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MACCHINE CANTIERI
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
novembre-dicembre 2016, n. 38
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D E L L ’ E D I L I Z I A
FISCO
Se approvato, il Corporate Tax Reform Package renderà più facile e meno costoso operare nel mercato unico europeo
Portm ax e Conta iner K ing di BKT a ll’o macch pera sulle ine di Termin Lyon al.
MERCATO ITALIA I dati Ascomac e Unacea confermano la crescita complessiva del mercato italiano
COVERSTORY
Sulle rive di Lione
MASSIME PRESTAZIONI MINIMI CONSUMI Grazie alla sua dimensione compatta, al suo peso ridotto ed al basso consumo di carburante, il motore PACCAR MX-11 sei cilindri 10.8 litri è ideale per la distribuzione e anche per gli impieghi più gravosi. Molti operatori del settore hanno già scelto questo motore, i risultati dei test con la stampa e con i clienti sono sorprendenti. Per informazioni chiama il numero verde rivolgiti al Concessionario DAF più vicino o visita il nostro sito www.daftrucks.it
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È l’economia circolare il driver dello sviluppo di un pianeta che vuol ridefinire la sua impronta ecologica. Un ambito nel quale l’Italia svolge un ruolo di primo piano a livello europeo e che le quattro giornate di Ecomondo alla Fiera di Rimini hanno certificato. Questa la positiva fotografia dei saloni organizzati da Italian Exhibition Group SpA, condivisa dagli attori di questo appuntamento europeo dedicato al sistema della green economy. 105.574 (+2% rispetto al 2015) i visitatori alla Fiera di Rimini nelle quattro giornate, oltre 11.000 stranieri. Qualità e internazionalità del business esaltano il giudizio diffuso fra espositori e visitatori. Continuano a crescere le sezioni innovative e si registra il segnale delle manifestazioni di successo: la prenotazione degli spazi per la prossima edizione. Numeri da record per le iniziative in programma: oltre 1200 imprese su 113.000 mq della Fiera di Rimini; centinaia di seminari, aperti dagli Stati Generali della Green Economy, con mille relatori; 550 buyers protagonisti di 4.500 incontri d’affari.
ECO mondo
dalle fiere
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
2017 4
MACCHINE CANTIERI 5.0
BAUMA CHINA Shangai
BAUMA CONEXPO India
TRANSPOTEC Verona
SAMOTER Verona
ASPHALTICA Verona
22-25 novembre
12-15 dicembre
22-25 febbraio 2017
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NOLEGGIO
TRIPLETTA VOLVO Cofiloc sceglie le macchine Volvo CE
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ono ben tre i nuovi modelli Volvo entrati a far parte della divisione movimento terra di Cofiloc: un ECR 145 EL da 16 t, un EC 220 ENL da 22 t e un EC300 ENL da 30 t. Macchine potenti – il motore Volvo Stage IV/Tier 4 Final eroga maggiore potenza riducendo al tempo stesso i consumi – resistenti e che garantiscono un’elevata produttività nelle applicazioni più gravose come sui terreni più difficili. Qualità che Cofiloc è in grado di incrementare attraverso una vasta gamma di accessori specifici che ne aumentano la versatilità e i campi d’impiego. La scelta Volvo per Cofiloc non è solo una selezione di qualità, ma anche un’intesa di obiettivi. Il costruttore svedese, infatti, persegue una politica improntata al rispetto dell’ambiente, producendo macchine a basse emissioni. Un indirizzo sposato a pieno da Cofiloc, impegnata nella costruzione di un parco noleggio con solo queste caratteristiche, per offrire ai propri clienti alta tecnologia con costi operativi più bassi, rendendoli più competitivi sul mercato. fonte: cofiloc
NOVITÀ Equipaggiata con ruote e lampade a LED ad alta efficienza, con ottiche progettate per massimizzare copertura e luce, la nuova torre faro CPLT H6LED è un concentrato di luminosità e facilità di trasporto. Il modello CPLT H6LED rappresenta la quarta torre faro a LED della gamma e completa l’offerta di Chicago Pneumatic per il 2016.
Gli altri tre modelli a LED sono la torre faro elettrica CPLB2LED, la torre faro diesel CPLT V15LED, con cofanatura Red Rock per ottimizzare robustezza e durata, e la torre faro diesel con telaio CPLB6. Efficienza, robustezza e trasportabilità rendono l’intera serie ideale per molteplici applicazioni: cantieri edili, grandi eventi, noleggio e settore
petrolifero. Il modello CPLT H6LED rappresenta la quarta torre faro a LED della gamma e completa l’offerta di Chicago Pneumatic per il 2016. Gli altri tre modelli a LED sono la torre faro elettrica CPLB2LED, la torre faro diesel CPLT V15LED, con cofanatura Red Rock per ottimizzare robustezza e durata, e la torre faro diesel con telaio CPLB6.
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KAIZEN PER Iveco
CASE HISTORY
INCREDIBILE Scania sposta un intero paese
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Malmberget, in Svezia, un rimorchio a 18 assi, due autocarri Scania e un team di autisti molto qualificati hanno effettuato un’impresa unica: lo spostamento di un intero paese a sette chilometri di distanza. Il progetto – che ha visto l’unione del gigante minerario svedese LKAB, dello specialista olandese nel trasporto pesante Mammoet e l’impresa di costruzioni NYAB – ha visto lo spostamento di 30 case e condomini, il più grande del peso di 230 t, al vicino villaggio di Koskullskulle. fonte: ScAniA
Lo stabilimento Iveco di Madrid si è aggiudicato il premio Excellence Award del Kaizen Institute. Grazie all’applicazione della metodologia “World Class Manufacturing“, il Kaizen Institute, organizzazione di consulenza in materia di lean management fondata da Masaaki Imai, ha assegnato a Iveco il primo premio nella categoria “Excellence in the System of Continuous Improvement” per il settore industriale.
Mewa cambia il web look (Sitoweb)
Una navigazione chiara, foto di forte impatto: il nuovo sito MEWA (www.mewa.it) è molto vicino al cliente e i contenuti vengono presentati in 19 lingue. “Operiamo in 21 Paesi europei, dove si parlano 19 lingue. Abbiamo perciò sentito l’esigenza di creare un sito specifico per ogni Paese. Il plurilinguismo in Internet è la naturale espressione della nostra strategia aziendale, perché MEWA segue e assiste i suoi clienti in tutta Europa parlando la lingua dei singoli Paesi. Questa particolare vicinanza al cliente prosegue anche su Internet”. Le parole di Oliver Gerrits, Responsabile Marketing MEWA, spiegano alla perfezione le idee della società in merito alla sua presenza sulla rete.
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PRESTAZIONI SIMILI AL DIESEL
VERSATILITÀ
IBRIDA
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CASE HISTORY
RIDOTTO
ARTE AEREA Haulotte incontra la street art
CONSUMO DI CARBURANTE RUMORE MANUTENZIONE
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inque famosi street artist, coadiuvati dalle piattaforme Haulotte fornite da Tecnofly, hanno riqualificato i muri di Ragusa durante il “FestiWall 2016”.“Abbiamo fornito piattaforme di diverse altezze: una telescopica da 43 m, una 26 m, e scissor da 12 m” racconta Caterina Fuina, AD di Tecnofly.“Dovendo operare in un contesto caratterizzato da condomini e rioni dalle connotazioni urbanistiche difficili, abbiamo scelto le piattaforme autosemoventi proprio per la loro versatilità e facilità di movimento anche nelle condizioni più difficili. Inoltre le macchine dovevano essere azionate dagli artisti stessi: l’affidabilità e semplicità di utilizzo delle nostre piattaforme ha consentito loro di manovrare le piattaforme e lavorare in base alle proprie esigenze, sempre in condizioni di massima sicurezza ed efficienza”. fonte: HAUlotte
TRASMISSIONE ELETTRICA DIRETTA ‘
ECCEZIONALE CAPACITA DI SUPERARE LE PENDENZE MANOVRE IN TERRENI ACCIDENTATI
DAF TRUCKS PRESENTA UNA LINEA DI ABBIGLIAMENTO HIGH GEAR, CON ELEGANTI ACCESSORI PER TUTTI GLI APPASSIONATI DAF.
NOVITÀ I motori, le trasmissioni e i gruppi elettrogeni Mahindra sono distribuiti in Europa dalla MBO Europe. Mahindra Powertrain, la più giovane divisione del gruppo, in occasione di EIMA 2016 ha annunciato il suo ingresso
sul mercato europeo con la collaborazione di MBO Europe,. Nata due anni fa, la divisione Powertrain attinge alla produzione di 12 impianti distribuiti in varie parti del mondo dai quali escono mediamente 750.000 motori (benzina e
diesel) all’anno di cilindrata compresa tra 600 e 7.200 cc, conformi alle normative Euro 5, Euro 6 e Tier IV. La produzione conta anche 450.000 trasmissioni fino a 320 Nm e gruppi elettrogeni Powerol da 10 a 200 kVA.
FUNZIONA OVUNQUE. RIDUCE I CONSUMI IN OGNI LUOGO. Efficace in luoghi chiusi e aperti, la nuova piattaforma aerea a braccio H340AJ riunisce le prestazioni di resistenza Diesel ai vantaggi dell’ibrido, portando a tassi di utilizzo ottimali. Dotato di quattro motori elettrici indipendenti, offre prestazioni senza eguali su terreni accidentati e un generatore Diesel Tier IV Final per la ricarica. Vedila in azione su JLG.COM/en/H340AJ-19 * Confronto eseguito con la 340AJ diesel di JLG in condizioni di test simili. I risultati effettivi possono variare.
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F R E E
P R E S S
MACCHINE CANTIERI novembre-dicembre 2016, n. 38
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
Sommario
D E L L ’ E D I L I Z I A
5.0
FISCO
Se approvato, il Corporate Tax Reform Package renderà più facile e meno costoso operare nel mercato unico europeo
13
MC 5.0 • NOVEMBRE-DICEMBRE 2016 • NUMERO 38
Portmax e Container BKT all’o King di macchinepera sulle di Terminal.Lyon
MERCATO ITALIA I dati Ascomac e Unacea confermano la crescita complessiva del mercato italiano
16
COVERSTORY
Sulle rive di Lione COVER A Lione con i pneumatici BKT
ATTUALITÀ
04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
EDITORIALI
24
40
10 Editoriale on
E ADESSO NON LASCIAMOCI ANDARE (DI EMANUELA PIROLA)
50 Editoriale off
DECISI, PER UNA VOLTA ALMENO
(DI MAURIZIO GUSSONI)
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DI RISVEGLIO
COVER STORY
16 Cover story SULLE RIVE DI LIONE
(BKT)
REPORT TECNICO
22 INVESTIRE
NELL'ENERGIA (BCS)
28 FULL DI GAMMA (FIAT PROFESSIONAL)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane, Cristiano Pinotti Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
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MACCHINE CANTIERI 5.0
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38 SEGNALI
SPECIALE GIC
(WACKER NEUSON)
30 IMPRESSIONANTI
40 LA CITTÀ IL SUO
TERRENO DI CACCIA
NOVITÀ
(YANMAR CEE)
(HITACHI)
TESTIMONIANZE
32 IN OGNI
DIREZIONE
24 COME CILIEGIE
(JLG)
(CASE)
37 VARIAZIONI SUL TEMA
(SUZUKI)
34 PERFETTI PER OGNI
46
BLEND
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CONCRETE SOLUTION
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CONTROLS
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DAL FERRO
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DB SYSTEM
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DUROCEM
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ECOSISM
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FALCH
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OBETTI COSTRUZIONI
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PAPPADÀ GINO
APPLICAZIONE
49 TRIMMER
(KOHLER)
49 TRELLEBORG
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009
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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa
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editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013
EditorialeOn
E adesso non lasciamoci andare
EMANUELA PIROLA
A
❝
LA FIDUCIA È LA SOLA CURA CONOSCIUTA PER LA PAURA.
❞
(LENA KELLOGG SADLER)
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MACCHINE CANTIERI 5.0
bbiamo deciso di aspettare i risultati del referendum prima di mandare in stampa l’ultimo numero di MC5.0-Macchine Cantieri. Perché era l’ultima occasione prima di approdare nel 2017 per parlare con voi lettori. E qualunque fosse stato il risultato del referendum, qualche cosa da dire sapevamo che ci sarebbe stata. Nell’Editoriale Off di pagina 66 Maurizio offre una chiave di lettura insolita del risultato ottenuto dalle urne. Un risultato netto, come scrive bene lui, che va interpretato anche oltre lo stretto significato dell’aver votato “no”. Ma oltre al suggerimento di Maurizio lasciamo che siate voi lettori a trarre le conclusioni che ritenete più opportune. In queste poche righe che mi separano dal farvi gli auguri di Buon Natale e Buon Anno vorrei piuttosto lanciarvi un’esortazione. Dopo la conferma della vittoria del no, sono piovute da parte dei mass media (televisioni, radio e giornali, anche on line) le più catastrofiche predizioni di sciagura: l’Italia si avvia verso una Brexit2 (ma dai!); che alle elezioni usciranno vincenti assoluti i pentastellati (magari vinceranno pure, ma di certo non da soli; servirà loro un’alleanza, atta a far dimenticare anche qualche figuraccia recente); che adesso ci sveneremo con il ritorno delle province, buchi neri di risorse finanziarie che andranno ricapitalizzate per farle riavviare (può anche essere ma perché fasciarsi la testa prima di rompersela e poi, diciamocela tutta, qualcuno si aspettava che la pressione fiscale sarebbe diminuita in seguito alla sparizione delle province o dei senatori? Ma dai!) e altre amenità del genere. Ma per favore. Sembra proprio che ormai facciano scrivere proprio tutti, anche quelli che farebbero meglio a stare zitti. Ma sono gli “svantaggi” di un paese dove ogni tanto ci si dimentica di “controllare le fonti”: e poi arrivano titoli parasensazionalistici, come quello de La Repubblica: “Frena l’occupazione, mentre la disoccupazione resta stabile” che, facendo una rapida analisi di struttura linguistica, è una frase non senso (e andiamo bene!). Solo andando avanti nella lettura scopriamo che il numero dei disoccupati rimane stabile ma che si assume meno dei mesi precedenti, e chi è stato assunto è stato “prelevato” dalla cosiddetta fetta di inattivi (ma se erano inattivi e sono stati assunti, non erano piuttosto da contare tra i disoccupati? Qualcosa mi sfugge...) e che i giovani fanno sempre fatica a entrare nel mondo del lavoro. Embé? Dove stanno le novità? Non mi sembra che la situazione sia in qualche modo peggiorata. Quindi, niente di nuovo sotto il sole. Piuttosto che andare dietro a queste notizie insulse, quindi, vi vorrei esortare ad affrontare il 2017 così come si sta prospettando nelle ultime settimane, ossia foriero di numeri positivi, magari non eclatanti, ma positivi. Quindi, quando dovrete prendere una decisione importante per la vostra attività, vi prego, non date ascolto ai soliti menagrami che tentano di affossare l’Italia e gli italiani. Ascoltate piuttosto chi vi sta intorno, chi lavora con voi e, in ultimo, la vostra testa. Chiudo con un augurio per tutti: che nel 2017 noi tutti possiamo avere più fiducia nel futuro di quanta non ne abbiamo mai avuto fin’ora. Buon Natale e arrivederci al 2017. ❑
FISCO
LA CRESCITA (IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETÀ)
TASSE, SI CAMBIA?
foto: Paul Grecaud-123rf.com
L'obiettivo: rivedere il modo in cui le società sono tassate nel mercato unico proponendo un regime di imposta sul reddito delle società equo e favorevole alla crescita
S
123rf.com_hongqi zhang
i chiama “Corporate Tax Reform Package” e, nell'intenzione dell'Europa, questo pacchetto di riforme – al momento una proposta, che sarà ora sottoposta al vaglio del Parlamento - renderà più facile e meno costoso operare nel mercato unico e fungerà da strumento efficace contro l'elusione fiscale. Proposta per la prima volta già nel 2011, quella che viene chiamata CCCTB mirava a rafforzare il mercato unico per le imprese. Oggi la commissione deputata a questa riforma, dopo aver sentito i pareri di Stati membri, imprese, società civile e del Parlamento eu-
ropeo, rafforza gli elementi a favore delle imprese della precedente proposta per aiutare le società transfrontaliere a ridurre i costi e la burocrazia e per sostenere l'innovazione. La CCCTB intende inoltre creare condizioni di parità per le multinazionali in Europa chiudendo le possibilità di elusione fiscale. Ulteriori due proposte intendono migliorare l'attuale sistema di risoluzione delle controversie in materia di doppia imposizione nell'UE e a rafforzare le norme antiabuso esistenti. Rilanciata a fine ottobre, per favorire progressi rapidi, la CCCTB è stata suddivisa in un processo a due fasi. Attenzione,
La CCCTB rilanciata a fine ottobre sosterrà Ricerca e Sviluppo, un motore essenziale per la crescita. Le società beneficeranno di un'enorme deduzione sui loro costi di R&S, che sarà particolarmente vantaggiosa per le imprese giovani e innovative che scelgono di aderire al nuovo regime. Saranno infine presi provvedimenti per affrontare la distorsione del regime fiscale a favore del debito rispetto al finanziamento azionario, garantendo una deduzione per l'emissione di azioni.
però, la CCCTB non riguarda le aliquote dell'imposta sul reddito delle società, che restano una questione di sovranità nazionale, ma creerà un sistema più trasparente, efficiente ed equo per il calcolo della base imponibile delle società transfrontaliere, che comporterà una riforma sostanziale della tassazione societaria nell'UE. Con la CCCTB le imprese disporranno per la prima volta di un corpus unico di norme per calcolare gli utili imponibili in tutta l'UE. In sostanza il nuovo regime di imposizione delle società sarà obbligatorio per i gruppi multinazionali e garantirà che le imprese con ricavi complessivi superiori a 750 milioni di euro all'anno siano tassate dove realizzano effettivamente i propri profitti; colmerà le lacune connesse al trasferimento degli utili a fini fiscali; incoraggerà le imprese a finanziare le loro attività mediante capitale e sfruttando i mercati invece di ricorrere all'indebitamento; sosterrà l'innovazione tramite incentivi fiscali alle attività di ricerca e sviluppo collegate all'attività economica reale. ❑
LA SEMPLIFICAZIONE
Tra le migliorie della proposta un insieme unico di norme, un solo interlocutore e un'unica dichiarazione Le imprese disporranno di un insieme unico di norme e avranno come interlocutore la loro amministrazione fiscale nazionale (e in Italia questa potrebbe essere più una “minaccia” che una miglioria, ndr) per presentare un'unica dichiarazione dei redditi a copertura di tutte le loro attività nell'Unione. Grazie alla CCCTB il tempo dedicato annualmente ad attività di adeguamento alla normativa dovrebbe diminuire dell'8%, mentre il tempo impiegato per la costituzione di una società controllata si ridurrebbe del 67%, rendendo più agevole per le imprese, incluse le PMI, operare all'estero. Saranno incentivate attività favorevoli alla crescita, come gli investimenti in R&S e i finanziamenti tramite capitale. Una volta operativa, la CCCTB potrebbe aumentare il totale degli investimenti nell'UE fino al 3,4%. Ostacoli fiscali come la doppia imposizione saranno eliminati.
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MERCATO
VOLANO I COMPATTI
Vero termometro del mercato, i compatti da gennaio a luglio 2016 hanno fatto registrare un'impennata nelle vendite
(CRESCE LA DOMANDA INTERNA)
STIAMO RIPARTENDO? I dati Ascomac e Unacea confermano la crescita complessiva del mercato italiano, ancora debole l'export
del 2016 le vendite di macchine per costruzioni sul mercato italiano sono state 7.037, con una crescita del 24% rispetto allo stesso periodo del 2015. Nel dettaglio, sono state immesse sul mercato 6.669 macchine per il movimento terra, con una crescita del 22% su base annua. Crescono inoltre del 19% le macchine stradali con n Italia siamo abituati al “balletto 286 unità vendute”. delle cifre”. Lo vediamo in ambiL'osservatorio sulle vendite delle macto politico, sindacale, economico. chine e impianti per le costruzioni 2016 La situazione cambia poco anche Cresme, promosso da Cantiermacnelle analisi del mercato delle chine-Ascomac, per quanto macchine per le costruriguarda il terzo trimezioni con i dati prostre dell'anno, parla di I dati diffusi da Prome venienti da Cantierun +15% e di una teia e Ascomac concordano, pur con not macchine-Ascomac crescita complessievoli differenze, sulla debolezza del me rcato estero. spesso differenti va nei primi nove L'ultimo Samoter Outloo k vede, nei primi da quelli diffusi sette mesi mesi del 2016 padell'anno, una crescita del settore da Unacea. Però, del 3,6% trainato sop ri al 18,5%. Dati rattutto dalle macchine per la perforazione (+5 in questo ultimo più prudenti, ma 2%), mentre tutte le scorcio del 2016, se altre tipologie segnano un passo ind in ogni caso molto ietro. Più pessimista la visione le percentuali e i nupositivi, che ci fanno Ascomac che, per lo stesso periodo, vede un meri registrano qualben sperare per il fucalo complessivo del 4,3 %. che differenza, una cosa turo. Infatti, nonostante i è certa: i primi nove mesi segnali di incertezza che cadell'anno sono stati in crescita ratterizzano l’economia italiana per l'intero mercato italiano. e il settore delle costruzioni, la vendita di “Secondo la rilevazione trimestrale reamacchine movimento terra e lavori stradali lizzata da Unacea”, recita una nota stampa continua a crescere, segnale che, finalmenemessa a novembre, “nei primi nove mesi te, qualcosa si muove nel mercato. La ripre-
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L'EXPORT
Piccoli, efficienti, perfetti per i cantieri italiani. I pesi piuma del movimento terra, che negli anni d'oro facevano numeri da capogiro, sono tornati a sorridere. Stiamo parlando delle minipale e dei miniescavatori fino a 6 t che continuano a guadagnare quote di mercato a livello mondiale e - secondo i dati dell’Osservatorio Samoter di Veronafiere, realizzato in collaborazione con Prometeia e con il contributo informativo di Unacea - anche in Italia. Da gennaio a luglio 2016, sono stati infatti acquistati 3.935 miniescavatori, il 24% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche il comparto delle minipale gommate con 342 unità vendute (+44%) e delle minipale cingolate con 286 unità (+41%). Ci auguriamo che il prossimo Samoter – manifestazione alla quale hanno già dato la loro adesione marchi importanti del settore compatto come EurocomachSampierana, Ihimer, Kubota (Gruppo E-Mac), Takeuchi (Midi Europe) e Yanmar – possa rivelarsi un ulteriore trampolino per la ripresa.
sa quindi c’è, ma ora va opportunamente stimolata con gli investimenti in edilizia, fermi ormai da troppo tempo, così come attraverso un piano di svecchiamento del parco dalle macchine ormai obsolete. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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INTERVISTA
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La parola a Martin Knoetgen
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IN EUROPA,
per l’Europa Doosan Bobcat Inc. è impegnata nella crescita e nel mantenimento della posizione ai vertici mondiali del settore delle macchine movimento terra DI CRISTIANO PINOTTI
ABBIAMO SOTTOSCRITTO UN IMPEGNO a lungo termine nei confronti del mercato del movimento terra, semplificando tutte le procedure e tutti i processi per far sì che sia ancora più facile lavorare al fianco di Doosan Bobcat
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artin Knoetgen, Presidente di Doosan Bobcat Inc. per Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) ci illustra i recenti sviluppi dell’azienda nella regione EMEA.
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MC: Partiamo da due temi difficili: la chiusura dello
stabilimento di Frameries in Belgio e la cessione di Montabert. Quali sono state le motivazioni di queste scelte?
Doosan Bobcat EMEA continua a focalizzare la sua attenzione sui comparti che rappresentano il suo core business, cioè le macchine pesanti e le macchine compatte, massimizzando le sinergie tra i diversi ambiti dell’operatività aziendale laddove possibile per capitalizzare al massimo le opportunità di crescita in quest’area.
Martin Knoetgen: Da quando sono arrivato in azienda, nel 2010, ho contribuito a modernizzare i nostri stabilimenti, in particolare quello di Frameries, dove si produceva parte della gamma di escavatori per il mercato europeo. Sfortunatamente, la prevista crescita del settore non si è concretizzata e oggi i volumi di vendita in EMEA sono ancora fermi, rispetto alle cifre di fine 2007, al 65% per le macchine pesanti e al 75% per le macchine compatte. La flessione della domanda in Europa ha fatto sì che non fosse più economicamente conveniente continuare a produrre in questa sede e nel 2015 lo stabilimento è stato chiuso. Oggi importiamo questi escavatori dai nostri stabilimenti in Corea e li personalizziamo in Olanda. Questo ci consente di garantire una qualità migliore e un’assistenza di più alto livello, di continuare ad ampliare la nostra offerta di prodotti e servizi, di dimostrare l’impegno di Doosan Bobcat nei confronti dell’Europa. Allo stesso tempo le gamme Montabert non offrivano sinergie adeguate al nostro core business e quindi abbiamo deciso di cederne le attività alla società Joy Global, il cui core business è rappresentato dalle attrezzature ad alta produttività per l’industria mineraria e per la quale Montabert rappresenta un partner ideale in termini di progettazione, produzione, distribuzione e assistenza. MC: Com’è sintetizzabile l’approccio Doosan Bobcat al
mercato EMEA? Martin Knoetgen: Doosan Bobcat ha investito in nuove iniziative,
infrastrutture e sedi produttive, e nella crescita delle persone che lavorano in EMEA. L’investimento nello stabilimento dei telescopici Bobcat di Pontchâteau, in Francia - che serve i mercati in tutto il mondo nel settore costruzioni e agricolo - ci ha consentito di espandere la nostra offerta e di migliorare la qualità e l’efficienza del prodotto. I cambiamenti sono stati ancora più profondi nel campus Doosan Bobcat di Dobris nella Repubblica Ceca, dove l’integrazione di ogni aspetto dello sviluppo prodotto e delle attività produttive in un’unica sede (engineering e progettazione, fornitura di componenti, fabbricazione, marketing,
post-vendita, distribuzione e dimostrazioni, formazione per i nostri concessionari e clienti EMEA) continua ad apportare benefici enormi. Nell’ultimo decennio, nel settore delle macchine compatte in EMEA siamo passati dal ruolo di importatore a quello di costruttore in grado di esportare più macchine prodotte localmente rispetto a quelle che importiamo dal Nord America o dalla Corea. L’80% delle macchine compatte vendute nella regione EMEA viene ora prodotto a Dobris. Inoltre, il 30% di ciò che viene prodotto nello stabilimento è destinato all’export in Nord America e in Asia. Lo scorso anno, ho avuto il piacere di inaugurare ufficialmente nel campus di Dobris il nostro Centro per l’innovazione, un’ulteriore dimostrazione dell’impegno Doosan Bobcat nei confronti di EMEA e il risultato della nostra coraggiosa decisione di investire nelle risorse umane e in soluzioni industriali e commerciali innovative in un momento di congiuntura economica negativa. Il Centro per l’innovazione di Dobris fungerà da centro R&D specialistico per le pale e gli escavatori compatti da 1-3 t per tutti i team di progettazione Doosan di EMEA ed è collegato agli altri due centri di Bismarck (USA) e Inchon (Corea). Allo stesso tempo il Centro distribuzione ricambi europeo per la linea pesante di escavatori, pale gommate e dumper articolati è stato trasferito a Lipsia, in Germania. L’European Parts Centre Doosan assicura la consegna dei ricambi ai concessionari e ai clienti Doosan ovunque in Europa entro 24 ore dalla richiesta attingendo dallo stock di oltre 43.000 pezzi del suo magazzino di 6.000 metri quadrati gestito dal partner Doosan, DHL Supply Chain. Doosan Bobcat ha inoltre intenzione di trasferire a Lipsia anche la ricambistica di Bobcat e Doosan Portable Power.
MC: Per concludere, può sintetizzare la situazione del mercato EMEA e i vostri piani per il futuro? Martin Knoetgen: Il mercato europeo è estremamente competitivo e non c’è nessun Paese che emerga rispetto agli altri in termini di volumi di vendita. I nostri mercati più forti sono la Germania, la Francia, il Regno Unito e la Scandinavia, ma nel prossimo futuro ci attendiamo grandi cose dall’Italia. Prevediamo una crescita anche nell’Europa orientale, dove i progetti infrastrutturali continuano a essere finanziati dai fondi UE. Negli ultimi cinque anni, con la linea pesante Doosan abbiamo fatto passi da gigante in termini di quota di mercato e fidelizzazione del marchio in Europa e, a nostro parere, non c’è una grande differenziazione a livello di offerta di prodotto, con Doosan Bobcat che ormai rientra a pieno titolo nell’élite dei costruttori. ❑
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CoverStory BKT
SULLE RIVE DI Ebbene si, anche Lione ha le sue rive. Si tratta in verità delle sponde del Rodano che qui accoglie le acque della Saona. Essendo facilmente navigabile, sulle sue sponde è stata costruita la zona industriale di Lione dove opera Lyon Terminal. Che per i suoi reach stacker ha scelto BKT DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA E BKT PHOTO GALLERY
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LIONE
per l’Italia e per l’Europa in genere. Una piattaforma destinata a crescere, e anche piuttosto in fretta. Fino a ottobre l’attività era su due turni, dalle 6 alle 22, 6 giorni su 7. Da ottobre le attività presso il terminal iniziano alle 4 del mattino e nel 2017 Lyon Terminal passerà all’attività 24 ore su 24 per 6 giorni su 7. La crescita, è legata prevalentemente a un maggior traffico di container via treno, anche se la via fluviale resta consolidata. PERCHÉ LYON TERMINAL. Perché, vi chiederete, siamo andati a Lione e alla scoperta di questa realtà industriale. Perché qui da tre anni sono all’opera i pneumatici BKT che stanno progressivamente andando a equipaggiare la flotta di reach stacker che Lyon Terminal utilizza per movimentare i container. Si tratta di una esperienza importante, come ci conferma lo stesso Jean-Marc Lambert, Responsabile della manutenzione dei mezzi: “Movimentiamo un volume di container annualmente in crescita e che richiede macchine non solo affidabili, sicure e produttive, ma anche economicamente competitive.Tre anni fa abbiamo iniziato un programma che aveva come obiettivo la riduzione del costo legato ai pneumatici, che su un reach stacker è il più elevato costo di manutenzione.Abbiamo contattato diversi Produttori di pneumatici, fra cui BKT. In pochi mesi di test sul campo i loro pneumatici si sono rivelati i migliori
L
Lione. Quando si pensa a questa città si fanno mille collegamenti, tra cultura e storia. Ma generalmente non si pensa a Lione come città che possa essere servita da un terminal per container che arrivano e vengono spediti non solo via treno o strada ma anche... via acqua. Invece Lione sorge in corrispondenza del punto dove le acque della Saona si gettano nel Rodano, fiume più che navigabile dalle chiatte destinate al trasporto container. Così nel 1993, anno di fondazione, Lyon Terminal è sorta presso la zona industriale di Lione, affacciata su una ramificazione del Rodano servita anche dalla strada ferrata e da una rete viaria che porta in breve all’Autoroute du Soleil. LA REALTÀ DI LYON TERMINAL. Lyon Terminal fa parte del gruppo Compagnie Nationale du Rhone e nel 2015 ha gestito qualcosa come oltre 308.000 TEU di cui più di 91.000 arrivati via fiume e oltre 63.000 via treno. Questo volume di traffico ha comportato oltre 187.000 movimentazioni di container sia da 20 che da 40 piedi. Si può quindi dire che Lyon Terminal sia la piattaforma multimodale più importante della regione, strategica anche sotto il profilo dei collegamenti con Marsiglia e Sete, da e
LA REALTÀ DI LYON TERMINAL In Lyon Terminal lavorano 30 persone tra operativi e amministrativi e la flotta mezzi è composta da 8 reach stacker ad alimentazione tradizionale diesel cui si affianca una gru a cavalletta elettrica su rotaia e una gru portuale, anch’essa elettrica, da 60 t che viene utilizzata per i
sollevamenti eccezionali. Il parco mezzi si completa con un forklift utilizzato per le operazioni di manutenzione. Lyon Terminal è un’azienda certificata AEO, ossia è un operatore economico abilitato. Questa certificazione consente transiti doganali più snelli per le merci da loro gestite.
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CoverStory BKT
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IL PORTMAX PM 90
Si tratta di un pneumatico radiale All Steel con cinture d’acciaio multistrato progettato appositamente per i reach stacker. La speciale mescola del battistrada assicura un ciclo di vita prolungato e offre una resistenza ridotta al rotolamento, caratteristica che migliora il risparmio di carburante. Questo pneumatico è disponibile nelle misure 18.00 R25.
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in termini di rapporto qualità/prezzo perché si sono dimostrati affidabili e sicuri e ci hanno permesso di ridurre i costi”. I RISULTATI. I primi test hanno coinvolto pneumatici Container King convenzionali montati in prima battuta sull’asse posteriore di alcuni reach stacker. Dopo i risultati delle prime settimane di test Jean-Marc Lambert ha deciso di montarli anche sugli assi anteriori delle stesse macchine. I risultati sono stati a dir poco spettacolari: Lyon Terminal ha ottenuto un risparmio del 30% sul costo orario, risparmio che comprende anche il conteggio del costo di cambio pneumatici a fine vita. La cosa ha ancora più rilevanza se si pensa che era la prima volta che le macchine di Lyon Terminal venivano equipaggiate con pneumatici convenzionali e non radiali. Qui si apre l’annosa questione se per macchine come i reach stacker siano più idonei pneumatici radiali o convenzionali. La tradizione vuole che siano i primi, ma i convenzionali hanno degli indubbi vantaggi tra i quali l’assenza dell’effetto flex spot, ossia dell’ovalizzazione a freddo.
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IL CONTAINER KING
Specificamente sviluppato per i reach stacker e per la movimentazione nelle applicazioni portuali, questo pneumatico è realizzato con una mescola del battistrada estremamente resistente all’usura, allo scopo di ridurre le crepe e garantire un ciclo di vita prolungato. Inoltre, Container King offre una straordinaria stabilità in modalità di sollevamento. Questo pneumatico è disponibile nelle misure 18.00 - 25.
Sono anche oggettivamente più rigidi, caratteristica che si riflette sul comfort di guida, ma qui Jean-Marc Lambert ci ha rassicurati: “Ho fatto una scelta ponderata basata non solo sulla ricerca del puro risparmio economico, ma basata anche su altri fattori per noi imprescindibili, quali la sicurezza e il comfort dei nostri operatori. Va da se che un pneumatico convenzionale sia più rigido di un radiale ma nei nostri test di utilizzo dei pneumatici Container King non abbiamo riscontrato una differenza nel comfort di marcia tanto sostanziale da farci escludere il loro utilizzo. Inoltre noi abbiamo due terminal a poca distanza l’uno dall’altro, che si differenziano sostanzialmente per le dimensioni dei piazzali e, conseguentemente, per il traffico movimentato. I Container King sono montati sul reach stacker destinati al terminal più piccolo: si tratta di una macchina di medie dimensioni che effettua un numero di tragitti di minore lunghezza rispetto alle unità che operano nel terminal più grande. Per quest’ultimo ho invece operato la scelta, per ora di montare su due macchine i Container King solo all’anteriore, lasciano sull’asse posteriore dei pneumatici radiali”. IL FUTURO. In effetti tre anni fa BKT non aveva in gamma un pneumatico radiale che potesse soddisfare le esigenze di Jean-Marc Lambert e Lyon Terminal. Ma le cose, si sa, cambiano. E se c’è un posto dove l’evoluzione e la crescita in termini di prodotti e servizi è stata costante in questi anni è proprio in BKT. Così tra marzo e aprile Jean-Marc Lambert ha deciso di iniziare una nuova prova con il radiale BKT Portmax PM 90, finalmente disponibile nelle misure di suo interesse. Per adesso si tratta di un solo reach stacker equipaggiato con quattro PM 90 che opera all’interno del terminal più grande dove le macchine percorrono tragitti lunghi in media MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory BKT
IL PORTMAX PM93 Il nuovo pneumatico radiale all steel di BKT per le gru a cavaliere
1,5 chilometri. Attualmente la macchina ha totalizzato 1.134 ore di lavoro con i Portmax ma la fine del test coinciderà con il fine vita dei pneumatici. E solo allora Jean-Marc Lambert si esprimerà ufficialmente sui radiali di BKT. Anche se: “La vita media di uno pneumatico radiale sulle nostre macchine è di 1.300 ore sull’asse posteriore e di 1.800 all’anteriore. Lo stato dei BKT alle 1.100 ore di vita lascia presupporre confermeranno questo traguardo senza particolari problemi. Le macchine inoltre sono equipaggiate con sensori di pressione che ci ha fornito la stessa BKT e che abbiamo deciso poi di adottare su tutte le nostre macchine perché il monitoraggio costante della pressione ci permette di operare sempre con le condizioni ideali di gonfiaggio, cosa che incide sicuramente sia sui costi orari dei pneumatici che sui consumi delle macchine. In questa fase del test, inoltre, posso già dire che il comfort di guida con i PM 90 si è dimostrato del tutto identico a quello riscontrato con altri pneumatici di marche conosciute. Se alla fine del ciclo vitale dei quattro pneumatici verranno confermati risultati in linea con le nostre aspettative prenderemo in seria considerazione l’adozione dei Portmax PM 90 di BKT per equipaggiare tutte le nostre macchine”. ❑
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Sempre per applicazioni portuali e logistiche BKT ha recentemente introdotto in gamma anche il nuovo Portmax PM 93, pneumatico radiale All Steel, con robuste cinture in acciaio multistrato. Progettato specificamente per le operazioni portuali e la movimentazione dei container, assicura stabilità, durabilità e risparmio di carburante. Il battistrada è realizzato con una mescola speciale ideata per durare a lungo, così da limitare al minimo la frequenza di sostituzione dello pneumatico e il relativo fermo macchina, con ovvi vantaggi economici. La struttura radiale All Steel, oltre a conferire una maggiore forza e manovrabilità, assicura anche una combinazione fondamentale tra la capacità di trasportare
i carichi più elevati e il mantenimento della massima stabilità. Senza trascurare il comfort di guida dell’operatore e l’attenzione per l’ambiente: la ridotta resistenza al rotolamento riduce, infatti, i fenomeni di slittamento, risparmiando sul carburante e sui costi operativi.
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REPORTTECNICO
MOSA
INVESTIRE NELL’ENERGIA
questa la sfida portata avanti da Mosa, società del Gruppo BCS che, in linea con una tradizione progettuale a tutta innovazione, ha rivisto completamente la propria gamma per adeguarsi alle richieste dei mercati internazionali attraverso prodotti all’avanguardia, di qualità sotto il profilo tecnico e anche gradevoli per quanto concerne l’estetica. Partiamo dalle motosaldatrici Mosa Welding, settore in cui la società ha investito non poche risorse al fine di creare due famiglie di macchine: con ponte total controllato e scheda analogica per la sola saldatura a elettrodo;
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Il mercato
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e con ponte total controllato e scheda analogica multi processo in grado di affrontare ogni tipologia di saldatura. Come sottolinea Roberto Grassi, Direttore Tecnico del comparto Energia, Mosa ha svolto “un notevole lavoro sulle schede elettroniche, ha operato importanti aggiornamenti motoristici, con l’ampliamento della gamma a un maggior numero di motori raffreddati a liquido, e ha rivisto anche le linee delle sue motosaldatrici”. Molto importante anche il lavoro svolto sui gruppi elettrogeni. Tre le famiglie a 3.000 giri: Serie Naked, Serie S e Serie SX. Per un totale che al momento contempla 19 nuovi modelli a 3.000 giri e 6 nuovi modelli a 1.500 giri. Numeri importanti, ma che rappresentano solo la punta di un iceberg a innovazione totale che sarà concluso solo alla fine del 2017. Già quest’ultimo scorcio di 2016 vedrà un notevole ampliamento della gamma a 3.000 giri con l’aggiunta di ulteriori 15 nuovi modelli, senza dimenticare gli
All’interno del Gruppo BCS il comparto energia, identificabile nel marchio Mosa, nella stagione 2015-2016 ha realizzato un fatturato di quasi 20 milioni di euro,
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con un’incidenza dell’export pari al 60%. Ripartendo questi dati sulle varie tipologie di prodotto: il 64% è imputabile ai gruppi elettrogeni, il 31% alle motosaldatrici
ulteriori due gruppi elettrogeni da 1.500 giri. Da segnalare in particolare la gamma Naked, per il suo look nudo, aggressivo e la gamma supersilenziata SX. L’intero comparto, che si rivolge sempre all’utenza professionale, ha beneficiato di importanti innovazioni estetiche accompagnate da una completa revisione delle motorizzazioni. Concludiamo il nostro report con le torri faro. Le linee Lighting Kit e Light&Energy (che integra il gruppo elettrogeno) comprende 30 modelli e hanno visto la recente introduzione dei prodotti:TF IMY 5.5 L 2x300 e TF IMY J 4x400, da 5,5 m, allestiti su carrello mobile ed equipaggiati con motori Yanmar L70 LN (Low Noise). Il primo modello prevede 2 LED, il secondo 4 lampade a ioduri. ❑
Roberto Grassi, Direttore Tecnico del comparto Energia, durante la conferenza stampa del 21 novembre 2016.
e il 5% alle torri faro. In un contesto decisamente eterogeneo dal punto di vista geografico, appaiono incoraggianti i dati italiani. Oltre
ad assorbire il 40% dell’intera produzione Mosa, nell’ultima stagione il mercato Italia ha messo a segno un +3,83%. E le prospettive per il futuro,
anche a fronte dell’importante sviluppo della gamma prodotti, appaiono incoraggianti, con stime di crescita attorno al 5% a livello globale.
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26/07/2016 10:48
TESTIMONIANZE
(CASE)
COME CILIEGIE Una nuova pala gommata Case 1121F - fornita dal concessionario Case Iveco Orecchia - al lavoro per Cava Fusi
e pale gommate Case 1121F per Cava Fusi sembrano essere grandi ciliegie, infatti, come si dice del gustoso frutto primaverile, “una tira l’altra”. Cava Fusi - una vera isti-
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tuzione dell’area milanese, con una lunga storia alle spalle e attualmente di proprietà dei Radice Fossati che detengono il 100% delle quote - ha recentemente acquistato una nuova pala gommata Case 1121F andata a far compagnia a un’altra 1121F e
FIDUCIA ripagata
L’impresa lavora con il concessionario Iveco Orecchia da diversi anni. Davvero lusinghiere le parole dell’ing. Lanfranchi, responsabile di cava: “la prima volta che il concessionario ci ha consigliato una 1121F, la pala più grande di Case, sapevamo di poterci fidare. La produttività e la potenza della pala si sono dimostrate perfette per movimentare il materiale che estraiamo. Per questo, quando c’è stato bisogno di un’altra pala, abbiamo scelto una seconda 1121F Case. Inoltre, il rapporto con Iveco Orecchia è ottimo. Se abbiamo un problema o una necessità, fanno sempre del loro meglio per aiutarci”.
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a un escavatore CX210C Case già in flotta. Due le cave dell’impresa milanese: quella di Cerro Maggiore (Mi) utilizzata per il conferimento di materiale inerte estratto o movimentato da altre aziende, e la cava di Uboldo (Va) dedicata all’estrazione di materiali inerti edili e stradali. Quest’ultima funge anche da centro di conferimento di materiali aggregati derivati da demolizioni o rifacimenti stradali. Le due pale gommate vengono utilizzate su due turni in entrambe le aree per lavori da piazzale e per la movimentazione di materiale inerte. Quando attive per lavori di cava svolgono invece un solo turno. Ovviamente la quantità
di materiale estratto dipende molto dal periodo e dal lavoro in appalto. In ogni caso la strategia di Fusi è quella di diversificare il più possibile il proprio core business lavorando non solo nell’attività estrattiva (settore in cui il prezzo del materiale è calato moltissimo) ma anche nello smaltimento di materiali inerti e nella produzione di aggregati naturali di qualità che possano essere usati come fondi per pavimentazioni stradali e civili. Fornita dal concessionario Case Iveco Orecchia, la nuova pala gommata 1121F è stata progettata per lavorare appunto nei duri ambienti delle cave e degli inerti. Situazioni operative in cui la macchina offre consumi contenuti, elevata affidabilità, sicurezza e prestazioni ai vertici della categoria anche grazie a un carico benna elevato: il 10% in più in virtù del cinematismo che consente una chiusura benna da 51°. Il motore è un 6 cilindri in linea Cursor 9 Construction di FPT
CASE PER l’Arte
Un CX80C è protagonista dell’installazione di Hilario Isola alla rassegna Artissima 2016 tenutasi a Torino dal 4 al 6 novembre 2016 Siamo abituati a vederli in cantiere, alle prese con terra, sassi, tubi, pietre e asfalto. Eppure gli escavatori possono essere anche un’ispirazione artistica. È quanto avvenuto ad Artissima, una tra le più importanti fiere italiane di arte contemporanea. Hilario Isola - tra gli artisti visivi di respiro più internazionale, che vanta un curriculum di tutto riguardo e che ama sviluppare installazioni capaci di dialogare con lo spazio di esposizione e con il contesto ambientale e culturale di riferimento - ha presentato: “Paesaggio con ponte e uomo pensoso”, che trasforma un’aiuola urbana in un ambiente sospeso tra realtà e finzione. Protagonista dell’installazione un escavatore Case CX80C che si erge nel prato, in mezzo all’erba incolta dai colori autunnali, ricoperto quasi completamente da una nuova specie di vegetazione. Nel suo progetto, Isola ha utilizzato un nuovo tessuto ecosostenibile per esterni sul quale sono stampati gli acquarelli del pittore piemontese Piero Bagetti (1764-1831), unendo così tradizione a modernità.
Industrial conforme allo Stage IIIB, da 8,7 l, 347 CV di potenza a 1.800 giri/min e con una coppia di 1.604 Nm a 1.100 giri/min. L’iniezione sfrutta un sistema Common Rail di seconda generazione da 1.600 bar e iniezioni multiple, mentre la combustione risulta ottimizzata limitando in modo naturale l’emissione di par-
ticolato e ricorrendo all’SCR con AdBlue per l’abbattimento degli ossidi di azoto. Soluzione che evita le problematiche di gestione dei filtri antiparticolato e abbassa i costi di gestione. L’idraulica è affidata a un impianto load sensing a centro chiuso da 380 l/min. La linea cinematica è firmata ZF e prevede il Power-Shift
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TESTIMONIANZE
automatico. Fiore all’occhiello della pala è il modulo di raffreddamento Cooling Cube: cinque radiatori disposti a cubo in modo che ogni superficie radiante riceva sempre aria pulita mantenendo costante la temperatura dei liquidi. Questa struttura
del modulo di raffreddamento incrementa anche l’efficacia della ventola reversibile (di serie), che può essere azionata dalla cabina, il cui regime ridotto, solo 1.200 giri/min, contribuisce a diminuire la rumorosità e le vibrazioni. Gli assali heavy-duty
Case sono robusti, grandi e di più facile manutenzione grazie alla disposizione modulare in tre segmenti e consentono una riduzione dell’usura degli pneumatici stimata attorno al 20-30%: il sistema di differenziale a centro aperto consente alle ruote di viaggiare liberamente a velocità diverse, mentre quello a slittamento limitato tende a inserirsi anche quando non serve, come nelle curve, quando rallenta le ruote esterne usurando le gomme. Inoltre, il sistema di bloccaggio del differenziale anteriore al 100% riduce al massimo lo slittamento e migliora la trazione. ❑
COMFORT e risparmio Decisamente soddisfatti gli operatori della 1121F che dimostrano il loro apprezzamento soprattutto nei confronti del comfort in cabina. Se la disposizione ergonomica dei comandi agevola nel
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lavoro, la silenziosità e la visibilità della cabina Case rappresentano il massimo dal punto di vista del benessere e della sicurezza. Del resto la superficie vetrata complessiva è fra le maggiori sul mercato
e la visuale posteriore è coadiuvata dalle immagini della telecamera. Mentre sul fronte del risparmio di carburante un dato su tutti: le pale gommate Case lavorano 16 ore al giorno con un pieno.
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REPORTTECNICO
FIAT PROFESSIONAL
FULL DI GAMMA on una gamma completamente rinnovata, nel giro di soli due anni, Fiat Professional si presenta alla clientela come un marchio dalle soluzioni globali. Una gamma, fra l'altro, che comprende anche il nuovissimo pick-up Fullback che va all'attacco di un segmento significativo in molti continenti, e che nella stessa Europa si attesta sul 6% del mercato, oltretutto con il trend in crescita. L'offerta di Fiat Professional, pur rinnovata, richiama tutti i nomi storici dei veicoli commerciali della casa; nomi che, infatti, sono Talen-
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Talento su strada
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Abbiamo percorso un centinaio di chilometri con il Talento da 145 CV. Percorso che si è sviluppato tra autostrada, statale e “quasi” fuori strada. Nulla da dire in autostrada in
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to, Fiorino, Doblò Cargo e Ducato. Prodotti che sono nel cuore e nella mente di tutti da decenni, ma che continuano a rigenerarsi seguendo le esigenze del mercato. Ecco, quindi, una zoomata sulla gamma: a fianco del Fullback, di cui abbiamo appena detto, c'è l'arcinoto Ducato, il furgone per eccellenza con infinite varianti e applicazioni di ogni genere. Il piccolo Fiorino, la vera rivoluzione dei trasporti cittadini con le sue piccole dimensioni ma con una buona possibilità di stipare merci. Infine il Doblò Cargo, un veicolo multiuso, prevalentemente per percorrenze a
termini di comfort e prestazioni, come poteva essere ovvio data la potenza del motore. Particolarmente rilevanti le capacità di sorpasso che si possono ottenere con potenze di questo livello sulle
piccolo o medio raggio, ma capace di trasportare davvero tanto. Ma oggi la vera arci-novità è la nuova versione del Talento, il furgone che da sempre riesce a coniugare le dimensioni accettabili, estremamente adatte al traffico cittadino, con una decisa capacità di carico. Insomma, il vero anello di congiunzione tra il Doblò Cargo e il più imponente Ducato. Dal punto di vista del look Talento colpisce per le proporzioni razionali, nulla è stato sacrificato sull’altare della sola praticità; al contrario Fiat è riuscita a dare una linea personale al veicolo più difficile da
difficili provinciali piemontesi. Un colpo di acceleratore e, in un baleno, il sorpasso è fatto! Ma il bello è venuto quando abbiamo impegnato la strada che si arrampica in modo deciso verso la Rocca
di Cavour. Un viottolo che lascia ben poco spazio al di fuori delle dimensioni del furgone, con tornanti e curve che potrebbero mettere a dura prova qualunque SUV di mezza tacca. Talento si è arrampicato
trattare dal punto di vista estetico: quello commerciale. Dove i maestri del design non possono sbizzarrirsi con le forme e le curve, ma devono sempre tener conto che uno dei parametri principali che portano l'utente alla scelta è proprio la comodità e la capacità di stipare merci. Talento ha un frontale imponente nel quale, fra l'altro, è possibile montare delle luci diurne a LED che amplificano la sensazione di dinamicità
e di efficienza. Il paraurti anteriore è in tre varianti, nero, semiverniciato o in tinta con la carrozzeria. La parte posteriore, come si conviene ad un commerciale di oggi, è assolutamente squadrata e trasmette la sensazione di poter trasportare... l'intero mobilio di casa. Grande cura anche per l'interno, la posizione di guida è veramente ergonomica e i sedili, sagomati al punto giusto, risultano molto confortevoli. In più per l'a-
con decisione, il doppio turbo ha sempre tenuto perfettamente in tiro il motore, quindi la trazione, con l'unica indecisione del conducente se usare la seconda o la terza marcia. Splendida la
manovrabilità, nei tornanti (pensati per veicoli di ben altre dimensioni) questo nuovo Fiat Professional si è divincolato come se fosse cosa da tutti i giorni. Lo stesso senso di sicurezza, complice
bitacolo sono sparsi numerosi vani porta oggetti che, nell'uso quotidiano, si dimostrano provvidenziali e, a richiesta, è anche possibile allestire il Talento come un piccolo ufficio mobile, facendo installare un sedile centrale reclinabile che diventa un comodo tavolino che può ospitare anche il computer. Naturalmente l'impegno è stato molto diretto verso le capacità di carico, l'arma segreta di tutti i furgoni. Il volume raggiunge i 5,2 m³ per il modello passo corto e 6 m³ per quello a passo lungo, se poi si sceglie il modello a tetto alto i metri cubi arrivano a 8,6. Il che significa che, anche nell'allestimento a passo corto, è possibile caricare tre Euro pallet. La portata può arrivare fino a 1.249 kg. Dal punto di vista delle motorizzazioni Talento offre quattro propulsori turbodiesel da 1,6 litri, tutti Euro 6, con potenze che vanno da 95 a 145 CV e con valori di coppia che vanno da 260 a 340 Nm. Questi propulsori adottano la tecnologia antinquinamento SCR, quindi con l'aggiunta di AdBlue per l'abbattimento dei gas di scarico. In
l'ottima direzionalità dello sterzo, lo abbiamo provato nella difficile manovra della discesa dalla Rocca a valle. Una particolarità che ci ha favorevolmente colpiti, fra l'altro, riguarda l'ottimo assetto del
più adottano o un turbocompressore a geometria variabile oppure un doppio turbo che, oltre a favorire l'abbattimento delle emissioni, aiuta moltissimo nell'erogazione della coppia ai bassi regimi, quindi nel quotidiano traffico urbano evitano il continuo ricorso all'uso del cambio. Ma tanto è dato anche al capitolo sicurezza, prima di tutto il ViewPlus Mirror, l'importante accessorio che consente di tenere sotto controllo l'angolo morto e che viene installato nel retrovisore, poi l'ABS con EBD, il distributore di frenata elettronico e l’EBA, l’assistente per la frenata di emergenza, il sistema antipattinamento con Hill Holder, che aiuta le partenze in salita. Non mancano airbag assortiti ed il sistema di controllo di stabilità per l'eventuale rimorchio. Le manovre possono essere favorite con i sensori di parcheggio o con la telecamera posteriore che proietta le immagini nello specchietto retrovisore. Per l'intrattenimento è prevista un'autoradio con touchscreen da 7” che integra il navigatore GPS, la presa USB ed il collegamento Bluetooth per il telefono. ❑
retrotreno che, seppur nelle manovre un po’ garibaldine, non ha mai dato la sensazione di scomporsi più di tanto. Sempre pronto e reattivo anche il motore, anche se pensiamo che anche
il Talento motorizzato con soglie di potenza inferiore, certamente sia in grado di dare il meglio, e con consumi più ridotti. Un particolare che, specie nel traffico cittadino, conta. Eccome! MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO Il nuovo ZX250LC-6 è equipaggiato con un motore da 140 kW
HITACHI
HITACHI? IMPRESSIONANTI NOVITÀ tilizzare termini entusiastici è quasi obbligatorio quando ci si trova di fronte a una simile montagna di novità. Stiamo parlando dei più recenti modelli messi in campo da Hitachi. Partiamo dai pesi piuma a raggio ridotto. Macchine rispettivamente da 1.760 e 1.880 kg, i nuovi ZX17U-5 e ZX19U-5 sono equipaggiati con un motore da 10,6 kW che i tecnici Hitachi garantiscono estremamente
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C'è anche l'ibrido
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Tra le proposte Hitachi merita attenzione lo ZH210LC-5 hybrid progettato per offrire prestazioni affidabili a fronte di minori emissioni e un minor dispendio di carburante.
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parco nei consumi. La versatilità di questi mini è ampliata dal carro a larghezza variabile: da 980 mm, per lavorare negli spazi ristretti o per essere caricati sugli autocarri, a 1.280 mm per offrire la massima stabilità operativa. Malgrado le dimensioni, i progettisti hanno pensato a un buon comfort operativo, anche grazie a controlli user-friendly e a un sedile con sospensioni regolabili. Tra i tradizionali ecco il nuovo ZX19-5 la
L'ibrido incorpora le tecnologie adottate dagli escavatori idraulici, elettrici e alimentati a batteria. Il risultato è il sistema TRIAS HX, che riduce il consumo e le emissioni di CO2 fino al
cui rinnovata posizione del cilindro del braccio, oltre a proteggerlo, svolge un ruolo fondamentale sul raggio di sterzata, più contenuto e quindi ideale per gli spazi ristretti. Il mini Hitachi (il peso operativo è di poco inferiore alle 2 t) mette in mostra una nuova lama il cui angolo è stato ottimizzato per le funzioni dozer. Il posto di comando beneficia di un nuovo e ampio monitor LCD, posto sul lato destro, che visualizza
31%. Il sistema ibrido incorpora un motore di rotazione che converte l'energia generata durante la frenata in energia elettrica che viene immagazzinata e utilizzata quando
serve, con prestazioni identiche al tradizionale ZH210LC-5. Si avvale inoltre di un sistema di monitoraggio che evidenzia il consumo di carburante e l'utilizzo di energia su base media.
ZX350LC-6 Davvero ampio il range di lavoro pensato per il nuovo ZX350LC-6, un escavatore cingolato da oltre 34 t, equipaggiato con benne da quasi 2 metri cubi e con un motore Stage IV da 210 kW.
Il carro e i cingoli presentano una configurazione che agevola lo scarico del fango, mentre il braccio prevede piastre di rinforzo. Anche questa macchina utilizza il TRIAS II, con risparmi di carburante del 15% in modalità ECO e del 7% in PWR.
lo stato e le impostazioni della macchina. Saliamo di categoria – il peso operativo varia, a seconda delle configurazioni, da 24,2 a 28, 3 t – ma rimaniamo nello short-tail swing radius con il modello ZX225USLC-5. Si tratta di una macchina che, grazie alle sue dimensioni e potenza, (il motore Isuzu Stage IIIB esprime 122 kW) è in grado di farsi valere in parecchi cantieri, anche ristretti, in virtù del citato ingombro ridotto e di un nuovo sistema di gestione delle attrezzature che può memorizzare e richiamare fino a 11 modalità. Il
Il nuovo ZX17U-5 è perfetto in tutti i cantieri dove lo spazio è minimo
nostro viaggio negli escavatori Hitachi ci porta a guardare al nuovo ZX250LC-6 che incorpora tutte le tecnologie sviluppate specificatamente per la linea Zaxis-6. Tra queste il sistema TRIAS II deputato a gestire in modo intelligente la quantità di olio presente nel circuito idraulico che si traduce, mantenendo elevata la produttività, in un risparmio di carburante pari al 19% in modalità ECO, che diviene del 10% in modalità PWR. Il motore è uno Stage IV da 140 kW. Tra le chicche costruttive: la consolle in cabina in grado di resistere ai raggi UV e la massima cura per le tubazioni e le valvole con l'uso di materiali in grado di resistere alle più alte temperature. Il peso di esercizio va dalle 25,7 alle 28,1 t. Concludiamo la nostra rassegna con lo ZX300LC-6 alimentato da un sei cilindri Stage IV da 186 kW che, secondo quanto affermato dai progettisti Hitachi, assicura il 14-15% di produttività in più rispetto alla versione precedente. Anche in questo caso la macchina beneficia del sistema TRIAS II che ottimizza l'apporto idraulico. Notevole l'attenzione per la cabina che utilizza materiali speciali per mitigare gli effetti negativi dovuti alle condizioni atmosferiche e soprattutto al calore. Con un peso compreso tra le 29,9 e le 32,3 t, il nuovo ZX300LC-6 adotta benne da 1,2 a 1,7 metri cubi. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
JLG
IN OGNI DIREZIONE erticale o telescopica la qualità JLG è sempre vincente e capace di imporsi in molteplici contesti. Partiamo dallo scissor. Uno dei primi esemplari del nuovo off road 530LRT di JLG è stato recentemente consegnato a Noma Noleggio di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, che oltre a essere presente in Veneto, possiede filiali in Friuli Venezia Giulia, in Campania e in Molise.
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Storico partner JLG, Noma Noleggio è una società giovane, dinamica e particolarmente attenta all’innovazione, non le sono quindi sfuggite le potenzialità di questo potente e robusto scissor che vanta un’altezza di lavoro di 18,15 m. I clienti dell’azienda trevigiana - imprese edili, carpentieri, società di servizi,
Più intervallo
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Non stiamo parlando della pausa scolastica tra un'ora di italiano e una di matematica, ma di una cosa ben più importante: gli intervalli di sostituzione delle funi. JLG ha infatti prolungato da 8 a 12 anni l’intervallo di sostituzione obbligatoria delle funi
e delle pulegge, purché il numero totale di ore lavoro della macchina non superi le 7.000. Gli intervalli prolungati si applicano ai seguenti modelli di piattaforme aeree a braccio JLG: 600S, 600SJ, 600SC, 600SJC, 601S, 660SJ, 660SJC, 680S, 800S,
810SJ, 860SJ, 1100S, 1100SB, 1100SJP, 1200SJP, 1350SJP, 1500SJ, e 1850SJ. “La sostituzione delle funi rappresenta uno dei maggiori costi sostenuti dai proprietari nel corso della vita utile delle piattaforme aeree a braccio”,
ha dichiarato Paul Kreutzwiser, direttore globale della categoria piattaforme aeree, “prolungare l’intervallo di sostituzione significa quindi ridurre i costi di manutenzione e contribuire a diminuire il costo totale di proprietà”.
DATI TECNICI Modello JLG 530LRT Altezza di lavoro 18,15 m Larghezza 2,31 m Dimensioni piattaforma 1,91x4,06 m Portata piattaforma 680 kg Portata su singola estensione 230 kg Tempo sollevamento/abbassamento 65/60 sec Motore diesel Kubota 21,7 kW Trazione 4WD Pendenza superabile 40% Peso kg 7,995 con ruote standard
impiantisti, imbianchini, giardinieri, elettricisti, eccetera - potranno quindi avvalersi di una macchina progettata per lavorare nelle condizioni più impegnative. La trazione integrale e l’asse oscillante standard consentono infatti di superare pen-
denze del 40% e di muoversi in tutta sicurezza sulle superfici irregolari. Sicurezza incrementata dalla sua struttura, realizzata in acciaio resistente e di notevoli spessori per garantire all’operatore tutta la stabilità di cui necessita. Grande lo spazio in piattaforma (le misure di 1,91x4,06 m sono incrementabili con la doppia estensione di 2,28 m) la cui portata complessiva è di 680 kg. Il che si traduce in più persone, più materiali e maggiore produttività. Passando al telescopico, puntiamo i nostri riflettori sull'Ultraboom 1350SJP di JLG, una piattaforma facile da vedere al lavoro all’interno di un grande stabilimento, di un
cantiere edile o di un’area portuale. Di recente, invece, abbiamo visto la macchina JLG all’opera nel centro storico di Mestre (Ve), dove Eurocostruzioni - azienda di Zero Branco (Treviso), specializzata nelle costruzioni e ristrutturazioni edili residenziali e industriali - la sta utilizzando per un intervento di manutenzione di cui è oggetto il Centro Commerciale Le Barche: circa un mese di lavoro per fissare gli elementi esterni frangivento alla struttura portante dell’imponente edificio. E anche in questo caso c'è
lo zampino di Noma Noleggio, la macchina è infatti stata fornita dal noleggiatore trevigiano. Notevoli le caratteristiche tecniche. L'altezza del piano di calpestio si assesta sui 41,30 m, lo sbraccio orizzontale è di 24,38 m e il jib di 2,44 m. Il tutto per tre plus fondamentali: una grande stabilità, un'estrema facilità d’uso merito anche dell’esclusivo braccio QuickStik e del sistema di comando ADE (Advanced Design Electronics) - e una notevole mobilità. Il ridotto raggio di sterzata e la possibilità di restringimento del carro consentono infatti alla piattaforma di accedere anche negli spazi più angusti, un vantaggio determinante nel caso di un cantiere urbano a intenso traffico veicolare e pedonale come quello di Mestre. Inoltre, come accade per tutti gli Ultraboom, la 1350SJP, una volta a riposo, è così compatta da poter essere trasportata in sagoma. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(KOHLER)
PERFETTI PER OGNI APPLICAZIONE
Anche in settori che esulano strettamente dal nostro, i KDI di Kohler stanno convincendo sempre più OEM della loro bontà. Occhi puntati, per quel che riguarda l’edilizia, su quei Costruttori di gruppi elettrogeni e generatori, che hanno scelto Kohler
opo essersi affermata come punto di riferimento per le applicazioni nel settore construction nel range di potenze tra 37 e 100 kW, la gamma di motori KDI di Kohler Engines affronta oggi una nuova sfida: essere ancora una volta “The Game Changer” per tutti i costruttori di macchine agricole e non solo. Nonostante la sfida sia partita da Eima, popolare manifestazione fieristica legata al settore agricolo, essa coinvolge costruttori che possono vedere i loro prodotti acquistati anche da imprese edili, quali ad esempio i gruppi elettrogeni, i generatori e i gruppi gen-set. Per riuscire a realizzare questa nuova sfida, Kohler punterà sulla sua capa-
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IL futuro
Ancora una volta, Kohler Engines è impegnata nel fornire soluzioni avanzate ai propri clienti a livello globale, coerentemente con il principio ispiratore “To be on the leading edge of technology and innovation”, ossia essere all’avanguardia nella tecnologia e nell’innovazione. Entro il 2019, la nuova generazione di motori KDI sarà integrata con il filtro anti-particolato nel rispetto dei requisiti in materia di emissioni previsti dallo Stage V. Il team di progettazione Kohler sta sviluppando un’innovativa soluzione post-trattamento particolarmente compatta. La soluzione, ora in fase di sviluppo, sarà basata sulla rigenerazione passiva e sarà “trasparente” sia per gli OEM sia per gli utenti finali. La rigenerazione passiva è un processo continuo che permette al DPF di svolgere le proprie funzioni con la macchina in uso. Con la soluzione Stage V, la piattaforma KDI manterrà le stesse prestazioni, oggi le migliori della categoria, e i bassi costi di gestione. La nuova generazione di motori KDI sarà presentata durante la prossima edizione di Agritechnica (10-18 Novembre, 2017).
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cità di offrire una soluzione chiara, efficace e funzionale per una domanda sempre più orientata verso motori compatti, a un’elevata densità di potenza, a consumi contenuti, a un’erogazione fluida e lineare lungo l’intero arco di utilizzo, per una produttività ai massimi livelli e una strategia di contenimento delle emissioni efficace ma al tempo stesso facile da gestire sia in termini tecnici sia manutentivi.
Dimensioni ridotte, migliori performance di categoria e facilità di installazione hanno già convinto numerosi costruttori a scegliere i motori KDI per le proprie applicazioni. A Eima Kohler si è presentata con specifiche versioni dei motori KDI appositamente pensate per soddisfare specifiche esigenze. Tra i punti forti di questa nuova offerta vi sono: la collaudata architettura bedplate, le cui elevate caratteristiche di robustezza e rigidità torsionale si prestano in maniera segnatamente efficace alle installazioni su trattori agricoli; il particolare profilo stretto, che consente di ottenere raggi di sterzata contenuti, facilitando così le operazioni di manovra; Modello Ciclo Architettura Cilindrata [cm3] Iniezione Valvole per cilindro Raffreddamento Potenza max [kw@rpm] Coppia massima [nm@rpm] Sistema di post-trattamento Emissioni
KDI 1903TCR Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 1861 DI Common Rail 4 Liquido 42@2.400 225@1.500 DOC Stage IIIB - Tier 4 Final
la coppa strutturale portante, dotata di tunnel centrale, per il passaggio dell’albero di trasmissione e la presenza di due prese di moto (PTO) laterali ausiliarie, progettate per
KDI 2504TCR Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 2482 DI Common Rail 4 Liquido 55,4@2.400 300@1.400 DOC Stage IIIB - Tier 4 Final
prelevare la più alta energia possibile. Le performance, best in class di categoria, consentono di sostituire motori di cilindrata superiore mentre le curve di erogazione e coppia
KDI 1903M Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 1861 DI Mech Rotary pump 4 Liquido 31@2.600 133@1.400 Stage III A
KDI 2504m Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 2482 DI Mech Rotary pump 4 Liquido 36,4@2.600 170@1.400 Stage III A MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
Modello Ciclo Architettura Cilindrata [cm3] Iniezione Valvole per cilindro Raffreddamento Potenza max [kw@rpm] Coppia massima [nm@rpm] Sistema di post-trattamento Emissioni
KDI 3404TCR - (55.4kW) Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 3359 DI Common Rail 4 Liquido 55,4@2.200 375@1.400 DOC Stage IIIB - Tier 4 Final
sono state ottimizzate in modo tale da massimizzare la produttività delle macchine e ottenere una risposta immediata al carico anche a bassi regimi di rotazione garantendo piacevolezza e fluidità di guida. La gamma di motori KDI di Kohler Engines si è rapidamente affermata sul mercato, grazie all’innovazione tecnologica costruttiva e alla flessibilità della piattaforma produttiva,
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KDI 3404TCR-SCR (75kW) Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 3359 DI Common Rail 4 Liquido 75@2.200 475@1.400 SCR Stage IV - Tier 4 Final
caratteristiche che si traducono in vantaggi considerevoli sia per gli OEM sia per gli utenti finali. Un successo dimostrato dai molti OEM che hanno scelto i motori KDI per le loro applicazioni, molte delle quali saranno esposte a EIMA 2016:Antonio Carraro,Arbos-Lovol Group, BCS, Bertoli, C.G.M. Gruppi Elettrogeni, Caravaggi, Caron Officine e Brevetti, Comaca, Durso,
KDI 3404TCR-SCR (90kW) Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 3359 DI Common Rail 4 Liquido 90@2.200 480@1.400 SCR Stage IV - Tier 4 Final
KDI 3404TCR-SCR (100kW) Diesel 4 tempi 4 cil. in linea 3359 DI Common Rail 4 Liquido 100@2.200 500@1.400 SCR Stage IV - Tier 4 Final
Facma, Genmac, Idrofoglia, Irriland, MDB, Multione, Negri, Ortomec, Pazzaglia, Spray Team, Starpower e W.F.M. ❑ KOHLER ENGINES Via Cavaliere del Lavoro Adelmo Lombardini, 2 42124 Reggio Emilia (RE) Tel. 0522 3891 Fax 0522 389 503 www.lombardinigroup.it
REPORTTECNICO
SUZUKI
VARIAZIONE SUL TEMA S-CROSS Suzuki si rinnova nel carattere, nel design, nell’equipaggiamento e nelle prestazioni.
IL Cambio
l cantiere è sempre il nostro baricentro, ma ogni tanto qualche piccola (e piacevole) deviazione ce la concediamo. È quanto accade parlando di S-CROSS, il nuovo SUV proposto da Suzuki, non solo esteticamente molto gradevole, ma capace di catturare l’attenzione anche sotto il profilo tecnico, quello che abitualmente si esalta sulle nostre pagine.Ammiraglia nella gamma di Hamamatsu ed eccellenza nel settore delle entro-fuoristrada, con i suoi 4,30 m di lunghezza, S-CROSS è la scelta giusta per chi cerca un’auto caratterizzata dalla proverbiale affidabilità Suzuki, ottimi consumi con
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I Motori
alta qualità di guida, nel massimo del comfort e della sicurezza anche grazie alla trazione integrale 4x4 Allgrip. Quest’ultima offre quattro modalità di guida, selezionabili dalla consolle centrale, che garantiscono prestazioni e sicurezza ottimali nelle più svariate condizioni di guida. Tra le opzioni il bloccaggio del giunto che assicura la trazione quando il fondo si fa particolarmente difficile. La gamma propulsori è ora formata dalle unità 1.0 e 1.4 Boosterjet, turbo benzina a iniezione diretta che affiancano la conosciuta unità diesel 1.6 DDiS. S-CROSS dispone inoltre di una gamma di sistemi di sicurezza attiva
Accanto all’unità turbo diesel 1.6 DDiS, disponibile in versione 2WD o 4WD Allgrip, debuttano su S-CROSS le motorizzazioni benzina turbo a iniezione diretta.
Per la trazione 2WD sarà disponibile il motore 1.0 Boosterjet, mentre per la trazione 4WD Allgrip il più potente 1.4 Boosterjet già proposto sul Vitara. Il Boosterjet 1.0 è un
Oltre ai cambi manuali a 5 e 6 rapporti (rispettivamente per i motori Boosterjet 1.0 e 1.4), le unità benzina propongono la nuova trasmissione automatica a 6 A/T. Sul motore turbo diesel DDiS si conferma la disponibilità del cambio manuale a 6 marce e dell’automatico “doppia frizione” DCT, anch’esso a 6 rapporti.
e passiva all’avanguardia e garantisce performance eccellenti su strada unitamente a un ottimo grip sui terreni a scarsa aderenza. S-CROSS è dotato di sistema Infotainment che comprende display con schermo touch screen da 7 pollici con funzione retrocamera, connettività USB e Smartphone (Apple CarPlay e Mirrorlink). Nuovi anche i sedili riscaldabili. Sul fronte sicurezza da segnalare i nuovi sistemi Radar Brake Support (RBS) e Adaptive Cruise Control (ACC). ❑
motore tre cilindri di nuova concezione che eroga una potenza massima di 82 kW (112 cv) e una coppia massima di 170 Nm; il 1.4 è un propulsore quattro cilindri che
vanta 103 kW (140 cv) di potenza e 220 Nm di coppia da 1.500 a 4.000 giri/min. Tutte le versioni diesel e benzina di S-CROSS sono dotate del sistema Start & Stop di serie.
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INFIERA
WACKER NEUSON
SEGNALI DI RISVEGLIO Grande interesse per le macchine ECO Wacker Neuson al recente Ecomondo
LE MACCHINE
in fiera
e i dati di mercato stanno sottolineando una certa ripresa anche a livello italiano, una conferma ci arriva dal recente Ecomondo e, soprattutto, dalla soddisfazione registrata da un importante attore del mercato come Wacker Neuson, che storicamente ha sempre puntato molto sul Bel Paese. Non solo la fiera ha registrato un'ottima e qualificata presenza, ma è anche stata occasione per la vendita di un miniescavatore 803 dual power completo di centralina
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La parola a Georg Jung
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•pala gommata WL20e •vibrocostipatore a batteria AS50e completo di batteria e carica batteria veloce •mini escavatore 803 Dual Power completo di centralina elettroidraulica HPU8 e benna
“I clienti, spinti dalle nuove e restrittive normative in ambito emissioni di gas di scarico, pongono sempre maggiore attenzione verso prodotti che possano
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elettroidraulica HPU e benna, e per l'impostazione di parecchie trattative decisamente concrete. Ma andiamo con ordine. Presente in diverse edizioni, la fiera per Wacker Neuson non aveva mai brillato per contatti e opportunità, un trend che è stato
garantire l’ecosostenibilità del sistema e in questo settore Wacker Neuson può affermare con orgoglio di essere un passo davanti agli altri confermando il focus
decisamente invertito durante l'ultimo Ecomondo che, sono parole del costruttore, “ha dato ottime soddisfazioni”. Il tutto frutto di un certo risveglio del mercato, di una buona affluenza e soprattutto, a differenza di altre manifestazioni oramai sul
per qualità, innovazioni e professionalità e quindi il motto ”all it takes”, cioè da noi puoi avere tutto. Grazie agli sforzi profusi nella completa riorganizzazione
aziendale sia interna Wacker Neuson sia della rete commerciale dei nostri concessionari, in questi ultimi quattro anni abbiamo avuto una crescita continua con un sostanziale incremento
emissione zero, con funzionamento completamente elettrico, e quindi perfettamente in linea con il tema principale della manifestazione. Analizzando, seppur in modo sintetico, le macchine esposte ad Ecomondo, cominciamo dal miniescavatore 803 dual power che, oltre al classico motore diesel integrato, offre la possibilità di collegare la macchina a un'unità elettroidraulica HPU8. Il generatore, che offre la possibilità di un utilizzo al 100% elettrico, viene collegato in Plug & Play al sottocarro della macchina in modo estremamente veloce e semplice. La compattezza del miniescavatore e le sue prestazioni lo rendono perfetto per operare in molteplici cantieri, anche molto angusti e interni. La WL20e è un modello di pala gommata completamente azionabile in modo elettrico che non fa certo rimpiangere l'utilizzo del classico diesel. Con prestazioni del tutto paragonabili
al modello tradizionale, la WL20e è equipaggiata con due potenti motori elettrici: uno è dedicato alla trasmissione di guida, mentre il secondo aziona l'idraulica di lavoro. Sulla stessa lunghezza d'onda ecco infine il costipatore a batteria AS50e che, grazie al principio di funzionamento interamente a emissioni zero, può lavorare all'interno di scavi scarsamente ventilati o in ambienti sensibili. Da segnalare come l'impugnatura del costipatore AS50e sia disgiunta dalle vibrazioni per assicurare il miglior comfort operativo. ❑
viale del tramonto, di un'impostazione molto settoriale che ha portato visitatori seriamente interessati ai prodotti e non semplici curiosi. In questo contesto va sottolineata la presenza nello stand Wacker Neuson dei prodotti “ECO”, ovvero ad
di fatturato e di numero di macchine. Ovviamente questo si è tradotto in un netto miglioramento delle quote di mercato, il tutto in momenti ancora pesantemente gravati
dalla difficile situazione economica italiana. Siamo certi di aver intrapreso la strada giusta per dimostrare che anche l’Italia è un paese attento a qualità e innovazione, dove
queste caratteristiche si traducono in economicità d’impiego. Il futuro per noi può essere visto solo come un'opportunità di crescita e miglioramento in
un mercato che cerca sempre più partner seri e affidabili come sicuramente è Wacker Neuson”. Georg Jung, Direttore Generale Wacker Neuson Italia MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
YANMAR
LA CITTÀ, IL SUO TERRENO DI CACCIA
li escavatori sono macchine vive. Sentono la mano di chi le utilizza, rispondono a determinate sollecitazioni e sono refrattari verso altri comandi. Predi-
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Qualità e
Design
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ligono taluni lavori ad altri. Quando di parla delle macchine Yanmar ci si trova di fronte a escavatori dall'indole urbana, nel senso di autentici “animali” da città,“predatori” in grado di
Sono queste le caratteristiche distintive di Yanmar che emergono anche dalla partecipazione del marchio alle più importanti fiere internazionali. Dopo il Bauma, gli escavatori Yanmar hanno convinto gli
operatori del settore anche al GaLaBau di Norimberga. Nello specifico notevole è stato il successo di due ViO in un'inedita livrea nero opaco realizzata per il dealer M&V Veit Baumaschinen e denominata “BlackMatt-Edition”. Questa
dare il meglio di sé in tutte le situazioni più strette, difficili e intricate. Caratteristiche che si riconfermano nel nuovo ViO57-6, ennesimo girosagoma capace di scatenarsi dove
DATI TECNICI Modello ViO57-6 Peso operativo 5.485 kg Peso di trasporto 5.410 kg Profondità di scavo 3.920-4.210* mm Altezza di scarico 4.240-4.420* mm Raggio rotazione posteriore 995 mm Motore Yanmar Diesel 4TNV84T-ZMBV Potenza netta 32,6 kW a 2.200 giri/min Forza di scavo alla benna 41,9 kN Velocità di traslazione 2,2-4,4 km/h Dimensioni di trasporto 5.510/5.600*x1.990x2.540 mm *Avambraccio lungo
molte altre macchine sono costrette a rinunciare. Notevoli le migliorie apportate dai tecniciYanmar. La lunghezza del braccio rimane di 2.950 mm, ma la sua forma è radicalmente
estetica mette ancor più in evidenza le proporzioni Zero Tail Swing degli escavatori Yanmar, a sottolineare ancora una volta come le dimensioni, unite alle prestazioni, facciano la differenza per queste macchine che non hanno certo bisogno
di artifici estetici per convincere gli operatori del settore. Caratteristiche ben note al distributore di Stoccarda che nella scorsa stagione è stato il primo dealer europeo a ricevere il “Certificate of highly qualified service” di Yanmar.
cambiata al fine di migliorare la forza di sollevamento (+10%), offrire un raggio di rotazione veramente compatto, ridurre di 40 kg il peso e aumentare la stabilità della macchina. Da sottolineare anche l'estrema attenzione progettuale: gli steli dei martinetti sono protetti da una piastra telescopica in acciaio elastico che garantisce salvaguardia completa all’intero cilindro. Completamente riprogettato anche il sottocarro a sezione scatolata a X che contribuisce a migliorare la stabilità, a fornire un'ottima rigidità torsionale e a ridurre l'altezza massima a 2,54 m. Anche il cuore della macchina registra non poche migliorie: l’utilizzo di un motore più potente, di una pompa con portata superiore del 14% e di un distributore idraulico di nuova generazione, migliorano i tempi di ciclo di oltre il 10%. Nello specifico il nuovo motore Yanmar 4TNV84T da 48,4 HP è dotato di iniezione diretta a controllo elettronico. Prevede un turbocompressore che ne migliora la potenza, l’efficienza e la coppia. Scelte progettuali importanti
che hanno consentito di ridurre la velocità di rotazione del propulsore di 200 giri/min, diminuendo così anche la rumorosità. Sul fronte del risparmio, il ViO57-6 prevede la possibilità di selezionare la modalità Eco che riduce la velocità del motore di 300 giri/min per il minimo consumo di carburante. Allo stesso tempo il dispositivo di decelerazione automatica, ulteriore dotazione standard, consente al motore di decelerare passando al minimo regime nel caso in cui l’operatore non tocchi le leve dei comandi di scavo per 4 secondi. Il circuito idraulico comprende tre pompe a pistoni assiali a portata variabile e un distributore a sommatoria di portata, dove le pompe si attivano automaticamente a seconda delle operazioni eseguite ottimizzando i flussi idraulici. Se la combinazione delle portate delle pompe aumenta la velocità di lavoro, questo sistema consente prestazioni regolari e simultanee di tutte le operazioni, anche durante la traslazione. Da segnalare anche il circuito idraulico ausiliario azionato da comandi proporzionali sui joystick che regolano la portata e la direzione del flusso d’olio. Il circuito prevede un potenziometro, facile da azionare, che definisce la massima portata idraulica in funzione dell’accessorio installato. Il ViO57-6 è inoltre equipaggiato con un motore di trazione in grado di sviluppare una coppia di trazione superiore del 10%, migliorando così gli spostamenti sui terreni difficili e le operazioni di livellamento. La riprogettazione della macchina ha visto anche l'applicazione del concetto “Universal Design” di Yanmar incentrato sull’ergonomia, che si traduce in un maggiore spazio per le gambe e, più in generale, in un miglioramento del comfort e della sicurezza per l’operatore. Il sedile a sospensioni pneumatiche prevede numerose possibilità di regolazione per garantirne la posizione ottimale, allo stesso tempo il quadro degli strumenti è stato completamente rivisto, unitamente al bracciolo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza
SPECIALE GIC 2016
GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO – PIACENZA
Oltre
3.000 visitatori
Si è chiusa la prima edizione di GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo 2016 che si è tenuta a Piacenza. Contrariamente all’opinione di molti, la manifestazione ha dimostrato di avere enormi potenzialità
Chi ci ha creduto subito; oltre agli espositori
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Un altro fiore all’occhiello del GIC è stata la presenza di oltre 30 patrocini, tra Enti e Istituzioni, tra cui anche quello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: un segnale forte e rilevante, che testimonia l’interesse da parte del mondo politico e istituzionale per una manifestazione che può davvero offrire nuovi impulsi all’innovazione e alla crescita nel settore delle costruzioni.
Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza
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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza
i può affermare, senza tema di smentite, che fin dal suo esordio quindi il GIC ha ottenuto risultati decisamente superiori alle migliori aspettative (e decisamente contrari a quanti erano dell’opinione che non c’era la necessità di una nuova fiera, tralasciando peraltro un’analisi più approfondita circa quello che è il format della manifestazione piacentina). Interesse, apprezzamento e grande soddisfazione sono stati il comun denominatore delle dichiarazioni finali, a cancelli chiusi, dei più di 120 espositori che hanno vissuto in prima persona l’afflusso di oltre 3.000 visitatori (ricordiamo che gli ingressi di questa manifestazione sono monitorati e certificati da un Ente di Certificazione esterno all’Organizzazione, al pari di quelli del GIS – Giornate Italiane del Sollevamento con le quali il GIC andrà ad alternarsi annualmente sempre in quel di Piacenza) e di cui
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tra breve vi daremo alcuni assaggi. Nel frattempo a onor di cronaca vi invitiamo, se volete vedere i numeri precisi della manifestazione, a visitare il sito web ufficiale, www.gic-expo. it, sul quale saranno disponibili anche indicazioni di altra natura, come ad esempio l’indicazione delle aree geografiche di provenienza. Una scelta, quella della certificazione, fortemente voluta dagli organizzatori della fiera, in primis per una questione di trasparenza e di rispetto nei confronti degli espositori che hanno creduto in questa prima edizione del GIC, e in secondo luogo proprio perché numeri incontestabili sono la prova tangibile della validità di questa iniziativa che va a rispondere, a questo punto è evidente, a una reale necessità del mercato. Iniziativa, inoltre, lodevole se si pensa all’attuale panorama fieristico nazionale, che soffre di una progressiva perdita di credibilità degli enti fieristici un tempo blasonati,
ormai guidati alla deriva da manager che non hanno oggettivamente il polso del mercato edile e construction in genere. Nel settore infatti, come fiere “generaliste” sembrano destinate a sopravvivere in Europa le due internazionali, Bauma e (forse) Intermat, Conexpo sicuramente negli USA e la famiglia allargata del Bauma nel resto del Mondo. Per il resto si sta assistendo (ormai da qualche anno oltralpe ma si sa che noi italiani siamo esterofili solo quando la cosa va a nostro danno!) alla progressiva crescita di manifestazioni settoriali molto mirate, in pressocché tutti gli ambiti produttivi e industriali. Questo perché le Aziende sono a caccia del contatto qualificato, cui mostrare le proprie novità, all’interno di una manifestazione che non sia dispersiva ma che metta sul tavolo contenuti specifici. Non a caso, tornando al GIC, ciò che ha maggiormente stupito in positivo gli operatori del
Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza
settore (sia tra gli espositori, sia tra quelli che hanno preferito visitare la prima edizione per decidere le mosse future) sono stati, oltre alla novità di un’esposizione verticale interamente dedicata alla filiera del calcestruzzo, proprio l’elevata specializzazione e la competenza dei visitatori. Altra peculiarità del GIC, che ha suscitato molto interesse, è stata l’ampiezza dei temi trattati nel corso dei convegni che si sono tenuti durante l’intera durata della fiera. I presenti infatti, oltre ad avere una panoramica dell’offerta merceologica grazie alle aziende espositrici, hanno avuto l’opportunità di assistere a workshop e convegni su tematiche specialistiche e innovative: si è parlato, tra i vari argomenti affrontati, delle ultime novità nel settore degli additivi, delle pavimentazioni a uso portuale e aeroportuale, di demolizione controllata e dei sistemi di consolidamento di strutture in calcestruzzo armato in ambito sismico. Ma c’è ancora di più, un particolare non trascurabile e ormai più unico che raro: alcuni espositori hanno dichiarato di aver concluso vendite direttamente in fiera. A giusto coronamento del succes-
so della manifestazione sono infine giunti gli ICTA, Italian Concrete Technology Awards, che sono stati consegnati in occasione della Cena di Gala organizzata per gli espositori nella Galleria Alberoni di Piacenza. Oltre alle numerose aziende premiate nelle varie categorie previste dal concorso, sono stati assegnati anche alcuni premi speciali alla carriera, tra cui quello a Giorgio Squinzi nella categoria “Produttore Materiali e Additivi”, a Benedetto Di Maria nella categoria “Produttore macchine e attrezzature”, a Mario Collepardi nella categoria “Consulenza/Engineering” e a Giuseppe Parenti nella categoria “Impresa Prefabbricazione e Ma-
nufatti in Calcestruzzo”. Gli ICTA hanno tra l’altro offerto un’ottima opportunità di networking, di condivisione e di interscambio formativo con alcune figure di rilievo del mondo politico e del settore del calcestruzzo. Tra gli invitati a presenziare alla premiazione c’erano, infatti, oltre al Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, anche Antonio Lucchese, direttore del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Paola De Micheli sottosegretario all’Economia con delega alla ricostruzione e José Blanco, ai vertici di importanti associazioni spagnole specializzate nei settori delle costruzioni, che ha lanciato la proposta di creare un’associazione europea per il ripristino del calcestruzzo.“L’ impressione finale è estremamente positiva, sia sul fronte degli espositori e dei visitatori, sia su quello della scelta logistica” ha dichiarato alla conclusione della manifestazione Fabio Potestà, Direttore della Mediapoint & Communications e organizzatore del GIC. “Il polo fieristico di Piacenza è risultato strategico, per posizione e dimensioni, per una manifestazione di nicchia quale è il GIC. Mi auguro che alcuni visitatori di questa edizione, inizialmente un po’ scettici di fronte alla prima edizione assoluta di un nuovo format fieristico, visti i risultati, si possano ‘convertire’ in espositori alla prossima edizione. Anche perché, nel frattempo, siamo già in grado di comunicare le date: il prossimo GIC si terrà sempre a Piacenza, dal 8 al 10 novembre 2018”. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Giornate Italiane del Calcestruzzo - Piacenza
La voce degli espositori Riportiamo in queste pagine una sintetica dichiarazione di alcune delle Aziende espositrici al GIC 2016. Sempre sul sito www.gic-expo.it sono visualizzabili anche alcune videointerviste sempre a espositori che hanno condiviso impressioni e commenti sulla manifestazione.
BLEND
CONCRETE SOLUTION
La nostra partecipazione alla prima edizione del GIC è stata soddisfacente sia per il numero che per la qualità di contatti che abbiamo raccolto. In fiera abbiamo esposto, insieme al nostro coespositore Betonblock (ditta olandese per la quale siamo rivenditori per l’Italia), sia l’impianto mobile per la produzione di calcestruzzo Blend, sia i casseri Betonblock. Entrambe le novità hanno riscosso molto interesse, segnale evidente di come il futuro del settore del calcestruzzo e dell’edilizia sia sempre più legato a concetti quali la sostenibilità e il riciclaggio, la riduzione di scarti, il risparmio energetico e un minore impatto ambientale. Paolo Biglieri, Blend
Ho trovato nel GIC una fiera settoriale molto interessante. Fin da subito ho pensato che si trattasse di un evento importante e di un’ottima iniziativa per il mercato italiano del calcestruzzo, ma essendo la prima edizione, non pensavo potesse avere un richiamo a livello nazionale di tale importanza. Invece i risultati sono positivi oltre ogni aspettativa e possiamo dirci soddisfatti sia a livello di numero di contatti che, e soprattutto, per la qualità dei contatti ricevuti: a differenza di tutte le altre fiere italiane dedicate all’edilizia non vi erano visitatori “curiosi” ma solo professionisti interessati a conoscere novità nel mondo del calcestruzzo o per un interessante scambio di idee. Il prodotto che ha riscontrato maggior successo è stato il Pentra Sil PCF, un prodotto a base di silicati di litio che permette di risolvere il problema delle cavillature e microcrepe in un pavimento in calcestruzzo. Penso che l’attuale andamento di mercato sia rivolto più al ripristino di vecchie pavimentazioni che alla nascita di nuovi progetti, pertanto un prodotto dedicato alla riqualificazione di pavimenti problematici potrebbe rivelarsi trainante per un’azienda anche perché ritengo che il prossimo futuro del settore del calcestruzzo, in Italia così come in Europa, sarà in linea con l’andamento degli ultimi due/tre anni: non ci saranno più i volumi degli anni precedenti ma probabilmente si andrà a ricercare prodotti di maggiori qualità e prestazioni. Ne potranno uscire vincenti le aziende che sapranno differenziarsi per innovazione, standard qualitativi e servizi dati. Matteo Mozzarelli, Concrete Solution
CONTROLS L’adesione di Controls all’evento non è stata tanto dettata da particolari attese in termini di ritorno commerciale, quanto per definire dal punto di vista promozionale, nuove possibili strategie future o meno, in questo settore. È di diversi anni fa la decisione di non aderire più a fiere ancorché importanti ma, troppo generaliste e dispersive, che ci ha portato a optare per appuntamenti dedicati come, Geofluid per la geotecnica e Asphaltica per i conglomerati bituminosi. I vantaggi di queste manifestazioni sono, a nostro avviso, molteplici: fiera specifica per altrettanti espositori specifici; naturale
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selezione del cliente/visitatore; presenza di convegni e workshop dedicati; durata (tre/quattro giorni); cadenza biennale (o triennale), con ricadute positive soprattutto economiche sull’investimento. La scelta di GIC va quindi esattamente in questa direzione, essere presenti ad un evento specifico del settore calcestruzzo, fino a ieri assente. Durante il GIC abbiamo partecipato al convegno “Il calcestruzzo per infrastrutture viarie sostenibili: limiti e prospettive” patrocinato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, durante il quale Federica Bini, nostro Product Manager, ha presentato l’intervento dal
titolo “Valutazione prestazionale del calcestruzzo fibrorinforzato: caratteristiche meccaniche più significative”. L’occasione concomitante, ci ha portato così a scegliere di esporre una delle nostre più interessanti ed evolute soluzioni al top di gamma, la consolle MCC8 Multitest di comando e controllo fino a 4 telai, in grado di consentire l’esecuzione automatica in controllo di carico, spostamento e deformazione, di prove di compressione, flessione, trazione indiretta e per la determinazione del Modulo elastico su calcestruzzi. Certamente grande l’interesse tecnico-scientifico per questo prodotto da
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DAL FERRO La nostra partecipazione al GIC può essere definita sicuramente soddisfacente per numero e qualità dei contatti raccolti che hanno dimostrato un particolare interesse per i nostri raschianastri di cui abbiamo già parlato sul numero di ottobre di MC5.0-Macchine Cantieri. Un interesse e un afflusso di visitatori alla manifestazione in genere che mi consente di essere lievemente positivo per il futuro del settore che sembra mostrare una leggera ripresa. Roberto Grassi, Dal Ferro
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Le visite al nostro stand sono state numerose ed esclusivamente da parte di sole aziende del settore e professionisti. L’inaspettata affluenza ci ha colti addirittura di sorpresa. La formula della “mostra-convegno”, scelta dagli organizzatori, si è dimostrata decisamente vincente essendoci stata una notevole partecipazione, con visitatori molto qualificati ed esclusivamente professionali. Il GIC è stato organizzato splendidamente e forse non tutti hanno avuto il tempo per partecipare a tutta la serie d’iniziative, seminari, conferenze, visite che sono risultate tutte di altissimo livello. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare e condividere con il mio staff e i clienti i due bellissimi e inaspettati premi, uno per l’Innovazione e l’altro alla carriera, che ho avuto l’onore di ritirare durante gli ICTA. Sono stati due premi prestigiosi che mi hanno sorpreso e commosso e che sono un risultato notevole per il quale devo ringraziare i nostri clienti che hanno utilizzato il nostro Quickjet con soddisfazione nelle applicazioni più disparate e anche in situazioni estreme. Chiudo con una breve considerazione sul mercato: dopo questa lunga crisi che ha sconvolto letteralmente il settore delle costruzioni, ci aspettiamo una ripresa del mercato immobiliare, graduale fintanto che clienti e investitori non si sentiranno rassicurati da una serie di fattori che confermeranno l’andamento positivo; da lì in poi sarà un crescendo, ma sempre ponderato. Benedetto Di Maria, DB System
Ci riteniamo soddisfatti della nostra partecipazione al GIC. L’affluenza è stata buona e abbiamo avuto contatti con possibili nuovi clienti e promoter. I metodi di posa delle pavimentazioni con macchinari all’avanguardia come laser screed, per pavimenti industriali, o slipform per pavimentazioni aeroportuali, entrambi in grado di migliorare la qualità delle lavorazioni e al contempo ridurre i tempi di messa in opera, sono state le realizzazioni che hanno riscosso il maggiore successo in fiera, insieme ovviamente al metodo di esecuzione di sottofondi in calcestruzzo drenante con sistema brevettato Durocem. Nonostante il successo del GIC non posso però dirmi molto ottimista per quanto riguarda il settore del calcestruzzo e dell’edilizia in Italia, almeno per i prossimi due o tre anni. Il clima di sfiducia e incertezza che domina nel contesto politico/economico non favorisce gli investimenti e, nonostante nel secondo semestre del 2015 e nell’anno in corso ci sia stato qualche segnale positivo, non è ancora sufficiente per consentire alla macchina edilizia di ripartire. Simone Fiorani, Durocem
parte dei tanti visitatori e Clienti ma, ancora più di questo, ritengo che il maggiore successo l’abbia avuto il nostro marchio: riconoscimento che abbiamo potuto percepire dalle diverse visite assolutamente qualificate, da parte dei Clienti e visitatori che ci hanno gratificato del loro interesse. Il GIC è stata anche l’occasione per un confronto con le altre realtà e tutta la filiera della produzione del calcestruzzo, parte fondamentale del comparto delle costruzioni in generale. La crisi economica in generale, sta raggiungendo l’arco temporale del decennio e la speranza di intravedere sostanziali inversioni di
tendenza resta tale. L’impressione pare alquanto confusa, il settore resta trainante ma, a discapito delle diverse impellenti necessità a fronte dei gravi problemi (dissesto idrogeologico, eventi sismici, manutenzioni stradali, sistema idrico e più adeguate infrastrutture), sembra mancare un reale piano strategico nazionale di sviluppo e rilancio, in grado di coinvolgere l’economia a livello locale. Manca cioè una “vision” di ciò che desideriamo e vogliamo lasciare in eredità, sotto il profilo del fruibile, sostenibile, accessibile, ordinato e soprattutto bello. Roberto Locatelli, Controls
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ECOSISM In termini di contatti da parte dei visitatori, non possiamo dirci completamente soddisfatti di questa prima edizione del GIC, anche se è stata comunque l’occasione per conoscere altri espositori con cui instaurare possibili collaborazioni in futuro. In un certo senso per noi di Ecosism il GIC è stato più una fiera B2B che B2C. In ogni caso il prodotto di maggior successo è stato il Cappotto Sismico, prodotto innovativo che Ecosism sta approntando in collaborazione con l’Università di Padova e che verrà presentato ufficialmente il prossimo anno: per noi rappresenta il prodotto di punta per il mercato della riqualificazione dell’esistente. Un mercato che sarà sicuramente al centro del futuro del settore del calcestruzzo e dell’edilizia nei prossimi anni. Il settore dell’edilizia ultimamente sta subendo molti attacchi mediatici e giornalistici anche a seguito degli ultimi eventi sismici, dai quali emerge che la cura di tutti i mali sia il legno o le strutture leggere. La comunicazione al giorno d’oggi è fondamentale e se tutto il settore del calcestruzzo non inizia ad agire sinergicamente in termini di tutta la filiera per far valere le enormi ragioni di qualità e prestazione intrinseche al materiale, si rischia un “boicottaggio” mediatico e “di moda” spinto dalla forza di associazionismo che hanno, per esempio, le filiere del legno con Federlegnoarredo. Ritengo che se per i produttori di calcestruzzo, ma ancor di più di cemento, il settore edilizio non è strategico (tanto i grandi volumi li fanno nelle infrastrutture) si rischia in pochi anni di veder sempre più scemarne l’utilizzo nell’edilizia (se non per le fondazioni e gli interrati) a favore di altre soluzioni che vengono oggi spinte più dalla comunicazione e dalle associazioni che dai reali risultati di prestazioni, performance e cambi di utilizzo del materiale in se. Marco Manganello, Ecosism
OBETTI COSTRUZIONI Al GIC abbiamo presentato il nostro nuovo calcestruzzo composito, un materiale completamente innovativo che speriamo possa raccogliere un successo sempre maggiore all’interno del comparto edile dove in futuro la qualità delle strutture deve necessariamente prendere il sopravvento sugli altri elementi che giocano nell’economia del settore. Questa prima edizione del GIC è stata azzeccata; magari non c’erano ancora molte imprese edili fra i visitatori, ma va considerata anche la “giovinezza” della manifestazione che, se correttamente e costantemente pubblicizzata fino alla prossima edizione, sono convinto conoscerà una seconda edizione ancora più ricca di visitatori. Filippo Obetti, Obetti Costruzioni
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FALCH La nostra partecipazione al GIC può dirsi positiva in termini di rapporto qualità/investimento fatto anche se non completamente soddisfacente se si pensa all’immenso numero di imprese italiane che hanno a che fare con il mondo dell’edilizia, delle ristrutturazioni e delle manutenzioni di cui ci aspettavamo più partecipazione. Anche perché confidiamo di riuscire a divulgare quanto più possibile i benefici che l’uso di acqua ad alta pressione può portare, non solo per l’esecuzione dei ripristini ma anche a loro beneficio, applicazione ancora sconosciuta a molti. In effetti si tratta comunque di un’applicazione potenzialmente importante, visto anche il successo riscontrato dal nostro cannone telescopico semirobotizzato che era esposto in fiera e che può trovare largo impiego nel settore del risanamento del calcestruzzo che non potrà, nel futuro, che essere florido se l’economia e la politica del nostro paese investiranno nell’impiego dell’idrodinamica che, rispetto ad altri sistemi di risanamento delle superfici, quali la sabbiatura o l’impiego del martello pnenumatico, ha numerosi vantaggi: mancanza di vibrazioni sulla superficie che viene trattata, mancanza di additivi chimici o di polveri create dal sistema di sabbiatura. Il materiale di scarto può inoltre essere smaltito più facilmente rispetto alla sabbia e agli additivi chimici. Elisa Cicu, Falch
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PAPPADÀ GINO La nostra partecipazione al GIC è da ritenersi più che soddisfacente in quanto i nuovi contatti raccolti hanno prodotto ordini per oltre trenta giorni lavorativi. Sia il nostro Sistema Magnetico che la Posatrefoli hanno avuto un riscontro più che positivo; i magneti per bloccare le sponde per i getti di calcestruzzo sono infatti uno strumento largamente apprezzato dai prefabbricatori dato che le molteplici soluzioni che proponiamo aiutano ad abbattere enormemente i tempi di produzione oltre a preservare i casseri esistenti. Le nuove soluzioni che abbiamo presentato sono state largamente apprezzate anche da aziende di grande importanza. In merito al futuro posso affermare, operando anche in mercati europei, che nel resto dell’Europa la crisi è già stata superata mentre in Italia non può considerarsi ancora conclusa. Tuttavia il mercato italiano può definirsi “a macchia di leopardo” per quanto concerne, più che l’andamento economico che ne è una conseguenza, le categorie di aziende che vi operano che possono essere schematizzate in due categorie principali: i conservatori e gli innovatori. Facile capire come siano queste ultime a detenere un portafoglio ordini migliore. Inoltre il settore ha bisogno di una forte spinta data da investimenti per nuove opere infrastrutturali concrete e sicure. La situazione che purtroppo abbiamo di fronte nelle zone terremotate ne è l’esempio: promettere case in legno provvisorie a maggio è imbarazzante, molte di queste case potrebbero essere fornite prefabbricate, anti-sismiche, con classe energetica elevata e soprattutto definitive. Massimo Pappadà, Pappadà Gino
TRIMMER Ci riteniamo pienamente soddisfatti della nostra partecipazione alla prima edizione del GIC: essendo una fiera molto specializzata anche il target di visitatori lo era. Molti dei contatti erano già nostri clienti ma è stata un’ottima occasione per incontrarli, mostrare le nostre novità e per ottenere ulteriori informazioni sull’andamento del settore. Oltre ad esporre i prodotti cardine della nostra gamma, quali pallinatrici, scarificatrici ed aspiratori, abbiamo approfittato di questa manifestazione per lanciare una nuova linea di levigatrici, HTC Duratiq, totalmente innovativa e rivoluzionaria, con oltre cento nuove caratteristiche e il 54% in più di efficienza. Rinnovate completamente anche nel design hanno catturato l’attenzione dei visitatori e riscosso parecchio successo, tant’è che, al rientro dall’esposizione, abbiamo subito iniziato un Road Show per l’Italia, per dimostrare anche in cantiere le funzionalità e peculiarità di queste attrezzature. Per quanto riguarda il futuro del settore, purtroppo vediamo ancora i segnali di ripresa nel settore edile e calcestruzzo piuttosto deboli ma restiamo comunque fiduciosi e ottimisti, cercando di offrire sempre ai nostri clienti le migliori tecnologie disponibili sul mercato. Per il rilancio del mercato sarebbero necessari maggiori investimenti nella costruzione di grandi infrastrutture. Giulio Sbarufatti, Trimmer
TRELLEBORG I contatti raccolti durante i tre giorni del GIC possono essere definiti mediamente sufficienti. Ci aspettavamo un afflusso di utilizzatori un po’ più elevato, ma siamo complessivamente soddisfatti. In termini di riscontro, il nostro prodotto che ha suscitato maggior interesse è stato il tubo Pulsor 170 per pompe calcestruzzo. Macchine che possono trovare largo impiego nel settore che potrà a mio avviso conoscere una vera ripresa solo se verranno finanziate a breve le grandi opere infrastrutturali. Luca Colombo, Trelleborg
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Decisi, per una volta almeno
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DOMANI
SARÒ CIÒ CHE OGGI HO SCELTO DI ESSERE. (JAMES JOYCE)
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l risultato del referendum costituzionale dovrebbe fare felici tutti. Sia quelli che erano per il sì, che quelli che erano per il no. Infatti, i primi saranno delusi del risultato, i secondi ne saranno felici, ma quello che dovrebbe accorpare tutti quanti in un senso di positività è che il popolo italiano, non certo storicamente noto per le sue prese di posizione, è sceso in piazza. Usando, al posto delle urla e dei bastoni, la scheda elettorale. Non è il risultato, ma il numero dei votanti e la decisione - secca e senza appello - che dimostrano che, finalmente, il senso di ribellione e di reazione di un popolo, borghesemente sopito per troppo tempo, forse sta nascendo. Insomma l’Italia, che di vere rivoluzioni non ne ha fatte mai, ha cambiato atteggiamento e, come un Masaniello di oggigiorno, ha deciso di bastonare il potere. Ha distrutto una carriera politica che sembrava promettente. Ha tappato la bocca a chi di parole ne proferiva anche troppe. Ha dimostrato di non farsi più convincere e blandire facilmente, ma di pensare con il proprio encefalo. Forse ha vinto il no perché l’ex Presidente del Consiglio Renzi ha esagerato, comparendo quotidianamente (più volte) su tutti i teleschermi. Compresi quelli... dei televisori spenti. Forse perché, con il suo modo falsamente mellifluo, alla fine dava dell’imbecille a chiunque la pensasse diversamente. Forse perché lo faceva senza possedere lo stile e la classe dei politici di ieri. Sarà stato ciò che è stato. Ma quel che conta è il segnale forte dato da un popolo, prono da sempre, al cosiddetto potere. Un popolo, da sempre, amato per le sue arti, per le sue lettere e per le sue terre. Ma, da sempre, ingiustamente deriso per la sua inaffidabilità e per la sua ignavia. È venuto il momento della riscossa e del riscatto? Forse. Ma, d’ora in poi, non ci saranno più alibi: quello che accadrà sarà solo colpa o merito nostro. Altrimenti avremmo fatto meglio a tacere ed a subire. Come sempre. ❑
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