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Sui nuovi CF e XF di DAF niente è uguale a prima. E tutto è “eccellenza pura”
COVERSTORY
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Per Yanmar CEE il rapporto diretto con dealer e clienti è un punto di forza del proprio successo: il decimo anniversario del dealer SK Baumaschinen è stato proprio l’occasione per dimostrare quanto Yanmar CEE sia vicina alla propria rete distributiva e quanto i dealer apprezzino tale supporto. SK Baumaschinen GmbH è un concessionario autorizzato di Yanmar CEE: durante i festeggiamenti dei 10 anni di attività l’azienda ha deciso di presentare l’intero portafoglio di prodotti e servizi finanziari ai numerosi clienti intervenuti che hanno anche avuto modo di parlare direttamente con il team di Yanmar CEE oltre che con il personale del concessionario. Questa opportunità in realtà capita spesso perché una delle filosofie guida di Yanmar CEE è quella di stare al fianco dei propri dealer e supportarli in ogni attività di vendita e assistenza.
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IMHLS 2017 India 27-29 luglio
ARCHIDEX Kuala Lumpur 19-22 luglio
RWANDA BUILDEXPO
ECOMONDO 2017
Kigali - Rwanda 15-17 novembre
Rimini 7-10 novembre
GIS 2017 Piacenza 5-8 ottobre
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Trelleborg presenta il nuovo pneumatico solido Brawler HPS Soft Ride
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relleborg ha lanciato un nuovo pneumatico solido, il Brawler HPS Soft Ride, sviluppato specificamente per lavorare nelle discariche e nel settore del recycling. Brawler HPS Soft Ride è stato presentato ufficialmente la scorsa primavera alle manifestazioni Recycling Aktiv di Karlsruhe e al WasteExpo di New Orleans. Tra le sue peculiari caratteristiche un più elevato comfort per l’operatore anche grazie alla riduzione delle vibrazioni, pur mantenendo elevate prestazioni durante tutto il ciclo di vita e anche nelle applicazioni più impegnative. Il Brawler HPS Soft Ride di Trelleborg presenta una nuova mescola per il cuscino interno che aumenta significativamente la deflessione e l’assorbimento degli urti. Combinata alla mescola Brawler per il battistrada, ultra-resistente ai tagli, crea una gomma solida molto resistente, ma molto meno rigida. fonte: trelleborg
ACCORDI KramerWerke GmbH, una divisione di Wacker Neuson SE, e John Deere GmbH & Co. KG, divisione del Deere & Company group, si uniscono in un’alleanza strategica incentrata sulla vendita di attrezzature per la
movimentazione dei materiali Kramer nel mercato agricolo. L’obiettivo dell’accordo è quello di costruire una collaborazione a lungo termine tra le aziende. Diamo la notizia perché potrebbe essere il primo passo per una collaborazione
anche nell’ambito delle macchine movimento terra, settore nel quale John Deere opera, ma non in Europa. L’accordo tra Kramer e John Deere riguarda la vendita di apparecchiature compatte Kramer note con il marchio Linea verde.
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L’offerta di compressori APM300 ed EV di Mattei per il Transit esprime una gamma in cui la tecnologia a palette offre il meglio, anche in condizioni operative estreme.
Il primo escavatore cingolato Liebherr R922, appositamente sviluppato per i mercati con limitata regolamentazione antinquinamento, è all’opera in Cina già da qualche mese.
CX245D di Case
Nuova JCB 403
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Nuova versione migliorata per la pala gommata compatta JCB 403 da 2,5 t con telaio articolato: trasmissione rinnovata, nuovo design della cabina e nuove funzioni di controllo. La JCB 403 è dotata di un motore Kubota da 26 kW (36 CV) di potenza e 92 Nm di coppia. Di serie presenta il sollevamento parallelo, il sistema idraulico con joystick e il controllo di trasmissione.
CE in Belgio
Appena lanciato sul mercato e già al lavoro: stiamo parlando di un’unità del nuovo escavatore cingolato CX245D SR di Case che, a pochi giorni dal lancio ufficiale sul mercato europeo, è già stato scelto dalla Terrassement Berger, azienda belga di costruzioni che lo ha subito messo all’opera presso un cantiere.
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R922 in Cina
(Pale gommate)
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il Transit
Un milione
(Veicoli industriali) Il centro di produzione di Wörth di Mercedes-Benz consegna il milionesimo veicolo industriale, un Arocs celebrativo che sarà allestito con betonpompa. Il fortunato proprietario è Günter Papenburg, titolare della GP Günter Papenburg AG, cui Stefan Buchner, Responsabile Mondo Mercedes-Benz Trucks, ha consegnato non solo l’Arocs 3543 K 8×4/4 nella livrea giallo inca celebrativa, ma anche le quattro motrici con semirimorchio Mercedes-Benz Actros 1843 LS acquistate.
Nuovo presidente (Nomine)
Melker Jernberg è stato nominato Presidente di Volvo Construction Equipment e membro del Volvo Group Executive Board. Jernberg entrerà in carica ufficialmente il 1° gennaio 2018. Classe 1968, prima di ricoprire la nuova carica in Volvo CE Jernberg ha lavorato in SSAB e Höganäs AB.
NOLEGGIO
ARRIVA IN ITALIA Kiloutou acquista Cofiloc ed Euronol
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iloutou entra nel mercato italiano con l’acquisizione delle società Cofiloc e Euronol. L’acquisizione è avvenuta recentemente e con essa il Gruppo guidato da Xavier du Boÿs che già controlla numerose società in Francia, Polonia, Germania e Spagna si appresta a sbarcare anche sul mercato ita-
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liano. La mossa è strategica: le due società Cofiloc ed Euronol sono importanti attori regionali del noleggio di attrezzature nelle provincie del Veneto, dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Friuli, grazie ad una rete di dieci agenzie insediate in particolare a Treviso,Verona e Modena, e un organico di oltre 90 persone. fonte: kiloutou group
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Cresce la rete Scania (Veicoli industriali)
Scania continua ad ampliare la propria rete di concessionarie ed officine autorizzate per offrire ai clienti un supporto e un servizio assistenza sempre più capillare. Entrano quindi a far parte dell’universo del Grifone italiano tre nuove realtà: 3B Trucks,Transpolesana Service e Viocar con la nuova sede di Macerata.
SOLLEVATORI TELESCOPICI
18 METRI
Arriva il 540-180 HiViz di JCB
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QUALITA’. Alcuni sono più economici. Nessuno è migliore.
CB lancia il nuovo sollevatore telescopico 540-180 HiViz da 18 metri. Il sollevatore si caratterizza per il design del braccio sincronizzato che garantisce movimenti facili e precisi con rapide estensioni e ritrazioni, mentre il sistema idraulico intelligente rigenerativo sul comando a leva singola opzionale utilizza la forza di gravità per facilitare le operazioni di abbassamento e ritrazione. Il braccio con azionamento a catena, che utilizza un sistema innovativo per la regolazione della catena finalizzato a ridurre la manutenzione, consente inoltre l’utilizzo di una pompa idraulica di minore capacità senza alcuna perdita di produttività. Il sollevatore JCB 540-180 HiViz è alimentato dal motore diesel JCB EcoMAX Tier 4 F da 55 kW (74 CV), senza filtro antiparticolato (DPF) o additivo (DEF). Il design del motore consente un facile accesso ai punti di manutenzione periodica, mentre il bocchettone del serbatoio diesel è incassato nella struttura della cabina per una maggiore protezione e accessibilità. fonte: jcb
GUIDE
© Martin Hahn / Fotolia.com
Michelin aggiunge alla propria proposta turisticogastronomica anche la famosa guida enologica Robert Parker Wine Advocate. Michelin ha infatti recentemente annunciato l’acquisizione del 40% di Robert Parker Wine Advocate, www.webermt.de Weber MT Italia - A.L.Consulting sas, Udine · Tel: 0432-689275 · Email: info@al-importagency.it
la guida più letta al mondo e riferimento internazionale in campo enologico. Con questa acquisizione, Michelin rafforza e amplia la propria esperienza in campo gastronomico. Il fondatore, Robert Parker, è entusiasta
dell’unione e delle infinite possibilità che schiude: “Per troppo tempo i critici hanno considerato la buona tavola e il vino due settori separati, ma ora le due guide più autorevoli del settore enogastronomico si uniscono a favore degli appassionati”.
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Nella foto: Doosan Bobcat lancia sul mercato i nuovi escavatori a cingolatura alta DX160LC-5 HT e DX180LC-5 HT, ideali se si deve affrontare un ambiente di lavoro impegnativo con lunghe distanze di traslazione, e si ha la necessità di una maggiore distanza libera da terra (615 mm dal suolo).
Per ogni esigenza (Servizi)
Mewa da oltre un secolo offre panni tecnici multiuso, che vengono proposti all’interno di un sistema completo che include: consegna, ritiro, lavaggio e riconsegna. Un’ampia offerta di prodotti e servizi in grado di convincere chiunque a passare dalla carta monouso ai panni multiuso per la pulizia. I panni Mewa garantiscono elevata efficienza e massima pulizia in tutte le fasi di lavoro. Il robusto panno Mewatex ha un’enorme capacità di assorbimento: a fronte di un peso di soli 40 grammi, può assorbire fino a 90 ml di liquido. Anche bagnato, il panno è resistente allo strappo ed è robusto. L’assortimento di panni Mewa offre un ampio spettro di impiego per l’industria, le officine meccaniche e le imprese artigiane. Oltre al classico panno per la pulizia Mewatex, sono disponibili altri tipi di panni di diverse qualità rivolti alla pulizia di macchinari e impianti all’interno dell’articolato sistema multiuso proposto da Mewa. I panni usati vengono lavati in modo ecocompatibile e reimmessi nel ciclo, mentre le sostanze inquinanti vengono sottoposte a smaltimento specifico.
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+8,7% Cresce il mercato dei veicoli commerciali: in maggio +8,7%, cioè 16.540 unità, oltre 1.300 in più delle 15.210 dello scorso anno. Le stime del Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE riferiscono, inoltre, che nel periodo gennaio-maggio 2017 i veicoli commerciali hanno archiviato un buon risultato, avendo registrato 72.876 unità immatricolate e un aumento delle vendite del 4,9% rispetto alle 69.461 dello stesso periodo 2016.
VEICOLI INDUSTRIALI
MENO INCIDENTI I mezzi pesanti sono sempre meno coinvolti
I
n dieci anni il numero di autocarri coinvolti in incidenti è calato del 34,5%. Secondo i dati elaborati dal Centro Ricerche Continental Autocarro partendo dai dati Istat, in Italia dal 2006 al 2015 il numero di autocarri coinvolti in un incidente stradale è passato da 31.614 a 20.700, con una diminuzione del 34,5 percento. Tanti i fattori che hanno portato a questo risultato: l’inasprimento delle norme relative alla sicurezza stradale e le importanti iniziative di sensibilizzazione messe in campo dalle istituzioni, ma anche i progressi tecnologici dei dispositivi di sicurezza di cui i veicoli sono dotati. Importante il contributo dato da Continental che produce molteplici componenti indispensabili per rendere i veicoli intelligenti: sistemi di controllo e monitoraggio della dinamica del veicolo, pneumatici, sensoristica di bordo, sistemi di supporto alla guida. fonte: continental
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luglio-agosto 2017, n. 44
Sommario MC 5.0 • LUGLIO-AGOSTO 2017 • NUMERO 44
Sui nuovi CF e XF di DAF niente è uguale a prima. E tutto è “eccellenza pura”
COVERSTORY
Dentro&Fuori
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54
COVER I nuovi CF e XF di Daf Trucks
ATTUALITÀ
04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
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EDITORIALI
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14 Editoriale on
ALLA MERCÉ DI UNA SOTTOCLUTURA
(DI EMANUELA PIROLA)
66 Editoriale off
ANCHE QUESTA È PASSATA!
(DI MAURIZIO GUSSONI)
29 IL CONTATTO È TUTTO
COVER STORY
(EFFER)
16 Cover story
32 TRIPLETTA
25 TELESCOPICA
TESTIMONIANZE
(HAULOTTE)
28 UN CUORE VERDE
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MACCHINE CANTIERI 5.0
(MECALAC)
(SCANIA)
(WACKER NEUSON)
O ARTICOLATA?
22 LE STRADE
SPECCHIA NEL LAGO
TEST
51 CONTATTO DIRETTO 41 OVER THE TOP
REPORT TECNICO
46 LA CLASSE SI
(VOLVO TRUCKS)
(KOBELCO)
(DAF TRUCKS)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane, Cristiano Pinotti Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
64 40 ANNI E...
HIGH TECH
DENTRO&FUORI
(KOHLER)
28
DEL PARADISO
54 NIENTE
LI FERMA
(MICHELIN)
INNOVAZIONI
36 DUE ASSI
(BOMAG)
DELL'EDILIZIA
59 TRA HARDOX
(MANITOU)
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009
Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)
Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda
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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa
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editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Alla mercé di una sottocultura?
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SEGUI SEMPRE LE 3 “R”: RISPETTO PER TE STESSO, RISPETTO PER GLI ALTRI, RESPONSABILITÀ PER LE TUE AZIONI. (DALAI LAMA)
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i sono momenti in cui è necessario mettere da parte il lavoro, alzare gli occhi dalla propria scrivania (e dal proprio orticello) e capire dove sta andando il Mondo. Perché nel bene o nel male di esso facciamo parte. Si sente sempre più spesso di fatti tragici accaduti perché chi li ha commessi non ha pensato alle conseguenze. Cito senza andare nello specifico gli incidenti stradali avvenuti per guida in stato di ebrezza (o peggio) giusto per fare un esempio, ma ve ne sono molti altri (tipo non usare le imbracature di sicurezza nell’accesso aereo perché scomode o il disattivare i sistemi elettronici di sicurezza per risparmiare tempo, giusto per rientrare anche nel nostro settore). Capita sempre più spesso di imbattersi in casi del genere, che sono tutti riconducibili a quella che è stata definita una sottocultura: quella dell’irresponsabilità. Il copione è generalmente lo stesso: si agisce senza pensare, irresponsabilmente appunto e, davanti alle gravi conseguenze delle azioni, la persona che le ha commesse appare contrita e “chiede scusa”. Circondata da parenti e amici che urlano al fatto che non è un mostro, è una persona normale e così via. Si innesca una battaglia morale e legale a chi urla di più. Ma alla fine la spunta sempre l’irresponsabile, che spesso se la cava con una pena di poco conto, il pagamento di una multa e così via. Duplicemente pazzesco, a mio avviso. Primo è pazzesco che vi siano persone adulte che non abbiano il minimo senso di responsabilità: ma a voler proprio scavare fino in fondo, è solo irresponsabilità (ossia sono persone diventate adulte sotto genitori che gli hanno sempre concesso tutto facilmente, in scuole dove “si è tutti promossi” perché “poverino, poi se lo bocciamo resta segnato a vita” e così via) o queste persone sono in realtà consapevoli di quanto stanno facendo ma, detto letteralmente, se ne fregano perché talmente egoisti da pensare solo a loro stessi e a trarre il massimo per se stessi e stop? Ai posteri la sentenza (ardua assai). Secondo, è pazzesco che la giustizia del nostro paese abbia due pesi e due misure: com’è possibile che, per esempio, una persona rapinata reagisce, uccide il rapinatore e finisce in galera per anni e anni per omicidio colposo (o intenzionale) e un’altra persona guida in stato alterato, uccide una persona investendola, magari scappa pure e una volta identificato se la cava con qualche scusa e scene di contrizione, un po’ di riabilitazione e, magari ora che è in vigore la legge dell’omicidio stradale, qualche anno di galera (il massimo della pena possibile è 16 anni ma poi ci sono gli sconti del rito abbreviato e magari del risarcimento del danno. Con buona condotta, poi, si può usufruire dei primi permessi premio in cinque anni. Dopo altri due anni c’è la possibilità di chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali e uscire definitivamente dal carcere: totale 5 anni al massimo di carcere per aver tolto la vita a una persona): vi sembra equo? Uno uccide per difendersi, l’altro stracciando ogni regola di convivenza civile senza alcun motivo e fanno più o meno gli stessi anni di carcere? Ma in che società viviamo? La mia vita vale qualche migliaia di euro e allora, prego, che mi investano pure perché avevano voglia di sballarsi con alcol e droga: tanto ai miei parenti verrà pagato un risarcimento. E vivranno felici e contenti? ❑
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CoverStory DAF TRUCKS
DENTRO&FUORI Nessun componente, nessuna parte, niente è uguale a prima. Perché per i tecnici DAF i nuovi CF e XF dovevano essere “eccellenza pura” DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI DAF PHOTO GALLERY
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Una nuova generazione. Punto. Questi sono i nuovi CF e XF di DAF che puntano a stabilire nuovi standard.Telaio, assali motori, trasmissioni, aerodinamica, pesi, design, interni cabina, nulla è stato trascurato. E il risultato si vede nei fatti, anzi nei numeri. Con i nuovi CF e XF il consumo di carburante si riduce di un notevole 7%, pur avendo a disposizione più potenza e più coppia, anche a regimi più bassi. Il sogno di ogni driver? Sembra proprio di si, anche in termini
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di comfort. Provare per credere e noi li abbiamo provati, questi nuovi CF e XF: credeteci se vi diciamo che non solo si guidano con un dito, ma quando si è a bordo sembra di essere più su un tappeto volante che su un veicolo su strada. Potenza della tecnologia, direte voi. Potenza della somma delle innumerevoli migliorie e modifiche, diciamo noi. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Da dove partire? Andiamo con ordine e… spazio alla base quindi: telaio e assali.
LA STRUTTURA NON MANCA. A livello di telaio spicca il nuovo schema dei fori nello sbalzo posteriore dei nuovi CF e XF che rende più semplice montare l’allestimento (sponde montacarichi, gru e cassoni, ecc). L’incrementato schema dei fori semplifica anche il riposizionamento dei componenti, come ad esempio la barra paraincastro posteriore o la traversa di traino, e riduce i costi e i tempi di installazione. Ampliata anche la gamma dei moduli di fissaggio del cassone BAM (Body Attachment Module) che sui nuovi CF e XF sono adatti a diverse tipologie di allestimento, oppure con predisposizione per trasporto casse mobili (solo telaio FAR). Profondamente rivisto anche il design degli assali posteriori: ora sono possibili riduzioni fino a 2,05:1 per guidare a velocità di crociera di 85 km/h con un regime di soli 1.000 – 1.040 giri/min, in base alle specifiche della trasmissione. La nuova generazione di differenziali dell’assale posteriore presenta un design della corona e del pignone totalmente rinnovato, che aspira alla massima durata ed efficienza e si avvale durante la produzione di un nuovo processo di smerigliatura. Anche l’applicazione di oli a bassa viscosità e in minore quantità negli assali posteriori contribuisce all’incremento di efficienza nei consumi, così come i cuscinetti dei terminali a basso attrito. Abbiamo parlato anche di ottimizzazione dei pesi. Ebbene, su questo fronte DAF ha riprogettato il meccanismo di sollevamento del primo assale posteriore sterzante montato sulla configurazione del trattore FTG 6x2. Adesso è di circa 30 chilogrammi più leggero poiché utilizza due soffietti pneumatici compatti invece dei soffietti pneumatici più pesanti posizionati al centro. Il nuovo meccanismo di sollevamento per il primo assale posteriore sterzante viene introdotto per la prima volta nel design del trattore FTF 6x2 dei nuovi modelli CF e XF e sarà aggiunto entro fine 2017 a tutti gli altri veicoli con primo assale posteriore sterzante.
Il motore Paccar MX-11
MOTORI, MOTORI E ANCORA MOTORI. Due i motori disponibili sui nuovi CF e XF, il Paccar MX-11 e il Paccar MX-13. Ma le declinazioni in termini di potenze e coppie sono ben più di due, ovviamente. Si parte dalla doppia classificazione degli MX-11 che a seconda della mission del veicolo (distribuzione o haulage) propone, nel primo caso, due potenze (300 o 340 HP) per una coppia di 1.350 o 1.500 Nm entrambe già a 900 rpm. Per la mission haulage le potenze salgono a 370, 410 o 450 HP per coppie variabili: 1.800/1.900 Nm, 2.000/2.100 Nm e 2.200/2.300 Nm, ma sempre a 900 rpm. Punta di potenze e coppie ovviamente spettano all’MX-13 che propone 430, 480 e 530 HP per coppie di 2.150/2.300 Nm nella prima versione che diventano 2.350/2.500 sul 480 HP (continua la disponibilità della coppia piena a 900 rpm) e addirittura 2.500/2.600
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CoverStory DAF TRUCKS Uno spaccato del motore MX-11 abbinato alla nuova trasmissione con cambio TraXon e al nuovo assale posteriore
Produciamo i migliori veicoli mai realizzati sul mercato. I nuovi modelli CF e XF aumentano ulteriormente gli eccellenti livelli di affidabilità, efficienza dei consumi e comfort di guida della generazione precedente. Preston Feight, presidente di DAF Trucks
Nm nel motore da 530 HP, coppia disponibile però da 1.000 rpm. Non si può non notare la notevole riduzione dei regimi motore per ottenere la massima efficienza in termini di consumi. Per queste unità i tecnici DAF hanno sviluppato un impianto di post-trattamento dei gas di scarico completamente nuovo e compatto, che permette un maggior spazio libero nel telaio per contenere, tra l’altro, serbatoi del carburante più grandi, compressori, cassette degli attrezzi o supporti per gru. Una tecnologia avanzata del substrato consente di ridurre il 40% di volume totale nell’unità EAS, senza compromettere la contropressione, gli intervalli di pulizia del particolato o l’efficienza DeNOx. Di fatto, la scatola compatta si riscalda più velocemente, permettendo al motore di entrare in funzione con maggiore rapidità e frequenza nella sua mappatura carburante più efficiente. La compattezza dell’unità EAS significa anche che, nelle applicazioni speciali, il convertitore catalitico DeNOx e il filtro antiparticolato
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Il motore Paccar MX-13
LA CABINA
I nuovi veicoli CF e XF restano il modello di riferimento in termini di comfort di guida Ottima accessibilità, eccellente spaziosità dell’abitacolo (il modello XF Super Space Cab resta la cabina più spaziosa disponibile sul mercato con un volume totale di oltre 12,6 m3), ma anche nuove finiture interne, una nuova regolazione della temperatura e della climatizzazione (HVAC), una disposizione moderna del quadro strumenti e del cruscotto e interruttori Plug&Play per le preferenze del conducente fanno della cabina dei nuovi CF e XF un ambiente
che molti driver sogneranno. Colori caldi e raffinati di cruscotto, sedili, tende, materassi e pareti posteriori e laterali rendono l’abitacolo molto gradevole e fanno sentire il conducente in un ambiente ricco e lussuoso. I nuovi modelli DAF CF e XF montano un nuovo sistema automatico di regolazione della temperatura e della climatizzazione (HVAC), che assicura la massima efficienza dei consumi in quanto raffredda l’aria solo
diesel (Diesel Particulate Filter) non dovranno più essere installati separatamente, contribuendo nel complesso a offrire un’eccellente efficienza. Un altro vantaggio derivante dalla nuova unità EAS ultra-compatta è una riduzione del peso di circa 50 chilogrammi. Grazie all’adozione di una serie di misure come l’ottimizzazione del peso di motore e telaio, il peso dei nuovi veicoli CF e XF è stato ridotto di 100 chilogrammi in totale, il che si traduce direttamente in 100 chilogrammi di carico utile in più e/o minor consumo carburante. La gestione dell’aria dei motori PACCAR MX è stata ulteriormente implementata adottando un nuovo turbocompressore più efficiente, un nuovo sistema EGR e un nuovo design per l’azionamento delle valvole. Il rendimento termico è stato migliorato con lo sviluppo di un rinnovato sistema di combustione, che include nuovi pistoni, nuovi iniettori e nuove strategie di iniezione, unitamente a rapporti di compressione più elevati. Nuove anche le pompe dell’olio, dello sterzo e del liquido di raffreddamento che adesso sono a velocità variabile. Migliorato anche il freno motore PACCAR. La potenza frenante massima dell’MX-11 è passata da 320 a 340 kW. Ancora più imponente è l’aumento del 20% della potenza frenante tra 1.000 e 1.500 giri/min. La potenza frenante massima del motore MX-13 non è inferiore a 360 kW e, nel fondamentale range tra i 1.200 - 1.500 giri/min, è stata aumentata del 30%. Data l’imponente potenza frenante a bassi regimi, sono necessari meno cambi marcia, così che anche il comfort di guida ne potrà beneficiare.
quanto basta a raggiungere la temperatura desiderata, anziché mischiare aria fredda e calda. Per evitare un inutile raffreddamento, si utilizza anche il controllo intelligente dell’evaporatore, mentre per riscaldare la cabina durante le soste o i pernottamenti, il nuovo sistema di regolazione HVAC utilizza il calore residuo proveniente dal motore. Per il massimo comfort del conducente, i nuovi sistemi di regolazione della temperatura e della climatizzazione
possono essere azionati anche utilizzando il nuovo pannello parete posteriore che ora presenta un nuovo display della temperatura. A livello di cruscotto bisogna segnalare la disponibilità di una nuova serie di interruttori riposizionabili MUX che possono essere programmati per un’attività specifica e, cosa altrettanto importante, possono essere riposizionati sul cruscotto per adattarsi alle preferenze del conducente. Inoltre, i nuovi interruttori MUX permettono di visualizzare i messaggi provenienti dal cassone o dalle attrezzature secondarie sul display informativo centrale (DIP) sul cruscotto.
Anche il nuovo parasole contribuisce al raggiungimento del 7% di riduzione dei consumi, ottimizzando l’aerodinamica dei veicoli
Telaio, assali, motori, cambio e trasmissione: tutto nuovo sui CF e XF di ultima generazione, per una riduzione dei consumi fino al 7%
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CoverStory DAF TRUCKS E CHE DIRE DELLA TRASMISSIONE?. Anche la trasmissione dei nuovi CF e XF è stata profondamente rivisitata per contribuire all’efficienza dei consumi dichiarata dai nuovi mezzi olandesi Obiettivo dei tecnici DAF era di ottenere la perfetta interazione tra motore, impianto di post-trattamento, trasmissione e assali posteriori. Adottata a tale scopo anche l’ultimissima generazione di cambi automatizzati TraXon che sono di serie sui nuovi CF e XF con il modello standard a 12 e il modello opzionale a 16 marce. La riduzione delle perdite di attrito, i passaggi ancora più rapidi alle marce superiori e l’ampio uso dell’EcoRoll contribuiscono a ridurre al minimo il consumo di carburante, aumentando il comfort di guida grazie a fluidità, silenziosità e innesti precisi della frizione. La maggiore estensione della trasmissione conferisce eccellente manovrabilità, anche con l’applicazione di trasmissioni più veloci. Su queste migliorie tecniche molto gioca anche l’elettronica e i software. I nuovi CF e XF vantano un’architettura elettrica ed elettronica completamente nuova che introduce una nuova unità di controllo per l’integrazione della trasmissione dedicata, dotata della già citata funzione EcoRoll e del regolatore di velocità come il Dynamic Cruise. Quest’ultimo adatta il carattere del regolatore di velocità alle diverse condizioni di guida. Grazie a un’ulteriore integrazione del Predictive Cruise Control (Regolatore di velocità predittivo) e dell’EcoRoll durante la guida in salita, il PCC può ora attivare l’EcoRoll in anticipo, nel momento in
SEMPRE SOTT’OCCHIO
Con DAF Connect, il sistema di gestione delle flotte di DAF, le informazioni relative a posizione del veicolo, consumi, chilometraggio, livelli di utilizzo della flotta e tempi di inattività vengono visualizzate in modo chiaro su un cruscotto online, personalizzato in base alle esigenze dei clienti. L’ulteriore funzione Live Fleet View fornisce tutte
le informazioni necessarie sulla posizione della flotta per consentire una pianificazione ottimale, includendo distanze, percorsi e tempi di guida per veicolo e conducente. Gli operatori ricevono un avviso in caso di variazioni di velocità, percorso, posizione e consumo di carburante, in modo da poter migliorare immediatamente le prestazioni della flotta.
cui entrambe le tecnologie hanno calcolato che la massa e la velocità del veicolo sono sufficienti a spingerlo in cima alla salita (cambio in folle) entro la tolleranza impostata sul PCC correlata alla riduzione della velocità. DESIGN, MON AMOUR. Sempre con l’obiettivo di ottenere il minor consumo di carburante possibile, anche l’aerodinamica è stata rivista con l’adozione di un nuovo parasole. Inoltre, i nuovi veicoli XF sono equipaggiati con prolunghe passaruota e guide per il flusso dietro la calandra, per ottimizzare l’aerodinamica attorno al veicolo, incluso il vano motore. I nuovi raccordi di chiusura aerodinamica tra cabina e paraurti riducono la resistenza dell’aria, mentre nuove chiusure tra fari e deflettori ad angolo assicurano la migliore aerodinamica possibile.
Il nuovo sistema di post-trattamento è più piccolo del 40% e più leggero di 50 kg rispetto a quello delle precedenti generazioni dei CF e XF. Questo significa meno tara e più spazio per gli altri componenti del veicolo e dell’allestimento
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MA QUANTO MI COSTI?. Gli intervalli di assistenza dei nuovi DAF CF e XF possono essere prolungati da 150.000 a 200.000 chilometri. Nonostante le dimensioni compatte della nuova unità EAS, le sue capacità sono ancora imbattibili, con intervalli di pulizia delle ceneri fino a 500.000 chilometri che contribuiscono a massimizzare i tempi di attività dei clienti. ❑
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TESTIMONIANZE
(BOMAG)
LE STRADE DEL PARADISO Abbiamo visto all’opera una BF 300 impegnata in Alto Adige, un paradiso in terra che merita pavimentazioni di elevato livello
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orghi di altri tempi, incastonati tra cime e vigneti, punteggiano isolate e strette strade, nastri d’asfalto che si impennano, spianano, ridiscendono, in una continua danza capace di fare la gioia di qualsiasi motociclista: un paradiso a pochi chilometri dall’autostrada del
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Un punto fermo
Brennero. In questo contesto abbiamo visto all’opera una finitrice Bomag BF 300 P-2 S340 - 2 TV dell’impresa Ciaghi Srl. Il cantiere in oggetto - commissionato dall’hotel Schloss Korb, un quattro stelle superior da togliere il fiato - è situato a Missiano, piccola frazione del Comune di Appiano sulla strada del vino, in provincia di Bolzano. L’intervento consiste nella preparazione (fresatura, scavi, stesa di ghiaia per sottofondo) e nell’asfaltatura di vari tratti di strada e piazzali, rovinati dalle radici degli alberi e dai lavori di ristrutturazione eseguiti durante la
Autentico trait d’union tra il costruttore e l’utilizzatore finale, l’Officina D’Ambrosio, con sede a Bolzano, da quasi 40 anni fornisce assistenza tecnica per le macchine stradali in tutto il Trentino Alto Adige e dal 2010 è concessionaria e service per Bomag. “Il rapporto con l’Officina D’Ambrosio”, ci racconta Natalie Ciaghi, titolare dell’omonima impresa, “è consolidato da anni, anzi, direi da sempre, considerata anche la precedente azienda di mio padre. È un punto di riferimento solido che vanta disponibilità 24 ore su 24, servizio esterno e competenza”.
Bomag BF 300 per poterla valutare su cantieri diversi e in condizioni di lavoro diversificate: in salita, in piano, in presenza di chiusini, in piccole aree di manovra, eccetera. Soddisfatti, abbiamo scelto la Bomag BF300 perché rispecchia le caratteristiche che ci servono: offre la possibilità di eseguire larghezze minime e massime in base alle nostre esigenze, ha dimensioni contenute, semplicità nei comandi, un sicuro punto di riferimento come l’Officina D’Ambrosio per l’assistenza e, non ultimo, un rapporto qualità/prezzo davvero valido”. La Bomag BF 300, con un peso di 9 t, risulta infatti particolarmente indicata per molteplici interventi di risanamento nelle aree urbane, inol-
primavera. Dato il cantiere una delle ultime attrezzature a entrare in gioco è stata la finitrice Bomag, macchina che, per dimensioni e resa, si è rivelata particolarmente azzeccata all’interno di un contesto complesso. Ovviamente, come capita in tutte le imprese particolarmente attente, l’acquisto della finitrice è stato valutato sotto molteplici aspetti. “Durante il 2016”, ci spiega la geometra Natalie Ciaghi, titolare di Ciaghi Srl, “considerando che dovevamo investire in una nuova finitrice in sostituzione alla Bitelli BB632 in nostro possesso, abbiamo deciso di noleggiare per un mese la finitrice
DATI tecnici Modello Banco Sistema di compattazione Capacità di stesa Larghezza di stesa standard Massima larghezza di stesa Peso Capacità tramoggia Motore
BF 300 P S 340-2 TV S 340-2V Tamper/Vibrazione Vibrazione 300 t/h 300 t/h 1,7-3,4 m 1,7-3,4 m 4,4 m 4,4 m 9 t 8,78 t 4,8 m3 4,8 m3 Kubota, da 55 kW MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
tre, per la sua particolare versatilità, è anche idonea per la costruzione delle strade agricole. In pratica una finitrice perfetta per operare in Alto Adige. Il motore è un Kubota da 55 kW che beneficia, al pari dell’impianto idraulico, della gestione Ecomode volta a ottimizzare i consumi di carburante, ridurre il rumore e limitare l’inquinamento. Il banco di stesa si avvale del sistema Magmalife con tutte le resistenze fuse in un blocco d’alluminio al fine di una sensibile riduzione dei tempi di riscaldamento (bastano soli 20 minuti) grazie all’eccellente conduttività termica di questo metallo. Ovviamente il tutto si riversa sulla rapidità del cantiere, con un più veloce approntamento della finitrice e della squadra di lavoro. La velocità è alla base anche del sistema intelligente di aggancio rapido Quick Coupling, che prevede il montaggio degli allargamenti meccanici senza viti, ma con il semplice inserimento degli elementi aggiuntivi nelle apposite guide. Da segnalare anche il Sideview per la guida a destra e a sinistra sotto il segno del comfort, dell’ergonomia e della facilità di comando. Il pannello di comando e il sedile costituiscono infatti un’unità con varie possibilità di regolazione con tutta la piattaforma di comando in grado di spostarsi a sinistra e a destra sporgendo fino a 60 cm oltre il
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CORDIALITÀ E competenza
I due cardini su cui si muove l’attività di Ciaghi: la massima professionalità unita a un ambiente familiare tipico delle migliori piccole realtà italiane L’impresa, con sede a Ora in provincia di Bolzano, nasce nel 2009 dal forte spirito imprenditoriale della titolare, la geometra Natalie Ciaghi, che vanta un’esperienza decennale nell’azienda di famiglia, la precedente Ciaghi Roman & C. snc, fondata nel 1983. Grazie alla collaborazione di sei dipendenti altamente specializzati nel settore stradale, in pochi anni ha raggiunto un fatturato di un milione di euro, realizzato interamente nel settore delle pavimentazioni. Ciaghi Srl è infatti specializzata in fresature, preparazioni sottofondi, drenaggi, piccole infrastrutture, pavimentazione di campi sportivi e asfaltatura di strade e piazzali. Opera soprattutto nel comune e nella provincia di Bolzano attraverso un parco macchine che comprende finitrice, rulli, spazzatrici, minipala pluriaccessoriata, miniescavatore, pala gommata, fresa stradale, oltre vari furgoni con cassoni ribaltabili e un autocarro con rimorchio.
profilo della macchina. Il risultato è una perfetta visuale sul bordo della macchina, della tramoggia, delle coclee e del banco. Tutte le funzioni, con i selettori sono posizionati in modo logico ed ergonomico, possono essere gestite direttamente dalle pulsantiere. ❑ BOMAG ITALIA SRL Via Roma, 50 48011 Alfonsine (RA) Tel. 0544 864235 Fax 0544 864367 www.bomag.com e-mail: italy@bomag.com
REPORTTECNICO
HAULOTTE
TELESCOPICA O ARTICOLATA? a risposta, ovviamente, dipende dalla tipologia di applicazione in cui la macchina deve operare. In ogni caso scegliere Haulotte permette di avere sempre a che fare con una piattaforma di elevato livello, sotto ogni punto di vista. In queste pagine vi presentiamo le ultime due nate in casa Haulotte: la telescopica HT28 da 28 m, e l'articolata HA 26 RTJ PRO da 26,4 m. Iniziamo dalla telescopica, una macchina che, in perfetta filoso-
L
fia Haulotte, è un mix vincente di precisione, robustezza, affidabilità e versatilità per applicazioni in molteplici tipologie di intervento: dalle opere edili ai lavori di manutenzione e di ispezione, dalle ristrutturazionei degli edifici alle demolizioni, dalle costruzioni navali all'industria estrattiva, alla manutenzione del verde. Il tutto grazie a prestazioni di assoluto livello. L'altezza di 28 m si abbina a uno sbraccio laterale massimo di 24 m ottenuto attraverso movimenti simultanei, fluidi e veloci. Se la capaMACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
DATI TECNICI Modello HT28 RTJ O / HT28RTJ PRO Altezza di lavoro 27,9 m Altezza piano calpestio 25,9 m Sbraccio laterale massimo 23,85 m Punto di articolazione Portata in cesta 230 kg Dimensione cesta 2,44x0,91 m Escursione verticale jib 133° (-66°/+67°) Rotazione torretta 360° continua Altezza da terra 48 cm Massima inclinazione operativa 4° Velocità di traslazione 5 km/h Pendenza massima superabile 45% Raggio di sterzata esterno 6,55 m (4,35 m HT28RTJ PRO) Motore Kubota Tier3, 49,3 kW Kubota Tier4f, 53 kW Peso totale 17,9 t (18,1 t HT28RTJ PRO)
cità di carico prevede i classici 230 kg incrementabili, in via opzionale, a 350 kg, nessun problema neppure sotto il profilo dell'utilizzo fuoristrada. La HT28 è stata progettata per spostarsi facilmente anche sui terreni accidentati o nelle aree difficilmente accessibili grazie all'assale oscillante, al bloccaggio idraulico del differenziale che permette di distribuire in modo più efficace la potenza alle ruote, all'elevata altezza da terra. Il tutto per una pendenza superabile che arriva al 45%. Come accade per tutte le nuove macchine sviluppate da Haulotte, la gamma HT28 prevede un quadro comandi in cesta progettato per offrire il completo controllo dei movimenti di sollevamento con accuratezza e precisione e un pratico vassoio porta attrezzi standard per trasportare e avere sempre sotto mano gli attrezzi necessari. Da segnalare come la HT28 sia equipaggiata con il dispositivo TOP
ACTIV'Screen
Entrambe le macchine sono equipaggiate
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Tra gli elementi essenziali della nuova HA26 RTJ PRO segnaliamo la rigidità del braccio, una cinematica della parte aerea perfetta grazie al controllo computerizzato e lo smorzamento automatico del movimento del braccio all'avvicinarsi della massima estensione
con il sistema di diagnostica di bordo ACTIV'Screen. Questo strumento, un vero e proprio assistente per la manutenzione quotidiana, permette l'accesso a • dettagli e procedura completa di risoluzione dei guasti; • impostazioni della
HA26 RTJ PRO 26,4 m 24,4 m 17,5 m 9,3 m 250 kg 2,44x0,91 m 133° (-65°/+68°) 360° continua 48 cm 4° 5 km/h 45% 4,35 m Kubota 36,5 kW 15,5 t
Emission System che arresta e riavvia automaticamente il motore in caso di prolungata inattività. Questa soluzione oltre a prolungare la vita dei singoli componenti va ovviamente a incidere positivamente sul consumo di carburante. Inoltre, poiché la macchina presenta emissioni acustiche ridotte fino al 20%, gli
macchina; • avvisi di manutenzione e intervalli di manutenzione; • personalizzazione delle impostazioni generali quali lingua interfaccia e unità di misura. Le due macchine sono inoltre dotate di un connettore telematico
operatori possono lavorare in aree sensibili quali ospedali, scuole, uffici, eccetera. La flessibilità operativa è altresì incrementata da molteplici allestimenti opzionali quali kit per vetrai, kit per impiantisti idraulici, pneumatici anti-impronta, prese di forza, kit per ambienti ostili, presa aria compressa sulla piattaforma,
universale che, adattabile a ogni tipologia di sistema telematico, consente di collegare rapidamente ogni dispositivo alle piattaforme Haulotte, per gestire tutte le macchine senza
la necessità di utilizzare una soluzione telematica specifica.
ACTIV' LIGHTING Al fine di semplificare le operazioni di carico e scarico
sui camion, garantendo la massima sicurezza degli operatori, Haulotte ha sviluppato un innovativo sistema di illuminazione ad alte prestazioni, l'ACTIV’Lighting System-Safe Load. Grazie a diversi punti luce collocati intorno alla macchina, il sistema illumina perfettamente i comandi e l'intera area intorno al braccio.
eccetera. Sulla stessa linea d'onda si muove anche la nuova piattaforma articolata Haulotte HA26 RTJ PRO basata sui medesimi accorgimenti costruttivi introdotti con i recenti modelli da 16 e 20 metri. Anche in questo caso i campi di applicazione sono i più vari: costruzioni, finiture, manutenzioni e ristrutturazioni, applicazioni industriali, demolizioni, manutenzione del verde. Notevole l'attenzione posta dal costruttore nei confronti di ogni aspetto relativo la sicurezza, con il braccio che garantisce movimenti fluidi, simultanei e
proporzionali. Tre gli elementi essenziali della nuova piattaforma: rigidità del braccio, cinematica della parte aerea perfettamente regolata grazie al computer incorporato, smorzamento automatico del movimento del braccio quando si avvicina all'estensione completa. Il tutto per eliminare qualsiasi sobbalzo e lavorare con la massima tranquillità. Da sottolineare, inoltre, come il braccio possa essere sollevato in posizione verticale anche quando la macchina si muove a piena velocità per un evidente risparmio di tempo e la massima visibilità. Nessun compromesso neppure sotto il profilo delle prestazioni grazie a un'altezza di lavoro fino a 26,4 m; un'escursione verticale del jib di 9,3 m per superare facilmente ogni ostacolo; e uno sbraccio orizzontale massimo di 17,5 m. Anche per la HA26 c'è, in via opzionale, la doppia capacità di carico che raggiunge i 350 kg. E anche in questo caso ritroviamo i medesimi accorgimenti tecnici visti sulla 28 m per affrontare i terreni più difficili, così come è presente lo STOP Emission System. Entrambe le macchine presentano, perfettamente integrato nel quadro comandi superiore, la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte Activ'Shield Bar 2.0 che tutela gli utilizzatori da qualsiasi rischio di schiacciamento senza compromettere la produttività. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
Il Command PRO® CH395 Tri-fuel utilizza metano e GPL
KOHLER ENGINES
UN CUORE VERDE
S
iamo abituati a parlare di Kohler Engines contestualizzandone i motori nel comparto edile e construction. Ma oltre questo settore d’elezione, il motorista ha sviluppato un’ampia gamma di prodotti destinati anche ad altre applicazioni, tra le quali spicca il giardinaggio. Per questo, dall’11al 13 giugno, Kohler ha partecipato a Demopark, la fiera dedicata al giardinaggio di Eisenach, in Germania. La società emiliano-americana sta affrontando questo settore con estrema determinazione anche grazie a un ampio parco prodotti che, oltre ai pluripremiati motori
Il modello XTX775
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diesel, include motori benzina ad asse verticale e orizzontale, e motori trifuel, a conferma del suo forte impegno nello sviluppo di motori alimentati da carburanti alternativi. In pratica Kohler offre un cuore verde per il mercato del verde. Al di là dei giochi di parole, la ricerca e lo sviluppo nell’ambito dei carburanti alternativi è di primaria importanza per Kohler; infatti ben quattro motori ad asse orizzontale della famiglia Command PRO (CH260, CH270, CH395, CH440) offrono la possibilità di scegliere tra tre differenti tipi di carburante: benzina, GPL e metano. In particolare il
Per i trattori rasaerba che necessitano di performance elevate, Kohler ha messo a punto il motore XTX775. La Serie Kohler XTX comprende motori pensati per l’hobbista, con un alesaggio in
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ghisa di notevole durata, elevati standard di design e una manutenzione semplificata al massimo: non necessitano nemmeno di ricambio dell’olio. Anche l’avviamento non richiede alcuno sforzo grazie ai sistemi
Command PRO CH395 Tri-fuel, che usa metano e GPL, è caratterizzato da tempi di funzionamento prolungati, permette di risparmiare sui costi operativi e r iduce i livelli di emissioni. Metano e GPL alimentano anche il Command PRO CH740LP. I motori Command PRO CH270 e Command PRO CH395 sono invece equipaggiati con il sistema di filtraggio Quad-Clean, il brevettato filtro heavy-duty a quattro stadi con separatore ciclonico delle polveri, che non supera le misure né il peso dei filtri dell’aria standard. Da segnalare anche la tecnologia EFI (Electric Fuel Injection) sviluppata per apportare significativi passi in avanti nel risparmio di carburante e nella facilità di avviamento. Il sistema EFI a circuito chiuso è dotato di un sensore di ossigeno che rileva costantemente informazioni circa la qualità della combustione e regola i parametri operativi del motore. I motori della serie Command PRO EFI si accendono come un’automobile, senza l’utilizzo dello starter e assicurano un risparmio di carburante pari al 25%. ❑
Kohler Smart-Choke™ e Easy-Pull™. Infine, per assicurare il taglio più accurato, la tecnologia Kohler ConsistentCut™ mantiene alta la velocità del motore anche nell’erba più alta e resistente.
REPORTTECNICO
EFFER
IL CONTATTO È TUTTO iornata full customer per l'open house di Effer. Non solo clienti in visita, ma addirittura protagonisti assoluti. Solo due infatti le gru in mostra, scelta intenzionale fatta da Effer per non disperdere troppo l'attenzione. Ed entrambe le gru già installate su camion, due reali allestimenti pienamente operativi e pronti per la consegna. Ovviamente presenti i rappresentanti delle due aziende acquirenti che hanno accettato di buon grado di fare da testimonial di Effer, condividendo con i visitatori la propria esperienza, i propri perché della scelta di una gru Effer e le proprie opinioni. Due diverse gru, dicevamo, una 1355 con cassone, allestita su un MAN TGS 35.500, e una 2055 il cui allestimento era davvero particolare. Abbinata a un cassone ribaltabile, la 2055 era montata su un controtelaio completamente scarrabile che, a seconda delle necessità del cliente, può essere carrato affinché la gru risulti o in posizione posteriore, o retrocabina. Un allestimento, questo, chiesto espressamente dal cliente, Goitese Trasporti, e realizzato da Centro Gru. Inutile dire che grazie a questo
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1355: FAST SPECH 1355 Massimo sbraccio idraulico orizzontale (m) Momento massimo di sollevamento (kNm) Angolo di rotazione (°) Capacità di rotazione - Massima pendenza (%) Pressione d’esercizio (bar) Portata d’olio consigliata (l/min) Capacità serbatoio olio (l) Peso gru standard (kg)
4S 6S 7S 8S 9S 11,63 15,23 17,45 19,76 22,19 961,40 928,30 921,10 910,70 908,80 continua 8,7 355 200 360 9.750 10.550 10.890 11.185 11.500
ingegnoso sistema Goitese Trasporti, azienda specializzata nei trasporti e nel sollevamento con sede a Goito in provincia di Mantova, dispone di un veicolo 2 in 1 che può cambiare la propria configurazione in soli 20 minuti. Ricordiamo che, a differenza della 1355, la 2055 era montata su uno Scania R580. Tornando invece alla 1355, in questo caso l'allestimenMACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
to era di tipo tradizionale, in configurazione 8+6HD con verricello e piattaforma aerea con CroSStab. Le necessità del cliente,Torre Montaggi, non sono infatti esigenti in termini di molteplici situazioni operative da affrontare quanto, piuttosto, di capacità di sollevamento. 2055: FAST SPECH 2055 Massimo sbraccio idraulico orizzontale (m) Momento massimo di sollevamento (kNm) Angolo di rotazione (°) Capacità di rotazione - Massima pendenza (%) Pressione d’esercizio (bar) Portata d’olio consigliata (l/min) Capacità serbatoio olio (l) Peso gru standard (kg)
La 2055 dell'open house 30
La 2055 protagonista dell'open house di Effer era in configurazione 8+6 con verricello, ed era installata su uno Scania R580 8X2. Questa gru, alimentata da due pompe a portata variabile per
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un totale di 175 litri al minuto, è equipaggiata di un distributore Hawe proporzionale e compensato a 7 funzioni e doppio scambiatore di calore. La stabilità è affidata a
4S 11,06 1.360
12.880
6S 8S 15,11 19,56 1.330 1.315 continua 8,7 350 200 500 13.675 14.435
4 stabilizzatori integrati nel falsotelaio della gru dotati di sensore lineare per adattare le performance della gru alla posizione degli stabilizzatori in modo proporzionale, mentre
9S 21,95 1.280
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la movimentazione sia della gru che degli stabilizzatori viene controllata tramite un radiocomando Scanreco con display; la sicurezza è affidata al nuovo sistema elettronico Progress 2.0
CON I PROPRI occhi Nata nel 2002, ci racconta Ramiz Kryemadhi che insieme ai fratelli Dilaver e Julian porta avanti l'attività, Torre Montaggi , come dice il nome stesso, si occupa del montaggio di capannoni industriali composti da pesanti elementi in calcestruzzo preconfezionato che vanno sollevati e montati fra loro al fine di creare lo scheletro della struttura del capannone prima e la struttura finita poi. Qui serve una gru con un certo sbraccio, potente e precisa nei movimenti, tutte qualità che la 1355 possiede, come ci conferma lo stesso Ramiz Kryemadhi. La scelta del telaio MAN invece è stata basata sulla disponibilità del sistema Hydro-
di Effer. Completano le dotazioni di questa unità 4 fari da lavoro, l’ingrassaggio centralizzato e il cestello portapersone per lavori in quota. Caratteristica
Oltre ai due veicoli in esposizione (tra l'altro la 2055 era protagonista anche di una periodica demo che mostrava sia i possibili movimenti della gru che lo scarramento di tutto l'allestimento) i clienti hanno avuto la possibilità di visitare la linea di produzione di Effer e vedere con i propri occhi dove e come nascono le gru di Minerbio.
peculiare dell’unità presente all'open house è quella, come abbiamo detto, di poter essere montata sia retrocassone che retrocabina grazie allo speciale controtelaio
Drive che consente di passare, solo quando serve, a una trazione integrale, cosa davvero utile per aziende come Torre Montaggi che operano in cantiere, quindi spesso su sterrato, ma necessitano anche di un veicolo in grado di viaggiare bene su strada, dove la trazione integrale non solo non serve, ma fa consumare di più e toglie capacità di carico al veicolo che pesa necessariamente di più. ❑
facilmente scarrabile realizzato dal dealer Effer Centro Gru di Castel d’Argile, in provincia di Bologna sulle specifiche richieste di Goitese Trasporti. MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
KOBELCO
TRIPLETTA HIGH TECH Q
uando si parla di Kobelco è inevitabile l'associazione con la tecnologia di più elevato livello. Ogni macchina, anche quelle di minori dimensioni (e delle quali abbiamo parlato nei precedenti numeri) hanno sempre qualche soluzione tecnica innovativa, pensata per la maggiore pro-
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duttività, il risparmio del carburante, il comfort dell'operatore. In linea con questa filosofia costruttiva, non fanno eccezione le macchine che presentiamo in queste pagine: i due “medi”, SK75SR ed SK858MSR, e il più grande SK140SRLC-5; tutte macchine equipaggiate con l’innovativo sistema iNDr (Integrated
Noise and Dust Reduction) di Kobelco, che assicura bassa rumorosità, eccezionale efficienza di raffreddamento del motore, maggiore affidabilità e migliore comfort. Partiamo dall'escavatore di maggiori dimensioni. Conforme allo Stage IV, con un motore da 78,5 kW (in luogo dei precedenti 74 kW) uti-
IL COMMENTO la telecamera montata sul lato de-
lizza il catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e il sistema SCR per controllare le emissioni senza necessità del filtro antiparticolato per diesel (DPF). Il nuovo lay-out della macchina ha visto il riposizionamento del serbatoio dell’urea (da 33,9 litri) e il DOC montato verticalmente, per migliorare l'accesso in chiave manutentiva e per proteggere in modo più adeguato questi sistemi chiave. Macchina ideale per i contesti urbani, non lascia nulla al caso in fatto di sicurezza: la telecamera posteriore garantisce visibilità nei livelli inferiori, mentre
“Dall’introduzione della tecnologia SR oltre 20 anni fa, abbiamo lavorato con dedizione per perfezionare il concetto di corto raggio di rotazione per i siti di lavoro in aree urbane. I modelli della Serie 5 rappresentano il culmine delle nostre più significative tecnologie e innovazioni, inclusi un filtro dell’olio idraulico di dimensioni generose e il nostro innovativo sistema iNDr”. Peter Stuijt, KCME Product Marketing Manager
stro offre un'ampia visibilità intorno alla macchina. Con un peso operativo compreso tra le 14,3 e le 15 t, l'SK140SRLC-5 può lavorare in tre modalità: H, per la massima produttività; S che rappresenta l'equilibrio ideale tra produttività ed efficienza dei consumi; ed E per minimizzare i consumi di gasolio e lavorare con la massima precisione. Secondo i tecnici Kobelco in modalità Eco il risparmio di carburante si attesta al 21%. Da segnalare anche il sistema idraulico di proprietà Kobelco (una delle tante chicche costruttive
alle quali abbiamo accennato) che è caratterizzato da un particolare posizionamento dei tubi studiato per ridurre l'attrito e da valvole appositamente progettate per garantire la massima efficienza e minimizzare le perdite di energia. Scendiamo di categoria, ma solo in ordine di peso non certo per qualità tecniche, parlando dell'SK75SR. La mac-
REPORTTECNICO
china, da 7,5 t, è equipaggiata con un motore Isuzu da 42 kW cui sono applicate le più recenti soluzioni Kobelco per il risparmio del carburante. Secondo i dati forniti dal costruttore giapponese, l'SK70SR ha un incremento delle prestazioni dell'11% a fronte di un risparmio del 5% quando in modalità H; in modalità S l'incremento produttivo del 17% si combina con una diminuzione dei consumi dell'11%; mentre in modalità Eco la riduzione dei consumi del 31% corrisponde a un aumento delle prestazioni del 38%. Non siete ancora soddisfatti?
DATI TECNICI Modello SK140SRLC-5 SK75SR SK858MSR Motore Isuzu Isuzu Isuzu Potenza 78,5 kW a 2.000 rpm 42 kW a 2.000 rpm 42 kW a 2.000 rpm Coppia 347 Nm a 1.800 rpm 211 Nm a 1.800 rpm 211 Nm a 1.800 rpm Sistema idraulico 2 pompe a cilindrata variabile +1 pompa a ingranaggi Sistema di rotazione 1 motore a pistoni assiali Velocità di rotazione 11 giri/min 11,5 giri/min 11,5 giri/min Raggio rotazione posteriore 1.490 mm 1.290 mm 1,650 mm Raggio rotazione anteriore 2.000 mm 2.100 mm 2,780 mm Sistema di traslazione 2 motori a pistoni assiali Velocità di traslazione 3,4-5,6 km/h 2,6-5,3 km/h 2,6-5,3 km/h Pendenza superabile 70% 70% 70% Benna 0,24-0,70 m3 0,11-0,35 m3 0,11-0,35 m3 Peso 14,3-15 t 7,54 t 8,27 t
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Allora ecco un altro dato di tutto rispetto: la forza di strappo alla benna è di 52,7 kN. Notevole anche lo spettro di lavoro: si va da una massima profondità di scavo di 4.340 mm a uno sbraccio di 6.880 mm, mentre l'altezza di scarico è di 5.670 mm. Le ottime prestazioni del 75 le ritroviamo anche nell'SK85MSR, macchina da 8,27 t che ripropone le medesime migliorie già viste nella sua “sorella” di minori dimensioni. In questo caso ci limitiamo a sottolineare come nulla sia lasciato al caso neppure sotto l'aspetto manutentivo: tutti i componenti “sensi-
bili” sono facilmente raggiungibili e permettono ispezioni quotidiane e interventi particolarmente rapidi. Il tutto è comunque monitorato dal display in cabina che, dotato di funzione di autodiagnosi, informa circa gli intervalli di manutenzione (ogni 5.000 ore) e su eventuali malfunzionamenti. Come accade per tutte le macchine Kobelco anche i tre escavatori protagonisti di queste pagine sono supervisionati attraverso il sistema Komexs che permette di localizzare la macchina, tenerla sotto controllo dal punto di vista operativo, dei consumi e degli allarmi. ❑
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Innovazioni MANITOU
Due assi dell’edilizia Il gruppo Manitou svela i due nuovi modelli di sollevatori telescopici rotativi MRT 3050 e MRT 2470 DI TEA GIUSTI • FOTO DI MANITOU GROUP PHOTO GALLERY
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nutile negarlo. Manitou in Italia è sinonimo di sollevatori telescopici “di razza”. Che l’applicazione sia industriale, agricola o cantieristica poco importa, il Costruttore italo-francese riesce sempre a fornire il mezzo giusto, che combina le doti precipue necessarie ad ogni applicazione. Compattezza e stabilità, prestazione e potenza, altezza di sollevamento e agilità nei movimenti, precisione e sicurezza: ognuna di queste caratteristiche trova la propria giusta declinazione, modello per modello. All’annuncio dell’evento di lancio di due nuovi sollevatori telescopici ci aspettavamo quindi nuove macchine in linea con la tradizione costruttiva di Manitou. Ma nonostante ci aspettassimo grandi cose, siamo rimasti comunque senza parole. Lo sforzo messo in campo dal Costruttore per realizzare due modelli quali sono i nuovi MRT 3050 e MRT 2470 va oltre MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni MANITOU
MRT 2470: FAST SPECH • Capacità di sollevamento massima (kg) 7.000 • Altezza di sollevamento massima (m) 24,8 • Sbraccio massimo (m) 20,5 • Lunghezza massima (m) 8,75 • Larghezza massima con stabilizzatori chiusi (m) 2,49 • Larghezza massima con stabilizzatori aperti (m) 6,25 • Altezza massima (m) 3,05 • Raggio di sterzata interno (m) 6,5 • Luce libera (m) 0,35 • Angolo di attacco 12,3° • Angolo di uscita 108,7° • Dimensioni forche standard (mm) 1.200 x 130 x 60 • Peso (kg) 21.760 • Stabilizzatori telescopici Duplex • Controlli stabilizzatori individuali o simultanei • Motore Mercedes OM 934 E4-5
Stage 4/Tier 4 Final
• Potenza (kW) 129 • Coppia Massima (Nm@rpm)
750@1.500
• Trasmissione idrostatica • Capacità di tiro (daN) 9.500 • Circuito idraulico con pompe a portata variabile • Portata massima (l/min) 180 • Pressione massima (bar) 350 • Serbatoio olio idraulico (l) 290 • Serbatoio carburante (l) 290 • Serbatoio AdBlue (l) 57
la semplice riprogettazione di un nuovo modello a partire da macchine già ben riuscite (cosa che accade generalmente nei completamenti di gamma) per accogliere invece esigenze precipue raccolte dal mercato: e così è nato l’MRT 2470, che fa di Manitou il primo attore sul mercato a proporre una macchina rotativa telescopica con una capacità di carico di 7 tonnellate per un’altezza superiore a 20 metri. Questo modello, insieme al già citato MRT 3050 completano una gamma particolarmente ricca e adatta all’esecuzione di lavori in altezza quali sono principalmente quelli edili
e construction in genere. Partiamo proprio dall’MRT 2470 per un’analisi dettagliata dei due nuovi sollevatori telescopici. MRT 2470, IL PRIMO SUL MERCATO. Come abbiamo detto, con questo sollevatore telescopico Manitou acquista
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un primato importante, ossia offrire una macchina in grado di sollevare 7 t a oltre 20 m di altezza. L’ufficio tecnico della filiale italiana del gruppo, con sede a Castelfranco, ha lavorato in stretta collaborazione con i team di marketing per proporre un prodotto innovativo. Con un braccio che
raggiunge 24 m per una capacità di carico di 7 tonnellate, l’MRT 2470 è una risposta alle esigenze di edilizia pesante in altezza. Ma come è stato realizzato questo nuovo telescopico? Innanzitutto, a differenza del modello MRT 3050, il nuovo MRT 2470 sfrutta un nuovo telaio che, associato a un contrappeso il cui design è stato rivisitato, garantisce la perfetta stabilità anche a pieno carico a 24 m. Equipaggiabile opzionalmente con una trasmissione idrostatica “shift on fly”, l’MRT 2470 consente di scegliere tra un cambio manuale e uno automatico; la trasmissione resta idrostatica e a 2 rapporti, la velocità massima raggiungibile è di 40 km/h. L’accesso alla cabina è facilitato grazie a una pedana più ampia e allineata alla cabina stessa. Come optional, l’operatore può beneficiare di una scala elettrica con uno scalino supplementare che scorre quando sono impiegati gli stabilizzatori, facilitando l’ingresso e l’uscita dalla cabina anche quando la macchina ha gli stabilizzatori completamente estesi ed è quindi sollevata dal terreno di ulteriori 23 cm. MRT 3050, L’EDILIZIA È IL SUO PANE. Per rispondere alle esigenze di un mercato edilizio particolarmente dinamico in Europa, il gruppo propone un modello in grado di sollevare fino a 5 tonnellate e con un’altezza lavoro massima pari a 30 metri. Polivalente, l’MRT 3050 unisce precisione e sicurezza grazie a stabilizzato-
ri in grado di dispiegarsi fino a 6,25 m ed equipaggiati con un sistema di estensimetri che garantisce un rilevamento più preciso e sicuro della pressione a terra. L’utilizzatore può verificare la portata di impiego grazie a una visualizzazione sul quadro strumenti. Dotato di una trasmissione idrostatica a 2 rapporti, l’MRT 3050 raggiunge anche in questo caso una velocità massima di 40 km/h. Questo modello risponde a una richiesta particolarmente elevata in Europa del Nord con numerose applicazioni quali la costruzione di immobili residenziali e industrie, ma anche la posa di coperture e
MRT 3050: FAST SPECH • Capacità di sollevamento massima (kg) 4.990 • Altezza di sollevamento massima (m) 29,5 • Sbraccio massimo (m) 25,8 • Lunghezza massima (m) 9,02 • Larghezza massima con stabilizzatori chiusi (m) 2,49 • Larghezza massima con stabilizzatori aperti (m) 6,25 • Altezza massima (m) 3,05 • Raggio di sterzata interno (m) 6,5 • Luce libera (m) 0,35 • Angolo di attacco 12,3° • Angolo di uscita 108,7° • Dimensioni forche standard (mm)
1.200 x 130 x 45 • Peso (kg) 21.810
• Stabilizzatori telescopici Duplex • Controlli stabilizzatori individuali o simultanei • Motore Mercedes OM 934 E4-5
Stage 4/Tier 4 Final
• Potenza (kW) 129 • Coppia Massima (Nm@rpm)
750@1.500
• Trasmissione idrostatica • Capacità di tiro (daN) 9.500 • Circuito idraulico con pompe a portata variabile • Portata massima (l/min) 180 • Pressione massima (bar) 350 • Serbatoio olio idraulico (l) 290 • Serbatoio carburante (l) 290 • Serbatoio AdBlue (l) 57
Innovazioni MANITOU
Per apportare le migliori soluzioni ai nostri clienti, abbiamo integrato diverse innovazioni in questi modelli, offrendo al tempo stesso migliori prestazioni e una maggiore sicurezza agli utilizzatori. Grazie alla notevole capacità di carico del modello MRT 2470, il gruppo Manitou entra in una nuova era nell’ambito dei sollevatori telescopici rotativi. Arnaud Boyer, Vice Presidente Marketing & Sviluppo prodotti di Manitou
strutture metalliche. È dotato di un nuovo motore Mercedes 176 CV Final Tier IV, ma per applicazioni da interni è disponibile un motore a doppia alimentazione con sistema elettrico come optional, che consente di ridurre i rumori e le emissioni di gas inquinanti, riducendo il costo totale di possesso. LA MANUTENZIONE È PIÙ FACILE. L’accesso alla manutenzione è facilitato su entrambi i nuovi sollevatori telescopici MRT 2470 e MRT 3050, in maniera tale da ridurre il costo totale di possesso (TCO). L’utilizzatore può infatti sostituire facilmente i filtri dell’aria e dell’olio in autonomia. I punti da lubrificare sono stati posizionati in modo da essere facilmente
identificabili, mentre uno schermo situato sul quadro strumenti consente l’accesso a informazioni relative agli intervalli di sostituzione dei pezzi in funzione del loro utilizzo, permettendo di realizzare una più efficace manutenzione preventiva. Per questi due telescopici sono inoltre disponibili numerosi servizi, come la soluzione connessa di Easy MANAGER e un’estensione di garanzia disponibile sull’intera gamma MRT con la possibilità di scegliere tra 2, 3 e 5 anni supplementari. ❑
Due assi dell’edilizia
ACCESSORI INNOVATIVI
Nessun sollevatore telescopico sarebbe completo senza la giusta gamma di attrezzature In occasione del lancio dei due nuovi sollevatori telescopici MRT 2470 e MRT 3050 Manitou ha sviluppato una serie di attrezzature e accessori davvero innovativi. A partire dalla nuova piastra portaforche a rotazione continua CAT 1200/4000 R che, ruotando a 360°, consente di aumentare la produttività riducendo i movimenti e facilitando il posizionamento di carichi lunghi. Questo modello presenta una larghezza di 1,2 m per una capacità di carico
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frontale di 4 tonnellate (a circa 15°). La sua capacità passa a 2.500 kg sulla restante rotazione (quando l’angolo di rotazione è superiore a 15°). Questa piastra è destinata alla movimentazione di carichi pallettizzati in ambienti industriali e nei cantieri edili. Il team di sviluppo degli accessori di Manitou ha inoltre concepito la piastra collegata con l’aiuto di un dispositivo di riconoscimento degli accessori, di un sensore di rotazione
CAN bus e di un software integrato. La posizione e il peso del carico, l’angolo di rotazione della forca e la sua posizione sono controllati numerose volte al secondo, garantendo costantemente all’operatore sicurezza e stabilità del carico. Questo sistema, inoltre, impedisce sovraccarichi (in funzione dell’angolo di rotazione) e qualsiasi abbassamento delle forche quando il relativo angolo di rotazione è superiore a 90°.
Il gruppo ha inoltre sviluppato un nuovo cestello-piattaforma estensibile, rotativa, in alluminio “PSE 4200 / 365 ALU”. La scelta dell’alluminio per l’insieme della struttura del cestello (la rotazione rimane in acciaio), consente un guadagno di peso significativo, pari a 150 kg, mantenendo al tempo stesso una capacità di carico di 365 kg comprensivi di tre persone. Ne deriva anche un notevole aumento delle capacità di sbraccio della macchina.
ProvasuStrada
Over the top
SCANIA S730
Emozioni e ragioni del nuovo alto di gamma del Grifone, in grado di conciliare cuore e portafoglio DI MASSIMO CONDOLO • FOTO DI EMANUELA PIROLA E MASSIMO CONDOLO
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ProvasuStrada SCANIA S730
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on è il più potente fra i camion europei e nemmeno il primo con il pavimento della cabina completamente piatto. Ma è il più desiderato, con percentuali bulgare nelle risposte alla domanda "Quale camion vorresti guidare?". Ma un camion da 730 cavalli fa nascere qualche dubbio quando si parla di costo totale d’esercizio (TCO,Total cost of ownership), il parametro centrale nella scelta di un veicolo. Un motore equilibrato, con una potenza non troppo bassa ma al di sotto dei 600 cavalli sembra essere la scelta ideale. Ha quindi senso oltrepassare i 700, oltretutto in un'era di rigorosi controlli sulla velocità? Per capirlo Macchine Cantieri 5.0 ha messo alla prova il V8 Scania più potente, zavorrato al limite “italiano” di 44 tonnellate di PTT. Il percorso autostradale scelto (Milano-Aosta e ritorno) riassume in poco meno di 340 km un po’ tutte le caratteristiche delle grandi arterie italiane; ci ha dato un responso tutt’altro che scontato, e ampiamente positivo.Vediamo perché.
I FARI POSSONO ESSERE ALOGENI (H7) O A LED
IL PASSAGGIO RETROCABINA E I COMANDI DELLE LUCI SPOSTATI SULLA PORTA
I GAVONI LATERALI SULLA CABINA SONO DUE
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AL TRAINO DEI CARRELLONI. Sulle lunghe distanze, i superpotenti sono quasi sempre appannaggio di chi trasporta merce a temperatura controllata. Ma pure diversi servizi d'appoggio alla cantieristica possono essere interessati a potenze elevate. Il trasporto di grandi travate prefabbricate, per esempio, o allestimenti specifici come le pompe da calcestruzzo, gli escavatori a risucchio o le attrezzature per la lavorazione e il carico di grandi tronchi. Interessante è anche la movimentazione di grandi macchine operatrici (in particolare escavatori e pale) con semirimorchi ribassati.
FORZA IN SALITA, SOUPLESSE IN PIANO. Su un trattore per questi compiti la potenza elevata è indispensabile per mantenere la media su tratti particolarmente acclivi come i passi alpini e per uscire dagli sterrati dei cantieri. Sui tratti pianeggianti, quando non tutta la cavalleria viene richiamata all'ordine, deve invece contenere il più possibile i consumi. Il motore V8 DC16 eroga 3.500 Nm di coppia da 1.000 a 1.400 giri, mentre la potenza mas-
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Grand Hôtel Scania
Non era semplice migliorare l'ottima cabina della serie R seconda generazione, eppure è stato fatto parecchio. Il quadro strumenti (1), qui in versione High, è ricchissimo di informazioni e ha una grafica molto elegante e leggibile; la finitura rossa è esclusiva dei modelli V8. Lo Scania Driver Support, che valuta lo stile di guida, è montato a richiesta. Il sedile passeggero Premium (2), qui con rivestimento optional in pelle nera riservato ai V8, è un (comodissimo) accessorio a richiesta. Il lettino (3) è stato allungato di 10 cm e arriva a due metri esatti; nuova anche la nicchia posteriore. Sotto il letto, un carrello scorrevole con vano portaoggetti e frigobar. La plancia (4) è stata riorganizzata e il volante ha ancora più escursione che in passato e raggiunge un'inclinazione quasi da autovettura; tra le due razze inferiori sono concentrati i comandi relativi alla velocità, come le impostazioni del cruise control e delle relative tolleranze; tutti gli interruttori dell'illuminazione esterna, così come quelli di specchi e alzacristalli, sono stati spostati nella parte frontale della porta. Il sistema di infotainment è quello standard. Con la configurazione a brandina singola (5), la zona sottotetto è occupata da tre armadietti di generose dimensioni; il TV viene sistemato sulla fiancata sinistra.
3 sima arriva a 1.900, ovviamente con una rampa che rallenta dopo i 1.400. L'elettronica che gestisce la catena cinematica deve sfruttare al massimo il potere calorico di ogni goccia di gasolio, ma anche anticipare accelerazioni, decelerazioni e cambi marcia per sfruttare al meglio la coppia. Il cruise control predittivo non è una novità, ma nuove sono tre funzioni che ottimizzano il suo funzionamento. La prima permette di impostare tre diverse percentuali di riduzione della velocità nel tratto che precede immediatamente lo scollinamento: 2, 4 o 6% se il cambio è impostato nella modalità standard, 8, 10 o 12% se è inserita l'Economy. La velocità in discesa viene controllata in modo da sfruttare al
4 massimo l'abbrivio per il successivo tratto pianeggiante o in salita, ma senza mai superare per più di 35 secondi gli 89 km/h su cui è impostato il limitatore. In questo modo il tachigrafo non rileva infrazioni. La funzione Pulse&Glide, infine, aumenta lievemente la velocità prima dell'inserimento dell'eco-roll, che non si inserisce se il cruise calcola un tempo di inserimento inferiore ai 10 secondi. Con questo "lancio" il camion acquisisce energia prima di affrontare un falsopiano, sul quale il regime motore viene fissato in 500 giri/minuto. Le salite tra Ivrea e Aosta sono state un ottimo banco prova per questa funzione, cui non è poi così difficile abituarsi. Il cambio automatizzato Opticruise GRSO 952R a
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È il camion dell'anno MACCHINE CANTIERI 5.0
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ProvasuStrada SCANIA S730 del TCO concorre anche la manutenzione predittiva, realizzata grazie all'elevata connettività (la New Generation monta una nuova versione dell'hardware Scania Communicator). Non esistono più tagliandi fissi, ma un continuo monitoraggio delle condizioni di sfruttamento del camion che porta a un piano di manutenzione flessibile. Nel caso di veicoli poco stressati i cambi olio possono arrivare a 150mila chilometri. Un altro punto importantissimo nella lotta ai costi d'esercizio è la formazione continua degli autisti, per cui sono disponibili vari servizi di formazione e coaching, inseriti nell'offerta Ecolution.
due pedali e 12 marce più crawler ha innesti fluidi e un'ottima strategia di cambiata. La presa diretta è sull'undicesima; la dodicesima è surmoltiplicata; è abbinato a un retarder con ruota libera e un freno sull'albero secondario. Albero primario e secondario sono così costantemente sincronizzati e riducono sensibilmente il tempo di cambio marcia e quindi dell'interruzione di potenza; migliora così la guidabilità in condizioni difficili. I sincronizzatori, allo stesso tempo, vengono stressati sensibilmente meno. IN PIANO FA QUASI 4 CHILOMETRI CON UN LITRO. Mantenendo una velocità di crociera di 83-84 km/h, quella normale del traffico autostradale, l'S730 ha registrato sul percorso un consumo medio di 26,13 l/100 km con una velocità media di 78,52 km/h. Analizzando le singole tratte notiamo medie di 24, 32, 25, 46 e 23, 38 sulle tre tratte con un mix più pianeggiante e traffico molto scorrevole (Milano/Area di servizio di Villarboit, Ivrea/Carisio e Carisio/Milano Ghisolfa). Il tratto con le asperità maggiori (Villarboit/Aosta, che comprende l'acclive salita di Montjovet) è stato percorso a una media di 35,14 km/l, oltretutto influenzato da un paio di rallentamenti per agevolare altrettanti autoarticolati in difficoltà nel sorpasso. Il 17,69 litri/100 km del tratto Aosta-Ivrea sono invece dovuti alla prevalenza di discese, mentre i 17,20 registrati dalla barriera di Milano Ghisolfa ad Assago sono dovuti al traffico costante ma relativamente lento (66 km/h la media della tratta). I risultati sono di tutto rilievo, e mostrano un motore che consuma soltanto quando viene sfruttato al massimo, mentre nell'impiego normale il divario con altri trattori più votati all'economia si fa molto meno sensibile. Al contenimento
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IL "CLIMA" DA STAZIONAMENTO INTEGRATO È UN OPTIONAL
L'ALTEZZA DELLO SPOILER SI REGOLA DAL BASSO
IL TUNNEL NON C'È PIÙ. Con la serie S, per la prima volta, la gamma Scania ha accolto un modello senza tunnel sul pavimento cabina. L'impostazione rimane inconfondibilmente Scania, con il cruscotto avvolgente e molto ergonomico: qualsiasi comando, anche se secondario, rimane facilmente raggiungibile. L'altezza libera interna supera i due metri e i sedili sono stati lievemente spostati verso l'esterno, anche se rispetto ad alcune cabine concorrenti sono ancora relativamente vicini. Rispetto
Nuove cabine e nuovi motori V8 La cabina non ha elementi in comune con la generazione precedente ed è stata curata maniacalmente nelle saldature per ragioni aerodinamiche e di sicurezza. Il disegno è opera del centro stile interno diretto da Kristofer Hansèn. La cabina R è disponibile con tetto basso (Low), alto (Normal) o superrialzato (Highline). Due le versioni della S: Normal o Highline. I motori sono sei; tre a sei cilindri in linea da 13 litri (410, 450 e 500 CV con il solo SCR). Per i V8 è stata appena lanciata una nuova generazione, sempre da 16 litri di cilindrata. Rimangono le tre potenze di 520, 580 e 730 CV; il 650 sostituirà l'attuale 620.
alla seconda generazione della serie R il posto guida è stato avvicinato di 6 cm verso il parabrezza, per un migliore controllo della sagoma anteriore. Molto ampi e ben regolabili i quattro retrovisori, meno ingombranti che in passato. Al molleggio della cabina bisogna un po' abituarsi: di primo acchito verrebbe da dire che l'assetto della generazione precedente era più reattivo, ma la tenuta di strada rimane ottima. È solo questione di abituarsi a un molleggio più accentuato, e a fine giornata la schiena ringrazia. Lo sterzo, infine, è molto preciso e leggero in manovra.
QUATTRO I GRADINI ESTERNI DI ACCESSO ALLA NUOVA CABINA S
VALE LA SPESA. Alla fine il nuovo Scania per lunghe distanze ha convinto anche noi, che pure tradizionalmente ci occupiamo di camion fatti per tutt'altri compiti. Se un V8 di Södertälje spesso viene scelto come macchina gratificante per un padroncino o una piccola flotta, questo centra l'obiettivo in pieno. Comfort e qualità percepita sono tra le sue armi migliori, pur con un prezzo alto. Ed è proprio l'economia di esercizio a renderlo convincente: con un TCO ridotto, per compiti come questo ci si può permettere di spendere qualcosa in più all'acquisto. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni MECALAC
La classe si specchia nel lago Un’autentica rivoluzione urbana quella operata da Mecalac con la nuova gamma MWR, presentata ad Annecy dal 16 al 18 maggio DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI CRISTIANO PINOTTI E MECALAC PHOTO GALLERY
stonato tra le Alpi francesi e che ha ispirato il nome stesso di una società orientata verso un orizzonte ammantato di innovazione.
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gni lancio di un prodotto Mecalac è un evento che apporta reali incrementi tecnologici, la concretizzazione della volontà di anticipare l’evoluzione tecnica e, incredibile ma vero,
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l’evoluzione delle abitudini di lavoro degli operatori. I continui scambi di informazione tra clienti, operatori, rete commerciale, responsabili delle flotte, tecnici e progettisti permette a Mecalac di comprendere le aspettative future. Desideri che si traducono in realtà e si rispecchiano in un lago inca-
IL WORLD REVEAL MWR. L’evento svoltosi ad Annecy dal 16 al 18 maggio non è stata la semplice presentazione di un nuovo prodotto. Con centinaia di persone coinvolte, una regia perfetta e padroni di casa tanto presenti quanto discreti, il World Reveal MWR ha permesso di comprendere appieno l’approccio al mercato di Mecalac, sempre e comunque rivolto a una redditività delle macchine associata alla massima semplicità e polivalenza. Argomenti sviluppati attraverso un comparto R&D che non teme confronti e che si riassume nelle parole di Alexandre Marchetta,Vice-Presidente della società: “Siamo di fronte a una vera innovazione quando la macchina piace immediatamente al suo pubblico semplicemente perché è utile. E a volte, come è il caso oggi
I NUMERI Sono tanti i numeri che possono fornire un quadro esaustivo della presenza Mecalac nel mondo dell’edilizia. • Oltre 60 anni di esperienza nella ricerca e sviluppo, design, fabbricazione e distribuzione di macchine compatte urbane. • 5 unità produttive in Francia (2), Germania, Inghilterra e Turchia • 7 uffici di vendita internazionali • Oltre 50 prodotti in gamma • Una media di tre brevetti per ogni macchina • 800 persone in organico • Una rete mondiale composta da oltre 200 concessionari Numeri importanti confermati dalla grande partecipazione all’evento tenutosi ad Annecy, che ha visto l’intervento dei concessionari di tutto il mondo. Delle 310 persone della rete vendita, una sessantina proveniva dall’Italia in rappresentanza di 13 società. Un’ulteriore dimostrazione dell’importanza del marchio nel nostro paese.
delle nuove MWR che stiamo lanciando, è l’ascolto proattivo dei nostri clienti e delle loro problematiche che fa evolvere tutta una gamma di prodotti e ci permette di apportare una soluzione innovatrice sulla base di un concetto esistente”. Innovazione, tecnologia, ascolto del cliente, tematiche che durante
il World Reveal MWR hanno vissuto di un’ospitalità squisita, elegante, che ha avuto il proprio apice in una splendida esibizione di un quartetto d’archi sulle rive del lago in cui si specchiano le macchine pensate, prodotte e commercializzate da Mecalac. E ora lasciamo spazio ai nuovi modelli della
gamma MWR, frutto di un investimento industriale permanente e di un’attenzione maniacale per ogni particolare. UNA RIVOLUZIONE URBANA. Le quattro nuove MWR hanno le carte in regola per diventare le ambasciatrici Mecalac nel mondo. Si tratta di macchine che hanno saputo sintetizzare i punti di forza degli escavatori cingolati e di quelli gommati, una gamma che incarna appieno il DNA del costruttore francese. Se le nuove MWR 7, 9,11 e 15 conservano le caratteristiche fondamentali che hanno fatto il successo del concept Mecalac, allo stesso tempo offrono una vera innovazione tecnologica volta a garantire sempre più sicurezza, flessibilità, funzionalità, reattività ed ergonomia grazie, come spesso accade, a un’idea apparentemente semplice. Cioè riuscire a ottimizzare le macchine e, per estensione, i cantieri urbani senza perdere di vista gli obiettivi MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni MECALAC
LA GAMMA In estrema sintesi ecco la gamma che Mecalac propone al mercato. • Escavatori: 4 famiglie, 10 prodotti (escavatori-caricatori gommati, escavatori gommati, escavatori skid gommati, escavatori cingolati) • Caricatrici: 4 famiglie, 13 prodotti (pale caricatrici gommate, pale caricatrici swing, pale caricatrici telescopiche, pale caricatrici swing telescopiche) • Dumper: 1 famiglia, 13 prodotti da 1 a 10 t • Terne: 2 famiglie, 7 prodotti (terne con retroescavatore centrale, terne con retroescavatore a spostamento laterale) • Rulli Compattatori: 2 famiglie, 7 prodotti (rulli compattatori monotamburo, rulli compattatori vibranti tandem)
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fondamentali: la semplicità d’uso e l’autonomia dei clienti. Come spesso accade in Mecalac, anche in questo caso il design delle macchine è un elemento portante e funzionale al lavoro che le nuove MWR sono chiamate a svolgere; una soluzione che coniuga mobilità, polivalenza, stabilità, sicurezza, accessibilità, facilità di guida, forza di sollevamento e redditività. Macchine con dimensioni XS e forza di sollevamento XL, versatili e stabili, dotate delle ultime tecnologie brevettate Mecalac: pistone posizionatore con deporté integrato, accoppiamento dei martinetti, attacco rapido
DATI TECNICI Modello Equipaggiamento polivalente Attacco rapido Massa operativa (t) Potenza (kW) Larghezza macchina (mm) Raggio posteriore (mm) Rotazione (mm) Profondità massima (mm) Altezza con forche (mm) Profondità con forche (mm) Forza penetrazione escavatore (daN) Forza strappo escavatore (daN) Forza strappo caricatore (daN) Velocità di spostamento (km/h)
7 MWR 9 MWR 11 MWR 15 MWR* Mecalac Mecalac Mecalac Mecalac si si si si 6,9-7,25 8,3-8,7 10,45-10,82 14-15,3 55,4 55,4 55,4 90 2.180 2.310 2.500 2.520 1.296 1.350 1.445 1.570 2.734 2.794 3.326 3.415 3.030 3.500 3.800 4.550 4.760 5.300 6.500 7.400 2.740 2.900 2.900 3.260 2.500 2.800 3.400 5.500 4.310 5.000 6.000 8.170 2.600 3.300 4.400 6.100 30 40 40 35
*disponibile anche con equipaggiamento retro escavatore e con equipaggiamento retro escavatore con deportè.
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tamente integrato e al braccio in 3 sezioni che permette di lavorare fuori sagoma associando potenza ad agilità. I bracci delle MWR lavorano dietro un ostacolo, vicini ai muri, restando paralleli alla macchina, con un’economia di movimenti eccezionale. Il tutto in uno spazio minimo: le dimensioni ridotte, la rotazione a 360°, l’angolo di richiamo del braccio di 140° consentono alle MWR di lavorare occupando una sola corsia sulle strade urbane; mentre le 4 ruote motrici permettono di affrontare anche le pendenze più accentuate e le condizioni climatiche avverse. La mobilità delle macchine non è assolutamente inficiata dal basso centro di gravità che non incide sulla luce libera dal suolo. COMODITÀ AI MASSIMI LIVELLI. Notevole lo sforzo Mecalac per offrire il massimo comfort. Fare il pieno di carburante, a esempio, non è mai stato così facile: il serbatoio delle nuove MWR si trova nel telaio, a livello della scaletta che porta direttamente in cabina. Una volta salito in cabina (come detto in maniera agevole data la contenuta altezza da terra) l’operatore beneficia di una visibilità totale grazie al vetro arroton-
Connect, selettore centrale dei comandi e funzione “speed control”. SOLUZIONI INNOVATIVE. Prima di tutto Mecalac ha abbassato il baricentro del 20% rispetto alla concorrenza, trasformando lo “scomodo” gommato in un mezzo accessibile e più semplice da guidare, a tutto vantaggio dell’equilibrio su qualsiasi terreno e per qualsiasi lavorazione, a beneficio della forza senza rinunciare alle sue qualità originarie. Straordinarie le prestazioni di sollevamento: le nuove MWR sono in grado di sollevare il 50% del loro peso grazie al braccio articolato con deporté, perfettamente integrato nella sagoma della macchina, che forma una massa positiva e un contrappeso naturale, ottimizzando la potenza. I cantieri stretti non rappresentano un problema grazie al deporté leggero perfetMACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni MECALAC dato (in un unico pezzo sulla 15 MWR) e alla telecamera laterale offerta in via opzionale. Mentre la massima semplicità operativa si esemplifica nel selettore centrale unico che permette di passare in modo strada o parking con un solo movimento. Coerente con la sua idea di polivalenza Mecalac propone anche l’attacco rapido brevettato Connect. Quest’ultimo non presenta alcun rischio di sganciamento dell’attrezzo, né durante la presa né durante il lavoro, è dotato di un sistema di rilevamento che permette di controllare il corretto aggancio dell’attrezzo e di informare l’operatore con un segnale visivo e sonoro. Notevole la gamma di attrezzature a disposizione. DISPONIBILI E FINANZIABILI. Le nuove MWR saranno disponibili per il mercato italiano a partire dal prossimo settembre. Le nuove macchine, così come tutta la gamma del costruttore francese, potrà beneficiare del supporto di Mecalac Financial Solutions che metterà a disposizione delle imprese variegate soluzio-
“L’innovazione, il rigore, la ricerca di performance sono le nostre basi fondamentali per progettare e costruire macchine destinate ai cantieri di oggi. Macchine create da uomini per gli uomini. Per noi l’orientamento al cliente è innanzitutto questo. È il motivo per cui l’innovazione e il fattore umano sono indissociabili ai nostri occhi e costituiscono il fulcro della nostra mission d’impresa”.
ni finanziarie, senza dimenticare la possibilità di offrire strumenti promozionali in grado di supportare in modo adeguato il lancio di questi nuovi prodotti. TERNE, DUMPER E RULLI. L’evento di Annecy è stato importante anche per far conoscere alla rete Mecalac l’ampliamento della gamma conseguente l’acquisizione, avvenuta nel dicembre del 2016, dell’unità di produzione di dumper, terne e rulli del gruppo Terex situata a Coventry, in Gran Bretagna. Un’operazione strategica che trova la sua spiegazione nelle parole di Alexandre Marchetta: “ l’acquisizione di Terex Coventry è intervenuta nel momento in cui Mecalac desiderava estendersi e diversificare la sua offerta per rispondere alle richieste di tipologie di mercato diverse da quelle dell’Europa del Nord e del Sud. Con questa nuova offerta globale possiamo ora apportare soluzioni dimensionate e pertinenti alle attese del Maghreb, dell’Europa dell’Est - e la Russia ci sollecita ancora -, dell’Africa Centrale, del Medio Oriente e dei nuovi territori che per noi sono l’Australia, l’America del Nord e del Sud. Mecalac Construction Equipment UK ci apre perciò le porte di nuovi mercati con una forte domanda di dumper, terne e compattatori che corrispondono a un altro approccio ai cantieri urbani”. ❑
Henri Marchetta, Presidente e Fondatore del Gruppo Mecalac
Henri Marchetta, Presidente e Fondatore del Gruppo Mecalac e Alexandre Marchetta, Vice-Presidente della società durante la conferenza stampa del World Reveal MWR di Annecy
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AZIENDE
(WACKER NEUSON)
CONTATTO DIRETTO Un tuffo nel Wacker Neuson Universe. A Reichertshofen la società ha ospitato 150 rivenditori europei, 400 clienti chiave e i giornalisti di mezza Europa
NUOVA generazione Le pale gommate di maggiore dimensione, le Wacker Neuson WL60 e WL70, sono disponibili con nuovi motori e optional supplementari. Ben tre le varianti Perkins: da 55 kW corrisponde alla fase IIIB della norma sui gas di scarico, e i motori da 75 e 90 kW conformi alla fase IV. Nelle versioni da 55 kW viene utilizzata
la tecnologia DPF, mentre nelle due varianti più potenti il posttrattamento dei gas di scarico è realizzato con un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) in combinazione con un catalizzatore SCR (riduzione catalitica selettiva). Le innovazioni riguardano anche il flusso d’aria nel vano motore: l’aria viene aspirata solo nella
on l’evento Wacker Neuson Univer se desideriamo permettere ai nostri clienti e rivenditori di sperimentare il mondo del marchio Wacker Neuson. Questa l’idea alla base: desideriamo mostrare in pratica e con una buona dose di divertimento qual è il valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti: con l’affidabilità e la potenza dei nostri prodotti ma anche con importanti funzioni che facilitano notevolmente la loro giornata di lavoro,” Le parole di Alexander Greschner, responsabile della distribuzione di Wacker Neuson Group, sintetizzano il senso delle giornate di maggio, scandite da diversificati appuntamenti tutti volti a far comprendere appieno l’universo Wacker Neuson. Tra le peculiarità della visita un interessante e divertente percorso tra le macchine e le attrezzature del marchio, che ha dato modo ai partecipanti di approfondire la conoscenza del settore della lavorazione del calcestruzzo, di dimostrare la propria destrezza con il miniescavatore ET16 e di provare i vantaggi dell’inclinazione della torretta con il Vertical Digging System (VDS). Questa autentica staffetta ha permesso di testare le soluzioni zero emission, di provare la sensibilità di manovra di una pala gommata, di conoscere più da vicino la tecnologia di compattazione attraverso la prova di costipatori e piastre vibranti.Tante stazioni in cui la presenza degli esperti Wacker Neuson e la prova delle macchine e delle attrezzature
“C
parte posteriore grazie al nuovo design del cofano motore. Un filtro aria con separatore ciclonico protegge il motore e riduce il bisogno di assistenza. Novità anche sul fronte degli optional a partire dalla variante da 40 km/h e dalla possibilità di adottare diverse varianti dell’impianto idraulico.
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AZIENDE
e ci fornisce un prezioso feedback direttamente dal mercato”. L’appuntamento ha permesso a Wacker Neuson di mostrare i tanti cambiamenti intervenuti presso la sede di Reichertshofen in cui, a gennaio, la società ha costruito un nuovo centro di ricerca e sviluppo. Anche la produzione è in fase di ampliamento: da quest’anno, il motto “Made in Germany” è infatti valido per tutti i modelli di costipatori e per le oltre 30 piastre vibranti che ora vengono sviluppati e prodotti a Reichertshofen. “Raggruppando sviluppo e ha consentito di farsi un’opinione reale sulla potenza, le possibilità di impiego e i vantaggi dei prodotti Wacker Neuson. “Questa settimana”, ha concluso Alexander Greschner, “è molto importante per noi in quanto lo scambio diretto con i nostri rivenditori e clienti è una priorità fondamentale. L’evento è una straordinaria piattaforma per la creazione di una rete
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L’evoluzione WL20e
Continua lo sviluppo della pala gommata elettrica di Wacker Neuson Presentata nel 2015, la WL20e, la prima pala gommata a trazione elettrica, con i due costipatori a batteria, il minibagger dual power e il dumper cingolato fa parte della serie zero emission, l’impegno di Wacker Neuson per un cantiere sostenibile e produttivo. Continuamente evoluta, oggi la WL20e è disponibile con la nuova batteria AGM (Absorbent Glass Mat) in cui l’elettrolita è legato a uno strato di tessuto non tessuto in fibra di vetro: un sistema sicuro contro le perdite. Questa nuova tecnologia è inoltre insensibile alle temperature e sviluppa una quantità di calore limitata durante la carica e l’esercizio con una conseguente maggiore erogazione di potenza elettrica. Praticamente priva di manutenzione, consente ricariche intermedie più efficienti grazie alle maggiori correnti di linea e
a un migliore assorbimento della potenza. Si tratta infine di una tecnologia alla disposizione di tutti: i clienti che già utilizzano una pala gommata elettrica WL20e possono passare alla tecnologia AGM semplicemente in occasione della sostituzione della batteria. A margine ricordiamo come la WL20e, grazie al caricabatterie “Onboard” da 230 V integrato nella macchina, permetta di caricare la batteria da qualsiasi presa semplicemente con un cavo; e come i parametri prestazionali corrispondano a quelli delle macchine tradizionali o siano addirittura superiori.
Alexander Greschner, responsabile della distribuzione del Wacker Neuson Group
produzione qui in sede”, commenta Helmut Bauer, dirigente di Wacker Neuson Produktion GmbH & Co. KG, “disponiamo di un centro di competenza principale per apparec-
chiature edili, responsabile a livello mondiale. Diventiamo così anche un punto di riferimento per la nostra affiliata di Manila e lo stabilimento in costruzione in Cina”. Oggi a Reichertshofen vengono sviluppati e prodotti tutti i modelli di piastre vibranti e di costipatori verticali, i vibratori interni ed esterni e i convertitori per la lavorazione del calcestruzzo, oltre ai martelli demolitori, le tagliasuolo e i palloni luminosi. La sede ospita anche il centro di formazione “Wacker Neuson Akademie” che accoglie i distributori, i clienti e i partner europei e non
solo. Il centro dispone di diverse aule per i seminari, officine di formazione per l’assistenza e un padiglione di 2.200 m2 per le dimostrazioni e dove i partecipanti possono utilizzare e testare tutti i prodotti. Su un’area di oltre dieci ettari adiacente al reparto di produzione, è stato costruito un nuovo edificio di quattro piano per l’amministrazione e un nuovo centro di ricerca e sviluppo. Il padiglione dedicato ai test occupa quasi 3.000 m2 ed è utilizzato per provare le apparecchiature edili durante la fase di sviluppo e per sottoporre a un costante processo di test ed evoluzione i modelli in produzione. ❑
50% in più Wacker Neuson ha incrementato del 50% il tempo di funzionamento dei costipatori a batteria AS50e e AS30e grazie all’adozione di nuove batterie, agli ioni di litio e da 100 Wattore, decisamente avanzate. Ricordiamo come l’AS30e sia
un costipatore progettato specificatamente per il compattamento dei tasselli delle tubazioni, mentre l’AS50e consente di svolgere i classici lavori di compattamento. Le nuove batterie sono state sviluppate appositamente per l’uso su macchine vibranti
e si contraddistinguono per la particolare robustezza e sicurezza. Va infine segnalato come la potenza dei costipatori a batteria corrisponda a quella dei collaudati costipatori a due tempi Wacker Neuson della stessa classe.
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Innovazioni MICHELIN
Niente li ferma X Works e X Works HD di Michelin. I nuovi pneumatici per l’approccio al cantiere e le percorrenze miste on e off-road. Un concentrato di pura tecnologia DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI MICHELIN PHOTO GALLERY ED EMANUELA PIROLA
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Esempio di tali applicazioni sono la consegna di materie prime, il trasporto di cemento e calcestruzzo, i cantieri stradali, la raccolta rifiuti. Ma anche i lavori interni ai cantieri, i siti di costruzioni, le attività estrattive e le cave più impegnative. Tutto questo è pane (pardon, terreno) per gli X Works, che giungono sul mercato con una nuova generazione dove, in prima battuta, spicca la nuova dimensione 13 R 22,5 (disponibile per l’assale sterzante e l’assale motore) che viene declinata nelle versioni X Works Z&D e X Works HD Z&D esattamente come le altre misure che erano già disponibili nella precedente generazione, ossia 315/80R22.5 per l’assale sterzante e l’assale motore e 385/65R22.5 per i semirimorchi.Abbiamo detto che spicca in prima battuta la dimensione perché all’occhio esperto è la prima caratteristica evidente, insieme al disegno del battistrada (decisamente diverso tra le due versioni, ma lo vedremo più avanti). Quello che non si può vedere a occhio nudo ma lo si può avvertire so-
N
o, non ci stiamo sbagliando. E non si tratta dello stesso articolo rivisitato graficamente. Dopo gli X Multi presentati sul precedente numero di MC5.0-Macchine Cantieri, Michelin nel giro di poche settimane ha nuovamente stupito il mercato con il lancio di un’ulteriore novità, sempre legata alla divisione autocarro, e destinata alla clientela che affronta le impegnative mission dell’approccio al cantiere con un percorso misto on e off-road: lo pneumatico X Works.
lo durante l’uso è l’incredibile quantità di tecnologia racchiusa in questi nuovi pneumatici che rappresentano de facto lo stato dell’arte di quanto oggi Michelin propone su tutti i suoi prodotti. Ma, innanzitutto, perché un nuovo prodotto per il segmento misto dell’on e off-road? Perché, in barba alla crisi e a tutti gli annessi e connessi, il segmento dei veicoli da cantiere in Italia rappresenta l’8% del mercato pneumatici. Si, avete letto bene: l’8%. Mentre il 6% di tale mercato lo detiene una misura in particolare, ossia ovviamente la 13 R 22,5. Numeri che non possono essere trascurati, men che meno da un leader quale Michelin. Ecco quindi spiegato il rinnovamento della gamma X Works. Ma andiamo a vedere da vicino questi nuovi pneumatici.
Il nuovo X Works Z per assale sterzante
Come scegliere il proprio X Works? Svolgi una mission con percorrenze prevalenti su strade asfaltate ed accesso ai cantieri? Scegli i Michelin X Works Z&D per il tuo veicolo Il nuovo X Works D per assale motore
Svolgi una mission con percorrenze prevalenti nei cantieri e su strade non asfaltate o fortemente sconnesse e con grandi pendenze? Scegli i Michelin X Works HD Z&D per il tuo veicolo Svolgi una mission con percorrenze quasi totalmente in fuoristrada su fondi molto difficili con alto rischio di danneggiamenti dei pneumatici? Scegli i Michelin X Force ZH 7 XZH2 R per il tuo veicolo
Innovazioni MICHELIN 13R22.5 durano più a lungo rispetto alla gamma precedente, arrivando a percorrere fino al 20% di chilometri in più rispetto ai predecessori Michelin X Works XZY/ XDY, garantendo la riduzione dei costi abbinata a una buona mobilità off road e alla possibilità di ricostruzione, in modo che gli utilizzatori ottengano il massimo dalla carcassa. Sempre in soldoni, parlando di Michelin X Works HD ci spostiamo invece verso quegli utilizzatori che percorrono una parte significativa del loro lavoro all’interno dei cantieri e su strade non asfaltate, e a essi questi nuovi pneumatici offrono robustezza, resistenza, durata e sicurezza. Ma, udite udite, c’è di più: Michelin offre anche un rimborso per i danneggiamenti accidentali (vedi box). Inutile dirlo (ma lo facciamo lo stesso), anche per gli X Works HD c’è la possibilità di ricostruzione del battistrada.
Un esempio dei possibili danneggiamenti che un pneumatico impiegato in mission miste on e off-road può subire
I DESIDERATA DEL CLIENTE Il lettore attento poc’anzi avrà notato come le mission per cui sono stati creati gli X Works sono state elencate in due blocchi abbastanza distinti. Questo perché, pur all’apparenza simili, in realtà nascondono esigenze anche molto diverse tra loro. Spiegato quindi anche l’arcano della doppia versione dei nuovi X Works e di quella sigla, HD, che li differenzia. Nel caso, infatti, della consegna di materie prime, del trasporto di cemento e calcestruzzo, dei cantieri stradali e della raccolta rifiuti il cliente cerca pneumatici in grado di garantire la massima mobilità sia su strada che nell’accesso ai cantieri e nel contempo un’elevata percorrenza; e, manco a dirlo, il controllo (leggasi contenimento) dei costi. Nel caso delle mission quali i lavori interni ai cantieri, i siti di costruzioni, le attività estrattive e le cave più impegnative ecco che le esigenze più importanti variano: qui a fare la differenza tra pneumatici è la loro versatilità d’impiego, la resistenza ai danneggiamenti e la garanzia di elevate percorrenze in cantiere e su strade non asfaltate. Concordate? Immagino di si. MISURA
SCULTURA
13R22.5 13R22.5 13R22.5
X Works Z X Works D X Works HD Z
13R22.5
X Works HD D
13R22.5
X Force XZH2 R
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MA COME FANNO? La domanda a questo punto sorge spontanea: come ha fatto Michelin a condensare in un unico prodotto la risposta giusta a tutte le attese viste finora? La risposta si può sintetizzare in due parole: Ricerca&Sviluppo.
Il tipo di usura di un battistrada di un pneumatico impiegato in mission miste on e off-road
INDICE DI CARICO 156/150 156/150 156/151 158/152 156/151 158/152 154/150
Multi Life con le tecnologie Michelin Remix e RECAMIC.
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LA RISPOSTA DI MICHELIN Manco a dirlo, gli X Works ovviamente. In essi si può trovare la risposta giusta a tutte le attese: robustezza, buona guidabilità, elevato indice di carico, resistenza alle forature, grip e trazione, resistenza al sovraccarico e ai danneggiamenti, durata, ricostruibilità. E, dulcis in fundo, produttività e limitati consumi di carburante. In soldoni i nuovi Michelin X Works Z&D nella nuova misura
CATEGORIA VELOCITÀ K K K G K G G
RUMORE DB 69 74 69
3PMSF
M+S
si -
si si si
PROFONDITÀ SCULTURA (MM) 17,8 21,5 17
73
-
si
21,8
73
-
si
22
Niente li ferma O se preferite, tecnologia. Qui le cose si fanno difficili (più o meno). Iniziamo dalle parole di Giuseppe Gatti, responsabile del prodotto autocarro Michelin: “La nuova generazione di X Works mantiene il nome ma è di fatto completamente diversa dalla precedente”. Al termine di queste pagine, vi assicuriamo, non stenterete a crederlo.Ma vista la molteplicità di fattori, siamo costretti a procedere per punti e versioni. Iniziando dagli X Works Z&D. COME RIDUCONO I COSTI? Innanzitutto attraverso la doppia tecnologia Carbion e Powercoil. La prima rappresenta le nuove mescole ottenute con un processo innovativo di miscela di alcuni componenti del battistrada che permette di ottenere una distribuzione molecolare interna più omogenea che riduce la resistenza al rotolamento: meno resistenza, meno consumi, maggiore rendimento chilometrico. La tecnologia Powercoil, invece, è legata alla struttura della carcassa e del battistrada e si espleta in diversi aspetti: una nuova generazione di cavi d’acciaio leggeri, ma molto robusti (con una diversa percentuale di carbonio),
Particolare del disegno del battistrada dell’X Works D: si nota bene la profonda scolpitura
pneumatico durante l’uso. Questa tecnologia permette anche a Michelin X Works D di rispondere agli standard richiesti per la marcatura 3PMSF (3 Peak Mountain Snow Flake). Questa certificazione sul fianco attesta che il pneumatico è adatto all’utilizzo in condizioni invernali, senza compromessi relativamente alla robustezza della carcassa. Il battistrada del pneumatico Drive inoltre presenta canali trasversali più ampi e profondi: tutto questo si traduce in una buona mobilità anche off-road. E arriviamo così all’ultimo vantaggio: la ricostruibilità.
I nuovi X Works Z&D sono in grado di sopportare fino a 3 o 4 ricostruzioni tramite le due tecniche di Michelin Remix e RECAMIC (la prima a caldo che offre gli stessi chilometri del nuovo, quindi +20% rispetto alla gamma precedente. Lo stesso vale per Michelin Remix. La seconda, a freddo, permette ulteriori vite). Una carcassa, multivite: se non è riduzione dei costi questa (ah, per la cronaca, secondo i test Michelin il 20% di chilometraggio in più su pneumatici come gli X Works sono pari a circa 3 mesi di lavoro!). E PER GLI X WORKS HD? I vantaggi che Michelin garantisce con questi pneumatici sono gli stessi della versione preceden-
con un diametro ridotto nonché una percentuale di silice inferiore nel battistrada. Tutto ciò porta a una carcassa che produce meno calore durante la flessione, quindi a minori consumi e a una maggiore durata. A queste prime caratteristiche si deve poi aggiungere la presenza delle lamelle 3D a doppia onda nel disegno del battistrada: si tratta di intagli che aumentano la trazione e il grip su strade con scarsa aderenza, aiutando nel contempo a tenere la direzionalità e aumentando la resistenza agli stress longitudinali e laterali cui è sottoposto lo
Particolare del disegno del battistrada dell’X Works Z: anche per questo pneumatico si nota bene la profonda scolpitura
Soddisfatti o rimborsati (letteralmente) Michelin è talmente sicura della qualità dei propri X Works HD che se si danneggiano rimborsa il cliente In caso di danneggiamenti accidentali sui pneumatici Michelin X Works HD il Costruttore francese offre un rimborso che copre l’investimento fatto con l’acquisto dei pneumatici. In caso di danno accidentale a un pneumatico, è previsto un rimborso proporzionale al livello di usura. Per attivare la richiesta di rimborso basta registrarsi online sul portale MyAccount nel sito http://autocarro.michelin.it/ MyAccount è facile da usare e fornisce anche accesso diretto alle promozioni e ai servizi Michelin.
Innovazioni MICHELIN
Particolare del disegno del battistrada dell’X Works HD Z
Particolare delle lamelle 3D a onda dell’X Works Z&D
Particolare del disegno del battistrada dell’X Works HD D
Ogni pneumatico X Works esce dalla fabbrica già predisposto con il chip RFID
te, ma per raggiungerli sono state messe in campo altre tecnologie. In tema di riduzione dei costi intervengono, a fianco di Carbion e Powercoil, l’adozione di nuovi cavi rinforzati e una nuova architettura con tele in acciai particolari che riducono notevolmente i fenomeni di ossidazione della carcassa. A queste si aggiungono i fianchi realizzati con mescole rinforzate per una maggiore capacità di carico e una maggiore resistenza ai danneggiamenti laterali e ai talloni. Infine anche il battistrada è stato rinforzato per ridurre i rischi di foratura. Come accennato prima, il disegno del battistrada degli X Works HD è diverso da quello degli X Works e risulta più profondo e aggressivo. Rimangono invariati rispetto agli X Works la possibilità di ricostruzione e, come detto prima, sugli X Works HD Michelin riconosce un rimborso sulle accidentalità. IN CONCLUSIONE Non siete ancora convinti? Allora è tempo di calare gli ultimi assi degli X Works. Il primo è legato alla loro gestione: ogni X Works di nuova generazione esce dalla fabbrica direttamente equipaggiato con il chip RFID che ne consente la completa tracciabilità. E, non meno importante fattore supplementare: la capacità di auto pulitura degli X Works è ottimizzata dalla forma leggermente svasata dei canali longitudinali dei battistrada.Tale particolare conformazione incide anche sulla rumorosità, contenendola. E dopo queste due ultime chicche sappiamo di dovervi lasciare perché avete altro da fare: chiamare Michelin. ❑
Giuseppe Gatti, responsabile del prodotto autocarro Michelin
Gli X Works di Michelin sono progettati fin nei minimi dettagli e per sfruttarne al massimo le caratteristiche anche la direzione di rotolamento è univoca e chiaramente segnalata da apposite frecce
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Niente li ferma
Innovazioni SSAB
Tra Hardox e Strenx
Arrivare in finale e non vincere lascia spesso amarezza. Ma crediamo che se si tratta della finale dello Swedish Steel Prize allora le cose cambiano: essere a Stoccolma è già di per sé una vittoria, un riconoscimento internazionale della bontà del proprio progetto. E allora che ben venga anche un secondo posto che ha tutto il gusto di una vittoria in piena regola DI LAURA MOLE PIANE • FOTO DI SSAB PHOTO GALLERY
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Innovazioni SSAB
Kiruna Wagon
A
ll’inizio questo articolo doveva essere dedicato allo Swedish Steel Prize 2017 e alle diverse innovazioni viste a maggio, in occasione della serata celebrativa. E così sarà, andando avanti nella lettura. Prima però volevamo dare una notizia che riguarda un acciaio antiusura della famiglia SSAB che sta molto a cuore al nostro settore, ossia l’Hardox. A settembre 2017 sarà infatti disponibile il nuovo Hardox 500 Tuf, che combina le doti di elevata resistenza, estrema durezza e tenacità (le migliori proprietà dell’acciaio Hardox 450 e Hardox 500) in un’unica lamiera antiusura. Hardox 500 Tuf ha un’energia di impatto garantita di 27 J a - 20°C e un valore tipico di 45 J a - 40°C.; in termini di durezza Brinell, invece, i valori risultano insolitamente ristretti, compresi tra 475 e 505 HBW. Per questo Hardox 500 Tuf è ideale come materiale strutturale di cassoni, container e benne, ma funziona egregiamente anche in ambienti sottozero. Carico e scarico di materiale abrasivo, movimentazione di rottami ferrosi, demolizione di cemento armato, sono solo alcuni dei contesti operativi in cui può trovare applicazione questo nuovo Hardox che, tra le altre caratteristiche
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L’EXPERIENCE DAY Ogni anno, in occasione dello Swedish Steel Prize, SSAB organizza una serie di eventi a corollario del premio che possano in qualche modo risultare utili a quanti partecipano all’evento. Quest’anno si è trattato dell’Experience Day tra i più grandi nella storia dell’evento, con 5 sessioni e ben 458 partecipanti provenienti da tutto il Mondo; a esso si sono aggiunte ovviamente le visite alle fabbriche SSAB di Borlänge, Oxelösund, Köping.
che vale la pena ricordare, garantisce una vita utile stimata di un manufatto più lunga dell’85-100% rispetto a quella di un’attrezzatura o prodotto in Hardox 400 (dati secondo WearCalc e TippCalc, basati su usura da scorrimento con granito). E dopo questa bella notizia (100% di vita utile in più… pazzesco!) passiamo allo Swedish Steel Prize 2017, durante il quale l’innovazione ha fatto parimenti da padrona di casa. Come da tradizione quattro le aziende finaliste in gara, selezionate da una giuria di esperti, progettisti e professori universitari. Quattro diverse applicazioni degli acciai SSAB, le cui caratteristiche vengono sfruttate al massimo per ottenere macchine e attrezzature più performanti ma anche più rispettose dell’ambiente, più sicure e, in alcuni casi, completamente nuove. Partiamo da Kiruna Wagon che tra le quattro aziende è stata la vincitrice.
KIRUNA WAGON Iniziamo dalla motivazione con la quale il prodotto di Kiruna Wagon è arrivato in finale: “Kiruna Wagon ha sviluppato un innovativo sistema di vagoni per il trasporto ferroviario a lungo raggio dei minerali e un efficiente sistema di scarico denominato Helix. L’utilizzo di acciai ad alta resistenza strutturale e resistenti all’usura rendono possibile la progettazione di vagoni leggeri combinati al terminale Helix stazionario che
effettua lo scarico dei vagoni in maniera automatica. Con una velocità di scarico quasi raddoppiata rispetto ai sistemi tradizionali (e pari a 25.000 t di materiale scaricato all’ora), il sistema Helix di Kiruna Wagon è superiore a tutte le soluzioni convenzionali e risolve molti problemi legati al trasporto di aggregati appiccicosi”. L’idea è nata dalla richiesta di un cliente che cercava una soluzione più efficiente per il trasporto e lo scarico di minerale di ferro e parte dalla base di un vecchio concetto su cui i tecnici di Kiruna Wagon hanno sviluppato il sistema Helix Dumper, un’innovativa soluzione composta da vagoni ferroviari molto resistenti e nel contempo con un sistema di scarico molto più efficiente di quanto già a disposizione sul mercato. Helix Dumper è un vagone ferroviario ad asse singolo da 32,5 tonnellate, con un design semplice ma intelligente che riduce al minimo saldature e usura, combinato con un ingegnoso sistema di scarico fisso composto da due archi sormontanti le
rotaie che agganciano i vagoni che scorrono lungo le rotaie, li ribaltano per lo scarico e li rimettono in posizione. Il tutto con un’unico movimento. In fase di progettazione è risultato subito chiaro che l’uso di acciai altoresistenziali sarebbe stato fondamentale per il successo del progetto: la struttura dei vagoni è stata quindi realizzata in Strenx 700, così come alcuni elementi del sistema di ribaltamento. FERMEL I veicoli cosiddetti LDV vengono utilizzati in ambito minerario per trasportare attrezzature e materiale negli ambienti minerari sotterranei. La società sudafricana Fermel (Pty) Ltd ha individuato in questo settore specifico un’opportunità ideale per sviluppare un Mining LDV dedicato che di fatto si declina in un’intera gamma, i veicoli Maverick. I progettisti di Fermel hanno utilizzato l’acciaio altoresistenziale per sviluppare veicoli non solo robusti e sicuri, ma anche
sostenibili. Il primo passo è stato quello di sviluppare una catena cinematica in grado di operare in ambienti ostili e con carichi ingenti, che è poi diventata la base di diversi modelli di LDV per realizzare i quali sono stati utilizzati diversi acciai SSAB in svariate parti: Hardox 450 per il telaio della cabina e per il sistema di assemblaggio tra cabina e parati, e Strenx 700 per lo chassis. Il risultato ottenuto è stata una gamma di veicoli minerari progettati appositamente, in grado di offrire un elevato carico utile, un’affidabilità notevole e una resistenza a fatica e cicli di carico che altri veicoli minerari di pari segmento non possono vantare. Non a caso la motivazione della giuria per aver ammesso Fermel in finale è: “Fermel ha sviluppato una gamma unica di veicoli multifunzionali per il trasporto nelle miniere che incontrano le direttive sulla sicurezza più stringenti e sono destinati a sostituire i veicoli standard attualmente utilizzati. L’ottimizzazione del design del veicolo completo,
Fermel
NON SOLO AZIENDE L’evento organizzato annualmente da SSAB vede come protagoniste non solo le aziende che arrivano in finale, ma in generale tutte quelle che inviano la propria candidatura. Ma non c’è solo lo Swedish Steel Prize per
le aziende: SSAB ha istituito anche l’University Steel Prize che raccoglie candidature da team di studenti universitari che progettano con gli acciai altoresistenziali. Nel 2017 il vincitore di questa categoria è stato il JU Solar Team
dell’università di Jönköping. Il nome la dice lunga: questo team di studenti ha realizzato una vettura da gara con l’uso di acciai altoresistenziali per abbatterne il peso aumentandone nel contempo le doti di robustezza in quanto
si tratta comunque di un veicolo alimentato ad energia solare. Veicolo perfettamente funzionante, aggiungiamo, che ha partecipato alla Bridgestone World Solar Challenge, una gara da 3.000 chilometri da Darwin City ad Adelaide, in Australia. MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni SSAB incluso il telaio, garantisce prestazioni superiori per la sicurezza personale, ma anche per il carico utile, per l’agilità, per la resistenza ai danni, per l’affidabilità e per la durata.Tutti i vantaggi sono ottenuti grazie all’ampio utilizzo di acciai ad alta resistenza strutturale e resistente all’usura”. JMG CRANES Eh si, in finale c’era anche un’azienda italiana, il Costruttore di gru pick&carry JMG. Per SSAB si potrebbe quasi parlare di una scoperta, essendo il segmento delle pick&carry da lei stessa definito di nicchia ma molto importante, con macchine in grado di muoversi agilmente in spazi ridotti e sollevare carichi importanti quali presse industriali o torni. Grazie all’uso di acciaio altoresistenziale i progettisti di JMG Cranes hanno costruito la MC 580, una gru ai vertici della categoria sia per capacità di sollevamento che per facilità nel trasporto. La MC 580 di JMG
JMG Cranes
si differenzia anche per la propulsione elettrica che la rende idonea ai sollevamenti e alla movimentazione di carichi importanti anche in ambienti indoor. “La nuova pick&carry doveva coniugare alte capacità di sollevamento a dimensioni per quanto possibile supercompatte, in grado di poter operare facilmente in ambienti chiusi, e con propulsione elettrica. Inoltre per facilitarne il trasporto la struttura doveva essere realizzata a moduli facilmente assimilabili e disassemblabili in poco tempo” ha dichiarato Emilio Berti, responsabile dell’ufficio tecnico di JMG. Il risultato è la M 580 in grado di sollevare 58 t ma di pesarne solo 42 in assetto operativo, che possono scendere fino a 24 t in fase di trasporto. Per raggiungere questi risultati JMG ha utilizzato gli acciai altoresistenziali di SSAB per ridurre gli spessori di molte parti, e di conseguenza il peso: la scelta è ca-
duta sullo Strenx 700 e sullo Strenx 900 per la realizzazione di alcune componenti del braccio e degli stabilizzatori. La motivazione della giuria sottolinea lo sforzo progettuale della MC 580:“JMG ha sviluppato una gru unica e compatta con innumerevoli campi di applicazione. Il design snello combinato con la propulsione elettrica e la manovrabilità eccellente rendono possibile l’utilizzo della MC 580 sia in interno che in esterno. Questa potente gru pick&carry offre una grande capacità di sollevamento e l’ottimo rapporto tra alte prestazioni e peso contenuto è stato ottenuto con un disegno ottimizzato del braccio che utilizza acciai ultraaltoresistenziali. Inoltre, il trasporto è reso efficiente dalla possibilità di rimuovere stabilizzatori e contrappeso”. WABASH NATIONAL La sicurezza prima di tutto: questa la filosofia di uno dei più grandi costruttori di rimorchi al mondo, Wabash National, che ha deciso di migliorare ulteriormente le già stringenti normative inerenti i tamponamenti tra trailer e altro veicolo con lo sviluppo di una soluzione antincastro ancora più efficiente, il RIG-16 Rear Underride Guard System. Gli acciai altoresistenziali abbinati al design innovativo fanno di questo sistema antincastro una soluzione in grado di fermare un veicolo lanciato a 35 miglia all’ora contro un semirimorchio colpendolo in una lunghezza pari o inferiore al 30% della larghezza del semirimorchio stesso. I sistemi tradizionali utilizzano due elementi verticali agganciati al
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pianale del semirimorchio che a loro volta sorreggono la barra paraincastro. Il nuovo design del RIG-16 prevede quattro elementi verticali e una barra paraincastro più lunga e rinforzata, in grado di assorbire l’energia dell’impatto e fermare il veicolo in collisione qualunque sia il punto di impatto lungo tutta la larghezza del semirimorchio. Per ottenere queste performance il RIG-16 ha adottato fogli di Strenx 110XF spessi 2 e 3 mm che vengono poi assemblati e saldati tra loro per ottenere i diversi elementi che compongono il RIG-16.
La motivazione della giuria è semplice: “La nuova protezione anticollisione di Wabash per camion e semirimorchi supera gli standard nordamericani anche per gli impatti più gravi. Il design ottimizzato che utilizza acciaio strutturale altoresistenziale è stato verificato con test estesi su larga scala che hanno rivelato prestazioni superiori nella protezione delle persone nell’auto in collisione. Il sistema brevettato offre un eccellente assorbimento di energia, un danno minimo del veicolo pesante, nonché un sistema di produzione e di montaggio molto convenienti”. IN CONCLUSIONE Abbiamo svelato fin dall’inizio chi si è aggiudicato infine lo Swedish Steel Prize 2017. Non sta a noi giudicare la bontà della decisione anche perché decidere non è stato sicuramente facile in quanto si trattava di uniformare un giudizio su quattro applicazioni estremamente diverse tra loro e che sicuramente nei loro rispettivi campi di utilizzo rappresentano un salto in avanti in termini di innovazione tecnologica.
C’È ANCHE UNA GIURIA POPOLARE Wabash National si è aggiudicato il People’s Choice Award
Dopo una “lotta” serrata all’ultimo voto è stato il RIG-16 di Wabash National ad aggiudicarsi quello che si potrebbe definire il premio della giuria popolare dello Swedish Steel Prize, ossia il People’s Choice Award. Il premio viene conferito in base al numero di voti che ogni candidato finalista raccoglie e tutti possono votare, via web. Per questa edizione 2017 Wabash National ha prevalso sugli altri finalisti con 908 voti a favore.
Non possiamo che augurarci di rivedere presto un’altra azienda italiana in finale e nel frattempo confidare che l’uso di acciai alto e ultraresistenziali prenda sempre più piede nella realizzazione di macchine e attrezzature industriali e cantieristiche. Ricordando a chi ci legge che acquistare e utilizzare macchine con una solida progettazione potrà anche mostrare di più all’inizio ma se poi sono più sicure, affidabili e durevoli delle altre, il ritorno dell’investimento non è solo assicurato, ma anche molto rapido. ❑
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TESTIMONIANZE
(VOLVO TRUCKS)
40 ANNI E… … è solo l’inizio. La storia di Volvo Trucks in Italia è destinata a fissare molte altre pietre miliari
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4 febbraio 1977. Non una data qualunque e certo non perché si tratta della festa degli innamorati. Qui lo ricordiamo perché è stato il giorno in cui il primo veicolo industriale Volvo veniva omologato in Italia. 40 anni di storia, di veicoli venduti e assistiti, di autotrasportatori soddisfatti, di tecnologia e chilometri percorsi. 40 anni segnati da forti evoluzioni nei mezzi pesanti, cui sicuramente Volvo Trucks ha dato il proprio contributo, introducendo alcune innovazioni poi diventate pietre miliari della storia del trasporto pesante: per esempio l’introduzione della tecnologia intercooler e il cuore di quello che negli anni è diventato il “secondo nome”
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di alcuni modelliVolvo, Globetrotter. E poi impossibile dimenticare l’esordio dell’F16 con 465 CV e 2.015 Nm di coppia (anno 1987, solo 10 anni dopo l’inizio della nostra storia): un veicolo che continua ad evolversi e ancora oggi accompagna migliaia di autisti nel mondo, e sul quale altrettante aziende di autotrasporto contano per eseguire le proprie consegne presto e bene. Oltre a detenere il record di camion più potente oggi sul mercato. E poi ancora tutta la storia dei propulsori e la corsa ai cavalli, dagli iniziali 385 del TD120 ai 750 dell’F16 appunto. E l’introduzione, per noi della cantieristica, di un nuovo protagonista: l’FMX di cui nel 2013 è stata lanciata la seconda
Altra grossa innovazione tecnologica di Volvo: l’avviso di collisione con frenata di emergenza. Era il 2012
generazione. Abbiamo ovviamente tralasciato diverse altre milestone di questa storia ma, ahinoi, lo spazio è tiranno e impone delle scelte.
Per la prima volta a Misano Nei giorni 27 e 28 maggio Volvo Trucks Italia ha partecipato, per la prima volta in 40 anni, al Grand Prix Truck che si svolge annualmente a Misano. Gli appassionati hanno così avuto l’opportunità di vedere dal vivo e provare l’FH Limited Edition dei 40 anni, oltre all’ormai noto Performance Edition.
Le 10 foto vincitrici del contest fotografico
riconoscibile già da lontano, sembra illuminare la strada verso ben più di una semplice destinazione. Ma le celebrazioni non si sono limitate ai 40 FH in livrea d’occasione. A maggio presso la sede di Zingonia è stato inaugurato il temporary Volvo Trucks Experience Center, la versione italiana di quello svedese. Il centro è stato allestito apposta per la grande occasione e formato da 4 stazioni: una storica per rivivere la storia dei veicoli e dell’azienda, una sulla sicurezza come punto cardine della filosofia produttiva, una sui servizi al fianco del business dei clienti e una sul prodotto, il punto saldo dei Uno dei 40 FH limited edition per i 40 anni di Volvo Trucks Italia
40 ANNI E OLTRE 70.000 VEICOLI VENDUTI “Il mercato del trasporto su strada ha attraversato anni difficili, ma anche in quegli anni sia i clienti, sia i nostri concessionari e le officine autorizzate hanno sempre dimostrato attaccamento al marchio” ha dichiarato Giovanni Lo Bianco,Amministratore Delegato di Volvo Trucks Italia.“Ora che il mercato è in ripresa, l’obiettivo
è continuare ad affermare i nostri valori e continuare a crescere.”
Anche se in Italia i veicoli Volvo non erano ancora distribuiti, nel 1959 altri paesi nel Mondo iniziano a usare le cinture di sicurezza a 3 punti introdotte da Volvo Trucks mentre nel 1969 Volvo crea un apposito team che ancora oggi analizza le cause degli incidenti per fornire soluzioni in grado di evitarli in futuro
40 ANNI E 40 VEICOLI CELEBRATIVI Ovviamente FH, numerati, interamente blu, con grafiche e personalizzazioni sia esterne che interne nonché una livrea unica in cui spicca il logo che si trova sulla cabina, creato appositamente per l’evento. La tipica silouette a V dei fari inoltre,
successi dell’azienda. E poi non va dimenticato il contest fotografico con il quale sono stati messi in palio 10 viaggi a Göteborg. Grazie ad esso Massimiliano Cicuttin, Ilenia Locci, Rò VanGregor, Matteo Araldo, Claudio Severini, Andrea La Manna, Fabio Biasini, Cataldo Mongelli, Roberto Pedretti e Giorgio Ovi avranno la possibilità di visitare la casa madre dei loro amati veicoli. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
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Anche questa è passata! I
IL SOGNO È L’INFINITA
OMBRA DEL VERO. (GIOVANNI PASCOLI)
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l mega concerto di Vasco Rossi, a Modena, forte di oltre 200mila fan, ha avuto uno strabiliante successo, ma ha fatto anche danni. E non ci riferiamo alle gesta musicali, certamente di qualità, quanto al messaggio sociale che ne deriva. I dogmi che il Vasco trasmette ai giovani sono semplici, quasi tradizionali: voglia di vivere al limite e di essere trasgressivi. Insomma, come hanno sempre pensato i giovani, nei secoli dei secoli. Ma se una volta le mete erano di ordine morale (patria, ideali politici, giustizia) oggi sono un bel po’ più materiali. Vasco, la sua vita spericolata, la vuole con nottate di bagordi, maleducata e come quella dei film. Ma i film si guardano, non si vivono in prima persona. E qui è il punto, i “ragazzi degli Anni ‘70” non sono stati capaci di trasmettere alle generazioni successive i valori. E queste non sono state capaci di trovarne. Intendiamoci: non è male recarsi a un concerto o appassionarsi a un artista. Ma ciò che appare negativo è trasferire su di lui i propri desideri e i propri sogni, permettendo che quella vita la viva lui, accontentandosi di essere solo compiaciuti spettatori. E che dire dello Stato? Il paludato capo della Polizia ha messo in essere misure di sicurezza da guerra civile. Autostrada semi-bloccata, speciali transenne antipanico venute dalla Germania, migliaia di agenti, divieti di ogni genere. E, sotto gli occhi di questo esercito... bagarini all’opera per vendere i biglietti a prezzi da oreficeria. Oltre a disagi di ogni natura per i tanti che se ne fregano se le vite altrui sono spericolate o meno. Insomma, uno psicodramma collettivo che lascia una giornata di divertimento per tanti giovani, ma ancora una volta la traccia di uno Stato nevrotico, spaventato e inefficiente. ❑