MC5.0-Macchine Cantieri - n. 70 ottobre 2020

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

ottobre 2020, n. 70

THE PROSEGUE IL LONG TEST DEGLI PNEUMATICI BKT SU DUE PALE CGT-CAT IMPEGNATE RISPETTIVAMENTE IN UNA CAVA DI INERTI E IN UN IMPIANTO DI VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI

TIRES JOB


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CoverStory BKT

THE

Protagonisti: gli pneumatici Earthmax su due pale gommate Caterpillar. Scenari: un impianto di valorizzazione dei rifiuti e una cava di inerti legata a un intenso ciclo produttivo. Risultati: durata e prestazioni pienamente soddisfacenti

TIRES JOB TESTO E FOTO DI COSTANTINO RADIS

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L’ascesa di BKT è sotto gli occhi di tutti. Grazie ai contenuti tecnologici, alla qualità e all’affidabilità dei suoi pneumatici, oggi il Costruttore indiano è la prima scelta di molti clienti e altrettanti OEMs. Una scelta che gode di un ulteriore vantaggio: un rapporto qualità/prezzo fra i migliori del mercato. L’affermarsi sul mercato fra i leader del settore non è stato un percorso semplice per BKT che ha concentrato i propri sforzi su un obiettivo molto chiaro: aumentare la durata dei propri pneus nel tempo, mantenendo sempre quel corretto rapporto fra costo di possesso ed efficienza in campo. Un traguardo raggiunto grazie a un potente sforzo della divisione R&D. E messo alla prova da un long test che Macchine Cantieri ha organizzato insieme a BKT e due aziende che lavorano con due pale gommate Caterpillar impegnate in attività fra loro molto diverse. PALE DIVERSE, PNEUS DIVERSI Due pale gommate Caterpillar di classe differente, una 966M XE e una 926M, impegnate rispettivamente in una cava di inerti e in un impianto di valorizzazione dei rifiuti. Applicazioni molto diverse tra loro, che richiedono, quindi, due diversi tipi di pneumatici. La Caterpillar 966M XE è stata equipaggiata con i BKT Earthmax SR31 L3 con misura 20.5R25. La Caterpillar 926M utilizza invece i BKT Earthmax SR51 L5. Due target che, fra loro, hanno poco in comune se non la movimentazione intensa di grandi volumi di materiali, al fine di mantenere elevate produzioni e ridurre al minimo il costo per tonnellata movimentata. Le due pale gommate, una dotata di trasmissione a variazione continua (966M XE) e l’altra dotata di trasmissione idrostatica (926M), hanno masse in gioco differenti ma comportamento dinamico assimilabile. Si tratta, infatti, di due pale gommate che fanno di fluidità, progressione e forza di spinta i loro punti di forza positivi. Con altrettanto positive ripercussioni sugli pneumatici la cui usura risulta quindi uniforme e regolare. Ciò nonostante i ritmi di lavoro intensi mettono alla prova le macchine nel loro complesso. Compresi, quindi, gli pneumatici

UNA BELLA STORIA FAMIGLIARE BKT è un nome che si è costruito una solida fama mondiale. Come succede in molte aziende di successo, non solo in Italia, tutto nasce dall’intuizione di una famiglia che ha saputo portare il “made in India” di qualità in tutto il mondo. BKT è una multinazionale a “gestione famigliare” al cui vertice, attualmente, c’è Arvind Poddar. Ed è proprio la famiglia Poddar che fonda BKT negli anni ‘50. Dal 1987, la BKT (Balkrishna Industries Limited) inizia la sua attività nel settore degli pneumatici OffHighway, facendoli diventare, in seguito, il suo fiore all’occhiello. Agricoltura, movimento terra, movimentazione portuale, industrie minerarie, ATV e giardinaggio sono le linee principali di business in cui BKT sta diventando un punto di riferimento sicuro per gli addetti ai lavori, grazie a prodotti che si sono posizionati in modo corretto sul mercato puntando a un equilibrato rapporto qualità/prezzo.

che, a seconda del contesto, sono sottoposti a diverse sollecitazioni. Nell’applicazione nella cava di inerti sono i lunghi trasferimenti in load & carry, spesso su terreni cedevoli e intrisi di acqua, a sollecitare tele e battistrada. Nell’impianto di valorizzazione dei rifiuti sono invece le grandi masse eterogenee, gli elementi metallici taglienti e i percolati acidi a minare la durata non solo dei battistrada ma anche dei fianchi. CONTENUTI E ATTENZIONE ALL’UTILIZZATORE Quando un Costruttore si affaccia su un mercato in cui alcuni grandi nomi sono i riferimenti storici non ha molte alternative per riuscire ad attirare l’attenzione. La prima, più semplice, è quella di “comprare

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CoverStory BKT

BKT è un costruttore che ha saputo capire le reali esigenze del mercato movimento terra sviluppando una gamma di pneumatici, gli Earthmax, in grado di competere ad armi pari con i blasonati nomi storici del mercato.

il mercato” con prezzi talmente aggressivi da spiazzare i concorrenti. La seconda, più difficile, è quella di sviluppare una strategia di crescita organica in cui ricerca, sviluppo del prodotto e posizionamento sul mercato siano attentamente valutati in ogni momento. BKT ha scelto questa seconda strada, forte di una filosofia aziendale che ha dato una importanza fondamentale a contenuti di affidabilità, tecnologia, rispetto per i collaboratori di ogni livello e, soprattutto, vicinanza all’utilizzatore finale. Il Long-Test che Macchine Cantieri sta portando avanti insieme a BKT e CGT sulle due pale gommate Caterpillar della flotta noleggio

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ha l’obiettivo di studiare durata e comportamento degli pneumatici installati in due differenti condizioni operative. Un banco di prova reale in cui i contenuti tecnologici delle “scarpe” della 926M e della 966M XE sono messi alla prova da due aziende dove la produttività e l’efficienza sono fattori primari del business. MESCOLE E BATTISTRADA PER OGNI UTILIZZO La gamma di pneumatici Earthmax è dedicata in modo specifico al mercato del movimento terra. Un’offerta che si basa su battistrada con diversi tipi di spessori, di mescole e di durezze. Non è un caso che la

PARTNER DI ALTO PROFILO

BKT & Caterpillar: un binomio che si è distinto in più di un’occasione Un binomio eccellente che, in più di un’occasione, ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative dei clienti finali. BKT e Caterpillar sono nomi conosciuti agli addetti ai lavori che, in diverse occasioni, si sono ritrovati insieme per trovare soluzioni risolutive a problematiche complesse. Come, ad esempio, nel caso delle

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cave di marmo di Carrara dove diverse grandi pale gommate Caterpillar sono equipaggiate con gli Earthmax di BKT. Le due pale gommate 926M e 966M XE sono oggi fra i modelli più diffusi, rappresentando un vero e proprio benchmark per le aziende del settore. Il loro impiego, e il longtest lo dimostra, spazia in ambiti completamente differenti fra

loro. La polivalenza applicativa, tipica delle pale gommate, viene ulteriormente evidenziata dal tipo di trasmissione che equipaggia le due macchine. Nel caso della 926M abbiamo una trasmissione idrostatica azionata dal motore Caterpillar C7.1 Acert da 7,1 litri che eroga una potenza netta nominale di 110 kW con una coppia netta massima di

694 Nm. Il peso operativo di 13.000 kg mette in evidenza un sovradimensionamento della motorizzazione rispetto alla media della concorrenza. L’obiettivo di Caterpillar è di avere una macchina agile, che operi a regimi contenuti favorendo l’uso della elevata coppia a disposizione andando quindi a diminuire i consumi di


scelta sia caduta, per la Caterpillar 966M XE, sugli SR31 L-3 e, per la Caterpillar 926M, sugli SR51 L-5. L’Earthmax SR31 è uno pneumatico sviluppato appositamente per pale gommate e dumper. Ha quindi un battistrada specifico che privilegia il grip su terreni anche cedevoli e ha una chiara vocazione per i lunghi tragitti a pieno carico. Applicazione che sollecita in modo fortemente elastico la carcassa, con improvvisi picchi di pressione localizzata. Si tratta di uno pneumatico pensato per deformarsi in modo importante sotto carico e il cui battistrada ha un disegno che non privilegia una particolare direzionalità. Questo per garantire il necessario grip sia in marcia avanti, sia in retromarcia. La composizione interna presenta tele in acciaio multistrato che permettono di avere la necessaria deformazione senza che la struttura collassi con il passare del tempo. L’obiettivo di questi accorgimenti è duplice: garantire un buon comfort di marcia sulle lunghe distanze e, al contempo, assicurare una bassa resistenza al rotolamento per garantire bassi consumi

di carburante. La mescola di battistrada e fianchi è stata progettata per resistere ai tagli indotti sia da agenti esterni, sia dalle sollecitazioni elastiche interne indotte dalla marcia a pieno carico ad alta velocità. Inoltre la composizione chimica è stata studiata per dissipare il calore e aumentare la durata. L’altro pneumatico, l’Earthmax SR51, ha invece caratteristiche sostanzialmente differenti pur appartenendo alla stessa gamma. Per questo motivo, pur essendo la movimentazione dei rifiuti un’attività sostanzialmente industriale, è stato scelto per questo impiego. Nato per pale e dozer gommati, privilegia la trazione in spinta. Il battistrada ha, per questo motivo, un disegno direzionale specifico. Le mescole sono particolarmente dure e sono state sviluppate per resistere a tagli, abrasioni e agenti aggressivi. I fianchi sono rinforzati proprio per fornire quella resistenza necessaria quando si lavora con elementi taglienti come metalli, roccia spaccata o schegge di calcestruzzo. La movimentazione dei rifiuti è quindi l’ambiente ideale per un long-test.

gasolio per ogni tonnellata di materiale spostato. Una pala gommata che si distingue per la sua maneggevolezza ed è adatta agli spazi di un impianto di valorizzazione dei rifiuti dove, con gli EarthMax SR51, ha ulteriormente valorizzato la sua vocazione multifunzionale. La 966M XE adotta invece la trasmissione a variazione continua che, grazie alla sua impostazione, ha permesso una evidente economia di gestione rispetto alla versione Power Shift.

L’uso in souplesse di questa pala gommata, grazie alla elevata coppia e alla trasmissione a variazione continua, è il suo “plus” principale. Se la fluidità è un suo pregio fondamentale, ciò non toglie che capacità di spinta e “cattiveria” le siano sconosciute. Anzi. Gli pneumatici BKT EarthMax SR31 sono costantemente messi a dura prova anche tenendo conto che la versione su cui sono installati è la Aggregate Handler che presenta benna maggiorata e una

Una macchina, la Caterpillar 966, che è entrata nella storia delle pale gommate per la sua diffusione a livello globale e per quanto rappresenta nella lunga vita del Costruttore. La versione XE è mossa dal motore C9.3 da 9,3 litri che eroga una potenza netta di 222 kW per una coppia massima di 1.728 NM a soli 1.200 giri/min. Con un peso operativo di 23.220 kg rientra in pieno nella classe di macchine che oggi rappresenta la gran parte del mercato mondiale.

diversa zavorra posteriore per consentire carichi utili maggiori. Quanto visto fino ad ora, dopo diversi mesi di intenso lavoro, è esattamente quanto si aspetterebbe un’impresa che voglia essere efficiente e produttiva in ogni istante della propria attività lavorativa. Due partner di alto profilo che permettono alle imprese di tenere costantemente sotto controllo i costi per programmare in modo attento il ciclo produttivo.

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CoverStory BKT OK! IL BATTISTRADA È QUELLO GIUSTO! Nella sostanza, però, come sta procedendo questo long test in campo? A oggi siamo più o meno a metà del guado. Si è infatti deciso di provare gli pneumatici in un anno di lavoro. Le due attività in cui stanno operando le macchine non hanno quasi risentito dei fermi imposti dal contrasto al Covid-19. Nella cava di inerti c’è stato un rallentamento della produzione continuando a fornire le aziende con i codici Ateco che potevano operare. L’impianto di valorizzazione dei rifiuti ha invece continuato a lavorare con ritmi produttivi invariati, in quanto servizio primario alla popolazione. Il comportamento degli pneumatici si sta confermando in linea con le aspettative degli utilizzatori. Il consumo del battistrada è proporzionale all’impiego e, fino ad ora, quasi impercettibile. I fianchi non presentano nessuna microfessurazione che, nel seguito, dà origine alle forti spaccature che tendono a indebolire la carcassa interna. Sia nella cava di inerti che nell’impianto di valorizzazione dei rifiuti la soddisfazione degli utilizzatori è decisamente buona. Gli operatori hanno apprezzato il comfort e l’assenza di problemi relativi a eventuali perdite di pressione, a forature (nemmeno accidentali) o a comportamenti non equilibrati delle due pale gommate che potrebbero essere riconducibili alla gommatura. Entrambe le macchine sono infatti dedicate a operazioni di load & carry che comporta lunghi tragitti per alimentare le tramogge di carico. Nella gestione dei rifiuti, alla 926M è anche richiesto l’accumulo per lo stoccaggio nelle zone di scarico. Una situazione operativa del tutto simile a quella della 966M XE che si deve occupare sia dell’alimentazione di un ciclo produttivo di materiali premiscelati e pronti all’uso, sia della gestione dei cumuli di inerti lavorati, sia dell’alimentazione delle tramogge di alimentazione di frantoi e vagli. Due pale gommate sfruttate in modo intenso. Che stanno accumulando una media oraria importante oscillante intorno alle 2.000 ore/anno. Che operano in due contesti in cui la logistica

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EARTHMAX, PNEUMATICI DA DURI La gamma Earthmax è oggi un sicuro punto di riferimento nel mercato movimento terra. Soprattutto per impieghi pesanti e laddove sia necessario un plus prestazionale importante. Non è infatti un caso che si siano imposti prima di tutto negli impieghi pesanti su pale gommate di grande dimensione impiegate nel settore minerario, su dumper ad alta capacità e in contesti operativi molto difficili. L’equilibrato rapporto qualità/prezzo li pone infatti come interessante alternativa, in prima istanza, che si conferma poi nel tempo con durate e prestazioni di alto livello.

dei materiali è gestita interamente con queste macchine senza ausilio di mezzi da carico come dumper o altri tipi di veicoli. Cosa dire? Gli pneumatici BKT sono dei collaboratori silenziosi che, in concreto, stanno svolgendo il proprio compito rispondendo alle aspettative delle due realtà produttive in cui sono impegnate la 926M e la 966M XE. Se il comportamento degli Earthmax continuerà su questa strada non ci saranno problemi di sorta alla scadenza dell’anno di lavoro confermando una scelta che fa del rapporto qualità/prezzo il suo principale cavallo di battaglia. ❑



EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Alle porte di un’epoca nuova

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NESSUNA EPOCA HA MAI SAPUTO TANTO E TANTE DIVERSE COSE DELL’UOMO COME LA NOSTRA. PERÒ IN VERITÀ NESSUNA HA MAI SAPUTO MENO DELLA NOSTRA CHE COS’È L’UOMO. (MARTIN HEIDEGGER)

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he ci piaccia o no, credo sia ora di ammettere che il 2020 entrerà negli annali non tanto per la pandemia in sé, quanto per quello che quest'ultima ha scatenato. Ossia la necessità di un nuovo modo di vivere, di lavorare e di relazionarsi con gli altri. E soprattutto, la necessità di rivedere l'importanza di alcune istituzioni e farle definitivamente proprie. Ribadisco: che ci piaccia o no. È ora di ammettere che tutta la tecnologia e le conquiste scientifiche ci hanno permesso di migliorare la nostra esistenza, ma non ci rendono padroni del Mondo. Ci sono comunque in gioco altre forze, palesemente superiori e ingovernabili. E questo ci mette di fronte a una decisione da prendere, ossia accettare di ridimensionare la nostra idea di uomo-dio padrone del Pianeta a una più modesta, ma estremamente reale, idea di uomo-creatura come tutte le altre di questo mondo. Detto questo, la seconda cosa che dobbiamo imparare è che da soli (che si tratti di una persona, una famiglia, una nazione, un continente) non si fa tanta strada. L'unico modo per sopravvivere è unirsi, allearsi, non trattarsi più dall'alto in basso ma accettarsi uguali nonostante le differenze che ci rendono unici. In una parola: bisogna essere razionali e superare le diffidenze istintive e i pregiudizi. Dare un bel colpo di spugna a una Unione Europea a due velocità e crearne una nuova, vera, unita. E soprattutto solidale, sia tra i popoli che la compongono, sia verso i popoli esterni. Utopia? Possibile. Ma di una cosa sono certa: se non imboccheremo questa strada, il futuro sarà molto più amaro di quanto saremo capaci e disposti a sopportare. ❑



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Sommario

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MACCHINE CANTIERI

MC 5.0 • OTTOBRE 2020 • NUMERO 70

ottobre 2020, n. 70

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

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THE PROSEGUE IL LONG TEST DEGLI PNEUMATICI BKT SU DUE PALE CGT-CAT IMPEGNATE RISPETTIVAMENTE IN UNA CAVA DI INERTI E IN UN IMPIANTO DI VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI

TIRES JOB

COVER Prosegue il long test degli pneumatici BKT su pale Caterpillar

ATTUALITÀ

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12/31/38/45/49/ 60/70/75/81

NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

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EDITORIALI

10 Editoriale on

ALLE PORTE DI UN'EPOCA NUOVA

(DI EMANUELA PIROLA)

VERITÀ E MENZOGNA (DI MAURIZIO GUSSONI)

THE TIRES JOB

(BKT)

SOSTENIBILITÀ

(MEWA)

(HELLA)

24 ERGONOMIA

78 VERSATILITÀ

(HINOWA)

(MAN)

54 LA FORZA DELLA

32 UN FUTURO

(DAF)

FLESSIBILITÀ

MOLTO ELETTRICO

E FUTURO

TESTIMONIANZE

14 QUANDO IL GREEN

INCONTRA IL GREEN

(VOLVO)

28 LA MACCHINA

(MICHELIN)

(SCAI)

(MERLO)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola

DELLA NATURA

Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

Ufficio traffico Art Director Lucia Gatti Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com adv@macchinecantieri.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis

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Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

(YANMAR CEE)

(FASSI)

34 NEL RISPETTO

SU STRADA

50 TRA PASSATO

36 POLIVALENZA

SEMPLICITÀ

DEL REGNO UNITO

AZIENDE

(SCANIA)

61 EVOLUTA

DEALER STORY

20 ALLA CONQUISTA

PROVA IN CAMPO

E COMFORT

A LA CARTE

(VTN)

(MANITOU)

ULTIMA FRONTIERA

(VOLVO PENTA)

46 IGIENE E 72 INNOVAZIONE

ALL'ALTEZZA

REPORT TECNICO

OFF-ROAD

CESOIE

04 Cover story

PIÙ SICUREZZA

58 RIVOLUZIONE

COVER STORY

(CIFA)

82 Editoriale off

40 PIÙ ELETTRONICA, 42 ELETTROMOBILITÀ

GIUSTA

Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail: commerciale@ macchinecantieri.com

R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano,

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film The italian job (Un colpo all'italiana), con Michael Caine.

“Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2020


news

plus+ line

SOLLEVAMENTO

NUOVA SEDE Circa 350 dipendenti hanno iniziato a lavorare nella nuova sede Haulotte, a Lorette (Loira, Francia)

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aulotte ha inaugurato la nuova sede denominata H3, che sta per “Haulotte Higher Headquarters”. Il nuovo complesso si trova a Lorette, nella regione francese della Loira, in una posizione strategica lungo l’autostrada A47. Alexandre Saubot, CEO di Haulotte Group, ha dichiarato: “H3 è un investimento importante che apre una nuova era nella storia di Haulotte. Questo nuovo passo fa parte della trasformazione del nostro gruppo, una sede che ne rifletta i valori e la strategia”. Il complesso di tre piani si sviluppa su un’area verde di 31.000 m², ed è stato studiato per offrire ai dipendenti una qualità di vita ottimale sul lavoro. FONTE: HAULOTTE

demolition alien power

MOVIMENTO TERRA

FESTA GRANDE Hitachi costruisce escavatori da 70 anni

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l 2020 è un anno molto speciale per Hitachi Construction Machinery Co., Ltd. (HCM), perché segna i sette decenni trascorsi dall’inizio della produzione su vasta scala dei suoi escavatori. Da quando Hitachi, Ltd. realizzò il suo primo escavatore meccanico – l’U05 – utilizzato per contribuire alla ricostruzione del Giappone nel secondo dopoguerra, la storia della società è sinonimo di innovazione, competenza, tradizioni ereditate e personale che lavora con passione e dedizione. Hitachi sviluppò con successo il suo primo escavatore con tecnologia proprietaria nel 1949, e nel 1950 fece il suo ingresso nel mercato del movimento terra producendo in serie il modello successivo, l’U06. La costituzione dell’affiliata HCM in Giappone risale al 1970, seguita nel 1972 dall’affiliata europea nei Paesi Bassi, Hitachi Construction Machinery (Europe) NV (HCME) che è diventata un’organizzazione multinazionale di successo, con impianti produttivi all’insegna dell’eccellenza nei Paesi Bassi e il supporto di una vasta rete di rivendita. FONTE: HITACHI

www.vtneurope.com


TESTIMONIANZE

(VOLVO CE ITALIA)

QUANDO IL GREEN INCONTRA IL GREEN Abbiamo visto sei pale gommate Volvo (tra le quali due nuove L120H e una nuova L180H) al lavoro presso Verdeambiente, società specializzata nella produzione di compost verde di elevatissima qualità

La manutenzione

Le pale gommate di Verdeambiente in media lavorano per 1.200-1.500 ore all’anno e vengono sostituite ogni 8-10 anni. Ovviamente in questo contesto la manutenzione delle macchine è un aspetto fondamentale. “Seguiamo la manutenzione”, conferma Emanuele Peverelli, “sulla base dei programmi Volvo. Fino a ora quella ordinaria l’abbiamo sempre effettuata in autonomia acquistando esclusivamente prodotti originali Volvo, mentre per la manutenzione straordinaria chiamiamo i tecnici Volvo. Stiamo però valutando di avvalerci della manutenzione programmata. Tutelare la macchina con la manutenzione programmata è infatti un beneficio anche a livello di permuta, come valore residuo della macchina, inoltre offre la possibilità di avere report per aiutare il personale nella gestione del mezzo, il che si traduce in risparmio in termini di carburante, di freni e di gestione complessiva della macchina”.

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economia circolare non è un sogno, ma un obiettivo alla nostra portata. Un’economia attenta al territorio e al riutilizzo è infatti possibile e ne abbiamo avuto chiara dimostrazione visitando, in una splendida giornata di fine settembre, la sede di Verdeambiente, società specializzata nella produzione di compost

verde di qualità. Qui abbiamo visto all’opera numerose pale gommateVolvo e in particolare due nuove L120H e una nuova L180H impegnate nelle molteplici attività aziendali, tra le quali la più impegnativa: il rivoltamento dei cumuli in maturazione. Un lavoro decisamente “verde” svolto da macchine che hanno fatto del “green” - in termini di risparmio sui consumi, di

Emanuele Peverelli, Presidente di Verdeambiente, con Lino Cattaneo, funzionario commerciale Volvo CE Italia

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TESTIMONIANZE

riduzione delle emissioni e addirittura di riciclo dell’intera macchina a fine vita - unaodei loro cavalli di battaglia. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, Verdeambiente è cresciuta nel tempo e dalla prima autorizzazione per 20.000 t è arrivata alle attuali 90.000 t di rifiuti verdi di derivazione

ligneo-cellulosica in ingresso. Sfalci d’erba, potature, ramaglie, eccetera provenienti principalmente da appalti diretti con i comuni delle province di Como,Varese, Milano, Monza e Brianza e Lecco – che vengono immessi in un impianto altamente tecnologico e certificato ISO 9001 e ISO 14000.

“Verdeambiente”, ci spiega Emanuele Peverelli, Presidente della società con sede a Cirimido in provincia di Como, “produce un ammendante compostato verde (il cosiddetto compost verde) di elevatissima qualità che è stato in grado, proprio per le sue caratteristiche, di creare una domanda del nostro

VOLVO L120H: Superecologica

La L120H di Volvo è tra le pale gommate più ecologiche sul mercato, grazie ai consumi estremamente ridotti La macchina è equipaggiata con un motore da 8 l Stage V con funzione di rigenerazione completamente automatica che combina prestazioni elevate a basse emissioni e minimo consumo di carburante. L’efficienza nei consumi del motore Volvo D8J è ulteriormente migliorata grazie a un perfetto

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abbinamento tra la trasmissione Volvo e l’impianto idraulico intelligente, che fornisce la potenza solo quando necessario. L’impianto idraulico LoadSensing assicura inoltre una rapida risposta per un perfetto controllo del carico e cicli di lavoro più brevi. Un’altra funzione opzionale intelligente è il sistema

RBB (Reverse-By-Bracking), che riduce automaticamente il regime motore e provvede a inserire i freni di servizio quando l’operatore cambia la direzione della macchina. Oltre a ridurre il consumo di carburante, contribuisce a ridurre le sollecitazioni sulla catena cinematica ed a prolungare

la durata dei componenti. Da segnalare anche l’Ecopedale che contribuisce a ridurre ulteriormente il consumo di carburante grazie a una forza di resistenza applicata al pedale che favorisce un uso più moderato dell’acceleratore quando il regime motore è sul punto di superare l’intervallo di regime ottimale.


DATI TECNICI Modello Motore Potenza massima Coppia massima Trasmissione Cambio Assali Impianto idraulico Impianto sterzante Benne Peso operativo

Volvo L120H Volvo D8J Stage V 203 kW (268 hp) 1.320 Nm a 1.450 giri/min. Volvo HTE 206C Volvo Automatic Power Shift semiassi Volvo flottanti due pompe a pistoni assiali load-sensing a portata variabile sterzo articolato idrostatico sensibile al carico 2,5-9,5 m3 18,5-21,6 t

prodotto. Infatti realizziamo un compost verde di eccellenza che ci viene richiesto dal mercato dei terricciatori per la produzione di terricci destinati al settore Bio in larga espansione. Il nostro processo, guidato dalla normative, è completamente naturale: il verde entra, viene pesato, sottoposto a un controllo di qualità e a una rimonda manuale dei rifiuti non omogenei al processo tra i quali ferro plastica sassi pneumatici, ecc.; successivamente il materiale viene triturato e periodicamente rivoltato al fine di ossigenarlo e far partire il processo di decomposizione. Il prodotto viene mantenuto in rivoltamento costante in modo che la decomposizione resti in fase aerobica, quindi sempre con ossigeno, e continui a maturare correttamente. Avvenuta la maturazione (la legge richiede tre mesi di tempo che però noi allunghiamo anche a quattro) si procede con la va-

Volvo L180H Volvo D13J Stage V 246 kW (333 hp) 2.030 Nm a 1.000 giri/min. Volvo HTL 223 Volvo Automatic Power Shift semiassi Volvo flottanti due pompe a pistoni assiali load-sensing a portata variabile sterzo articolato idrostatico sensibile al carico 3,7-14 m3 26-29,7 t

gliatura che, a seconda della destinazione finale del prodotto, può essere più o meno raffinata. Noi effettuiamo una vagliatura molto fine, a 10 mm, perché il nostro obiettivo è appunto quello di realizzare un compost di alta qualità”. L’impianto di Verdeambiente si compone tra l’altro di un ufficio diviso in amministrazione, pesa e laboratorio per le analisi necessarie per il monitoraggio continuo del prodotto. I 40/50 camion giornalieri, tutti in possesso di un apposito formulario di identificazione del rifiuto, arrivano, vengono pesati e si recano all’area di scarico. “Dopo il processo di triturazione che si avvale di due trituratori lenti dotati di griglia a 300 mm per lasciare volutamente dei pezzi grossi nel materiale triturato che andranno a creare appositi canali di ossigenazione dei cumuli in maturazione e di un trituratore veloce con griglia da 250 mm che viene utilizzato


TESTIMONIANZE

crementare il numero dei rivoltamenti abbiamo deciso di acquistare la nuova Volvo L180H. Si tratta di una macchina potente e con un’alta capacità di imbennaggio in grado di velocizzare al massimo questa operazione. Del resto è la lavorazione che mette più sotto stress le macchine e proprio per affrontare questo lavoro le nostre pale prevedono come standard l’impianto di raffreddamento dell’olio dei ponti. Le pale sono inoltre equipaggiate con ventola supplementare reversibile e filtro turbo. Le nostre benne sono tutte ad alto ribaltamento e decisamente importanti per volumetria: 6,5 m3 per le 120, 8,5 m3 per la 150 e 12 m3 per la 180. Si tratta di benne a due volumi che permettono di raggiungere altezze molto elevate che ci facilitano nel cariIl team Verdeambiente in posa davanti alla nuova pala gommata Volvo L180H

in autunno quando viene conferito un volume importante di foglie e ramaglie che necessitano di una triturazione più fine”, riprende Peverelli, “parte il lavoro importante e stressante delle pale Volvo, del resto già impegnate nell’alimentazione dei trituratori. Il prodotto triturato viene posto sulla platea di cemento dotata di griglie di raccolta per i percolati (l’acqua viene poi riutilizzata per irrigare il processo) e qui avviene il rivoltamento, una fase necessaria e alla quale teniamo moltissimo affinché tutto il processo resti in fase aerobica e possa garantire la qualità del prodotto finito. A tale scopo ed al fine di in-

VOLVO L180H: Superversatile

La pala gommata Volvo L180H è perfetta per un ampio spettro di applicazioni: movimentazione di materiale, scorie, legname e massi, riciclaggio e lavori in miniere e gallerie Per incrementare ancora di più questa innata flessibilità, la macchina prevede una gamma di attrezzature Volvo per applicazioni specifiche: forche, benne bivalve, benne di rimovimentazione, benne per materiale roccioso e benne per uso generale. Il tutto al fine di assicurare un’elevata continuità operativa e una redditività ottimale. Si tratta di attrezzature progettate per

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una perfetta integrazione con la pala gommata, appositamente studiate per ridurre al minimo le perdite di potenza e per incrementare al massimo la produttività. Come ben sanno e apprezzano in Verdeambiente, la produttività delle benne può essere ulteriormente migliorata con il sistema BSS (Boom Suspension System) che provvede ad assorbire le sollecitazioni e a ridurre i versamenti di

materiale, per prolungare la durata della macchina e il comfort dell’operatore. Da segnalare anche le funzioni APS (Automatic Power Shift) e FAPS (Fully Automatic Power Shift) che provvedono a selezionare automaticamente la marcia della macchina in base al regime del motore e alla velocità di marcia. Un’altra funzione intelligente è il sistema RBB (Reverse By Bracking) che provvede ad

applicare automaticamente il freno di servizio quando l’operatore cambia direzione di marcia. La tecnologia Volvo OptiShift utilizza il sistema RBB insieme a un convertitore di coppia con frizione lock-up per creare una trazione diretta tra il motore e il cambio ed eliminare ogni perdita di potenza nel convertitore di coppia e ridurre il consumo di carburante fino al 18%.


co del prodotto finito, ma soprattutto ci permettono di avere cumuli molto alti per sfruttare al meglio il piazzale a disposizione”. Una volta maturo il prodotto va alla vagliatura in cui entrano in gioco ancora le pale gommate di Volvo per il carico delle tramogge e per lo smistamento del compost e dei cosiddetti sottoprodotti, tra i quali il materiale per la creazione dei biofiltri. Il compost viene poi stoccato in appositi silos e messo in vendita. E, quasi inutile dirlo, anche in quest’ultima fase le pale gommate sono le assolute protagoniste.Le macchineVolvo rientrano in un concetto aziendale di massima standardizzazione.“Avere solo macchine Volvo”, commenta Peverelli, “permette di avere una maggior conoscenza dei mezzi per affrontare al meglio le manutenzioni ordinarie e nell’ottica di offrire agli operatori la possibilità di

scambiarsi le pale. La stessa filosofia è alla base anche dei vagli e dei trituratori, in tutti i casi macchine di altissima qualità. In particolare la sceltaVolvo risale ai primi tempi della nostra attività e dopo le macchine d’esordio, tutti i successivi acquisti hanno visto come standard il raffreddamento dell’olio dei ponti, il Boom Suspension System (BSS) per evitare problemi in traslazione con benna piena e le gomme in L5 per prevenire eventuali forature. Siamo partiti con le 110 e man mano siamo saliti di livello fino alla 180. Benché da sempre fedeli clienti di Volvo, per l’acquisto dell’ultima macchina abbiamo visto e testato per alcuni giorni anche prodotti di altri costruttori, ma alla fine siamo restati con Volvo. Del resto negli anni le macchine Volvo ci ha sempre dato ottime garanzie. Sono macchine delle quali apprezzo l’affida-

bilità, l’efficienza e il comfort riservato agli operatori. Inoltre l’assistenzaVolvo è praticamente perfetta: in caso di problemi basta una telefonata e ho subito i tecnici all’impianto. Una vicinanza che apprezzo davvero tanto”. Ricordiamo come le nuove pale gommate Volvo presentino la cabina omologata ROPS/FOPS, comandi e pannelli informativi collocati in posizione ergonomica e offrano l’opzione (adottata sulla L180H di Verdeambiente) del joystick multifunzione per il controllo simultaneo e preciso delle varie funzioni idrauliche. ❑ VERDEAMBIENTE SRL Via Strada di mezzo, 65 22070 Cirimido (Co) Tel e fax 031938850 www.verdeambientesrl.it info@verdeambientesrl.it

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DEALERSTORY

(HINOWA)

ALLA CONQUISTA DEL REGNO UNITO Hinowa e Access Platform Sales (APS) sono gli attori di una partnership perfetta per soddisfare il mercato inglese delle piattaforme cingolate hiunque conosca un minimo di storia britannica si è imbattuto nelle gesta di William the Conqueror, quel Guglielmo il Conquistatore che divenne re d’Inghilterra dopo le sue vittorie su bretoni e sassoni. Ma se i tempi della battaglia di Hastings sono decisamente lontani, il mercato, benché non sia paragonabile alle sanguinose vicende di tanti secoli or sono, impone sempre nuove sfide da vincere attraverso alcune “armi” ben precise. Prima di tutto ci vuole un produttore di qualità: Hinowa; in

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secondo luogo ci vuole un prodotto in grado di fare la differenza: le piattaforme aeree cingolate; infine serve un distributore che conosca il mercato e che sappia valorizzare un prodotto che racchiude il meglio del Made in Italy: Access Platform Sales (APS). Fissati questi tre elementi è agevole comprendere come le piattaforme Hinowa mietano successi in tutto il Regno Unito. In queste pagine alcuni dei più recenti esempi. Partiamo dalla Scozia. Access Platforms Aberdeen ha recentemente inserito nella propria flotta noleggio la sua prima piattaforma cingolata: una

Hinowa Lightlift 20.10 Performance IIIS venduta ovviamente da APS e frutto di una crescente domanda di macchine da 20 m di altezza operativa. Secondo Ryan Petrie, responsabile della società scozzese, “La piattaforma Hinowa è impressionante. Abbiamo esplorato il mercato e a nostro avviso la macchina Hinowa ha le migliori prestazioni attualmente disponibili. Inoltre è molto facile da usare, un aspetto molto apprezzato dai nostri clienti”. L’Hinowa Lightlift 20.10 ha un’altezza di lavoro massima di 20,15 m e uno sbraccio massimo di 9,70 m.


DALLA PARTE

del cliente

Access Platform Sales (APS) è il distributore esclusivo di tutti i prodotti Hinowa nel Regno Unito. “Prendiamo molto sul serio il nostro approccio di partnership con tutti i nostri clienti che si occupano di noleggio”, afferma Linda Betts, Major Accounts Manager del dealer, “e vogliamo che ottengano il maggior valore possibile dal loro investimento. Per questo siamo sempre pronti a consigliare loro e i loro clienti su come utilizzare al meglio le straordinarie capacità delle piattaforme Hinowa, in termini generali e per progetti impegnativi specifici”.

Con una larghezza di traslazione di soli 800 cm può passare attraverso una normale porta. Access Platforms Aberdeen è stata fondata nel 2005 e attualmente è una delle più grandi società di noleggio indipendenti nel nord est della Scozia. Nel 2018 ha aperto un nuovo punto nolo a Dun-

dee e possiede oltre 400 piattaforme a noleggio. Trasferiamoci a Bury St Edmunds, nel Suffolk, dove ha sede TBS Hire che ha acquistato due piattaforme Hinowa Lightlift 20.10, ovviamente sempre con il supporto di Access Platform Sales. Le due nuove

macchine vanno ad affiancarsi alla Lightlift 17.75 del 2017. Anche in questo caso l’implementazione del parco nolo deriva direttamente dalla richiesta del mercato. “I nostri clienti”, afferma Luke Driver, General Manager di TBS Hire, “sono molto colpiti dai ragni Hinowa e, man

UN MERCATO

in espansione

La bi-energy Hinowa Lightlift 33.17, con un’altezza di lavoro di 32,5 m, uno sbraccio di 16,5 m e una capacità del cestello illimitata di 230 kg, grazie alla funzione bi-energy consente di utilizzare al meglio entrambi i sistemi di alimentazione. Questa tipologia di macchine sta diventando sempre più interessante poiché il mercato britannico richiede sempre più piattaforme a bassa rumorosità e zero emissioni da utilizzare nelle aree edificate e durante il lavoro notturno, oppure andando a operare in ospedali, case di cura e complessi residenziali. Da segnalare, inoltre come l’’Hinowa Lightlift 33.17 bi-energy condivida lo stesso sistema di controllo operativo fluido, veloce e preciso apprezzato su tutte le piattaforme della gamma Performance. Il largo utilizzo nel mercato britannico (e non solo) è facilitato dalle dimensioni compatte e dalla capacità di stabilizzazione anche nelle aree più strette e difficili, pur garantendo prestazioni di assoluto livello.

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DEALERSTORY

LA PRIMA bi-energy

APS ha consegnato alla società di noleggio JMS la prima Hinowa 33.17 bi-energy del Regno Unito La nuova piattaforma ragno Hinowa Lightlift 33.17 Performance IIIS bienergy – che può essere alimentata con un motore diesel Kubota D902 o con le batterie agli ioni di litio – è stata consegnata all’amministratore delegato di JMS, Mark Jackson da Linda Betts, Major Accounts Manager di APS, a Radlett, nello Hertfordshire. “Le piattaforme Hinowa sono le migliori del mondo”, ha dichiarato Mark Jackson, “e JMS si impegna a consentire ai clienti di trarre il massimo vantaggio dai più recenti sviluppi nell’accesso aereo. Per questo siamo molto lieti di essere la prima società

mano che ci espandiamo, dobbiamo tenere il passo con la domanda. Le piattaforme Hinowa si vendono da sole: offrono ai nostri clienti versatilità e portata impressionanti e i clienti vengono da noi perché sanno che le abbiamo. Inoltre, il team tecnico di APS fa un ottimo lavoro nel supportarci come noleggiatori. I nostri clienti adorano usare queste macchine perché sono facili, fluide e sicure. Inoltre, poiché le Lightlift 17.75 e 20.10 condividono gli stessi controlli, i clienti possono passare facilmente da una piattaforma all’altra”. Ricordiamo come la Lightlift 20.10 offra un’altezza di lavoro di

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di noleggio a inserire nel nostro parco macchine questa nuova piattaforma bi-energy Hinowa. L’Hinowa Lightlift 33.17 bi-energy offre a noi e ai nostri clienti il meglio di entrambi i mondi: il diesel quando è necessario, unito alle emissioni zero e alla bassa rumorosità dell’azionamento elettrico. Le sue prestazioni in termini di controllo operativo, altezza di lavoro e sbraccio non sono seconde a nessuno”.

20,5 m, uno sbraccio di 9,7 m e una capacità del cestello illimitata di 230 kg. L’Hinowa Lightlift 20.10 può essere fornita con un motore diesel, o benzina, oppure come piattaforma completamente elettrica alimentata da batterie agli ioni di litio. “Avevamo bisogno di sostituire una piattaforma ragno che abbiamo avuto per diversi anni e dopo aver considerato tutte le opzioni, siamo giunti alla ferma conclusione che l’Hinowa Lightlift 17.75 fosse la scelta ideale”. Le parole di Alastair North, Direttore di KJN Services, di Bicester, in Oxfordshire fanno immediatamente capire i perché

della scelta Hinowa. “Siamo certi”, ha aggiunto, “che i nostri clienti apprezzeranno in modo particolare i suoi controlli intuitivi e fluidi, la velocità di spostamento e la capacità di livellare automaticamente gli stabilizzatori con la semplice pressione di un pulsante. Inoltre promette di essere affidabile e di facile manutenzione”. L’Hinowa Lightlift 17,75 ha un’altezza di lavoro che supera i 17 m, uno sbraccio massimo di 7,5 m e una portata illimitata di 230 kg. KJN Services ha scelto l’opzione motore diesel Hatz combinato con alimentazione elettrica a 110v. ❑ ACCESS PLATFORM SALES LTD Leewood Business Park, Upton, Huntingdon, Cambridgeshire, PE28 5YQ Tel. 01480891251 sales@accessplatforms.co.uk www.accessplatforms.co.uk/


“LA MIA IMPRESA CONTA. PER QUESTO ho scelto scania” Non è solo una questione di costi da ridurre. Integrando i nostri prodotti con i nostri servizi è possibile incrementare l’intera redditività aziendale, migliorando la produttività di ogni mezzo e di ogni autista, anche di quelli più esperti.

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REPORTTECNICO

MAN

ERGONOMIA & COMFORT ndiamo alla scoperta di alcuni aspetti delle cabine della New Gen di MAN. Contrariamente a quanto si pensa, moltissime novità e plus tecnologici dedicati al conducente e alla guidabilità dei nuovi veicoli sono comuni a tutte le gamme MAN, indipendentemente dall'applicazione. Questo perché il punto cardine dello sviluppo della New Gen è stato, appunto, il driver, e tutti gli aspetti connessi alla sua atti-

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Niente letto, ma tanto spazio La maggior parte dei conducenti che lavorano nel segmento

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vità. Ma andiamo a vedere i dettagli. Partiamo dall'impostazione generale che i progettisti MAN hanno dato alle nuove cabine. L'abitacolo della nuova MAN Truck Generation è suddiviso in due livelli. Nelle immediate vicinanze del conducente si trovano tutti gli elementi di comando che servono durante la guida e che possono essere facilmente individuati anche al buio. A una distanza leggermente superiore, il più vicino possibile all'asse

dell'edilizia preferisce tornare a casa una volta finito il turno. Ciò non toglie, comunque, che anche loro abbiano bisogno di scomparti e vani ripostiglio dove sistemare i propri oggetti personali. A seconda del tipo di cabina, si possono quindi trovare vani di diverse

dimensioni situati sopra il parabrezza, cassetti nella consolle centrale del cruscotto e un ripiano multifunzione con portabicchieri. Sono inoltre sempre più numerosi i dispositivi di uso quotidiano che richiedono una presa di corrente. Ecco perché, a seconda della variante

visivo rispetto alla strada, si trovano invece i display per le informazioni visive. In questo modo lo sguardo può passare più facilmente tra la visione ravvicinata dell'abitacolo e la visione a distanza sulla strada. Focalizziamoci ora sugli elementi di comando e sulla loro disposizione e regolazione. In primis il volante e relativa piantana. Il campo di regolazione di quest'ultima è stato aumentato per venire incontro alle esigenze dei conducenti di diversa corporatura, con un adattamento in altezza di 110 cm e un'inclinazione possibile tra 20° e 55°, per arrivare a una posizione simile a quella tenuta in un'auto. In posizione di parcheggio, il volante può essere ribaltato completamente in avanti in linea orizzontale per agevolare al massimo la discesa. Il


MAN Easy-Control volante stesso risulta comodo da impugnare e i tasti multifunzione sono stati combinati in modo logico per ridurre al minimo il movimento delle mani. Lo stesso principio è stato applicato anche al nuovo commutatore a leva sulla colonna dello sterzo del cambio MAN TipMatic posizionato a destra, dietro il volante. Il conducente può quindi gestire in modo ergonomico la centralina elettronica del cambio, il freno continuo e la selezione del programma di marcia senza dover togliere le mani dal volante. A pochi centimetri di distanza, leggermente in basso sul cruscotto, si trova una tastiera per la gestione della trazione integrale e dei dispositivi di arresto, che va a sostituire il selettore della gamma precedente. Sulla parte superiore destra del cruscotto, dietro al volante, è invece situato un interruttore che consente di azionare il nuovo freno di stazionamento elettrico opzionale. Al di là del volante, l'occhio cade sul nuovo strumento combinato completamente digitale. Il display a colori antiriflesso ad alta ri-

di cabina di guida, sono disponibili prese da 12, 24 e 230 Volt, oltre alle comuni prese USB. In base alle dimensioni della cabina, cibi e bevande possono essere comodamente conservati nel frigobox opzionale con una capacità fino a 32 litri. Anche se i lettini non fanno parte della

Un'ulteriore novità pratica, pensata in modo particolare per i conducenti che operano nel settore edilizio, è l'unità di comando MAN Easy-Control. Tra le tipiche operazioni che il conducente di autocarri con cassone ribaltabile e i suoi colleghi di altri settori dell'edilizia devono effettuare ogni giorno prima di scendere dal proprio veicolo, rientrano l'attivazione del lampeggio di emergenza, l'accensione dei fari di lavoro, nonché l'accensione e lo spegnimento del motore e/o della presa di forza. Con il nuovo MAN Easy-Control tutto questo risulta possibile anche dopo la discesa dal veicolo. Non sarà più necessario risalire in cabina, la tastiera situata nella parte inferiore della porta è comodamente raggiungibile e protetta dagli spruzzi d'acqua e dalla sporcizia. Ogni interruttore è contrassegnato ed è facile da individuare se non dovesse trovarsi direttamente nel proprio campo visivo. Questo consente di evitare azionamenti errati. A seconda dell'impiego del veicolo, è possibile scegliere tra un'assegnazione preconfigurata specifica o tasti ad assegnazione libera, programmati da un'officina di assistenza.

dotazione classica degli autocarri da costruzione o a trazione integrale, le cabine di guida FN, FM, GN, GM e GX degli autocarri MAN di nuova generazione possono essere allestite con rete a doghe a zone differenziate e materasso in schiuma fredda per garantire il massimo

soluzione da 12,3" è facilmente accessibile e fornisce al conducente tutte le informazioni più rilevanti: a sinistra e a destra mostra il tachimetro e il contagiri, mentre in mezzo si trova un'area di visualizzazione centralizzata in cui è possibile vedere una rappresentazione tridimensionale del proprio veicolo e dei mezzi che precedono o sono già in fase di sorpasso, nonché conoscere sempre lo stato dei sistemi di assistenza alla guida. Le indicazioni intercambiabili, richiamabili comodamente dal volante multifunzione, forniscono tante altre informazioni utili,

comfort. In questo modo anche i conducenti che devono affrontare viaggi più lunghi, ad esempio a bordo di un autocarro per il trasporto di materiali da costruzione o un pesante autocarro con cassone ribaltabile scarrabile a rullo per il riciclaggio dei rifiuti, potranno

quali l'indicazione del carico assale o i dati principali relativi alle condizioni del rimorchio. Nella versione base, il nuovo strumento combinato dispone di strumenti circolari analogici con display digitale a colori ad alta risoluzione da 5". In entrambe le versioni, il cosiddetto tasto Truck posizionato a destra, dietro il volante, consente di accedere rapidamente alla regolazione della profondità di illuminazione dei fari, alla luminosità del display, all'indicazione del chilometraggio o all'impianto tergilavafari. Leggermente più a destra nell'abitacolo si trova un'ulteriore innovazione che semplifica maggiormente l'atti-

godersi un sereno riposo. In alternativa è possibile optare per un normale lettino, utile anche per una breve pausa. Sotto il letto o il lettino, se presenti, sono inoltre disponibili numerose combinazioni di vani ripostiglio da scegliere all'interno dell'assortimento MAN.

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REPORTTECNICO

non per un'automobile). Naturalmente sono incluse funzioni come Eco Routing per una gestione efficiente dei percorsi, le informazioni del traffico aggiornate da Internet, oltre a suggerimenti per percorsi alternativi in caso di code. Gli aggiornamenti delle mappe sono disponibili offline durante un intervento di manutenzione presso un'officina MAN oppure sempre e ovunque online "over the air" attraverso la nuova funzione digitale MAN Now. Il conducente ha inoltre la possibilità di connettere facilmente il proprio telefono cellulare dotato di collegamento Bluetooth al sistema per essere sempre raggiungibile nel suo "ufficio mobile" attraverso l'impianto viva voce integrato. I dati salvati nel cellulare come rubrica telefonica, elenco delle chiamate o SMS, e le relative funzioni sono acquisiti automaticamente dal sistema multimediale MAN Media. ❑ vità del conducente: il nuovo sistema multimediale MAN Media. Nella versione Professional, il sistema di infotainment presenta un ampio display a colori antiriflesso da 12,3" con una risoluzione HD brillante, che garantisce una lettura rapida e sicura delle informazioni visualizzate durante il viaggio. La suddivisione dello schermo consente di visualizzare contemporaneamente diversi contenuti. Lo stesso vale per il grande display da 7" disponibile nelle versioni Advanced e nelle altre versioni del sistema mul-

timediale. Com'è possibile raggiungere una stazione di carico appena costruita e non ancora provvista di un indirizzo ufficiale? I conducenti del settore edilizio si trovano spesso ad affrontare questo tipo di situazione. Con la modalità di navigazione specifica per autocarri pre-installata nelle versioni Navigation del sistema multimediale, ciò non rappresenterà più un problema. Utilizzando semplicemente le coordinate GPS, tale sistema sarà in grado di individuare il percorso più adatto per l'autocarro (e

MAN SMARTSELECT

Il sistema multimediale MAN Media può anche essere gestito tramite il nuovo MAN SmartSelect con touchpad. Il grande pulsante rotante

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inferiore permette di consultare il menu principale, mentre il pulsante più piccolo in alto consente di selezionare i sottomenu e le relative

funzioni. Inoltre, è possibile immettere manualmente singole lettere e numeri sulla superficie della manopola di selezione utilizzando la funzione di scrittura. SmartSelect garantisce un funzionamento intuitivo, senza distrazioni e alla giusta altezza rispetto al sedile di guida. Un supporto del palmo stabilizza inoltre la mano utilizzata per il controllo e sostiene il braccio del conducente. Il concetto intelligente, attualmente unico nel settore dei veicoli commerciali, è ampliato da una classica unità di comando con tasti di accesso diretto programmabili, la cui disposizione personalizzata

viene visualizzata con un semplice tocco grazie alla funzione di avvicinamento. MAN SmartSelect è disponibile sui veicoli TGL, TGM, e TGS con varianti di cabina di guida NN, FN, FM e su tutti i TGX. In alternativa, indipendentemente dal sistema multimediale selezionato, a destra dell'unità di comando sul cruscotto è disponibile anche una micro-manopola di selezione facile da usare e comoda da raggiungere. Tale micromanopola di selezione fa parte della dotazione standard delle cabine DN e CC ed è inoltre presente se sono installati un cambio manuale o un sedile centrale.


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TESTIMONIANZE

LA Cordioli Srl

(MERLO)

LA MACCHINA GIUSTA!

Il primo rotativo a entrare nella flotta della Cordioli Srl è un Merlo Roto 40.18S, scelto per la sua versatilità nelle operazioni di cantiere iugno 2020. Da poco terminato il lockdown, l’impresa Cordioli Srl di Sona (VR) si vede finalmente consegnare il suo primo Roto 40.18S. Una macchina il cui acquisto è stato attentamente ponderato in quanto oggetto di una vera e propria evoluzione aziendale. “Si tratta del primo sollevatore telescopico rotativo acquistato dall’azienda” ci spiega infatti Giuseppe Malscanzoni, titolare della Cordioli Srl.“Negli anni la nostra attività si è andata via via specializzando in lavori edili civili privati, e più anco-

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ra in particolare in ristrutturazioni. Data la natura peculiare di tali lavori, spesso i cantieri sono stretti e poco accessibili, cosa che rende complesso l’uso di determinati macchinari o attrezzature. Una su tutte la gru a torre. Eravamo quindi in cerca di una soluzione ‘globale’ che ci permettesse con una sola macchina di ovviare a molte operazioni in cantiere e abbiamo trovato nel telescopico rotativo la soluzione migliore”. Soluzione migliore che ha vestito i panni del Roto 40.18S della Merlo, un sollevatore top di gamma della famiglia altrettanto top di sollevatori

Fondata nel 1959 da Luigi Cordioli, l’impresa di costruzioni Cordioli assume l’attuale assetto societario nel 2002, anno che la vede diventare una Srl con l’ingresso della famiglia Malscanzoni. In azienda operano oggi 16 persone, di cui 12 operai e 4 amministrativi, e gestisce una flotta di proprietà che comprende sei gru a torre, due skid steer loader, tre miniescavatori e svariati automezzi, tra cui un camion tre assi con gru retrocabina. Il sollevatore telescopico Merlo Roto 40.18S è il primo mezzo di questa categoria a entrare in flotta. Inizialmente generalista, negli ultimi anni l’impresa si è specializzata nella realizzazione di opere civili, con committenza privata, e in particolare sulle opere di ristrutturazione, localizzate prevalentemente nell’area del veronese.

telescopici del Costruttore cuneese. Una macchina al contempo complessa ed efficiente, dalla grande versatilità ottenuta attraverso il perfetto binomio tra prestazioni e ampia scelta di attrezzature disponibili. “Abbiamo deciso per l’acquisto insieme al rotativo anche di diverse attrezzature quali la navicella portapersone, il verricello


I6 PLUS DEL Roto

Precisione

Tutto a portata di dita, garanzia di massima precisione negli spostamenti, grazie alla trasmissione idrostatica che assicura variazioni millimetriche nei movimenti della macchina e nel posizionamento del carico, l’idraulica Load Sensing e Flow Sharing permette movimenti accurati per il braccio e per la rotazione della torretta, caratteristica essenziale nella gestione dei bracci fino a 18 metri che caratterizzano questa gamma.

Sicurezza

Con la torretta in grado di ruotare di 400 gradi e il sistema di gestione automatico del carico di serie sono garantite le massime prestazioni senza alterare la stabilità del Roto. I modelli “Classic” sono equipaggiati con un sistema di sospensioni attive per correggere le inclinazioni del suolo permettendo il sollevamento dei materiali in piena sicurezza.

Il nuovo joystick capacitivo montato su bracciolo solidale al sedile, la nuova cabina dalle generose dimensioni montata su silent-block per ridurre le vibrazioni e la rumorosità nonché il nuovo sistema di Lock-out per lo sblocco della portiera sono stati studiati per incrementare il comfort. Inoltre il sistema Tac-lock per il bloccaggio idraulico degli attrezzi senza muoversi dal posto di guida permette di migliorare ulteriormente il comfort operativo.

Praticità

Facilità d’uso ed ergonomia dei comandi sono le parole chiave sulle quali sono state studiati i nuovi comandi e il sistema di gestione della macchina. L’innovativo bracciolo multifunzione, costruito con materiali in stile automotive, è estremamente intuitivo nell’utilizzo e dotato di sistemi automatici per il posizionamento degli stabilizzatori.

Efficienza

Sono state introdotte nuove gamme di potenza a partire da 75 CV per garantire costi di manutenzione e consumi ridotti. Tutta la gamma è equipaggiata con trasmissione idrostatica a gestione elettronica Eco Power Drive (EPD ) che permette di ridurre i giri motore laddove non sia richiesta una potenza elevata. Inoltre i freni a disco a secco permettono di limitare l’assorbimento di energia riducendo i consumi della macchina.

con falcone, le forche, la benna e la benna miscelatrice nonché il gancio fisso” prosegue Malscanzoni, “allo scopo di poter svolgere tutte le operazioni principali di un cantiere di ristrutturazioni con un’unica macchina”. Inizialmente orientati su un telescopico da 21 metri, la Cordioli Srl ha presentato la domanda per il bando Inail 2019 sull’Industria 4.0, domanda che è stata accettata e che ha riorientato la loro scelta sul Roto 40.18S. “All’inizio pensavamo di aver bisogno di una macchina più alta” racconta Andrea Galdiolo, geometra della Cordioli Srl. “Ma dopo aver effettuato i primi lavori con il Roto, abbiamo capito come sia proprio questa la macchina ideale per il cantiere tipo in cui di solito andia-

Comfort

Versatilità

Completamente compatibile, con l’ampia scelta di attrezzature studiate appositamente e interfacciate con l’esclusivo sistema di riconoscimento automatico. Il sistema di gestione in remoto dei movimenti della macchina, realizzato tramite il radiocomando di sviluppo Merlo, permette ai Roto di operare in molteplici situazioni aumentandone la versatilità.

mo a operare. Compatta, agile nelle manovre e comunque in grado di prestazioni importanti in termini di altezze e capacità di sollevamento”. Inoltre, stiamo parlando di un’unità che è uscita dalla fabbrica Merlo già predisposta per l’Industria 4.0. “Apprezziamo le nuove funzioni che la tecnologia dell’Industria 4.0 mette a disposizione sul nostro nuovo sollevatore” spiega Ivo Speri, geometra della Cordioli Srl. “Grazie alla connettività siamo sempre in grado di monitorare tutte le funzioni e la posizione della macchina in tempo reale, cosa che la rende più sicura e al contempo anche più facile da gestire”. Il sistema Industria 4.0 infatti permette di ricevere non solo i dati della mac-

Il Roto 40.18S della Cordioli Srl esce dalla fabbrica Merlo già predisposto per l’Industria 4.0, come attesta l’apposita targhetta

china, ma anche avvisi generici, per esempio sui tagliandi di manutenzione: una funzione che l’azienda Cordioli trova molto utile. “Non abbiamo sottoscritto un contratto di manutenzione programmata in quanto le ore/anno che prevediamo di fare con il nuovo rotativo non sono tali da giustificare il costo di un contratto di tale tipo” puntualizza Malscanzoni. “Essendo nell’ordine delle 250 ore/anno, è sufficiente un tagliando di manutenzione all’anno, e quindi è molto comodo per noi ricevere l’avviso direttamente in ufficio di quando si avvicina la necessità dell’intervento manutentivo”. A livello di utilizzo della macMACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

ROTO S-CLASSIC 40.18S: fast spech

Giuseppe Malscanzoni della Cordioli Srl (al centro) con i geometri Andrea Galdiolo e Ivo Speri

china, sia Galdiolo che Speri sono concordi nell’affermare che si tratta di un sollevatore telescopico dalle molteplici funzioni e dispositivi, cosa che lo rende da una parte più sicuro e prestazionale, ma che richiede dall’altra un corretto approccio al suo utilizzo. Non a caso hanno già in programma con il dealer Nicoletti una serie di incontri di familiarizzazione con le diverse funzionalità della macchina. Funzionalità che vengono tutte gestite dalla cabina, attraverso il display da 10,1”, oppure dal radiocomando. Attraverso il display in cabina è possibile navigare fra le diverse schermate del software di gestione, agendo sull’apposito comando a rotella posizionato sul bracciolo, e impostare i limiti funzionali della macchina quale la regolazione delleavelocità massima dei movimenti e la limitazione geometrica delle aree di lavoro. Le informazioni legate alla gestione della macchina vengono

visualizzate in maniera semplice e intuitiva, mentre la schermata relativa al diagramma di carico si aggiorna in tempo reale in base alle condizioni operative, permettendo all’operatore di avere sempre sotto controllo la situazione operativa. A livello di stabilizzazione il Roto 40.18S opera con quattro stabilizzatori strutturati in maniera semplice per ottimizzare una messa in opera veloce e sicura. La progettazione esclusiva degli stabilizzatori garantisce un’area di stabilizzazione ampia e il rientro completo nella sagoma della macchina per le attività di trasferimento. Nella dotazione di serie è presente il sistema di autostabilizzazione con livellamento automatico che assicura il posizionamento corretto della macchina senza l’intervento dell’operatore. Infine vale la pena ricordare che del Roto 40.18 sono disponibili due versioni, la Entry e la S-Classic. La prima è composta da due modelli caratte-

IL DEALER: Gruppo E-mac Il Gruppo E-Mac è una società per azioni che detiene il controllo di cinque affiliate, aziende storiche sul territorio e che condividono valori, risorse e metodologie di lavoro, tra cui la Nicoletti Srl. Il Gruppo conta 80 persone distribuite in 10 sedi che coprono capillarmente le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino (con l’esclusione di Bolzano). Alle imprese di costruzione e

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movimento terra il Gruppo E-Mac offre un servizio multispecialistico di vendita, assistenza e noleggio di macchine e attrezzature quali gru edili, macchine movimento terra, sollevatori telescopici, ponteggi e casserature. L’incontro tra l’impresa Cordioli e la Nicoletti è avvenuto proprio in occasione dell’acquisto del primo sollevatore telescopico Merlo. “Siamo agli

Rotazione torretta Massa totale a vuoto Portata massima Altezza max di sollevamento Sbraccio max Portata alla max altezza Portata al max sbraccio Livellamento telaio Motore Potenza max Velocità max Pompa idraulica Portata/pressione Presa idraulica in testa al braccio Lunghezza totale Interasse Luce libera da terra Larghezza max in ordine di marcia Larghezza cabina Altezza Raggio di sterzata ruote Raggio di sterzata punta forche

415° 13.600 kg 4.000 kg 17,6 m 15 m 3.000 kg 400 kg +/- 12; +/- 4 Deutz 115 CV 40 km/h LS + FS 103 l/min – 250 bar si 6.030 mm 2.860 mm 290 mm 2.240 mm 1.010 mm 3.010 mm 4.000 mm 5.750 mm

rizzati dall’essenzialità delle caratteristiche, macchine ideali per i noleggiatori perché uniscono la semplicità d’uso alla massima sicurezza senza dimenticare di ottimizzare i costi di esercizio. I modelli S-Classic sono invece macchine dallo stile accattivante e aggressivo, fortemente caratterizzate dalla loro modularità progettuale e da una nuova cabina ad elevato comfort sui cui è possibile installare fino a 6 fari a led, per un’operatività ininterrotta. Il motore conforme alle rigorose normative sulle emissioni Tier 4 Final, sviluppa una potenza di 115 CV mantenendo al contempo i consumi contenuti, mentre le sospensioni attive degli assali anteriori e posteriori rendono più confortevoli e sicuri i trasferimenti anche su terreni sconnessi, e assicurano il perfetto livellamento della macchina nelle fasi di sollevamento. ❑

Roberto Nicoletti, AD del Gruppo E-Mac inizi di quella che spero diventi con il tempo una solida partnership” ha spiegato Flavio Bonomi, Amministratore Delegato di Nicoletti. “Sono sicuro che il Roto 40.18S scelto dall’impresa Cordioli si dimostrerà

perfettamente adatto alle loro esigenze di compattezza e versatilità, legate innanzitutto alle caratteristiche peculiari dei cantieri di ristrutturazione, che sono il core business della Cordioli”. Da sinistra Flavio Bonomi di E-Mac con Christian Veronese, Ispettore Vendite Italia di Merlo


news

MOVIMENTAZIONE

CRESCONO

Volvo presenta il nuovo movimentatore di materiali EW200E, oltre a un upgrade del braccio dell’EW240E

V

olvo lancia il nuovissimo movimentatore di materiali EW200E. Inoltre, il modello maggiore, l’EW240E, è stato aggiornato con un nuovo braccio più lungo. Progettati e prodotti in Germania, i movimentatori Volvo CE promettono la massima affidabilità, flessibilità e produttività nelle applicazioni di riciclaggio e rifiuti. Il nuovo EW200E Materials Handler pesa 22,6 tonnellate ed è alimentato da un motore Volvo StageV, che fornisce 129 kW (173 CV). Questa macchina può essere equipaggiata con un braccio dritto da 5,5 o 6,25 m, o un braccio a collo d’oca da 4 m. fonte: volvo ce SOLLEVAMENTO

IN ARRIVO

PM Gru lancia la nuova PM 100 SP

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l Gruppo PM presenta in anteprima con un video su YouTube la nuova PM 100 SP. Il Costruttore fa sapere che la nuova gru si caratterizzerà per una notevole riduzione di pesi e ingombri, abbinata a performance elevate. Il nuovo design ha permesso una riduzione delle dimensioni di altezza e larghezza della gru, anche quando è montata l’antenna. E l’ha resa compatta. In più, ne ha migliorato le funzionalità. L’utilizzo di materiali ad alta resistenza ha inoltre permesso la riduzione degli spessori, con una conseguente riduzione del peso della gru ed una maggiore portata residua utile sul cassone. Infine la nuova sezione ottagonale dei bracci sfilo rende possibile una maggiore capacità di carico. fonte: pm group


REPORTTECNICO

SCANIA

UN FUTURO MOLTO... ELETTRICO on è un mistero il fatto che in questi ultimi anni Scania si sia impegnata a tutto tondo nel cercare le soluzioni che rendano il trasporto sostenibile. Un approccio che non prevede solo la sostenibilità del camion in sé, o delle attività legate alla sua produzione e manutenzione, ma qualcosa di più ampio, di globale: per Scania la sostenibilità del trasporto è

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Un nuovo AD

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MACCHINE CANTIERI 5.0

un impegno che va oltre, tant’è che il Costruttore si è impegnato a garantire entro il 2025 una riduzione del 20% di emissione di CO2 dei suoi camion in esercizio. L’obiettivo è lo Scope 3 del programma Science Based Target, il cui Scope 1&2 prevede sempre entro il 2025 la riduzione del 50% della CO2 emessa dalle attività dirette dell’azienda. “Si tratta di una forte dichiarazione e

Il nuovo amministratore delegato e presidente del Gruppo Italscania è Enrique Enrich. Brasiliano 46 anni, Enrich ha iniziato la sua carriera in Scania oltre 20 anni fa, dopo

aver conseguito una laurea in economia e un master in statistica presso l’Università di San Paolo, in Brasile. In Scania ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali in numerosi

di un impegno di Scania per un futuro sostenibile e green” ha dichiarato Paolo Carri, Head of Sustainable Solutions nonché Business Support & Development Director di Italscania. Un impegno che si è ulteriormente rafforzato e concretizzato con il lancio della prima gamma di veicoli totalmente elettrici o ibridi plug-in ad alte prestazioni che saranno inizialmente disponibili per le applicazioni urbane. “È con grande orgoglio che diamo il via al nostro impegno a lungo termine sul fronte dell’elettrificazione”, ha affer-

paesi, in particolare Svezia, Brasile, Colombia, Uruguay, Argentina e Messico. Ha trascorso gli ultimi 5 anni in Messico dove ha ricoperto il ruolo di Amministratore

Delegato di Scania Messico. “Ho trascorso gli ultimi 5 anni in Messico e in Colombia, sempre come amministratore delegato”, ha detto Enrique Enrich. “Ora


mato Henrik Henriksson, Presidente e CEO di Scania . “Nei prossimi anni lanceremo ogni anno veicoli elettrici per l’intera gamma di prodotti; proprio per questo stiamo attualmente riorganizzando la nostra produzione. È significativo il fatto che tra pochi anni introdurremo anche veicoli elettrici a lungo raggio, con ricarica rapida da effettuare durante le pause di guida obbligatorie di 45 minuti”. Il veicolo full electric Scania recentemente presentato sul mercato italiano è disponibile in combinazione con le cabine delle serie L e P ed è dotato di un pacco batterie da 165 o 300 kWh e da un motore elettrico da 230 kW, pari a circa 310 CV. I clienti possono scegliere tra la soluzione con cinque o nove batterie: quest’ultima porta l’autonomia fino a 250 km per singola carica. Grazie alla rimozione del motore a combustione interna, una batteria viene collocata in quello che era il vano motore mentre le restanti quattro o otto batterie sono posizionate lungo un lato del telaio. Le batterie possono essere caricate con 130 kW DC utilizzando un connettore CCS (Combined Charging System). Il tempo di ricarica è inferiore ai 55 minuti per la versione con cinque

vivo a Verona con mia moglie e le mie due bambine. Ho iniziato 23 anni fa in Brasile, dopo l’università. Ho ricoperto molti ruoli in tanti Paesi del Mondo

batterie e inferiore ai 100 minuti per la versione con nove batterie. Le batterie, inoltre, vengono caricate durante il percorso grazie alla frenata rigenerativa. Anche il veicolo ibrido Scania è disponibile con le cabine della serie L e P e offre l’opportunità di percorrere lunghe distanze utilizzando il motore a combustione interna e successivamente, quando necessario, consente di guidare fino a 60 km in modalità elettrica. La combinazione con carburanti alternativi, garantisce una riduzione importante

e ora devo sostituire un fuoriclasse, lo so, ma vi assicuro che ce la metterò tutta”. Il fuoriclasse è ovviamente Franco Fenoglio, che ha dichiarato: “ringrazio

il gruppo Scania, sono stati 9 anni di grandi soddisfazioni e tutti i giorni di questo periodo sono andato al lavoro davvero felice. Abbiamo fatto tante

dell’impatto che il trasporto ha su clima e ambiente. Dato che il veicolo ibrido plug-in è dotato anche di un’unità con motore a combustione interna, ha minor spazio per le batterie che sono tre per una capacità installata di 90 kWh connesse a un motore elettrico da 115 kW per il funzionamento in continuo. Il tempo di ricarica all’80% è di circa 35 minuti e, oltre alla frenata rigenerativa, è possibile ricaricare le batterie durante le operazioni di carico e scarico della merce. Il propulsore elettrico è a sua volta abbinato a un motore a combustione interna da 9 litri per un range di potenze da 280 a 360 CV. Con la modalità silenziosa di entrambi i veicoli e la notevole accelerazione del veicolo elettrico con i suoi 2.200 Nm di coppia, si avrà un’esperienza alla guida molto diversa da quella tradizionale. Oltre al trasporto merci generico e a temperatura controllata, i veicoli elettrici Scania possono essere impiegati per le seguenti applicazioni: scarrabili, ribaltabili, betoniere e gestione dei rifiuti, nonché per i servizi di soccorso e antincendio. E allora, chissà se in un futuro non troppo remoto, vedremo anche un XT elettrico o ibrido? ❑

cose bellissime con una squadra fantastica, che voglio ringraziare”. Franco Fenoglio resterà in Italscania sino a fine anno e sarà responsabile del mercato.

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AZIENDE

SCAI

NEL RISPETTO DELLA NATURA A Ecomondo 2020 Scai presenta un parco macchine non solo “ecocompatibile” ma anche coerente nella sua “circolarità”

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nche quest'anno Scai punta su Ecomondo e lo fa con uno stand ricco di macchine decisamente green. In questa nostra disamina della proposta Scai alla Fiera di Rimini partiamo dalla movimentazione. Un contesto in cui si potranno ammirare i macchinari dedicati al piccolo e grande trasporto di materiale di risulta e rifiuti, pronti a essere immessi dall’escavatore con polipo sui grandi e piccoli trituratori per differenziare e triturare qualsiasi tipo di materiale, per poi essere caricati dalle pale verso un nuovo ciclo di rigenerazione. Da segnalare il dumper articolato Bell B30E che rappresenta l’evoluzione per eccellenza per un trasporto sicuro, a basso impatto ambientale ed economico. Infatti, l’uso di materiali ad alta resistenza assicura il miglior rapporto peso/carico utile e più elevati rendimenti di trasporto. Il motore, omologato Stage V, sviluppa un’energia pulita senza compromettere le condizioni di utilizzo: la tecnologia anti-inquinamento all’avanguardia garantisce un’alta reattività del propulsore ed eccellenti

prestazioni anche con partenza a freddo. Siamo quindi di fronte a una macchina rispettosa dell’ambiente, più economica e sicura. Restando in tema di trasporti, una novità assoluta è la linea brandizzata HS Utility, per piccoli carichi, rappresentata dal mini dumper elettrico ST50E, che sviluppa una potenza di 5,5 kW per un massimo di carico utile di 500 kg. Le sue dimensioni, ma soprattutto il suo motore elettrico, lo rendono il mini-trasportatore perfetto all’interno, anche di ambienti angusti. Sulla stessa linea decisamente ecologica ecco lo ZE19U, il mini escavatore elettrico di Scai, equipaggiato con motore brushless a magneti permanenti esente da manutenzione e batterie agli ioni di litio-nichel cobalto manganese che permettono un’autonomia fino a 6 ore di lavoro e tempi di ricarica rapidi per un massimo di 2 ore. Per sollevare e smistare il materiale di recupero Scai propone il modello ZX 145W-6: l’escavatore

A FIANCO DEL CLIENTE Per i più distratti ricordiamo che Scai è distributore in Italia e all’estero di macchine per le costruzioni, la demolizione, l’industria, le infrastrutture, il riciclaggio, l’agricoltura e l’estrazione. La società è organizzata con una rete assistenza che comprende oltre 50 officine autorizzate ed è in grado di evadere qualsiasi tipo di ricambio in 24 ore. Grazie a 27 punti noleggio, il servizio noleggio Scai offre contratti personalizzati e una flotta di oltre 1.000 unità sempre aggiornata per ogni tipo di applicazione: dal movimento terra allo stradale, dall’energia agli autocarri.

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A ECOMO NDO Scai è prese nte a Ecomondo all'interno

padiglione

del

C3, stand 0

01. Sarà inoltre possibile se guire le dirette Fa cebook real izzate durante lo svolgimento della manifestaz ione fieristi ca.

gommato Hitachi dotato di polipo per il sollevamento. Stabilità, potenza e velocità di rotazione assicurano un lavoro rapido, pulito ed economico. I trituratori Arjes Impaktor 250 Evo e VZ 950 Titan sono in grado - grazie alle diverse configurazioni di rotori (a profilo aperto, chiuso, con diversi numeri di denti o frese) e alle differenti modalità di rotazione sincrona e/o asincrona - di triturare e processare materiali quali: calcestruzzo, rifiuti di costruzioni, asfalto, carrozzerie, metallo leggero, motori, scarti di legno, tronchi, radici, traversine di legno o di cemento armato, rifiuti urbani e non, materassi, tessuti, pneumatici e molto altro. Infine, per il piccolo cantiere che richiede operazioni di alto carico, ecco la nuovissima V420 Gehl, equipaggiata con motore Stage IV, che raggiunge un’altezza al perno di 3,6 m, per una capacità operativa di kg 1.900, il tutto ovviamente con equipaggiamenti per la massima sicurezza dell’operatore. ❑

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REPORTTECNICO

MICHELIN

POLIVALENZA SU STRADA

on il nuovo X MULTI 315/80 R 22.5 presentato da Michelin e acquistabile dal mese di Ottobre, si completa la gamma di pneumatici destinati al trasporto polivalente/regionale. Grazie alla sua polivalenza, il nuovo pneumatico è usufruibile da oltre 50.000 flotte in svariati percorsi stradali e molteplici tipologie di trasporti tra cui il settore refrigerato, cisterne, trasporto stradale inerti, legname, trasporto merci varie. Confermando le qualità tipiche della famiglia X MULTI, il nuovo arrivato si distingue proprio per la durata chilometrica, infatti, l’X MULTI Z destinato all’asse sterzante e a tutte le posizioni, rispetto al suo predecessore offre un aumento della percorrenza del +15%, e l’X MULTI D, destinato all'asse motore, rispetto al suo predecessore, del +10%. Cinque particolari tecnologie

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ne aumentano le prestazioni. Infinicoil consiste in un filo d’acciaio continuo, lungo anche fino a 400 m, che avvolge la struttura del pneumatico conferendogli stabilità, robustezza e resistenza per tutta la sua vita. La tecnologia Regenion si basa su elementi della scultura che si auto-rigenerano chilometro dopo chilometro, grazie a tecniche di stampa 3D su metallo, per offrire alti livelli di aderenza per tutta la durata del pneumatico e in qualsiasi condizione. Con Powercoil si intende una nuova generazione di cavi d’acciaio più robusti e più leggeri che, rispetto alla gamma precedente, rendono lo pneumatico più leggero, più resistente e con resistenza al rotolamento ancor più bassa. Forcion consiste in un nuovo materiale più coeso che aumenta le prestazioni chilometriche del pneumatico e la resistenza contro abrasioni, tagli, strappi e squamature. Il nuovo concetto Duracoil prevede nylon di alta qualità nella zona bassa del pneumatico, per migliorarne la robustezza e la ricostruibilità. La gamma X MULTI beneficia della marcatura 3PMSF e può essere riscolpita e ricostruita, ottenendo così una riduzione di costi, di impatto ambientale, e uno pneumatico nuovamente ad alte prestazioni. ❑

Il nuovo X® MULTI™ Z destinato all’asse sterzante e a tutte le posizioni. Un filo d’acciaio continuo avvolge la struttura del pneumatico e ne aumenta la resistenza Con il nuovo X® MULTI™ Z la percorrenza chilometrica viene migliorata del +15%

Il nuovo X® MULTI™ 315/80 R 22.5 Michelin si caratterizza per una dimensione che copre il 24% del mercato in Italia

Il nuovo X® MULTI™ 315/80 R 22.5 Michelin è polivalente e si adatta a qualsiasi condizione meteorologica

La tecnologia REGENION™ si basa su elementi della scultura che si auto-rigenerano chilometro dopo chilometro Il nuovo X® MULTI™ D per l'asse motore. La tecnologia POWERCOIL™ prevede cavi d’acciaio più robusti e più leggeri, con più bassa resistenza al rotolamento

Per partecipare al concorso basta compilare il form sulla pagina

https://promozioni.michelin.it/it/scopri.php?promo=20453

Michelin corre con noi

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Il “Miglio di Milano Michelin” torna il 17 ottobre, e Michelin si riconferma Title Sponsor della manifestazione che quest’anno sarà 100% digitale. Nel Miglio virtuale ognuno correrà dal suo luogo preferito, restando sempre connesso

all’evento e al resto dei partecipanti attraverso l’applicazione CV Race (disponibile per iOS e Android), che terrà traccia di tutte le distanze percorse. È inoltre partito il concorso “Corri & Vinci con Michelin” che, fino al 16 ottobre, mette in

palio ogni giorno un paio di scarpe Joe Nimble NimbleToes Addict, dotate di suola tecnica Michelin. Sviluppata in collaborazione con Michelin per gli appassionati di running, la suola offre supporto, durata e costante aderenza al suolo.



news TRASPORTI

DIGITALIZATION Nasce il nuovo Iveco Live Channel

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veco lancia Iveco Live Channel, la sua nuova piattaforma di trasmissione, una première del settore, dedicata alla comunità del brand e al mondo dei trasporti. In un momento di trasformazione radicale, in cui la pandemia ha accelerato il trend verso la digitalizzazione, Iveco ha colto l’opportunità per creare un modo del tutto nuovo di sviluppare il proprio rapporto con i clienti, il settore, gli appassionati di veicoli e il pubblico in generale. Il nuovo Iveco Live Channel è stato sviluppato in tempi record e oggi lancia il proprio canale globale in lingua inglese. Seguiranno le sezioni dedicate a Francia, Spagna, Germania, Italia e Polonia, che offriranno contenuti specifici nella lingua locale. fonte: iveco

COME SE NON CI FOSSERO

I SOLLEVATORI ELETTRICI DI JLG ZERO EMISSIONI – ZERO RUMORE Pensati per lavorare in luoghi sensibili senza disturbare l’ambiente circostante, i sollevatori elettrici JLG© sono alimentati con batterie agli ioni di litio, sicure e veloci da caricare, e da due motori elettrici, per operare in modo pulito con il massimo dell’efficienza in qualsiasi area di lavoro. Provateli e scoprite le prestazioni incondizionate e la flessibilità di poter lavorare in interni e all’esterno con un’unica macchina. Per saperne di più su come i sollevatori elettrici aiutano ad adeguarsi agli obblighi ambientali senza impattare sulla produttività, visitate jlg.com/EC-boom JLG Industries Italia Srl Via Po, 22 | 20010 Pregnana Milanese (MI) italia@jlg.com | Tel. 02 9359 5210

AUTOGRU

IC-1

Demag presenta IC-1, il sistema cloud di diagnostica per le proprie gru cingolate e multistrada

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emag ne ha ufficialmente annunciato il lancio sul mercato del suo del sistema IC-1 Remote. La soluzione cloud consente l’accesso a tutti i dati delle gru rilevanti, indipendentemente da dove si trova l’utente. In futuro sarà possibile anche eseguire online il processo di diagnostica da parte dell’assistenza Demag. Il sistema IC-1 Remote è l’unico a offrire questa opzione, disponibile da subito per quasi tutte le nuove gru cingolate e multistrada Demag. Il sistema è inoltre realizzato anche come opzione di retrofit per essere installato in diversi vecchi modelli. fonte: tadano demag



REPORTTECNICO

CIFA

PIÙ ELETTRONICA, PIÙ SICUREZZA

endere più facile il lavoro in cantiere garantendo maggiore sicurezza agli operatori è da sempre il principale obiettivo di Cifa, confermato anche quest’anno al GIC di Piacenza. L’azienda di Senago infatti, partecipa all’evento all’insegna dell’elettronica, puntando sui nuovi optional offerti nella propria gamma di pompe autocarrate. Nello stand C2/D1 sarà in primo piano lo Smartronic, il sistema di gestione elettronico che riunisce tutte le informazioni utili a gestire le funzioni dell’attrezzatura in modo semplice e preciso, allestito in questo caso sulla pompa autocarrata K42L, una 42 metri full optional della serie Steeltech. Smartronic si dimostra un valido aiuto per l’operatore, in quan-

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Tecnologia d’acciao

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to fornisce informazioni sullo stato della macchina e gestisce in modo autonomo il gruppo pompante, la pressione di pompaggio e il numero di giri del motore ottimizzando così le prestazioni e limitando al massimo i consumi. Ma non è tutto. I miglioramenti messi in campo da Cifa nell’ambito della sicurezza e ottimizzazione del lavoro in cantiere, hanno generato nuove funzionalità, come i sistemi di antioscillazione del braccio, l’apertura/chiusura automatica e il controllo Advanced Stability Control (ASC) 2.0, riconosciuto come il migliore e più efficace sistema di controllo stabilità per le pompe autocarrate. In particolare, il sistema di gestione della macchina protagonista è lo Smartronic Gold

La serie di pompe autocarrate Cifa Steeltech, che si affianca alle altre 2 serie, Carbotech e Classic, offre bracci di distribuzione utili a

La pompa autocarrata K42L Steeltech è una macchina super compatta montata su camion 8x4 per un’ottima manovrabilità

coprire tutte le distanze da 20 a 58 metri, diversi tipi di stabilizzazione per garantire un lavoro sicuro anche in piccole aree, due gruppi pompanti a circuito

K42L Stee ltech Bracc

io B5RZ 4 2/38 Diametro tubazioni 125 mm Max. alte zza vertic ale 41,1 m Numero di sezion i5

con Advanced Stability Control, e il radiocomando installato permette di controllare i movimenti del braccio utilizzando due soli joystick. La K42L fa parte della linea Steeltech, composta da macchine affidabili e solide, completamente personalizzabili per rispondere alle specifiche esigenze, e il modello esposto è dotato di gruppo pompante a circuito chiuso HP1608EC con 160 metri cubi all’ora di produzione e 80 bar di pressione massima sul calcestruzzo. Per rappresentare la gamma impianti di betonaggio CIFA by Euromecc, lo stand ospiterà anche il mescolatore planetario MEP 1000, che garantisce un’ottima miscelazione dell’impasto rendendolo perfetto con qualsiasi tipo di inerte. ❑

aperto e tre gruppi pompanti a circuito chiuso per soddisfare tutte le tipologie di pompaggio, sistemi di controllo progettati e posizionati per rendere

il lavoro e tutte le operazioni più facili e veloci, ma anche diversi sistemi di sicurezza per proteggere l’operatore e muovere il braccio in tutte le configurazioni.



AZIENDE VOLVO PENTA

ELETTROMOBILITÀ OFF-ROAD L'elettrificazione offre numerosi vantaggi: zero emissioni, maggiore efficienza e livelli di rumorosità notevolmente ridotti. Allora perché non vi sono molte più macchine elettriche off-road?

Q

uella che apre questo articolo è una domanda che sta attraversando il settore da diversi mesi. Bauma 2019 ha visto numerose aziende presentare prototipi full electric e piani di sviluppo di intere gamme elettriche per il settore construction e off-road. Ma Covid-19 a parte, l'elettrificazione dei cantieri sembra ancora piuttosto lontana. Zeyd Okutan, Product Manager diVolvo Penta e responsabile della pianificazione e strategia per l'elettromobilità del segmento off-road dell'azienda, spiega in che direzione sta andando il settore e cosa deve accadere prima che le macchine elettriche diventino la norma. “È un dato di fatto che i vantaggi di passare dalle macchine diesel alle loro contro-

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parti elettriche siano numerosi. Ridurranno le emissioni e ci aiuteranno a combattere la crisi climatica, ridurranno significativamente i livelli di rumore e vibrazioni, miglioreranno l'efficienza energetica, ridurranno i costi energetici e aumenteranno i tempi di attività poiché hanno meno parti mobili rispetto alle loro controparti convenzionali, il che significa che ci sono meno possibilità di guasti e rotture” sintetizza Okutan.“Ma affinché le apparecchiature elettriche fuoristrada diventino la norma, avremo bisogno di vedere la

giusta infrastruttura di ricarica implementata, una riforma normativa, incentivi da parte dei governi, un'accettazione e fiducia nella tecnologia, una riduzione dei costi e un aumento del ritmo del cambiamento tecnologico”. Ostacoli di non poco conto. Quale strategia va adottata perché questa corsa all'elettrificazione non diventi una corsa a ostacoli nella quale si rischia di non vincere? SPIANARE LA STRADA ALL'ELETTROMOBILITÀ Se guardiamo al settore delle autovetture, le persone parlano da anni del passaggio ai veicoli elettrici. Le cose sono davvero decollate quando


LA POTENZA DI UN GRUPPO Poiché Volvo Penta fa parte del Gruppo Volvo, gode della privilegiata posizione di avere alle spalle la forza di un gruppo e di tutti i vantaggi che ne derivano, a partire dalla condivisione delle tecnologie. “Ciò significa che non abbiamo bisogno di reinventare la ruota, poiché basiamo il nostro lavoro di sviluppo sulla comprovata tecnologia di elettromobilità del Gruppo Volvo che è già stata utilizzata a livello globale per una varietà di applicazioni” specifica Okutan.

gli investimenti in infrastrutture e gli incentivi fiscali governativi hanno aperto la strada al cambiamento. Naturalmente, i consumatori erano anche preoccupati per le prestazioni, l'affidabilità e il costo delle tecnologie delle batterie, e queste sono migliorate, ma è stata la riduzione del prezzo che ha reso le auto elettriche un'opzione realistica. Nelle macchine fuoristrada è ragionevole aspettarsi una cosa simile, in cui gli incentivi e la disponibilità delle infrastrutture giocheranno un ruolo significativo nella domanda. La transizione nel settore delle autovetture è in corso e sarà seguita da veicoli commerciali come autobus urbani, camion per la distribuzione cittadina e camion per il trasporto a lungo raggio.

Questi verranno prima delle macchine fuoristrada perché, quando si tratta di macchine non stradali, c'è un enorme aumento nella varietà di applicazioni. Ad esempio, oggi i motori dieselVolvo Penta forniscono potenza a centinaia di applicazioni diverse in diversi ambienti e condizioni. Ogni macchina e applicazione ha i propri requisiti in base a come viene utilizzata e alla legislazione del settore, quindi non ci sarà una soluzione valida per tutti. Affinché la transizione dai combustibili fossili all'energia elettrica avvenga, le infrastrutture di ricarica ad alta potenza devono essere portate fuori dalle città verso luoghi come siti industriali, fattorie agricole, porti e miniere, e questo deve essere combinato con

incentivi di supporto e convenienza dei prezzi. Abbiamo iniziato a vedere alcuni esempi di ciò che accade in luoghi come Europa, Cina e California negli Stati Uniti. OSTACOLI TECNICI? Un'altra sfida nel settore off-road è come risolvere la domanda di energia per le macchine ad alto consumo energetico. Il punto di svolta qui sarà simile a quello delle autovetture: quando le macchine industriali alimentate a batteria saranno convenienti, il settore sarà pronto per la transizione. I costi delle batterie saranno la chiave perché un veicolo industriale consuma molta più energia di un'autovettura, quindi i costi delle batterie sono molto più MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

IL FUTURO È ELETTRICO L'industria off-road è molto interessata all'elettrificazione, ma anche se i grandi OEM sono già pronti a guidare questa transizione nel settore, la velocità del cambiamento sarà definita dal cliente finale e dalle sue esigenze. A questo punto, è ragionevole ritenere che il passaggio all'elettrificazione inizierà con le applicazioni che necessitano di una minore richiesta di energia e dove ci sono buone possibilità di ricarica durante una giornata lavorativa standard. Alcuni segmenti passeranno direttamente alla versione completamente elettrica e alcuni opteranno per macchine ibride, ma tutto dipenderà dal consumo energetico dell'apparecchiatura.

alti. Il costo di un veicolo elettrico rispetto a un veicolo convenzionale è significativamente più alto e la maggior parte di questo costo deriva dalla batteria stessa.“Negli ultimi dieci anni c'è stata una buona tendenza al ribasso nel costo delle batterie che ha aiutato l'industria delle autovetture, speriamo che accada lo stesso per le macchine fuoristrada” spiega Okutan. COLLABORARE CON I CLIENTI “In Volvo Penta abbiamo molti clienti interessati a collaborare per lo sviluppo di macchine off-road ibride e completamente elettriche. Adottiamo un approccio di sistema completo e vogliamo diventare il leader mondiale nelle soluzioni di alimentazione sostenibili e siamo sulla buona strada per portare sul mercato risultati a emissioni zero come parte del nostro viaggio nell'elettromobilità. Abbiamo

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diversi progetti di sviluppo in corso in cui abbiamo collaborato con i clienti per sviluppare la migliore soluzione di trasmissione elettrica per un veicolo specifico” prosegue Okutan. Uno di questi progetti è un trattore per terminal completamente elettrico. In questo caso, il trattore portuale è completamente elettrico grazie all'adozione di una trasmissione elettrica Volvo Penta. La movimentazione dei materiali è attualmente il segmento più promettente per l'elettrificazione perché ha caratteristiche molto particolari, come l'elevato utilizzo delle macchine, una operatività generalmente richiesta in aree ristrette utilizzando cicli di lavoro prevedibili e la possibilità di disporre di una buon aaccessibilità a un'infrastruttura di ricarica elettrica. Questa è anche un'area in cui si sta già assistendo ad alcuni incentivi per passare all'elettricità messi

Zeyd Okutan, Product Manager di Volvo Penta e responsabile della pianificazione e strategia per l'elettromobilità del segmento off-road

in campo da governi e autorità locali. Un altro progetto interessante su cui Volvo Penta sta lavorando è lo sviluppo di una trasmissione elettrica per Rosenbauer, produttore di veicoli per i vigili del fuoco, che sta sviluppando un veicolo pionieristico caratterizzato da zero emissioni e livelli di rumorosità notevolmente ridotti. Inquesto caso Volvo Penta e Rosenbauer hanno ideato un'architettura del veicolo completamente nuova che sembra destinata a rivoluzionare il settore dei vigili del fuoco. Il camion, denominato "Revolutionary Technology" (RT), inizierà presto i test nel mondo reale con i vigili del fuoco di Berlino,Amsterdam e Dubai.“L'RT rientra nel segmento dei veicoli speciali e lo consideriamo la seconda area più promettente per le macchine elettriche industriali. Altri veicoli di questo tipo includono attrezzature aeroportuali di supporto a terra e camion per la raccolta dei rifiuti" ha specificato Okutan. “Guardando gli altri segmenti in cui operiamo, direi che l'agricoltura e l'estrazione mineraria sono i più favorevoli quando si parla di energia elettrica, seguite da costruzioni e silvicoltura”. ❑


news

3 STELLE

TRASPORTI

IN VETTA

MAN ha fornito un TGE 4x4 a BZB per la logistica di ristoranti e impianti in alta quota

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ZB gestisce 27 linee ferroviarie di montagna e numerosi impianti di risalita, nonché otto ristoranti nelle regioni di Garmisch-Classic,Wank e Zugspitze. Per garantire che sia gli impianti che i ristoranti vengano riforniti rapidamente con i prodotti alimentari, l’azienda ha iniziato ad impiegare, per i trasporti, un veicolo MAN TGE 4x4. Jens Schulze, responsabile dello stoccaggio tecnico e della logistica presso BZB, è entusiasta del TGE: “L’aspetto decisivo nella scelta del MAN TGE è stata la qualità e la sicurezza della integrale intelligente, davvero impressionante, che muove il veicolo sulle superfici scoscese dei percorsi di montagna come se fosse su una normale strada asfaltata”. fonte: tadano demag

Parte il 18 ottobre il concorso “Un tuffo tra le Stelle Michelin” che invita il pubblico a rivisitare uno dei primi piatti della tradizione italiana, per vincere una esperienza 3 stelle immersiva e più di 60 voucher del valore di 150 euro ciascuno da spendere in uno dei ristoranti della Guida Michelin 2021. Fino al 16 novembre si potrà partecipare collegandosi al sito www. promozioni. michelin.it nella sezione dedicata alla fase del concorso “Rivisita la ricetta”.

Primi risultati (Trasporti)

“Paccar ha registrato ottimi ricavi e un utile netto per il terzo trimestre del 2020”, ha affermato Preston Feight, amministratore delegato.“I risultati del terzo trimestre riflettono il rimbalzo della produzione globale di autocarri e dei ricavi dei ricambi aftermarket”. Paccar ha registrato un utile netto di 385,5 milioni di dollari nel terzo trimestre di quest’anno, rispetto ai 607,9 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi del terzo trimestre sono stati di 4,94 miliardi di dollari, rispetto ai 6,37 miliardi di dollari registrati. Paccar ha guadagnato 892,6 milioni di dollari per i primi nove mesi del 2020 rispetto a 1,86 miliardi nello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi netti per i primi nove mesi del 2020 sono stati di 13,16 miliardi di dollari rispetto ai 19,48 miliardi di dollari dello scorso anno.


REPORTTECNICO I panni vengono lavati nelle apposite linee ad una temperatura di 90 °C per almeno 15 minuti, per eliminare germi e microrganismi.

MEWA

IGIENE E SOSTENIBILITÀ opo la forzata pausa del lockdown, le attività industriali sono riprese, i macchinari sono stati riavviati in tutti i settori, e mai come in questo momento le officine e i capannoni di produzione, applicando rigorosamente norme di igiene e pulizia, devono offrire ai propri dipendenti un elevato livello di sicurezza durante le fasi lavorative. Oltre a fornire prodotti disinfettanti e indumenti protettivi adeguati, le aziende e le imprese devono garantire la massima sicurezza anche quando si utilizzano

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utensili e materiali, e soprattutto in questi ultimi mesi si sono chieste se, dal punto di vista igienico, per pulire i macchinari sia più efficace l’impiego di stracci, panni in carta usa e getta oppure i panni in tessuto riutilizzabili, all’insegna della sostenibilità. Prima di focalizzarci su questo particolare prodotto va sottolineato che, a proposito di sviluppo sostenibile, sono sempre più numerosi i settori impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e nell’utilizzo razionale delle materie prime.Tra le varie aziende impegnate a fondo nel riciclo c’è anche la socie-

Il tappeto assorbente Mewa Multitex consiste in una vasca di raccolta olio sotto forma di panno.

tà tedesca fornitrice di servizi tessili Mewa, che da oltre 100 anni sta dando il suo contributo. “Sostenibilità e responsabilità aziendale sono i cardini della nostra strategia d’impresa”, afferma Velko Winters, amministratore delegato di Mewa.“Siamo stati quindi la prima azienda nel nostro settore a ricevere la certificazione ambientale internazionale secondo la norma ISO 14001 nel 1997. Inoltre, come membri della European Textile Services Association (ETSA), vorremmo dare un’impronta ecologica alla globalizzazione mettendo al centro


il risparmio delle materie prime e la riduzione dell'impatto ambientale al minimo assoluto”. Per Mewa l’impegno verso l’ambiente inizia già dalle fasi produttive con l’utilizzo di filati riciclati. Lo stabilimento tedesco di Immenhausen produce annualmente oltre 100 milioni di nuovi panni tecnici dalla cui tessitura risulta una notevole quantità di lanugine di cotone, che invece di essere versata nei fiumi viene riutilizzata come materiale isolante nell’industria automobilistica (circa 72 le tonnellate di lanugine riciclate ogni anno). Anche lo sporco recuperato dai panni per la pulizia viene riciclato: Mewa recupera infatti gran parte degli oli da riciclo in condizioni ambientali rigorose e li riutilizza per il riscaldamento degli impianti di lavaggio e asciugatura, trasformando ogni anno diversi milioni di litri di rifiuti in energia. La percentuale di materiale riciclato nel panno tecnico Mewatex non è inferiore al 50 percento del volume totale, e inoltre l’azienda si assicura

Un prezioso tappeto Altro fiore all’occhiello Mewa è il tappeto assorbente Multitex,

che anche le anime in cartone delle bobine di filato siano riutilizzabili, il che permette di risparmiare altre 21 tonnellate di rifiuti all'anno. I panni tecnici multiuso proposti da Mewa nell’ambito di un sistema di servizi completo, sono specifici per la pulizia industriale di officine e reparti produttivi, puliscono a fondo ma in modo delicato, sono piccoli ma al tempo stesso robusti, efficaci e molto durevoli. In base al tipo di utilizzo possono essere lavati e riutilizzati fino a 50 volte in modo ecocompatibile dimostrandosi una valida alternativa “verde” ai panni di carta e in tessuto usa e getta, che dopo essere stati utilizzati una sola volta vengono gettati nei rifiuti. I panni tecnici Mewa utilizzati dai clienti sono distribuiti esclusivamente nel pratico sistema di noleggio: Mewa si occupa del ritiro, del lavaggio e della riconsegna dei panni, e quelli usurati vengono automaticamente sostituiti con panni nuovi. Più in dettaglio, una volta consegnati in contenitori di sicurezza chiusi (Sa-

perfetto nei lavori di riparazione e manutenzione o in aree sensibili di macchine e impianti. Esso consiste in una vasca di raccolta olio sotto forma di panno ed è ottimale nei settori con perdite di olio e liquidi acquosi. Questi tappeti proteggono le macchine, le postazioni da lavoro

e il pavimento dalla sporcizia e liquidi pericolosi. I tappeti assorbiolio trasportano i liquidi dei tessuti esterni subito all'interno e li immagazzinano in maniera permanente nel loro nucleo assorbente. In tal modo la superficie rimane relativamente asciutta mentre un

I panni tecnici multiuso Mewa sono specifici per la pulizia industriale di officine e reparti produttivi.

Mewa Multitex è ideale nei lavori di riparazione e manutenzione di macchine e impianti.

materiale speciale all'interno distribuisce il liquido in maniera uniforme e permanente. I tappeti sono noleggiabili da Mewa che li lava e li cura in modo affidabile e professionale, evitando al cliente accumulo di rifiuti pericolosi e costose spese di

smaltimento. Pratico nell’uso, rapida capacità di assorbimento, ecologico ed economico, Mewa Multitex è adatto per l’industria dei metalli, automobilistica, per gli impianti sanitari, riscaldamento, climatizzazione e autofficine.

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REPORTTECNICO

Pioniera del Textilsharing Dal 1908 Mewa mette a disposizione delle aziende prodotti tessili in FullService, e oggi è leader del settore. Dalle sue 45 sedi fornisce alle aziende abbigliamento da lavoro e protettivo, panni, tappeti assorbiolio e zerbini, incluso il servizio di lavaggio, riparazione, stoccaggio e logistica. Segue oltre 190.000 clienti dei settori industria, commercio, artigianato e gastronomia, e per il suo impegno nell'ambito della sostenibilità l'azienda ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

I panni tecnici Mewa sono disponibili esclusivamente a noleggio. Mewa si occupa direttamente del ritiro, della consegna e del lavaggio dei panni.

Piccoli ma al tempo stesso robusti, efficaci e durevoli, i panni tecnici Mewa puliscono a fondo in modo delicato.

Il contenitore SaCon appositamente sviluppato da Mewa per la raccolta, lo stoccaggio e il trasporto in condizioni di sicurezza dei suoi panni tecnici.

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Con), i panni vengono poi ritirati e lavati negli impianti Mewa per poi essere riconsegnati puliti. Nelle linee di lavaggio, i panni vengono lavati a una temperatura di 90°˚C per almeno 15 minuti per rendere del tutto inattivi germi e microrganismi, così l’operatore può prelevarli dai contenitori SaCon e utilizzarli direttamente in tutta sicurezza. Affidandosi a Mewa, i responsabili delle aziende possono contare su un servizio completo che garantisce loro l’esatta quantità di

panni puliti, limitando la produzione di rifiuti e risparmiando risorse; hanno la sicurezza che i panni saranno sempre disponibili, puntuali e nella giusta quantità; costi pianificabili a priori, un prezzo interessante rispetto ai materiali monouso, e la garanzia di risultati di pulizia ottimali. Riscontri positivi anche dai numerosissimi operatori che ne fanno uso, oltre 2,7 milioni in tutto il mondo: li considerano un prodotto davvero unico e insostituibile. ❑


news

Nella foto: l’azienda NFT sta utilizzando cinque gru Potain per costruire alloggi pubblici a Hong Kong. La flotta comprende due gru a torre MCT 565 e tre gru a torre MCT 385, tutte della gamma avanzata di gru topless Potain costruite a Zhangjiagang, in Cina.

La nuova GTC di Tadano (Gru)

La nuova gru cingolata Tadano GTC-1800EX colma il divario tra le classi di portata da 130 e da 220 tonnellate. La gru ha una capacità di sollevamento effettiva di oltre 156 tonnellate e un momento di carico massimo di 590 mt, il che rende questa macchina tuttofare uno strumento estremamente versatile e flessibile. All’occorrenza è possibile regolare la larghezza tra i cingoli in configurazioni sia simmetriche che asimmetriche, in modo da poter utilizzare la gru in applicazioni con spazi limitati, come i progetti di costruzione di ponti. È inoltre ideale per eseguire lavori edili, dato che è in grado non solo di muovere e retrarre componenti, ma anche di far scendere e retrarre il braccio per spostarsi sotto le strutture del tetto in modo da arrivare dove è necessario. Inoltre, è possibile sfruttare i suoi punti di forza utilizzandola come gru ausiliaria.

H2 Oltre al rapido sviluppo della tecnologia delle batterie, l’idrogeno (H2) rappresenta una buona soluzione, come carburante alternativo, per il trasporto lunga distanza, motivo per cui MAN presenta la propria roadmap di ricerca e sviluppo inserendo anche l’idrogeno. La roadmap prevede, per il prossimo anno, la realizzazione di prototipi di veicoli a idrogeno in linea con i progetti di sviluppo in corso.

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DEALERSTORY

(FASSI)

TRA PASSATO E FUTURO

La lavorazione della carpenteria in ferro è una fase fondamentale nell’allestimento degli autocarri.

Una storica azienda toscana, dedita da mezzo secolo ai servizi di trasporto e sollevamento, crede nel proprio ruolo di dealer e conferma l’obiettivo di crescere insieme al noto marchio di gru bergamasco inquant’anni di attività ma non sentirne il peso. È ciò che accade alla Alberto Chelucci Srl, realtà in provincia di Lucca che l’anno scorso ha festeggiato il proprio anniversario. La sede di Altopascio, inaugurata nel 1969 da Alberto Chelucci e tuttora sede operativa, ha visto ben tre generazioni dedicarsi ad allestimenti all’avanguardia e performanti, ma in realtà la storia di questa famiglia inizia a Gavinana (PT), dove Alberto Chelucci senior, all’inizio del secolo scorso, crea un’impresa edile. In seguito l’impresa passa al figlio Carlo, che assieme ai suoi figli Dario, Elio, Enzo, Luciano e Alberto, prosegue l’attività del padre per poi dedicarsi, negli Anni Quaranta, alla costruzione di cassette di legno usate come contenitori per munizioni. Negli Anni Cinquanta la famiglia si trasferisce a Bardalone (PT), e i titolari

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costruiscono i primi cassoni di legno per autocarri specializzandosi subito dopo nella carpenteria in ferro. Nel 1969, nella nuova sede di Altopascio nasce la Alberto Chelucci Snc che, guidata dal socio fondatore, si perfeziona ulteriormente nella costruzione di cassoni ribaltabili dando inizio anche al montaggio di gru idrauliche e alla trasformazione dei veicoli industriali. Dopo la morte di Alberto la conduzione dell’azienda, divenuta

La sede della Alberto Chelucci Srl ad Altopascio (LU) è stata inaugurata nel 1969.

in seguito Srl, passa ai figli Alessandro e Cristina, che la rendono leader del settore e tra le più importanti in Italia come numero di gru installate. Ciò si deve anche al contributo della terza generazione composta da Alessio, figlio di Cristina, che coordina l’ufficio tecnico, e Alberto, figlio di Alessandro, che affianca il padre nelle tematiche commerciali. L’amministrazione dell’azienda è invece competenza di Tatiana, moglie di Alessandro Chelucci. Tra i punti di svolta che hanno caratterizzato la storia imprenditoriale di questa famiglia, va ricordato l’inizio della collaborazione, negli anni Novanta, tra la Alberto Chelucci e Fassi Gru, produttore di gru idrauliche a livello mondiale. Da subito l’azienda toscana mette in luce le proprie capacità, ottenendo così l’incarico di


L’ARTE DI rappresentare, sia commercialmente sia per gli aspetti tecnico-assistenziali, l’azienda bergamasca su un ampio territorio che comprende le province di Lucca, Pistoia, Livorno, Pisa e Massa Carrara. Nel descrivere l’azienda, Alberto Chelucci ci spiega che le attività oggi si svolgono in un insediamento di 30.000 metri quadri dei quali 6.000 coperti in due capannoni, uno per la produzione, l’altro per l’assistenza, a cui si aggiunge la cabina di verniciatura. “Fino a qualche anno fa”, afferma Chelucci,“il nostro principale settore d’intervento era l’edilizia, quindi con una netta prevalenza di cassoni ribaltabili e gru articolate di gamma medio-piccola. Oggi gli scenari sono un po’ cambiati, la crisi dell’edilizia ci ha imposto di rivedere le nostre tradizioni e in questi anni abbiamo aumentato gli allestimenti per molti operatori dell’autotrasporto che hanno voluto aggiungere il sollevamento alla loro offerta di servizi, e poi ci siamo avvicinati al mondo dell’ecologia”. Questi due settori hanno consentito all’azienda non solo lo sviluppo di nuove competenze tecnologiche, ma anche l’installazione di gru di portata maggiore e nuove attrezzature tra cui gli scarrabili Marrel della omonima consociata del Gruppo Fassi. Inoltre i clienti trovano nella Alberto Chelucci Srl un punto di riferimento sicuro

grazie alla competenza e professionalità dimostrata nel gestire l’assistenza tecnica, e al solido rapporto con tutte le concessionarie di veicoli industriali nell’area di competenza. Riguardo il domani dell’azienda, Alberto Chelucci è molto chiaro: “parlare di programmi futuri diventa estremamente semplice, perché la strada è già segnata: non si deve fare altro che proseguire a sviluppare i tre settori citati, edilizia, trasporto ed ecologia, rinsaldare i rapporti con le concessionarie truck e potenziare ulteriormente la nostra specializzazione. Penso ad allestimenti ancora più complessi, per esempio con attrezzature intercambiabili su appositi controtelai, agli scarrabili e a gru ancora più importanti. Il tutto senza trascurare l’assistenza che resta uno dei cardini della nostra attività, con un’attenzione particolare alla formazione del personale che deve essere sempre più competente e professionale. In tutto questo percorso, essere affiancati da un’azienda solida e votata all’innovazione come Fassi Gru è fondamentale. I clienti apprezzano i nostri allestimenti soprattutto se uniti alla qualità e alle soluzioni innovative che Fassi Gru sta sviluppando per agevolare e rendere più redditizio il loro lavoro. Siamo una grande squadra che spinge tutto nella stessa direzione e i risultati si vedono!”. ❑

allestire autocarri L’impegno e l’esperienza dell’azienda Alberto Chelucci Srl nel realizzare allestimenti di gru idrauliche su autocarro supera abbondantemente i 40 anni, che corrisponde a migliaia di allestimenti portati a termine. La realizzazione dell’allestimento ovviamente non è affidata al caso ma risponde a precisi e rigidi fattori. Innanzitutto si deve tener conto della fattibilità tecnica dell’allestimento, ovvero la completa rispondenza a tutte le direttive tecniche prescritte dai costruttori dell’autocarro e della gru e legate al pieno rispetto delle norme di

circolazione stradale, oltre che a quelle di sicurezza per gli attrezzi di sollevamento. È essenziale anche la stabilità della gru per autocarro, ovvero la garanzia che l’intero veicolo rimanga stabile in tutte le condizioni di lavoro, anche le più gravose come nel sollevamento a pieno carico. Poi ci deve essere corrispondenza tra quanto proposto, quanto realizzato e le effettive esigenze di utilizzo da parte del cliente. Infine, il post vendita da parte dell’ufficio tecnico permette di seguire e incanalare il cliente per la messa in servizio della macchina di sollevamento.

Un truck Renault allestito con gru idraulica F135C Fassi.

I cassoni ribaltabili non sono prodotti in serie ma vengono personalizzati come il cliente desidera.

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DEALERSTORY

AL SERVIZIO del cliente Assistenza e formazione del personale nel dna Chelucci

Alberto Chelucci Srl è per i clienti un punto di riferimento sicuro grazie alla competenza e professionalità messe in campo nel gestire l’assistenza tecnica, che insieme alla formazione del personale rappresenta il fulcro dell’azienda. Per questo ha creato un apposito reparto che si occupa prettamente di manutenzioni programmate. La tecnologia in campo elettronico e idraulico applicato alle gru raggiunge oggi stadi avanzati, garantendo all’utente finale più sicurezza e maggiori risultati in termini di lavoro. Ma per garantire alle gru sempre il massimo rendimento è indispensabile una manutenzione programmata una o due volte l’anno. La manutenzione ordinaria comprende il controllo dei dispositivi di sicurezza, controlli funzionali e strutturali su carpenteria e parti meccaniche, controlli dell’impianto oleodinamico, sostituzione filtri e ingrassaggio. Inoltre, specie nel settore del sollevamento, dove i rischi sono molto elevati, occorre istruire e formare personale qualificato. Pertanto questa azienda è in prima linea nella formazione e rilascio di patentini per gruisti, che garantiscono all’azienda cliente sicurezza e aggiungono valore all’operatore. Nello stabilimento è stato creato un apposito spazio attrezzato che ospita fino a venti persone.

Spesso nell’allestimento dei veicoli industriali, gli autocarri richiedono un allungamento del passo del telaio. Dopo gli interventi al telaio dell’autocarro, vengono rimontati il serbatoio e le varie componenti.

LA PAROLA AL brand “La storia della Alberto Chelucci Srl parla per loro”, ricorda Mauro Dellacasa, Responsabile vendite Italia di Fassi Gru. “È una delle classiche situazioni nelle quali la parola concessionaria è riduttiva. La Alberto Chelucci srl è qualcosa di più, non solo per la passione di tutta la famiglia e la cura delle loro costruzioni, ma per la competenza e dedizione di ogni singolo dipendente e per l’amore per il proprio lavoro che si respira attraversando i reparti di lavorazione come negli uffici e in quello tecnico in particolare. A tutto questo aggiungiamo che, anche nei momenti più difficili, l’azienda ha sempre lavorato a pieno ritmo, a testimonianza di come i loro clienti, dalla piccola azienda edile alla flotta dell’autotrasporto, sanno di avere nella Alberto Chelucci srl un riferimento sicuro”. Una considerazione che Mauro Dellacasa estende a tutti i dealer Fassi. “Abbiamo costruito una rete di officine qualificate e altamente professionali che hanno saputo affrontare il difficile momento del lockdown continuando a garantire l’assistenza necessaria a quei clienti che in quel periodo erano chiamati a garantire i servizi essenziali e indispensabili. Al rientro questa professionalità ha potuto dispiegarsi appieno, rispondendo tempestivamente alla ripartenza del mercato”, ha spiegato Dellacasa. I mesi di giugno e luglio, infatti, sono stati molto buoni in termini

di vendita: il portafoglio ordini raccolti da Fassi copre l’intera gamma di gru, e in generale si può dire che tutta l’Italia sta ripartendo. Anche ad agosto le richieste non sono mancate, nonostante la pausa estiva, e settembre sta andando molto bene. “C’è fiducia nel settore, sia da parte dei nostri dealer, che dei nostri clienti” prosegue Mauro Dellacasa. “I settori più attivi sono quelli della cantieristica stradale, sostenuto dai vari lavori messi in pista dagli enti di gestione delle strade e delle autostrade, la cantieristica edile per quanto riguarda le ristrutturazione, in questo caso spinta dalle diverse agevolazioni disponibili. Buone anche le aspettative da settori quali la torneria e lo smaltimento amianto, che chiedono gru di grosse dimensioni, e il settore delle applicazioni ferroviarie. Infine, non posso non citare i risultati estremamente positivi che stiamo raccogliendo nel settore delle municipalizzate, che chiedono non solo nuove macchine, ma anche contratti per servizi di assistenza e manutenzioni programmate”. Non sono mancate le gare d’appalto, numerose in tutta Italia, a cui i dealer partecipano con il supporto della Casa madre. E anche i settori legati all’ecologia e all’ambiente stanno lavorando a pieno ritmo. “Nonostante qualche difficoltà legata a problematiche burocratiche, quali i tempi di immatricolazione dei veicoli ancora troppo dilatati, è innegabile che il mercato sia ripartito e che ci sia tanta voglia di fare” ha concluso Mauro Dellacasa.

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La forza della flessibilità

Con l’ XF 480 FAW 8x4 DAF mostra la capacità della gamma XF di adattarsi completamente alle più diverse applicazioni, on e off road TESTI, FOTO E VIDEO DI LAURA MOLE PIANE

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Se ci chiedete di scegliere il nostro preferito della gamma DAF, va da sé che risponderemmo CF. Per ovvi motivi. Ma chiamati a testare sul campo una versione dell’ammiraglia XF del Costruttore olandese declinata per un impiego misto on e off road, dobbiamo ammettere che l’operazione di DAF di declinare l’offerta di motrici sia CF che XF in base all’applicazione è riuscita appieno. Con il DAF XF 480 FAW è evidente la versatilità che il Marchio olandese appartenente al gruppo Paccar è in grado di mettere in campo con tutti i suoi modelli. I DATI SALIENTI Iniziamo presentando il protagonista di queste pagine, un DAF

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XF 480 FAW 8x4 con tridem posteriore e asse sterzante, allestito con uno scarrabile Hiab Multilift Ultima. Un veicolo che riesce ad abbinare alcuni aspetti tipicamente da “lungo raggio” (comfort di guida, cabina Space Cab con i relativi accessori e finiture) ad altri più “spartani” nel senso di adatti alla severa vita da cantiere e cava, come appunto il tridem posteriore con doppi assali tandem motore a riduzione singola, bloccaggio dei differenziali sull’assale intermedio e trasversale. La sospensione qui è di tipo pneumatico con 8 cuscini pneumatici. Il quarto assale posteriore di tipo trainato sterzante è invece equipaggiato con sospensione pneumatica con 2 soffietti pneumatici. Il tutto per un carico massimo tecnico sul tridem di 34 tonnellate. Anteriormente l’assale è di tipo rinforzato,


IL SEDILE XTRA LEATHER AIR A SCHIENALE ALTO, CON SOSPENSIONI PNEUMATICHE, RISCALDATO E CON VENTILAZIONE ATTIVA

DAF XF 480 FAW 8x4: fast spech Cabina Motore Potenza max Coppia max Cambio Software del cambio Rapporto al ponte Passo Assale anteriore Assali motore Assale trascinato Serbatoio carburante Serbatoio AdBlue Allestimento

Space Cab MX-13 / 12,9 l / Euro 6 355 kW / 483 CV @ 1.600 rpm 2.500 Nm da 900 a 1.125 rpm (Multi Torque) 2.350 Nm da 900 a 1.365 rpm TraXon automatizzato 12 marce Eco Performance 2,83 : 1.00 4,55 m Rinforzato 9 t, sospensione parabolica.numeri Tandem gemellato da 26 t, sospensioni pneumatiche Sterzante e sollevabile da 8 t, sospensione pneumatica 430 litri 75 litri Hiab Multilift con container KTK

da 9 t, con sospensione parabolica. Numeri e caratteristiche robusti che fanno subito intendere che il nostro XF è in grado di muoversi con scioltezza sia su strada che in off-road. Ambiti dove infatti l’abbiamo messo alla frusta.

DETTAGLIO DEL TRIDEM POSTERIORE CON QUARTO ASSALE TRASCINATO STERZANTE

in termini di consumi, abbiamo apprezzato la guidabilità del veicolo su strada, derivante in primis dal collaudato binomio tra il motore Paccar MX-13 da 483 CV e il cambio TraXon automatizzato a 12 marce. Cambiate dolci e regolari, grazie anche all’ausilio di alcuni software di assistenza alla guida come il cruise control, il sistema di avvertimento di abbandono corsia e il Predictive Cruise Control (vedi box). Nulla da eccepire in tema di rumorosità, davvero bassa anche alle velocità di crociera più elevate. La cabina, una Space Cab in allestimento Exclusive, propone un sedile del conducente Xtra Leather Air a schienale alto, con sospensioni pneumatiche, riscaldato e con ventilazione attiva. A livello di optional e vani portaoggetti, da segnalare il frigorifero da 42 litri, il portaoggetti sotto la cuccetta,

SU STRADA Abbiamo percorso 185 km a bordo del DAF XF 480 FAW 8x4, guidandolo su un percorso misto autostradale e non tra la Truck Service Srl, l’impianto della cava Elmit a Cerano, in provincia di Novara, e relativo ritorno. Pur non avendo effettuato misurazioni

L’allestimento Il DAF XF 480 FAW 8x4 è allestito con un impianto scarrabile Multilift Ultima 30S di Hiab, il modello della gamma Ultima adatto ai veicoli a 4 assi con una PTT compresa tra 32 e 41 t. La capacità complessiva dello scarrabile è di 30 t. Come gli altri modelli della gamma Ultima, anche il 30S

è equipaggiato con numerosi optionals che rendono le operazioni di scarramento/ carramento non solo più semplici e veloci, ma anche (e soprattutto) più sicure. Vale la pena ricordare i sistemi HookliftAssist, SafePositioning e LoadBoost. Il primo, attraverso il sistema HiVision di Hiab, fornisce

l’assistenza visuale necessaria per la fase di aggancio/ sgancio del cassone. Il sistema automatizzato per rilevamento posizione cassa SafePositioning, invece, trascina le casse in modo sicuro nella posizione

prestabilita, in funzione della loro lunghezza. Il sistema LoadBoost della Hiab, infine, adatta automaticamente la velocità dello scarrabile al peso del carico e comprende lo smorzamento di finecorsa.

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ProvainCampo DAF

I dispositivi di rallentamento Il DAF XF 480 FAW 8x4 è equipaggiato con l’MX Engine Brake, un freno a compressione ad azionamento idraulico abbinato a una valvola a farfalla nel sistema di scarico in grado di erogare forza frenante massima di 360 kW con il motore MX-13. Inoltre è presente il freno di rallentamento integrato ZF, un rallentatore idraulico la cui potenza frenante massima è di 500 kW.

DETTAGLIO DELLA POSTAZIONE DI GUIDA DEL DAF XF 480 FAW 8X4

della cabina, se attivato fa scorrere un perno in acciaio temperato nel bracciolo della portiera). Quando il sistema è attivato, le portiere del veicolo non possono essere aperte in alcun modo, neanche con un palanchino. Si tratta di un dispositivo di sicurezza che si attiva solo dall’interno e serve a tutelare maggiormente il driver che pernotta nell’abitacolo contro intrusioni e furti.

il lettino inferiore con materasso a molle, spessore 150 mm, e la cuccetta superiore utilizzata come portabagagli con rete sull’intera larghezza. A completamento il sistema radio e navigazione con streaming audio Bluetooth, collegamento USB per dispositivi mobile e una presa TRS per lettore MP3 nel cruscotto. Per la sicurezza del conducente, oltre ai più tradizionali sistemi quali airbag e tendicinture, presente anche il sistema Night Lock (installato sulla parete laterale

IN OFF-ROAD Presso la cava Elmit abbiamo invece fatto una serie di test di manovrabilità, oltre ad aver azionato l’allestimento scarrabile (vedi box). Anche in questo caso il nostro DAF XF 480 FAW 8x4 si è dimostrato all’altezza delle aspettative, non solo in termini di guidabilità, comunque eccellente anche su sterrato, ma anche per l’agilità con cui riesce a muoversi grazie all’assale trainato sterzante che diminuisce di molto il raggio di sterzata, permettendo all’XF di circolare con agilità in aree quali impianti e cave dove gli spazi possono anche essere ampi, ma i sentieri, le strade, nonché gli spazi di manovra, non sempre. ❑

Il Predictive Cruise Control L’Adaptive Cruise Control (controllo velocità di crociera adattativo) e il Downhill Speed Control (Controllo velocità in discesa) aiutano il conducente a mantenere una buona velocità media su strade collinari, in modo efficiente e senza sforzo. Questi sistemi agiscono tutti sull’attuale pendenza della strada ma non sono in grado di prevedere cambiamenti, anche se immediati. La soluzione

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di questo inconveniente è il Predictive Cruise Control (Regolatore di velocità predittivo), che si basa sulla tecnologia GPS. Le informazioni dettagliate relative alle mappe stradali vengono utilizzate per conoscere le condizioni di guida che il veicolo sta per incontrare. Nelle normali applicazioni a lunga percorrenza, il risparmio di carburante è di circa il 15%.

Sulle strade collinari è possibile risparmiare fino al 4% di carburante. Il Predictive Cruise Control (Regolatore di velocità predittivo) può intervenire agendo sul sistema EcoRoll (effettuando una migliore regolazione del sistema relativamente alle differenze di altezza e pendenza della strada che si sta per percorrere), sul regolatore di velocità e del Downhill

Speed Control (consente di impostare temporaneamente una maggiore o minore velocità del veicolo rispetto alla velocità di crociera impostata allo scopo di limitare la quantità di carburante utilizzata lungo l’intera distanza) e nella strategia delle cambiate marcia del cambio TraXon allo scopo di risparmiare carburante a partire dai regimi inferiori del motore.


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REPORTTECNICO

La cesoia idraulica VTN CI3200R mentre demolisce lo scafo metallico di un’imbarcazione

VTN

RIVOLUZIONE CESOIE e attività di demolizione vanno eseguite con cura, in completa sicurezza, utilizzando attrezzature giuste e di eccellente qualità, proprio come quelle messe a disposizione da VTN. Le attrezzature per escavatori proposti da questa azienda vicentina che ha alle spalle quasi 50 anni di esperienza, riguardano, nell’ambito della demolizione, pinze, cesoie e frantumatori da agganciare al braccio articolato dell’escavatore. Ogni attrezzo è dedicato ad una specifica funzione, progettato per essere resistente, sicuro ed efficace in ogni tipologia di intervento. Le pinze idrauliche sono utilizzate in fase di demolizione primaria per abbattere in modo completo una costruzione; i frantumatori, nella demolizione secondaria, servono a separare o ridurre in frammenti quanto già demolito; nella demolizione selettiva, riconducibile al recupero di elementi riciclabili e preziosi risultanti dal materiale demolito, il compito viene invece affidato alle cesoie, che tagliano materiali come metalli, ferro e alluminio. E all'interno dei prodotti proposti abbiamo voluto concentrarci proprio sulle cesoie, mettendo in risalto la se-

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rie CI-R, con cui VTN ha radicalmente rinnovato la propria gamma. In questa serie di cesoie idrauliche, la “R” sta per “Revolution”, a dimostrazione che l’obiettivo di migliorare e perfezionare il prodotto, anche quando lo stesso è apprezzato dal mercato, per l’azienda, ora condotta dagli eredi del suo fondatore Nerio Vaccaro, resta la prerogativa assoluta. Per VTN è stata una nuova sfida da affrontare e vincere per lasciare un’ulteriore traccia sul mercato. Il tutto ha origine da un progetto a cui si

La cesoia CI8000R al lavoro. Tutte le cesoie della serie CI-R sono in acciaio Hardox, resistente materia prima utilizzata per lavorare anche in condizioni estreme.

è dedicato uno staff di specialisti della ricerca e sviluppo, che ancora una volta ha saputo concretizzare ogni informazione proveniente da chi opera sul campo, in area marketing e commerciale. La serie CI-R è composta da ben 13 modelli per escavatori da 2 a oltre 200 tonnellate. Tra le sue principali peculiarità si evidenzia la rotazione a 360°:VTN ha progettato la cesoia con ralle di grande diametro, consentendone l’utilizzo anche in situazioni gravose ed estreme, inoltre le valvole di protezione


L’ottima rotazione consente alla cesoia VTN un facile utilizzo anche nelle situazioni difficili.

e i regolatori di flusso ne assicurano un posizionamento facile e preciso. Altri elementi di spicco sono il cilindro interamente protetto dagli urti e dai danneggiamenti, la speed valve (da CI 2000), il kit registro ganascia mobile, il puntale intercambiabile (dunque facilmente sostituibile in caso di necessità) e taglienti reversibili. L’evoluzione del prodotto è evidente non solo nel design, infatti il telaio è stato completamente rivisto nella forma ma soprattutto nella sua struttura, che come quella della ganascia,

è realizzata con i migliori acciai altoresistenziali di ultima generazione, per facilitare il perfetto assorbimento di tutte le tensioni di carico. I prodotti VTN infatti, sono costituiti essenzialmente di acciaio Hardox, la migliore materia prima utilizzata per lavorare anche in

Sopra, la cesoia CI-R.

A sinistra Matteo Vaccaro CEO di VTN.

condizioni estreme, ad esempio fino a -40°C. Riconosciuto come il miglior acciaio grazie alla sua elevata resistenza all’abrasione e alle ottimali caratteristiche meccaniche, Hardox offre una combinazione unica di durezza e tenacità. Queste qualità danno vita a costruzioni leggere, intelligenti, e con vita operativa di lunga durata. Hardox può essere piegato, modificato e saldato senza perdere le sue proprietà. Pensare, progettare e costruire attrezzature dalle prestazioni sempre più performanti, ma nel contempo anche più affidabili, prevenendone usura e quindi necessità di ripetuti interventi di manutenzione, rimane insomma la principale priorità per VTN. ❑

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news TRASPORTI ECCEZIONALI

140 T

Rave sceglie il trasportatore semovente a 5 assi di Cometto ETL 5 / 4E

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l gruppo Rave, con sede a Torcy è da sempre impegnato ad innovare per poter anticipare le esigenze dei clienti e offrire servizi personalizzati in modo ottimale. Quando si tratta della sua attività di leasing di veicoli industriali, Rave si affida a Cometto e recentemente ha acquisito un trasportatore semovente a 5 assi, ideale per applicazioni industriali. L’ETL 5 / 4E è un veicolo per acciaierie con cabina bassa che può muoversi sotto il pallet e trasportare carichi in loco. Ha una capacità di carico utile totale di 140 tonnellate. La piattaforma di carico piatta è lunga 14,1 metri e larga 2,99 metri. L’ETL a guida elettronica viene utilizzato per movimentare carichi lunghi come barre e tubi.

PIÙ forte CEVA Logistics ha ulteriormente rafforzato la sua posizione nel mercato polacco della Contract Logistics attraverso due estensioni di contratti a lungo termine con clienti chiave. Uno, leader mondiale nel settore dell’illuminazione, collabora con CEVA Logistics da oltre 10 anni e l’altro, SVP Worldwide, è la società madre di molti dei principali produttori di macchine da cucire del mondo e lavora con CEVA Logistics da oltre cinque anni.

Fleet Truck of the year (Trasporti)

Per il secondo anno consecutivo, il DAF XF è stato incoronato Fleet Truck of the Year ai prestigiosi Motor Transport Awards. Il titolo è la terza vittoria in cinque anni per la serie XF e rappresenta il 19esimo premio Fleet Truck of the Year di DAF da quando sono stati introdotti i primi Motor Transport Awards nel 1986. La giuria Fleet Truck of the Year è composta da influenti operatori di flotte, e il riconoscimento è spesso visto come uno dei titoli più importanti nel settore dei trasporti del Regno Unito. Il DAF XF è stato elogiato per il suo “eccellente rapporto qualità-prezzo, il miglior supporto e il buon comfort per il guidatore”. Inoltre, sono state nominate le eccellenti prestazioni dei consumi, la buona disponibilità dei ricambi e i bassi costi di manutenzione.

TRASPORTI ECCEZIONALI

MEGA YACHT Cometto trasporta a Pisa

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mmagina di essere seduto in ufficio e guardare fuori dalla finestra. E cosa vedi passare? Un bellissimo mega yacht di 58 metri. Una scena rara che si è svolta di recente a Pisa, in Italia. Lo spettacolare progetto di trasporto è stato curato dalla società TER Srl, membro del Gruppo Piccini. TER è lo specialista nel trasporto eccezionale dei più famosi mega yacht “Made in Italy”. La soluzione definita per questo trasprto sono stati i rimorchi modulari semoventi di Cometto. TER ha dovuto trasportare l’impressionante carico per oltre 5 chilometri dal sito di produzione della nave in un’altra posizione all’interno della Darsena, un’area specifica vicino a Pisa in Italia, dove si trovano le principali strutture di produzione di yacht. Il carico pesava 650 t, il che richiedeva un mezzo di trasporto molto potente. Sono state utilizzate complessivamente 16 linee di assi SPMT con una capacità di carico per asse di 48 t e quattro unità Power Pack da 110 kW. Per raggiungere una perfetta stabilità e distribuzione del carico, il convoglio è stato allestito in una configurazione aperta. Sia davanti che dietro la combinazione, c’erano due convogli, ciascuno composto da rimorchi modulari MSPE 4 assi con il loro Power Pack Unit e travi trasversali specifiche. MANEGGEVOLE, AGILE E CON UNA VELOCITÀ DI MARCIA CHE PUÒ RAGGIUNGERE I 20 KM/H, IL NUOVO RX 60 DI STILL È PERFETTO SIA PER LA MOVIMENTAZIONE DELLE MERCI IN MAGAZZINO CHE ALL’ESTERNO E NEI PIAZZALI.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE

EVOLUTA SEMPLICITÀ Il nuovo carrier Yanmar C30R-3TV nasconde, sotto un aspetto volutamente semplice e funzionale, una tecnologia per nulla scontata su una macchina di questo tipo. E la produttività in cantiere ne risente in modo positivo TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS

C30R-3TV

PESO OPERATIVO

POTENZA

CARICO OPERATIVO

CAPACITÀ CASSONE

VELOCITÀ DI TRASLAZIONE

TIPO DI RIBALTAMENTO

2.865,00 kg

34,3 kW (46 CV)

2.500 kg

1,20/2,10 mc (raso/cumulo)

5,7/11 km/h

girevole a 180°

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L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / LA TECNOLOGIA

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1) La postazione reversibile ha i joystick integrati che invertono in modo automatico il senso di marcia alzando il livello di sicurezza e facilitando il lavoro. 2) L’impianto idraulico presenta una pompa per ogni motore idraulico di traslazione garantendo elevata forza di trazione e massimo controllo in ogni contesto. 3) La plancia strumenti presenta la stessa interfaccia digitale degli escavatori del Costruttore interagendo in tempo reale con i parametri di funzionamento. 4) Il motore da 34,3 kW è lo Yanmar 4TNV88C-KFW a 4 cilindri da 2,189 litri Stage IV con EGR, DPF e Common Rail che dispone di 146,2 Nm di coppia massima a 1.820 giri/min. 5) Lo scarico avviene a 180° con il cassone che ruota su ralla mossa da un motore idraulico maggiorato per garantire la manovrabilità anche in situazioni di contropendenza.

GIANLUCA TOMMASINI Responsabile Commerciale MODERMA srl Lo Yanmar C30R-3TV presenta lo stesso livello di tecnologia, qualità, prestazioni e affidabilità che hanno reso celebri i miniescavatori del Costruttore giapponese.

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anmar è identificata soprattutto con i una pompa per ogni motore di traslazione. Senza suoi apprezzati miniescavatori e con i contare il motore di rotazione maggiorato per motori diesel di piccola cilindraruotare fino a 180° il cassone. Tutto queta. Ciò non toglie che nella sto per consentire un impiego in piena DETTAGLI gamma del Costruttore sicurezza in ogni condizione operaDA SAPERE giapponese ci siano altri prodotti tiva. Come nei cantieri della Alta L’impianto idraulico della Yanmar che hanno fatto la storia nelle Quota di Cavalese (TN) dove il C30R-3TV è stato pensato per gli rispettive categorie. Fra questi carrier di Yanmar si muove sui impieghi più pesanti. La trasmissione idrostatica HST dispone di due pompe i carrier cingolati fanno parte ripidi versanti alpini per portare e due motori idraulici. Ogni cingolo da sempre del DNA aziendale. a termine opere speciali a difesa dispone quindi della massima coppia a Macchine destinate al trasporto del territorio. disposizione e della massima precisione rapido in condizioni complesse di azionamento. Il comando tramite TRASPORTARE SEMPRE che, in Italia, stanno trovando joystick permette un avanzamento E OVUNQUE sempre più larga applicazione. Se preciso e lineare aumentando Il compito fondamentale dello Yana prima vista potrebbero sembrare la sicurezza operativa. mar C30R-3TV è di trasportare il mamezzi molto semplici sia da concepire, teriale in sicurezza e in qualsiasi contesto. Un sia da costruire, in realtà sono macchine estrerisultato non banale a cui il Costruttore è giunto grazie mamente insidiose dove stabilità, capacità di trazione e a una carpenteria il cui peso è concentrato verso il semplicità di guida sono fondamentali.Yanmar ha penbasso ed è accompagnata da una potenza al di sopra sato a tutto questo per il suo C30R-3TV: carro lungo della media del segmento. Con un’idraulica che presta per impieghi pesanti, comandi a joystick reversibili a particolare attenzione alla forza di trazione. seconda del senso di marcia, impianto idraulico con


L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / L’UOMO E LA MACCHINA

Lo Yanmar C30R-3TV si muove con disinvoltura nei cantieri dove spazi e condizioni operative ne richiedono l’uso. L’elevata potenza in rapporto al peso operativo e l’idraulica di alto livello forniscono un’esuberanza ben controllabile anche grazie al posto guida reversibile con i comandi che mantengono il senso di marcia.

COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer

Il comfort di guida della C30R-3TV è uno dei suoi punti forti. I comandi sono intuitivi ed è possibile cambiare il senso di guida in pochi secondi aumentando la sicurezza in ogni cantiere.

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emplice ed efficace. La funzionalità è il primo obiettivo che Yanmar ha raggiunto con il posto guida del C30R-3TV. Stiamo infatti parlando di una macchina dove praticità e dinamismo nell’utilizzo quotidiano si scontrano con la necessità di garantire un comfort adeguato ai tempi. Ci

GIANLUCA TOMMASINI Responsabile Commerciale MODERMA srl

spieghiamo meglio. C’è chi usa un carrier di questo tipo salendo e scendendo di continuo per svolgere altri lavori e chi, invece, lo impiega in modo continuo. Yanmar ha saputo unire queste esigenze con un posto guida che si colloca ai vertici della categoria per sicurezza e livello tecnologico. Senza però rinunciare alla praticità di chi lavora in mezzo a fango e polvere con un accesso comodo, veloce, senza rischi di scivolare e con un’elevata facilità di pulizia.

Lo Yanmar C30R3TV ha una guida semplice e intuitiva in ogni contesto grazie alla postazione reversibile che integra i joystick di comando. Ottimo il comando di marcia che inverte automaticamente il senso quando si ruota il sedile di 180°.

SAFETY FIRST

Tutti bravi a dire “sicurezza”. Meno a metterla in pratica.Yanmar ha fornito ampio spazio per le gambe, semplicità di rotazione del posto guida, protezione ROPS-FOPS che ripara in modo adeguato nelle operazioni di carico e trasporto. Meritano una lode i comandi con inversione automatica del senso di marcia quando si ruota il posto guida di 180°.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / LA MACCHINA IN CAMPO

SIMONE ZUCCONI Co-titolare Alta Quota

Nei nostri cantieri l’uso di un carrier è fondamentale e lo Yanmar C30R-3TV ha dimostrato di essere all’altezza dei nostri ritmi produttivi. I comandi e l’idraulica hanno messo in luce una macchina potente e produttiva con cui lavoriamo in piena sicurezza in ogni contesto.

COSTANTINO RADIS Giornalista e web influencer

Ciò che colpisce quando ci si mette alla guida dello Yanmar C30R-3TV è il livello di sicurezza molto alto. Un insieme di fattori che, sommati fra loro, fanno capire quanto il Costruttore sia stato attento a equilibrare ogni singolo elemento per avere una macchina veloce, fluida e semplice da usare. Sempre, ovviamente, con l’obiettivo della massima produttività.

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l nome Alta Quota dice in modo chiaro la vocazione di un’impresa che ha saputo specializzarsi nei complessi lavori montani, nelle opere speciali e nel consolidamento e trasformazione di versanti rocciosi. L’uso dei carrier cingolati fa parte del “pane quotidiano” dell’impresa di Cavalese (TN) che, oggi, non può fare a meno di queste macchine. Nella costruzione delle terre armate la Alta Quota impiega il C30R-3TV per lo spostamento del materiale e per il completamento degli strati successivi. Soprattutto in quelle zone marginali dove il cassone, grazie alla rotazione di 180°, riesce ad arrivare con la precisione necessaria. Una presenza fondamentale nei cantieri aziendali per la capacità di disimpegno in ogni situazione e la capacità di adattamento a diversi contesti. La C30R-3TV ha infatti lavorato in affiancamento con un escavatore della classe 14 t grazie all’ampia sezione del cassone. Questo ha permesso un’ottimizzazione dei tempi di lavoro evidenziando la velocità operativa e l’agilità nel contesto di un cantiere in cui lo spazio a disposizione era limitato. Gli aspetti positivi emersi in modo immediato sono stati la facilità di guida grazie ai due joystick, la capacità di carico e disimpegno anche con materiali pesanti, la precisione di azionamento della rotazione e del ribaltamento del cas-

sone che ha velocizzato le manovre di scarico negli angoli e sui bordi delle terre armate. La visibilità a 360° è stata un altro aspetto apprezzato e fondamentale per un contesto in cui operano molte macchine con zone di sovrapposizione pianificata.

NON CHIAMATELA CARRIOLA

Se per molti i carrier sono considerati semplici “carriole cingolate”, lo Yanmar C30R-3TV è un vero e proprio dumper cingolato. Il posto guida e la tecnologia applicata dal Costruttore giapponese lo qualificano come tale a tutti gli effetti. E nel cantiere di Predazzo ha dimostrato di sapersela cavare molto bene. Soprattutto nelle salite e negli spazi stretti che caratterizzavano la mobilità interna.Velocità e precisione operativa si sono concretizzate in una buona agilità che ha permesso di fronteggiare i picchi di lavoro che caratterizzano interventi di questo tipo.

L’OPINIONE DI COSTANTINO/1

Ci sono situazioni in cui l’apporto di alcune macchine è fondamentale. Come nel caso della costruzione delle terre armate in cui la Alta Quota è impegnata ogni giorno. Cantieri in cui trasporto e deposito del materiale possono essere un problema con macchine “convenzionali” come escavatori o mini pale. Soprattutto queste ultime potrebbero entrare in diretta concorrenza con lo Yanmar C30R-3TV ma il carrier giapponese ha, dalla sua, una superiore mobilità negli spazi ristretti. Quando ci si trova nella parte sommitale terminale di


un muro di sostegno in terra armata diventa spesso impossibile operare in modo efficiente con una minipala. Lo scarico del materiale può avvenire in modo non preciso richiedendo una forte componente manuale per lo spostamento. Con il C30R-3TV è invece possibile camminare al limite della larghezza utile e scaricare il materiale in ogni direzione grazie al cassone che ruota di 180°. Per il ritorno al carico, si inverte in un attimo la postazione di guida procedendo quindi in marcia avanti con un superiore livello di sicurezza.

COMODITÀ E SICUREZZA

Il posto di comando del C30R-3TV caratterizza tutta la sicurezza della macchina. I comandi che, automaticamente, permettono di mantenere sempre lo stesso senso di marcia a prescindere da come è orientato il sedile che integra i joystick, è una garanzia per l’operatore. Sarebbe però poca cosa se non fosse supportata da un motore brillante e potente che ha una cilindrata generosa e dispone di una grande riserva di potenza e di coppia. Segno cheYanmar ha voluto guardare all’affidabilità come elemento imprescindibile per chi opera con un carrier in cantieri difficilmente accessibili e dove la disponibilità della macchina è fondamentale. L’impianto idraulico supporta in modo robusto le necessità operative con le due pompe della traslazione che lavorano a 350 bar e forniscono 16,9 l/min a ciascun motore. Il sistema antistallo è di serie e la pendenza massima superabile è di 30°. Tutto questo con una rumorosità esterna di 98 dBA, un valore basso per un mezzo di questo tipo. Il sottocarro è l’ultimo fondamentale tassello grazie alla sua lunghezza, ai rulli oscillanti e all’impostazione per impieghi pesanti che rende stabile il C30R-3TV anche nei pendii più ripidi.

L’OPINIONE DI COSTANTINO/2

L’evoluta semplicità delloYanmar C30R-3TV colpisce per la chiarezza progettuale complessiva. Un carrier i cui tasselli fondamentali compongono un puzzle che è chiaramente orientato alla piena operatività, anche estrema se vogliamo, senza mai dimenticare la sicurezza di chi lavora in cantiere. Una macchina agile e in grado di districarsi molto bene negli spazi e nelle pendenze più difficili.

GIANLUCA TOMMASINI Responsabile Commerciale MODERMA srl Lo Yanmar C30R3TV si integra alla perfezione nella gamma di macchine del Costruttore che comprende mini e midiescavatori, cingolati e gommati, e pale gommate. Prodotti di alto livello qualitativo che mettono in campo soluzioni pensate per agevolare i clienti finali nel loro lavoro quotidiano. Una potenzialità che, per aziende come la Alta Quota, è davvero preziosa.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / I SERVIZI

DETTAGLI DA SAPERE Lo Yanmar C30R3TV si caratterizza per una concezione che agevola la manutenzione ordinaria e straordinaria grazie a un layout chiaro che permette interventi rapidi ed efficienti. Una caratteristica del Costruttore giapponese che, fin dalla loro apparizione, ne ha fatto apprezzare i prodotti.

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servizi sono un fiore all’occhiello di Yanmar CEE. Se c’è infatti un aspetto che ha sempre distinto il Costruttore giapponese è la sua presenza globale. Una necessità nata prima di tutto dall’essere uno dei maggiori costruttori di motori al mondo con una capillarità applicativa che spazia dall’industriale fino al settore marittimo. Yanmar CEE basa quindi la propria attività, prima di tutto, su un servizio di assistenza legato a una rete di concessionari selezionati e in grado di intervenire tempestivamente in ogni occasione. L’organizzazione italiana di Yanmar fa capo

a una capillare rete di concessionari specializzati nel movimento terra e gestiti direttamente dalla casa madre. Una gestione che avviene tramite personale commerciale e tecnico che si interfaccia con la filiale e gli stabilimenti europei del Costruttore giapponese. Alla base dell’organizzazione c’è una continua formazione tecnico-commerciale che mette l’accento sui ricambi originali, sulla capacità di intervento specializzato e sulla disponibilità di soluzioni ad hoc laddove ce ne sia bisogno. Oggi Yanmar CEE segue il cliente anche da un punto di vista finanziario tramite YFinance che, soprattutto per quanto riguarda i concessionari, mette in campo una serie di agevolazioni per consentire di essere più tempestivi e soddisfare le richieste del mercato in continuo mutamento. La capillarità della rete Yanmar CEE assicura alle aziende che operano su tutto il territorio nazionale (e non solo) la presenza di partner che hanno una storicità consolidata nel tempo e possono essere di supporto ovunque sia necessario. Una presenza legata anche alla storicità del marchio stesso, uno dei primi in Italia a essere presente con i propri miniescavatori. Una rete composta in modo strategico da strutture medio-piccole ma storiche, ben radicate sul territorio e la cui propensione verso l’assistenza tecnica è un vero asso nella manica. Come nel caso della Moderma di Trento con cui si è organizzata la prova del C30R-3TV: azienda caratterizzata da un’officina che opera storicamente anche su macchine complesse ed estremamente specializzate come frese e finitrici stradali.


L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / TCO

Lo Yanmar C30R-3TV ha un posto guida comodo e funzionale che lo distingue in modo positivo da molti competitor e agevola l’operatore nel lavoro quotidiano.

La semplicità dei comandi e la funzionalità dell’impianto idraulico permettono al C30R-3TV di posizionarsi ai vertici del proprio mercato per funzionalità ed efficienza.

CONSUMI

La gestione intelligente di motore e velocità di traslazione permette di ottimizzare i consumi mantenendo ritmi produttivi sostenuti. Il controllo elettronico dei consumi tramite il display digitale permette di capire in tempo reale la migliore modalità operativa.

MANUTENZIONE E RIPARAZIONE

L’accesso per manutenzione e riparazione è agevolato da un layout chiaro e ben realizzato. Questo permette di avere spazi comodi per gli interventi ordinari come il cambio dei filtri e i controlli quotidiani. La costruzione improntata alla qualità rende meno complesse le eventuali sostituzioni.

TECNOLOGIE DIGITALI

La gestione dello Yanmar C30R3TV avviene tramite un display digitale identico a quelli utilizzati dal Costruttore per i propri escavatori. Oltre alla gestione di tutti i parametri vi è anche la possibilità di connettere in rete la macchina controllando in remoto il funzionamento.

MA QUANTO MI COSTI?

EFFICIENZA

Yanmar CEE ha pensato l’efficienza in modo organico e uniforme: motore con ampia riserva di coppia e potenza con modalità di guida Eco, impianto idraulico con una pompa per ogni motore di traslazione, posto guida reversibile con comandi che mantengono il corretto senso di marcia.

COSTO D’ACQUISTO

Yanmar CEE si è da sempre collocata ai vertici del mercato delle macchine compatte con un rapporto qualità/prezzo decisamente alto. Una qualità riconosciuta dagli operatori del settore e dai clienti finali che ha consentito al brand di consolidarsi anche con macchine meno diffuse come i carrier.

DEPREZZAMENTO

Yanmar CEE è sicuramente un brand che, in ogni propria linea di prodotto, mantiene un valore residuo molto elevato. Merito di una qualità generale all’altezza delle aspettative dei clienti e di una presenza sul mercato consolidata a livello globale da diversi decenni.

Il valore residuo del C30R-3TV è assicurato dal brand Yanmar CEE, dalla riconosciuta qualità dei suoi prodotti di ogni gamma e da una rete vendita capillare.

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Icons - Created by ProSymbols from Noun Project

La tecnologia digitale dello Yanmar C30R-3TV è completa ma semplice e permette un corretto grado di interazione e controllo adeguato al tipo di macchina.

OPERATORE

Lo Yanmar C30R-3TV si colloca oggi fra i migliori carrier della sua categoria grazie a un’impostazione in cui sicurezza, praticità ed efficienza partono proprio dal posto guida. L’operatore è infatti al centro del processo e tutta la macchina ne risente in modo positivo.

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L’ULTIMA FRONTIERA DI YANMAR CEE / LE CONCLUSIONI

EVOLUTA SEMPLICITÀ

GIANLUCA TOMMASINI Responsabile Commerciale MODERMA srl Il C30R-3TV rientra perfettamente nello “stile Yanmar” che da

sempre caratterizza gli escavatori del marchio giapponese. La semplicità è segno di un progetto studiato nei dettagli e che va incontro alle esigenze funzionali degli operatori del settore. La qualità costruttiva è di altissimo livello e, nel caso di questo carrier, si accompagna a un sovradimensionamento dei componenti mirato alla massima affidabilità e durata nel tempo. Caratteristiche fondamentali per un carrier.

U

DAL VIVO

Non perdere i video na macchina che, a prima viplice come un carrier, a fornire quel vadella prova. Li trovi su sta, potrebbe sembrare come lore aggiunto che la distingue da sempre macchinecantieri.com molte altre. In realtà lo Yanmar sul mercato. Alla base della filosofia del C30R-3TV colpisce per la sua costruttore giapponese c’è quella consemplicità concettuale che nacretezza che abbiamo ritrovato usando sconde una tecnologia evoluta e pensata il C30R-3TV nel cantiere di Predazzo. per aumentare sicurezza ed efficienza. Il Pendenze importanti, spazi sacrificati, caposto guida reversibile e con i comandi richi al limite della portata, ritmi produtche mantengono automaticamente il tivi elevati sono i compagni di lavoro di corretto senso di marcia è il primo e questa macchina che si è fatta apprezzare più evidente elemento.A cui fanno seguito un motore per la capacità di disimpegno e per la precisione di sovradimensionato che può essere anche utilizzato guida. Un impiego duro e concitato accompagnato da in modalità Eco per ottimizzare il consumo di ga- un continuo “tira e molla” in cui il carrier di Yanmar solio. L’impianto idraulico è stato studiato per essere ha dovuto dare il massimo alternando pause dovute ad efficiente e performante grazie alle due pompe e ai altre fasi di lavorazione. Ma in quei periodi in cui era due motori dedicati ognuno a un cingolo. Lo sca- necessario il suo impiego non gli è stato risparmiato rico del cassone è assicurato da movimenti fluidi e nulla. Un modo tipico di utilizzare i carrier visti spesso contemporanei in cui il motore di rotazione è stato come mezzi di servizio ma che, proprio per questo, appositamente previsto per muovere il carico anche non possono permettersi di stare fermi. Ed è il moin forte pendenza. Il carro, lungo e dotato di rulli tivo per cui Yanmar ha pensato il C30R-3TV come oscillanti, fornisce un equilibrio complessivo che, su una macchina in cui affidabilità, robustezza, semplicità alcuni competitor, non è per nulla scontato.Yanmar è di guida fossero i valori fondamentali su cui fondare riuscita, anche su una macchina concettualmente sem- sicurezza ed efficienza operativa.


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news TRASPORTI

CONSIGLI OK

Allison consiglia gli intervalli di manutenzione in base alle applicazioni

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iffa Municipal Ltd, primaria impresa inglese di servizi ambientali, prevede di risparmiare 200.000 sterline l’anno sui costi di manutenzione delle trasmissioni grazie alla consulenza di Allison Transmission. L’esperienza di Biffa dimostra come, consultando Allison sulla frequenza di sostituzione del fluido della trasmissione e dei filtri, anche altre flotte per la raccolta rifiuti potrebbero realizzare risparmi significativi. Quando Allison ha esaminato i 1.150 veicoli Dennis Eagle Elite e Mercedes-Benz Econic di Biffa equipaggiati da Allison, ha scoperto che gli intervalli di manutenzione potevano essere estesi in modo sicuro senza diminuire le prestazioni della trasmissione. Nella foto: Sarens rafforza la partnership con Faymonville e acquista 16 nuovi semirimorchi della gamma MAX Trailer. Un segno di fiducia del leader del settore, che sottolinea come i veicoli di MAX Trailer abbiano trovato il loro posto all’interno delle flotte dei principali player mondiali.

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MOLTO meglio I nuovi elettroutensili Dewalt 54V XR Flexvolt Ultra Power, sono fino al 47% più potenti rispetto ai precedenti modelli, grazie alla nuova tecnologia XR Flexvolt migliorata, alla componentistica rinnovata per sfruttare le potenzialità del motore Brushless, alla combinazione di elettronica e software in grado di assorbire più potenza dalle batterie e alle dimensioni aumentate delle celle della batteria per ridurre l’impedenza e ottenere più prestazioni.

Nuova nomina (Aziende)

Manitex International ha annunciato che Joseph Doolan è stato nominato Senior Vice President e Chief Financial Officer di Manitex International, Inc., a partire dal 20 ottobre 2020. Joseph Doolan, arriva in Manitex con circa 25 anni di esperienza nel senior financial e ruoli esecutivi presso società di servizi industriali e finanziari pubblici, e dopo nove anni in KPMG nella divisione di servizi finanziari. Steve Filipov, AD di Manitex International, Inc., ha commentato: “Joe è un professionista eccezionale con l’esperienza e le credenziali che lo renderanno estremamente prezioso per il team. Ha una comprovata esperienza come leader nel reporting finanziario nonché nella pianificazione e analisi, sia interna che esterna”.


DUMPERS-IT-07/20 - Crediti foto: Sémaphore - Documento non vincolante

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AZIENDE

HELLA

INNOVAZIONE A LA CARTE

In cento anni di storia Hella ha introdotto innovazioni che, con il tempo, sono diventate uno standard nel competitivo settore dell'illuminazione. E lo specifico campo dei lampeggianti Construction non fa certo eccezione. Anzi... numeri sono impressionanti. Dal 2000 a oggi Hella ha prodotto e commercializzato oltre 10 milioni di lampeggianti alogeni, mentre sul fronte dei lampeggianti a LED, entrati in produzione nel 2006, le unità immesse sul mercato superano abbondantemente il milione di esemplari. Cifre che, da sole, danno il “peso specifico” di un autentico leader di un settore che vive di continua innovazione. E se questo è universalmente noto nei

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fari e fanali principali, forse è meno conosciuto nel mondo dei lampeggianti. Un settore in cui Hella spesso ha creato soluzioni che, per rubare un famoso slogan,“vantano numerosi tentativi di imitazione”. Con una storia di oltre 100 anni, Hella è stato il primo fornitore al mondo a lanciare sul mercato un lampeggiante già nel lontano 1955. Da allora l'impegno della società in questo settore è cresciuto in modo esponenziale e, nel solco dell'innovazione continua,

L'ing. Tullio Candeloro, Responsabile Construction Italia per Hella Spa, durante la sua permanenza a Timisoara, in Romania.

nel 2006 Hella ha introdotto il primo lampeggiante a LED. Mentre lo scorso anno è stato il primo fornitore a presentare un faro che, combinando design e soluzioni LED all'avanguardia, ha trasferito nei lampeggianti la tecnologia EdgeLight derivata dai fanali del settore automobilistico (per i nostri affezionati lettori, ricordia-

CI SONO ANCHE VERDI Forse anche i più attenti osservatori del settore sono all'oscuro del fatto che Hella produca tutti i suoi lampeggianti anche in una versione con colorazione verde. Omologata solo in Inghilterra - ma spesso utilizzata in tutto il mondo come messaggistica istantanea: il verde infatti è sovente interpretato come un OK o un vero e proprio GO, in stile verde semaforico – questa variante cromatica trova applicazione in molteplici settori dal medicale ai cantieri stradali.

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mo che si tratta del modello K LED Rebelution, presentato su Macchine Cantieri nell'articolo intitolato “Il Lampeggiante di Aladino”, ndr).“Del resto”, sottolinea l'ing. Tullio Candeloro, Responsabile Construction Italia per Hella Spa, “l'importanza dei prodotti LED nel campo dell'illuminazione dei veicoli da cantiere è in costante aumento. E non solo per il loro potenziale di performance, sicurezza, affidabilità e risparmio energetico, ma anche perché una tale fonte di luce contribuisce in modo determinante all'aspetto esteriore di un veicolo. Inoltre, i produttori desiderano sempre più essere in

grado di integrare armoniosamente i componenti nel design del veicolo esistente”. Proprio per questo Hella ha utilizzato la tecnologia EdgeLight nello sviluppo della K-LED Rebelution. “L’emissione di luce EdgeLight”, continua Candeloro, “in questo caso prevede un elemento il cui bordo frontale luminoso crea una firma distintiva. Con il suo alloggiamento nero il K-LED Rebelution, alto circa 60 mm, si integra quindi perfettamente con il design dei veicoli moderni e classici”. In esemplare stile Hella, oltre all'aspetto progettuale, lo sviluppo del K-LED Rebelution si è concentrato soprattutto su affidabilità e durata. In considerazione del fatto che i fari, sia in cantiere sia lungo la strada, sono sempre esposti a una grande varietà di condizioni meteorologiche, a forti vibrazioni e alla presenza di fango, Un rullo decisamente datato equipaggiato con un lampeggiante alogeno Hella. Un'evidente testimonianza della storica presenza di Hella nel settore Construction.

NON SOLO LAMPEGGIANTI Hella si distingue anche per la produzione delle nuove barre di segnalazione compatte Mini e Micro Da sempre Hella è presente anche nel mercato delle barre. Recentemente, proseguendo sul trend stilistico sempre più in voga dall’avvento della tecnologia a LED, la società ha sviluppato due nuove famiglie di barre decisamente compatte e per questo denominate "Micro Lightbar" e "Mini Lightbar”. Queste potenti barre a LED generano un intenso segnale di avvertimento a 360°. Entrambe offrono un nuovo e accattivante

design compatto che si presta a moltissime applicazioni grazie anche alle diverse soluzioni di montaggio proposte, al voltaggio a 12 o 24 V e alla possibilità di combinare contemporaneamente un segnale lampeggiante e uno rotante. Le barre Mini e Micro sono disponibili nella variante a lente trasparente o ambra. Inoltre per il mercato Americano Hella offre anche una versione speciale SAE con un doppio colore ambra/ bianco.

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AZIENDE

L'evoluzione dei lampeggianti Hella.

polvere, eccetera. L'alloggiamento del faro è quindi realizzato in alluminio verniciato a polvere, mentre la superficie di uscita della luce è in policarbonato. Inoltre il faro è in classe di protezione IP6K9K, lo sporco ostinato del veicolo può quindi essere rimosso senza alcuna esitazione utilizzando i pulitori ad alta pressione. E se non bastasse, l'elettronica del K-LED Rebelution è certificata nella più alta classe di compatibilità elettromagnetica, quindi il GPS e altri segnali radio e di informazione non sono affatto influenzati quando

il beacon è in funzione. Attualmente Hella, oltre alle tante versioni alogene, ha in gamma 14 famiglie di lampeggianti a LED. HELLA SPA Sede Di Milano Via Bruno Buozzi, 5, 20090, Caleppio di Settala (MI) Sede di Torino Viale Gandhi, 23, 10051 Avigliana (TO) Tel.: 02-98835.305 Fax: 02-98835.355 www.hella.com/construction info.it@hella.com

HELLA ROMANIA

La Romania sta diventando particolarmente importante per Hella. Oltre a diversi nuovi stabilimenti produttivi proprio in Romania Hella ha creato un centro di progettazione e sviluppo lampeggianti. In questa sede è stato recentemente invitato l'Ing. Candeloro in qualità di esperto di un mercato importante e attento al design come l’Italia, per dare voce alle richieste e alle esigenze del mercato e direzionare lo sviluppo del nuovissimo K LED Rebelution in termini di design, ma anche di tecnologia, performance e, ovviamente, prezzo.

PER L'AEROPORTUALE Oltre alle tante omologazioni stradali esiste un'Omologazione Internazionale specifica per gli ambienti Aeroportuali che risponde alla denominazione ICAO (International Civil Aviation Organization). L'ICAO regola anche l’utilizzo dei dispositivi di emergenza

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MACCHINE CANTIERI 5.0

quali i lampeggianti e, per rispondere a questa esigenza, Hella produce alcune versioni specificatamente studiate per questa applicazione. Infatti qualsiasi mezzo che opera in un terminal – dalla finitrice ai bus per passeggeri e bagagli, alle piattaforme - dovrebbe essere

equipaggiata con un lampeggiante omologato per operare in aeroporto. In questo contesto, che richiede la più elevata sicurezza, il lampeggiante K.LED 2.0 oltre alla specifica omologazione

per l’operatività in ambito aeroportuale (ICAO) rispetta anche la ECE-R65, ECE-R10, SAE classe 1, ed è inoltre adatto all'impiego su veicoli per il trasporto di merci pericolose in base al regolamento ADR/ GGVSE.


news AZIENDE

Fiducia rinnovata

NUOVO ASSETTO

(Autogrù)

L’azienda italiana di noleggio gru Pompeano Antonio & Figli è certamente convinta che non ci sia alternativa alle gru Demag nella classe 100 tonnellate, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che abbia recentemente messo in servizio una nuovissima gru AC 1004L, la terza di questo tipo nella sua flotta.

PM riorganizza le vendite con due nuovi responsabili

P

M ha annunciato un nuovo assetto societario che mira a rafforzare ed espandere ulteriormente la presenza di PM nei mercati internazionali e nazionale. Iniziamo con la nomina di Stefano Ghesini come Responsabile vendite per l’Italia, con il compito di consolidare i rapporti commerciali già esistenti ed ampliare i principali canali di distribuzione per le gru PM. Contestualmente l’azienda conferma la scelta di Marco Castiglione come Responsabile vendite per l’estero, ruolo che ricopre con successo

già da diverso tempo con il compito di sviluppare nuove strategie commerciali e raccogliere le esigenze del mercato per rispondere in maniera sempre più efficace alle richieste. Parlando delle due nomine, il Direttore Generale Giovanni Tacconi ha dichiarato:“Siamo contenti di avere alla guida del reparto vendite Stefano e Marco, professionisti esperti e di talento. Credo con convinzione che porteranno, grazie alla loro vasta conoscenza del prodotto e dei mercati, un importante contributo per lo sviluppo del piano commerciale nei prossimi anni.” fonte: pm group

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REPORTTECNICO

Due MRT Easy 1840 muniti di braccetto con argano, in primo piano, e porta forche.

MRT 1840 EASY T4 S1 360°: fast spech

MANITOU

VERSATILITÀ ALL’ALTEZZA a molti anni ci impegniamo a sviluppare e a perfezionare la gamma dei sollevatori telescopici rotativi. Queste macchine sono eccezionali e notevoli in termini di tecnologia e di polivalenza al servizio dei nostri clienti”. È quanto afferma Marco Iotti, Direttore del sito di produzione Manitou Italia, riferendosi all’MRT Easy, un sollevatore telescopico fuoristrada a quattro ruote motrici e direttrici con rotazione continua a 360° o 400°, che prende vita da oltre 40 anni di esperienza e innovazione Manitou in questo specifico settore. Nella gamma, che

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Non solo vendita

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MACCHINE CANTIERI 5.0

è composta da 5 esemplari, meritano particolare attenzione 3 modelli considerati veri e propri fiori all’occhiello Manitou: l’MRT 1840 Easy T4 S1 360°, l’MRT 2145 Easy T4 S1 360° e l’MRT 2545 Easy T4 S1 360°. Soffermandosi sulle peculiarità e su i vantaggi comuni ai 3 modelli, va innanzitutto sottolineato che l’MRT Easy incrementa la redditività e la produttività dell’azienda che lo utilizza, infatti lavora in modo rapido ed efficace su tutti i cantieri e mantiene capacità di carico davvero

Da sempre la rete di concessionari di Manitou Italia è affiancata dal servizio Post-Vendita, che garantisce al cliente un supporto tecnico e di prodotto. Cuore

Portata massima 4.000 kg Altezza massima di sollevamento 17,90 m Sbraccio massimo 15,10 m Capacità massima con sbraccio massimo 400 kg Peso 13.670 kg Ruote motrici (anteriori/posteriori) 2/2 Tipi di sterzata 2 ruote direttrici, 4 ruote direttrici, sterzata a granchio Tipo di stabilizzatori a “compasso” Tipo di motore Perkins ST IV/Tier 4 F Trasmissione idrostatica

di questo specifico dipartimento è un’equipe di tecnici altamente qualificati, formati all’interno dell’azienda, con un’approfondita conoscenza a 360°

Nella modalità “cestello”, il cestello è estensibile e orientabile fino a 1000 kg di carico.

della vasta gamma Manitou, dalla meccanica all’elettronica passando per le funzioni legate al digitale, sempre pronti a intervenire con tempestività,

precisione e massima efficienza. Di estrema importanza anche la scuola di formazione, dove i referenti dei concessionari possono partecipare ad approfondimenti


Un MRT 2145 munito di cestello. La rotazione continua apporta maggiore efficacia e limita i tempi di manovra della macchina.

notevoli in ogni configurazione di stabilizzazione. La sua rotazione continua consente di movimentare senza difficoltà i carichi con un solo mezzo mobile, moltiplicando le applicazioni e limitando i tempi di manovra. Inoltre, con qualsiasi accessorio, l’MRT Easy dimostra grande maneggevolezza e conserva una perfetta stabilità a terra. È utilizzabile su pneumatici o su stabilizzatori e, sinonimo di polivalenza, riunisce in un unico mezzo le potenzialità di 3 macchine, infatti, dopo averlo stabilizzato, è possibile spostare, sollevare e movimentare i carichi in piena sicurezza qualunque sia la posizione della torretta. La modalità telescopica, tramite un robusto

e corsi dedicati ad ogni funzione e applicazione d’uso, dai sollevatori telescopici rotativi fino alle mini-pale cingolate. In questo modo Manitou non si limita

braccio, è possibile sia sugli stabilizzatori che sugli pneumatici, la modalità con cestello estensibile e orientabile fino a 1.000 kg di carico consente il lavoro in positivo o in negativo fino a -11 m, mentre il dispositivo di sollevamento dei carichi sospesi prevede un robusto argano. Alla polivalenza si affianca l’estrema maneggevolezza, grazie alle sue 3 modalità di sterzata che consentono di spostarsi in tutta sicurezza: due ruote direttrici garantiscono maggiore sicurezza sulla strada, quattro ruote direttrici sono utili per manovrare facilmente negli spazi ristretti dei cantieri, mentre la modalità “granchio” è ideale per controllare i movimenti laterali e de-

a proporre prodotti di eccellente qualità, ma ha la possibilità di affiancare il cliente durante tutto il ciclo di vita della propria macchina attraverso consigli

e suggerimenti fondamentali per la manutenzione e prevenzione, rendendo la longevità del prodotto uno dei suoi principali fiori all’occhiello.

MRT 2145 EASY T4 S1 360°: fast spech Portata massima 4.500 kg Altezza massima di sollevamento 20,60 m Sbraccio massimo 17,90 m Capacità massima con sbraccio massimo 500 kg Peso 14.530 kg Ruote motrici (anteriori/posteriori) 2/2 Tipi di sterzata 2 ruote direttrici, 4 ruote direttrici, sterzata a granchio Tipo di stabilizzatori a “ragno” Tipo di motore Perkins ST IV/Tier 4 Trasmissione idrostatica

licati. Elevate prestazioni e precisione di lavoro su ogni tipo di terreno sono assicurate dalla trasmissione idrostatica, dal telaio e dalla potenza del motore, che consentono all’MRT Easy di adattarsi ad ogni situazione. Più in dettaglio, la trasmissione idrostatica garantisce precisione, facilità di utilizzo e, associata ad un cambio a due rapporti, consente di regolare la velocità di spostamento e la forza di trazione, garantendo una guida precisa e progressiva per movimentare i carichi in completa sicurezza; i due tipi di telaio offrono la massima reMACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MRT 2545 EASY T4 S1 360°: fast spech Portata massima 4.500 kg Altezza massima di sollevamento 24,60 m Sbraccio massimo 19,40 m Capacità massima con sbraccio massimo 200 kg Peso 15.540 kg Ruote motrici (anteriori/posteriori) 2/2 Tipi di sterzata 2 ruote direttrici, 4 ruote direttrici, sterzata a granchio Tipo di stabilizzatori a “ragno” Tipo di motore Perkins IIIB/Tier 4 Trasmissione idrostatica

l’MRT 2545 Easy T4 S1 360°, che ha un peso di 15,54 t, una portata massima di 4500 kg, 24,60 m come altezza massima di sollevamento, la più elevata della gamma, uno sbraccio massimo di 19,40 m, e massima capacità con sbraccio massimo pari a 300 kg. Mentre l’MRT 1840 ha una stabilizzazione del tipo a “compasso”, quelle dell’MRT 2145 e dell’MRT 2545 sono del tipo a “ragno”. ❑

L’MRT 2545 ha un’altezza massima di sollevamento di 24,60 m, la più elevata della gamma, e sbraccio massimo di 19,40 m.

Formazion a 360° e Il grupp

o Manito u ha inau suo nuovo gurato il “Training sede di A Center” p ncenis in resso la Francia. Il consiste in nuovo ed laboratori ificio digitali in spaziosi e novativi. strumenti Questi lo appositam ca li sono sta ente per ti creati formare i manutenzi tecnici pe one, l'ass r la is tenza e la prodotti d riparazion el Gruppo e dei M an struttura risponderà itou, ma la nuova in modo e anche alla fficace crescente domanda formazion di e dei con cessionari .

sistenza e consentono di conservare rigidità in qualsiasi posizione grazie alle loro strutture tubolari; il motore Perkins da 102 cv conforme alle normative Stage IV garantisce potenza e precisione nel lavoro, inoltre gli MRT Easy sono dotati della funzione di Inching (avanzamento millimetrico e senza sobbalzi) che consente di controllare le velocità di traslazione rendendo più rapide le manovre. La manutenzione è molto semplice: i motori sono montati sul lato destro del telaio, da terra si accede facilmente ai principali organi, e l’apertura integrale del vano mo-

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MACCHINE CANTIERI 5.0

tore dà accesso a tutti i componenti. Vediamo ora da vicino le principali caratteristiche tecniche dei 3 modelli. L’MRT 1840 Easy T4 S1 360° ha un peso pari a 13,67 t, una portata massima di 4.000 kg, un’altezza di sollevamento di 17,90 m, sbraccio di 15,10 m e massima capacità con sbraccio massimo di 400 kg. L’MRT 2145 Easy T4 S1 360° ha un peso di 14,53 t, una portata massima di 4.500 kg, un’altezza massima di sollevamento di 20,60 m, sbraccio massimo di 17,90 m e massima capacità con sbraccio massimo di 500 kg. Il top di gamma è rappresentato dal-


news MOVIMENTO TERRA

RESTAURATA

JCB restaura una JCB 1 per ringraziare un cliente di 60 anni di fedeltà al marchio

IN crescita Hyva ha nominato due nuovi concessionari, Ballinlough e S.M. Components. Ballinlough si assumerà la responsabilità delle vendite e del supporto del portafoglio completo di prodotti per gru Hyva nella Repubblica d’Irlanda, mentre S.M. Components si assumerà la responsabilità per l’Irlanda del Nord. Entrambi i concessionari si occuperanno anche dell’installazione di kit gru.

Ancora Hyundai (Demolizioni)

Holzer Erdbau- und Baggerbetrieb è una tipica azienda a carattere familiare operante nel settore movimento terra. Le attività aziendali sono concentrate sulle opere di movimento terra, ingegneria civile e demolizione. Il titolare dell’azienda Jakob Holzer sottolinea: “Abbiamo un’ottima relazione con la Fischer u. Schweiger GmbH risalente a molti anni fa. E quando è giunto il momento di acquistare un altro escavatore grande per i lavori di demolizione e ingegneria civile, sapevamo già che avremmo puntato sull’ultima generazione di macchine Hyundai – la Serie A”.

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a Eric Carnaby & Son, con sede nel Lincolnshire, è cliente JCB dal lontano 1959, e nei sei decenni successivi ha acquistato più di 150 macchine JCB. Per ringraziarla della sua fedeltà, JCB ha restaurato la JCB 1, di proprietà della famiglia Carnaby dal 1964. Il progetto è stato tenuto segreto fino a quando George Bamford - nipote del fondatore di JCB Joseph Cyril Bamford CBE – lo ha svelato nel corso di una visita alla sede dell’azienda a Immingham, nei pressi di Grimsby, quando la macchina è stata prelevata. Oggi, a sei mesi di distanza, la terna è stata riconsegnata al proprietario dopo che un team del JCB World Headquarter di Rocester ha dedicato centinaia di ore al suo accurato restauro. Roland Carnaby Jr., direttore di Eric Carnaby & Son, ha dichiarato: “Io e la mia famiglia siamo al settimo cielo per questo eccezionale restauro. La nostra JCB 1 ci è particolarmente cara e avevamo da tempo intenzione di restaurarla, ma i tanti impegni di lavoro ci avevano sempre costretto a rimandare”. George Bamford ha dichiarato:“È stato fantastico vedere una macchina storica tornare a nuova vita grazie al lavoro del team JCB, proprio come il giorno in cui uscì dalla linea di produzione nel 1964”. Fondata da Eric Carnaby nel 1946, l’azienda di noleggio impianti e trasporti su strada è gestita da Roland Carnaby Sr. e Roland Carnaby Jr. Il primo acquisto di una macchina JCB da parte dell’azienda fu una terna JCB 4 nel 1959. L’acquisto più recente dell’azienda è stato un escavatore della nuova X Series. FONTE: JCB

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Verità

e menzogna Q

LA VERITÀ TRIONFA DA SOLA, LA MENZOGNA HA SEMPRE BISOGNO DI COMPLICI.“ (EPITTETO)

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MACCHINE CANTIERI 5.0

uando si vuole sostenere una propria tesi, specialmente se un po’ claudicante, a volte si forzano i fatti o... si inventa qualche frottola. È umano, non c’è da scandalizzarsi troppo. Lo fanno un po’ tutti, e per i politici è quasi come la benzina per il motore. Però, il vero vallo tra una bugia e un’altra è la dose di stupidità che contiene. Ovvero la possibilità che una menzogna renda credibile o ridicolo chi la propugna e la sostiene. Sarebbe come dire: se sei stupido, non puoi che dire cose stupide. E così è stato per l’Ospedale della Fiera di Milano, quello zeppo di letti e attrezzature per la rianimazione, nato in tempi di Covid. A carico di questa struttura ne abbiamo sentite di tutti i colori, pareri difformi, ma scrupolosamente divisi per schieramento politico. Preclaro indice di cervelli all’ammasso. Chi lo ha creato (Regione Lombardia) ha affermato che era una struttura per l’emergenza profonda. Chi lo ha denigrato (Governo, Cinque Stelle, PD et similia) ha sostenuto che serviva a una mazza, salvo a sprecare pubblici quattrini. Senza mai citare il banale particolare che era stato del tutto finanziato da privati, come gli odiati Berlusconi e la Esselunga, quella che fustigò le Coop rossissime, care ai sinistri. Ma ora il virus è tornato, più intraprendente che mai. Il risultato? Da una parte (in Regione Lombardia) dicono che lo useranno, dall’altra, invece, un imbarazzato silenzio. E i silenti non sono pochi: a partire dai vari deputaticchi (per dirla con Sciascia) che in Parlamento tuonavano contro una struttura che, se non fossero degli analfabeti strutturali (e non di ritorno), saprebbero che nei paesi evoluti - paesi che non hanno nelle istituzioni personaggi come loro - le strutture di emergenza, da usarsi solo alla bisogna, sono una normalità. Saprebbero, questi statisti della gitarella domenicale, che attraversando un braccio di mare, in Israele, all’Ospedale Tel Hashomer di Tel Aviv, non usano ma tengono sempre pronte importanti strutture operatorie per il rischio attentati. Ma questo affollato manipolo di utili idioti, che sotto sotto se ne frega della vita dei cittadini, hanno preferito usare tutto questo per attaccare l’avversario. Facendo diventare ancora più incisivo il pensiero di Epitteto (che, loro, non conoscono): “La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.” ❑


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