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MACCHINE CANTIERI novembre/dicembre 2020, n. 71
L’INIZIATIVA SHE, KOHLER PERMETTE OGNI ANNO A STUDENTESSE DI INGEGNERIA DI TUTTA ITALIA DI AVVICINARSI ALLA REALTÀ AZIENDALE DI KOHLER E SCOPRIRE COSA SIGNIFICA ESSERE UN INGEGNERE DEL DOMANI
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Il prossimo panno pulito è già a portata di mano. CE NE OCCUPIAMO NOI mewa.it/e-affidabile
CoverStory KOHLER
Con una serie di nuovi prodotti e servizi, il Costruttore affronta le esigenze dei propri clienti con rinnovata flessibilitĂ e resilienza. Preparando nel contempo il terreno per le future generazioni di ingegneri progettisti
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DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI KOHLER
KOHLER
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attività formative di alto livello con l’Accademia Kohler e il Master Un vecchio detto recita “Donne e motori, gioie e dolori”. Beh, non Aziendale, nonché esperienze lavorative in tutto il mondo, con più di crediamo proprio che in Kohler siano di questo avviso visto che da 50 stabilimenti nei sei continenti. Le testimonianze delle progettiste tre anni organizzano l’evento “She, Kohler” che offre la possibilità e delle manager Kohler sono state un’occasione per dialogare anche a studentesse universitarie di ingegneria di tutta Italia di entrare in sui temi dell’uguaglianza di genere e sugli stereotipi, e su come stacontatto direttamente con l’azienda. Con l’obiettivo di far nascere in bilire un equilibrio tra vita professionale e personale. Insomma, She, loro quella peculiare passione motoristica che le porterà a progettare Kohler permette a chi vi partecipa di esplorare ben più di un’azienda. motori, in Kohler ma anche altrove. Un’iniziativa lodevole non solo Permette di esplorare spicchi di futuro e perché apre il mondo del lavoro a stuHo appena finito di seguire soprattutto consente di prendere consapedentesse universitarie, ma anche perché volezza non solo delle problematiche inpunta a valorizzare quel lato pragmatico la diretta del primo incontro gegneristiche ma anche sociali e culturali e al contempo creativo tipico del carattere di She, Kohler. Vi volevo che ci si potrebbe trovare ad affrontare un femminile, che applicazioni considerate domani, non tanto in un ambiente gioper anni appannaggio maschile hanno ringraziare per questa vane, evoluto e dinamico come quello di spesso trascurato o lasciato volutamente opportunità che ci state Kohler, bensì in aziende meno strutturate nell’ombra. Ma in cosa consiste esattaoffrendo. E’ stato molto bello ma pur sempre ottime chance di lavoro. mente l’iniziativa “She, Kohler”? Si tratta di un evento aziendale rivolto alle studenascoltarvi, sentire la vostra voce A differenza delle scorse edizioni, quella del 2020 purtroppo ha dovuto pagare lo tesse di Ingegneria Meccanica, Meccatroe il vostro messaggio è stato scotto all’emergenza sanitaria. She, Kohler nica, Elettronica, Energetica, dei Materiali, dell’Automazione, dell’Autoveicolo, Aemolto entusiasmante soprattutto si è infatti tenuto in modalità digitale, su piattaforma Instagram, strutturato in una reospaziale e Biomedicale di tutta Italia e stimolante. Seppure distanti serie di tre incontri, nella forma di dirette finalizzato da un lato alla promozione delfisicamente siamo vicini, non private, che si sono tenute lo scorso ottola carriera ingegneristica tra le ragazze, e bre. Nonostante le limitazioni dovute alla dall’altro a far conoscere la realtà Kohler solo grazie alla tecnologia, ma modalità non in presenza, le adesioni sono e incentivare le studentesse a candidarsi anche ai valori e agli obiettivi! state massicce e l’entusiasmo delle oltre per opportunità di stage e posizioni aperte Al prossimo incontro, 70 studentesse era alle stelle. Ci racconta presso l’azienda. Nel 2019 l’evento, ancora Roberta Amenta, Internal Communicatemporalmente (e mentalmente) lontano buon lavoro! tion Specialist Engines: “il feedback agli dalla crisi sanitaria, ha permesso a 40 stuincontri di She, Kohler è stato incredibile dentesse di ingegneria provenienti da tutE.C. - Ingegneria Meccanica e per certi versi persino superiore a quello ta Italia di trascorrere un’intensa giornata Università della Campania Luigi Vanvitelli. delle precedenti edizioni. Essendo digitale, di attività all’interno del Product Deveinfatti, sono cadute barriere geografiche e logistiche che negli anni lopment Center di Kohler di Reggio Emilia. Un’occasione preziosa passati hanno magari trattenuto alcune studentesse dal partecipare. per confrontarsi con il mondo del lavoro, ascoltare le testimonianze di Abbiamo registrato l’adesione di studentesse da tutte le Università manager e progettiste, condividere esperienze e scoprire interessanti d’Italia”. Un entusiasmo declinato in costanza, impegno e interesse. opportunità di carriera in azienda. Kohler, che ha ereditato e fatto Durante i tre incontri digitali sono state sempre più di 50 le studentesse propri i valori dello storico marchio Lombardini, vanta infatti l’assunzione a tempo indeterminato per il 90% dei tirocini attivati nel 2018, collegate, che hanno interagito con i diversi relatori. I temi? Fedeli
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SHE, KOHLER: CHI E COSA
1° appuntamento - La realtà oltre al luogo comune Claudia Tondelli, Sr HR Manager & Stewardship Massimiliano Bonanni, GM Product Strategy Si è parlato di diversità di genere, di pensiero e di progettualità. Un excursus anche storico tra alcuni pregiudizi comuni e le soluzioni migliori per bypassarli. 2° appuntamento - Storie di leadership: lavoro e sfera personale Francesca Rubbiani, Director Sales Jennifer Rindt, Director Digital Transformation Due donne in posizioni chiave in Kohler che hanno condiviso la propria esperienza di donne in carriera e contemporaneamente donne con famiglia e figli. 3° appuntamento - Sicure che l’inizio sia sempre in salita? Francesca Rinaldi, Project Engineer Development Gloria Galli, Quality Specialist Supplier Francesca e Gloria sono due giovanissime neolaureate in ingegneria che hanno raccontato la propria esperienza lavorativa in Kohler. All’appuntamento ha partecipato anche Denise Fantuzzi, Engineer Advanced Engineering, una delle partecipanti della prima edizione di She, Kohler che è stata poi assunta in Kohler.
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CoverStory KOHLER Il sistema di post-trattamento dei gas di scarico delle versioni EU-Stage V è ospitato in un unico involucro compatto e di semplice installazione, una flessibilità garantita dalla possibilità di personalizzare il layout in funzione dell’installazione sulla macchina.
alla tradizione She, Kohler, nei tre appuntamenti virtuali si è dialogato su una molteplicità di argomenti insieme a diverse figure che operano in svariati ambiti Kohler (vedi box), dialoghi che avevano come comun denominatore il concetto di “diversità” intesa non solo come “diversità di genere” ma anche diversità di pensiero (per esempio l’età media delle persone che lavorano in un’azienda come può influenzare la stessa?), di approccio progettuale e così via.“La partecipazione è stata massiccia, costante e vi è stata grande interazione” prosegue Roberta Amenta.“Le studentesse hanno posto domande pertinenti, finalizzate ad avere consigli e dritte. Insomma, hanno saputo sfruttare al meglio l’occasione per arricchire il proprio know how sia tecnico che umano”. Ma She, Kohler offre qualcosa in più. Per aderire infatti le studentesse devono inviare il proprio curriculum: molte di esse sono poi contattate da Kohler per sostenere colloqui telefonici e fare degli stage in azienda. E, come detto sopra, la percentuale di stage che si trasforma in assunzione in Kohler è molto alta. Speriamo che il 2021 porti un rasserenamento della situazione sanitaria, cosa che permetterà alla quarta edizione di She, Kohler di tenersi in presenza. E chissà, magari porre le basi per una o più future progettiste dei motori del domani di Kohler. Come il nuovo KDI 3404TCR SCR, che però non è un prototipo, ma è già uno dei propulsori all’avanguardia prodotti in quel di Reggio Emilia. UNICO PER MOLTE RAGIONI Il tratto distintivo del KDI 3404TCR SCR è l’elevata densità di coppia, che permette di garantire prestazioni tipiche di motori con cilindrata più alta. Osservando attentamente i dati, nella versione US-T4F la coppia massima è di 500 Nm, mentre nella versione EU-Stage V è 650 Nm. Il grande vantaggio del KDI 3404TCR SCR è, dunque, quello di poter offrire prestazioni di assoluto rilievo con dimensioni e ingombri molto contenuti rispetto ai motori di cilindrata più elevata.
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Inoltre, così come per tutti i motori della famiglia KDI, la gestione del sistema di post-trattamento dei gas di scarico risulta estremamente efficace e intelligente, in quanto caratterizzato da intervalli di rigenerazione lunghi e dalla capacità di rigenerare il DPF, principalmente in modalità passiva, e comunque senza alcun impatto sulle prestazioni del motore e sulla guidabilità della macchina. L’estrema efficacia dei sistemi di post-trattamento dei motori KDI, inoltre, è dovuta all’idea fondante su cui è stata sviluppata tale piattaforma: motori progettati per avere prestazioni elevate con una combu-
A PROVA DI COVID-19
Per affrontare le restrizioni imposte dalla crisi sanitaria Kohler ha approntato uno stand digitale che da settembre 2020 è il luogo ideale per vedere virtualmente i prodotti e i servizi Kohler
Si chiama Kohler Virtual Booth ed è un nuovo modo approntato da Kohler per servire e supportare gli OEM in remoto. Uno strumento pensato per permettere a chiunque di approfondire la propria conoscenza dei prodotti Kohler attraverso
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discussioni, webinar e presentazioni. I visitatori dello stand virtuale hanno la possibilità di passeggiare per lo stand e trovare i motori Kohler esposti insieme a una serie di informazioni tecniche. Inoltre, è facile prenotare un incontro con gli esperti e
product manager Kohler per discutere gli ultimi sviluppi e per ottenere risposte a qualsiasi domanda riguardante i prodotti e servizi. Inoltre, sono in programma una serie di webinar che affronteranno problemi significativi nel mondo dei motori.
L’estrema efficacia dei sistemi di post-trattamento dei motori KDI è dovuta all’idea fondante su cui è stata sviluppata tale piattaforma: motori progettati per avere prestazioni elevate con una combustione estremamente efficiente, che permette di rispettare pienamente i limiti delle più severe normative in ambito di emissioni.
stione estremamente efficiente, che permette di rispettare pienamente i limiti delle più severe normative in ambito di emissioni. Il sistema di post-trattamento dei gas di scarico delle versioni EU-Stage V è ospitato in un unico involucro compatto e di semplice installazione, una flessibilità garantita dalla possibilità di personalizzare il layout in funzione dell’installazione sulla macchina. Le prestazioni nella versione EU-Stage V sono ancor più elevate, tant’è vero che il motore KDI 3404TCR SCR è in grado di raggiungere 112 kW già a 1.800 giri, permettendo così di poter lavorare a bassi regimi di rotazione con importanti vantaggi a livello di rumorosità e consumi. Il KDI 3404TCR SCR non offre solamente vantaggi dal punto di vista di performance, dimensioni ed emissioni: si distingue anche per la sua architettura, come le prese di forza laterali che affiancano la principale e la secondaria, e sono state progettate per rendere il KDI 3404 la soluzione ideale per costruttori alla ricerca della massima flessibilità di installazione. Altra singolarità del KDI 3404TCR SCR sono gli alberi controrotanti contenuti nell’architettura del basamento, che permettono di avere un’eccellente riduzione delle vibrazioni, garantendo dunque comfort all’operatore e silenziosità del motore. Il motore KDI 3404TCR SCR grazie alle sue caratteristiche è adatto a qualsiasi tipo di applicazione offroad offrendo massima flessibilità d’installazione e prestazioni superiori. NON SOLO MOTORI Certo, il clou della progettazione in Kohler sono sicuramente i propulsori del futuro, ma non dimentichiamoci di uno slogan di qualche anno fa che ben racchiude una verità fondamentale:“la potenza è nulla senza controllo”. Verissimo in tutti gli ambiti in cui viene erogata dell’energia, qualunque sia la sua forma, e ancora più vero per i motori. I propulsori del futuro non dovranno essere solo affidabili, parsimoniosi e dall’impronta ecologica più light possibile, ma dovranno essere anche smart e connessi. Ecco quindi che assumerà sempre più importanza anche la parte di progettazione dei software di interfaccia uomo-motore. Un
Altra singolarità del KDI 3404TCR SCR sono gli alberi controrotanti contenuti nell’architettura del basamento, che permettono di avere un’eccellente riduzione delle vibrazioni, garantendo dunque comfort all’operatore e silenziosità del motore.
Con Kohler Engines CheckApp è possibile registrare tutti i propri motori e visualizzare in pochi istanti le informazioni essenziali per ognuno di essi.
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OLTRE I LIMITI,
UMANI E MECCANICI
Per i motori senza common rail è possibile installare il dispositivo Check Lite tramite cui interfacciarsi con l’app Kohler Engines CheckApp.
primo esempio di questo impegno è sicuramente la Kohler Engines CheckApp, pensata e sviluppata per essere un filo diretto tra l’utilizzatore finale e il mondo Kohler. Sono finalmente finiti i tempi in cui ci si ritrovava soli nel campo o sul cantiere a procedere per tentativi per risolvere i problemi senza nessun supporto. Grazie alla nuova app, Kohler innalza il livello del proprio supporto post vendita con un approccio tecnologico di alto livello: con la Kohler Engines CheckApp attraverso il proprio smartphone sarà possibile monitorare e gestire ogni aspetto dei motori Kohler. L’app comprende anche uno shop digitale di pezzi di ricambio originali. Per ogni motore inserito, Kohler Engines CheckApp crea una panoramica generale dello stato di salute dell’unità, ossia il profilo che indica le caratteristiche del motore e la relativa
Nella sezione “Documents” è possibile accedere a tutta la documentazione e le schede tecniche dei motori registrati nella Kohler Engines CheckApp Grazie al dispositivo Check Plus connesso al motore e all’app è possibile monitorare i parametri di funzionamento del propulsore (personalizzabili) in tempo reale.
Kohler Engines intraprende una nuova avventura diventando sponsor ufficiale di Giancarlo Pedote per il Vendée Globe 2020. L’8 novembre è partito da Les Sables d’Olonne il Vendée Globe, giro del mondo senza scalo e senza assistenza a bordo di un’imbarcazione da 60 piedi: una sfida sportiva e umana ai limiti della resistenza che necessita un’ottima preparazione in tutti gli aspetti della performance. Sarà sicuramente un’ impresa estrema ma Giancarlo, il suo team e i suoi partner impiegheranno tutte le loro energie per affrontarla nel migliore dei modi, motivati dall’audacia della prova, ma anche e soprattutto dalla volontà di dare la massima visibilità all’ONG internazionale Electriciens sans frontières. Gli sponsor ufficiali sono Kohler Engines, Helly Hansen e Gottifredi. Nino De Giglio, Senior Manager Brand – Communications di Kohler, ha così commentato questa nuova collaborazione: “Tutto lo staff di Kohler - Lombardini Marine è onorato di far parte di questa grande avventura: così come per lo skipper Giancarlo Pedote, anche la nostra filosofia, che poi si riflette sui nostri prodotti, è quella di portare a termine il lavoro, anche nelle condizioni più difficili. Ci sentiamo in sintonia con le enormi sfide che Giancarlo dovrà affrontare durante questo splendido viaggio e siamo fiduciosi che la nostra tecnologia possa essergli d’aiuto. Proprio come lui, amiamo le grandi sfide e sappiamo che, dietro ogni grande impresa, si nascondono duro lavoro e un impegno quotidiano costante. Faremo tutti il tifo per lui”.
documentazione, tra cui video tutorial che mostrano come sostituire i pezzi di ricambio originali e manuali di uso e manutenzione, creando così un canale diretto con il materiale tecnico ufficiale di Kohler. Ma non finisce qui. Sempre attraverso l’app sono disponibili altri servizi: una scontistica unica sull’acquisto di pezzi di ricambio originali Kohler (20% sul primo acquisto e 10% su tutti gli acquisti successivi tramite app); un sistema di tracciamento della manutenzione ordinaria del motore (mediante l’inserimento del numero seriale) che rende l’utilizzatore finale totalmente indipendente nella gestione anche grazie alle informazioni riguardanti le scadenze e le tempistiche di manutenzione che l’app visualizza regolarmente. Oltre a gestire la manutenzione e acquistare i pezzi originali ricevendoli direttamente all’indirizzo desiderato, Kohler Engines CheckApp permette di fare una diagnosi base del motore collegandosi al propulsore via Bluetooth con Check Plus, un dispositivo che si collega alla presa Deutsch, che permette di eseguire una lettura precisa e puntuale delle ore di lavoro, dato che comunica direttamente con la centralina motore. Per i motori senza Common Rail è possibile utilizzare la versione Check Lite, che rileva le vibrazioni del motore, necessarie per stabilire gli intervalli di manutenzione e generare una serie di indicazioni che verranno mostrate sempre sulla Kohler Engines CheckApp. ❑
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Lunga vita e prosperità
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TUTTO CIÒ CHE HA VALORE NELLA SOCIETÀ UMANA DIPENDE DALLE OPPORTUNITÀ DI PROGREDIRE CHE VENGONO ACCORDATE AD OGNI INDIVIDUO. (ALBERT EINSTEIN)
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er una volta voglio essere “banale” e sfruttare questa occasione per fare gli auguri a tutti. Ma non potevo certo accontentarmi dei tradizionali “Buon Natale” e “Felice Anno Nuovo”, per di più in un anno che ha davvero messo alla prova la (ormai famigerata, purtroppo) resilienza di tutti, persone, famiglie e aziende (quella delle Istituzioni un po’ meno, credo, ma non voglio cadere nelle solite considerazioni. Non stavolta, l’ho promesso). Chi mi conosce sa che ho una predilezione per la fantascienza, e in particolar modo per Star Trek. Cosa c’entra ora la fantascienza con gli auguri, vi starete chiedendo. Beh, tutto nasce dal perché mi piace la saga di Star Trek, ossa perché l’umanità in quelle serie appare come un unico popolo unito (senza più povertà, guerre e pestilenze), mosso da ideali che superano i biechi egoismi personali, nazionali e delle lobby. E solo quando l’umanità ha raggiunto tali risultati, allora è stata pronta a fare nuove scoperte e affrontare il viaggio spaziale. Utopico, direte voi. Sicuramente, ma non inarrivabile. Il virus di Covid-19 ha dimostrato la nostra impreparazione: pensavamo di essere dei, padroni del nostro pianeta e del nostro destino. Ma un piccolo (e all’apparenza insignificante) virus ci ha messi in ginocchio. E stentiamo a rialzarci, non solo dal punto di vista sanitario, ma soprattutto da quello psicologico ed economico. E tutte le nostre tecnologie e scoperte, quelle che ci hanno permesso di solcare mari, cieli e il subatomico, sono apparse finalmente per quello che sono: insignificanti se dietro di loro non ci sono solide basi fatte di ideali, valori e della consapevolezza che nella vita non si hanno solo onori, ma anche oneri. Forse, quando saremo tutti consapevoli e convinti che l’unica via per crescere come società è quella di crescere prima di tutto a livello di consapevolezza individuale dei nostri doveri verso il prossimo, e che il prossimo non è diverso da noi, allora saremo in grado di affrontare tutto, anche le conquiste più estreme o le catastrofi più gravi. In Star Trek la specie dei Vulcaniani, la più saggia e riflessiva, saluta tutti con l’augurio “Lunga vita e prosperità”. Chiudo anch’io queste righe con lo stesso augurio a tutti voi, inteso proprio come lo intendevano i Vulcaniani: che la nostra società possa trovare l’equilibrio perfetto tale da garantire a tutti lunga vita e prosperità. E, comunque, utopie a parte, Buon Natale. ❑
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Sommario
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MC 5.0 • NOVEMBRE - DICEMBRE 2020 • NUMERO 71
44 L’INIZIATIVA SHE, KOHLER PERMETTE OGNI ANNO A STUDENTESSE DI INGEGNERIA DI TUTTA ITALIA DI AVVICINARSI ALLA REALTÀ AZIENDALE DI KOHLER E SCOPRIRE COSA SIGNIFICA ESSERE UN INGEGNERE DEL DOMANI
COVER She, Kohler è l'iniziativa che ogni anno permette a studentesse di ingegneria di tutta Italia di avvicinarsi alla realtà aziendale di Kohler
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ATTUALITÀ
12/31/38/45/49/60 70/75/81 NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ
DI GAMMA
62 LA CRÈME
DE LA CRÈME
LUNGA VITA E PROSPERITÀ
(WEBER)
82 Editoriale off (DI MAURIZIO GUSSONI)
(KOHLER)
40 POCA CENERE,
TESTIMONIANZE
14 NON SOLO
36 UN PROGETTO
MACCHINE
44 SEMPRE PIÙ
TECNOLOGICI
(MAN)
64 TUTTO CIÒ CHE SERVE
INNOVATIVO
(NIEDERSTÄTTER)
58
(TEXACO DELO)
(FASSI)
REPORT TECNICO
(WACKER NEUSON)
(REMDEVICE)
ANCHE SUI BINARI
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INNOVAZIONI
TANTO RISPARMIO
32 500 E OLTRE!
WE, KOHLER!
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(AMMANN)
DEALER STORY
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Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
QUALITÀ, SEMPLICITÀ
(PM)
COVER STORY
Collaboratori Cristiano Pinotti, Renata Bernardini, Maurizio Gussoni
PER LA SCUOLA
38 INNOVAZIONE,
AHINOI!
Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com
58 UN BILIARDO
LA PAROLA A...
(DI EMANUELA PIROLA)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola
(CIFA)
(BOBCAT)
10 Editoriale on
(MECALAC)
18
DA CIFA
54 AMPLIAMENTO
EDITORIALI
18 POLIVALENZA
20 IL FUTURO VISTO
50 NUOVA VITA DOPO LA TEMPESTA
ULTIMA FRONTIERA
23 ESSENZIALE
(ROCKWOOL)
Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB mc@macchinecantieri.com Pubblicità e marketing Corrado Serra Direttore Commerciale Tel. 338 3926221 c.serra@orsamaggioreint.com
(MERLO)
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018
Pre-stampa e stampa Press Grafica, Gravellona Toce (VB)
Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda (MI)
Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009
Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa
IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film I, robot, con Will Smith.
editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18
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news IMPEGNO SOCIALE
IN FRANCIA
Il concessionario francese di Case risponde all’appello
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i recente, quando la seconda ondata di COVID-19 ha colpito la Francia, i medici della Ligue contre le cancer hanno lanciato l’allarme relativo ai ritardi nella cura dei malati di tumore. Di fronte a questa notizia, T.P.I. Location, divisione noleggio del concessionario CASE Centre Matériel Général, ha scelto di supportare attivamente la ricerca sul cancro con un’iniziativa benefica denominata “La pelle du cœur”, l’escavatore del cuore. Un CASE CX60C è stato così dipinto di viola, il colore che in Francia rappresenta tutti i tumori. Ogni volta che la macchina viene noleggiata, parte del ricavato viene donata al Centro Jean Perrin di Clermont-Ferrand, uno dei 20 centri francesi per la ricerca oncologica. FONTE: CASE
1.285 km attraverso l’Africa (Trasporti eccezionali)
Una mission unica è stata recentemente gestita con successo dall’azienda ghanese MONPE Heavy Haulage. Sei motori industriali sono stati trasportati dal porto del Ghana al Niger per una distanza totale di circa 1.285 chilometri. Un trasporto molto difficoltoso portato a termine grazie a due semirimorchi da 10 assi di tipo pneumatico gemellato ModulMAX con collo d’oca.
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REPORTTECNICO
NIEDERSTÄTTER
NON SOLO MACCHINE oluzioni individuali e su misura per le imprese edili: è l’importante mission di Niederstätter. Questa realtà infatti non offre solo macchinari, ma molteplici servizi affidabili e innovativi a tutte le imprese di costruzione,
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Tanto green, poca manutenzione
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grandi e piccole, alleggerendo, cosa non da poco, il loro carico di lavoro. L'azienda di famiglia è diventata negli anni un punto di riferimento per il settore delle costruzioni in Italia, rivelandosi un partner professionale per le imprese di costruzione, la pub-
Tra i vantaggi della 5055e, meno emissioni acustiche per operatori e residenti, quindi migliori condizioni di lavoro e migliore qualità dell’aria. La trasmissione sensibile
rende facile e comodo manovrare la macchina con precisione. Grazie al carico utile sulle forche di 1.750 kg, ora è possibile trasportare pallet di pietre anche con una pala gommata
Tra i principali servizi offerti da Niederstätter ai clienti, l’accurata consulenza nella vendita e noleggio di macchinari
blica amministrazione e le società di demolizione, che crea la soluzione ad hoc attraverso consulenze altamente competenti volte a garantire il successo del cliente. Dotata di estrema lungimiranza, Niederstätter si distingue per continui investimenti nelle ultime tecnologie, nei metodi di lavoro efficienti e nella formazione qualificata, ma anche per la qualità e affidabilità dei suoi prodotti. L'intento di Niederstätter è sostenere le imprese nel raggiungimento degli obiettivi attraverso un lavoro efficiente, rapido e in piena sicurezza.Tra i principali servizi di questo dinamico partner si ricor-
elettrica. La batteria, in base al carico, consente fino a 5 ore di utilizzo, la ricarica dura da 6 a 7 ore, ed è sempre possibile una ricarica intermedia. "La Kramer 5055e richiede
uno sforzo economico poco superiore rispetto ad una normale macchina con motore diesel in quanto è dotata di tecnologia avanzata associata all’ingegnerizzazione
Libertà Niederstätter “Feel free to build” (Sentiti libero di costruire) è il motto Niederstätter. L’azienda infatti è convinta che l’obiettivo di ogni impresa sia dedicare piena energia alla costruzione, mentre lei si occupa di tutto il resto. Scegliere Niederstätter significa avere un partner forte e sicuro al proprio fianco, con un portafoglio completo di macchine edili e accessori aggiuntivi. Inoltre Niederstätter propone l'opzione del riacquisto delle macchine edili obsolete.
da la progettazione e la consulenza, la vendita e il noleggio, il servizio completo gru, container e spazi modulari, formazione e addestramento, manutenzione e assistenza, trasporto e logistica. Soffer miamoci sul servizio di consulenza riguardante le macchine edili, essenziale quando il cliente deve affrontare un nuovo progetto con un parco macchine non sufficientemente attrezzato. In questo caso i consulenti Niederstätter sono in grado di offrire preziose informazioni e consigli per orientare il cliente sulla giusta scelta, sia essa l’acquisto o
delle batterie", spiega Leonhard Kofler. “Ma facendo una valutazione complessiva dell’investimento, calcolando i minori costi di esercizio e di
manutenzione della pala elettrica, in poco tempo si rientra dall’investimento. La Kramer 5055e ha inoltre tutti i requisiti per poter accedere a diverse
agevolazioni fiscali che si traducono in un risparmio fino al 85% (fino a 31.12.2021)”. Alla Kramer 5055e sono applicabili vari accessori per affrontare un'ampia gamma di
il noleggio di una macchina. In particolare, l’azienda altoatesina è consapevole che l'acquisto di una nuova macchina edile è una decisione importante per il futuro e la crescita di ogni impresa, e questo implica lunghi tempi di ammor tamento, spese di manutenzione, con pianificazioni, scadenze e lavori futuri vincolati alle prestazioni e all'affidabilità della macchina acquistata. Ma proprio per questo motivo Niederstätter rappresenta una garanzia confermata dalle importanti collaborazioni costruite nel tempo con i migliori marchi di
applicazioni e necessità, come sgombero neve, pacciamatura, movimentazione terra e altri materiali, spazzolamento del manto stradale e tanto altro ancora.
Completamente elettrica, priva di emissioni di scarico, molto silenziosa e potente, la Kramer 5055e è utilizzabile in aree chiuse a ridotto ricircolo d’aria
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Lavorare senza fatica è possibile grazie alla spaziosa ed ergonomica cabina comfort.
Guarda la Kramer 5055e in azione
Il dispositivo idraulico a cambio rapido trasforma in pochi secondi la 5055e in una macchina tuttofare e questo direttamente dal sedile dell’operatore.
Utilizzo flessibile grazie al 3° circuito di comando, al ritorno senza pressione con tubazione drenante e presa frontale.
Unità di carico lunga per una maggiore flessibilità.
Costi d’esercizio ridotti grazie all’efficienza dei motori e all’uso della corrente.
Trasporto di materiale rapido e sicuro grazie alla protezione alta della benna, al fondo lungo e a un ampio angolo di carico e scarico.
Due motori elettrici garantiscono efficienza e prestazioni elevate. Il tempo di ricarica è di circa sei - sette ore ed é tuttavia possibile una ricarica intermedia in qualsiasi momento.
Trazione anteriore e quattro ruote sterzanti – trazione senza scatti con due tipologie di guida. I motori elettrici non hanno bisogno del filtro dell’aria, il che rende la macchina meno debole quando viene utilizzata in ambienti polverosi.
gru, pale gommate, carrelli elevatori ecc., tutti dotati di tecnologia di ultima generazione e associati a un servizio rapido e professionale. Ne è un chiaro esempio la nuova pala gommata 5055e venuta alla luce grazie alla tecnologia Kramer. Completamente elettrica, priva di emissioni di scarico, molto silenziosa e potente al tempo stesso, è utilizzabile in aree chiuse a ridotto ricircolo d’aria o in aree sensibili come zone a traffico limitato, nei centri storici, in prossimità di ospedali o altre strutture pubbliche. Come afferma Leonhard Kofler, direttore commerciale Niederstätter, la Kramer 5055e è facile da guidare, offre grandi prestazioni di lavoro ed è dotata di una batteria che garantisce lunghi periodi di autonomia, infatti, nella sua normale attività quotidiana, dura un'intera giornata lavorativa e tutti coloro che la provano ne sono entusiasti, al punto che le richieste d’acquisto di questa nuova pala crescono di mese in mese. Per attuare un nuovo progetto la scelta giusta per il
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cliente può rivelarsi anche il noleggio, grazie al quale non si devono cercare finanziamenti a lungo termine e si possono scegliere liberamente macchina e componenti adatti allo scopo. Anche in questo caso viene offerta una consulenza completa e affidabile sulle diverse opportunità di noleggio e sull'ampia gamma di macchine edili a disposizione: gru, pale gommate,
Pneumatici adatti a ogni uso e trazione eccellente grazie al blocco differenziale attivabile al 100%.
carrelli elevatori e sollevatori telescopici, generatori, torri faro e compressori, tagliasfalto, nastri trasportatori e piattaforme, escavatori e macchine per il compattamento del terreno così come container funzionali per ogni applicazione. E per lavori nel settore agricolo, giardinaggio, tempo libero e allestimento eventi, sono disponibili piccoli macchinari e attrezzature. ❑
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REPORTTECNICO
MECALAC
POLIVALENZA ANCHE SUI BINARI ilanciato, agile e manovrabile, eccezionale capacità di sollevamento, costi di esercizio ridotti, facilità di manutenzione. Queste e molte altre le peculiarità del 216MRail, il nuovo escavatore per strada-ferrovia appena lanciato da Mecalac, leader specializzato nella progettazione, produzione e distribuzione di macchine compatte per i cantieri urbani. La nuova macchina nasce da un’importante collaborazione ventennale che l’azienda francese di Annecy ha instaurato con specialisti dei settori stradali e ferroviari, dai quali ha recepito nel
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Mecalac in breve
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tempo preziosi riscontri. È stato così introdotto un modello di escavatore completamente nuovo, da un design dedicato e innovativo che lo contraddistingue come prodotto particolare e competitivo. Stabile, ben bilanciato, e con un peso massimo di 8 t su binario, il 216MRail si distingue per un’innovativa architettura in cui il baricentro basso si coniuga perfettamente con una torretta centrata. La trasmissione idrostatica gli consente di arrivare a 30 km/h su binario e su strada, è dotato di un sistema di frenatura pneumatico ed è in grado di trainare un rimorchio. Sul retro, nella
Leader europeo riconosciuto a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti, il Gruppo Mecalac è specializzato nella progettazione,
produzione e distribuzione di macchine compatte per i cantieri urbani. Le sue innovazioni mirano a ottimizzare continuamente la sicurezza, la produttività
Mecalac 216MRail munito di benna mordente
parte anteriore e in altezza, il modello 216MRail è compatto, e ciò, grazie anche alle 4 ruote direttrici, gli consente maggiore agilità, mobilità ed estrema manovrabilità. Risulta quindi idoneo a operare sotto le catenarie con qualsiasi posizione del braccio, e sotto catenarie poste a 4,28 m sia con il braccio vicinissimo alla macchina sia esteso al massimo. Riguardo la sicurezza, la sua struttura consente una visibilità diretta a 360° per migliorare la sicurezza degli operatori e del personale in cantiere. Prodotto in serie nello stabilimento Mecalac di Annecy, il modello 216MRail è stato
e il rispetto dell’ambiente. Presente in più di 80 Paesi, Mecalac propone un’ampia gamma di escavatori, pale caricatrici gommate, dumper, terne e rulli compattatori.
progettato per garantire costi operativi più contenuti. La trasmissione idrostatica riduce infatti l’usura degli pneumatici, mentre la modalità Eco e i sistemi “on-demand” limitano i consumi superflui. Elementi di distinzione per questa macchina, che come tutti i prodotti Mecalac è coperta da una garanzia di 2 anni, le innovazioni atte a semplificarne l’utilizzo da parte degli operatori, com’è prassi di questo brand. Non c’è spazio per schermate e impostazioni complicate, l’interfaccia operatore-macchina è stata semplificata, le schermate sono facili da leggere e da configurare e solo i dati utili compaiono in tempo reale. La macchina si adatta all’operatore, e le funzioni di aiuto alla guida, come l’accoppiamento dei martinetti e il passaggio alla modalità binario, sono attivabili schiacciando un semplice interruttore. Molto semplici anche le fasi di manutenzione, infatti gli interventi quotidiani e il riempimento del serbatoio del carburante possono essere effettuati comodamente da terra. Inoltre la nuovissima soluzione di manutenzione preventiva MyMecalac garantisce una gestione ottimizzata della macchina. Progettato ad hoc per operare su binario, il modello
Mecalac 216MRail con rimorchio
216MRAIL: fast spech Massa operativa a vuoto Heavy counterweight Larghezza macchina Raggio posteriore Raggio anteriore Velocità di spostamento Velocità di spostamento (ferrovia) Potenza (kW/cv) Trasmissione Trasmissione (ferrovia) Capacità massima di sollevamento Sbraccio massimo catenarie di altezza inferiore a 4,28 m Interasse (Ruote ferroviarie)
20 350 kg 4700 kg 2541 mm 1571 mm 1651 mm 30 km/h 30 km/h 100 kW Idrostatica, 4 ruote sterzanti Idrostatica, 4x Ø 630 mm ruote ferroviarie, UIC profile Max a 3 m di distanza, 3 m altezza su rotaie - allineato: 8000 kg 5757 mm/3723 mm 4700 mm
216MRail è compatto, agile e facile da usare, e si dimostra sicuramente un ottimo investimento e un valido aiuto nello svolgimento dei progetti di manutenzione sulla rete ferroviaria, il cui numero, in molti paesi è in continuo aumento. La macchina è disponibile per tutti i Paesi in cui lo scarto fra i
Mecalac lancia il modello 216MRail, il nuovo escavatore strada-ferrovia
binari corrisponde alla dimensione standard (1.435 mm) ed è già conforme al futuro standard europeo EN 15746.Va ricordato che la rete di concessionari Mecalac è molto sviluppata, e in grado di offrire tempestivamente ai clienti un’assistenza efficace e di alta qualità. ❑
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REPORTTECNICO
CIFA
IL FUTURO VISTO DA CIFA a digitalizzazione nel settore delle costruzioni è una realtà inevitabile e sempre più concreta.Tutta la filiera è coinvolta in questa radicale trasformazione, sia in termini di gestione che di operatività, e giorno dopo giorno sta entrando nel cantiere “tradizionale” con una certa intensità, trasformandolo in cantiere 4.0. Nell’ambito delle macchine da cantiere, la tecnologia 4.0 serve a gestire al meglio la manutenzione, il pronto intervento e le varie attività, il tutto al fine di migliorare le condizioni di lavoro e la produttività. Questo percorso di innovazione e digitalizzazione del cantiere vede protagonista Cifa, che per l’occasione lancia una nuova tecnologia che…ci vede davvero lungo: Cifa Vista. Nel descrivere questa importante e rivoluzionaria novità, il Direttore Sales, Aftersales e Marketing di Cifa Marco Polastri sottolinea che sarebbe riduttivo descrivere Cifa Vista come una semplice innovazione tecnologica, infatti si tratta di una nuova concezione della gestione della macchina, un sistema di monitoraggio che permette di avere da remoto e in un unico punto di
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vista – da qui il nome – il controllo della flotta, la programmazione della manutenzione, la diagnostica a distanza e la soluzione dei problemi. A livello hardware, il cuore del sistema consiste in una centralina elettronica che raccoglie i dati della macchina e li trasmette tramite una SIM dati al software che, grazie all’interfaccia semplice e al tempo stesso intuitiva, consente di monitorare la posizione, le attività e diversi parametri di funzionamento delle macchine appartenenti alla propria flotta, per facilitare la risoluzione dei problemi e la programmazione degli interventi. Le principali funzioni riguardano la gestione dei servizi post-vendita, la manutenzione preventiva, l’intervento e la relativa risoluzione dei problemi, e il monitoraggio delle funzioni e delle attività della macchina. Ogni utente, sia esso concessionario o un cliente finale, può disporre di due categorie di dati, quelli in tempo reale ma anche quelli relativi allo storico della macchina, così da poter confrontare e mantenere sotto controllo l’evoluzione di molteplici parametri, come ad esempio la produttività giornalie-
ra o i consumi di carburante. Avendo un totale accesso ai dati, l’utente può disporre di tutte le informazioni sulle proprie macchine in modo da consentire la programmazione della manutenzione preventiva, in base alla quantità di calcestruzzo pompato e delle ore lavorate. Un ulteriore pregio
del sistema è quello di garantire sia la longevità del mezzo sia la continuità del lavoro, infatti semplifica le attività di diagnostica a distanza e, di conseguenza, consente di intervenire sul problema riducendo in modo determinante i tempi di fermo macchina. Ma non finisce qui, infatti sono disponibili anche funzioni antifurto grazie alle quali è possibile impostare allarmi legati alla posizione o alle ore, e, nel caso la macchina subisca spostamenti, soprattutto nelle ore notturne, al di fuori della zona o dell’orario prestabilito, si attivano all’istante notifiche specifiche. Cifa Vista, come ricorda Polastri, è disponibile per le pompe
autocarrate e beton pompe, ma verrà presto esteso all’intera gamma. Inoltre va considerato l’aspetto economico di questo sistema: avere una macchina dotata di Cifa Vista consente infatti di usufruire delle agevolazioni fiscali per l’industria 4.0 che favoriscono l’acquisto di nuovi macchinari e nuove tecnologie. Ogni nuova macchina Cifa è 4.0-ready, cioè pronta per essere certificata consentendo così al cliente di ricevere il credito d’imposta previsto per gli interventi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Questo è sicuramente il modo giusto per contribuire al rilancio della ripresa economica nazionale. ❑
Il sistema di monitoraggio di Cifa Vista consente al gestore della flotta di tenere sott’occhio il consumo di carburante delle macchine
VENDITA, ASSISTENZA E NON SOLO Cifa è un produttore di macchinari e attrezzature per il calcestruzzo, leader nel mercato italiano e uno dei principali attori a livello globale. Parte del gruppo industriale cinese Zoomlion dal 2008, Cifa è un'azienda altamente internazionale con reti di vendita e supporto in tutti i continenti e in grado di offrire ai clienti non solo una gamma di prodotti affidabili e di qualità, ma anche un supporto finanziario tramite Zoomlion Capital Financial Services.
Tutti gli spostamenti della macchina, compresi quelli notturni, sono visibili grazie al sistema di monitoraggio
Cifa Vista raccoglie tutte le informazioni relative alla manutenzione della macchina
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news In vista della scadenza CE per la conformità alle nuove normative sulle emissioni dei motori Stage V che entreranno in vigore nel gennaio 2022, Powered Access Services (PAS), affermata società di noleggio del Regno Unito con due depositi in posizione strategica nelle Midlands e nel sud dell’Inghilterra, ha appena ricevuto la consegna di cinque nuove piattaforme a forbice per terreni fuoristrada Genie GS-5390 con motore Stage V, le prime nel paese. Nel mercato altamente competitivo del sollevamento aereo del Regno Unito, per PAS, questa consegna rappresenta un forte vantaggio per i clienti e per il successo commerciale dell’azienda nel lungo termine. Le piattaforme a forbice off road Genie GS sono equipaggiate con motore diesel Stage V a 3 cilindri turbo da 2,2 L, raffreddato ad acqua.
GENIE
vince
dalle aziende
Nella foto: Haulotte aprirà a breve in Cina un nuovissimo stabilimento, denominato “Fei Long”. Questa struttura sarà il fiore all’occhiello della strategia Haulotte in Cina con una fabbrica 4.0 che occuperà una superficie complessiva di 80.000 mq.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO
ESSENZIALE Portate aumentate. Diagrammi di carico migliorati. Impostazione modulare. Sistemi di sicurezza semplici ed efficaci. Così il Merlo Roto 50.26 S diventa uno strumento essenziale TESTI E FOTO DI COSTANTINO RADIS
ROTO 50.26 S
PESO OPERATIVO
POTENZA
PORTATA IDRAULICA
ALTEZZA MASSIMA DI SOLLEVAMENTO
SBRACCIO MASSIMO
CAPACITÀ MASSIMA DI SOLLEVAMENTO
16.600 kg
125 kW @ 2.200 giri/min
135 l/min @ 250 bar
26 m
23 m
4.950 kg
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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LA TECNOLOGIA
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1. La cabina della nuova generazione dei Merlo Roto è apprezzata per la dotazione e per l’ergonomia completamente rivista che facilita la vita all’operatore. 2. Nella parte sinistra del telaio trovano posto il serbatoio dell’AdBlue, quello del carburante, le batterie e la centralina elettronica insieme al distributore che comanda gli stabilizzatori. 3. La stabilizzazione automatica permette di velocizzare le operazioni e di adattarsi in modo ideale alle condizioni effettive di lavoro grazie alla gestione automatica del carico. 4. Il motore è l’apprezzato FPT N45 Stage IV che eroga 125 kW (170 CV) @ 2.200 giri/min con SCR senza EGR per il trattamento dei gas di scarico garantendo consumi contenuti. 5. Il nuovo joystick elettronico di tipo capacitivo è uno dei punti forti del Roto 50.26 S e permette una guida semplice e funzionale grazie a comodità e sensibilità di azionamento.
MARCO ZIMONE Funzionario commerciale di Tractor Service srl
Il Merlo Roto 50.26 S è una delle macchine più vendute in questo particolare segmento applicativo. Nel territorio della Valle d’Aosta riscuotiamo da sempre un ottimo consenso grazie alle prestazioni sia in sollevamento, sia nei trasferimenti su strada.
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uando una gamma si rinnova non è semputo dare risposte concrete grazie a un impianto plice, per un costruttore, apportare modi traslazione con una capacità di trazione molto difiche sostanziali e decisive. Merlo, elevata, a diagrammi di lavoro importanti, con i nuovi Roto modulari, è a un’elettronica che si sposa bene con riuscita ancora una volta a l’impianto idraulico Load Sensing DETTAGLI DA SAPERE mettersi in discussione rivedendo Flow Sharing.Tanto da fornire un portate, diagrammi di lavoro e contributo essenziale per la coLa nuova gamma dei Merlo Roto ha visto un innalzamento delle portate tecnologie per aumentare la sistruzione dell’opera. e un ingresso di tecnologie che curezza. Tanto da trasformare i aumentano ulteriormente la sicurezza INTELLIGENZA MODULARE suoi Roto in macchine spesso ma ne rendono più semplice l’uso. Sulla stessa base telaistica nascoessenziali per operare in conteIl Roto 50.26 S si colloca nel cuore no sia il Roto 50.21, sia il 50.26. sti particolari. Esattamente come della gamma dei rotativi made Stessa struttura, quindi, ma con alnel caso del 50.26 S che abbiamo in Cuneo con equilibrate dotazioni di alto livello. tezze e portate differenti. Una conprovato in Valle d’Aosta, a Brissogne, cezione che emerge in modo chiaro dai in un cantiere per la costruzione di un diagrammi di sollevamento che, rispetto al paravalanghe. Un’opera concettualmenpassato, sono ulteriormente migliorati.Anche tenendo te semplice, ma complessa dal punto di vista della localizzazione. Ripide rampe di accesso al cantiere, conto che le portate massime sono a loro volta aumentate con 4.950 kg nella condizione più cautelativa di carichi da trasferire e collocare sfruttando al massimo impiego fino a circa 7 metri dal centro torretta. Che lo sbraccio a disposizione, nonché movimentazioni che hanno richiesto un radiocomando preciso e fluido. scendono fino a 150 kg al massimo sbraccio orizzontale di 23 metri. Condizioni operative a cui la tecnologia Merlo ha sa-
L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / L’UOMO E LA MACCHINA
FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo
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l rinnovamento completo dell’interfaccia della nuova gamma Roto ha segnato il passo verso una netta semplificazione nell’uso di queste macchine. A tutto vantaggio della sicurezza e della velocità operativa. Posizionamento, manovre e sollevamento dei carichi sono ora più intuitivi e rapidi. A questi, Merlo ha affiancato una differenziazione di allestimenti che calibra in modo intelligente la dotazione in base a fasce di utenza ben definite. Se da un lato il sistema di sicurezza è identico, cambiano aspetti
La nuova interfaccia uomo/macchina del Roto 50.26 S presenta il nuovo bracciolo integrato al sedile con il joystick elettronico di tipo capacitivo dal design esclusivo. Il display da 10,1” permette di avere sotto controllo l’area effettiva di lavoro. In questo modo si sa sempre cosa è possibile fare in base al carico movimentato in quel preciso istante. La stabilizzazione automatica è semplice, veloce e molto intuitiva.
sostanziali che influiscono sull’impiego. L’allestimento S non ha solo la cabina tiltabile ma ha anche le sospensioni pneumatiche, la rotazione continua a 360° e il motore FPT N45 da 170 CV. Caratteristiche che ne rendono l’uso più disinvolto in qualsiasi contesto operativo mettendo l’operatore a suo agio anche in situazioni limite come quelle del cantiere di Brissogne.
SAPERE CIO’ CHE SI STA FACENDO
Il posizionamento e la movimentazione dei carichi non sono sempre semplici e banali. Il nuovo sistema di sicurezza del Roto permette di anticipare eventuali scenari di crisi. Non si tratta solo di impedire il ribaltamento della macchina, ma di sapere in anticipo a che distanza e altezza sia possibile movimentare un carico. Caratteristiche importanti che si sono rivelate fondamentali per muoversi in modo sicuro nella costruzione del paravalanghe in Valle d’Aosta.
Il Roto 50.26 S è uno dei modelli di maggiore successo della Merlo. Questo grazie a un allestimento equilibrato e a prestazioni che lo avvicinano ai modelli più grandi senza rinunciare a ingombri contenuti che permettono di operare in cantieri complessi come, ad esempio, quello di Brissogne.
DANTE LUBOZ Titolare e Amministratore Unico della Ediluboz Siamo clienti Merlo da lungo tempo e il Roto 50.26 S è una macchina essenziale per la nostra azienda in quanto riesce a svolgere lavori molto differenti spostandosi di cantiere in cantiere.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LA MACCHINA IN CAMPO
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FABIO GARINO Product Manager Sollevatori Telescopici Merlo
Il Roto 50.26 S ha una dotazione di base già molto completa, soprattutto rispetto ai modelli direttamente concorrenti: il sistema di controllo automatico del carico, la stabilizzazione su ruote, il joystick elettronico capacitivo e l’impianto idraulico Load Sensing Flow Sharing lo rendono un punto di riferimento.
l Roto 50.26 S è una macchina molto concreta che, in campo, sa valorizzare le sue caratteristiche funzionali. Soprattutto in ambienti difficili come quelli montani dove la capacità di carico e la sicurezza operativa diventano ancora più importanti. Per questo motivo la Ediluboz di Villeneuve (AO), già cliente Merlo, ha deciso di riconfermare la scelta nel costruttore italiano. L’impianto di traslazione a gestione elettronica EPD (Eco Power Drive) permette di muoversi in sicurezza anche sui forti pendii montani. La gestione completa della macchina con un impianto Load Sensing Flow Sharing da 135 l/min permette movimenti fluidi. Le portate e le pressioni di lavoro consentono l’impiego di attrezzature idrauliche come, ad esempio, le benne miscelatrici, risolvendo situazioni problematiche in molti cantieri. La gestione intuitiva e sicura delle fasi di stabilizzazione e sollevamento permette all’operatore di concentrarsi sugli aspetti operativi che riguardano non solo l’esecuzione del lavoro ma anche la sicurezza. Le nuove modalità di comando degli stabilizzatori e la possibilità di visionare a monitor ogni singola variazione delle condizioni di stabilità della macchina permette di sapere bene ciò che si sta facendo. Il Merlo Roto 50.26 S è infatti oggi uno dei sollevatori telescopici rotativi più equilibrati del mercato sia dal punto di vista della potenza installata, ben 170 CV, sia della capacità operativa dell’impianto idraulico. Che insieme alla struttura e alle sospensioni pneumatiche fanno la differenza in termini operativi.
FLUIDO ARRAMPICATORE
Ediluboz è la classica impresa di costruzioni di montagna che si è specializzata in lavori difficili dove la qualità esecutiva fa la differenza. La gestione dei cantieri alpini non è sempre semplice e i sollevatori telescopici rotativi trovano una loro collocazione ottimale in sostituzione di gru a torre e piccole autogru,
senza disdegnare anche operazioni “meno nobili” con pala caricatrice anteriore. Dante Luboz, già cliente Merlo, non ha avuto il minimo dubbio nell’acquisto del nuovo Roto 50.26 S proprio per la sua estrema polivalenza e capacità di muoversi in modo autonomo anche nei difficili territori montani della Valle d’Aosta. La costruzione del paravalanghe in Brissogne, appena sopra la città di Aosta, rientra perfettamente nel campo applicativo di questa macchina. Un cantiere collocato in un canalone che, nonostante la vicinanza con una strada regionale, presenta alcuni elementi critici come le forti pendenze e gli spazi molto sacrificati. Il Roto 50.26S ha quindi dovuto percorrere una breve, ma estremamente ripida, pista interna. Decisivo, da questo punto di vista, la traslazione a controllo elettronico che ottimizza il numero di giri e la coppia. Una volta stabilizzato i compiti da svolgere sono stati molteplici: dal sollevamento e piazzamento dei casseri in acciaio, alla movimentazione di tutti i materiali necessari per la costruzione dell’opera come, ad esempio, l’acciaio per le armature. Sempre usando il radiocomando per seguire meglio le operazioni di posa.
A PIEDI O IN CABINA
Il radiocomando riprende in modo ottimale la sensibilità e la precisione del nuovo joystick “capacitivo”
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DANTE LUBOZ Titolare e Amministratore Unico della Ediluboz L’arrivo del nuovo Roto 50.26 S ci ha permesso di aumentare ancora di più l’efficienza aziendale grazie alle sue caratteristiche uniche come, ad esempio, la capacità di muoversi nei ripidi cantieri della Val d’Aosta.
MARCO ZIMONE Funzionario commerciale di Tractor Service srl
che ha fatto il proprio apprezzato ingresso nella nuova gamma Roto. Per utilizzarlo basta oggi appoggiare la mano senza più dover schiacciare il vecchio dispositivo per la sicurezza. La gestione dell’idraulica permette di ottimizzare la velocità di lavoro semplicemente con la regolazione automatica dei giri del motore. Questa avviene in modo proporzionale sulla base dell’escursione del joystick o delle levette del radiocomando. Una funzionalità che ottimizza i tempi di lavoro ma, al contempo, permette di avere sempre la massima precisione operativa. Nel caso in cui si debba usare una benna miscelatrice è presente la funzione che permette di mantenere il flusso d’olio sempre attivo
senza tenere premuto il cursore proporzionale che ne comanda il funzionamento. L’altro punto a favore è sicuramente il motore FPT N45 da 125 kW (170 CV) che risponde allo Stage IV con un semplice SCR senza EGR e DPF. Uno dei propulsori più brillanti e parsimoniosi del mercato che permette al 50.26 S di avere quelle prestazioni necessarie sia in cantiere, sia nei trasferimenti su strade anche impegnative come quelle valdostane. La possibilità di stabilizzarsi in qualsiasi posizione con il calcolo automatico dei diagrammi di sicurezza permette di adattarsi molto bene al variegato contesto montano dove non sempre si hanno a disposizione spazi di lavoro ottimali.
Il Roto 50.26 S è un telescopico rotativo che è in grado di operare in spazi ristretti senza però rinunciare alle altezze più elevate. I diagrammi di sollevamento sono fra i migliori del mercato e, a prescindere dalle portate massime, questa macchina è in grado di posizionare dei carichi medi a distanze impossibili per molti nostri diretti concorrenti. Una differenza sostanziale che in cantiere si tocca con mano.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / I SERVIZI
DETTAGLI DA SAPERE Roto è la parola che, ancora oggi, si usa per identificare un sollevatore telescopico rotativo, a prescindere dal marchio. Un nome che è comparso sulla scena dei cantieri a inizio Anni ’90 grazie proprio a Merlo. La nuova gamma ha ripreso le caratteristiche positive della vecchia serie affinando ulteriormente il sistema MCSS. Questo, insieme al nuovo posto guida con il bracciolo integrato e il joystick ergonomico, ha reso ancora più semplice l’utilizzo di queste macchine.
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rima di tutto la rete vendita. Un mantra che è la prima “arma” di Merlo per essere presente sul mercato in modo capillare e professionale. La rete di vendita e assistenza del costruttore di Cuneo è infatti una delle più longeve e diffuse non solo in Italia, ma anche oltre frontiera. Una sicurezza fondamentale per chi opera in cantiere e deve garantire tempi certi di consegna. Il servizio ricambi è il secondo, importante, elemento che ha permesso a Merlo di conquistare la fiducia dei propri clienti. La filosofia aziendale che prevede la costruzione in proprio di circa il 90% dei compo-
nenti, plastiche comprese, permette di fornire anche pezzi di macchine fuori produzione da molti anni. Questo consente di mantenere elevato il valore delle macchine nel tempo e di contribuire in modo attivo al valore del brand. Attualmente oltre il 90% delle richieste sono evase in 24 ore se l’ordine arriva in azienda entro le prime ore del pomeriggio. La spedizione tramite corriere avviene infatti anche in orari che vanno oltre quello di lavoro, in quanto si usano piste di carico automatizzate. L’appoggio al cliente da parte dell’azienda avviene a 360°. Grazie alla società Movimatica, di proprietà della Merlo, il Costruttore è in grado di soddisfare i requisiti richiesti dal piano Industria 4.0 permettendo di accedere alle agevolazioni fiscali che oggi prevedono un credito d’imposta del 40% distribuito in modo omogeneo in cinque anni. Movimatica ha sviluppato il sistema integrato Merlo Mobility che permette di monitorare, registrare ed elaborare una lunga serie di informazioni che arrivano dalla macchina. Questo consente di integrare il sollevatore telescopico nel piano di controllo dell’azienda, controllandone l’efficienza e apportando tutti i correttivi gestionali necessari per l’ottimizzazione dei cicli di lavoro. Oltre a questi aspetti è inoltre possibile gestire in remoto tutto ciò che è inerente la manutenzione ordinaria e straordinaria, grazie alla diagnostica online e al monitoraggio degli aspetti vitali della macchina. In questo modo è possibile attivare extra garanzie, piani di manutenzione programmata e diverse forme di possesso della macchina come piani di noleggio personalizzati.
L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / TCO
Movimatica è la società del Gruppo Merlo che ha sviluppato Merlo Mobility. Un sistema che fornisce il controllo completo di ogni parametro di funzionamento.
L’interfaccia uomo/macchina dei nuovi Roto è stata semplificata, pur aumentando i contenuti in termini di sicurezza, permettendo all’operatore di trovarsi subito a proprio agio.
CONSUMI
MANUTENZIONE E RIPARAZIONE
La motorizzazione FPT N45 Stage IV del Roto 50.26 S è fra le più equilibrate, efficienti e parsimoniose del mercato. Un motore che la Merlo utilizza anche sui frontali fissi destinati alle applicazioni più pesanti e dinamiche come, ad esempio, i TF 50.8 o 45.11.
La rete Merlo è fra le più capillari sul territorio con officine e concessionari di ogni dimensione “a misura di territorio”. L’elevato numero di macchine oggi al lavoro, di qualsiasi età, dimostra l’affidabilità e velocità del post vendita del Costruttore.
TECNOLOGIE DIGITALI
Merlo è “digital” da sempre. Il Costruttore cuneese ha sempre anticipato i tempi e anche con la nuova serie dei Roto ha introdotto elementi di grande valore come la gestione automatica del carico e la stabilizzazione automatica che facilitano la vita dell’operatore e aumentano la sicurezza.
EFFICIENZA
L’efficienza è la parola d’ordine dei nuovo Roto: interfaccia, sistema di gestione automatica del carico, stabilizzazione su ruote, possibilità di traslare senza alzare completamente gli stabilizzatori e connessione con Merlo Mobility innalzano in modo significativo la produttività.
COSTO D’ACQUISTO
Il Merlo Roto 50.26 S della Ediluboz è una macchina dotata di molti optional importanti come navicella e verricello. Il prezzo d’acquisto risulta quindi sicuramente importante, ma è un elemento del tutto trascurabile se paragonato alla versatilità e al valore nel tempo.
DEPREZZAMENTO
Avere un Roto Merlo nel proprio parco macchine è come avere un assegno circolare riscattabile in qualsiasi momento. Il valore sul mercato dell’usato è più alto della media del settore e i telescopici verdi raramente si trovano nelle aste di settore.
I telescopici rotativi Merlo, ma in generale tutti i modelli, hanno un fiorente mercato dell’usato che le rende macchine molto ambite in ogni settore operativo con quotazioni importanti.
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Merlo punta da sempre ai contenuti tecnologici in cui l’elettronica è un elemento fondamentale per aiutare l’operatore nel suo lavoro quotidiano in modo semplice e intuitivo.
MA QUANTO MI COSTI?
OPERATORE
Il Roto 50.26 S adotta la nuova cabina modulare con il nuovo bracciolo ergonomico dotato del joystick multifunzione progettato ad hoc per queste macchine. Un posto guida dove è semplice memorizzare le funzioni per agevolare ogni operazione in cantiere.
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L’ULTIMA FRONTIERA DI MERLO / LE CONCLUSIONI
ESSENZIALE
DANTE LUBOZ Titolare e Amministratore Unico della Ediluboz Il Merlo Roto 50.26 S è una macchina che ci permette di essere
pienamente autonomi in ogni cantiere. Sia da un punto di vista del trasporto, sia da un punto di vista dei tempi organizzativi necessari per portare a termine ogni singolo lavoro. Nel caso del cantiere di Brissogne è stata fondamentale la capacità di sapersi muovere su rampe interne molto ripide e dalla difficile aderenza.
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na macchina essenziale per la Brissogne che lo ha visto coinvolto nella conduzione di cantieri comcostruzione di un’opera a difesa del terDAL VIVO Non perdere i video plessi e difficilmente accessibili. ritorio. della prova. Li trovi su La prima cosa che colpisce del La precisione di azionamento, lo sbraccio macchinecantieri.com Roto 50.26 S, prima ancora che e la rotazione continua a 360° ha permesle prestazioni e la semplicità di guida, è so di posizionare i grandi casseri metallici proprio la sua preziosa capacità di saper in tempi molto brevi, accelerando le opeessere fondamentale per la soluzione e razioni di costruzione dell’opera anche in semplificazione di molti cantieri. L’auperiodo autunnale avanzato. La guida, sia tonomia nel trasporto, la polivalenza in cabina, sia con il radiocomando, è renell’eseguire lavori molto differenti fra sa piacevole dall’impianto Load Sensing loro, la semplicità di utilizzo anche con il Flow Sharing che permette di effettuare radiocomando e la capacità di adattamento a contesti tutti i movimenti contemporaneamente. Un plus di operativi differenti sono i punti forti di questo solleva- grande valore, soprattutto nei cantieri dove è necestore telescopico rotativo. Il Roto 50.26 S è definibile sario sapersi destreggiare, come nel caso di Brissogne, come il più grande dei rotativi medi di casa Merlo. Con fra alberi, elementi di casseratura già posizionati e altri un’altezza massima raggiungibile di 26 metri permette ostacoli che trovano posto nell’area di cantiere. L’imdi muoversi, anche con la navicella, nella stragrande piego prevalente con il radiocomando, come una momaggioranza dei medi cantieri italiani. Nel contesto derna gru di cantiere semovente, o con navicella, non valdostano in cui opera la Ediluboz, il 50.26 S riesce a richiede l’allestimento superiore con cabina tiltabile. muoversi con agilità grazie a ingombri assolutamente Fondamentale per chi, invece, passa giornate al posto contenuti ma, allo stesso tempo, è in grado di affrontare guida lavorando alle massime altezze raggiungibili. Un lavori impegnativi sia per sbracci che per carichi da mezzo che, per la Ediluboz, è diventato essenziale nella sollevare e posizionare. Come nel caso del cantiere di conduzione rapida e snella dei propri cantieri.
DUMPERS-IT-07/20 - Crediti foto: Sémaphore - Documento non vincolante
PERFETTI PER IL NOLEGGIO I dumper Mecalac sono molto solidi, dotati di un’eccellente accessibilità, semplici da usare e superiori agli standard in materia di sicurezza.
Contatto in Italia: 335 768 3757
mecalac.com
DEALERSTORY
(FASSI)
500 E OLTRE! Grazie a una serie di commesse vinte negli ultimi tre anni, il dealer Fassi Sanmarco Industrial ha consegnato oltre 550 mezzi allestiti con gru F26AFS.22
i sono partnership che nascono da una prima occasione e che, data la bontà proprio di quella prima volta, perdurano nel tempo. È proprio il caso del legame che tre anni fa ha unito FCA a Fassi e al suo dealer allestitore Sanmarco Industrial Srl, nato da un primo lotto di 80 Fiat Ducato destinati ad ALD Automotive, importante azienda specializzata in noleggi a lungo termine che ha poi firmato
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il contratto di noleggio con un ente pubblico italiano. Questi primi 80 veicoli vedevano come veicolo base un Ducato Maxi a doppia cabina allestito con cassone fisso e con gru Fassi F26AFS.22, aventi una capacità di sollevamento di 2,34 tm. Questo accadeva, come abbiamo detto, circa tre anni fa e dopo qualche mese dalla consegna sono arrivati i primi riscontri positivi e lusinghieri da parte delle squadre che li impiegavano per le loro attività, principalmente interventi di
FASSI F26A ACTIVE: FAST SPECH Versione Active Momento massimo Sbraccio massimo Rotazione Dotazione idraulica
Sistemi standard
Sistemi optional
senza biellismo 2,34 tm / 23 kNm 6,9 m 370° con cremagliera e pignone distributore idraulico monoblocco Walvoil dispositivi d’arresto immediato manometro MOL (manual Outriggers Lock) CPM (Crane Position Monitoring) WL (Walvoil Distributor Bank) MEPS (Multi Power Extension System) UHSS (Ultra High Strenght Steel) FWD (Fewer Welds Design) CQ (Cast Quality) RPS (Rack and Pinion System) RRC (Radio Remote Control)
manutenzione su tutto il territorio nazionale. Cosa ne ha decretato il successo? In sintesi, le stesse caratteristiche che da sempre garantiscono il successo delle gru di Albino: affidabilità e redditività. Unita a un elevato livello sia di allestimento che di assistenza. E così, neanche a dirlo, al primo lotto ne sono seguiti altri fino ai giorni nostri quando, consegnati gli ultimi veicoli (rappresentati dalle foto di queste pagine mentre stazionano momentaneamente sul piazzale della sede di Atessa della Sanmarco Industrial che ne ha curato l’allestimento), sarà superata la quota di 550 unità complessive. Non c’è che dire: una partnership davvero
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DEALERSTORY
IL DEALER
Sanmarco Industrial Srl Nata nel 2017 a seguito dell’acquisizione da parte della Scattolini Spa dell’originaria San Marco Spa Industrie Costruzioni Meccaniche fondata nel 1962, la nuova società ha sviluppato l’offerta dei trattamenti superficiali dell’acciaio con cataforesi e verniciatura, sia a polveri che liquida, e l’allestimento di cassoni per conto delle principali case costruttrici di veicoli industriali e leggeri. Lo stabilimento di Atessa si sviluppa su un’area di circa 40.000 mq dei quali 12.500 coperti. La maggior parte dei componenti con i quali sono realizzati gli allestimenti, come il cassone fisso dei Ducato Maxi della commessa raccontata in queste pagine, sono stati progettati, brevettati e prodotti da aziende del Gruppo Faist al quale fa capo Scattolini Spa.
convincente e redditiva, sia per FCA e Fassi-Sanmarco Industrial, che per il cliente. Cliente che dopo tre anni, conferma la propria scelta motivandola proprio come la prima volta: bontà del prodotto e della rete di assistenza Fassi, ramificata su tutto il territorio nazionale con 55 officine autorizzate e 25 concessionarie, dove operano professionisti preparati e specializzati nella assistenza su attrezzature da sollevamento e dei relativi allestimenti. Strutture organizzate che garantiscono interventi rapidi e risolutivi. Un aspetto quest’ultimo che riveste grande importanza per gli operatori del settore pubblico e delle municipalizzate che hanno l’esigenza, per una corretta gestione della loro operatività, di partner a cui possano delegare quelle attività, come per esempio la manutenzione delle attrezzature, che non rientrano direttamente nel loro core-business. ❑
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news VEICOLI
PAY PER USE
Iveco introduce un servizio di manutenzione e riparazione su misura per la gamma Daily
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veco introduce un nuovo approccio alla manutenzione per la gamma Daily, su misura per il business di ciascun cliente. Il pacchetto di manutenzione e riparazione pay-per-use è un servizio premium in abbonamento che sfrutta i dati del veicolo raccolti attraverso la Connectivity Box, tra i quali missioni completate e chilometraggio. Di conseguenza, i costi di manutenzione corrisponderanno precisamente all’utilizzo del veicolo da parte dei clienti, con una serie di vantaggi per il loro business. Il nuovo servizio di manutenzione e riparazione pay-per-use va ad ampliare ulteriormente il portfolio di servizi digitali Iveco ON nella categoria M&R, che include anche i pacchetti di manutenzione modulari Elements. Adottando questo approccio unico, l’offerta di manutenzione e riparazione per il Dailysi arricchisce con un grado di personalizzazione davvero superlativo.
IOT
MIXER Map Dare visibilità alle aziende di produzione di calcestruzzo che investono in tecnologia dotando i loro impianti di mescolatore e fornire uno strumento informativo a progettisti, stazioni appaltanti e consumatori. Questi gli obiettivi della Italian Mixer Map, la mappa italiana dei mescolatori per il calcestruzzo, realizzata con il patrocinio di Unacea. La mappa ospiterà gratuitamente tutte le aziende di produzione di cls dotate di mescolatore che ne faranno richiesta.
Nuovi by Hyundai (Logistica)
Hyundai Material Handling procede al lancio di una gamma completamente nuova di carrelli elevatori 9V Stage V. La nuova serie consiste in una generazione intelligente di macchine diesel con capacità di sollevamento da 2,5 a 5 t in cui il robusto e curato design degli esterni è combinato a funzioni che migliorano le prestazioni. Ottimizzati in particolare consumo di carburante, produttività, funzioni di sicurezza supplementari, tempo di operatività e comfort dell’operatore. Questa nuova generazione di carrelli elevatori con capacità di sollevamento da 2,5 a 3,5 t (Serie 9V diesel) e da 3,5 a 5 t (Serie 9VB/VC diesel) sarà affiancata da una nuova serie di macchine diesel heavyduty che sarà disponibile a partire dalla seconda metà del 2021.
HOVAL C’È
Hoval partecipa a una serie di incontri di aggiornamento sull’Internet of Things
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nternet of Things, la leva dell’Industria 4.0, sta trasformando radicalmente l’assetto di molte aziende. Nasce da questa consapevolezza il ciclo di incontri gratuiti “Impresa 4.0 conoscere per Crescere - The Business Transformation Journey” proposti dall’Associazione Culturale Oltre con sede in Valle Camonica (Bs) in collaborazione con la Camera di Commercio di Brescia e il suo Punto Impresa Digitale e con la partecipazione di numerose aziende tra le quali Hoval. In agenda è stato inserito un intervento di David Herzog e Dante Beltrami, rispettivamente amministratore delegato e funzionario tecnico commerciale Hoval. Hoval è stata tra le prime aziende a capire le potenzialità dell’IoT, inaugurando l’era dello Smart Heating, offrendo soluzioni rapide e intuitive per gestire in modo semplice la complessità dei sistemi di riscaldamento. IL MINISTRO PAOLA DE MICHELI: “QUASI 7 MILIARDI DI CANTIERI ANAS E OLTRE 11 MILIARDI DI RFI IN INFRASTRUTTURE CONCLUSE, AVVIATI O CONSEGNATI CON GLI ORDINARI STRUMENTI LEGISLATIVI”.
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TESTIMONIANZE
(REMdevice)
UN PROGETTO INNOVATIVO REMdevice ha collaborato con il team Sodex fornendo una pulsantiera della Serie T dotata di 7 pulsanti e modulo ricevente Rubybox
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ra i più interessanti attori nel mondo dei radiocomandi, REMdevice ha instaurato una speciale collaborazione con i giovani studenti austriaci del team Sodex. Partiti tre anni fa da quello che era un semplice progetto scolastico, Ralf, Raphael, Bernhard e Justin si stanno impegnando per portare avanti la loro idea, con l’obiettivo di cambiare il mondo delle costruzioni. Il progetto parte da un presupposto molto interessante: controllare gli escavatori non tramite l’uomo a bordo, ma in maniera autonoma così da ridurre i rischi e le tempistiche che ruotano attorno al movimento terra. Partendo da un modellino, i quattro ragazzi del Vorarlberg hanno messo a punto un vero e proprio escavatore perfettamente funzionante, in grado di operare con una precisione di 2 cm. Grazie ad alcuni sensori e al controllo sviluppato, la macchina può infatti lavorare senza bisogno dell’intervento fisico alla guida da parte dell’operatore. Il tutto finalizzato a una migliore efficienza e a una migliore tempistica
di avanzamento dei lavori, a beneficio sia dei costi sia del tasso di errore. Ma l’uomo serve sempre, benché con un’altra funzione: un solo operatore può infatti monitorare e comandare più escavatori contemporaneamente. Diverse aziende hanno contribuito con i loro prodotti e sistemi a supportare questo progetto. Nello specifico REMdevice ha affiancato questa iniziativa fornendo una pulsantiera della Serie T dotata di 7 pulsanti e modulo ricevente Rubybox. “Quando abbiamo sentito del progetto Sodex per la prima volta, ci siamo subito incuriositi dell’idea”, afferma il marketing manager Davide Luisotto.” In quanto azienda fortemente orientata allo sviluppo tecnologico, crediamo fortemente nei progetti che vogliono migliorare e rendere più efficienti il lavoro e la sicurezza. In questo caso siamo stati ancora più felici perché si tratta
di un’idea nuova e disruptive, portata avanti da ragazzi giovanissimi!”. Il team Sodex di recente ha partecipato al nuovo programma televisivo “Zwei Minuten – zwei Mentoren“, volto alla promozione di giovani talenti in Austria, che offre l’opportunità di presentare visioni e idee di fronte a mentori di alto livello. ❑ REMdevice via A. Munari, 72 – 36055 Nove (VI) tel. 0424 500 262 fax. 0424 508 631 www.remdevice.com credit fotografico Sodex
IL PUNTO
tecnico
L’attenzione che REMdevice pone in ogni aspetto ha portato l’azienda, da sempre attenta al mercato e alle esigenze degli operatori, a offrire progetti e soluzioni innovative e controcorrente che l’hanno distinta come uno dei player più innovativi del suo settore. Tra le varie soluzioni spicca la ricarica a induzione brevettata che ha portato migliorie tangibili per gli operatori. Grazie a un sistema che integra la batteria e a un’elettronica di basso consumo, è infatti migliorato il lavoro per molte categorie: dall’edilizia alla perforazione, al sollevamento industriale. Operatori che hanno potuto beneficiare di una maggiore autonomia e di più comfort nell’ambiente di lavoro, grazie a un radiocomando che permette di diminuire significativamente i tempi morti con un conseguente risparmio economico.
PW118MR-11 MIDIESCAVATORE POTENZA MOTORE 72,6 kW / 97,3 HP PESO OPERATIVO 12.880 – 13.900 kg CAPACITA’ BENNA max. 0,40 m³ Prestazioni eccezionali per il lavoro in spazi ristretti Il midi-escavatore Komatsu PW118MR-11 con un ingombro posteriore ridotto ti permette di operare in sicurezza e in maniera efficiente in posti dove non penseresti mai di poter andare con un altro escavatore. Rapido e preciso, è la perfetta combinazione tra dimensioni e prestazioni, la tua scelta ideale per applicazioni di sollevamento impegnative o semplici scavi in spazi ristretti come, ad esempio, cantieri stradali od opere per reti fognarie.
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VUOI CONOSCERE MEGLIO LA REALTÀ DI PM? VISITA IL SITO
INTERVISTA
www.pm-group.eu/web/pmgroup/home
La parola a... Matteo Ferrari
INNOVAZIONE, QUALITÀ,
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semplicità
Sono queste le parole chiave per il futuro di PM. I prossimi cinque anni saranno fondamentali per affermare le performance e la qualità dei prodotti del marchio italiano a livello mondiale DI CRISTIANO PINOTTI
SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE RIENTRATO NELLA FAMIGLIA PM e di ricoprire un ruolo di grande responsabilità nell’azienda che per me è stata l’inizio della mia carriera lavorativa e che mi ha dato la possibilità di crescere sia professionalmente che umanamente. Ho ritrovato un ambiente molto motivato e con tanta voglia di sviluppare e affermare le proprie potenzialità.
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atteo Ferrari, laurea in ingegneria meccanica e minimaster in project management, è R&D Manager di PM, di conseguenza è la persona giusta con cui parlare per comprendere quale direzione tecnica stia prendendo la società. Dietro la qualifica R&D Manager si cela infatti la responsabilità del settore tecnico, strutturale, oleodinamico e del comparto prototipi di PM, che si unisce alla collaborazione con il comparto elettronico. Giovane, motivato e autentico esperto del settore
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sollevamento (un’esperienza che è passata anche attraverso un approccio diretto con prte poduttiva e di industrializzazione) durante una lunga chiacchierata ci ha aperto le porte di un gruppo che intende affrontare il futuro con le armi dell’innovazione, della qualità e della semplicità operativa. MC: Con un responsabile R&D bisogna parlare
di futuro. Cosa cela quello di PM?
MATTEO FERRARI: I prossimi 5 anni saranno l’occasione ideale per consolidare la forza del marchio PM in tutto il mondo. L’azienda sta investendo e continuerà a farlo negli anni a venire, in tutte le aree di sviluppo prodotto, dalla divisione R&D, passando per l’industrializzazione e le linee di produzione, fino ad arrivare all’assistenza clienti e alla divisione ricambi. Del resto tutto il personale PM, come tutti i suoi fornitori, è altamente specializzato nel proprio campo lavorativo, il che si traduce in due parole fondamentali per il cliente: affidabilità e sicurezza. Recentemente è stato definito e approvato dalla Direzione Manitex il piano quinquennale di sviluppo dei nuovi prodotti PM. Questo sviluppo riguarderà tutte le gamme di macchine dalle piccole fino alle gru di grande tonnellaggio e si avvale di un comparto tecnico formato da numeroso personale esperto cui si aggiungono ulteriori tecnici dedicati alla prototipazione. MC: Innovazione: cosa si intende in PM? MATTEO FERRARI: Innovazione in campo meccanico,
oleodinamico ed elettronico. Partendo dall’utilizzo di materiali ad altissimo limite elastico (ad esempio lo Strenx 1.300 diventerà un acciaio molto utilizzato sulla gamma medio-grande, in special modo per i jib e i pacchi bracci) uniti a soluzioni costruttive all’avanguardia per il nostro settore, passando per l’utilizzo di componentistica oleodinamica più performante e studiata ad hoc per ogni modello di macchina, fino ad arrivare ad un’elettronica bordo macchina in grado di garantire un controllo sempre più preciso ed intuitivo di tutte le manovre della gru, nonché della sua stabilità legata al veicolo su cui viene installata. Tra l’altro, da offrire come opzione, abbiamo intenzione di implementare anche l’uso di olio sintetico biodegradabile in luogo di quello minerale, un elemento che nel futuro sarà sempre più un discriminante importante per l’assegnazione delle gare d’appalto, soprattutto nei mercati più evoluti. Per la parte elettronica l’adozione del sistema Can-Bus su quasi tutta la gamma macchine sarà un ulteriore punto di forza nello sviluppo innovativo del prodotto PM e consentirà un controllo sempre più evoluto del distributore della gru e delle sue funzioni, come ad esempio il sistema anti-saturazione, la messa a riposo e apertura automatiche della macchina ed il controllo automatico della dinamica strutturale durante tutte le operazioni grazie al sistema di antioscillazione. L’adozione di questo sistema inoltre consente di avere un impianto semplice dal punto di vista del montaggio e dell’assistenza, oltre agli evidenti vantaggi in termini di fluidità e precisione dei movimenti.
è il presupposto per operare un autentico salto dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica della macchina e allo stesso tempo permettono di vedere le eventuali problematiche in anticipo, ancora prima di arrivare al prototipo. Oppure, se è il prototipo che fa emergere un problema, a ritroso è possibile andare negli elementi finiti, fare un’analisi approfondita, constatare il riemergere del problema, trovare la soluzione e applicarla direttamente sul prototipo, riciclandolo e quindi validando la soluzione trovata. PM investe tantissimo nel prototipo. Per ogni macchina vengono costruiti almeno tre prototipi dei quali uno compie un ciclo a fatica completo come richiesto dalla normativa di settore e poi continua a ciclare per almeno altri 40.000 cicli, quindi ben oltre quanto richiesto dalla norma stessa. Un altro prototipo è dedicato ai test funzionali e l’ultimo ai test di montaggio. In sostanza effettuiamo procedure di produzione, montaggio e collaudo sempre più rigorose e standardizzate per tutti i brand del gruppo Manitex di cui PM fa parte. MC: La tecnologia per essere fruibile deve essere “facile” per
chi utilizza le macchine. Qual è la vostra opinione in merito? MATTEO FERRARI: La tecnologia deve essere al servizio del
cliente, qualcosa di presente ma “invisibile”, che renda le operazioni di lavoro facili, intuitive e precise. Semplicità anche per quanto riguarda le operazioni di manutenzione della macchina: facilità di accesso alla componentistica installata (i nostri carter sono studiati per aprirsi con un sistema semiautomatico, che dà accesso alla macchina senza utilizzare alcun attrezzo), diagnostica guidata dalla centralina elettronica Power Tronic e possibilità di assistenza da remoto con il sistema Gateway. In linea con le direttive di Industria 4.0 su tutte le gru equipaggiate con centralina Power Tronic, il cliente ha sempre sotto controllo la posizione della gru e quindi il veicolo su cui è montata, tutti i suoi parametri di settaggio e di lavoro e tutti gli avvisi di manutenzione ordinaria e straordinaria. ❑
MC: Altro punto fondamentale è la qualità... MATTEO FERRARI: La qualità per quanto riguarda
la divisione Ricerca e Sviluppo parte dall’utilizzo di programmi di simulazione strutturale agli elementi finiti (FEM) e di simulazione impiantistica di ultima generazione che consentono di evidenziare e risolvere eventuali problematiche già in fase di progettazione. Questi programmi ci permettono di sviluppare tutte le parti strutturali, oltre alla parte impiantistica e oleodinamica e stiamo inserendo anche un applicativo per l’elettronica. L’utilizzo di questi strumenti software
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Innovazioni TEXACO DELO
POCA CENERE, TANTO RISPARMIO L
Un olio motore tecnologicamente evoluto riduce la manutenzione del DPF e i costi legati al carburante, proteggendo in modo eccezionale sia il motore sia il sistema di post-trattamento delle emissioni
e normative sulle emissioni sono sempre più restrittive, non solo per i mezzi stradali ma, più di recente, anche per i veicoli fuoristrada, e hanno portato alla necessità di controlli più serrati e alla progettazione di macchinari meno inquinanti dotati di sistemi avanzati quali il ricircolo dei gas di scarico (EGR), la Riduzione Selettiva Catalitica (SCR) e i Filtri Antiparticolato Diesel (DPF) al fine di ridurre gli ossidi di azoto (NOx), il particolato (PM) e altri inquinanti che utilizzano carburante diesel.Va detto che, mentre Stage III e Stage IV hanno limitato l’uso dei DPF, la Fase V ne favorisce invece l’adozione.
Texaco Delo 600 ADF 15W-40 e Texaco Delo 600 ADF 10W-30 nei contenitori da 5 e 20 litri
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DPF: LA RESA DEI CONTI Ma i DPF sono così infallibili? Ce lo spiega in dettaglio Rommel Atienza, Global Commer-
DI CLAUDIO GUASTONI FOTO DI TEXACO DELO
cial Brand Manager di Chevron. I filtri sono molto efficaci nel ridurre l’emissione di particolato (raccolgono infatti fino al 98% delle emissioni sotto forma di fuliggine e cenere) a patto però che siano sottoposti a interventi periodici di pulizia per rimuovere i materiali incombustibili che si accumulano nel tempo. La maggior parte di questi materiali viene bruciata durante i tipici cicli di rigenerazione del DPF. Tuttavia, poiché la cenere è un materiale incombustibile derivato dagli additivi metallici presenti nei lubrificanti, nel tempo il DPF si intasa, e i proprietari di attrezzature e di flotte sono costretti a mettere fuori servizio le unità per ripristinare la funzione del DPF. Se poi l’accumulo di fuliggine e cenere è eccessivo, la grande quantità di calore prodotta per bruciarla durante la rigenerazione può danneggiare il DPF, con conseguenti costi di diverse migliaia di euro per la sostituzione.
INTASAMENTO DEL DPF E CONSEGUENZE
“il filtro si è rovinato”,“nuovo DPF dopo solo 50mila km”, o “intasamento dopo 300mila km con impatto negativo sui consumi”. In generale si richiedevano interventi di pulizia o addirittura sostituzione.
L’intasamento del DPF aumenta la contropressione sul motore e i cicli di rigenerazione, e di conseguenza anche il consumo di carburante. Tutto ciò ha un prezzo molto alto, perché oltre al costo iniziale dei dispositivi e dei numerosi sensori e unità di dosaggio necessari per il funzionamento del DPF, si aggiungono i costi operativi, quelli di manutenzione e, tenendo ferme le macchine, la perdita di produttività. DPF: COSA NE PENSA L’UTENZA La manutenzione dei moderni sistemi di controllo delle emissioni ha avuto un impatto significativo anche sul settore delle attrezzature on-highway e, sebbene i sistemi DPF siano utilizzati da molti anni, sono ancora oggetto di problemi operativi. A questo proposito, Rommel Atienza ha dichiarato:“Dal momento che i sistemi DPF non sono più utilizzati solo nelle applicazioni on-highway, ma anche
nei settori dell’edilizia, dell’estrazione mineraria, delle cave, della produzione di energia, dell’agricoltura e della silvicoltura, è lecito supporre che problemi simili a quelli riscontrati nell’ambito dei camion e dei trasporti sorgeranno anche in altri settori”. Specifiche indagini commissionate da Texaco Lubricants e condotte nel 2020 nel Regno Unito da Chevron in partnership con Motor Transport, hanno evidenziato che il 67% degli intervistati ha riscontrato problemi con i sistemi di controllo delle emissioni, e molti hanno fatto specifico riferimento al DPF. Quasi la metà degli intervistati si è detta costretta a forzare la rigenerazione manuale del DPF per ripristinarne il funzionamento, con un’attività di manutenzione non pianificata che obbliga a mettere il camion fuori servizio e richiede anche la combustione di carburante. Blocchi, pulizia, o sostituzione dei DPF erano i temi più diffusi, e le risposte date erano le seguenti:
LA GRANDE SFIDA PER I MOTORI HEAVY-DUTY La tecnologia per l’olio motore, come fa notare Rommel Atienza, è rimasta indietro rispetto alla tecnologia motore. L’attuale tecnologia per l’olio motore, progettata per proteggere le superfici metalliche del motore va infatti a intasare il DPF nel sistema per il controllo delle emissioni allo scarico, l’ostruzione del DPF riduce in modo significativo l’efficienza del motore e aumenta, come detto, i costi legati al carburante e alla manutenzione. Inoltre, anche i cosiddetti lubrificanti a basso contenuto di ceneri (1%) che soddisfano i più recenti standard di settore non prevengono questo fenomeno. Ma dopo un decennio di Ricerca e Sviluppo all’avanguardia condotta da Texaco, è stato possibile sviluppare Texaco Delo 600 ADF, una linea di prodotti rivoluzionari basati su una nuova tecnologia di additivazione progettata per ridurre in modo importante il tasso di intasamento del DPF e prolungarne la vita utile (fino a due volte e
TECNOLOGIA A FIRMA CHEVRON Nata inizialmente come una sfida, grazie ai risultati ottenuti dai tecnologi col tempo è diventata una realtà commerciale Da tempo Chevron lavora a una tecnologia a bassissimo contenuto di ceneri. Il seme dello sviluppo di questa tecnologia è stato piantato nel 2003. In quegli anni il settore stava ancora cercando di capire quali cambiamenti fossero necessari per aprire la strada a nuovi sistemi di controllo delle emissioni. Su un punto non c’erano dubbi: occorreva ridurre la percentuale di ceneri, ma non era ancora chiaro di quanto la si potesse ridurre senza rischiare di inficiare le prestazioni dell’olio. Texaco Delo 600 ADF
rappresenta un importante traguardo. Attualmente sul mercato non esiste un altro olio in grado di offrire la stessa combinazione di vantaggi. Questa nuova tecnologia di Chevron è coperta da una solida tutela brevettuale. Per dimostrare i vantaggi di Texaco Delo 600 ADF è stata eseguita una serie di test che comprendono prove al banco in laboratorio, prove sui motori e prove sul campo. Le prove sul campo sono sempre state una componente fondamentale dei test sulle prestazioni dei prodotti Delo,
e Texaco Delo 600 ADF non fa eccezione. Sono state effettuate prove sul campo con attrezzature on-highway e off-highway, per dimostrare che Texaco Delo 600 ADF può prolungare fino a due volte e mezzo la vita del DPF rispetto a un olio con l’1% di cenere. Riguardo il futuro della tecnologia OMNIMAX, i principali costruttori di motori di tutto il mondo stanno valutando attentamente come soddisfare le norme sulle emissioni di sostanze inquinanti e di gas serra (norme che gradualmente, nei prossimi 7-10
anni, saranno applicate ovunque) e al contempo continuare a soddisfare le richieste dei clienti. Gli oli a bassissimo contenuto di ceneri come Texaco Delo 600 ADF saranno fondamentali per soddisfare i requisiti dei prodotti futuri, perché offrono ai costruttori di motori la flessibilità necessaria per ottimizzare i loro sistemi in termini di spazio occupato dai componenti di controllo delle emissioni e di costo iniziale. Senza dubbio, le prospettive di questa tecnologia sono quelle di un futuro luminoso.
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SISTEMA DI POST TRATTAMENTO MOTORE
mezzo) grazie al minor numero di cicli di rigenerazione richiesti, per un risparmio complessivo di carburante del 3% nel corso del ciclo di vita dell’attrezzatura. Un risparmio senz’altro notevole per i clienti. UN NOME CHE PROMETTE BENE Texaco Delo 600 ADF è il primo olio motore heavy-duty in grado di ridurre drasticamente l’accumulo di fuliggine nei filtri DPF, di offrire ai clienti la possibilità di mantenere bassi i costi di gestione, e di garantire un’efficace protezione del motore rispettando a pieno le normative sulle emissioni per le applicazioni on e off-highway. L’acronimo del prodotto,ADF, sottolinea le sue qualità. Aftertreatment protection/Protezione posttrattamento: la tecnologia di additivazione a bassissimo contenuto di ceneri adottata da Chevron riduce del 60% la quantità di componenti metallici che, accumulandosi nei sistemi di post-trattamento, obbligano a costosi interventi di manutenzione e fermi macchina. Drain interval extension/Estensione dell’intervallo di cambio olio: utilizza un potente sistema antiossidante che aiuta a prevenire la degradazione dell’olio causata da temperature di esercizio elevate che inciderebbe negativamente sulla durata dell’olio motore. Fuel economy retention/Mantenimento del risparmio carburante: un nuovo e comprovato livello prestazionale che consente alle attrezzature di preservare il proprio rendimento in termini di economia dei consumi, garantendo considerevoli risparmi sui costi durante il loro intero ciclo di vita.Texaco Delo 600 ADF con tec-
nologia brevettata OMNIMAX di Chevron contiene solo lo 0,4% di ceneri solfatate, un quantitativo molto inferiore al limite dell’1% stabilito da API e ACEA e adottato da molti degli oli motore heavy-duty attualmente in uso. Ma questo olio non ha come unico obiettivo la protezione del DPF: soddisfa o supera le specifiche ACEA E6, E9 e OEM e
Texaco Delo 600 ADF 15W-40 e Texaco Delo 600 ADF 10W-30 nei contenitori da 5 litri
ENERGIA CHEVRON Chevron Corporation, che ha sede a San Ramon, in California, è una delle società energetiche integrate più importanti al mondo. Attraverso le sue consociate presenti in tutto il globo, l’azienda è protagonista in ogni aspetto dell’industria energetica. In pratica Chevron ricerca, produce e trasporta petrolio greggio e gas naturale; raffina, commercializza e distribuisce carburanti e lubrificanti per il trasporto; produce e vende prodotti petrolchimici e additivi; produce energia; sviluppa e implementa tecnologie che aumentano il valore del business in ogni aspetto delle proprie attività.
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ha dimostrato un’eccezionale stabilità all’ossidazione nei test di settore, OEM e sul campo, offrendo l’opportunità di estendere gli intervalli di cambio olio.“Non dimentichiamo che questo è un olio motore” sottolinea Atienza “e abbiamo osservato notevoli prestazioni anche in termini di protezione del motore stesso, una caratteristica che aumenterà il valore di Texaco Delo 600 ADF per i nostri clienti”. E in effetti, oltre ad avere la stessa durabilità dei prodotti Texaco Delo 400, Texaco Delo 600 ADF assicura una superba protezione antiusura del treno valvole e contrasta efficacemente l’accumulo di depositi sui pistoni. La linea completa di prodotti Texaco Delo 600 ADF disponibile comprende Texaco Delo 600 ADF 15W-40 e Texaco Delo 600 ADF 10W-30. ❑
La cenere prodotta da Delo 600 ADF è più densa ma quantitativamente minore e, avendo un volume ridotto, intasa meno il filtro, lasciando alla combustione della fuliggine una superficie più ampia nel DPF.
Innovazioni MAN
SEMPRE PIÙ...
La gamma TGS comprende anche molti 6x4 e 8x4 con tandem motore per impieghi decisamente cantieristici. Il modello provato era un 400 CV con ribaltabile Meiller
M
edi, multiruolo, pesanti, fuoristrada: dal TGL (compreso) in su in casa MAN tutto cambia, meccaniche, interni cabina, sistemi di sicurezza, software di gestione, persino qualche dettaglio del design delle cabine, che a Monaco sono sempre restii a rivoluzionare. Quando lo fanno, però, lo fanno con decisione, ma la strada intrapresa con la svolta deve poi durare parecchio. Lo dimostra l’estetica della gamma attuale, ancora molto debitrice di quella del primo
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TGX uscito vent’anni fa esatti, e aggiornata più volte senza mai tradire né l’impostazione originale né la volumetria.TGL,TGS e TGX sono stati presentati alla stampa con un lungo test drive che li ha visti impegnati in condizioni reali: zavorrati al massimo della portata (tedesca: 40 t per i complessi di veicoli), su strade urbane, statali, autostrade e ovviamente cave della Baviera. ESTETICA EFFICIENTE Da qualche anno “efficienza” è la parola d’ordine di Monaco. L’abbiamo sentita per
la prima volta con “Efficient line”, l’abbiamo rivista come prefisso nei nomi di modelli, versioni, componenti, servizi e continuiamo a sentirla. Ma la vediamo anche nei dettagli del design della cabina, che non sono semplice ricerca stilistica anche se certo non peggiorano (anzi!) il design pulito e solido dei nuovi modelli del Leone. I designer sono intervenuti innanzitutto sugli specchi, che rimangono tradizionali (niente telecamere) ma hanno supporti e calotte ridisegnate per migliorare il coefficiente di penetrazione nell’aria, responsabile principale dei consumi.
TECNOLOGICI
La gamma MAN media e pesante si rinnova. Punta a consumi, sicurezza e comfort con un’iniezione di byte e una cura dimagrante della driveline DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI MAN
SICUREZZA E TELEMATICA
Nuovi, e figli della ricerca aerodinamica, anche gli spoiler e i deflettori sugli angoli della cabina, così come la scalfatura che percorre le fiancate più o meno ad altezza d’uomo. Serve per migliorare lo scorrimento dei filetti d’aria ma anche per mantenere bassi gli schizzi sollevati dalle ruote, evitando di imbrattare porte, specchi e finestrini. Aperta la porta, il guidatore trova alcuni pulsanti configurabili (Easy Control, due o quattro tasti a seconda dei modelli) che gli servono per controllare alcune funzioni utili a veicolo fermo (per esempio avviamento motore, sblocco della
portiera destra, inserimento della presa di forza) senza salire in cabina. I fari a Led sono di serie sul TGX e optional sugli altri modelli. UN UFFICIO CON IL VOLANTE La mano dei disegnatori è evidente anche al posto guida, dove l’impostazione dei pesanti guida ora quella di tutti i modelli, con il cruscotto che avvolge il posto guida sulla destra. Molto è stato fatto per un accesso confortevole degli occupanti della cabina, dal nuovo disegno degli scalini al volante che si ribalta fino a diventare verticale per
Sin dal primo TGX del 2000, i MAN del nuovo corso hanno puntato sulla tecnologia, come ricordano le prime lettere della sigla che stanno per “Trucknology Generation”. Oggi tecnologia vuole dire sistemi di sicurezza attiva: qualsiasi svolta è assistita con il controllo dell’angolo morto che aiuta le svolte in particolare a destra, l’assistente al cambio di corsia utile nei sorpassi, il controllore di corsia (con il mantenimento, che agisce sul servosterzo elettrico Comfort Steering correggendo la traiettoria con interventi che il guidatore può sempre annullare). Sui modelli da cantiere l’ABS lavora con una logica specifica che tiene conto delle esigenze della marcia fuoristrada. Il pacchetto telematico Essentials offre una sintesi semplice e chiara dell’operatività con geolocalizzazione, analisi dei viaggi, storico dei dati degli ultimi dieci giorni e aggiornamento delle mappe cartografiche. Al guidatore l’app MAN Driver fornisce la checklist per la partenza, la possibilità di documentare velocemente i danni, la gestione dei tempi di guida e riposo, la scansione di spie e messaggi d’errore, la ricerca automatica dei punti assistenza e la funzione telecomando per il sistema di infotainment.
Innovazioni MAN
L’interno della cabina è ora impostato allo stesso logo per tutte le gamme dalla TGL alla TGX
IL QUADRO STRUMENTI DELLA NUOVA GAMMA È COMPLETAMENTE DIGITALE: GLI STRUMENTI ANALOGICI, COSÌ COME GLI ALTRI INDICATORI, APPAIONO SU UNO SCHERMO DA 13,2” permettere al guidatore di sistemarsi senza urtare nulla, indipendentemente dalla sua corporatura. La corona del volante multifunzione, come sulle auto sportive, varia di spessore a seconda delle zone, creando due incavi nella posizione normale delle mani. Adatti a qualsiasi guidatore sono anche i sedili, che cambiano disegno non soltanto da gamma a gamma, ma pure secondo la missione; l’unica regolazione rimasta manuale è lo scorrimento orizzontale, per tutte le altre ci sono i servocomandi. Uguali per tutti i modelli sono invece le disposizioni dei comandi, il quadro strumenti (ormai completamente digitale, realizzato in grafica su uno schermo da 13,2”), la divisione in aree funzionali e l’organizzazione a diversi livelli di lettura dei comandi e degli strumenti di bordo. Questa razionalizzazione di interruttori e indicatori permette a chi guida di non distrarre l’occhio
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dalla strada quando aziona i comandi principali o controlla gli strumenti più importanti. Il sedile del passeggero può trasformarsi in un piano di lavoro per tablet, computer, blocchi di carta e tutto quanto può servire per la vita a bordo. Per la zona notte ci sono il letto a doghe e nuovi scomparti e ripiani. L’illuminazione interna della cabina è a led. Il sistema di infotainment si comanda con l’Easy Control, combinazione di una manopola con tasto centrale che permette di accedere a qualsiasi funzione utilizzando solo la mano destra. DRIVELINE INTELLIGENTE E GENEROSA Tutti i motori hanno subito aggiornamenti più o meno importanti e utilizzano oli a bassissima viscosità per ridurre gli attriti interni. I cambiamenti maggiori li ha subiti
il D26 da 12,4 litri, che è dimagrito di 70 kg e ha consumi dichiarati dell’8,2% inferiori rispetto alla precedente versione omologata Euro 6c. Molte novità riguardano il cambio, a partire dal comando: abbandonato il selettore a manopola sul cruscotto, è controllato da comandi sulla stessa leva con cui si forzano salite e scalate; uno dei selettori varia la strategia di cambiate, la cui disponibilità dipende dal modello e dalla missione; ce ne sono sempre almeno tre. L’Idle Speed Driving, raggiunta la velocità di crociera dopo la fase di lancio, mantiene il più possibile il regime minimo. La funzione Efficiency serve per i percorsi su strada aperta, dove privilegia i bassi consumi; con l’Efficient Roll il cambio va in folle quando l’abbrivio è sufficiente a far procedere il camion, al contrario in Power si cambia un po’ oltre la zona di coppia massima per privilegiare la potenza. La funzione Manoeuvre aiuta le manovre a bassa velocità, puntando sulla docilità che favorisce sterzate precise. Con lo Stop & Go il guidatore può far gestire al camion in automatico fermate e ripartenze in coda. Il rapporto al ponte dei modelli stradali è stato allungato, operazione resa possibile dalla coppia massima ora disponibile a regimi più bassi: in autostrada, a velocità di crociera, il
Per chi vuole un TGX su misura c’è l’ampio catalogo di colori e personalizzazioni Individual Lion (qui un 18.640), che copre anche l’offerta di adattamenti per predisporre in fabbrica un telaio perfettamente adatto all’allestimento che si andrà a montare
motore gira più basso di 100 giri, a vantaggio dei consumi. A tutto sovrintende il cruise control adattativo Efficient cruise, basato su segnali GPS e cartografia digitale, che anticipa le manovre in modo da affrontare ogni situazione con la marcia e il regime motore corretto senza perdere la velocità media ma riducendo i consumi. UN GIORNO ALLA GUIDA La prova stampa organizzata dalla MAN ha permesso di conoscere i nuovi veicoli nel pieno della loro operatività, con percorsi che riflettevano quelli tipici dell’impiego di ogni veicolo. Sulle provinciali e statali che sono il suo habitat, il TGM 12.250 ha mostrato una notevole stabilità anche su fondi sconnessi, mentre il motore D06 da 6,9 litri e 250 CV ha consentito sempre una marcia brillante ed elastica. Bene la gestione del cambio TipMatic a 12 marce, ma si sente un po’ la mancanza del retarder: per rendere al meglio, il freno motore ha infatti bisogno di un elevato regime di rotazione, situazione che a volte entra in conflitto con una strategia di cambiata
LA SARTORIA DEL LEONE Con il programma Individual Lion la Casa pensa a tutte le possibili personalizzazioni, dai classici interventi estetici alle modifiche che semplificano il lavoro degli allestitori e migliorano l’affidabilità del veicolo carrozzato Nel nuovo programma Individual Lion la Casa non ha inserito soltanto le possibilità di personalizzazione estetiche e di comfort che permettono di comporre veicoli molto comodi e lussuosi. Un esempio di questi interventi è il trattore TGX fatto provare alla stampa, con un colore oro metallizzato non disponibile nel normale listino, tessuti e pelli raffinate per i rivestimenti, forno a microonde, macchina per il caffè e brandina con un supporto specifico per la posizione di lettura. L’offerta, però, comprende anche le configurazioni e le eventuali modifiche al telaio che rendono possibile l’allestimento, in modo che il carrozziere possa concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro e non debba modificare il veicolo di base con interventi che potrebbero invalidarne la garanzia. Si va dai cablaggi già forniti su misura per l’allestimento, senza quindi necessità di accorciarli, fare delle giunte o lasciarli laschi (possibilità interessante per esempio per chi realizza celle isotermiche e furgoni come il TGM e il TGS a due assi provati), a interventi sugli elementi del telaio come le mensole (sempre nel parco veicoli in prova, un valido esempio era il TGX trasporto tronchi). Queste possibilità, così come molte delle novità descritte sopra, sono alcuni dei risultati dell’incontro con un gruppo di 300 gestori di flotte con missioni tra le più disparate che ha preceduto la progettazione della nuova generazione.
Destinato a una nicchia nella nicchia, i trasporti di tronchi, questo TGX 6x4 da 640 CV con rimorchio Doll è un fuoristrada adatto anche per lunghi viaggi in autostrada
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Innovazioni MAN
L’eTGM entrato in servizio come navetta tra due stabilimenti Zeiss per la Schwarz Logistik
L’ASSISTENTE AL CAMBIO DI CORSIA SEGNALA CON UNA SPIA SUL MONTANTE L’AVVICINARSI DI UN VEICOLO CHE SOPRAGGIUNGE
che privilegia marce lunghe e regimi bassi. Salendo di categoria il TGS 18.330 offre un comfort da ammiraglia anche con la cabina a giorno, un motore equilibrato, un cambio con quattro profili di utilizzo e un retarder pronto ed efficace. Notevoli la stabilità e la precisione dello sterzo. Nel segmento cantieristico il TGS 18.470 6x2 con trazione ausi-
TGM ELETTRICO, AVANTI TUTTA! liaria idrostatica che lo trasforma in 6x4 con i primi due assi motori e il classico 35.400 8x4 giocano a incrociarsi e scambiarsi i ruoli. Il tre assi è fondamentalmente uno stradale che ha ottime carte da giocare su sterrato e fondi scivolosi, il quattro è un off road che dice la sua (e la dice bene) anche nell’impiego su strada grazie al comfort e alla funzione Stop and go. Il TGX trattore 4x2 è un’ammiraglia della strada confortevole e silenziosa, resa ancora più d’alta gamma dalle personalizzazioni del programma Individual Lion (vedi box), con un motore prontissimo che trova il suo destino in abbinamento al rapporto al ponte lungo e alle strategie di cambiata più risparmiose. Un mondo a sé è il TGX 6x4 per trasporti forestali, frutto di un’intelligente strategia di incrocio dei componenti di vari modelli. Telaio e trazione sono quelli di un fuoristradista (del resto, lo sterrato di montagna è il suo pane), la cabina è quella larga da lungo raggio. Un abbinamento perfetto per
La casa di spedizioni tedesca Schwarz Logistik ha iniziato la sperimentazione di un eTGM, 100% elettrico, su una navetta tra due stabilimenti Zeiss a Oberochen che lo impiega per 3-4 viaggi di andata e ritorno giornalieri. Il modello è prodotto in piccola serie dal novembre dello scorso anno, ha un motore da 264 kW (360 CV) con coppia massima di 3100 Nm e frenata rigenerativa; è pensato per l’allestimento di celle isotermiche, casse mobili e furgonature per trasporto bevande. Ha un’autonomia di 200 km ed è un 6x2 con terzo asse trainato con ruote singole.
camion che fanno una decina di chilometri tra statali e sterrati per andare a caricare tronchi, ma che poi devono viaggiare molto su autostrade e strade principali. Stabilità e trazione sono sempre ok, e il baricentro alto del carico si fa sentire poco. Ottimo risultato per un telaio che ha le sospensioni pneumatiche soltanto all’avantreno. ❑
Il TGX 26.640 6x4 per trasporto tronchi (a sinistra), il TGL 12.250 furgonato (al centro) e il TGS 40.400 8x4 ribaltabile (a destra)
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news PLE
NUOVE NUOVE Haulotte reinventa le piattaforme a forbice con le nuove Pulseo
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e nuove piattaforme a forbice fuoristrada HS15E e HS18E della gamma Pulseo di Haulotte ampliano la gamma di applicazioni oltre che l’autonomia operativa. La loro architettura completamente elettrica offre le stesse prestazioni operative di una macchina equipaggiata con motore diesel a combustione interna. Gli scissor HS15 E e HS18 E sono idonei al lavoro su qualsiasi tipo di terreno, anche il più impegnativo. Sono in grado di affrontare pendenze fino al 45%. L’assale oscillante adegua la posizione delle ruote anteriori alle irregolarità del terreno per mantenere una trazione ottimale. Gli assali a 4 ruote motrici forniscono la coppia massima e garantiscono un’eccellente distribuzione della potenza. In situazioni di bassa aderenza il bloccaggio manuale del differenziale garantisce una trazione extra. Gli scissor HS15E e HS18E sollevano fino a 750 kg di carico e fino a 4 persone.
SMART ship North Sea Shipping ha firmato un contratto quinquennale per il sistema OnWatch Scout Predict di MacGregor. North Sea Shipping vede chiari vantaggi nella capacità di OnWatch Scout Predict, incluso l’uso di modelli di machine learning in grado di rilevare potenziali problemi e consentirne la risoluzione prima che si verifichino. Il sistema guiderà anche l’equipaggio nella risoluzione dei problemi e nelle riparazioni a bordo mentre il North Sea Giant resterà in funzione.
Solo elettrica (Gru)
Una gru Liebherr MK 88 Plus della società di noleggio olandese Boekestijn è stata operativa per tre mesi a Rotterdam per la costruzione di un nuovo impianto per il riciclaggio del materiale asfaltato. Il gruista Danny van Vliet ha potuto svolgere il lavoro con la gru Liebherr alimentata esclusivamente in modalità elettrica e quindi senza rumore ed emissioni inquinanti. Durante i mesi estivi, l’MK 88 Plus di Kraanverhuur Boekestijn ha contribuito alla costruzione di un impianto di 25 metri di altezza per il riciclaggio dell’asfalto. L’MK 88 Plus è stata sempre operativa, dalla installazione della carpenteria strutturale all’assemblaggio dei componenti dell’impianto, al rivestimento dell’edificio di nuova costruzione.
IMPEGNO SOCIALE
MAN C’È
MAN contribuisce allo sviluppo di un sistema di monitoraggio remoto di pazienti Covid-19
A
nche se il progetto di MAN Truck & Bus Italia “Quanto vale la tua salute?” è attualmente sospeso a causa della pandemia, la sua applicazione digitale è utilizzata da Health Telematic Network (HTN), primaria società di telemedicina italiana, per monitorare presso i loro domicili i malati Covid-19 e quelli dimessi dalle terapie intensive. L’iniziativa della filiale italiana del Costruttore tedesco, nata per monitore la salute e la sicurezza degli autisti, svolge dunque un ruolo di alto valore sociale a prescindere da quali tipi di “malati” segue. Attraverso la App sviluppata da HTN si ha infatti la possibilità di curare i malati o i convalescenti da Covid-19 presso la propria abitazione e poterli monitorare mediante il rilievo dei parametri clinici (temperatura corporea, saturazione periferica di ossigeno, pressione arteriosa, frequenza cardiaca) con la raccolta di dati come sintomatologia, stato emotivo e relazionale. MASSIMO SIMONINI, AD ANAS: “IL FUTURO È SMART. INVESTIREMO 1 MILIARDO DI EURO PER LE NOSTRE STRADE INTELLIGENTI” PER SVILUPPARE UNA TECNOLOGIA PROPEDEUTICA ALLA SMART MOBILITY.
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TESTIMONIANZE
(ROCKWOOL)
NUOVA VITA DOPO LA TEMPESTA Gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia sono riutilizzati, grazie anche all’apporto di Rockwool, negli edifici in legno più alti d’Italia el 2018 il nord-est italiano è stato colpito dalla tempesta Vaia, evento meteorologico che ha causato vento fortissimo e piogge violente, provocando lo schianto al suolo di milioni di alberi con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere. Ma proprio quegli alberi hanno avuto un nuova vita, e utilizzando il legname recuperato inVal di Fiemme e Primiero (circa 5.000 m3 di legno d’abete), grazie al consorzio Ri-Legno con il prezioso contributo di altre aziende partner tra le quali Rockwool, ha avuto inizio a Rovereto (TN) la costruzione di edifici davvero particolari. Per questo grandioso progetto è stata scelta l’area industriale dismessa di Rovereto dove
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un tempo sorgeva il sito produttivo della Marangoni Meccanica. Nell’area, ora in fase di trasformazione, si sta costruendo un complesso residenziale le cui caratteristiche lo rendono innovativo e unico in Italia. Oltre all’utilizzo del legno di recupero infatti, l’altra particolarità di questo intervento di edilizia abitativa sta nel fatto che le due palazzine in legno, rispettivamente di nove e cinque piani, per un totale di 68 appartamenti destinati al social housing, diventeranno gli edifici in legno più alti in Italia, superando i record fino ad oggi raggiunti nel nostro paese dalle strutture multipiano. Percorsi ciclopedonali, spazi condivisi, ben 5.000 m2 di verde riservati non solo a chi abita nelle palazzine ma all’intera comunità, circonderanno il complesso residenziale una volta ultimato. La
Nella realizzazione dei due edifici lignei, la lana di roccia Rockwool è stata utilizzata per diverse soluzioni di isolamento
formula del social housing, alla base dell’intervento, è stata adottata per offrire nuove opportunità per il benessere e per lo sviluppo di un quartiere in rapida trasformazione, garantendo in tal modo, oltre ad una soluzione per l’abitare, anche l’opportunità di condividere spazi e servizi. In base a un nuovo concetto dell’abitare, sviluppando verticalmente i due edifici si è potuto liberare spazio utilizzabile per le aree verdi comuni, condividendo il piacere della vicinanza ed evitando di isolarsi nei propri ambiti domestici. Inoltre l’intervento di Rovereto è all’insegna di un importante sodalizio tra pubblico e privato, infatti l’amministrazione e la popolazione possono riacquisire spazi di qualità per la vita di comunità, e i cittadini possono accedere tramite bando all’opportunità di
abitare in un contesto qualitativamente elevato. La realizzazione dei due edifici è stata preceduta da un approfondito intervento di bonifica nel sottosuolo dell’intera area, che è stata risanata smaltendo 11.000 m2 di amianto e 75 t di rifiuti solidi urbani. Come detto, in questa realizzazione ha avuto un ruolo determinante anche Rockwool, tra i leader nel fornire sistemi di isolamento avanzati in lana di roccia attraverso una vasta gamma di soluzioni nel pieno rispetto ambientale. Dal punto di vista tecnico, operativo e prestazionale,
la lana di roccia è il materiale ideale da abbinare agli elementi strutturali in legno al fine di ottenere elevati valori di isolamento, poiché consente di ottenere ottime prestazioni in termini di isolamento termoacustico, di resilienza al fuoco (resiste a temperature oltre i 1.000 °C), di resistenza e di durabilità. Considerando quindi l’aspetto sostenibile di questo progetto, improntato sul recupero dell’area dismessa ma anche del legno, la scelta non poteva andare che sulla circolarità della lana di roccia Rockwool, riciclabile e riutilizzabile.
OBIETTIVO:
sostenibilità
L’obiettivo del Gruppo Rockwool è arricchire la vita di tutti coloro che scelgono le sue soluzioni. La sua competenza risponde nel modo migliore alle principali sfide odierne riguardanti la sostenibilità e lo sviluppo, dal consumo energetico all’inquinamento acustico, dalla resilienza al fuoco alla carenza idrica e alle alluvioni, il tutto attraverso un’ampia gamma di prodotti che rispecchia la diversità di bisogni a livello mondiale e aiuta i suoi stakeholder a ridurre la propria impronta energetica. Affidandosi a un team di circa 11.700 risorse distribuite in 39 Paesi, Rockwool si dimostra leader mondiale nelle soluzioni in lana di roccia, un materiale naturale, disponibile in abbondanza, durevole, versatile, riciclabile e cuore di tutte le sue attività, adattabile a svariate applicazioni, dall’isolamento degli edifici ai controsoffitti acustici, dai sistemi di rivestimento per facciate alle soluzioni per l’orticoltura, dalle fibre speciali per uso industriale ai prodotti isolanti per il settore industria, marina e offshore.
Posa di un pannello Rockwool. La lana di roccia è ideale da abbinare agli elementi strutturali in legno per ottenere elevati valori di isolamento, resistenza e durabilità
IL CANTIERE
oggi
Questo progetto contava molto sull’estrema rapidità di esecuzione, uno dei suoi principali punti di forza. Tutto ciò sarebbe stato possibile grazie alle potenzialità del legno e ad una efficiente filiera, che facevano prevedere tempistiche di realizzazione molto serrate, ben 14 piani in 9 mesi. Il crono programma sarebbe certamente stato rispettato se nel frattempo il lockdown non avesse imposto il fermo forzato. Ma da quando sono riprese le attività in cantiere, i lavori procedono senza interruzioni per cercare di recuperare il tempo perso.
TESTIMONIANZE
360° green
Circolarità, sostenibilità dei materiali e innovazione. Alla base di questo complesso residenziale, un’azienda di Trento specializzata nella manutenzione delle strutture lignee Questo intervento di edilizia abitativa è firmato Ri-Legno, realtà trentina che, portando elementi innovativi nella trasformazione e nel risanamento del legno, ha saputo trasformarsi in breve tempo in un insostituibile punto di riferimento nel settore della bioedilizia e delle costruzioni sostenibili ad alto rendimento. Specializzata nell’ispezione, monitoraggio, risanamento delle strutture e delle costruzioni in legno esposte
direttamente agli agenti atmosferici, Ri-Legno si fregia infatti di un importante primato: è la prima impresa in Italia che ha come mission la manutenzione delle strutture lignee che necessitano di appropriati interventi. Fil rouge del progetto a Rovereto, totalmente green dal punto di vista costruttivo, sociale, ambientale ed economico, è la circolarità e la sostenibilità dei materiali. “Il complesso” afferma Lavinia Sartori,
Zone pedonali e spazi verdi: così sarà il nuovo complesso residenziale in costruzione a Rovereto
titolare di Ri-Legno “riconverte un’area in sofferenza e concorre al rilancio di un quartiere che merita una nuova, moderna connotazione. Mi piace pensare che questo intervento offra una seconda vita a un rione e alla materia. Gli alberi sradicati da Vaia ritrovano la loro verticalità sulle macerie di una fabbrica dismessa: le foreste abbattute dalla furia della natura si rigenerano in un contesto urbano e nel contempo lo rigenerano”.
Nella realizzazione dei due edifici lignei, la lana di roccia Rockwool è stata utilizzata in diverse soluzioni di isolamento. Partizioni interne, contropareti e controsoffitti degli appartamenti sono stati isolati utilizzando il pannello 211 compresso, mentre per i pavimenti è stato scelto il prodotto Floorrock TE, soluzione ottimizzata per consentire lo smorzamento dei rumori impattivi; il pannello si è dimostrato particolarmente adatto in questa applicazione, in cui era necessario coniugare proprietà acustiche e meccaniche. Passando all’involucro esterno degli edifici, in facciata è stato applicato il sistema a cappotto REDArt® utilizzando il pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Max Plus.Va sottolineato che le ottime prestazioni isolanti della lana di roccia, cuore del sistema a cappotto Rockwool REDArt, si accostano a svariate soluzioni estetiche grazie all’ampia proposta di finiture, tra le quali il progettista ha potuto scegliere quella più adatta. Per quanto riguarda la coibentazione della copertura, questa è stata risolta utilizzando il prodotto Durock Energy Plus, particolarmente indicato per i tetti in legno e ventilati, dove si dimostra ideale nell’apportare un significativo incremento delle prestazioni acustiche e del comfort invernale ed estivo. ❑
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REPORTTECNICO
BOBCAT
AMPLIAMENTO DI GAMMA C
on una partnership a dir poco strategica, Bobcat entra prepotentemente nel mercato dei telescopici rotativi, proponendo in un sol colpo dieci modelli in regola con le direttive europee e disponibili fin da subito. La partnership di cui stiamo parlando è quella con Magni TH, Costruttore di rotativi di Castelfranco Emilia, famoso non solo per avere in gamma il telescopico rotativo più alto oggi disponibile sul
La dichiarazione di Magni TH
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mercato, ma per aver introdotto molteplici novità tecnologiche che hanno reso i sollevatori rotativi macchine più semplici da usare. Tecnologie e innovazioni che ritroviamo nei dieci modelli della gamma Bobcat, che avrà così tutte le carte in regola per conquistare nuovi e strategici mercati.Tutti i modelli roto di Bobcat
Magni TH ha firmato un accordo OEM con Bobcat per fornire a quest'ultimo la gamma di sollevatori telescopici rotativi descritti in queste pagine. In base a
questo accordo, Magni fornirà a Bobcat sollevatori telescopici rotativi da 18 a 39 metri. Costruita nelle nuove strutture Magni TH, questa nuova gamma di sollevatori
sono macchine Stage V che vanno dai 18 ai 39 m di altezza di sollevamento per una capacità operativa tra le 4 e le 7 t. L'introduzione di questa nuova famiglia di prodotti rientra nel piano di sviluppo che il Costruttore della lince sta portando avanti negli ultimi mesi sotto lo slogan “Next is Now”. E, coerentemente con questo piano di sviluppo, anche i nuovi roto spiccano per tecnologie del futuro, disponibili già
telescopici roto sarà nei colori Bobcat, con il marchio Bobcat e presenterà tutte le ultime tecnologie in termini di motori (Stage V), cabina, comfort, sicurezza
e conformità agli standard più recenti. L'accordo copre i seguenti mercati: Europa, Russia, Medio Oriente, Africa e America Latina. Il fondatore di Magni
da oggi. A partire da un’imbattibile esperienza di bordo. L’innovativo design brevettato della cabina consente infatti di lavorare in totale sicurezza in cantiere in quanto offre un ambiente completamente pressurizzato e con un sistema di filtrazione dell’aria al 100%, riscaldamento e aria condizionata (ad eccezione del TR40.180). Finestrini ampi per una visibilità ottimale e certificazione ROPS/FOPS rispondono ai requisiti di sicurezza, mentre piantone dello sterzo facilmente regolabile e un comodo sedile, anch’esso completamente regolabile, garantiscono un’abitabilità e un comfort di alto livello. In cabina, tutti i sollevatori telescopici rotativi Bobcat sono dotati di un ampio e
TH e Presidente della società, Riccardo Magni, ha dichiarato: "La forza di Bobcat nel settore della movimentazione e delle costruzioni è rinomata in tutto il
mondo; unita ai miei 40 anni di esperienza nella progettazione e produzione di prodotti innovativi permetterà a Bobcat di ampliare ancora di più la propria penetrazione nel
mercato, cosa da non sottovalutare. Per Magni TH questo è un ulteriore passo per crescere e consolidare la propria presenza nei mercati globali e per confermare
LA GAMMA DESTINATA AL MERCATO EUROPEO INCLUDE DIECI MODELLI: TR40.180, TR50.180, TR50.210, TR50.250, TR60.210, TR60.250, TR70.260, TR60.300, TR60.350 E TR60.390. luminoso display touch screen che riporta tutti i comandi della macchina in maniera immediata e intuitiva. Le impostazioni della macchina sono gestite su cinque diverse schermate raggiungibili sia mediante touch screen, che selettore di jog. Per aumentare ulteriormente la facilità d’uso e la sicurezza dei nuovi telescopici in ambienti chiusi, i nuovi rotativi di Bobcat permettono all’operatore di
la leadership nel segmento dei sollevatori telescopici rotativi”. Con il nuovissimo stabilimento produttivo di 35.000 mq a Castelfranco
Emilia, in provincia di Modena, oltre al già esistente stabilimento di 6.000 mq Magni TH sarà in grado di produrre 3.500 macchine rotative all'anno.
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REPORTTECNICO
Un mercato in crescita Il mercato dei sollevatori telescopici rotativi è in costante crescita in tutto il mondo. In Europa, ad esempio, è cresciuto del 23% negli ultimi cinque anni, e nel 2019 ha superato per la prima volta le 3.000 unità. In effetti, l’85% del volume del mercato globale è nella regione EMEA. La possibilità di lavorare da un singolo punto coprendo l’intera area di lavoro e il fatto che possano essere utilizzati dal primo all’ultimo giorno di un progetto di edilizia, hanno reso i sollevatori rotativi la scelta per eccellenza nei cantieri. Non a caso i rotativi sono spesso chiamati macchine 3-in-1 perché combinano le caratteristiche di un sollevatore telescopico con quelle di una piattaforma aerea e una gru. Le applicazioni sono principalmente nel settore dell’edilizia (80%), ma anche in quello della manutenzione industriale.
La gamma a colpo d’occhio
Dettagli di nomenclatura Prendendo come esempio il modello TR60.250, ai sollevatori telescopici rotativi Bobcat viene attribuito il nome in base alla linea di prodotto: (T)elescopico (R)otativo, capacità di sollevamento (6,0 t) e altezza di sollevamento (25 m).
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limitare l’area di lavoro in 3 dimensioni e regolare la velocità di tutti i movimenti. Tutte features particolarmente utili se si lavora all’interno di magazzini o in prossimità di linee elettriche o di una ferrovia. Inoltre, grazie a un sistema ibrido a doppia alimentazione, i nuovi telescopici Bobcat possono lavorare in modalità full electric: è sufficiente collegare la macchina a una fonte di alimentazione esterna (380 V). Bobcat è sempre stata la regina degli attachments e anche i suoi roto non fanno eccezione. Ampia la gamma di attrezzature a disposizione che ne aumentano in maniera esponenziale la versatilità, caratteristica fondamentale in cantiere. Gli accessori più
usati sono le forche (in dotazione di serie), falconi, verricelli o falconi con verricello, piattaforme di lavoro aereo e benne. I sollevatori telescopici rotativi Bobcat riconoscono automaticamente l’accessorio che si sta montando grazie alla tecnologia RFID, che carica anche le tabelle di carico corrispondenti sul display. La macchina è così pronta per lavorare in sicurezza in pochi secondi e sul touch screen è visualizzata una tabella di carico dinamica che permette all’operatore di controllare il baricentro del carico. Nella schermata Limit (Limite) l’operatore può restringere tridimensionalmente l’area di lavoro e limitare la velocità di lavoro per massimizzare controllo e sicurezza. Per aumentare ancora di più la versatilità dei roto in ogni contesto applicativo, la maggior parte dei nuovi sollevatori telescopici rotativi Bobcat è offerta con l'opzione del radiocomando per azionare la macchina sia dal cestello portapersone in posizione elevata, che da remoto per migliorare la visibilità e la precisione sul lavoro. Questa possibilità risulta particolarmente utile in quanto permette di muovere la macchina senza lasciare la piattaforma portapersone, cosa che si traduce in un enorme risparmio di tempo. ❑
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TESTIMONIANZE
(AMMANN)
UN BILIARDO PER LA SCUOLA Due macchine Ammann (una finitrice AFW700-3 e un rullo ARX45-2) hanno contribuito al completo rifacimento di un cortile interno a un edificio scolastico di Biancavilla, in provincia di Catania
onostante il calendario affermi altro, la nostra mattinata catanese è di piena primavera. Mentre l’Etna “butta terra”, cioè sbuffa inquietanti (sebbene contenute) colonne di polvere, raggiungiamo il comune di Biancavilla per vedere all’opera gli uomini di Pantò Asfalti, coadiuvati nel loro lavoro da due belle macchine Ammann: una nuovissima finitrice AFW700-3 e un rullo ARX45-2. Ad accoglierci, oltre al caratteristico odore del tappetino appena steso, il sorriso di Sebastiano Pantò alla guida, unitamente al fratello Daniele, di Pantò Asfalti. Il cantiere è molto semplice da descrivere, si tratta infatti del completo rifacimento di un piazzale, di circa 2.000 m2, prospiciente un edificio scolastico, utilizzato dai ragazzi come
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spazio gioco. Pantò Asfalti ha provveduto alla scarifica della vecchia pavimentazione e alla successiva posa dell’asfalto. “In pratica”, ci spiega Sebastiano Pantò, “è un lavoro di un paio di giorni, che sta procedendo bene anche grazie a questa nuova finitrice che è davvero ottima. È una macchina nuova, che utilizziamo da una sola settimana, ma le prime sensazioni sono molto buone. La stiamo ancora testando e stiamo cercando di capire come utilizzarla al meglio. Al momento l’abbiamo utilizzata solo per piccoli lavori, come questo, ma si tratta di una macchina importante, che farà la differenza e ci darà la possibilità di affrontare anche lavori
Stefano Galatà, direttore commerciale di SGR, tra Samuele Lovison, specialista di prodotto della gamma Light di Ammann Italy e Roberto Cortesi, Territory Manager Machines di Ammann Italy
decisamente impegnativi”. Benché “importante”, la finitrice si muove con sorprendente agilità e la qualità di stesa è ai massimi livelli. Anziché in un cortile i ragazzi di Biancavilla si troveranno a rincorrersi su un grande biliardo. E il merito, in larga parte, è attribuibile alle due macchine Ammann utilizzate dalla società siciliana. Ne è convinto anche Stefano Galatà, direttore commerciale di SGR, il concessionario di fiducia di Pantò. “Il mercato siciliano è importante”, afferma Galatà, “e in questo contesto noi abbiamo una presenza a 360°. Sul light abbiamo un’ottima fetta di mercato, ma stiamo lavorando bene anche sulle macchine più pesanti, come questa nuova finitrice AFW700-3, che si inserisce alla perfezione in un territorio in cui sta crescendo anche il noleggio”. In particolare la vibrofinitr ice AFW700-3 è una macchina da 18 t di peso operativo alimentata da un motore Cummins da 129 kW di potenza massima. Con una larghezza operativa base di 2.550-5.100 mm, può raggiungere una larghezza massima di stesa di 9.000 mm. La trazione integrale garantisce la potenza necessaria per affrontare grandi larghezze di stesa e per allestire la macchina con rasatori
IL concessionario
SGR, con sede a Misterbianco in provincia di Catania, nasce nel 1999 e attualmente si occupa di molteplici settori. L’attività dell’azienda spazia infatti dalle attrezzature stradali all’energia, dalla frantumazione alle macchine per la compattazione, dai martelli idraulici al movimento terra, dai sollevatori telescopici agli impianti fissi e mobili. Se per alcuni marchi la distribuzione si limita ad alcune province siciliane, per quanto concerne Ammann l’azione SGR comprende l’intera isola, mentre per gli impianti si estende anche a Lazio e Calabria. Per quanto concerne le macchine mobili Ammann, SGR segue l’intera gamma dal light fino ai grandi impianti. La società catanese occupa 11 persone, ma è in continua espansione sia per quanto concerne il comparto commerciale sia per quanto riguarda i tecnici di assistenza.
ad alta compattazione.Tra i vari dispositivi a bordo macchina da segnalare il sistema brevettato VarioSpeed, che regola automaticamente il numero di giri in base al carico, mentre l’EcoMode ottimizza il rendimento del motore facendo risparmiare carburan-
te. Ovviamente la macchina è equipaggiata con il famoso PaveManager 2.0 con sistema di controllo Can-Bus. La capacità teorica è di 750 t/h. Le tramogge, di grandi dimensioni, sono comandate individualmente e l’altezza di scarico è ridotta per adeguarsi
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TESTIMONIANZE
Sebastiano Pantò, titolare di Pantò Asfalti, di Biancavilla (CT)
Parte del team SGR con Samuele Lovison e Roberto Cortesi di Ammann Italy
L’impresa
Pantò Asfalti, fondata dal padre degli attuali titolari (Daniele e Sebastiano Pantò) nel 1984, si occupa esclusivamente di asfaltatura. In azienda operano sette persone che beneficiano di un parco macchine composto da due finitrici, tra le quali spicca la nuova Ammann AFW700-3, una fresa, due rulli Ammann, tra i quali un recente ARX45-2, e alcuni skid loader, cui si aggiungono diversi mezzi per gli spostamenti, un carrellone e varie attrezzature. La società opera principalmente nell’area etnea, ma con frequenti escursioni anche nelle province di Enna e Messina.
agli autocarri, mentre gli angoli arrotondati impediscono l’adesione del materiale. Notevole l’attenzione per l’operatore: la posizione elevata del sedile offre una visuale eccellente sulle tramogge e su tutti i punti lavorativi, allo stesso tempo la piattaforma scorrevole con pannello operativo regolabile offre il massimo comfort. In classico stile Ammann, il rullo tandem ARX45-2 è una vera e propria sicurezza in molteplici situazioni operative. Il rullo è equipaggiato con un nuovo giunto articolato che permette di regolare rapidamente il tamburo tra le configurazioni in linea
IL PUNTO sul
e offset, una caratteristica particolarmente utile quando si lavora vicino a eventuali ostacoli. Con un peso in esercizio di 4.980 kg, l’ARX45-2 ha un raggio di sterzata interno di 2.830 mm e un offset del rullo di 40 mm. Il rendimento di compattazione parla di un’ampiezza da 0,4 a 0,6 mm; una frequenza da 41 a 55 Hz; e una forza centrifuga da 45 a 57,6 kN. Il motore è un Kubota Stage V da 32,8 kW. ❑ PANTÒ ASFALTI SRL Via del Bottaio 72 95033 Biancavilla (CT) tel. 349 4687543 – 328 6719922
mercato
Roberto Cortesi, Territory Manager Machines di Ammann Italy, e Stefano Galatà, direttore commerciale di SGR, ci raccontano la loro visione del mercato
“Nel 2020”, esordisce Roberto Cortesi, “nonostante tutte le problematiche legate al Covid, in Italia siamo riusciti a ottemperare a tutte le richieste fatte dalla casa madre. Come Ammann Italy abbiamo avuto un incremento sostanziale in
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termini di pezzi e anche in termini di volumi, infatti oltre al leggero abbiamo piazzato anche diverse finitrici. Il 2021 lo vedo a due velocità: dopo i primi sei mesi con qualche difficoltà, prevedo una risalita nella seconda parte dell’anno”.
Alla visione globale di Cortesi risponde la visione più territoriale di Stefano Galatà, che vede un “mercato siciliano in crescita, in cui Anas sta cominciando a dare lavoro, ma anche Regione, Province e Comuni sono più attivi. Del
resto ci sono tantissime cose da fare: le strade sono pressoché tutte da rifare. L’asfalto è in risveglio: anche il 2020, con tutti i problemi che ci sono stati, è stato un anno in leggera crescita, e ci aspettiamo un 2021 decisamente buono”.
news GRU
IL TRIO
Haegens Kraanverhuur ordina tre nuove gru Demag AC 55-3 tuttoterreno
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ualsiasi azienda che ordina tre nuove gru dello stesso modello è necessariamente convinta che la qualità del prodotto è eccezionale.“È il caso della Demag AC 55-3. Per dirla semplicemente, questa gru è il punto di riferimento con cui misurare tutta la sua classe di appartenenza ”, sottolinea Stijn Haegens, proprietario di Haegens Kraanverhuur. L’azienda olandese ha ordinato tutte e tre le gru con Flex Base, che offre un posizionamento flessibile e continuo degli stabilizzatori. “Questa opzione è stata assolutamente essenziale per noi. È particolarmente preziosa in spazi ristretti, poiché consente alle gru di estendere i loro stabilizzatori fino agli ostacoli circostanti e di ottenere la massima capacità di sollevamento possibile indipendentemente dallo scenario”.
ONORE al merito Il Rettore del Politecnico di Torino ha conferito ad Amilcare Merlo la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica. Recita la motivazione: “Per le eccezionali capacità tecniche con cui ha guidato lo sviluppo di numerosi progetti innovativi nel campo della meccanica e per lo spirito imprenditoriale grazie al quale ha fondato e dirige una impresa di livello internazionale di sicuro impatto economico e sociale nel territorio in cui è radicata”.
Un progetto europeo
(eMobility)
Engie, gruppo francese globale per l’energia e i servizi, e la sua controllata EVBox Group stanno collaborando con Scania per offrire alle aziende di trasporto in 13 Paesi europei una soluzione completa e su misura di e-mobility. Il sistema di ricarica è un prerequisito fondamentale per dare vita a progetti di e-mobility nel settore del trasporto. Le aziende che effettuano trasporti in ambito urbano ed extraurbano potranno in molti casi effettuare la ricarica in deposito. La scelta della giusta soluzione di ricarica non sarà però sempre semplice ed immediata. Per effettuare tragitti più lunghi e con la crescente diffusione dei veicoli elettrici, saranno necessarie soluzioni di ricarica a destinazione o in aree pubbliche, attualmente disponibili in maniera estremamente limitata. Scania ed Engie ci stanno pensando.
GRU
UNA NEW ENTRY Palazzani presenta la suaprima minigru cingolata a ragno, la RPG 2900
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alazzani Industrie entra nel mercato delle mini gru cingolate con la RPG 2900, una mini gru cingolata a ragno con una capacità di sollevamento di 2,9 t a 1,5 m. RPG 2900 è prodotta con una doppia motorizzazione, tradizionale o Bi-energy (diesel + motore elettrico da 220V o 380V), offre un’altezza del braccio principale di 9,5 m, implementabile con jib idraulico dotato di falconcino che permette di raggiungere un’altezza massima di 13,6 m con un carico sospeso di ben 600 kg. La libertà di posizionamento concessa dagli stabilizzatori a configurazione variabile, le dimensioni di ingombro, e il peso ridotti la rendono agile e flessibile. Inoltre, è l’unica nella propria gamma ad essere dotata di funzionalità Pick and carry. La RPG 2900 è una mini gru che si distinguerà sul mercato anche per la sua facilità di utilizzo, dovuta all’ interfaccia software intuitiva e fruibile dal display del radiocomando a colori da 4.3” pollici. Dotata di innovative soluzioni per garantire la sicurezza dell’operatore e del carico, la RPG 2900 prevede anche le funzioni di auto-caricamento, return to home e limitazione delle aree di lavoro. TRANSPOTEC LOGITEC SI TERRÀ A MILANO DAL 10 AL 13 GIUGNO 2021, UNA DATA, CHE CONSENTIRÀ AL SETTORE DI ESPRIMERE AL MEGLIO TUTTE LE SUE POTENZIALITÀ E DI RIBADIRE LA SUA CENTRALITÀ NELLA SOCIETÀ.
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REPORTTECNICO
C'è anche l'app
WEBER MT – AL CONSULTING
LA CRÈME DE LA CRÈME Con un peso di 84 kg, una larghezza di lavoro di 45 cm e una forza centrifuga di 15 kN, la piastra vibrante mono-direzionale CF 2 HD è l'attrezzatura ideale per molteplici applicazioni: dall'asfalto ai terreni ghiaiosi, fino alla compattazione delle mattonelle autobloccanti (con la lastra in vulkollan). Si caratterizza per dimensioni compatte, impugnatura antivibrazioni brevettata (vibrazioni mano-braccio <2,5 m/s2), serbatoio acqua da 12 l e telaio protettivo in acciaio. Il suo design assicura un'ottima distribuzione della forza e del peso, evita l'accumulo di detriti e permette di lavorare filomuro in maniera ottimale. La piastra vibrante bi-direzionale CR 6 CCD 2.0 grazie a un peso di 414 kg, alla larghezza di lavoro variabile di 45, 59 e 74 cm e alla forza di compato ammettiamo, cercare di stilare una graduatoria tra i prodotti Weber MT è difficile. Ma qual è il meglio del meglio (la crème de la crème del nostro titolo, ndr) in fatto di attrezzature per la compattazione leggera? Anche in un anno complicato come il 2020 la risposta ci viene direttamente dal mercato. Nei periodi di incertezza, infatti, il mercato investe in prodotti solidi, sicuri, affidabili e di qualità. Questo teorema è dimostrato dal 2020 di Weber MT che ha visto la conferma (e un notevole incremento delle vendite) dei best seller dello specialista della compattazione leggera. Stiamo parlando della piastra vibrante mono-direzionale CF 2 HD, del vibrocostipatore verticale SRV 620 e della piastra vibrante bi-direzionale CR 6 CCD 2.0, tre attrezzature, cui va aggiunta la piastra vibrante bi-direzionale CR 1 HD, sinonimo di resistenza, solidità e longevità.
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Cercando "WeberMT Service" nel Google Play Store, gli operatori possono trovare l'app che permette di scaricare tutti i manuali di uso-manutenzione, le schede tecniche, i video e i cataloghi dei ricambi. Tutto con estrema facilità. L'app segnala anche il concessionario Weber più vicino al proprio cantiere, fornendo tutti i contatti per richiedere eventuali informazioni.
tazione di ben 55 kN, è invece ideale per la compattazione dei sottofondi ghiaiosi e argillosi, arrivando fino a 60 cm di profondità. In pratica è la soluzione alternativa rispetto al tradizionale rullo da 15 q con uomo a bordo. Nonostante la forza della macchina, grazie all'impugnatura antivibrazioni le vibrazioni mano braccio sono < 2,5 m/s2. Il telaio è in acciaio massiccio e conferisce estrema robustezza e sicurezza all'attrezzatura, mentre il portello anteriore garantisce un agevole accesso ai punti di manutenzione. La piastra è inoltre dotata del dispositivo di diagnostica continua del motore Compatrol MDM e del sistema di misurazione della compattazione Compatrol CCD. Il rapporto qualità-prezzo, già evidente nelle versioni diesel, è ancora più
LE PIASTRE Modello Peso operativo Larghezza di lavoro Forza centrifuga Motore Alimentazione Potenza Velocità massima Dimensioni
CF2 HD 83 kg 45 cm 15 kN Honda benzina 3,6 kW 26 m/min 113x45x96h cm
sorprendente scegliendo le versioni con motore Honda a benzina. Anche queste possono essere equipaggiate, su richiesta, dell'avviamento elettrico o del dispositivo Compatrol. La CR 6 CCD 2.0 è disponibile in sei versioni. Il 2020 di Weber MT si è caratterizzato anche per la consacrazione della piastra vibrante bi-direzionale CR 1 HD lanciata in occasione del Bauma 2019. Compatta e maneggevole, è utilizzabile per qualsiasi tipo di lavoro o terreno: dalla ghiaia all'asfalto (con il serbatoio acqua) oppure per le mattonelle autobloccanti (con il tappetino in vulkollan). Leggera e compatta come una piastra mono-direzionale, pesa solo 92 kg ed è manovrabile con estrema
CR 1 HD 92 kg 35 cm 15 kN Honda benzina 2,6 kW 20 m/min 95x35x102h cm
CR 6 CCD 2.0 414 kg 45-59-74 cm 55 kN Hatz diesel 7,5 kW 24 m/min 171x59x116h cm
facilità con una mano sola. Larga 35 cm è ideale per gli scavi stretti. Chiudiamo con il vibrocostipatore verticale SRV 620. Snello e maneggevole nonostante i 66 kg di peso e una forza di compattazione di ben 18 kN, è un'attrezzatura estremamente robusta e resistente (tutte le protezioni sono in acciaio), ma allo stesso tempo agile ed equilibrata. La leva dell'acceleratore a quattro posizioni fisse permette di selezionare la modalità di lavoro senza sforzare la frizione. Mentre i quattro stadi di filtraggio dell'aria sono indispensabili per permettere al motore di lavorare ininterrottamente (e senza problemi) negli scavi, dove si solleva molta polvere. ❑
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REPORTTECNICO
WACKER NEUSON
TUTTO CIÒ CHE SERVE “A
ll it takes” è il motto, o meglio, la promessa che Wacker Neuson fa ai propri clienti di tutto il mondo con un programma completo di apparecchiature edili e macchine edili compatte, parti di ricambio e servizi. Ci soffermiamo oggi su alcune novità riguardanti il settore movimento terra, in particolare due nuove pale gommate e due nuovi mini escavatori che, come vedremo, si dimostrano versatili per diverse applicazioni. Le pale gommate sono essenziali in molte flotte e veri “jolly” per molte applicazioni. La gamma Wacker Neuson
conta 14 diversi modelli con peso da 2 a 11 t adatti ad ogni utilizzo. Combinando un potente motore da 156 CV con una grande pompa idraulica (180 l/min) è nata la pala gommata WL110, ideale per movimentare grandi quantità di materiali pesanti nell'ingegneria civile e nelle cave di ghiaia. Questa pala si distingue per forze di trazione e velocità di guida elevate, per l'innovativo cambio ecospeedPRO che consente un cambio sovramoltiplicato idrostatico progressivo, per il giunto articolato e l’asse oscillante nella parte posteriore che la rendono agile, compatta e
Più alta, più veloce e più potente, la pala gommata WL110 è ideale per la movimentazione di materiali pesanti nell'ingegneria civile o nelle cave di ghiaia
garantiscono una trazione ottimale, e per un carico di ribaltamento fino a 7,7 t e un volume di benna di 1,8 m³ che contribuiscono ad aumentare la produttività delle aziende. L'ampia cabina consente sicurezza, efficienza e massimo comfort, e il display digitale da 7" permette il controllo delle informazioni più importanti. Con l’elemento di controllo "Jog Dial" la portata dell'olio idraulico può essere impostata manualmente e visualizzata sul display, per garantire maggior efficienza. La collaudata pala gommata WL34 è stata aggiornata, e il nuovo modello è ancora Negli escavatori cingolati ET42 ed EZ50 si accende una striscia LED rossa integrata nel cofano per salvaguardare chi opera attorno alla macchina
Scelta di qualità
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Da sempre Wacker Neuson deve la propria posizione di leader di mercato alla consulenza incondizionata ai clienti, all'affidabilità e alla forza innovativa dei propri prodotti. Con società di distribuzione e assistenza in oltre 35 Paesi, 7 sedi produttive internazionali e numerosi partner per la distribuzione e l'assistenza, la presenza di Wacker Neuson è capillare, e le sue innovative soluzioni sono scelte soprattutto da aziende del settore edile, dei lavori di architettura di giardini e del paesaggio, dei Comuni e dell'industria.
DESERTO E GIUNGLA A EMISSIONI ZERO Nel 2021 a Erfurt, in Germania, si terrà il Federal Garden Show (BUGA) e tra le principali attrazioni si annovera la casa nel deserto di Dancalia e la casa nella giungla. Per la loro realizzazione, l'azienda di giardinaggio e paesaggistica LINDENLAUB GmbH, con sede a Weimar, si è affidata ai macchinari e attrezzature elettriche per l'edilizia di Wacker Neuson che, privi di emissioni, sono ideali per salvaguardare le piante esotiche, il personale che opera in quegli spazi, e lavorare in modo efficiente.
Per questo progetto è stato utilizzato quasi l'intero portafoglio a emissioni zero di Wacker Neuson, tra cui tre costipatori a batteria, tre piastre vibranti a batteria, l'escavatore a doppia potenza a cui è possibile collegare un'unità elettroidraulica oltre al motore diesel, un miniescavatore elettrico, una pala gommata elettrica e dumper cingolati e gommati azionati elettricamente così come un sistema vibrante interno per la compattazione del calcestruzzo. Le macchine e i dispositivi a zero emissioni sono particolarmente facili da usare, forniscono energia sufficiente per una tipica giornata lavorativa e, grazie alle loro dimensioni compatte, sono sfruttabili nei punti più angusti dell’ambiente di lavoro. Nei lavori di scavo e per spostare le pietre naturali della casa Danakil è stato utilizzato il mini escavatore EZ1
più potente, più produttivo e adatto ad una vasta gamma di lavori di trasporto. Grazie all'aumento del carico di ribaltamento fino a 3 t, il mezzo è particolarmente stabile e sicuro. Prestazionale ma sempre compatto, il nuovo modello ha un'altezza libera inferiore a 2,2 m per l'uso in spazi interni, nella costruzione di strade, lavori di architettura di giardini e del paesaggio. La spaziosa cabina garantisce comfort, e gli accessi per l'assistenza semplificano le manutenzioni. "Durante la progettazione dei nuovi mini escavatori, abbiamo ritenuto importante sviluppare macchine compatte facili da maneggiare, con prestazioni impressionanti e all'avanguardia", spiega Stefan Bogner, amministratore delegato di Wacker Neuson Linz GmbH, il centro responsabile dello sviluppo per escavatori del Gruppo Wacker Neuson. "Con l'escavatore cingolato tradizionale ET42 e l'escavatore cingolato zero tail EZ50 da 4 e 5 t (la Z sta per Zero Tail, ovvero senza sbalzo posteriore, ndr), i nostri clienti ora hanno a disposizione il mix perfetto di proprietà comprovate, caratteristiche
innovative e i più elevati standard di comfort e sicurezza, che possono essere utilizzati in modo flessibile e quindi particolarmente economico: una vera spinta per ogni cantiere." La potente trasmissione si presta ai compiti più impegnativi, le ampie aperture facilitano l'accesso a tutti i punti di servizio per tempi di fermo più brevi, mentre l’ampio radiatore e l’efficiente sistema idraulico consentono l’utilizzo dei mezzi anche in operazioni con temperature ambiente molto elevate. Notevoli forze di sollevamento e di scavo per cicli di lavoro rapidi, e la cinematica a 3 punti per maggiore forza di strappo conferiscono sicuri vantaggi in cantiere. Grazie all’innovativo sistema idraulico "Load Sensing Flow Sharing" la macchina si adatta automaticamente al carico e il movimento del joystick rimane costante per l'operatore in ogni momento, mentre i 4 circuiti di controllo aggiuntivi consentono l’utilizzo di un’ampia varietà di accessori per diverse applicazioni. L’ET42 e l’EZ50 sono ideali per cantieri stretti grazie al loro design compatto. ❑
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Ahinoi! S
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QUANDO UN PAZZO È AL POTERE, I BUFFONI DI CORTE SOFFRONO LA CONCORRENZA. (VESNA DENCIC)
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iamo nuovamente in pieno turbinio di virus. E, ovviamente, di sanità, libertà di movimento e di economia. Un assetto arci-ingiusto, pilotato dai sempre garantiti (in primis i dipendenti pubblici), dai cinici menefreghisti (brillano i dirigenti pubblici, indifferenti ai quotidiani calvari che infliggono ai cittadini) e subito dalle tante categorie di cassintegrati, partite IVA e cittadini delle fasce più deboli. Ma, almeno, l’agone politico un po’ ci fa sorridere con la costante presenza di stupidi produttori di dabbenaggini. Il palmares del divertimento va al presidente della Campania, De Luca. L’uomo è certamente un guitto. Si porta addosso un passato maniacal-bolscevico da fare invidia allo stesso Lenin, ma si è riciclato in democratico decisore. Spesso assumendo un piglio che farebbe preoccupare Ante Pavelic, o se preferisce Lev Trotsky. Ma è solo piglio, ovvio. Però lo usa a grandi mani, e lo usa per attaccare e fustigare il governo, che poi è del suo stesso segno politico.Trascuriamo la sua tecnica espressiva, ai massimi livelli della simpatia comunicativa. Figlia di grandi, eccelsi, interpreti come Totò o i De Filippo, passando per i testi di Scarpetta. Ma valutiamo la sostanza: De Luca vuol far capire agli italiani che la Campania, o meglio Napoli, è un mondo a parte. Gli stili di vita, da sempre, sono napoletani. E basta. Il lavoro nero, lì, spesso è il lavoro normale. L’abusivismo, lì, è la consuetudine. Il disprezzo delle regole e delle autorità, lì, è una medaglia da appuntarsi al petto. Come dire che i napoletani dispongono di un DNA diverso dagli altri. Ma così non è. Napoli è sempre stata abbandonata dallo Stato, che non è mai intervenuto in modo radicale per rendere meglio vivibile una delle più belle città del Mondo, abitata da un popolo avvezzo all’arte e alla fantasia. Fucina di meraviglie culturali e fornita di luoghi paesaggistici unici. Abbandonata certo, ma da un susseguirsi di governi menefreghisti, se non conniventi (caso Cirillo, docet). Governi che hanno lascato fare alla Camorra i propri comodi, governi che hanno combattuto il crimine non schierando battaglioni di Carabinieri, ma portando in giro, come fosse la Madonna Pellegrina, qualche scrittore, furbo di tre cotte, e ovviamente incapace di convincere i criminali a desistere, quanto capace di convincere il pubblico a comprare i suoi inutili libretti. Insomma, ciò che De Luca afferma è quasi sempre scontato, se non banale. Lo potrebbe dire chiunque, ma lui lo dice, e a gran voce, in televisione. Menando sciabolate a destra e a manca, e ottenendo così un consenso politico che non si merita, ma pure un consenso popolare che si merita. Eccome. Sciabolate demagogiche e banali che, prima di tutti, colpiscono Conte. Un bersaglio azzeccato, visto che il professorino è demagogico e banale quanto i fendenti di cui è oggetto. Un professorino tra i tanti, visto che il Diritto Privato non si studia sui suoi libri, ma prevalentemente su quello del napoletano Schlesinger. Un autentico arrampicatore sociale passivo, scaltro nel salire la china che porta all’Olimpo dei VIP. All’Iperurania di quelli che contano davvero. Un sogno che, si nota, coltivava sin da infante. Un sogno che, stando a lui, l’avrebbe sottratto all’opaco destino di portaborse, proiettandolo verso il roseo destino da indispensabile della Repubblica. Una china, però, che è infida. Infatti, quelli come lui, quando spariscono... spariscono per sempre! ❑
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