MC5.0-Macchine Cantieri - n. 37 ottobre 2016

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M O T O R E

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P R E S S

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MACCHINE CANTIERI

GIC – GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO

da pagina 51 Cosa vedremo alla manifestazione piacentina

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

ottobre 2016, n. 37

D E L L ’ E D I L I Z I A

Qua l’after ndo -treatm ent divent a sn e mod ello ulare

COVERSTORY STORY

Work in progress




Haulotte è stato il partner per la gestione delle numerose lavorazioni in quota, edili e impiantistiche, richieste dal cantiere del nuovo centro commerciale di Roncadelle “Elnòs Shopping”. Le numerose lavorazioni hanno comportato l’utilizzo di un’importante flotta di attrezzature per lavori in quota, fornite alle imprese specializzate presenti in cantiere da alcune primarie strutture di noleggio, fra cui Mollo Noleggio con sede principale a Alba (Cn). A primeggiare nel parco macchine Mollo parecchie piattaforme aeree Haulotte, e in particolare i modelli elettrici a pantografo delle serie Optimum E Compact. Su tutte i modelli Compact 10 e Compact 12, supportati da diversi esemplari delle agili e compatte Optimum 8. Macchine dotate di 2 ruote motrici e 2 ruote sterzanti anteriori, gli scissor Haulotte offrono la possibilità di traslare alla massima altezza, mentre lo stretto raggio di sterzata garantisce un’eccellente manovrabilità.

NOLO Haulotte

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2016 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

EIMA 2016 Bologna 9-13 novembre

BAUMA CONEXPO India 12-15 dicembre

ECOMONDO Rimini 08-11 novembre

GIC Piacenza 10-12 novembre

BAUMA CHINA Shangai 22-25 novembre


FONDI Sie

GRADER

UN SUCCESSO In cima al mercato con i grader CASE

L’

ingresso in gamma dei grader per Case è stato un passo importante. Presentata per la prima volta a Intermat 2015, la Serie C comprende due modelli da 13 e 16 t disponibili con trazione 6×4 o 6×6. Le nuove macchine stanno trovando un terreno fertile in Europa. In Ungheria, un Case 836C 6×6 è stato consegnato all’impresa Zöld Út-Építő Kft. Alla Spagna spetta il primato del primo grader Case, un 856C, in Europa occidentale. In Germania, una delle principali imprese tedesche di noleggio di motolivellatrici, Hermann Hinnenkamp, ha ordinato otto grader Case da utilizzare in diverse aree del paese. FONTE: CASE

La burocrazia può costituire un deterrente per le piccole imprese e le start-up che talvolta, proprio a causa delle procedure amministrative, rinunciano alle possibilità offerte dai fondi SIE Per questo la Commissione ha istituito un anno fa un gruppo ad alto livello sulla semplificazione incaricato di studiare soluzioni e facilitare l’accesso delle imprese ai Fondi strutturali e di investimento europei.

Per la cava (Liebherr)

Per lavorare nelle cave di calcare ci voglioni i muscoli, che non mancano all’escavatore da 100 t Liebherr R 980 SME. Da pochi mesi all’interno della cava a conduzione familiare Pongratz Schotterwerk GmbH & Co. KG, di Ensdorf-Wolfsbach, in Baviera, si tratta dell’escavatore R 980 SME, sviluppato e prodotto dallo stabilimento Liebherr di Colmar, in Francia. Con un peso operativo di 100 t, è alimentato da un motore diesel con una potenza di 420 kW conforme alle normative sulle emissioni di scarico di fase IIIB / Tier 4i.


Nella foto: Nonostante il parere contrario della Commissione Europea, l’Austria ha deciso di procedere con l’introduzione del divieto settoriale. Il divieto era stato sproporzionato rispetto agli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e sostanzialmente uguale ai due precedenti provvedimenti già bocciati dalla Corte di Giustizia UE, negli scorsi anni.

GARE

CHI HA VINTO Volvo Trucks premia i parsimoniosi

S

NOVITÀ Alla recente IAA, Continental ha presentato i pneumatici iTire, una soluzione user-friendly per il controllo digitale dei pneumatici. Ecco come funzionano. I sensori ContiPressure Check per la misurazione della pressione e della

temperatura dei pneumatici vengono preinstallati all’interno dei pneumatici già in fabbrica facendo risparmiare tempo, costi e assicurando il corretto posizionamento dei sensori nei pneumatici. Durante l’utilizzo

i dati misurati all’interno del pneumatico vengono registrati e mostrati al conducente su un display. Se il valore effettivo della pressione diverge dal valore consigliato, Conti PessureCheck emette un allarme acustico di avviso al conducente.

i è conclusa la competizione The Drivers’ Fuel Challenge 2016 organizzata da Volvo Trucks che ha premiato i migliori autisti al mondo in termini di guida economica. 28 gli autisti che si sono sfidati a bordo di un Volvo FH, equipaggiato con la nuova catena cinematica potenziata, lungo una pista di 6,9 km. Al termine di questa competizione a tutto risparmio il vincitore è risultato Tomáš Horčička dalla Repubblica Ceca. La manifestazione vuole mettere in relazione le qualità dei veicoli Volvo e quelle degli autisti.“Attraverso The Drivers’ Fuel Challenge, vogliamo mostrare che un buon autista può fare la differenza. Un conducente efficiente in termini di consumi può risparmiare fino al dieci per cento del costo del carburante”, ha dichiarato Lene Larsen, Project Manager, The Drivers’ Fuel Challenge, Volvo Trucks. I 28 piloti si sono qualificati attraverso i concorsi nazionali e regionali che ha coinvolto oltre 12.000 driver. Insieme al titolo di “Miglior autista al mondo in termini di guida economica”, il vincitore si è aggiudicato un viaggio per due persone per una gara di Formula 1 a sua scelta. FONTE: VOLVO TRUCKS

Pesi massimi senza compromessi. Evoluzione significa continuo miglioramento. Le nostre piastre vibranti sono sempre state di prima classe. Mettete subito alla prova la nostra nuova generazione! www.wackerneuson.com/dpu


Nella foto: JCB ha acquisito un ordine record per 700 macchine da Ardent Hire Solutions, una delle più grandi società di noleggio del Regno Unito.

CASE HISTORY

IDEALE

ofiloc e JLG per il Filarmonico

U

n X17J Plus JLG noleggiato dal Gruppo Cofiloc ha eseguito la pulizia degli specchi del Teatro Filarmonico di Verona. Costruito tra il 1716 e 1729 su progetto dell’architetto Francesco Galli, il Filarmonico diVerona subì gli affronti di un distruttivo incendio in una notte del 1749. Riscostruito nel 1754, riconquistò fama europea, per poi essere vittima dei bombardamenti angloamericani nel 1945. Nel dopoguerra il Filarmonico tornò a nuova vita su progetto dell’architetto Vittorio Filippini, che volle rappresentare le fattezze originali pur adeguandole alle moderne esigenze funzionali. Uno dei luoghi più suggestivi è il foyer, detto anche Sala degli Specchi, caratterizzato da numerosi specchi con stucchi dorati che inondano lo spazio di luce. Qui, alla vigilia della nuova stagione, ha operato l’X17J Plus della JLG noleggiato dal Gruppo Cofiloc. La macchina è stata chiamata a eseguire la pulizia dei magnifici specchi, operazione delicata in virtù dell’esiguità dello spazio, che ha richiesto l’accesso attraverso il prospicente Museo Lapidario. FONTE: COFILOC

QUALITA’. Alcuni sono più economici. Nessuno è migliore.

Per il Cava Cantiere Scania lancia lo Scania Site Optimisation, uno strumento per identificare gli sprechi nel processo produttivo e che offre soluzioni su misura per facilitare i flussi logistici. “Scania Site Optimisation è un insieme

di strumenti e metodi che permette di identificare le inefficienze nei flussi logistici all’interno di cave e cantieri”, spiega Björn Winblad, Head of Scania Mining. “Siamo in grado di localizzare ed evidenziare le strozzature di questi flussi utilizzando le

informazioni che raccogliamo dalle unità di comunicazione di ogni veicolo. Questo ci aiuta a mappare i flussi nelle cave – come ad esempio i luoghi dove i veicoli vengono caricati e scaricati – e ci fornisce dati preziosi che possiamo esaminare”.

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NOVITÀ

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Un incontro dedicato (Autotrasporto)

Integrazione Smart e strategie di sistema sono le tematiche emerse al Forum della Logistica e dell’Autotrasporto. Un sistema che punta a essere sempre più efficiente. Stiamo parlando dell’autotrasporto e della logistica che, se ben supportati dalle istituzioni, possono offrire nuove occasioni di lavoro ai giovani, sviluppo per le imprese e spingere l’intero sistema economico italiano verso logiche di progresso Smart. Questo il quadro tratteggiato in occasione del Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrasporto, dal titolo “Siamo Sistema. Autotrasporti, interporti, logistica: verso una grande integrazione”, che ha visto la presenza di oltre 300 operatori del settore. Il Forum ha messo a confronto rappresentanti delle istituzioni, le principali associazioni di settore, ma anche esponenti della filiera, dalle infrastrutture agli utilizzatori. E’ emersa chiara la correlazione tra sviluppo del settore e opportunità di crescita economica per il nostro Paese.

MOVIMENTO TERRA

NUOVO VIO

Yanmar CEE presenta il nuovo ViO57-6

P

resentato il nuovo escavatore girosagoma Yanmar ViO57-6 che unisce grandi prestazioni a notevole flessibilità operativa. Una macchina nuova, dove le performance crescono ma gli ingombri no. Se la lunghezza del braccio rimane infatti di 2.950 mm, la sua forma è radicalmente cambiata per un miglioramento nella forza di sollevamento (+10%) e per un raggio di rotazione ultracompatto. Il nuovo design del braccio, la cui struttura è stata irrobustita, riduce

il peso di 40 kg e aumenta la stabilità della macchina. Allo stesso tempo il sottocarro a sezione scatolata a X fornisce un’eccellente rigidità torsionale e contribuisce a migliorare la stabilità del ViO57-6 e a ridurre la sua altezza massima a 2,54 m. Buone notizie sul fronte della potenza operativa. Il ViO57-6 è equipaggiato con un motore da 48,4 HP, con una pompa con portata superiore del 14% e con un distributore idraulico di nuova generazione. FONTE: YANMAR CEE

3 0 TH I N T ER N A T I O N A L EA R T H -MO V I N G A N D B U I L D I N G MA C H I N ER Y E X H I B I TI O N

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AZIENDE

INSIEME

Nuova partecipazione per Fassi

F

assi entra a far parte di Jekko.All’inizio di quest’anno Orme avviava una nuova attività sotto il marchio Jekko, attraverso uno spin-off dell’omonimo marchio, attivo da oltre 15 anni nelle minigru, minipicker e vacuum-lift. A pochi mesi di distanza, Fassi S.p.A., leader italiano per produzione e vendita di gru idrauliche per autocarro, entra a far parte della società al fine di fornire ulteriore spinta allo sviluppo ed all’espansione su tutti i mercati mondiali. La linea di prodotto Jekko nasce alla fine degli anni ‘90 dall’attività di progettazione di macchine speciali su commessa e dalla produzione delle prime mini gru. FONTE: FASSI

POCHE e brutte L’Italia al penultimo posto nella graduatoria dei cinque principali Paesi europei per quanto concerne le infrastrutture. In Italia, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp elaborati sui dati Legambiente ed Eurostat, ogni 1.000 abitanti sono disponibili 0,14 km di infrastrutture viarie per il trasporto di merci e persone, cioè metropolitane, autostrade e linee ferroviarie suburbane e ad alta velocità. Questi dati ci portano al penultimo posto nella graduatoria dei cinque maggiori Paesi europei.

Alleanza strategica (Accordo)

Grande risalto per l’accordo tecnico-commerciale siglato tra Palfinger Platforms Italy e Palazzani Industrie. L’accordo è stato firmato presso la sede di Palfinger Ag. a Bergheim, in Austria da Paolo Balugani, Amministratore delegato di Palfinger Platforms Italy; Thomas Perkmann, Manager Director di Palfinger Emea; e Davide Palazzani, Presidente di Palazzani Industrie S.p.A. Nello specifico, l’accordo prevede una collaborazione tecnica riguardante modifiche da eseguire su prodotti esistenti nella gamma Palazzani Industrie, che verranno specificatamente realizzate per la linea di prodotto Palfinger Platforms Italy. L’attività comprenderà tutti i modelli prodotti dalla società bresciana dai 27 ai 52 m di altezza di lavoro.

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MC + I L

M O T O R E

F R E E

P R E S S

Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A

5.0

GIC – GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO

MACCHINE CANTIERI

da pagina 51 Cosa vedremo alla manifestazione piacentina

MC 5.0 • OTTOBRE 2016 • NUMERO 37

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

ottobre 2016, n. 37

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Quan l’after-treado diventa tment snello e mod ulare

COVERSTORY STORY

Work in progress

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COVER Le nuove versioni Agri dei KDI di Kohler

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Editoriale on

È ORA DI CAMBIARE IDEA

36 40

(DI MAURIZIO GUSSONI)

CIFA

62

CME

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C&B DUE

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CONTROLS

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CST

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DAL FERRO

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EDILNOLEGGI VALENTE

FEDELTÀ ASSOLUTA

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DURICEM

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ECOSISM

(MECALAC)

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DB SYSTEM

73

ELECTROELSA

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EXPOMAT

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FALCH

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KLINDEX

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S.T.A.C.

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IBIX

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KIMERA

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MAE

IDEE IN GALLERIA

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NÉRON PUMP

(PILOSIO)

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NITCAL - YARA

90

NTA - NUOVE TECNOLOGIE

AMBIENTALISTI VERI

LE MELE IN IPOGEO OHIO RIVER BRIDGE (PERI)

COVER STORY

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Cover story WORK IN PROGRESS

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(KOHLER)

NELLE FAUCI (TREVI BENNE)

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REPORT TECNICO

GLOBAL PRESENCE, LOCAL COMPETENCE

LA POLVERE NON È UN PROBLEMA (VOLVO CE)

SPECIALE GIC

(HYDAC)

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OCMER - RED BETON TECHNOLOGY

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PAPPADÀ GINO

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P.A.S.I.

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RM

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TRIMMER

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TEKNA CHEM

ANVER

102 TYROLIT

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DIMITTO

103 VOLVO TRUCKS

(MANITOU)

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EDILTECO

104 WIRTGEN

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com

Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com

Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009

Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa

Pubblicità e marketing Tel. 039 2020976

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100 TECNO COM

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MACCHINE CANTIERI 5.0

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APPLICATE 92

EVOLUZIONI A TUTTO CAMPO

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane, Cristiano Pinotti Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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BUTTI

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IL SEGRETO? ESSERE PRO

(MERLO)

GRANDE ISTRIONE O...

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BMB

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(DOOSAN)

106 Editoriale off

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BEKAERT

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(BLINK)

NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

(DI EMANUELA PIROLA)

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ASTRA

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TESTIMONIANZE

EDITORIALI

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HPC

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(INDECO)

ATTUALITÀ

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A TUTTA GAMMA

editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013


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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

È ora di cambiare idea

N

I PERDENTI TROVANO SCUSE, I VINCENTI TROVANO SOLUZIONI. (IRVINE WELSH)

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onostante i numeri annunciati dalle diverse Associazioni e quanto stiano registrando le Aziende costruttrici, la ripresa dell’economia sta coinvolgendo solo in parte il settore dell’edilizia. E non in maniera geograficamente uniforme, ma più a macchia di leopardo. Come se la ripresa sia legata più a fattori locali che nazionali. Quindi sorge una domanda: forse, anche se domani l’economia italiana dovesse ripartire, per il settore dell’edilizia non sarà più possibile agire e costruire alla “vecchia maniera”. Forse è ora di cambiare idea. Ma come? Da un’analisi rapida (ma non superficiale, ben inteso) emerge che in Italia non servono più case nuove, vista la mole di edifici e capannoni invenduti e vuoti. All’Italia serve ristrutturare il patrimonio immobiliare e industriale esistente, per renderli energeticamente efficienti e strutturalmente sicuri (e non mi riferisco solo alla sicurezza antisismica). Certo, mettere mano alla ristrutturazione di un edificio di vent’anni addietro e anche oltre non è facile e immediato come costruire da zero un nuovo edificio. Richiede competenze, un giusto approccio strutturale e progettuale, inventiva per cercare (quasi scovare) le tecnologie giuste di volta in volta. Insomma, per ristrutturare ci vuole più tempo e impegno. E bisogna fare i conti perché l’attività sia comunque remunerativa. Ma i vantaggi di intraprendere una campagna di ristrutturazioni in Italia sono innegabili. Lavoro per decenni e decenni, recupero dei centri storici, eliminazione del degrado delle periferie o delle aree industriali, abbattimento dello spreco energetico sono solo alcuni dei macrovantaggi ma potrei andare avanti per pagine e pagine. Sembrerebbe che la soluzione ai nostri guai sia sotto i nostri stessi occhi. Quindi adesso dobbiamo solo decidere se siamo interessati a una soluzione sicura e duratura anche se faticosa, o a una soluzione facile ma temporanea e che subito dopo lascerà solo altri (e più grossi) problemi. ❑


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CoverStory KOHLER

WORK IN

Con lo sguardo rivolto al futuro e un occhio al passato e alla storica tradizione legata al marchio Lombardini, oggi completamente integrato nel gruppo americano, Kohler Engines continua lo sviluppo della gamma dei propulsori KDI DI EMANUELA PIROLA FOTO DI KOHLER PHOTO GALLERY

I

Il rapido e in costante crescita successo riscontrato dai motori KDI di Kohler fin dal lancio del primo modello e proseguito incessantemente mentre il Costruttore completava la gamma, che oggi copre potenze da 37 a 100 kW, è la dimostrazione di come i progettisti emiliani siano riusciti a cogliere appieno le esigenze dei costruttori e degli utilizzatori finali e siano riusciti a dare una risposta molto più che convincente. Le dimensioni ridotte, le performance fra le migliori in assoluto nella categoria di appartenenza, i consumi contenuti e la facilità di installazione rendono questi propulsori strumenti che ottimizzano produttività ed efficienza, riducendo i costi di manutenzione e garantendo il rispetto delle norme di emissione dalle più severe alle meno restrittive grazie a un sistema di after treatment flessibile e all’avanguardia nella sua categoria. L’EVOLUZIONE AGRI. Partendo dai brillanti risultati nel settore construction di cui abbiamo accennato poc’anzi, i motori

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PROGRESS *

NUOVA VESTE ANCHE PER LA SEDE Nell’ottica del miglioramento continuo, Kohler Engines rinnova lo stabilimento di Reggio Emilia recentemente riconosciuto come Centro mondiale di sviluppo e progettazione dei motori diesel del Gruppo Kohler. L’azienda oggi si presenta sotto una nuova veste dove i vecchi colori sociali lasciano spazio a un moderno grigio antracite che richiama le nuance dei motori. Ma la grande

novità è la costruzione della Demo Area, uno spazio dedicato a presentazioni e prove dimostrative, al fine di offrire a clienti e partners la possibilità di organizzare eventi dedicati a dealers e distributori. Il progetto riflette l’ottica della Customer Experience che vede Kohler Engines impegnata nel fornire un supporto sempre più forte al prorpio cliente, fornitore di prodotti ma anche di servizio e assistenza tecnica.

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CoverStory KOHLER

WORK IN PROGRESS

KDI affrontano oggi una nuova sfida: essere ancora una volta la scelta ideale per tutti i costruttori di macchine agricole (che, non dimentichiamolo, in alcuni casi possono comunque trovare applicazione anche in ambito construction), grazie a specifiche versioni dei diversi modelli KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404. Il punto di partenza è la collaudata architettura “bedplate”, le cui caratteristiche di robustezza e rigidità torsionale si prestano in maniera particolarmente efficace alle installazioni su trattori agricoli in cui il motore diventa parte strutturale della macchina e sostiene le importanti sollecitazioni tipiche di queste applicazioni. Per i trattori specializzati è stata appositamente disegnata la coppa strutturale portante con tunnel centrale per l’albero di trasmissione. Inoltre, l’architettura ad alberi controrotanti di equilibratura contribuisce alla riduzione delle vibrazioni. Anche dal punto di vista dimensionale e di ingombro i motori KDI presentano caratteristiche di base idonee alle applicazioni nel settore agricolo, in particolare il profilo stretto, che consente di ottenere raggi di sterzata più contenuti migliorando sensibilmente il comportamento della macchina in fase di manovra.

LA SFIDA DEL FUTURO

Si avvicinano nuove scadenze in materia di emissioni. E Kohler affronta la sfida Mai dormire sugli allori, dice il proverbio. In verità Kohler non ha certo bisogno di questo consiglio perché il successo dei KDI da una parte e la regolamentazione in materia di emissioni dall’altra non lasciano il

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tempo di rallentare. Dopo l’evoluzione delle versioni agricole di cui vi abbiamo parlato, arriva il tempo di affrontare una nuova, grande sfida: soddisfare la sempre più complessa geografia delle emissioni, grazie a un sistema di

after-treatment snello e modulare DOC, DOC+SCR e predisposizione all’integrazione del DPF in previsione dell’entrata in vigore dello Stage V nel 2020. Nei diversi modelli (KDI 1903, KDI 2504 e KDI

3404), con diverse tarature, oggi sono garantite tutte le Certificazioni nel range fino a 100 kW richieste dall’Unione Europea, ossia Stage IIIA, Stage IIIB, Stage IV; dal Nord America ossia EPA Tier 4i, Tier 4Final, e dai Paesi


Kohler ha sviluppato versioni dei KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404 realizzate ad hoc per le applicazioni agri.

LE DIMENSIONI E MOLTO DI PIÙ. L’ingombro non è comunque l’unico elemento che contribuisce a rendere semplice l’installazione dei KDI. La presenza delle due prese di moto (PTO) laterali ausiliarie (SAE A e SAE B), progettate per prelevare dal motore alti livelli di energia, permette l’integrazione con il sistema idraulico delle macchine al fine di alimentare in maniera efficace gli accessori tipicamente utilizzati, garantisce l’interfaccia con qualsiasi tipo di trasmissione adottata e, non da ultimo, riduce lo spazio necessario alla realizzazione dell’applicazione. Questa versatilità è ulteriormente rafforzata dalle predisposizioni sul motore, che permettono il montaggio di compressori per la gestione dell’impianto

Extra UE, cioè Cina e Corea con i livelli di emissioni Tier III o equivalenti. La soluzione di Kohler Engines fornisce, inoltre, appositi sistemi di filtraggio del gasolio a doppio stadio, che consentono l’utilizzo di gasolio anche di bassa qualità, senza problematiche per il motore. Ma si avvicina la prossima scadenza. Per questo entro il 2019, la nuova generazione di motori

KDI vedrà l’integrazione del filtro anti-particolato per soddisfare i requisiti in materia di emissioni previsti dallo Stage V. Il team di progettazione a Reggio Emilia però non si accontenta delle soluzioni disponibili oggi; sta bensì sviluppando un’innovativa soluzione post-trattamento particolarmente compatta che si basa su recenti sviluppi tecnologici che

hanno da poco rinnovato i dispositivi anti-particolato. La soluzione in fase di sviluppo sarà basata sulla rigenerazione passiva, un processo continuo che permette al DPF di svolgere la sua funzione senza aumento della temperatura. Questa scelta offre una soluzione ottimizzata in tutte le condizioni operative, una manutenzione più facile e intervalli di manutenzione

prolungati, nonché nessun impatto sulle prestazioni dei motori o della produttività della macchina. Con la soluzione Stage V, la piattaforma KDI manterrà così le prestazioni ed i bassi costi di gestione che ne hanno decretato il successo. La nuova generazione di motori KDI sarà presentata ad Agritechnica 2017 (10-18 Novembre 2017).

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CoverStory KOHLER

BASTA UN KIT Kohler mette a disposizione dei kit di trasformazione che consentono la rimappatura della centralina effettuando il de-tier del motore su macchine usate per la vendita in paesi in cui non sono presenti limiti sulle emissioni allo scarico. Il fatto che i motori possano essere rimappati per curve di coppia e potenza (e per le emissioni) semplicemente agendo sulla centralina (operazione che con il kit si svolge in poco tempo) rappresenta un’ulteriore carta vincente dei KDI perché questa possibilità tecnica di fatto favorisce la commercializzazione dei mezzi di seconda mano. È proprio questa duttilità di applicazione e allestimento che rende i propulsori KDI motori di riferimento del settore industriale nel range 37-100 kW. La caratteristica di essere una piattaforma di base comune che, grazie a semplici accorgimenti, può essere adattata allo standard di emissioni desiderato è di estremo vantaggio per tutti i costruttori, che possono così progettare un unico modello di macchina destinato a mercati diversi caratterizzati da molteplici livelli di emissione.

WORK IN PROGRESS di climatizzazione e del circuito frenante ad azionamento pneumatico (opzionale). Anche il posizionamento di alcuni componenti è stato ottimizzato in funzione delle necessità dei costruttori. Il supporto ventilatore, per esempio, è stato collocato sul lato superiore del motore aumentando la distanza dell’asse della ventola di raffreddamento dall’albero motore. Questo consente di sfruttare la presa di forza frontale e utilizzare radiatori a profilo stretto e alto, permettendo sia di ottimizzare il raffreddamento, sia di rendere più agevole l’installazione caratterizzata dalle tipiche geometrie del vano motore dei trattori. COPPIA E POTENZA. Accanto all’ottimizzazione di componentistica e allestimento, le curve di erogazione e coppia dei KDI sono state ottimizzate in modo da adattarsi in maniera ottimale ai tipici profili di utilizzo propri delle applicazioni agricole,

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ottenendo parallelamente livelli di densità di potenza tali da consentirne l’utilizzo anche in sostituzione di motori di cilindrata superiore. Il sistema di iniezione Common Rail ad alta pressione (2.000 bar) di ultima generazione adottato sulla gamma e la logica di gestione elettronica del motore, perfettamente interfacciabile con l’elettronica di controllo della macchina di destinazione, offrono infatti la possibilità di implementare calibrazioni dedicate per ogni specifica esigenza. Nel caso delle versioni agricole, in particolare, a essere privilegiate sono soprattutto la prontezza di risposta e la rapidità di erogazione lungo l’intera curva di coppia, che si traducono in un’operatività della macchina altrettanto pronta in ogni condizione di utilizzo, soprattutto in corrispondenza dei picchi di richiesta di potenza. Particolare non trascurabile, il sistema Common Rail adottato contribuisce in misura importante anche a ridurre la rumorosità di funzionamento del motore, a vantaggio del comfort di utilizzo. E CONSUMI RIDOTTI. A fronte di tali caratteristiche, anche i KDI destinati ad applicazioni agricole mantengono inalterate le caratteristiche proprie della gamma in termini di contenimento dei consumi. A fronte di una generosa erogazione di potenza e coppia, dunque, anche le versioni agricole si dimostrano particolarmente economiche nella gestione, senza penalizzare in alcun modo le prestazioni finali della macchina. ❑


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TESTIMONIANZE

(BLINK)

IL SEGRETO? ESSERE PRO Le soluzioni tecnologiche messe a punto da Blink si rivelano perfette per un ambiente difficile qual è il mondo del calcestruzzo

oime Concrete Equipment srl, di Pregnana Milanese (Mi), è un nome storico nei macchinari per il calcestruzzo Made in Italy. La società, impegnata nel proporre macchine innovative e capaci di andare a coprire interessanti nicchie di mercato, ha da poco sviluppato la sua nuova betonpompa da 28 m. Una macchina davvero importante, una quattro sezioni montata su un tre assi, addirittura 1.000 kg più leggera rispetto al modello precedenti da 27 m. Con un tamburo da 9 metri cubi, è impreziosita dall’adozione delle pulsantiere messe a punto da Blink, società milanese che in questi ultimi anni si sta affacciando al mondo dell’edilizia, del movimento terra e del sollevamento. Forte di una vasta esperienza nel settore della nautica Blink sviluppa prodotti versatili, facilmente integrabili con i comandi a bordo macchina e intelligenti sotto molti punti di vista. Come accennato, ne abbiamo visto l’installazione sulla 28 m Coime. Per la progettazione della 28 m Coime non ha lesinato l’utilizzo di acciai altoresistenziali. Il Weldox 700

C

LA FILOSOFIA

Coime

“Come accaduto a tutti i costruttori, abbiamo subito le vicissitudini di un settore che è stato molto colpito dalla crisi. Noi abbiamo ricominciato ristrutturando completamente l’azienda e riproponendola a livello familiare. La società oggi è piccola, composta da poche persone e anziché cercare di fronteggiare i colossi e di combattere sul prezzo, in questi ultimi anni ci siamo specializzati nella progettazione e produzione di macchine speciali, decisamente innovative. In sostanza la nostra filosofia è quella delle poche macchine, ma molto curate sotto tutti gli aspetti e in grado di garantire prestazioni che le differenziano dalla concorrenza”. Stefano Baiardo, Direttore Tecnico di Coime

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Per maggiori informazioni visitate il sito internet www.blinkmarine.com

è andato a realizzare tutte le sezioni del braccio ed è entrato anche nella struttura stessa della macchina, mentre per il tamburo i progettisti hanno optato per un Fe52 di buona qualità, utilizzato per ottenere un’elevata durata. Il gruppo pompante è un circuito chiuso ad alta pressione, con canne da 200 mm che assicura una notevole spinta, perfetta per i materiali particolarmente duri che

spesso caratterizzano i calcestruzzi attualmente utilizzati. La macchina non presenta quadri elettrici ed è totalmente in CanBus, il che permette un notevole risparmio di peso e assicura un incremento dell’affidabilità.“È una macchina perfetta per il mercato italiano”, ci spiega Stefano Baiardo, Direttore Tecnico di Coime, “per clienti che si trovino a dover affrontare aree di lavoro complesse,

LE versioni Le pulsantiere PowerKey PRO di Blink sono proposte in quattro differenti versioni. Le PowerKey PRO 2200 e 2400 (a quattro e otto tasti) presentano pulsanti spaziosi (24 mm) per una lettura veloce e una pressione certa anche nell’utilizzo con i guanti e all’esterno della cabina di pilotaggio. Le PowerKey PRO 2300 e 2600 (a sei e dodici tasti) sono invece pulsantiere ad alta densità con tasti da 15 mm di

dimensione. Compatte e razionali, garantiscono il massimo controllo nel minimo spazio.

prevalentemente montuose, oppure per zone costiere quali quelle liguri, dove il passaggio di un quattro assi può essere particolarmente complicato. È pensata per chi vuole un parco macchine differenziato, dove il tre assi va a risolvere tutte le situazioni più difficili dal punto di vista degli spazi in cantiere”. A bordo macchina sono due le pulsantiere Blink, una per lato. La più piccola presenta le funzioni essenziali e governa elementi come MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

il clacson, il vibratore e la luce. La seconda, più complessa, è utilizzata per comandare la betoniera in sostituzione del comando radio e il pompante, regola i giri del motore e governa il mescolatore. Riprende Baiardo: “dover costruire dei quadretti di comando per l’operatore era fastidioso, così come mi sembrava inopportuno adottare pulsantiere poco efficienti su una macchina di questa qualità. Spesso in questi strumenti entra l’acqua, si rompono i pulsanti, inoltre le pulsantiere tradi-

zionali richiedono il cablaggio, sono ingombranti e poco integrabili nella struttura della macchina. Invece la soluzione Blink, che è in CanBus e deriva dal settore nautico, è ottima. Dal punto di vista IP non crea nessuna difficoltà e permette di operare in qualsiasi condizione, infatti adottiamo i prodotti Blink anche per le macchine da galleria e che lavorano in ambiente salino. Inoltre queste pulsantiere sono facili da collegare e anche piuttosto economiche”. Coime adotta le pulsantiere Blink

La pulsantiera CAN Da Blink una serie di pulsantiere intelligenti, intercambiabili e perfettamente integrabili su qualsiasi macchina

PowerKey PRO è l’unica pulsantiera CAN sul mercato con icone intercambiabili per ciascun tasto. Il sistema di sostituzione degli inserti rende più semplici ed economici gli interventi sull’interfaccia utente che possono essere implementati in maniera separata su ciascun tasto, riprogrammando poi il bus, senza bisogno di interventi hardware impegnativi. L’utilizzo di protocolli aperti come CANopen e J1939 rende le pulsantiere della serie PRO facilmente integrabili nei sistemi di bordo presenti nei macchinari da cantiere, movimento terra e sollevamento. Progettata per garantire grande durata anche nelle situazioni più estreme, la serie PRO presenta una classificazione di resistenza ad acqua e polvere IP67. Tutti i modelli sono resistenti all’azione del sole e possono operare a temperature comprese tra -40°C e +85°C. Sono ben visibili e facili da utilizzare in ogni circostanza, anche grazie alla gestione smart dei segnali luminosi provenienti dai LED di segnalazione e ambientali.

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sull’intera produzione composta da betoniere, betonpompe, pompe e macchine da tunnel. “Per la nostra tipologia di produzione”, conclude il responsabile tecnico Coime, “abbiamo bisogno di un supporto continuo da parte dei fornitori. Abbiamo la costante necessità di implementare le pulsantiere con altri tasti, per abilitare le nuove funzioni. Di conseguenza dobbiamo confrontarci con un’azienda flessibile, capace di rispondere in tempi rapidi. Blink è proprio così. Inoltre la pulsantiera ha il vantaggio di permettere la gestione dei pulsanti a livello di software. Blink ci offre un software di base come elemento remoto, un CanOpen che si interfaccia con la centralina, poi come farlo interagire lo decidiamo noi, in completa autonomia”. ❑ BLINK SRL Via Barnaba Oriani, 44 20156 Milano Tel. 02 3088583 Fax 02 33406697 www.blinkmarine.com info@blinkgroup.com


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TESTIMONIANZE

(DOOSAN)

AMBIENTALISTI VERI Due nuove pale gommate Doosan DL350-5, un movimentatore di materiali Doosan DX210MH-3 e un sollevatore telescopico Bobcat T40140 per il termovalorizzatore di Poznan

ssere ambientalista non significa protestare per ogni iniziativa o attività umana. Al contrario vuol dire rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di concreto, di utile per

E

l’uomo e per l’ambiente, come la creazione di nuovi e più efficienti impianti per la valorizzazione dei rifiuti. Che sono un valore, non uno scarto... In queste pagine andremo a vedere quanto fatto in Polonia, con il nuovo impianto municipale per lo

L’OPINIONE dell’operatore Gli operatori che hanno avuto occasione di mettersi al volante delle macchine Doosan sono tutti decisamente soddisfatti. Tra questi abbiamo raccolto la testimonianza di Krzysztof

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Rykowski, che ha affermato: “le mie prime impressioni sono molto buone. In generale, le macchine di questo tipo sono tutte simili tra loro, ma il DX210MH-3 offre più optional rispetto

agli altri marchi. La telecamera posteriore è molto utile. Tutto è allo stato dell’arte e bisogna solo familiarizzarsi con le diverse impostazioni della macchina”.

smaltimento termico dei rifiuti di Poznan, realizzato con la formula del partenariato pubblico-privato (PPP). La proposta di SITA Zielona Energia è stata scelta dal comune di Poznan in seguito a una gara pubblica durata due anni. L’azienda ha progettato, finanziato e costruito - e gestirà per i prossimi 25 anni - questo nuovo termovalorizzatore municipale con la capacità di 210.000 t/anno. SITA Zielona Energia ha affidato la costruzione dell’impianto al consorzio Hitachi Zosen Inova, un leader mondiale nel campo della produzione di energia da rifiuti urbani e a Hochtief, una tra le maggiori aziende di costruzione al mondo. I macchinari


necessari per il funzionamento del sistema sono invece stati forniti da Grausch & Grausch, il distributore autorizzato Doosan in Polonia. Il pacchetto include due nuove pale gommate Doosan DL350-5, un movimentatore di materiali Doosan DX210MH-3, due carrelli elevatori e un sollevatore telescopico Bobcat T40140. Come sempre la scelta delle macchine è stata figlia di un processo complesso. “Eravamo alla ricerca di un’azienda che fosse in grado di fornirci i macchinari giusti, con le specifiche adatte”, ci spiega Szymon Cegielski, Contract Manager per il contratto PPP venticinquennale, che continua, “abbiamo valutato diversi

tra i principali marchi, esaminando con attenzione ogni aspetto, inclusa la disponibilità dei ricambi, la prossimità del fornitore, la velocità di risposta e i giudizi dei clienti.Alla fine l’offerta di Doosan è risultata la più vantaggiosa, anche in termini di prezzo e il loro modo di agire ci è sembrato essere più vicino alle esigenze del mercato polacco. La garanzia delle pale caricatrici copre due anni o 4.000 ore di funzionamento, quella del movimentatore di materiali 60 mesi o 3.000 ore di funzionamento”. Il termovalorizzatore servirà 740.000 residenti di Poznan e nove municipalità nel distretto della città polacca. L’impianto produrrà annualmente

IL TRATTAMENTO termico

Il termovalorizzatore municipale di Poznan è un inceneritore a griglie di provata affidabilità. Il cuore dell’impianto è costituito dal sistema a griglie con la sovrastante caldaia. La combustione dei rifiuti riscalda la temperatura dell’acqua nei tubi della caldaia, trasformando l’acqua in vapore. Questo viene pompato nella turbina collegata al generatore che converte l’energia del vapore in elettricità, mentre il vapore residuo, ritrasformatosi in acqua nello scambiatore di calore, riscalda l’acqua per il teleriscaldamento. Il processo di trattamento termico in condizioni normali è autotermico, cioè non richiede l’utilizzo di combustibile convenzionale. Parte integrante del sistema è un’efficace dispositivo di purificazione multistadio dei gas di scarico che deve garantire la riduzione delle emissioni in atmosfera.

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TESTIMONIANZE

I SOTTOPRODOTTI Le ceneri sono il sottoprodotto del processo di termovalorizzazione. Il 100% dei rifiuti che entra nell’impianto si trasforma in un 30% di residui, il cui 25% può ancora essere recuperato. Dopo adeguata valutazione e maturazione, le ceneri diventano una miscela di aggregati di alta qualità utilizzabili per la costruzione di strade, mentre i metalli ferrosi e non ferrosi in esse contenuti sono impiegabili nelle acciaierie.

più di 100.000 MW di elettricità e più di 300.000 GJ di energia termica recuperata dalla combustione. “Le macchine”, continua Cegielski, “saranno utilizzate in un ambiente polveroso. Le pale DL350-5 equipaggiate con benne da 5 m3 saranno impiegate intensamente, spostando materiali tra le aree di valutazione e maturazione e ovviamente si occuperanno del carico delle ceneri sugli autocarri. Per quanto concerne queste macchine un elemento importante tra i criteri di selezione è stata l’altezza del perno di rotazione della benna, fattore essenziale per ribaltare completamente la benna oltre le pareti del cassone degli autocarri. Il movimentatore di

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materiali DX210MH-3 con cabina elevabile sarà invece utilizzato nell’edificio di scarico materiali. Una volta la settimana, l’impianto tratterà rifiuti voluminosi, come mobili e divani, che saranno frantumati tramite un frantumatore mobile e quindi scaricati nell’apposita area di raccolta. In questo caso l’ottima visibilità garantita dalla cabina elevabile del movimentatore, combinata con la pinza dal profilo ottimizzato, assicura visuale libera sul sistema di alimentazione del frantumatore, riducendo al minimo il rischio di situazioni potenzialmente pericolose”. Per ulteriori informazioni sulle macchine Doosan, www. doosanequipment.eu. ❑


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Incentivi rivolti ad aziende di trasporto conto terzi. Dettagli sul contributo statale erogato in base alle disposizioni previste dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prot. 243 del 19 luglio 2016. Il testo completo del Decreto, le istruzioni operative per la compilazione delle domande, i modelli di domanda sono disponibili sul sito www.mit.gov.it (1) 0´MQTSVXS HIP GSRXVMFYXS r HM )YVS TIV SKRM ZIMGSPS '2+ ½RS E 6,9 t e 8.000 Euro sui modelli 7-7,2 t. (2) L’importo del contributo è di 7.000 Euro per ogni veicolo diesel Euro VI (MTT maggiore o uguale a 11,5 t) a fronte di una rottamazione o radiazione in un Paese extra EU. (3) L’importo del contributo è di 8.000 Euro per ogni veicolo CNG (gas naturale compresso) e 20.000 Euro per ogni veicolo LNG (gas naturale liquefatto) e C-LNG (doppia alimentazione gas naturale compresso e liquefatto). *


REPORTTECNICO

utto in Hydac muove nella logica di questo motto. Global Presence, Local Competence vuole infatti disegnare una società di enormi dimensioni, presente in tutto il mondo, ma capace di assicurare un'attenzione al cliente unica, una prossimità in grado di trasformare un semplice fornitore in un vero e proprio partner. Parlando di Hydac è necessario dar spazio ai nu-

T

HYDAC

GLOBAL PRESENCE, LOCAL COMPETENCE meri. Con una produzione concentrata soprattutto in Germania, e con il supporto di unità produttive negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Italia e in Svizzera, Hydac è una società che nel mondo conta 8.000 dipendenti e 45 filiali, molte delle quali sviluppano una competenza territoriale, con ufficio tecnico interno, in grado di creare sistemi e circuiti idraulici ad hoc sulle richieste dei clienti. In sostanza Hydac si propone come un unico interlocutore che segue tutto in maniera integrata. Per il nu-

Filtrazione e scambio termico 28

mero e la qualità dei clienti seguiti, tra le aziende del gruppo spicca la sede italiana di Agrate Brianza (Mb). Hydac Italia è infatti una struttura composta da oltre 80 persone che si avvale anche di uffici regionali a Torino, Brescia, Padova, Reggio Emilia e Napoli. Oltre all’ufficio tecnico, per ogni linea di prodotto Hydac Italia mette a disposizione dei costruttori di macchine un Product Manager: un vero e proprio specialista che tiene i rapporti tra la casa madre e la sede

Hydac è in grado di coprire qualsiasi esigenza di filtrazione (mandata, aspirazione, ritorno, combinato intank, speciale, eccetera) con soluzioni standard e custom.

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Innovativa la gamma di sistemi integrati di serbatoio con filtri, indicatore di livello, sensoristica di supporto e filtro aria pensata per rispondere alle esigenze di riduzione degli

Sergio Ciatto, Responsabile Mobile Division Hydac Spa.

italiana. La parte commerciale è invece seguita da funzionari di vendita che operano a livello locale. Sotto l'aspetto puramente tecnico, grazie a un numero incredibile di prodotti – dalle pompe alle valvole, dai sistemi integrati alla sensoristica, per finire con le schede elettroniche e i display – Hydac unisce la parte oleodinamica alla parte elettronica, seguendo l’intera movimentazione dell’olio dal serbatoio ai comandi. La società è anche specializzata nella più elevata personalizzazione di ogni prodotto, progettato sulle specifiche esigenze che caratterizzano la costruzione di qualsiasi macchina

ingombri, peso e pulizia interna. La nuova cartuccia Optimicron è ottimizzata per ridurre le perdite di carico ed è dotabile di

tecnologia Stat-Free per abbattere le cariche elettrostatiche nei nuovi olii zinc-free. Lo scambio termico pensato da Hydac consente poi una


OLTRE

l'olio

possa essere utilizzata in ambito edile: escavatori, pale gommate, skid loader, sollevatori telescopici, piattaforme, autogrù, eccetera. Se per alcune tipologie di prodotto abbiamo preferito affidarci ai box di approfondimento, proviamo a sintetizzare la gamma Hydac per quanto concerne il settore delle macchine dedicate all'edilizia. Partiamo dai blocchi valvole. In questo campo Hydac produce elementi per il controllo, il pilotaggio e l’emergenza, manifold compatti progettati con soluzioni standard e/o modulari per tutte le esigenze. Le elettrovalvole a cartuccia coprono

capacità da 0 a 150 l e pressioni fino a 350 bar. In questo settore spicca la nuova serie di distributori multifunzione X (DX, LX, HX) pensata per gran parte delle applicazioni mobili e la cui caratteristica fondamentale è la modularità per il sistema di controllo e comando (servocomandi) con pressioni di utilizzo fino a 400 bar.A prescindere dal tipo di valvola im-

La piramide integrata dei componenti Hydac: sistemi di soluzioni elettroidrauliche che si pongono come interfaccia tra sensori e attuatori.

gestione intelligente delle risorse, inoltre Hydac può installare a bordo macchina dei veri e propri sistemi combinati con serbatoio, scambiatore e filtro di ritorno che, grazie a valvole bypass e sistema brushless,

regolano la ventola e permettono di attivare il controllo della temperatura in base alla necessità del sistema (scambiatore Brushless fan CMS).

Blocco di comando idraulico. In alto a destra HMG, Misuratore Universale Portatile.

Hydac è un porto sicuro anche per l'elettronica. È infatti in grado di fornire sistemi di controllo completi di sensoristica (trasduttori, sensori di posizione, angolo, temperatura, pressostati e inclinometri) e supporti di comando come il joystick G-pro. Senza dimenticare i sistemi di monitoraggio online e offline. I display e le schede di controllo di TTControl, azienda del gruppo multinazionale, completano la gamma.

piegata è possibile utilizzare qualsiasi tipo di azionamento. L’impiego di questi distributori oleodinamici consente di adottare diverse tipologie di comandi per ogni sezione: manuale, elettro-idraulica on-off o proporzionale. Inoltre, ogni sezione ha la possibilità di montare valvole di massima che permettono di differenziare la pressione per ogni utilizzo. Hydac è poi un punto di riferimento per quanto concerne gli accumulatori che coprono taglie da 0,075 l fino a 450 l e oltre, in base alla tipologia di esecuzione. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MANITOU

EVOLUZIONI A TUTTO CAMPO anitou è riuscita nell'intento di migliorare un prodotto ai vertici della categoria. I nuovi MRT 2150+ e MRT 2550+ Privilege si impongono per prestazioni di assoluto rilievo (5 t di capacità per entrambi, 21 e 25 m di altezza di sollevamento) che si abbinano a comfort, ergonomia e sicurezza. Come accennato, la prima, evidente miglioria riguarda la capa-

M

cità operativa relativa sia al modello MRT 2150+, sia al nuovo modello MRT 2550+, che sostituisce l'MRT 2540+. In questo caso ci troviamo di fronte a 1.000 kg in più di capacità operativa, da 4.000 a 5.000 kg, ma anche a un maggior sbraccio di quasi 2 m e I nuovi MRT 2150+ e MRT 2550+ Privilege offrono 1.000 kg in più di capacità operativa, 2 m in più di sbraccio e una maggiore portata (+250 kg) alla massima altezza.

Ancora migliori “I nuovi MRT 2150+ e MRT 2550+”, spiega Tiziano

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Guerzoni, Direttore Commerciale & Marketing Manitou Italia, “rappresentano un'evoluzione dei Privilige. Sono state davvero tante e importanti le migliorie introdotte su una macchina già eccellente: maggiori

portate, miglior comfort, maggiori prestazioni. I nuovi MRT 2150+ e MRT 2550+ sono ancora migliori e i riscontri del mercato sono stati immediati. I clienti apprezzano particolarmente la qualità e la precisione del radiocomando

a una maggior portata alla massima altezza: da 1.750 a 2.000 kg. Per quanto concerne l'MRT 2150+, su tutto lo sbraccio sono state incrementate le portate, mentre è aumentata di 30 cm anche l’altezza di sollevamento effettiva. Notevoli le prestazioni anche con il cestello portapersone orientabile ed estensibile. Con una portata di 365 kg (3 persone), lo sbraccio si allunga di 3,1 m e l'altezza si incrementa di 30 cm. Allo stesso tempo nel modello MRT 2550+, decisamente apprezzato in edilizia, nei montaggi e nei lavori di rifinitura, il maggior incremento orizzontale è di 2,5 m. Prestazioni di questo tipo devono poter contare sulla massima sicurez-

oltre a cogliere immediatamente il comfort che si respira mettendo piede in cabina. Il nostro obiettivo è migliorare costantemente il prodotto sempre nel solco della qualità e della massima sicurezza”.


I Motori Sotto il profilo motoristico l'evoluzione del Mercedes-Benz OM 934 E4-5 prevede lo Stage 4/Tier 4 Final per unità da 5.130 cc, 4 cilindri, in grado di erogare 115 kW (156 cv) di potenza a 2.200 giri/min e 675 Nm di coppia massima da 1.200 a 1.600 giri/ min. La riduzione delle emissioni è ottenuta con il

za. Ecco quindi il perfezionamento del sistema di lettura della configurazione di lavoro. Per ottimizzare anche questo aspetto Manitou ha attinto al proprio know-how proposto sul sollevatore telescopico rotativo top di gamma, l’ MRT 3255+ (5,5 t di portata, 32 m di altezza) che prevede la lettura estensimetrica della stabilizzazione che determina millimetricamente l’effettiva estensione degli stabilizzatori. Grazie a questo sistema il diagramma di carico è sempre quello massimo e ottimale, qualsiasi sia l’apertura degli stabilizzatori. Questi ultimi prevedono una maggior larghezza di apertura (5,14 m) e consentono una più elevata altezza da terra che si traduce in un'agevole stabilizzazione anche in dispositivo EGR (Exhaust Gas cantieri in dislivello o irregolari. E Recirculation) se ancora non bastasse, largo alla staassociato a SCR bilizzazione automatica: si preme un (Selective Catalyst pulsante e la perfetta orizzontalità è Reduction) con ottenuta automaticamente. DEF (Diesel Sotto la voce “sicurezza” ecco il Exhaust Fluid). Il pulsante Ecocontrollore di stato di carico (MSS) che limita l'area operativa in fun- Fuel, attivabile in zione dell’accessorio e del carico, marcia “strada”, permette di analizzando costantemente la sua ridurre i consumi posizione nello spazio. Allo stesso di carburante tempo il dispositivo di autodiaadattando il regime motore gnostica in caso di ai bisogni della anomalia blocca i trasmissione. movimenti della macchina e mostra sullo schermo

Il radiocomando dispone di doppio joystick con movimenti a croce o bi-assiali, con possibilità di simultaneità dei movimenti.

l’elemento guasto. Il freno di stazionamento è automatico e prevede un sistema a gestione elettronica. In perfetto stile Manitou la cabina, un vero salotto, dispone di un nuovo display da 7’’ LCD con collocazione e grafica migliorata; un nuovo supporto telefono e porta USB, per sfruttare al meglio le innovazioni in fatto di IT; e nuovi pulsanti di comando con illuminazione a led. Anche il radiocomando è stato rinnovato e dispone del doppio joystick per replicare esattamente i coman-

di della cabina, a tutto vantaggio dell’intuitività e della sicurezza. Il radiocomando Manitou consente di controllare tutti i parametri del carico sollevato (peso movimentato, peso massimo ammissibile, distanze, eccetera) e della macchina: stato del motore, temperature, livello carburante, e via di questo passo. In opzione il sistema bi-energia per le operazioni all’interno di un edificio. Una volta stabilizzato, l'MRT può essere collegato alla rete elettrica esterna e funzionare a motore spento. ❑

L’operatore beneficia di un nuovo schermo a colori da 7 pollici LCD che consente un controllo immediato di tutte le funzioni della macchina. I pulsanti di comando prevedono l'illuminazione a LED. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(MECALAC)

FEDELTÀ ASSOLUTA Sole Immomec da anni si affida alle macchine tuttofare Mecalac. A Brescia abbiamo visto al lavoro un fiammante escavatore polivalente gommato 714MWe

V

edere al lavoro una macchina Mecalac è sempre un piacere. La polivalenza, la velocità nel cambio dell’attrezzatura, la rapidità e la precisione di ogni intervento raccontano di una progettazione unica quanto particolare, capace di entrare nel cuore dei cantieri più complessi. In sostanza di fare il la-

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voro di più macchine, anche molto diverse tra loro. Queste caratteristiche le abbiamo ritrovate a Brescia, in un cantiere per la costruzione di un nuovo piazzale per Aprica, ramo di azienda della A2A, che si occupa della raccolta differenziata. Questo piazzale, da 7.000 metri quadri, ospiterà due parcheggi: uno per i mezzi dei dipendenti della Aprica e uno

suddiviso tra gli autocarri pesanti e i mezzi leggeri utilizzati per la raccolta dei rifiuti. La terza parte del piazzale andrà a ospitare gli uffici. Iniziato nel mese di luglio, sarà consegnato chiavi in mano, completamente asfaltato e pronto all’uso entro il 31 dicembre di quest’anno. L’impresa incaricata dei lavori è la Sole Immomec Spa di Montichia-


SUL campo

“La macchina va benissimo, è molto bella. Essendo abituato a utilizzare il modello più piccolo, il 714 risulta molto differente, quindi ci vuole un po’ di tempo per abituarsi ai comandi e per usare al massimo tutte le potenzialità della macchina. Nel complesso è un escavatore davvero molto stabile”. Alessandro Venturi, operatore Sole Immomec

Le due macchine Mecalac impegnate contemporaneamente nel cantiere bresciano.

ri (Bs). Con 80 anni di attività sulle spalle, l’azienda è infatti stata fondata nel 1936, si tratta di una classica impresa familiare, nata e cresciuta con la passione della famiglia Facchetti. Dall’originaria sede di Lonato, nel 1971 la società si è trasferita a Montichiari nei pressi dell’aeroporto. Qui una vecchia cava, che è ancora funzionante, è stata ampliata e ospita l’impianto di betonaggio e asfalto, oltre la sede della società e tutti i macchinari.Attualmente Sole Immomec impiega 35 dipendenti operativi nei cantieri e una decina di persone a livello amministrativo. Il core business

IL MOMENTO giusto

Le ristrutturazioni rappresentano l’occasione perfetta per accostarsi alle macchine Mecalac

Zanon & Ormac, con le sue sedi di Brescia e Bergamo, è concessionario Mecalac per

l’intera Lombardia. Il prodotto Mecalac è seguito da Luca Lovera. “Si tratta di una macchina particolare”, afferma Lovera, “meno legata ai numeri. Una macchina così speciale che deve essere conosciuta, capita. Molte imprese, purtroppo, hanno ancora un’idea tradizionale della macchina movimento

terra, ma per alcune tipologie di azienda questa è davvero un escavatore che può fare la differenza. Noi proponiamo Mecalac a imprese stradali, agricole, o a società impegnate in lavori sempre diversi. A nostro avviso, l’abbondanza di cantieri legati alle ristrutturazioni tipica di questo periodo rappresenta

l’occasione giusta per acquistare una Mecalac. In un cantiere di questo tipo con una Mecalac si fa tutto: lo scavo, il caricamento dell’autocarro, il sollevamento, la miscelazione del calcestruzzo. È un vero e proprio portattrezzi per il martello, la fresa, il decespugliatore, le forche e infiniti tipi di benne”.

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TESTIMONIANZE

dell’azienda è nel comparto stradale: dalle urbanizzazioni alle fognature, agli asfalti. Di conseguenza oltre le due Mecalac il parco macchine di Sole Immomec comprende finitrici, rulli ed escavatori cingolati. “In questo cantiere”, interviene l’ing. Roberto Facchetti, titolare con il fratello Cesare di Sole Immomec,“lo sbancamento è stato effettuato dall’escavatore cingolato, poi è entrato in gioco il nuovo Mecalac 714, che ha una capacità di sollevamento non indifferente, per lo scavo e la posa delle fosse perdenti. Alle canalizzazioni di minori dimensioni ci pensa invece il Mecalac 12MTX. Nel complesso utilizziamo i Mecalac per tantissimi lavori, basta cambiare l’accessorio ed

è come avere sempre una macchina diversa. Sul 714 montiamo il martello, la benna miscelatrice, la benna mordente, le benne tradizionali e le forche, ma stiamo anche valutando l’acquisto di un decespugliatore. Stiamo anche pensando a una fresa, magari da montare sul 12, oppure optare per l’acquisto di un Mecalac più piccolo, che pare sia in previsione per l’anno prossimo”. La fiducia di Sole Immomec nel marchio Mecalac è totale e di lunga data, così come il rapporto con il concessionario Zanon & Ormac. “Dai primi anni Duemila siamo innamorati delle macchine Mecalac”, conferma Facchetti, che continua: “la prima l’abbiamo acquistata nel 2003 per una

Da sinistra Robert Fagiolino, Italy Sales Manager Mecalac; Roberto Facchetti, titolare di Sole Immomec Spa; Luca Lovera, responsabile per il prodotto Mecalac per Zanon & Ormac.

riqualificazione della via San Polo sempre qui a Brescia. Ci serviva una macchina versatile che avesse la possibilità di montare diversi accessori e rimanesse all’interno della pista ciclabile. Da allora non abbiamo più smesso di usarla e, dopo oltre 8.000 ore di lavoro, l’abbiamo sostituita con il 12MTX che sta operando in questo cantiere affiancato dal nuovo 714”. Quest’ultimo, pur assicurando elevate prestazioni, garantisce la classica compattezza Mecalac. Con un raggio di rotazione posteriore di 1.600 mm, il 714 MWe lavora su una sola corsia di circolazione. La cinematica del suo equipaggiamento permette di operare anche negli spazi più angusti grazie a una rotazione totale dell’escavatore in meno di 3.720 mm. Da segnalare il raggio di sterzatura di 4.440 mm con 4 ruote direttrici (offerte in via opzionale) e la possibilità di assumere l’andatura a granchio. Notevolissime la capacità di sollevamento. ❑

Dati Tecnici

Motore Potenza massima Coppia massima Forza Penetrazione Forza strappo Braccio Deporté Attacco rapido Torretta Velocità rotazione Sterzo Circuito idraulico Distributore Trasmissione Motore Cambio Velocità Massa

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Deutz TCD 3.6 L4, 4 cilindri, 3.600 cc, raffreddato ad acqua 90 kW (122 CV) a 2.200 giri/min 480 Nm a 1.600 giri/min 5.500 daN (polivalente) 6.200 daN (escavatore) 8.400 daN 3 parti: primo braccio, braccio intermedio e bilanciere destra e sinistra Active Lock rotazione 360° 10 giri/min Orbitrol 100 cc pompa a cilindrata variabile e regolazione di potenza (350 bar, 235 l/min) tipo LUDV, load sensing flow sharing idrostatica a circuito aperto idraulico ZF Powershift a 2 rapporti 3-35 km/h 14,1-15,2 t (a seconda della configurazione)

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MECALAC c/o Zanon & Tractor srl Via Galileo Galilei, 4 24060 Torre de’ Roveri (BG) www.mecalac.com


REPORTTECNICO

INDECO

A TUTTA GAMMA

ono molte le novità che riguardano i prodotti Indeco nel 2016: il perfezionamento del sistema idraulico sui demolitori che offrirà tangibili vantaggi economici agli utilizzatori; l’ampliamento e la razionalizzazione della gamma con l’introduzione di nuovi prodotti destinati ai più svariati campi applicativi: dal riciclaggio al material handling, dal loading alla movimentazione in ambito forestale. E poi ancora, l’upgrading tecnologico e il miglioramento costruttivo di gran parte dei prodotti in catalogo, effettuato in base alle specifiche richieste del mercato. Indeco

S

La Strategia

ha puntato a perfezionare ulteriormente le qualità di ogni prodotto attraverso interventi mirati ma di grande importanza, nonché di arricchire la gamma mediante l’aggiunta di nuovi prodotti destinati a soddisfare le esigenze degli utilizzatori, non più solo nell’ambito della demolizione. Ecco in sintesi le principali novità. Pinze Vagliatrici IMG S: ideali per selezionare materiali di risulta provenienti da demolizioni, dalla bonifica di terreni sassosi, da dragaggi di fondali marini e di fiume e così via. Pinze Demolitrici Deleziona-

“La strategia di puntare sulla capillarità della rete di vendita ha permesso al nostro gruppo di espandere la propria leadership a livello mondiale,

diventando uno dei principali player nel settore delle macchine e attrezzature per il movimento terra; inoltre, questa strategia ha permesso alla nostra

Nei pressi di Quebec City, in Canada, due martelli Indeco HP 16000 e un HP 25000 stanno lavorando allo scavo per la realizzazione di un lago artificiale.

Pièces Auto Talbot, azienda che opera in Quebec nel settore delle demolizioni dei veicoli, utilizza una cesoia Indeco ISS 20/30 rotante con ottimi risultati.

trici IMG D: indicate per lavori di demolizione leggeri, quali strutture in legno e laterizio, e per selezionare e movimentare materiali di risulta. Perfette nelle attività di riciclaggio e recupero ambientale. Pinze Movimentatrici 3+2 IMG H: studiate per facilitare la movimentazione di grandi oggetti quali rottami metallici, autovetture allo sfascio, resti di demolizioni, garantiscono una presa sicura e potente grazie alla forza trasmessa dal sistema idraulico ai denti contrapposti.

Pinze da carico IMG L: caratterizzate da una geometria delle ganasce studiata per ottenere il massimo riempimento, sono ideali per la movimentazione di terra, ghiaia, sabbia, fanghi, scarti agricoli e industriali, rifiuti urbani, minerali, massi e altro ancora. Pinze per uso forestale IMG T: progettate per la movimentazione di grandi tronchi d’albero. ❑

azienda di rispondere con tempestività alle esigenze di un mercato ormai diventato globale. Proprio partendo da questa consapevolezza, siamo riusciti ad

affermarci con i nostri prodotti anche su mercati internazionali”. Mauro Vitulano, fondatore e amministratore unico Indeco

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TESTIMONIANZE

i troviamo in Trentino, in una delle aree più belle e avanzate d’Italia. Nello specifico il cantiere protagonista di queste pagine si trova nel cuore della Val di Non, zona di elezione per la coltivazione delle mele. Non frutti qualunque, ma piccoli e succosi capolavori: Golden Delicious, Red Delicious e Renetta Canada riconosciute come DOP dal 2003. Il nostro cantiere affonda le proprie radici in questo contesto agricolo, un progetto rivoluzionario che ha avuto la fortuna di trovare un’amministrazione provinciale coraggiosa, quella di Trento, che ha addirittura scritto apposite normative per la gestione delle proprietà dei lotti sotterranei. Sono quattro i protagonisti di questa storia: in primo luogo Covi Costruzioni, che ha eseguito i lavori; Tassullo, che per prima ha lanciato l’idea; Melinda che l’ha raccolta; e Merlo, che ha messo a disposizione dell’impresa un sollevatore telescopico rotativo 45.21 MCSS, perfetto per un inusuale lavoro in galleria.

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(MERLO)

LE MELE IN IPOGEO Nel cuore delle montagne della Val di Non un sollevatore Merlo 45.21 MCSS lavora in un cantiere unico quanto innovativo 36

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Ing. Matteo Covi, titolare di Covi Costruzioni.

SVILUPPI futuri

Per le operazioni di raffreddamento non viene usata l’ammoniaca, bensì l’acqua. La presenza abbondante di questo elemento ha dato il la a un nuovo progetto che prevede la creazione di un bacino interrato di 250.000 m3 da utilizzare per l’irrigazione. Il progetto ipogeo offre anche la possibilità di espansione in altre direzioni. Prima di tutto è utilizzabile per la conservazione di altri prodotti agricoli, in secondo luogo si sta pensando a un data center in cui “stoccare” i dati in cloud a livello nazionale.


Questo progetto innovativo, iniziato lo scorso anno, è inerente la conservazione delle mele in ipogeo. Le mele, anziché in un classico magazzino, sono conservate nel cuore della montagna, in modo più naturale e con un incredibile risparmio energetico e di territorio. L’idea, come accennato, nasce dalla volontà di Tassullo di recuperare le cavità che si creano all’interno delle montagne dopo il prelievo del materiale per la

creazione di vari prodotti come la sua famosa Calce. Questi vuoti sono sembrati ideali per lo stoccaggio delle mele, che vanno così a sfruttare gallerie scavate ad hoc per rispettare le misure dei magazzini esterni e precisi vincoli di altezza.“Siamo stati coinvolti subito nella progettazione e nella realizzazione del cantiere”, ci spiega l’Ing. Matteo Covi, titolare di Covi Costruzioni. “Il progetto partito con la creazione di una cel-

la pilota in cui sono stati eseguiti i test per valutare l’efficacia di questa tipologia di stoccaggio - dallo scorso anno è diventato operativo. Nel 2015 abbiamo stoccato 1.000 vagoni (che è l’unità di misura delle mele, dove un vagone corrisponde a 100 q). Quest’anno stiamo lavorando per altri 1.000 vagoni e la stessa quota verrà raggiunta anche nel 2017”. Evidenti i vantaggi di questo magazzino nella pancia della montagna. In primo luogo le celle ipogee permettono di sfruttare le proprietà della roccia che mantengono la temperatura controllata. Sotto terra, infatti,

MERLO 45.21 MCSS Come tutti i Roto della serie MCSS, anche il 45.21 è equipaggiato con un motore FPT normato Tier 4 Interim, da 125 kW, 4 cilindri, con tecnologia SCR. Gli stabilizzatori sono a bracci telescopici, mentre le sospensioni idropneumatiche EAS assicurano trasferimenti nel massimo comfort e in totale sicurezza. La versione MCSS adotta il joystick su bracciolo reclinabile. Sulla console destra sono presenti

il display, il pannello strumenti interattivo Merlin e il pannello di comando degli stabilizzatori. Il secondo bracciolo con joystick (in opzione) consente di eseguire le operazioni di sfilo del braccio, l’inclinazione zattera e l’azionamento delle attrezzature. La portata massima è di 4.500 kg, mentre la massima altezza di sollevamento si assesta sui 20,8 m (lo sbraccio è di 17,8 m). La rotazione è continua.

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TESTIMONIANZE

non si usano i classici pannelli di poliuretano per coibentare le celle, le mele sono a contatto della roccia. Gli strati rocciosi, che hanno una temperatura naturale di 10-12 °C, vengono ulteriormente raffreddati per circa 15 m e poi restituiscono il freddo alle mele. Questo sistema evita la creazione di impianti che abbassano velocemente la temperatura e assicura consumi ridotti di circa il 60%. Inoltre c’è un grande risparmio di territorio, che in un’area come la Val di Non è estremamente prezioso. Non va poi tralasciato l’impatto estetico. Si vede solo una porta, poi all’interno della montagna, 250 m sotto il piano di campagna, la galleria prosegue per chilometri. “A livello realizzativo”, riprende Covi,“il nostro lavoro non si differenzia molto rispetto alla costruzione tradizionale.Andiamo a realizzare le pareti divisorie in calcestruzzo, le pareti di entrata delle celle e i pavimenti

L’impresa

Storica im resa familiare ovi ostruzioni si fre ia di un ufficio tecnico all’avanguardia per affrontare i cantieri con competenza e rapidità Nata nel 1956, Covi Costruzioni, di Taio in provincia di Trento, è un’impresa cresciuta negli anni e con l’avvento delle nuove generazioni. La società oggi conta 17 persone, un ufficio tecnico di altissimo livello e un parco macchine composto da due sollevatori telescopici Merlo, un escavatore gommato, vari cingolati di differenti dimensioni cui si aggiungono un tre assi equipaggiato con gru e tre gru edili. La società si caratterizza per un’inconsueta rapidità di esecuzione, che la fanno prediligere in caso di cantieri difficili e tempi stretti. Il core business si focalizza sulla realizzazione delle strutture in calcestruzzo armato, mentre le lavorazioni collaterali (massetti, pavimenti, ceramiche e movimenti terra) sono lasciate alle imprese che storicamente collaborano con la società trentina. Tra i clienti più importanti spiccano Melinda, consorzio per il quale la società ha realizzato molteplici stabilimenti e sale di lavorazione per le mele; Tassullo, società per la quale Covi ha sempre seguito la manutenzione degli stabilimenti e la realizzazione dei nuovi uffici; senza dimenticare i lavori fatti per i supermercati Poli.

industriali. Costruiamo un classico magazzino delle mele, con tutte le sue impermeabilizzazioni”. In questo contesto l’apporto del roto Merlo, in collaborazione con il modello fisso Panoramic P32.6, è stato fondamentale.“Le celle”, continua l’ing. Covi, “hanno dimensioni di 150 m di lunghezza, 16 m di larghezza e sono alte 12 m, e noi dobbiamo salire con i muri di calcestruzzo fino all’altezza massima. Il roto è preziosissimo, ci serve principalmente per movimentare i pannelli, viene usato con il verricello per i casseri e il resto dei materiali, ma anche con la cesta per il trasporto persone. Inol-

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tre, lavorando all’interno, abbiamo optato per la versione con il motore elettrico che funziona con il cavo in plug-in collegato a una cabina elettrica. Il notevole sbraccio della macchina permette di procedere con pochi piazzamenti e di lavorare con la funzione rotativa per raggiungere tutte le aree operative”. ❑ MERLO SPA via Nazionale, 9 12010 S. Defendente di Cervasca (Cn) Tel. 0171 614111 fax 0171 684101 www.merlo.com info@merlo.com


ESCAVATORI VOLVO: L’EVOLUZIONE DELLA PRODUTTIVITà Gli escavatori Volvo sono stati progettati per ottenere la massima efficienza nelle diverse applicazioni poichè vantano una forza e una potenza rinnovate e, allo stesso tempo, tempi di ciclo più brevi per prestazioni più elevate. L’esclusiva modalità ECO, unita al migliore sistema elettro-idraulico, assicura un risparmio di carburante tra il 7 e il 10 per cento. Le ultime innovazioni garantiscono, inoltre, una maggiore flessibilità ideale per una serie di applicazioni come il lavoro in cava, edilizia e le costruzioni stradali. Escavatori Volvo: l’evoluzione della produttività. www.volvoce.it


TESTIMONIANZE

La costruzione ha richiesto anche casseforme customizzate.

(PERI)

inversa, cioè verso l'interno; allo stesso tempo le sezioni trasversali rastremano verso l'alto. Due traverse da 3,65 m collegano le gambe del pilone su due livelli differenti. Com'è facile intuire ogni singola sezione comporta una sfida particolare non solo per quanto concerne la geometria del manufatto, ma anche in termini di trasferimento di carico. L'intero progetto è stato studiato da un team Peri formato da specialisti americani e tedeschi. I tecnici hanno messo a punto una soluzione completa per tutte le singole sezioni di costruzione. La soluzione ha attinto a piene mani dalla vasta gamma Peri con l'utilizzo dei sistemi di casseforme VARIO GT 24, dell'intramontabile VARIOKIT Engineering Construction Kit e delle scale PERI UP. Tutti i sistemi sono stati combinati in una soluzione completa per garantire sequenze di ciclo rapide, elevate capacità portanti e il massimo livello di sicurezza durante tutte le fasi di costruzione. I piloni, nello specifico, sono stati affrontati mediante una suddivisione in cinque sezioni costruttive. ❑

OHIO RIVER BRIDGE Le complessità costruttive del nuovo ponte strallato di 762 m sul fiume Ohio tra il Kentucky e l'Indiana risolte dalla progettualità Peri

prodotti e l'ingegneria. Sono questi i punti di forza Peri che, anche in questa occasione, sono riusciti a risolvere tutte le problematiche relative alla costruzione di un ponte lungo il fiume Ohio. Nello specifico, gli sforzi della società si sono indirizzati sui piloni caratterizzati da forme complesse. La sezione principale del ponte raggiunge i 365 m e la carreggiata posa su due piloni in cemento armato da 90 m ciascuno. La parte inferiore dei piloni è inclinata all'esterno, mentre quella sovrastante la carreggiata presenta un'inclinazione

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La scala PERI UP ha fornito un accesso sicuro durante tutte le fasi di lavoro.

Il progetto

Il ponte strallato, che andrà a collegare lo stato del Kentucky con quello dell'Indiana, è lungo 762 m ed è parte del LouisvilleSouthern Indiana Ohio River Bridge Project, un progetto che offre nuove possibilità per l'attraversamento del fiume Ohio e mira a contrastare i problemi di congestione del traffico registrati nella regione. La consegna del progetto e l'apertura al traffico veicolare è prevista per la fine del 2016.

Pianificazione competente e supporto in cantiere: la passerella posizionata tra le due gambe del pilone era parte integrante della soluzione Peri. PERI S.R.L. via Pascoli, 4 - 20060 Basiano (Mi) tel. 02.95078293 - fax 02.95761914 www.peri.it

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NUOVA GAMMA ESCAVATORI COMPATTI 4-10 TON

AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ RISPARMIA SUI CONSUMI

UN’AZIENDA, OLTRE 300 MACCHINE.

La nuova gamma di escavatori compatti JCB offre vantaggi unici per produttività e costi di gestione. Macchine dalle 4 alle 10 ton di peso operativo, nelle versioni compatte o girosagoma, gli escavatori compatti JCB di nuova generazione si posizionano al vertice della categoria: prestazioni di scavo e di sollevamento incrementate, eccezionale manovrabilità, nuovo design e nuova cabina. Grazie ai motori JCB Diesel by Kohler Stage IV/Tier 4 Final i nuovi escavatori compatti JCB consentono un’eccezionale riduzione dei consumi di carburante. JCB è innovazione. JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) +39 02 48866401 marketing.italia@jcb.com

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TESTIMONIANZE

(PILOSIO)

IDEE IN GALLERIA Le soluzioni customizzate Pilosio hanno contribuito alla realizzazione del tunnel stradale di Silvaplana, in Svizzera ilosio ci ha abituati a una dimensione internazionale, con le sue soluzioni apprezzate alle più differenti latitudini. In questo caso, benché non molto lontano da “casa”, ancora una volta la società di Tavagnacco ha dato prova di una

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notevole capacità di personalizzazione e di supporto tecnico in cantiere. Per la realizzazione del tunnel per la circonvallazione di Silvaplana, in Svizzera, è stato utilizzato un sistema idraulico per la galleria principale, mentre per il getto delle due uscite di emergenza l’impresa costruttrice, la CSC di Lugano, ha scelto un sistema manuale. Infatti il sistema idraulico realizzato per il tunnel principale non poteva essere adattato a questi tronconi di forma e dimensioni differenti. Per questo motivo Pilosio ha studiato un sistema di puntellazione ad al-

ta portata ad hoc. Analizziamone i dettagli. Dopo la realizzazione delle fondazioni e della platea delle due gallerie per l’uscita di emergenza, sono stati realizzati i due muri laterali con una mensola per l’appoggio dei solai. I muri monofaccia, di 3,90 m di altezza, sono stati affrontati con un sistema misto, finalizzato a venire incontro alle esigenze specifiche del cantiere, che ha visto l’accoppiamento di pannelli standard a pezzi speciali. Ai pannelli P300 sono infatti stati abbinati una centina in legno e un


modulo Maximix con travi di legno per il getto di una mensola per il sostegno della calotta della volta. Il tutto è stato equipaggiato con mensole di servizio per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza. La fase successiva dell’esecuzione della volta ha previsto la realizzazione di un piano di appoggio temporaneo di lavoro che servisse anche alle strutture di sostegno dell’arco. Il piano, con orditura principale in travi metalliche e una secondaria in travi in legno PL20, è stato realizzato su torri Simplex. Va segnalato che il cassero per la volta sia stato realizzato negli stabilimenti Pilosio di Tavagnacco, sia costituito da 12 segmenti uniti con speciali giunzioni e corredato da bocchette di getto e vibratori a parete.Terminato il getto e provveduto al disarmo del cassero agendo manualmente sulle torri di sostegno, la struttura è stata traslata nelle posizioni successive tramite un sistema di ruote fissate a travi reticolari di collegamento poste tra le torri di sostegno Simplex. “L’esecuzione dei getti in due

LA scelta “Pilosio”, afferma l’ing. Roberto Scamoni, direttore di cantiere per CSC, “ha una vasta gamma di prodotti inerenti il nostro settore: ponteggi, strutture di copertura, sistemi di

casseratura di ogni tipologia e carri posa ferro. È una società molto varia e dinamica e permette di avere un solo interlocutore per diverse tipologie di prodotti consentendo anche sinergie

interessanti dal punto di vista economico. Inoltre ha un’assistenza tecnica puntuale, competente, disponibile e pronta ad intervenire in caso di necessità, sia telefonicamente sia di persona”.

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TESTIMONIANZE

NEL granito

La pietra del Julier caratterizza la costruzione del tunnel nel canton Grigioni La galleria protagonista di queste pagine è un tunnel stradale di circonvallazione del paese di Silvaplana. Lunga complessivamente 749 m, dei quali 719 in sotterraneo e 30 a cielo aperto, presenta una pendenza longitudinale dell’8.5% e trasversale variabile che va da +7% a -7%. La galleria ha una sezione di circa 80 m2 e presenta tre slarghi di circa 40 m ciascuno, aventi una sezione di circa 110 m2. Il tunnel a due corsie (una per ogni senso di marcia) prevede anche l’esecuzione di un cunicolo di sicurezza (di circa 630 m) che fuoriesce in due punti distinti sul versante del pendio. Il cunicolo è collegato al tunnel principale mediante 5 bypass lunghi mediamente 15 m. L’opera prevede anche l’esecuzione di due centrali tecniche, una delle quali in sotterraneo, e la rimodellazione di parte del tracciato stradale esistente.

fasi”, ha commentato l’ing. Roberto Scamoni, direttore di cantiere CSC a Silvaplana, “ci ha permesso di optare per un sistema pratico, funzionale ed economico. In particolare, il sistema di casseratura della calotta, montato su torri Simplex dotate di ruote di traslazione, ha soddisfatto in toto la nostra necessità di movimentare l’intera struttura da un blocco all’altro senza smontaggi, riducendo i tempi di lavoro e i costi. La qualità del rivestimento è risultata ampiamente soddisfacente sia per noi dell’impresa CSC sia per il committente dell’opera, cioè il

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Cantone Grigioni”. Pilosio, oltre ad aver studiato la soluzione insieme all’impresa, ha fornito la necessaria assistenza in cantiere durante le fasi di montaggio della centina e della traslazione dell’intero sistema. ❑

PILOSIO SPA Via Enrico Fermi, 45 - 33010 Tavagnacco (Ud) Tel. 0432 435311 Fax 0432 570474 www.pilosio.com

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TESTIMONIANZE

(TREVI BENNE)

NELLE FAUCI

Abbiamo visto all’opera un frantumatore F 23P con Impact Booster: impressionante la facilità con cui sgretola qualsiasi materiale

IL MODELLO F 23P n natura, e chiunque abbia dimestichezza con Piero Angela e soci lo sa bene, ci sono fauci potentissime e terribili. Un leone, ad esempio, ha un morso di oltre 300 kg di potenza; la iena raggiunge i 450 kg, mentre un coccodrillo del nilo si assesta sugli 800 kg.Animali incredibilmente efficaci che, quasi senza sforzo, sembrano produrre un’energia distruttiva impressionante. È questa la medesima impressione capace di suscitare un frantumatore Trevi Benne che, senza

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fatica apparente, riesce a “digerire” i materiali più difficili, anche quelli che presentano un elevato contenuto di ferro di armatura. Noi abbiamo visto all’opera, presso la Eco Veneta di Cologna Veneta (Vr), un F 23P. Il lavoro della società consiste nel trattamento delle terre e delle rocce da scavo e dei rifiuti provenienti dalle demolizioni. In genere si tratta di materiale, raccolto nelle province di Verona,Vicenza, Padova e Rovigo, che viene trattato con un parco macchine composto da vagli e frantoi, cui si aggiungono varie macchine movi-

Il frantumatore protagonista di queste pagine è un F 23P della serie Premium. Al pari dell’intera gamma F si caratterizza per due denti di penetrazione frontali intercambiabili, fondamentali per il lavoro secondario a terra. Inoltre ha visto un irrobustimento del telaio e della ganascia mobile nei punti di maggior usura. Questo modello, al pari del top di gamma F 32P, è fornito con rotazione idraulica continua a 360°. Con un peso di 2.520 kg, trova accoppiamento ideale con escavatori da 23 a 28 t, ma è possibile utilizzarlo anche con macchine comprese in un range da 22 a 30 t.

mento terra, in particolare pale gommate ed escavatori cingolati. Il tutto per volumi che si aggirano attorno alle 120.000 tonnellate annue. Nata nel 2006 e attualmente composta da sette persone, Eco Veneta trasforma il materiale di scarto in riciclato che MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

poi viene commercializzato in varie pezzature. Si va dal 100 al 30/70, un materiale secco per drenaggi, cui fa seguito uno stabilizzato riciclato e una sabbia sempre riciclata. La società veronese è anche specializzata nel riportare la terra alle sue caratteristiche originali. La clientela comprende l’area di Verona e le province limitrofe. In questo periodo la

società ha rapporti in special modo con le imprese dedite alle manutenzioni in ambito edile, energetico (ecco quindi lo smaltimento di pali da linee elettriche), che si occupano di acquedotti, inerenti il settore del gas e della manutenzione stradale. Il core business aziendale in questi anni ha sviluppato uno stretto rapporto tra Eco Veneta e Trevi Benne

infatti, per quanto concerne le attrezzature, il parco della società veronese è pressoché monocolore. Attacchi rapidi, pinze, movimentatori, benne di differenti tipologie e frantumatori sono firmati Trevi Benne e confermano un rapporto di lunga durata e di notevole soddisfazione. “Con Trevi Benne”, ci spiega il Geom. Luigi Bisognin Amministratore di Eco Veneta, “abbiamo trovato un partner, che ci ha sempre aiutato

TECNOLOGIA e potenza Il moltiplicatore di potenza Impact Booster è il risultato di ricerca e progettazione, test e centinaia di ore di collaudo in cantiere 46

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Dietro questo nome affascinante, si cela un dispositivo idraulico integrato che consente di moltiplicare la potenza, intesa come pressione di esercizio dell’escavatore. Nel caso la pressione dell’escavatore non sia più sufficiente per frantumare un

determinato materiale, l’Impact Booster entra in gioco, in modo completamente automatico, moltiplicando la pressione in arrivo dalla macchina operatrice (pre-tarata a 250 bar) e raggiungendo un picco di 750 bar. Il tutto si traduce in vantaggi operativi tangibili e

sintetizzabili in un consumo del carburante ridotto del 20%, in un minor impatto ambientale, in un minor tempo di ciclo apertura/chiusura quantificabile in 3,5 secondi, nella riduzione del peso dell’attrezzatura, e in un aumento delle prestazioni del 25%.


nelle scelta delle differenti attrezzature: la qualità del prodotto è andata a sposarsi con un servizio a 360°. In più occasioni ci siamo confrontati per studiare la soluzione migliore per le nostre esigenze. Soprattutto per quanto riguarda le benne abbia-

mo avuto spesso l’esigenza di trovare soluzioni personalizzate. I nostri rifiuti sono infatti di incredibile capacità abrasiva; ci stiamo avvicinando alle esigenze tipiche delle aziende che trattano le rocce, delle imprese che si occupano di estrazione. Quindi ci servono attrezzature costruite con materiali antiusura ma anche con particolari protezioni, con gli angolari, i copridenti, gli scudi e via di questo passo”. Nel lavoro della società sono ovviamente molto importanti i frantumatori e in particolare il nuovo F 23P che fa parte della serie Premium. Si tratta di un modello dotato di Impact Booster, che è recentemente andato a sostituire un’attrezzatura, sempre marchiata Trevi Benne, più piccola e non dotata di questo dispositivo. “Rispetto al frantumatore precedente”, riprende Bisognin, “con questa nuova attrezzatura abbiamo operato un vero e proprio salto di qualità sia in termini di velocità che di potenza. Questo consente di diminuire i cicli di apertura e chiusura delle mascelle, si traduce in tempo guadagnato e in un sostanziale incremento di produttività. Questa nuova generazione di attrezzature è poi molto semplice da utilizzare. Il frantumatore prende semplicemente il pezzo e lo frantuma. Fino ad alcuni anni fa ci voleva molta più malizia da parte dell’operatore, era necessario studiare quasi ogni pezzo

Da sinistra: il Geom. Luigi Bisognin, Amministratore di Eco Veneta srl, con Simone Piva, Area Manager Trevi Benne e Christian Tadiotto, Responsabile Marketing Trevi Benne.

da frantumare, si cercava la presenza di una lesione e si andava a lavorare in quello che era il punto più debole. Oggi, invece, il frantumatore aiuta moltissimo l’operatore: si prende il pezzo dove risulta più comodo e l’attrezzatura fa il resto. In un paio di colpi, ma questo è anche merito dell’Impact Booster, il pezzo è frantumato, mentre in precedenza era un continuo lavorare di pressioni e rilasci. Spesso si doveva anche scuotere il materiale, mentre adesso non è più assolutamente necessario.Anche oggi è meglio avere operatori che sappiano il fatto loro, ma le attrezzature compensano questa abilità con la loro tecnologia e potenza”. Durante la nostra visita presso la sede di Eco Veneta abbiamo potuto constatare la veridicità di queste parole, nelle fauci dell’attrezzatura Trevi Benne non c’è scampo. ❑

Un tipico esempio di personalizzazione di una benna.

PREMIUM Line

La Premium Line Trevi Benne identifica tutte le attrezzature equipaggiate con l’Impact Booster. Fanno parte di questa linea superprestazionale la serie HC, con i modelli HC 18P e HC 23P; la serie MK con le versioni MK18P, MK 23P e MK 28P; la serie FR con i modelli FR 18P, FR 23P e FR 28P; e la più estesa serie F, che si declina in F 15P, F 21P, F 23P, F 28P e F32P. TREVI BENNE SPA Via Bergoncino, 18 36025 Noventa Vicentina (VI) Tel. 0444760773 Fax 0444861182 www.trevibenne.it info@trevibenne.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(VOLVO CE)

LA POLVERE NON È UN Quattro pale Volvo, tra cui una nuova L70H, sono all’opera ininterrottamente negli impianti dell’azienda pisana Organazoto rganazoto Fertilizzanti è una realtà industriale di una frazione di San Miniato, Ponte a Egola, nel pisano. Fin dal 1978 è attiva nel settore della produzione di concimi e fertilizzanti per l’agricoltura. Una storia particolare, se vogliamo, quella di Massimo Caponi l’attuale titolare di Organazoto Fertilizzanti, che ha ereditato l’azienda dal padre Giovanni che aveva avuto un’idea semplice, quanto geniale: visto che nella zona ove sorge tuttora l’azienda, vi era il grosso problema dello smaltimen-

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to scarti di cuoio delle concerie, ancora oggi numerose, perché non trasformare tali scarti in una risorsa? Detto, fatto. Giovanni apre il primo impianto di idrolisi di proteine a partire dagli scarti delle concerie. Da allora Organazoto di strada ne ha fatta tanta e sotto la direzione di Massimo è cresciuta, ampliando non solo il proprio giro d’affari, ma anche la gamma di prodotti. Dagli Anni 90, infatti, Organazoto ha intrapreso un ampliamento di gamma per affiancare ai concimi a base di azoto organico provenienti dalla lavorazione degli scarti di cuoio nuovi prodotti

che contenessero anche potassio e fosforo. Le prime a essere prodotte furono miscele e poi, dal 2000, l’azienda introdusse le pellettatrici con le quali produrre concimi, appunto, pellettati. Oggi il catalogo di Organazoto propone 45 diversi titoli, dall’ammendante organico realizzato


I PLUS DELLA L70H SECONDO Organazoto Motore; Trasmissione; Cabina confortevole, con ottima visibilità, climatizzazione buona, pressurizzata, con prefiltri e filtri per la polvere davvero efficaci, silenziosa;

Consumi in linea con le aspettative. L’unico difetto. Se proprio ne va trovato uno, è il prezzo, ma anche in questo caso c’è il rovescio della medaglia, ossia che si tratta di una macchina che mantiene il prezzo

e uffici, cui si affianca un secondo magazzino di 2.000 mq coperti e 9.000 mq di piazzale sito a circa un chilometro dalla sede principale. In Organazoto lavorano 15 dipendenti fissi che diventano anche 22 nei periodi dell’anno dove la produzione si fa più intensa e, a livello di macchine, oltre a quelle della produzione che sono fondamentalmente forni essicatori, pellettatrici e insaccatrici, vi sono i mezzi per la movimentazione delle materie prime e per l’alimentazione delle linee, che son poi anche

PROBLEMA

dell’usato. Inoltre Massimo Caponi è un appassionato sostenitore del fatto che le cose buone è giusto che costino un po’ di più: per lui è giusto far pagare la qualità della macchina e del servizio di assistenza.

il motivo della nostra visita a Organazoto. L’azienda pisana vanta infatti ben quattro pale gommate Volvo fra i suoi mezzi destinati alla movimentazione.Tutto ha inizio nel 2013 quando Massimo Caponi decide di aumentare la produttività degli impianti. Servono macchine più grosse, delle pale gommate, che siano prestazionali e soprattutto affidabili. Nel pisano la crisi ha fatto chiudere diversi dealer di macchine movimento terra e per Massimo Caponi questo rappresenta un problema, perché è in cerca non solo di macchine affidabili ma anche di un servizio di assistenza che lo possa supportare efficacemente. Organazoto infatti lavora 24/7 e i fermi macchina di una pala significano l’interruzione

con sostanze selezionate provenienti da materie prime di origine vegetale e animale, al concime organico e organominerale fino ad arrivare ai concimi biologici. In futuro, afferma Massimo Caponi, la gamma comprenderà prodotti anche liquidi. Ma meglio non svelare troppi dettagli. Tra l’altro Organazoto Fertilizzanti è stata tra le prime aziende italiane del settore a completare il processo di tracciabilità della filiera, a garanzia di elevati standard qualitativi per il consumatore.Tutti i formulati dell’azienda pisana si distinguono per la bassa umidità contenuta, l’assenza di cattivi odori e l’ottima conservabilità e stabilità nel tempo. L’azienda, che risiede ancora nella vecchia sede della fondazione, ovviamente ampliata e moderna, occupa un’area di 12.000 mq coperti tra linee di produzione

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TESTIMONIANZE

dell’alimentazione delle linee produttive, con gravi danni economici. L’intervento dell’assistenza deve essere tempestivo. Un problema, dicevamo, finché non trova in Volvo CE Italia la soluzione.A differenza di altri OEM,Volvo CE Italia ha mantenuto il presidio sul territorio attraverso la propria filiale di Livorno. E per di più costruisce buone pale gommate. Per Massimo Caponi è la soluzione ideale tant’è che acquista in una sola compravendita ben due L70G, delle quali racconta: “Le due pale, che oggi hanno 4.000 ore di lavoro una e 2.700 l’altra, sono impiegate in maniera polivalente all’interno dell’azienda. Principalmente però una lavora all’alimentazione della linea di produzione del concime in pellet e l’altra a quella dell’insacco. Non posso dire che cose buone su queste due pale, nel tempo hanno dimostrato il loro valore. Buone prestazioni e pochi problemi, peraltro risolti brillantemente dalla rete di assistenza che copre il territorio pisano”. Non dubitiamo di questa affermazione perché all’epoca della nostra visita (luglio 2016) in azienda era arrivata da pochi mesi una terza pala gommata Volvo, una L70H. “L’esigenza della terza pala è nata in seguito a un ampliamento della struttura con la costruzione di un magazzino per lo stoccaggio delle materie prime che necessitava quindi di una macchina dedicata per la loro

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movimentazione” ci spiega Massimo. “Visti i risultati delle due L70G non vedevo motivi per cambiare partner e quindi mi sono di nuovo rivolto a Volvo CE per l’acquisto della nuova pala. Nel frattempo Volvo aveva lanciato la nuova generazione H quindi ho acquistato la L70H che si occupa della movimentazione delle materie prime del magazzino a tempo pieno”. Si tratta sostanzialmente di urea, solfato diammonico e solfato potassico in polvere; la pala li scarica dai camion, li spinge creando grossi cumuli e li carica nella linea di miscelazione. “È un lavoro che mette a dura prova motore, trasmissione e anche l’elettronica vista la molta polvere legata alla movimentazione di questi prodotti” ammette ancora Massimo Caponi. “Di questa nuova pala apprezzo innanzitutto il fatto di avere, grazie all’introduzione dell’AD BLUE, una rigenerazione del filtro antiparticolato alle 500 ore. Un vantaggio notevole in termini sia di costi che di sicurezza. Bellissima la cabina, ottimamente pressurizzata, climatizzata e insonorizzata. I miei operatori ne sono entusiasti. E apprezzano molto anche l’angolo di chiusura della benna, che nelle operazioni di trasporto a benna carica significa minori perdite di materiale lungo il percorso e una creazione di cumuli con meno passaggi e quindi una maggiore produttività ed efficienza”. La L70H è stata acquistata nella sua

Da destra, Giacomo Carrara, Funzionario Commerciale Volvo CE Italia, Massimo Caponi e uno degli operatori che guidano la L70H.

versione standard, senza particolari optional, ma con l’estensione di garanzia e l’accordo di manutenzione e assistenza Argento (contratto peraltro comune anche alle altre due pale). Dell’assistenza, così come della macchina, Massimo Caponi è entusiasta: “In questi anni si è creato un buon rapporto anche con la concessionaria di zona, conosce le mie esigenze e io conosco bene la loro struttura e le persone cui fare riferimento. Non mi sento mai trascurato.” Ciliegina sulla torta il sistema Caretrack attivo sulla pala. “La pala è sempre connessa al servizio di assistenza” spiega Massimo Caponi. “Quando appare un allarme, telefono e l’assistenza ha già visto il problema e mi dice subito cosa fare.” ❑

VOLVO CE Via Dell’Industria, 8 20080 - Carpiano (MI) Tel. +39 02/98857511 Tel. +39 02/98855891 http://www.volvoce.it


MC Credit: Dmitry Kalinovsky-123 rf.com

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SPECIALE GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO

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Appuntamento a Piacenza dal 10 al 12 novembre 2016 per una manifestazione verticale dedicata al calcetruzzo, dal mercato alla legislazione, dalle novitĂ applicative e procedurali ai nuovi prodotti e macchinari

I PREMI DEL CALCESTRUZZO


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

LA MANIFESTAZIONE

PERCHÉ GIC? econdo i dati del rapporto 2016 Atecap (Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato) il 2015 è stato il nono anno consecutivo di contrazione nei volumi prodotti di calcestruzzo preconfezionato che si sono attestati a circa 25 milioni di metri cubi, segnando una chiusura negativa a due cifre (-10,1%) rispetto al 2014. Per il futuro però la previsione 2016 è di +1,1%, un rallentamento quindi del calo della produzione registrato ininterrottamente per nove anni. Tale stima si basa sulla valutazione degli effetti dell’impianto della Legge di Stabilità sul comparto del calcestruzzo preconfezionato da cui emerge la volontà di basare la ripresa dell’economia italiana anche su interventi di grande interesse per il settore delle costruzioni che coinvolgono i principali driver del mercato del calcestruzzo preconfezionato.Anche per quanto riguarda la filiera del cemento e del calcestruzzo, pur rallentando la propria caduta rispetto agli anni precedenti, le consegne interne di cemento in Italia, materiale base del comparto, si sono attestate nel 2015 intorno a 18,8 milioni di t con una diminuzione del 3% sul 2014 e del 58% dal picco registrato nel 2006. I

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Gli ICTA Nell’ambito del GIC è previsto un riconoscimento per le aziende e gli imprenditori italiani che negli ultimi 18 mesi si

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prefabbricati in calcestruzzo e le malte evidenziano, al contrario, variazioni positive rispettivamente del 5,9% e del 3,7%. Mentre i primi, sebbene in un contesto di costante peggioramento dal 2008 e con un mercato che in valore si è ridotto di oltre il 70% , assistono a una timida ripresa della domanda di immobili industriali, commerciali e destinati al terziario, giustificata dal buon andamento dei permessi di costruzioni relativi all’edilizia non residenziale (+15,1% nel II trimestre del 2015), la buona performance delle malte (+3,7%) è influenzata dal trend positivo delle ristrutturazioni edilizie, unico comparto nel mercato delle costruzioni che non ha subito crisi in questi anni. Considerando il settore delle costruzioni nella sua globalità, lo scorso anno ha rappresentato l’ottavo anno consecutivo di crisi e dal 2008 al 2015 il settore ha perso il 34,8% degli investimenti. Perché quindi fare una manifestazione destinata interamente a questo settore che manifesta ancora evidenti segnali di crisi? La risposta è semplice. Proprio per rilanciarlo, trovando

sono distinti per la loro attività. Nella cornice di una conviviale Cena di Gala organizzata presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni di Piacenza, nella serata di venerdì 11 novembre si svolgerà la consegna degli ICTA, Italian Concrete Technology Awards, un concorso organizzato per offrire

visibilità alle aziende italiane che operano nel settore del calcestruzzo e della prefabbricazione, per premiarne la professionalità, lo sviluppo tecnologico e il ruolo strategico che svolgono come

nuove soluzioni e tecnologie che ne risollevino le sorti. Una scelta azzardata a detta di qualcuno ma di certo non delle oltre 100 aziende che hanno aderito all’edizione numero uno. Un’adesione che vale il doppio se si considerano i numeri di poc’anzi e il fatto che essendo la prima volta del GIC, nessuno può essere certo del risultato. Ma è abbastanza certa una cosa: cento aziende del settore rappresentano una massa critica che non potrà essere ignorata nel calendario degli appuntamenti degli addetti del settore. Il GIC si propone quindi come momento per promuovere un settore che, a dispetto della crisi, presenta eccellenze tecniche ed elevate potenzialità di sviluppo. Nell’intera filiera del calcestruzzo il know-how e la tecnologia italiana sono riconosciuti e apprezzati a livello mondiale. Il GIC è un’occasione per raccoglierle finalmente in un’unica vetrina dedicata all’intero settore. “Per quantità di costruttori e distributori di macchine, attrezzature, tecnologie, prodotti chimici e manufatti in calcestruzzo” sottolinea Fabio Potestà, direttore della Mediapoint&Communications, organizzatrice del GIC,“l’Italia merita un evento fieristico dedicato, che possa diventare un appuntamento biennale irrinunciabile anche per gli operatori stranieri”. ❑

fattore di traino per l’intera economia nazionale. In un contesto di crisi e di difficoltà di ripresa, un segnale positivo e ottimistico per promuovere il “made in Italy”. I premi sono distinti in tre categorie: Messa in Opera, Produzione e

Innovazione, articolate in alcune sottocategorie, oltre a un premio alla carriera. Verranno inoltre premiati per la loro professionalità gli operatori commerciali di costruttori e distributori italiani di macchine, attrezzature e impianti e i commerciali di produttori e distributori di materiali e additivi.


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

ANVER Nell’ottica di una manifestazione completa sotto ogni punto di vista, al GIC sarà presente anche l’Anver (Associazione Nazionale delle aziende di Verniciatura conto terzi e in proprio), che raccoglie le aziende e gli imprenditori che operano nel settore della verniciatura e dei trattamenti di finitura. L’Associazione riunisce utilizzatori di vernici, impiantisti, produttori di apparecchiature dedicate alla verniciatura e ai trattamenti di

finitura e produttori di vernicianti industriali. Lo scopo che si prefigge è quello di offrire ai propri associati servizi reali, interventi di ottimizzazione, consulenza e assistenza, supporti organizzativi, coordinamento delle risorse, attività di formazione e di sviluppo coordinato delle capacità tecnologiche, informative ed economiche del settore. Associazione federata ad Anver, l’Inac (Istituto Nazionale Anticorrosione) raggruppa invece le aziende e gli imprenditori che operano nel settore anticorrosione. Anver è presente al GIC, Padiglione 1, Stand A14/B13

DIMITTO

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imitto è un organismo che offre servizi di certificazione di parte terza ad aziende e organizzazioni per il controllo dei sistemi di gestione, prodotti e servizi. La società valuta e certifica in maniera

accurata Sistemi Qualità (ISO 9001), Ambiente (ISO 14001), Sicurezza e Salute sui Luoghi di Lavoro (BS OHSAS 18001) adottati da aziende e organizzazioni che operano in diversi settori merceologici, tra cui quello del calcestruzzo, su tutto

il mercato europeo. Dimitto certifica inoltre le ESCo (UNI 11352), gli Istituti di Vigilanza (UNI 10891) e le centrali di telesorveglianza (UNI 50518). Le certificazioni dei Sistemi di Gestione rilasciate da Dimitto sono riconosciute in ogni Paese. Controllare e garantire il rispetto delle norme significa sostenere l’eccellenza delle aziende, per le quali le certificazioni rappresentano un’opportunità per accrescere il proprio valore e, di conseguenza, la fiducia del mercato nei loro confronti. DIMITTO È PRESENTE AL GIC, PADIGLIONE

1, STAND E12

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

EDILTECO

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oliterm Blu è un aggregato superleggero preadditivato per la preparazione di malte leggere termoisolanti. Proposto da Edilteco in sacchi da 170 litri (servono 5 sacchi per un metro cubo di malta finita) o da 420 l (2 sacchi per ottenere un metro cubo di malta finita), è un prodotto altamente isolante in perle vergini di polistirene espanso a granulometria in curva (Ø 3 > 6 mm), a densità controllata. Preadditivato perla per perla in fase di produzione con additivo E.I.A. permette la perfetta impastabilità con il legante idraulico, anche a bassissimi dosaggi, l’omogenea distribuzione nell’impasto e la sua perfetta pompabilità, eliminando il fenomeno di affioramento delle perle. Il prodotto, al quale non occorre aggiungere sabbia, è perfetto per molteplici applicazioni: sottofondi, massetti, sottotetti, isolamenti, riempimenti, eccetera.

EDILTECO È PRESENTE AL GIC, PADIGLIONE

1, STAND B31

HPC IMPIANTI In molti cantieri sempre più spesso viene utilizzata l’idrodemolizione come tecnica preparatoria nel risanamento del calcestruzzo ammalorato. Specialista in questo particolare settore, HPC impianti, di San Giuliano Milanese (Mi), mette a disposizione del mercato, in vendita o a noleggio, diversificate unità per l’idrodemolizione manuale e robotizzata. Tra le attrezzature nuove e usate

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sempre disponibili spicca la manuale Woma MK3 che lavora a 26 l/min e 2.500 bar di pressione. Con un peso di 2.300 kg, è una macchina compatta, particolarmente robusta e decisamente affidabile. Molto interessante anche la collaudata Idro robotizzata da 120 l/min a 200 l/min per pressioni da 1.000 e 1.500 bar. HPC impianti è presente al GIC, Padiglione 1, Stand A16


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ASTRA

IMPRESSIONANTE quipaggiato con il Cursor ma anche nel comparto petrolifero, 13 da 560 CV e il camtanto per indicare un’applicazione in bio automatizzato ZF target anche se di non subitaneo Astronic a 16 marce con abbinamento. Astra è software off-road specifiLa vocazione ai lavori più presen te al G co e retarder integrato, il duri è presto confermaIC Padigli one 1 nuovo HD9 8x6 di Astra ta da un veloce sguardo Stand C 2/D1 è la versione heavy duty d’insieme al nuovo veiArea es terna F 4 per eccellenza del Cocolo: telaio ulteriormente struttore torinese che con irrobustito con un profilo a esso intende rosicchiare imC interno ai longheroni, assali portanti fette di mercato nel settore Kessler heavy duty a doppia riduminerario ed estrattivo più “cattivo”, zione, montati sia anteriormente che sul ponte, per non parlare delle sospensioni rinforzate paraboliche a quattro fogli sull’anteriore e ben cinque sul poster iore e gommatura da 24’ che incrementa la luce libera da terra. Guardando al motore, del Cursor 13 di FPT in versio-

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L’HD9 8X6

in numeri • Motore FPT Cursor 13 Euro 6 • Cilindrata 12,88 l • Potenza massima 560 CV • Coppia massima 2.500 Nm • Pneumatici 325/95 R 24 • Tara veicolo 24.100 kg • Peso totale a terra 60 t • Lunghezza massima 10.475 mm • Larghezza alle ruote 2.031 mm • Altezza massima 3.443 mm

ne Euro 6 spicca la disponibilità di una coppia di ben 2.500 Nm fin da 1.000 giri al minuto, un pieno di forza già molto in basso sulla curva, che si abbina a una potenza di 560 CV, cosa che mette il nuovo HD9 in condizioni di affrontare le mission più gravose, rese ancora più “facili” dal cambio automatizzato ZF 16AS2631 TO che gestisce 16 rapporti (di cui l’ultimo in presa diretta) adattato alle cambiate rapide a regimi elevati necessari per le applicazioni cui è destinato l’HD9 grazie all’integrazione di un software specifico per l’off-road. Questo tipo di cambio dà il meglio di sé su fondi particolarmente impegnativi con uno stile di guida anticipatorio, con selezione manuale del rapporto in abbinata al bloccaggio dei differenziali. Completa il quadro già di per sé molto prestazionale il ripartitore SteyrVG2700 che consente una suddivisione anteriore-posteriore della coppia motrice di 1:2,6.

La cabina è quella della versione presentata nel 2012, già ottimizzata in termini di ergonomia e comfort di bordo: sulla plancia e al volante trovano spazio in posizione facile da raggiungere restando comodamente appoggiati con la schiena al sedile di guida la leva multifunzione del cambio sequenziale, i comandi di freno motore e retarder, i pulsanti del cambio e le manopole per i bloccaggi dei differenziali. 60 solo le t di peso totale a terra di questo veicolo la cui tara si attesta su poco più di 24 t. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

BEKAERT

FIBRA D’ACCIAIO

eneralmente le fibre in acciaio vengono utilizzate quale rinforzo e vengono distribuite in modo omogeneo all’interno del calcestruzzo, trasformandolo de facto in un materiale duttile, con una buona resistenza alla trazione post-fessurazione, all’impatto e alla fatica. Le fibre agiscono come un punto di sutura e impediscono la propagazione delle fessure all’interno del calcestruzzo, mentre l’estremità uncinata delle fibre disponibili sul mercato (tipo 3D) si deforma lentamente durante il processo di estrazione (pull-out), conferendo duttilità al calcestruzzo attraverso la lenta deformazione durante il processo di fuoriusci-

G

Ieri e oggi Le fibre Dramix sono un concept collaudato nel rinforzo del

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ta. Oggi Bekaert propone in tale campo di applicazione una vera e proprioa novità, ossia le fibre Dramix 5D, che permettono di rinforzare il calcestruzzo a livelli superiori rispetto a quando possibile fino ad oggi. Le Dramix 5D possono essere infatti utilizzate come rinforzo per il calcestruzzo in un’ampia gamma di nuove applicazioni strutturali per l’edilizia, quali elementi prefabbricati anche di grandi dimensioni e molto sollecitati, platee di fondazione, solette, strutture sospese e pavimentazioni su pali. Grazie all’uso dell Dramix 5D è possibile sostituire completamente l’armatura tradizionale in applicazioni per le quali finora le normali fibre

calcestruzzo ormai da decenni. Offrono possibilità che esaltano la libertà del progettista e hanno dimostrato il loro valore superando i confini dell’equilibrio progettuale.

Ne sono esempi l’edificio della televisione di stato cinese CCTV a Pechino e il Parco oceano-grafico di Valencia, in Spagna. Le fibre Dramix, inoltre, soddisfano i sempre più

Bekaer è prese t nte al GIC

Padigli one 1 Stand B 21

metalliche non lo consentivano; questo risultato è legato alle caratteristiche stesse delle nuove fibre d’acciaio di Bekaert che infatti presentano un doppio uncino non deformabile (che assicura un perfetto ancoraggio e consente di mantenere le fibre saldamente in posizione all’interno della matrice di calcestruzzo) e un filo ad elevata duttilità (in grado di estendersi mentre l’uncino resta fermo in posizione). Grazie a queste due caratteristiche le Dramix 5D garantiscono alti livelli di prestazioni in termini di ancoraggio, resistenza alla trazione e duttilità: una singola fibra 5D è in grado di sostenere fino a 100 kg, con uno snervamento del 7%, rispetto allo snervamento massimo del 2% delle altre fibre metalliche presenti nel mercato (tipo 3D). La resistenza a trazione delle fibre 5D inoltre è di 2.300 MPa, più che doppia rispetto alla resistenza alla trazione di una normale fibra di acciaio che è intorno ai 1.000 MPa. Ben si capisce come, dal punto di vista tecnologico, le Dramix 5D rappresentino una rivoluzione. Grazie ad esse ora è possibile rinforzare praticamente ogni tipo di manufatto di calcestruzzo solo con l’uso delle fibre in acciaio, eliminando l’uso delle tradizionali armature. Anche le proprietà del materiale e la tecnologia sono completamente nuove rispetto alle tradizionali fibre in acciaio, cambiando completamente il modo di lavorare delle fibre, dal momento che le 5D lavorano come piccole armature tridimensionali che si allungano per assorbire gli sforzi. ❑

numerosi requisiti tecnici in materia di pavimentazioni,

gallerie, industria mineraria, ingegneria civile, elementi prefabbricati, fondazioni e strade in calcestruzzo.


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

avorare, movimentare merci o semplicemente camminare su un pavimento perfetto non solo è un piacere, ma è un elemento che incide (e non poco) su aspetti quali produttività, efficienza, rapidità. Quando si mette mano alle pavimentazioni è quindi opportuno affidarsi alla competenza di società quali BMB System specializzata in molteplici tipologie di pavimentazioni industriali e speciali (ad esempio riscaldate), che si avvale della collaborazione dei migliori fornitori di materiali specifici per il

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BMB SYSTEM

UN BILIARDO settore. La società di Guardamiglio (Lo) opera in due campi distinti: il settore dei pavimenti industriali e quello dei pavimenti civili, con esperienza e competenza nella realizzazione di grandi progetti eseguiti da personale diretto e qualificato. Per ogni lavorazione BMB System è in grado di assicurare uno studio tecnico mirato a livello progettuale e garantisce l’utilizzo di materiali di alta qualità ed efficacia, nel rispetto delle normative vigenti. Senza dimenticare le più avanzate tecnologie, tra le quali spicca il Laser Screed uomo a bordo. Davvero ampia la tipologia delle pavimentazioni realizzabili dalla società. Per i garage, i box e i parcheggi multipiano BMB System utilizza materiali (calcestruzzo o resina) affidabili, di facile stesura, a rapida asciugatura e difficilmente deteriorabili. Nel caso delle applicazioni industriali la società propone quattro tipologie di soluzioni: per la

In Calcestruzzo

BMB System è presen te al G IC Pad iglione 1 Stand A 25

logistica, in calcestruzzo (aspetto approfondito nell’apposito box), in resina e autolivellanti. I pavimenti per la logistica sono realizzazioni a planarità controllata che possono essere effettuate mediante stesura di calcestruzzo con Laser Screed; stesura di calcestruzzo con impostazione corsie di passaggio carrelli; o rifacimento con resina.

Le caratteristiche di resistenza e durezza rendono il calcestruzzo un materiale ideale anche per il settore dei pavimenti. BMB System lo utilizza per

Nello specifico BMB System propone i pavimenti in resina nei casi in cui sia preferibile ripristinare le vecchie pavimentazioni rovinate dal tempo, dall’usura, dal continuo passaggio dei veicoli industriali, evitando così ingenti spese di demolizione. Allo stesso modo anche i pavimenti autolivellanti sono ideali per contenere i costi e utilizzano materiali d’avanguardia. ❑

la realizzazione di pavimenti per esterni e interni, sia industriali che civili. Il calcestruzzo rappresenta la scelta perfetta per la creazione di pavimentazioni per

grandi aree produttive come magazzini, piazzali, parcheggi multipiano che necessitano di una base di appoggio sicura e forte. Ma viene usato anche per

lavorazioni in ambito civile, come garage o rampe antiscivolo, dove è richiesta un’alta resistenza all’uso continuativo e prolungato nel tempo.

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

BUTTI

L’IMPORTANZA DELLE ATTREZZATURE e attrezzature ogni giorno sono parte integrante della vita lavorativa di moltissime persone e imprese, in Italia e nel mondo. Grazie a questi strumenti vengono movimentate, contenute e stoccate le più diverse tipologie di prodotti e di materiali. Partendo da questi presupposti, cioè dall’importanza che le attrezzature ricoprono a livello industriale, edile e in ambito ecologico e del riciclaggio, Butti srl ha studiato e realizzato innumerevoli prodotti ad hoc, che vogliono rappresentare soluzioni con l’obiettivo di elevare la qualità della vita dei tanti attori che popolano il mondo produttivo. Operativa da oltre 35 anni, Butti è sinonimo di affidabilità a livello italiano e internazionale e propone una gamma di attrezzatu-

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La Qualità

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La qualità è il risultato di un processo in cui sono incanalate un gran numero di energie e di risorse. Grazie a tecniche di lavorazione improntate a questo

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scopo e all’attenta scelta dei materiali, Butti ha sviluppato prodotti dagli standard qualitativi particolarmente elevati. Inoltre, beneficiando

del supporto dello studio tecnico interno all’azienda, che segue costantemente la progettazione e la produzione, ogni cliente può

richiedere attrezzature personalizzate per le specifiche esigenze. Butti si fregia di importanti certificazioni riconosciute in ambito nazionale e


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

re che definire “ampia” sarebbe un comprende: contenitori ribaltabili, mero eufemismo. contenitori a fondo apribile ComIn edilizia è facile leggere la grande pact, vasche di contenimento, pinze, esperienza e competenza messa in attrezzature per Big Bag, carrelli, arcampo dall’azienda di Cisano Bergamadi di sicurezza, scaffalature indumasco, partner qualificato per molte striali, contenitori in metallo e per società attive in questo ambito. manutenzione aerea, cavalIl “catalogo edile” Butti è letti pesanti Big Works, quanto di più vario e speforche, bilancini, cestoButti è presen ni sollevabili, spazzanecifico si possa trovare. La te al G IC Padigli one 1 ve, scope industriali e società lombarda propone Stand A 19 accessori. varie tipologie di forche, Attenta all’evoluzione cestoni sollevabili, contenidel mercato, la società bertori fondo apribile Compact, gamasca ha sviluppato apposicestoni inforcabili, contenitori ribaltabili, cassoni, contenitori in te attrezzature per il recycling che metallo, ceste portatutto, bilancini, permettono di spostare il materiale scale in alluminio, lame spazzaneve fisse e orientabili, cavalletti e infiniti accessori. Per quanto concerne le benne c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra decine di prodotti che comprendono benne per calcestruzzo coniche centrali, benne centrali laterali impianto CLI, benne per calcestruzzo superibassate, benne europee con tubo per gru, benne autoscaricanti, benne per gru elevatore, benne bicicletta (cioè dotate di ruote), benne per sabbia, benne quadre inforcabili, benne da elicottero per calcestruzzo e anche benne speciali per prefabbricatori. Il medesimo e quasi infinito catalogo si ripropone nel caso delle pinze che vedono la progettazione e la produzione di pinze per edilizia per la posa di cordoli, per pozzetti, per sollevamento e posa tubi e mattoni, tegole, coppi ed altri laterizi. Tutte prevedono un’impugnatura concepita per essere facilmente maneggevoli, sia a mano sia con l’ausilio di una gru. Butti è decisamente forte anche in ambito industriale. Il catalogo

internazionale. La società è tra le prime aziende in Italia ad aver ottenuto la Certificazione di Qualità dei Prodotti dall’ente

TÜV PROFiCERT Product. Butti ha anche conseguito la certificazione da parte dell’istituto italiano per la saldatura IIS CERT; inoltre è stata

velocemente, recuperare componenti (metallici e non, di medie o piccole dimensioni), lavare utensili, stoccare strumenti e materiali e così via. Questa linea di prodotti per le procedure di recycling comprende scope industriali, assorbenti, pinze, contenitori ribaltabili, vasche di contenimento e accessori specifici. Infine Butti ha sviluppato anche il settore dell’ecologia con prodotti per il recupero industriale di materiali, per l’assorbimento di oli e di liquidi, per lo stoccaggio di merci e per la raccolta differenziata dei diversi rifiuti che scaturiscono dal ciclo produttivo. ❑

certificata e può vantare l’utilizzo del marchio europeo della saldatura EWF (European Federation for Welding, Joining and Cutting).

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CIFA

zona interna delle eliche è dotata di uno speciale sistema antilogoramento che limita le abrasioni e ne aumenta la durata) la RY1300 è in grado di offrire alte capacità di mescolazione e resa. L’abbassamento del centro di gravità dell’autobetoniera garantisce inoltre un migliore assetto di guida e una più equilibrata distribuzione dei pesi sul telaio. A differenza della gamma “sorella” SRY, le autobetoniere della serie RY sono azionate direttamente dalla PTO del veicolo. L’autobetonpompa MK28L si può definire un simbolo del genio e dell’inventiva italiana Made in Cifa, perché in un unico mezzo riassume le 3 principali funzioni delle macchine per calcestruzzo, ossia mescolazione, trasporto e distribuzione. Cifa in effetti è stata la prima azienda al mondo a produrre questa tipologia di macchinario sin dagli Anni ‘70, ed ancora oggi è il principale produttore al mondo. Una leadership tecnologica e di progetto, che recentemente ha importato su queste macchine così duttili anche la leggerezza dei bracci in fibra di carbonio. Grazie a questa innovazione Cifa è in grado di offrire RY 1300: CARATTERISTICHE TECNICHE bracci più lunghi allestiti su autotelai Autobetoniera per autotelaio a 4 assi e cabina corta più piccoli rispetto alla concorrenza, Motorizzazione: PTO una caratteristica che spesso limita o Tamburo addirittura annulla i problemi legati Capacità nominale 12 mc alla circolazione di questi mezzi che Volume geometrico 17,4 mc se eccedono determinate dimensioni Coefficiente di riempimento 69% Velocità di rotazione 0-14 rpm necessitano di permessi speciali che, Diametro 2.350 mm per l’azienda cliente, rappresentano Rulli di rotolamento 4 solo costi aggiuntivi e perdite di Portata pompa acqua 400 l/m tempo. Il gruppo pompante della Pressione pompa acqua 3,5 bar MK28L è equipaggiato con valvola Capacità serbatoio acqua 1.200 l ad S da 7”, completamente smontaLunghezza telaio 6.000 mm Lunghezza max 7.150 mm bile, che assicura una portata al conAltezza max 2.790 mm tempo dolce, continua e regolare, siLarghezza max 2.430 mm nonimi di efficacia nel pompaggio di Peso complessivo a vuoto 4.938 kg tipologie di calcestruzzo differenti, ti di riempimento del tamburo, che con inerti di ogni dimensione, Cifa è è realizzato con materiali antiusura riducendo a parità di portata presen te al G il numero di cicli al minuto e a spessori differenziati fino a 8 mm, IC Padigli one 1 e al perfezionato design e posizioassicurando una minore usura Stand C 2/D1 namento delle eliche nel tamburo e un ciclo di vita della macstesso che ottimizzano le operazioni china più lungo. Chiudiamo di carico e scarico e salvaguardano questa panoramica sulla MK28L l’omogeneità del calcestruzzo (la con uno sguardo al tamburo com-

A TUTTO TRASPORTO

ifa partecipa al GIC in partnership con Effretti, concessionario per la Lombardia, e Iveco-Astra. Saranno esposte al pubblico 3 macchine: una autobetoniera RY1300 su telaio Astra, un’autobetonpompa MK28L sempre su telaio Astra e la nuova pompa autocarrata K35L della serie Steeltech, allestita su telaio Iveco. La RY1300 necessita per l’allestimento di un telaio con lunghezza minima di 6 m a 4 assi ed è appoggiata su un controtelaio e castelletti che il reparto tecnico di Cifa ha realizzato mediante “Analisi ad Elementi Finiti” (FEM) in grado di garantire la massima robustezza e nel contempo portata utile. Si tratta quindi di un’autobetoniera prodotta con attrezzature tecnologicamente all’avanguardia ed equipaggiata con un tamburo in versione “heavy-duty”, realizzato in tre fasce e con fondo ellittico. Grazie agli elevati coefficien-

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K35L: CARATTERISTICHE TECNICHE Braccio di distribuzione Dimensioni delle tubazioni 125 mm Altezza max verticale 34,4 m Sbraccio max dal centro di rotazione 30,1 m Altezza min. d’apertura 7,1 m Sezioni 5 Angolo apertura 1° sezione 90° Angolo apertura 2° sezione 180° Angolo apertura 3° sezione 237° Angolo apertura 4° sezione 180° Angolo apertura 5° sezione 360° Angolo di rotazione 360° Lunghezza tubo terminale in gomma 3 m • Con Gruppo pompante HP1606H Produzione max teorica 160 mc/h Pressione max sul cls 53 bar Canne cls (diametroxcorsa) 230x2.100 mm Capacità tramoggia 550 l Circuito olodinamico aperto • Con Gruppo pompante HP1608EC Produzione max teorica 160 mc/h Pressione max sul cls 80 bar Canne cls (diametroxcorsa) 230x2.100 mm Capacità tramoggia 550 l Circuito olodinamico chiuso

posto da rulli con fermo di sicurezza realizzati con materiali antiusura. La macchina è gestita completamente attraverso un sistema di elettronica gestionale e i comandi sono posizionati sia in cabina che su un comodo radiocomando. Passiamo infine alla nuova pompa autocarrata K35L che mantiene le caratteristiche principali della precedente (ossia braccio a 5 sezioni con rotore a 360° sulla quinta sezione), ma ora presenta una stabilizzazione posteriore a bandiera, un peso nettamente inferiore, la disponibilità delle soluzioni elettroniche di gestione della macchina Smartronic e nuovi gruppi pompanti. Come il modello precedente la nuova K35L sarà apprezzata per la estrema flessibilità nell’uso del braccio che, con il rotore sulla quinta sezione (che ricordiamo essere un brevetto Cifa),

MK28L: CARATTERISTICHE TECNICHE Betoniera Modello 115 Capacità nominale 9,5 mc Volume geometrico 14,6 mc Coefficiente di riempimento 69% Velocità di rotazione 0-14 rpm Capacità serbatoio acqua 800 l Portata pompa acqua 230 l/m Pressione pompa acqua 15 bar • Gruppo pompante PB607S7 Produzione max teorica 60 mc/h Pressione max sul cls 71 bar Canne cls (diametroxcorsa) 200x1.000 mm Capacità tramoggia 400 l Diametro valvola S 7” • Gruppo pompante PB808S7 Produzione max teorica 81 mc/h Pressione max sul cls 81 bar Canne cls (diametroxcorsa) 200x1.000 mm Capacità tramoggia 500 l Diametro valvola S 7” Braccio di distribuzione Dimensioni delle tubazioni 125 mm Altezza max verticale 28,1 m Sbraccio max 24,1 m Sezioni 4 Angolo apertura 1° sezione 90° Angolo apertura 2° sezione 185° Angolo apertura 3° sezione 253° Angolo apertura 4° sezione 254° Angolo di rotazione 370° Lunghezza tubo terminale in gomma 4 m

consente configurazioni di getto impossibili alle macchine con 4 o 5 sezioni tradizionali. I gruppi pompanti disponibili sono l’HP1606H (160 mc/h – 53 bar ) a circuito chiuso e l’HP1608EC (160mc/h – 80bar) a circuito aperto. ❑

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GRUPPO CME-ONE

SENZA FRONTIERE oprire il mercato italiano e quello internazionale. Questo l’obiettivo che si è posto il Gruppo CME-ONE nato nel 2013 per iniziativa di due aziende con una lunga esperienza nel settore della produzione di macchinari e impianti per la lavorazione degli inerti e produzione di calcestruzzo. Stiamo parlando di ONE srl (concessionaria del marchio Off. ne Nora) e CME srl, aziende che operano da 40 anni con macchinari di primaria importanza nel settore della frantumazione e del calcestruzzo e ben note nel panorama nazionale per la completezza della gamma e per l’alto grado di tecnologia adottata. CME-ONE è quindi una nuova realtà che mette insieme la forza e la qualità produttiva con una progettualità innovativa e una forte esperienza comCME-O merciale: un progetto tutto presen NE è te al G IC italiano con un’impronta Padig

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lione 1 Stand A 11

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fortemente internazionale, per una sfida a tutto campo nella realtà del mercato globale. Un gruppo pronto a sfidare i mercati anche grazie a uno staff commerciale e di engineering formato da professionisti dall’esperienza ultra-trentennale a livello nazionale e internazionale. CMEONE, che si caratterizza per un importante ufficio di progettazione altamente specializzato, è in grado di fornire soluzioni mirate secondo le specifiche richieste del cliente: dalla realizzazione e installazione impianti nuovi con collaudi alla ristrutturazione/potenziamento di impianti esistenti. È in condizione di spaziare in diversi settori e di fornire una gamma completa di servizi e di


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I Servizi Il Gruppo CME-ONE fornisce non solo prodotti, ma anche servizi, sempre più essenziali in una moderna visione del cantiere. Tra questi servizi spicca un’efficiente assistenza tecnico-commerciale postvendita e la ricambistica, che attinge a un ampio magazzino di prodotti nuovi e revisionati in pronta consegna. Inoltre, grazie a un’organizzazione mirata alla gestione degli impianti che contempla una squadra interna di tecnici specializzati, la società è in grado di provvedere al montaggio e alla manutenzione delle attrezzature presso i cantieri, con interventi entro 48 ore sul territorio italiano e con contratti di assistenza programmata annuale sia in Italia sia all’estero. Da segnalare la possibilità di noleggio dei gruppi mobili sull’intero territorio nazionale.

attrezzature per il trattamento degli inerti e per la produzione di calcestruzzo. Non solo impianti di frantumazione e di produzione calcestruzzo, ma anche per la produzione di malta preconfezionata, di ceramica, di concimi, di collanti e in generale per il dosaggio delle materie prime sfuse. Estremamente interessante e

vasta anche la gamma di prodotti dedicati al riciclaggio, che integra gli impianti fissi con un’ampia produzione di gruppi mobili - scarrabili o semoventi su cingoli e su gomma - sempre più richiesti per la loro estrema compattezza e la grande flessibilità di utilizzo. Il Gruppo CME-ONE fornisce soluzioni “chiavi in mano” con una gestione puntuale di tutte le fasi di

un progetto: dallo studio di fattibilità e progettazione preventiva degli impianti fino alla realizzazione e il collaudo delle attrezzature, garantendo il proprio supporto tecnico in cantiere durante tutta l’ideazione e la realizzazione del progetto. Come affermato nel nostro titolo, un impegno senza frontiere attraverso la presenza di propri corrispondenti locali in Italia e sui principali mercati di Europa, Medio Oriente e Africa, per offrire in loco la necessaria assistenza tecnico-commerciale. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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C & B DUE SRL

WET & DRY on stiamo parlando di un cocktail fashion proposto dopo innumerevoli acrobazie dello shaker, bensì delle principali tipologie di impianti proposti da C & B due, società che da sempre opera nel settore della produzione di calcestruzzo. Negli anni a questa attività si sono aggiunte le divisioni Vibro fer, che progetta e produce macchinari e impianti per la frantumazione, la selezione, il lavaggio e la messa a parco degli inerti; la Lamec che segue la produzione di cassoni scarrabili e complessi di carpenteria di vario genere; e la Recuperat, l’ultima nata, specializza nel ritiro di rifiuti non pericolosi e nella loro tra-

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La gamma Notevole. Tra gli impianti Dry, cioè senza mixer,

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sformazione in MPS (materia prima seconda). Tutte le costruzioni sono realizzate negli stabilimenti di Bene Vagienna (Cn) e ogni prodotto è curato nei minimi particolari a partire dalla fase di progetto, per concluder-

segnaliamo lo Speedy Beton 4/80, un impianto mobile con 4 selezioni di inerti che ha una produzione oraria teorica di circa 80 mc/h; il più piccolo Dry Beton 3/50 che lavora con tre scomparti e assicura

una produzione di 50 mc/h; e il Microbeton 30/2. La serie con mixer parte dall’economico e piccolo Miniwet 15/2 (produzione di circa 15 mc/h) e si sviluppa attraverso i modelli WB30 B3 ‘Rapide’,

si con il montaggio, l’impiantistica elettrica, pneumatica e il collaudo finale. Spesso, inoltre, gli impianti di betonaggio vengono personalizzati per soddisfare le esigenze particolari di ogni singolo cliente. Come accennato, gli impianti C & B due possono essere fissi o mobili, con mescolatore (serie Wet) o senza mixer (serie Dry) e rappresentano la soluzione ideale per la produzione di calcestruzzi di elevata qualità. Gli impianti della Serie Wet sono disponibili con capacità produttive che vanno da 30 a 140 mc/h. L’alimentazione del mescolatore può avvenire con nastro trasportatore oppure con skip. L’eventuale by-pass sul nastro di carico mescolatore permette di utilizzare l’impianto sia in funzione dry che in funzione wet. Va da sé come gli impianti moC&B Srl è p due bili siano perfetti per i cantieri resent non stabili nel tempo poiché si al GIC e Padigli possono montare e smontare in one 1 Stand A poco tempo e per essere instal5 lati non necessitano di opere civili (quali muri di contenimento terra per la rampa di carico e plinti in calcestruzzo), ma richiedono solamente una platea in calcestruzzo. ❑

WB30 B4 ‘Rapide’, WB 40 S/4, WB 60 S/4 e WB 80 S/4, fino alle centrali di betonaggio. Da segnalare il Perfekt, un impianto mobile Wet con capacità produttive paragonabili a quelle di un impianto fisso e

disponibile con o senza la copertura invernale. La gamma degli impianti si completa con il C-Mix 4/150 per la produzione di misto cementato da utilizzare per sottofondi stradali o magroni.


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CONTROLS GROUP

ALTA QUALITÀ algrado la maggior parte l’ultima novità di Controls Group. delle macchine usate nei Automax UTM permette infatti di laboratori di tutto il monrealizzare con un’unica consolle di do sia a controllo manuale, l’utilizzo comando sia prove su calcestruzzo di macchine automatiche con reche su acciaio in modo totalmente troazione ad anello chiuso è fonautomatico ed estremamente predamentale per l’applicazione della ciso. Corredata dagli appropriati corretta velocità di prova prescritta accessori, la consolle consente di dalle normative, non solo al fine di eseguire varie tipologie di prova garantire la conformità alle stesse, quali: prove di compressione, flesma anche per ottenere risulsione e trazione indiretta su tati affidabili e consistenti, differenti tipi di materiali Contro ls da costruzione, prove su non influenzati dall’opeGroup è presen calcestruzzi e cementi rato dell’esecutore della te al G IC Padigli per la determinazione prova. Di conseguenza, one 1 Stand B nella ricerca dell’alta del modulo elastico e di 9 Poisson, prove di trazione qualità, le macchine per prove accurate su calcestruzsu barre d’armatura. La conzi e acciai rivestono una particolare solle Automax UTM è comandaimportanza. ta da PC ed è fornita con diversi In questo ambito, la nuova consolle moduli software specificatamente di comando e controllo Automax progettati per rispondere a ognuna UTM, nata dalla continua ricerca delle procedure di prova sopra elensul campo e dalle esperienze macate in accordo alle principali norturate in ambito universitario e me internazionali. Il ciclo di prova nei laboratori di tutto il mondo, è è completamente automatico, con

M

Automax UTM realizza sia prove su calcestruzzo, sia su acciaio, in modo automatico e preciso.

ANCHE PER attualizzare La console Automax UTM può essere utilizzata anche per ammodernare macchine esistenti a compressione o trazione oppure sistemi combinati compressione/ trazione, anche di altre marche, con telaio in buono stato ma con sistema di comando obsoleto. In questo modo, con un piccolo investimento, queste macchine datate vengono messe in condizione di eseguire le principali prove sui materiali da costruzione in modo accurato, affidabile e in conformità alle normative.

retroazione ad anello chiuso, e viene eseguito semplicemente schiacciando un pulsante a seconda della prova selezionata. I grafici di prova e la velocità di esecuzione sono visualizzati in tempo reale. Alla fine del test è possibile stampare o archiviare certificati personalizzabili contenenti i risultati in forma numerica e grafica, comprovando così la corretta esecuzione della prova in conformità alla norma selezionata. La grande flessibilità di questa consolle nel realizzare molteplici tipi di prova è confermata dall’alto numero di canali, disponibili per collegare e controllare fino a 4 telai e per acquisire fino a 10 sensori di spostamento, deformazione o allungamento. ❑


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CST

LA CONOSCENZA FA L’IMPIANTO a conoscenza tecnica del prodotto finale, le sue caratteristiche, il legame con il cantiere, le macchine e il personale. Sono queste le caratteristiche di Sipe, in cui la qualità del calcestruzzo è inserita all’interno della meccanica dei prodotti. Dalla fine degli anni Settanta Sipe è un marchio – oggi amministrato da CST srl di Montichiari (Bs) – che in Italia e nel mondo immediatamente evoca la produzione di macchine, impianti e accessori per il calcestruzzo. Una vasta esperienza capace di tener conto di molteplici aspetti: tra questi l’auto-produzione del calcestruzzo in cantiere che diventa non solo una possibilità per l’immediata disponibilità e autonomia della produzione di calcestruzzo, ma anche risparmio economico facilmente riscontrabile; senza scordare la grande importanza rivestita dalla mescolazione, una variabile che influisce nella qualità finale del calcestruzzo e dei costi di realizzazione. Oggi, in uno stabilimento di 9.000 mq, CST produce

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La personalizzazione

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diversificate famiglie di prodotti a marchio Sipe, perfette per soddisfare le esigenze dei diversi settori merceologici dell’edilizia. La serie Mixer comprende mescolatori forzati di varie capacità dedicati ai laboratori di test calcestruzzo e ai produttori di pavimentazioni e di calcestruzzi refrattari. Le famiglie TTM e Torre comprendono gli impianti raschianti per l’edilizia civile e la piccola prefabbricazione. I primi sono piccoli impianti semiautomatici CST facilmente trasportabili; i Torre presen è te al G sono invece impianti a raggio IC Padigli one 1 raschiante automatici e autoStand A 18/B17 nomi, con capacità da 350 a 1.500 l, di grande flessibilità di montaggio e con una larga gamma di accessori. Per la prefabbricazione e per i grandi cantieri temporanei largo

Tutti i prodotti a marchio Sipe presentano una caratteristica comune: l’attenzione sul prodotto finale che le macchine dovranno

produrre, il calcestruzzo. A fronte di una gamma estremamente vasta di impianti e macchine, la società mette a disposizione dei clienti

alle linee Pref, Vertical (a stoccaggio verticale da 40 a 100 mc/h) e Mobile (con stoccaggio inerti a tramogge di facile trasporto e montaggio per produzioni da 25 a 100 mc/h). La gamma si completa con le serie BW Dry e BW Mixer: impianti fissi per la produzione a secco o premescolata di calcestruzzi per la vendita a terzi. La produzione in questo caso oscilla dai 60 ai 200 mc/h. ❑

una serie di esperienze ed esecuzioni particolari studiate ed eseguite negli anni in accordo con le più diversificate esigenze.

Inoltre l’ufficio tecnico è sempre a disposizione per seguire il cliente nelle sue necessità, anche quelle più particolari.


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UN investimento

DAL FERRO

INGEGNO ARTIGIANO e capacità artigianali italiane hanno contribuito a far crescere il nostro paese, hanno dato il la a quell’industria manifatturiera che per anni ha portato in alto il vessillo del Made in Italy. Nel solco di questa tradizione va annoverata la Dal Ferro di Montecchio Precalcino, in provincia di Vicenza, che ha ideato e produce il raschiatore-pulitore per nastri trasportatori “dfg-brevettato”. Perfetto per la pulizia dei tappeti lisci, che trasportino qualsiasi tipo di materiale, sfuso, umido, o appiccicaticcio, è particolarmente indicato per cave di inerti e ghiaia, fonderie, cementerie, fornaci, impianti per la produzione di calcestruzzo, miniere, impianti per la depurazione delle acque e anche inceneritori. La produzione prevede tre tipologie di raschiatori: il modello D, verticale; il modello F, tangenziale e il modello G, che va a identificare un particolare raschiatore Slim verticale per spazi ridotti. I pulitori di tipo “D” sono caratterizzati da elementi raschianti fissati a un telaio tubolare che prevedono, per il loro funzionamento, una bassa pressione sulle lame che è in ogni

L

Di qualsiasi modello si tratti o qualsiasi sia il campo di applicazione, l’installazione di un raschiatore Dal Ferro rappresenta un investimento produttivo e lungimirante. Infatti, grazie al prolungamento della durata del convogliatore, alla limitazione dell’usura del nastro e dei rulli, alla riduzione di perdite di materiale e al miglioramento del rendimento energetico, il raschiatore-pulitore contribuisce a contenere i costi di manutenzione. Inoltre tutti i sistemi prodotti da Dal Ferro possono essere customizzati in base alla larghezza del tappeto, delle applicazioni, dei punti di installazione e anche dei materiali trattati.

caso gestibile agendo sia sul telaio di sostegno sia sull’apposita vite del supporto, regolabile attraverso un’apposita molla di tensionamento. Per la loro semplicità di costruzione, i pulitori D – disponibili anche in versioni speciali, per ambienti alimentari e chimici - possono essere installati facilmente con costi d’impiego e di manutenzione estremamente contenuti. L’ottima qualità dei materiali impiegati e la robustezza dei componenti, dimensionati per fare fronte a sovraccarichi imprevisti, assicurano efficienza e vita prolungate. Il modello F, adatto per Dal Fe presen rro è la pulizia di rulli con te al G IC Padigli superficie rettilinea, è one 1 Stand A invece un raschiatore ad 39 azione tangenziale che viene applicato sulla parte frontale esterna del tamburo di traino. Può essere facilmente installato su convogliatori a nastro reversibile, estensibile e brandeggiante. Gli elementi raschianti, a lame multiple, sono posizionati sulla struttura, fissati tramite bracci di sostegno proporzionati al diametro del tamburo e ancorati con appositi supporti di gomma. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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EDILNOLEGGI VALENTE

vasta gamma di accessori a completamento delle più diverse necessità.Tra questi vanno menzionati gli elevatori da cantiere a fune o cremagliera, adibiti al trasporto di sole cose o cose/ persone e gli ascensori da cantiere per il trasporto di sole persone, oltre a coperture provvisorie fisse e scorrevoli e ai sistemi antintrusione per ponteggi. Grazie all’alta specializzazione ed esperienza acquisita negli anni Edilnoleggi Valente ha potuto gestire e realizzare soluzioni di ponteggi progettate per la manutenzione e ripristino di ponti e viadotti per il settore stradale, senza dimenticare le innovative soluzioni di strutture “appese” sotto gli intradossi. Da segnalare anche gli interventi dedicati ai siti industriali e civili, con la realizzazione anche di ponteggi motorizzati con posizionamento di piattaforma a funi per una soluzione conEdilno leg temporanea di movimento Valent gi presen e è in avanzamento e discesa. La te al G IC Padigli società vanta un curriculum one 1 Stand B di assoluto prestigio anche 23 nel settore del restauro artistico conservativo. In tale ambito ocietà di affermata esperienvanno evidenziati i servizi prestati za in servizi specialistici di per il restauro del Ponte di Rialto, noleggio di ponteggi multia Venezia e il restauro della Galleria direzionali e tradizionali, Edilnoleggi Vittorio Emanuele II, a Milano. ❑ Valente Srl è presente in tutto il territorio nazionale attraverso la collocazione strategica di magazzini e uffici tecnici che le consentono di intervenire sempre in modo efficace e in tempi brevi. Punto di riferimento per quanti ricercano un servizio completo, dalla consulenza e progettazione alla specifica fase di installazione, Edilnoleggi Valente dispone di una

IL NOLO NEI PONTEGGI

S

I servizi

Soluzioni personalizzate e innovative sono alla

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base del servizio del gruppo Edilnoleggi Valente. Ogni lavoro inizia dal sopralluogo in cantiere, senza alcun impegno per il cliente, per un’analisi e valutazione del sito, con rilievo fotografico, acquisizione di

eventuali documenti e con la disponibilità di effettuare incontri e riunioni di coordinamento con Enti e Stazioni Appaltanti. Poi si passa alla stesura della bozza di progetto e all’invio

del preventivo. Il tutto attraverso la massima collaborazione per la redazione e consegna tempestiva di tutta la documentazione necessaria a corredo del contratto da presentare per l’esecuzione di Lavori

Pubblici. Oltre la garanzia di gestione completa del servizio di noleggio del ponteggio e delle attrezzature, la società assicura l’assistenza tecnica in cantiere e le verifiche periodiche trimestrali.


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DUROCEM ITALIA

A TERRA? TECNOLOGIA sperienza, professionalità e consulenza sono i punti di forza che Durocem Italia applica nelle sue realizzazioni attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie per realizzare pavimenti continui, quali piazzali, aeroporti, scali marittimi e ferroviari e depositi di logistica. La tecnologia - fatta di prodotti specifici e metodologie di posa efficaci, improntata a progettare e realizzare soluzioni adatte per esigenze e contesti diversi - è infatti la materia prima del lavoro della società. Una tecnologia che si abbina alla consulenza per la progettazione di pavimentazioni in calcestruzzo e in resina, il rifacimento di pavimenti esistenti e per lo studio di superfici che richiedono elevati carichi di portata. Durocem Italia ha inoltre investito grandi risorse nella ricerca di nuove tecniche e di nuovi prodotti, importando soluzioni innovative tra le quali

E

A Noleggio

spicca la tecnologia Laser Screed, dagli USA, che permette la vibrostesura meccanica del calcestruzzo con controllo della planarità al laser. Per quanto concerne le pavimentazioni industriali Durocem è in grado di offrire pavimenti monolitici con elevate garanzie di portata, planarità e resistenza nel tempo. Anche i prodotti in resina della gamma Durocem sono accuratamente selezionati

Durocem mette a disposizione del mercato anche la soluzione a noleggio con operatore che permette di soddisfare qualsiasi esigenza in termini di efficienza

e qualità dei lavori. Tra le tecnologie più gettonate il Laser Screed (macchina laser per la vibrazione e stesura del calcestruzzo su ampie superfici, con notevole riduzione dei

e permettono di realizzare molteplici tipi di rivestimenti: dalle verniciature a veri e propri massetti monolitici ideali per le più svariate destinazioni d’uso e con elevate caratteristiche di resistenza e durata. Grande l’impegno anche negli autolivellanti cementizi grazie a Duroflow che permette di rinnovare, con requisiti di massima planarità e bassi spessori, la pavimentazione in un solo week end, grazie ai rapidi tempi di indurimento. Disponibile in tre versioni, è applicabile su pavimentazioni di nuova e di vecchia realizzazione. Molto interessante anche Durocrete, un rivestimento in cemento a base di resine poliuretaniche, a quattro componenti, autolivellante colorato e trattato con agenti antimicrobici.Trova applicazione Duroce presen m è in pavimenti soggetti a carichi te al G IC Padigli mediamente pesanti e medie one 1 Stand A sollecitazioni meccaniche e 28 chimiche come: magazzini, industrie alimentari, aziende chimiche e farmaceutiche, laboratori, officine, celle frigorifere e aree di stoccaggio in ambito alimentare. ❑

tempi di lavorazione), la Spreader Machine (spolverina meccanica per l’incorporo diretto del manto d’usura su ampie superfici, con notevoli risparmi dei consumi e dei tempi

di lavorazione con la fratazzatrice) e lo Slip Form (vibrofinitrice meccanica per la realizzazione di pavimentazioni continue di grandi dimensioni).

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ECOSISM

L’ANTISISMICO A RISPARMIO ENERGETICO

ai sistemi costruttivi tradizionali. Il segreto è tutto nella metoEcosism dologia di realizzazione, cioè è presen te al G nel modo di comporre e IC Padigli one 1 utilizzare materiali impiegati Stand B 30 nell’edilizia tradizionale: calcestruzzo, ferro, acciaio zincato e pannelli isolanti. L’idea alla base del sistema è che la funzione isolante, nelle nuove costruzioni, debba essere integrata nella muratura e nel solaio in fase di realizzazione e non applicata in opera come previsto dal cappotto tradizionale. Per realizzare questo progetto - che com’è facile vedere in queste pagine si è spesso trasformato in realtà - gli ideatori del sistema Ecosism hanno raccolto

nire l’antisismica all’ecocompatibilità, questa la sfida vinta da Ecosism, la società di Battaglia Terme, in provincia di Padova, che ha studiato un innovativo sistema costruttivo che permette di realizzare edifici in cemento armato antisismici, acusticamente performanti e dotati di un elevato isolamento termico. E il tutto a un costo di costruzione competitivo. Il sistema costruttivo Ecosism permette infatti di realizzare edifici eco-compatibili in grado di generare risparmi energetici (Classe A, A+, Passivhaus) che possono arrivare fino all’80% rispetto

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In Emilia A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 in Emilia, molte

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Fienile Silvestri 2016 Ingenti danni dopo il sisma del 2012: crollo di parte del tetto, del solaio al primo piano ed espulsione della tamponatura in laterizio.

famiglie e aziende agricole hanno subito ingenti danni ai propri edifici, crollati o severamente danneggiati. Per la ricostruzione alcuni proprietari hanno scelto la tecnologia Ecosism rispetto ai

sistemi tradizionali in C.A. o la struttura a telaio. Tra i fattori determinanti: l’antisismicità per garantire la sicurezza degli occupanti e dei luoghi di lavoro; la velocità e la semplicità di montaggio con

tempi brevi di cantiere; la massima fruibilità degli ambienti interni, anche su grandi luci, senza pilastri; la resistenza al fuoco della struttura necessaria per i luoghi di lavoro. Grazie alla collaborazione nella

scelta dello Studio Tecnico geom. Sergio Gualdi di San Felice sul Panaro, sempre disponibile a visite valutative in loco, e della Edil Costruzioni di Cavicchi Massimo si è potuto ricostruire quanto distrutto.


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Fienile Ghiselli 2014 Crollo della copertura e della muratura, eseguita ricostruzione con struttura antisismica con conservazione dell’aspetto architettonico originario.

il meglio delle tecniche esistenti in paesi che le applicano da molti anni e le hanno coniugate alle necessità tipiche del settore edile. Il modulo Ecosism si basa su una maglia di acciaio tridimensionale. Realizzata con un filo d’acciaio zincato da 2,2 mm di diametro, che permette un’estrema e rapida adattabilità a ogni forma, questa maglia si concretizza in un modulo che assolve a tre funzioni: nei lati riceve i materiali isolanti;

Collocato verticalmente “in opera” con una doppia faccia di materiale isolante-cassero, si comporta come una struttura muraria portante che esegue funzione strutturale, di tamponamento e di isolamento termico e acustico. Posto in orizzontale, con il materiale isolante sulla sola faccia inferiore della maglia di acciaio, il modulo si comporta come solaio da gettare in opera. Come accennato, il materiale struttu-

Fienile Guidalina 2015 Struttura portante in muratura e copertura in legno parzialmente crollati con il terremoto.

nello spazio vuoto riceve le armature supplementari e il calcestruzzo; ed esegue la funzione di supporto e di ancoraggio per i materiali di finitura. I moduli – che nella misura standard hanno una larghezza di 120 cm e un’altezza massima di 12 m – vengono in ogni caso prodotti su misura secondo il progetto e assemblati in cantiere seguendo un preciso schema di montaggio. Inoltre possono essere prodotti in differenti spessori (dai 10 ai 50 cm), forme e altezze. Il modulo Ecosism assolve a diverse funzioni.

rale rimane il calcestruzzo che viene gettato in opera mediante i tradizionali sistemi di pompaggio. La composizione e il dosaggio del calcestruzzo vengono determinati dal progettista strutturale. Possono essere utilizzate differenti tipologie di materiali strutturali quali calcestruzzi alleggeriti con pietra pomice, oppure calcestruzzi alveolari a seconda della tipologia muraria che si desidera ottenere. Tutti gli adeguamenti di forma della maglia Ecosism vengono effettuati durante il processo di produzione, di conseguenza, una volta realizzata la forma prevista dal progetto architettonico, non ci sarà più nessun costo supplementare. Questo sistema consente quindi di realizzare edifici esteticamente gradevoli, con forme particolari e che lasciano la massima libertà progettuale. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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DB SYSTEM INTERNATIONAL

PRONTO PER IL GETTO

DB Sys Interna tem t presen ional è te al G IC Pad

ata nel 2005, DB System International è una società che affonda le proprie radici nell’esperienza di un gruppo attivo da oltre 40 anni nel campo dell’edilizia civile e industriale. Il nome dell’azienda di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, è indissolubilmente legato al Quickjet, il sistema di cassero a perdere (cioè senza la necessità di tornare in cantiere per la scasseratura) progettato, prodotto e commercializzato in esclusiva da DB

N

I vantaggi

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System International. Un brevetto innovativo finalizzato a ridurre i costi, i tempi e i rischi in cantiere e volto anche a una maggiore tutela ambientale. Quickjet è in grado di sostituire completamente i tradizionali casseri in legno e consente una più veloce e semplice gestione di tutte le operazioni connesse alla preparazione dei getti di calcestruzzo, in quanto presenta un minor ingombro, una minore difficoltà di trasporto e stoccaggio, un minor peso e anche una

Riassumiamo per punti i principali vantaggi legati all’utilizzo del Quickjet: • Ecologico; • Risolve molti problemi di sicurezza in cantiere;

• Non necessita di magazzini di stoccaggio; • Utilizzabile per varie tipologie di armatura; • Garantisce la copertura minima di circa 2,5 cm

iglione 1 Stand A 22

maggiore facilità d’utilizzo rispetto ai casseri tradizionali. Può essere facilmente e proficuamente utilizzato per fondazioni, strutture verticali e applicazioni speciali. Quickjet consente inoltre una più veloce e semplice gestione di tutte le operazioni connesse alla preparazione dei getti di calcestruzzo che rispondono a voci quali: immagazzinaggio, trasporto, approvvigionamento, fissaggio, eccetera. Le sue misure standard parlano di una lunghezza di 200 cm e di un’altezza di 20, 30, 40, 50 o 60 cm, senza dimenticare come siano disponibili anche lunghezze “su misura” in caso di specifiche necessità. Su richiesta, la società lombarda può fornire anche angolari e distanziatori copriferro. ❑

delle armature; • Semplifica il lavoro di posa; • È possibile interrare la casseratura e poi gettare; • Non necessita di pulizia

dei pannelli; • Non ci sono scarti; • Non ci sono procedure di smaltimento rifiuti; • Notevole riduzione delle ore/uomo per le armature.


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che grazie all’apertura del nuovo stabilimento di Casole d’Elsa da iglione 1 53.000 mq, dei quali Stand D 24/E27 13.000 coperti, dove sono presenti i sei reparti di produzione, gli uffici e un’area dedicata allo Showroom – Electroelsa è in grado di mettere a disposizione del mercato una gamma di 25 modelli base suddivisi fra montacarichi di sollevamento materiale, ascensori da cantiere e piattaforme di trasporto materiale e persone, tutti equipaggiati con sistema pignone e cremagliera.

Electro presen elsa è te al G IC Pad

ELECTROELSA

ALTERNATIVA VINCENTE sistemi di elevazione a pignone e cremagliera rappresentano una soluzione alternativa ai classici ponteggi. In questo settore la società toscana Electroelsa ha saputo conquistarsi un ruolo di tutto rispetto in virtù di un prodotto completamente Made in Italy e caratterizzato da soluzioni tecniche all’avanguardia. Costruttore di piattaforme autosollevanti, piattaforme di trasporto, montacarichi e ascensori da cantiere,

I

Electroelsa ha iniziato la sua attività nel 1982 con la progettazione e realizzazione di impianti civili e industriali. Attratta dal settore del sollevamento, la società ben presto è divenuta fornitrice di quadri di comando per aziende costruttrici di macchine elevatrici. Dal 1995 l’azienda italiana ha aperto un reparto meccanico e si è dedicata autonomamente alla produzione completa di sistemi di elevazione a pignone e cremagliera. Oggi - an-

LE applicazioni Le piattaforme autosollevanti, sono adatte per molteplici applicazioni in ambito edile e industriale. Di seguito un rapido elenco: • costruzioni edili e manutenzione facciate • applicazione di pannelli di rivestimento • isolanti su facciate • applicazione vetrate e infissi • decorazione, stuccatura e restauro di facciate e affreschi • costruzioni e restauri navali • rifacimento coperture • impiantistica industriale • demolizioni

Le capacità di sollevamento vanno da un minimo di 400 kg a oltre 5.000 kg. Inoltre la società realizza piattaforme auto-sollevanti per il lavoro in facciata fino a 51 m in larghezza e 220 m in altezza. Va evidenziato come Electroelsa produca internamente il 100% dei propri prodotti in tutte le loro parti, incluso i quadri di comando. Si avvale di sistemi tecnologici all’avanguardia per la progettazione meccanica e elettrica. In produzione utilizza sistemi robotizzati di saldatura e procedure automatiche di marcatura per la numerazione dei cavi e fili all’interno dei quadri. L’azienda realizza anche prodotti “su misura” per soddisfare i bisogni dei propri clienti in tutto il mondo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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EXPOMAT

LA VIBRAZIONE FA LA DIFFERENZA a tecnologia VibroCast nasce da una sinergia tra Expomat, azienda affermata nel settore della prefabbricazione, e una società con una quarantennale esperienza nel revamping di macchine vibrosformatrici e nella produzione di stampi a sformatura immediata. Un progetto che trae ispirazione dall’esperienza maturata dalla Expomat nel settore delle costruzioni: Emilio Miani, socio fondatore, già

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La gamma La produzione si articola in una gamma di quattro modelli con due varianti di altezza

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dall’inizio degli anni Settanta ha partecipato alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali con cantieri in Africa e in Estremo Oriente e successivamente ha collaborato con realtà di dimensioni mondiali Expom come Basf, Chryso e Lafarge. presen at è te al G Da qui l’idea di immettere sul IC Padigli one 1 Stand B mercato una tecnologia volta 24/C23 a soddisfare tutte le esigenze richieste da un mercato in crescita e sensibile alla qualità e che

ciascuno per un totale di otto macchine. In sintesi le caratteristiche principali: • Struttura in carpenteria pesante rinforzata. • Doppia motorizzazione per il sistema di ribaltamento.

• Rotazione dello stampo regolabile sui cilindri di ribaltamento. • Corsa del cassetto distribuzione del calcestruzzo che copre 200 cm senza più passaggi o cilindri addizionali. • Quinta ruota per la

si è concretizzata in VibroCast: macchinari e stampi per la produzione di elementi in calcestruzzo, armati e non, per l’industria delle costruzioni edili e delle infrastrutture stradali. Alta qualità Made in Italy, semplicità d’utilizzo, affidabilità, economia d’esercizio, versatilità, sono tutte caratteristiche che contraddistinguono gli impianti VibroCast che, in virtù di soluzioni tecniche innovative, sono in grado di soddisfare le più differenti esigenze del cliente producendo, su richiesta, anche stampi dedicati. La solida esperienza di VibroCast nel settore è inoltre fondamentale per ottenere le migliori soluzioni in termini d’investimento, logistica ed esigenze di produzione. Ma in cosa consiste la tecnologiaVibroCast? Soluzione perfetta per tutte le aziende

movimentazione con motore e cambio dedicati. • Possibilità di installare quattro vibratori. • Materiali soggetti a consumo avvitati in sede per una veloce sostituzione. • Rapido cambio degli stampi con sistema

“quick coupling” senza chiavi. • Telaio della macchina separabile per trasporti marittimi. • Bassa rumorosità. • Drastica riduzione dei consumi (componentistica elettrica e idraulica di ultima generazione).


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che necessitano di un’alta produttività senza compromettere la flessibilità del sistema produttivo, questa tecnologia si basa sul riempimento dello stampo con calcestruzzo e la sua susseguente vibrazione e autocompattazione. A questa fase segue il ribaltamento dello stampo di 180° e la fuoriuscita del manufatto nella sua forma e aspetto finale. La vibrazione è applicata sullo stampo e non sulla macchina, una soluzione che riduce in modo sostanziale il rumore prodotto dai vibratori. Notevoli i vantaggi assicurati. In primo luogo VibroCast si traduce in alta produttività, cioè in una produzione elevata con un ridotto numero di addetti, un minor tempo pur garantendo un’ottima qualità di finitura del manufatto in calcestruzzo. Per la gestione di una macchina VibroCast è richiesto solo un operatore unitamente a un altro

addetto con il compito di alimentare la macchina con il calcestruzzo direttamente dalla centrale di betonaggio e di gestire la movimentazione degli elementi maturati. Inoltre questo sistema permette di operare

su una superficie ridotta rispetto a quanto avviene con la produzione tradizionale del “cast in situ”. Tutte le macchine VibroCast sono semoventi e lo stampo può essere cambiato in un tempo che varia dai 10 ai 20 minuti grazie anche al sistema “quick coupling”. Facili da utilizzare, le VibroCast assicurano anche una manutenzione molto limitata.Va infine sottolineato come questo sistema di vibrosformatura preveda l’utilizzo di un calcestruzzo a basso rapporto di acqua/cemento (e/c < 0,40%) che permette facilmente il raggiungimento di un Rck di 50–60 Mpa. Gli stampi VibroCast sono adatti alla produzione di elementi armati e non. È inoltre possibile l’utilizzo di fibre in acciaio o di polipropilene come armatura. ❑

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FALCH

I MEDICI DEL CALCESTRUZZO zioni offerte da Falch spicca l’unità idrodinamica Base Jet 125. Questo modello, disponibile sia in versione elettrica che con motore diesel, si segnala per pressioni di lavoro che vanno dai 600 ai 2.500 bar. L’unità permette di lavorare sia con lancia manuale, sia con l’ausilio di accessori semiautomaFalc tici. Al GIC di Piacenza, presen h è te al G IC Padigli Falch - che è presente anone 1 Stand D che in Italia con una sede 20 operativa a Milano dotata di un proprio parco macchine e di accessori disponibili per il noleggio - espone il cannone telescopico regolabile Multiworker 250. Questa attrezzatura permette all’operatore di lavorare senza fatica e in maggiore sicurezza, utilizzando ugelli da idrodemolizione e teste rotanti per l’idroscarifica. ❑

a oltre trent’anni il costruttore tedesco Falch offre soluzioni idrodinamiche ad altissima pressione per diverse tipologie di applicazioni, tra le quali il ripristino del calcestruzzo ammalorato e l’idrodemolizione. In virtù delle migliaia di progetti conclusi con successo insieme ai clienti ed alle molte esperienze sul campo, l’azienda è riuscita

D

In cantiere

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a sviluppare unità idrodinamiche e accessori sempre più innovativi. Utilizzando le soluzioni messe in campo da Falch è infatti possibile rimuovere diversi centimetri di calcestruzzo fino al raggiungimento delle armature in ferro, permettendone il totale ripristino, o semplicemente consentendo di irruvidire la superficie per l’ancoraggio di rivestimenti. Tra le solu-

Le attrezzature Falch sono state protagoniste del rinnovo del tunnel di via Spoleto, a Milano: una idrodemolizione di 130 mc di calcestruzzo operata dalla 3V Vitali.

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La superficie del tunnel è risultata perfetta per l’uso del sistema robotizzato Crawl Rob 500 Falch che è stato utilizzato con una pressione di lavoro di

2.500 bar e un consumo idrico di 50 l/min. Per garantire una migliore visuale durante i lavori all’interno del tunnel, alto 4,5 m, è inoltre stato impiegato il ventilatore

mobile Falch Trail Fan 8, mentre l’acqua impiegata è stata riciclata con il Cont Sed 100 che ha permesso di far sedimentare fino a 100 l/ min di acqua di scarto.


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KLINDEX

LUCIDARE È UN’ARTE er trattare e rifinire superfici e pavimentazioni ad uso civile e industriale, spesso realizzate in calcestruzzo, sono necessarie attrezzature e macchine apposite, che abbiano tra le loro peculiarità l’affidabilità, la robustezza e buone prestazioni. Maccine che necessitano, per essere realizzate, di esperienza e know how tecnologico. Come quelli offerti da Klindex, azienda di Manoppello (PE) che dal 1988 progetta, produce e commercializza appunto macchine, dischi diamantati e attrezzature per la levigatura, lucidatura, pulizia e ripristino di qualsiasi tipo di pavimento e superficie. Al GIC Klindex è presente con alcuni modelli della sua produzione. Uno dei core business dell’azienda è la progettazione e produzione di levigatrici industriali di cui i modelli Expander 750, Expander 1000 e la levigatrice con sistema DCS sono alcuni rappresentanti. L’Expander 750 è una levigatrice planetaria radiocomandata a velocità variabile e pressione di lavoro regolabile che trova applicazione nella levigatura di tutti i tipi di pavimenti e superfici, nella preparazione di tutti i tipi di pavimenti e superfici, nella rimozione di irregolarità su calcestruzzo nonché di resine, colle, vernici e altri residui. Trova impiego anche nella preparazione di superfici per applicazioni di resine e nella lucidatura a “specchio” di marmo e granito nonché di pa-

P

Polvere, addio

vimenti industriali in calcestruzzo. Questa estrema versatilità di utilizzo è data dalle diverse peculiarità tecniche che l’Expander 750 offre: oltre a essere equipaggiabile con due diverse motorizzazioni Klind da 15 o 20 HP, la levigapresen ex è te al G IC trice monta un planetario Padigli one 1 S ta con ingranaggi in acciaio nd D16 /E15 temperato da 750 mm di sezione di lavoro e sollevamento automatico per le operazioni di carico e scarico dal mezzo di trasporto in cantiere, il sistema automatico di regolazione della pressione lavoro e il Quick Attack System per cambiare utensili senza l’uso di attrezzature specifiche. Completa la macchina il quadro comandi, ergonomico, con pulsantiera a 24V dalla quale è possibile comandare ogni funzionalità tra cui avviamento/spegnimento, rotazione destra/sinistra, regolazione automatica della pressione di lavoro, velocità da 300 a 1.300 giri e sollevamento del planetario, e il telecomando con batterie integrate per lo spostamento anche in assenza di corrente. Con Expander 750 è possibile lavorare sia a umido che a secco. L’Expander 1000 è invece la più grande levigatrice radiocomandata prodotta da Klindex, con 6 teste contro-rotanti sfalsate (che garantiscono la perfetta planarità della superficie levigata e il perfetto bilanciamento della mac-

Supervak 200 è l’aspirapolvere proposto da Klindex ideale per tutti coloro che devono aspirare grandi quantità di polvere, spostandosi spesso da

un cantiere a un altro. Studiato appositamente per collegarsi alle levigatrici per pavimenti, alle molatrici, alle scarificatrici o alle pallinatrici, nella

china), controllo della pressione e della velocità di lavoro variabile. Questa levigatrice è la macchina ideale per lavorare su grandi aree commerciali e industriali grazie a funzioni come la regolazione della pressione della testata e della velocità di avanzamento nonché il facile sistema di cambio utensili. La trasmissione è costituita da ingranaggi termo-induriti, mentre i cuscinetti a rulli conici, il motore da 25 HP, il telaio robusto e la terza ruota frontale rendono l’Expander 1000 la macchina ideale per grandi lavori di molatura e levigatura anche su pavimenti molto sconnessi. Altro modello interessante è la levigatrice Hercules 451 con sistema DCS (Double Cutting System) e velocità variabile. Grazie all’innovativa funzione DCS è possibile bloccare la rotazione del piatto e permettere la sola rotazione dei diamanti semplicemente con l’inserimento di un perno. Così la nuova Hercules si trasforma da una levigatrice planetaria contro-rotante ideale per la levigatura e la lucidatura a una performante macchina per la rimozione di resine o preparazione di pavimenti industriali. Il planetario a ingranaggi e il sistema antishock, presenti su tutti i modelli Hercules di Klindex, ne fanno una macchina affidabile e robusta in ogni situazione mentre il nuovo telaio a taglio laser sottolinea l’inconfondibile design italiano. ❑

versione RX è presente un radiocomando a distanza per l’accensione e lo spegnimento, un dispositivo che corregge in automatico

la sequenza delle fasi nonché un telaio telescopico che permette l’estensione in fase di lavoro e la chiusura in fase di trasporto.

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S.T.A.C. SOLUZIONI E TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E CERTIFICAZIONI

CONSOLIDARE IL CALCESTRUZZO zo superficiale del calcestruzzo. Per questo motivo fin dall’inizio degli Anni ‘90 si è cominciato a trattare i pavimenti industriali, soggetti a forte deterioramento, con una serie di prodotti, diffusi per irrorazione sulla superficie del calcestruzzo, allo scopo di migliorarne sia la resistenza al rotolamento, con effetto corazzante, che di ridurne la capacità di assorbimento, con effetto lucidante. I primi consolidanti per il cemento erano generalmente costituiti da “silicati”,

Formazione di efflorescenze di “Whitening” successive alla stesa di “Silicato di Litio”, non correttamente applicato sulla superficie in relazione anche alla presenza di canalette e pozzetti a vista in acciaio inox.

seguito dell’assorbimento di acqua da parte della polvere cementizia, si genera un prodotto colloidale, il “cemento” la cui composizione “non è ben definibile”, in quanto cambia al variare sia del grado di idratazione che della temperatura. L’idratazione dei silicati, inoltre, produce la “portaldite” ossia cristalli esagonali di idrossido di calcio, la cui presenza genera la porosità nel cemento indurito. Il degrado del calcestruzzo è causato

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L’applicazione e la manutenzione

1. Sul calcestruzzo fresco: pulire il pavimento da tutti i

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proprio da questa sua “permeabilità” agli agenti esterni (polveri, liquidi) e dalle sostanze chimicamente aggressive (acidi): il caso più evidente di questo decadimento sono i fenomeni di “carbonatazione del CLS”, contraddistinti dal deterioramento del calcestruzzo e dalla corrosione chimica dei ferri di armatura (ruggine), a seguito dell’imbibizione delle piogge acide. Un processo di chiusura di tipo fisica delle porosità rappresenta quindi un’azione di rinfor-

residui di lavorazione quali schizzi di cemento o polveri di risulta quindi applicare il consolidante, procedendo con l’irrorazione spray a bassa pressione, coprendo tutta la superficie da trattare.

Per raggiungere un risultato consistente e duraturo la superficie va tenuta bagnata per 20 minuti almeno. Successivamente lasciare asciugare senza alcuna ulteriore pulizia o risciacquo. 2. Sul calcestruzzo

Campionatura su pavimento industriale in cls a spolvero, trattamento con Silice Colloidale XTREME HARD DENSIFIER e successiva lucidatura con disco bianco lucidante per buffing.

come il “silicato di sodio”, ed erano caratterizzati fondamentalmente, da un processo di “densificazione”, una polimerizzazione del corazzante sul calcestruzzo. Questa reazione chimica era la causa di notevoli difficoltà applicative, che spesso si trasformavano in una serie di complicazioni, a volte anche irreversibili. Il procedimento, a seguito dell’irrorazione del prodotto, consisteva nel trattamento, tramite un vigoroso

indurito anche da anni: la superficie da trattare deve essere preventivamente pulita e strutturalmente solida, priva di cartellamenti, di qualsiasi pellicola che possa essersi venuta a formare, avendo

altresì eliminato dalla superficie qualsiasi sostanza quali polveri e altri contaminanti. Se si ritiene che la superficie necessiti di una preparazione completa, si può usare inizialmente un abrasivo a secco da


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strofinamento meccanico superficiale fino al completo assorbimento, che poteva durare anche alcune ore. L’indurimento, tramite reazione chimica, richiedeva ulteriori ore, e necessitava, a seguito della formazione di residui gelatinosi, dell’attuazione di un accurato lavaggio con mono spazzola, dotata di aspiratore dei liquidi per eliminare totalmente ogni traccia di residui delle lavorazioni. La rimozione incompleta o insufficiente dei residui gelatinosi, spesso, comportava la formazione di aloni biancastri indelebili denominati “Whitening”. L’applicazione quindi di questi iniziali consolidanti, era caratterizzata da tempi lunghi e da interventi successivi di manodopera, con effettivo rischio di dare un risultato esteticamente contestabile. L’immissione sul mercato dei densificanti a base di “silicati di litio”, ha notevolmente ridotto le procedure applicative senza tuttavia risolvere il problema del “whitening”. Inoltre tutti i silicati sono sostanze altamente caustiche, contraddistinte da un pH compreso tra 11-12, che

comportano potenziali rischi nella applicazione del prodotto e oneri e procedure specifiche nei processi di discarica, visto l’alto grado di basicità incompatibile con l’ambiente. Per ovviare a tutti questi problemi legati all’utilizzo di silicati come consolidanti del calcestruzzo è stato messo a punto un nuovo prodotto, di ultima generazione, a base di “Silice Colloidale”, denominato commercialmen-

Arredo d’interni, con pavimento industriale in cls a spolvero, trattamento con Silice Colloidale XTREME HARD DENSIFIER e successiva lucidatura con disco bianco lucidante per buffing.

Schema della molecola di silice (SiO2) e delle unità terminali libere denominate gruppi ossidrilici , che per la sua particolare forma viene definita col termine “Bolla”.

60-100 grid; qualora dovessero rimanere ulteriori residui, dopo la depolveratura si può smerigliare con dischi abrasivi da 800 grid. A seguito del trattamento meccanico va steso con procedura spray

a bassa pressione il consolidante, che conferirà alla superficie un risultato duraturo e fortemente impermeabile nel tempo, avendo verificato che sia stato omogeneamente distribuito su tutta

la superficie. La manutenzione giornaliera va effettuata tramite mono spazzola con lavasciuga per pavimenti, con utilizzo periodico di lavaggio con specifici detergenti a pH neutro Nello

te XTREME HARD DENSIFIER, con azione corazzante per il calcestruzzo trattato a vista, che si discosta dai convenzionali silicati, utilizzando un processo di produzione brevettato, ecologico e sicuro. La particolare formulazione si presenta come un concentrato di particelle nanometriche, in sospensione in un liquido a bassissima tensione superficiale, diluibile in acqua e privo di residui, che ha la capacità di penetrare in profondità nelle superfici in calcestruzzo, sigillando le porosità presenti manifestando caratteristiche di indurente. Negli USA il prodotto è utilizzato per tutte le pavimentazioni caratterizzate da una forte usura e che devono garantire nel tempo un grado di finitura di altissimo livello (centri commerciali, magazzini, industrie, pavimentazioni decorate per alberghi e abitazioni). La “Silice Colloidale” può essere applicata su lastre di cemento nuove, (appena realizzate

specifico , si consiglia di utilizzare XTREME HARD CLEANER, per tutti i regimi di pulizia. Devono essere assolutamente evitati tutti i detergenti acidi (capaci di disgregare la superficie, e causare

opacizzazione della finitura), detergenti contenenti idrossidi o solfati (in grado di rendere la superficie opaca) e l’uso di spazzole di lavaggio aggressive tipo “stratogrit”, “nylogrit” o altre similari.

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quando il calcestruzzo è ancora in fase di maturazione), dimostrando nel contempo, anche prestazioni straordinarie per lastre di calcestruzzo vecchie, anche di decine di anni. Le molecole della “Silice Colloidale” sono estremamente reattive, ed iniziano a funzionare rapidamente nel giro di pochissimi minuti, subito dopo aver irrorato a bassa pressio-

ed allo sporco, resistendo parimenti alla penetrazione di molte soluzioni liquide, riducendo infine al minimo, i segni di pneumatici di gomma ne, la superficie del cemento fino bright; il prodotto è caratterizzato da nei magazzini e nelle autorimesse, a saturarne l’assorbimento, e non PH leggermente basico, pari a 8,7. e garantendo coloriture stabili nel richiedendo più alcuna strofinatura Essendo il prodotto ecocompatibile, tempo. La “Silice Colloidale”, in socon mono spazzola o altra lavora- non sono richiesti particolari accorluzione diluibile in acqua, è compazione meccanica simile. Le proprietà gimenti per lo smaltimento dei contibile con l’ambiente, e negli USA chimiche, peculiari rispetto a tutti tenitori o dei residui, per il lavaggio rispetta tutti gli standard ambientali, gli altri consolidanti, sono riscontra- in acqua degli strumenti di lavoro, definiti dalle norme VOC “Volatile bili nell’assorbimento completo del riducendo infine anche i costi della Organic Compounds” e dagli stanprodotto in meno di una ora, nella pulizia, solo con acqua e con idonei dard LEED, programma di certifitotale assenza di aggressivi chimici, detergenti. Le caratteristiche prestacazione volontaria applicabile nell’annullamento dei fenomeni di zionali meccaniche sono quindi riin qualsiasi tipo di edificio S.T.A.C .è potenziale “Whitening”, non occor- scontrabili nell’azione di riempitivo (sia commerciale che represen te al G IC sidenziale) concernente rendo alcuna asciugatura prolungata, della porosità capillare del cemento, Padigli one 1 Galleria ne lavaggio dei residui di reazione. favorendo la sigillatura di tutti gli intutto il ciclo di vita dell’eStand 4 La superfice del cemento può esse- terstizi in modo tale da rendere quasi dificio stesso, dalla progetre subito lucidata con dischi ultra- impermeabile il cemento ai liquidi tazione, alla costruzione alla dismissione. La Silice Colloidale XTREME HARD DENSIFIER, SCHEDA TECNICA E DI RESA viene fornita in bidoni da circa 20 20 min a 1 ora Tempo di asciugatura l, e deve essere diluita in acqua nel 0 gr/l Elementi volatili organici (VOC) rapporto 1:4 per supporti cementizi 1 anno se correttamente conservato in imballo originale Scadenza del prodotto 18% Residuo solido in soluzione vecchie 1:6 per supporti cementizi 100% del residuo solido Sostanze attive inferiori a 28gg. ❑ Esempi di pavimenti in cls a spolvero e nuvolati ed acidificati colorati e trattati con Silice Colloidale XTREME HARD DENSIFIER e lucidate con disco bianco in fibra di poliestere.

PH Punto di congelamento Resistenza allo scivolamento Resa Densità sulla superficie Profondità di penetrazione

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9 32F 0°C Non modifica i coefficienti di scivolamento del pavimento 500 - 800 sf/gal pari a 46,45/74,32 mq/3,7lt 12,55/20,09mq/lt con una resa di (79/49) 80/50 gr/mq. Da 6 a 10 volte il grado di usura del supporto 4 a 10 mm

Si ringrazia l’Azienda Produttrice di Xtreme Hard Densifier per la gentile concessione di alcune foto derivanti dall’archivio aziendale.



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TECNO SUPPLY - IBIX

FIAMMA AMICA

a anni attiva a livello internazionale nel settore della verniciatura industriale, Tecno Supply – Divisione di Ibix offre soluzioni nel campo della prevenzione anti-corrosiva mediante applicazione di rivestimenti termoplastici ecologici applicabili a fiamma su una vasta varietà di strutture e superfici. Tecno Supply propone apparecchiature compatte, portatili e semplici da utilizzare che permettono di ottenere rivestimenti di vario spessore (da 2 a

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Per le piscine AquaBright è un nuovo prodotto offerto da Tecno Supply – Divisione di Ibix, per

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Tecn Supply o presen Ibix è te al G IC Pad

12 mm) grazie all’equipaggiamento con pistole applicative di dimensioni e portate diverse. Mediante l’applicazione di polveri termoplastiche, quali PolyHotCote, Polyfusion, PP, PE e così via, gli impianti di spruzzatura a fiamma di Tecno Supply – Divisione di Ibix permettono la realizzazione di rivestimenti ecologici e a lunga durata, uniformi, certificati per poter essere impiegati anche in ambito alimentare e conformi al contatto con

il rivestimento e la finitura di piscine in calcestruzzo e vetroresina. AquaBright crea una barriera chimicamente inerte tra l’acqua della piscina e la superficie d’intonaco, impedendone il deterioramento.

A differenza delle superfici a base di intonaco o cementizie, AquaBright è inerte e non reagisce con gli agenti chimici contenuti nell’acqua che quindi vanno a regolare la composizione chimica solo ed esclusivamente

iglione 1 Stand D 15

acqua potabile, nonché adatti all’uso in ambiente interno ed esterno anche in condizioni climatiche avverse (offrono buone performance di resistenza a luce solare, depositi salini, acqua, aria e ad agenti chimici inquinanti in generale). Andando nello specifico dei prodotti e delle macchine dedicati al rivestimento di superfici in calcestruzzo Tecno Supply – Divisione di Ibix propone un sistema di applicazione mediante spruzzatura a fiamma (Flame Spray o Thermal Spray), un sistema in grado di applicare polveri direttamente sul campo senza la necessità di una linea di rivestimento (forno, cabina di spruzzatura o attrezzatura per l’applicazione a letto fluido). Per eseguire i lavori di rivestimento Tecno Supply fornisce sia i polimeri termoplastici adeguati che l’attrezzatura necessaria. Tra quest’ultima si annoverano innanzitutto l’aero-pulitrice Ibix Trilogy 28, ideale per la pulitura e la preparazione di superfici in cemento, e il modello Ibix 40 in versione H2O. L’Ibix H2O prevede


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les è a GPL (contenuto di propano: 50-60% minimo; pressione 3 bar) ed aria compressa essiccata (1000 l/min - 40 cfm) o più. L’Hercules è ideale per l’applicazione di Ibix Polyfusion, la polvere termoplastica per il rivestimento anticorrosivo di superfici in cemento. Il Sistema Polyfusion è progettato specificamente per fornire un rivestimento termosaldato resistente e duraturo nel tempo su cemento e

un doppio funzionamento, a secco o con idrogetto nebulizzato a bassa pressione con miscelazione di acqua e inerte. La miscelazione dell’acqua avviene direttamente nell’ugello, modalità che consente di ridurre al minimo la quantità di acqua utilizzata e dunque i residui di pulitura e i costi di cantierizzazione, mentre l’utilizzo di acqua garantisce un totale abbattimento delle polveri ideale per lavorazioni in ambienti urbani o dove sia particolarmente importante ridurre le emissioni. Il metodo H2O è versatile, utilizzabile nell’ambito del restauro, ma anche del decoro urbano, nella rimozione dei graffiti e nelle pulizie industriali. L’ Ibix Trilogy 28 è invece una aero-pulitrice a doppia funzione (secco/umido) in grado di eseguire operazioni di pulitura mediante micro-aero-abrasione e soda blasting, nel rispetto dell’ambiente. La macchina è offerta con un tubo da 3 m e prolunga da 10 m che alimenta la doppia pistola con sistema brevettato Helix per la distribuzione della

dell’acqua stessa. Sotto il rivestimento AquaBright , le superfici cementizie sono efficacemente impermeabilizzate al contatto con l’acqua, cosa che garantisce

miscela di aria compressa, inerti e acqua. Per l’applicazione a fiamma dei polimeri termoplastici di protezione dalla corrosione Tecno Supply offre invece apparecchiature quale l’Ibix Hercules, un sistema portatile composto da un’unità mobile con ruote per facilitare il trasporto su terreni accidentati, connessioni tramite raccordi rapidi con tubi identificabili in base al colore collegati alla macchina (9 m di lunghezza con una possibile estensione di 6 m) e diversi tipi di pistola tra cui la versione speciale Centurion che garantisce una spruzzatura a ventaglio più ampia e veloce e la realizzazione di strati più uniformi (un maggiore flusso di polvere si diffonde su un’area molto più grande). Grazie a questa pistola eseguire la sovrapposizione delle passate è più facile e si evita la creazione delle fastidiose “striscie” di polvere. L’alimentazione dell’Hercu-

resistenza agli agenti chimici, allo sfarinamento dell’intonaco, alle crepe, alle scheggiature e alle macchie di origine organica. AquaBright inibisce anche la creazione di muffe.

altre superfici porose. Si basa su una lega di poliolefina acido-modificata in grado di garantire un’ottima adesione e un’elevata resistenza a impatto, abrasione, agenti chimici e raggi UV, nonché a criccature, condizioni metereologiche avverse, detergenti, depositi salini e agenti inquinanti tipici dell’aria. Polyfusion inoltre è resistente al freddo: durante la sua formazione non subisce reticolazione pertanto questo tipo di resina termoplastica è molto più flessibile rispetto alle resine termoindurenti e, in caso di dilatazione, evita così di creare spaccature, tipico inconveniente appunto delle resine termoindurenti. Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche Polyfusion è comunemente utilizzabile per la protezione di superfici in cemento (barriere di contenimento, pavimenti industriali) dove la protezione da agenti chimici, la durabilità e la velocità di applicazione sono fondamentali. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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KIMERA

CALCESTRUZZO À LA CARTE

n fiera al GIC Kimera esporrà ben due modelli di impianto, la Small e la K9. Si tratta in entrambi i casi di impianti di betonaggio in continuo per calcestruzzo, malte, misti cementati, massetti, asfalto a freddo e calcestruzzi fibrorinforzati che si differenziano per dimensioni e capacità produttiva, ma sono accomunati dai principali vantaggi degli impianti Kimera. In primis il fatto che entrambe le macchine sono in grado di trasportare separatamente i materiali miscelandoli solo

I

La K12 Kimera ha progettato e realizzato la prima K12 per un cliente di New York e la consegnerà a fine

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al momento richiesto, agendo con precisione nella dosatura grazie ai sistemi di pesatura con celle di carico sia per il cemento che per ciascun Kime materiale inerte. Grazie a questo presen ra è te al G sistema la precisione e la ripetiIC Padigli one 1 bilità della ricetta sono assicuStand C 28/E29 rati. Sia sulla Small che sulla K9 la miscelazione avviene nei due miscelatori in continuo posizionati nella parte anteriore dell’impianto, il secondo dei quali ruota orizzontalmente per 180° e può essere inclinato verticalmente fino 20° (che di-

ottobre. La K12 è, come la K9, un impianto di betonaggio in continuo per calcestruzzo, malte, misto cementato, massetto, asfalto a freddo e calcestruzzo fibrorinforzato, in grado di trasportare separatamente i materiali miscelandoli solo al momento

richiesto secondo la ricetta prescelta. Con la K9 ha in comune i sistemi di pesatura con celle di carico e il sistema di miscelazione a due mescolatori, nonché la possibilità di essere allestita su semirimorchio, rimorchio, carro ferroviario o qualsiasi

ventano 35° nella K9) per aumentare l’altezza di scarico. Il sistema a doppio mescolatore assicura una mescolazione più efficiente e, soprattutto per la K9 (e K12, vedi box dedicato), l’utilizzo di motori a pistoni radiali permette di mescolare materiali anche molto “complicati” come nel caso di stabilizzazione di terreni. Entrambi gli impianti poi adottano due nastri trasportatori indipendenti per il dosaggio di due differenti materiali inerti: questo permette anche di decidere se utilizzare solamente uno dei

altra tipologia di veicolo mobile. Grazie alla grande capacità di carico e alla velocità di produzione di 60 mc/h,

K12 è ideale anche per grandi cantieri dove si necessiti di un alto volume di calcestruzzo reso.


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Small: caratteristiche tecniche

Velocità massima di produzione 25 mc/h Capacità nominale calcestruzzo reso 4 mc Capacità tramoggia inerte 1 2,95 mc Capacità tramoggia inerte 2 2,23 mc Capacità serbatoio cemento 1.400 kg Capacità serbatoi acqua 800 l Larghezza attrezzatura 1.800 mm Altezza attrezzatura 2.390 mm Lunghezza attrezzatura 4.220 mm Peso attrezzatura senza accessori 2.700 kg

K9: caratteristiche tecniche

due. L’adozione di un doppio nastro di trasporto a velocità indipendenti con doppio sistema di pesatura garantisce un dosaggio dell’inerte preciso e costante nonché un’estrema versatilità dell’impianto. Con due nastri di trasporto separati si può facilmente passare da una ricetta per calcestruzzo ad una per malta o massetto. Entrambi gli impianti offrono un sistema di gestione totalmente elettronico e user-friendly che permette anche ad operatori non esperti di produrre calcestruzzo in maniera automatizzata e sicura. Parlando in termini di vantaggi, la Small gioca sicuramente la carta della massima mobilità possibile essendo allestibile su autocarro abbinata alla versatilità garantita dai vari accessori a disposizione, che permettono di produrre praticamente qualsiasi tipo di miscela cementizia e bituminosa a freddo. Inoltre è molto semplice cambiare mix design tra due produzioni successive. L’unica manutenzione necessaria sulla Small è il lavaggio dei due miscelatori una volta finita la produzione. Grazie al motore ausiliario, il costo imputabile al consumo di gasolio per metro cubo di prodotto è minimo e, grazie alla grande versatilità e produttività fino a 25 mc/h di velocità di produzione, il ritorno sull’investimento è estremamente rapido. La K9 ha dalla sua invece la possibilità di essere allestita su autocarro, semirimorchio, rimorchio, carro ferroviario o qualsiasi altra tipologia di veicolo mobile. Mobilità e versatilità sono quindi i punti di forza che fanno di questo impianto

una scelta interessante per imprese di costruzione, di lavori stradali, di infrastrutture, di calcestruzzo preconfezionato nonché imprese di riciclaggio e noleggiatori.Ampio anche in questo caso il ventaglio di accessori a disposizione, che va dal motore diesel Perkins da 83 KW, insonorizzato, inclusa 1 batteria elettrica, pompa a pistoni in LS da 84 l/1000 rpm, 250 litri di olio e serbatoio gasolio con livello elettrico da 100 l ( TIER III/STAGE 3A ) al motore elettrico da 75 KW, 400/690 V 50 Hz, 2P, IE3, corredato di campana e pompa idraulica a pistoni LS 84 l/1000 e completo di quadro elettrico indipendente per funzionamento e alimentatore per le batterie dell’impianto. Passando ai vari kit a disposizione segnaliamo quello idraulico per il miscelatore e il kit per gli additivi liquidi composto da 3 diversi compartimenti e sistemi di pompaggio. Inoltre è possibile instal-

Velocità massima di produzione 60 mc/h Capacità nominale calcestruzzo reso 9 mc Capacità tramoggia inerti 10,5 mc Capacità serbatoio cemento 3.000 kg Capacità serbatoi acqua 2.400 l Larghezza attrezzatura 2.550 mm Altezza attrezzatura 2.500 mm Lunghezza attrezzatura 7.000 mm Peso attrezzatura configurazione base 4.900 kg

K12: caratteristiche tecniche

Velocità massima di produzione 60 mc/h Capacità nominale calcestruzzo reso 12 mc Capacità tramoggia inerti 14,5 mc Capacità serbatoio cemento 5.200 kg Capacità serbatoi acqua 3.200 l Larghezza attrezzatura 2.550 mm Altezza attrezzatura 2.500 mm Lunghezza attrezzatura 9.700 mm Peso attrezzatura configurazione base 7.000 kg

lare una pompa per emulsioni bituminose preriscaldata per produzione asfalto a freddo con flussimetro elettromagnetico, un sistema di dosaggio polvere (normalmente colorante per calcestruzzo ) e uno per le fibre di polipropilene pretagliate o di vetro in rotolo con sistema di pesatura. Luci di lavoro a led montate sul serbatoio cemento, stampante per la stampa delle ricette eseguite, piattaforma di ispezione per silo cemento che sostituisce la normale scala, motovibratore per compartimento ghiaia, idropulitrice idraulica con 4 m di tubo e lancia per lavaggio ad alta pressione (max 100 bar), compressore aria con serbatoio capacità 100 l, sonda di umidità a microonde e griglia pneumatica per movimentazione materiale organico in tramoggia 2 completano in parte il quadro degli optional disponibili. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

MAE è presen te al G IC

rullo vengono posizionati i cavi delle sonde da foro, da due sonde a contatto e, infine, dalle 3 sonde da foro dotate di 60 m di cavo e rulli avvolgicavo. A seconda del tipo di indagine da effettuare si collegano al tablet i trasduttori per indagini a contatto diretto oppure le sonde da foro alta potenza per indagini cross-hole. L’unità centrale integra il generatore di ultrasuoni dotato di 3 canali con due livelli di potenza e l’elettronica di controllo che sovrintende alla gestione e al salvataggio dei dati su memoria interna o esterna di tipo USB. Grazie al software di gestione di uso intuitivo tutte le funzioni vengono selezionate attraverso menù navigabili semplicemente toccando l’ampio monitor 7” touch screen. Sonic15 è invece una strumentazione per indagini non distruttive tramite ultrasuoni a contatto e prova sonica su muratura con martello strumentato, che supporta l’espansione anche per indagini su pali di fondazione con metodologia P.I.T. (Pile Integrity Test). Nonostante le dimensioni compatte dell’unità, è presente un monitor da 7” con touch screen che consente un utilizzo versatile ed efficace. I parametri di acquisizione e di visualizzazione delle onde possono essere variati tramite il touch screen in modo da consentire già in cantiere un primo esame del dato registrato. Sonic15 può essere utilizzata, in base alle configurazioni, per indagini sia su manufatti in calcestruzzo che cemento come pali, diaframmi o elementi strutturali, sia su strutture in muratura. ❑

Padigli one 1 Stand E 23

MAE

INDAGINI PROFONDE a MAE, Molisana Apparecchiature Elettroniche produce strumenti elettronici di precisione per indagini geofisiche fin dal 1982. Fra i tanti sistemi sviluppati nel corso degli anni ricordiamo quelli per l’automazione della produzione di calcestruzzo e bitume. A Piacenza MAE presenterà alcune novità per effettuare controlli non distruttivi su calcestruzzo. Iniziamo con il nuovo WCH-4 per indagini cross-hole su pali di fondazione con sistema modulare wireless. Il nucleo del sistema sono le bobine motorizzate a controllo elettronico su cui sono montate sonde da foro ad alta potenza; ogni bobina integra una sonda motorizzata con cavo da 60 m e tutta l’elettronica di controllo che sovrintende alla gestione in automatico delle sonde durante la discesa/

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Indagini ultrasonore

Il Cronosonic è uno strumento per indagini

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MACCHINE CANTIERI 5.0

risalita e al salvataggio dei dati. Grazie alla presenza del tablet Rugged, e alla pressoché totale mancanza di cablaggi fisici, le impostazioni, la gestione delle misure, oltre alla visualizzazione e l’interpretazione di dati acquisiti, risulta agevole e immediata. CH3 invece è un sistema integrato per l’indagine cross-hole manuale a 3 canali sempre per pali di fondazione, diaframmi, fondazioni profonde, con recupero manuale delle sonde. Il sistema è composto dal tablet Rugged con monitor da 7”, da un encoder posizionato su un treppiede sul cui

ultrasonore per trasparenza che può essere impiegato in test di paratie, travature, diaframmi, provini, campioni di laboratorio e altre tipologie di strutture in calcestruzzo o materiali lapidei.

Effettua misurazioni con metodo diretto, indiretto e semidiretto. La strumentazione, molto compatta, è dotata di display per la visualizzazione del Tempo di Volo (T.O.F.) e della velocità del

materiale indagato. Le misure sono trasferibili su PC tramite connessione USB, mentre per la visualizzazione della forma d’onda è possibile interfacciare lo strumento con un oscilloscopio esterno.


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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

NERÒN PUMP

Neròn P è prese ump nte al GIC

DUE IN UNO

Padigli one 1 Stand C 12

Néron propone pompe ad alta e altissima pressione, a tre pistoni assiali.

a Neròn è un’azienda con sede operativa a Ranica (BG) che detiene un brevetto europeo denominato HPP per idropulitrici e pompe azionate idraulicamente. Le unità Neròn sono pompe ad alta ed altissima pressione, a tre pistoni assiali, utilizzabili dovunque sia installata una centralina oleodinamica. A differenza di quello che offre il mercato, la pompa Neròn è un accessorio compatto che incorpora il motore e la pompa tutto in uno: l’olio proveniente dalla centralina circola nella sezione posteriore della pompa entrando dalla porta P1, genera il movimento alternativo dei pistoni e

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Contro le polveri Nell’ultimo periodo la pompa Neròn ha trovato settore d’applicazione anche nell’industria

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MACCHINE CANTIERI 5.0

torna al serbatoio attraverso l’uscita T1, mentre il liquido da pompare (acqua, acqua salata, glicole, olio, prodotti chimici ecc…) circola nella sezione anteriore della pompa, può essere aspirato da un serbatoio o provenire da una qualsiasi rete di distribuzione, ed entra dalla porta Q2 ed esce, sotto la spinta dei pistoni, dalla porta P2. (vedi schema per ulteriori dettagli). La potenza dell’impianto oleodinamico viene trasformata, con un flusso continuo, sostanzialmente privo di pulsazioni,

meccanica, nella pulizia delle bave da componenti lavorati nei centri di lavoro e nella pulizia di pezzi stampati a caldo. Grazie alla versatilità delle pompe, le pressioni e le portate possono essere regolabili a seconda delle esigenze. Si parte da 100 bar

per arrivare a 700 bar. Inoltre la società ha attuato un sistema per l’abbattimento polveri da utilizzare insieme a un sistema brevettato applicabile su perforatori, escavatori, gru, mezzi di soccorso, benne e anche nelle gallerie e nelle miniere per qualsiasi

in una potenza equivalente sul circuito del fluido da pompare.A seconda dei modelli si possono avere differenti rapporti fra pressione e portata in entrata e in uscita privilegiando l’una o l’altra a seconda delle esigenze di impiego. Le pompe Neròn sono disponibili in tre versioni: HWB (fino a 250 bar per utilizzi professionali), HPP (fino a 400 bar per impieghi industriali) e HPX (fino a 1.200 bar per applicazioni speciali) per risolvere tutti i problemi legati alla tecnologia dell’acqua ad alta pressione. I materiali con cui sono costruite le pompe Neròn sono tutti resistenti alla corrosione, le speciali guarnizioni montate ne consentono l’utilizzo anche con acqua calda (fino a 70 °C), salata e in presenza di agenti chimici aggressivi e tutte sono dotate di una serie di valvole di sicurezza che garantiscono un funzionamento facile, esente da rischi e di estrema affidabilità e sicurezza. Dati gli ingombri estremamente ridotti (da un minimo di 8 kg ad un massimo di 18 kg) e la facilità di collegamento, la serie HPX è particolarmente adatta a essere installata su macchine spazzatrici, furgoni attrezzati, trattori agricoli, miniescavatori, macchine movimento terra, betoniere, betonpompe, macchine per lavori stradali, intonacatrici, piattaforme aeree, mezzi antincendio, stabilizzatrici, finitrici, autospurghi, compattatori, navi e battelli da pesca per effettuare lavori di lavaggio ad alta pressione, idrosabbiatura, idrodemolizione, lotta agli incendi e mezzi della protezione civile ecc. ❑

macchinario che produce polveri o gas. I campi d’applicazione sono cave, impianti di riciclaggio inerti, cantieri edile e di demolizione, cementerie d’impianti produzione calcestruzzi, costruzioni di strade e gallerie, acciaierie e impianti di

produzione di compost, discariche di rifiuti solidi urbani, impianti di trasformazione mineraria. L’abbattimento polveri non solo permette di creare un ambiente migliore per chi lavora ma abbatte drasticamente i consumi e le usure dei mezzi in cantiere.


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NITCAL – YARA

CALCESTRUZZO POTENZIATO

n calcestruzzo più rispetparticolarmente rigide: in tal motoso dell’ambiente e condo è possibile continuare a gettare temporaneamente più aumentando la rotazione delle resistente alla corrosione, al casseformi. Una volta beNitCal freddo, alle fessurazioni, neficiato di questo primo -Y è prese ara ai cicli di gelo e disgelo effetto, NitCal neutraliznte al GIC non è più, come qualche za il rallentamento della Padigli one 1 anno fa, solo un’utopia. presa causata dall’uso di Stand D 17 Grazie ai progressi della fluidificanti e ottimizchimica, oggi è possibile za il consumo di acqua aggiungere i cosiddetti addie cemento, quando usato in tivi prima o dopo la miscelazione combinazione con un superplastiche modificano le proprietà del calficante. NitCal utilizza il calore di cestruzzo stesso, migliorandole. Un idratazione per impedire il congelaesempio è NitCal, l’additivo per mento, non cambia il punto di concalcestruzzo proposto da Yara, utigelamento dell’acqua. Al contrario, lizzabile in qualunque condizione nel periodo estivo e/o in condizioclimatica e in grado di conferire al ni ambientali molto calde, invece, calcestruzzo proprio le diverse resil’accelerazione di presa causa una stenze citate all’inizio dell’articolo. rapida idratazione della superficie Per esempio, utilizzando NitCal in impedendo la perdita di umidità. In inverno non è più necessario interquesto caso NitCal impedisce la fesrompere le attività di cantiere a causa surazione superficiale nelle compodel freddo perché l’additivo svolge nenti di calcestruzzo prefabbricato e la funzione di un efficace accelenelle strutture gettate. NitCal funge rante di presa anche a temperature anche da inibitore di corrosione

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I FORMATI disponibili NitCal di Yara è disponibile sia in granuli che in soluzione liquida. In particolare sono tre le varianti disponibili, ossia NitCal 50, soluzione venduta in camion cisterna; NitCal, solido venduto in sacchi da 25 kg pallettizzati o BB da 1.200 kg e NitCal K, solido ma senza NH3, venduto sempre in sacchi da 25 kg pallettizzati o BB da 1.200kg. NitCal viene utilizzato dai principali produttori di calcestruzzo in molti cantieri edilizi e per tutti i tipi di costruzioni: edifici, grandi opere di ingegneria civile, ponti e così via.

del cemento armato utilizzato nella costruzione di edifici o strutture causata dal cloruro e dall’anidride carbonica. A differenza degli acceleranti a base di cloro, che possono danneggiare i raccordi, NitCal è un accelerante non corrosivo il cui utilizzo aumenta la resistenza delle strutture, prolunga la loro durata e migliora la sicurezza dell’edificio a lungo termine. Un’altra caratteristica molto apprezzabile di NitCal è poi la sua funzione antigelo grazie alla quale aumenta la temperatura del calcestruzzo nella fase iniziale, accelerando il processo di idratazione e il rilascio di calore. Ciò significa che con il suo utilizzo è possibile sopperire a una resistenza finale, durate inferiori, micro fratture, crepe e scheggiature non riparabili. ❑

MACCHINE CANTIERI 5.0

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

NUOVE TECNOLOGIE APPLICATE

lavora grazie all’elevata pressione utilizzata, con la conseguente riduzione della portata di acqua necessaria dai tradizionali 15-20 l/min agli appena 2-4 l/min. Questa tecnologia permette quindi di minimizzare sia la produzione dei rifiuti derivanti dall’attività di pulizia (rifiuto indotto), sia di ridurre significativamente il consumo di energia necessaria di volta in volta per alimentare il sistema, grazie all’ampio range di pressioni utilizzabili (da 0 a 2.500 bar), tale da poter NTA è prese rendere l’unità flessibinte al GIC le in termini di caratPadigli one 1 teristiche di impiego. Stand B 15 Riassumendo quindi i vantaggi del nuovo sistema NTA, va citata la bassa portata di acqua utilizzata che minimizza l’impatto ecologico e riduce lo spreco; il basso impatto ambientale legato all’uso della sola acqua come agente pulente; la versatilità di rispetto alle idroutilizzo grazie all’elettropompa che pulitrici di concepermette di intervenire senza l’uti• Pulizia e rimozione di graffiti zione tradizionale lizzo di impalcature, minimizzando da facciate e monumenti; con portata tra i anche il disagio arrecato alla normale • Pulizia di aree pubbliche; 15 e i 20 l/min: il circolazione nelle aree ad alta densità • Scarificazione calcestruzzo; concetto primario di traffico. Il sistema NTA si rivela • Rimozione rivestimenti su cui si basa la tecinoltre flessibile e adattabile alle dideteriorati; nologia applicata verse applicazioni, grazie all’ampio • Preparazione superficiale bacini di contenimento. da NTA consiste range di pressioni utilizzabili e all’anell’individuaziolimentazione autonoma fornita dalla ne di una componente presa di forza modulare del mezzo nuova e diversa che agisca nelche consente di eliminare qualunque la pulizia. Si tratta di un’idea tanto allacciamento elettrico. Da non sotsemplice quanto rivoluzionaria, ossia tovalutare infine l’importanza anche utilizzare come agente pulente non delle dimensioni di questo sistema, più l’impatto del volume dell’acqua decisamente ridotte, che agevolano il sulla superficie, bensì l’energia rotante trasporto e la movimentazione dell’egenerata da un apposito ugello che lettropompa sul luogo di lavoro. ❑

BASTA UN PO’ D’ACQUA

uove Tecnologie Applicate (NTA) ha fatto negli anni della pulizia idrodinamica il proprio punto di forza, ponendo tale tecnologia al servizio della città per la salvaguardia dell’ambiente. Anni di sviluppo e prove dirette sul campo hanno permesso ai progettisti di NTA di realizzare, perfezionare e brevettare una tecnologia innovativa che, combinando tre elementi quali pressione, portata e rotazione, permette di ottenere un’elevata azione pulente utilizzando semplicemente acqua, nebulizzata però ad altissime pressioni e basse portate (tra i 2 e i 4 l/min). Il sistema messo a punto da NTA rappresenta un punto di svolta

N

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MACCHINE CANTIERI 5.0

LE APPLICAZIONI in campo edile


® Patent pending

calcestruzzo armato composito

NEW SYSTEMS GENERATION

Vi aspettiamo a Piacenza Expo dal 10 al 12 novembre per l’Italian Concrete Days CORSIA B STAND 27


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

OCMER - RED BETON TECHNOLOGY

INNOVAZIONE E... ontinuità. Nel 2014 Red Beton Technology ha acquisito Ocmer, azienda con oltre mezzo secolo di presenza nel mercato mondiale delle centrali di betonaggio. La nuova realtà ha impostato un miglioramento degli standard qualitativi con un occhio all’innovazione e allo studio di settori adiacenti al betonaggio come impianti di riciclati di asfalti a freddo, inertizzazione rifiuti, dosaggio e mescolazione componenti a secco per produzione di premiscelati. La struttura dell’azienda è leggera e flessibile, composta da una divisione commerciale che coadiuva i vari dealers, una

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La legislazione in materia L’ideazione del sistema RG-GA nasce per adeguare gli impianti di betonaggio italiani

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MACCHINE CANTIERI 5.0

divisione tecnica di progettazione e una di assistenza post-vendita. Per ciò che attiene alla produzione vengono utilizzate strutture esterne di fornitori con provata esperienza. L’azienda ha ottenuto subito promettenti risultati e si è consolidata sul mercato sia italiano che estero. Ne sono la prova la realizzazione di diversi e importanti impianti di betonaggio tra i quali un doppio punto di carico per la Cossi Costruzioni di Sondrio e l’acquisizione di importanti commesse nel Golfo Persico e nell’Africa subsahariana. L’opera di rinnovamento ha portato alla realizzazione di nuovi modelli di me-

allo standard europeo, infatti in tutta l’UE il calcestruzzo viene obbligatoriamente preconfezionato tramite mescolatore a regime forzato. A tale scopo è stata presentata nel marzo 2016 l’interrogazione parlamentare per

Ocm presen er è te al G IC

promuovere una revisione della normativa in materia di ciclo di confezionamento del calcestruzzo per imporre ai produttori l’obbligo di adoperare il mescolatore fisso in impianto. Gli studi effettuati dall’IIC circa le differenze qualitative

Padigli one 1 Stand D 30

scolatori a doppio asse orizzontale e planetari per il completamento della gamma. L’individuazione di nuove esigenze di mercato ha indotto poi la realizzazione di vari progetti tra i quali il Road Beton. Si tratta di una centrale di betonaggio installata su camion in grado di raggiungere l’area di cantiere e produrre in loco calcestruzzo di alta qualità in completa autonomia, essendo dotata di serbatoi da ben 10 mc. L’energia per il funzionamento di tutti i sistemi della centrale è garantita da un generatore di corrente installato a bordo, il dosaggio degli inerti e del cemento avviene a detrazione di peso mentre quello per l’acqua e additivi avviene in modo volumetrico. Il tutto è gestito da un PLC e da un’automazione a tablet e il ciclo può essere avviato anche in remoto. La qualità del calcestruzzo prodotto è garantita da un mescolatore planetario a regime forzato. In sostanza Road Beton fornisce solo il cls necessario, senza sprechi o rimanenze e si rivela essere una collaudata realizzazione per trasformare un impianto tradizionale a secco in un avanzato impianto con mescolatore senza stravolgimenti sostanziali della centrale esistente. ❑

tra il calcestruzzo preconfezionato, prodotto mediante mescolatore fisso in impianto, e quello prodotto mediante carico diretto in autobetoniera, evidenziano come l’adozione di un mescolatore

fisso garantisca il raggiungimento di un grado di omogeneizzazione più elevato e quindi di un miglior spandimento ed una quasi totale idratazione del cemento impiegato evitando, la formazione di nidi di ghiaia o agglomerati.


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

applicazioni anche molto diverse fra loro.Altro esempio della genialità Padigli dei prodotti dell’azienone 1 Stand E da parmense sono i po17 satrefoli. La semplicità di utilizzo della posatrefoli deriva da un unico, pratico concetto: stendere un piccolo cavo, invece del trefolo, che guida lo stesso attraverso i fori dei separatori e tra le gabbie di armatura. Semplice, ma geniale. La posatrefoli è una macchina studiata per risolvere in modo definitivo, rapido, economico e sicuro il problema della stesura dei trefoli all’interno

Papp Gino è adà presen te al GIC

LA SPONDA Modul PAPPADÀ GINO

LA SEMPLICE GENIALITÀ azienda Pappadà Gino nasce negli Anni ‘50 e fin da allora opera nel settore della termoidraulica e delle costruzioni meccaniche. Oggi, coniugando le esperienze passate alle moderne tecnologie, l’azienda è in grado di offrire soluzioni e macchine innovative nel settore della prefabbricazione con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza del cantiere, aumentare la sicurezza sul lavoro e abbattere i costi di produzione. Il comun denominatore dei prodotti dell’azienda di Compiano (PR) è la semplicità dell’’idea iniziale che sta alla base di macchine e attrezzature che spesso possono essere la soluzione migliore per sopperire a mancanze di tempo, risorse, energia, spazi e

L’

così via. Prendiamo per esempio la gamma di magneti proposta. Con il Motto “Perché saldare quando basta un piede?” la Pappadà Gino propone magneti per il montaggio di armature di forma e dimensione diversa che coniugano un alto potere di adesione a dimensioni contenute, praticità di montaggio e di pulizia e massima versatilità. La serie standard dei magneti ha un’altezza costante di soli 47 mm e un interasse di 230 mm (a eccezione del primo magnete che è di 95 mm) dimensioni che permettono una facile intercambialità e l’uso in

Si tratta di una sponda con magnete integrato che rappresenta un sistema integrato, modulare ed economico per la realizzazione di elementi architettonici per costruzioni prefabbricate. Grazie all’ampia gamma di sponde, staffaggi e accessori disponibili è possibile realizzare elementi di forma diversa (triangolari, piani, a T, a L, con vani porta e/o finestra, parti intere o muri di contenimento contro terra) partendo da un unico cassero piano su cui posizionare le sponde magnetiche ad hoc per ottenere l’elemento desiderato.

delle casseforme, facendo risparmiare tempo e fatica agli operatori in cantiere. Nella produzione della Pappadà Gino vi sono anche sponde e separatori con magnete integrato realizzati in lamiera decappata per conferire al calcestruzzo una minore presa sul profilo e una migliore finitura superficiale (a richiesta possono essere anche zincate o brunite). Grazie ai profili magnetici il tempo per la messa a punto delle sponde è di gran lunga il più veloce mentre per garantire una maggior adesione tra cassero e sponda magnetica ed evitare il passaggio del cemento verso l’interno della sponda, sui lati della sponda stessa è possibile ricavare uno smusso di battuta tramite un’apposita operazione di fresatura. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

P.A.S.I.

INDAGINI ACCURATE

razie all’avvento delle moderne tecnologie oggi sono ormai abbastanza diffusi i controlli non distruttivi per le strutture in calcestruzzo e cemento armato. Le prove non distruttive rappresentano un primo metodo di indagine per la verifica delle reali condizioni di una struttura, sia essa in fase di

G

costruzione che già esistente; come indicato anche dalla nuova normativa antisismica, l’utilizzo di metodi di indagine non distruttivi consente di ridurre considerevolmente il numero di provini da destinare alle analisi di laboratorio, comportando grandi vantaggi non solo in termini di tempo per il completamento dell’indagine, ma soprattutto in termini economici.Va da sé che perché possano essere colti tutti i vantaggi di questi controlli bisogna eseguirli con attrezzature idonee ed affidabili, come quelle per esempio della svizzera Proceq, distribuite in Italia dalla P.A.S.I. di Torino che al GIC è presente con due novità proprio nel settore dei controlli non distruttivi. Si tratta del nuovo Profometer 6, una soluzione all-in-one per

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MACCHINE CANTIERI 5.0


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

la localizzazione di armature e l’analisi della corrosione, e dei Pundit PL-200 e Pundit PL-200PE, strumenti per la prova della velocità d’impulso ultrasonica che applicano tecnologie innovative come la “Pulse Echo”, estensione dell’applicazione ultrasonica per gli oggetti accessibili da un solo lato. Il Profometer PM-600 è un pacometro, ossia un localizzatore di armature in grado di eseguire la misurazione precisa e non distruttiva del copriferro, del diametro e della posizione delle armature mediante il principio delle Eddy Current con induzione per impulsi. Grazie a uno schermo touchscreen di nuova generazione, Profometer garantisce un controllo in tempo reale direttamente in situ di tutta la procedura di misurazione, mentre lo schermo a colori ad alta risoluzione consente una misurazione e un’analisi ottimale dei dati statistici di un’intera giornata lavorativa (l’autonomia della batteria è maggiore di 8 ore). Lo strumento è equipaggiato con una sonda universale (spot) adatta per le superfici con disposizione complessa delle armature come colonne, travi portanti e travicelli e infatti trova ampia applicazione nella localizzazione delle armature prima di effettuare una perforazione, nelle misurazioni dello spessore della copertura in calcestruzzo, nel controllo di omologazione del copriferro dopo la rimozione della

La tecnologia Pulse Echo

Lo strumento ad ultrasuoni Pundit PL-200PE utilizza la tecnologia “Pulse Echo” per estendere l’applicazione ultrasonica agli oggetti accessibili da un solo lato. Il processo

cassaforma, nell’esame del reticolo di armatuP.A.S presen .I. è re per modifiche del te al G IC Padigli carico previste per la one 1 Stand D struttura e nella valu29 tazione statistica della copertura in conformità a DBV (associazione tedesca del calcestruzzo e della costruzione). Pundit PL-200 invece è uno strumento di prova della velocità d’impulso ad ultrasuoni per la verifica della qualità del calcestruzzo e di altri materiali quali la roccia, il legno e la ceramica che fornisce un ampio range di modalità e funzioni di misurazione integrate per la prova sul cantiere: per esempio verifica l’uniformità

di misurazione è supportato da un rilevamento dell’eco e dalla stima automatica della velocità d’impulso. La modalità di scansione A-Scan consente un’analisi diretta

del calcestruzzo mediante A-scan e profili Line-scan (novità), stima la resistenza alla compressione del calcestruzzo o misura la velocità superficiale e la profondità delle fessure perpendicolari. Il software consente l’impostazione dei parametri in tempo reale, direttamente dallo schermo touchscreen la cui risoluzione e nitidezza elevate consentono una migliore analisi delle forme d’onda. ❑

del segnale grezzo, mentre la modalità di scansione B- Scan fornisce in tempo reale un profilo trasversale perpendicolare della superficie scansionata. L’utente può in tal

modo determinare lo spessore dell’elemento e localizzare deformazioni eventualmente presenti al di sotto della superficie come cavità, tubazioni, delaminazioni e nidi di ghiaia.

MACCHINE CANTIERI 5.0

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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

S355 -ST52). La produzione si completa poi con giunti, anelli a saldare, palle spugna e guarnizioni, che possono trovare applicazione anche nei settori marittimo e minerario oltre che nel trasporto calcestruzzo. In particolare la gamma dei giunti comprende modelli per sistema metrico, HD e conico e versioni a leva fissa, registrabile, a un bullone, a due bulloni e con cuneo di bloccaggio.Il range di pressione d’esercizio va da 85 a 150 bar. Disponibili anche giunti in alluminio da 5” 1/2 che coniugano leggerezza e resistenza: 2,4 kg di peso per una pressione d’esercizio di 110 bar. Sempre per le macchine addette al trasporto e al pompaggio

RM

TUTTO PER IL CALCESTRUZZO ondata nel 1986, RM oggi si propone al mercato come produttore di componenti e parti di usura per pompe di distribuzione del calcestruzzo, per impianti di produzione del calcestruzzo e per macchine per la lavorazione e movimentazione di inerti. Ma non solo. Al suo interno dispone di un’officina per la riparazione e manutenzione delle stesse attrezzature e macchine di cui fornisce i componenti e i ricambi e offre anche assistenza sul campo mediante una flotta di officine mobili. Il business di RM si divide in quattro divisioni: l’officina per le riparazioni Orion, la divisione calcestruzzo Vega, la divisione impiantistica Base e la divisione movimento terra. Attraverso la struttura di Orion, che è officina autorizzata Imer Group, Isoli e Putzmeister, RM fornisce servizi a 360 gradi rivolti alle macchine per il trasporto di calcestruzzo e macchine speciali, dall’assistenza tecnica alla fornitura del ricambio. L’officina si sviluppa su un’area con sette ingressi indipendenti e un layout studiato appositamente per ottimizzare la movimentazione e la manutenzione dei mezzi in officina, mentre carro-

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ponte, buche interrate e attrezzature all’avanguardia permettono di intervenire su automezzi di qualunque dimensione. Affiancato all’officina vi è poi un magazzino di oltre 3.500 articoli di parti usura e accessori. La divisione Vega invece è il ramo d’azienda che produce tubazioni, parti usura, accessori per macchine per il trasporto e il pompaggio del calcestruzzo, quali pompe e betoniere. Mossi dalla filosofia aziendale del continuo miglioramento, in RM la produzione avviene attraverso un processo produttivo automatizzato che garantisce uniformità alla saldatura. La produzione della divisione Vega di RM comprende tubazioni, riduzioni, curve largo raggio, curve fuse utilizzando acciaio S355 (ST52) e tubazioni temprate utilizzando acciaio HB400, nonché tubi in acciaio S355 (ST52) disponibili negli spessori da 2 a 9,5 mm e con pressioni di esercizio certificata, tubazioni HB400 sottoposte a un trattamento termico che ne aumenta la durezza e la resistenza all’usura (offrono una durata media superiore del 90% rispetto alle tubazioni standard

di calcestruzzo RM propone anche la lancia per le spritz, parte fortemente soggetta a usura e RM è p resente cambiata frequentemente, che al GIC RM propone sia completa che Padigli one 1 Stand B nei singoli componenti quali 18/C19 ugelli, bussole e diffusori. Il quadro si completa con le valvole a ‘S’ resistenti alla torsione e all’abrasione, compatibili con i principali marchi di pompe calcestruzzo presenti nel mercato, quali Cifa, Putzmeister, Sermac. ❑


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TRIMMER

PAVIMENTAZIONI PERFETTE ondata nel 1979, Trimmer opera nel settore della preparazione e del trattamento delle superfici. Una costante attività di Ricerca&Sviluppo ha permesso all’azienda di sviluppare nuove tecnologie, sperimentare materiali innovativi e trasferire un avanzato know how nella produzione di macchine e attrezzature destinate a impieghi nell’edilizia civile e industriale e nei settori stradale, aeroportuale e navale. L’azienda con sede a Castelnuovo Bocca d’Adda, in provincia di Lodi, si estende su una superficie di oltre 10 mila metri quadrati, di cui 5 mila coperti, organizzati in padiglioni indipendenti e collegati secondo un preciso layout che segue le fasi di costruzione e assemblaggio delle macchine. Una rete di vendita specializzata opera in Italia e all’estero, mentre i tecnici Trimmer sono in grado di offrire alla clientela, per ogni specifico problema di trattamento delle superfici, un servizio di consulenza qualificata per individuare la migliore soluzione tecnica, i tempi di esecuzione, le macchine da utilizzare, la stesura delle voci di capitolato, i costi, rendendo la consulenza, in merito al prodotto–servizio offerto, un aspetto distintivo dell’attività svolta. Passando alle macchine offerte, si tratta di una gamma di attrezzature per la preparazione delle superfici concepite per risolvere ogni esigenza nel rispetto dell’ambiente, della salvaguardia e della sicurezza dell’operatore, e comprende pallinatrici, scarificatrici e levigatrici. TrimmBlast è la gamma di pallinatrici per la realizzazione di una corretta preparazione delle pavimentazio-

F

Trimme è prese r nte al GIC

Padigli ni prima della posa di un one 1 Stand C successivo rivestimento, e 15 per il risanamento delle superfici. La pallinatura è un sistema ecologico a ciclo chiuso, la lavorazione avviene a secco, senza utilizzo di sostanze chimiche e in assenza di polvere grazie al sistema filtrante collegato alla macchina e lascia la superficie neutra e asciutta, consentendo l’immediata stesura di prodotti di rivestimento o di incollaggio. La gamma comprende attrezzature con larghezza di lavoro da 21 a 60 cm, avanzamento manuale o idraulico. La linea di scarificatrici TrimmScarifier è composta da attrezzature robuste e versatili, con larghezze di lavoro comprese tra 20 e 30 cm, alimentazione elettrica a benzina, impiegabili sia in ambienti civili e industriali, che stradali e navali. La scarificatrice opera mediante l’utilizzo di un tamburo rotante equipaggiato con lamelle con inserti di carburo di tungsteno o in acciaio. Grazie all’intercambiabilità degli utensili e alla possibilità di regolazione della profondità di lavoro, possono eseguire differenti interventi tra i quali la rimozione di vecchi rivestimenti o di segnaletica, il risanamento di superfici e l’irruvidimento.

Tutti i modelli di scarificatrice sono predisposti per l’applicazione di sistemi filtranti, per poter intervenire in ambienti chiusi senza dispersione di polvere. L’ultima nata della gamma è il modello TR200 Smart in versione sia elettrica che a benzina, con una larghezza di lavoro di 20 cm e manico ridisegnato per rendere ancora più semplice la manovrabilità e l’utilizzo da parte dell’operatore. Trimmer è distributore esclusivo per l’Italia anche delle levigatrici per pavimentazioni HTC Sweden AB. Queste attrezzature si distinguono per versatilità di impiego, qualità, potenza, efficienza, utilizzo di tecnologie sempre all’avanguardia e attenzione all’ergonomia. L’assenza di vibrazioni e sollecitazioni rendono queste macchine facili da utilizzare e da manovrare anche per lunghi tempi di lavoro, mentre il controllo remoto, disponibile sui modelli più grandi, ne aumenta l’efficienza. Equipaggiate con una o più teste, le levigatrici lavorano a secco o ad acqua, mediante utilizzo di utensili diamantati di diversa grana a seconda del tipo di fondo da trattare. Tutti i modelli sono predisposti per l’aspirazione di polvere e acqua. Le levigatrici sono ideali per la rimozione di resine, colle, vernici e malte, per l’eliminazione di irregolarità, per la levigatura e lucidatura di parquet, marmo, terrazzo e anche calcestruzzo (sistema HTC Superfloor). Importante novità, introdotta da poche settimane e presentata in anteprima per l’Italia presso lo stand Trimmer, è la nuova linea HTC Duratiq, una gamma di levigatrici completamente nuova che definisce nuovi standard in termini di affidabilità, precisione, controllo e potenza. Più di 100 nuove caratteristiche e funzioni per configurare il modello più adatto alle singole esigenze dei clienti, dotandolo di numerosi accessori e kit. Queste attrezzature sono disponibili con larghezza di lavoro di 60 o 80 cm, 3 o 4 teste di levigatura e radiocomando. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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TEKNA CHEM

L’UNIONE CHE FA LA FORZA

ata dall’unione delle forze di un gruppo di tecnici e formulatori già attivi precedentemente nel settore del cemento e del calcestruzzo,Tekna Chem offre una vasta gamma di prodotti per le cementerie, per calcestruzzi preconfezionati, per la prefabbricazione, per la geotecnica e per i ripristini strutturali (malte speciali e resine), ma anche nel settore delle impermeabilizzazioni, con lo sviluppo di nuovi prodotti quali guaine autolivellanti e la linea Aeternum, differenziata per tipo di applicazione, dalle pavimen-

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Floortek Postension Team Si tratta di una rete di imprese che posseggono la capacità di eseguire le

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tazioni industriali alle gallerie, come l’intonaco anti-fuoco. La particolare struttura aziendale di Tekna Chem permette la personalizzazione della produzione in funzione delle esigenze dei clienti dettate da varianti d’obbligo come possono essere le materie prime impiegate, la stagione di impiego dei prodotti o la tipologia dei lavori. Per la ricerca e l’assistenza sui cantieri, Tekna Chem si affida all’Istituto Italiano per il Calcestruzzo allo scopo di migliorare continuamente la qualità dei prodotti esistenti e di sviluppar-

pavimentazioni postese in tutta la sua essenza, ossia: • TEensofloor, per la progettazione e direzione dei lavori; • Istituto Italiano Per Il Calcestruzzo per la progettazione del calcestruzzo, la qualifica dell’impianto

di produzione, il controllo del calcestruzzo durante la posa, il controllo della resistenza del calcestruzzo a 24h-72h-28gg • Tekna Chem per la produzione dell’Aeternum, come di tutte le

ne di nuovi in base alle richieste del mercato. La divisione di Assistenza Tecnica, infine, ha il compito di dare supporto a partner e clienti nella

specialità chimiche che intervengono nel processo; • STPAV, Impresa costruttrice di pavimentazioni presente sul mercato sin dal 1994; • PAIMO, Impresa costruttrice di pavimentazioni

industriali presente sul mercato sin dal 1978. La rete recentemente costituita prevede l’ingresso di ulteriori soggetti che ne manifestino la volontà, ne condividano i principi e abbiano i necessari requisiti di base.


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qualità della produzione di cemento e calcestruzzo appoggiandosi a una rete di ingegneri consulenti formati appositamente per essere in grado di individuare la necessità esatta e fornire la soluzione appropriata per ciascun caso. Nell’universo di Tekna Chem, poi, orbitano altre realtà specifiche, quali il già citato Istituto Italiano per il Calcestruzzo,Tenso Floor e Floortek Postension Team.

Il primo si occupa di ricerca, assistenza tecnica, consulenza e formazione continua nella filiera del calcestruzzo. Con oltre 12 anni di storia, nell’Istituto operano tecnici specializzati che, grazie al laboratorio di ricerca sperimentale e di prove materiali nonché di alcuni laboratori mobili opportunamente attrezzati, garantiscono l’assistenza tecnica necessaria affiancando gli esecutori in cantiere durante le principali fasi di realizzazione dell’opera, formulano calcestruzzi e ne controllano la qualità in fase di posa per gli operatori associati. L’istituto ha attivato anche un programma di formazione e qualificazione degli operai e dei tecnici del settore delle costruzioni, per arginare il fenomeno della mancanza di una adeguata qualificazione di questi che porta spesso allo sconfortante scenario di calcestruzzi degradati preco-

cemente come conseguenza di comportamenti poco Tekna professionali da parte dei Ch p resente em è vari ”attori” della filiera al GIC Padigli one 1 delle costruzioni. Stand A 36/B33 La formazione continua proposta dall’Istituto vuole cambiare la mentalità di questi “attori” orientandola alla qualità come strumento per produrre utili e risparmio di denaro, attraverso un ciclo di vita dei manufatti sempre maggiore. Tenso Floor è specializzata in sistemi tecnicamente all’avanguardia per la realizzazione di pavimentazioni industriali in post-tensione, il recupero di vecchie pavimentazioni ammalorate, l’applicazione specializzata di resine epossidiche ed elastomeriche. Alla base delle attività di Tenso Floor vi è la pavimentazione postesa Floortek che, se correttamente posata, of-

fre indiscussi vantaggi come la completa assenza di giunti, l’assenza dei fenomeni di “imbarcamento”, una planarità assoluta e l’impossibilità di formazione di fessurazioni di qualsiasi tipo. Tenso Floor propone anche un’innovativa tipologia costruttiva che abbina i vantaggi del cemento armato precompresso a quelle del legno lamellare: il mix Tensofloor rende concorrenziale questa tipologia costruttiva riducendo i costi sostenuti per le opere di fondazione e conseguentemente i tempi di realizzazione della struttura perché propone un nuovo approccio del modo di costruire un edificio partendo dal pavimento-platea post-teso, per poi passare alla struttura, alla copertura e, infine, al tamponamento. ❑

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Un sistema di vibrazione e di riscaldamento garantisce una compattazione e stagionatura uniformi del calcestruzzo messo in opera. Per il “viaducto Gran Manglar”, il ponte viadotto stradale più lungo della Colombia, vengono prodotte travi a V di tre diverse lunghezze e dal peso che arriva fino a 85 tonnellate.

TECNOCOM

IL VIADOTTO PIÙ LUNGO lla fine dello scorso anno sono iniziati i lavori della costruzione del nuovo collegamento stradale tra le città della Colombia settentrionale Cartagena e Barranquilla. La grande opera accorcerà notevolmente la durata del viaggio tra le due città, collegando meglio tra loro i due principali porti della Colombia. Tecnocom, società di Progress Group specializzata nella produzione di casseri speciali, si è aggiudicata la commessa per la fornitura di un sistema di casseratura per elementi per viadotti. Attualmente,

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con questo cassero vengono prodotte le ultime travi a V per il viadotto più lungo della grande opera. I volumi del “Proyecto Cartagena-Barranquilla y circunvalar de la Prosperidad” sono notevoli: 146 km di lunghezza per il nuovo collegamento stradale che percorre la costa caraibica nel nord della Colombia, di cui per metà a due corsie per ogni direzione con viadotti che attraversano lagune della costa e fiumi. Nel complesso, vengono investiti 1,3 miliardi di dollari per realizzare un collegamento conforme agli standard internazionali. Il progetto

Tecnoc presen om è te al G IC Padigli

one 1 fa parte di Stand B 6 un’iniziativa del Ministero dei trasporti colombiano e dell’Agenzia nazionale per le infrastrutture. Un elemento importante del nuovo collegamento stradale tra Cartagena e Barranquilla è il viadotto sulla laguna costiera di Cartagena. A quattro corsie, il “viaducto Gran Manglar” si estenderà per 5,4 km di lunghezza sulla regione paludosa a nord della città, diventando il viadotto stradale più lungo della Colombia. La commessa per la co-


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Grazie a due gru a ponte, i 387 elementi in calcestruzzo vengono caricati su autocarri speciali e trasportati in cantiere.

struzione del viadotto è stata affidata alla società Rizzani De Eccher, con sede in Nord Italia. L’impresa, che opera in tutto il mondo nel settore dell’edilizia e delle infrastrutture, si è specializzata tra l’altro nella costruzione di viadotti e ha incaricato Tecnocom di progettare, produrre e montare un cassero apposito, lungo 40 m, per la produzione delle travi a V necessarie, dal peso di 85 t l’una. Il cassero è stato spedito alla fine dello scorso anno, è stato collaudato in febbraio e installato vicino al cantiere e da allora produce travi aV precompresse di 31, 32 e 37 m di lunghezza che arrivano fino a 85 t di peso. Gli elementi, una volta pronti, vengono caricati su autocarri speciali grazie a due gru a ponte, per poi essere tra-

sportati al loro luogo d’impiego, dove viene effettuato il montaggio e il getto dell’impalcato superiore per quella che poi diventerà la carreggiata. Per consentire la produzione di tre diverse lunghezze, il cassero è stato dotato di paratie regolabili. Il cassero ha anche un sistema per reagire alle forze di precompressione, grazie al quale il cassero è indipendente dal luogo del cantiere di costruzione. Una volta concluso il progetto, può essere trasportato senza problemi in un altro cantiere, con tutto l’equipaggiamento supplementare. Inoltre, il cassero è dotato di sistema di vibrazione e riscalda-mento. Entro la fine di ottobre tutte le 387 travi necessarie per la costruzione del viadotto saranno state prodotte. ❑

Il cassero di 40 metri di lunghezza è stato installato vicino al cantiere. Si può utilizzare indipendentemente dal luogo, dato che ha un sistema per reagire alle forze di precompressione.

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TYROLIT

PER TUTTE LE ESIGENZE

yrolit sarà presente al GIC di Piacenza con alcune attrezzature rappresentative della gamma proposta al mercato che, lo ricordiamo, va dagli utensili per la rettifica a quelli per il taglio, la perforazione e la levigatura, oltre che per l’edilizia e la demolizione controllata. Tra le macchine presenti vi sarà la sega a filo WCH14, la tagliagiunti FSD1274, la sega murale WSE1217***, il supporto per carotaggio RA250*** e la levigatrice FGE530***. Ma andiamo con ordine. La sega a filo WCH14, con una lunghezza di filo di 14,2 m, è l’attrezzatura ideale per realizzare un taglio a filo veloce, facile e sicuro. L’accumulatore del filo molto capiente e la corsa lunga garanti-

T

Il supporto di carotaggio DRA250***

Grazie a una colonna di carotaggio con

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scono massima resa e grande versatilità di utilizzo, con Tyroli un perimetro massimo presen t è te al G della struttura da tagliaIC Padigli one 1 re fino a 11 m, mentre il Stand B 8 sistema di smorzamento delle vibrazioni assicura un avanzamento e controllo del taglio precisi. Con la sua profondità di taglio fino a 480 mm, la taglia giunti FSD 1274 di Tyrolit monta un motore turbodiesel Kubota da 74 CV, potente e parsimonioso nei consumi, montato longitudinalmente, da cui ne consegue un’eccellente trasmissione della potenza sull’albero di taglio e sulla cinghia di trasmissione, che è protetta dal fango grazie alla trasmissione angolare flangiata direttamente e raffreddata. La macchina offre la memorizzazione della profondità di taglio elettro-meccanica per una maggiore durata utile del disco diamantato. Fra gli altri vantaggi di questa attrezzatura va ricordata la semplicità d’uso grazie alla funzione di attivazione/ arresto automatica, il sistema di trasmissione idraulico senza cinghie e catene da regolare e l’attacco per la separazione del motore e del disco diamantato. Passando alla sega murale

dentatura larga e robusta, il supporto di carotaggio a umido DRA250***, completo di macchina e ottimizzato con guida a rulli stabile, garantisce una foratura precisa, con carotaggi fino a un

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diametro di 250 mm. Lo sperimentato sistema di fissaggio rapido ModulDrill, inoltre, assicura rapidità e sicurezza di montaggio dei motori di carotaggio, permettendo all’operatore di

WSE1217***, che offre una profondità di taglio fino a 520 mm, va detto subito che questo utensile offre il nuovo concetto di trasmissione Tyrolit P2 che combina un rendimento di taglio elevato, un’affidabilità estrema e un minor dispendio di tempo enonché una riduzione dei costi di manutenzione. Il sistema modulare di Tyrolit Hydrostress consente inoltre quattro possibilità di utilizzo grazie alla modalità espandibile fra taglio pareti, taglio a filo, taglio a filo circolare e perforazione. I componenti di sistema leggeri e compatti rendono il montaggio e lo smontaggio della sega estremamente facili. Contraddistinta dalla sigla***, la levigatrice FGE530, ideale per la lavorazione e la preparazione delle superfici, rappresenta un vero e proprio sistema completo per la rimozione di vecchi rivestimenti superficiali, anche molto resistenti, così come per la regolarizzazione e levigatura di superfici in calcestruzzo. Questo modello è equipaggiato con un disco rotante principale e di tre dischi portautensili controrotanti per un’elevata asportazione del materiale, e si distingue per la semplicità delle operazioni di sostituzione degli utensili, garantita dal sistema di cambio utensile specificatamente brevettato da Tyrolit, che facilita e velocizza al massimo la sostituzione e il montaggio del nuovo utensile. L’operatore, in questo modo, può realizzare levigature grezze o più fini, semplicemente cambiando l’utensile in base alle necessità. ❑

ottimizzare i tempi di intervento. Un indicatore del centro (DRU250***), un’indicazione dell’angolo e un meccanismo di avanzamento a due rapporti accrescono

inoltre la semplicità d’uso. Il sistema è completato da una struttura leggera compatta, per semplificare al massimo i tempi di trasporto, montaggio e smontaggio.


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VOLVO TRUCKS

VERSO L’AUTONOMIA Q

uando all’inizio di quest’anno Volvo Trucks ha svelato il suo Volvo FMX a guida autonoma, ha suscitato l’interesse degli specialisti del settore. Il progetto di ricerca e sviluppo, di cui questo veicolo è solamente una parte, rivela che i mezzi a guida autonoma potrebbero offrire un contributo significativo nell’efficienza del trasporto e nella produttività. In particolare nelle miniere, nei porti e in altri ambienti angusti e controllati in cui la guida è particolarmente ripetitiva. Dal progetto alla pratica sperimentale, con una verifica sul campo presso la miniera di Boliden in Kristineberg nel nord della Svezia. Nel corso del prossimo anno e mezzo, tre unitàVolvo FMX a guida autonoma saranno progressivamente utilizzati in operazioni regolari nella miniera di Boliden a Kristineberg, Svezia. L’obiettivo è di esaminare come questa tecnologia contribuisca a rendere i trasporti più sicuri e produttivi in aree geograficamente anguste e difficili da raggiungere.“Grazie alla collaborazione con Boliden, lo sviluppo di veicoli autonomi sta entrando in una nuova fase. Questa è la prima volta che dei

veicoli a guida autonoma vengono sperimentati in regolari operazioni sottoterra, e i risultati saranno un prezioso contributo alla nostra missione per trasformare le innovazioni tecnologiche in vantaggi pratici per i nostri clienti” ha spiegato Claes Nilsson, presidente Volvo Trucks. I veicoli utilizzati saranno dei Volvo FMX prodotti in serie e dotati di nuove funzionalità, tra cui un sistema che include sensori laser/ radar. Questo sistema sarà inizialmente utilizzato per monitorare la geometria della miniera e Volvo T ru per generare una mappa è prese cks nte al GIC del percorso che il caP adiglio mion deve attraversare. ne 1 Stand B 10/C9 Le informazioni raccolte verranno poi utilizzate per regolare sterzo, cambi di marcia del veicolo e velocità. In ogni nuovo viaggio, i sensori verranno utilizzati per eseguire una scansione continua della zona intorno al camion e, in aggiunta, per ottimizzare il funzionamento e il percorso. La tecnologia utilizzata nei veicoli a guida autonoma permette di organizzare la logistica nella miniera in un modo completamente diver-

so rispetto a quello attuale. I mezzi possono operare in ciclo continuo; grazie alla precisa pianificazione del percorso e alla velocità costante non si crea congestione ed è possibile diminuire i tempi di carico e scarico. Inoltre, durante le operazioni di brillamento, i conducenti devono attendere che la galleria mineraria sia ventilata prima che il minerale grezzo possa essere caricato, ma con i veicoli a guida autonoma non ci sono tali limitazioni.Tutto questo significa che ogni mezzo può essere utilizzato in modo più efficiente e può eseguire più operazioni di trasporto per turno. Il veicolo diventa parte integrante del sistema di produzione della miniera, contribuendo a creare un flusso più agevole e velocità più stabili che determinano minor consumo di carburante e minore usura. Un veicolo a guida autonoma deve essere sicuro e affidabile quanto uno a guida manuale, se non di più. Se un ostacolo viene visualizzato vicino al mezzo, il veicolo si ferma automaticamente e il centro di gestione dei trasporti è avvisato. Dei sei sensori inclusi nel sistema, ce ne sono sempre due fissi che monitorano una zona precisa attorno al mezzo. Se si verifica un guasto al camion, esso può essere gestito a distanza dal centro di gestione dei trasporti. I test che coinvolgono veicoli a guida autonoma sono tra i diversi progetti di ricerca e sviluppo in cui Volvo sta lavorando per rendere i mezzi più autonomi. Molti dei sistemi che si trovano nell’ultima generazione di veicoli Volvo, come l’Adaptive Cruise Control (ACC), lavorano verso questa direzione. Grazie al rapido sviluppo tecnologico, il mercato vedrà sempre più soluzioni che offrono maggiore supporto agli autisti. I mezzi a guida autonoma potranno gradualmente diventare un’importante soluzione alle operazioni di estrazione ma, per esempio, per le operazioni di trasporto su strada il conducente continuerà a svolgere un ruolo di primo piano. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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WIRTGEN

CALCESTRUZZO PER LE STRADE egli ultimi tempi in Germania in numerosi cantieri autostradali l’intervento di ripristino prevede il getto di una nuova pavimentazione in due strati di calcestruzzo, un metodo che consente di porre in opera in modo molto economico il calcestruzzo con aggregati esposti, caratterizzato da buone doti di fonoassorbenza e di rugosità. L’intervento segue un preciso programma: su uno strato di

N

Il vantaggio economico

Una delle ragioni che spiegano il boom delle

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fondazione di buona qualità e portanza viene posto lo strato inferiore di calcestruzzo, di solito per Wirtg uno spessore di 20-24 cm. Su presen en è te al G IC questo viene poi steso lo strato Padigli one 1 S superiore di calcestruzzo (con tand E2 aggregati esposti), che di norma ha uno spessore compreso tra i 5 e gli 8 cm. Questa tecnologia prevede l’utilizzo di una finitrice a casseforme scorrevoli per la posa dei due tipi di calcestruzzo in modo totalmente

pavimentazioni in due strati di calcestruzzo realizzate con il treno di stesa Wirtgen SP 1500 è la sua economicità. Questo metodo, infatti, riduce in misura sensibile i costi di costruzione

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per via dei differenti requisiti richiesti al calcestruzzo per lo strato inferiore e al calcestruzzo con aggregati esposti. Nel cantiere sulla A1 nei pressi di Treviri, ad esempio, l’impresa

automatico e “fresco su fresco”. I due tipi di calcestruzzo devono soddisfare gli stessi requisiti in termini di resistenza a compressione, a trazione per flessione e a trazione indiretta. Per lo strato inferiore sono sufficienti circa 350 kg di cemento al m³, per il calcestruzzo con aggregati esposti ne sono

Berger Bau ha posto in opera con l’SP1500 uno strato inferiore spesso 20 cm con un conglomerato costituito da 360 kg di cemento al metro cubo di calcestruzzo e aggregati con

granulometria massima di 22 mm. Lo strato superiore da 6 cm, invece, è costituito da un conglomerato di alta qualità con 420 kg di cemento al metro cubo di calcestruzzo e una graniglia pregiata 2/8.


Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza

autostradale interessato dal degrado per reazione alcali-silice (ASR). Se la logistica è ben organizzata, le soluzioni tecniche delle macchine Wirtgen assicurano una posa in opera precisa e di elevata qualità. I vari sottoprocessi sono ripartiti su due macchine: le attrezzature posa-barre di trasferimento e di legatura sono installate sulla finitrice dello strato inferiore, mentre la finitrice dello strato superiore spiana la superficie con i livellatori trasversale e longitudinale. Entrambe le finitrici a casseforme scorrevoli sono equipaggiate con un intelligente sistema di controllo, per un risultato di stesa ideale. Infine, come accennato, una macchina per il trattamento superficiale modello TCM 1800 conferisce alla pavimentazione la finitura superficiale richiesta. Le attrezzature posa-barre integrate sono unità totalmente automatizzate, in grado di annegare nel calcestruzzo fresco precompattato barre di trasferimento e di legatura a interassi liberamente definibili. Per permettere un avanzamento continuo della finitrice a casseforme scorrevoli, l’attrezzatura posa-barre di trasferimento rimane ferma sopra il giunto trasversale fino al completamento del processo

richiesti 420 kg al m³. Nel calcestruzzo con aggregati esposti riveste poi particolare importanza l’aggregato superiore ai 2 mm. Al fine di conferire alla pavimentazione le richieste doti di rugosità, di fonoassorbenza e di resistenza agli agenti esterni nel tempo, trovano impiego esclusivamente graniglie pregiate con elevati requisiti in termini di percentuale di superfici frantumate, forma dei granuli e resistenza alla levigabilità. Il lavoro della finitrice è poi completato da una macchina per il trattamento superficiale che applica in modo omogeneo sulla superficie appena lisciata un agente ritardante della presa. Questa tecnologia è stata utilizzata in quattro cantieri tedeschi da altrettante

imprese che hanno utilizzato la finitrice a casseforme scorrevoli Wirtgen SP 1500 (a quattro cingoli) e SP 1500 L (a due cingoli) oltre a una TCM Wirtgen per il trattamento di superficie.Tre interventi hanno interessato il risanamento di pavimentazioni in calcestruzzo vecchie di 30-40 anni. Nel quarto progetto, in SassoniaAnhalt, è stato ripristinato un tratto

di posa delle barre. L’intero ciclo operativo è monitorato elettronicamente in modo che tutte le barre di trasferimento risultino posizionate correttamente. È possibile attrezzare la macchina con varie casseforme, allo stesso tempo la massima modularità è ottenuta grazie alla flessibilità della larghezza di stesa, variabile in base alle esigenze di cantiere. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Grande istrione o...

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QUANDO LA PELLE DEL LEONE NON BASTA, È IL MOMENTO DI CUCIRSI ADDOSSO QUELLA DELLA VOLPE. (LISANDRO)

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ario Fo è morto. A giorni i solenni funerali del Nobel ‘97, per i quali prevediamo file di frignanti Vip (ed ex Vip) tutti presi a intessere le lodi del defunto letterato. E gli argomenti, già lo sappiamo, saranno i medesimi, pappagallescamente ripetuti da un branco di ipocriti di stato. Eccoli: “Fo era un grande artista, ma era pure teso e proteso verso l’impegno civile. La difesa dei deboli, l’amore per la classe operaia e sempre si distinse per la trasparenza e la coerenza”. Insomma, prevediamo una noia televisiva da far sembrare una commedia rosa anche la Corazzata Potemkim. Noi, però, che siamo trasgressivi per DNA e polemici per tendenza, dei peana al Nobel ce ne infischiamo. Perché di lui, in parte, crediamo qualcosa di diverso. Facendo salva, ovviamente, la qualità artistica. Fo, di battaglie, qualcuna l’ha fatta. Fu cacciato dalla RAI e poi ci ritornò (ma pure Battisti e Grillo, che non ebbero il Nobel). Polemizzò con la sinistra e poi da questa fu vezzeggiato per una vita (ma, con argomenti ben più incisivi, pure il grande scrittore Pasolini lo fece). Insomma, sarà furbizia, sarà fortuna, ma l’uomo la sfangava sempre. Però su qualcosa è inciampato e, per quel trauma, ha zoppicato tutta la vita. Parliamo della sua partecipazione, come militare, alla Repubblica Sociale Italiana. Ecco uno scampolo di Wikipedia: “Nel 1975, Giancarlo Vigorelli sul quotidiano Il Giorno scrisse: «Anche Fo sa di avere in pancia l’incubo dei suoi trascorsi fascisti». Fo querelò il giornalista e il quotidiano per diffamazione e la vicenda si concluse con la pubblicazione di una rettifica. Ma il senatore Giorgio Pisanò del Movimento Sociale Italiano, storico e direttore del “Candido”, documentò il trascorso repubblichino di Dario Fo, volontario nei parà e sottufficiale delle Brigate Nere, che si distinse per i rastrellamenti casa per casa nei centri vicini al lago di Como. Nel 1977 Fo accusò Luigi Calabresi (da lui ribattezzato “commissario Cavalcioni”), di avere gettato dalla finestra della questura di Milano l’anarchico Pino Pinelli il giorno dopo la Strage di Piazza Fontana. In seguito attaccò il PM genovese Mario Sossi per aver fatto arrestare l’ex-comandante partigiano Giambattista Lazagna. Nello stesso anno Fo querelò per diffamazione Gianni Cerutti per aver pubblicato su II Nord un articolo che lo attaccava con parole pesanti: «A Fo non conviene ritornare a Romagnano Sesia dove qualcuno lo potrebbe riconoscere: rastrellatore, repubblichino, intruppato nel battaglione Mazzarini della Guardia Nazionale della Repubblica di Salò». Nel 1977 Il Nord, piccolo giornale di Borgomanero, raccontò quei trascorsi della vita di Fo: l’attore querelò subito Il Nord, e al processo disse che l’arruolamento era stato soltanto “un metodo di lotta partigiana”. Le testimonianze, invece, lo inchiodarono: la sentenza del tribunale di Varese, datata 7 marzo 1980, stabilì che “è perfettamente legittimo definire Dario Fo repubblichino e rastrellatore di partigiani”. Dario Fo non fece ricorso”. Ma, alla fine, il letterato, sarà furbizia o sarà fortuna, la sfangò comunque. Occorre aggiungere altro? Non crediamo, il giudizio, oltre che a Dio, spetta ai nostri lettori. Ai quali, però, vale la pena di ricordare i Montanelli, gli Spadolini, gli Ingrao e i Fanfani i quali mai negarono di essere stati fascisti. E ancor di più coloro i quali rivendicarono la propria scelta senza rinnegarla per squallida convenienza, ma pagandone un prezzo. Come i Valerio Borghese e tanti altri. ❑



Guarda il video B7 sul canale Youtube Yanmar Construction

www.yanmarconstruction.it


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