MC5.0-Macchine Cantieri - n. 21 - aprile 2015

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MC M C+ I L

M O T O R E

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5.0

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Il genio della

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Böcker è presente in Italia da ormai 25 anni. Un traguardo importante che va festeggiato. Per questo dal 20 al 24 maggio Böcker ha organizzato un evento che sarà un momento per festeggiare insieme ai clienti, offrendo nel contempo l’opportunità di vedere tutta la gamma dei prodotti, e conoscere le peculiarità del marchio. E per l’azienda sarà l’occasione anche per incontrare il mondo dell’edilizia, su cui la società sta puntando in modo deciso. Durante la manifestazione saranno esposte la nuova gamma di gru Easyline; lo speciale elevatore HL 34 nella livrea “Anniversary Edition”; la scala componibile per l’edilizia Toplift; la gamma gru in alluminio e la gamma di scale per traslochi. “L’andamento delle vendite ci rende decisamente ottimisti” ha commentato Andreas Sparrer, Country Manager Italia.

25

dalle aziende

anni

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2015 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

ROAD&TRAFFIC Azerbaijan 12 - 14 maggio

REMTECH 2015 Ferrara 23 - 25 settembre

BUILDEXPO AFRICA SALON DE MÀQUINAS Kenya Saragozza 02 - 04 maggio 1 - 2 luglio

RIABITA Fermo 6 - 8 novembre


Alla conquista (Aziende)

Paese dopo paese alla fine è giunta la volta anche della Thailandia, dove Palazzani ha consegnato la sua prima (di molte, si spera) macchina, un ragno TZX 225/C in versione Bi-energy. Acquirente della piattaforma la Faster Enterprise &Co, nuovo concessionario dell’azienda bresciana per, appunto, la Thailandia. Destinazione d’uso: il noleggio alle ditte appaltatrici dei lussuosi e moderni centri commerciali come il Central World, il Siam Paragon e il Mega.

CASE HISTORY

PARANCO IN PISCINA Un paranco di Mec Gru per la Y-40

Nuovi stoccatori (Prodotto)

C

he un paranco elettrico su monorotaia staffata al soffitto potesse prestare servizio nella piscina più profonda del Mondo non è facile da immaginare. Eppure è così, perché le possibilità di business sono nascoste anche in situazioni che di primo acchito

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OM Still lancia due nuovi stoccatori, l’EXV 14-20 e EXV-SF 14-20. I modelli a timone con operatore a terra EXV 14, 16 e 20 e quelli a timone con uomo a bordo su pedana ripiegabile EXV-SF 14, 16 e 20 si contraddistinguono per le portate residue piuttosto elevate nonché per la buona manovrabilità.

non sembrerebbero adatte. Ma Mec Gru non si pone limiti e ha seguito fin dall’inizio il progetto della Y-40 valutando con il cliente la soluzione tecnica più opportuna per installare gli impianti e la pavimentazione della piscina a 40 m di profondità. Dopo attente analisi e considerazioni si è optato per il montaggio di una monorotaia staffata ad hoc al soffitto della piscina e di un paranco elettrico a catena SWF CHAINster con velocità di sollevamento aumentata a 16 m/min, raccoglicatena speciale e radiocomando Telecrane Italia Silver Hoist. Oggi il progetto è completo e la piscina è pienamente funzionante. Il paranco SWF, utilizzato durante la costruzione, oggi è usato per la manutenzione della struttura. FONTE: MEC GRU

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Con il D Wide CNG, Renault Trucks completa la propria Gamma Distribuzione offrendo un veicolo equipaggiato con il nuovo motore Euro 6 da 9 litri e 320 cv, disponibile in 2 configurazioni: motrice 4x2 18t e motrice 6x2 26t, alimentati a gas naturale.

Arriva il nuovo escavatore cingolato Doosan DX235LCR-5 da 24 t, con raggio di rotazione ridotto e motore conforme alla normativa Stage IV, che offre prestazioni notevolmente migliorate rispetto alla versione precedente.

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4


RICONOSCIMENTI

PREMIATI

John Deere premia Michelin

I

settori Agricoltura e Macchine Movimento Terra del gruppo Michelin sono stati riconosciuti “Supplier of the Year” (Fornitore dell’anno) e “Partner-level supplier” (Fornitore partner) per il 2014 nell’ambito del “John Deere Achieving Excellence Program” (Programma per raggiungere l’eccellenza). “Fornitore partner” è il livello più elevato cui possa aspirare un fornitore di John Deere. I fornitori che partecipano al programma “Achieving Excellence” sono valutati ogni anno in diverse categorie chiave di performance, come qualità, gestione dei costi, consegna, assistenza tecnica e reattività. John Deere ha creato questo programma nel 1991 per dare ai fornitori valutazioni e feedback con l’obiettivo di un continuo miglioramento. A Michelin Tweel Technologies è stato conferito anche il premio “Innovation of the Year”. FONTE: MICHELIN

Nella foto: Iveco ha partecipato a “L-CNG Transport Seminar”, organizzato da NGVA Europe, (Associazione europea dei veicoli a gas naturale e biometano) per sottolineare ancora una volta il ruolo strategico che i veicoli alimentati a gas naturale possono rivestire nel settore dei trasporti, in linea con le politiche dell’Unione Europea.

Problemi con le strade sporche e con la polvere?

ANDY STUDDERT, PRESIDENTE NONCHÉ CEO DELL’AMERICANA NES RENTALS, AZIENDA ATTIVA NEL NOLEGGIO, È IL NUOVO PRESIDENTE DI IPAF.

NOVITÀ Goodyear parteciperà a Intermat presentando i nuovi prodotti e servizi per veicoli off-theroad (OTR) presso lo Stand F001 Padiglione 5a. In occasione della fiera, Goodyear presenta le nuove misure della gamma di

successo RT-5D, un pneumatico per terne per impieghi pesanti, la cui tecnologia si basa su una carcassa ad elevata stabilità. Goodyear presenterà inoltre l’estensione della gamma di pneumatici specifici per impieghi

portuali, con l’introduzione dei modelli EV-4R e EV-4C nella misura 18.00R25, e introdurrà anche nuovi servizi per l’edilizia, che permetteranno di compilare online i rapporti di ispezione delle flotte e di usare i dati raccolti per una consulenza ancor più mirata.

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Svezia in finale (Gare)

Erano nove le squadre nazionali che si sono contese la semifinale regionale dello Scania Top Team 2015, andata in scena il 21 marzo a Bratislava. Dall’arena è uscita vincitrice la squadra svedese che si è comportata meglio rispetto alle sfidanti giunte da Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia e Olanda. La Sacar di Frosinone, officina campione d’Italia, ha combattuto fino all’ultimo ma non è riuscita a conquistare il lasciapassare per la Finale mondiale di Södertälje, in programma dal 3 al 5 dicembre 2015.

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La linea Hardox Tube 500 offre la stessa durezza e tenacità delle lamiere antiusura Hardox, ma in forma tubolare. “Le caratteristiche finali vengono definite dopo la laminazione e la saldatura del tubo, per garantire omogeneità, durezza e tenacità dell’Hardox”, afferma Fredrik Mikaelsson, Manager di Tubes & Sections.

IMMAGINE AZIENDALE

CAMBIA IL LOOK BKT lancia la sua nuova immagine aziendale

P

resentata in anteprima alla scorsa edizione del Sima di Parigi, è ormai avviata la nuova campagna pubblicitaria a marchio BKT. Il forte messaggio di comunicazione verbale “Viviamo l’esperienza - nello stesso campo” afferma il profondo legame tra l’azienda e l’utilizzatore del prodotto. Il messaggio è supportato da un’immagine grafica che rappresenta uno pneumatico “inglobato” nel campo circostante, simboleggiando l’integrazione con il settore di applicazione. Il messaggio visivo è

declinato in una campagna multi-soggetto che pone in evidenza, attraverso immagini rappresentative di differenti settori d’applicazione, le diverse esigenze degli utenti in relazione all’uso degli pneumatici. Protagonisti della nuova campagna, quindi, sono i diversi modelli di punta degli pneumatici BKT per ogni settore: agricolo, movimento terra, industriale e costruzione. Leitmotiv della campagna pubblicitaria, la totale integrazione dello pneumatico nel rispettivo campo di applicazione. FONTE: BKT



Sommario MC 5.0 • APRILE 2015 • NUMERO 21

14 COVER I nuovi SV16, SV18 e SV22 rinnovano la gamma dei miniescavatori di Yanmar CEE

ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ

REPORT TECNICO

21 GIGANTI D'AUTORE

(TREVI BENNE)

24 IL BIGNÈ

ALLA CREMA

(VOLVO CE)

26 NEL SEGNO DELL'ECO

(WACKER NEUSON)

28 PERCHÈ

EDITORIALI

12 Editoriale on

ACCONTENTARSI...

SE CHI URLA VINCE

(DI EMANUELA PIROLA)

66 Editoriale off

(MEWA)

30 LIEBHERR'S PARADE/1

L'ITALIA DEI CONTRASTI

(LIEBHERR)

(DI MAURIZIO GUSSONI)

DELLA SCELTA

26

62 FLESSIBILITÀ

14 Cover story

POLIVALENTE

IL GENIO DELLA LAMPADA

(SOILMEC)

64 POLVERE, ADDIO

(YANMAR CEE)

40 UN'ALTRA

DA PRENDERE CON LE FORCHE

(SOLLEVATORI TELESCOPICI)

DIMENSIONE (MECALAC)

ET&S

(ATTUALITÀ)

47 PICCOLI TELE CRESCONO

48 LA RICETTA

INNOVAZIONI

20 Sicurezza

46 CAPTURED

(DIECI)

(FRUTIGER)

LEGISLAZIONE

PERFETTA (GENIE)

50 IN GRANDE SPOLVERO

TESTIMONIANZE

58 CARBONIO

52 SQUADRA

(CIFA)

(MERLO)

(KOHLER ENGINES)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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MACCHINE CANTIERI 5.0

PER AMICO

54 LA DIFFERENZA?

55 LIEBHERR'S PARADE/2 (LIEBHERR)

56 NON SOLO MACCHINE (HAULOTTE)

CHE VINCE...

RUBRICHE

65 CANTIERI STYLE (FT)

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com

Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com

Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009

Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa

Pubblicità e marketing Tel. 039 2020976

I NUMERI

(MANITOU)

(JLG)

31 LA RICERCA DELLA PERFEZIONE

45

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(CIFA)

COVER STORY

58 L'IMBARAZZO

editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013


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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

urla vince Se chi

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l potere d’acquisto delle famiglie italiane è rimasto invariato nel 2014 rispetto all’anno precedente mentre è calata la propensione al risparmio. Ma è risalita la spesa per consumi finali delle famiglie che è cresciuta dello 0,5% sul 2013. Lo comunica l’Istat che segnala ancora in calo nel 2014 la quota di profitto delle imprese, pari al 40,6%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al 2013 e toccando così il nuovo minimo dall’inizio delle relative serie storiche (1995). Questo quanto apparso su un articolo de Il Sole 24 Ore, recentemente. In barba a tutti i proclami della ripresa alle porte. La verità è che la ripresa la possiamo fare solo noi. Se aspettiamo che piovano risorse, idee, business dal cielo per grazia ricevuta languiremo ancora per molto, molto tempo. è tempo che aziende e associazioni chiedano a gran voce una comunicazione positiva da parte dei mass media; è tempo di ribellarsi se quando si parla di edilizia e cantieri sembra sempre che il settore sia fatto solo da delinquenti che non pensano alla sicurezza (vedi l’ultima pubblicità Inail sui fondi a disposizione per la sicurezza, che vede come sfondo a tutto lo spot solo ed esclusivamente cantieri edili e macchine operatrici: come se gli incidenti sul lavoro capitassero solo in edilizia!); è tempo di ribellarsi quando si parla di autotrasporto i camion sono definiti LA PRECEDENZA se“bisonti” della strada e gli autisti sono sempre “brutti, sporchi e cattivi”. Insomma, è ora di dire basta. Perché è assurdo che VA SEMPRE A CHI sulle prime pagine dei giornali ci sia il “caso Alitalia” dove i posti di lavoro a rischio sono 4000 (o 2000, non si capisce GRIDA PIÙ FORTE. molto) che beneficiano comunque di ammortizzatori sociali, (ARTHUR BLOCH) e nessuno parla degli oltre 197.000 posti di lavoro persi nel settore dell’autotrasporto dal 2008 a oggi di cui circa la metà non ha beneficiato di alcun ammortizzatore sociale. Ed è assurdo che nessun mass media dica quante sono le piccole e medie imprese edili che hanno chiuso dal 2008: al massimo si limitano a fare qualche conguaglio di fine anno, come nel 2012 quando a perdere il posto di lavoro sono stati in 82.000 (in un solo anno), numero pubblicato su alcuni quotidiani e poi… il nulla. Allora, è proprio vero che in Italia vince chi ha la voce più grossa, chi grida di più? Bene, allora è il caso di cominciare a riscaldare le corde vocali. ❑

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CoverStory YANMAR CEE

Si rinnova la gamma dei miniescavatori da 1.5 a 2.5 t con sporgenza posteriore praticamente inesistente. I nuovi SV16, SV18 e SV22 sono più potenti, più confortevoli e più semplici DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI YANMAR CEE PHOTO GALLERY

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IL GENIO DELLA LAMPADA


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La vicenda è nota a tutti. Aladino, un tipo sveglio ma non particolarmente baciato dalla fortuna, viene indotto da un mago a introdursi in un antro misterioso dove, tra tesori di vario genere, trova una vecchia lampada, reale obiettivo del mago di cui sopra. Sforbiciando il racconto veniamo al sodo: la lampada, una volta strofinata, libera dalla sua prigione un genio, cioè un essere fantastico dotato di mirabolanti poteri magici. Gli stessi poteri, non magici ma tecnologico-progettuali, che ritroviamo nei miniescavatori targati Yanmar, geniali nella loro concezione con ingombro posteriore minimo che permette di affrontare anche i cantieri più ostici in termini di spazio. Una soluzione che offre ai miniescavatori una grande flessibilità di manovra negli spazi angusti o confinati, come anche nelle vicinanze di muri, fondazioni o di altri ostacoli che potrebbero limitare i movimenti. COMPATTI, ERGONOMICI, AFFIDABILI E VERSATILI. I nuovi SV16, SV18 e SV22 sono caratterizzati da dimensioni molto compatte e da un ingombro posteriore minimo, un alto livello di prestazioni e notevole stabilità. Le dimensioni contenute ne favoriscono il trasporto che può avvenire anche con un piccolo rimorchio op-

“IL NOSTRO IMPEGNO È VOLTO A FORNIRE SOLUZIONI SOSTENIBILI PER LE ESIGENZE ESSENZIALI NELLA VITA UMANA. SIAMO FOCALIZZATI SULLE PROBLEMATICHE CHE I NOSTRI CLIENTI DEVONO AFFRONTARE PER LA PRODUZIONE ALIMENTARE E LA PRODUZIONE ENERGETICA, ARRICCHENDO LE VITE DELLE PERSONE PER IL DOMANI DI TUTTI NOI”.

Takehito Yamaoka, Presidente Yanmar pure con un autocarro leggero. Ovviamente sono macchine ideali in tutti i cantieri con spazi ridotti e per i classici lavori nei centri urbani e di paesaggistica. L’esperienza maturata con il recente rinnovamento del modello SV26, ha permesso ai progettisti Yanmar di ottimizzare l’ergonomia degli interni per offrire all’operatore una cabina più confortevole, in cui sia facile essere più produttivi. Tutti i movimenti di lavoro della macchina sono comandati tramite joystick, mentre gli interruttori si trovano sul pannello di controllo. Il comando della lama e quello per la seconda marcia, per un azionamento più comodo, sono stati raggruppati sul lato destro della cabina. Anche le aperture di ventilazione sono disposte in modo intelligente per assicurare l’adeguato riscaldamento della cabina e un efficace disappannamento dei vetri. Inoltre, per una maggiore sicurezza durante i lavori notturni, MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory YANMAR CEE

SENZA FRONTIERE Quella di Yanmar è una storia di successo che, partendo dal tecnologico Giappone, ha saputo farsi apprezzare a livello mondiale, anche all’interno del complesso e diversificato mercato europeo Da oltre 100 anni, la fondazione della società risale al 1912, Yanmar è un gruppo gestito dalla famiglia Yamaoka. Nata a Osaka, l’azienda ha iniziato la propria attività nella commercializzazione di motori a gas, prima di concentrarsi sui settori dell’allevamento e dell’agricoltura. Nel 1921 ha sviluppato un innovativo motore termico orizzontale e in seguito è diventata famosa grazie a un’ampia gamma di innovazioni tecniche, sfociate nel 1933 con la produzione del primo motore diesel compatto al mondo. Da allora il gruppo si è sempre più allargato: oggi conta oltre 16.000 dipendenti in tutto il mondo e vanta una rete di vendita presente in 130 paesi

che, nel 2013, ha generato un giro d’affari equivalente a 6,5 miliardi di euro. I motori e le apparecchiature Yanmar sono progettati e fabbricati per un’ampia gamma di applicazioni: imbarcazioni a vela, trasporto merci, veicoli industriali e agricoli, macchine per l’edilizia e sistemi di cogenerazione energetica. Decisamente interessante la storia di quella che oggi è Yanmar Construction Equipment Europe S.A.S. Fondata nel 1989, l’azienda ha sperimentato numerose e importanti fasi di sviluppo ed è riuscita a investire anche nei periodi più difficili. Nata come Ammann-Yanmar - in qualità di joint-venture tra

le macchine sono equipaggiate, di serie, con una luce LED posizionata nella parte inferiore del braccio. Tre luci LED aggiuntive e una luce lampeggiante per la cabina sono inoltre disponibili come opzione. Per ampliare la gamma degli accessori che può essere utilizzata con la serie SV, tutte le macchine sono attrezzate con un controllo proporzionale PTO sul joystick destro. Come il modello SV26, anche i nuovi SV16, SV18 ed SV22 sono equipaggiati con un pannello di comando digitale che controlla e sorveglia i lavori di manutenzione e visualizza tutte le irregolarità. In tema di affidabilità, su determinate parti del telaio è stato applicato un rivestimento per elettroforesi come protezione dall’ossidazione, mentre i tubi PTO sono stati montati il più vicino possibile al braccio al fine di proteggerli da eventuali danni sempre in agguato in qualsiasi cantiere. In un’ottica di massima attenzione per i particolari, il sistema di riempimento carburante è stato realizzato con un design

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MACCHINE CANTIERI 5.0

il costruttore giapponese e il distributore svizzero specializzato nei prodotti stradali e negli impianti di verniciatura e rivestimento - ha posto la sua sede a Saint-Dizier, in uno stabilimento di 1.500 m2. Nel 2001 e nel 2007 si sono susseguite due distinte fasi di ampliamento con un investimento complessivo di 40 milioni di euro che hanno permesso di creare le linee di verniciatura e assemblaggio e l’integrazione di quattro officine di saldatura meccanica. L’area produttiva è così passata a una superficie di 54.000 m2. Nel 2010 si è sciolta la joint-venture, la società è diventata Yanmar Construction Equipment Europe e il sito di Saint-Dizier è diventato giapponese al 100%. Il gruppo ha continuato i propri investimenti nell’azienda che, nel 2014, è emersa dalla

recessione. Nei due anni precedenti, comunque, sono stati creati quaranta posti di lavoro e la società è entrata in un nuovo ciclo di investimenti. Oggi a Saint-Dizier, Yanmar CEE produce miniescavatori idraulici per i mercati dell’edilizia, dei lavori pubblici e dell’architettura del verde. L’azienda vende a 160 partner e account principali in tutta Europa e fornisce assistenza per i ricambi con un magazzino dedicato che spedisce in media 280 colli/ giorno. L’impianto di SaintDizier produce 11 dei 17 modelli di mini-escavatori venduti ed effettua l’adattamento delle macchine prodotte in Giappone per il mercato Europeo. Yanmar CEE completa la propria gamma con mini caricatori, dumper e autocarri. L’azienda conta 334 dipendenti ed è uno dei siti di produzione più grandi e moderni d’Europa.

volto a evitare la fortuita fuoriuscita di carburante che potrebbe inquinare l’interno della macchina. Il nuovo design limita anche la propagazione di odori sgradevoli in cabina. EQUIPAGGIAMENTO TECNICO E PRESTAZIONI. Le macchine, in versione cingoli in gomma e cabina, hanno un peso operativo compreso tra i 1.730 kg del modello SV16 e i 2.260 kg dell’SV22, e sono tutte equipaggiate con motori diesel Yanmar. Per l’SV16 si tratta di un’unità 3TNV70XBVA2 da 12,1 kW (16,5 CV) a 2.600 giri/ min; per l’SV18 è la volta di un 3TNV70VBVA2 da 9,5 kW (12,9 CV) a 2.100 giri/ min; mentre nel caso dell’SV22 il motore è un 3TNV76-SBVA2 con potenza massima di 13,4 kW (18,2 CV) erogata a 2.200 giri/ min. La profondità di scavo, con l’ausilio della lama abbassata, si assesta sui 2.160 mm per il modello di minori dimensioni; sale a 2.580 mm per il miniescavatore di mezzo e si assesta


sui 2.650 mm per la versione di maggiori dimensioni. Allo stesso tempo la forza di scavo alla benna registra valori compresi tra i 13,7 kN e i 18,6 kN. Se per tutti e tre i modelli il raggio di rotazione posteriore è di 980 mm, la velocità di traslazione per l’SV16 si muove da 1,7 a 3,3 km/h, per l’SV17 è di 2,2-4,1 km/h e per l’SV22 è pari a 2,4-4,1 km/h. IL POLIEDRICO SV26. Capostipite dell’intera evoluzione di gamma, l’SV26 è un autentico strumento all-terrain capace di assoluta multifunzionalità. Progettato per soddisfare molteplici esigenze, anche in caso di lavori complessi, è una macchina compatta e leggera che può essere facilmente trasportata su un rimorchio. Grazie a dimensioni compatte, notevole stabilità e buona potenza (17,6 kW) è destinato a un largo ventaglio di applicazioni come i lavori in ambito urbano, di movimento terra in generale e sistemazione o creazione di aree verdi. Ottimo il lavoro svolto dai progettisti Yanmar sotto il profilo dei consumi che, assicurano, si assesta su un risparmio di carburante del 20% rispetto alla concorrenza diretta. Con un peso operativo di 2.675 kg con cingoli in gomma e cabina, l’SV26 garantisce una

profondità di scavo di 2.735 mm con lama abbassata (2.595 mm a lama sollevata), un raggio di rotazione posteriore di 1.160 mm e una forza di scavo di 2.500 kgf. La velocità di traslazione va da 2,9 a 4,8 km/h. Sul fronte degli accessori, per soddisfare le esigenze dei clienti e assicurare maggiori possibilità applicative,Yanmar ha lavorato allo sviluppo di accessori per l’intera gamma da 2 a 10 t. Linee ausiliarie sono state integrate nella maggior parte delle macchine con opzioni quali benne rotanti e una gamma di accoppiatori rapidi meccanici e idraulici a pressione costante.

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20 ANNI DI ViO Yanmar, insieme all’intero comparto edile, festeggia un compleanno importante. Il primo mini-escavatore con il sistema Zero Tail Swing, chiamato “ViO” prodotto dalla società è stato infatti presentato in esclusiva al Bauma del 1995. Si trattava del modello ViO50. Oggi, a distanza di 20 anni, questo sistema costituisce oltre l’80% delle vendite mondiali di Yanmar. Intermat il luogo ideale per le celebrazioni.


CoverStory YANMAR CEE

LARGO AL MINIDUMPER C08. La produzione Yanmar non si ferma ai soli miniescavatori. Tra le novità di rilievo presenti a Intermat spicca il minidumper C08 che si caratterizza per una capacità utile di carico di 800 kg ed è disponibile in quattro versioni standard e High-Tip, in cui la benna può essere sollevata, come opzione, con un dispositivo auto-caricante. I modelli High-Tip arrivano tutti a un’altezza di lavoro di 1.500 mm e possono pertanto essere utilizzati con la maggior parte delle benne per scaricare oltre linee di recinzione e muretti o su spazi di lavoro rialzati. Tutti i modelli C08 si contraddistinguono per prestazioni elevate, estrema affidabilità e compattezza. Sotto quest’ultimo profilo va sottolineato come le dimensioni del C08 siano state specificatamente studiate per l’impiego in condizioni ristrette, dove la sua larghezza (810 mm in versione standard) rappresenta una vera carta vincente. La macchina è equipaggiata con un sottocarro molto robusto, montato su cingoli per poter salire le scale e dislivelli e per circolare su terreni accidentati oppure anche in caso di neve. Disegnato per trasportare materiali da costruzione e rifiuti di cantiere, è adatto anche per altri tipi di trasporto in cui la forma particolare dei rulli oscillanti facilita la marcia fuoristrada senza alcun rischio legato alla perdita del carico dalla benna. Il C08 è equipaggiato con un motore diesel Yanmar (LN 100

AE da 10 hp) installato in modo che le vibrazioni trasmesse all’operatore siano ridotte al minimo, ed è dotato di una trasmissione idrostatica con pompe a portata variabile in grado di combinare velocità e potenza in base alle reali esigenze dell’operatore. Inoltre i sistemi idraulici della benna e del dispositivo auto-caricante sono separati, in modo che la macchina possa traslare durante il lavoro. La console di comando a bordo, ergonomica e intuitiva, consente un facile apprendimento da parte dell’operatore che è velocemente in grado di lavorare in tutta sicurezza. Grazie all’ottima accessibilità dei punti di controllo, anche la manutenzione risulta molto semplice. Il peso operativo del minidumper va da 560 a 770 kg in base alle versioni e la velocità si assesta sui 4 km/h. ❑

UNA MARCIA IN PIÙ Yanmar Construction Equipment Europe rafforza il suo team manageriale: dal 1° gennaio 2015, Andreas Hactergal è diventato il nuovo Direttore vendite e marketing per l’Europa. Grazie ai suoi 25 anni di esperienza nella gestione operativa e strategica, maturata attraverso importanti collaborazioni con Bobcat e Terex Compact Deutschland, una personalità del settore entra a far parte del team Yanmar. Ne è convinto Jean-Marc Reynaud, Presidente di Yanmar Construction Equipment Europe, che ha dichiarato: “Andreas Hactergal possiede un eccellente know-how specifico nel settore e un’eccezionale conoscenza degli eterogenei mercati europei. È la persona ideale per questa posizione e aiuterà a rafforzare il profilo di Yanmar e a migliorare la nostra strategia, tenendo presente gli specifici requisiti nazionali”. E Andreas Hactergal afferma: “Yanmar CEE è un’azienda con un grande futuro. Sono impaziente di contribuire attivamente alla strategia per promuovere lo sviluppo nei mercati europei”. I nostri migliori auguri.

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TU CONOSCI LA BESTIA

INCONTRA LA BELLA IL 20 APRILE A INTERMAT Non perdere la rivelazione d’acciaio. Ti aspettiamo ad Intermat dal 20 al 25 Aprile 2015 - Hall 5a Stand K044, dove vedrai la Bella e la Bestia.Visita www.ssab.com/intermat2015 per consultare il programma completo. SSAB Swedish Steel S.p.A. Via G. Di Vittorio, 6 25016 Ghedi (BS), Italy

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LEGISLAZIONESICUREZZA

(SOLLEVATORI TELESCOPICI)

DA PRENDERE CON LE FORCHE Dalla messa in servizio alla prima verifica periodica. Breve viaggio per districarsi tra le pieghe dei decreti n burocratese si definiscono “Carrelli semoventi a braccio telescopico”, ma in sostanza stiamo parlando dei Sollevatori Telescopici, uno dei mezzi d'opera tipici dei cantieri italiani, parte del parco macchine di molteplici imprese. Riguardo a tali macchine il D.M. dell'11 aprile 2011 prevede che il datore di lavoro che possiede, appunto, un carrello semovente a braccio telescopico provveda a dare comunicazione di messa in servizio dell’attrezzatura all’Unità Operativa Territoriale INAIL competente, che assegnerà all’attrezzatura una matricola, e a richiedere, sempre all'INAIL e dopo al massimo 10 mesi dalla messa in servizio dell’attrezzatura, la prima delle verifiche periodiche. Inoltre, dato che questa tipologia di macchine non rientrava nei precedenti regimi di verifica, lo stesso decreto sancisce che qualora tali attrezzature alla data di entrata in vigore del suddetto decreto risultassero già messe in servizio, la richiesta di prima verifica periodica costituisce per il datore di lavoro adempimento anche all’obbligo di comunicazione di messa in servizio. In pratica un bel 2x1, come nelle offerte dei supermercati. Se stiamo

LA MESSA IN SERVIZIO

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I

parlando di macchine immesse sul mercato dopo il 21 settembre 1996, è inoltre opportuno allegare anche la dichiarazione di conformità CE; in caso di macchine antecedenti tale data, il nostro consiglio sarebbe di sostituirle, ma se proprio siete affezionati a questo sollevatore, è necessario allegare alla richiesta di prima verifica periodica copia dell’attesta-

LA PRIMA VERIFICA PERIODICA

Dalla richiesta telematica alle tariffe, ai soggetti delegati indicati dall'impresa

La richiesta di prima verifica periodica dovrebbe essere inoltrata per via telematica, tramite punto cliente (al momento solo per gli utenti autenticati e registrati da INAIL), o via posta certificata e prevede che il datore di lavoro specifichi se il sollevatore possiede funzioni aggiuntive di sollevamento cose e/o persone. In ogni caso un sollevatore telescopico già sottoposto a prima verifica ai sensi del D.M. 11 aprile 2011, quindi già immatricolato secondo le tipologie previste, qualora venga dotato di diversi o ulteriori accessori non presenti al momento della prima verifica periodica, ricade nel regime delle verifiche periodiche successive alla prima e non necessita di ulteriore immatricolazione. Inoltre, a prescindere dagli accessori, la verifica è sempre unica come deve essere unica la tariffa applicata, senza alcuna maggiorazione riferita agli accessori. E si ricorda come l’INAIL possa effettuare direttamente la prestazione, o delegarla al soggetto abilitato indicato dal datore di lavoro.

zione della conformità ai requisiti di sicurezza firmata dal datore di lavoro o da una persona competente da lui incaricata. A scanso di equivoci è inoltre bene precisare che un sollevatore telescopico rientra nel regime delle verifiche periodiche qualsiasi sia l’accessorio/attrezzatura intercambiabile con cui è allestito, anche se diverso dalle forche. ❑

Nel modello per la comunicazione di messa in servizio a disposizione sul sito INAIL si dovrà indicare, oltre ai dati dell’attrezzatura, le eventuali funzioni aggiuntive (sollevamento cose e/o persone) che il sollevatore potrebbe presentare. L'INAIL provvederà quindi ad assegnare una matricola all’attrezzatura, unica a prescindere dalle funzioni aggiuntive. Anche per i sollevatori già immatricolati e sottoposti a verifica ai sensi del previgente regime, purché attrezzati come apparecchi di sollevamento, è necessario comunicare la messa in servizio, indicando le matricole precedentemente attribuite, che verranno riassorbite dall’unica che identificherà l’attrezzatura.

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REPORTTECNICO

TREVI BENNE

GIGANTI D’AUTORE TUTTI

da 3V

meglio grande o piccolo? È troppo chiedere entrambi? Secondo Trevi Benne no, non è troppo. E non a caso l'azienda vicentina offre una gamma di attrezzature estremamente variegata non solo per tipologia, ma anche per dimensioni. Una varietà che si è rivelata la carta vincente e la chiave del successo mondiale delle attrezzature 3V, in maniera duplice. Innanzitutto perché consente di rispondere a esigenze di settori anche molto diversi tra loro, dalla piccola cantieristica alla grande miniera, passando per la manutenzione del verde e il riciclaggio; e poi perché una volta acquisito il know how per progettare un’attrezzatura di una certa dimensione, realizzarne

È

una più grande o più piccola non è poi così complicato. E in breve si dispone di una gamma full model. Ma come nascono, nel dettaglio, queste attrezzature apprezzate in tutto il Mondo, o quasi? Beh, non c'è niente di meglio che chiederlo a chi, giorno per giorno, le pensa e segue passo passo la produzione, o la scelta dei materiali e dei fornitori. Per questo abbiamo incontrato due responsabili di Trevi Benne, Riccardo Dal Bello e Massimo Taddei. Il primo, vecchia conoscenza dei lettori di MC che hanno già avuto modo di apprendere qualche segreto da lui da precedenti interviste rilasciate alla nostra rivista, è Responsabile dell'Ufficio Progettazione di Trevi Benne da più di cinque anni ormai. Massi-

mo Taddei invece è in Trevi Benne da quando l'azienda è stata fondata, ricoprendo ruoli via via diversi e di responsabilità fino a giungere a capo dell’Ufficio acquisti. A entrambi abbiamo chiesto di portarci per mano nel viaggio rappresentato dalla nascita dell’HC120, uno dei pesi massimi della gamma 3V (per scoprire che certi aspetti, proprio, non cambiano, sia che si tratti della gigantesca HC120 o della piccola HC02). Ma entriamo nei dettagli. LA STORIA DI UN GIGANTE. La serie HC di pinze primarie è stata l’origine di una serie di prodotti che Trevi Benne ha via via sviluppato e prodotto per i settori

"I visitatori di Intermat sono invitati al nostro stand (Halle 6, L100) dove potranno vedere ben 15 attrezzature tra cui il Multi Kit MK 28P con valvola Impact Booster moltiplicatrice di potenza e il nuovo aggancio rapido idraulico universale B-LOCK progettato nel rispetto della Normativa Europea sulla sicurezza EN474".

Christian Tadiotto, Responsabile Marketing Trevi Benne

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REPORTTECNICO

della Demolizione e Riciclaggio, cui si sono affiancate le attrezzature della serie FR, frantumatori girevoli, e alla serie F dei frantumatori fissi secondari. Avendo avuto tutto origine dagli HC, va da se che si tratta dei modelli sui quali 3V ha più esperienza in assoluto: cronologicamente i primi modelli sviluppati sono stati quelli di taglia medio-grande, per escavatori fino a 50 t di peso operativo, per poi arrivare al modello HC120 applicabile su escavatori da demolizione da 90 a 150 t, la cui prima unità, destinata alla Francia, fu prodotta nel 2007. HC120, che abbiamo soprannominato gigante, lo è a tutti gli effetti, a partire dalle prestazioni, che scatenano una forza di 240 t in punta, per arrivare alle dimensioni, in linea con l'escavatore su cui va allestita, ossia un'altezza di 3.700 mm senza sella per un'apertura in punta di 2.305 mm e un peso complessivo di 12.200 kg. Logicamente il mercato di questi giganti non è fatto da grandi numeri, perché l'acquirente di una HC120 è gene-

I PREGI del gigante

L'HC120 è il top di una gamma di modelli accomunati da diverse

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ralmente un general contractor strutturato per eseguire grandi demolizioni. GENESI DEL GIGANTE. Da qui cediamo la parola a Riccardo Dal Bello che ci spiega innanzitutto che "l'iter progettuale oggi è delineato da paletti ben chiari: Ricerca e Sviluppo, Qualità e Servizio che svolgono tutti un'azione di primo piano nella nascita di un nuovo prodotto. Focalizzandoci sul punto iniziale, la R&D, qui in 3V abbiamo creato due canali di sviluppo a seconda del prodotto, uno per le Attrezzature Semplici e il secondo per tutti i prodotti legati alla Demolizione e Riciclaggio. Questa differenza è basata fondamentalmente sul fatto che a seconda della destinazione dell'attrezzatura che andiamo a progettare seguiamo procedure specifiche, per ottenere uno sviluppo consono con il prodotto finito. Per esempio per attrezzature della gamma Demolizione e Riciclaggio vengono maggiormente

peculiarità. “La principale caratteristica della serie HC risiede nella conformazione delle ganasce mobili appositamente create per penetrare nelle strutture primarie di calcestruzzo, con armatura in ferro, che presentano generalmente una

resistenza molto elevata” ci spiega Riccardo Dal Bello. “Nel corso degli anni, a seconda delle varie necessità dei clienti abbiamo sviluppato chele denominate ad “alta penetrazione” per consentire la

Massimo Taddei

Riccardo Dal Bello

approfondite le tematiche inerenti le prestazioni. La base di partenza di ogni progetto resta comunque l’indagine di mercato che fissa la tipologia di prodotto richiesta e i target sulle specifiche tecniche. Quindi si passa allo studio di fattibilità tecnica e, una volta approvato il progetto, inizia la fase preliminare della progettazione per verificare la fattibilità produttiva, la conformità secondo la direttiva macchine e l’analisi FEM, nonché tutti gli aspetti legati ai costi, se in linea con i valori di vendita rilevati sui vari mercati. Raggiunti questi obiettivi si passa al completamento del progetto realizzando tutti i disegni costruttivi e di assemblaggio con la relativa distinta per poi inoltrare il tutto alla Produzione per la costruzione e acquisto di quanto previsto. Confermata la disponibilità del materiale si passa all’assemblaggio e successiva sperimentazione, test e collaudo e solo al termine di queste rottura di strutture molto resistenti scaricando tutta la forza solo sulle punte: i modelli di HC con queste particolari chele trovano impiego, per esempio, nella demolizione di pilastri di ponti, solette e, in generale, di strutture in calcestruzzo con spessori notevoli”.


fasi si procede alla commercializzazione". CHI SCEGLIE GLI "INGREDIENTI"? Se il reparto R&D si occupa di stendere la ricetta del progetto e verificarne bontà e fattibilità, ad occuparsi della scelta degli "ingredienti" è l’Ufficio acquisti. Ricevute dal reparto R&D le indicazioni dei materiali necessari per realizzare l'attrezzatura del caso, si occupa della scelta dei fornitori sia delle materie prime che di alcune lavorazioni che Trevi Benne affida ad aziende esterne, del tessuto produttivo vicentino con le quali ha stretto da anni proficue collaborazioni. Ma come si sceglie un "buon ingrediente"? Esattamente come in un ristorante: ci si serve innanzitutto di buoni fornitori. Per questo Massimo Taddei si occupa di tenere in prima persona i rapporti con tutte quelle aziende che con il loro lavoro contribuiranno alla realizzazione delle attrezzature 3V. A partire dai fornitori di materie prime, come per Oltre allo studio sul profilo delle chele i modelli HC sono interessati anche da altri tipi di studi, come per esempio quelli necessari a determinare il cinematismo ideale delle chele stesse allo scopo di poter disporre della massima forza quando si inizia la frantumazione, cioè

esempio SSAB per gli acciai speciali, fino ad aziende specializzate nella realizzazione di interi componenti, come Alter che si occupa dei cilindri idraulici delle attrezzature 3V e Cioetto che esegue le lavorazioni meccaniche di precisione. Massimo Taddei ci tiene a sottolineare che “la filosofia aziendale è quella di fidelizzare e fidelizzarsi al fornitore, in un rapporto di crescita reciproca. Il know how e la qualità di un fornitore sono le principali doti che interessano a Trevi Benne: quindi i fornitori che negli anni sono cresciuti insieme a noi, adeguandosi ai livelli di qualità sempre crescenti, fino a rispondere ai requisiti della certificazione TUV e arrivando a interagire con il nostro reparto di R&D per suggerire migliorie in grado di aumentare la qualità, piuttosto che ridurre i costi di produzione, sono per 3V una risorsa che va mantenuta e consolidata nel tempo”. E qui, ancora più che per i processi di R&D, salta all'occhio che materiali e fornitori di lavorazioni esterne non vengono scelti solo in

alla massima apertura per poi scendere man mano che il materiale viene demolito e quindi le chele si chiudono. Inoltre anche il layout complessivo dell’attrezzatura va studiato quasi ad hoc, cliente per cliente: per esempio può essere necessario predisporre dei coltelli

Nelle immagini, alcune fasi della "nascita" della HC120, dal taglio delle lamiere fino all'assemblaggio finale

per tagliare le armature in ferro all’interno del manufatto. Idraulicamente le HC sono equipaggiate con una valvola rigeneratrice di flusso che durante la manovra di chiusura delle chele, detta anche di avvicinamento alla zona di rottura, ne velocizza il movimento sfruttando

base alla "taglia" dell'attrezzatura da realizzare ma anche in base all'esperienza e al know how. "Chi sa garantirci qualità, supporto tecnico e rispetto dei tempi di produzione” continua Taddei “è un nostro fornitore ideale". ❑

l’olio in uscita dallo stelo dei cilindri e rimesso sul fondello dove c’è il maggior volume da fornire. Chiudendo la disamina sull’attrezzatura questa è equipaggiata con un gruppo rotante a 360° per consentire il corretto orientamento della pinza in qualsiasi tipo di direzione

nello spazio. Grazie a questa specifica l’operatore può orientare la presa del materiale in modo ottimale a seconda delle svariate condizioni di lavoro che si presentano in cantiere dovute dalla demolizione e dal limite posto dalla macchina operatrice. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

VOLVO CE

IL BIGNÈ ALLA CREMA

L'

aspetto invitante, al primo morso si rivela un'esplosione di gusto che travolge le papille e i sensi. È il bignè alla crema, un classico continuamente rivisitato in molteplici varianti capaci di risvegliare emozioni conturbanti. Una ricetta, sempre nuova, che deve aver ispirato lo stand Volvo CE proposto a Parigi in tutte le sue potenzialità attraverso macchine e servizi in grado di stuzzicare l'appetito di qualsiasi

Attrezzature mix-andmatch

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Le pale gommate L60H, L70H e L90H sono equipaggiate con il cinematismo Volvo Torque Parallel (TPLinkage) per la massima versatilità e la migliore visibilità frontale

È possibile regolare l'escavatore per ospitare una grande varietà di linee idrauliche, montate in fabbrica con condutture per martello demolitore e cesoie (X1) e per il rotator (X3). Queste

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condutture ausiliarie di ultima generazione offrono la portata e la pressione corrette per le più diverse attrezzature speciali quali: tosaerba e cavaceppi, cesoie, frantumatori e tilt rotator. Un

sistema di gestione delle attrezzature, protetto da password preimpostata, permette la regolazione della portata idraulica e della pressione, memorizzando fino a 20 diversi livelli. La

sensibilità di risposta è invece regolabile mediante tastiera e consente all'operatore di personalizzare la risposta della macchina per avere il massimo impatto a seconda delle applicazioni.


LO stand impresa edile. Il primo morso rivela il nuovo escavatore cingolato EC220E, un 22 t alimentato da un motoreVolvo D6 Tier 4 Final/Stage IV da 128 kW a 1.800 giri/min, equipaggiato con un impianto idraulico ottimizzato, la modalità ECO e la funzione di spegnimento automatico del motore, perfetta per tenere sotto controllo il consumo di carburante e le emissioni. Allo stesso tempo l'aumentata potenza di ingresso della pompa consente un funzionamento preciso per una maggiore produttività e tempi ciclo ottimali. La stabilità è garantita da un telaio inferiore a X che consente una distribuzione omogenea del peso, mentre il sottocarro heavy duty regala tanta forza di trazione. La produttività è assicu-

rata al robusto design del braccio e dell'avambraccio con piastre interne a supporto dei punti di pressione. Il posto di comando è ergonomico e pensato per l'operatore con tutte le interfacce, compresi i joystick, la tastiera e il monitor LCD da 8 pollici, che possono essere impostate in funzione delle preferenze personali. Il numero degli interruttori è stato ridotto e il climatizzatore è integrato nella tastiera. Optional la telecamera laterale. Un altro assaggio rivela i due nuovi escavatori gommati EW160E ed EW180E, macchine multi-tasking ampiamente personalizzabili in base alle specifiche esigenze e disponibili in numerose configurazioni che consentono all'operatore di cambiare le attrezzature rapidamente e veloce-

Fantascienza. Lo stand Volvo ospiterà anche il futuristico GaiaX: un concept di escavatore compatto, immaginato per il 2030, completamente elettrico e gestibile in modo semiautomatico da remoto usando un tablet a realtà aumentata.

Con una superficie di quasi 3.000 m2, lo stand Volvo CE oltre alle novità di gamma metterà in mostra il supporto offerto dalle concessionarie Volvo per migliorare la produttività e la disponibilità operativa delle macchine, ridurre i rischi e controllare i costi attraverso gli accordi assistenza, le attrezzature, i ricambi originali, i componenti rigenerati Volvo Reman, l’usato garantito e i servizi finanziari.

La cabina rispetta lo standard ROPS e i motori Volvo sono conformi alle rigorose normative Tier 4 Final/ Stage IV

mente e di aggiungere le più diverse funzioni. A puro titolo di esempio, è possibile scegliere tra 12 diverse configurazioni di pneumatici (singoli o doppi) di otto diversi fornitori; oppure optare per diverse lunghezze dell'avambraccio in funzione dei requisiti del cantiere e delle normative. Entrambi i modelli sono omologati per l'uso su strada e possono essere dotati di un gancio di traino in grado di trainare fino a 8 t con freni a secco e 3 t senza freni. Per gli attrezzi uno speciale contenitore a cassetti (120 kg) fuoriesce dal sottocarro. Ci lecchiamo le dita con le pale gommate della serie H, e precisamente con i modelli L60H, L70H e L90H dotate di motore Stage IV, del cinematismo Torque Parallel, e della robusta catena cinematica da sempre vanto di Volvo CE. Se per una maggiore durata le macchine sono equipaggiate con una trasmissione

con contralbero in grado di sopportare elevati livelli di sollecitazione, per una maggiore versatilità applicativa prevedono il blocco del differenziale del 100% sull'assale anteriore, che offre una trazione e una forza motrice eccellenti, riducendo al minimo lo slittamento delle ruote e l'usura degli pneumatici. Per minimizzare i consumi e le emissioni le macchine sono equipaggiate con l'Eco-pedale con meccanismo di sollevamento che scatta quando il regime del motore sta per superare il range operativo più economico. L'impianto idraulico è load sensing. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

WACKER NEUSON

NEL SEGNO DELL'ECO uno dei must della nostra epoca. Il marchio ECO contraddistingue i prodotti particolarmente economici ed ecologici, prodotti attenti non solo al portafoglio ma che sanno dare qualcosa in più anche a livello ambientale. Un'autentica filosofia di vita, che in Wacker Neuson è stata abbracciata nel 2013 e da allora ha rappresentato il filo conduttore per una serie di macchine di nuova concezione. E anche il 2015 vede l'esordio, in occasione della manifestazione parigina, di molteplici macchine ECO

È

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in grado di non scendere a compromessi in fatto di economia, ecologia e prestazioni. Su tutte spicca la nuova pala gommata a trasmissione elettrica WL20e. Con una capacità benna di 0,2 m3, la macchina è equipaggiata con due motori elettrici per la trazione e l'idraulica che assicurano prestazioni corrispondenti a una macchina convenzionale. Ideale in tutti i cantieri all'interno delle aree urbane, in caso di lavori negli spazi chiusi, o nelle ristrutturazioni edilizie, a batteria completamente carica, la

L'EW100 è alimentato da un motore diesel da 86 kW/117 CV che soddisfa le norme EPA Tier IV e assicura prestazioni elevate

pala gommata WL20e assicura oltre cinque ore di lavoro grazie a una batteria piombo-acido ampiamente collaudata e testata nel settore industriale. La sua duttilità applicativa è coerente con un'altezza di 2,19 m e una larghezza di un metro, mentre il giunto oscillante articolato consente alla macchina di rimanere stabile anche su superfici irregolari. Il peso operativo è di 2.300 kg. Tra le novità esposte a Intermat anche l'escavatore gommato EW 100, un 10 t in grado di raggiungere una velocità massima di 40 km/h e di


A batteria

assicurare un consumo di carburante ridotto (-20% secondo i tecnici Wacker Neuson) grazie al sistema idraulico ottimizzato e alla nuova modalità ECO. Quest'ultima riduce la velocità e la potenza inducendo la pompa ad adattarsi di conseguenza. Oltre alla modalità ECO, gli utenti possono anche passare a LOW per i lavori lenti e molto delicati, oppure selezionare la modalità di alimentazione HI per il massimo rendimento della pompa e una maggiore potenza di lavoro. Sotto il profilo del controllo della macchina l'EW 100 è

dotato di Jog Dial System: tramite un pulsante centrale, il menu è accessibile in modo facile e intuitivo con una sola mano per modifiche delle impostazioni sempre più rapide e semplici. Tre le modalità di guida: a sterzo semplice, a sterzo integrale e a granchio.Tornando alle pale, la gamma Wacker Neuson si arricchisce delle nuove WL34, WL44 e WL54, macchine articolate particolarmente robuste, facili da utilizzare e con poche necessità manutentive, indirizzate in particolar modo al mercato del noleggio.Tra i prodotti ECO non va

Tra i prodotti ECO spiccano i costipatori a batteria AS 30 e AS 50, macchine a impatto zero che possono giocare un ruolo determinante nell'assegnazione dei lavori e influire sulla flessibilità delle imprese. Wacker Neuson ha optato per una batteria al litio-ferrofosfato che assicura lunga durata (dopo 1.500 cicli di ricarica è disponibile almeno l'80% della capacità della batteria) ed elevata resistenza a temperature tra -10 e +50 °C.

Le pale gommate di nuova introduzione sono rivolte principalmente al mercato del noleggio e alle imprese con frequenti cambiamenti di utenti

Le novità Kramer Stabilità, efficienza e versatilità contraddistinguono da sempre le pale gommate di Kramer che a Intermat presenta

i nuovi modelli 5085 e 5085T, con capacità benna di 0,85 m3 ed equipaggiate con un motore turbo a 4 cilindri con raffreddamento ad aria, in grado di erogare una potenza di 55 kW (75 CV). Rispetto ai precedenti modelli di motore, gli ingegneri di Kramer sono riusciti ad aumentare la coppia fino al 17% e a ridurre considerevolmente

poi scordato il miniescavatore 803 dual power che può essere azionato con il gruppo di alimentazione elettro-idraulico esterno HPU8, in alternativa al convenzionale motore diesel. Con questa soluzione l'escavatore funziona in modo completamente elettrico e a zero emissioni, senza perdita in termini di prestazioni della macchina o versatilità d'uso. Infine, nel settore della costipazione dell'asfalto e del suolo, meritano attenzione i rulli Wacker Neuson che vedono ampliata la loro zona di competenza con i tandem tra 1,8 a 4,5 t e con i rulli monotamburo fino a 7 t di peso in esercizio. ❑

il consumo di carburante, valori raggiunti mediante il catalizzatore ossidante del diesel (DOC), che non richiede alcun intervento di manutenzione. Presenti a Parigi anche le macchine della serie 8, anche queste riviste a livello motoristico e che ora vantano valori di coppia (+17%) e consumi (-10%) ottimizzati. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MEWA

PERCHÉ ACCONTENTARSI… GINOCCHIA

sicure

Per imbianchini, piastrellisti e per tutti i lavori che mettono a dura prova le ginocchia, Mewa ha studiato particolari imbottiture flessibili. E per chi è particolarmente attento al proprio look c’è la Generation Work: un taglio casual-denim realizzato in un tessuto resistente e altamente traspirante.

quando si può avere di più? Questo vale per ogni aspetto della vita. Anche per l’abbigliamento da lavoro. E con Mewa vengono davvero soddisfatte tutte le esigenze. Prendiamo per esempio l’abbigliamento necessario a chi opera in edilizia. Il caleidoscopio di mansioni e applicazioni racchiuso nel termine construction è davvero

...

Il modus operandi

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variegato e questo comporta un dispiegarsi di tipologie di abbigliamento necessarie altrettanto numerose, dall’alta visibilità per i lavori stradali all’impiantistica, dalla termoidraulica, alla manutenzione. Tutte nicchie applicative che Mewa ha trasformato in soluzioni specifiche, con il medesimo comune denominatore: la sicurezza unita a un elevato comfort

Non importa quale lavoro si debba svolgere. Prima di definire la gamma adatta, i consulenti Mewa analizzano con l’impresa le sue particolari necessità, non solo in termini di sicurezza e comodità,

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ma anche per quanto concerne l’immagine, il suo primo biglietto da visita. Selezionata la gamma più adatta, il Full Service Mewa si prende carico delle incombenze relative alla fornitura, al ritiro, al lavaggio,

di utilizzo. Senza dimenticare il Full Service, altra carta vincente di Mewa. Se il Full Service accomuna l’intera proposta tessile Mewa, a livello applicativo quest’ultima si diversifica in molteplici linee, tutte pensate, studiate e realizzate attraverso prove e test per evidenziare le necessità tipiche del lavoro edile. Qualche esempio? Mewa Security è il primo, una linea pensata per chi lavora in cantiere e in condizioni di scarsa visibilità, come accade ai manutentori stradali, agli smaltitori e ai tecnici delle misurazioni; si tratta di capi ad alta visibilità secondo la norma DIN EN 471 che, grazie alle strisce riflettenti e al tessuto fluorescente, coniugano un effetto segnaletico ottimale a un’elevata indossabilità, frutto di un tessuto leggero e di inserti traspiranti in punti mirati. Per gli installatori, gli elettricisti e i fabbri c’è invece Mewa Twinstar Protect, studiata per proteggere contro calore, scintille, piccole perle di saldatura e un breve contatto con le fiamme. Il tessuto, ignifugo ma leggero, è antistatico e si caratterizza per una buona vestibilità e per tagli facili da indossare. E l’estetica è salvaguardata da innumerevoli combinazioni cromatiche. ❑

al controllo di qualità, all’eventuale sostituzione dei capi danneggiati e alla riconsegna dell’abbigliamento da lavoro. Un servizio completo, impeccabile e sicuro che solleva l’impresa da ogni

problema relativo all’abbigliamento, nel pieno rispetto delle normative vigenti e garantendo una pulizia e un controllo decisamente più approfondito rispetto al semplice lavaggio domestico.


Foto : Š G. Piel

MCR : gli escavatori piĂš rapidi al mondo

20 - 25 Aprile 2015 Paris-Nord Villepinte - Francia

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Fino a 10 km/h Skid a rotazione totale

6MCR 6 tonnellate / 8MCR 8 tonnellate / 10MCR 10 tonnellate

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mecalac.com


REPORTTECNICO

LIEBHERR

LIEBHERR’S PARADE/1 on ci si può aspettare di meno da Liebherr che per Intermat ha davvero intenzione di sbancare, e concorre per la medaglia d’oro per numero di novità e anteprime internazionali. Rimandiamo a pagina 55 per le news in ambito lavori in quota, focalizzandoci qui sul movimento terra. In questo

N

LiSIM: un vero… simulatore

Sarà un’altra anteprima Intermat. LiSIM è il nuovo simulatore per imparare a manovrare macchine giganti quali un LB28 per fondazioni e palificazioni o un’autogru LR 1300 (300 t di peso operativo). Attraverso

ambito chi visiterà la kermesse parigina dovrà senz’altro fare un giro allo stand di Liebherr e non perdersi queste chicche. La prima il nuovo R 946, il primo modello di escavatore cingolato a montare un propulsore in linea con le normative Stage IV. A fargli compagnia ci saranno ben tre nuovi dozer della generazione 6, che coprono un range di peso operativo tra le 20 e le 40 t, nonché una chicca molto interessante nella gamma degli escavatori gommati, con il nuovo A 910 Compact. Immancabili le pale, rappresentate dalla L 506, talmente compatta da guadagnarsi la palma della manovrabilità tra le macchine Liebherr. Ma vediamo qualche dettaglio per ognuna di queste

un sofisticato software LiSIM è in grado di immergere l’operatore in training in un ambiente virtuale estremamente realistico grazie all’alta definizione degli schermi full HD e agli speaker che simulano precisamente

meraviglie.A partire dall’ultima citata, la L 506 che Liebherr presenta come la più piccola delle sue pale compatte, motorizzata Stage IIIB per una potenza erogata di 46 kW e una benna da 0,8 m3. L’escavatore gommato A 910 Compact invece si propone come macchina ideale per i cantieri urbani dove lo spazio scarseggia; 75 kW di potenza erogati da un’unità Stage IIIB Deutz senza filtro antiparticolato. Benché estremamente compatto per la sua categoria, la manutenzione risulta estremamente facile grazie all’ampio cofano laterale che copre i principali punti di manutenzione che l’operatore raggiunge facilmente da terra. Come abbiamo detto sono due i nuovi dozer Generazione 6, che saranno rappresentati da una sola macchina esposta: stiamo comunque parlando del PR 746 e del PR 756 che montano motori emissionati Stage IV e propongono un nuovo sistema di guida interamente elettronico e con modalità Eco integrata. Chiudiamo con il primo citato all’inizio, l’escavatore cingolato R 946, un 40 t di peso operativo equipaggiabile con benne di dimensioni variabili tra gli 1,25 e i 2,5 m3. Quello che fa la differenza è il motore da 200 kW Stage IV a marchio Liebherr che propone un nuovo sistema di ricircolo dei gas di scarico mediante un sistema SCR con iniezione di urea. ❑

immagini e suoni che si possono percepire dalla cabina. La piattaforma, inoltre, è di tipo mobile,

cosa che permette di simulare anche i movimenti percepiti dall’operatore in cabina.

FLESSIBILE. Il simulatore LiSIM è disponibile in versioni diverse a seconda del luogo che si sceglie per installarlo, ossia un’aula, una cabina o addirittura uno spazio come un container.

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Kohler Engines

LA RICERCA DELLA

PERFEZIONE Dopo aver progettato una famiglia di motori tecnologicamente all’avanguardia Kohler Engines ha pensato innanzitutto all’assistenza tecnica. Che ha deciso di declinare in formazione, supporto tecnico e presenza capillare nel Mondo. Tutto a partire da Reggio Emilia


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La ricerca della perfezione

ENGINES TRAINING & SERVICE

I KDI. SEMPLICEMENTE, UNICI Abbiamo scelto di utilizzare come titolo del box lo slogan che ha accompagnato il lancio dell’ultimo arrivato in casa KDI perché quest’ultimo motore è un po’ la

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summa di un percorso di crescita e di evoluzione che la Lombardini, ormai perfettamente integrata in Kohler Engines, ha percorso in questi ultimi anni. Il KDI 3404

è il simbolo dell’eccellenza italiana, una bandiera che andrebbe sventolata non solo per l’azienda reggiana ma per tutto il Made in Italy. Grazie alla progettazione di tutta la gamma KDI, che ha l’apoteosi nel 3404, il team

reggiano ha dimostrato che non servono miracoli, ma solo voglia di fare se si vuole restare in Italia e produrre in maniera concorrenziale e vincente. Partendo innanzitutto da un buon prodotto e costruendogli


COSA UNISCE IL PRODOTTO AL CLIENTE? Qualcuno direbbe la qualità. Altri risponderebbero la pubblicità. Altri ancora, in determinati ambiti ovviamente, l’assistenza. E il supporto post vendita. Noi siamo propensi a credere che servano tutte queste cose, mixate nelle giuste dosi e con sapienza. Perché, a pensarci bene, sono tra loro interconnesse molto più profondamente di quanto non appaia a prima vista. E ognuna di esse va declinata seguendo regole ben precise. Seguendo le esigenze e le direzioni che sta prendendo il mercato. E senza che una danneggi l’altra (per esempio un buon prodotto con una pessima assistenza è un binomio abbastanza pericoloso per un’azienda). Tutte queste considerazioni sono state affrontate e sviscerate anche in Kohler, soprattutto alla

luce della nascita e del lancio della famiglia KDI, punta di diamante dell’azienda per quanto riguarda i motori diesel. Considerazioni che hanno portato a una vera e propria evoluzione di molti aspetti e divisioni aziendali, tra cui l’assistenza tecnica. A fronte del forte investimento di Kohler Engines per lo sviluppo della gamma KDI e della nascita di una famiglia di propulsori all’avanguardia sotto molti punti di vista l’assistenza tecnica doveva essere necessariamente rivista e riqualificata, per offrire ai clienti dei nuovi KDI un servizio all’altezza delle aspettative del mercato stesso. UN NUOVO APPROCCIO Spiegato il perché della necessità di un’assistenza tecnica moderna, flessibile, dinamica, veloce e precisa nel rispondere alle richieste, solida nel fornire supporto alla rete di dealer e officine

Motore Cilindri Cilindrata (kW) Coppia (cm3) (Nm@rpm) KDI 1903 M KDI 2504 M KDI 1903 TCR KDI 2504 TCR KDI 3404 TCR KDI 3404 TCR-SCR

intorno un corollario di servizi destinati a fidelizzare il cliente dimostrandogli quotidianamente la bontà della scelta fatta affidandosi a Kohler. I KDI sono stati il prodotto da cui è partito tutto: unici per prestazioni

(vedi tabella per uno sguardo d’insieme sulle performance dei motori), unici per le innovazioni tecniche (densità di potenza al top del mercato, nessun DPF, gestione elettronica del motore, conformità

3 4 3 4 4 4

allo Stage IV - Tier 4 Final sopra i 56 kW mediante SCR, iniezione common rail ad alta pressione, iniettori solenoidali G3S, valvola EGR controllata elettronicamente per il ricircolo della giusta quantità di gas combusti

1.861 2.482 1.861 2.482 3.359 3.359

42 133@1.500 49 170@1.500 56 225@1.500 74 300@1.500 74 375@1.400 134 500@1.400

raffreddati a liquido), unici per versatilità e capacità di rispondere alle esigenze degli OEMs proponendo vantaggi operativi e funzionali e molteplici soluzioni tecniche (come le quattro prese di forza disponibili sul KDI 3404).

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La ricerca della perfezione

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autorizzate, la strada percorsa da Kohler Engines per arrivare a tale risultato è stata sicuramente molto più lunga e intensa di quanto non ci si sarebbe aspettato di primo acchito. Ossia non si è pensato solamente a formare le leve tecniche sul territorio per fornire assistenza ai KDI, si è andato ben oltre. Si è varato un nuovo approccio all’assistenza che ha portato alla nascita di servizi aggiuntivi e a un “salto quantistico” in termini di supporto tecnico a dealer, officine e OEMs attraverso l’introduzione di innovativi strumenti digitali sia di apprendimento, sia di formazione che di servizio. L’ASSISTENZA KOHLER DI OGGI Per i nuovi KDI e i motori diesel in generale tutto quanto concerne l’assistenza viene pensato, organizzato e gestito dall’Italia che “dirige” una rete di filiali Kohler poste a presidio, per l’assistenza, di macro-aree geografiche che sono poi le filiali del Wisconsin per il Nord America, della Cina, del Messico per il Sud America e dell’India. La seconda grande suddivisione pensata per gestire al meglio l’assistenza è su base applicativa: i motori Lombardini e Kohler trovano impiego in molteplici settori, che vanno adeguatamente rappresentati e gestiti. La rete si suddivide in appartenenza per settore: marine, industrial, automotive, garden. Da questa suddivisione di massima partono poi successive

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sottodefinizioni: per esempio le attività di assistenza dei modelli destinati all’automotive è incentrata quasi esclusivamente sui concessionari delle vetture che installano il motore Kohler. Per i KDI, poi, va fatto un discorso a parte, visto la giovinezza del prodotto e le peculiari necessità legate alle caratteristiche tecniche dei propulsori e alle richieste degli OEMs che hanno deciso di motorizzare i propri prodotti con i KDI. Per l’assistenza ai KDI da due anni ormai la divisione Assistenza Tecnica di Kohler

ha definito una serie di requisiti specifici che vengono richiesti alle officine che intendono fornire assistenza sui KDI: se rispondono a tali requisiti entrano a far parte della rete di officine KDI Qualified e i loro tecnici vengono formati appositamente. Dall’Italia, o meglio, da Reggio Emilia l’Assistenza Tecnica segue direttamente tutta l’area EMEA, fornisce documentazione, formazione iniziale, supporto tecnico alle

UN MOTORE TUTTO VOSTRO Un attento servizio prevendita accoglie le richieste degli acquirenti e le concretizza in un prodotto personalizzato. La versatilità dei prodotti, la varietà in

gamma e la professionalità del personale, permettono a Kohler di fornire un servizio impeccabile, in grado di guidare i clienti nella comprensione del

altre filiali nel mondo (che poi a loro volta presidiano il territorio di competenza e creano le reti di dealer e officine autorizzate) e seguono direttamente quegli OEMs che chiedono di poter eseguire le riparazioni e gli interventi di assistenza tecnica al motore direttamente attraverso i loro dealer. A questi l’Assistenza

motore, delle sue capacità e di assicurarne la perfetta aderenza alle macchine su cui viene montato. Nasce così una versione di motore unica, che, a seconda dei casi, può anche essere installata direttamente

Tecnica centrale di Reggio Emilia fornisce manualistica, supporto tecnico ed esegue corsi di formazione dedicati. Ad oggi la rete di assistenza di Kohler consta di circa 1.500 punti a cui si affiancano i dealer degli OEMs che fanno assistenza anche ai propulsori. LA FORMAZIONE Si tratta di una delle attività principali dell’Assistenza tecnica. I corsi vengono erogati alla rete di servizio, alle filiali, ai distributori e alle reti di officine autorizzate, ma anche, come abbiamo

sulle macchine grazie al lavoro di un team di tecnici specializzati del reparto applicativo. Un modo concreto perché il motore Kohler diventi in tutto e per tutto il vostro motore. Solo vostro.

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già detto, ai formatori dei dealer e delle officine autorizzate degli OEMs, agli importatori degli OEMs in aree geografiche extra EMEA che però importano in area EMEA e direttamente alla rete di questi ultimi. I corsi si svolgono sia in sede a Reggio Emilia, sia presso la sede dei distributori e constano di una parte tecnica e una pratica che prevede montaggio/smontaggio e prova dinamica. La durata è variabile e dipende dal modello di motore considerato. Ai corsi in aula si affianca poi la nuova sezione dell’e-learning di cui vi diamo di seguito alcuni dettagli

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ma che approfondiremo nei prossimi mesi. Un discorso a parte merita infine la rete di assistenza KDI, la cui creazione e formazione tecnica ha richiesto un impegno consistente. Dopo aver definito i requisiti essenziali (ben 27!) che un’officina deve garantire per poter diventare autorizzata per i KDI, tali officine vengono analizzate dagli area manager competente e, se approvate, devono sottoporre i loro tecnici ai corsi di formazione. Il piano di crescita della rete di assistenza KDI è pianificato in cinque anni, in linea con il ramp up previsto della vendita dei motori stessi. In Italia l’obiettivo a cinque anni è di raggiungere le 250 officine autorizzate: ad oggi ne sono state individuate già 60 come idonee e 30 sono già formate e operative. Nell’area EMEA, invece, l’obiettivo 2015 è di individuare e formare 200 officine autorizzate per i KDI. E-LEARNING Si chiama iService ed è la nuova costola dell’Assistenza Tecnica che si occupa di formazione attraverso i nuovi canali… digitali. Di fatto iService è la piattaforma

Lo staff dell’assistenza tecnica Kohler Engines al completo

multimediale di Kohler Engines, che unisce al tradizionale strumento di consultazione della manualistica tecnica, una rinnovata fruibilità offerta dall’evoluzione digitale. iService è una soluzione innovativa che coniuga completezza e fruibilità dell’informazione in un ambiente unico che contiene tutto il mondo del post-vendita di Kohler Engines: manuali di uso e manutenzione, manuali di officina, cataloghi ricambi e l’intera area dedicata al sistema delle garanzie. Il sistema

TRA STORIA E INTUITO You Design è la filosofia, storica e attuale, della Lombardini: mettere il cliente al centro del nostro prodotto. Nel 1933 Adelmo Lombardini e i suoi fratelli fondarono

l’omonima azienda. Era un’epoca in cui la meccanizzazione del lavoro agricolo era solo all’inizio, ma quell’intuizione fu il primo seme di una lunga storia di

offre, inoltre, l’opportunità di usufruire del training on-line (Distance Learning) e di poter conoscere il livello delle proprie competenze acquisite con il sistema

di valutazione automatico. Il sistema iService, nato in primis a supporto dei soli motori KDI, è stato progressivamente esteso a tutte le famiglie di motori diesel e benzina di Kohler Engines. La piattaforma, ideata per rispondere alle esigenze sia della rete service che degli utenti finali, racchiude al suo interno contenuti interattivi, di semplice consultazione, facilmente navigabili sia da pc che da smartphone e tablet. Ma i dettagli di questa nuova esperienza li vedremo nel dettaglio sui prossimi numeri di MC5.0. E PER IL CLIENTE FINALE? Nell’ottica di offrire un servizio

successi. Fu un’idea vincente perché fondata su un valore profondo, che non è mai venuto meno: ogni singolo motore dev’essere fatto alla perfezione, con la cura che si riserva a un’opera d’arte. Oggi Lombardini, parte del

gruppo Kohler, è fra i leader europei nella produzione di motori diesel e questo risultato non è solo il frutto dell’innovazione e della qualità del prodotto, ma della forte attenzione al cliente.

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sempre più efficiente ai propri clienti e rafforzare la presenza territoriale del gruppo, è disponibile la nuova applicazione mobile Kohler-Lombardini Network. L’app, scaricabile sia su Apple Store che su Google Market Place, permette grazie alla geolocalizzazione di trovare i punti vendita e assistenza più vicini e indica l’intero percorso utilizzando la tecnologia di Google Maps. I risultati possono inoltre

essere filtrati in base alle caratteristiche e ai servizi richiesti, garantendo così un alto livello d’interazione con l’utente e trasformando lo strumento in una soluzione ideale per promuovere la rete di vendita e i servizi offerti. Sviluppata in italiano, inglese, francese e spagnolo, l’applicazione consente di contattare il dealer direttamente e condividere il contatto all’interno di una e-mail.

PREVIEW Nelle prossime uscite di maggio e giugno approfondiremo quanto già in parte accennato in queste pagine. A maggio ci focalizzeremo sul distance learning e sulla formazione continua, mentre a giugno sveleremo tutti i segreti dell’iService.

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Innovazioni MECALAC

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UN’ALTRA


DIMENSIONE Escavatore, caricatore, sollevatore e porta-attrezzi. Un moltiplicatore di prestazioni con braccio e telaio articolati, centro di gravità abbassato, rotazione torretta e cabina a destra DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI MECALAC PHOTO GALLERY

P

arola d’ordine della Nuova 12MTX è “trasversalità delle funzionalità”. La nuova macchina Mecalac dà infatti un’altra dimensione e un senso plurale al termine “prestazione”. Non solo permette di avere contemporaneamente un escavatore, un caricatore, un sollevatore e un porta-attrezzi, ma anche di moltiplicarne le capacità funzionali grazie alle sue innovative specifiche tecniche che sommano i punti forti di ogni singola macchina, incrociandone le qualità per un mezzo d’opera che guarda decisamente al futuro. SCAVARE, CARICARE E MOVIMENTARE. Con il suo deporté leggero

e ben integrato e il braccio in tre sezioni che permette di scavare fuori dalla sagoma della macchina, la Nuova 12MTX coniuga la potenza all’agilità. Dietro un ostacolo o vicinissimo a un muro e restando in parallelo alla macchina, è in grado di scavare con la massima efficacia riducendo in misura incredibile i movimenti. Allo stesso tempo la cinematica del braccio articolato Mecalac, con un angolo di apertura di 140°, permette di regolare le manovre di carico e scarico senza che la visibilità sia limitata dal passaggio della benna. Mentre la grande ampiezza di movimenti della Nuova 12MTX, sia che lavori staticamente o in rotazione, offre la massima libertà d’azione. Pochi limiti anche in fatto di movimen-

tazione con un range da +6 m a -3 m. Il carico può essere depositato direttamente nelle fondamenta, oppure ovunque serva, con la macchina che può estrarre le forche in negativo e lasciare il pallet sul posto. Senza dimenticare il braccio articolato che consente di movimentare il materiale posato sul pallet adiacente alla macchina stessa. E non è finita! La Nuova12MTX coniuga comfort e precisione nell’utilizzo degli attrezzi idraulici beneficiando di tutte le tecnologie sviluppate per le funzioni di scavo e di caricamento. Il braccio permette di collocare l’attrezzo nella posizione ottimale per applicare gli sforzi nelle giuste direzioni, di preservare l’equipaggiamento e di limitare l’impatto della macchina sulle strade

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Innovazioni MECALAC

LA REGINA DEL JAZZ La nuova pala caricatrice Swing AS 1600: efficiente, versatile e intuitiva nella migliore tradizione dello swing musicale Dopo 13 anni di onorato servizio, va in pensione la AS 150, sostituita dalla nuova pala caricatrice swing a 4 ruote direttrici AS 1600, che si presenta con un design completamente nuovo e con caratteristiche per la prima volta sviluppate da Mecalac per una macchina di questa classe (11 t). Largo quindi a un nuovo concept operativo intuitivo, alla nuova trazione con MDrive, al nuovo motore a basse emissioni, al sistema idraulico load-sensing con flow sharing e all’analisi dei dati con il sistema di diagnostica Mecadiag. In grado di raggiungere un’altezza di carico di 3,4 m e con un raggio di rotazione posteriore di 4,35 m, la AS 1600 è ideale per i cantieri difficili e può portare benne con volumi da 1,6 a 2,5 m³. La macchina

pubbliche. Al contempo il telaio articolato garantisce una perfetta manovrabilità, riduce gli spostamenti e favorisce la traslazione. TUTTO NASCE DALL’INNOVAZIONE. L’innovazione è parte integrante del DNA Mecalac, basti pensare che la società deposita brevetti per ogni nuovo mezzo e destina circa il 6% del suo fatturato annuo alla ricerca e allo sviluppo. Com’è facile intuire, anche la Nuova 12MTX ha beneficiato di questa lungimirante visione aziendale. Partiamo, e non poteva es-

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beneficia, inoltre, del cinematismo ZPLUS che consente di ruotare il braccio di 90° su entrambi i lati e regala elevate forze di strappo e di richiamo e una curva di forza costante su tutto il range di ribaltamento; senza dimenticare il posizionamento perfettamente parallelo, essenziale lavorando con le forche per pallet. L’AS 1600 è munita di un motore Deutz turbo diesel intercooler da 90 kW Stage III B con catalizzatore di ossidazione (DOC), sistema di iniezione Common Rail e controllo elettronico con un collegamento intelligente alla gestione di guida. È equipaggiata con trazione automotive idrostatica con MDrive, che semplifica l’uso di frese, tagliaerba, livellatrici, compattatori o spazzatrici.

sere altrimenti viste le peculiarità di questa macchina, dal selettore unico che permette alla 12MTX di cambiare istantaneamente la propria configurazione. Con un gesto di evidente semplicità, l’operatore si trova quindi ai comandi di un escavatore o di un caricatore che dispone di tutte le sue funzionalità ed è sempre “pronto all’uso”, oppure può porre la macchina in modo parking o strada. Un semplice gesto e i cantieri guadagnano in reattività, sicurezza e, di conseguenza, in redditività. Se la rapidità controllata è un evidente

vantaggio, ecco farsi avanti il nuovo sistema di speed control che permette una regolazione continua e ultra precisa (con variazioni di pochi decimi di km/h) della velocità: da 0.3 km/h fino alla punta massima di 32 km/h. In questo modo l’operatore padroneggia perfettamente la traslazione della sua macchina e può concentrarsi al 100% sulle prestazioni. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un’innovazione facile da parametrare, attivare e disattivare. Ma l’innovazione, per essere tale, deve facilitare la vita e renderla più sicura. Ecco perché Mecalac ha eliminato alla radice il problema di eventuali incidenti nell’atto di scendere o salire sulla macchina. Quando l’operatore solleva il bracciolo per lasciare la cabina, la scaletta si estende automaticamente e si posiziona direttamente sotto i piedi dell’operatore. Mentre in posizione di lavoro la scaletta si integra perfettamente nella sagoma della macchina, senza rischio di urti. Tante piccole e grandi innovazioni che hanno ricevuto la Stella del Design da parte del Ministero francese dell’Economia, del Design, dell’Industria e del Digitale. TUTTO SOTTO CONTROLLO. Al centro della progettazione Mecalac


c’è quindi la semplicità di utilizzo, la volontà di semplificare la vita a chi opera sulle macchine da cantiere. Una facilità che, nella Nuova 12MTX, si sposa all’estrema polivalenza. Come accennato con il selettore unico l’operatore passa dal modo escavatore al modo caricatore, strada o parking in un solo movimento, risparmiando non poche manipolazioni. Inoltre l’operatore della macchina non ha più bisogno di preoccuparsi dell’attivazione dei fari abbaglianti e del girofaro, dello sbloccaggio del ponte e della visualizzazione dello schermo o del chilometraggio

al momento di avviare. E può smettere di pensare al freno, a mettere nella posizione neutra la scatola del cambio, alla disattivazione del pedale di avanzamento e al blocco dei comandi quando si ferma.Tutto, infatti, viene fatto istantaneamente selezionando la configurazione voluta. Il controllo totale è assicurato da un comando, posto sul manipolatore, che è un’interfaccia della pala caricatrice per selezionare il senso di marcia. Allo stesso tempo l’operatore gestisce il regime motore grazie al pedale di avanzamento lento (inching). Inoltre, per ottimizzare la guida, il mani-

polatore dà accesso a tutte le funzionalità in modo istantaneo, senza dover lasciare i comandi. La Nuova 12MTX può tenere in memoria fino a 6 portate/attrezzi differenti per un cambio semplice, rapido e intuitivo, eliminando i tempi di riparametraggio. Ogni funzione è poi visualizzata in tempo reale su uno schermo a colori da 7’ pollici: un computer di bordo programmabile che permette di personalizzare e memorizzare i parametri di guida di 3 diversi operatori, oltre al modo predefinito di fabbrica. In più, due consolle offrono grande praticità d’uso per quanto concerne le

VALORI CHIAVE Modello Peso Potenza Coppia massima Velocità massima Forza penetrazione escavatore Forza di strappo escavatore Forza di strappo caricatore Pompa idraulica Pressione massima Portata massima 4 ruote motrici Sbraccio massimo

12MTX 9,7 t 80 kW (109 CV) 430 Nm a 1.600 giri/min. 32 km/h 3.090 daN 6.190 daN 6.280 daN cilindrata variabile 310 bar 165 l/min. 405/70-20 6.188 mm MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni MECALAC

numerose funzioni e opzioni indicate con simboli molto leggibili e facili da capire. SICUREZZA E VISIBILITÀ. Sempre l’innovazione è alla base delle dotazioni di sicurezza della Nuova 12MTX. Oltre alla cabina a destra e alla manutenzione da terra,

il bloccaggio dell’oscillazione sul pedale del freno permette la messa in sicurezza automatica della macchina, mentre l’operatore si focalizza sul suo lavoro. Come optional la macchina può essere equipaggiata con videocamere. Del resto la massima visibilità è una priorità della macchina che ha visto

CONNECT! Il must dei nostri giorni è diventato un’innovazione brevettata e premiata con il Silver Award di Intermat, nella categoria Equipment & Components. Stiamo parlando di CONNECT, un attacco rapido, leggero, sicuro, facile e integrato. Pilotabile dalla cabina e reversibile, con CONNECT è impossibile perdere l’attrezzo. Come funziona? Le benne e vari attrezzi sono muniti “di orecchie di aggancio” che permettono la presa tramite 2 perni posti all’estremità dell’equipaggiamento Mecalac. Un martinetto idraulico collega i 2 perni e consente l’aggancio o lo sgancio, mentre il profilo dei ganci è progettato per impedire al perno di uscire finché l’attrezzo è sollevato. Inoltre un sistema di rilevazione controlla il corretto aggancio, informando l’operatore in cabina. CONNECT è quindi un semplice martinetto, non necessita di manutenzione, è efficace e perfettamente integrato nell’equipaggiamento Mecalac.

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uno studio specifico per quanto concerne il posteriore con particolari linee del cofano e un vetro arrotondato in un pezzo unico. Il tutto per 5,7 m2 di visibilità totale. Il sistema di richiamo del braccio Mecalac, una volta ripiegato, libera inoltre la visione laterale. Infine, grazie al parabrezza completamente ribaltabile e al finestrino apribile, l’operatore è sempre in contatto con l’esterno. In quest’ottica anche in virtù della colonna dello sterzo con multi-regolazione, il volante non è mai nell’area visiva della zona di lavoro. ❑


w w w. s o l l e v a r e . i t i l p r i m o p o r t a l e i t a l i a n o d e d i c a t o a l v a s t o m o n d o d e l s o l l e v a m e n t o

SQUADRA CHE VINCE...

LA PRIMA VOLTA IN EUROPA

La tecnologia modulare Merlo approda nell’edile con modelli tutto comfort e sicurezza

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In anteprima a Parigi la betonpompa Liebherr 37 Z4 XXT

LA RICETTA PERFETTA

Un Intermat con succulente novità, qualche best seller e un occhio al service per Genie

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#2 Anno 1

La differenza di Manitou sta nei numeri a pag. 54


Captured Palfinger Marine servira’ Gemini

I primi 25 di Böcker

Thailandia? Per Palazzani non e’ troppo lontana

Faraone e Maber vincono gli Iapas 2015

Riwal spende 80 milioni di euro nella flotta

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Kalmar introduce una nuova gloria

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Sollevatori telescopici DIECI

Piccoli tele crescono

LA GAMMA DIECI SI ARRICCHISCE DI TRE NUOVI TELESCOPICI CHE ALZANO L’ASTICELLA DELLE PRESTAZIONI

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Dieci fa il pieno di novità all’Intermat, snocciolando novità per quasi ogni modello di telescopico in gamma. Partiamo da un piccolo. Apollo 25.6, 2.500 kg di portata massima, 5,78 m di sollevamento e 4,8 t di peso a terra sono i suoi numeri che ne fanno la macchina ideale per svolgere lavori in edilizia e nell’industria. Dati i numeri che lo caratterizzano va da se che si tratta di una macchina da scegliere se e quando si cerca un minisollevatore per accedere a spazi angusti e dove lo spazio di manovra rasenta

l’impossibile. Situazioni che sovente si riscontrano nei settori delle costruzioni, ma anche nell’agricoltura e nella logistica. Tra le novità a carico di questo modello possiamo anticiparvi quella riguardante il vano motore, che è stato completamente ridisegnato, modificandone le forme per migliorare la circolazione dell’aria, e quindi la resa dei radiatori e il conseguente raffreddamento del propulsore e dei liquidi (acqua e olio in primis). Ciò si traduce in maggiore efficienza e durata complessiva. Sempre in tema di motore, quello dell’Apollo 25.6 è un Kubota da 74.5 CV che lo spinge fino ai 30 km/h. Ma l’Apollo non sarà l’unico “sole” a risplendere allo stand dell’azienda emiliana. Al suo fianco faranno il loro debutto il Pegasus 40.30 e l’Hercules 190.10. Il primo snocciola fra le sue peculiarità la rotazione continua a 360°, un’altezza massima

+ Sfodera i muscoli Il nuovo Hercules 190.10 va ad aggiungersi alla gamma di mezzi pesanti del Costruttore emiliano: si tratta, lo dice il nome, di un mezzo particolarmente indicato per l’utilizzo in cave, miniere, porti e industria petrolifera, per la manutenzione degli impianti estrattivi. L’altezza massima di sollevamento è di 10,2 m mentre la portata si attesta sulla notevole cifra di 19.000 kg. Il motore che muove il nuovo Hercules è un FTP Stage3B/Tier4I capace di sviluppare 129 kW di potenza. Trasmissione idrostatica e terzo differenziale centrale completano i plus del nuovo “pesante” di Dieci.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

di sollevamento di 29,9 m e una portata massima di 4.000 kg, prestazioni garantite dal motore Diesel 4 cilindri FTP TIER4 Final Turbo aftercooler da 129 kW che permette di raggiungere la velocità massima di 40 km/h, con sistema DOC-SCR per la riduzione delle emissioni. All’idrostatica a controllo elettronico è affidata la trasmissione: Eco Drive, Normal, Eco Work e Creep le 4 modalità di guida tra cui scegliere. La prima è ideale nei trasferimenti, con i giri motore controllati elettronicamente per garantire la combinazione ottimale motore-trasmissione, per un minor consumo di carburante; in modalità Normal la macchina marcia in modalità standard, raggiungendo la velocità massima sfruttando tutta la potenza del motore, mentre con la guida Eco Work il regime del motore è mantenuto al minimo, aumentando solo quando l’operatore muove il joystick. In questo caso viene erogata automaticamente la potenza necessaria al compimento dell’operazione richiesta, con maggiori benefici in termini di acustica e consumi. Chiude la scelta Creep con la quale l’operatore fissa un numero costante di giri motore e con la pressione sul pedale dell’acceleratore determina la velocità di avanzamento.

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Ple

L

La Francia è una patria dell’alta cucina. Parigi è quindi il luogo ideale per mostrare al mondo una ricetta per il sollevamento in grado di miscelare molteplici ingredienti e ottenere un risultato di assoluta eccellenza. A Intermat, lo stand Genie “impiatta” - come dicono gli chef televisivi – una ricetta fatta di nuovi modelli (la Z-33/18 elettrica e la Z62/40 diesel) e consolidati best seller (il telescopico GTH-4014, l’imponente SX-180 e la Bi-Energy GS-4069 BE), conditi da una rinnovata attenzione per il service.

GENIE

La ricetta perfetta UN INTERMAT CON SUCCULENTE NOVITÀ, QUALCHE BEST SELLER E UN OCCHIO AL SERVICE Costruita in Europa per rispondere alle esigenze del nostro mercato, la Z-33/18 è una versatile piattaforma a braccio articolato, completamente elettrica, di 3.640 kg di massa operativa per un’altezza da terra di 15 cm. Particolarmente adatta all’impiego su pavimentazioni sensibili, oltre che nelle normali attività di manutenzione in esterni, la nuova piattaforma è ideale nei cantieri con spa-

zio limitato. Tra le caratteristiche principali: pneumatici antitraccia, lunghi cicli di lavoro grazie alla trasmissione a CA a basso consumo, raggio di sterzata ridotto e possibilità di traslazione con il braccio completamente sollevato. Vantaggi cui vanno sommati quelli offerti dal sistema Genie FastMast che consente di ridurre i tempi di sollevamento della piattaforma da terra all’altezza massima di lavoro. La nuova Z-62/40 va invece a sostituire il modello Z-60/34 portando l’altezza di lavoro da 20,39 m a 20,87 m e lo sbraccio orizzontale da 11,05 m a 12,47 m. Con una capacità di sollevamento di 227 kg, anche l’altezza di scavalcamento è stata aumentata da 7,80 m a 8,13 m. Senza scordare il giro in sagoma, la ridotta ro-

tazione anteriore della torretta in posizione chiusa, la possibilità di scendere a 1,68 m sotto la superficie. Caratteristiche condensate in una macchina da 10.430 kg e che, chiusa con jib ripiegato, misura 7,58 m di lunghezza.

+ Service Solutions L’imponenza monumentale incontra quella industriale: la Genie SX-180 al lavoro a Parigi

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In tema di novità va sottolineato il pacchetto post-vendita messo a punto dal team Genie Service Solutions. Una soluzione di assistenza completa e flessibile, che vuole offrire un service effettuato da personale qualificato e finalizzato a mantenere le macchine in buono stato, certificate e sicure. Il tutto per consentire ai clienti di concentrarsi su ciò che conta di più nella propria attività: un elevato utilizzo delle macchine con la più alta soddisfazione.

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ECCELLENZA INNOVATIVA Le nuove pale gommate Volvo serie H stabiliscono nuovi standard di produttività ed efficienza dei consumi, aumentando la vostra produttività t/ora e l’efficienza litri/ora. Le nuove pale gommate L150H, L180H e L220H sono dotate di nuovi motori diesel a sei cilindri V-ACT, conformi allo Stage IV e di soluzioni tecnologiche innovative come l’OptiShift che riduce al minimo il consumo di carburante e l’usura dei componenti. La spaziosa cabina Volvo è stata progettata per fornire all’operatore un ambiente confortevole in grado di ottimizzare le prestazioni. Rivolgetevi al vostro concessionario Volvo locale per maggiori informazioni. www.volvoce.it


Ple JLG

In grande spolvero DALL’IBRIDO AI TELEHANDLER E POI SCISSOR, CINGOLATE E BOOM LIFT. DA PERDERE LA TESTA...

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Un Intermat di altissimo livello quello targato JLG, che si presenta alla manifestazione parigina con tante novità, tutte di altissimo livello tecnologico. Partiamo da quella che consideriamo la novità più interessante. Stiamo parlando della piattaforma telescopica ibrida H340AJ, anticipo della nuova gamma di macchine ibride di imminente lancio, che si distingue per la trasmissione a quattro

ruote motrici. L’intera gamma si caratterizzerà per l’elevato livello di prestazioni in più campi d’intervento e per la velocità di sollevamento. Ogni modello possiede la potenza e durata di un diesel, ma con un tasso di emissioni minimo e costi operativi ridotti. Inoltre, grazie all’opzione dell’alimentazione a batteria, queste piattaforme possono essere utilizzate anche all’interno, per la massima polivalenza applicativa. Altra novità è rappresentata dalla piattaforma cingolata compatta X26J Plus con braccio articolato telescopico da 22,8 m. Macchina estremamente compatta - che in fase di trasporto misura meno di 1 m di larghezza e 2 m di altezza, rendendo facile lo spostamento da un cantiere all’altro - la X26J Plus ha una capacità di oltre 249 kg, il 30% in più rispetto al modello precedente. Se la nuova concezione del braccio e la rotazione

+ E non è finita Lo stand JLG ospiterà anche una selezione di nuovi boom lift di taglia media. Oltre all’eccellente produttività, l’eccezionale velocità di sollevamento e la semplice manutenzione, la gamma presenta evidenti migliorie estetiche. E per finire in bellezza ecco i telehandler RS, macchine sviluppate appositamente per rispondere alle richieste del mercato del noleggio in materia di costi di proprietà, design e facilità di manutenzione. della piattaforma migliorano le capacità d’inclinazione, anche il motore elettrico è stato ottimizzato, garantisce il 20% di coppia in più e fornisce una velocità superiore del 43%. Il telecomando è dotato di un nuovo alloggiamento per una maggiore facilità di utilizzo. Tra le altre new entry JLG da segnalare un nuovo scissor “all terrain” della serie RT con motore diesel, concepito per operare sui terreni difficili e i cantieri più complessi.

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NEW

COMPACT EXCAVATOR

Il più potente escavatore compatto al mondo. I nuovi JCB 85Z-1 e 86C-1 stanno facendo parlare di sé, e non c’è da stupirsi. Con un peso operativo superiore alle 8 ton, grazie al potente motore St. 3B - T4F, a una perfetta geometria di scavo, all’idraulica innovativa, ai consumi ridotti e alla facilità di manutenzione, la produttività è di prima categoria. Così come la versatilità, assicurata dalla possibilità di avere il braccio Mono o TAB, una lama dozer angolabile e un’ampia gamma di attrezzature specializzate. JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) +39 02 48866401 marketing.italia@jcb.com

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Sollevatori telescopici

Squadra che vince...

LA TECNOLOGIA MODULARE APPRODA NELL’EDILE CON MODELLI TUTTO COMFORT E SICUREZZA

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Non si cambia. Il motto sportivo con facilità può essere traslato in ambito professionale: il sistema modulare Merlo applicato ai Turbofarmer è stato infatti trasportato anche in edilizia. Pochi numeri or sono avevamo parlato di questo innovativo approccio progettuale messo a punto da Merlo e ne attendevamo l’applicazione in campo construction. La società di Cuneo non ha disatteso le speranze: a Intermat i primi esemplari. Si dovranno aspettare gli ultimi mesi del 2015 per vedere in commercio i nuovi telescopici compatti P 33.7 e P 30.9, due modelli equipaggiati con

A Parigi tutte le gamme Merlo sono state riviste e aggiornate in termini di tecnologie e prestazioni

la nuova cabina modulare e con una nuova motorizzazione: il 100 CV Euro3 sarà infatti rimpiazzato da due unità da 75 e 120 CV entrambe Euro 3B. Incrementate anche le prestazioni: il P33.7 aumenta di 100 kg la portata massima (che passa da 3.200 a 3.300 kg) e di 1 m l’altezza massima di sollevamento (7 m in luogo dei 6 m del P 32.6); il P 30.9, invece, aumenta di 200 kg la portata rispetto al P28.8 (da 2.800 a 3.000 kg) e di 1 m l’altezza di sollevamento (che passa da 8 a 9 m). A Intermat anche la nuova gamma di sollevatori Panoramic Medium Duty derivati dal modello

P 34.7: il P 35.7 e il P 33.9. Anch’essi figli del concetto modulare, adottano la nuova postazione di guida e potranno beneficiare della sospensione della cabina CS che aumenta il comfort incrementando anche la produttività. Nuovi i valori di portata (3.500 kg per il P35.7) e di altezza massima (9 m per il P33.9). La filosofia modulare ha dato ottimi risultati anche a livello dimensionale e di massa: l’ingombro massimo in altezza passa da 2,45 m a 2,25 m; mentre il peso si riduce di 1.000 kg (da 7.600 a 6.600 kg). La velocità è di 40 km/h. Tutte le nuove macchine sono dotate dei sistemi Merlo EPD (EcoPowerDrive) per la riduzione dei consumi fino al 18% e Fan Drive per la corretta pulizia dei filtri del radiatore in ogni condizione.

+ Low Profile I sollevatori P 33.7 e P 30.9 saranno disponibili anche nella versione L (Low Profile) con un’altezza di soli 2 metri, ma mantenendo la stessa cabina dei modelli standard. Grazie alla continua ricerca e sviluppo Merlo infatti, i modelli L sono stati completamente ridisegnati in modo da abbassare la posizione della cabina e garantire il medesimo comfort delle gamme superiori. Questa gamma dalle dimensioni ridotte in ogni caso mantiene la velocità massima di 40 km/h.

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I telescopici con stabilizzatori saranno dotati di motori Euro 3B e presentano due motorizzazioni: da 75 e 101 CV

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Sollevatori telescopici

La differenza? I numeri

SOLLEVAMENTO DA 7,2 A 12 T CON ARGANO, 32 M DI ALTEZZA CON FORCHE E 43 M CON CESTELLO

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Le cifre hanno sempre ragione. E i numeri messi in campo dal nuovo MRT 3255+ di Manitou sono l’ennesima conferma di questo assioma. Le prestazioni sono impressionanti e destinate a fornire una soluzione ottimale per attività in molteplici settori: altezza di lavoro pari a 32 m con le forche, che diventano 43 m in positivo e 11 m in negativo con cestello portapersone

e capacità di sollevamento con argano da 7,2 a 12 t. La forza è assicurata da un motore Mercedes-Benz (Tier 4 Final) da 231 CV di potenza massima e in grado di erogare una coppia di 900 Nm da 1.200 a 1.600 giri/min. Unità che, per ottimizzare i consumi, in modalità economica riduce il regime adattandosi automaticamente ai bisogni della trasmissione. La sicurezza è invece affidata al controllore di stato di carico MSS che limita l’area operativa in funzione dell’accessorio e del carico, analizzando

+ Ancora meglio Per incrementare ulteriormente produttività e sicurezza Manitou da sempre equipaggia i sollevatori telescopici della gamma MRT con un radiocomando a doppio joystick per consentire all’operatore di replicare esattamente i comandi della cabina. Il tutto a vantaggio dell’intuitività e della sicurezza. L’idraulica di prim’ordine consente precisione e controllo millimetrico, qualità apprezzate soprattutto quando gli spazi di manovra sono esigui. Inoltre movimentare a distanza permette di ottimizzare il personale e migliorare la produttività.

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costantemente la sua posizione nello spazio. Inoltre la macchina permette di definire la zona di lavoro in caso di cantieri stretti o con ostacoli, mentre il dispositivo di autodiagnostica in caso di anomalia ne blocca i movimenti. Il freno di stazionamento è automatico così come è automatico il dispositivo di blocco dell’oscillazione dell’assale posteriore. Il controllo è affidato a un doppio joystick sui braccioli con invertitore di marcia integrato, all’interno di una cabina a tutta ergonomia e comfort con cruscotto digitale, schermo multifunzione a colori, vetri elettrici, sedile e volante regolabili. L’operatore può memorizzare le velocità dei movimenti idraulici del braccio e della torretta in base al lavoro da effettuare e può estendere parzialmente uno o più stabilizzatori in relazione all’ambiente di lavoro: il microprocessore di bordo seleziona automaticamente l’area di lavoro più idonea. La macchina è anche equipaggiata con un sistema di riconoscimento automatico per la sostituzione rapida degli accessori. “Con il nuovo MRT 3255+ abbiamo voluto incrementare le prestazioni nel precedente modello MRT 3050”. Tiziano Guerzoni, Direttore Commerciale & Marketing Manitou Italia

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Gru LIEBHERR

Liebherr’s parade/2 ANCHE SE NON NE AVESSE VINTI ADDIRITTURA DUE DI AWARD A INTERMAT, A LIEBHERR NON SAREBBE COMUNQUE MANCATA LA SCUSA PER FAR PARLARE DI SE

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Gru a torre, autogru e sistemi che definire accessori è alquanto riduttivo. Ma tant’è, giusto per dare l’idea, poi entreremo nei dettagli per spiegare meglio la portata innovativa di un paio di sistemi che Liebherr ha intenzione di portare in anteprima a Intermat. Questo, e qualche prodotto, è quanto ci riserva la divisione aerea del Colosso tedesco di cui già abbiamo anticipato le novità del movimento terra a pagina 44. Ma ogni divisione sfodera i muscoli in occasione di fiere internazionali, e dal cilindro Liebherr questa volta esce innanzitutto un nuovo modello di gru a torre, la 172 EC-B 8 Litronic, una flat che migliora sia le prestazioni che il sistema di montaggio, se paragonato al modello precedente, ossia la 160 EC-B. 8.000 kg di capacità di sollevamento, 60 m di raggio massimo (in occasione della massima estensione la portata si attesta a

2.100 kg) per 62,4 m di altezza al gancio. Facile supporre dalla sigla che anche questa nuova arrivata sia equipaggiata con il sistema Litronic di gestione e controllo. Alla 172 EC-B 8 Litronic si affianca il LiUP, molto più di un semplice accessorio: vincitore del Gold Award nella categoria Equipment & Components (primo di due riconoscimenti vinti dal Costruttore tedesco: il secondo è stato un Silver Award conferito nella categoria Engineering & Systems al sistema LDC, ossia il Liebherr Demolition Control System), LiUP è il nuovo ascensore per portare i gruisti in cabina. Perfettamente compatibile con le gru Liebherr, può essere montato anche su modelli non

+ Stabili, anche con

“pochi” stabili…zzatori

Alla LTM 1160-5.2 fa il paio il sistema VarioBase, disponibile su tutte le autogru Liebherr, che consente di utilizzare l’autogru in sicurezza anche se non si ha la possibilità di estendere completamente gli stabilizzatori. Una volta posizionati questi ultimi all’estensione massima possibile permessa dal luogo di lavoro il limitatore di carico Liccon provvede a un ricalcolo della zona operativa: da qui il nome VarioBase che è il diminutivo di Variable Supporting Base.

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propriamente recenti. Due binari da installare una volta sola e il gioco è fatto, il gruista va in quota. Ma proseguiamo verso le autogru; anche qui una macchina e un sistema nuovi. Per il secondo vi rimandiamo all’apposito box, mentre qui ci occupiamo dell’autogru. Questa è la LTM 1160-5.2 All Terrain, la nuova 160 t su telaio a 5 assi che va a sostituire la precedente LTM 1160-5.1. 62 m di braccio telescopico in grado di sollevare 160 t (+20% di prestazioni rispetto alla 5.1), e il tutto alimentato da un solo motore, un concetto innovativo presentato da Liebherr nel 2013, in occasione del bauma, che mira a risparmiare nei consumi e nel peso complessivo del veicolo a favore di costi di gestione ridotti e prestazioni amplificate.

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Sollevatori telescopici intrappolamento o schiacciamento. E dove non arriva proprio una macchina completamente nuova, arrivano comunque interessanti migliorie: come quelle apportate alla gamma di bracci per grandi altezze, che dall’Intermat verranno ribattezzati RTJ PRO. I modelli HA32, HA41 e HT43 RTJ PRO disporranno innanzitutto di una nuova generazione di ceste modulari (2,44 x 0,91 m) che includeranno la protezione della scatola di controllo superiore e il vassoio portautensili in plastica a elevata resistenza. Ma non solo: il dispositivo ACTIV’Shield Bar di cui vi abbiamo parlato poc’anzi verrà montato di serie sui modelli commercializzati in Europa, e ogni modello sarà ovviamente compatibile con gli strumenti di diagnostica avanzata Diag. Chiudiamo con un breve excursus sulle

HAULOTTE

Non solo macchine A PARIGI HAULOTTE INONDERÀ IL PROPRIO STAND DI NOVITÀ

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A Parigi Haulotte non si limiterà a proporre nuove macchine (tra cui le piattaforme fuoristrada articolate HA16 RTJ PRO, o a braccio telescopico HT23 RTJ o la nuova gamma Star) ma farà delle interessanti proposte anche in materia di dispositivi e funzioni. A partire dal sistema Diag che, come si evince dall’acronimo scelto per il nome, è un software di diagnostica che sarà compatibile con le piattaforme di lavoro aeree e i sollevatori telescopici del Costruttore francese e servirà a velocizzare da una parte i tempi di fermo macchina per manutenzione e, dall’altro, ad abbattere il costo di gestione della macchina (l’ormai tanto famoso, quanto temuto,

Total Cost of Ownership). Il Diag sarà in grado di operare anche su macchine già in servizio. In tema di sicurezza arriva l’ACTIV’Shield Bar, una vera e propria protezione meccanica da applicare ai cestelli portapersone per eliminare i rischi di

altre novità, ossia la nuova gamma Star, composta per iniziare da due modelli, Star 8 e Star 10. Si tratta della nuova generazione di alberi verticali con jib, progettati per essere semplici, robusti, affidabili e in grado di manovrare in tutte le situazioni, anche le più ristrette e disagevoli. Tra i miglioramenti più significativi vale la pena sottolineare la maggiore agilità apprezzabile soprattutto in ambienti di lavoro ristretti; la manutenzione minima e i tempi di inattività ridotti; una maggiore durata e la maggior facilità di trasporto. Tra le novità Haulotte presenta anche le nuove motorizzazioni Tier 4 Final in anteprima sulla gamma di telescopici.

+ Fa l’occhiolino alla comodità Tra le new entry parigine si annovera anche la sorella maggiore di un modello ampiamente apprezzato dal mercato, ossia la nuova articolata HA20RTJ. Parimenti alla più piccola HA16 RTJ la nuova arrivata si distingue per il design elegante che porta ogni dettaglio a un migliorato livello di prestazioni finalizzate a soddisfare tre obiettivi: massimizzare la produttività, ottimizzare i costi di esercizio e garantire la sicurezza degli operatori. Combinazione ideale tra peso, dimensioni, potenza e prestazioni; comfort e facilità d’uso e cesta portapersone modulare più robusta, resistente ed ergonomica tra i plus della nuova HA20RTJ.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


5a Edizione

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Italian Cranes & Access and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 1-3 October 2015

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THE UNIQUE ITALIAN EVENT FOR THE LIFTING, INDUSTRIAL & PORT HANDLING AND SPECIALIZED TRANSPORT INDUSTRIES Il GIS 2015 è organizzato con il supporto delle seguenti Associazioni

Patrocini, Enti e Associazioni

ASSOPORTI

ASSOMINERARIA Unione nazionale comuni comunità enti montani

Patrocini Istituzionali

ASSONAVE

Per ulteriori informazioni e prenotazioni stand: info@gisexpo.it +39 010 5704948 For further information and stand bookings please contact: info@gisexpo.it or phone: +39 010 5704948

www.gisexpo.it www gic-expo it

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TESTIMONIANZE

(CIFA)

CARBONIO PER AMICO Cantiere di ampliamento di una costruzione residenziale in veneto. Area di lavoro piccola, interventi di getto del calcestruzzo brevi, precisi e da effettuare a seconda delle tempistiche del cantiere. Un’unica macchina che soddisfa tutto questo: la MK 25H di Cifa TESTI E FOTO DI TEA GIUSTI

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e immagini dicono già tutto. Di spazio per lavorare in questo cantiere non ce n’è; figuriamoci per manovrare o stabilizzare un veicolo quale una betonpompa. Fino a qualche anno fa servire un cantiere come questo avrebbe richiesto diversi escamotage tecnici e almeno altrettante modifi-

che al flusso delle lavorazioni per far si che la betonpompa venisse chiamata a operare una volta sola. E non tre volte in un mese come è invece accaduto proprio con la MK 25H. “Ho deciso di avvalermi del servizio di noleggio della MK 25H di Fratelli Donà” ci ha spiegato Andrea Brogin, titolare di AB Costruzioni di Montagnana, impresa affidataria dei lavori,

REPORTTECNICO

CIFA

L’IMBARAZZO DELLA SCELTA o stand Cifa al prossimo Intermat di Parigi sarà degno della ville lumière, scintillante di novità tecnologiche, di restyling, di inedite proposte. Si comincia con l’ampliamento della Carbotech, la

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MACCHINE CANTIERI 5.0

gamma di pompe autocarrate che grazie all’uso di materiali innovativi raggiungono le maggiori lunghezze del braccio nel rispetto dei limiti di peso. Cifa presenterà due nuovi modelli: la K53H e la K60H allestibili su

4 e 5 assi. Per entrambe le macchine il limite di peso viene ampiamente rispettato (nel caso del 4 assi è fissato a 42 e 44 t) per consentire il carico di accessori, acqua, eccetera senza violare le norme di circola-


LA STORIA: UN’AZIENDA, una famiglia

nonché responsabile del cantiere “perché è l’ideale per eseguire quegli interventi di getto piccoli, di precisione, puntuali e di breve durata, in grado di incastrarsi con le esigenze e le tempistiche di questo cantiere”. Quando visitiamo noi il cantiere la MK 25H è impegnata nei getti per la presa della struttura lignea di copertura del nuovo edificio sulle strutture sottostanti in cemento armato, magistralmente manovrata da Michele Bettio, operatore della Fratelli Donà che da dieci anni opera con le betonpompe e con l’azienda di Cartura. “Lavoro con la MK 25H dal luglio dell’anno scorso, quindi da sette mesi circa, e posso dire senza dubbio di trovarmi bene. Di questa macchina apprezzo innanzitutto la precisione nell’esecuzione dei movimenti e la facilità di manovra tramite il radiocomando e poi, ovviamente, le prestazioni. Il mezzo

Il gruppo Fratelli Donà opera dal 1927 nel territorio del triveneto, guidata attraverso i decenni prima dal fondatore, Giulio, poi dalla seconda generazione, i figli Ugo e Achille e oggi da Nicola e Maria Cristina, terza generazione della famiglia Donà. Il successo ha portato a una progressiva espansione dell’azienda, che oggi conta due sedi, a Cartura e Mestrino, e una specializzazione in più settori, fra cui: i materiali edili, con la commercializzazione di prodotti all’avanguardia, unita all’assistenza al cliente presso i punti vendita; la produzione di calcestruzzi e malte, con moderne centrali di betonaggio; la lavorazione del ferro, per cemento armato e posa in opera ove richiesto, con sviluppo e assistenza tecnica; vendita di ceramiche per pavimenti e rivestimenti, presso gli showroom del gruppo, nonché servizi di assistenza e posa in opera.

infatti è in grado di portare 5 metri cubi di calcestruzzo e permette getti fino a 25 m, lunghezza complessiva del braccio, restando comunque allestito su un telaio a tre assi. Ed è proprio questa compattezza a parità di prestazioni ad avermi permesso di entrare in un cantiere come questo senza problemi e di poter stabilizzare il veicolo in un’area praticamente poco più larga del carro” ci spiega Michele che continua:“I primi tempi ero scettico sulla forte componente elettronica deputata al controllo di tutta la macchina; temevo principalmente che l’elettronica fosse troppo delicata e potesse guastarsi sul più

bello. Ma adesso, dopo sette mesi e 1.730 metri cubi di calcestruzzo pompati, questo timore non solo è sparito, ma sono addirittura contento dell’elettronica, perché facilita di

Da sinistra Maria Cristina Donà e Nicola Donà, titolari del Gruppo Donà

zione, i permessi speciali e i limiti tecnici degli automezzi. Ovviamente il montaggio su 5 assi consente l’ottimale distribuzione dei carichi e la circolazione anche nei paesi con normative più restrittive. Entrambe montano il nuovo gruppo pompante HP1808ECX a circuito chiuso con portata massima di 180m3/h, 83 bar di pressione massima, canne calcestruzzo da 260 mm che, riducendo usure e costi,

“Fiera” del design Si chiama Coguaro ed è la nuova, grintosa betoniera Cifa per il trasporto del calcestruzzo nei

tunnel e nelle miniere. Inconfondibile lo stile made in Italy e il design è inconsueto, quanto accattivante, per un macchina che unisce estetica, tecnologia, funzionalità ed ergonomia. Le dimensioni contenute le consentono di muoversi in spazi ristretti, ma non pregiudicano la capacità di trasporto (4 m³). Trasmissione idraulica

gestita elettricamente, pompa idraulica e due motori idraulici sugli assali assicurano trazione, affidabilità e minimi consumi. Mentre quattro ruote motrici e sterzanti e un robusto telaio la rendono estremamente agile. Controllo rotazione del tamburo negli spostamenti e sistemi di blocco in caso di manutenzione

permettono di contenere a 27 il numero massimo di cicli al minuto. L’allestimento di serie, come per l’intera gamma Carbotech, include il sistema di gestione avanzato via display Smartronic con controllo di stabilità e diagnostica, le tubazioni a doppio spessore Cifa Long Life Pipes, una stabilizzazione studiata in base al braccio. La K53H ha un braccio da 53 m in 5 sezioni (le ultime 2 in fibra di carbonio) con geometria di ripiegamento RZ, mentre la K60H

garantiscono la sicurezza. Le funzioni sono gestite dal CSD (Control Speed Drive), la cabina chiusa è ROPS-FOPS e la visibilità posteriore è assicurata

dalla retrocamera a infrarossi. Il motore è un diesel Perkins Step 3-A. Optional: sensori elettronici e sistema antincendio attivo.

MACCHINE CANTIERI 5.0

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LA MK25H in breve

TESTIMONIANZE

molto il mio lavoro, mi consente di tarare la macchina in pochi minuti e di tenere sotto controllo tutti i parametri vitali”. Per poter usare al meglio la MK 25H Michele ha seguito un corso di formazione ad hoc anche se “dopo dieci anni di lavoro con le betonpompe l’approccio alla MK 25H è stato davvero rapido e semplice, complice anche la facilità intrinseca che i progettisti Cifa hanno inserito a livello di comandi e funzioni” ci confida Michele. Queste impressioni sono confermate anche da Andrea Brogin, che come capo cantiere le ha potute apprezzare diverse volte, non solo nel cantiere della nostra visita ma anche in altre occasioni, essendo il rapporto tra la sua Azienda e il Gruppo Fratelli Donà di vecchia data. Giusto per dare un’idea pratica, per il completo dispiegamento del braccio con conseguente posizionamento per eseguire il primo

getto la MK 25H ha impiegato solo 8 minuti. “Per questo getto di presa non impiegheremo più di due ore complessivamente” afferma Brogin. “Anche questa estrema versatilità fa dell’MK 25H una macchina quasi plug&play che è possibile chiamare all’occorrenza per eseguire lavori anche di brevissima entità e durata”. PERCHÉ SCEGLIERE LA MK 25H? Che cosa piace di questa nuova autobetonpompa di Cifa a chi ci lavora (l’operatore piuttosto che il capo cantiere che decide di impiegarla per eseguire i getti) è ormai chiaro. Agilità nelle manovre, versatilità, compattezza, precisione, velocità: queste sono, di tutte le caratteristiche della macchina, quelle più apprezzate. Ma per chi la acquista quali altri vantaggi ci sono? “Innanzitutto il fatto di essere allestita su un camion a tre assi per-

VERSATILITÀ E FLESSIBILITÀ DEI BRACCI Le diverse configurazioni dei bracci della betonpompa garantiscono la massima operatività, versatilità e consentono di raggiungere qualsiasi area del cantiere, anche in quelli difficilmente accessibili, garantendo un’elevata rapidità di manovra. GRUPPO POMPANTE Equipaggiato con valvola a S da 7”, completamente smontabile, che assicura una portata dolce, continua e regolare. Questa tecnologia garantisce un sistema estremamente efficace nel pompaggio di differenti tipologie di calcestruzzo, con inerti di ogni dimensione, riducendo a parità di portata il numero di cicli al minuto assicurando una usura minore ed un ciclo di vita della macchina più lungo. TAMBURO Tra le principali caratteristiche si ricorda: • Rulli con fermo di sicurezza • Area di carico e scarico: elevata redditività e razionalità operativa • Elettronica gestionale: tutte le funzioni sempre sotto controllo • Materiale antiusura • Trasmissione di potenza • Stabilità della macchina • Distributore proporzionale del braccio • Quadretto posteriore di comando • Radiocomando • Comandi posizionati in cabina

REPORTTECNICO La Energya è stata progettata nei modelli E8 ed E9, da 8 e 9 m³, e testata sul campo in Italia e in Germania per testarne le soluzioni tecniche.

è proposta con un 60 m a 6 sezioni (le ultime 3 in fibra di carbonio) con geometria RRZ. Presentata nel 2013 al Bauma, l’autobetonpompa MK 25H, raccogliendo le indicazioni dei clienti, è stata sottoposta a un restyling estetico e funzionale. Presenta un braccio a 4 sezioni (le ultime 2 in materiale composito), ripiegamento a Z e viene allestita su 4 assi, (o 3 per il mercato italiano) con peso massimo

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MACCHINE CANTIERI 5.0

di 32 t. La tubazione è da 100 mm e il tamburo, in acciaio ultra resistente, ha una capacità di 7 m³ (12,8 m³ di volume geometrico). Si avvale del nuovo gruppo pompante 607 CC

CITY pump La nuova autocarrata UB504 è una pompa “cittadina”, di 7,2 m di lunghezza per 2,6 m di altezza, in grado di lavorare in cantieri di solito non raggiungibili da altre macchine, avvicinandosi ai luoghi di getto per massetti di appartamenti, cantine, box... Con gruppo pompante S6 a circuito aperto, canne da 200x1.000 mm e tramoggia da 250 l, è fornita con tubazioni e riduzioni. È montata su un due assi Isuzu F11 (passo 4.060 mm) e prevede un diesel Deutz TD3.6 L4.


mette a questo veicolo di accedere ad aree urbane limitate ai mezzi d’opera al di sopra di certe dimensioni” ci spiega Nicola Donà, titolare insieme alla sorella Maria Cristina del Gruppo Fratelli Donà che nel maggio 2014 ha acquistato la MK 25H da S2 Truck Service, dealer Cifa per il Triveneto. “Per esempio il centro di Padova è interdetto a mezzi a più di tre assi. Con la MK 25H possiamo quindi accedere e servire i cantieri del centro di Padova, senza pagare lo scotto di perdere in prestazioni perché stiamo comunque parlando di una betonpompa con braccio da 25 m. Il fatto di avere la sezione finale in carbonio è un grande vantaggio in termini di peso complessivo del veicolo, e sono contento che Michele, l’operatore dedicato a questa macchina, mi abbia confermato che l’avere il braccio in carbonio non la penalizza a livello di oscillazioni in fase di pompaggio”.

In questo momento la Fratelli Donà è l’unica azienda nel Veneto in grado di proporre una betonpompa con tali caratteristiche, cosa che permette di offrire un servizio unico sul mercato. “Il nostro parco mezzi” prosegue Nicola Donà “è composto da 18 unità tra betonpompe, pompe autocarrate e betoniere, ma la MK 25H è l’unica che può svolgere lavori in cui prima noleggiavamo la 28 m bypassando i vincoli che la 28 m aveva in termini di allestimento. E poi non posso non considerare il notevole risparmio che una macchina di dimensioni più compatte mi consente a livello di consumi, di usura dei pneumatici, di costi assicurativi e di costi che non devo più sostenere per chiedere i permessi di circolazione”. I vantaggi sono molti, indubbiamente. Inoltre c’è stato un altro fattore che ha giocato a favore della scelta della MK 25H, che è lo storico rapporto che lega la

Il computer di bordo della MK 25H Smartronic che esegue la gestione e il controllo della macchina

Fratelli Donà a Cifa. “Nel tempo la mia azienda, prima con mio nonno Giulio, poi con mio padre Ugo e mio zio Achille, e adesso con me e mia sorella, di macchine Cifa ne ha acquistate diverse, sin dalla prima betoniera del 1969, con la quale è iniziato tutto. Siamo sempre rimasti fedeli a Cifa perché non solo le macchine sono di ottima qualità, ma lo è anche il servizio di assistenza e il supporto post-vendita”. Due fattori che fanno la differenza quando si tratta di mezzi da cantiere. ❑

IL DEALER del triveneto

S2 Truck Service è il rivenditore ufficiale per i prodotti Cifa e Zoomlion per le province del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Presente con due sedi sul territorio, una a Treviso e una a Trento, offre non solo la vendita, ma anche soprattutto un’assistenza capillare ai mezzi di Cifa, tra cui autobetoniere, betonpompe Magnum, pompe carrate, pompe carrellate, Spritz e impianti di betonaggio. Attraverso i servizi finanziari di Zoomlion Capital S2 Truck Service è in grado di fornire finanziamenti ad hoc tramite leasing. Oltre ai prodotti Cifa e Zoomlion, S2 Truck Service è concessionaria e centro di assistenza per i radiocomandi Autec, le tubazioni per calcestruzzo speciali Valme, offrono servizi di revamping e ammodernamento di impianti di betonaggio e sistemi di depurazione dell’acqua e rilasciano certificazioni di sicurezza a seguito di controlli sulla struttura dei bracci dei veicoli per il getto e il trasporto del calcestruzzo. Da sinistra Giovanni Cavaggioni, Sales Manager S2 Truck Service, e Nicola Donà, titolare di Gruppo Donà

EPC a circuito chiuso a gestione elettronica: estremamente fluido, consente un getto lineare, limita consumi e rumorosità, riducendo le oscillazioni del gommone terminale. Il braccio si può aprire in soli 5,2 m di altezza, raggiunge un’altezza di pompaggio di oltre 24 m con uno sbraccio orizzontale di più di 20 m. A Parigi sarà esposta anche la beto-

CIFA fornisce una garanzia di 5 anni per tutte le componenti in acciaio e in materiale composito del braccio, di 2 per il telaio della macchina base e di 4 sul tamburo.

niera ibrida Energya E9, il cui tamburo è mosso da un motore elettrico, alimentato da un gruppo batteria al litio di ultima generazione che si ricarica sia durante la fase di trasporto sia durante il carico o il fermo macchina e garantisce consumi ridotti fino al 30%, maggior attenzione all’ambiente e riduzione del rumore fino a 10 dB. Cifa esporrà anche un

prodotto storico: la betoniera leggera SL9 da 9 m³, riprogettata per essere al passo con i tempi e con le nuove normative e per migliorare le performance: volume utile, manutenzione, sicurezza, telaio di supporto diritto o rastremato con profilo conforme alle specifiche dell’autotelaio. Il centro di gravità del mezzo è stato abbassato per un migliore assetto di guida. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

SOILMEC

FLESSIBILITÀ POLIVALENTE a capacità di essere flessibili è un segno di intelligenza e si traduce in sempre nuove opportunità. Se poi questa dote si abbina alla polivalenza, cioè all'efficacia in molteplici situazioni, ecco che si ottiene la quadratura del cerchio. Fondamentali negli uomini, soprattutto nell'attuale mercato del lavoro, queste caratteristiche sono ampiamente ricercate anche nelle macchine, in particolare nelle attrezzature chiamate a confrontarsi con le opere di perforazione e fondazione. Flessibilità e polivalenza sono quindi state le linee guida dei progettisti Soilmec nell'ideazione della nuova SM-9, perforatrice idraulica da 9 t che intende combinare in una sola macchina design, prestazioni, consumi ridotti e massima versatilità. La nuova SM-9 è equipaggiata con un motore Diesel Deutz TCD 4.1 L04 4V accoppiato al nuovo sistema

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idraulico con tecnologia Rexroth, che permette di erogare una potenza massima di 105 kW (disponibile nella versione Tier4). Grazie al sistema di controllo Full-Load Sensing, elettro-proporzionale, il sistema idraulico assicura elevate prestazioni ed affidabilità, ha minori costi di esercizio, una minore usura e rottura dei componenti.

GLI

optional La flessibilità della SM-9 può essere incrementata da una vasta gamma di optional tra cui spiccano l’estrattore, il caricatore di aste a carosello, l’argano di servizio, il kit jetgrouting, varie pompe fanghi (monovite a bordo macchina, o triplex montata esternamente) e la ralla per perforazioni radiali.

La massima flessibilità operativa è garantita dalla combinazione di un cinematismo dinamico a un design che rende la SM-9 adatta a ogni situazione di lavoro in cantiere, dando agli operatori la piena autonomia unita alla più elevata sicurezza. In particolare il nuovo cinematismo Soilmec è fortemente caratterizzato dallo snodo a 90° che ne consente l’inclinazione trasversale (a destra e sinistra di 90°) e perpendicolare rispetto al senso di marcia. Questo, unitamente al sistema a cilindro per l’orientamento dell’antenna, consente alla macchina di eseguire molteplici inclinazioni e posizionamenti. La duttilità della nuova SM-9 è poi ulteriormente ampliata attraverso con il nuovo sottocarro pivottante con inclinazione di 10°. Com'è lecito aspettarsi da una perforatri-


applicazioni: dai micropali agli ancoraggi, dalla realizzazione di pozzi d’acqua ai sondaggi geognostici, dai carotaggi ai consolidamenti con jet grouting, le possibilità operative della perforatrice Soilmec possono essere facilmente ampliate attraverso l'adozione di un'ampia gamma di teste rotary, gruppo morse e sistemi di tiro spinta, senza dimenticare una serie di sistemi addizionali quali l’estrattore, il caricatore di aste nonché l’argano di servizio.❑

Lo snodo a 90° del cinematismo della SM-9 ne consente l’inclinazione trasversale e perpendicolare rispetto al senso di marcia

L'autonomia del gruppo di potenza consente un utilizzo della SM-4 in tutti i cantieri particolarmente stretti e disagevoli

ce di nuova generazione, la SM-9 è equipaggiata di radiocomando Autec a distanza per la gestione di tutte le operazioni di movimentazione macchina, posizionamento cinematismo e perforazione. A tutto vantaggio della velocità di manovra, della sicurezza e della visibilità. Per un controllo totale in tempo reale, i parametri del motore diesel, la velocità di rotazione della rotary e la pressione di esercizio vengono visualizzati sul display LCD del radiocomando stesso. In grado di districarsi in molteplici

Il power pack è separato La SM-4 è una perforatrice idraulica progettata per la massima flessibilità operativa con il

gruppo di potenza esterno e autonomo. Il volume contenuto della macchina base, unitamente alla geometria dell'antenna e alla versatilità del cinematismo, fanno della SM-4 il prodotto ideale per operare in spazi ristretti e di difficile accesso, all'interno di edifici, scantinati, gallerie di piccole dimensioni. È

dotata di una vasta gamma di movimenti grazie alla ralla fissata sulla controslitta che consente un'inclinazione di ±45° e all’antenna telescopica che permette di utilizzare diverse lunghezze senza prolunghe. Compatta e robusta, la SM-4 è alimentata da power pack con carro cingolato e motore

diesel Deutz TCD 4.1 L04 4V (Tier4) in grado di erogare sino a 115 kW e, a richiesta, può essere equipaggiata con un'unita elettrica ABB da 110 kW. Notevoli le capacità di perforazione grazie a una vasta gamma di

rotary, con coppia fino a 3.350 daNm e a un sistema morsa con serraggio di 141 kN e coppia di svitaggio sino a 4.000 daNm.

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REPORTTECNICO

FRUTIGER

POLVERE, ADDIO GOCCE

ad hoc

eggi sempre più stringenti e controlli un po’ più severi stanno rendendo la vita difficile a chi, operando in cantiere, deve gestire traffico veicolare in entrata e, soprattutto in uscita, quando i veicoli in questione rischiano (cosa sovente) di imbrattare le strade con il fango, la polvere e i detriti che escono insieme a loro dal cantiere. Che le strade debbano essere pulite è una priorità che nessuno contesta, ci mancherebbe. Quindi i veicoli da cantiere che devono percorrere strade pubbliche devono essere puliti. Però a volte tale pulizia può essere un problema. Ma a ogni problema c’è una soluzione. E a questo, nello specifico ci ha pensato la svizzera Frutiger con il proprio sistema Moby Dick Wheel Washing Systems che, insieme ai cannoni per abbattimento

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Guerra alla polvere

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polveri di recente introduzione, rappresentano una soluzione completa per risolvere il sempre più grave problema dell’inquinamento ambientale legato ai cantieri in corso. E non

La movimentazione di grandi quantitativi di materiali sfusi, carbone o ceneri e l’influsso di venti locali possono creare una nuvola di polvere sopra l’intero areale. Questo può generare gravi problemi sanitari, ambientali e

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I cannoni MobyDick producono gocce d’acqua molto fini in quantità sufficiente e adeguata alle fonti e al tipo di polvere. Questo permette di ottimizzare il consumo di acqua ed energia in modo da ridurre significativamente i costi d’esercizio.

politici. Il tipo e il volume delle fonti di polvere cambiano continuamente e richiedono quindi soluzioni specifiche. Per questo motivo, oltre ai sistemi di lavaggio ruote, Frutiger offre, in collaborazione con il partner belga Savic

solo. Altro settore coinvolto in tale problematica è quello del trasporto di materiali sfusi, come per esempio nei porti, o nelle ferriere dove la movimentazione del carbone non è esattamente un’attività… a prova di polvere. Poiché ogni situazione è diversa dalle altre in base al tipo di contaminazione, al numero di veicoli che transitano e alle circostanze spaziali, Frutiger, oltre alle soluzioni su misura, offre un’ampia gamma di modelli MobyDick standard. Un sistema di passaggio diretto, senza fermata, facile da usare e con costi di manutenzione bassi è generalmente il più appropriato per l’industria di materiali sfusi e per i cantieri. Un processo di lavaggio tipico dura soltanto 30 secondi, il che è un fattore importante soprattutto in quelle attività dove il traffico è discontinuo ma frequente. Dopo l’attivazione automatica del processo di lavaggio da parte del camion entrante, il veicolo può attraversare a passo d’uomo il sistema totalmente galvanizzato e sia le ruote, sia il carrello vengono lavati con un getto d’acqua creato da ugelli a bassa pressione adeguatamente sistemati. L’acqua rimane in un circuito chiuso e viene riciclata continuamente, cosicché il consumo viene minimizzato. ❑

Engineering, un’ampia gamma di cannoni per abbattimento polveri MobyDick e soluzioni complete per il controllo delle polveri in acciaierie, miniere, nell’industria

dei materiali sfusi nonché nell’industria edile e del riciclaggio. L’offerta va da cannoni piccoli con una gettata di 10 m fino a cannoni potenti con una gettata di oltre 70 m.


CANTIERIDPI

Le linee vita proposte da FT garantiscono accessi alle coperture in completa sicurezza per tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; ridotti costi rispetto al noleggio di ponteggi o di piattaforme aeree; un impatto visivo decisamente limitato grazie alla speciale colorazione; e offrono garanzia di

10 anni (20 anni in caso di acciaio inox) sul prodotto. FT, inoltre, dispone di un ufficio tecnico interno per preventivi gratuiti, sopralluoghi, realizzazioni di disegni tecnici o di calcoli strutturali. Grazie a una rete di distributori accuratamente selezionata è disponibile anche il servizio di posa del prodotto certificato e garantito.

CANTIERI

STYLE La sicurezza dei lavori in quota si raggiunge con l'uso di dispositivi appropriati come quelli di FT

Il parapetto FT4 è un dispositivo di protezione anticaduta a morsetto reversibile. Certificato UNI EN 13374 in Classe A e B, permette di mettere in sicurezza solette, terrazzi, coperture con pendenze sino a 30°. È reversibile e utilizzabile in 4 distinte posizioni applicandolo a piani orizzontali, velette, sottotravi e piani inclinati. L'interasse di montaggio è di 2 metri.

C

on quasi 50 anni di storia alle spalle, FT, la cui sede si trova a Lentigione di Brescello (RE), si è specializzata nella produzione di dispositivi di protezione anticaduta, attraverso una linea di prodotti in continua evoluzione anche in relazione alle variazioni delle normative comunitarie. Gli stabilimenti, che rivestono un'area coperta di 10.000 mq, dispongono di tecnologie avanzate che consentono alla società di realizzare linee con elevati standard di qualità e rispondenti a una mission aziendale che nasce da un'etica produttiva il cui obiettivo è immettere sul mercato prodotti rispondenti a tutti i requisiti di conformità, sicurezza ed efficienza. In tale ottica il centro di Ricerca e Sviluppo è costantemente impegnato nella progettazione e sperimentazione di nuovi prodotti, una risorsa che diventa continuo sprone per i miglioramenti dei processi produttivi. La gamma, estremamente varia e che comprende molteplici tipologie di prodotti e attrezzature per l'edilizia, va dalla protezione individuale (abbigliamento, calzature antinfortunistiche, stivali, guanti, occhiali, imbracature) alla segnaletica, dai parapetti alle linee vita. In particolare il sistema LineaVita FT è certificato secondo la normativa UNI EN 795. Applicabile a ogni tipo di superficie o copertura, la linea vita prodotta dalla società emiliana è conforme a quanto prescritto dal D.lgs. 81/08 e alle normative regionali in vigore in Lombardia, Emilia Romagna,Veneto, Toscana, Liguria, Umbria e Sicilia. Realizzata in acciaio con trattamento in cataforesi e verniciatura a polvere, è disponibile in acciaio zincato a caldo, o in acciaio inox. ❑ Le linee vita FT permettono, attraverso soluzioni a basso impatto visivo, di realizzare tratte lunghe senza interruzione di cavo e sono certificate per un interasse massimo di 25 m tra le colonnine, con possibilità di

multidirezionalità. Sono dotate di un'ampia gamma di ganci Classe A2 o Classe A1, di vari accessori per il fissaggio in ogni condizione e della soluzione “System Plate” per le coperture in lamiera grecata.

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

L’Italia dei

contrasti

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he l’Italia fosse il paese dei contrasti, lo sapevamo da tempo. È quindi normale che, di continuo, saltino agli occhi fatti e misfatti che riconfermano questo concetto. Di seguito il contrasto che, per ultimo, ha attirato la nostra attenzione. Da una parte abbiamo scoperto, meglio dire riscoperto, l’Italia che mangia. Nel corso di una trasmissione di uno dei tanti, troppi, tribuni televisivi il giornalista urlatore e moralizzatore Travaglio ha apertamente accusato Natale “Oscar” Farinetti, padrone incontrastato del gruppo mangereccio Eataly di essere diventato il titolare dei numerosissimi ristoranti presso l’Expo, non per la storica cottura del risotto all’onda, ma solo perché amico di Matteo Renzi. Da qui, come tante altre volte, si è dedotto un grande interesse della politica rampante nei confronti dell’utilizzo indiscriminato della mascella. Come se non bastasse sul quotidiano Libero è apparso un dotto articolo, pieno di cifre e statistiche, dal quale si poteva facilmente dedurre che sui voli di Stato, quelli dei politici Vip, i pasti che vengono consumati, appunto, dei suddetti Vip costano la bellezza di € 170 ciascuno. E, vip tra i vip, il primo della lista è proprio Renzi, noto anche come uomo dall’elicottero guasto. Insomma, la bandiera dell’Italia con scandali scandaletti e miserie da cortile, viene ancora una volta abbrunata sull’altare di robetta da miserabili, degna solo di questa classe dirigente incapace di dirigere anche un’aia. Ma, dicevamo, l’Italia è IL VOLERE UMANO, anche il paese dei contrasti. Mentre leggevamo e ridevamo di MOLTO SPESSO E ANZI IL PIÙ DELLE cotante notizie, ne è apparsa un’altra. La caserma Mameli di Viale Suzzani a Milano, oggi in disuso ma sede dello storico VOLTE SI TROVA ASSOLUTAMENTE E COCCIUTAMENTE IN CONTRASTO Terzo Reggimento Bersaglieri, la formazione più decorata d’Italia, era stata occupata da figuri non meglio identificati CON IL RAZIOCINIO. sotto il profilo politicante, ma certamente identificabili come fieri oppositori di tutto ciò che è Tricolore e ordine. Ebbene, (FËDOR DOSTOEVSKIJ) incredibile a dirsi, la caserma è stata liberata dagli occupanti abusivi. I bersaglieri, motu proprio, sono rientrati per pochi minuti nella loro vecchia e gloriosa sede. E sono rientrati solo per issare sul pennone il tricolore. Strappandoci quindi un sorriso. E facendoci arrivare alla decisione che è molto meglio la loro bandiera nella caserma abbandonata che i polli rampanti del padrone di Eataly. ❑

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LA PRIMA MOSTRA-CONVEGNO ITALIANA DEDICATA UNICAMENTE AL COMPARTO DEL CALCESTRUZZO

www.gic-expo.it

GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO THE ITALIAN

CONCRETE DAYS

10-12 November 2016 Piacenza, Italy

Per ulteriori informazioni e prenotazioni stand: info@gic-expo.it +39 010 5704948 For further information and stand bookings please contact: info@gic-expo.it or phone: +39 010 5704948

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THE FIRST ITALIAN EXHIBITION & CONFERENCE SPECIFICALLY DEDICATED TO THE CONCRETE AND MASONRY INDUSTRIES


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