGT Edilizia ci fa lavorare tranquilli grazie all’ottimo servizio post vendita.
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na vera e propria “gamma nella gamma”. Ecco cosa sono i Caterpillar Next Generation 308CR, 309CR e 310. Dalla stessa piattaforma prendono vita tre modelli molto diversi fra loro che si distinguono per caratteristiche idrauliche, capacità operativa e ingombri. Se il 308CR è il classico midi da 8 t che trova sempre più spazio nei nostri cantieri, il 309CR è il fratello “vitaminizzato” grazie a un impianto high-flow che porta la portata complessiva a 233 l/min (il 308CR ne ha 167). Un valore di importanza assoluta che mette questo midi al pari di molte macchine di categoria superiore. La nostra prova in campo si è svolta in due diverse giornate in cui abbiamo avuto modo di
utilizzare attrezzature di vario genere, spaziando da trinciatrici forestali ad alte prestazioni, passando per testate fresanti, pinze da legna, benne vaglianti e benne tiltabili, cosa che ha permesso di mettere in evidenza anche le differenze fra triplice articolazione e braccio monoblocco. Il tutto sia con brandeggio sul 308CR e 309CR, sia “central mounted” con il 310. Per tutte le macchine il motore è il Caterpillar C3.3B Stage V, un quattro cilindri da 3,3 litri che utilizza un DPF a lunghi intervalli di manutenzione ed eroga la potenza massima di 52,4 kW. Un motore elastico e ben dimensionato, tenendo conto che molti competitor utilizzano unità con cilindrate inferiori. L’impianto idraulico è un Load Sensing Flow Sharing “governato” da comandi elettroidraulici completamente regolabili. È possibile modulare la risposta dei comandi e la velocità dell’idraulica, sia complessivamente, che per ogni singolo movimento.
PREMIATA SARTORIA CATERPILLAR
Grazie ai comandi elettroidraulici è possibile “cucirsi addosso” l’escavatore. La regolazione dei livelli di risposta e della velocità dell’idraulica permette di adeguare la macchina al contesto e al modus operandi dell’operatore. La regolazione dei singoli movimenti arriva fino al dettaglio di differenziare la traslazione fra un cingolo e l’altro. Motivo? Se si usa una trincia lateralmente è possibile correggere la resistenza opposta al moto rettilineo potenziando un cingolo
rispetto all’altro. Tutto in modo intuitivo, dal posto guida, tramite il monitor LCD.
L’OPINIONE DI COSTANTINO/1
La prima positiva sensazione che ho avuto mettendomi alla guida dei Caterpillar 308CR, 309CR e 310 è stata la stessa che provai, molti anni fa, con il Cat 308D. Penso fosse uno dei migliori “8 ton” in circolazione all’epoca. Il feeling trasmesso dai comandi non fa pensare a un controllo elettroidraulico, mentre la possibilità di personalizzare velocità e reazioni consente di adattarsi a contesti operativi molto differenti fra loro ottimizzando la produttività e i consumi: in poche parole aumentando l’efficienza complessiva. Vale la pena, lavorando, di utilizzare la traslazione usando il joystick di sinistra semplicemente trasferendo il comando con la pressione del pollice sul piccolo tasto giallo. Comfort e visibilità sono molto buoni e le telecamere forniscono un valido supporto negli spazi più stretti. Coppia di rotazione, capacità di sollevamento e stabilità laterale (anche se con contrappeso aggiuntivo) sono tre qualità che emergono chiaramente nella posa dei manufatti e nel lavoro in forte pendenza.
UN VERO PORTA ATTREZZI
Feeling che rimane inalterato utilizzando attrezzature, anche impegnative, in cui l’idraulica sia sollecitata e utilizzata in modo continuo. Da questo punto di vista il “consiglio da amico” non può che andare verso il Caterpillar 309CR, magari anche allestito con braccio a triplice articolazione. Questa macchina raggiunge l’apice della flessibilità e della polivalenza grazie a una geometria di lavoro ben studiata in cui a un buon angolo di chiusura corrisponde un altrettanto valido angolo di apertura. Il flusso complessivo di 233 l/min, di cui 140 dedicati in modo esclusivo all’attrezzatura, sono una quantità importante che permette di operare con attrezzature dalla produttività interessante.
MARCO PATRIZIO PETTINICCHIO Product Manager CGT Edilizia
Abbiamo spaziato da una testata fresante Simex a una trincia forestale FAE DML/HY 125 (che lavora nell’intervallo compreso fra 50 e 200 l/min) passando per una benna vagliante rotativa Cangini. Le prestazioni dell’idraulica sono state sempre all’altezza delle aspettative nonostante le condizioni operative non fossero sempre quelle ideali: terreno molto bagnato, rocce irregolari e vegetazione molto umida che non favoriva la trinciatura.
L’OPINIONE DI COSTANTINO/2
I nuovi Next Generation 308CR, 309CR e 310 sono stati progettati e pensati per far fronte a impieghi da macchine di classe superiore. L’incremento delle prestazioni è tale da permettere un loro impiego in applicazioni molto severe e con attrezzature idrauliche di ogni tipo. La gestione dell’idraulica permette di adeguarli perfettamente a ogni tipo di contesto applicativo.
I nuovi midi Caterpillar Next Generation sono stati pensati per un impiego flessibile che strizza l’occhio a lavori di ogni tipo, sfruttando al massimo le prestazioni dell’idraulica. Il 309CR si è dimostrato, in virtù dell’impianto High Flow di serie, il più flessibile in assoluto. Consiglio spassionato: da equipaggiare con braccio a triplice articolazione.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / I SERVIZI
DETTAGLI DA SAPERE I Caterpillar 308CR, 309CR e 310 Next Generation sono caratterizzati da un design “spigoloso” che riprende la linea dei grandi modelli ed è stato studiato per ridurre i costi di riparazione della carrozzeria, grazie a sportelli piani in acciaio e alla protezione di tutte le zone soggette ad urti.
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arlare di Caterpillar in Italia significa parlare di CGT Edilizia. E parlare di CGT Edilizia significa parlare di una rete di concessionari distribuiti su tutto il territorio nazionale in grado di offrire un servizio assistenziale capillare di alto profilo, in linea con la storicità del marchio Caterpillar che in ogni mercato trae forte valore aggiunto non solo dalla propria gamma e dalla grandissima storicità, ma anche dai servizi offerti e dalla presenza costante a fianco del cliente finale. Entrare oggi nell’orbita Caterpillar vuol dire avere al proprio fianco un partner, CGT Edilizia, in grado di offrire contratti di assistenza programmata, programmi di scambio di componenti, mezzi sostitutivi, un parco noleggio con svariate centinaia di mezzi in tutta Italia: un servizio di consulenza che vada al di
là della semplice macchina movimento terra. Fondamentale, inoltre, il reperimento nel tempo dei pezzi di ricambio per rimettere in efficienza le macchine più datate. Pochi costruttori, oggi, sono in grado di garantire un servizio ricambi che copra anche macchine con oltre mezzo secolo di vita, in tempi rapidi e con la perfetta corrispondenza del pezzo richiesto. Caratteristiche che hanno contribuito alla longevità del marchio Caterpillar sul mercato, ufficialmente dal 1925 ma con una storia costruttiva iniziata nel 1890 grazie a Benjamin Holt. Le attuali caratteristiche dei Next Generation offrono la possibilità di connessione con sistemi di gestione e controllo, permettendo di far rientrare l’investimento nel piano Industria 4.0: si tratta di un’opportunità di grande valore che permette, da un lato, un consistente risparmio fiscale e, dall’altro, la possibilità di aumentare l’efficienza aziendale grazie al controllo del processo lavorativo eseguito in modo preciso, affidabile e tracciabile. CGT Edilizia offre tutta l’assistenza per l’implementazione di questi sistemi in modo che il cliente non abbia solo dei vantaggi economici, ma inizi un percorso virtuoso che permetta di aumentare la marginalità, la crescita e la pianificazione degli investimenti. CGT Edilizia è inoltre in grado di integrare l’offerta e i servizi di noleggio con macchine estremamente specializzate ma che sono fondamentali per portare a termine i cantieri in modo sicuro ed efficiente.
L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / TCO
L’interazione uomo/macchina è al centro dei nuovi Next Gen con i comandi elettroidraulici che permettono un perfetto adattamento a ogni contesto operativo.
Caterpillar ha investito molto nel progetto Next Generation, avendo sempre in mente il pieno controllo del TCO grazie a tecnologie digitali.
CONSUMI
La gestione ottimizzata della macchina con joystick elettroidraulici programmabili e regolabili sulla base del tipo di applicazione permette di aumentare l’efficienza complessiva riducendo il consumo di carburante.
MANUTENZIONE E RIPARAZIONE
Uno dei punti forti di Cat è il post vendita. Grazie al monitoraggio in remoto è possibile programmare la manutenzione. CGT, in Italia, è stata la prima a introdurre i contratti di manutenzione programmata e le analisi degli oli per prevenire eventuali guasti.
TECNOLOGIE DIGITALI
MA QUANTO MI COSTI?
La completa gestione elettroidraulica permette l’agevole impiego di tecnologie digitali con tutti i vantaggi per una gestione efficiente dell’escavatore. La connessione in remoto permette di controllare aspetti fondamentali come consumi, manutenzioni e altri parametri.
EFFICIENZA
L’efficienza è il primo obiettivo dei Next Generation ed è ottenuta con un impianto idraulico di alto livello gestito con comandi elettroidraulici che permettono la semplice connessione della macchina a un sistema gestione aziendale rientrando nel piano Industria 4.0.
COSTO D’ACQUISTO
Cat si inserisce nella fascia “premium” del mercato: il maggior costo del nuovo però è ampiamente giustificato dalla tecnologia di alto livello dei Next Generation.
DEPREZZAMENTO
La presenza capillare globale di una rete di vendita e assistenza, il remarketing del brand, la presenza storica del marchio e l’evidente qualità del prodotto concorrono a consolidare il valore di queste macchine anche usate.
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L’utilizzo delle tecnologie digitali applicate ai Next Gen è molto semplice grazie a un accurato studio della “user experience” dell’operatore.
OPERATORE
L’operatore è messo al centro del progetto grazie a un posto guida di alto livello in cui spiccano non solo la cabina, che segue la filosofia dei grandi modelli, ma anche i comandi elettroidraulici che permettono la regolazione della risposta e della velocità dell’idraulica per ogni singolo movimento.
Le macchine Cat sono quelle che, come usate, mantengono il maggiore valore residuo
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L’ULTIMA FRONTIERA DI CATERPILLAR / LE CONCLUSIONI
TRIATLETI!
MARCO PATRIZIO PETTINICCHIO Product Manager CGT Edilizia
Caterpillar ha pensato a dei midi escavatori che avessero elevate potenzialità applicative. Lo ha fatto ascoltando i propri clienti e andando a migliorare tutti quegli aspetti che per gli utilizzatori sono fondamentali. I nuovi Next Generation sono macchine che alzano il livello prestazionale della categoria anche in contesti molto duri e impegnativi. Stabilità, forza di sollevamento e prestazioni idrauliche sono fra le caratteristiche migliori di queste macchine.
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re escavatori, tre spiriti diversi mento artificiale sulle piste di Cortina DAL VIVO e un punto in comune: le pred’Ampezzo, nella fresatura di roccia, Non perdere i video stazioni. I Caterpillar 308CR, nella vagliatura di materiale. Ma non della prova. Li trovi su 309CR e 310 Next Generation solo. Le capacità idrauliche del 309CR macchinecantieri.com partono da una stessa base ma sono state messe duramente alla promettono in campo, ognuno, una natura va con la trincia forestale in un lavoro diversa indirizzata verso applicazioni e di disboscamento. Sempre in ambito contesti specifici. Se il 308CR è partiforestale, ma nella movimentazione di colarmente adatto a impieghi generici tronchi, abbiamo testato la stabilità e la di vario tipo, il 309CR è invece incapacità di carico del 310. Lavori didicato verso chi cerca una macchina versi affrontati con efficienza e dove la da utilizzare con attrezzi impegnativi flessibilità e polivalenza hanno giocato e che richiedono molto olio. Il 310, infine, ha l’im- un ruolo fondamentale. La regolazione della risposta postazione da grande escavatore con il braccio mon- dei manipolatori e la velocità dell’impianto idraulico tato su ralla e un carro oversize. Li abbiamo provati ci ha permesso di affrontare ogni singola situazioin scavo e carico, nella movimentazione di carichi ne nel migliore dei modi, adattando l’escavatore al pesanti nella costruzione di un impianto di inneva- contesto. Per quanto riguarda l’accoppiamento con le attrezzature, è possibile impostare le portate dal monitor LCD. Caterpillar ha scelto la modalità grazie alla quale si imposta la portata in percentuale rispetto a quella massima disponibile invece di inserire la cifra dei litri al minuto necessari per la singola attrezzatura. Caterpillar non fornisce il dato della coppia di rotazione ma bisogna dire che è stato fatto un ottimo lavoro: abbiamo movimentato dei manufatti in calcestruzzo dal peso di 1.500 kg, in forte pendenza sulle piste di Cortina, e il 308CR non ha avuto problemi né di stabilità, né di forza. I nuovi midi Next Gen di Caterpillar sono quindi dei veri triatleti, in grado di affrontare lavori molto differenti fra loro in modo efficace ed efficiente.
REPORTTECNICO
FASSI
L'ECOLOGIA SI VESTE DI ROSSO
i job story sulle gru Fassi che operano in ambito recycling e raccolta RSU se ne potrebbero scrivere a decine. Una potrebbe essere proprio sulle macchine qui a fianco, dell'azienda Quendoz. Ma in queste pagine preferiamo raccontare la storia di Idraulica F.lli Sala che, in quel della provincia di Modena, opera nel settore della logistica dei servizi ambientali in Emilia Romagna, Lombardia,Veneto, Liguria e Toscana, avvalendosi di una serie di unitĂ distribuite sul territorio, a Milano, Monselice (Padova), Genova, Lido di Camaiore (Lucca) e Parma, contando su 165 dipendenti diretti e un indotto che porta a oltre 200 il personale impiegato. Un'attivitĂ al contempo specializzata e a 360 gradi, visto che l'azienda con sede a Concordia Sulla Secchia (MO) offre svariate soluzioni e servizi. Si va dalla
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carpenteria metallica, creata ad hoc per il business ambientale (strutture fatte su misura per esigenze specifiche quali possono essere quelle di potabilizzatori e depuratori, impianti di sollevamento e rilancio delle acque, impianti di smaltimento e recupero rifiuti, stazioni di stoccaggio del percolato, isole ecologiche, digestori e impianti di trattamento biogas, cogeneratori e impianti di teleriscaldamento) alla bonifica da amianto,
dall'installazione, riparazione, manutenzione o assistenza, smantellamento di apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento d'aria e pompe di calore fisse contenenti gas fluorurati ad effetto serra (apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra disciplinati dal protocollo di Kyoto) alle manutenzioni specialistiche (programmate e non) di tipo elettrico, elettrostrumentale, elettromeccanico, meccanico, idrauMACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
lico, edile e di carpenteria metallica su impianti e macchine del ciclo idrico (es. depuratori). Inoltre Idraulica F.lli Sala realizza su progetto esecutivo lavori di costruzione, ampliamento e sopraelevazione di discariche per rifiuti non pericolosi secondo una struttura a barriera geologica generalmente di tipo “a deposito sotterraneo” nonché manutenzioni specialistiche programmate preventive (ordinarie e straordinarie) e in pronto intervento (con e senza reperibilità) di tipo elettrico, elettrostrumentale, elettromeccanico, meccanico, edile, di carpenteria metallica e piping (costruzione di nuove tubazioni) su impianti di termovalorizzazione dei rifiuti. Per operare tutti questi servizi, va da sé che l'azienda modenese si avvalga di un certo numero di veicoli specializzati. In realtà la parola giusta per definire la flotta di veicoli è articolata: il parco mezzi di Idraulica F.lli Sala conta un centinaio di veicoli, dal piccolo furgone a una quarantina di
Il gruppo Fassi a Ecomondo 38
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Il Gruppo Fassi ha potenziato la propria presenza nel settore dell'ecologia che vede un ampio impiego di gru e attrezzature per il sollevamento
e la movimentazione di materiali vari, coinvolgendo anche le due consociate Marrel e Cranab. All'edizione 2019 della manifestazione riminese Cranab ha
presentato la nuova postazione di comando ICS (Interactive Control Seat). Una soluzione sviluppata per i clienti più esigenti sotto il profilo dell’affidabilità e delle
performance: comandi elettroidraulici con joystick, impianto idraulico funzionale e digitalizzato, ampia gamma di soluzioni operative, ergonomia curata per rendere
UN PO' di storia
Iveco Daily. A fare da minimo comun denominatore sulla gran parte di questi veicoli è la presenza di un allestimento particolare, ossia la gru retrocabina. Che, nella fattispecie della flotta di Idraulica F.lli Sala sono tutte gru Fassi, e ancora più nello specifico, tutte gru F32A.0.23 e F28A.23, senza dimenticare i tre Iveco Stralis, dei quali due impegnati nell’intervento all’interno del depuratore di Carpi e un terzo allestito con una Fassi F275A.2.24. A queste si aggiunge una Fassi F155AF.0.23 in postazione fissa presso l’inceneritore di Modena. “Il rapporto con Fassi Gru, e in particolare con il dealer Fassi Emilia, è di lunga durata” ha chiarito Umberto Sala, direttore operativo di Idraulica
l’ambiente di lavoro il più produttivo possibile. Esposte anche la gru TZ12R nella versione corta abbinabile anche con autocarri di 180 q di MTT, e la gru TZ18 dalle
La storia di Idraulica F.lli Sala Srl inizia nella natia Concordia sulla Secchia negli anni Sessanta su iniziativa dei tre fratelli Mario, Silvano e Franco, con classici interventi di idraulica civile. Spetta alla seconda generazione, con i rispettivi figli Paola, che si occupa degli aspetti amministrativi, Stefano e Umberto, dare un’accelerazione all’attività spostando il raggio d’azione dalle opere civili a quelle industriali. Ma, come detto, la vera rivoluzione si sviluppa alla fine degli anni Novanta quando si dà spazio alle commesse pubbliche. Recentemente è stata inaugurata la nuova sede caratterizzata da raffinate scelte di design, che sorge a un centinaio di metri dalla carpenteria certificata dove prendono forma buona parte dei manufatti in ferro o acciaio inox che poi trovano impiego negli interventi nei vari cantieri, proprio come in quello al Depuratore di Carpi.
elevate performance e un eccellente rapporto peso/potenza. Marrel invece “continua il suo trend di robusta crescita nel mercato italiano, sostenuto
F.lli Sala. “Oltre all’indiscutibile qualità delle gru, apprezziamo il continuo sviluppo tecnologico e l’attenzione per i servizi post-vendita. Noi siamo organizzati con un’officina interna per gli interventi di routine, ma per le operazioni più complesse sappiamo di poter contare sulla competenza, professionalità e tempestività dei tecnici di Fassi Emilia”.Tra gli interventi più recenti vi è stato quello presso il depuratore di Carpi, in provincia di Modena. Lì due gru Fassi e la squadra di Idraulica F.lli Sala sono intervenute per sostituire le lamiere di protezione delle vasche degli agitatori per ossigenare i liquami. Quelle vecchie di
dall’introduzione dei modelli Ampliroll versione SL e dalla capacità di essere sempre più specializzati nell’ambito delle mission legate al riciclo. Settore
vetroresina si sono rovinate per il lungo tempo di esposizione al sole e alle intemperie: al loro posto ne sono state posate di nuove, realizzate in acciaio inox proprio dalla carpenteria dell’azienda concordiese. Un’operazione delicata perché le norme di sicurezza, rigorosissime, devono essere rispettate e, al contempo, le protezioni devono essere in opera al più presto per evitare schizzi e la polverizzazione dei liquami sui camminamenti di fianco alle vasche. Per movimentare le pesanti paratie Idraulica F.lli Sala ha utilizzato una Fassi F710RA.2.27 dotata di cestello porta operatore e una Fassi F315RA.2.25 per movimentare le paratie. Entrambe erano montate su due Iveco Stralis, rispettivamente un 8x4 la prima e un 6x2 la seconda. ❑
dove l’ampia gamma di opzioni e dotazioni richieste impone di rendere ‘semplice’ ciò che invece necessita di un’elevata competenza industriale per essere
realizzato. Così Marrel ha saputo far valere i suoi 100 anni di esperienza”, ha spiegato Marco Del Campanile, responsabile mercato Italia dei due marchi. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(HIDROMEK)
NEL SUO HABITAT
L’impresa Barbera è al suo secondo escavatore Hidromek. Dopo un primo HMK220NLC è arrivato da qualche mese un nuovo HMK300NLC H4. A cui non viene risparmiato proprio nulla! TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS
na scelta dettata dalla prima positiva esperienza con un Hidromek HMK220NLC. Ecco la motivazione che ha portato la famiglia Barbera, titolare dell’omonima impresa di Villanova Mondovì (Cn), ad acquistare uno dei primi HMK300NLC H4 venduti in Europa. Un escavatore che finora ha accumulato circa 800 ore di lavoro in pochi mesi. Una macchina destinata ai lavori severi come le demolizioni, gli sbancamenti più impegnativi e il carico in
U
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cava. Ambiente, quest’ultimo, dove l’HMK300NLC H4 si trova particolarmente a suo agio. L’impresa Barbera, una delle più dinamiche della provincia di Cuneo, opera infatti spaziando dal settore edile fino a quello estrattivo, passando per scavi, demolizioni e opere speciali. Senza dimenticare calcestruzzi, fognature e acquedotti. Un parco macchine di dimensioni importanti che conta svariate decine di mezzi di ogni tipo e dimensione, in cui il marchio Hidromek ha saputo farsi spazio con la concretezza dei fatti.
L’Hidromek HMK300NLC H4 è stato acquistato dopo la prima esperienza positiva con un HMK220NLC che ha oggi quasi due anni di lavoro
NATI PER LA ROCCIA Gli escavatori Hidromek nascono per operare su terreni rocciosi e difficilmente accessibili dal servizio post vendita: con queste parole Hazan Bozkurt, ingegnere che fondò Hidromek nel 1978, definì in modo chiaro la filosofia aziendale, basata su macchine affidabili, robuste e dai consumi contenuti. Quando ci siamo recati per vedere in azione l’HMK300NLC H4 della Barbera srl siamo entrati nell’habitat preferito di questo escavatore: una cava di roccia dove, per l’estrazione, è necessario l’uso di esplosivo. Un impiego duro e aggressivo dove la produttività deve essere concreta e dove gli escavatori sono sollecitati sia idraulicamente che strutturalmente. L’HMK300NLC H4 ha dei segni “ben precisi” che indicano la sua vocazione per questo impiego: carro Heavy Duty con rinforzi sulle
HIDROMEK HMK300NLC H4: FAST SPECH Motore
Potenza max Coppia Max Sistema idraulico Portata max Pompa servocomandi Serbatoio carburante Serbatoio olio idraulico Capacità impianto idraulico Forza di strappo alla benna Peso operativo
La cava di roccia è l’habitat ideale degli escavatori Hidromek, storicamente nati per affrontare terreni rocciosi
Isuzu, 6 cilindri, 7790 cc, con turbocompressore e intercooler 216 CV (161 kW) @ 1.800 rpm 940 Nm @ 1.500 rpm 2 pompe a pistone assiale a portata variabile 2 x 259 l/min a ingranaggi da 31 l/min 480 l 340 l 400 l 19.800/21.500 kgf con Power Boost 31.900 kg
forcelle delle ruote folli e tre guidacingoli di serie, avambraccio con rinforzi frontali e laterali, braccio con attacchi dei cilindri di sollevamento rinforzati e zona di attacco al castello maggiorata, protezioni FGPS, cabina ROPS e FOPS. La motorizzazione è un sei cilindri Isuzu Stage IV da 7,79 litri che eroga 161 kW (216 CV) a 1.800 MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
L’impiego in cava di roccia ha messo in evidenza le qualità dell’HMK300NLC H4, evidenziando una predisposizione al carico più impegnativo
giri/min; la coppia massima è di 940 Nm a 1.500 giri/min ma il funzionamento ottimale della macchina è a 1.600 giri/min sfruttando al massimo l’elasticità del propulsore per prestazioni elevate a fronte di consumi ottimizzati. L’impianto idraulico dispone di un distributore a centro chiuso con una portata di 518 l/min (2 x 259) per una pressione massima potenziata di 380 bar. La gestione avviene su quattro livelli di potenza e tre modalità di lavoro che permettono di trovare la migliore combinazione in relazione al tipo di lavoro. Rispetto alla precedente
serie 3 si ha un incremento del 10% di velocità, del 17% della produzione e del 7% di efficienza. NEL SUO HABITAT! L’impresa Barbera, fra le varie attività, produce materiali inerti che sono venduti, utilizzati in proprio, oppure destinati alla produzione di conglomerati bituminosi e cementizi. L’HMK300NLC H4 è all’inizio della catena produttiva. Il carico efficiente della roccia avviene grazie alla forza di strappo di 21.600 kgf e alla forza di penetrazione di 21.400 kgf. Valori che si collocano nella
UNA FAMIGLIA, un obiettivo
Nata come impresa di segnaletica stradale, la Barbera srl è cresciuta nel tempo sviluppando tutti i settori collaterali al mondo stradale. Oggi copre tutta la filiera che va dall’estrazione in cava fino all’infrastruttura completamente finita. Merito del fondatore Alberto Barbera che ha saputo trasmettere la passione per il lavoro ai quattro giovani figli, capaci e determinati, tutti attivi nell’impresa di famiglia. La Barbera srl conta oggi svariate decine di mezzi fra ribaltabili, betoniere, macchine stradali e movimento terra, ed è parte attiva nei lavori più importanti del nord ovest fra Piemonte e Liguria. Spirito di squadra, professionalità ed estrema disponibilità sono i tre punti di forza che stanno facendo apprezzare l’azienda cuneese.
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L’Hidromek HMK300NLC H4 della Barbera srl è stato uno dei primi esemplari venduti in Europa e sta arrivando al traguardo delle prime 1.000 ore di lavoro
fascia alta del mercato e mettono l’accento sulla “vocazione” di questo escavatore e sul suo DNA che nasce da decenni di esperienza con i materiali più duri del Medio Oriente. Un habitat, quello della cava dell’impresa Barbera, in cui pezzatura e consistenza del materiale mettono realmente a dura prova la capacità di carico dell’escavatore turco. ❑ BARBERA SRL Via Degli Eula 11 - 12089, Villanova Mondovì (Cn) Tel: +39 0174 597618 / +39 392 252 6471 e-mail: info@barberasrl.it.
TESTIMONIANZE
(MAN)
MAN AT WORK Una dimostrazione della versatilità delle tre gamme del Costruttore tedesco dedicate alle applicazioni light e medium duty: TGL, TGM e TGE i possono essere decine di applicazioni. E altrettante esigenze specifiche per ognuna di esse. Questa è al contempo la difficoltà e la peculiarità del nostro settore: non esiste la routine, ma ogni lavoro è unico. A volte il cantiere è grande ma lontano; a volte è piccolo e con difficoltà
C
di accesso. A volte serve portare solo materiale, a volte al materiale si deve affiancare il trasporto del personale. A volte serve che l’allestimento non sia fisso sul veicolo, come le vasche scarrabili.Va da sé che creare il veicolo ad hoc per ogni lavoro sarebbe antieconomico, per svariate ragioni: tutta la standardizzazione della produzione verrebbe a mancare (con
conseguente aumento dei costi e perdita di qualità), e finito il cantiere il veicolo sarebbe da buttare. D’altra parte, però, veicoli standard difficilmente possono garantire le prestazioni necessarie a rendere i cantieri non solo sicuri, ma anche economicamente vantaggiosi. Ogni Costruttore ha adottato la propria strategia per affrontare le esigenze della clientela: per MAN la risposta si trova nella versatilità della propria gamma, una serie di veicoli le cui molteplici caratteristiche tecniche si possono di volta in volta abbinare per creare il “veicolo giusto” per le esigenze del cliente.
IL MANTED Il successo di un veicolo sul mercato è dato dalla sua qualità e versatilità, ma servono anche i servizi. Uno di questi è il MANTED, il portale appositamente creato dal Costruttore tedesco per offrire a tutti i clienti un accesso veloce e sicuro a tutti i dati tecnici, i disegni aggregati e del telaio, i dati del cambio e della presa di forza, nonché la guida alle fasi di allestimento di tutti i veicoli.
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TESTIMONIANZE
IL MOTORE PERFETTO PER
i light duty trucks
Si tratta dell’unità D08, che si declina in versioni a 4 (4,6 litri di cubatura) e 6 cilindri (6,9 litri di cilindrata). I TGL montano i D08 a 4 cilindri, con potenze di 160, 190 e 220 HP (e coppie di 600, 750 e 850 Nm) e la versione a 6 cilindri da 250 HP e 1.050 Nm di coppia. Sui TGM invece vanno i D08 a sei cilindri che, oltre alla versione in comune ai TGL, offrono le versioni da 290 e 320 HP per 1.150 e 1.250 Nm. Tutte le versioni sono Euro 6d con sistema SCR senza EGR. Tale compliance nelle emissioni è stata raggiunta senza EGR grazie ad altre migliorie, tra cui un nuovo sistema di filtraggio dei carburanti a due stadi (al filtro principale si aggiunge un prefiltro con separatore acqua/ olio, valvola di mix e sensore d’acqua). Nuovo anche l’alternatore LIN che incrementa l’efficienza del motore gestendo l’energia solo in base alle richieste effettive e quindi mai in eccesso, cosa che contiene i consumi. Oltre ad aver esteso gli intervalli manutentivi dell’olio da 12 a 18 mesi, è stato implementato il sistema ESS (Energy Saving System) che riduce le richieste di potenza ausiliaria quando il compressore è al minimo.
Andando nello specifico, MAN ha suddiviso la propria proposta a partire dal tipo di applicazioni: per il Costruttore tedesco esistono heavy, medium e light duty trucks. E giusto per fare un po’ di chiarezza, in queste pagine parleremo della gamma light e medium, che comprende veicoli da 3 a 26 t di PTT appartenenti alle gamme TGE, TGL e TGM. TGL E TGM Le due famiglie offrono alcune caratteristiche che li rendono veicoli
particolarmente adatti alle applicazioni construction e similari. Partendo dai TGL, parliamo di veicoli con massa a terra compresa tra le 7,5 e le 12 t e con una tara contenuta al massimo: in alcune versioni quest’ultima si limita a 3.500 kg! Alimentati da motori D08 a 4 o 6 cilindri, la loro maneggevolezza è garantita dal cambio MAN TipMatic 6 (6 marce) con Idle Speed Driving per agevolare le manovre dove occorre massima precisione. Di serie anche il sistema di ausilio alla
partenza in salita MAN Easy Start. Tre versioni di cabina singola disponibili (C, L e LX) oltre alla doppia cabina, molto utile se insieme al materiale c’è l’esigenza di trasportare contemporaneamente personale. Chiude il cerchio l’ampia varietà di tipologie di telaio e prese di forza disponibili. Con i TGM si fa un salto di categoria: innanzitutto i telai possono essere non solo 4x2 (come i TGL) ma anche 4x4, 6x2 e 6x4, cui si possono abbinare numerose versioni di presa di forza. Rispetto ai TGL, i medi di MAN offrono un cambio MAN TipMatic 12, anch’esso con Idle Speed Driving e sistema Easy Start, ma abbinato solo a motori D08 a 6 cilindri con potenze fino a 320 hp. Identica invece l’offerta di cabine a disposizione, mentre la PTT va da 12 a 26 t. Alle differenze viste finora tra le due famiglie TGL e TGM, si affiancano anche caratteristiche comuni: per esempio il tettuccio della cabina con apertura elettrica, lo Smart Tachograph con interfaccia DSRC (Dedicated Short Range Communication) che consente alle autorità di richiedere i dati di guida in remoto. O ancora, alcuni sistemi di sicurezza, come il Lane Return Assist (LRA) che si attiva per mantenere il veicolo in carreggiata. TGE Alle prime due gamme appena viste si va ad affiancare il TGE, il “piccolo” del Costruttore tedesco che merita di gran lunga una posizione non solo tra le applicazioni tipicamente van, ma anche tra le light duty, con tipper, gru retrocabina e cabina doppia. Anche per il TGE la strategia per rispondere alle richieste del mercato è identica: offrire un’ampia varietà di possibili configurazioni affinché il cliente possa
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scegliere quella che si attaglia meglio a ciò che deve fare. Pur garantendo prestazioni tali da affrontare applicazioni cantieristiche leggere, il TGE non rinuncia al suo lato più automotive: indipendentemente dalla versione e dall’allestimento, infatti, ogni TGE può essere arricchito da vari sistemi atti a migliorarne la sicurezza e il comfort: assistenza al parcheggio, freno automatico anticollisione, sensore di affaticamento del conducente, luci di assistenza, sistema di assistenza alla guida con vento laterale, ausilio partenza in salita, park pilot, sensore per l’angolo cieco, ACC, telecamera posteriore e sistema di rilevamento dei limiti di velocità. VISTI DA VICINO Siamo andati a Monaco dove abbiamo avuto modo di provare alcuni veicoli con diversi allestimenti. Sia il MAN TGE 6.180 con allestimento a doppia cabina e tipper scarrabile Hyva, sia il MAN TGE 6.180 con cabina singola e cassone ribaltabile trilaterale si sono dimostrati veicoli agili e manovrabili, con spiccate doti automobilistiche e un motore elastico e adeguatamente potente. Il
L’Abbi
Come il MANTED, anche ABBI è un portale on line, dedicato in esclusiva agli allestitori, che dal 2019 comprende anche il TGE fra i veicoli. Gli allestitori possono registrarsi e successivamente accedere a svariate informazioni e servizi tra cui lo scambio di dati con MAN, l’elaborazione degli ordini, networking con partner commerciali e così via. La piattaforma informativa viene aggiornata quotidianamente (ad esempio è possibile seguire in tempo reale le tempistiche di Logistica e produzione del proprio telaio).
12.220 4x2 BB si possono affrontare anche tragitti medio-lunghi con un buon comfort di viaggio. Last but not least abbiamo viaggiato con il TGM 15.290 4x2 BL C con vasca scarrabile Meiller. Di questo veicolo abbiamo apprezzato innanzitutto la morbidezza del cambio TipMatic 12, che esegue cambiate impercettibili, mantenendo l’elasticità del motore sempre adeguata alla situazione in strada. Buona la manovrabilità, che abbiamo testato nell’eseguire le operazioni di scarramento di una vasca e il seguente carico di una seconda. L’ultima nota la merita il MAN TGE 5.180 allestito con spargisale per le operazioni invernali antineve. Su questo veicolo abbiamo ammirato la buona capacità di adattamento del telaio e della cabina al particolare tipo di allestimento, mediamente più complesso del classico tipper, sia per peso in ordine di marcia che per cablaggi. Questo TGE può operare solo come spargisale, ma anche con lama anteriore spazzaneve. ❑ MAN TRUCK & BUS ITALIA S.P.A. Via Monte Baldo 14/H Dossobuono (VR) Tel: +39 045 82996.11 Fax: +39 045 82996.90 Internet: https://www.truck.man. eu/it E-mail: ufficio.marketing@man.eu
feeling in cabina è di ottimo livello, con sedili comodi e avvolgenti, bassa rumorosità ed ergonomia dei comandi. La visibilità è buona e anche il comfort di marcia, con un cambio dall’innesto morbido e preciso. In merito al TGL, abbiamo viaggiato con un 12.220 4x2 BB con doppia cabina. Decisamente facile da guidare, il TGL ci ha stupito in particolare per la buona ripresa del motore da un lato, e per la spaziosità della doppia cabina, che oltre a quattro persone sulla fila posteriore (per un totale di 6 passeggeri) avanza molto spazio, ideale, per esempio, per le borse degli operai (per scarpe, cambio di vestiti e DPI). Con il TGL MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(KOBELCO)
UNA DEMOLIZIONE DAVVERO ECO È un Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid di Ghellere Costruzioni il protagonista della demolizione della fabbrica ex-Perlini in quel di San Bonifacio lla periferia di San Bonifacio, circa 25 chilometri a est del centro di Verona e a 80 chilometri a ovest di Venezia, è in corso un grande progetto di rinnovo. Quella che un tempo era una fabbrica di autocarri a cassone ribaltabile Perlini è adesso in fase di demolizione per lasciare spazio a un nuovo stabilimento di
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produzione. I lavori sono stati affidati a Ghellere Costruzioni con sede a San Bonifacio che per questo cantiere ha deciso di utilizzare un escavatore Kobelco SK210HNLC-10 2PB Hybrid. Entusiaste le parole di Gastone Gattazzo, specialista in attività di scavo e demolizione e responsabile delle demolizioni della fabbrica Perlini a San Bonifacio, nei confronti sia di Kobelco che di
questo escavatore ibrido:“Per questo progetto, cercavamo un escavatore con ridotti consumi di carburante, in grado comunque di offrire l’elevata potenza necessaria per gestire le operazioni di demolizione degli edifici della fabbrica e delle spesse fondamenta in calcestruzzo. Oltre a questo desideravamo una macchina con ‘credenziali di ecocompatibilità’ in grado di aiutarci a ridurre l’impatto sull’ambiente. Una richiesta piuttosto impegnativa. Ci siamo convinti ad acquistare un Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid sulla base dei suggerimenti del nostro dealer di fiducia, Sergio Bassan Srl, e nei primi dieci mesi di possesso ha già accumulato 1.500 ore di lavoro. La durabilità e le dimensioni comples-
Da destra Marco Ferroni, Responsabile Mercato Italia per Kobelco, con Simone Tecchio, operatore di Ghellere Costruzioni, presso il sito ex-Perlini di San Bonifacio
sive della macchina sono ottimali e riteniamo che vanti un’eccellente manutenibilità”. La riqualificazione dell’area prevede la costruzione di una nuova strada perimetrale e rappresenta un progetto di entità significativa che avrà una durata stimata superiore ai cinque anni. Si tratta infatti di una superficie di 130.000 metri quadri. “Con il senno di poi, per questo progetto particolare relativo alla fabbrica Perlini, avremmo dovuto scegliere per il Kobelco SK210HNLC-10
L’azienda
Ghellere Costruzioni è stata fondata nel 1962 ed è specializzata in applicazioni di costruzione, restauro, rinnovo e finitura in ambito civile e industriale. Il portafoglio dell’azienda a conduzione familiare include attività di ristrutturazione di negozi,
do specializzato nella classe da 22 t. L’impiego di una batteria di ampia capacità a ioni di litio, prima nella sua classe di esercizio, assicura una maggiore capacità di conservazione di energia elettrica in grado di fornire la riserva elettrica richiesta a un moto-generatore di servo-assistenza da 25 kW, sviluppato da Kobelco. Fra i principali motivi per cui Gastone ha scelto il modello Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid per questo
Hybrid una configurazione con un avambraccio leggermente più corto. Attualmente utilizziamo un braccio da 2,84 m, tuttavia con il braccio da 2,40 m le attività di scavo, in particolare in prossimità degli edifici, sarebbero risultate più semplici. Ma stiamo pianificando di utilizzare questa macchina su molti altri progetti in futuro e siamo certi che il braccio più lungo si tradurrà in un grande vantaggio in tal caso!” L’escavatore Kobelco SK210H(N)LC-10 rappresenta il primo vero escavatore ibri-
uffici, scuole e scantinati; recentemente ha inoltre completato un progetto per un grande hotel nella regione di Verona. In quanto azienda orientata verso il futuro, Ghellere Costruzioni è impegnata a trovare soluzioni in grado di promuovere
qualità, affidabilità e sostenibilità. Combinando tecnologie all’avanguardia con funzionalità ed estetica, si avvale dei materiali e delle innovazioni più recenti per contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente. Dopo la recessione mondiale
del 2007-09, l’azienda si è diversificata per costituire nuove collaborazioni, in particolare con il vecchio amico e partner, Gastone Gattazzo. Ghellere Costruzioni vanta un’ampia flotta di macchine, compatte e pesanti.
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TESTIMONIANZE
KOBELCO SK210HNLC-10 HYBRID: FAST SPECH Peso in esercizio Potenza di uscita nominale Capacità della benna Forza di strappo della benna Velocità di rotazione Forza di trazione alla barra Velocità di traslazione Forza di strappo del braccio scavo
progetto, vanno ricordate l’eccellente economia nei consumi di carburante e le eccezionali prestazioni, assicurate agevolmente dal motore diesel turbocompresso Hino Motor montato sulla macchina, lo stesso motore installato sul modello SK210LC-10 convenzionale. La servopotenza di 25 kW sviluppata dal nuovo motogeneratore SK210H(N)LC-10 è in effetti paragonabile alla potenza prodotta
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22.100 - 23.100 kg 124 kW @ 2.000 rpm (ISO14396) 0,7-0,93 m3 143 kN 12,7 rpm 227 kN (ISO 7464) 6 - 3,6 km/h 121 kN
dal motore di un escavatore di classe superiore a 5 t che consente all’operatore, Simone Tecchio, di svolgere le attività di demolizione leggera della fabbrica. Inoltre, in linea con la filosofia di tutela ambientale propria di Ghellere Costruzioni, l’escavatore SK210HNLC-10 è considerato una delle migliori scelte nella sua classe in termini di emissioni di anidride carbonica. ❑
L’operatore
Nonostante la sua età relativamente giovane, Simone Tecchio ha oltre 16 anni di esperienza nel settore delle costruzioni. Durante la sua carriera, ha guidato vari escavatori di diverse marche, fra cui anche modelli di Kobelco New Holland, tuttavia, è rimasto particolarmente colpito dall’escavatore Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid che utilizza su questo cantiere. Simone attualmente impiega la macchina per applicazioni di demolizione degli edifici principali della fabbrica Perlini utilizzando una pinza demolitrice primaria; diversamente utilizza un dente ripper per frantumare le massicce pavimentazioni in calcestruzzo. “Sono soddisfatto del Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid. Il consumo di carburante è eccellente, anche utilizzando la macchina intensamente, fino a otto ore al giorno. Le pavimentazioni di questo edificio sono molto dure da demolire, ma l’elevata potenza di questa macchina mi permette di completare il lavoro senza alcun problema. La macchina mostra inoltre un’eccellente stabilità, condizione importante in siti di lavoro come questo. Al momento, non ho ancora avuto necessità di alcun intervento di assistenza, a testimonianza dell’estrema affidabilità di questo escavatore”.
FIERE
SAMOTER DAY
levante per l’acquisto. Ovviamente, e non c’è da stupirsi, la ricerca ha evidenziato come un’importante leva d’acquisto sia però rappresentata anche dalle agevolazioni fiscali: meno tecnologiche, ma certo capaci di parlare una lingua comprensibile alle imprese di qualsiasi dimensione. Nel suo complesso il parco macchine per costruzioni, stimato in 179.224 mezzi, è composto principalmente da macchine per il movimento terra (66,1%), per il sollevamento (20,7%), stradali (8,2%), per il calcestruzzo (4%) e per la perforazione (1%). In media, il 30% di questi mezzi fa capo ai noleggiatori, con rilevanti distinzioni tra le diverse tipologie di macchine: il peso del parco noleggio spazia dal 61% del sollevamento al 2% per il calcestruzzo. Purtroppo sull’intero parco mezzi pesa l’obsolescenza, l’età media dei mezzi d’opera Sul palco, si aggira infatti attorno agli 11 anni. da sinistra: Valori che, fortunatamente, calano Luca Nutarelli, in maniera notevole se si considera segretario generale di il parco macchine dei noleggiatori. Unacea; Giovanni Un settore, quello del noleggio, deMantovani, cisamente in crescita anche nel modirettore vimento terra: il peso del noleggio generale di appare in forte aumento nell’ultimo Veronafiere; e decennio, salendo al 29,6%, rispetto Cristina Rossi di Prometeia al 18% stimato nel 2008. ❑
ISTANTANEA SUL NOSTRO MONDO
La ricerca presentata durante l’ultimo Samoter Day fornisce una mappatura aggiornata del parco mezzi nel decennio 2008-2018 e intende indicare la via del futuro artiamo dai numeri. Il campione preso in esame dalla ricerca - a cura di SaMoTer-Veronafiere, in collaborazione con Prometeia e realizzata con il supporto di Ance Verona, Anepla, Assodimi-Assonolo, Nad, Unacea e presentata nel corso della sesta edizione del SaMoTer Day – ha preso in esame 514 realtà, di diversi settori e dimensioni. Un campione inserito in un mercato di riferimento, che in Italia si estende dalle aziende di costruzioni a quelle manifatturiere, estrattive, agricole o specializzate in scavo e che conta complessivamente 120.224 imprese, 1,018 milioni di addetti, per un valore della pro-
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I protagonisti
duzione di 188,71 miliardi di euro. Una ricerca importante, certamente impegnativa, che intende fornire una mappatura aggiornata del parco macchine per costruzioni attivo in Italia e mettere in luce i cambiamenti intercorsi nel decennio 2008-2018. L’evoluzione più significativa è presto detta: l’innovazione è una delle principali leve per l’acquisto di nuove macchine per costruzioni. I requisiti chiave sono l’efficienza e il contenuto green, in termini di emissioni e rumorosità. Le macchine intelligenti stanno infatti acquisendo un ruolo sempre più centrale: il 16% degli utilizzatori e il 31% dei noleggiatori le ritengono un criterio di scelta ri-
Il Samoter Day del 29 ottobre, incentrato sull’indagine dedicata alla mappatura aggiornata del parco macchine per costruzioni operante in Italia e introdotto dal direttore generale di
Veronafiere Giovanni Mantovani, ha visto tra i protagonisti Cristina Rossi di Prometeia, affiancata, per quanto concerne i driver di acquisto e il focus sulle macchine intelligenti,
da Giuseppe Schirone, sempre di Prometeia. Il talk show, moderato da Luca Nutarelli, segretario generale di Unacea, ha visto la partecipazione di Enrico Prandini (Komatsu), Marco
Prosperi (AssodimiAssonolo), Michele Turrini (Siteb - Strade Italiane e Bitumi), Marco Buratti (Doosan), Francescantonio Carlomagno (Gruppo Gavio) e Roberto Nicoletti (Gruppo E-Mac).
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AZIENDE
KOMATSU RETE ITALIA
CI HANNO MESSO LA FIRMA In occasione di Ecomondo è nata (anche) sulla carta una realtà che il mercato conosce già da tempo. Komatsu Rete Italia è ora un'entità giuridica a tutti gli effetti on nascondono una punta di orgoglio Devis Varini e Francesco Grassi quando li incontriamo a Ecomondo. Del tutto giustificata visto il risultato raggiunto. “Qui a Rimini abbiamo mantenuto una promessa fatta qualche mese fa, ossia mettere nero su bianco e formalizzare una realtà di fatto” ha spiegato Devis Varini, presidente della neonata (sulla carta, ma non nella realtà) Komatsu Rete Italia.“Conclusa la storia del Consorzio Rental Group, da oggi ci chiamiamo ufficialmente Komatsu Rete Italia”.
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Un cambiamento più burocratico che reale, visto che già da diverso tempo la rete di concessionari e officine del Costruttore giapponese si presenta ai clienti con questo nome. “Ma andava fatto ordine” ribadisce Francesco Grassi, vicepresidente di Komatsu Rete Italia. “Ce lo chiedevano i nostri associati, e io stesso, quale rappresentante di uno di essi, ne sentivo la necessità. Si tratta del coronamento di un lungo percorso che, attraverso le mareggiate della crisi, ci ha portato a dove, e soprattutto cosa, siamo ora: una squadra”.
Da sinistra Devis Varini e Francesco Grassi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Komatsu Rete Italia
Così venerdì 8 ottobre si è riunito a Rimini per la prima volta il Consiglio di Amministrazione di Komatsu Rete Italia, che oltre a sancire il cambio di nome ha portato a termine anche alcune integrazioni rispetto alla votazione che si era tenuta a maggio per il rinnovo delle cariche al termine del ciclo triennale. Principale modifica l'allargamento a 10 del numero dei membri del Consiglio, per dare all'organo una maggiore capacità rappresentativa. L'evento è stato un po' la ciliegina sulla torta della partecipazione del Gruppo a
Ecomondo. La manifestazione infatti è stata foriera di diverse soddisfazioni per Komatsu, che sta approcciando in maniera sempre più focalizzata il settore dell'ecologia e della movimentazione industriale.“Da poco possiamo offrire in gamma le nostre pale gommate con allestimenti ad hoc per le esigenze di quelle aziende che hanno fatto della movimentazione e del riciclo il proprio core business” spiega Devis Varini. “Si tratta di un settore che offre ancora grandi margini di crescita, e gode di ottima salute in termini di solvibilità delle imprese. Ma soprattutto, è sensibile ad argomenti molto cari anche a Komatsu, tra cui spicca in assoluto la ricerca di un approccio estremamente professionale nella scelta della macchina ideale per le proprie esigenze. Non a caso abbiamo fatto una forte pressio-
ne presso la Casa madre affinché realizzasse un apposito allestimento per proporre finalmente le nostre pale gommate alle aziende del riciclaggio e della movimentazione industriale e agricola configurate già in fabbrica con tutti quegli accorgimenti e quegli optional che le rendono degne del nome Komatsu. Adesso che abbiamo le macchine giuste, come dealer e officine siamo in grado di competere ai massimi livelli con le altre realtà competitor che si sono affacciate a questo settore un po' prima di noi” conclude Devis Varini. Ma abbiamo imparato che l'approccio professionale come lo intende
Francesco Grassi, Vicepresidente Komatsu Rete Italia
Komatsu Rete Italia va ben oltre la qualità delle macchine e degli allestimenti. Coinvolge le persone che lavorano in essa, e un programma di formazione rivoluzionario, presentato a maggio, di cui abbiamo detto nell'articolo apparso a settembre. Quindi la tentazione di chiedere come si sta sviluppando l'iniziativa è alta. E precisa arriva la risposta di Francesco Grassi, in qualità di tutor che segue il progetto. “Abbiamo il primo incontro il 19 e 20 novembre. Due giorni nei quali punteremo l'attenzione su due macchine specifiche, ma ci saranno anche momenti di svago e 'alternativi'. Saremo infatti ospiti di un'azienda agricola in provincia di Firenze che ci coinvolgerà nelle proprie attività, con una particolare attenzione al processo di produzione del vino, che sarà accompagnato da un corso di enologia, con degustazioni. Il tutto con l'obiettivo di accrescere non solo la formazione professionale, ma anche quella personale dei 25 partecipanti”. Seguirà a gennaio l'incontro sul project management realizzato in collaborazione con Würth. ❑
E IL MERCATO? Non potevamo non fare una domanda sulle previsioni di mercato. Domanda cui ha risposto Devis Varini: “Il 2019 si chiuderà complessivamente sulle 19.000 unità vendute in ambito movimento terra, ma attualmente il 2020 non si prospetta come l'anno del bis.
Per ora le nostre previsioni ci indicano un calo del 5-6%”: Perché? “Semplice” fa eco Francesco Grassi. “L'anno prossimo verranno a mancare diversi incentivi, come quello europeo a favore dello sviluppo di zone svantaggiate. A questo poi si aggiunge la
costante incertezza sul fronte nazionale, con un Governo che generalmente decide all'ultimo sui rinnovi degli incentivi quali iper e superammortamento”. Però, nonostante il segno meno davanti alle previsioni, Komatsu Rete Italia conferma con forza la propria partecipazione a
Samoter 2020. “Al mercato serve una fiera nazionale importante, che attiri visitatori anche dall'estero. Speriamo che anche gli altri OEM nostri competitor si convincano di tale necessità e agiscano di conseguenza. Noi comunque ci saremo” ha concluso Francesco Grassi.
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TESTIMONIANZE
(LIEBHERR)
RIGHELLO E COMPASSO La Liebherr L 514 HL si muove con sorprendente agilità e rapidità nei capannoni C.B.M.movimentando per otto ore al giorno tonnellate di carta da riciclare
a carta è un materiale che si ricicla in continuazione e alimenta un mercato, sebbene piuttosto in difficoltà a causa di complesse politiche economiche e ambientali che coinvolgono la Cina, di proporzioni notevoli. Una filiera industriale che racchiude molteplici tipologie di aziende, dalla grande distribuzione alle municipa-
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lizzate, e necessita di parecchi macchinari in cui spiccano i caricatori industriali gommati. Uno di questi è nello specifico la nuova pala gommata Liebherr L 514 HL che si muove tra i cumuli di carta dei capannoni di C.B.M.(acronimo di Centro Brianza Macero) con l’agilità di un righello o di un compasso nelle mani di un abile disegnatore meccanico. La società è nata nel
IL MERCATO
industriale
“Per noi di Liebherr EMtec è molto importante la quota delle macchine industriali, che stanno dando un ottimo contributo”, afferma Mirco Tresin, Responsabile della Filiale di Lallio di Liebherr EMtec Italia. “Nel comparto industriale, dove stiamo facendo un ottimo lavoro, questa quota rappresenta infatti una fetta significativa del nostro lavoro. Un settore dove, con un 80% dell’intero mercato, a farla da padrone è il caricatore gommato industriale. In ogni caso, con la presentazione dei nuovi modelli avvenuta durante lo scorso Bauma, siamo tornati molto competitivi anche per quanto concerne gli escavatori cingolati tra i 200 e i 350 quintali”. La filiale di Lallio, in provincia di Bergamo, si occupa dell’intera Lombardia con l’esclusione della provincia di Mantova.
1980 come trasformazione di una ditta individuale intestata al fondatore Isidoro Pellegatta, il quale ha trasmesso l’attività ai suoi tre figli che si occupano di portare avanti un’azienda con ormai più di 50 anni di vita. C.B.M.prepara, seleziona ed
esporta carta da macero in tutto il mondo e nelle cartiere italiane. “Il nostro lavoro”, ci spiega Alessandro Pellegatta, Amministratore Delegato di C.B.M., “consiste nel ritiro della carta in aziende, scatolifici, supermercati, centri commerciali, eccetera. Materiale che si unisce a quello raccolto da vari comuni dell’area. Tutta la carta viene portata nei nostri magazzini, dove viene selezionata in modo che sia pulita: vengono eliminati eventuali residui di plastica, polistirolo, metalli, umido, o di altri materiali. La selezione della carta che arriva dagli archivi viene fatta completamente a mano: i faldoni devono essere aperti eliminando il ferro e la plastica, poi il materiale, per questioni di privacy, deve essere completamente triturato. Tutti gli scarti vengono conferiti in discarica o in impianti autorizzati per lo
Per limitare la polvere, nei capannoni sono stati adottati opportuni nebulizzatori
smaltimento. In sostanza il processo produttivo, che richiede tanto personale, inizia con il materiale che arriva sui camion, nei compattatori o nei cassoni, viene pesato, scaricato in base alla qualità, selezionato a mano e poi, attraverso l’uso dei caricatori industriali, viene buttato nelle presse. Una volta pressato, con i muletti viene stivato in base alla qualità e poi caricato su camion o container per raggiungere le cartiere e tornare a essere carta o cartone da riutilizzare. Le balle di carta, da 120 x 110 cm, pesano attorno ai 14-15 quintali”. Un lavoro interessante, utile all’am-
LA macchina
La pala gommata Liebherr L 514 HL di C.B.M. si segnala per alcune peculiarità tecniche pensate per ottimizzarne l’utilizzo in un ambiente particolarmente complesso. La macchina vista al lavoro nell’impianto di Seregno presenta i bracci High Lift (come si evince dalla sigla), cioè leggermente più lunghi rispetto alla versione standard, al fine di spingere il materiale più in alto possibile. Inoltre è
attrezzata con una benna costruita appositamente da Trevi Benne per ottimizzare il lavoro della società lombarda. Invece, per aumentare il benessere dell’operatore, il caricatore è equipaggiato con un sedile comfort, pneumatico e riscaldato.
Sono speciali anche le gomme, che presentano al loro interno un liquido autoriparante per contrastare al massimo il pericolo di forature. Con un peso operativo di quasi 9 t, la Liebherr è alimentata con un motore da 76 kW.
Lo sterzo Stereo, una combinazione di sterzo articolato e asse posteriore sterzante, garantisce un raggio di sterzata fino al 20% minore rispetto a un’analoga pala gommata con sistema di sterzo tradizionale.
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TESTIMONIANZE A sinistra, Alessandro Pellegatta, Amministratore Delegato di C.B.M., con Mirco Tresin, Responsabile della Filiale di Lallio di Liebherr EMtec Italia
L’OPERATORE Palista con oltre vent’anni di esperienza, Alagi Fai è alla guida della nuova pala gommata Liebherr L 514 HL. Ovviamente in questo lungo periodo di lavoro ha utilizzato molteplici macchine, ma la nuova Liebherr sembra averlo conquistato. “Per me è la miglior macchina che abbia mai usato”, afferma, “ha tanta forza, è agile ed è davvero bella da guidare. Noi lavoriamo sempre velocemente, in spazi stretti e la particolare sterzatura della macchina aiuta molto. Così come aiuta una cabina davvero comoda”.
biente e complesso, soprattutto per particolari dinamiche che ne stanno cambiando radicalmente i connotati. “Fino a un anno fa”, riprende Pellegatta,“il mercato più redditizio era senza dubbio la Cina, che per 13 anni è stata il nostro principale mer-
cato di sbocco. Ora, a causa dell’elevato inquinamento prodotto e dei dazi americani, la Cina ha bloccato tutte le importazioni. Questo cambio di rotta ci ha messo in difficoltà, benché si stiano affacciando nuove prospettive in paesi come l’Indonesia, il Vietnam o la Thailandia, che si uniscono al mercato italiano. Però i prezzi sono scesi a tal punto da costringerci a chiedere ai fornitori di pagarci per il ritiro del materiale. Prima pagavamo la carta che andavamo a ritirare, oggi invece chiediamo un compenso. E purtroppo la situazione è destinata a peggiorare con le cartiere italiane piuttosto in
Lo sterzo Stereo è una combinazione di sterzo articolato e asse posteriore sterzante per un raggio incredibilmente ridotto
difficoltà, mentre i paesi del sudest asiatico ritirano a prezzi decisamente bassi”. In C.B.M. lavorano una trentina di persone che manovrano due presse, un grosso trituratore, un trituratore mobile, oltre a caricatori industriali, muletti e autocarri. Uno dei caricatori industriali in azione è appunto la pala gommata Liebherr L 514 HL all’opera presso l’impianto di Seregno da fine ottobre. “Per noi”, conclude Pellegatta, “si tratta di una macchina nuova in tutti i sensi, ci siamo infatti avvicinati a Liebherr per la prima volta e devo dire che siamo molto soddisfatti. E anche l’operatore che la utilizza abitualmente si trova molto bene. In una macchina cerchiamo prima di tutto le prestazioni, una grande facilità di manovra e non deve avere problemi di affidabilità. In questo caso ci ha molto convinto lo sterzo anche delle ruote posteriori: ci aiuta molto e permette alla macchina di muoversi con maggiore agilità”. Presso la società lombarda in genere i caricatori lavorano con una media di 8-9 ore al giorno, per circa 2.000 ore all’anno. ❑ C.B.M.SPA Via Toscanini, 29 e 44 20831 Seregno (MB) tel. 0362 238737 fax 0362 246183 www.centrobrianzamacero.it info@centrobrianzamacero.it
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TESTIMONIANZE
I trasportatori cingolati Messersì, impressionanti per affidabilità sia nella versione elettrica sia in quella diesel, sono parte integrante della flotta noleggio di CGT Edilizia (MESSERSÌ)
SENZA SE E SENZA MA a scelta di CGT Edilizia di affidarsi a Messersì per il prodotto trasportatore cingolato, dopo nove mesi di intenso noleggio (e utilizzo) sia delle macchine diesel sia di quelle elettriche non lascia margini al dubbio. L’intuizione di Bruno Tarocco, Fleet Manager e Responsabile Service di CGT Edilizia, è stata
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vincente, sotto tutti i punti di vista. “La scelta dei modelli da inserire in flotta noleggio”, ci spiega Tarocco, “deriva da un’analisi del mercato che vede in questa tipologia di prodotto l’attrezzatura più idonea per le ristrutturazioni, per i cantieri in ambito urbano e anche per la manutenzione del verde pubblico o privato. Quando si parla di un trasportatore cingolato, o minidumper che dir si
IL PROGETTO
elettrico
L’inserimento in flotta dei trasportatori cingolati a batteria Messersì si innesta alla perfezione nei grandi investimenti sull’elettrico effettuati da CGT Edilizia. La flotta di CGT Edilizia - in continua espansione ed evoluzione, anche per una precisa scelta che impone un’estrema freschezza delle macchine - propone una grande diversificazione, con la presenza di molti mezzi ibridi ed elettrici. A margine ricordiamo come la flotta noleggio di CGT Edilizia comprenda molteplici tipologie di macchine per movimento terra, pavimentazione e sollevamento, oltre a innumerevoli attrezzature che incrementano ulteriormente il valore intrinseco dei mezzi proposti. Va da sé come le macchine diesel corrispondano, a livello di motorizzazione, a tutti i requisiti richiesti dalle municipalizzate per eseguire i lavori in ambito urbano.
voglia, elementi fondamentali di valutazione sono le dimensioni delle macchine e la perfetta assonanza tra le dimensioni e le applicazione cui queste macchine sono deputate. Per quanto riguarda la scelta della casa costruttrice dipende da molti fattori. Nello specifico ci siamo rivolti MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
a Messersì per una conoscenza del marchio come estremamente affidabile in termini di esperienza, robustezza dei prodotti e anche come post-vendita per assistenza e ricambi. Messersì, infatti, risponde appieno a questi requisiti”. Fatte queste valutazioni CGT Edilizia ha inserito nella propria flotta parecchi trasportatori Messersì, sia in versione diesel (modello TC85d con carico utile di 850 kg) sia in versione elettrica (modello TC50-e).“Il dato più eclatante”, riprende il manager di CGT Edilizia, “è l’affidabilità del mezzo: le prime immissioni sono state fatte nel mese di marzo e fino ad ora, e siamo a fine novembre, non c’è stato alcun problema. Ci siamo dimenticati di
avere queste macchine in cantiere, perché non hanno mai avuto alcuna necessità di assistenza tecnica”. Inoltre si tratta di mezzi che stanno avendo una buona rotazione in cantiere, con macchine noleggiate a lungo termine e altre date a noleggio anche a breve e brevissimo termine, cioè la classica giornata di lavoro.Anche queste ultime, che evidentemente cambiano di mano con grande rapidità, non hanno registrato problemi di sorta a riprova di una grande affidabilità operativa, ma anche di un’estrema facilità di utilizzo. I trasportatori cingolati Messersì sono stati suddivisi tra le varie filiali di CGT Edilizia che, partendo dal nord del Paese, arrivano fino a Ro-
ma. Vuoi per la sempre più importante coscienza ecologica, vuoi per la particolarità tecnica, all’interno della fornitura Messersì spiccano i modelli a trazione elettrica TC50e. Con un carico utile di 500 kg, i TC50e prevedono un sottocarro cingolato con motore elettrico a batteria, trasmissione idraulica con comandi su leve manuali, tre pompe a ingranaggi e motori idrauli-
LA VOCE DI Messersì na partner ip on i fio
“La collaborazione con CGT Edilizia è iniziata ad ottobre 2018, con la consegna di un primo lotto di minidumper diesel modello TC85d, e si è rafforzata in seguito al lancio del nostro modello zero emission TC50-e avvenuto a Bauma 2019. Già a maggio infatti, il management di CGT Edilizia aveva deciso
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i uella tra l a ienda mar i iana e G
di acquistarne un primo lotto composto da due unità per rafforzare anche in tale tipologia di attrezzatura la loro vocation all’elettrificazione” ha dichiarato Alessandro Valere di Messersì. “Siamo molto orgogliosi di questa partnership che premia la nostra volontà di innovazione, la bontà del nostro progetto nonché la
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qualità che offrono i nostri prodotti. La fiducia di una realtà come CGT Edilizia è una prova incontestabile dell’affidabilità sia delle nostre macchine, che della nostra azienda in qualità di partner. Oltre a ciò, CGT Edilizia ha apprezzato, come del resto la gran parte della nostra clientela, la nostra massima disponibilità ad assecondare le
esigenze dei clienti in termini di personalizzazione dei prodotti”. Oggi la flotta CGT Edilizia propone a noleggio diversi minidumper diesel ed elettrici di Messersì, disponibilità che con le consegne delle prossime settimane salirà ulteriormente sia per le unità diesel che elettriche.
UNO SGUARDO AL futuro
ci a cilindrata fissa. La potenza del motore elettrico asincrono trifase a gestione elettronica si assesta sui 5,5 kW. L’alimentazione è affidata a un pacco batterie litio-ferro-fosfato, che garantisce un’autonomia di 5-6 ore lavorative e tempi di ricarica totale di 8-10 ore. È inoltre possibile effettuare ricariche parziali durante, ad esempio, la pausa pranzo. Va inoltre segnalato come spesso la scelta della macchina elettrica sia dettata dalla tipologia di cantiere, ma l’elettrico regala anche un notevole risparmio sotto il profilo del consumo di carburante. Un aspetto da non sottovalutare specialmente quando, come accade per i minidumper Messersì, le prestazioni sono ottime e non va-
riano al mutare dell’alimentazione. “La scelta di alcuni modelli elettrici”, conclude Tarocco, “rientra nel solco della volontà di proporre, come CGT Edilizia, una sempre maggiore elettrificazione del cantiere, in questo modo sempre più ecosostenibile e in grado di affrontare anche le situazioni in cui ci si trova a lavorare all’interno, o in aree in cui non sono ammesse emissioni inquinanti e/o acustiche. Per queste macchine, in particolare, si è trattato di una vera e propria prova, in quanto dovevamo capire la risposta del mercato, che è stata molto buona. Il cliente che ha noleggiato per primo i trasportatori elettrici è molto contento e le sta ancora utilizzando”. ❑
“Visto il successo riscontrato dai trasportatori cingolati di Messersì, per il prossimo anno abbiamo già in programma di prendere almeno una ventina di ulteriori unità tra diesel ed elettrici. Questi ultimi, accoppiati al nostro microescavatore elettrico Cat, chiudono il cerchio per un cantiere urbano o di manutenzione del verde completamente ecologico. Del resto le caratteristiche prestazionali della macchina Messersì consentono anche un proficuo utilizzo in esterno”. Bruno Tarocco, Fleet Manager e Responsabile Service di CGT Edilizia
CGT EDILIZIA Via Montello, 13 20814 Varedo (MB) Tel. 0362589901 Fax 0362589961 http://www.cgtedilizia.it/ cgtedilizia@legalmail.it MESSERSÌ Via Arceviese, 44 60010 Casine di Ostra (AN) Tel. 071688771 Fax 071688586 export@messersi.it http://www.messersi.it/ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni SCAI
Engineering elettrizzante
La partecipazione a Ecomondo da parte di Scai non è stata una semplice presentazione di prodotti, ma la dimostrazione di una progettualità perfettamente centrata in un’ottica green DI CRISTIANO PINOTTI
L
o stand di Scai è stato un bosco tecnologico, un suggestivo ecosistema che strizzava l’occhio all’ecologia e all’ambiente non solo a livello estetico, ma soprattutto sul piano pratico, proponendo un miniescavatore elettrico frutto dell’engineering della società umbra. Stiamo parlando del nuovissimo ZE19U-6, derivato dalla macchina base Hitachi Zx19U-6, con estetica e dimensioni identiche al modello di serie. LE PREMESSE Una novità così “elettrizzante” necessita di una doverosa premessa che parte dalla divisione Engineering di Scai. A farci il quadro della situazione è l’Ing. Ferdinando Marri, Product Engineering di Scai, che coordina il team progettuale della società umbra. “Ho iniziato a lavorare in Scai nel 2000
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per svolgere compiti legati alla personalizzazione delle macchine, una richiesta molto presente sul mercato italiano. Hitachi è un produttore globale di grandi dimensioni che non può accollarsi le infinite personalizzazioni tipiche di un mercato frammentato e complesso come quello italiano. Da qui nasce il nostro Engineering, che si fa carico di queste specifiche necessità operative e che negli anni ha prodotto molteplici macchine anche decisamente particolari”. LE MACCHINE ELETTRICHE Sul fronte delle macchine elettriche molte richieste possono però essere soddisfatte ricorrendo alla produzione “standard”. All’interno del parco macchine distribuito da Scai, infatti, molti mezzi sono offerti con motorizzazione elettrica in via opzionale. Lo stesso trituratore Arjes presente a Ecomondo è disponibile nelle due versioni: diesel ed elettrico; allo stesso modo anche Fuchs mette a disposizione varie versioni elettriche. I trituratori sono però macchine che lavorano essenzialmente da ferme e quindi possono essere facilmente alimentati direttamente dalla rete. I caricatori Fuchs, pur essendo mobili, lavorano in modo statico: una volta piazzati svolgono i loro compiti senza grandi spostamenti. Il ragionamento cambia totalmente quando si prendono in considerazione gli escavatori e soprattutto i miniescavatori, macchine di assoluta mobilità. In questo caso il collegamento via cavo appare improbabile. “In una passata edizione di Samoter”, interviene Marri, “presentammo il miniescavatore Volterra, con motore asincrono e batterie al piombo. Benché con un’autonomia piuttosto limitata, aveva risolto parecchi problemi a clienti con la necessità di lavorare in spazi chiusi e in cui non era
ATTENTA ALLE SUE PARTNERSHIP E SPONSORIZZAZIONI, SCAI È LA PRIMA AZIENDA NEL MONDO DEL MOVIMENTO TERRA A SOSTENERE IL FIM ENEL MOTOE WORLD CUP, PER DARE ULTERIORE SPAZIO E IMPORTANZA ALL’ECONOMIA GREEN, RIMANENDO SEMPRE IN MOVIMENTO CON I PILOTI DI SIC58.
possibile utilizzare un diesel. Quest’anno un concessionario tedesco di Hitachi ha proposto un’elettrificazione a cavo di un mini, ma a nostro avviso si tratta di un approccio superato. La risposta Scai a queste esigenze si è tradotta nel nostro nuovo ZE19U-6”. UNA MACCHINA RIVOLUZIONARIA Il nuovo miniescavatore ZE19U-6 è quindi l’ultimo prodotto dell’engineering made in Scai: una macchina a batteria equipaggiata
con un motore assolutamente particolare. “Il nostro Volterra”, riprende l’ing. Marri, “aveva batterie molto voluminose che andavano a creare una specie di cintura attorno alla macchina e, in parte, ne condizionavano l’utilizzo. Con questa nuova macchina, invece, al fine di presentare le medesime caratteristiche di design del mini diesel abbiamo scelto di utilizzare componenti particolari: un compatto motore brushless, cioè senza spazzole, e le batterie al litio. Nel vano pompe abbiamo inserito
LO ZX 210-6 HSD DEMOLITION La divisione Engineering di Scai a Ecomondo ha presentato anche l’escavatore cingolato ZX 210-6 HSD in versione demolition, ovviamente attrezzato per tutte le opere di demolizione. Equipaggiato con un motore Isuzu da 128,4 kW a 2.000 giri (la coppia è di 670 Nm
a 1.600 giri), assicura un’altezza massima al perno di 16 m e uno sbraccio massimo orizzontale di oltre 11 m. Con un angolo massimo di inclinazione del boom di 30°, consente l’utilizzo di attrezzature fino a 1.500 kg di peso. La cabina prevede un’inclinazione idraulica da 0
a 30°, mentre l’attacco rapido idraulico permette un facile e rapido cambio del braccio scavo/demolizione. I cilindri di sollevamento maggiorati fanno il paio con il carro allargabile idraulicamente da 2.500 a 3.500 mm. Il peso operativo si assesta sulle 27,5 t.
Innovazioni SCAI non solo le pompe, ma anche il motore. A questo punto si è liberato completamente lo spazio, di solito utilizzato per il motore, che è stato completamente dedicato alla batteria. La progettazione del nuovo ZE19U-6 è stata piuttosto veloce e ha beneficiato della precedente esperienza che ci ha guidato nella giusta direzione sia per il motore che per la batteria, per le quali è stata scelta una soluzione al litio di qualità e quindi di dimensioni piuttosto contenute”. Il motore è privo di contatti striscianti (le cosiddette spazzole) e per questo motivo è considerato esente da manutenzione. L’unità brushless a magneti permanenti prevede un’alimentazione trifase gestita da inverter che permette di variare la frequenza del campo elettrico regolando a piacimento il numero dei giri. “A tale proposito”, interviene Marri,“il nostro motore, con potenza da 12 kW, può arrivare fino a 5.000 giri, ma siamo condizionati dal fatto di non superare i 2.500 giri che sono quelli delle pompe idrauliche”. Il propulsore è equipaggiato, di serie, con il sistema start&stop a gestione elettronica. Il motore e l’azionamento con inverter sono in classe di protezione IP65. La batteria, come accennato, è agli ioni di litio ed è costituita da vari moduli e gestita da una centralina che sovrintende a tutte le informazioni, tra le quali lo stato di carica, la temperatura, eccetera. Con tensione di 96V DC, ha una capacità di 200 Ah ed eroga una corrente di 50 Ampere per quattro ore consecutive. Il che si traduce in quattro ore di autonomia con uso continuo. I tempi di ricarica prevedono sette ore utilizzando il caricabatterie da 220V a bordo macchina e posizionato al posto del serbatoio carburante; oppure due sole ore utilizzando il
caricabatterie rapido esterno, disponibile in via opzionale. La vita utile della batteria è stimata in 4.000 cicli. IN LINEA CON INDUSTRIA 4.0 “Oltre all’elettrificazione”, riprende il responsabile dell’Engineering Scai,“abbiamo affiancato altre idee finalizzate a rendere la macchina più fruibile. Per questo è stata inserita una centralina che si occupa della diagnostica della macchina ed è in grado di ricevere anche comandi remoti. Grazie a queste caratteristiche il nostro miniescavatore soddisfa i requisiti di Industria 4.0 e, di conseguenza, permette di accedere alle previste agevolazioni. Inoltre, dato che la macchina ha un’elettronica abbastanza sofisticata sia per la batteria che per il motore,
consente di estrapolare in Can-Bus le informazioni di funzionamento via web”. In sostanza il mini proposto da Scai ha visto la modifica dell’intera motoristica, mentre tutta la parte relativa ai comandi e all’impianto idraulico è rimasta invariata. Ricapitolando, l’Engineering di Scai ha inserito motore elettrico, inverter, batteria, BMS, alimentatore DC-DC per l’impianto di comando a 24V e caricabatterie da 220V AC monofase, mentre ha rimosso il motore diesel, il serbatoio del carburante, il radiatore e la batteria da 12V. E CON IL MERCATO Il mini visto a Ecomondo, e che ora sarà sottoposto a una serie di test grazie alla collaborazione di alcuni clienti selezionati, ci pare pienamente in linea con le più attuali richieste del mercato. Negli ultimi anni, infatti, è decisamente cambiata la sensibilità delle istituzioni verso le problematiche ambientali e anche i clienti si stanno dimostrando più interessati a questo genere di prodotti. Quindi questa nuova macchina potrebbe trovare un terreno favorevole. Da parte nostra non vediamo l’ora di poterla osservare (o magari provare) in qualche cantiere. ❑
SCAI A ECOMONDO La partecipazione a Ecomondo si è distinta per una ricca esposizione che ha toccato tutti i marchi distribuiti da Scai
L’Ing. Ferdinando Marri, Product Engineering di Scai coordina il team progettuale della società umbra
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Queste le principali macchine proposte alla manifestazione riminese che, da sole, offrono una chiara idea di quale sia l’apporto Scai al mondo construction, edile e del recycling. • Minifinitrice Ammann AFW 150-2 • Trituratore/frantumatore Aries Impaktor 250 Evo • Material Handler Fuchs MHL310 • Skid loader gommato Gehl R260 • Frantoio mobile Lokotrack Metso LT96 • Minidumper cingolato Morooka MST300VDR • Pala gommata Hitachi ZW150-6 Waste • Escavatore cingolato Hitachi ZX48U-6 • Escavatore cingolato Hitachi ZX135US-6 Tunneling • Miniescavatore elettrico ZE19U-6 • Escavatore ZX210-6HSD demolition
REPORTTECNICO
VOLVO TRUCKS
MOLTEPLICI SOLUZIONI
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Ecomondo Volvo Trucks ha dimostrato, veicoli alla mano, come la sostenibilità e l’efficienza siano due concetti che possono (devono) andare a braccetto. E che le soluzioni per attuare questo binomio virtuoso sono già realtà. Lo stand del Costruttore svedese era dominato da tali soluzioni, a partire dal nuovo FH con pacchetto I-Save, per giungere alla gamma dedicata alla raccolta rifiuti e riciclaggio. Soluzioni che rispondono già ora ai prossimi (piuttosto vicini) e stringenti obiet-
La gamma Waste&Recycling Volvo Trucks propone per il settore della raccolta rifiuti e riciclaggio diversi veicoli che garantiscono versatilità, efficienza nei consumi e massima sicurezza, in cantiere e nei contesti urbani. Un esempio è il Volvo FE 320 6x2, veicolo dotato di cambio robotizzato I-Shift, terzo asse idraulico sterzante, sospensioni posteriori pneumatiche, terzo posto in cabina. Grazie alla robustezza del telaio, la possibilità di configurarlo a 2 o 3 assi, le molteplici soluzioni in termine di passo, cambi automatici e meccanici, scarico orizzontale o verticale, fanno di questo modello la soluzione ideale per compattatori posteriori o laterali.
tivi dell’UE in materia di emissioni di anidride carbonica. I veicoli industriali saranno infatti chiamati a ridurre le emissioni di questo gas del 15% entro il 2025, per arrivare al 30% entro il 2030. Non esiste una soluzione unica a questi obiettivi. Per questo Volvo Trucks si sta muovendo su molteplici fronti: da un lato i veicoli elettrici (ideali per alcune applicazioni urbane); accanto a questi i veicoli alimentati a LNG, in grado di ridurre le emissioni del 20%. E poi c’è la terza via, quella dell’efficien-
tamento energetico con i motori si diesel, ma Euro 6 Step D, che tagliano le emissioni del 3%. Valore che sale fino al 7% se a questi propulsori si abbina il nuovo pacchetto I-Save Volvo Trucks. Punta di diamante di tale tecnologia è appunto il Volvo FH con I-Save, un concentrato di tecnologia e funzionalità grazie al motore D13TC con unità Turbo Compound. Il rivoluzionario profilo sinusoidale dei cilindri migliora la combustione e riduce la perdita di energia sotto forma di calore, mentre l’energia in eccesso viene recuperata dalla turbina aggiuntiva Turbo Compound e trasferita all’albero motore. Si ottiene così una coppia più elevata e una maggiore efficienza a tutti i regimi. Il nuovo motore è integrato con le tecnologie Volvo Trucks più avanzate, come il software I-See, basato su mappe ad alta risoluzione, che utilizza la conoscenza delle strade per sfruttare l’energia cinetica su percorsi collinosi. A questo è possibile aggiungere il cruise control I-Cruise con funzione I-Roll (che manda il cambio in folle), il cambio I-Shift ottimizzato, il sistema di spegnimento del motore al minimo e la pompa del servosterzo con portata variabile. Tutte insieme queste caratteristiche compongono il pacchetto I-Save che già oggi è in grado di ridurre consumi ed emissioni in maniera drastica. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
VOLVO CE
I MAESTRI DELLA TERRA
a terra per Volvo CE non ha segreti. Le macchine del costruttore svedese sono abituate a movimentarla, sollevarla, caricarla, scaricarla e, ovviamente, anche a compattarla. Per quest'ultimo compito Volvo Construction Equipment mette a disposizione del mercato i rulli compattatori per terreno SD75B, SD115B e SD135B, autentici concentrati di soluzioni tecnologicamente avanzate per qual-
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siasi applicazione e cantiere.Versatili e intelligenti, queste macchine aiutano l'operatore a raggiungere il livello più elevato possibile di prestazioni e di efficienza. Il sistema avanzato di comando dei tamburi, mediante una consolle facile da usare, consente all'operatore di regolare la frequenza e l'ampiezza, eseguendo le dovute compensazioni in base ai diversi tipi di terreno e alle diverse condizioni. I rulli della Serie B dispongono di
due impostazioni di frequenza, di serie, ma in via opzionale è possibile raggiungere cinque impostazioni di frequenza. Inoltre è possibile selezionare un'ampiezza elevata o bassa per regolare la forza dinamica del tamburo in base al lavoro e alla profondità del materiale, mentre la forza centrifuga ottimizzata e la funzione di vibrazione automatica migliorano le prestazioni, la facilità di funzionamento e la produttività.
La cabina
Oltre al sistema di trazione che offre eccellenti capacità in salita e in tutte le situazioni più difficili (pendii ripidi o superfici sdrucciolevoli), impedendo alle ruote o ai tamburi di slittare, da segnalare anche la possibilità di varie configurazioni e l'opportunità di avere il tamburo liscio o dentato. Anche in questo caso si esalta la versatilità delle macchine Volvo: infatti è possibile modificare rapidamente il tamburo applicando semplicemente un guscio dentato. Il motore premium Volvo, conforme Stage V, offre una coppia elevata ai bassi regimi, quindi consente emissioni minori e consumi ridotti senza rinunciare a nulla in termini di potenza. Mentre la modalità ECO, di serie, è in grado di assicurare una forte riduzione dei consumi di carburante, abbinando la velocità del motore alla modalità operativa corretta. Se la rigenerazione passiva pulisce automaticamente i filtri durante il normale funzionamen-
to, senza necessità di intervento da parte dell'operatore e senza influire sulle prestazioni, la ventola ad azionamento idraulico e a velocità variabile assorbe potenza solo quando è necessario. Le minori velocità della ventola limitano la rumorosità, migliorano il comfort e riducono il costo totale di possesso. Infine una nota sul design dell'eccentrico che aumenta l'efficienza riducendo l'assorbimento di potenza. L'eccentrico è progettato in modo da garantire velocità di accelerazione più rapide a una pressione inferiore. Il tutto per contenere al minimo i consumi di carburante. Ovviamente, parlando di Volvo non dovremmo neppure sottolinearlo, ci troviamo di fronte a macchine estremamente robuste e resistenti, che assicurano una lunga vita operativa. I rulli della Serie B sono costruiti con componenti della massima qualità e presentano un layout dei tubi intelligente e un design pulito. Da
È possibile modificare rapidamente il tamburo applicando semplicemente un guscio dentato
Tutti i componenti sono facilmente raggiungibili da terra
La postazione di comando vanta un'eccellente visibilità grazie a una vetratura che va dal pavimento al tetto. Certificata ROPS/FOPS, la cabina presenta comandi ergonomici raggruppati e un ambiente particolarmente confortevole. Se il sedile, completamente regolabile, ruota e scorre per migliorare visibilità e comfort, il display high-tech a colori visualizza le informazioni operative e la diagnostica principale ed è sempre perfettamente leggibile, anche al sole.
evidenziare il tamburo heavy duty, il solido giunto centrale e il telaio costruito in acciaio di alta qualità con saldature accurate e resistenti. La cabina inclinabile permette un facile accesso ai componenti idraulici, mentre il cofano, con sollevamento elettrico, consente di raggiungere il motore da terra. Tutti gli aspetti manutentivi beneficiano inoltre del CareTrack, il sistema telematico di Volvo Construction Equipment che permette di ricevere continui aggiornamenti, rapporti, allarmi e informazioni relativi a livello di carburante, ubicazione e ore di funzionamento della macchina. ❑
DATI TECNICI
Modello Motore Potenza Normativa Peso (tamburo liscio-dentato) Larghezza tamburo Frequenza Forza centrifuga
SD75B Volvo D3.8 55,4 kW Stage V 7.091-7.351 kg
SD115B Volvo D4 110 kW Stage V 11.743-11.900 kg
SD135B Volvo D4 110 kW Stage V 12.828-13.000 kg
1.676 mm 30,8-33,8 Hz 121-139 kN
2.134 mm 30,8-33,8 Hz 242-258 kN
2.134 mm 30,8-33,8 Hz 249-281 kN MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
VOLVO PENTA
GIVE ME (stage) FIVE opo il lancio in marzo del D16 Stage V, in occasione di Ecomondo abbiamo visto i nuovi propulsori D8 e D13, anch'essi Stage V, che vanno a completare l'offerta del Costruttore per le applicazioni genset e non solo, grazie alla notevole varietà di soluzioni a disposizione dei clienti. In particolare l'unità D8
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Volvo Penta è uno dei
WWF Climate Savers
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Dal 2014, Volvo Penta è membro del programma WWF Climate Savers, il cui scopo è incoraggiare le imprese e l'industria a impegnarsi per ridurre il proprio impatto sull'ambiente. "Il
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programma Climate Savers va di pari passo con il nostro obiettivo di diventare leader mondiale nelle soluzioni energetiche sostenibili", ha dichiarato Cecilia Gunnarsson, direttore
è una new entry per quanto riguarda il range di Volvo Penta dedicato al segmento dei gruppi elettrogeni: la nuova unità mutua i concetti tecnologici comprovati e maturi già esistenti oggi in tutto il Gruppo Volvo. “Come con gli altri motori Stage V, le nuove unità D8 e D13 sono state sviluppate pensando ad alcuni concetti chiave che avevano guidato lo sviluppo delle prime unità Stage V” ci ha spiegato Kristian Vekas, Product Manager di Volvo Penta per le applicazioni genset. “Facilità di installazione, uptime ai massimi livelli e ridotta (nonché facile) manutenzione”. Oltre ovviamente a prestazioni di tutto rispetto: il motore Genset D8 conforme allo Stage V di Volvo Penta è un motore
ambientale di Volvo Penta. "Abbiamo preso l'impegno di promuovere la consapevolezza ambientale, sviluppare nuove tecnologie efficienti e incoraggiare lo sviluppo sostenibile".
Sono tre le aree di impegno di Volvo Penta: ridurre il consumo di carburante dei suoi motori del 2% (obiettivo già raggiunto dai nuovi Stage V); aumentare l'utilizzo del sistema
Perché scegliere un motore Volvo Penta Stage V per le applicazioni off-road?
premium a doppia velocità, nuovi D8 e D13 Stacommutabile tra 1.500 rpm ge V, che insieme alla Sin dal 2014, con il lancio delle gamme Stage IV, Volvo Penta offre una specifica piattaforma per motori destinati ad applicazioni (50 Hz) e 1.800 rpm (60 notevole riduzione off-road che ha raccolto molti successi. I motori off-road di Volvo Hz), in grado di erogare dei consumi (vaPenta sono progettati su misura per applicazioni anche molto diverse fino a 218 kWm a potenriabile tra il 2 e il tra loro, come la silvicoltura, la movimentazione dei materiali e le za massima. È disponibile 5%) contribuisce a applicazioni construction. I motori Volvo Penta sono quindi ideali per in tre versioni di potendiminuire il TCO le applicazioni off-road proprio per il fatto di essere stati progettati za, ossia 150, 200 e 250 complessivo di ad hoc fin dall'inizio, pensando alle esigenze di OEM ed operatori e kVA a 1.500 rpm (50 questi propulsocreando la miglior architettura possibile, utilizzando il più possibile soluzioni tecnologiche collaudate. E implementando quelle nuove per Hz) a potenza primaria. ri, nonché il loro gradi successivi. Il risultato è, per esempio, la possibilità di disporre di Anche il motore D13 è impatto ambientapropulsori sempre più a rigenerazione zero. "Regeneration Zero" è un motore a doppia vele: minori consumi stata la visione guida nell'ingegneria della soluzione Stage V. Da locità. Commutabile tra equivalgono infatti un punto di vista rigorosamente tecnico ci sarà sempre bisogno 1.500 rpm (50 Hz) e 1.800 a minori emissioni di almeno un po 'di rigenerazione attiva, tuttavia Volvo rpm (60 Hz), eroga fino a 345 di CO2. "I motori D8 Penta ha trovato il modo di ridurre i tempi destinati alla rigenerazione attiva (che corrispondono a periodi e D13 presentano inkWm a potenza primaria ed è di tempo in cui il motore non opera ma gira al tervalli di cambio dell'olio disponibile anch'esso in tre livelli minimo, quindi consuma) via via verso aumentati da 500 a 1.000 ore, di potenza: 300, 350 e 400 kVA a il minimo possibile. il che significa costi di manu1500 rpm (50 Hz) a potenza pritenzione inferiori" specifica Vekas. maria. Per entrambi i motori D8 e “È inoltre possibile sostituire più D13,Volvo Penta ha inoltre adottato componenti, il che è un vantaggio un design a bassa complessità per dal punto di vista della durabilità. massimizzare la robustezza e l'affiIl DPF, ad esempio, può essere dabilità. Ciò è stato possibile grazie facilmente sostituito”. L'ultiall'elevata efficienza del sistema mo improvement da segnadi post-trattamento dei gas di lare sui nuovi D8 e D13 è scarico (EATS), in cui il mola loro ridotta rumorosità, tore e il sistema di postche migliora enormemente trattamento funzionano l'ambiente di lavoro nel quaperfettamente insieme. native. L'inle vengono installati. “I minori "È la prima volta che i clienti stallazione del D8 livelli sonori sono stati raggiunti Volvo Penta si trovano a dover instalprevede una dugrazie all'adozione sia di un nuovo lare un sistema di post-trattamento plice possibilità di configurazione, sistema common rail, sia di compoche preveda la presenza di un filtro cosa che lo rende configurabile nel nenti quali la visco-fan, una ventola antiparticolato diesel (DPF)” ci ha layout in base alle diverse applicadi cui si può regolare la velocità in spiegato Vekas. “Per questo motivo, zioni. Il D13 invece viene offerto base alla funzionalità del motore.Tavolevamo che il nostro Stage V fosin un'unica soluzione monoblocco, le componente regolabile non solo se un sistema semplice e completo, progettata però sempre nell'ottica abbatte la rumorosità dei propulsori, per non preoccupare i clienti circa della massima compattezza. Entramma contribuisce anche a contenerne possibili complicazioni nella gestiobi i motori presentano strategie di i consumi” conclude Vekas. Con i ne del propulsore”. Per quanto ririgenerazione passiva ottimizzate, il nuovi D8 e D13 ora Volvo Penta guarda la facilità di installazione, che che significa che la rigenerazione offre una gamma di unità Stage V secondo Volvo Penta deve fare rima attiva è ridotta al minimo. Da qui con un range di potenza che va dai con flessibilità, i progettisti di Volvo anche il must dei minori requisiti 150 ai 670 cv. ❑ Penta hanno perseguito due alterdi manutenzione cui rispondono i
Inboard Performance System (IPS) per i propri motori marini, una tecnologia che garantisce fino al 30% di minor consumo di carburante; spingere lo sviluppo
dell'elettromobilità. I motori Stage V di Volvo Penta si sono dimostrati estremamente promettenti, con riduzioni del consumo di carburante fino al
5% (rispetto allo Stage IV). Oltre all'off-road, i motori Stage V per gruppi elettrogeni mobili offrono un risparmio di carburante fino al 3% migliore (rispetto allo Stage IIIa). MACCHINE CANTIERI 5.0
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
L’importanza della storia
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NON SEMPRE CIÒ CHE VIENE DOPO È PROGRESSO. (ALESSANDRO MANZONI)
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a Ferrari, prima di essere una fabbrica di supercar, è un mito. È un mito italiano ma pure internazionale, e lo rimane anche quando colleziona fiaschi su fiaschi. Come da anni avviene. Per non parlare della produzione delle vetture di serie: queste, persa l’eleganza del design di Pininfarina, hanno invaso il campo della triviale ostentazione. Ma, si sa, sono scelte commerciali dettate dai clienti dal portafoglio super-foderato, i nuovi burini, insomma. Eppure, se dovessimo solo valutare il comportamento dei capi in testa della Ferrari, non riusciremmo a comprendere il motivo per il quale un’azienda, governata da supponenti antipatici, rimanga un mito e una leggenda. Affollata di personaggi che, senza soluzione di continuità, sembra si occupino esclusivamente del reddito, senza badare minimamente alla tradizione e alla storia. Insomma: incolti che gestiscono la cultura. Eppure i miti, per resistere, non possono che basarsi sulle tradizioni e sulla storia. Specie in tempi come i nostri dove, quando sorgono, sono effimeri e dalla vita breve. Ciò che, nei decenni, ha fatta diversa la casa del Cavallino sono state certamente l’innovazione, la tecnologia e la bellezza estetica delle sue vetture. Ma, specialmente, la presenza di Enzo Ferrari, il quale, con il suo apparente mutismo verso il mondo, in realtà comunicava di continuo. Anche se con i fatti, prima che con le parole. Che, con il suo apparente cinismo, nascondeva un’enorme sfera sentimentale, lo si è visto per la morte di suo figlio e per i suoi grandi amori. Snobbava la politica, ma aveva chiare propensioni (fece seppellire Dino in camicia nera), viste però in chiave un po’ wagneriana, tanto è vero che una delle più note uscite fu: “Il secondo è il primo dei perdenti”. Insomma, un uomo che vedeva il mondo con l’occhio della valkiria, ma che ha avuto la sfortuna di avere dei successori molto più simili a ragionieri che a filosofi. Gentuccia che, al posto del Valhalla, sogna un listino di borsa favorevole. Ecco, dunque, la spiegazione del mito. Il mito è quello del Commendatore, e infatti questi vivono esclusivamente sulla sua eredità morale. E possono fare quello che vogliono e possono comportarsi (male) come pare a loro. La gente, il pubblico, gli appassionati non sanno neanche come si chiamano. O quasi. Della Ferrari l’unica cosa che sempre ricorderanno saranno il Commendatore, il Cavallino, i bolidi rossi e i piloti. Non sprechiamo tempo a criticare questi cultori di fallimenti in abito da sera. Nessuno si è ancora accorto della loro esistenza. In fondo, quando perdono, sono loro che perdono. E quando si vince, vince Enzo Ferrari. ❑
NUOVA NORMATIVA PRIVACY POLICY Dal 25 maggio 2018 è in vigore il nuovo regolamento generale europeo sulla protezione dei dati, General Data Protection Regulation (GDRP) che impone nuovi e più stringenti obblighi inerenti il trattamento e la gestione dei dati personali di abbonati, fornitori, clienti, consulenti, periti e, più in generale, di chiunque abbia a che fare con la Casa Editrice Orsa Maggiore International Srl. La normativa va rispettata da tutte le organizzazioni produttive e/o commerciali dell’Unione Europea, e anche dalle organizzazioni produttive e/o commerciali con sede legale fuori dall’Unione ma che trattano dati personali di persone residenti nell’Unione Europea, indipendentemente dal luogo ove sono collocati i sistemi di archiviazione e di elaborazione dei dati. Il nuovo regolamento non riguarda la gestione dei dati personali effettuata per attività di sicurezza nazionale o di ordine pubblico e prevede che sia considerato un dato personale “qualunque informazione relativa a un individuo che sia collegata alla sua vita, sia privata, sia professionale, sia pubblica”. Sono quindi da considerare dati personali nomi, foto, indirizzi e-mail, dettagli bancari, interventi su siti web e social network e anche gli indirizzi IP del computer. Va inoltre precisato che il il regolamento disciplina solo il trattamento dei dati delle persone fisiche e impone la protezione degli archivi in cui si conservano le informazioni da accessi non autorizzati, mediante procedure interne adeguate e strumenti tecnologici atti a monitorare e prevenire accessi impropri.
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