MC5.0-Macchine Cantieri - n. 72 gennaio/febbraio 2021

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MACCHINE CANTIERI gennaio/febbraio 2021, n. 72

La gamma PLUS+ di VTN, attrezzature che sembrano arrivare da un altro pianeta



La lavapezzi per professionisti: lavorare salvaguardando la pelle e l‘ambiente. CE NE OCCUPIAMO NOI mewa.it/e-professionale

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CoverStory VTN EUROPE

ALIEN POWER

Puntiamo la nostra lente di ingrandimento sulla gamma PLUS+ di VTN Europe, attrezzature che sembrano arrivare da un altro pianeta DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI VTN EUROPE


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Forza, risparmio e velocità. Tre elementi fondamentali che si amalgamano in una gamma declinata in varie tipologie di attrezzature capaci di affrontare anche le prove più difficili. La gamma PLUS+ di VTN è stata appositamente studiata, sviluppata e realizzata per permettere ai clienti di demolire strutture di elevata consistenza, dove con un'attrezzatura “standard” si incontrerebbero delle difficoltà. In questi casi l’impiego di attrezzature dotate di Booster agevola di molto il lavoro, grazie anche ad un’ampia apertura delle ganasce che consente di affrontare spessori decisamente importanti. In pratica sembrano attrezzature fatte dagli alieni, ma sono il frutto Made in Italy di tanta esperienza, tanta passione e tanta conoscenza del mercato. Il tutto unito alla massima ricerca della qualità progettuale e componentistica.

NATE DAL CANTIERE Nostra guida all'interno della gamma PLUS+ è Paolo Baratella. In VTN dal 1985, Baratella attualmente ricopre la qualifica di Technical Product Manager. Con un'enorme esperienza in quasi tutti i reparti che compongono la produzione VTN, negli anni si è anche occupato del service per poi approdare a un ruolo di assoluta responsabilità, che spazia dalla formazione al supporto tecnico-commerciale verso la clientela. Spesso, conferma Baratella, “sono in cantiere per vedere sul campo il funzionamento delle nostre nuove attrezzature, per valutare con i clienti e con gli operatori tutte le possibili migliorie”. Del resto questa gamma è nata proprio dalle esigenze espresse dal cantiere e si è sviluppata attraverso un preciso iter progettuale e produttivo. “In VTN la

In VTN Europe dal 1985, Paolo Baratella ricopre la qualifica di Technical Product Manager

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nascita di ogni nuova attrezzatura parte sempre dalle specifiche richieste che pervengono all'area commerciale o direttamente a me, dal dealer o dai clienti finali” afferma Baratella. "Di qui la richiesta passa all’Ufficio Tecnico - composto da nove persone - dove si decidono le specifiche delle attrezzature e come devono essere costruite. Dopo la realizzazione del primo prototipo l’attrezzatura viene portata in diversi cantieri per testarne le performance. Successivamente, dopo 1.000-1.200 ore l'attrezzatura viene riportata in sede e completamente smontata e analizzata pezzo per pezzo al fine di riscontrare eventuali

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problemi. In seguito, quando l’attrezzatura ha risposto ai requisiti di affidabilità e prestazione, si passa alla produzione". UNA GAMMA AL TOP Questo iter progettuale e produttivo è scaturito in una gamma particolarmente complessa: la Linea PLUS+ che si compone di varie tipologie di attrezzature: le HP sono pinze dedicate alla demolizione primaria, i VF sono frantumatori fissi per la demolizione secondaria, gli FP sono invece frantumatori rotativi per la demolizione primaria

MASSIMA VERSATILITÀ

All'interno della serie PLUS+ spicca, in termini di versatilità, la famiglia CK, cioè il sistema Combi

Sul corpo del CK si possono montare varie tipologie di chele che vanno a costituire l'attrezzatura ad hoc per ogni cliente e per ogni particolare esigenza. “In genere”, ci spiega Paolo Baratella, “questa tipologia di attrezzatura viene venduta con le chele da

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frantumazione P standard, o con quelle da demolizione D. La chela R è invece una soluzione combinata molto apprezzata sui mercati tedesco, nordeuropeo, americano e australiano. Questa chela permette di eseguire la frantumazione nella parte anteriore e il taglio del metallo

con la parte posteriore. La chela S è invece specifica per il taglio del metallo, mentre la CH è una chela fatta apposta per i mercati svizzero, austriaco e tedesco, ma che piano piano sta entrando anche nel nostro mercato. La CH permette di realizzare singoli blocchetti direttamente

dalla frantumazione. Se c'è del ferro all'interno del manufatto, con questa chela si creano blocchetti di dimensione perfetta per alimentare un frantoio fisso, che poi separa il tondino dal cemento. In questo modo si evita la demolizione secondaria”.


CK PLUS+ SERIES Modello Rotazione Portata olio Pressione idraulica Portata olio escavatore Pressione idraulica escavatore Peso - corpo Macchina portante

CK17+ 360° 20-30 l/min 120 bar 100-130 l/min 250 bar

CK22+ 360° 20-30 l/min 120 bar 130-170 l/min 250 bar

1.215 kg 18-25 t

1.450 kg 22-30 t

e secondaria, mentre i CK dedicati sia per demolizione primaria che secondaria, rappresentano le attrezzature più versatili, grazie al veloce sistema meccanico che consente l’intercambiabilità delle chele per differenti tipologie di lavori. È ancora Baratella a spiegarci i vantaggi di questa gamma: “la linea PLUS+ assicura una maggior forza rispetto a un'attrezzatura tradizionale. Grazie all'adozione del Booster, l'escavatore, con le at1.710 kg trezzature PLUS+ lavora a 250 bar, anziché a 350 bar. 27-35 t In questo modo si ha un netto vantaggio economico in quanto l'escavatore consuma mediamente il 25% in meno e l'attrezzatura riesce a sviluppare circa il 20-25% in più di forza rispetto a una pinza tradizionale. In pratica c'è un duplice vantaggio: consumo meno e ho più forza di rottura. Questa miglioria in fatto di prestazioni e consumi è valida su tutte le attrezzature che sono parte della linea PLUS+. In sostanza queste attrezzature offrono meno consumo, meno impatto ambientale, più forza e maggiore velocità durante i cicli di lavoro”. CK29+ 360° 20-30 l/min 120 bar 200-250 l/min 250 bar

PROGETTAZIONE SCRUPOLOSA Una serie di vantaggi impressionanti che si sintetizzano nella presenza del Booster, un intensificatore che fa aumentare la pressione all'interno del cilindro a 750 bar. Collocato esternamente al cilindro, in posizione ben protetta. L’introduzione del Booster ha determinato uno studio ad hoc per tutta la linea PLUS+ che presenta design e caratteristiche differenti rispetto alla gamma tradizionale. “Per quanto concerne i materiali”, riprende Baratella, “utilizziamo i migliori acciai strutturali prodotti da SSAB, appositamente studiati e realizzati per offrire una maggiore resistenza agli sforzi e contemporaneamente assicurare prestazioni elevate. Inoltre in VTN utilizziamo solo componentistica di prima qualità. Non speculiamo mai su questi aspetti, poiché siamo

Il Booster è un sistema che permette di incrementare la potenza di un cilindro idraulico intensificando la pressione interna di utilizzo rispetto a quella in entrata. Nel ciclo di lavoro, durante la chiusura della ganascia, il dispositivo entra in funzione automaticamente all’aumentare dello sforzo richiesto, elevando la pressione fornita dalla macchina operatrice secondo il rapporto del Booster. HP PLUS+ SERIES Modello Dimensioni Massima apertura Forza in punta Rotazione Portata olio Pressione idraulica Portata olio escavatore Pressione idraulica escavatore Peso attrezzatura Macchina portante

HP12+ 2.044x1.445 mm 754 mm 70 t 360° 5-8 l/min 120 bar 100-140 l/min 250 bar

HP16+ 2.346x1.546 mm 830 mm 80 t 360° 10-15 l/min 120 bar 120-160 l/min 250 bar

HP21+ 2.520x1655 mm 980 mm 95 t 360° 10-15 l/min 120 bar 150-200 l/min 250 bar

1.410 kg 14-22 t

1.730 kg 18-25 t

2.230 kg 22-30 t

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IN PILLOLE In estrema sintesi questi i vantaggi offerti dal sistema Booster adottato sulle attrezzature della linea PLUS+: • Maggiore forza di taglio e frantumazione • Cicli di lavoro più veloci • Sfruttamento ottimale della macchina operatrice • Riduzione dei consumi di carburante • Minor impatto ambientale • Maggiore produttività

sempre alla ricerca delle più elevate performance, qualità e affidabilità. Proprio per questo la nostra componentistica è tutta italiana ed europea. Il cliente che si affida al marchio VTN trova la qualità che nel tempo ci ha sempre contraddistinti". E NON SOLO... VTN è quindi una società orientata alle novità tecniche, che investe importanti risorse nella ricerca. Un’azienda attenta e sensibile alle tematiche inerenti al riciclaggio, e proprio per questo è alla continua ricerca di nuove soluzioni per un minor impatto ambientale. “Siamo tra i pochi a offrire un eccellente servizio post-vendita presso i cantieri, come supporto ai nostri rivenditori” conclude Baratella. “Consegnare un'attrezzatura non è fine a se stesso. Dopo averla messa in funzione è nostra consuetudine fare visite periodiche in cantiere, per constatare che l'operatore riesca a ottenere il massimo con la nostra attrezzatura. Chi acquista VTN si sente sempre supportato; inoltre, dialogare con gli operatori nei cantieri è per noi un passo indispensabile per migliorare il nostro prodotto e, a sua volta, la qualità del lavoro di chi quotidianamente utilizza le nostre attrezzature. Questo contatto con il cantiere è fondamentale per crescere e migliorare sempre di più”. ❑

FP PLUS+ SERIES Modello Dimensioni Massima apertura Forza in punta Rotazione Portata olio Pressione idraulica Portata olio escavatore Pressione idraulica escavatore Peso attrezzatura Macchina portante

FP16+ 2.210 mm 695 mm 90 t 360° 20-30 l/min 120 bar 100-150 l/min 250 bar

FP20+ 2.367 mm 820 mm 100 t 360° 20-30 l/min 120 bar 150-200 l/min 250 bar

FP25+ 2.730 mm 930 mm 120 t 360° 20-30 l/min 120 bar 150-200 l/min 250 bar

1.855 kg 18-25 t

2.235 kg 22-30 t

2.780 kg 27-30 t

VF20+ 2.290 mm 840 mm 100 t 120-160 l/min 250 bar

VF25+ 2.440 mm 903 mm 115 t 150-200 l/min 250 bar

VF30+ 2.705 mm 1.015 mm 125 t 150-200 l/min 250 bar

2.000 kg 17-22 t

2.500 kg 20-28 t

3.050 kg 24-35 t

VF PLUS+ SERIES Modello Dimensioni Massima apertura Forza in punta Portata olio escavatore Pressione idraulica escavatore Peso attrezzatura Macchina portante

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COMODITÀ. POTENZA. MENTE. RULLI A VIBRAZIONE TANDEM LEGGERI

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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Buon Anno!

È

NESSUNO PUÒ TORNARE INDIETRO E RICOMINCIARE DA CAPO, MA CHIUNQUE PUÒ ANDARE AVANTI E DECIDERE IL FINALE. (KARL BARTH)

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proprio il caso di dirlo. Sembrerebbe che il 2021 sia iniziato bene per il settore construction e industriale, nonostante la situazione sanitaria ancora critica. A farmelo dire non è solo la netta percezione di fiducia che pervade aziende e mercato in generale, decisamente palpabile. Lo sono anche i numeri che Unacea ha divulgato a fine gennaio circa l’andamento del 2020: nei dodici mesi del 2020 sono state immesse sul mercato italiano 16.962 macchine per costruzioni, con andamento stazionario rispetto a quanto rilevato nel 2019 (+0,2%). Certo, nessuno si dimentica che il 2020 doveva essere un anno di netta crescita. Ma a posteriori, ora, quello 0,2% di crescita resta comunque una vittoria clamorosa. E anche una clamorosa smentita di tutte le previsioni catastrofiche e sconfortanti che hanno accompagnato tutti fino a un certo punto almeno. Chi opera a contatto con il settore, e ne raccoglie le testimonianze e i pensieri, ha cominciato a segnalare la dicotomia tra previsioni e realtà già a metà settembre. Ma si è dovuto attendere la fine di gennaio per ricevere un unico, breve messaggio di conferma ufficiale. Premesso che questo è un editoriale, quindi un’espressione di opinioni personali, resta questa domanda fondamentalmente senza risposta: se la percezione della dicotomia detta poc’anzi era ormai evidente, perché si è aspettato così tanto per dare segnali di fiducia al mercato? Perché non pensare che sia più produttivo un sano atteggiamento positivo verso il mercato piuttosto che un clima di generale catastrofismo? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma nel frattempo, bando ai cattivi pensieri, rimbocchiamoci tutti le maniche perché questo 2021 sarà davvero l’anno della ripartenza, una ripartenza che stiamo aspettando da ben prima della pandemia. ❑



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Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

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MC 5.0 • GENNAIO - FEBBRAIO 2021 • NUMERO 72

MACCHINE CANTIERI

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gennaio/febbraio 2021, n. 72

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La gamma PLUS+ di VTN, attrezzature che sembrano arrivare da un altro pianeta

COVER La gamma PLUS+ di VTN, attrezzature che sembrano arrivare da un altro pianeta

34 04 42 VENTO IN FIL

ATTUALITÀ

13/33/37/45/53/57 NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

(DI MAURIZIO GUSSONI)

(HITACHI)

40 FAYAT FACTS & FIGURES

(GRUPPO FAYAT)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Collaboratori Cristiano Pinotti, Claudio Guastoni, Renata Bernardini, Maurizio Gussoni

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(HAULOTTE)

63 RECUPERARE L'ASFALTO

34 LARGO AI FISSI (MAGNI TH)

(MB CRUSHER)

TESTIMONIANZE

48 FUOCHI

D'ARTIFICIO

22 TRA GLI ALBERI (HINOWA)

(HYUNDAI)

54 UN DESIGN

58 TUTTA

A TUTTO TONDO

LA POTENZA NECESSARIA

(DOOSAN)

(COMETTO)

FIERE

60 AD HOC PER

OGNI CANTIERI

44 SALTA ANCHE

(JLG)

Editore Asgard Edizioni Srl Sede legale Via Giotto 7, 20145 Milano (MI) Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB mc@macchinecantieri.com

Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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ELETTRIZZANTE

(AMMANN)

INVERSIONE DI REALTÀ, E NON SOLO

14 UNA NUOVA ERA

(PALAZZANI)

38 LA COMPATTAZIONE? 30 RIVOLUZIONE CON L'ESCAVATORE

82 Editoriale off

AZIENDE

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ESORDIO

REPORT TECNICO

BUON ANNO!

(VTN)

24 GRANDE

(IVECO)

(DI EMANUELA PIROLA)

ALIEN POWER

D'OZONO

(JCB)

IVECO?

10 Editoriale on

04 Cover story

16 C'È PROFUMO

46 DOVE VA

EDITORIALI

COVER STORY

DI RUOTA

(GRUPPO FASSI)

INNOVAZIONI

IL SAMOTER (VERONAFIERE)

Pubblicità e marketing Corrado Serra Direttore Commerciale Tel. 338 3926221 c.serra@orsamaggioreint.com Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com Pre-stampa e stampa Press Grafica Gravellona Toce (VB)

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Aliens vs. Predator 2 del 2007, diretto dai Fratelli Strause.

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 11497800968 del 09/12/2020 Registro operatori di comunicazione N.O 36132 dal 15/02/2021 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli

archivi della casa editrice “Asgard Edizioni Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2021


news MOVIMENTO TERRA

AD HOC

Yanmar CEE scelta anche per il pipeline

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uding, azienda tedesca specializzata nella costruzione di strade, fognature, condutture, installazioni all’aperto e posa di tubature, ha trovato nelle macchine Yanmar CEE ciò che stava cercando. L’azienda ha acquistato i miniescavatori SV18,ViO33 eViO38 per i lavori preparatori, in particolare durante la posa di condutture dell’acqua o del gas. Per la costruzione di canali, ha scelto due pale gommate della serie V70S, che sono più adatte per il riempimento di trincee, nonché un B110W. FONTE: YANMAR CEE

Abbiamo solo CAMBIATO tutto.

La nuovissima

Serie DL-7

eu.doosanequipment.com/it/dl-7-series

DAF per Solaris Solaris, costruttore di autobus, ha effettuato un ordine di 120 motori a DAF Components. I motori PAaccar MX-11 Euro 6 saranno forniti in combinazione con il sistema per il post-trattamento delle emissioni (EAS) compatto di DAF e sono destinati al nuovo autobus articolato Urbino nU18. I 120 motori Paccar MX-11 Euro 6 ordinati da Solaris hanno una potenza di 370 CV/270 kW e una coppia di 1.900 Nm a 900 giri/min. La curva di coppia piatta garantisce una guida regolare e comfort per i passeggeri.

Anche con deportè (Movimento terra)

Mecalac propone due tipi di braccio per i suoi escavatori cingolati 6MCR e gommati 7MWR: un braccio escavatore con deporté per un uso tradizionale come lo scavo e il carico di camion; e un braccio Mecalac con deporté per lavori più diversificati. L’alternativa permette di rispondere al meglio alle esigenze dell’utilizzatore.


AZIENDE

HITACHI

UNA NUOVA ERA Hitachi rivoluziona la propria rete di distribuzione sul territorio italiano

“I

l settore europeo del movimento terra è sempre più competitivo e la nuova struttura distributiva italiana contribuirà a potenziare le prestazioni sia nella vendita che nell’assistenza e questo determinerà un miglior posizionamento nel mercato al fine di supportare al meglio la nostra clientela e rispondere alle loro esigenze specifiche, tanto a livello locale quanto a livello nazionale”. Le parole di MakotoYamazawa, presidente di Hitachi Construction Machinery Europe, racchiudono le motivazioni che hanno indotto la società a espandere la propria rete di distribuzione in Italia. Una nota diffusa dall’azienda precisa come la nuova struttura, operativa dal 1º dicembre 2020, consentirà al produttore di offrire supporto con più rapidità ed efficienza, e di compren-

dere meglio le esigenze in vista di futuri sviluppi in uno dei suoi maggiori mercati europei. Del resto, sottolinea Makoto Yamazawa,“consideriamo l’Italia uno dei più importanti mercati in Europa. Ampliando la nostra rete distributiva in questo paese intendiamo aggiungere valore all’esperienza dei nostri clien-

LA PAROLA A SCAI I sub dealers di Scai si uniscono all’azienda nel ruolo di rivenditori, per rafforzare al meglio la presenza sul territorio nazionale ed essere ancora più vicini con efficienza e velocità alla clientela.

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Scai SpA resta un punto di riferimento nel panorama nazionale, dedicandosi con maggior forza all’implementazione dei macchinari e servizi noleggio e assistenza, nonché nella

personalizzazione dei mezzi grazie alla sua divisione ingegneria, occupandosi del prodotto Hitachi e degli altri prodotti del settore recycling di cui è distributore esclusivo per l’Italia.

ti, offrendo loro una vasta gamma di soluzioni e servizi e consentendo alle aziende di consolidare con successo i loro affari e le loro attività”. In sostanza Hitachi Construction Machinery Europe lo scorso dicembre ha allargato la propria rete di distribuzione in Italia aggiungendo sei nuovi rivenditori: KMI srl in Calabria e Puglia;WR57 srl in Emilia-Romagna; Franco Clo srl, Salomoni srl e Comac srl nel Nord-Est; Massucco T srl nel Nord-Ovest. I nuovi rivenditori si uniscono a Scai, da lungo tempo partner di Hitachi in Italia, che continuerà a fornire assistenza alla clientela nel resto del paese, inclusa la Lombardia e nelle regioni centrali e meridionali. ❑


Anything ELSE TO lift? Palazzani entra nel mondo delle mini gru e lancia la nuova linea Palcrane.

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‚ d ozono

Innovazioni JCB

‚ C è profumo Zero emissioni e super prestazioni per le macchine elettriche targate JCB: il miniescavatore 19C-1Ee il sollevatore telescopico 525-60E

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iamo fuori stagione. Lo ammettiamo. Ma le fredde giornate che stiamo vivendo non possono cancellare l’inconfondibile e piacevole “odore della pioggia”, l’aroma caratteristico dei temporali estivi. Il profumo ha ovviamente una spiegazione scientifica. Sono infatti le molecole d’ozono che, scindendosi per effetto dei fulmini, provocano questo caratteristico profumo, che si combina con varie specie batteriche. Un aroma, questo profumo d’ozono, con una chiara origine elettrica e che pervaderà presto anche i nostri cantieri, con l’arrivo del miniescavatore 19C-1E e del sollevatore telescopico 525-60E targati JCB. Se lasciamo al box di approfondimento la disamina delle

caratteristiche del nuovo Loadall, concentriamoci sul mini full electric che ora offre anche nuove opzioni per la cabina. PERFETTO IN OGNI SITUAZIONE Il 19C-1E, ad alimentazione integralmente elettrica, mantiene intatte le prestazioni della versione a motore termico, ma con tutti i vantaggi dell’elettrificazione in termini di silenziosità e assenza di emissioni, coniugate a un’eccellente autonomia. Il mini JCB offre quindi una soluzione perfetta per le imprese edili che possono operare all’interno degli edifici e in contesti urbani particolarmente sensibili dal punto di vista dell’inquinamento, così come in galleria e nel sottosuolo senza necessità di

IL CUORE ELETTRICO Lo schema elettrico del 19C-1E prevede una Power Distribution Unit che riceve energia dalla rete elettrica tramite l’On Board Charger e si interfaccia da un lato con le batterie, unite da una Bus Bar equalizzatrice, dall’altro con gli inverter che convertono la corrente continua proveniente dalle batterie in corrente alternata. Il tutto per una potenza di 7 kW continua e 20 kW di picco, una coppia motrice costante, superiore a quella del corrispondente modello diesel e gestita dalla centralina PDU, e un’autonomia di cinque ore continuative.

provvedere alla ventilazione e al ricambio dell’aria. Basato sulle specifiche premium del modello 19C-1 a ingombro posteriore convenzionale, questa variante elettrica sostituisce il motore diesel con un’unità elettrica a magneti permanenti in cui al posto delle tradizionali spazzole troviamo un sensore di posizione che pilota un inverter trifase, alimentato da quattro pacchi batterie al litio con lamina al manganese della capacità complessiva di 19,8 kWh attraverso un impianto a bassa tensione a 48V. Le batterie modulari utilizzano le più avanzate celle NMC agli ioni di litio e sono contenute in un solido alloggiamento progettato per resistere alle impegnative condizioni di esercizio del settore construction.


Innovazioni JCB LA STRUTTURA E LA COMPONENTISTICA Attorno alla propulsione elettrica JCB ha costruito una macchina le cui specifiche sono allineate agli standard di eccellenza che da sempre contraddistinguono il marchio britannico. Al robusto carro con struttura a H si affianca una carrozzeria completamente realizzata in acciaio per una maggiore resistenza agli urti. Tra gli accorgimenti costruttivi adottati sul 19C-1E da segnalare il montaggio all’interno di una camera sterile idraulica di tutti i componenti idraulici, che vengono collaudati mediante “hot test” a più fasi, la collocazione dei condotti idraulici – dotati di innesto a tenuta frontale con o-ring - all’interno del braccio, dell’avambraccio e del supporto braccio per assicurare la massima protezione contro gli urti. Il supporto braccio heavy-duty standard è equipaggiato

19C-1E offre una soluzione altamente performante, in grado di consentire alle imprese edili di operare all‚interno degli edifici e in contesti urbani particolarmente sensibili dal punto di vista dell‚inquinamento, così come in galleria e nel sottosuolo senza necessità di provvedere alla ventilazione e al ricambio dell‚aria.

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con boccole ad alta resistenza sostituibili. Il braccio, una delle novità del 19C-1E, è caratterizzato da una sezione scatolare con dipper e adotta perni con boccole grafitate che prolungano gli intervalli di ingrassaggio a 500 ore. Tutti i punti di ingrassaggio sono localizzati su uno dei lati della macchina. La sezione idraulica prevede una collaudata architettura load sensing Bosch-Rexroth, che assicura le medesime prestazioni di scavo del modello convenzionale da 1,9 t a motore termico, ma dalla sua ha in più l’elevata coppia, costante a ogni regime di rotazione, garantita dal motore elettrico ad azionamento elettronico. Tre le modalità operative, che offrono la medesima forza di strappo variando la sola portata idraulica per le linee ausiliarie, una elettroproporzionale a doppio effetto di serie e una disponibile in via opzionale. Una singola pompa a portata variabile da 42 l/min pilota braccio, brandeggio, traslazione e rotazione. Il miniescavatore è dotato di selettori proporzionali per il controllo delle funzioni ausiliarie e della traslazione laterale del braccio; dispone anche di selettori a membrana posizionati alla destra del posto guida per il controllo di tutte le funzionalità addizionali, mentre l’indicatore del livello di carburante

Il nuovo 525-60E

JCB lancia il primo Loadall elettrico: una soluzione a zero emissioni con le stesse prestazioni del modello diesel per la movimentazione dei carichi per le costruzioni, l’industria e l’agricoltura Il 525-60E è stato progettato per soddisfare le esigenze degli utilizzatori in un’ampia varietà di settori e garantire un’operatività a zero emissioni all’interno degli edifici, nei lavori in sotterraneo e nelle aree urbane sottoposte a stringenti normative in materia di emissioni. Un ulteriore vantaggio dell’alimentazione elettrica è una significativa riduzione dei livelli di emissioni acustiche. Il 525-60E presenta un livello sonoro in cabina di 66,7 dB, mentre il livello esterno è di 92,2 dB. Per preservare l’incolumità degli operatori in cantiere durante le manovre è disponibile in via opzionale un avvisatore acustico di retromarcia. Il sollevatore utilizza due collaudati motori elettrici, uno per la trasmissione e il secondo per il pilotaggio dell’impianto idraulico. Il motore di traslazione (da 17 kW) è collegato a una trasmissione a quattro ruote motrici permanenti e da questa agli assali motori sterzanti. Quello del sistema idraulico (da 22 kW) alimenta una pompa a ingranaggi a cilindrata fissa della portata massima di 80 l/min. La batteria agli ioni di litio da 96V è in grado di coprire un intero turno di lavoro. Il sollevatore utilizza lo stesso caricabatterie di bordo delle altre macchine della gamma JCB E-Tech, in grado di ricaricare la batteria in 8 ore utilizzando l’alimentazione elettrica standard da 240V - 16A. Un caricatore universale JCB opzionale può essere utilizzato per la ricarica rapida durante le pause in soli 35 min. La cabina ROPS/ FOPS full-size è ben organizzata e progettata per il massimo comfort, dispone di un riscaldatore da 2,2kW, parabrezza, vetri posteriori e laterali riscaldati per un rapido sbrinamento e disappannamento e un sedile a sospensione riscaldato. Il 525-60E ha un raggio di sterzata esterno di 3,7 m, una massima capacità di sollevamento di 2.500 kg, mentre la capacità di carico alla massima altezza di 6 m è di 2.000 kg.

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Innovazioni JCB

è stato sostituito da un indicatore di carica. L’elevata efficienza di questa avanzata combinazione elettroidraulica si traduce in minori esigenze di raffreddamento (la macchina ha un singolo radiatore olio idraulico di dimensioni contenute, equipaggiato da una piccola ventola termostatica elettrica e nessun radiatore per il raffreddamento del motore) che contribuiscono a prolungare la vita utile delle batterie e ridurre le emissioni acustiche. LA GESTIONE DELLA MACCHINA Le batterie - per le quali JCB stima 10 anni di vita utile - sono esenti da manutenzione. Inoltre, in assenza di olio motore, liquido refrigerante e carburante, i controlli giornalieri sono ridotti al minimo. Gli intervalli di manutenzione e sostituzione sono notevoli: 2.000 ore per il filtro dell’olio idraulico, 4.000 ore per l’olio idraulico e 2.500 ore per l’olio dei motori di trasmissione, il tutto con un risparmio rispetto al modello a motore termico stimato in circa il 70%. Unica

accortezza richiesta da JCB è una corretta gestione dei moduli batterie, evitando fermi macchina eccessivamente prolungati e livelli di carica troppo bassi. A questa provvede un pratico caricabatterie a bordo che permette una ricarica completa in sole sei ore tramite una normale presa da 230V. In via opzionale è disponibile una versione a 110V, utile in caso di cantieri sprovvisti di alimentazione elettrica a 230V, e una fast-charge, costituita da un’unità di ricarica heavy duty separata a 415V in grado di ricaricare completamente le batterie in 2,5 ore. Infine il 19C-1E è equipaggiato con il sistema LiveLink, che permette il monitoraggio in remoto delle condizioni operative e diagnostiche dalla macchina, la localizzazione e la delimitazione del perimetro operativo. Oltre ai tradizionali vantaggi in termini di controllo delle ore di funzionamento e gestione delle scadenze di manutenzione, nel caso del 19C-1E il monitoraggio da remoto dello stato di carica delle batterie e la possibilità di impostare allert

personalizzati dei livelli di carica permette di gestire in maniera ottimale le ricariche e, di conseguenza, l’operatività della macchina. LA CABINA VETRATA Prima assoluta per il segmento dei miniescavatori elettrici, JCB sul 19C-1E offre anche una cabina interamente vetrata: la stessa spaziosa cabina dei modelli JCB convenzionali da 1-2 t, dotata di riscaldamento elettrico. La cabina ROPS/FOPS beneficia di vetri piatti laminati di facile sostituzione. Il parabrezza anteriore è diviso in due zone con giunti trasparenti che coprono rispettivamente il 70 e il 30% della superficie e offrono una visuale ottimale dell’area di scavo. La cabina adotta inoltre le stesse luci di lavoro a LED e i tergicristalli dei modelli diesel.Va da sè come la cabina (offerta in via opzionale) aumenterà l’attrattiva del 19C-1E nei paesi nordici e in tutte le aree caratterizzate da difficili condizioni meteorologiche, non adatte alla versione canopy. ❑

L’OPINIONE “JCB ha assunto la leadership nella transizione alla propulsione elettrica delle macchine edili, agricole e industriali con il lancio del miniescavatore 19C-1E e del 30-19E Teletruk sul mercato. Nella sua veste di leader mondiale nel mercato dei sollevatori telescopici, con il lancio del JCB 525-60E Loadall JCB compie un altro passo verso l’elettrificazione delle macchine destinate al settore delle costruzioni, dell’agricoltura e industriale, offrendo una soluzione per la movimentazione dei carichi a zero emissioni senza compromessi in termini di prestazioni e produttività. Siamo decisamente fiduciosi sulle prospettive di questa macchina”. Tim Burnhope, Chief Innovation Officer di JCB

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TESTIMONIANZE

(HINOWA)

TRA GLI ALBERI

Le piattaforme aeree di SkyAccess, tra le quali spicca l’Hinowa Lightlift 33.17, sono impegnate nei lavori di potature tipici del periodo autunnale

L’

internazionalizzazione che contraddistingue l’attività di Hinowa in questa occasione ci porta in Svizzera, un Paese famoso in tutto il mondo per l’attenzione verso le aree verdi. Gli alberi e la collegata attività di potatura sono quindi protagonisti di queste pagine dedicate a una delle piattaforme di maggior successo del costruttore veronese: la Lightlift 33.17. Questa macchina è una delle piattaforme di punta di SkyAccess AG, azienda attiva sul mercato svizzero dell’accesso aereo dal 1984, benché l’attuale denominazione risalga al 2002. Attualmente SkyAccess è una delle società più ricercate nel campo delle piattaforme di sollevamento da lavoro e della tecnologia di accesso e anche un partner affidabile per noleg-

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giatori, artigiani, aziende industriali e che operano nel settore pubblico. Il dealer elvetico commercializza solo marchi di assoluta qualità, tra i quali spicca Hinowa, e offre un attento servizio post-vendita grazie a tecnici altamente specializzati e a un’elevata disponibilità di ricambi.

LA MACCHINA IDEALE Come accennato punta di diamante della distribuzione SkyAccess è la piattaforma Hinowa Lightlift 33.17, la più alta e compatta della gamma Performance, in grado di raggiungere i 32,6 m di altezza di lavoro e uno sbraccio orizzontale di 16,5 m. Se a questi numeri aggiungiamo una lunghezza di trasporto, senza cesto, di soli 5,8 m e la possibilità di lavorare anche in negativo, ecco tracciato l’identikit di una macchina perfetta per molte-

HINOWA LIGHTLIFT 33.17: Fast Spech Portata piattaforma Altezza di Lavoro Sbraccio Operativo Lunghezza macchina chiusa Lunghezza di trasporto

230 kg 32,6 m 16,5 m 6,5 m 5,8 m (senza cesto e supporto ruotato) Altezza di trasporto 1,99 m (con piattelli installati) Dimensioni navicella 1.600 x 700 x h.1.100 mm Rotazione cesto 180° (+/-90°) Pendenza max in traslazione 16° (28,7%) Peso macchina 7.700 kg (7740 kg lithium-ion) Motore diesel Kubota D902 Motore elettrico 380V / 50HZ - 11kW (optional) Velocità max di traslazione 0,8 - 1,8 km/h (versione diesel) Sistema Lithium-ion 7,6 kWh Velocità max di traslazione 0,7 - 1,3 km/h (versione Lithium-ion) Larghezza carro 1.200 – 1.700 mm Area di stabilizzazione variabile: 5.140x4.600 mm (ridotta 6.300x3.300 mm)


plici applicazioni e ideale per i lavori di potatura tipici del periodo autunnale. Oltre alle notevoli prestazioni, la piattaforma Hinowa si segnala per la massima sicurezza e stabilità, oltre che per la fluidità e precisione dei movimenti grazie al sistema idraulico Performance. Da segnalare anche il sistema anti-entrapment (dispositivo di sicurezza e protezione aggiuntiva per l’operatore nel cesto), la funzione “go home” con chiusura e allineamento automatico dei bracci, la stabilizzazione automatica assistita e il controllo sull’inclinazione della macchina, che rallenta o si ferma automaticamente in condizioni critiche; mentre la tecnologia Start & Stop alimenta il motore elettrico solo quando c’è la richiesta effettiva. Il cesto porta persone è di nuova concezione con nuovo alloggiamento telecomando in materiale composito e un apposito set di ruote per il trasporto quando smontato. Inoltre, è ampio e confortevole. La capacità di carico si attesta sui 230 kg. L’utilizzo in qualsiasi luogo, grazie alla silenziosità e pulizia della versione con motore elettrico, si amplia grazie alla tripla area di stabilizzazione: totale, ridotta o ridotta su un lato. A

FORTE, bello

e compatto

Sono alcune delle caratteristiche del nuovo minidumper TX3005 di Hinowa, un trasportatore cingolato il cui nuovo design richiama il settore automobilistico. La nuova macchina spicca per multifunzionalità, resistenza e compattezza. Adatto a qualsiasi tipologia di terreno e in grado di raggiungere una velocità di traslazione massima di 11 km/h, superando pendenze di 20° (36,4%), il nuovo TX3005 offre un design rinnovato, sia a livello di cofanature che agevolano l’accesso per la manutenzione, che di cassone che è posto in posizione più bassa rispetto al precedente modello, è più largo e, pur mantenendo un volume di 1,49 m3, garantisce una capacità maggiore (2.875 kg contro i 2.500 kg del TX2500). L’alimentazione è affidata a un’unità Kubota V 2403 Stage V da 37,4 kW/50 HP a 2.700 giri/min, 4 pistoni, 2.197 cc, ad accensione elettrica.

livello operativo la traiettoria verticale è garantita dal sistema a pantografo, che permette di lavorare a filo muro con estrema semplicità e precisione. Detto del pannello smart LCD per la visualizzazione dello stato della macchina, va sottolineato come Hinowa, attraverso un sistema integrato sulla piattaforma, denominato R.A.H.M.

(Remote assistance on Hinowa machines), sia in grado di aggiornare il software del macchinario ed eseguire la diagnostica da remoto. ❑ SKYACCESS AG Dünnernstrasse 24 CH-4702 Oensingen Tel: +41 (0)61 816 60 00 Fax: +41 (0)61 816 60 08 www.skyaccess.ch mail@skyaccess.ch

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Innovazioni PALAZZANI

GRANDE ESORDIO Palazzani Industrie entra nel mercato delle minigru. E lo fa nel suo stile, con la RPG 2900 versatile, performante, pluri-accessoriata e con un equipaggiamento “di serie” impressionante

A

bbiamo avuto l’opportunità di vedere uno dei primi modelli usciti dalle linee di produzione e di parlare direttamente con chi ha seguito l’intero iter progettuale e costruttivo di questa nuova minigru, primogenita di una nuova gamma che, ne siamo certi, farà parlare di sé. OBIETTIVO E STRATEGIA “L’intuizione per la creazione di una minigru”, esordisce Cristian Marchina, vicedirettore generale di Palazzani Industrie, “deriva da Davide Palazzani, che attraverso la sua esperienza nel settore ha indicato questa tipologia di macchina come una necessità per differenziare la nostra classica gamma prodotto, i Ragni. Per noi la minigru è una macchina molto interessante: la parte bassa è uno spider e in questo settore abbiamo un’ampia conoscenza tecnica e tecnologica, mentre la parte superiore prevede un’altra caratteristica tipica delle nostra gamma prodotto, che è il braccio telescopico. Abbiamo

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quindi la tecnologia e il know-how per sviluppare questa tipologia di macchine. Ma anziché partire spron battuto nello sviluppo di un prodotto, abbiamo interrogato il mercato e coinvolto distributori, noleggiatori e utilizzatori attraverso un questionario. Abbiamo chiesto quali fossero le caratteristiche tecniche, funzionali, le eventuali necessità non coperte dalle macchine attualmente in commercio, in modo da incrementare le nostre conoscenze e sviluppare un prodotto in grado di soddisfare le

funzionalità di una minigru”. “Così è nata la RPG 2900, sviluppata partendo proprio dall’analisi del mercato e dalle diverse esigenze dei nostri clienti”, interviene Paola Palazzani, direttore commerciale di Palazzani Industrie. “Ci chiedevano un prodotto versatile, performante e dotato di una vasta gamma di accessori, per questo abbiamo deciso di finalizzare il progetto Palcrane, le minigru a ragno che uniscono le caratteristiche pick&carry a quelle di vere e proprie minigru compatte”.


Dati tecnici Palazzani RPG 2900: FAST SPECH Portata massima Sbraccio massimo Altezza massima Motore Motore elettrico Trasmissione Circuito idraulico Cingoli Stabilizzatori Piazzamento Rotazione torretta Braccio Lunghezza braccio Gancio Sistemi di serie

Telecomando Assistenza Fari Dimensioni Peso

2,9 t 8,7 m 13,6 m (con jib idraulico + prolunga meccanica optional) diesel Kubota, 3 cilindri, Tier 4, potenza massima 14 kW 380 VAC da 5,5 kW + elettropompa oleodinamica a 3 velocità pompa e distributore proporzionale multifunzione compensato neri in gomma con freno automatico negativo (antitraccia optional) ad articolazione con prolunghe telescopiche simultaneo con autolivellamento 360° continui telescopico in acciaio, 4 sfili (2 pistoni idraulici), testa regolabile su 3 posizioni 9,5 m girevole con portata massima di 3.000 kg Sistema di attivazione rallentamento intelligente del braccio. Sistema “area manager” per il controllo di stabilità, con limitatore di momento computerizzato. Sistema elettronico di lettura del carico sollevato e indicazioni del carico sollevabile in funzione della posizione del braccio full-control Scanreco con display a colori da 4,3” tramite sistema MyPalazzani con scansione QR code per accesso a manuali e tutorial 2 a LED sul braccio 3.014x730x1.578h mm 2,6 t

IL RISULTATO La nuova RPG 2900, primo modello della gamma Palcrane, nasce quindi dal mercato e dalla solida e consolidata esperienza di Palazzani nel settore delle piattaforme di lavoro aereo e ha già trovato le sue prime applicazioni sul campo.“La prima RPG 2900”, conferma Marchina,“è stata lanciata commercialmente a fine settembre e i primi modelli sono andati a operare in Toscana presso il Parco della Musica”. La produzione di serie - la gamma Palcrane beneficerà di una linea produttiva dedicata - partirà invece da gennaio 2021 e, almeno per il primo periodo, la commercializzazione avverrà sul mercato italiano ed europeo, seguita, in una seconda fase, dagli altri mercati Palazzani, compresi Cina e Stati Uniti. “Si tratta di un mercato di nicchia”,

chiosa Marchina,“e la nostra idea è quello di creare una gamma di tre/quattro macchine. Il prossimo anno uscirà la RPG 3700 che è già in fase di sviluppo, e sulla base dei primi risultati studieremo certamente una macchina più grande e probabilmente anche una gru più piccola”.

Il radiocomando con display da 4,3” è stato sviluppato da Scanreco secondo precisi input Palazzani

LA MACCHINA La RPG 2900, con radiocomando di serie, è stata pensata per essere utilizzata da un solo operatore, per cui tutte le sue funzioni e il montaggio degli accessori possono essere effettuati in completa autonomia. Può essere equipaggiata con jib idraulico, falcone con regolazione a cinque posizioni e prolunga per il jib idraulico, cui si aggiunge una vasta gamma di accessori per cantieri, industria e manutenzione: forche per pallet,

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Innovazioni PALAZZANI

MYPALAZZANI MyPalazzani è un adesivo con QR code che viene posto su tutte le macchine e permette di visualizzare i manuali e tutti i video tutorial per l’utilizzo della minigru e delle piattaforme Palazzani. Inoltre prevede un sistema di contatto con la Palazzani stessa, o con il distributore di riferimento, per l’assistenza e in più offre un’area di interscambio per i documenti tecnici, in un’ottica di massima autonomia dell’operatore.

varie pinze, ventose elettriche per vetri, cesto porta-persone, eccetera. “Il radiocomando”, ci spiega Fabrizio De Cosmo, ufficio tecnico di Palazzani Industrie, “è uno Scanreco, con display da 4,3”, che permette di controllare e gestire l’intera macchina. Scanreco ha sviluppato il radiocomando secondo nostri input e lo ha custumizzato sulle nostre esigenze, mentre la parte grafica è stata realizzata completamente in Palazzani. Si tratta di uno strumento in continuo sviluppo, costantemente migliorato e che anche in fase di aftermarket può essere im-

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plementato con nuove funzionalità”. L’alimentazione primaria è fornita di un motore diesel Kubota Stage IV, 3 cilindri da 700 cc con una potenza massima di 14 kW, mentre il bi-energy è effettuato tramite un’elettropompa da 380 V, alimentata via cavo, che consente di far funzionare la macchina con le stesse performance garantite dal motore termico. “Il piazzamento”, ci spiega Roberto Parma, business development manager di Palazzani Industrie, “prevede il posizionamento variabile degli stabilizzatori su oltre 4.000

posizioni. Quando la macchina viene posizionata, automaticamente il software determina il raggio di lavoro in base al carico e alla stabilità della gru. Il software permette inoltre di limitare le aree di lavoro in caso si operasse in situazioni particolari, o in spazi ristretti. In pratica dal radiocomando è possibile disegnare a piacere l’area di lavoro. La


“La nostra minigru è una macchina perfettamente allineata rispetto alla concorrenza italiana e internazionale per quanto riguarda il prezzo di vendita, ma pensiamo di avere qualcosa di più come dotazione di serie e sotto il profilo tecnico”. Paola Palazzani Direttore commerciale di Palazzani Industrie ralla è rinforzata e protetta IP65. Il braccio, da 9,5 m e dotato di fari a LED, presenta prese di potenza idrauliche ed elettriche per eventuali accessori. Con il jib si raggiungono i 12,5 m di lunghezza totale, mentre con l’estensione meccanica del jib (falconcino) si arriva a 13,6 m. La portata massima è di 2.900 kg a 1,5 m, 1.700 kg alla massima altezza del braccio (con impenno di 72°). Prestazioni che, a mio avviso, sono al di sopra della media di questa categoria di macchine. Tutte le funzioni hanno due velocità e la traslazione è predisposta a tre velocità, con velocità massima a 3,2 km/h”. Di serie la RPG 2900 monta cingoli black

rubber, ma può essere equipaggiata anche con i cingoli antitraccia per funzioni indoor. La rotazione è illimitata a 360°.“La prerogativa che si è sviluppata nell’evoluzione della minigru”, sottolinea Parma, “è stata la possibilità di portare pesi in traslazione, per fare questo la minigru è stata dotata di pattini speciali, che non permettono il ribaltamento della macchina neppure in caso di manovre azzardate da parte dell’operatore. La portata come pick&carry è di 250 kg senza pattini e fino a 600 kg con i pattini”. PROSSIMI STEP Non è certo finita qui. “Benché si tratti

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Innovazioni PALAZZANI

Il software PalConnect, che viene abitualmente utilizzato sulle piattaforme, è previsto anche per la minigru. È un sistema di monitoraggio da remoto della macchina, con interscambio di dati input-output, che permette di soddisfare tutte le esigenze di Industria 4.0. Davanti, da sinistra: Roberto Parma, business development manager; Serena Mingardi, responsabile marketing e press; Cristian Marchina, vice general manager; Fabrizio De Cosmo, ufficio tecnico. Sopra da sinistra: Paola Palazzani, direttore commerciale; Francesco Zola, COO e direttore tecnico ad interim

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di una macchina nuovissima”, interviene Francesco Zola, COO e direttore tecnico ad interim di Palazzani Industrie, “c’è già in programma un ulteriore sviluppo che prevede l’alimentazione ECO, cioè a batteria. Infatti una macchina con queste dimensioni e con queste caratteristiche si presta molto bene a lavorare all’interno. La versione ECO con batteria al litio sarà certamente pronta per i primi mesi del 2021”. “Crediamo tanto in questa macchina e in questa nuova gamma”, conclude una raggiante Paola Palazzani.“Negli anni abbiamo lentamente dismesso il movimento terra, ma il comparto construction ci manca tanto, ci mancano questi clienti, anche dal punto di vista sentimentale, e con questo prodotto cerchiamo di riprenderli. Attraverso questo nuovo prodotto quello che sembrava un addio si è tramutato in un arrivederci”.


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Innovazioni HAULOTTE

RIVOLUZIONE ELETTRIZZANTE Haulotte reinventa le piattaforme a forbice con il lancio di due nuovi scissor semoventi della gamma Pulseo: i modelli HS15 E e HS18 E

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on rimpiangerete il diesel. Le nuove piattaforme a forbice fuoristrada HS15 E e HS18 E integrano caratteristiche uniche e ampliano la gamma di possibili applicazioni e l’autonomia operativa. La loro architettura, completamente elettrica, offre le stesse prestazioni operative di una macchina equipaggiata con motore diesel. PRESTAZIONI AL TOP I nuovi scissor HS15 E e HS18 E possono lavorare su qualsiasi tipo di terreno, anche il più impegnativo. Superano facilmente tutti gli ostacoli e sono in grado di affrontare pendenze fino al 45%. Il tutto anche grazie all’assale oscillante, che adegua la posizione delle ruote anteriori alle irregolarità del terreno, mantenendo una trazione ottimale. Gli assali a quattro ruote motrici forniscono una coppia elevata e garantiscono un’eccellente distribuzione della potenza. E in caso di bassa aderenza, il bloccaggio manuale del differenziale assicura una trazione extra, consentendo alla macchina di disimpegnarsi anche sui terreni più difficili. Le nuove piattaforme semoventi Pulseo HS15 E e HS18 E possono inoltre essere posizionate su pendenze fino a 5° e su superfici irregolari sempre nel massimo della sicurezza. Allo stesso tempo l’elevata altezza da terra protegge i componenti della macchina in ogni condizione di terreno. La produttività è assicurata dall’elevata capacità di sollevamento e di carico in grado di soddisfare le necessità anche delle applicazioni più impegnative, quali il rivestimento e l’isolamento di facciate, o i lavori di manutenzione. Le due forbici possono infatti sollevare fino a 750 kg di carico e fino a

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quattro persone, che trovano ampio spazio di manovra in quota: la grande piattaforma di lavoro raggiunge una lunghezza di 7,4 m con entrambe le estensioni. Per migliorare la produttività, gli scissor Pulseo sono anche in grado di traslare (su terreni regolari) a piattaforma sollevata: a piena altezza nel caso della HS15 E, a un’altezza di 13 m nel caso della HS18 E. EMISSIONI ZERO E LUNGA DURATA Grazie all’architettura 100% elettrica, gli scissor HS15 E e HS18 E lavorano senza alcuna emissione inquinante. Offrono quindi


un’alternativa pulita adatta a qualsiasi situazione di lavoro, come ad esempio le zone a basse emissioni (LEZ) o i cantieri verdi. Disponibili con pneumatici antiimpronta, possono essere utilizzati anche in interni su superfici delicate senza lasciare tracce. Inoltre le più recenti macchine della gamma Pulseo sono silenziose (il profilo acustico è inferiore ai 60 dB in modalità elettrica), risultando quindi ideali per lavorare in aree con limiti alle emissioni acustiche, o in luoghi pubblici senza arrecare disturbo alle persone. Ma la carica quanto dura? Anche in questo caso la risposta Haulotte è in linea con gli elevati standard del costruttore. Gli scissor sono progettati per massimizzare la durata della batteria e ottimizzare i consumi energetici. Il pacco batterie da 48V offre l’autonomia necessaria per un’intera giornata di lavoro e tre soluzioni di ricarica per adattarsi alle fonti di alimentazione disponibili. Il caricabatterie principale ricarica le batterie alla fine del turno di lavoro da qualsiasi presa elettrica monofase standard da 110 a 230V; un caricabatterie rapido trifase opzionale garantisce una ricarica dell’80% in sole tre ore; infine l’HS15 E e l’HS18 E possono essere equipaggiate con un range extender rimovibile e intercambiabile per

Questa nuova generazione di piattaforme a forbice rafforza ulteriormente la strategia intrapresa dal Gruppo Haulotte negli ultimi anni orientata a versatilità e utilizzo di energie alternative rispettose dell’ambiente. ricaricare rapidamente le batterie mentre la macchina rimane pienamente operativa. Un singolo range extender può essere utilizzato su diversi HS15 E o HS18 E.

per ottimizzare significativamente le prestazioni e la durata della batteria. Questa tecnologia esclusiva combina un caricabatterie intelligente con soluzioni di riempimento centralizzato per ridurre significativamente i costi di manutenzione e di sostituzione delle batterie. In pratica le batterie durano il doppio e i costi di manutenzione si riducono. Novità assoluta sugli scissor è l’adozione sulle nuove macchine del rinomato sistema Haulotte Activ’Shield Bar che protegge l’operatore dal rischio di intrappolamento. La macchina si arresta infatti automaticamente quando l’operatore viene spinto verso la barra. Ovviamente le nuove piattaforme sono corredate con lo strumento diagnostico di bordo Haulotte Activ’Screen, che semplifica le operazioni quotidiane di utilizzatori e

TANTA TECNOLOGIA Se i comandi proporzionali assicurano movimenti precisi e una traslazione fluida fino all’area di lavoro e i controlli ergonomici garantiscono una guida confortevole, è davvero tanta la tecnologia nascosta sotto queste nuove macchine.Vediamola nel dettaglio. Gli scissor offrono tutti i vantaggi del sistema di illuminazione Haulotte Activ’Lighting System ad altissime prestazioni. Dieci fari a LED garantiscono un’illuminazione ideale della cesta, dei comandi e dell’area di manovra intorno alla macchina, assicurando operazioni di carico/scarico sicure anche in condizioni di scarsa visibilità. La posizione e l’orientamento delle luci sono stati studiati per evitare di abbagliare il conducente mentre è alla guida I nuovi modelli Pulseo integrano inoltre l’Activ’Energy Management System Haulotte, che offre una curva di ricarica personalizzata, programmi di manutenzione integrati e notifiche di manutenzione preventiva

Dati tecnici Modello Altezza di lavoro Altezza piano calpestio Altezza massima di traslazione Portata massima cesta Capacità massima sull’estensione Velocità di traslazione Pendenza massima superabile Tilt (longitudinale/laterale) Raggio di sterzata esterno Ruote Batterie Peso

HS15 E 15 m 13 m 15 m 750 kg 225 kg 5 km/h 45% 5°/3° 6,75 m 830x285 mm 8x6 V – 435 Ah (C20) 7.480 kg

HS18 E 18 m 16 m 13 m 750 kg 225 kg 5 km/h 40% 5°/2° 6,75 m 830x285 mm 8x6 V – 435 Ah (C20) 8.010 kg

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Innovazioni HAULOTTE

tecnici e fornisce loro preziose informazioni per mantenere le macchine sempre in perfetta efficienza. Grazie a questo dispositivo gli operatori hanno accesso in tempo reale alle informazioni chiave relative al funzionamento della macchina: contatore orario, indicatore del livello di carburante, spie di

allerta, allarme inclinazione, regime motore, temperatura e potenziali anomalie. Del resto, grazie a motori asincroni senza manutenzione, accesso diretto ai componenti e un’eccellente ingegnerizzazione i nuovi scissor garantiscono tempi di fermo davvero minimi.

IL PORTALE MYHAULOTTE Haulotte Group lancia un portale dedicato ai servizi offerti dal costruttore: un punto di accesso unico per gestire efficacemente tutti i mezzi. Dall’inventario della flotta agli ordini di pezzi di ricambio, dalle richieste di manutenzione alla libreria tecnica, MyHaulotte semplifica le operazioni quotidiane di clienti e operatori. Il portale MyHaulotte centralizza infatti tutte le competenze del Gruppo e fornisce l’accesso a una moltitudine di servizi web. La nuova interfaccia consente a operatori, agenti di flotta, personale amministrativo, responsabili di officina, responsabili tecnici o responsabili di società di noleggio di risparmiare tempo e incrementare l’efficienza.

Il portale MyHaulotte riunisce i servizi online esistenti: • Campagne di sicurezza. Gli utenti possono vedere rapidamente se le loro macchine fanno parte di campagne di sicurezza, possono consultare il bollettino sulla sicurezza associato e scaricare le istruzioni per la riparazione. • Libreria tecnica. Per ogni macchina è possibile scaricare manuali d’uso, manuali di manutenzione e ricambi, esplosi, brochure o video di familiarizzazione. • Magazzino ricambi. Un’area dedicata alla fornitura dei ricambi con tutti i vantaggi di Easy-Spare-Parts.com: ricerca rapida, promozioni, transazioni sicure, monitoraggio degli ordini online. Tante anche le nuove funzionalità. È possibile visualizzare e aggiornare un elenco delle proprie macchine e, in caso di anomalia, richiedere una riparazione direttamente tramite il portale. Se le informazioni di fatturazione sono sempre disponibili, le scadenze di manutenzione preventiva vengono visualizzate in base al contatore della macchina.


news MOVIMENTO TERRA

DA 6 A 8

HM-Entreprenør ha sceto i nuovi escavatori Liebherr Generazione 8

L’

azienda danese HM-Entreprenør, con sede a soli 1,5 km da quella del gruppo JMM, dealer danese di Liebherr, nel 2017 aveva ordinato 12 macchine movimento terra Liebherr della Generazione 6. Dopo Bauma 2019, la società ha acquistato 12 nuovi escavatori cingolati Liebherr per sostituire quelli della Generazione 6 e, all’inizio di quest’anno, verranno consegnate ulteriori unità. L’azienda attualmente utilizza nove R 926, tre R 945, a cui si aggiungeranno due nuovi R 914 Compact in arrivo. Le macchine appartengono alla generazione 8 di escavatori cingolati Liebherr. Leif Ejlertzen di HM-Entreprenør è impressionato dalle prestazioni dell’ultima generazione di escavatori.I miglioramenti apportati aumentano le prestazioni delle nuove macchine della Generazione 8.

BKT premiata Caterpillar ha assegnato allo stabilimento BKT di Bhuj la certificazione SQEP (Supplier Quality Excellence Process) Gold, un importante riconoscimento dedicato ai fornitori che si sono distinti nel corso dell’anno per aver raggiunto i più alti livelli di qualità e controllo dei processi. Si tratta di un grande successo per il sito produttivo di Bhuj, già fiore all’occhiello di BKT. Inaugurato nel 2015, Bhuj, infatti, è uno degli stabilimenti più innovativi del Gruppo.

Le prime in Norvegia (Elettrificazione)

L’azienda norvegese K Baugerød Anlegg e Veidekke, la prima a effettuare un ordine per il nuovo escavatore compatto Volvo ECR25 e la pala gommata compatta Volvo L25 di Volvo Construction Equipment al Bauma 2019, ha recentemente ricevuto le macchine.Volvo Construction Equipment e il suo rivenditore locale Volvo Maskin celebrano così il raggiungimento di un’importante pietra miliare nel lungo viaggio della Norvegia verso l’elettrificazione e la realizzazione di infrastrutture più sostenibili. K Baugerød Anlegg e Veidekke, legati da anni al marchio Volvo CE, hanno preso in consegna le prime macchine edili elettriche del paese: un escavatore compatto Volvo ECR25 elettrico e una pala gommata Volvo L25 elettrica.

SOLLEVAMENTO

IN UK

Haulotte mette in campo 83 piattaforme elettriche e tradizionali per la costruzione di un sito nucleare

S

ituata sulla costa del Somerset, HPC è la prima centrale nucleare costruita nel Regno Unito da una generazione. Bylor JV, il più grande appaltatore del sito, ha acquistato 83 piattaforme semoventi Haulotte per eseguire i principali lavori di ingegneria civile e di costruzione. Le piattaforme elettriche Compact 8 e Optimum 8 soddisfano tutte le esigenze in termini di produttività e bassa manutenzione. Le loro dimensioni compatte consentono all’operatore di manovrare nei posti più ristretti. Bylor Joint Venture ha ordinato anche 38 piattaforme a colonna Star 6 e Star 10 che possono operare sia all’interno che all’esterno. I motori AC forniscono una guida di alta precisione e movimenti fluidi. La fornitura comprendeva anche alcune piattaforme a braccio articolato. L’HA12 CJ è stata scelta per l’estrema maneggevolezza e agilità un’agilità, mentre i movimenti proporzionali e simultanei offrono una precisione e un comfort impareggiabili. L’HA16 RTJ PRO è invece progettata per aumentare la produttività nei cantieri grazie al suo eccellente diagramma di lavoro e alla rotazione continua a 360°. Tutte sono equipaggiate con i sistemi di sicurezza Haulotte tra cui Haulotte Activ’Shield Bar e Haulotte Activ’Lighting System. KALMAR FORNIRÀ A TOTAL TERMINALS INTERNATIONAL SEI GRU A CAVALLETTO IBRIDE GOMMATE (RTG) DOTATE DI UN PACCHETTO DI SOLUZIONI KALMAR SMARTPORT PER L’AUTOMAZIONE DEI PROCESSI.

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Innovazioni

LARGO AI MAGNI TH

Magni Th inaugura il 2021 con un lancio tanto atteso quanto rivoluzionario. Il Costruttore emiliano infatti ha presentato la propria gamma di sollevatori telescopici fissi DI EMANUELA PIROLA FOTO DI MAGNI TH

MODELLO TH 6.10 P / TH 6.10: fast spech • Capacità massima di sollevamento 6.000 kg • Altezza massima di sollevamento 9,70 m • Motore Deutz TCD 3,6 L4 Stage V • Potenza nominale 74,4 kW (101,2 hp) a 2.200 giri/min oppure 55,4 kW (75,3 hp) a 2200 giri/min • Coppia massima 410 Nm a 1.600 giri/min oppure 405 Nm a 1.300 giri/min • Velocità massima traslazione 35 km/h e 25km/h per 55,4 kW • Pendenza superabile 62% • Raggio di sterzata (alle forche) 5.290 mm • Massa totale a vuoto 12.000 kg

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ai ammettiamolo! Che Riccardo Magni volesse ampliare il portafoglio prodotti della propria azienda non ne ha mai fatto mistero. Voci di corridoio nel settore davano per imminente il lancio della gamma dei sollevatori fissi già a Bauma 2019. E in effetti eccoli qui: la nuova gamma TH è tra noi!

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PRIMO CONTATTO Da dove iniziare? Beh, dalla tradizionale analisi tecnica da “primo sguardo”. Il family feeling con i rotativi del Costruttore è innegabile: linee morbide e l’inconfondibile rosso sinonimo di passione e performance. Balza all’occhio l’adozione della stessa cabina, un vero e proprio cavallo di battaglia di tutte le macchine emiliane, che

pone l’operatore al centro dell’attenzione. Equipaggiata con tutti i comfort possibili e immaginabili, la conosciamo bene per l’ottima visibilità della vetratura, il livello di sicurezza al top ( FOPS / ROPS di 2° livello) e plus quali filtrazione dell’aria al 100% e grande livello di regolazione di tutti gli elementi destinati al controllo della macchina (colonna dello sterzo, se-


FISSI

dile di guida, posizione dei joystick, ecc). Immancabile, ovviamente, il touch screen da 7 ”, che aiuta l’operatore a visualizzare facilmente le principali informazioni sulle diverse caratteristiche della macchina (guida/sollevamento/stabilizzatori/gestione cabina) rendendo l’interfaccia uomo-macchina estremamente intuitiva, e il controllo dell’operatore totale.

TH RANGE AT A GLANCE

ERCULEI LILLIPUZIANI I nuovi TH propongono un design decisamente nuovo, ideato per soddisfare le precipue aspettative di due settori: l’industria e l’edilizia. Da qui a cascata sono derivate scelte come la compattezza delle dimensioni, ancora più evidente se comparata alle capacità di sollevamento (5,5 o 6 t). Tutti i modelli TH sono, infatti, perfetti per muoversi

Sei i modelli previsti nella nuova gamma TH, con due portate: 5,5 e 6 t, ad altezze operative di 15, 19 e 24 m nel primo caso, e di 10 o 20 m nel secondo, cui si affiancherà un TH 5,8 in versione industry e mining. Ecco le sigle: TH 5.8 (versione industry e mining); TH 5,5.15; TH 5,5.19; TH 5,5.24; TH 6.10; TH 6.20.

liberamente in ogni cantiere e condizione, grazie anche alle tre modalità di sterzata: anteriore, concentrica e a granchio. Piccolo capolavoro di ingegneria meccanica anche il braccio, realizzato in acciaio altoresistenziale che conferisce contemporaneamente resistenza, flessibilità e leggerezza. Il sistema di aggancio automatico delle attrezzature è montato di serie su tutta la gamma, fattore che aumenta sia la sicurezza operativa delle macchine che la loro versatilità. Inoltre, grazie all’attacco rapido di serie, l’universalità delle attrezzature Magni è garantita sia sui TH che sugli RTH: questo riconosce automaticamente l’attrezzatura e il display carica il diagramma di carico corrispondente mentre il dispositivo di limitazione del carico viene impostato per l’attrezzatura specifica. Un notevole risparmio sui tempi operativi! Inoltre sui modelli TH 6.20 e TH 5,5.24 è montato di serie un sistema di traslazione laterale, che consente lo spostamento laterale della parte posteriore del telaio e, con esso, del braccio telescopico, rispetto all’asse longitudinale della macchina, per correggere la posizione del carico senza dover spostare

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Innovazioni MAGNI TH

MODELLO TH 5,5.19 P / TH 5,5.19: fast spech • Capacità massima di sollevamento 5.500 kg • Altezza massima di sollevamento 18,80 m • Motore Deutz TCD 3,6 L4 Stage V • Potenza nominale 74,4 kW (101,2 hp) a 2.200 giri/min oppure 55,4 kW (75,3 hp) a 2200 giri/min • Coppia massima 410 Nm a 1.600 giri/min oppure 405 Nm a 1.300 giri/min • Velocità massima traslazione 35 km/h e 25km/h per 55,4 kW • Pendenza superabile 52% • Raggio di sterzata (alle forche) 5.610 mm • Massa totale a vuoto 14.100 kg

I nuovi fissi saranno prodotti nell’attuale stabilimento di Magni TH. Sono previste circa 1.500 unità all’anno. Riccardo Magni

il telescopico. Il sistema consente una traslazione di +/- 5° che corrisponde a uno spostamento di 1,5 m quando il braccio è completamente esteso. LA QUOTIDIANA OPERATIVITÀ Il posizionamento dei nuovi TH è facilitato e reso più veloce dagli stabilizzatori pivotanti, rapidi da aprire e posizionare, anche grazie al sistema di autolivellamento. Garantiscono la massima stabilità data l’ampia superficie di contatto e, quando richiusi, non sporgono dalla sagoma della macchina, perfetta così per muoversi in spazi ristretti.Tutti i modelli sono dotati di un sistema di rilevamento del carico (pressione di esercizio effettiva di 350 bar). Il sistema è composto da una pompa ad alta pressione load sensing per la movimentazione idraulica e un joystick elettroproporzionale. La gestione elettronica dell’impianto idraulico permette di selezionare il miglior regime motore per la potenza idraulica richiesta, garantendo una riduzione dei consumi di carburante. Il software Magni sovrintende alla gestione del flow sharing, garantendo sicurezza e precisione di ogni movimento idraulico (fino a 3/4 movimenti alla volta). Gli assi, dotati di freni multidisco in bagno d’olio, offrono una perfetta trazione

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al suolo qualunque sia la modalità di sterzata adottata. Anche nelle condizioni più severe, inoltre, il sistema di livellamento, di serie per questa gamma, aiuta l’operatore a lavorare su terreni irregolari, garantendo regolazioni di +/- 8°. Il telaio è ribassato (tranne sul 5,5.24 e 6.20) rispetto alle altre macchine TH, per garantire una maggiore stabilità quando il carico è sospeso. Così facendo i progettisti Magni hanno spostato il baricentro verso il basso, rendendo le macchine ancora più sta-

MODELLO TH 5,8 MINING: fast spech • Capacità massima di sollevamento 5.000 kg • Altezza massima di sollevamento 7,60 m • Motore Deutz TCD 3,6 L4 EDG Stage IIIA • Potenza nominale 74,4 kW (101,2 hp) a 2.200 giri/min • Coppia massima 410 Nm a 1.600 giri/min • Velocità massima traslazione 40 km/h • Pendenza superabile 28% a macchina carica secondo normativa SANS 1589-1 34% a macchina carica secondo normativa BS EN ISO 3450 • Raggio di sterzata (alle forche) 5.010 mm • Massa totale a vuoto 8.500 kg

MODELLO TH 5,8 INDUSTRY: fast spech • Capacità massima di sollevamento 5.000 kg • Altezza massima di sollevamento 7,60 m • Motore Deutz TCD 3,6 L4 EDG Stage V • Potenza nominale 74,4 kW (101,2 hp) a 2.200 giri/min • Coppia massima 410 Nm a 1.600 giri/min • Velocità massima traslazione 40 km/h • Pendenza superabile 28% • Raggio di sterzata (alle forche) 5.010 mm • Massa totale a vuoto 8.500 kg

bili e aderenti al terreno, anche in condizioni di fuoristrada. SOTTO LE COFANATURE Troviamo un potente motore Deutz, disponibile in Stage V (per soddisfare i requisiti per gli standard richiesti dal regolamento UE 2016/1628 sugli standard europei sulle emissioni) o 4F o 3A. Questa scelta è stata dettata dal desiderio di poter reperire facilmente l’intera gamma in tutti i mercati, senza la necessità di kit di conversione. L’unità Deutz in questione è stata progettata per un accesso e una manutenzione semplici. La versione da 75 kW, la soluzione di fascia alta, è equipaggiata con climatizzazione di serie, predisposizione cestello e possibilità di lavorare con carichi sospesi mentre la versione da 55 kW può essere arricchita, per ora, con la climatizzazione come optional. ❑ Il nuovo TH 5,8 sarà disponibile in due versioni heavy duty per applicazioni industrial e mining


news

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Sierra Max Pro (Pneumatici)

È pronto per essere lanciato sui mercati di tutto il mondo il nuovo pneumatico di BKT, Sierra Pro Max. Pensato per equipaggiare i veicoli fuoristrada nelle applicazioni ATV, Sierra Max Pro è uno pneumatico radiale dotato di una speciale area di impronta, più ampia. Questo consente di ottenere una guida più fluida e una trazione laterale e anteriore ottimizzata. BKT ha equipaggiato Sierra Max Pro con speciali ramponi molto robusti, studiati per fornire un’eccellente trazione e una presa salda sul terreno.

 20 nuovi nuovi (Trucks)

Tramite la concessionaria Socom Nuova, Iveco ha consegnato 20 S-Way

modello AS440S48T/P alla LTG Srl (Logistica Trasporti Giugliano), azienda campana di San Gennaro Vesuviano attiva da otre 40 anni nel settore dei trasporti, specializzata nella movimentazione merci per le maggiori realtà imprenditoriali dell’industria italiana e nei servizi di groupage e deposito.

Per mini trincee (Attrezzature)

Nella gamma RW e RWE, Simex propone un’escavatrice a ruota per lo scavo di mini trincee e micro trincee per la posa della fibra ottica. L’attrezzatura monta dischi di taglio da 25-30-40-50-80 mm di larghezza, operando a una profondità di 250300-350 mm, a regolazione meccanico-manuale.

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REPORTTECNICO

AMMANN

LA COMPATTAZIONE? CON L'ESCAVATORE! Q

uando c'è la necessità di compattare aree particolarmente difficili, come pendii e trincee, ci si deve affidare ad attrezzature non solo in grado di assicurare performance elevata, ma anche capaci di salvaguardare la sicurezza degli operatori di cantiere. I compattatori adattabili di Ammann, denominati APA, rispondono a tutti questi parametri. La serie APA comprende 10 modelli, dai 160 ai 1.170 kg di peso, che si possono applicare a escavatori con un peso compreso tra i 30 e i 240 q. “Durante il 2020”, afferma Samuele Lovison, Junior Territory Manager Light Machines per Ammann Italy, “la piastra da compattazione idraulica applicabile all'escavatore ha davvero preso piede. Il successo delle APA è legato anche alle normative di sicurezza in cantiere, infatti un imprenditore serio, con un'azienda

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ben strutturata, non penserebbe mai di calare un operatore all'interno di una fossa o di una trincea per lavorare con un vibrocostipatore o una piastra. Per affrontare questi lavori Ammann mette a disposizioni le attrezzature radiocomandate, oppure un prodotto che trovo eccezionale: gli APA. Questi ultimi non hanno bisogno di manutenzione e si agganciano all'escavatore come qualsiasi altra attrezzatura, cioè

attraverso un attacco rapido e due linee idrauliche (o quattro in caso di rotore idraulico)”. I compattatori Ammann utilizzano potenti sistemi di eccitazione che forniscono alte frequenze di vibrazione, limitando al contempo l’ampiezza che potrebbe danneggiare la macchina ospite. Nello specifico, i modelli APA 20/30, APA 20/40,APA 55/46,APA 55/56 e APA 55/64 adottano un eccitatore bilan-

Dati tecnici Modello Peso Piastra Forza Frequenza Portata olio Drenaggio Campattometro Compatibilità escavatore

APA20/30 160 kg 300x790 mm 20 kN 60 Hz 60 l/min No No 30-60 q

APA20/40 170 kg 400x790 mm 20 kN 60 Hz 60 l/min No No 30-60 q

APA55/46 370 kg 460x947 mm 55 kN 45 Hz 80 l/min No No 70-100 q

APA55/56 385 kg 560x947 mm 55 kN 45 Hz 80 l/min No No 70-100 q

APA55/64 400 kg 640x947 mm 55 kN 60 Hz 110 l/min No No 70-100 q


I Service Point Nel 2020, nonostante i vari problemi connessi all'epidemia, Ammann ha iniziato a organizzare in Italia una sottorete attualmente composta da 30 officine autorizzate, denominate Service Point. Queste strutture, deputate all'assistenza del cliente, rispondono all'evidente logica che, all'acquisto di una piastra o di un vibrocostipatore, presuppone un servizio di assistenza tecnica di prossimità. “Il mercato delle attrezzature leggere”, ci spiega Samuele Lovison, Junior Territory Manager Light Machines di Ammann Italy, “è in netta crescita e i Service Point vanno nella direzione di un servizio sempre più vicino al cliente. La funzionalità del Service Point non è fatta per togliere lavoro al grosso concessionario, ma è concepita per assistere il cliente, dandogli la possibilità di comprare sotto casa, nel modo più semplice e a un prezzo ragionevolmente conveniente, un pezzo di ricambio o l'attrezzatura”. La strategia Ammann Italy prevede di continuare su questa strada raggiungendo i 60 Service Point, posti nelle aree nevralgiche in cui il concessionario fatica ad arrivare.

ciato a doppio albero, le rimanenti versioni (APA 72/74, APA 75/74 e APA 100/88) utilizzano un eccitatore centrale ad albero singolo. Da segnalare, inoltre, come la potenza degli APA permetta di compattare fino a 1 m di profondità in un unico passaggio, un’altezza che richiederebbe più passaggi con un compattatore portatile comparabile. I modelli APA 75/74, APA 75/74-2M, APA 100/88 e APA 100/88-2M beneficiano anche del sistema di compattazione intelligente Ammann Compaction Expert (ACE). Le informazioni sul livello di compattazione provenienti da ACE vengono trasmesse tramite segnale bluetooth a un’applicazione mobile, consentendo all’operatore di leggere i valori della sua piastra direttamen-

APA72/74 640 kg 740x1.027 mm 73 kN 36 Hz 90 l/min Si No 100-130 q

APA75/74 920 kg 740x1.027 mm 84 kN 36 Hz 150 l/min Si Si 100-130 q

te dal suo comodo posto di lavoro scavo senza bisogno di avere le nella cabina dell’escavatore. “Oggi”, due linee aggiuntive per il rotore conclude Lovison, “Ammann con il idraulico. Non è quindi necessario modello APA 20/30, con una forza un escavatore con quattro tubi e, di 20 kN e 30 cm di larghezza (o cosa di non poco conto, permette 40 cm con il modello APA di risparmiare 1.500/2.000 euro di 20/40), è l'unica azienun rotore idraulico. E la rotazione da sul mercato in su questa tipologia di accessori Lo specialista grado di offrire la è ovviamente essenziale”. ❑ rotazione mecPer seguire al meglio le macchine leggere, cioè sotto le 5 t di peso canica di serie. Samuele Lovison, operativo, Roberto Cortesi, da anni il Junior Territory Si tratta di uno volto di Ammann sul territorio italiano, Manager Light Machines snodo a ralla è coadiuvato da Samuele Lovison, che di Ammann Italy che consente ha il ruolo di Junior Territory Manager all'attrezzatuLight Machines. Autentico specialista ra di ruotare di di prodotto, Lovison è un esperto della compattazione leggera, cioè 90° a sinistra e vibrocostipatori, piastre e a destra e quindi adattatori per escavatori. di essere perfettamente allineata allo

APA74 2M 930 kg 740x1.027 mm 40-75 kN 36 Hz 150 l/min Si Si 100-130 q

APA100 1.170 kg 880x1.095 mm 100 kN 36 Hz 150 l/min Si Si 150-240 q

APA100/88 2M 1.170 kg 880x1.095 mm 55-100 kN 36 Hz 150 l/min Si Si 150-240 q

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AZIENDE

CORE BUSINESS DI FAYAT

• Macchine e attrezzature stradali ( 34% del turnover del Gruppo) • Opere pubbliche ( 25% del turnover del Gruppo) • Settore calcestruzzo ( 18% del turnover del Gruppo) • Settore dell'energia ( 9% del turnover del Gruppo) • Costruzioni in acciaio, alluminio e servizi ( 8% del turnover del Gruppo) • Fondazioni speciali ( 5% del turnover del Gruppo) • Serbatoi in pressione ( 1% del turnover del Gruppo)

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GRUPPO FAYAT

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S T C A F

I VALORI DI FAYAT Il gruppo è stato costruito su tre valori forti: • AUTONOMIA che significa rispettare l'identità delle filiali, sviluppare lo spirito di squadra, delegare e fidarsi a vicenda. I vari team locali godono dello spazio e della libertà necessari per lavorare in stretta collaborazione con i clienti per creare valore insieme. • IMPEGNO che significa mantenere le promesse, adempiere alle responsabilità e gestire i progetti in modo pragmatico. • AUDACIA che combinata a una visione economica a lungo termine, porta a un saldo spirito di imprenditorialità e innovazione.

LA STRATEGIA DI FAYAT La strategia di Fayat, gruppo familiare, si basa su un modello di business complementare tra grandi opere e settore privato, fornendo vantaggi unici ai propri clienti. Il settore delle Grandi opere rappresenta il 65% del turnover di Fayat, mentre quello privato si attesta al 35%.

FONDAZIONE CLÉMENT FAYAT Jean-Claude e Laurent Fayat, figli del fondatore Clément Fayat, da cui prende il nome il rinomato gruppo, hanno deciso di creare la Fondazione Clément Fayat con lo scopo di condurre

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e/o sostenere opere e cause filantropiche in tre settori: sanità, istruzione e patrimonio artistico. Peculiarità della Fondazione è la forma giuridica che ha assunto: si tratta di una fondazione di

partecipazione azionaria di interesse pubblico. Questo significa che la Fondazione detiene in modo irreversibile e progressivo una parte del capitale del Gruppo Fayat (da

cui derivano i fondi per portare avanti i propri obiettivi) ma un rappresentante dello Stato sovrintenderà alla corretta gestione dei fondi della stessa. Sono solo 4 in Francia le


&FIG UR

MISSION & PRIORITÀ DI FAYAT

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Collaborare con i propri clienti, ovunque nel mondo, proponendo soluzioni innovative e sostenibili per il settore delle costruzioni. Una collaborazione guidata dalle sei priorità del Gruppo, ossia agire sempre secondo: Etica; Sicurezza; Competenza; Imprenditorialità; Innovazione; Responsabilità ambientale.

FAYAT IN DUE IMMAGINI

I NUMERI DI FAYAT

• Fatturato 2019: 4,6 miliardi di euro • Utile netto: 102 milioni di euro • Patrimonio netto: 1,3 miliardi di euro • Organico: 22.150 persone • Presenza globale: 170 paesi - 208 aziende

fondazioni di partecipazione azionaria di interesse pubblico. Si tratta di un tipo innovativo di struttura che soddisfa i desideri dei donatori di garantire la longevità della

Fondazione, con il sistema di dotazione di titoli di capitale che dimostra questo impegno a lungo termine. Tra gli obiettivi della Fondazione Clément Fayat vi sono: il contributo

alla ricerca medica contro le malattie neurodegenerative (settore Sanità); la Formazione nel settore delle costruzioni (Settore Istruzione); progetti di riabilitazione e/o ristrutturazione

di edifici storici, a livello locale e nazionale, in particolare tramite sostegno alla valorizzazione e restauro del patrimonio edilizio e dei monumenti (Settore Patrimonio artistico).

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AZIENDE

FASSI

VENTO IN FIL DI RUOTA Fiducia e fermento. Con queste parole Giovanni Fassi, AD dell'omonimo Gruppo, definisce il mercato di inizio anno nno domini 2020: su tutto il mondo si abbatte Covid-19. In Italia, dopo un primo epicentro in Emilia Romagna, il colpo iniziale più forte si abbatte sulla bergamasca, in particolare sullaVal Seriana”. Si, lo sappiamo, sembra l'incipit di una storia dal finale oscuro e già scritto. E invece no. Questa storia, a un anno di distanza, si è rivelata parzialmente a lieto fine. In che senso?

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IL QUADRO GENERALE Non vogliamo certo far finta di dimenticare che Covid-19 ha messo in ginocchio svariati settori dell'economia: ristorazione e turismo in primis. Certo, i prossimi anni saranno caratterizzati da un ripristino di tali segmenti piuttosto lento e faticoso. Non vogliamo neanche far finta, però, di dimenticare che, a ridosso del primo lockdown (marzo-aprile) le previsioni di tutte le Associazioni del nostro settore erano a dir poco nefaste: basti pensare alle dichiarazioni di Unacea che quantificavano la perdita del mercato construction a fine 2020 in un range da -20 a -30%. Ma è proprio qui che arriva il parziale lieto fine. Il 2020

ha conosciuto una ripartenza post-Covid da fuochi d'artificio, tant'è che l'anno si è chiuso con un sostanziale pareggio rispetto ai risultati del 2019, nonostante i quasi due mesi di fermo totale delle attività (produzione e vendita di macchine). Quindi più di lieto fine, per il settore construction. A ULTERIORE CONFERMA A dare la certezza che quanto fin qui detto corrisponde a verità anche una

voce autorevole, quella di Giovanni Fassi, alla guida dell'omonimo Gruppo che, lo ricordiamo, ha i propri headquarter ad Albino, nel cuore di quella Val Seriana che ha subito un duro colpo dalla pandemia. “Il 2020 complessivamente non posso dire che sia andato male” ha infatti dichiarato Giovanni Fassi.“Soprattutto se paragoniamo i risultati registrati con le prospettive paventate nei primi mesi del 2020”. Certo, il 2020 doveva essere un anno di supercrescita per il construction rispetto al 2019: si parlava di percentuali tra il 4 e il 6%. “In effetti per noi di Fassi i primi due mesi avevano fatto registrare numeri molto buoni, sia relativamente all'export, che in Italia. Poi è arrivata la pandemia, la zona

CONSIDERAZIONI A LATERE Sicuramente ci aspetta un 2021 che ad oggi ha una definizione che si attesta tra “buono” e “ottimo”. Quali saranno le variabili? Neanche a dirlo, l'andamento della pandemia. Ma ci sono

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altri aspetti da considerare, che influiranno: i livelli di saturazione delle produzioni, per esempio, e non solo degli OEM ma anche dei fornitori di componenti, degli allestitori, ecc. Anche aumentando

l'attività produttiva, ci saranno comunque difficoltà ad accorciare i tempi di consegna. Altra variabile sarà legata sicuramente alla gestione dei fondi destinati alla realizzazione delle grandi opere e delle

infrastrutture, cui il settore construction è legato a doppio filo. Ma di sicuro quello che non cambierà è il sentimento di generale fiducia che sostiene il mercato. Un messaggio che Fassi condivide e rilancia.


gru nella classe delle 130 t/m (previsto dopo l’estate 2021), la nuova gru con braccio rigido destinata principalmente ai mercati del Far East e, ovviamente, il rafforzamento delle sinergie con Marrel, Cranab e ATN. “Sicuramente il Covid-19 ha rallentato molto il processo di evoluzione delle opportunità tra i vari marchi del Gruppo e con le altre aziende che gravitano nella nostra orbita, come ad esempio Jekko. Ma è stato un rallentamento che non ha comunque inficiato il raggiungimento di alcuni risultati positivi” conferma Fassi.

rossa (con tutti i ritardi e danni del caso, ma questa è storia risaputa, ndr) e un mese e mezzo di fermo produttivo, oltre che commerciale. Bisogna essere onesti: difficile recuperare un buco di tale portata” continua Fassi. “Ma poi è successo qualcosa che nessuno forse aveva messo in conto potesse essere così sostenuto: un vento di fiducia ha percorso il mercato. Fin da giugno, mese che ha registrato per noi un discreto numero di ordini acquisiti, seguito da un luglio e, soprattutto, dai mesi da settembre a fine anno che non possono essere definiti in altro modo se non sostenuti”. Parole franche, e decisamente confortanti. L'economia del settore construction ha retto il colpo, tant'è che il calo dei mesi di fermo è stato in buona parte recuperato dal surplus di ordini acquisiti da giugno a fine anno. “In poche parole, dovendo esprimere un giudizio complessivo sul 2020 direi: molto buono, nonostante tutti i se e i ma del frangente storico”.

sempre un peccato svelare in anticipo il finale di un bel film, no? E quello di Fassi in onda nel 2021 si prospetta davvero una pellicola da incassi record. “Inizieremo la costruzione di un nuovo polo dedicato interamente alla Ricerca&Sviluppo a meno di un chilometro dalla sede centrale di Albino” rivela Fassi. “Diventerà operativo a inizio 2022, e si occuperà di prototipazione, test e realizzazione della documentazione tecnica e dei cataloghi per tutti i marchi del Gruppo”. Ma non finisce qui: tra i vari colpi di scena, il lancio di un nuovo modello di

VENTO IN FIL DI RUOTA

Nelle barche a vela l'andatura in fil di ruota è quella con il vento che sopraggiunge esattamente di poppa; quindi il vento soffia parallelo al piano longitudinale della barca e la sospinge nella sua stessa direzione

INTEGRAZIONI & TECNOLOGIE La prova della veridicità dell'ultima affermazione di Giovanni Fassi è sotto gli occhi di tutti: lo sviluppo di nuove tecnologie ha portato a un rafforzamento del progetto di integrazione tra gru e camion, tant'è che adesso non è più una partnership esclusiva con Volvo Trucks, ma un po' tutte le sette sorelle stanno dimostrando interesse in questa tecnologia, la Drive by Fassi. “Credo fermamente che sia un percorso ineluttabile e il dialogo è aperto con tutti i Costruttori di veicoli industriali” conferma Fassi. L'altro versante tecnologico in fase esplorativa è dato dalla ricerca di soluzioni volte a facilitare l'elettrificazione delle gru allestite comunque su camion non elettrici, soluzioni che mirano a ridurre l'impatto ambientale dei veicoli di prossima generazione senza inficiarne la produttività (l'autonomia della gru deve essere comunque di un congruo numero di ore). ❑

E NEL 2021? “L'anno è iniziato con un sentiment di generale fiducia e c'è decisamente fermento, voglia di fare” conferma Giovanni Fassi. Che ci anticipa qualche novità, pur senza entrare troppo nei dettagli: in effetti, è giusto così: è Giovanni Fassi MACCHINE CANTIERI 5.0

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FIERE

SAMOTER

SAMOTER

SALTA ANCHE IL SAMOTER opo vari (lodevoli) tentativi, Veronafiere si arrende al Covid-19 e fa slittare definitivamente la manifestazione al 2023. Al suo posto un nuovo evento demo in cava. Inutile fingere di essere sorpresi. Dopo la soppressione di Intermat, che anche Samoter fosse in bilico appariva inevitabile. E puntualmente, l’8 gennaio, è arrivata in Redazione la comunicazione ufficiale di Veronafiere. Un breve, laconico, testo volto a informare di una decisione “condivisa con case costruttrici e associazioni di settore”. In sostanza, si legge nel comunicato emesso dall’ente fieristico veronese, “Samoter, il salone internazionale triennale

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di Veronafiere dedicato alle macchine per costruzioni, dà appuntamento ad aziende e operatori a marzo 2023. Si tratta di un ulteriore e definitivo spostamento, rispetto alla prima ipotesi di recuperare dal 3 al 7 marzo 2021

l’edizione 2020, posticipata a causa dell’emergenza Covid-19”. Uno slittamento che però non è segno di resa. Infatti, come ben sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, le cui dichiarazioni riprendiamo nel box di approfondimento, l’ente fieristico veronese non intende alzare bandiera bianca e per il 2021 promette “un nuovo evento dinamico”. Quest’ultimo avrà il format della demo in cava, con macchine e attrezzature da cantiere in azione dal 30 settembre al 2 ottobre 2021. L’evento sarà quindi in contemporanea con lo svolgimento (speriamo!!!) di Marmomac, una delle più prestigiose fiere mondiali dedicate alla filiera della produzione litica, e quindi potrà offrire l’occasione per realizzare importanti sinergie tra comparti. L’obiettivo è evidentemente quello di realizzare un’iniziativa di livello nazionale, capace di coinvolgere operatori da tutte le regioni italiane e di favorire la partecipazione dei buyer anche dal centro-sud del Paese. Da parte nostra ci auguriamo che la nuova iniziativa possa essere il primo passo per la rinascita di un settore che sta pagando un prezzo decisamente troppo alto. ❑

LA PAROLA A GIOVANNI MANTOVANI L’ulteriore e definitivo spostamento al 2023 è stata una “decisione inevitabile, ma ponderata e condivisa. Lo scenario legato alla pandemia dà ancora poche certezze e, quindi, d’accordo con le case costruttrici e Unacea, l’associazione di riferimento del comparto, abbiamo individuato un nuovo posizionamento in linea con le esigenze del settore e con il calendario delle altre fiere specializzate in Europa. Al contempo, consapevoli dell’importanza per le aziende di avere un’occasione live dove presentare al mercato Italia le ultime novità, abbiamo deciso di organizzare un nuovo evento dinamico di avvicinamento, nell’autunno 2021”. Giovanni Mantovani,, direttore generale di Veronafiere

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news PNEUMATICI

GRANDE IMPEGNO BKT per un Natale solidale

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KT ha chiuso il 2020 all’insegna di sport & solidarietà. Lo ha fatto attraverso il calcio, promuovendo e aderendo a numerose iniziative che hanno coinvolto diversi stadi italiani e spagnoli (. Si, perché lo sport è anche questo: non solo divertimento e intrattenimento, ma anche aiuto e condivisione. Raccolte fondi dedicate ai bambini meno fortunati, campagne per l’acquisto di alimenti per i più bisognosi e regali inaspettati ai piccoli tifosi: sono queste alcune delle attività che BKT ha sostenuto durante il periodo natalizio. FONTE: BKT

Nella foto: Leyland Trucks festeggia la produzione del telaio DAF LF numero 200.000. L’importante traguardo è stato raggiunto dalla struttura di livello mondiale che si trova nel Regno Unito e che produce tutti i DAF LF, nonché i veicoli commerciali DAF CF e XF principalmente per i mercati con guida a destra.

Ponteggi e casseforme per Berlino L’Humboldt Forum è un centro di arte, cultura, scienza e istruzione aperto a Berlino nel dicembre 2020. PERI ha fornito una grande quantità di casseforme e soluzioni di ponteggi per la ricostruzione del Palazzo. Oltre a questa soluzione complessiva ben congegnata, il supporto del progetto fornito dagli ingegneri PERI durante la costruzione ha assicurato che tutti i requisiti fossero soddisfatti e il programma di costruzione fosse rispettato.

Quattro per il ponte (Sollevamento)

Quattro gru a torre topless MRT294 di Raimondi sono attualmente al lavoro in uno dei cantieri infrastrutturali più importanti d’Europa, un ponte sospeso sul Danubio lungo circa 2 km con una larghezza di 1,1 km e più di 23 km di strade di collegamento. Il progetto, che mira a collegare le due città rumene di Br ila e Jijila, rappresenta il più grande ponte attualmente in costruzione a livello globale. Al termine, il ponte sarà il terzo più grande d’Europa. Erette tra agosto e settembre 2020 da un team di tecnici Raimondi, le gru rimarranno in funzione per circa 30 mesi fino al completamento del progetto, previsto per il 2023. Le MRT294 sono di proprietà di Astaldi SpA, e sono state acquistate direttamente di Raimondi Cranes.

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AZIENDE

IVECO

DOVE VA IVECO? Si rincorrono da tempo nel settore (e non solo) voci che danno il ramo veicoli pesanti di CNH, Iveco, in vendita

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rumors recentemente tornati alla ribalta anche dei quotidiani nazionali. Non più tardi di venerdì 8 gennaio, www.affaritaliani.it pubblicava l’articolo “Bye-bye Fca, Iveco ai cinesi. Non è solo ‘normale’ business…“. Ora, in questo nostro articolo vorremmo solo aggiungere un’unica riflessione a quanto già esposto dal quotidiano appena citato. In linea di massima, infatti, condividiamo tutte le riflessioni strategiche, di mercato, politiche e sul passato, espresse dal giornalista Marco Scotti, cui vorremmo aggiungere una considerazione a latere: se uno dei binari dell’agire degli Agnelli è la remunerazione degli azionisti, forse disfarsi del ramo veicoli industriali per focalizzarsi su quello

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automotive potrebbe portare, sì soldi subito agli azionisti, ma nei prossimi anni sarà lo stesso?

LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE Marco Scotti ha ben sottolineato l’importanza che i trasporti rivestiranno nella logistica del futuro (e non dimentichiamo che l’Italia da una parte è il “molo dell’Europa”, e dall’altra è lunga, stretta e piena di montagne. La maggior parte dei centri abitati italiani non è raggiunta né da vie d’acqua, né da ferrovie. E se le prime non sono costruibili, le seconde, per farlo, sarebbero non solo estremamente dispendiose, ma anche tecnicamente complicate e con un impatto ambientale maggiore

che non potenziare l’ormai presente, anche se decadente, rete viaria). Quindi vendere il ramo d’azienda che in Italia, nei veicoli pesanti, detiene quote di mercato che gli esperti definiscono “bulgare” intese come estremamente alte, appare già di per sé un errore strategico sul medio termine (senza contare i numeri dei mercati oltralpe), quello che appare un errore strategico ancora più evidente è vendere ciò che sicuramente ha un futuro di crescita per detenere ciò che è palesemente in crisi e che non è detto sarà in futuro altrettanto remunerativo che in passato, ossia il ramo automotive. Questo perché da un po’ di anni a questa parte l’auto non è più uno status symbol, né qualcosa di irrinunciabile. Se le generazioni ante-Millennials vedevano nella patente e nell’auto la prima boccata di indipendenza e libertà a 18 anni, e nel prosieguo della vita l’auto come simbolo di uno status sociale, oggi le cose sono un po’ cambiate. L’automobile già da anni non è più qualcosa di


proprietà, ma un bene che va sfruttato e cambiato in base alla velocità del suo deprezzamento (e credo che in questo momento non ci sia bene o prodotto che subisca una svalutazione maggior di quella dell’automobile), concetto che ha portato all’avvento di leasing e noleggi. Con la generazione dei cosiddetti Millennials c’è stata un’ulteriore evoluzione che il Covid-19 ha addirittura accelerato: i giovani d’oggi della macchina non se ne fanno niente. Grazie alle nuove tecnologie spostarsi è diventato più facile anche

con altri mezzi; molte delle cose di cui necessitiamo sono ormai a portata di mano e, se proprio proprio si ha bisogno dell’auto qualche volta, servizi come Uber o altri car sharing risolvono la situazione. Per non parlare di tutte le difficoltà legate al megatrend della sostenibilità e dell’impatto ambientale, che spingono fortemente per lo sviluppo di macchine alimentate in maniera alternativa. Una ricerca dispendiosa, che potrebbe essere fatta in sinergia con il veicolo industriale, cosa che ne abbatterebbe di fatto l’ammortamento.

CINA, CINA, CINA... SEMPRE CINA Non va poi ignorato il problema legato all’aggressività logistica della Cina che con la sua iniziativa Belt and Road sta già mettendo le basi per una massiccia aggressione alle produzioni europee (vien da chiedere: già lasciamo che costruiscano strade, ponti, porti e navi. Adesso gli diamo anche i veicoli per percorrere e alimentare tali infrastrutture?).

IN SINTESI In conclusione, considerando quanto scritto da affaritaliani.it e qui sopra, nutriamo seri dubbi che la cessione di Iveco a Faw sia una scelta azzeccata. Ma questa resta una nostra spassionata opinione. ❑

LA CINESE FAW La società Faw, fondata nel 1953 nella città nord-orientale di Changchun, è la prima casa automobilistica in Cina e opera tramite i marchi Hongqi, Jiefang e Besturn. L’azienda è guidata da Xu Liuping e Qiu Xiandong ed è controllata dallo Stato cinese. Nel 2019, FAW ha consegnato 3.464 milioni di veicoli. I ricavi delle vendite del gruppo nel 2019 sono stati pari a 620 miliardi di RMB, mentre i guadagni sono stati pari a 44,05 miliardi di RMB. Inoltre, il gruppo ha ottenuto l'87° posto nell'elenco Fortune Global 500 del 2020.

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Innovazioni HYUNDAI CONSTRUCTION EQUIPMENT

FUOCHI D’ARTIFICIO

Per Hyundai Construction Equipment il 2021 si apre con il botto: il lancio del nuovo escavatore cingolato da 22 t HX210AL motorizzato Stage V

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l 2021 parte alla grande e ci regala un nuovo escavatore targato Hyundai Construction Equipment nella classe delle 22 t, una delle categorie di peso più interessanti per l’intero mercato europeo. Stiamo parlando del nuovo HX210AL, parte integrante della nuova Serie A del costruttore, che contraddistingue

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una gamma di macchine progettate per assicurare le migliori condizioni di lavoro. Ogni dettaglio è stato accuratamente ottimizzato per soddisfare e superare i più moderni requisiti in termini di sicurezza, comfort e produttività. Anche il tempo di operatività è stato massimizzato e l’assistenza tecnica agevolata.


IL CUORE DELLA MACCHINA L’ultimo nato in casa Hyundai affianca il recente HX220AL (lanciato lo scorso giugno, ndr.) ed è alimentato da un motore quattro cilindri Stage V Cummins B4.5, che assicura una potenza massima di 129 kW, una coppia di 880 Nm (+20%) ed è privo di sistema EGR. Il propulsore Cummins infatti

è equipaggiato con l’innovativo sistema di post-trattamento scarico completo “all-inone” integrato, che riduce sia le emissioni inquinanti sia le esigenze di manutenzione. In sostanza l’eliminazione dell’EGR si traduce in un incremento dell’affidabilità, in una manutenzione semplificata e permette di ridurre i costi operativi, grazie a una migliore

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Innovazioni HYUNDAI CONSTRUCTION EQUIPMENT


SICUREZZA

AL TOP

La sicurezza è un fattore chiave per Hyundai Construction Equipment e il nuovo HX210AL non fa eccezione

“QUESTO MODELLO CI ENTUSIASMA ENORMEMENTE. CREDIAMO SIA UNA FANTASTICA NEW ENTRY NELLA CATEGORIA PIÙ RICHIESTA DAL MERCATO, QUELLA DELLE 20 TONNELLATE. SIAMO CONVINTI CHE L’HX210AL DIVERRÀ IL NUOVO STANDARD IN TUTTA EUROPA PER QUANTO RIGUARDA LE PRESTAZIONI E L’ESPERIENZA OPERATIVA”. GERT PEETERS, Product Specialist Supervisor per Hyundai Construction Equipment Europe (HCEE)

economia legata al carburante e a intervalli di manutenzione più lunghi. TANTA TECNOLOGIA Il nuovo escavatore HX210AL vanta comandi operatore migliorati e, come optional, mette a disposizione la funzione MG/ MC (guida macchina/controllo macchina) che indica lo stato operativo e controlla in automatico l’attrezzatura per assistere costantemente l’operatore. La funzione MG visualizza infatti la posizione della punta della benna e assiste l’operatore durante la fase di posizionamento. Mentre la funzione MC subentra in automatico nel controllo del livellamento con la punta o con il dorso della benna e integra un comando di arresto automatico in tutte le direzioni (su, giù, avanti e verso la cabina). Da segnalare i joystick premium di precisione Kawasaki che consentono un controllo preciso ed ergonomico della macchina. Per il controllo sui consumi di gasolio sul quadro strumenti viene visualizzata una guida Eco, che indica gli stati operativi inefficienti al fine di prevenire consumi di carburante eccessivi e inutili derivanti da uno stile operativo inadeguato. Inoltre, per migliorare ulteriormente la produttività e i risparmi di carburante, Hyundai ha implementato nuove tecnologie intelligenti, fra cui spicca il sistema di gestione elettronica del flusso delle pompe (EPFC), che perfeziona il controllo idraulico convenzionale. Questo sistema computerizzato controlla individualmente le pompe

Il nuovo escavatore Hyundai offre una protezione completa per gli operatori della macchina. La spaziosa cabina consente una visibilità eccellente, mentre il sistema di telecamere di monitoraggio avanzato a 360° Advanced Around View Monitoring (AAVM) offre una visuale totale sugli spazi intorno all’escavatore. Il sistema di sicurezza messo a punto da Hyundai integra anche la tecnologia di rilevamento degli oggetti in movimento intelligente (IMOD) che allerta l’operatore quando persone o oggetti si avvicinano a meno di 5 m rispetto alla macchina. Per aumentare la sicurezza e ridurre il rischio di gravi incidenti è stata aggiunta la funzione di avviso acustico e visivo che ricorda all’operatore di allacciare sempre la cintura. Un’altra funzione degna di nota è il blocco di sicurezza automatico che previene l’accensione involontaria: quando il blocco è attivato, l’escavatore non può essere comandato con la leva RCV. Interessante anche l’Electronic Swing Parking System: il freno della rotazione è controllato da una valvola elettronica e da un sistema di controllo per migliorare la sicurezza e l’efficienza

idrauliche e contribuisce a ridurre i cali nel flusso dell’olio e a massimizzare la capacità di produzione. UNA CABINA DI GRAN CLASSE Se il nuovo look della Serie A, con il grigio scuro dedicato a braccio e avambraccio di scavo, è piuttosto evidente, a uno sguardo frettoloso possono sfuggire tanti particolari che invece fanno la differenza. La livrea rinnovata è certamente la prima cosa che salta agli occhi, ma ci sono altre sottili modifiche sulla macchina, sotto il cofano, dietro i pannelli e in cabina. La cabina Hyundai è stata rivista e perfezionata, fra l’altro con l’ampliamento della parte bassa del vetro nella portiera per migliorare la visibilità. Inoltre, l’HX210AL beneficia di una robusta struttura superiore ridisegnata. La cabina MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni HYUNDAI CONSTRUCTION EQUIPMENT

Dati tecnici Modello Motore Potenza netta Impianto idraulico Portata impianto idraulico Larghezza macchina Larghezza cingoli Massima profondità di scavo Massima portata di scavo Raggio di rotazione contrappeso Forza di strappo benna (ISO) Forza di scavo avambraccio (ISO) Peso operativo

Hyundai HX210AL - HX210ANL Cummins B4.5, 4 cilindri, raffreddato ad acqua, Stage V 129 kW (173 CV) due pompe a cilindrata variabile 2x234 l/min. 2.990 mm (HX210AL) - 2.550 mm (HX210ANL) 600 mm (HX210AL) - 500 mm (HX210ANL) 6.640 mm (avambraccio di scavo 2,92 m) 9.960 mm (avambraccio di scavo 2,92 m) 2.850 mm 152,0 kN 151,0 kN 22,1 – 23,1 t

vanta anche un lussuoso sedile a sospensione pneumatica Grammer che è dotato, come optional, di riscaldamento. Il monitor touchscreen da 8” raggruppa tutte le funzionalità della macchina e offre all’operatore un feedback sullo stato della macchina e una serie di opzioni raggiungibili dalle impostazioni menu. Le opzioni possono essere selezionate direttamente toccando lo schermo, oppure utilizzando la manopola jog-shuttle. L’operatore ha pertanto la possibilità di adattare perfettamente la macchina alle proprie esigenze e al suo stile operativo, mentre il titolare dell’impresa può impostare una password che deve essere inserita per avviare la macchina. Molto interessante il sistema audio integrato con radio, USB e ingresso AUX per rendere sempre più comoda la giornata lavorativa. Da segnalare a tale proposito la Connettività Miracast (offerta in opzione) che, basata sul Wi-Fi dello smartphone

dell’operatore, consente l’utilizzo di varie funzionalità dello smartphone sullo schermo, tra cui navigazione, navigazione web e riproduzione di musica e video. Infine il nuovo disegno del cofano motore favorisce un accesso agevole al motore per i controlli di manutenzione di routine. E SE NON BASTASSE C’È HYUNDAI HIMATE Come accennato tutti gli escavatori della Serie A integrano molte nuove funzioni sviluppate e testate con l’obiettivo di migliorare il tempo di operatività della macchina. Partendo dal presupposto che la diagnostica è una funzione fondamentale sulle macchine odierne, largo quindi a Hyundai HiMate, un sistema di gestione remota che da qualsiasi posizione fornisce accesso a informazioni di assistenza e diagnostica essenziali per le macchine. Il sistema ECD (Engine Connected

Diagnostics) supporta i tecnici del servizio di assistenza e i concessionari con rapporti diagnostici inviati tramite e-mail, cellulare, app o HiMate, che è appunto il sistema telematico proprio di Hyundai Construction Equipment, sulle prestazioni del motore. Grazie al monitoraggio dei codici di errore del motore derivante da questi rapporti diagnostici, i tecnici del servizio di assistenza possono prepararsi con le risorse adeguate prima della visita e riparare i guasti in tempi rapidi e con una sola visita tecnica. Ottimizzando così i tempi di intervento ed evitando il più possibile i fermi macchina. HiMate consente di migliorare la gestione flotta con la trasmissione mensile di rapporti tramite e-mail, tra l’altro corredati di un riassunto analitico del funzionamento e del consumo di carburante. ❑ Due schermate del sistema di gestione remota Hyundai HiMate

EQUILIBRIO PERFETTO L’HX210AL offre potenza e prestazioni superiori con una coppia massima di 780 Nm (circa 7% in più del suo predecessore R210LC-9A), regalando la migliore efficienza nel consumo di carburante, senza compromettere la potenza. Il nuovo EPFC (Electronic Pump Flow Control) porta l’escavatore a un livello nuovo di controllabilità, consentendo agli operatori di adattare la propria macchina in funzione del lavoro da svolgere e assicurando un ottimo equilibrio tra potenza e precisione.

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news SOLLEVAMENTO

+1 PER DEMAG Tadano Demag consegna la sesta

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a società ungherese Dunagep ha iniziato a lavorare con le gru Demag nel 1993. Da allora, sono diventate parte integrante della flotta Dunagep, che attualmente comprende due AC 553, una AC 802, una AC 1605 e una AC 5002, per un totale di cinque gru di Zweibrücken. E ora, con la nuovissima Demag AC 220-5, si è aggiunta una nuova unità, che Andreas Schramm,Tadano Demag Sales Manager, ha consegnato a Troppert Ferenc, Technical Director di Dunagep.

CEVA cresce L’espansione di CEVA Logistics in Africa si è rafforzatoa con l’acquisizione del Gruppo ASTI in Marocco. CEVA Logistics e ASTI sono partner da oltre due decenni e hanno fornito una gamma di servizi multimodali ai clienti in tutto il paese nordafricano. Attraverso l’acquisizione della società, CEVA Logistics amplierà la sua offerta di servizi di esportazione, in particolare i servizi reefer, in collaborazione con la società madre CMA CGM Group, e le attività di Contract Logistics.

VEICOLI INDUSTRIALI

MEGLIO DEL PREVISTO

Paolo. A. Starace di UNRAE commenta il 2020 dei veicoli pesanti come un anno di straordinaria resilienza

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Iveco ci sarà (Fiere)

Iveco parteciperà all’edizione 2021 di Transpotec Logitec, il salone di riferimento in Italia per autotrasporto e logistica, in programma dal 10 al 13 giugno a Fiera Milano. In un’area espositiva di oltre 2.000 metriquadrati, Iveco esporrà l’intera gamma di mezzi, le più interessanti soluzioni ad alto tasso di innovazione insieme a novità pensate per un mercato sempre più attento a sicurezza, soluzioni green, servizi connessi. Prima manifestazione per il settore trasporto e logistica a ripartire in presenza in Europa, Transpotec Logitec 2021 sta crescendo nella continua condivisione con il mercato, al quale offrirà un contesto irrinunciabile di incontro e confronto. La presenza di Iveco dimostra il valore dell’appuntamento e la forte volontà di tornare a incontrarsi per tracciare una rotta sicura e vincente insieme a tutti gli attori del settore. Transpotec Logitec sarà a Fiera Milano, da giovedì 10 a domenica 13 giugno 2021.

l Centro Studi e Statistiche di UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con MTT superiore alle 3,5 t che ha fatto registrare in dicembre una perdita delle immatricolazioni, pari a – 6,1% rispetto al dicembre del 2019, con 2.045 unità immatricolate contro 2.177. L’intero 2020 denuncia così un calo consolidato di -13,8% rispetto al 2019 (20.370 immatricolazioni contro 23.628). Nel comparto dei veicoli pesanti, con MTT uguale o superiore alle 16 t, la perdita a dicembre fa registrare – 5,1% su dicembre 2019 (1.670 unità immatricolate contro 1.759), che porta il risultato del comparto per il 2020 a –12,7% sullo stesso periodo del 2019 (16.567 immatricolazioni contro 18.985). Nel commentare l’anno 2020, Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, rileva “la straordinaria capacità di resilienza del settore anche in periodi difficili come quello attuale, mostrando un esito finale dell’anno migliore rispetto alle prospettive formulate nella scorsa primavera”. FONTE: UNRAE IL 2020 SI CHIUDE CON IL SEGNO NEGATIVO PER LA MECCANICA ITALIANA, MA LE AZIENDE SI DIMOSTRANO MODERATAMENTE OTTIMISTE PER IL FUTURO. PROSSIMO BIENNIO PREVISTO IN LENTA RIPRESA.

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Innovazioni DOOSAN

Un design a tutto tondo

Doosan Infracore Europe ha lanciato la sua nuova gamma di pale gommate serie DL-7. Design, prestazioni e comfort i punti di forza delle nuove macchine 54

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L’

industrial design non è semplice estetica, ma è un miglioramento complessivo che coinvolge l’ergonomia, la funzionalità, l’usabilità, la produzione e anche la commerciabilità di un prodotto. Partendo da questo presupposto, Doosan Infracore Europe ha lanciato la sua nuova gamma di pale gommate serie DL-7. Sette i modelli presentati in fase di lancio: DL280-7, DL320-7, DL380-7, DL420-7, DL480-7, DL550-7 e DL580-7, che nel 2021 saranno seguiti da altre quattro versioni: DL200-7, DL220-7, DL250-7 e DL420CVT-7.

LE BELLE DEL CANTIERE Notevoli, ovviamente, le migliorie sotto il profilo estetico. Il restyling applicato a tutti

i modelli della serie DL-7 ha dato luogo a un vero e proprio “look di famiglia”, che si distingue per l’effetto tridimensionale con un profilo innovativo delle carenature esterne e l’immagine dinamica e vibrante che caratterizza l’anima della gamma. Il nuovo stile ha convinto i critici a livello internazionale: in Germania ha ricevuto l’iF Design Award 2020, uno tra i premi più rinomati nel campo del design a livello mondiale, mentre in Corea si è aggiudicato la categoria “Best of the Best” dei PIN UP Design Awards. A TUTTA PRODUTTIVITÀ Come accennato, il restyling si è tradotto in soluzioni funzionali che hanno determinato un incremento della versatilità e della produttività delle


L’OPINIONE Orgoglio e consapevolezza riecheggiano nelle parole di Charlie Park, CEO di Doosan Infracore Europe

macchine. Le benne, con capacità tra 2,8 e 6,4 m3, sono state ridisegnate e offrono fino al 7% di capacità in più, che si traduce in una maggiore produttività in una vasta gamma di applicazioni.Tra queste il trasporto e lo scarico di terra, sabbia, aggregati e altri materiali in applicazioni industriali, nel riciclo e smaltimento dei rifiuti, nei lavori di costruzione o di demolizione e nelle attività estrattive. Doosan ha inoltre ampliato la sua offerta di opzioni per fornire accessori da lavoro ancora più corrispondenti alle singole applicazioni, a tutto vantaggio della produttività. La cinematica a Z assicura forze di strappo e capacità di sollevamento elevate (in particolare per i materiali pesanti) e un angolo di scarico ampio che agevola la fuoriuscita dei materiali che tendono ad aderire alla benna. Inoltre, se il lavoro richiede altezze di scarico maggiori e ancora più versatilità, in via opzionale è disponibile un braccio caricatore per grandi altezze. Se gli impianti idraulici e le linee idrauliche ausiliarie delle pale reagiscono prontamente ai comandi, con una risposta sempre fluida, la terza valvola a spola con portata regolabile e funzione di detent, di serie su tutte le nuove macchine, assicura una portata costante per gli accessori ad azionamento idraulico. L’interruttore proporzionale sul joystick permette un controllo comodo e facile dell’accessorio idraulico. In un’ottica di massima versatilità, vari tipi di pneumatici con carcassa radiale o diagonale sono disponibili a richiesta per coprire la più vasta gamma di applicazioni e di condizioni di lavoro. Infine le nuove pale gommate possono prevedere il contrappeso in più taglie (da 300, 400 o 500 kg) a seconda dell’applicazione.

PRESTAZIONI AL TOP Le macchine sono equipaggiate con il sistema antibeccheggio LIS (Load Isolation System) che rende più lineare la marcia, migliora il comfort e incrementa la produttività grazie alla maggiore stabilità della pala in traslazione. Il braccio caricatore è infatti ammortizzato da un accumulatore idropneumatico collegato all’impianto idraulico di sollevamento che agisce da ammortizzatore. Con cambio automatico Powershift a cinque velocità e assali per impieghi gravosi con bloccaggio idraulico del differenziale di serie, le pale gommate DL-7 promettono prestazioni eccellenti, in particolare con carichi elevati. Il differenziale con bloccaggio idraulico al 100% è inseribile automaticamente a piena coppia, senza intervento dell’operatore. I circuiti di raffreddamento indipendenti per gli assali anteriore e posteriore filtrano e mantengono l’olio a temperatura. La velocità massima è di 40 km/h.

“Le nostre prime pale gommate sono uscite dalle linee di montaggio Doosan nel 1989. Nei 31 anni trascorsi da allora, Doosan ha investito costantemente per mantenere la nostra posizione di marchio leader mondiale nel settore delle pale gommate. Contemporaneamente, i progettisti Doosan hanno continuato a innovare e a sviluppare senza soste la nostra gamma di pale gommate. I nostri nuovi modelli DL-7 sono il risultato di questo impegno e frutto di una completa riprogettazione. Abbiamo ascoltato con attenzione le esigenze espresse dai nostri clienti europei e rivisto ogni singolo aspetto progettuale delle nostre pale gommate per creare nuove soluzioni a queste richieste. Il risultato sono le pale gommate della nuova serie Doosan DL-7, macchine che eleveranno la soddisfazione del cliente a un nuovo e superiore livello con un comfort per l’operatore, un’efficienza dei consumi, produttività e durata ai vertici degli standard di settore. Le tecnologie innovative integrate nella gamma DL-7 distinguono chiaramente i nostri prodotti da quelli della concorrenza”. Charlie Park, CEO di Doosan Infracore Europe

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Innovazioni DOOSAN

L E N U O V E PA L E G O M M AT E S E R I E D L - 7 SI CONTRADDISTINGUONO PER UN DESIGN P L U R I P R E M I AT O , N U OV I E P OT E N T I M OTO R I C O N F O R M I S TA G E V, P R O D U T T I V I T À E L E VATA , CONSUMI PIÙ EFFICIENTI, BASSO COSTO DI POSSESSO, UN AMBIENTE E UN’ESPERIENZA D I L AV O R O U N I C I P E R L’ O P E R AT O R E .

CONSUMI AL MINIMO Grazie alla potenza erogata dai nuovi motori Stage V a 6 cilindri Doosan e Scania, le nuove pale gommate DL-7 forniscono fino al 5% di efficienza dei consumi in più rispetto alle macchine della generazione precedente. La conformità alle normative Stage V non necessita del sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR), attraverso il ricorso alle tecnologie di post-trattamento della riduzione catalitica selettiva (SCR), del catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e del filtro antiparticolato diesel (DPF). La frequenza di pulizia del filtro DPF è stata portata a oltre 6.000 ore e l’operatore riceve tutte le informazioni riguardanti lo stato del DPF con un semplice indicatore in cabina. Con le nuove modalità di gestione della potenza - SAT2, Standard e Power - il sistema di gestione automatica di nuova generazione SAT 2 (Situation Awareness Technology) monitora in automatico l’attività della macchina e regola in tempo reale la potenza del motore tenendo conto della pressione del braccio e della pompa e della potenza in uscita dall’albero motore. Il Doosan Smart Guidance System (DSGS) è invece un nuovo sistema che analizza le abitudini e lo stile di guida dell’operatore per aiutarlo a migliorare l’efficienza dei consumi di carburante. Il DSGS, tramite il grafico Score-Graph, fornisce punteggio e analisi del profilo di guida mostrandone consumi, efficienza e durata suddivisi per categoria.

IL POSTO DI GUIDA La nuova cabina offre una visuale molto più ampia, con una finestratura del 14% superiore rispetto ai precedenti modelli della serie DL5 e meno punti ciechi. A tale proposito sono disponibili a richiesta specchietti retrovisori a regolazione elettrica, mentre le macchine montano fari da lavoro full LED sul tetto della cabina (quattro, di serie, e altri due offerti in via opzionale). I fari LED sul cofano posteriore funzionano anche da segnalatori stroboscopici automatici in retromarcia. L’abitacolo offre un ottimo comfort, un impianto di sterzo migliorato e comandi elettronici avanzati. Con il nuovo pannello di comando completo di sistema Doosan Smart Key, l’operatore può avviare la macchina tramite un semplice dispositivo senza chiave, utile anche come antifurto. Il sistema Smart Key permette infatti il controllo in remoto della porta della cabina. Da segnalare il sedile Grammer Actimo XXL con sospensione orizzontale e verticale pienamente regolabile, supporto lombare pneumatico e riscaldamento del sedile. La cintura di sicurezza è a 3 punti con icone di avvertenza sul nuovo display touchscreen Doosan Smart Touch da 8” e sul quadro indicatori, quest’ultimo ridisegnato nel layout e con vetro antiriflesso. Il nuovo joystick elettrico associato al

distributore elettroidraulico e direttamente integrato nel bracciolo è un’altra dotazione di serie e offre all’operatore un controllo più fluido e preciso del braccio caricatore e dell’accessorio.Tra le funzioni possibili del distributore elettroidraulico vi sono le posizioni di ritorno automatico allo scavo, di kick-out dell’inclinazione della benna, di arresto del richiamo della benna e di smorzamento delle sollecitazioni. La sensibilità del joystick ergonomico è regolabile in funzione delle preferenze dell’operatore grazie al touchscreen Doosan Smart Touch che riunisce tutte le impostazioni e le informazioni di cui l’operatore ha bisogno. Tra queste: la vista della telecamera posteriore, il sistema di pesatura, i comandi del sistema HVAC (riscaldamento, ventilazione e aria condizionata), i dispositivi radio e Bluetooth (streaming file audio, vivavoce) e la funzione di aiuto per l’operatore. Per una maggiore tranquillità del cliente, le nuove pale gommate serie DL-7 sono garantite da una garanzia standard completa di tre anni/5.000 ore.

LA TELEGESTIONE IN REMOTO DELLA FLOTTA Le pale gommate Doosan DL-7 sono equipaggiate di serie con la versione più recente del sistema di monitoraggio avanzato wireless DoosanCONNECT TMS 2.0. Il DoosanCONNECT è stato progettato specificamente per la gamma Doosan e fornisce informazioni complete sulle prestazioni della macchina, sfruttando una doppia modalità di trasmissione (rete cellulare mobile e satellitare). Si tratta di un utilissimo strumento di telegestione di flotte e risorse, basato su piattaforma web, che consente il controllo in remoto delle prestazioni e della sicurezza delle macchine e semplifica la manutenzione preventiva.

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news

Nella foto: A Dadu, Taiwan, è stato assemblato il 10.000° veicolo industriale DAF, appena tre anni dopo la produzione del 5.000° veicolo nella stessa linea di assemblaggio. Con una quota di mercato di quasi il 37% nel segmento dei veicoli con ptt > di 12 t, DAF si sta affermando sull’isola come leader del mercato tra i marchi di veicoli non asiatici.

2020 duro per i rimorchi (Rimorchi e semirimorchi)

Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, ha diffuso anche i dati 2020 per rimorchi e semirimorchi, elaborati sempre sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La stima dell’Associazione sul mercato dei rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5 t denuncia per il mese di dicembre 2020 una condizione di stabilità rispetto al dicembre 2019, facendo registrare +0,8% (1.066 unità immatricolate contro 1.058). Questa stima porta il dato consolidato dell’intero 2020 a una perdita del 21,2% rispetto al 2019, con 11.356 unità immatricolate contro 14.406. “In caduta pressoché costante dal gennaio 2019” commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, “il mercato dei rimorchiati avrebbe comunque consegnato un altro anno negativo, visto che il 2019 aveva chiuso a -7,1% sul 2018. La situazione indotta dalla crisi sanitaria mondiale ha accentuato la debolezza del comparto aggravandone ulteriormente i risultati”.

NEW entry Atlas Copco ha acquisito DGM Srl, distributore italiano di apparecchiature di area compressa e servizi correlati. I clienti dell’azienda sono principalmente imprese industriali attive in Veneto, nell’area nordest d’Italia. DGM è un’azienda privata nata nel 1972 e consta di 21 dipendenti. L’azienda si trova nella città di Sovizzo, in provincia di Vicenza.

VEICOLI INDUSTRIALI

DOPPIA CABINA Volvo Trucks per i veicoli di emergenza

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nuovi veicoli Volvo FM e FMX sono disponibili per i servizi di soccorso, con cabina doppia in grado di ospitare fino a nove persone. Le nuove varianti dei due modelli, sviluppate in stretta collaborazione con gli allestitori e i servizi di emergenza, presentano una serie di migliorie progettate specificamente per i veicoli dei servizi antincendio e di soccorso. “Siamo in grado di offrire una gamma moderna e completa di veicoli pesanti per il settore dei servizi di emergenza e antincendio. Le nuove varianti dei modelli Volvo FM e FMX sono progettate per fornire agli equipaggi dei servizi di emergenza una cabina doppia di primo livello”, spiega Lars Franck, Product Manager Special Vehicle Offering di Volvo Trucks Il mercato europeo conta più di 3.000 mezzi antincendio e altri veicoli di soccorso all’anno. FONTE: VOLVO TRUCKS

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TESTIMONIANZE

(COMETTO)

TUTTA LA POTENZA NECESSARIA I veicoli Cometto MSPE al lavoro per una nuova galleria italiana er migliorare la capacità delle infrastrutture, spesso la costruzione di nuove gallerie è una soluzione necessaria. In Italia, l’Autostrada A1, lunga 750 km, è attualmente oggetto di un importante implementazione. Una missione impegnativa con diversi progetti di gallerie, tra cui quella denominata “Santa Lucia”. Un progetto chiave che comprende anche la movimentazione di carichi pesanti su unità Cometto MSPE.

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L’OPERA La galleria lunga 7.528 m che attraversa la catena appenninica si trova sul tratto autostradale dell’A1 tra Barberino del Mugello e Calenzano, in provincia di Firenze. La più grande talpa per tunnel disponibile in Europa è stata utilizzata per avanzare millimetro dopo millimetro. Questa macchina è stata progettata per perforare in funzione della geologia eterogenea della

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regione montuosa, utilizzando la sua potenza motrice di 8.750 kN. GLI SPMT AVANZANO VERSO “SANTA LUCIA” Nell’ambito di questo progetto, anche i lavori di trasporto richiesti sono molto impegnativi. Calabrese Auto-

gru s.r.l. di Torino è stata incaricata di trasportare i componenti più grandi della talpa dall’ingresso sud della galleria “Santa Lucia” del nuovo tratto autostradale denominato “Nuova Variante di Valico”. Per il trasporto della testa della talpa, con un peso totale di 320 t e un diametro di 9.500 mm,


Calabrese Autogru ha utilizzato i suoi 20 assi di semoventi modulari Cometto MSPE con quattro Power Pack da 110 kW. È stato possibile lavorare anche su terreno difficile, grazie alle ottime caratteristiche off-road dell’SPMT e all’elevata manovrabilità resa possibile dall’utilizzo di un sistema di sterzatura elettronica con un angolo di sterzatura di +/- 135°. La combinazione a 20 assi di Cometto MSPE 2.43 con un carico per asse di 40 t fornisce una capacità di carico utile totale di circa 720 t. Il Cometto MSPE è un veicolo da trasporto fondamentale per Calabrese Autogru S.r.l., che è attiva anche nel noleggio di gru da 30 t a 800 t e piattaforme di sollevamento fino a 100 m.

ABBINAMENTI

laterali

La combinazione estremamente flessibile di veicoli MSPE di Cometto utilizzata da Calabrese Autogru per il trasporto della talpa che ha scavato la galleria “Santa Lucia” è stata assemblata in una configurazione affiancata. Ad ogni estremità del convoglio, due Power Pack hanno fornito la forza motrice necessaria. Alessandro Calabrese spiega i dettagli del progetto: “la rimozione del macchinario è stata necessaria per procedere al completamento della costruzione interna della galleria. In una seconda fase, il componente verrà trasportato in un altro luogo”.


TESTIMONIANZE

(JLG)

AD HOC PER OGNI CANTIERE Che siano piattaforme a braccio articolato o cingolate compatte, JLG è sempre attiva sui cantieri semplificando il lavoro delle imprese

uando si ripara o si ristruttura un tetto, spesso l’impalcatura può essere sostituita da una potente piattaforma in grado di raggiungere alte quote in piena sicurezza. È accaduto in Germania, a Monaco, dove, per adeguare alle nuove tecnologie l’illuminazione a soffitto di un moderno palazzo, è stata utilizzata la nuova piattaforma cingolata da 33 m X33J Plus di JLG, una grande sfida vinta con risultati eccellenti.

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IN GERMANIA Tra i vincoli imposti per l’intervento, il maggiore sbraccio laterale ottenibile da una piattaforma di lavoro per la particolare architettura

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del palazzo, l’altezza della macchina ripiegata doveva essere inferiore a 2,2 m, una limitata pressione sulla pavimentazione interna dell’edificio, e i visitatori non dovevano accorgersi dei lavori in corso. La X33J Plus rispondeva a tali esigenze, e Concept-B GmbH l’ha noleggiata dai fratelli Martin e Benjamin Biberger (partner di System Lift) che hanno sede operativa a Schierling, vicino a Ratisbona. “La X33J Plus è la prima piattaforma cingolata compatta approdata sul mercato tedesco”, spiega Martin Biberger.“Non vi sono macchine che reggano il confronto come prestazioni per un progetto così arduo. La nuova forma del braccio permette di operare su un’area di lavoro davvero in-

La piattaforma cingolata X33J Plus JLG è stata scelta per adeguare l’illuminazione a soffitto di un moderno palazzo a Monaco, in Germania


UN PARCO NOLEGGIO

coi fiocchi

Tra le principali realtà nazionali nel settore del sollevamento, di sicuro ha un posto d’onore Sas Group S.r.l., che ha sede a Novi Ligure (AL). Con oltre 30 anni di esperienza, oggi costituisce una realtà presente in modo capillare su tutta Italia, in grado di garantire ai propri clienti, grazie a un parco di oltre 500 mezzi, un servizio di noleggio ad alto livello, a breve e a lungo termine. Sas Group ha riconfermato la fiducia a JLG con un importante accordo per la fornitura di 30 piattaforme aeree. Si tratta di 12 piattaforme a braccio articolato tra i modelli 520AJ 4WD e 600AJ

4WD e 18 piattaforme con altezze fino a 48 m, acquistati per rinnovare e ampliare il proprio parco mezzi, in seguito alle richieste da parte di aziende grandi e mediopiccole. Per Sas Group, la scelta come partner è ricaduta su JLG per la facilità d’uso, la sicurezza e l’efficienza dei suoi mezzi. La completezza della gamma JLG è in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti; inoltre, nella scelta è stato decisivo il fatto che tutti i mezzi JLG acquistati dispongono di una tecnologia comune che garantisce una riduzione sia dei tempi di intervento che della fornitura dei ricambi.

Gli stabilizzatori automatici della X33J Plus assicurano la massima stabilità, e l’ingombro può essere diminuito per guadagnare spazio

comparabile e, grazie alla tecnologia intelligente, è possibile effettuare movimenti diversi in parallelo, con un significativo incremento della funzionalità!”. La X33J Plus ha un’altezza di lavoro di quasi 33 m, un’altezza al piano di calpestio di 30,48 m e uno sbraccio orizzontale di 16 m, con un’altezza di scavalcamento di 17.20 m, oltre al jib estensibile. La forma speciale permette di operare in zone difficili da raggiungere, mentre il braccio inferiore a quattro stadi può essere orientato fino a quasi 90°. Il peso inferiore a 8 t, i cingoli antitraccia e il sistema brevettato di distacco del cestello rendono questa macchina cingolata unica nel suo genere. I due fratelli Biberger ne apprezzano fruibilità e facilità di utilizzo. “Il lavoro andrà avanti per diversi mesi”, dice Martin Biberger, “e per tutto il tempo saranno in campo di-

UNA FLOTTA sicura ed efficiente

La società olandese Boels Rental amplierà il suo parco macchine per accesso a basse quote grazie alla linea di prodotti innovativi di Power Towers, società di JLG specializzata in piattaforme per lavori edili interni. Boels Rental ha investito su Peco ed Ecolift, macchine ad alimentazione manuale con altezze di lavoro di 3,5 e 4,2 m, oltre che su Nano SP, modello semovente che arriva a 4,5 m ed è dotato di un’estensione del piano di 50 cm; ha anche scelto una serie di piattaforme a movimentazione manuale con elevazione elettrica che arrivano a 5,1 m. Secondo Boels Rental, con l’arrivo delle macchine Power Towers in flotta si potranno soddisfare le esigenze dei clienti in merito a sicurezza ed efficienza anche nei lavori all’interno di strutture.

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TESTIMONIANZE

verse macchine cingolate compatte di JLG ed in particolare la X20, la X26 e, naturalmente, la X33J Plus”. IN ALGERIA Decisamente più esteso il cantiere in Algeria, dove JLG consegnerà altre quattro 1250AJP a ENGTP, azienda

statale di grandi impianti petroliferi che nel luglio 2019 aveva già ricevuto sei piattaforme a braccio telescopico. “Il rapporto tra JLG e ENGTP è iniziato nel 2009”, rivela Fe Mouaci, vice direttore tecnico di ENGTP. E aggiunge: “ENGTP possiede una flotta di 28 macchine di JLG, con

ENGTP, azienda statale algerina di grandi impianti petroliferi, riceverà da JLG una nuova fornitura di macchine

La flotta JLG di ENGTP è operativa nel nord e sud dell’Algeria, per la costruzione di grandi impianti per l’estrazione di gas e petrolio

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un’ampia varietà di altezze di lavoro. Sono operative in tutti i nostri siti nel nord e nel sud dell’Algeria, dove costruiamo grandi impianti per l’estrazione di gas e petrolio. L’ambiente di lavoro è accidentato, ma le piattafrme JLG sono in grado di operare anche in condizioni avverse, sono molto affidabili e ci consentono di rispettare i tempi di lavoro programmati”. “Siamo leader mondiali nella progettazione e produzione di attrezzature di accesso e siamo lieti che un’altra azienda leader nel suo settore abbia scelto le nostre macchine e rinnovato la sua fiducia in noi”, ha dichiarato David Courtin, Sales Director JLG per l’Europa meridionale e l’Africa settentrionale. E continua: “il nostro distributore ufficiale in Algeria Fayalift Eurl ha fornito una formazione approfondita allo staff di ENGTP e si occupa di soddisfare le esigenze tecniche e la fornitura dei pezzi di ricambio necessari per la manutenzione dei prodotti”. JLG ITALIA Via Po, 22 20010 Pregnana Milanese (MI) Tel. 02 9359 5210


REPORTTECNICO

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RECUPERARE L’ASFALTO È FACILE Guarda la BF70.2 al lavoro in Brasile

Guarda la BF70.2 all’opera a Reykjavík

Guarda la MB-L200 all’opera in Cile

l settore stradale è stretto tra le esigenze dei cantieri, i costi di trasporto e smaltimento del materiale e le normative a tutela dell’ambiente. Chiunque abbia in attivo un cantiere stradale, dal rifacimento di una grande arteria alla riqualificazione di una strada cittadina, o si occupi di lavorare e commerciare conglomerati bituminosi, conosce a fondo le criticità del mestiere, gli enormi costi di trasporto e smaltimento dell’asfalto di risulta nonché i costi di acquisto delle nuove materie prime. Grazie al filo diretto con i cantieri di tutto il mondo, MB Crusher ha messo a fuoco questo punto di debolezza, trasformandolo in un punto di forza. Come? Proponendo i propri frantoi mobili per la frantumazione e il recupero dell’asfalto fresato direttamente in situ, magari come sottofondo stra-

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dale. I frantoi mobili MB Crusher si agganciano a qualsiasi macchina operatrice presente in cantiere e tutto l’asfalto può essere frantumato alla granulometria necessaria. Così facendo le imprese diventano autonome e competitive: asfalti, bitumi, ma anche vecchie pavimentazioni di marciapiedi e piazze, diventano una risorsa, un materiale che è possibile

usare direttamente in cantiere oppure rivendere. Ogni benna frantumatrice firmata MB Crusher è costruita per adattarsi con facilità alle molte esigenze del cantiere: si aggancia a qualsiasi macchina operatrice, frantuma ogni tipo di asfalto o di altro materiale, non richiede personale specializzato per la manutenzione e può lavorare non-stop. ❑

ESEMPI DI SUCCESSO In Brasile, un’azienda ha usato una benna frantoio BF70.2 per frantumare l’asfalto fresato – RAP – e poterlo così riutilizzare all’interno dello stesso cantiere. Il materiale processato dai macchinari MB Crusher diventa così nuova opportunità di business all’interno del cantiere, che quindi non si ferma e non ha costi di trasporto e smaltimento. A Reykjavík, le piste d’atterraggio del più grande aeroporto islandese sono state rifatte utilizzando come base il granulato del vecchio asfalto, grazie al lavoro della benna frantoio BF70.2. Significativi anche i risultati di un’azienda cilena che si occupa di lavori stradali. Con la benna frantoio MBL200 è riuscita a riciclare il materiale per usarlo come sottofondo: approvvigionamento del materiale a costo e tempo zero.

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Inversione di realtà, e non solo I

IN TEMPI DI MENZOGNA UNIVERSALE, DIRE LA VERITÀ È UN ATTO RIVOLUZIONARIO (GEORGE ORWELL)

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n Italia è nata una nuova categoria di professionisti: gli inversori di ruoli. Si tratta di figuri, denominati dagli anglosassoni Opinion Maker, i quali in modo indefesso (spesso anche un po’ fesso) si occupano, in tv e sulla carta stampata, di mortificare l’immagine di chi si comporta in modo corretto, e nel contempo di nobilitare quella di cialtroni, grassatori, faccendieri e soggetti moralmente squalificabili.Tanto è vero che, nel tempo, i traditori sono diventati patrioti, in politica i voltagabbana si sono tramutati in “responsabili” e coloro i quali attuano il combinato disposto tra la propria inettitudine e il desiderio dello stipendio parlamentare sicuro, in “volenterosi”. I manipolatori di coscienze deboli, fra l’altro, hanno gioco facile: invocano la trita e ritrita democrazia, interpretandola come il celeste diritto di chiunque di pensarla come gli pare (anche se pensa nefandezze) e di dire ciò che desidera (anche se dalla bocca vomita ignominie). In questo gioco, seppur con una classe ben distante da quella dei consueti venditori di latticini delle tv, si è inserito Bruno Vespa. Che ha intervistato quel bel tomo di Palamara, l’onnipotente magistrato del CSM che pare facesse il buono e cattivo tempo - e solo secondo convenienza - sulla Scala Mercalli delle carriere dei giudici. Dei giudici, cioè di coloro i quali pontificano sul destino, sui diritti, sul patrimonio e sulla libertà dei cittadini. Insomma, di quelli che non pagano mai per i loro (numerosi) errori, di quelli che nessuno controlla, salvo i troppi Palamara di turno. Ebbene, il suddetto, nel corso di un’intervista ha fustigato il sistema lottizzatorio della magistratura, ha citato fatti e misfatti avvenuti negli incontri informali tra i giudici “che contano”, presso l’Hotel Champagne di Roma (nome adatto ai festaioli della spartizione di cariche!) e, con sguardo di riprovazione, ha fatto capire che tutto il sistema va riformato. Insomma, il bue che diede del cornuto all’asino. Infatti, si tratta di un sistema noto a tutti, in vigore da decenni, inossidabile nella sua costituzione. È il sistema che favorisce i figli di qualcuno, a scapito sia dei figli di nessuno che dei poveri cittadini. È il sistema che, in uno stato decente, porterebbe alle Purghe Staliniane nei confronti dell’Ordine Giudiziario e alla cacciata in galera (con pubblica fusione della chiave della serratura) del Palamara stesso. Invece, come hanno risolto il tutto? Facile: hanno radiato Palamara dalla magistratura e, udite udite, lo hanno espulso dall’Associazione Magistrati. Tutto qui. In questo modo, tra breve, un nuovo Palamara prenderà il posto di Palamara. Ed il metodo spartizionistico continuerà a esistere, come se Palamara fosse ancora tra loro. Questi personaggi, infatti, in questa italietta cialtrona, pare abbiano avuto il viatico dell’immortalità e dell’eternità. Doti, in verità, che fanno comodo a tutti. A tutti quei mascalzoni che giocano con la vita e con la libertà altrui. ❑


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