MC M C+ I L
M O T O R E
F R E E
P R E S S
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D E L L ’ E D I L I Z I A
MERCATO MACCHINE Europa: disparità territoriali ma cauto ottimismo per il futuro
MACCHINE CANTIERI
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maggio 2015, n.22
(…) di 144 m quasi e a z z e lungh a: sono z z e rgh 23 di la ioni record ns le dime della tazione s a ll e d ce la P i metro d rs di y rt a des M Algeri
COVERSTORY
La stazione dei
RECORD
Il Transpotech di Verona è stato il palcoscenico per la presentazione della neonata Italiana Rimorchi Srl, sussidiaria italiana interamente detenuta da Wielton nata dalla stipula di un contratto di locazione con CIR riguardante lo stabilimento di Pescara, nonché brevetti collettivi, documenti tecnici, prototipi e design di prodotti e diritti relativi ai tre brand rappresentati da CIR stessa, ossia Merker, Cardi e Viberti. Il polo di Pescara è quindi destinato a divenire un moderno centro di competenza tecnica e industriale nei rimorchi e semirimorchi, assicurando ai tre marchi storici un futuro ricco di ottime prospettive di crescita e diffusione mondiale grazie al fatto di essere parte di uno dei cinque maggiori produttori di semirimorchi, rimorchi, autocarri e veicoli per l’agricoltura in Europa, Wielton appunto.
NEW
dalle aziende
actor
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
2015 4
MACCHINE CANTIERI 5.0
ECOMONDO Rimini 3 - 6 novembre
REMTECH 2015 Ferrara 23 - 25 settembre
GIS 2015 Piacenza 01 - 03 ottobre
SALON DE MÀQUINAS
Saragozza 1 - 2 luglio
RIABITA Fermo 6 - 8 novembre
I nuovi “fischi”digitali
DA 12 A 24 mesi
(Software&App)
My taxi è la nuova app lanciata dal gruppo Daimler per gestire in totale autonomia e sicurezza le richieste di taxi. Il servizio è nato nel 2009, e già nel 2011 era presente in sei città tedesche e a Vienna. Poi Barcellona, Zurigo,Varsavia, Washington e Madrid. Oggi sbarca a Milano. Usarla è semplicissimo: basta scaricare sul proprio smartphone la relativa App e registrarsi. Addirittura è possibile inserire i dati della propria carta di credito per pagare il taxi in automatico, senza perdere tempo al momento dell’arrivo, senza impazzire con la moneta e il relativo resto! Usarla è semplicissimo, basta far partire la App e chiedere un taxi. Nel giro di pochi istanti tutti i tassisti abbonati al servizio vedranno la richiesta e il primo che l’accetterà diventerà il fornitore del servizio. Al cliente, sullo smartphone, arriverà nome, targa e foto del guidatore dell’auto pubblica. Non mancherà il tempo stimato e, a piacere del cliente, la possibilità di seguire lo spostamento della vettura sul display del telefono.
CASE HISTORY
AL MARE
Cantiere di lusso per Cofiloc
A
l Lido di Jesolo la nuova stagione balneare è alle porte e, naturalmente, alberghi e residence si preparano ad accogliere i turisti. Tra le tante strutture vi sarà anche il nuovo albergo 5 stelle della famiglia altoatesina Falkensteiner, noti albergatori internazionali. Progettato dall’architetto newyorchese Richard Meier in uno stile che ricorda il design tipico di Miami, consta di 126 camere e suite, una SPA di 1.500 m² con piscina interna ed esterna riscaldate fronte mare, area relax, solarium e diverse tipologie di sauna, beach club con accesso diretto alla spiaggia privata; due ristoranti, sale per congressi, meeting e matrimoni. Nel lussuoso cantiere “fronte mare” sono all’opera alcuni mezzi Cofiloc, impiegati nel montaggio dei frangisole e dei serramenti: due ragni articolati da 19 metri Light Lift 19.65, uno scissor Haulotte Compact 12 e una piattaforma JLG 1250AJP da 40 m che, nonostante la mole, si muove con agilità e precisione tra gli angusti spazi del cantiere grazie alle 4 ruote motrici sterzanti e il braccio QuikStick con sbraccio orizzontale di 19,25 m. FONTE: COFILOC
Volvo Penta offre già una garanzia completa di 12 mesi sui Ricambi Originali. Ma ora l’azienda ha esteso la garanzia a 24 mesi per i ricambi e gli accessori che vengono acquistati e installati presso un concessionario autorizzato Volvo Penta. La garanzia non copre soltanto il ricambio in sé, ma anche la manodopera necessaria per il suo montaggio. Acquistando i ricambi o gli accessori originali e facendoli installare da un concessionario autorizzato, i clienti hanno anche il vantaggio di sapere che il montaggio è corretto ed eseguito con competenza.
CTE PRESENTA UN NUOVO VIDEO DEDICATO AL NUOVO PIANOPLAN VERTICALE. IL VIDEO È DISPONIBILE SUL CANALE YOUTUBE DI CTE (HTTPS://GOO.GL/NRHEOC)
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Nuova nomina (Dealer)
E’ recente la notizia che JLG ha nominato Riwal, nota realtà olandese attiva nel settore del noleggio e della vendita di macchinari e attrezzature industriali, quale suo unico distributore in Polonia. Riwal seguirà tutte le attività legate alla vendita, assistenza, marketing, formazione e post vendita di tutta la gamma di macchine del Costruttore americano, comprese le attività di noleggio.
CASE HISTORY
QUOTA 7.000
La macchina 7.000 di GSR è una E240PX
Scelta da DHL (Prodotto)
L’inglese DHL Supply Chain Services ha recentemente acquistato per la propria flotta una scissor elettrica Compact 14 di Haulotte. Tra le caratteristiche che hanno fatto cadere la scelta di DHL sulla Compact 14 vi sono state sicuramente la possibilità di estendere il cestello portapersone fino a 3,23 m di lunghezza e la sua capacità di carico, pari a 350 kg, nonché il raggio di sterzata di soli 2,38 m.
Q
uando si dice “avere i numeri”. La piattaforma aerea E240PX di GSR sembra proprio avere un appuntamento con le grandi occasioni: durante l’Apex 2011, dove venne presentata la prima volta, fu la 6.000esima macchina consegnata;
da poco la numero 7.000 è stata consegnata in Germania alla Dolleck Arbeitsbühnen di Varel, noleggiatore e cliente storico di Rothlehner e già possessore di una E210PX. Questa doppia articolata completamente idraulica con altezza di lavoro di 23,30 m, sbraccio di 11 m continua a riscuotere grande interesse grazie a qualità come robustezza, semplicità d’uso e manutenzione, precisione e affidabilità che ne mantiene inalterato il valore nel tempo. Caratteristiche che abbinate al veloce servizio di assistenza e ricambi, consolidano la fiducia del cliente tedesco nel costruttore di Rimini. La E240PX è stata consegnata a Bernhard Dolleck da Sven Illgen di Rothlehner.
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PRODOTTO
UN PESO PIUMA Il C XLOAD di Renault Trucks
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i chiama C XLOAD ed è un Renault Trucks. Nello specifico un 8x4 totalmente dedicato al trasporto del calcestruzzo. Ma perché peso piuma? Beh, perché nonostante la vocazione da “duro” vanta un peso a vuoto di soli 9.200 kg. E, di conseguenza, è un campione nel carico utile, arrivando a trasportare fino a 8 m3 di calcestruzzo se equipaggiato con ruote gemellate. Conti alla mano, questo significa che con un C XLOAD si può risparmiare un carico completo ogni 16 giri di consegne, conseguendo un notevole risparmio dei costi. Ovviamente il veicolo mantiene tutte le qualità della Gamma C. FONTE: RENAULT TRUCKS
CORRE AI ripari Anita chiede al Ministro Delrio l’uscita dell’Italia dalla CEMT, cosa che permetterebbe alle imprese italiane di trasporto di recuperare quote di mercato internazionale contrastando il fenomeno del dumping sociale, attraverso una reale attività che non sia puramente simbolica, e che comporterebbe un vantaggio per l’economia nazionale. La permanenza italiana nella CEMT assicura solo un ricco mercato del trasporto ai vettori extra e neo-comunitari.
Nuova nomina (Aziende)
Dal 4 maggio scorso Fabio Fenzi è il nuovo Direttore Commerciale di Liebherr Italia, storica filiale del Gruppo Liebherr con sede a Monfalcone che segue il mercato italiano per quanto riguarda le grosse attrezzature per il sollevamento e i lavori in quota. Fabio Fenzi si affiancherà nel ruolo a Efisio Moi, da anni alla guida di Liebherr Italia, con l’obiettivo di garantire continuità nella gestione futura della filiale. Classe 1965, laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, Fabio Fenzi vanta un’esperienza di oltre quindici anni in analoghe posizioni all’interno di multinazionali da tempo attive nel settore dei macchinari edili e negli ultimi otto anni nel sollevamento e sul mercato italiano.
COMPLETA! Kohler ha finalmente presentato l’ultimo modello della famosa gamma KDI che ha scosso il settore della motoristica industriale per le innovazioni
proposte e ha segnato il rilancio anche di un know how molto italiano, quello della Lombardini di Reggio Emilia. L’ultimo arrivato è il KDI
3404, presentato in occasione di Intermat, che proprio nei giorni della manifestazione parigina è stato insignito dell’ambito premio di Diesel of
the year. Con l’arrivo del 3404 oggi la gamma KDI copre un range da 30 a 100 kW di potenza con tre cilindrate (1,9 l, 2,5 l e 3,4 l). Tutti i
modelli soddisfano i limiti di emissioni della normativa in vigore senza l’utilizzo del filtro anti-particolato, uno dei principali plus dei nuovi KDI.
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PRODOTTI SERVIZI E news Notizie in pillole su macchine, servizi e novità del mercato
Un allarme per il cls
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(Prodotto)
Mixer Rollover Alert è un’opzione dell’applicativo di navigazione NavTruck di Renault Trucks che avvisa i conducenti in caso di rischio di ribaltamento offrendo un allarme antiribaltamento per gli operatori che lavorano nel settore del trasporto di calcestruzzo. Questa offerta è dedicata in particolar modo ai veicoli 8x4 equipaggiati di betoniera,
Elettronica (Prodotto)
La nuova pala gommata Venieri 13.63B con cinematismo a Z presentata a Intermat è stata proposta
equipaggiata con il nuovo sistema Backeye 360 Select di Brigade Elettronica. Tale sistema riunisce, in un’unica immagine, la ripresa a 360° di
4 telecamere da 185°, montate intorno al mezzo, con una visione “dall’alto” completa del veicolo e dello spazio circostante.
La nuova W 35 Ri di Wirtgen, dopo le frese della classe da mezzo metro W 50 Ri e W 60 Ri è il terzo modello della nuova generazione di scarificatrici di piccola taglia.
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Un acciaio garantito (Prodotto)
Pneus in arrivo
Con Granite HDX e Granite Storm, ArcelorMittal offre due nuovi acciai verniciati al vertice della gamma per tetti e facciate e da ora coperti con garanzie automatiche fino a 35 anni sulla resistenza alla corrosione e alla delaminazione della vernice.
Ad Autopromotec GT Radial esporrà due novità per i truck: il GAM831 e il GSR225. Il primo è un prodotto on-off per uso cava-cantiere,, il secondo offre mescole sviluppate per migliorare la resa chilometrica.
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MACCHINE CANTIERI 5.0
(Prodotto)
PaRis 2.0 di Laterlite è la nuova versione del massetto radiante fibrorinforzato per sistemi di riscaldamento a pavimento con l’eccezionale valore certificato di 2,02 W/mK di conducibilità termica.
REACHING OUT | 1850SJ
Telescopic Boom Lift
RAGGIUNGI IN TOTALE SICUREZZA 58,6 METRI
CASE HISTORY
UNA PL 165 IN EMILIA
La pala gommata Palazzani entra nella flotta 2r noleggi
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ra aprile e Palazzani consegnava una pala gommata PL 165 al noleggiatore 2R Noleggi di Modena, azienda giovanissima che si occupa di vendita e noleggio di macchine edili e movimento terra con un certo successo viste le 25 unità oggi nel parco mezzi. Tra l’altro le macchine Palazzani non sono nuove ai clienti 2R Noleggi in quanto la nuova PL 165 va in sostituzione di una precedente Pl 65. “La scelta è stata molto semplice, in quanto la macchina sostituita aveva svolto egregiamente la propria attività con ottima soddisfazione, nostra e dell’utilizzatore finale” ha affermato Marcello Rovatti, Amministratore della Società modenese. FONTE: PALAZZANI
Cresce l’imprenditoria femminile (Aziende rosa)
Sanno essere carte vincenti per il Made in Italy nel mondo e si ritagliano un posto sempre maggiore sulla scena imprenditoriale. Le “donne d’impresa” sono in aumento, per numero e per qualità. Secondo l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, sulla base dei dati del I trimestre 2015, le imprese femminili sono ora a quota 1.295.942. Più di un’azienda su cinque è donna, insomma. E in alcuni ambiti e regioni il peso sale vertiginosamente. Nella fattispecie sono ben 214.815 le imprese artigiane a guida femminile che sono il 16% del totale imprese artigiane. FONTE: UNIONCAMERE
DOVE NESSUNO È MAI GIUNTO PRIMA JLG VI PRESENTA IL PIÙ ALTO SEMOVENTE AL MONDO.
Il nuovo 1850SJ ha più portata, migliore stabilità e maggiore raggio di lavoro di qualsiasi sollevatore della sua classe. Con i suoi 58,6 m di altezza di lavoro e capacità in cesta di 450/230kg, il 1850SJ è il boom più potente del settore. In grado di raccogliere ogni sfida. Ultimo nato nella famiglia JLG delle attrezzature per il lavoro aereo. Scopri di più su www.jlg.com.
JLG Industries (Italia) s.r.l. Via Po 22 | 20010 Pregnana-Milanese Tel. 02 9359 5210 | www.jlg.com
PRODOTTI
NUOVO DAT
Una recente novità Dat instruments per le idrofrese
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AT instruments ha messo a punto un nuovo datalogger, il JET DSP 100 / H, appositamente creato per registrare i parametr i di verticalità durante lo scavo di diaframmi con idrofresa. Il nuovo datalogger prevede un set di sensori robusti e impermeabili installati sull’idrofresa che permettono di inviare in tempo reale sul display del datalogger e anche di registrare: la rotazione dell’idrofresa, l’inclinazione lungo gli assi X e Y,
l’eventuale deviazione in discesa, la profondità, la velocità di rotazione delle due frese idrauliche, la pressione e la velocità di rotazione della pompa del fango. FONTE: DAT INSTRUMENTS
SISTRI: non funziona E’ scaduto il 30 aprile il termine di pagamento del contributo 2015 per il Sistri. “È un sistema che non è mai stato in grado di sopperire alle funzioni per le quali è stato creato e Anita ne ha più volte chiesto la sospensione dell’obbligatorietà dell’applicazione e del contributo, poiché ritiene ingiusto far pagare alle imprese un sistema non funzionante su cui il Ministero si sta adoperando per riappaltarne la gestione” ha dichiarato Thomas Baumgartner, Presidente di Anita.
Potenziata (Prodotto)
L’autogrù Liebherr MK 88 è da poco disponibile con una nuova opzione Plus che dispone della capacità del carico in punta di circa il 10% in più. Nella pratica questa opzione offre una maggiore flessibilità e una movimentazione più elevata. Con il braccio orizzontale e uno sbraccio di 45 m la capacità di carico in punta è di 1.850 kg. Con la nuova opzione Plus la capacità di carico sulla punta aumenta a 2.000 kg. Con zavorra aggiuntiva e sbraccio a 45 m la MK 88 Plus raggiunge i 2.200 kg.
PROVE
OTTIMO TEST
Renault Trucks vince la sfida dell’Optifuel Lab e registra un risparmio del 22%
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opo mesi di test le performance dell’Optifuel Lab 2, il veicolo laboratorio di Renault Trucks, sono stupefacenti: i consumi sono scesi del 22%, il che significa una media di 7,2 l per 100 km risparmiati. Questa cifra corrisponde ai risparmi ottenuti grazie all’utilizzo delle 20 tecnologie a bordo, tutte dedicate alla riduzione dei consumi. Claude Covo, Direttore del Progetto non è rimasto sorpreso di fronte a questi eccellenti risultati e ci spiega perché. “Siamo ovviamente soddisfatti di questi risultati”, spiega Covo. “Non ci sorprendono, ma confermano, in condizioni reali di utilizzo, le alte aspettative che nutrivamo all’inizio del progetto”. Raggiungere un risparmio del 22% è stato possibile solo grazie all’utilizzo combinato delle nuove tecnologie, ma ognuna di loro è stata misurata separatamente al fine di valutare con precisione il contributo apportato sul totale. I test effettuati permettono, infatti, di misurare in modo estremamente preciso i guadagni ottenuti da ogni singola tecnologia. Ecco perché le prove su strada sono state completate da test effettuati ai banchi prova. FONTE: RENAULT TRUCKS SOCAGE SBARCA IN MALESIA E APRE UNA NUOVA FILIALE A SELANGOR.
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MACCHINE CANTIERI 5.0
Sollevamenti molto importanti (Case history)
La location è quella dell’aeroporto di Brema dove recentemente la Liebherr LTM 1300-6.2 del parco mezzi di Sommer Kranverleih ha sollevato e posizionato un serbatoio per lo stoccaggio di acqua calda, per un volume complessivo di 300 metri cubi e un peso di 50 t. Al momento del sollevamento la Liebherr da 300 t è stata allestita per affrontare un raggio operativo di 14 metri.
dalle aziende
QUOTA
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Ancora una volta la presentazione della nuova edizione, la settima, dell’Annuario Trucks & Vans si è confermata appuntamento di rilievo per tutti gli operatori del settore. Rappresentanti di case costruttrici di veicoli industriali e commerciali, produttori di componentistica, dealer e clienti, esperti e giornalisti specializzati si sono dati appuntamento lo scorso 10 aprile a Monza per quello che ormai può essere considerato il “Vega Editrice Day”, che quest’anno ha acceso i riflettori su due importanti eventi: la presentazione dell’Annuario Trucks & Vans 2015 e la celebrazione dei 25 anni del mensile Il Mondo dei Trasporti. Organizzato in collaborazione con MAN Truck & Bus Italia e con la partecipazione di Voith Turbo Italia, ha avuto come relatore del tradizionale forum sui trasporti Heinz-Jürgen Löw, Direttore Sales & Marketing di MAN.
BANCHE FRENA LO SLANCIO L’ultimo rapporto della Commissione pone l’Italia agli ultimi posti tra gli “innovatori moderati”, nonostante riconosca il grande slancio innovativo di tutte le Pmi. Pesa come al solito la difficoltà nell’accesso ai finanziamenti.
CALA LA PRESSIONE Secondo uno studio di Cna, il Total tax rate italiano scende nel 2015 dell’1,7%, anche se rimane tra i più alti d’Europa e distante dai livelli del 2011. Il calo è dovuto al taglio dell’abolizione della componente lavoro dell’Irap.
PMI: ALFIERI DELL’INNOVAZIONE A sorpresa, uno studio di Fondazione Symbola e Cna vede le Pmi italiane seconde solo alla Germania nell’innovazione di prodotto e protagoniste nell’export e nella creazione di prodotti ad alto valore aggiunto.
LOMBARDIA IN TESTA Secondo l’indagine della Camera di Commercio di Milano, i cluster di imprese hanno saputo reggere al meglio gli urti della crisi. Le reti di imprese sono una realtà in continuo aumento da quando sono state create con il contratto di rete.
RITARDI NEI PAGAMENTI Secondo uno studio, a rispettare le scadenze nel saldo dei pagamenti è poco più di un’impresa su tre. Pesano gli effetti della crisi. Il Governo sta lavorando per abbassare i tempi di pagamento e la quota dei crediti non saldati.
NUOVA MORATORIA Raggiunto da Abi e associazioni imprenditoriali il nuovo Accordo per il Credito 2015. Oltre alla sospensione o allungamento dei finanziamenti, un plafond da 20 miliardi per sostenere il finanziamento di progetti.
MACCHINE CANTIERI 5.0
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Sommario MC 5.0 • MAGGIO 2015 • NUMERO 22
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COVER Le soluzioni Peri per la metro algerina
23
ATTUALITÀ
04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
EDITORIALI
14 Editoriale on
LA GERMANIA E IL SUO TESORETTO
53
(DI EMANUELA PIROLA)
REPORT TECNICO
19 SEMBRA UN GIOCO 23 I CONTI CHE
58 Editoriale off
PUTTI FIORENTINI
(DI MAURIZIO GUSSONI)
COVER STORY
VIRTUALE
Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
12
MACCHINE CANTIERI 5.0
(DAF)
52 IL FATTORE CAMPO (MONTABERT)
53 I DEALER DEL 2020 SOLLEVARE
38 CAPTURED 40 SEMPRE PIÙ BIANCO. SEMPRE PIÙ BLU
DA PLAUTO
TEREX 5600 (TEREX)
44 CAPTURED (ATTUALITÀ)
46 TII GROUP A PARIGI (TII GROUP)
(ATTUALITÀ)
INNOVAZIONI
49 ISPIRATO
42 LA PRIMA DI UNA
(CIFA)
(RENAULT TRUCKS)
48 SILENZI AL LAVORO
15 MONTAGNE RUSSE
(KOHLER)
26 EPPUR SI MUOVE
(GSR)
MERCATO MACCHINE
31 FORMAZIONE
20 T&T PICCOLA
(PERI)
ET&S
(UNRAE)
22 NELLA BOTTE
LA STAZIONE DEI RECORD
REPORT 2014)
NON TORNANO
(BOMAG)
(MAN)
16 Cover story
(CECE ECONOMIC
TESTIMONIANZE
RUBRICHE
56 LEGISLAZIONE
(SOCAGE)
SICUREZZA
41 IL PIÙ ALTO
57 CANTIERI STYLE
(MAGNI)
(ROTHOBLAAS)
(PEUGEOT)
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009
Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
La Germania e il suo
“tesoretto” A
volte capita. Si, si. All’estero, d’accordo. Ma capita. Ebbene, Angela Merkel si è alzata una bella mattina e ha scoperto nelle casse statali qualcosa come 38 miliardi di euro in più. O meglio, ha scoperto che le previsioni delle entrate fiscali nel periodo 2015-2019 porteranno allo Stato tale cifra. Scatta subito la discussione: come li utilizziamo? E qui arriva il pragmatismo teutonico. Benché il Ministro del Tesoro tedesco, Wolfgang Schäuble, abbia subito messo le mani avanti affermando che “tenere i conti in pareggio è l’imperativo categorico” resta di fatto un margine operativo inaspettato che probabilmente sarà destinato agli investimenti in infrastrutture, carenti in Germania e sui quali la nazione è già stata più volte sollecitata a investire. Dettofatto. O almeno così pare. Tralasciando quelli che sono i diversi dibattiti tuttora in svolgimento in Germania, sembra che tale destinazione (quanto meno di una parte consistente) dei 38 miliardi sia cosa certa. E quanto c’è voluto ai politici tedeschi per prendere la decisione di investire nelle infrastrutture del proprio Paese? Una settimana? Più o meno. Nello stesso periodo da noi si preparava l’Expo, con un corri corri generale, un arraffazzonare le infrastrutture (quelle interne dell’Expo e quelle esterne di supporto e ausilio, ma anche quelle direttamente coinvolte, tipo le strade di accesso!) UN POPOLO CHE e, diciamolo, un generale mangia-mangia che tutti passati interventi della Magistratura non hanno ELEGGE CORROTTI, IMPOSTORI, isaputo, che dico eliminare, neanche limitare! Così il padiglione Italia ha sfiorato, per la sua realizzazione, LADRI, TRADITORI, NON la favolosa cifra di 100 milioni di euro. È VITTIMA, È COMPLICE. Stiamo parlando di cifre diverse dalla somma che la Merkel si è ritrovata “amore dei”, anzi “amore (GEORGE ORWELL) populi”, questo è chiaro. Ma si sa che anche gli oceani sono fatti di gocce. E che le gocce scavano la pietra. Quindi, magari se anche solo un quarto della cifra destinata al Padiglione Italia fosse stata spesa in altra maniera (che so io, riqualificare un quartiere di Milano?) non sarebbe stato meglio? Cosa ce ne faremo, finito l’Expo, della struttura del Padiglione Italia e di quell’obbrobrio dell’Albero della Vita? Per riqualificarli e destinarli ad altro uso serviranno, andar bene, altri 100 milioni. Eh si, perché di fatto sorgerà in mezzo al nulla. E a cosa serve una cattedrale nel deserto? In Italia solo a una cosa: alimentare il mangia-mangia! Chiudo con una frase piuttosto divertente, di cui non conosco l’autore, ma che riassume bene l’Italia di oggi: Le gare d’appalto sono, per alcune persone, una vera passione. Appena ne sentono parlare, partono per la tangente!
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MACCHINE CANTIERI 5.0
MERCATOMACCHINE
SULLA STRADA
I recenti dati pubblicati da Eurostat fotografano la crisi dei trasporti nell'Unione Europea e in Italia
(CECE)
UP & DOWN
Un mercato europeo in ripresa, con enormi disparità territoriali e un cauto ottimismo per il futuro
econdo il CECE Economic Report, il 2014 è stato un anno complicato, ma positivo per l'industria europea delle macchine movimento terra, con le vendite cresciute del 9% rispetto al 2013. Con anche le esportazioni in leggera crescita, si tratta di uno sviluppo positivo, ma va ricordato come la buona performance sia stata appena sufficiente per recuperare quanto perso nel 2013. Nel suo complesso il mercato, infatti, è ancora oltre il 40% al di sotto dei livelli record registrati nel 2007. L'ottimismo viene ancor più frenato dall'analisi territoriale. Se mercati come il Regno Unito e la Germania non sono così lontano dai livelli pre-crisi, l'Europa meridionale, pur in crescita, rimane a livelli molto bassi.Analizzando il comparto movimento terra, in Europa siamo tornati sui livelli del 2012. Lo scorso anno, comprese Russia e Turchia, nel continente europeo sono state vendute 135.000 macchine. Enorme la crescita del Regno Unito (+32%), mentre
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il già ottimo mercato tedesco ha fatto registrare un notevole +10%. Le medesime percentuali si rilevano nei paesi nordici e punte elevate le fanno registrare anche i Paesi Bassi (+ 35%), il Belgio (+ 11%) e l'Austria (+ 14%). Decisamente problematici sono invece i risultati del mercato francese e quello russo, mentre il sud Europa ha dato qualche timido segnale di ripresa ma, in termini assoluti, rimane decisamente depresso. In questo contesto l'Italia appare nuovamente un mercato interessante, capace di realizzare volumi consistenti e ha chiuso il 2014 con un ottimo +20%. Il settore stradale è invece cresciuto del 19% e in modo piuttosto omogeneo rispetto a tutte le tipologie di macchine. Ancora in difficoltà il calcestruzzo e le gru a torre. E il 2015? le previsioni sono positive anche per quanto riguarda il settore estrattivo, quello che a oggi appare in maggior difficoltà a livello continentale. Di certo si dovranno valutare gli aspetti geopolitici riguardanti la crisi ucraina.
Nell'UE i volumi di merci movimentate sono cresciuti fino al 2007, per subire una pesante battuta d’arresto nel 2009 e recuperare nel 2010, ancora una flessione nel 2011-2012 e appaiono in recupero nel 2013. La strada continua a essere la modalità preferita: nel 2012 il 44,9% delle merci ha infatti viaggiato sulle vie d'Europa e risulta la regina nel trasporto nazionale e internazionale, con punte eccezionali in Spagna, Regno Unito, Italia, Germania e Polonia. In particolare l’Italia, tra il 2007 e il 2013 ha perso il 40% delle merci movimentate su strada. Un crollo che riflette consumi bassi, la contrazione della produzione industriale, l'elevata disoccupazione, un'assurda pressione fiscale e in cui si evidenzia una stretta relazione tra le immatricolazioni di autocarri (>3,5 t di ptt) e i volumi trasportati. Un certo miglioramento è emerso nel 2013 con un +2,6% per quanto riguarda i volumi trasportati, mentre, nel 2014, si è registrato un incremento (+0,7%) del traffico pesante sulle autostrade. Nel complesso in Italia il calo dei volumi è stato maggiore rispetto alla media UE, determinando una contrazione più accentuata nel mercato degli autocarri: le vendite di veicoli medipesanti nel 1999-2008 erano 36.500 unità/anno, negli anni 2009-2014 sono scese a 16.000.
A TUTTO RICAMBI
La sezione ANFIA-Aftermarket organizza a Bologna, nella cornice di Autopromotec - 26° Biennale Internazionale delle Attrezzature e dell’Aftermarket Automobilistico - il primo Meeting Nazionale Ricambi Veicoli Industriali (autocarri, autobus, rimorchi e semirimorchi). L'evento, che si svolgerà il 22 maggio alle 15.00, vuole essere un momento di confronto tra gli operatori della filiera del veicolo industriale, con la partecipazione di relatori di assoluta rilevanza.
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CoverStory PERI
LA STAZIONE
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DEI RECORD
Con 144 m di lunghezza e una larghezza di 23 la stazione della metropolitana della capitale algerina Place des Martyrs vanta dimensioni da guinness. E una tecnologia di realizzazione di alto livello DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI PERI PHOTO GALLERY
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E, se non bastassero già di per sé le dimensioni appena riportate a essere impressionati, bisogna ricordare che gran parte dell’estensione della rete metropolitana di Algeri è interessata dalla presenza di importanti reperti archeologici che vanno salvaguardati dall’avanzare dei moderni mezzi di trasporto, senza per questo rinunciare comunque a essi. In Italia siamo piuttosto avvezzi a trovar vestigia del passato scavando qua e là, problemi che abbiamo dimostrato essere ampiamente risolvibili a patto di adottare le giuste tecnologie. Ad Algeri queste tecnologie le ha fornite Peri che ha messo a disposizione un proprio team internazionale di ingegneri provenienti da Algeria, Portogallo, Spagna e Germania con l’obiettivo di sviluppare una soluzione ad hoc mediante l’uso di casseforme per tunnel.
La stazione della metropolitana algerina di Place des Martyrs è lunga 144 m, larga 23 e alta 14,8 m: dimensioni che la rendono una delle stazioni metro più grandi al mondo
LA STAZIONE PIÙ GRANDE. Place des Martyrs sarà la stazione più a nord, ma anche la più vicina al porto, della linea metropolitana di Algeri. Con i suoi 144 m di lunghezza per 23 di larghezza e la sua forma ad arco, una volta completata sarà anche annoverabile fra le più grandi stazioni di metro al mondo. Ovviamente la nuova stazione fa parte di un progetto di più ampio respiro, anzi, di un progetto a dir poco mastodontico. Nell’arco dei prossimi 10 anni infatti l’obiettivo è quello di portare l’attuale rete metropolitana della capitale da una lunghezza complessiva di 9 km coperti da una sola linea a 55 km e tre linee operative, al fine di contenere innanzitutto il traffico veicolare che già oggi congestiona largamente la città e nel contempo migliorare la mobilità dei cittadini. Oggi, lo ricordiamo, Algeri conta già 3 milioni di abitanti. DUE SEZIONI, UN’UNICA SOLUZIONE. Peculiarità principale della stazione Place des Martyrs è la sua sezione ad arco MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory
LE SFIDE STORICHE
PERI
Attualmente il progetto della metropolitana algerina vede in essere la fase che comprende la realizzazione di un doppio tunnel di metro collegante due nuove stazioni. A nord dell’attuale stazione finale di Tafourah sulla Linea 1, molto vicina al Grand Post Office, la metro sarà estesa per un ulteriore tratto di 1,7 km che comprenderà le stazioni di Place des Martyrs e Ali Boumendjel.
Il sistema di ponteggi Peri Up è stato adattato in modo ottimale per soddisfare l’imponente geometria della sezione trasversale della stazione e viene usato per eseguire l’impermeabilizzazione e il rinforzo prima delle gettate
che nella parte centrale misura, come campata, 23 m che si riducono fino a 16,5 m sia a destra che a sinistra. Questa variazione di sezione comporterebbe, parlando da un punto di vista strettamente progettuale, pochi problemi di carattere tecnico, ammettendo di avere un budget da dedicare all’acquisto delle attrezzature da cantiere piuttosto pingue. Se quindi progettualmente non ci sono particolari problemi, questi insorgono sul lato economico. E qui entrano in azione gli ingegneri Peri che hanno studiato il problema al fine di proporre una soluzione di casseforme per tunnel in grado di realizzare sia la sezione da 23 che quelle da 16,5 utilizzando sempre gli stessi componenti e segmenti di casseforme ricomposti di volta in volta per adeguarsi alle diverse dimensioni. Particolare attenzione è stata posta anche alla progettazione dei sostegni in quanto la lunghezza del getto di cementificazione è di appena 5,1 m, quindi piuttosto corta. La soluzione approntata dagli ingegneri Peri è stata tanto geniale quanto semplice. In fondo si è trattato solo di applicare la versatilità e la modularità del sistemaVariokit composto da attrezzature modulari per ponti e gallerie che garantisce la possibilità di realizzare la combinazione ideale di mezzi di collegamento modulari al fine di costruire strutture di supporto ottimizzate dal punto di vista sia del carico da sostenere che della geometria da rispettare. Il tutto utilizzando componenti standard. Una soluzione che ha dalla sua la rapidità di messa in opera, la sicurezza e, non da ultimo, la convenienza. NELLO SPECIFICO. Nella fattispecie della stazione algerina di Place des Martyrs Peri ha proposto una struttura di sostegno traslabile basata appunto sul sistema modulare Variokit, di facile utilizzo in quanto può essere azionata idraulicamente mediante un pannello di controllo, offre un rapporto costo-qualità decisamente competitivo tanto più se si pensa che ogni componente può essere noleggiato anziché acquistato e può essere rapidamente montato o
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Questi lavori interessano una fetta importante del centro storico di Algeri, che ospita numerose moschee e palazzi storici in superficie, ma soprattutto le rovine della città vecchia di Kasbah nel sottosuolo che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Questo patrimonio archeologico da salvaguardare ha rappresentato la sfida progettuale più intensa.
Il sistema Variokit si basa su componenti standard modulabili tra loro e noleggiabili
adattato per mezzo di collegamenti standardizzati.A completamento del sistema di sostegno traslabile per casseforme Variokit gli ingegneri hanno suggerito i ponteggi Peri Up in grado di adattarsi in maniera ottimale alla geometria della sezione trasversale dell’arco, assicurando una rapida e sicura esecuzione delle opere di impermeabilizzazione e di rinforzo necessarie prima degli interventi di gettata del calcestruzzo realizzati con il sistema Variokit. IL CONCETTO MODULARE VARIOKIT. Come abbiamo già accennato, Variokit è un sistema di attrezzature modulari componibili grazie al quale, selezionando i componenti che servono da una vasta gamma a disposizione, è possibile costruire strutture di supporto ottimizzate dal punto di vista del carico da sostenere e della geometria da rispettare. A ogni cliente Peri fornisce la documentazione tecnica comprendente istruzioni e schemi di montaggio ma anche supporto per i calcoli statici e l’assistenza al montaggio, per far si che i clienti trovino tutte le soluzioni da un unico fornitore, cosa che comporta rapidità ed economicità. Quest’ultimo aspetto è massimizzato ulteriormente dal fatto che tutto il sistema è noleggiabile direttamente da Peri.
LE SOLUZIONI UTILIZZATE
Abbiamo già detto quali sono state le soluzioni Peri adottate nel cantiere di realizzazione della stazione metro di Place des Martyrs di Algeri. Ma vediamo qualche dettaglio. I sistemi Variokit traslabili erano composti da quattro carrelli Variokit con casseforme, mentre uno più piccolo, per una campata di 9,3 m è stato realizzato per la costruzione della stazione intermedia di Ali Boumendjel. Per il tunnel di collegamento, lungo 1,4 km sono stati invece utilizzati sistemi traslabili specifici per la campata che ha un raggio di 4,5 m.
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REPORTTECNICO
Grazie a un raggio di sterzata minima di solo 2,70 metri, il rullo può essere impiegato in modo ottimale in spazi stretti
LE finitrici
BOMAG
SEMBRA UN GIOCO Q
uando i ragazzi trascorrevano le domeniche pomeriggio all’oratorio e non si rincoglionivano davanti ai telefonini, il calcio-balilla, o calcetto che dir si voglia, era un must. Una sfida tra calciatori senza arti superiori che dovevano attenersi a regole ferree: su tutte la proibizione di “rullare”, cioè di roteare vorticosamente l’omino per colpire la biglia con la massima forza. Perché rullare dava un vantaggio evidente, lo stesso che, sulle strade, rilevano gli operatori che utilizzano i rulli Bomag, ora rivisti in molti modelli per Intermat. I tandem con sterzo articolato si affacciano su Parigi con la gamma di 5° generazione ampliata con i nuovi BW 191 e BW 206. Con un peso operativo da 12 a 16 t, sono indicati per strati spessi e pesanti e per la compattazione statica di asfalto a pori aperti (fonoassorbente o drenante). Per en-
Light Equipment
trambi i modelli sono disponibili tre eccitatori: doppia vibrazione,Asphalt Manager e Bomag Tango che, con oscillazione a un’unica ampiezza, compatta in modo delicato e sicuro nelle zone critiche. I nuovi rulli sono dotati inoltre di Economizer per la misurazione precisa dell’andamento della compattazione. Novità anche per quanto riguarda i rulli gommati nella classe 4,5-11 t. I BW 11 RH-5 uniscono una tecnolog ia di compattazione tradizionale a una
Con Boppard, in Germania, la sede di Alfonsine (RA) segue la distribuzione, l’assistenza, i ricambi e la produzione delle finitrici per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa.
moderna trasmissione idrostatica; perciò sono particolarmente indicati per i lavori in terra e in asfalto, per la compattazione di strati di terreno stabilizzati e per la compressione della graniglia superficiale. Presentano lo sterzo articolato e, grazie al posizionamento centrale dello snodo, le quattro ruote posteriori girano esattamente negli spazi vuoti delle cinque ruote anteriori, anche nelle curve. Il risultato: una compattazione ottimale e una superficie omogenea.
La nuova fresa a freddo BM 2000/75 da 2 m ha un peso operativo di 36 t, è progettata e costruita nella sede di Boppard
A Parigi, Bomag ha presentato novità nel settore delle attrezzature leggere. Su tutte il vibrocostipatore BT 60 G / BT 65 G che, dotato di un motore a benzina, funziona a gas tradizionale. È ideale per
capannoni e scavi dove convince con valori di CO pari a quasi lo 0%. Da segnalare anche il sistema di misurazione Economizer ora
disponibile per il compattatore multiuso BMP 8500 che rileva i punti deboli nel sottofondo durante la compattazione, riduce
il numero di passate doppie, evita una compattazione eccessiva e aumenta l’efficienza. Infine Bomag completa la gamma delle piastre vibranti reversibili presentando la pesante BPR 40/60 D da 300 kg.
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T&T ecnologia e trucks. Le due lettere del titolo sono queste. Condensate in un evento che per MAN è ormai una tappa fissa: i Trucknology Days, che quest’anno si sono tenuti in marzo a Monaco. L’avvenimento è stato occasione di diverse altre attività correlate, perché il 2015 è un anno importante per MAN che in concomitanza dei TDays ha voluto festeggiare innanzitutto un anniversario: 100 anni. Di cosa? Beh, in primis della MAN Truck&Bus. Che coincidono con i 100 anni degli stabilimenti a Monaco di Baviera: era infatti il 1915 quando MAN rilevava lo stabilimento monacense della BMW, iniziando la propria avventura. E poi, dulcis in fundo, il 2015 vede anche lo scoccare del decennio proprio dei Trucknology Days. Di occasioni per festeggiare quindi ve ne erano a bizzeffe. E in MAN non
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si sono lasciati sfuggire l’opportunità. L’edizione 2015 dei TDays è stata infatti davvero “super”: più di 170 veicoli a disposizione dei visitatori, molti dei quali in pista per le prove
e con una rappresentativa per l’edilizia veramente interessante oltre a una variegata rassegna riguardante i settori della distribuzione e del trasporto a lunga distanza, di veicoli per traini eccezionali, per l’agricoltura e l’agroforestazione, così come per il genio civile e municipale; 44 i driver di MAN mobilitati per l’occasione e più di 100 le Aziende partner presenti (allestitori, fornitori di componenti e così via). In breve, un certo qual sfoggio di muscoli per MAN che per l’anno degli anniversari voleva decisamente superare i numeri delle precedenti edizioni di Tdays.
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Riuscendoci. Sono stati oltre 8.000 i visitatori dell’edizione 2015 che, lo ricordiamo, si è svolta su tre giorni. Ma oltre alla potenza veicolare in mostra, MAN ha festeggiato con il più classico degli eventi che di solito si realizzano in occasione di un anniversario, ossia una Limited Edition che onestamente proprio non poteva mancare: l’hanno battezzata “100 Years Edition” ma per i suoi dettagli rimandiamo al box. Continuiamo invece sulla strada della scoperta delle altre novità dei TDays 2015. Per prima cosa sono stati la tappa iniziale del nuovo “Man Trucknology RoadShow 2015”, tour che ha portato in tutta Europa oltre 70 veicoli della gamma MAN (TGL, TGM, TGS e TGX), tra cui in anteprima il nuovo Man TGX D38. Quest’ultimo è stato la nuova ammiraglia MAN ai Trucknology Days: si tratta di una soluzione pensata per il trasporto a lunga distanza, con trazione potenziata e capacità di carico pesante ma sempre con un occhio attento ai costi totali di possesso (TCO). Il cuore del veicolo è il nuovo motore sei cilindri in linea D38, con cilindrata da 15,2 litri, che presenta uno straordinario sviluppo delle prestazioni, e va ad ampliare la gamma TGX con i modelli da 520, 560 e 640 CV. Grazie alla sovralimentazione con turbocompressore a due livelli, la piena coppia di 2.500 Nm (per 520 CV) e di 2.700 Nm (per 560 CV) è disponibile già a 930 rpm, mentre il nuovo cambio
100 anni e non sentirli In occasione del centenario di MAN Truck & Bus, il TGX D38 si è vestito a festa con una serie limitata da non perdere.
TipMatic 2, con Tempomat EfficientCruise, assicura un notevole risparmio in termini di carburante. La varietà di modelli del più potente TGX corrisponde alla molteplicità dei suoi possibili impieghi: è disponibile sia con guida a destra sia con guida a sinistra ed è abbinabile alle cabine di guida XL, XLX e XXL.
Disponibile nelle versioni con potenza da 520 o 560 CV, la Limited Edition vanta ben quattro colori esclusivi: Stone Grey Metallic, D38 Red, Steel Blue Metallic e Crystal White Metallic. I dettagli preponderanti sono sicuramente il telaio frontale e laterale in acciaio temperato ultra lucido, con sistema di illuminazione LED
a fascio integrato e la massiccia staffa di supporto con quattro fari alogeni abbaglianti
nonché i gradini in prossimità della porta di ingresso sempre in acciaio temperato. L’esterno si riunisce all’interno grazie alla grafica che fuori è caratterizzata da due leoni fiammanti che si estendono per tutta la lunghezza del veicolo
su entrambi i lati, effige che è riprodotta anche sul rivestimento del letto interno della cabina dove regnano il massimo comfort abbinato ai più avanzati sistemi di infotainment. Ogni più piccolo dettaglio, rigorosamente di serie, è studiato per rendere davvero unico il TGX D38 “100 Years Edition”. MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
GSR
NELLA BOTTE PICCOLA YOU
Tube
Per chi volesse approfondire l’argomento normativo, su You Tube è disponibile la videointervista rilasciata da Piero Palmieri (https://www. youtube.com/ watch?v=kMeiQ4FwDE).
ta il vino buono. La saggezza popolare sottolinea come “piccolo” non sia un aggettivo riduttivo, bensì la promessa di qualcosa di superiore, di buono... nel nostro caso, applicando il motto a una piattaforma, promessa di produttività, efficacia e versatilità. Sono proprio queste le qualità della piccola E140P di GSR applicata su un Piaggio Por-
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Per capire bene
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ter e recentemente consegnata a Toscana Noleggi. Com’è facile intuire dall’installazione, si tratta di un’autocarrata particolarmente contenuta nelle dimensioni con un PTT di soli 2.200 kg e un allestimento multiuso capace di sfruttare al meglio la compattezza del mezzo. Nella sua configurazione minima la macchina GSR stabilizza
Dal 2015 è in vigore la UNI EN 280 sulle PLE, che specifica i requisiti tecnici e le misure di sicurezza per le piattaforme di lavoro elevabili. Al tavolo del gruppo di lavoro GL3 dedicato a questo tema
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siede, come delegato italiano al CEN TC98WG1, Piero Palmieri, presidente del comitato tecnico di Anfia e responsabile di prodotto
in soli 1,6 m di larghezza, consentendo di lavorare a un’altezza massima di 13,2 m. Lo sbraccio massimo è di 6 m, la torretta ruota di 360° e la portata è di 250 kg. Caratteristiche che ne esaltano il comportamento in tutti gli spazi ristretti, nei centri storici e nella manutenzione del verde, dove è possibile operare in modo chirurgico.Al pari dell’altra autocarrata da 20 m nel parco macchine di Toscana Noleggi, la E140P si distingue per tutte le qualità che hanno permesso all’azienda di Rimini di affermarsi a livello internazionale: robustezza, elettronica ridotta al minimo, intuitività, semplicità e facilità d’uso.Tutte cose che permettono di guadagnare tempo e produttività. Senza dimenticare come la E140P possieda caratteristiche che la rendono interessante anche per il noleggio da parte dei privati, ambito nel quale il noleggiatore toscano si sta adoperando anche a livello formativo con l’obiettivo di far comprendere come lavori di manutenzione e giardinaggio possano essere svolti in autonomia. La E140P può essere allestita anche in versione fuoristrada, su pick up Land Rover,Toyota, Ford e Isuzu.
GSR. “L’esistenza di uno strumento normativo in più è positivo”, ha dichiarato Palmieri, “ma in ragione della rapida evoluzione tecnica e della complessità di
soluzioni disponibili, non riesce a dettagliare tutti i requisiti. Questo gap costituisce un limite, ma rappresenta uno stimolo, consentendo il continuo confronto tra costruttori, organismi notificati e autorità di sorveglianza”.
TESTIMONIANZE
(UNRAE)
L’UNRAE E I CONTI CHE NON TORNANO O forse si. Nel senso che se si analizzano oggettivamente i numeri, nell’autotrasporto è successo qualcosa di più di quanto causato dalla sola crisi. Qualcosa di illogico. O no?
iù probabilmente il fenomeno di cui stiamo per parlare è spiegabilissimo. E aggiungiamo ahimé. Ma iniziamo dai fatti. E dai numeri che non molto tempo fa UNRAE ha deciso di diffondere per delineare precisamente il quadro della “crisi dell’autotrasporto” in Italia. Mettiamo questa definizione tra virgolette per far subito saltare all’occhio che non si tratta della canonica crisi legata alla dipartita della nostra economia
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(e amen). Dal 2008 al 2013 (quindi a questo quadro manca comunque ancora quanto accaduto nel 2014 che, ahinoi, non sarà sicuramente buono) cosa è successo? Il PIL ha perso quasi 9 punti percentuali. Il trasporto merci su strada si è ridotto del 35%. Il consumo di carburante, al netto del gasolio per autovetture, è calato del 37%. Sono stati persi 197.000 posti di la-
voro, dei quali 90.000 senza la tutela di alcun ammortizzatore sociale (ossia padroncini). Hanno chiuso il 12% delle aziende con oltre 6 mezzi. 2.000 flotte hanno cessato la propria attività. Riassumendo: un’ecatombe. A questa strage fa eco la strage economica dello Stato. Cioè? A seguito di questi numeri lo Stato ha visto una forte contrazione delle proprie entrate fiscali e tributarie. 10 miliardi in meno dalle accise sui MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
carburanti. 420 milioni in meno di IRAP (tralasciando la mancata IRPEF dei 197.000 posti persi). 61 milioni di IPT. 1,3 miliardi di oneri sociali. Totale: uno sproposito. A ciò va aggiunto che negli ultimi 5 anni sono andate perse circa 5.200 immatricolazioni all’anno di veicoli registrati all’estero, con una perdita media annua per lo Stato di 1 miliardo di euro. Eppure da Roma nessuno ha fatto cenno all’accaduto. E si parla sempre delle stesse cose. O delle “disgrazie” minori, come la perdita dei posti di lavoro dell’Alitalia (90 volte inferiori a 197.000) o quelli delle acciaierie di Terni (360 volte inferiori ai 197.000) che, per carità, nessuno vuole dimenticare, ma non scordiamo che sono comunque tutelati dagli ammortizzatori mentre 90.000 dei 197.000 dell’autotrasporto NO. CAUSE DEL SILENZIO? L’UNRAE ne offre molte, ma nessuna da sola basta. Una concausa di fattori che porta a un disastro. Ma quanto è veramente legato alla crisi,
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e quanto alla dabbenaggine di chi ci governa? Perché la domanda sorge spontanea: invece di aumentare le tasse su una popolazione che sta faticando da anni ormai (e quindi da spremere è rimasto poco) perché non provare a recuperare lo sproposito di tasse di cui sopra facendo delle azioni mirate alla ripartenza dell’autotrasporto? In fondo, l’economia italiana è sempre stata appoggiata a tre grandi pilastri: agroalimentare, autotrasporto ed edilizia. Ora, se a Roma ci fossero persone che hanno vissuto vite normali (compreso almeno un periodo di stipendi da 1.500 euro, perché no?) davanti alla palese e drammatica riflessione che di tre pilastri se ne sono persi due (!) queste persone correrebbero ai ripari. E di gran carriera. E invece no. Basta pensare al costo del lavoro in Italia. Dati alla mano: un’ora di lavoro in Bulgaria costa 3,8 euro, In Romania 4,6, in Danimarca 40,3 euro e oltre 50 euro in Norvegia. E in Italia? A prima vista non siamo neanche tanto cari: 28,3 eu-
ro. Ma allora c’è qualcosa che non torna. E si, perché matematica e numeri non mentono. A meno che non menta chi li da. Oppure che chi deve analizzare questi dati, di fatto non ne è capace. Si, perché se ci si ferma alla pura cifra, allora l’Italia non è tra i paesi più cari. Ma se si considera che l’autotrasporto è stato vittima di un assalto da parte di imprese di autotrasporto bulgare, lituane o romene, dove il costo orario più alto è 6,5 euro, allora i 21,8 euro di costo orario di differenza che un imprenditore deve sostenere sono, di fatto, insostenibili. E questo è un problema la cui risoluzione deve partire dalle Istituzioni. Tra gli altri motivi che possono essere chiamati in causa per il crollo dell’autotrasporto italiano, vi sono anche i costi di gestione legati al carburante, ma anche la pressione fiscale e le difficoltà burocratiche. Tutte voci che in un’Europa davvero unita dovrebbero essere bene o male uguali in ogni Stato. Ma che così non è evidentemente. Oltre al costo del lavoro di cui abbiamo
già detto, la disparità di queste voci tra Italia e altri (non tutti) Paesi della UE ha spinto/convinto/costretto molti imprenditori a “sbaraccare” in Italia e trasferire armi, bagagli e camion all’estero. L’Italia ha così perso il 12% delle Aziende con oltre 6 mezzi. In particolare, la crisi ha portato 2.000 flotte del trasporto merci a cessare l’attività, alcune a seguire la via della Fusione, della Trasformazione o dell’Esodo di tutta o parte della flotta, con i danni cui abbiamo accennato all’inizio. SOLUZIONI? Non esiste un’unica soluzione e la bacchetta magica non hanno ancora saputo inventarla. Ma da qualche parte bisogna incominciare. UNRAE qualche proposta al Governo e alle Istituzioni l’ha presentata. Sulla base delle considerazioni fatte fino a qui, Giancarlo Codazzi, Presidente della Sezione veicoli industriali dell’UNRAE appunto,
NUMERI da brivido
Chi, dove e quando ha perso i 197.000 posti di lavoro? Nel periodo dal 2008 al 2013 tra i Costruttori di veicoli sono stati persi 80 posti di lavoro, nei concessionari la quota sale a 2.393 e a 3.562 i posti persi dalle officine autorizzate. Ma i veri numeri del disastro li hanno assorbiti due categorie: quella delle flotte con 6 o più veicoli, che hanno lasciato a casa 102.892 persone, e i padroncini, che in 88.599 hanno perso il lavoro. (Fonte: Gipa Italia).
ha lanciato le proposte che l’Associazione ha indirizzato agli Organi Istituzionali. “È necessario effettuare interventi mirati e puntuali per un’efficace defiscalizzazione delle attività legate all’autotrasporto. Mi riferisco, in particolare, alla fiscalità diretta e indiretta sulle attività di impresa, nonché a quella sul lavoro. Inoltre è necessario intervenire a livello europeo per la definizione armonizzata di un salario minimo per i lavoratori dell’autotrasporto, al fine di evitare la pratica del dumping sociale e la confusione sul trattamento
previdenziale, garantendo inoltre il rispetto delle regole di sicurezza del lavoro. Infine” ha concluso Codazzi al termine di un incontro tenutosi lo scorso 31 marzo “liberalizzare il noleggio senza conducente dei veicoli adibiti al trasporto di merci con massa complessiva superiore a 6 t, allineando il sistema italiano a quello degli altri Paesi europei, al fine di assicurare la massima possibile flessibilità delle Aziende di autotrasporto e consentendo un più accelerato ammodernamento del parco”. E rivolgendosi a tutti i presenti “se condividiamo quanto ascoltato: cause, conseguenze e soprattutto le possibili soluzioni, perché non metterle in atto?”. E visto che di proposte simili qualcuna ne abbiamo già vista entrare e uscire da aule, stanze e incontri istituzionali senza mai trovare applicazione, la domanda “Perché non metterle in atto?” ha una risposta tutt’altro che facile da dare. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(CIFA)
EPPUR SI MUOVE Una pompa autocarrata Cifa K41L XRZ all'opera lungo la Tangenziale Esterna Milanese (TEEM)
i siamo permessi di disturbare Galileo – che nella sua mitica (e forse inventata) frase si riferiva al pianeta Terra – per sottolineare come anche nella stagnante Italia qualcosa a livello infrastrutturale si muove. In questo caso stiamo parlando della cosiddetta TEEM, la Tangenziale Esterna Milanese, senza dubbio uno dei più importanti interventi infrastrutturali attualmente in atto in Italia, il cui tracciato, che corre a est della metropoli lombarda, è destinato ad alleggerire dal traffico pesante l’attuale anello delle tangenziali di Mi-
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lano, migliorandone le condizioni. L'opera, con i suoi 32 chilometri e con la Brebemi alla quale è collegata da un raccordo autostradale già completato, è anche uno degli assi portanti al servizio di EXPO 2015. Un contesto importante, in cui operano numerose macchine Cifa, tra le quali spicca una pompa autocarrata K41L XRZ, che sta lavorando lungo il Lotto B, uno degli ultimi in fase di completamento. Lo stesso lotto in cui ha lavorato anche una betonpompa MK28L. Il cantiere, per quel che riguarda il getto dei calcestruzzi, è gestito da Icea che segue tutta
Numerose macchine Cifa stanno lavorando lungo i 32 chilometri del tracciato della TEEM
l’attività di produzione, trasporto e posa in opera di ogni tipo di mix design (dal misto cementato fino ai calcestruzzi speciali per ogni tipo di getto) per conto del main contractor del lotto: il Consorzio Arco TEEM, di cui fa parte anche Pizzarotti di Parma. Al momento della nostra visita in cantiere la società di Belpasso, in provincia di Catania, stava lavorando al getto della soletta di una grande vasca di laminazione per le acque piovane. Come accennato, per il getto di circa 700 m3, Icea ha scelto la pompa autocarrata K41L XRZ, alimentata da una batteria di autobetoniere Cifa finalizzata ad assicurare un flusso continuo di calcestruzzo dall’impianto di produzione dell’azienda al sito del getto. La K41L XRZ è stata scelta dalla società siciliana in virtù della sua versatilità operativa e per la notevole produttività oraria che si assesta sui 180 m3/h. Senza dimenticare l’apertura fronte cabina del braccio con cinque sezioni che arriva a oltre 35 metri e che ha garantito la copertura appropriata per una platea di fondazione così ampia.
SUL campo
Nelle parole di Angelo di Fede, titolare di Icea e figlio del fondatore Antonino, traspare la soddisfazione per la K41L e per l’assistenza in cantiere garantita da Effretti (che segue anche la vendita nelle proprie aree di pertinenza). “Lavoriamo con Cifa da molti anni e non abbiamo mai avuto nessun problema con le macchine, di ogni tipo, che abbiamo in flotta. Gli ordinari interventi di manutenzione e di risoluzione di piccole problematiche in cantiere sono stati sempre efficienti e tempestivi, qualità del resto confermate anche in questo cantiere dai professionisti di Effretti. Diamo molta importanza alla manutenzione: avere macchine efficienti è la chiave per garantirci una soddisfacente redditività di cantiere e per rispettare le tempistiche, che qui sono molto stringenti, richieste dai committenti. Da specialisti nella filiera del calcestruzzo vogliamo garantire chi sceglie un servizio chiavi in mano. E Cifa, con le sue macchine e il suo servizio di assistenza ci dà una grossa mano”.
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CIFA tel. +39.02.990131 547 www.cifa.com
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CON L’INGRESSO DI LOMBARDINI NEL GRUPPO KOHLER MOLTE COSE SONO CAMBIATE. In primis è nata una nova famiglia di motori, i KDI, che hanno rivoluzionato lo stato dell’arte nel settore di loro pertinenza. Ma non solo. Non esiste un buon prodotto senza una buona assistenza tecnica. E la nascita dei KDI ha portato a una forte evoluzione anche dell’assistenza tecnica. Come anticipato lo scorso mese l’ufficio assistenza si occupa davvero di moltissimi aspetti legati ai motori una volta che questi lasciano la linea di produzione. La formazione è uno di questi.
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LA FORMAZIONE Inutile ribadire che si tratta di una delle attività principali dell’Assistenza tecnica. Un tempo i corsi erano erogati solo “fisicamente” ossia qualcuno (il tecnico istruttore piuttosto che i partecipanti) si spostavano fisicamente per andare a istruire/seguire i corsi, che erano erogati alla rete di servizio, alle filiali, ai distributori e alle reti di officine autorizzate. Con l’avvento della nuova realtà di Lombardini quale parte integrante attiva del Gruppo Kohler tale attività è ancora in pieno svolgimento, anche se di gran lunga ampliata. Oggi i corsi vengono erogati
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globalizzazione del marchio, cosa che sarà ulteriormente amplificata dai KDI destinati a essere commercializzati in moltissime aree del Mondo. I corsi “tradizionali” si svolgono sia in sede a Reggio Emilia, sia presso la sede dei distributori e constano di una parte
anche ai formatori dei dealer e delle officine autorizzate degli Oem, agli importatori degli Oem in aree geografiche extra EMEA che però importano in area EMEA e direttamente alla rete di questi ultimi. Tutti sviluppi portati dalla
I KDI. SEMPLICEMENTE, UNICI Abbiamo scelto di utilizzare come titolo del box lo slogan che ha accompagnato il lancio dell’ultimo arrivato in casa KDI perché quest’ultimo motore è un po’ la
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summa di un percorso di crescita e di evoluzione che la Lombardini, ormai perfettamente integrata in Kohler Engines, ha percorso in questi ultimi anni. Il KDI 3404
è il simbolo dell’eccellenza italiana, una bandiera che andrebbe sventolata non solo per l’azienda reggiana ma per tutto il Made in Italy. Grazie alla progettazione di tutta la gamma KDI, che ha l’apoteosi nel 3404, il team
reggiano ha dimostrato che non servono miracoli, ma solo voglia di fare se si vuole restare in Italia e produrre in maniera concorrenziale e vincente. Partendo innanzitutto da un buon prodotto e costruendogli
tecnica e una pratica che prevede montaggio/ smontaggio e prova dinamica. La durata è variabile e dipende dal modello di motore considerato. L’EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE Si chiama Distance Learning ed è l’ultima frontiera in fatto di formazione e aggiornamento. Una frontiera che Kohler ha raggiunto e superato pienamente mettendo a Motore KDI 1903 M KDI 2504 M KDI 1903 TCR KDI 2504 TCR KDI 3404 TCR KDI 3404 TCR-SCR
Kohler e Lombardini fin dal 1933. iService è una soluzione innovativa che coniuga completezza e fruibilità dell’informazione in un ambiente unico che contiene tutto il mondo del post-vendita di Kohler Engines: manuali di uso e manutenzione, manuali di officina, cataloghi ricambi e l’intera area dedicata al sistema delle garanzie. E tutto per ogni modello di motore, benzina, diesel o KDI. Si, perché iService era nato in primis a supporto dei
Cilindri
Cilindrata (cm3)
(kW)
Coppia (Nm@rpm)
3 4 3 4 4 4
1.861 2.482 1.861 2.482 3.359 3.359
42 49 56 74 74 134
133@1.500 170@1.500 225@1.500 300@1.500 375@1.400 500@1.400
punto una piattaforma all’apparenza semplice, ma che è costata oltre due anni di lavoro. Dietro alla semplicità infatti vi è in realtà l’intero universo Kohler e Lombardini: stiamo parlando dell’iService. Questa semplice sigla comprende tutto “lo scibile” tecnico e storico dei motori prodotti da
intorno un corollario di servizi destinati a fidelizzare il cliente dimostrandogli quotidianamente la bontà della scelta fatta affidandosi a Kohler. I KDI sono stati il prodotto da cui è partito tutto: unici per prestazioni (vedi
soli motori KDI, ma è stato progressivamente esteso a tutte le famiglie di motori diesel e benzina di Kohler Engines. E-LEARNING iService è la nuova costola dell’Assistenza Tecnica che si occupa di formazione attraverso i canali ovviamente digitali.
tabella per uno sguardo d’insieme sulle performance dei motori), unici per le innovazioni tecniche (densità di potenza al top del mercato, nessun DPF, gestione elettronica del motore, conformità allo Stage IV - Tier
Di fatto iService è la piattaforma multimediale di Kohler Engines, che unisce al tradizionale strumento di consultazione della manualistica tecnica, una rinnovata fruibilità offerta dall’evoluzione digitale. La piattaforma, ideata per rispondere alle esigenze sia della rete service che degli utenti finali, racchiude al suo
4 Final sopra i 56 kW mediante SCR, iniezione common rail ad alta pressione, iniettori solenoidali G3S, valvola EGR controllata elettronicamente per il ricircolo della giusta quantità di gas combusti raffreddati a liquido), unici
interno contenuti interattivi, di semplice consultazione, facilmente navigabili sia da pc che da smartphone e tablet. Ma dei servizi quali la documentazione tecnica disponibile, la gestione ricambi, il flashing e le garanzie gestibili on line ce ne occuperemo il mese prossimo. Di seguito vogliamo invece puntare
per versatilità e capacità di rispondere alle esigenze degli Oem proponendo vantaggi operativi e funzionali e molteplici soluzioni tecniche (giusto per citarne una, le ben quattro prese di forza disponibili sul KDI 3404).
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l’attenzione sul sistema di training on-line o, appunto, Distance Learning. COME SI STRUTTURA La sezione dedicata al Distance Learning è raggiungibile dal sito www.lombardinigroup.it,
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nella sezione iService del menu Servizi. Ovviamente per accedere è necessaria una password, inserita la quale il sistema propone subito la scelta in merito al tipo di motore su cui si sta cercando assistenza, ricambi o, nel nostro caso, formazione.
Proviamo a seguire l’iter formativo dei KDI. Selezionando tale gamma si accede a un nuovo menu dal quale partono tutti i servizi che abbiamo citato poc’anzi. Per la formazione la sezione è, giustamente, chiamata Academy. E da qui inizia
il viaggio. La formazione è suddivisa in sette sezioni: introduzione, sicurezza, pulizia, manutenzione, sistemi, gruppi funzionali e controlli. Ognuna di queste sezioni a sua volta comprende una lista di capitoli e sottocapitoli
infinita. Per esempio l’introduzione spazia dai cenni storici su Kohler e Lombardini alle info generali quali i segnali di sicurezza, per arrivare alle conoscenze tecniche di base, quale per esempio il controllo della pressione dell’olio. Ogni capitolo prevede un
I corsi sono strutturati ovviamente per livelli di approfondimento via via più elevato, al fine di poter offrire a ogni utente il corso più adatto alle sue esigenze. In alcuni casi si tratta di veri e propri corsi, in altri casi si tratta di strumenti a supporto, integrazione dei corsi di formazione tradizionali. La cosa più efficace però della parte Academy è che è sempre a disposizione, 24/7/365. Qualunque dubbio può essere velocemente
fugato, rendendo non solo le operazioni di intevento più rapide, ma anche e soprattutto perfette. L’Academy di iService è ovviamente rivolta alla rete di assistenza qualificata dei motori Kohler. Se non si opera all’interno di questa rete ma si ha a che fare con un motore Kohler allora vuol dire che si è un cliente finale. E PER CHI CERCA ASSISTENZA? L’assistenza tecnica Kohler
questionario on line finale superando il quale si ha accesso ai capitoli successivi: in questo modo è facile poter valutare il livello delle competenze acquisite tramite il sistema di valutazione automatico.
DIESEL OF THE YEAR 2015 Non ha certo sorpreso il nome del vincitore del Diesel of the year 2015, annunciato a Intermat lo scorso aprile: il KDI 3404 TCR – SCR. Chi è del settore se lo aspettava: con l’arrivo dell’ultimo KDI, il 3404, la gamma del Costruttore (italo)americano è ormai completa. 3 modelli di diversa cilindrata (1,9 l, 2,5 l e da oggi anche 3,4 l) la gamma KDI copre un range da 30 a 100 kW e riesce a rispettare i limiti di emissioni della normativa senza l’utilizzo di filtro antiparticolato grazie all’adozione di una tecnologia molto spinta, a partire dalla pressione
di esercizio di 2.000 bar per giungere all’uso di iniettori solenoidali G3S e valvola EGR controllata elettronicamente. Ma non è solo per questi motivi strettamente tecnici che l’ultimo dei KDI si è aggiudicato l’ambito premio. Alla base della motivazione della giuria vi sono stati anche altri fattori tra cui il raggiungimento di un elevato valore di coppia al minimo dei giri (412 Nm@1.000 rpm) che consente un risparmio nei consumi del 10%, della perfetta integrazione del turbo che garantisce risposte immediate alle variazioni di carico e un
conseguente +15% di produttività delle macchine, nonché gli intervalli di manutenzione portati a 500 ore. Chiude il cerchio il design pensato per essere il “best fit” ossia per ottimizzare prestazioni e spazio occupato dal propulsore, filosofia confermata anche nell’adozione dell’SCR ”all in one” (che contiene in un unico dispositivo DOC, Diesel Oxydation Catalyst, sia il Mixing Pipe che, appunto, l’SCR.) per
raggiungere i limiti della normativa Stage IV – Tier 4F. E per il prossimo Stage? Il KDI 3404TCR-SCR è già pronto per lo Stage V grazie proprio al sistema SCR “all in one” che è già predisposto per l’alloggiamento del DPF, ad oggi unica soluzione tecnica capace di soddisfare i requisiti relativi al numero di particelle del particolato introdotto dalla proposta di legge oggi in valutazione della Commissione Europea.
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è erogata sul territorio da un network di dealer e officine autorizzate che da oggi sono rintracciabili sul territorio attraverso la nuova applicazione per dispositivi mobile KohlerLombardini Network disponibile sia su Apple
PREVIEW Come promesso lo scorso mese in queste pagine abbiamo approfondito il tema del distance learning. Appuntamento al mese prossimo per l’ultima puntata di questo viaggio nell’universo Kohler che parlerà della parte più innovativa del servizio di assistenza: l’iService.
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Store che su Google Market Place. Sviluppata in italiano, inglese, francese e spagnolo, l’applicazione consente di contattare il dealer direttamente e condividere il contatto all’interno di una
e-mail, mentre i risultati della ricerca possono essere affinati in base alle caratteristiche e ai servizi richiesti, garantendo così un alto livello d’interazione con l’utente.
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+ SEMPRE PIÙ BIANCO. SEMPRE PIÙ BLU
Tra le novità Socage a Intermat la telescopica forSte T418 da 18 m montata su telaio a X
LA PRIMA DI UN’EXPLORER 5600
La nuova Explorer 5600, ultima nata della gamma all terrain di Terex, ha debuttato sollevando… un ponte!
TII GROUP A PARIGI
Così anche il trasporto più difficile diventa facile
+
#3 Anno 1
Il più alto è un Magni a pag. 51
Captured Quando i viaggi continuano
Dhl Uk sceglie Haulotte
Mille e ancora mille
La quota CEMT uccide l’autotrasporto
Una Terex per Eineder 38
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Un nuovo video per la Zed
L’Efg S30S di Jungheinrich vince
Adesso è completa
Bobcat presenta i nuovi TL358 e TL358+ Una Forste 75TJJ all’opera
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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La location era quella dell’area esterna della fiera parigina, dove in realtà, benché ufficialmente fosse in territorio francese, nei giorni dell’Intermat vedeva parecchie bandiere italiane sventolare, virtualmente. Una di queste bandiere era lo stand di Socage che ha scelto proprio Parigi per presentare un nutrito numero di novità che vanno a infoltire ulteriormente le già ricche fila della gamma di piattaforme che il Costruttore di Sorbara propone oggi sui mercati di quasi tutto il Mondo. A partire da un modello allestito
SOCAGE
Sempre più bianco. Sempre più blu NEL CIELO DI PARIGI SI STAGLIAVANO BRACCI BIANCHI E BLU MOLTO PARTICOLARI su van, particolarmente apprezzato dagli operatori del settore elettrico: stiamo parlando della forSte 12VT, con cui Socage si avvicina al settore delle piattaforme montate su furgone, ideali per chi ha necessità di un’officina mobile sempre a disposizione. Alla capienza del van la forSte 12VT unisce la possibilità di lavorare senza stabilizzatori, offrendo una macchina comoda e di semplice impiego. La telescopica su furgone raggiunge
i 12 m di altezza e gli 8 di sbraccio, con una portata di 120 kg (pari a 1 operatore più attrezzi). Altra novità è stata la piattaforma telescopica forSte T418 da 18 m montata su telaio a X. Il telaio, brevettato a fine 2014, è stato presentato con stabilizzatori posteriori fissi, novità rispetto a quanto visto in occasione di Apex e Saie. La nuova soluzione, che garantisce un telaio con pesi e ingombri contenuti, consente un peso totale dell’allestimento
a norma nei paesi europei, e può essere allestito senza grosse modifiche su qualsiasi camion. La forSte T418 con braccio telescopico raggiunge i 18 m di altezza e gli 8 di sbraccio, con una capacità di carico di 225 kg.
+ Debutto Per la forSte 75TJJ si è trattato della prima apparizione internazionale: dopo la presentazione ufficiale al Saie, la piattaforma è sbarcata in territorio francese. Si tratta della piattaforma più alta costruita dall’azienda di Sorbara, e rappresenta un traguardo importante. La forSte 75TJJ è la piattaforma più alta allestibile su camion da 32 t di MTT e a libera circolazione in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, grazie a un peso totale contenuto e a dimensioni compatte considerata la categoria di appartenenza. La forSte 75TJJ, telescopica con quattro sfili e doppio jib, raggiunge i 75 m di altezza e i 40 di sbraccio; il cesto, con portata massima pari a300 kg, può essere sostituito da un argano con portata di 900 kg, trasformando in poco tempo la piattaforma in autogru.
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Sollevatori telescopici MAGNI TELESCOPIC HANDLERS
Il più alto LA CORSA VERSO LE VERTIGINOSE ALTEZZE SEMBRA NON FERMARSI. E A INTERMAT IL PRIMATO DEL TELESCOPICO PIÙ ALTO AL MONDO SE LO È AGGIUDICATO UN’AZIENDA ITALIANA
È
È il più alto del Mondo. Così lo presenta il Costruttore emiliano che, con il nuovo RTH 5.35S che va ad ampliare ulteriormente la propria offerta di sollevatori telescopici, puntando in alto in termini non solo fisici (35 m di altezza operativa non sono noccioline) ma anche di tecnologia. Una scommessa vinta, che ha introdotto nel settore l’uso dei telescopici in applicazioni davvero alternative. Vediamo quali. Il nuovo RTH 5.35S raggiunge quanto scritto poc’anzi nonostante il suo telaio sia più lungo del modello RTH 5.30S di soli 15 cm; tale variazione minima è stata possibile grazie alla compensazione avuta mediante l’uso di materiali costruttivi in grado di resistere alle tensioni strutturali cui la macchina è sottoposta arrivando a 35 m sollevando ben 2,2 t. Ma alla struttura sono state abbinate componenti di qualità, anch’esse in grado di supportare le prestazioni richieste dalla macchina. In primis un motore Mercedes Stage IV Final da 170 kW (231
hp) affiancato a una pompa da 125 cm3 e un motore da 150 cm3 idrostatici per alimentare la trasmissione. L’idraulica è invece affidata, come alimentazione, a una pompa idrostatica da 60 cm3 Bosch Rexroth e sette distributori Danfoss che insieme danno vita a un circuito load sensing con pressione di esercizio di 350 bar. Un piccolo distributore supplementare invece gestisce l’idraulica degli stabilizzatori. Ma arriviamo al sodo, il braccio: che, a detta dello stesso Costruttore, racchiude le innovazioni più importanti. La struttura è a sei elementi, sfilabili, alimentati da due cilindri posizionati esternamente, cosa che lascia all’interno del braccio tutto lo spazio per alloggiare tubi e raccordi e permette ai cilindri di lavorare alla massima estensione. L’estensione dei cilindri, e quindi del braccio, è regolata dal software di controllo della macchina e lavora in proporzione con l’angolo di inclinazione del braccio stesso: più questo sarà grande, più ampia sarà
anche l’estensione degli elementi sfilabili comandata dai cilindri. Questo sistema assicura il mantenimento di una portata eccellente in fase di sbraccio orizzontale perché contiene lo sfilo dell’elemento più pesante che, date appunto le sue dimensioni, avrebbe causato uno sbilanciamento della macchina e/o una perdita di portata; le esigenze invece cambiano in fase di sfilo in verticale perché anche se esteso, l’elemento più pesante resta comunque all’interno dell’area descritta dal telaio macchina, ossia molto vicino al baricentro, non andando a interferire con portata, ma addirittura partecipando alla maggior stabilità della macchina.
+ Lo chiamano Smart Il Costruttore emiliano ha battezzato l’ RTH 5.35S capostipite di una Smart series perché il suo sviluppo ha aperto la porta a un’evoluzione intelligente dei sollevatori telescopici. Il gigante da 35 m può infatti essere equipaggiato con una cesta portapersone speciale che consente di raggiungere i 48 m di altezza operativa (+13 m!) e tutta la macchina è gestibile proprio dalla cesta attraverso controlli remoti via cavo e un software specificamente sviluppato da Magni TH. Cambiando l’attrezzatura terminale, poi, l’ RTH 5.35S diventa davvero poliedrico, eseguendo mansioni tipiche di una gru o di una piattaforma aerea (con cestello) senza tralasciare quelle di un telescopico tradizionale.
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Autogru
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Si, proprio un ponte. Beh, non si tratta di un’infrastruttura tipo viadotto o simili, ma stiamo comunque parlando di un ponte che fungerà da passerella pedonale per superare il fiume Ruhr in quel di Oldsberg. La peculiarità di tale passerella è che è stata spostata e ricollocata 60 m più in alto della precedente posizione per essere a prova di piena del fiume. Chi doveva eseguire le operazioni di posizionamento era l’azienda Blüggel (per conto dell’impresa edile Eickmann) che ha colto l’occasione di questa commessa per mettere alla prova la sua Terex Ex-
TEREX
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI. ANCHE PER LE AUTOGRÙ. E QUI RACCONTIAMO QUELLA DELLA NUOVA EXPLORER 5600, ULTIMA NATA DELLA GAMMA ALL TERRAIN DI TEREX, CHE HA DEBUTTATO SOLLEVANDO… UN PONTE!
La prima di un’Explorer 5600 42
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plorer 5600 nuova fiammante. “Questo progetto è stato la nostra occasione per mettere la nostra nuova Explorer 5600 alla prova”, ha ammesso Friedrich Blüggel, titolare dell’omonima azienda e quindi proprietario dell’Explorer, che ha colto l’occasione per manovrare l’autogrù personalmente. Al fine di rendere le operazioni di sollevamento più veloci e meno costose, la Terex Explorer 5600 è stata preparata fin da
subito per le operazioni che avrebbe dovuto eseguire e trasferita presso il cantiere così preparata, al fine di entrare subito in azione. Ma il vero problema era il terreno sul quale si doveva effettuare l’operazione, area che intorno al fiume è risultata troppo morbida e non in grado di sostenere il peso scaricato a terra dall’autogru durante le operazioni. Per questo tutta l’area è stata coperta da piastre in acciaio che hanno fatto da
base per gli stabilizzatori della Terex, scaricando uniformemente il peso ed impedendo al terreno di cedere. Non resta che raccontare della configurazione dell’Explorer 5600: il braccio principale era lungo 33,4 m mentre il contrappeso era di ben 46 tonnellate. Numeri imponenti che si giustificano con quelli del ponte da sollevare, lungo 20 m e pesante 17 t, che è stato spostato con una rotazione di circa 20 gradi.
+ Chi è Blüggel Krane Fondata dall’attuale titolare, Friedrich Blüggel, nel 1994, la Blüggel Krane è nata con a parco mezzi una sola autogrù da 35 t di capacità operativa, ma il successo non si è fatto attendere, trasformando l’azienda di Eslohe in un fornitore di servizi e mezzi per i sollevamenti speciali di prim’ordine. Oggi Blüggel Krane offre ai propri clienti una flotta di mezzi per sollevamenti eccezionali che arrivano alle 160 t di capacità, ma anche piccoli gioielli quali le autogrù City Class, i reach stackers e finanche le piattaforme aeree.
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Captured Star Platform ha scelto Haulotte
Kubota pensa al sollevamento
La P550 amplia la gamma Jumbo di Palfinger Platform
Un’autostrada in piÚ grazie a Faymonville
I numeri di Intermat
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Un serbatoio da 50 t per Liebherr
Crown facilita la gestione del carrello Sei corsie sospese sul Mar di Marmara
Anche l’arancio Jlg sfila al Gis Merlo crede nel futuro e lo sostiene
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Trasporti eccezionali TII GROUP
TII Group a Parigi QUANDO ANCHE IL TRASPORTO PIÙ DIFFICILE DIVENTA FACILE
L
Lo scorso aprile TII Group ha partecipato in forze alla manifestazione parigina di Intermat che è stata l’occasione per il gruppo, che comprende Scheuerle, Nicolas e Kamag, di mostrare l’ampia e articolata gamma di veicoli sia trainati che radiocomandati per le operazioni di trasporto eccezionale, sia on che off-road. In tale moltitudine di offerta spiccavano alcune novità, tra cui i modelli MDELTP di Nicolas, un K25 PB (PowerBoo-
ster) di Scheuerle-Kamag e un SPMT di Scheuerle. In particolare il MDELTP di Nicolas è un rimorchio ribassato e progettato per i trasporti heavy-duty e speciali. Il veicolo è caratterizzato da un design compatto e da un peso ridotto, caratteristiche che ne aumentano la
manovrabilità e semplificano le procedure di approvazione. Il MDEL-TP è particolarmente adatto per il trasporto di macchinari edili, vagoni ferroviari, macchine per la vagliatura e la frantumazione nonché grossi componenti industriali. L’unità esposta a Intermat era equipaggiata con il sistema elettronico di controllo TEBS, una funzione standard dei rimorchi Nicolas, per
+ K25
gestire e monitorare il sistema frenante del rimorchio Questo garantisce non solo la trasmissione immediata del segnale di frenatura dal trattore al rimorchio, ma anche maggiore sicurezza e comfort: pressione dei freni, stato del sistema o messaggi di errore vengono visualizzati su un display posto centralmente. Su richiesta, questo display può essere migliorato con l’aggiunta del sistema iTap che permette la visualizzazione dello stato del sistema su un dispositivo Apple o Android. Anche le immagini della telecamera posteriore possono essere inviate a un telefono cellulare o tablet.
Una sigla molto slim per un sistema di trasporto a moduli componibile tutt’altro che slim. Stiamo parlando del K25 di Scheuerle-Kamag che stupisce per diverse peculiarità che ne fanno quasi un sistema 5 in 1. Per esempio gli assi del trailer sono tutti trattivi e può raggiungere gli 80 km/h ma può anche essere abbinato a una PowerPackUnit azionabile se è necessaria potenza aggiuntiva per superare pendenze o altri ostacoli. L’angolo di sterzata di questo semirimorchio modulare è di 60°, gli assi presentano una compensazione di +/- 300 mm e, qualora stanziato dal trattore, il trailer può trasformarsi un trailer semovente azionato e manovrato in remoto.
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5a Edizione
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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Italian Cranes & Access and Heavy Transport Show ort Sho or w Piacenza, Italy 1-3 October 2015
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THE UNIQUE ITALIAN EVENT FOR THE LIFTING, INDUSTRIAL & PORT HANDLING AND SPECIALIZED TRANSPORT INDUSTRIES Il GIS 2015 è organizzato con il supporto delle seguenti Associazioni
Patrocini, Enti e Associazioni ASSOPORTI
ASSOMINERARIA
Unione nazionale comuni comunità enti montani
Patrocini Istituzionali
ASSONAVE
Per ulteriori informazioni e prenotazioni stand: info@gisexpo.it +39 010 5704948 For further information and stand bookings please contact: info@gisexpo.it or phone: +39 010 5704948
www.gisexpo.it
www.gic-expo.it
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REPORTTECNICO
IL SUSSURRO
di Thermo King
DAF-LAMBERET
SILENZI AL LAVORO
C
hi lavora davvero spesso lo fa in silenzio. Lo stesso si può dire dei camion e dei rimorchi più all’avanguardia, soprattutto se si posizionano al top di uno specifico segmento. Prendiamo per esempio quello della distribuzione urbana notturna. Strade silenziose e deserte, poco traffico, ma anche tanta gente che dorme e non vuole essere disturbata proprio nelle ore in cui entrare in città e consegnare quei prodotti che gli stessi “irritabili” dormienti pretendono di trovare nei negozi al loro risveglio è non solo più facile ma anche l’unico intervallo disponibile.Almeno in molte realtà urbane. E quindi? È il classico caso in cui si vorrebbe la moglie ubriaca e la botte piena. Generalmente tale situazione non avviene. Ma esistono le eccezioni. Una che vi proponiamo
Uno per tutto
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“plug&play” è il duo DAF-Lamberet che recentemente si è proposto con un’accoppiata che davvero può fare la differenza. Complice anche lo zampino di Thermo King. Obiettivo: fornire un veicolo completo per la distribuzione urbana notturna che rispetti lo standard del progetto Piek: 72 dB di rumorosità complessiva, ossia un sussurro. Benché tale standard non goda ancora di un riconoscimento legislativo è ragionevole supporre, vista anche l’adesione di molte Nazioni, che la strada sia quella, quindi meglio prepararsi. E sapere a chi rivolgersi. Ossia un concessionario DAF dove saranno lieti di fornirvi un “pacchetto completo” trattore, semirimorchio e gruppo frigo. Ottenendo non solo i vantaggi pratici in termini di velocità di consegna, ma anche economici, os-
Il SuperCity di Lamberet, oltre all’equipaggiamento dedicato all’abbattimento della rumorosità, ha diverse peculiarità che lo rendono adatto sia al lungo raggio che alla città. Liberando de facto gli autotrasportatori dalla necessità di avere semirimorchi diversi. Il segreto è nei tre assi,
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Abbiamo accennato alla partecipazione silenziosa di Thermo King. Al duo DAFLamberet infatti il costruttore di gruppi frigo ha aggiunto l’SLX Wisper Pro che nella modalità silenziosa emette appena 60 dB ad alta velocità. Un sussurro, come dice il nome, per abbassare e mantenere costante la temperatura all’interno del SuperCity.
di cui uno fisso e due sterzanti di 32 e 14° rispettivamente, montati su un modulo munito di rotaie, cosa che permette un raggio di sterzata di soli 9,8 m contro i 12,5 m standard. Quanto al carico, trasporta 33 pallet invece dei classici 21 di un semirimorchio tradizionale. Un bel vantaggio.
sia a prezzi decisamente convenienti, dell’ordine di qualche migliaio di euro. Ma vediamo il dettagli. E partiamo dal trattore, un DAF CF Silent, con un insieme di accorgimenti compatibili sia con trattori XF che CF in verità, purché motorizzati con unità MX-11. Gli accorgimenti sono presto detti: gusci fonoassorbenti sulla scatola del cambio; strategia di cambiata dell’AsTronic modificata per evitare salti di marcia, cosa che riduce il salto di rumore da una cambiata a un’altra; taglio della coppia e dei giri motore.Tutto funziona fino a 40 km/h dopodiché questi dispositivi si disinseriscono (ma in città un veicolo di queste dimensioni è difficile che raggiunga velocità superiori). Tutto alla modica cifra di 4.150 euro in più. Come gustificare il surplus di prezzo, visto che prima abbiamo parlato di vantaggi economici? Semplice, tale prezzo va equiparato con le alternative utilizzabili in città in notturna, ossia veicoli con alimentazione alternativa(tipo gas naturale). Qui i prezzi sono ancora piuttosto elevati, con delta di prezzi rispetto ai veicoli ad alimentazione tradizionale ben oltre i 4.150 euro. Fatti due conti, il vantaggio è evidente.Tanto più che il DAF resta comunque un veicolo tradizionale, benché silenzioso, ovvero slegato da tutte le altre limitazioni che un carburante alternativo comporta (una su tutte la facilità di approvvigionamento). E il semirimorchio? Per supportare l’audace quanto semplice progetto Silent di DAF, Lamberet propone un SuperCity, ma per i dettagli tenici vi rimandiamo al box.
Innovazioni PEUGEOT
Ispirato da Plauto
Evoluzione stilistica e tecnologia per i nuovi Peugeot Partner e Partner Tepee. Robusti, moderni, connessi e con una nuova gamma di motorizzazioni Euro 6 DI TEA GIUSTI • FOTO PEUGEOT PHOTO GALLERY
“N
omen atque omen”, affermava il grande autore teatrale latino ne “Il Persiano”. Un motto, solitamente citato nella sua forma contratta “Nomen omen”, traducibile come “nome e presagio”, cioè la possibilità che in un semplice nome si possa condensare un’essenza, la vera natura di una persona o, come in questo caso, di un veicolo. Perché il Partner Peugeot, come ben MACCHINE CANTIERI 5.0
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Innovazioni PEUGEOT
VERSIONE TEPEE Un vero veicolo multispazio pensato per il tempo libero. È il nuovo Partner Tepee, evoluto in termini di stile e dotato di tecnologie di ultima generazione. Attenzione particolare per il look: oltre al frontale ridisegnato, il nuovo Partner Tepee si arricchisce di due nuove tinte di carrozzeria: Grigio Moka e Grigio Artense, ora disponibili accanto al Bianco Banchisa, Rosso Ardente, Blu Kyanos, Grigio Alluminio, Grigio Shark e Nocciola. Nuovi anche i cerchi in lega da 16’’ Managua a 8 razze, di serie sull’allestimento Outdoor. E gli interni? Un nuovo ambiente Grigio Onega è proposto per la plancia e per i vari elementi; un rivestimento dei sedili Cadaska Rosso completa l’offerta Cadaska Blu sulle versioni Active, mentre un nuovo rivestimento NeoSpa, tecnico e valorizzante, viene adottato sulla versione Outdoor. Il tutto senza dimenticare tanta tecnologia, moderna connettività e un’interessante serie di equipaggiamenti di sicurezza e assistenza alla guida.
dice il nome, è proprio un compagno, un socio, un partner (appunto) in grado di aiutare qualsiasi professionista nel lavoro quotidiano. Presentati in anteprima mondiale al Salone di Algeri, i nuovi Peugeot Partner e Partner Tepee, evoluti sotto il profilo estetico e tecnologico, ripropongono, attorno alle nuove motorizzazioni Euro 6, tutte le caratteristiche fondamentali che ne hanno decretato il successo: affidabilità, versatilità, modularità, capacità di carico e comfort di bordo. BELLO, AFFIDABILE E ROBUSTO. Anche sul nuovo Partner Peugeot riprende il rinnovamento estetico iniziato nel 2014 sulle gamme dei veicoli commerciali, con un design del frontale di forte espressività. La nuova calandra, inserita tra i proiettori con cornice ridisegnata, presenta linee più affusolate e incorpora al centro il Leone simbolo del marchio. Un elemento che, unito al nuovo fascione paracolpi avvolgente, conferisce al veicolo un senso di
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maggiore verticalità e robustezza.Allo stesso tempo le nuove “patch” riportate che sconfinano sullo scudo aumentano la robustezza del frontale e hanno il vantaggio di poter essere facilmente sostituite in caso di graffi o piccoli urti. Ospitano i fari fendinebbia e le luci diurne a LED (disponibili secondo il livello di allestimento). Soluzioni di design che vanno a braccetto con un’affidabilità e una robustezza messe a dura prova durante le differenti fasi dei test, sviluppati in oltre 6 milioni di chilometri equivalenti a un utilizzo intenso nelle condizioni più difficili e disparate. I tester Peugeot si sono prodigati nella guida con carichi elevati ad alta velocità; su banchi prova riproducenti le strade più accidentate, dal pavé ai più marcati dislivelli, per verificare il comportamento dei collegamenti al suolo e della carrozzeria. Senza dimenticare i test di irraggiamento solare fino a 85°C; i test climatici con alternanza di caldo e freddo da -18°C a +45°C volti a verificare la tenuta di
componenti e materiali; i test anticorrosione e di tenuta, con attraversamento di guadi e spruzzi di acqua salata. LE NUOVE MOTORIZZAZIONI. Come accennato, il nuovo Peugeot Partner si dota di una vasta gamma di motorizzazioni di ultima generazione Euro 6. Complessivamente sono disponibili cinque nuove motorizzazioni benzina VTi e Diesel BlueHDi, che sviluppano da 75 CV a 120 CV e permettono di soddisfare le esigenze dei diversi utilizzi dei professionisti facendo registrare consumi ed emissioni
di CO2 ridotte in media del 15% rispetto alle motorizzazioni che sostituiscono. Nel dettaglio abbiamo: il 1.6 VTi 98 CV, con cambio manuale a 5 marce; il 1.6 BlueHDi 75 CV e 100 CV, con cambio manuale a 5 rapporti; il 1.6 BlueHDi 100 CV S&S ETG6, con cambio robotizzato a 6 marce; e il 1.6 BlueHDi 120 CV S&S, con cambio manuale a 6 marce. La gamma è completata dalla versione Partner Electric che eroga 67 CV e dispone di un’autonomia di 170 km, con catena di trazione elettrica e batteria garantite 8 anni o 100.000 km. SICUREZZA E ASSISTENZA ALLA GUIDA. La qualità del mezzo Peugeot presuppone l’utilizzo della più moderna tecnologia per garantire la sicurezza e facilitare la guida. Oltre agli equipaggiamenti di serie quali ABS, Assistenza alla frenata di emergenza, ESP con antipattinamento e Hill Assist, il nuovo Partner propone (disponibile in opzione a partire da novembre) l’Active
I COMFORT
UFFICIO MOBILE Funzionale e connesso. Con Peugeot Partner un posto di guida perfetto per ogni uso professionale
City Brake, in sostanza una frenata automa- questa sua evoluzione il veicolo Peugeot si tica di emergenza in città in caso di rischio contraddistingue per notevole modularità e di collisione. Questo nuovo dispositivo non capacità di carico. Il suo volume utile ragsolo permette di evitare un incidente o di giunge i 3,3 m3 nella versione L1 con una ridurne l’impatto, ma presenta anche un lunghezza utile di 1,80 m, e i 3,7 m3 nella L2 con una lunghezza utile interesse favorevole per “CON I NUOVI PEUGEOT di 2,05 m. Questa capale classi di rischio delle assicurazioni, e dunque PARTNER E PARTNER TEPEE, cità di carico è portata a IL NOSTRO OBIETTIVO È 3,7 m3 nella L1 con una per il costo di utilizzo. CHIARAMENTE QUELLO DI lunghezza utile di 3 m Il nuovo Peugeot Partner è disponibile MANTENERE LA POSIZIONE e a 4,1 m3 nella L2 con una lunghezza utile di anche nell’allestimenDI LEADER DEL GRUPPO to Comfort che offre PSA PEUGEOT CITROËN NEI 3,25 m grazie al sedile di serie: climatizzatore SEGMENTI DEI FURGONI E Plan Facile. Con una larghezza manuale, Wip Sound DEI VEICOLI MULTISPAZIO utile di 1,62 m (1,23 (Radio CD), regolatore PER IL TEMPO LIBERO IN m tra i passaruota), il e limitatore di velocità, sedile passeggero due EUROPA, E DI CONTINUARE IL Partner permette di posti con Plan Facile LORO SVILUPPO SUI MERCATI caricare due Europallet INTERNAZIONALI”. (1,2x0,80 m) nella vere porta laterale destra sione corta L1, mentre scorrevole. Oltre ai senMaxime PICAT, le porte posteriori a sori posteriori, il nuovo direttore generale Peugeot battente asimmetriche Partner offre in opzione la retrocamera, per manovre ancora più faci- con apertura a 180° aumentano la facilità li, e il Grip Control, un sistema di motricità di ogni operazione. Il carico utile varia da 625 a 890 kg in opzione sulla L1, e arriva estesa, che permette il miglior utilizzo del mezzo anche su strade o percorsi a bassa fino a 750 kg nella L2. La tradizionale e apprezzata modularità aderenza. del Partner è mantenuta grazie al citato seMASSIMA VERSATILITÀ. Per dile Plan Facile, equipaggiamento che pervenire incontro alle diverse esigenze della mette, al medesimo tempo, a tre persone clientela professionale, il Peugeot Partner di accomodarsi nei posti anteriori (aspetmette a disposizione differenti versioni to molto apprezzato dai professionisti, che comprendenti due lunghezze: L1 da 4,38 possono trasportare i loro dipendenti e gli m ed L2 da 4,63 m; una versione con cabina utensili da un cantiere all’altro, ottimizzando gli spostamenti), di avere un pianale piatprofonda e sedile ripiegabile nella seconda fila; e una versione con telaio cabinato. to, un volume utile aumentato di 400 l e Come tradizione per il Partner, anche in una lunghezza utile superiore di 1,20 m,
Sicuro, comodo, funzionale, moderno e connesso. Tutto questo è il posto di guida pensato da Peugeot. Ma andiamo con ordine, perché c’è tanto da dire. La seduta in posizione alta offre una visibilità ottimale, mentre la posizione di guida è ergonomica e associata al volante regolabile in altezza e in profondità. Anche il terzo passeggero centrale anteriore ha a disposizione molto spazio per le ginocchia grazie al cambio ETG6, la cui leva è sostituita da una manopola sul cruscotto. Parecchi vani portaoggetti, per un totale di circa 60 l, sono disponibili nell’abitacolo. Mentre il vano chiuso ubicato davanti al volante e il tavolino scrittoio, posto dietro lo schienale ribaltabile del sedile centrale, facilitano notevolmente la vita
dei professionisti. Per soddisfare tutti i nuovi utilizzi, Peugeot Partner integra il meglio della connettività a bordo. Il nuovo equipaggiamento telematico è dotato di un grande touchscreen a colori da 7’’ perfettamente integrato, disponibile in opzione sull’allestimento Comfort, con Bluetooth, porta USB, presa jack, riconoscimento vocale e funzione MirrorScreen compatibile con gli smartphone. Da segnalare anche il navigatore, disponibile in opzione, che consente di visualizzare i limiti di velocità, le informazioni sul traffico e dotato di cartografia dell’Europa.
pur conservando la capacità di trasportare 2 persone, grazie al sedile passeggero laterale ripiegabile; il trasporto dei carichi alti grazie alla seduta del sedile laterale che si ripiega anche verticalmente contro lo schienale; la funzione ufficio mobile grazie al tavolino scrittoio, e di beneficiare di un vano portaoggetti supplementare chiudibile con lucchetto. MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
MONTABERT
IL FATTORE CAMPO
el calcio, e nello sport in genere, il fattore campo è quella spinta che la squadra riceve per il semplice fatto di disputare una partita nel proprio stadio, davanti ai propri tifosi, il cosiddetto “dodicesimo uomo”. Nel settore Construction è quello che è suc-
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MADE
cesso, con Intermat, per Montabert, in France azienda orgogliosamente francese L’impianto di (ma con chiaro appeal internazioSaint Priest di nale) che ha saputo approfittare della Montabert, con manifestazione parigina per mettere i suoi 350 dipenin mostra le sua tante novità, deci- denti, si occupa samente interessanti sotto il profi- dell’intera filiera: lo tecnico. Partiamo con il nuovo engineering, pro-
duzione, acquisti, commercializzazione, marketing e logistica.
perforatore idraulico multi-purpose HC95 che viene proposto in ben tre versioni: LA, LM ed LQ. Il modello LA è disegnato per sostituire qualsiasi drifter su una macchina da perforazione al fine di ottimizzarne le prestazioni, con un intervento minimo sia per quanto concerne le regolazioni meccaniche sia per quelle idrauliche. La versione LM è invece stata studiata per il settore minerario, mentre per il Quarry c’è la versione LQ, disegnata appunto per le perforazioni tipiche dell’ambiente di cava. In tutti i casi il nuovo drifter è stato progettato per minimizzare la manutenzione e garantire elevati livelli di affidabilità e produzione. L’innovazione Montabert si esplica appieno nel nuovo sistema antisismico BRV. Brevettato e realizzato al 100% dalla società francese, si tratta di un sistema elettronico destinato a regolare la potenza del martello secondo le vibrazioni generate. Utilizzando sensori posti in aree sensibili (binari, edifici fragili, eccetera), il dispositivo è progettato per gestire la potenza del martello sulla base delle indicazioni fornite. Il tutto senza i costi aggiuntivi di sistemi antisismici supplementari e ottimizzando il rapporto produttività/sicurezza.
Dal 2014 Montabert ha avviato il processo di certificazione della sua rete di assistenza attraverso un preciso piano di formazione tecnico-professionale
Evoluzione di gamma
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Da quest’anno il brand Montabert includerà anche la gamma Blue Line. Lanciata nel 2009, la linea Blue Line, che annovera cinque martelli a camera di azoto per applicazione su escavatori da 10
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a 40 t, ha registrato un buon successo di mercato in virtù di un ottimo rapporto qualità prezzo che ha rafforzato la presenza Montabert nel segmento “Entry Level”. Per sottolineare l’appartenenza al brand
Montabert i Blue Line saranno commercializzati con un look molto simile a quello dei martelli presenti sul mercato. Del resto si tratta di attrezzature progettate,
sviluppati e prodotte nello stabilimento di St.Priest (Rhône, Francia) che manterranno la loro denominazione cambiando però il colore, da blu a verde.
DEALERSTORY
(RENAULT TRUCKS)
I DEALER DEL 2020 Un nuovo modello di concessionaria. Per ripartire dalla crisi? Si. Per affrontare il mercato? No, per affiancarlo al meglio
osa hanno in comune le province di Aosta, Biella, Cremona, Mantova, Par ma, Piacenza, Regg io Emilia e Torino? La regione? Non completamente. Il clima? Non proprio. L’assistenza? Si, se stiamo parlando di veicoli della Losanga e se specifichiamo che tipo di assistenza, ossia quella fornita dalla nuova generazione di concessionari Renault Trucks: gli RT Center.
C
nella rete più capillare. E di fronte a questa analisi, bene o male tutte le Case sono corse ai ripari, in modi diversi, con strategie “personalizzate” in base alla rete dei dealer ancora in attività. Per quanto riguarda Renault Trucks, la strategia adottata
è stata quella di scendere in campo direttamente, scelta che ha portato all’apertura dei primi due RT Center italiani, su Parma e Torino. Il primo seguirà le zone di Cremona, Mantova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia mentre al secondo spettano
THE NEW GENERATION Inutile nascondere le difficoltà che le attuali reti di dealer di tutte le marche dei veicoli industriali hanno affrontato in questi anni. E purtroppo, in alcuni casi, non hanno superato. Così, allo “scoccare della mezzanotte” dell’ottavo anno di crisi consecutivo, non è un delitto ammettere che potrebbero esserci dei “buchi” anche MACCHINE CANTIERI 5.0
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DEALERSTORY
le province di Aosta, Biella e Torino. Una strategia che in parte richiama il passato (già anni fa Renault Trucks aveva dealer diretti, poi dismessi) e in parte la stategia del Gruppo Volvo del quale Renault Trucks fa parte: al pari della divisione della Losanga, anche altre business unit hanno già adottato tale strategia, una su tutte Volvo CE che ha ben sei filiali dirette sul territorio italiano.Anch’esse di tipo misto, ossia che seguono sia
RT CENTER TORINO:
i numeri
Superficie complessiva: 6.000 m2 Superficie coperta: 1.600 m2 Officina: 1.200 m2 Magazzino ricambi: 300 m2 Dipendenti: 6 Indirizzo: Via Torino 417 – 10042 Nichelino (TO) Tel. 011 6804987
la vendita, sia l’assistenza. Anch’esse più incentrate, come filosofia, all’assistenza che alla vendita. Perché? La spiegazione è semplice. “La filiale diretta accorcia il legame tra la Casa Madre e il cliente finale” spiega Matteo Wieber, Service Quality Manager - Customer Service, ossia in soldoni il responsabile dei due RT Center. “Con un contatto diretto del mercato è più facile seguirne gli andamenti, prevederne le esigenze e anticiparne le domande confezionando offerte e servizi ad hoc”. Ma questo significa che la vecchia rete
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dei dealer verrà soppiantata? “Assolutamente no” ribatte subito Wieber. “Quanti dei nostri dealer sono sopravvissuti alla crisi non devono temere un voltafaccia da parte nostra. Tutt’altro. E la riprova ne è che i due RT Center sono sorti in zone dove Renault Trucks era rimasta scoperta; non abbiamo sostituito dealer in attività. E sicuramente in futuro, ma non prima dell’anno prossimo, apriremo altri RT Center, ma sempre dove o non abbiamo il dealer o dove quest’ultimo non ha la struttura sufficiente a supportare il parco circolante, quindi in supporto”. Con molta onestà intellettuale, quindi, Matteo Wieber tranquillizza i dealer di Renault Trucks e prosegue: “Gli RT Center nascono seguendo una filosofia di approccio al mercato completamente diversa da quanto fatto finora. Pur essendo votati sia alla vendita che all’assistenza, quest’ultima nei due poli di Parma e Torino assume un ruolo sostanziale e predominante. Basta analizzare la destinazione d’uso dei metri qua-
dri delle due sedi, dove officina e magazzino ricambi sono preponderanti sulla parte amministrativa e commerciale”.
LA VOCAZIONE Quanto detto da Wieber è presto confermato dai numeri delle due realtà (per i quali rimandiamo ai box dedicati) ma soprattutto da un’analisi delle aree di competenza. All’RT Center di Torino fa capo un’area sulla quale “insistono” qualcosa come 2.000 veicoli Renault Trucks attualmente circolanti, con una preponderanza di bisarchisti ma soprattutto di mezzi che percorrono la direttrice verso la Francia. A Parma i veicoli della Losanga che percorrono l’area
RT CENTER PARMA:
i numeri
Superficie complessiva: 6.000 m2 Superficie coperta: 1.000 m2 Officina: 600 m2 Magazzino ricambi: 200 m2 Dipendenti: 6 Indirizzo: Strada Martinella 68/A – 43124 Parma (PR) Tel. 0521 648263
Matteo Wieber, Service Quality Manager Customer Service Renault Trucks
di competenza dell’RT Center sono suppergiù 1.500. Si tratta quindi di grossi numeri, tutti bisognosi di assistenza qualificata, professionale e rapida nelle risposte. Ora più che mai, visto che questi mezzi fanno parte di flotte e di aziende dell’autotrasporto (e non solo, anche il mezzo d’opera e il cava cantiere fanno parte, seppur in piccolo, di queste cifre) sopravvissute alla crisi, selezionate dalle avversità, che hanno saputo ottimizzare le proprie competenze, sono diventate concorrenziali, agguerrite e cercano, vogliono (oseremmo dire pretendono) un servizio di assistenza di prim’ordine. E la risposta a tutto questo sono proprio gli RT Center. Sia Parma che Torino, come abbiamo accennato, hanno un proprio
magazzino ricambi che garantisce la disponibilità istantanea di buona parte dei pezzi, nonché una struttura pensata per fornire servizi a 360 gradi, con personale qualificato, metodologie e iter rapidi e di alto livello, testati sui clienti più esigenti. Entrambe le officine dispongono di 8 postazioni di lavoro con le strumentazioni di diagnostica più avanzate e, ovviamente, meccanici formati e specializzati Renault Trucks. E per chi “resta in panne” officine mobili per interventi in strada. Senza mai dimenticare la massima disponibilità: orari flessibili e aperti anche il sabato mattina.Addio ai vecchi show room vetrina del nuovo per vendere e spazio all’assistenza, spazio alle esigenze del cliente, spazio al nuovo approccio di Renault Trucks al mercato. “Speriamo che i due RT Center diventino fonte di ispirazione anche per i nostri dealer” afferma Wieber, “per copiare l’approccio al mercato che reputiamo sia la strada da percorrere per assicurarsi la presenza anche nei prossimi anni. Nel frattempo, con i due RT Center contiamo di conquistare/riconquistare l’assistenza del 60-70% dei mezzi della Losanga oggi circolanti nelle aree di competenza” . MACCHINE CANTIERI 5.0
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LEGISLAZIONESICUREZZA
(I LAVORI SULLE COPERTURE)
ALL'ANCORAGGIO!!! La sicurezza nei lavori di manutenzione che si svolgono sulle coperture degli edifici è un tema troppo spesso sottovalutato
SOLUZIONE PONTEGGI
I ponteggi utilizzati come protezione collettiva in relazione ai lavori sulle coperture
L
a manutenzione delle coperture degli edifici richiede particolare attenzione nel cogliere le condizioni di rischio, che spesso non sono immediatamente percepite e quindi non vengono considerate. Si caratterizza per alcuni specifici fattori. La piccola manutenzione, a differenza di quanto si pensa comunemente, è un’attività sistematica, prevedibile e inevitabile; si incrementa per l'installazione di piccoli impianti di condizionamento, antenne, eccetera; in fase di progetto di solito registra una
COSA DICE LA LEGGE
La scelta di utilizzare un ponteggio anche come dispositivo di protezione collettiva per i lavoratori che svolgono la loro attività sulle coperture – come chiarito dalla Circolare del MLPS n. 29/2010 - deve essere sempre motivata da un'adeguata valutazione dei rischi, premessa fondamentale per l’individuazione dei requisiti prestazionali (da verificare in fase di progetto) che il ponteggio deve possedere per questo utilizzo. La valutazione dei requisiti geometrici e delle mancata previsione azioni da considerare in sede di progetto del ponteggio utilizzato delle condizioni di anche con questo scopo sicurezza per ope- nonimmediato ed è a discrezione rare, quali linee vita, del progettista in base alle specifiche caratteristiche del punti di accesso e cantiere. In tale valutazione la ancoraggio; infine, UNI EN 13374:2013, norma in molti casi è detecnica che riguarda i sistemi mandata a operatori temporanei di protezione dei non qualificati.Tanti bordi, fornisce riferimenti tecnici fattori che portano a per quanto riguarda la geometria del parapetto e la valutazione numerosi ed evitabidelle azioni in gioco, sia nel li incidenti, causati ritenere fondamentali le prove dal mancato rispetsperimentali per la valutazione to di semplici regodell’efficacia del dispositivo.
le quali ad esempio
l’uso corretto di elementi per la protezione dei bordi delle coperture. In questo contesto risultano di vitale (e il termine non è usato a caso) importanza i dispositivi di ancoraggio, da utilizzarsi per il collegamento dei sistemi per la protezione contro le cadute, installati permanentemente o non permanentemente nelle opere di costruzione. Tale aspetto, la permanenza o la non permanenza, non è espressamente previsto dall’attuale quadro legislativo e comporta notevole incertezza, ma le caratteristiche tecniche differenti devono mettere in guardia da un utilizzo improprio. I dispositivi di ancoraggio non permanenti sono infatti prodotti che presentano le caratteristiche di mobilità, trasportabilità e temporaneità. Portati in cantiere e messi in opera dal lavoratore secondo le istruzioni del fabbricante, sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore. I dispositivi permanenti hanno la funzione di salvaguardare gli operatori durante il lavoro in quota, prevenendo le cadute dall’alto e sono caratterizzati dall’essere fissi, non trasportabili (permanenti, appunto) e installati per essere lasciati in loco e non sono assimilabili a dei DPI. Saper distinguere tra queste due tipologie è essenziale per la sicurezza.
L’elemento da fissare al materiale base può essere un dispositivo di ancoraggio da installare permanentemente o non permanentemente nelle opere da costruzione. Tale distinzione è fondamentale, in quanto la permanenza o la non permanenza sono caratteristiche che permettono di individuare un dispositivo di ancoraggio come prodotto da costruzione oppure come DPI. A tale proposito questa la legislazione specifica da considerare per i dispositivi di ancoraggio: la Direttiva DPI recepita con D.Lgs. 475/92 e s.m.i. e il Regolamento Prodotti da Costruzione UE N. 305/2011 (CPR).
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CANTIERIDPI
CANTIERI
STYLE Rothoblaas è specializzata in sistemi di fissaggio, impermeabilizzazione e anticaduta
Tra i prodotti di punta di Rothoblaas spicca la linea vita Patrol che viene offerta anche in kit da 10, 15 o 25 m (nel kit da 25 m il supporto intermedio Patrolmed è incluso). Certificato EN 795 2012, Patrol kit presenta un diametro fune di 8 mm ed è un dispositivo di ancoraggio anticaduta e di trattenuta per superfici inclinate e orizzontali in legno, cemento e acciaio. È omologato per 4 persone.
LOOP è un dispositivo di ancoraggio puntuale adatto per un solo operatore e può essere utilizzato anche per coperture in legno. Realizzato in alluminio e acciaio inox Aisi 316, di montaggio semplice con viti HBS, è adatto per ogni tipo di tegola ed è stato testato per un utilizzo a 360°. Le dimensioni ridotte determinano un impatto visivo di bassa entità: esteticamente è praticamente invisibile.
IL PARTNER GIUSTO PER CHI PROGETTA E COSTRUISCE IN LEGNO. In questa semplice frase si riassume la mission Rothoblaas, società di Cortaccia, in provincia di Bolzano, specializzata nella nicchia delle tecnologie per le costruzioni in legno. Presente in 25 paesi, con 7 centri logistici nel mondo e un team di oltre 270 collaboratori in costante crescita, Rothoblaas sviluppa e propone soluzioni per migliorare l’edilizia del legno all’insegna dell’eccellenza e dell’innovazione. Dopo aver ottenuto la marcatura CE già nel 2009, due anni dopo Rothoblaas è tra i primi produttori a meritare la certificazione europea ETA a garanzia di sicurezza e prestazione dei prodotti offerti. Oggi la gamma delle soluzioni proposte è cresciuta in termini di quantità e qualità, portando l’azienda a essere uno dei principali player internazionali per le tecnologie legate all’edilizia in legno. Oltre che per la varietà e la qualità dei prodotti, Rothoblaas si è sempre distinta per il contatto con i propri clienti. Nel tempo si è strutturata creando un reparto tecnico che attualmente conta 16 ingegneri altamente specializzati che effettuano ogni anno oltre 8.000 consulenze in sei lingue. Questo filo diretto con il mercato è il germe da cui nascono le innovazioni all’interno dell’azienda. L’incessante attività di ricerca e sviluppo è supportata da una struttura che permette di curare ogni aspetto riguardante il prodotto, in un processo che va dall’idea al mercato e si sviluppa in progettazione, test di prodotto, controlli e percorsi di certificazione, sviluppo dei particolari costruttivi, consulenza tecnica, marketing, fino all’imballaggio e all’etichettatura. Rothoblaas ha implementato specifici corsi di formazione rivolti ai professionisti del settore e ai progettisti. Tra i più importanti il “Corso per installatore qualificato di sistemi anticaduta”; il “Corso per l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto e sistemi di salvataggio”; e il “Corso di progettazione sistemi anticaduta”. I primi due si rivolgono agli operatori e si addentrano nella pratica e indirizzano alla completa autonomia nella scelta dei DPI. Il terzo, invece, è più teorico pur mirando all’autonomia in merito alla selezione dei sistemi anticaduta più idonei.
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Putti fiorentini S
e non avessimo il Presidente del Consiglio che abbiamo, vivremmo in un oscurantismo da Medio Evo. Invece Renzi non perde occasione per illuminarci e trovare sempre nuove (teoriche) soluzioni a tutto. Tra le ultime: riferendosi alla sparatoria del tribunale di Milano ha affermato che occorre limitare i permessi per le armi ai privati. Così abbiamo, d’un colpo, scoperto che le pistole, quando sparano, sono pericolose. E che, stando al suo surreale ragionamento, limitando al massimo la concessione dei porti d’arma, limiteremmo al massimo le sparatorie contro le persone dabbene. Così, mentre i familiari piangono morti e feriti e mentre un essere umano si appresta a passare i prossimi decenni in galera, noi possiamo iniziare a tranquillizzarci perché il Presidente del Consiglio farà limitare i permessi per le armi. Risolvendo tutto! Il che, come in un sillogismo aristotelico, lascia pensare che Renzi si sia convinto che un potenziale assassino, privo di permesso per le armi da fuoco, si blocchi in casa in attesa del rilascio della licenza in questione. E che, solo dopo il burocratico rilascio, esca trionfante con il caricatore (legittimamente ) pieno e sfoghi la sua voglia di morte altrui. Una bella soluzione anche per arginare le rapine e i regolamenti di conti tra cosche mafiose. Infatti, basta ordinare NESSUNO MI HA ai prefetti di non rilasciare permessi e, come d’incanto, i ANCORA DETTO PERCHÉ UCCIDERE morti per le strade non si vedranno più. Ma il fanciullo toscano quando si è messo a spararle PER RAPINA È PECCATO, UCCIDERE grosse (le fesserie, non i calibro 9) lo sapeva che il pistolero PERCHÉ HAI UN’UNIFORME È del tribunale non aveva alcun permesso di porto d’armi per GLORIOSO. difesa ma solo per tiro sportivo? Lo sapeva che, per questo, non era affatto autorizzato a girare armato? Eppure, lo stesso, (ORIANA FALLACI) ha preso l’automatica e fregandosene della vita altrui (e dei desiderata del Presidente del Consiglio) è andato lo stesso in tribunale a fare la sua strage. Insomma, il tragicomico putto fiorentino, ancora una volta, ha confuso la realtà con la fiction. Probabilmente invece che con un folle, credeva di avere a che fare con uno 007, al quale il prefetto londinese, a suo tempo, aveva rilasciato... la licenza di uccidere!
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Foto : Š G. Piel
MCR : gli escavatori piĂš rapidi al mondo
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