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HIDROMEK
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gennaio/febbraio 2020, n. 64
IL COSTRUTTORE CHE SFIDA IL MERCATO
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CoverStory HIDROMEK
TUTTO QUELLO CHE NON TI ASPETTI! Un investimento da 300 milioni di euro per un nuovo stabilimento. Ricerca e sviluppo prima di ogni cosa. Una qualità pensata per l’Europa. Tutto questo è Hidromek, Costruttore turco nato nel 1978 grazie all’intuizione di Hasan Basri Bozkurt TESTO DI COSTANTINO RADIS - FOTO DI HIDROMEK
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Hidromek è un nome sempre più conosciuto nel mercato internazionale delle macchine movimento terra. Caratterizzato da un design ricercato e funzionale, da soluzioni tecniche di assoluto valore, da dettagli pensati per lavorare in condizioni difficili, il Costruttore turco è fra quelli che, oggi, sta maggiormente attirando l’attenzione degli addetti ai lavori. Alla base di questo interesse c’è un prodotto che è pensato per lavorare nella roccia medio orientale ma con, al contempo, tutte le caratteristiche richieste da un mercato esigente in termini di comfort, efficienza e soluzioni tecnologiche. Come quasi tutti i costruttori di macchine movimento terra, anche Hidromek è nata come trasformatore di trattori agricoli, progettando e installando caricatori frontali. Una storia che è passata in poco tempo dai trattori alle terne, macchine insostituibili ancora oggi in alcuni mercati di riferimento del Costruttore, per arrivare agli escavatori, alle pale gommate e ai grader.
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ESCAVATORI CHE SI DISTINGUONO La gamma di escavatori Hidromek si è fin da subito distinta per la grande cura costruttiva e per la semplicità di utilizzo. Giunta oggi alla Generazione H4, ha un’idraulica la cui gestione elettronica è completamente sviluppata in house. I componenti utilizzati dal Costruttore sono tutti di alto livello e vanno dai motori Isuzu per terminare alle pompe idrauliche Kawasaki passando dai manipolatori Kayaba. Circa il 10% dei componenti arriva dall’Italia, paese con cui Hidromek sta stringendo rapporti sempre più stretti per garantire elevata qualità ai propri prodotti.
CERCARE IL MEGLIO Dietro alla crescita di Hidromek c’è la storia personale di Hasan Basri Bozkurt, ingegnere fondatore dell’azienda e persona dalla visione priva di confini. Un modo di vedere il mondo e le macchine, il suo, perfettamente in linea con le più evolute tendenze tecnologiche ma sempre con una concretezza saldamente basata sulle dure condizioni di lavoro della Turchia. Saper soddisfare le richieste di robustezza e affidabilità degli utilizzatori turchi e, più in generale, medio orientali, è sempre stato il suo principale obiettivo. Ma costruire prodotti che fossero anche estremamente confortevoli, dotati delle più avanzate tecnologie e che avessero una qualità costruttiva di alto livello è una filosofia che ha sapientemente trasferito a tutti coloro che lavorano in Hidromek. Il marchio ha iniziato a differenziarsi in modo netto rispetto ai competitor locali dimostrando di avere una chiara per-
sonalità propria, indirizzata verso la costruzione di macchine in cui ogni soluzione tecnica non fosse mai scontata. La mentalità di Hasan Bozkurt è sempre stata la ricerca della migliore soluzione possibile in relazione alle richieste specifiche del mercato. Le soluzioni tecniche e tecnologiche non sono mai date per scontate e l’attenzione alle richieste dei clienti è sempre stata la guida che ha portato, nel tempo, le macchine Hidromek a imporsi all’attenzione degli utilizzatori più esigenti. Questo modo di pensare è sempre stato declinato in modo orizzontale in tutte le gamme di prodotto: a partire dalle terne per arrivare fino agli escavatori da cinquanta tonnellate. ATTENZIONE AL TCO La grande attenzione al TCO da parte di Hidromek ha un’origine che affonda nella storia della Turchia degli ultimi 40 anni. Ridurre
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al minimo il costo di gestione delle macchine fornendo mezzi affidabili, dai consumi contenuti e dalla concezione strutturale robusta e durevole è stata una vera necessità per riuscire a imporsi prima di tutto nel difficile mercato interno. La Turchia ha da sempre fortemente tassato l’ingresso di macchine movimento terra usate ma, per contro, non ha mai penalizzato i mezzi di nuova costruzione provenienti da qualsiasi altro paese. Hidromek si è così trovata a confrontarsi con tutti i grandi nomi del mercato, sia nel segmento delle terne, il primo ad essere esplorato, sia in quello degli escavatori, dove il Costruttore turco ha iniziato a muovere i primi passi nel 2002. Il confronto aperto con la migliore concorrenza e la visione estremamente chiara di Hasan Bozkurt hanno portato i prodotti Hidromek a conquistarsi sempre maggiori quote di mercato. Questo grazie ad affidabilità, economia di esercizio e a uno standard qualitativo ed ergonomico alla pari con i migliori attori del mercato. Hidromek ha iniziato a conquistarsi la fama di costruttore attento ai dettagli attirando l’attenzione anche dei mercati occidentali grazie a un design curato e precursore di tendenze di tipo automobilistico.
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UN DESIGN CHE FA LA DIFFERENZA. Il design, visto come elemento funzionale, è una delle chiavi del successo di Hidromek sui mercati occidentali. Il dipartimento di design del Costruttore lavora in sinergia con tutti i responsabili di ogni linea di prodotto e opera di concerto insieme alla direzione tecnica dell’azienda. Molti dei suoi componenti arrivano da importanti case
VOGLIA DI ESSERE FULL LINER
Hidromek investe da sempre per ampliare la sua offerta. All’orizzonte molte novità Voglia di essere full-liner. Ovviamente non per qualsiasi linea di prodotto ma in tutte quelle che contano davvero. Hidromek è un Costruttore giovane ma si è costruito una solida reputazione grazie all’impronta impressa da Hasan Basri Bozkurt, fondatore dell’azienda che è purtroppo
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mancato prematuramente nel corso del 2018, e che i due figli Mustafa e Ahmet stanno portando avanti con lo stesso spirito. I due fratelli, coinvolti fin da giovanissimi nella gestione dell’azienda, curano rispettivamente gli aspetti amministrativi e quelli produttivi. La gamma di Hidromek conta
oggi un’offerta completa nel campo delle terne e degli escavatori idraulici. Questi ultimi cresceranno nei prossimi anni sia verso l’alto, superando la soglia delle 50 t di peso operativo, sia verso il basso, con nuovi prodotti che copriranno la fascia dei midi escavatori short-radius. La visione globale ha portato
Hidromek all’introduzione di nuovi modelli tipicamente europei e orientali come il nuovo HMK145 LC SR che si colloca in una importantissima fascia di mercato. Il rinnovamento della gamma con i nuovi H4 ha portato Hidromek a rimodulare la stessa con molte novità in termini di modelli e pesi operativi andando
Hidromek è un Costruttore che è riuscito a sviluppare una propria filosofia che mette in primo piano la qualità costruttiva e il rapporto con il cliente finale. Non si tratta di un semplice assemblatore ma di un’azienda in grado di sviluppare un prodotto ex novo. Hidromek ha infatti sviluppato tutti i software di gestione dell’idraulica e delle trasmissioni delle proprie macchine e, oggi, costruisce in casa molti componenti fondamentali come gli assali delle terne e i riduttori di rotazione degli escavatori.
automobilistiche e hanno portato l’esperienza del settore automotive nel campo delle macchine movimento terra. L’obiettivo è quello di fornire un prodotto che sia funzionale, affidabile, semplice da utilizzare e che definisca in modo inequivocabile uno “stile Hidromek”. Un impegno che conferisce un elevato valore aggiunto al prodotto Hidromek ed è fondamentale per almeno due motivi. Il primo è l’aumento della notorietà del brand che si distingue, nel panorama delle macchine movimento terra per un’immagine personale che trasmette elevata qualità. Il secondo, conseguente al primo, è che gli utilizzatori che non conoscono il Costruttore si avvicinano con curiosità cogliendo i tratti distintivi che lo caratterizzano.
ad allinearsi alle richieste del mercato in modo ancora più preciso. È il caso, per esempio, dell’HMK390 LC che, sulla stessa base, sarà declinato anche nella versione 360 e 410 per soddisfare i target degli scavi generici e delle cave di roccia. La gamma delle pale gommate è attualmente composta da due modelli che coprono la fascia più importante del mercato. Si tratta della HMK640WL e della HMK635WL, con 4 e 3,5 metri cubi di benna. Il Costruttore sta sviluppando
un ampliamento di gamma sia verso il basso che verso l’alto per andare a coprire il segmento che rappresenta, attualmente, oltre l’80% del mercato mondiale delle pale gommate. L’acquisto della divisione grader di Mitsubishi ha portato in Hidromek un grande know how che gli ha permesso di affacciarsi al mercato delle costruzioni stradali. Il tipo di macchine, particolarmente adatto ai mercati orientali e medio orientali, è stato sviluppato anche in ottica europea con una
Un design che, come detto, non è fine a sé stesso ma è sempre legato alla funzionalità del prodotto. Come nel caso dei parafanghi delle pale gommate che sono sagomati per favorire sia la visibilità nelle zone cieche laterali, sia per garantire sicurezza nelle operazioni di manutenzione. O come le cabine delle terne dove, internamente, il cruscotto è replicato due volte per consentire il controllo totale dei parametri di funzionamento sia quando si lavora con il caricatore anteriore, sia quando si usa il retroescavatore. Le cabine degli escavatori, sia nella nuova generazione H4 che nella scorsa serie, si sono subito imposte sul mercato per l’ergonomia, lo spazio interno, la funzionalità e il comfort dell’operatore. Un’attenzione al dettaglio che ha permesso a Hidromek di vincere, a oggi, ventidue riconoscimenti fra cui il recente Premio Innovazione di SaMoTer nelle due categorie “Escavatori idraulici” e in “Design”, nonché per diverse volte il prestigioso “iF Design Award”, il “Good Design Award” e il “Red Dot Award”. Premi conferiti a diverse linee di prodotto partendo dalla terna per arrivare al recente Hicon 7W, escavatore gommato compatto a funzionamento completamente elettrico. Passando, ovviamente, sia per gli escavatori e le pale gommate, arrivando ai grader e ai rulli. UNA VISIONE GLOBALE Un’impostazione di base che Hasan Bozkurt ha chiaramente impresso nell’azienda e che mette Hidromek a fianco dei grandi costruttori di
macchina, l’HMK 600 MG, che si presta in modo particolare per il nostro mercato. L’apprezzamento di queste macchine sul mercato giapponese, dove stanno riscuotendo molto successo, ha portato all’apertura della filiale Hidromek Japan. La gamma di rulli, di imminente commercializzazione, completerà l’offerta stradale di Hidromek permettendo al costruttore di partecipare a tender internazionali e diventare un interlocutore unico per i grandi
general contractor. Ma la crescita non si fermerà qui. Nel corso del nostro recente viaggio nella sede centrale di Hidromek, abbiamo potuto vedere alcune anticipazioni su quelle che saranno le prossime linee di sviluppo con nuovi prodotti e nuove gamme. Uno fra tutti l’escavatore gommato compatto Hicon 7W a funzionamento elettrico presentato a Bauma 2019 e che ha ricevuto il German Design Award 2020.
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UNA STORIA APPASSIONANTE La storia di Hidromek è la storia di una persona e della sua famiglia. Hasan Basri Bozkurt inizia a lavorare, appena diplomato, nella società di costruzione e gestione delle autostrade turche. Si distingue per capacità, serietà ed impegno. I vertici aziendali gli offrono quindi l’opportunità di laurearsi in ingegneria. Hasan accetta con entusiasmo e termina gli studi in modo brillante. Al rientro in azienda diventa direttore della manutenzione
qualità. La visione globale ha permesso al Costruttore di acquistare la divisione grader di Mitsubishi, rilanciando la produzione sia nello stabilimento in Thailandia, sia aggiornando la gamma con versioni adatte ai mercati occidentali costruite in Turchia. Hidromek è un Costruttore di macchine e investe ingenti quantità di risorse per lo sviluppo e l’ampliamento della gamma. Un’azienda dedicata al prodotto e non alla finanza, quindi, che sta allargando la propria offerta inserendo rulli compattatori e pale gommate, due nuovi prodotti che, grazie all’attenzione storica per i dettagli, stanno raccogliendo consensi positivi.A supporto di questo processo di crescita, Hidromek sta investendo 300 milioni di euro in una nuova unità produttiva integrata situata nella capitale Ankara, città che ha visto la sua nascita e che conta oggi già quattro stabilimenti. La superficie complessiva, fra strutture coperte e superfici scoperte, occupa un’area di 1,4 milioni di metri quadrati. L’investimento è effettuato completamente con fondi aziendali e senza l’intervento di istituti di credito. Il Costruttore ha attualmente una potenzialità produttiva, saturata, di circa 10.000 unità/anno fra terne ed escavatori. Il lancio delle nuove gamme di prodotto, in cui le pale gommate rivestono un’importanza strategica, richiede una riorganizzazione produttiva che permetta di aumentare i volumi. Il nuovo stabilimento, in parte già operativo nella divisione
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delle macchine e si distingue per la capacità di risolvere i problemi creati dall’embargo per la guerra di Cipro: la Turchia non poteva infatti ricevere pezzi di ricambio e materiali dall’estero. Hasan inizia la produzione in house dei pezzi necessari. Il suo operato permette di procedere con i lavori e lo mette in luce per la sua capacità di ingegnere meccanico. Nel 1977 lascia la società, con cui rimane in ottimi rapporti, e fonda la Hidromek.
di produzione dei componenti, sarà la “casa” degli escavatori, di cui è previsto un allargamento della gamma sia verso l’alto che il basso, e di altre linee di prodotto. L’unità produttiva andrà a integrare le quattro presenti ad Ankara, lo stabilimento di Izmir e quello in Thailandia. Nei piani futuri del Costruttore c’è la volontà di instaurare legami ancora più profondi con l’Europa sia da un punto di vista commerciale, sia produttivo. Una visione globale che Hasan Basri Bozkurt ha saputo trasmettere con entusiasmo alle nuove generazioni attive in Hidromek. ❑
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Cigni verdi
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GLI ANIMALI SUPERIORI HANNO UNA CAPACITÀ E UNA TENDENZA A COMBINAR DISASTRI DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA LORO INTELLIGENZA. (KONRAD LORENZ)
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ono tante le tematiche che, all’inizio di questo 2020 potrei/ vorrei affrontare, ma devo pur fare una scelta. E quindi scelgo di commentare un allarme lanciato dalla Banca dei regolamenti internazionali in un rapporto dal titolo “Cigno verde. Cambiamenti climatici e stabilità del sistema finanziario.” La faccio breve: i cambiamenti climatici sono una potenziale fonte d’instabilità finanziaria, tanto imprevedibile da essere addirittura peggio del “classico” cigno nero finanziario. Il perché è presto (si fa per dire) detto: i cambiamenti climatici hanno un andamento difficile da prevedere, soprattutto a livello di eventuali catastrofi ambientali. Di sicuro, Madre Natura non ci manderà un telegramma per avvisarci del patatrack. Questi eventi sono in generale fonte d’instabilità finanziaria e dei prezzi, a cui vanno aggiunti gli effetti (ben poco prevedibili) di quel grande megatrend che va sotto il nome di transizione energetica verso fonti rinnovabili e non di origine fossile. Insomma, ci stiamo muovendo per salvare il Pianeta ma senza sapere bene dove porterà la strada intrapresa. E per di più con una lentezza che renderà molto probabile il fatto che comunque eventi catastrofici (o comunque danni ingenti) diventeranno realtà. Uno scenario preoccupante, fatto di reazioni a catena ed effetti a cascata associati che possono «generare dinamiche ambientali, geopolitiche, sociali ed economiche fondamentalmente imprevedibili». Secondo il rapporto le banche centrali, a fronte di tale scenario, dovrebbero svolgere un ruolo proattivo per sollecitare cambiamenti di policy e adottare un maggiore coordinamento su scala globale. Dovrebbero coordinare la loro azione con un più ampio sistema di misure che devono essere però attivate e implementate da altri soggetti (governi, settore privato, società civile e comunità internazionale). Tra queste misure viene caldeggiata la necessità di esplorare nuovi modi per bilanciare tra loro politiche monetarie, fiscali e prudenziali. Stiamo parlando di una soluzione davvero complessa, in Europa resa ancora più difficile dal fatto che di banche centrali ne esistono una per ogni Nazione nonostante la UE (anzi, con quella della UE ne esiste una anche senza una Nazione di riferimento): non riusciamo a trovare un accordo sui trasporti, figuriamoci sulle politiche finanziarie legate al cambiamento climatico. Di fronte a tutto ciò, poi, regna sovrana l’indifferenza della classe politica, di qualunque Nazione e orientamento. Dopo l’exploit di Greta, sono tornati tutti a farsi i propri comodi. Ok, ok, sono uomini, non esseri perfetti e onniscenti: ma un conto è farsi i propri comodi, e un conto è adottare addirittura comportamenti e decisioni criminali che vanno esattamente dalla parte opposta a quella indicata da tutta la Comunità scientifica (e adesso anche finanziaria). Il mio commento a chiusura di tutto ciò è semplicissimo: vale la pena rischiare un crash del sistema per correre dietro alle idee populiste di un Trump e politicanti vari che fanno finta di non vedere? ❑
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Sommario
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MACCHINE CANTIERI
MC 5.0 • GENNAIO/FEBBRAIO 2020 • NUMERO 64
HIDROMEK
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
gennaio/febbraio 2020, n. 64
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IL COSTRUTTORE CHE SFIDA IL MERCATO
COVER HIDROMEK: un nuovo player del movimento terra
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ATTUALITÀ
17 - 29 - 55 - 62 NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ
25 20 LE PALE GOMMATE
EDITORIALI
10 Editoriale on
ECORISPARMIOSE
CIGNI VERDI
30 LA SOSTENIBILITÀ
66 Editoriale off
VIRTUALE
UCAS
COVER STORY
REPORT TECNICO
12 AL SERVIZIO
DELL'AMBIENTE
(FASSI)
16 L'ANNO
DEL LEONE
(MAN)
18 LA GIGANTE
DI COMANSA
(COMANSA)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola
34 FOCUS EFFICIENZA (ALLISON)
TUTTO QUELLO CHE NON TI ASPETTI
(HIDROMEK)
52 LA RIVOLUZIONE NELL'ASFALTO
(ITERCHIMICA)
57 3, 2, 1...NIKOLA (IVECO&NIKOLA)
48 NUOVI ORIZZONTI TESTIMONIANZE
(KOBELCO)
28 LUNGO LA A4
DI BELLEZZA
(CASE)
DEALER STORY
42 NOZZE D'ARGENTO (AMMANN)
AZIENDE
32 UŠĆE TOWER II (MANITOWOC)
37 L'OTTAVA SORELLA (FORD TRUCKS)
38 DALLA “V” DI VITALI
ALLA “V” DI VÖGELE
46 CRESCITA
ESPONENZIALE
(SCANIA)
(WIRTGEN)
Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
60 REGINA
(ASSODIMI)
(WEBER)
Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
DOPO RECORD
(DAF TRUCKS)
56 C'È FERMENTO
22 EFFICIENTE,
POTENTE E PULITO
50 RECORD
ASSOCIAZIONI
(LOCATELLI)
Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis
(BRIGGS&STRATTON)
(DASSAULT SYSTÈMES)
(DI MAURIZIO GUSSONI)
04 Cover story
25 STELLE&STRISCE ALLA CARICA
(VOLVO CE)
(DI EMANUELA PIROLA)
INNOVAZIONI
Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com
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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice
IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Il Gladiatore con Russel Crowe
“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2020
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REPORTTECNICO
FASSI
AL SERVIZIO DELL'AMBIENTE
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rocede a ritmo serrato l'innovazione all'interno del Gruppo Fassi. Ultima (solo in ordine temporale) novità è il sistema ACM, acronimo di Automatic Crane Movement. Sviluppato in stretta collaborazione con alcune delle principali aziende del settore dell'ecologia e della raccolta rifiuti che già utilizzano il si-
Fassi a IFAT
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stema sui propri veicoli da alcuni mesi, ACM verrà presentato in occasione di IFAT, manifestazione del settore ecologia che si terrà a Monaco di Baviera il prossimo maggio. In soldoni, cosa offre il sistema ACM? Esso permette l’automazione delle operazioni sia di carico che di svuotamento-scaricoriposizionamento dei contenitori di
Fassi Gru parteciperà per la quarta volta a IFAT, la più importante fiera internazionale dedicata al settore del riciclo, in programma a Monaco di Baviera
dal 4 al 8 maggio 2020. Lo stand 811/6 del gruppo Fassi si troverà nell’area esterna e occuperà una superficie di 420 metriquadrati. Durante
rifiuti seminterrati e non, che in aree urbane spesso si trovano collocati in piccoli centri di raccolta a libero accesso. Stiamo parlando, nello specifico, sia dei tradizionali contenitori e delle campane per la raccolta differenziata di vari materiali, ma anche dei contenitori preposti alla pulizia dei bacini di depurazione e al trattamento
questo importante appuntamento Fassi Gru S.p.A. condividerà insieme alla consociata svedese Cranab AB (specializzata in gru e attrezzature per
il settore forestale) e alla consociata francese Marrel SAS (specializzata nel settore della logistica) lo stesso spazio espositivo. Tre marchi
delle acque. Si tratta solo di alcuni esempi, ovviamente, perché l'ACM è applicabile a numerose tipologie di contenitori. Questo perché il sistema è programmabile per far svolgere alla gru una serie di movimenti in automatico, specifici per ogni tipologia di contenitore da muovere. Da qui l'ovvio ma per nulla banale vantaggio del mettere in grado un singolo operatore di operare su una vasta area di raccolta urbana e di movimentare la gru in modo automatico ed efficiente attraverso il radiocomando per compiere questa attività nei tempi dettati dal suo servizio utilizzando le gru Fassi che già oggi sono allestite, per esempio, su grandi veicoli compattatori. In tal senso, il sistema ACM (Automatic Crane Movement) è applicabile a gru a ralla e a cremagliera con radiocomando digitale Fassi, distributore
leader nei rispettivi settori che, riunendo le proprie competenze nel gruppo multinazionale Fassi, continuano a offrire al mercato prodotti innovativi con
Le immagini di questo servizio riprendono alcuni veicoli dell'azienda Veolia Environnement, azienda francese di servizio pubblico, quotata alla Borsa di Parigi, che è stata una delle prime aziende ad adottare le gru Fassi sui propri mezzi, e che ha partecipato alle fasi di sviluppo del sistema ACM
molteplici soluzioni di configurazione anche integrate tra loro, per soddisfare anche le richieste più esigenti dei vari settori del comparto dell’ecologia.
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REPORTTECNICO
D900 e con estensione idraulica degli sfili massima di 6 metri. L’ACM interviene rendendo automatiche le seguenti fasi: sollevamento verticale del contenitore dal suo vano di alloggio e sua movimentazione sopra il compattatore; discesa verticale del contenitore sopra il compattatore prima del suo svuotamento; sollevamento del contenitore dal compattatore dopo lo svuotamento e posizionamento sulla verticale sopra il suo alloggio di origine; discesa verticale del contenitore e rientro nella propria sede. Ognuno dei vari movimenti sopra descritti è composto da diverse sottofasi, ognuna delle quali è programmabile. In ogni caso la gru interrompe l'esecuzione dei movimenti qualora l'operatore rilasci il comando preposto all'attivazione della sequenza automatica. Sul display del radiocomando sono visualizzate sempre, attraverso icone dalla grafica molto intuitiva, le fasi di movimento in esecuzione e, in caso di interruzione, l'operatore può o riprendere il flusso di movimenti interrotto oppure intervenire con nuovi movimenti. La velocità
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massima dei movimenti dell’automatismo è modulabile e proporzionale alla corsa della leva del radiocomando. Durante il funzionamento dell'ACM è attivo anche un segnalatore acustico. Infine, a maggior sicurezza di tutte le operazioni, il sistema prevede che l'operatore mantenga il contatto su almeno due selettori del radiocomando. Le varie operazioni sono comodamente programmabili attraverso la logica elettronica operativa presente nel sistema di controllo integrale, il software sviluppato da Fassi per la gestione delle proprie gru in maniera rapida e semplice. Il continuo sviluppo da parte della progettazione di Fassi di sistemi elettronici, che esaltano l’automazione delle gru applicata al loro utilizzo, è una caratteristica fondamentale delle ultime proposte presentate dal marchio italiano. L'obiettivo comune di tutti i nuovi sistemi di controllo automatico è quello di offrire agli operatori funzionalità che migliorano l’efficienza complessiva dei loro interventi riducendone i tempi di esecuzione a vantaggio della precisione e dell'efficacia. ❑
“LA MIA IMPRESA CONTA. PER QUESTO ho scelto scania” Non è solo una questione di costi da ridurre. Integrando i nostri prodotti con i nostri servizi è possibile incrementare l’intera redditività aziendale, migliorando la produttività di ogni mezzo e di ogni autista, anche di quelli più esperti.
SCANIA. PER L’UNICA IMPRESA CHE CONTA. LA TUA.
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L’ANNO DEL LEONE Sicuramente il 2019 lo è stato. Ma il 2020 si prospetta ancora più promettente n attesa di vedere i nuovi “cuccioli” del Leone e, ovviamente, scriverne, andiamo a vedere quali saranno tutte le altre iniziative che MAN porterà a termine in questo 2020 che tiene a battesimo l’intera nuova gamma del Costruttore. Il 2019 è stato per MAN Truck & Bus Italia il terzo con alla guida Marco Lazzoni: un periodo caratterizzato da una crescita regolare e costante, durante la quale tutti gli obiettivi che la Casa madre ha affidato alla filiale italiana sono stati ampiamente raggiunti. D’altra parte il crescere lentamente e costantemente è stata fin dall’inizio la mission di Lazzoni, amministratore che nel 2020 poserà la prima pietra
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60 anni nei trasporti
Inizio d’anno con il botto per il Gruppo Foppiani che festeggia 60 anni di attività. Sei decadi dedicate al trasporto, tutte con veicoli MAN. Un’attività che negli anni si è specializzata in quelli
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della nuova sede in quel di Nogarole Rocca (inizio lavori previsto per l’estate). Una nuova Casa, che verrà ultimata nel 2021, non solo per i nuovi veicoli, ma anche per tutti i dipendenti della filiale italiana, anch’essi cresciuti costantemente di numero fino ai 220 di fine 2019. Oltre alla nuova sede il 2020 porterà in dote due nuovi Centri diretti MAN, il primo a sud di Milano e il secondo a Bologna; quest’ultimo sarà anche un centro di eccellenza per gli autobus. Come detto, a metà febbraio saranno presentati i nuovi camion over 3,5 t (che manterranno le stesse sigle identificative, TGX, TGM, TGL e TGS) ma nell’attesa cosa possiamo dire invece della gamma light
che vengono definiti trasporti eccezionali, con a fianco sempre i veicoli del Leone in quella che sembra essere una storia che ha ancora tanto da raccontare. “Oggi la nostra azienda ha diversificato la propria attività” spiega Pietro Zanon, Traffic Manager, nonché nipote del fondatore Luigi. “Ai trasporti eccezionali, sono state affiancate attività di trasporto
tradizionale con rimorchi centinati e servizi di logistica. Alla sede storica di Milano e alla filiale di Prato si sono aggiunti altri importanti insediamenti, come i 50.000 mq di Trezzano sul Naviglio e gli altri magazzini di Mazzo di Rho, Corsico e Voghera. Di pari passo è cresciuta anche la flotta, che oggi conta 60 trattori a due, tre e quattro assi, 30 motrici delle quali 10
rappresentata dal novello TGE? A fine 2019 MAN ha presentato la versione definitiva del veicolo full electric a un panel di clienti, evento che è coinciso all’incirca con l’inizio della raccolta ordini per le prime unità che prenderanno la strada proprio nel 2020.Arrivano inoltre le versioni passeggeri del TGE, con una variante Combi e una Minibus. In Italia il TGE, anche nella sue variante full electric, verrà “vestito” in collaborazione con diversi allestitori. E mentre trascorreranno le settimane che dal lancio della nuova gamma porteranno allo IAA 2020, momento conclusivo del lungo iter di presentazione internazionale, MAN in Italia continuerà il suo impegno anche sul fronte sociale, implementato da nuove attività. Proseguirà anche il progetto di telemedicina per gli autisti che vedrà un’evoluzione attraverso l’installazione di alcuni dispositivi ad hoc in cabina per il monitoraggio dello stato di salute degli autisti. ❑
con gru, 10 autogru e 110 tra semirimorchi e rimorchi, alcuni a 24 assi e uno progettato per trasportare le basi delle piattaforme petrolifere a 44 assi modulare e con controller. Tutti i veicoli sono MAN, un
costruttore a cui siamo fedeli fin dai tempi dell’importatore fratelli Keller. Una scelta che rende inutile ogni ulteriore commento sull’affidabilità ed efficienza di questi veicoli”.
news STRADALE
ROBOTIZZATO Bomag presenta la sua visione del futuro
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obomag è il rullo tandem robotizzato del futuro, sviluppato da Bomag come studio di fattibilità. Il Robomag nasce dalla sinergia tra il know-how Bomag e il TU Kaiserslautern, con l’obiettivo di trasformare i rulli stradali in sistemi robotizzati. Qui vengono impiegate tecnologie come GPS, Lidar e la più moderna sensoristica di posizione. Il Robomag rappresenta la realizzazione del concetto futuristico di Bomag di macchine edili robotizzate. Il rullo tandem robotizzato può essere impiegato in modo completamente autonomo su una superficie di lavoro definita, si carica o si usa in modalità manuale tramite il telecomando. Il sistema riceve informazioni su ubicazione, posizione e movimento grazie a una combinazione di diverse tecnologie di localizzazione, di percezione ambientale e sicurezza del contesto. Un sistema di sicurezza molto articolato costituito da sensori ambientali, previene le collisioni. Oltre alla modalità robotizzata, il Robomag è in grado di eseguire, in piena autonomia, lavori di compattazione particolari, seguendo modelli di percorso impostati manualmente. Ovviamente, il rullo è dotato di un dispositivo meccanico di arresto d’emergenza in ogni modalità. Mentre il rullo tandem avanza autonomamente il famoso e “intelligente”Asphalt Manager 2 di Bomag regola attivamente e supervisiona l’attività di compattazione. Allo stesso tempo, l’Asphalt Manager 2 assicura che il risultato di compattazione venga documentato in modo completo e trasparente. Il Robomag è un progetto tecnologico puramente empirico che rispecchia la visione di Bomag per l’immediato futuro. FONTE: BOMAG
Prestazioni eccezionali, design sofisticato. Maggiore efficienza e produttività con aumento di potenza e velocità in un connubio con ergonomia superiore, confort e design elegante. Scoprite il nuovissimo modello SK140SRLC-7 al SaMoTer 2020.
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REPORTTECNICO
LA 21CM750 PER PUNTI
COMANSA
LA GIGANTE DI COMANSA rodotta nello stabilimento cinese di Hangzhou, è stata presentata ufficialmente la nuova gru 21CM750 di Comansa, il modello più grande nell’attuale produzione del Costruttore. La produzione in serie della gigantesca gru è iniziata con il 2020, e si presume che le unità saranno prevalentemente destinate ai mercati asiatici visto che il trend di richiesta di gru sempre più performanti in tali mercati sembra non essere destinato a fermarsi. A parte le prestazioni ciclopiche, la nuova 21CM750 offre diverse features interessanti. A partire dall’ormai famosa Cube Cabin, fiore all’occhiello delle gru Comansa che si era aggiudicata anche l’iF Design Award 2018 per il particolare design in grado di offrire più spazio e comfort agli operatori. La 21CM750 può essere utilizzata per realizzare costruzioni prefabbricate, centrali elettriche, ma anche ponti e altre infrastrutture su larga scala. Può trovare impiego anche nelle miniere a cielo aperto. Una varietà applicativa notevole dovuta per esempio all’intercambiabilità possibile
• Modello Flat-Top, modulare; • Nuova Cube Cabin; • Due versioni di carico massimo: 50 e 37,5 tonnellate; • Doppio carrello a cambio automatico per ottimizzare la tabella di carico; • Design modulare e sezioni jib e counter-jib con sei possibili configurazioni; • Design della connessione braccio e controbraccio ottimizzato per montaggio/smontaggio rapidi e sicuri; • Intercambiabile: condivide diverse sezioni del braccio con la serie 2100; • Velocità di sollevamento maggiore rispetto a gru di pari capacità dei competitor; • Progettata secondo lo standard di sicurezza europeo EN14439.
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con tutti i bracci della serie 2100, disponibili in diverse sezioni, ma anche al design modulare, grazie al quale le sezioni jib e counter-jib offrono sei diverse configurazioni per consentire l’adattamento alle diverse condizioni del cantiere. Questo sistema consente inoltre una grande modularità tra le due versioni: il modello da 37,5 t può caricare 50 t cambiando il car-
rello anteriore e i ganci. A livello di descrizione base, la gru 21CM750 è un modello Flat-Top modulare disponibile con due diverse versioni di carico massimo, ossia 50 e 37,5 t, ed equipaggiabile con un doppio carrello a cambio automatico che permette di raggiungere velocità di sollevamento maggiori rispetto ai modelli competitor di pari segmento. ❑
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COSTRUZIONE
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Fin dalla sua nascita nel 1912 Yanmar ha sempre cercato di superare le aspettative degli operatori sviluppando prodotti e servizi di qualità superiore. Movimento terra, costruzione, demolizione, cura del paesaggio; siamo in grado di proporre soluzioni ottimali per ogni tipo di attività. La nostra gamma completa di macchine compatte include mini – midi escavatori, escavatori gommati , pale gommate, trasportatori cingolati. Tutte macchine progettate per essere efficienti, performanti ed amiche dell’ambiente.
www.yanmarconstruction.it
REPORTTECNICO
o ammettiamo: ci siamo inventati un termine. Ma le pale gommate della serie H targate Volvo meritano un trattamento speciale, in quanto si tratta di macchine tra le più ecologiche disponibili sul mercato, che assicurano consumi oltremodo ridotti. Due qualità che vanno a giustificare il neologismo “ecorisparmioso”, perfetto per definire macchine che abbinano la più evoluta tecnologia Volvo a funzioni e potenze da prime della classe. Fatta questa premessa, è giunto il momento di svelare i nomi di questi gioielli. Stiamo parlando delle pale gommate L110H e L120H equipaggiate con il motore Volvo D8J, da 8 litri conforme alle norme sulle emissioni Stage V e dotate di una funzione di rigenerazione completamente automatica che combina prestazioni elevate a basse emissioni e minimo consumo di carburante. Il motore è un'unità turbodiesel a 6 cilindri in linea, a
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VOLVO CE
LE PALE GOMMATE ECORISPARMIOSE quattro tempi con iniezione diretta che utilizza un sistema di alimentazione common rail controllato dalla centralina motore. Grazie alla tecnologia ACT (Advanced Combustion Technology) presenta un'iniezione sdoppiata e turbocompressore con wastegate meccanico. Il sistema di post-trattamento dei gas di scarico è dotato di un catalizzatore ossidante (DOC), un filtro antiparticolato (DPF) e un sistema SCR per ridurre le emissioni. Allo stesso tempo anche il sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddati (EGR) contribuisce a ridurre le emissioni. L'efficienza nei consumi è ulteriormente migliorata grazie a un perfetto abbinamento tra la trasmissione Volvo e l'impianto idraulico intelligente, che fornisce potenza solo quan-
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do necessario. L'impianto idraulico Load-Sensing assicura inoltre una rapida risposta per un perfetto controllo del carico e cicli di lavoro più brevi. Un'altra funzione opzionale intelligente è il sistema RBB (Reverse-By-Bracking), che riduce automaticamente il regime motore e provvede a inserire i freni di servizio quando l'operatore cambia direzione. Oltre a diminuire il consumo di carburante, contribuisce a ridurre le sollecitazioni sulla catena cinematica e a prolungare la durata dei componenti. Da segnalare anche la tecnologia Volvo OptiShift, nuova opzione disponibile per i modelli L110H e L120H, che utilizza il sistema RBB insieme a un convertitore di coppia con frizione lock-up per creare una presa diretta tra il motore e il cambio
DATI TECNICI Modello Motore Potenza Coppia Trasmissione Velocità massima Assale anteriore Assale posteriore Altezza da terra Impianto di sterzo Impianto idraulico Benna Peso operativo
L110H Volvo D8J Stage V 191 kW (256 hp) 1.255 Nm a 1.450 giri Volvo HTE 206C 40 km/h fisso oscillante (±13°) 460 mm articolato idrostatico 2 pompe load-sensing 2,5-9,5 m3 18-20,7 t
e per ridurre il consumo di carburante fino al 18%. E se non bastasse, l’Ecopedale contribuisce a diminuire ulteriormente i consumi grazie a una forza di resistenza applicata al pedale che favorisce un uso più moderato dell'acceleratore quando il regime motore è sul punto di superare l'intervallo di regime ottimale. Tante soluzioni tecnologiche (vi avevamo avvertito, ndr.) che si abbinano all'innata versatilità delle macchine
Sempre facile Anche gli aspetti manutentivi vivono di assoluta semplicità. I punti di assistenza raggruppati permettono di effettuare i controlli quotidiani in modo facile e veloce, mentre il cofano motore si apre elettronicamente. In ogni caso la maggior parte dei componenti richiede pochissima manutenzione. Qualche esempio? L'assale posteriore è dotato di boccole e cuscinetti ingrassati a vita e non necessita quindi di manutenzione, mentre la ventola di raffreddamento reversibile contribuisce a mantenere puliti i gruppi di raffreddamento.
L120H Volvo D8J Stage V 203 kW (268 hp) 1.320 Nm a 1.450 giri Volvo HTE 206C 40 km/h fisso oscillante (±13°) 460 mm articolato idrostatico 2 pompe load-sensing 2,5-9,5 m3 18,5-21,6 t
Volvo che possono essere impiegate per una vasta gamma di applicazioni: dalla movimentazione di materiale al riciclaggio, dalla realizzazione di tunnel all'estrazione. Il tutto anche grazie alla possibilità di adottare una vasta gamma di attrezzature speciali Volvo, tra le quali spiccano benne, bracci per la movimentazione di materiale, forche, spazzatrici e pale da neve. Le attrezzature sono progettate per una perfetta integrazione con la pala gommata, con funzioni e caratteristiche appositamente studiate e selezionate per ridurre al minimo le perdite di potenza e aumentare la produttività. Infine uno sguardo all'ambiente di lavoro che è sicuro, pulito e confortevole e, ovviamente, omologato ROPS/FOPS. L'interno è spazioso e con un ottimo isolamento acustico, mentre tutti i comandi e i pannelli informativi sono collocati in posizione ergonomica. Per facilitare le manovre, il joystick multifunzione (offerto in via opzionale) consente all'operatore di controllare simultaneamente e in modo preciso le funzioni idrauliche. La consolle sul lato destro permette di controllare marcia avanti, retromarcia e kickdown. Le informazioni più importanti sullo stato della macchina sono visualizzate su uno schermo di facile lettura, chiaramente visibile anche con un'intensa luce solare. L'ampio sportello si apre a 95° e può essere equipaggiato con una funzione opzionale di apertura a distanza. Inoltre, sempre come optional, è disponibile una luce di ingresso in cabina per una maggiore sicurezza di salita e discesa dalla macchina. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(KOBELCO)
EFFICIENTE, POTENTE E PULITO SK210HNLC-10 HYBRID: FAST SPECH
In un cantiere nel Nord Italia un Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid viene utilizzato in un progetto per un’azienda i cui valori ambientali sono simili a quelli di Kobelco n un mondo in cui la salvaguardia dell’ambiente è una priorità per tutti, le imprese, in particolare nel settore delle costruzioni, sono sempre più impegnate nel ridurre la loro impronta ecologica. Tuttavia, per molte imprese construction, esiste un delicato equilibrio tra la riduzione dei costi per il cliente e il mantenimento delle emissioni il più possibile basse. Kobelco Construction Machinery si è sempre impegnata a ridurre l’impronta ecologica dei suoi escavatori senza comprometterne le prestazioni e lo dimostra il suo SK210H(N)
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LC-10 Hybrid, che in queste pagine vediamo impegnato in un cantiere a Pojana Maggiore, a circa un’ora di auto dal centro di Verona, dove viene utilizzato in un progetto per un’azienda i cui valori ambientali sono simili a quelli di Kobelco. Cologna Inerti, con sede a Cologna Veneta, sta effettuando un ampliamento dell’impianto di produzione di Energreen Srl, OEM di macchine per la manutenzione del verde e sgombero neve. Il nuovo edificio incorpora una serie di caratteristiche ecologiche, come i pannelli solari per alimentare le attività della fabbrica e uno speciale sistema di riscaldamento/ raffreddamento;
Peso operativo Potenza nominale Capacità della benna Forza di scavo Forza di strappo Velocità di traslazione Operatori Cliente Concessionario Macchine Zona
22,100-23,100 kg 124 kW @ 2.000 rpm 0,8 m3 143 kN 112 kN 3,6 - 6 km/h
Giuliano Santimaria Cologna Inerti SRL Bassan Construction Limited SK210HNLC-10 (Hybrid) Pojana Maggiore, Nord Italia
speciale anche il sistema di recupero dell’acqua, composto da un impianto di approvvigionamento dotato di una conduttura di 2.400 m che corre intorno al perimetro dell’edificio.Una volta operativo, questo sistema dirotterà le acque reflue dalla fabbrica ad un serbatoio artificiale dove saranno poi raccolte, filtrate e pulite, nonché pompate nuovamente in fabbrica per il riutilizzo. L’inizio lavori risale a febbraio 2019, base di partenza un’area di
40.000 m2. Dopo 5 mesi di cantiere l’edificazione era a buon punto e i lavori si sono conclusi in novembre.
IL CLIENTE La storia di Cologna Inerti copre oltre 5 decenni. Fondata dai fratelli Sandonà agli inizi degli Anni ’60, l’azienda a conduzione familiare è ora gestita dai cugini Luca e Simone Sandonà. Nel corso dei sui primi 20
anni di attività i due fondatori hanno investito risorse nella creazione di una flotta composta da piccoli escavatori e attrezzature per il movimento terra. Dopo aver cambiato il nome in Sandonà Scavi negli Anni ‘80, l’azienda ha continuato a espandere i suoi servizi e ad aumentare la gamma delle attrezzature per occuparsi di scavi, costruzione di strade e di acquedotti, ponti e fognature, nonché altri progetti di movimento terra. Ciò ha portato alla creazione di una sottodivisione, Cologna Inerti Srl, che ora è specializzata in costruzioni generali e servizi pubblici. Oltre ai due cugini Sandonà, l’azienda impiega 12 dipendenti e dispone di una flotta di 50 macchine da 1 a 40 tonnellate, tra cui due escavatori Kobelco SK350NLC-10, uno SK210NLC-10, due SK85MSR-3 e una serie di miniescavatori Kobelco. Il protagonista della nostra storia, un Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid utilizzato per il progetto a Pojana Maggiore, era un noleggio a lungo termine gestito da Sergio Bassan Srl, concessionario autorizzato Kobelco Construction Machinery Europe N.V. Simone Sandonà precisa che la scelta del noleggio è nata dalla volontà di provare l’Hybrid SK210HNLC-10 prima di impegnarsi nell’acquisto.“Le nostre prime macchine Kobelco sono state gli SK350NLC-10 che attualmente stanno livellando un terreno
Simone Sandonà, titolare di Cologna Inerti insieme al cugino Luca
per la produzione di mais in un cantiere a cinque minuti di distanza da quello di Pojana Maggiore. Queste macchine hanno circa 4.000 ore di lavoro, ma non ci hanno mai dato problemi. Per contenere il più possibile i costi del cantiere Energreen ci siamo nuovamente rivolti a Bassan che ci ha consigliato il Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid, macchina che ci avrebbe consentito un enorme risparmio in termini di carburante. Così abbiamo deciso di noleggiarlo e testarlo direttamente. Bassan gode di una reputazione eccellente e fornisce un servizio fantastico, così ci siamo fidati dei loro consigli!” In cantiere l’SK210HNLC-10 Hybrid ha lavorato circa 10 ore ogni giorno, lasciando il management di Cologna Inerti Srl molto soddisfatto del risparmio di carburante ottenuto, della superiore velocità di rotazione e dell’oscillazione che è molto potente, oltre alla coppia motore, decisamente molto buona. Il Kobelco era abbinato anche a una speciale attrezzatura per il fissaggio dei tubi per il nuovo impianto
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TESTIMONIANZE
L’OPERATORE
idrico della fabbrica, che permetteva all’operatore di eseguire tutti i lavori in autonomia, senza bisogno di un ulteriore operatore. “Nel complesso sono molto soddisfatto delle prestazioni del Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid. Completato il progetto a Pojana Maggiore, il Kobelco si è spostato in un altro sito dove è in fase di realizzazione un nuovo centro di distribuzione di 300.000 metri quadrati. Penso che probabilmente finiremo per acquistare la macchina dalla ditta Bassan, visto l’alto livello di soddisfazione”, hanno dichiarato Luca e Simone Sandonà.
LA MACCHINA Il motivo principale per cui Cologna Inerti ha scelto il Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid per il progetto Energreen è l’eccellente economia di carburante. Ma la macchina è considerata anche una delle migliori in termini di emissioni di anidride carbonica. Data la propria filosofia ambientale, questa caratteristica è stata particolarmente apprezzata da Energreen per la costruzione del nuovo impianto. Le strette tracce della macchina, identificate da ‘N’ nel nome del modello, rendono inoltre lo SK210HNLC-10 la scelta ideale per l’Italia, in quanto le dimensioni ridotte sono conformi alle rigide norme di trasporto del paese. L’uso della grande
Grande know how
Il Kobelco SK210H(N)LC-10 è il primo vero escavatore ibrido specializzato nella classe operativa di 21 tonnellate. Kobelco è all’avanguardia della tecnologia ibrida dal 1999, anno che ha visto l’inizio dello sviluppo del primo prototipo di un escavatore ibrido. Da allora, l’eccellenza tecnica e l’esperienza accumulate hanno permesso a Kobelco di fornire la tecnologia ibrida più avanzata ad oggi sul mercato applicata a una delle classi di peso lavorativo più esigenti.
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batteria agli ioni di litio permette una maggiore ritenzione di energia elettrica immagazzinata, che fornisce al Kobelco Hybrid la necessaria potenza elettrica di 25 kW. L’efficiente motore endotermico Stage 4 (Tier IV) Hino Motors turbocompresso diesel è invece lo stesso propulsore che alimenta il tradizionale SK210LC-10. Unendo la potenza del motore termico e di quello elettrico, si ottiene una potenza complessiva pari a quella offerta da escavatori appartenenti alla classe operativa superiore di 5 t. Con il motore a basso regime, il generatore inizia a caricare la batteria agli ioni di litio. Il contenuto elettrico memorizzato alimenta anche il nuovo motore completamente elettrico oscillante e dà una maggiore controllo in termini di risposta e di funzionamento regolare.
Giuliano Santimaria, operatore di Cologna Inerti
Giuliano Santimaria, sessantaduenne, da oltre 40 anni lavora sugli escavatori e trova il Kobelco SK210HNLC-10 Hybrid estremamente facile da usare. Nel cantiere di Energreen ha potuto mettere alla prova le diverse peculiarità dell’ibrido giapponese prima scavando la trincea per la conduttura del nuovo impianto idrico della fabbrica, e poi utilizzando la speciale attrezzatura di fissaggio a ‘L’ per posizionare le tubature. “Sono abituato a lavorare con escavatori convenzionali, come il Kobelco SK350NLC-10, ma lo SK210HNLC-10 Hybrid mi piace proprio tanto. Penso che sia una macchina di alta qualità, molto confortevole e sono particolarmente impressionato dalla sua potenza, sempre disponibile velocemente. L’oscillazione della macchina è molto omogenea e facile da controllare, cosa che mi permette di essere davvero preciso in operazioni delicate come è stata quella della posa delle tubature idriche presso il cantiere Energreen”. ❑
Innovazioni BRIGGS&STRATTON
Sono stati recentemente svelati i nuovissimi Vanguard 200 cc e 400 cc nonché i Vanguard V-Twin Efi (Electronic fuel injection) DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI BRIGGS&STRATTON PHOTO GALLERY
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l Costruttore americano svela in un colpo solo diverse novità. Tra nuovi propulsori, upgrade di gamma e un deciso passo nel mondo dell’elettrificazione, Briggs&Stratton punta alla massima flessibilità applicativa delle proprie soluzioni. INIZIAMO DAI MONOCILINDRICI Due i driver dell’innovazione per i nuovi Vanguard 200 e 400 cc: l’ottimizzazione dei costi di esercizio (vedi box dedicato) e la flessibilità applicativa.Vediamo come si snocciola quest’ultima: i nuovi motori Vanguard 200 cc e 400 cc, con cilindrata di 203 e 408 cc, offrono avviamento senza problemi, prestazioni migliorate e costantemente monitorate, unitamente ad una manutenzione ridotta. Questi risultati sono il frutto dell’introduzione di alcune migliorie: un nuovo sistema di carburazione, accensione e combustione; un
avviamento facilitato e un carburatore rivestito per evitare la corrosione dovuta al combustibile stantio. L’accensione è semplificata in soli tre passaggi rispetto ai tradizionali cinque: con un solo passaggio si porta l’interruttore in posizione on, si apre il rubinetto benzina e si regola l’acceleratore. Per avviare il motore basta poi solo chiudere la valvola dell’aria e agire sul recoil di avviamento, che per questi modelli è stato modificato e necessita, pertanto, di minor forza per l’accensione. Altra interessante introduzione è il sistema Transport Guard che con una sola leva spegne
il motore e, contemporaneamente, chiude il rubinetto della benzina. Questo mette al riparo in automatico da danni accidentali dovuti a contaminazione dell’olio con il carburante durante il trasporto dei macchinari qualora l’operatore si dimentichi di chiudere il rubinetto della benzina prima del carico del macchinario.
BRIGGS&STRATTON DETTA I TEMPI DEL RISPARMIO Sui nuovi Vanguard 200 cc e 400 cc il TCO si riduce sensibilmente, in ragione di una serie di interventi. Il design del nuovo sistema
di gestione dell’olio consente agli operatori di dimezzare gli intervalli: il motore opera in maniera efficiente per ben 200 ore
tra i cambi d’olio. Si è passati da 6 a 3 filtri aria e da 20 a 10 cambi olio ogni 1.200 ore. Il sistema di filtraggio dell’aria, completamente
ciclonico, riduce infatti i tempi di fermo prolungando gli intervalli di sostituzione del filtro dell’aria raccomandati a ben 600 ore.
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Innovazioni BRIGGS&STRATTON
A livello di comfort per l’operatore gli ingegneri di Briggs&Stratton hanno deciso di agire su diversi elementi del motore che potessero esser fonte di rumore: dalla marmitta al rumore meccanico e dal flusso dell’aria al sistema del filtraggio, hanno messo a punto soluzioni innovative per contenerlo. Il risultato è un motore con un livello sonoro a piena velocità a pieno carico più silenzioso del 40%. Last but not least, i nuovi Vanguard da oggi possono lavorare anche su inclinazioni fino a 45°. Su richiesta infatti è disponibile un sistema che rende il motore in grado di funzionare fino a 45° di inclinazione senza perdita di potenza, contaminazione dei fluidi, guasti al motore, fumo o ingolfamento.
ottimizzazione delle prestazioni. Particolare attenzione è stata data ai diversi ambiti di utilizzo. Per il settore edile e quello industriale la ricerca si è concentrata sull’affidabilità con l’obiettivo di rendere il motore utilizzabile tutti i giorni senza difficoltà e in tutte le condizioni; per le applicazioni del settore antincendio e primo soccorso, il focus è stato posto sull’accensione immediata del motore, caratteristica fondamentale in questo ambi-
to, mentre per il giardinaggio professionale il risparmio di carburante è stato il punto di attenzione in fase di ricerca. Grazie al sistema EFI e alle continue analisi da esso effettuate durante l’uso del motore, il carburante viene iniettato ad alta pressione in quantità specifiche, nel momento esatto nel quale è richiesto, per ottimizzare al massimo le prestazioni e au-
E I V-TWIN? Sul fronte dei propulsori Vanguard V-Twin arriva il nuovo sistema a iniezione elettronica EFI anche sui motori ad albero orizzontale e verticale, disponibili in varie potenze, riduzione dei consumi, della manutenzione e
ARRIVA L’INTEGRAZIONE Il primo sistema di batterie integrato con performance elevate e dimensioni contenute, senza rinunciare alla possibilità di personalizzazione. Questo quanto presentato da Briggs&Stratton, con un doppio colpo che aveva già la premiere dei nuovi Vanguard. Arrivano quindi le prime batterie agli ioni di litio Vanguard Commercial da 5 kWh
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e da 10 kWh, inserite nel sistema integrato di gestione Battery Management Systems BMS, ossia un modulo di controllo sia per la gestione del veicolo che del carica batterie. Ai vantaggi derivanti dalla potenza superiore delle due batterie si uniscono facilità d’installazione e massima possibilità di personalizzazione in base alla modalità d’uso. Entrambi
i blocchi di batterie da 5 kWh e da 10 kWh sono compatti e installati all’interno di una custodia protettiva certificata IP66, ulteriormente protetta da un involucro metallico con design a gabbia che ne facilita il trasporto e l’installazione. Il design modulare del sistema consente a un tecnico certificato
di rimuovere e sostituire facilmente il modulo celle in caso di necessità. Il carica batterie può
mentare l’efficienza. Questa gamma di motori garantisce un risparmio di carburante fino al 25%, diminuendo così il costo totale di esercizio. L’ottimizzazione delle prestazioni consente un’eccellente risposta al carico, partenza senza difficoltà in caso di basse temperature o lavori ad alta quota, nonché un vantaggioso rapporto peso/potenza. Su alcuni motori ad albero verticale Vanguard è possibile inoltre installare l’innovativo sistema Oil Guard, che consiste in un serbatoio dell’olio esterno ad alta capacità, che garantisce temperature più basse per il motore e il lubrificante, e permette al motore di lavorare a 45° di inclinazione, in tutte le direzioni. L’esclusivo sistema con carter a secco assicura una lubrificazione costante e riduce al minimo la degradazione termica dell’olio. Il tappo, ideato per
fornire 1.050 W di potenza di ricarica da una fonte da 110 o 230 V. Il tempo di ricarica standard per la batteria da 5 kWh è di 6 ore e 12 ore per la batteria da 10 kWh. Il carica batterie può anche essere configurato in una modalità di ricarica rapida per ridurre il tempo di ricarica a due ore per entrambe le batterie. Come visto sopra, le batterie
facilitarne il riempimento, e il filtro dell’olio integrato rendono il cambio dell’olio più semplice, pulito e veloce; inoltre, il suo intervallo di manutenzione di 500 ore rappresenta un netto risparmio del 60% sulla manutenzione dell’olio. Tutti i nuovi motori EFI mantengono le stesse caratteristiche dei loro predecessori: valvole in testa (OHV); basamenti in alluminio con cilindri in ghisa progettati per una maggiore resistenza; pistoni in lega di derivazione automobilistica progettati per una lunga durata,
sono ben protette, possono resistere ai ritmi estenuanti del cantiere e possono essere lavate con un’idropulitrice, un requisito fondamentale in mercati come quello delle attrezzature professionali che hanno l’esigenza di prodotti performanti. Complessivamente il BMS ottimizza le prestazioni, monitora l’intero sistema, individua
un controllo ottimale della combustione e una riduzione delle emissioni di CO 2 e NOX; alberi a gomito in acciaio bilanciati dinamicamente e bielle maggiorate per resistere nel tempo. A livello di filtraggio, infine, tutti i motori EFI sono equipaggiati con sistemi di gestione dei detriti che consentono un migliore flusso dell’aria per il raffreddamento e la riduzione dei tempi di fermo macchina e di manutenzione. ❑
eventuali errori e protegge la batteria da manomissioni. Oltre a consentire agli OEM di produrre apparecchiature alimentate a batteria per settori commerciali e industriali in modo rapido ed economico, offrendo agli utenti un’alternativa silenziosa e a zero emissioni nel punto di utilizzo, con un costo totale di esercizio (TCO)
inferiore. I campi di applicazione sono ampi: piattaforme aeree, carrelli elevatori, lavapavimenti, macchine per la lavorazione del terreno e giardini, veicoli e macchinari edili, torri faro e tutte quelle applicazioni che necessitano di operare in condizioni di rumorosità contenuta e di zero emissioni al punto di utilizzo.
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TESTIMONIANZE
(WEBER MT)
LUNGO LA A4
Gesteco, società del Gruppo Luci, ha utilizzato le piastre reversibili CR6 con Compatrol di Weber MT nei lavori di ampliamento dell’autostrada A4
Per questo e per molti altri cantieri Gesteco si è affidata alle piastre reversibili CR6 di Weber MT. “Le piastre”, riprende Luci,“sono performanti, pratiche e agevoli nell’utilizzo. Hanno determinato la qualità della compattazione degli strati di ghiaia e un ottimo svolgimento dell’intervento nel tratto autostradale. In grandi opere come questa le piastre Weber MT lavorano in simbiosi con i rulli di media e grande dimensione. Le reversibili non sono solo un’alternativa ai rulli nei piccoli lavori, ma possono anche rivelarsi i miglior alleati di questi ultimi! Condividiamo la filosofia di Alberto Lovo, responsabile di Il Compatrol è un sistema composto da sensori luminosi che indicano la qualità della compattazione.
a rivalità piastra-rullo non esiste. L’importante è scegliere la macchina giusta per ogni lavoro. Ne sono convinti in Gesteco, società che utilizza le piastre Weber MT in simbiosi con i rulli di piccole e medie dimensioni, per garantire lavori perfetti e consegne nei tempi previsti.“Weber MT”, conferma Andrea Luci, Direttore Operativo Divisione Inerti e Preconfezionati di Gesteco, “per noi rappresenta il partner ideale per compattare strati di ghiaia laddove non si riesce a farlo con i rulli. E non solo, le reversibili pesanti compattano quanto i rulli molto più grandi, ma arrivano anche laddove è impensabile per le macchine con l’uomo a bordo”. Gesteco Spa fa capo al Gruppo Luci e, con oltre 180 collaboratori, opera in Italia e all’estero attraverso tre divisioni: Ambiente, Inerti e Preconfezionati e Prefabbricati. Gesteco è stata protagonista in molteplici cantieri di
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rilevanza italiana e internazionale e attualmente ricopre un ruolo deWeber MT in Italia, cioè che a ogni cisivo nell’Opera N.3.008 Sud, km lavoro bisogna abbinare la macchina 486+544.693 dell’Autostrada A4. corretta. In questo caso la CR 6 con “La costruzione della terza corsia il Compatrol è stata perfetta ed era lungo una via commerciale così iml’unica alternativa percorribile”. ❑ portante che lega più nazioni (Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Bosnia GESTECO SPA Erzegovina)”, riprende Andrea LuVia Pramollo, 6 ci, “permetterà una maggiore Grions del Torre scorrevolezza del traffico 33040 Povoletto (Ud) dove prima si creavano Tel. 0432 634411 gesteco@gruppoluci.it rallentamenti e inwww.gesteco.it “Dopo un primo noleggio di prova, ci siamo gorghi. Essendo un affidati ciecamente a queste attrezzature e ora tratto autostradale nel nostro parco macchine ne abbiamo quattro. ancora operativo Oltre alla produttività le piastre Weber MT si la cura di ogni caratterizzano anche per la facilità di utilizzo. Sono dettaglio è fonconfortevoli e pratiche e chi ne fa uso sul cantiere sente una grande differenza, sia per la qualità damentale: dalla del lavoro sia in termini di energie. Gli operatori progettazione apprezzano molto la qualità tedesca di Weber alla realizzazioMT e il comfort di utilizzo è massimo. Dopo ne, alla scelta di pochi minuti di lavoro si prende dimestichezza macchine affidacon la piastra come se fosse nella flotta da bili che possono sempre”. Andrea Luci, Direttore Operativo Divisione Inerti e Preconfezionati di fare la differenza”.
Insostituibili!
Gesteco.
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news VEICOLI INDUSTRIALI
RENAULT non ci va
SAVE FUEL
DAF fa risparmiare anche con gli usati
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cquistando un veicolo DAF usato si può contare su un risparmio di carburante del 15% o anche superiore. I primi veicoli usati estremamente efficienti della nuova generazione DAF sono ora disponibili presso i concessionari DAF e nei centri DAF Used Trucks, tutti con garanzia di fabbrica, le innovazioni di bordo più recenti e una percorrenza massima di 400.000 chilometri. È inoltre possibile noleggiare un veicolo seminuovo a tariffe molto convenienti. FONTE: DAF TRUCKS
Renault Trucks pone il cliente al centro dell’attenzione e quindi da inizio 2020 ha rafforzato la propria presenza commerciale in Europa, attraverso la creazione di team locali dedicati, per concentrare l’attenzione sui mercati e sulle esigenze dei clienti. L’azienda ha deciso di adattare di conseguenza la strategia di comunicazione degli eventi dando priorità alle azioni locali, per creare delle relazioni ancora più strette. Da qui la decisione di non partecipare a IAA 2020.
Vicini al traguardo (Noleggio)
L’apertura del Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Emergency a Entebbe (Uganda) è prossima. I lavori di costruzione e finitura, escluso l’equipaggiamento, sono completi al 90%. Al progetto ha partecipato anche Cofiloc che ha fornito uno dei suoi sollevatori telescopici, un Merlo Panoramic.
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REPORTTECNICO
DASSAULT SYSTÈMES
LA SOSTENIBILITÀ DEL VIRTUALE S
ostenibilità. Si fa un gran parlare di sostenibilità, declinandola facilmente su aspetti come rispetto dell’ambiente, energie rinnovabili, economia circolare e quant’altro. Ma sono aziende come Dassault Systèmes che rivelano come il concetto di sostenibilità vada ben oltre tutto ciò, potendosi applicare anche a processi digitali/virtuali usando i quali processi produttivi e gestionali diventano oltremodo sostenibili. Secondo Gianluca Bonella,Amministratore Delegato di Dassault Systèmes Italia, le aziende che oggi vogliono essere profittevoli hanno la sostenibilità come obiettivo concreto a medio termine, perché sono ben consapevoli del fatto che il consumatore di domani avrà un nuovo approccio verso i suoi acquisti, un approccio in cui la sostenibilità avrà un ruolo fondamentale nella determinazione della scelta. Per raggiungere questo obiettivo, quindi, Dassault Systèmes si propone quale partner in grado di guidare l’evoluzione dei processi interni di un’azienda dall’attuale sistema File Driven (ossia tutto lo sviluppo di un progetto avviene intorno a un file condiviso cui accedono via via le varie divisioni aziendali coinvolte nel progetto) al salto quantico del sistema Data Driven:
Dassault Systèmes in breve Dassault Systèmes è una società europea attiva nel settore software che sviluppa soluzioni di progettazione in 3D, digital mock-up (bozzetto
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grazie a questo nuovo approccio ogni processo e/o progetto diventa un dato in continua crescita e aggiornamento, man mano che si percorrono i vari step di sviluppo, e contemporaneamente il sistema ingloba nei data anche informazioni che finora non riuscivano ad accompagnare il prodotto una volta lasciata l’azienda di produzione. Così tutto diventa immediatamente tracciabile e ogni caratteristica ben codificata, cosa che facilita anche la gestione della vita utile e dello smaltimento del prodotto stesso a fine vita. Le applicazioni del sistema Data Driver sono praticamente infinite, ma per Dassault Systèmes i vantaggi più numerosi e importanti si avrebbero dalla applicazione in tre casi specifici. In primis a trarne innumerevoli vantaggi potrebbero essere le aziende manifatturiere, di qualunque settore (automotive, space, ecc) dove l’introduzione dell’approccio data driven innescherebbe un nuovo rinascimento industriale sotto forma di riprogettualizzazione mediante i software. Altro ambito applicativo cruciale è quello medico: la medicina deve essere sempre più sostenibile da un punto di vista economico e di accessibilità alle cure. Con
digitale) in 3D e gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM) con sede a Vélizy-Villacoublay, nell’Île-de-France, in Francia, di proprietà del Gruppo Dassault. Nei primi anni 2000 le piattaforme CAD/CAM per la progettazione e la produzione assistite da computer vengono rimpiazzate da PLM, acronimo di Product
Lifecycle Management (gestione del ciclo di vita dei prodotti). Vengono creati nuovi marchi: DELMIA per la produzione manifatturiera, ENOVIA per la collaborazione all’interno e all’esterno dell’azienda, SIMULIA per analisi e simulazione, SolidWorks per la modellazione in 3D e 3DVIA per la
le tecnologie sviluppate da Dassault Systèmes i medici avrebbero a disposizione strumenti finora impensabili quali tavoli operatori virtuali con proiezioni in 3D delle operazioni che devono eseguire, al fine di ottimizzare tecniche e procedimenti prima di... operare nella realtà. Altro ambito a trarre enormi benefici da un approccio data driven sarebbe l’urbanizzazione. Di fronte alla necessità di operare un significativo cambiamento che porti dall’attuale status di perenne consumo del pianeta a una gestione dell’urbanizzazione sostenibile attraverso la gestione dei dati e la virtualizzazione degli ambienti, al fine di poter testare molteplici soluzioni e optare per quella con i migliori risultati. L’urbanizzazione già ora sta vivendo un momento storico importante, con alcune amministrazioni di grandi metropoli quali Singapore che hanno instradato la gestione verso la massima sostenibilità, con un focus su trasporti e mobilità. ❑
visualizzazione in 3D. Nel 2007, contestualmente alla nascita del nuovo marchio 3DVIA, Dassault Systèmes sviluppa il PLM 2.0, legato al concetto del Web 2.0 di “rete come piattaforma”. L’azienda lancia il PLM online con la piattaforma Versione 6. Questa strategia viene perseguita con numerose acquisizioni, quali: nel 2010 l’acquisto
di Exalead per potenziare le capacità di ricerca online, nel 2012 l’acquisto di Netvibes per il monitoraggio dei social media attraverso dashboard (cruscotti), nel 2012 l’acquisto di Gemcom per la modellazione e la simulazione del pianeta, e nel 2013 SIMPOE per la simulazione dell’iniezione plastica.
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TESTIMONIANZE
Un edificio simbolico della città di Belgrado, che rinasce e si arricchisce grazie a una bella storia, e al contributo delle gru Potain (MANITOWOC)
UŠĆE TOWER II lo sguardo orgoglioso e un sorriso pieno di soddisfazione per questo “nuovo inizio”. Facendo scorrere tra le mani alcune fotografie si sofferma su uno scatto particolare che ritrae uno dei palazzi simbolo della città: il grattacielo Ušće Tower che, a dispetto dei missili, era rimasto in piedi. Costruito nel 1964, l’Ušće Ušće Tower va al di làdi un semplice progetto ingegneristico. È un’idea di vita che rinasce, la dimostrazione che il buono e il bello non possono essere sconfitti. Abbiamo volutamente utilizzato un verbo “bellico” perché la nostra storia si lega a una delle vicende più tragiche, che hanno segnato la presenza umana nei Balcani: la guerra che ha sconvolto i Paesi della Ex-Jugoslavia negli ultimi scorci dello scorso mil-
L’
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lennio. Come tragicamente accaduto a tante città dell’area, anche Belgrado subì uno straziante bombardamento che la devastò. Ma uccidere la vita è un’impresa difficile da portare a termine, anche se l’uomo, nella sua tormentata storia, pare volercisi impegnare più del lecito. Belgrado, cioè gli uomini e le donne di Belgrado, si sono rimboccati le maniche e, dopo i bombardamenti, hanno cominciato a ricostruire. Tra questi uomini fiduciosi nel futuro c’è Emin Eminovic, che ripercorre quei momenti, con
LE GRU AL LAVORO Attualmente in cantiere sono al lavoro sei macchine Potain. Nello specifico si tratta di due gru automontanti Potain Hup 40-30 e una Igo 36, una gru a torre MD125B e due MDT219 J10. Di seguito le caratteristiche tecniche salienti dei due modelli più recenti. Modello Capacità Sbraccio Carico in punta Altezza sotto gancio
Hup 40-30 4t 40 m 1t 30 m
MDT219 J10 10 t 65 m 1,9 t 70,4 m
Tower era originariamente alto 105 m, ma uscì dal bombardamento del 1999 gravemente danneggiato. Nel 2003 proprio Emin Eminovic fu incaricato dalla società Komgrap di Belgrado di montare una gru tenendo conto delle difficoltà strutturali dell’edificio, messo alla prova dal bombardamento e da un successivo incendio. Per questo lavoro fu scelta una gru Potain F0/23B di proprietà della Energoprojekt. Eminovic, che rappresentava Potain, fece parte del team per la ristrutturazione che prevedeva, tra l’altro, l’innalzamento di ulteriori quattro piani. La gru Potain F0/23B raggiunse un’altezza di 128 m sotto gancio e contribuì al restauro, che richiese due anni e mezzo di lavoro, della Torre Ušće I. Le 75 primavere non hanno certo assopito la verve di Emin Eminovic, che ancora oggi è un valido consulente di Ferokov, partner Potain in Slovenia, che attraverso la sua consociata KIGO rappresenta il marchio della galassia Manitowoc anche in Serbia e Montenegro. È Sebastian David, manager di KIGO, che ci racconta i dettagli del nuovo progetto legato alla Torre Ušće. Alla fine del 2017 è infatti nato il progetto Torre Ušće II e nel 2018 sono iniziati i la-
Chi è KIGO
vori. La torre, posta alla confluenza tra il fiume Sava e il Danubio, oggi è uno degli edifici più alti della Serbia, e il nuovo ambizioso progetto, capitanato da Energogroup di Belgrado, lo vuole ancora più moderno e prestigioso. In questo contesto KIGO è uno dei
KIGO d.o.o. Belgrado è distributore ufficiale di Manitowoc Crane Group per l’intera gamma di produzione, che ovviamente include le gru a marchio Potain. Nello specifico, per quanto concerne Potain, KIGO è il distributore esclusivo per il territorio della Serbia nell’ambito della società madre slovena Ferokov. Quest’ultima da 25 anni è impegnata nella vendita, nel noleggio e nel servizio di assistenza di macchine edili in Slovenia, Serbia e in altri paesi dell’ex Jugoslavia. La flotta Potain di KIGO conta oltre 75 gru, la cui età media va da 4 a 7 anni. La società sta in ogni caso rinnovando il proprio parco macchine inserendo le tecnologie Potain più avanzate. In particolare mette a disposizione del mercato un’ottima varietà di automontanti e di gru a torre per altezze oltre i 100 m, sbracci fino a 65 m e portate fino a 10 t.
principali fornitori per la costruzione di questa nuova unità commerciale di classe A +. La nuova Ušće Tower II raggiungerà l’altezza di 103,9 m con 22 piani, per un totale di 28.000 m2. KIGO, in collaborazione con la società madre Ferokov, ha installato fino ad ora sei gru: due automontanti Potain HUP 40-30 e una IGO 36, una gru a torre MD125B e due MDT219 J10. ❑ KIGO DOO Jurija Gagarina 231, 11070 Beograd - Srbija Tel: +381 11 405 92 14 www.kigo.rs seb@kigo.rs
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REPORTTECNICO
ALLISON TRANSMISSION
FOCUS EFFICIENZA
opo aver convinto il mondo della raccolta rifiuti e della distribuzione (ma non solo) della bontà del cambio automatico, Allison Transmission ora punta dritto agli specialisti dell’off-road più spinto, quello che coinvolge anche cave e miniere, per intenderci. Una realtà operativa che è una vera e propria nicchia ma che conta numeri non trascurabili e che non è nuova all’impiego del cambio automatico. Da decenni, infatti, i dumper fuoristrada, siano essi rigidi o articolati, utilizzano queste trasmissioni per far fronte a condizioni
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Allison Serie 4000: per lavorare duro
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impegnative non sopportabili da altre soluzioni senza convertitore di coppia. Una strada obbligata per aumentare l’efficienza e ridurre il TCO dei mezzi cava-cantiere che, per loro stessa natura, sono soggetti a sollecitazioni che conducono, in modo del tutto naturale, a usure superiori. Il panorama italiano offre un'ulteriore eccezione rispetto alla situazione europea, perché grazie ai carichi ammessi più elevati, necessita di veicoli differenti. Ma se oltre confine il cambio automatico è visto con estremo interesse, nel nostro Paese la realtà è complessa
La Serie 4000 di Allison Transmission è la trasmissione automatica con lock-up automatico particolarmente indicata per l’off-road, il cavacantiere e, in generale,
per gli impieghi più severi. La presenza del convertitore di coppia permette di affrontare le situazioni più critiche proteggendo la meccanica e aumentando
e multiforme per una lunga serie di motivi. Il TCO – Total Cost of Ownership (Costo Globale di Possesso), è un concetto ancora molto lontano dall’essere compreso e applicato nel mondo del movimento terra. Soprattutto quando si parla di trasporti. Le ragioni sono molteplici e tutte ascrivibili alla dimensione media aziendale che, in Italia, è nettamente più piccola rispetto a quanto non avvenga negli altri paesi europei. Questo comporta una minore attenzione alle dinamiche che contribuiscono alla diminuzione dell’efficienza globale e a una generale
così la durata e l’affidabilità nel tempo. L’accelerazione più rapida permette di raggiungere velocità medie superiori del 14% rispetto a cambi automatizzati.
sottovalutazione dell’importanza che l’apporto tecnologico può avere nella gestione aziendale. Se a questo si somma un livello medio della preparazione tecnica non propriamente elevato e una attitudine “conservatrice” nella gestione ed esecuzione dei lavori, il gioco è presto fatto. Lo dimostra anche la bassa presenza del noleggio delle macchine operatrici rispetto al resto d’Europa e un altrettanto basso impiego di attrezzature specifiche per l’esecuzione di lavori specializzati che, altrove, sono eseguiti meglio e più velocemente grazie all’uso di tecnologie 3D con accessori che aumentano polivalenza e redditività oraria. Parlare quindi di costo orario effettivo delle macchine è quasi un'eresia in un contesto dove ancora oggi sono molte le realtà che non hanno idea di quanto costi globalmente la propria macchina, attrezzatura o mezzo d’opera nel momento in cui si decide la sua sostituzione. “L’obiettivo di Allison Transmission” ci ha spiegato Sergio Camolese, Director Market Development Europe
Il Continous Power Technology di Allison eroga in modo equilibrato sia la potenza sia la coppia fornendo un’accelerazione costante e graduale. La
“è di trasmettere la cultura del cambio automatico nel cava-cantiere europeo per fare capire, conti alla mano, che la convenienza è evidente. Quando parliamo di TCO molte aziende del settore non hanno la minima idea di che cosa si tratti.Abbiamo dimostrato, in settori strategici come la raccolta rifiuti e la distribuzione a medio e corto raggio, l'innegabile convenienza di
tecnologia FuelSense permette una forte riduzione dei consumi aumentando la competitività rispetto a cambi automatizzati o manuali grazie
all’ottimizzazione dei cambi marcia in rapporto alla coppia e alla potenza del motore. La predisposizione della PTO su motore permette di far fronte ad
questa soluzione che comporta maggiore produttività, minori consumi a parità di lavoro svolto e una maggiore affidabilità sulla vita della macchina. Questo significa avere minori costi di manutenzione complessiva e minori costi globali di possesso”. Un obiettivo ambizioso, da raggiungere percorrendo una strada per lo più in salita. “Nel nostro Allison Customer Experience Center (ACE) di Szentgotthárd, in Ungheria, stiamo puntando con decisione al cava-cantiere potendo spiegare e fare capire dal vivo, sia su strada che in off-road, la validità del cambio automatico Serie 4000 in applicazioni particolarmente impegnative” ci spiega Camolese. “I mezzi a disposizione sono di tutti i maggiori costruttori di veicoli industriali e spaziano dal Mercedes Benz Zetros 4x4 fino al Tatra Phoenix 10x10, passando per Renault Trucks, Iveco, Iveco Astra, MAN,Volvo Trucks e Scania.” Quest’ultimo, per esempio, è confrontabile con un modello identico ma dotato di cambio robotizzato Optishift. La possibilità di guidare entrambi i veicoli nello stesso contesto permette di accorgersi in tempo reale delle differenze. “L’attuale tecnologia è lontana anni luce dall’idea che ancora oggi è pre-
allestimenti di ogni tipo. Dal semplice ribaltabile fino alle gru retrocabina passando per scarrabili, betoniere, pompe per il calcestruzzo e ogni altra specifica esigenza
di chi lavora nel mondo dell'off-road. La funzione ausiliaria di inibizione dei cambi marcia aumenta la sicurezza nell’uso con gru o altre attrezzature speciali.
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REPORTTECNICO
Il Volvo A60H è un dumper articolato dal peso totale di 98 t, in grado di raggiungere la velocità massima di 55 km/h grazie al motore Volvo Penta D16 che eroga 639 CV a 1.800 giri/min per una coppia massima di 2.942 Nm a 1.050 giri/min. Un’applicazione molto dura per il cambio automatico Allison Serie 4000 scelto dal Costruttore svedese per prestazioni, affidabilità ed economia di esercizio.
ponderante in Italia in merito ai cambi automatici” ci spiega Camolese. “L’erogazione di coppia e l’elasticità dei motori attuali, insieme a una gestione elettronica ottimale dell’interfaccia motore/trasmissione, permettono di avere comportamenti fluidi e lineari che valorizzano le potenzialità dei cambi automatici Allison. Con il vantaggio di avere un convertitore di coppia in grado di far fronte alle situazioni più complesse e difficili che nel cavacantiere sono all’ordine del giorno, sia in strada che in fuoristrada. Non è infatti un caso” prosegue Camolese “che molti affermati costruttori di dumper, sia rigidi che articolati, si rivolgano ad Allison Transmission per la prima fornitura di cambi automatici. Nel nostro Customer Experience Center di Szentgotthárd è presente un dumper Bell da 30 t di portata per fare capire le reali potenzialità delle nostre trasmissioni automatiche. La stessa Volvo, leader mondiale nei dumper articolati, monta Allison anche sul suo A60H, un dumper da 98 t di peso totale in
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grado di raggiungere la velocità massima di 55 km/h. Penso che non ci sia dimostrazione più concreta in merito a prestazioni, affidabilità ed economia di esercizio”. E continua: “Si tratta di un obiettivo molto stimolante che Allison vuole raggiungere spiegando in modo approfondito agli utilizzatori i vantaggi di queste trasmissioni proprio là dove, in molti, pensano che i cambi manua-
le o robotizzato siano le soluzioni più vantaggiose ed economiche. Andremo a spiegare l’infondatezza di molti luoghi comuni dimostrando che, conti alla mano, la nostra Serie 4000 è decisamente adatta a chi lavora in cantiere sia per le evidenti analogie con altre nicchie fortemente specializzate nel trasporto su strada, sia per la capacità di fare fronte a ogni situazione operativa nell’off-road estremo”. ❑
IVECO E ALLISON per la Dakar La trasmissione automatica Allison Serie 4000 equipaggiava anche l’Iveco Powerstar del Petronas De Rooy Team che ha partecipato alla Dakar 2019 e che parteciperà alla prossima edizione della leggendaria corsa estrema. L’accoppiata fra la trasmissione Allison con convertitore di coppia e retarder, e il motore FPT Cursor 13 Euro 6 da 1.000 CV di potenza e 5.000 Nm di coppia ha permesso al Petronas De Rooy Team di essere l’unica squadra a completare la corsa con tutti i veicoli partecipanti e collezionando numerose vittorie di tappa, dimostrando un’affidabilità elevata.
AZIENDE
FORD TRUCKS
L’OTTAVA SORELLA
Un avvenimento di tale portata accade raramente: dopo decenni e decenni di staticità in termini di numero di Costruttori il segmento dei veicoli industriali riceve lo scossone di una new entry. Che si chiama Ford Trucks F-Trucks Italia in breve
P
aesi Baltici, Spagna e Portogallo. Poi finalmente, è stata la volta dell’Italia. Il Costruttore americano Ford Trucks F-Trucks Italia sbarca finalmente anche da noi, perè la neonata seguendo una chiara politica di espanS.p.A. scelta da sione in Europa all’interno della quale Ford Otosan per il mercato nazionale rappresenta un commercializzare in Italia i mezzi punto chiave (nel 2018 il mercato pesanti firmati italiano degli autocarri oltre le 3,5 Ford. La start-up t ha fatto registrare una crescita del riunisce azionisti 5,1% in termini di immatricolazioni. italiani di grande Trend previsto in calo nel 2020, ma esperienza con numeri comunque interessanti). nei vari rami della filiera del E non entra certo in punta di piedi trasporto. La visto l’obiettivo annunciato: acquisire società guidata una posizione intermedia in termini da Massimiliano Calcinai in qualità di quote di mercato (6%), a brevissidi Amministratore mo. Deputata a guidare “l’invasione italiana” F-Trucks Italia, una S.p.A. Delegato e da Giacomo costituita da azionisti italiani, tutti atMaurelli come tivi nei diversi anelli della filiera del Presidente mira a trasporto, che Ford Otosan, la filiale conquistarsi uno turca del costruttore americano che spazio di rilievo coordina l’espansione in Europa olnel mercato italiano dei mezzi tre a produrre i veicoli per tutto il pesanti che è in crescita come immatricolazioni e fatturati. La flotta di F-Trucks Italia è capitanata dal top di gamma F-Max, vincitore del premio International Truck of the Year 2019.
mercato europeo dal 1960, ha giudicato essere il partner più adeguato per affrontare la sfida. F-Trucks Italia è dunque una società per azioni il cui capitale è distribuito in quattro parti: le prime tre, tutte al 31 per cento, sono sottoscritte rispettivamente da Maurelli Group, da VFM Company, e da Storti Group; la quarta, pari al 7 per cento, è detenuta da Edoardo Gorlero. Tutte figure e nomi noti nel mondo del trasporto, che hanno unito forze e competenze, nei rispettivi settori di appartenenza, per dare vita a questo ambizioso progetto. Quindi preparatevi a vedere a breve il gigante F-Max, eletto International Truck of the Year 2019, presto sulle nostre strade. Ma FTrucks commercializzerà anche altri mezzi pesanti Ford, tutti prodotti in Turchia. F-Max è indubbiamente un veicolo interessante prodotto, almeno per il momento, in un’unica versione in termini di potenza, e poche declinazioni disponibili: ma ha dalla sua il grosso vantaggio di essere un trattore
in medias res, ossia facilmente adattabile al 90% delle comuni mission on road a medio-lungo raggio operate in Italia. Equipaggiato con il nuovo motore Ford Eco Torq e un nuovo cambio realizzato in Turchia (frutto di un investimento milionario), l’ultimo gigante di casa Ford è caratterizzato anche da una cabina ricca di dotazioni tecnologiche all’avanguardia e realizzata con il contributo di diverse aziende italiane. F-Max propone di serie innumerevoli features tra cui il sistema ConnectTruck che offre la possibilità di monitorare il veicolo da remoto utilizzando un apposito software per la diagnostica. Una speciale mappa topografica consente a F-Max di analizzare le condizioni stradali e muoversi a velocità ottimali riducendo il consumo di carburante fino al 4%. Non mancano i classici: Adaptive Cruise Control, Predictive Cruise Control con scelte di velocità ottimali, Advanced Emergency Brake System, Hill Launch Assist, Lane Departure Warning,Adjustable Speed Limiter Device ed Electronic Stability Control. Il display cluster a colori da 8 pollici consente di visualizzare sullo stesso schermo qualsiasi dato, dalla pressione dei pneumatici allo stato della temperatura. Gli interruttori posizionati sul volante permettono al guidatore di navigare tra i diversi cluster screen. Insomma, una dotazione tecnologica decisamente all’avanguardia che promette un’esperienza di guida estremamente gradevole e sicura. Promette di dare battaglia, dura battaglia, quindi stay tuned perché ne vedremo delle belle! ❑
TESTIMONIANZE
(WIRTGEN MACCHINE - VÖGELE )
DALLA “V” DI VITALI ALLA “V” DI VÖGELE Vitali ha utilizzato due finitrici Vögele con alimentatore per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Linate. Il binomio tra le due aziende è un rapporto di lunga data n altro lavoro impegnativo e pressante per Vitali. Tre mesi di attività ininterrotta per correre contro il tempo e ricostruire ex novo la pista dell’aeroporto di Milano Linate. Nello specifico tutta la pista di volo RWY 18/36, la Taxiway “T” e il piazzale nord destinato a sosta per gli aeromobili. Un complesso intervento che ha visto la demolizione completa delle pavimentazioni, il rifacimento di impianti di smaltimento acque e alimentazione elettrica degli aeromobili, nuovi fognoli, nuovi cavidotti, nuovi cablaggi e nuovi segnali luminosi a led. La sola
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350 dipendenti, 400 mezzi e attrezzature, 5 impianti produttivi. Sono questi i numeri più importanti di Vitali Spa, azienda nata a Bergamo a fine Anni ’80. Attiva su tutti i fronti delle costruzioni, dal movimento terra fino alla costruzione di complessi edifici, Vitali è oggi una delle imprese di costruzioni generali più attive in Italia. Una crescita che ha visto l’omonima famiglia sempre attiva per il consolidamento costante della propria attività. La qualità del prodotto finito e la capacità organizzativa di Vitali pongono l’Azienda bergamasca ai vertici delle specializzate in lavori infrastrutturali impegnativi. Sono oggi ben cinque i grandi aeroporti italiani in cui Vitali ha operato ricostruendo piste, taxi way, piazzali di sosta o altri impianti tecnici.
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Vitali ha utilizzato, per la stesa dei conglomerati bituminosi dell’aeroporto di Linate, una coppia di finitrici Vögele Super 19003i caricate in continuo da un alimentatore MT3000-2i Offset
demolizione della pista di volo RWY 18/36 e della Taxiway “T” ha previsto una superficie di intervento di oltre 150.000 metri quadrati per un rifacimento totale che è partito con la demolizione e la successiva ricostruzione delle opere di fondazione, ed è terminata con la stesa del conglomerato bituminoso. Per eseguire queste attività Vitali si è affidata a due finitrici cingolate Vögele Super 1900-3i caricate in continuo grazie a un alimentatore MT3000-2i
Luca Vitali era costantemente presente in cantiere per controllare e verificare ogni fase operativa
Offset. Una scelta “di gruppo” che ha visto la partnership fra l’Azienda bergamasca e il Costruttore tedesco saldarsi ulteriormente. Tre macchine che hanno permesso ritmi produttivi elevati in grado di rispettare i tempi del cronoprogramma imposto dalla Committenza e dalla Direzione dei Lavori.
LA “HIGHWAY CLASS” DA 11 METRI Le due finitrici cingolate Vögele Su-
per 1900-3i sono parte della nuovissima famiglia di macchine del Costruttore tedesco e possono arrivare ad una larghezza massima di stesa pari a 11 metri. Con un motore Cummins a 6 cilindri da 142 kW (193 CV), la Super 1900-3i ha la gestione intelligente del motore con modalità Eco e il pacchetto EcoPlus che permette una consistente riduzione dei consumi, delle emissioni e della pressione sonora. Si tratta di un sistema che aumenta l’efficienza disinserendo auto-
maticamente tutte le funzioni idrauliche in quel momento non utilizzate. Un vantaggio non solo in termini di operatività ma anche quando si devono effettuare avviamenti a freddo, con temperature molto basse. Il circuito dell’olio ha un bypass che prevede il raffreddamento solo quando si supera la temperatura di 70°C. La ventola è a velocità variabile ed è azionata da un giunto viscoso che ne migliora l’efficienza. In questo caso le due finitrici erano caricate con l’alimentatore
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TESTIMONIANZE
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DEALERSTORY
(AMMANN)
NOZZE D’ARGENTO Ammann e Canziani festeggiano 25 anni di collaborazione: una storia di fedeltà e di reciproco rispetto, seguendo l’evoluzione di un marchio che negli anni è cresciuto e ha fatto crescere il suo dealer na stretta di mano vigorosa, un bel sorriso, il capello bianco che trasmette rispetto ed esperienza. Paolo Canziani ci ospita nel suo ufficio stracolmo di carte e di cioccolatini, che offre a tutti i suoi ospiti. Dopo i primi attimi di imbarazzo – il registratore incute sempre una certa soggezione anche ai professionisti più navigati – si scioglie parlandoci del suo lavoro e del rapporto con Ammann. La prima battuta offre il metro della persona. “Sono cresciuto”, afferma Canziani, “così come mi hanno plasmato i vecchi capi della Ammann, che mi hanno insegnato tanto. Prima di tutto mi hanno fatto capire, ed è una lezione che non ho mai scordato, che un buon manager deve sapere anche i limiti delle macchine e deve essere al corrente anche delle problematiche interne, che vanno comunque risolte”. Un approccio diretto, sincero, che Canziani, a 25 anni di distanza, mette in pratica ogni giorno. “Canziani Macchine”, riprende il dealer lombardo, “nasce grazie alla
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SEMPRE sul pezzo
Da Roberto Cortesi, Territory Manager Machines Italy di Ammann, una lucida descrizione dell’importanza di un concessionario come Canziani Macchine
“Canziani è flessibile, elastico, ma allo stesso tempo è estremamente regolare, mette tutti gli elementi in fila e il processo di vendita e di assistenza tecnica cammina spedito. Il suo successo (che è meritatissimo) si basa sulla competenza e sulla velocità di decisione e di esecuzione. Paolo Canziani si occupa di tutto: dallo scarico e carico delle macchine agli ordini, dalla preparazione dei ricambi alla logistica, dal commerciale al post-vendita, in pratica è sempre al corrente di tutto ciò che avviene in azienda. Conosce bene le macchine e quindi riesce ad avere un approccio globale sull’intero mondo Ammann. È un amministratore delegato che non ha paura di sporcarsi le mani. Da Canziani, non ho vergogna a dirlo, ho copiato l’organizzazione e negli anni è stata una traccia importante. Un concessionario ideale per flessibilità, rapidità e che c’è sempre nel momento del bisogno”.
fiducia del management Ammann che ha creduto nelle nostre potenzialità anche quando, attorno al 1995, di soldi ne giravano pochi”. La sede è sempre stata a Saronno, a pochi passi dallo svincolo autostradale della A9, direttrice che in pochi chilometri raggiunge Milano,Varese, Como e la Svizzera. Oggi in Canziani lavorano quattro impiegate che si occupano
dell’amministrazione, dei ricambi e della logistica, cui si aggiungono cinque agenti per la parte commerciale. Per il brand Ammann, Canziani segue la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta. Gli agenti si occupano in via diretta della Lombardia e di parte del Piemonte, il resto è delegato a una ventina di sub-dealer. L’organizzazione del concessionario
LE MACCHINE demo
La lungimiranza di Ammann nel mettere a disposizione alcune vibrofinitrici-demo rappresenta un vero e proprio asso nella manica per ogni concessionario. “Anche nel caso della recente vendita della AFW 700”, conferma Paolo Canziani, “il cliente ha avuto modo di testare tutti i competitor presenti sul mercato con una finitrice con banco da 5 m e la scelta è ricaduta su Ammann proprio in virtù della prova. Qualità vincenti sono state: la silenziosità, la presenza del motore Euro 4Final e soprattutto la grande visibilità che consente il banco. La possibilità di dare la macchina in prova è stata la mossa vincente”.
Da sinistra Paolo Canziani, titolare di Canzioni Macchine; Gianluca Gamberini, Area Service Manager Italy di Ammann e Roberto Cortesi, Territory Manager Machines Italy per Ammann.
si completa con il servizio assistenza che beneficia di una decina di collaboratori e di sette officine mobili, che offrono assistenza tecnica in tutte le aree coperte direttamente, mentre il resto del territorio viene seguito dal service dei vari sub-dealer. Core business dell’azienda è certamente la vendita rispetto al noleggio, anche se quest’ultima opzione non viene scartata a priori, ma spesso è la soluzione più interessante per alcuni clienti, soprattutto nel caso di noleggi a medio e lungo termine. Per quanto concerne il prodotto Ammann, Canziani commercializza l’intera gamma. “Ammann”, riprende Paolo Canziani, “ci ha sempre abituati a trattare l’intera gamma, quindi abbiamo cambiato pelle a seconda delle necessità del costruttore e a seconda dei prodotti immessi sul mercato. Abbiamo assisitito alla nascita del primo ferro-gomma e all’integrazione delle finitrici Antec che sono diventate Ammann, abbiamo seguito un
percorso comune che è culminato, al termine del 2019, con la vendita della prima finitrice gommata della nuova generazione: la AFW 700”. In sostanza il concessionario di Saronno propone l’intera gamma di prodotti Ammann: dai pestelli alle piastre vibranti, dai rulli mono tamburo ai rulli tandem, dalle minifinitrici alla citata AFW 700. “La nostra struttura”,
continua Canziani, “ci permette di essere capillari sul territorio. Siamo molto presenti con la linea light, attrezzature con le quali abbiamo una buona penetrazione e facciamo buoni numeri. Ovviamente non ci scordiamo del nostro cavallo di battaglia, che è sempre stato il rullo da 15 q, anche perché Ammann è stato il primo costruttore al mondo a fare il doppio filo-muro, con il glorioso AB12, un mezzo innovativo che
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ha fatto storia. A livello di finitrici abbiamo avuto ottimi risultati con la 350, che era una macchina disegnata sulle esigenze delle imprese edili, oggi ci stiamo affacciando anche nel settore delle macchine più pesanti con il banco da 5 m e qualche risultato comincia a esserci”. Ma ovviamente un rapporto che dura da 25 anni va al di là del mero prodotto. “Quando non esisteva
“AMMANN CI HA SEMPRE ABITUATI A TRATTARE L’INTERA GAMMA, ABBIAMO CAMBIATO PELLE A SECONDA DELLE NECESSITÀ DEL COSTRUTTORE E DEI PRODOTTI IMMESSI SUL MERCATO”. Paolo Canziani
Paolo Canziani davanti ad alcune macchine e attrezzature della sede di Saronno.
Ammann Italy”, racconta Canziani, “c’era un dialogo diretto con le varie unità produttive in Svizzera e in Germania. Poi con l’impressionante crescita di Ammann e con l’acquisizione della società costruttrice degli impianti di Verona che ha portato alla nascita di Ammann Italy, abbiamo avuto la possibilità di interloquire con un unico manager per tutte le linee di prodotto. Questa evoluzione ha portato a un’evidente ottimizzazione sotto tutti i punti di vista. Oggi è tutto più semplice, inoltre abbiamo la fortuna di rapportarci a un unico manager come Roberto Cortesi che ci aiuta in tutte le nostre necessità”. La schiettezza e la simpatia di Paolo Canziani si conferma fino alla chiusura del microfono: “la creazione di Ammann Italy”, scherza Canziani, “ha appiattito la mia capacità di parlare in inglese e francese, ma ho affinato il dialetto romagnolo”. Per chi non lo sapesse, Roberto Cortesi è infatti un romagnolo DOC. ❑
Multitasking
Parlando di un dealer non si può fare a meno di citare Gianluca Gamberini, Area Service Manager Italy di Ammann. In azienda da oltre 10 anni, Gamberini è l’anello di congiunzione tra l’area commerciale e l’assistenza verso il concessionario. Il manager segue molteplici attività: dai ricambi all’assistenza diretta per quanto riguarda il service di ogni concessionario, dalle garanzie fino al supporto commerciale. Si occupa anche di corsi amministrativi, corsi tecnici e di tutto il supporto tecnico per quanto concerne la piattaforma on-line inerente i ricambi, l’assistenza e le garanzie.
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AZIENDE
SCANIA
CRESCITA ESPONENZIALE Scania archivia il 2019 con un bel segno positivo davanti ai vari risultati raggiunti umeri da record quelli dichiarati alla conferenza stampa di fine anno da Scania. Tutte le business unit italiane hanno totalizzato crescite a doppia cifra, a partire dalla vendita dei nuovi veicoli (la quota del Grifone in Italia è aumentata dell'1,7%, attestandosi su un 17,1% complessivo) che hanno visto nelle immatricolazioni delle unità a LNG/CNG addirittura un +153% (nel 2019 il 10% dei veicoli di nuova immatricolazione erano unità a gas). Bene i motori, con un +21%, mentre sul fronte servizi sono cresciuti del 17% quelli legati ai sistemi di connessione, del 30% i contratti di assistenza (con coperture non solo più lunghe nel tempo ma anche più estese in termini di parti del veicolo comprese nei pacchetti), del 14% i servizi finanziari. Insomma, un 2019 che andrà a inserirsi, a pieno diritto, nelle annate d'oro. E il 2020? I manager di Scania non nascondono che qualche nube all'orizzonte c'è. La flessione del mercato dei veicoli sopra le 16 t non è solo attesa ma è stata già anticipata nel 2019 (con 16.999 immatricolati a fine novembre contro i 25.551 del 2018).“La prevista flessione non è un buon motivo per smettere di investire
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in azioni di supporto al mercato e ai clienti” ha dichiarato Franco Fenoglio, AD e Presidente di Italscania. “Oltre al fatto che nel settore mancano cronicamente sia autisti, che meccanici specializzati, va anche considerato che il parco circolante italiano è uno dei più vetusti d'Europa, con i suoi 12 anni di media. Questa realtà, unita al fatto che i proprietari di veicoli Euro 3 non potranno più accedere al rimborso delle accise sui carburanti, crea la congiuntura ideale
CRESCE ANCHE LA RETE Nel 2020 la rete avrà “consolidamento” come parola d'ordine. Oggi la rete Scania è composta da 18 concessionari e 105 officine autorizzate cui se ne affiancheranno altre 6 nel corso dell'anno a copertura di aree scoperte.
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A sostegno arrivano anche le operazioni ad hoc di recruiting di meccanici e altre figure professionali che Scania sta portando avanti attraverso i vari canali social e le scuole. Disponibili per il personale di dealer e officine anche i nuovi
corsi di formazione su soft skills come il service advisor (accettazione), figura per la quale sono fondamentali ottime conoscenze delle tecniche di negoziazione, per esempio. Altra attività che vedrà la luce nel 2020
è il digital dealer: si tratta dell'automazione di alcuni processi interni per rendere, per esempio, la figura dell'accettatore più libera di concentrarsi su attività nelle quali è ancora indispensabile il “tocco umano”.
perché si inneschi il fenomeno del rinnovamento del parco circolante”. Un rinnovo che potrebbe parare, in parte o in toto, la flessione.“Consideriamo inoltre che oggi i primi veicoli Euro VI compiono cinque-sei anni, momento ideale per essere immessi sul mercato come usato garantito e andare a contribuire allo svecchiamento” ha aggiunto Frederik Swartling, direttore dei servizi di Italscania. “Grazie alla formula dei contratti Senior della durata di 2 o 3 anni, anche questi veicoli possono godere di una seconda vita sul mercato, completamente garantiti su catena cinematica, SCR e altre componenti”. Sull'onda dell'ottimo recepimento dei veicoli ibridi da parte dei clienti italiani, un altro obiettivo di Scania per il 2020 è rafforzare la propria offerta in tale ambito, per avvicinare anche le aziende medio-piccole a tale tipologia di veicoli. “Questo non significa che rinneghiamo il diesel” ha spiegato Daniel Dusatti, DirettoreVendite Italscania.“L'alimentazione diesel resterà comunque uno dei nostri capisaldi, ottimizzato in termini di TCO e con-
sumi. E il 2020 vedrà l'arrivo dei nuovi propulsori da 13 litri ancora più performanti e parsimoniosi”. Il 2020 sarà anche l'anno che vedrà i riflettori puntati sul segmento applicazioni: scarrabili, ribaltabili, temperatura controllata, cisterne, raccolta rifiuti, veicoli con gru. Ce ne sarà per tutti, con numeri previsti in crescita. Non a caso Scania è uno dei costruttori di veicoli industriali ad aver deciso di partecipare a SaMoTer 2020. In piena espansione anche la partnership con diversi OEM di macchine e attrezzature in qualità di fornitore di motori. Una su tutte, la rinata Perlini che ha deciso di montare unità Scania Stage V sui propri dumper (probabilmente saranno già presenti a SaMoTer). Ma non mancano altri nomi illustri che hanno scelto il Grifone quale fornitore di motori e servizi, da Fresia a Bruno Genset, da Euromacchine a Varisco (gruppo Atlas Copco). Ottima la performance 2019 anche di Scania Finance, che ha incrementato del 14% il proprio portafoglio che vale oggi 500 milioni di euro, con una penetrazione sul mercato del 51%.
Un successo dovuto in parte anche al nuovo approccio al cliente: l'offerta di un finanziamento attraverso la captive del gruppo oggi arriva contestualmente all'offerta per l'acquisto del veicolo e di altri servizi. Inoltre l'offerta Scania è davvero completa: leasing, full kasko, protezione del leasing e addirittura tenuta del libro matricola (RCA, incendio, ecc), tutto in un'unica soluzione. ❑
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REPORTTECNICO
LOCATELLI
NUOVI ORIZZONTI A
rchiviato un 2019 definito dal management stesso dell’azienda come “particolare” perché segnato da un andamento altalenante dei mercati esteri (cui è destinato il 90% della produzione) fra cui Algeria, Arabia Saudita, nord Africa, India e Cina, Locatelli ha deciso di procedere con una serie di importanti investimenti che le permettano un rilancio in Italia e in altri Paesi europei al fine di recuperare la leggera flessione registrata e riprendere il trend positivo degli ultimi anni. Largo innanzitutto a una ricapitalizzazione societaria che avrà come conseguenza diretta il completamento del nuovo stabilimento dedicato ai modelli truck mounted e la messa a punto di nuovi standard qualitativi. Parallelamente l’azienda ha intenzione di assumere personale al fine di portare avanti anche una serie di nuovi progetti, non solo in ambito di nuovi modelli, ma anche di potenziamento delle attività a sostegno della vendita, quali un approccio marketing più dinamico (composto da un mix di attività SEO, sui social qualiYouTube e LinkedIn), pubblicità e partecipazione a fiere internazionali (a Bauma, per esempio, Locatelli ha presentato la nuova TCL 40.35, classe 40 t, ricevendo olre 600 visitatori
#LOCATELLI TCL 55.50 Portata 55 t Lunghezza max braccio 37,2 m Altezza max 41,2 m Assi 4 Trazione/Sterzo 4x4x4 Pneumatici 315/70 R22.5 Potenza 320 kW @ 2.200 rpm Coppia 2.100 Nm @ 1.400 rpm Velocità max su strada 90 km/h Dimensioni 11,09 x 2,5 x 3,91 m Peso 32.000 kg
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allo stand tra cui oltre 100 di nazionalità tedesca). Ma andiamo al sodo di quelle che saranno le new entry in termini di portafoglio macchine: neanche a dirlo, Locatelli punta ovviamente alla nuova gamma di gru truck mounted, che vedrà un ampliamento sia in termini di modelli, che l’introduzione di nuovi sistemi e tecnologie. In primis il sistema LMI, disponibile su tutti i modelli in gamma, che introduce un touch screen da ben 10 pollici in cabina, quindi più ampio rispetto alla precedente versione, che darà ampio respiro alla nuova interfaccia utente. Oltre a essere stata migliorata in termini di usabilità, il nuovo sistema introduce la novità di un’area di lavoro dinamica, le service check functions, la schermata dedicata alla posizione degli stabilizzatori e del carico, nonché funzioni motore e consumi chiaramente visualizzabili. Seconda novità che verrà lanciata è il sistema Cobo Intouch, sviluppato appositamente per Locatelli. Si tratta di un sistema dedicato alla connettività della gru che riunisce funzioni di geolocalizzazione, di invio di messaggi (e-mail o SMS) di allerta in caso di errori o malfunzionamenti, funzioni di assistenza e aggiornamento software in remoto, nonché la possibilità di tenere una traccia storica dell’uso della macchina. Quest’ultima funzionalità in particolare permetterà di tenere sotto controllo con facilità parametri quali TCO ed efficienza. Il sistema Cobo Intouch sarà integrabile in sistemi di gestione flotta già eventualmente utilizzati dai clienti. E infine, la chicca: pronti, partenza, via, arriva la nuovissima TCL 55.50, classe 50 t, con braccio da 37,2 m. Disponibile a partire dal primo trimestre 2020, la nuova gru sarà proposta in un primo tempo su telaio a 4 assi Scania, mentre sono in corso le
STAGE V Arrivano anche i nuovi motori in regola con le normative sulle emissioni livello Stage V a partire dalle macchine prodotte da gennaio 2020. La scelta è caduta sui propulsori Cummins, ritenuti più performanti rispetto a pari segmento dei competitor, e supportati da un nuovo Customer Care Service. Le nuove unità garantiranno un aumento di potenza del 5%, e del 31% di coppia, riducendo il peso del 36% e migliorando l’efficienza dei consumi fino a un massimo del 25%. Raddoppiata anche la durata degli intervalli di manutenzione.
analisi di fattibilità per l’allestimento su telai Iveco, MAN e Renault Trucks sfruttando un controtelaio in grado di universalizzare l’allestimento sui telai di tutti i veicoli industriali in commercio. Rimandando alla tabella tecnica per le specifiche, ricordiamo che la nuova TCL 55.50 è equipaggiata con un sistema di stabilizzatori a X con trave sfilabile, che uniscono una maggiore portata a una maggiore compattezza. Anche in termini di peso sono state condotte analisi 3D volte ad alleggerire la struttura mediante l’introduzione di acciai speciali. Infine, per facilitare la circolazione stradale, il contrappeso è di tipo rimovibile. ❑
AZIENDE
DAF
RECORD DOPO RECORD Da un 2019 che ha fatto registrare numeri a dir poco soddisfacenti ai festeggiamenti per la Space Cab n. 250.000, DAF sta conseguendo un successo dopo l'altro el 2019, il mercato europeo dei veicoli industriali nel segmento delle 16 tonnellate e oltre ha totalizzato 320.000 veicoli, più o meno lo stesso numero dell'anno precedente. "Lo scorso anno l'economia europea è risultata solida e ciò ha portato a una forte domanda nel settore dei trasporti, inclusi nuovi veicoli industriali", ha dichiarato Harry Wolters, presidente di DAF Trucks. Il Costruttore olandese facente parte del Gruppo Paccar ha consolidato una quota di mercato del 16,2% in tale segmento, collocandosi de facto
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nella Top 3 dei maggiori produttori di veicoli industriali in Europa. La quota di mercato di DAF nel segmento dei veicoli leggeri, invece, è passata dal 9% al 9,7%. "I nostri veicoli e servizi di prima classe, insieme a un'eccellente rete di concessionari, ci collocano in una posizione favorevole per raggiungere un'ulteriore crescita", ha aggiunto Wolters. "La nostra quota di mercato del 16,2% nel segmento dei veicoli pesanti è la seconda più alta nella storia di DAF." DAF si è confermata leader di mercato nel segmento dei veicoli pesanti nei Paesi Bassi (31,8%),
nel Regno Unito (29,4%), in Polonia (22,0%) e in Ungheria (23,8%). Nel 2019 il produttore ha inoltre acquisito una posizione di leadership nel mercato in Belgio e Lussemburgo (19,4%) e in Bulgaria (23,6%). Nella Repubblica Ceca, in Lituania e in Grecia, DAF è stata l'azienda numero uno per i trattori per impieghi pesanti, mentre in Francia, il secondo mercato europeo per i veicoli industriali, è stato il marchio di trattori importati maggiormente diffuso. Cambiando segmento, il mercato europeo dei veicoli industriali per impieghi medi (6-16 tonnellate) lo scorso anno è passato da 51.900 a oltre 53.600 unità. Qui la quota di mercato di DAF è cresciuta fino al 9,7% (9,% nel 2018). DAF nel Regno Unito è leader di mercato nel segmento dei veicoli medi (34,8%) nonché il marchio europeo più venduto in Irlanda (19,1%). Non va comunque dimenticato che DAF non vende solo veicoli. "Nel 2019, abbiamo venduto un numero record di contratti di riparazione e manutenzione DAF MultiSupport, abbiamo fornito a un numero record di clienti il sistema di gestione delle flotte online DAF Connect e consegnato un numero record di veicoli DAF usati ai nuovi proprietari", ha infatti puntualizzato Richard Zink, membro del
E PER IL FUTURO? Nel 2019, DAF ha prodotto 52.746 veicoli serie CF e XF e 11.344 veicoli serie LF. "La domanda europea di veicoli industriali rimane forte a causa della costante crescita economica europea", conferma lo stesso Harry Wolters. "Prevediamo che il 2020 sarà un altro buon anno per il mercato europeo dei veicoli industriali, non quanto il 2019, ma attestandosi tra 260.000 e 290.000 veicoli. E siamo pronti a crescere ulteriormente per quanto riguarda quote di mercato, affidabilità, costi di esercizio ridotti ed elevato livello di comfort di guida dei nostri veicoli. Inoltre, la nostra gamma completa di trattori e veicoli professionali offre soluzioni su misura per tutte le esigenze di trasporto."
LA LIMITED EDITION
Consiglio di amministrazione responsabile del reparto Marketing e Sales. "Di certo l'ambizione non manca ed è per questo che stiamo collaborando con i nostri concessionari per espandere strategicamente la nostra rete di oltre 1.100 concessionari e punti di assistenza professionali. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo aperto la nostra concessionaria a nord di Parigi, mentre i nostri concessionari indipendenti hanno aperto un totale di 50 nuove concessionarie in Europa, Sud America, Asia e Africa."
Cade quindi a fagiolo il nuovissimo XF Super Space Cab Celebration Edition, un'elegante versione decorata della cabina più grande e confortevole presente sul mercato, con la quale DAF celebra la produzione del 250.000esimo DAF XF con Super Space Cab. La cabina dell'ultimo modello DAF XF Super Space Cab rappresenta per ogni conducente il posto ideale in cui lavorare, vivere e riposare. Design ergonomico impareggiabile, decorata in modo splendido ed estremamente spaziosa. La cabina ha un volume non inferiore a 12,6 m3, cosa che la rende la più spaziosa disponibile sul mercato. La XF Super Space Cab offre un impressionante spazio in altezza, pari a 2,23 metri e con non meno di 925 litri di spazio per lo stivaggio. È equipaggiata con due ampi letti, quello inferiore largo 80 cm e lungo 2,20 metri con materasso Xtra Comfort di serie. Non è un caso che la metà dei veicoli DAF XF venga ordinata con Super Space Cab. Il modello DAF XF Super Space Cab Celebration Edition è disponibile nelle varianti con trattore 4x2 FT e 6x2 FTG, nonché in tutte le configurazioni disponibili per cabinato. Per quanto riguarda la motorizzazione, è possibile scegliere il motore PACCAR MX-11 da 330 kW/450 CV o il motore PACCAR MX-13 da 355 kW/480 CV o 390 kW/530 CV. ❑
NIENTE È POSSIBILE senza i dealer È la filosofia che contraddistingue DAF che da sempre ha messo i propri dealer al primo posto. Per questo ogni anno il Costruttore assegna il premio International Dealer of the Year che quest'anno ha visto primeggiare il concessionario britannico Ford & Slater, che ha ritirato il premio in occasione del meeting internazionale dei concessionari DAF tenutosi a Vilamoura, in Portogallo a fine gennaio. Ford & Slater si è distinto per l'assistenza clienti ed è uno dei principali attori nel mercato britannico di veicoli, ricambi e servizi finanziari. Al francese Groupe Lefèvre è stato assegnato il premio Paccar Parts Europe International Dealer of the Year; il tedesco EBB Truck-Center ha invece ricevuto il premio Paccar Financial Europe International Dealer of the Year. Centrako, in Lituania, si è infine aggiudicato il primo posto nella nuova categoria Used Truck Dealer of the Year. Ma non è mancata certo l'Italia nel ventaglio dei best di DAF: due concessionari italiani sono stati insigniti del premio internazionale Silver Award grazie ai risultati e agli investimenti sul marchio DAF nel corso del 2019: si tratta di DTruck di Sassuolo e di Zarpellon VI, di Vicenza.
Innovazioni ITERCHIMICA
L’
asfalto e le pavimentazioni stradali possono avere caratteristiche e prestazioni decisamente differenti, e proprio sulla conoscenza e sulla competenza di questa moltitudine di soluzioni Iterchimica può essere annoverata tra le realtà con maggior specializzazione a livello mondiale. PARLIAMO DI MATERIALI Solitamente quando tocchiamo il tema “pavimentazione” lo facciamo attraverso l’analisi delle macchine e delle attrezzature per la stesa e la compattazione del bitume. In questo caso intendiamo soffermarci sul materiale, una componente, al pari delle macchine, fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi manto stradale. E per farlo abbiamo scelto di occuparci di una realtà italiana di altissimo profilo tecnologico, che da anni collabora con le più importanti università: il Politecnico di Milano, l’Università “La Sapienza” di Roma, le Università di Palermo, Bergamo, Parma, Padova. Da non sottovalutare anche le partnership internazionali con il National Industrial Research Institute of Nagoya (Giappone) e
Il supermodificante a base di grafene Gipave permette di incrementare sensibilmente la vita utile delle strade rendendole green e high tech DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI ITERCHIMICA
CHI È ITERCHIMICA Iterchimica è un’azienda italiana fondata nel 1967 da Gabriele Giannattasio, che opera in oltre 90 Paesi nel mercato degli additivi per asfalti. Produce e commercializza
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prodotti per il miglioramento delle caratteristiche dell’asfalto e la realizzazione di pavimentazioni stradali, aumentandone sicurezza, eco-sostenibilità, efficienza e
prestazioni. L’impresa ha sedi commerciali e produttive in Europa, Nord/Sud America ed Emirati. La società collabora con le Stazioni Appaltanti, le imprese di
costruzione, i General Contractor e gli studi di progettazione, sia in fase di progetto/costruzione, sia in fase di manutenzione. I laboratori di Iterchimica sono
la University of Wisconsin-Madison (USA). I box di approfondimento chiariscono quale sia il ruolo di Iterchimica nel mondo della pavimentazione, ma nello specifico ci vogliamo concentrare sull’utilizzo del grafene, che sta raccogliendo consensi a varie latitudini. I risultati dimostrano che il supermodificante a base di grafene Gipave permette di incrementare sensibilmente la vita utile delle strade rendendole green e high tech. COS’È GIPAVE Gipave è un supermodificante a base di grafene e di una plastica dura da recupero, che a oggi non rientra nella filiera del riciclo, ma è normalmente destinata agli impianti di termovalorizzazione. La nuova tecnologia, il cui brevetto è stato depositato nel novembre del 2017, permette di rendere le pavimentazioni altamente resistenti, ecosostenibili e 100% riciclabili. Il progetto per la realizzazione di Gipave, finanziato da un bando di Regione
accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (M.I.U.R.). Nel corso del 2015 la società ha vissuto una fondamentale revisione nel
Lombardia (POR FESR 2014-2020/innovazione e competitività) è stato sviluppato con la collaborazione di G.Eco (Gruppo A2A), l’Università degli Studi di Milano Bicocca e Directa Plus. Il grafene utilizzato nel nuovo supermodificante, infatti, proviene dall’azienda italiana Directa Plus, quotata all’AIM di Londra, tra i più reali e concreti produttori e fornitori di materiali a base grafenica al mondo. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato che Gipave consente di migliorare le prestazioni delle pavimentazioni stradali, con particolare riferimento all’aumento della resilienza e alla diminuzione della sensibilità termica (anche per forti escursioni di temperatura) e quindi di ottenere strade che durino più del doppio rispetto ai metoti tradizionali. Un prodotto che ben giustifica le parole dell’Ing. Vito Gamberale, Presidente di Iterchimica: “voglio esprimere l’orgoglio di tutta l’azienda per questa innovazione straordinaria nel campo degli additivi per asfalti che ci permette di immaginare un futuro più sostenibile e tecnologico per le infrastrutture stradali. I risultati ottenuti finora ci fanno ben sperare in termini di maggior durata e resilienza delle strade grazie a questa innovazione tutta italiana”. Di seguito le testimonianze di vari cantieri in cui è stata sperimentata la nuova pavimentazione. ROMA Il primo test per la costruzione di strade al Grafene è stato effettuato a Roma nel settembre del 2018 e ha visto il rifacimento, da parte di A.S.Appalti Stradali che ha anche prodotto il conglomerato, degli ultimi due strati della pavimentazione stradale di un chilometro nella Strada Provinciale Ardeatina, tra il km 15+800 e il 16+800 in direzione sud. La sperimentazione ha previsto il ripristino solo
suo assetto con l’ingresso nel capitale dell’Ing. Gamberale, che è diventato presidente del CDA. Con il nuovo amministratore delegato Federica Giannattasio
superficiale (binder e tappeto di usura) di un tratto altamente dissestato della pavimentazione esistente. Ha previsto di riutilizzare il 40% di asfalto fresato riciclato per il binder, e il 30% per il tappeto di usura. La strada è poi stata sottoposta a un severo monitoraggio che ha previsto controlli sia in fase di posa in opera dell’asfalto, con la raccolta e analisi di campioni delle miscele, sia nei mesi successivi (ipotizzati sino a 72 mesi) attraverso carotaggi e prove dinamiche. In questo caso è stata Federica Giannattasio,Amministratore Delegato di Iterchimica, a prendere la parola. “In laboratorio i risultati del supermodificante al grafene sono eccezionali: la vita utile della strada aumenta notevolmente grazie all’incremento della resilienza dell’asfalto e, quindi, la capacità dell’asfalto di resistere, senza fessurarsi a causa degli alti stress di traffico, termici e climatici. Grazie alla Città Metropolitana di Roma Capitale possiamo dimostrare in condizioni reali che esistono tecnologie tutte italiane all’avanguardia nel mondo che permettono di migliorare sensibilmente le caratteristiche delle strade con importanti benefici ambientali, oltre a consistenti risparmi economici per Amministrazioni, Cittadini e General Contractors”. MILANO A Roma risponde, e non poteva essere altrimenti, Milano, con il rifacimento di un tratto della SP35 Milano-Meda e di un tratto della SP40 Lacchiarella. Siamo nel settembre del 2019 e la sperimentazione ha visto il rifacimento dei tre strati della pavimentazione stradale (base, binder, usura) di un tratto di circa 500 m della Strada Provinciale 35 Milano-Meda, dal km 133+300 al 132+850 in direzione Milano. Nel dettaglio: 200 m utilizzando bitume modificato “Hard” e 250 m
è stato avviato un processo di sviluppo con un piano quinquennale di espansione; è stato adottato un nuovo modello organizzativo supervisionato da
un organo di vigilanza ed è stato definito un Codice Etico aziendale. Iterchimica è associata al Siteb (Strade ITaliane E Bitumi) di cui è socia fondatrice.
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Innovazioni ITERCHIMICA
GLI ADDITIVI Grazie agli additivi sviluppati da Iterchimica è possibile ottenere prestazioni e caratteristiche ottimali del conglomerato bituminoso. Queste le principali categorie di additivi messi a disposizione da Iterchimica. • Attivanti di adesione: garantiscono una perfetta adesione della pellicola di bitume sulla superficie dell’aggregato, contrastano l’azione disgregante dell’acqua, aumentano la bagnabilità del bitume, la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e cicliche. Migliorano la durata delle miscele bituminose, garantiscono resistenza e permettono di prolungare i tempi dalla produzione alla stesa facilitando la compattazione. • Rigeneranti: sono ideali per riutilizzare il
conglomerato bituminoso recuperato con la fresatura dell’asfalto; modificano la struttura chimica e fisica del bitume invecchiato e riducono la rigidità del nuovo conglomerato bituminoso prodotto con il fresato. Migliorano l’adesione tra inerte e bitume, la bagnabilità e la lavorabilità. • Flussanti: intervengono sulle caratteristiche del bitume abbassandone la viscosità e conferendo al conglomerato una lavorabilità durevole nel tempo. • Fibre: sono impiegate come stabilizzanti e/o strutturanti nelle pavimentazioni migliorate
con asfalto contenente il supermodificante al grafene Gipave. A inizio ottobre, invece, è stato realizzato il rifacimento di due strati della pavimentazione stradale (base e usura) di un tratto di 600 m sulla Strada Provinciale 40 Lacchiarella, dal km 3+850 al km 4+900. Nel dettaglio: 300 m con asfalto modificato con Gipave e 300 m con bitume modificato “Soft”. Anche in questo caso un laboratorio indipendente certificato si è occupato delle prove e del monitoraggio delle pavimentazioni attraverso controlli sia in fase di produzione e di posa in opera dell’asfalto, con raccolta e analisi di campioni, sia attraverso carotaggi e prove dinamiche, direttamente su strada nei mesi successivi. In questa occasione Federica Giannattasio, AD di Iterchimica, ha
dove è richiesta un’alta percentuale di bitume. Possono essere di natura vegetale, minerale o sintetiche. Rinforzano e addensano il bitume e vengono usate per la produzione di asfalti drenanti, per strade con traffico sostenuto e per le piste di atterraggio negli aeroporti. • Polimeri: migliorano le proprietà meccaniche del conglomerato con un notevole incremento delle caratteristiche prestazionali; riducono la deformazione delle superfici in asfalto alle alte temperature, aumentando la vita della superficie stradale.
commentato: “il nuovo impianto di produzione nella sede di Suisio (BG) dal prossimo anno permetterà l’immissione sul mercato di un prodotto che concorre a raggiungere gli obiettivi previsti dalla Green and Circular Economy e dai Criteri Ambientali Minimi (CAM). Gipave, infatti, consentirà il riciclo di materiali, l’aumento della durata delle strade e la conseguente diminuzione della manutenzione ordinaria e straordinaria”. BERGAMO Sempre lo scorso ottobre, anche Bergamo ha scelto di utilizzare Gipave per il rifacimento di un tratto di circa 800 m della Circonvallazione Fabriciano. Nel dettaglio: 200 m (base e usura) con Gipave Hard, 200 m con bitume
Federica Giannattasio, Amministratore Delegato di Iterchimica
modificato Hard (base e usura), 200 m (solo usura) con Gipave Hard e 200 m con bitume modificato Hard (solo usura). E, come sempre, tutto sarà monitorato per verificare sul campo le effettive prestazioni dell’asfalto. “La nostra città è sempre attenta alle innovazioni in ambito tecnologico”, ha commentato il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori,“abbiamo anche per questo sollecitato subito Iterchimica perché sperimentasse qui la nuova tecnica di asfaltatura al grafene. In questi anni abbiamo fatto molto per migliorare le strade cittadine, asfaltando centinaia di migliaia di metri quadrati delle nostre strade ed è evidente che una sperimentazione come quella che abbiamo avviato sulla Circonvallazione Fabriciano può, in prospettiva futura, rappresentare un miglioramento notevole delle infrastrutture viarie cittadine. Il grafene garantisce una vita molto più lunga alle strade sulle quali è utilizzato, migliorando la sicurezza degli automobilisti e consentendo alle Amministrazioni di risparmiare soldi pubblici”. CURBRIDGE Iterchimica non ha certo paura di confrontarsi con il mercato internazionale. Ed ecco che Gipave è stato sperimentato anche a Curbridge, nell’Oxfordshire, in Gran Bretagna, per il rifacimento, da parte di Skanska AB, di due strati superficiali di 750 m di strada. “Grazie al Consiglio comunale dell’Oxfordshire”, ha dichiarato Federica Giannattasio, “abbiamo avuto l’opportunità di eseguire questo test di prova, che ci consente di continuare a monitorare i dati sulle prestazioni del grafene anche nel Regno Unito. Ricerca e innovazione sono state le caratteristiche distintive di Iterchimica sin dalla sua fondazione 50 anni fa. Stiamo lavorando per creare, progettare e produrre additivi per aumentare le prestazioni e la resistenza su strada, considerando diverse situazioni (come condizioni meteorologiche estreme, significative escursioni termiche, marciapiedi soggetti a carichi pesanti). Gipave è la nostra ultima innovazione brevettata”. ❑
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Prodotti e servizi
news
DALLE AZIENDE
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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività
Focus ricambi (Veicoli industriali)
MAN propone, con una campagna che terminerà il 31 marzo, tariffe vantaggiose su diverse tipologie di ricambi MAN. Oltre a condizioni economiche favorevoli, i ricambi originali, come anche gli accessori, sono coperti da due anni di garanzia. La prima campagna trimestrale comprende tre diverse tipologie di ricambi; i filtri e i pezzi di alta movimentazione, le batterie e i sedili.
Niente più ingrassaggio
(Componenti)
In molte applicazioni, cuscinetti e supporti devono funzionare anche in presenza di sporco,
polvere e trucioli. Per questo, richiedono continui interventi di lubrificazione e manutenzione. Le calotte in polimero di igus sono esenti da lubrificazione e da manutenzione, anche se il supporto è in metallo. Per questi sistemi con supporti metallici igus ha sviluppato nuove calotte in plastica ad alte prestazioni iglidur J.
Migliorati
(Movimento terra) I nuovi midi escavatori di JCB da 8-10 t sono stati aggiornati per ottemperare alle future normative sulle emissioni EU Stage V. Le macchine beneficiano di una serie di miglioramenti dettagliati, che ne rendono più facile la manutenzione e l’uso.
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ASSOCIAZIONI
ASSODIMI-ASSONOLO
C’È FERMENTO
Trend estremamente positivo nel 2019 sul fronte del noleggio di beni strumentali quali le macchine operatrici i sa, l’andamento del mercato italiano nel nostro settore non ha mai storicamente un trend in linea con quello degli altri Paesi europei quali Francia, Germania o Spagna, con i quali solitamente ci confrontiamo. Di solito gli avvenimenti, negativi o positivi che siano, trovano riscontro più lentamente rispetto ai mercati d’oltralpe. Una realtà nuovamente confermata proprio nel 2019, anno in cui anche nel settore del noleggio di macchine operatrici in Italia si è finalmente registrato un andamento solidamente positivo, seppur con un notevole ritardo rispetto a UK, Francia e Germania. Possiamo
S
Approcci differenti?
Considerando la moltitudine di settori applicativi in cui il
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quindi ufficialmente affermare che il noleggio sta vivendo un importante periodo di espansione che le previsioni danno come confermato anche per il 2020. In effetti il noleggio italiano ha enormi potenzialità da sfruttare nei prossimi anni, ed è proprio un breve focus sul comparto basato su dati, previsioni e settori di utilizzo effettuato da Assodimi-Assonolo a darne ulteriore conferma. Come già confermato dalle analisi degli scorsi anni, il comparto è riuscito a mantenere la propria competitività anche durante il periodo della crisi, pur risentendone, uscendone a testa alta e tornando gradualmente a crescere. Il
noleggio può proporre valide soluzioni, si riscontra una user experience un po’ diversa. Per esempio aziende finali che operano in settori come sollevamento, movimento terra ed edilizia ricorrono al noleggio come pratica ampiamente
diffusa. Altri segmenti, come ad esempio agricoltura, eventi, verde ed ecologia stanno entrando nel mondo del noleggio proprio in questi anni. La formula maggiormente applicata è quella del noleggio a breve (e talvolta anche a brevissimo) termine:
2018 è stato poi l’anno che ha visto il comparto del noleggio di macchine e attrezzature italiano tornare ai livelli pre-crisi e nel 2019 è infine cresciuto, come anticipato poc’anzi, di buon ritmo. Questo trend è la conferma che il concetto di utilizzo del bene sta soppiantando quello di possesso del bene stesso, un po’ come già avvenuto in altri comparti, quali l’automotive. Mentre l’Associazione europea del noleggio (ERA) quantifica la crescita italiana a 4,2% lo studio realizzato da Assodimi, l’associazione italiana dei noleggiatori, riscontra invece un incremento del 9,7% per il 2019, più del doppio rispetto alle statistiche europee. La previsione per il 2020 è di un +10%, con picchi che potranno raggiungere anche il 30% in alcuni segmenti di mercato. Ulteriore conferma del buon andamento generale del comparto è la percentuale, anch’essa in crescita, delle macchine vendute in Italia acquistate dai noleggiatori per ampliare i propri parchi noleggio.Tale crescita è indice di come le aziende di noleggio abbiano fatto proprio il concetto fondamentale dell’importanza di offrire macchine moderne rappresentanti lo stato dell’arte in termini di tecnologie disponibili, arma fondamentale per mantenere un elevato livello competitivo (in effetti chi pagherebbe per noleggiare una macchina vetusta, scarsa di tecnologie e magari anche non più al top in termini di prestazioni per le ore di lavoro già accumulate?). Il turnover delle macchine dei parchi noleggio si sta quindi accorciando: i noleggiatori tendono a mantenere le unità nei propri parchi per pochi anni, sostituendole via via con altre sempre più innovative sotto tutti i punti di vista. ❑
settimane, giorni, o addirittura mezza giornata. Negli ultimi mesi si è riscontrata un’apertura verso il noleggio a breve termine anche da parte di un settore particolare, quello della logistica e dei carrelli elevatori, macchine con una lunga tradizione nel
noleggio ma con formule a lunghissimo termine. Questa apertura è la riprova che il noleggio di beni strumentali si sta espandendo a macchia d’olio, espansione che dovrà essere seguita da un progressivo aumento della cultura del noleggio in Italia.
Innovazioni IVECO - NIKOLA Nikola TRE sarà commercializzato sul mercato in occasione della fiera IAA 2020 e del Nikola World 2020. Le prime unità saranno consegnate ai clienti nel 2021, mentre il modello FCEV sarà disponibile per i clienti entro il 2023.
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Arriva il nuovo veicolo industriale full electric Nikola TRE, primo frutto della partnership tra Nikola Corporation, Iveco e FPT Industrial DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI IVECO PHOTO GALLERY
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Innovazioni IVECO - NIKOLA
HA DETTO / 1 Gerrit Marx, Presidente dei veicoli commerciali e speciali di Iveco, ha sottolineato: “Il nostro settore sta cambiando, guidato dall’inasprimento delle normative sulle emissioni e dalle generazioni più giovani che chiedono la creazione di un’economia circolare per preservare l’ambiente per il loro futuro. L’idrogeno e la batteria, a seconda della missione, sono le uniche soluzioni praticabili per l’energia verde e hanno il vantaggio di consentire alle nazioni di diventare più indipendenti dai combustibili fossili. Ora è il momento di agire e fornire una soluzione a emissioni zero che si basa sulla tecnologia elettrica a celle a combustibile. Stiamo abbracciando questa tecnologia precocemente, e con responsabilità, come un’opportunità per iniziare la trasformazione proattiva del settore dei trasporti.”
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HA DETTO / 2
opo soli 3 mesi dall’annuncio da parte di CNH Industrial della partnership strategica con Nikola, che coinvolge Iveco e la divisione motoristica FPT Industrial, svelato il primo risultato di tale unione: il nuovo veicolo pesante Nikola TRE che dovrebbe traghettare le tre aziende verso il traguardo del trasporto a zero emissioni. Il nuovo TRE è il risultato (iniziale, sottolineiamo) del merging delle rispettive competenze dei partner per implementare con successo veicoli industriali di classe 8 (a emissioni zero) in Nord America ed Europa attraverso l’adozione della tecnologia delle celle a combustibile.
batteria. Questi contributi hanIn occasione della prima presentazione del Nikola no già portato alla realizzazione TRE, Hubertus M. Mühlhauser, CEO di CNH di Nikola TRE, un veicolo inIndustrial, ha dichiarato: “La crescente attenzione dustriale full electric basato sulla al riconoscimento della necessità di ridurre in nuova piattaforma S-Way di Iveco modo sostanziale le emissioni automobilistiche sta spingendo il nostro settore a cercare rapidamente che integra la tecnologia, i controlsoluzioni tecnologiche avanzate. Questa jointli e l’infotainment di Nikola. I test venture con Nikola testimonia la competenza della nuova unità dovrebbero initecnica di entrambi i partner, che si tradurrà in ziare a metà del 2020, con il lancio tangibili benefici ambientali per i trasportatori pubblico europeo previsto per l’eeuropei di lunghe distanze”. sposizione dei veicoli commerciali IAA 2020. Il supporto alle vendite e all’assistenza post-vendita di Nikola TRE sarà fornito dalla rete Iveco in tutta Europa.
I DIVERSI CONTRIBUTI Nikola fornirà la sua competenza nella classe delle celle a combustibile e le tecnologie avanzate, nonché il suo modello di business che prevede un tasso di leasing all-inclusive primo nel settore. Iveco, insieme a FPT Industrial, contribuirà con le proprie competenze di ingegneria e produzione per industrializzare i camion elettrici a celle a combustibile e a
e Italdesign, nella sua sede principale a Moncalieri (Torino). “L’Iveco S-Way è la struttura di base dell’avanzato Nikola TRE che segna l’inizio di un nuovo viaggio verso l’autotrasporto a zero emissioni, fornendo la piattaforma per introdurre funzionalità dirompenti che cambieranno l’industria dei trasporti” ha dichiarato Gerrit Marx, Presidente dei veicoli commerciali e speciali. Il primo veicolo pre-
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I PLUS DEL NUOVO NIKOLA TRE Perché cambiare qualcosa che ha successo? Non a caso i tecnici progettisti hanno deciso di partire dalla piattaforma dell’Iveco S-Way (lanciata lo scorso luglio a Madrid) perché è stata accolta molto bene sia dai clienti che dagli esperti del settore. A questa è stata integrata la tecnologia elettrica avanzata di Nikola nonché il sistema di infotainment proprietario di nuova generazione. Tale integrazione è stata realizzata congiuntamente da Nikola
HA DETTO / 3 “Questa partnership con CNH Industrial è vantaggiosa per tutti. Dal momento in cui abbiamo lanciato Nikola ONE nel 2016, i camionisti e i funzionari del governo ci hanno chiesto di portare Nikola in Europa” ha spiegato Trevor Milton, CEO di Nikola Motors. “Nikola TRE è meraviglioso, innovativo e diverso da qualsiasi altro camion al mondo. Avevamo bisogno del partner giusto per aiutarci a entrare nel mercato europeo e CNH Industrial è la scelta giusta. Mentre altri OEM stanno licenziando decine di migliaia di dipendenti, Nikola sta creando migliaia di posti di lavoro e sta costringendo l’industria degli autotrasporti a reagire e affrontare l’evoluzione a zero emissioni. Guardando a cosa abbiamo realizzato in tre mesi, immaginate cosa realizzeremo in tre anni”.
sentato è un prototipo del trattore 4×2 Nikola per mission regionali, con un’autonomia fino a 400 km e prestazioni dinamiche uguali o migliori di un modello diesel equivalente. Il veicolo è caratterizzato da un sistema di batterie modulari con una capacità totale fino a 720 kWh, che può essere personalizzato per adattarsi alle diverse mission dei clienti. La trasmissione elettrica erogherà 480 kW di potenza continua in uscita con una coppia
di picco di 1.800 Nm. A livello di comfort di bordo, Nikola TRE presenterà un proprio sistema di infotainment basato sul sistema operativo proprietario di Nikola che integra le funzioni di infotainment e di navigazione, nonché i controlli per la maggior parte delle funzionalità del veicolo. Le caratteristiche del sistema includono climatizzazione, regolazione degli specchi, regolazione dell’altezza delle sospensioni, sistema di telecamere a 360 gradi, navigazione, sistema audio Bluetooth, impostazioni complete del veicolo e diagnostica. Il veicolo sfrutterà la tecnologia Bluetooth a bassa energia per creare un collegamento sicuro tra il veicolo e il dispositivo mobile del
cliente/driver, creando un’esperienza multimediale davvero a mani libere. Ciò consente inoltre di sbloccare un sistema di accesso intelligente senza chiave mentre il conducente si avvicina al veicolo. Il sistema può persino regolare impostazioni come l’altezza di marcia e la temperatura climatica in base alle preferenze del conducente. LE VERSIONI PREVISTE Nikola TRE sarà anche disponibile nelle versioni rigide a 2 e 3 assi, con PTT che vanno dalle 18 alle 26 tonnellate, taglie ideali per la distribuzione urbana e le mission comunali sui territori europei. ❑
APPROCCIO MODULARE Lo sviluppo della cella a idrogeno del Nikola TRE Iveco, FPT Industrial e Nikola hanno adottato un approccio modulare nello sviluppo della loro offerta elettrica per il mercato europeo. La cella a
combustibile di Nikola sarà il punto di partenza per la progettazione della batteria elettrica, in modo che il veicolo elettrico a batteria Nikola TRE
possa essere convertito in tecnologia a celle a combustibile. Con questo approccio, i tre partner mantengono una visione a lungo termine, mettendo in
campo entrambe le tecnologie per poter offrire nei prossimi anni sia veicoli BEV (battery electric vehicle) che Fuel Cell Electric Vehicle (FCEV).
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AZIENDE
CASE
REGINA DI BELLEZZA Il ProjectTETRA, il concept di pala gommata alimentata a metano di CASE CE, vince il Good Design Award 2019
rojectTETRA è uno slancio verso un futuro delle costruzioni sostenibile, connesso e tecnologicamente avanzato. Testata in cantieri reali, ha dimostrato di essere perfettamente utilizzabile e
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conveniente a livello di costo totale di proprietà, sostenibilità e applicabilità operativa. Ma in questo caso non vogliamo celebrarne le qualità tecniche, bensì soffermarci sulla sua innegabile bellezza. Una qualità che
non è certo passata inosservata, tanto che il Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design (Museo di Architettura e Design) e lo European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies (Centro Europeo di Architettura, Arte, Design e Studi Urbanistici) hanno conferito a CASE Construction Equipment il prestigioso premio Good Design Award proprio per il concept ProjectTETRA. Il Good Design è stato il primo concorso mondiale di
POKER PER TRINACRIA Alla presenza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, lo scorso 27 dicembre, presso Palazzo Jung, sede della Direzione Viabilità della Città Metropolitana di Palermo, il concessionario CASE CE
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per la Sicilia Trinacria Veicoli Industriali ha consegnato quattro macchine che verranno utilizzate per la manutenzione stradale della rete viaria extraurbana. Nello specifico il dealer di Termini Imerese ha
messo a disposizione due miniescavatori CX30C e due minipale compatte gommate SR210. Anche grazie agli accessori con cui sono equipaggiate, si tratta di macchine estremamente versatili e in grado di
garantire una vasta gamma di interventi d’emergenza e di manutenzione ordinaria. I nuovi mezzi andranno a integrare l’attività dell’Ente siciliano per garantire l'efficienza delle strade del comprensorio madonita.
CON CASE SI VOLA Oltre 100 macchine Case, della flotta di Vitali Spa, hanno lavorato per la ristrutturazione dell'aeroporto di Linate. Numeri da capogiro quelli legati al cantiere di Linate. Oltre al rifacimento completo della pista lunga 2,5 km, le macchine sono state impegnate nella ristrutturazione delle testate e delle vie di rullaggio. "Le nostre macchine”, ha commentato Luca Vitali, AD di Vitali Spa, “devono essere sempre disponibili, quindi siamo molto attenti a fattori come la robustezza e la facilità di manutenzione. Gli escavatori cingolati e le pale gommate CASE sono molto apprezzati non solo per le loro prestazioni, ma anche per la loro affidabilità e i bassi consumi. Per noi, poi, conta molto il giudizio degli operatori e loro sono soddisfatti anche del comfort. Che per chi lavora a bordo per ore e ore ogni giorno non è un dettaglio". Queste, in sintesi, le macchine CASE utilizzate in cantiere: pale gommate 821G, un escavatore CX800B in configurazione da demolizione, escavatori dei modelli CX145D, CX300D, CX350D, CX370D e CX490D.
design e assegna i premi ai progetti più meritevoli a livello mondiale in termini di sostenibilità, design e funzionalità. La giuria della 69° edizione del concorso, composta da esperti famosi in tutto il mondo e dotati di una vasta esperienza nel settore del design, ha selezionato i vincitori basandosi sui principali criteri di giudizio del concorso, tra cui innovazione
e impatto funzionale ed ecologico di ogni prodotto. Come vincitrice del premio, ProjectTETRA verrà inserita nell’annuario Good Design 20192020 e potrà essere visionata sul sito del museo al link https://www.good-designawards.com/. ProjectTETRA - sviluppata congiuntamente dal team tecnico CASE e dal team di design internazionale di CNH Industrial - rivoluziona il design delle pale gommate. Dimostra che è possibile utilizzare fonti di energia alternative anche per i mezzi da costruzione e carburante ricavato da prodotti di scarto e fonti rinnovabili. La pala gommata è infatti alimentata da un motore a metano, testato e prodotto da FPT Industrial, consociata di CASE, che offre prestazioni identiche a quelle di un motore diesel. Il design innovativo coinvolge anche la postazione di lavoro, che permette all’operatore di utilizzare comandi a tecnologia vocale e touchscreen. Inoltre presenta una serie di misure di sicurezza innovative, quali le tecnologie biometriche e un sistema per individuare gli ostacoli, realizzate dal reparto di ricerca e sviluppo sui veicoli a guida autonoma di CNH Industrial. ❑
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news Still fu fondata l’1 febbraio 1920 da Hans Still, un giovane intraprendente ventiduenne che mise in piedi una piccola azienda per la riparazione di motori elettrici ubicata nella Spaldingstrasse di Amburgo. Quindi il calcolo è presto fatto: Still quest’anno compie 100 anni. Oggi l’azienda conta 8 stabilimenti produttivi e 286 sedi di vendita distribuite in tutto il mondo ed è tra i leader nella progettazione e produzione di carrelli elevatori, macchine da magazzino, trattori, trasportatori e nell’offerta dei più moderni sistemi per la logistica integrata. Quella di Still è una storia lunga e ricca di successi, merito di prodotti di alta qualità realizzati grazie all’impegno, all’energia e alla capacità dei suoi dipendenti. Per festeggiare, Still ha sviluppato un logo celebrativo che coniuga il tradizionale segno grafico Still con il simbolo dell’infinito.
TANTI
auguri
dalle aziende
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
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CONEXPO Las Vegas 10 - 14 marzo
IAA Hannover 24 - 30 settembre
SAIE Bologna 21 - 24 ottobre
GIC Piacenza 29 - 31 ottobre
ECOMONDO Rimini 3 - 6 novembre
2 NUMERI L’ANNO
we are
Dicembre 0/2019
drilling foundations
#THE.COVER
Un cuore italiano per Copenaghen
6 NUMERI L’ANNO
we are Gen_Feb 1/2020
Cityringen è la nuova linea metropolitana costruita da Salini – Impregilo. Un’infrastruttura che permetterà alla capitale danese di essere carbon neutral entro il 2025
access equipment #THE.COVER
Competenza e professionalità da manuale (@Autovictor)
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DIFFICILE CHIEDERE DI PIÙ
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Lo studio progettuale e la capacità tecnica di Autovictor sono stati determinanti per il sollevamento e il posizionamento del ponte di collegamento tra l’Icon Tower e la Landmark Tower del nuovo Centro Direzionale ENI di San Donato Milanese.
@HPM
PENSARE IN GRANDE
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TUTTO QUELLO CHE VALE LA PENA SAPERE SULLE PERFORAZIONI, LE FONDAZIONI SPECIALI E IL NO-DIG
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8 NUMERI L’ANNO
MC MC
ss
I L
M O T O R E
F R E E
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D E L L ’ E D I L I Z I A
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t
MACCHINE CANTIERI
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gennaio/febbraio 2020, n. 64
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IL COSTRUTTORE CHE SFIDA IL MERCATO
Un titolo provocatorio, per attirare l’attenzione su quello che è un male comune in tutto il mondo, e da noi in particolare: la poco sana abitudine di considerare l’informazione qualcosa di gratuito, perché reperibile su internet. Un’abitudine in verità già consolidata ai tempi del cartaceo, quando comunque gli italiani compravano molti meno giornali della media europea, per accontentarsi di quelli del bar. Chiaro per tutti che questo non consente un giornalismo ragionato e specializzato, ma una macelleria di tematiche facili e veloci, possibilmente d’impatto sui social. Se vogliamo controbilanciare l’attuale tendenza, e tornare a usufruire di un giornalismo di qualità, allora tutti dobbiamo pagare, e farlo felicemente!
PER SOTTOSCRIVERE L’ABBONAMENTO SCRIVI A
l.gatti@orsamaggioreint.com O CHIAMA LO 02 91948417 DALLE 9.00 ALLE 13.00 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
UCAS. Ufficio Complicazioni Affari Semplici
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SE OSSERVI ATTENTAMENTE IL TUO PROBLEMA, TI ACCORGERAI DI ESSERE PARTE DEL PROBLEMA. (ANONIMO)
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ambulanza veniva da Genova. E doveva trasportare fino al Niguarda un paziente grave, che ha affrontato un trapianto nel nosocomio milanese. Il mezzo di soccorso viaggiava a sirene spiegate e ha imboccato, intorno alle 13.30, la corsia preferenziale di viale Gadio, in zona Castello. Era circa metà novembre. A gennaio è arrivata la multa presso la sede dell’ambulanza. I dirigenti della Croce Bianca si sono attivati inviando una e-mail al Comune di Milano, ma sono rimasti sconcertati dalla risposta: per non prendere la multa si sarebbe dovuto registrare, prima, la targa del mezzo di soccorso. Una risposta che proprio non s’aspettavano, così come la seconda risposta inviata in seguito alle loro proteste. Gli uffici della polizia locale hanno infatti prospettato un’altra soluzione, molto più rapida ed efficace: la procedura di autotutela. Che di solito, per i mezzi del 118, viene accettata senza problemi. Anche se non è stata fatta la registrazione della targa, alla Croce Bianca basterà quindi fare istanza online al Comune e specificare qual era la situazione contingente, ovvero la grave e urgente necessità, di fronte alla quale la condizione della registrazione della targa passerà in secondo piano. E la multa verrà annullata. Incredibile come al Comune di Milano non vogliano capire che non avrebbero dovuto neanche mandare il verbale, letto l’art. 177 del CDS. Dovevano accertarlo da soli guardando la ripresa delle telecamere e l’immatricolazione al PRA come mezzo di soccorso. Altro che istanza on line. Invece di affidare tutto a uno stupido computer, si mettano a lavorare come normali esseri umani e non aspettino gli attacchi della stampa (e la figuraccia conseguente) per far finta di occuparsi di un problema che hanno creato loro. ❑
NUOVA NORMATIVA PRIVACY POLICY Dal 25 maggio 2018 è in vigore il nuovo regolamento generale europeo sulla protezione dei dati, General Data Protection Regulation (GDRP) che impone nuovi e più stringenti obblighi inerenti il trattamento e la gestione dei dati personali di abbonati, fornitori, clienti, consulenti, periti e, più in generale, di chiunque abbia a che fare con la Casa Editrice Orsa Maggiore International Srl. La normativa va rispettata da tutte le organizzazioni produttive e/o commerciali dell’Unione Europea, e anche dalle organizzazioni produttive e/o commerciali con sede legale fuori dall’Unione ma che trattano dati personali di persone residenti nell’Unione Europea, indipendentemente dal luogo ove sono collocati i sistemi di archiviazione e di elaborazione dei dati. Il nuovo regolamento non riguarda la gestione dei dati personali effettuata per attività di sicurezza nazionale o di ordine pubblico e prevede che sia considerato un dato personale “qualunque informazione relativa a un individuo che sia collegata alla sua vita, sia privata, sia professionale, sia pubblica”. Sono quindi da considerare dati personali nomi, foto, indirizzi e-mail, dettagli bancari, interventi su siti web e social network e anche gli indirizzi IP del computer. Va inoltre precisato che il il regolamento disciplina solo il trattamento dei dati delle persone fisiche e impone la protezione degli archivi in cui si conservano le informazioni da accessi non autorizzati, mediante procedure interne adeguate e strumenti tecnologici atti a monitorare e prevenire accessi impropri.
Informativa sulla privacy aggiornata Ricevete Macchine Cantieri perché siete iscritti nel database degli invii o perché la vostra azienda intrattiene rapporti commerciali con la casa editrice Orsa Maggiore International Srl. I vostri dati sono trattati nel rispetto della nuova normativa General Data Protection Regulation (GDRP) e la loro conservazione e archiviazione è eseguita nel rispetto della legge vigente. Il database della Casa Editrice è conservato su un server criptato e protetto da password. Il responsabile della gestione dei dati personali secondo la normativa General Data Protection Regulation (GDRP) per la casa editrice Orsa maggiore International Srl è Emanuela Pirola. Potrete chiedere in qualunque momento la modifica o la cancellazione totale o parziale dai vostri dati il nostro possesso mediante uno dei canali sotto riportati: Via e-mail scrivendo a: mc@macchinecantieri.com Via e-mail scrivendo a: e.pirola@macchinecantieri.com Via e-mail scrivendo a: l.gatti@macchinecantieri.com
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