MC5.0-Macchine Cantieri - n. 45 settembre 2017

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MACCHINE CANTIERI

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settembre 2017, n. 45

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TREVI BENNE Un compleanno con 1.500 auguri

Nove v eic allestit oli i l’appro per cantiere ccio al :d Master al piccolo al giga nt per ec cellenz e a, Renau lt Truck il sK

COVERSTORY

Renault Trucks mette la cava a dura prova


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BKT costruirà un nuovo impianto destinato alla produzione di carbon black. Questa struttura avrà un’estensione di circa 8 ettari e verrà realizzata all’interno dello stabilimento di BKT a Bhuj, nello stato indiano del Gujarat. La produzione attesa è di 60.000 t/anno e il progetto ha un investimento iniziale di 23 milioni di dollari. Il progetto consente a BKT un’integrazione verticale a monte dell’intero processo produttivo. Il nuovo impianto rifornirà infatti in modo continuativo la materia prima per la produzione sempre crescente di pneumatici. L’impianto di carbon black è un ulteriore tassello nella strategia di business a mediolungo termine dell’azienda già intrapresa con la costruzione dello stabilimento di Bhuj, costato oltre 500 milioni di dollari e nato per soddisfare la domanda di pneumatici che è in costante crescita in tutto il mondo.

step

NUOVI

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2017

RESTRUCTURA Torino 16 - 19 novembre

RWANDA BUILDEXPO

ECOMONDO 2017

Kigali - Rwanda 15 - 17 novembre

Rimini 7 - 10 novembre

GIS 2017 Piacenza 5 - 8 ottobre

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HOME&BUILDING Verona 18 - 19 ottobre

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COMPONENTI

TUTTI INSIEME Il Bridgestone Partner Workshop 2017 riunisce i rivenditori di tutta Europa

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er la prima volta, i Bridgestone Partner Truck e i Bridgestone Partner Agri, oltre 250 persone provenienti da tutta Europa, sono stati coinvolti insieme per il workshop 2017, a testimonianza dell’approccio sempre più integrato di Bridgestone in qualità di partner in grado di offrire prodotti, servizi e soluzioni che soddisfino le esigenze di ogni cliente, utente finale e rivenditore, nell’ambito della produzione e commercializzazione di pneus.

FONTE: BRIDGESTONE

NUOVI arrivi

Venpa amplia il parco mezzi e inaugura un nuovo punto noleggio in provincia di Bolzano. 15 piattaforme Haulotte Optimum 8AC da 8 m di altezza operativa, 10 piattaforme Haulotte Compact 10N da 10 m, e 4 autocarri Nissan Cabstar NT400 con gru retrocabina Bonfiglioli P2300 L2, cassone fisso 3800 X 2200 e sponde da 40 cm in lega sono le nuove unità disponibili a noleggio.

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(Piattaforme aeree) È stata consegnata a fine giugno la prima Ruthmann T480.1 acquistata in Italia. Allestita su telaio MAN TGM 18.290 4×4 BB motorizzato Euro 6, si tratta di una macchina della categoria Height Performance. Le prestazioni parlano di 48 m di altezza di lavoro e 32 m di sbraccio laterale.

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PRODOTTI SERVIZI E news Notizie in pillole su macchine, servizi e novità del mercato

(Mercato)

+6%. Questa la crescita del mercato italiano delle macchine per costruzioni nei primi 6 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo quanto riferito da Unacea, da gennaio sono state immesse sul mercato italiano 5.109 macchine per costruzioni: 4.910 macchine movimento terra e 199 macchine stradali.

... anche il Cresme lo conferma (Mercato)

Promosso da CantiermacchineAscomac, anche l’Osservatorio del CRESME registra, nel secondo trimestre 2017, un incremento del mercato interno di macchine movimento terra e lavori stradali: Sono state 3.029 le macchine in più vendute o destinate alle flotte noleggio, pari a un +6,2 %.

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Una commessa da 50 gru retrocabina. Se l’è aggiudicata Hiab che consegnerà le macchine a Shanghai Longcheng Special Purpose Vehicle Co.

Il GIS di Genie (Fiere)

Al proprio stand al GIS 2017 a Piacenza Genie metterà in mostra la piattaforma ibrida Genie

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Z-60/37FE, la piattaforma a forbice BiEnergy GS4069 BE e la piattaforma più grande della gamma Genie Xtra

Capacity (XC), la SX-135 XC. Le piattaforme a braccio presenteranno, di serie, il nuovo allarme a contatto Genie LiftGuard.

Il piccolo Kobelco

Cresce e...

(Macchine)

Compatta, facile da trasportare e in grado di illuminare aree fino a 1.800 mq. Queste le principali caratteristiche della torre faro Mosa TF IM 5.5Y.

Con un peso di esercizio di appena 1.035 kg, l’SK08 Kobelco è un miniescavatore supercompatto ideale per lavorare negli ambienti più stretti. L’SK08 è equipaggiato con un motore da 7,7 kW che offre una forza di scavo di 10 kN.


TRUCKS

AL VIA

Inizia la nuova edizione di Scania Top Team

S

ono partite le selezioni per individuare i migliori tecnici d’officina d’Italia. Una prova teorica per selezionare i 5 migliori team. 50 domande tecniche a cui le squadre in gara – formate da tecnici d’officina, un accettatore e un magazziniere – dovranno dare risposta sulla scorta delle loro competenze e conoscenze. Al termine di questa prima fase cinque officine verranno selezionate e invitate a Trento per la sfida finale che decreterà l’officina migliore d’Italia, quella che avrà l’onore di rappresentare il nostro paese nella finale europea. Scania Top Team è una competizione nata nel 1989. FONTE: SCANIA GLI PNEUS RICOSTRUITI GENERANO 1,9 MILIARDI DI EURO DI PIL EUROPEO E DANNO LAVORO A 32.000 PERSONE. I DATI, RIFERITI AL 2015, SONO STATI RESI NOTI DA AIRP, L’ASSOCIAZIONE ITALIANA RICOSTRUTTORI PNEUMATICI.

MERCATO Dal 2011 al 2016 il numero dei gommisti in Italia è aumentato del 7,8%. La crescita maggiore è stata registrata nelle regioni settentrionali. Secondo i dati raccolti dal Cerved, e resi noti da Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori

Specialisti di Pneumatici), nel 2016 in Italia la rete dei gommisti ha toccato quota 6.594 aziende. Rispetto al 2011, c’è stato quindi un aumento del 7,8%. Una crescita coerente con il mercato, che ha visto una profonda evoluzione professionale

puntando su una specializzazione sempre maggiore, anche per far fronte a un mercato sempre più competitivo e tecnicamente all’avanguardia. Dal 2011 al 2016 si è avuto l’incremento maggiore nelle regioni settentrionali (+12%).

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Nella foto: Il Consorzio Formula Ambiente amplia il proprio parco veicoli scegliendo Scania e la sostenibilità con la nuova flotta di 10 Scania alimentati a CNG (metano in forma gassosa compressa) e un veicolo ibrido.

È nata Atlas Copco Power Technique (Aziende)

La business area Construction di Atlas Copco cambia nome e nasce Power Technique che sarà dedicata a vari mercati: costruzioni, industria, perforazione, oil&gas e petrolchimico. Se la denominazione è stata scelta in quanto “power” (energia in inglese) è ritenuta la parola chiave con la quale i clienti identificano la gamma di

prodotti legati all’aria, all’energia (inclusa l’illuminazione) e all’acqua, la business area Power Technique continuerà a fornire la propria gamma di prodotti principali. Tra questi: motocompressori, generatori, torri faro e pompe, oltre a prodotti specifici per il settore delle costruzioni come attrezzature manuali pneumatiche, elettriche e idrauliche e attrezzature per la compattazione e per il trattamento del calcestruzzo. La nuova Power Technique

continuerà a dare il massimo nel servizio al cliente attraverso la sua divisione di Service e grazie alla divisione Specialty Rental in grado di offrire soluzioni di noleggio con una gamma di prodotti specifici per i diversi segmenti industriali. Dal 2018, Atlas Copco introdurrà anche la nuova divisione Power and Flow, dedicata allo sviluppo e all’innovazione della gamma di prodotti nell’ambito di queste tecnologie.

Area di competenza: tutte. Indipendentemente se dovete utilizzare la benna, livellare, falciare o spazzare – grazie al potente sistema idraulico, alle numerose opzioni e agli oltre 50 attrezzi disponibili a magazzino le nostre pale gommate si trasformano in veri e propri tuttofare! Vi offriamo lo strumento ideale per affrontare sfide di ogni tipo contattateci subito! Ulteriori informazioni sono disponibili all‘indirizzo: www.wackerneuson.com/multitool

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FIERE

I CONVEGNI Duecento convegni e oltre mille relatori. Questo il programma di conferenze e workshop, volti a presentare le maggiori innovazioni legate all'economia circolare. Un calendario prestigioso proposto dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto dal professor Fabio Fava in collaborazione con associazioni, università, istituti di ricerca, istituzioni italiane ed europee, che toccherà temi legati a rifiuti, materie prime alternative, trattamento acque reflue, bonifiche e bioeconomia.

(ECOMONDO)

NEL SEGNO DEL GREEN Si rinnova l'appuntamento riminese con il settore dell'ecologia e del riciclaggio al 7 al 10 novembre non prendete impegni. A Rimini vanno in scena Ecomondo e Key Energy. Tantissimi gli appuntamenti da non perdere. Prima di tutto sono riconfermati gli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 associazioni di imprese green, in collaborazione con Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presieduta da Edo Ronchi. Nel 2017 torna anche SAL.VE., il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, in partnership con Anfia, su 6.000 mq ecco l’intera gamma di veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi. Da segnalare il nuovo progetto su Trasporto e Mobilità Sostenibile, con tutti gli attori della filiera e che ha l’obiettivo di essere di riferimento su questi temi, in linea con quanto già sviluppato con Key Energy, H2R, Città Sostenibile. Quest’ultima darà

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tutto per quanto concerne il nostro Paese. Infine è stata riconfermata e potenziata l’area sul monitoraggio degli inquinanti nelle matrici: “Aria, corpo, con un nuovo format, alla viAcqua e Suolo”. La kermesse risione di una città che cambia pelle, minese, appuntamento chiave per i con tema portante la Urban Circular trend dello sviluppo dell’economia Economy: mobilità, trasporto e rigegreen in tutti i suoi settori e in grado nerazione urbana sempre più conogni anno di offrire occasioni di crenessi con soluzioni altamente scita sia per le aziende che per tutti tecnologiche per un apgli attori coinvolti, quest'anno proccio industriale a larga si concentrerà sui Paesi del scala. Molto importante bacino del Mediterraneo, Ecomondo? Lo il nuovo spazio dedicato il cui coinvolgimento ha Ma cosa muove meri della scorsa diciamo con i nu al dissesto idrogeologiprevisto un fitto calendadi e cipazion ha visto la parte co e alla prevenzione edizione che ne (+2% rispetto al 2015) rio di road show. Mercati 105.574 perso ti ien en ov pr dei rischi climatici. Un centrali saranno anche 0 .00 11 delle quali oltre tri quadrati me 00 tema stringente sopratBrasile e Cina. 3.0 11 I . dall'estero

I numeri 2016

ini hanno ospitato della Fiera di Rim imprese. 00 1.2 di più

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EVENTI

TRE HITACHI in Francia

30 MACCHINE

Doosan ha organizzato i Quarry Days per i propri clienti e dealer

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concessionari Doosan e i loro clienti provenienti da tutta Europa hanno partecipato ai Doosan Quarry Days 2017 nella Repubblica Ceca. I Doosan Quarry Days sono la risposta all’esigenza di provare in prima persona le macchine più recenti in ambienti operativi reali. L’evento, che ha messo a disposizione dei clienti ben 30 macchine, si dimostra fondamentale per i concessionari in qualità di potenziale fase preliminare per la conclusione di vendite. L’evento fornisce ai clienti la migliore esperienza possibile, con il pieno supporto, l’esperienza e la consulenza assicurata dai dimostratori, dai formatori e dai Product Manager Doosan. FONTE: DOOSAN

Millot TP ha incrementato la propria flotta con tre macchine Hitachi: due escavatori cingolati ZX300LCN-6 e ZX250LC-6 e una pala gommata ZW180-5. Il mercato construction attorno alla città di Lione è in fermento, per questo la società specializzata in demolizioni e movimento terra Millot TP tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017 ha rimpolpato la propria flotta Hitachi coinvolgendo il concessionario francese Teramat.

Le nuove di Liebherr (Prodotti)

Tanta innovazione, massima flessibilità e la possibilità di configurare il proprio mezzo via internet: sono queste le principali innovazioni della Generazione 05 delle autobetoniere proposte da Liebherr i cui primi modelli (HTM 905) sono già al lavoro. Lo strumento di configurazione online aiuta a selezionare nuove opzioni e determina il carico utile possibile. Le nuove autobetoniere Liebherr hanno visto un notevole studio sugli acciai utilizzati e adottano lo speciale Licro 500, un materiale che assicura una notevole protezione antiusura. Prodotto appositamente per Liebherr, questo acciaio presenta un’alta percentuale di cromo e di carbonitride di titanio.

DALLE AZIENDE (Aziende)

Nuovo CEO

(Aziende)

13 nuove JCB

(Aziende)

2017 record

(Aziende)

Nuovo Vice

(Aziende)

200 nuovi di zecca

GRAZIOSI A CAPO DI ALLISON

VENPA SUD AMPLIA IL PARCO CON UNITÀ INGLESI

WACKER NEUSON REGISTRA IMPORTANTI INCREMENTI

CUADRADO PER LE MACCHINE CNH INDUSTRIAL

LANUTTI SCEGLIE I LIGHTPLUS DI KÖGEL

Il Consiglio di amministrazione di Allison Transmission ha annunciato che David S. Graziosi, President e Direttore Finanziario, succederà a Lawrence E. Dewey nell’incarico di CEO a partire dal primo giugno 2018. David Graziosi, 51 anni, è entrato in Allison come Vicepresidente esecutivo, Direttore Finanziario e Tesoriere nel novembre 2007. allisontransmission.com

Venpa Sud rinnova la fiducia a JCB con 13 nuove macchine. “Abbiamo sempre voluto un rapporto diretto con i nostri partner, e JCB ci ha dimostrato in ogni momento la massima disponibilità, dalla filiale italiana alle strutture di assistenza passando per il top management britannico” ha dichiarato Michele Marraffa, amministratore di Venpa Sud. www.jcbitalia.com

Forte incremento di entrate per Wacker Neuson nel secondo trimestre del 2017 e migliorano le prospettive di crescita per l’intero anno in corso. Il Costruttore ha messo a segno un secondo trimestre da record, con una redditività migliorata in modo decisamente significativo. Tutto ciò ha portato la società a rivedere al rialzo le stime per la fine del 2017. www.wackerneuson.it

José Cuadrado è il nuovo Vice President per la Regione EMEA di CASE Construction Equipment. Con oltre 15 anni di esperienza a livello internazionale nel settore dei macchinari per l’industria, le costruzioni e l’agricoltura, José Cuadrado è stato nominato Vice President per il segmento macchine movimento terra di CNH Industrial. www.cnhindustrial.com

Lannutti, con sede a Cuneo, amplia il proprio parco veicoli con 200 nuovi Kögel Lightplus. Con oltre 50 anni di esperienza, e 1.650 dipendenti, Lannutti è una delle maggiori aziende logistiche italiane e, con i nuovi semirimorchi Kögel Lightplus, punta su veicoli ottimizzati per quanto riguarda il peso e il carico utile per il trasporto. www.koegel.com/it/

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ATTUALITÀ

SUCCESSO ANNUNCIATO Oltre 300 marchi hanno già confermato la propria partecipazione a GIS 2017 rima della pausa estinostra prima edizione e crediamo va erano già 300 le che anche il numero di visitatori aziende che avevano che si stanno registrando attraverso confermato la propria il sito web www.gisexpo.it supererà partecipazione alla mostra piacenfacilmente le 10.000 unità, una cifra tina, che si conferma quindi il più estremamente elevata, considerando grande evento europeo dell’anno che i visitatori della nostra manidedicato al sollevamento, alla festazione sono principalmente movimentazione induutilizzatori o responsabili degli striale e portuale e ai acquisti delle macchine, attrasporti eccezionatrezzature e veicoli esposti li. E a meno di un in fiera”. L'Italia rimane il isto del GIS, è prev mese dall’apertura secondo paese produtti17 20 ne zio di Anche per l'e minari e ufficiale della sesta vo più grande in Europa completo di se a m m ra og lla pr de i un ive ai tem edizione del GIS– conferenze tecniche (anche relat sicurezza): e tutte le aziende hanno operatori e della i gl de ne o Giornate Italiane bisogno di macchine e io gn az form con il soste no organizzati ria go te del Sollevamento attrezzature per il solca alcuni di essi so di ne sociazioni italia ad di importanti as te en e dei Trasporti Eclevamento, la logistica am ur uirà sic e questo contrib operatori di o er cezionali, la fiera sta meccanizzata e mezzi per m nu or gi attirare un mag versi settori. di i ancora aumentando il trasporto pesante, un fatde ti ca fi ali qu giornalmente il numero to che dovrebbe consolidare il dei suoi espositori, a conferGIS come evento biennale da non ma del grande interesse suscitato perdere per tutti quegli operatori dal “form” della manifestazione non (italiani o stranieri) che utilizzano solo presso gli operatori italiani ma quel tipo di macchine e attrezzature. anche in tutto il continente europeo. "Anche se non è facile indicare tutLa fiducia di numerosi imprenditori te le categorie professionali dei vie associazioni italiane e internaziositatori del GIS", aggiunge Potestà, nali (come ESTA e IPAF) "tra questi ci sono imprese nei confronti del GIS ha di sollevamento e trasporti certamente contr ibuito eccezionali grandi e piccole, al risultato, come anche il società di noleggio, impresupporto delle aziende strase di costruzioni e edilizia, niere che sono diventate produttori di prefabbricati tenaci sostenitrici di eventi in calcestruzzo, acciaierie e di nicchia come il GIS che società di commercio megarantiscono utili contatti talli, operatori dell’Oil&Gas commerciali a fronte di coe del power generation, prosti espositivi non esorbitanti. duttori di materie plastiche, "Se il numero delle prenogomma, società di montagtazioni manterrà questo ritmo” ha gio e assistenza impianti industriali, dichiarato Fabio Potestà, organiztraslochi e autosoccorso, raccolta e zatore del GIS, “il centro espositiriciclaggio di rifiuti e rottami (ferrosi vo di Piacenza sarà completamente e non), aziende forestali e di comriempito per la prima volta dalla mercio legname ma anche terminal

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Non mancheranno

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portuali e intermodali, società ferroviarie, responsabili della logistica (anche nel settore aeroportuale), cantieri navali, porti turistici, ma anche imprese di manutenzione del verde pubblico, aziende di illuminazione, vigili del fuoco, protezione civile e funzionari delle forze armate italiane. A questo proposito, siamo molto lieti di annunciare che non solo la Marina Militare, ma anche l’Esercito Italiano hanno confermato il loro sostegno ufficiale al GIS 2017, confermando la validità del nostro evento”. Per ulteriori info visitare il sito: www.gisexpo.it

ITALPLATFORM Altra ghiotta notizia per l'edizione 2017 è il nuovo evento di gala Italplatform - Italian Access Platform Awards, che si terrà presso il Collegio Alberoni di Piacenza la sera di mercoledì 4 ottobre, e durante il quale saranno premiati i produttori delle piattaforme aeree più innovative ma anche gli utilizzatori e gli operatori che si sono particolarmente distinti nei campi della formazione e della sicurezza nei lavori in quota (www.italplatform.org). Italplatform andrà ad aggiungersi agli altri due eventi organizzati collateralmente al GIS: ITALA - Italian Terminal And Logistic Awards che si terrà la sera del 5 ottobre, dedicata agli operatori dei terminal portuali e intermodali e della logistica (www.italawards.it ); ILTA - Italian Lifting and Transportation Awards, che si terrà la sera del 6 ottobre per le imprese di sollevamento e trasporti eccezionali (www.ilta.biz).


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M O T O R E

F R E E

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MC 5.0 • SETTEMBRE 2017 • NUMERO 45

TREVI BENNE

Un compleanno con 1.500 auguri

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settembre 2017, n. 45

Sommario

+ 28

P R E S S

5.0

Nove veico li allestiti per l’appr cantiere: occio al dal picco Master lo al per eccell gigante enza, Renau lt Truck il sK

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COVERSTORY

Renault Trucks mette la cava a dura prova COVER Renault Trucks mette la cava alla prova

18 ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

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54

EDITORIALI

16 Editoriale on

PRIMA O POI SI RIVOLTA CONTRO

40 47

(DI EMANUELA PIROLA)

36 UN UFO IN

66 Editoriale off

22 Cover story

(RENAULT TRUCKS)

44 LA LEGGE DI DARWIN

PER L'EDILIZIA

INTERVISTE

18 DOVE PORTA IL MERCATO

(BÖCKER)

47 POKERISSIMO! (WEBER)

(MERLO)

(BKT)

40 INNOVAZIONE &

50 LA RICOSTRUZIONE (YANMAR CEE)

(JCB)

SEMPRE PIÙ... SMART

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60 UN COMPATTO 62 A CUORE APERTO

REPORT TECNICO

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(TREVI BENNE)

(CIFA)

RENAULT TRUCKS METTE LA CAVA ALLA PROVA

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane, Cristiano Pinotti Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

54 BETONPOMPE À LA CARTE

COVER STORY

(HOVAL)

28 QUOTA 1.500

(TOWER LIGHT)

(DI MAURIZIO GUSSONI)

34 IL MONDO È

TESTIMONIANZE

CANTIERE

IPOCRITA E MORALISTA

INFORMAZIONE

(MICHELIN)

INNOVAZIONI

64 IL GRANDE DEI MINI 52 I TOSTI DELLA CAVA 57 ASSI INTELLIGENTI (CASE)

(KATO IMER)

(MERCEDES-BENZ)

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com

Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com

Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009

Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa

Pubblicità e marketing Tel. 039 2020976

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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Prima o poi si rivolta contro

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LA MODERNITÀ HA FALLITO. BISOGNA COSTRUIRE UN NUOVO UMANESIMO ALTRIMENTI IL PIANETA NON SI SALVA. (ALBERT EINSTEIN)

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i, sembra banale parlare del terremoto ad Ischia. Sembra quasi cinico buttare benzina sul fuoco. Ma non ci sembra il caso di lasciar passare sotto silenzio questo dato: nell’isola di Ischia negli ultimi 30 anni sono state presentate 27.000 pratiche di condono, circa una ogni due abitanti (fonte Legambiente). Insomma, 27.000 richieste di condono corrispondono a 27.000 atti di abusivismo, piccoli o grandi che siano: non possiamo certo far finta che tale quantità alla fine non abbia comunque avuto una parte (rilevante) nella tragedia che ha colpito l’isola. Tragedia che, diciamolo, da una parte era annunciata e che, dall’altra, proprio tragedia non avrebbe dovuto essere, perché se non ci fosse stato pressappochismo e abusivismo e ogni altro genere di menefreghismo legato all’edilizia e alla cura dell’ambiente, di certo un terremoto della magnitudo come quella di Ischia non avrebbe fatto crollare gli edifici come cartapesta. Ma tanto, sia che si gridi allo scandalo, sia che si faccia passare le notizie sotto silenzio, il risultato è il medesimo: si piange un po’ per i morti e i danni (coccodrilli!) e poi si torna a fare quello che si è sempre fatto, ossia i propri comodi. A partire dai politici per arrivare (ahinoi) alla popolazione. La Campania ne è un esempio lampante: Sarno nel 1998, un alluvione di fango fa 160 vittime. Atrani, 2010, un’alluvione fa una vittima. Rifiuti, una crisi ancora da risolvere. Incendi: solo quest’anno sono andati in fumo in Campania oltre 13.000 ettari, il 30% del parco del Vesuvio non esiste più. Senza dimenticare l’alluvione del 2009 sempre a Ischia che fece una vittima, o la frana del 2006 che di persone ne uccise quattro, sempre sull’isola. Cause? Sempre le stesse. Disboscamento incontrollato, manomissione della rete di reflusso delle acque, abusivismo edilizio. Decreti, decretucci, decretucoli non serviranno a niente, ammesso che vengano varati. Nessuno li applicherà mai, nessuno li farà rispettare. Per cui credo che alla prossima tragedia legata a fenomeni ambientali causati o esacerbati dall’incuria e dabbenaggine del popolo italiano non mi strapperò più ne vesti, ne capelli e mi limiterò a constatare: chi la fa, l’aspetti.



INTERVISTA

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La parola a Lucia Salmaso, AD di BKT Europe

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DOVE PORTA IL

mercato

Dopo gli anni bui della crisi in cui BKT ha dimostrato di saper mettere in campo una strategia di approccio al mercato che l’ha fatta andare in controtendenza rispetto a molti competitor, ora che il mercato sta ripartendo è pronta a dispiegare ancora di più le proprie ali DI EMANUELA PIROLA

I NOSTRI UTENTI FINALI SONO IMPORTANTI PER NOI E A LORO VA il riconoscimento del nostro successo. Ci hanno dato da sempre fiducia e continueremo a offrire loro il prodotto più adatto alle loro attività, senza mai compromettere la qualità e l’innovazione.

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onostante la crisi, BKT ha saputo investire e trasformare quella che molti vedevano come una sciagura in un’opportunità di crescita, a patto di rispettare il mercato, saperlo ascoltare e saper accogliere richieste ed esigenze. Oggi che la crisi sembra stia per essere superata, BKT ha consolidato la propria posizione in ambito agricolo, dove i numeri la attestano tra i leader nella produzione di pneumatici specifici, e si prepara a conquistare un’analoga posizione da leader anche nei segmenti construction, movimento terra e logistica-portualità. Parola di chi in questi anni ne ha fatto un marchio premium, Lucia Salmaso.

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MC: Il 2017 sembra confermare un trend di ripresa dell’economia europea, e in parte italiana, già registrato nel 2016. Ripartono i trasporti, l’edilizia e tutti i vari settori collegati. Ma secondo diversi studi ed analisi economiche, ciò che stiamo vedendo è solo un barlume di quello che ci si aspetta entro il 2020. Può confermare che anche BKT, in qualità di player mondiale, concorda con queste previsioni? Lucia Salmaso: Certamente concordiamo con questa previsione.

Anche noi abbiamo degli indicatori che ci confortano in questo senso e il settore aveva decisamente bisogno di un respiro. Nello specifico, per quanto riguarda BKT, abbiamo intrapreso da anni un percorso strategico di crescita, paradossalmente in controtendenza rispetto alla crisi che ha colpito il settore mondiale e gran parte dei competitor, ma la ripresa non potrà che darci un’ulteriore spinta verso futuri obiettivi. È proprio il nostro modo di operare la chiave di volta del successo di oggi, un approccio al mercato che ci ha permesso di attraversare la crisi delle costruzioni pressoché indenni. Non abbiamo mai rallentato la ricerca, per esempio, ampliando costantemente la nostra gamma di pneumatici, introducendo nuovi disegni e misure. Così come abbiamo saputo tenere alta l’attenzione verso i nostri clienti, attraverso partnership importanti con i distributori, per

noi elementi vitali della nostra squadra. Una strategia che nel tempo ci ha premiato. MC: In che modo pensa che tale crescita potrà interessare l’Europa e l’Italia in concreto? Più edifici privati, più edifici industriali, più infrastrutture o un giusto mix di tutto? Lucia Salmaso: Pensando all’Europa, molto dipenderà dalla politica interna a ogni Paese, i mercati variano anche di molto in certi casi, ma credo che la ripresa includerà un mix di tutto. In particolare per l’Italia vedo e mi auguro un futuro all’insegna della manutenzione, della ricostruzione, della ristrutturazione trasversalmente all’ambito pubblico, a quello privato e alle infrastrutture. BKT si rivolge storicamente al comparto agricolo, ma continuiamo a registrare risultati molto interessanti anche nel settore industriale e movimento terra, ambiti in cui l’azienda ha investito e continuerà a investire molto. Siamo certi che i nostri prodotti, già apprezzati nei momenti più bui del recente passato del settore, non potranno che trovare ulteriore posto e apprezzamento nei cantieri di tutto il mondo, ora che il vento gira a favore. MC: Come si prepara BKT a livello europeo e italiano a questa potenziale crescita, in termini di strategie sia commerciali che di sviluppo di nuovi prodotti? Lucia Salmaso:L’Europa, Italia inclusa, è un mercato di fondamentale importanza per BKT e in questa ripresa generale del mondo delle costruzioni il compito più impegnativo spetterà ai nostri distributori; la loro presenza capillare sul territorio, la professionalità, la competenza tecnica e l’organizzazione che sono in grado di mettere a disposizione, saranno elementi chiave per poter raggiungere le commesse di lavoro più interessanti. Saremo ovviamente al loro fianco, pensando proattivamente a ogni singolo dettaglio. Punteremo come sempre anche sull’ampliamento delle gamme cercando

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INTERVISTA

il perfetto equilibrio tra qualità e competitività. Sfrutteremo i feedback che ci giungono dal mercato degli pneumatici giant, un comparto dove siamo entrati di recente, ma dove stiamo concentrando gli investimenti. Ricorda l’Earthmax SR 45 Plus che abbiamo lanciato allo scorso Bauma? Uno pneumatico formidabile a livello di performance, dalle dimensioni gigantesche di 2,70 metri di diametro. Ed è solo l’inizio. Affrontare la potenziale rinascita europea e rimanere tra i big player significherà per noi anche continuare a crescere e soprattutto sperimentare; nello stabilimento di Bhuj, il quinto in India, abbiamo impianti e ambienti adatti alla ricerca e alla sperimentazione più realistica. Solo così BKT può creare pneumatici vincenti. MC: Il settore dei trasporti su strada si sta riconfermando fondamentale non solo in Italia ma in tutto il Mondo. Entro pochi decenni è previsto che oltre due terzi della popolazione mondiale vivrà in megalopoli dove saranno necessari molteplici servizi che viaggeranno su strada: BKT è presente con prodotti per l’haul train ma intende entrare in maniera più decisa nel mondo del trasporto su strada (pneumatici per camion e veicoli commerciali)? Lucia Salmaso: La nostra strategia di breve-medio termine non contempla l’ingresso in questo settore. Tuttavia, siamo molto attenti all’evolversi dei vari segmenti del mercato degli pneumatici. MC: BKT in Italia: può darci un quadro della posizione sul mercato e degli obiettivi a medio termine che intendete perseguire? Quale è il settore che ritenete più promettente in termini di sviluppo del giro d’affari tra construction, movimento terra e logistica/portualità? Lucia Salmaso:Nel mercato italiano il nostro livello di

penetrazione è sempre a due cifre. Abbiamo un buon posizionamento che continuiamo a rafforzare facendo leva su numerosi componenti strategici come la varietà di gamma, la qualità e la durata del prodotto, la competenza della nostra rete distributiva e molti altri fattori. Purtroppo non esistono statistiche ufficiali riguardanti le quote di mercato e per questo motivo è sempre difficile stabilire un numero preciso che identifichi la nostra posizione sul mercato. Semplicemente ne siamo consci e questa consapevolezza nasce dal dialogo continuo con i nostri clienti diretti e indiretti, sappiamo esattamente dove siamo e in che direzione andiamo, quali sono

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le nostre forze e le debolezze su cui lavoriamo alacremente. Tra le nostre forze contiamo sicuramente la presenza nei vari settori che riguardano le macchine che operano “fuori strada”: agricolo, per il movimento terra, per l’ambito minerario, per la logistica di magazzini e porti, per giardini e anche per ATV. Nei settori construction, movimento terra e logistica/portualità la presenza di BKT è più “giovane” rispetto al segmento agricolo, ma stiamo acquisendo esperienze importanti e il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo sta procedendo in avanti a grandi passi. Nell’ultimo anno abbiamo lanciato numerosi nuovi disegni molto ben accolti dal mercato e ampliato le misure disponibili. Lo stretto rapporto di collaborazione con i Costruttori di veicoli, anche in fase di progettazione, è un fattore determinante per BKT poiché ci permette di restare al passo con l’avanzare della tecnologia dei mezzi e delle loro caratteristiche. Dal momento che abbiamo ampie possibilità di sviluppo gamma proprio in questi settori in cui siamo più giovani e proprio per via della congiuntura economica attuale, pensiamo di concentrare i nostri sforzi in Italia in egual modo in ambito construction, movimento terra e logistica/portualità. Ci sono opportunità di crescita in ciascuno di questi mercati dove è tempo per noi di rafforzare la nostra presenza: dato che in ambito agricolo siamo ormai diventati una scelta e non più un’alternativa vogliamo essere la scelta anche di chi deve equipaggiare le macchine edili, da costruzione, minerarie, portuali e quant’altro. L’obiettivo è ambizioso, ma senza obiettivi sfidanti la competizione è solo un gioco. MC: Il presidio del territorio in Italia: può tratteggiare il quadro della situazione attuale? Prevedete di sviluppare ulteriormente la rete di distribuzione e assistenza? Lucia Salmaso: Nella strategia di BKT i nostri partner sono partner fino in fondo, sono parte integrante dell’azienda e sono una chiave importante del nostro successo. Sono l’anello di congiunzione con i nostri utilizzatori. Più che di uno sviluppo ora come ora parlerei di un ulteriore potenziamento della rete vendita che non significa necessariamente ampliamento, ma significa essere sempre più a fianco dei nostri distributori, sviluppando soluzioni specifiche, fornendo servizi di marketing, di formazione e aggiornamento sui prodotti BKT. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri distributori, perché siamo assolutamente consapevoli del loro ruolo determinante, in special modo della consulenza a valore aggiunto che possono garantire sul mercato. La filosofia di BKT,


che si ritrova nel payoff aziendale “Growing Together” (crescere insieme), non è solo il punto di partenza, ma anche la direzione da seguire, anche con i nostri partner che sono a tutti gli effetti membri della famiglia BKT. MC: BKT e le partnership sportive (Monster Jam, Iya Traoré, ecc): risultati e ulteriori novità in arrivo? Lucia Salmaso: Il legame tra BKT e lo sport è molto forte. Tutti sanno che i palloni da calcio sono i nostri gadget rappresentativi di ogni manifestazione, la nostra “firma”. Tutti sanno che al nostro stand da anni ospitiamo show sportivi che lasciano il pubblico senza fiato, ma forse non tutti sanno che in questo legame con lo sport c’è molto di più. Da giugno BKT è infatti partner di Iya Traoré, un campione di football freestyle originario della Guinea. Iya non solo diventa di fatto il nostro “testimonial” sportivo, ma al di là di questo ci sono dei valori che l’azienda condivide con lui come la filosofia del giving back. Iya proviene da un Paese povero che cerca di sostenere tramite una sua Fondazione che aiuta i ragazzi dagli 8 ai 28 anni attraverso programmi sportivi e scolastici. BKT aiuterà la Fondazione con tutto il supporto necessario; l’azienda non dimentica mai le sue origini e fa altrettanto in India dove è foriera di numerose iniziative benefiche. Oltre lo sport, quindi, c’è decisamente di più. Abbiamo deciso di scritturare

Iya dopo un incredibile debutto sul palco dello stand dell’ultima fiera SIMA a Parigi, dove il pubblico lo ha letteralmente adorato. Ci aspettiamo grandi cose perché con questa empatia e sinergia non possiamo che andare lontano insieme (ricordate il Growing Together?). Non ci fermiamo nemmeno con la sponsorizzazione di Monster Jam, uno show che in America è già un cult, ma che in Europa sta guadagnando ogni anno nuovi appassionati. Le tappe europee dello show sono sempre più partecipate e gli organizzatori ne ampliano sempre il calendario. Notizia recentissima è il rinnovo del nostro accordo come Sponsor tecnico ufficiale ed esclusivo di pneumatici per Monster Jam che era precedentemente in scadenza nel 2018, ora rinnovato fino al 2020. Per noi Monster Jam è la vetrina ideale, ci espone in tutto il mondo, visto che siamo presenti in oltre 161 Paesi e ci ha consentito di dimostrare la forza e la resistenza dei nostri pneumatici creandone uno ad hoc per lo show. Se uno pneumatico BKT riesce a resistere a questo - voglio dire, Monster Jam è uno show distruttivo - come può non eccellere negli altri campi? I risultati sono ottimi, siamo orgogliosi e soddisfatti delle nostre scelte anche nell’ambito specifico delle sponsorizzazioni sportive, ma se i lettori di Macchine Cantieri ci conoscono bene sanno già che non ci fermiamo mai e siamo pieni di idee. Quindi li esorto a continuare a seguirci e scoprire gli sviluppi.

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CoverStory RENAULT TRUCKS

RENAULT TRUCKS METTE LA CAVA A DURA PROVA Nove modelli allestiti dedicati al lavoro nei cantieri e nelle cave nonché vari percorsi che li mettono a dura prova: così il marchio della Losanga ha attraversato l’Italia in un tour per far toccare con mano le proprie soluzioni off road e miste DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA

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Nove veicoli. Cinque appuntamenti. L’Italia attraversata da nord a sud, in tappe che hanno visto Renault Trucks affiancare i propri dealer per promuovere i veicoli e soprattutto le molteplici possibilità offerte dalla gamma in ambito off-road e misto. Dal piccolo Master per arrivare al gigante K 520 in versione 8X4 HEAVY.44 con motore Euro 6, MTT 40 t e MTC da 56 t, passando per altri sette veicoli con i più svariati allestimenti: sono stati questi i protagonisti cui è stato affidato il compito di rappresentare la Losanga on e off road, negli impieghi più gravosi. Il tour (perché di questo si è trattato) è stato battezzato non a caso Construction Event, e ogni tappa si è tenuta presso una cava, location ideale per mettere i veicoli alla frusta. LA SFIDA. Nonostante il settore cava-cantiere non abbia ancora iniziato a mostrare i decisi segni di ripresa, Renault Trucks ha ritenuto importante restare vicina agli operatori del settore proponendo un

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test drive in cava con il duplice obiettivo di riportare attenzione su un settore in difficoltà e promuovere le proprie novità di prodotto. Vicinanza al cliente significa proporre la giusta soluzione di trasporto: per questo motivo Renault Trucks ha messo a disposizione, per i test drive, 9 veicoli, di gamme e potenze differenti, tutti allestiti. Il cliente ha potuto quindi scegliere di provare il veicolo che per potenza o per destinazione d’uso si avvicinava maggiormente alla propria esigenza applicativa. NON UNA PROVA QUALUNQUE. Si sa che a volte gli eventi in cava non sono poi così realistici rispetto alle condizioni operative quotidiane che un veicolo cava-cantiere affronta. Ma non è stato il caso delle tappe del Construction Event: i percorsi ideati nelle varie cave hanno rappresentato in maniera veritiera le numerose difficoltà che un veicolo deve affrontare quotidianamente su


un fondo sterrato: rapide salite e discese (con pendenze che hanno messo a dura prova i rallentatori, credeteci), serie di dossi, pietre, terreni sconnessi e avvallamenti, raggi di sterzata minimi, fondi scivolosi.Tutto portato all’estremo per mettere alla prova la robustezza e le tecnologie di ultima generazione che equipaggiano i camion della Losanga. I TRUCKS. I veicoli in prova erano specificamente dedicati all’approccio cantiere, come il Master, il Maxity o la gamma D, nonché le gamme K e C per utilizzi più gravosi. Entrambi i veicoli rappresentanti della gamma K erano equipaggiati con cambio Optidriver Xtrem. Questo cambio, estremamente robusto, ha un albero di ingresso con sei sezioni dentate invece di quattro, e ingranaggi appositamente dimensionati e trattati termicamente per aumentarne la robustezza. Inoltre, l’Optidriver Xtrem offre una capacità di trazioMACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory RENAULT TRUCKS

IL FUTURO A PORTATA DI MANO Renault Trucks testa la stampa 3D in metallo per motori più leggeri e compatti Un team di progettisti di Renault Trucks sta lavorando a un processo di fabbricazione additiva che permetterà di aumentare le prestazioni dei motori: la stampa 3D in metallo. “Lo scopo di questo progetto è dimostrare l’impatto positivo della fabbricazione additiva

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in metallo sulla dimensione ed il peso del motore. Questo processo ci ha consentito di diminuire del 25 percento, ovvero di 120 kg, il peso di un motore quattro cilindri” ha dichiarato Damien Lemasson, capo progetto presso

Renault Trucks. È già stato possibile testare con successo componenti complessi nel cuore del motore Euro 6. L’ufficio Progettazione Motori Renault Trucks di Lione ha progettato un motore prototipo DTI 5 quattro cilindri Euro 6 step C utilizzando esclusivamente la stampa 3D. Se il motore completo è già

stato ideato in modo virtuale, ad oggi sono stati prodotti tramite stampa 3D in metallo bilancieri e supporti di bilancieri che sono stati testati con successo su un motore Euro 6, su banco, per 600 ore. Una tipologia di produzione che apre nuove prospettive di sviluppo per i motori termici. Questo processo di stampa, che consiste nell’aggiungere materia uno strato dopo l’altro, permette di realizzare anche le forme più complesse. Consente


ne che può arrivare fino a 120 t ed è controllato da un programma tra i 1.700 e i 1.900 rpm e con una coppia massima di 2.200 Nm specifico di gestione del cambio che si adatta costantemente al carico tra 1.000 e 1.400 rpm. Un’unità diesel a sei cilindri con iniezione grazie alle informazioni fornite da un sensore: questo si traduce in common rail da 2.000 bar abbinato a un cambio Optidriver ATO da cambi marcia perfetti in ogni situazione. Renault Trucks offre così, 12 rapporti avanti e 3 retro, in grado di gestire una coppia massima anche ai clienti che operano in condizioni estreme, la possibilità di di 2.550 Nm e un rallentatore Optibrake da 300 kW a 2.300 rpm e godere dei vantaggi di un cambio robotizzato, un rallentatore idraulico Voith da 450 kW e 3.250 Nm. che sono maggiormente evidenti in termini di Come accennato, l’assale presentava l’adattamento Opticomfort di guida e riduzione del consumo di track che consente un utilizzo in modalità 6x4 o 4x4 con I VEICOLI DEL carburante. Optidriver Xtrem migliora anche la CONSTRUCTION assale anteriore trattivo con avanzamento idrostatico fino mobilità dei veicoli, rendendo le operazioni in a una velocità massima di 15 km/h. L’Optitrack utilizza EVENT cantiere ancora più sicure. direttamente la presa di forza posteriore del motore per K520 8x4 Tra i modelli in prova erano presenti tre unità l’azionamento della pompa idraulica, cosa che conferisce K460 8x4 della gamma C tra cui un Renault Trucks C 460 una potenza disponibile istantaneamente e in maniera C460 P8x2 T4x2 K Optitrack, veicolo con trazione integracontinuativa. Un veicolo come questo, con rimorchio C460 T4x2 le idrostatica. Il sistema Optitrack consente di C430 P6x2 disporre di potenza motrice extra solo quando C cab 2300 320 P4x2 necessario attraverso due motori idraulici, inD 16 High P4x2 Master 35 E6 tegrati nei mozzi delle ruote anteriori. Questa Maxity 35 E6 soluzione permette di superare i limiti di un convenzionale veicolo a trazione integrale, in particolare in termini di consumi di carburante, altezza di carico, costi di manutenzione e peso addizionale. L’Optitrack è disponibile sulla gamma Renault Trucks C, per le configurazioni 4x2 e 6x4 trattore e motrice, e 8x2 motrice con motorizzazioni DTI 11 e DTI 13, nelle potenze da 380 a 520 CV Euro 6. GIRI IN CAVA. Abbiamo partecipato alla prima tappa del Construction Event, provando alcuni dei veicoli disponibili. Il primo è stato proprio Renault Trucks C 460 T4x2 K Optitrack, che era abbinato a una rimorchio vasca Zorzi Cajman. Si trattava di un veicolo mosso da un motore DTI 11 Euro 6 da 338 kW erogati

inoltre di ottimizzare il dimensionamento dei pezzi e di ridurre il numero di operazioni d’assemblaggio, quindi il numero di componenti del motore. La fabbricazione additiva permette di eliminare i vincoli attualmente esistenti. Questo processo offre una

prospettiva di vera rottura tecnologica sui motori di domani, che saranno così più funzionali, più leggeri e quindi potranno offrire prestazioni ancora migliori. Il numero di componenti del motore DTI 5 è stato ridotto del 25 percento, cioè 200 pezzi in meno.

vasca, è forse il più complicato da gestire in off road in quanto l’aderenza della trattrice può essere in parte inficiata dal rimorchio stesso, soprattutto se vuoto. Abbiamo in effetti provato il veicolo nella peggiore delle situazioni, a vuoto, mettendolo alla frusta su una serie di percorsi diversi, che prevedevano salite fino al 20-25% su fondo ghiaioso (quindi dove è particolarmente facile “scavare” solchi per perdita di aderenza), con fermate in salita e inserimento del sistema Optitrack per ripartire, e situazioni di svolta con raggi di sterzata piuttosto stretti (in alcuni casi è stato necessario eseguire MACCHINE CANTIERI 5.0

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più manovre per sterzare nello spazio disponibile). In ogni situazione la differenza con e senza Optitrack inserito si faceva sentire, fino ad arrivare alla situazione limite dove il veicolo senza Optitrack inserito ha iniziato a slittare per perdita di aderenza. Qui la ripartenza con Optitrack è stata davvero brillante, sembrava di essere scesi e saliti su un veicolo diverso. In cabina si percepisce chiaramente il funzionamento della trazione integrale inseribile, che quando in attività fa produrre al motore un suono più intenso (ovviamente essendo in presa diretta), ma il livello sonoro raggiunto resta comunque in limiti più che confortevoli.Anche nelle manovre di sterzata l’Optitrack si è rivelato un prezioso alleato in grado di rendere il veicolo più performante. Scesi dal C con l’Optitrack non abbiamo resistito alla tentazione di salire su uno dei due “giganti” dell’evento, il Renault Truck K 460 P8x4 Heavy.44 da 40 t di MTT e 56 t di MTC, con ribaltabile

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IL PIÙ PICCOLO Chi l’ha detto che piccolo e cava non vanno d’accordo? Tra i tanti D, C e K del Construction Event c’era anche lui, un Master 35 AC DC STD FWD 170 da 3,5 t e motore M9T Euro 6 da 125 kW e 380 Nm di coppia abbinato a un cambio a sei rapporti in avanti e una retro, sincronizzati. Sul suo telaio una cabina doppia e un cassone fisso Saracco con fondo multistrato da 18 mm e sponde da 40 mm in pezzo unico, in lega anodizzata ad eccezione di quella anteriore in acciaio. Due i verricelli, sfalsati lateralmente,

accompagnati da ganci a scomparsa (due per lato), una cassetta portattrezzi e una serie di ganci forgiati che corre tutta intorno al cassone. In occasione dell’evento il Master ha dimostrato tutta la propria versatilità ricoprendo, de facto, il ruolo di veicolo tuttofare, dal trasporti materiali al trasporto persone lungo (quasi) tutti i percorsi delle prove. Scattante, maneggevole e con una portata di tutto rispetto (1.100 kg) il Master ha dimostrato di essere una scelta vincente per affrontare le operazioni da cava e da trasporto materiale più snelle.

Andreoli. Mosso dallo stesso propulsore del C Optitrack, ossia il DTI 11 Euro 6 da 338 kW, e con lo stesso tipo di cambio e rallentatori, abbiamo però affrontato percorsi diversi, diciamo i più estremi. Nulla da dire sulla performance di questo “bolide da cava” che ha affrontato ogni passaggio dei diversi percorsi in scioltezza (si viaggiava anche in questo caso scarichi, per la cronaca), compresa la discesa peggiore di tutte quelle a disposizione, un quasi 45% di pendenza (di quelli che quando sei sul ciglio, dalla cabina non vedi altro che il vuoto!) che il veicolo ha affrontato mantenendo la velocità con il solo uso del rallentatore. Un vero spettacolo!


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AZIENDE

(TREVI BENNE)

QUOTA 1.500! Questo il numero delle persone (la stragrande maggioranza addetti del settore) che sono intervenuti alla festa per i 25 anni di Trevi Benne

l successo di un’azienda si misura attraverso molteplici parametri. C’è il fatturato, ovviamente, ma ci sono anche la penetrazione dei mercati, la gamma produttiva, la longevità,

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Michele Botton, direttore generale Trevi Benne

la ricerca, la volontà di proporre soluzioni personalizzate sulle reali necessità dei clienti. E ancora, c’è la fedeltà delle persone che vi lavorano, l’affezione di clienti e fornitori.Tutto questo, unito a un pizzico d’emozione, lo abbiamo vissuto il 15 luglio scorso, durante i festeggiamenti per il 25° anniversario di Trevi Benne. Tanti i momenti salienti dell’evento: i brevi, ma sentiti, discorsi dei principali artefici del successo Trevi Benne; l’intrattenimento musicale; i fuochi d’artificio; il simbolico taglio del nastro (a opera della piccola Arianna) per l’inaugurazione del nuovo ampliamento produttivo: una struttura da 900 m2 che, attraverso 420 m2 di copertura è unita allo stabilimento già operativo dal 2007, e che vanta tre nuovi carroponti, di cui uno da

35 t e una decina di nuove postazioni di lavoro. Un caleidoscopio di suoni e colori ha quindi celebrato i primi 25 anni di una realtà nata con il sogno di creare prodotti efficienti, efficaci, forti e performanti. Un’azienda che non ha mai smesso di crescere attraverso il lavoro di una squadra coesa che ha saputo affrontare anche i momenti di difficoltà. “Momenti”, come ha sottolineato Michele Botton, direttore generale della società,“ in cui il mercato e la richiesta erano ai minimi storici, in cui forse la ragione suggeriva di tenere un profilo basso. Anche in questi momenti abbiamo sempre creduto nella qualità del nostro lavoro, nella passione per ciò che facciamo, nel rispetto delle promesse fatte a ogni cliente. Siamo stati innovatori, audaci e pronti ad


WELL done!

affrontare e superare ogni sfida”. Oggi Trevi Benne è una realtà da 5.000 benne prodotte ogni anno, che si traducono in una consolidata leadership nel mercato europeo della costruzione di attrezzature da demolizione. Una posizione acquisita basandosi su principi solidi, che non ammettono compromessi e che da sempre costituiscono la spina dorsale di Trevi Benne. Cardini che si possono riassumere in un’innovazione e in una ricerca tecnologica finalizzate a migliorare il lavoro quotidiano

dei clienti, affinate dall’esperienza acquisita nelle fiere internazionali, nella produzione e direttamente in cantiere. Qualità che non possono prescindere dalla capacità di formare giovani talenti che non fuggono all’estero, ma rimangono in Veneto per esprimere lo spirito competente e professionale di Trevi Benne e il suo approccio al mercato da autentico “stilista del metallo”, sempre pronto a offrire il suo fondamentale supporto per ogni singola esigenza. La festa per il 25° anniversario ci ha

Il “Made in Italy” è da sempre sinonimo di qualità e di un certo modo di fare le cose tipicamente italiano. Negli ultimi anni il termine “Made in Italy” è stato troppo volte svilito, non adeguatamente tutelato e oggi non sempre garantisce le aspettative del consumatore. Per questo Well done in Italy (Ben fatto in Italia) si rivolge, con la propria associazione, alle aziende, alle attività, agli artigiani e ai professionisti che non solo producono “cose belle”, ma “ben fatte” nel nostro paese. Il 30 maggio 2017 il consiglio direttivo dell’associazione ha conferito alla vicepresidente di Trevi Benne Lucia Vaccaro, il premio “Well Done In Italy” 2018 con la seguente motivazione: “per l’audacia, l’innovazione e l’attenzione profusa in questi 25 anni, prima di tutto ai propri lavoratori, al prodotto, creando opportunità di sviluppo nel territorio”. L’Associazione ha inoltre conferito a Luca Vaccaro, presidente di Trevi Benne, l’onorificenza di Ambasciatore Well Done In Italy 2018, “per aver sempre creduto nel proprio istinto, inseguendo un’idea di impresa del domani, che vede nella somma delle singole professionalità la forza di un gruppo”.

Il simbolico taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo impianto produttivo.

offerto l’opportunità di chiacchierare con Luca Vaccaro, presidente di Trevi Benne, e Christian Tadiotto, responsabile marketing dell’azienda vicentina. In un contesto informale e inconsueto, ci hanno offerto un vero e proprio spaccato di una realtà che ha saputo imporsi a livello internazionale, pur continuando a considerare di assoluta importanza il mercato italiano. La società negli ultimi anni ha sempre avuto un trend positivo, è cresciuta a livello di personale (attualmente in Trevi Benne lavorano 85 persone) nonostante la difficoltà a trovare manodopera specializzata, si è ingrandita con il nuovo ampliamento produttivo e ha fatto crescere anche il suo indotto, qualificato e certificato. I festeggiamenti per i 25 anni sono una tangibile dimostrazione di tutto questo. “In 25 anni”, esordisce Luca Vaccaro, MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

“è cambiato tanto e siamo cambiati anche noi. È cambiato l’approccio al mercato, al cliente e anche la nostra sensibilità verso la ricerca tecnologica. Siamo inoltre diventati più attenti

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Christian Tadiotto, responsabile marketing Trevi Benne.

alle singole esigenze. Quello che non è cambiato è il modo di accogliere i clienti, la voglia di essere una grande famiglia, un carattere che forse deriva dal nostro essere veneti. Oggi siamo un bel gruppo che negli ultimi tempi ha visto innesti importanti a livello progettuale, tecnico, di ufficio acquisti e qualità. In poche parole siamo cresciuti ed è cresciuto il rapporto con i clienti con i quali cerchiamo sempre di instaurare una partnership duratura, che si basa non sulla semplice vendita, ma porta con sé l’assistenza, la formazione, gli open house, il continuo incontro durante le principali fiere di settore, o in occasioni speciali come questa”. Oggi la società di NoventaVicentina è presente in

tutta Europa con i suoi dealer che, debitamente formati, gestiscono la propria rete distributiva e i clienti finali; mentre in Italia, che rappresenta il 25% del fatturato ed è il secondo mercato di Trevi Benne dopo la Francia, alcuni clienti direzionali, seguiti in via diretta, convivono con un’importante rete di concessionari, continuamente supportati dalla forza commerciale dell’azienda.A livello di mercato Francia e Italia sono seguiti da Olanda, Germania, Scandinavia, Australia e Nordafrica. Quest’ultima un’area in crescita soprattutto grazie a particolari accordi con Liebherr e Hitachi. “Mercati decisamente in ripresa”, interviene Tadiotto, “che assorbono completamente la no-


LA PAROLA a chi c’era Di seguito alcune testimonianze che danno il polso dell’evento al quale abbiamo avuto la fortuna di partecipare. “Vi ringrazio, perché ci avete dato la possibilità di far parte di Trevi Benne. La celebrazione del 25° è stata sbalorditiva e di ispirazione, sono molto felice di essere stato a Noventa e di aver condiviso con voi questa atmosfera irripetibile. Tutto è stato organizzato benissimo, come sempre non avete lasciato nulla al caso”. Karel Batelka, dealer Repubblica Ceca

“Voglio complimentarmi per l’evento e per l’organizzazione impeccabile. Tutti i momenti sono stati collegati in modo perfetto e professionale. Sono consapevole del grande lavoro che è stato fatto dietro le quinte e credo che il risultato gratifichi tutti i vostri sforzi”. Antonio Prando, Associazione Apindustria Vicenza

abbiamo imparato come amate la vita e come si organizza un party. È stato bello osservare come nascono i prodotti Trevi Benne e toccare con mano la passione e la qualità della produzione. Siamo veramente eccitati per l’impresa che abbiamo davanti”. Paul Vidgen, nuovo product/ dealer UK

“Mia moglie Issy e io vorremmo solo dire un grande grazie, nessuno ci ha mai riservato un benvenuto così fantastico! Ci siamo sentiti molto speciali e

“Grazie per la splendida ospitalità. Il cibo, la musica, i fuochi d’artificio, la compagnia... Tutto è stato perfetto. Congratulazioni

anche per il nuovo impianto produttivo, siamo sicuri che contribuirà a realizzare le migliori benne del mercato”. Cristina Bartolomè, dealer Spagna “Vi ringraziamo di cuore per l’evento di sabato, il vostro 25° Anniversario. È stato tutto molto bello e organizzato benissimo. Complimenti! Se volevate stupire ci siete riusciti!” Massimo Tomiet e Stefano Bonini, Regional Sales Manager di SSAB Special Steel MACCHINE CANTIERI 5.0

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AZIENDE

vero riuscita, ci congediamo con il filo conduttore, stampato su tutti i pass delle 1.500 persone che hanno partecipato all’evento.“Abbiamo iniziato il nostro cammino 25 anni fa. Siamo stati audaci. Sfrontati, Innovativi. Non ci siamo mai accontentati. Abbiamo seguito il nostro istinto, guardando oltre. In 25 anni, dalla passione di un uomo alla realtà di un Gruppo. Dovevamo sognare più in grande. Lo abbiamo fatto dal 1992”. Non sono parole nostre, ma ci sentiamo di condividerle.

stra attuale capacità produttiva, da poco incrementata con il nuovo capannone. La fotografia del nostro mercato va infatti inquadrata nella specificità del nostro settore, dove i valori fondamentali sono la qualità del prodotto e i tempi di consegna. Il prezzo, seppur importante, non è al primissimo posto”. In quest’ottica anche la formazione assume connotati della massima importanza, come sono decisive le continue innovazioni della gamma. “Il termine novità”, riprende il responsabile marketing,“è decisamente abusato e andrebbe utilizzato solo

quando si presenta qualcosa che va a stravolgere un determinato prodotto, cosa che per noi è avvenuta con il booster. Per quanto ci riguarda il comparto Ricerca e Sviluppo è sempre al lavoro e le migliorie sono all’ordine del giorno per adeguare le attrezzature agli escavatori, agli operatori o ai differenti materiali. Ma questo è il nostro lavoro normale e non lo spacciamo per novità”. Le parole di Christian Tadiotto, tanto oneste quanto concrete, danno realmente la misura imprenditoriale di Trevi Benne. Con ancora negli occhi l’immagine di una festa dav-

Luca Vaccaro, presidente Trevi Benne.

ATTENTA AGLI altri... Trevi Benne è da sempre sensibile alle iniziative di solidarietà e in occasione della sua festa ha deciso di allestire una raccolta fondi il cui intero ricavato è stato devoluto alla Fondazione Città della Speranza Onlus. Le finalità della fondazione, che si possono riassumere nella definitiva

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sconfitta dei tumori infantili, sono state spiegate a tutti i convenuti dalla D.ssa Lara Mussolin, biologa, ricercatrice in discipline oncologiche dell’età evolutiva, autrice di oltre 30 pubblicazioni su riviste internazionali e consigliere, impegnata nel promuovere questa importante realtà.

TREVI BENNE S.P.A. Via Bergoncino, 18 - 36025, Noventa Vicentina (VI) Tel 0444 760773 Fax 0444 861182 www.trevibenne.it info@trevibenne.it



REPORTTECNICO

HOVAL

IL MONDO È SEMPRE PIÙ… SMART martphone. Smart city. Smar think. Smart home. Smart app. Smart building. E potremmo andare avanti per ore ad elencare tutti i nuovi processi, le nuove tecnologie, in una parola, il nuovo approccio alla vita e ai problemi che ricadono sotto questo grande cappello rappresentato dalla parola inglese “smart” che, come sappiamo, non significa solo “intelligente” ma anche “elegante, brillante, sveglio, rapido, bello” e si, anche “di moda”. In effetti quando la si usa per indicare questo nuovo approccio alle cose, la parola “smart” racchiude un po’ tutti questi significati. E lo stesso si può dire per il messaggio che Hoval sta trasmettendo nel settore del riscaldamento, o meglio dei processi legati alla rego-

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I numeri del fenomeno dell’IoT 34

lazione climatica di abitazioni, edifici pubblici e privati e, da adesso, anche industriali; messaggio che ha voluto sintetizzare in due parole: Smart Heating. Un approccio, anche in questo caso, più che un semplice messaggio: un nuovo modo di affrontare la regolazione climatica delle costruzioni, siano esse pubbliche o private, civili o industriali, avendo ben presente quali siano le difficoltà e le esigenze e mettendo in campo tutte le possibilità tecnologiche che la cosiddetta quarta rivoluzione industriale sta mettendo a disposizione. In primis l’Internet of Things, più noto forse come IoT, un fenomeno che interseca in modo trasversale l'industria tradizionale e il terziario, che si trovano ad affrontare una svolta decisiva che sta

Secondo i risultati di una recente ricerca di Gartner, il mercato dell'IoT valeva nel 2016, a livello mondiale, 1.400 miliardi di dollari, con 6,5 miliardi di oggetti connessi. Nel 2020 gli oggetti in

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rete saranno circa 20,8 miliardi. Si moltiplicano quotidianamente e in modo esponenziale gli oggetti in grado di dialogare tra loro, con una interconnettività sempre più pervasiva:

trasformando radicalmente l'assetto di molte aziende. Ma non è un concetto rinchiuso solo in alcuni aspetti, come la produzione industriale o il trasporto e la logistica: esso in verità pervade tutti gli aspetti della vita umana. “La quarta rivoluzione industriale” sottolinea infatti con molta lucidità David Herzog, amministratore delegato di Hoval “è già da tempo in atto, soprattutto nell'ambito delle Smart Cities e dello Smart Building: assistiamo alla nascita di edifici che pensano e agiscono migliorando il comfort e ottimizzando i consumi, vediamo sensori ‘annegati’ nell'involucro edilizio, che interagiscono con gli smartphone degli abitanti o utenti, e questa interconnessione pervasiva si traduce in una molteplicità di dati che si con-

un trend che sta rapidamente rivoluzionando i modelli di business tradizionali, creando nuove dinamiche di mercato, nuove interazioni di filiera, nuovi servizi. In sintesi,

nuove opportunità. Le aziende sono alla ricerca di nuove figure professionali molto rare come analisti di dati, per fronteggiare una rivoluzione epocale come l'economia 4.0.


UN ESEMPIO CONCRETO ANCHE PER

gli edifici industriali

Casa Hoval, la sede ad alta efficienza energetica che Hoval ha realizzato secondo criteri molto evoluti di progettazione integrata e premiata con il riconoscimento CasaClima Awards 2015, é già di per sé un modello concreto di Laboratorio dell'IoT. Qui infatti, nella Centrale Termica che insieme alla Sala Climatica rappresenta il cuore della formazione Hoval, viene offerto un esempio tangibile di come un'azienda evoluta e "innamorata della tecnologia" abbia saputo trasformare in sistemi e servizi concreti le potenzialità della digitalizzazione.

vertono a loro volta in un know-how che produce nuove soluzioni e valore aggiunto per l'intera filiera”. Quale filiera però? In realtà più d’una. Ci sono sensori che possono rilevare lo stato di stabilità delle infrastrutture e ci sono sensori che possono rilevare non solo temperatura e umidità, ma anche lo stato degli impianti deputati alla loro regolazione, per esempio. Ci sono moltissime altre applicazioni, ma qui vogliamo restare legati al trend che interessa il mercato del riscaldamento, dove tra l'altro l'evoluzione normativa relativa agli edifici nZEB é destinata, nel lungo periodo, a offrire nuovi impulsi di sviluppo, grazie a una crescente sostituzione delle caldaie a gas, all'aumento dei volumi di mercato delle pompe di calore ariaacqua e al revamping delle centrali termiche. L'interconnessione delle caldaie ha generato e continuerà a generare nuovi scenari di mercato nell'ambito della domotica, della diagnostica accessibile via web, dei servizi di consulenza, del controllo dei consumi e della contabilizzazione del calore, dell'adattamento dell'impianto

alle condizioni meteorologiche, ma anche ai fini di un'analisi predittiva, del monitoraggio dell'usura delle sue componenti, del calcolo del valore residuo e dell'organizzazione della manutenzione preventiva. Sono scenari diversi e articolati, che hanno un impatto positivo su tutti gli attori della filiera, che si trovano per la prima volta realmente interconnessi al "prodotto": il fornitore, l'installatore, il centro assistenza, l'utente finale. Un nuovo approccio, quindi, quello dello Smart Heating per Hoval che da tempo è già una realtà grazie al dispositivo di regolazione Hoval Top Tronic E, alla piattaforma applicativa Hoval Desk e al servizio H-Connect con i quali Hoval ha posto le basi della propria rivoluzione IoT. Hoval Top Tronic E, connesso a Internet, consente infatti sia all'utente che all'installatore e al tecnico manutentore di gestire gli impianti, di monitorare e ottimizzare il sistema, di contabilizzare i consumi e di visualizzare eventuali anomalie o guasti tecnici da remoto e in tempo reale, accedendo dal PC o dallo smartphone. Con Hoval Desk (https://www.hovaldesk.com/it), che

collega in tempo reale per dialogare tra loro, l'utente, l'installatore o il gestore dell'impianto, vengono rese più accessibili e più veloci la diagnostica e l'eliminazione dei malfunzionamenti, soprattutto nei casi particolarmente complessi. Con il servizio H-Connect, inoltre, attraverso la piattaforma Hoval Desk, anche l'utente può tenere sempre sotto controllo i consumi dell'edificio, connettendosi semplicemente all'impianto per creare un comfort "su misura" più adatto alle esigenze del momento.

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REPORTTECNICO

TOWER LIGHT

UN UFO IN CANTIERE Sopra: nuovo design con portiere con serrature, stabilizzatori ergonomici, e ruotino centrale. A sinistra: il palo telescopico arriva fino a 7 m di altezza

I nuovi proiettori a LED 36

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Sulla nuova Linktower T3 è possibile montare diversi tipi di proiettori. Se si opta per la versione a LED, Tower Light propone i proiettori

notizia dell’ultim’ora: è stato avvistato un ufo che si aggira nei cantieri di tutta Italia. Non c’è da allarmarsi, il veicolo alieno è tutt’altro che minaccioso, anzi. Sembra essere mosso da buoni propositi volti ad aumentare la visibilità e la sicurezza in cantiere. In effetti quando lo si avvista è generalmente intento a illuminare le aree di lavoro. Ok, vi starete chiedendo se siamo impazziti. No, tranquilli! Nella redazione di MC5.0-Macchine Cantieri è tutto sotto controllo. Ma visto come Tower Light ha battezzato una delle versioni della loro ultima torre faro, T3-Ufo appunto, abbiamo voluto iniziare questo incipit alla Orson Wells, un po’ in stile Guerra dei Mondi. In effetti crediamo di aver attirato la vostra attenzione su questo nuovo gioiellino dell’azienda di Villanova d’Ardenghi che aggiunge un asso in una “mano di

È

Generac dal nuovo design, che garantiscono oltre 50.000 ore di esercizio e un’efficienza luminosa di 125 Lm/W. Inutile preoccuparsi del

clima, poi: questi proiettori infatti possono operare in un range di temperature decisamente estremo, compreso tra i - 30°C e i + 45°C.


I punti chiave della Linktower T3 • Palo telescopico ruotabile di 340 gradi, a sollevamento verticale, con sezioni zincate • Perno di sicurezza per evitare la caduta del palo • Altezza massima di 7 m • Stabilità al vento certificata fino a 80 km/h • 4 stabilizzatori ergonomici regolabili • 2 portiere con serrature • Sollevamento con argano manuale a doppia manovella, autofrenante • Proiettori disponibili: 4 x 400W Ioduri Metallici / 4 x 150 W LED Interruttori On/Off per ogni singolo proiettore • Trolley con ruote e maniglie per la movimentazione • Ruotino centrale per facilitare le manovre • Presa ingresso/uscita 220V-16A (LED) / 32A (MH) - IP67 • Cavo spiralato per alimentazione lampade • Passaggio forche muletto 180 x 60 mm • Gancio centrale di sollevamento • Possibilità di alimentare la struttura da rete, generatore o altra torre faro • Collegamento in serie fino a 4 unità

gamma” già decisamente vincente. La nuova arrivata nella famiglia di torri faro si chiama Linktower T3, ed è disponibile in alcune varianti, tra cui la T3-Ufo o la versione ATEX. Ma andiamo con ordine e conosciamo innanzitutto la Linktower T3 nel dettaglio.

UNA MACCHINA, MOLTEPLICI VANTAGGI Cosa si cerca generalmente in una torre faro? Al primo posto la semplicità d’uso unita a una buona dose di praticità. In questo la Linktower T3 detta legge, grazie all’accu-

rata progettazione che le ha regalato una serie di vantaggi tecnici di indiscusso valore.Tra questi annoveriamo di sicuro il nuovo argano ergonomico a doppia manovella che alleggerisce di molto la fatica necessaria a estendere il palo, complice anche l’aumento delle sezioni dei cavi di sollevamento (il diametro del primo cavo è stato aumentato di ben 6 mm!). Il palo è equipaggiato con una nuova protezione della parte superiore e porta nuovi proiettori a LED o ioduri metallici con driver e ballast incorporati. Per la sicurezza sono state adottate nuove portiere

I nuovi proiettori a LED sono di Generac e vengono garantiti fino a 50.000 ore di funzionamento

La nuova Linktower è equipaggiata di trolley con maniglie estraibili e di un nuovo ruotino centrale per facilitare gli spostamenti su terreni sconnessi

Nuovo argano ergonomico a doppia manovella per il sollevamento del palo telescopico MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

che coprono l’accesso ai componenti inDove terni, ora dotate di ser rature, vedere m e n t re u n la T3-Ufo perno posto utore tobre il distrib alla base del Dal 6 all’8 ot ana sc To la t per palo, da insedi Tower Ligh tower T3 nk Li la à rr po Metalgelli es rire una volstradale alla e la MT1 Led FO U ta raggiunta hiari (BS), tic on M fiera Reas di 8, l’altezza desiPadiglione derata, ne evita Stand E23. la caduta accidentale. La nuova cofanatura non protegge solo le parti interne da danni accidentali o manomissioni di origine vandalica o anche solo accesso involontario ad opera, per esempio, di un bambino (evento che può accadere se la torre faro viene impiegata per illuminare un evento pubblico), ma anche il pannello di controllo tramite un apposito profilo di protezione che lo ripara anche dalle intemperie. A questo si abbina anche la nuova cover di protezione per le prese. In materia di ergonomia ecco che arrivano i quattro nuovi stabilizzatori, non solo di facile utilizzo ma anche trattati ad hoc per offrire la massima resistenza alla corrosione. In fase di spostamento e trasporto della torre faro invece non si potrà non apprezzare il nuovo ruotino che facilita le manovre e permette di evitare di sollevare la struttura. Se la torre faro invece va posizionata su terreno sconnesso o in punti difficili da raggiungere viene in soccorso l’apposito trolley con

Tower Light nel 2017 festeggia i vent'anni di attività ampliando la propria gamma di torri faro rendendola ancora più vasta e versatile. Per maggiori informazioni www.towerlight.it

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maniglie estraibili, una vera manna per quando ci si deve muovere su superfici non piane. Completano il quadro dei plus dedicati alla mobilità della Linktower T3 il gancio centrale pensato per sollevare la torre faro mediante gru e gli appositi passaggi per le forche dei carrelli elevatori, ora aumentati dimensionalmente a 180 x 60 mm.

UN USO SERIALE Uno dei principali aspetti operativi della nuova Linktower T3 è la molteplice possibilità di alimentazione: questa torre faro infatti può essere connessa direttamente a una rete elettrica o a un generatore ovviamente, ma può anche essere alimentata da una seconda torre faro. E giusto per non farsi mancare niente, le T3 possono essere alimentate in serie: una sola fonte di energia, tante torri faro alimentate, con un conseguente risparmio sia nella logistica di posizionamento della rete di alimentazione, che di energia necessaria per il funzionamento. L’area illuminabile con una sola T3 varia da 2.100 a 2.300 metri quadri a seconda del tipo di proiettori che vi si montano, mentre è possibile unire in rete fino a cinque Linktower T3 con fari a LED (quattro se si usano proiettori a ioduri metallici). Infine, la chicca: il nuovo pannello di controllo non solo è completamente protetto contro danni accidentali, ma è anche facilmente collegabile ed estraibile grazie all’apposito connettore.

Un colpo d'occhio che lascia ben intuire l'ampiezza di gamma e le molteplici possibilità di personalizzazione delle torri faro di Tower Light

COSA MANCA? Come optional la Linktower T3 può essere equipaggiata con sensore crepuscolare e timer astronomico digitale in grado di regolare in automatico l’accensione e lo spegnimento.

E L’UFO? Vi starete domandando dov’è finito, nel frattempo, l’ufo di cui abbiamo parlato all’inizio. Ebbene, si tratta di una versione disponibile della T3 che si differenzia dal modello standard per il tipo di proiettore che monta. Nel caso della T3-Ufo, infatti, l’elemento illuminante è rappresentato da un proiettore LED a disco da 400 W che eroga una luminosità di 50.000 Lm. Tra i plus di questo particolare proiettore vi è innanzitutto l’illuminazione a 360° e la possibilità di regolazione, sia della posizione (la testa si piega di 60°),

Sotto, in senso orario: il nuovo proiettore a LED da 400 W; la UFO in azione a 360°; il quadro comando Link UFO con il pulsante di regolatore di intensità luminosa

che dell’intensità luminosa (da 1% a 100%). Inoltre il guscio esterno è in policarbonato resistente a urti e colpi. Manutenzione ridotta a zero grazie al tipo di dissipazione del calore adottato da questi particolari proiettori: all’interno infatti è presente un elemento in alluminio che funge da dissipatore, rendendo superfluo qualunque altro tipo di raffreddamento e ogni operazione di manutenzione.

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INTERVISTA

La parola a Silvia Vergani, Responsabile Marketing Divisione Autocarro&Bus Michelin

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INNOVAZIONE &

informazione

Un utente (in)formato è un utente fidelizzato. Potrebbe essere questa la frase riassuntiva della filosofia Michelin che ai propri pneumatici abbina tecnologie e tutte le informazioni atte a utilizzarli al meglio DI EMANUELA PIROLA

UNO DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DI MICHELIN È creare negli utenti, sia business che consumer, la corretta cultura legata alla gestione dei pneumatici, responsabili al pari delle altre componenti di sicurezza, risparmio e comfort

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on serve fare un sondaggio per sapere chi conosce Michelin. E quale sia la filosofia perseguita dall’azienda che da sempre ha puntato sulla qualità dei propri prodotti, ma anche e soprattutto su innovazione e nuove tecnologie che hanno spesso indicato la strada dello sviluppo dei moderni pneumatici. La cosa ancora più sensazionale però di questo modus operandi è stata la capacità di Michelin di condividere questo know how con i propri clienti, portando avanti in parallelo molteplici attività legate alla diffusione di una cultura del pneumatico. Silvia Vergani, Responsabile Marketing Divisione Autocarro&Bus Michelin in Italia, è in prima linea nel portare avanti tale diffusione. Abbiamo parlato con lei dei vari aspetti legati a questo processo.

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MC: Un breve cenno alla storia professionale personale e ai ruoli svolti in Michelin fino ad arrivare all’attuale ruolo di Responsabile Marketing divisione Autocarro. Silvia Vergani: Sono in Michelin

da ormai 17 anni e ho iniziato nel marketing della divisione autovettura, inizialmente in Italia e poi a Clermont Ferrand, dove avevo la responsabilità del Market Intelligence. Sono poi passata alla divisione distribuzione, seguendo alcuni clienti, e vendite. Infine, prima di assumere il mio nuovo incarico alla divisione autocarri da febbraio 2017 mi sono occupata dello sviluppo della Guida Michelin per 5 anni in qualità di Direttore Commerciale. MC: Due lanci importanti, X Multi e X Works, in pochi mesi: mesi che anche a livello professionale sono stati una novità. Come è andata? Silvia Vergani: Si è trattato di lanci davvero molto importanti per Michelin non solo per il numero di prodotti presentati ma anche per le dimensioni del mercato estremamente ampie cui si rivolgono, essendo destinati a clienti sia polifunzionali per quanto riguarda i nuovi X Multi, che ai clienti del segmento “approccio al cantiere” con i nuovi X Works. Per me assumere il mio nuovo incarico e seguire non uno, ma ben due lanci di prodotto è stato davvero un modo unico di intraprendere la mia nuova esperienza; il lancio di un nuovo prodotto in ogni azienda rappresenta infatti un momento frizzante, pieno di attività e aspettative, con molteplici aspetti da organizzare, rappresenta una bella iniezione di entusiasmo. E per me non è stato diverso. Inoltre per quanto riguarda gli X Works, non solo era da tempo che Michelin non aggiornava la gamma, ma abbiamo presentato il nuovo pneumatico proprio nella dimensione regina per il mercato italiano. Le due presentazioni si sono

susseguite a poche settimane di distanza l’una dall’altra perché il periodo migliore per la loro introduzione sul mercato era, per entrambe, la primavera. Mi preme comunque sottolineare che si tratta di due gamme ben distinte tra loro che si rivolgono a utenti con esigenze e modalità d’uso altrettanto diverse: questa differenza è importante e permane profondamente anche se, a parte la X del nome, i diversi pneumatici condividono anche alcune tecnologie costruttive. MC: Quali sono le strategie per promuovere i prodotti autocarro in generale e, in particolare, i nuovi X Works? Silvia Vergani: Benché si tratti

di prodotti che si rivolgono a un’utenza molto diversa, a livello generale l’approccio di marketing è il medesimo, perché per ogni prodotto l’obiettivo è quello di comunicare all’utente finale, anche attraverso il nostro rivenditore, cosa propone Michelin. Quindi a livello di comunicazione utilizziamo la carta stampata, ma anche molto il web, con il nostro sito internet dove è possibile trovare moltissime informazioni tecniche, i social media, cui demandiamo una diffusione di informazioni forse meno tecnica e più generale. Inoltre i nostri rivenditori hanno un ruolo fondamentale essendo in prima linea nel contatto col cliente. La loro capacità di comunicare le novità e i vantaggi dei nuovi pneumatici è fondamentale e noi forniamo loro tutto il supporto necessario, realizzando kit, leaflet, roll


INTERVISTA

up e tutto il materiale informativo necessario. L’approccio del cliente all’acquisto nel settore pneumatici è infatti ancora molto tradizionalista: generalmente si rivolge al gommista di fiducia e quindi è fondamentale che presso di lui trovi tutta la documentazione necessaria. A livello specifico di gamma, poi, possiamo mettere in atto alcune iniziative, più generiche (quali operazioni di sell out trasversali a tutte le gamme della divisione) oppure legate al lancio o a uno specifico prodotto, come per esempio è successo con i nuovi X Works HD che sono accompagnati dalla garanzia accidentalità (sostituzione in caso di danneggiamento, ndr). MC: Le innovative tecnologie di cui i vostri pneumatici sono letteralmente intrisi trovano terreno fertile in termini di riconoscimento degli sforzi di Michelin in R&D, e di conseguenza, in termini di quote di mercato? Si può affermare che queste tecnologie sono il maggior vantaggio per restare di fatto marchio leader nel settore autocarri? Silvia Vergani: è difficile rispondere in maniera precisa a questa domanda. In Michelin spingiamo tantissimo sui contenuti tecnologici dei nostri prodotti e sul fatto che portano innumerevoli vantaggi a livello di sicurezza, consumi, affidabilità, durata. E più l’utente a cui ci rivolgiamo è un professionista, più puntiamo sulla tecnologia nelle nostre comunicazioni. Il mercato ci riconosce indubbiamente tutti i plus di cui parliamo, anche se a volte si tratta più di un riconoscimento generale di maggior sicurezza, maggior comfort e così via, che però non sempre viene consapevolmente associato a una o più tecnologie specifiche da parte dell’utente. C’è poi l’influenza del marchio, la sua notorietà, la simpatia che l’Omino Michelin attira su di sé e sull’azienda. Alla fine quantificare quanto il mercato scelga Michelin perché consapevole di tutte le tecnologie messe in campo rispetto a quanto pesino gli altri fattori è difficile: ma anche inutile, a mio avviso. Il successo dei nostri pneumatici è legato in maniera sinergica a ognuno di questi elementi che noi portiamo avanti in parallelo, dalla qualità alla ricerca e sviluppo dei prodotti, all’immagine della marca, alla simpatia dell’Omino Michelin. Noi comunque continueremo a insistere sui contenuti tecnologici, perché crediamo sia fondamentale la corretta informazione dei clienti. MC: Quali sono le peculiarità del mercato italiano autocarri rispetto agli altri paesi europei? Silvia Vergani: In ambito autocarro sono due le caratteristiche che ci differenziano rispetto ai mercati europei: la prima è la predominanza della dimensione 13 R22.5. L’Italia, insieme a Turchia e Francia, è un mercato che utilizza grandemente questa misura che però negli altri Paesi europei è soppiantata dalla 315/80 che va per la maggiore. Questa predominanza della dimensione R22.5 è una sorta di eredità degli anni passati, in cui strade sconnesse e cave molto difficili richiedevano veicoli con una maggiore luce libera da terra. Oggi

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tale esigenza non c’è più, ma è restato nella tradizione l’uso di pneumatici di quelle dimensioni. La seconda differenza, enorme, è la frammentazione dell’apparato distributivo sul mercato: in Italia i gommisti sono in numero decisamente maggiore e spesso sono aziende private, piccoli imprenditori. All’estero i rivenditori di pneumatici sono per lo più parte di grandi catene distributive che federano anche 150 - 200 punti vendita che sono accomunati da immagine, loghi e approccio al cliente. In Italia è Euromaster l’unico esempio di tale tipo (e comunque si tratta di un franchising). La realtà italiana ha sia vantaggi che svantaggi: da una parte il territorio è maggiormente presidiato; dall’altro raggiungere tutti i gommisti, informarli e far si che il messaggio che trasmettono sia il più uniforme possibile è un grosso sforzo per noi Costruttori. MC: Che peso ha fra i clienti autocarro oggi il canale on line per la ricerca di informazioni ed eventualmente per l’acquisto? Silvia Vergani:Il web è sicuramente un canale importante per l’utente che sempre di più lo utilizza per la ricerca di informazioni. Oggi circa il 50% degli utenti in Italia usano il web per farsi una prima idea di quale prodotto acquistare. C’è una propensione quindi alla ricerca di informazioni, spiccata più tra gli automobilisti che non hanno nello pneumatico uno strumento di lavoro, ma comunque ritengo che più o meno la stessa percentuale di autotrasportatori cerchi le informazioni on line circa pneumatici o servizi aggiuntivi. Diverso è l’approccio all’acquisto: la vendita on line di pneumatici in Italia non raggiunge neanche l’1% delle vendite complessive. Una difficoltà all’uso del web come canale di acquisto è legata alla dimensione dei prodotti stessi: consegnare pneumatici, e riceverli, non è come ricevere un pacchetto da Amazon. La situazione in Europa è analoga. Ma si sta sviluppando comunque qualcosa: il segmento del piccolo autocarro, quello che cerca pneumatici da 19,5” o 17,5”, sta mostrando un trend di acquisti on line in leggera crescita. Inoltre all’estero, nel Regno


Unito e in Francia, Michelin ha acquisito in un caso e partecipa nell’altro, a due siti web di vendita on line di pneumatici: si tratta di pneumatici business to consumer per ora, ma ciò non esclude che in un futuro l’offerta non si allarghi anche al segmento autocarro. MC: Nel settore autocarro, e cantieristico in particolare, la concorrenza di prodotti budget è presente? Se si, riveste una quota importante? Silvia Vergani: Se stiamo parlando di quei prodotti che non fanno comunque parte dell’offerta di marchi premium e che si discostano enormemente dai prezzi medi di mercato, si può dire che l’ingresso nel segmento autocarro è avvenuto nel 2011, anno in cui anche il mercato del ricostruito ha subito una forte scossa. Oggi tali prodotti rappresentano circa il 19% del mercato e la loro quota di mercato, dopo una spiccata crescita a inizio crisi, si è assestata. Inoltre nel 19% di oggi sono presenti anche marchi budget di Costruttori premium (che nel 2011 non esistevano), creati proprio per arginare l’ingresso nel mercato di prodotti a prezzi e qualità decisamente troppo bassi, e per rispondere comunque a una nuova esigenza del mercato, nata a seguito della crisi. L’emergenza dei pneumatici budget è stata quindi superata, soprattutto negli ultimi 12 mesi, ma ormai fanno parte del mercato. MC: Michelin ha sempre investito molto sulla qualità dei prodotti, ma anche sulla diffusione della corretta manutenzione: oggi riscontrate una maggiore sensibilità in

tale ambito rispetto al passato? Silvia Vergani: Come c’è sensibilità sempre maggiore verso la tecnologia, di pari passo sta aumentando anche la sensibilità e l’attenzione rispetto alla corretta manutenzione. Non esistono dati statistici certi, ma si può ragionare in termini di rivenditori e di utenti. I primi, anche a seguito delle varie campagne di formazione e informazione che abbiamo portato avanti, dimostrano una maggiore attenzione alla manutenzione. Lo stesso si può affermare anche per gli autotrasportatori, soprattutto dal lancio di Michelin Solution e dalla progressiva inclusione di sensori e chip sempre meno opzionali e sempre più standard, a monitoraggio dello status dei pneumatici. MC: Per chiudere la nostra chiacchierata, qual è il prodotto Michelin di cui non potresti mai fare a meno? Silvia Vergani: Se penso ai miei 17 anni in Michelin la risposta diventa veramente difficile. Ovviamente la mia auto monta pneumatici Michelin e non potrei farne a meno, ma se devo rispondere ascoltando anche il cuore allora scelgo la Guida Michelin. Per me curarla in qualità di Direttore Commerciale è stata una sfida avvincente che mi ha portato a conoscere un mondo che mi era completamente sconosciuto, quello editoriale, pur sotto la luce dello stesso marchio. Ho veramente compreso l’importanza della Guida Michelin solo quando ho capito quale sia il vero riconoscimento che il mercato attribuisce a hotel e ristoranti che vengono citati nella nostra guida. Quindi si, sempre a bordo e, ovviamente, adesso anche sempre sullo smartphone con la nuova app che abbiamo sviluppato. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(BOCKER)

LA LEGGE DI DARWIN Asfalti Colombo utilizza l’elevatore inclinato Junior HD 24 per la movimentazione dei materiali e delle attrezzature per la sua attività di impermeabilizzazione

a gamma Junior di Böcker, ben conosciuta nel settore traslochi, attraverso opportune modifiche, che in senso darwiniano potremmo chiamare “evoluzioni”, da alcuni anni a questa parte è diventata una macchina per il sollevamento particolarmente apprezzata anche nel settore edile. Altamente personalizzabile, si tratta di una soluzione agile, economica, pratica e di facile utilizzo che trova applicazione nell’installazione dei ponteggi, nella carpenteria, nella lattoneria e nella posa dei serramenti. A Busto Arsizio, in provincia di Varese, abbiamo avuto modo di vedere l’utilizzo di un Böcker Junior da 24 metri alimentato da un motore elettrico, accessoriato con l’assale restringibile e la slitta ribaltabile in abbinamento alla gabbia da 110 cm, impegnato nella movimentazione dei materiali e delle attrezzature per un’impermeabilizzazione. Realizzatrice dell’opera l’impresa Asfalti Colombo, capitanata dai cugini Roberto e Massimiliano. La storica realtà varesina - la cui attività si svolge prevalentemente in Lombardia, Liguria e Piemonte - è

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Anche a noleggio

La semplicità della macchina Böcker si abbina alla perfezione all’attività di noleggio. Accanto all’utilizzo in cantiere, Asfalti Colombo sfrutta l’elevatore inclinato anche per sporadici noleggi riservati ad alcuni clienti selezionati. Precisa Roberto Colombo: “noi ci limitiamo a piazzare la macchina, a spiegarne il funzionamento, poi è talmente semplice che il cliente può proseguire in completa autonomia. In 20 minuti la macchina è piazzata e non ci sono problemi neppure sul fronte sicurezza, grazie all’apposita bolla che controlla la perfetta stabilizzazione”.

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specializzata nelle impermeabilizzazioni civili e industriali, inerenti terrazzi, balconi, tetti, eccetera.Asfalti Colombo utilizza fogli di bitume ossidato armati in poliestere o lastomerico, che vengono sfiammati sul supporto in uno o più strati a seconda delle specifiche necessità del cliente. Nel caso di pavimentazioni coibentate, Asfalti Colombo ricorre a specifici isolanti. La società è anche specializzata nella creazione di muri controterra che vanno a rivestire le fondazioni sempre attraverso l’utilizzo di guaine bituminose sfiammate. Asfalti Colombo offre un servizio a 360°, occupandosi di eliminare le parti ammalorate, di conferire in discarica tutti gli scarti di lavorazione e di procedere con la posa della nuova impermeabilizzazione. Il cantiere protagonista delle nostre pagine si trova a Busto Arsizio ed è inerente la riqualificazione di

LA GAMMA Junior HD 18/0-5 non frenato Portata, kg 200-250 Peso consentito, kg 750 Patente B Lunghezza 4.090 operativa, mm 870 Larghezza operativa, mm Lunghezza 4.890 trasporto, mm Pacco scale, mm 4.005x540 Estraibile, m 4,1-17,8 Modello

una struttura industriale un tempo adibita alla produzione di filati. Il rifacimento del tetto, decisamente compromesso e più volte rappezzato negli anni, è finalizzato alla successiva vendita o affitto dell’immobile, anche frazionato, per usi commerciali o industriali. Nel complesso, un intervento di circa 500 m2 in dop-

HD 18/0-5 frenato 200-250 750/1.100 B-B96/BE 4.165

HD 21/0-6 frenato 200-250 750/1.100 B-B96/BE 4.165

HD 24/0-7 frenato 200-250 1.200 B96/BE 4.165

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pio strato, completato in circa una settimana di lavoro. Una velocità di esecuzione in gran parte da imputare al nuovo Junior HD 24 utilizzato per tutte le movimentazioni. “Con la 24 m abbiamo fatto un vero salto di qualità”, commenta Roberto Colombo, “è molto pratica, maneggevole, l’assale che si stringe permette

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TESTIMONIANZE

Roberto e Massimiliano Colombo contitolari dell’omonima società specializzata in impermeabilizzazione.

di entrare in porte e cancelli da 90 cm. Ci consente di andare dappertutto, anche nei centri storici dove è impossibile piazzare una gru. In quest’ottica, ma anche per evitare eccessiva manutenzione, abbiamo scelto la motorizzazione elettrica che ci permette di lavorare in interni o in aree protette in cui non sono ammessi rumori o emissioni inquinanti. Inoltre trasportiamo la macchina con il nostro piccolo Ford Transit Combi che va dappertutto. Questa macchina rappresenta un investimento per il nostro futuro, ci sta semplificando e velocizzando il lavoro in modo incredibile: in pochi minuti facciamo il lavoro che avrebbe richiesto più di un’ora”.

LE APPLICAZIONI edili

L’elevatore per edilizia Junior è il risultato di decenni di esperienza Böcker nel settore Compatto e agile, il Junior HD 24 è stato pensato per l’uso nei cantieri di dimensioni ridotte: in città, nei centri storici, in tutte le situazioni in cui le macchine tradizionali potrebbero incontrare parecchie difficoltà di piazzamento. Al contrario il Junior occupa pochissimo spazio e, grazie al suo peso ridotto al minimo, frutto di un’intelligente uso dei materiali, può essere trasportato facilmente

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da qualsiasi tipologia di veicolo. Nella versione di Asfalti Colombo, l’assale è restringibile per ridurre l’area di manovra a meno di 1 m e consentire all’elevatore di passare attraverso le porte di dimensioni standard. Notevole la velocità della slitta che raggiunge i 48 m/ min, mentre la portata utile è di 250 kg. La versatilità della macchina può essere ampliata utilizzando le gabbie universali o quelle specifiche

per tegole e disponibili in due dimensioni. Le benne per detriti dispongono invece di un meccanismo di svuotamento automatico collegato con il secchio, anch’esso disponibile in due grandezze. Per il fotovoltaico Böcker ha sviluppato apposite gabbie, con protezioni in gomma, per il trasporto dei moduli sui tetti, dove possono essere spostati grazie a un intelligente sistema di distribuzione.

BÖCKER ITALIA SRL Corso Porta Nuova 11 37122 Verona Tel. 045 8780399 Fax 045 8780420 Mail info@boecker.it http://boecker-group.com


TESTIMONIANZE

(WEBER)

POKERISSIMO! Cinque aziende per ottenere la massima qualità, un pokerissimo vincente sotto tutti i punti di vista

el paese del particolarismo trovare partnership efficaci sembra quasi un miraggio. Eppure è quanto abbiamo constatato in un cantiere di Desio (MB) in cui la più elevata qualità di compattazione ha messo d’accordo tutti. Le piastre reversibili Weber, società tedesca rappresentata in esclusiva in Italia da A.L. Consulting di Alberto Lovo, hanno convinto

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TESTIMONIANZE

Da sinistra: Luca Crispino della Crispino Srl; Elia Peroni, titolare dell’omonima azienda; e Michele Pagani dell’impresa Pagani.

la Elia Peroni e due delle società con le quali collabora più assiduamente: le imprese Crispino e Pagani. Ma andiamo con ordine. La Crispino Srl è un’impresa familiare giunta alla terza generazione con 60 anni di esperienza sulle spalle che da sempre si occupa di sottoservizi quali reti acqua, gas, fognature e, più recentemente, teleriscaldamento. Pagani invece è un’impresa decisamente più giovane; nata nel 2008 è specializzata nelle manutenzioni stradali. Negli ultimi anni le due imprese si sono incontrate e hanno iniziato a collaborare su molteplici cantieri nei quali le differenti attitudini permettono di completare parecchie opere. In questo sodalizio, che pare dare ottimi frutti, Elia Peroni interviene per quanto concerne i lavori di sigillatura e per la fornitura di diversificate macchine e attrezzature. La Elia Peroni nel tempo è diventata un vero e proprio partner per Pagani e Crispino e, per il cantiere in oggetto, si è rivolta ad A.L. Consulting, e quindi a Weber, sapendo di trovare il top per quanto riguarda le piastre vibranti reversibili.“Le nuove necessità di cantiere”, ci spiega Elia Peroni, titolare dell’omonima socie-

LA PIASTRA CR 6

Una macchina di assoluta qualità in ogni dettaglio Con un peso di 412-418 kg, una larghezza standard di 60 cm e una forza centrifuga di 55 kN, la CR 6 è una dei best seller di Weber. La bidirezionale (o reversibile che dir si voglia) è alimentata da un motore diesel Hatz che, oltre a offrire un’ottima potenza, è equipaggiato con uno speciale “pacchetto

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antirumore” che contribuisce a ridurre drasticamente le emissioni acustiche. La CR 6 prevede piastra base autopulente, protezione chiusa della cinghia e frizione centrifuga autoregolante. Un robusto telaio con copertura del motore offre la massima protezione, mentre pratici sportelli per la manutenzione

consentono un accesso facilitato e un’assistenza rapida ai punti chiave dell’unità Hatz. La macchina, che salvaguarda l’operatore con ridotte vibrazioni braccio-mano, viene fornita di serie con una coppia di allargatori che possono essere rimossi, permettendo di ridurre la larghezza di lavoro a 45 cm, ottimale per operare nelle

fosse. Tra gli accessori opzionali citiamo la lastra in vulcolan per le pavimentazioni autobloccanti, la coppia di allargatori per raggiungere i 70 cm, oltre al dispositivo di diagnostica della macchina Compatrol MDM e al dispositivo di controllo della compattazione Compatrol CCD2.0.


tà,“richiedono una tecnologia molto avanzata che ho trovato in tutte le attrezzature proposte da Weber. Tra l’altro, pur essendo una società che, industrialmente parlando, è molto evoluta, Weber rimane un’azienda con una mentalità artigiana, capace di ascoltare i suggerimenti che arrivano dal cantiere e di tradurli in soluzioni efficaci. In pratica la tecnologia tedesca applicata con una mentalità italiana, in grado di produrre macchine tagliate sulle esigenze del mercato”. Questo intreccio di competenze, che nel nostro titolo abbiamo sintetizzato in un “pokerissimo”, ha portato all’utilizzo di una piastra reversibile CR6 dotata di Compatrol per la costipazione di uno scavo - di 2,5 m di larghezza e altrettanti di profondità e lungo circa 7 m - effettuato per l’installazione di una rete di teleriscaldamento presso l’inceneritore di Desio. Un’area che, una volta asfaltata,

IL COMPATROL 2.0

Con il nuovo Compatrol CCD.2.0, Weber ha migliorato ulteriormente le prestazioni del suo dispositivo di controllo della compattazione, aggiungendo al conosciuto CCD un innovativo sistema di monitoraggio dei componenti della macchina e del motore (MDM). Il funzionamento del Compatrol è molto semplice: la piastra del compattatore è dotata di un sensore che misura le variazioni delle vibrazioni durante la compattazione, analizzando simultaneamente i risultati per codificare il livello di compattezza del terreno. Il risultato viene visualizzato in tempo reale sulla scala LED del display e quando, durante il passaggio, nessun nuovo diodo si illumina, significa che è stato raggiunto il livello massimo della compattazione.

Tra le altre attrezzature Weber utilizzate in cantiere spicca anche un costipatore verticale SRX 750 D.

prevede il passaggio continuo degli autocarri. Nello specifico si tratta di un tronco di partenza di una nuova linea di teleriscaldamento volta ad alimentare ulteriori nuove reti per vari paesi limitrofi a Desio. “Per questi lavori”, interviene Michele Pagani, titolare dell’omonima impresa, “in genere abbiamo sempre utilizzato un rullo da 20 q abbinato a un costipatore verticale, una soluzione che presenta diverse problematiche. Prima di tutto il rullo necessita sempre di un escavatore per essere calato nello scavo e per la successiva estrazione, con evidenti dispendi di tempo e risorse, senza contare come l’intera operazione risulti piuttosto pericolosa. Inoltre c’è anche un problema di compattazione. Per questi

lavori, fino a 40 cm sopra il tubo del teleriscaldamento riempiamo con sabbia, poi procediamo con il classico mistone. Quando si trova qualche sasso nella mista il rullo tende a scaricare tutta la forza sul boccione e, in pratica, non va a costipare il terreno, soprattutto nelle situazioni più strette, dove il rullo fa fatica a muoversi e quindi deve essere abbinato a un pestello. Al contrario la piastra, oltre a essere decisamente più leggera e manovrabile, consente di schivare i boccioni e riesce a costipare alla perfezione l’intero scavo anche sui lati e senza la necessità di altre attrezzature di supporto. Alla prova dei fatti la piastra Weber ci ha permesso di effettuare il lavoro in modo più rapido, più sicuro e con un’efficacia addirittura superiore. Dato che abbiamo in programma altri lavori di questo genere, l’idea è quella di continuare a utilizzare la piastra reversibile che ha superato il nostro test a pieni voti. Mentre il rullo lo utilizzeremo solo per la compattazione dell’asfalto”. A.L. CONSULTING Via Boezio, 2 Feletto Umberto 33010 Tavagnacco (UD) Tel. 0432 689275 Fax 0432 309971 http://www.al-importagency.it/ info@al-importagency.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(YANMAR CEE)

LA RICOSTRUZIONE

A un anno di distanza dall’inondazione che ha colpito la Bassa Baviera, facciamo il punto sulla situazione della città di Simbach, dove le macchine Yanmar hanno lavorato senza sosta

l primo giugno del 2016, il livello del fiume Inn è salito di cinque metri dopo fortissime precipitazioni e un’intera foresta si è abbattuta sul centro cittadino di Simbach (tra Monaco e Salisburgo) distruggendolo in brevissimo tempo. L’alluvione ha danneggiato più di 200 ponti, centinaia di veicoli e 500 case, ha spazzato via moltissime strade e ha causato un danno stimato in oltre un miliardo di euro. Per far fronte a questa emergenza – ricordiamo come il restauro della città sia ancora in corso - sono state utilizzate molte macchine Yanmar che hanno dato un’impressionante dimostrazione di flessibilità, manovrabilità e capacità produttiva.

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Già nelle primissime ore seguenti il disastro naturale, EHM Mechanik GmbH, concessionario autorizzato Yanmar, era sul campo per offrire macchine, impianti e personale esperto in grado di intervenire con la massima sollecitudine. Per molti mesi a Simbach sono stati in azione fino a 12 escavatori Yanmar, cui si sono aggiunte numerose pa-

le gommate di diverse dimensioni. L’intervento è partito dalle opere di pulizia che hanno interessato soprattutto le strade e i ponti e che hanno visto un’importante lavoro di estrazione dei veicoli sommersi dal fango. Un’operazione nella quale è stata apprezzata la forza dello Yanmar Carrier C12R-B che, con una larghezza complessiva di soli 960

UN PORTO sicuro Durante il processo di restauro, molte persone e molte aziende si sono rivolte con fiducia a EHM Mechanik GmbH, sapendo di poter contare su una consulenza inappuntabile e sulla capacità di fornire

rapidamente la macchina giusta per ogni lavoro attingendo a un’apprezzata flotta di escavatori Yanmar nuovi e usati. Ma non è tutto. EHM Mechanik GmbH non si è limitata a svolgere il

proprio lavoro con la massima professionalità, ma si è dimostrata una società molto generosa. EHM Mechanik GmbH ha infatti donato una notevole somma di denaro al comune di Simbach am Inn.


La pulizia dei parchi

Nei parchi e nei giardini della città tedesca si queste delicate operaerano accumulati fino a 1,5 metri di fango che zioni. Le macchine del sono stati eliminati in modo efficiente con diversi costruttore giapponeescavatori Yanmar, dai mini da 0,8 t fino alle 10 t dell’escavatore compatto SV100. L’intero distretto se hanno fornito un doveva essere ripulito da rottami, spazzatura, grande sostegno alle tronchi d’albero, parti di fognature e oltre squadre dei servizi di 100.000 metri cubi di terreno contaminato. emergenza, ai vigili del Anche in questi lavori le macchine Yanmar fuoco e alle forze armate di EHM Mechanik GmbH hanno offerto tedesche che erano accorse un contributo fondamentale.

millimetri, è riuscito ad accedere anche alle aree più ripide e difficili. Ma nel complesso tutti gli escavatori mini e compatti Yanmar hanno completamente convinto durante

in massa per prestare aiuto alle popolazioni colpite. Nello specifico sono stati particolarmente apprezzati i vari modelli ViO grazie al loro ingombro minimo e alla loro grande stabilità e capacità di manovrare anche nelle zone impraticabili.

LA GERMANIA cresce

Si amplia la distribuzione Yanmar in Germania con l’ingresso di Atlas Engel Un nuovo partner per Yanmar in Germania. Stiamo parlando di Atlas Engel Baumaschinen und Fahrzeugtechnik GmbH (Atlas Engel) di Teuchern, Sachsen-Anhalt, un dealer di grande esperienza, che mette a disposizione della clientela una superficie di 7.000 metri quadrati sulla quale esporrà l’intera gamma Yanmar: dai miniescavatori alla più grande macchina compatta da 11 t. “Vogliamo espandere la nostra rete di vendita con altri partner competenti”, ha affermato Andreas Hactergal, Direttore Vendite e Marketing Europe Yanmar CEE, “Atlas Engel è una società ben connessa nella regione, garantisce ottima consulenza e servizio per l’intera area compresa tra Lipsia e Jena”. Al momento Yanmar CEE vanta una rete di oltre 170 concessionari e importatori in tutta Europa. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(CASE)

I TOSTI DELLA CAVA Sono gli uomini e le macchine che lavorano nel sito di Acuto: gli operatori del Gruppo Cristini e gli escavatori CASE Serie D

n cava ci vogliono uomini e macchine capaci di affrontare, ogni giorno, un lavoro duro, ma di enorme soddisfazione. Lo sanno bene gli operatori che ad Acuto, in provincia di Frosinone, si trovano alle prese con 50 campi di calcio di pietra calcarea gestiti dalla Gemini spa, parte del Gruppo Cristini, da quindici anni nel settore edile e che utilizza il materiale inerte (sabbia, ghiaia da 7 e 12 mm e stabilizzato) per i più diversi impieghi. La cava viene lavorata a gradoni su più livelli a un ritmo di 500 m3 al giorno, per un totale di 900 t. Ritmi serrati per i quali

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servono macchine robuste, potenti e precise. Il ritratto degli escavatori CASE della Serie D, nello specifico due CX350D e un CX490D. La scelta delle macchine CASE è sintetizzata nelle parole di Antonello Schettino, responsabile del settore movimento terra di Romana Diesel, concessionario che da anni segue il Gruppo Cristini, che afferma: “al

cliente servivano escavatori sicuri, robusti e stabili perché i quintali da trasportare sono tanti e le pendenze sono pronunciate. Anche la visibilità doveva essere ottima e le dotazioni di sicurezza impeccabili”. Una scelta nella quale hanno avuto voce in capitolo gli escavatoristi, che apprezzano in particolare il sottocarro dei nuovi CASE. “È un aspetto che


L’OPINIONE incide sull’affidabilità”, commenta Franco Torroni, nel Gruppo da tre anni, “sono state applicate piastre di rinforzo per la maggior protezione delle parti più esposte. Una caratteristica essenziale per mezzi che si muovono ogni giorno tra cumuli di detriti”. Un elemento importante che si integra in un generale restyling tecnico delle macchine. Per la Serie D, CASE ha riprogettato anche braccio e bilanciere per aumentare la resistenza alle sollecitazioni a fronte di una maggiore profondità di scavo che, nel caso del CX350D corri-

sponde a 7.340 mm e nel CX490D a 7.720 mm.Tanta anche la potenza idraulica e la forza di strappo: 22.970 daN per il CX350D e 24.700 daN per il CX490D. I due escavatori CX350D, da 35 t, sono equipaggiati con un martello demolitore e attaccano il fronte di scavo. La potenza è garantita da un motore da 282 CV a sei cilindri, che soddisfa la normativa Tier IV Final con SCR senza filtro antiparticolato. La pressione invece viene modulata dal sistema idraulico, quell’Auto Power Boost che eroga automatica-

dal campo

“Dal 2003 l’estrazione in cava completa il quadro delle nostre attività legate all’urbanizzazione. Si tratta di un settore strategico, per il quale abbiamo scelto di affidarci completamente agli escavatori CASE proposti dalla nostra concessionaria di fiducia Romana Diesel. Le ragioni spaziano dalla versatilità all’affidabilità, passando per la sicurezza. E non ultimo, i costi di gestione sempre più competitivi. Anche l’affidabilità, la disponibilità e la professionalità della concessionaria hanno contribuito alla scelta del marchio CASE.”

Simone Cristini, Amministratore Delegato del Gruppo omonimo

COMFORT E sicurezza

ue aspetti ondamentali in un am iente di ficile come la ca a

La sicurezza è assicurata da una cabina ROPS con protezione FOPS di livello II, allarme di traslazione e una visibilità ai vertici del settore, grazie ad ampie vetrate con traverse ridotte al minimo e 4 specchietti laterali. Da non scordare la telecamera posteriore e quella laterale collegate al monitor in cabina. Inoltre la cabina degli escavatori CASE è molto alta e, grazie alle griglie di protezione, garantisce una sicurezza totale. Il sistema di ammortizzazione attutisce i contraccolpi e consente turni decisamente più lunghi che beneficiano di un posto di lavoro a tutto comfort con tanto spazio per le gambe, un sedile con schienale alto completamente regolabile, bracciolo ergonomico, insonorizzazione e ammortizzazione eccellenti. Tra le chicche: bluetooth, radio, monitor a LED da 7” con tutti i parametri della macchina, vani portaoggetti e box caldo/freddo.

mente maggiore intensità quando il lavoro si fa più duro e più dura è la pietra. Il CX490D (alimentato da un sei cilindri da 362 CV) è posizionato sul piano inferiore del gradone ed è impegnato nel cosiddetto “scortico di cava”, operazione semplificata dal nuovo sistema idraulico intelligente CASE che garantisce precisione e facilità di manovra unite a un interessante risparmio energetico garantito da cinque nuove funzioni che riducono i consumi e aumentano la produttività. In sostanza i tempi di ciclo sono ridotti del 10% rispetto alla generazione di macchine precedente e i consumi dell’8%. Dopo aver frantumato la roccia, il CX490D la carica sull’autocarro diretto al mulino. CNH INDUSTRIAL ITALIA SPA Strada di Settimo, 323 10099 San Mauro Torinese (TO) 800 2273 73 73 www.casece.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

CIFA

BETONPOMPE À LA CARTE I

l “menù” di Cifa (ossia la gamma di modelli disponibili) in materia di betonpompe è assai vasto. Non esiste aspetto, componente o configurazione che non possa essere personalizzata nei minimi dettagli.Tenere a mente tutte queste variabili potrebbe essere arduo per un concessionario, figuriamoci per un cliente che approccia l’offerta del costruttore di Senago, tentando di capirne gli aspetti ed apprezzarne la versatilità. Una vera sfida, cui Cifa ha voluto però trovare una soluzione al contempo elegante, fruibile e decisamente… facile! Così, dopo alcuni mesi di sviluppo, è finalmente on line il nuovo configuratore per be-

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tonpompe che permette a chiunque di poter configurare la propria macchina letteralmente in pochi minuti, ottenendo addirittura un documento PDF di promemoria delle scelte fatte da esibire al momento dell’approccio commerciale finalizzato all’acquisto. “Il nuovo configuratore è stato completamente rivisto nella parte grafica in modo da rappresentare fedelmente le nostre macchine con tutti i recenti aggiornamenti estetici e funzionali” ha dichiarato Adalberto Marcello, Communication & Promotion Manager di Cifa durante una chiacchierata nella quale ci ha spiegato nel dettaglio il funzionamento e i vantaggi del nuovo strumento on line.

“Molta attenzione è stata posta nella realizzazione dell’interfaccia utente, in modo che potesse essere uno strumento intuitivo e facile da usare per tutti”. Proprio in virtù di questo enorme lavoro finalizzato alla facilità d’uso, di primo acchito il configuratore potrebbe far sembrare la configurazione di una macchina complessa come la betonpompa una sciocchezza di pochi minuti, ma come spesso accade l’apparenza inganna. Dietro il configuratore sono in azione complessi algoritmi in grado di tradurre in immagini e parole le scelte effettuate dall’utente, il tutto nel rispetto di una delle regole auree del web: don’t make the user think to what he has to do (non costringere l’utente a chiedersi cosa fare per navigare nel sito). Non a caso lo stesso Marcello ci conferma che “in quest’ultimo aggiornamento abbiamo fatto in modo che il nostro listino commerciale, con tutte le versioni e le opzioni di configurazione venisse fedelmente riproposto nel configuratore”. Insomma, si tratta di uno strumento davvero completo che permette di configurare la propria


ACCEDI AL CONFIGURATORE

4 CATEGORIE

Accedi al configuratore attraverso il sito configurator.cifa.com

Scegli quale macchina configurare e la lingua

SCEGLI LA BASE DELLA TUA BETONPOMPA

SCEGLI I COLORI DELLA TUA BETOMPOMPA Qui puoi iniziare a scegliere i colori per ogni elemento della betonpompa e poi proseguire nella configurazione

Tamburo

Azionamento

SCEGLI LO STILE DELLA TUA BETOMPOMPA

Puoi affinare la selezione indicando la lunghezza del braccio e il tipo di tubazione, oppure partire da uno dei modelli di cui è composta la gamma

Qui puoi iniziare a scegliere il tipo di decorazioni per la betoniera

UN MONDO DI CONTENUTI TECNOLOGICI PER COMPLETARE LA CONFIGURAZIONE

Gruppo pompante

Standard equipments

Caratteristiche e accessori

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Finanziamenti Zoomlion Capital Italy Spa è la società finanziaria di proprietà del gruppo Cifa/Zoomlion, ad esclusivo servizio dei clienti del gruppo. Gli uffici sono ubicati a Senago, all'interno degli stabilimenti Cifa, a garanzia di un’integrazione totale nel mondo Cifa/Zoomlion in modo da assicurare ai clienti un servizio a 360°. Il Gruppo è in grado di assistere i propri clienti in tutte le varie fasi di acquisto: dalla produzione, alla commercializzazione, al finanziamento, all'utilizzazione del bene.

Servizi • Cifa Academy; • Ricambi originali; • Customer Satisfaction; • Cifa locator; • Sistemi di sicurezza e controllo

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REPORTTECNICO

macchina in pochi, semplici passaggi. Forti della bontà del progetto e sicuri del suo successo, in Cifa sono già passati allo step 2:“Questo genere di progetti, una volta avviati, sono in continua evoluzione. Cifa è molto attenta al costante miglioramento del proprio prodotto e necessariamente lo strumento del configuratore segue tutte le novità che vengono introdotte, nonché le implementazioni e le migliorie. Inoltre abbiamo già iniziato un lavoro di rinnovo sostanziale del configuratore delle pompe autocarrate” ci ha rivelato Adalberto Marcello che però non vuole svelare ulteriori dettagli. Come accennato all’inizio di questo articolo, il processo di configurazione della propria betonpompa si chiude con la possibilità di salvare la configurazione, scaricare un wallpaper o chiedere un contatto. In quest'ultimo caso la richiesta di contatto che arriva in Cifa ha in allegato anche la configurazione fatta dal cliente, cosa che facilita e velocizza di molto alcune operazioni successive che non sono più strettamente di marketing, ma più di pertinenza del settore commerciale (il configuratore è volto anche a facilitare la gestione dell’ordine, migliorando la comunicazione sulle specifiche di verniciatura: per esempio con esso è possibile allegare ad un ordine l’immagine della configurazione effettuata via web). Il configuratore però nasce e si sviluppa come strumento di marketing. “Crediamo molto in questo strumento di marketing. Analogamente a quanto viene fatto da tempo nel mondo automotive, ci consente di

Un’Energya completamente verde

Presentata in anteprima mondiale nel 2013, la betoniera Energya di

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dare molte informazioni ai nostri clienti nella fase precedente alla vendita rendendo più facile anche la scelta del prodotto” ha concluso Adalberto Marcello.“Tutte le ricerche sul tema indicano che il web è sempre più il canale preferenziale attraverso il quale si valutano i prodotti, quindi con questo configuratore, e con un po’ di orgoglio, Cifa rivendica di essere stata tra i primi nel 2013 nel settore dei macchinari per calcestruzzo a offrire tale opportunità. Con il nuovo configuratore intendiamo proseguire nel percorso intrapreso, da un

Cifa è stata scelta da numerose aziende di costruzioni in Europa che l’hanno messa all’opera in diverse capitali europee in cui ha rivoluzionato il trasporto e la posa del calcestruzzo. La peculiarità di questa betoniera è la progettazione, volta a

ottimizzare il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni e del rumore. Per ottenere tutto ciò Energya è una betoniera da 9 metri cubi azionata da un motore elettrico alimentato da una batteria al litio di ultima generazione. La ricarica avviene durante i

Un esempio della prima pagina di una configurazione salvata in formato PDF

lato supportando in modo efficace la nostra forza vendita, che beninteso rimane essenziale nel nostro business, e dall’altro coinvolgendo i visitatori del nostro sito. Con questo strumento vogliamo che anche operatori che non hanno mai acquistato una nostra macchina possano farsi un’idea di come apparirebbe un nostro prodotto con i loro colori sociali e vedano quali opzioni siamo in grado di fornire per soddisfare le diverse esigenze andando anche nel dettaglio della scelta del gruppo pompante e dell’azionamento del nostro kit”.

trasferimenti su strada mediante il sistema di recupero dell’energia frenata, o mediante il motore del camion o, ancora, mediante collegamento alla rete elettrica. Quest’anno la già verde betoniera di Senago compie un ulteriore balzo verso la sostenibilità al 100%

grazie all’allestimento sui veicoli Iveco alimentati a LNG. La prima unità è già stata acquistata dal Gruppo francese Jacky Perrenot e consegnata ai primi di settembre. Ad essa sarà dedicato un articolo completo sul prossimo numero di Macchine Cantieri.


Innovazioni MERCEDES-BENZ

Assi intelligenti Presso lo stabilimento Mercedes-Benz di Kassel è stato dato il via alla produzione del nuovo asse posteriore per veicoli industriali in grado di ottimizzare i consumi riducendoli dello 0,5% sull’Actros DI TEA GIUSTI • FOTO DI MERCEDES-BENZ PHOTO GALLERY

“L

a seconda generazione della catena cinematica integrata di Daimler Trucks, composta da motore, cambio e altri dettagli tecnici come ad esempio la gestione del processo di ricarica delle batterie, ha già ridotto i consumi sul Mercedes-Benz Actros fino al 6%, traducendosi nei costi totali di esercizio più bassi in assoluto” ha dichiarato Frank Reintjes, Responsabile Global Powertrain and Manufacturing Engineering Trucks. MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni MERCEDES-BENZ

DOPPIO TRAGUARDO La nuova linea di montaggio dell’asse posteriore di Kassel a giugno ha festeggiato due importanti avvenimenti Il primo è stato rappresentato dall’avvio della produzione di serie dell’asse NFD per truck con consumi ottimizzati. Il secondo evento è stata l’inaugurazione della nuova linea di montaggio ultramoderna, costruita ex novo nei mesi precedenti. L’impianto dispone di tecnologie di produzione all’avanguardia e di un elevato grado di automazione, che consentono ad esempio di saldare i componenti interni tra loro mediante una nuova tecnica laser invece di avvitarli. Le superfici di collegamento risultanti sono perfettamente lisce, riducendo eventuale inutile vorticosità dell’olio nel gruppo differenziale, con effetti positivi sui consumi. Per la nuova linea di montaggio dell’asse NFD l’investimento stanziato nello stabilimento di Kassel ammonta a circa 30 milioni di euro.

“Grazie al primo asse per truck intelligente al mondo siamo ora in grado di ridurre i consumi addirittura di un ulteriore 0,5%: è l’ennesima dimostrazione della nostra leadership tecnologica, un vantaggio diretto per i nostri Clienti”. Con queste parole è stata introdotta la produzione del nuovo asse posteriore per veicoli industriali pesanti Mercedes-Benz, Actros in primis, in grado di abbattere i consumi di un ulteriore 0,5% grazie al fatto di… essere intelligente! Ma cosa si intende per intelligenza di un componente? Ovviamente non che sappia fare i conti (a quello ci pensa il proprietario del camion che a fine giornata tirerà una bella riga sotto i consumi e sorriderà soddisfatto), ma che è progettato in maniera intelligente, combinando tecnologie e soluzioni innovative che insieme portano al risultato dello 0,5% in meno di consumi. MENO PESO MA ANCHE… Oltre che la riduzione del peso, ciò che rende il New Final Drive (NFD) intelligente è il nuovo tipo di regolazione dell’olio,

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CONNESSI ANCHE PER LE OMOLOGAZIONI In tema di tecnologia il Gruppo Daimler si fa vanto di essere sempre nei primi posti in classifica. La connettività è uno dei principali pilastri della strategia “RoadEfficiency” firmata Mercedes-Benz Trucks, studiata per ridurre i costi e aumentare i fatturati per ottenere un’efficienza stradale a 360°. Sono proprio la connessione in rete e la trasmissione dei dati in tempo reale che permettono oggi di viaggiare più sicuri offrendo più prodotti e servizi per i Clienti. In quest’ottica, MercedesBenz Italia Trucks ha creato un portale online dedicato alle richieste dei servizi di Omologazione per clienti,

rete commerciale e post vendita Mercedes-Benz Trucks e FUSO. L’inedita piattaforma web dedicata alle omologazioni e alla consulenza tecnica, sia sulle direttive di allestimento della Daimler AG che sulla normativa nazionale, è disponibile all’interno dei siti istituzionali di Mercedes-Benz Trucks (https://omologazionitruck. mercedes-benz.it) e FUSO (http://fuso-trucks. it/fusoitalia-prodotto) e offre l’opportunità agli addetti ai lavori di caricare autonomamente e da ogni device la richiesta per i documenti necessari al collaudo e all’immatricolazione dei veicoli. Tramite il sito è

inoltre possibile richiedere i nulla osta tecnici per la trasformazione dei veicoli, ed altre dichiarazioni della casa costruttrice. Inutile ribadire i vantaggi per i clienti: documenti in tempi più rapidi, monitoraggio costante dello stato della richiesta e un contatto diretto con la casa costruttrice.


LO STABILIMENTO MERCEDES-BENZ DI KASSEL

una regolazione defi-

Il nuovo asse per veicoli pesanti nita attiva nel grupcon regolazione attiva dell’olio po differenziale, è un vantaggio competitivo non funzione chiave solo per i nostri clienti ma anche per lo stabilimento Mercedes-Benz di Kassel: dell’asse. Tecnotecnologie di prodotto all’avanguardia logia e tipoloe ingenti investimenti negli impianti di gia costruttiva produzione assicurano allo stabilimento sviluppate sono redditività e competitività anche per il uniche nel loro futuro - Ludwig Pauss, Responsabile genere: l’olio lubridello stabilimento MercedesBenz di Kassel. ficante viene iniettato

secondo necessità in base a velocità, coppia e temperatura. Questo tipo di gestione intelligente dell’olio riduce al minimo la vorticosità dello stesso nel gruppo differenziale, con conseguente diminuzione delle perdite per attrito da parte delle ruote dentate che si muovono in bagno d’olio. … UNA PERFETTA INTEGRAZIONE Tutta la catena cinematica integrata di Daimler Trucks è stata messa a punto e garantisce, oltre a vantaggi in termini di costi e di efficienza, anche i costi totali di proprietà più bassi in assoluto (TCO) per gli spedizionieri. Mercedes-Benz Actros presenta dati sui consumi che confermano già una riduzione fino al 6%. A ridurre i consumi

Lo stabilimento Mercedes-Benz di Kassel è centro di competenza globale per gli assi per veicoli industriali di Daimler AG. Con circa 3.000 collaboratori, rappresenta il più imponente centro di produzione di assi per truck in Europa, oltre che il maggior datore di lavoro industriale della città di Kassel. Qui, grazie a processi all’avanguardia, vengono prodotti assi per veicoli industriali, commerciali ed autovetture, senza contare alberi cardanici e gruppi ruota.

contribuiscono anche i motori OM 470 ed OM 471, ulteriormente messi a punto, in combinazione con il cambio a dodici marce ottimizzato e sistema Predictive Powertrain Control (PPC) perfezionato. LA RETE DI PRODUZIONE GLOBAL POWERTRAIN Per Daimler Trucks, Global Powertrain non è solamente sinonimo di catena cinematica integrata, ma anche di integrazione di tutte le sedi globali e delle funzioni rilevanti lungo l’intera catena di creazione del valore. Gli stabilimenti Powertrain in Germania (Mannheim, Gaggenau e Kassel), USA (Detroit), Brasile (São Bernardo), India (Oragadam) e Giappone (Kawasaki) realizzano componenti di trazione secondo standard di qualità uniformi a livello globale. I componenti sono destinati all’uso in ogni divisione e marca di veicoli industriali di Daimler, oltre che per i Clienti esterni.


REPORTTECNICO

MERLO

UN COMPATTO PER L’EDILIZIA D

ebutterà a GIS 2017 il P30.10, il nuovo sollevatore telescopico compatto di Merlo nato dal rivoluzionario progetto modulare che ha raccolto numerosi premi e portato risultati di mercato ottimi in campo agrico-

Nuovi propulsori per i Roto 60

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lo, settore dove ha trovato le prime applicazioni. Con il P30.10 Merlo esporta il concetto di modularità in ambito construction e rappresenta una svolta importante per l’azienda cuneese. Con il P30.10 Merlo introduce infatti tutta una nuova gamma

Per la propria gamma Roto Merlo ha deciso di adottare motori equipaggiati con post trattamento a valvola EGR, riduttore selettivo SCR e catalizzatore DOC (come soluzione

per ottemperare allo Stage IV) che richiedono una gestione molto più semplice e smart rispetto alla soluzione con DPF. I modelli della gamma Roto MCSS saranno

quindi equipaggiati con un motore FPT NEF 45 da 4,5 litri di cilindrata per 4 cilindri in Linea, conforme alla normative Stage IV, erogante una potenza di 170 CV.

di prodotti: i sollevatori telescopici compatti, appunto. Al contempo presenta il primo telescopico con stabilizzatori basato sul telaio modulare. Questa nuova gamma è stata concepita per il mercato del noleggio, che è spesso fonte di macchine in ambito edile. Al contempo molti cantieri urbani sono stretti fra costruzioni e strade e necessitano di una macchina compatta, prestante e confortevole. Il nuovo P30.10 risponde alle aspettative di entrambi questi settori (noleggio ed edilizia) grazie innanzitutto a dimensioni molto compatte (2,12 m di altezza per 2,1 di larghezza per una lunghezza totale di 4,6 m): numeri che fanno del P30.10 il più compat-


Gamma 2016-2017

Portata massima

Altezza massima di sollevamento

Motore

ROTO 45.21 MCSS ROTO 50.16 MCSS ROTO 40.26 MCSS ROTO 40.30 MCSS ROTO 60.24 MCSS

4.500 kg 5.000 kg 4.000 kg 4.000 kg 6.000 kg

20,8 m 16,4 m 26 m 29,5 m 24 m

FPT / 4 cil / 125kW-170 CV FPT / 4 cil / 125kW-170 CV FPT / 4 cil / 125kW-170 CV FPT / 4 cil / 125kW-170 CV FPT / 4 cil / 125kW-170 CV

Gli stabilizzatori in sagoma del P30.10 consentono la stabilizzazione in spazi dove altri telescopici non possono operare. Il P30.10 è mosso da un motore da 75 CV Tier IV equipaggiato con filtro DOC e senza DPF.

to sollevatore della categoria oggi sul mercato. Compattezza spesso non va a braccetto con stabilità, ma in questo caso arriva il secondo grosso plus del nuovo P30.10, ossia gli stabilizzatori. Questi ultimi, pur non inficiando in alcun modo le dimensioni (restano sempre nella sagoma della macchina) consentono di stabilizzare il telescopico in spazi anche molto ridotti. La stabilizzazione e, più in generale, la sicurezza del nuovo P30.10 sono garantite dall’innovativo sistema MCDC nella sua versione “Light”,

sistema semplice ed efficace che consente all’operatore di concentrarsi sulle operazioni da compiere demandando il controllo della sicurezza al computer di bordo. Come accennato all’inizio di questo articolo, il P30.10 è basato sul nuovo approcc io progettuale modulare introdotto da Merlo un

paio di anni or sono e applicato in primis a modelli agricoli. La modularità consente di ridurre le dimensioni delle macchine, aumentando innanzitutto le prestazioni: il P30.10 può infatti sollevare 3.000 kg fino a un’altezza massima di 9,6 m.A livello di comfort, poi, nulla da invidiare a modelli di categoria superiore grazie alla cabina “modulare” con vetro curvo che incrementa la visibilità e con la nuova plancia di comando, più ergonomica e confortevole. Per non parlare poi delle dimensioni: con una larghezza di 1.010 mm il P30.10 presenta la cabina più ampia del suo segmento, la stessa che viene montata sui telescopici più grandi. La cabina può inoltre essere equipaggiata con il nuovo sistema di condizionamento d’aria, che consente il rapido riscaldamento e raffreddamento, e può essere pressurizzata secondo la normativa ISO 10263-3. Passando alla propulsione il P30.10 è mosso da un motore da 75 CV Tier IV equipaggiato con filtro DOC e senza DPF, caratteristiche che garantiscono ridotti costi di esercizio e di manutenzione, fornendo nel contempo una coppia di tutto rispetto, pari a 300 Nm. La trasmissione è idrostatica di ultima generazione in grado di portare il P30.10 a una velocità massima di 40 km/h. La pompa idraulica, invece, è di tipo Load Sensing con portata di 125 l/m a 210 bar, prestazioni alla base dei movimenti del braccio più rapidi e precisi. Il P30.10 presenta inoltre assali con riduttori epicicloidale.

La cabina modulare del P30.10 offre massimo comfort e abitabilità grazie alla nuova plancia ergonomica e al vetro ricurvo. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

JCB

A CUORE APERTO

operazione è perfettamente riuscita. Nei grandi escavatori cingolati JCB batte un cuore nuovo: il motore sei cilindri MTU 6R1000 diesel Tier 4 Final. Non un semplice adeguamento normativo, ma un cambiamento volto a migliorare l'efficienza, le prestazioni e la produttività delle macchine heavy duty, cioè gli escavatori JS300, JS330 e JS370. Il diesel MTU da 7,7 litri è un motore sovralimentato di elevata efficienza che eroga una potenza di

L'

Il sistema di filtraggio

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Con il passaggio al motore MTU, JCB ha ridotto da tre a due il numero di filtri carburante, con conseguente diminuzione dei costi operativi per i clienti. In un'ottica di massima semplificazione

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180 kW (241 CV) sul JS300, che aumenta fino ai 210 kW (281 CV) sui modelli JS330 e JS370. Per raggiungere una diminuzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) di quasi il 90%, le rinnovate macchine JCB integrano un sistema di riduzione catalitica selettiva all'interno dell'impianto di scarico, con dosaggio di un additivo a base di urea Diesel Exhaust Fluid (DEF). L'introduzione di questo sistema non solo è un beneficio per l'ambiente, ma si riversa positivamen-

è stata inoltre prevista la presenza di una valvola di intercettazione del gasolio per facilitare gli interventi in assistenza. Anche il filtro dell'aria è stato migliorato, con il passaggio delle macchine JS a un nuovo elemento

te anche sui consumi e comporta un risparmio di carburante fino al 10% sul JS370 e fino al 5% sui JS300 e JS330. Ma non è tutto. Questo sistema consente al motore di soddisfare la normativa Tier 4 Final senza utilizzare un filtro antiparticolato diesel (DPF), con conseguente riduzione dei costi e della complessità di utilizzo. Gli escavatori sono equipaggiati con un serbatoio DEF da 47 litri e il fluido viene utilizzato con un rapporto di circa il 3% rispetto al con-

più potente. Il nuovo filtro dell'aria utilizza una tecnologia a nano fibre ultra-web, che garantisce una maggiore capacità di tenuta della polvere in ingresso. Secondo quanto riportato dai tecnici JCB l'unità è tre volte più

efficiente di un filtro a pieghe, pur consentendo una migliore ventilazione. Inoltre si tratta di un elemento più robusto e durevole e, con l'opzione di un prefiltro con eiettori polveri, non richiede alcuna valvola di scarico.


IN PILLOLE In estrema sintesi i principali vantaggi della nuova motorizzazione: • Sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) per soddisfare la normativa Tier 4 Final. • Conformità alle normative sulle emissioni in Europa e Nord America. • Il ridotto consumo di DEF riduce al minimo i tempi di ricarica. • Nessun filtro anti-particolato DPF, con conseguente riduzione dei tempi di manutenzione.

sumo di carburante. Ciò significa che gli operatori dovranno rabboccare il serbatoio DEF, che si trova all'interno della cassetta porta-attrezzi superiore, ogni tre riempimenti del serbatoio del gasolio. Inoltre, per evitare la riduzione automatica delle prestazioni in caso di mancato rabbocco del serbatoio, le macchine JCB sono dotate di un sistema di segnalazione, integrato nel monitor principale, che trasmette agli operatori una serie gra-

duale di avvisi in caso di riduzione dei livelli del DEF. Le migliorie apportate non si fermano certo qui. L'accesso al motore è stato ottimizzato attraverso l'adozione di un tettuccio monoblocco. I gradini sono stati riprogettati maggiorandone l'inferiore che è integrato nella cassetta porta-attrezzi a due livelli. Il livello più basso consente l'accesso alla pompa di rifornimento standard, mentre la sezione superiore contiene il bocchettone di rifornimento carburante DEF/AdBlue. Appositi piani calpestabili sono stati installati sui gradini e sulla struttura superiore, mentre le macchine beneficiano di un corrimano di serie, di un corrimano laterale e di opportuni zoccoli finalizzati a una maggiore sicurezza. Allo stesso tempo il sistema di protezione dagli urti laterali (SIPS) JCB, già di serie sulle macchine per demolizione XD Heavy-Duty, ora può essere ordinato come dotazione opzionale per tutti i modelli. Il design a sezione scatolata integrale garantisce un'ulteriore barriera protettiva nei confronti di tutti i componenti chiave della macchina. Da segnalare, infine, l'ampia gamma di accessori disponibile per i JS di maggiori dimensioni, tra cui i lampeggianti verdi per l'uso della cintura di sicurezza o il Plus Pack con diverse soluzioni opzionali. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

KATO IMER

IL GRANDE DEI MINI ll'interno della vasta gamma V4 di Kato Imer abbiamo scelto il modello di maggiori dimensioni l'85V4, da 8,5 t di peso operativo. La prima cosa che colpisce osservando la macchina è la grande attenzione riservata all'operatore in termini di sicurezza e comfort. Se la salita e la discesa dall'escavatore avvengono sempre nella massima sicurezza: quando la leva è sollevata il sistema di blocco è in funzione e tutte le operazioni sono inibite. Allo stesso tempo il motore può essere avviato solo quando la leva di blocco è sollevata, posizione che attiva anche il freno di stazionamento. Una ricerca della massima sicurezza (la cabina è omologata ROPS TOPS), che si accompagna alla volontà di offrire il massimo comfort operativo, immediatamente percepibile grazie all'aria condizionata di serie e a un'ampiezza della cabina incrementata del 25%, mentre un ridotto disegno dei pedali assicura più spazio per le gambe. Anche la strumentazione ubbidisce alla ricerca della comodità. I comandi manuali

A

L'accessibilità I grandi cofani permettono un facile accesso al motore, al distributore, ai filtri e al radiatore per tutte le operazioni di controllo e manutentive. Sotto il cofano laterale, sono concentrati tutti i punti di manutenzione: olio idraulico, liquido radiatore e batteria. Tutti i modelli della serie V4 sono inoltre equipaggiati con valvola di spurgo, filtro di sedimentazione dell’acqua e radiatore supplementare dell’olio idraulico. Il radiatore, parallelo ”Side-by-side cooler”, è di semplice pulizia.

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sono concentrati a destra, mentre il monitor frontale, di nuova generazione, agevola il controllo da parte dell’operatore durante il lavoro. I comandi con joy-stick servoassistiti assicurano la massima precisione durante le manovre. Le vibrazioni sono smorzate dal supporto viscoso che ha il compito di assorbire gli shock. La postazione di guida dell'85V4 può inoltre essere dotata di due circuiti idraulici opzionali, che permettono di utilizzare molteplici attrezzature quali: martello demolitore, cesoie, pinze idrauliche, trivelle, benne orientabili e multifunzione. L'impianto idraulico si avvale di tre pompe (due

a portata variabile Bosch Rexroth e una a ingranaggi) che sono utilizzate per operazioni indipendenti di braccio, avambraccio e rotazione. La protezione pensata per l'operatore fa il paio con quella predisposta per i tubi idraulici, il cui percorso si sviluppa sulla parte superiore del braccio e all’interno dell’avambraccio (quest'ultimo disponibile in versione standard da 1.780 mm, o lunga da 2080 mm) con tubazioni protette con spirale metallica e guaine antiscoppio. Apposite protezioni sono state predisposte anche per i cilindri del braccio e della lama. Il motore è un'unità Yanmar 4TNV98C versione VIK da 42,7 kW che rispetta le normative antinquinamento Sta-

ge IIIB - Tier4. Oltre all'Eco mode prevede, di serie, la funzione AutoIdle: i giri del motore si riducono al minimo dopo pochi secondi di inattività della macchina e, nel momento in cui viene azionata una qualunque leva, la rotazione del motore ritorna al regime preimpostato. Notevoli le prestazioni assicurate dal nuovo modello Kato Imer che, rispetto alla sua precedente versione (80VX), assicura una stabilità aumentata dell'8%, cicli di lavoro più rapidi del 10%, una forza di trazione incrementata del 10% e consumi ridotti del 15%. La forza di strappo alla benna si assesta sui 55 kN. Inoltre, con un raggio di rotazione posteriore di 1.450 mm, il miniescavatore 85V4 è in grado di lavorare con successo anche nei cantieri di più difficile accesso, tipici dei nostri centri urbani.

DATI TECNICI Motore Cilindrata Potenza massima Peso macchina con cabina Peso operativo con cabina Profondità massima di scavo Raggio minimo di rotazione frontale Forza di strappo al dente benna Larghezza benna standard Capacità benna standard Impianto idraulico Portata massima pompe Pressione massima Velocità di traslazione velocità di rotazione Serbatoio

Yanmar 4TNV98C VIK, quattro cilindri, iniezione diretta 3.318 cc 42,7 kW a 2.100 giri/min 8.440 (cingoli in gomma) - 8.490 kg (cingoli in ferro) 8.515 (cingoli in gomma) - 8.550 kg (cingoli in ferro) 4.020 - 4.320 mm (con braccio lungo) 2.640 - 2.720 mm (con braccio lungo) 5.610 kgf 760 mm 0,25 m3 2 pompe a portata variabile, più 1 pompa a ingranaggi 75,6 l/min x 2 + 54,2 l/min 24,5 Mpa (250 kgf /cm2) 2,5-4,4 km/h 9 giri/min 110 l MACCHINE CANTIERI 5.0

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Ipocrita e moralista Q

IMPARERAI A TUE SPESE CHE NEL LUNGO TRAGITTO DELLA VITA INCONTRERAI TANTE MASCHERE E POCHI VOLTI. (LUIGI PIRANDELLO)

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uesta Italia, troppo spesso ipocrita e moralista, non si smentisce mai. E anche la cosiddetta capitale morale d’Italia, Milano, non si discosta dalle brutte abitudini nazionali, anzi ne tiene alta la bandiera. Ecco l’accaduto: Antonio Barbato, comandante della polizia municipale e forte di una lunghissima carriera all’interno del Corpo, è stato defenestrato dal sindaco Sala e spedito ad altro incarico. Insomma, dietro una scrivania per non fare danni. Ma quali danni aveva combinato il nostro comandante? A colpo d’occhio nulla di particolarmente eclatante in un Paese pieno di confusione, avvisi di garanzia, tangenti e complicità di ogni genere. Barbato era cascato in un’intercettazione, a danno di alcuni sospetti di mafia, nel corso della quale avrebbe chiesto una informale attività di controllo nei confronti di un altro funzionario della polizia municipale, sospettato di assenteismo, quindi di truffa ai danni dello Stato. Ci si chiederà per quale motivo un funzionario di questo livello chiacchierasse con dei mafiosi. Ebbene i presunti mafiosi si è scoperto che erano tali solo molti mesi dopo, tramite un’indagine della magistratura. In più si trattava di blasonati fornitori del Comune di Milano che, addirittura, si occupavano di servizi nevralgici all’interno… del palazzo di giustizia meneghino. Sarà stata informale la richiesta di Barbato, sarà probabilmente stata anche inopportuna. Ma è stata fatta a persone che, a quel tempo, erano al di sopra di ogni sospetto. Tanto è vero che la stessa magistratura, nonostante la delicata indagine in corso, ha del tutto ignorato Barbato il quale non è stato neanche colpito da un avviso di garanzia. Chiuso l’incidente con una banale figuraccia del comandante? Ma neanche per sogno: Sala, sindaco di Milano per pochi voti, ha storto il naso, ha sollevato il sopracciglio e, con il piglio dell’uomo casto e pio, ha allontanato il comandante con motivazioni moraleggianti degne della Santa Inquisizione. Naturalmente non vogliamo difendere, più di tanto, il comandante. Certamente ha sbagliato, ma lo ha fatto in un’Italia di funzionari pubblici che sbagliano molto, molto di più di lui. E poi il giudice inflessibile che gli ha distrutto una carriera quarantennale, a sua volta, è indagato di reati gravissimi: falso in atto pubblico e, addirittura, turbativa d’asta per le vicende dell’Expo, che lo vedevano capo in testa della baracca. E qui casca l’Italia: ma vi pare che un personaggio in una situazione del genere possa dare giudizi su alcuno? E vi pare che possa continuare a fare il sindaco? In Italia pare di sì!


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