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M O T O R E
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D E L L ’ E D I L I Z I A
5.0
MACCHINE CANTIERI
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
maggio/giugno 2016, n. 34
COVERSTORY
52
TESTIMONIANZE
Cimertex, dealer portoghese di Komatsu, investe nel nostro Paese creando una realtà con tutte le carte in regola per operare con successo enza La pres al di BKT .. è stata. Bauma TE! GIGAN
Protagonisti del domani
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Per asse sterzante (Pneumatici)
Sava lancia i nuovi pneumatici Sava Avant 4Plus per asse sterzante e Orjak 4Plus per asse motore. Questi pneumatici autocarro presentano disegni del battistrada di ultima generazione che, tra i numerosi vantaggi, garantiscono elevate prestazioni in tutte le stagioni e sono conformi ai requisiti dei pneumatici invernali. Oltre alla versatilità per l’impiego in tutte le stagioni, i nuovi Sava 4Plus offrono un chilometraggio aumentato fino al 10% rispetto al predecessore e una più ampia gamma di misure.
Vince Konecranes (Acquisizioni)
Alla fine sembra che vincerà Konecranes. Tra Zoomlion e l’azienda scandinava è quest’ultima infatti ad aver portato avanti un accordo per l’acquisizione della divisione Material Handling & Port Solution (MHPS) del colosso americano. La notizia è ufficiale ed è stata pubblicata sul sito di Konecranes.
PUBBLICAZIONI
IMMANCABILE
Presentata l’edizione 2016 dell’AnnuarioTrucks&Vans
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a oltre un lustro, quando a r r iva l a primavera, arriva anche la nuova edizione dell’annuario Trucks & Vans di Vega Editrice. L’evento di presentazione si è svolto a Monza ed è stato organizzato in collaborazione con Iveco e con la partecipazione di Hankook Tires e Voith Turbo. Relatore d’eccezione, nel corso del consueto forum sui trasporti, Pierre Lahutte, direttore del brand Iveco, al quale è stato anche assegnato il premio de “Il Mondo dei Trasporti” di
“Personaggio dell’anno 2016”. Come da tradizione anche l’edizione di quest’anno si presenta con la sua classica veste: 504 pagine con tutti i modelli dei veicoli industriali e commerciali e dei Van derivati da auto di serie. Ogni veicolo è corredato da una ricca scheda tecnica e da dati storici. Non mancano le analisi sull’andamento del mercato e i pareri di esperti a proposito dell’evoluzione dei propulsori e degli pneumatici. Per acquistare l’annuario contattare Vega Editrice (info@vegaeditrice.it) FONTE: MC5.0
STARRING
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WHEELED EXCAVATORS
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Gli escavatori gommati Doosan combinano eccellente mobilità, elevata produttività ed efficienza dei consumi con una grande potenza. Sono l’ideale per le applicazioni di scavo, sollevamento, livellamento e ristrutturazione in qualunque cantiere. Dotati di comandi avanzati e con una maggiore altezza libera da terra ed eccellente manovrabilità, gli escavatori gommati Doosan consentono di fare di più in meno tempo. Doosan: da oltre 40 anni produttore di macchine edili e movimento terra. products.doosanequipment.eu
PNEUMATICI
PER LE GRÙ
Bridgestone pensa anche alle autogrù tutto terreno
B
ridgestone allarga l’offerta per le gru tutto terreno con il nuovo VHS2 (V-steel Highway Service 2), presentato in anteprima al Bauma 2016 e progettato per assicurare prestazioni di lunga durata e un migliore ritorno sull’investimento. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, al miglioramento del disegno del battistrada e alla carcassa ottimizzata, il nuovo Bridgestone VHS2 offre, rispetto al precedente modello VHS, una vita più lunga del battistrada del 10% e una maggiore resistenza all’usura irregolare. FONTE: BRIDGESTONE
IVECO Daily vince Il Daily Hi-Matic di Iveco è Top Van 2016 secondo Transport News, la principale rivista della Scozia nel settore del trasporto su strada. Pierre Lahutte, Iveco Brand President, ha ricevuto il riconoscimento nella giornata di apertura del Commercial Vehicle Show di Birmingham. Alistair Vallance, direttore di Transport News, ha definito il Daily Hi-Matic: “il futuro dei veicoli industriali leggeri”.
Anche per l’urea (Serbatoi)
Si arricchisce la gamma Carrytank di Emiliana Serbatoi: Gasolio e AdBlue combinati nel modello 400+50. Carrytank 400+50 è un serbatoio combinato per il trasporto di gasolio e AdBlue che nasce dalla consolidata e riconosciuta esperienza della società di Campogalliano e, soprattutto, è la risposta di Emiliana Serbatoi alle richieste del mercato, cioè la necessità di avere a disposizione una scorta di urea. La maggior parte dello spazio è dedicata al gasolio (400 l), mentre per l’AdBlue vi sono 50 l fruibili grazie a un serbatoio, molto maneggevole.
Un Hardox... più Hardox
OFFERTE stellate
(Acciai)
SSAB lancia sul mercato il nuovo Hardox HiTemp, un acciaio che garantisce eccellente resistenza antiusura anche a temperature elevate. Hardox da 40 anni è sinonimo di acciaio antiusura. Nel corso degli anni, SSAB ha costantemente lavorato allo sviluppo di Hardox per raggiungere nuovi livelli di durezza e tenacità. Condizioni di usura a temperature comprese fra 300 e 500 °C rappresentano da sempre una sfida per Hardox. Per contrastare queste condizioni, SSAB ha da sempre consigliato l’utilizzo dei prodotti a marchio Toolox. Oggi SSAB è riuscita a trasferire la proprietà di resistenza al calore tipica di Toolox ad Hardox HiTemp: una nuova varietà di Hardox che sarà disponibile da settembre 2016. Le proprietà di Hardox HiTemp sono state ottenute grazie all’impiego di materie prime di alta qualità in combinazione a un severo processo produttivo. Hardox HiTemp viene fornito in lamiere da 15-30 mm. Può essere poi tagliato, saldato e lavorato con gli stessi macchinari e le stesse tecnologie utilizzati comunemente per gli acciai tradizionali.
MACCHINE
NON PICCOLE
Fassi propone due gru medio-grandi
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a F255A che arricchisce la gamma XE e la nuova F1650RA xhe-dynamic: un mezzo agile e potente che, grazie al sistema prolink, garantisce una sorprendente efficienza di intervento in spazi ristretti o critici. La F255A appartiene alla classe con momento massimo di sollevamento di 22 tm, ha uno sbraccio massimo idraulico di 17,1 m che diventa 25 m nella versione a quattro bracci sfilabili in abbinamento alla prolunga idraulica L213 più le prolunghe manuali. La F255A, con rotazione a pignone e cremagliera, prevede il collaudato sistema di controllo FX500, il distributore idraulico D850, il radiocomando Fassi RCH/RCS e il controllo di stabilità FSC-S o H. Sarà offerta in diverse versioni fino a sei sfili idraulici e vari abbinamenti con jib per ogni esigenza. La F1650RA è proposta in tre versioni a quattro, sei e otto sfili (.24, .26 e .28) e, per aumentare ulteriormente l’area di lavoro, sono previsti vari abbinamenti con jib. Senza dimenticare la possibilità, comune su tutte le xhe, di adottare una versione evoluta del sistema di stabilità Fassi denominata FSC/SII, che sfrutta l’efficienza di un innovativo sensore angolare abbinato al limitatore di momento. FONTE: FASSI
Si chiama Mercedes-Benz Parts Partner ed è la prima campagna europea sui ricambi Trucks. Partita il 2 maggio e valida per tutta l’estate, Mercedes-Benz Parts Partner è una campagna promozionale a livello europeo, che coinvolge i principali ricambi relativi a usura, manutenzione e carrozzeria della gamma Trucks. Venti gli articoli scelti e acquistabili a un prezzo decisamente vantaggioso presso le officine autorizzate MercedesBenz Veicoli Industriali. La campagna coinvolge i 10 maggiori mercati europei, con il supporto di Casa Madre.
JCB HA PRODOTTO IL SOLLEVATORE TELESCOPICO NUMERO 200.000. IL PRIMO JCB LOADALL, IL MODELLO JCB 520, VENNE COSTRUITO A ROCHESTER, STAFFORDSHIRE, IL 3 OTTOBRE 1977.
Le pale gommate della serie 8: potenti, stabili, efficienti. Sterzo integrale, trasmissione efficiente, ampio spettro d‘impiego, stabilità impressionante e bassi costi d‘esercizio: le pale gommate Kramer definiscono gli standard di riferimento!
RAGGIUNGE L’ELEVAZIONE MASSIMA IN 40 SECONDI
MAGGIORE CAPACITA’ IN PIATTAFORMA
MACCHINE
NUOVE IN BLU Al Bauma PM ha presentato cinque novità
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ompletata l’integrazione con Manitex, PM si è presentata al Bauma con un carico di novità. Attualmente la gamma di prodotti PM conta più di 50 serie, con oltre 350 possibili configurazioni. Dalla progettazione alla realizzazione delle carpenterie, dal controllo qualità dei materiali al collaudo finale, tutto viene realizzato presso i due stabilimenti PM, uno a San Cesario S/P (MO) e l’altro ad Arad (Romania). Testimoni di questo successo le novità in blu sotto il sole della città bavarese, ossia la nuova PM 45.5, la PM 55, la PM 100 SP, la PM 150 SP, la PM 65 SP e la PM 38.5 SP. Si tratta di gru appartenenti alla gamma medium e super heavy che offrono, a seconda delle versioni, tutte le caratteristiche tecnologiche e i possibili allestimenti che da sempre contraddistinguono i prodotti del Costruttore emiliano, a partire dal nuovo sistema Power Tronic Advance Plus che sopraintende alle manovre, rendendo le gru precise nei movimenti e sicure in ogni aspetto, per arrivare al sistema di stabilizzazione ulteriormente migliorato, al Soft Stop End Stroke, nonché a una gamma di accessori di tutto rispetto. FONTE:PM GROUP
PERFORMANCE SENZA EGUALI COFANI DURATOUGH RESISTENTI AGLI URTI
MACCHINE Il nuovo Cat 320F L è progettato per l’utilizzo in un’ampia gamma di applicazioni per impieghi gravosi Equipaggiato con un motore Cat C4.4 Acert da 122 kW conforme agli standard UE Stage IV, il nuovo Cat beneficia di
un impianto idraulico adatto ai più diversi impieghi anche gravosi. Il motore prevede una serie di componenti per la gestione dell’elettronica, del carburante, dell’aria e del posttrattamento dei gas, incluso un filtro antiparticolato
diesel esente da manutenzione. Il range di peso va da 21,5 a 23 t. Rispetto al modello precedente,la nuova macchina 320F L vanta un consumo di carburante ridotto dell’8,5 per cento, pur mantenendo le stesse capacità di sollevamento e scavo.
PIATTAFORME A BRACCIO DI MEDIE DIMENSIONI JLG® — MAGGIORI CAPACITÀ E VELOCITÀ DI SOLLEVAMENTO Le nuove piattaforme a braccio 400S e 460SJ hanno una velocità di sollevamento piu’ rapida che vi permette di dedicare piu’ tempo al lavoro che al posizionamento. Le maggiori capacità in piattaforma massimizzano l’efficienza operativa. I nuovi cofani DuraTough garantiscono un’ ottima protezione contro gli urti, design piu’ moderno e migliore accesso per una facile manutenzione. Scopri di piu’ su www.jlg.com/en-gb/destination/boom-lifts
JLG Industries (Italia) s.r.l. Via Po 22 | 20010 Pregnana-Milanese Tel. 02 9359 5210
Hydac al Bauma con successo (Componenti)
Il Bauma tenutosi a Monaco di Baviera nei primi giorni di aprile è stata una manifestazione internazionale di successo e anche la vetrina ideale che ha permesso a Hydac, top player del settore oleodinamico, di mostrare le ultime novità sviluppate nelle linee compact hydraulic, mobile valves, sensori di pressione, schede elettroniche, display e Match (Mobile Application Tool Chain), il sistema che consente di creare il software per una macchina mobile. L’edizione del 2016, rispetto a quella passata, ha registrato il 40% di visite in più allo stand e ha svelato il crescente interesse dei progettisti verso un’offerta oleodinamica che, oltre a essere innovativa e all’avanguardia tecnologica, offra delle soluzioni smart e integrabili. Hydac ha messo in mostra la propria capacità di approcciare sistemi completi e complessi di automazione con la totale integrazione di componenti oleodinamici, elettronici e informatici. Il tutto attingendo a un’esperienza cinquantennale nel settore oleodinamico, e potendo contare su un dipartimento di ricerca e sviluppo costantemente alla ricerca di soluzioni capaci di prevedere le necessità del settore, sulla specializzazione elettronica e sull’esperienza delle aziende del gruppo nello sviluppo di software applicativi.
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TROPPO CARO Nel primo trimestre del 2016, in virtù del calo dei prezzi del petrolio, sono ben 1,6 i miliardi di euro risparmiati alla pompa, ma il gasolio rimane sempre troppo caro. Lo stesso vale anche per la benzina. La responsabilità del carocarburanti italiano, sottolinea il Centro Studi Promotor (e noi controfirmiamo), è interamente del Fisco. Per il gasolio, il prezzo industriale a inizio marzo era inferiore alla media europea di 2,7 centesimi, ma il prezzo alla pompa superava la media di 18,6 centesimi per colpa di un maggior carico fiscale.
MACCHINE
NUOVE IDEE Case CE pensa alla movimentazione
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scavatori cingolati, pale gommate, skid e dozer. Sono queste le macchine Case espressamente progettate per un settore in continua evoluzione, il material handling. Il nuovo escavatore CX290D Material Handling offre la versatilità, le prestazioni e la robustezza richieste nelle difficili condizioni di lavoro tipiche di questo settore. Un contrappeso maggiorato assicura la massima stabilità e numerose funzioni di sicurezza consentono all’operatore di lavorare con la più elevata tranquillità. La 721F WH in configurazione Waste Handler è uno dei due modelli progettati espressamente per l’utilizzo nel settore rifiuti e riciclaggio insieme alla 621F WH, di dimensioni più ridotte. Le pale sono dotate della tecnologia motoristica Case HI-eSCR che non richiede né ricircolo dei gas di scarico né filtro antiparticolato DPF. Questa tecnologia ha anche il vantaggio di garantire sicurezza nei pressi di materiali infiammabili. FONTE: CASE
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Nuovo in Pilosio (Nomine)
Johann Strunz è il nuovo amministratore delegato di Pilosio. In carica da aprile 2016, gli azionisti gli hanno affidato il compito di condurre l’azienda verso ulteriori sviluppi commerciali e crescite di fatturato. Il manager austriaco – da sempre amante dell’Italia (i suoi figli sono nati a Milano) – ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali in altre società del settore e ha acquisito una notevole esperienza nel mercato delle costruzioni.
PARTNERSHIP
(Solidarietà)
GAM E JLG
La solidarietà è sempre di casa in JCB, che ha donato una terna 3CX per aiutare le operazioni di soccorso e sgombero macerie in Ecuador, paese colpito da un terremoto di magnitudo 7,8. JCB ha fornito una 3CX, macchina molto versatile, al Consiglio Provinciale di Manabi attraverso Automekano, dealer JCB in Ecuador. La macchina andrà a lavorare a Canton Pedernales.
eneral de Alquiler de Maquinaria, in breve GAM, è l’azienda spagnola di noleggio con maggiore presenza internazionale: 14 paesi tra Europa, America Latina, Africa del Nord e Medio Oriente. La sua flotta è composta da 20.000 mezzi, dei quali ben 1.500 unità JLG.Tra queste spiccano la
JCB per l’Ecuador
1.500 JLG nella flotta di noleggio più grande di Spagna
G
piattaforma telescopica 860SJ (26,21 m di altezza e sbraccio orizzontale 22,86 m) e l’articolata 600AJ (18,46 m per uno sbraccio orizzontale di 12,10 m). La 860SJ è stata utilizzata per la manutenzione delle mura romane della città di Lugo, in Galizia; la 600AJ per la chiesa preromanica a Oviedo. FONTE: JLG
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M O T O R E
F R E E
P R E S S
MACCHINE CANTIERI maggio/giugno 2016, n. 34
Sommario
D E L L ’ E D I L I Z I A
5.0
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
credit: Sergey Nivens@ 123rf.com
MC + I L
52
TESTIMONIANZE
Cimertex, dealer portoghese di Komatsu, investe nel nostro Paese creando una realtà con tutte le carte in regola per operare con successo
MC 5.0 • MAGGIO-GIUGNO 2016 • NUMERO 34
enza La pres al di BKT è stata... Bauma E! GIGANT
36
COVERSTORY
Protagonisti del domani COVER il Bauma di BKT tra novità e... giganti
ATTUALITÀ
04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
14
EDITORIALI
42 IDENTIKIT
12 Editoriale on
DI UN LEADER
UN PO' DI OGGETTIVITÀ
(DI MAURIZIO GUSSONI)
(BKT)
REPORT TECNICO
36 FACILITANO
IL TRASPORTO
(DAF)
40 L'IMBARAZZO
DELLA SCELTA
(ATLAS COPCO)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane, Cristiano Pinotti Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
10
MACCHINE CANTIERI 5.0
(YANMAR CEE)
A ESCAVATORE
(WOGELE/HAMM)
MA SIAMO SEMPRE I PIÙ FESSI?
PROTAGONISTI DEL DOMANI
56
44 ATTENTI A QUEI DUE 64 DA PALA
66 Editoriale off
14 Cover story
DA RECORD
(BOMAG)
(DI EMANUELA PIROLA)
COVER STORY
62 UN BAUMA
49 OBIETTIVO TCO (MANITOU)
50 ROBA PESANTE
(WACKER NEUSON)
SPECIALE
21 VOCI DAL BAUMA (BKT/CNH/GSR/JLG/PILOSIO)
(HAULOTTE)
56 COMPATTO,
STABILIZZATO, PRESTAZIONALE
46 SU ISURA
PER L'ITALIA
TESTIMONIANZE
20 SFIDA NELLA
TANA DEL LUPO
(MERLO)
(CASE CE)
51 STANDING OVATION
(FASSI)
58 TUTTO
SU GOMMA
28 DUE 60 METRI
PER LA SVIZZERA
(DOOSAN)
(CIFA)
60 DECATLETA
31 SEMPRE
DELL'EDILIZIA
(MECALAC)
(PILOSIO)
52 IL FUTURO, IN ITALIA (KOMATSU - CIMERTEX)
PIÙ AFFERMATI
63 FESTA MADE
(KOHLER)
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009
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Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)
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IN ITALY
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Un po’ di
oggettività “C
on la metà delle imprese, Berlino produce il doppio del nostro valore aggiunto”. Così sottotitola un articolo de Il Sole 24 Ore del 3 maggio apparso a pagina 22. A parte lo sconforto di essere sempre secondi, tentiamo di capire. La Germania ha 1.745.398 microimprese contro le 3.610.000 italiane, ne ha 286.970 piccole, noi 184.345 per poi fare il balzo nelle medie Pmi con 54.300 contro le appena 19.370 italiane. Per quanto riguarda le grandi, Germania batte Italia 9.647 a 3.253. Totale: Italia 3.817.058; Germania 2.096.315. La Germania vanta un tasso di crescita doppio rispetto all’Italia, un tasso di disoccupazione del 5% con solo il 7% di giovani in cerca di lavoro (in Italia è il 39%), un debito pubblico al 71,6% (noi 133%) e un surplus commerciale superiore al 7% del Pil. Ma se abbiamo più imprese perché siamo meno produttivi? La differenza sta nelle proporzioni delle aziende. In Germania ci sono più aziende medie e grandi e, banalizzando, più l’azienda è grande, più lo è anche il suo fatturato. Fin qui posso concordare con l’articolo, dando per giusti i numeri su cui si basa. Quello che invece infastidisce sono le soluzioni citate, fonti due economisti di grid: Franco Mosconi, titolare di una cattedra all’Università di Parma, e Veronica De Romanis, professore della Luiss e Standford University, che riescono a dire, in soldoni, che le Pmi italiane devono aggregarsi (Mosconi) e che bisogna eseguire tagli alla Pa, alla spesa e al cuneo fiscale (De Romanis). Beh, dal quotidiano di economia di punta mi aspettavo qualcosa in più. In primis, essendo il quotidiano di Confindustria, magari invece di far parlare sempre i soliti “professoroni” (con ECONOMIA tutto il rispetto) far parlare gli imprenditori che pagano le SOMMERSA FONDATA SUL quote associative di Confindustria, sarebbe stato magari meno altisonante ma più concreto: forse (e me lo auguro) DOPPIO LAVORO E SUL sarebbero uscite delle soluzioni. In seconda battuta, visto LAVORO NERO, È L’ECONOMIA che uno degli altri articoli sulla stessa pagina cita l’esempio di aziende italiane (emiliane) con socio tedesco che “vanno CHE HA PERMESSO ALL’ITALIA a gonfie vele” perché hanno investito dove c’erano brand e realtà che funzionavano, magari una delle soluzioni da DI EMERGERE IN ANNI IN CUI suggerire è ricordare che essere imprenditori significa investire continuamente nella propria azienda. Solo in Emilia L’ECONOMIA EMERSA i tedeschi hanno trovato 140 realtà meritevoli che adesso si battono ad armi pari sul mercato e stanno recuperando AFFONDAVA. l’investimento iniziale (in Italia sono 1.645). Ma ve ne sono (GIUSEPPE PONTIGGIA) tante che ci piacerebbe restassero italiane. Invece le stiamo cedendo al nemico. Allora perché piangere sul nostro essere sempre secondi? Tra qualche anno, a giudicare dall’andazzo, saremo primi, perché di fatto saremo il 17esimo Länder tedesco, commercialmente parlando. ❑
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CoverStory BKT
PROTAGONISTI Quella di BKT al Bauma è stata una presenza... gigante. Sia per le dimensioni di alcuni prodotti, che per il numero di novità presentate. E anche per il numero di risciò messi a disposizione dei visitatori DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI BKT PHOTO GALLERY
S
ono stati ben dieci i prodotti che BKT ha presentato al Bauma di quest’anno. Dieci testimonianze della competenza raggiunta dal costruttore indiano nei settori edile, industriale e minerario, altamente esigenti, rappresentati in pompa magna alla fiera bavarese. Di questi dieci prodotti ben cinque erano novità assolute. Accompagnate, per non dire dominate, da un gigante.
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MACCHINE CANTIERI 5.0
ALL’ESTERNO. Ma partiamo dall’inizio, che in questo caso corrisponde, neanche a farlo apposta, proprio agli ingressi della fiera che si è svolta questo aprile. Per chi ci è stato raccontiamo cosa nota, ma per chi non fosse riuscito a visitare la manifestazione principe del nostro settore possiamo dire che a tutti, ma proprio tutti, gli ingressi della fiera e nei punti di passaggio
fra i padiglioni, BKT ha dato il benvenuto ai visitatori con una forte e massiccia presenza pubblicitaria. Come avvenuto per l’edizione 2013, BKT ha infatti sponsorizzato tutti i risciò messi a disposizione dei visitatori per circolare nella vasta area espositiva all’aperto. E proprio nella zona esterna, era impossibile non notare l’enorme Earthmax SR 45 Plus, il nuovo pneumatico Giant di BKT, con la sua straordinaria altezza di 2,70 metri.
pneumatico All Steel con cinture in acciaio multistrato, ideato per pale gommate, dozer e dumper articolati. Questo pneumatico assicura forza e stabilità straordinarie oltre a eccellente resistenza al taglio e alle alte temperature.Tra i nuovi arrivati nella grande famiglia di BKT, la parte del leone spetta di certo a Earthmax SR 45 Plus (misura 27.00 R 49). Le sue dimensioni gigantesche di oltre 2,70 metri di diametro lasciavano senza fiato i visitatori accorsi alla manifestazione e si è rivelato una delle principali attrazioni di tutta la fiera.
ALL’INTERNO. Allo stand BKT invece la principale protagonista è stata la serie Earthmax, con sei diversi modelli esposti: Earthmax SR 41 (misura 29.5 R 25), uno pneumatico radiale All Steel per dumper articolati; Earthmax SR 47 (misura 24.00 R 35), uno pneumatico altamente resistente ai tagli, particolarmente sviluppato per dumper rigidi che operano in condizioni severe; Earthmax SR 53 (misura 23.5 R 25), uno pneumatico robusto e durevole, ideale per pale gommate e dozer nelle applicazioni per cave, cantieri e miniere. Al gruppo si è poi aggiunto il tenace Earthmax SR 22 (misura 20.5 R 25), uno pneumatico ad elevata resistenza per pale gommate e motolivellatrici impiegate in condizioni invernali con neve e ghiaccio. Sempre sullo stand era presente anche un altro membro della famiglia Earthmax appena uscito dalla linea di produzione: si trattava dell’Earthmax SR 31 (misura 23.5 R 25), un robusto e stabile
DEL DOMANI *
IL PROTAGONISTA
Come abbiamo detto, non si poteva non notarlo. Al Bauma è stato una delle attrazioni principali, sarà per le dimensioni, o forse perché torreggiava in mezzo a una serie di novità con le quali BKT ha risposto a moltissime esigenze dei diversi settori rappresentati in fiera. Fatto sta che il pubblico è rimasto senza fiato alla vista di Earthmax SR 45 Plus, il
nuovo Giant di BKT. Le sue enormi dimensioni, ben 2,70 m di diametro, nascondendo una tecnologia di prim’ordine. A partire dalla particolare struttura All Steel della carcassa che assicura un’eccellente stabilità e contrasta i danni che possono essere causati da agenti esterni, come tagli, strappi e abrasioni, garantendo una grande resistenza in ogni
condizione d’utilizzo. Oltre all’elevata trazione, Earthmax SR 45 Plus è caratterizzato anche da uno speciale disegno del battistrada che gli conferisce ottime proprietà di autopulitura, ottimizza la vibrazione su strada e minimizza il rumore. Per questo BKT lo consiglia per l’equipaggiamento in primis di dumper destinati a coprire lunghe distanze. MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory BKT
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FOCUS LIFTMAX
New entry anche nel settore della logistica con il nuovo pneumatico radiale Liftmax LM 81, specificamente progettato per carrelli elevatori che si distingue per comfort, durata e riduzione dei costi operativi, peculiarità che lo rendono ideale per applicazioni in ambito logistico. La struttura all steel della carcassa, forte e robusta, consente una bassa resistenza al rotolamento che si traduce in minori costi operativi e in un ciclo di vita più lungo. Ma non solo. Liftmax LM 81 assicura anche un ottimo comfort di guida, soprattutto su lunghi percorsi, essenziale per questa tipologia di attività e un’eccezionale stabilità anche a velocità elevate: un prodotto indicato per i forklift impegnati nelle applicazioni in ambito industriale e nella logistica.
Questo pneumatico Giant è stato progettato per dumper rigidi ed è ideale per operazioni su percorsi lunghi. La resistente carcassa All Steel garantisce straordinaria stabilità insieme ad estrema resistenza a tagli e lacerazioni. Lo speciale disegno del battistrada invece gli conferisce eccellenti proprietà di auto-pulitura e minimizza vibrazioni e rumori. Per BKT, lo pneumatico Giant esposto nell’area esterna ha rappresentato un grande passo in avanti sul suo percorso di entrata in un mercato di giganti.
NON SOLO EARTHMAX. Per l’impiego su gru ad alta velocità su e fuori strada, BKT ha esposto lo pneumatico Airomax AM 27 (misura 445/95 R 25) che assicura ottime prestazioni di velocità e comfort su strada. Inoltre è in grado di resistere a temperature molto elevate. Ma non è stato solo il momento di macchine movimento terra o da sollevamento. Al Bauma c’è stato spazio (e tanto) anche per la logistica. Che BKT segue con le due famiglie di pneumatici Portmax e Liftmax.
NON SOLO PNEUMATICI La responsabilità sociale ha sempre guidato le decisioni di BKT, ponendo al centro le persone e il loro benessere, nel rispetto di standard di lavoro adeguati, e mirando a ridurre sprechi e inquinamento attraverso strutture autonome da un punto di vista energetico e dal ridotto impatto ambientale. Un impegno che si è tradotto per esempio nella costruzione dell’ultimo stabilimento di
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Bhuj: un impianto produttivo autonomo e all’avanguardia che rappresenta un esempio di “fabbrica sociale” poiché ospita una housing colony per i dipendenti, offrendo la possibilità alle loro famiglie di vivere all’interno della comunità e usufruire di un ospedale, una stazione dei vigili del fuoco, un grande centro ricreativo, una scuola, una guest house e altre strutture di interesse per l’intera collettività. Etica e
responsabilità sociale sono poi vissuti e rappresentati anche dalla BKT Foundation che sostiene progetti e iniziative di diversa natura e origine. In ambito sanitario, per esempio, ha provveduto alla donazione di un’unità di terapia chirurgica intensiva all’ospedale di Aurangabad e all’importazione di macchinari tecnologicamente avanzati per il trattamento di pazienti
con insufficienza cardiaca e respiratoria per un ospedale di Mumbai, mentre a sostegno del diritto allo studio, ha sovvenzionato un percorso formativo gratuito per 800 ragazze in una scuola nello stato del Rajasthan, vicino agli impianti produttivi di Bhiwadi e Chopanki nel nord dell’India e supporta tutt’oggi la formazione universitaria di brillanti studenti indiani in prestigiosi istituti in India e all’estero.
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FOCUS EARTHMAX
SPAZIO ALLA LOGISTICA. Alcuni pneumatici delle linee Portmax e Liftmax sono sotto la luce dei riflettori: Portmax PM 90 (misura 18.00 R 25) è uno pneumatico radiale con cinture d’acciaio multistrato per reach stacker. Grazie alla struttura All Steel, il peso dei carichi è ben distribuito sulla superficie di appoggio e la carcassa è molto robusta. La bassa resistenza al rotolamento si traduce in consumi di carburante ridotti. Per le gru a cavaliere nelle applicazioni di porto, invece, BKT ha sviluppato lo pneu-
Il nuovissimo Earthmax SR 31, appena uscito dalla linea di produzione, è stato presentato in anteprima assoluta al Bauma. Questo nuovo pneumatico ha attirato l’attenzione in primis per la speciale mescola del battistrada, particolarmente resistente ai tagli e alle alte temperature, che assicura un lungo ciclo di vita. Le cinture in acciaio
multistrato e il disegno rigido a blocchi garantiscono inoltre trazione e stabilità eccellenti anche su terreno fangoso. Infine, la struttura radiale della carcassa assicura una resistenza al rotolamento ridotta che si traduce in risparmio di carburante e minori costi operativi. Earthmax SR 31 per loader, dozer e dumper articolati è lo pneumatico ideale per le operazioni di carico e di trasporto materiali.
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CoverStory BKT
MONSTER TOUR
matico radiale Portmax PM 93 (misura 16.00 R 25) con struttura All Steel e cinture in acciaio multistrato che garantiscono elevate capacità di carico. Un altro pneumatico con struttura All Steel è il nuovo Liftmax LM 81 (misura 7.50 R 25), progettato per carrelli elevatori. Questo pneumatico fornisce un’ampia serie di vantaggi: dalla carcassa estremamente resistente, alla bassa resistenza al rotolamento, fino ad una eccellente stabilità anche a velocità elevate, e non per ultimo, la riduzione dei costi operativi. E SPAZIO ALL’OTTIMISMO. Alla chiusura della manifestazione le somme tirate da BKT sono state totalmente positive, in linea peraltro con l’andamento della fiera stessa che ha visto davvero poche (forse nessuna) aziende espositrici scontente. Per il Costruttore indiano il Bauma ha confermato e incoraggiato il trend positivo rilevato anche da recenti ricerche di mercato. Nel settore delle macchine da costruzione, i dati diffusi dal CIC (Construction Intelligence Center) Global 50 prevedono un incremento generale del settore mondiale del 21% che culminerà in un fatturato complessivo di 10,3 trilioni di dollari nel 2020. Fino ad allora è previsto un tasso di crescita annuale e globale del 3,9%. Già nell’immediato 2016 il mercato risulta destinato quindi a crescere, soprattutto in Europa, Stati Uniti e India. Il grande successo riscosso da BKT al Bauma ha accresciuto la notorietà del brand, contribuendo ad aumentarne la quota di mercato e a rinsaldare i legami con i partner distributori e la fiducia nel prodotto BKT degli utilizzatori finali. Ne è convinta Lucia Salmaso, amministratore delegato di BKT Europe, che ha dichiarato:“Siamo molto sod-
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Anche quest’anno BKT ci farà sognare, con l’adrenalina di Monster Jam, il tour che sta per tornare in Europa e che il Produttore indiano sponsorizza. È la 18esima edizione che vedrà l’aggiunta di nuove tappe. Il calendario degli appuntamenti europei è molto fitto: ben sette città e cinque Paesi diversi. La prima tappa è prevista il 4 giugno a Barcellona (Estadi
disfatti di questa edizione del Bauma che rispecchia l’andamento positivo del mercato internazionale delle costruzioni. Finalmente, dopo parecchi anni, si respira un clima favorevole un po’ in tutto il mondo. Credo che stia iniziando un nuovo ciclo per questo mercato che sicuramente introduce cambiamenti, trasformazioni e di conseguenza delle grandi sfide per tutti gli operatori. Noi di BKT siamo pronti ad affrontare il futuro con la stessa grinta di sempre, i cambiamenti non ci spaventano, anzi, cerchiamo di anticiparli per essere protagonisti del mondo di domani”. ❑
FOCUS PORTMAX
Debutto anche per il nuovo Portmax PM 93, pneumatico radiale all steel, con robuste cinture in acciaio multistrato, forte, resistente e progettato specificamente per le operazioni portuali e la movimentazione dei container, in grado di assicurare grande stabilità, durata e risparmio di carburante. Affidabilità, resistenza, alta capacità di carico sono le caratteristiche che rendono Portmax PM 93
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uno pneumatico d’eccellenza per il trasporto intermodale. Ogni particolare è studiato nel minimo dettaglio. A partire dal battistrada che è realizzato con una mescola speciale ideata per durare a lungo, così da limitare al minimo la frequenza di sostituzione dello pneumatico e il relativo fermo macchina, con ovvi vantaggi economici. Per passare alla struttura radiale all steel, che oltre a conferire una maggiore forza
Olímpic Lluís Companys), l’11 a Madrid (Estadio Vicente Calderón), a Rotterdam il 2 luglio (Feijenoord Stadium) e il 3 settembre a Cardiff (Principality Stadium). Dal 17 settembre il tour proseguirà a Göteborg (Ullevi Stadium), l’8 ottobre a Francoforte (Commerzbank-Arena) e terminerà il suo viaggio in Europa a Stoccolma il 12 novembre (Friends Arena).
e manovrabilità, assicura una perfetta combinazione tra la capacità di trasportare i carichi più elevati e il mantenimento della massima stabilità. Senza trascurare il comfort di guida. La ridotta resistenza al rotolamento riduce, infine, gli slittamenti, risparmiando sul carburante e sui costi operativi. Portmax PM 93 per gru a cavaliere è lo pneumatico perfetto per la movimentazione industriale: stabile, resistente e duraturo.
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TESTIMONIANZE
(FASSI GROUP)
SFIDA NELLA TANA DEL LUPO Dall’unione di Tecnogru e Bini nasce Fassi Emilia, la nuova grande concessionaria Fassi per l’Emilia Romagna
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enché Fassi sia già una forte presenza in Emilia Romagna grazie ai suoi due concessionari storici, Tecnogru e Bini, da oggi rafforza ulteriormente tale presenza compiendo una scelta significativa, che manda anche un segnale forte ai competitor, alcuni dei quali, inutile dirlo, hanno la propria sede proprio in Emilia Romagna. La scelta è quella di tenere a battesimo la nuova Fassi Emilia, che nasce dalla fusione dei due concessionari storici. “Si tratta di una scelta ponderata” ha dichiarato Giovanni Fassi,
AD di Fassi Gru alla presentazione della nuova filiale “presa perché il territorio emiliano è un mercato tra i più importanti di tutta Italia, che merita di una nostra presenza diretta. Ovviamente non intendiamo abbandonare la nostra filosofia distributiva fortemente legata ai nostri dealer” ha proseguito Fassi “e per questo motivo abbiamo scelto di unire le forze con le due realtà storiche che da decenni ormai rappresentano il nostro marchio nell’emiliano e nella Romagna”. Alla guida della neonata realtà chi già prima guidava Tecnogru e Bini,
LA FASSI EMILIA in numeri
• due sedi a Modena e a Bentivoglio (Bologna) per un totale di 2.300 m2 coperti e 10.000 m2 di piazzale; • 2 officine interne e 6 officine autorizzate sul territorio di competenza; • 6 officine mobili per interventi esterni; • piazzale espositivo e campo prove in entrambe le sedi; • aula didattica per i corsi di formazione in entrambe le sedi; • 2 magazzini ricambi; • fatturato totale delle due aziende nel 2015 4,2 ml di euro; • obiettivo fatturato 2016 di Fassi Emilia 5,0 ml di euro.
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ossia Oscar Marchi e Roberto Bini, cui si affianca la presenza di Fassi Gru. Marchi è presidente nonché direttore commerciale dell’area di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova, mentre Roberto Bini segue la direzione commerciale dell’area di Bologna e Ferrara. “Fassi Emilia darà utili informazioni per gestire anche altri interventi sul territorio nazionale al fine di creare un network con risorse sempre più importanti ed orientate alle necessità locali” ha spiegato Mauro Dellacasa, responsabile vendite mercato Italia di Fassi Gru. “È particolarmente significativo che la prima di queste nuove strutture sorga in Emilia. In questa regione, oltre all’attività legata a uno stabilimento di produzione Fassi Gru, hanno sede i nostri principali competitor nazionali; e proprio rispetto a loro la nostra scelta va controcorrente. Fassi Gru punta su un'organizzazione commerciale e assistenziale forte e articolata sul territorio, mentre altri tendono a intervenire direttamente dalla casa madre. Quindi, Fassi Emilia non è solo una concentrazione di strutture, ma anche un potenziamento dei servizi per garantire ai clienti una consulenza completa in tutte le fasi di vita della gru: dalla sua scelta alla definizione delle dotazioni, dalla fondamentale quanto delicata fase di allestimento sul veicolo alle manutenzioni periodiche, fino al pronto intervento in caso di necessità. Per garantire tutto questo” prosegue Dellacasa “serve una struttura importante, con un magazzino ricambi ben strutturato, ma soprattutto personale qualificato e formato: in Fassi Emilia e nel suo network, composto da sei officine esterne che si aggiungono alle due interne, operano già ora 16 tecnici specializzati. Fassi Gru è quindi parte attiva per guidare e sostenere queste azioni, garantendo tutti i supporti di marketing, formazione e competenze che sono necessari per raggiungere l’unico vero traguardo che ci interessa: la leadership nel settore con la piena soddisfazione dei nostri clienti”. ❑
VOCIDAL
Voci dal
Bauma bbiamo raccolto opinioni e previsioni sul futuro del settore delle costruzioni direttamente nei giorni del Bauma. Il sentiment è comune: è ora di ripartire. E in molti Paesi nel Mondo la ripresa è già cominciata. Ma anche l’Italia non è più ferma, finalmente
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Lucia Salmaso, AD BKT Europe
Andy Blandford, Vicepresident CNH Industrial Construction Equipment EMEA
Piero Palmieri, Product manager GSR
Roberto Marangoni, AD JLG Italia
Johann Strunz, AD Pilosio
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Lucia Salmaso, AD BKT EUROPE non si crea un sistema, come avvenuto in altri mercati esteri. L’accesso al credito continua a essere un problema? Un po’ ma di sicuro non è più l’ostacolo principale alla ripresa italiana. Quale settore è più promettente per BKT in Italia? Offriamo prodotti a settori di applicazione molto diversi tra loro, anche se tutti accomunati dall’essere off-road. Agricoltura, movimento terra, industriale, portuale e logistica, per noi sono tutti mercati importanti in egual misura, anche se alcuni in Italia offrono numeri più di nicchia. In ogni caso in BKT non tralasceremo alcuna opportunità e offriremo a tutti i clienti lo stesso tipo di qualità e di supporto. n Bauma promettente secondo il parere comune. Anche in BKT avete la stessa sensazione? Siamo molto soddisfatti di questa edizione del Bauma che rispecchia l’andamento positivo del mercato internazionale delle costruzioni. Finalmente, dopo parecchi anni, si respira un clima favorevole un po’ in tutto il mondo. Credo che stia iniziando un nuovo ciclo per questo mercato che sicuramente introduce cambiamenti, trasformazioni e di conseguenza delle grandi sfide per tutti gli operatori. Noi di BKT siamo pronti ad affrontare il futuro con la stessa grinta di sempre, i cambiamenti non ci spaventano, anzi, cerchiamo di anticiparli per essere protagonisti del mondo di domani.
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Vale lo stesso clima positivo anche per l’Italia? Globalmente in Europa si vede una crescita che sembra attestarsi, secondo le analisi degli ultimi mesi, su un +2/3%. Anche in Italia stiamo rilevando un clima di rinnovata fiducia che spinge alcune aziende a fare degli investimenti. Siamo però purtroppo lontani dalla percentuale di crescita che si registra oltralpe. In Italia mancano innanzitutto dei piani di sviluppo delle infrastrutture a medio e lungo termine, cosa che invece è in essere nelle altre Nazioni europee, che infatti hanno un’economia in crescita. Ci sono poi altri problemi intrinseci al mercato stesso, come l’approccio al cliente: per esempio il noleggio in Italia è un business ancora tutto da sviluppare, con buoni margini di crescita ma al contempo di difficile sviluppo se
Quali strumenti usate per convincere il cliente ad acquistare i vostri pneumatici? Se un tempo il fattore prezzo risultava una discriminante importante nella scelta, fortunatamente la crisi ha portato tra gli utenti una maggiore consapevolezza che benché importante, il prezzo non è tutto. Oggi gli operatori guardano alle performance e all’affidabilità del prodotto, ma anche all’affidabilità del Produttore, in termini soprattutto di servizi. In questi anni abbiamo operato per rafforzare e confermare la percezione della nostra azienda come partner affidabile, una posizione che oggi il mercato ci riconosce appieno grazie alla qualità dei nostri servizi, della consulenza che offriamo ai clienti, della rete dei nostri distributori e, ovviamente, dei nostri prodotti. ❑
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osa ha portato il Bauma? Ottimismo. Il Bauma è stata una grande opportunità e un successo internazionale. Grazie anche a questa manifestazione siamo riusciti a rafforzare ulteriormente la percezione del nostro brand presso i nostri clienti e il mercato in generale, poiché i visitatori del Bauma provenivano da ogni parte del Mondo. Rispetto poi alle precedenti edizioni quest’anno l’afflusso dei visitatori è stato elevatissimo fin dal primo giorno.
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Resta quindi una fiera di successo? La risposta finale dovrebbero darla i visitatori, ma credo che si tratti del giusto mix di macchine per settori che spesso si incrociano nei diversi cantieri. Per chi lo visita, il Bauma
Andy Blandford, VICEPRESIDENT CNH INDUSTRIAL CONSTRUCTION EQUIPMENT EMEA è il one-stop-shop dove è possibile trovare veramente tutto quello che serve in un cantiere di qualunque dimensione e tipologia. Quindi sì, resta una fiera di successo. Il Bauma è stato lo specchio dell’andamento del mercato? Globalmente il mercato mondiale è in crescita. Analizzando più nel dettaglio ci sono paesi che stanno facendo registrare una crescita anche decisa dopo anni di stallo: in Europa un esempio di questi mercati in ripresa sono l’Italia e la Spagna, mentre Germania e Regno Unito stanno confermando una crescita partita prima che nel Sud Europa. Spostandosi fuori dal Vecchio Continente, in generale le economie del Middle East stanno pagando le fluttuazioni del petrolio, che certo tornerà a salire ma non toccherà più i livelli di qualche anno fa. In ogni
caso si tratta di mercati promettenti che offrono ancora buone prospettive di crescita. Altre zone del mondo, come il Nord Africa e alcune nazioni africane soffrono della situazione geopolitica molto instabile nella quale sono inseriti, e questo frenerà la loro economia per anni, se le cose continueranno a trascinarsi come accade ora. Nello specifico cosa ci può dire dell’Italia? Per Case l’Italia non è solo uno dei mercati con le migliori prospettive di crescita. L’Italia è anche il Paese dove Case ha stabilito gran parte della sua struttura: ospita infatti due hub, tre fabbriche e il back office da dove seguiamo tutti i servizi e il supporto post vendita. Senza dimenticare che sempre in Italia nascono i motori FPT Industrial. Prevediamo comunque una crescita a due cifre, che sarà
sostenuta dalla rete dei dealer, forte e capillare su tutto il territorio. Il futuro del settore movimento terra a suo avviso è destinato a vedere la comparsa di aziende specializzate in fleet management che si sostituiranno all’azienda nell’acquisto? In parte sta già accadendo, alcune grosse realtà hanno deciso di demandare l’acquisto e la gestione del parco mezzi ad aziende specializzate delle quali si servono esattamente come accade nella gestione delle autovetture aziendali. Ma affermare che sia il futuro è arduo: dipende dal mercato, un po’ come accade per il noleggio. Per esempio le miniere e le grosse cave potrebbero essere realtà interessate al fleet management, ma questo non significa che le aziende di dimensioni medie o piccole rinunceranno all’acquisto diretto. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Piero Palmieri,
PRODUCT MANAGER GSR SR ha partecipato al Bauma non direttamente, ma attraverso il dealer tedesco Rothlehner. Perché? Per il carattere stesso con cui l’azienda da sempre gestisce i rapporti con i propri partner. In GSR siamo convinti che il modo migliore di interpretare e agire su un mercato sia quello di integrarsi, e per farlo bisogna collaborare attivamente con chi conosce tale mercato che, nel nostro caso, sono i nostri dealer. Ovviamente questo approccio di GSR è universale, e non solo per il mercato tedesco.
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Com’è andata? Vedere che il proprio lavoro ha successo è indubbiamente motivo di soddisfazione. Ma una fiera come il Bauma, al di là del risultato commerciale, ti dà il polso della situazione, ti dice dove sta andando il mercato. Ti fa capire se sei in linea con esso, se le tue intuizioni sono corrette. Anche in questo caso la risposta è stata positiva: il progetto Euro 6 di GSR è perfettamente al passo coi tempi”. Cos’è di preciso il progetto Euro 6 di GSR? Due anni fa circa abbiamo messo mano all’intera gamma, con lo scopo di preparare i nuovi modelli per il mercato dei prossimi anni. Obiettivo di partenza è stato quello di realizzare piattaforme già pronte per i veicoli Euro 6, al fine di non costringere i nostri partner a continui aggiornamenti di prodotto per inseguire l’ultima versione. Le piattaforme esposte al Bauma sono già tutte pronte e allestibili su veicoli Euro 6 che stanno iniziando ad essere disponibili solo in questi mesi. Le stesse piattaforme possono essere allestite anche su
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veicoli Euro 5. Quindi non importa quale sia il mercato di destinazione della piattaforma o quale sia il veicolo che equipaggia, per i nostri dealer è sempre lo stesso modello di piattaforma. Ed è anche un segnale della continuità che vogliamo imprimere alla nostra produzione. In che senso? Dagli anni ‘90 ad oggi i veicoli Patente B hanno visto la loro tara aumentare in media di 500 kg per far fronte alle nuove normative in materia di emissioni e di sicurezza. Questo significa che il margine operativo per chi costruisce gli allestimenti si è ridotto. Questo ha innescato una corsa alla massima tecnologia possibile, tra elettronica e utilizzo di acciai sempre più leggeri e sottili. Tant’è che, nonostante la maggiore tara, sui veicoli patente B oggi si installano piattaforme da 27 m quando il massimo negli anni ‘90 erano 13 o 14 m. Significa un aumento di prestazioni e sbracci del 225%. Ma significa anche che le macchine sono di più difficile gestione, bisogna essere più preparati e qualificati perché il margine per l’errore umano è stato di molto diminuito, e quando sei a 27 m di altezza il minimo errore può avere conseguenze molto gravi. In Italia, ma anche in molti altri paesi, l’operatore medio di piattaforme aeree non
è adeguatamente formato e per di più è stato abituato ad operare con macchine che, se va bene, hanno almeno una decina d’anni in termini di tecnologie. Per questo GSR ha preferito impostare la propria gamma di piattaforme scegliendo il giusto livello di tecnologia in grado di garantire la continuità con quanto ha prodotto sinora, ossia piattaforme che rispondono in primis a principi di semplicità e di vita media della macchina che sia di almeno cinque anni. E che in fase di progettazione non vadano a stressare quelle criticità, come le altezze eccessive raggiunte con spessori di acciaio infinitesimali rispetto al passato, che sono palesemente le principali fonti di problematiche. Qualche esempio dei modelli GSR che già rispondono a questi parametri? I fiori all’occhiello della nostra gamma, come le telescopiche da 17 e 23 m, i modelli da 20 m, la nuova PX doppia articolata da 300 kg di portata e la TJ con jib finale. Nel corso del 2016 lanceremo le nuove versioni di modelli che ancora non hanno subito l’upgrade all’Euro 6, per ora in attesa che vengano disponibili i veicoli Euro 6 dei Costruttori che ancora mancano all’appello. ❑
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Roberto Marangoni, AD JLG ITALIA I
l tema del Bauma per JLG è stato ‘il futuro a portata di mano’. Cosa significa? Tutto quanto presentato al Bauma, e sul quale stiamo lavorando da tempo, è orientato verso il futuro, la sicurezza, la tecnologia, la posizione pionieristica a livello di innovazione che JLG vuole continuare ad avere per prodotti e servizi. Abbiamo quindi presentato macchine e accessori che ruotano attorno al concetto di massima sicurezza. Come si concretizza questo concetto a livello produttivo? La prima novità è l’introduzione dello SkyGuard: il sistema di protezione per l’operatore in caso di schiacciamento tra cesta e ostacoli, che verrà montato come standard su tutti i bracci diesel a partire dal mese di giugno. Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto al grado di sicurezza che già oggi garantiamo su tutte le nostre macchine. Nello stand spiccava però anche una novità grande in tutti i sensi, anche sotto il profilo dimensionale... Si tratta della 1500AJP, la macchina articolata più alta del mondo a oggi disponibile sul mercato. Oltre a essere bella sotto il profilo estetico, è apprezzabile soprattutto in virtù delle sue prestazioni che garantiscono un’efficienza di lavoro particolarmente elevata: in due minuti passa dalla posizione di totale chiusura alla massima altezza grazie al sistema Quick Stick che permette l’apertura contemporanea dei due bracci telescopici. Allo stesso tempo l’estensione degli assi avviene in meno di un minuto. La consolle prevede uno schermo LCD che dà informazioni in tem-
po reale. Tra queste, l’informazione forse più importante è quella di dire all’operatore esattamente dove si trova all’interno del diagramma di lavoro in ogni momento. Essendo la macchina articolata più grande disponibile sul mercato, ha un diagramma di lavoro enorme, quasi il 60% in più rispetto alla più vicina concorrente. La 1500 AJP si caratterizza per la doppia portata in cesta, quindi 270 e 450 kg (con diagramma limitato) e uno sbraccio di 23 m. Il peso permette di rimanere nei limiti delle 40 t motrice/rimorchio/carico e quindi siamo di fronte a una macchina in grado di garantire notevole efficienza di lavoro unita a una trasportabilità senza problemi. In quali applicazioni sarà più gettonata? Premesso che la produzione inizierà nella seconda metà del 2016 per arrivare a regime il prossimo anno, la 1500 AJP in virtù dei 50 m articolati può spaziare dall’edilizia all’industria, all’eolico. Garantendo uno sbraccio e uno scavalcamento elevato davanti a questa macchina si apre un ventaglio di ap-
plicazioni davvero ampio. Le novità produttive non finiscono qui... Altra novità è il nuovo ragno X15JP da 15 m con portata unica anche con il jib articolato. Caratteristica principe è la compattezza: ha una lunghezza di trasporto di 3,4 m, l’altezza è sotto i 2 m, mentre la larghezza è di 74 cm. La possibilità di accedere a qualsiasi luogo di lavoro dovrebbe farne un ottimo prodotto, in grado di garantirci un ulteriore salto qualitativo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Johann Strunz, AD PILOSIO ei ha ricoperto cariche importanti e ha maturato una lunga esperienza in una multinazionale concorrente. Che cosa l’ha attratta in Pilosio? Sono tre le cose che mi hanno attratto in Pilosio: la gamma di prodotti, gli investitori e i mercati. Dal punto di vista dei prodotti, sicuramente l’aspetto più interessante è l’elevata competenza nei ponteggi industriali e per il settore edile nonché la grandissima potenzialità di ulteriori sviluppi nel settore delle casseforme. Pilosio è un’azienda perfetta per coprire nicchie di mercato nei paesi overseas. La sua più grande forza è quella di essere flessibile e di avere la capacità tecnica e produttiva di fornire soluzioni commisurate alle esigenze del cliente, di qualunque parte del mondo egli sia. Gli azionisti, inoltre, sono persone giovani, con una mentalità molto moderna ed ‘entrepreneur’, orientati al 100% ai risultati ma che lasciano la libertà necessaria per sviluppare le strategie in maniera autonoma.Terzo motivo, ma non meno importante, i mercati di punta di Pilosio sono quelli per cui io ho già lavorato e che conosco. Dimenticavo il quarto punto: il capitale umano. Sono rimasto piacevolmente sorpreso, ho trovato persone molto preparate e motivate, flessibili e con una grande velocità di decisione.
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Se dovesse identificare Pilosio con soli tre concetti base, quali sceglierebbe? Pilosio è One face to the customer, Engineering competence e Flexibility. ‘One face to the customer’ significa che il cliente ha un contatto continuo e diretto con una sola persona dell’azienda, la quale si avvale di un team tecnico di supporto e segue il cliente dalla gara di appalto fino
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all’assistenza in cantiere, coinvolgendo altri colleghi quando necessario. ‘Engineering competence’, cioè l’elevata competenza tecnica acquisita attraverso progetti sempre più complessi assieme alle strategie di sviluppo di nuovi prodotti ci consente di offrire soluzioni innovative con tecnologie sofisticate.‘Flexibility’ significa offrire la soluzione migliore e più adatta per il nostro cliente e avere la capacità di adattarsi alle situazioni inaspettate e alle esigenze di cantiere. Qual è la prima cosa da fare quando si inizia in una nuova realtà? Imparare! Ascoltare e imparare.
Dall’esperienza passata porterò il mio approccio, basato su analisi approfondita, definizione degli obiettivi e velocità. Infine una domanda più personale. Ritorna in Italia dopo aver vissuto a Milano per una decina di anni. Cosa le piace di questo paese? Non è un ritorno, in realtà non sono mai veramente andato via. I miei due figli sono nati a Milano e quindi ho un forte legame emotivo con questo paese. Anche se sono austriaco, per me è un ritorno ‘a casa’ più che un andare a lavorare in un paese straniero. ❑
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TESTIMONIANZE
(CIFA)
DUE 60 M PER LA SVIZZERA A3, del gruppo svizzero AGIR-Holcim-CRH, ha acquistato due K60H di Cifa. I perché della scelta nei numerosi plus tecnici che queste pompe del Costruttore di Senago incorporano
urigo e Basilea. Due importanti città svizzere che oggi sono al centro della nostra storia. Una testimonianza fatta di eccellenza, visto che a tessere la trama vi è in primis Cifa, costruttore italiano di macchine per il trasporto e il pompaggio del calcestruzzo la cui storia è costellata da innovazioni che hanno cambiato il settore (ultime in ordine temporale la betoniera ibrida e gli elementi in carbonio sui bracci delle pompe). Protagonista di questa case history sono due pompe autocarrate K60H che, acquistate nel 2015, sono state consegnate i primi giorni di marzo di quest’anno al cliente presso la sua sede di Affoltern am Albis, vicino a Zurigo: il cliente è A3, una delle più grandi realtà svizzere operanti nel settore del noleggio di pompe per calcestruzzo in ambito elvetico,
Z
che fa parte del Gruppo AGIRHolcim-CRH, un consorzio delle tre più grosse società operanti nella produzione, nel trasporto e nel pompaggio del calcestruzzo. La consegna è stata anche l’occasione per presentare la nuova partnership tra Cifa e Kuhn Schweiz AG, che proprio da quest’anno seguirà la commercializzazione e la vendita delle macchine Cifa in Svizzera. “Le due K60H rappresentano oggi le macchine con braccio più lungo su tutto il territorio svizzero” ha precisato Renato Biavati responsabile Cifa Mercato Europa e Israele, che ha poi aggiunto: “Il fatto che le abbia acquistate A3 che ha sempre scelto macchine della concorrenza è un segnale forte che Cifa lancia sul mercato svizzero. Grazie alle caratteristiche tecniche delle nostre nuove macchine, oggi siamo in grado di offrire soluzioni che solo noi ab-
LA REALTÀ Kuhn Franz Kissling, CEO di Kuhn Schweiz AG, ha presenziato alla consegna delle nuove pompe autocarrate K60H ad A3. Pur non avendo seguito la vendita, chiusa dal precedente dealer Frutiger, Kuhn ne seguirà il servizio di assistenza. In effetti Kuhn è diventato il
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nuovo distributore ufficiale di Cifa per tutta la Svizzera. “Cifa è attualmente il marchio al top nel settore del calcestruzzo per tecnologia abbinata alla qualità del prodotto e quindi per noi è la migliore scelta possibile per entrare in un settore che non abbiamo mai
affrontato e per affiancare nuovi prodotti e servizi a quelli che già proponiamo” ha dichiarato Kissling. “La partnership con Cifa è perfetta: un prodotto qualitativamente elevato e tecnologicamente avanzato come quello di Cifa ci permetterà di crescere
nel mercato svizzero. Con le nuove tecnologie (ibrida e Carbotech) Cifa è il marchio migliore per approcciare la clientela più esigente e attenta del settore del calcestruzzo in Svizzera, un consistente numero di realtà, e ha le carte per aumentare la propria quota
Riteniamo che l’ingresso di Cifa in questo gruppo sia solo l’inizio. A3 vuole portare almeno una pompa da 60 m in ogni città svizzera nella quale opera. Le prime due K60H sono quindi solo l’inizio di un grosso investimento a medio termine che Cifa sarà sicuramente in grado di soddisfare sia come tempi di consegna che richieste ecific e i a e i en RENATO BIAVATI, RESPONSABILE CIFA MERCATO EUROPA E ISRAELE
di mercato anche nell’area francofona della Svizzera” ha aggiunto Kissling. La sede principale di Kuhn è a Heimberg e il gruppo fattura complessivamente 750 milioni di euro in quanto opera in ben 10 Nazioni del Centro Europa,
ossia Austria, Croazia, Liechtenstein, Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Sud Germania, Svizzera e Ungheria. Per Cifa comunque operano solo in Svizzera. Oltre a Cifa Kuhn rappresenta altri importanti marchi nel
settore delle costruzioni tra cui Sennebogen, Faresin, Magni TH, Powerscreen, Komatsu e sta investendo circa 10 milioni di franchi per l’ammodernamento e l’espansione sia degli uffici che delle strutture dedicate al service.
biamo”. In effetti, quando abbiamo chiesto a Gary Schaer, responsabile acquisti A3, perché hanno scelto Cifa, la risposta è stata immediata e diretta: “Per la leggerezza e lunghezza del braccio della pompa, che, abbinate alla dimensione del camion su cui può essere allestita, rendono la K60H la migliore scelta possibile che potevamo fare. Rispetto alla precedente macchina più grande che avevamo in flotta, una 58 m, la K60H è allestita su un camion a cinque assi (non 6) e pesa 13.000 kg in meno. Questo significa che il mezzo, secondo la legislazione elvetica, per circolare non ha bisogno di un permesso speciale ogni volta che si muove, ma di un unico permesso annuale che costa 250 euro. In totale A3 con ogni K60H risparmia qualcosa come 13.000 euro all’anno di permessi di transito”. La seconda motivazione dichiarata da Schaer è che hanno già avuto modo con le precedenti macchine acquistate a marchio Cifa, di testarne la qualità che li ha lasciati molto soddisfatti. Le due K60H verranno noleggiate sicuramente nella realizzazione di grandi cantieri ma la cosa più interessante è che, grazie alla loro versatilità, Schaer ha affermato che saranno impiegate anche in ambito urbano, in cantieri relativamente stretti o dove vi sono ostacoli particolari da superare per i quali la lunMACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
ghezza del braccio farà la differenza, insieme alla stabilità della macchina. Nulla da dire neanche con il service, finora seguito da Frutiger e adesso in mano a Kuhn. Schaer non ha espresso perplessità in materia anzi, ha affermato con sicurezza che anche in futuro è sicuro di ricevere assistenza e supporto di pari livello. Un futuro che potrebbe anche portare all’acquisto di una macchina da 80 m, che andrà ad affiancarsi alle due K60H nonché alla MK25 con braccio in carbonio e a una betonpompa sempre a marchio Cifa molto particolare, realizzata senza tamburo e con compressori per un utilizzo specifico, creata appositamente per A3 su misura. Sulle personalizzazioni, in effetti,A3 non scherza: sulle K60H hanno chiesto di inserire piastre di partizione maggiori rispetto allo standard, portazeppe in legno non standard e hanno richiesto una riduzione delle dimensioni del serbatoio del carburante (modifica effettuata
direttamente da Mercedes-Benz che ha fornito i camion) per alleggerire la macchina al fine di ottenere il margine per gli accessori supplementari richiesti. “Oltre al peso contenuto, alla maggiore lunghezza del braccio e all’allestimento su camion a 5 assi e non 6, un altro plus che ha convinto A3 è stata la peculiarità di stabilizzazione parziale che le nostre K60H offrono” ha dichiarato ancora Biavati. “I 60 m di braccio non servono solo per
LA REALTÀ A3 In A3 lavorano circa 40 persone e la flotta è composta da 30 unità tra pompe, betonpompe e trasporto inerti. Sono di preciso 25 le macchine dedicate al pompaggio e operano su tutto il territorio elvetico con l’esclusione del Canton Ticino. A livello di manutenzione hanno un’officina interna presso la sede centrale di Affoltern am Albis che si occupa della manutenzione di mezzi, con 5 tecnici. Oltre alla sede principale nei pressi di Zurigo, A3 è presente a Basilea e sta pianificando di aprire nuove sedi nel prossimo futuro.
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raggiungere altezze importanti, ma anche per scavalcare ostacoli presenti sull’area di lavoro, come ponti o fiumi che grazie al braccio più lungo sono facilmente superati. In Svizzera accade spesso che la pompa debba essere posizionata e stabilizzata sul lato opposto dell’ostacolo che la separa dall’area di pompaggio ed è in grado di eseguire le operazioni proprio in virtù della lunghezza del suo braccio insieme alla flessibilità data dal fatto di poter disporre di un braccio a sei, e non cinque, elementi. Anche la possibilità di aprire solo parzialmente la stabilizzazione grazie al sistema Cifa Smartronic è stato un plus decisivo, date le spesso critiche condizioni di operatività in Svizzera”. ❑
TESTIMONIANZE
(KOHLER)
SEMPRE PIÙ AFFERMATI La gamma è ormai completa e dopo i primi timidi apprezzamenti dal mercato ora arrivano le vere soddisfazioni. Che si traducono nella scelta di aziende a dir poco blasonate di motorizzare i propri prodotti con i KDI
l Bauma per Kohler è stato il momento della celebrazione. Non poche aziende, e di non poco conto, hanno infatti accettato di fare da testimonial della nuova gamma di motori KDI che è stata da loro scelta per motorizzare i propri prodotti. Una scelta decisamente sicura visto che i testi-
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monial ci hanno messo “la faccia” in un video che ha girato in loop per tutti i giorni della manifestazione bavarese sul grande schermo dello stand Kohler. Chi sono allora questi OEM che credono in Kohler e nei suoi motori? Beh, udite udite: Avant Tecno, Bruno Generators, Bugnot Broyeurs, Elentek srl, Fiori Group, Green Power Systems, Haulotte Group, Kramer-
Werke, Idrofoglia, Inmesol, JaNo, JCB, MDB srl, MultiOne (CSF), Omac, SDMO Industries, Varisco, Vietz, Zeck.Tutti Costruttori convinti dalle performance e dall’innovazione tecnologica introdotta dai KDI. Ma vediamo di capire direttamente da loro perché hanno scelto i KDI (e perché li troverete sulle vostre macchine se acquisterete da loro). ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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SMART AFTER Treatment System Haulotte, azienda francese leader mondiale nel settore delle piattaforme aeree e dei sollevatori telescopici, ha scelto il KDI 3404 nella taratura da 55 kW per due dei suoi sollevatori telescopici di maggiore successo, l’HTL 4014 e l’HTL 4017 perché il KDI 3404 offre uno Smart After Treatment System. L’intera gamma di motori KDI utilizza il solo DOC per essere conforme alle normative attualmente in vigore sotto i 56kW. Questo permette ai costruttori di realizzare macchine con vani motore dalle dimensioni ridotte favorendo la visibilità per l’operatore a vantaggio della sicurezza e della produttività. Tale sistema mantiene ridotti gli ingombri e non interrompe il ciclo di lavoro aumentando la produttività. Inoltre, non è necessario schermare la macchine al fine di evitare l’eccessiva dispersione di calore e il conseguente pericolo di incendio. Nelle configurazioni sopra i 56 kW il motore KDI 3404 è conforme alle normative emissioni Stage IV - Tier 4 Final grazie all’utilizzo dell’SCR (Selective Catalyst Reduction) per la riduzione degli Nox dei gas di scarico. Il particolare dispositivo SCR scelto da Kohler Engines contribuisce e rafforza la filosofia del “best fit”. Il sistema SCR “all in one” contiene in un unico dispositivo DOC (Diesel Oxydation Catalyst), MIXING Pipe e, appunto, SCR. L’estrema compattezza dell’intero dispositivo e la possibilità di essere montato in qualsiasi inclinazione semplifica notevolmente la sua integrazione con la macchina.
FILOSOFIA “Stage V Built” Fiori Group, azienda italiana attiva a livello internazionale che progetta, sviluppa e produce veicoli off-road per la produzione del calcestruzzo. Per la sua linea di betoniere DB del segmento medio con capacità fino a 2,5 m3 la scelta di Fiori è caduta sul KDI 3404 TCR-SCR nella taratura da 56 kW perché convinta della filosofia “Stage V Built”. Il modello KDI 3404 TCR-SCR è già pronto per lo Stage V (“Stage V Ready”). L’innovativo e compatto sistema SCR “all in one”, infatti, è già predisposto per l’alloggiamento del DPF, ad oggi l’unica soluzione tecnica capace di soddisfare i requisiti relativi al numero di particelle del particolato introdotto dalla proposta di legge oggi in valutazione della Commissione Europea. Nello schema progettuale Kohler Engines, il modulo “all in one” dovrà semplicemente essere sostituito con un nuovo modulo le cui dimensioni sono esattamente le stesse del precedente; questa soluzione consente ai clienti di non dovere modificare nulla nella loro applicazione. Il DPF utilizzato sarà di piccole dimensioni ed il cui utilizzo beneficerà della combustione già pulita grazie all’attuale sistema di iniezione; di conseguenza avrà un numero di rigenerazioni inferiore ad un qualsiasi altro DPF, mantenendo comunque elevato il livello di produttività.
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BEST IN class performance JCB, leader mondiale nella produzione di macchine e attrezzature per le costruzioni, ha scelto i motori Kohler KDI per le sue molte linee di macchine compatte quali Mini e Midi Escavatori, Pale e Minipale, Sollevatori Telescopici, Carrelli Telescopici Teletruk perché offrono le “best in class performance”. Potenza Specifica: 30kW/l Coppia Specifica: 150 Nm/l Coppia al minimo: 410Nm@1000rpm Risalita di coppia: fino al 50% Excellent transient response Queste caratteristiche, consentono agli OEMs di sostituire nei loro progetti motori di cilindrata superiore con un modello i cui ingombri sono notevolmente inferiori, e di conseguenza ridurre i consumi senza necessariamente riprogettare l’applicazione o, in caso di nuova macchina, di disegnare vani motori ridotti a vantaggio della visibilità dell’operatore migliorandone così la produttività e la sicurezza. Inoltre, gli ottimi livelli prestazionali ai bassi regimi di rotazione, consentono un incremento della produttività e contribuiscono ad una riduzione dei consumi di carburante che arriva fino al 10% rispetto ai motori della concorrenza.
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VASTA GAMMA DI
potenze disponibile Presente sul mercato dal 1966, l’azienda francese SDMO è oggi fra i principali costruttori mondiali di generatori con potenze da 1 a 3.300 kVA, dai piccoli portatili alle grandi unità industriali e per la cogenerazione. L’azienda utilizza in particolare i modelli KDI 1903M, 2504M, 2504TM e 3404TM per la sua gamma di generatori industriali da 20 a 60 kVA per la vasta gamma di potenze disponibile. Kohler Engines offre una gamma completa per il settore dei generatori di piccola e media potenza coprendo un range rispettivamente da 20 a 60 KVA con una frequenza di 50 HZ (1500 rpm) e da 20 a 70 KVA con una frequenza a 60 HZ (1800 rpm). Caratteristica principale della nuova gamma Power Unit proposta da Kohler Engines è l’impostazione fortemente innovativa, frutto di una filosofia progettuale che oltre a renderla pressoché unica sul mercato offre agli utilizzatori finali importanti vantaggi sotto il profilo operativo, così come offre benefici sotto il profilo realizzativo e logistico anche per gli OEMs che, a parità di potenza, offrono importanti riduzioni negli ingombri dei generatori, quantificabili fra il 15% e il 30% in meno rispetto a quelli usuali (con importanti riflessi sia sui costi di realizzazione che su quelli di trasporto, grazie alla possibilità di stivare un maggior numero di unità a parità di spazio). Una combustione più efficiente, inoltre, riduce il calore rilasciato dal motore, con una conseguente minore necessità di raffreddamento: ciò consente quindi di contenere le dimensioni di radiatore e ventole, agevolando l’inserimento del propulsore in unità di dimensioni ancora più contenute.
CONSUMI NETTAMENTE inferiori Marchio conosciuto in tutto il mondo per la sua ampia gamma di pompe per utilizzi in ambito edile, civile e antincendio, l’italiana Varisco Pompe ha scelto i nuovi KDI per equipaggiare le due famiglie di motopompe Super J e Albatross per i consumi nettamente inferiori. I KDI evidenziano consumi di carburante nettamente inferiori rispetto ai motori di pari segmento, con prestazioni equivalenti a quelle di motori di cilindrata superiore grazie a un avanzato sistema di iniezione (Common Rail 2000 bar, valvola EGR e quattro valvole per cilindro) e l’assenza del DPF. Gli elevati valori di coppia al minimo consentono di massimizzare la produttività delle macchine e di dare un’immediata risposta del motore al carico anche a bassi regimi di rotazione. Ne consegue una produttività maggiore del 15% rispetto ai motori della concorrenza.
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LA GAMMA KDI È UN PUNTO DI riferimento Sin dal 1991 la finlandese Avant Tecno progetta e realizza macchine multiuso in grado di operare nei più diversi contesti grazie alla possibilità di utilizzare una gamma di oltre 100 attrezzature. Per uno dei suoi modelli di maggiore successo, in particolare, l’Avant 760i, l’azienda ha scelto di utilizzare il KDI 1903TCR perché la gamma KDI è diventata uno dei punti di riferimento nella sua categoria per ridotta rumorosità, vibrazioni e assenza di fumosità percettibile allo scarico. L’architettura “bedplate” (basamento e sottobasamento) adottata per il blocco motore e gli alberi controrotanti in esso contenuti garantiscono inoltre livelli minimi di vibrazioni e di rumore. La versatilità applicativa è poi garantita dalla presenza di due prese di moto (PTO) laterali ausiliarie (SAE A e SAE B) progettate per prelevare dal motore la più alta energia e permettere una perfetta integrazione con il sistema idraulico delle macchine, riducendo inoltre lo spazio necessario alla realizzazione dell’applicazione.
PRESTAZIONI E competitività Azienda del gruppo Solano, la spagnola Inmesol opera dal 1989 nel settore della generazione di energia con sei gamme di prodotto generatori Portatili, Industriali, Stand-By, Noleggio e Alta potenza, torri faro - indirizzate ai più svariati ambiti applicativi. Per il segmento noleggio, in particolare, l’azienda utilizza i KDI 1903M, 2504M, 2504TM, 3404TM, applicazione in cui i motori Kohler si fanno apprezzare sia per quanto riguarda le prestazioni che per la loro competitività rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato. La gamma di motori KDI Power Unit sviluppata da Kohler Engines per il mercato della generazione elettrica rappresenta una soluzione pronta all’uso, versatile e ad alto rendimento per gli utilizzatori finali e per gli OEMs. KDI Power Unit è una soluzione “plug & play”, e costituisce una risposta efficace per i costruttori di generatori alla ricerca di un sistema di propulsione completo, performante e facilmente implementabile all’interno della propria gamma di prodotti grazie alla disponibilità di un pacchetto di componenti e accessori forniti di serie. La particolare concezione dei motori della gamma Power Unit di Kohler Engines, unitamente ad accorgimenti come una migliorata rigidità del blocco motore e all’ottimizzazione dei componenti interni ha inoltre consentito di contenere in misura importante la rumorosità di esercizio: un altro vantaggio importante per i costruttori, che possono così limitare l’impiego di materiali fonoassorbenti a tutto vantaggio degli ingombri, e per gli utilizzatori, che possono contare su macchine più silenziose. L’eccezionale affidabilità dei motori KDI di Kohler Engines progettati per un ciclo di vita utile fino a 10.000 ore e con intervalli di esercizio che possono raggiungere le 1.000 ore, rendono la gamma di motori Power Unit una soluzione eccezionalmente performante e dai bassi costi di gestione. MACCHINE CANTIERI 5.0
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DAF TRUCKS
FACILITANO IL TRASPORTO
af Trucks ha svelato le novità che animeranno il mercato, da parte sua, nell'imminente futuro. A tal proposito è stato possibile toccare con mano una serie di veicoli preparati appositamente con lo scopo di dimostrare su strada i plus e le diverse migliorie che hanno interessato numerosi modelli, LF e CF in primis, e che coinvolgono
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nuove motorizzazioni e allestimenti, tutte però con l'obiettivo di ridurre i costi e aumentare la produttività dei veicoli, aprendo anche nuove nicchie applicative dove le soluzioni DAF offrono un vantaggio competitivo cospicuo. Partiamo dai nuovi LF, di cui è stata presentata l'edizione 2016. Le
innovazioni partono dai motori, Paccar PX-5 da 4,5 litri e PX-7 da 6,7 litri: il primo garantisce una maggiore efficienza nell’ambito dei consumi carburante, con una riduzione pari al 5% grazie alla nuova trasmissione ottimizzata dal nuovo software avanzato e la migliore gestione del calore e dell'aria nell'impianto di post-trattamento dei gas di scarico; il Paccar PX-7 da 6,7 litri, invece, è ora disponibile anche con il cambio automatico AS Tronic a 12 marce. Rispetto
al cambio automatico a 6 marce esistente, questo cambio consente di ottenere PTC più elevate, fino a 32 t, per offrire una maggiore produttività. Inoltre, i valori del regime del motore più bassi consentono di ottenere un consumo carburante minore e di ridurre i livelli di rumorosità nell'abitacolo. Sempre in materia di riduzione consumi DAF ha focalizzato l'attenzione sull'aerodinamica dei veicoli: arriva così il nuovo kit con spoiler e fender cabina completamente riprogettati, la cui adozione consente un ulteriore 4% di rispar-
Chicca trasporto su
strada
mio dei consumi. Lo spoiler superiore è disponibile per tutti gli allestimenti. mentre i nuovi fender si adattano alla perfezione ai cassoni di larghezza compresa tra 2,50 e 3 m. Anche il nuovo ingresso dell'aria dietro la cabina offre una maggiore flessibilità di installazione del cassone. Flessibilità massimizzata dai nuovi passi che ora arrivano a 6,9 m, cosa che si traduce in una carrozzabilità possibile fino a 9 m. Il vantaggio è duplice: maggiore capacità di carico sia in termini di peso che di volume.
Nell'ambito della DAF Transport Efficiency, DAF ha ampliato il proprio programma di modelli con le nuove unità trattore con ralla ribassata e un'altezza ralla di soli 91 cm. Ciò offre l'opportunità di migliorare ulteriormente
i guadagni per ogni chilometro consentendo volumi di carico pari ad oltre 100 m3 entro le dimensioni massime ammesse. L'altezza di 91 cm è stata ottenuta installando una ralla alta 140 mm, con una riduzione di 22 mm
La cosa va a braccetto con i nuovi serbatoi disponibili, la cui capienza arriva fino a 1.240 l. Ciò offre al veicolo un'autonomia molto ampia, con un conseguente vantaggio economico derivante dalla possibilità di fare rifornimento dove i prezzi del carburante sono più bassi. Le nuove luci posteriori a LED, già presenti nei modelli CF e XF, sono adesso disponibili come opzione anche sugli LF. Oltre all'aspetto accattivante, dato dal loro effetto ascendente unico nelle svolte a sinistra e a destra, in linea di principio, queste luci hanno una durata pari a quella del veicolo e sono anche a risparmio energetico. Un altro esempio di DAF Transport Efficiency. A partire dal nuovo modello LF 2016, il display centrale sul cruscotto oltre a fornire istruzioni al guidatore per mantenere una guida il più efficiente possibile, presenta anche informazioni relative al tachigrafo, al tempo di guida, agli interventi di manutenzione programmati e
rispetto ai 162 delle versioni precedenti con pianale ribassato. L'altezza è stata inoltre ridotta con il montaggio di pneumatici a basso profilo: per esempio con pneumatici 315/45R22.5 sugli assali posteriori. La parte
anteriore presenta la misura già esistente di 355/50R22.5 oppure la nuova di 375/45R22.5. Quest'ultima è stata sviluppata da DAF insieme a Goodyear e sarà disponibile in esclusiva presso DAF nell'anno a venire. MACCHINE CANTIERI 5.0
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all’allestimento. Inoltre le informazioni sull’allestimento possono anche essere visualizzate sul display centrale; ad esempio, se la gru di carico non è completamente ripiegata o i supporti dello stabilizzatore non sono fissati. Ciò è possibile grazie alla comunicazione avanzata tra telaio e allestimento; grazie a ciò quest’ultimo è in grado di "sapere" anche se il cambio è in folle. Inoltre, la PTO e il regime del motore possono essere controllati
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tramite il CAN centrale del veicolo, sia dal cassone che dalla cabina, per garantire la massima efficienza e comodità. Il modello DAF LF 2016 (con PTT da 8 t e sospensioni pneumatiche sull'assale posteriore) è dotato di serie dei sistemi Advanced Emergency Braking System (AEBS, Impianto frenante d'emergenza avanzato), Avvertenza anticollisione anteriore (FCW) e Adaptive Cruise Control (ACC, Controllo velocità di crociera adattativo). Anche il Lane Departure Warning System (LDWS, Sistema di avvertimento abbandono corsia) è fornito di serie. I sistemi AEBS e FCW sono finalizzati a prevenire le collisioni. Passando al modello CF, DAF ora lo propone con motorizzazione Euro 6 Paccar PX-7 in diversi modelli, versioni che uniscono un carico utile più elevato all'efficienza del motore a sei cilindri da 6,7 l con potenze
di 283 o 314 CV. Il carico utile più elevato è ottenuto dall'introduzione in gamma del nuovo modello con terzo assale folle sterzante sollevabile da 7,4 t montato dietro l'assale posteriore da 13 t. Questo aumenta la capacità di carico utile fino a oltre 19 t e consente combinazioni fino a 32 t. Questa versione è ideale se il veicolo deve muoversi in spazi ristretti e sono ideali per le applicazioni di distribuzione urbana e regionale più complesse, incluso il trasporto di materiali edili. ❑
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ATLAS COPCO
L'IMBARAZZO DELLA
avanti al numero e alla qualità delle proposte paving Atlas Copco c'è da rimanere sconcertati. Nuovi motori, nuovi rulli, nuove soluzioni tecnologiche, nuove finitrici. Proviamo a raccontare, in sintesi, quanto abbiamo visto al recente Bauma. Partiamo dai motori. Dopo aver introdotto i motori Sta-
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Dyn@Lyzer
L'esperienza di Dynapac nel Controllo Continuo della
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ge IV sulle tre finitrici di maggiore dimensione, Atlas Copco estende i nuovi motori sull'intera gamma SD, cioè sui modelli SD2500C, SD2500W e SD2500WS, il tutto senza modificare il design delle macchine e il comfort dell'operatore. I parametri di funzionamento, la visibilità e l'accessibilità rimangono
Compattazione (CCC) o nella Compattazione intelligente (IC) risale alla fine degli anni Settanta. Strumenti che si sono evoluti fino alla possibilità di controllare il lavoro di compattazione in tempo reale, di documentare il lavoro svolto e migliorare il controllo della qualità. Il tutto sui
monotamburo e sui tandem. Il nuovo sistema Dyn@Lyzer offre due livelli di controllo. Il primo è il cosiddetto Compaction Meter, che usa le letture Evib per le terre e per gli asfalti (per questi ultimi è supportato anche dal sistema Asphalt Temperature Meter). Il secondo è il Dynapac
gli stessi, anche se il gruppo motore Stage IV risulta molto più grande a causa del pacchetto post-trattamento. Si tratta di unità Cummins QSB 6.7 da 129 kW equipaggiate con i sistemi DOC, DRT ed SCR. Non è necessario il filtro DPF. Dai motori ai rulli con la sesta generazione da asfalto CC4200-CC6200.“Operator Compaction Meter plus che comprende il sistema di navigazione satellitare GNSS. Il sistema Dyn@Lyzer registra le mappe, gli avanzamenti dello strato compattato in tempo reale, le temperature e il numero di passaggi. Lo strumento può essere usato come controllo di qualità e strumento di
garanzia di produzione. Inoltre si rivela molto utile quando si utilizzano più rulli.
SCELTA friendly”, offrono facilità di utilizzo, eccellente manovrabilità e compattazione di massima qualità anche grazie all'alta frequenza di vibrazione. La visibilità è assoluta e beneficia della possibilità di ruotare e di far scorrere il sedile e il volante per avere sempre la perfetta visione dei bordi del tamburo. Nuovo il pannello di controllo, con un grande schermo touch screen, sviluppato sul concetto della massima semplicità. La manovrabilità, che combina lo sterzo articolato al tamburo posteriore sterzante, è stata ulteriormente incrementata con un offset portato a 500 mm che assicura un ancora minor raggio di svolta. I rulli da asfalto beneficiano dei consumi ridotti e della rumorosità contenuta dei nuovi motori Stage IV/T4 final. Questi parametri possono essere ulteriormente abbassati con l'opzione ECO che, assicurano in Atlas Copco, diminuisce del 15% il rumore e la richiesta di carburante. Nuovo anche il CA1400, un rullo vibrante progettato per le operazioni di compattazione in trincee, strade e parcheggi. È offerto in due versio-
Efficienza Atlas Copco sulla nuova gamma di medie dimensioni CA2500-CA3500 incorpora la soluzione “Efficiency eccentrics”. Si tratta di un sistema brevettato di elementi eccentrici ottimizzati che va a unirsi al motore Stage IV/T4 final con modalità ECO. La combinazione di queste caratteristiche si traduce in un notevole risparmio di energia e combustibile, riducendo l'impatto del funzionamento della macchina sull'ambiente e sul portafoglio.
Il CA1400 è disponibile in due versioni: D e PD, quest'ultima risulta ideale in caso di terreni argillosi.
ni D e PD dove quest'ultima risulta ideale in caso di terreni argillosi. La larghezza di compattazione è 1.676 millimetri e il carico statico lineare è di 20 kg/cm che permette di compattare sabbia e ghiaia fino a 50 cm. Due ampiezze, alta a 1,7 mm e bassa a 0,8 mm, rendono la macchina particolarmente versatile. La versione PD può compattare limo e argilla fino a una profondità di 45 cm. Il motore è un Kubota da 55 kW. Cambiamo decisamente genere di prodotto con la MF2500CS, un'alimentatrice mobile ad alte prestazioni che consente di svuotare un camion in meno di 35 secondi. Con 2,55 m di larghezza non necessita di alcun permesso speciale, mentre lo Swingapp opzionale ne amplifica la flessibilità e la versatilità. Questo sistema, che ha un'oscillazione di 55° su entrambi i lati, permette
l'alimentazione di due finitrici a un ritmo di 2.000 t/h. La MF2500CS è completamente automatizzata attraverso sensori di sterzo, distanza e di alimentazione. Concludiamo il nostro viaggio tra i prodotti Atlas Copco con la nuova Citypaver SD1800, che si caratterizza per una capacità di 350 t/h e larghezze di pavimentazione da 0,7 a 4,7 m. Ovviamente si tratta di una macchina ideale per i ripristini urbani che beneficia, inoltre, del sistema PaveManager 2.0, già apprezzato sulle finitrici della gamma SD. ❑
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I rulli tandem leggeri con sterzo articolato sono equipaggiati con il motore Kubota Tier 4 final, provvisto di filtro antiparticolato, per potenze da 24,6 o 33,6 kW.
BOMAG
IDENTIKIT DI UN LEADER ome si riconosce un leader di un settore? Di certo i fattori che concorrono a costruire un'azienda vincente sono molti. La capacità di innovare, di investire, di credere nel futuro, di
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Il trasporto è facile
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cercare sempre nuove soluzioni, di ascoltare il mercato e di tradurre le esigenze in prodotti. Senza dimenticare aspetti importanti quali il fatturato, la capacità di penetrazione nei mercati internazionali...
E non necessita di alcun permesso. Le grandi frese a freddo della Bomag si smontano per essere trasportate senza permessi e si rimontano rapidamente in cantiere. Inoltre stiamo parlando
di tempistiche da record: in meno di 15 minuti la fresa e il gruppo fresante sono riassemblati. Le macchine Bomag, in pratica, risolvono due problemi: il trasporto e il montaggio. Il tutto avviene in modo
L'indice WMF è redatto sotto la supervisione del Prof. Christoph Müller, titolare della Cattedra di Amministrazione Aziendale dell'Università di San Gallo.
LA NUOVA RS 500
Tanti tasselli che vanno a tratteggiaPresentata ufficialmente al re un vero e proprio identikit che, a nostro avviso, assomiglia molto Bauma, la nuova stabilizzatrice/ alla fisionomia di Bomag. Un'idea riciclatrice RS 500, del resto condivisa dall'Università rappresenta una di San Gallo, che ha recentemente vera e propria incluso la società di Boppard, parinnovazione. Lo spostamento te del gruppo Fayat, nell'Indice dei leader globali di Germania, Austria laterale del rotore di fresatura e Svizzera. Un inserimento nell'Inpermette di dice WMF (Weltmarktführerindex) fresare a filo determinato da precisi criteri scienscavo. Il rotore tifici e redatto sotto la supervisione di fresatura della RS 500, del Prof. Christoph Müller, titolare estraibile oltre della Cattedra di Amministrazione il profilo della Aziendale dell'Università di San ruota, raggiunge Gallo. Le imprese registrate apparqualsiasi zona tengono all'area cosiddetta D-Amarginale e la CH (Germania, Austria, Svizzera), macchina continua ma di certo le qualità dei prodotti a lavorare in sicurezza, senza Bomag sono apprezzati ben al di là di questa zona. Le macchine per la che i pneumatici poggino su un compattazione di asfalto e di terra sottofondo non della società di Boppard lavorano portante o che infatti nei cinque continenti e il fatle ruote urtino turato internazionale pesa per l'87%. contro i manti In questo contesto spicca anche il stradali esistenti. Completa la mercato italiano dove le macchine macchina il Bomag da sempre ottengono un sistema Flexmix, ottimo successo che saprà crescere sviluppato anche in virtù delle ultime soluzioni da Bomag, tecnologiche adottate sui rulli tanche regola la frantumazione dem leggeri, che del materiale in ora rispettano le continuo. normative Tier
semplice e rapido. Le frese Bomag, stiamo parlando di macchine con una larghezza di lavoro da due metri e oltre, permettono di smontare il pesante gruppo di fresatura, di trasportarlo separatamente,
senza bisogno di permessi, e di rimontarlo in cantiere. E l’operazione finale dura quanto una pausa caffè. Per il trasporto sono necessari un normale autocarro con pianale ribassato e un camion con cassone ribaltabile.
4 final. I rulli tandem leggeri con sterzo articolato sono infatti già disponibili in tutto il mondo equipaggiati con il motore Kubota Tier 4 final, provvisto di filtro antiparticolato. A questa gamma appartengono i modelli da 1,8 a 3 t (potenza motore 24,6 kW) e da 3 a 5 t (potenza motore 33,6 kW). Si tratta di nuovi motori che si sono già mostrati molto validi su altri tipi di macchine Bomag, in virtù della potenza elevata, della
grande efficienza e per i bassi livelli di emissioni di gas di scarico. A tale proposito al Bauma i visitatori hanno potuto ammirare un BW 120 AC-5 con motore Kubota da 24,6 kW, Tier 4 final, un esempio, tra i tanti disponibili all'interno della gamma Bomag, che rappresenta un vero e proprio investimento di lunga durata, anche grazie alla possibilità di utilizzo nelle città che prevedono aree a traffico limitato. Del resto chi investe nei rulli tandem leggeri Bomag con i motori di nuova tecnologia è perfettamente attrezzato per il futuro. Se dal 2019 in Europa tutte le macchine da costruzione con una potenza fino a 56 kW dovranno rispettare le norme sulle emissioni Stage 5, in molte città europee sono già in vigore moltissime restrizioni inerenti i livelli delle polveri sottili. Di conseguenza, oggi per gli operatori nel settore delle macchine edili questo significa che solo chi investe in motori moderni, che soddisfano le più rigide normative sulle emissioni, sarà tranquillo in futuro, in qualsiasi parte del mondo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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erché ne sentiremo parlare parecchio... Ci riferiamo a due interessanti novità Vögele: la minifinitrice Super 8003i, e la finitrice spruzzatrice Super 1800-3i SprayJet. Partiamo dalla “piccola”. La Super 800-3i è una minifinitrice estremamente compatta, perfetta per molteplici impieghi: dalla pavimentazione di strette strade rurali o di ciclopedonali, alla stesa lungo muri e cordoli, dai lavori tra le rotaie tranviarie a quello all’interno degli edifici, anche grazie a una larghezza di stesa variabile da 0,5 a 3,5 m. La finitrice della Mini Class è dotata di un motore Deutz a quattro cilindri da 55,4 kW dove il suffisso “i” indica il cosiddetto “intelligent emission control” cioè la presenza di una soluzione motoristica avanzata. Notevole il contenuto
P
VÖGELE
ATTENTI A QUELLE DUE tecnologico della macchina in cui spiccano il sistema di convogliamento del materiale, il sistema di comando ErgoBasic e la trazione a circuito chiuso e a controllo elettronico, che assicura la stabilità direzionale in rettilineo e un’elevata precisione nella percorrenza delle curve. La tramoggia da 5,8 t con pareti laterali
L'ibrido per la compattazione
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inclinabili indipendentemente l’una dall’altra è studiata in modo che la macchina possa essere caricata economicamente e nel migliore dei modi, sia dal davanti con un camion che da un lato con un alimentatore con funzionalità offset. Mentre le coclee, con pale da 300 mm, assicurano una distribuzione omogenea del conglo-
Un sistema innovativo sviluppato per risparmiare carburante, costi e spese di manutenzione. Stiamo parlando del Power Hybrid di Hamm che abbina il classico motore a scoppio a un accumulatore
idraulico. Dove il motore endotermico predispone il carico di base, mentre l'accumulatore idraulico sopperisce ai picchi di carico. Il sistema idraulico funziona come una centrale di accumulazione
La compattezza delle nuova Super 800-3i consente un utilizzo della finitrice anche nei cantieri più stretti e complessi.
merato. Il citato sistema di comando ErgoBasic è inoltre compatibile con Niveltronic Basic, lo specifico automatismo di livellazione integrato nel sistema di controllo di grande facilità d’uso. Il banco di stesa (AB 220 TV) è stato appositamente progettato per questa macchina e garantisce gli standard tipici di casa Vögele. Come abbiamo accennato le novità riguardano anche la Special Class di Vögele, con la nuova Super 1800-3i SprayJet. Di assoluta rilevanza è l’in-
RoadScan È il sistema Vögele di rilevamento della temperatura (funzionante senza contatto) che rende misurabile e dimostrabile la qualità della stesa. Cuore di RoadScan è la termocamera a infrarossi che scansiona tutta la superficie del manto bituminoso a 2 m di distanza dietro il banco di stesa. RoadScan può essere comodamente attivato dalla plancia di comando ErgoPlus 3 della finitrice e può essere integrato anche in Witos Paving.
La Super 1800-3i SprayJet può essere utilizzata sia come finitrice spruzzatrice sia come una normale finitrice stradale.
La cisterna coibentata è ora capace di contenere 2100 l di emulsione, mentre una cisterna opzionale amplia la capacità addirittura a 7100 l. Se il riscaldatore elettrico integrato (2x7 kW) tiene l’emulsione sempre alla temperatura di spruzzo ideale, una pompa riscaldata all’interno
tegrazione del pannello di comando del modulo spruzzatore nel sistema di comando Vögele ErgoPlus 3. Inoltre, grazie alla costruzione modulare la Super 1800-3i SprayJet può essere impiegata sia come finitrice spruzzatrice sia come una normale finitrice stradale. La larghezza massima di spruzzo è di 6 m. Invece, se impiegata come finitrice senza spruzzo, la larghezza massima di stesa può arrivare a 9 m. Tante le innovazioni del nuovo modulo spruzzatore.
mediante pompaggio: non appena la potenza richiesta si trova al di sotto del carico massimo del motore a scoppio, una pompa rifornisce l'accumulatore idraulico. Se si richiede molta potenza, come all’avvio del regime di vibrazione, il sistema
idraulico funziona come propulsore supplementare e quindi rilascia fino a 20 kW in più. Successivamente il circuito inizia a rifornire da capo gli accumulatori. Hamm ha inizialmente installato la trazione Power Hybrid sui rulli tandem HD+ 90i PH,
un prototipo dei quali è stato esposto anche al Bauma. Il sistema ibrido verrà testato sul campo nel 2016 e sarà disponibile di serie, presumibilmente dal 2017, nei modelli con doppia vibrazione (VV), oscillazione (VO) e nei rulli combinati (VT).
della cisterna mantiene l’emulsione bituminosa permanentemente in circolazione, garantendone l'omogeneità. La nuova macchina è dotata di cinque barre spruzzatrici la cui disposizione consente un’applicazione perfetta e omogenea dell’emulsione anche in presenza di larghezze operative variabili. La quantità spruzzata può essere dosata con precisione da 0,3 a 1,6 kg/m². Gli ugelli SprayJet spruzzano l’emulsione a intermittenza e gli impulsi vengono adattati automaticamente in funzione della quantità di emulsione impostata, della velocità di stesa e della larghezza operativa. La Super 1800-3i SprayJet può essere abbinata ai banchi estensibili AB 500 e AB 600 disponibili sia nella versione TV (tamper e vibrazione) sia per alta compattazione TP1 (tamper e una barra di compattazione). ❑
TESTIMONIANZE
(CASE CE)
SU MISURA PER L’ITALIA
Sono stati presentati in cava, così da poterli toccare con mano, i nuovi escavatori Serie D di Case. Tra tutti spiccavano il CX210D e il CX230D con carro stretto, pensati appositamente per il mercato italiano i sono teorie contrastanti circa la genesi del nostro satellite naturale: la Luna. Alcuni astronomi sostengono che si trattasse di un corpo vagante che è stato intrappolato dalla gravità terrestre. Altri dicono invece che si è formato insieme alla Terra stessa, raccogliendo lungo la sua orbita “pezzi” scappati al nostro pianeta senza raggiungere la massa critica per trattenere un po’ di atmosfera,
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condannandosi così a una realtà più brulla e sterile rispetto alla Terra. Ma anche il paesaggio lunare se vogliamo ha il suo fascino. Se non altro è (o sarebbe) il terreno ideale per mettere alla prova qualche macchina movimento terra, testarne le capacità in un ambiente veramente... tosto. Ma se crediamo alla seconda ipotesi sulla sua formazione, allora di logica dovrebbero esserci posti sulla Terra che un po’ assomigliano alla Luna. Uno di questi è la cava
di inerti Buzzi Unicem di Albarola (PC), una radura di pietra “lunare”, estremamente suggestiva, che offre diverse opportunità di testare macchine quali escavatori, pale gommate, skid steer loader, dozer e dumper. Proprio per questo è stata la location scelta da Case CE per presentare in anteprima rispetto al Bauma la nuova Serie D di escavatori, una presentazione che è andata ben oltre la mera descrizione tecnica e ha dato la possibilità ai clienti intervenuti di toccare con mano le macchine mettendole alla prova in reali condizioni di lavoro. Ovviamente non erano presenti solo gli escavatori della Serie D, ma una nutrita rappresentanza dei prodotti Case (vedi
I nuovi punti luce a LED degli escavatori Serie D
La telecamera posteriore e le luci Led posteriori degli escavatori Serie D
box apposito), nonché i veicoli HD9 e RD di Iveco Astra. La parte del leone l’hanno fatta comunque i Serie D, con ben 5 modelli da 13 a 37 t, e in particolare i nuovi escavatori CX210D e CX230D con carro stretto (in sagoma, inferiore a 2,55 m), pensati da Case per il mercato italiano, hanno raccolto notevole interesse. Antonio Strati, responsabile di prodotto Case per gli escavatori cingolati, ha presentato nel dettaglio le macchine agli operatori intervenuti, sottolineando con orgoglio come Case abbia rinnovato a 360° la nuova Serie D. Alla pre-
sentazione di Strati sono stati toccati tutti (ma proprio tutti) i nuovi plus della Serie D, ma in particolare vanno menzionati la nuova idraulica, il sottocarro ridisegnato, l’ampliata scelta in materia di bilancieri disponibili, nonché le migliorie a carico di cabina e manutenzione. Partiamo proprio da quest’ultima per un piccolo focus. Sui nuovi escavatori Serie D la manutenzione è stata semplificata e le griglie di protezione dei radiatori sono rimovibili da terra per la pulizia, così come sono accessibili da terra tutti i punti di controllo e i filtri. Completano le dotazioni la predisposizione per l’attacco rapido, l’allarme di traslazione e i rubinetti per il prelievo rapido dei fluidi. L’idraulica è stata completamente rivista e ora gode di una gestione elettronica delle pompe che rende i nuovi D macchine più veloci e reattive (9% in più rispetto ai modelli della serie precedente). Del sottocarro va sottolineato il fatto che è stato completamente ridisegnato per aumentarne l’affidabilità e la robustezza, incrementando allo stesso
Il sottocarro è stato completamente ridisegnato per aumentarne l’affidabilità e la robustezza, incrementando allo stesso tempo il peso delle macchine e di conseguenza la capacità di sollevamento frontale e laterale. Il design dei longheroni del telaio inferiore, opportunamente inclinato, mira a ridurre i tempi necessari per la pulizia
tempo il peso delle macchine e di conseguenza la capacità di sollevamento frontale e laterale. Il design dei longheroni del telaio inferiore, opportunamente inclinato, mira a ridurre i tempi necessari per la pulizia. La nuova cabina si presenta ampia e silenziosa (69 dBa) ed è pensata per offrire un ambiente di lavoro sicuro (ROPS-FOPS livello II) e confortevole. Il nuovo sedile con schienale alto è ergonomico, dotato di sospensione pneumatica e completamente regolabile in modo da accogliere confortevolmente gli operatori di tutte le taglie, mentre in tema di sicurezza intervengono le ampie superfici vetrate e le telecamere posteriore e laterali di serie, che aumentano ulteriormente la visibilità sia diretta che tramite l’ampio monitor a colori da 7” (178 mm) installato in cabina. Il pacchetto opzionale di illuminazione a luci LED, infine, contribuisce ad aumentare la visibilità in condizioni di luce ridotta, aumentando il tempo di lavoro e l’operatività della macchina. Abbiamo detto essere aumentata anche la scelta di soluzioni per bilancieri (dipperstick), tra cui quello per carichi pesanti con piastra e barre di rinforzo sul lato inferiore. I due modelli CX210D e CX230D presentati in cava sono disponibili nelle versioni con braccio mono e triplice, dalle 21,8 t del CX210D Mono alle 23,5 t del CX230D triplice. A livello di sottocarro è disponibile la versione NLC per il CX210D e NHD per il CX230D.
ANCORA demo All’evento piacentino Case ha intenzione di farne seguire altri. “Stiamo organizzando un piano di eventi demo decisamente intensivo” ha dichiarato Enrica Oderda, Italy Business Director di Case Construction Equipment. “Metteremo a disposizione più macchine demo in flotta per i
nostri dealer che ne potranno disporre più liberamente e potranno anche contare su macchine demo di taglia grande”. La possibilità di far provare la macchina ai clienti è un’ottima opportunità di vendita. “Il prezzo resta ancora un elemento importante nella scelta finale” ha infatti
dichiarato ancora Enrica Oderda che ha però aggiunto come “stiano iniziando a subentrare, nella valutazione dei clienti, anche fattori molto importanti, quali il TCO, il valore residuo dell’usato, i servizi di manutenzione offerti e la disponibilità di una flotta
per il noleggio di macchine sostitutive o in attesa di ricevere la propria”.
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TESTIMONIANZE
LE MACCHINE in campo
La nuova cabina si presenta ampia e silenziosa, confortevole ed equipaggiata con un ampio monitor a colori da 7” (178 mm)
Pale gommate: • 721F (motore EU Stage IV da 124 kW e peso operativo da 14,5 t); • 1021F (motore EU Stage IV da 239 kW, con peso operativo di 24,6 t). • Dozer 1150M (motore da 103 kW e peso operativo 14 t); • CWL 221F, pala gommata compatta con braccio Z-bar. • Escavatore gommato WX168 2PB (motore da 105 kW e peso operativo 17 t). • Skid steer loader: • SR160, gommato; • SR210, gommato; • TR270, cingolato. • Miniescavatori: • CX18B; • CX35B SR; • CX55B. • Midi escavatore cingolato CX80C MSR da 9 t. • Terna 580ST con nuovo allestimento Straight Loader Arm. • Dumper Astra HD9, modello 84.50 Euro 6 con cassone semiroccia da 20 m³. Sui nuovi escavatori Serie D la manutenzione è stata semplificata e le griglie di protezione dei radiatori sono rimovibili da terra per la pulizia, così come sono accessibili da terra tutti i punti di controllo e i filtri
L’evento in cava con i clienti faceva parte del più vasto programma degli Eagle Days che Case ha organizzato per presentare a tutti i dealer i nuovi escavatori, giorni che hanno visto radunati tutti i concessionari, con un grande dispiego di risorse il cui obiettivo finale è quello di rafforzare ulteriormente la presenza di Case sul mercato italiano. A conclusione
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dell’evento Enrica Oderda, Italy Business Director di Case Construction Equipment, ha infatti dichiarato: “Eventi come questo sono estremamente importanti per essere vicini ai nostri clienti e alla nostra rete italiana, il nostro vero punto di forza. Una rete con esperienza ultra decennale nel movimento terra: per quasi tutte le concessionarie Case d’Italia si
tratta di una rete di seconda generazione, solida e capillare. Crediamo moltissimo nella qualità delle nostre macchine Case ed è per questo che organizziamo questo tipo di eventi, per consentire ai clienti di provarle e poterci scegliere con maggior convinzione, sono loro i veri esperti nel settore. E questo vale sia per la gamma pesante, dove Case ha finora trovato il suo posizionamento più naturale, sia per quella compatta. Perché le dimensioni possono variare, ma la qualità tecnologica e costruttiva no.” Un mercato che ha non solo recepito più che bene la fase di transizione e di affermazione di Case quale unico brand del gruppo CNH per il movimento terra, ma ha anche fatto registrare nel 2015 un +25% nelle vendite rispetto al 2014. Un incremento che si è già riconfermato nel +10% registrato nei primi tre mesi del 2016. Numeri che esprimono fiducia, condivisa sia dal management che dai dealer che confermano in riduzione anche il problema legato all’accesso al credito. L’ultima chicca lanciata in occasione dell’evento piacentino è stata l’annuncio dell’arrivo del CX750, l’escavatore più grande della gamma Case: indovinate un po’ quale sarà il suo peso operativo? ❑
REPORTTECNICO
MANITOU
OBIETTIVO TCO
O
ggi più che mai, il prezzo di listino è un criterio preponderante nella scelta di qualsiasi macchina. Tuttavia dietro il costo d’acquisto ci sono altri costi, diretti e indiretti, inevitabili lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, come la manutenzione, il consumo di carburante o d’elettricità, la formazione degli utilizzatori, il valore di rivendita... Per far fronte a queste esigenze Manitou oltre al Reduce Fuel Ecoprogram ha inserito l’elemento Reduce Total Cost of Ownership. Reduce TCO è un programma che permette di visualizzare tutti i costi
Il Nuovo MRT 2145 La gamma MRT Easy si completa con il nuovo MRT 2145 che,
che concorrono al costo totale di possesso, per favorirne la riduzione e l’ottimizzazione. Per visualizzare queste informazioni, Manitou ha creato un calcolatore di TCO disponibile sul sito web: http://tco. manitou.com/. A questo punto al cliente non resta altro da fare che inserire i suoi dati come il numero di anni d’uso desiderati, quello di ore di attività, la manutenzione, eccetera, e regolare i parametri per ottenere i costi orari globali della macchina. Il risultato appare anche sotto forma di grafico che ripartisce i vari centri di costo all’interno del TCO
con una capacità di sollevamento di 21 m e una capacità di carico di 4.5 t, si inserisce nel progetto che propone macchine di facile uso e manutenzione, la cui efficacia è adattata in modo particolare ai bisogni dei noleggiatori. Leggero (14 t) e compatto
(6.59 m alla base delle forche) è perfetto per i cantieri più stretti in cui il suo raggio di sterzata permette una grande manovrabilità. Mentre la trasmissione idrostatica consente precisione e scioltezza. Nuovi gli stabilizzatori tipo ragno (sistema brevettato Manitou) che
globale in modo da consentirne la più agevole valutazione. Il sito è stato recentemente aggiornato da Manitou che ha inserito i dati medi delle macchine per l’edilizia per affinare i risultati disponibili. Le modifiche riguardano le MT 625, 732, 835, 932, 1135, 1335, 1440 e 1840. Il cliente può inserire anche il contratto di manutenzione che ha sottoscritto o desidera sottoscrivere e una lista di opzioni per controllare i centri di costo.Tra questi lo Stop & Go, l’Easy Manager o i kit filtri. A puro titolo di esempio: prendere l’opzione Stop & Go su una MT 1840 può ridurre il TCO di 1,2 €/ora. E non è finita.
Oggi Reduce is in the air: anche le piattaforme aeree sono entrate a far parte del programma Reduce attraverso un protocollo che comprende le quattro fasi di lavoro delle piattaforme: sollevamento, traslazione di lavoro, spostamento e motore al minimo. ❑
conferiscono una grande stabilità e un perimetro di lavoro importante. Nuovo anche il braccio con flessibili idraulici all’interno. Il motore è un Perkins Stage 3B da 102 CV (75kW). Tantissimi gli accessori disponibili
che permettono di utilizzare la macchina come sollevatore telescopico, piattaforma o gru.
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REPORTTECNICO
L’ultima linea introdotta da Haulotte risponde invece alle esigenze di movimentazione dei carichi più pesanti. La Heavy Load Capacity, con i tre modelli HTL5210, HTL6508 e HTL7210, copre un range prestazionale compreso tra le 5,2 e le 7,2 t. Nello specifico ci soffermiamo sul nuovo HTL5210, una macchina da 10 m di altezza e con una capacità massima di sollevamento pari a 5.200 kg. Ideale per molteplici applicazioni, vede il suo naturale collocamento nel comparto construction, nel settore minerario, in quello petrolifero, nella movimentazione portuale e nel riciclaggio. L’HTL5210 è alimentato da un motore Perkins Tier 4i/Stage IIIB da 83 kW (113 HP). Grazie agli stabilizzatori ha un eccellente sbraccio orizzontale, mentre il bloccaggio dell’assale posteriore offre una stabilità laterale di tutto rispetto. La versatilità di utilizzo è garantita dalle quattro ruote motrici che consentono una guida agevole anche in fuoristrada e da un ampio ventaglio di accessori. La trasmissione è idrostatica. ❑
HAULOTTE
ROBA PESANTE!
er quanto concerne i sollevatori telescopici la strategia Haulotte è tanto chiara quanto semplice e si fonda sul “miglioramento continuo”. Partendo da questo presupposto, la gamma HTL ora include tre famiglie: Compact, High Lift e Heavy Load Capacity. La linea compatta annovera tre modelli – HTL3210, HTL3510 e HTL4010 – con capacità di sollevamento comprese tra le 3,2 e le 4
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HTL6508
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t e altezze fino a 10 m. Si tratta di una gamma appositamente pensata per il settore edile e per quello industriale, dove le prestazioni devono andare a braccetto con le dimensioni compatte. La High Lift comprende quattro macchine: HTL3614, HTL3617, HTL4014 e HTL4017. Com’è facile intuire dal nome, si tratta di telescopici votati all’altezza in grado di raggiungere i 17 m a fronte di portate tra le 3,6 e le 4 t.
La gamma pesante si completa con i modelli HTL6508 e HTL7210, il primo dedicato ai mercati dell’Europa e dell’America del nord, il secondo
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sviluppato per l’America latina e i mercati orientali. Focalizzandoci sul mezzo “europeo”, ci troviamo di fronte a una macchina con capacità di
Il nuovo HTL5210 è il più piccolo sollevatore telescopico Haulotte della serie Heavy Load Capacity
sollevamento davvero notevoli: 6,5 t fino a 7,7 m di altezza. Prestazioni che indirizzano il sollevatore verso l’industria estrattiva,
l’ingegneria civile o le operazioni di pick and carry. Il modello HTL6508 è equipaggiato con un motore FPT Tier 4 da 96 kW (130 HP).
AZIENDE
(PILOSIO)
Charity Alliance, e ha premiato José Mujica Cordano, ex presidente della Repubblica Orientale dell’Uruguay. Conosciuto universalmente come il “Presidente più povero del mondo", José Mujica Cordano dona il 90% del proprio stipendio a favore di organizzazioni umanitarie e persone bisognose. La sua leadership, dichiarata universalmente come umile, di servizio e non di proprio interesse, è un esempio e fonte di ispirazione per tutti. Per José Mujica lo scultore Marco Maschio ha realizzato una bellissima opera unica. Da segnalare come la scelta del Bauma quale luogo designato ad ospitare l’evento non sia ovviamente casuale. Il mondo delle costruzioni - nel quale Pilosio opera e che vede nel Bauma il principale appuntamento fieristico mondiale - può e deve essere più di ogni altro settore un motore del cambiamento, perché unisce disponibilità finanziaria, know-how e una capacità diretta di impattare sulla vita delle persone. In questo ambito, l’organizzazione Bauma Charity Alliance promuove l’impegno sociale delle aziende del settore nella lotta contro la fame e la povertà e a favore dell’istruzione e dell’ambiente nel terzo mondo. ❑
STANDING OVATION Organizzato in partnership con il Bauma Charity Alliance, il Pilosio Award è stato assegnato a José Mujica Cordano
l Pilosio Award è un appuntamento annuale che ha visto alternarsi, nelle passate edizioni, personalità di livello assoluto del calibro di Kofi Annan, Premi Nobel per la Pace, fi lantropi e Organizzazioni Non Governative attive su scala mondiale. Un grande evento che dal 2011 riconosce il merito a chi lotta per la difesa dei diritti umani e ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di una comunità o di una intera popolazione. L'edizione 2016 si è svolta a Monaco di Baviera, in collaborazione con il Bauma
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OSPITI d'onore
Speaker dell’evento è stato Bernard Kouchner, medico e politico francese, co-fondatore di Medici senza Frontiere, l'organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico attraverso cui, ogni giorno, circa 30.000 operatori forniscono assistenza a popolazioni vittime di conflitti, catastrofi naturali, epidemie oppure senza accesso a cure mediche. Fra gli ospiti dell’edizione 2016, la Premio Nobel per la Pace 2011 Tawakkol Karman, considerata la “madre delle Primavere Arabe”; Syeda Ghulam Fatima, coraggiosa attivista pakistana per i diritti umani e contro la schiavitù e Segretario Generale della Bonded Labour Liberation Front e Noella Coursaris Musunka, top model e fondatrice di Malaika che offre educazione, acqua e cibo ai bambini nella Repubblica Democratica del Congo.
PILOSIO SPA Via Enrico Fermi, 45 33010 Tavagnacco (Ud) Tel. 0432 435311 Fax 0432 570474 www.pilosio.com
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DEALER STORY
(KOMATSU-CIMERTEX)
IL FUTURO, IN ITALIA Cimertex, dealer portoghese di Komatsu, investe nel nostro Paese creando una realtà con tutte le carte in regola per operare con successo na cerimonia ufficiale, tanti operatori del settore e, in un colpo, si sfatano due “miti”: la scarsa attrazione dell’Italia per gli investimenti stranieri e un mercato domestico in perdurante crisi. Partiamo da quest’ultimo. La ripresa non sarà eccezionale, ma c’è, è qualcosa di reale che, se
U
solo fosse supportata in modo adeguato dalle banche (che invitiamo a fare il loro lavoro) sarebbe ben più solida. E gli investimenti internazionali? A Zola Predosa due esempi in un colpo solo: Komatsu, che crede nel nostro mercato, che ha uno stabilimento sul nostro territorio e rinnova la sua rete distributiva; e Cimertex, un importantissimo dealer portoghese, che investe risorse economiche ed energie in un progetto a grande respiro. Cimertex Italia, la cui inau-
L’organizzazione Oltre la sede principale di Zola Predosa, in provincia di Bologna, Cimertex Italia “copre” la propria area di competenza - che comprende l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Liguria, la Valle D’Aosta, e le province di Lucca e Massa Carrara - con una serie di dodici realtà tra concessionari e officine autorizzate ben distribuite sul territorio. Una rete destinata ad ampliarsi per offrire la massima vicinanza al cliente.
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Enrico Prandini, Amministratore Delegato di Komatsu Italia Manufacturing SpA
gurazione ufficiale è avvenuta lo scorso aprile, sintetizza tutto questo. “L’apertura di questo nuovo dealer”, ha giustamente sottolineato Enrico Prandini, AD di Komatsu Italia Manufacturing, “è un segnale importante che ci dà la speranza di poter riconquistare le posizioni in questo mercato, ma soprattutto di vedere il
Norman Tasca, Direttore Generale di Cimertex Italia
“dopo quasi un anno di attività iniziata tra molte difficoltà, mesi che hanno permesso al marchio di acquistare forza”. Di fronte a questa nuova realtà la domanda è però spontanea: per quale ragione un’impresa portoghese inizia un’attività in Italia, in un mercato che dà segni di ripresa ma è lontano dai fasti di alcuni anni fa? Per capire il motivo di questo investimento si deve guardare alla
settore in ripresa che significherebbe la ripresa dell’intera economia italiana. Come Komatsu dobbiamo un grazie a Cimertex per questa azione che va a consolidare una collaborazione di quasi 50 anni. Miguel Oliveira, l’Amministratore Delegato del Gruppo Cimertex è forse il più italiano degli stranieri, parla perfettamente la nostra lingua, conosce molto bene il nostro paese e questo crea rapporto, un vero e proprio valore aggiunto. L’area seguita da Cimertex ha altissime possibilità, inoltre la zona bolognese è storicamente un nodo cruciale per il nostro settore, il terreno più adatto per far crescere questa realtà”. Cimertex si occupa in effetti di un’area importante che comprende l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Liguria, la Valle D’Aosta, Lucca e Massa Carrara. Ma il profondo segnale dato dalla nascita di questa società è ancora più ampio e significa la presenza di un marchio importante come Komatsu che è ben presente sul nostro territorio e che intende rafforzare questa presenza. Come ha affermato Miguel Oliveira, AD del Gruppo Cimertex, l’inaugurazione ufficiale della sede italiana arriva
GAMMA completa Cimertex Italia mette a disposizione della clientela l’intera gamma Komatsu che comprende escavatori di qualsiasi tipologia (cingolati, gommati, mini, midi, da demolizione e speciali), pale gommate
(anche compatte e per utilizzo industriale), terne, skid, dozer, dumper rigidi e articolati. Macchine che possono beneficiare di una serie di strumenti finanziari e dell’immancabile servizio post-vendita a
sua volta supportato dal Komtrax Komatsu e dalle opportunità offerte dal Komatsu Care. Notevole, anche grazie alla rete Komatsu, le possibilità anche per quanto concerne l’usato.
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DEALER STORY
storia di Cimertex, al rapporto con Komatsu che va al di là del semplice rapporto produttore-distributore.“In sostanza”, riprende Oliveira, “facciamo quello che sappiamo fare, com’è capitato per i nostri esordi in Portogallo e con l’apertura di Cimertex Angola, ancora una volta partiamo dall’inizio. Ma soprattutto crediamo nell’economia italiana. Abbiamo capito che era giunto il momento di abbracciare la grande sfida che Komatsu ci ha offerto, affidandoci una parte importante del territorio italiano, caratterizzato dalla presenza di molti clienti e agenti e di un’immagine solida del brand. Una grande sfida supportata da 52 anni di espe-
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LA storia
Una società con 50 anni di esperienza nel movimento terra Fondata in Portogallo nel 1964, Cimertex inizia la sua attività nel settore dei compressori e delle attrezzature pneumatiche. Due anni dopo l’incontro con il movimento terra: Cimertex comincia ad essere rappresentante di macchine mmt nella regione nord del Portogallo, allargandosi, più tardi, all’intero Paese. Nel 1968 inizia la collaborazione con Komatsu, un sodalizio che prosegue tutt’ora e che ha fatto di Cimertex il primo distributore del marchio giapponese, avendo installato in Portogallo oltre 10.000 macchine attraverso le filiali di Lisbona, Leiria, Villa Viçosa e Madeira. Sedi inoltre supportate da una capillare rete di agenti, partner che garantiscono un’eccellente copertura territoriale per le vendite e per il servizio di assistenza. All’interno della storia Cimertex vale la pena citare anche l’apertura, nel 1994, di Cimertex Angola che è divenuta nel tempo un fornitore strategico per il mercato locale dei lavori pubblici e delle miniere. Oggi Cimertex è una delle aziende più solide sul mercato con circa 300 persone impiegate.
rienza e di insegnamenti colti in tutte le aree in cui operiamo. Ora vogliamo applicare tutto questo in Italia adattandoci alla realtà di questo mercato. Ovviamente abbiamo ponderato i rischi. Dopo un anno di lavoro i risultati stanno superando le aspettative anche grazie alle istituzioni coinvolte, che ci hanno fornito il supporto per la costruzione dell’azienda, ai clienti, che ci hanno accolto a braccia aperte, alle officine e ai concessionari, che ci hanno dato un notevole appoggio”. Oggi la squadra Cimertex Italia è una bella realtà di professionisti capeggiata da Norman Tasca. Un team giovane, professionale e motivato. Con il futuro dalla sua parte. ❑
Miguel Oliveira, Amministratore Delegato del Gruppo Cimertex CIMERTEX ITALIA Via del Corno 16 40069 Zola Predosa (Bo) tel. 051 0075381 fax 051 0075601 www.cimertex.it info@cimertex.it
EW N
NUOVA GAMMA ESCAVATORI COMPATTI 4-10 TON
AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ RISPARMIA SUI CONSUMI
UN’AZIENDA, OLTRE 300 MACCHINE.
La nuova gamma di escavatori compatti JCB offre vantaggi unici per produttività e costi di gestione. Macchine dalle 4 alle 10 ton di peso operativo, nelle versioni compatte o girosagoma, gli escavatori compatti JCB di nuova generazione si posizionano al vertice della categoria: prestazioni di scavo e di sollevamento incrementate, eccezionale manovrabilità, nuovo design e nuova cabina. Grazie ai motori JCB Diesel by Kohler Stage IV/Tier 4 Final i nuovi escavatori compatti JCB consentono un’eccezionale riduzione dei consumi di carburante. JCB è innovazione. JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) +39 02 48866401 marketing.italia@jcb.com
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REPORTTECNICO
MERLO
COMPATTO, STABILIZZATO PRESTAZIONALE
re parole per definire il nuovo sollevatore telescopico P 30.10 prodotto da Merlo. Pensato per le imprese e per i noleggiatori in virtù della sua estrema semplicità di utilizzo, il nuovo stabilizzato è una macchina decisamente compatta - 2,12 m di altezza per 2,1 m di larghezza, per una lunghezza totale di 4,6 m – che abbina il comfort alle prestazioni. Queste ultime, che beneficiano della concezione modulare, si esemplificano nella possibilità di sollevare 3.000 kg fino all'altezza massima di 9,6 m. Ma andiamo con ordine. I progettisti Merlo hanno adottato motori diesel tecnologicamente avanzati, trasmissioni idrostatiche evolute e assali dotati di freni a disco a secco che contribuiscono a ridurre l’assorbimento di potenza. Il motore, nello specifico, è un'unità Deutz TCD 2.9 Tier 4 Interim da 55 kW in grado di esprimere una coppia massima di 300 Nm. Equipaggiato con filtro DOC, e senza DPF, assicura ridotti costi di esercizio e di manutenzione. La gestione del motore diesel e della trasmissione, idrostatica a
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La cabina
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Il nuovo P30.10 è equipaggiato con la stessa cabina “modular” dei fratelli maggiori. Tanto lo spazio a disposizione (la larghezza è di 1.010 mm), mentre l'ampia superficie vetrata curva offre il
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massimo per quanto concerne la visibilità. Omologata ROPS e FOPS livello II, la cabina, pressurizzata, garantisce la massima sicurezza e il più elevato comfort operativo.
La portata massima, di 3.000 kg, è garantita anche alla massima altezza di sollevamento di 9,6 m.
La stabilizzazione, in sagoma e indipendente, assicura la massima versatilità operativa.
DATI TECNICI Modello Massa totale a vuoto, con forche Portata massima Altezza di sollevamento Sbraccio massimo Altezza alla massima portata Sbraccio alla massima portata Portata alla massima altezza Portata al massimo sbraccio Motore
Merlo P30.10 7.100 kg
3.000 kg 9,6 m 6,5 m 9,6 m 2,3 m 3.000 kg 1.000 kg Deutz turbo 4 cilindri, 2,9 l Potenza 55 kW (75 CV) Tier 4 Interim Velocità massima 40 km/h Serbatoio del carburante 80 l Pompa idraulica Load-Sensing 210 bar, 125 l/min Pompa Fan Drive 46 l/min Serbatoio dell’olio idraulico 85 l Cabina FOPS e ROPS Comando joystick elettromeccanico on/off Bloccaggio delle attrezzature Tac-Lock Trasmissione idrostatica Finger-Touch presente Avanzamento Inching-Control a pedale Trazione integrale permanente Sterzatura sulle quattro ruote Pneumatici standard 405/70-20 Fari di lavoro su cabina Sistema di sicurezza Merlo CDC Light Dimensioni 4,6x2,1x2,12(h) m
due velocità, avviene elettronicamente al fine di ottimizzare le prestazioni e minimizzare il dispendio energetico. La velocità massima si assesta sui 40 km/h. Merlo concepisce e produce la maggior parte dei componenti che compongono i suoi sollevatori telescopici. E gli assali, che sono parte integrante di ogni progetto, vengono studiati e appositamente dimensionati per una maggiore integrazione tra gli organi principali e per assicurare le massime prestazioni unite alla più elevata versatilità. In quest'ottica va letta l'adozione di riduttori epicicloidali che tengono basso il baricentro, assicurando la massima affidabilità e una trazione elevata in ogni situazione operativa: le quattro ruote motrici sono sempre in presa.Tre le modalità di sterzatura: ruote anteriori, a volta corretta e a granchio. La frenata è integrale sulle quattro ruote e assistita, mentre la frenatura di stazionamento si attiva allo spegnimento del motore oppure, a motore acceso, dalla cabina. In optional il bloccaggio dei differenziali per la massima tranquillità anche in caso di terreni particolarmente dif-
ficili. La sicurezza del nuovo telescopico Merlo è garantita in ogni istante grazie all’innovativo sistema MCDC nella sua versione “Light”. Questo sistema, semplice quanto efficace, consente all’operatore di concentrarsi sulle operazioni da compiere demandando il controllo della sicurezza alla macchina. Il riconoscimento degli attrezzi è automatico. Infine un cenno sugli stabilizzatori che, in sagoma, assicurano la massima versatilità non compromettendo la compattezza della macchina, che si può disimpegnare in qualsiasi tipo di cantiere. ❑
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REPORTTECNICO
DOOSAN
TUTTO SU GOMMA ovità a tutto campo per i gommati Doosan. Che siano escavatori o pale, la qualità è sempre elevatissima. Concentriamoci sugli escavatori. Tra le new entry proposte al Bauma spiccano i modelli DX140W-5 da 14 t, e DX160W-5 da 16 t, rivisti a livello estetico e tecnico. Normati Stage IV, utilizzano lo stesso diesel 6 cilindri Doosan con la stessa potenza motrice delle macchine Stage IIIB, ma con il 5% di forza di trazione in più. Senza filtro antiparticolato diesel (DPF), il 6 cilindri raggiunge i livelli previsti dalla normativa con i soli sistemi di post trattamento del ricircolo dei gas esausti raffreddati (EGR) e della riduzione catalitica selettiva (SCR). Il motore DL06P eroga, sugli escavatori DX140W-5 e DX160W-5, rispettivamente, 102,2 kW (137 HP) e 113,3 kW (152 HP) a 2.000 giri/ min. Notevoli gli sforzi prodotti dai tecnici Doosan per il contenimento dei consumi. I progettisti assicurano, rispetto ai modelli precedenti, un
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Il telaio è stato rinforzato per ridurre le sollecitazioni e migliorare la durata. Anche il telaio degli stabilizzatori è stato irrobustito grazie a una struttura di tipo scatolato.
Doosan
DL200-5 e DL250TC-5 Presentati al Bauma, i nuovi modelli DL200-5 e DL250TC-5 rappresentano un nuovo balzo in avanti nella progettazione delle
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pale gommate Doosan. Si parte dall'estetica, decisamente azzeccata, per passare ai nuovi motori Stage IV privi del filtro antiparticolato (DPF), con un sistema di iniezione Common Rail ad alta pressione (HPCR) a gestione
elettronica e turbocompressore con valvola Wastegate (WGT) che ne migliora il rendimento in termini di potenza e consumi. Con benne da 2 o 2,5 m3, le pale DL200-5 e DL250TC-5 offrono anche una vasta scelta di opzioni: controllo
oscillazione; sedile riscaldato con sospensione orizzontale e verticale; terza linea idraulica ausiliaria; ventola con inversione e differenziale a slittamento limitato. Notevole la manovrabilità negli spazi stretti che, combinata con l'ampia varietà di accessori, consentono
una vasta gamma di applicazioni in cave di sabbia, impianti per la fabbricazione del calcestruzzo, cantieri stradali, opere idriche e fognarie, raccolta rifiuti, eccetera.
risparmio sul carburante di circa il 10%, con l'operatore che può monitorare i consumi dal pannello di controllo, su base giornaliera o con altra frequenza desiderata. Risparmi ancora più consistenti sono resi possibili dal sistema SPC (Smart Power Control) Doosan, che verifica i livelli di potenza generati da motore e pompa, limitandone l'erogazione in funzione delle richieste effettive in base alle applicazioni. Un altro fattore importante dei nuovi modelli Serie "-5" è il sistema di sospensione della cabina CabSus che smorza le vibrazioni e riduce di 1 dBA la rumorosità nell'abitacolo. La nuova cabina, a tutta ergonomia e comfort, offre inoltre l'esclusiva manopola jog/shuttle Doosan con comando a scorrimento intermittente/ continuo; quattro modalità di lavoro e quattro modalità di erogazione della potenza; controllo di portata e pressione delle linee ausiliare direttamente in cabina; comandi proporzionali a joystick e pedale estremamente
Tantissima l'attenzione dei progettisti Doosan per la cabina. Il sistema di sospensione CabSus smorza le vibrazioni e riduce di 1 dBA la rumorosità nell'abitacolo.
precisi con joystick a corsa e altezza ridotta; nuovo sistema che consente l'utilizzo delle linee bidirezionali via joystick o pedale. Quest'ultima caratteristica, di serie su tutte le macchine Serie "-5", fornisce un'alternativa all'azionamento degli accessori (come martello e cesoia) tramite il solo joystick, evitando l'affaticamento e
migliorando in modo sostanziale il comfort dell'operatore. La funzione si rivela particolarmente utile anche quando è richiesta estrema precisione, poiché consente all'operatore di esercitare pieno controllo sulla macchina tramite il joystick, mentre il pedale a due vie viene impiegato per l'accessorio. Il monitor è LCD TFT a colori da 7 pollici. Da non dimenticare, inoltre, come i nuovi modelli montino il nuovo avanzato sistema di monitoraggio a distanza di macchine e flotte CoreTMS. Ideato specificamente per la gamma Doosan, CoreTMS fornisce informazioni complete sulle prestazioni della macchina sfruttando una doppia modalità di trasmissione: satellite e rete mobile. Da segnalare infine la possibilità, offerta in via opzionale, della telecamera laterale. L'operatore può combinare nella stessa schermata le riprese delle telecamere posteriore e laterale, semplicemente premendo un pulsante sul pannello di controllo. ❑
DATI TECNICI Modello Potenza Cinematica
Doosan DL200-5 106 kW (142 HP) aZ
Capacità benna Forza di strappo Altezza di scarico Carico di ribaltamento a pieno sterzo (40°) Peso operativo
2 m3 100 kN 2.760 mm 8.510 kg
Doosan DL250 TC-5 128 kW (172 HP) Tool Carrier (sollevamento parallelo) 2,5 m3 102 kN 2.749 mm 8.200 kg
11.700 kg
14.330 kg MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
MECALAC
DECATLETA DELL'EDILIZIA e l'atletica leggera è la regina delle Olimpiadi, il decathlon è forse la specialità più intrigante. In due sole giornate i decatleti gareggiano in dieci differenti competizioni: dallo sprint al mezzofondo, dai lanci ai salti. Per farlo non servono semplici sportivi,
S
ma veri e propri supereroi. La similitudine con le qualità dei decatleti calza a pennello sulla poliedricità della Nuova 12MTX Mecalac che non solo permette di avere, in una sola macchina, un escavatore, un caricatore, un sollevatore e un portaattrezzi, ma anche di moltiplicare
le capacità di ciascuna di queste funzioni grazie a specificità come il braccio e il telaio articolati, il centro di gravità abbassato, la rotazione della torretta e la cabina a destra. Grazie al suo deporté leggero e ben integrato e al suo braccio in tre parti che permette di lavorare fuori dalla sagoma della macchina, la Nuova 12MTX coniuga la potenza all’agilità e scava con la massima efficacia riducendo al minimo i movimenti. Allo stesso tempo la cinematica del braccio articolato Mecalac, con un angolo di apertura di 140°, permette di regolare le manovre di carico e scarico senza limitare la visibilità. Nessun problema neppure in fase di carico e scarico, con la Nuova
La Nuova 12MTX Mecalac: in una sola macchina un escavatore, un caricatore, un sollevatore e un porta-attrezzi.
L'Ambasciatrice
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“La Nuova 12MTX è la migliore ambasciatrice della società Mecalac che mira da sempre all’innovazione, alle tecnologie, ai materiali e all’intelligenza della macchina per migliorare senza sosta i suoi prodotti e apportare soluzioni alle esigenze
in costante evoluzione dei suoi clienti. Oggi, se la nostra Nuova Mecalac gommata 12MTX conserva le caratteristiche fondamentali e il concept d’avanguardia che hanno fatto il successo della versione iniziale, propone
anche molteplici miglioramenti per una sempre maggiore ergonomia, sicurezza, flessibilità, funzionalità e reattività. Qualunque siano le esigenze dei nostri clienti, la 12MTX offre la garanzia di una redditività ottimale grazie a delle
prestazioni inedite e una semplicità d’uso che inaugurano una nuova generazione di macchine compatte e polivalenti nell’universo dell’edilizia e dei lavori pubblici.” Parola di Henri Marchetta, Presidente e Direttore Generale del Gruppo Mecalac S.A.
DATI TECNICI Modello Peso massimo Potenza Coppia massima Velocità massima Forza di penetrazione/Escavatore Forza di strappo/Escavatore Forza di strappo/Caricatore Pompa idraulica Pressione massima Portata massima Ruote Sbraccio massimo
12MTX si può movimentare da +6 m a -3 m e il braccio articolato consente di arrivare vicinissimo alla macchina. Senza dimenticare come la macchina Mecalac sia un vero e proprio porta-attrezzi capace di trarre il massimo da qualsiasi attachment. Inoltre, grazie alla memorizzazione delle portate, la funzione porta-attrezzi è ancora più efficace. Sulla Nuova 12MTX è infatti pos-
Nuova 12MTX 9,7 t 80 kW (109 CV) 430 Nm a 1.600 giri/min 32 km/h 3.400 daN 6.190 daN 6.280 daN a cilindrata variabile 310 bar 165 l/min 4 ruote motrici 40 /70-20 7.125 mm
sibile memorizzare fino a sei portate/ attrezzi differenti per un cambio semplice, rapido e intuitivo che facilita il lavoro dell’operatore ed elimina i tempi di riparametraggio, con un evidente impatto sulla produttività e sul comfort operativo. Un selettore unico permette alla 12MTX di cambiare istantaneamente la configurazione. L’operatore è ai comandi di un escavatore o di un caricatore che dispone di tutte le sue funzionalità ed è sempre “pronto all’uso”, oppure è configurato in modo parking o strada. L'utilizzatore non deve più preoccuparsi di nulla, le normali operazioni vengono eseguite istantaneamente, semplicemente selezionando la configurazio-
Il braccio è un vero portento non solo per lo sbraccio massimo che supera i 7 m, ma anche per la possibilità di lavorare vicinissimo alla macchina.
ne voluta. E non è finita. Il nuovo sistema di speed control permette una regolazione ultra precisa della velocità massima, con scarti minimi fino alla velocità di 32 km/h. Una soluzione inoltre facile da parametrare, attivare e disattivare. Ovviamente tutte le funzioni della macchina sono visualizzate in tempo reale su uno schermo a colori da 7’’, un computer di bordo programmabile che permette di personalizzare e memorizzare i parametri di guida di tre diversi operatori, oltre al modo predefinito di fabbrica. Due ulteriori consolle offrono una grande praticità d’uso delle numerose funzioni e opzioni indicate con simboli perfettamente leggibili e comprensibili. Il tutto nella massima sicurezza, a partire dalla scaletta, che si estende automaticamente quando l’operatore solleva il bracciolo per lasciare la cabina posizionandosi sotto i suoi piedi. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
YANMAR CEE
UN BAUMA DA RECORD l Bauma di quest’anno Yanmar CEE ha fatto il pieno di novità richiamando clienti e potenziali tali al proprio stand per vedere e toccare con mano il futuro delle macchine movimento terra compatte secondo la filosofia del Costruttore giapponese. Allo stand erano esposte 23 macchine a rappresentanza di tutto il portafoglio prodotti messo oggi a disposizione dal colosso nipponico. Come abbiamo già anticipato sullo scorso numero la parte del leone fra le novità l’ha fatta il B7-6 Sigma, il midiescavatore da 8 t zero tail che propone un nuovo concetto di braccio che lo rende l’escavatore più compatto
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DATI TECNICI B7-6 SIGMA Motore Potenza massima Forza di scavo (braccio) Forza di scavo (benna) Peso operativo Profondità di scavo Altezza di scarico Raggio di rotazione post. Velocità di traslazione Dimensioni di trasporto
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Yanmar Diesel 4TNV98C-WBV2 40,7 kW a 1.900 giri/min 23,6 kN 42,5 kN 8.200 kg (cingoli in gomma + cabina) 4.230 mm 5.470 mm 1.139 mm 2,7 – 4,8 km/h 5.850x2.270x2.680 mm
della sua categoria oggi presente sul mercato. Tra i minitransporter invece spiccavano il C50R-5 e il C50R5TV con trasmissione idrostatica a doppia velocità. Una caratteristica, questa, che assicura un’ottima manovrabilità in ogni situazione. Senza dimenticare l’SV100, di cui abbiamo già parlato sul numero di aprile di MC5.0-Macchine Cantieri ma di cui è giusto ricordare non solo le caratteristiche tecniche peculiari (motore da 53,7 kW, 68,5 kN di forza di strappo, 4.580 mm di profondità di scavo e 6.210 mm di altezza di scarico) ma anche la speciale livrea total black con cui è stato presentato proprio in fiera, livrea che faceva il paio con quella bianca e blu (i colori della Baviera!) sfoggiata dal ViO12. “In occasione di questo Bauma 2016 Yanmar CEE ha dimostrato la propria posizione di leader fra i costruttori di macchine movimento terra” ha commentato Jean-Marc Reynaud, Presidente di Yanmar CEE. “La nostra presenza al Bauma rispecchiava i grandi risultati raggiunti in questi ultimi tre anni. Abbiamo aumentato ulteriormente la qualità dei nostri prodotti e ampliato la gamma offerta per rispondere alle esigenze del mercato europeo”. Anche Andreas Hactergal, Sales & Marketing Director di Yanmar CEE ha confermato la positività della manifestazione bavarese per l’azienda: “Il Bauma è stata l’occasione per rinsaldare i rapporti con i nostri partner storici, nonché un momento per creare nuovi futuri legami”. ❑
AZIENDE
(SIMEX)
FESTA MADE IN ITALY Al Bauma, Simex ha celebrato i suoi primi 25 anni di attività. Premiazioni, musica lirica e un pizzico d'emozione
a voce un po' incrinata dall'emozione, gli occhi che corrono rapidi a incrociare gli sguardi di tanti amici. È questo il Mirco Risi che apre la festa Simex al Bauma: la celebrazione di 25 anni nel mondo delle attrezzature dedicate al comparto construction, un'attività che l'Amministratore Delegato ha seguito sin dagli esordi e, con il piglio del capitano, ha la ferma volontà di portare ancora lontano. Oltre quei mercati internazionali che, uniti al mercato domestico, hanno fatto la fortuna della società bolognese. Simex la sua fortuna l'ha creata con intraprendenza, con elevata preparazione tecnica, con la capacità di individuare sempre soluzioni innovative.
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Progettare e produrre con tecnologie avanzate che hanno portato a un 2015 da record, il migliore dell'intera vicenda di una società capace anche sotto il profilo distributivo. Tanti i dealer che durante la festa del Bauma sono stati premiati in virtù della loro fedeltà al marchio, a un'idea in-
Mirco Risi, Amministratore Delegato di Simex.
Le celebrazioni hanno fatto da cornice a una serie di novità di prodotto. Tra queste spicca la nuova gamma di benne frantumatrici CB dedicate alle pale compatte. Le nuove benne frantumatrici sono offerte in tre modelli (CB 1500, CB 1200 e CB 900) e si caratterizzano per un nuovo disegno volto a migliorare il flusso del materiale. Sono equipaggiate con un motore idraulico di grande cilindrata e con l'inversione automatica del senso di rotazione a tutto vantaggio della produttività. Nuova anche la gamma delle escavatrici a ruota da braccio RWE. La RWE 50 può essere montata su escavatori da 9 a 18 t, mentre la RWE 30 è pensata per macchine da 5 a 10 t. Entrambe sono perfette per gli scavi a sezione obbligata. Nuove anche la T 200 e la gamma WG (WG40 e WG50) pensata per regolare e profilare superfici di vario genere, o per la rimozione dello spritz beton.
novativa che da 25 anni scandisce il tempo nel mercato delle attrezzature. Delle frese, soprattutto, ma anche di tutti gli altri prodotti che sanno mietere successi a ogni latitudine. Tra questi le benne frantumatrici, le escavatrici a ruota, gli originali Wall Grinder, e via di questo passo. Attrezzature completamente italiane che, fedeli al motto “your business, our passion”, nascono dalle esigenze degli utilizzatori e si traducono in soluzioni efficaci, capaci di sposare le macchine portanti con assoluta naturalezza. Un patrimonio progettuale e costruttivo che durante la festa ha danzato sulle note di alcune tra le più belle arie pavarottiane, superbamente interpretate dai giovani cantanti che del grande maestro hanno raccolto la preziosa eredità. “Nessun dorma” quindi, Simex ha raggiunto i 25 anni e si lancia verso il futuro con tanta voglia di fare, di costruire, di camminare insieme a tutti i distributori e a tutti i clienti capaci di cercare qualcosa di nuovo e di meglio. ❑
Le novità
SIMEX S.R.L. San Giovanni in Persiceto (Bo) Via Newton, 31 - 40017 tel. 051 6810609 fax 051 6810628 www.simex.it email: simex@simex.it
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REPORTTECNICO
WACKER NEUSON
DA PALA A ESCAVATORE ale gommate ed escavatori sono stati i protagonisti dello stand di Wacker Neuson al Bauma, in quanto sono state le famiglie di prodotto maggiormente interessate dalle novità. Partiamo dagli escavatori: già nel 2015 erano stati presentati i primi quattro nuovi modelli della gamma da 6 a 10 t che a Monaco sono stati affiancati da un modello Zero Tail senza sporgenze posteriori (EZ80), due escavatori cingolati (ET65 e ET90), il modello
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Serie Zero Stiamo parlando dei prodotti a emissioni zero che Wacker
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Neuson sta sviluppando e che, a partire da una sola macchina, l'escavatore, oggi è diventata una famiglia di prodotti che comprende due costipatori a batteria AS30e e AS50e, la pala gommata elettrica WL20e, il dumper cingolato DT10e con azionamento
EZ53, anch'esso Zero Tail, e il miniescavatore ET16. L'EZ80 è il modello più recente di questa serie che definisce uno standard della gamma grazie all'adozione di funzioni e tecnologie quali il sistema idraulico Load Sensing per un uso semplice e preciso, un design della macchina e della cabina rivisto per una visibilità
elettrico e, ovviamente, l'escavatore dual power 803 che è possibile collegare il gruppo di alimentazione elettroidraulico esterno HPU8. Le emissioni zero ripagano in tutte quelle situazioni operative dove i normali motori a scoppio risulterebbero fastidiosi se non
panoramica dell'intera area di lavoro ed elevate forze di scavo. Una coppia più elevata della benna e l'estensione dell'angolo di rotazione della stessa a 200 gradi sono le principali caratteristiche innovative dei modelli ET65 e ET90 che insieme al sistema Load Sensing (con controllo del flusso indipendente dal carico LUDV)
limitanti per motivi di sicurezza e salute. Si tratta di casi particolari, ma per quelle aziende cui capita di operare in ambienti chiusi vale la pena fare una valutazione di tutti i vantaggi che derivano dall'uso di macchine completamente
elettriche o, in ogni caso, che possono funzionare con la sola energia elettrica.
VDS. CONOSCIUTO ma sempre ok Sono diversi anni ormai che Wacker Neuson propone il proprio sistema VDS (Vertical Digging System) che consiste in un sistema idraulico che consente l'inclinazione senza scatti della torretta degli escavatori fino a 15° premendo semplicemente un pulsante, compensando pendenze fino al 27%. Lavori su scarpate e pendii, lungo muri, su salite di marciapiedi e nelle immediate vicinanze di muri di case diventano quindi non solo più facili da eseguire, ma la macchina con il sistema VDS risulta anche più produttiva (in quanto in grado di effettuare cicli più veloci) complice anche il maggior comfort di cui gode l'operatore a bordo. In effetti, spesso ci si dimentica che quando si lavora con la macchina inclinata, anche l'operatore subisce tale posizione, sottoponendo a sollecitazioni anche gravi la propria schiena, cosa che contribuisce a diminuire la concentrazione. Con il VDS l'operatore lavora invece in una posizione naturale e comoda, mantenendo alta la concentrazione e di conseguenza la produttività.
e al braccio regolabile (disponibile in optional) garantiscono velocità di lavoro costante, maggiore flessibilità, maggiore portata e profondità di scavo, nonché altezza di carico. L'EZ53 Zero Tail è il successore del 50Z3 e presenta un peso d'esercizio di circa 5,2 t. Ovviamente la peculiarità è di essere uno Zero Tail, cosa che lo rende adatto ai lavori in luoghi difficilmente accessibili, come lungo i muri di case, in quanto la parte posteriore non sporge mai oltre il sottocarro. Ovviamente l'optimum è con l'abbinamento con il sistema VDS. Sull'EZ53 le moderne tecnologie assicurano un ridotto consumo di carburante con, al con-
tempo, una maggiore potenza idraulica e del motore. Il motore turbo diesel con una potenza di 36 kW e una migliore potenza di scavo assicurano una maggiore movimentazione di materiale. Chiudiamo la panoramica sui nuovi escavatori di Wacker Neuson con il nuovo miniescavatore ET16 (peso d'esercizio di 1,5 t), che dall'autunno 2016 sostituirà il modello 1404. In futuro verrà proposto con una seconda velocità di marcia e un interno della cabina che offre più spazio per gambe e testa. Grazie al sottocarro telescopico, che può essere esteso da 990 a 1.300 mm, inoltre, il nuovo ET16 è perfettamente adatto per i passaggi stretti ed è anche in grado di offrire un'elevata stabilità con il sottocarro esteso. Passando alle pale gommate, qui Wacker Neuson ha apportato diverse migliorie a molti dei modelli che compongono la nutrita famiglia di macchine proposte. In particolare la pala compatta WL28, progettata appositamente per l'impiego nell'edilizia, guadagna punti per la nuova visuale dell'area di lavoro, nonostante l'altezza della sezione anteriore sia stata mantenuta particolarmente bassa.
Grazie all'interasse corto, la macchina dispone di una elevata stabilità e con un carico di ribaltamento di 1,8 t, la WL28 può trasportare senza problemi un pallet di pietre per pavimentazioni. La guida parallela ottimizzata e due cilindri di sollevamento di grandi dimensioni assicurano un potente braccio di carico che sfoggia un'altezza di sollevamento di 2,27 m. Tra le altre pale gommate interessate da migliorie ci sono la WL44 e la WL54 che, con una capacità della benna di 0,8 e 1,0 m3 rispettivamente, sono le nuove potenti tuttofare tra le pale gommate di Wacker Neuson. La WL44 dispone di un peso d'esercizio di 4.600 kg ed è mossa da un motore da 35,7 kW (optional 44,7 e 55,4 kW), mentre la WL54 mette 5.800 kg di peso di esercizio sulla bilancia e dispone di un propulsore da 55,4 kW. Entrambe le pale gommate, con altezze di carico di 3 e 3,33 m, sono destinate al trasporto di materiali e alle costanti operazioni di carico di camion in cantiere. I tre nuovi modelli ampliano il segmento delle pale gommate Wacker Neuson a un totale di 12 macchine disponibili con una capacità della benna da 0,2 a 1,05 m3. ❑
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Ma siamo sempre i più fessi?
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LA POLITICA È L’ARTE
DI SERVIRSI DEGLI UOMINI FACENDO LORO INTENDERE DI SERVIRLI. (LOUIS DUMUR)
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uestione migranti. Una storia che si sta trascinando oltre il necessario e il dovuto, a colpi di scoop dei mass media sulle persone che perdono la vita nel tentativo di trovarne una nuova e politicanti che a tali scoop che smuovono le ridicole coscienze popolari rispondono con leggiucole o, peggio, minacce senza né capo né coda. Chiariamo: il fenomeno dei migranti è assolutamente serio e va risolto. Ciò che qui vogliamo criticare sono le presunte soluzioni offerte dai nostri Governi. Perché paradossali, anacronistiche e votate più allo scaricabarile che al risolvere veramente il problema. Facciamo un esempio. L’Austria minaccia la chiusura del Brennero perché sembra essere la via preferita dai migranti per lasciare il nostro Paese verso lidi più promettenti (vedasi Germania per lo più) e noi italiani non siamo in grado di fare dei controlli seri. E così agli occhi del mondo che legge la notizia facciamo la figura dei soliti italioti che non sanno fare le cose e creano situazioni a cui i tedeschi devono sempre porre rimedio. Ma è davvero così? Assolutamente no. Negli stessi giorni in cui scoppiavano i primi problemi al Brennero siamo andati a Monaco di Baviera in macchina, attraversando la Svizzera, l’Austria ed entrando infine in Germania. Quante pattuglie credete ci abbiano controllato i documenti ai vari confini, in ingresso e uscita dalle diverse nazioni? La risposta è: zero. E per la cronaca, al confine tra Svizzera e Austria non c’erano neanche le pattuglie che, almeno, tra Italia e Svizzera, facevano finta di fare qualcosa. Quindi, riassumendo, se fossi un migrante che vuole andare in Germania, farei il passo del San Bernardino in Svizzera tanto, passata la dogana di Chiasso, non c’è più alcun controllo, né svizzero, né austriaco, né tedesco. E poi sarebbe il Brennero il problema? No, il vero problema sono i nostri politicanti che, all’accusa di inefficienza dei sistemi italiani, non sanno mai rispondere per le rime citando pari inefficienze degli altri che si fanno passare per organizzati ed efficienti quando in realtà sono uguali a noi se non peggio. Sarà forse perché i nostri politicanti non hanno vissuto mai, neanche per un’ora, la vita di un normale cittadino? Viene il sospetto che il buon Renzi e gli altri ministri non siano mai andati in Europa in macchina da soli, come cittadini normali. Sempre in aereo, magari di Stato, e senza mai dover fare... dogana. Il che è, francamente, pazzesco. ❑
ROBUSTEZZA E AFFIDABILITÀ NUOVA SV100 CON BRACCIO TRIPLICE Yanmar presenta il suo primo midi escavatore equipaggiato di un braccio triplice : la “SV100 two-piece boom”. L’articolazione aggiunta al braccio permette di migliorare notevolmente la manovrabilità dell’escavatore e il posizionamento dei carichi.
Yanmar Construction Equipment Europe www.yanmarconstruction.it